LIKE A MOTHER

di SakiJune
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** my broken dream ***
Capitolo 2: *** the former mrs. scrimgeour ***
Capitolo 3: *** Luna, shut up your mouth! ***
Capitolo 4: *** the longest night ***
Capitolo 5: *** Rufus' awful secret ***



Capitolo 1
*** my broken dream ***



LIKE A MOTHER



Tra le mie mani sbocciano fiori di ogni colore.
Rami crescono e si intrecciano, ogni sorta di verde meraviglia si svela al mio tocco.

Allora perché non ho potuto dare la vita ad una mia creatura? A cosa mi è servito essere una maga, se non non sono riuscita a realizzare questo desiderio che mi strappa il cuore?
Sento questo vuoto da tutta una vita.
Non c'è nulla che possa colmarlo...

L'uomo che amavo si è allontanato da me, quando ha capito che non gli avrei mai potuto dare un figlio. Sono passati mesi, in cui ho voluto restare a piangere, e ancora anni e anni, in cui ho dovuto sforzarmi di sorridere, perché avevo un lavoro, e dei colleghi che mi volevano bene, e poi la responsabilità di un'intera Casa di Hogwarts. E quando i miei capelli hanno cominciato ad ingrigirsi, e lo specchio mi ha mostrato l'inequivocabile immagine di una superata maturità, stavo finalmente per rassegnarmi e lasciare alle spalle sogni e sofferenze...

Ma poi ho incrociato due occhi sperduti.
Quelli di un piccolo Gryffindor spaventato e insicuro. La guerra l'ha reso orfano a metà, i suoi genitori erano due Auror coraggiosi e pieni di vita, e ora sono soltanto...
(è buffo che sia io a dirlo)
... dei vegetali. Piante lasciate a seccare lentamente, che nemmeno tutto l'amore di questo mondo potrebbe far rifiorire.

E lui si aggira per la scuola in cerca di qualcosa.
- Cosa cerchi? - vorrei chiedergli, ma so che se lo facessi, lui alzerebbe lo sguardo verso di me e balbetterebbe:
- Il mio rospo, professoressa Sprout...
Ma so che non è solo questo.

Conosco bene Augusta, siamo state compagne di classe e abbiamo condiviso terribili giornate di bisticci e vendette, finché lei non è stata bocciata al GUFO, e per la vergogna si è andata a nascondere dietro il castello, lontana dalle risatine delle sue amiche. Io quel giorno indossavo una divisa nuova, in occasione degli esami, ma me l'ero sporcata subito di terra, perché non ne potevo fare a meno già allora (non sono mai diventata Prefetto di Hufflepuff per questo motivo). Dovevo essere molto buffa, perché riuscii a farla ridere solo avvicinandomi: ma non per questo si consolò della sua sconfitta scolastica.
Parlammo.
Lei mi raccontò del fidanzato che si era diplomato l'anno prima e viveva nel Lancashire, ma poi si ritrovò di nuovo a lamentarsi su come si sarebbero arrabbiati i suoi genitori, e che gli esaminatori erano degli emeriti cretini...
- Una D, hanno osato darmi una D!
Io non ero affatto una secchiona, ma mi impegnavo comunque, e avevo preso tutti A a parte una O in pozioni e il mio prezioso E in Erbologia, naturalmente, e non potevo immaginare come si sentisse.
Non piangeva. Il suo viso era rigido e le labbra più sottili che mai.
- E' una materia assolutamente inutile, d'altronde - sentenziò alla fine, con un assurdo orgoglio nella voce.
Feci per contraddirla, ma decisi di lasciar perdere.


Allora ero una ragazza al colmo delle mie energie, che rideva senza coprirsi la bocca, e c'erano sempre fili d'erba tra i miei capelli ricci e spettinati, e come le mie compagne sognavo di sposare il professor Slughorn, o quantomeno di far parte del suo Club esclusivo.
Ero rimasta terribilmente delusa quando ricevetti una lettera di rifiuto alla mia richiesta:

"Gentile signorina Sprout,
verrà ammessa ai miei ricevimenti quando imparerà ad avere cura dei Suoi abiti e delle Sue scarpe.
I miei ossequi, H.E.F.S."

Volevo sprofondare. Ma decisi che non potevo diventare una persona diversa da quella che ero, e gettai via quel sogno.

Il primo di molti altri a seguire.

Due anni dopo anche Augusta provò a chiedere l'ammissione al Club, ricevendo anch'essa un rifiuto, ma per un motivo differente (sinceramente, non mi ricordo quale fosse, e forse non me lo disse mai). Di nuovo la vidi impallidire e digrignare i denti, ma questa volta non tentai di consolarla, e dopo le vacanze di Natale non tornò a Hogwarts.
Si sposò, e quando suo figlio Frank fu ammesso a scuola, io ero già diventata un'insegnante. Ancora non avevo messo da parte le mie speranze. Lottavo contro il nulla, testarda, aggrappandomi ad un uomo - non vi dirò il suo nome, non ora - che aveva già scoperto quello che io non volevo ammettere, e diventava di giorno in giorno più freddo.
Le stagioni passavano, gli alberi fiorivano e sfiorivano, e mi ritrovai sola.


La conoscevo bene, dicevo, e potevo immaginare come avesse cresciuto quel ragazzino, con che pretese, e quale impazienza... e con quanto dolore.
- Dì un po', Neville, c'è qualcuna che ti piace? - mi sorpresi a chiedergli un giorno, con fare complice.
Credevo proprio che non mi avrebbe risposto. Invece, arrossendo e grattandosi la testa, mormorò:
- Hermione Granger... è sempre gentile, e mi difende da quegli Slytherin... e mi aiuta qualche volta, quando il professor Snape è arrabbiato e vuole mettermi in punizione. Ma è troppo bella per uno come me.

Odio Severus con tutte le mie forze.
E un giorno gliel'ho detto.
- Devi smetterla di tormentarlo, non gli insegnerai nulla trattandolo a quel modo, è terrorizzato da te!
Senza dire una parola, mi ha letto nella mente, sogghignando. E una volta soddisfatto, quando ha sviscerato i miei ricordi più dolorosi e le mie speranze infrante, mi ha fissato come si guarda una povera vecchia stupida, e mi sono sentita violata in modo orribile, e da allora lo evito come il vaiolo di drago.

Ma non riesco a frenare la tenerezza quando mi invade il cuore.
E' tutto così... naturale...
Io adoro Neville, semplicemente, come se fosse il mio stesso sangue.
Seguo i suoi progressi con l'orgoglio e l'affetto di una madre.
E mi sembra di impazzire quando sento di non riuscire a proteggerlo, quando scopro nel suo sguardo un nuovo terrore. Ma ciò accade sempre meno di frequente. Lui cresce, e si rafforza in coraggio e determinazione; il giudizio degli altri non ha più su di lui l'influenza nefasta di un tempo, e le sue amicizie si sono fatte più salde e numerose.

- Quali materie ti ha assegnato Minerva, da portare ai MAGO? - gli chiesi, all'inizio del suo sesto anno.
- La sua, professoressa. E Difesa, e anche Incantesimi...
- Le più importanti, insomma! - dissi, anche se mi rendevo conto che era molto deluso di non essere stato ammesso alla classe di Trasfigurazione.
- Sarà poi vero che mia nonna è stata bocciata in Incantesimi? E' per questo che la considera una materia stupida?
Non volevo parlar male di Augusta, capivo che non sarebbe stato giusto. E poi fallire non era certo una colpa. Ma non potevo fare a meno di chiedermi che cosa sarebbe stato di lui se non avesse mai manifestato i suoi poteri magici. Oh, quella storia dello zio che l'aveva quasi annegato... e l'aveva lasciato cadere dalla finestra! mi domandavo se provassero per lui vero affetto o se fossero semplicemente impazienti che si facesse strada nella vita...

"Anch'io desidero un futuro bellissimo per lui. Ma non sono impaziente. Perché quando finirà la scuola, non lo vedrò più..."

Prima che quel pensiero mi facesse crollare, un'idea mi attraversò la mente, e non era folle, e non era sciocca, e fui lì lì per esprimerla...
Ma riuscii a controllarmi, per non dargli false speranze. Dovevo prima parlarne con Albus e Minerva.

- E' esattamente per questo motivo, signor Longbottom. Ricordo ancora quella faccina afflitta... tu eri in classe con lei, vero Pomona? - squittì la vocina impertinente di Filius Flitwick, capitato chissà come in quel corridoio che non faceva parte del suo tragitto abituale.
Neville non trattenne una risatina nervosa e un po' stupita.
- E a proposito, sono molto felice di averti anche quest'anno tra i miei studenti.
Lui ringraziò, e corse a pranzo; ma Filius mantenne su di me il suo sguardo carezzevole e non mi permise di allontanarmi.
- Hai trovato il tuo successore, non è vero? - domandò, insinuante.
A differenza di Severus, non era un Legilimens, eppure aveva capito i miei progetti per Neville ormai da tempo. Non c'era nulla di male. Mi fidavo di lui... non sapevo spiegarmi perché.
- Ha... davvero un'attitudine notevole per la mia materia... sarebbe uno spreco non incoraggiarlo - balbettai.
- Sono d'accordo. Vi osservo da un po', sai. Ti osservo. Sei straordinaria.



(to be continued)



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Com'è mio solito, questa doveva essere una shot. Ma mentre la mettevo giù mi sono accorta che stava venendo troppo lunga. Non avrei dovuto iniziare una storia nuova, avendone già altre due in sospeso, ma si sta praticamente scrivendo da sola.
Non c'è niente da fare, questo pairing è il mio preferito, lo sapete già se seguite Though you don't look like me, se avete letto Why haven't I told you e una certa drabble di mia invenzione, comunque vi posso almeno promettere che mi asterrò dal trattarlo in Love without reason.

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Capitolo 2
*** the former mrs. scrimgeour ***


Sentii le mie guance farsi calde, e cercai di guardare da un'altra parte; alla fine dissi che avevo fame e me ne andai in Sala Grande dove Minerva mi aveva lasciato una sedia libera accanto a lei.
- Grazie, Min...
- Di nulla, 'Mona. Ero preoccupata perché non arrivavi. Hai incontrato Filius, per caso? Anche lui è in ritardo...
Il mio rossore doveva essere terribile, perché Minerva si mise a ridere e mi chiese:
- Cos'ho detto di strano? Oh, guarda guarda... non si sarà finalmente dichiarato?
A questo punto dovevo essere diventata viola, perché tutti mi stavano guardando incuriositi. Incluso quella carogna di Snape.
- Io non ho nessuna intenzione di lasciarmi corteggiare... né da lui né da nessuno.

Ma comincio a chiedermi se una cosa simile sia possibile.
Lui sa essere irritante, a volte, e il suo senso dell'umorismo mi sconcerta. Ma è una persona leale, e saggia, e intelligente.
E da quel giorno, anch'io lo osservo.


Si avvicina Natale, finalmente raccolgo tutto il mio coraggio e chiedo a Minerva se quello che desidero potrà mai avverarsi. Mancano ancora quasi due anni, lo so, ma sono impaziente.
- Senti, Pomona, non credo che ci siano problemi ma... dobbiamo per forza parlarne adesso?
E' preoccupata per Dumbledore. Lo siamo tutti, dall'inizio dell'anno scolastico.
Ha il terrore di perderlo all'improvviso, e questa prospettiva spaventa anche me... come faremmo senza di lui, con Tu-sai-chi e i suoi accoliti là fuori...

- Oh, eccovi, mie care - fa una voce alle nostre spalle.
"Mie care?"
- Oh, buonasera, Horace.
Da quando è tornato, e si sente al sicuro qui a scuola, ha cominciato a prendersi un po' troppa confidenza.
- Sarete presenti alla mia festa, non è vero?
Minerva mormora qualche parola di scuse e se ne torna nel suo ufficio. Ma io ho giusto due paroline da dirgli.
- Non ne ho nessuna intenzione. Non ho ancora imparato a vestirmi come si deve, non ti sembra?
Lo lascio stupefatto e deluso, prendendomi una piccola rivincita su quel cumulo di spocchia che ha al posto del cervello. Come faceva a piacermi, quando ero una studentessa?

Come cambiano i ruoli, 'Mona.
Si fugge e si torna sui propri passi.
Si cerca in qualcuno ciò che non si trova dentro di noi.

- Ma io vorrei davvero che venissi! - grida, mentre fingo di non sentire.

"Il raccolto è abbondante, quest'anno" si dice dalle mie parti, quando una ragazza viene corteggiata da più uomini.
Ma io non sono più una ragazza. Sono una vecchia signora che passa le giornate nelle sue casette di vetro, e la notte abbracciata ad un cuscino.
Leggo il giornale, mentre bevo il mio caffé con gli occhi ancora assonnati, e non posso fare a meno di sorridere amaramente. L'uomo che mi abbandonò sta fingendo davanti a tutti di impegnarsi per contrastare l'orrore che impera nel Mondo Magico.
Che ironia, vero Rufus?
Io ero sterile. E tu ora sei impotente.

Straccio il bigliettino che trovo sotto la porta della mia stanza, quella sera; lo trovo davvero ridicolo.
"Se davvero non hai un abito adatto alla serata, chiedi a qualcuno di accompagnarti a Hogsmeade e acquistarne uno. Sono sicuro che sarai raggiante. Ci tengo molto, mia cara..."
Che cattivo gusto ha Horace nell'esprimersi... d'accordo che non può e non deve allontanarsi dal castello, ma...
Io non ho proprio voglia di partecipare a quella festa. Punto.

Ma un giretto a Hogsmeade... beh, perché no?

E' una splendida domenica di dicembre, e passeggio da una vetrina all'altra senza pensare a nulla, una volta tanto. Mi cade l'occhio su un bel vestito che ha i colori della mia Casa... sarebbe perfetto per la festa.
No e no, mi ripeto. Non ci vado, a farmi intortare da quello Slytherin.
D'improvviso mi sento osservata. O è un'impressione?
Dopo un caffé da Rosmerta, sto per tornare al castello quando incrocio un gruppetto di Ravenclaw... naturalmente accompagnati dal loro Direttore.
Le mie gambe tremano. Ma non posso tornare indietro, è tardi anche per me e sarebbe da maleducata evitarli.
- Buongiorno, Filius.
- Buongiorno a te, Pomona.

Merlino, mi ero mai accorta quanto gli stesse bene quel cappotto blu con i risvolti color bronzo?

- Avrei bisogno di parlarti, più tardi, se per te non è un problema...
Oh noooo! Mi tornano alla mente le parole di Minerva: "si è già dichiarato?".
- Dimmelo pure adesso, allora - rispondo, cercando di non guardarlo in faccia.
- No, sai... davanti ai ragazzi non posso. Proprio no. Alle cinque in Sala Insegnanti, d'accordo?
Allora è proprio quello che vuole fare! E ora come devo comportarmi?

Capisco che sarebbe peggio non presentarmi all'appuntamento.
Ma no, ma quale appuntamento! Magari deve parlarmi di lavoro e basta.
Che so, una dimostrazione dell'Incantesimo-cambia-colore applicato sui cactus.
Pff.


- Non è per spettegolare, sai, ma volevo chiederti se eri a conoscenza della nuova coppia di innamorati di Hogwarts...
- Ce ne sono a bizzeffe - cerco di andare sul sicuro, non so dove voglia andare a parare. - Ginny Weasley e Dean Thomas... Macmillan e Abbott, della mia Casa, forse non solo soltanto amici, ma...
- Parlo del signor Longbottom e della signorina Lovegood.
Devo essere impallidita, perché mi guarda con aria preoccupata.
Io non credevo che Nev avesse segreti con me.
Mi sento proprio una stupida.
Ma è normale, non è più come quando aveva dodici anni, è quasi un uomo ormai... non ho nessun diritto di sapere per forza tutto quello che gli succede.
Cerco di convincermene.
Ma avrei preferito che me ne avesse parlato. E' una cosa così bella... lui... si è innamorato...
Rido, e piango, non so più cosa mi prende.
Filius ne approfitta per prendermi la mano ed è allora che non capisco più nulla davvero.
- I nostri ragazzi crescono. E noi? Vogliamo pensare sempre e solo al lavoro? Non dirmi che Horace non ti ha invitato alla sua festa.
- Sì che mi ha invitato. Ma mi vorrebbe tutta per sé. Non ci andrò! - frigno, senza più nessuna vergogna, mentre lui mi porge il suo fazzoletto. Ci sono le sue iniziali ricamate in blu... non vorrei sporcarlo, ma sono così sottosopra che mi ci soffio il naso senza tante cerimonie.
- Se è così, allora approvo la tua decisione. Vorrà dire che quel vestito lo indosserai un'altra volta...
Quale vestito? Di che cosa sta parlando?
Sono così stupita che dimentico di chiederglielo... in quel momento entra Sybill, ubriaca persa, che urla improperi all'indirizzo di Firenze, e io me ne vado in ufficio per mettere un po' d'ordine. Ordine nei miei erbari e soprattutto nei miei sentimenti.

L'avrei baciato, se non fossimo stati interrotti, non è vero?
Oh, sì che l'avrei fatto.
E non mi importa nulla del fatto che, se Colui-che-non-deve-essere-nominato prenderà il potere, lui verrà perseguitato a causa della sua ascendenza non proprio ortodossa?
Forse lo sarò anch'io, non sono una purosangue. E ne vado orgogliosa. In questo momento non ho paura di nulla.
Poi vedo quel pacco sulla scrivania. Strappo la carta. E un urletto di gioia mi esce dalla gola, anche se cerco subito di trattenerlo. Perché dentro c'è proprio l'abito che ho visto in quella vetrina, con le sue righine nere e gialle, il corpetto di velluto e i bottoncini d'oro...
"Sei un pazzo, Filius Flitwick" penso, e mi sento così felice... finché non scopro che lui è anche più pazzo di così...
C'è un foglio di pergamena, appuntato al vestito.

You're like a mother, ripe and warm,
land where my love has grown;
to you, my dear Big Apple,
with hope, your Little Son.

Speranza? Che cosa spera da me?
E perché le sue parole riaprono la mia ferita?
E questo gioco sui nostri nomi... ci fa sembrare due adolescenti...

Ho ancora in tasca il suo fazzoletto. Accarezzo quelle due lettere in apparenza comuni, che mi ricordano solo cose belle.

Fair Friend.
Funny Fellow.
Feeling Fine.

Ma che mi succede... perché me ne sto a fantasticare?
E poi ripenso all'ALTRO.

Rotten Snake.
Ruling Scurvy...

- Ti odio, Rufus Scrimgeour. Hai distrutto la mia vita.


Senza dubbio racconta a chi glielo chiede che la sua gamba è rimasta ferita durante lo scontro con un temibile mago oscuro... o forse dieci?
Non può certo confessare che è stato mio padre, quel giorno che mi chiese il divorzio...


- Ti credevo un uomo migliore, Rufus. Credevo che l'amassi davvero.
- Io volevo dei figli, Vertumnus, e lei non può darmene. In ogni matrimonio dovrebbero essercene, altrimenti non ha nessun valore.
- Tu... troll... cane schifoso...

Mio padre finì ad Azkaban con l'accusa di aver causato danni permanenti a un Auror nel fulgore della sua carriera. Avevo quasi quarant'anni allora... ma ero sempre la sua bambina...

Lacrime scorrono sulle mie guance, mentre mi chiedo se faccio bene ad alimentare un sentimento che non so dove mi possa condurre... perché dopo quel duello non è stato solo Rufus a restare zoppo, ma anche il mio cuore. Mi sentii in colpa per molto, molto tempo, e non fui più in grado di fidarmi di un uomo. Eppure nessuno gli rimproverò nulla... anzi, lo nominarono Capo Dipartimento, e ora se ne sta a fare il bello e il cattivo tempo sulla vetta del nostro mondo, ma senza avere nessuna idea di come sconfiggere Tu-sai-chi, con una paura tremenda addosso, a raccontare bugie anche a se stesso.
Basta.
Lui non può più ferirmi.
Certo, posso continuare a ricordare e farmi del male, ma non posso far finta di niente, adesso è come se qualcosa si fosse risvegliato in me, e mi fa sentire viva -

(Feeling Fine)

e vorrei che quest'emozione non finisse mai... vorrei lasciarmi alle spalle tutte le sofferenze e i rimpianti del passato... lasciarmi
(incantare)
amare da un uomo di cui, finalmente, ho piena fiducia.




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comunicazione di servizio: sembrerebbe un finale, ma (purtroppo per voi) non lo è. sono previsti altri chap.

grazie a...
ferao: Lei E' di suo un personaggio bellissimo, non credo che la Rowling la immagini diversa da così. Certo da questo capitolo in poi forzo un po' la mano, e questa fic assomiglierà sempre di più ad uno sceneggiato radiofonico, ma beh... la mia fantasia lavora in questo modo.
HermyKitty: sì, proprio così, per me è il massimo scrivere questa fic. Ma capisco che leggerla non sia altrettanto piacevole. E' una sbrodolata romantica, me ne rendo conto, ma non posso proprio farne a meno. Quanto all'aggettivo "patetico", provo a mettermi nei tuoi panni. In effetti, detesto come Flitwick viene dipinto nei film dal 2 al 5. Assolutamente orribile e sì, un ruolo ai limiti del grottesco. Adoro invece com'era nel primo film, molto goblin-esco e "fantasy", e mi faceva una tenerezza incredibile. La Rowling però non approva nessuna di queste due trasposizioni del personaggio; lei lo vede semplicemente come un "tiny little man". E' buffo, sicuramente, ma la sua originalità e autoironia deve per forza coincidere con una superba intelligenza, altrimenti non sarebbe stato designato a capo della Casa dei Ravenclaw. JKR sa quello che fa (quasi sempre!)^^
Feux: che dire? C'è abbastanza di me in questa storia, anche se Remus nell'altra fic mi somiglia di più! Visto che i Ravenclaw sfornano poesie anche qui?^^

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Capitolo 3
*** Luna, shut up your mouth! ***


Ok. Non posso darvi torto. Alla fine, questa fic la sto scrivendo per me stessa.
Allora che cos'è quella lacrimuccia che scende... quando vedo il contatore delle recensioni?
Niente, niente.
Grazie lo stesso a chi legge.

Feux: io non do lo stesso carattere ad un personaggio in ogni mia fic. Altrimenti sarebbero delle fotocopie^^ Così, 'Mona è una testa di cavolo in "Though you don't look like me", e una donna dolcissima qui; mentre Horace... il contrario... anche se non è lui comunque il cattivo di turno... SCRIMGEOUR ALLA GOGNA!!!!


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Ma che succede?
Perché mi evita?
Credevo che con l'anno nuovo sarei riuscita ad assaporare quella gioia. Ma mi sbagliavo.
A tavola ha preso l'abitudine di sedersi vicino a Charity. E non riesco ad immaginare alcuna lezione interdisciplinare tra le loro materie.
Possibile che mi voglia far ingelosire?
Così non ho nemmeno l'occasione di ridargli il fazzoletto. E di ringraziarlo per il regalo.


Neville si sta facendo sempre più svagato, arriva in ritardo, la sera gironzola attorno all'entrata della Torre di Ravenclaw, e poi finge di essere capitato lì per caso se qualcuno glielo chiede.
Non noto nessun calo nel suo rendimento scolastico, per fortuna. Resta il migliore nella mia materia, sempre e comunque. Forse dovrei parlare direttamente con Albus, riguardo al mio progetto... ma è così sfuggente, negli ultimi tempi - scompare per giorni interi e nemmeno Minerva sa o vuole dire dove sia.

Un giorno vedo una cosa che non avrei dovuto vedere.
Dietro uno scaffale della biblioteca, Irma Pince e Argus Filch se ne stanno l'una con la testa sulla spalla dell'altro, mentre Mrs. Purr sbuffa e soffia con aria di disapprovazione.
Sono così stupefatta che lascio cadere il libro che avevo in mano e indietreggio fino alla porta, senza accorgermi di chi sto per urtare.
- E guarda un po' avanti, accidenti!
Una boccetta si infrange sul pavimento, e il liquido schizza tutt'intorno scolorendomi l'orlo della gonna.
- Ecco! Sei contenta adesso?
- P-perdonami Horace. Che cos'era?
- Una pozione smacchiante. E funzionava benissimo, come vedi. La signora Pince mi aveva chiesto...
Irma sbuca fuori con la faccia arrabbiatissima per il pasticcio che abbiamo - che ho - combinato (e forse anche perché si è accorta che stavo spiando lei e Filch). La pozione sembra essere evaporata all'istante, ma rimane un'enorme e irregolare area bianca sul pavimento.
- Fuori, tutti e due!!! - urla, quasi come se si trovasse davanti a degli studenti indisciplinati, e non possiamo fare a meno di scusarci e scomparire giù per le scale.
Gli spiego quello che ho visto, e in cambio dell'ilarità procuratagli dal mio racconto decide di perdonarmi per aver fatto cadere il flaconcino di smacchiatore.
- Posso preparargliene dell'altra... magari un calderone pieno, che basti anche per le pareti e il soffitto! Così scambieranno la biblioteca con il bagno!
Rido, e capisco che probabilmente ha già accantonato anche la faccenda della festa, anche se magari spera che per la prossima dirò di sì. Sono contenta di potergli essere amica, perché nonostante tutto, anche se un poco di rancore per la vecchia storia del Club ce l'ho ancora, è una gran brava persona.

Un guizzare di bianco sulle scale.
E' la mia occasione.

- Albus!
Nell'impeto, ho assolutamente intenzione di chiederglielo.
Ma che parole posso usare per convincerlo?
"Mi accorgo che sto invecchiando, e avrò proprio bisogno di qualcuno che mi dia una mano, tra un paio d'anni"
A lui dovrei dire questo? A lui, così fragile e pallido, che sembra dover eclissarsi da un momento all'altro?
Un'eclisse, sì.
I suoi occhi hanno perso splendore.
Come il sole quando viene oscurato dall'ombra...
Ma poi tornerà a splendere, non è sempre così? Hogwarts resisterà all'incubo che infuria sempre più prepotente, non è vero?
- Devi dirmi qualcosa, Pomona?
- Ecco... io... mi chiedevo se Minerva ti avesse parlato a proposito di... so che è una sciocchezza, però...
In un tenero gesto paterno, la sua mano mi arruffa i capelli.
- Certo che ne abbiamo discusso. Spetta ai nostri amministratori la decisione di assumere un nuovo membro del corpo docenti, ma non escludo che la tua opinione avrà un certo peso...
La mia opinione? Io credevo che intendesse aiutarmi.
- Stiamo parlando di un anno e mezzo, sai. Può succedere di tutto da qui ad allora. E se lui semplicemente avesse altri progetti?

Di nuovo, mi rendo conto di quanto il mio desiderio appaia egoista agli occhi degli altri. Già, sono proprio sicura che restare a lavorare a Hogwarts è quello che Neville vuole? Forse coltiva un sogno diverso, forse ambisce a un posto al Ministero, o vuole girare il mondo, o qualsiasi altra cosa...
Perché se ha preferito tacermi della sua storia con Luna, beh, può averlo fatto con mille altri dettagli della sua vita.
Io non sono nessuno per lui.
Io non sono...
sua madre.

- Ma dopotutto sono sicuro che ne sarebbe felice. Parla con lui. Scopri se è ciò che desidera.
Un poco di speranza è rimasta.
Ma l'indomani, alla lezione con il quinto anno, tutto crolla di nuovo.


- A partire da questo mese - declamo con una certa enfasi, camminando avanti e indietro - comincerete a prepararvi seriamente per i GUFO. Non è mia abitudine lasciare che uno solo dei miei studenti venga bocciato. Ma tocca a voi impegnarvi.
- Professoressa Sprout, avrei una domanda - alza la mano Luna Lovegood, con la sua voce impregnata di mistero.
- Beh, sono qui... - E' proprio un amore, in fondo capisco cosa trova Neville in lei... è una ragazza curiosa, e intelligente, e graziosa a modo suo...
- E' vero che lei era sposata con il Ministro Scrimgeour?

- VENTI PUNTI IN MENO A RAVENCLAW!


Neville ce l'ha con me adesso.
Molti studenti cominciano a soprannominarmi "Dolores II", e persino Minerva mi dice che ho esagerato.
E' vero, lo ammetto. Ma mi sono sentita così... nuda, e sondata nell'intimo...

Sento una porta aprirsi e chiudersi. Passi si dirigono verso il mio ufficio. E poi qualcuno bussa.
- Avanti... oh, sei tu. Immagino che sei qui per convincermi a ridare quei punti alla tua Casa. Beh, visto che lo pretendi, sappi che...
- Suo padre sta svolgendo delle ricerche sul Ministro. Sostiene che è un vampiro. Insomma, li conosci i Lovegood! Sono sempre stati un po' strambi...
Detta da uno che si presenta in aula con delle fate vive a mò di accessori d'abbigliamento, è un'affermazione buffa.
Io non leggo il Cavillo, abitualmente. Ma immagino che se dovesse pubblicare un articolo su Rufus, sarebbe infarcito di ironia e frecciatine velenose.

Mi piacerebbe, una vendetta.
Se non facessero il mio nome, sì, non avrei niente in contrario che la credibilità di quell'uomo venisse infangata.
Ma quali sarebbero le conseguenze? Se il Ministero crollasse, Tu-sai-chi prenderebbe il potere velocemente. Per quanto io detesti Rufus, non è il caso di mettere in pericolo il Mondo Magico per una ripicca sentimentale.
- Lui è un vampiro... nel senso metaforico del termine. Ha succhiato gli anni migliori della mia giovinezza, e poi... e poi mi ha gettata via.

- Io non ho intenzione di farti soffrire.

E prima che riesca a rendermene conto, sono tra le sue braccia.
Per qualche istante il dispetto sta per vincermi, gli dico che forse è con Charity che vorrebbe essere adesso, ma più che mai il suo sguardo mi rassicura, è proprio come sospettavo... voleva solo farmi ingelosire.
E mi abbandono.
L'ultimo pensiero razionale che so di formulare è che senza dubbio Luna Lovegood riavrà i suoi venti punti...

Non so descrivere le settimane che seguono, sono così frastornata da non badare più alla realtà, non riesco a pensare a nulla di triste o spaventoso, perché il mio mondo mi sembra così perfetto e sicuro e pieno di gioia.
Mi accorgo che Minerva è invece sempre più ansiosa, percepisco che strane cose stanno accadendo, ma non voglio pensarci assolutamente. "Tutto si risolverà" mi ripeto, anche quando Ron Weasley finisce avvelenato, è finita bene no?

Tutto si aggiusterà.

Perché nessuno può portarmi via le persone che amo...


- MACMILLAN, SI PUÒ SAPERE COSA CI FATE TUTTI QUANTI FUORI DAL DORMITORIO A QUEST'ORA? SANTA PHYLLIDA, CHE COSA STA SUCCEDENDO?

Quella notte comprendo che mi sbagliavo.

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Capitolo 4
*** the longest night ***


Ragazze e ragazzi, aprite il capitolo 29 del Principe Mezzosangue... questo chap è ambientato proprio subito dopo la morte di Dumbledore. Una rinfrescatina non fa mai male, anche perché altrimenti capireste pochino.

Ma daaaai, che recensioni meravigliose!

Grazie a:
HermyKitty, a cui ho già risposto privatamente. E' bello capire che un lettore ha effettivamente analizzato il testo e il comportamento dei personaggi!
Kel e Jolinar: già, una storia con personaggi di contorno ha inevitabilmente poco seguito, ma penso anche che vadano scritte. Prima o poi Fil/'Mona sarà un pairing famoso come Draco/Herm! Questo è il mio obiettivo per l'anno nuovo! XD
puccalove90: naturalmente, non mi immaginerei mai Warwick Davis con i baffoni neri baciare Miriam Margolyes (che invece è perfetta!). Per me lui è come lo descrive la Rowling, punto, con qualche lineamento goblinesco del primo film che non guasta mai. Scrimgeour è qui un personaggio negativo, volevo far capire che non solo i Mangiamorte possono fare soffrire gli altri, ma ci sono modi più subdoli di causare dolore con il proprio comportamento. Più avanti nella storia capirai quanto sia stato carogna^^
Sheraz: mi fai arrossire!! Scrivi le recensioni in maniera poeticissima... Spero che anche questo capitolo ti piaccia, perché mentre lo scrivevo avevo la pelle d'oca; tengo davvero tanto a questa storia.

Buon Natale a tutti e arrivederci al prossimo capitolo (se vi fa piacere^^)






Quella notte ho rischiato di perderli entrambi.
E Hogwarts ha perduto la sua guida, la sua luce, siamo stati traditi nel peggiore dei modi...

Snape, quella creatura orribile. Perché ci siamo fidati di lui, per tutti questi anni? Non importa quanto già lo odiassi, io credevo che non sarebbe stato capace di farci del male davvero... che fosse dalla nostra parte...

Minerva non ha voluto che assistessimo all'incontro con il Ministro. Sublime accortezza nei miei confronti. Tutto sommato, le decisioni erano state già prese, avevamo accettato che la scuola rimanesse aperta... e toccava a lei discuterne con Rufus.
Mi sento in qualche modo sollevata, mentre mi allontano dal suo
(nuovo)
ufficio, affrettando il passo sulle scale per non trovarmelo davanti, il caro signor Scrimgeour, perché non posso incontrarlo adesso, non voglio.

Scivolo nell'infermeria, e al tenue bagliore che sprigiona dalla mia bacchetta riesco a distinguere ciò che stavo cercando.
Sembra dormire tranquillamente. Dal corridoio arrivano due voci, entrambe a me note. Discutono così forte che ad un certo punto da dietro il paravento si staglia una figura di ragazza che sussurra, arrabbiata:
- Ma ensommà! Ici sce qualcuno che sta mole! Vi semble il caso di fare tout ce chiassò?

- Buonanotte, ragazzo mio - dico a Neville, chinandomi a baciarlo sulla fronte. E mentre la bacchetta si spegne, per un istante, mi sembra di vederlo sorridere nel sonno.
Mi chiudo la porta alle spalle, e capisco subito il motivo della discussione che si svolge là fuori.

- Le ho detto che sto benissimo! Ci vuole ben altro che uno Schiantesimo per...
- Come infermiera di Hogwarts, le proibisco di andare a dormire per almeno 24 ore, professor Flitwick!

E' solo adesso che comprendo realmente il pericolo che ha corso. Questa notte, Dumbledore avrebbe potuto non essere l'unica vittima di Snape... quest'idea si fa insopportabile, un brivido mi corre lungo la schiena, e mi sorprendo a mormorare:
- Poppy ha ragione, Filius... è meglio non correre rischi inutili.
- Oh, bene, c'è qualcuno che ragiona, finalmente! Te lo affido, Pomona, mi raccomando. A domani!

Eccoci soli, dopo la tragedia.
Il silenzio è così irreale.
Perché è successo? Perché quella carogna ha voluto renderci infelici?
Era davvero un seguace di Tu-sai-chi, lo è stato per tutto questo tempo, eppure Albus lo difendeva, e lui lo ha...
Maledetto Snape! Maledetto!

- 'Mona, non devi preoccuparti per me, davvero. Ho preso botte peggiori di questa, quand'ero ragazzo.
- E per chi dovrei preoccuparmi, allora?

"Tu sei prezioso per me"

- Oh, beh, se la metti così... restiamo svegli insieme, ti va?

Scendiamo in Sala Grande, e cominciamo a parlare, più a lungo di quanto abbiamo mai fatto in quelle settimane, quando un bacio rubato sulle scale e qualche bigliettino era tutto ciò che ci eravamo concessi. L'incredulità e il dolore ci afferrano, di quando in quando, e non c'è nessuna ragione di trattenere le lacrime né le carezze.

- Winky - chiama lui ad un tratto - puoi venire per piacere?
L'elfa appare, un po' brilla, come al solito.
- Puoi portarci due cherry soda?
- Winky è molto spiacente, professor Flitwick, ma teme di non sapere cosa siano.
- Ecco... come quella roba che piace a te, solo che invece del Whisky Incendiario ci metti lo sciroppo di ciliegia.
Un poco indispettita, Winky obbedisce.
- So che non c'è assolutamente nulla da festeggiare - chiarisce lui, interpretando il mio sguardo sorpreso - ho soltanto sete. E sono contento di essere vivo, in ogni caso.

"Anch'io sono contenta che tu sia vivo. Sei la persona che amo di più al mondo"

- Cosa mi stavi dicendo, di quand'eri giovane?
- Uhmmm... diciamo che ero uno spericolato. Avevo un po' troppe energie da spendere, e mi sentivo me stesso soltanto con la bacchetta puntata su qualcuno.
- Eh? Che vuoi dire?
- Non crederai che abbia insegnato qui da sempre, cara!

Beh, sì, ingenuamente lo credevo.

- Ero un campione di duelli. Ti assicuro che ai miei tempi era uno sport piuttosto diffuso. Non ero abbastanza alto per giocare a Quidditch, così... eeehi, ma che ti succede?
Allunga la mano a toccarmi una guancia, dove gli è sembrato di veder luccicare una lacrima.
Glielo dico, quello che mi è passato per la mente a quelle parole?
Questa non è una notte come tutte le altre... e lui non è un uomo come gli altri, è troppo importante per me... non voglio che questa cosa che mi ha appena detto ci divida, ma è giusto che sappia ciò che si agita in me.
- Io trovo stupido rischiare la vita per soldi o per divertimento. Mio padre è morto ad Azkaban, per aver sfidato un Auror. E' stato... per colpa mia... per difendere il mio onore, disse...

Ancora una volta lui mi sorprende.

- Non c'è bisogno che aggiungi altro, so quanto ti fa soffrire. E' riguardo all'uomo che è di sopra e sta parlando con Minerva... ecco, conosco molto bene quella storia.
Mi vergogno così tanto, ma almeno non devo spiegare niente.
- Mi ricordo che Albus...
(lo pronuncia piano, quel nome, quasi temesse di romperlo)
- Lui tentò di convincere il Wizengamot... mi disse che le aveva provate tutte, ma nessuno degli anziani aveva voluto ascoltarlo. Si è sempre sentito in colpa per non essere riuscito a evitare che tuo padre fosse condannato.

- Basta, ti prego! - grido. - Non... Tu sapevi tutto questo e...
- E ti osservavo. Da sempre.

E' giusto piangere? E' giusto... amare?

Le nostre mani si stringono, e restano così, per molto tempo.
Per un po' riusciamo a cambiare argomento, e così salta fuori la prima, comicissima lezione di Incantesimi di Neville, e la terribile scena di Penny Clearwater alle prese con le mandragole (che tra l'altro un giorno le avrebbero salvato la vita). E poi la pittoresca carriera scolastica di Nymphadora Tonks... non ridiamo, niente affatto, cerchiamo soltanto di ripercorrere i nostri ricordi felici, che sono inevitabilmente legati a questa scuola... perché è qui la nostra vita.

- Ma che bella scenetta romantica. E' così che dimostrate il vostro dispiacere per la morte del vostro Preside?

Quella voce. Quel disprezzo.
Sulla soglia del salone, Rufus ci guarda con un'espressione quasi di compatimento, di superiorità.
E' invecchiato, sì. Ma non è cambiato per nulla. Dietro di lui, Minerva mi fa capire con gli occhi di non essere riuscita ad impedirgli di entrare qui...

Rufus continua a squadrarci, e ridacchia nervoso.

- Come sei caduta in basso, 'Mona.

Quella frase orribile si infrange insieme al mio bicchiere, sul pavimento.
In quel momento sono sicura che Filius risponderà alla provocazione... io non voglio che succeda di nuovo... che qualcun altro venga arrestato a causa mia...
Ma non accade. L'avevo dimenticato: lui non perde mai il controllo.
E' questo che mi fa sentire sicura al suo fianco.

- Ti sbagli, Rufus - mormoro con una voce che non mi riconosco - Punto molto in alto. Eri tu che volevi farmi... sprofondare.

Ci pensa Minerva a sbloccare la situazione:
- Signor Ministro, non le conviene insultare i docenti di questa scuola, in special modo i Direttori delle Case. Le consiglio di moderare i termini.
Assottigliando le labbra, Rufus accenna ad un ironico inchino all'indirizzo della nuova Preside, e dopo un'ulteriore occhiata sprezzante rivolta a me e Filius, esce dalla Sala appoggiandosi al bastone.
Sento il portone che si richiude pesantemente dietro di lui...
ma sento anche il braccio dell'uomo che amo circondarmi i fianchi con tenerezza.

- Non badate a ciò che ha detto Scrimgeour... Albus voleva proprio che ci fosse... un po' più d'amore a questo mondo...
Con queste parole colme di speranza e affetto, pronunciate un po' anche a se stessa, Minerva si allontana.


- Non devi scandalizzarti per quella battuta. Ci sono abituato. Ma mi è piaciuto come gli hai risposto, cara... punti in alto... fino alla mia Torre?

- Io sono come una bacchetta nelle tue mani, Fil. Potrei spezzarmi, ora... credo di non poter più fare a meno di te.

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Capitolo 5
*** Rufus' awful secret ***




Avevo rimandato mille volte di indossare per la prima volta quel vestito.

E ogni volta mi ripetevo che ci sarebbe stata "un'occasione migliore".
Ed eccomi davanti allo specchio della Sala Comune, a pensare che non potrebbe esistere un'occasione peggiore, eppure ora ce l'ho indosso. E devo ammettere che mi sta bene... troppo, per un evento triste come questo.

I ragazzi sono un poco agitati, bisbigliano tra loro.

- Sarà venuta molta gente, accidenti.
- Ci sarà persino una delegazione da Beauxbatons!
- E dal Ministero, naturalmente.

Già. Dovrò rivederlo ancora una volta, il mio incubo.



Eccolo, di fronte a me, di ritorno dal suo assurdo tentativo di convincere Harry Potter a sostenere il suo operato. Quel povero ragazzo sta soffrendo terribilmente, e lui continua a tormentarlo.
Il canto delle sirene ricomincia, si fa assordante... Rufus si asciuga il sudore dalla fronte, tossicchia, si guarda intorno.

- Maledette creature! Perché non le fate sparire da qui?
- Perché hanno il diritto di vivere quanto me e te.
- Mi fanno stare male!
- Allora vattene.

Per qualche strana ragione, ciò che per me è soltanto fastidioso gli riesce insopportabile. Forse ha finalmente compreso di non avere nessuna idea per tenere in piedi il Ministero. Quella gente è dovunque, nessuno si salverà... e lui finge, continua a mantenere la sua facciata, però chissà perché davanti a me si sente a disagio...

- Devo andarmene, non resisto.
Fa un cenno a Percy Weasley, e sta per allontanarsi:
- Il Ministro della Magia è allergico alle sirene! - quasi urlo, e in quel momento non m'importa di niente, voglio solo sfogarmi. - Oltre che al matrimonio, e forse alle donne in generale!

Tutti, tra quelli che ci circondano in quel punto del parco, mi stanno guardando. Gli Auror stanno per sfoderare le loro bacchette. Non è l'atteggiamento che si ci attende nei confronti dell'esimio Ministro...

Un uomo dall'aspetto stravagante si avvicina e ci chiede cortesemente di seguirlo. Ha un involto di fogli dall'aria vecchiotta. Rufus sembra conoscerlo, e rassicura gli Auror di scorta.
Lontani dal lago, sembra darsi di nuovo un contegno.
- Quale altra stupidaggine ha in mente per screditarmi, pazzo furioso? E che cosa c'entra lei? - dice indicandomi.
- Desidero soltanto ristabilire la verità, signor Ministro. Mi sto documentando su di Lei sin da quando è salito al potere, e devo dire che... a parte il fatto di essere un vampiro, non ho trovato nulla da eccepire nel suo curriculum. Purtroppo mi sono imbattuto invece in una grande macchia nella sua vita privata. - Si volta verso di me. Ha una gran chioma di capelli bianchi, crespi; occhi blu un poco strabici. Mi ricorda qualcuno...
- Se vuole visionare, signora.
Mi trovo tra le mani una copia del nostro atto di divorzio, ritagli di giornale sul processo contro mio padre... non c'è niente che io non sappia già... che chiunque sappia già... la sua promozione, l'annuncio del suo secondo matrimonio, e poi...
E poi una busta, con l'intestazione di una clinica Babbana. Sembrano gli esiti di un esame.

- Sei un maledetto, Lovegood! - grida Rufus, il volto paonazzo, agitando il bastone furiosamente. Dunque quest'uomo è il padre di Luna... capisco perché lui lo odi tanto.
- Pomona, non leggere, dammela!

Ma è troppo tardi. Ho capito di che si tratta. Qualcosa si spezza dentro di me.

Io... ero un albero rigoglioso. Avrei potuto dare frutti, in un terreno fertile. Ma avevo affondato le mie radici in un deserto...
E ora, per quanto abbia ritrovato una ragione di vita, la mia stagione è conclusa.

- Eri tu.
- Io non lo sapevo... avevo dato per scontato che fosse a causa tua, perché di solito è così in questi casi. Solo dopo che anche la mia seconda unione non ha dato risultati...
- CASI! RISULTATI! L'AMORE È UN'OPERAZIONE DI ARITMANZIA, PER IL MINISTRO SCRIMGEOUR! - Sto diventando isterica, tutto vortica intorno a me, vorrei morire qui, adesso...

Rufus si schiarisce la voce e squadra Lovegood con un'espressione tra il preoccupato ed il minaccioso. La sua reputazione è l'unica cosa che gli interessi, e se il giornalista avesse intenzione di divulgare questa notizia, lo sbatterebbe in prigione o peggio.
- Che cosa dirà nel suo articolo?
- Quello che avevo in progetto da mesi, signor Ministro, non cambierò una virgola. Dirò che Lei è un vampiro, e che ha la mente infestata dai Nargilli, e tiene un Ricciocorno Schiattoso nell'Ufficio Misteri. Non sono un balordo, non scriverei qualcosa contro di Lei a cui la gente possa credere, non adesso. I veri nemici stanno là fuori, e io e Lei... bene o male siamo dalla stessa parte.

Però io... dovevo saperlo, non è vero?
Dovevo scoprire che la mia vita è stata intessuta di inganno, che accanto a qualsiasi altro uomo sarei potuta diventare madre.

Sono sotto shock, vacillo. Xeno Lovegood mi sostiene e io mi lascio aiutare, mentre Rufus richiama Percy e gli Auror e finalmente si allontana per sempre dalla mia vita.
- Sono desolato, signora. Avrei dovuto usare un poco più tatto nell'informarla, forse avrebbe sofferto meno.
- Io... non posso... soffrire di meno - gli rispondo guardandolo negli occhi sfuggenti. - Ma posso andare avanti.

Posso andare avanti. Posso restare a guardare il parco che si svuota lentamente, finché soltanto poche decine di persone rimangono attorno alla tomba bianca. Posso attendere che Neville ci venga incontro, tenendo Luna per mano, e perfino sforzarmi di mostrarmi divertita quando il signor Lovegood chiede spiegazioni sulla loro intimità.

- Eh-ehm. Luna, tesoro, chi è questo ragazzo?
- Il mio fidanzato, papà.
- Ma che cosa... non ti pare un po' presto per-
Neville alza fieramente il viso ancora un po' pallido verso di lui, e gli tende la mano.
- Piacere di conoscerLa, sono Neville Longbottom. Lo sa, mia nonna qualche volta legge il Cavillo, perché dice che sulla Gazzetta ormai scrivono tutto quello che vogliono per far stare tranquilla la gente... invece Lei piuttosto ci fa divertire, invece di dire una bugia vera...
Ma non sono i complimenti che interessano al padre di Luna, in quel momento.
Come me poco prima, è rimasto sconvolto.

- Ragazzo... tu saresti... il figlio di Frank e Alice Longbottom?
Con orgoglio, Neville annuisce. L'altro lo guarda con tenerezza, ma solo per un istante.
- Somigli tanto a tua madre...
Poi, risoluto:
- Non vorrai diventare Auror come loro, spero! Io non affiderei mai la mia bambina ad un uomo che rischia la vita ogni giorno!
Neville e Luna si scambiano un'occhiata. E' solo questa la preoccupazione di Xeno?
- Ehm, signore, credo che la professione di Auror sia degna del massimo onore. Purtroppo, non ne avrei comunque le capacità... porterò soltanto alcune materie ai MAGO, e non bastano per essere ammessi a ricevere l'addestramento. I miei progetti sono molto diversi. Anzi, credevo...
Si volta verso di me. - Ero convinto che gli stesse parlando di quanto io ami la sua materia... e magari...

Cosa sta per dire? Possibile che il nostro desiderio fosse lo stesso?

- Io vorrei tanto continuare a studiare le piante, e svolgere l'apprendistato qui a Hogwarts... e magari, un giorno... diventare il suo assistente.
Il mio sorriso gli toglie ogni dubbio.
- Davvero? Posso? La Preside McGonagall sarà d'accordo?
Annuisco, e vorrei abbracciarlo, ma mi trattengo. Forse un giorno riuscirò a dirgli quanto ho atteso questo momento.

Sollevato, Lovegood gli afferra la mano come se niente fosse, lasciandolo sbigottito:
- Io credo che sia un'ottima decisione, mio caro ragazzo! Allora, che dire, benvenuto in famiglia!

- Come sarebbe, signore? E' solo questo che le importa? - Il suo tono di voce si abbassa, ma i suoi occhi mandano scintille. - Tutti noi dovremo combattere, prima o poi! Lei lo sa bene! Non importa quale lavoro svolgiamo, o quale siano la nostre origini, non conta nient'altro che il nostro coraggio... la lotta contro il Male viene prima di tutto.

- Sei proprio un Gryffindor, Neville. - replica Xeno. - Capisco perchè mia figlia ti vuole bene. Però sai, quando Frank... quando tuo padre si diplomò, io avevo già in mente di fondare la mia rivista. E gli chiesi di condividere con me quel progetto. Ma lui era un gran testardo... voleva entrare all'Accademia e ci entrò, non per sogni di gloria o di potere, ma perché diceva di voler stare in prima linea sempre e comunque... per il bene del Mondo Magico. E Alice lo seguì nel loro destino. E' questo che temo...
Neville non sa che dire. Luna abbraccia suo padre, commossa.
- Siamo tutti coinvolti, lo sai. E i rischi sono dovunque. E tu saresti quello che quest'estate vuole portarmi a caccia di Ricciocorni?
- Lo so - risponde lui con un brivido. - Ma i Ricciocorni non esistono, lo sappiamo tutti e due. I Mangiamorte sì.


Le sirene tacciono, di nuovo. Il sole brucia più che mai, e ci avviamo verso la zona del parco più in ombra, a ridosso del castello. Davanti alla tomba candida si staglia la figura immobile di Minerva, controluce. So che le parole non hanno nessun valore, per lei, adesso.

Il mio dolore, forse, non è nulla in confronto al suo.
E me ne rendo conto quando sento pronunciare il mio nome, stridulo ma in qualche modo dolce, e mi volto, e accenno ad un sorriso triste e pieno di gratitudine. Io ho ancora il mio amore.

- Scrimgeour ti ha fatta di nuovo arrabbiare, non sbaglio? Vi ho visti discutere, ma non potevo allontanarmi... ma se ha soltanto fatto qualche altra battutina sulla mia statura, ti assicuro, ci posso solo ridere sopra!
- Non... non è successo niente, Filius, davvero...
Come potrebbe mai credere ad una bugia tanto debole? Lui mi conosce ormai più di se stesso.
- Sei stanca, tesoro. Domani abbiamo una riunione con gli amministratori, perché non ci riposiamo un poco di sopra?
Faccio cenno di sì, mentre cerco già di trovare le parole per raccontargli ciò che mi è appena accaduto.

"Ho scoperto una cosa tremenda, e poi, subito dopo, il mio sogno più grande si è rivelato possibile"

- Signorina, spero di ritrovarLa quest'autunno.
Luna gli stringe la mano con calore. - Arrivederci, professor Flitwick. Spero davvero che Hogwarts riapra...
- Scriverò un articolo a questo proposito, non dubitate - soggiunge Xeno.
- Aah, i miei Ravenclaw! - risponde Filius, guardando padre e figlia, così somiglianti e determinati nello schierarsi apertamente dalla parte della luce e della verità.

I Lovegood, con Neville, si dirigono verso il lago dove Augusta sta sudando inutilmente sotto quel ridicolo cappello.
E' un po' presto per un fidanzamento ufficiale, lo sarebbe in qualsiasi altro contesto, ma non siamo forse in guerra? Non dobbiamo sprecare un attimo tra quelli che possiamo condividere con i nostri cari.

- E la mia Hufflepuff! - aggiunge, teneramente, mentre sfioro con le dita la sua fronte e penso:
"Ci sono lividi che fanno più fatica a scomparire".

- Avrei dovuto essere tua, Fil. Anche... prima...
- E quando, cara?

Già, quando?
Al tempo in cui frequentavo Hogwarts, e avevo occhi solo per quel vanitoso di Horace? Ero troppo giovane, allora.
Durante il mio matrimonio con Rufus? Dopo il divorzio, umiliata, tormentata e poi distrutta dalla morte di mio padre, quando il solo pensiero che un uomo mi sfiorasse mi dava il disgusto?
No. E' questo il momento.

- Adesso, Fil. Adesso... e sempre.



Closer to the ground, for different reasons,
than all the people here around us
while time passed by, and hours, and seasons,
we just stayed here, and love has found us.





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Grazie a tutti coloro che hanno letto questa fic, e a chi gentilmente ha recensito. Per fortuna sono riuscita a terminarla in cinque capitoli... di solito vado troppo per le lunghe^^


A Jolinar: grazie per la recensione lunga e articolata, magari tutti lasciassero commenti così belli. Il mio intento è proprio quello di dare un passato a questi personaggi, e per qualcuno anche un futuro. La Rowling dice sempre troppo o troppo poco, e non è una colpa: spetta a noi sbizzarrirci con la fantasia. Esattamente come hai detto, nelle mie fic i Direttori delle Case rappresentano gli ideali dei fondatori di Hogwarts, e sono un punto di riferimento importante per i loro studenti; ma sono anche uomini e donne con un cuore, e ciò che hanno vissuto sulla loro pelle ha trasformato leggermente le inclinazioni con cui sono nati. Hey, se sei MMAD andiamo mooolto d'accordo... come vedi da una certa frase in quest'ultimo capitolo, si capisce che Min amava tanto Al... sniff...
A Elysion: wow, stai commentando un po' dappertutto! Non posso che esserne lusingata. Bacioni!

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Se il pairing vi ha incuriosito, se conoscete l'inglese e vorreste leggere qualcos'altro su questi due, vi segnalo questo forum tematico: THE CHARMING ROOTS BOARDS
E' gestito da un gruppetto di ragazze di diverse nazionalità, molto amichevoli e dal notevole talento narrativo. Ho pubblicato qualcosina anche lì...

Alla prossima,

SakiJune

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