LIKE A MOTHER di SakiJune (/viewuser.php?uid=25189)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** my broken dream ***
Capitolo 2: *** the former mrs. scrimgeour ***
Capitolo 3: *** Luna, shut up your mouth! ***
Capitolo 4: *** the longest night ***
Capitolo 5: *** Rufus' awful secret ***
Capitolo 1 *** my broken dream ***
LIKE A MOTHER
Tra le mie mani sbocciano fiori di ogni colore.
Rami crescono e si intrecciano, ogni sorta di verde meraviglia si svela
al mio tocco.
Allora perché non ho potuto dare la vita ad una mia
creatura? A cosa
mi è servito essere una maga, se non non sono riuscita a
realizzare questo desiderio che
mi strappa il cuore?
Sento questo vuoto da tutta una vita.
Non c'è nulla che possa colmarlo...
L'uomo che amavo si è allontanato da me, quando ha capito
che
non gli avrei mai potuto dare un figlio. Sono passati mesi, in cui ho
voluto restare a piangere, e ancora anni e anni, in cui ho dovuto
sforzarmi di
sorridere, perché avevo un lavoro, e dei colleghi che mi
volevano bene, e poi la responsabilità di un'intera Casa di
Hogwarts. E quando i miei capelli hanno cominciato ad
ingrigirsi,
e lo specchio mi ha mostrato l'inequivocabile immagine di una superata
maturità, stavo
finalmente per rassegnarmi e lasciare alle spalle sogni e sofferenze...
Ma poi ho incrociato due occhi sperduti.
Quelli di un piccolo Gryffindor spaventato e insicuro. La guerra
l'ha reso orfano a metà, i suoi genitori erano due Auror
coraggiosi e pieni di vita, e ora sono soltanto...
(è buffo che sia io a dirlo)
... dei vegetali. Piante lasciate a seccare lentamente, che nemmeno
tutto l'amore di questo mondo potrebbe far rifiorire.
E lui si aggira per la scuola in cerca di qualcosa.
- Cosa cerchi? - vorrei chiedergli, ma so che se lo facessi, lui
alzerebbe lo sguardo verso di me e balbetterebbe:
- Il mio rospo, professoressa Sprout...
Ma so che non è solo questo.
Conosco bene Augusta, siamo state compagne di classe e abbiamo
condiviso terribili giornate di bisticci e vendette, finché
lei
non è stata bocciata al GUFO, e per la vergogna si
è
andata a nascondere dietro il castello, lontana dalle risatine delle
sue amiche. Io quel giorno indossavo una divisa nuova, in occasione
degli esami, ma me l'ero sporcata subito di terra, perché
non
ne potevo fare a meno già allora (non sono mai
diventata
Prefetto di Hufflepuff per questo motivo). Dovevo essere molto buffa,
perché riuscii a farla ridere solo avvicinandomi: ma non per
questo si consolò della sua sconfitta scolastica.
Parlammo.
Lei mi raccontò del fidanzato che si era diplomato l'anno
prima e viveva nel Lancashire, ma poi
si ritrovò di nuovo a lamentarsi su come si sarebbero
arrabbiati
i suoi genitori, e che gli esaminatori erano degli emeriti cretini...
- Una D, hanno osato darmi una D!
Io non ero affatto una secchiona, ma mi impegnavo comunque, e avevo
preso tutti A a
parte una O in pozioni e il mio prezioso E in Erbologia, naturalmente,
e non potevo
immaginare come si sentisse.
Non piangeva. Il suo viso era rigido e le labbra più sottili
che mai.
- E' una materia assolutamente inutile, d'altronde -
sentenziò alla fine, con un assurdo orgoglio nella voce.
Feci per contraddirla, ma decisi di lasciar perdere.
Allora ero una ragazza al colmo delle mie energie, che rideva senza
coprirsi la bocca, e c'erano sempre fili d'erba tra i miei capelli
ricci e spettinati, e come le mie compagne sognavo di sposare il
professor Slughorn, o quantomeno di far parte del suo Club esclusivo.
Ero rimasta terribilmente delusa quando ricevetti una lettera di
rifiuto alla mia richiesta:
"Gentile signorina
Sprout,
verrà ammessa
ai miei ricevimenti quando imparerà ad avere cura dei Suoi
abiti e delle Sue scarpe.
I miei ossequi, H.E.F.S."
Volevo sprofondare. Ma decisi che non potevo diventare una persona
diversa da quella che ero, e gettai via quel sogno.
Il primo di molti altri
a seguire.
Due anni dopo anche Augusta provò a chiedere l'ammissione al
Club, ricevendo anch'essa un rifiuto, ma per un motivo differente
(sinceramente, non mi ricordo quale fosse, e forse non me lo disse
mai). Di nuovo la vidi impallidire e digrignare i denti, ma questa
volta non tentai di consolarla, e dopo le vacanze di Natale non
tornò a Hogwarts.
Si sposò, e quando suo figlio Frank fu ammesso a scuola, io
ero
già diventata un'insegnante. Ancora non avevo messo da parte
le
mie speranze. Lottavo contro il nulla, testarda, aggrappandomi ad un
uomo - non vi dirò il suo nome, non ora - che aveva
già scoperto quello che io non volevo ammettere, e diventava
di
giorno in giorno più freddo.
Le stagioni passavano, gli alberi fiorivano e sfiorivano, e mi ritrovai
sola.
La conoscevo bene, dicevo, e potevo immaginare come avesse cresciuto
quel ragazzino, con che pretese, e quale impazienza... e con quanto
dolore.
- Dì un po', Neville, c'è qualcuna che ti piace?
- mi sorpresi a chiedergli un giorno, con fare complice.
Credevo proprio che non mi avrebbe risposto. Invece, arrossendo e
grattandosi la testa, mormorò:
- Hermione Granger... è sempre gentile, e mi difende da
quegli Slytherin... e mi aiuta
qualche volta, quando il professor Snape è arrabbiato e
vuole
mettermi in punizione. Ma è troppo bella per uno come me.
Odio Severus con tutte le mie forze.
E un giorno gliel'ho detto.
- Devi smetterla di tormentarlo, non gli insegnerai nulla trattandolo a
quel modo, è terrorizzato da te!
Senza dire una parola, mi ha letto nella mente, sogghignando. E una
volta soddisfatto, quando ha sviscerato i miei ricordi più
dolorosi e le mie speranze infrante, mi ha fissato come si guarda una
povera vecchia stupida, e mi sono sentita violata in modo orribile, e
da allora lo evito come il vaiolo di drago.
Ma non riesco a frenare la tenerezza quando mi invade il cuore.
E' tutto così... naturale...
Io adoro Neville, semplicemente, come se fosse il mio stesso sangue.
Seguo i suoi progressi con l'orgoglio e l'affetto di una madre.
E mi sembra di impazzire quando sento di non riuscire a proteggerlo,
quando scopro nel suo sguardo un nuovo terrore. Ma ciò
accade sempre meno di frequente. Lui cresce, e si
rafforza in coraggio e determinazione; il giudizio degli altri non ha
più su di lui l'influenza nefasta di un tempo, e le sue
amicizie
si sono fatte più salde e numerose.
- Quali materie ti ha assegnato Minerva, da portare ai MAGO? - gli
chiesi, all'inizio del suo sesto anno.
- La sua, professoressa. E Difesa, e anche Incantesimi...
- Le più importanti, insomma! - dissi, anche se mi rendevo
conto
che era molto deluso di non essere stato ammesso alla classe di
Trasfigurazione.
- Sarà poi vero che mia nonna è stata bocciata in
Incantesimi? E' per
questo che la considera una materia stupida?
Non volevo parlar male di Augusta, capivo che non sarebbe stato giusto.
E poi fallire non era certo una colpa. Ma non potevo fare a meno di
chiedermi che cosa sarebbe stato di lui se non avesse mai manifestato i
suoi poteri magici. Oh, quella storia dello zio che l'aveva quasi
annegato... e l'aveva lasciato cadere dalla finestra! mi domandavo se
provassero per lui vero affetto o se fossero semplicemente impazienti
che si facesse strada nella vita...
"Anch'io desidero un futuro bellissimo per lui. Ma non sono impaziente.
Perché quando finirà la scuola, non lo
vedrò
più..."
Prima che quel pensiero mi facesse crollare, un'idea mi
attraversò la mente, e non era folle, e non era sciocca, e
fui
lì lì per esprimerla...
Ma riuscii a controllarmi, per non dargli false speranze. Dovevo prima
parlarne con Albus e Minerva.
- E' esattamente per
questo motivo, signor Longbottom. Ricordo ancora
quella faccina afflitta... tu eri in classe con lei, vero Pomona? -
squittì la vocina impertinente di Filius Flitwick, capitato
chissà come in quel corridoio che non faceva parte del suo
tragitto abituale.
Neville non trattenne una risatina nervosa e un po' stupita.
- E a proposito, sono molto felice di averti anche quest'anno tra i
miei studenti.
Lui ringraziò, e corse a pranzo; ma Filius mantenne su di me
il suo sguardo carezzevole e non mi permise di allontanarmi.
- Hai trovato il tuo
successore, non è vero? - domandò,
insinuante.
A differenza di Severus, non era un Legilimens,
eppure aveva capito i miei progetti per Neville ormai da tempo. Non
c'era nulla di male. Mi fidavo di lui... non sapevo spiegarmi
perché.
- Ha... davvero un'attitudine notevole per la mia materia... sarebbe
uno spreco non incoraggiarlo - balbettai.
- Sono d'accordo. Vi osservo da un po', sai. Ti osservo. Sei
straordinaria.
(to be continued)
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Com'è mio
solito, questa doveva essere una shot. Ma mentre la mettevo
giù mi sono accorta che stava venendo troppo lunga. Non
avrei dovuto iniziare una storia nuova, avendone già altre
due in sospeso, ma si sta praticamente scrivendo da sola.
Non c'è
niente da fare, questo pairing è il mio preferito, lo sapete
già se seguite Though
you don't look like me, se avete letto Why
haven't I told you
e una certa drabble di mia invenzione, comunque vi posso
almeno promettere che mi asterrò dal trattarlo in Love
without reason.
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Capitolo 2 *** the former mrs. scrimgeour ***
Sentii le mie guance farsi calde, e cercai di guardare da un'altra
parte; alla fine dissi che avevo fame e me ne andai in Sala Grande dove
Minerva mi aveva lasciato una sedia libera accanto a lei.
- Grazie, Min...
- Di nulla, 'Mona. Ero preoccupata perché non arrivavi. Hai
incontrato Filius, per caso? Anche lui è in ritardo...
Il mio rossore doveva essere terribile, perché
Minerva si mise a ridere e mi chiese:
- Cos'ho detto di strano? Oh, guarda guarda... non si sarà
finalmente dichiarato?
A questo punto dovevo essere diventata viola, perché tutti
mi
stavano guardando incuriositi. Incluso quella carogna di Snape.
- Io non ho nessuna intenzione di lasciarmi corteggiare...
né da lui né da nessuno.
Ma comincio a chiedermi se una cosa simile sia possibile.
Lui sa essere irritante, a volte, e il suo senso dell'umorismo mi
sconcerta. Ma è una persona leale, e saggia, e intelligente.
E da quel giorno, anch'io lo osservo.
Si avvicina Natale, finalmente raccolgo tutto il mio coraggio
e
chiedo a Minerva se quello che desidero potrà mai avverarsi.
Mancano ancora quasi due anni, lo so, ma sono impaziente.
- Senti, Pomona, non credo che ci siano problemi ma... dobbiamo per
forza parlarne adesso?
E' preoccupata per Dumbledore. Lo siamo tutti, dall'inizio dell'anno
scolastico.
Ha il terrore di perderlo all'improvviso, e questa prospettiva spaventa
anche me... come faremmo senza di lui, con Tu-sai-chi e i suoi accoliti
là fuori...
- Oh, eccovi, mie care - fa una voce alle nostre spalle.
"Mie care?"
- Oh, buonasera, Horace.
Da quando è tornato, e si sente al sicuro qui a scuola, ha
cominciato a prendersi un po' troppa confidenza.
- Sarete presenti alla mia festa, non è vero?
Minerva mormora qualche parola di scuse e se ne torna nel suo ufficio.
Ma io ho giusto due paroline da dirgli.
- Non ne ho nessuna intenzione. Non
ho ancora imparato a vestirmi come si deve, non ti sembra?
Lo lascio stupefatto e deluso, prendendomi una piccola rivincita su
quel cumulo di spocchia che ha al posto del cervello. Come faceva a
piacermi, quando ero una studentessa?
Come cambiano i ruoli, 'Mona.
Si fugge e si torna sui propri passi.
Si cerca in qualcuno ciò che non si trova dentro di noi.
- Ma io vorrei davvero che venissi! - grida, mentre fingo di non
sentire.
"Il raccolto è abbondante, quest'anno" si dice dalle mie
parti,
quando una ragazza viene corteggiata da più uomini.
Ma io non sono più una ragazza. Sono una vecchia signora che
passa le giornate nelle sue casette di vetro, e la notte abbracciata ad
un cuscino.
Leggo il giornale, mentre bevo il mio caffé con gli occhi
ancora
assonnati, e non posso fare a meno di sorridere amaramente. L'uomo che
mi abbandonò sta fingendo davanti a tutti di impegnarsi per
contrastare l'orrore che impera nel Mondo Magico.
Che ironia, vero Rufus?
Io ero sterile. E tu ora sei impotente.
Straccio il bigliettino che trovo sotto la porta della mia stanza,
quella sera; lo trovo davvero ridicolo.
"Se davvero
non hai un abito adatto
alla serata, chiedi a qualcuno di accompagnarti a Hogsmeade e
acquistarne uno. Sono sicuro che sarai raggiante. Ci tengo molto, mia
cara..."
Che cattivo gusto ha Horace nell'esprimersi... d'accordo che non
può e non deve allontanarsi dal castello, ma...
Io non ho proprio voglia di partecipare a quella festa. Punto.
Ma un giretto a Hogsmeade... beh, perché no?
E' una splendida domenica di dicembre, e passeggio da una
vetrina
all'altra senza pensare a nulla, una volta tanto. Mi cade
l'occhio
su un bel vestito che ha i colori della mia Casa... sarebbe perfetto
per la festa.
No e no, mi ripeto. Non ci vado, a farmi intortare da quello Slytherin.
D'improvviso mi sento osservata. O è un'impressione?
Dopo un caffé da Rosmerta, sto per tornare al castello
quando
incrocio un gruppetto di Ravenclaw... naturalmente accompagnati dal
loro Direttore.
Le mie gambe tremano. Ma non posso tornare indietro, è tardi
anche per me e sarebbe da maleducata evitarli.
- Buongiorno, Filius.
- Buongiorno a te, Pomona.
Merlino, mi ero mai accorta quanto gli stesse bene quel cappotto blu
con i risvolti color bronzo?
- Avrei bisogno di parlarti, più tardi, se per te non
è un problema...
Oh noooo! Mi tornano alla mente le parole di Minerva: "si è
già dichiarato?".
- Dimmelo pure adesso, allora - rispondo, cercando di non guardarlo in
faccia.
- No, sai... davanti ai ragazzi non posso. Proprio no. Alle cinque in
Sala Insegnanti, d'accordo?
Allora è proprio quello
che vuole fare! E ora come devo comportarmi?
Capisco che sarebbe peggio non presentarmi all'appuntamento.
Ma no, ma quale appuntamento! Magari deve parlarmi di lavoro e basta.
Che so, una dimostrazione dell'Incantesimo-cambia-colore applicato sui
cactus.
Pff.
- Non è per spettegolare, sai, ma volevo chiederti se eri a
conoscenza della nuova coppia di innamorati di Hogwarts...
- Ce ne sono a bizzeffe - cerco di andare sul sicuro, non so dove
voglia andare a parare. - Ginny Weasley e Dean Thomas... Macmillan e
Abbott, della mia Casa, forse non solo soltanto amici, ma...
- Parlo del signor Longbottom e della signorina Lovegood.
Devo essere impallidita, perché mi guarda con aria
preoccupata.
Io non credevo che Nev avesse segreti con me.
Mi sento proprio una stupida.
Ma è normale, non è più come quando
aveva dodici
anni, è quasi un uomo ormai... non ho nessun diritto di
sapere
per forza tutto quello che gli succede.
Cerco di convincermene.
Ma avrei preferito che me ne avesse parlato. E' una cosa
così bella... lui... si è innamorato...
Rido, e piango, non so più cosa mi prende.
Filius ne approfitta per prendermi la mano ed è allora che
non capisco più nulla davvero.
- I nostri ragazzi crescono. E noi? Vogliamo pensare sempre e solo al
lavoro? Non dirmi che Horace non ti ha invitato alla sua festa.
- Sì che mi ha invitato. Ma mi vorrebbe tutta per
sé. Non
ci andrò! - frigno, senza più nessuna vergogna,
mentre
lui mi porge il suo fazzoletto. Ci sono le sue
iniziali ricamate
in blu... non vorrei sporcarlo, ma sono così sottosopra che
mi
ci soffio il naso senza tante cerimonie.
- Se è così, allora approvo la tua decisione.
Vorrà dire che quel vestito lo indosserai un'altra
volta...
Quale vestito? Di che cosa sta parlando?
Sono così stupita che dimentico di chiederglielo... in quel
momento entra Sybill, ubriaca persa, che urla improperi all'indirizzo
di Firenze, e io me ne vado in ufficio per mettere un po' d'ordine.
Ordine nei miei erbari e soprattutto nei miei sentimenti.
L'avrei baciato, se non fossimo stati interrotti, non è vero?
Oh, sì che l'avrei fatto.
E non mi importa nulla del fatto che, se
Colui-che-non-deve-essere-nominato prenderà il
potere, lui verrà perseguitato a causa della sua ascendenza
non
proprio ortodossa?
Forse lo sarò anch'io, non sono una purosangue. E ne vado
orgogliosa. In questo momento non ho paura di nulla.
Poi vedo quel pacco sulla scrivania. Strappo la carta. E un urletto di
gioia mi esce dalla gola, anche se cerco subito di trattenerlo.
Perché dentro c'è proprio l'abito che ho visto in
quella
vetrina, con le sue righine nere e gialle, il corpetto di velluto e i
bottoncini d'oro...
"Sei un pazzo, Filius Flitwick" penso, e mi sento così
felice...
finché non scopro che lui è anche più
pazzo di
così...
C'è un foglio di pergamena, appuntato al vestito.
You're like a
mother, ripe and warm,
land where my
love has grown;
to you, my
dear Big Apple,
with hope,
your Little Son.
Speranza? Che cosa spera da me?
E perché le sue parole riaprono la mia ferita?
E questo gioco sui nostri nomi... ci fa sembrare due adolescenti...
Ho ancora in tasca il suo fazzoletto. Accarezzo quelle due lettere in
apparenza comuni, che mi ricordano solo cose belle.
Fair Friend.
Funny Fellow.
Feeling Fine.
Ma che mi succede... perché me ne sto a fantasticare?
E poi ripenso all'ALTRO.
Rotten Snake.
Ruling
Scurvy...
- Ti odio, Rufus Scrimgeour. Hai distrutto la mia vita.
Senza dubbio racconta a chi glielo chiede che la sua gamba
è
rimasta ferita durante lo scontro con un temibile mago oscuro... o
forse dieci?
Non può certo confessare che è stato mio padre,
quel giorno che mi chiese il divorzio...
- Ti credevo
un uomo migliore, Rufus. Credevo che l'amassi davvero.
- Io volevo
dei figli, Vertumnus, e
lei non può darmene. In ogni matrimonio dovrebbero
essercene,
altrimenti non ha nessun valore.
- Tu...
troll... cane schifoso...
Mio padre finì ad Azkaban con l'accusa di aver causato danni
permanenti a un Auror nel fulgore della sua carriera. Avevo quasi
quarant'anni allora... ma ero sempre la sua bambina...
Lacrime scorrono sulle mie guance, mentre mi chiedo se faccio bene ad
alimentare un sentimento che non so dove mi possa condurre...
perché dopo quel duello non è stato solo Rufus a
restare
zoppo, ma anche
il mio cuore.
Mi sentii in colpa per molto, molto tempo, e non fui più in
grado di fidarmi di un uomo. Eppure nessuno gli
rimproverò
nulla... anzi, lo nominarono Capo Dipartimento, e ora se ne sta a fare
il bello e il cattivo tempo sulla vetta del nostro mondo, ma senza
avere nessuna idea di come sconfiggere Tu-sai-chi, con una paura
tremenda addosso, a raccontare bugie anche a se stesso.
Basta.
Lui non può più ferirmi.
Certo, posso continuare a ricordare e farmi del male, ma non posso far
finta di niente, adesso è come se qualcosa si fosse
risvegliato
in me, e mi fa sentire viva -
(Feeling Fine)
e vorrei che quest'emozione non finisse mai... vorrei
lasciarmi
alle spalle tutte le sofferenze e i rimpianti del passato... lasciarmi
(incantare)
amare da un uomo di cui, finalmente, ho piena fiducia.
----------------------------------------------------------------------------------------------
comunicazione di
servizio: sembrerebbe un finale, ma (purtroppo per voi) non lo
è. sono previsti altri chap.
grazie a...
ferao: Lei
E' di suo un
personaggio bellissimo, non credo che la Rowling la immagini diversa da
così. Certo da questo capitolo in poi forzo un po' la mano,
e
questa fic assomiglierà sempre di più ad uno
sceneggiato
radiofonico, ma beh... la mia fantasia lavora in questo modo.
HermyKitty:
sì, proprio
così, per me è il massimo scrivere questa fic. Ma
capisco
che leggerla non sia altrettanto piacevole. E' una sbrodolata
romantica, me ne rendo conto, ma non posso proprio farne a meno. Quanto
all'aggettivo "patetico", provo a mettermi nei tuoi panni. In effetti,
detesto come Flitwick viene dipinto nei film dal 2 al 5. Assolutamente
orribile e sì, un ruolo ai limiti del grottesco. Adoro
invece
com'era nel primo film, molto goblin-esco e "fantasy", e mi faceva una
tenerezza incredibile. La Rowling però non approva nessuna
di
queste due trasposizioni del personaggio; lei lo vede semplicemente
come un "tiny little man". E' buffo, sicuramente, ma la sua
originalità e autoironia deve per forza coincidere con una
superba intelligenza, altrimenti non sarebbe stato designato a capo
della Casa dei Ravenclaw. JKR sa quello che fa (quasi sempre!)^^
Feux: che
dire? C'è
abbastanza di me in questa storia, anche se Remus nell'altra fic mi
somiglia di più! Visto che i Ravenclaw sfornano poesie anche
qui?^^
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Capitolo 3 *** Luna, shut up your mouth! ***
Ok. Non posso
darvi torto. Alla fine, questa fic la sto scrivendo per me stessa.
Allora che
cos'è quella lacrimuccia che scende... quando vedo il
contatore delle recensioni?
Niente, niente.
Grazie lo stesso
a chi legge.
Feux: io non do lo stesso
carattere ad un personaggio in ogni mia fic. Altrimenti sarebbero delle
fotocopie^^ Così, 'Mona è una testa di cavolo in
"Though you don't look like me", e una donna dolcissima qui; mentre
Horace... il contrario... anche se non è lui comunque il
cattivo di turno... SCRIMGEOUR
ALLA GOGNA!!!!
******************************
Ma che succede?
Perché mi evita?
Credevo che con l'anno nuovo sarei riuscita ad assaporare quella gioia.
Ma mi sbagliavo.
A tavola ha preso l'abitudine di sedersi vicino a Charity. E
non riesco ad immaginare alcuna lezione interdisciplinare
tra le loro materie.
Possibile che mi voglia far ingelosire?
Così non ho nemmeno l'occasione di ridargli il fazzoletto.
E di ringraziarlo per il regalo.
Neville si sta facendo sempre più svagato, arriva in
ritardo, la
sera gironzola attorno all'entrata della Torre di Ravenclaw, e poi
finge di essere capitato lì per caso se qualcuno glielo
chiede.
Non noto nessun calo nel suo rendimento scolastico, per fortuna. Resta
il migliore nella mia materia, sempre e comunque. Forse dovrei parlare
direttamente con Albus, riguardo al mio progetto... ma è
così sfuggente, negli ultimi tempi - scompare per giorni
interi
e nemmeno Minerva sa o vuole dire dove sia.
Un giorno vedo una cosa che non avrei dovuto vedere.
Dietro uno scaffale della biblioteca, Irma Pince e Argus Filch se ne
stanno l'una con la testa sulla spalla dell'altro, mentre Mrs. Purr
sbuffa e soffia con aria di disapprovazione.
Sono così stupefatta che lascio cadere il libro che avevo in
mano e indietreggio fino alla porta, senza accorgermi di chi sto per
urtare.
- E guarda un po' avanti, accidenti!
Una boccetta si infrange sul pavimento, e il liquido schizza
tutt'intorno scolorendomi l'orlo della gonna.
- Ecco! Sei contenta adesso?
- P-perdonami Horace. Che cos'era?
- Una pozione smacchiante. E funzionava benissimo, come vedi. La
signora Pince mi aveva chiesto...
Irma sbuca fuori con la faccia arrabbiatissima per il pasticcio che
abbiamo - che ho - combinato (e forse anche perché si
è
accorta che stavo spiando lei e Filch). La pozione sembra essere
evaporata all'istante, ma rimane un'enorme e irregolare area bianca sul
pavimento.
- Fuori, tutti e due!!! - urla, quasi come se si trovasse davanti a
degli studenti indisciplinati, e non possiamo fare a meno di scusarci e
scomparire giù per le scale.
Gli spiego quello che ho visto, e in cambio dell'ilarità
procuratagli dal mio racconto decide di perdonarmi per aver fatto
cadere il flaconcino di smacchiatore.
- Posso preparargliene dell'altra... magari un calderone pieno, che
basti anche per le pareti e il soffitto! Così scambieranno
la
biblioteca con il bagno!
Rido, e capisco che probabilmente ha già accantonato anche
la
faccenda della festa, anche se magari spera che per la prossima
dirò di sì. Sono contenta di potergli essere
amica,
perché nonostante tutto, anche se un poco di rancore per la
vecchia storia del Club ce l'ho ancora, è una gran brava
persona.
Un guizzare di bianco sulle scale.
E' la mia occasione.
- Albus!
Nell'impeto, ho assolutamente intenzione di chiederglielo.
Ma che parole posso usare per convincerlo?
"Mi accorgo che sto invecchiando, e avrò proprio bisogno di
qualcuno che mi dia una mano, tra un paio d'anni"
A lui dovrei dire questo? A lui, così fragile e pallido, che
sembra dover eclissarsi da un momento all'altro?
Un'eclisse, sì.
I suoi occhi hanno perso splendore.
Come il sole quando viene oscurato dall'ombra...
Ma poi tornerà a splendere, non è sempre
così?
Hogwarts resisterà all'incubo che infuria sempre
più
prepotente, non è vero?
- Devi dirmi qualcosa, Pomona?
- Ecco... io... mi chiedevo se Minerva ti avesse parlato a proposito
di... so che è una sciocchezza, però...
In un tenero gesto paterno, la sua mano mi arruffa i capelli.
- Certo che ne abbiamo discusso. Spetta ai nostri amministratori la
decisione di assumere un nuovo membro del corpo docenti, ma non escludo
che la tua opinione avrà un certo peso...
La mia
opinione? Io credevo che intendesse aiutarmi.
- Stiamo parlando di un anno e mezzo, sai. Può succedere di
tutto da qui ad allora. E se lui semplicemente avesse altri progetti?
Di nuovo, mi rendo conto di quanto il mio desiderio appaia egoista agli
occhi degli altri. Già, sono proprio sicura che restare a
lavorare a Hogwarts è quello che Neville vuole? Forse
coltiva un
sogno diverso, forse ambisce a un posto al Ministero, o vuole girare il
mondo, o qualsiasi altra cosa...
Perché se ha preferito tacermi della sua storia con Luna,
beh,
può averlo fatto con mille altri dettagli della sua vita.
Io non sono nessuno per lui.
Io non sono...
sua madre.
- Ma dopotutto sono
sicuro che ne sarebbe felice. Parla con lui. Scopri se è
ciò che desidera.
Un poco di speranza è rimasta.
Ma l'indomani, alla lezione con il quinto anno, tutto crolla di nuovo.
- A partire da questo mese - declamo con una certa enfasi, camminando
avanti e indietro - comincerete a prepararvi seriamente per i GUFO. Non
è mia abitudine lasciare che uno solo dei miei studenti
venga
bocciato. Ma tocca a voi impegnarvi.
- Professoressa Sprout, avrei una domanda - alza la mano Luna Lovegood,
con la sua voce impregnata di mistero.
- Beh, sono qui... - E' proprio un amore, in fondo capisco cosa trova
Neville in lei... è una ragazza curiosa, e intelligente, e
graziosa a modo suo...
- E' vero che lei era sposata con il Ministro Scrimgeour?
- VENTI PUNTI
IN MENO A RAVENCLAW!
Neville ce l'ha con me adesso.
Molti studenti cominciano a soprannominarmi "Dolores II", e persino
Minerva mi dice che ho esagerato.
E' vero, lo ammetto. Ma mi sono sentita così... nuda, e
sondata nell'intimo...
Sento una porta aprirsi e chiudersi. Passi si dirigono verso il mio
ufficio. E poi qualcuno bussa.
- Avanti... oh, sei tu. Immagino che sei qui per convincermi a ridare
quei punti alla tua Casa. Beh, visto che lo pretendi, sappi che...
- Suo padre sta svolgendo delle ricerche sul Ministro. Sostiene che
è un vampiro. Insomma, li conosci i Lovegood! Sono sempre
stati
un po' strambi...
Detta da uno che si presenta in aula con delle fate vive a
mò di
accessori d'abbigliamento, è un'affermazione buffa.
Io non leggo il Cavillo, abitualmente. Ma immagino che se dovesse
pubblicare un articolo su Rufus, sarebbe infarcito di ironia e
frecciatine velenose.
Mi piacerebbe, una vendetta.
Se non facessero il mio nome, sì, non avrei niente in
contrario
che la credibilità di quell'uomo venisse infangata.
Ma quali sarebbero le conseguenze? Se il Ministero crollasse,
Tu-sai-chi prenderebbe il potere velocemente. Per quanto io detesti
Rufus, non è il caso di mettere in pericolo il Mondo Magico
per
una ripicca sentimentale.
- Lui è un
vampiro...
nel senso metaforico del termine. Ha succhiato gli anni migliori della
mia giovinezza, e poi... e poi mi ha gettata via.
- Io non ho intenzione di
farti soffrire.
E prima che riesca a rendermene conto, sono tra le sue
braccia.
Per qualche istante il dispetto sta per vincermi, gli dico che forse
è con Charity che vorrebbe essere adesso, ma più
che mai
il suo sguardo mi rassicura, è proprio come sospettavo...
voleva
solo farmi ingelosire.
E mi abbandono.
L'ultimo pensiero razionale che so di formulare è che senza
dubbio Luna Lovegood riavrà i suoi venti punti...
Non so descrivere le settimane che seguono, sono così
frastornata da non badare più alla realtà, non
riesco a
pensare a nulla di triste o spaventoso, perché il mio mondo
mi
sembra così perfetto e sicuro e pieno di gioia.
Mi accorgo che Minerva è invece sempre più
ansiosa,
percepisco che strane cose stanno accadendo, ma non voglio pensarci
assolutamente. "Tutto si risolverà" mi ripeto, anche quando
Ron
Weasley finisce avvelenato, è finita bene no?
Tutto si aggiusterà.
Perché nessuno può portarmi via le persone che
amo...
- MACMILLAN, SI
PUÒ SAPERE COSA
CI FATE TUTTI QUANTI FUORI DAL DORMITORIO A QUEST'ORA? SANTA PHYLLIDA,
CHE COSA STA SUCCEDENDO?
Quella notte comprendo che mi sbagliavo.
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Capitolo 4 *** the longest night ***
Ragazze e ragazzi, aprite il capitolo 29 del Principe Mezzosangue...
questo chap è ambientato proprio subito dopo la morte di
Dumbledore. Una rinfrescatina non fa mai male, anche perché
altrimenti capireste pochino.
Ma daaaai, che recensioni meravigliose!
Grazie a:
HermyKitty,
a cui ho già risposto privatamente. E' bello capire che un
lettore ha effettivamente analizzato il testo e il comportamento dei
personaggi!
Kel e Jolinar:
già, una storia con personaggi di contorno ha
inevitabilmente poco seguito, ma penso anche che vadano scritte. Prima
o poi Fil/'Mona sarà un pairing famoso come Draco/Herm!
Questo è il mio obiettivo per l'anno nuovo! XD
puccalove90:
naturalmente, non mi immaginerei mai Warwick Davis con i baffoni neri
baciare Miriam Margolyes (che invece è perfetta!). Per me
lui è come lo descrive la Rowling, punto, con qualche
lineamento goblinesco del primo film che non guasta mai. Scrimgeour
è qui un personaggio negativo, volevo far capire che non
solo i Mangiamorte possono fare soffrire gli altri, ma ci sono modi
più subdoli di causare dolore con il proprio comportamento.
Più avanti nella storia capirai quanto sia stato carogna^^
Sheraz: mi
fai arrossire!! Scrivi le recensioni in maniera poeticissima... Spero
che anche questo capitolo ti piaccia, perché mentre lo
scrivevo avevo la pelle d'oca; tengo davvero tanto a questa storia.
Buon Natale a tutti e arrivederci al prossimo capitolo (se vi fa
piacere^^)
Quella notte ho rischiato di perderli entrambi.
E Hogwarts ha perduto la sua guida, la sua luce, siamo stati traditi
nel peggiore dei modi...
Snape, quella creatura orribile. Perché ci siamo fidati di
lui,
per tutti questi anni? Non importa quanto già lo odiassi, io
credevo che non sarebbe stato capace di farci del male davvero... che
fosse dalla nostra parte...
Minerva non ha voluto che assistessimo all'incontro con il Ministro.
Sublime accortezza nei miei confronti. Tutto sommato, le decisioni
erano state già prese, avevamo accettato che la scuola
rimanesse
aperta... e toccava a lei discuterne con Rufus.
Mi sento in qualche modo sollevata, mentre mi allontano dal suo
(nuovo)
ufficio, affrettando il passo sulle scale per non trovarmelo davanti,
il caro
signor Scrimgeour, perché non posso incontrarlo adesso, non
voglio.
Scivolo nell'infermeria, e al tenue bagliore che sprigiona dalla mia
bacchetta riesco a distinguere ciò che stavo cercando.
Sembra dormire tranquillamente. Dal corridoio arrivano due voci,
entrambe a me note. Discutono così forte che ad un certo
punto
da dietro il paravento si staglia una figura di ragazza che sussurra,
arrabbiata:
- Ma ensommà! Ici
sce qualcuno che sta mole! Vi semble
il caso di fare tout ce
chiassò?
- Buonanotte, ragazzo mio - dico a Neville, chinandomi a baciarlo sulla
fronte. E mentre la bacchetta si spegne, per un istante, mi sembra di
vederlo sorridere nel sonno.
Mi chiudo la porta alle spalle, e capisco subito il motivo della
discussione che si svolge là fuori.
- Le ho detto che sto benissimo! Ci vuole ben altro che uno
Schiantesimo per...
- Come infermiera di
Hogwarts, le proibisco di andare a dormire per almeno 24 ore, professor
Flitwick!
E' solo adesso che comprendo realmente il pericolo che ha corso. Questa
notte, Dumbledore avrebbe potuto non essere l'unica vittima di Snape...
quest'idea si fa insopportabile, un brivido mi corre lungo la schiena,
e mi sorprendo a mormorare:
- Poppy ha ragione, Filius... è meglio non correre rischi
inutili.
- Oh, bene, c'è qualcuno che ragiona, finalmente! Te lo
affido, Pomona, mi raccomando. A domani!
Eccoci soli, dopo la tragedia.
Il silenzio è così irreale.
Perché è successo? Perché quella
carogna ha voluto renderci infelici?
Era davvero un seguace di Tu-sai-chi, lo è stato per tutto
questo tempo, eppure Albus lo difendeva, e lui lo ha...
Maledetto Snape! Maledetto!
- 'Mona, non devi preoccuparti per me, davvero. Ho preso botte peggiori
di questa, quand'ero ragazzo.
- E per chi dovrei preoccuparmi, allora?
"Tu sei prezioso per me"
- Oh, beh, se la metti così... restiamo svegli insieme, ti
va?
Scendiamo in Sala Grande, e cominciamo a parlare, più a
lungo di
quanto abbiamo mai fatto in quelle settimane, quando un bacio rubato
sulle scale e qualche bigliettino era tutto ciò che ci
eravamo
concessi. L'incredulità e il dolore ci afferrano, di quando
in quando, e non c'è nessuna ragione di trattenere
le lacrime né le carezze.
- Winky - chiama lui ad un tratto - puoi venire per piacere?
L'elfa appare, un po' brilla, come al solito.
- Puoi portarci due cherry
soda?
- Winky è molto spiacente, professor Flitwick, ma teme di
non sapere cosa siano.
- Ecco... come quella roba che piace a te, solo che invece del Whisky
Incendiario ci metti lo sciroppo di ciliegia.
Un poco indispettita, Winky obbedisce.
- So che non c'è assolutamente nulla da festeggiare -
chiarisce
lui, interpretando il mio sguardo sorpreso - ho soltanto sete. E sono
contento di essere vivo, in ogni caso.
"Anch'io sono contenta che tu sia vivo. Sei la persona che amo di
più al mondo"
- Cosa mi stavi dicendo, di quand'eri giovane?
- Uhmmm... diciamo che ero uno spericolato. Avevo un po' troppe energie
da spendere, e mi sentivo me stesso soltanto con la bacchetta puntata
su qualcuno.
- Eh? Che vuoi dire?
- Non crederai che abbia insegnato qui da sempre, cara!
Beh, sì, ingenuamente lo credevo.
- Ero un campione di duelli. Ti assicuro che ai miei tempi era uno
sport piuttosto diffuso. Non ero abbastanza alto per giocare a
Quidditch, così... eeehi, ma che ti succede?
Allunga la mano a toccarmi una guancia, dove gli è sembrato
di veder luccicare una lacrima.
Glielo dico, quello che mi è passato per la mente a quelle
parole?
Questa non è una notte come tutte le altre... e lui non
è
un uomo come gli altri, è troppo importante per me... non
voglio
che questa cosa che mi ha appena detto ci divida, ma è
giusto
che sappia ciò che si agita in me.
- Io trovo stupido rischiare la vita per soldi o per divertimento. Mio
padre è morto ad Azkaban, per aver sfidato un Auror. E'
stato...
per colpa mia... per difendere il mio onore, disse...
Ancora una volta lui mi sorprende.
- Non c'è bisogno che aggiungi altro, so quanto ti fa
soffrire.
E' riguardo all'uomo che è di sopra e sta parlando con
Minerva... ecco, conosco molto bene quella storia.
Mi vergogno così tanto, ma almeno non devo spiegare niente.
- Mi ricordo che Albus...
(lo pronuncia piano, quel nome, quasi temesse di romperlo)
- Lui tentò di convincere il Wizengamot... mi disse che le
aveva
provate tutte, ma nessuno degli anziani aveva voluto ascoltarlo. Si
è sempre sentito in colpa per non essere riuscito a evitare
che
tuo padre fosse condannato.
- Basta, ti prego! - grido. - Non... Tu sapevi tutto questo e...
- E ti osservavo.
Da sempre.
E' giusto piangere? E' giusto... amare?
Le nostre mani si stringono, e restano così, per molto tempo.
Per un po' riusciamo a cambiare argomento, e così salta
fuori la
prima, comicissima lezione di Incantesimi di Neville, e la terribile
scena di Penny Clearwater alle prese con le mandragole (che tra l'altro
un giorno le avrebbero salvato la vita). E poi la pittoresca carriera
scolastica di Nymphadora Tonks... non ridiamo, niente affatto,
cerchiamo soltanto di ripercorrere i nostri ricordi
felici, che sono inevitabilmente legati a questa scuola...
perché è qui la nostra vita.
- Ma che bella scenetta romantica. E' così che dimostrate il
vostro dispiacere per la morte del vostro Preside?
Quella voce. Quel disprezzo.
Sulla soglia del salone, Rufus ci guarda con un'espressione quasi di
compatimento, di superiorità.
E' invecchiato, sì. Ma non è cambiato per nulla.
Dietro
di lui, Minerva mi fa capire con gli occhi di non essere riuscita ad
impedirgli di entrare qui...
Rufus continua a squadrarci, e ridacchia nervoso.
- Come sei caduta in
basso, 'Mona.
Quella frase orribile si infrange insieme al mio bicchiere, sul
pavimento.
In quel momento sono sicura che Filius risponderà alla
provocazione... io non voglio che succeda di nuovo... che qualcun altro
venga arrestato a causa mia...
Ma non accade. L'avevo dimenticato: lui non perde mai il controllo.
E' questo che mi fa sentire sicura al suo fianco.
- Ti sbagli, Rufus - mormoro con una voce che non mi riconosco - Punto molto in alto.
Eri tu che volevi farmi... sprofondare.
Ci pensa Minerva a sbloccare la situazione:
- Signor Ministro, non le conviene insultare i docenti di questa
scuola, in special modo i Direttori delle Case. Le consiglio di
moderare i termini.
Assottigliando le labbra, Rufus accenna ad un ironico inchino
all'indirizzo della nuova Preside, e dopo un'ulteriore occhiata
sprezzante rivolta a me e Filius, esce dalla Sala appoggiandosi al
bastone.
Sento il portone che si richiude pesantemente dietro di lui...
ma sento anche il braccio dell'uomo che amo circondarmi i fianchi con
tenerezza.
- Non badate a ciò che ha detto Scrimgeour... Albus voleva
proprio che ci fosse... un po' più d'amore a questo mondo...
Con queste parole colme di speranza e affetto, pronunciate un po' anche
a se stessa, Minerva si allontana.
- Non devi scandalizzarti per quella battuta. Ci sono abituato. Ma mi
è piaciuto come gli hai risposto, cara... punti in alto...
fino alla mia Torre?
- Io sono come una bacchetta nelle tue mani, Fil. Potrei spezzarmi,
ora... credo di non poter più fare a meno di te.
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Capitolo 5 *** Rufus' awful secret ***
Avevo rimandato mille volte di indossare per la prima volta quel
vestito.
E ogni volta mi ripetevo
che ci sarebbe stata "un'occasione migliore".
Ed eccomi davanti allo
specchio della Sala Comune, a pensare che non
potrebbe esistere un'occasione peggiore, eppure ora ce l'ho indosso. E
devo ammettere che mi sta bene... troppo, per un evento triste come
questo.
I ragazzi sono un poco
agitati, bisbigliano tra loro.
- Sarà venuta
molta gente, accidenti.
- Ci sarà
persino una delegazione da Beauxbatons!
- E dal Ministero,
naturalmente.
Già.
Dovrò rivederlo ancora una volta, il mio incubo.
Eccolo, di fronte a me, di ritorno dal suo assurdo tentativo di
convincere Harry Potter a sostenere il suo operato. Quel povero ragazzo
sta soffrendo terribilmente, e lui continua a tormentarlo.
Il canto delle sirene ricomincia, si fa assordante... Rufus si asciuga
il sudore dalla fronte, tossicchia, si guarda intorno.
- Maledette creature! Perché non le fate sparire da qui?
- Perché hanno il diritto di vivere quanto me e te.
- Mi fanno stare male!
- Allora vattene.
Per qualche strana ragione, ciò che per me è
soltanto
fastidioso gli riesce insopportabile. Forse ha finalmente compreso di
non avere nessuna idea per tenere in piedi il Ministero. Quella gente
è dovunque, nessuno si salverà... e lui finge,
continua a mantenere la sua facciata, però chissà
perché davanti a me si sente a disagio...
- Devo
andarmene, non resisto.
Fa un cenno a Percy Weasley, e sta per allontanarsi:
- Il Ministro della
Magia è allergico alle sirene! - quasi urlo,
e in quel momento non m'importa di niente, voglio solo sfogarmi. -
Oltre che al matrimonio,
e forse alle donne in generale!
Tutti, tra quelli che ci circondano in quel punto del parco, mi stanno
guardando. Gli Auror stanno per sfoderare le loro bacchette. Non
è l'atteggiamento che si ci attende nei confronti
dell'esimio
Ministro...
Un uomo dall'aspetto stravagante si avvicina e ci chiede cortesemente
di
seguirlo. Ha un involto di fogli dall'aria vecchiotta. Rufus sembra
conoscerlo, e rassicura gli Auror di scorta.
Lontani dal lago, sembra darsi di nuovo un contegno.
- Quale altra stupidaggine ha in mente per screditarmi, pazzo furioso?
E che cosa c'entra lei? - dice indicandomi.
- Desidero soltanto ristabilire la verità, signor Ministro.
Mi sto documentando
su di Lei sin da quando è salito al potere, e devo dire
che... a
parte il fatto di essere un vampiro, non ho trovato nulla da eccepire
nel suo curriculum. Purtroppo mi sono imbattuto invece in una grande
macchia
nella sua vita privata. - Si volta verso di me. Ha una gran chioma di
capelli bianchi, crespi; occhi blu un poco strabici. Mi
ricorda qualcuno...
- Se vuole
visionare, signora.
Mi trovo tra le mani una copia del nostro atto di divorzio,
ritagli di giornale sul processo contro mio padre... non c'è
niente che io non sappia già... che chiunque sappia
già... la sua promozione, l'annuncio del suo secondo
matrimonio,
e poi...
E poi una busta, con l'intestazione di una clinica Babbana. Sembrano
gli esiti di un esame.
- Sei un maledetto, Lovegood! - grida Rufus, il volto paonazzo,
agitando il bastone furiosamente. Dunque quest'uomo è il
padre di Luna... capisco perché lui lo odi tanto.
- Pomona, non leggere, dammela!
Ma è troppo tardi. Ho capito di che si tratta. Qualcosa si
spezza dentro di me.
Io... ero un albero
rigoglioso. Avrei potuto dare frutti, in un terreno
fertile. Ma avevo affondato le mie radici in un deserto...
E ora, per quanto abbia
ritrovato una ragione di vita, la mia stagione è conclusa.
- Eri tu.
- Io non lo sapevo... avevo dato per scontato che fosse a causa tua,
perché di solito è così in questi
casi. Solo dopo
che anche la mia seconda unione non ha dato risultati...
- CASI! RISULTATI!
L'AMORE È UN'OPERAZIONE DI ARITMANZIA, PER IL
MINISTRO SCRIMGEOUR! - Sto diventando isterica, tutto
vortica intorno a
me, vorrei morire qui, adesso...
Rufus si schiarisce la voce e squadra Lovegood con un'espressione tra
il preoccupato ed il minaccioso. La sua reputazione è
l'unica
cosa che gli interessi, e se il giornalista avesse intenzione di
divulgare questa notizia, lo sbatterebbe in prigione o peggio.
- Che cosa dirà nel suo articolo?
- Quello che avevo in progetto da mesi, signor Ministro, non
cambierò una virgola. Dirò che Lei è
un vampiro, e
che ha la mente infestata dai Nargilli, e tiene un Ricciocorno
Schiattoso nell'Ufficio Misteri. Non sono un balordo, non scriverei
qualcosa contro di Lei a cui la gente possa credere, non adesso. I veri
nemici stanno là fuori, e io e Lei... bene o male siamo
dalla stessa parte.
Però io...
dovevo saperlo, non è vero?
Dovevo scoprire che la
mia vita è stata intessuta di inganno,
che accanto a qualsiasi altro uomo sarei potuta diventare madre.
Sono sotto shock, vacillo. Xeno Lovegood mi sostiene e io mi lascio
aiutare, mentre Rufus richiama Percy e gli Auror e finalmente si
allontana per sempre dalla mia vita.
- Sono desolato, signora. Avrei dovuto usare un poco più
tatto nell'informarla, forse avrebbe sofferto meno.
- Io... non posso... soffrire di meno - gli rispondo guardandolo negli
occhi sfuggenti. - Ma posso andare avanti.
Posso andare avanti. Posso restare a guardare il parco che si svuota
lentamente, finché soltanto poche decine di persone
rimangono
attorno alla tomba bianca. Posso attendere che Neville ci
venga
incontro, tenendo Luna per mano, e perfino sforzarmi di mostrarmi
divertita
quando il signor Lovegood chiede spiegazioni sulla loro
intimità.
- Eh-ehm. Luna, tesoro, chi è questo ragazzo?
- Il mio fidanzato, papà.
- Ma che cosa... non ti pare un po' presto per-
Neville alza fieramente il viso ancora un po' pallido verso di lui, e
gli tende la mano.
- Piacere di conoscerLa, sono Neville Longbottom. Lo sa, mia nonna
qualche volta legge il Cavillo, perché dice che sulla
Gazzetta
ormai scrivono tutto quello che vogliono per far stare tranquilla la
gente... invece Lei piuttosto ci fa divertire, invece di dire una bugia
vera...
Ma non sono i complimenti che interessano al padre di Luna, in quel
momento.
Come me poco prima, è rimasto sconvolto.
- Ragazzo... tu saresti... il figlio di Frank e Alice Longbottom?
Con orgoglio, Neville annuisce. L'altro lo guarda con
tenerezza, ma solo per un istante.
- Somigli tanto a tua madre...
Poi, risoluto:
- Non vorrai diventare Auror come loro, spero! Io non affiderei mai la
mia bambina ad un uomo che rischia la vita ogni giorno!
Neville e Luna si scambiano un'occhiata. E' solo questa la
preoccupazione di Xeno?
- Ehm, signore, credo che la professione di Auror sia degna del massimo
onore. Purtroppo, non ne avrei comunque le capacità...
porterò soltanto alcune materie ai MAGO, e non bastano per
essere ammessi a ricevere l'addestramento. I miei progetti sono molto
diversi. Anzi, credevo...
Si volta verso di me. - Ero convinto
che gli stesse parlando di quanto io ami la sua materia... e magari...
Cosa sta per dire?
Possibile che il nostro desiderio fosse lo stesso?
- Io vorrei tanto continuare a studiare le piante, e svolgere
l'apprendistato qui a Hogwarts... e magari, un giorno... diventare il
suo assistente.
Il mio sorriso gli toglie ogni dubbio.
- Davvero? Posso? La Preside McGonagall sarà d'accordo?
Annuisco, e vorrei abbracciarlo, ma mi trattengo. Forse un giorno
riuscirò a dirgli quanto ho atteso questo momento.
Sollevato, Lovegood gli afferra la mano come se niente fosse,
lasciandolo sbigottito:
- Io credo che sia un'ottima decisione, mio caro ragazzo! Allora, che
dire, benvenuto in famiglia!
- Come sarebbe, signore? E' solo questo che le importa? - Il suo tono
di
voce si abbassa, ma i suoi occhi mandano scintille. - Tutti noi dovremo
combattere, prima o poi! Lei lo sa bene! Non importa quale lavoro
svolgiamo, o quale siano la nostre origini, non conta nient'altro che
il
nostro coraggio... la lotta contro il Male viene prima di tutto.
- Sei proprio un Gryffindor, Neville. - replica Xeno. - Capisco
perchè mia figlia
ti vuole bene. Però sai, quando Frank... quando tuo padre si
diplomò, io avevo già in mente di fondare la mia
rivista.
E gli chiesi di condividere con me quel progetto. Ma lui era un gran
testardo... voleva entrare all'Accademia e ci entrò, non per
sogni di gloria o di potere, ma perché diceva di voler stare
in
prima linea sempre e comunque... per il bene del Mondo Magico. E Alice
lo seguì nel loro destino. E' questo che temo...
Neville non sa che dire. Luna abbraccia suo padre, commossa.
- Siamo tutti
coinvolti, lo sai. E i rischi sono dovunque. E tu saresti quello che
quest'estate vuole portarmi a caccia di Ricciocorni?
- Lo so - risponde lui con un brivido. - Ma i Ricciocorni non esistono,
lo sappiamo tutti e due. I Mangiamorte sì.
Le sirene tacciono, di nuovo. Il sole brucia più che mai, e
ci
avviamo verso la zona del parco più in ombra, a ridosso del
castello. Davanti alla tomba candida si staglia la figura immobile di
Minerva, controluce. So che le parole non hanno nessun valore, per lei,
adesso.
Il mio dolore, forse, non è nulla in confronto al suo.
E me ne rendo conto quando sento pronunciare il mio nome, stridulo ma
in qualche modo
dolce, e mi volto, e accenno ad un sorriso triste e pieno di
gratitudine. Io ho
ancora il mio amore.
- Scrimgeour ti ha fatta di nuovo arrabbiare, non sbaglio? Vi ho visti
discutere, ma non potevo allontanarmi... ma se ha soltanto fatto
qualche altra
battutina sulla mia statura, ti assicuro, ci posso solo ridere sopra!
- Non... non è successo niente, Filius, davvero...
Come potrebbe mai credere ad una bugia tanto debole? Lui mi conosce
ormai più di se stesso.
- Sei stanca, tesoro. Domani abbiamo una riunione con gli
amministratori, perché non ci riposiamo un poco di sopra?
Faccio cenno di sì, mentre cerco già di trovare
le parole
per raccontargli ciò che mi è appena accaduto.
"Ho scoperto una cosa tremenda, e poi, subito dopo, il mio sogno
più grande si è rivelato possibile"
- Signorina, spero di ritrovarLa quest'autunno.
Luna gli stringe la mano con calore. - Arrivederci, professor Flitwick.
Spero davvero che Hogwarts riapra...
- Scriverò un articolo a questo proposito, non dubitate -
soggiunge Xeno.
- Aah, i miei Ravenclaw! - risponde Filius, guardando padre e figlia,
così somiglianti e determinati nello schierarsi apertamente
dalla parte della luce e della verità.
I Lovegood, con Neville, si dirigono verso il lago dove Augusta sta
sudando inutilmente sotto quel ridicolo cappello.
E' un po' presto per un fidanzamento ufficiale, lo sarebbe in qualsiasi
altro contesto, ma non siamo forse in guerra? Non dobbiamo sprecare un
attimo tra quelli che possiamo condividere con i nostri cari.
- E la mia Hufflepuff! - aggiunge, teneramente, mentre sfioro con le
dita la sua fronte e penso:
"Ci sono lividi che fanno più fatica a scomparire".
- Avrei dovuto essere tua, Fil. Anche... prima...
- E quando, cara?
Già, quando?
Al tempo in cui frequentavo Hogwarts, e avevo occhi solo per
quel vanitoso di Horace? Ero troppo giovane, allora.
Durante il mio matrimonio con Rufus? Dopo il divorzio, umiliata,
tormentata e poi distrutta dalla morte di mio padre, quando il solo
pensiero che un uomo mi sfiorasse mi dava il disgusto?
No. E' questo il momento.
- Adesso,
Fil. Adesso... e sempre.
Closer to the ground, for
different reasons,
than all the people here
around us
while time passed by, and
hours, and seasons,
we just stayed here, and
love has found us.
-----------------------------------------------------------------------------------------------
Grazie a tutti coloro che hanno letto questa fic, e a chi gentilmente
ha recensito. Per fortuna sono riuscita a terminarla in cinque
capitoli... di solito vado troppo per le lunghe^^
A Jolinar:
grazie per la recensione lunga e articolata, magari tutti lasciassero
commenti così belli. Il mio intento è proprio
quello di dare un passato a questi personaggi, e per qualcuno anche un
futuro. La Rowling dice sempre troppo o troppo poco, e non è
una colpa: spetta a noi sbizzarrirci con la fantasia. Esattamente come
hai detto, nelle mie fic i Direttori delle Case rappresentano gli
ideali dei fondatori di Hogwarts, e sono un punto di riferimento
importante per i loro studenti; ma sono anche uomini e donne con un
cuore, e ciò che hanno vissuto sulla loro pelle ha
trasformato leggermente le inclinazioni con cui sono nati. Hey, se
sei MMAD andiamo mooolto d'accordo... come vedi da una certa
frase in quest'ultimo capitolo, si capisce che Min amava tanto
Al... sniff...
A Elysion:
wow, stai commentando un po' dappertutto! Non posso che esserne
lusingata. Bacioni!
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Se il pairing vi ha incuriosito, se conoscete l'inglese e vorreste
leggere qualcos'altro su questi due, vi segnalo questo forum tematico: THE
CHARMING ROOTS BOARDS
E' gestito da un gruppetto di ragazze di diverse
nazionalità, molto amichevoli e dal notevole talento
narrativo. Ho pubblicato qualcosina anche lì...
Alla prossima,
SakiJune
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