I'm coming

di alexandra34ina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I came ***
Capitolo 2: *** Stupid guys! ***
Capitolo 3: *** Louis ***
Capitolo 4: *** Bitch. ***
Capitolo 5: *** Wager ***
Capitolo 6: *** Anonymous ***
Capitolo 7: *** Drunk ***
Capitolo 8: *** I'm not a bitch. I'm just me. xoxo ***



Capitolo 1
*** I came ***



 

Prologo


Guardai il paesaggio ai miei occhi nuovo,sfrecciarmi davanti a 100 km orari.
Londra non era così speciale come raccontavano,almeno non sotto i miei occhi.
L'Australia,la mia Sydney.Quella si che lo era.
-Signorina Greese,siamo arrivati.-
Fu il tassista a svegliarmi dal mio stato di "dormi-veglia".
Guardai fuori dal finestrino.
Un uomo dalla carnagione ambrata e una donna minuta,dai capelli lunghi, mi aspettavano davanti a quella che ,molto probabilmente, era la loro casa.
Appena scesi dal taxi,entrambi vennero a salutarmi entusiasti.
Signore e signora Malik.Avrei cambiato anche io il mio cognome,da Greese a Malik?
Il tassista aiutò il signor Malik a scaricare le mie tre valigie dal portabagagli.
-Vieni Theod...- disse la signora Malik,probabilmente con l'intenzione di invitarmi in casa.
-Tiffany...- dissi io,abbozzando un sorriso.
-Oh si,scusami tantissimo.Allora,ehm, - si ricompose - Tiffany,entra in casa.- sussurrò imbarazzata.

 
Seduto sul divano color oliva,c'era un ragazzo dalla pelle ambrata come il padre.
Teneva stretto in mano il joy-stick.
Si girò verso di me,mi squadrò da capo a piedi e tornò con gli occhi fissi sulla TV.
Non gli badai troppo,e continuai ad ammirare la casa.
L'entrata dava sul salotto dai colori neutri.
Verde oliva,color crema,color creta. Tutto così fottutamente monotono.
Alle finestre il tendaggio era color crema, il divano verde oliva, il tavolino in mezzo color creta.
La televisione era sospesa ad una ventina di centimetri dal camino.
Alle pareti beige erano attaccati quadri e foto di famiglia.
Che culo, loro ne avevano una.
-Allora,Tiffany.Lui è Zayn,il nostro unico figlio.- 
Fantastico. Sapevo pure come si chiamava.
Zayn mi guardò per la seconda volta,e alzò una mano, per poi buttarla giù,al solito posto di prima.
-Ha 18 anni,19 il 12 Gennaio.Tu ne hai...- 
Risposi senza darle il tempo di sparare chissà quale altra cavolata.
-17,signora Malik.-
-No cara,chiamami Trisha. - disse prendendomi per i fianchi e conducendomi in un'altra stanza. - Allora,questa è la cucina.C'è pure la porta di "servizio", noi la chiamiamo così , ma non è altro la porta per uscire nel giardino retrostante . - disse indicando una porta dall'altra parte della stanza - Poi...Allora,al primo piano c'è anche un bagno e la sala da pranzo.  - disse aprendo le porte di entrambe le stanze per mostrarmele. Poi, di fretta, si diresse sulle scale,facendomi segno di seguirla. Svoltammo in un corridoio lungo e illuminato da quattro faretti.
Aprì una porta,la prima.
-Questa è camera mia. Quando hai bisogno di me o di Yaser, vieni pure. E la porta in fondo alla stanza è il mio bagno . - chiuse la porta e aprì quella accanto - Questo è lo studio di Yaser. Tu lo dovrai condividere con Zayn ma, - disse mettendomi una mano sulla spalla - lui ci entra massimo una volta a settimana per poco più di un'ora. 
- Io a Sydney ero abituata ad andare in biblioteca, quindi non sarà un grande problema. Al massimo studierò in camera...- 
-Perfetto. Questa è la camera di Zayn - disse aprendo la porta. - Oh, mi aspettavo di peggio. Sai, Zayn è molto disordinato. Frequenta l'ultimo anno di liceo linguistico... Scelta peggiore non poteva fare... - disse demoralizzata
-Oh, anche io andavo al liceo linguistico. -
-Terzo anno? - mi guardò con aria indifferente ed io annuii - Anche Zayn ha il proprio bagno. La stanza che vi divide è ,appunto, il vostro studio. E... Beh... Questa è la tua camera. -
Notai un cartellino con scritto "Tiphanie"  , e assunsi un' espressione corrucciata che insospettì Trisha . 
-Qualcosa non va, Tiffany? -
-Beh signora, il mio nome si scrive Tiffany... -
-Come "colazione da Tiffany" ?- mi domandò incerta
-Oh si,quel romanzo piaceva tanto a mamma...- dissi sospirando.
-Dai,non ti demoralizzare - disse posandomi una mano sulla schiena - Io invece non ci so proprio fare con i nomi, è? Stavo per scrivere Theodora, proprio come stavo per chiamarti prima. Alla fine ho sbagliato comunque a scrivere il tuo nome... - disse provando a tirarmi su di morale.
Fallì nel suo intento ed io entrai in camera.
Le pareti erano color salmone. Fino a metà parete c'era una pannello di legno bianco che scorreva lungo tutto il perimetro della stanza.
Il legno era decorato da fiori - sicuramente dipinti a mano -
La trapunta color rosa chiaro copriva il letto da una piazza e mezzo.
Davanti al letto c'era un beauty-table principesco, con un grande specchio ovale.
Mi fermai ad osservare la mia figura riflessa nello specchio.
I miei capelli biondo grano erano diversi, anche il colore risplendeva diversamente. 
Accarezzai con una mano la mia treccia e proseguii nella perlustrazione della stanza.
Ai piedi del letto, c'era una cassapanca simile al beauty-table.
Sicuramente avevano acquistato tutto insieme.
C'era un grande armadio bianco, come il resto dei mobili, appoggiato alla destra del letto.
Alla sinistra del letto, invece, c'era un piccolo divano color panna a fantasia floreale. 
Sotto c'era un tappeto color seppia.
La porta del bagno era bianca, io la aprii.
Mi trovai davanti un bagno rosa, tutto rose e fiori.
Rabbrividii schifata e chiusi la porta alle mie spalle.
Trisha era ancora sull'uscio ad osservarmi, aspettando una mia reazione.
Mi diressi verso il comodino bianco e principesco.
Una lampada rosa ( rosa,bianco e panna mi avrebbero perseguitata per il resto della vita,in quella casa?) era vicino ad una scatolina color amarena.
Sciolsi il fiocco e la aprii.
Rimasi di stucco, quando vidi cosa avevo davanti.
Era un set, anzi, IL set di asciugamani che mia mamma aveva regalato a Trisha, la sua migliore amica fino ai suoi 23 anni.
Erano sei asciugamani , non più lunghi di 30 centimetri.
I colori erano differenti: due bianchi, due rosa e due color amarena come la scatola.
La osservai meglio.
Era di rafia intrecciata.
Sul coperchio c'era la firma inconfondibile di mia mamma: Alexis Cruise.
Sul fondo, invece, c'era una dedica sua dedica, firmata con "La futura signora Greese"
Mi voltai verso Trisha, che non si era mossa di un millimetro.
Mi guardò provando a trattenere le lacrime.
-Me l'ha regalata Alexis prima di sposarsi con Tom e di trasferirsi in Australia.-
Annuii.
Guardò l'orologio,e tornò la donna solare di prima.
-Vado a preparare il pranzo. Dico a Yaser di portarti le valigie. - esclamò frettolosa, uscendo dalla stanza
-Grazie...- sussurrai, ma lei mi sentì e si affacciò di nuovo.
-Di cosa, Tiffany?-
-Grazie di aver speso così tanto per ospitarmi da voi, grazie di portarmi le valigie su e grazie di avermi dato una vita. -
Mi guardò compiaciuta.
-Era il mio dovere. Anzi no,il mio diritto averti accanto. E poi,Tiffany, tu non sei un'ospite in casa nostra. E' casa tua, ormai.- disse rivolgendomi un sorriso a trentadue denti.
 
 
 
Spazio scrittrice
Ciao ragazze!
Allora, che ne pensate?
Questa nuova FF è su Zayn *facciacoccolosa*
In questa storia, Zayn non ha sorelle e fratelli :D
Non penso che come premessa sia molto promettente, (come sono cacofonica) però prima di giudicarla "noiosa,vista e rivista,cotta e mangiata,cagata e vomitata" vi consiglio di leggere almeno un'altro po' per scoprire il seguito della storia ;)
Tiffany ha una storia commovente, e il finale sarà... "tragico"...Non so come dire, insomma, se vi interessa seguitela :D
Ah, e rememberatevi (?) di recensire, babe! 
Questo solo perchè io manderò il messaggio d'aggiornamento solo alle ragazze che recensiscono, altrimenti :/

Ah,quasi dimenticavo 
Ho creato con polyvore l'outfit di Tiffany.
Questo è il link: http://i45.tinypic.com/wt6qev.png

Shiao pimpe <3
 
 
-Alexandra

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Capitolo 2
*** Stupid guys! ***


 

-Capitolo uno

-Stupid guys



Cominciai a sistemare i miei vestiti nell'armadio, con il serio dubbio di non avere abbastanza spazio a disposizione. 
C'erano già come minimo 30 grucce sottilissime,in legno, decorate da un fiocchetto rosa.
Sorrisi compiaciuta.
Era bello sapere che qualcuno si occupava ancora di me, nonostante lo facesse per pura cortesia.
Da quando mio padre era morto - quando avevo 12 anni - l'unica persona che era...L'unica persona con l'interesse di farmi vivere, di farmi sorridere, era mia madre.
Eppure se n'era andata anche lei, lasciandomi sola.
Morta per un tumore, dissero gli altri.
Invece no.
L'aveva rosicata la solitudine, quella voragine che si crea dentro.
Nonostante il problema dei soldi non fosse mai esistito, sembrava ci fosse qualcosa in più a preoccuparla, a turbarla.
Era una biologa marina importante, mentre mio padre un'ingegnere altrettanto considerato.
La "fortunata", o meglio, la "padrona prediletta" della loro eredità ero io, anche se poco me ne importava.
Che me facevo dei soldi se non avevo con chi condividerli?
Che me ne facevo dei vestiti, se non c'era nessuno a dirmi quanto fosse fortunato ad avermi sposata e ad avere un moglie bellissima?
Ovvio, quest'ultima considerazione la feci mettendomi nei panni di mia madre.
Qualcosa, un essere maligno, l'aveva rosicata dentro.
Le aveva mangiato polmoni, fegato e stomaco. Tutto ciò che avanzava doveva andare da qualche parte.
Chissà dove si depositarono i detriti. Nessuno lo sapeva, a quei tempi.
Stupido vero,chiamare detriti i polmoni, il fegato e lo stomaco?
Per lei lo erano.
Per lei la vita era solo un ostacolo.
E gli organi vitali le facevano solo male, facendola continuare a vivere.
Viveva solo per guardarmi, sorridere e ricordare com'era bella, l'altra vita.
Andava tutto a meraviglia fino a quando, 23 Settembre 2011 -data che non scorderò mai, per nessun motivo-  le diagnosticarono un tumore al cervello. Un fottuto tumore.
Ecco dove erano andati i detriti.
Nella testa, vicino al cervello.
Non c'era scampo: i detriti erano troppi, in massimo un anno se ne sarebbe andata.
Quindicenne del cazzo, nei miei momenti "migliori" - o semplicemente malinconici, quando non avevo voglia di uccidermi - immaginavo i titoli di giornale in prima pagina "Alexis Greese, donna sopravvissuta ad un tumore". Mi permettevo pure di sorridere, davanti a quei pensieri strambi.
In fin dei conti, però, avrei preferito che morisse per un tumore, che in un incidente stradale.
Che vita di merda, la mia.
Sentii qualcosa scricchiolare sopra la mia testa.
Alzai il capo.
Osservai il soffitto di legno.
Caddero dei pezzettini di legno chiaro, soffice.
Poi però, mi accorsi che i pezzettini stavano abbondando.
Come il dolore nel mio stomaco, come il vuoto dentro di me
Il soffitto si stava letteralmente sgretolando sotto i miei occhi.
Sentii uno scricchiolio più forte, nettamente più forte e mi precipitai al piano di sotto.
Cercai Trisha in cucina,ma non c'era.
Allora mi rivolsi al ragazzo seduto sul divano.
Si girò verso di me, osservando l'espressione terrorizzata sul mio volto.
Tremendamente attraente, un ragazzo tremendamente attraente.
-Zack..Zeph...- mi guardò con aria confusa
-Zayn - disse facendomi l'occhiolino e facendo un sorriso alzando solo un'angolo della bocca.
-Dov'è Trisha?- . Mi guardò deluso.
-E' uscita.-
-Avrei bisogno d'aiuto.-
-Non sei in grado di aprire la valigia? - disse sarcastico
-Divertente - ribattei io - Veramente il soffitto sta crollando. - dissi provando a fare l'indifferente.
-Senti, se mi vuoi portarmi a letto basta che me lo dici. Hai pure fortuna, vivendo nella mia stessa casa. - strabuzzai gli occhi, schifata.
-Accetto volentieri, solo se vieni e mi dai una mano. Capito?- domandai retorica,avvicinandomi a lui.-
Lasciò cadere il joy-stick per terra con un grande tonfo e mi seguì in camera "mia".
-Mh...Non so cosa sia successo e non sono cazzi miei. -
-Sei sempre così antipatico?- domandai retorica
-Non lo so. Com'è che ti chiamavi?-
-Gianbrunilde-
Fece un smorfia schifata, e si buttò sul letto.
-Che nome brutto.-
-Mi chiamo Tiffany, idiota. -
-Non mi dare dell'idiota. Intesi? - disse alzandosi e dirigendosi verso la porta - Ah e, ricordati, se vuoi andare d'accordo con me, evita di entrare in camera mia oltre le 10 di notte o prima delle 9 del mattino.-
Lo guardai stupita sparire dietro alla porta.
Continuai ciò che stavo facendo poco prima, con sottofondo lo scricchiolare del legno.
Una valigia era piena solo di abiti e intimo.
Abiti di tutti i colori, intimo coordinato.
Un'altra piena di maglie e jeans.
L'ultima, piena di scarpe.
Tacchi, ballerine, sandali, stivali, scarpe da ginnastica.
Non sapendo dove riporle,le lasciai nella valigia.
Dal bagaglio a mano pescai il mio beauty-case.
Mascara, blush e qualche gloss.
Il resto sarebbe arrivato tra non molto, insieme ad altre due valigie.
Aprii un cassetto per riporre il mio intimo,quando entrò Trisha.
-Oh cara, accidenti, come sei rapida. Il pranzo è pronto. - disse solare. Mi meravigliai del fatto che Zayn non avesse detto nulla.
-Certo,Trisha.- dissi con un velo di sconforto.
-C'è qualcosa che non va?- mi chiese. Capii subito che non si riferiva al mio stato psichico.
-Mentre sistemavo, il soffitto ha scricchiolato ed è caduta..Della fuliggine,penso. -
Si lasciò scappare una risatina, avevo sicuramente sbagliato parola.
-Oddio,davvero? Sai, il soffitto è rivestito in legno e l'abbiamo fatto più di 20 anni fa. L'abbiamo cambiato in tutta la casa,tranne che qui. Di solito aspettavamo questi segni, prima di cambiarlo.- 
-Ah...- fui in grado di dire, indifferente.
-Tu non ti preoccupare - disse provando a tranquillizzarmi - Vieni a mangiare, adesso-
Scesi le scale insicura, imbarazzata.
Mi sedetti al tavolo circolare al centro della cucina.
Era mercoledì ed entrambi i signori Malik avrebbero lavorato.
Avrei mangiato sola con Zayn?
- Tiffany, non so se ti piace il cibo italiano. Altrimenti ti preparo quello che vuoi. Insalata, patatine fritte... Quello che vuoi.-
-Grazie signora, va bene tutto. -
-Mi dispiace farti mangiare da sola con Zayn e il suo branco di psicopatici - rabbrividii - Ma oggi sono al lavoro.-
-Non si preoccupi.- dissi provando a tranquillizzarla. 
Sentii delle voci provenire da fuori, e Zayn fece la sua entrata maestosa, preceduto da tre ragazzi: uno riccio,uno biondo e uno rasato.
Mi misi una mano davanti alla bocca,cercando di non farmi cadere la mascella.
Uno più figo dell'altro,Tif.
- Ciao bella!- disse il riccio sedendosi al mio fianco.
-Ciao..- dissi spaventata dal suo comportamento.
Anche il biondo si sedette al tavolo.
-Dovresti essere Tiffany, vero?-
-Si...-
-Piacere, io sono Niall - disse porgendomi la mano. 
-Beh, il mio nome già lo sai...- 
-Io invece sono Harry- disse il ricciolino a mio fianco
Mi limitai a sorridere.
-Io Liam- disse l'altro,rivolgendomi un sorriso angelico.
Trisha se ne andò al lavoro e rimasi sola con quei bradibi.
Niall, il biondino, era il più simpatico.
Mi bombardava di domande imbarazzanti, ma Zayn fece la più stupida.
-Tiffany, qual'è la cosa più imbarazzante che hai pensato su un ragazzo?-
-Un ragazzo, quando frequentavo il primo anno di liceo, era così bello che avevo voglia di buttarlo a terra e picchiarlo fino a fargli uscire il sangue. Avevo voglia di piombarmi fra le sue labbra ficcargli la lingua in gola, fino a farlo soffocare. Buttarlo in mezzo alla strada e spogliarlo,insomma,cose del genere.-
-Come si chiamava? - disse Liam, che sembrò svegliarsi.
-Jordan.-
-Era figo?-
-Molto. Era del secondo anno.-
-Eh...Tiffany, sei vergine? - chiese Zayn, senza commentare il mio racconto.
-Perchè?-
-Hai 17 anni,sei grandicella - disse facendo una smorfia.
-No, non sono vergine.-
-Sicura?-
-Si.-
-Posso controllare?-
-No.- risposi secca, mettendo a tacere le risatine dei ragazzi.
Dopodichè cominciarono a parlare di una certa "Carolyn", che mi stava già antipatica.
Finii la mia pasta e lavai i piatti, lasciando quei bradibi in salotto.
Non li sopportavo.
O meglio, non sopportavo Zayn ed Harry.
Liam e Niall erano meglio, anche se un po' troppo curiosi per i miei gusti.
 
 
Tornai in camera e mi misi nel letto, pescando dalla borsa "Domani che verrà".
Non riuscii a leggere nemmeno una pagina.
Mi addormentai subito,con il libro sul naso.
Gli incubi mi assalivano nel sonno dalla morte di mia madre.
Quella volta qualcuno dal volto oscurato, mi trascinava dietro di lui. "Tiffany, vieni. Ti sto facendo del bene, tra poco vedrai di nuovo la luce."
Era un ragazzo poco più alto di me, magro e bellissimo. 
Eravamo in un tunnel scuro, illuminato da una luce molto lontana.
Dopo aver corso per tanto, raggiunsi la luce.
Intravidi la sagoma di qualcuno, ma poi mi resi conto di chi erano: mamma e papà.
Entusiasta provai a toccare la mano di papà, che non vedevo da anni.
Con mia sorpresa non toccai nulla, trapassai la mano di mio padre.
Allarmata guardai il suo volto, sul quale si era dipinto un ghigno maligno.
"No Tiffany, devi ancora morire."
Sentii una fitta alla schiena e misi la mano là dove sentivo dolore.
Me la portai davanti al viso: sangue.
Mi voltai verso il ragazzo dietro di me, che rideva.
"Ti ho fatto solo del bene, Tiffany"
Mi svegliai urlando.
Sentii dei passi avvicinarsi alla mia camera, e qualcuno aprì la porta.
-Santo cielo, Tiffany, che succede?- disse Trisha
-Nulla, nulla. I soliti incubi. - dissi affannata, scuotendo la testa per cercare di eliminare ciò che avevo appena sognato.
-Ti va di parlarne?-  mi chiese preoccupata
-No, davvero. Non è nulla, non ce n'è bisogno.-
-Sicura tesoro? - disse sedendosi sul mio letto e chiedendo a Yaser che l'aveva appena raggiunta di portarmi un bicchiere d'acqua. - Guarda che con noi puoi parlare.-
-Sto bene,davvero. Grazie comunque. A proposito, che ore sono?-
-Le 6.30 del pomeriggio. Quando ti sei addormentata?-
-Verso le 2.30.-
Strabuzzò gli occhi, stupita da quanto abbia potuto dormire.
-Accidenti. Se stanotte non riesci a dormire c'è della valeriana nel tuo bagno, prendine qualche goccia.-
-Grazie.-
Sorrise e fece per andarsene,ma io la fermai.
-Scusi, non è che domani potrei andare in giro a vedere un po' Londra?-
-Certo. Se vuoi chiedo a Zayn di accompagnarti.-
-No grazie. Non penso che ce ne sarà bisogno. Farò un salto in qualche negozio, so già dove devo andare. Troverò l'indirizzo su internet e per il ritorno me la caverò.-
-Ah, sono arrivate le altre due valigie, più le tre scatole.-
-Veloci. Ma...dove potrei mettere le scarpe?-
-Oh, che sbadata. Mi sono dimenticata di dirti che la cassapanca ai piedi del letto non è altro che una scarpiera. -
-Grazie. Ah, e per il numero di telefono? -
-Domani ti compri la SIM quando esci.-
-Perfetto.-
- Ho un piccolo regalo per te. Ho visto che hai l'I-phone 4s e ho voluto comprarti una cover. E' in macchina, ma appena posso te la porto. Non è una granchè, è con una geisha. -
-Oh grazie, non ce n'era bisogno, davvero.-
 
 
 
 
Yaser mi portò su le altre due valigie.
Una era piena di cappotti.
Non era una valigia molto grande, ne conteneva solo quattro e qualche cardigan.
L'altra valigia era invece piena di felpe, cardigan e camicie.
Una delle tre scatole erano piene di scatolette più piccole stracolme di orecchini, bracciali, collane, accessori per capelli, smalti, profumi e trucchi.
Chissà cosa me ne faccio. Questi orecchini sono sicuramente neolitici. Quanta spazzatura che mi sono portata dietro.
Sapevo già cosa contenevano le altre due scatole.
Le cose di mamma e papà.
Presto sarebbe arrivato anche l'abito da sposa di mamma.
Aprii una scatola e annusai il profumo di mia mamma, che ancora si sentiva.
Scese una lacrima che mi affrettai ad asciugare.
Infondo alla prima scatola c'erano i due album di famiglia.
-Puah, chiamarla famiglia la nostra...- dissi fra me e me.
Infondo avevo ragione.
Papà e mamma erano entrambi inglesi, ma si erano trasferiti in Australia perchè a mamma era arrivata una proposta di lavoro allettante.
Io conoscevo solo Alexis Cruise e Thomas Greese che avessero il mio stesso sangue.
Magari eravamo una famiglia "a tre", se è così che si dice.
Riposi le cose nella scatola ed entrai nel bagno.
Mi feci una doccia, provando il bagnoschiuma alla mela che trovai.
 
Accesi il mio computer ed entrai su Facebook.
Sui 669 amici che avevo circa 469 mi mandarono una messaggio in chat, in sole 24 ore.
"Tiffany, mi mancherai moltissimo. Stammi bene."
"Aw Tiffany non sai quanto mi dispiace. Mi mancherà la tua presenza"
"Eri speciale per noi. Sei così cattiva a lasciarci da soli. Ti vogliamo bene, Tiffany *hug*"
Cazzate.
 
-Tiffany, ti va di venire a mangiare?-
-Arrivo!-
 
 
Scesi a tavola.
Con mia sorpresa Zayn avrebbe partecipato alla cena.
Osservai meglio il tavolo circolare.
Una tovaglia bianca e ricamata sui bordi con un filo rosso, copriva il tavolo da quattro persone in legno di pino.
I piatti perfettamente rotondi erano decorati da figure astratte arancio-rosse.
Le forchette argentate erano posate su fazzoletti di cotone color lava.
Al centro del tavolo c'era una brocca di creta, che riprendeva il colore dei bicchieri.
Trisha venne con la prima portata: ravioli di ricotta e salsa di carne di maiale.
-Allora, Tiffany, come ti trovi? Ti piace la stanza? L'abbiamo decorata con tanto amore, non sapevamo niente di te quindi siamo rimasti un po' sul vago. A Tricia sarebbe piaciuto molto avere una camera come questa da ragazzina quindi...-
-Direi che è tutto molto... Principesco... - dissi, mentre Yaser masticava un raviolo.
-Quindi ti piace?- 
-Oh si, molto - mentii. La verità non era che non mi piaceva, ma semplicemente che avrei scelto qualcosa di più "normale".
-Ah e tesoro, il soffitto di Tiffany sta crollando.- disse Tricia, impedendogli di ribattere
-Il legno, dici?- disse lui a bocca piena.
-Si, penso che per un po' dovrai dormire in camera di Zayn sul divanetto.-
Zayn, che fino a quel punto aveva partecipato alla conversazione soltanto alzando le sopracciglia e sbuffando, sussultò.
-Come?- disse strabuzzando gli occhi.
-Dai Zayn, non sarà poi così tanto. Infondo ci deve solo dormire. - disse Tricia provando a calmarlo.
-Beh veramente cara, ci vorrà come minimo una settimana e mezzo.- disse Yaser alzando le mani al cielo 
-Ah beh, se disturbo Zayn posso tranquillamente dormire in salotto... Non è problema, infondo è si tratta solo di dormire. Sarebbe la stessa cosa, dormirei comunque su un divano.- dissi io intromettendomi nella loro discussione.
Tricia mi squadrò.
-No cara, non se ne parla! Dormirai là, che a Zayn vada bene o no!-
-E se non va bene a lei? - disse Zayn alzandosi in piedi, meritandosi uno sguardo inceneritore da Tricia - Se lei non vuole? Certo, se lei non vuole verrà a dormire insieme a voi, oppure in un hotel a 8 stelle. O mi sbaglio?- 
Caspita, Zayn si era proprio infuriato.
Come Tricia, del resto.
-Zayn!- urlò infuriata - Sta zitto e mangia. Hai 18 anni ma sei ancora mio figlio, ricordatelo! Porta rispetto, Malik!-
Avrei tanto voluto dire che non c'era problema, che Zayn aveva ragione e porre le mie scuse, però mi limitai a chinare la testa sul piatto e provare a dividere la ricotta dalla pasta dei ravioli.
Sentii lo sguardo di Zayn incenerirmi per il resto della cena.


 

Spazio scrittrice:

Ciao bellezze!
Beh, prima di tutto grazie mille cavolo, 9 recensioni in... Tre giorni?! *prende un megafono e si reca sulla Torre Eiffel per gridarlo al mondo*
Mi scuso per eventuali erorri di battitura :D
In questo capitolo ho svelato gran parte della storia ti Tiffany, ma dovrete aspettare per scoprire dell'altro :D
Anyway, ho un po' di "regalini" per voi, visto che siete state così gentili da recensire :D
Allora,prima di tutto rimetto anche in questo capitolo l'outfit di Taffany. :D
Come noterete è lo stesso del precedente, però non è trascorsa nemmeno una giornata dal suo arrivo :D
Al prossimo capitolo, però, prometto che ne metterò uno nuovo :D
*ovvio, non solo al prossimo, ma a tutti ;)*
Link:  http://i45.tinypic.com/wt6qev.jpg

E...Non so,magari non lo sapevate ma io faccio il "panorama" della stanza della protagonista :D
Cliccate sul link :D
Link: http://it.homestyler.com/resource/panoramaviewer/widget_imageURL_forHS.htm?width=800&height=600&imageUrl=http://homestylerdesign1.autodesk.com/UserDesigns-ec2/Images/b26ae23d-9ad9-4833-a487-b2394cfd0730-snapshot.jpg&version=it_IT


Cioè che tipo penso di avere dei poteri...Mh...Com'è che si diceva?Supernaturali? Boh D: 
Insomma, penso di avere dei poteri visto che nel prologo avevo descritto la stanza di fantasia mia e ho ritrovato gli stessi mobili nel programma :'3
Wewewehehe figerrimo (?)
Tutto tranne la cassapanca che ho "improvvisato" usando due poggiapiedi rosa :'3
Quindi, mi scuso per questo inconveniente, ma non è colpa mia e penso che la cassapanca sia così "cool" (?) nella storia che sarebbe stato tragico torglierla :'3
Vi chiedo gentilmente di non tenere la vostra boccuccia chiusa, chiedete pure quale altra stanza vorreste della casa di Zayn *dondola* (?)


Beh ragazze,spero di avere altrettante recensitrici a questo capitolo.
Io sono sempre qui ad aspettarvi :D
*ah,non dimenticate che se volete ricevere il messaggio d'avviso dovreste recensire :D*


-Alexandra

 

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Capitolo 3
*** Louis ***



Capitolo due

 

-Louis


Misi piede nella stanza di Zayn per la prima volta.
La osservai con cura.
Le pareti erano color carta da zucchero, come i tre armadi -ormai era una moda avere più armadi- appoggiati alla parete della porta, con la sola differenza che erano di una tonalità più chiara.
Subito davanti all'armadio c'era un comodino molto simile, attaccato al letto.
Il colore delle lenzuola era rosso fuoco.
C'era un tappeto colorato, dalle tinte che andavano dal rosso al marrone,dal nero al blu.
Notai subito accanto al letto una scrivania e un piccolo scaffale appeso al muro.
Come in camera mia, c'era un angolino con la finestra e un divanetto.
Anche la struttura del divano, come il resto dei mobili, era azzurra ed era ricoperto da una stoffa a quadri rossi, decorato da alcuni cuscini.
C'era pure un tappeto a righe, degli stessi colori del precedente.
Un tavolino - decorato da un tenero souvenir a forma di renna - faceva da "spartiacque" fra il divano e una piccola poltroncina, simile al resto dei mobili.
A linea d'aria, esattamente davanti al letto, c'era un TV grande esattamente quanto la mia.
La cosa che mi colpì maggiormente fu, però, la quantità industriale di fotografie attaccate alla parete.
I quadri e le foto tappezzavano l'intonaco color carta da zucchero.
Non mi incantai a contemplare le fotografie - ne avrei avuto tempo -, feci lo slalom per sedermi sul divano e chiusi gli occhi stanca morta, nonostante avessi già dormito più di quattro ore quel giorno.
 
 
 
 
Mi svegliai quando Zayn - sicuramente mandato da Tricia - mi coprì con qualcosa di caldo, il copriletto sicuramente.
-Zayn...- dissi con la voce ancora impastata dal sonno.
-Sta zitta e dormi.- disse togliendosi la maglietta e scoprendo il suo fisico da dio greco.
Poi si riavvicinò a me, dicendo di alzarmi.
Scavò fra i cuscini e trionfante mostrò il telecomando, facendomi segno di riaccomodarmi.
Si buttò violentemente sul letto e accese il televisore.
 
 
 
Aprii gli occhi infastidita dai raggi del sole di Settembre che mi scaldavano il viso.
Mi guardai intorno, ma non vidi nessuno. Poi girai la testa e vidi Zayn alla scrivania, con il computer acceso.
Sentendosi osservato, si girò verso di me.
Automaticamente mi sorrise -per la prima volta-
-Il sole bacia i belli!- esclamò spettinandomi i capelli
-Sei di buon umore Zayn?-
-Si, la scuola comincia una settimana in ritardo!- disse cominciando a saltare.
Solo allora mi accorsi che fosse nudo, se non per il pezzo di stoffa che copriva il suo willy.
-Oh mio dio, Zayn, copriti!- dissi mettendo una mano davanti agli occhi.
-E  dai bambola, non fare la schizzinosa. - si avvicinò a me, facendomi il pizzicorino sotto il mento - Vuoi che faccia quello che sto per fare, vero? - disse, mentre si avvicinava sempre più a me.
-No Zayn, non voglio un bacio da te.-
-Non ti piace slinguazzare? - disse con voce infantile, prendendomi in giro
-Si, ma non con te!- dissi alzandomi e dirigendomi verso la porta.
Zayn, però, mi bloccò l'uscita.
-Dove pensi di andare?-
-Vado in camera a prendere qualcosa con cui vestirmi.-
-Stai bene così, in casa non c'è nessuno, oltre a noi due. Che poi in casa si può stare così, come sono io. Perchè non lo fai anche tu?-
-Zayn smettila, per favore.-
-Non ti lascio uscire se non rimani in mutande e in reggiseno.-
-Devo?- 
Annuì.
Sbuffando mi sfilai la maglietta di cotone e i pantaloni, sotto i suoi occhi vigili.
Infine, sorrise e applaudì.
-Dovresti rimanere nuda più spesso!- disse provando ad avvicinarsi a me, sfiorandomi i fianchi.
-Zayn, no. Allontana quella mano o te la taglio e la metto nell'insalata.-
Lo spinsi e aprii la porta, ma lui per l'ennesima volta mi fermò.
-Allora... Niente cosine nostre?- mi disse, abbassando il labbro inferiore -cosa che lo rendeva fottutamente sexy-
Non risposi ed entrai in camera mia, seguita da Zayn.
-Perchè ti vesti? Dove vai?-
-Esco.-
-Oh, perfetto. Allora corro a vestirmi, vengo anche io.-
Mi girai verso di lui e gli puntai il dito contro.
-No Zayn, TU. NON. VIENI. Chiaro?-
-E perchè?-
-Perchè no! Voglio uscire a vedere Londra DA SOLA, non con un pervertito che tocca le tette ai manichini!-
-Accidenti.. Beh, fa niente, vuol dire che chiamerò Carolyn...- disse, provando a fare l'indifferente
-Chi è Carolyn?-
-Gelosa è?!- disse malizioso - Una con cui ci provo.-
-E' carina?-
-Si, ha un bel culo.-
Strabuzzai gli occhi e mi diressi verso il guardaroba.
Indossai una maglia color kaki, decorata da un simpatico gufetto. Frugando fra i vestiti ancora da riporre nell'armadio, trovai i miei vecchi jeans che abbinai ad una giacca nera.
Mi voltai verso di Zayn, sdraiato sul letto, con le mani sotto la nuca.
Tiffany, sforzati di non guardare il suo willy, sforzati di NON farlo.
-Tiffany?-
-Si?- dissi guardando il suo riflesso nello specchio.
-Ehm.. Ecco... Verso che ora torni?- mi chiese.
-Non lo so, verso le due del pomeriggio. Non starò fuori per molto.-
-Ah e.. Dove vai?-
-In centro, a fare un giro.-
-Vuoi una mappa?Oppure, io sono una perfetta guida turistica.-
-No Zayn, non voglio nulla. Sono grande per cavarmela da sola, e poi ho il telefono dietro. Guarderò su internet, se mi perdo.-
 
 
 
 
Osservai Londra: niente di così speciale, senz' ombra di dubbio.
Entrai in un negozietto che vendeva pezzi vintage.
Annusai l'aria.
Mi aspettavo di trovare il dolce profumo del mare -come in Australia-, ma non sentii altro che puzza di "vecchio, antico".
Evitando di fare intravedere i miei pensieri, mi diressi verso il banco dei gioielli.
Sfiorai con le dita quella dimora, per la quale avrei pagato oro: orecchini fatti coi resti di un lampadario, un'enorme spilla tempestata di cristalli, un piccolo pettine a forma di rami intrecciati.
La mia mano si fermò quando sentii il rumore cristallino che indicava l'entrata di un cliente.
Tornai concentrata sui gioielli e notai che la mia mano si era fermata su un ciondolo a forma di gabbia, con un tenero canarino chiuso dentro.
Senza pensarci lo afferrai e lo porsi alla commessa.
 
Comprai quel ciondolo perchè papà, per il mio quinto compleanno, mi regalò un canarino.
Essendo una bambina "animalista" pochi giorni dopo lo liberai.
Questo, papà, non scapperà. Promesso.
 
Diedi un' occhiata in giro, e mi decisi di entrare da H&M.
Scartai tutti gli abiti e i jeans, soffermandomi però sulle scarpe.
Mhh.. Plateu, rosa, troppo basse... Puah, ballerine leopardate!
Uscii a mani vuote e mi diressi verso la "Hollister", che si trovava a due passi da lì.
Mi lasciai catturare dall'atmosfera, che mi ricordava talmente tanto la mia Australia...
Come al solito, mi incantai a osservare i commessi, così dannatamente sexy.
Era la seconda settimana di Settembre, ancora in tempo per vederli sfoggiare i meravigliosi addominali scolpiti.
Alti, abbronzati, denti bianchi. Da far perdere la testa.
Rimasi incantata quando un biondino mi fece l'occhiolino, poi mi girai dall'altra parte e mi ritrovai spalmata al ben di Dio di un'altro commesso.
-Scusi, signorina, ha bisogno di qualcosa?-
-Ehm no, mi stavo proprio dirigendo verso la cassa. - dissi, mostrando il più bello dei miei sorrisi.
-Con questa felpa?- disse strabuzzando gli occhi.
-Si, cos'ha che non va?-
-Ma scusi, è per lei?-
-Ehm... Si...-
Guardai meglio la felpa, e mi resi conto che era un "XXL", la taglia meno adatta a me.
Il commesso sorrise e si diresse verso la cassa, seguito da me che avevo velocemente invertito la felpa con una della mia taglia.
-Ah, vedo che hai cambiato taglia.- disse facendomi l'occhiolino.-Bene, carta di credito?-
-Si, eccola.-
Mentre digitavo il codice segreto, lo sentii dire a qualcuno che il suo turno era finito.
 
Dirigendomi verso l'uscita, sentii qualcuno toccarmi la spalla sinistra.
Mi voltai di scatto, reggendomi allo scaffale per evitare di svenire di fronte al sorriso del ragazzo più sexy del mondo - il commesso di prima - .
-Ciao, bella!-
-Ciao...- dissi io sconvolta.
-Come ti chiami?-
-T..Tif...Tiffany-
-Che bel nome! Io Louis, piacere!- disse porgendomi la mano.
-Piacere mio. Perchè mi hai rivolto la parola?-
-Ti ho infastidita?-
-Oh no, cavolo!- dissi io, disegnando un cerchio immaginario nell'aria. - Anzi, mi fa piacere.-
-Bene, dove vai?-
-Beh, dopo aver girato a vuoto, torno a casa.-
-Dove abiti?-
-Lewisham-
-Anche io! Che ne dici se usciamo a mangiare e ti porto a casa?-
Rifletti, Tiffany, rifletti.
E se mi vuole fare qualcosa?
Infondo chissene frega, la mia vita non ha più senso.
Che poi è il ragazzo più sexy che abbia mai visto.
Accettai entusiasta.
Mi portò con lui al McDonald's più vicino, e mangiò fino a crepare.
-Ma come fai a tenerti in forma, mangiando così tanto?-
-Non lo so, forse perchè vado in palestra due ore al giorno. E' come un' ossessione, che però sta dando i suoi frutti.- disse indicando i suoi pettorali strizzati dalla camicia.
 
Mentre mi raccontava di lui, mi accorsi che era un ragazzo tremendamente simpatico.
Era molto più alto di me. Aveva un ciuffo ricurvo, che puntava verso l'alto, color biondo cenere. Ringraziai Dio per averglielo fatto alzare, in modo da scoprire le sue iridi color oceano.
Mi resi conto che indossava ancora la divisa del lavoro -una camicia a quadri rossi e blu, e un paio di jeans -.
Alzò gli occhi dal panino e mi guardò.
-Sei carina.-
-Grazie..- dissi abbassando la testa.
-Cosa c'è, arrossisci?- disse, alzandomi il mento con due dita.
-No, non arrossisco... Però è "figo" che uno come te, noti una come me.-
Rise, per poi cominciare a parlare.
-Beh cara, tu sei bellissima. Potrei scrivere un testo su di te, solo sul tuo aspetto fisico. - un momento, scriveva pure? - Ma non capisco la tua considerazione.... Perchè dici "uno come te" (ovvero io) non potrebbe notare una figona come te?-
-Ti comporti come se mi conoscessi da sempre.- osservai io.
-Riesco a leggere negli occhi degli altri.-
-Insomma dai, io sono sola un fottuta adolescente, tu sei bello, alto e vaccinato.
-Quanti anni hai?-
-Ne faccio 18 il 26 Gennaio... Tu?-
-Io ne faccio 21 il 24 Dicembre....!-
-Beh, non c'è poi tanta differenza..-
-Perchè, a cosa pensavi? Ma dai, non fare la pedofila!- disse dandomi una piccola spinta, rischiando di farmi rovesciare addosso la Cola.
 
 
 
 
 
Louis mi lasciò davanti casa mia, dopo avermi dato il suo numero di telefono.
Girai la chiave nella serratura e chiusi la porta alle mie spalle.
Entrai in cucina e notai due piatti sporchi sul tavolo.
Poggiai le buste sul divano e lavai i piatti e dopo mi diressi in camera di Zayn, per vedere se fosse in casa.
-Zay...- dissi solare aprendo la porta.
Fui costretta ad aprire e chiudere gli occhi più volte per accertarmi che la scena fosse reale.
Una biondina tinta, era stesa sul bellissimo Zayn -nudo- che giocherellava con le sue "amichette".
Non appena mi vide buttò la ragazza per terra, scoprendo il suo willy.
Mi misi le mani davanti agli occhi, aspettando che dicesse qualcosa.
-Tiffany, non dovevi tornare alle due?-
-Fai schifo, Zayn!-
-Dai, adesso mi puoi guardare, mi sono coperto.-
-Fai schifo, Zayn!- 







Spazio scrittrice

ATTENZIONE: se volete ricevere il messaggio d'aggiornamento dovreste lasciare una recensione, perchè io in base a quello mando l'avviso!

Ciao coccole (?) :D
Sabato era il mio compleanno *balla la conga*
Ok no, mi avete fatto un regalo recensendo così tanto.
Cioè, 13 recensioni!
Voi capite? :o

Uaaaa scusate se il capitolo è corto e perdonatemi se ci sono errori di battitura :)
Ok no, in questo capitolo sono successe muy (?) cose, i pensieri di Tiffany li conoscerete nel prossimo capitolo :D (prima avevo scritto "prossimo episodio" :'3)

Uaaaa siccome mi avete chiesto di fare la stanza di Zayn e la cucina, se non sbaglio, io le ho fatte :D


-Stanza di Zayn: http://www.homestyler.com/resource/panoramaviewer/widget_imageURL_forHS.htm?imageUrl=http://homestylerdesign1.autodesk.com/UserDesigns-ec2/Images/d1e5af0c-787c-46b1-8cd6-3d45652b78a1-snapshot.jpg&cssFileUrl=assets/buttons/hs_css/style.css&width=640&height=400&version=en_US

-Cucina: http://www.homestyler.com/resource/panoramaviewer/widget_imageURL_forHS.htm?imageUrl=http://homestylerdesign1.autodesk.com/UserDesigns-ec2/Images/20775efd-8de4-402a-8570-d6544ca73f6d-snapshot.jpg&cssFileUrl=assets/buttons/hs_css/style.css&width=640&height=400&version=en_US

Andddddd l'outfit di Tiffany :D

Link: http://i45.tinypic.com/1p9po4.png


Ok, ora vorrei ringraziare tutti voi, e sopratutto ricordarvi, che se volete ricevere il messaggio di aggiornamento dovreste lasciare una recensione, perchè io in base a quello mando l'avviso :D


Ok,  mi dileguo.
Grazie di tutto, veramente ragazze, vi voglio bene.


Alla prossima :D

-Alexandra

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Capitolo 4
*** Bitch. ***


*puahaha, problemi se mi piacciono gli occhi?*

Capitolo tre


-Bitch.


-Zayn, fai schifo!- urlai sbattendo la porta della mia camera e scivolando fino al pavimento, mettendomi a sedere.
-Tiffany, apri!- urlava Zayn, battendo i pugni contro la porta.
-Lasciami stare! Non ci posso credere, non posso capire come mia mamma abbia potuto firmare quel cazzo di contratto per decidere che quando sarebbe morta sarei venuta quì. Pensavo di capitare in casa con gente normale. Invece no. La mia vita deve andare sempre a puttane, vorrei morire!!!- dissi fra i singhiozzi.
-Scusa dai, non fare così...- disse lui, aprendo la porta una volta per tutte.
-HO. DETTO. LASCIAMI. STARE!- esclamai puntandogli il dito contro.
-E se non volessi?-
-Non vuoi? Bene, mi tolgo io dai coglioni!- dissi spingendolo.
Scesi le scale velocemente e mi diressi verso la porta d'ingresso.
La aprii, e uscii fuori, cominciando a vagabondare tra le strade.
A due isolati da casa "mia", trovai Louis seduto su una panchina in mezzo ad un parco.
-Ehy, Louis!- dissi sorridendo. Quel ragazzo mi faceva venire il buonumore.
-Ciao bellissima!- disse dandomi un pizzicotto sulla guancia sinistra. -Che ci fai da queste parti?- 
-Nulla, mi sono incazzata con Zayn e sono uscita io, visto che lui non si voleva togliere dalle palle.-
-Z... Zayn Malik?- chiese tirando fuori una carota dalla tasca del giubbotto.
-Carote?-
-Vuoi?- disse spezzandola a metà.
Rifiutai facendo un movimento con la testa, e risposi alla sua domanda.
-Già, Zayn malik...-
-Sembri entusiasta...-
-Vivere con lui in casa, solo perchè le nostre madri erano migliori amiche, non è stata sicuramente la cosa migliore che mi sia capitata.-
Rise, e morse di nuovo la carota.
-Dovresti sentirti fortunata. Zayn è il più carino del liceo.-
-Oh non mi dire, sei stato bocciato un paio di volte e frequenti ancora il liceo, così andremo a scuola insieme, ci diplomeremo, avremo tanti figli e ci sposeremo, vero?- esclamai entusiasta.
-Ho 20 anni, giusto? Zayn ne fa..-
Il rumore croccante delle carote e la sua bellezza inestimabile mi fecero incantare per qualche secondo.
-19-
-Ecco, io ero al terzo anno, lui al primo. Era il più " popolare " della scuola, a soli 15 anni. Immagino adesso, quando è all'ultimo anno.-
-Se solo quelle povere troie avessero dei sentimenti, una coscienza e una reputazione la smetterebbero di darla a Zayn in quel modo...-
-Non mi dire, l'hai trovato mentre faceva "buga buga" con una.-
-Bionda tinta, con la ricrescita di 20 chilometri. Anoressica. Denti gialli. Chanel 05.-
-Che stronzo...-
-Per di più prima fa il coglione, poi il puttano...-
-Ma perchè sei qui?-
-Io abitavo in Australia. A 12 anni mio padre morì, quando ne avevo 15 diagnosticarono a mia madre un tumore. A giugno, le avevano dato meno di 6 mesi di vita... Allora lei aveva deciso di "mandarmi" quà dopo quell'ipotetica "data", dalla sua migliore amica. Aveva firmato il contratto e tutto. Un giorno, mentre tornava dal mare, fece un incidente stradale che la fece morire sul colpo. Quindi sono arrivata quì in anticipo...-
-Come ti sei sentita?-
-Morta. Io sono morta. Io non vivo.
Mamma era l'unica cosa che mi era rimasta.
Quando mio padre è morto, sono diventata il "mostro" della scuola. Ero indiavolata, i professori avevano chiamato il prete a scuola all'insaputa di mia madre. Pensavano fossi posseduta. 
Poveri cretini.
Mi avevano abbandonata tutti, cosa potevo fare?
Ero diventata isterica, mi mettevo a piangere davanti ad ogni cosa. 
Davanti alle rondini che volavano in cielo, davanti ad una penna di un determinato colore, davanti al rumore delle unghie che graffiavano la lavagna, davanti ad un piatto di pasta.
Tutto mi ricordava papà.
Se qualcuno osava dirmi qualcosa, urlavo come una pazza.
Mi piaceva un ragazzo, in quel periodo.
Jordan.
Era bellissimo.
Biondo, occhi azzurri-verdi che brillavano al sole. Alto. Sexy.
Mi aveva baciata a capodanno.
Quando ricominciò la scuola venni a sapere che si era messo insieme ad una certa Eleanor.
Puttana, puttano. Coppia perfetta.
Ero così incazzata, così in preda al panico, che quando chiusi la porta del mio armadietto questa cadde a terra.
Avevo perso pure la mia "migliore amica", che mi era accanto dalla prima elementare. 
Bea. Beatrix.
Tutti se n'erano andati.
Ero sola, non solo lo sentivo.
Avevo le prove concrete.
Poi insomma, sai già il resto della storia.-
Sospiro e mi abbracciò forte. 
-Io ho perso madre, padre, sorella due anni fa. So cosa si prova, e so che non c'è niente di meglio di un abbraccio. Sbaglio?- disse pizzicandomi il mento
-Ti adoro, Lou-
 
 
 
 
 
Mi buttai sul divanetto in camera di Zayn e afferrai il mio cellulare.
 
Louis se n'era appena  andato, dopo avermi portato a casa.
 
Alzai gli occhi per vedere chi fosse entrato nella stanza.
Tricia.
-Ciao cara. Com'è andata oggi?-
-Bene, sono andata in centro... Carina Londra...- mentii io.
-Mi fa piacere ti piaccia. Allora, ti ho iscritta allo stesso liceo di Zayn. Tu frequenti il quarto anno, giusto?-
-Si, ho fatto la primina.-
-Perfetto, hai tutti i corsi insieme a Zayn. Mi ha detto che vi trovate bene insieme e che gli farebbe piacere.-
-Si, per rovinarmi la vita...- balbettai io.
-Come scusa?- disse Tricia perplessa, mentre raccoglieva alcuni vestiti da sotto al letto. - Cos'è questo?- urlo scandalizzata, sventolando in aria un paio di mutandine rosse di pizzo.
Carloyn...
-Tricia, spero che non penserai che sono mie.-
-No!- urlò, più scandalizzata di prima - Certo che no, però non capisco di chi possano essere. Hai qualche idea, hai visto qualcuno uscire o entrare da casa nostra, oggi?-
-No, sono stata fuori tutto il giorno...- 
-Zayn!!!- urlò lei, fino a consumare tutto il fiato che aveva in gola.
Non rispose nessuno, allora si diresse fuori dalla porta con passi pesanti.
La seguii, impaziente di godermi la parte di merda che Tricia avrebbe fatto a Zayn.
Tricia uscì di casa, e la seguii.
Stringeva fra le mani ancora l'intimo di quell' essere ripugnante.
Sghignazzai, pensando alla faccia di Zayn.
Tricia urlò il nome del figlio per un'altra volta, ma non fui capace di capire ciò che successe dopo.
Andai in iperventilazione, quando mi resi conto di ciò che avevo davanti.
Zayn, il bellissimo Zayn, indossava una camicia a quadri rossa sbottonata, che mostrava il suo fisico da Dio greco.
I jeans neri offuscavano ancora di più la mia mente, impedendomi di vedere i contorni nitidi dei pantaloni.
Scossi la testa, e continuai a godermi la scena.
Zayn, con il labbro inferiore leggermente abbassato, fissava le sue converse rosse, giocherellando con il ciuffo biondo. 
Teneva entrambe le mani in tasca, lasciando però il pollice fuori.
Studiando il suo linguaggio del corpo, aveva l'aria di uno molto menefreghista, annoiato, che non vedeva l'ora di andarsene.
Tricia invece era in posizione di attacco.
Con una mano sui fianchi, sventolava con l'altra le mutandine della bionda, chiedendo spiegazioni al figlio.
Aveva i muscoli del viso tesi, gli occhi ridotti a due fessure e le labbra irrigidite.
Zayn si giustificò semplicemente dicendo che erano della madre, la quale, incredula, lo incenerì con gli occhi e lo chiamò in casa.
Lo fece sedere vicino a lei, in cucina e chiamò pure me.
-Zayn, ne riparliamo dopo.- poi si rivolse a me - Tiffany, dicevo, frequenterai tutti i corsi con Zayn anche perchè così non avrai problemi ad ambientarti e ad orientarti. La scuola doveva cominciare Lunedì, però comincia fra una settimana. Non è molto lontana da quì, ci potete andare anche a piedi se vi svegliate prima. I ragazzi sono molto socievoli e simpatici, le ragazze un po' meno... Zayn, puoi andare. Ma che non si ripeta mai più - disse rivolgendosi al figlio, gesticolando nervosa.
Quest' ultimo si alzo, strusciando la sedia al pavimento.
Mi guardò malissimo e uscì dalla cucina.
 
 
Dopo cena aiutai Tricia a sparecchiare, e salii in camera.
Zayn non era venuto a tavola.
Aprii la porta e lo trovai rannicchiato sulla piccola poltrona davanti al divano.
Aveva le ginocchia portate al petto, e la testa fra le gambe.
-Zayn...- azzardai io, con voce insicura.
-Vai via...- disse singhiozzando.
Stava piangendo?
-Zayn... dai, non piangere...- dissi io accarezzandogli la schiena.
-Perchè l'hai fatto?-
-Cosa?-
-Perchè hai detto alla mamma di Carolyn?-
-Cosa? No, ti giuro che non ho detto nulla, altrimenti a quest'ora, sarebbe già a togliere i capelli uno per uno a quella puttana.-
-Carolyn non è una puttana.-
-No, è vero, non lo è. Una puttana è una donna che offre il suo corpo in cambio di soldi ogni notte, che suicida la sua dignità... Chiamiamola "cattiva ragazza", così va meglio?-
-Io amo Carolyn!- urlò alzandosi in piedi.
-Ok, ok, scusa. Ma non avevi detto che aveva solo un bel culo?-
-Non ho usato la parola "solo".-
-Vabbene, ma comunque io non ho detto nulla a tua madre.-
-Brutta puttanella bugiarda. Preparati a vivere giorni d' inferno, in questa casa. E vedi di compiere 18 anni al più presto, per toglierti dai coglioni. D'accordo?-
Annuii e lo lasciai uscire dalla stanza.
Entrai nel bagno, e mi lavai i capelli.
Uscii dal bagno e un brivido mi corse lungo la schiena.
-Ciao Tiffany!- disse Harry, pizzicandomi il mento.
-Ciao Harry... Zayn, ma che cazzo di shampoo usi? Puzza di pipì di gatto, perchè i tuoi capelli non puzzano, mentre i miei ora si? E poi, quel balsamo per capelli biondi, che cazzo lo tieni a fare? E pieno ed è sicuramente andato a male!-
-Tu non hai usato il mio balsamo per capelli tinti, vero?-
-No, ho usato quello per capelli chiari.-
-Alla camomilla? Quello biologico? -
-Ecco perchè puzza di pipì di gatto, i gatti fanno la pipì sopra le margheritine gialle, vero? Per questo sono gialle? Perchè la parte centrale è spugnosa, e assorbe i pigmenti colorati della pipì gialla dei gatti e...- 
-Tiffany, chiudi quella cazzo di bocca, porca troia! E non ti azzardare mai più a toccare i miei prodotti per capelli. Poi, nel barattolo del balsamo alla camomilla, in realtà c'era dentro pipì di gatto e burro d'arachidi.-
-Cosa, che schifo! Ma perchè?-
-Ma come, non aiuta a mantenere i capelli sani, forti e.. -
-Si Zayn, e poi la stupida sarei io.- dissi, guardando Harry e Niall soffocare le risate. - Comunque, io avevo letto che era un shampoo, quindi avevo usato quello come shampoo, ma adesso ho negato tutto, e ho detto cazzate solo per non farti arrabbiare.-
-No ok, spiegami cosa hai usato. Allora, il miscuglio rigenerante e protettore per capelli, - disse incenerendo con lo sguardo Niall ed Harry - e poi?-
-Il balsamo per capelli chiari!-
-Brutta miope del cazzo, il vapore acqueo ti ha offuscato il cervello? Era balsamo per capelli TINTI, capisci?-
-E allora, cosa c'è? Non è successo nulla.-
-Si, invece. Non ti azzardare mai più ad entrare in quella doccia, intesi?- 
-Calmati, scopatore di "cattive ragazze"!-
-Ahaha, ti sei portato a letto Carolyn e Tiffany vi ha visti?- esclamò Liam, coprendosi con una mano la bocca per nascondere la risata.
Zayn butto a terra una pila di magliette dall'armadio, e incazzato cominciò ad insultare Liam.
Sgattaiolai fuori dalla stanza ed entrai in camera mia, mi asciugai i capelli e mi vestii.
 
Dopo una o due ore, dalla stanza di Zayn non proveniva più alcun rumore.
Pensai che se ne fossero andati, ed aprii la porta piano piano.
 
Mi buttai sul letto, senza accendere la luce.
Sentii un mugolio, ma pensai che fosse solo il cigolio del letto.
Mi misi sotto le coperte, e stavo per addormentarmi quando sentii una mano calda e pesante posarsi sui miei fianchi... 

Spazio scrittrice

ATTENZIONE: se volete ricevere il messaggio d'aggiornamento dovreste lasciare una recensione, perchè io in base a quello mando l'avviso!

Shiao belle!!!
Scusate, ma non ho potuto - voluto - aggiornare, visto che non avevo ispirazione T.T (?)

Sorratemi (?) se il capitolo è molto corto :D

Per oggi ho preparato per voi il salotto di Tiffany, nella sua casa in Australia.
Non sapevo più che fare, lol :'3
No dico sul serio, mi stavo annoiando e ho fatto questo "salotto" che mi ispirava molto all' Australia, quindi non lo so, è carino? :D (?)

Link:  http://it.homestyler.com/resource/panoramaviewer/widget_imageURL_forHS.htm?imageUrl=http://homestylerdesign1.autodesk.com/UserDesigns-ec2/Images/03644fd3-cdab-400a-beb9-4820ab3c11bf-snapshot.jpg&cssFileUrl=assets/buttons/hs_css/style.css&width=640&height=400&version=it_IT

E anche per oggi, c'è lo stesso outfit dell'altra volta, visto che non è cambiato giorno (?)

Link:  http://i48.tinypic.com/witypt.png

A me piace Camilla Store (?)

Ok no, la smetto di rompervi i testicoli (?) e me ne vado, lol :D

Recensite, miraccomando (?)

-Alexandra
 

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Capitolo 5
*** Wager ***


Capitolo quattro

-Wager

Buttai la coperta ai miei piedi con un calcio, e provai ad urlare quando, la stessa mano di prima,mi tappò la bocca.
-Ti..Tiffany, cosa ci fai nel mio letto?- disse il ragazzo dietro di me.
Nonostante la risposta fosse ovvia, in quel momento non riuscivo a realizzare chi fosse.
-Chi.. Chi sei?- dissi alzandomi dal letto, contemporaneamente al ragazzo, che andò ad accendere la luce.
Fui abbagliata dalla luce artificiale che appannò la mia vista.
-Z.. Za.. Zayn?- dissi incredula
-Chi pensavi di trovare, nel MIO letto? Il tuo amichetto Louis?-
-Ma cosa ne sai te di Louis?-
Mi resi conto che indossava solo un paio di boxer, diversi da quelli della mattina stessa.
-Ha chiamato prima e ho risposto.- disse indicando il mio cellulare 
-Come? Tu hai risposto al mio cellulare? Non provare mai più a farlo. MAI PIU'!- urlai puntandogli il dito contro.
-E va bene, sdraiati, dai... - disse sorridendo maliziosamente, e dandomi una piccola spinta.
Finii sul letto, ma nervosa com'ero, rimasi in equilibrio sui gomiti e continuai ad osservarlo.
-Perchè osservi il mio willy?- mi domandò, imitando un ragazzo timido e fallendo scandalosamente.
-Stavo osservando le tue mutande- 
-Belli, è?-ipotizzò orgoglioso facendo un giro su se stesso e palpandosi il sedere.
-No Zayn, sembra che un mucca ci abbia vomitato sopra.-
-Sempre così  misteriosa te- disse grattandosi la nuca - Non puoi comunicare in modo meno enigmatico?-
-Sono orribili.-
-Mh.. Allora, vuoi che me li tolga?-
-No.- risposi secca mentre mi andavo a sistemare sul divanetto.
-E dai...- disse maliziosamente mentre  da dietro mi cingeva le spalle con entrambe le braccia.
Scansandolo mi buttai sul divanetto e afferrai il mio telefono.
-Cosa hai detto a L... Zayn!- urlai quando alzai la testa e mi resi conto di quanto fosse vicino a me. 
-Ho detto che sono il tuo ragazzo. E di cancellare il tuo numero.-
-Brutto stronzo! Tu non sei il mio ragazzo. Poi, tu conosci Louis. E lui conosce te. Gli ho parlato di te.-
-Tomlinson?-
-Si.-
-Quel babbano omosessuale che fa sesso anche con i capretti?-
-Ma che cazzo dici! Poi parli te, quello che si scopa i manichini.-
-Carloyn è perfetta.- disse irrigidendo la mascella.
-Si vabbè, allora vai nel tuo letto e continua a dormire.-
Rinunciò e si buttò sul letto.
-Spegni quella luce.-
-Non voglio-
-Ho detto, spegni quella luce.-
-E se non voglio?-
-Vaffanculo, Zayn!-
 
 
 
 
 
Appena sveglia, chiamai Louis per scusarmi con lui.
-Ehy Lou.-
-Tiffany!-
-Allora non hai cancellato il mio numero.- dissi dubbiosa
-Certo che no, perchè?-
-Brutto bastardo!- urlai a Zayn, che ancora dormiva
-Tiffany, calmati. Cosa succede?- mi chiese Louis, visibilmente terrorizzato
-Brutto stronzo. Cosa vuoi da me? Coglione del cazzo, non provare mai a parlare con me, non ci provare nemmeno. Bastardo!- ringhiai con tutta la voce che avevo rivolgendomi a Zayn che si svegliò, rimanendo senza parole.
Uscii dalla stanza e andai in cucina.
-Ehy Lou, scusa, è stato un inconveniente. Non erano rivolti a te, tutti gli insulti che ho appena detto. Scusa.- dissi riattaccando, senza dargli il tempo di ribattere.
Presi una ciotola per metterci i cereali, ma notai che infondo all'armadietto c'era n'era un'altra a me molto familiare.
Era una tazza più bassa e larga del normale, e molto più circolare.
Il colore non saprei come definirlo, ma era il mio colore preferito.
Quel colore di cui ti innamori, quell'amore a prima vista.
Latte e miele.
L'avete mai sentito? Si insomma, è difficile da immaginare. L'ambra dorata del miele schiarita dal bianco puro del latte.
E' come il latte-menta. Come il color cappuccino. Come il color melanzana. 
Semplice, ma complicato. Automatico, ma pensato. 
Era strano pensare così tanto davanti ad una banale ciotola da latte.
Peccato che fosse quella scodella.
Quella in cui mamma aveva bevuto il latte da bambina.
«Io e Trisha eravamo andate ad una fiera.Eravamo piccole, avevamo più o meno cinque anni. Una donna sui settant' anni dipingeva tazze, tazzine, scodelle, piatti e teiere. Intenerita da due piccole bambine di cinque anni, fece provare a me e Trisha il suo mestiere. Lei disegnò due bambine che si tenevano per mano, chiedendo alla donnina di scrivere i nostri nomi. La bimba dai capelli biondi, ero io. Quella mora, invece, era lei. "Trisha e Alexis, amiche per sempre".Ne feci una anche io, imitandola e feci scrivere la stessa cosa. AMICHE PER SEMPRE. Così è adesso, così sarà per sempre»
I bordi della ciotola erano consumati, il fondo era scheggiato. Però Trisha aveva conservato il ricordo di mamma nel suo cuore. Era l'unica che si ricordava di lei. Era l'unica che non aveva mai fatto soffrire mamma. Lei è stata l'unica nella vita di mamma. Tutti l'avevano dimenticata. Ma lei no, mamma restava la migliore amica di Trisha nonostante fosse morta. Per questo stimerò per sempre Trisha. Perchè lei, perchè lei è.
 
Presi i cereali ai frutti di bosco e ne sistemai una manciata in una ciotola color amaranto, quella di Trisha la lasciai nell'armadietto, era troppo preziosa. 
Versai il latte e di malavoglia afferrai il cucchiaio.
Finii la colazione e lavai le stoviglie, per andare a mettermi qualcosa che non avrebbe scandalizzato papà.
Indossai un paio di jeans abbastanza chiari - la giornata prometteva bene - che abbinai ad un top color carta da zucchero con la fascia superiore decorata da del romantico pizzo color panna. Dello stesso colore preparai un cardigan corto lavorato ad uncinetto e un paio di tacchi in vernice.
Mentre mi pettinavo, la suoneria di Rihanna interruppe la mia meditazione quotidiana.
Guardai lo schermo.
Louis
- Ehy Tif, non ho ancora capito cos'è accaduto prima, ma farò finta che non sia successo nulla. Mi chiedevo, ti andrebbe di andare a mangiare con me? Conosco un ristorante messicano favoloso, il cuoco è mio amico. Non so, altrimenti...-
-Accetto, ma solo se mi porti te dal medico quando avrò fatto indigestione di crespelle!-
Mi spaccò i timpani con la sua risata cristallina e riattaccò.
Guardai l'ora: erano appena le 11.00, non avevo motivo di preoccuparmi.
Eppure mi eccitai come una iena in calore -e diventai goffa come un tirannosauro-
Avevo lo smalto scheggiato, che riuscii a togliere con 3 litri di solvente.
Il trucco non era mai stato il mio forte, ma provai a combinare qualcosa. 
Allora presi il mio telefono e su YouTube cercai qualche tutorial. Stranamente uscì qualcosa di accettabile.
Mi piastrai il ciuffo e arricciai leggermente le punte dei capelli.
Da una valigia, pescai la busta piena di cover per il cellulare.
Nido d'uccello, Polonia, panda, cracker, fiori, glitter, anguria, baffi, pois, gatto, perle, torre Eiffel, gufo, barretta di cioccolato (?!)
-Porca troia mi spiegate cosa ci faccio con una cazzo di cover a forma di torsolo di mela? Cazzo, cazzo, cazzo!- urlai buttando tutte le cover all'aria
-Tiffany, che di prende?!- urlò Zayn spalancando la porta. -Ehm, hai una cover a forma di elefante in testa...-
-Stai zitto!- ringhiai scuotendo la testa. - Oh, eccola, la mia cover. Non si abbina al mio outfit? Guarda, è azzurra decorata da questo pizzo che riprende sia quello della maglietta, che il colore delle scarpe e del cardigan. Non è fantastico?- dissi, improvvisamente tranquilla.
-Non è che riprende anche il pizzo del tuo intimo?- disse malizioso, avvicinandosi a me.
-No Zayn, no.- dissi spingendolo. - E ora esci da camera mia.
-Dove vai-
-A pranzo con Louis.-
-Cioè, sono due giorni che sei qui e già ti stai cercando gli scopa-amici?-
-No caro. Se avessi avuto bisogno di un amico con cui fare sesso ogni volta che ne ho voglia,  io e te avremo già scopato.-
-Sono altamente scopabile, vero?-
-Si, sei figo, carino e sexy. Ma non ne ho bisogno, caro.-
-Mh... Tanto io non avrei mai accettato.-
-Si, certo...-
-Scommettiamo?-
-Cosa?-
-Scommettiamo che non riuscirai MAI a portarmi a letto?-
-Nessuno resiste alle mie tette- esclamai orgogliosa, toccandomi il seno.
-Allora, scommetti?- disse porgendomi la mano.
-Se riesco a farmi scopare, che succede?-
-Beh, sei vinci te, potrai... Vietarmi di uscite con Carloyn per il resto della mia vita...-
-Tanto te l'ha già vietato Trisha.-
-Quasi- precisò lui - E se vinco io... Ti impedirò di parlare con Louis.-
-Parlare, non scopare...- pensai ad alta voce.
-Si vabbè, quindi, accetti?- disse porgendomi un'altra volta la mano.
-Pensi veramente di resistermi, è? Si, accetto volentieri.- dissi afferrandogli la mano.
-Taglia pure te.-
-Se proprio ci tieni...- un clacson mi interruppe e mi affacciai alla finestra.
Louis.
-E' arrivato Lou e non ho ancora rimesso le cover al loro posto. Ci pensi te?-
Annuì e mi seguì al piano inferiore.
-Lou!- salutai io.
-Ehy, Tif.- disse alzandosi leggermente i pantaloni rossi.
Si passò una mano fra i capelli e continuò a parlare.
-Come avevo fatto a non capire che questa era la casa del Kebabbaro...- disse nostalgico.
-Kebabbaro? E poi perchè, tu e Zayn eravate amici?-
-Hatchi, oh Hatchi! Non è un cane adorabile?- disse Louis cominciando ad accarezzare un cagnolino che gli era venuto in contro.
-Louis William Tomlinson, togli le mani da quel cazzo di cane!- urlò Zayn raggiungendoci.
-Louis, andiamo...- dissi io, con un filo di disprezzo nella voce.
Lou mi cinse i fianchi con una mano e mi condusse alla macchina.
 
-Hai i tacchi, Tif!-
-Già, sono bassa...- ammisi con un filo di voce
-Rispetto a me si!- disse, cominciando a ridere.
-Dove mi porti, Tommo?-
-E' un ristorante messicano, è carino come posto... E si mangia bene.-
-Mh, interessante... Come mai quest'invito?-
-Avevo visto che eri un po' "giù di morale" e... Non lo so, io non voglio che la gente sia triste, non mi piace la tristezza.-
-Oh grazie Tommo!- dissi spettinandogli i capelli, più di quanto già lo fossero.
Lo osservai meglio.
Indossava una maglietta bianca a righe blu, e un paio di pantaloni rossi.
 
Entrammo nel ristorante, molto affollato.
Le pareti erano gialline, i tavoli di legno e decorati da una tovaglia bianca.
In un angolo del locale c'era un bar, che serviva bibite e cocktail.
Tutto molto... Messicano
Era rimasto un solo tavolo libero, segno che era stato prenotato da Lou.
Mi sedetti e consultai il menù.
Tortillas con fajitas, verdure miste alla messicana, tacos speziati, peperoni ripieni alla messicana, insalata messicana, involtini messicani, manzo con chili, marinata di pesce...
Vidi che il cameriere era arrivato.
-Prendo dei tacos speziati, tortillas con fajitas e verdure miste alla messicana.- ordinai io
-A me porta degli involtini, manzo con chili e delle pizzette alla messicana.-
-Ah e, guacamole per entrambi.- aggiunsi.
-Quindi, due porzioni di guacamole, involtini, manzo, pizzette, verdure, tortillas, tacos e.. Da bere?-
-Dell' acq..- provai a dire io, ma venni interrotta da Louis
-Due bicchieri di vodka alla menta... Ah e, poca, miraccomando. E aggiunga anche dei burritos.-
Il cameriere annuì e uscì dietro la porta della cucina.
-Louis, ma sei impazzito? Vodka, non sono nemmeno maggiorenne!-
-Non ci si ubriaca con un bicchiere di Vodka, e poi pago io, quindi l'alcool lo vendono a me, 20enne bello e vaccinato, non ha te!-
-Ok, ok...-
-Ma cos'era successo, stamattina?-
-Nulla, Zayn aveva detto di aver risposto al mio cellulare quando io non c'ero e...-
-Beh, io ti ho chiamata ieri sera ma non ha risposto nessuno. Ti volevo invitare a pranzo, ma l'ho fatto stamattina e...-
-Zayn ti odia, vero?-
-Già... - disse, nascondendo gli occhi lucidi.
-Cos'è successo...?-
-E' uno stronzo... C'era una ragazza, Perrie. Mi piaceva tantissimo, e Zayn era il mio migliore amico. Poi sono venuto a scoprire che si erano messi insieme e...-
-Oh, capisco... E... Perchè lui ti odia tanto?-
-Non lo so, forse perchè poi quella stronza gli ha fatto del male, e l'ultima cosa che gli dissi fu "Ti do il permesso di stare con la ragazza che più ho amato". Sicuramente mi crede colpevole perchè gliel'ho permesso, e mi odia... Cioè, veramente non lo so, è stupido...-
-Eravate amici da tanto?-
-No, ci siamo conosciuti al liceo.. Cioè, abbiamo cominciato ad essere amici dal liceo...-
-Ah... Ma tu vivi da solo?-
-Si, i miei sono morti... E anche le mie quattro sorelle....- disse, abbassando gli occhi.
Sentii una fitta al cuore, e non riuscii più a respirare.
Sicuramente svenni in meno di qualche secondo.
Mi svegliai fra le braccia di Louis, mentre mi buttavano un bicchiere d'acqua sul viso.
Urlai e per poco non caddi per terra, giusto per sfracellarmi un'altro po'.
-Ehy Tif, tutto bene?-
-Oh si.. Tutto.. "bene"... Cos'è successo? 
-Oh nulla, Josh ti è passato accanto e tu hai sbattuto la testa alla bottiglia di vino che aveva in mano.-
-Josh, chi cazzo è Josh?- 
Mi fulminò con gli occhi, e solo dopo essermi guardata intorno capii il motivo.
Ero circondata da mezzo locale.
-Io sono Josh, scusami tanto...- disse un ragazzo a dir poco bellissimo, con gli stessi colori di Louis.
-Oddio, scusami te se poco fa ti ho insultato... Non volevo...- dissi scivolando dalle braccia di Louis e sistemandomi i capelli, che mi si avvicinò e mi sussurrò qualcosa all'orecchio.
 
 
-Mi dispiace che sia finito tutto così, spero in un'altra uscita che finisca meglio...- disse lui, sostando davanti casa mia.
Vidi Zayn affacciarsi alla finestra.
-No, fa niente. L'importante è averti visto... E.. Che tu sia riuscito nell'intento...-
-Ovvero?-
Farmi "innamorare" di te...
-Ehm, tirarmi su il morale...-
-Menomale!- disse sprizzando felicità da tutti i pori e baciandomi sulla fronte -E adesso vai, mi sembra che il tuo amichetto ti stia aspettando- disse indicando con un cenno della testa Zayn che era sulla porta di casa.
-Ti posso fare una domanda?-
-Certo.-
-E' imbarazzante però, e sappi che con me puoi essere sincero e che...-
-Ok, ok, ma solo se ti posso fare anche io una domanda imbarazzante. Ci stai?-
-Sei gay?-
Lo colsi di sorpresa
-Cosa? Si, lo ero, ma poi Perrie e insomma sai il resto...-
-Ah, scusa...-
-Perchè?-
-Zayn ti ha descritto come "babbano omosessuale che fa sesso anche con i capretti"...-
Scoppiò in una fragorosa risata.
-Apprendista eterosessuale che fa sesso con le bionde finte- disse imitando le virgolette con le dite
-Ahahah, ok si, questa era divertente...- dissi aprendo la portiera, ma lui mi afferrò la mano.
-Tiffany... La mia domanda, ricordi?-
-Ah si... Giusto, spara.-
-Avete già scopato?- disse indicando di nuovo Zayn, che si stava perdendo la pazienza.
-No, però non sono vergine.. Quindi, se hai bisogno di qualcosa, hai il mio numero...- dissi aprendo la portiera e uscendo dalla macchina.
-Ah, Tiffany...- sussurrò lui, prima che io chiuda la portiera. - Avvicinati a me...-
Lo guardai sconcertata e ubbidii.
-Ancora un po'.. Così, brava, ancora un po'... Ancora un po'... Due millimetri. Ecco, stai ferma e chiudi gli occhi.-
Ubbidii e sentii le sue mani afferrarmi la testa e le sue labbra posarsi sulle mie, per una frazione di secondo.
Sorrisi, ancora ad occhi chiusi.
-Ciao, Tommo... -
Ricambiò con un sorriso e se ne andò.
 
 
-Tiffany, è già il tuo ragazzo?- esclamò Zayn nervoso, raggiungendomi davanti al lavello in cucina.
-No.-
-E allora perchè ti ha baciata?-
-Non era gay?
-Ah, giusto, scusa.- disse ironico alzando le mani.
-Tu sei meglio.-
-Sapevi che te ne saresti resa conto...- disse avvicinandosi a me e cingendomi i fianchi.
Misi una mano sul suo petto, e feci un mezzo giro abbracciata a lui, in modo che lui si appoggi all'armadietto
-Si, anche io...- 
Sorrisi maliziosamente e lo spinsi contro i piatti che stavano in bilico sul piano di cottura.
 
Migliaia di pezzetti di porcellana saltarono in aria, colpendo Zayn uno ad uno.
Nervosa e in preda al panico, afferrai la sua mano e lo tirai fuori da quella pioggia di vetro.
La coscia sinistra sanguinava e sulla guancia destra colava un po' di sangue che proveniva dalla fronte.
-Z.. Za.. Zay... Zayn.. Oddio scusami...- dissi io cominciando a piangere disperatamente
-Puttanella bastarda.-
Le sue parole mi ferirono profondamente.
Non c'era motivo di chiamarmi così, sopratutto in quella situazione.
Andai in camera mia e scoppiai in singhiozzi.
-Tiffany, almeno vieni a medicarmi, porca troia, ho riempito mezza casa di sangue.-
Mi alzai dal divanetto e mi recai ad aiutarlo.
Mi porse l'acqua ossigenata e dell'ovatta.
Cominciai a tamponarla sulla coscia, e dopo sulla fronte.
Sentivo il suo respiro sul mio petto, e il viso appiccicoso a causa delle lacrime.
Si lamentò quando sfiorai la parte più profonda della ferita e lo guardai negli occhi per la prima volta.
I suoi occhi erano incredibilmente belli.
Le iridi erano color cioccolato al latte, e quando il sole le accarezzava, scopriva migliaia di pagliuzze verde mela.
-Scusa, Zayn..- dissi distratta
-Hai degli occhi meravigliosi Tiffany...-
-Pensavo la stessa cosa di te, sai?-
Prese il mio viso fra le mani e misi le gambe intorno al suo bacino.
Sussultò quando toccai la ferita sulla coscia e provai a togliermi, però lui fece segno di no con la testa e rimasi a due centimetri dalle sue morbide labbra.
-Baciami.- mi ordinò, socchiudendo gli occhi.
Mi avvicinai a lui ancora più di quanto già lo fossi, e mi lasciai inebriare dal suo profumo dolce.





Spazio scrittrice

Ma quanto mi piace lasciarvi nella merda, è? LOL

Ma cosa succede, scrivo così male che le recensioni  diminuiscono? Stavolta non mi deludete, per favore *occhionidolci*

Quest'oggi il capitolo è chilometrico, almeno credo :D
Beh si, stavolta ho avuto ispirazione :')

Theeeeeeen, oggi... Oggi vi farò vedere il giardino di Zayn! :D
Siccome era grande, ed ero super felice perchè sono riuscita a mettere la piscina, ho fatto due panorami da due punti di vista diversi. ( così vedrete tutto meglio :'3)
Ah e poi, non ci posso credere, adesso posso scegliere il luogo in cui faccio la casa, quindi looool è mitico (?)

Link: http://www.homestyler.com/resource/panoramaviewer/widget_imageURL_forHS.htm?imageUrl=http://homestylerdesign1.autodesk.com/UserDesigns-ec2/Images/22f975fc-86b2-4986-838d-b058a8fd69aa-snapshot.jpg&cssFileUrl=assets/buttons/hs_css/style.css&width=640&height=400&version=en_US
Link: http://www.homestyler.com/resource/panoramaviewer/widget_imageURL_forHS.htm?imageUrl=http://homestylerdesign1.autodesk.com/UserDesigns-ec2/Images/e4f6e619-ab10-434c-ac1f-b13af6b04093-snapshot.jpg&cssFileUrl=assets/buttons/hs_css/style.css&width=640&height=400&version=en_US


E ho fatto pure l'outfit di Tiffany :D
E dai, applaudite e inchinatevi gente, ho imparato a fare i templates.
Inchinatevi.
E' il mio primo templates, quindi fa cagare, lo so e non c'è bisogno che me lo ricordiate.
Non azzardate a chiedermi cosa c'entrino i fiorellini rosa, c'erano in una foto di Lilly Collins e io li ho semplicemente ritagliati, punto (?)

Link: http://i46.tinypic.com/dzujur.png

Beh ragazze, per oggi è tutto e spero di avervi incuriosito abbastanza da recensire! :D

 

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Capitolo 6
*** Anonymous ***


 

*no ma fa veramente paura?*

Capitolo cinque 

-Anonymous


-Sapevo che avresti ceduto così velocemente...- dissi maliziosamente, cominciando a togliergli la maglietta.
Scoppiò a ridere
-No, non penso proprio...- disse provando a baciarmi, ma io mi tirai indietro.
-L'ha voluto te...!-
 
 
 
Tutti se ne vanno, nessuno resta. E' possibile? Si, ormai nessuno crede più alle decrepite storie di miracoli, fortuna o soldi. Dai, sono tutte cazzate. 
Mamma, papà, tutti se ne vanno, prima o poi. La gente di abbraccia e ti pugnala contemporaneamente, non riesci a vedere il diavolo che si nasconde dentro ad ogni persona fino a quando non la sorprendi ad accoltellarti.
E poi, se veramente vuoi smettere di soffrire, lasci che la persona continui ad accoltellarti. Tanto sai che prima o poi morirai, resistendo a questa situazione.
Dai Tif, ce la puoi fare. Vedrai che arriverà il ragazzo che avrà la forza di ucciderti, di porre fine alle tue sofferenze.
E chissà, magari lo conosci di già.
Stai solo attraversando la parte peggiore della tua vita, non è nulla infondo, paragonata alla sensazione di libertà che proverai quando finalmente quel coltello sfonderà il tuo stomaco.
I problemi, le preoccupazioni, si scioglieranno nell'acqua, scompariranno come inchiostro nell'acqua.
Tutto se ne va, con la morte.
E sai Tif, adesso tu senti me, cuore, dirti tutto ciò, solo perchè tu sai meglio di me, che morire non vuol dire smettere di esistere - tu non esisti più per nessuno - , ma vuol dire smettere di soffrire. 
Per questo non ti suiciderai mai, perchè tu non vuoi smettere di esistere, tu vuoi che muoia la sofferenza.
 
 
I giorni passavano velocemente, ma non passò altrettanto rapidamente la mia depressione.
Infondo, però, avevo tutte le ragioni del mondo per essere giù di morale.
Zayn ogni giorno si allontanava sempre di più da me, probabilmente per la scommessa.
Ma nella mia testa, c'era ben altro.
Stavo per cominciare l'ultimo anno di liceo, sopratutto in una scuola nuova, dove sarei stata sotto gli occhi di tutti, osservata da tutti, invidiata e odiata da tutti.
Si, da tutti.
Perchè da una parte c'erano le ragazze, viziate figlie di papà assetate di spermatozoi Malikiani , che sarebbero state super-invidiose o super-stronze con me solo perchè vivevo con Zayn.
Dall'altra parte, invece, c'erano i ragazzi. Ragazzi che avrebbero odiato Zayn a morte, visto che viveva con una "figa" come me.
 
Arrivò così la fatidica mattina. 
Stavo ancora nella stanza di Zayn, ma nell'arco di due giorni sarei tornata -o più precisamente avrei cominciato- a stare nella mia stanza.
Mi alzai dal mio maestoso letto e mi diressi verso il bagno, convinta che Zayn stesse ancora dormendo.
Aprii la porta e mi ritrovai davanti Zayn, Zayn Malik, coperto da una asciugamano legato in vita.
Addominali scoperti, viso pieno di schiuma da barba e.. Ops, cadde l'asciugamano.
Chiusi la porta imbarazzata e cercai di evitare qualsiasi mia reazione.
Andai in camera mia e scelsi i vestiti.
Migliaia e migliaia di video popolano YouTube i primi 10 giorni di settembre, eppure non avrei mai capito il motivo di così tanta agitazione prima che cominci la scuola.
Vestirsi? Ragazze che pubblicano video dove sbandierano al mondo il loro bel culetto sodo? Per abbassare ancora di più la mia autostima pestata? No grazie.
Indossai un paio di jeans anonimi, una maglietta bianca con fantasia "mustache" -totalmente anonima- e un cardigan color cappuccino, anche questo innocentemente anonimo. Ovviamente, senza dividermi mai dalla mia affezionata doctor-bag di pelle e dai miei anfibi neri.
Aprii la porta ed entrai nella stanza di Zayn tendendo la testa bassa.
-Ciao principessa...-
-Ciao principe...-
-Mestruazioni passate, eh?- disse ironico
-Già...- dissi nascondendo il sorriso dentro la mia sciarpa color pesca e giocherellando con un batuffolo di cotone.
-Scusa per prima, è caduto l'asciugamano e... Adesso puoi andare...In bagno...-
-No, nulla... -
Sorrise ed entrai nel bagno, lasciando la porta aperta.
Non dissi una parola, ma quando stava per uscire dalla stanza lo richiamai.
-Zayn..!- rientrò e si affacciò dalla stanza -E a te?-
-A me cosa?-
-A te sono passate le mestruazioni?-
-Mh.. Non lo so... Vedremo...- disse ridendo.
 
 
Uscimmo di casa insieme e mi meravigliai che non andasse a scuola con i suoi cari bradipi.
Teneva le mani nelle tasche del suo cappotto e dava i calci ad un sassolino.
-Parlami un po' di questa scuola, dai.-
-Solita scuola di merda, ragazze fighe solo per...-
-Farsi una scorpacciata di spermatozoi...-
-Cosa?-
-Continua.-
-Ragazzi bastardi.-
-Te compreso...-
-E, niente, stai solo attenta a Carloyn. Abbiamo litigato e...-
-Per questo sei così giù in questo periodo?-
Annuì.
-E stai attenta alle sue centinaia di puttane, ne manda una diversa ogni giorno, sopratutto quando, ecco...-
-Bevi?- 
Annuì.
-Spero che ti troverai bene in questa scuola di malati di mente.- disse stringendomi la mano e alzando -per la prima volta in quella mattina- lo sguardo dall'asfalto e guardando l'immenso edifico che si innalzava ai nostri piedi. 
Mi sorrise e si diresse verso un gruppo di ragazzi.
Delusa, mi appoggiai al cancello e presi il mio I-phone e aprii l'App di Contre Jour.
Contro luce
Forse avrei dovuto cominciare anche io a vedere la mia vita in controluce, a vedere chi si celava dietro alle persone che conoscevo. Ma no, non avevo proprio voglia.
I minuti passavano e mi resi conto che più di mezzo liceo mi stava indicando.
Indicando me, insomma, me?
La banale ragazza bionda che giocava al suo cellulare?
Sentii il buco dentro lo stomaco riaprirsi e trattenni le lacrime.
Zayn mi si avvicinò e mi colse di sorpresa.
-Andiamo?-
Accettai e lo presi a braccetto.
-Alla prima ora abbiamo.. Biologia... E' un corso di decrepiti adolescenti che usano l'attack per girare le pagine di un libro. Ovvero, c'è il reparto "puttanieri-puttane", e il reparto dei secchioni, quello di cui parlavo prima. Tieniti forte perchè...-
-Non ho problemi ad essere classificata come "microbo" in un liceo, anzi. Vai pure dalle tue puttane.- dissi non appena entrammo nell'aula.
Riuscii immediatamente a differenziare i due reparti. Dalla parte delle finestre, c'erano i secchioni. Dalla parte della parete, invece, i puttanieri con le rispettive puttane.
Zayn si sedette accanto a Carloyn e cominciarono a slinguazzare come cani.
Mi si congelò il desiderio sessuale quando vidi la mano di Carolyn infilarsi nei pantaloni di Mr Malik.
Presi la testa fra le mani e spensi il mio cellulare.
Entrò il professore, un professore abbastanza strano: era un uomo sulla cinquantina, magrolino e soggetto alla calvizie. Indossava un paio di bermuda color kaki e una maglia rosso scarlatto.
Accolse con gli occhi color oceano ogni alunno, uno ad uno, anche Zayn e Carloyn che avevano smesso di fare le loro cose, ma ricominciarono subito dopo che lo sguardo del professore si spostò altrove.
Il suo sguardo si fermò sul banco più nascosto della classe: il mio.
Mi sorrise e frugò fra le sue decine di scartoffie.
Si schiarì la voce e cominciò a parlarmi.
-Lei, signorina, dovrebbe essere Tiffany, Tiffany Greese, o mi sbaglio?-
-Si esatto, sono io.-
-Vuoi venire a presentarti?-
Oh cazzo
-Non penso ci sia bisogno però se proprio.. Se proprio vuole...-
-Bene, vieni pure accanto a me. Sappiamo già che ti chiami Tiffany...-
-Tiffany, si-
-Bene, sei più piccola di un anno, giusto?-
-Si, vengo da Sydney, Australia. Sono orfana e la madre di Zayn Malik era la migliore amica di mia mamma, e lei voleva che io venissi quà...Quindi, beh...-
Carolyn alzò la mano scattante.
-Perchè è morta tua madre?- disse sfacciata.
-E tu perchè ti scopi Malik?- balbettai
-Cosa?-
-Mia mamma è morta per un tumore, mio papà e morto in un incidente stradale.-
-Che vita di merda...- disse un rossa seduta davanti al professore, che si metteva lo smalto.
-Io invece non penso. Una vita così tragica apre le porte alla filosofia di vita e...- ribattè una ragazza con gli occhiali seduta al banco davanti al mio.
-Lei è Arabella, una futura "filosofa"- disse il professore nascondendo un sorriso - Mentre la rossa e Abigail. Le conoscerai tu.. Ma insomma, Malik e Marvey! Carolyn, spostati subito accanto a Tiffany, su!- urlò -Dicevo, Tiffany, avrai il tempo di conoscerle tutte. E tutti. Puoi andare, grazie.-
Mi sedetti al mio posto e il professore passò a distribuire i libri.
Carloyn mi incenerì con gli occhi per tutto il resto della lezione.
Suonò la campanella di fine ora e raccolsi le mie cose.
Uscii in corridoio, nonostante non sapessi dove andare.
Una mano da dietro mi fermò e mi girai, pensando fosse Zayn o uno dei suoi tre amichetti.
-Jonatan?-
-Argh, riprova.-
-Jordan?-
-Di nuovo.-
-Justin?-
-Uuultima possibilità.-
-Josh!- esclamai.
-Esatto!- rispose con lo stesso entusiasmo
-Che corso hai adesso?-
-Letteratura francese, con la Smith.-
-Ah, io penso... Letteratura francese, ma con la Fox-
-No... Peccato. Vabbè, al massimo ci sentiamo. Ciao bella.-
-Ciao!-
Mi girai e trovai Zayn a due centimetri di distanza, con le mascelle serrate.
Mi allontanai subito appena mi ricordai cosa aveva fatto poco più di un minuto prima.
Mi afferrò la mano e mi condusse velocemente dentro un'altra aula.
-Tiffany, Josh, Josh Devine, è più puttaniere di...-
-Te? Nah, non ci credo.- 
-Tiffany, si. Credimi.- disse prendendo il mio volto tra le sue mani.
-Non mi toccare. Mai più.- urlai io spingendolo
-Perchè?- 
-Magari quella mano è... No, non voglio saperlo e nemmeno pensarci. Lascia perdere, guarda.-
Entrai nell'aula e mi diressi verso la finestra, come nell'aula precedente.
Zayn stavolta si sedette vicino a me.
Per fortuna Carloyn non c'era.
-Non provare MAI più a rivolgerti così a me. Ok? E se io dico che tu non parlerai mai più con Josh, tu lo farai.-
-No. Chi sei tu per impedirmelo?-
-Zayn. Zayn J... Zayn Malik.-
-E io sono Tiffany, Tiffany Greese.-
Appoggiò la testa al vetro e, arrendendosi, chiuse gli occhi.
La professoressa entrò, ma Zayn stava già sognando.
Con quella professoressa si ripetè la stessa routine, con l'unica differenza che non fu costretta a separare Carolyn e Zayn, visto che quest'ultimo dormiva beatamente e la ragazza non c'era. 
Per fortuna non dovevo frequentare tutti i corsi con lei.
 
La campanella della ricreazione suonò, ed uscii dall' aula.
Mi diressi al mio armadietto e aprii lo sportello energicamente.
-Ahi!- urlò qualcuno. Guardai le scarpe e capii subito di chi si trattasse
-Scusa.- balbettai
-Ma cosa scusa! Mi hai uccisa. Oddio, mi esce il sangue dal naso, brutta puttana del cazzo!-
-L'hai fatto apposta, ora sono cazzi tua.
Si sistemò la maglietta e si guardò attorno.
Ad un certo punto fece finta di avere le gambe "molli" e si tenne ad un ragazzo. 
Dopodichè, fermò un signore basso, grassoccio che indossava dei grandi occhiali neri.
-Preside, guardi, lei, Tiffany Greese, mi ha...-
-Oddio, Carry! Stai bene? Portate del ghiaccio, e velocemente!-
Continuai ad assistere alla scena, immobile.
What a fuck?
Appena il preside si girò per prendere la borsa di acqua fredda ,"Carry" raccolse da terra un flaconcino e lo buttò nella borsa.
-Tu, Greese, nel mio ufficio alla fine dell'intervallo. Intesi?-
Carloyn mi rivolse uno sguardo freddo, cattivo, maligno, soddisfatto.
Zayn mi sorprese da dietro.
-Tifan... Oddio, Carry, cos'è successo?-
-Ecco, l... Lei, la tua "coinquilina" mi ha fatto male...- esclamò fra i singhiozzi e le lacrime di coccodrillo.
-Tiffany, te ne pentirai.- mi minacciò Malik
Provai a giustificarmi, ma invano.
 
Scossi la testa e andai in cortile.
Accesi l'I-pod e misi le mani in tasca. Mi appoggiai ad un muretto e cominciai a contemplare i miei splendidi anfibi.
Alzai la testa e mi ritrovai Carolyn davanti.
-Ti volevo solo dire che la tua maglia "Mustache" è orribile e che se vuoi essere notata in questa scuola, indossa qualcosa di meno... Come dire, anonimo!-
-Beh, che dire. Chiedo umilmente perdono per il mio squallido e anonimo modo di vestire; accetterei con sommo gaudo lezioni da parte sua di "look". Mi propongo di studiare i suoi esilaranti e meravigliosi outfit. Vogliate gradire l'espressione del mio più profondo rispetto, signorina...-
-Cosa...?!- esclamò imbarazzata, poi si girò e si allontanò.
 
 
 
Aprii la porta della presidenza, che si trovava esattamente davanti all'aula di tedesco.
-Salve.-
-Salve, si sieda pure.-
-Grazie.-
-Lei è Tiffany, Tiffany Greese. Mh, arrivata ora, terzo anno...-
-No, veramente quarto.-
Il preside si alzò infuriato, diventò paonazzo in viso e si tolse gli occhiali.
-Scusi?-
-Ehm, quarto anno, signor preside.-
Buttò gli occhiali a terra e  fece fare un volo alla pianta di Pothos che stava sulla cattedra.
-NON. SI. PERMETTA. MAI. PIU'. DI. CORREGGERMI. SIGNORINA. GREESE.- urlò come un pazzo furioso.
Poi guardò per terra e improvvisamente si intristì.
-Guarda, guarda cosa mi hai fatto fare. Piccola Lulù, piccola e povera Lulù, piccola, povera ed egregia Lulù. Ripeti.-
-Piccola, povera ed egregia Lulù...-
-...Le chiedo scusa per la mia negligenza...-
-...Le chiedo scusa per la mia negligenza.-
Annuì e riafferrò gli occhiali.
-Bene, visto che è il primo giorno non le farò niente ma, sappia, che alla prossima, e dico anche solo sbagliare la narice quando fa le pulizie di primavera, la pagherà. Chiaro?-
Annuii.
-Ma, siccome in meno di un'ora, ne ha combinate due, dovrò... Dovrò... Mandare una lettera a casa. Mh... Vive con i Malik? Ma per favore, chi l'ha iscritta a questa scuola? Qual'era la sua scuola preceden...- si bloccò improvvisamente.
"Io, Alexis Greese, chiedo lo spostamento di mia figlia Tiffany Greese dalla scuola superiore di Sydney, Australia, alla High School di Londra, Inghilterra."
-Oh povera, è lei la piccola e indifesa...- scosse la testa- No, solo Lulù è piccola, dicevo, lei è l'indifesa e sfortunata pulzella orfana, è? Bene, - disse afferrando il mio viso - Mi dispiace per tua madre, anzi no, che dico, spero che passerai giorni d'inferno in questa scuola. Ciao ciao.- concluse poi salutandomi con la mano.
Mi alzai e salutai, come se non fosse accaduto nulla.
Appena aprii la porta, mi ritrovai Niall davanti, che mi tirò fuori dalla presidenza con un colpo secco.
-Oh mio dio, eri te la sfortunata che il preside stava insultando?- mi domandò a voce bassa.
-Si... - risposi imitandolo.
-Vieni, Zayn è andato a lezione fregandosene di te, io, Liam ed Harry siamo rimasti a cercarti. Cos'è successo?-
Raccontai tutto sulla panchina della palestra, completamente vuota.
-Io ho sempre odiato Carolyn. E' una stronza, sai?- disse Niall
-Da quando Zayn sta con lei sembra un'altro.- concluse Harry.
-Da quanto stanno insieme?-
-Avevano entrambi... 17 anni. Penso che Zayn abbia perso la verginità con lei.- disse pensieroso Liam
-Ma allora non si scopa tutti?-
-Veramente si, e anche Zayn fa lo stesso. Ma diciamo che in un certo senso si "amano".-
-Questo lo dici te, Harry, ma non è detto.-
-Carolyn ha un bel culo, e due belle tette, ma Zayn non è stupido, non si innamora.- disse Liam cercando di disegnare in aria le curve di Carolyn.
-Non è da stupidi innamorarsi...-
Nessuno disse nulla
-Che corso avete dopo questo?- chiesi io, stufa di quel silenzio tombale
-Storia dell'arte... E tu sei con noi, visto che hai tutti i corsi con Zayn- sbuffò Liam
-Come fate a ricordarvi l'orario? E' il primo giorno e...-
-Ci obbligano a studiarlo. Poi, c'è chi ha una copia sul proprio cellulare, chi chiede agli altri... Comunque lo pubblicano sul sito della scuola, se vuoi...-
-Harry, Harry, non cominciare da subito.-
-Mh, ok...- sbuffò Harry
-Poi c'è il pranzo a mensa, questo solo tre volte a settimana, Lunedì, Mercoledì e Venerdì. Gli altri giorni usciamo a mezzogiorno.- concluse Niall
-Quindi per oggi fino alle tre di pomeriggio non esco, è?-
-Già... Mi chiedevo se dopo ti andrebbe di uscire con me, sai...- mi chiese Harry, cingendomi le spalle con il suo braccio.
-Harry!- urlò Liam
-Vorrei tanto, ma oggi esco con qualcun altro.-
-Ovvero...-
-Louis.-
-T... Tomlinson?- balbettarono tutti e tre insieme
Annuii
-Stai scherzando, vero? Se Zayn lo scopre, sei nella merda.-
-Già, nella merda.- ripetè Niall
-E Josh? Dico, Josh Devine, è meglio?-
-Oddio, quel puttaniere? Per te no sicuramente.-
 
Suonò la campanella e mi diressi insieme a loro nell'aula di Arte.
Liam si mise accanto a me, che mi ero seduta vicino alla finestra, mentre Zayn, Harry e Niall si sedettero dall'altra parte.
Niall ed Harry, erano seduti vicini, mentre Zayn era accanto alla rossa della prima ora.
Zayn non mi degnò di uno sguardo. Mi stavo veramente stancando dei suoi sintomi "pre-mestruali"
I minuti passavano, e nessuno si presentava in cattedra.
Arrivò poi una donna grassoccia, bassa e malvestita.
-Ragassi, il Santi non s'è, quindi starò io con voi.-
-E questa chi è?- chiesi a Liam
-La custode. E' simpatica, guarda.- disse.
Si tolse la maglietta e andò dalla bidella
-Ciao Rose... Che ne dici, stasera, io e te, noi due, loro, voi.. Un po' di Schweppes, è?- disse mentre si accarezzava sensualmente il fisico scolpito.
-Ma dai, Payne, vai a sederti.-
-Sei insicura, non capisco il perché. Fai girare le teste della gente quando passi attraverso la porta. Non hai bisogno di trucco per coprirti il viso, essere come sei è abbastanza. Tutti nella stanza possono vederlo. Tutti tranne te. Piccola tu illumini il mio mondo come nessun’altro,il modo in cui muovi i tuoi capelli mi sommerge. Ma quando sorridi a terra non è difficile da dire, tu non sai di essere bella. Se solo tu potessi vedere quello che vedo io capiresti perché ti voglio cosi disperatamente.Adesso ti sto guardando e non riesco a credere che tu non sappia, non sai di essere bella. Ma è questo che ti rende bella. Su, dai. Tu lo vedi sbagliato. Per provare che ho ragione l’ho messo in una canzone. Non so perché fai la timida, ti giri quando ti guardo negli occhi. Tutti nella stanza riescono a vederlo, tranne te. Piccola tu illumini il mio mondo come nessun’altro, il modo in cui muovi i tuoi capelli mi sommerge. Ma quando sorridi a terra non è difficile da dire, tu non sai, tu non sai di essere bella. Se solo tu potessi vedere quello che vedo io, capiresti perchè ti voglio così disperatamente. Adesso ti sto guardando e non riesco a credere che tu non sai... non sai di essere bel...-
-Payne, adesso bafta!- urlò Rose.



Spazio scrittrice 

Oh cazzo, ragazze, scusate.
La risposta è si, sono viva.
Ma onestamente non ho avuto voglia di aggiornare, è un periodo di merda.
Adesso devo avvisarvi (per la felicità di Chiara), che sostituirò il mio I-phone 3gs con un 4s. Ok no, non c'entra. Ma qualcuno sa se esiste la versione mobile del sito?

Siccome non ho auvto voglia di aggiornare, nemmeno Homestyler non mi fa sto cazzo di panorama, voi non sapete quanto ci ho messo a decorare il salotto!

In più vorrei tanto far pubblicità alla Tacchina, dai Thacy so che stai leggendo. 
Vi spiego.
Io ho conosciuto la famosa Chiara su Stardoll (me ne vergogno ok?) e siamo diventate amiche. Dopo ci siamo aggiunte su Facebook, e siamo diventate migliore amiche. Poi vabbè, ci sentiamo al telefono ma non c'entra. Ecco, la Chiara ha un'amica che si chiama Ilaria. Ilaria ha conosciuto, sempre tramite Internet, la Thacy.
L'ho aggiunta e ho scoperto che è su EFP.
Ma lei non mi vuole dare il suo account, quindi Tachy, recensisci.
Ok si, tutta questa storia per dirvi che ciò che Tiffany ha detto Carloyn nel giardino della scuola, è una versione modificata del smerda-persone tacchinizzato (?)

Allora, l'outfit è questo: http://i48.tinypic.com/2zf2vrl.png
E beh, per oggi non c'è il panorama. EL OU EL (?)

Ok basta, prometto che aggiornerò il prima possibile, sorratemi. :D
Ah e, riguardo al capitolo, vi volevo dire che le reazione di Tiffany le saprete nel prossimo episodio (?)

-Alexandra

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Capitolo 7
*** Drunk ***


*ATTENZIONE, PER CHI AVESSE LETTO IL CAPITOLO "You Can", QUESTO NE CONTIENE UNA PARTE. IL CAPITOLO CHE AVEVI LETTO E' STATO CANCELLATO E SOSTITUITO, LEGGI IL MIO SPAZIO APPOSITO PER SAPERNE DI PIU'. GRAZIE DELL'ATTENZIONE.*

 

Capitolo sette


-Drunk


Il piacere semplice ed immediato di una freschezza esperidata rivestita da una scia sottilmente avvolgente. Una freschezza bianca dall'eleganza disinvolta, come un "cotonato olfattivo".
Il suo profumo inebriava le mie narici. I suoi occhi cerulei brillavano alla luce del sole che batteva forte sopra di noi. L'erba verde pizzicava la sua pelle. Era tutto così perfetto. Noi due, soli, dispersi in un immenso prato inglese. Non pioveva, c'era il sole. Il suo profumo inebriava le mie narici. I suoi occhi cerulei brillavano alla luce del sole che batteva forte sopra di noi. L'erba verde pizzicava la sua pelle. Era tutto così perfetto. Noi due, soli, dispersi in un immenso prato inglese. Non pioveva, c'era il sole. Il suo profumo inebriava le mie narici. I suoi occhi cerulei brillavano alla luce del sole che batteva forte sopra di noi. L'erba verde pizzicava la sua pelle. Era tutto così perfetto. Noi due, soli, dispersi in un immenso prato inglese. Non pioveva, c'era il sole. Il suo prof...
-Tif, Tif!- mi scosse.
-Prega di essere ancora in quel bellissimo prato... Stavi per scoparlo... Mancava poco...-
-Tif!- urlò lui un'ultima volta.
-Oh si, ma allora non sognavo.-
-Mi devi finire di raccontare.- 
-Raccontare cosa?-
-Di cosa ti ha fatto Zayn.-
-Oh si, giusto. A momenti credevo mi violentasse. Ha provato a mettermi le mani addosso, solo per sentirmi implorare di non farlo, bla bla bla.-
-E tu cos'hai fatto?-
-E io? Niente, appena ho capito perchè l'aveva fatto l'ho insultato. Ci è rimasto male. Credo.-
-Gli sta bene, scusa. E' uno stronzo, è rimasto lo stesso stronzo del cazzo. Lo stesso.- disse scuotendo le testa.
-Dai, non ti preoccupare. Tra poco si fa buio e non abbiamo ancora scopato-. Mi guardò male. -Non siamo venuti qui per scopare?-. Mi squadrò un'altra volta. - E dai, non crederai mica che si riproduce per mitosi?-
Scoppiò a ridere e cominciò a farmi il solletico. Due secondi dopo, ero spiaccicata sopra il suo ben di Dio. Rise un'altra volta, prima di baciarmi.
 
Infilai gli auricolari negli orecchi e lasciai partire la canzone. La televisione era accesa, ma con il volume dato al minimo. In Australia la tenevo sempre accesa quando ero da sola in casa. Era così anche quel sabato sera. Louis mi aveva invitata ad uscire, ma rifiutai. L'unica cosa che volevo fare era oziare beatamente nel mio letto, ascoltando le mie canzoni preferite collegando gli auricolari al PC. Zayn era uscito con Liam, Niall ed Harry, mentre i suoi genitori erano fuori per una cenetta romantica. Non prevedevo un rientro di tutti e tre molto mattuttino. 
Passai gran parte della serata ad immaginare Zayn durante un rapporto intimo, e mi ritrovai più volte a ridere di me stessa. Ovviamente non nutrivo alcun interesse per Mrs.Malik, ma non potevo negare l'attrazione fisica che provavo per lui. Nient'altro, però, che attrazione fisica, ovviamente. La sua pelle color caramello era mozzafiato, sì, ma ciò non mi faceva dimenticare il suo essere lunatico e l'odio che provava per me. Non potevo nemmeno negare la sua capacità impressionante di fare il simpatico. Insomma, anche il mio parere su di lui giocava a fare il lunatico. Presi sonno facendo pensieri imbarazzanti su Zayn, e mi svegliai appena sentii il mio telefono squillare. La canzone di Rihanna riempì il silenzio assoluto della stanza. Era buio, il portatile si era scaricato, e accesi la luce. Afferrai il telefono e guardai lo schermo: "Zayn". Mi innervosii, e risposi imbarazzata dal sogno che avevo precendemente fatto.
-Pronto? Ehy baba, ti va di unirti a noi? Sono solo due ragazze, Hazza avrebbe bisogno della sua.-
-Ma cosa cazz... Cosa ti sei fumato stavolta Malik?- urlai con la voce ancora impastata dal sonno.
-E dai, amore, stavo scherzando. Potresti scendere giù un momento? Sono davanti casa e ho troppo caldo per entrare dentro. Avrei bisogno della tua compagnia.- chiese facendo la voce da scemo. Mi affacciai alla finestra, per accertarmi che non mi stesse prendendo in giro. l'ombra di un ragazzo con la mani in tasca mi si presentò davanti, il quale, appena individuò la mia sagoma, fece con la mano. Sorrisi e uscii fuori a piedi nudi. 
Fuori faceva freddo, non faceva affatto caldo come aveva precedentemente affermato Zayn. Mi avvicinai a lui, che mi prese sotto braccio, poggiando gran parte del peso su di me. Il colore dei suoi occhi luccicava al chiaro di luna. Sorrise dolcemente e lasciò tutto il peso su di me, facendomi perdere l'equilibrio. Caddi sopra di lui, e sussultai quando sentii una mano toccarmi il sedere. Imprecai sottovoce e poggiai la testa sul suo petto, visto che dopo qualche minuto non aveva ancora detto niente. Il suo respiro era lento e irregolare. Improvvisamente riconobbi il profumo che stava indossando. Attimo pour homme, Salvatore Ferragamo. Strizzai il naso quando mi arrivò anche un aroma  spiacevole d'alcool.
-Allora, che ne dici se cambiamo posizione, baba? I miei muscoli si stanno addormentando, sai.- balbettò. Mi alzai e porsi una mano anche a lui, il quale, dopo numerevoli sforzi, rinunciò e strusciò fino all'albero di pesco nel nostro giardino. Mi sedetti dando la schiena all'albero e lasciai che poggiasse la sua testa sulle mie cosce. Cominciai a giocherellare nervosa con i suoi capelli, imbarazzata dall'improvvisa intimità che si era creata fra di noi.
-Un uccellino mi ha detto che sei andata a letto con Tomlinson. Ci sono rimasto male, sai? Credevo di essere l'unico nel tuo cuoricino...- disse, alzando una mano e poggiando sul mio petto. - Comunque sia io ti amo tanto. Anche te, vero?-. Mossi la testa in segno di risposta, spaventata della sua reazione in caso avessi negato. Con grande sforzò si sollevo da terra e prese il mio viso fra le sue mani. Aveva uno sfrego scuro sulla fronte a forma di goccia e lo sfiorai con delicatezza. Sussultò quando le punte delle mie dita sfiorarono la protuberanza scura e ruvida sul suo viso. - Ho picchiato il tuo ragazzo, ma lui non era ubriaco e quando mi ha dato un  pugno sono caduto per terra. Mi sono alzato e gli ho sferrato un pugno forte forte, ma poi ho visto una barretta di cioccolato Kinder e ho pensato di portarla a Niall e...- il suo racconto durò circa mezz'ora, non perchè fosse lungo, ma perchè si addormentava ogni due parole. La mia risata cristallina riempì il silenzio e fece eco nella strada senza ombra di essere vivente. - Perchè ridi, Niall ha apprezzato il mio gesto.- 
-Ma certo, non ne dubito. Eravate tutti ubriachi?-
-No, Liam mi ha accompagnato fino all'angolo.- Dopo poco si portò l'orlo della maglietta sul viso.. -Annusami. Puzzo?- disse sposandosi in modo da farmi avere il suo petto davanti. 
-Attimo pour homme, Salvatore Ferragamo. Non lo definirei proprio un cattivo odore.-
-Si sente l'odore del vomito?- balbettò irritato dal mio sarcasmo.
-No, si sente giusto un po' la birra che hai buttato giù.-
-Oh, è il mio alito. Almeno, però non si sente il vomito.-
-Perchè hai bevuto, Zayn?- chiesi intristita.
-Mi sentivo in colpa per averti mentito, Tiffany. Stavolta ho veramente litigato con Carolyn, è una bastarda. L'ho incontrata al pub. Ho bevuto per dimenticare, Tiffany.-
-Capisco.. Amavi Carolyn... -  parlai indifferente, dispersa fra i miei pensieri. La voce impastata di Zayn però, mi tolse dal mio stato di dormi-veglia.
-Baciami.- 
-Cosa?-
-Baciami, ho detto.-
Lo guardai attentamente. Eravamo tornati nella stessa posizione iniziale. Prese di nuovo il mio viso fra le sue mani e le nostre labbra si sfiorarono, scaricando un'onda d'adrenalina nel mio corpo. Spalancai gli occhi, ma lui mi incoraggiò spostando una ciocca di capelli da davanti ai miei occhi. Misi anche io una mano sul suo viso e accarezzai la barbetta accentuata che era cresciuta sul suo mento. Sorrise. Sfiorai la ferita sulla sua fronte e come risposta, sentii la sua mano stringere il mio polso. Portò la mia mano davanti alle sue labbra baciandone il dorso. Le nostre dita si intrecciarono e si avvicinò ancora di più al mio viso, lasciando che i nostri nasi si solleticassero. 
Louis non mi piaceva, anche per lui provavo nient'altro che attrazione fisica. Però ci avevo fatto sesso, mi ero comportata da vera troia. 
I sensi di colpa si impossessarono di me. Le parole che decine di ragazze mi avevano detto cominciarono a vagare nella mia testa.
 
"Troia." "Puttana". "Stronza". "Testa di cazzo". "Pezzo di merda". "Chiunque ti consideri è solo un cretino." "La bellezza non è solo quella esteriore". "Non voglio nemmeno immaginare come passi le notti in bianco". "Data la tua bruttezza ti credo vergine, ma poi vedo il tuo modo di fare e mi rendo conto del tuo comportamento da gattamorta".
 
Scossi la testa, cercando di liberarmi delle parole che avevano segnato il mio passato, anche se in un certo senso erano più che vere. Raccontavano la mia storia.
Sollevai Zayn di peso e lo trascinai dentro casa. Si sedette nel bel mezzo del salone.
-Portami nel tuo letto.- disse stropicciandosi gli occhi. Lo aiutai a mettersi in piedi e lasciai che appoggiasse gran parte del suo peso sul mio corpo. L'altra sua mano strusciava contro il muro, cercando un appoggio. Salire le scale fu come tornare bambina, provocò dentro di me una grande sensazione di tenerezza verso Zayn. Mi ricordai di quando Charlotte, la piccola vicina di casa che avevo in Australia, veniva da me e  cercavo invano di insegnarle a salire le scale. "Metti un piede quà, e l'altro là.". Lo stesso con Malik, che, poverino, non vedeva l'ora di dormire. Appena arrivati sulla soglia della mia stanza cambiò idea, e decise di voler andare nel suo letto.
-Fammi compagnia.- disse tirandomi per la maglietta quando, dopo averlo accuratamente posizionato nel letto, stavo per andarmene. - Accendi la luce, per favore.- Improvvisamente gran parte dell'alcool presente nel suo corpo se ne andò. - Tiffany, ma non avevi freddo? Sei mezza nuda...- Osservai il mio abbigliamento. Indossavo un paio di pantaloncini di jeans e una canottiera. 
-Grazie di esserti preoccoupato, ma c'eravate te e le tue grandi braccia a proteggermi dal freddo.- dissi allegramente. Mi stupii nel vederlo alzarsi, e, barcollando, andare a raccogliere due capi dal suo guardaroba. 
-Indossa queste.- disse buttandomi un paio di boxer neri e una maglietta bianca con la scritta "Cool kids don't dance". Scoppiai in una risata che infastidì Zayn.
-Perchè ridi?- chiese sospettoso. 
-Balla per me.- dissi con fare scherzoso. Mi buttai sul letto e strofinai il mio naso contro il suo.
-Cosa cazzo ti sei bevuta, Tif?-
-Balla!- dissi accendendo uno dei tanti brani disco sul mio cellulare.
-No, no, i ragazzi fighi non ballano.- disse prendendo il mio cellulare e toccando lo schermo a caso.
-Dammi quà, ubriacone!- dissi sfilandogli il telefono di mano e cominciando a fargli il solletico.
-Vestiti.- disse improvvisamente. Obbedii e mi sfilai la canotta, indossando velocemente la maglietta che mi aveva prestato. Quando mi voltai verso di lui per togliermi i pantaloni vidi che si era rannicchiato su se stesso, cercando di nascondere qualcosa.
-Ti sei già eccitato, tesoro?-. Rise.
-Lascia perdere.- disse con nonchalance.
 
 
Il sole mi solleticò il viso e il mio viso assunse un espressione irritata. Mi dimenai fra le due grandi braccia intorno al mio corpo ma non riuscii a muovermi di un centimetro. Girai la testa a 180 gradi. Zayn mi sorrise.
-Ciao bellissima.- disse sorridendomi. Il suo alito profumava di menta, stavolta.
Mi passai una mano fra i capelli e risi dell'espressione che si dipinse sul viso di Zayn.
-Chi ti ha dato quella maglia?- 
-Ubriacone! Te, chi me l'avrebbe potuta dare?- disse colpendolo scherzosamente sul petto.
-Sei molto hot vestita alla Malik, tesoro.- Le nostre risate riempirono la stanza. Mi tirò verso di sè e prese la mia mano, facendomi toccare i quadretti evidenti sul suo addome. Sorrisi. Cominciò a giocherellare con i miei capelli e mi incitò a parlare di cosa era successo la sera prima.
-Niente di che, hai provato a spogliarmi e quando mi sono opposta ti sei arrampicato sul tetto e hai urlato "Tiffany fa l'amore con me" nudo.-
-Merda, era ancora buio vero?-. Si allarmò inutilmente, e ogni sua preoccupazione svanì quando, per la seconda volta, colpii scherzosamente il suo petto. -Sul serio, che abbiamo fatto? Ci siamo baciati?- mi chiese stavolta assumendo un espressione normale.
-Ma no, ti sembro il tipo? E poi te nemmeno da ubriaco mi tratteresti bene, quindi...- 
-Ti ho trattata male?-. I suoi occhi diventarono improvvisamente tristi e spenti. Mi sentii in colpa.
-No, certo che no. Sei stato simpatico, mi hai fatto ridere.- Sollevato si passò una mano sui capelli, dimenticandosi della ferita. Sussultò. 
 
 
-Come ho fatto?- mi chiese mentre io, attenta e concentrata, gli spalmavo della crema sulla macchia di sangue secco.
-Non lo so, raccontavi qualcosa tipo "ho picchiato il tuo ragazzo ma lui non era ubriaco e quando mi ha dato un pugno sono caduto a terra".- Si strofinò confuso la nuca e alzò un angolo del labbro superiore. 
-Chi sarebbe il tuo ragazzo?-
-Eri convinto fosse Tomlinson.- dissi a bassa voce.
Presi il telefono e digitai il numero che ormai conoscevo a memoria. Al secondo squillo la voce cristallina di Louis mi riempì i timpani.
Mi sedetti sul letto danto le spalle a Zayn, che, steso su un fianco, mi guardava. Misi un piede sotto di me e lasciai l'altro penzolare dal letto.
-Carrotssss!- 
-Lou, com'è andata ieri sera?- chiesi con gentilezza.
-Oh, tutto bene. Sono andata al pub vicino al lavoro. C'era Zayn, con gli altri. Era ubriaco morto...- non completò la frase.
-E...!?-
-Mi è scappato un pugno...-
-Louis!-
-Ha cominciato lui!- si giustificò
-Ma era ubriaco, Louis. Sei peggio di un bambino, certe volte! Sai che ferita che gli hai fatto? Sulla fronte, ha un sfrego che sanguina ancora adesso!-
-Avrà bevuto una bottiglia di Vodka da solo. Aveva perso l'equilibrio, un soffio di vento e sarebbe caduto!-
-Va bene Louis, ok. Hai vinto, se era questo che volevi sentirti dire!-. Riattaccai e mi voltai verso Zayn. -E tu perchè hai bevuto una bottiglia di Vodka? Per dimenticare? Dimenticare cosa? Dimenticare Carolyn? Fanculo!-. Diedi un calcio al piede del letto e sussultai. Zayn cominciò a sogghignare ed uscii dalla stanza.
Il pomeriggio, quando scesi in cucina, dovrai Zayn seduta sull'isola della cucina, con un bicchiere di succo in mano. Quando gli passai davanti si abbassò leggermente e mi toccò il fianco, facendomi girare.
-Sono ancora arrabbiata.-
-Elencami i motivi, avanti.-
-Mi odi, mi hai dato della puttanella bastarda per un motivo futile, mi hai mentito, mi hai messo contro persone che nemmeno conosco, mi hai fatto domande imbarazzanti e mi hai fatto litigare con Louis solo perchè volevo difenderti!-
-Tu hai voluto difendermi, cazzi tuoi!- disse mettendo il bicchiere sul piano di marmo. Lo spinse fino a farlo cadere dall'altra parte. Fece spallucce e con un gesto elegante scivolò dall'isola. Mi spettinò i capelli e sorrise con nonchalance. Fece immediatamente la sua uscita di scena.
-Fanculo Zayn!-
-Che guerra sia, Tiffany Greese!- sghignazzò Zayn dall'altra parte della casa.





SPAZIO SCRITTRICE
Ehylà, bambole. Se siete arrivate fin quà e non ci avete capito un cazzo continuate a leggere.
Siccome l'altro capitolo non mi piaceva, ovvero, mi sembrava di aver sbagliato qualcosa, ho scritto un'altro capitolo e vi ho aggiunto l'unica parte che mi sembrava adeguata. Nonostante ciò, però, il capitolo precedente è ancora nel mio computer e quando sarà il momento lo integrerò (?) in un altro pezzo. Ok? :D

COOL KIDS DON'T DANCE

Sorry ma non potevo risparmiarmelo

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Capitolo 8
*** I'm not a bitch. I'm just me. xoxo ***


 Capitolo otto


 -I'm not a bitch. I'm just me. xoxo


Seconda lezione. Test d'ingresso. Non volava nemmeno una mosca. La classe era quieta e silenziosa. Probabilmente tutto il liceo in quel momento era sottoposto alle prove d'ingresso, e, grazie a chi dormiva e a chi lavorava, padroneggiava un silenzio d'oro. Diedi un'occhiata a Zayn, che stava dall'altra parte della stanza. Aveva ragione, non aveva mentito. Aveva veramente litigato con Carolyn. Ma non pareva farsi problemi. Mh.
A rompere il silenzio ci fu la campanella che fece catapultare fuori tutti dallo stato di incoscienza a cui erano stati appena sottoposti. Sbattei le palpebre, e, annoiata fino allo sfinimento, mi alzai per recarmi al bagno. All'improvviso mi accorsi di essere a terra. Mi guardai intorno disorientata, sotto paia di occhi che ridevano  di me. Zayn ovviamente rideva come un maniaco, con gli occhi fissi sul mio fondoschiena. Balbettai un "fanculo" e mi alzai, ma il mio equilibrio durò per poco. Caddi di nuovo per terra.
-Sei caduta Tiffany?- mi chiese una voce alle mie spalle.
-No, guarda, il pavimento mi sembrava solo e volevo abbracciarlo.- sputai acida.
-Ah beh, allora divertiti!- disse il ragazzo.
Mi alzai un'ultima volta, arreggendomi con cura alla cattedra davanti a me e individuai immediatamente il motivo delle cadute. Ma certo, Zayn voleva inaugurare la guerra facendo un grazioso fiocco ai lacci delle mie scarpe. Che tenero!
-Bel modo di tagliare il nastro, Zayn!- urlai quando lui ormai se n'era andato. 
Mi alzai e decisi di dovermi vendicare immediatamente. E perchè non fare diversamente da lui, che aveva fatto uno dei scherzi più sciocchi e scontati di questa terra? Guardai l'orario, alla lezione successiva avrei avuto educazione fisica. Oh ma certo, avevo moltelpici possibilità davanti a me. Decine. Centinaia. Migliaia. Milioni. Miliardi.
 
Mi accertai con cura che non ci fosse più anima viva nello spogliatoio dei ragazzi. Presi i vestiti di Zayn e li misi nella borsa, per poi recarmi nella palestra dove Zayn si stava allenando. 
La seconda campanella suonò prima che me ne accorgessi e andai nello spogliatoio a cambiarmi, dimenticandomi completamente dello scherzo. Ad un certo punto mi ritrovai Liam a due centimetri, che, con il fiato sospeso, tentava di dirmi qualcosa. Prima di tirarmi per la mano balbettò qualcosa di incomprensibile e mi ritrovai nel mezzo del corridoio.
-T-tif... Tiffany, oh merda, non sai cos'è successo. C'era un gattino sull'albero ed Harry voleva prenderlo per aiutarlo, ma poi è caduto e...- non terminò la frase. Buttai la borsa a terra.
-E?- lo incitai io. Nonostante la mia resistenza, non riuscii a scappare alla sua presa d'acciaio che mi condusse in giardino. Nessun Harold disteso a fin di vita, nessun gattino miagolante. Niente di niente. Il giardino era completamente vuoto.
-Liam, ma cosa ti è preso?- domandai confusa.
-Se ti avessi detto la verità non saresti venuta quindi...-
-Ma cosa vuoi dir...- Sentii una mano che mi coprì gli occhi. Quando si tolse, li riaprii e Liam era sparito dal mio campo visivo. Ma al suo posto c'era Louis. - Mano misteriosa ricoprimi gli occhi e...- La mano di prima mi tappò la bocca. Ne morsi un dito. - Oh detto gli occhi, cretino!- dissi girandomi. -Oh Harry, scusa!- esclamai davanti alla visione del povero Harold che soffriva in silenzio.
-Principessa...- disse Louis dietro di me.
-Solo Z...-
-Principessa, sei arrabbiata?- mi chiese sposandomi i capelli da una spalla e annusandoli.
-Louis, si, sono arrabbiata con te e con Zayn, ma adesso lasciami. Vai via.- Spinsi Louis e provai ad andarmene, ma lui mi mise le mani sulle spalle e poggiò la sua fronte sulla mia.
-Sei bellissima.-
-Vai via, Louis!- urlai. Mi guardò triste e mi liberò il passaggio. Me ne andai a passo veloce.
 
Mentre mi dirigevo verso lo spogliatoio mi ricordai di Zayn. Aprii la porta, e mi trattenni dalle risate quando lo vidi saltellare da una gamba all'altra combattendo contro un paio di jeans. Si girò verso di me quando non riuscii più a trattenermi e mi guardò in cagnesco.
-Perchè? Perchè, avanti, dimmi perchè! Ho dovuto aspettare che se ne fossero andati tutti, stronza!-
-Lo stronzo sei te, per non parlare del fatto che stai provando ad indossare i miei jeans e che hai cercato nella mia borsa le tue cose!
Mi lanciò il pantalone e mi slacciai le scarpe.
-La stronza se te, cara, che sei arrivata nella mia casa modificando tutto. Sei te la stronza che si è impossessata di me, sei tu quella che mi ha rovinato la vita. Perchè non sei andata anche te con tua madre quel giorno al mare, così moritvate entrambe? Fanculo Tiffany, Fanculo!-
-Guarda che non c'è bisogno di reagire così, Malik. Non c'è bisogno di rinfacciarmi tutto, caro! Anche te sei stronzo, perchè sei te quelloche mi rinfaccia ogni volta quanto la mia vita faccia schifo, e sei tu quello che mi fa sentir in colpa per non essere morta! - dissi. Finimmo di prepararci insieme, e uscii prima io dalla porta. Lo sentii imprecare a bassa voce.
-Oh andiamo Malik non c'è bisogno di  insultare in questo modo per un cosa di cui hai te colpa!-
Di colpo mi manco l'equilibrio, e in men che non si dica mi ritrovai costretta ad arreggermi alla maglietta di Zayn, il quale mi aveva appena spinta con forza. L'impatto con l'acqua fu doloroso, come se il mio corpo venisse buttato contro migliaia di piccoli e taglienti chiodi. Chiusi gli occhi e nella mia mente apparve mia madre, la sua Golf nera, i suoi occhi. Forse dovevo morire anche io quel pomeriggio, dovevo andare con lei in spiaggia, quel giorno.
Quando riaprii gli occhi la mia visuale era occupata da qualcosa di indefinito, e sentivo Zayn buttarmi a fondo con la mani. Diedi un pugno alla protuberanza scura che mi si presentava davanti e finalmente potei andare a galla. 
Mi accorsi di aver colpito il suo willy.
E mi ricordai che Zayn non sapeva nuotare.
 
 
-Sei proprio il più cretino dei cretini, hai rischiato di morire per vendicarti di una povera cogliona. Non ti capisco!- urlai esausta mentre provavo ad asciugare i suoi jeans con il phon che avevo trovato.
-E tu non ti spogli, tesoro?- disse circondandomi il bacino con le mani e facendomi girare di scatto.
-Quando si parla di sesso cambi subito umore, sei ridicolo.-
-Simpatica!-
-Ma sai cosa, prenditi questi cazzo di pantaloni, così, bagnati come sono, e vattene a casa.-
-Non vieni?-
-Conosco la strada.- dissi facendolo ridacchiare. Indossò  i suoi jeans e se ne andò.
 
 
Buttai la borsa a terra e le diedi un calcio fino a farla arrivare a piedi di Zayn, il quale stava seduto sul primo scalino delle scale che portavano al piano superiore. Buttai le chiavi sul tavolo, e sfilai il cellulare dalle tasche. 
-Fammi vedere la tua nuova cover, tesoro. - disse Zayn con voce tranquilla e gentile quando mi avvicinai a lui per salire le scale.
-Togliti dai coglioni e fammi salire, avanti.-
-Non hai fame principessa?- disse in seguito ignorando il mio ruggito. Mi prese per i fianchi e aprì le gambe, e mi fece mettere in ginocchio. Prese le mie mani e appoggiò la sua fronte contro la mia. -Sei bellissima, tesoro.- I nostri nasi si sfiorarono.-
-Ma vattene a fanculo, Malik.- dissi togliendomi da quella posizione provocante.
-Non sono abbastanza... - non finì la frase. -Chi ti piace, avanti, spara.-
-Mmh, penso che il tizio di "call me maybe" sia più che abbastanza, ma se proprio dobbiamo essere realistici, - mi diressi verso la cucina - devo ammettere che Brad Pitt nel '97 non era mica male, è. Nemmeno Chris Colfer è male, peccato sia gay.-
-Troia.-
-Ok, ok, George Shelley.-
-Chi sarebbe?- 
Presi il telefono e gli mostrai lo sfondo.
-Union J... Oh, quelli che hanno vinto XFactor. Ma sono tutti gay...-
-Non è vero,  George non è gay. E poi, fai così solo perchè sei geloso. Pensaci, se su quel palco ci fossi stato te, loro avrebbero dato del omosessuale a te.- dissi fredda.
-Ridammi un attimo il telefono... - gli porsi il mio I-phone. - Ma è identico ad Hazza!-
-O avanti Zayn, smettila.-
 
 
Mandai un messaggio a Louis.
"Grazie."
La risposta non tardò ad arrivare.
"Di cosa?"
Risposi immediatamente, avevo già la risposta pronta.
"Prima mi hai detto che sono bellissima, non ti ho ringraziato."
"Non ce n'è bisogno tesoro. E quindi, sono perdonata?"
"Mi sono comportata come una bambina. Aw, ti voglio bene."
"Me too."
"Comunque sei uno stronzo."
"Ora che lo sai, sono più tranquillo. So, much love baby."
"Aspetta, ma questo messaggio non ti doveva arrivare. I-phone della minchia."
"Attenta che se ti sente Siri..."
"HAHAHA, ti voglio bene."
 
 
Mi svegliai urlando di nuovo nel sonno. In quel periodo succedeva sempre più raramente, ma succedeva lo stesso. Avevo appena fatto un altro di quei sogni da gente in condizioni psicologicamente gravi. Avevo un ricordo non molto nitido di ciò che avevo appena visto nel sonno. L'unica immagine che mi rimase impressa fu un coltello da bistecco sporco di sangue, buttato sotto ad un letto, in un posto che mi sembrava familiare.
Scossi la testa provando ad allontanare i pensieri lucubri che mi invadevano la mente, e mi avvicinai alla finestra, dove oramai potevo ammirare un tramonto magnifico. Intravidi Zayn, ovviamente circondato alcune ragazze, seduto su una scala appoggiata al muro, proprio sotto la finestra di camera sua. La mia mente malata riiniziò a lavorare. Mi ricordai che, quando il padre di Zayn mi aveva mandato nello sgabuzzino a prendere il suo kit del fai da te, avevo notato alcuni barattoli di smalto ad acqua. Sorrisi maligna e mi recai al piano di sotto per prendere l'occorrente per il mio scherzo. Improvvisamente mi sentii invadere dalla sensazione che provai poco prima. Mi sentii una in condizioni psicologicamente gravi. Ma feci finta di niente, e mi avvicinai alla camera di Zayn. Tirai in giù la maniglia è... La porta era chiusa a chiave.
-Ma porca Giuda!- urlai con tutto il fiato che avevo in corpo, convinta di essere da sola a casa. Il cane di Zayn mi leccò i piedi nudi e urlai dalla paura. Lo accarezzai e mi accorsi della chiave che, insieme al campanellino legato al suo collare, facevano rumore ogni volta che camminava per casa. E improvvisamente realizzai il motivo percui quella povera bestia stava nel corridoio ogni volta che Zayn era assente. Presi la chiave dal collare di Hachi, il quale, nonostante i tentativi di azzannarmi, non creò molti problemi. Aprii la porta e appoggiai i barattoli su un tavolo, dove trovai immediatamente una penna che mi aiutò a toglierne il coperchio. Aprii la finestra e, curiosa di sapere il colore che avevo scelto, capovolsi il contenitore, per poi vedere un liquido mediamente denso, di un colore verde menta, cadere e , posarsi con non molta delicatezza, sul bellissimo ciuffo di Zayn, che rimbalzò armonioso. Presi immediatamente l'altro barattolo, e ripetei la routine. Stavolta era di un colore rosso acceso. Malik girò la testa verso l'alto, e improvvisamente il suo bel visino divento un pomodoro. Le ragazze si erano allontante di un paio di metri, la cosa migliore che potevano fare. Presi un barattolo per mano e capovolsi anche questi. Le ragazzi si ritrovarono la scollatura piena di schizzi bianchi sul viso, nei capelli e sul vestito. Osservai attentamente Zayn. Si stava dimenando come un pesce mentre provava a togliersi la vernice dai capelli e dagli occhi.
Dopo aver sapientemente pulito la scena del delitto, scesi in giardino.
-Mincha Zayn, non sapevo fossi un idrante in un set porno!- disse riferendomi alle ragazze.
-Zoccola!- 
-Io? Ah beh, non sono una troia, sono solo me stes...- non finii la frase che iniziò a rincorrermi.
-Giuro che se ti prendo, metto fine alla tua vita, puttana!- urlò con tutta la voce che aveva in petto.
Iniziai a correre, sicura che mi sarei fermata solo alle colonne d'Ercole, le quali, erano abbastanza lontane.


 

Spazio scrittrice


Sono una merda, lo so. E' colpa mia, non sono stata in grado di continuare un impegno che mi ero presa. Vorrei tanto dire che sono qui per tornare. Si, tornerò, ma non ora. A settembre si, ma non ora. 
In questi ultimi due mesi, ho studiato come una pazza per non essere rimandata, e per fortuna, mi hanno passata senza problemi. Minchia oh, che culo. Si, perchè parla una che non ha studiato tutto l'anno, che aveva 8 ad inglese solo perchè ascolta musica e traduceva il testo alle canzone, e che ai test di matematica copiava per avere il sei. E sapete cosa? Ho 8 a matematica, bitches. Ma ho copiato, e questo non mi fa onore.Ogni volta che copiavo mi sentivo una mafiosa, OuO. Quest'estate non potrò scrivere perchè, mi sono accorta di aver fatto male  a seguire il consiglio della prof di inglese delle medie e che, invece, dovevo andare all'artistico. "Sarebbe un peccato sprecare un talento nell'inglese". Ma impiccati va, che è meglio.
Di solito l'estate del primo anno al liceo dovrebbe essere il migliore, invece io lo passerò a studiare storia dell'arte e ha dipingere. Occhei si, è la mia passione, ma non facevo meglio a seguire il mio cuore e a scegliere ciò che reputavo giusto per me? Ora, prendere o lasciare. Continuo il linguistico e recupero l'anno di artistico che ho perso. Sicuramente voglio scappare da quel manicomio, e voglio fare ciò che mi piace, quindi, bitches, tutto è a favore dell'altro liceo. Pure mamma, che di solito è sempre contro le mie scelte all'ultimo secondo.

Tutto 'sto poema per farvi le mie scuse. No davvero, vorrei tanto dire "riiniziamo da capo, dai, io ci sono, voi ci siete, siamo una famiglia, continuiamo". Per me era importante, vorrei tanto dirlo, ma non posso. Tornerò a settembre. Più pallida che mai, visto che no prenderò nemmeno un po' di sole, ma fa lo stesso. Magari questo sarà un sacrificio per me, ma posso superare tutto.

Grazie se sei arrivata fino a quà, grazie di essere ancora quà a seguirmi, davvero, senza di te non ce l'avrei fatta. E grazie Chiara, tessa, porca minchia, ti adoro.

Oh, per chi non sapesse cosa sia "siri", è semplicemente l'assistente vocale dei dispositivi iOS.

A settembre bitches. Siete tutte bellissime, e fighissime, ma siate generose, lasciate qualche ragazzo figo anche per me è, l'anno prossimo torno è skst.

-Alexandra


 

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