La torre di Astronomia

di Sanae Nakazawa
(/viewuser.php?uid=1151)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 - La Torre di Astronomia ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 - Una notte insieme ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 - La Torre di Astronomia ***


LA TORRE DI ASTRONOMIA
CAPITOLO 1
(Piccola prefazione - mi "dispiace" annunciare che questa fic non sarà di due capitoli come previsto ma mi sta venendo più lunga ;_; Indi modifico il titolo del capitolo, sorry ;_;)

Appoggiò la fronte contro il vetro gelido della finestra.
Da quell'altezza si sentiva invincibile, e non riusciva a trattenere un sorrisino compiaciuto.
La foresta proibita, nera e imponente, frusciava a ritmo col vento. In lontananza poteva scorgere le luci di una città babbana a chissà quante miglia di distanza.
Solo.
Lui e quel vetro.
Era ormai una settimana che si rifugiava nell'aula isolata e buia. Con la scusa di studiare il cielo per gli imminenti esami di Astronomia sgattaiolava fuori dalla Sala Comune della sua Casa e saliva quelle scale col cuore in fremito.
Poi si fermava lì. Ad osservare tutto come se ne fosse il padrone.
Il potere.
Nella sua vita aveva tutto quello che desiderava.
Le persone si prostavano ai suoi piedi, era intelligente, uno studente modello. Aveva amici che gli leccavano il culo da mattino a sera, una ragazza fissa sempre disponibile, e altre dieci altrettanto disponibili quando aveva voglia di cambiare aria.
Il potere, tutto il potere che voleva.
Limitato ma l'aveva.
Ancora qualche anno. E anche il resto sarà tutto mio.
Allungò una mano come per toccare tutto quello che c'era oltre quel vetro.
Mio.
Udì dei passi avvicinarsi. Dei passi molto sbrigativi e pesanti.
Si allontanò di botto dalla finestra intenzionato a farsi trovare impegnato nello studio di qualche sconosciuta galassia.
La porta in legno, scricchiolante e leggera, si aprì con cautela.
Draco preferì non voltarsi fingendo di essere assorto completamente dalla lettura.
"Che ci fai tu qui, Malfoy?"
Il ragazzo si voltò di scatto.
Hermione Granger, ferma sul ciglio della porta, lo scrutava cinica.
Draco ebbe l'istinto di scoppiare a ridere ma si limitò a spalancare gli occhi con sorpresa.
"Potrei chiederti lo stesso Mezzosangue"
Le labbra di lei si strinsero per un secondo e Draco fu certo che stesse per replicare alla sua offesa. Ma la ragazza proseguì altezzosa a camminare dirigendosi dall'altro lato della grossa aula.
Accese un lume e lo poggiò su un banco piuttosto malridotto accanto ad un'enorme manuale astronomico che portava in braccio con estrema cura.
Draco soffocò uno sbadiglio e si avvicinò divertito alla Granger intenzionato a rovinarle qualunque cosa volesse fare.
"Che c'è Granger? Eri talmente preoccupata per gli esami che hai lasciato Potty in bianco stanotte?" cercò di modulare la voce nel tono più cattivo possibile ma il pensiero della Granger e di Potter a letto insieme era talmente ripugnante che non riuscì ad essere incisivo come voleva.
La Granger si limitò a lanciargli un'occhiata assassina ed estrasse una mappa stellare che scrutò con attenzione maniacale.
Draco gliela tirò via di mano e la osservò divertito "Ehi anche io sto ripassando questo punto! Granger..." la osservò malizioso con un sorriso che, sapeva benissimo, avrebbe sciolto in un attimo decine di ragazzine della sua Casa "...se mi paghi potrei farti...copiare" sottolineò con cura l'ultima parola aspettando che lei lo schiaffeggiasse, dandogli la soddisfazione di averla innervosita a sufficienza.
Ma la Granger non doveva essere proprio in vena. Lo guardò supplichevole e tese la mano. Draco si perse per un secondo ad osservare quanto diversa fosse quell'espressione dalla maschera saccente e odiosa che la ragazza portava ogni giorno e gli rese subito la mappa, quasi automaticamente.
"Grazie."
La sua voce odiosa riecheggiò leggera nell'aula per qualche secondo.
Draco si rabbuiò.
Raccolse le sue cose e senza proferir parola uscì dalla stanza.

*

La Sala Grande, ad ora di cena, era travolta da urla e chiacchiere di qualunqe genere.
Chris Warrington e Adrian Pucey, i suoi migliori amici, erano impegnati in un piccolo dibattito sul Quidditch ma Draco preferì starne fuori.
Consumò il suo pasto in silenzio lanciando, di tanto in tanto, occhiate in tralice al tavolo di fronte a lui.
La Granger, di spalle, chiacchierava allegramente con i suoi amici delle meraviglie.
Qualche volta si toccava i capelli come per vedere se fossero ancora attaccati alla testa.
Draco si chiese cosa ci trovava la gente di amabile in quella schifosa mezzababbana e si alzò dal tavolo ancora più nervoso della sera precedente.
Scongiurò mentalmente che la sua presenza la sera prima facesse desistere la Granger a tornare nel suo piccolo rifugio.
Già si sentiva male al solo pensiero di dover dividere l'aula con la presenza sgradita della ragazza.
I test di Astronomia, importantissimi per chi ambiva un Eccellente ai M.A.G.O. dell'anno successivo, si sarebbero tenuti dopo quattro giorni e lui doveva ancora riuscire a ripassare tre quarti del libro.
Scese velocemente nei sotterranei, afferrò libri e mappe astronomiche, e corse su per le scale sperando di avere più fortuna.

*

La Granger era già là, chissà da quanto tempo.
Si voltò per un attimo sentendolo arrivare ma subito tornò a guardare il libro davanti a sè.
Anche se per un momento, Draco notò che stava sorridendo radiosa.
Le si avvicinò incuriosito e sbattè una mano con forza sul banco per attirare la sua attenzione.
Stava ancora sorridendo.
"Che hai da essere così allegra? Sei felice di vedermi?"
Lei alzò il capo lentamente e, per un attimo, Draco sperò che la risposta fosse si.
"Credo di aver trovato una costellazione non presente sulla mappa..." continuò a sorridere e nella sua voce si notava un'eccitazione fuori dal normale. Draco scosse la testa serio.
"Dove?"
Lei si alzò e una scia di profumo al muschio gli solleticò il naso. La seguì fino ai vecchi telescopi situati nell'ala est della Torre e attese che lei trovasse la posizione giusta. Non potè fare a meno di notare che, dalla prima volta che l'aveva scrutata attentamente, doveva aver messo su un pò di forme. Se prima la corporatura gracilina faceva sempre pensare a lei come una ragazzina esile, ora dava più l'impressione di una giovane donna.
"Ecco guarda."
Draco si chinò a guardare con estremo interesse e sobbalzò appena.
"Dovresti dirlo alla Professoressa Sinistra, Granger. Magari trova un voto migliore di Eccellente da affibiarti" disse con una punta di sarcasmo mentre si allontanava con le mani ficcate nelle tasche.
Lei fece una smorfia e si tornò alla sua postazione di studio lasciando scausalmente lì la sua mappa astronomica.
Draco la raccolse e la osservò assorto.
"Ha! Allora è domani..."
La reazione della Granger fu proprio come se l'aspettava.
Per un momento fu titubante sul se alzare la testa o no, ma quando scorse Draco con in mano la sua Mappa le si illuminarono gli occhi e tornò ad avvicinarsi, combattendo interiormente col suo orgoglio, dato che il ragazzo sapeva qualcosa di cui lei non era a conoscenza.
Draco sorrise largamente e le porse la Mappa con l'aria di chi ha appena vinto un grosso premio.
"Cosa c'è domani, Malfoy?" finse noncuranza mentre afferrava la sua Mappa dalle mani del ragazzo.
Lui sorrise più largamente "Se te lo dico che ci guadagno, Granger?"
Lei lo fulminò con lo sguardo e Draco fu ancora più divertito. Afferrò di nuovo la Mappa e la tenne alta sulla sua testa.
"Se riesci a prenderla te lo dico."
Si rendeva conto che la Granger, essendo almeno 15 centimetri più bassa di lui, avrebbe dovuto prendere una scala per raggiungerlo.
Lei prese una sedia e vi salì sopra. Gli strappò di mano la mappa e per un attimo i loro occhi si incontrarono.
I loro visi erano alla stessa altezza e a pochissima distanza.
Draco ebbe l'impulso di avvicinarsi ancora di più ma lei scese subito dalla sedia e corse verso la sua borsa, ficcandogli dentro le sue cose con fretta crescente.
Lui rimase a guardarla mentre si muoveva il più veloce possibile e solo in quel momento si rese conto di cosa era successo poco prima.
Si era creato un contatto. Un fragile contatto.
E lei lo aveva spezzato prima che fosse troppo tardi.
Lo superò con la borsa in spalla ed un'espressione completamente terrorizzata.
"Domani sera...passerà la cometa Tabur...alle dieci di sera!" le urlò dietro.
Lei in tutta risposta affrettò il passo e fiondò nel buio delle scale.

*

Draco si sentì un enorme cretino il giorno dopo. Preferì saltare la cena e rimase in camera sua avvolto nel silenzio del Dormitorio maschile.
La porta cigolò poco dopo e Pansy Parkinson gli scivolò alle spalle con un sorrisetto.
"Ciao Draco..."
Lui si limitò ad annuire.
Il pensiero di aver desiderato, anche se per un attimo, che la distanza tra lui ed Hermione Granger fosse ridotta al minimo, lo faceva infuriare.
Si era lasciato sfuggire di mano la situazione ed era arrivato a trattarla come se fosse una sua amica intima.
Se fosse stata un'altra ragazza, anche Grifondoro naturalmente, ci avrebbe sicuramente pomiciato senza riserve e, con un pò di fortuna, se la sarebbe addirittura portata a letto.
Ma la Granger era la feccia delle donne. Anche se era diventata più graziosa rispetto agli anni prima, rimaneva sempre la feccia delle donne.
Pansy si inginocchiò davanti a lui e prese a sbottonargli i pantaloni lentamente.
Draco si svegliò dai suoi pensieri e le spostò la mano con fare brusco.
"Ora non mi va. Devo studiare."
La ragazza lo guardò allontanarsi in un misto di delusione e rabbia.
"Ti aspetto! Anche se ti dovessi aspettare tutta la notte, Draco, ti aspetto!"
Lui le fece un cenno di saluto con la mano e si richiuse la porta alle spalle con forza.

*

Decise di non salire alla Torre quella sera. Perchè se lei fosse stata lì avrebbero guardato quella cometa assieme.
E aveva paura di farlo.
Scese in giardino con l'aria da cane bastonato e alzò istintivamente gli occhi verso la finestra dalla quale dominava la foresta.
Buio.
La Granger, forse, doveva aver pensato, come lui, di godersi lo spettacolo altrove.
Vedendola scappare aveva provato l'intenso impulso di correrle dietro e schiaffeggiarla, perchè in un certo senso l'aveva rifiutato.
Nessuna ragazza lo aveva rifiutato. Mai.
Se lei non c'è, io sarò solo.
Lei magari se ne era anche dimenticata.
Le aveva urlato dietro della cometa con la timida speranza di ritrovarla la sera dopo, affaccendata sul suo banco a studiare l'avvenimento.
E poi era scappato lui per primo.
Camminò ancora, con l'andamento di un leone in gabbia, misurando le strisce di terra umida coi passi combattuto sul da farsi.
Senza neanche avere la lucidità di riflettere sulla propria azione, si voltò e corse a perdifiato per le scale
Spalancò la porta della Torre respirando affannosamente.
Si guardò attorno, l'aula era completamente vuota.
Il banco, la sera prima ricoperto di pergamene e mappe stellari, spoglio e polveroso.
Chiuse gli occhi stringendo i pugni. Desiderava ascoltare quella vocetta fastidiosa dargli dello stronzo. Con tutto se stesso.
Si stese sul pavimento ad osservare il cielo.
Il soffitto della Torre era stato incantato in modo tale da avere una visuale della materia di studio sempre disponibile.
L'orologio segnava le 22 e 10.
Udì un sordo tonfo provenire dall'angolo più remoto della stanza e un'imprecazione fatta a bassa voce.
"G...Granger?" alzò la testa ma non vide nulla.
Si alzò in piedi di scatto e raggiunse il punto dal quale era arrivato il rumore.
Riconobbe la sua Mappa a terra accanto ad una lanterna spenta.
Non era solo.
Poteva sentire un respiro a poca distanza da lui.
Allungò la mano titubante e cozzò con forza contro qualcosa.
Un lieve gridolino spaventato si alzò di fronte a lui.

*************************************************************************************

CONTINUA

*************************************************************************************

I Pg della saga non sono miei, ma appartengono a JK Rowling!
* Solo una piccola nota. *
Non mi intendo MINIMAMENTE di Astologia e mi sono limitata a inserire una cometa che conosco solo per sentito dire. Siate clementi se descrizioni, luoghi e date non coincidono.

Sanae
Hogwartstoryline

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 - Una notte insieme ***


*

LA TORRE DI ASTRONOMIA
CAPITOLO 2 

"Che cazzo sei?" Draco balzò all'indietro terrorizzato. La porta non gli era mai sembrata tanto allettante.
Stava quasi per saltare in piedi quando un velo trasparente scivolò sul pavimento rivelando il suo contenuto.
"Un mantello....un mantello dell'invisibilità...ma dove diavolo lo hai preso?"
La Granger tentò invano di coprirsi il volto in un gesto goffo che fece quasi sorridere il ragazzo.
Draco allungò la mano verso la chiazza argentea stagliata sul pavimento ma la lei fu più veloce. Piegò il mantello e lo infilò nella borsa sbrigativa.
Le guance lievemente arrossate e i capelli scompigliati la facevano sembrare una bambina appena tornata da una corsa.
Draco rimase in un imbarazzante silenzio per molto tempo cercando di guardare altrove.
Tutti quegli avvenimenti gli avevano fatto dimenticare il motivo principale per il quale si trovavano lì.
"La cometa!" la Granger urlò entusiasta indicando il cielo. Lui seguì la sua mano lentamente.
Sorrise.
Dimenticò tutto il resto e sorrise.
Chiazze biancastre impiastricciavano il cielo. Poteva scorgere sottecchi la Granger che sorrideva almeno quanto lui. Non l'aveva mai sentita così vicina, neppure quella sera che per poco non l'aveva baciata.
Si era creato il contatto ma stavolta era più solido. Anche se non erano vicinissimi, anche se non si toccavano, una robusta trave univa le loro menti.
La Tabur e la Luna illuminavano la stanza. 
Senza neanche rendersene conto Draco cercò la sua mano.
Scivolò sul pavimento col palmo fino a sfiorargliela. Lei si voltò di scatto ma non disse nulla.
Lui, come guidato dall'incantesimo Imperio, gliela strinse sentendo una morsa alla bocca dello stomaco.
Sarebbe rimasto lì ancora per chissà quante ore ad ammirare quello spettacolo della natura e a stringerle la mano, in silenzio.

*

Varcò la soglia della sua stanza con titubanza. La mente ancora offuscata dal calore della sua mano. 
Pansy era addormentata, inginocchiata a terra e col capo poggiato sul letto.
Aveva gli occhi contorniati di rosso. Doveva aver pianto un pò.
Draco sapeva di farle del male, tuttavia non riusciva a farne a meno. 
Sapeva perfettamente di non voler bene a Pansy, eppure doveva averla nel suo letto ogni notte per star tranquillo.
Tirò un pesante sospiro di stanchezza e diede un'occhio all'orologio.
Le cinque del mattino. Scrollò le spalle pesantemente e si avviò verso l'esterno dei Dormitori diretto in Sala Comune.

*

"Vorrei congratularmi con tutti voi" sorrise la Professoressa Sinistra osservando compiaciuta la classe dietro le sottili lenti dei suoi occhiali dorati.
"Quasi tutti voi..." i suoi occhi fissarono aspri Goyle che osservava fuori dalla finestra con fare beota "...hanno strappato un Oltre Ogni Previsione e mi ritengo abbastanza soddisfatta. Niente di meno abbiamo due Eccellente con lode!"
In classe si levò un brusio eccitato e molte teste si voltarono curiose da una parte all'altra per indovinare i fortunati.
La donna si sistemò meglio gli occhiali e tossicchiò brevemente mentre un sorriso le si stendeva più largo sulle labbra "Draco Malfoy ed Hermione Granger. Ottimo lavoro."
Draco sorrise compiaciuto e si guardò intorno. Amava essere lodato e ammirato, sopratutto in presenza di Grifondoro.
Ammiccò superbo verso la Granger quando notò che la ragazza giaceva addormentata, col capo poggiato sulle braccia.
Ricordò solo in quel momento che avevano passato la notte insieme e un fastidioso grappo alla gola gli bloccò le parole che avrebbe tanto voluto rivolgerle.
La secchiona Mezzosangue non si smente mai. Non è che avrai copiato da me?
Si limitò a fissarla a labbra socchiuse mentre la campanella suonava la fine dell'ora.

*

La Professoressa Sinistra gli trattenne il braccio. Draco si voltò stupito scongiurando mentalmente che qualunque cosa volesse fosse di breve durata. Fece un cenno agli amici e si allontanò seguendo la donna.
La Granger era appoggiata alla cattedra, poco distante da dov'era accovacciata la sera prima.
Si esaminava le dita con aria assorta e non
badò minimamente a lui quando entrò a seguito della Professoressa.
"Sarò breve. Ogni anno, a Londra, si tiene un'importante concorso mondiale di Astronomia. Tutte le scuole di magia più prestigiose d'Europa vi partecipano, naturalmente anche la nostra..."
La Granger alzò appena lo sguardo e i loro occhi si incontrarono per un istante.
"...sarei molto felice se voi due costituiste il team che vi prenderà parte quest'anno." concluse speranzosa.
Draco si grattò la guancia per qualche secondo "Abbiamo scelta?"
La donna sorrise quasi intenerita "Naturalmente no."
I due ragazzi si guardarono esasperati per un attimo dimenticando tutto il resto. La Granger assunse un'espressione talmente ridicola che Draco fece i salti mortali per non ridere.
"Progettate qualcosa di brillante e sottoponetemelo. Vi do un mese di tempo. Avrete la Torre a vostra disposizione a qualunque orario e, naturalmente, vi esonero dai prossimi test."
Detto questo si congedò dai due con un cenno di saluto.
La Granger, dopo qualche minuto di silenzio, afferrò le sue cose e si avviò alla porta ma Draco la bloccò premendole la mano sulla spalla.
Lei si voltò.
"Mezzosangue..." disse con voce bassa e roca "...ci vediamo stasera così...parliamo di cosa organizzare, no?" cercò di essere il più cordiale possibile mentre si specchiava nelle iridi di lei.
La Granger alzò le spalle divincolandosi e tornò a camminare.
"Va bene" disse con noncuranza ruotando la maniglia.
Draco ne osservò la figura snella sparire dietro la porta. Si osservò la mano ricordando con quanta forza la aveva stretta alla sua la sera prima e pensò che quella convivenza forzata avrebbe portato nulla di buono.

*************************************************************************************

CONTINUA

*************************************************************************************

I Pg della saga non sono miei, ma appartengono a JK Rowling!
* Altra piccola nota *
In un commento mi è stato detto di aver "forzato" in un certo senso le esperienze dei ragazzi. Per l'amor di dio qua ognuno ha la sua visione delle cose però, dato che è una scelta la mia, non modificherò nei capitoli successivi eventuali scene di sesso o affini ((chi legge le mie fanfic si sarà accorto che gradisco inserirne sempre u.u)). Quindi mi scuso con chi è urtato da tale scelta, ma trovo che 16 anni siano un'età abbastanza nella norma per avere le prime esperienze. Non vogliatemene per questa decisione.
Grazie per aver letto anche questo capitolo anche se brevissimo, baci!

Sanae
Hogwartstoryline

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=18563