Kyoko, la mia unica sposa di Kagome 95 (/viewuser.php?uid=103295)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Kyoko, la mia unica sposa ( Prologo) ***
Capitolo 2: *** Cpt 1: Sequestro. ***
Capitolo 3: *** Cpt 2: Reclusione. ***
Capitolo 4: *** Cpt 3: Reminiscenza. ***
Capitolo 5: *** Cpt 3.2: Kagome. ***
Capitolo 6: *** Cpt 4: Dovere. ***
Capitolo 7: *** Cpt 5: Sigillo. ***
Capitolo 8: *** Cpt 6: Rivelazione. ***
Capitolo 9: *** Cpt 7: Resurrezione. ***
Capitolo 10: *** Cpt 8: Evento. ***
Capitolo 11: *** Cpt 9: Scontro. ***
Capitolo 12: *** Cpt 10: Inesplicabile. ***
Capitolo 13: *** Cpt 11: Dirimpètto. ***
Capitolo 14: *** Cpt 12 : Kyoko ***
Capitolo 15: *** Cpt 13 : Inverosimile ***
Capitolo 16: *** Cpt 14: Amarcord ***
Capitolo 17: *** Cpt 15 : Rifelssione ***
Capitolo 18: *** Cpt 16: Risveglio ***
Capitolo 19: *** Cpt 17: Perdono ***
Capitolo 20: *** Cpt 18: Enigma ***
Capitolo 21: *** Cpt 19: Presentazione ***
Capitolo 22: *** Cpt 20: Onee-Chan..? ***
Capitolo 23: *** Cpt 21: Direzione ***
Capitolo 24: *** Cpt 22: Sosta ***
Capitolo 25: *** Cpt 23: Notte ***
Capitolo 26: *** Cpt 24: Destinazione ***
Capitolo 27: *** Cpt 25: Dono ***
Capitolo 28: *** Cpt 26: Bisticcio ***
Capitolo 29: *** Cpt 27: Kunoichi ***
Capitolo 30: *** Cpt 28: Impazienza ***
Capitolo 31: *** Cpt 29: Hikari-Yume e Yami-Akumu ***
Capitolo 32: *** Cpt 30: Bivio ***
Capitolo 33: *** Cpt 31: Sintomi ***
Capitolo 34: *** Cpt 32: Preoccupazione ***
Capitolo 35: *** Cpt 33: Casa ***
Capitolo 36: *** Cpt 34: Kikyo ***
Capitolo 37: *** Chapter extra: Doujinshi to be continued. ***
Capitolo 38: *** Cpt 35: Speranza ***
Capitolo 39: *** Cpt 36: Incarico ***
Capitolo 40: *** Cpt 36: Allergia ***
Capitolo 41: *** Cpt 37: Copie ***
Capitolo 42: *** Cpt 38: Inuyoukai ***
Capitolo 43: *** Capitolo 39: Prologo ***
Capitolo 1 *** Kyoko, la mia unica sposa ( Prologo) ***
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Story Notes:
ECCO QUI LA MIA 3° FAN FICTION in progressione di pubblicazione ( è un idea più antiquata )
-Premessa: questa storia non c'entra nulla con il resto delle mie produzioni. NON è IL SEGUITO DI NIENTE. I NOMI UTILIZZATI NELLA SEGUENTE FAN FICTION, SONO UN "MARCHIO DI FABBRICA" DELL'AUTRICE ( PER COSì DIRE).
- Premessa della premessa: F.F. dedicata alla coppia Kagome X Sesshomaru ( o per meglio dire: Kyoko e Sesshomaru?). Vi chiedo perdono per gli innumerevoli errori di grammatica, sintassi, sintesi, di forma e così via. Credo sia sottinteso il mio solenne impegno a dare un senso logico a questo scritto e a poter ambire ad ottenere un finale. ( Trad: sto cercando di migliorare. NON ABBANDONO le cose facilmente. Nel caso io non aggiorni non vuol dire che non stia facendo nulla). Lavoro da sola per mia scelta personale ma questo non mi dona una giustificazione. Vi chiedo umilmente di possedere un minimo di tatto nel caso in cui vi possano disgustare le mie parole. Siate cortesi, quanto meno comprensivi e non troppo aggressivi nel rilascio delle recensioni. Sorvolo se siano negative o meno. Ma, a dire il vero, sono i commenti negative che m'interessano. Poter scoprire da una persona altra da me cosa possa pensare di una mia idea che sta prendendo forma mi intriga. Star lì a scrivere e qualora interrogarsi su questa piattaforma multimediale come poter Migliorare è gratificante.
-Prologo: Miei cari lettori, ci troveremo, al solito, nell'epoca Sen – Goku. Vi do un anticipazione: Sarà una storia abbastanza strana (lo ammetto persino io ). Si rompono alcuni schemi dei personaggi originali. Vi ritroverete davanti ai vostri occhi: una Kagome che non è più Kagome; vedrete un Sesshomaru a cui cederà inevitabilmente la sua corazza; dei personaggi inediti che creeranno caos e/o ordine nella vicenda.
Nota Bene: Cosa interessante che abbia mai potuto riscontrare su questa F.F. è la genialità che raramente accompagna il miei pochi neuroni "gravemente deformati". La Dea Kannon, su cui scrissi alle origini del "mito", appresi la sua reale esistenza sul campo clericale pochi anni fa. Facendo studi e ricerche continue restai allibita nello scoprire che le due entità combaciassero perfettamente. Non chiedetemi come feci, a distanza di anni me ne stupisco ancora ( non sto scherzando). Codesta signorina che digita non sapeva per niente che potesse esistere una tale entità eterea fino a che non fu costretta a compiere delle ricerche su i nomi: Raiko e Reiko per l'altra mia F.F.. ( Ogni nome utilizzato per i personaggi possiede un ben determinato significato in giapponese se non fosse chiaro ). Fatto sta che, nello stesso sito di mitici eroi giapponesi, inserii per scherzare il nome Kannon. Quando comparve io ne rimasi shockata. Già è una Vera e Propria divinità Giapponese!! Wow! Stranezze su stranezze... Me ne accorgo solo adesso. Eppure, perché vi sto annoiando con questo insano sproloquio di una sociopatica dissociata? Be, sono mortificata ma dovrete leggere la storia per scoprirlo miei cari.
-Riassunto: Sarà una graziosa storia d'amore con momenti esilaranti, imbarazzanti, drammatici e non mancheranno i bei colpi di scena! OVVIAMENTE SARETE SOLO VOI A GIUDICARE! Vi ringrazio sempre in anticipo, se solo la curiosità vi portasse a leggere le mie storie o/e se vi spingesse a trascrivere qualche recensione avrò raggiunto il mio scopo. FARVI RIMANERE INCOLLATI ALLO SCHERMO è QUESTO IL MIO UNICO INTENTO<3 . QUEST'ANNO UNIVERSITà BELLI MIEI, AHAHAHAH. [ si, sto anche tentando di fare un douijnshi tutto mio ]
Saluti By Eriet
Spero vi piaccia ^_^, si l'ho fatto tutto proprio io ! attenzione l'opera è di Rumiko Takahashi, supportate gli originali
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Capitolo 2 *** Cpt 1: Sequestro. ***
Destatami dal mio sonno, mi risvegliai nel mio futon. Non so per quale ragione, eppure, mi sentii pervadere da un'inspiegabile felicità quel giorno. Ormai il nostro viaggio era volto al termine. Tutti i collaboratori di Naraku erano morti. Quel maledetto mostro era rimasto solo. Ancora una volta eravamo stati ospiti dell'anziana Kaede quella notte. La piccola e spoglia capanna era parzialmente illuminata dalla flebile luce dell'alba. Io mi ero addormentata a qualche passo dallo spazio riservato al fuoco. Sopra il cumulo di ceneri, vi era ancora la pentola che avevamo utilizzato per la cena della sera precedente. Stropicciandomi gli occhi impastati di sonno, notai il piccolo Shippo accanto al mio cuscino dormir pesantemente. Quel tenero cucciolo di volpe era così piccolo e indifeso. Accarezzando la sua testolina rossiccia portai lo sguardo alla mia destra . Poggiati alla parete di legno, vidi la ragazza che era diventata la mia migliore amica sonnecchiare sulla spalla del suo unico amore. Sango e Miroku.. Già, gli unici che durante tutta quest'assurda storia mi erano sempre rimasti vicini. Osservandoli era evidente che quei due si amassero davvero... Si, nonostante tutto quello che avevano vissuto, riuscivano ancora ad avere la forza di amare. Erano le persone che più ammiravo e per cui nutrivo un profondo sentimento d'amicizia. I due innamorati riuscivano sempre a strapparmi un sorriso. Improvvisamente la mia attenzione fu catturata da un miagolio. Sopra le ginocchia della sterminatrice, la gattina di nome Kirara, sostava beata e tranquilla. Echeggiavano, per tutta la silenziosa casupola, i flebili respiri di chi sostava ancor tra le braccia di Morfeo.
Rivolgendo lo sguardo verso la mia sinistra, notai con sorpresa che l'anziana miko Kaede non fosse presente . 'Probabilmente si è alzata di buon mattino per raccogliere le erbe medicinali per il povero ferito. ' pensai con mio rammarico.
Voltandomi verso l'entrata, i miei occhi si posarono inevitabilmente sul mezzo-demone che abitualmente occupava quel posto. Con le spalle alla parete, Inuyasha tra le sue braccia incrociate, teneva stretta la sua fidata Tessaiga , l'unica eredità di quel padre sconosciuto che gli aveva donato la vita. I suoi occhi dorati erano fissi sulla povera figura che dormiva a qualche passo di fronte a se. Già... altri non era che la sua adorata... Kikyo.... L'amata d'Inuyasha era distesa in quel piccolo futon. Ancora una volta quella donna si trovava in bilico tra la vita e la morte. Quasi sicuramente il mezzo-demone aveva passato un'altra notte insonne per vegliare sulla sua amata ma chi avrebbe potuto dargli torto?.
Si... seppur così vicino alla morte, la sacerdotessa Kikyo, era ancora in vita. Tutto questo per via del veleno che gli aveva iniettato in corpo il suo mortale nemico, Naraku. Nell'ultima lotta ingaggiata con quel mostro, per un miracolo divino, si salvò dall'essere catapultata nuovamente tra i morti. Fui proprio io a impedire che tornasse nel limbo. Fu una fortuna che i miei poteri riuscirono a proteggerci da quell'attacco devastante!! Già... Nonostante gli feci da scudo rammentai bene quel suo maledetto sguardo. In quei pochi attimi, avvolte da quella luce dirompente rosata, vidi nelle sue pozze marroni un profondo e smisurato odio...un disprezzo puro e senza fine. Dopo quel giorno Inuyasha era stato al capezzale della sua sacerdotessa. Per tre giorni, ininterrottamente, aspettò con pazienza che la donna si destasse dal suo lungo sonno. Eppure, nonostante sapessi che fosse la cosa più giusta che Inuyasha avesse potuto fare, sentivo una parte di me esser pugnalata da una sottile lama di dolore nel vederlo così vicino a lei. Loro si amavano, era così evidente.... Sapevo che fosse sbagliata questa mia sorta d'invidia ma non potei farci nulla. Non era colpa mia se non riuscivo a non sentirmi così male nel vedere la persona che amavo vicino alla sua Kikyo. Si, perché era questa la mia colpa... Amare una persona che mai nella sua vita avrebbe potuto ricambiarmi. Il peso di provar qualcosa d'inutilmente sbagliato...Mi stava distruggendo.
Respirando a gran polmoni, tentai di cacciare via quei miei malsani pensieri. Senza ulteriori indugi mi alzai, avevo bisogno di una boccata d'aria fresca per poter cominciare la giornata.
" Già sveglia?" mi chiese Inuyasha distogliendo per un attimo lo sguardo dalla sua adorata.
" Si" risposi stiracchiandomi appena. Vedendolo fissarmi ancora avvampai. "Scusa, non ti volevo disturbare" risi nervosamente sentendomi in imbarazzo. " Vado a dare una mano a Kaede" corsi spedita verso la porta celando, dietro un falso sorriso, il malessere che dilaniava la mia anima. Il mezzo-demone non rispose nemmeno alle mie parole cosa che mi diede un immane sollievo. Non vedevo l'ora di scappar via da quella situazione opprimente. Spesso e volentieri vagavo per la foresta in compagnia di Shippo o dei bambini del villaggio per questo motivo. Non era colpa mia se non potevo sopportare di vedere i suoi maledetti occhi traboccare d'amore per lei... Infondo sono pur sempre un essere umano. Anch'io provo dei sentimenti ed era proprio questo il problema. A causa della sfera non potevo permettermi di coltivare quei distruttivi pensieri. Era quasi un mese che eravamo bloccati da Keade e mi chiesi fin quanto avrei potuto resistere... Bagnandomi la faccia con l'acqua limpida del ruscello del villaggio, mi feci coraggio. Incamminandomi verso la boscaglia andai alla ricerca della vecchia Miko.
Improvvisamente una voce proveniente dai cespugli disse il mio nome " Kagome". Uscendo dagli arbusti, l'anziana sacerdotessa, mi venne incontro. " Ehi. Ben sveglia, figliola" mi salutò sorreggendo un cesto pieno zeppo di erbe mediche.
" Buon giorno a te, Kaede" accennai un inchino " stavo venendo a darti una mano " le spiegai con un sorriso.
" be... ti ringrazio per il pensiero ma, come puoi ben vedere, ho già tutto quello che mi accorre" soffiò portando il suo sguardo al contenitore.
" vedo, vedo" guardai le tante erbe raccolte. " be, se ti serve altro pos-.." ma non ebbi il tempo di poter concludere la frase che qualcuno alle mie spalle strepitò il mio nome.
" Kagome!!" Era Shippo, quel piccolo e affezionato demone volpe. " Buon giorno!!" esclamò saltando sulla mia spalla con un bel sorriso in volto.
" Ehi! buon giorno, Shippo" Lo strinsi tra le mie braccia. Mi voleva tanto bene questo piccolo cucciolo demoniaco che aveva solo una sessantina d'anni di vita.....eheheheheh...( si, avrebbe l'età di mio padre questo bambino ....anzi... di mio nonno!)
" Buon giorno Divina Kagome!" Salutò Miroku agitando la sua mano con accanto a se una Sango ancora intontita dal sonno.
" Ehi!! Ciao ragazzi!" Ricambiai con entusiasmo.
Finalmente la giornata stava prendendo un'altra piega. E così , dopo i convenevoli, Io e Shippo ,su consiglio di Kaede, decidemmo di fare un giro nei dintorni del villaggio per vedere le novità della giornata. Inevitabilmente, però, ci mettemmo a giocare con i bambini del posto. Il piccolo demone tentava di farmi compagnia, di tenermi su di morale e non lo ringrazierò mai abbastanza per essermi stato vicino. Riuscì persino a farmi dimenticare per qualche istante d'Inuyasha, Kikyo e tutto il resto. Credo di non aver riso così tanto in tutta la mia vita. Arrivata l'ora di pranzo, però, giunse tempo di separarsi. Arrivati al bivio ognuno prese strade diverse.
" non è stato divertente?" chiesi a Shippo appollaiato sulla mia spalla.
" Si, si! Certo che questi bambini sono davvero creduloni, ihihihih " sghignazzò la piccola volpe divertita.
" Su via, sono ancora piccoli" ribattei annoiata.
" ma anch'io sono piccolo" disse scendendo dalla mia spalla incrociando le braccia con disappunto" ma non sono così credulone!" sbottò con rabbia.
" Questo perché tu sei intelligente" gli ricordai superandolo. Lo vidi arrossire un pochino ma si meritò quel complimento.
" si, è vero" mi seguì imbarazzato.
" perché adesso sei arrossito?" chiesi divertita per la sua reazione. Ormai era come un figlio per me.
" nulla!" disse il povero Shippo cercando di non far pesare la cosa. Facendo finta di nulla scostai la stuoia per entrare a casa della vecchia miko.
" Siamo qui" annunciai entrando con Shippo accanto a me. Eppure, proprio all'ingresso, vidi davanti ai miei occhi Inuyasha seduto mentre stringeva tra le sue braccia una Kikyo ansimante.
" Ti avevo detto di non alzarti, maledizione!" il mezzo-demone ammonì la sua amata pieno di rabbia mentre portava il suo viso a quello di lei.
" Inuyasha, perdonami" sussurrò la sacerdotessa trattenendo i suoi lamenti di dolore.
Il mio cuore si accartocciò pian piano nel vedere quella scena straziante e così.... familiare. Un tempo vissi anch'io quella stessa situazione, io fui al posto di Kikyo. Mi sentii morire letteralmente e il vomito iniziò a salirmi in gola. Ero stata una vera e propria stupida nel credere a Inuyasha. Senza rendermene conto non riuscii più a muovermi. Mi Paralizzai dallo sdegno.
" Kagome, s-sei qui?" chiese improvvisamente Sango facendomi tornare in me.
Vidi il mezzo-demone voltarsi verso di me con Kikyo che mi osservava con i suoi maledetti occhi accusatori. Mi sentii di colpo oppressa da una strana aura. Proprio in quegli istanti notai che tutti gli sguardi dei presenti pesassero sulla mia persona.
" Emm si.." dissi abbassando il capo " Credo di aver lasciato una cosa fuori" Proseguii grattandomi la testa nervosamente. " scusate, vado e torno..." voltandomi corsi a perdifiato via di lì. In quell'istante volli solo fuggire, desiderai solo scomparire...bramai solo piangere e nulla più.
" Kagome, aspetta!!" credo che urlò Shippo ma non potei guardarmi indietro poiché le lacrime inondarono il mio povero viso.
Arrivata a qualche metro dal villaggio finalmente mi fermai ansimante senza poter smettere di piangere. Finalmente ero sola....Si, mi ero fatto giocare da quell'inutile mezzo-demone come una stupida! Eppure.. io lo amavo nonostante tutto... Era una vera e propria maledizione la mia...
Asciugandomi gli occhi m'inoltrai nella foresta cercando di trovare un po' di serenità. Non avevo fame... desiderai solo restare da sola per un po'...A un certo punto mi sedetti su di una roccia e ripensai malinconicamente a Inuyasha. Ricordai di come l'avessi conosciuto, tutte quelle risate fatte insieme e a quante volte gli ero rimasta vicino nonostante tutto. Io ero stata sempre alla sua destra senza mai chiedere nulla in cambio ma nel mio intimo speravo che col tempo mi contraccambiasse. D'un tratto una domanda assalì la mia mente: 'una volta finito tutto questo... che cosa succederà?' Mi chiesi ingenuamente.
Scuotendo la testa non riuscii neanche a immaginare un possibile futuro. Non volevo assolutamente pensare a cosa sarebbe potuto accadere dopo aver sconfitto Naraku... perché sapevo che mi avrebbe fatto più male di quanto già non patissi. Tutto per uno stupido sentimento che nacque nei suoi confronti. Infondo Inuyasha non era altro che un cretino di prima categoria. Non possedeva un pregio! ' Perché dovrei star male per un deficiente simile?!' chiesi ripetutamente a me stessa ma non riuscii a trovare una risposta. Alzatami, appresi con rabbia d'aver ragione! Io soffrivo per quel sentimento... E capii che forse sarebbe stata l'ora di cancellarlo per sempre prima d'incorrere a spiacevoli conseguenze che avrebbero segnato me e il resto del mondo. Ma come avrei potuto riuscirci? Non ne avevo idea.... Sospirando, lentamente, feci strada per tornare da Kaede. Avevo perso la cognizione del tempo e non sapevo quanto fossi stata via... Quasi sicuramente avevano finito di mangiare da un pezzo.
Camminando tra quegli alberi mi si parò davanti qualcuno. Alzando lo sguardo non capii chi fosse o meglio cosa. Era un essere: alto, di carnagione violacea, aveva due occhi rosso sangue, la sua bocca ricordava quella di un ragno, in viso aveva dei tatuaggi color verde brillante che gli avvolgevano tutto il corpo e la parte inferiore della sua persona sembrò essere le zampe ossute di un aracnide. Era demone per metà ragno e per metà umano. Era un ibrido abominevole. Un brivido attraverso la mia schiena. Era spaventosamente orripilante. Udendo un sibilo provenire dalla sua mandibola, inorridii sentendomi morire. Spaventata, indietreggiai e costatai orribilmente d'essere circondata da degli esseri uguali a quel mostro.
" Co-Cosa volete da me?" sussurrai in preda al panico, ero in trappola..
" eccoti finalmente.." una voce mai sentita spezzò il silenzio come un fulmine a ciel sereno. Quelle parole provenivano dagli alberi dietro di me e così mi voltai. Vidi un demone diverso dagli altri sostare a braccia conserte sopra di un ramo di un albero. Aveva dipinto in volto un sorrisetto di compiacimento inquietante.
'Una nuova emanazione di Naraku...?' pensai incredula costatando la somiglianza con quello stupido pazzo. Quell'essere possedeva dei tratti che mi fecero però tornare alla mente Kagura. Era un uomo che indossava uno yukata bianco e verde, sul fianco sinistro portava una katana e sul suo collo vi erano gli stessi tatuaggi verdognoli posseduti dai mostri-ragno.
" compierai finalmente il tuo destino, maledetta!" Mi disse allargando il suo orrendo sorriso maligno. Non capii di cosa stesse parlando ma non ebbi neanche il tempo di poter pensare. All'improvviso, due dei suoi uomini, mi presero con delle catene i polsi e mi scaraventarono a terra con un movimento delle loro mani. Altri di loro invece iniziarono a legarmi le caviglie con altre cinghie d'acciaio . Poco dopo mi portarono le braccia dietro la schiena. Urlai aiuto con tutto il fiato che avevo in corpo ma, uno di loro, portò altre lamelle di metallo verso la mia gola così da comprimermi la trachea. Mi soffocarono lentamente.
" è Tutto Inutile, stupida ragazzina" sibilò quel mostro al mio orecchio. Lasciandomi cadere a terra ripresi finalmente un po' di fiato. Inerme, lì sentii unire le due catene con cui avevano legato. Non contenti del risultato decisero di legarne una altra di esse attorno al mio collo e la unirono a quelle dei polsi e delle gambe. Supplicai mentalmente che Inuyasha venisse a salvarmi ma... Sapevo perfettamente che fosse tutto inutile. Lui era con la sua Kikyo non avrebbe mai pensato a me. Poco dopo il capo dei mostri mi avvicinò lentamente.
"Ottimo" commentò soddisfatto l’essere infame. Non riuscii a parlare per via delle lamella di metallo che comprimevano la mia povera gola. L'aguzzino mi prese di peso caricandomi su di una sua spalla.
" la...scia....mi.." sussurrai invano ma neanche mi sentii.
Quel demone fischiò improvvisamente. Sembrava voler chiamare qualcuno e pensai che avesse chiamato rinforzi. Nel cielo, d'un tratto, apparve un terribile mostro alato fatto di ossa. Sembrò essere un cavallo o qualcosa del genere. Le sue ali erano nere esattamente come quell’oscurità che vidi all'interno della sfera dei Quattro Spiriti il giorno in cui salvai Kikyo. ' mi vuole rapire!?' urlai a me stessa e cercai di liberarmi ma non potei neanche muovermi. Chiamai ancora una volta Inuyasha in preda al panico ma niente... L'emanazione di Naraku, con un salto, cavalcò il suo fido destriero demoniaco.
" non dovete preoccuparvi, vi divertirete " rise prendendo le briglie della sua bestia.
' ti prego lasciami!!' supplicai scoppiando in lacrime.
" Andiamo Yutzuni" incitò la bestia ossuta. Sentii dei rumori di lotta sotto di me e vidi finalmente una figura tentare di venire in mio soccorso. Inuyasha era lì che mi chiamava con tutto il fiato che aveva in gola ma ormai era troppo tardi. Ero troppo lontana per essere raggiunta dal mio mezzo-demone. Non riuscendo più a sopportare la situazione svenni chiamando ancor una volta la persona che amavo con tutto il cuore...." Inu..yasha..."
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Nel fra tempo nel bosco....
" Kagome!!!!!!!!!" urlai con tutto il fiato che avevo in gola lanciando poco dopo il mio Kongosoha contro i nemici ma ormai era troppo tardi. Quel lurido bastardo l'aveva portato via con la sua strana bestia fatta di ossa.
Uccidendo gli ultimi demoni constatai che fossero molto più resistenti dei precedenti mostri affrontati. Le loro disgustose sembianze ricordavano dei ragni.
" Shippo, sta attento!"improvvisamente Sango richiamò il piccolo demone volpe vedendolo avvicinarsi a una pozza di sangue color violaceo. " il loro sangue è fatto di un acido potentissimo" lo avvertì la sterminatrice tirandolo via da lì.
" O mamma!! " urlò spaventato a morte." Inuyasha!!" si nascose dietro le mie spalle ma non avevamo tempo da perdere.
" Kagome!!!!" ripetei quel nome ancora una volta balzando sopra un ramo di un albero pronto per tentare l'inseguimento. 'Cosa vogliono fare di te!? ' pensai preparandomi a saltare sulla pianta poco più avanti ma una sensazione mi fermò di colpo. Percepii l'anima di Kikyo avvicinarsi a noi.
Mi voltai spaventato e scendendo al suolo vidi la donna comparire dai dei cespugli come un fantasma. Camminando a stento la sacerdotessa non avrebbe dovuto muoversi.
" Kikyo!" andai da poco prima che cadesse a terra. Non riusciva più reggesi sulle sue gambe. La mia Kikyo era tra le mie braccia e il suo respiro affannato mi fece solo dannare l'anima. " perché ti sei alzata!?!??!" la rimproverai fuori di me, non potevo vederla in quello stato.
" la cerimonia" sussurrò tra i suoi lamenti di dolore. " la vorranno usare per la cerimonia..." ripeté a stento.
" Quale cerimonia?" chiese Sango intimorita.
"si, è.. l'unico..modo per far sì che il desiderio si avveri..." continuò sforzandosi più di quanto avesse dovuto fare." ma prima... dovranno... far emergere i suoi veri poteri..." riuscì a pronunciare poco prima che svenisse tra le mie braccia.
'Che vuoi dire?' pensai con terrore ' Cos'è questa cerimonia??? Quali VERI POTERI!?!?!?!?!? 'furono queste le domande che trafissero la mia mente. Kaede arrivò in preda al panico mentre io confuso non seppi più che cosa fare.
To be continued. . . |
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Capitolo 3 *** Cpt 2: Reclusione. ***
Svegliatami da quel che sembrava essere un assurdo incubo, schiusi i miei occhi intrisi di sonno.
Improvvisamente sentii il mio corpo esser come paralizzato da qualcosa.
Cercai di muovermi ma non potei farlo.
Spostando il mio sguardo verso il basso, compresi che fossi legata a quelle maledette catene del mio sogno.
Le diaboliche lamelle di metallo nerastro avvolgevano il mio collo, i miei polsi e le mie caviglie come fossero le spire di un serpente.
Ero stata immobilizzata ma da chi?
D'un lampo rammentai quel che fosse accaduto tempo prima.
Ero stata rapita da quella nuova e disgustosa emanazione di Naraku.
Cavalcando la sua fida bestiola demoniaca mi rapì portandomi chissà dove.
Senza perder altro tempo guardai intorno a me.
Cercai di capire dove fosse finito il mio rapitore e in che luogo mi avesse relegata.
Nonostante la mia buona volontà fu tutto inutile.
Il buio di quella stanza offuscava la mia vista.
Riuscii a malapena a distinguere dove fossi distesa.
Mi sembrò una sottospecie di altare o qualcosa di simile perché era distesa sopra una lastra di marmo bianco.
Lo sfrigolio delle catene risuonò nelle tenebre spezzando quella pace così opprimente.
'Maledetti lasciatemi!!" urlai cercando di potermi liberare.
Fu tutto inutile.
Mi avevano legato fin troppo bene.
Non potei liberarmi.
D'un tratto udii un monotono rumori di passi.
Aumentando di intensità compresi che chiunque fosse si sarebbe diretto verso di me.
Tutto tacque.
Ebbi il cuore in gola, non ero ancora pronta per morire.
" Vi siete svegliata, finalmente" disse una voce compiaciuta.
Portai il mio volto verso la fonte del suono.
Un ombra maschile comparse davanti ai miei occhi.
Riuscii finalmente a capire a chi appartenesse quella voce.
Sforzando la mia vista, vidi il volto di colui che mi aveva rapito.
Sul suo volto si dipinse uno strano e terrificante sorrisetto.
Ancor prima che potessi rispondergli a tono, apparve accanto a lui un'altra figura ma stavolta fu femminile.
La donna che lo accompagnò indossava una lunga tunica bianca.
Il suo viso era coperto da un velo di seta incolore che mi impedii di veder dal suo naso in su.
Le labbra rosee e sottili della donna furono l'unico tono di colore che trovai in quell'oscurità.
Non so per quale ragione ma ebbi l'impressione che quell'essere fosse la morte in persona.
" potente oracolo.." l'aguzzino di Naraku la salutò chinando appena il capo di fronte ad essa.
Lei non rispose al saluto.
Senza preavviso la donna si diresse verso di me.
Si avvicinò lentamente come se godesse a farmi tremare.
Più la nostra distanza si accorciava e più la paura aumentava.
Chiusi gli occhi istintivamente chiedendo pietà.
Giunta a pochi centimetri vidi la sua mano poggiarsi vicino al mio volto.
Con le lacrime agli occhi guardai il suo viso.
Riuscii a intravedere delle ciocche corvine sotto il suo velo incolore.
" Kotezu... " la donna chiamò l'essere nato dagli scarti di quel mostro.
Da quelle parole capii subito che lei non potesse essere di certo un'umana.
" è dunque lei la ragazza?" chiese senza voltarsi verso il suo interlocutore.
In quell'istante mi chiesi se ' anche lei non è altro che l'ennesima emanazione creata da Naraku?' trattenni il fiato.
' Ma se è così, allora...' deglutii a fatica ' se è così molto presto apparirà anche lui tra questa oscurità? '
" Si, è lei " rispose annoiato il demonio dai capelli neri.
" cosa credi che sia idiota?" Incrociando le braccia davanti al suo petto voltò il suo viso alla sua sinistra infastidito.
" c-cosa volete fare di me..!? " urlai attirando l'attenzione di tutti.
In quegli attimi interminabili sperai solo che quei due mi ascoltassero. " c-cosa pensate di fare!?!?" strepitai cercando di liberarmi nuovamente dalla mia prigionia.
" Sta zitta stupida ragazzina!" mi rimproverò furiosamente il fantoccio di Naraku. Alzando la sua mano al cielo pensai che mi avrebbe picchiata ma..
La donna prese il suo polso fermandolo. " si" intervenne la donna facendo cadere il velo bianco dietro le sue spalle " sento il suo spirito " continuò avvicinando la sua mano sinistra verso di me.
Sul suo palmo vidi una strana scritta rossa che iniziò a brillare di luce propria.
Esterrefatta osservano le sue sembianze mentre quella maledetta sorrise.
Incredibilmente le sue sembianze erano gradevoli nonostante fosse evidente che fosse un demone.
Le sue orecchie erano puntute.
Le sue unghie sembravano essere artigli.
Nella sua fronte vi era inciso un simbolo rappresentante un fiore a cinque petali.
I suoi capelli erano lunghi e lisci capelli neri. E infine, i suoi occhi... i suoi... occhi... erano bianchi..
L-Le sue iridi erano inesistenti.
Non avevo mai visto nulla del genere.
'C-Che sia cieca?' pensai in stato di shock.
Con fare esperto, vidi la donna portare quella mano a qualche millimetro sopra la fonte.
Pensai istintivamente che mi stesse per uccidere con chissà quale maleficio.
Tremando chiusi gli occhi e urlai il nome di Inuyasha.
Lei rise divertita.
Il demone mosse la sua mano.
Dalla fronte scese fino ad arrivare ai miei piedi.
Di certo fu un comportamento strano ma fui così sollevata che mi avesse fatto del male.
"Si, lei ha il sigillo.." sentenziò con la sua voce solenne portando d'un lampo il palmo della sua mano sopra il mio sterno.
I suoi vistosi artigli affilati furono ad un millimetro di distanza dal mio corpo.
" sigillo?" chiese Kotezu incredulo.
" esatto..." affermò la demonessa dai lunghi capelli neri.
" questa donna porta dentro di se il sigillo..."terminò chiudendo le sue palpebre.
Riporre i suoi rasoi unì la mani come se stesse pregando chissà quale divinità.
" di che state parlando!?" strepitai cercando di avere una spiegazione.
" Tu..." disse quello spettro avvicinandosi al mio viso improvvisamente ..." Tu chi sei veramente, donna?" mi chiese obbligandomi a vedere i suoi maledetti occhi senza luce. A quelle parole, il mio intero corpo, ebbe un sussulto. Fu un vero è proprio battito. Quelle stesse parole erano state pronunciate da un’unica persona in tutta la mia vita...Già ....altri non era che Sesshomaru, in fratello maggiore di Inuyasha. Fu immediatamente dopo che io estraessi Tessaiga da quel podio. Avvenne all'intero dello scheletro del padre dei due. Senza che me ne accorgessi un flash-back invase la mia mente riportandomi a quel giorno maledetto. Ero lì adesso : |
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