Kyoko, la mia unica sposa

di Kagome 95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Kyoko, la mia unica sposa ( Prologo) ***
Capitolo 2: *** Cpt 1: Sequestro. ***
Capitolo 3: *** Cpt 2: Reclusione. ***
Capitolo 4: *** Cpt 3: Reminiscenza. ***
Capitolo 5: *** Cpt 3.2: Kagome. ***
Capitolo 6: *** Cpt 4: Dovere. ***
Capitolo 7: *** Cpt 5: Sigillo. ***
Capitolo 8: *** Cpt 6: Rivelazione. ***
Capitolo 9: *** Cpt 7: Resurrezione. ***
Capitolo 10: *** Cpt 8: Evento. ***
Capitolo 11: *** Cpt 9: Scontro. ***
Capitolo 12: *** Cpt 10: Inesplicabile. ***
Capitolo 13: *** Cpt 11: Dirimpètto. ***
Capitolo 14: *** Cpt 12 : Kyoko ***
Capitolo 15: *** Cpt 13 : Inverosimile ***
Capitolo 16: *** Cpt 14: Amarcord ***
Capitolo 17: *** Cpt 15 : Rifelssione ***
Capitolo 18: *** Cpt 16: Risveglio ***
Capitolo 19: *** Cpt 17: Perdono ***
Capitolo 20: *** Cpt 18: Enigma ***
Capitolo 21: *** Cpt 19: Presentazione ***
Capitolo 22: *** Cpt 20: Onee-Chan..? ***
Capitolo 23: *** Cpt 21: Direzione ***
Capitolo 24: *** Cpt 22: Sosta ***
Capitolo 25: *** Cpt 23: Notte ***
Capitolo 26: *** Cpt 24: Destinazione ***
Capitolo 27: *** Cpt 25: Dono ***
Capitolo 28: *** Cpt 26: Bisticcio ***
Capitolo 29: *** Cpt 27: Kunoichi ***
Capitolo 30: *** Cpt 28: Impazienza ***
Capitolo 31: *** Cpt 29: Hikari-Yume e Yami-Akumu ***
Capitolo 32: *** Cpt 30: Bivio ***
Capitolo 33: *** Cpt 31: Sintomi ***
Capitolo 34: *** Cpt 32: Preoccupazione ***
Capitolo 35: *** Cpt 33: Casa ***
Capitolo 36: *** Cpt 34: Kikyo ***
Capitolo 37: *** Chapter extra: Doujinshi to be continued. ***
Capitolo 38: *** Cpt 35: Speranza ***
Capitolo 39: *** Cpt 36: Incarico ***
Capitolo 40: *** Cpt 36: Allergia ***
Capitolo 41: *** Cpt 37: Copie ***
Capitolo 42: *** Cpt 38: Inuyoukai ***
Capitolo 43: *** Capitolo 39: Prologo ***



Capitolo 1
*** Kyoko, la mia unica sposa ( Prologo) ***


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Story Notes:

ECCO QUI LA MIA 3° FAN FICTION in progressione di pubblicazione ( è un idea più antiquata )
 

-Premessa: questa storia non c'entra nulla con il resto delle mie produzioni. NON è IL SEGUITO DI NIENTE. I NOMI UTILIZZATI NELLA SEGUENTE FAN FICTION, SONO UN "MARCHIO DI FABBRICA" DELL'AUTRICE ( PER COSì DIRE).
 
- Premessa della premessa: F.F. dedicata alla coppia Kagome X Sesshomaru ( o per meglio dire: Kyoko e Sesshomaru?). Vi chiedo perdono per gli innumerevoli errori di grammatica, sintassi, sintesi, di forma e così via. Credo sia sottinteso il mio solenne impegno a dare un senso logico a questo scritto e a poter ambire ad ottenere un finale. ( Trad: sto cercando di migliorare. NON ABBANDONO le cose facilmente. Nel caso io non aggiorni non vuol dire che non stia facendo nulla). Lavoro da sola per mia scelta personale ma questo non mi dona una giustificazione. Vi chiedo umilmente di possedere un minimo di tatto nel caso in cui vi possano disgustare le mie parole. Siate cortesi, quanto meno comprensivi e non troppo aggressivi nel rilascio delle recensioni. Sorvolo se siano negative o meno. Ma, a dire il vero, sono i commenti negative che m'interessano. Poter scoprire da una persona altra da me cosa possa pensare di una mia idea che sta prendendo forma mi intriga. Star lì a scrivere e qualora interrogarsi su questa piattaforma multimediale come poter Migliorare è gratificante.
 
-Prologo: Miei cari lettori, ci troveremo, al solito, nell'epoca Sen – Goku. Vi do un anticipazione: Sarà una storia abbastanza strana (lo ammetto persino io ). Si rompono alcuni schemi dei personaggi originali. Vi ritroverete davanti ai vostri occhi: una Kagome che non è più Kagome; vedrete un Sesshomaru a cui cederà inevitabilmente la sua corazza; dei personaggi inediti che creeranno caos e/o ordine nella vicenda. Nota Bene: Cosa interessante che abbia mai potuto riscontrare su questa F.F. è la genialità che raramente accompagna il miei pochi neuroni "gravemente deformati". La Dea Kannon, su cui scrissi alle origini del "mito", appresi la sua reale esistenza sul campo clericale pochi anni fa. Facendo studi e ricerche continue restai allibita nello scoprire che le due entità combaciassero perfettamente. Non chiedetemi come feci, a distanza di anni me ne stupisco ancora ( non sto scherzando). Codesta signorina che digita non sapeva per niente che potesse esistere una tale entità eterea fino a che non fu costretta a compiere delle ricerche su i nomi: Raiko e Reiko per l'altra mia F.F.. ( Ogni nome utilizzato per i personaggi possiede un ben determinato significato in giapponese se non fosse chiaro ). Fatto sta che, nello stesso sito di mitici eroi giapponesi, inserii per scherzare il nome Kannon. Quando comparve io ne rimasi shockata. Già è una Vera e Propria divinità Giapponese!! Wow! Stranezze su stranezze... Me ne accorgo solo adesso. Eppure, perché vi sto annoiando con questo insano sproloquio di una sociopatica dissociata? Be, sono mortificata ma dovrete leggere la storia per scoprirlo miei cari.
-Riassunto: Sarà una graziosa storia d'amore con momenti esilaranti, imbarazzanti, drammatici e non mancheranno i bei colpi di scena! OVVIAMENTE SARETE SOLO VOI A GIUDICARE! Vi ringrazio sempre in anticipo, se solo la curiosità vi portasse a leggere le mie storie o/e se vi spingesse a trascrivere qualche recensione avrò raggiunto il mio scopo. FARVI RIMANERE INCOLLATI ALLO SCHERMO è QUESTO IL MIO UNICO INTENTO<3 . QUEST'ANNO UNIVERSITà BELLI MIEI, AHAHAHAH. [ si, sto anche tentando di fare un douijnshi tutto mio ]
 
Saluti By Eriet

 

Spero vi piaccia ^_^, si l'ho fatto tutto proprio io ! attenzione l'opera è di Rumiko Takahashi, supportate gli originali

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Capitolo 2
*** Cpt 1: Sequestro. ***



Destatami dal mio sonno, mi risvegliai nel mio futon. Non so per quale ragione, eppure, mi sentii pervadere da un'inspiegabile felicità quel giorno. Ormai il nostro viaggio era volto al termine. Tutti i collaboratori di Naraku erano morti. Quel maledetto mostro era rimasto solo.  Ancora una volta eravamo stati ospiti dell'anziana Kaede quella notte. La piccola e spoglia capanna era parzialmente illuminata dalla flebile luce dell'alba. Io mi ero addormentata a qualche passo dallo spazio riservato al fuoco. Sopra il cumulo di ceneri, vi era ancora la pentola che avevamo utilizzato per la cena della sera precedente. Stropicciandomi gli occhi impastati di sonno, notai il piccolo Shippo accanto al mio cuscino dormir pesantemente. Quel tenero cucciolo di volpe era così piccolo e indifeso. Accarezzando la sua testolina rossiccia portai lo sguardo alla mia destra . Poggiati alla parete di legno, vidi la ragazza che era diventata la mia migliore amica sonnecchiare sulla spalla del suo unico amore. Sango e Miroku.. Già, gli unici che durante tutta quest'assurda storia mi erano sempre rimasti vicini. Osservandoli era evidente che quei due si amassero davvero... Si, nonostante tutto quello che avevano vissuto, riuscivano ancora ad avere la forza di amare. Erano le persone che più ammiravo e per cui nutrivo un profondo sentimento d'amicizia. I due innamorati riuscivano sempre a strapparmi un sorriso. Improvvisamente la mia attenzione fu catturata da un miagolio. Sopra le ginocchia della sterminatrice, la gattina di nome Kirara, sostava beata e tranquilla. Echeggiavano, per tutta la silenziosa casupola, i flebili respiri di chi sostava ancor tra le braccia di Morfeo. 
Rivolgendo lo sguardo verso la mia sinistra, notai con sorpresa che l'anziana miko Kaede non fosse presente . 'Probabilmente si è alzata di buon mattino per raccogliere le erbe medicinali per  il povero ferito. ' pensai con mio rammarico.
Voltandomi verso l'entrata, i miei occhi si posarono inevitabilmente sul mezzo-demone che abitualmente occupava quel posto. Con le spalle alla parete, Inuyasha tra le sue braccia incrociate, teneva stretta la sua fidata Tessaiga , l'unica eredità di quel padre sconosciuto che gli aveva donato la vita. I suoi occhi dorati erano fissi sulla povera figura che dormiva a qualche passo di fronte a se. Già... altri non era che la sua adorata... Kikyo.... L'amata d'Inuyasha era distesa in quel piccolo futon. Ancora una volta quella donna si trovava in bilico tra la vita e la morte. Quasi sicuramente il mezzo-demone aveva passato un'altra notte insonne per vegliare sulla sua amata ma chi avrebbe potuto dargli torto?.
 Si... seppur così vicino alla morte, la sacerdotessa Kikyo, era ancora in vita. Tutto questo per via del veleno che gli aveva iniettato in corpo il suo mortale nemico, Naraku. Nell'ultima lotta ingaggiata con quel mostro, per un miracolo divino, si salvò dall'essere catapultata nuovamente tra i morti. Fui proprio io a impedire che tornasse nel limbo. Fu una fortuna che i miei poteri riuscirono a proteggerci da quell'attacco devastante!! Già... Nonostante gli feci da scudo rammentai bene quel suo maledetto sguardo. In quei pochi attimi, avvolte da quella luce dirompente rosata, vidi nelle sue pozze marroni un profondo e smisurato odio...un disprezzo puro e senza fine. Dopo quel giorno Inuyasha era stato al capezzale della sua sacerdotessa. Per tre giorni, ininterrottamente, aspettò con pazienza che la donna si destasse dal suo lungo sonno.  Eppure, nonostante sapessi che fosse la cosa più giusta che Inuyasha avesse potuto fare, sentivo una parte di me esser pugnalata da una sottile lama di dolore nel vederlo così vicino a lei. Loro si amavano, era così evidente.... Sapevo che fosse sbagliata questa mia sorta d'invidia ma non potei farci nulla. Non era colpa mia se non riuscivo a non sentirmi così male nel vedere la persona che amavo vicino alla sua Kikyo. Si, perché era questa la mia colpa... Amare una persona che mai nella sua vita avrebbe potuto ricambiarmi. Il peso di provar qualcosa d'inutilmente sbagliato...Mi stava distruggendo.
Respirando a gran polmoni, tentai di cacciare via quei miei malsani pensieri. Senza ulteriori indugi mi alzai, avevo bisogno di una boccata d'aria fresca per poter cominciare la giornata.
" Già sveglia?" mi chiese Inuyasha distogliendo per un attimo lo sguardo dalla sua adorata.
" Si" risposi stiracchiandomi appena. Vedendolo fissarmi ancora avvampai. "Scusa, non ti volevo disturbare" risi nervosamente sentendomi in imbarazzo. " Vado a dare una mano a Kaede" corsi spedita verso la porta celando, dietro un falso sorriso, il malessere che dilaniava la mia anima. Il mezzo-demone non rispose nemmeno alle mie parole cosa che mi diede un immane sollievo. Non vedevo l'ora di scappar via da quella situazione opprimente. Spesso e volentieri vagavo per la foresta in compagnia di Shippo o dei bambini del villaggio per questo motivo. Non era colpa mia se non potevo sopportare di vedere i suoi maledetti occhi traboccare d'amore per lei... Infondo sono pur sempre un essere umano. Anch'io provo dei sentimenti ed era proprio questo il problema. A causa della sfera non potevo permettermi di coltivare quei distruttivi pensieri. Era quasi un mese che eravamo bloccati da Keade e mi chiesi fin quanto avrei potuto resistere... Bagnandomi la faccia con l'acqua limpida del ruscello del villaggio, mi feci coraggio. Incamminandomi verso la boscaglia andai alla ricerca della vecchia Miko.
Improvvisamente una voce proveniente dai cespugli disse il mio nome " Kagome". Uscendo dagli arbusti, l'anziana sacerdotessa, mi venne incontro. " Ehi. Ben sveglia, figliola" mi salutò sorreggendo un cesto pieno zeppo di erbe mediche.
" Buon giorno a te, Kaede" accennai un inchino " stavo venendo a darti una mano " le spiegai con un sorriso.
" be... ti ringrazio per il pensiero ma, come puoi ben vedere, ho già tutto quello che mi accorre" soffiò portando il suo sguardo al contenitore.
" vedo, vedo" guardai le tante erbe raccolte. " be, se ti serve altro pos-.." ma non ebbi il tempo di poter concludere la frase che qualcuno alle mie spalle strepitò il mio nome.
" Kagome!!" Era Shippo, quel piccolo e affezionato demone volpe.  " Buon giorno!!" esclamò saltando sulla mia spalla con un bel sorriso in volto.
" Ehi! buon giorno, Shippo" Lo strinsi tra le mie braccia. Mi voleva tanto bene questo piccolo cucciolo demoniaco che aveva solo una sessantina d'anni di vita.....eheheheheh...( si, avrebbe l'età di mio padre questo bambino ....anzi... di mio nonno!)
" Buon giorno Divina Kagome!" Salutò Miroku agitando la sua mano con accanto a se una Sango ancora intontita dal sonno.
" Ehi!! Ciao ragazzi!" Ricambiai con entusiasmo.
Finalmente la giornata stava prendendo un'altra piega. E così , dopo i convenevoli, Io e Shippo ,su consiglio di Kaede, decidemmo di fare un giro nei dintorni del villaggio per vedere le novità della giornata. Inevitabilmente, però, ci mettemmo a giocare con i bambini del posto. Il piccolo demone tentava di farmi compagnia, di tenermi su di morale e non lo ringrazierò mai abbastanza per essermi stato vicino. Riuscì persino a farmi dimenticare per qualche istante d'Inuyasha, Kikyo e tutto il resto. Credo di non aver riso così tanto in tutta la mia vita. Arrivata l'ora di pranzo, però, giunse tempo di separarsi. Arrivati al bivio ognuno prese strade diverse.
" non è stato divertente?" chiesi a Shippo appollaiato sulla mia spalla.
" Si, si! Certo che questi bambini sono davvero creduloni, ihihihih " sghignazzò la piccola volpe divertita.
" Su via, sono ancora piccoli" ribattei annoiata.
" ma anch'io sono piccolo" disse scendendo dalla mia spalla incrociando le braccia con disappunto" ma non sono così credulone!" sbottò con rabbia.
" Questo perché tu sei intelligente" gli ricordai superandolo. Lo vidi arrossire un pochino ma si meritò quel complimento.
" si, è vero" mi seguì imbarazzato.
" perché adesso sei arrossito?" chiesi divertita per la sua reazione. Ormai era come un figlio per me. 
" nulla!" disse il povero Shippo cercando di non far pesare la cosa. Facendo finta di nulla scostai la stuoia per entrare a casa della vecchia miko.
" Siamo qui" annunciai entrando con Shippo accanto a me. Eppure, proprio all'ingresso, vidi davanti ai miei occhi Inuyasha seduto mentre stringeva tra le sue braccia una Kikyo ansimante.
" Ti avevo detto di non alzarti, maledizione!" il mezzo-demone ammonì la sua amata pieno di rabbia mentre portava il suo viso a quello di lei.
" Inuyasha, perdonami" sussurrò la sacerdotessa trattenendo i suoi lamenti di dolore.
Il mio cuore si accartocciò pian piano nel vedere quella scena straziante e così.... familiare. Un tempo vissi anch'io quella stessa situazione, io fui al posto di Kikyo. Mi sentii morire letteralmente e il vomito iniziò a salirmi in gola. Ero stata una vera e propria stupida nel credere a Inuyasha. Senza rendermene conto non riuscii più a muovermi. Mi Paralizzai dallo sdegno.
" Kagome, s-sei qui?" chiese improvvisamente Sango facendomi tornare in me.
Vidi il mezzo-demone voltarsi verso di me con Kikyo che mi osservava con i suoi maledetti occhi accusatori. Mi sentii di colpo oppressa da una strana aura. Proprio in quegli istanti notai che tutti gli sguardi dei presenti pesassero sulla mia persona.
" Emm si.." dissi abbassando il capo " Credo di aver lasciato una cosa fuori" Proseguii grattandomi la testa nervosamente. " scusate, vado e torno..." voltandomi corsi a perdifiato via di lì. In quell'istante volli solo fuggire, desiderai solo scomparire...bramai solo piangere e nulla più.
" Kagome, aspetta!!" credo che urlò Shippo ma non potei guardarmi indietro poiché le lacrime inondarono il mio povero viso.
Arrivata a qualche metro dal villaggio finalmente mi fermai ansimante senza poter smettere di piangere. Finalmente ero sola....Si, mi ero fatto giocare da quell'inutile mezzo-demone come una stupida! Eppure.. io lo amavo nonostante tutto... Era una vera e propria maledizione la mia...
Asciugandomi gli occhi m'inoltrai nella foresta cercando di trovare un po' di serenità. Non avevo fame... desiderai solo restare da sola per un po'...A un certo punto mi sedetti su di una roccia e ripensai malinconicamente a Inuyasha. Ricordai di come l'avessi conosciuto, tutte quelle risate fatte insieme e a quante volte gli ero rimasta vicino nonostante tutto. Io ero stata sempre alla sua destra senza mai chiedere nulla in cambio ma nel mio intimo speravo che col tempo mi contraccambiasse. D'un tratto una domanda assalì la mia mente: 'una volta finito tutto questo... che cosa succederà?' Mi chiesi ingenuamente.
Scuotendo la testa non riuscii neanche a immaginare un possibile futuro. Non volevo assolutamente pensare a cosa sarebbe potuto accadere dopo aver sconfitto Naraku... perché sapevo che mi avrebbe fatto più male di quanto già non patissi. Tutto per uno stupido sentimento che nacque nei suoi confronti. Infondo Inuyasha non era altro che un cretino di prima categoria. Non possedeva un pregio! ' Perché dovrei star male per un deficiente simile?!' chiesi ripetutamente a me stessa ma non riuscii a trovare una risposta. Alzatami, appresi con rabbia d'aver ragione! Io soffrivo per quel sentimento... E capii che forse sarebbe stata l'ora di cancellarlo per sempre prima d'incorrere a spiacevoli conseguenze che avrebbero segnato me e il resto del mondo. Ma come avrei potuto riuscirci? Non ne avevo idea.... Sospirando, lentamente, feci strada per tornare da Kaede. Avevo perso la cognizione del tempo e non sapevo quanto fossi stata via... Quasi sicuramente avevano finito di mangiare da un pezzo.
 Camminando tra quegli alberi mi si parò davanti qualcuno. Alzando lo sguardo non capii chi fosse o meglio cosa. Era un essere: alto, di carnagione violacea, aveva due occhi rosso sangue, la sua bocca ricordava quella di un ragno, in viso aveva dei tatuaggi color verde brillante che gli avvolgevano tutto il corpo e la parte inferiore della sua persona sembrò essere le zampe ossute di un aracnide. Era demone per metà ragno e per metà umano. Era un ibrido abominevole. Un brivido attraverso la mia schiena. Era spaventosamente orripilante. Udendo un sibilo provenire dalla sua mandibola, inorridii sentendomi morire. Spaventata, indietreggiai e costatai orribilmente d'essere circondata da degli esseri uguali a quel mostro.
" Co-Cosa volete da me?" sussurrai in preda al panico, ero in trappola..
" eccoti finalmente.." una voce mai sentita spezzò il silenzio come un fulmine a ciel sereno. Quelle parole provenivano dagli alberi dietro di me e così mi voltai. Vidi un demone diverso dagli altri sostare a braccia conserte sopra di un ramo di un albero. Aveva dipinto in volto un sorrisetto di compiacimento inquietante.
'Una nuova emanazione di Naraku...?' pensai incredula costatando la somiglianza con quello stupido pazzo. Quell'essere possedeva dei tratti che mi fecero però tornare alla mente Kagura. Era un uomo che indossava uno yukata bianco e verde, sul fianco sinistro portava una katana e sul suo collo vi erano gli stessi tatuaggi verdognoli posseduti dai mostri-ragno.
" compierai finalmente il tuo destino, maledetta!" Mi disse allargando il suo orrendo sorriso maligno. Non capii di cosa stesse parlando ma non ebbi neanche il tempo di poter pensare. All'improvviso, due dei suoi uomini, mi presero con delle catene i polsi e mi scaraventarono a terra con un movimento delle loro mani. Altri di loro invece iniziarono a legarmi le caviglie con altre cinghie d'acciaio . Poco dopo mi portarono le braccia dietro la schiena. Urlai aiuto con tutto il fiato che avevo in corpo ma, uno di loro, portò altre lamelle di metallo verso la mia gola così da comprimermi la trachea. Mi soffocarono lentamente.
" è Tutto Inutile, stupida ragazzina" sibilò quel mostro al mio orecchio. Lasciandomi cadere a terra ripresi finalmente un po' di fiato. Inerme, lì sentii unire le due catene con cui avevano legato. Non contenti del risultato decisero di legarne una altra di esse attorno al mio collo e la unirono a quelle dei polsi e delle gambe. Supplicai mentalmente che Inuyasha venisse a salvarmi ma... Sapevo perfettamente che fosse tutto inutile. Lui era con la sua Kikyo non avrebbe mai pensato a me. Poco dopo il capo dei mostri mi avvicinò lentamente.
"Ottimo" commentò soddisfatto l’essere infame. Non riuscii a parlare per via delle lamella di metallo che comprimevano la mia povera gola.  L'aguzzino mi prese di peso caricandomi su di una sua spalla.
" la...scia....mi.." sussurrai invano ma neanche mi sentii.
Quel demone fischiò improvvisamente. Sembrava voler chiamare qualcuno e pensai che avesse chiamato rinforzi. Nel cielo, d'un tratto, apparve un terribile mostro alato fatto di ossa. Sembrò essere un cavallo o qualcosa del genere. Le sue ali erano nere esattamente come quell’oscurità che vidi all'interno della sfera dei Quattro Spiriti il giorno in cui salvai Kikyo. ' mi vuole rapire!?' urlai a me stessa e cercai di liberarmi ma non potei neanche muovermi. Chiamai ancora una volta Inuyasha in preda al panico ma niente... L'emanazione di Naraku, con un salto, cavalcò il suo fido destriero demoniaco.
" non dovete preoccuparvi, vi divertirete " rise prendendo le briglie della sua bestia.
' ti prego lasciami!!' supplicai scoppiando in lacrime.
" Andiamo Yutzuni" incitò la bestia ossuta. Sentii dei rumori di lotta sotto di me e vidi finalmente una figura tentare di venire in mio soccorso. Inuyasha era lì che mi chiamava con tutto il fiato che aveva in gola ma ormai era troppo tardi. Ero troppo lontana per essere raggiunta dal mio mezzo-demone. Non riuscendo più a sopportare la situazione svenni chiamando ancor una volta la persona che amavo con tutto il cuore...." Inu..yasha..."







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Nel fra tempo nel bosco....

 
 
" Kagome!!!!!!!!!" urlai con tutto il fiato che avevo in gola lanciando poco dopo il mio Kongosoha contro i nemici ma ormai era troppo tardi. Quel lurido bastardo l'aveva portato via con la sua strana bestia fatta di ossa.
Uccidendo gli ultimi demoni constatai che fossero molto più resistenti dei precedenti mostri affrontati. Le loro disgustose sembianze ricordavano dei ragni.
" Shippo, sta attento!"improvvisamente Sango richiamò il piccolo demone volpe vedendolo avvicinarsi a una pozza di sangue color violaceo. " il loro sangue è fatto di un acido potentissimo" lo avvertì la sterminatrice tirandolo via da lì.
" O mamma!! " urlò spaventato a morte." Inuyasha!!" si nascose dietro le mie spalle ma non avevamo tempo da perdere.
" Kagome!!!!" ripetei quel nome ancora una volta balzando sopra un ramo di un albero pronto per tentare l'inseguimento. 'Cosa vogliono fare di te!? ' pensai preparandomi a saltare sulla pianta poco più avanti ma una sensazione mi fermò di colpo. Percepii l'anima di Kikyo avvicinarsi a noi.
Mi voltai spaventato e scendendo al suolo vidi la donna comparire dai dei cespugli come un fantasma. Camminando a stento la sacerdotessa non avrebbe dovuto muoversi.
" Kikyo!" andai da poco prima che cadesse a terra. Non riusciva più reggesi sulle sue gambe. La mia Kikyo era tra le mie braccia e il suo respiro affannato mi fece solo dannare l'anima. " perché ti sei alzata!?!??!" la rimproverai fuori di me, non potevo vederla in quello stato.
" la cerimonia" sussurrò tra i suoi lamenti di dolore. " la vorranno usare per la cerimonia..." ripeté a stento.
" Quale cerimonia?" chiese Sango intimorita. 
"si, è.. l'unico..modo per far sì che il desiderio si avveri..." continuò sforzandosi più di quanto avesse dovuto fare." ma prima... dovranno... far emergere i suoi veri poteri..." riuscì a pronunciare poco prima che svenisse tra le mie braccia. 
'Che vuoi dire?' pensai con terrore ' Cos'è questa cerimonia??? Quali VERI POTERI!?!?!?!?!? 'furono queste le domande che trafissero la mia mente. Kaede arrivò in preda al panico mentre io confuso non seppi più che cosa fare.
 




 To be continued. . .

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Capitolo 3
*** Cpt 2: Reclusione. ***


Svegliatami da quel che sembrava essere un assurdo incubo, schiusi i miei occhi intrisi di sonno. Improvvisamente sentii il mio corpo esser come paralizzato da qualcosa. Cercai di muovermi ma non potei farlo. Spostando il mio sguardo verso il basso, compresi che fossi legata a quelle maledette catene del mio sogno. Le diaboliche lamelle di metallo nerastro avvolgevano il mio collo, i miei polsi e le mie caviglie come fossero le spire di un serpente. Ero stata immobilizzata ma da chi? D'un lampo rammentai quel che fosse accaduto tempo prima. Ero stata rapita da quella nuova e disgustosa emanazione di Naraku. Cavalcando la sua fida bestiola demoniaca mi rapì portandomi chissà dove. Senza perder altro tempo guardai intorno a me. Cercai di capire dove fosse finito il mio rapitore e in che luogo mi avesse relegata. Nonostante la mia buona volontà fu tutto inutile. Il buio di quella stanza offuscava la mia vista. Riuscii a malapena a distinguere dove fossi distesa. Mi sembrò una sottospecie di altare o qualcosa di simile perché era distesa sopra una lastra di marmo bianco. Lo sfrigolio delle catene risuonò nelle tenebre spezzando quella pace così opprimente.
'Maledetti lasciatemi!!" urlai cercando di potermi liberare. Fu tutto inutile. Mi avevano legato fin troppo bene. Non potei liberarmi. D'un tratto udii un monotono rumori di passi. Aumentando di intensità compresi che chiunque fosse si sarebbe diretto verso di me.
Tutto tacque. Ebbi il cuore in gola, non ero ancora pronta per morire. " Vi siete svegliata, finalmente" disse una voce compiaciuta. Portai il mio volto verso la fonte del suono. Un ombra maschile comparse davanti ai miei occhi. Riuscii finalmente a capire a chi appartenesse quella voce. Sforzando la mia vista, vidi il volto di colui che mi aveva rapito. Sul suo volto si dipinse uno strano e terrificante sorrisetto. Ancor prima che potessi rispondergli a tono, apparve accanto a lui un'altra figura ma stavolta fu femminile. La donna che lo accompagnò indossava una lunga tunica bianca. Il suo viso era coperto da un velo di seta incolore che mi impedii di veder dal suo naso in su. Le labbra rosee e sottili della donna furono l'unico tono di colore che trovai in quell'oscurità. Non so per quale ragione ma ebbi l'impressione che quell'essere fosse la morte in persona. " potente oracolo.." l'aguzzino di Naraku la salutò chinando appena il capo di fronte ad essa. Lei non rispose al saluto. Senza preavviso la donna si diresse verso di me. Si avvicinò lentamente come se godesse a farmi tremare. Più la nostra distanza si accorciava e più la paura aumentava. Chiusi gli occhi istintivamente chiedendo pietà.
Giunta a pochi centimetri vidi la sua mano poggiarsi vicino al mio volto. Con le lacrime agli occhi guardai il suo viso. Riuscii a intravedere delle ciocche corvine sotto il suo velo incolore. " Kotezu... " la donna chiamò l'essere nato dagli scarti di quel mostro. Da quelle parole capii subito che lei non potesse essere di certo un'umana. " è dunque lei la ragazza?" chiese senza voltarsi verso il suo interlocutore.
In quell'istante mi chiesi se ' anche lei non è altro che l'ennesima emanazione creata da Naraku?' trattenni il fiato. ' Ma se è così, allora...' deglutii a fatica ' se è così molto presto apparirà anche lui tra questa oscurità? '
" Si, è lei " rispose annoiato il demonio dai capelli neri. " cosa credi che sia idiota?" Incrociando le braccia davanti al suo petto voltò il suo viso alla sua sinistra infastidito.
" c-cosa volete fare di me..!? " urlai attirando l'attenzione di tutti. In quegli attimi interminabili sperai solo che quei due mi ascoltassero. " c-cosa pensate di fare!?!?" strepitai cercando di liberarmi nuovamente dalla mia prigionia.
" Sta zitta stupida ragazzina!" mi rimproverò furiosamente il fantoccio di Naraku. Alzando la sua mano al cielo pensai che mi avrebbe picchiata ma..
La donna prese il suo polso fermandolo. " si" intervenne la donna facendo cadere il velo bianco dietro le sue spalle " sento il suo spirito " continuò avvicinando la sua mano sinistra verso di me. Sul suo palmo vidi una strana scritta rossa che iniziò a brillare di luce propria. Esterrefatta osservano le sue sembianze mentre quella maledetta sorrise.
Incredibilmente le sue sembianze erano gradevoli nonostante fosse evidente che fosse un demone. Le sue orecchie erano puntute. Le sue unghie sembravano essere artigli. Nella sua fronte vi era inciso un simbolo rappresentante un fiore a cinque petali. I suoi capelli erano lunghi e lisci capelli neri. E infine, i suoi occhi... i suoi... occhi... erano bianchi.. L-Le sue iridi erano inesistenti. Non avevo mai visto nulla del genere. 'C-Che sia cieca?' pensai in stato di shock.  Con fare esperto, vidi la donna portare quella mano a qualche millimetro sopra la fonte. Pensai istintivamente che mi stesse per uccidere con chissà quale maleficio. Tremando chiusi gli occhi e urlai il nome di Inuyasha. Lei rise divertita. Il demone mosse la sua mano. Dalla fronte scese fino ad arrivare ai miei piedi. Di certo fu un comportamento strano ma fui così sollevata che mi avesse fatto del male.
"Si, lei ha il sigillo.." sentenziò con la sua voce solenne portando d'un lampo il palmo della sua mano sopra il mio sterno. I suoi vistosi artigli affilati furono ad un millimetro di distanza dal mio corpo.
" sigillo?" chiese Kotezu incredulo.
" esatto..." affermò la demonessa dai lunghi capelli neri. " questa donna porta dentro di se il sigillo..."terminò chiudendo le sue palpebre. Riporre i suoi rasoi unì la mani come se stesse pregando chissà quale divinità.
" di che state parlando!?" strepitai cercando di avere una spiegazione.
" Tu..." disse quello spettro avvicinandosi al mio viso improvvisamente ..." Tu chi sei veramente, donna?" mi chiese obbligandomi a vedere i suoi maledetti occhi senza luce. A quelle parole, il mio intero corpo, ebbe un sussulto. Fu un vero è proprio battito. Quelle stesse parole erano state pronunciate da un’unica persona in tutta la mia vita...Già ....altri non era che Sesshomaru, in fratello maggiore di Inuyasha. Fu immediatamente dopo che io estraessi Tessaiga da quel podio. Avvenne all'intero dello scheletro del padre dei due. Senza che me ne accorgessi un flash-back invase la mia mente riportandomi a quel giorno maledetto. Ero lì adesso : Inuyasha stava per essere ucciso dallo youkai ed io avevo tra le mani quella spada malconcia. " S-scusate l'ho estratta io " balbettai sentendo quel rospo annunciare ai presenti che avevo fatto. Avevo adesso gli occhi di tutti su di me. Lentamente portai il mio sguardo al cimelio incredula. ' questa sarebbe la spada del gran Generale Cane?' pensai poco prima che la voce di Inuyasha mi riportasse nel mondo reale. L'imponente Sesshomaru adesso era a pochi centimetri dal mio viso. Spaventata ed incredula non riusci a capire come avesse fatto. Quei suoi maledetti occhi dorati erano così freddi ma allo stesso tempo così profondi. Il mio cuore adesso batteva così forte per l'immonda paura che mi provocava. "Tu chi sei veramente, donna?" spezzo il silenzio la sua voce profonda facendomi sobbalzare " e come hai fatto ad estrarla?" chiese senza distogliere i suoi occhi. Si, il principe dei demoni, fratello d'Inuyasha, era lì che cercava di scrutare nella mia anima. Tremavo senza poterlo evitare, tremava persino il mio cuore davanti al suo cospetto. Sesshomaru poco dopo mi attaccatò senza alcun ripensamento. Ivano mi ero riparata dietro quella spada malconcia. Caddi a terra pregando il cielo che la mia vita non terminasse in quel modo. Tutto adesso era nero. Credetti che il cuore si fosse fermato per sempre. Si... mi sembrò di rivivere un lungo sonno. Tutto era tinto di rosso ' chi sei tu?' qualcuno mi chiese nel mio sonno. Improvvisamente compresi cosa stessi facendo. Aprendo i miei occhi di scatto non riuscii a capire perché stessi dormendo. In preda al panico urlai ' no!!!!! voglio vivere!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!' lo gridai con tutto il fiato che avevo. Alzandomi di scatto capii che non ero morta, che era stato un incubo. Vedendo Inuyasha inveii contro di loro per poi dare la spada al mio amato mezzo demone....
.
" i-io.." balbettai spaventata . " io sono Kagome!" esclamai arrabbiata per quella sua affermazione! che voleva dire !!??
" no, non lo sei. La Kagome di cui parli non esiste..." disse passandomi una mano davanti agli occhi.." ricorda... chi sei realmente..." sembrava cercasse d'ipnotizzarmi con quel movimento ripetitivo.
" cosa..?" chiesi incredula " aspetta!" Urlai cercando di farla smettere. All'improvviso vidi una luce bianca risplendere fortissima inghiottendo ogni cosa. Chiusi saldamente gli occhi e urlai in preda al panico. Pensai d'essere morta...
Forse perdetti i sensi per un po'. Quando rinvenni mi sedetti di scatto ansimante. Quel peso non gravava più sul mio corpo magicamente. Tentennante toccai il mio collo libero dalle catene. Incredula guardai i miei polsi e le mie caviglie tutto era scomparso. ' allora era solo un sogno ' pensai sollevata e così poggiai la mia mano al suolo per sorreggermi il busto. A quel contatto però...compresi che sotto di me vi erano dei fili d'erba verdognoli. Alzando il mio sguardo, il sole mi accecò e lentamente capii d'essere all'aria aperta e più precisamente in un prato verdeggiante. Senza perdere tempo mi alzai e iniziai a correre. Dovevo subito trovare qualcuno che mi aiutasse. Immediatamente sperai d'incontrare Inuyasha o i miei amici. Urlando i loro nomi desiderai di capire al più presto cosa stesse succedendo. " Inuyasha!!! Shippo!! Sago, Miroku!!! Dove siete!?!?!" Gridai ancora ma d'un tratto, in lontananza, vidi una bambina dai lunghi capelli neri e ondulati. Mi fermai cercando di capire chi fosse. " ehi!!" cercai di attirare la sua attenzione ma era troppo lontana. La piccola, poco dopo, iniziò a giocare con un bambino dai capelli corti e argentei. Entrambi ridevano e le loro voci infantili risuonavano da per tutto. Erano piccoli, forse non avevano più di 7/8 anni. ' ma che significa?' pensai incredula assistendo a quella scena così stranamente familiare...Scuotendo la testa tornai in me e ricominciai a correre tentando di raggiungerli.
" Ehi scusate!!!!!" Gridai ma, a qualche metro da loro, le figure scomparvero com'erano apparse... nel nulla. ' che sta succedendo..?' pensai impaurita.
" Kyoko.."  sentii quel nome essere pronunciato da qualcuno dietro di me. Quella voce...... Mi voltai spaventata cercando di capire chi fosse stato ma non c'era nessuno. Iniziò a farmi male la testa come se mi stesse per esplodere. Poggiando una mano sulla mia fronte dolorante cercai di attenuare quel dolore. Indietreggiando impaurita, inciampai su di un sasso perdendo l'equilibrio. Precipitai all'indietro ma qualcuno mi afferrò prontamente la mano frenando la mia caduta.
Quella presa possente era fin troppo conoscente. 'Inuyasha?'  lo chiamai mentalmente vedendo quella mano artigliata stringere la mia. Rivolsi il mio viso verso chi mi avesse salvata ma...ma.... non era lui. Credetti di vedere chi fosse ma ,in quell'istante, mi risvegliai urlando. Adesso mi trovavo contro un freddo pavimento di pietra, ero nuovamente incatenata in quell'angusto luogo senza luce.
' che cosa significa!? che voleva significare quel sogno così strano!?' Sbottai dimenandomi in preda alle lacrime. ' Inuyasha!!!' urlai mentalmente supplicandolo di venirmi a salvare.' Questa storia non mi piace!!'


 
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 Nel frattempo nella capanna di Kaede....
 
 
 
Non c'erano notizie, nulla. Kagome si era volatilizzata come se non fosse mai esistita. Speravo solo che lei stesse bene e fosse ancora in vita. Kikyo invece era ancora instabile. Le sue ferite non si erano rimarginate. Dopo ore interminabili di urla di dolore finalmente la mia amata aveva preso sonno. Sospirando cercai di poter pensare dove Naraku avesse portato Kagome. Già, era stata portata via da me. Il quel momento ripensai proprio alle parole di KiKyo nel bosco, prima che peggiorasse, parlò di una cerimonia ma nessuno di noi aveva idea di cosa stesse parlando.... Ma anche se fosse stato vero, com'era possibile che lei lo sapesse? Questa domanda mi tormentava. ' cosa ci nascondi ?' mi chiesi guardando il suo pallido viso. D'un tratto vidi la mia amata dimenarsi nel sonno. Dandogli soccorso notai che la sua fronte scottasse più del fuoco. Kaede era accanto a me e senza perdere tempo iniziò a bagnare la fronte della povera sorella maggiore. " Kikyo..." dissi il suo nome con il cuore in gola. Aveva la febbre troppo alta. " Kikyo, calmati" la supplicai stringendo la sua mano nella mia. Avevo le lacrime agli occhi, non riuscivo a vederla in quello stato...
" dovrà compiere il suo destino.." sussurrò divincolandosi nel sonno.
'Che sta a significare?' pensai tra le lacrime. "Di che destino stai parlando Kikyo? E poi di chi parli???" urlai prendendo il suo viso. Incontrando i suoi occhi sperai nel profondo del mio cuore che non parlasse di Kagome.
 
 
 

To be continued. . .

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Capitolo 4
*** Cpt 3: Reminiscenza. ***


Ancora una volta mi ritrovai contro quel pavimento gelido. Lentamente le mie palpebre divennero sempre più pesanti. Ero troppo stanca e terrorizzata per riuscire a star sveglia. Quei maledetti mostri mi tolsero i vestiti obbligandomi a indossare una tunica identica a quello della demonessa cieca. Fui inerme sotto quelle bestie che mi spogliarono di tutto. Solo il Signore sapeva quanta paura provai. Solo Dio conobbe quanta vergogna patii in quegli istanti. Avrebbero potuto fare di me ciò che volevano. Fu solo un miracolo se non abusarono di me. Cercai in vano di ricacciare indietro le lacrime.... Senza emettere alcun lamento, cadde dai miei occhi la frustrazione che leniva la mia anima. Mi avevano tolto la dignità. Mi avevano distrutto. Loro mi avrebbero costretta a far quel che volevano. Loro mi avrebbero tolto l'integrità del mio essere..
Il tempo sembrava esser cessato di esistere. Nell'oscura prigione c'eravamo solo io e il dolore. Non avevo idea di quanto tempo passò da quando mi sottrassero dai miei amici. Quei giorni ora erano così lontani, tanto da farmi credere che fosse passata un eternità . Il buio regnava e con esso il silenzio. Forse mi addormentai o svenni proprio in quei momenti o prima....Non saprei dire. Ricordo solo che quando riaprii con riluttanza i miei occhi sperai che fosse un incubo. Fu tutto inutile ovviamente. Sbattendo le mie stanche palpebre cercai di capire dove fossi. D'un tratto apparse davanti a me un immenso specchio.
' che cosa sarà mai...? ' pensai immediatamente guardando, riflesso nello specchio, l'oscurità pura e semplice. Mossi i miei arti con stanchezza per cercare di avvicinarmi. Le catene sembravano essere state allentate magicamente. Senza forze mi sorressi sulle mie braccia tremanti. Istintivamente portai la mia attenzione alle lamelle di metallo. Con mia somma sorpresa vidi che le catene si fossero fuse con il terreno sottostante. Impaurita mi mise seduta e non riuscii a capire se fosse successo senza alcun preavviso. Confusa cerca di capire se fosse un altro dei miei sogni oppure la realtà. Guardandomi intorno furiosamente fece si che il rumore metallico prodotto dallo sfregolio delle catene divenne assordante. Tappandomi le orecchie gemetti dal dolore e anche se con lentezza l'eco si dissolse. Dovevo essere in una stanza ma...Niente...Completamente niente.. Ero nel nulla. Non c'era ne inizio ne fine. Non vi era alcuna via d'uscita. Nessuno a cui chiedere aiuto. C'ero solo io e basta. Abbassando il mio sguardo pensai al peggio. Nutrii il vago sospetto che fosse tutta opera dell'emanazione di Naraku. Credetti fin da subito che quel mostro sarebbe apparso per uccidermi. Senza preavviso quel sospetto divenne pian piano una certezza. Supplicai mentalmente che mi lasciassero andare. Sapevo di non meritare la morte, non sarebbe stato giusto. Piangendo mi strinsi con fare protettivo. Sperai che mi sbagliassi. Chiesi a Dio di aiutarmi con ogni mezzo. Stavo impazzendo. Non riuscivo più a comprendere cosa fosse reale o meno. " Vi prego lasciatemi andare!!" supplicai tra le lacrime. Tenendo la testa tra le mani desiderai che tutto finisse in fretta. Si udiva solo l'eco dei miei lamenti. " perché mi state facendo questo !?" gridai nell'oscurità piena di rabbia. Mi piegai in due dal dolore. Stavo uscendo fuori di testa. Non ne potevo più. Dovevo uscire da quel posto immediatamente.
D'un tratto qualcosa placò la mia disperazione. Con la coda dell'occhio credetti di veder qualcosa muoversi all'interno dello specchio. Sgranai i miei occhi in preda al panico.
' è...è lui non è vero?' Deglutii a fatica. ' Sei qui per uccidermi non è vero?' Tremando alzai il mio viso. " Naraku? " pronunciai il nome del mio boia. Inaspettatamente non trovai né quel mostro né la mia immagine riflessa. Trovai invece i due bambini che avevo incontrato qualche tempo fa nei miei incubi.
Stavano ancora una volta giocando spensieratamente. Passo dopo passo, dei giochi di colori brillanti sostituivano l'oscurità sotto di loro. Da quella danza nacque lentamente il cielo azzurro. Da quel vortice di colori si creò un prato verdeggiante. Osservai quella trasformazione con incredula. Ebbi la sensazione che avessi davanti ai miei occhi una finestra su un altro mondo. Avevo assisto alla creazione di un paesaggio così bello. Pian piano il paesaggio invase interamente ogni parte dello sconfinato specchio. Quando sentii il vento sfiorarmi il viso pensai che loro avessero creato la vita. I bambini adesso giocavano spensieratamente nel nuovo panorama. Inevitabilmente la mia attenzione andò su chi fossero. Subito compresi che fossero un maschio e una femmina. Il piccolo aveva dai lisci capelli a caschetto argentati ed ebbi la vaga impressione che fosse poco più grande della femminuccia. La piccola , invece, aveva dei lunghi capelli ondulati di colore nero. Entrambi indossavano dei kimoni principeschi e sfarzosi. La bambina l'aveva blu scuro con dei ricami primaverili di color viola mentre il maschietto l'aveva grigiastro con dei ricami floreali di color indaco .
" non mi prendi!" sentii una voce infantile esclamare improvvisamente. La piccola fece la linguaccia al ragazzino poco prima che lui la rincorresse.
" invece si!" ribatté il piccolo infastidito dalla provocazione .
 Le risate dei due echeggiavano dappertutto. Il mio cuore mi si strinse inspiegabilmente. 'Che sia Inuyasha quel bambino?' pensai portando la mia mano al petto. 'No...' deglutii a fatica. 'no, non è lui...' scossi il capo stringendo il colletto della tunica incolore. Mi soffermai sui loro piccoli visi. Fu uno shock quando compresi la verità. Quei volti, quei tratti, quelle movenze.... non appartenevano a un.... essere umano. Anche se lontana, vidi distintamente dei segni demoniaci. Sulle loro guance erano ben visibili degli strani disegni ma non riuscii a identificarli perché di muovevano troppo velocemente. I due birbanti, ignari della mia presenza, continuarono imperterriti a giocare ad acchiapparello come nulla fosse. Si schivavano, si azzuffavano, balzavano a destra e a sinistra come se la forza di gravità fosse inesistente. Osservare i due piccoli demoni fece solo rasserenare il mio animo...Sembravano essere così felici. D'un tratto fui colpita da una folta di vento. Chiusi gli occhi cercando di proteggermi dalla povere.
" su, avanti" una voce profonda spezzò le risate dei bambini. " il pranzo è pronto." tuonò severamente. Una figura imponente maschile apparve alla destra dei bambini. Era a braccia conserte mentre aspettava pazientemente che i piccoli lo ascoltassero. L'uomo aveva dei lunghi capelli argentei raccolti in una coda posta sopra la sua nuca. Anche lui indossava un Kimono sfarzoso di colore bianco. Accecata dai detriti non riuscii a vedere oltre. Stropicciandomi gli occhi sforzai la mia vista. Vidi i piccoli guardare quell'uomo così alto dare loro spalle. Senza esitazione i due seguirono la strana figura. Volli fermarli ma, poco prima che potessi dar fiato alla bocca, i tre furono colpiti da una brezza... Sotto i miei occhi, le loro figure si disciolsero nel nulla. Incredula rabbrividii.  
' cos'è un'illusione? ' pensai spaventata a morte. ' forse erano degli spiriti? ' abbassai il mio sguardo ' o forse sono caduta vittima di un'altra trappola di Naraku? ' riflettei sentendomi indifesa. D'un lampo, alla destra dello specchio, vidi che i due bambini fossero riapparsi. Notai che fossero cresciuti. Adesso avevano al massimo sulla decina d'anni l'uno.
Era decisamente estate. Il sole si fece accecante. I due indossavano dei kimoni estivi. Spensierati passeggiavano tranquillamente per la foresta. Il kimono corto di color viola con ricami floreali azzurri della ragazzetta copriva appena le sue ginocchia. Ai piedi aveva delle eleganti ballerine nere esattamente come i suoi capelli che le arrivano quasi fino ai fianchi. Il ragazzo, invece, indossava una casacca bianca senza maniche, un pantalone rosso sbiadito e un paio di strani stivali neri. I suoi lisci capelli argentati coprivano adesso la cervicale.
I due camminavano accanto e passo dopo passo uscirono dalla fitta boscaglia in cui si erano infilati. D'un tratto la piccola si sedette su un tronco. Dandomi le spalle, la demonessa osservava il suo amichetto fermo davanti a se. Il compagno si stava allenando a sferrare dei pugni contro un albero. L'ometto gridava e provava le sue mosse. D'un lampo indietreggiò e sferrò un colpo micidiale contro la povera camelia. Con quel destro spezzò l'arbusto a metà. La piccola rise agitando le sue gambe avanti indietro." sei davvero il migliore di tutti!" commentò lei entusiasta battendo le mani.
" spero solo un giorno di essere come mio padre..."  le rispose l'amico chinando il capo verso il pugno chiuso davanti a se.
I suoi occhi erano celati sotto quella frangetta argentea. Non mi fu concesso di poterli vedere neanche una volta... La ragazzina si fermò di colpo. Compresi subito che quei due si volessero bene. La bambina scese da tronco e prese per il braccio il suo amichetto obbligandolo a guardare il viso di lei.
" lo sarai di certo" disse affettuosamente la piccola chinando il capo verso la sua sinistra. Poco dopo la sentii ridere di contentezza. Prendendo la mano di quel ragazzino ripresero il loro cammino correndo insieme verso la sinistra dello specchio. Ebbi l'impressione che stessero tornando finalmente verso casa ma poi scomparvero di nuovo. In lontananza riapparve la piccola. Doveva avere credo 12 anni o poco più. La vidi salutare verso di me. 'Sta salutando me?' pensai incredula. I suoi capelli neri adesso arrivavano fino al fondo schiena.
" Kyoko!" disse la voce del ragazzo che apparve alla mia destra. Ero entrata dentro la scena. I due si corsero incontro senza esitare. Lei lo abbracciò teneramente.
Allontanandola da se" ma dov'eri finita!" L'ammoni fuori di sé il ragazzino.
" sono andata a prenderti una cosa..." disse lei con un sorriso smagliante." tieni!" esclamò porgendogli un pacchetto.
" eh?" chiese lui incredulo vedendo il suo dono tra le mani
" buon compleanno!" esultò lei abbracciandolo nuovamente. Il ragazzetto ero incredulo. Incuriosito, sciolse il nastro verde. Il giovane demone ne tirò fuori un specie di kimono bianco con le maniche rosse come il sangue. Mi sembrò conoscente.
" m-ma... è.."balbettò il ragazzo shockato.
" sta tranquillo " lo tranquillizzò "tra qualche tempo vi verrà perfetto" amorevole accennò un sorriso.
" t-ti.. ringrazio.." balbetto il demone mentre le sue guance divennero rossicce. forse di era davvero imbarazzato. Senza neanche accorgermene a quella scena così tenera.
" ti voglio bene fratellone"  disse la ragazza abbracciandolo dandogli un bacio sulla guancia.
" emm... a-anche io...K- Kyoko..." disse lui, a stento, diventando rossissimo in volto. Al quel ragazzino piaceva moltissimo quella ragazzetta e si vedeva.
Il vento cominciò a soffiare sempre più forte tanto da obbligarmi a chiudere gli occhi. Quando lì riaprii però tutti erano scomparsi. Il sole stava tramontando all'orizzonte e vidi alla mia destra qualcuno. Erano ancora quei 2? si ma adesso era molto più grandi. Ora erano un uomo ed una donna. Lui indossava quel kimono che un tempo gli regalò la bambina. Si suoi capelli argentei adesso arrivavano agli stinchi. Lei portava i suoi mossi e lunghi capelli neri raccolti in un nastro. Quelle onde erano talmente lunghe che le arrivano alle caviglie. Era così regale. Indossava un kimono nero con ricami argentei. Camminavano l'uno accanto a l'altro costeggiando un piccolo laghetto. Era come se si volessero dire qualcosa. Lei stritolava le sue mani nervosamente e Lui non osava avvicinarsi più di tanto a lei. Che avessero litigato?no... era ben altro che li tormentava.
" Kyoko..." Pronunciò lui fermandosi all'improvviso. La sua voce era profonda aveva bloccato il tempo.
" si..?" chiese la ragazza volandosi terrorizzata verso di lui. Fu in quel preciso istante che vidi finalmente il suo viso. I suoi occhi... erano azzurri... e quel viso... era... il mio! Sulle guance aveva dei strani segni demoniaci Bluastri. Sembravano cicatrici lasciati da degli artigli e sulla fronte intravidi un disegno celato sotto quella frangia.
Mi manco il respiro e tutto fini. Mi svegliai impaurita e disgustata.
Ero tornata alla realtà. Incatenata come sempre a quel destino. Mi sentivo male, stavo per vomitare. Pregai Inuyasha di venirmi a salvare da quella follia...ma era inutile. Lui non sarebbe venuto a soccorrermi, non più...
La porta dietro le sbarre si aprii e ne usci quel Kotezu.
"speri ancora che arrivi il tuo bell'Inuyasha?" chiese lui con dissenso avvicinandosi alla inferriata" Ma fattene una ragione, lui ama quella kikyo." disse il diavolo poggiandosi alla barre di metallo.
" sta zitto! "Urlai fuori di me.
" non capisco perchè vi state auto-lesionando con questo stupido amore, Kagome" sussurrò l'essere immondo " neanche vale la pena sprecare un parola per quell'Inuyasha" sospirò stanco chiudendo gli occhi.
" non l'ho deciso io!" Esclamai dimenandomi.' non ho deciso io di Amarlo...' gridai mentalmente.
" ne siete così convinta?" mi chiese serio come non lo era mai stato.
" che vorresti insinuare!?" Sbottai incontrando i suoi occhi rossi.
" pensate" mi disse senza che distogliesse il suo sguardo dal mio " perché vi siete innamorato di lui?" mi chiese gelidamente.
' perchè?' mi chiesi confusa . Non ebbi una risposta immediata. Non avevo mai riflettuto su il vero perché provassi amore per Inuyasha. Forse per lo stare assieme.. ? o per il fatto che mi aveva salvato la vita....? per avermi protetta ? ma.. queste risposte erano più delle vaghe domande... Rimasi in silenzio non riuscendo a rispondere a quella semplice domanda. Infondo il mezzo-demone si comportava come me come faceva con tutti. Io non ero speciale hai suoi occhi. Ero una dei tanti a cui salvò la vita.
" accusate lui di avervi trattato come un rimpiazzo per quella Kikyo, ma non vi siete mai chiesta se voi avete fatto lo stesso ?" Chiese aprendo la porta d'ingresso soghignando. " ingenua " rise scomparendo dietro di essa.
Che voleva insinuare? che io vedessi in Inuyasha qualcun altro? che provassi.. amore... non per lui.. ma per chi mi rappresentava...? No. No, era solo un assurdità! che idee volevano mi mettessi in testa!?!? 'io sono Kagome' pensai ' un studentessa degli anni 2000! è basta!' esclamai. Non c'è altro da dire! io ero questo e nulla di più.
" Dici solo assurdità!" urlai sfogandomi. Non c'era più nessuno.... Eravamo io e il silenzio.
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Quella stessa notte....






Finalmente un attimo di riposo. Rin si era addormentata finalmente. Quanto odiavo vederlo così spensierata, tanto se fosse successo qualcosa ne avrei risposto IO.
'Stupida bambina umana!! Prima o poi ti farò vedere io eheheheheh' pregustando il momento in cui ce l'avrei fatta pagare.
" Jacken" improvvisamente una voce mi fece saltare in aria.
" ahh!!!" urlai in preda al panico riconoscendola immediatamente . " P-Padrone !!! vi prego non mi uccidete " mi inchinai più volte. Titubante dopo numerosi inchini cercai di capire cosa volesse fare. Padron Sesshomaru mi osservava con i suoi occhi gelidi.
" non so di cosa tu stia parlando " rispose infastidito il principe dei demoni. " sono qui per avvertirti che andrò via per qualche tempo" mi spiegò pacatamente eppure notai subito che aveva qualcosa di diverso " dovrai badare a Rin, fino al mio ritorno" ordinò in fine Sesshomaru.
" ahhh, si non vi preoccupate, farò come desiderate padrone " ricambiai con un sorriso più genuino possibile. Senza dire una parola facendo per andarsene quando una foglia cadde. In quel preciso istante mi ricordò qualcosa. Senza esitare mi decisi a parlare " aspettate padrone " lo chiamai " se posso chiedervi, dove andrete?" chiesi cautamente e lui di fermò di colpo. " non voglio assolutamente importunarla ma..." mi feci coraggio e continuai a parlare " Forse sapete dove si trovi quel mostro di Naraku?" domanda e d'un lampo fui investito da un senso di oppressione inaspettata.
" Naraku...." ripetè il suo nome facendomi sobbalzare dalla paura .
" Emmm!! mi perdoni non volevo !! chiedo scusa per avervi chiesto !! torno subito alle mie mansioni !!! " scoppiai in lacrime cercando di recuperare la situazione. 
" No." soffiò poco prima che scappassi . Sesshomaru adesso guardava la luna con occhi così malinconici. 
" P-Pa-Padrone..." sussurrai e lui scomparve nella foresta. Senza un perché.... Che cosa gli era successo? perché avevo avuto il sentore di vedere quel che veramente celava ? 
Tutta la notte pensai al padrone per cercare di capire cose fosse successo. Io ero il servitore di Sesshomaru da anni .... e solo una volta lui si era comportato in modo simile.... Solo UNA VOLTA e ...e... La luna era identica a questa.  
" Jaken " mi chiamò padron-Sesshomaru.
" padrone ditemi? ho fatto qualcosa che non va?" tremai spaventato a morte.
" andrò via per qualche tempo" statico mi comunicò.
" emmm si...." senza esitare il padrone andò via subito senza darmi alcuna spiegazione. Preoccupato che fosse colpa mia rimasi lì ad aspettarlo per giorni. Proprio mentre stavo bevendo dell'acqua un essere disgustoso si avvicinò a me.
" tks, tu sei l'animale di compagnia di Sesshomaru " mi disse sghignazzando.
" che cosa vuoi da me stupido demone!?" gli urlai contro e lui mi diede un calcio in faccia.
" dov'è Sesshomaru?" domandò mentre io mi disperavo dal dolore.
" non ve lo dirò mai!" cercai di trovare una via di fuga.
" ....già... quando imparerai..." sospirò chiudendo gli occhi. Non avevo idea di cosa parlasse eppure fece per andar via.
" aspettate voi sapete dov'è?" colsi la palla al balso. "hei!!!! "
Dopo pochi giorni Sesshomaru tornò ma copresi anche io che qualcosa in lui era diverso....
Jacken...Dov'è padrone?" si svegliò Rin... ormai era l'alba.
" Non lo so Rin" le risposi. " non lo so " chinai il capo con stanchezza.





To Be Continued ....

 

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Capitolo 5
*** Cpt 3.2: Kagome. ***


 
 
 
 
Non so quanto tempo passò dopo che gli sgherri di Naraku mi diedero da "mangiare". Nell'oscurità udii un tonfo, aprendo gli occhi vidi qualcuno entrare nella prigione. Prendendomi di peso mi misero seduta. I mostri-ragno non persero tempo e mi imboccarono senza troppi complimenti. A quanto sembrava era arrivata l'ora di cena o di pranzo, non so. Mi costrinsero a mangiare una colloso pappetta di riso giallastra. L'odore era vomitevole. Supplicai più volte di lasciarmi andare. Cercai di divincolarmi, di fuggire, di oppormi ma loro mi tapparono il naso. Poco dopo non riuscii più a trattenere il fiato. Fui obbligata ad ingerire quell'obbrobrio rischiando allo stesso tempo di morire soffocata da quello che tornava su. Volevo solo morire. Disperandomi cercai di trattenere tutta la merda che avevo del mio stomaco. Sarebbero stati capaci di farmi magiare il mio stesso vomito uno seconda volta. Conati più tardi ebbero la conferma che stessi digerendo la " deliziosa " poltiglia. Scaraventandomi a terra, mi lasciarono piangere contro il pavimento. Pensai , in un primo momento, che per un po' mi avrebbero lasciata in pace. Avrei potuto così raccogliere i piccoli pezzi della mia dignità e iniziare a sperare.... Ma non fu così. Quando smisi di piangere quei maledetti aprirono nuovamente la mia cella. Credetti che fosse solo uno dei tanti incubi che torturavano la mia psiche. Ancor prima di capire le loro reali intenzioni, mi afferrarono per i capelli e mi trascinarono fuori dalla prigione senza alcun ritegno. " Da brava, andiamo!" rise divertito uno di loro.
" Vi prego!! Dove mi state portando?!" chiesi in preda alle lacrime di dolore.
"Cara principessa, " intervenne il l'altro demone dalla faccia di maiale. " L'oracolo vuole vedervi" grugnì la guardia.
Non capii bene ma desiderai che quel dolore finisse al più presto. Passo dopo passo, gradini dopo gradini, d'un tratto i due si fermarono. Era tutto celato dall'ombra. Dietro di me vidi una maestosa porta di legno. Battendo i piedi per terra diedero il comando per sì che si aprissero. " vi prego " supplicai poco prima che la luce mi accecasse. ' quindi è ancora giorno?' pensai ma tutto fu spazzato via quando ri-iniziarono a trascinarmi. La mie urla echeggiavano nella sala. Giunti finalmente al centro della stessa, i mostri, mi lanciarono davanti a loro. Sbattendo contro una pila di scalini sputai del sangue. Mi ero rotta il labbro inferiore durante l'impatto per mia sfortuna. " vi prego..." sussurrai ma i due mi alzarono la testa costringendomi a vedere cosa vi fosse davanti ai miei occhi. Eccola. Ero al cospetto della demonessa dagli occhi ceruli. La sala era gigantesca odornata di ogni preziosità. L'oracolo sedeva su di un trono dorato. Dietro di lei una gigantesca vetrata colorata illuminava tutta la stanza. Facendo un semplice movimento con le dita, la demonessa, diede il comando ai suoi sudditi di lasciarmi." allora, ditemi"  disse la 'regina' con la sua voce profonda e statica " state comprendendo la verità?" Mi chiese rivolgendo lo sguardo alla sua destra senza un perché.
" non so di cosa stai parlando!" Gli urlai  mentre i 2 sgherri indietreggiarono impauriti. " che cosa dovrei capire?" Esclamai fuori di me sentendomi presa in giro.
" secondo te perché sareste venuta in questo mondo?" domandò dirigendosi verso di me.
" io sono qui..." cercai di trovare le parole. La signora demoniaca improvvisamente si sedette sulle ginocchia a pochi centimetri da me. " p-per la sfera dei 4 spiriti!" gli risposi sonoramente cercando di colpirla ma ero bloccata.
" perché.. io sono" deglutii a fatica non vedendola scomporsi. " io sono..." me le strapparono dal cuore " La reincarnazione di una sacerdotessa vissuta... 50 anni fa..." spiegai malinconicamente pendendo di colpo tutto il mio spirito combattivo.
D'un tratto lei accennò un agghiacciante sorrisetto " è errato." mi corresse alzandosi.
" E-Errato?" balbettai pensando fosse impazzita " m-ma.. io.." dissi incredula mentre i suoi servitori mi permisero di alzarmi.
" Probabilmente.." chiuse le sue palpebre " all'interno della sfera, l'anima di quell'umana, ne era rimasta imprigionata " continuò dirigendosi al suo trono .
" e con ciò che ..?" cercai di chiederle ma mi bloccò prima ancora che potessi finire la frase.
" Portatela nella sua stanza!!" pronunciò con rabbia portando una sua mano verso la sua destra" ancora non è pronta.." concluse mentre i suoi uomini mi trascinarono via "Ma molto presto" pronunciò voltandosi verso di me " lo sarà.." sibilò con un orrendo sorriso di compiacimento "Quando l'ultimo peso della sua anima sarà abbattuto.." portò le sue mano davanti ai suoi fianchi con i palmi rivolti verso il tetto. Il suo viso guardava in alto come se stesse contemplando qualcosa." Tutto Sarà Rivelato " furono le sue ultime parole.
" nooo Aspetta!!!" prendendomi di peso mi riportarono alle cella. " FERMIII LASCIATEMII!!" Mi opposi con forza.
" eccoci arrivati piccola. ahahaahha" risero i 2 sgherri gettandomi dentro alla cella. " povera, ti abbiamo fatto del male?"chiese divertito chiudendo la prigione a chiave.
" nooo aspettate!!" cercai una spiegazione ma nulla . Ben preso i miei pensieri si fecero vivi. 'peso?' mi chiesi dolorante per tutte le botte che avevo ricevuto' Ma di che sta parlando quella pazza!?' pensai incredula mentre gridai a sguarcia gola di lasciarmi andare. Ma non c'era più nessuno....Nessuno che stava ad ascoltarmi... Ero ... Sola. Cadde il pesantemente il silenzio tra quelle mure di pietra, gelide e spoglie. Cadde la consapevolezza che tutto quello che stava succedendo mi avrebbe portato ad una fine. La follia...o la morte... Si stavano solo divertendo a far di me quello che voleva e come più gli aggradava. Erano semplice creta nelle loro ossute mani. Tela bianca su cui tingere il sanguinoso finale della mia vita.
Frustrata mi misi a piangere non potendone più. Avrei preferito morire a quel punto. All'improvviso fecero capolino, poco distante da me, dei flebili raggi biancastri.' è già notte?' pensai. Con tutta la forza che avevo in corpo, mi trascinai verso la piccola apertura e vidi finalmente la Luna. Lì, sovrana indiscussa della notte, Libera e Imponente. 'Finalmente uno spiraglio di luce tra queste tenebre' sospirai mentalmente con le lacrime agli occhi ' se solo potessi venire a salvarmi Inuyasha..' pensai trai singhiozzi.
Lentamente mi addormentai per la stanchezza. La luna sembrava trasmettermi il suo tepore.. anche se sapevo , in cuor mio, che fosse impossibile...
   I suoi raggi.. così labili.. non avrebbe potuto riscaldare la mia carne. E così Fantasticai. Sognai d'essere con i miei amici: Shippo, Kirara, Sango, Miroku e Inuyasha. Eravamo tutti in bellissimo prato. Io ero intenta a acciuffare il piccolo demone volpe. Quando sopra una collina vidi la piccola Rin con accanto a se Koaku e Jacken. La bambina corse verso di me e l'accolsi tra miei braccia teneramente. Ero così felice di rivederla dopo così tanto tempo. Lentamente anche gli altri due ci raggiunsero. Sango corse verso il fratello per stringerlo tra le proprie braccia. Kirara si strusciò sulle gambe del ragazzo e Miroku con un sorriso gli chiese se stesse bene. Non ricordo le esatte parole che dissero, rammento solo che fossero tutti felici. Quando.. d'un tratto si alzò una folata di vento. Riaprii i miei occhi e comparve davanti a me Kikyo. La sacerdotessa dai lisci capelli neri si diresse verso di noi spezzando l'armonia che si era venuta a creare.
Accennai un sorriso per salutarla ma non contraccambiò. Kykio non poteva certo camminare, lei era in fin di vita.. 'Forse' pensai 'si tratta di un furto molto prossimo?' compresi che quella non fosse assolutamente la realtà. Inuyasha andò incontro al suo amore chiedendogli immediatamente come stesse. La ragazza non gli rispose e scostò lo sguardo con imbarazzo. Che si vergognasse di qualcosa? Non lo so.  All'improvviso il mio cuore vibrò. Qualcosa o qualcuno mi sollevò. Tutti mi guardarono attirate delle mie urla. Sentivo un sguardo in particolare gravare dietro di me. Prendendomi di coraggio mi voltai e lo vidi.
La figura possente di un uomo era mi stava dando le spalle. Aveva dei argentati e lisci che fluttuavano nel vento. Indossava uno specie di Kimono bianco. Si, era lo stesso di quel qualcuno che conoscevo benissimo. Il battito si fece più accelerato. Non c'era più nessuno accanto a me. Eravamo soli. Io difronte a quell'essere. Mossi un passo verso di lui incuriosita da quella figura ma caddi. Principianti in quello che sembrava essere dirupo senza fondo.
Rivivetti d'un lampo tutta la mia vita. Quando Nacqui, mia madre, mio padre , mio fratello, la morte di mio padre, il primo giorno di medie , le mie amiche di scuola, l'essere stata catapultata nel pozzo, la conoscenza di Inuyasha, la sfera, i miei amici, l'essere scapata più volte alla morte , il prato, quell'essere e quel passo fatale che mi condusse alla morte. Fui rivolta l'uscita che diventava sempre più piccola. Allungai la mia mano pronunciando il nome del mio mezzo demone. Tutta ad un tratto, la stessa, fu afferrata saldamente da qualcuno. Si mi aveva salvato, qualcuno aveva affettato finalmente la mia mano ma non era ....Inuyasha. Era ..E-Era" Sesshomaru...!? " Incredula mi paralizzai ritrovandomi tra le braccia di quel demone che stava precipitando insieme a me nelle tenebre.
"K-Kagome?" chiese la voce di Sango preoccupata rimbombando da per tutto.. Ritornai al momento prima di cadere. Avevo fatto quel passo senza che fosse successo nulla. Tutta ad un tratto vidi quella possente figura voltarsi. Era bellissimo. Mi mancò un battito. Venni inghiottita da quegli occhi. Rivivendo in un solo momento tutte le volte che mi salvò la vita, che aveva aiutato il fratello sotto una mia supplica e di come cerca di scrutare all'interno della mia anima. Si , Era Sesshomaru, il Principe dei demoni.
Era la prima volta che l'avevo così vicino a me. Voltò il suo viso verso il mio. Ero impietrita da suo maledetto sguardo.
" chi sei tu veramente?" domandò con la sua voce gelida e profonda. Mi sentii morire. " allora, tu chi sei?" ripeté dall'alto della sua altezza.  D'un lampo vidi il suo viso a pochi centimetri dal mio. " dimmi chi sei" Mi ordinò statico.
Nei suoi occhi ardeva un fuoco che mi stava consumando l'anima. Impietrita dalla sua vicinanza iniziai e pensare che non poteva essere reale.Il demone mosse un mano verso di me. Credetti che mi avrebbe ucciso ma, il demone, lo poggiò il suo palmo sulla mia guancia cercando nei miei occhi qualcosa. ' che cosa vuoi da me?' mi chiesi terrorizzata.
A quella mia domanda mentale lui si bloccò non capendone il motivo. Lo sentii dire qualcosa di incomprensibile senza fiato, come se provasse egli stesso timore.  So solo che, poco dopo, lui si avvicinò alle mie labbra per poi baciarle. A quel contato mi risvegliai urlando. Ero completamente zuppa di sudore. 'Che significa!?' urlai mentalmente.' CHE COSA SIGNIFICA? ' Gridai ancora una volta. Mi sentii così male per quello che avevo appena sognato.
Cercai di calmarmi eppure nulla aveva senso!
Questa non era la prima volta che sognavo quel demone! ma perché mi doveva baciare?
Quelle poche volte in cui mi salvò la vita, le stesse notti lo sognavo.. a dire.. il vero. Ogni volta si manifestava nei miei sogni senza preavviso. Anche se appariva solo per pochi attimi avrei tanto desiderato sentir pronunciare dalla sua bocca un " come ti senti...?" in quei attimi di terrore. Era strano lo so.. ma..il mio cervello faceva così. Io non capivo perchè mi salvasse la vita eppure sospettavo solo che fosse per sconfiggere il nemico, Naraku.
 Ogni volta che intervenisse tra me e ma morte, il principe dei demoni, si fermava statico volgendo il suo viso verso di me. Le sue pozze d'orate si fissavano nei i miei occhi castani. Forse per costatare che stessi bene? No, era lo stesso guardo che fece vedendomi per la prima volta. Mi scrutava nelle mia anima, cercava qualcosa. Come fosse un ossessione, un tormento che lo assillava nel profondo. 
Tirando un sonoro respiro, guardai fuori da quel piccolo spiraglio. La luna era ancora al suo posto non facendomi sentir sola.
" chissà.. se questa volta.. sarai.. di nuovo tu a salvarmi..." dissi malinconicamente sperando che almeno quel demone incomprensibile potesse aiutarmi.
 
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 Nel fra tempo nella grande sala al piano di sopra.


Tutto finalmente era ritornato alla normalità.
" molto bene" pronunciò il maestoso oracolo alzandosi dal suo sfarzoso trono. " presto sarà pronta"  disse portando il suo viso alla splendente signora della notte.
" ne siete sicura?" Chiesi io indispettito. Sarebbe stato meglio che fosse la verità, altrimenti ne sarebbe andata di mezzo la mia vita.
" si" annuì " altri 2 giorni e tutto sarà perfetto" confessò soddisfatta del suo operato. Annoiato rientrai nella grande sala del trono. Si stavano dato un gran da fare per preparare l'imminente cerimonia. ' Tanta premura per una stupida umana' pensai dirigendomi verso la mia camera. Percorrendo gli ampi corridoi il mio unico pensiero andò a quella donna. ' ma ne varrà veramente la pena?' 
" Hai sentito?" chiese una voce nel corridoio. Sapevo chi fosse ancor prima di intravedere la sua figura nell'ombra.
"Si " risposi a quel maledetto poggiato adesso contro la parete di legno dietro di me .
" non vedo l'ora che accada" commentò quel verme. Ignorandolo, p
roseguii per la mia strada non prestandogli attenzione. Quel Naraku quindi mi stava controllando perchè non si fidava di me. Quel brutto bastardo mi aveva fatto sorvegliare da quel ragazzino impudente. ' puoi fare quello che vuoi, idiota, non mi importava' pensai chiudendo la porta dietro di me. ' Presto il sigillo si spezzerò, no? ' continuai sfilandomi l'armatura '  presto otterrò grazie a quelle babbee il potere che mi spetta' risi di gusto per la loro stupidità.
 
' si.' mi sedetti sul mio letto ' Ben presto, mio caro Naraku, ti farò pagare per tutto quello che hai fatto' giurai stringendo nel mio pugno l'unico ricordo di lei. ' Cara sorella' contemplai quel ventaglio ' troverò la mia vendetta .









To Be Continued

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Capitolo 6
*** Cpt 4: Dovere. ***


 
Nuovamente ero seduta in quel prato con quei bambini giocare e ridere felici. Nonostante era una scena già vista accennai un sorriso senza poterne fare a me. Non capivo perché lì sognassi costantemente ma non era così male. All'improvviso vidi la bambina saltare sopra la schiena del suo amichetto quando i suoi occhioni azzurri si scontrarono con i miei.
" e voi chi siete?" disse la piccola stranita scendendo dalla schiena del maschietto. Aveva parlato con me ed anche se lentamente prese per mano il ragazzino dai corti capelli argentei. Spiazzata compresi fin da subito che non era possibile. Loro erano dentro quello specchio, come potevano vedermi?
" io.." balbettai incredula. Quella ragazzina era uguale ma lei era un demone, cosa che già sapevo. Nelle sue guance si vedevano distintamente due piccole onde blu macchiargli le guance e sulla fronte sembra esserci una stella.
A causa della frangetta del bambino non riuscii a vedere il suo viso perfettamente.
" cosa volete?" chiese la piccola gelida come il marmo. Era così scostante e severa. Sembra quasi non avesse vita. Quei suoi occhi castani divennero improvvisamente azzurri come il cielo. Sussultai non comprendendo la sua reazione. Sembrava volesse uccidermi con lo sguardo.
" io non voglio nulla.." mi alzai spaventata. Tutto in torno a noi si dipinse di rosso e mi accorsi orribilmente che fossi entrata dentro la scena. Una scena terrificante dove il rosse del sangue tingeva tutto il paesaggio. Un vento impetuoso ci colpi tutta ad un tratto. 
" chi sei veramente donna!?" tuonò una voce di donna. Aprendo i miei occhi scoprii con orrore che la voce provenisse da quella piccola demonessa che ghignava mostruosamente. Distogliendone lo sguardo mi fu concesso finalmente sapere chi fosse quel bambino. I suoi occhi erano dorati, aveva del viola sulle guance e sulla fronte una luna blu troneggiava sovrana. 
" S-Sesshomaru!?"esclamai e spinta dal vento cadi all'indietro ma invece di cadere sul terreno precipitai come fossi caduta in un dirupo. Giù, sempre più giù e quell'orribile sensazione di andare incontro alla morte mi stava facendo urlare dalla disperazione. Sapevo di avevo già vissuto una cosa simile, che quella stessa scena mi fosse familiare eppure non potei evitare di urlare e piangere dalla disperazione.
Urlai Aiuto a gran voce. La spalla d'un tratto cominciò a bruciarmi inspiegabilmente. Toccandola vidi la mia mano tingersi di sangue. 'Sono ferita?' pensai ' ma come ho fatto?' mi chiesi senza trovarne risposta. Sembrava essere davvero la fine dei miei gironi. Forse Naraku mi aveva attirata in questa illusione. Inerme mi aveva ferita a morte lanciandomi in questo dirupo senza preoccuparsi di legarmi? Ero così confusa. Sentivo che ben presto sarei arrivato al fondo dell'oscuro precipizio. Chiusi gli occhi e pregai. D'un lampo una mano mi bloccò afferrando la mia. Stringendo i miei occhi dalla paura percepii qualcuno prendendomi tra le sue braccia. Ricordo che mi strinse a se protettivamente ed piansi stringendolo a me. D'istinto pensai fosse Inuyasha che finalmente era venuto a salvarmi ma...Quando sentii il mio salvatore ringhiare mi si bloccò il cuore. Quel sibilo assordante rimbombò ovunque e senza pensarci l'uomo si avvicinò alla parete di roccia mettendosi in orizzontale. Utilizzando le su gambe come molla utilizzo le sue gambe. Balzò da una pare all'altra così da poter frenare la caduta mentre remando mi chiedevo chi fosse e se ci fossimo salvati. Urlai in preda al panico sperando di none essere sbalzata via da quella velocità. Piantando i suoi artigli contro una roccia sporgente lo sentii sorridere per poi iniziare a risalire il dirupo prete dopo parte. ' Dio aiutaci ' pregai ma pochi attimi di paura dopo uscimmo dallo strapiombo. Non riuscivo a staccarmi da lui.
" G-Grazie..." sussurrai in lacrime sentendomi finalmente al sicuro ma lui non mi allontanò anzi cadendo sulle sue gambe mi strinse così forte da farmi bloccare il respiro.
Seduta tra le sue gambe mi feci stringere teneramente. Con il favore della luce vidi le mie lacrime macchiare il kimono bianco e rosso che indossava. ' ti prego non lasciarmi ' pensai quando ad un tratto vidi qualcosa di lanoso muoversi nel terreno sottostante. Le sua braccia avvolgevano la mia vita e il suo tiepido respiro soffiava sulla mia nuca. Abbassando appena lo sguardo notai che petto fosse contro una armatura. Le mie bracci avvolte nel suo collo mi fecero vedere i suoi lunghi e lisci capelli argentei rispendere a causa dei raggi del sole.' C-Cosa?' tremai senza parole. Deglutii a fatica comprendendo cosa fosse quella cosa lanosa sotto si me. Titubante rivolsi il mio viso verso il mio salvatore comprendendo già chi fosse..' S-Se-Seesshomaru?' balbettai incredula sentendo la sua mano accarezzarmi la guancia. Il mio cuore stava esplodendo mentre le sue labbra erano così vicine alla mie. I suo maledetti erano così profondi da portermici specchiare dentro. Se mi avesse baciato in quell'istante avrei perso il senno. Poggiando la sua fronte contro la mia tirò un profondo sospiro di sollievo e facendomi sedere accanto a lui si alzò accennando un sorriso. ' P-Perchè mi hai salvato?' pensai basita dal suo comportamento. Non l'avevo mai visto così umano e affettuoso. D'un tratto lo vidi strapparsi una manica della sua veste e facendone striscioline con la bocca si sedette sui suoi stinchi. Non avevo idea di cosa avesse in mente. Senza dire una parola,il potente Sesshomaru, mi prese il braccio e scostò appena la mia veste di modo da medicami la ferita con lo youkata che ne aveva fatto stracci.
" ma.."cercai di dire sbigottita.
Lui osservava la ferita e senza badare a me fece in modo che fosse tutto apposto. Sembra essere così preoccupato, ma perchè? inspiegabilmente riuscivo a vedere adesso le sue emozioni? oppure era lui che le rendeva così palese il suo stato d'animo? " dovresti fare più attenzione.." soffiò guardandomi dritto negli occhi.
" si.." mi sentii così imbarazzata e abbassando il capo avvampando. ' ma perchè mi sto comportando così? e lui forse è impazzito?' pensai spiazzata.
" l'importante e che stiate bene..." soffiò il demone malinconicamente. Avevo sentito bene? o era davvero la mia fervida immaginazione a fare brutti scherzi? Sesshomaru aveva ammesso che si preoccupava per....ME? Lo vidi alzarsi e allontandosi di scatto mi diede le spalle. Portai la mia mano alle bende che mi aveva messo per curarmi sentendomi sempre più a disaggio.
' che cosa sta succedendo?' mi chiesi ma non ne trovai spiegazione... Forse ero ancora nel sogno o forse era un incubo. Sesshomaru odiava gli esseri umani e non si sarebbe mai comportato in questo mando. I suoi occhi... quegli occhi, quei gesti così teneri ed amorevoli. Naraku stava manipolando la mia mente ancora una volta? e cosa centrava il fratello di Inuyasha in tutto questo? e dov'erano la bambina dagli occhi celesti e... il piccolo Sesshomaru dai capelli corti?
Persa nei miei pensieri una voce interruppe tutto. " cosa fai ancora lì?" mi tuonò d'un tratto il principe dei demone. Era tornato il gelido signore dei demoni all'improvviso. " andiamo" soffiò aspettando che io gli fossi accanto.
Lasciai la ferita " si ... " dissi annuendo. Lo seguii senza esitare anche se la spalla mi faceva sempre più male. Ero a pochi centimetri da lui e pochi passi più avanti sentii la sua grande e forte mano avvolgere la mia. 
' che cosa sta facendo?' pensai non sapendo se ritrarmi o meno. Sembrava essere impazzito e mi chiedevo se fosse giusto. Io amavo Inuyasha eppure quando suo fratello era stato così vicino a me il mio cervello era andato letteralmente in panne. Forse per la sua dolcezza? oppure era proprio questa la trappola di Naraku..? Tentarmi? e Sesshomaru era un illusione oppure era davvero lui incombutta con quel mostro?
 
Mille pensieri tartassavano la mia mente. D'un trattò lui lasciò la mia mano e :" chi siete Realmente?" Tuonò voltandosi e vedendo nei suoi occhi tetri il mio riflesso mi bloccai. Senza forza caddi a terra senza forze. Tutto intorno a noi divenne nero. Riflesso nelle sue pozze d'oro non c'era il mio riflesso. Vi ero qualcun altro.
Con questa consapevolezza mi destai da quello che potrei chiamare un incubo. Ero tornata nella mia prigione, il posto più simile ad una casa ormai. Fortunatamente non c'era nessuno e ne fui così felice tanto da mettermi a ridere come una stupida. 'Chissà chi era quella donna nel mio riflesso? e poi quegli occhi non erano azzurri?' pensai guardando il soffitto pieno di ragnatale. ' e poi Sesshomaru' sospirai sentendomi così in colpa. ' Inuyasha dove sei?' mi chiesi con le lacrime agli occhi
'Perchè sogno di quel demone e di quella bambina.? ' mi domandai ' perchè Sesshomaru mi salva da quel dirupo...? che significava?' continuai con stanchezza ' e poi se davvero quel piccolo era Sesshomaru bambino e quel demonessa era così somigliante a me... perchè erano sempre insieme? e perchè si davano la mano? Che quella fosse in realtà l'amata di quel demone? che l'anima tormentata dell'amichetta del Sesshomaru bambino mi stesse parlando? cosa c'entro il tutto questo? ' proseguii per poi concludere con un ' se solo capissi cos'abbia in mente Naraku ' mi raggomitolai su di un fianco
Chiusi gli occhi frustata, non sapevo darmi una spiegazione a niente. Mi misi a piangere mentre il mio cervello stava scoppiando. Una sottospecie di emicrania cominciò a pugnalarmi il cervello. Tutta ad un' tratto un rumore non lontano da me mi fece drizzare le orecchi. Stava per entrare qualcuno. Voltandomi vidi quel maledetto di Kotezu con i suoi sgherri ridere per avermi trovata in lacrime.
' perchè mi state facendo tutto questo..?' mi chiesi tra i singhiozzi mentre quegli inutili schiavi mi alzarono di peso...." è ora di pranzo mia cara" disse quel mostro dai capelli neri avvicinando quella pappetta abominevole. ' se volete uccidermi fatelo adesso' ricordo che pensai prima che mi ostruissero la gola con quel vomito di Riso.
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La luna era alta nel cielo, i miei fidi compagni stavano già dormendo. Una altro giorno si era concluso.
Eravamo ancora una volta ospiti da Kaede. Forse avevamo una pista finalmente. Grazie a Totosai scoprimmo che da qualche tempo, un demone con il suo orrendo destriero scheletrico si aggirava tra le montagne ed est del paese. Ci raccontò che questo strano personaggio stava collaborando con il grande oracolo che abitava proprio da quelle parti. Il demone viveva in una torre sfarzosa nascosta nella foresta del " Non Ritorno ". Per quanto ne sapevo stava per succedere qualcosa e Mighioga confermò i nostri timore quando ci raccontò che se la questione coinvolgeva anche l'orocolo poteva significare una catastrofe di livelli eccezionali.
Ma Che in tutto questo centrasse davvero Kagome? Se quel mostro era davvero in combutta con il demone quella stupida a cosa serviva? 
Miroku e Shippo avevano già sentito parlare di questo oracolo. Ci raccontò la sterminatrice che il suo nome era Yukarin ed era un demonessa di grande potere. La Demonessa e i suoi adepti facevano parte una razza di youkai molto particolari. Essi svolgeva la loro vita alla contemplazione del futuro e del destino. In un certo mondo cercavano di dirottare il destino verso la via più proficua. Erano gli esseri più facoltosi dell'intera nazione ed anche un razza delle stirpi tra le più forti e pericolose. Mighioga e Totosai erano sempre più nervosi al riguardo. Keade appresa la terribile notizia che Kagome potesse essere nelle loro mani ipotizzò che la volessero usare come cavia per i loro assurdi piani. Che Kagome portasse con se il segreto del destino?
Quella ragazzina avrebbe fatto meglio a restare nel suo tempo, lo sempre detto. Ma quell'idiota non mi aveva mai sentito. Maledetta!
Sospirando dopo ore di discussioni rivolsi il mio sguardo alla mia Kikyo. Lei Dormiva beata, in quelle poche settimane le sue ferite si erano quasi del tutto cicatrizzate. Le accarezzai la testa nutrendo la vana speranza che un giorno la mia adorata avesse potesse ritornare tra i vivi. Avevo deciso, una volta avuto la sfera avrei desiderato che il suo cuore riprendesse a battere. Ma prima di tutto questo dovevo salvare quella stupida ragazzina. Glielo dovevo per aver salvato lei e tutti noi dalla mano di Naraku più di una volta.
 
To be continued

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Capitolo 7
*** Cpt 5: Sigillo. ***


Ritornai nuovamente nello stesso sogno che da tempo mi tormentava. Seduta nuovamente nel prato verde mentre i 2 piccoli demoni giocavano felicemente. D'un tratto mi alzai, ogni tassello era al suo posto. Vedevo finalmente i volti dei due piccoli chiaramente. Il maschietto di 5 anni dai capelli argentei era Sesshomaru e la bambina di 3, invece, si chiamava Kyoko. Entrambi erano dei demoni; entrambi vestiti con indumenti regali; entrambi avevano nei loro visi i segni inequivocabili del loro status da demone. Come sempre apparve dal sulla destra dei piccoli la figura imponente maschile di un uomo. Egli li richiamò a braccia conserte:" Kyoko, Sesshomaru" disse quell'essere dal kimono bianco e i lunghi capelli argentei " è tempo di tornare a casa " sciogliendole gli diede le spalle dirigendosi chissà dove. I bambini si presero per mano e ridendo lo seguirono senza esitare. Un sorriso malinconico mi si dipinse in volto. Voltandomi ecco che mi si ripropose la scena della foresta. Kyoko dagli occhi celesti osservare il suo Sesshomaru rompe l'albero e giurare a se stesso di diventare come suo padre. " so che ci riuscirai " lo rassicurò la ragazzina poco prima che lui arrossisse innocentemente. Loro due si conoscevano da una vita... Che loro due fossero innamorati? Un vento impetuoso mi spinse a terra malamente. Lamentandomi mi rimisi a sedere ' ed ora che succede?' mi toccai il mani doloranti. Di colpo notai che la luce del sole si affievolì. Rialzando il mio sguardo vidi in lontananza il sole star per tramontare. ' e questo che significa?' mi guardai in torno. Ed ecco la demonessa e il suo compagno di avventure alla mia sinistra. Erano difronte a me e alla sua amica. Erano grandi, potevano avere al massimo 15 anni. Lei chinò ad un tratto il capo e Sesshomaru, il principe dei demoni, scoppiò in una fragorosa risata senza potersi trattenere. Traumatizzata non riuscii a capire il perché, era la prima volta che vedevo il Fratello maggiore id Inuyasha scoppiare in una risata. Io pensavo fosse semplicemente incapace di provare sentimenti ma a quanto sembrava non era così.
" sul serio? ahahahaha" disse lo youkai senza smettere di ridere. " che sei sciocca " cercò di fermarsi ma non ci riuscì.
" ahhh!!! smettila!! " si lamentò la ragazza. Non avevo idea di cosa stessero parlando ma la demonessa sembra essere completamente in imbarazzo. " sei cattivo con me..." chinò il capo buttandosi giù.
" Kyoko" d'un tratto il giovane Sesshomaru prese tra le sue braccia il viso della piccola riportandosela al suo. " ma stai piangendo?" ritornò serio eppure sembra così felice.
" no! "scosse la testa liberandosi dalla sua presa. " perchè mi guardi così adesso?" chiese lei singhiozzando." Non è colpa mia se tengo a te" strinse nella mano destra la gonna del suo kimono blu notte. Ma ormai era scoppiata in lacrime.
" perdonami " rispose il demone mentre i suoi gli occhi d'orati tremavano per l'emozione. Udii un cuore battere sempre più forte. 
" io...! " urlò la bambina quando lui la strinse tra le braccia più forte che mai... " S-Sesshomaru..." soffiò lei nascosta nel suo petto. " se tu morissi io... io.." balbettò mentre il demone chiuse gli occhi stringendo la nuca di Kyoko.
" Non morirò" la interruppe il ragazzo accarezzando i lunghi capelli corvini di lei. " per lo meno" portò il suo viso al suo " non ancora, non credi?" chiese accennando un sorriso.
" Sesshomaru!" esclamò il suo nome buttandogli le braccia al collo come se non volerlo più lasciarlo andare. Quel battito di cuore in lontananza divenne sempre più assordate assistendo a quella scena tanto commuovente.  Lentamente il ragazzo ricambiò il suo abbraccio assaporando anche lui il momento. D'un tratto la scena si bloccò come se qualcuno avesse voluto fermare il tempo. Sembravano 2 statue e spaventata decisi di alzarmi.
Chiusi gli occhi e sentii il mio viso bagnato. Mi stava cadde una lacrima dal viso inspiegabilmente. Cercai di muovermi ma nulla. Vidi quella gocciolina salta cadere dal mio viso e fluttuare nell'aria. I secondi erano minuti e i minuti ore. ' che sta succedendo adesso ' pensai mentre lacrima si dirigeva verso un pavimento lucido e nero. ' perchè adesso è tutto nero?' chiesi a me stessa assistendo alla scena. La luccicante gocciolina sbattè conto il terreno e, come fosse diventata un mare di pece, si crearono delle onde. ' ma che...' Rialzai il mio guardo sentendomi tornata in me stessa. Davanti hai miei occhi quell'immenso specchio era riapparso e adesso rifletteva la mia immagine. Incredula avvicinai la mia mano al mio riflesso per constatare che esso fosse reale.
Sentii uno sguardo pesare sulla mia anima poco prima che riuscissi a toccare la mia immagine. Finalmente le mie dita entrarono in contatto con quella superficie liscia. Tirando un respiro di sollievo fui felice che non vi fosse nulla di strano. D'un lampo un battito mi fece sussultare. Riflessa alla destra dello specchio, proprio accanto alla mia figura vi era la piccola demonessa dei miei sogni. Spaventata cappi che fosse a qualche passo dietro di me. I suoi occhi erano così carichi di odio. Subito mi voltai per chiedere una spiegazione ma...al suo posto di quel piccolo esserino di 3 anni, vi era una Kyoko ormai donna. Tra i suoi lunghi capelli color pece vi era avvolto un nastro uguale al suo colore d'occhi. Tutto intorno a se, una matassa nera si muoveva ondeggiando come fossero onde minacciose. La sua somiglianza era impressionante tanto che ebbi l'impressione che fossi difronte ad un mio Io demoniaco. Paralizzata dalla pura sperai solo che non avesse cattive intenzioni.
" chi sei tu?" mi chiese con la sua voce di pietra il demone oscuro.
" i-io.."balbettai terrorizzata e spiazzata. "io...non so chi sono.." Risposi scostando lo sguardo. Dopo tutto quello che avevo vissuto non avevo idea di chi fossi più... volevo solo fuggire via...scomparire...tornare a casa da mia madre e dimenticare... volevo solo dimenticare Tutto.
" Davvero non lo sai?" Domandò la donna accennando ghigno agghiacciante che mi costrinse a vedere i suoi denti aguzzi. Un altro battito risuono nell'oscurità senza un perché. Quella smorfia era tutt'altro che rassicurante.
Lo youkai mosse la sua mano verso di me. Tentai di fuggire ma le mie gambe erano bloccate da qualcosa. Pensai che fosse la mia fine, che era lei il mandate di Naraku che mi avrebbe tolto la vita. Inaspettatamente, invece di tagliare l'aria con i suoi artigli, diresse la mano verso la sua fronte. Lentamente su alzò la frangette mentre io non capivo che volesse fare. Scostando i capelli osservai con orrore cosa avesse lì sotto. Mi fece vedere quello che sembrava essere un marchio. Dipinta sul suo viso vi era una stella a 4 punte bianca come la neve.'M-MA quella' pensai ' quella non è la stella polare?' quelle parole rimbombarono da per tutto. 
D'un lampo la mia anima vibrò come fosse stato sconvolto. Il cervello iniziò a scoppiarmi. Chiusi gli occhi tenendo tra le mani la mia testa dolorante. Strinsi i denti cercando di controllare quel dolore ma era come ricevere una moltitudine di coltellate contemporaneamente. Con immenso sforzo rialzai il mio sguardo. La demonessa dagli occhi celesti era comparsa. Mi voltai subito credendo che quel demone fosse dietro di me per tendermi una trappola. Ma no. Difronte a me, riflesso nello specchio, non vi era più la mia immagine ma quella della youkai dai lunghi capelli neri indossare i miei stessi vestiti. Incredula iniziai a muovermi sperando che fosse solo un scherzo. Quella maledetta copiava perfettamente ogni mio movimento, sembrava essere realmente la mia immagine. Facendo un giro su me stessa il saio bianco si allentò scoprendomi una spalla. ' cavolo' imprecai vedendomi in quello stato. Proprio mentre cercai di sistemarmi, con la coda dell'occhio, vidi nell'urna sinistra del riflesso una luna blu. Sgranai gli occhi comprendo d'un lampo a chi appartenesse.
' quello è il marchio di' pensai senza distogliere lo sguardo "S-Sesshomaru?" soffiai toccando con orrore quella parte e lo youkai copiarmi. Terrorizzata non capii cosa stava a significare quest'ultima scoperta.
Un altro battito. Percepii una presenza alla mia destra. Voltandomi sperai che fosse Inuyasha pronto a portarmi via da lì. Sarebbe stato troppo bello se fosse stato vero... No, Sesshomaru rivolto verso di me. Anche la sua immagine era riflessa nello specchio. I suoi occhi d'oro purissimo mi ingoiarono.
" Sesshomaru?" soffiai spaventata coprendomi come meglio potevo.
" Kyoko" Pronunciò con la sua voce profonda e priva di sentimento.
A quel nome mi svegliai di soprassalto in preda al panico. Tremavo e cercavo di riprendere fiato. Finalmente era uscita da quell'orrendo incubo. Davanti a me c'era una ciotola ricolma d'acqua. Terrorizzata decisi di specchiarmici dentro. Avevo l'orrendo timore che fossi ancora nel sogno e questo significava che se mi fossi specchiata sarebbe apparsa quello youkai. Deglutii e lo fece. Aprii un occhio prendendomi di coraggio e costatai con immenso sollievo ero finalmente me stessa. Ero tornata alla realtà.
un temendo stato d'inquietudine mi investi. 'Ma  io' riflettei ' sono  davvero Kagome..?' pensai scossa da quel sogno ' io ero realmente me stessa..? o forse no..?'mi domandai riportando il mio sguardo alla mia immagine riflessa. La testa mi fece di colpo sempre più male.  'quella stella' soffiai mentre la mia mente mi fece tornare a quel simbolo. ' Quella stella bianca l'ho già vista..' in preda ai lamenti di dolore mi sforzai di ricordare. Ma come se ci fosse una barriere, un ostacolo, non riuscii a ricordare. Qualcosa mi stava impedendo di comprendere il perché di tutte quelle sensazioni familiari e dejavu. ' e poi, quella luna... " proseguii sudata e stanca ' cosa c'entra Sesshomaru in tutto questo?' conclusi scossa. 
Di botto la porta si aprì. Quel bastardo di Kotezu si avvicinò aprendo con un gran baccano la cella. Non ebbi il tempo di potermi opporre che quel mostro mi prese per le catene e mi trascinarono via. Mi portarono in sala gigantesca che non avevo mai visto prima di allora. Al centro di essa vi era una specie di enorme piscina. Nel fondo vi era un disegno inquietante. Era la stella che aveva in fronte la demone dagli occhi azzurri. Mi sentii morire. 'Che in quel sogno io abbia sognato il mio futuro?' inorridii.
" muoviti!" mi ordinò prendendo le catene del mio collo l'aguzzino. Mi stava soffocando piano piano. Con forza mi lanciò vicino a delle donne che erano raccolte ad uno dei lati della sala. Rialzai il mio sguardo. Davanti a me adesso c'era: l'oracolo e 3 giovani demonesse molto simili a quest'ultima. Indossavano tutte e 4 lo stesso saio biancho che avevo io.
" tesoro, siete pronta" annunciò l'essere senza iridi mentre guardando difronte a se. " a breve cominceremo la cerimonia.." annunciò con le 3 che cercarono di avvicinarsi a me. Anch'esse erano cieche .
" che cerimonia!?" sbottai piena di rabbia." di che stai parlando!? " chiesi fuori di me " voi siete pazza!! completamente pazza avete capito!!" urlai dimenandomi " Lasciatemi andare!" Tuonai non potendone più di tutto questo.
" non dite così" mi rispose accennando un sorriso "presto il sigillo..." chiudendo le palpebre " si spezzerà e voi capirete.." concluse allargando le sue braccia assorta in quel momento tanto solenne.
" Voi siete pazza!" ripetei con furia disumana.
"Avanti, preparatela!" Tuonò gelida alle sue serve.
" non vi avvicinate!" ribattei cercando di colpirle ma era tutto inutile. I mostri ragno mi trascinarono dentro una specie di bagno. Una volta arrivate gli uomini uscirono chiudendo la porta dietro di loro. Le tre mi spogliarono gettandomi in un vasca piena l'acqua intrisa da pestilenziali profumi, senza togliermi le catene. Per mia fortuna era abbastanza poteva essere 10 cm d'acqua altrimenti sarei morta annegata. 'luride bastarde' ringhia cercando di voltarmi. Prendendomi per i capelli, divertite, mi trascinarono fuori. Mi vestirono con panno di seta bianco che copriva le mie nudità a mala pena. Finito di "vestirmi" cominciarono truccarono con delle polveri bianche sembrava gesso. Grazie ad una finestra capii che si era già fatto il tramonto.
" Grr , basta !" strepitai riuscendo a dare una testata ad una delle 3 demonesse. Quella che sembrava la più piccola prese la sua compagna tra le sue braccia cercando di evitare che sbattesse a terra. Perdendo l'equilibrio caddero entrambe contro il pavimento di faccia provocando un fragoroso tonfo. 
" Tu piccola ingrata!" ringhiò l'altra soccorrendo le due amichette.
" Sta zitta! se non vuoi che colpisca anche te!" la avvertii ringhiando. Ero stanca d'essere la bambola di quelle 3 pazze.
" ha ragione l'oracolo " prese la parola la demonessa ferita toccandosi la mascella. " anche se apparentemente sembrate umana, siete molto più simile ad un demone più di quanto pesiamo" concluse lei freddamente rialzandosi grazie alle 2.
Misi tutta la mia forza nelle braccia cercando di liberarmi. " Non mi interessa quello che dice quella pazza" risposi con lo stesso tono " vi ho detto di liberarmi!" gli ordinai fuori di me.
" è inutile che sprechiate i vostro poteri su quelle catene" mi rispose quella alla mia destra " non potete spezzarle, sono state appositamente costruite per sopportate qualsiasi potere spirituale" concluse staccandosi dalle sue amiche.
" Non m'interessa!" tuonai concentrandomi sulle catene. Sentivo una strana elettricità nell'aria.  Vidi nei loro occhi la paura. " O detto lasciatemi!" Urlai. D'un tratto sentii stringermi il cuore e le forze mancarmi tutte insieme. Ricaddi a terra stremata.
" ve l'avevo detto" Rise una di quelle oche. Però, quando tentò d toccarmi con una dei suoi artigli, inziò al urlare come se l'avesse versato addosso dell'olio bollente.
" ed io " risi di guasto vedendo la sua mano essere completamente ustionata " ti avevo detto anche avrei fatto del male anche a te" ghignai compiaciuta del mio operato. Vidi nello sguardo di quella stupida l'odio, il desiderio di volermi uccidere così da farmi tacere per sempre. Era lo stesso sguardo di Kikyo , lo conoscevo fin troppo bene quel disprezzo. Chiamarono stanche di me degli scagnozzi così da potermi riportate nella gigantesca sala con al piscina.
Non avevo idea di cosa avessero in mente ma di sicuro era qualcosa di molto pericoloso.
"molto bene" soffiò l'oracolo toccandomi una ciocca di capelli " ragazze, ai vostri posti" Ordinò alle 3 che le vidi disporsi  su le 3 sponde della vasca esattamente dove aderivano le punte del disegno sottostante. 'Sono pronte a fare cosa?' mi chiesi e questa domanda iniziò a tormentarmi. " che cosa significa " chiesi a quella belva dal sai bianco. Il suo sguardo era rivolto al cielo. Notai con orrore che non vi fosse il tetto. ' ma dove sono!?' mi chiesi.
" La luna sta sorgendo " sussurrò " adesso " continuò la demonessa e con uno schiocco di dita senti il mio essere sussultare. " va al centro della stella..." portò il suo sguardo verso di me chiudendo i suoi occhi sbiaditi. Le catene si mossero come per magia spingendomi verso l'immensa vasca.
" no aspettate, vi prego!" riuscii ad urlare poco prima di essere catapultata in quell'acqua gelida. Le catene si dispiegarono riuscendomi a far risalire in superficie. Le vidi legarsi a 5 estremità sul fondo della piscina. Finalmente potevo muovermi. Respirando a fatica vidi quel mostro disposi davanti a me proprio dove vi era l'unica punta libera della stella .
" vi prego!" supplicai in preda al panico a tutti i presenti . " vi prego, finitela!"urlai cerando di convincerla che fosse tutto una follia!
" Ragazza, adesso scoprirai tutta la verità e su chi tu sia realmente" fu quelle che disse poco prima che quella catene di mossero spingendomi sott'acqua ed io capii che fosse la Fine. 
To be continued.

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Capitolo 8
*** Cpt 6: Rivelazione. ***



Nel capitolo precedente.....
" vi prego!" supplicai in preda al panico a tutti i presenti. " vi prego, finitela!"urlai cerando di convincerla che fosse tutto una follia! " Ragazza, adesso scoprirai tutta la verità" fu quello che disse poco prima che le catene si mossero spingendomi sott'acqua.



Pensai che fosse la mia fine. Capii che sarei morta affogata, senza alcuna possibilità di scampo. " No!!!" D'istinto urlai terrorizzata. Mi dimenai come un animale in gabbia che tenta invano di trovare la libertà. Piansi come mai avevo fatto nella mia vita. Io non volevo morire! Io volevo Vivere!! " Aiutatemi!!!! " strepitai vedendo la superficie farsi sempre più lontana. D'un lampo compresi lo stupido errore che feci in quei momenti di panico. Unii le miei labbra con furia sperando di poter conservare quel poco di ossigeno che mi era rimasto. Come un idiota mi giocai minuti preziosi della mia vita. Mi maledii mentalmente. Quei maledetti mostri stavano gioendo per la mia inevitabile dipartita fin d'allora. Quanto avrei voluto ucciderli, avere la possibilità di liberarmi e dare tutta me stessa per la mia vita. Tutto ciò non mi fu concesso e a quelle considerazione mi senti perduta. Lentamente mi spinsero verso il fondale della piscina. Non riuscii più a pensare. Il battito del mio cuore impazzito risuonava nel silenzio. ' Resisti' mi dicevo con forza. ' Kagome, non ti arrendere!' gridai a me stessa. ' Arriveranno, non ti abbandoneranno' cercai di auto-convincermi. Però, dentro di me, qualcosa diceva di non crederci. Scossi la testa chiudendo i miei occhi. Mi concentrai solo su una cosa: risparmiare più ossigeno possibile. Il mio corpo si contrasse insieme al mio cuore. ' Aiuto!!!' gridai mentalmente sentendomi claustrofobica. Avevo bisogno di respirare, volevo scappare , uscire di lì ma non potevo. La mia bocca iniziò a gonfiarsi d'anidride carbonica. Con tutta la buona volontà che avevo in corpo mi trattenermi una prima volta. ' se lo fai uscirà anche il poco ossigeno rimasto Kagome!' ribadii a me stessa. Sentivo quell'ammasso di gas bloccarsi in gola. ' non puoi, mi hai capito?' avevo le lacrime agli occhi ma... se avessi continuato sarei morta a causa di quella stessa aria. Ben presto l'anidride carbonica torno dentro la mia bocca e quella volta non riuscii a ringoiarla. ' No, fermati!' pensai non riuscendo più a tenere le labbra unite. Piangendo compresi che era arrivato il momento inevitabile di non potei più trattenere. Dovetti liberare l'anidride carbonica che mi stava soffocando. Senza potermi opporre sciolsi le mie labbra. Vidi le labili bolle bianchicce fuggire da me e raggiungere velocemente la superficie. Osservai impotente l'unica chance di sopravvivenza svanir via con loro. ' S-Sono M-Morta' pensai pietrificata dalla scena. Mi sentii definitivamente perduta. La morta era lì, sul fondale, che mi aspettava a braccia aperte. Senza fretta mi avrebbe stretto a se portandomi nel limbo. Quando e Come meglio desiderasse mi avrebbe condotto all'inferno. Incapace di elaborare alcun pensiero precipitai sempre più in basso. Gradualmente mi mancarono le forze. Prima le gambe, poi le mani, il corpo, la vista si fece sempre più appannata ad ogni battito di ciglia. Il mio cuore tamburellava lentamente. Silenziosamente mi feci trascinare verso il destino che mi attendeva. Nel momento in cui sigillai le miei palpebre compresi che ormai era tutto inutile. Non c'era più nulla da fare, sarei morta. Tolta di mezzo per mano degli sgherri di Naraku senza alcuna possibilità di scampo. 'Quanto meno mi hanno fatto fare una fine meno cruenta di quello avessi mai sperato.' pensai scioccamente. ' già...' accennai un sorriso vedendo per l'ultima volta la luce labile della luna' ...questa è la mia tomba...n-non è così, Luna?' sigillai i miei occhi per sempre e mi abbandonai facendomi cullare verso la fine.
Senza accorgermene credo che iniziai a sognare.... Fu come fluttuare in modo di nuvole. Sentivo i miei capelli ondeggiare intorno a me. Si udiva in lontananza il pacifico suono del mare suonare la sua macabra melodia. Echeggiava nell'oscurità un battito farsi sempre più distante. Passo dopo passo mi sentii inaspettatamente bene. Il mio corpo era freddo come il ghiaccio... Credetti d'essere a qualche centimetro dalla pace eterna. Mi sentii pian piano libera dal peso della mia esistenza. Fui leggera come l'aria stessa. Fui labile come acqua della fonte. Anche se cadevo inesorabilmente verso il fondo con inumana lentezza, per me fu come volare verso il paradiso.
' è così... è questa la mia fine?' domandai a me stessa d'un fiato.  ' quindi è finalmente giunto il giorno di abbandonare questo mondo?' pensai sentendomi sempre più stanca. ' eppure questa sensazione credo di averla già vissuta' echeggiò la mia voce mentre mi sforzai di ricordare ma volevo solo dormire.... ' U-un déjà vu...' avevo chiuso già gli occhi per sempre eppure una luce invadente si liberò davanti a me. ' Mamma, nonno, Sota.. perdonatemi' supplicai vedendo le loro figure apparire davanti ai miei occhi con un sorriso. ' Sango, Miroku, Shippo, Rin, Ragazze e voi altri.'  richiamai alla mia mente tutti coloro che avevano fatto parte di questa assurda avventura che chiamano Vita. ' Addio' li salutai sentendo un battito tuonare nell'abisso. 'E tu Inuyasha' si presento prepotentemente davanti a me il mezzo demone con accanto a lui una Kikyo viva e sorridente. ' spero che t-tu v-viva' ansimai sentendomi bruciare il petto. ' f-finalmente il tuo sogno' il tempo sembra andare sempre più piano. ' diverrà realtà..'Una lacrima cadde dai miei occhi stanchi vedendo il mio unico amore cingere il fianco della sua amata sacerdotessa felicemente. La gocciolina d'acqua salata cadde e con essa tutto si dissolse in un secondo. Portai la mia testa all'indietro e vidi sotto di me una candida nuvola aspettarmi.' S-scusami papà..' echeggiò la mia ultima supplica in quel mondo. Volevo io stessa essere stretta dalla morte dalla morte così da poter dormire.. ' p-presto sarò con te' Lo percepii. Un uomo era lì fermò sotto di me a braccia aperte, pronto per prendermi. Il fondo fu così vicino... Un palpito di cuore "n-non è vero?" la domanda rimbombò nella mia mente più volte con la mia voce che rallentava ogni attimo di più. La mia schiena si poggiò contro qualcosa. Credetti di sentire le mani di mio padre accompagnarmi su quella nuvola di marmo. Mi distesi contro di essa. Un rumore sordo di catene in lontananza si udii appena. Un ultimo battito. 'Padre...mio...'
Tutto si era fermato. Il tempo si era bloccato per sempre. Ora vi era solo il nulla. Finalmente avrei dormito per l'eternità....



 


 







 



 


 


 


 


 


 

 


 


 




Un battito.

" Figlia mia" una voce femminile spezzò il silenzio.




 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 



 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 



 

Un sussurro.
" Cara" echeggiò la voce di una donna.









 


 


 


 


 


 


 


 


 

 

 

'c-cosa?' balbettai assonata. 
" Figlia mia" disse pacificamente la voce femminile. 
' c-chi sei?' cercai di aprire gli occhi ma ero così stanca da non potermi muovere.
"Figlia mia" echeggiarono nuovamente le sue parole. " tu sai da dove viene la nostra gente?" chiese l'essere che stava disturbando il mio eterno sonno.
' l-la nostra gente?' pensai non capendo di cosa stesse parlando. 'eppure' rammentai vagamente. ' questa voce... è così familiare...' mi sforzai all'inverosimile ma non riuscii a trovare una risposta. ' avanti, maledetto corpo, rispondimi...' cercai di schiudere le mie palpebre e mi dannai l'anima per essere diventata un incapace.
" Figlia mia, quindi, sai da dove proveniamo? "mi domandò ancora e dopo l'ennesimo sforzo riuscii a riaprire i miei occhi. Senza preavviso fui accecata da una luce biancastra. Non riuscii a richiuderli anche se ne avevo un assoluto bisogno.
' che cosa significa!!!' urlai mentalmente venendo inghiottita dalla luce stessa. Sperai solo di trovare una risposta alla mia sola domanda: chi era da donna che mi parlava?
" Lo sapete, non è vero?" Finalmente mi fu permesso di battere le palpebre e d'un lampo fui catapultata da qualche parte. Non compresi subito dove fossi. Ovviamente non ero più nel fondale della vasca tra gli sgherri di Naraku, Non ero più nell'oscurità, non ero nel nulla più assoluto, non ero nel silenzio più assordate mai sentito. Adesso ero in un luogo che non avevo mai visto prima di allora.
'Eh!?'ansimai guardandomi intorno nel panico più totale. Fui catapultata in una stanza gigantesca, sfarzosa ma allo stesso tempo elegante. Le pareti erano in legno chiaro ed erano così lontane, l'uno dall'altra, da farmi venire le vertigini. Guardai in alto e il tetto era vertiginosamente alto che per poco si confondeva con il cielo. Trattenendomi dal vomitare guardai a terra e il pavimento era ricoperto da un fine tappeto color porpora che tappezzava tutta la stanza.  Ebbi fin da subito il presentimento di essere all'interno di un palazzo e ben presto ne ebbi la conferma.' mio dio...' pensai scombussolata portando nuovamente lo sguardo in alto. A Pochi centimetri da sotto il tetto, delle grandi vetrate decorate da motivi primaverili, permettevano a dei raggi colorati di illuminasse la stanza. Seguii con lo sguardo la cascata di colori brillanti dei vetri. Prepotentemente una figura femminile si presentò davanti ai miei occhi facendomi sobbalzare. Una donna era seduta su di un trono d'argento a qualche metro da me. I braccioli della sedia erano decorati da due draghi dagli occhi verde smeraldo, il quale, intersecavano le loro code fin sopra la spalliera del prezioso sedile. La signora indossava un lungo e sfarzoso Yukata verde scuro con i motivi dell'inverno. I suoi lunghi capelli neri ondulati raccolti in una mezza coda dietro la nuca, le ricadevano sulle spalle tacitamente. La regina risiedeva solennemente nel suo trono. Poco prima che mi potessi soffermare sul suo viso, attorno ad essa, una strana nuvola nera ondeggiava minacciosamente accanto ai suoi piedi.
" Dunque?" soffiò vedendo far capolino dalla sua bocca dei inquietanti canini. Subito mi accorsi che ai lati delle sue guance vi fossero delle strani cicatrici. Inorridii quando capii che non fossero altro che 2 ode bluastre 'è un demone?' pensai fin da subito stupita. Senza potermi opporre i miei occhi furono catturati dai suoi. Possedeva delle agghiaccianti iridi blu elettrico che mi trapassarono l'anima in un istante. Tutto il mio essere ebbe un sussulto e quando notai. nella sua fronte, una stella bianca morii. Sapevo perfettamente che quello stesso simbolo era già apparso nei miei sogni ma non sapevo dove però. Ero al cospetto di una demonessa reale e non avevo minimamente idea di cosa stesse parlando né cosa volesse da me.
" no mamma" Una voce di bambina senza un perché intervenne. Non avevo minimamente idea da dove provenisse eppure all'essere difronte al mio cospetto non si scompose. Cercai di guardarmi in torno ma non riusci a muovermi. Tutto ad un tratto non fui più padrona del mio corpo. La regina, senza distogliere lo sguardo dal mio, rispose con un" figlia mia" chiuse gli occhi tacitamente. " noi facciamo parte del clan della stella polare " soffiò semplicemente.
" davvero?" chiese la voce infantile incredula.
" la nostra stirpe di demoni" iniziò a narrare " mia cara, ha origine simultaneamente con un altra  " spiegò portando le sue mano al ventre. La osservai attentamente per cercare di capire il perché si rivolgesse a me ma fu tutto inutile." ovvero il clan della luna" nel momento in cui pronunciò quelle parole mi guardò con occhi diversi. Trasmettevano un non so che di malinconico eppure più li osservavo e più qualcosa mi sfuggiva. In quei pozze finalmente trovai la mia risposta. Riflesso in quel mare blu elettrico non vi era il mio riflesso. In quelle iridi si stava specchiando una bambina, la stessa dei miei sogni. 'Che io sia quella demonessa?' pensai incredula ' Kyoko, era suo nome?' domandai a me stessa.
" clan della luna?" chiese la voce infantile. Grazie a quel riflesso le miei paure furono confermate. Le labbra della piccola si mossero. 'io sono davvero questa bambina, ma perchè?' mi chiesi terrorizzata. 'C-che significa tutto questo? 'balbettai confusa.
" esatto" disse il demone alzandosi dal suo trono per poi dirigersi verso una porta scorrevole posta al lato destro della stanza.
" vi prego! Aspettatemi madre! "supplicò la bambina. 'M-Madre?' pensai mentre il mio corpo di mosse senza il mio consenso. Scesi da dovere ero seduta con difficoltà e senza perdere tempo corsi a più non posso verso la donna. ' Aspetta!! oddio, fermati!'. Abbassai per un secondo lo sguardo e la regina demoniaca era scomparsa. Aveva attraversato la soglia senza aspettarmi, o meglio, senza la piccola. Ansimando il mio corpo entro dentro l'uscio. Fui dentro un corridoio molto lungo ricoperto da un lunghissimo tappeto rossiccio, le pareti erano ricoperti di arazzi e tende sfarzose. Non mi fermai. corsi lungo quel corridoio infinito, fin quando non vidi la donna all'orizzonte. 
"Devi sapere che " arrivai accanto a lei "sia il clan della stella che il clan gemello della luna" proseguì la donna dandomi le spalle "  Fondano le loro origini dagli esseri celesti.." disse donna guardando davanti a se. Annuii scendendo le scale, era un donna così bella.
" gli dei?" chiesi incuriosita simultaneamente alla voce infantile.
" esattamente" confermò la donna impassibile " le nostre origini si perdono nella notte dei tempi" continuò scendendo per la scala a chiocciola " siamo l'unico clan,su questa terra, di pari potenza e abilità di quello lunare, figlia mia " Disse la demonessa con fierezza.
" capisco.." affermò la piccola sconsolata ed io fui davvero perplessa dal suo sentirsi superiore.
" Il nostro marchio di appartenenza, cara, non identifica solo la casata di appartenenza ma anche lo status sociale all'interno della famiglia del soggetto in questione " spiegò lei scendo l'ultimo scalino " e anche al di fuori di essa " soffiò arrivando all'interno di un altro corridoio con un tappeto verdastro e giallo per terra.
" si..?" chiesi titubante insieme alla bambina. Non avevo idea di cosa stesse parlando.
" ad esempio" rispose l'essere gelidamente" se un youkai portasse il proprio simbolo del clan sulla fronte" si voltò indicando il suo viso " significherebbe che sarebbe il diretto discendente degli antenati" spiegò annoiata. " Di conseguenza apparterrebbe alla famiglia principale, ovvero a quella reale" terminò con un sospiro.
" Si, ho capito madre!!" rispose la bambina ridacchiando. " quindi, se io portassi la stessa stella nel braccio" mi guardai il polso " i-io sarei...." riflettei insieme a lei " sarei un ..?" chiese la voce infantile cercando di avere una risposta dalla donna.
" un semplice soldato" concluse quella accennando un sorriso.
" ahh !!! ma si certo! " esclamò la bambina " che sciocca, chiedo perdono madre " mi inchinai. La demonessa improvvisamente scoppiò in una tenera risata.
" andiamo " proseguì dandomi le spalle. Sorrisi proseguendo al suo fianco. Non era così cattiva come voleva apparire. Piacevolmente sorpresa arrivammo infondo al corridoio verde. D'un tratto eravamo entrambe davanti una porta chiusa "figlia mia" mi chiamò e senza neanche accorgermene mi voltai a guardarla. "rispetto a me e a tutti i vostri sudditi siete speciale " mi guardò seria più che mai.
" cioè?" chiese la bambina non capendo " sarei diversa da voi madre?" e mi avvicinai alla donna e strinsi nella mia mano la gonna del suo yukata.
" a voi, piccola mia," si abbassò guardandomi dritto negli occhi " appartengono 2 marchi invece che 1 solo" sussurrò con occhi lucidi toccando la mia urna sinistra con la sua mano." come ben sapete anche voi"
" dite la piccola voglia blu a forma di luna sulla mia urna sinistra?" chiesi facendo in passo indietro toccandomi la parte interessata con timore.
D'un lampo ricordai. Inorridii rammentandomi del sogno di tempo fa. Io  davanti ad uno specchio. Nel mio riflesso una demone dalle sembianze verosimiglianti a questa regina. Io esteriormente ero un demone con dipinta su quell'urna sinistra una strana luna blu. 'Che quindi' trattenni le lacrime ' tutto questo non siano altro che i ricordi di questo demone?' piansi come una bambina anche se la donna difronte a me non poteva vedermi ' per questo sono nel suo corpo?' 
" Precisamente" rispose gelida " questo vuol dire, figlia " la indicò con il suo artiglio " che il vostro destino è stato scritto fin dalla vostra venuta al mondo" ammise con amarezza "Voi siete la principessa delle stelle" disse malinconicamente " e allo stesso tempo, a causa di quella luna" soffiò con occhi pieni di dolore " di quel simbolo" si alzò lentamente " vi attribuisce il diritto e il dovere imprescindibile di essere la moglie del futuro sovrano del clan della luna" spiegò portando il suo sguardo carico di odio verso la porta chiusa.
" cosa?" chiesi incredula insieme alla bambina. ' con questo che vorrebbe dire!?' mi paralizzai.
" esatto" rispose apri la porta agitando la sua mano. " coincidenza volle che voi e il vostro futuro sposo, nonostante fosse nato qualche lustro prima di voi, " ricordò con amarezza " si annunciasse che lui avrebbe dovuto prendere in moglie la futura discendente della nostra matriarca " chinò appena il capo" questo perché" continuò entrando dentro la stanza " anche quel Cane possiede 2 marchi esattamente come voi" soffiò con dissenso.
" quindi io.." disse la bimba spaurita. Tentennante segui la madre della piccola che avevo già incontrato nei miei incubi.
" si, figlia mia." annuì la madre osservando con timore un gigantesco arazzo nella parete in marmo bianco della piccola stanza nascosta. " Il suo e il vostro destino solo stati intrecciati ancor prima di nascere" concluse mentre io lentamente osservavo il dipinto.
" si, madre" annuii perdendomi nell'oro scintillante di arazzo. " perché siamo qui madre?" chiese la piccola titubante.
" Kyoko, figlia mia, " proseguì la donna "rispetto al clan lunare,qui sono le donne quelle che hanno il solo diritto ad avere il controllo del regno" annunciò lei con fierezza. " il potere."
" Quindi, solo le femmine hanno diritto e non gli uomini?" chiesi entusiasta con la bambina.
" Precisamente" rispose gelidamente "e quindi voi siete l'Unica Sovrana Di Queste Terre, mia cara " Ringhiò la bestia stringendo il pugno. " e non importa del resto, sarete voi a decidere chi sia il giusto compagno che vorrete avere al fianco." disse fermamente convinta. 
" Si " risposi insieme alla piccola Kyoko. Ormai io e bambina ci stavamo fondendo. " ne sono felice mamma " l'abbracciai e lei mi accarezzò il capo dolcemente. Io stessa sentivo di riappropriarmi gradualmente del mio corpo.
" Kyoko, rammenta" ritornò distaccata " chiunque faccia parte della casata reale può ambire a ben due trasformazioni ." Annunciò con la sua voce da gran regina. " questa è la nostra forma base" continuò allargando le braccia " poi abbiamo la nostra reale forma demoniaca" si scosto una ciocca di capelli dal viso. "Dove mostriamo tutto il nostro potere" rammentò con con un ghigno in volto.
" si, il cane..!" esultò la voce della bambina.
" precisamente" disse la donna annoiata ed improvvisamente una nuvola nera apparve minacciosa ai suoi piedi. " non per niente siamo demoni Inu" l'un tratto ecco che la nuvola prese una forma ben definita. Era in realtà una coda candida e pelosa.
" e con ciò?" chiese la piccola non capendo. Non riuscivo a capire dove voleva arrivare. " non avevate detto che io.." non riusci a fine che venne interrotta.
" Kyoko,bambina mia, tu possiedi una 3° trasformazione " disse lei come un po' di timore.
" ne esiste una terza?" chiese incredula la piccola.
"Si " annuì e portò la mano sinistra all'arazzo. " Si narra, nella legenda della creazione del stirpe Inuyoukai, tramandata da antenato all'antenato, -" entrambe guardammo nuovamente il dipinto scintillante "che chi fondò questo clan ebbe la possibilità di avere questa 3° trasformazione, poiché ella  è figlia degli dei.." soffiò per poi fermarsi all'improvviso.
' ella?' ripetei mentalmente. Sforzando la mia vista finalmente il dipinto prese forma. Davanti a me apparì un tela tessuta in oro zecchino rappresentante una scena di chissà quale antico passato. Lamina dopo lamina, affioravano varie tonalità di colore. In alto del dipinto notai subito il colore ceruleo e pacifico del cielo. Sullo sfondo della prima scena, l'azzurro  tenue costellato di qualche nuvola pacifica faceva capolino. Poco sotto, su delle rocce dei cani bianchi e neri combattere l'uno contro l'altro. Demoni dalle sembianze umano con capelli bianchi e neri combattere tra loro ferocemente. E notai subito che le scene di combattimento erano molte e che facevano da cornice a qualcos'altro. Avvolte i cani bianchi venivano sconfitti avvolte era l'opposto. Sicuramente narrava di una guerra senza fine. E poi portandomi al centro del dipinto, il mio cuore ebbe un sussulto. Vi era rappresentata, nella scena centrale, una donna dai lunghissimi capelli d'oro lucente che erano sparsi per tutta la tela. Indossava una tira finalmente intrecciata di color argento. La sua fronte era macchiata da una stelle a 4 punte incolore. I suoi occhi di un celeste intenso erano senza iridi cosa che mi fece rabbrividire. Il suo sguardo era titanico. Le sue labbra di un intenso color rosso sangue. L'essere divino indossava un divino kimono che sembra essere fatto di stelle. Sembrava stesse fluttuando. Sue braccia aperte richiamando a se un potere che avrebbe potuto distruggere il mondo intero. Tutto intono a se un stola bianco l'avvolgeva le braccia dispiegandosi ovunque. La perfezioni della sua figura, i dettagli e i colori così vivi erano terrificante. Sembrava che fosse viva. Era una fotografia e non un dipinto. Sullo sfondo il cielo che stava preannunciando la venuta della notte. La pietra grigia che non toccava i suoi piedi era avvolta dalla nebbia. Il suo viso inespressivo, i suoi occhi, i capelli, la stola, il vestito e la pozione del soggetto mi fecero pensare che non fosse altro che un angelo.
" Queste essere che vedi rappresentatore è la nostra Progenitrice" dichiarò la demonessa " Kanoon" disse il suo nome come fosse un vero e proprio vanto poterla nominare "e tu figlia mia" si voltò verso di me "possiedi i poteri di questa dea" esordì con un sorriso pieni di compiacimento e fierezza.
' co-cosa?' A quelle parole feci un passo indietro e caddi. " aiuto!!" gridai con la mia voce ma non potei farci nulla. Fui inghiottita senza preavviso in un lampo di luce. Mi voltai mentre precipitai e ne fui letteralmente accecata. Coprendomi il viso fui in panico. " AIUTOO!!! FERMATEVIII!!" Gridai, finalmente avevo ritrovato la mia voce! Ero me stessa!! Adesso cominciavo a ricordare qualcosa. Il rapimento, Inuyasha, la cella, Kotetsu, l'oracolo, i mostri,il dolore, Io, le catene, la vasca,mio padre, la morte.
  Un rumore. Sentii il mio cuore vibrare. Il mio corpo essere legato da qualcosa. Aprii i miei occhi di botto capendo. 'Io non sono morta.' Tornai nell'acqua dove era iniziato il mio sogno. Improvvisamente tutto adesso aveva un senso. ' ma adesso, cuore mio, perché batti sempre più forte?' pensai guarda la grande luna sbiadita risplendere davanti a me. 


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Ero li fermo ad osservare la scena. L'avevano legata e costretta ad andare sott'acqua. Come avevo previsto non resisté per molto. I miei schiavi la portarono al fondo. Nell'istante in cui si poggio alla fine della vasca il suo cuore si fermò per sempre. 'Bene,è morta' pensai vedendo quella donna dormire pacificamente ' e adesso?'chiesi a me stesso. Non avevo idea di quale fosse senso di tutto questa storia. Come ordinò Naraku l'avevo rapita. Era rimasta nostra prigioniera per 3 mesi senza possibilità di scampo. Costretta in una cella giorno e notte nell'oscurità viveva. L'avevamo fatta diventare il fantasma che il mio padrone desiderava. Ingeriva cibo al limite del commestibile, scarti che neanche i maiali avrebbero mangiato, eppure il suo spirito combattivo non aveva ceduto. Se non fossi stato sicuro che lei fosse un essere umana l'avrei di certo scambiata per demone. Il suo potere era eccezionale ma di certo non era equiparabile al mio Ma poco m'importava di lei e se morisse. Non provavo alcun rimorso nei suoi confronti e come aveva programmato Naraku la ragazza di nome Kagome era morta. Nonostante questo però qualcosa mi diceva che era stato fin troppo facile.
" ishiteeee ishiteeeee ishiteeee" improvvisamente gridarono le 4 demonesse al cielo.Quelle pazze urlavano come degli ossessi, quanto avrei voluto tranciargli la gola.Alzai lo sguardo vendendo qualcosa risplendere di una tenue luce bianca. La luna era apparsa nell'altro della sala .
' Tks' soffiai con dissenso ' tutto questo solo per prenderci la sua anima, Nakaru?' risi tra me e me ' che assurdità, stupido mezzo demone.' pensai quando tutto tacque. Il silenzio più assordante che avevo mai sentito nella mia vita invase la sala. Un colpo. Un battito. Un cuore. La terra tremò d' tratto. Per la prima volta inorridii in preda al timore. ' che cosa sta succedendo' pensai cadendo sul bordo della vasca. I miei occhi si posarono sulla donna legata sott'acqua. In quell'istante aprii i i suoi occhi facendomi venire i brividi. 
" ahhh!!" gridò dallo spavento quel suino troppo cresciuto accanto a me "M-M-MA ERA MORTA!" esclamò terrorizzato mentre la terra non cessava a tremare .
' come è possibile che sia ancora VIVA!' gridai in preda al panico vendendola muoversi convulsamente. Sembrava essere posseduta e con terrore parte del solaio iniziò a collare. ' non è possibile!!!!!'ringhiai afferrando quella scrofa tra le mie grinfie. " è opera tua! non è così!?" mi voltai d'impeto verso la vecchia strega non vedente. Non ebbi alcuna spiegazione. 'che sia questo il trattamento ci cui parlava?' la terra vibra adesso sempre più piano. Fui nel confusione più totale. Barcollando riusci ad alzarmi dirigendomi verso quella vecchia pazza che recitava il suo mantra. " allora!? è opera tua!?" esclamai a gran voce alla veggera ma un altra scossa molto più violenta investii il palazzo in corrispondenza d 'un altro battito di cuore. Caddi rovinosamente a terra e per miracolo evitai i massi caduti dall'ultima parte di soffitto ancora integro. Non avevo idea che lingua parlassero eppure quelle 4 non si mossero d'un passo.
" comandante Kotetsu c-che facciamo?" chiese uno dei mie soldato piagnucolò tenendosi ad un masso.
' Naraku, io non so cosa tu abbia in mente' tentai di rialzarmi una un altra scossa più distruttiva si liberò. ' spero solo che non sia un altro dei tuoi sporchi giochetti!!!' Gridai strisciai verso entrata. " state pronti ad intervenire!" urlai ai miei scagnozzi. 
" ben presto.. tutto sarà rivelato!" Annunciò l'oracolo aprendo i suoi maledetti occhi piani di una strana luce verde.
Non capivo perché quella vecchia pazza si esaltasse tanto. Naraku mi aveva solo informato che quella donna umana gli serviva per la sfera dei 4 spiriti.. Ma in che chiave poi? Era solo una Miko in fondo di un livello molto basso. Si, possedeva dei poteri insoliti ma non sapeva di certo sfruttarli. E poi cosa c'entrava tutto questo con quella maledetta sfera? Perché al mio padrone interessava proprio lei? Tutto Aveva poco senso. La vera Miko dello Shikon-no-Tama era Kikyo, la stessa donna che Onigumo voleva possedere. Dunque la vera domanda era: cosa voleva da questa Kagome il nostro caro Naraku?
Probabilmente voleva ucciderla perché: aveva salvato la non-morta e salvato l'odiato Inuyasha. Forse proprio per i suoi potenziali potere spirituale poteva realmente essere una minaccia. Solo così lei poteva interferire con i piani di quel bastardo. E allora perché non ucciderla subito?! Quell'era il reale segreto che la legava alla sfera? Ricordo solo che questa donna aveva in corpo la sfera ed egli stessa la riportò in questo mondo condannando l'umanità. Come un idiota la ruppe come una freccia e così che si diffusero i pezzi nel mondo conosciuto. Per quanto mi raccontava lo stesso " padrone": ella doveva essere la reincarnazione della sacerdotessa Kikyo. La loro verosimiglianza era inquietante però... qualcosa non quadrava lo stesso. Qualcosa mancava nel quadro costruito dal "signore del male". Un tassello importante ma quale? Io stesso pensavo che i poteri spirituali di quella ragazza derivassero proprio per la sfera. Ma no, in realtà non era così. Qualsiasi essere umano che entri in contatto con la sfera diventa un mostro poichè l'oggetto in se esalta il male nell'uomo. Persino con il Santone del monte Akurai lo Shikon-no-Tama fece diventare un demone orrendo. Quindi, euesta Kagome, non avrebbe dovuto acquisire di contro anche poteri demoniaci visto che era nata con essa in corpo? Che lei abbia un cuore talmente puro? Tutta questa purezza io non l'ho vista in lei. Era un essere umano come tanti, una ragazzina molto stupida che si stava consumando per un mezzo demone che non l'amava.

Come sapeva bene Naraku la sfera fu creata dall'odio tra una Miko e un demone. Dal loro sangue nacque il gioiello e con essa la sua maledizione. Kagome non aveva mai sviluppato alcun potere demoniaco nonostante l'avesse in corpo. Kikyo, la sacerdotessa morta, solo tenendola tra le mani face si nutrisse del desiderio del suo egoismo la portasse alla morte ma anche lei si trasformò in un demone assetata del sangue di chi l'aveva tradita. Bambini, vecchi, monaci, demoni e etc.. Quell'oggetto porta solo disgrazie e chiunque la tocchi con mano si trasforma in un Demone, non esistono eccezioni. Quindi come poteva,Kagome, solo ed esclusivamente possedere poteri spirituali umani? E poi, perchè durante l'attacco con il mille piedi giganti la sfera non si attivò facendo in modo che lei si trasformasse nel demonio? Non faceva parte del suo corpo? Lei non desiderava vivere? Cosa gli impedì che il potere dell'oggetto non fi sfruttato? Un sigillo?
Fu per questo che il mio padrone comprese che qualcosa non quadrasse.
Lei era una donna che veniva dal futuro; che aveva in corpo la sfera ma essa non alterò mai ne il suo aspetto ne il suo spirito. Gli esseri umani non possono essere solamente buoni o cattivi ma come sapevamo benissimo quell'oggetto risaltava prevalentemente la parte oscura di noi. Ma se davvero lei nacque con in corpo la sfera non avrebbe dovuto trasmettergli dei poteri negativi? non sarebbe dovuta morire una volta estratta poiché era nata da essa? qualsiasi essere umano che inglobava la Shiko-No-Tama non era più tale, perché lei no? Quindi, non sarebbe dovuta nascere demone? Ma invece no, lei era una umana. Forse per l'innocenza che portava con se? Ma tutto ciò sembrava essere una forzatura.Fin dal principio il suoi poteri erano già fin troppo potenti per essere comparati a quelli di Kikyo. La sua anima era enorme e nessun essere umano poteva averla. Nessuno. E poi, questa sua naturale di sfruttare tutte le sue forze per conseguire ad un obbiettivo, quegli occhi, il suo sguardo pieno di rabbia...Sembrava essere un demone. Forse qualcosa di demoniaco era celato in lei ma in profondità?. Quando portai, sotto ordine di Naraku, il sangue della Miko all'oracolo, lei mi disse che non si trattava un tipo di sangue normale. A suo dire, ero come se non fosse esattamente Umano. Che fosse per colpa della sfera? Dunque qualcosa aveva modifica la giovane umana? E finalmente eccoci qui. Pronti e svolgere l'ultimo atto dell'assurdo piano di Naraku. Il vero obbiettivo si sarebbe ben presto rivelato. Forse non lo capirò mai. Forse e solo ma mia mente che divaga senza alcuna logica ma spero solo di rimanere in vita in vita quanto basta per uccidere quel mostro. Di compiere la mia vendetta. E solo questo quello che bramavo." Oh Luna! " Urlò a gran voce l'oracolo dispiegando le sue braccia insieme alla sue serve." che il sigillo si sciolga!" annunciò portando il palmo delle mani al cielo simultaneamente alle ragazze. 
'Di qualsiasi cosa si la tratti' riflettei infine. ' sarà solo a mio vantaggio' ghignai sentendomi pronto a tutto ' così potrò spedire quel maledetto Naraku negli inferi, come è giusto che sia!'  strinsi un pugno e mi alzai in piedi pronto a combattere.
La luna illuminava l'acqua. Era come la vasca emanasse luce proprio. Kagome era lì che sembrava dormisse nuovamente beata, incatenata dalle catene dei miei uomini. Il suo viso chiaro e perfetto non tradiva alcuna emozione. Il suo cuore batteva ancora. Lo sentivo perfettamente. Infondo era un vero peccato sacrificare quella ragazza per uno scopo tanto futile come il dominio del mondo. Eppure, anche se lo era, pur di ottenere la mia vendetta io sarei disposto a sacrificare ogni cosa.


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TO Be contined

 

 

 

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Capitolo 9
*** Cpt 7: Resurrezione. ***


Toccai con la mia schiena il fondo dell’immensa vasca.
tu sei colei che governerà su questo mondo, figlia mia." mi disse la demonessa " A te appartengono di precari equilibri dell’esistenza..” pronunciò quella voce femminile. “ non scordarlo mai..Kyoko” Rimbombarono le sue parole nella mia mente.
 si Madre” risposi sigillando i miei occhi. Il mio intero corpo fu come invaso da un’immensa e inspiegabile energia. Un altro battito ,scosse, il mio corpo adesso rispondeva. Fu come stesse per essere rotto , che qualcosa stesse per cedere una barriera che prima d’allora era stata invalicabile. Aveva la sensazione che fosse in atto una trasformazione vera e propria.
Finalmente sarei tornata me stessa? oppure no?
 Sorrisi sentendo il sole su di me.  Mossi la mia mano verso quella la luce spendente. Era ora di tornare al mio mondo per combattere come mai avevo fatto nella mia vita.
" sono tornata”  fu quello che dissi poco prima che i miei occhi si aprirono sulla terra per la prima volta dopo tanto tempo.
 
 
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Nel momento in cui vidi quella piccola umana riaprire i suoi occhi di scatto, una  piccola scossa di terremoto sconvolse me e i miei uomini. Non era possibile che fosse stata lei a provocarla. Doveva essere morta affogata. Uno strano senso d’inquietudine cominciò a gravare su le mie spalle.
 D'un tratto la vidi alzare una mano davanti a se trascinando i miei uomini addetti alle catene in acqua. Il palmo della sua mano era rivolto alla grande luna nel cielo esattamente come fecero le 4 demonesse. La vidi muovere le sue labbra. Era impossibile capire che avesse detto. Nel suo voltò si dipinse uno stano e orrendo ghigno pieno di malvagità. Per la prima volta temetti per la mia vita. Fui incredulo esattamente come i miei uomini. Gli occhi castani dell'umana cambiarono improvvisamente colore. Erano diventati azzurri inspiegabilmente. Da lì in poi ebbe inizio l’inferno. L'ennesima brutale scossa di terremoto fece tremare tutti i presenti. Non avevo mai sentito la terra muoversi in quel modo. ‘ che sia tutta opera di Naraku in realtà?’ mi chiesi con rabbia guardando intorno a me. ' esci fuori bastardo!' gridai estraendo la mia spada.
 " e tornata !” la voce di quella demonessa spezzò i miei pensieri “ ella è tornata!" annunciarono in coro le quattro femmine. Con quella la terra che non accennava di quietarsi. Tentammo tutti di resistere all'urto. All'improvviso vidimo provenire dal fondo brillare come se una stessa fosse lì a illuminarci. Quella luce bianca ci accecò. Protessi i miei occhi coprendoli con il braccio. Incredulo percepii di chi si trattasse. L'immensa energia dell'umana si stava liberando sotto forma di luce, non era altro che potere spirituale in crescita.  ‘ come può esistere essere umano con un tale potere spirituale?!?’ pensai non potendoci credere ‘ era solo impossibile!’ urlai nella mia mente con rabbia.Ebbi la sensazione che la terra si stesse per spaccare in due. Chiamai i miei uomini ordinandogli di essere pronti per intervenire e se era il caso di respingerla con qualsiasi mezzo. Se fosse stato il caso anche di ucciderla una volta per tutte. Forse le paure di Naraku erano fondate. Quella donna era realmente una minaccia.
Quella stella luminosa uscì da piscina portandosi a qualche metro sopra il pelo dell’acqua irradiando tutto ciò che aveva accanto a se. La sua luce trasmetteva tepore. Dietro di lei la grande luna piena troneggiava. La vidi bloccarsi inspiegabilmente a mezz-aria. L'enorme colonna di luce bianca che aveva creato la ragazzina stava svanendo lentamente davanti ai  miei occhi. La ragazza era sospesa in aria, ma non era più quella donna umana. Fu una visione celestiale. La femmina adesso aveva dei lunghissimi capelli dorati che ondeggiavano attorno a lei come se la terra non la attirasse a se. Anche la sua veste galleggiava senza alcuna spiegazione. Sul suo intero corpo erano ben visibili i segni indiscutibili della sua appartenenza a qualcosa che non era di certo umano. Sembra essere una dea scesa sulla terra. Anche il terremoto era cessato. Lei era incantevole e infinitamente bella. La sua pelle bianco latte sembrava risplendesse di luce propria. Dalle sue labbra rosse notai dei canini uscirvi. "che sia un demone?" domandi a me stesso scrutando quella maestosa figura. Quando aprii i suoi occhi rivolgendoli ai miei un brivido percorse la mia schiena. Nei suoi occhi celesti la mancanza delle iridi la faceva apparire senza emozioni.
Era lì sospesa che mi guardava dall'alto della sua altezza. Il suo volto disteso non tradiva alcuna espressione. Era lì ferma di come fosse una statua di marmo. Le sue braccia si dispiegarono come un tempo fece l’oracolo annunciando l’imminente cerimonia. Fu come se volesse accogliere qualcosa. Il suo viso gelido era tutt'altro che amichevole.
 Tutti i presenti si bloccarono osservandola con incredulità.
" iak to sai kiliomndhari?" pronunciò la donna con una voce tutt'altro che umana. Era metallica e non poteva che provenire da un essere che non poteva apparteneva a questo mondo. Sicuramente lei parlava l'antica lingua dei demoni. La demonessa scese lentamente verso l’acqua poggiando le sue punte su di essa. La vidi alzare passo dopo passo come se la superficie della vasca fosse solida. Eravamo a pochi metri l'uno dall'altro. La vidi portare una mano davanti a me per poi allargare le dita. Fu lì che compresi che cosa aveva in mente di fare. Nel momento in cui la sentii pronunciare un’altra frase incomprensibile. Chiamai i miei uomini avvertendoli delle sue cattive intenzioni. Corsi verso la mia destra sperando che non fosse troppo tardi.
" via!" ordinai con tutto il fiato che avevo in gola. " VIAAA!!!" Fu tutto quello dissi poco prima che un devastante raggio di luce invadesse l’intera stanza uccidendo parte del mio esercito in un sol colpo. Quella non era un essere divino ma una bestia scesa in terra.




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To be continued...

 
 
 

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Capitolo 10
*** Cpt 8: Evento. ***



Era notte fonda.  Io e i miei compagni eravamo nel bosco e infreddoliti ci sedemmo intono al fuoco. Una luna una piena e splendente torreggiava nel cielo in compagnia di miliardi di stelle. Il mio sguardo era rapito dalle fiamme che pian piano stavano consumando gli ultimi ramoscelli.
“ Inuyasha” Shippo mi chiamò avvicinandosi a me “ c-credi che troveremo mai Kagome?” chiese il cucciolo di volpe con i suoi occhi tremolanti.
Era già passato molto tempo della sua scomparsa. Ogni giorno la speranza che Kagome fosse ancora viva era sempre più piccola. Sapevo bene che un tipo come lei avrebbe veduto cara la pelle eppure neanche lei sarebbe potuta sopravvivere tanto allungo. Quella ragazza avrebbe combattuto fino all’ultimo pur di scappare ma se ancora non era lì con noi voleva dire che gli era sicuramente successo qualcosa. Rimanendo a braccia stetti zitto non riuscendo a rispondere alla semplice domanda di quello stupido. Nessuno di noi aveva la forze di toccare la verità.
“ Inuyasha” scoppiò in lacrime afferrando la manica della mia veste “ dimmi la verità!”  disse guardandomi dritto negli occhi “ pensi che sia morta, non è così?” ringhiò tremando come una foglia. Strinsi i denti cercando di non sentire la sue parole mentre la mia rabbia cresceva. “ non è vero!? Rispondimi brutto idiota!!” pianse come una fontana strattonandomi. Il solo pensiero che lei fosse morta era insopportabile per me.
“ Shippo, basta” lo fermò Miroku “ sta tranquillo” lo tranquillizzò il bonzo portandolo via da me “ la divina Kagome sa come difendersi !“ cercò farlo ragionare
“ questo lo dici tu!!” ringhiò contro all’uomo.
“ Shippo, calmati..” Sango disse con voce strozzata. Anche gli occhi di quella donna erano lucidi.
“ sono sicuro che s-sarà già… già fuggita e aspetti che tutti noi con ansia” cercò di dire Miroku ma neanche lui ci credeva veramente.
“ i-io…” balbetto il piccolo demone asciugandosi le lacrime con le maniche del suo kimono.
“ non è vero, Inuyasha?” si rivolse a me quel bonzo in cerca di risposte che io non avevo. Si erano belle parole ma.. qualcosa, dentro di me, mi diceva che questa volta era molto diverso.
“i-Io…” anche la mia voce tremava, non riuscivo a reggere i loro sguardi.
“ Se morisse non potrei sopportare questo peso sulla mia coscienza” disse la sterminatrice stringendo un pugno piena di rabbia.
“ nessuno di noi credo lo potrebbe sopportare” soffiò in fine il monaco chiudendo gli occhi e chinando il capo. Sango non potendone più singhiozzo  nascondendosi dietro le sue mani. Eravamo distrutti dalla sua assenza, mi ero reso conto di quanto fosse importante per noi tutti in quell’istante. Kagome era il collante che ci teneva insieme per noi era: una mamma, una sorella, una cugina, un’amica, una guida che avremmo seguito fino alla morte e per cui avremmo anche dato la vita.
Sapevo bene che io in particolare non avrei potuto caricarmi una morte sulla mia anima. Mi sarei sentito un verme più di quanto non lo ero già allora. Avevo condotto alla morte l’unica donna che amavo e avrei impedito a tutti i costi che quella ragazzina pagasse per le mie colpe…. Non lei che mi era stata sempre vicina nonostante tutto.
Trattenendo le lacrime a stento sentii Miroku dire: “I-Io sono sicuro che la troveremo” Rialzò il suo sguardo il ragazzo con il codino “ e quando tornerà ci delizierà con uno dei suoi cibi ninja “concluse pieno di auto convincimento. Eppure il sospetto che Kagome fosse già morta pesava su di tutti come una maledizione. Era grazie a lei che ci eravamo incontrati e senza quella stupida non eravamo più noi. Era quella ragazza che ci offriva una spalla su cui piangere; era lei ci confortava con le sue parole senza chiedere nulla in cambio; era Kagome che ci dava la forza di vivere tenendoci per mano… Era la persona che nessuno di noi avrebbe mai potuto immaginarla morta. Sapevo che la colpa era mia e già allora faceva così male. Io ero lo stupido inetto che non riuscì a salvarla quando aveva più bisogno di me. Chiusi gli occhi con forza. Pregavo costantemente che Naraku non apparisse con tra le braccia il suo corpo senza vita. Non avrei potuto sopportare la vista del suo cadavere. Avevo visto fin troppe persone care morire per me e lei, esattamente come loro, non meritava la morte.  E come se non bastasse la mia mente iniziò ad immaginare quella scena terrificante.
Io e Nakaru faccia a faccia. Quello sporco bastardo rideva compiaciuto e lasciò cadere il corpo di Kagome in un fiume. Disperato io corsi versa la sua direzione cercando di prenderla. Era tutto nero, persino l’acqua. Di colpo il suo volto privo di vita si volto poco prima che arrivassi a lei. Mi pietrificai quando le mi prese e la sua mano entrò nel mio petto. ‘N-Naraku sei t-Tu?’ pensai sentendo quegli artigli stringermi il cuore.” Inuyasha” sentivo le voci lontane dei miei amici. L’intero corpo della ragazza venne avvolto da spesse catene.” Finalmente sono libera” disse a qualche centimetro dalla mia bocca con un sorriso.
Senza respiro tornai alla realtà mentre l’intera terra tremava.
 “ Ma che succede!” urlò Shippo stringendosi a Miroku. “ Inuyasha finalmente si è ripreso!” esclamò entusiasta. Sembrava che la terra si stesse per spaccare in due.
“ ma che..” soffiai io non riuscendo a capire cosa stesse succedendo. Sango era alla mia destra si era aggrappata ad un rampo per restare sulle sue gambe. D’un tratto non riuscii a credere ai miei occhi. Era apparsa, a qualche chilometro da noi, una torre con all’apice una colonna di luce. Le mie narici furono colpite dall’odore rivoltante che proveniva da quella direzione.
“ Naraku.” Ringhiai sentendo il mio sangue ribollire dalla rabbia. Ancora una volta si era preso gioco di me.
“ Inuyasha…?” chiese quel bonzo incredulo per poi guardare verso la mia direzione. Feci un sorriso come mai avevo fatto nella mia esistenza .
“ Finalmente ti ho trovato, maledetto!” esclamai correndo verso quella cosa. La terra non cessava di vibrare. Ben presto i miei compagni mi seguirono. Erano tutti e 3 sulla groppa di Kirara pronti all’attacco.
“ Credi sia tutta opera di Naraku?” Mi chiese la sterminatrice. “ persino il terremoto?” domandò timorosa osservando la terra creare un orrenda voragine.
“ Io so solo che Naraku è lì . “  balzai di fretta su di un ramo per tornare in aria “ ed anche il mostro che rapii Kagome è lì” gli spiegai serio più che mai “ e non ho intenzione di farmelo scappare!” Tuonai estraendo la mia spada. ‘ Kagome, se sei ancora viva resisti! stiamo venendo a salvarti!!!’ urlai nella mia mente deciso più che mai a fare giustizia.
Senza perdere tempo arrivammo ad una specie.  Dall’alto scagliai una cicatrice del vento uccidendo con un sol colpo chi era di guardia. Salimmo gli scalini mentre una seconda scossa di terremoto fece cedere  parte della struttura.
“ io ho paura!” piagnucolò Shippo in preda al panico.
“ Non possiamo arrenderci!” esclamai continuando la scalata. Non potevamo perdere tempo, era una questione di vita o di morte! Ogni secondo era prezioso e non potevamo farcelo sfuggire. Corsi come non mai. “ Kagome!!” urlai il suo nome con tutto il fiato che avevo in gola. Quei gradini sembravano non finire mai esattamente come gli uomini ragno. Ad un certo punto pensai d’essere finito in un illusione. Mentre stavamo con gli ennesimi nemici, all’improvviso, si udii al piano di sopra un tonfo. La struttura sembra indebolirsi ogni secondo di più. Percepii delle presente sopra di noi ed uno di loro non sembra essere di questo mondo.
" Inuyasha!" mi chiamò Miroku vedendomi scattare in davanti dopo aver abbattuto il nemico.
" Avanti andiamo!" lì incitai cercando di raggiungere quel luogo il più velocemente possibile.
Se Kagome era lì doveva essere in grossi guai!
 
 

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Nel fra tempo nel vilaggio di Musashi...









  
Senza neanche accorgermene era scesa la notte. Era passato molto tempo da quando Inuyasha era partito per andare a salvare Kagome. Quella povera ragazza era stata rapita mesi prima poco vicino al villaggio. Provavo una profonda pena nei suoi confronti eppure lei non aveva fatto nulla per meritarsi questo. Non era colpa sua se si era ritrovata in questa storia. Era solo e unicamente colpa di Naraku, quel verme schifoso che aveva ucciso la mia adorata sorella, se lui non fosse mai nato da Onigumo adesso tutto questo sarebbe solo un incubo. Accarezzai la fronte gelida di mia sorella, da quando Inuyasha era partito non aveva più aperto i suoi occhi. Il suo intero corpo si stava sgretolando e l’unica a poterla salvare era proprio Kagome. Volente e non lei aveva il potere di salvarla un'altra volta dall’inferno. Io sapevo bene che lei fosse solo un spettro ma….ma… non avrei mai permesso a nessuno di vedere nuovamente mia sorella tra le braccia. Senza neanche accorgermene mi cadde una lacrima sul suo bel viso.  ‘ anche se sono passati 50 anni dalla tua scomparsa io desidero ancora che tu resti con me, sorella Kikyo’ asciuga il mio viso cercando di contenermi, ormai non ero più una bambina.
“Kaede, sorella mia?” la vidi aprire appena i suoi occhi. “ perché stai piangendo?” disse ansimando.
“ Sorella, vi prego, riposate” cercai di fare finta di nulla. “ è notte, dovete dormire “ insistetti.
“ Dov’è Inuyasha?” chiese guardando la porta.
“ ancora non è tornato..”le risposi con amarezza quando a causa di una folata di vento la stuoia fu spazzata via. “ ma che succede?!” esclamai proteggendomi gli occhi.
“ la cerimonia “ disse Kikyo pacatamente. Seguii il suo sguardo vedendo una strana luce nel cielo color pece.
“ e cos’è quello?” esclamai spaventata.
“ finalmente la libereranno dal suo potere” tornò a me unendo le sue braccia al petto. “ già… e poi lei sarà mia..”sussurrò in modo così strano ma quando mi voltai verso di lei già stava dormendo. Ad un certo punto mi chiesi se non me lo fossi solo sognato ma di una cosa era certa: Kagome era in pericolo.



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To Be Continued. . .

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Capitolo 11
*** Cpt 9: Scontro. ***


Correndo il più velocemente possibile, io e i miei compagni, arrivammo all’ultimo piano della torre. Superando una porta semi-aperta, entrammo in un ampio corridoio. Lì ci si pararono davanti una ventina di demoni armati pronti a tutto pur di farci fuori. Non ci avrebbero fatto passare per nulla al mondo. Ringhiando, caricai contro di loro per scagliargli la più forte cicatrice del vento mai prodotto. Il rapitore di Kagome era oltre quella soglia, il mio fiuto non poteva essere ingannato così facilmente. Quei bastardi senza timore mi si lanciarono contro pronti per lo scontro. Erano ad un paio di metri da me quando un accecante raggio di luce perforò la parete di legno alla mia sinistra inghiottendo quelle bestie. Non rimasero neanche le loro ossa, erano stati letteralmente spazzati via. Qualche altro passo e anch’io avrei fatto la stessa fine. Pietrificato da quella scena mi sedetti sulle mie ginocchia.
“ oh no, Inuyasha!” mi chiamò Miroku andando in mio soccorso.
“ mio dio, ma cos’era quella cosa?” piagnucolò Shippo impaurito nascondendosi dietro la mia spalla.
“g-già” Sango strinse a se la sua gatta dai denti a sciabola.
“ non ne ho idea” dissi guardando le macerie della parete appena collassata. L’orrenda paura che quella fosse tutta opera di Naraku ci fece rabbrividire. ‘ non può aver acquisito un tale potere !!’ pensai per poi riprendermi. Dovevamo scoprire cosa stesse succedendo. “Qualsiasi  cosa sia “ continuai portando il mio sguardo all’enorme buco sulla nostra sinistra “ c’entra quel mostro. “ mi avvicinai all’entrata. Con cautela poggiai la mia schiena contro il muro e come un ninja vi osservai all’interno. Fosse stata o meno ,opera di quel pazzo, eravamo in qualsiasi  caso nei guai. Ero ben consapevole che li dentro vi fosse l’orrendo omuncolo che rapii Kagome ma di lei non ce n'era traccia. Non avevo sentito neanche per un attimo il suo profumo ma il mio istinto mi ripeteva che lei non fosse così lontana come volevano farci credere.
E così ,i concentrai su cosa stesse accadendo davanti ai miei occhi. Della polvere aleggiava per la stanza che era separata dalla parete di mogano. A causa di ciò vidi poco e niente. Mentre gli altri si prendevano di coraggio per osservare cosa avesse provocato quel raggio imponente, scorsi quel bastardo di Kotetsu disteso per terra che guardava dietro di se. Tremava visibilmente e lentamente stava cercando di trascinarsi verso la parete più vicina.
“ Che aspettate!!! Uccidete! “ gridò con tutto il fiato che aveva in gola lo sgorbio indicando l'obbiettivo. Un gruppo di suoi scagnozzi si lanciarono a per di fiato tra la nebbia. Inevitabilmente un altro lampo di luce apparve inghiottendoli.“ T-Tu…” soffiò l'emanazione di Naraku mostrando le zanne a quello che sembrava essere il suo nemico. “ te la farò pagare!” sibilò arrivando a spalle al muro.
Il cuore inizio a tuonarmi inspiegabilmente. D'un lampo 100 domande invasero la mente: Chi era questo nemico? Perché stava attaccando un emanazione? Sarebbe stato un alleato o un nemico l'essere avvolto dalla nebbia? E poi cosa voleva? Perché voleva ucciderlo? Queste furono le domande che mi ronzavano in testa. Il tempo era scandito dai battiti del mio cuore, provavo una smania così grande che dovetti sformi per tranquillizzarmi. Volevo vedere chi e cosa fosse. Mi sembrò che furono passati milioni di anni quando la polvere biancastra finalmente si poso. Una tenue luce illuminava la stanza. Subito capii di cosa si trattasse e inorridii anch’io come gli altri. Una donna era ferma sul pelo dell’acqua che osservava quel bastardo di Kotetsu. La sua figura risplendeva come fosse la prima stella della sera. I suoi capelli d’oro zecchino galleggiavano nell’aria come se le leggi del mondo non la raggiungessero.   Statica restava sospesa nell’aria. Il suo viso privo di espressione non era per nulla paragonabile ai suoi gelanti occhi. Le sue due pozze non erano altro che dei vortici di colori che andavano dal celeste più intenso all'azzurro del cielo. Eppure in quel mare sconfinato le iridi non vi erano affatto.
“ è-è stupenda “ sussurro senza fiato Miroku rubandomi le parole di bocca. Era vero, era la donna più bella che ebbi mai visto nella mia vita. D’un tratto però notai che sul suo collo candido della donna degli strani segni neri iniziarono a risalire fino alle sue guance. Subito capii di cosa si trattasse, erano segni demoniaci. Pian piano la sua luce si stava attenuando tanto da permettermi di vedere cosa indossasse. Con  disgusto vidi il suo leggiadro kimono bianco che danzava nell'aria fosse macchiato di sangue. ‘Ma Chi è ?  Che cosa fa qui?  E cosa c’entra quest’essere con Naraku? Che sia una sua nuova creazione? E perché ho questa strana impressione?’ pensai poco prima che Un brivido mi percosse la schiena. Sentii chiaramente quanta energia spirituale avesse in corpo quell’essere. Eppure, come poteva un demone avere un forza tanto pura? Che lei fosse uno degli assurdi esperimenti di Naraku? Sia io che i miei compagni rimassimo immobili così da poter capire cosa stava realmente accadendo. Nonostante tutto qualcosa dentro di me parlava, il mio cuore non smetteva di martellarmi le orecchie. Che Kagome fosse in pericolo?

 
 
 
 






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Riuscii a sfuggire all’attacco di quella donna per miracolo. Ero caduto per terra quando il primo raggi di luce dissolse, oltre i miei uomini, la parete di legno dietro di loro. Con un solo gesto delle mano aveva fatto tutto ciò. Tossendo a causa della polvere mi trascinai spalle al muro. Quando la nube bianca si diradò rividi quel mostro maledetto. Nessuna espressione era dipinta sul suo viso come se lei mi stesse prendendo in giro. Quel demone trasudava energia spirituale in quantità esponenziale. La consapevolezza che quello fosse solo un assaggio delle sue capacità mi fece ricredere della mia forza. Se non si fosse calmata sarei stato ben presto ad un passo dalla morte. D’un tratto vedi sul suo collo delle fiamme nere macchiargli la pelle fino ad arrivarle alle guance. Non avevo idea se si trattasse di una seconda trasformazione o meno ma, pur di salvarmi la vita, dovevo ucciderla. Cercai invano di rialzarmi “ Che aspettate!!!” gridai a quegli inetti dei miei uomini “ Uccidete! “ esclamai puntando il dito verso l’obbiettivo. Come forza d’anima andarono incontro alla morte, inghiottiti anch’essi dalla luce della femmina. Stanco e spossato mi rialzai come una furia. ‘ C-Come osi! Maledetta donna! Come osi!!’ urlai pieno di rabbia mordendomi il labbro inferiore. Estrassi con fermezza la mia spada e la puntai verso il mostro. ‘ non ti perdonerò questo affronto!!’ sibilai alimentando con la mia ira l’aura che possedevo. La lurida bastarda accennò un sorriso come se fosse divertente tutto ciò. Quel gesto mi fece andare il sangue al cervello, desideravo solo la vendetta. Eppure un lampo mi attraverso la mente. ‘ e se diventassimo alleati?’ pensai riuscendo a trovare un contegno. Il suo potere era eccezionalmente grande tanto da contrastare le forze di Naraku.’ Bene, allora vorrà dire che dovrà ridurti in fin di vita’ risi ed aumentai la mia aura demoniaca al suo massimo. Se voleva battersi con me avrebbe fatto bene a vedere con chi aveva a che fare. È il primo generale delle truppe di quel pazzo, la migliore creazione di Naraku per un'unica ragione. ‘ ti farò pentito di avermi sfidato’ unii le miei mani sull’elsa della spada aspettando con pazienza. I rinforzi dei piani inferiori sarebbe arrivati molto presto, dovevo solo aspettare.  La bestia demoniaca dall’aura celestiale non distoglieva i suoi occhi dai miei. I secondi sembrarono minuti e i minuti ore, avrei venduto cara la pelle. D’un tratto si udirono rumori di passi, l’oracolo si avvicinò alla vasca.
“ che cosa hai fatto, stupida pazza!” tuonai alla vecchia megera.
 La bestia di energia camminò sul pelo dell’acqua per  poter toccare la terra ferma.
“ benvenuta tra noi, principessa “ si chinò la vecchia demonessa al cospetto della donna.
‘ P-Principessa?’ ripetei non comprendendo il nesso. ‘ cos’è davvero questo essere davanti ai miei occhi?’ pensai sempre più deciso a scoprire la verità. “ non mi interessa se lei sia una principessa o un cane” Tuonai io muovendo la mia spada alla mia destra “ nessuno può ribellarsi a me!” sibilai tagliando il vento con la mia lama. “Raudo kaminari” i lampi violacei si diressero verso quella bastarda. Arrivati a qualche metro da lei tutto si dissolse. Come un brutto incubo non potei credere ai miei occhi.
“Tks” soffiò l’oracolo divertito “ finalmente vi siete destata dal vostro eterno sonno “ disse molto fiera di se stessa.” Bentornata in questo mondo “ accennò un sorriso “ non dovete temere “ affermo trasformandolo in ghigno inquietante “ saprò io come fermare la vostra furia!” Tuonò all’improvviso portando entrambi i suo palmi verso la donna. “ adesso!” ordinò aprendo i suoi occhi privi di luce.
D’un lampo vidi le tre discepola della pazza lanciare delle catene verso il mosto dai capelli d’oro. Ella  subito dopo iniziò a dimenarsi come un animale in gabbia. Le tre recitando dei mantra senza significato cercarono in tutti i modi di trattenere la furia della prigioniera. L’essere portando il suo viso verso il cielo emise un grido agghiacciante. Pensai che fosse un ottima occasione per intervenire ma quel maledetto lamento mi stava dilaniando i timpani. Era molto più terrificante di un demone d’un tratto afferrò le catene le sue mani. La stavano letteralmente soffocando ed misto di lampi vennero create dall’oracolo.  La donna si dimenò tra i lamenti di dolore . Quelle catene avevano la capacità di assorbire il potere spirituale della vittima grazie alla sua particolare lega di mitrill . Era fatta ormai. Una di quelle catene la stavano di certo soffocando.
“ sta zitta stupida” disse una di quelle schiave della pazza ridacchiando. Dalle catene fuoruscivano vere e proprie scariche elettriche di colore azzurro. Più aumentavano i suoi lamenti e più essere aleggiavano vorticosamente sul corpo dell’ostaggio. La donna gemeva di dolore ma dava segno di arrendersi arrendersi.
“Maledetta, sta calma” gridò una servitrice dell’oracolo trattenendo le catene come meglio poteva. Presto sarebbe ceduta sotto il suo stesso potere, sarebbe stata addomesticata come quella ragazzina da cui era nata. D’un tratto la vidi inarcare la schiena verso il cielo in modo innaturale, la Luna risplendeva quasi come se fosse il sole. Quel suo grido di disperazione divenne talmente acuto da rompere le poco finestre ancora rimaste intatte. Tappandomi le orecchi caddi a terra pregando che la smettesse.  Gridava con tutto il fiato che aveva in corpo quella disgraziata. Quando riportai il mio sguardo su di lei vidi uno strano segno si colore azzurro  all’interno di un cerchio del medesimo colore apparire sotto la sua figura. Un imponente colonna di luce nacque da investendo lei e la luna stessa.
“ ma cosa!?” urlai assistendo a quella scena surreale.  Quella maledetta non si era placata ma anzi stava diventando più forte!? La collana di luce celestiale disintegro le catene liberandola dalla sua agonia. Naraku aveva ridato ad una bestia incontrastabile … Eravamo tutti morti adesso









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To be continue. . . 

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Capitolo 12
*** Cpt 10: Inesplicabile. ***




Eravamo Intenti a proseguire la nostra ricerca, quella stessa notte. Padron Sesshomaru era stato irremovibile su una qualsiasi deviazione. Ma diceva il vero, non potevano permetterci di ciondolare per questi boschi inutilmente. Il mio signore doveva trovare Nakaru prima di Inuyasha così da sconfiggerlo per primo. Non poteva lasciare l’affronto di quel mezzo-sangue impuntito! Io stesso, se fossi stata nella sua situazione, non so come avrei reagito. Il grande è potente Sesshomaru: il prossimo erede della nobile famiglia Inuyoukai, l’unico successore del Clan maggiore degli Houkuo e non che unico principe della stirpe Shiroi-inu! essere manipolato da uno scarto di demone? Questo era un vero affronto alla sua persona in modo indiscriminato !!  Nonostante quando di parlasse di Naraku sembrasse quieto, nel cuore del mio padrone bruciava la fiamma della vendetta. Era tutto colpa di Inuyasha! Se fosse stato lì, appeso a quell’albero, Sesshomaru non sarebbe caduto nella trappola di quel mostro. Il padrone odiava con tutto se stesso Inuyasha e aveva tutte le ragioni per farlo. Il grande Generale cane, colui che toglieva e ridonava la vita, colui che era stato paragonato ad un Dio.. Era morto per colpa di quello scherzo della natura. Si, era passato a miglior vita unicamente per salvare il figlio mezzo-sangue frutto di una relazione adulterina con una vile umana. Perfino tra la mia gente le voci si sparse in fretta. Mio padre mi raccontò ogni cosa. Quando il padre di Sesshomaru morì, all’interno del clan, il mio signore e sua madre stavano per essere spodestati dai sudditi indignati. La signora si rinchiuse nel suo castello distrutta dal dolore mentre il padroncino, una sera d’estate, perse il controllo e sterminò gran parte della sua stessa gente. Da quel momento in poi la sua fama di assassino suscitò orrore e preoccupazione. Chi lo guardasse negli occhi perdeva la vita sotto la sua collera.  Sessho-maru significa: colui che uccide, il giovane assassino; non è così? Il giorno in cui nacque, mi a suo raccontò un vecchio demone su di una montagna, la terra tremò e l’oscurità avvolse il sole facendo piombare la notte in pieno giorno. Aveva tolto la vita del suo primo demone ad appena 5 decadi spazzò via un intere stirpe di demoni stupendo persino gli anziani saggi del suo clan.  Tutto ora mi vengo i brivi… Da qui nascevano centinai di voci su di lui, una più terrificante dell’altra. Decapitazioni, mutilazioni e addirittura gente torturata  fino allo stremo. Col tempo iniziò ad uccidere principalmente umani  con unico obbiettivo lo sterminio totale. Freddo e calcolatore. Quando lo incontrai non potei credere ai miei occhi e nel istante in cui mi salvò divenni il suo umile servitore giurando di servirlo fino alla fine della mia vita. Nonostante lo dipingessero come un mostro padron Sesshomaru era molto diverso. La sua aura terrificante atterriva qualsiasi essere vivente ma se nessuno metteva nel suo cammino non attaccava ( generalmente). Il suo unico obbiettivo era trovare il degno rivale da battere fin quando non tornò Inuyasha. Quell’inutile idiota l’aveva menomato persino d’un braccio dopo aver rubato l’eredita che spettava al mio signore per diritto. Il Gran Generale non era stato indulgente con il figlio rispetto all’altro e questa cosa neanch’io l’avrei potuto sopportare. Dalla sottrazione di Tessaiga iniziarono i nostri guai entrando in contatto con gli esseri umani. Rin, quella screanzata di nome Kagome e molti altri ancora… Da quel momento in poi vi fu una costante ricerca di quel pazzo. Nell’ultimo scontro però, Sesshomaru, aveva riacquisito il braccio sinistro e persino una spada degna del suo titolo: Bukusaiga, la lama che distrugge. Una lama pregiata e al dire del sommo Totosai celata dentro il padrone. La vittima non aveva scampo una volta entrato in contato con la sua lama. Morire dissanguati oppure essere distrutti dalle proprie capacità rigenerative. Altro che Tokujin o Meido Sangetsua, Bakusaiga era d’un livello nettamente superiore. Il suo potere era adesso eccezionale e quel buon “ amico “ di Naraku aveva i giorni contati.
D’un tratto una vocina acuta spezzò il filo dei miei pensieri con un “ Padrone”  Rin sopra la groppa del drago a due teste iniziò a lamentarsi “ La prego, ormai è calata la sera” si stropicciò la bambina piagnucolante  “ Rin, ha tanto sonno “ disse avvilita.
“ Rin! “ la richiamai severamente “ non mi sembra il caso di lamentarsi!” l’ammonii fuori di me. Ogni volta quella stupida poppante riusciva a rallentare il padrone, quasi lo facesse apposta. Non che l’odiassi ma spesso e volentieri mi era insopportabile. Il padrone ignorò e proseguì senza batter ciglio.
“ Sto morendo di sonno”  ribatté la piccola sbadigliando.
“ anch’io sono stanco “ l’ammonii frustrato dalla sua ineducazione, si stava sempre rivolgendo al padrone! “ ma ciò non vuol dire che io abbia la sfacciataggine di far rallentare il padrone per un mio capriccio.” conclusi severo più che mai.
“ quindi” Si stiracchiò le braccia “ non sarebbe meglio fermarsi per riposare? “ chiese lei poggiando la testa su uno dei colli del dragho a 2 teste.
“ i demoni non dormono mai” mi voltai verso di lei pieno d’ira. “ non è vero padron Sesshomaru ?” chiesi al cercando la sua approvazione ma sbattei contro le gambe del principe dei demoni.  Caddi atterra e rendendomi contro del mio errore urla un “ahhh!! Mi perdoni padrone!” spaventato  mi rialzai “N-Non volevo! La predo non mi uccida!!” con le lacrime agli occhi mi prostrai ai suoi piedi supplicante. Avevo così paura. “ P-Padron  S-Sesshomar-ru? “ balbettai rialzando la testa. “ P-Padrone” preoccupato lo vidi immobile, come se si fosse paralizzato di colpo.
“ P-Padrone, state bene?” chiese Rin nel mio stesso stato d’animo. Che gli fosse successo qualcosa? Io suo capo era leggermente chino e pensai che si fosse sentito male. Non era da lui comportarsi in questo modo. Cautamente cercai di girargli intorno per vedere il suo viso. D’un tratto vidi portare sua mano destra verso il petto ed iniziò a respirare faticosamente. Mi preoccupai come non mai, forse stava male da tempo? O si era ferito ?
“ Padrone, vi fa male il petto?” chiesi terrorizzato andando nel panico.
“ Padron-Sesshomaru !!!“ Scese da Ah-Houn come una furia. Nel momento in cui la piccola fu accanto a me la terra cominciò a tremare.
“m-ma che s-succede!?” persi l’equilibro insieme a Rin. Caduti per terra il drago iniziò a imbizzarrirsi cercando in vano di trovare un equilibrio ma anche lui fece la nostra stessa fine. L’unico che riuscì a resistere all’urto fu il padrone.
“ Jaaakenn!!!! “ urlò la piccola abbracciandomi piena di paura. Senza neanche pensarci contraccambiai sperando che non ci succedesse nulla!
“NON LO SO!!” urlai con le lacrime agli occhi mentre tutti gli animali scappavano atterriti.
“ PADRON SESSHOMARUU!! “ urlammo in coro supplicando che intervenisse per salvarci. Non so per quanto durò eppure per me sembrò un eternità. Poco dopo tutto tacque. Un silenzio tombale avvolse la foresta e per nostra fortuna eravamo ancora vivi. Al ruggito di Ah-Houn riaprii i miei occhi. L’animale era accanto a noi che cercava di rialzarsi. Rin finalmente fini di stritolarmi ed io rivolgendomi verso il padrone fui in cerca di risposte. Era lì immobile che torreggiava su di noi come se  non fosse mai successo nulla. Capo chino e ,accanto a se, la mano che aveva stretto il suo youkata adesso era stretta in un pugno. Quando vidi il suo viso nel suo viso una terrificante espressione rabbia mi sentii mancare. Non aveva alcun senso. Deglutendo a fatica lo chiamai ma non potei neanche finire ciò che aveva da dire perché di girò dandomi le spalle.
“ Padrone cosa vi prende?” chiese Rin intimorita dalla sua reazione poco prima che Sesshomaru cominciasse a correre come non mai verso quella direzione.
“ Padrone, ci a-aspetti, la prego!” esclamai saltando sulla groppo dell’animale insieme alla umana. Solcando il cielo, dopo attimi di esitazione riuscimmo a ritrovarlo. Stava balzando da un albero all’altro. Non avevamo idea di che cosa stesse accadendo e del perché il mio signore stesse correndo da quella parte. Pronunciammo il suo nome per attirare la sua attenzione ma non sentiva ragioni. D’un tratto sentii Rin sussultare guardando di fronte a se. Di colpo vidi una immensa struttura cilindrica stagliarsi verso il cielo nel bel mezzo della foresta.
‘ M-Ma quella è’ non credetti ai miei occhi ‘ quella è la leggendaria residenza dell’oracolo ‘ pensai stizzito. ‘ ma co-cosa facciamo qui!’ chiesi a me stesse più turbato di prima. La residenza dell’oracolo era una dimora impossibile da individuare ad occhio nudo. Essa sfidala lo spazio e il tempo, solo pochi eletti ne sapevano l’ubicazione. ‘Tutto ciò è impossibile!’ Sciogliendo le briglie di Ah-Houn accelerammo anche noi accostandoci al principe dei demoni.  “Padrone, vi prego” lo implorai e anche se lentamente iniziò a rallentare fino ad arrestarsi totalmente.  “ Che cosa ci facciamo qui?” chiesi impaurito.
“guardate padrone!”urlò Rin indicando l’apice della torre. Un gigantesca colonna di luce Azzurrognola trafisse il cielo.
‘ che cosa significa!?’ chiese a me stesso poco prima che un orrendo urlo di donna tuonasse in ogni dove. In quel preciso momento vidi il padrone uscire fuori di se! Estrasse la sua fida Bakusaiga e si fiondò a tutta velocità verso quella che sembrava essere l’entrata principale del palazzo.
“ Padrone aspettatemi!!” esclamai seguendolo. Senza alcun ripensamento uccise con un sol colpo le guardi poste all’ingresso della torre. Il loro sangue si sparse da per tutto. Ricadendo sulle proprie gambe distrusse la porta con un altro colpo di Katana disintegrandola come fosse sabbia. Pensai che fosse uscito fuori di senno, tutta quella rabbia era insensata. Che senso aveva irrompere nella residenza dell’oracolo in quel modo? E poi cosa stava accedendo ? Gli occhi del mio signore  si tinsero di rosso come e le sue zanne erano ben visibili. Non l’avevo mai visto perdere il controllo di se in questo modo se non a causa di Inuyasha. Ringhiando a gran voce si fece strada tra i cadaveri  dei nemici che aveva ucciso . Perfino i suoi fulmini verdognoli sembravano essere quattro volti più veloci e letali di prima. Senza accorge cene entrando in una stanza molto ampia.  Una guardia , assistendo al massacro dei suoi compagni strisciò per terra prossimo a raggiungere i suoi amici “ chi siete? E cosa volete?” chiese cercando di difendersi con la propria spada.
“ Togliti di mezzo” fu quello che disse Padron Sesshomaru poco prima di troncargli la testa di netto. Non per niente il tuo intero titolo era il gelido e spietato principe dei demoni. Si rimise a correre ed incontrando delle scale a chiocciola non esitò a percorrerle.
‘ padrone, ma che cosa state facendo?’ pensai  perdendolo per un attimo di vista a causa della sua disumana velocità. L’urlo straziante di prima risuonò una seconda volta facendoci rabbrividire.' che centri questa donna?!' Tanto era agghiacciante che dovetti tapparmi i timpani per l’orrore.


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Nel fra tempo nell'apice della torre...







 
‘Quella maledetta sgualdrina’ ringhiai vedendola ormai a qualche passo davanti a me. Si era liberata dalle sue catene. Quella lurida strega dagli occhi azzurri, aveva ucciso le 3 donne che tentarono di imprigionarla senza alcuna pietà. In terra vi erano in corpi esanimi delle demonesse serve dell’oracolo . Come se non bastasse, per proteggere le donne, solo un piccolo numero di uomini aveva resistito. Quel mostro era inarrestabile. Calpestando quel fiume di sangue sotto di se, la femmina si avvicinò lentamente verso alla stipa cieca. Distesa a terra e ferita mortalmente quella pazza chiese pietà. La belva di luce l’aveva trafitta al petto con un suo raggio splendente nel momento della sua liberazione. Dalla bocca dell’oracolo colava il suo sangue nero come la pece. Era ormai prossima alla morte ma quel mostro titanico era decisa a infliggerle il colpo di grazie alla vecchia non vedente.
“ vi prego”la demonessa cieca pregò il suo carnefice. Come un verme strisciò tentando di fuggirgli. Nel volto della belva celestiale apparve un sorriso di compiacimento. Se ella fosse stata davvero un dio, sarebbe stata una dei peggiori fustigatori del mondo. Calpestando, con non curanza, i vetri sparsi sul pavimento.  Il predatore arrivò a un metro dalla sua preda. Arrivò l’ora di quella vecchia pazza finalmente. Potevo solo gioire di tutto ciò, quel verme che si professava essere quasi un dio finalmente sarebbe tornata agli inferi. Anni e anni di macchinazioni tra i clan maggiori sarebbero finiti per sempre. La donna agli capelli d’oro rosse la sua mano e rivolgendo il palmo alla suo obbiettivo. Era la sua condanna a morte. Delle saette percorsero le sue dita come se stesse caricando il colpo fatale  ma qualcosa la interruppe.
Una voce infantile intervenne con un: “ Vi prego, Fermatevi!” Dal buco sulla parete apparve un piccolo demone volpe che corse a per di fiato verso la veggente inerme.
‘ ma da dove è apparso!?’ chiesi a me stesse incredulo. Non avevo idea di come avesse fatti a nascondere la propria presenza e mi senti preso in giro.
Il bambino si interpose tra le 2 donne. “ vi prego! Non la uccidete!!” pregò l’esserino con le lacrime agli occhi. Il tirano dagli occhi di ghiaccio cambiò espressione ma non abbassò la sua mano. D’un tratto una necomata dai grandi denti a sciabola nascose la volpe tra le su zampe e ringhiò contro donna dalla chioma d’oro zecchino. Non avevo idea del perché la proteggessero rischiando la propria vita, con tutto il cuore speravo che spazzasse via tutti e 3 in una volta sola. Con sorpresa ella face un ghigno agghiacciante e disse qualcosa di incomprensibile.
“ Shippo, Kirara!!” intervenne una voce conoscente. Inuyasha , il mezzo-demone amato da quella ragazzina, uscì dal suo nascondiglio. “ SIETE FORSE IMPAZZITI!?” li ammonì fuori di se mentre estraeva Tessaiga. “ toglietevi immediatamente di lì!” puntò l’arma dall’assassina fuori controllo.
“ v-vi ringrazio “ sussurrò la vecchia demonessa ai suoi salvatori.
“ cosa fai tu qui, stupido mezzo demone “ ringhia a quel fetente dalle orecchie da gatto.
“ Tu maledetto!” sibilò puntando la sua arma contro di me “ cosa significa tutto questo?” domandò pieno d’ira con accanto a se i suoi campagniucci umani pronti a combattere al suo fianco “ e dov’è Kagome!?” tuonò muovendo la sua gigantesca spada davanti se con rabbia.
“ ahh.. parli di quella ragazzina umana?” chiesi ridendo di lui. Era davvero un idiota.
“ Sango, Miroku andate a soccorrere quel demone!” sibilò ai suo compagni, voleva essere solo lui a combattere contro di me. Era tanto stupido quanto debole.
 “ Dimmi dov’è si trova prima “ mi ordinò guardandomi dritto negli occhi. Impugnando l’elsa della sua spada con entrambe due mani si preparò per attaccare.
“ mi dispiace, mio caro” risposi divertito. “ ma lei non esiste più “ annunciai schioccando le mie dita. D’un lampo lo squadrone dei rinforzi che avevo mandato a chiamare invasero la stanza.
“ Maledetto! Dov’è adesso Kagome!!” ringhiò fuori di se.
“ è più vicina di quanto pensi” risposi puntando la mia spada contro di lui diedi il segnale per attaccare sia lui che quella belva celeste.
 'Questa è la tua fine Inuyasha..' pensai poco prima che diedi inizio allo scontro.




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To be contined. . .

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Capitolo 13
*** Cpt 11: Dirimpètto. ***



Eravamo circondati da quei mostri ragno-umani. Riuscii a ucciderne qualcuno ma non fu fatto semplice. Sango era andata da Shippo e Kirara per cercare di aiutare quella che avevano chiamato Oracolo. Forse per loro era una persona importante ma non avevo idea del perché avessero reagito in quel modo. Avrebbero potuto perdere la vita, fortunatamente ciò non avvenne. La donna dai lunghi capelli d’orati svolazzanti nell’aria non li aveva attaccati.
“ cosa fai?” mi chiese uno dei soldati di Naraku che improvvisamente me lo ritrovai a qualche centimetro dal mio viso. “ ti distrai mezzo-demone?” mi domandò divertito pronto ad affondare le sue zampe nella mia carne. In risposta, gli diedi un sonoro pugno in faccia scaraventandolo contro la parete. Quello stupido credeva che non sapessi reagire? Lentamente lo vidi rialzarsi tra le macerie. Questi luridi maledetti avevano un’ottima resistenza rispetto a quelli che avevamo incontrato prima. Senza neanche avere il tempo di pensare un branco di uomini-ragno si lanciò all’attacco. Schiavi per quanto potessi e a causa della loro vicinanza dovetti respingerli a suoi di pugni. Finalmente ripresi un po’ di fiato. Al lungo andare persi la pazienza e, utilizzando Tessaiga come scudo, li scaraventai a terra. Era impossibile vincere 30 contro 1. Per quanto avessi potuto sforzarmi ben presto mi avrebbero sfiancato totalmente. Quelli erano addestrati e senza un idea sarebbe stato impossibile batterli. Avevo solo l’energia per scagliare una sola tecnica della mia spada. L’unica che sarebbe stata efficace sarebbe stata MeidoSangetsua ma ancora era instabile. Rischiavo di risucchiare tutti nel buco nero. Perso nei miei pensieri percepii all’ultimo istante una presenza dietro di me. Non sarei stato in gradi di girarmi in tempo, bastava un solo corso di bava corrosiva per trovare la morte. Prontamente Miroku con colpo di bastone trapasso il nemico. Gettandola a terra non fui mai così felice di vederlo.
“ Serve una mano?” Chiese con un sorriso il bonzo. Prontamente ci mettemmo spalla contro spalla.
“ se vuoi” gli risposi sarcasticamente mentre ci guardammo in torno. Tutti quei mostri erano ancora in piedi.
 “ dove pensi che sia Kagome?” mi chiese Miroku pronto ad difendersi.
“ non percepisco il suo odore da nessuna parte” affermai con franchezza “ sarà da qualche altra parte di certo” ringhiai tagliando a metà uno di quei mostri.
“ bene, allora sbrighiamoci a tornare alla ricerca della divina Kagome!” disse facendo indietreggiare più di un nemico.
“ esattamente!” esclamai riuscendo finalmente a ucciderne tre in un colpo. Pian piano il loro numero stava diminuendo.  Era meglio combattere con qualcuno accanto a se che rischiare la morte. Inaspettata sotto di noi l’acido dei mostri esanimi ci stava limitando ogni movimento. Quando vidi che i morti iniziarono a ricomporsi capii che era finita per noi. Era impossibile ucciderli adesso. Non aveva più neanche la forza di muovermi ma dovevo resistere per Kagome e per Kikyo. Sembravano moltiplicarsi e ben presto fummo circondati da un vero e proprio esercito di mostri. Sperai che Sango, Shippo e Kirara si fossero messi in salvo. Nel momento in cui Miroku fu ferito ad una spalla per cercare di proteggermi ammisi la mia sconfitta. Lo presi tra le mie bracci uccidendo quel essere che poco dopo si ricompose.
“ Miroku!” lo chiamai preoccupato “ riprenditi” ma in quel momento uno degli uomini-ragno mi colpi violentemente il braccio rompendomelo. Caddi in terra insieme al bonzo che gemeva di dolore. Sembra essere la nostra fine ma non avrei dato la mia vita così facilmente. Avrei lottato fino a esalare il mio ultimo respiro. Mi voltai  cadendo spalle a terra. Non ebbi neanche il tempo di dire o far nulla.
" Inuyasha, preparati alla fine!" Pronunciò quella maledetta emanazione di Naraku infilzandomi lo stomaco da parte a parte. La sua spada era sporca del mio sangue ed capii d’essere un passo dalla morte. Quel suo sorriso carico d’odio, soddisfazione e gioia non credo lo scorderò mai.
“M-Maledetto” soffiai sputando sangue dalla bocca. Stava ridere di gusto, Naraku finalmente avrebbe vinto.
“ tranquillo” estrasse la sua lama dal mio corpo “ non morirai da solo” disse quel maledetto “ seguiranno anche i tuoi amici” sghignazzò andando verso il bonzo. Voltai il mio viso e Miroku era con un’arma alla gola.
“ Miroku!” sentii l’urlo straziante di Sango. Sicuramente stava cercando di intervenire ma sapeva quando me che avrebbe potuto respingerli tutta da sola. Kirara ringhiò e Shippo urlavò più volte il nome delle sue tecniche inutile. “ no! State lontano!” strepitò la sterminatrice spaventata. Era la nostra fine. Due suoi scagnozzi mi fecero alzare in piedi. Quando li riaprii riuscii a vedere nuovamente la  donna dagli occhi azzurri guardarmi negli occhi senza espressione.
“ guarda “ Tirandomi i capelli portò il mio viso verso ai miei amici mesi alle strette. Di colpo mi lasciarono cadere “ uccideteli tutti “ sibilò Kotetsu mentre il tempo sembra si stesse lentamente fermando.
Sbattei la testa violentemente a terra.“F-Fermo “ ordinai mentre la mia testa iniziò a girarmi vorticosamente. Sango era accanto a Miroku che stavano per essere decapitati. Kirara era accanto ad un Shippo semicosciente che chiedeva il mio aiuto. Una quaranta di uomini si scagliarono contro la donna vestita di bianco che emanava luce propria. Sembrava essere giunta la sua fine.
“ Sogni d’oro” sussurrò Kotetsu al mio orecchio ma un tuono risuonò improvvisamente.” Che succede!?” chiese confuso.
" Ike!" Tonò una voce gelida e profonda che mi sembrava familiare. Delle strane saette verdi invasero la stanza investendo i mostri ragno. Le saetta verdastra si disciolse poco prima che colpisse la donna dai capelli d’oro.
Vi su un esplosione e una nebbia di detriti cadde. Chiusi gli occhi impaurito non avendo idea di cose stesse succedendo.  Quel colpo annunciato dalla voce si scagliò d’un lampo contro sull’intera armata di Kotezu uccidendoli tutti in pochi istanti. Fu una vera a propria strage. Lentamente, sul pavimento apparve una scia di sangue non indifferente.
“ bastardo!” gemette Kotezu mentre la nebbia si diradava. Rialzandomi sulle braccia vidi l’emanazione di Naraku poco distante da me. Durante l’impatto perse la mano sinistra che ancora teneva stretta l’elsa della sua spada. Sulla ferita aperta delle scintille verdi apparvero. Con un urlo straziante si stappo lo stesso braccia con la sua stessa mano. Quando lo gettò per terra l’arto si sgretolo sotto le saette verdognole. Incredulo mi sentii morire. Chi era tanto potente da poter fare una cosa simile?
Senza indugiare oltre il nostro salvatore si fece avanti tra la nebbia della distruzione. Sgranai gli occhi quando capii chi fosse. Con una andatura calma e imponente apparvero il demone con dietro di se un portone interamente distrutto. Nella sua mano stringeva la sua adorata katana. Altri non E-era che mio fratellastro Sesshomaru. Si, era stato proprio lui a salvarci. Non avevo idea del perché o cosa ci facesse qui, ero solo scioccato che fosse davanti a me. L’osservai sperando che fosse solo un incubo. Cercai invano di dire qualcosa mentre si stava dirigendo verso di me. Pensai che volesse uccidermi o dirmi una delle sue sonore ammonizioni e invece…. Non fece nulla. Arrivato ad un sol passo da me non si fermò. Sesshomaru mi ignorò e mi superò con estrema diffidenza. Più perplesso di primo mi voltai per non perderlo di vista. Se non era qui per me, allora cosa gli interessa?
" Padrone, dove andate?!" Lo richiamò la bambina. Riportando il mio sguardo all’entrata vidi Jacken, Rin e Ah-Houn terrorizzati entrare nella sala. “ Padron-Sesshomaru?” chiese il rospo intimorito. D’un tratto il rumore tonfo dei suoi cessò. Ritornai a lui. Il principe dei demoni si fermò inspiegabilmente a pochi metri da quella donna dell’abito bianco. Fu come se, mio fratello all'improvviso, si fosse paralizzato. Il suo volto, che intravedevo a fatica, non tradiva alcuna espressione. Lentamente quella donna si voltò il mezzo busto verso di lui. Sesshomaru la osservò come se fosse stato rapito dai suoi occhi e lei dai suoi. Nn brivido mi percosse la schiena inspiegabilmente nel vedere quei due mostri gelidi scontrasi gli sguardi. All’improvviso vidi l’arma di mio fratello scivolar via dalla sua mano come se non avesse più forze. Gli cadde letteralmente la lama che stringeva nella mano sinistra. Che quella donna gli avesse fatto qualche maleficio? Non avevo mai visto Sesshomaru abbandonare un’arma. Per nulla al mondo avrebbe gettato in terra la sua spada. Mio fratello non si sarebbe mai comportato così, MAI! Lui NON ERA IN SE, Sembra essere un altro.


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Sentii il rumore metallico di Bakusaiga toccare il suolo. Incontrando i suoi occhi, il mio corpo fu scosso da un battito. Mi mancò il respiro. Era pietrificato. Lei era morta. Lei non poteva essere viva. La vidi portare accanto a se le braccia senza forze. Non poteva essere lei. Ero più che certo della sua morte per mano di quei maledetti. Quelle bestie senza onore che ingaggiarono la sua esecuzione e le tolsero la vita.
‘T-Tu sei morta.’ Dissi a me stesse sentendomi male.  Con il cuore in gola chiesi nell’antica lingua “ S-Sei d-davvero t-tu? “dissi tutto d’un fiato. Tentennante mossi un passo verso di lei con estrema cautela. Percepii il suo mana diminuire lentamente come la sua luce. Mi chiesi se avesse reagito alle mie parole. Risuonava nelle mie orecchie il battito di quel cuore che si fermò il giorno in cui scomparse la mia unica ragione di vita. Ero a pochi passi da lei. Adesso i suoi maledetti occhi di cielo non lasciarono i miei. Sembrava che quel maledetto organo vitale volesse uscirmi dal petto.“ K-Ky-Kyoko..?” Pronunciai quel nome che non avrei mai pensato d’aver la possibilità di poter pronunciare nuovamente nella mia vita.
 

 
 

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To be continued. . . 

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Capitolo 14
*** Cpt 12 : Kyoko ***





 

Nella puntata precedente:

‘T-Tu sei morta.’ Dissi a me stesse sentendomi male.  Con il cuore in gola chiesi nell’antica lingua “ S-Sei d-davvero t-tu? “dissi tutto d’un fiato. Tentennante mossi un passo verso di lei con estrema cautela. Percepii il suo mana diminuire lentamente come la sua luce. Mi chiesi se avesse reagito alle mie parole. Risuonava nelle mie orecchie il battito di quel cuore che si fermò il giorno in cui scomparse la mia unica ragione di vita. Ero a pochi passi da lei. Adesso i suoi maledetti occhi di cielo non lasciarono i miei. Sembrava che quel maledetto organo vitale volesse uscirmi dal petto.“ K-Ky-Kyoko..?” Pronunciai quel nome che non avrei mai pensato d’aver la possibilità di poter pronunciare nuovamente nella mia vita.
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Eravamo in quella sala. Sesshomaru era lì, immobile, a qualche passo dalla donna dei lunghi capelli d’orati che fluttuavano nell’aria. Aveva ucciso gli uomini di quel Kotezu che giaceva in terra privo del braccio destro. Miroku era in terra a pochi metri davanti a me, ferito. Sango era accanto a lui che tentava di soccorrerlo e Shippo con Kirara erano accanto a quella donna dai capelli neri, prossima alla morte, a qualche passo dalla ragazza splendente. Compresi fin da subito che l'obbiettivo di quel demone era lei. Forse era solo per questo che si era presentato, infondo sarebbe stato un comportamento tipico di quel mostro.
Dopo aver pronunciato qualcosa d’incomprensibile per poi dire  un “ Kyoko”.  Ma cos’era un Kyoko? Un nome? O cos’altro? Non ne ebbi minimamente idea di cosa significasse, fatto sta che a quell’unica parola nell’azzurro dei suoi occhi nacquero accenni d’iridi.
Che fosse una parola “magica”?
Fatto sta che nella strana donna dagli occhi azzurri cominciò una vera e propria trasformazione. Lentamente quei lunghi capelli d’oro andarono alle spalle ed anche quel suo potere stava gradualmente diminuendo. La sua luce si stava attenuando.  I suoi capelli ricaddero dietro la schiena arrivando alle sue caviglie. I disegni neri, che aveva in tutto il corpo, si ritirarono inspiegabilmente. Cambiarono colore diventando inaspettatamente Blu per creare, su di entrambi i lati dell’attaccatura delle sue guance alle orecchie, due onde di quel tono tanto intenso. La vidi chiudere i suoi occhi ed anche la sua frangetta ricadde morbida su la sua fronte banca. Schiudendo i suoi occhi, una lacrima rigò il suo viso perfetto. Sembrava essere stata versata dalla luna stessa per la sua purezza. Cadde in terra colpendo la una delle tante macchie di sangue sotto i suoi piedi. La sua luce che emanava attimi prima era quasi del tutto scomparsa. I suoi occhi erano fissi a quel demone davanti a se. Inspiegabilmente quei fini e ondulati capelli d’oro iniziarono a scurirsi  diventando quasi completamente neri.
Come aveva fatto quel pazzo?
D’un tratto quel silenzio fu spezzato da quella stessa donna.

“ Se-Sesshomaru..?” chiese dubbia, la sua voce era rotta al pianto. In risposta vidi mio fratello avanzare incerto qualche altro centimetro verso di lei. La donna cominciò a correre verso di lui. Credetti ci sarebbe stato uno scontro tra di due. Ma invece di attaccarlo, allargò le sue braccia andando verso di lui. Si rifugiò incredibilmente nel suo petto avvolgendo le sue braccia tutte interorno ai suoi fianchi. A quel contatto inaspettato, prodigiosamente, i suoi capelli diventarono color pece. Una stana nube lanosa e nera comparve nel pavimento avvolgendo i piedi di quei due.
Che fosse un “ombra”?
So solo che quella era tutto inverosimile. Sesshomaru era lì, immobile. Stretto tra le braccia di quella donna come ne fosse paralizzato. Non potei credere hai miei occhi. Milioni di domande mi trafissero la mente.


 
Che cosa stava succedendo? Chi era quella donna? Perché piangeva e stringeva tra le sue braccia mio fratello? E perché lui non l’aveva respinta paralizzandosi?

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Capitolo 15
*** Cpt 13 : Inverosimile ***


 
Mi fratello era lì immobile, stretto tra le braccia di quella donna in lacrime. Tutti i presenti osservarono la scena increduli.
Chi era? Che significava?
In tutta la mia vita non avevo mai visto nessuno avvicinarsi così tanto a quell’essere, ben che meno in quel modo. Sesshomaru non era il tipo di simili smancerie. Lui non provava alcun sentimento. Non avrebbe mai salvato qualcuno per pura pietà, lo conoscevo fin troppo bene.
Vi erano solo due possibilità :
o che lei gli servisse per qualche suo assurdo fine;
oppure che avesse un debito con lei, come fu per Rin.

Si, visto che Rin l’aveva aiutato quando lo ferii al braccio sinistro, fu suo dovere ricambiare ridandogli la vita ed evitare che morisse un'altra volta. Ma quella donna? Che legame poteva avere con quel demone? Non l’avevo mai visto prima di loro e ben che meno in compagnia di mio fratello. Era pur vero che non conoscevo molto di lui e della sua vita ma era incredibile assistere a quella scena. Non avevo mai visto Sesshomaru letteralmente pietrificarsi. Per quale assurda regione reagiva in quel modo?   Mi era del tutto impossibile poter capire cosa pensasse un tipo strano come lui. Eravamo fin troppo diversi, due tipi a se legati da un flebile legame di sangue nulla di più e un odio profondo verso l’altro. Se fosse stato diverso, sarei stato ben felice di avere una persona che mi avrebbe protetto e voluto bene. Ma lui era solo mio fratello di nome, non di fatto. Per me, quel mostro, ero uno dei miei tanti nemici da sconfiggere per tutti i soprusi e il dolore che m’infierì non sapendomi ancora difendermi.
 
Improvvisamente, la donna dai capelli neri, precipitò a terra alla destra del demone. Sembra priva di ogni forza. D’un lampo, pensai orribilmente che quel mostro l’avesse uccisa con i suoi artigli. Invece, inverosimilmente, lo vidi  afferrarla repentinamente tra le sue braccia impedendole di cadere.
Era seduto su le proprie ginocchia con lei tra le proprie braccia. La sua testa era poggiata sul suo braccio sinistro senza forze. I suoi lunghi capelli si maschiarono con il sangue del pavimento con quell’ombra nera attorno a loro immobile. Aveva il viso rivolto verso quella donna. Questo non il suo solito comportamento? Sembrava, quasi , che lui si stesse preoccupando per quella strana ragazza.
Che legame poteva avere con quella donna?
 
Era svenuta. Il suo viso pacifico era rivolto verso il mio. Sgranai i miei occhi comprendendo che quella donna non era umana. Aveva due lunghe orecchie appuntite. All'altezza della fronte, sotto quella frangetta scombinata, intravidi qualcosa. Sembra che asse un simbolo, un disegno in quel punto ed era incolore, bianchissima. Nel silenzio di quella stanza vidi mio fratello avvicinare i suoi artigli al suo volto.
La sua mano stava tramando?
Si, era come se non riuscì più a controllare il suo corpo. Compresi che non era in se quando accarezzo appena il suo viso con le sue nocche. Sembrava che gli mancasse il respiro.
Che CAVOLO GLI ERA PRESO!?!???
“ P-Padrone...?” Balbettò preoccupato quel rospo del suo servitore. Era visibilmente spaventato da quella sua reazione mentre io cercavo, anche se in vano, qualche spiegazione nel suo volto. Era del tutto inutile, per sua dei suoi capelli non mi era permesso di vedere se avesse avuto alcuna espressione.
Senza dare alcuna risposta lo vidi alzarsi lentamente. La donna era saldamente stretta tra le sue braccia in modo protettivo. Lo vidi voltarsi verso l’uscita in silenzio. La testa della donna era poggiata contro la sua armatura. La frangetta argentata non mi permetteva di vedere i suoi occhi. Il rumore dei suoi passi spezzava quell’assordante silenzio. Era a pochi passi davanti a me.
“ Dove credi di andare!!?” urlò Kotezu fra i lamenti di dolore. Barcollando per alzarsi sibilò un “ Tu stupido demone”   Inaspettatamente Sesshomaru non reagì a quella provocazione. Prosegui superandomi rimanendo impassibile. “ Come osi!!” esclamò l’emanazione di Naraku fuori di se. “ cosa credi di fare?!” ringhiò rabbioso.
Lui si fermò si scatto. Non so per quale ragione, mi attraverso un brivido gelido tutto lungo la schiena. Volto il suo viso tanto bastava per scontrare il suo sguardo assassino verso il suo interlocutore. Mi mancò un battito per l’incredibile paura che provai.
“ Dovresti ringraziare la tua buona stella “ soffiò Sesshomaru facendomi sussultare. I suoi occhi trasmettevano odio purissimo “ perché saresti già morto”. Era un avvertimento senza mezzi termini. Deglutii a fatica vedendolo voltasi per la sua strada. Non stava minimamente scherzando, non che avesse il senso dell’umorismo. Mi rialzai comprimendo la mia ferita con una mano.
“ maledetto te la farò pagare..” disse ingoiato letteralmente da delle matasse violacee per poi scomparire sotto forma di Miasma violaceo.
‘Maledetto bastardo’ pensai ringhiando.
 
“ Padron-Sesshomaru” lo chiamò la bambina attirando anche la mia attenzione. Voltandomi lo vidi superare quei due.
All’improvviso sentii una voce di donna pronunciare un  “ Le loro anime sono legate indissolubilmente .” tossi. Era stata la demonessa morente contro il pavimento a parlare.
“ vi prego, non sforzatevi!” la supplicò Shippo cercando che aiutarla, ma era inutile.
Sesshomaru proseguiva senza essere toccato dalle sue parole.
la stella e la luna faranno di loro una notte“ disse per poi spirare.
Che voleva dire con questo? Che significava??
“ tks..” soffiò con dissenso mio fratello. Lo vidi trasformarsi nelle sue reali sembianze demoniache. Con un ululò assordate si tramutò in quella bestia bianca. Vidi la donna distesa su la sua groppa.
Ma era diverso da quella volta che si trasformò. Non sembrava essere minimamente assetato di sangue ed ecc.. No, era più controllato di un tempo. Il cane balzò nel cielo verso la luna non riuscendo a distinguere la sua figura dalla luce bianca. Dove stava andando!?
“ Padrone, vi prego aspettateci!!” supplicò quel mostriciattolo. La bambina prese la sua spada e salendo in sella del draghetto a due teste lo seguirono.
‘ questa storia non mi piace affatto’ pensai osservando quei tre inseguire Sesshomaru. “ Inuyasha, che facciamo?” mi chiese Sango con Miroku poggiato sue la sua spalla dolorante.Mi voltai verso quel demone.


'Questa storia mi puzza fin troppo.' fu quello che pensai vedendo quel gigantesco Cane Bianco colpito dai flebili raggi di luna arrivare all'orizzonte.
 

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Capitolo 16
*** Cpt 14: Amarcord ***


L’adagiai delicatamente su di un futon. Lei ancora dormiva profondamente. Ancora non potevo credere che fosse in vita. Prendendola tra le mie braccia la potai qui in questa vecchia e malandata dimore. Un tempo era stato uno dei quartier generali di mio padre e del suo esercito. Nonostante lo stato pietoso del palazzetto era pur sempre un rifugio. Bastava che Lei stesse al sicuro fino al suo risveglio.
Flebili raggi di luna illuminavano l’umida e spoglia stanza. Senza poter evitare fui rapito dal suo volto perfetto che non avrei mai pensato di aver la possibilità di poter ammirare una seconda volta. Dormiva pacifica su di quella stoffa bianca. I suoi capelli neri erano sparsi tutto intorno a lei. Sembrava essere uno spirito celeste disceso su questa terra. Non ricordavo nemmeno quanto fosse eccelsa la sua bellezza. Si, passati tutti questi anni a mala pena ricordavo il suo viso.
Seduto alla sua destra, nel silenzio della notte l’ammirai incantato.

Ero con i miei fidi servitori alla ricerca di quel lurido bastardo. Proprio quella notte mi ero chiesto quanto tempo era passato dalla sua scomparsa. Quando sentii, quell’organo vitale, essere stretto in un’inspiegabile morsa. Istintivamente mi portai una mano al petto. Era come se il cuore mi fosse stato infilzato da una lama infuocata. Proprio in quel momento mi venne alla mente lei, Kyoko. Era come se il mio corpo mi avesse anticipato quel che sarebbe successo. 
Percependo una strana forza vitale inorridii comprendendo che fosse del tutto identica a lei, alla demonessa che tornata al cielo. Capii che tutto ciò era impossibile, uno scherzo di cattivo gusto. Eppure , il mio istinto, non poteva sbagliarsi.
‘ non puoi essere lei’ fu quel che pensai poco prima che la terra fu scossa. Era stata causata dal suo potere, non c’erano dubbi. Senza esitare mi voltai verso la sua direzione. Iniziai a correre senza rimuginare ‘ è impossibile, tu sei morta!’ urlai nella mia mente dirigendomi a tutta velocità verso quella forza vitale. Arrivato a pochi kilometri dall’obiettivo, percepii il disgustoso odore di Naraku. ‘ che cosa avrà in mente di fare ?’ pensai discendendo verso una piccola collinetta. Quella era la residenza dell’oracolo Meijin. ‘ che sia una delle sue assurde trovate?’ pensai mentre il vento soffiava su di me. Non è possibile. Quello sporco mezzo-sangue non poteva essere a conoscenza di Lei. Udendo dietro di me i miei servitori sopraggiungere. Lamentandosi del mio comportamento. ‘ Naraku, maledetto viscido verme, cos’hai in mente di fare?’ mi chiesi mentalmente.
Se avesse fatto in modo, con qualche strana magia , di riportarla nel mondo dei vivi  come fece per la donna d'Inuyasha. Se si fosse solo azzardato a utilizzarla come una pedina non avrei avuto esitazioni ad uccidere un fantoccio, lui non poteva permettersi di fare una cosa del genere. Non avrei avuto pietà alcuna.
Strinsi un pugno cercando di contenere la mia rabbia. Quel mostro non poteva permettersi anche solo creare un simulacro di una donna della principessa delle stelle. Non ne aveva il diritto, benché meno il potere avvicinarsi ad una come Lei. Qualcosa stava avvenendo ma cosa esattamente?
D’un tratto il silenzio fu spezzato da un urlo straziante di dolore. In quei precisi istanti non riuscii più a ragionare. Quella voce apparteneva solo a un unico essere. Si, era davvero lei, la mia Kyoko.  Che cosa le aveva fatto? Che cosa le stava facendo!?
Il mio corpo si mosse verso l’entrata del palazzo. Non ebbi alcuna pietà, uccisi senza esitazione tutti coloro che avrebbero intralciato il mio cammino.
“ Togliti di mezzo.” Tuonai a uno di quei demoni per poi ucciderlo.  Che fosse davvero lei? Qualsiasi cosa avrei trovato di fronte a me avrebbe trovato la morte. Non m’interessava altro, dovevo arrivare da quell’essere, non potevo perdere del tempo.
Arrivato in prossimità della porta, urlai contro i presenti un “ Toglietevi di mezzo!!” preparando la mia spada al suo colpo micidiale. “ IKE! “ esclamai uccidendo tutti i demoni che si trovarono nel suo raggio di azione tra cui l’imponente porta in legno.
Tra la nube di polvere, compresi che stava succedendo finalmente. Nella stanza c’era presente anche quell’inetto d’Inuyasha insieme la sua compagnia di umani e demoni insignificanti. Percepii una quantità impressionate di sangue per tutta la sala. Che Inuyasha avesse compito un'altra strage? No.. non sembrava essere così. Quei cadaveri erano stati uccisi a mani nude e quel piccolo idiota aveva tra le mani la sua Tessaiga. Vicino al lattante e alla gatta vi era l’oracolo. A causa dell’indicibile quantità di sangue,  compresi che doveva essere stata ferita mortalmente. Eppure sembrava mancasse un’umana, quella stupida ragazzina che Rin adorava .
Senza soffermarmi aspettai che la polvere si diradasse. Finalmente avrei visto con i miei occhi di chi si trattasse. Quando si posò la polvere fu come morire una seconda volta. Era realmente lei. Avrei riconosciuto l’azzurro dei suoi occhi su milioni. Non esisteva altro essere al modo capace di potersi trasformare in quel modo. Pieno d’incredulità mi avvicinai lentamente. Mi mancarono letteralmente le forze nel vederla lì viva davanti ai miei occhi…
Era come se esistessimo solo io e Lei.
‘ K-Kyoko…’ La chiamai sentendomi scivolare di mano la mia spada. Udendola ricadere sonoramente a terra..
Tutto il mio essere fu sconvolto. Lei non poteva essere in Vita. Ricordavo perfettamente quel maledetto giorno perché fu anche il giorno in cui fini la mia vita. Le zanne, gli  artigli unti del suo sangue . L’avevano divorata senza alcun ritegno. Non era rimasto nulla di lei se non qualche brandello del suo vestito. I loro volti erano fieri della sua esecuzione, sentendo qualcosa in me spezzarsi.
Io avevo assistito alla sua morte. Io avevo viso il suo sangue macchiare questa maledetta terra.  Di lei non era rimasto nulla su cui poter piangere. Quei maledetti l’avevo condannata alla più disonorevole delle fini. Gli avevano negato il diritto di poterle dare una degna sepoltura.

L'avevano uccisa. Allora, com’era possibile che Kyoko fosse accanto a me? Com’era possibile che fosse in vita?

Non era né una magia, né un’illusione. La mia Kyoko era sempre rimasta nel mondo dei viventi, dunque? Poco importava, l’importante era solo che lei era qui lontana dalle mani dei nostri nemici.


Accarezzai il suo viso perfetto che non avrei mai pensato di aver potuto rivedere.
“ K-Kyoko…” Pronunciai il suo nome sentendo lo stomaco contrarsi.
 Nonostante tutto non cambia ciò che successe. Avevo mancato hai miei doveri, se fossi arrivato in tempo.

All’improviso sentii cadere dai miei occhi. Qualcosa di umido attraverso la mia guancia per cadere sul viso di lei. Era dell’acqua. Toccai i residui dello sconosciuto liquido rimasti su la guancia. Pieno d'incredulità appresi cosa fosse. E-Era una lacrima?

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Senza perdere altro tempo iniziammo l’inseguimento di mio fratello. Purtroppo dirigendosi, verso dov'era andato quello stupido demone, lo perdemmo di vista. Sembrava essersi dissolto nel blu della notte, ma non poteva sfuggire al mio fiuto. Continuando la nostra corsa vidimo i suoi schiavetti. Sicuramente quel drago seguiva il suo tanfo.
“ Si puoi sapere che cosa volete?” Urlò quel rospo vendendoci raggiungerlo. Era al suo fianco con Shippo su di una palla. Sango e Miroku erano su Kirara poco dietro di me. Per nostra fortuna le ferite del monaco non era gravissime.” Andatevene immediatamente!” Esclamò il mostriciattolo dimenandosi come un pazzo.. “ Hai Capito Stupido mezzo-demone!?” Tuonò cercando goffamente di colpirmi con il suo bastone. Era divertente come si sforzava per tentare di beccarmi. Ad ogni mio balzo era lì pronto a cercare di bastonarmi.
“ Smettila! Prima che ti ammazzi!” ringhiai stremato schivando, per miracolo, uno dei suoi colpi.
“ Sparisci piccolo infame!” urlò Jacken senza demordere. Un'altra parola e lo avrei fatto cadere dalla sella volentieri.
Una voce infantile spezzo i miei pensieri omicidi contro quel rospaccio informe“ Su, dai Jacken!” lo supplicò la bambina “  cosa c’è di male infondo se il Signor-Inuyasha venga con noi?” chiese la bambina ingenuamente.
“ Il padrone, saputella” ribatte il mostriciattolo “ Odia i mezzi-demoni e in speciale modo questa sottospecie di bestia informe!” inveì il rospaccio contro la piccola “ possibile che tu non lo sappia!?!?” esclamò Fuori di se. In effetti, tutti sapevano che io e Sesshomaru ci odiavamo a morte.
“ Calmati Jacken “ gli disse Rin “ prima che tu cada Giù” lo avverti preoccupata vedendolo dimenarsi come un pazzo.
“ ahhh!!” urlò il piccolo disgustoso rospaccio portando le sue mani alla testa “ Non mi calmò per niente “ rispose alla bambina. Facendo un pazzo verso la bambina mise il suo piede in fallo. Stava per cadere giù dal destriero ma prontamente si afferrò alla lunga coda dell’animale. “AIUTOO!!!!” Chiese soccorso quel pazzo di un rospo. Era davvero un idiota per poco si ammazzava da solo.
“ Ah-Houn” chiamò la bambina rivolgendosi all’animale, quest’ultimo mosse la sua coda portando il rospaccio in salvo. Sembrava essere visibilmente sconvolto. Era a testa china vergognandosi di se stesso.
“ su , su , tranquillo “ cercò di tranquillizzarlo Rin dandogli qualche piccola pacca sulla spalla.
Sentii Shippo ridere sotto i baffi “ certo che potresti fare più attenzione, rospaccio” inferì il piccolo demone volpe divertito.
“ Tu zitto” Gli ordinò lo stupido rospo “ stupida volpe!” Gli urlò contro pieno di rabbia. Stava per avere inizio ad un altro litigio quando percepii finalmente la presenza di Sesshomaru.
“ Ah-Houn, hai sentito qualcosa?” chiese Rin al suo animale. Anche lui aveva percepito la sua presenza.
 “ Siamo arrivati” Annunciai dirigendosi verso dove doveva essersi diretto. Discendendo verso una fitta ed  umida boscaglia. A mala pena si riusciva a vedere ci stessimo dirigendo. Ma per quale ragione  si era recato in un luogo del genere?
“ Miroku riesci a camminare?” chiese Sango al monaco.
“ si, sta tranquilla” disse appoggiandosi al suo bastone.
Era davvero una visione spettrale. Quel silenzio era inquietante. Seguendo quella presenza camminammo cautamente a quella che sembrava una palude. Una flebile nebbia si era alzata. Qualche passo più avanti si presentò ai nostri occhi un palazzo. Sembrava essere molto antico. Chissà da quanto tempo si trovasse lì? E come sapeva mio fratello che esistesse questo luogo? Qualche strano animale in lontananza emise un verso basso e metallico.
Spaventati, vidi Jacken, nascondersi dietro di noi. Era davvero inquietante questo luogo. Che fosse una trappola in verità?
Deglutendo a fatica mi avvicinai con i miei compagni di viaggio verso quella rovina. Ero più teso che mai. Entrammo dentro quello che doveva essere, un tempo, il salone. Ma dov’era Sesshomaru?
 
Nel silenzio strato della stanza mi avvicinai, dove proveniva il suo rivoltate olezzo di demone.
“ Jacken, stammi vicino” disse la piccola mettendosi dietro il demone.
“S-Si..” rispose quel rospaccio impaurito. Avevo il cuore in gola, sentivo l’odore di lui e di quella donna. Che l’avesse portata qui per qualche suo sporco proposito? Magari per ucciderla?
Camminando per il corridoio del palazzo arrivammo a pochi passi dalla stanza in cui si trovavano quei due. Ma, poco prima che potessi avvicinarmi alla porta per entrarvi, essa si aprì di scatto. Sentii Jacken, Shippo e Rin urlare dalla paura. Fecero saltare in aria anche a me, per poco sarei caduto nel pavimento. Comparve mio fratello come fosse un fantasma. Sesshomaru si voltò verso di noi guardandoci con uno sguardo tetro e preoccupate.
“ P-Padrone, siete voi” disse Rin vedendo chi fosse. Lui senza dire alcuna parola chiuse la porta dietro di se con forza.
“ Cosa fate voi qui?” chiese, con voce gelida, rivolgendosi a tutti i presenti. Sembrava volesse uccidere tutti noi con il solo sguardo.
“ Padron-Sesshomaru, ve ne siete andato e vi abbiamo seguito” disse Jacken con immenso timore. Lo guardò con i suoi occhi inespressivi. “ perché vi sono anche questi umani?” chiese al rospaccio.
“ Be.. i-io” balbetto il mostriciattolo “ sono loro che ci hanno seguito” si giustificò indicandoci.” Perdonatemi, padrone” supplicò piegandosi” ma ho tentato di mandarli via” concluse prostrandosi a suoi piedi con le lacrime agli occhi. Ci osservò minuziosamente per darci le spalle.
“ Sesshomaru, si può sapere cosa sta suc-“ dissi ma non riuscii a completare la frase perché m’interruppe.
“ Chiunque entri in quella stanza, perderà la vita” Tuonò con voce profonda “ sono stato chiaro, Jacken?” chiese voltando il viso tanto bastava per lanciare un’occhiata eloquente al rospaccio.
“ S-Si padrone” balbettò morendo dalla paura.
Senza dire altro lo vidimo camminare per il corridoio dirigendosi chissà dove.
“ Aspetta! Dove credi di andare!?” Tuonai con rabbia per quel suo comportamento.
“ p-padrone?” chiese la bambina preoccupata vendendolo andar via. “ ma dove andate? E la vostra spada?” domandò la piccola il quale non ebbe alcuna risposta poiché scomparse tra le ombre. Che cavolo gli era preso?
“ maledetto demone!” urlai stringendo un pugno. “ dove credi di andare!” esclamai per iniziare a inseguirlo ma sentendo un gemito di dolore di Miroku mi fermai voltandomi subito verso il mio compagno ferito.
“ Miroku, che cos’hai?” chiese Sango con le lacrime agli occhi.
“ sto bene, non è nulla” rispose lui cercando di rassicurarla.
“ Inuyasha? Che facciamo? Lo inseguiamo?” mi chiese Shippo.
“ Tks, prima o poi tornerà” dissi avvicinandomi a Miroku “ è meglio aspettare per il momento, non credi stupido bonzo?” chiesi prendendolo sotto braccio.
“ Se lo dici tu amico mio” rispose Miroku accennando un sorriso. Si vedeva fin troppo che stava soffrendo. Lentamente ci dirigemmo verso il salone.
“ Signorino Inuyasha, Signorina Sango aspettatemi!” ci chiamò Rin seguendoci.
“ ehi!! Aspettami Rin!!” urlò il rospaccio impaurito per essere rimasto da solo. Ci raggiunse mettendosi accanto alla bambina.

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Capitolo 17
*** Cpt 15 : Rifelssione ***


Per tutta la grande stanza e logora stanza regnava ormai il silenzio. Tutti stava stavano dormendo finalmente. Miroku aveva la testa poggiata alla spalla si Sango. Rin e Shippo ero distesi a terra con Kirara accucciata tra di loro. Jacken Russava poggiato contro la parete opposta alla mia.
‘ Tks, eppure manca qualcuno non è vero?’ mi chiesi sentendo una stretta allo stomaco. ‘ Kagome..’ pensai malinconicamente. Chissà dov’era in questo momento quella stupida. Che fosse davvero morta?
Scossi la testa con forza ‘ no! Un tipo come lei non potrebbe morire!’ mi rimproverai. Ispirai sonoramente ‘ Se solo non si fosse allontanata! Deficiente!’ l’ammonii mentalmente. ‘ Ah.. spero solo che impari la lezione una volta e per tutte’ conclusi incrociando le mia braccia. ‘ piccola stupida’ pensai preoccupato rivolgendo il mio sguardo verso l’entrata. Guardai il pacifico cielo ricolmo di stelle. La luna stava calando pian piano.
‘ KiKyo..’ la chiami nella mia mente. Quando la lasciammo per partire alla ricerca di quella stupida l’avevo lasciata a sua sorella. Non era ancora in grado ad affrontare un viaggio così lungo. Così, anche se non volevo,dovetti lasciarla lì avendo la consapevolezza che al mio ritorno lei era già andata via. ‘ oh.. Kikyo…’ sospirai malinconico sperando nel profondo del mio cuore che fosse guarita e aspettasse il mio ritorno.
Osservai le stelle ed una all’improvviso brillò. Sapevo già di chi trattasse. ‘ Mamma..’ la chiamai accennando un sorriso. Era stata lei ad insegnarmi che una volta morta l’anima di una qualsiasi persona si trasformava in una stella così da vegliare su i propri cari. ‘ guarda dove si è cacciato tuo figlio adesso..’ pensai ridendo di me stesso. Se fosse stata in vita lei di certo mi avrebbe dato il consiglio che cercavo.’ Nonostante tutto questo tempo ancora mi manchi mamma, lo sai?’ Chiesi a quella piccola stella. ‘ chissà se saresti stata felice di sapere coinvolto in questa assurda storia che alla fine è la mia vita ‘ sospirai grattandomi la testa nervosamente. ‘ sono sicuro che non ne avresti aspirato a questo per tuo figlio ‘ pensai abbandonandomi alla parete.
 
Era vero, mi ero ritrovato in questa storia per un disgustoso scherzo del destino. Se solo quel maledetto brigante non avesse mai incontrato la Kikyio, lei non sarebbe morta ed io non sarei mai stato richiuso in quel maledetto albero. Anzi, se non fosse mai esistita quella sfera adesso io sarei qui a scovare quel maledetto per impedirgli di diventare immortale.
Quello stupido pazzo. A causa della sua smisurata brama di potere aveva condannato tutti noi. Aveva distrutto le nostre vite : la mia, di Kikyo, di Miroku, di Sango, di Rin, Koga e ecc… Quel mostro aveva distrutto tutto per il suo disgusto desiderio. Chissà quante vite aveva spezzato e se ne compiacesse. Non che io sia diverso infondo.
Guardai la mia mano destra .
 Anche io avevo ucciso della gente innocente per colpa di Naraku.
Strinsi un pugno rivivendo il giorno in cui Kikyio mi aveva rinchiuso in quel maledetto albero distrussi letteralmente il villaggio. Ero fuori di me stesso e mi sfogai uccidendo tutti gli uomini che mi capitavano a tiro.
‘Non mi laverò mai abbastanza per togliere quel sangue dalle mie mani.’ Pensai disgustato di me stesso.
‘Eppure, eccomi qui ‘ pensai osservandoli dormire beati. ‘ vorrei anch’io essere così tranquillo come voi’  ammisi amaramente portando il mio sguardo verso la porta collegava la nostra stanza a quella dove doveva esserci la donna che portò con se Sesshomaru.
‘ Già.. e lì c’è quella stana donna..’ constatai con sospetto. Era la donna dai lunghi capelli d’orati che trasformarono diventando neri. Non avevo mai visto una trasformazione del genere e poi quegli occhi? Avevano la stessa infinitezza del cielo.
chiunque entri in quella stanza perderà la vita” aveva tuonato Sesshomaru, quando si voltò verso di Jacken si capì perfettamente che non stava scherzando. Era una vera e propria minaccia la sua.
E poi perché ci aveva ordinato di stare lontano da quella donna?
Eppure l’aver abbandonato la sua spada, quell’abbraccio di lei, le lacrime della donna, la reazione mio fratello al suo gesto, il modo in cui si era comportato portandola tra se sue braccai protettivo impedendole di cadere, il modo in cui se ne andò dirigendosi in questo luogo e poi le sue parole. Tutto portava a pensare che Sesshomaru avesse un certo legame con quella donna come se.. Se.. Si. Come se quel demone provasse un qualcosa nei suoi confronti. Eppure quando lo vidi faccia a faccia con lei credetti di sentire un battito provenire dal suo cuore. Che fosse stato solo una mia fantasia? Io non lo so, fatto sta che è tutto così assurdo. Sesshomaru non sembrava essere in se.
Che legame poteva avere quei due infondo?Non riuscii a darmi una risposta. Tutta questo non aveva senso.


‘ Sesshomaru, si può sapere che significa tutto questo?’ Fu quello che mi chiesi guardando il cielo diventare pian piano celeste. L’alba ormai stava per sorgere sperando che portasse con se luce su questa storia.


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Il sole ormai era sorto. Mi incamminai verso dov'è l'avevo lasciata. Sicuramente si stava per destare dal suo sonno. Dirigendomi verso l'entrata del palazzo vidi mi fratello lì su le sue gambe come se mi stesse aspettando a braccia conserte.Tks, come se mi importasse cosa avesse da dire quello stupido mezzo-demone. Idiota.

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Capitolo 18
*** Cpt 16: Risveglio ***


Mi sentii leggera come una piuma, sembrava che galleggiassi nell’aria.
‘ Dove mi trovo?’ pensai non sapendomi dare una risposta. ‘ dove sono?’ mi chiesi sentendo quelle mie parole echeggiare da per tutto. Eppure mi sembrava un luogo conosciuto, perché?
Tentando di schiudere i miei occhi una sentii qualcuno dire“ ben tornata tra noi principessa Kyoko” Fu quelle che disse la voce femminile. Il mio nome echeggiò ancora fin quando aprii i miei occhi.
‘ dove sei?’ chiesi guardando davanti a me un soffitto in legno. Avevo lo sguardo appannato ‘ chi sei?’ Domandai mentalmente guardandomi attorno intontita cercando di mettere a fuoco ciò che vedevo. Ero all’interno di una stanza, per quale ragione?
Mi sedetti ricordandomi cos’era successo costatando che fossi distesa in un futon. ‘ ma dove sono quei mostri?’ mi chiesi guardandomi un'altra volta attorno. ‘ Cosa ci faccio qui? E quei mostri?’ Domandai a me stessa non riuscendo a comprendere che fosse successo. ‘ Ma che cos-..?’ cercai di dire a me stessa quando le mie orecchie e il mio naso furono letteralmente sovraccaricati di odori e suoni.
Mi tappai le orecchie istintivamente, sembrava che me stesso trapanando i timpani e allo stesso tempo che un tanfo fortissimo mi stava asfissiando. Urlai dal dolore sperando solo che tutto questo finisse. Che cavolo mi stava succedendo? Misi la mia testa tra le mie gambe mordendo le mie labbra per il dolore che stavo patendo.. Speravo solo di morire. Stavo impazzendo.  Era come se quei sensi fossero stati triplicati di botto.
D’un tratto lentamente quel sovraccarico si sensazioni diminuirono gradualmente fino a scomparire del tutto. Respirando a fatica mi rimisi seduta composta. Era come se quei maledetti sensi avessero raggiunto un equilibrio. Riaprendo i miei occhi, osservai minuziosamente la stanza in cui mi ero ritrovata. Portai una mia mano al petto perplessa.  Quella piccola stanza spoglia e malandata non mi sembrava del tutto sconosciuta. Era come se mi ricordasse qualcosa. Portai una mia mano perplessa da quella mia considerazione.
All’improvviso con la coda dell’occhio vidi una cosa nera ondeggiare dietro di me. Sembrava essere lanosa. Lentamente mi voltai con il cuore in gola sperando che non fosse un nemico. La vidi . Quella era… Quella cosa non era altro che mia Coda!!
‘ La mia codina!!! ‘ urlai entusiasta abbracciandola ‘ finalmente!! Non sai quando mi sei mancata mia adorabile codina batuffolosa!!’ disse strusciandomi su di lei con le lacrime che scorrevano dalle mie guance come dei fiumi in piena.  Solo dio sapeva quanto mi era mancata quel delizioso batuffolo nero!! Comprendendo di essere allontanai tossendo sonoramente. ‘ che stupida’ pensai chinando il capo sentendomi un completo impiastro con la mia cosa ricadere a terra senza forze.’ Aspetta’ mi attraverso un pensiero come fosse un lampo ‘ Ma se ho la mia coda questo vuol dire che sono tornata in me? ‘ pensai incredula. Alla mia destra vidi un flebile raggio di sole illuminarmi la mano, ma il solo non sorgeva da quella parte di certo. Mi voltai per constatare che appeso alla parete, dietro mie spalle, ci fosse uno specchio. Mi alzai e cautamente mi avvicinai allo specchio senza specchiarmi. Deglutii a fatica. ‘ Su avanti! Non avrai paura spero!’ Mi ammonii quella vocina dentro di me. Trattenendo il fiato mi misi davanti allo specchio chiudendo gli occhi.  Avevo paura di ritrovare davanti i miei occhi un mostro informe. Schiudendo i miei occhi lentamente vidi la mia immagine riflessa e ne rimasi colpita più che mai. Indossavo ancora il vestito che mi obbligarono a mettere quelle pazze. I miei occhi erano tornati azzurri come il cielo limpido. Le mie iridi artigliate erano lì a osservarmi. Avvicinai le mie mani alle piccole ondine Blu che portavo su le guance. Toccai tutto il mio viso costatando che tutto fosse al posto giusto. Per poi toccare le mie braccia e costatare che le riavevo i tatuaggi a onda su i polsi. Le mie mani erano tornate artigliate. Ero più alta di quanto mi ricordassi. Portai lo sguardo più in basso. Guardai il mio petto costatando che fosse stato come gonfiato. Sembrava che mi avessero fatto un intervento per ampliare il seno. Sicuramente non portavo più una 3 scarsa ma una 4 a tutti gli effetti. ‘ Mica male’ pensai guardandomi anche dietro di me con la mia codina nera che ondeggiava.. Non ero sproporzionata  per mia fortuna .  Mi ero sempre lamentata delle mie forme in tutta la mia esistenza ma adesso credo proprio di essere soddisfatta al cento per certo. Infondo quel vestito non era male. Si, ero davvero seducente! Quanto adoravo aver riavuto la mia lunga e ondula chioma nera.


Scodinzolando dalla contentezza feci per andarmene ma mi ero dimenticata il dettaglio più importante che faceva di me davvero me stessa. Alzai la mia frangetta sperando che fosse lì.
E vidi su la mia fronte chiara quella stella bianca a quattro punte. La stella polare. Per un momento avevo pensato di non averla! Che stupida !! Risi nervosamente guardandomi riflessa notai nella mia urna sinistra quella luna blu. ‘ si, ci sono tutti i marchi..’ pensai comprendoni quel piccolo simbolo con una mia mano artigliata. ‘ Sesshomaru…’ pensai malinconicamente ma qualsiasi mio pensiero fu spezzato percependo delle presenze alle mie spalle. Una di quelle non avevo dubbi di chi fosse, lo avrei riconosciuto tra miliardi di altri.


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Finalmente era ritornato quel maledetto di mio fratello.
Vedendolo salire su la sponda di entrata del palazzetto chiesi “ allora, Fratello?” dissi in spazientito aspettando che mi disse qualche spiegazione. Lui prosegui senza degnarmi di una risposta. “ Sesshomaru si può sapere che sta succedendo!?”  Esclamai fuori di me seguendolo all’interno di una stanza collegata al salone. Dietro di me sentii gli altri svegliarsi dal suo sonno.
Lui ancora non si fermava. “ Allora?!!??” tuonai trovandomi con lui dentro la stanza, stavo per dargliene di santa ragione. Vicino alla porta dov’eravamo entrati percepii l’odore di tutti loro.
Poco prima che stessi per caricare un pugno contro lo vidi voltarsi appena tanto bastava per vedere cosa stessi per fare. Era pronto per contrattaccare. Sembrava essere davvero infastidito. Ma gli avrei fatto vedere io, lui non poteva trattarmi come uno dei suoi miseri servitori!
Stavo per dargli un pugno che gli avrebbe di sicuro spaccato la mandibola. Lui mi guardò con occhi pieni di sfida. Gli avrei fatto calare la cresta una volta per tutto a quel bastardo di un demone.
Poco prima che stessi per portare il pugno contro la sua mandibola mi fermai vedendo con la coda del mio occhio sinistro vidi la porta aprirsi. Bloccandomi a qualche centimetro dal viso di quel bastardo mi voltai vedendo chi stesse sul ciglio della porta.
 
Era una demonessa dei lunghi capelli neri. Indossava gli stessi vestiti che indossava la donna che si era trasformata davanti ai presenti, la stessa che aveva pianto tra le braccia di Sesshomaru . Eppure sembrava essere completamente diversa adesso. Era una donna davvero bella. A causa della profondità sentii un brivido gelido correre per tutta schiena. Ero stupito della sua reazione. In quello sguardo trovai tutta la dolcezza di questo mondo.
Era lì ferma ad osservarci con le mani strette l’una all’altra come se avesse paura. I suoi occhi non erano fissi su di me. Mi voltai appena udendo un cuore perdere un battito poco lontano da me. Sesshomaru era lì immobile a contraccambiare quello sguardo. Eppure nei suoi simili hai miei credetti di notar qualcosa si diverso. Nonostante tutto questo i loro visi non tradivano alcuna emozione. Che fosse stato il cuore a perdere un battito? Ma perché quel demone ne possedeva davvero uno?
Il silenzio piombò pesantemente nella stanza.
 
 Cosa voleva dire tutto questo?

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Capitolo 19
*** Cpt 17: Perdono ***


Osservai la gente che vi era dentro la stanza, vi erano tutti i miei amici sul ciglio della porta  ,alla mia destra, ad osservare cosa stesse succedendo. Inuyasha era accanto a suo fratello, probabilmente avevano litigato un'altra volta. E poi c’era Sesshomaru. Si , quello che era il mio futuro sposo, la persona che era stata scritta nel mio destino ancor prima che venissi al mondo. Allora era davvero stato lui a salvarmi da me stessa, non era stato uno dei miei tanti sogni. Ma non era la prima volta che mi salvasti, non è così?
Sia  che io fossi umana o che fossi stata me stessa, lui era sempre stato lì a proteggermi. A difendermi con tutto se stesso. Fin quando non scomparvi da questo mondo.Accennai un sorriso malinconico a quel ricordo. Chiusi gli occhi cercando di non pensare a quel maledetto giorno. D’un tratto lo sentii avvicinarsi a me.

Aprii i miei occhi scontrandosi con i suoi d’orati che tanto non smettevano di ardere. Che provasse rabbia nei miei confronti? Infondo ti abbandonai, non è così?

Era a pochi passi da me pochi secondo dopo, non capivo cosa avesse in mente di fare.  Si fermò non smettendo di guardarmi negli occhi. Sentivo il cuore in gola, non sapevo che fare. 
Senza alcun preavviso lo vidi inginocchiarsi portando le nocche della sua mano ,strette in un pugno contro, il pavimento. Si era prostrato al mio cospetto. Il mio cuore si fermò in quell’istante. Sgrani gli occhi incredula che tutto ciò fosse reale. Sesshomaru, il demone del mio destino, quell’essere tanto orgoglioso e tanto ambiziosi si era totalmente sottomesso a me. Lui il potente di tutti i demoni si era inchinato, davanti ad occhi indiscreti, alla mia persona.

‘S-Sesshomaru ‘ lo chiamai mentalmente ‘ t-tu non d-devi’ balbettai sentendomi mancare il fiato. ‘ n-non devi farlo’ pensai sentendomi gli occhi pieni di lacrime.  Caddi su le mie ginocchia poco prima che potesse proferire parola. Avevo già capito cosa avesse in mente di fare ma non c’era bisogni di abbassarsi così tanto a me.
Lui alzò il suo viso incredulo della mia reazione- Vidi riflesso nei suoi occhi d’orati il mio volto traboccare le mie lacrime.
Sono io” gli dissi sentendomi morire “ sono io a doverti chiedere perdono..” Gli spiegai tra i singhiozzi.  Vidi i suoi occhi tremare per l’emozione. “Sono io a doverti chiedere umilmente perdono per essere scomparsa” gli spiegai con il cuore in gola “ per ogni cosa” per nascondere il mio viso tra le mie mani piena di vergogna. “ Perdonami….” Supplicai tra i singhiozzi.
“ sono io a dovervi chiedere umilmente perdono” rispose deciso rivolgendo il suo viso nuovamente verso il pavimento “ perdonate questo inetto per le sue colpe immonde” continuò non riuscendo a guardarmi negli occhi “ per non avervi protetto a suo tempo, i-io” disse sentendomi solo morire.
“ S-Sesshomaru “ Sussurrai il suo nome senza fiato.
“ I-Io non sono degno di strare al vostro cospetto” disse digrignando i denti con rabbia.
‘ cosa stai dicendo? ‘ mi chiesi non riuscendo a comprendere le sue parole.
Non sono degno di poter chiedere il vostro perdono” Ringhiò pieno di frustrazione. “ Mancai ai miei doveri nei vostri confronti “ disse stendendo il suo pugno “ e se adesso vorrete rinnegare questo inetto” Mi disse malinconico “ non ve ne farei alcuna colpa” terminò d’un fiato.
R-Rinnegarti?” balbettai incredula delle sue parole.
Una sola parola “ continuò improvvisamente Sesshomaru “ e questo demone “ disse estraendo Bakusaiga dal suo fodero in pelle nera. “ porrà fine alla sua mera esistenza, senza alcuna esitazione “ disse portando il suo braccio accanto a se rivolgendo la punta della sua  spada alla parete alla mia sinistra.
‘ S-Sesshomaru’ lo chiamai mentalmente senza parole.
Vi chiedo umilmente solo una grazia “ mi chiese senza guardare i miei occhi “ fatemi prima compiere la mia vendetta contro coloro che vi tolsero la vita” Mi supplicò letteralmente.
Non potendo più assistere a una tale follia intervenni inondando il mio viso con nuove lacrime.
Oh, ti prego!” lo pregai abbracciandolo “ Fu solo colpa mia” gli spiegai “ tu non ha colpe Sesshomaru” dissi stringendolo a me come non mai. “ C-come potrei mai chiederti di toglierti la vita?” gli domandai tra i singhiozzi.
Non merito il vostro perdono “ mi rispose statico.
Sta zitto! "Gli ordinai stringendo nella mia mano la sua nuca argentata “ come potrei odiarti?” chi chiesi non riuscendo più a trattenermi “ come potrei chiederti di toglierti la vita Sesshomaru?” Gli chiesi sentendo il mio cuore stringersi.
è un vostro diritto “ mi rispose gelidamente.
il tuo unico dovere, adesso , è di stringermi a te “ gli spiegai non riuscendo a smettere di piangere “ e non lasciami mai più andar via”  gli ordinai tristemente.
C-come p-potete “ balbettò lui “ come potete non provar ribrezzo per questo demone?” chiese con la sua voce che tremava dall’emozione “ quello stesso demone che vi abbandonò al vostro destino, che non vi protesse come avrebbe dovuto?” Disse senza avere fiato.
P-Perché tu non sei un demone” gli risposi “ Tu sei il mio Sesshomaru “ gli spiegai guardando i suoi occhi.
K-Kyoko” balbettò incredulo mentre io nascosi il mio viso contro il suo ampio petto.
‘ Ti supplico Sesshomaru, non lasciarmi mai più. Te ne prego ‘ supplicai mentalmente sentendomi morire. Una sua mano si avvicinò tentennante a me. Si, tremava  come non fosse più in se. Lentamente sentii la sua grande mano stringere i miei lunghi capelli neri e ondulati su le mie spalle.

K-Kyoko. . .  “ sussurrò contro il mio orecchio stringendomi possessivo a se, forse nel vano tentativo di fermare i miei lamenti.
 
 ‘ OH Sesshomaru, mio principe’ dissi mentalmente sentendo una sia guancia poggiarsi su la mia fronte, protettivo.



 Era vero che piangevo, anche se in verità, io ero felice. Si, io ero felice di essere tonato da lui. Dal mio Sesshomaru. 

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Capitolo 20
*** Cpt 18: Enigma ***


Assistemmo alla scena su-reale in cui mio fratello aveva compiuto un gesto che, mai nella mia vita, avrei neanche pensato di poter vedere. Lui che si professava principe dei demoni. L’essere che avrebbe preferito essere trucidato senza alcuna pietà pur di non sottomettersi a qualcun altro, si era appena prostrato ai piedi di quella demonessa dagli occhi azzurri senza alcuna esitazione. Sia io che gli altri ne rimasimo basiti. Non era un comportamento di Sesshomaru. Ad un certo punto pensai anche che quello non fosse neanche il mio maledetto fratellastro.
La donna dai lunghi capelli neri, cadde su le proprie ginocchia. Disse qualcosa di incomprensibile per poi scoppiare in lacrime. Non riuscii a capire una sola parola di quel che si erano detti. Quando vidi Sesshomaru estrarre la propria spada, portandolo la punta della lama verso la parete alla mia destra, ebbi il timore di far qualcosa si molto pericoloso. Come se avesse avuto l’intenzione di uccidersi. Non so per quale ragione ma ebbi questa sensazione.
La demonessa, tra i singhiozzi, lo aveva stretto a se come da non volerlo lasciare più andare. Il principe dei demoni sembrava non avesse il coraggio di vedere i suoi occhi.  Pronunciando il suo nome, la donna, si rifugiò nel suo petto. Mio fratello, in risposta, contraccambiò, anche se lentamente quell’abbraccio. Era come trovarmi di fronte ad un altro Sesshomaru ma molto più umano. In quell’istante capii di essere di troppo, di non avere diritto ad assistere a quella scena.
Voltando lo sguardo dall’altra parte, mi sentii come in imbarazzo. Forse lei era la sua donna o qualcosa del genere?
Non ebbi il tempo di pensare a nulla perché lo vidi alzarsi con lei tra le braccia. Avevo avuto la tentazione di chiedergli scusa per aver assistito a tutto ciò ma mi bloccai pendendo che non fosse neanche il caso. Lo vidi aprire completamente la porta davanti a se per poi chiuderla con forza.
Infondo che diritto avevo immischiarmi in questa storia. . Eppure il vederlo accanto a quella donna, mi dava un non so che di fastidio.
Ritornammo tutti all’interno del salone, tutti noi eravamo perplessi. Mi sedetti con le spalle contro la pare a braccia conserte cercando di capire cosa fosse esattamente successo. Jacken era accanto a Rin. Entrambi sembravano essere più disorientati di me. .Che loro non sapessero nulla di questa storia?  Quella donna aveva un forte legame con Sesshomaru, ma in che chiave?  Chi era questa demonessa? E perché quel maledetto di un demone si era comportato in quella maniera? Che si erano detti? In che strana lingua parlavano?
Quando la vide al palazzo dell’oracolo, lui aveva addirittura abbandonato la propria spada, no? Che razza di strana trasformazione era mai questa? Era la prima volta che vedevo un demone trasformasi in qualcosa di celestiale. Se me l’avessero raccontato non ci avrei mai creduto.
Se era davvero la sua amata, perché non l’avevo mai vista? Che significava quel Kyoko che ripeteva sempre? Che fosse una parola 'particolare'? O forse era un nome?
                                               
“ Inuyasha?” chiese Shippo saltandomi su di una spalla. “ ti senti bene? “mi chiese quel moccioso preoccupato.
“ ahhh!!” esclamai grattandomi la testa con entrambe le mani, furioso, facendo cadere il bambino per terra. “ Non ci CAPISCO NULLA!”urlai frustrato. Il cervello mi stava per scoppiare
 
 “ E mi sembra ovvio, con il cervello piccolo che ti ritrovi” ridacchiò quel rospaccio sonoramente facendomi salire i nervi. “ non riesco ancora a capire perché, Tu e questi stupidi umani, siete ancora qui “ disse infastidito Jacken “ Su andate, non altro da fare?” chiese facendo un segno eloquente con una sia mano.
“ PERCHÈ? SENTIAMO!” dissi andando verso di lui fuori di me “ TU NE HAI CAPITO NULLA!!?!??”  ringhiai alzandolo per il coletto portandolo vicino al mio viso. Avevo voglio di ucciderlo.
“ Ahh!! Non mi toccare sporco mezzo demone!” strepitò con le lacrime agli occhi quella stupida ranocchia informe.
“ Su Inuyasha calmati “ disse Miroku cercando di farmi demordere.
“ non prima di ricevere  di tappargli quella sua bocca per sempre!” Esclami scuotendolo a destra e a sinistra.
“ ahh!! Aiuto!!” supplicò quel maledetto.
“ voglio le mie scuse!!” insistetti muovendolo  avanti e indietro.
“ M-Maii!!” esclamò il rospo. Ci mancava poco e avrei iniziato a fargli dare testate contro il muro.
Per fortuna Miroku mi mise una mano su la spalla dicendomi “ avanti, non ne vale la pena” disse annoiato.
“ Grr, devo capire che comanda” dissi guardandolo pieno d’ira.
“ A-..aiuto…” Sussurrò lui con gli occhi che gli giravano da per tutto, privo di forze.
“ scusatelo Signor –Inuyasha “ disse Rin avvicinandosi a me “ non lo uccidetelo” mi supplicò con i suoi occhiono castani.
“ Tks” soffiai con dissenso lasciando quel rospo cadere a terra. “ ringraziali, se no non te la saresti cavata con così poco Rospo!” dissi dandogli le spalle con le braccia incrociate.
“ Jacken come stai?” chiese la bambina toccandolo con un dito del piede la sua testa come fosse un animale morto. Lui si mosse leggermente.
“ aiuto..” disse non riuscendo neanche a rialzarsi.
Riprendendo il mio posto voltai il mio viso verso l’esterno. ‘ non ne posso più di stare qui’ pensai stanco.
“ ti sei ripreso?” chiese la bambina vedendolo rialzarsi barcollante.
“ si, diciamo “ disse lui ancora intontito. Quanto odiavo quello stupido mostriciattolo. Con la coda dell’occhio, lo vidi scuotere la testa come per riprendersi del tutto.
“ bastardo!” mi urlò indicandomi “ volevi forse uccidermi?” domandò fuori di se.
“ Tks” gli risposi senza dargli confidenza.
“ Grr, vattene immediatamente!” mi ordinò dimenandosi come un babbuino.
“ Io non me ne vado da qui” Gli risposi seccato. Quel rospaccio stava per avere una crisi di nervi, se si fosse avvicinato glie ne avrei date di santa ragione.
“ Jacken, Rin. Potrei farvi una domanda?” Chiede d’un tratto Miroku attirando l’attenzione di tutti.
“ Cosa vuoi umano?” chiese quel mostriciattolo seccato.
“ potrei chiedervi chi è quella donna che abbiamo visto poco fa?” chiese Miroku molto interessato.
“ per quale ragione?” intervenne Sango da dietro di lui . Sembrava essere uno spirito maligno in quel momento.
“ Be, così da poter capire la situazione, Sango “ disse lui grattandosi la nuca nervosamente.
“ si, certo” gli rispose sarcasticamente la sterminatrice. Poco prima di dire gliene di santa ragione intervenne quel Rospo informe.
“ Anche se ne sapessi qualcosa “ disse incrociando le braccia “ non lo direi di certo a gente com-..” disse quando interrotto da Rin.
“ Non lo sappiamo” disse la bambina innocentemente.
“ Rin!” la richiamò quel Jacken. “ sei forse impazzita?!” gli urlò contro fuori di se.
“ Quindi non ne sapete nulla?” chiese Miroku alla bambina.
“ ah ah” disse la piccola scuotendo la testa con dissenso. “ non la conosciamo” Concluse lei semplicemente.
“ sta zitta !” la  rimproverò il rospo. “ è ovvio che non puoi essere a Conoscenza delle innumerevoli Conoscenze del padrone” disse incrociando le braccia. “ sei una sua servitrice da fin troppo poco tempo per saperne qualcosa di lui” concluse fiero di se.
“ e Quindi, grande seguace di quel pazzo, la conosci o no?” chiesi spazientito.
“ Non mi rivolgere la parola tu!” esclamò furioso puntandomi il suo bastone a due teste. “ hai capito?” mi avverti come se avesse avuto le capacità di potermi uccidere.
“ Ma se mi hai detto tu che non la conoscevi” disse La bambina dietro di lui. Quel rospo arrossi, era stato colto in flagrante.
“ il padrone conosce così tanti demoni che non posso, di certo, ricordarle tutte” di giustificò tossendo, coprendosi la bocca con una mano.
“ si, certo” dissi io divertito. Era davvero un racconta cavolate di prima categoria.
“ Scusa, tu non suo ‘fratello’ ? “ chiese lui con rabbia.
“ e quindi?” chiesi non riuscendo a capire che voleva dire.
“ be! Tu non dovresti saperne qualcosa?!” mi chiese furibondo “ lo conosci da molto più tempo di me” mi rimproverò.
“ Mi dispiace ma non la conosco e non ricordo di averla mia vista con quel pazzo” dissi io annoiato incrociando le braccia. 
“ Grr!! Come tu permetti di offendere il mio padrone!” esclamò esplodendo “ Tu lurido figlio di un’umana,  come osi parlare con me con in corpo quel disgustoso sangue!” Mi urlò fuori di se.
“ Grr, sta zitto “ urlai scattando su dandogli un sonoro pugno in faccia. Come si permetteva a dire cose del genere!? Lo scaraventai contro la parete distruggendola.
“ Inuyasha, adesso calmati  però” mi disse quel stupido bonzo vendendo la mia mano stringersi in un pugno.
“ No che non mi calmò” gli risposi furibondo. “Ma che cavolo sta combinando quel bastardo, si può sapere!??!?” Esclami dirigendosi verso dove mi portava l’odore di quei due demoni. Era la stanza dove la donna dagli occhi celesti aveva riposato.
“Inuyasha, aspettaci!” Urlò Shippo seguendomi con tutti gli altri.
‘ grr, Che sta facendo quel bastardo in tutto questo tempo?!? Come cavolo osa farmi aspettare i suoi luridi porci comodi con quella donna!??!’ Mi domandati fuori di me. Sentendo i loro odori mischiarsi mi salì la boria ancor più di prima. ‘ non MI DIRAI CHE HAI PURE LA FACCIATAGINE DI FARTI QUELLA DOMONESSA CON IO DENTRO IL PALAZZO!!?!?!?’ Pensai Invasato velocizzando il passo desiderando di spaccarci la faccia!!
Shippo e gli altri erano dietro di me che mi chiedeva di calmarmi ma non avevo intenzione di farlo. Finalmente arrivai alla porta della stanza aprendola di botto.
“ Senti un po’ tu!” esclamai furiosi “ si può sapere cosa cazzo sta succedendo o è chiedere Troppo!?!?!” Sbottai pieno di rabbia guardando dentro la stanza.
Lo trovai lui seduto tranquillo con quella donna che dormiva nel suo petto e quelle cose pelose bianche e nere ondeggiare di tanto in tanto. Aveva un suo braccio avvolto intorno alla sua vita. Lentamente portò il suo sguardo verso di me. Gli altri erano dietro di me.
I suoi occhi tetri emanavano odio puro e semplice. Mi aveva fulminato letteralmente con lo sguardo.
“i-io “ balbettai indietreggiando impaurito.
“ cosa vuoi?” chiese Sesshomaru ringhiando contro di me. Non lo avevo mai visto così protettivo con qualcuno. Che fosse davvero un alterego di mio fratello?
“ s-senti” dissi riprendendo la mia determinazione “ Tu non puoi portarci qui e non darci una spiegazione, ok!?” gli ordinai fuori di me.
“ Sei tu che mi hai seguito “ disse molto irritato “ E adesso sparisci “ mi ordinò voltando il suo viso alla sua destra.
“ Grr, Come ti permetti di darmi ordini!?” gli chiesi facendomi saltare i nervi “ non sei nessuno per poterti rivolgere con quel tono a me!” lo avverti. “ sono stato chiaro, stupido demone?!?!” gli urlai contro. Senti gli altri dietro di me tremare vedendolo rivolgermi un'altra volta il suo volto.
“ Voi che ponga fine alla tua inutile esistenza?” tuonò gelido come non mai. Stava facendo sul serio, era davvero arrabbiato questa volta. Deglutii a fatica sentendomi morire. Avevo davvero esagerato sta volta.
D’un tratto la domonessa si mosse, l’avevo svegliata di certo. Sesshomaru portò il suo sguardo a lei repentinamente.
“ I-Inuyasha?” chiese lei schiudendo i suoi occhi a fatica. Il mio cuore vibrò sentendolo pronunciare il mio nome.
‘Quella voce, quel tono….Era, era…’ pensai incredulo.
Intontita, si scostò leggermente da lui “ Inuyasha, sei tu?” chiese voltando il suo viso verso di me stropicciandosi gli occhi.
‘Il suo comportamento, perché mi ricorda così tanto Kagome!?’ mi chiesi perplesso. La sua coda nera ondeggiava pacificamente. “ buon giorno” disse lei con un sorriso carico di dolcezza.
‘ quel Sorriso apparteneva solo a una persona. Ma non poteva essere davvero lei!!!’ urlai mentalmente.
“ K-Kagomme..?” chiesi incredulo. Ma se era davvero così, perché era un demone? E perché era tra le braccia di mio fratello? E perché si era comportato in quel modo ore prima?!?!?



 
Insomma!!! Cosa sta succedendo?!?!? CHE  RAZZA DI MONDO ALTERNATIVO è MIA QUESTO!?
 
 

 

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Capitolo 21
*** Cpt 19: Presentazione ***


“ Qualcuno mi Potrebbe spiegare che significa tutto questo!?!?” Sbraitò Inuyasha spezzando il silenzio della stanza. Eravamo tutto riuniti dentro la stanza in cui mi ero risvegliata. Erano ancora tra le braccia di Sesshomaru.
Arrossi vistosamente per l’imbarazzo. Era piuttosto difficile spiegare cosa era successo in effetti.
“ Padrone, perdonatemi “ disse il servitore di Sesshomaru inchinato accanto ai miei amici.  “ potreste spiegarci cosa succede?” chiese visibilmente confuso “ perché quella femmina conosce vostro fratello? perché si trova tra le vostre braccia, mio signore?” domandò intimorito.
“ Si, Padron-Sesshomaru” annui la piccola Rin.
Erano giuste le loro domande e il solo stupore ma come spiegare che cosa stava succedendo?
Sesshomaru si voltò verso di loro. Lì vidi rabbrividire uno per uno. Poco prima che potessi apri bocca Sesshomaru intervenne dicendo.
“ Non devo alcuna spiegazione” sibilò gelido senza lasciarmi andare. Avevo la sensazione che volesse uccidere tutti i presenti senza batter ciglio. Eppure non era giusto, devo pur spiegargli cosa stava accadendo.
Portai la mia mano sul suo braccio attirando la sua attenzione. Per evitare che gli altri capissero gli parlai nell’antica lingua Inu.
Ma hanno ragione “ gli dissi guardando i suoi occhi “ devo pur dare una spiegazione, Sesshomaru” gli spiegai malinconicamente.
Non avere alcun obbligo verso questi essere inferiori “ Ribatte irremovibile riportando il suo sguardo hai presenti.
“ eh?” chiese Inuyasha non comprendendo che cosa avessi detto a suo fratello.
No. Devo spiegargli ogni cosa “ dissi decisa più che mai. Mi allontanai da Sesshomaru sedendomi in ginocchio. Mi rivolsi hai presenti che mi guardavano perplessi.
è solo una perdita di tempo” Soffiò Sesshomaru seccato mettendosi composto.
Mossi la mia coda portandola dietro di me. Respirai a gran polmoni preparandomi mentalmente. Presto avrei lanciato la bomba che avrebbe sconvolto le loro povere menti. Tutti mi fissavano con preoccupazione specialmente Inuyasha.
“ E bene” Espirai prendendomi di coraggio. “V-Vedete..” balbettai non trovando le parole.
Come spiegare che Io , cioè Kagome, non ero umana? Che io realtà io ero un demone e tutto il resto!?!? “ I-Io..” dissi stendendo nella mia mano la mia veste bianca. Era già una cosa inverosimile per me.. figuriamoci per loro.. E se non mi avessero creduta? Insomma era tutto così Assurdo, Una vera follia.
“ s-si?” deglutii a fatica Inuyasha. Che ,forse, avesse già capito cosa era successo?

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“ Allora “ disse quella ragazza arrossendo vistosamente.” Io sono Kagome “ disse tutto d’un fiato.
Credo che quel momento non fui l’unico a perdere un battito.  Non era possibile che quell’impressione fosse vera. I suoi maledetti occhi azzurri erano fissi ai miei.
 Finalmente risalii . Non era possibile che fosse vero doveva essere tutto un’orribile bugia.
Andiamo! Come poteva essere che questa incantevole e aristocratica demonessa potesse essere quella  grossolana di Kagome !?!?!?!? Avanti, avevano 2 atteggiamenti completamente diversi. Questa donna sembrava essere molto timida, dolce e posata. Mentre Kagome era estroversa, spontanea e chiassosa.
Una era la perfezione e l’altra era tutto l’opposto . Sembrano due facce della stessa moneta in effetti. Ma se era Davvero Kagome, Che CA*ZO CI FACEVA TRA LE BRACCIA DI MIO FRATELLO!!?!!?!??
Eravamo tutti in stato di Shock tranne quel maledetto di Sesshomaru. Sembrava la cosa lo stupisse affatto. La cosa m’insospettì fin da subito. Che tutta opera si quel maledetto!?
Pieno di rabbia urlai “ Ma com’è possibile che tu sia Kagome!?” . Era uno scherzo di cattivo gusto! “ Come puoi essere lei? Lei è la brutta copia della mia Kykio, non di certo un demone!” Chiesi alla donna. “ Tks” soffiai in dissenso. “ Certo che potevate inventartene una migliore miei cari” dissi incrociando le braccia. “ non so a che gioco state giocando , ma non mi piace essere preso per culo da due mostri  disgustosi come voi” ringhiai molto serio.
Tutto ad un altro  di quella donna essere davanti me.  Tutto il suo corpo era avvolto dalle fiamme dell’ira. I suoi occhi erano iniettati di sangue. Le sue zanne le uscivano dalla bocca minacciosamente. I suoi segno demoniaci si erano accentuati. Era diventata un vero e proprio mostro.
“ COME TI PERMETTI!! BRUTTA COPIA DI CHI !?!??!?!” urlò fuori di se.” LURIDO IDIOTA!!!” Esclamò fuori di me.
‘ O cavolo è davvero Kagome…’  fu quello che pensai poco prima che lei potesse gridare.
“ A CUCCIA!!!!!!!!!!!!!!” con tutta la sua Rabbia
Mi fece schiantare a terra facendo un enorme cratere nel pavimento.
“ L-Lurida strega…” dissi a stento confuso più che mai.
“ si… è Proprio Kagome..” disse Shippo ridendo nervosamente.
“ tks…” soffiò Sesshomaru con disappunto mentre sentivo ancora Kagome respirare pesantemente. " Maledetta..."

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Capitolo 22
*** Cpt 20: Onee-Chan..? ***


"Quindi” disse Miroku spezzando il silenzio si sedette con accanto Sango e Rin. Shippo e Jacken erano vicino a quella voragine, dove stava quello stupido di Inuyasha.
 Cavoli suoi se mi aveva fatto arrabbiare! Insomma come si era permesso di darmi della brutta copia quello stupido mezzo demone! Nonostante tutto quello che avevo fatto, ancora mi trattava in quel modo! Lo volevo solo uccidere. Uscii da quel buco la sua mano facendo spaventare i due piccoli demoni. Per mia sfortuna non lo avevo ucciso.
 “ potreste spiegarci cosa sia successo?" proseguì Miroku attirando la mia attenzione.
‘ eh?’ pensai incredula mentre Inuyasha si trascinava fuori dal buco aiutato da Shippo. ‘ come poter spiegare cosa mi sia successo se non lo so neanche io..?’ riflettei tristemente.
Avanti! “ miagolò Kirara su le ginocchia di Sango.
“ e bene..  vedete..” abbassai il mio capo cercando di trovare le parole giuste." dovete sapere.... che tempo fa.. io, cioè Kyoko, fui attaccata da dei demoni che attentarono alla mia vita” spiegai rimembrando dei terribili ricordi “ Fui ferita mortalmente , non so esattamente cosa successe. Ricordo solo che caddi e tutto divenne improvvisamente buia. “ continuai stringendo nella mia mano la mia veste bianca. “ credetti di essere morta … infatti, mi meraviglio anch’io d'essere ancora viva” risi nervosamente grattandomi la nuca.” Nono so quanto tempo dopo mi risvegliai. Ricordo  solo che mi risvegliai tra le tenebre  sentendomi leggera..” proseguii malinconicamente.
“ Dove mi trovo?” Chiesi in quell’oscurità..

“ sembra che le regole del tempo e dello spazio lì non vi fossero “ raccontai ai presenti. “ Non sentivo dolore e altro.. Ero in pace con me stessa…” guardai negli occhi Miroku “ Improvvisamente una luce  comparve davanti ai miei occhi accecandomi e…”

“ chi sei?” domandai vedendo davanti a me una piccola sfera lucente galleggiare davanti ai miei occhi.
“ Io sono la sfera dei 4 spiriti” disse quella voce di donna solennemente.
“ Davvero ma dove sono?” chiesi a quell’oggetto.
“ sei fra quella linea sottile che separa il mondo dei vivi da quello dei morti” mi spiegò  attenuando la sua luce.
“ capisco” disse sentendomi sempre più stanca “  Cosa vuoi da me? Io...io ricordo di essere morta molto tempo fa ” spiegai a quell’oggetto fluttuante.
La voce  mi rispose dicendo “ non ancora. Ben presto tornerai all’inferno, demone”  mi disse freddamente. Avevo solo voglia di dormire però..
“ io non voglio morire..” dissi a quell’oggetto  cadendo dal mio volto una lacrima.
“  Neanche io sono pronta a lasciare questo mondo” disse avvicinandosi a me. “ che ne dite di stipulare un patto?” mi chiese quel gioiello inghiottito nuovamente dalla luce.


“ Patto?” chiese Inuyasha incredulo sedendosi accanto a Sango.
“ esattamente” annuii abbassando il capo. “poi la voce disse..”

“ Noi due abbiamo lo stesso desiderio ma né io né voi possiamo esaudirlo da solo. “ sussurrò al mio orecchio.
“ cosa volete da me?” chiesi vedendo quell’oggetto avvicinarsi alla mia ferita ancora gocciolante di sangue.
“ semplice il tuo corpo” disse entrando nell’enorme ferità tra le mie costole sentendomi morire.

“ La sentivo cercare tra le mie viscere.” Dissi stringendomi a me “ Mi sentivo così impotente, non riuscivo a muovermi.” Rivivendo quelle terribile sensazioni “ Avevo l’impressione che avesse l’intenzione di divorarmi dall’interno” raccontai sento il vomito salirmi.
“ Tu vuoi tornare , non è così?” chiese quella voce diventando sempre più profonda.
“ lasciami!” supplicai inutilmente.
“  accetta il mio patto” mi disse quella voce immonda . “ è tornerai ancora una volta in questo mondo” rise di me. “ sarai figli di umani ed un giorno torneremo per sconvolgere ancora una volta questo mondo” rise sonoramente  mentre il mio corpo lentamente stava regredendo. Divenni un embrione qualcosa di minuscolo e insignificante. “ la tua memoria verrà relegata nell’oblio insieme  ai tuoi poteri..”
“ noo!!” gridai cercando di fuggire.
“ Ma non temere, li riavrai tutto quando ne verrà il tempo...” mi disse vedendo la vera me stessa davanti a me relegata dietro ad uno specchio..” Tu vuoi tutto questo..?” mi chiese quella sfera tra le mani del mio riflesso.
“ si… Io voglio vivere!” urlai a quel mostro.
“ Molto bene” disse tornando davanti a me “ Kagome sarà il tuo nome, mano sarà il tuo aspetto, tornai al tuo modo da dove tu caddi trovando la morte della vera te stessa.” Risplendette. “ dormirò dentro di voi fin quando arriverà il tempo..” disse quella luce posandosi lì dove un tempo di fosse la mia ferità. Poco dopo che vidi la luce del sole.

 
“ solo adesso comprendo le sue parole “ dissi hai presenti “il giorno in cui la sfera sarebbe stata estratta dal mio corpo il sigillo applicato avrebbe potuto rompersi in qualsiasi momento..” dissi toccandomi lì dove ci era la mia ferita “ Ma solo chi sapeva la verità poteva liberarmi di quell’involucro umano" compresi finalmente.
" Per quale ragione allora avevate l’aspetto di Kikyo..?" chiese Sango incuriosita.
“ Perché?” dissi riflettendo.. “ be… credo che sia a causa del possessore precedente della sfera “ continuai “KiKyo morì portando con sé la sfera  all’inferno “ dissi portando un dito sulle labbra. “ quasi sicuramente nel gioiello era rimasto impresso il ricordo di quella donna , per questo motivo mi fece assumere quasi completamente le sue sembianze direi “ spiegai a Sango.  “ anche se non ho mai visto tutto questa somiglianza con quell’umana “ pensai innervosita.
“ che storia assurda “ esplose Miroku grattandosi  la nuca.
“ già..” disse Inuyasha a braccia conserte. “ tu non puoi essere Kagome” mi disse guardandomi negli occhi.
“ vuoi che ti rispedisca al suolo?” chiese facendo ondeggiare la mia coda minacciosamente. Poco prima che quello stupido potesse ribattere una vocina chiese.
" ma non capisco” disse la Rin incuriosita “ cosa c'entra il padrone in questa storia?" domandò la bambina indicando il padrone.
“ Eh?” sussultai morendo di imbarazzo.
“ già..” disse Inuyasha indispettito.
" giusto, cosa c'entra il padrone con un demone come voi!" si intromise Jacken dimenandosi. Non sembrava felice che gli stessi così vicino. Tutti gli altri annuirono simultaneamente.
“ be… ecco..” mi sentii avvampare.
“Jacken” Richiamò aggressivamente il suo servo che saltò in aria. Il poveretto stava morendo di paura e non aveva tutti i torti però… Io pure avrei avuto paura di lui. Porta la mano alla sua spalla cercando di farlo calmare.
“ Non hanno tutti i torti però “ gli dissi facendogli un sorriso.
“ Tks” disse seccato chiudendo i suoi occhi. Non era cambiato Sesshomaru nonostante tutto.
“ ecco, dovete sapere” dissi guardando i miei amici sentendomi avvampare nuovamente. Come spiegare a Inuyasha e agli altri che io ero la futura sposa di Sesshomaru? “ che io.." disse non riuscendo a trovare le parole. Dopo tutto quello che avevamo passato insieme io e Inuyasha.. quello che avevo cominciato a nutrire in tutto questo tempo, come avrei potuto dirgli che sarai diventata un giorno sua cognata? Insomma sarebbe stato ridicolo.. E poi io… Io… avrei davvero voluto davvero diventare la moglie del mio principe? Ero così confusa su quello che provavo non sapevo che fare!!
“ mm..” disse Rin rompendo il silenzio che si era creato. “ siete forse la sorella del padrone?” chiese guardandomi negli occhi.
‘ sorella? ‘ pensai ‘ be, in un certo senso è così..’ risi nervosamente dentro di me.
Tentai di rispondere alla sua domanda ma.. non ne ebbi il tempo perché Sesshomaru lo fece per me.
“ Esatto “ rispose riaprendo i suoi occhi. Sconvolgendomi, perché voleva mentirgli? Cosa aveva in mente?


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“  E-ecco…” balbetto quella demonessa arrossendo.  Finalmente avrei saputo che legame avesse quei due. La donna fece per parlare ma sembrava mancargli la voce. Sesshomaru era lì tranquillo aspettando che parlasse.
“ mm..” mugolò la bambina spezzando quel silenzio “ siete forse la sorella del padrone?” chiese innocente guardando la ragazza di fronte a se.
‘ S-Sorella?’ chiesi a me stesso votandomi verso la piccola. ‘ impossibile’ pensai sentendomi uno stupido.
“ Esatto “ rispose quel maledetto aprendo i suoi occhi facendomi morire.
“ eh?!” dissero Miroku, Sango , Shippo e Jacken nello stesso istante sconvolti.
‘ Lei…lei non può essere mia sorella!’ esclamai mentalmente.
“ be..” disse grattandosi la testa “ è così” sorrise nervosamente.
Credo che il mondo mi crollò a dosso in quell’istante. Volevo solo scomparire. Se era davvero così , io.. io avevo provato dell’attrazione per la mia sorellastra?  Che avevo ricevuto e ricambiato un bacio da parte sua? Che… Mi era, in certo senso , innamorato di lei? Mio Dio! Mi facevo Schifo… volevo solo vomitare senza smettere più. Mi toccai lo stomaco trattenendo il vomito.
" davvero?" disse Rin con gli occhi luccicanti.
" cosa!?!?!" urlarono i miei amici increduli.
" sorella?" chiese Jacken sconcertata..
“ Qualcosa in contrario ?” chiese Sesshomaru al rospo.
“ assolutamente no, mio signore!” disse il rospo per poi prostrandosi ai piedi della donna “ vi chiedo umilmente perdono mia signora.” Supplicò la ragazza.
“ su, adesso alzati” disse la demonessa imbarazzata.
" è davvero così?" chiese Rin avvicinandosi  ammaliata.
" si" annuì quella Kyoko mettendosi una mano al cuore.
“ incredibile!” esultò felicissima “ siete così bella!!!” esclamò abbracciandola.
“ ahahah, grazie piccola” rispose la ragazza accarezzandogli la testa.
" quindi, tu sei davvero mia sorella?" chiesi sentendomi sempre peggio.
Lei mi guardò con quegli occhi azzurri come il cielo sperando che dicesse il contrario.. Ma non fu così..
" ma infondo lo sn sempre stata no?" disse con flebile sorriso.. Volevo solo morire. Un conto è essere trattato da fratello e sorella, un altro è esserlo veramente!
Mio .....dio.... e avevo pure…  Signore fulminami adesso!
 
I miei amici erano molto preoccupati, forse più di me. Loro sapevano tutto.
D’un tratto Sesshomaru si alzò. Lo guardai sentendomi male mentre Sesshomaru mi guardava con i suoi occhi  gelidi e inespressivi.
" Inuyasha " Mi chiamò Shippo preoccupato. Mentre io ero nel panico quel bastardo era così composto!
“ Dici davvero Kagome?”insistetti ancora una volta.
" il suo nome è Kyoko" rispose severamente irritato.
" si.." dissi abbassando lo sguardo arrendendomi all’evidenza.
" e adesso... Ka... emm... volevo dire Kyoko “ rise quel monaco “ cosa avete in mente di fare?" chiese Miroku alla ragazza..
" ... io.." disse tristemente.
" Lei verrà con me" disse Sesshomaru guardando il monaco.
" ...ma..e.." disse preoccupata.. non sembrava essere felice delle sue parole..
Sesshomaru si alzò. " potrete portare le vostre bestie"sentenzio con quella sua voce monotona priva di ogni emozione.
" ... Ne sei convinto ?" chiese la demonessa con gli occhi tremanti , agitando la sua coda in festa. Sembrava essere davvero felice. Il demone apri la porta senza darle una risposta." be... ecco... v-vi... v-vi ringrazio fratellone" disse arrossendo facendo un tenero sorriso.
“ Tks” rispose seccato. “ Adiamo “ disse annoiato.
“ si “ annui seguendolo e noi con loro.

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Capitolo 23
*** Cpt 21: Direzione ***



Senza indugiare oltre seguimmo Kagome con accanto a se Sesshomaru e con il suo seguito.
“Miroku ma dove stiamo andando?” d’un tratto chiese incuriosito Shippo a me e Sango saltandomi sulla spalla
“ non ne ho idea” rispose Sango più perplessa di me.

Non potevo credere davvero che Kagome, la dolce ragazza venuta da un lontano futuro, era in verità la sorella di quel demonio. Era davvero incredibile ma era davvero così Assurdo? Si, certo che era un Assurdità!.
Mi voltai appena per vedere le condizioni d’ Inuyasha. Come si poteva ben immaginare ne era sconvolto ma chi non lo sarebbe stato? Aveva appena scoperto che la donna, per cui provava sentimenti  contrastanti con quelli della sua adorata Kykio, non era altri che la sua sorellastra. Anche se il sangue non era lo stesso, faceva altrettanto ribrezzo. Tempo addietro si era confidato con me. Io Sapevo cosa provava nei suoi confronti e ora come ora sapevo che si stava solo maledicendo per tutto.
Kagome era sempre stata una delle donne più belle che avevo visto e non negherei di aver fatto anche qualche bel pensierino su di lei. Non sono mica scemo. Però devo dire che adesso è decisamente molto più attraente. Dio Santo, che bel pezzo di cul.. Emm!!! Cof, cof…STAVO Dicevo: Posso solo lontanamente immaginare quello che sta passando quel povero mezzo-demone. Andiamo, con tutte le probabilità che esistono al mondo si doveva innamorare della sua sorellastra? E quest’ultima doveva assumere un aspetto così somigliante alla sua amata Kykio? Il destino è davvero infame e lui ha proprio sfiga.
Anzi Inuyasha sta reagendo discretamente bene alla notizia. Se io avessi scoperto che io e la mia Sango avessimo mai avuto un qualche legame di sangue io non lo so che avrei fatto. Onestamente mi sarei fatto solo schifo e sarei andato nel panico.
Di contro neanche Sesshomaru non mi sembra turbato da tutto questo. Io non crederò mai che non fosse a conoscenza della relazione che vi era tra Kagome e Inuyasha. Eppure lui era rimasto impassibile anche a questo.
Se io fossi stato il fratello maggiore e avessi scoperto che due dei miei fratelli avesse intrattenuto una relazione amorosa sarei intervenuto. Gli sarei anche saltato alla gola per una cosa così poco decorosa, però forse per i demoni sono cose normali. Non ne ho idea, sono ignorante in materia.

‘ che situazione complicata’ sospirai pesantemente cercando di scacciare i miei pensieri.
“ Miroku, tutto bene?” chiese il piccolo demone preoccupato.
“ si” annui “tutta questa storia è a dir poco assurda” esposi le mie preoccupazioni ai due.
“ già …" annuì Sango osservando Inuyasha “ non vorrei essere nei suoi panni” concluse tristemente.
“ Si …” affermò Shippo molto pensieroso. Che forse la cosa non lo convincesse così tanto quel piccolo demone?
“ ehi voi, che avete da fissare tanto?” ringhiò Inuyasha notando che lo stessimo fissando. Facendo finta di niente guardammo davanti a noi.
 “ comunque avete idea di dove stiamo andando?” chiese cambiando immediatamente discorso.
“ Stiamo andando da una nostra vecchia conoscenza” rispose Kagome voltandosi verso di noi Spiazzandoci. Nessuno di noi aveva pensato che i sensi di quella donna adesso erano pari a quelli dei fratelli.
“Mi perdoni divina Kyoko ma potrei chiederle chi sia?” a quelle parole sentii gli sguardi di quei due trapassarmi l’anima come un pugnale.  Improvvisamente tutti ci fermammo.
“ Già, dove stiamo andando di grazia?” chiese Inuyasha superandomi.
“ credevo lo sapeste” disse la giovane demonessa perplessa guardando Sesshomaru.” Non lo detto?” domandò sperando di avere risposta.
“ Tks, sono le vostre bestiole non me mie” soffiò seccamente il fratello.
“ affatto” rispose Inuyasha abbastanza innervosito.
“ stiamo andando da Totosai” ci spiegò mortificata mentre di grattava la nuca.
“ per quale ragione?” disse Inuyasha facendo un passo avanti fissando il fratello.
“ per diverse ragioni” intervenne la ragazza voltandosi  proseguendo il suo cammino.

Inuyasha e Sesshomaru si lanciarono delle fredde e inconfondibili occhiate d’odio ma il demone seguendo la sorella senza protestare.
 
 
 
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Nel fra tempo tra le rovine della torre dell'oracolo....



“ ahahah, eccoti finalmente Kotezu” disse una voce molto conoscente svegliandomi dal mio sonno “ che fai lì in terra?” domandò quel pazzo avvicinandosi a me” alzati!” mi urlò contro dandomi un calcio allo stomaco.
‘ Maledetto’ pensai sputando sangue.
“ dove sono? E dov’è quella donna?” chiese quel bastardo prendendomi per i capelli. “ Allora?” chiese strattonandomi verso il suo viso.
“ è scappata, non potevamo fermali” cercai di spiegare quando lui mi trafisse il petto spezzando il mio respiro.
“ maledetto scarto, ti avevo affidato un semplice compito e tu te la sei fatta scappare…” mi ringhiò contro mentre sentivo il sangue salirmi alla gola.
“ Non è stata colpa mia…” supplicai sentendomi sempre più vicino alla morte.
“ dovrei lasciarti qui a venir divorato dalle carogne!” urlò gettandomi in terra.
“ Su via, infondo chi poteva aspettarsi che quello stupido di Inuyasha s’ intromettesse in questa storia…” intervenne una voce di donna e sapevo perfettamente di chi si trattava. Camminando per la sala la vidi avvicinarsi a quel bastardo dai capelli biondi e gli occhi argentei. Quella maledetta di Aru ancora una volta forse mi stava salvando la vita.
“ Non mi convincerai a risparmiarlo questa volta stupida ingrata” la minacciò afferrandola per il colletto del suo kimono.
“ anche se sei così vicino a Naraku non significa che tu lo sia” lo ammaliò guardandolo negli occhi.
“ lo sai che con me certi trucchetti non funzionano, maledetta” gli soffiò contro.
“ Basta così” una voce tuonò per tutte le rovine e i tentacoli neri afferrarono entrambi.
“ Akibi” Lo chiamò Aru stretta in quella morsa.
“ non vi è motivo di litigare in quel modo” sorrise quel maledetto mentre tutto si faceva sempre più confuso. “ è andata esattamente come avevamo previsto” annunciò con quella sua maledetta voce metallica. Sapevamo perfettamente che dopo la morte di Kanna era diventato lui i suoi occhi.
“ N-Naraku?” urlarono in coro quei 2 spaventati mentre io non capii cosa stesse accadendo.Ricordo solo la morte stava per portarmi con se negli oscuri meandri dell’inferno ma qualcosa fermò la mia caduta.



“ ancora non è arrivato il tuo momento, sta tranquillo” sussurrò qualcuno al mio orecchio mentre mi sentivo bruciare dalle fiamme“ ho altri piani per te, Kotezu” 


To be continued

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Capitolo 24
*** Cpt 22: Sosta ***


Sapevamo perfettamente che sarebbe stato un viaggio interminabile. Come se non bastasse, la tensione tra i 2 fratelli era tangibile nell’aria. Nonostante fossero da un capo all’altro della comitiva, Io, Sango e Shippo, sapevamo perfettamente che sarebbe bastata la benché minima inerzia per far scoppiare un evitabile rissa. L’unica a cui sembrava non importasse della situazione era Kagome che parlava con tutta tranquillità con i bambini. Dopo tutto, anche se l’aspetto era cambiato, lei era sempre la stessa persona che avevamo conosciuto e imparato ad amare.
“ che ne direste di fare una pausa per mangiare qualcosa?” chiese la ragazza d’un tratto fermandosi nel ben mezzo della strada.
“ si!!” annuirono entrambi i piccoli felici.
“ e voi che ne dite?” ci chiese voltandosi.
“ per me andrebbe più che bene Divina Kyoko” risi nervosamente grattandomi la nuca vendendola guardarmi negli occhi.
“  anche per me” disse Sango seguita dal miagolio di Kirara.
“ Molto bene” rispose con un sorriso “ e tu Inuyasha?” domandò al mezzo demone che era a qualche passo dietro me e la mia adorata.
“ Fa quello che vuoi” soffiò seccato con le braccia incrociate dietro la testa.
Quando guardai la demonessa vidi dietro di lei Sesshomaru mandare un occhiata eloquente al fratellastro. Era evidente che non aveva gradito quella risposta con tanto menefreghismo però Inuyasha non sembrava intimidito da quella reazione.
“ E per te fratellone?” spezzò il silenzio Kagome volgendo il suo viso verso Sesshomaru. Voltatosi completamente, quest’ultimo, guardò la ragazza che aveva dipinto in volto un dolce sorriso.
“ si padrone!” esclamò la bambina “ vi prego, possiamo fare una pausa?” lo supplicò mettendosi davanti a lui.
“ Rin, non insistere!” intervenne innervosito Jacken. “ ovviamente il padrone non vorrà di certo perdere tempo!” la rimproverò il rospo scendendo dal drago a due teste.
“ come desiderate” disse improvvisamente Sesshomaru chiudendo gli occhi spiazzando quasi tutti i presenti.
“ oo!! Grazie padron-Sesshomaru!” esultò la bambina felice abbracciando la sua gamba destra. Kyoko rise di gusto per eccitazione della piccola che saltellava felice. 
“m-ma come p-padrone?” domandò il rospo visibilmente sconvolto.
“ per quale ragione me lo chiedi?” disse gelido facendo trasalire persino Kirara per lo spavento.
“ no, no. Mi perdoni non volevo di certo andar contro i suoi ordini p-padrone” balbettò impaurito inchinandosi più volte al suo cospetto. Sembrava volerlo uccidere con lo sguardo.
“ avanti” disse toccandogli il braccio destro rivolgendosi alla parte opposta “ poco più avanti c’è una fonte, ci fermeremo lì” spiegò a tutti attirando l’attenzione di Sesshomaru.
“ si, va bene” annui io insospettito.
“ ottimo” affermò Kyoko proseguendo il suo cammino con il fratello maggiore subito dietro di lei. Senza indugiare oltre proseguimmo con il povero rospo ancora esterrefatto che il padrone non l’avesse ridotto in fin di vita.
Qualche metro più avanti arrivammo vicino alla riva di un fiume.“ ecco qui” annunciò a tutti. “ adesso accendiamo il fuoco” continuò voltandosi per ricadere dolcemente su le ginocchia con suo fratello che guardava in direzione del fiume.
“ subito!” esclamarono i bambini cercando quanti più rametti possibile.
“ Tks” soffiò Inuyasha sedendosi pesantemente accanto ad una roccia posta alla sinistra della demonessa. Senza alcun tatto si poggiò le spalle senza troppe formalità.
“ Molto bene” disse Sango posando la sua attrezzatura ed io con lei sedendoci alla sinistra di Inuyasha.
“ Ecco da bravo Ah-Houn siediti” ordinò il servitore di Sesshomaru facendo sedere l’animale alle destra delle demonessa.
“ Non hai alcuna raffinatezza” commentò acidamente il demone al fratellastro.
“ che vorresti dire?” ringhiò nervosamente in risposta.
“ Eccoci!!” Esclamarono i bambini interrompendo quello che sarebbe stato l’inizio di uno scontro. Rin e Shippo poggiarono i rametti davanti a Kyoko per sedersi alla sinistra di quest’ultima.
“ Posso accenderlo io?” chiese il piccolo demone volpe.
“ come se potrebbe esserne capace” commentò il rospo ridacchiando.
“ Ehi! Come ti permetti!!” gli urlò contro arrabbiato. “ ecco guarda!” esclamò “ Fuoco di volpe!!” utilizzò il suo potere ma tragicamente quella piccola fiammella dopo pochi secondi svanì com’era apparsa.
“ cosa ti avevo detto?” infierì Jacken con il povero Shippo con le lacrime agli occhi.
“ piccolo scemo, avresti fatto meglio a star zitto” lo rimproverò Inuyasha con molto tatto.
“ ahh, non li ascoltare” intervenne Kyoko facendo sedere il piccolo su le sue ginocchia. “ adesso ti fa vedere come si fa un vero demone” lo consolò la ragazza.
“ si” annuì il piccolo asciugandosi il viso rigato dalle lacrime di frustrazione.
” Sesshomaru, potresti pensarci tu?” chiese al fratello maggiore.
Muovendo appena le dita improvvisamente comparve una fiammella rossa tra i rami secchi.
“ Wow!” esclamò esterrefatto il piccolo demone volpe. “ ma com’è possibile?” chiese alla ragazza.
“ stupefacente” aggiunsi io avvicinandomi al fuoco.
“ perché piccolo demone volpe ti stupisce tanto che Sesshomaru sappia manipolare il fuoco?” domandò a Shippo.
“ esattamente” aggiunse Jacken.
“ pensavo che solo noi volpi potessimo controllare un tale potere” spiegò la piccola volpe.
“ Tks, non dite assurdità” soffiò Sesshomaru.
“ Purtroppo noi demoni Cane non possiamo manipolare la distruzione del fuoco ma possiamo riprodurlo senza problemi” intervenne Kyoko. “ con la possibilità di esserne distrutti noi stessi” concluse amaramente.
“ ora capisco” annuì la piccola volpe.
“ bene” sospirò la ragazza alzandosi ”  adesso vediamo di trovare qualcosa da poter mangiare” disse dirigendosi verso il fiume.
“ Jacken, aiutali” ordinò il principe dei demoni al Rospo.
“ si padrone” annuì il rospo scattando subito sull’attenti. Avvicinandosi alla riva pensai subito che la migliore cosa da fare fosse aiutarla.
Alzandomi dissi “ Vi darò una mano anche io” mi avvicinai a loro tirandomi su le maniche del mio saio. 
“ Ti ringrazio Miroku “ mi sorrise la bella Kyoko facendomi arrossire.
“ Attento!” urlò Shippo tirandomi un pesce in testa che mi fece perdere l’equilibrio. Come era prevedibile caddi in quell’acqua gelida facendo la parte dello sciocco allentai un po’ la tensione della comitiva.
“ Sei sempre tu Miroku” mi rimproverò Sango dandomi una mano.
“ eh, eh ,eh lo so” risi nervosamente cercando di far finta di niente.
“ su , mettiti vicino al fuoco” disse trascinandomi verso il fuoco.
“ ha ragione, potresti beccarti un malanno” aggiunse la principessa demone preoccupata.
“ già” arrossi sentendomi pieno di attenzioni!
“ è solo un po’ d’acqua” soffio acido Inuyasha anche se era solo geloso di me.
“ si ma ti ricordo che questo scemo è ancora convalescente” mi tirò l’orecchio la mia adorata.
“ lo so…” dissi con le lacrime agli occhi per il dolore. “ perdono..” supplicai sperando che mi lasciasse.
“ Tks… Stupidi umani” soffiò Sesshomaru incamminandosi verso la foresta. Molto probabilmente ne aveva avuto abbastanza.
“ concordo” sbraitò il mezzo-demone alzandosi. Uno andò alla sinistra e l’altro alla destra della sorella. Una volta che stavano per scomparire tra la boscaglia, la ragazza  intervenne dicendo : “ non vi allontanate troppo”. Senza degnarla di uno sguardo i 2 proseguirono per la loro strada, infondo erano più simili di quanto avessero mai pensato.


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Allontanatami dal gruppo vagai per quella foresta senza una meta probabilmente per qualche ora.
‘ Come cavolo sono finito in questa situazione?’ mi chiesi calciando un sasso che era su la mia strada. ‘ è ridicolo che Kagome sia veramente la sorella di Sesshomaru…’ ripetei a me stesso sentendomi morire. ‘ insomma… forse era per questo che molti demoni provavano una certa attrazione verso di lei? ‘ mi domandai . Sospirando  continuai a camminare sentendo un immensa rabbia pervadermi dentro. Quando improvvisamente mi tornò alla mentre lui stringerla tra le braccia e non ce la feci più. Colpii con tutta la mia ira un albero che mi si era parato davanti.  ‘ lurido maledetto bastardo!!’ urlai mentalmente. ‘ un’altra volta vi siete solo preso gioco di me!!!!’ gridai colpendo un altro albero con un pugno. “ che idiota eppure avrei dovuto sospettare che ci fosse qualcosa, che ingenuo …” risi di me stesso.. ‘ già… nonostante quello che stavo cominciando a provare per quella Kagome infondo non avrei mai potuto dimenticare la mia Kikyo…’ riflettei sentendomi solo in colpa per aver minimamente pensato di poter abbandonare la  mia amata per quella ragazzina…“ Sesshomaru, perché non mi hai mai detto che nostro padre aveva un altro figlio?” pensai poggiandomi l’albero e mi resi conto di non sapere niente su la mia famiglia… Se solo l’avessi saputo prima non mi sarei mai trovato in questa insulsa situazione. Non mi sarei trovato a dire che la donna con cui provavo certe sensazione era in verità mia sorella. Rabbia, doloro, frustrazione e sgomento . Era questo quello sentivo.
“ Mi avevi chiamato?” disse improvvisamente quella maledetta voce gelida.
“ S-Sesshomaru..” mi voltai verso di lui spaventato.
‘m-maledetto’ imprecai mentalmente.. “ cosa fai qui?” gli domandai vedendo quel suo maledetto viso disteso privo di espressione.
“ Tks” soffiò superandomi “ muoviti” mi ordinò gelidamente.
“ mi chiedo per quale ragione tu voglia andare proprio da Totosai” dissi molto sospettoso cominciando a credere che fosse tutta una trappola.  Seccato per non aver ricevuto risposta aggiunsi acidamente “ avresti anche potuto dirmi che, oltre te,  avevo una sorella invece di venirlo a scoprire in questo modo “ soffiai amaramente. Improvvisamente lui si bloccò senza perdere tempo mi preparai per un eventuale scontro.
“ Non era necessario” ruppe il silenzio ma con un tono di voce leggermente triste.  Non so perché ma mi sembrò come di aver colto una ferita ancora aperta. “ adesso nostra sorella è tornata, questo è l’importante.”  Continuò deciso stringendo il pugno destro per poi proseguire il suo cammino.
 

'     " Dovete sapere.... che tempo fa.. io, cioè Kyoko, fui attaccata da dei demoni che attentarono alla mia vita”
“ Fui ferita mortalmente , non so esattamente cosa successe. Ricordo solo che caddi e tutto divenne improvvisamente buio. “ 
“ credetti di essere morta … infatti, mi meraviglio anch’io d'essere ancora viva”
” Nono so quanto tempo dopo mi risvegliai. Ricordo  solo che mi risvegliai tra le tenebre  sentendomi leggera.. (..)
”     ' 
Mi vennero alle mente le parole di Kyoko stando dietro a Sesshomaru. Quando arrivammo nostra sorella ci venne incontro con i bambini e per un momento pensai che quel maledetto forse non avesse mai parlato di lei perché non aveva mai accettato la sua presunta morte.
“ Fratellone, possiamo ripartire se volete “ gli sorrise fece un sorriso sincero.
“ bene” chiuse gli occhi “ Ah-Houn” chiamò l’animale che si diresse dal padrone facendo cadere il rospo dalla sua groppa.
“ ahi!! “ si lamentò il rospo per aver sbattuto la testa mentre io me la ridevo sotto i baffi. D’un tratto vidi Sesshomaru sollevare la ragazza e metterla in groppa all’animale delicatamente. Era impressionante vedere quel mostro gelido avere tante premure per una persona altra da se.
“ Ti ringrazio “ arrossì mia sorella imbarazzata.
“ Andiamo” annunciò voltandosi prendendo il volo con l’animale.
“ padrone aspettate!” urlò Rin preoccupata.
“ Tks, almeno avvertire?” soffiai io molto seccato incrociando le braccia.
“ avanti Inuyasha, prima che li perdiamo” Mi incitò Miroku sopra la groppa di Kirara insieme a Sango.
‘ questa me la paghi Kagome’ pensai molto seccato prendendo di peso i 2 bambini per metterli sopra la mia schiena.
“ Andiamo” dissi ai miei amici balzando in aria quando quel rospo si aggrappò ai miei capelli.
“ non intenderete lasciarmi qui!” urlò facendoci quasi schiantare a terra perché mi aveva fatto perdere l’equilibrio ma grazie alla prontezza di Shippo che si trasformò in quello strano mostro rosa volante ci salvammo.
“ Fai un'altra volta una cosa del genere e ti ammazzò!” picchiai il rospo su la testa.
“ ehi!! Non vi agitate!” ci rimproverò Shippo.
“ Tks” lo lasciai privo di sensi “ così impari!” urlai scendendo da coso rosa per seguire gli altri per i fatti miei.
“Tutto ok?” chiese Sango affiancando noi altri a qualche metro da Sesshomaru.
“  Dovresti sceglierti dei servitori migliori “ commentai acidamente con Kyoko che mi guardò dubbia ma ovviamente quel demone non mi diede alcuna risposta. Quanto odiavo essere ignorato-
“ infondo non è successo niente” sdrammatizzò Miroku grattandosi la nuca.
 
 
‘ Kykio’ pensai guardando il cielo limpido ‘ spero che almeno tu stia bene…’ pensai guardandomi indietro credendo di tornare da lei il più presto possibile.

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Capitolo 25
*** Cpt 23: Notte ***


Finalmente quell’interminabile giornata stava per concludersi.
Calata la sera, Fu unanime la decisione di fermarsi per la notte.
Dopo aver fatto cenare con un bel cinghiale catturato da Kirara, ci radunammo tutti intono al fuoco.  Miroku e Sango dormivano beatamente avvolti dalla pelliccia della gatta demoniaca. Shippo , Rin e Jacken si addormentarono pesantemente sopra la groppa di Ah- Houn , era stata una giornata piena di emozioni per quei 3 .Infine vidi Inuyasha , al di là del fuoco, poggiato ad un troco stringendo la sua fida Tessaiga tra le braccia mentre  Io  ero  davanti al piccolo focolare osservando quelle fiamme guizzare. Il silenziò calò inesorabilmente nell’accampamento. Come al solito Sesshomaru si era inoltrato nella foresta probabilmente nel vano tentativo di star lontano dal fratello il più possibile.
Già… Dopo quella sconcertante rivelazione io e Inuyasha  fummo più lontani che mai. La colpa di tutto questo fu mia e della mia stupidità. Nella mia mente era vivo il ricordo: di quei maledetti scottanti tentacoli avvolgermi; del dolore che patii ad un passo dalla morte; del senso di colpa per esser sigillata in quel simulacro umano e di aver ingannato tutti quelli che amavo . L’orrenda consapevolezza di aver  perso tutto ciò che avevo, perfino me stessa, e che nulla sarebbe più stato come un tempo mi stava distruggeva .
Dopo tutto io , in un certo qual senso, io ero morta davvero.
Toccandomi la fronte riportai il mio sguardo davanti a me e vidi gli occhi d’orati di Inuyasha. Erano così simili a quelli d'Otōsan, , possedevano la stessa intensità.
“ Non dormi?” chiese lui scostando il suo sguardo dal mio.
“ esattamente come te, a quanto pare” risposi amaramente.
“ Tks, dovresti sapere meglio di me che per esseri come noi non è necessario dormire” soffiò infastidito.
“ lo so perfettamente” ondeggiai la mia coda osservando i bambini dormire beatamente.
“ dove pensi che sia il tuo adorato fratello adesso?” aggiunse annoiato mettendosi più comodo.
“ Sesshomaru non è molto lontano da qui” sospirai gettando qualche rametto secco nel fuoco “ è ad appena un kilometro  a nord-est da qui” gli spiegai annoiata.” E proprio in questo mento sta iniziando a tornare indietro “ conclusi guardandolo negli occhi
“ impressionate” disse impressionato dalla mia risposta.
“ ma con chi credi di parlare?” domandai infastidita “ ti ricordo che anche io sono un Ino-youkai e da molto più tempo di te” gli ricordai molto innervosita.
“ ahhh, si giusto , giusto” si gratto la testa nervosamente. “ ad essere sincero mi sta riuscendo difficile pensare che in verità eri un demone “ mi spiegò confuso.
“ me ne rendo conto ma neanche io sapevo di essere a tale” cercai di spiegarmi “ mi dispiace di averti ingannato” chinai appena la testa sentendomi solo in colpa.
“ non lo sapevi, non devi chiedermi scusa “ soffiò lui infastidito “ ma adesso come ti dovrei chiamare?” mi chiese molto confuso “ Kagome? Kyoko ? nee-chan? Principessa o che altro!?” concluse perplesso più di prima.
“ Kyoko” risposi io con sorriso “ chiamami con il mio vero nome “ lo guardai negli occhi “ oppure Kyoko-nee-chan, Inuyasha “ Gli feci uno sfavillante sorriso.
“ Kyoko va benissimo “ arrossi leggermente, era così buffo avvolte. “ ma toglimi una curiosità” aggiunse lui “ Tu si la sorella maggiore di Sesshomaru o che altro?”
“M-M-Maggiore?” Balbettai trattenendo la mia ira “ ti sembro forse così vecchia per caso!?” urlai contro “ per tua informazione , mio caro, io sono molto più giovane di Sesshomaru di almeno un paio di decadi” agitai la mia coda furiosamente bramando il suo sangue, come diavolo si era permesso.
“ era solo per sapere, Kyoko” cercò di minimizzare la cosa.
“ Tks, maleducato non si parla mai dell’età di una giovane donna “ lo rimproverai incrociando le braccia.
“ si… certo ….”ostentò un sorriso forzato.
‘ maleducato e insensibile, ok avrò anche 447 anni ma non c’era bisogno di farmelo ricordare …!’ pensai amaramente.  ‘ forse era meglio rimanere umana’ piansi dentro di me come una bambina.
“ Scusa, non ti volevo offendere vedi” cercò di tranquillizzarmi Inuyasha che sembrava realmente preoccupato.
“ scuse accettate “ ribattei io molto soddisfatta “ e adesso a dormire” gli ordinai alzandomi.
“ lurida strega!” mi urlò lui furibondo.
“ accuccia” dissi stanca del suo comportamento spedendolo a terra. Senza dargli troppa tregua andai incontro a Sesshomaru che finalmente era di ritorno. Sarebbe stata un ottima occasione forse per fare un po’ di chiarezza in tutta questa storia.
Persa in qualche monologo interiore compresi subito di aver perso un po’ l’orientamento. Nonostante fossi tornata demonessa non avevo ancora tutte le capacità di un tempo.
‘ e adesso che faccio?’ pensai molto spaventata stringendomi a me. ‘ spero solo che non succeda nulla di grave..’ pregai mentalmente.
D’un tratto una voce conoscente mi fece tornare alla realtà “ Kyoko”.
“ Sesshomaru, sei qui?”  chiesi vedendolo comparire dietro di me .
“ per quale ragione vi siete allontanata ?” mi domandò avvicinandosi a me.
“ be… “ arrossi sentendomi una stupida “  volevo fare 4 passi” mentii e lui mi prese immediatamente per il polso.
“ non siete autorizzata a fare una cosa del genere” soffiò con rabbia trascinandomi via con lui.
“ aspetta” cercai poter sostenere il suo passo.
“ a meno che non siete accompagnata da qualcuno, voi non vi allontanerete da sola per nessuna ragione” sapevo perfettamente che quello era un ordine e che non era un consiglio.
“ s-si, Sesshomaru” arrossi sentendomi una stupida idiota.
“ ne va della vostra incolumità, rammentatelo “ si fermò improvvisamente “ non intendo permettere che vengano ripercorsi i medesimi errori” disse più deciso che mai lasciando il mio polso.
“ grazie per preoccuparti per me…” mi uscirono quella parole senza neanche riflettere quando mi sentii cedere improvvisamente le gambe.
“ Kyoko” mi chiamò vedendomi seduta su le mie ginocchia. “ non vi sentite bene?” domandò preoccupato accarezzandomi il viso.
“ sto bene, sta tranquillo “ mi toccai il petto dolorante, avevo sforzato fin troppo il mio povero corpo che era rimasto sigillato per fin troppo tempo. Prima ancora che potessi dire o far nulla il mio adorato principe mi prese  tra le sue braccia ancora una volta. “ non c’è bisogno..” supplicai sentendomi avvampare di colpo ma non mi ascoltò.
“ il vostro unico compito adesso è quello di riprendere le forze “ mi spiegò “ domani arriveremo a destinazione, vi rammento”
“ si,hai ragione “ annuii accoccolandomi sul suo petto “ credi che Totosai rimarrà piacevolmente sorpreso nel sapere che io ero quella donna umana?” gli domandai chiudendo gli occhi fatti sempre più pesanti.
“ probabilmente..” soffiò in risposta poco prima che venni accolta tra le braccia di Morfeo.
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‘ Chissà che fine ha fatto quella stupida!’ chiesi furioso a me stesso riappoggiandomi contro l’albero.  ‘ maledetta !’ mi toccai il naso dolorante per essere stato schiantato a terra senza un ragione valida. Mi faceva su i nervi quel tipo di comportamento. ‘ Sarà pure diventata un demone ma è sempre la solita odiosa  Kagome!!’ gridai rabbioso ripensando alle sue parole. “ va a dormire”  mi aveva detto come fossi un bambino ! io non prendevo ordini da nessuno! Incrociando le braccia espirai a gran polmoni cercando di calmarmi. Non era cambiata per niente! Presto o tardi mi sarei tolto quello stupido rosario così sarei finalmente stato libero. Chiudendo gli occhi cercai di prendere sonno ma era impossibile prendere sonno avevo fin troppe domande per la testa. Prima di tutto che intenzioni aveva  quel bastardo di Sesshomaru?;  fosse finito Naraku e le sue immonde emanazioni? Kikyo stava bene? E ancora una volta…. Dov’era andata la mia nuova sorellastra? Lentamente quel fuoco stava per esaurirsi eppure lei ancora non era tornata. Immediatamente pensai che le fosse accaduto qualcosa così decisi di cercarla ma di colpo percepii l’odore di lei misto a quello dal mio odiato fratello.  Mi si fermò il cuore di colpo.
‘ che significa?’ pensai tenendo gli occhi saldamente chiusi. Passo dopo passo avrei finalmente compreso ed avrei compreso cosa fosse successo.  Tenendo saldamente gli occhi chiusi, lo sentii arrivare in prossimità del focolare per fermarsi di colpo.
Divorato dalla curiosità aprii appena un mio occhio  per vedere la situazione.   Lo vidi dietro quelle flebile fiammelle con tra le sue braccia Kyoko priva di sensi come se fosse svenuta. Lentamente il demone portò la mano ai suoi capelli portò il viso disteso della ragazza vicino al suo. Lo controllo minuziosamente come se stesse cercando in particolare, che si fosse sentita male? Che le fece qualcosa?   
Il suo sguardo, il modo con lui la guardava, le sue attenzioni e poi dopo aver accarezzato la sua guancia con il pollice chiuse gli occhi portandola al suo  petto in modo protettivo.  Avevo davanti ai miei occhi quel secondo Sesshomaru che appariva solo alla presenza di quella donna.  Improvvisamente costeggiò le fiammelle dirigendosi verso i suoi compagni. Dall’alto della sua altezza osservò il drago a due teste schiudere pesantemente i proprio occhi cercando di capire cosa stesse succedendo. L’animale sbadigliò guardando il proprio padrone fermò davanti scodinzolando con le sue due code per la felicitò. Sesshomaru , in risposta, adagiò la ragazza sull’animale con estrema premura. Dopo essersi assicurato che stesse bene sistemò la sua coda nera intorno a se. Ah-Haoun ,guardando la ragazza, accarezzò il suo viso perfetto con la propria guancia amorevolmente. A quella manifestazione di affetto vidi la demonessa fare un flebile sorriso. Il principe dei demoni assistendo a quella scena  si alzò senza poter staccare gli occhi dalla ragazza mentre ormai la luce del fuoco era quasi totalmente scomparsa.
 Dandomi le spalle improvvisamente, il demone,  chiese con quella sua voce gelida. “ c’è forse qualcosa che vuoi dirmi ?”
“ eh?”mi usci sentendomi come colto in flagrante.  Voltandosi appena verso di me,  scontrai i miei occhi contro i suoi così  freddi tornando il Sesshomaru di sempre.
“ sto aspettando” soffiò voltandosi completamente verso di me impedendomi di vedere Kyoko.
“ non ho nulla di dirti caro fratellino” ribattei infastidito. D’un lampo me lo ritrovai davanti a me . Non ebbi neanche il tempo di poter reagire che  quel maledetto mi prese per il colletto sbattendomi brutalmente contro l’albero dietro di me. Mi puntò i suoi artigli alla gola , ero completamente indifeso. Tessaiga era sotto di me ma non sarei mai riuscito a prenderla in tempo per potermi salvare.
“ Dovrei solo ucciderti “ sibilò sentendo i suoi artigli premere contro la mia gola, le sue pupille si stavano tingendo di sangue. “ lo sai vero?” mi ringhiò contro uscendo le sue zanne.
“ Maledetto”cercai di liberarmi dalla sua presa.
“ Grrr!!” urlò gettandomi in terra . Subito con un balzò presi ed sguainai la mia spada contro quel mostro. Non avrei dato via la mia vita per così poco. Eravamo fermi uno davanti all’altro con il demone che stava iniziando il processo di trasformazione.
“ Onii-chan…” disse la calda voce di Kyoko  paralizzando Sesshomaru che di colpo ritornò alla sua forma normale e si voltò verso di lei. Non avevo idea di cosa avesse in mente quando fece per andarsene.
“ Dove credi di andare!” gli urlai contro.


“ ascoltami bene, piccolo ammasso di scarti di demone” tuonò guardandomi dritto negli occhi “Kagome non è mai esistita, Lei è Kyoko" fu quello che disse poco prima che potesse scomparire tra le tenebre della foresta. Poco prima che il fuoco si spegnesse del tutto avevo già compreso il senso delle sue parole.
 
 

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Capitolo 26
*** Cpt 24: Destinazione ***





Author's Chapter Notes:
che ci crediate o meno non ho potuto aggiornare perchè mi hanno investito XD ma come vedete sono ancora viva e vegeta , aspetto che mi sia portato il mio pc :) Ciao a tutti!

Kiss kiss Eriet!

  Il giorno dopo ripartimmo per raggiungere la casa di Totosai.
Non sapevo il perché però mi sembrò che Sesshomaru facesse di tutto per farmi stare il più lontano possibile dal fratello. Dopo avermi messa sopra la groppa dell’animale a 2 teste, riprendemmo il nostro viaggio. I bambini scorrazzavano in testa al gruppo  rincorrendo il fedele servo del mio Onii-san .
" povero Jacken" dissi ridendo mentre quel goffo rospo cercava di scappava da piccoli.
" Tks.." soffiò con un mezzo sorriso il mio principe.
Shippo e rin mi ricordano me e Sesshomaru da bambini. Era incredibile come tutto era rimasto simili ad quando noi 2 ci recavamo qui con nostro padre. All’orizzonte , percorrendo quella  strada deserta vidimo la casa del fabbro dei demoni , Totosai. Fuoco e Fiamme cominciò a essere costeggiata la via.
" o mamma!!" urlò spaventato il piccolo Shippo per alcune fiammelle.
“ avanti, fare il cacasotto “ lo rimproverò Inuyasha .
“ sta zitto!!”  ribatte con le lacrime agli occhi per poi accorgersi che aveva la coda in fiamme.
“ ahahahah, che tonto!” rise di gusto quello scemo mentre il piccolo tentava di spegnere il fuoco.
 Più ci avvicinavamo e più tutto stava diventando incandescente. Tra la nebbia dei gas finalmente vidimo lo scheletro nel quale il demone aveva costruito la sua dimora. Neanche per farla apposta vidimo quel vecchietto ossuto a qualche metro dall’entrata di casa sua con accanto la sua mucchina.
" o dio!” strepitò il povero vecchio “ ma quello è Sesshomaru!?!?" Gridò all’animale pieno di timore" su via via!" urlò saltando sulla sua groppa tentando di scappare.
Prontamente il principe dei demoni si mise davanti all’animale prendendo il grugno della bestia demoniaca.
“ dove credi di andare?” gli chiese scaraventandoli a terra brutalmente creando un grande polverone.
Scendendo a terra Totosai correva di qua insieme alla bestia perché avevano il sedere in fiamme.I bambini si misero a Ridere per quel comportamento così buffo.  Dopo essersi seduti su di una pozza d’acqua Sesshomaru puntò la sua fida Bakusaiga contro la gola del vecchio che prontamente si nascose dietro la mucca con 3 occhi.
" c-cosa vuoi ancora da me Sesshomaru?" balbettò impaurito mentre la sua adorata bestia si mise dietro di lui.
" semplice" disse prendendolo per la gola.." dovrete forgiare un armatura " lo scaraventandolo hai miei piedi " per lei" gli spiegò quando il povero demone alzò il viso verso di me.
" C-C-co..cosa!?" urlò esterrefatto pensando di aver visto uno spettro. “ v-v-vo-vo-voi!?!?!?!??!” divenne improvvisamente pallido. “l-la, l-la principessa Kyoko??” balbetto incredulo “ ma lei… ma che cosa!??!” domandò confuso guardo più volte me e poi Sesshomaru. “ insomma, è forse opera tua e di Tenseiga?” chiese al demone cane.
“ S-salve a voi “ risi nervosamente non sapendo che dire.
“ mmmh… “ avvicino a me osservandomi con attenzione “ no no no “ scosse la testa in dissenso “ hai usato il trucco che ha usato Inuyasha per riportare un vita quella donna umana?” domandò all’Inuyoukai prendendo la mia coda tra le mani. “ Wow!” la pesò accuratamente “ è identica …” ritornò davanti ai miei occhi con me mani dietro la schiena” l’hai pure ritoccata “ guardò le mie curve “ Davvero un ottimo lavoro, non come quello stupido di tuo fratello” incrociò le braccia deluso. Ebbi voglia di ucciderlo!
“ COSA!!!???” esclamò il mezzo demone con rabbia.
“ eh? Ma che ci fate voi qui!?” si spaventò girandosi verso gli altri.
“ tu” tuonò gelido al vecchio poco prima di sferrargli un pugno in pieno viso scaraventandolo a qualche metro più in là. L’aveva mandato K.O.  sotto gli occhi increduli di tutti. Raggiungendo il vecchio mise un sio piede sopra la sua testa esercitando una brutale pressione. " come hai osato parlarle con quel tono poco rispettoso?" gli ringhiò contro mentre la sua vittima urla.
“ ahh!! Vi prego! Aiuto!!” urlò per il dolore “ Inuyasha, aiutami!!” supplicò in preda al panico mentre le sue ossa scricchiolavano.
" Per me puoi morire vecchio!" ribatte Inuyasha molto infastidito.
“ ingrato!!” esclamò piangendo Totosai. "ahh!! scusa!! scusa!! perdono!! perdono!!" supplicò senza smettere di piangere.
" lurido vecchio" disse senza pietà che voleva spappolare il cervello di quel porco di un vecchio. I miei amici assistettero alla scena visibilmente preoccupati.
“ ah fatto bene, come ha osato mancare così di rispetto alla signora-Kyoko?” annuì insieme a Rin.
“ già..” incrociò le braccia Shippo “ se lo merita”
“ ah!!! Ti prego!! Ti prego!! Non uccidermi!!” ripeté il vecchio demone.
“ taci” sibilò gelido il suo carnefice. Era davvero molto più terribile Sesshomaru che Inuyasha.
“ Ti prego!!!!!!” urlò il vecchio poco prima di sentire un sonoro rumore di ossa rotte. Gli altri pensarono  che l’avesse ammazzato davvero  ma ci voleva ben altro per uccidere quella vecchia cariatide. Per fino la mucca andò dal suo padrone piangendo. Erano sempre stati un po' troppo meno-drammatici. 
" finiscila "irritato gli ordinò il mio principe ." prima che ti mandi davvero all'altro mondo" lo avverti categorico.
" si " s'alzò immediatamente in piedi illeso mentre io mi portavo una mano alla fronte imbarazzata.



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Nel frattempo nella regia di Naraku…
 
 
 



 
“ Non riesco a capire questo tuo bisogno di lasciare quella donna lì” disse una voce di donna entrando nelle grande sala dove assistevo quello che stava succedendo. “ infondo avresti potuto prendere i suoi poteri subito, non credi?”
“ non essere così ingenua, se fosse così allora avrei già scoperto come diventare l’essere supremo, Naya” Risi della stupidità di una vile parte di me.
“ Avrei potuto torturarla io stessa e fargli dire la verità” Disse accarezzandomi il collo. “ avrei potuto assaporare il suo sangue” prese tra le mani il suo pugnale portandomelo alla gola.
“ ahahahahha, non temere presto la tua brama di sangue sarà soddisfatta” Presi il suo viso nella mano sinistra “ e poi “ continuai alzandomi “sono convinta che quei poveri sciocchi non siano nemmeno a conoscenza dell’antefatto all’apice di tutto questo.” Le spiegai dirigendomi verso la porta d’ingresso.
“ Cosa vorresti dire? “ chiese la mia schiava sconvolta “ pensavo che avessimo già scoperto tutto quello che c’era da sapere al riguardo della sfera, Naraku “ mi seguì spaventata.
“ E se ti dicessi che la verità sia un'altra?” camminammo insieme verso il sotterraneo. “ E Se ti dicessi che la storia è molto più complicata di quanto avessimo potuto immaginare?” le domandai scaraventandola giù dalle scale sentendo il rumore delle sue ossa rompersi.” E se qualcosa non fosse  vera…?”  dissi spappolando il cervello di quella insulsa poltiglia di scarti. “ avanti ricomponiti sciocca.” Le ordinai mentre le sue disgustose membra si ricomponevano “ abbiamo molto lavoro da svolgere, mia cara Naya”  le spiegai osservando nell’oscurità la mia creatura crescere tra le ombre del odio…. Tra la luce di una nuova era.

” Muahhahahahahahahh!!! Sta volta non avrete scampo inutili Sciocchi!

 

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Capitolo 27
*** Cpt 25: Dono ***


Accomodandoci dentro casa del vecchio fabbro demoniaco iniziai a raccontare quello che mi era accaduto.  Dopo la mia spiegazione cadde il silenzio.
“ e così” prese la parola Totosai “ voi eravate viva “ si rivolse verso di me.
“ e-esattamente” arrossi piena d’imbarazzo.
“ Ma aspettate un secondo, e quella Kagome?” chiese ad Inuyasha incuriosito.
“ Sono io Kagome, Totosai “ gli spiegai portando una mano al petto.
“ ahhh” si gratto la sua testa quasi del tutto pelata “ ora capisco molte cose” inclinò appena la testa  osservandomi con i suoi grandi occhi a palla. “ mmm…” improvvisamente incrociò le braccia chiudendo gli occhi come se stesse pensa a qualcosa d’importante. “ quindi, Sesshomaru, vuoi che forgi un’armatura alla tua Kyoko” disse seriò più che mai. “ credo di avere quello che cercate “ batté il pugno nel suo palmo della mano sinistra come se avesse avuto un’idea geniale. Scattando sull’attenti  si precipitò dietro ad una tenda. Cercando fra miriadi di cianfrusaglie metalliche, tra cui : spade, elmi, scudi e quant’altro…,, costatai che era davvero disordinato. “ no, dove l’ho messo!” urlò con rabbia senza smettere di cercare iniziando a  gettare su tutto il pavimento i vari pezzi metallici.
“ volete una mano?” gli domandai vedendolo in difficoltà.
“Ma  no ,aspetta” si bloccò per mettere subito dopo una mano sulla tempia “ non è qui” si gratto la fronte  dirigendosi dalla parte opposta della casa. Non aveva proprio un briciolo di memoria. Scostando il separé di bambù comparve un baule molto antico. ” Quanto pesa!” si lamentò trasportando goffamente quel pesantissimo oggetto. Facendolo cadere pesantemente  al centro della stanza di raddrizzo la schiena scricchiolante. Sia io che i presenti ci chiedevamo cosa potesse contenere di così pesante. Soffiando via i cumoli di polvere aprii l’antico cimelio. “ ecco” proseguì con un sorriso. In quel momento pensai che avrebbe tirato fuori una vecchia armatura di qualche antico antenato o qualcosa di altrettanto antiquato. Alla sola idea di dover indossare le calzature di un morto mi faceva drizzare i peli della mia coda. “ questa è vostra “ concluse facendo apparire magicamente una stupenda armatura in Titanio con un kimono celeste.
" m-ma...M-ma" balbettai con le lacrime agli occhi. Era quello che avevo sempre desiderato fin da quando era piccola cucciolotta di appena 4 decadi.
" vostro padre” intervenne il vecchio fabbro. “ mi aveva commissionato questo set per voi” raccontò amaramente mentre io guardava l’abito con incredulità “ per la vostra prima battaglia " accennò un sorridendo.” Ve l’avrebbe donato lo stesso giorno in cui voi diventaste la figlia di Ino-no-Taisho  ma poi voi scompariste …e decisi di conservarla" concluse con amarezza. Non riuscii a trattenere le lacrime per la commozione.
" non posso crederci..." nascosi il mio viso tra la stoffa dell’attrezzatura  piangendo a dirotto ’Oh P-Padre!’ urlai tra le lacrime di dolore e di gioia.
“ S-signorina Kyoko” mi si avvicinò la piccola Rin preoccupata. Le mie lacrime scorrevano nel mio volto senza freno poiché ero perfettamente a conoscenza della sua scomparsa e, allo stesso tempo, che lui patì la mia . Non avrei mai voluto farlo soffrire, io non avrei mai voluto scomparire. Mi sentivo solo in colpa perché mio Padre  ancora una volta aveva dimostrato di volermi un bene incommensurabile. In quel momento avrei voluto riabbracciarlo e dirgli di avergli sempre voluto bene… che mi dispiaceva per tutto quello che era accaduto. Volevo chiedergli perdono. Volevo sapesse che mi aveva resa la demonessa più fortunata di questo universo ma ormai era troppo tardi. ‘padre , non vi ringrazierò mai abbastanza..’ pensai asciugandomi le lacrime ripensai alle sue parole.” voi siete forte Kyoko, figlia mia, e questo mondo non merita le vostre lacrime ma il vostro sorriso…” era quello che mi diceva sempre quando non riuscivo a smettere di piangere.
 Asciugandomi dissi " Lo adoro." guardando la mia armatura accennai un sorriso “ e quella che avevo sempre desiderato..” la strinsi al cuore comprendendo che quello sarebbe stato l’ultimo ricordo di mio padre.
" sono felice che vi piaccia, principessa “ chinò appena il capo Totosai.
“ si” gli rivolsi un sorriso piedi di amarezza.
“ e bene, che aspettate a provarlo ?” chiese Rin entusiasta.
“ be….” Mi spiazzò ed una domanda sorse nella mia mente.  Avrei dovuto metterlo dopo tutto questo tempo? Questa domanda mi tormentava perché avrei dovuto indossarlo in presenza di mio padre. Improvvisamente Sesshomaru si alzò e prendendo il vecchio fabbro per la testa usci trascinandolo via con se.
“ cambiatevi “mi ordinò sul’uscio della porta con il povero Totosai urlare in protesta.
“ Si “ annuii comprendendo che aveva ragione.
“ aspettate padrone!” urlarono la bambina e il rospo seguendo il principe dei demoni.
“ ti lasciamo cambiare con tutta calma , Kyoko” disse Sango portandosi con se gli altri abbastanza confusi.
‘ non vi ringrazierò mai abbastanza padre..’ fu quello che pensai spogliandomi dei miei vestiti toccai la mia una sinistra sperando che lui avesse sentito le mie parole.






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Una volta usciti, Sesshomaru lasciò il vecchio per terra.
“ che razza di modi” si lamentò sedendosi. “ potevo anche uscire con le mie gambe, lo sai “ inclinò la testa con l’aria persa nel vuoto.
“ ti ho concesso il permesso di parlare, forse?” disse mandandogli una gelida occhiata facendo sbiancare il vecchio.
“ mamma mia..” si nascose dietro il suo animale tremando dalla paura.
“ certo che Sesshomaru è molto peggio d’Inuyasha “ sussurrò Shippo a qualcuno dietro di me.
“ come scusa?” mi voltai pronto a punirlo.
“ eh eh eh, ma non è come pensi Inuyasha” si gratto la testa nervosamente con accanto Rin abbastanza confusa. Senza pensarci oltre, gli diedi un sonoro pugno in testa, come aveva solo osato paragonarmi a quel pazzo! Io e lui non avevamo niente in comune se non quel maledetto sangue demoniaco.
“ aiuto!!” strepitò il vecchio nascondendosi dietro di me. “ Inuyasha proteggimi!” mi supplicò voltandomi da Sesshomaru.
“ lasciami immediatamente!” gli ordinai mentre quello scemo mi spingeva.
“ Tks” soffiò l’altezzoso principe dei demoni.
“ che c’è? hai forse qualcosa dire?” Gli ringhiai pronto a tappare per sempre la sua boccaccia. Quanto odiavo essere preso in giro da lui e poi avevamo un conto in sospeso per la notte precedente.
“ Come se Padron-Sesshomaru si abbassasse a parlare con uno scarto di demone” rise quel lurido rospo, stavo per perdere la pazienza. Si alzò il vento  e ,poco prima che gli saltassi al collo, sentii qualcuno uscire dalla casa di quel vecchio rimbecillito. Voltandomi rimasi fulminato da quella visione tanto da sentirmi avvampare. Quell’abito le stava d'incanto, era bellissima.


“ Allora?” chiese Kyoko arrossendo per l’imbarazzo “ come sto?” chiese ai presenti con un dolce sorriso agitando la sua coda nera.


 

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Capitolo 28
*** Cpt 26: Bisticcio ***


 
Indossai quel Kimono celeste cielo con i ricami blu notte. Era un po’ scollato ma non mi dispiaceva affatto. Di lunghezza ,l’abito, mi arrivava appena sopra le ginocchia, esattamente come l’avevo sempre desiderato. Misi le calzature nere della stessa tonalità  della stoffa usata per allacciare il kimono sui fianchi. Sapevo però che il problema più grosso sarebbe stata l’armatura. Quest’ultima era stata scolpita ad opera d’arte. Si trattava di un corpetto in fibra di carbonio di colore nero ma nel complesso non era tanto differente da quello realizzato per Sesshomaru. Incalzando i mezzi stivaletti neri e portando la mia coda avvolta sulla mia spalla sinistra, constatai che nel set erano compresi due pugnali retrattili. Senza pensarci due volte le misi dietro la mia schiena dove vi erano delle apposite fessure. In caso di bisogno sarebbe risultati estremamente utili.
Pronta finalmente uscii dalla casa del vecchio Totosai. Immediatamente sentii  tutti gli occhi puntati addosso. Prendendo un po’ di coraggio spezzai il silenzio.
“ allora?” arrossi per l’imbarazzo “ come mi sta?” chiesi ai presenti accennando un sorriso mentre la mia coda ondeggiava in festa.
“ sei bellissima “ disse Shippo esterrefatto. Subito dopo Rin, Jacken, Sango, Miroku e Ah-Houn annuirono più volte con occhi luccicanti.
“ già…” confermò il vecchio demone. “ non è vero Inuyasha?” chiese al mezzo demone.
“ emm…” incrociò le braccia arrossendo visibilmente “ Tks, devo ammettere che non è niente male quel vestito” soffiò seccato Inuyasha sentendomi al settimo cielo.
“ va bene” portai una mano vicino alla bocca ridendo di contentezza.
“ P-Padrone, vi sentite bene?” Chiese improvvisamente il rospo tirando una gamba del suo pantalone bianco senza avere risposta.  Sembrava essere paralizzato . In quel preciso istante avvampai al solo pensiero che lui mi avesse vista in quel modo.
“ E a voi fratellone” cercai di dire vedendolo schiacciare Jacken dirigendosi verso di me.” V-vi piace la mia nuova veste?” domandai a qualche passo da me per poi prendermi per un polso facendomi voltare. Non avevo idea di che intenzioni avesse. Il cuore mi martello improvvisamente e non ne compresi il motivo. D’un tratto sentii la stoffa che mi stringeva la vita allentarsi. Istintivamente mi voltai e lo vidi in ginocchio intento a fare un fiocco davvero stupendo. “ n-non c’è bisogno “ avvampai sentendomi come una bambina, avrei voluto scomparire. Senza dire un parola si alzò come nulla fosse mai successo.
“ si, adesso è decisamente meglio” annui il vecchio fabbro sopra il suo animale.
Voltandomi lentamente verso Sesshomaru e chinandomi “ vi ringrazio fratellone” lo ringraziai sentendomi mortificata. Non vi era la necessità di aggiustarmi quel fiocco e poi non c’era bisogno che fosse lui a farlo..” e quindi” sfregai più volte i miei polsi “ v-vi piace?” balbettai piena di vergogna.
“ no” rispose con secco no facendomi rimanere di sasso.
“ c-cosa?” chiese io incredula non riuscendo a capire il perché.
“ è inadeguato” Spiegò chiudendo gli occhi scostando il suo viso.
“ M-Ma…” cercai di controbattere ma mi interruppe elencando tutti i vari difetti dell’abito.
“ Lo youkata è fin troppo corto, la scollatura è eccessiva ed è evidente che vi viene stretto” sentenziò il demone schietto.
“ Ma cosa stai dicendo? È perfetto “ ribattei io molto infastidita.
“ non per una come voi” puntualizzò il principe dei demoni guardandomi dritto negli occhi.
“ Non credi di esagerare?” chiesi cercando di trattenere la rabbia. Non era per niente eccessivo!
“ già” intervenne il vecchio Totosai.
“mi dispiace che non ti piaccia ma io non ho intenzione di cambiarmi “ gli spiegai infastidita. “ tks, fosse per te andrei coperta fino al volto” incrociai le braccia chiudendo gli occhi in dissenso.
“ non sarebbe una cattiva idea “ affermò il principe dei demoni.
“ questo mai!” gli urlai contro." e tu non puoi dirmi nulla a riguardo!" ribattei rabbiosa.
" ne siete convinta?" soffiò  seccamente.
" cioè, che vorresti dire?" cercai di capire le sue parole.
" su via, non litigate" disse Totosai mettendosi tra di loro. " e poi, Sesshomaru, non è eccessivo. Te lo posso assicurare, sta tranquillo" cerco di convincerlo ma era un impresa impossibile.
Prendendo per la testa belata disse al vecchio" decido io se è adatti o meno alla sua persona" sibilò gelido come la pietra.
" si! ok! ok! hai ragione! lasciami!! lasciami!! " urlò piangendo.
" grr!!” ringhiai contro quello stupido “ invece tu non decidi nulla!” esclamai scoppiando dalla rabbia! Io non ero un oggetto di sua proprietà. Io ero un essere capace di intendere e di volere. Non avevo bisogno del consenso di nessuno!
“ vi rammento che sono io a rispondere di voi “ mi ricordò infastidito.
 “ ormai sono abbastanza grande per decidere cosa voglio o non voglio fare.” Feci valere i miei diritti “ quindi non ho bisogno del tuo consenso" conclusi gelidamente, non avevo paura di lui. Scontrammo i nostri sguardi pieni di sfida. Nessuno dei 2 aveva intenzione di cedere.


 
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La situazione stava degenerando. I miei due fratellastri si scambiarono sguardi carichi di odio ma nessuno sembrava voler cedere.  Facevano davvero paura . La cosa che mi preoccupava era che Sesshomaru stava mostrandolo palesemente le sue emozioni.
“ tu non sei il mio padrone” sibilò, Kyoko, mostrando le mie zanne al fratello mentre la sua coda nera  si muoveva in modo minaccioso. Sesshomaru contraccambio il gesto senza esitare. Nonostante tutto ancora non capivo il perché di tutta quella furia. Sapevo per esperienza quanto Kagome fosse permalosa e quanto odiasse essere tratta come un oggetto. D’altro canto avevo idea di quanto fosse altezzoso il mio caro fratellastro. Il principe odiava essere contraddetto e trattava chiunque con il minimo di rispetto per la sua assurda idea d’essere superiore a chiunque altro essere vivente su questa terra. Si considerava un dio sceso in terra e quindi poteva fare ciò che voleva senza tener conto di nessuno.  Sapevo solo una cosa, che se avesse solo osato torcerle un capello lo avrei ammazzato .
“ Tks” soffiò improvvisamente Sesshomaru accennando un sorriso spiazzando i presenti. Che cavolo gli era preso adesso.
“ quindi posso tenerla ?” chiese la ragazza formando con la coda un punto interrogativo.
“ temporaneamente “ aggiunse chiudendo gli occhi stupendomi . Non l’avevo mai visto tanto accondiscendente! Fu una vera rivelazione per me tanto da pormi delle domande . Che infondo lui volesse del bene a sua sorella?
“ Grazie fratellone”  esultò Kyoko entusiasta.
“ non fraintendete le mie parole.” Aggiunse severamente
“ Si. certo, certo “ lo ignorò la ragazza felice per l’approvazione del fratello.  Più passava il tempo e più mi sembrava di essere capitato in un mondo parallelo in cui tutto era capovolto. Ci mancava soltanto che Miroku  avesse le stesse tendenze di Jakotsu e ne avrei avuto la conferma. Al solo pensiero mi venne da vomitare…
“ invece di perdere tempo “ proseguì Sesshomaru infastidito da quel comportamento infantile. “ perché non costate se rammentate come si affronta uno scontro?” domandò alla demonessa.
“ emm… si , hai ragione” si gratto la testa imbarazzata. “ bene “ respirò a gran polmoni come si volesse rilassare un momento..


 “  sono pronta” annunciò con un ghigno sulle sue labbra rosee aspettando che qualcuno facesse la prima mossa.

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Capitolo 29
*** Cpt 27: Kunoichi ***


 
 
 
“  sono pronta” annunciai con un sorrisetto sulle sue labbra. Non avevo paura di misurarmi con Sesshomaru. Posti l’uno di fronte all’altro,  il vento soffiò su tutti i presenti. In quell’interminabile silenzio, aspettai con impazienza che il principe facesse la sua mossa. Portando una mano davanti al suo viso si preparò ad iniziare l’incontro.
“ Tks, bene” soffiò accennando un sorrisetto si diresse a tutta velocità verso di me.
“ Ma aspettate!” urlò la piccola Rin mentre il suo adorato padrone cercò di trafiggermi la gola. Con prontezza di riflessi balzai in aria schivando il suo colpo che colpì il terreno. Per via dell’impattò si alzò un enorme polverone che mi rese impossibile vede dove fosse il mio avversario. Solo il mio naso adesso poteva aiutarmi. Attirata al terreno per la forza di gravità. Atterrai lentamente su mie ginocchia. In quei pochi istanti chiusi gli occhi e visualizzai con la mia mente dove fosse Sesshomaru. Era ancora al centro della cortina di fumo e compresi subito le sue intenzioni. D’un lampo iniziai a correre dietro di me preparando la mia prossima mossa.  Lontana un paio di metri. voltandomi, vidi inuyoukai schizzare fuori dal polverone. Andando al mio inseguimento, preparò i suoi artigli al prossimo colpo.
‘ sei diventato davvero veloce,Fretellone’ Pensai riportando lo sguardo davanti a me. ‘ ma dimentichi che sono io la più veloce, mio caro’ ghignai divertita. Frenando improvvisamente la mia corsa con l’ausilio di una mano, guardai il mio nemico dritto negli occhi attendendo il momento giusto per aggire.  Arrivato a 3 passi da me partii. Come un corridore schizza via udendo il suono di una pistola sparare, corsi alla sua sinistra e com’era prevedibile tentò di acciuffarmi. Abbassandomi, schivai il suoi artigli e correndo davanti ai suoi occhi fuggire alla sua sinistra. ‘ Troppo lento’ pensai poco prima di evitare un'altra artigliata che fu assorbita dal terreno. Sesshomaru, rialzandosi, si fermò improvvisamente. Ero a qualche metro dal mio nemico.
“ bene, siete ancora molto veloce, Kyoko” spezzò il silenzio Totosai mettendosi a braccia conserte fra me e lo youkai.
“ Tks” soffiai seccata sentii il mio sangue ribollire “ smettila e affrontami seriamente” portai davanti a me il miei artigli avvertendolo delle mie intenzioni.
“ C-cosa?” balbettò spaventato il vecchio demone guardando più volte entrambi confuso.
“ Come desiderata” annunciò divertito Sesshomaru. Divaricando le gambe, preparando la sua mano sinistra ad un vero scontro.
“ ehi, aspettate!!” esclamò il povero Totosai impaurito. Entrambi stavamo concentrando il nostre aure demoniache. Sta volta sarebbe stato un vero scontro.
“ Hikari-No-Tsume*!” urlai andandogli incontro.
“Dokkasō*!” contraccambiò senza esitare. Mentre il povero Totosai fuggì, lo scontro delle due tecniche portò a respingerci reciprocamente. Non mi persi d’animo e atterrando velocemente a terra spinse le gambe contro il terreno lanciandomi verso un attacco repentino. Il principe dei demoni schivò con semplicità il colpo e cercò di ripagarmi con la stessa moneta. Scontro dopo scontro, colpo dopo colpo, pian piano percepii la stanchezza gravare sul mio povero corpo. Ansimante, balzai all’indietro assumendo una posizione difensiva. Non avevo più fiato.
“ Tks, già stanca?” mi chiese quel maledetto prendendomi in giro. Frustata gli ringhiai contro pronta a sfruttare al massimo la mia velocità. Zigzagando, cercai di illudere la mia tattica. Arrivata al suo viso concentrai tutta la mia forza in un Hikari-no-tsume. Sesshomaru schivò il mio attacco con poco sforzo e facendo un elegante salto mortale in avanti andò per aria. Mentre tutta quella energia si disperdeva nel terreno, percepii il suoi occhi d'oro essere fissi su di me. Stanca non mi arresi. Battendo il piede per terra mi voltai formando una x con le mie braccia. Quel maledetto bastardo fluttuava nell’aria ancora sotto sopra. D’un lampo caricai la mia aura magenta ero pronta a rilasciare tutto in un unico micidiale colpo.
“ Kahen-Kessō” dispiegando le mie braccia, Tagliai l’aria con i miei artigli liberai i letali petali di cristallo. Pensai di aver finalmente messo a segno un colpo dal quale non avrebbe potuto sfuggirmi… Ma prontamente mi sbeffeggiò. Agitando la sua Hikari-No-Muchi distrusse la mia tecnica. Mi sentii ormai stretta alle corde. Ritornando con i piedi per terra, il principe dei demoni, con un colpo di frusta disciolse l’arma nel nulla. Avevo la fronte gocciolante di sudore. Ero in netto svantaggio rispetto a lui e non solo sul piano fisico. Cercando di riprendere fiato, la rabbia pervase il mio corpo. Stingendo il pugno giurai a me stessa che non avrei gettato la spugna così facilmente! Così, liberando quasi completamente il mio Shoki, il mio sangue iniziò ad agitarsi. Uscii le mie zanne. Mordendo il mio labro inferiore, ringhiai esigendo la mia vendetta. Sentivo le mie pupille bruciare e la mia coda agitarsi senza controllo.
“ Kori-No-Kusari” annunciai osservai quell’idiota capire che non avrebbe potuto controbattere. Battendo il mio destro destro per terra, le mie catene di ghiaccio legarono tutto il corpo di Sesshomaru. Poco istanti dopo strinsi la mano destra stritolando la presa su quello stupido demone.
“ O mio dio !” Urlò quella rivoltante volpe assistendo alle scena insieme a quei disgustosi umani.
“ P-Padron Sesshomaru!!” gridò quella sotto specie di rospo. Non m’importava cosa dicessero quelle inutili bestie. Con un solo passo mi ritrovai davanti al viso dell'inuyoukai. Ghignai diverta. Nonostante tutto, il principino, non aveva perso la sfrontatezza di guardarmi dritto negli occhi.
“ ti arrendi già?” risi di gusto, era nelle mie mani. ‘ Sarai anche il più forte ma io sono la migliore’ pensai sapendo che ben presto le catene si sarebbero spezzate sotto la sua aura. Ringhiando ruppe il ghiaccio ma poco prima che potesse colpirmi presi la sua fida Bakusaiga balzando all’indietro. Avevo la vittoria in pugno.  Alzando il mio sguardo mi preparai a rivendicare la mia vittoria ma Sesshomaru era scomparso..
Improvvisamente sentii qualcuno avvolgermi un braccio alla vita e una lama essere portata alla gola. Mi sentii morire. “ Adesso basta” soffiò una voce al mio orecchio. Ero stata battuta dal principe dei demoni e non mi ero neanche accorta dei suoi movimenti. Espirando a gran polmoni chinai il mio capo abbandonandomi contro il suo petto. Ero stata sconfitta da lui.
“Hai vinto “ ammisi annoiata chiudendo i miei occhi. “ però, dovete ammettere, fratellone, che la vostra Kyoko non è stata tanto male “ voltai appena il mio viso verso di lui.
“ Tks..” soffiò abbassando la sua spada chiuse i suoi occhi. Arrossendo capii che nonostante tutto non avevo deluso le sue aspettative e né fui eccezionalmente felice.
“ Ehi! stai bene?” esclamò Inuyasha molto preoccupato raggiungendoci con il suo seguito.
“ si, non preoccupatevi”  risposi con un sorriso.
“ Nonostante tutto questo tempo, sembra che il vostro corpo reagisca meglio di quanto mi sperassi” annunciò il vecchio Totosai il groppa al sua mucca a 3 occhi.
“ Sono solo ad un terzo di quello che ero un tempo” spiegai amaramente “ con un po’ di allenamento sono sicura di poter tornare a brillare” annunciai osservando il mio pugno “ Anzi, diventerò più forte di prima “ affermai più decisa che mai. “ giusto, fratellone?” cercai l'approvazione del principe dei demoni .
“ahh…” espirò malinconico il vecchio  demone dagli occhi a palla “ Degna figlia di suo padre” incrociò le braccia annuendo più volte insieme alla mucca come fosse una cosa sbagliata.
“ e già…” confermò una vocina rotta dal pianto. Mi sembrò conoscente anche se sembrava provenisse dalla testa della mucca. D’un tratto, una piccola figura nera, saltò fuori dalla pelliccia del bovino. Quella strana cosa si lanciò verso di me.“ Signorina Kyoko!!” urlò a braccia aperte con gli occhi pieni di lacrime. Era quella piccolo Parassita di Myoga!  Arrivato a qualche centimetro dal mio collo però Sesshomaru lo prese tra i suoi artigli.
“ eh!?’ esclamò quella pulce spaventata “ vi prego! Non uccidetemi!!” supplicò tentando di scappare da quella morsa goffamente.
“ Myoga, ma che ci facevi su Bujo??” Domandò Totosai incredulo.
“ eh eh eh, ecco i-io..” balbetto sbiancando.
“ già…com’è che sei salti fuori solo adesso?”gli chiese Inuyasha innervosito.
“ quest'umile servo non ha potuto trattenersi dal riabbracciare la Signorina!! “ scoppiò il lacrime nascondendosi dietro le sue 4 manine tozze “ pensavamo tutti che fosse morta!!" Proseguii " E Be, anche io ho cuore!!” cercò di giustificarsi andando in escandescenze.
“ allora perché non si uscito prima?” cercai di avere una qualche spiegazione.
“ be…” unì i suoi indici imbarazzato “mi ero addormentato su  la pelliccia di Bujo e, a causa dello scontro, mi sono svegliato “ si grattò la testa ridendo nervosamente.
“ sei sempre il solito “ soffiò Shippo chinando il capo in avanti in segno di sconfitta. " prima di abbuffi e poi crolli come come una mela cotta " lo ammonì acidamente.
“ Fa niente” allargai la mia mano destra sotto il piccolo demone. Sesshomaru, con riluttanza, lo lasciò a me “ mi fa piacere rivedere anche voi, Myoga” gli sorrisi portandolo al mio viso.
“ ohh!!! Signorina lei è così buona “ mi abbraccio aggrappandosi alla mia guancia piangendo.
“ su su “  cercai di farlo calmare colpendo delicatamente la schiena della pulce con il mio artiglio. “ non c’è bisogno di piangere” risi intenerita da suo comportamento.
" Signornaaa Kyokooooo!!!" Gridò diventando una fontana.


 
 
 
 
 
 
 
 
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Glossario:
Hikari-no-tsume:  Artiglio di luce.
Dokkasou ( Dokkas
ō) : Artiglio del fiore tossico.
Kahen-kesso ( Kahen-Kessou) :
 Petali di cristallo.
 
 
 
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Quella stupida pulce di Myoga sembrava non voler smettere di piangere ma ben presto la mia attenzione fu attirata da altro. Sesshomaru cingeva ancora a se Kyoko con tanto possesso cosa che alla ragazza sembra non dispiacere affatto. Quel demone aveva preferito conficcare la sua Bakusaiga nel terreno che allontanare la sorella e riporre l’arma nella apposita fodera.
Nonostante il suo viso apparentemente calmo e controllato vedevo che i suoi occhi erano solo per lei.  La demonessa di contro sembrava non accorgersi di nulla e continuava a ridere cercando di calmare la vecchia pulce. Più le stava vicino e più tutto ciò mi insospettiva. Da quando l’aveva presa tra la sue braccia quella notte sembrava che il principe dei demoni non volesse che nessuno si avvicinasse a lei.  A causa sua infatti perdeva , passo dopo passo,il gelido autocontrollo che lo distingueva dagli altri.  In tutto questo iniziai a chiedermi se quella sfuriata, quella rabbia omicida, mostratami la notte precedente non fosse dovuta al fatto che io e Kagome avevamo avuto una sorta di relazione.  Sesshomaru non era stupido e aveva sempre intuito che io nutrivo qualcosa per quella donna che altri non era che mia sorella. Già… Forse nauseato dal fatto che io provai qualcosa nei confronti di lei iniziò ad odiarmi più di quanto non lo facesse prima.  Eppure, la sua reazione mi sembrava ancora eccessiva. Di contro..Era indiscutibile il fatto che mio fratello Sesshomaru provasse amore nei confronti di quella donna ma… la vera mia domanda era : che tipo di amore fosse?
Nonostante i vari battibecchi, mi si rivoltò lo stomaco comunque nel vedere davanti i miei occhi, quella che un tempo era stata la mia Kagome, essere cinta dal braccio del mio odiato fratello.  Aveva anche cambiato nome, aveva trasformato il suo aspetto, era diventato un demone….ma lei rimaneva per sempre quella ragazza che mi liberò dalla mia prigionia.
“ Cmq , ora che ci penso, non avete preso le vostre armi?” domandò improvvisamente Totosai a Kyoko.
“ Armi?” ripeté lei non capendo.
“ non te l’ho detto?” chiese il vecchietto grattandosi la testa quasi completamente pelata.
“ no “Rispose la ragazza. I 2 fratelli fissarono annoiati il fabbro e così che mi fece rabbrividire è che avessero la stessa identica espressione. Facevano paura ogni giorno di più…
“ Su, forza. Non te vorrete andar via senza la vostra arma” disse Totosai mentre la mucca si diresse verso casa .
“ emm… si certo” porto l’indice sul suo labbro inferiore. “ andiamo” sorrise prendendo il polso di Sesshomaru trascinò quel bestione di almeno 100 kili con se come nulla fosse. Non nascondo che la cosa mi diede tremendamente fastidio… Kagome non si era mai comportato con me in quel modo.
“ aiuto!!” esclamò Myoga afferrandosi ai lunghi capelli di Kyoko.
“ aspettateci!” urlarono i bambini e il rospo inseguendo i 3 demoni.
“ Su avanti Inuyasha, andiamo” mi incitò Miroku a entrare anche io a casa di quel vecchio.
“ Si, andiamo” incrociai le braccia dietro la nuca. ‘ scommetto che sarà un arco’ risi tra me e me.


 

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Capitolo 30
*** Cpt 28: Impazienza ***


 
Entrammo dentro casa del vecchio e senza perdere tempo mi sedetti su le mie ginocchia. Non vedevo l’ora di scoprire quale fosse la mia nuova arma. Pregai tutti gli dei che non fosse un arco! Facevo proprio schifo a tirare le freccia per mia sfortuna… Totosai, battendo il suo martelletto di ferro nel terreno, aprì una botola nel ben mezzo alla stanzetta magicamente.
“ aspettate un momento” disse il vecchio scendendo le scale. Quella casa era più grande di quanto pensassi. E così aspettammo che tornasse.. Passavano i minuti e ancora del vecchio demone nessuna traccia. Shippo , Rin, Jacken si erano messi a giocare a carte per la noia.
“ poker!” esclamò il piccolo demone volpe lanciando le carte in terra. Gli avevo insegnato io quel gioco tempo fa e il piccolo non se la cavava male.
“ ahh!!” Inuyasha gettò per aria le carte distendendosi per terra irritato.
“ sei un baro!!” esclamò furioso Jacken al bambino colpendo il pavimento con un pugno.
“ non è vero" rispose prontamente " diglielo anche tu Rin” cercò conferma dalla bambina.
“ emm..” abbasso le carte imbarazzata “ Poker d’assi “ la piccola si gratto la testa ridendo mentre Shippo, Jacken e Inuyasha rimasero di sasso. Sospirai annoiata mentre quei 3 stupidi litigavano per un gioco. Sesshomaru era alla mia destra che aspettava con calma il passare del tempo, era sempre stato più paziente di me ed era una delle sue più grandi qualità. Ero io il tipo impulsivo che si cacciava in un mare di guai ma per mia fortuna c’era sempre stato lui a darmi una mano. D’un tratto vidi un piccolo buco su di un muro dietro ad una tenda. Non potevo credere che dopo tutti quegli anni, il vecchio Totosai, non l’avesse riparato. Guardandolo riaffiorarono i ricordi di quel giorno.
Era una giornata estiva di tantissimi anni fa. Io e Sesshomaru eravamo nel grande salone del palazzo a rincorrerci, forse avevo 5 decadi o giù di lì.
“ non mi predi!!” esclamai senza smettere di correre quando improvvisamente sbattei contro qualcosa. “ ahi, ahi, ahi…” mi toccai la testa dolorante. Quello stupido di Sesshomaru era dietro di me immobile.  Alzando i miei occhi vidi su cosa sbattei la testa, anzi dovrei dire su chi. Altri non era che nostro padre, Ino-no-taisho.
“ Vi siete fatta male?” si sedette su i talloni cercando di vedere se mi ero fatta male.
“ n-no padre” balbettai alzandomi “ Perdonatemi” arrossi chinandomi più volte. Il papà era la persona più buona di questo mondo oltre ad essere un uomo molto bello.
“ molto bene”mi scompiglio i capelli con un caldo sorriso in volto per poi rialzarsi. Papà era sempre stato così ed anche io come altri lo ammiravo molto. “ cosa stavate facendo ?” domandò ad entrambi.
“ ecco.. n-noi..” balbetto Sesshomaru chinato al suo cospetto.
“ stava giocando a rincorrerci” gli spiegai io afferrando il braccio del principino “ non è vero?” chiesi conferma.
“ emm.. si..” voltò la testa dall’altra parte imbarazzato.
“ fratellone” gli saltai su la schiena abbracciandolo, era così comodo stare lì sopra.
“ sentite” proseguì nostro padre “ che ne direste di accompagnarmi da un maestro della guerra?” ci chiese improvvisamente.
“ Maestro della guerra?” ripetei non riuscendo a capire cosa fosse.
“ intendete colui che forgia le armi ?” domandò Sesshomaru febbricitante mentre io ancora non capivo.
“ Precisamente “ annui papà soddisfatto.
“ si!” esclamò felice ma subito capii l’errore e si ricompose “ perdonatemi padre” s’inchino “ sarei davvero felice di potervi accompagnare” disse umilmente anche se io non riuscivo a capire tutte quelle formalità.
“ e tu Kyoko?” m’interpello “ volete accompagnare anche voi vostro padre?” si avvicinò a noi. Ricordo ancora che era altissimo e mi sentivo una pulce rispetto a lui.
“ i-io" balbettai scendendo dalla schiena di Sesshomaru. “ non so se mamma..” portai il mio indice alla bocca imbarazzata.
“ Su “ mi prese in braccio “ andiamo “ soffiò portandomi come un sacco di papate. “ Sesshomaru “ lo chiamò uscendo dal salone.
“ si, padre!” esclamò raggiungendoci mentre io mi dimenavo. Arrivato nel grande cortile del palazzo si trasformò e, in sella alla sua groppa, partimmo cavalcando il cielo. Forse era stata una delle prime volte che uscivo dal palazzo e soffrivo persino di vertigini.
“ ahh!! Ho paura!!” piansi tra le braccia di Sesshomaru.
“ Kyoko avanti siamo arrivati” cercò di calmarmi anche se inutilmente. Finché non toccammo terra non la finii di piangere. Arrivati ci ritrovammo in una landa desolata e spaventata dai vapori abbracciai il braccio di Sesshomaru mettendomi dietro di lui.
“ avanti, andiamo” disse nostro padre camminando tra quel fumo. Ricordo che anche Sesshomaru era spaventato morto ma non l’avrebbe mai ammesso. Ci eravamo persi tra la nebbia dei gas sulfurei e non sapevamo che fare. Improvvisamente un gyser erutto facendoci saltare in aria.
Prendendomi la mano “ Padre!!” urlò Sesshomaru correndo tra la nebbia e miracolosamente lo trovammo. Rifugiati tra le sue gambe avevamo le lacrime agli occhi, un vero e proprio trauma.
“ finalmente, ma dov’eravate finiti?” ci chiese nostro padre perplesso.
“ che paura!!” scoppiai in lacrime.
“ su, su” cercò di calmarci “ questo è Totosai” ci presentò qualcuno portando la sua mano alla sua destra. Era…be.. era sempre stato il Totosai di adesso… forse aveva solo 2 denti in più … Comunque..
“ è lui?” domandò il principino incredulo.
“ esattamente ed è un fedele amico di vostro padre” ci spiego spingendoci davanti al cospetto del vecchio con i suoi giganteschi occhi a palla. Faceva rabbrividire.
“ Piacere di c-conoscervi “ dissi abbracciandomi a Sesshomaru, mi faceva un enorme paura!!
“ eh? Ciao bambini… e questi chi sono?” chiese a nostro padre.
“ sono i miei figli…”soffiò lui annoiato.
“ i-io sono Sesshomaru “ si presentò il mio impavido fratellone “ e lei è Kyoko” indicò me.
“ ah… ma quand’è che sei diventato padre?” domandò nuovamente a papà più confuso di prima.
“ sono quasi 100 anni Totosai…” cercò di trattenere la rabbia portando una mano alla fronte.
“ ed io dov’ero?” si gratto la testa quasi del tutto pelata. Era  sempre stato un tipo strano. “ che carina che sei” improvvisamente si presento davanti al mio viso facendomi scoppiare in lacrime. “ perché piangi piccola?”
“ lasciala stare” ringhiò Sesshomaru a quel vecchio mentre mi tirava a se.
“ Sono così brutto?” chiese a Touga molto perplesso. Ovviamente papà fece finta di niente ed entrammo a casa del vecchio. Mentre gli adulti parlavano, io e il mio fratellone iniziammo a rovistare dappertutto. Rincorrendoci da una parte all’altra della baracca vidi qualcosa per terra.
“ presa!”esclamò il principino per cadere in terra. “ Che cos’è?” domandò osservando quella strana pietra tutta tonda tra le mie mani.
“ non lo so..” la osservai più volte. Prontamente il piccolo saputello me la sfilò dalle mani.
“ forse è ferro” la guardò accuratamente.
“ è mio!” gli saltai addosso cercando di recuperare la pietra.
“ no è mio!”   cercò in tutti i modi di non farmela prendere così iniziammo a contenderci l'oggetto.
“ Che sta succedendo?” intervenne nostro padre con al seguito Totosai.
“ è mio!!” esclamammo senza lasciare la presa dalla pietra.
“ o mio dio!! Ma che fate!!” Gridò il povero vecchio agitando più volte  le braccia. “ no!!! Non la fatela cadere!!” cercò di avvertirci ma ormai era troppo tardi. Sesshomaru lasciò la presa e quella pietruzza sbattendo contro il muro di ossa provocò un esplosione. Esatto era una bomba di suo invenzione.. per nostra fortuna la carica esplosiva era minima.
“ ahh!! È tutto rovinato!!”si mise a piangere il vecchio vedendo il proprio progetto andato distrutto. Papà era lì fermo sporco di fuliggine esattamente come io e il mio fratellone.
“ perdonateci padre!!” implorammo prostrandoci a lui. Non ricevendo risposta allora continuai.
“ è stata colpa mia padre, vi prego non punite Sesshomaru” cercai di discolparlo.
“ non è vero! È stata colpa mia padre, vi prego non punite Kyoko” ribatté lui senza esitare.  Dopo attimi di interminabile silenzio improvvisamente il papà si mise ridere di gusto. Era molto raro vederlo ridere in quel modo. Imbarazzati entrambi diventammo tutti rossi.
“ venite qui” ci prese per i colletti dei youkata mettendoci su le sue spalle come due aquile pronte a spiccare il volo. “ chiedete scusa” ci ordinò.
“  vi chiediamo scusa” chinammo il capo mortificati.
“ perché, che è successo? E voi chi siete?” domandò improvvisamente quel vecchio grattandosi la testa spiazzando tutti e 3. Aveva davvero grossi problemi di memoria!!

“adesso basta!” esclamò il mezzo-demone avvicinandosi alla botola” ce la facciamo entro giornata o è chiedere troppo?” gridò all’interno del apertura ma  nessuna risposta. “ Totosai!!!” lo chiamò ma ancora nulla. Preoccupata mi alzai e mi avvicinai al buco. In effetti ci stava mettendo un po’ troppo.
“ Ehi, tutto apposto!?!?!?” chiesi sperando che rispondesse. Magari si era sentito male oppure si era perso... o peggio ancora si era dimenticato di uscire…! Entrando nel panico mi preparai a scendere giù.
“ ragazzi che succede?” domandò Sango avvicinandosi alla botola. Improvvisamente un temendo boato venne da quella oscurità .
Saltando tutti per aria, istintivamente, mi abbracciai ad Inuyasha spaventata a morte.
“ per gli dei, ma che sta succedendo!?!?” esclamò Miroku spaventato a morte abbracciato ad Ah-Houn.
‘ma che cavolo sta combinando!?’ pensai con le lacrime agli occhi. Preoccupati guardammo tutti al suo interno, tutti tranne Sesshomaru a cui non fregava nulla ovviamente.
“ Un momento” urlò il vecchio improvvisamente. “ mamma mia quanto pesa!” si lamentò per poi seguire un altro boato. “ attenti li sopra!!” d’un tratto ci avvertì poco prima che una pietra gigantesca uscì da quel piccolo buco. Per poco non ci schiacciava! Tirandomi a se Inuyasha mi salvò dall’impatto.
 
 
___________________________________________________________________
 
Stringevo ancora a me Kyoko, ma che cavolo aveva in mento quel pazzo?!
“ finalmente sono riuscito a togliere questo masso “ soffiò esausto uscendo da quel buco.” Ma che ci fate qui?” domandò lui grattandosi la testa.
“ ma come che ci facciamo qui!?!?” gli urlai contro “ non dovevi prendere l’arma per lei!?” esclamai pieno di rabbia.
“ ah…” guardò la demonessa. “ e perché la stai abbracciando?” domandò il vecchio inclinando appena la testa. Improvvisamente notammo la nostra condizione e arrossimmo vistosamente. Poco prima che potessi allontanarmi da lei però qualcosa mi spinse la testa in avanti facendola schiantare contro il pavimento.
“ o mamma…” esclamò Kyoko mentre sentivo quel peso stritolarmi la testa. Dall’odore capii di chi si trattasse.
“ Tks” soffiò quel maledetto togliendomi il suo piede dalla nuca.
“ ma che sei impazzito!!??” gli urlai contro a qualche centimetro dal suo viso.
“ c’è forse qualcosa che non va?” domandò non spostandosi di un centimetro, sembrava volesse la rissa e lo avrei accontentato volentieri.
“ mi prendi in giro?” gli ringhiai pronto a spaccare quella sua maledetta faccia priva d’espressione.
“ ehi, voi due, calma”  disse la demonessa mettendosi tra di noi. “ su, su “ batte le mani su i petti di entrambi.
“ cercate di tenere a bada il vostro animale domestico “ soffiò acido il principe dei demoni guardandomi ancora con sfida.
“ Direi la stessa cosa”risposi sostenendo il suo gelido sguardo.
“ Viaaa!!” Disse Kyoko spingendo le fronte di entrambi con gli indici. Colto di sorpresa, perdetti leggermente l’equilibrio e dovetti fare 3 passi indietro. “ Totosai” chiamò il vecchio demone “ allora, dov’è la mia arma?” domandò sedendosi davanti a lui.
“ ahh!! Si giusto!” finalmente gli saltò alla mente qualcosa. “ vado a prenderle!” corse dietro di me d’un lampo.
“ P-Prenderle?” balbettò Kyoko non capendo.  
“ ecco fatto “ arrivò portando con se un telo con avvolto qualcosa. “ vi presento le vostre nuove armi “ sorrise porgendo delicatamente il panno per terra. Incuriositi ci fiondammo a guardare cosa fosse… Quando finalmente lo apri non riuscii a credere ai miei occhi…
" Wow"

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Capitolo 31
*** Cpt 29: Hikari-Yume e Yami-Akumu ***


Finalmente avrei visto la mia arma. Ero così febbricitante!! Non avevo idea di che cosa fosse. Shippo e Rin si sporsero dalle mie spalle curiosi quanto me. Scostando il lenzuolo finalmente vidimo cos’era avvolto. Con mia immensa sorpresa invece di esserci solo un arma vene erano 2. Una lama era bianca ed una lama era nera nel quale vi era un intarso d’argento rappresentante un dragone. Osservando le loro lame lucenti me ne innamorai.
“ Wow” esclamò Inuyasha incredulo.
“sono 2 naginate e i loro nomi sono: “ intervenne il vecchio Totosai serio più che mai  “Hikari-Yume e Yami-Akumu” annunciò fiero di se stesso.
“ bellissime..” disse la piccola Rin ipnotizzata da così tanta perfezione. Senza perdere tempo presi tra le mie mani la lama bianca.
“ potrebbe sembrare un arma comune “ incrociò le braccio il maestro della guerra “ ma non lo sono.” Prese la lama nera tra le sue mani.  Schiacciando un bottone nell’elsa della naginata comparve una pezzetto di metallo fuori dalla base. Non avevo idea di cosa si trattasse. Allungando la sua mano verso di me gli consegnai l’altra lama. Avvicinando le punte di due manici pensai che fosse uscito fuori di testa. “ espetta, come si fa??” spinse ancora ma poco prima che potessi aiutarlo sentimmo uno strano Clik. “ finalmente!” Esclamò felice avvitando con un mezzo giro la lama nera. Inaspettatamente divenne una bellissima alabarda “ vedete? “ spinse le due naginate da parte opposte e come per magia ecco che ad unirle vi era una lunga catena.
“ Incredibile” esclamò Miroku accanto al vecchio fabbro.
“ già” soffiò con soddisfazione il demone dagli occhi a palla. Richiudendo l’alabarda cliccò nuovamente il bottone della naginata nera la svitò in un poi di secondo. Poggiandole nuovamente sul panno di seta costatati che fossero tornate allo stadio originale e in pochi attimi.  “ queste armi sono un cimelio della tribù Kuroi ed io ho avuto il grande compito di riportarle alla luce  ” aggiunse Totosai molto seriamente.
‘ Pensavo che tutto era andato distrutto ‘dissi accarezzando la lama nera.
“ Esattamente” saltò sul pezzo di stoffa la piccola pulce. “ è stato padron-Dante a recuperare il cimelio “ spiegò il piccoletto sedendosi a gambe incrociate.
“ Tks, dovevo immaginarmelo “ aggiunse Sesshomaru dall’alto delle sua altezza.
“ Quello che avete di fronte agli occhi è la vostra eredità, signorina Kyoko, prendetevene cura “ mi spiegò Myoga con molta solennità.
“ Ma di che state parlando, si può sapere?” intervenne Inuyasha sempre con tanto tatto. “ è chi sarebbe questo Padron-Dante?” chiese alla pulce molto infastidito.
“ semplice” intervenni amaramente “ mio nonno..”
 
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Trad:
Hikari-Yume: luce del sogno
Yami-Akumu: ombra dell'incubo


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Non potendone più esplosi.
“ Ma di che state parlando, si può sapere?” intervenni cercando di avere una spiegazione. “ e chi sarebbe questo Padron-Dante?” chiesi alla pulce molto infastidito.
“ semplice” intervenne Kyoko abbassando il mio sguardo” mio nonno..” soffiò malinconicamente.
‘ C-Cosa?’ balbettai incredulo mentre la ragazza osservava quelle 2 armi.
“ per mio sfortuna non so utilizzarle, quindi sarebbe inutile darle a me..” chiuse gli occhi senza scomporsi.
“ lo sappiamo “ disse in coro i due vecchietti.
“ infatti nel progetto originale avrebbe dovuto insegnarvi il grande generale cane “ Totosai si rivolse al parassita.
“ precisamente ma visto la terribile tragedia della perdita del padrone “ proseguì Myoga alzandosi “ dovrebbe s-subbentrare l’erede di quest’ultimo “ balbetto grattandosi la nuca. “ sempre che questi voglia” si nascose dietro la lana bianca.
“ quindi dovrebbe essere Sesshomaru il mio maestro?” domandò guardando lo youkai rimasto impassibile alla notizia.
“ sempre che ne abbia voglia” rise nervosamente il vecchio fabbro spaventato mettendosi dietro la sua mucca.
“ che ne direste?” chiese al principe dei demoni agitando la sua coda in festa. “ vorreste essere il mio Sensei?”  aspetto che quell’idiota le desse una risposta. Il solo pensiero di vedere mio fratello impartire delle lezione alla ragazza mi venne da ridere. Non era proprio il tipo e poi sarebbe stato anche un po’ ridicolo. Sicuro che non avrebbe mai accettato mi preparai a esordire con una bella battuta acida.
“ Come desiderate” rispose improvvisamente quel gran bastardo facendomi rimanere di sasso. “ ma non credete che riserverò un trattamento speciale nei vostri confronti “ l’avvertì più serio che mai poco prima che quella demonessa lo abbracciasse calorosamente.
“ grazie fratellone!!” esultò felice mentre quella coda nera ondeggiava vorticosamente intorno a loro.  Sesshomaru era lì impassibile aspettando con noncuranza che si staccasse, quanto lo odiavo!! 


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E a grande richiesta ecco a voi le Naginate di Kagome! ( premetto che è stato fatto al computer ed ho utilizzato delle armi pre-esistenti su internet ma io le ho fatte diventare una figata assurda xD)







Ecco come montare le due lame e creare l'alabarda .



Kagome alla fine sistemerà le armi dietro la sua schiena in questo modo per poi impugnarle:

   che ne dite?? spero che vi sia piaciuta questa chicca XD aspetto con ansia qualche vostra recensione.
Un bacione dalla vostra Eriet 

   

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Capitolo 32
*** Cpt 30: Bivio ***


E così, dopo quella serie di eventi incredibili,  ci ritrovammo fuori dalla dimora del vecchio Totosai. La mia nuova sorella maggiore depose, con un po' di difficoltà, le due lame nella cintura dell'armatura dietro di sé formando una x. (Esattamente erano poste appena sotto il fiocco nero del suo youkata ).Dovetti ammettere che fossero 2 armi davvero ben fatte oltre ad essere molto belle. Il problema era che dubitavo fortemente della loro utilità in combattimento. Come aveva detto la stessa demonessa, non era capace di maneggiarle. Conoscendola, a quella lì gli sarebbero voluti solo 4000 anni per saperle maneggiare! Figuriamoci con  Sesshomaru come maestro! Chissà quanto tempo sarebbe passato prima che il principino gli insegnasse una singola tecnica!! Quello lì non possedeva un minimo di pazienza e si lamentava per qualsiasi cosa! Altro che maestro! Anche se l’avevo sconfitto più di una volta, mi rimproverava su come non sapessi maneggiare la mia Tessaiga, ma la mia tecnica era 1000 volte migliore di quello stupido! Era questa la verità: dopo aver riacquistato il braccio sinistro e una nuova spada dai poteri eccezionali si sentiva il signore dell’universo. cosa che non gli entrava in testa era che lui non era migliore di me, se mai il contrario. Sarei stato in grado anch'io d'insegnare quattro stupide mosse a qualcuno. Non ci voleva un genio! Ma quello non era affar mio! Alla fin fine KYOKO avrebbe pianto i suoi inutili errori! Ero più che sicuro che, nel giro di pochi giorni, uno dei 2 avrebbe gettato la spugna. Kagome era fin troppo goffa e permalosa per diventare una degna allieva del sceso in terra !
‘Povero il mio fratellone’ sghignazzai pensando ad un ipotetico battibecco tra i due youkai molto acceso. Per lo meno mi sarei goduto nell'assistere Kagome litigare con mio fratello. Già m'immaginavo mentre mangiavo quel mangiare ninja chiamato: Patatine fritte. Bellissimo! Cena più Spettacolo e senza pagare un moneta. Ahahahhaha!!!
 Mettendomi a braccia conserte, vidi quella stupida di Kyoko mettersi tra me e mio fratello.
“ Allora.." disse Totosai guardando la ragazza " vi auguro un buon viaggio " Salutò tutti noi con accanto la sua fidata bestia con 3 occhi.
“ muuu!!” esclamò quella mucca demoniaca come se avesse voluto imitare il padrone.
“ Tks” soffiai abbastanza infastidito. Prima o poi ci saremmo rincontrati per forza, mica era un addio!
“ arrivederci “ fece un'inchino la demonessa graziosamente. “ mi ha fatto piacere rivedervi “ si rialzò mentre la sua coda ondeggiava.
“ s-si , s-si!!” balbettò il vecchio avvampando improvvisamente. “ q-quando volete passare, principessa, la mia casa è s-sempre a-aperta” spiegò grattandosi la nuca.
“ si “ annuì con un dolce sorriso in volto. Quello stupido vecchio stava facendo fin troppi convenevoli! non si era mai stato tanto servizievole, nonostante fossimo stati suoi più volte e la cosa mi stava su i nervi! Decisamente infastidito, vidi che anche a mio fratello la cosa non piaceva affatto.
“ Arrivederci Totosai!” intervenne improvvisamente quella pulce di Myoga sulla spalla della demonessa.
“ Myoga, come? Te ne vai anche tu?” chiese quel cretino di Totosai spiazzato dal comportamento dell'amico.
“eh eh eh” rise nervosamente “ credo sia meglio che supporti con la mia grande sconfinata esperienza la signorina-Kyoko “ spiegò incrociò le sue piccole braccine. Credeva davvero d'essere tanto importante? Ridicolo!
“ Ma fammi il favore!”   Ribattei innervosito dalle sue baggianate.
“ M-Ma signorino Inuyasha!” mi rimprovero quel coso “ Come vi permettere di dubitare della mia buona fede!?”domandò con le lacrime agli occhi ma non fregava nessuno con le sue parole. Insomma, credeva ,sul serio , di convincere qualcuno?!
“ avanti, non litigate” intervenne Kyoko . “ Se Myoga vorrà seguirci non sarà un problema “ sentenzio incrociando le braccio lanciando degli eloquenti sguardi sia a me che ha Sesshomaru. Ma quanto non la sopportavo!!
“ Tks” soffiò il mio fratellastro come se non glie ne fregasse nulla.
“ Fai come vuoi” dissi io esausto di sprecare ancora del fiato. “ ma non ti aspettare che alla prima occasione non se ne scappi via! “ rammentai a quella stupida.
“ va bene” annuì la ragazza facendo finta di niente . Senza preavviso, il principe si diresse verso il corridoio di lava seguito subito dopo dalla sorella e dai suoi servitori. Anche se con un po’ di esitazione, io e i miei amici li seguimmo. Non avevo idea di cosa sarebbe successo ma la cosa più giusta era ritornare da Kikyo. Sospirai sperai che dopo tutto questo tempo fosse guarita. Superato il viale, Kyoko era nuovamente tra me il principino dei demoni. Senza esitazione mi diressi verso la mia sinistra convinto che gli altri mi avressero seguito senza obbiettare. Dopo qualche passo, percepii sia Kyoko che gli altri si erano fermai. Voltandomi, compresi che quell’idiota di mio fratello era andata dalla parte opposta.
“ ma che stai facendo?” chiesi a quel cretino pieno di rabbia.
“ potrei dirti la stessa cosa” soffiò lo youkai infastidito.
“ ancora..” commentò il piccolo demone volpe balzando sulla spalla della demonessa.
“ Prima abbiamo fatto come hai detto tu e siamo andati da Totosai “ gli ricordai facendomi valere “ Adesso io dico che dobbiamo tornare indietro” gli ordinai senza troppi giri di parole, ero stanco di sottostare a quel mostro senza cuore.
“Naraku non si trova da quella parte” affermò il Sesshomaru gelido più che mai.
“ E tu come lo sai?” gli domandi sospettando che fosse nuovamente un combutta con quel maledetto.
“ A parte quella nuova emanazione , non c’era niente avrebbe condotto a lui.” Mi spiegò molto seriamente “ con ciò vuol dire che ha assistito a tutto a debita distanza” portò il suo sguardo alla demonessa “ è come se avesse previsto che sia io che te saremmo intervenuti. ” mi guardò dritto negli occhi “ Considerando tutto quello che è avvenuto in precedenza, è molto probabile che il suo nuovo nascondiglio sia in quella direzione” cercò di convincermi con le sue ipotesi ma la nostra priorità era un altra!
“ io dico che dobbiamo prendere da quella parte!” insistetti ordinandogli di prendere a sinistra.
“Lo credo anche io." intervenne Myoga senza neanche essere interpellato " Sesshomaru ha ragione” affermò andandomi contro esattamente come Shippo e Jacken che iniziarono a parlare a vanvera . In poco tempo persi le staffe e non potendone più urlai un“ voi state zitti!!” avrei voluto fotterli a legnate! ma sapevo che Kagome non me l'avrebbe permesso!!
“ io non so d’accordo “ soffiò improvvisamente Kyoko molto seria guardando lo yuoukai. “ comprendo le vostre intenzioni” spiegò amaramente “ma in questo momento credo sia meglio tornare da Kaede “ chiuse gli occhi con velo di tristezza in voltò. “ così da comprendere quali siano le vere intenzioni di Naraku “concluse riportando lo sguardo a Sesshomaru. Sapeva perfettamente che non era quello che avevo insistito eppure mi aveva appoggiato comunque.
“ e per vedere come stia la divina Kikyo” aggiunse Miroku a braccia conserte ammonendomi con lo sguardo.
“ parlate di quel cadavere?” domandò Jacken al monaco.
“ dopo l’ultima battaglia ingaggiata con quel mostro ha assorbito fin troppo miasma velenoso..” racconto il bonzo agli ignari presenti “ è un miracolo che sia ancora in vita.” soffiò mentre la rabbia mi face ribollire il sangue. Prima o poi quel maledetto bastardo di Naraku avrebbe pagato per tutto quello che aveva fatto alla mio Kikyo !!! Stringendo un pugno mi voltai nuovamente verso la via che mi avrebbe ricondotto da lei. “ infondo non siete obbligati a seguirmi! “ tuonai a quella che un tempo era Kagome  “ quindi fate un po’ quello che volete” soffiai camminando verso casa. Non importava di essere solo o di non avere quella ragazza al mio fianco.. Infondo ero sempre stato solo e non mi sarei stupito se Sango, Miroku, Shippo e Kirara, avessero scelto di seguire quella demonessa invece di me…Lentamente rallentai la mia corsa sentendomi uno stupido ‘ avrei dovuto immaginare che sarebbe andata così…’ pensai ridendo di me stesso. Poco prima che facessi un altro passo, una voce infantile mi chiamò a gran voce.    
“ Inuyasha!!!!” ripeté il mio nome quello stupido demone volpe saltandomi in faccia.
“ ehi!! Ma che fai!!!??!” lo rimproverai dandogli un pugno in testa.
“ e così che mi tratti brutto idiota!?!?!?” piagnucolo con un bel bernoccolo in testa, se lo meritava!
“ eccoti finalmente “soffiò Miroku trascinando la sterminatrice con su la spalla la sua gatta. “ una strada migliore potevi farla!” mi rimproverò quello stupido.
“ ma si può sapere che volete?” chiesi imbarazzato incrociando le braccia. “ voi perché mi avete seguito?” soffiai guardando alla mia destra.
“ che domande, perché ti vogliamo bene” disse una voce calda e melodiosa. Voltandomi vidi Kyoko guardarmi con i suoi occhi azzurri come il cielo poggiata contro un rampo. Mi sentii morire in quel momento, non mi sarei mai aspettato nulla del genere. Era davvero bella..
“ parlate per voi” urlò una voce stridula per saltar fuori da un cespuglio ruzzolando.
“ Jacken, ma perché non salivi su Ah-Houn? “ d’un tratto comparve la bambina cavalcando il drago a 2 teste.
“aiuto..” supplicò il rospo con occhi che giravano vorticosamente da per tutto.
‘ quindi vuol dire…’ pensai sentendo l’odore di quel maledetto youkai.
“ finalmente “ sorrise Koko vedendo comparire accanto a se quel maledetto.
“ Tks” soffiò facendo finta di nulla. Ne rimasi basito. Che cavolo ci faceva Sesshomaru !?!?! lentamente il gruppo si ricompattò.
“ visto che siamo tutti possiamo anche andare” esultò felicemente mia sorella incitandoci a proseguire il nostro cammino. Anche se con riluttanza, il principe dei demoni, seguì la demonessa. Non avevo capito ne per quale assurdo motivo ci avesse seguito ne come Kyoko l’avesse convinto.
Avrei preferito non averlo in mezzo ai piedi ma ormai era andata a così…E così, ancora un volta, avremmo viaggiato tutti insieme. Che bellezza…






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Calata la sera ci fermammo nuovamente. Quegli inutili umani e i loro stupidi ritmi. Rin e Jacken dormivano pesantemente insieme al quel demone volpe. Per lo meno quei 2 sembravano essere contenti delle compagnia di quelle bestie. Inuyasha era contro un albero che sonnecchiare pesantemente come i suoi amichetti umani. Si avvertiva perfettamente l’incombenza del giorno in cui avrebbe perso i poteri demoniaci. Infondo era uno stupido mezzo-demone che si credeva più forte di uno vero youkai.
“ Sesshomaru, eccoti “ si voltò Kyoko, seduta di fronte al fuoco, stringendo tra le mani la naginata nera. Senza indugiare oltre mi sedetti accanto a lei. “ sai, se tu la guardi attentamente sembra che ci sia scritto qualcosa “ mi spiegò muovendo l'arma più volte sperando che la luce la colpisse in un modo particolare.  “mmm… forse è solo la mia immaginazione” soffiò perseverando nella sua impresa senza avere alcun successo. Era sempre stata testarda come un mulo. ” Eppure ero sicura d'aver visto qualcosa..” chinò la testa sconfitta.
“ forse era solo un riflesso” cercai di darle una spiegazione.
“ tu credi?” mi chiese guardandomi con suoi profondi occhi azzurri nelle quali guizzava il riflesso del fuoco che ardeva. “ ma dove sei andato?” domandò incuriosita facendo ondeggiare la coda dietro di se.
“ Ho verificato che non ci sia nulla nei dintorni. “ portai il mio sguardo al fuoco con riluttanza. Non potevo permettermi di perdermi nuovamente in quel pacifico cielo.
“ c-capisco..” poggiò l’arma su le sue ginocchia. “ s-sono davvero contenta che, alla fine, tu abbia voluto seguirci “ sorrise appena mentre le sue guance divennero improvvisamente rosse come il fuoco. Notando che io la fissavo entrò letteralmente nel panico .“ che c’è? Perché mi fissi in quel modo?!” domandò con il suo cuore andare a 2000 “ io sono solo felice, tutto qui..” guardò alla sua sinistra con riluttanza.
“ un maestro non abbandona mai il proprio allievo” spiegai guardando il fuoco consumare quegli inutili rami secchi.
“ s-s-si…” balbetto diventando più rossa di prima. Calato il silenzio mi tornò alla mente la discussione avuta quella mattina. Dopo che quegli umani se ne andarono io e lei eravamo l’uno di fronte all’altro. D’un tratto si voltò. “ sai anche tu che è la cosa migliore da fare” mi spiegò seguendo i suoi animali domestici. Rin e Jacken cercarono di convincermi in tutti i modi di seguirla ma alla fine l'avrei fatto lo stesso. ‘ che assurdità ‘ pensai raggiungendola con riluttanza. Inuyasha era solo un idiota ma lei oramai era decisa ad aiutare l’abominio e la sua fetida donna non-morta. Già... nonostante i sentimenti che la legava a per quel maledetto scarto voleva aiutarlo senza chiedere nulla in cambio. Perché Kyoko era così, piena di virtù e di grazia.
“ Sesshomaru” disse la demonessa facendomi tornare alla realtà. Ritrovandola a qualche centimetro dal mio viso ne rimasi basito. “ che cos’hai?” mi chiese incuriosita mentre notai, con mio malgrado, che fosse messa a gattoni. Senza accorgermene i miei occhi caddero nella profonda scollature del vestito.
“ di cosa state parlando?” chiusi gli occhi infastidito sperando che si sedesse. Non era un comportamento consono alla sua elevatura. Appena avrei avuto l’occasione gli avrei donato un vestito più consono alla sua persona.
“ saranno passati anche 200 anni, Sesshomaru, ma non puoi mentirmi” insistette portando il mio viso al suo.” Cos’è che ti tormenta?” domandò osservando con attenzione i miei occhi facendomi fermare il cuore. Era fin troppo vicina per non percepire il mio corpo reagire al suo odore.
“ nulla..”sussurrai guardando quelle pozze azzurre che invadevano i miei sogni fin dalla prima volta che le vidi. La mia coda ondeggiava senza il mio controllo ma non m'importava. Improvvisamente le sue iridi tremarono esattamente come le fiamme della brace danzare sotto il soffio del vento. ‘ cosa dovrei dirvi adesso? ‘ pensai catturato dalla sua bellezza mentre le nostre code si sfioravano in festa.
“ Sesshomaru..” pronunciò il mio nome dalle sue candide labbra facendomi desiderare , per un instante, di poterle sfiorare con le mie, anche per un solo momento. Cercando di trovare un contegno capii che quel che avevo bramato sarebbe stato irrealizzabile. Poggiando la mia mano su la sua, sperai solo che tutto quello che stavo vivendo non fosse un inutile sogno nel quale mi sarei svegliato per poi maledirmi ancora una volta. D’un tratto vidi nel suo candido viso un caldo sorriso. Donandomi un bacio sulla guancia, poggiò la testa sul mio petto. Mi aveva spiazzato un'altra volta, non sapevo cosa fare. “ grazie..” disse un'altra volta la demonessa.
“ dormite” le ordinai avvolgendo lentamente il mio abbraccio intorno alla vita della principessa dei miei sogni. Sentendo il suo respiro diventare sempre più leggero, chiusi le mie palpebre assaporando il l'odore che era rimasto indelebile nella mia memoria. Non saprei dire quante volte aveva desiderato di poter fare un cosa del genere. Di poter chiudere gli occhi e sentirla ancora una volta accanto a me; di poterla stringere e sentire il suo cuore battere senza improvvisamente si fermasse. Ancora una volta ringraziai gli dei per avermi donato una seconda possibilità. Ancora una volta ringraziai il cielo per avermi ridato la Vita.

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Capitolo 33
*** Cpt 31: Sintomi ***


Una volta che decidemmo la strada da intraprendere, la tensione tra i 2 fratelli sembrava essere sotto controllo. Dopo aver pranzato nella foresta, concordammo tutti che la cosa migliore fosse procedere a piedi.  Grazie alle conoscenze di Myoga del territorio, stimammo che avremmo raggiunto il villaggio di Kaede in un mino di 6 giorni. In volo ci avremmo messo la metà del tempo ma non potevamo permetterci di far capire al nemico le nostre reali intenzioni. Sarebbe stato un rischio sia per noi che per Kikyo.  Io ancora non ero in grado di poter sostenere lo stess di un combattimento e questo significava essere una preda facile. Durante uno scontro, sia Inuyasha che Sesshomaru, avrebbero cercato di difendermi e questo avrebbe decretato un’evitabile sconfitta. Sapevo che il mezzo-demone avrebbe preferito raggiungere la sua Kikyo il prima possibile ma anche viaggiare comportava per me un notevole affaticamento e Sesshomaru se ne era accorto.  Anche se cercavo di nascondere il mio stato di salute, avvolte avvertivo dei forti dolori al petto e non potevo non nasconderlo. Ipotizzai che fosse dovuti al quel maledetto sigillo e all’aver dovuto subire una radicale trasformazione , probabilmente , mi aveva lentamente consumato nel tempo. Solo i Kami potevano immaginare, dopo che la sfera fu estratta dal mio corpo, quanto energia mi sottrasse il sigillo e la sua rottura. Era solo un miracolo che mi reggessi in piedi e come una scellerata decisi di sforzare ulteriormente il mio corpo combattendo contro Sesshomaru. Era come dopo un forte sbattone: sul momento ci si sente bene, come se non fosse successo nulla, ma dopo 1 o 2 giorni i dolori si fanno sentire facendoti impazzire!
Una volta calata la sera fui ben felice di poter finalmente di fare un sosta.  Dopo aver cenato, pian piano, tutti si misero a dormire. Distesa sulla mia coda, osservai il cielo stellato dove troneggiava una grande luna essere quasi perfettamente a metà. Non riuscendo a prendere sonno, mi sedetti nuovamente accanto a fuoco osservando con attenzione le 2 nuove armi che avevo acquisito. Erano un cimelio della mia famiglia. Non avevo idea che esistessero cose del genere ma ero ben felice di esserne in possesso. Presi tra le mie mani la Yami-Akumu ( la naginata nera) ed inizia ad osservare quel disegno che tanto m’intrigava.  Era un drago della tradizione ma non avevo idea di quale fosse il significato. Forse rappresentava la forza, forse la potenza, forse il potere o forse era stata forgiata con le zanne di un drago... Non avevo la minima idea quale storia vi fosse dietro a quelle armi così ben fatte . Persino Totosai e Myoga sembrava non sapessero nulla. Era comprensibile , infondo era un eredità della tribù Kuroi e non della Shiroi. Incuriosita, guardai la naginata e D’un tratto, maneggiandola, vidi accanto il mio riflesso qualcosa. Sembrava esserci scritte delle parole ma erano già scomparse quando tentai di leggerle.  Durante la mia ricerca ritornò Sesshomaru dalla sua ispezione notturna. Sedendosi accanto a me, gli raccontai quello che avevo visto. Dopo altri inutili tentativi gettai la spugna e notai lo sguardo del mio principe. Nei suoi occhi era evidente la malinconia ma la vera domanda era: quale ne fosse la causa…?
Stanca di farmi troppe seghe mentali, presi il suo viso portando dal mio per chiedergli che avesse. Cercava più volte di convincermi che non avesse nulla ma allora perché evitava il mio sguardo? Vedendolo comportarsi in quel modo tanto infantile non potei fare di sentirmi felice.  Sesshomaru era rimasto davvero il mio tenero fratellone di un tempo… Così mi poggiai al petto ingraziandolo per non essere mai cambiato. Chiudendo i miei occhi udii l’inconfondibile suono di quel cuore che risuonava nei miei sogni. Pian piano, mi abbandonai assaporando quell’odore che avrei desiderato sentire per un ultima volta… Ero finalmente al sicuro. Senza neanche accorgermene fui accolta tra le braccia di Morfero. Non so esattamente cosa sognai, so soltanto che al risveglio mi sentivo benissimo.  Destandomi dal mio sonno un nuovo giorno era finalmente alla porte!
“ Buon giorno divina Kyoko” mi salutò Miroku  con accanto a se la sua Sango.
“ Giorno” sbadigliai stropicciandomi gli occhi .
“ ehii, ben sveglia “ rise la mia migliore amica.
“ ma dove sono gli altri?” domandai non vedendo né i bambini né i due fratellastri.
“ Shippo e Rin sono con Jacken a..” cercò di spiegarmi Sango poco prima che quei due birbanti uscissero fuori dai cespugli fiondandosi tra le mie braccia.
“ Kyoko!!” esclamarono felicemente.
“ As….as….aspettatemi!!” li ammonì Jacken cadendo in terra senza respiro.
“ buon giorno “ contraccambiai baciando le loro guance. Erano così affezionati.
“ Tks,se avete finito possiamo ripartire” disse qualcuno scendendo dagli alberi schiacciando la povera testa del rospo demoniaco. Chi altri poteva essere se non quel simpaticone d’Inuyasha? Si era già svegliato con il piede sbagliato.
“ buon giorno a te…” soffiai infastidita. Anche se gli avevo concesso di andare dalla sua adorata Kikyo non significava che fossi diventata la sua schiava! “ giusto , Sesshomaru?” domandò a braccia conserte con il povero Jacken che cercava di liberarsi del mezzo-demone.
“ Tks..” soffiò il principe infastidito comparendo dietro le mie spalle.
“ Padrone!” esultò la bambina abbracciando le sue gambe.
“ Ah-Houn” richiamò l’animale chiudendo gli occhi. Il drago scattò subito mettendosi alla sua destra. “ andiamo “ mi prese di peso poggiandomi su la groppa dell’animale in meno di un minuto.  Mentre io arrossivo per l’imbarazzo il principe prese le briglie della sua bestia mettendosi in testa dal gruppo.
“ aspettatemi!!” esclamò la bambina correndoci dietro con il povero Inuyasha ringhiare per il comportamento altezzoso del demone. Non che mi piacesse vederlo arrabbiato ma questa volta se lo meritava un pochino. Non doveva dare ordini né a me né a suo fratello. E così, senza ulteriori indugi, riprendemmo il nostro viaggio di ritorno verso quella che era diventata la nostra base o per meglio dire la nostra casa. Già.. il luogo in cui tutto ebbe inizio.



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Per mia fortuna i giorni passarono più velocemente di quanto avessi mai sperato. Non capivo per quale assurda ragione quel deficiente di mio fratello dovesse mettere la demonessa sulla groppa del suo stupido animale! Mica era storpia! Poteva salire sopra su quel coso anche da sola ! esattamente come poteva benissimo camminare con le proprie gambe! Assurdo. Kagome si comportava come una bambina viziata e Sesshomaru era diventato una specie di pappamolla! Era un mastino che faceva tutto quello che voleva la sua padroncina. Io non avevo tempo da perdere con quei due fuori di testa. La mia Kikyo mi stava aspettando e i loro convenevoli se li potevano ficcare dove non batteva il sole. Erano i principi di sto ravanello e mi stavano solo facendo perdere del tempo prezioso. Era già passata una maledetta settimana ed eravamo appena arrivati a metà del nostro viaggio. Non riuscivano a capire che non era un gioco ed ogni giorno che passava per Kikyo era sempre più in pericolo. Se quel maledetto avesse scoperto dove fosse nascosta la sua esistenza sarebbe finita per sempre. Ma no. Io dovevo sorbirmi i stupidi battibecchi di quei cretini di Shippo e Jacken. Io dovevo ascoltare i racconti senza senso di Myoga. Io dovevo vedere quella bambina ridere e giocare come se tutto fosse una festa. Io dovevo sempre aspettare i porci comodi di quegli idioti! Non ne potevo più! Sarebbe stato meglio viaggiare da solo!!
“ Inuyasha è tutto apposto?” chiese Miroku vedendomi un po’ strano.
“ no, non è tutto apposto!” esposi davvero infastidito. “ avremmo dovuto raggiungere il villaggio di Kaede giorni e giorni fa!” gli urlai contro.
“ Mi dispiace signorino-Inuyasha , perso di aver sbagliato i calcoli “ si giustificò Myoga sulla spalla della sua nuova padrona.
“ non me ne faccio niente delle tue scuse!!!” gli gridai contro. Prontamente Sesshomaru si mise tra me e la sua adorata sorellina.
Guardandomi con i suoi occhi gelidi mi disse “ utilizza un'altro tono” guardandomi dall’alto della sua altezza.
“ io faccio quello che mi pare e piace” gli ringhiai contro più nervoso che mai.
“ ok, basta” interne la demonessa poco prima che potessimo scannarci come delle belve. “ calmati Inuyasha, domani arriveremo a destinazione” mi spiegò la mia sorellastra.
“ ci avremmo messo molto di meno se ,Sua Maestà la Principessa, avesse preferito viaggiare su le proprie gambe!” esplosi non potendone più.
“ Scusami?” domandò quella stupida , avevo toccato il suo orgoglio. Sesshomaru cercò di scavalcarla.
“ spostatevi” sibilò il suo mastino con lo sguardo d’assassino. Non vedevo l’ora di scontrarmi con il mio adorato fratellone ma la sua padroncina lo tenne a freno poggiando una mano sul suo petto. Ero pronto per distruggere quell’idiota una volta per tutte!!
“ Ripeti un po’ quello che hai detto” sibilò la demonessa severamente. “ è davvero quello che pensi?” usci le sue zanne.
“ i-io” balbettai spaventato.
“ sentimi bene” si avvicinò minacciosamente al mio viso “ spero per te che sia soltanto la rabbia a parlare “ mi avverti prendendomi per la casacca “ altrimenti, la principessa, non ti manderà solo per terra, da bravo cagnolino” sibilò gelida “ ti farò ingoiare le tue stesse viscere senza troppi complimenti “ sussurrò al mio orecchio dandomi un pugno allo stomaco per poi spingermi al suolo. “ idiota!” esclamò e, portentosi una mano al petto, se ne andò via urlando un “A CUCCIA!!”
“ Ka….go…me…” cercai di chiamarla.
“ stupido inetto” commentò Sesshomaru raggiungendo la sua sorellina. Avevo esagerato… non avrei mai dovuto prendermela con lei. Riprendendomi , dopo avere la testa piena di ramanzine di tutti gli altri, decisi di chiederle scusa. Stava calando la sera. Fiutando l’odore di quei due lì raggiunsi. Arrivato, però, vidi Kyoko poggiarsi al petto di Sesshomaru respirando affannosamente.
“ Kyoko” la chiamò il demone. Sembrava che si fosse sentita male.
“ che succede?”  mi avvicinai e vidi la ragazza toccarsi  lo sterno stremata.
“ cosa vuoi tu?” sibilò il mio fratellastro infuriato.
“ vi prego… non è nulla” supplicò la demonessa non reggendosi più su le proprie gambe. Sesshomaru prontamente la prese per la vita. “ sto bene” continuò sudata negando l’evidenza. Ad un tratto gli altri accorsero per vedere come stava.
Che fosse malata? Forse era questa la motivazione dei riguardi particolari di Sesshomaru nei suoi confronti ? Ma se era così, perché non me l'avevano detto? Erano queste le domande che mi feci. Vedendo la ragazza in quello stato mi sentii solo un babbeo. Se si fosse sentita male a causa mia non me lo sarei mai perdonato.
 





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Capitolo 34
*** Cpt 32: Preoccupazione ***


 
‘ Quello stupido di Inuyasha!’ esclamai trascinandomi via di lì ‘ cosa cavolo c’entro io se quella pulce aveva sbagliato!!’ urlai poggiandomi ad un'albero. Lo sterno mi stava bruciando dal dolore. Quel cretino mi stava facendo sentire male per niente!!
“ Signorina, non vi sentite bene?” Domandò quell’idiota di Myoga su di un sasso.
“ sta zitto” gli ordinai a quello stupido, mi mancava il respiro.
“ La prego, vado a chiamare aiuto!!” esclamò preoccupato a morte.
“ Tu non chiami nessuno” soffiai proseguendo il mio cammino “ Sto benissimo.” conclusi senza sentire ragioni. 
“M-Ma signorina…!!” balbettò la pulce seguendomi “ almeno sedevi, per l’amor del cielo!!” mi consigliò balzando su una ciocca dei miei capelli.
“ Ti ho detto che sto bene!” gli urlai contro poco prima che inciampai su di un sasso. “ ahh!!” esclamai precipitando.
“ Per i kami!!” gridò il minuscolo demone reggendosi su di me ma ,inaspettatamente, qualcosa  fermò la mia caduta. Già… Anzi dovrei dire che qualcuno evitò che mi schiantassi per terra come un povera scema.
“adesso avete perso la capacità di camminare?” Domandò quel qualcuno e afferrandomi per il polso mi fece scontrare contro suo petto.... E chi altri poteva essere se non Sesshomaru?
“ Fammi il favore,” risposi imbarazzata. “ puoi anche lasciami” guardai alla mia sinistra cercando di sfuggirgli. Senza tanti indugi mi lasciò andare e per mia fortuna quella crisi sembrava essere superata.
“ non dovreste sforzarvi e lo sapete” disse severamente notando che ancora mi toccavo lo sterno.
“ Io sto perfettamente “ feci finta di nulla portando la mano dietro la schiena. “ non è vero Myoga?” domandai a quell’esserino prendendolo tra i miei artigli.  Minacciandolo con lo sguardo, gli feci intendere che se non mi avesse retto il gioco gli avrei mozzato la sua piccola testolina.
“ ahahaha! Ma si, certo che sta bene!!!” si grattò la testa nervosamente. “ e adesso, avrei delle faccende da sbrigare” cercò di svignarsela.
“ e perché mai?" gli chiesi " Non vuoi accompagnare me e il principe a fare un passeggiata?” feci finta di sorridere ma in realtà volevo solo ammazzare quella pulce con lo sguardo.
“ c-come d-desiderate” balbettò in lacrime Myoga mentre le mie unghie gli comprimevano la trachea.
 “ ottimo “ lo misi dentro in mio pugno “ allora?” domandai al mio fratellone che mi osservava perplesso. Sorvolando su questo dettaglio, feci strada anche sapevo che Sesshomaru non se la sarebbe bevuta facilmente.  Era dietro di me che mi osservava con i suoi maledetti occhi accusatori. Voleva che gli dicessi la verità ma non gli avrei mai confettato il mio malessere. Non volevo che si preoccupasse più di quanto non facesse già. Stanca di camminare mi sedetti su di una roccia. “ Wow, che caldo “ risi asciugandomi la fronte. “ che bella giornata di sole” guardai quegli sprazzi di cielo tra i rami degli alberi.
“ pensate che sia così stupido?” mi chiese gelidamente Sesshomaru mettendosi davanti a me.
“ di che stai parlando?” gli feci un sorriso facendo finta di non aver capito la domanda.
“ Credete davvero che non sia a conoscenza del vostro problema?” soffiò molto infastidito.
“ ahahaha! ma di che problema parli?!” Risi insieme a quella pulce a gran voce. “ ti ho detto che sto benissimo” cercai di negare la verità. “ e invece di stare qui ad oziare “  mi alzai poggiando Myoga sul masso “ perché non iniziamo il mio allenamento, maestro” presi le due armi da dietro la mia cintura. Il principe mi guardò scettico. “ su , avanti , non perdiamo tempo”  lo incitai a iniziare.
“ sedetevi” mi ordinò chiudendo gli occhi. Ma non lo ascoltai e, facendo di testa mia, cercai più volte di colpirlo. Ovviamente lui schivò ogni mio colpo con facilità cosa che mi fece innervosire un pochettino.“ fermatemi”  soffiò annoiato e bloccandomi il polso mi fece cadere dalle mani da Hikari-Yume.  
“ Tks” esclamai con rabbia cercando di colpirlo con l’altra naginata. Seccato, bloccò la mano sinistra di modo che lama non potesse trafiggergli lo stomaco. Scontrammo i nostri sguardi ma non volevo dargliela vinta. “ lasciami” sibilai mettendo più forza sulla mia mano.
“basta.” Mi lasciò e portandosi dietro di me caddi in terra insieme alla mia naginata.
“ ehi”mi sedetti guardando quello stupido idiota bloccare la Yami-Akumu sotto il suo piede. “ si può sapere che ti prende?” domandai infastidita toccandomi la fronte. Con un movimento impercettibile, la naginata, andò alla sua mano destra.
“ quando vi sarete ripresa avrà inizio il vostro allenamento” mi spiegò  porgendomi una mano per rialzarmi.
“ ahh, finiscila”  Furiosa mi alzai non accettando il suo aiuto. Era solo qualcosa di passeggero , non era nulla di così grave! “ e adesso” proseguii facendo un passo verso di lui e, di colpo, ebbi una fortissima fitta allo sterno.
“ Kyoko..” mi chiamò Sesshomaru preoccupato vedendomi piegarmi in due dal dolore
fece cadere l’arma a terra.
“ i-io” cercai di dire ma non riuscivo più a reggermi in piedi.
“ che succede?”  sentii la voce d’Inuyasha poco prima che Sesshomaru mi aiutasse a star su le mie gambe.
‘ che cosa ci fa lui lì?’ pensai cercando ci capire che stesse succedendo intorno a me.
“ cosa vuoi tu?” sibilò il mio principe al suo fratellastro.
“ vi prego… non è nulla” supplicai cercando di allontanarmi dallo yukai. Stavo per cadere a terra ma Sesshomaru prontamente la prese per la vita. “ sto bene” cercai di dire mentre mi sentivo soffocare. Non riuscivo a capire che mi stesse succedendo. D’un tratto in lontananza udii le urla degli altri.
“ che succede??” Iniziarono a chiedere più volte gli altri.
“ per favore, sto bene” supplicai cercando di riprendere fiato. Stavano facendo tanto rumore per nulla. Il mio fratellone, prendendomi di peso, mi fece sedere poggiata ad una roccia.
“ Vado a prenderti un po’ d’acqua” esclamò Sango correndo chissà dove.
“ Aspetta!!” gli urlò dietro Miroku cercando di raggiungerla.
“ è solo il caldo.. “ respirai affannosamente “ tra poco mi passa” cercai di farli calmare senza alcun successo.  Inuyasha e il suo adorato fratello, ben presto, cominciarono a litigare. Shippo e Rin tentarono di farli ragionare ma non potevo occuparmi di loro nello stato in cui ero. Per fortuna arrivò la mia migliore amica che, bagnandomi fronte e labbra, mi fece lentamente riprendere. Per fortuna che esisteva lei !! E così pian piano tutto tornò alla normalità.. per così dire. Ero consapevole d’avevo provocato il panico generale e per tutto il resto di quella maledetta giornata avevo gli occhi puntati su di me. Un'altra crisi era stata scongiurata ed anch’ io avevo paura di un eventuale ricaduta. Quanto odiavo essere al centro della loro attenzione. Ovviamente cercai di sdrammatizzare ma non era una cosa facile. L’unica cosa positiva fu che ad ora di cena i due fratelli erano troppo impegnati a capire se stessi bene invece di litigare. Sesshomaru era seduto alla mia destra. Lentamente tutti i bambini si addormentare sulle mie gambe ed io, appoggiandomi alla spalla del principe dei demoni, fui accolta anche io dalle braccia di Morfeo in un solo istante.
 

 
 

 
 
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Calata la sera , ci riunimmo tutti intorno al fuoco. Kyoko si era addormentata pesantemente sulla spalla del suo adorato fratello maggiore. Shippo e Rin dormivano sulle sue ginocchia beatamente. Ci aveva fatto così preoccupare … Non avevamo idea di quale fosse la causa del suo malessere ma l’importante era che stesse bene. Eravamo rimasti svegli solo io e Sesshomaru ormai.
“ Cosa pensi che sia stato?” domandai a quel maledetto poggiandomi comodamente sull’albero dietro di me.
“ come se non lo sapessi” soffiò lo youkai severamente avvolgendo la vita della ragazza. Non potevo credere che io fossi la causa! Come al solito stava addossando su me la colpa. Infondo era la cosa che riusciva meglio, fin quando ero solo un bambino non aveva fatto altro che addossarmi colpe che non erano mie. Tks, come se non mi sentissi già abbastanza in colpa. Però, dopo tutto quello che era successo, capii che non avrei potuto controbattere. Sapevo che, per una volta, ero davvero in torto. Non avrei mai dovuto prendermela con Kagome e farla agitare in quel modo. Sicuramente, se l'avessi saputo, non l'avrei mai fatto.
“ T-ti chiedo scusa…” soffiai stringendo un pugno. Odiavo fare una cosa del genere, sottomettermi a quel bastardo senz'anima ma… per il suo bene avrei fatto anche questo.
“ Tks” soffiò quell’infame infastidito “ non devi fare a me le tue scuse “ mi ammonì severamente chiudendo i suoi occhi.
“ si, lo so…” guardai ancora una volta la ragazza. Quanto odiavo vederla vicino a lui ma l’avevo combinata abbastanza grossa. Nonostante i miei sforzi non riuscii a chiudere occhi, avevo troppe domande per la testa. Prima fra tutte come stesse la mia Kikyo e se fosse finalmente guarita. Poco prima di lasciare il villaggio di Kaede decidemmo di nasconderla presso una coppia di anziani del luogo. La vecchia miko mi aveva promesso che non gli sarebbe successo nulla. Mi fidavo di lei ma non delle intenzioni di quel maledetto bastardo. Era più che sicuro che arrivati ci avrebbe aspettato una disgustosa notizia, ad esempio che l’intero villaggio fosse stato raso al suolo.  Aspettando con impazienza l’alba pregai il Dio del cielo che non fosse successo nulla. Quando il mio viso fu infastidito dai primi raggi di sole mi alzai preparando per l’ultima parte di questo interminabile viaggio. Al risveglio di Kagome  saremmo tornati a quella che ormai era diventata una specie di casa…sia per me che per gli altri.
 

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Capitolo 35
*** Cpt 33: Casa ***


 
 
Infastidita dai primi raggi del sole, mi lamentai cercando di nascondere il mio viso dalla luce. Non avevo voglio di svegliarmi, desideravo solo dormire un altro po’… Ah-Houn non era mai stato così comodo. Mi sentivo bene e protetta. D’un tratto sentii una vocina infantile spezzare la quiete. Un bambino mi stava chiamando in lontananza.
“ Kyoko” invocò il mio nome scuotendomi il braccio sinistro.
E con voce da cucciola risposi: “ mmm… ho sonno..” e strinsi la presa sul mio morbido giaciglio.
“signorina, è ora di alzarsi” intervenne una bambina tirando la manica del mio youkata. “ dobbiamo andare” insistette tentando di farmi reagire.
“ uffa… lasciatemi in pace…” supplicai con stanchezza lasciandogli far quello che volevano.
“ Kyoko!!!” esclamarono quei due non volendomi lasciare in pace e, senza alcun preavviso, iniziarono agitarmi le mie braccia come una bambola di pezza.
“ Uffa… Rey……. Yuriko… voglio dormire..!” Esausta mi lamentai nuovamente.
“ eh?” chiese i piccoli non capendo.
Ed ecco che, tra un bisbiglio ed un'altro , qualcuno improvvisamente tuonò “ Kagome!”. Era impossibile confondere la sua voce. “ I-inuyasha..?” sbadigliai stropicciandomi gli occhi. Istintivamente cercai, per prima cosa, di capire dove fosse. Mettendo a fuoco la situazione lo vidi balzare su la testa di Jacken calpestandolo. Era a qualche metro davanti a me, a braccia conserte, con dietro di se Sango e Miroku che mi osservano un perplessi. “ vuoi stare ancora lì o possiamo rimetterci in marcia??” chiese acidamente mentre Il povero rospo si dimenava disperatamente cercando di liberarsi.
“ di che parli?” chiesi non riuscendo a capire che avesse da strillare tanto.
“ Buon giorno” Vidi Rin e Shippo salutarmi sulle mie ginocchia. D’improvviso vidi apparire alla mia sinistra Ah-Houn alzarsi e dirigersi verso la mia destra. Incredula alzai il mio sguardo per capire su che cosa mi ero addormentata ma già il mio olfatto mi aveva anticipato chi fosse. Già… Mi avevo dormito tutta la notte su la spalla del principe dei demoni che con noncuranza mi guardò annoiato.
“ S-Se-Se-Sesshomaru, ti chiedo scusa” mi allontanai arrossendo vistosamente. ‘che atteggiamento poco decoroso per una principessa! ‘ pensai avvampando sentendomi al centro dell’attenzione.
“ Tks..” soffiò acidamente da terra Sesshomaru spezzando il silenzio “ Rey” mi guardo con il suo occhi sinistro carico d’odio.
‘ eh?’ pensai incredula. ‘R-Rey??’ balbettai incrociando il suo sguardo accusatorio.
“ lo conoscete padrone?” intervenne la bambina tirando una gamba del suo pantalone.
“ non so chi sia”soffiò con noncuranza chiudendo i suoi occhi ma sapeva benissimo chi fosse!
Non avevo idea del perché avessi pensato d’essere tornata bambina. Ero troppo confusa per poter capire dove fossi, figuriamoci il resto. E Poi! Insomma, era ridicolo che ancora dopo tutto questo tempo, il principino, l’avesse con quel povero youkai. Infondo erano stupidi discordi da bambini e ancora adesso non capivo perché se l’era presa così tanto per uno stupido battibecco. Abbassando lo sguardo guardai alla mia sinistra, non gli dovevo nessuna spiegazione ed era ridicolo assumere atteggiamento del genere alla sua età! Mica eravamo ancora dei cuccioli! Nessuno dei presentivi sembrava essere convinto della risposta del demone e così intervenii .
“Bene!” allungai le mie braccia al cielo “ invece di perdere altro tempo, perché non ci mettiamo in marcia?” presi per mano i piccoli trascinando i 2 birbantelli “ avanti, arrivati da Kaede vi aspettano una marea di caramelle!!” esclamai ed i bambini andarono in festa.
“ davvero??!!” mi chiesero tirandomi il kimono.
“ Ma si certo” feci strada anche se pesavano su di me gli sguardi di disapprovazione dei due fratelli. Altro che diversi…. Erano più simili di quanto si possa pensare e ve lo dice un’esperta!
“ Aspettate divina Kyoko , ci sarebbe anche quella pallina dolce rossa tra quei dolciumi?” Mi chiese Miroku cercando di raggiungerci con la povera Sango di tenere il suo passo.
“ ma si certo!” lo rassicurai “ ed anche gli orsetti gommosi che piacciano a Sango “ gli feci l’occhiolino.
“ non è che mi piacciono” cerco di negare a braccia conserte “ non mi dispiacciono, tutto qui” arrossi mentre il suo amore la prendeva in giro.
“ p-padrone… aspettatemi..” pensai di udire qualcuno gracchiare dietro di noi ma non ci feci caso.
Io ed i bambini eravamo in testa al gruppo, ben presto saremmo usciti dalla foresta. Rin stringeva la mia mano donandomi qualche sorriso eppure sapevo che una volta finita questa tappa del nostro viaggia non sapevamo cosa ci sarebbe aspettato. Milioni di domande mi giravano per la testa: ‘ quale sarà il mio destino adesso? Quale sarà il prossimo obbiettivo di Naraku? E il mio corpo finalmente sarà immune da quegli attacchi?’ Ma tutto fu spezzato quando un raggio di luce fece breccia tra gli alberi.
“Finalmente siamo fuori!!” esclamarono i bambini felicemente. Uscendo tra gli arbusti fui colpita dalla calda brezza estiva carica degli odori dei germogli in fiore. Il calore del sole riscaldò le mie povere membra accecandomi. Davanti hai miei occhi un meraviglioso giardino si estendeva per miglia e miglia di chilometri. All’orizzonte vi era l’inconfondibile villaggio della anziana sacerdotessa Kaede. ‘Già…’ pensai notando Sesshomaru proseguire ‘ per un inutile scherzo del destino, quell’involucro umano, fui io stessa a liberare dal suo sonno eterno Inuyasha’ guardai il mezzo-demone a qualche metro dietro di me ‘ sembrava che il mio destino sia legato indissolubilmente ai vostri figli, è vero padre mio?’ risi portando lo sguardo al quel cielo così limpido. Passo dopo passo ebbi uno strano presentimento, lentamente stavamo entrando dentro il villaggio.
“ oh, mio dio !!” urlarono la gente “ Demoni!! Demonii!! “ gridarono terrorizzati rifugiandosi verso l’interno del villaggio. Spaventata mi appoggiai al braccio di Sesshomaru. Era peggio di quello che temevo.
“ Ehi fermi, aspettate!!” cercò di farli ragionare Shippo andando in testa al gruppo. Spaventata mi strinsi al braccio del principe dei demoni.
“ Stupidi ma che fate!!?” esclamò Inuyasha tra il caos della folla. “ siamo noi!!” insistette confuso senza essere ascoltato.
“ presto chiamata la saggia Kaede!!” strepitò qualcuno. Vedere tutta quella gente scappare e nascondersi nelle proprie case in preda la panico mi si strinse il cuore. Le urla delle madri; i pianti dei loro bambini venir trascinati in posti sicuri; uomini con zappe e forconi pararsi davanti ai nostri occhi nel vano tentativo di proteggere la propria gente.
“ mammina…” sentii un bambino piangere stretto tra le braccia della propria madre. Mi senti così a disagio, volevo scomparire. Io non intendevo fargli del male…
“ cosa volete mostri!”urlò un vecchio spezzando il silenzio.
“non ci riconoscete?” chiese il monaco all’essere umano.
“ Taci brutta bestia!!” intervenne un giovane alla sua destra impugnando con vigore una piccola falce. Non avrei mai potuto immaginare una reazione del genere.
” toglietevi di mezzo prima che vi ammazzi” ringhiò il mezzo-demone preparando gli artigli. Finalmente un rumore di zoccoli spezzò la tensione. Kaede entrò in scena in sella al fido cavallo rallegrando i poveri concittadini ignari della verità.
“ cosa sta succedendo?” scese dal suo destriero squadrando noi tutti con il suo unico occhio.
“ Somma Kaede!” richiamarono in coro la loro eroina. “ vi prego aiutateci” insistettero i giovani in difesa del villaggio.
“ finalmente qualcuno con cui parlare” portò Inuyasha le braccia incrociate dietro la nuca “ potresti dire a questi idioti di finirla?” guardò gli umani infastidito ma la vecchia sacerdotessa non gli presto attenzione. Il suo occhi si poggio su la mia figura e su quella di Sesshomaru , intimorita strinsi la presa su lo youkai.
“ taci fantoccio!” urlò contro il mezzo demone. “ Uomini manovra difensiva n.4!” tuonò improvvisamente spiazzando tutti noi. Delle corde provenienti dalle case legarono tutti ma per la prontezza di riflessi di Sesshomaru le cime non arrivarono neanche a sfiorarci. Schiantato brutalmente per terra il povero Inuyasha, legato come un salame inveii contro la vecchio “ Ma sei forse impazzita?? Aspetta che mi libero lurida vecchiaccia e ti faccio vedere io!!” cercò di divincolarsi.
“ Taci, demone! “ disse la miko molto infastidita “ e voi avete finito con questa inutile farsa?” chiese a Sesshomaru con disprezzo. “ anche sotto cento illusioni, non darò la vita per mia sorella, sia chiaro!” esclamò decisa più che mai caricando l’arco.
“ Aspettate signora Kaede!! Non è come pensate!!” esclamò Sango stretta tra le corde.
“ Tks..” soffiò Sesshomaru pronto ad estrarre la sua Bakusaiga e sapevamo benissimo le conseguenze che avrebbe portato. La terra si sarebbe macchiata solo di sangue e distruzione.
“ luridi servi di Naraku, scomparite!” esclamò caricando nel suo arco una freccia con i suoi uomini urlare pronti alla battaglia. Da lì in poi tutto si svolse in pochi istanti.
Il prima ancora che la Kaede potesse scoccare la sua freccia di Hama , un bambino venne sbalzato via tra la folla. Il piccolo, spaesato e piangente, si trovò tra le due fazioni.
“ Mamma!!” Invocò l’aiuto di sua madre ma quegli umani non accennavano di fermarsi. Istintivamente abbraccia a me piccolo urlando un : “ Basta!!” tuonai sperando che mi ascoltassero. Kaede sembrava essere interdetta su cosa fare esattamente come alcuni contadini ma proprio quando sperai che fosse tutto finito vidi una freccia carica di un impressionante potere spirituale sfiorare la guancia di Kaede e digersi a tutta velocità contro di me.
“ muori demone.” Sussurrò una voce in quel momento. Ero troppo tardi, non avrei mai potuto evitare la sua traiettoria. Abbracciando il piccolo decidi di fargli da scudo umano… Sarei stata purificata a morte…. Tutti i miei amici invocarono il mio nome mentre io attendevo pazientemente la morte ma un odore mi fece trasalire. Aprendo i miei occhi vidi il principe dei demoni davanti ai miei occhi e prendendo la freccia nella sua mano la polverizzò come niente. Solo un grande youkai prescelto dai Kami poteva possedere tanto potere… Voltando il suo viso verso vidi nei suoi lucenti occhi d’oro risplendere di felicità.
“ Vi ringrazio signora….” Mi guardò il mio protetto “ ma voi….voi non siete Kagome?” chiese accarezzandomi fece sussultare la folla.
“ K-Kagome?” balbettò incredula la vecchia miko con i bambini e le madri far capolino dalle loro casupole.
“ Kyoko! State bene!!” appena liberò Shippo balzò su la mia spalla. “ Satomi, che cosa ci fai qui?” domandò infastidito all’umano.
“ Shippo, ciao” lo salutò stringendolo a se.
“ ma insomma, ti rendi conto che stavi per morire imbecille!!” lo ammonì dandogli un colpo in testa. Già tutti erano liberi dalla loro prigionia.
“ ahio!!! Non essere cattivo con me!!” piagnucolò facendo cadere a terra il demone volpe.
“ Voi siete davvero Kagome?” incredula chiese l’anziana umana vestita con un saio bianco e rosso.
“ i-io “ balbettai tenendo in braccio il bambino umano.
“ e così quello scarto della mia reincarnazione altri non era che un demone sotto mentite spoglie” una voce disgustosamente conoscente si avvicinò alla sorella minore. “ certo che è un straordinario scherzo del destino “ rise amaramente sembrava essersi ripresa più che egregiamente. “ non è vero , mia cara?” Quella maledetta aveva tentato di uccidermi per la centesima volta ma non avrei potuto fargliela pagare.  Sesshomaru bramava quanto me di tranciarle la testa.
“ Come osate mancare di rispetto alla Signorina Kyoko, voi vile non morta!” intervenne Myoga inaspettatamente. “ vi dovreste solo inchinare!”  ribadì furioso la pulce.
“ io inchinarmi davanti ad un demone?” rise di gusto per poi voltarsi “ Non fatemi ridere “ concluse camminando per il villaggio.
“ Kikyo” pronunciò Inuyasha esterrefatto dalla sue parole.
“ Sorella, ma dove andate…” soffiò la povera Kaede.
“ ma voi siete davvero da signorina Kagome?” si avvicinarono due bambini per mano.
“ Tori, Ai “ li chiami per nome e tutti il bambini del villaggio accolsero entusiasti del mio ritorno.  Erano così felici della mia nuova forma canina ma l'unico infastidito era Sesshomaru che non gradiva vedermi tra tutti quei infimi umani.
“ Potresti spiegarmi?” chiese Kaede dandomi una mano per alzarmi da terra…
“ è una storia molto lunga…a dire il vero Kaede…” mossi la mia coda dove vi si erano aggrappati 3 bambini, si erano infatuati di quella nuvoletta batuffolosa. Ero così ci dirigemmo alla capanna dell’anziana donna con un occhio solo per far il resoconto di tutto quello che era accaduto fino a quel giorno.




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“ mia signora!!! Mia signora!!!” urlò qualcuno a gran voce. “ mia signora!!” entrò nella sala dei ricevimenti spalancando il portone. “ Mia regina!!” esclamò ricadendo su le sue ginocchia senza fiato.
“ che cosa succede?” guardai il mio suddito dall’altro del mio trono. “ vi sembra il modo di presentarvi al cospetto del vostra padrona?” lo ammonii alzandomi mentre le guardi si avvicinarono a lui pronte ad un mio comando a tranciargli la testa.
“ Perdonatemi mia signora “ rialzò il viso “ M-Ma l’oracolo…. L’oracolo…..” balbetto in preda al panico.
“parla cosa è successo Hitomi-Hime?” balzai e lo presi per la gola.
“ lei… lei è morta mia signora…” disse in lacrime. “ l’hanno uccisa e la voce è giunta alle nostri reggimenti pochi giorni fa…” Sentendomi senza forze lasciai quel povero ragazzo in terra. “ è stato un massacro dove sono sopravvissuti pochissimi superstiti.” Chinò il capo “ la signora non ha avuto scampo….per sfortuna…”
“ Tks, finalmente hanno fatto tacere quella pazza” risi voltandomi al mio trono “ era questione di tempo” risalii su per le scale “ qualcuno non avrò gradito una sua previsione e gli avrò tappato la bocca”
“ M-Ma  m-mia si-signora” balbettarono le mie ancelle con preoccupazione.
“ mi stupisce solo che ne sia venuta a conoscenza solo adesso!” tuonai improvvisamente lanciando contro quell’inetto i miei lame di luna.
“ vi chiedo perdono mia signora” chiese perdono. Erano solo ferite superficiali , sarebbe sopravvissuto perfettamente. Non potevo credere anche quella stupida avesse lasciato questo mondo, eppure sembrava così  invincibile, possibile che non avesse previsto la propria fine?
“ E così…. La cara la vostra cara Hitomi è tonata negli inferi” intervenne la voce di quel maledetto. “ Non è vero, vostra maestà , Kogane” attraversò la sala con quel maledetto ghigno in volto.
“Shuryō-Kan” si mise sull’attenti le guardie vedendo quello che vecchio bastardo fermarsi  al qualche metro dall’emissario ferito. Lo odiavo con tutto mio essere.
“ E dire pochi lustri era venuta a farvi visita “ mi guardò con i suoi maledetto occhio accusatori.
“ Tks” mi voltai dandogli le spalle. Stava forse insinuando che fosse stata colpa mia!!? Era ridicolo. “Mandate a chiamare:  Rey, Akira, Haruko e Taisuke” annunciai ai miei uomini “ dite che la loro signora lì aspetta nelle sue stanze “ soffiai dirigendomi alla porta che conduceva al grande palazzo principale.
“ come desidera “ risposero le mie fedeli guardie mentre quel maledetto sguardo accusatorio pesava ancora su le mie povere membra.
 



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Traduzione: 

Shuryō-Kan: Signor Comandante
Hitomi: Occhi Belli.
Kogane: Oro
-Hime: principessa, nobilissima ( titolo nobiliare di rango molto alto)


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Capitolo 36
*** Cpt 34: Kikyo ***


Dopo aver raccontato la mia storia...
“ Quindi è così che sono andate le cose” spezzò il silenzio Kaede poggiando la sua tazza di tè sulle sue ginocchia con accanto la sua adorata sorella.
“ esattamente “ annui silenziosamente aspettando un responso. Dopo essere stati accolti in casa dell’anziana donna le raccontati tutto quello che era successo e perché fossi un demone.  Ero seduta accanto a Sesshomaru , Jaken e i bambini.  Inuyasha era poggiato alla parete vicino alla porta d’ingresso a braccia conserte.
“ Tks, avrei dovuto capirlo fin da subito che eravate un demone” mi guardò dritto negli occhi.” Era impossibile che un inetta come quella donna potesse essere considerata la mia reincarnazione” ebbe il coraggio di dire quella lurida non morta. A quelle parole persino Kirara ringhiò contro a quella inutile serpe. Se non fosse stato per Inuyasha gli avrei tranciato la testa di netto in un attimo.
“ Questo tè è davvero ottimo “ intervenne improvvisamente Miroku cercando di sviare la conversazione.
“ già, che erbe avete utilizzato ?” proseguì Sango seduta accanto al monaco.
“Anche io sono davvero sollevata di non essere associata ad un'essere come voi “ commentai poggiando la tazza sul pavimento di legno “ Kaede, il vostro tè era davvero eccezione” chinai appena il capo ringraziando l’anziana donna.
“ v-vi r-ringrazio “ balbettò la miko imbarazzata.
“ come osi parlarmi in questo modo, lurida bestia!” esclamò quella pazza e nel modo di andarmi addosso rovesciò i bicchieri di tè poggiati sul pavimento.
“ Kikyo! Fermati!” esclamò Inuyasha cercando d'intervenire. Alzai i miei occhi e prontamente Sesshomaru bloccò quella femmina umana per le mani.
“Cosa credi di fare tu?” urlò contro il principe che senza esitazione la lanciò sul suo adorato mezzo-demone. Tra i sussulti dei presenti i due caddero in terra. “ maledetto…” inveii rialzandosi con l' aiutato d'Inuyasha.
“ Cerca di tenere a bada la tua fetida umana, altrimenti sarò costretta ad fare in modo che non possa mai più tornare al mondo dei vivi” avvertì il fratello minore gelidamente.
“  che vorresti dire con questo??!” ringhiò contro allo youkai.
“ Sesshomaru, Inuyasha “li chiamai come una madre fa con i propri figli. “ Sedetevi” ordinai ai miei fratelli “ questo riguarda solo me e questa morta” insistetti irremovibile aspettando con impazienza che quei 2 si facessero da parte.
“ Morta!!” urlò quella pazza superando Inuyasha  “ Tu sei morta quanto stupido demone!!” mi gridò contro mancandomi di rispetto. Non potendomi più trattenere la presi per la gola e la spinsi contro una delle pareti della baracca.
“ morta?” sibilai a qualche centimetro dal suo viso “ come osi tu mancare di rispetto a Me?” sentii l’ira farmi ribollire il sangue “a quanto vedo ti siete ripresa benissimo” gli feci notare schernendola “Maledetta, sono io che ti ho ridato la vita; sono io che ti ho fatto ricongiungere al tuo mezzo-demone; sono io che ho curato le tue ferite più e più volte“ sentii le mie pupille infiammarsi come il mio corpo “ Lurida bestia irriconoscente, nonostante tutto ciò che fece per te quella donna umana gli donasti solo odio e disprezzo “ leccai le mie zanne pregustando il momento di poter spezzare il suo fragile collo di argilla, desiderando di eliminare per sempre da questo mondo “ a differenza tua, io, non sono mai morta “ gli rammentai divertita “ ti senti un dio?” risi di gusto sentendola tremar di paura.
“ lasciami!” prese la mia mano facendomi sentire il suo Mana ( forza spirituale).
' Questa stupida cerca davvero di uccidermi con così poco?' pensai vendo quella matta sforzarsi ma era tutto inutile. “ faresti meglio a tacere” ghignai mostrandogli cosa significasse possedere del vero potere “ perché io, da adesso in poi, sarò il Tuo Dio” strinsi la presa sulla sua trachea “ E se non obbedirai al tuo padrone, divorerò la tua inutile anima “ sussurrai al suo orecchio per poi gettarla in terra.
“ me la pagherai per questo Kagome!” cercò di rialzarsi e com’era prevedibile Inuyasha accorse dalla sua amata donna-cadavere.
“ Io non sono Kagome.” Bloccai la trasformazione tornando al mio stato normale. “ Il mio nome è Kyoko. La principessa Kyoko” ripetei a quella vipera infame.
“ sorella ma cosa fate?” chiese Kaede andando da quest'ultima che gridava come un ossesso. “ perché state aggredendo la sorella maggiore di Inuyasha?? “ domandò preoccupata sperando che riacquistasse la ragione“ siete forse impazzita!!” esclamò mentre i bambini e i miei amici umani si avvicinarono a me costatando che stessi bene. " o dio ma sei ferita!!" fridò la vecchia guardando il collo della morta.D'un lampo non so cosa scatto in me, forse le urla di quella donna.. Guardando le mie mani e vedendo Inuyasha così preoccupato mi si strinse il cuore.
‘ che cosa ho fatto?’ pensai sentendomi morire, non avrei mai dovuto reagire in quel modo. Mi sentivo così in colpa.
“ Kikyo, ti senti male?” chiese Inuyasha poco prima che potesse svenire tra le sue braccia. Aveva delle tremende bruciature tutto intorno alla trachea.
‘io, non volevo fargli del male…’ pensai sentendomi in colpa e non potendone più scappai via per la foresta… Non potevo sopportare vedere Kaede e Inuyasha guardarmi con i loro occhi accusatori. Anche se Shippo e gli altri tentarono di fermarmi, tra le lacrime balzai tra gli alberi.  Non avrei dovuto fuggire, forse era stata debole ma era inutile far finta di niente nulla. Quella maledetto involucro umano aveva lasciato un segno indelebile dentro di me. Senza neanche saper come mi ritrovai davanti una fonte. Sciacquandomi il viso lo lavai via le mie lacrime. Quella inutile non-morta avrebbe fatto bene a rimanere al suo posto. Non avevo più intenzione di sopportare nuovamente quell’inutili comportamenti.Mi si strinse il cuore. Quella maledetta femmina umana, anche dopo tutto quello che aveva fatto, mi mostrava il suo disprezzo, la sua rabbia e il suo odio. Odio e sempre è solo odio. Non era colpa mia se per fare la stupida aveva perso tutto, io non le avevo mai rubato nulla. Né il suo Inuyasha, né la sua vita, né suo aspetto, né la sua anima. Finalmente quella putrescente umana avrebbe dovuto guardarsi bene dall’osar rivolgermi i suoi occhi perché l’avrei uccisa con le mie stesse mani. Stupido essere irriconoscente e senza pudore né virtù! Prostituta altezzosa senza fama né gloria!! Ero stata io a riportarla in vita. Ero stata io a ridarle un corpo. Ero stata io a ricongiungerla al suo mastino. Una volta per tutta avevo la conferma che io sono Kyoko ma bensì la principessa Shioru. Se senza di me quella donna era solo un ammasso di vermi. Quante notte quella Kagome aveva versato le proprie lacrime credendo a quella pazza… fino all’ultima sera di quella menzogna creata per tornare a questo mondo! Eppure dalla mio ritorno avrei reso io quella bestia in lacrime. Stringendo il pugno promisi a me stessa che non avrei mai più permesso a quella umana di distruggermi, sarebbe stata l’ultima volta. Se avrei sopportato la sua presenza l’avrei fatto solo per Inuyasha e per il sentimento che mi legava a lui. Perché , oltre ad essere la persona che amava quel simulacro umano, era anche la persona che mi era stata vicino e mi aveva protetto. Per questo motivo volevo stragli vicino, per uno debito che avevo nei suoi confronti. Improvvisamente sentii l’odore del principe dei demoni provenire dagli alberi dietro di me.
“ Sesshomaru “ lo chiamai vedendolo uscire dagli arbusti. “ sei qui?”  cercai di non far capire che avessi pianto.
“ non dovete portar pena quella morta” mi si avvicinò “ quell’essere molto presto tornerò al suo mondo, il suo odio per i viventi è indiscriminato e stupido “ spiegò il saggio demone dall’alto della sua altezza “ Avete solo prolungato il soggiorno su questa terra “ sfiorò la sua lama “ e meglio che i vostro animale tenga a bada la sua putrida donna perché io non sarò così magnanimo se oserò riavvicinarsi a voi “ facendomi dipingere sul volto uno stupido sorriso. “ voglio che sia chiaro “ sibilò osservando davanti a se.
“ si” annuii rialzandomi “ ti ringrazio tanto Sesshomaru-onii-san” chinai appena il capo sperando che accettasse la mia riconoscenza.
“Tks, Non ditelo nemmeno” mi diede le spalle infastidito.
‘ a sii!!’ pensai infastidita , non poteva davvero fare la persona altezzosa con me!! “  hai ragione”  gli saltai sulla schiena  intrecciando le mie braccia al suo collo. E poco prima che potesse voltarsi per mostrare il suo disappunto, gli diedi un bacio sulla guancia cogliendolo di sorpresa. Lo spiazzai tanto che non riuscii più a parlare.  “ Quanto mi sei mancato fratellone-amoruccio” lo strinsi fortissimo strusciando la mia guancia sulla sua e quello stupido pietrificandosi divenne tutto rosso. “Koinuai !!!” lo chiamai con il nomignolo che tanto detestava mentre lo stringevo a me.
“ Kyoko” mi richiamò severamente cercando di farmi smettere.
E sorridente “ non sei felice di riavere la tua adorata sorellina?” gli chiesi in lingua nella nostra lingua madre.
“ Tks, finitela” mi rispose severamente dirigendosi verso il villaggio.
“ guarda, il tramonto Onii-Sense…” Mi poggiai alla spalla notando che i raggi di sole ormai erano di un arancione brillante. Nuovamente la luna stava sorgendo per dominare sovrana nel cielo stellato. Un altro giorno era finito senza neanche rendercene conto.

 
 
 
  
 
 
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Aspettai fuori dalla capanna della vecchia Kaede sperando che mio fratello fosse riuscito a riportare indietro Kagome. Avrei voluto raggiungerla ma Kikyo mi impedì di farlo per le ferite che aveva riportato al collo e proprio in quel momento notai che le ferite precedenti non si erano ancora rimarginate. Solo cielo poteva immaginare quanta rabbia e dolore provasse la sua anima ma non avrebbe mai dovuto prendersela con Kagome. Mi rendevo conto che se avesse continuato a comportarsi in quel modo le parole di Sesshomaru si sarebbe esaudite. “ Cerca di tenere a bada la tua fetida umana, altrimenti sarò costretta ad fare in modo che non possa mai più tornare al mondo dei vivi” mi avvertì  gelidamente il demone.  Fortunatamente Kikyo si addormentò subito dopo quel litigio.
Ma nonostante quello stupido comportamento infantile non riuscivo ad odiarla. Kagome era sempre stata buona e gentile ma lei non avrebbe dovuto sfidare la sua pazienza. Anche se l’amavo con tutto il cuore non gli avrei dato ragione e sapevo che me né avrebbe fatto una colpa. Adesso mi ritrovavo a scegliere tra la donna che amavo e la ragazza che amai e che non è altri che mia sorellastra demoniaca.
Ero più confuso che mai!! Io non ero fatto per fare grandi ragionamenti!! Mi scoppiava il cervello!!!
“ non è ancora tornata?” chiese Kaede con i gli altri sbirciare dalla porta.
“il padrone tornerà, non lascerebbe i suoi servitori qui senza alcuna ragione” intervenne quel rospo annoiato. Per un volta dovetti dare ragione a quel piccolo coso informe, infatti Sesshomaru e sua sorella stavano tornando l’uno di fianco all’altro. Mi si sentii sollevare, non sembrava essere arrabbiata ma conoscendolo non si poteva mai sapere. Una volta cenato  di gusto io tenevo sempre sott’occhio Kikyo. Ancor prima di rendermene contò fu divenne notte tarda. Kagome era poggiata sulla spalla del fratello.  Improvvisamente si avvicinò, non avevo idea di cosa avesse in mente a dire il vero..
“ Kagome… io ti chiedo scusa..” tentai di dire poco prima che lei accarezzasse la fronte di Kikyo.
“ non devi farmi tu le sue scuse” mi disse mentre Sesshomaru voltò il suo viso alla sua destra con disappunto.” Non volevo fargli del male”  sfiorò il collo della mia amata miko e come per magia quelle ustioni scomparvero.
“ m-ma c-come…?” balbettai incredulo. In quell’istante vidi la malinconia trasparire dalla sguardo della demonessa… sembrava provar pena per lei e per la sua anima.  Poi non so cosa disse esattamente ma prendendo la sua mano pronunciò una specie di formula magica concentrandosi su Kikyo. Nel momento stesso che riaprì i suoi occhi però non vidi le sue iridi e mi vennero i brividi, pensai che sarebbe diventata quella donna dai capelli biondi. Quando batté palpebre riapparvero e pensai di essermi immaginato tutto.
“ tieni le sue mani, si sveglierà presto” mi disse poggiandole su quella della povera donna. In quell’istante mi sembrarono così calde come se avessero riacquistato la vita. Senza aggiungere altro tornò al fratello e immediatamente si addormentò sulla sua pelliccia bianca del demone.
“ Tks, idiota” commentò Sesshomaru e poggiando la ragazza sul suo petto avvolse la sua coda tutto intorno a loro. Ma non risposi, sapevo infondo al cuore che ancora una volta Kagome aveva salvato dalla morte la mia adorata Kikyo e non l’avrei mai ripagata abbastanza. L'alba stava sorgendo ed accarezzando il viso si destò dal suo sonno.
" Inuyasha... sei tornato?" domandò un po' assonnato fissandomi con i suoi dolci occhi.
" si sono qui..." la vidi sorridere esattamente come un tempo...…

 

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Capitolo 37
*** Chapter extra: Doujinshi to be continued. ***


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Story Notes:

IN L A V O R A Z I O N E . . .



Ciao a tutti! pubblicherò il prossimo capitolo giorno 25 marzo 2015, non mancate. Cmq Al Prossimo aggiornamento!! non mancate mi raccomando! e non dimenticate di lasciarmi qualche recensione, please ^_^ è già passato un anno e come potete vedere mi sono rimpresa un po' e be questo capitolo diventerà un chapter extras dopo vi presenterò la prima pagina del doujinshi fatto su questa fantastica fan fiction che ha riscosso molto successo, un saluto a tutti al prossimo aggiornamento

Spero vi piaccia ^_^, si l'ho fatto tutto proprio io ! attenzione l'opera è di Rumiko Takahashi, supportate gli originali. ciao, ciaoo ;)

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Capitolo 38
*** Cpt 35: Speranza ***





Author's Chapter Notes:
Salve a tutti giorno 25 marzo 2015 pubblicherò il prossimo capitolo, per chi non abbia prestato attenzione in questi ultimi giorni ho aggiornato la Fan Fiction.
Potrebbero essere cambiate alcune cose tra cui particolari,tempi verbali, soggetti ecc... che non c'erano prima ( l'ho ritoccata in quest'ultimo periodo all'inverosimile )
Vi ho deliziati con un immagine fatta da questa aspirante scrittrice ma tutti i diritti sono dell'autrice originale. La data di scadenza prevista sarà 25 marzo 2015 anche per la  conclusione dell'intera revisione. 

Ps: lo so, sono una brava ^w^

Kiss kiss Eriet!

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Dopo quello strano episodio Kikyo sembrava letteralmente un'altra.  Quello stesso giorno, quando Kagome si svegliò dal suo sonno, la mia amata miko chiese umilmente scusa alla sua salvatrice. Sesshomaru stringeva tra le sue braccia la sorella non credendole alla parole della mia donna. Eppure la sorella minore dell' Inuyoukai, con un semplice sorriso, accettò le scuse della sacerdotessa Kikyo.
“ non devi chiedermi perdono…” sospirò la demonessa con stanchezza mentre mio fratello non dava segno di cedimento.
Furono queste le ultime parole di Kyoko stretta dal suo principe. Quanto odiavo mio fratello.
‘I legami familiari tra i demoni sono molto labili. . .’ recitò una voce dentro di me torturandomi.
“ ike!” esclamò tra gli alberi qualcuno spezzando i miei pensieri. Nascosto tra le fronde finalmente vidi quei due.
“ Sta volta non mi batterai!” gridò Kyoko fermando con entrambe le sue naghinate il colpo di Sesshomaru.
Più ci pensavo e meno potevo concepire una relazione tra i 2. ‘La purezza si ottiene solo dai consanguinei. . .’ Ricordai ancora una volta le parole di quella pazza. .
Tanto tempo fa, quando ero solo un cucciolo, avevo già fatto la brutale conoscenza del mio adorato fratellastro. All'inizio pensai che fosse una persona di buon cuore che mi aveva salvato da un gruppo di demoni... Mai poi mostrò la sua vera natura. Se non fossi riuscito a scappare mi avrebbe trucidato senza troppi complimenti. Ero solo un bambino a cui mancava la sua mamma al tempo e non conoscevo il mondo. Gli sguardi pieni di orrore, disgusto, collera e repulsione furono per le la normalità. In breve tempo cominciai a lottare per la mia vita ed a reagire per sopravvivere. " o uccidi" mi disse Sesshomaru quel giorno " o sarai ucciso" quelle sue maledette parole mi ronzavano ancora in testa. Costantemente in fuga da demoni e cacciato dagli umani, un giorno, feci la conoscenza di una donna che altro non era che una strega. Impaurito e terrorizzato dalla brutalità del mondo pensai d'essere al sicuro nella sua casa ma ovviamente non era così. Nessuno può amare un mezzo-demone se non chi li mette al mondo. Compresi questa verità nel peggiore dei modi. La vegera una notte mi parlò di mio fratello poco prima che quella pazza tentò di usarmi per una delle sue pozioni e cose di quel genere. Una crudele verità si celava dietro Sesshomaru ma io ero solo un bambino. Onestamente non avrei mai voluto sapere tutto questo.
“ ne siete così sicura?” si respinsero entrambi facendomi tornare prepotentemente nel presente.
“ con chi credi di parlare, principe?” Kyoko puntò la lama bianca verso il fratello.
“ Tks” ghigno quel mostro di Sesshomaru. “ sono stupito della vostra capacità di recupero, sua maestà” la guardò dritta negli occhi con sfida. “ ma ciò non significa che siete in grado di battere me, il vostro maestro.” Soffiò seriò più che mai.
‘ tuo fratello è solo frutto d’un incesto. . . ‘ quella verità mi trafisse facendomi sentire sempre più male.
‘ no sta zitta!!” scossi la testa sperando che uscisse dal mio cervello.
“ Vi propongo una sfida allora.” Fece un sorriso la ragazza dando le spalle al suo sfidante. “ che ne dici, Koinuai?” portò le sue braccia dietro di se. Non avevo idea di cosa fosse un Koinuai ma Sesshomaru cambiò completamente espressione. Mi sembrava molto infastidito. “ allora?” inarcò il busto, tanto bastava per vedere il fratello sotto sopra. Non avevo idea che adesso Kagome fosse snodabile.
“ Molto bene, se la vittoria sarà mia, non dovrete mai più chiamarmi in quel modo così sciocco” rispose il principino cercando di contenere la sua ira ma fu tutto vano.
“ va bene” poggiò le sue mani a terra così d'alzandosi in verticale. “ se vincerò io invece, caro fratellino adorato “ camminò sulle mani così d'avvicinarsi a lui. “ dovrai farmi un sorriso “ disse ritrovandosi all’improvviso a qualche centimetro dal suo viso. Sesshomaru era stupito tanto quanto me.
“ so-riso?” ripeté lui con gli occhi spalancati.
“ ah, ah” lo guardò negli occhi accennando un sorrisetto “ non dirmi, che non sai più come si fa” si avvicinò alle sue labbra e istintivamente mi avvicinai non credendo ai miei occhi. Il gelido principe dei demoni sembrava essere paralizzato.
‘ Erano fratelli‘ quelle parole echeggiarono senza controllo nella mia mente. Avevo il cuore in gola. Sperai che tutto questo fosse un incubo. Che cosa voleva fare Kagome?!
‘ non è Possibile!! ‘ pensai non capendo che razza di intenzioni avesse la ragazza.
“ che ne dici?” poggiò un dito sulle labbra di Sesshomaru divertita. In quel preciso istante persi l’equilibrio e caddi rovinosamente per terra.
“ che cosa è stato?” sentii la voce della mia sorellastra avvicinarsi a me.
“ ahi , ahi … la testa!!” mi rialzai tenendo in capo tra le mani.
“ che cosa ci fai qui? “ esclamò Kagome molto arrabbiata “ ci stavi forse spiando!?” mi indicò furiosa come fossi un ladro.
“ grrr!! Stavo passando di qui per caso!" le spiegai irritato a morte. “ e tu più tosto!?” la imitai fuori di me“ che stavi facendo con Sesshomaru si può sapere!?” Tuonai severamente.
“ ci stavamo accordando per una sfida!!” mi rispose lei a tono.
“ non mi sembrava proprio!” l’ammonii con più ira. Doveva dirmi la verità.
“ che vorresti insinuare?” ringhiò Kagome stringendo un pugno “ non mi dirai che sei geloso perché passo molto tempo con tuo fratello invece che non te” ghignò divertita spiazzandomi.
“ C-C-COSA!?” Mi sentii avvampare. “ ma di cosa stai parlando brutta idiota!” gli urlai contro sperando che mi dicesse il vero.
“ si sa che i bambini più piccoli sono gelosi dei rapporti che hanno i grandi fra loro” iniziò a ridere la deficiente.
“ mi stai PRENDENDO IN GIRO!?!” bruciai di rabbia letteralmente.
“ avanti bambino, non ti preoccupare, poi giocheremo insieme” si rotolò per terra sghignazzando.
“ ORA TI FACCIO VEDERE IO BRUTTA STUPIDA!” mi scagliai su di lei “ SanKountessuo!” ma la mia sorellastra schivò subito il mio colpo per poi cadere in verticale.
“ permaloso” sorrise la demonessa dalla stella bianca “ ma…” portò la sua attenzione dietro di se. “Koinuai, dove stai andando?!”  si rimise sulle sue gambe frettolosamente vedendo Sesshomaru andar via. “ aspettami!!” lo inseguì anche se mi sembra un comportamento, come dire.. ANormale...?!
“ aspettami” li raggiunsi immediatamente, non mi piaceva affatto che stessero da soli.
Koinuai, perché siete scappato?” lo richiamò la principessa come una bambina offesa. “ rispondimi,” lo prese per un braccio. “ insomma e la sfida?!” esclamò mentre io li affiancai sospettoso. Non avevo idea di che rapporto avessero i due ma una cosa era sicura, se il Principino si fosse avvicinato a lei l'avrei ucciso.
“ andiamo” disse semplicemente Sesshomaru facendo finta che non fosse mai accaduto nulla.
Koinuai, Koinuai, Koinuai “ glielo ripeté più e più volte. Lo stava provocando volontariamente per infastidirlo e come da copione il demone si irritò parecchio .
“ Finitela ” sbottò Sesshomaru verso la sorella. Era spaventoso vedere palesemente le sue emozioni.
Koinuai “ ripeté un ultima volta facendogli un sorriso. Si stava arrabbiando sul serio…
“ ma," mi intromisi mettendomi tra i due" che significa Koi-nu..nua… si, insomma” incuriosito cercai di ripetere quella parola invano. “ c-come lo chiami tu, Kou-qualcosa” cercai una spiegazione da mia sorella.
“ vedi, quando era piccolo, lui...” mi disse alzando un indice davanti a se come una maestrina. All'improvviso Sesshomaru l'afferrò da dietro e gli tappo la bocca.
“ non significa nulla" soffiò lo spiritello maligno " non è vero, mia cara ?” sibilò emanando una strana aura tetra. Mi vennero i brividi. Kyoko mugolò qualcosa tentando di liberarsi. “ andiamo, sarà ora di pranzo” la trascinò via con se.
“ m-ma Sesshomaru!” si ribellò la ragazza tentando di opporsi  ma prontamente il fratello maggiore la caricò sulla spalla come sacco di patate. “ Ma io” cercò di dire e in lontananza udii quel demone sbottare con un:
“ Non Una SOLA P A R O L A.” esclamò senza fermarsi.
“ uff…” soffiò annoiata Kagome come una bambina messa in punizione dal proprio padre.
Sbigottito non avevo idea di cosa fosse successo esattamente….
' A-A-Assurdo ' pensai allibito ‘ avevo solo chiesto u-una cosa…’ chinai il capo sentendomi in una situazione stupida. Tirando un respiro a gran polmoni mi ripesi. Proseguii il mio cammino vero casa. ' certo che sono strani...' dissi fra me e me. Ormai il sole era alto nel cielo, con un po’ di fortuna il pranzo era già pronto. Sentii un invitante profumino ‘ si pranza!’ esultai correndo verso casa di Kaede. Quando arrivai Kikyo era lì fuori che mi salutava in lontananza, finalmente sembrava essere tornata la serenità d'un tempo. . . Il vento soffiò facendomi illudere che da quel momento in poi sarebbe andato tutto per il meglio. . . Ma ovviamente era solo una vana illusione.
 




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Il silenzio regnava sovrano nel grande giardino di fiori. Una calda brezza primaverile mi investiti e, senza accorgermene, un sorriso fece largo nel mio volto. Molto presto i fiori sarebbero sbocciati un'altra volta ricoprendo l’intero palazzo del adorabile profumo degli Iris. Si vedevano appena i piccoli boccioli che ben presto sarebbero sbocciati.
Mi chinai appena accarezzandone uno tra le mie dita.
‘ la lacrime di luna’ ricordai il loro secondo nome con amarezza. ‘ a quel tempo, tutto era così diverso…’ pensai alzando il mio viso al cielo limpido.
“ vengono chiamate così…” disse la mia piccola stella “ perché  sbocciando durante la prima pioggia della sera. . .” mi raccontava  in questo stesso giardino dopo anni di silenzio. Il suo viso era rigato dalle sue lacrime “o dalle nostre lacrime “ disse stringendo quel bocciolo tra le sue piccole dita. Le gocce splendenti caddero, colpirono il fiore ed egli si aprii. . . nonostante il suo pianto pieno di loro ella stata sorridendo per me. . .
‘ piccola mia...’ la strinsi tra le mie braccia più forte che potei. Lei era la mia piccola bambina adorata.

‘Kyoko…’ pensai stringendo quel piccolo fiore con amarezza.
“ siete qui dunque.” Disse quel mostro senza sentimenti. “ non sapevo foste un amante dei fiori” ghigno coperto dall’ombra della pagoda.
“ Cosa fai tu qui?” chiesi stringendo nella mia mano la manica del mio vestito.
“ E’ così che ti rivolgi a tuo Padre.” Soffiò con durezza quel bastardo.
“ mi perdoni, Shuryō-Kan.” Chinai appena il capo.
“ Tks, avrei dovuto distruggerli tutti con le miei mani.” affermò con disgusto Dante.
“ volete negare l’ultimo desiderio di vostro figlio?” trattenni le lacrime di frustrazione.
“ . . . era solo un stupido.” disse con amarezza venendo colpiti da quella brezza. “ solo uno stupido idiota. . .”  commentò stringendo un pugno con rabbia “ha avuto la fine che meritava.” Soffiò disgustato prima ancora d'andarsene.
“ già. . .” senza rendermene conto il mio viso fu pieno di lacrime…Nonostante questo tempo ancora il mio cuore non era guarito da quella profonda ferita inferta dal gran generale cane.
‘Questo. . .’ ricordai le sue parole ‘ questo. . . Kogane,moglie mia’ disse quella notte guardando questo stesso guardino dal finestra del palazzo ‘ sarà la sua tomba. . .’  caddero le sue lacrime per l'adorata figlia ormai perduta.
‘ Tougah!’ lo strinsi da dietro. Eravamo tutti distrutti dalla morte della nostra principessa. D’un tratto vidi qualcosa muoversi in giardino, era il tramonto. Sesshomaru, mio figlio, era lì che fissava il cespuglio di Iris della nostra bambina. Nonostante il suo viso fosse inespressivo dai suoi occhi cadevano le stelle di cui tanto parlava la mia piccola Kyoko.
mia signora” arrivò Akira inchinandosi come sempre.
 “ci avete fatto chiamare?” chiese Rey sempre con molto tatto accanto al suo amico. Subito dopo si disposero allo stesso modo i rimanenti due della compagnia.
“ Akira, Rey, Haruko, Taisuke” pronunciai i loro nomi alzandomi. Loro non erano altro che il gruppo d’elite del nuovo successore. Essi avrebbe un giorno affiancato Sesshomaru alla sua ascesa al potere. Primo tra tutti c’era il figlio del Comandante Supremo delle truppe Shiroi: Rey, un ragazzo dal temperamento tutt’altro che quieto ma era pieno di forza d’animo. Secondo era Akira, figlio del Gran consigliere Takairo, un ottimo stratega. La Terza era Haruko unica figlia del comandante delle guardie reali, Shin. Infine, vi era Taisuke, il figlio illegittimo del mia defunta sorella. Nonostante questo dettaglio il ragazzo, fin da piccolo, era considerato un prodigio probabilmente per via del sangue ereditato dal suo adorato padre.  “sapete perché vi ho mandato a chiamare, non è così?” domandai a 4 ragazzini.
“ b-be è per Kyo-“ rispose la piccola Haruko ma venne interrotta bruscamente da Rey.
“ per verificare le voci che circolano su di una presunta principessa” disse il ragazzo rabbioso guardando Taisuke. “ non dovete temere, uccideremo questo impostore in men che non si dica.” Diede un pugno al terreno. “ per voi e per la memoria della nostra principessa” ringhiò iracondo.” Porteremo la sua testa” sibilò mostrando le sue zanne.
“ Questa è la nostra parola” lo imitò Akira serbando lo stesso rancore.
“ si “ annuirono Haruko e Taisuke.
“ Confido in voi dunque..” chinai il capo congedandoli. Le quattro saette scomparvero nel cielo.
‘Sesshomaru, figlio mio, spero che le nostre preghiere siano ascoltate’ pregai il Dio del cielo guardando l'azzurro nascosto fra quelle quiete nubi bianche. ‘ che questo affronto finisca presto…’ supplicai anche se speravo in cuor mio che lei fosse ancora viva. Quando ella scomparve il compro non fu mai trovato, molti pensarono che venne divorata dai suoi assalitori o che il suo corpo su ridotto in mille pezzi. Sapevo bene che l'idea che fosse ancora viva fosse un assurdità ma era come se il mio stinto mi suggerisse altro... Guardando il piccolo fiore blu essere sbocciato improvvisamente compresi che un miracolo potesse sempre avvenire ben che meno te l'aspetti.





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Traduzione:
Koinuai: Amore di Cucciolo
Akira: Bambina Luminosa
Rey: Legge
Taisuke: Montagna
Haruki: Primavera



To be continued 

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Capitolo 39
*** Cpt 36: Incarico ***


Avevamo appena finito di magiare e il sole era alto nel cielo. Sbadigliai annoiata, poggiata ad una roccia sotto l’ombra di un grande albero d’acero. Era l’ora della siesta finalmente. Sango, Miroku e Shippo stavano parlando animatamente con Rin e Jacken.
Un calda brezza primaverile si alzò accarezzando il mio viso. Adoravo l’estate.
Senza ulteriori indugi avevamo ripreso il nostro cammino. Eravamo tornati alla ricerca di Naraku. Nessuno aveva idea di dove partire, dopo il trambusto creato il giorno della mia liberazione si era creato il caos. Sesshomaru aveva perfettamente ragione, se avessimo costeggiato le rovine della torre saremmo già stati sulla buona strada per trovarlo.  A distanza di quasi 2 settimane ormai era inutile, sicuramente aveva cancellato ogni traccia della propria presenza. Quel mostro era ancora una volta disperso nel nulla. Non sapevamo neanche quale fosse adesso il suo vero piano. Nessuno di noi aveva idea del perché né come fosse arrivato alla verità. L’unica cosa che sapevamo era che gli unici frammenti rimasti fossero nelle mani di Kouga e Koaku. Quel bastardo era ad un passo dal realizzare il suo desiderio del potere supremo e nessuno di noi aveva idea di come fermarlo. Seccata mi sedetti osservando quello stupido di Inuyasha crogiolarsi sopra d’un ramo.
Come al solito Kikyo aveva ci aveva abbandonato. Quella notte, poco prima di partire, la sacerdotessa morta decise di prendere l’acqua per spegnere il fuoco. Nonostante l’insistenza d'Inuyasha, lei vi andò comunque. Dai suoi occhi compresi che quello sarebbe stato un addio, eppure la lasciai andare. La nonmorta sapeva qualcosa e poi… Quando la toccai, quando liberai il suo corpo dall’acido velenoso del nostro nemico vidi qualcosa. Nell' istante in cui Sesshomaru mi prese tra le sue braccia io vidi una scena orripilante. Il suo corpo spoglio e senza vita di Kikyo era legato dalle ragnatele di quel demonio. Dietro di se un occhi color rosso sangue osservava silenzioso aspettando la sua fine. Così quella pazza di dileguò tra le ombre, aveva preso la sua decisione senza tener conto di quella d’Inuyasha. Anche se l’amava, non aveva diritto di farlo soffrire a quel modo. Si stava distruggendo l’anima ancora una volta, lo vedevo e non lo sopportavo. Nonostante la mia condizione; nonostante io sappia, dentro me, che quelle decadi passate come donna umana non facessero davvero parte della mia esistenza… Quei sentimenti, le sensazioni, i sorrisi e i ricordi erano ben nitidi nella mia memoria tanto da farmi star male. Io ancora amavo Inuyasha ma allo stesso tempo… “ Sesshomaru…” sussurrai vedendo la sua figura comparire tra le fronte. Si, nonostante tutto il tempo che trascorse, il mio essere sussultava per colui che un tempo sarebbe dovuto essere il mio futuro sposo. Anche se i miei ricordi fossero ancora raggomitolati in una matassa enorme, i miei sentimenti per lui non furono mai alterati. Accennai un sorriso trovandolo davanti ai miei occhi. Era davvero un gigante al mio confronto, mi ricordava tanto Onii-chan. D’un tratto sentii rantolarmi lo stomaco, mi faceva malissimo.
“Kyoko” mi chiamò per nome preoccupato.
“ ahh” sentii una strana fitta al ventre.
“ dove vi fa male?” si sedette accanto me. Ero piegata in due dal dolore. “ vi avevo detto di non magiare il cibo di quegli stupidi umani” mi rimproverò facendomi sentire una bambina.
“ non è stato il cibo” risposi poco prima che il dolore si calmasse. “ altrimenti tu e Shippo sareste ridotti come me” lo guardi con sguardo truce.
“ Le vostre difese non vi proteggono dalle loro malattie” acido rammentò la crudele verità.
“ Kagome!” Shippo mi salì sulla spalla. “ tutto bene?” chiese mentre gli altri accorsero da me. Odiavo esser sempre al centro dell’attenzione.
“ si, tranquilli" spiegai " un po’ di mal di pancia.” Sorrisi tranquillizzandoli,  non era davvero nulla di grave. Dopo due settimane di cibo, allenamenti e dormite era in perfetta forma. Erano tutti davvero carini a preoccuparsi per me ma ero in grado di cavarmela da sola.
“ secondo me lo fa apposta “ sopraggiunse Inuyasha con le braccia incrociate dietro la testa “ solo per attirare l’attenzione” mi superò seccato dalla situazione.  “ invece di perdere tempo, riprendiamo la nostra ricerca” affermò in fine facendo strada verso le montagne. Era comprensibile il suo malumore, adesso il suo pensiero era trovare Naraku così da ritrovare Kikyo( per l’ennesima volta) . Sospirando mi alzai e lo seguii come sempre facevo in questi casi.
“ avanti” chiamai tutti gli altri “ non perdiamo tempo” cercai di convincerli con un bel sorriso eppure sapevo che a Sesshomaru la cosa non piacesse affatto. Girammo per tutto il giorno per quegli alberi ma non trovammo nulla. Calata la sera, scesi dalla sella di Ah-Houn e vidi in lontananza un villaggio di umani.
“ e se chiedessimo ospitalità?” domandai alla compagnia.
“ dimenticate che siamo demoni” rispose il principe annoiato ondeggiando la sua coda bianca in segno di disapprovazione.
“ ha ragione, appena ci vedranno avranno paura di noi” intervenne Inuyasha tristemente.
“ Tks, sciocchezze.” Soffiai dirigendomi al villaggio ‘ demone o meno, questa notte dormiremo in un vero letto.’ Pensai correndo verso gli umani.
“Divina Kyoko, ma dove andate?” sentii la voce di Miroku in lontananza mentre io vagavo tra le case. La luna stava per sorgere. Arrivata in prossimità di una casa vidi qualcosa per terra luccicare. Era vero e proprio oro.
“ aspettaci Kyoko!” mi chiamò Sango. Bussando alla porta della locanda mi ritrovai i 2 fratelli accanto a me.
“ buona s-se..” balbettò una anziana grassoccia preoccupata a morte.
Be… Dopo un paio di urla e forconi, una volta che offrii l’oro , trovato a qualche passo dalla dimora tutto fu dimenticato. Dopo una succosa cena di carne al sangue fui decisamente piena e pronta per andare a letto. Prendendo i bambini sotto braccio mi distesi sui nostri Futon messi uno accanto all’altro. Era così bello sentire il calore di un letto per la notte. Shippo e Rin si addormentarono di botto così come Sango e Miroku. Inuyasha, accanto alla porta, osserva la luna splendente. Sesshomaru era rimasto fuori con Ah-Houn di certo questo era troppo per lui. Non riuscii a dormire per tutta la notte, il tormento di sentirlo così lontano mi dilaniava da dentro. Quando si alzò l’alba non ne potei più e mi alzai.  Aprii la porta ed uscii per andare verso il giardino.
“ Dove vai?” Inuyasha mi inseguì preoccupato.
“ da tuo fratello” soffiai quando mi scontrai contro qualcosa. “ ahi” mi toccai la fronte ma qualcuno mi sorresse per impedire che cadessi in terra. “S-Sesshomaru?” domandai stupita.
“ dove stavate andando così di corsa?” chiese lasciandomi come se nulla fosse.
“ chiedo scusa, fratello”  mi inchinai preoccupata ed imbarazzata. D’un lampo sentii tutti raggiungerci
“ visto che siete tutti svegli, non vedo motivo per rimanere” mi diede le spalle lanciandomi un ultimo sguardo.
“ si” annuii camminando accanto a lui “ ma prima la colazione” lo presi per il braccio ridendo divertita. Non importava se fossero passati mille o duecento o un intera vita… nulla era cambiato tra di noi e nessuno lo avrebbe potuto permettere. Vedendo il suo viso appena arrossato mi chiesi che fine avessero fatto gli altri e se, primo o poi, avrei avuto l’occasione di rivederli.
 
 
 
 
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Nel fra tempo nel cielo limpido. . .  
 




“ Rey, ma sei sicuro che sia da questa parte?” Mi chiese quell’idiota di Haruki a cavallo del suo Taisuke.
“ si!” esclamai senza smettere di solcare di cieli.
“ uff...” si lamentò la demonessa poggiando la testa sulla criniera del suo adorato. “ ho bisogno di mangiare” continuò quella sciocca con le lacrime agli occhi.
“ Insomma, stiamo cercando di fare una cosa seria” mi voltai cercando di colpirla con una zampata.
“Ehi, tieni giù le mani” ringhiò quell’inetto del suo destriero afferrando tra le sue zanne il mio arto.
“ Rey, Calmati” intervenne Akira dividendoci con una codata.
“ siamo in viaggio da sette giorni” soffiò la femmina con la luna sulla spalla sinistra. “ ho bisogno di carne” sbavò senza forze.
“ sciocchezze” intervenii poco prima che il mio stomaco si fecesse sentire. Anch’io avevo fame.
“ E allora” il demonio dalla luna sull'atlante  “anche il figlio del comandante supremo muore di fame” disse al mio orecchio perdendo quota.
“ taci, bestia” ringhiai seguendo lui e Akira. Simultaneamente tornammo alla nostra forma innocua, anche se era passato molto tempo la squadra non aveva perso la sua sincronia. Attirati dalla terra, Taisuke avvolse il suo braccio destro intorno alla vita di Haruki.
“ credete che Sesshomaru abbia saputo qualcosa al riguardo?” lentamente utilizzammo i nostri poteri per annullare la forza del mondo. 
“ Quell’idiota è impegnato ad inseguire il suo adorato fratellastro e il suo compagno di giochi” soffiai  toccando per primo quella terra piena di fango e vermi chiamati uomini.
“Che cosa?” la sciocca sconvolta si avvicinò a me.
“ Non lo sapevi mia cara?” Akira, lo Shiroi dalla luna sulla parte sinistra del collo si mise tra di noi.
“ assolutamente” la piccola si strinse a se.
“ a quanto pare, il piccolo bastardo è tornato in vita” mi voltai facendo strada ai miei compagni.
“ alcuni dicono che sia stato proprio il principe a far tornare in vita il pargolo immondo” il figlio del consigliere ovviamente proseguì il racconto.
“ Sesshomaru odia gli umani e ancor di più la causa della morte del gran Generale” Taisuke soffiò dall’ombra degli alberi.
“ ma se fosse così l’avrebbe dovuti uccidere quel giorno.” mi fermai guardando negli occhi quella carogna. Quanto era servile, poteva anche prendere le parti del suo adorato cuginetto di primo grado ma io no. Se non avesse voluto vendicarsi e uccidere quelle 2 bestiacce l’avrebbe dovuto fare in quella maledetta notte di 150 anni fa.  Eppure i suoi artigli non si macchiarono del  loro sangue, era solo un inetto.  Ringhiando proseguii per la mia strada. ‘ solo per il suo maledetto sangue’ pensai sentendo la rabbia ribollirmi dentro. Lo odiavo con tutto me stesso. “ venite, qui vicino c’è una delle residenze di mio padre.” Velocizzai il passo riconoscendo dove fossimo capitati.
“ quindi questa è la foresta delle anime?” chiese quel impiccione dai capelli corti. In un battito di ciglia arrivammo. “ essere il figlio del comandante supremo ha i suoi vantaggi” disse Akira. Immediatamente venimmo accolti dalle serve del palazzetto di legno.
“ preparate il banchetto, non possiamo perdere altro tempo” entrai  nella residenza non facendo caso a quelle schiavette da due soldi.
“ si mio signore” la governante, battendo le mani, ordinò che il salotto venisse ornato di cuscini . Senza esitazione mi distesi nel posto centrale.
“ un lusso degno di un re” si sedette comodamente alla mia destra il figlio di Takairo.
“ taci e parlami dell’obbiettivo” feci un movimento della mano infastidito.  “ Taisuke, Haruki, sedetevi” gli ordinai distrattamente. La stupida coppietta si sedette e il piccolo impiastro non riusciva a staccarsi dalla sua cagna affamata.
“ e bene, per quanto mi hanno riferito “ proseguì il mio nuovo consigliere mentre le schiave portarono da bere. ” il palazzo di Hitomi-hime è stato distrutto” Sputai il sakè che avevo in gola. “ e con esso la sua vita” concluse gelidamente.
“ che cosa?!” esclamai scacciando via quelle deficienti.  “ l’oracolo è-è m-morto!?” domandai a bocca aperta.
“ Esattamente, mio padre stesso è andato a controllare” bevette tranquillamente.
“ i-impossibile” caddi per terra incredulo.
“ certo che lo è” mi guardò annoiato “ prima o poi tocca a tutti” accennò un sorriso pieno di malvagità. Alle volte faceva davvero paura.
“ Con questo che vorresti dire?” mi avvicinai al suo viso, se voleva sfidarmi bastava chiedere.
“ semplicemente che..” con la sua coda mi falciò le gambe e caddi a terra in un istante. “ anche noi siamo degli esseri mortali, cugino” seccato mi fisso dall’alto in basso.
“ Cuginetto caro” gli presi le guance pieno di rabbia “ fai meno lo spavaldo o potrei ficcarti la mia spada in gola” prendendolo per il colletto lo avvertii colmo d’ira.
“ e tu cerca di tenere a bada le emozioni”  il suo sguardo si scontrò con il mio senza paura.
“ il pranzo!!” esultò Haruki spezzando l'atmosfera. “mmmm…. Buono” si strusciò sopra il suo bastardino avvampando. Ormai tutto era caduto nel ridicolo.
“ Buona Haruki” arrossì il suo demone cercando di calmarla.
“ Taisu!! Ma è troppo buonoo” era andata in estasi da cibo.  Incuriosito ed affamato mi rimisi al mio posto. Prendendo la prima portata dovetti ammettere che fosse tutto tremendamente buono, soprattutto l’intestino di Oni appena sviscerato.
“ Si sente che è selvatico”Akira addentò con gusto il cosciotto di volpe alla brace.
Dopo riempito le nostre pance mi ri-distesi piacevolmente.
“Ora mi sento meglio” la femmina rutto come un vero maschio. Alle volete mi chiedevo cosa trovasse in quella cagnaccia pazza. Forse era lei a fare l’uomo nella coppia.” Quindi, cosa c’entra la morte di Hitomi-hime  con questo impostore?” domandò confusa.
“ è stato quest’essere ad ucciderla.” Il gelò calò all’affermazione dall’inu-youkai dalla luna sul collo.
“ non è possibile” granai gli occhi mettendomi composto.
“ si” annuii senza tradire alcuna emozione “ e a quanto pare vi era pure la presenza del compagnuccio di giochi del principe” agitò il suo bicchierino si Sake. “Dunque..” fece per proseguire.
“Sesshomaru…”  soffia quel nome maledetto.
“ forse c’entra anche lui in questa storia ma è solo un sospetto” posò l’oggetto “ quello che vi sto dicendo non è stato riferito alle alte sfere” chiuse gli occhi lo sporco doppiogiochista. “ confido nel vostro silenzio” concluse Akira.
“ Vorrà dire che questa volta lo ucciderò con le mie mani” schizzai fuori dal palazzo.
“ Rey, fermo!” quella stupida femmina mi chiamò ma ormai avevo preso la mia decisione. Riprendendo le mie vere sembianze volai sopra un grande lago. ‘ Se solo questa luna fosse stata sulla mia fronte…’ osservai il mio zigomo destro così da trovar quel maledetto marchio. ‘a quest’ora sarei io al posto di quel bastardo’  pensai venendo raggiunto da quegli stupidi idioti. Sesshomaru questa volta aveva toccato il fondo.
 
 
 




To be continued. . .
 

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Capitolo 40
*** Cpt 36: Allergia ***


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Story Notes:

Siccome sono buona ho deciso di anticipare il capitolo e di pubblicarlo oggi, ciao a tutti. Non dimenticatevi di lasciarmi qualche commento !
Saluti By Eriet



 
Era già trascorso un altro giorno senza avere notizie di Kikyo. Non avevo idea del perché quella stupida ci aveva abbandonato in quel modo. Avevo così insistito che non si sforzasse, qualcosa mi disse di fermala ma non ne abbi il coraggio. Sapevo bene quanto soffrisse per sentirsi solo un peso, una persona di cui provar pena tacitamente. Volente o meno venni a conoscenza del suo abbandono. Sul momento non volli crederci. Ancora una volta era scappata da me, io che sarei stato l’unico in grado di proteggerla… Il mezzo demone su cui la sacerdotessa riponesse le sue speranze più profonde… Eppure lei era scomparsa un'altra volta. Dopo tutto questo tempo capii che l’unico a cui faceva affidamento Kikyo fosse esclusivamente se stessa. Con questa amara verità che mi distruggeva l’anima proseguii per il sentiero che conduceva fuori dalla foresta.
“ ahahaaha” udii sghignazzare la mia nuova sorella maggiore vedendo una farfalla volare libera nel cielo. Kagome, o Kyoko, come volete chiamarla non era cambiata. Non importava se il suo aspetto fosse cambiato la sua integrità sembrava essere intatta. Sarebbe rimasto tutto uguale se non fosse stato per Sesshomaru. Quel lurido bastardo stava permanentemente al suo fianco senza un attimo di tregua. Mentre osservavo la demonessa gli rivolgeva dei caldi sorrisi sentii qualcosa dentro me bruciare. Io odiavo quel mostro con tutta l’anima, sapevo che non meritasse la sua compagnia e tanto meno i suoi sguardi. Quella bestia immonda poteva ingannare tutti dietro la sua maschera statica ma non me. Anche se non tradiva alcuna emozione gli leggevo dentro. Il cagnaccio  stava covando qualcosa di orrendo. Il principe dei demoni non era tipo da farsi trascinare da cose sentimentali.  Il suo unico obbiettivo era il potere e dominare il mondo. “ guardate” coprendosi gli occhi dal sole incandescente , Kagome, si avvicinò ad un vertiginosa distesa. “ ma quelle sono orchideee” esultò correndo vero quel piccolo sprazzo di terra tinto di rosso e giallo. I bambini insieme a Jacken sulla grappa di AH-Houn la seguirono senza esitare. Non capivo tutta quella gioia per una manciata di fiori puzzolenti. La demonessa si sedette nel ben mezzo del giardino e, raccogliendo qualche fiori in compagnia dei bambini, rise piena di vita.
“ una pausa non può che far bene” Sango prese per mano Miroku e si lanciarono sulla discesa. Raggiunsero immediatamente la ragazza dalla luna bianca. Kirara miagolando corse dalla padroncina preoccupata. Tutti ridevano felicemente, solo io e Sesshomaru eravamo rimasti sul sentiero battuto.  Il demonio dai lunghi capelli argentei  non si compose ed osservò la scena esattamente come farebbe un dio con le proprie bestie mortali. Si sentiva il padrone dell’universo ma in realtà era poco meno di niente. Io stesso l’avevo battuto più volte. L’aver riacquistato il suo adorato braccio sinistro lo fece tornare più altezzoso di prima. Strinsi un pugno tornandomi alla memoria il giorno che morì mia madre. Lei, povera ed innocente, ammalata di una rara malattia piangeva per me ed io disperato non sapevo cosa fare.
non credere che Sesshomaru ti odi” mi vennero alla mente le parole di quella stupida ignorante davanti al fuoco giorni e giorni fa “ lui ammirava nostro padre, lo adorata e “ mi guardò con i suoi occhi celesti “ avrebbe voluto batterlo per essere degno del suo titolo” sospirò malinconicamente. “ tu sei l’unico suo ricordo… anche volendo non potrebbe mai ucciderti” concluse malinconica prendendo la mia mano.
‘ Menzogna!’ esclamai piena di rabbia. Il ricordo nitido delle sue risate, di quei gli occhi e del mio sangue. Quelle viscere usate per appendermi ad un albero.
“Cosa c’è?” la sua voce tetra rimbombò nella mia mente “ hai paura, bastardo?” rideva quel ragazzino divertito mentre mi compiva con la sua frusta d’energia. “ muori” diceva gelido ed io subivo impotente “ Muori, muori” continuava la sua tortura “ Ho detto Muori Maledetto!” esclamò e se in quell’istante non mi fossi abbassato la testa per piangere me l’avrebbe troncata di netto.
A quel flash-back il mio povero cuore si gelò sentendolo la presenza del mio attentatore accanto a me. Lui godeva nel far soffrire gli esseri viventi. Per anni mi aveva perseguitato cercando di uccidermi ad ogni occasione. Poco prima che fui sigillato dal Kikyo ricontrai d’aver incontrato il mio adorato fratellino. Ancora non riuscivo a reggergli testa.
Vicino alla foresta del pozzo mi ritrovai a terra. Ridotto in fin di vita compresi di non avere scampo. sei debole” disse il mio fratellastro gelido come il marmo “ non vale la pena ucciderti” mi diede le spalle annoiato “ stupido mezzo-demone”acido soffiò tornando da dove fosse venuto.
Non mi importava cosa avesse passato o quale fosse la verità di Kagome. L’odio che nutrivo dei suoi confronti era più vivo che mai. Una volta finita questa farsa avrei vendicato me e il nome di mia madre.
“Inuyasha, Sesshomaru!” d’un tratto la voce della inuyoukai dai lunghi capelli neri ci chiamò. “ avanti, venite” agitò la sua mano destra verso il cielo limpido. Senza esitazione il mostro di ghiaccio la raggiunse senza proferire parole. Incredulo non capivo come quella sciocca facesse a convincerlo tanto facilmente, sembrava un burattino tra le sue mani.
“ arrivo” scivolai per la discesa d’erba. Quei fiori emanavano un tanfo orribile. “ Ecchiu!” starnutii, sicuramente questo non era un buon segno.
“ tutto apposto?” mi chiese il bonzo preoccupato.
“ si, è solo un banale raffreddore” mi asciugai il naso gocciolante.
“ ecco, tieni” Kagome porse dei fiori a Sesshomaru bella più che mai. “ non sono belli?” domandò divertita. Ringhiando disapprovai quel comportamento con ogni fibra del mio corpo. Quel bastardo disinvolto fece finta di nulla ma l’atmosfera che si era creata tra i due non era per niente una cosa SANA.
“ Ecchiu!” esclami per la seconda volta cadendo per terra. Una strana nuvola grigiastra oltrepassò il cielo minacciosa. Non ci feci caso più di tanto. Sospirando  vidi i bambini giocavano felici con i due umani.
“Padrone” chiamò il suo signore il servo-rospo. Sesshomaru non rispose. Incuriosito posando nuovamente gli occhi sull’amante dei fiori. Nel viso della demonessa era rivolto verso la foresta.
“ Kyoko-Hime!” Rin afferrò la sua gonna bloccandola.
“ ehi, sono bellissimi” si chinò verso la bambina. Con la coda dell’occhio notai che anche mio fratello guardava la foresta più gelido che mai.
“ Ecchiuhh!!” caddi nuovamente per terra senza forze. “ maledetti fiori” mi giravano gli occhi.
“ Inuyasha, stai bene” Kagome accorse soccorrendomi.
“ mi bruciano gli occhi” mi stropiccia il naso pieno di muco. Mi ritrovai tutti i presenti intorno a me.
“ Sarà una reazione allergica” la demonessa accarezzò la mia fronte preoccupata.
“ Tks” soffiò acido il mio adorato fratellone dall’alto della sua altezza.
 “ messo fuori combattimento da un paio di fiori” rise Jacken palesemente divertito da questa mia debolezza.
“ staa…” cercai di alzarmi ma non ne avevo le forze.
“ già” disse Shippo amareggiato.
“ portiamo via di qui” Kagome mi mise seduto. “avanti” prendendomi il braccio cerco di caricarmi sulle sue spalle ma sapevo che non era capace.
“ Ferma” la bestia dagli occhi d’oro mi afferrò per il colletto neanche fossi un pupazzo. Abbi le vertigini non ricordando che fosse così alto. Pochi istanti dopo il drago a due testi si avvicinò e con molto tatto mi fece cadere sulla sua sella.
“Inuyasha” prese la mia mano Kagome durante il cammino.
“ Sto bene” mentii per non essere un peso. Fortunatamente ci allontanammo quasi subito di lì ma l’effetto dei fiori era rimasto. Ci sarebbe voluto del tempo per disintossicarmi.
“ non morirà” disse Sesshomaru tenendo le redini dell’animale.
“ si, ma…” cercò di dire la ragazza sentendosi in colpa.
“ la colpa è sua” intervenne Shippo sedendosi sulla mia schiena “ avrebbe dovuto saperlo se fosse allergico o me” incrociò le braccia il volpacchiotto “ mica è un ragazzino” mi guardò in malo modo.
“ Sta zitto”ringhiai cercando di farlo star zitto.
“ già”Sango, Rin e Jacken annuirono.
Erano tutti contro di me.’ Maledetti pensai ma stavo troppo male per fargli veder io.
“ in effetti” ci si mise anche Miroku annoiato.
“ vi ammazzo…” sussurrai mentre la testa mi scoppiava.” Tutti quanti…” rantolai sentendomi un morto vivente. La mia vendetta sarebbe stata lenta e crudele.
“ sta peggiorando” fece fermare l’animale. “ fermo” mi prese il viso ed io arrossi di colpo. Preoccupato non avevo idea di cose volesse fare. Poggiò la sua guancia sulla fronte e be… Se-Sesshomaru aveva ragione, quella scollatura era troppo profonda.
“ sei completamente bollente.” Dissi con quella maledetta voce.
“ I-I-IO “ Esplosi e cadendo dall’animale mi usci sangue dal naso. Sbattendo su di una roccia persi i sensi per un po’….




 
 
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“ Inuyasha, Inuyasha” scossi il ragazzo tra i suoi lamenti sconnessi “ rispondimi!” gli ordinai ma ormai era bello che svenuto.  Preoccupata non sapevo cosa fare.
“ è un idota” commentò seccato il rospo col dono della parola.
“ non è colpa sua se si è sentito male” lo rimproverai aspramente. Inuyasha non era molto intelligente ma se l’avesse saputo non avrebbe rischiato la vita in quel modo. Purtroppo con queste cose non si scherzava affatto. Dopo che Kirara si accucciò accudendo Inuyasha decisi di andare.” Vado a prendere un po’ d’acqua “ afferrai una bottiglia dal mio zaino giallo e mi precipita nella foresta. Avevo percepito l’odore dell’acqua non molto lontano da lì e balzando sui i rami degli alberi non prestai attenzione alle parole degli altri. Affidandomi al mio naso giunsi ben preso alla mia destinazione. Un tranquillo torrente mi aspettava. ‘ finalmente’ pensai scende da quel ramo. Atterrando sulle mie gambe controllai che non vi fosse nessuno. Avendo la mia conferma mi sedetti sulle mie ginocchia e assaggiai l’acqua. ‘ fresca e pura come avevo immaginato’ sorriso asciugandomi la bocca. Alzandomi le maniche immersi la bottiglietta di plastica spettando che fosse piena. ‘ speriamo bene’ chiusi gli occhi sperando che il mezzo-demone si riprendesse in fretta. Finito, sigillai l’oggetto con il tappo e mi rimisi a correre tra gli alberi. Finalmente mi sarei resa utile. Ben presto arrivata in una radura a qualche metro di distanza dal luogo in cui avevo lasciato i miei compagni di viaggio.  Vidi Sesshomaru guardarsi in torno come se mi cercasse.
“ Onii-chan” lo chiamai rallentando. Stupita vedi dietro di se Jacken e Shippo. “ scusate se mi sono allontanata “ mi fermai a qualche passo da solo ansimante. D’un lampo dei ruggiti spezzarono la quiete. Voltandomi guardai dove provenisse il rumore assordante. 3 giganteschi cani demoniaci bianchi erano appesi nel cielo. In pochi attimi colui che stava in testa al gruppo si lanciò su di me cercando di afferrarmi con la sua zampaccia. Nonostante le sue dimensioni era velocissimo, per miracolo mi salvai scattando alla mia sinistra. Un enorme polverone di detriti si alzò. I tre cani tornarono al loro stato umanoide. Estraendo i miei artigli non mi feci intimidire, Sesshomaru era dietro quel bastardo che mi aveva attaccato.
Avevo il cuore in gola e lentamente si distinsero non 3 ma ben si 4 figure. Due erano molto vicine, la terza aveva le braccia sui i fianchi e l’ultima era del mio aggressore. Era ancora lì con il pugno piantato sul terre. Uscendo le mie zanne mi preparai a scoprire chi fosse e cosa volessero da me.
“ Signorina-Kyoko !” sentii la voce di Miroku chiamarmi preoccupato.
“ Tks..” una voce profonda disse al dissolversi della nebbia.
“ è davvero lei?” una voce di donna sussurrò incredula.
“ non è possibile” rispose sorpresa. Il mio battito iniziò ad accelerare inspiegabilmente.



















 To be continued . . .

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Capitolo 41
*** Cpt 37: Copie ***


Finalmente riuscii a vedere chi fossero e non vi potrei credere. Il mio attentatore si alzò facendo ondeggiare i suoi lunghi e lisci capelli argentati.  I suoi occhi erano nascosti dalla frangetta e quello youkata incolore era terribilmente simile a quello di Sesshomaru. Gelido come il marmo rimase in mobile ed i miei occhi si posarono sui 3 demoni dietro di se. Il maschio alla sua destra, il quale aveva dei capelli a spazzola argentati ed indossava un sobrio Youkata griggio, cingeva la vita di una donna dai capelli lunghi ondulati della sua stessa tonalità. Sotto l’armatura della femmina demoniaca vidi l’ocra del suo kimono mono-colore. Infine,  l’ultimo diavolo dalla capigliatura brizzolata del colore dei suoi compagni,  indossava una veste bianca adornata da motivi porpora rappresentanti le fogli d’autunno. Mi portai una mano sul cuore che stava impazzendo. Come un se fosse un fulmine al ciel sereno gli occhi dell’essere con la luna sulla guancia sinistra mi trafissero. Le sue iridi azzurre mi fecero perdere un battito, non potevo credere che fosse davvero Rey.
“ Kyoko…” pronunciò il mio nome facendo un passo verso di me. Avevo le lacrime agli occhi non potevo credere che fossero venuti tutti per me.
“ Rey!” cominciai a piangere dalla felicità.
“ mia principessa!!!” scoppiò in lacrime correndo a per di fiato verso di me. “ mia signora!!”  mi strinse a se protettivo. “ non posso credere che siete viva..” lo sentii dire in pregai ai singhiozzi “ mia adorata” prese il mio viso portandolo al suo avendo tutto l’intenzione di baciarmi. Avvampando assistetti a quella scena impotente, non sapevo proprio cosa fare. Tutto rallentò, il inuyoukai era a qualche centimetro dalle mie labbra. All’improvviso vidi un gomito avvicinarsi alla guancia di Rey. Nel suo viso immediatamente si dipinse una smorfia di dolore che lo deformò. Non avevo mai visto Sesshomaru così tanto arrabbiato nella via vita, sembrava che avesse preso fuoco come un demone volpe. Con un ringhio assordante fece schiantare il cugino contro la parete di roccia a 3 chilometri di distanza da lì. Il mio salvatore mi strinse a se con rabbia, mi fece scontrare sul suo petto anche io non avevo ancora realizzato cosa fosse successo. Mi aveva salvato un'altra volta almeno io credevo di si...


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Ancora barcollante mi feci accompagnare dagli altri.
“ ma che succede?”  Chiesi vedendo mio fratello colpire con brutalità qualcosa di fronte a sua sorella. Non mi ero ancora ripreso dal mal di testa.
“ Mio dio…” Sussultò Shippo tremando dalla paura. Intontito vidi comparire, poco più avanti dai due demoni, 3 persone dai capelli argentei che osservano mio fratello che stava..Che stava stringendo KAGOME.
 Non ebbi neanche il tempo di lamentarmi poiché una voce tombale tuonò un: “ io Ti AMMAZZO!!” una saetta d’energia viola si scaglio sui inuyoukai. Prontamente il principe delle bestiacce spiccò il volo con la ragazza. All’improvviso Sesshomaru ringhiò come un animale. Dalla nebbia causata dal fulmine apparve una sua copia. Quella cosa estraete una spada a mezz’aria. Stropicciandomi gli occhi, pensai fosse l’effetto della mia malattia.
“lurida bestia!!” esclamò il Sesshomaru con tra le braccia la demonessa.  Le loro spade dei mostri identici si incrociarono pieni d’ira.
‘ma che cazzo mi sono perso?’ dissi a me stesso ridendo nervosamente.  Forse era un incubo e stavo ancora dormendo.
“ togli le tue sudice zampe dal suo corpo!!” esclamò il gemello più arrabbiato che mai. Tornando lentamente a terra lo scontrarono brutale delle loro spade provocò scintille su scintille.
“ avvicinati a lei” conficcò bakusaiga nel terreno “ e ti trancerò la testa!” tuonò colpendo violentemente il suo avversario con un pugno. Spendendolo al suolo la vittima, quel bastardo ansimò per la stanchezza.
“ avete finito?” un ragazzo dai capelli argentei brizzolati si intromise a braccia conserte.
‘ un altro Sesshomaru?’ pensai io sconvolto da quella visione. I loro visi erano pressoché identici!
“ Tu sta zitto” affermò la copia che era andata al tappeto. Quel pazzo lanciando un enorme masso contro i 3 demoni.
“ ah, ah” bloccò l’oggetto con la solo forza del pensiero il clone dai capelli corti “ non prendertela con me” si disintegrò nel memento stesso in cui lui chiudesse gli occhi.
“ Akira, sei tu?” la mia sorellina staccandosi dal fratello maggiore si avvicinò alla loro beniamino dalla potenza eccezionale. Il tizio la guardo ma senza preavviso gli ultimi due del gruppetto dai capelli argentei la strinsero in lacrime.
“ Kyoko!!!” pianse la copia Femminile di Sesshomaru dai lunghi capelli mossi.
“ è un miracolo!!” un altro fottuto gemello di quel mostro con i capelli a spazzola struscio la sua guancia contro quella della ragazza piangendo come una fontana.
‘ un modo pieno di Sesshomaru…’ sveni sentendomi male. “ è solo un incubo…” dissi poco prima d’essere inghiottito nell’oblio ‘ voglio morire!!’
 
 

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Capitolo 42
*** Cpt 38: Inuyoukai ***


Dopo quello strano incontro non so per quale motivo Inuyasha fosse svenuto di nuovo. Immediatamente fu soccorso da Sango e Miroku. Tutti ci avvicinammo, primi fra tutti i miei vecchi compagni di giochi.
“ quindi questo sarebbe il tuo fratellino? ” commento Rey osservando il poveretto che ripeteva continuamente il nome di Sessshomaru.
“ Non è mio fratello” il principe precisò acidamente.
“ wow…. Ma non assomiglia vagamente a..” Haruki avvicinò la sua mano al viso del mezzo-sangue.
“ Non dire sciocchezze” Taisuke prese la mano della demonessa con rabbia “ non vedo alcuna somiglianza con il grande Generale Shiroi.” Irritato si allontano il demone dall’occhi: d’oro e d'argento.
“  infondo è solo un umano “ si allontanò Akira scostante “non c’è bisogno di provare tanta pena per lui” guardò il demonio dalla luna sull’atlante. “ non credi?”accennò un sorrisetto inquietante.
‘ non sono cambiati affatto’ pensai nascondendo il mio nervosismo.
“ mia signora, non vi dovete abbassar a questi lavori servili” prese la mia mano Rey con occhi luccicanti “ premettetemi che sia io ad occuparmene” mi sorrise facendomi arrossire, era davvero gentile. La magia si interruppe quando fu afferrato per i capelli da Sesshomaru brutalmente. Le pozze d'orate del principe espressero l’odio che pativa nei confronti del cuginetto dagli occhi azzurri.
“ vuoi forse che ti tagli la testa?” estraendo la sua Bakusaiga, puntò l'arma alla gola del diavolo dalla luna sulla guancia sinistra.
“ provaci” lo sfidò quel pazzo senza paura.
“ ma questa non è la famosa spada distruttrice?” Akira osservo la katana da vicino “ basta un solo misero taglio per morire dissanguanti tra atroci sofferenze” raccontò molto interessato al cimelio.
“ C-Che cosa!?” Rey esclamò sbancando.
“ nato dallo stesso corpo del principe dei demoni, il suo potere è eccezionale” narrò all’amico come se stesse leggendo delle istruzioni. “di gran lunga supera il potere di Tesusaiga”commentò infine dandoci le spalle.
“ impossibile!!!” esclamò il povero ragazzo con le lacrime agli occhi.
“ è stato un piacere conoscerti” il demone dalla luna sull’atlante salutò il cugino con un sorriso sincero.
“ lurido figlio di una cagna!” esclamò la vittima dimenandosi “ avresti dovuto dirmelo prima!!” gli urlò contro pieno di rabbia.
“ sono notizie riservate” incrociò le braccia il figlio del consigliere Takairo “ e poi.. non mi avesti neanche ascoltato” soffiò annoiato.
“bastardo!!!!” fu l’ultima cosa che disse poco prima che Sesshomaru lo lasciasse andare.
“ patetico” depose la sua spada annoiato.
“ non darti tante arie” riabbatté il demone rialzandosi da terra.
“ aiuto” ondeggiò la testa Inuyasha peggiorando.
“ mio dio,  avanti “ gli accarezzai la guancia preoccupata. “ cosa dobbiamo fare?” domandai a tutti gli altri. “ sta peggiorando…” mi si strinse il cuore.
“ Rey ha una residenza qui vicino e se lo portassimo lì?” Haruki si alzò guardando Takairo.
“ Assolutamente” il demonio dalla luna sulla guancia sinistra rispose all’appello. “ non ho intenzione di ospitare questo scarto nella dimore di mio padre”incrociò le braccia infastidito. “ nè lui nè questi sporchi umani” lanciò delle occhiatacce a tutti i miei amici. Senza pensarci mi alzai e mi diressi da lui. “ principessa” sussurrò chinandomi al suo cospetto.
“ non sono né loro né il mezzo demone a chiedervi questa cortesia” parlai con il cuore in mano “ so bene che il mio titolo ora come adesso sia solo una formalità ma vi chiedo” rialzai il mio viso osservando i suoi occhi così simili ai miei “ potreste aiutarci?” chiesi servilmente.
“ Mia signora” sussurrò con occhi tremanti.
“ infondo non ci sarebbe nulla di male” Akira prese sotto braccio Rey che era  aveva le guance rosse. “ non credi?” gli disse all’orecchio il diavoletto.
“ Forza, prima che peggiori!” il cuginetto corse e prese Inuyasha di peso. Caricandolo sulle spalle sembrava essere un altro.
“Tks” soffiò Sesshomaru mettendosi accanto a me.
“ cosa stiamo aspettando!?" esordì Rey " andiamo!” eccitato corse  tra gli alberi.
“ per la amor dei kami…” sospirò Haruki incredula “ e chi lo ferma più?” si grattò la nuca nervosamente.
“ mmm….” Mugulò Shippo spaventato vedendo quei 3 sparire tra le fronde degli alberi.
“ non ci resta allora che seguirli...” Miroku si alzò aiutando subito dopo Sango.
“ Si” annuii e correndo al fianco di Sesshomaru ci dirigemmo dalla dimora di cui tanto avevano parlato. ' speriamo che Inuyasha stia bene'




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Author note
Una buona sera a tutti. Nessuna anticipazione. Sono sempre bene accette recensioni , mi raccomando :)
Kiss Kiss by Eriet

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Capitolo 43
*** Capitolo 39: Prologo ***




Seguendo la loro scia del suo odore arrivammo alla residenza di Rey. Era più bella di quella che mi ricordavo. Sesshomaru mi fece cenno di andare avanti e obbedii.
“ è stupenda” Rin esclamò entusiasta la bambina.
“ questo è vero lusso” gli brillarono gli occhi al rospaccio. Effettivamente era la residenza principale del Comandante Supremo delle clan Shiroi non per niente. Avvicinandoci all'ingresso, una schiera di donne-demoni sussultò al mio passaggio.
“ il principe” qualcuno disse mentre Sesshomaru mi diede una mano per salire gli scalini in pietra.
“ ma lei non era morta?” una sussurrò spaventata. “ che sia uno spirito?” qualcun'altra intervenne terrorizzata.  Quell’aria opprimente non mi piaceva affatto. Quegli occhi tutti su di me erano peggio di mille coltelli conficcati nel mio corpo. Tenni stretta nella mia mano la manica di Sesshomaru. Già quando ero solo un cucciolo avevo subito un clima fatto di parole dette alle spalle. Il principe però prese la mia mano e la strinse facendomi capire che fosse tutto apposto.
“ eccovi finalmente” Rey ci venne incontro. “ il vostro mezzo-demone è sotto le migliori cure della casa, ma prego” mi prese per le spalle. “ voi e le vostre bestiole accomodatevi “ chinò appena il capo servilmente trascinandomi dentro una stanza.
“ molto bene” Sesshomaru mi trascinò via da suo cugino.
“ A-aspetta “ arrossii non riuscendo a capire che gli fosse preso tutto ad un tratto a quei due.
Entrammo nel salone: Haru e Akira era già li che ci aspettavano. Sull’uscio vidi Taisuke molto contrariato da tutte questo formalità.
“ Sesshomaru” ringhiò Rey sommessamente dietro di noi.” Prego a-accomodatevi” balbettò contendo la rabbia.  Al centro della stanza vi erano miriadi di cuscini colorati e senza pensarci il signore dei demoni vi sedette con me al fianco.
“è stupendo” Sango disse osservando i cuscini.
“ Sedetevi” ordinò gelido Sesshomaru a tutti i presenti in sala.
“ certamente sua maestà “ il padrone di casa si sedette alla sinistra di un Sesshomaru irritato a morte. “ spero che la principessa non dispiaccia una pranzo in suo onore” schioccò le dita l’inuyoukai.
“ ma n-no, non dovete” arrossì ma  in men che non si dica tutto fu imbandito. Il principe si ritrovò a capotavola,io ero alla sua sinistra con accanto i miei amici. Dalla parte opposta vi erano Rey e i demoni-cane.
“ Non fate complimenti” rispose il figlio del comandante supremo “per voi questo ed altro” cercò di avvicinarsi a me ma Sesshomaru intervenne prontamente sbattendo un pugno sul tavolo. Era talmente tetro da far drizzare le code di tutti dalla paura.
“dov’è tu padre?” osservò il cugino con i suoi occhi di ghiaccio.
“ al momento è ad addestrare le truppe del settore accidentale.” Tossì nascondendo la sua preoccupazione. Capivo perfettamente la sua reazione poverino.
“ capisco” soffiò il demonio con la luna sulla fronte. Fortunatamente arrivano le serve con le prime portate a spezzare la tensione che si era venuta a creare.
“ che bontà” Jaken iniziò letteralmente a sbavare all’odore dei primi piatti.
“ e dite…” Akira prese in mano la ciotola con il sake “che effetto fa tornare nel mondo dei viventi?” schioccò un suo sguardo alla mia persona prepotentemente.

 

 
 

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“ e dite…” akira prese in mano la ciotola con  il sakè “che effetto fa tornare nel mondo dei viventi” schioccò uno sguardo alla principessa della stella bianca.
“ mi sembra impossibile che voi siete qui con noi” Haruki intervenne asciugandosi le lacrime.
“ già..” Rey ripose le bacchette. “ da quando voi siete scomparsa… nulla è stato lo stesso” quel bastardo disse profondamente amareggiato.” Se posso chiedere, cos’è successo?” si alzò sporgendosi verso di lei. “ infondo quella notte” proseguì l’inetto “ quella notte voi …” cercò di fine ma Kyoko decise di parlare.
“ non siete obbligata a farlo “ chiudendo gli occhi bevetti il bicchiere di liquore appena versato.
“ è opere di Tenseiga oppure avete utilizzato il trucco magico di una megera umana?” Akira chiese facendomi ricredere su quanto il clan fosse informato su tutta la vicenda in cui era immischiato contro la mia volontà. Dubitai che fosse solo opera di mia madre sicuramente le voci erano arrivate fin lì.
“già se solo quel giorno..” tornano prepotentemente alla memoria quei momenti: il sangue, quel brandello del suo kimono, L’orrore di morte, il dolore, l’angoscia e la rabbia.
“ affatto” Kyoko spezzò i miei pensieri attirando l’attenzione dei presenti. “ contrariamente a quello che si era venuto a sapere io non sono mai morta” guardò dritto negli occhi Akira.
“ che cosa!?” Haruki sobbalzò.
“ ma…” cercò Rey di controbattere.
“ Quel giorno maledetto in cui caddi nel limbo una presenza mi permise di sopravvivere” raccontò la principessa “ feci un patto, la ospitai all’interno del mio corpo” proseguì attirando l’attenzione su di sé “ in cambio mi furono cancellati i ricordi“ “ la sfera mi diede una nuova identità e un nuovo aspetto.”  guardò il suo piatto “  sapevo soltanto che un giorno sarei tornata qui ” chiuse i suoi occhi tremando.
“ davvero ha fatto tutto questo per noi?” Rey prese la sua mano.
“ Si ma…” non capii che avesse in mente.
“ Kagome dove cavolo sei!” urlò ad un certo punto qualcuno fuori dalla stanza.“ eh?” non capii aprendo la porta.
“ Inuyasha ti sei ripreso ” Sorrise sollevata.
“ Dove cavolo siamo e” notò Rey tenere la mano della principessa.
“ va tutto bene?” sbiancò stranamente.
“ ahh!! allora non è un incubo!!” urlò cadendo per terra.
“K-Kagome?” chiese sottovoce Haruky
“ ma non è il nome della femmina umana che ha creato gran scompiglio?” Rey chiese a Akira.
“ certo che nei piani alti sono davvero ben informati” soffiai infastidito al demone dai capelli corti.
“ ti senti bene?” Kyoko corse da Inuyasha.
“ è un incubo!! “ urlò lui nascondendosi dietro la demonessa.
“ grrr principessa che fate con quel mezzo demone!?” la rimproverò Rey.
“ non urlate “ ordinai ai presenti. Finalmente Inuyasha si ricompose. Titubante si sedette accanto a Kyoko.
“ Inuyasha ti presento: Akira, Haru, Rey e Taisuke” li presentò uno per uno “ i tuoi cugini.” concluse con un sorriso.
“ CUGINI!!!” Urlarono gli l’altri.
“ non lo avevate capito…?” li rimproverò Taisuke con uno sguardo gelido.
“ Chiediamo perdono…. “ pensino Inuyasha chinò il capo.
“ Taisu sei così autoritario!!” la demonessa gli buttò le braccia al collo scodinzolando.
“ Haruki buona” arrossì il giovane guardando alla sua sinistra. Erano davvero fastidiosi quei due.

 

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