Think About You, You Know It's True....

di cathyjett
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Go Away ***
Capitolo 2: *** I'm going away ***
Capitolo 3: *** Start a new life ***
Capitolo 4: *** Los Angeles! ***
Capitolo 5: *** Hello LA! ***
Capitolo 6: *** I wanna hold your hand.... ***
Capitolo 7: *** We can hitch a ride to rockaway beach... ***
Capitolo 8: *** Drugs.... ***
Capitolo 9: *** We both know hearts can change ***
Capitolo 10: *** After all this time? ***
Capitolo 11: *** Don't you take it so hard now... ***
Capitolo 12: *** It's a boy! ***
Capitolo 13: *** We meet again.... ***
Capitolo 14: *** She took the last train, out of my heart... ***
Capitolo 15: *** Together, forever. ***



Capitolo 1
*** Go Away ***


-Axl, sei un coglione, ecco cosa sei! Ti perdono tutto, ma portarti la mia ragazza a letto no eh!
-Senti, era ubriaca ad una festa, me la sono trovata lì, stesa su un divano, eh beh scusa, me la son portata a casa e me la son fatta.
-Idiota. E al tuo migliore amico non pensi eh? No, perché io che per una volta trovo la mia anima gemella, tu devi rompere tutto!
-Senti, non è che a lei sia dispiaciuto, la dovevi sentire…
-STAI ZITTO COGLIONE!
-Calmati Jeff, calmati…
-Lasciami stare porco cane.
In quel momento entro Helen nel salotto della casa di Izzy.
-Izzy… possiamo parlare?
-Helen, meglio di no.
-Izzy… non sapevo quello che mi stava accadendo. Ieri sera era ubriaca fradicia, non capivo niente, davvero.
-Per questo fai la puttana col mio migliore amico? Lascia perdere va. Pensavo che non eri come le altre.
-Izzy… Cerca di capire!
-Lasciami ti ho detto! Vattene! Tanto io me ne vado a Los Angeles domani, di ragazze come te ne trovo!
Helen era scoppiata in lacrime. In quel momento arrivò Axl.
-Hey, piccola…
-Fanculo Axl. Stronzo. Fottiti.
-Va bene baby...
-Stai zitto.
Helen era disperata, era persa. Piangeva. Andandosene, lascio sul tavolino dell’entrata una foto di lei e Izzy.
-Axl… hai rovinato tutto.
-Jeff, calma, come hai detto te, a Los Angeles ne troverai altre…
-No, lei era differente, e l’ho persa…
-Non pensarci. Da domani cominci una nuova vita.
Ed i due cominciarono a preparare le valigie.
Già, a Los Angeles, si cambia vita…

Ed eccomi qua con una nuova fanfic.. spero che vi piaccia, aspetto le vostre recensioni! 
Cathy xx

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Capitolo 2
*** I'm going away ***


 Il giorno dopo, una caldissima giornata d’Agosto, Izzy e Axl erano alla stazione d’autobus. Con le loro 2 valigie, aspettavano l’autobus per andare a Los Angeles. Izzy quella notte aveva ricevuto moltissime chiamata da parte di Helen, lo sapeva perché una volta stava per parlarle, ma poi li era mancata la forza.
Si sentiva un’idiota. Stava pensando fra se e se. “Cazzo Jeff, cazzo. Ok, il tuo migliore amico è andato a letto con la tua ragazza, lei era ubriaca, non era cosciente delle sue azioni. Perché hai buttato tutto in aria? Per gelosia. Sei un’idiota.”

-Hey amico, tutto bene?
-Stavo pensando a Helen. Sono stato uno stronzo geloso l’altra sera.
-Mi volevo scusare per quello che ho fatto Jeff… Non dovevo. E’ che anch’io ero mezzo ubriaco...
-Lascia perdere. Tanto non credo che la rivedrò mai più nella vita.
-Non dire così. Non si sa mai nella vita.
-Me ne vado a Los Angeles, in California. Helen resta a Lafayette, Indiana. Mi sembra ovvio cazzo.
-Hey, sta arrivando l’autobus.

Izzy prese un respiro profondo. Dal momento nel quale avrebbe varcato la soglia di quel autobus, cominciava una nuova vita.
Proprio in quel momento era arrivata Helen, correndo. Voleva parlare con Izzy, voleva scusarsi, volevi schiarire la situazione. Dopo aver lasciato la casa di Izzy, era tornata a casa e aveva riflesso sulla sua vita. Cazzo, si era graduata dalla scuola, aveva un fottuto diploma, e non faceva niente con la sua vita tranne che andare a delle feste, ubriacarsi, fumare, ascoltare della musica e suonare il basso. E poi finisce per andare a letto col migliore amico del suo ragazzo. Già, una vita di merda.

-Jeff! Axl! –Urlo Helen.
I due ragazzi si girarono e videro Helen che correva verso di loro. Appena era arrivata, si butto fra le bracci di Izzy.
-Scusami, sono stata una sciocca.
-Calmati piccola. Io ora devo partire. Sappi che non ti dimenticherò mai. Se un giorno ci ritroviamo, sarà a Los Angeles. Ti amo.
-Anche io ti amo Jeff.
-Jeff, piccioncini, dobbiamo partire dai su. L’autobus non aspetta.
-Addio Helen – mi mancherai.
-Anche te Jeff.

E Izzy se ne andò. Helen non era sicura se lo avrebbe ancora rivisto. Forse sì, forse no.  Una cosa era certa: la vita di Izzy stava per cambiare, ed anche quella di Helen.


Ringrazio chi ha seguito la storia =) buona lettura! xx Cathy

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Capitolo 3
*** Start a new life ***


1984. 5 anni sono passati da quando Izzy e Axl sono partiti. Helen nel frattempo lavorava in un negozio di musica, in un fast food… troppi lavori, però riusciva a pagare l’affitto. Non aveva ricevuto neanche una lettera da parte di Izzy in quei 5 anni. Ormai era sicura che lui non pensava più a lei, ne era sicura. Certe volte, non vasta dire “scusa” a una persona per farsi perdonare.
Una giornata fredda di dicembre, Helen comincio a fare i bagagli. Voleva partire, voleva trovare una vita nuova a Los Angeles. Forse riusciva a fare la bassista per un gruppo, o fare la barista, non le importava, voleva andare a Los Angeles e lasciarsi alle spalle la sua vita di Lafayette.

-Jane, ciao, io parto. Non so quando tornerò, forse fra qualche anno.
-Ma, sorellina… ne sei sicura? Te ne vai? Ma se non hai un soldo?
-Neanche te. Se vuoi, vieni con me.
-E lasciare la casa dei nostri genitori? E’ l’unica cosa che ci resta di loro. E’ l’unica cosa che ci hanno lasciato dopo la loro morte.
-Beh, lasciamola a Mike. Lui saprà cosa farne. Dopo tutto, è sempre nostro fratello…
-Avrebbe venduto la mamma e il babbo quello.
-Senti, vuoi venire con me sì o no? Io ho deciso, parto. Voglio trovare una nuova vita, forse nel campo della musica.
-Sorellina… si. Vengo con te.
Jane era la sorella maggiore di Helen. Era sempre stata come una madre per Helen, visto che i loro genitori erano morti per via di un incidente d’auto quando Helen aveva 14 anni. Il loro fratello maggiore, Mike, il gemello di Jane, a l’epoca aveva 18 anni, e voleva prendersi la casa tutta per se, cosa che Jane non li permise.
-Jane, dai facciamo tardi!
-Arrivo! Calma!

E le due sorelle partirono per la stazione d’autobus. Helen aveva una valigia con se, dove aveva buttato tutto ciò che possedeva, vinili, vestiti, scarpe etc. Si era anche presa il suo basso, il suo amatissimo Fender Precision Bass. Jane avevo preso con se una valigia, con un contenuto identico a quello di Cathy.
Quando l’autobus arrivo, Helen si ricordo all’improvviso la scena di 5 anni fa: quando Izzy e Axl se ne andarono.

-Jane, mi devi aiutare. Quando arriviamo a Los Angeles, voglio ritrovare Jeff e Axl.
-Lo sapevo. Loro due erano come fratelli per te.
-Mi aiuterai?
-Certo sorellina. Ora andiamo, se vogliamo cercarli dobbiamo arrivare a Los Angeles!
E le due sorelle cominciarono il loro viaggio per Los Angeles, la città degli angeli.  

Rieccomi con la mia storia.. spero che sia di vostro gradimento! =) xxCathyxx

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Capitolo 4
*** Los Angeles! ***


Arrivate a Los Angeles, le due sorelle si trovarono nel mezzo della città, piena di luci, suoni, gente…. Si, decisamente differente dalla città dove vivevano in Indiana.
-Umm... Helen… Come pensi di trovare Jeff in questa città?
-Non lo so… ma lo troverò.
-Beh, sei determinata, bene. Ora… dobbiamo cercare un posto dove stare la notte. E un lavoro!
-Eh, corri te!
-Beh, senti, ascolta la tua sorellona e andrà tutto bene, ok?
-Si si Jane. Ehi… sento della bella musica da quel locale… entriamo?
-Oh, ecco, si comincia…
-Dai che sei te che m’hai portata ad un concerto dei KISS da piccola.
-Ma stai zitta e andiamo in quel locale?
-Haha! Lo sapevo!!!
E le due ragazze si avviarono verso il locale. Era un piccolo locale su Sunset Boulevard. Quando entrarono, Jane penso che il cantante e il chitarrista, quello a sinistra, le erano familiari… troppo.
-Ehi Helen… ma il cantante, non ha la stessa voce che aveva…
-Axl. Si. Jane, abbiamo fatto centro!
-Dai, moviamoci verso il backstage…
-Come cazzo ci vuoi arrivare?
-Bah, fai vedere il tuo culo, fai due-tre sorrisi e entri comodo sorellina tettona.
-Zitta sederona.
E le due sorelle si avviarono verso il backstage. La tecnica di Jane funziono perfettamente. Aspettarono altri 15 minuti, e poi, li videro...  Videro i Guns N’ Roses. O meglio, non sapevano chi siano ancora i Guns N’ Roses, però le ragazze avevano riconosciuto ben bene Axl e Jeff…
-Axl…
Il rosso si girò di scatto. Quando vide Helen, li stava per cascare la mascella…
-Helen?! Che… che ci fai qui?
-Beh, sonp venuta con Jane a cercare una nuova vita a Los Angeles, come fanno un po’ tutti in sto periodo. Vedo che te hai fatto strada nella musica…
-Oh sì baby. Vuoi vedere il tuo amoroso?
-Certo!
-Izzy! Guarda chi c’è!

Izzy arrivò, e quando vide Helen, non poté trattenere un sorriso. La sua amata Helen, la sua Helen. Finalmente si erano rincontrati.
-Helen…
-Jeff…
-Izzy tesoro, Izzy. Ha cambiato nome il tuo stallone. – interrompe Axl.
-Axl… andiamo a parlare un po’? –disse Jane, capendo che era meglio se Axl se ne andava così lasciava Izzy e Helen erano soli.
-Vieni qui – disse Izzy.
Helen si butto fra le braccia di Izzy. Erano ormai 5 anni che voleva rivederlo, toccarlo, parlargli…
Izzy stava per piangere. L’aveva ritrovata. La sua Helen, l’amore suo.

-Ehm… Izzy… Ci presenti sta bella bionda col basso o no? – interrompe un biondo, altissimo, con una bottiglia di vodka fra le mani.
-Oh… eh… certo certo. Helen, questo biondone altissimo alcolizzato è Duff, il bassista del nostro gruppo.
Il riccio con la sigaretta è Slash, il nostro chitarrista solista, il biondo con il sorriso stampato sempre in faccia è Steven, il batterista…
-Piacere ragazzi, sono Helen. Io e Jeff – scusate, Izzy – ci conoscevamo sin da bambini in Indiana.
-Ma che carini! Aww! –esclamò Steven.
-Piacere Helen. Noi siamo tutti membri della band… Conosci il nome della nostra band almeno? –chiese Slash.
-Ehm… No?
-Guns N’ Roses tesoro. –rispose Duff.
-Bel nome.
-Ragazzi, vi dispiace lasciarci un po’ da soli? – chiese Izzy mezzo scocciato.
-Oh, sì, certo… Ragazzi, sbadati, lasciamo la coppietta carina da sola… -disse Steven.

Izzy e Helen rimasero da soli. Si sedettero su un gradino, e cominciarono a parlare delle loro vite. Quando Jane e Axl tornarono, era verso le 1-2 del mattino.
-Ragazze… avete un posto per dormire?
-Scherzi? Siamo arrivate oggi! – disse Jane.
-Venite da noi. –Disse Izzy.
-Ah… a casa nostra vivono anche i nostri compagni di gruppo… Helen, ti mettiamo a dormire con Duff. Vedo che te hai preso il tuo basso... voi due vi potrete scambiare qualche canzone… e forse anche qualcos’altro.
-Non fare il coglione Axl! –disse Izzy, infuriato.
-Eh, spasimante, calmati! – lo prese in giro Axl.

E cosi, i Guns N’ Roses e le due sorelle si incamminarono verso la “casa” dei Guns. Helen dormi nel lettone di Duff, lui aveva il letto più grande, Jane sul divano in salotto.
Quella notte, Izzy non poteva dormire. Era nervoso, perché Helen dormiva con Duff? Era geloso. Però era al settimo cielo… Aveva ritrovato la sua ben amata! Si, perché dopo tutto questo tempo, continuava ad amarla…
Non vedeva l’ora per domani, voleva portare Helen a fare un giro… E chissà che cosa succederebbe…


Rieccomi! Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento... Aspetto volentieri le vostre recensioni! Cathy xx

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Capitolo 5
*** Hello LA! ***


-Buongiorno pigrona!
La voce di Jane riempì la stanza di Duff.
-Uhh… Jane… ma che ti prende?
-Mi prende che sono tutti svegli tranne te, quindi mi hanno inviata a svegliarti.
-Ora vengo. È occupato il bagno?
-No no, vai pure.

Helen si sveglio a malapena, era stanca morta, voleva dormire. Però… però no!!! Se si svegliava, poteva stare con Jeff! Helen si sbrigo a lavarsi, trovo un maglietta e una gonna a caso nella valigia ed entrò nel salotto (che faceva da cucina).
-Ben svegliata, biondona! – disse Axl.
-Grazie carotina. Dov’è Izzy?
-Haha, tranquilla, è andato a prendere la colazione….  –rispose Duff.
-Ah ok. Grazie per il letto Duff. Molto comodo dormire con te.
-Ooooooh. Sai che lo dirò a Izzy? Ehehe! – disse Steven.
-Pff ma stai zitto riccioli d’oro! È la verità. Duff prende poco spazio nel letto, e poi anche se ti intrecci fra le sue braccia di 2 metri o le sue gambe di 2 metri, sono comode… -rispose Helen.
-Grazie per i complimenti! –rise Duff.
-Jane, te come hai dormito?
-Bene, se un riccio di nome Slash non venisse alle 5 di mattina a rompere le palle….
-Che poi non ti è dispiaciuto baby. –disse Slash dando l’occhiolino a Jane.
-Vaci piano gorilla. È mia sorella.
-Ok ok tesoro!
Proprio in quel momento, Izzy arrivò al appartamento, armato con 10 cornetti, 7 caffè, latte, miele, zucchero e… birra???
-Umm la birra, perché? –chiese Helen dubbiosa.
-Ah già, non lo sai ancora ma il biondo con il quale hai dormito stanotte si reputa come il re delle birre! –disse Izzy lanciando una birra a Duff.
-Grazie Izzy. Eh già baby, hai avuto l’onore di dormire con un re, e che re!
-Ah sì Izzy, sai che Helen trova che dormire con Duff sia molto comodo? – disse Steven dando un’occhiata furba a Helen.
-Ah sì? Beh, stanotte dormi con me così vediamo con chi dormi meglio! –disse Izzy prendendo Helen fra le sue braccia.
Dopo che tutti ebbero fatto colazione, si facevano i piani per la giornata.
-Se non vi dispiace, il giro turistico di Los Angeles lo facciamo io e Slash a Jane. – propose Axl.
-Con piacere! –rispose Jane.
-Bene… Allora, Duff, Steven, vi dispiace non intromettervi fra me e Helen? Voglio farlo da solo il tour turistico.
-Oh, ma certo, piccolo innamorato!! –disse Steven prendendo fra le sue mani la faccia di Izzy e facendolo sembrare a un gattino.
-Haha non fare il geloso riccioli d’oro! – rise Helen.
-Io? Per niente biondina! –disse Steven, dando un pizzicotto a Helen.
-Bene, propongo di uscire tutti insieme e dividerci man mano ok? – disse Duff. Sembrava turbato…
-Ok. Beh, andiamo?
-Si certo!
E cosi, la truppa uscì. Axl, Slash e Jane presero la strada a destra, Duff e Steven quella a sinistra ed Izzy e Helen andavano dritti…
-Cosi, hai preso una cotta per Duff?
-Aah, non fare il geloso Izzy! Ho solo detto che è bello dormire con lui, fine.
-Da oggi ti trasferisci nel mio letto.
-Ma se è piccolo!
-Meglio, cosi dormiamo insieme appiccicati!
-Izzy, non abbiamo più 7 anni, non entriamo più in un letto singolo.
-Ok, lo ammetto, sono geloso. È che non voglio più perderti, non voglio che uno dei miei compagni ti usi, perché loro sono gente poco affidabile…
-Izzy, calma, non preoccuparti! Tanto io ti voglio bene, solo a te!
-Anche io dolcezza.
Ed a un tratto, i due non camminavano più, si erano fermati. Si tenevano le mani… I loro respiri si erano avvicinati… E poi, le loro labbra furono unite in un bacio, un bacio speciale, un bacio che i due aspettavano da tanti anni….
-Ti voglio bene Helen.
-Io di più Jeff!
Guardacaso, Duff e Steven stavanno passando e viderò la coppia che si bacciava.
-Merda! Perché?
-Che ti prende Duff?
-Niente, andiamo. Se solo sapessi cosa mi sta succedendo, forse non sarei così arrabbiato oggi…


Duff è geloso? Si vedrà! Al prossimo capitolo!
 

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Capitolo 6
*** I wanna hold your hand.... ***


-Eh no amico, tu non me lo racconti bene sta storia. Hai visto Izzy che baciava la sua amichetta Helen, e sei andato su tutte le furie…. Conclusione: hai preso una cotta per Helen. –disse Steven correndo presso Duff.
-Ah, non dire stupidaggini Steven. La conosco a mala pena!
-Si sì… Scusa, hai dormito con lei!!
-Non c’io fatto sesso idiota!
-Non è quello il punto! Voglio dire, dormivate insieme, beati… e poi suonate entrambi il basso… siete entrambi biondi…
-Ok popcorn, ho capito, vuoi dire che lei è la mia anima gemella, roba del genere. Senti, lei è innamorata di Izzy, Izzy di lei. Non la toglierei mai dal mio migliore amico.
-Ah! Quindi ti piace?
-Senti, hai visto che bellezza che è quella ragazza? Sembra un fiore!
-Oooh ecco, il nostro re delle birre si è innamorato!
-Si ok, amore a prima vista, capita ok? Tanto stanotte esco con qualche groupie e me la dimentico.
-Staremo a vedere…

In quel momento, i due biondi arrivarono davanti al loro appartamento, avevano fatto un giretto di un’ora. Izzy e Helen li raggiunsero dopo 5 minuti.
-Com’è andata la passeggiata, piccioncini?
-Benissimo! E voi ragazzi?
-Bene, abbiamo preso un po’ d’aria….
Izzy e Helen si tenevano mano nella mano, ogni tanto si scambiavano delle occhiatine dolci.
-Ehm… dove si va per mangiare? –chiese Duff- Sono già quasi le una.
-Beh, propongo di andare a qualche pub… –disse Izzy.
-Ok, buon’idea…
-Umm ragazzi, non credete che si dovrebbe fare scambio gruppi? Cosi ci conosciamo un po’ meglio…. –propose Steven, pensando al suo amico Duff.
-Tipo? Duff e Helen, io e te Popcorn? –disse Izzy.
-Si, perché no? –disse Duff eccitato.
-Meglio ancora: Io, Helen e Duff, cosi facciamo un gruppetto di biondi, e te Izzy vai con Axl e il resto della ciurma.
-Eeeeh… sì ok. Helen, non ti dispiace vero?
-Beh... no no dai. Cosi conosco un po’ sti due biondi!
-Ok perfetto. Buon divertimento allora, biondini!
-Anche te moro!
Izzy stampo un bacio sulle labbra di Helen e resto ad attendere l’arrivo di Axl, Slash e Jane. Era preoccupato. Aveva paura che qualcosa poteva accadere a Helen… non era sicuro che Duff era affidabile.

Steven, Duff e Helen si incamminarono verso un pub dove potevano entrare con Helen…
-Se vogliamo entrare in un locale con questa bomba, meglio andare dal altro lato della città. –disse Steven.
-Ma sei pazzo? Nah, un locale lo troviamo di sicuro. E poi dal altro lato della città, costa tutto troppo.
-Ragazzi, non preoccupatevi, possiamo prenderci degli hot dog e andare in un parco.
-Buon’idea, andiamo!
Cosi, i tre biondi presero 6 hot dog (avevano una fame!) e si sedettero in un parco, sull’erba.
-Bassisti miei adorati, io devo andare un attimo da quella fanciulla…. Guardatela! È… è… -disse Steven alzandosi e dirigendosi verso una mora con la maglietta molto trasparente degli Iron Maiden.
-Haha! È sempre il solito sai… -disse Duff.
-L’ho capito mi sa. Te però, non mi sembri uno che va con delle tipe ogni notte…
-Fidati, tutti nei Guns andiamo ogni notte da qualche tipa che ci aspetta nel backstage. Che la tipa ci piaccia o no, almeno non devi pagarla 50 dollari la notte…
-Capisco. Anche Izzy fa così?
-Nah, lui è moderato…
-Ah beh. Quindi nessuno di voi è affidabile eh?
-Beh, se ci innamoriamo, siamo diversi… vedi Izzy: se ora dopo un concerto c’è una che vuole farselo, lui dirà di no e andrà da te, perché ti ama.
Duff disse le ultime 3 parole con una difficoltà atroce.
-Tutto ok Duff? Sembri turbato….
-No niente. Mi sa che anche io mi sia innamorato. L’amore rende la gente strana, diversa, sai?
-Beh, si, ti credo…

Quando i due avevano finito di mangiare, avevano cominciato a parlare delle loro vite. Duff aveva fatto tantissime domande sulla vita di Helen quando era con Izzy… già, quei due li si amavano da tanto tempo…. Era un amore perfetto in poche parole, non si poteva slegare quei due. “Perché deve capitare sempre a me, di innamorarmi di ragazze già prese? “–penso Duff.
-Te, Duff, hai già avuto delle ragazze?
-Si, beh da giovane, poi vabbè, c’era una però mi è scappata… Ed ora sono innamorato di una…
-Beh, buona fortuna allora!
-Grazie. Senti Helen, con quella bella gonnellina di jeans che hai, ti va di fare una passeggiata?
-Haha certo!
Cosi, i due si incamminarono. Sembravano fratello e sorella! Infatti, i due giovani si sentivano cosi….
-Duff, ti conosco da un giorno, ma per me sei già come un fratello!
-E per me, sei la mia sorellina!
Il cuore di Duff batteva 500 km/h. Non sapeva cosa fare… Non voleva ferirla, sapeva che lei amava Izzy. No, e poi si conoscevano da così poco tempo… Infine, Duff prese la mano di Helen fra la sua. Helen non la respinse, in fondo non le dispiaceva, tanto lei ama Izzy, Duff per lei era un amico, perché non darli la mano, tanto, fra loro due non poteva succedere niente, vero…?

Verso le 3, Steven raggiunse i due amici affannato come un cane.
-Mi ha dato il suo numero! Si chiama Andy! Suona la chitarra! È uno schianto!
-Calmati popcorn! Meglio se torniamo a casa, no? – propose Duff.
-Si certo.
Il gruppetto si incammino verso il loro appartamento… ad un certo punto però, Steven e Duff si staccarono da Helen.
-Helen, noi ti seguiamo, dobbiamo parlare di affari… maschili. –disse Steven.
-Fate pure, maschiacci! –disse Helen tirando fuori la lingua.
-Duff… Duff… ho visto che le tenevi la mano…
-Si, perché siamo diventati amici, tipo fratello e sorella.
-Cos’hai deciso di fare?
-Niente, restiamo amici, non voglio ferirla, lei ama troppo Izzy, e lui ama lei… Non voglio rovinare tutto.
-Ma… le vuoi davvero così bene?
-Si. Mi ha preso, come un fulmine. Voglio dire, guarda la sua figura, pare quella di un angelo. Poi, è una ragazza dolce, bella, musicale…
-Calling Dr.Love….
-Non prendermi per il culo con i KISS Steven, ti prego.
Tornati a casa, Izzy e Helen si rinchiusero nella stanza di Izzy. Duff restò solo nella sua stanza, a pensare.

Perché doveva capitare proprio a lui? Perché proprio lui si doveva innamorare a prima vista? Che cosa doveva fare? 

Spero che la mia storia sia di vostro gradimento! se avete dei commentari, recensite! Cathy xx

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Capitolo 7
*** We can hitch a ride to rockaway beach... ***


Il mattino seguente, verso le 7, Jane e Slash rientrarono nel appartamento, mezzi ubriachi, a braccetto, svegliando tutta la casa.
-Jane… ma che cazzo… -disse Helen, ancora in “pigiama” (una maglietta oversize dei KISS, che sua sorella le aveva preso quando le due ragazze erano andate al loro concerto)
-Niente, abbiamo passato una bella giornata ieri…
-Anche oggi cara – disse Slash.
-Andiamo a nanna ora… ciaaaaaao! –disse Jane, camminando a zig-zag con Slash. Già, ubriachi.
-Helen ma cha cazzo… -disse Steven.
-Nah niente, mia sorella e Slash sono appena rientrati, ubriachi.
-Ah beh. Congratulazioni a Slash, si è innamorato…
-Bah, sarà. Colazione?
-Se vuoi, ma non ho voglia di andare da solo a prenderla.
-Buongiorno gente.
-Giorno Izzy! Dormito bene?
-Si… ma mi mancavi Helen!
-Beh, se tu avessi un letto più grande…
-Vieni qua.
I due si abbracciarono, Izzy prese Helen fra le sue braccia e la butto sul divano.
-Hey! Awa, il solletico no ti prego!
-Vieni qua piccola…
-Si sì, fate finta che il Popcorn solitario non ci sia eh…
-Tempo che ti trovi una ragazza Popcorn.
-Oh, ecco sta arrivando proprio ora. Ciao Duffina, tutto bene tesoro? Dormito bene?
-Steven ma che cazzo?  Nooo non farmi il solletico… ahi… lo odio Steve noooo!
Duff casco, con i suoi 2 metri di altezza sul divano, proprio sopra Helen.
-Ahio! Giraffa!
-Scusa dolcezza…. Steve!
-Izzy! No!
-Hahah! Biondi che soffrono il solletico! La la la la!
-Ragazzi! Urlarono Duff e Helen.
Dopo 15 minuti di gioco, decisero di lavarsi, vestirsi (perché tutti i uomini erano muniti unicamente di mutande) ed andare a prendere la colazione.
-Ragazzi, oggi cosa avete pianificato? – chiese Helen.
-Helen, baby, scusa le mie maniere, però ti dico la verità… un cazzo. –disse Steven sorseggiando il caffè.
-E…se mi portate in spiaggia? Non sono mai andata ad una spiaggia in California! –disse Helen facendo gli occhi dolci.
-Beh, la potremmo considerare come una vacanza! –disse Duff.
-Già… proprio una bella vacanza… Di diciamo, 4 giorni? Fino a Sabato? –propose Izzy.
-Bella idea! Beh, che ne dite se andiamo a fare le valigie? –disse Helen.
-Certo… ragazzi, chi paga però? –disse Steven.
-Haha già. Sai Helen, noi Guns siamo poveri, spendiamo tanto in farti fare la bella vita… disse Duff, prendendo un biglietto di 20 dollari e lasciandolo sul tavolo.
-Grazie giraffetta! – disse Helen stampando un bacio sulla guancia di Duff.
I 4 giovani andarono a preparare le loro valigie. Helen butto dentro delle magliette, dei costumi da bagno, della lingerie e delle gonnelline (si, le piaceva mettersi delle gonne). I ragazzi buttarono dentro degli shorts e due magliette.
-Umm ragazzi, e per i tovaglioli?
-Umm… bah, prendiamo quelli nel bagno.
-Ma come faranno Axl e quelli che restano qua?
-Se la caveranno! Si lavano quasi mai quei barboni! –disse Steven.
-Bene, allora si parte!
I 4 salirono sulla macchina mal andata che possedevano i Guns N’ Roses.
-Helen, ti portiamo su una spiaggia un po’ isolata, dove c’è una specie di capanna… Ogni tanto ci vado sai. –disse Duff alla guida. Steven era seduto sul sedile posteriore mentre che Helen era sdraiata su Izzy nei sedili anteriori.
-Ok, suona bene. Mettete un po’ di musica ragazzi? –disse Helen giocherellando con i suoi capelli.
Steven introdusse una cassetta dei Ramones, Rocket To Russia.
-Uno dei miei album preferiti dei Ramones! –esclamo Helen.
-Anche io adoro i Ramones sai! –disse Duff sorridendo.
-Già, Duff è il nostro ragazzo punk! –disse Izzy.
Il viaggio durò 2 orette, nelle quali si ascoltarono i Ramones, i Sex Pistols, i Clash, Blondie, e David Bowie…. Quando infine arrivarono, Helen era stra emozionata. Andava quasi mai al mare!
-Ragazzi! È bellissimo questo posto!
-Già…Ah sentite ragazzi, io Venerdì devo ritornare e Los Angeles perché arriva una delle mie zie…. –disse Izzy.
-Vuoi che venga con te? – chiese Helen.
-No, è la zia che odi… Zia Martha.
-Oh dio mio, quel diavolo! Meglio se resto qua a divertirmi con i ragazzi….
-Anche io lo penso. Dai, andiamo a “esplorare” la capanna dove dormiremo…
-Helen, non sorprenderti delle birre che saranno sparse, siamo noi che le abbiamo lasciate mi sa dallo scorso Agosto… -disse Steven.
-Ehm si certo, ok… ubriaconi! –disse Helen correndo verso la capanna.
-Izzy, si comporta come una ragazzina di 15 anni! –disse Steven pizzicando Izzy.
-Per me, è sempre stata la mia piccola Helen. È sempre stata dentro una ragazzina di 15 anni sai…. Sempre con la voglia di divertirsi, di giocare….
-Ragazzi, avete anche lasciato dei cuscini… beh, vi devo fare i complimenti eh.
-Grazie piccola! –disse Duff.
I giorni passarono fra giochi nel mare (i ragazzi si divertivano a far saltare Helen in acqua o se no buttarla nell’acqua di buon mattino), accendevano un fallò di notte per grigliare le salsicce (si faceva la competizione di chi le brucerebbe di più...). Infine, arrivò venerdì mattina.
-Bene ragazzi, Axl è venuto a prendermi… ci vediamo a Los Angeles domani mattina eh! Dovete essere puntuali perché dobbiamo suonare di notte quindi… -disse Izzy.
-Si mammina, ok, saremo puntuali mamma, ora puoi andartene grazie. –disse Steven spingendo Izzy verso la macchina di Axl.
-Ciao Helen, fai la brava eh… –disse Izzy dando un’occhiata da papà serio a Helen.
-Si tesoro, non ti preoccupare! Divertiti con zia Martha… Bleeeeeeeeh!
Ed Izzy se ne andò.
-Bene ragazzi, sapete una cosa, io ora vado a cercare della legna, a spassarmela un po’, vi lascio qui da soli ok? –disse Steven.
-Va bene Popcorn, vai pure va! –disse Helen.
Helen rientrò nella capanna, dove Duff stava ancora dormendo beatamente.
-Boo! –urlò Helen saltando su Duff…
-Ma che… Helen… vuoi giocare di buon mattino? Vabbene, l’hai voluto tu!
-Ma no, ma cosa…?
Duff si alzo di scattò e prese Helen fra le sue braccia. Correva verso il mare…
-Geronimo! –disse Duff saltando in acqua.
-Duuuuuuuuuuuuuff!
-Haha!
-Pfffff scemo, m’hai bagnato la maglietta…………
-Oh scusa bella…. Se vuoi rimedio subito!
Duff tolse la maglietta di Helen e la butto sulla sabbia.
-Beh, bravo eh, bravo….
-Perché, non ti pare una buona idea?
-Si certo… disse Helen, saltando su Duff a cavallo.
-Ah, è così che giochi eh?
Duff fece un balzo per andare sotto l’acqua. Quando risalì, Helen era aggrappata piuttosto ai capelli di Duff che al suo collo.
-Aaaaah! Duff! Fatti perdonare, ora!!!
-Si? E come?
-Beh, trova un modo, se no mi arrabbio!
E senza preavviso, Duff fece scendere Helen dalla sua schiena. Prese il suo viso fra le sue mani… e la baciò…
Quando si staccarono, Helen era arrossita.
-Beh… scuse accettate Duff… Una cosa: che questo bacio rimanga un segreto fra noi, che nessuno lo sappia. Scusa, ma io ora sto con Izzy… Non posso……… scusa.
-No, scusa me, non dovevo farlo…. Era più forte di me davvero. Scusami.
-Fa niente. Tanto io non potrei arrabbiarmi con te, sei come un fratello per me. Promettimi però una cosa: questa cosa rimane fra noi.
-Promesso Helen.
La giornata passo normalmente, con una certa strana aria fra Duff e Helen… si guardavano in un modo…. Differente.
“No Helen, no, non devi, non puoi. Tu stai con Izzy perché lo ami, Duff è il tuo migliore amico, nient’altro.” Pensava Helen la notte, mentre che dormiva fra Steven e Duff. No, lei apparteneva a Izzy, soltanto a lui…
 
 
 

 
 

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Capitolo 8
*** Drugs.... ***


Dopo quella vacanza al mare, il tempo passò veloce. Helen si abituo a vivere nella casa dei Guns. Lavorava in un bar vicino al Sunset Strip. Suonava il basso nella band che suonava ogni giorno della settimana, tranne la domenica, in quel bar. La domenica il bar era chiuso. Sua sorella Jane l’aveva fatta grossa: aveva scoperto che Slash era 7 anni più giovane di lei, le è preso un colpo e decise di andare a vivere dall’altra parte di Los Angeles per un po’.

Cosi gli anni passarono ed arriviamo a Settembre del 1987.
“We’ve got to hold on to what we’ve got, it doesn’t make a difference if we make it or not, we’ve got each other and that’s a lot for love, we’ll give it a shot!”
Helen stava cantando I Bon Jovi a squarciagola nella camera di Duff. I ragazzi erano usciti a provare per il concerto che avevano quella sera. Ormai i Guns N’ Roses erano diventati una band famosa ed aveva già il loro primo album in commercio.
Proprio in quel momento, si udì il suono della porta che si stava aprendo e poi qualcuno entrò nella casa.
-Helen? Ci sei?
-Oooh we’re halfway there, oh oh, livin’ on a prayer! –canto Helen avvicinandosi a Duff.
-Helen, dai smettila di cantare i Bon Jovi…
-Perché? A me piacciono! Mica colpa mia se voi Guns avete problemi con altre band!
-Io non ho problemi coi Bon Jovi, nessuno di noi ne ha!
-Vabbè, ma se voglio ascoltare i Motley Crue in sta casa mi buttano fuori!
-Perché sono coglioni!
-Smettila!
-Dai su non litighiamo sulla musica che è meglio. Senti, i ragazzi sono restati li a spassarsela un po’ sul Sunset Strip, io sono rientrato perché mi serve il tuo aiuto…
-Cioè?
-Ehm... non so cosa mettermi stasera per il concerto.
-Vuoi andare a fare shopping con me? Ti posso far vedere quel delizioso negozio che vende i stivali stile Runaways anni ’70 e poi vendono dei pantaloni di cuoio stra fighi per non parlare delle gonne e delle calze….
-Helen, dai fai la seria! Mi serve davvero il tuo aiuto. Poi scusa, mi hai fregato metà delle magliette!
-Ma non ti servono le magliette! Non andrai mica a suonare con una maglietta dei Blondie che poi a te non ti piacciono neanche!
-Ho capito ma la maglietta ti sta su come un vestito!
-Mi piacciono le tue magliette ok?
Duff si avvicino a Helen e mise le sue braccia attorno alla vita di Helen.
-Eh no bello, ricordati cosa avevamo detto…….
-Merda. Ma perché devi essere così dannatamente belle e attraente?
-Dai andiamo, non fare l’innocente….
I due uscirono di casa e si incamminarono per le strade.
-Duff, io ti consiglio di vestirti nel tuo modo punk, come sempre.
-Non sono sicuro che basti. Voglio qualcosa più… glam ecco.
-Duff, te già ti vesti mezzo glam mezzo punk.
-Ok, lo ammetto, era una scusa idiota per stare con te questo cosa di andare a fare shopping.
-Ah sì? Beh, io sta cosa di fare shopping la prendo sul serio, e visto che mi fai uscire una domenica, il mio unico giorno libero dal lavoro, andiamo a fare shopping per me.
-Ah no dai, tu ci metti secoli nei negozi!
-Come fai a saperlo se non sei mai andato a comperare niente con me?
-C’è lo dice Izzy…
-Beh, lo meno dopo. Ora, sperò che tu abbia più pazienza con me. Andiamo su, ho bisogno di un paio di gonna per il lavoro…
-Bene, andiamo allora.
Nel negozio, Helen era ben conosciuta. Era un negozio di abbigliamento rock, glam e punk per ragazze.
-Ciao ragazze…
-Helen, cosa possiamo fare per te?
-Senti, hai sempre quelle belle gonne nere attillate? Mi servono…
-Si certo. Sei una quaranta vero?
-Si.
-Hey Helen, perché non prendi una cintura cosi?
Duff sventolo una cintura nera e rossa, con delle spille dappertutto.
-Questa? Beh si dai perché no.
-Ah sì, e questa sciarpa?
Duff di nuovo sventolo una sciarpa piccola, più un foulard che una sciarpa, davanti Helen. Era nera con delle chitarre di argento.
-Haha, si certo dai. Il mio nuovo stilista Duff!
Le ragazze del negozio sorrisero. Tutte lo conoscevano come il bassista dei Guns N’ Roses, inutile dire che tutte erano pazze di lui.
La ragazze che serviva Helen si avvicinò con 3 mini-gonne nere. Avevano delle cerniere laterali come decoro.
-E se prendessi un altro colore, non solo nere? –disse Duff.
-Ma dai, tipo?
Duff si butto fra le gonne e ne usci con un modello identico a quelle nere, però in rosso ed in blu elettrico.
-Certo, e dimmi un po’ Duff, chi è che se le comperà? Io non ho i soldi.
-Pago tutto io va.
-No dai, non ti preoccupare…
-Shh. Ci tengo.
La commessa prese Helen da parte e le disse:
-Cazzo, sei fortunata ad averlo come amico. E poi scusa Izzy il tuo ragazzo non te l’aveva mai fatto, ti lasciava pagare sempre lui….
-Oh, Andy, dai! Duff è soltanto il mio amico, Izzy è il mio ragazzo.
-Per me sei cieca. E poi, ti consiglierei di tenere più d’occhio il tuo Izzy…
-Eh? Perché scusa? Cosa vuoi dire?
-Oh niente, però non sorprenderti se trovi della droga a casa.
Andy fece per andarsene, quando Helen la trattene.
-Andy. Dimmi che c’è?
-Eh vabbene. Sai come mia sorella, quella povera creatura, non ha mai finito la scuola ed è diventata una spacciatrice?
-Si, me l’avevi raccontato. Si chiamava Daphne vero?
-Si sì. Comunque… lei spaccia droga a.... a Izzy. Beh, a Izzy e gli altri Guns. Non ha mai menzionato Duff nel gruppo. Ha solo detto Izzy, Slash e Steven.
-No.. Non ci posso credere. Izzy mi aveva detto che non si drogava, che non l’avrebbe mai fatto.
-Senti, è così, se vuoi vai a parlare con Daphne, sta sempre accanto al Troubadour lei.
Le due ragazze ritornarono fra le altre commesse e Duff.
-Bene tesoro, andiamo? –disse Duff prendendo la mano di Helen.
-Si dai. Ciao ragazze!

Usciti dal negozio, Duff noto che lo sguardo di Helen era turbato. Quando arrivarono a casa, Duff voleva sapere che cosa stava accadendo.
-Hey, che succede Helen?
-N-niente… non anzi sì. Dimmi la verità Duff. Se mi vuoi bene davvero, dimmi la verità e non mentirmi.
-Si, ok, su cosa?
-è… è vero che Izzy si droga?
Duff abbassò lo sguardo. L’aveva scoperto.
-Si. Si, è vero. L’eroina è la sua amica.
-Cazzo. Cazzo. Ecco perché non mi lascia più curiosare in camera sua, perché mi chiede dei soldi….
-Calmati Helen. Lui non voleva che tu ti sentissi male per questo.
-Da quanto tempo tira avanti sta storia?
-Un anno, un anno e mezzo boh.
-E te, te non ti fai vero?
-Io fumo l’erba e bevo. La bottiglia mi basta. Almeno non mi buco tutto il braccio.
-Merda Duff, perché proprio a me devono capitare ste cose?
-Helen no, non piangere.
Helen si butto sul divano. Era scoppiata in lacrime. Duff si sedette vicino lei e le diede un abbraccio.
-D-Duff. Grazie. Grazie di tutto. Tu sì che sei fedele. Grazie.
-Di nulla piccola.
Duff ora era in preda con se stesso. Poteva approfittare di questa situazione, certo, però non voleva essere un coglione totale. Poi lui le voleva bene a Helen, non voleva trattarla come una prostituta. Già per quella ragazza era difficile vivere in quella casa con i ragazzi, che fumavano sempre dentro e di notte si drogavano buoni buoni mentre che la povera ragazze dormiva nella sua stanza. Lei era restata con loro solo perché amava Izzy e perché non poteva permettersi economicamente di affittare un appartamento per se. Coi Guns, il prezzo dell’affitto era diviso in 6, se lo poteva permettere.
-Helen, non fare così ti prego. Devi sapere che Izzy ti ama.
-Allora perché si droga?
-Forse… perché vuole… non lo so Helen. Ma credimi, ti vuole un mondo di bene.
-Duff, ti credo, ci credo, però… però… Perché me l’ha tenuto nascosto?
-Non lo so. Senti, fra poco arrivano qui i ragazzi e poi andiamo a suonare. Se non ti va di venire, di vederli, fa niente. Se vuoi uscire a fare un giro….
-Si. Però vieni con me ti prego. Non voglio andare da sola.
-Ok, dai andiamo. Però lavati la faccia, sembri un panda.
-Non ti piacciono i panda?
-Al contrario, sono belli e caccolosi! –disse Duff dando un bacio sulla guancia di Helen.
-Haha, e tu sei sempre la mia giraffetta…
Helen si strucco, si ridiedi una passata di matita nera per gli occhi e di rossetto da labbra, si mise su una tuta di jeans e raggiunse Duff.
-Già vai pronto per il concerto?
-Già, così non perdo tempo.
I due uscirono a fare una passeggiata nella città delle luci. Camminavano mano nella mano, come due fratelli… o forse qualcosa di più.
 
 
 Ok, situazione della storia: complicata. Helen ha dei sentimenti nascosti per Duff, ne ha sempre avuti, però è sempre stata cosi innamorata di Izzy che non ha mai veramente pensato su Duff come qualcosa di più. Che succederà? Da vedere nei prossimi capitoli....

Cathyxx
 

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Capitolo 9
*** We both know hearts can change ***


-Hey senti Helen io ora devo andare, suoniamo fra un’ora….
-Non ti preoccupare Duff, grazie per la passeggiata…
-Prego. Ciao.
-Ciao.
Duff poso un bacio sulla guancia d’Helen e poi se ne andò.
-Duff?
-Si?
-Niente. Ti… ti… volevo augurare un buon concerto.
-Grazie.
Helen restò da sola a passeggiare per il parco. Cazzo, perché non era riuscita a dire “ti voglio bene”? Perché? Perché… perché dopo tutto, lei sta con Izzy… però è da un po’ che loro due sono “distanti”, Izzy tornava a casa verso le 3, e poi si drogava lo aveva appena scoperto… e in un certo senso, si sentiva trascurata da lui. Duff… era sempre con lei. Sempre. E poi…. Quel bacio che si erano dati al mare… non se l’era ancora scordato. Lei sapeva che Duff l’amava, e per questo non sapeva che cosa fare… Perché dopo tutto, anche lei aveva dei sentimenti per Duff…. E non sapeva come esprimerli, cosa fare…
Proprio in quel momento, senti una mano poggiarsi sulla sua spalla.
-Ciao sister.
-Jane? Ma ciao…
-Ciao. Allora, stai con Duff?
-No… no. Jane… sono nella merda più grande.
-Come mai?
-Izzy si droga e ultimamente mi trascura…. Duff è l’unico che sta sempre con me, che mi aiuta…
-E gli altri dei Guns?
-Lasciamo perdere. Axl con le puttanelle, Steven con l’eroina, Slash… con entrambi, ragazze e eroina…
-E Izzy?
-Si droga… e beh sono sicura che anche lui va con le puttane…. Jane, non so cosa fare, la mia vita… ho sbagliato tutto…
-No sorellina, no. Il problema è Izzy…. Lui prima ti amava, era posseduto da te, poi essendo sicuro che tu lo ami, ha messo il tuo amore da parte ed è andato a fare tutto quello che fanno gli altri Guns.
-Ma Duff non lo fa…
-Si, e vuoi sapere perché? Perché ti ama, ti vuole bene. Ti ha sempre voluto bene. Si vedeva.
-Lo so. Lo so cazzo. Ok, non l’ho mai detto a nessuno… Però quella volta che siamo andati al mare, mi ha baciata.
-COSA?
-Shh non urlare Jane! È sera cazzo!
-Scusa…. Ma ti ha baciata? E te non hai mai detto niente a me?
-No, avevamo detto che sarebbe rimasta una cosa fra di noi… Una cosa personale.
-Cazzo, l’hai fatta grossa.
-Si ok lo so, sono stata infedele verso Izzy…
-No, non è quello il punto. È che te sei stata innamorata di Duff da sempre.
-Che? Cosa? Non dire cazzate Jane…
-Ma è vero! Ammettilo
-No…. S…. Si. Si ok è vero. Ma allora?  
-Allora smettila di mentire a te stessa stando con Izzy!
-No… Non posso…  Voglio dire, non voglio ferire Izzy.
-Beh, lui ti mente che non si droga e non ti racconta tutte le puttane che si è fatto e non si preoccupa di farti del male…
-Ma…. Hai ragione. Senti, che devo fare?
-Prova a parlare con Izzy e cerca di capire la situazione.
-Ho paura…. Sono 3 anni che stiamo insieme.
-Beh, forse e meglio rivisitare la vostra relazione. Sul serio. Stare in una relazione che tu non vuoi, una relazione dove ti senti male… No. Serve a niente.
-Jane… grazie. Grazie sorellona.  Ti dirò come è andata se ci ritroviamo…
-Certo. Ecco il mio numero. Lavoro in un supermercato ora sai.
-Sono felice per te. Ciao sorellona, grazie!
Helen si mise a correre verso il Whisky A Go Go. Correre in tacchi mentre che pioveva, non era facile per niente. Però cazzo. Sua sorella l’aveva illuminata. Ora sapeva cosa fare. Doveva fare quello che il cuore le diceva di fare.
Arrivata al Whisky A Go Go, Helen sentiva bene la musica. Le urla di Axl si sentiva persino se non usava il microfono. Entrò nel locale e pago l’entrata di 10 dollari. Vide i 5 ragazzi suonare come delle bestie, dei veri rockers. Duff la vide entrare e le fece un sorriso. Ricambio. Merda, era bello… E poi vide Izzy, vicino a Duff. Non la degno nemmeno di uno sguardo. Beh, forse, c’era troppa gente. Ma perché allora Duff la vide e Izzy no?
Si spinse fino alla security e uso la buona vecchia tecnica per andare nel backstage. Aspettando i Guns, respinse 5 spacciatori di droga e tiro fuori la lingua a 2 prostitute. Uh, cazzo, che strazio stare nel backstage.
Finalmente, i ragazzi finirono il concerto ed arrivarono. Subito, le due puttane si buttarono su Axl e…. Izzy. Helen non ci poteva credere, non voleva crederlo. Però era così. Izzy intravide Helen, spinse la prostituta che stava già mettendo la sua mano dentro la sua camicia, ed andò verso Helen.
-Helen, non credere che… No guarda davvero.
-Ho visto bastanza Izzy. Come hai potuto? Non solo ti droghi, ma ti fa anche le puttanelle, e poi arrivi a casa e mi dici che io sono l’unica, che sono la tua vita, il tuo unico amore, che tu non ti droghi perché mi vuoi bene…. E poi cosa? Sai una cosa Jeffrey, sei un bugiardo.
-Helen no calmati, senti, sono una rockstar è normale ok? Quando ti arrivano quelle ragazze... non posso respingerle.
-Certo, oh certo Signor Isbell. Quindi visto che ora siamo grandi rockstar, tradisci la tua ragazze e le menti? Congratulazioni Izzy. Bravo. Farai tanta strada nella vita.
Tutti quanti guardavano Helen e Izzy discutere. Helen stava soffocando delle lacrime. Izzy stava fumando una sigaretta, nervoso.
-Senti Helen, le puttane, si ok, me le faccio. La droga, mi aiuta……… Però sappi una cosa, io ti voglio bene.
Con questo, Izzy spinse uno spacciatore che stava davanti alla porta ed uscì dal locale. Helen stava piangendo, si era buttata sul pavimento. Duff accorse per aiutarla.
-Piccola… non piangere… davvero.
-Duff... Duff… portami via ti prego.
Duff prese Helen fra le sue braccia ed uscì dal locale. Era furioso contro Izzy. Quello… stronzo. Ecco. Stronzo. Perché, perché Helen stava con Izzy? Lei non meritava un uomo come quello. Infedele, drogato… no.
Izzy era seduto proprio fuori dal locale.
-Duff, lasciala qui un attimo. Devo parlarle…
-Izzy, ti sento. Non sono sorda.
-Helen… forse… non lo so. Dobbiamo prendere una pausa.
-Si… si… ok.
-Però… ci vedremo ancora?
-Viviamo nello stesso appartamento. Si.
-Ok… a… a domani Helen.
-Ciao Izzy.
Duff porto Helen in braccio fino al appartamento, visto che lei si era addormentata. Arrivata a casa, tolse gli stivali con tacco 12cm dai piedi di Helen e la mise nel suo letto, dove lei dormiva ogni notte. Si stese vicino a lei, e l’abbraccio.
-Duff… grazie. Sei… un angelo. Grazie.
-Dovere piccola. Ora dormi.
 

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Capitolo 10
*** After all this time? ***


“Certo, oh certo Signor Isbell. Quindi visto che ora siamo grandi rockstar, tradisci la tua ragazze e le menti? Congratulazioni Izzy. Bravo. Farai tanta strada nella vita.”
Quelle parole tormentavano la mente di Izzy. Era rimasto seduto fuori dal Whisky A Go Go, con le sue sigarette in mano. Helen aveva ragione. Perché lo faceva? Era vero che ormai era una rockstar di fama, però non era un buon motivo per comportarsi così. Ma d’altronde, ognuno doveva vivere la sua vita come poteva. La droga lo rilassava, l’aiutava, e le ragazze soddisfacevano i suoi piaceri.
Lui amava Helen, si, però non voleva usarla, mai. Però, aveva a pena capito che l’aveva trascurata.
“Sei un coglione Izzy” pensava fra se e se il ragazzo. Aveva buttato a l’aria la sua relazione, e qualcosa le diceva che per riaverla, doveva cambiare il suo stile di vita.
In quel momento arrivò Axl.

-Amico, l’hai fatta grossa. Io te lo dicevo, devi dirglielo, devi essere sincero.
-Axl, non cominciare ti prego.
-Amico, senti, fai qualcosa.
-Cosa? No, preferisco aspettare un po’.
-Come vuoi. La perderai se farai così.

I mesi passarono, volarono.

Dicembre del 1989.
Un anno passò da quando Helen e Izzy si erano lasciati. Non si erano rimessi insieme nel frattempo. Izzy però, nonostante le puttane con le quali andava in tournée e la sua amica eroina, era sempre e comunque innamorato pazzo di Helen. Vederla ogni giorno per lui era uno strazio. Quando la vedeva abbracciata a Duff, cominciava ad odiare il biondo. E poi, cominciava ad odiare anche Helen – perché lei si era così avvicinata al biondo? Perché si accoccolava al bassista davanti a lui? Non lo amava più? Aveva fatto tutto quello scandalo un anno fa così, di pazzia? O forse lo amava ancora?
Izzy era diventato geloso. Molto geloso. Geloso di Helen. Non voleva che lei avesse un altro uomo nella sua vita. Era possessivo? Si, probabile, si. Ma non poteva farci niente. Era posseduto da quella ragazza, e tutte le altre ragazze del mondo non potevano togliere Helen dalla sua mente.
Fu così che una giornata di Dicembre, il 10 per precisare, Helen e Izzy restarono da soli in casa. Helen si sentiva poco bene, da ieri che vomitava e le girava la testa. Izzy non voleva andare in giro per la città, voleva cogliere il momento nel quale lui e Helen erano da soli, per la prima volta in molto tempo.
-Che fai? –chiese Izzy.
-Niente, sto cercando di trovare gli spartiti per stasera…. Abbiamo un nuovo batterista nella band. Una ragazza. Finalmente un’altra ragazza….
-Ah, bello.
Helen era in una situazione strana. Non sapeva come parlare ad Izzy….
-E te, che fai di bello?
-Quello che fanno gli altri…. Penso che tu lo sappia bene.

Helen annuì. Cazzo se lo sapeva! Sesso, droga, alcool e rock n’ roll. Lo facevano tutti tranne Duff – lui si limitava a Alcool, droga (marijuana) e rock n’ roll.
Intendiamoci, non è che Duff non aveva la sua dose di sesso, certo che si, e nientemeno che con… lei! Si, con Helen! Perché anche se i due negavano di stare insieme, dicevano che erano semplicemente amici, tutti attorno a loro sapevano che i due erano in una relazione.
A dirla tutta: Tutti sapevano che Duff e Helen stavano insieme, però loro due non lo sapevano.

-Senti, Helen, ti devo parlare.
-Izzy, se vuoi dirmi che sei cambiato e che non ti droghi e non vai a letto con venti donne diverse, scordatelo. Vallo a dire a qualcun'altra.
-No, non è questo. Non voglio mentirti. Volevo solo dirti che dopo tutto questo tempo –
-Due anni – l’interrompe Helen
-Si, due anni–continuò Izzy- dopo tutto questo tempo, io ti voglio sempre e comunque bene. Si, ti voglio sempre bene come dal primo giorno. Come dal primo giorno nel quale giocavamo da ragazzini nel parco giochi, quando giocavamo a nascondino. Come nei tempi nei quali dormivamo insieme a casa tua quando avevi 11 anni. Come quando avevamo 15 anni e fummammo la prima canna, come la prima volta che era successo fra di noi, come la prima volta che andammo ad un concerto insieme… E poi, come quando avevo 19 anni ed ero da solo a Los Angeles, e tu mi mancavi. Io ti voglio bene, come da sempre.
Questo discorso commosse Helen. Sì, anche lei si ricordava di quei bei tempi. Spensierati, felici… Ma poi arrivarono i tempi brutti, scuri…. Quei tempi per Helen erano i tempi che non poteva dimenticarsi. Li rimanevano bene tutti i ricordi felici, ma anche quelli brutti. Ma poi…. Izzy… era il suo primo amore – il primo amore non si scorda mai. Nonostante il fatto che lei ora era innamorata di Duff, che il suo cuore apparteneva al bassista, c’era sempre e comunque un piccolissimo spazio per il suo primo amore: Izzy.
Helen però non sapeva che fare……
-Izzy, non credere che io mi sia dimenticata di quei bei tempi.
-Helen, voglio sapere: mi vuoi ancora bene o no?
-Izzy, tu sarai sempre e comunque il mio Izzy, il mio amico d’infanzia, il mio fratello….
-Almeno sono ancora qualcosa per te. Grazie Helen.

Con questo, Izzy si alzò dal divano, prese la sua giacca e se ne andò. Helen restò da sola. Doveva prepararsi per andare a suonare al bar, alle 6 doveva star lì, erano quasi le 5. Proprio quando voleva andare a vestirsi…. Corse verso il bagno.
Ma perché ultimamente il suo stomaco l’odiava? – pensò Helen. La testa le girava a più non posso. Si lavò velocemente, mise la sua gonna rossa (quella che le aveva scelto Duff) e una camicia bianca – mise la cintura e la sciarpa che le aveva scelto Duff, alzo la cerniera dei suoi stivali, prese il suo basso e la sua giacca di cuoio e uscì di casa.
Andando verso al bar, guarda caso, si ritrovò Duff.

-Hey bella, ciao! –disse Duff.
-Beh ma ciao, stavo proprio andando al lavoro. Mi accompagni? Ho paura di svenire.
-Perché, stai male? È da un po’ che ti vedo... verde. 
-Non lo so… Dai andiamo. Che hai fatto a proposito?
-Ah già, ho preso delle corde per il basso, una nuova borsa per il basso… -disse Duff mostrando gli articoli.
-Bello. Dai andiamo se no faccio tardi.
Duff prese la mano di Helen e i due si incamminarono verso il bar.
Prima di entrare, Helen aveva decise di dirlo a Duff.
-Duff… senti… sai il vomito, la nausea, il mal di testa continuo, eccetera eccetera? Beh…. Ho paura che sono incinta.
Gli occhi di Duff si spalancarono.
-Incinta? Da me? Come?
-Quella volta nella doccia….
-La pillola?
-Ehm, no, ti voglio ricordare che le avevo finite ma te avevi insistito…
-Però, non sei ancora andata da un medico, non è confermato?
-No no. Però…. Pensavo, se domani potresti andare con me….
-Contaci piccola. Ora vai, se no la mia mamma-rockstar sarà in ritardo per andare al lavoro!
-Spiritoso.

I due si baciarono alla velocità della luce e poi Helen entrò nel bar.

Duff restò solo a pensare. Lui, un papa? Duff McKagan, un padre? Già, l’aveva fatta grossa…..
 
 

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Capitolo 11
*** Don't you take it so hard now... ***


La mattina seguente, Helen e Duff si svegliarono di buon’ora per andare dal dottore.
-Duff, non so cosa mettermi…
-Mettiti questo!
Duff sventolò davanti a Helen un vestito blu con dei fiori. Era corto, stingeva la cintura per poi dare spazio ad un’ampia gonna. Era un vestito delizioso.
-Duff, non sono una fan di Tina Turner…
-Che c’entra? Non vuol dire che se sei una rocker, tu non possa vestirti come una ragazza, femminile.
-Eh va bene… Scarpe?
Duff estrasse un paio di converse che Helen non usava da anni.
-Ma vuoi farmi sembrare una ragazzina di 14 anni?
-Dai che sei bellissima!
-Lo dici tu, punk!
Duff si arruffo i capelli e prese Helen fra le sue braccia.
-Dai che oggi sapremo se saremo genitori!
I due arrivarono all’ospedale in macchina. Dopo aver aspettato un’ora in fila e dopo aver fatto tutti gli esami, Helen e Duff aspettavano nella sala di attesa.
-McKagan e Taylor?
I due ragazzi si alzarono. Il dottore si avvicino.
-Congratulazione ragazzi…. Signorina, lei è incinta!
Al suono di quelle parole, Helen stava per svenire. Duff era nella stessa situazione.
-Incinta? Da quanto tempo?
-Da una settimana abbiamo calcolato più o meno…. Vi direi di venire qui fra 3 settimane.
-Grazie dottore.
Usciti dal ospedale, Duff urlo dalla gioia e prese Helen fra le sue braccia.
-Helen, sarai una mamma!
-E te un papa!
-Sarai la mamma migliore al mondo!
-E te il papa più bello dolce premuroso e geniale al mondo!
Duff porto Helen in braccio fino la macchina.
-Vuoi andare da tua sorella? Per dirli la buona notizia…
-Si… si dai.
Arrivati al appartamento di Jane, la sorella accolse la coppia con tanta eccitazione.
-Helen, ho trovato l’uomo che fa per me.
-Fammi pensare, un trentenne come te?
-Si! Ma sai il bello? È un musicista! Son sicura che non capirai mai chi è!
-Posso farti una domanda? Lo vuoi sposare?
Jane prese la sorella a parte e sussurrò:
-Stiamo insieme solo per il sesso, lui ovviamente ha le sue puttanelle ma me ne frego. Finalmente un uomo della mia età!
-Mi ricordo l’accidente che ti è preso quando Slash aveva detto che era 7 anni più giovane di te…
-Non ricordarmelo!
-Ma allora chi è sto uomo?
-Nikki Sixx!
-No!
-Si!
-Bene, siamo nemiche!
-Ma perché?
-Perché i Guns e i Motley si odiano a vicenda.
-Ma noi siamo sorelle, e ci vogliamo bene!
-Già!
In quel momento, Duff interrompe le ragazze.
-Che state farfugliando?
-Oh niente, mia sorella sta con uno dei Motley, il tuo antagonista preferito, il bassista…
-Quel coglione?
-Calmati tesoro.
-Comunque, perché siete venuti qui? Mi fa piacere, però vorrei sapere il motivo…
Duff strinse la mano di Helen.
-O mio dio, vi sposate? –chiese Jane.
-Ma no, molto meglio! –disse Helen.
-Ma allora?
-Sono incinta!
-Diventerò un papa!
La coppia disse il tutto così veloce, che Jane cascò sul divano.
-La mia sorellina sarà una mamma? Vieni qui!
Jane abbracciò sua sorella. Lacrime di gioia coprivano le guance delle ragazze.  Duff si commosse vedendo così le due sorelle.
-Oh, vieni qua, che tu fra poco sarai in un certo senso mio fratello! –disse Jane.
I tre si unirono in un abbraccio. Dopo aver preso il caffè, biscotti e robe varie, i due biondi decisero che dovevano tornare a casa.
 
Quando tornarono, tutti i Guns erano già svegli.
-Veh, siete usciti a fare una passeggiata mattutina? –disse Steven.
-Si, siamo andati da mia sorella… -disse Helen.
Duff e Helen avevano deciso di non dirlo ai ragazzi subito. Volevano dirlo dopo, la sera.
-Come va? –chiese Slash.
-Bene dai, ha una relazione con Nikki Sixx.
-Ha! È passata al lato oscuro della forza! –disse Steven.
-Ma che, guardi Star Wars?
-Si piccola!
In quel momento arrivarono Axl e Izzy.
-Giorno ragazzi. –disse Axl.
-Giorno. – disse sottovoce Izzy.
Izzy si sentiva male, si sentiva come un intruso quando vedeva Duff e Helen insieme.  Voleva riprendersi Helen. Izzy continuava a pensare che Helen era sua.

La giornata passò veloce. Finalmente, il gruppo si riunì nell’appartamento per la cena. Dopo la cena, vengono ovviamente… gli alcolici. Caffè per Helen ovviamente. Durante questo momento della cena, momento naturale per la casa quando tutti erano riuniti insieme, Duff e Helen decisero di dare la notizia.
-Ragazzi, sapete che io e Helen oggi siamo usciti di casa presto? –cominciò Duff.
-Si, beh? –dise Slash bevendo beatamente la bottiglia di Jack Daniels.
-Bene, era perché dovevo portare Helen dal dottore.
-COSA? Helen, stai bene vero? Non hai appendicite? Robe varie? –chiese Steven buttando la sua bottiglia di Jack sul divano.
-No Steven, rilassati, sono buone notizie… -disse Helen. Prese la mano di Duff, la strinse forte, e poi, annunciò la notizia…
-Ragazzi, sono incinta! Io e Duff saremo una famiglia!
Le congratulazioni uscirono da tutte le parti. Steven diede un abbraccio a Duff e Steven. Ma Izzy… lui butto la sua birra a terra, e se ne andò verso la sua stanza.
-Izzy? Izzy dove stai andando? –urlò Helen.
-Helen, non prendertela, è geloso. –disse Axl.
-Quando è troppo è troppo Axl, anche te lo conosci da quando era un bambino. Quando quello è geloso, diventa insopportabile e… violento.
-Vengo con te? –disse Duff.
-Aspetta fuori la porta, non si sa mai. –disse Helen.
Helen andò verso la porta di Izzy, entrò nella sua stanza e chiuse la porta.
-Izzy, capisco che tu stai male e tutte le fottute ragioni del mondo, però potresti non comportarti come un coglione almeno in queste situazioni!
-Oh, che vuoi che dica allora? Congratulazioni Duff, hai messo incinta la mia ex! Hai distrutto tutti i miei sogni di adolescenza! La unica ragazza con la quale prevedevo un futuro, una famiglia, me l’hai fottuta! Grazie Duff, grazie! E già che ci siamo, grazie anche a te Helen!
-Ma che cazzo ti prende?
I due stavano urlando. Ormai, Duff, Slash, Steven e Axl stavano fuori ad aspettare che esca o Izzy o Helen.
-Mi prende che io ti amo cazzo! Ti ho sempre amato! E tu non l’avevi mai visto! Tu vedevi solo il mio lato da rockstar, quello che vive con droga e sesso. Tu non hai mai visto il vero me!
Izzy aveva preso i polsi di Helen e li stringeva con molta forza. Helen non poteva muoversi.
-Izzy, lasciamo cazzo mi fai male!
Fuori dalla porta, quando Duff sentì quelle parole uscire dalla bocca di Helen, stava per perdere la pazienza.
-Ragazzi, io devo andare lì dentro. Non voglio che lui faccia del male a Helen!
-Duff, aspetta ancora un attimo. Non è la prima volta che li sento urlare così! –disse Axl.
-Ma allora è una cosa ancora adolescenziale? –chiese Steven.
-Già.
Nella stanza, Helen riuscì a liberarsi dalla presa di Izzy e cascò sul letto.
-Izzy, o tu ti calmi o ti giurò che mi arrabbio! Guarda che per me non era facile lasciarti! Ma anche te non eri molto cooperativo! Mi avevi tradita, mi avevi mentito….
-Senti, lo avevo fatto perché avevo i miei motivi!
-Motivi del cazzo te li puoi tenere per te! Senti, vedo che te vuoi continuare a comportarti come un idiota, a fare le scene da geloso. Se credi che quelle scene cambieranno qualcosa, ti sbagli! Quelle scene mi fan solo pensare che ti stai comportando come un piccolo adolescente con problemi ormonali! Ecco!
Helen fece per andarsene, ma in quel momento, Izzy le prese le braccia, strinse con forza così lei non poteva andarsene.
-Lasciami t’ho detto!  Duff, Axl! Aiuto!
Fuori dalla porta, i ragazzi sentirono quelle urla.
-Ora basta, io vado! –disse Duff.
-Veniamo con te. –disse Axl.
I ragazzi aprirono la porta. Steven e Axl cercavano di liberare Helen dalla presa di Izzy, Duff e Slash avevano preso Izzy da dietro e lo stavano dividendo da Helen. Finalmente, riuscirono a staccare i due.
-Sei un idiota cazzo! Sai una cosa Jeff, ti odio, ecco!
Nel frattempo, Duff stava per tirare un pugno a Izzy, ma proprio in quel momento, Slash lo fermò.
-Duff, ci serve ancora.
-Sei un coglione Izzy. Giurò che se le metti ancora le mani addosso la pagherai cara.
-Ricordati Duff: Tu me l’hai presa. Non io da te.
Con queste parole, Izzy uscì dalla camera, sbattendo la porta dietro di se. Steven e Axl stavano rimettendo Helen in uno stato normale. Helen stava piangendo.
-Prima non era così, no… Perché è così ora?
-Piccola, non prendertela, te non hai nessuna colpa. –disse Steven rimettendo i capelli della ragazze a posto. Dopo Duff, lui era il migliore amico di Helen, nonostante la sua addizione all’eroina.
-Tesoro, penso che è meglio se oggi andiamo a dormire in un hotel o qualcosa del genere. Da domani, cercheremo un appartamento per noi due. Dai, andiamo. Vado a preparare la tua borsa mentre che tu ti vesti ok?  -disse Duff carezzando Helen.
-Grazie Duff.
-Vi accompagno ok? –disse Steven.
-Certo… Slash, Axl, voi nel frattempo, cercate di mettere un po’ di buon senso nella mente di Izzy. –disse Duff.
-Check amico! Dai andiamo Axl. –disse Slash.

E così, la casa dei Guns restò deserta. Tutti sapevano che dei periodi difficili sarebbero arrivati per tutti quanti… 

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Capitolo 12
*** It's a boy! ***


Il giorno dopo, Duff e Helen si svegliarono nella stanza di un albergo 3 stelle, vicino all’appartamento dei Guns.
-Giorno piccola.
-Giorno Duff.
-Come ti senti? Meglio?
-Si dai… ho ancora le braccia un po’ rosse, però un po’ meglio, anche se mi gira la testa e ho una fame…
-Tranquilla, ora ti vesti e andiamo a mangiare qualcosa. E poi, cominciamo a cercare un appartamento.
-Buon’idea... Vado in bagno ok?
-Ok, io ti preparo cosa devi metterti e così via.
-Grazie stilista.
-Prego piccola.

Nell’appartamento dei Guns, solo Steven ed Izzy erano svegli. Slash e Axl erano sfiniti dalla sera scorsa, erano andati a cercare Izzy per 3 ore. L’avevano trovato in un locale malfamato su una stradina secondaria.
-Izzy, senti, ti volevo parlare a proposito di ieri sera… -disse Steven.
-Non fiatare una parola Steven. Ti prego. –disse Izzy.
-Almeno ammetti cazzo che hai sbagliato e che sei stato un coglione!
-Posso ammettere che ho sbagliato, ma di coglioni c’è n’erano due: io e Duff!
-Allora, senti Izzy, Helen ha ragione: non comportarti come un adolescente! Sii un adulto! Devi capire che la vita non è sempre giusta, che le cose che tu vuoi di più nella vita, molte volte ti vengono tolte. È la vita. E poi scusa, la povera ragazza è incinta. Potevi risparmiare gli attacchi di violenza.
-Senti, ero fuori di me ok? Avevo perso la ragione. Ma che capisci tu. Tanto, te stai dalla parte sua.
-Io sto dalla parte della ragione, non dalla parte della gelosia isterica.
Con questo, Steven prese la sua giacca e uscì di casa. Izzy restò da solo, sommerso nei suoi pensieri.
Già, ero vero che lui era stato un coglione, un idiota ieri sera. Non doveva essere violento con Helen. Dopo tutto, lei aspettava un bambino, una nuova creatura. Però, continuava ad essere geloso. Continuava a pensare, nonostante tutto, che quella creatura che doveva nascere doveva essere sua, non di Duff. Poiché lui si ricordava bene, che quando Helen e lui erano adolescenti, verso i 15-16 anni, loro due pianificavano, un po’ per scherzo, un po’ sul serio, di avere una vita insieme, di avere dei bambini, di sposarsi, avere una vita tutta loro… Ed invece, un bel giorno, a causa della droga e della vita da rockstar, tutto va all’aria. Tutto li viene tolto in una fottuta nottata. Ed in 2 anni, un altro ragazzo prende il posto suo nella vita di Helen.
Turbato, Izzy uscì di casa. Doveva prendere la sua dose, se no perdeva la testa di nuovo.

Nel frattempo, Duff e Helen vagavano nella città, cercando degli appartamenti in affitto.
-Senti Helen, capisco che forse l’idea non ti eccita tanto, però nel condominio della casa Guns, un piano sotto, c’è un appartamento in affittasi, possiamo provare a chiedere la.
-Va bene… almeno non devo dividere l’appartamento con lui.
-Non ti preoccupare, non succederà, per niente al mondo.
-Senti Duff, è vero che forse Steven se ne va dalla band?
Il sangue nelle vene di Duff si gelo. Come faceva a saperlo? Come faceva a sapere che data la dipendenza di Duff con l’eroina, i ragazzi volevano licenziare il batterista, che ormai non poteva più suonare?
-Ecco, vedi Helen, l’eroina ha distrutto le sue capacità di suonare. Noi… pensavamo di rimpiazzarlo. Vogliamo però darli un’ultima chance, cercando di farlo suonare nel prossimo album….
-Quindi, se voi lo licenziate, vuol dire che non lo vedremo mai più?
-Beh, non lo so… Ma perché tutte ste domande riguardo a Steven?
-Niente, io pensavo, anzi volevo, che lui sia il padrino del nostro futuro figlio… o figlia.
-Lui? Come mai?
-Perché lui per me è un amico, molto caro. Dopo di te, lui è il mio migliore amico.
-Ma, io pensavo ad un’altra persona…
-Chi?
-Slash.
-Beh, ne possiamo avere due di padrini… che sia! Steven e Slash!
-Meno male che non scegli il papa! –disse Duff.
-Scemo! Ora andiamo a chiedere per sto appartamento, non ne posso più di vagare per la città.
-Già, e poi devo andare a prendere le tue cose, ne sono rimaste alcune in camera mia….
-Grazie Duff. Ti voglio bene. Un mondo di bene.
-Anche io Helen. Ora dai su, andiamo! Abbiamo tante cose da fare….

Natale arrivò presto quell’anno. I Guns lo festeggiarono con una grande festa a casa loro, una festa ovviamente stile Guns: Alcool, droga e ragazze. E ovviamente, musica. Helen non partecipo, non voleva incontrare Izzy. Invece, Duff e lei festeggiarono in santa pace da soli con sua sorella e il suo nuovo ragazzo, uno che lavorava nel commercio.

Il tempo passò. Volò! I Guns erano rientrati in una piccola tournée, durante la quale licenziarono a Steven, che andò a vivere per un po’ da Helen e Duff. L’unica canzone alla quale contribuì Steven per il prossimo album era Civil War. Agosto, il mese nel quale doveva nascere il piccolo futuro McKagan, si avvicinava.
Duff era rientrato a Los Angeles ad Agosto per stare con Helen e poterla aiutare. Steven ronzava di qua e di la, Duff cercava di aiutarlo a disintossicarsi, senza successo.

Una caldissima giornata di Agosto, il 27 per precisare, alle 9 di mattina, Helen si svegliò di colpo, urlando dal dolore.
-Duff! Cazzo Duff! Sta per nascere… Me lo sento! O le convulsioni! Duff, portami all’ospedale presto!
Duff si svegliò di scatto, in preda al panico. Prese i documenti, che ormai stavano posti sul comodino vicino al letto in caso di emergenza, si vestì veloce, prese Helen fra le sue braccia ed uscì di casa. Prima di uscire però, doveva avvertire Steven.
-Steven! –urlò Duff.
-Ho capito Duff, sta per nascere! Chiamo subito Slash! Saremo subito all’ospedale!
-Sei un amico. A dopo!
Duff corse verso la macchina, mise Helen con cura dentro, si sedette davanti, e si precipitò verso all’ospedale.
Una volta arrivati a destinazione, i dottori presero cura della ragazza. Dicevano che un paio di ora dovevano passare, che un bambino non nasce subito, così, di scatto. Alcune volte ci volevano 12 ore! Durante le ore d’attesa, arrivarono Steven e Slash, affannati dalla corsa.
-Abbiamo preso l’autobus! –disse Steven.
-Come sta? –chiese Slash.
-Hanno detto che posso aspettare con lei, e potrò anche assistere alla nascita.
-Stupendo! Vai, noi aspetteremo fuori.
Dopo 6 ore, arrivò il gran momento. Visto che molti di voi che leggono la storia sono probabilmente delle ragazze, non vi spiegherò come nasce un bambino e quale è il processo, lo sapete benissimo.
-è maschio! –esclamò l’infermiera.
-Lo chiameremo Michael Steven Saul McKagan. Che ne dici Duff? –disse Helen, ormai priva di forze.
-Non saranno un po’ troppi i nomi? Ma si dai, mi va benissimo, quello che vuoi tesoro! –rise Duff, baciando la ragazza.
L’infermiera diede in braccio il neonato a Helen, che ormai stava per piangere.
-Duff, guarda che bello che è! È… è nostro figlio!
Anche Duff stava per piangere. Era un padre! Aveva un figlio! Diede un bacio sulla testa del neonato, e una sulla testa della madre.
-Ha i tuoi occhi, blu come il cielo. –disse Duff.
L’infermiera interrompi i genitori.
-Se volete, possiamo far entrare i vostri amici….
-Si, fateli entrare. –disse Duff.
Steven e Slash entrarono nella sala con molta cautela.
-Allora? –chiese Slash.
-Maschio. L’abbiamo chiamata Michael Steven Saul McKagan.
-Nel nome del padre, del padrino, e del padrino. Amen. –rise Steven.
-Volete vederlo?
-Con piacere! –dissero i padrini.
Si avvicinarono a Helen, che teneva in mano la piccola creatura.
-Duff, non pensavo che tu potesse avere un figlio… è bellissimo, quello che può fare la natura! –disse Steven.
-Congratulazioni Duff. E congratulazioni ovviamente anche alla mamma, che ha dato a luce questo piccolo futuro rocker…
-Grazie Slash, ma possiamo non mettere in testa strane idee al bambino sin dalla nascita? –rise Helen.
-Posso tenerlo? –chiese Steven a Helen.
-Certo! Basta chiedere l’infermeria! –disse Helen.
L’infermiera diede un cennò di consenso. Steven prese il neonato fra le sue braccia. Michael aveva gli occhi spalancati, guardavo tutto e tutti con un’espressione di sorpresa. Steven li diede il suo sorriso a 32 denti, ed il bambino fece un piccolo urlo di gioia e mosse le braccia, come un micetto.
-è un amore! –disse Steven, dando il bambino al padre.
Fra le braccia del padre, il piccolo muoveva le braccia e i piedi, segno di gioia. Guardava tutto attorno a lui.
-Duff, sarai il miglior padre al mondo. –disse Helen.
-E tu, la migliore madre!
Detto questo, Duff diede il bambino a Helen.

L’inizio di una nuova famiglia, quella dei McKagan. 

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Capitolo 13
*** We meet again.... ***


1992.

Duff pensava che Los Angeles non era l’ambiente giusto per Helen e il bambino, per questo spedì tutti e due a Lafayette un anno fa. Duff veniva a visitarli quando poteva, ma era sempre in tournée o a lavorare per dei videoclip o gli album. Helen era preoccupata – Duff beveva forse un po’ troppo. E poi, Izzy aveva lasciato la band. La situazione non era stabile.

Una calda giornata di maggio, a Lafayette, Helen stava nel parco giochi con il figlio. Li teneva la mano, mentre che Michael camminava sull’erba. Pensava che anche suo madre aveva fatto così quando lei era piccola, nello stesso parco giochi. Sua madre le mancava. L’aveva persa a 14 anni – l’età dove una ragazza ha bisogno della sua madre. Aveva perso anche suo padre. Helen non voleva che suo figlio vivesse sti traumi.

Proprio mentre che lei pensava a ste cose, e Michael muoveva i suoi piedini, tenendosi alla mano della madre, Helen sentì una voce famigliare, troppo famigliare.  
-Ciao Helen.
Era Izzy – Izzy in persona. Era un po’ cambiato – se non altro, per lo sguardo. Sembrava stanco, affaticato. I suoi capelli erano più marroni, un po’ più lunghi. Helen prese istintivamente Michael fra le sue braccia.

-Ciao Jeff. Che ci fai qui?
-Ho lasciato i Guns N’ Roses, e sono andato a vivere qui, a casa, a Lafayette. È tuo figlio, vero?
-Sì. Michael Steven Saul McKagan, nato a Los Angeles, 27 Agosto 1990.
-Hai un bel figlio. Ti assomiglia – ha i tuoi occhi, e i tuoi capelli.
-Grazie.
-Senti, vuoi…. Vuoi sederti su una panchina?
Izzy aveva un po’ di esitazione nella sua voce. Dopo il litigio che i due avevano avuto quando Helen annunciò di essere incinta, non si erano mai parlati.
-Si, si certo.
Helen posò Michael e si incamminò con Izzy verso una panchina.
-Sei cambiata un po’.
-Grazie, devo ammettere che dopo essere stata incinta, mi son cresciute le tette, però ho eliminato i chili extra.
Izzy rise.
-Sei comunque bellissima.
-Grazie.
-Senti, cosa fai di bello? Voglio dire, ora non lavori mica più in quel bar a LA, non suoni più il basso lì…
-Ho trovato un lavoro qui – faccio la stessa cosa che facevo a Los Angeles. Durante le ore di lavoro, devo lasciare Michael dietro al bar.
-Mi dispiace. Non sarebbe più facile se lo lasci a qualcuno?
-A chi? Mio fratello se n’è andato nel Texas, non darei mio figlio a nessuna tata del mondo.
-Mamma! –esclamò Michael. -Posso andare su-su-l-lo sciv-v-olo?
-Si, ma su quello piccolo Micky. E fai attenzione.
-Yayyy!
Michael corse, come poteva correre un bambino, verso lo scivolo. Come tutti i bambini, parlava affannato, sempre eccitato. Izzy sorrise guardandolo.
-Deve essere bello, avere dei figli, avere una famiglia propria… Io non ci sono mai riuscito.
-Sai, io e Duff ci vediamo quasi mai. Non siamo nemmeno sposati. È sempre in tournée…
-Capisco… Senti, in che bar lavori te?
-Saturday Night. Sai, quello nel quale non andavamo quasi mai perché lo consideravamo un bar da vecchi….
-Sai, la mia casa ora sta a due passi da lì!
-Davvero? Vuol dire che non vivi più a due passi da me!
-Già… Senti, vuoi venire da me? Così, per parlare un po’…
Helen non era sicura su cosa doveva rispondere: in un certo senso, aveva perdonato Izzy, ma poi, aveva paura che Izzy potesse fare qualcosa a suo figlio. Ma no, cosa stava pensando, Izzy era un adulto, e sembrava ora più calmo, più maturo.
-Si… sì certo dai. Aspetta che devo ricuperare Micky….
Helen andò verso suo figlio, li diede la mano e i due andarono verso Izzy.
-Mamma, è papa? –chiese Michael.
-No, è un amico, un amico mio e di papa.
-Come si chiama?
-Chiediglielo Mick!
Michael si nascose dietro la madre. Come tutti i bambini, era timido davanti agli estranei. Izzy si inginocchiò davanti al bambino.
-Mi chiamo Jeff. Te, come ti chiami?
Michael abbracciò la gamba della madre.
-Mi chiamo Michael.
-Michael, che ne dici, vuoi andare da me?
-Sì.
-Michael, se resti attaccato, non posso camminare. –disse Helen.

Michael si staccò, prese la mano di Izzy con una delle sue manine e la mano di Helen con l’altra manina.
-Li stai simpatico. Sai, normalmente è molto più timido con la gente…
-Deve essere perché li hai detto che sono un amico di te e di Duff.
Il trio camminava per le strade di Lafayette. Finalmente, dopo un quarto d’ora, arrivarono alla casa di Izzy.
-Bau! Bau! –esclamò Michael vedendo due labrador davanti la porta di casa di Izzy.
-Non sapevo che avevi due cani! –disse Helen.
-Beh, sapevi no, che a me piacevano sempre i cani?
-Quello sì!
Izzy aprì il cancello, e Michael corse subito verso i cani. Quelli, senza esitare, cominciarono a leccare il bambino, che era due volte più piccolo dei cani.
-Sai, non ti puoi immaginare quanto mi renda felice, vederlo così, allegro… Lui non si preoccupa mai di niente sai. Ogni tanto mi chiede “dov’è papa?” e io li dico che sta a lavorare, li dico che lui viaggia il mondo e che suona il basso, come me.
-Beh, è vero, lavora.
-Alcune volte mi preoccupo sai, penso che non lavora soltanto… il suo alcolismo stava crescendo troppo ultimamente.
-Non ti preoccupare, sono sicuro che lui non diventerà un alcolista, sono sicuro che non lo farà. Ha un figlio che adora e una ragazza che ama.
Helen non disse niente. Prese Michael fra le sue braccia, ritorno verso Izzy.
-Jeff, ti devo chiedere un favore.
-Qualsiasi cosa.
-Senti, visto che te vivi a due passi da dove lavoro, non potresti tenermi Michael?
-Certo! Senza problemi! Ma sai, il mio problema è che non so cucinare….
-Non ti preoccupare, li darò da mangiare a casa o se no porta cosa mangiare con se. Mi faresti un grande favore Jeff.
-Certo, qualsiasi cosa Helen. Senti, vuoi bere qualcosa? Ovviamente, niente alcolici.
-Con piacere, grazie.
Entrarono nella casa di Izzy. Una bella casa grande, spaziosa, più o meno in ordine. Izzy fece accomodare Helen e Michael sul divano, e porto per Helen del caffè.
-Michael, cosa vuoi da bere? –chiese Izzy.
-Moooo moooo! –disse Michael.
-Cosa sarebbe? –chiese Izzy a Helen.
-Sarebbe il latte – vedi, la mucca fa mooo, e il latte viene dalla mucca.
-Come fai a capire ste cose?
-Sono una madre, e poi, quando sei un genitore, diventi un esperto nel linguaggio dei bambini.
Izzy andò a versare del latte in una tazza.
-Tieni piccolo.
Il bambino prese la tazza con grande gioia.
-Micky, cosa devi dire? La parolina magica…
-Grazie! –disse Michael un po’ timidamente.
-Prego!
-Michael, senti, vorresti restare qui con Jeff mentre che io lavoro? C’è il latte, la tv, ci sono i cani.
-Posso giocare con i bau? –chiese Michael.
-Certo che puoi. Ti insegnerò i loro nomi, e poi possiamo giocare se vuoi….
-Allora resto con Jeff! –disse Michael.
-Io finisco di lavorare alle 8-9 normalmente….  Normalmente lui si addormenta verso le 9.
-Può dormire sul mio letto senza problemi! Helen, hai una macchina?
-Si… quella vecchia di mio fratello. Però va, la uso solo per andare dal lavoro a casa e viceversa, e qualche volta per andare al supermercato!
-Perfetto. Oggi lavori?
-No, è giovedì, serata libera….
-Perfetto. Vuoi restare per la cena? Son quasi le 7.
-Si, volentieri.

Helen era contenta di essere tornata in buoni rapporti con Izzy. In fondo, era il suo migliore amico d’infanzia, erano nati con una settimana di differenza, erano cresciuti insieme, sempre. Avevano fatto tutto insieme. Era contenta di aver finalmente ritrovato il suo vecchio amico. E poi, era così gentile verso Michael!
 

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Capitolo 14
*** She took the last train, out of my heart... ***


Argentina, 1993.
Helen e Michael, che ormai aveva 3 anni, erano nel backstage di quello che sarebbe stato l’ultimo concerto dove Slash e Axl sarebbero stati insieme. Ormai, stavano suonando l’ultima canzone.
Helen passeggiava di qua e di la, facendo camminare un po’ Michael.
-Mamma, voglio vedere papa!
-Arriverà fra poco Michael. Guarda, sta suonando l’ultima canzone, lo vedi papa?
Helen punto verso Duff. Michael sorrise e cominciò ad applaudire con le sue manine. Sotto richiesta di Duff, Helen l’aveva raggiunto con il loro figlio nelle ultime tappe della loro tournée. A Duff non andava a genio che Izzy e Helen erano ridiventati amici, tanto quanto a Helen non andava a genio l’alcolismo di Duff. Quando erano con il piccolo Michael, cercava di moderarsi, ma se no, era un disastro.
-Guarda, vedi, hanno finito! –puntò Helen verso Axl e Slash che si davano l’ultimo abbraccio e che si avviavano verso di loro.  Quando Michael vide Duff, cominciò a saltellare come un coniglietto.
-Papa! Papa!
-Vieni qua campione! –disse Duff prendendo suo figlio in braccio.
-Signor McKagan, congratulazioni per l’ultimo show stupendo!
-Eh, e a me Helen, non le fai le congratulazioni? –disse Axl.
-Siete stati tutti bravissimi William. Senti Duff, andiamo negli spogliatoi? Non voglio che Michael stia qui con tutta sta gente….
-Va bene, dai.
Slash saluto Michael e Helen, e poi tutti andarono verso gli spogliatoi. Nessuno si immaginava che sarebbe stata l’ultima volta che Slash e Axl sarebbero stati insieme….
 
Seattle, Settembre del 1994.
Helen stava preparando la sua valigia e quella di Michael. Aveva scoperto che Duff la tradiva da 3 anni, e poi il suo alcolismo era diventato insopportabile. Aveva deciso di tornare con suo figlio a Lafayette.
-Helen, dai non fare così… -disse Duff entrando in salotto con una bottiglia di Jack in mano.
-Scansati Duff. E metti giù quella bottiglia cazzo! –disse Helen.
Duff aveva capito che ormai l’aveva persa. Era riuscito a perdere la madre di suo figlio, e già che c’era, anche suo figlio. La colpa era solo sua. Nel frattempo, Helen prese le valigie e scendeva le scale.
-Michael, tesoro, vieni, andiamo dallo zio Izzy!
-Andiamo dai cani bau! –disse Michael.
-Si, andiamo proprio lì!
-E papa?  Papa resta qui?
-Si tesoro.
-Mamma, rivedrò ancora papa?

Helen restò ferma, li si era congelata la lingua. Cosa doveva dire a suo figlio? Proprio quello che lei non voleva che accadesse, che suo figlio cresca senza uno dei genitori, stava accadendo. Sentiva che stava per piangere. Si inginocchio presso suo figlio.
-Michael, tuo padre resterà sempre tuo padre. Ogni tanto lo rivedrai, ne sono sicura. Ma sai, le persone cambiano… Anche tuo padre ed io. Per questo tuo padre ha deciso che forse io non sono la persona con la quale vuol stare ora. Sai, succede, che la gente cambia la sua mente…
-Mamma, tu vuoi stare sempre con me? Anche quando sarò grande?
-Si Michael, sempre, perché io sono la tua mamma, e ricordati, io ti vorrò sempre bene e starò sempre con te.
Duff era sceso e guardava la scena. Sentiva anche lui delle lacrime che scendevano sulle sue guance. Helen si girò verso Duff.
-Non è la prima volta che devo spiegare a nostro figlio perché te non ci sei, perché te ci lasci….
-Non è colpa mia. È la mia vita.
-Già, è la tua di vita, e te ci fai quello che vuoi. E capisco che io e Michael non siamo esattamente graditi a fare parte permanentemente della tua vita…
Duff si avvicinò a Helen e mise le sue mani sulle spalle di Helen.
-Helen, nonostante tutto, io ti voglio bene, e te ne vorrò sempre. Grazie di tutto. Per avermi dato un figlio, e per essermi stata vicina…

Helen si staccò da Duff, prese la chitarra acustica che stava nel salotto, e cominciò a suonare Every Rose Has Its Thorn.
-“And now I hear you found somebody new, and that I never meant that much to you, to hear that tears me up inside and to see you cuts me, like a knife…”
Duff ormai stava piangendo. Teneva stretto fra le sue braccia suo figlio. Non era sicuro se potrebbe farlo ancora. Helen finì di suonare e mise giù la chitarra. Duff posò Michael e si avvicino verso Helen.
-Helen…
-Duff, con quella canzone, ho detto tutto mi sa. Sai, non pensare che io non ti voglia bene. Certo che ti voglio bene, mi hai fatto diventare una madre! Però, mi hai fatto capire che il tuo cuore è cambiato, e anche la tua mente, la tua vita…
-Allora…a… addio?
-Puoi venire a visitare Michael quando vuoi. Addio Duff.

I due si strinsero in un abbraccio. Ad un tratto, tutti i ricordi dei bei momenti che avevano passato insieme erano ritornati nella mente di Helen. Quella giornata al mare, le giornate passate insieme a Los Angeles, il giorno nel quale aveva scoperto di essere incinta, il giorno nel quale era nato Michael… Helen stava piangendo, bagnando tutta la maglietta di Duff. Duff aveva le sue mani nei capelli di Helen, anche lui piangeva, e anche lui aveva gli stessi ricordi in mente.

-Ho sbagliato tutto. –diceva Duff singhiozzando.
-Non è colpa di nessuno Duff. Se le cose sono successe così, è perché dovevano essere così.
-Helen…. Ti devo dire una cosa. Quando tornerai a Lafayette, io…. Io voglio che tu sia felice. E voglio che Michael abbia una figura paterna. Stai con Izzy. È l’unica cosa che voglio. Che tu stia con qualcuno che ti ami davvero, che ci tiene a te, e che Michael abbia qualcuno che potrebbe considerare come un padre.
-Duff, tu sarai sempre il padre di Michael. Sempre. Ma hai ragione. Forse… forse è vero, forse è proprio vero che io e Jeff eravamo destinati a stare insieme…
-Io credo di sì. Ora, vai, vai Helen.

E così, Helen prese le valigie e Michael, e se ne andò. Per arrivare a Lafayette, prendeva il treno.

“She took the last train, out of my heart. She took the last train, now I think I’ll make a brand new start. She took the last train, out of my heart….” 

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Capitolo 15
*** Together, forever. ***


-Jeff! Michael! Ragazzi, è pronto in tavola! Smettetela di suonare!
Izzy e Michael arrivarono correndo nella sala da pranzo della casa di Izzy.
-Sedetevi, su! –disse Helen servendo la cena. Una delle qualità di Helen era cucinare. Era un’ottima cuoca.
-Mamma, mamma, Jeff mi ha insegnato l’accordo D e G! –diceva Michael, sedendosi al tavolo.
-Se continua ad imparare così, diventerà fra qualche anno Jimmy Page! –rise Izzy sedendosi a sua volta.
-Beh, intanto domani è il suo primo giorno di scuola! –disse Helen.
-Mamma, ho paura di andare a scuola. –disse Michael.
-Perché Micky? –chiese Izzy.
-Perché non potrò stare con voi. –disse Michael cercando di tagliare il suo pezzo di carne. Izzy venne in suo aiuto.
-Micky, devi stare a scuola solo per 7 ore! E poi, starai con tanti altri bimbi, farai tante nuove amicizie. –disse Helen.
-A proposito Helen, ci dobbiamo svegliare presto domani, verso le 6 e mezza no? –disse Izzy finendo di tagliare la carne per Michael.
-Già. È dura eh, fare il genitore?
-Devo dire che a me piace! –disse Izzy.

Così, tutti quanti finirono di mangiare, giocarono a nascondino per l’ennesima volta sotto la richiesta di Michael, e andarono a dormire. Erano passati due anni da quando Helen e Duff si erano separati, ed infatti, due anni da quando Helen e Izzy si erano sposati. Erano una coppia felice. Michael chiamava Izzy “zio Jeff”, era contento di averlo come “zio”. Izzy era felice di fare da genitore, in fondo, li piacevano i bambini, e poi quello non era un bimbo qualsiasi, era il figlio di Helen.

Lunedì 2 settembre 1996. Ore 6:50 del mattino. La casa Isbell è in pandemonio.
-Jeff, ci dobbiamo svegliare più presto domani! –disse Helen preparando alla velocità della luca la colazione.
-Helen, con calma, arriviamo in tempo!
-Mamma, hai preparato il mio zaino? –chiese Michael.

Per il primo giorno di scuola, Michael si era messo (o meglio, la mamma li aveva scelto) dei jeans e una maglietta- nientemeno dei Guns N’ Roses. Helen li aveva detto che se la maestra ha qualcosa contro la maglietta, doveva dire la verità: suo padre, i suoi padrini e il marito di sua mamma facevano tutti parti dei Guns N’ Roses.
Alle 7:25 in punto, Michael era stato preparato da cima in fondo, con lo zaino in spalla, Izzy non sapeva se mettersi un paio di converse o i suoi stivali da cowboy. Helen finalmente uscì dalla sua stanza. Si era messa un vestito marrone, tipico stile anni 80, con attorno la vita una cintura con spille, che datava dall’epoca punk. I suoi capelli erano stilizzati alla Lita Ford anni ’70. Indossava i suoi adorati stivali stile cowboy che li aveva regalato Duff anni fa.

-Sei bellissima. –disse Izzy mozzafiato.
-Grazie. Come al solito non sai cosa metterti?
-Già, come al solito.
-Mettiti anche te gli stivali. Così, siamo abbinati. E poi, si abbinano bene ai tuoi pantaloni marroni e la tua camicia bianca….
-Sempre pronta a darmi dei consigli su come vestirmi eh? –disse Izzy mettendosi gli stivali.
-Mamma! Zio! Andiamo! –disse Michael.
-Si, andiamo tesoro! –disse Helen dando la mano a suo figlio. Izzy fece la stessa cosa.

Così, i tre si avviarono verso la scuola. Finalmente, Helen e Izzy erano insieme. Il destino ha fatto il suo dovere. Izzy e Helen erano destinati ad essere insieme, ad avere una famiglia.
Arrivati alla scuola, Helen guardò come suo figlio corse verso gli altri bambini. Le altri madri guardavano Helen e Izzy, certe riconoscendo Izzy come “il chitarrista dei Guns N’ Roses!!”, “Ti ricordi, l’abbiamo visto dal vivo anni fa!”, “Non sapevo che era sposato con dei figli!”, “Vorrei essere io quella bionda!”.
Izzy teneva una mano attorno la vita di Helen. I due guardavano Michael che parlava con gli altri bimbi.

-Helen… grazie. Grazie per essere venuta da me, grazie per avermi dato una famiglia, grazie. Ti amo.
-L’ho fatto solo perché ti amo. Perché ho capito che sei te l’unico per me. A proposito Jeff… sai… te fra poco diventerai un papa.
-Vuoi dire che…. Che sei incinta?
-Si. Avremo un figlio. Nostro. Tutto nostro.
Izzy mise l’altro braccio attorno la vita di Helen e la strinse a se.
-Ti voglio bene Helen.
-Anche io Jeff.

Così, tutto è bene, quello che finisce bene. Finalmente, i sogni di Izzy si realizzarono. Era sposato con Helen, e fra poco avrebbe avuto un figlio, o forse una figlia, di cui Helen sarebbe la madre. Se si aspetta, infine, i sogni e i desideri diventano realtà.

 The End.

 

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