High School Loves 1

di Kagome 95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Io lo Odio. ***
Capitolo 7: *** " Casa mia" ***
Capitolo 8: *** A casa sua ***
Capitolo 9: *** Un nuovo studente ( Parte 1 ) ***
Capitolo 10: *** Un nuovo studente ( Parte 2 ) ***
Capitolo 11: *** Un nuovo studente ( Parte 3 ) ***
Capitolo 12: *** Polpo ***
Capitolo 13: *** Il mito del ragazzo perfetto( Parte 1) ***
Capitolo 14: *** Il mito del ragazzo perfetto (Parte 2) ***
Capitolo 15: *** Il mito del ragazzo perfetto (Parte 3) ***
Capitolo 16: *** Il mito del ragazzo perfetto (Parte 4) ***
Capitolo 17: *** "Buon giorno signorina " ***
Capitolo 18: *** Extras contenuti: High School 2-3 ***
Capitolo 19: *** Dubbi ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


High School Loves 1  Author: Eriet ( Kagome 95)

Chapter 1: Primo giorno di scuola.


Story Notes:

ATTENZIONE: QUESTA FAN FICTION NON INTENDE IN ALCUN MODO ISTIGARE I LETTORI A FUMARE, USARE DROGHE, ASSUMERE CERTI TIPI DI ATTEGGIAMENTI O QUANT'ALTRO. NELLE VICENDE NARRATE RASSICURIAMO CHE NESSUN PERSONAGGIO è STATO MALTRATTATO DALL'AUTRICE ( fatta eccezione di Kikyo che non la sopporto...). QUALSIASI RIFERIMENTO: A EVENTI, FATTI O PERSONE REALMENTE ESISTITE E' PURAMENTE CASUALE.
Saluti By Eriet

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Tutto iniziò una tiepida mattina di settembre. Erano appena ricominciate le lezioni dopo mesi d’indimenticabili vacanze estive. Di buon mattino, ovviamente, mi preparai per dirigermi all'istituto superiore Seinan. Be…si, anche se vi sembrerà assurdo, Kagome Higurashi, è finalmente al 4° anno di Liceo Scientifico. Già… ne ho fatto di strada ragazzi !
Comunque,
Arrivata davanti al cancello del grande plesso scolastico, entrai dentro al cortile senza perdere altro tempo. C'erano delle persone speciali lì ferme ad aspettarmi. Ma chi sono vi chiederete non è vero? Ovviamente si trattava del mio gruppo di amici.
“ Ehi! Buon giorno Kagome!” mi salutarono in coro felicemente.
Scusate la mia maleducazione. Mmm... Credo sia meglio presentarvi chi siano , non credete?
Ebbene, è meglio partire dall'inizio.
Allora le persone che vi sto presentando qui adesso sono 5 ragazzi eccezionali a cui tengo molto, quindi andateci piano con i commenti!
Prima fra tutti credo proprio che ci sia la mia migliore amica Sango. Una ragazza dalla carnagione chiara e di corporatura snella. Occhi castani, capelli lunghi e lisci ( dello stesso colore degli occhi) raccolti in una perfetta coda di cavallo, ecco la sua descrizione perfetta. Credo sia alta 1,67 ( poco più alta di me) ed è un tipetto vivace e molto energico ( avvolte anche troppo) . Si potrebbe dire che io e lei ci conosciamo da una vita intera. Fin dalle elementari eravamo amiche e poi, arrivata alle medie, diventammo inseparabili. Non saprei cosa fare se non ci fosse Sango a tirarmi su di morale. Gli devo molto a dire il vero. Nonostante il suo essere gentile, nutre una vera e propria ammirazione verso la forma fisica. Non è tutta muscoli ma è la migliore ginnasta di tutto il Giappone a mio parere. So bene che un giorno diventerà una persona importante e sono felice di stare accanto a lei. È la ragazza più forte che conosca e l’ammiro molto.
Per secondo ovviamente non c’è altri che Miroku, il rispettivo ragazzo di Sango ( la sua ombra). Nonostante sia un ragazzo di 1,70 appena, con occhi blu e capelli neri corti raccolti in uno stupido codino dietro la nuca, non si poteva dire che fosse un gentiluomo. Tks, un tipetto un po’ troppo particolare per i miei gusti. Uno sconsiderato di prima categoria con un'unica fissazione … Diciamo semplicemente che se potesse “ giocherebbe al Dottore” ( per così dire) "tutto il santo tempo". Tralasciando le sue battutine indecenti e le avventure di dubbio vanto. . . Non si conosceva il perché ma le sue manine ( chissà come) cercavano quasi sempre di "toccare" un po’ troppo (e non parlo solo di Sango). Solo Dio sapeva come mai non si fosse ancora beccato una denuncia per molestie sessuali …! Lui diceva che fossero solo degli scherzi ma a me non piacevano affatto. Lo so, Lo so cosa state dicendo... Neanche io onestamente riesco a capire cosa ci trovi la mia migliore amica in un tipo come Miroku. Per me lei perde solo il suo tempo stando dietro a quel porco-maniaco degenerato ma, alla fine... se lei è felice lo sono anch'io. Purché! ( certamente) QUEL DEFICIENTE METTA LE MANI A POSTO!!
La Seconda ragazza che fa parte di questa pazza cerchia di amici non può che essere la piccola Rin..Alta pressapoco un metro e 50, lei è una ragazzina piccola, snella e molto graziosa. Non sapete quanto invidio avvolte i suoi lunghi e perfetti capelli castani, senza contare i suoi grandi e luccicanti occhioni color nocciola che avvolte nasconde sotto la sua lunga frangetta. Come si capisce bene, lei è la più piccolina del gruppo e non parlo solo dell'altezza. Rin è l’ultima arrivata in questo gruppetto. La conobbi il primo giorno di scuola delle superiori, ci siamo intese fin da subito nonostante la sua timidezza. Già, se non fosse per quest’unico difetto sarebbe per lei tutto più facile...Ma la capisco bene perché anche io ho lo stesso problema avvolte!! Probabilmente tutto deriva dal fatto che Rin sia un anno avanti ( si è un piccolo genio). E' così tenerella! da mangiarla di baci!! Ed è per questa ragione, signori e signore, che Rin è LA MASCOTTE n.1° DEL GRUPPO!
Vediamo, un'altro componente importante, non può che essere Myoga...forse, il più normale tra tutti noi..
Lui è un ragazzo alquanto nella media. Alto pressapoco quanto Miroku, indossa sempre un paio di occhiali rettangolari in metallo. I suoi occhi sono davvero particolari di solito sono verdognoli ma, spesso e volentieri, cambiano colore diventando quasi grigi. Da buon maschietto che si rispetti, porta i suoi capelli neri molto corti (suo padre è un militare non per niente). E' l'intellettuale del gruppo ma anche il più pacato (o caga-sotto). Evita in qualsiasi modo lo scontro diretto tra le persone ed è, anche se sembra strano, molto spesso la voce della ragione che riesce a calmare i bollenti spiriti. E' un vero fissato di video-games, elettronica ed è anche un divoratore di libri fantasy. Non c'è cosa che non conosca su internet! Non esiste tutt'ora un manga o un anime che non abbia mai visto. Possiamo definirlo un super-nerd o più semplicemente: IL GURU DEGLI OTAKU. Lo conobbi alle medie insieme a Sango perchè lui era uno degli amici di Miroku. Riflettendoci bene però, tra tutti, lui non era affatto cambiato di una virgola da quando era un bambino delle medie.... Già..forse ora ha più giocattoli. ehehehe, Comunque! 
Ed Infine! eccolo finalmente la persona più importante, l'unico ed inimitabile!!! Inuyasha, il mio Ragazzo ovviamente ( un occhiolino è d'obbligo non credete? ahahahah )
Non era altro che un bel tipo: alto, forte, con gli occhi d’oro e i capelli argentati. Un ragazzo con i suoi umori. Era pieno di sé ma allo stesso tempo era davvero affascinante. Nonostante tante volte avessi voluto ucciderlo... ( immaginate il perchè...) alla fine mi faceva sentir fiera d'essere la sua ragazza. Già, conoscevo Inuyasha dalle elementari a dir la verità perché eravamo nella stessa classe eppure... non ebbi mai il coraggio di parlargli per via della mia timidezza. Arrivata alle medie non fummo messi nella stessa aula e un giorno, mentre correvo per il corridoio con Sango, mi scontrai con lui. Fu una bella botta che mi provocò un bernoccolo in testa ma...così che io e Sango conoscemmo lui e i suoi amici cioè : Miroku e Myoga. A quel tempo però era tutto diverso… Soprattutto lo studio! Quando Sango e Miroku si misero assieme ( appena un anno dopo dal loro primo incontro... ) io ed il mio lui ci avvicinammo sempre più. Dopo tutto quel tempo passato insieme, però, solo durante l’estate appena trascorsa eravamo diventati una coppia (cosa che mi riempie ancora adesso il cuore di gioia, ragazzi ). Bello, non è vero?
E adesso torniamo alla storia! Su, Su!
Allora.... Si! Cof, cof... Ero arrivata davanti al cancello del grande plesso scolastico ed entrai dentro al cortile senza perdere altro tempo! ( scusate la ripetizione...) Prendendomi sotto braccio Inuyasha facemmo strada verso il plesso scolastico tra i vari discorsi mattutini. Senza troppi indugi entrammo nell'ala principale. Cambiandoci le scarpe, riponemmo le proprie nei nostri armadietti. Quell'anno eravamo tutti per conto suo. Io ad esempio avevo il numero 27, Inu il 145 e ecc... Prendendo la mano del mio ragazzo in corridoio chiesi “ quest’anno, quindi, dove siamo?” cercai di scoprire quale fosse la situazione.
“ Siamo al 3° piano purtroppo..” rispose annoiato Myoga. Guardando le scale sperai che fosse uno scherzo ma poco prima che potessi far notare il mio disappunto suonò la prima campanella.
“ è meglio salire!"” iniziò a percorrere i primi gradini Sango “ non vorrete che quello stupido del prof Teres inizi a scriverci fin dal primo giorno!!” arrivò all'apice delle scale in un attimo.
Lasciai la mano di Inuyasha “ hai ragione!!” esclamai preoccupata trascinando via con me Rin per un braccio.
“ ehi!!! Aspettate!!” urlarono in coro i ragazzi inseguendoci.
“ Queste scale sono infinite!” mi lamentai vedendo Sango finire un'altra rampa di scale come una furia. Guardandosi attorno, la ragazza, si fermò.“ Ma almeno siamo arrivati?” chiesi stanca morta poggiando il mento sulla testa di Rin . Avevo già il fiatone, mica ero così atletica come Sango... Sopraggiunti i ragazzi nel volto della mia migliore amica comparve uno sfavillante sorriso.
“ Ragazzi! Forse quest’anno ci risparmiamo molte noie!” saltellò aprendo la porta della classe. Mi fece davvero paura, non era un buon segno vederla di buonissimo umore. " Niente stro-..." cercò di dire ma come ben sappiamo nella vita IL POTERE DELLA SFIGA E' IMMENSO. E fu così, che un anno che si prospettava perfetto, si tramutò rapidamente in un incubo.  Quando entrammo per quella porta una voce stridula ci fece venire i brividi su per la schiena.
“ oh mio dio! ” esclamò qualcuno di conoscente" Bene,” soffiò quella vipera con i capelli a caschetto “ un'altro anno di scuola con questi sfigati, non è vero Kikyo?" ridacchiò acidamente chiedendo all’amichetta.
" a quanto pare" rise la ragazza divertita sedendosi sopra la cattedra del professore con la sua minigonna.
Ecco....Mmmnnh, credo sia meglio fermarci un momento. Come sapete bene non è mai tutto rosa e fiori. Vi presento : Kikyo, Kagura e Ayame!
Si, il Trio delle Arpie ( come dice Sango )
Come tutti anch'io posseggo una nemesi e il suo nome è Kikyo. Capo della banda di sgallettate qui presenti. Lei è solo una ragazzina superficiale che cerca in ogni modo di apparire, che ama manipolare gli altri come più gli aggrada. Un tempo, ahimè... non era così ma con il passare degli anni cominciò ad odiarmi sempre più. Credo che sia per il fatto che sembrassimo sorelle gemelle da bambine, non lo so. Kikyo era poco più grande di me ed era anche l’ex d’Inuyasha( Per questo mi odiava adesso 2 volte di più ma questa è un altra storia...).
La vice-arpia era Kagura, l'attuale migliore amica di Kikyo. Non era altro che una serpe. Non faceva altro che tormentare tutti quelli che non gli andavano a genio. Non lo so perché mi odiava tanto ( non gli avevo mai neanche rivolto la parola), fatto sta che non perdeva occasione per umiliare me e i miei amici. Kagura è una persona disgustosa ed anche se era stata bocciata più volte aveva ancora il coraggio di sentirsi migliore degli altri. Non avevamo idea di quanti ragazzi avesse avuto e si sospettava che avesse persino sedotto qualche professore per i propri scopi. Insomma in poche parole era la P***** della classe.
Infine c’era Ayame,.
Una ragazza carina dai capelli rossicci, aveva le lentiggini sulle guance ed era un po’ tonta. Quella ragazza era una bamboccia che si faceva usare da quelle due per i soldi che aveva ( suo padre era un magistrato molto importante). Le seguiva per ogni cosa come se fosse il loro mastino personale anche se io credo che, in fondo, neanche volesse trovarsi in certe situazioni.
Per mio padre io e Kikyo eravamo il sole e la luna, aveva proprio ragione quel pover uomo.... Torniamo alla storia che è meglio...
" Ragazze," intervenne Sango irritata " neanche sono cominciate le lezioni e già cominciate?" chiese trattenendo la sua rabbia.
" sai com'è” ridacchiò Kikyo “ il buon giorno si vede dal mattino, cara Sango" commentò con fare altezzoso come sempre.
" ben detto Kikyo" la incitò la vipera di Kagura facendogli l'occhiolino.
Ferma!
Alla fin fine ragazzi dovete sapere che tutta questa situazione mi dispiaceva tantissimo per via di quel passato così lontano che univa me e Kikyo.
Quando eravamo tutti dei bambini, io e l'ex del mio ragazzo, eravamo inseparabili ma ad entrambe ci piaceva Inuyasha. Se devo dire tutta la verità: il primo anno di medie io volli confessare il mio amore ad Inuyasha a SanValentino. Gli scrissi una letterina dicendogli di incontrarci sotto il grande albero del giardino est del plesso. Come una sciocca non mi firmai per via dell'imbarazzo che provai all'epoca. Così alla fine delle lezioni pomeridiane ci andai. Inuyasha era lì sotto con in mano la lettera. Negherei se non dicessi che ero felicissima ma vidi quella stupida di Kikyo essere lì sotto. Si. Kikyo si era presentata al mio posto. Mi nascosi dietro ad un cespuglio e vidi tutta la scena. Inuyasha quel giorno scelse lei ed io scappai silenziosamente via in lacrime. Nonostante questo feci sempre buon viso a cattivo gioco. Nessuno sapeva che fossi stata io a scrivere quella cartolina per mia fortuna. Custodii questo segreto per il bene della nostra amicizia ma Kikyo stessa si allontanò da me pian piano insieme al suo nuovo fidanzato. Fu da quel giorno in poi che ebbe inizio la loro relazione. Passarono gli anni, arrivati alle superiori quei due iniziarono a lasciarsi per un paio di mesi per poi tornare nuovamente assieme. Per forza maggiore ( La storia di Miroku e Sango) io uscivo sempre assieme ad Inuyasha e gli altri. In un certo qual modo avevo sempre fatto riconciliare quei due io stessa ( che stupida, non è vero?) . L’estate appena trascorsa però, dopo l’ennesimo tentennamento dei due e scenate assurde di gelosia, Inuyasha decise di farla finita definitivamente con la ragazza. Un po' per scherzo e un po' per gioco il mio ragazzo mi chiese di stare insieme durante un party estivo organizzato da Miroku. Ovviamente io ne fui felicissima, fu così romantico ma.. da allora... tutto cambiò in peggio. Kikyo iniziò sabotare tutto ciò che facevo. Mise in giro che io fossi l’amante del suo ex-ragazzo e altre cose infamanti che non sto qui a ripetere. Più di una volta quell’estate tentò di rubarmi Inuyasha eppure me ne guardai bene. Non mi sarei fatta scappare così facilmente il ragazzo di cui ero innamorata da tutta una vita. Nonostante tutto, però, infondo al cuore, speravo sempre che un giorno io e lei avremmo fatto pace... che saremmo tornate ad essere sorelle come un tempo anche se credo non succederà mai..purtroppo….
Ripartiamo.
E così, quel giorno, anche se la giornata sembrasse pesante decisi di ignorare. Non mi importava di quello che potevano dire quelle arpie perché io e miei amici eravamo tutti uniti.
Sospirando ci dirigemmo verso i posti infondo all'aula. Dopo le solite discussioni sui posti in classe trovammo dei compromessi perfetti.
Io mi misi all’ultimo banco tra Sango e Rin.
Nella fila davanti a noi c'erano: Inuyasha che stava accanto alla finestra e nel banco davanti a Rin, Miroku era proprio davanti a me ed infine Miglioga copriva Sango perfettamente. A poco a poco la classe si riempì di nuove e vecchie conoscenze degli anni passati.
Suonata l’ultima campanella entrò finalmente il professore più odiato da tutti....Terens Mizukori , una palla al piede! Subito le arpie si sedettero ai primi 3 banchi centrali della primissima fila. Ancor prima che il professore chiedesse di fare silenzio urlando ( come suo solito) risuonò la campanella seguita dal comunicato della presidentessa all’inter-fono.
" Ragazzi" recitò quella voce " hanno inizio le lezioni, quindi, focalizzate l'attenzione sui libri e buona giornata a tutti" Disse autoritaria chiudendo le comunicazioni. Ogni anno ripeteva sempre le stesse identiche parole, viva la monotonia!
La presidentessa dell’istituto non era altri che: Kaede Asura, una persona anziana ma dolce e con un cuore grande. Capitava avvolte che andassi da lei per dei consigli. Ogni volta, quella povera vecchietta, trovava il tempo per ascoltarmi. Lei è il mio mentore, tralasciando la sua benda sull'occhio! ( l'aveva perso a causa di una malattia).
" bene ragazzi" prese la parola quel rompi scatole del prof " oggi cominceremo con la letteratura antica quindi non vi distraete" Ci informò il maestro. Anche se con riluttanza ci mettemmo tutti sui libri... Fu una delle lezioni più pallose della mia vita. Così, poco prima che vi fosse il cambio d'ora, decisi di uscire e andare in terrazza. Chiesi di andare in bagno ed appena chiusi la porta dell'aula, con cautela, mi diressi verso le scale. Arrivata in terrazza mi accesi una sigaretta e l'aspirai con mio grande piacere. (Ahimè, avevo preso il vizio dalla morte di mio padre.) Mi appoggiai alla ringhiera vedendo il panorama che mi si presentava davanti: cielo azzurro, grattacieli e palazzi con qualche sprazzo di verde qua e là.
Mi sentivo strana ogni volta che finiva l'estate... Io adoravo il mare e quindi non rivederlo per più di 7 mesi mi faceva sempre rattristare. Il vento si alzò scompigliandomi i capelli e iniziai a pensare che la mia vita, arrivata a quel punto, fosse finalmente Perfetta. Avevo: una persona che mi amava, amici fidati, voti ottimi e una famiglia sempre presente. Dovevo essere la persona più felice del mondo, no?
Chiusi gli occhi un momento per sentire quella brezza soffiare su di me e mi sembrò di volare. Improvvisamente sentii qualcuno abbracciarmi da dietro ed era impossibile non riconoscere quella stretta. Non riaprii gli occhi, non ce n’era bisogno. Il mio lui si avvicinò al mio viso. Potei sentire il suo respiro sulle mie labbra. Accarezzandomi una guancia sigillò il tutto con un bacio. Era qualcosa di casto e semplice, niente di eccezionale, eppure mi fece battere il cuore. Quando schiusi le mie palpebre vidi nelle sue pozze dorate... solo il mio riflesso. Ma quel bellissimo sogno ad occhi aperti s’interruppe nel momento in cui la porta si aprii di colpo. Dall’uscio ne usci Kikyo.
" miei cari piccioncini, scusate, vi ho interrotto?" Domandò acida quella serpe. Quanto la odiavo quando faceva così.. ancor prima che dicessi qualcosa Inuyasha mi prese per il polso e mi trascinò via con se non dando proprio confidenza alla sua Ex. Kikyo rise a gran voce. Quella stupida era sempre in agguato pronta a rovinare tutto.
Forse era per questo motivo che non riuscivo ad essere pienamente felice?
Be…Non saprei rispondere...
Dopo ore estenuanti di studio finalmente uscimmo da scuola. Facemmo come da tempo immemore la strada del ritorno tutti insieme. Stando con i ragazzi mi sentii al sicuro. Erano una seconda famiglia per me. Ad un certo punto tra i discorsi di sport e pettegolezzi vari notai con sorpresa che fossimo già arrivati a casa mia. Il tempo con loro passava sempre in fretta. Mi fermai e salutai tutti. Arrivata ad Inuyasha gli altri si diressero poco più avanti per fare in modo che io e il mio lui avessimo "più intimità" . Io lo salutai con un bel sorriso, lui mi si avvicinò e mi diede un bacio sulle labbra. Staccandosi da me arrossii e salii gli scalini del tempio come una furia mentre gli altri prendevano in giro il ragazzo. Tirando un sospiro di sollievo entrai in casa. Dopo aver posato le cose nella mia camera mi lasciai andare sopra il letto.
" una altra giornata di scuola è finita !" Esultai esausta. Mia madre e mio nonno erano fuori mentre il mio fratellino era da un amico quel giorno. La pace regnava sovrana in casa! Ben presto Sota avrebbe iniziato a fare palestra. "Palestra..” ripetei ad alta voce sedendomi sul letto “ Inuyasha e gli altri verso le 5 saranno in palestra fino alle 7..." Dissi toccandomi la tempia con un dito. " e se ci facessi una sorpresa ?" Sorrisi tra me e me. Fu così che mi decisi, alle 5 sarei andata a trovare il mio Inuyasha!
Dopo aver mangiato e guardato la TV, alle 4.20 spaccate, scesi da casa tutta contenta. Mi misi: una gonna blu, delle calze che arrivavano fino alle ginocchia dello stesso colore, scarpe chiuse con un leggero tacchetto e una camicetta bianca (ovvero la mia divisa scolastica.( Non era male a dir la verità ) ). Ad un certo punto, arrivata in centro, decisi che sarebbe stato meglio far visita ad Inuyasha dopo che fosse stato per un po' sotto allenamento per aumentare il suo stupore per la sorpresa. Così andai verso il parco, lo stesso luogo dove vissi i momenti più belli con i miei amici e i miei genitori. Mi venne un po' di nostalgia per via delle scorribande che facevamo da bambini. Ormai erano solo lontani ricordi. Così mi presi un gelato da un chioschetto in fondo alla strada e me lo gustai su di una delle panchina del giardino mentre aspettavo con impazienza che le ore passassero. 


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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***




High School Loves 1  Author: Eriet ( Kagome 95)







Chapter 2:  Uno strano incontro.



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Story Notes:

ATTENZIONE: QUESTA FAN FICTION NON INTENDE IN ALCUN MODO ISTIGARE I LETTORI A FUMARE, USARE DROGHE, ASSUMERE CERTI TIPI DI ATTEGGIAMENTI O QUANT'ALTRO. NELLE VICENDE NARRATE RASSICURIAMO CHE NESSUN PERSONAGGIO è STATO MALTRATTATO DALL'AUTRICE ( fatta eccezione di Kikyo che non la sopporto...). QUALSIASI RIFERIMENTO: A EVENTI, FATTI O PERSONE REALMENTE ESISTITE E' PURAMENTE CASUALE.
Saluti By Eriet

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Finito il gelato, notai con mio rammarico che fossero già le 5.20. Stupita mi alzai in tutta fretta. Gettai al volo la coppetta e iniziai a correre. Mi dovevo sbrigare per arrivare a scuola in tempo. Per accorciare i tempi decisi di prendere da uno stretto vicoletto ( Che spesso lo usavo con Sango quando eravamo in ritardo nei giorni del rientro pomeridiano). Lo attraversai con molta attenzione. Non era il massimo dell' igiene. Avevo paura che qualche tossico si facesse avanti!
Era più angusto di quanto mi ricordassi. Ebbi il cuore a mille ma, non appena sentii una voce, schizzai subito fino alla fine della stradina. Presa dal panico non feci attenzione e mi scontrai con qualcuno violentemente. Credo di essere svenuta per alcuni minuti... La botta fu bella forte!
 Mi girò tutto per un paio di secondi.
Riaprii i miei occhi. Intontita mi ritrovai distesa sopra un ragazzo. Ripresi i sensi e alzandomi sulle braccia i miei occhi si scontrarono inevitabilmente con quelli della persona che investii. I suoi occhi erano d'oro. I suoi capelli erano d'argento vivo. I nostri visi erano molto vicini e quando lo notai avvampai piena d'imbarazzo. " ahhh!!" urlai. Mi scostai immediatamente e mi sedetti accanto a lui spaventata.  Il mio cuore battè a tremila. Piena di vergogna mi scusai ," sono davvero mortificata! scusa, scusa", chinando più volte il capo.
 Il ragazzo senza battere ciglio si alzò e mi porse una mano gentilmente. Era molto alto e ben impostato direi... Il tizio indossava: una camicia nera sbottonata alle estremità, dei pantaloni neri e poi si, quegli occhi non smettevano di fissarmi. Avvampando abbassai lo sguardo . Tentennante accettai il suo aiuto. In quel momento si alzò il vento.
Il tempo si fermò per un istante. Non so il perché ebbi quella strana sensazione ma sapevo già che quello sarebbe diventato un ricordo indelebile nella mia memoria.
Il ragazzo doveva avere 21 anni o giù di lì. Strinse la mia mano nella sua e poi tutto ad un tratto la baciò come un uomo di altri tempi. Arrossii stupita da quel gesto così dolce. Mi aveva stregato per un istante.
" sicura di star bene?" Mi accarezzò la testa mentre io ipnotizzata non riuscii a distogliere lo sguardo dalla sua persona.
Annuii " si..." soffiai sentendomi una bambina. Era davvero molto gentile.
Lui accennò un sorriso. " vieni" disse semplicemente camminando mano nella mano. Mi feci trascinar letteralmente via di lì. Andammo al primo bar che si presentò. Mi sedetti su una delle poltroncine del caffè. " aspettami qui" si allontanò per un momento.
Mi sentii ancora presa dalla botta. Neanche mi ricordai il perché mi fossi messa a correre in quel  modo.
Mi toccai la fronte dolorante. Era tutto fin troppo confuso.
Il ragazzo ritornò portandomi un bicchier d'acqua. " tieni" fu così amorevole.
" grazie" bevvi senza troppi ripensamenti.
Poggiò la mano sopra la mia testa " Ti fa ancora male?" chiese sedendosi difronte a me.
" no, grazie comunque" poggiai il bicchiere sul tavolo con entrambe le mani. Non sapevo davvero cosa rispondergli, infondo la colpa era solo mia. Sicuramente anche lui si era fatto male.
 Ancor prima che potessi dir altro una cameriera arrivò porgendoci ad entrambi un caffè. Doveva averli ordinati lui al barista. " grazie" chinai appena il capo imbarazzatissima, non mi sarei mai aspettata nulla di simile. Lo avevo letteralmente steso e mi offriva pure un caffè? Era del tutto assurdo ma come potevo rifiutare? ' che cosa dovrei fare?!' Persa, tra i miei pensieri e le centinaia di domande, sentii d'essere osservata. Rialzai il mio sguardo ancora indecisa sull'accettare il caffè o meno.
Vidi con stupore che il ragazzo dagli occhi d'oro avesse il mento poggiato su di una mano. Il tizio mi guardava con curiosità. Ebbi così paura che lui potesse pensare che io fossi strana o peggio. Eppure più guardavo quell'oro e più mi dimenticavo del resto. Mi ci persi dentro un'altra volta come una sciocca.
" molto bene," chiuse le sue palpebre tutto ad un tratto spezzando quell'incantesimo maledetto "  ti vorrei chiedere" tornai in me stessa " il perché mi sei andata addosso. " gli occhi del ragazzo cambiarono e divennero di ghiaccio. Un brivido mi percorse la schiena.
Sapevo che lui avesse tutte le ragioni per avercela con me, eppure ,quella trasformazione, mi fece davvero effetto.
" ecco..." cercai di rispondergli. D'un lampo ricordai il perché fossi lì e che cosa fosse accaduto. " eheheheeh " risi nervosamente, non sapevo davvero come spiegarglielo "vedi.. Ho preso da quel vicoletto perché è una scorciatoia... perché dovevo far presto e..." dissi imbarazzata ricordandomi d'essere stata una vera idiota... Ero davvero un impiastro avvolte!
"si, scorciatoia." le sue pozze d'oro caddero sul caffè " di la verità, l'hai fatto apposta." proseguì il ragazzo con un sorrisetto enigmatico in volto.
'Fatto apposta???' pensai incredula. 'ma è scemo ?' urlai mentalmente non potendo credere che dicesse sul serio. " c-come scusa?" balbettai molto confusa.
" se volevi conoscermi non c'era bisogno di andarmi addosso in quel modo" commentò quel tizio bevendo il suo caffè distrattamente.
Era davvero serio, non traspariva dal suo volto alcun che di ironico o sarcastico.
Incredula e irritata intervenni " aspetta, aspetta..." misi le mani avanti in segno di stop " quindi tu" lo indicai indispettita "credi che IO" indicai me più innervosita che mai " l'abbia fatto apposta?" domandai a gran voce mentre quell'idiota sorseggiava la bevanda annoiato. " guarda che io mi sono scontrata con te per caso!" gli urlai incavolata nera. Come si permetteva ad insinuare quelle falsità!? e poi chi cavolo lo conosceva!?!?
" Tks, come no..." soffiò quel tipo seccato.
Mi arrabbiai parecchio ' chi caz*o si crede di essere!!??' pensai furibonda. " forse qualche Pazza lo farebbe" mi trattenni dallo spaccargli la faccia con un pugno " e poi, per tua informazione, io sono già fidanzata e il mio lui è fantastico!" misi ben in chiaro le cose. " e non lo cambierei per nulla al mondo. " portai il mio viso alla mia sinistra incrociando le braccia " mi dispiace che tu abbia pensato una cosa del genere" proseguii seccata " e grazie ma adesso dovrei andarmene!" mi alzai di corsa. Effettivamente era troppo bello per essere vero. Avevo perso fin troppo tempo a causa di quello squilibrato. Uscii dal bar incazzata nera! ' quale persona così egocentrica potrebbe pensar questo!? ' pensai tra me e me. ' grr, pallone gonfiato!' ringhiai stringendo un pugno ' dicevo che era troppo strano! e poi chi si crede di essere?!?!' esclamai mentalmente, tutte le persone strane le incontravo io! Era come se li attirassi come una calamita. Senza nemmeno accorgermene mi ritrovai in una stradina deserta. Ero troppo occupata a lamentarmi per sapere come e dove fossi finita. 'Dove cavolo sono?' deglutii spaventata. Mi guardai intorno e non mi diceva proprio nulla quella strada. Tentennando proseguii portandomi una mano al cuore. Era un brutto segno non vedere completamente nessuno. I negozi erano tutti chiusi.
Ebbi un brutto presentimento.
 Camminando d'un tratto vidi un un'uomo appoggiato su di un muretto. Poteva avere una 40ina d'anni. Mi spaventai perché non mi aspettavo di trovare qualcuno eppure feci finta di nulla. Gli passai velocemente davanti sperando che non facesse caso a me. Pochi passi più tardi, l'uomo mi fu dietro. Avevo una paura boia, pensai di mettermi a correre eppure sapevo che se l'avessi fatto mi avrebbe di certo rincorsa. Poteva anche essere una persona che non aveva cattive intenzioni infondo e quella reazione sarebbe stata stupida. Il mio cuore batté a mille. Preoccupata constatai che quello non accennava a cambiare direzione e che stesse volutamente dietro di me.
" ehi bella ragazzina!" la voce di quell'uomo mi fece gelare il sangue " dove stai andando?" sembrava essere ubriaco o qualcosa del genere. Lo ignorai e velocizzai il passo. Non dovevo dargli alcuna confidenza. Non riuscii a capire perché non c'era nessuno a quell'ora. " ti sei persa? " chiese quel porco " posso aiutarti io a trovare la strada di casa, piccola" Il cuore mi martellò il petto e non riuscii più a reggere quella situazione tanto assurda. Mi sentii malissimo e poi, come per miracolo, mi si presentò davanti il ragazzo dagli occhi d'oro e la camicia nera. Ne fui felicissima! Ma cosa ci faceva lì?
Mi andò in contro, aveva le mani in tasca. Superandomi si mise dietro di me. Si interpose tra me e quel uomo. Ancor prima che potessi dire o fare nulla sentii il ragazzo dire: " hai qualche problema?" chiese a quel ubriacone senza troppi giri di parole. Quel colosso di un metro e novanta sembrò essere davvero irritato. Il quarantenne non si intimorì per niente.
" e tu che vuoi?" chiese quasi divertito dalla situazione il vecchio.
" senti, omuncolo" fece un passo verso quel mal intenzionato ritrovandosi faccia a faccia. " cerca di lasciar stare la ragazza" la voce fu così gelida. Pensai che fosse impazzito, quel tipo poteva essere pericoloso! Lo presi per un braccio nel vano tentativo di farlo demordere.
" senti ragazzino" quel tizio rispose stando al suo gioco " tu fatti i fatti tuoi, che è meglio" Uscì dai suoi pantaloni un coltellaccio. Spaventata a morte mi misi dietro al ragazzo dai capelli argentei.
" o mio dio" poggiai la mia fronte contro la schiena di chi stava cercando di proteggermi. Il colosso non si scompose per niente.
" Tks, " soffiò quasi divertito " cosa credi di fare?" rise con un discutibile sorrisetto in volto. " neanche ti reggi in piedi" i suoi occhi sembrarono essere quelli di un demone. Il brutto ceffo affondò un colpo nella sua direzione. Il ragazzo gli afferrò il polso così da bloccare il suo attacco. Non avevo mai visto qualcuno muoversi così velocemente. Il vecchio si lamentò e tentò di liberarsi. Stritolandogli la mano, il porco lasciò il coltello mentre supplicava il ragazzo vestito di nero di fermarsi.
" mi fai male" si inginocchiò quel uomo. Di tutta risposta il demonio gli diede un sonoro pugno in faccia spaccandogli quasi la mandibola. Stupefatta non potei credere che in solo due mosse avesse messo K.O. quel tizio.
" bestia" soffiò guardando il malfattore contorcersi contro il marciapiede. Senza esitare il ragazzo mi prese per mano e mi condusse fuori dal ghetto. Fui sconvolta, non potevo credere che quel pallone gonfiato mi avesse salvato. Se non fosse arrivato lui mi sarei trovata in brutti guai. Camminando mano nella mano arrivammo ad un incrocio.
" stai bene?" chiese guardandomi accanto a se un po' seccato. Senza un perché scoppiai in lacrime. Non riuscii nemmeno a parlare, singhiozzai nascondendo il mio viso tra le mani. Mi poggiai al suo petto ancor prima che potesse far qualcosa. Avevo avuto così tanta paura!! Sarei potuta morire o peggio! Ostentò ma alla fine mi accarezzò la nuca dicendomi " non piangere " lo sentii stringermi forte, fui così grata per non avermi lasciato da sola. Poggiò la sua schiena contro il muro e accarezzandomi i capelli aspettò con pazienza che mi calmassi.
" Sigh" lo spinsi via da me sapendo che non avrei mai dovuto comportarmi in quel modo con uno sconosciuto "perdonami...." mi asciugai gli occhi con le nocche. Non ebbi il coraggio di guardarlo negli occhi " grazie davvero per avermi salvata" strinsi nella mano la mia gonna. Mi sentii una vera stupida. Sentii la sua grande mano poggiarsi sulla mia testa, lentamente guardai il suo viso. Si dipinse sul suo volto un sorriso appena accennato.
" non potevo mica lasciarti così..." mi sentii così in imbarazzo " non mi hai detto il tuo nome" disse semplicemente portando la sua mano nella mia guancia. Muovendo il suo pollice asciugò una lacrima con delicatezza.
"  Kagome..." sussurrai sentendomi una bambina. " mi chiamo K-Kagome" arrossendo pensai che fosse davvero gentile.
" molto bene" Mi lasciò andare " me ne ricorderò" la sua voce fu così confortante in quel momento. Il suo sguardo era così dolce. Guardò l'incrocio essere sgombro. " andiamo adesso " Riprese la mia mano ed una volta attraversata la strada mi condusse ad una moto tutta nera. Non avevo idea di cosa stesse facendo. Era una di quelle Onda adatte per la corse ed il colosso tolse la catena che la faceva restare ancorata alla ringhiera." ti accompagno a casa" Affermò porgendomi un casco grigio con la visiera. Presi l'oggetto tra le mani. Il ragazzo si mise in sella della moto e l'accese. " ecco..." non seppi che fare, aveva già fatto tanto per me. " no, dai, tranquillo ce la faccio a tornare a casa" cercai di farlo demordere, non sapevo se potevo fidarmi o meno di lui.
" fa silenzio e sali" ribatté dando un po' di gas. Imbarazzata guardai la visiera oscurata di quel casco. Vidi il mio riflesso e mi chiesi se avrei dovuto accettare o meno. " su" Mi porse una mano. Io titubante mi avvicinai, non sapevo se fosse sbagliato o meno ma alla fine presi la sua mano. Mi sedetti dietro di lui. Era la prima volta che salivo su di un affare del genere. Mi infilai il casco e aspettai che partisse. Il ragazzo espirò annoiato. Mi prese le mani e le portò attorno alla sua vita. Avvampai non riuscendo a capire che stesse combinando " stringimi forte, se no rischi di cadere" vedendo il mio stato di shock mi fece un mezzo sorrisetto compiaciuto.
"si..." E proprio in quell'istante notai che sotto quella camicia oscura vi fossero dei muscoli scolpiti! ( ripensandoci ora si che capisco tante cose!) Partimmo, per poco non scivolai via. Qualche metro davanti ci fermammo davanti un semaforo rosso.
" allora dimmi" poggiò i piede al suolo " dove sta casa tua?" vi voltò verso di me.
" hai presente il tempio dedicato al dio Albero?" sperai che lo conoscesse.
"si lo conosco" rispose il ragazzo stupendomi.
" io abito lì" sorrisi felicemente. Mi risparmiò così tante spiegazioni.
" quindi sei una sacerdotessa?" mi guardò incuriosito.
" be.." cercai di dire ma il rosso di scatto divenne verde. Lui accelerò d'un colpo e mi strinsi a lui spaventata a morte ( credo proprio che non gli dispiacesse farmi urlare!). " lo diventerò un giorno" spiegai contro la sua schiena.
Lui fece slalom tra le macchine. I suoi capelli volavano nell'aria. Arrivammo davanti al tempio in un lampo. Scesi e il ragazzo mise il cavalletto. Passando una mano tra i capelli fece risaltare ancora di più i suoi occhi dorati.
" bene, Kagome" si avvicinò a me " spero che il giretto in moto ti sia piaciuto" concluse appoggiando la sua schiena contro l'Onda Nera.
" non è stato male a dir la verità" accennai un sorriso " scusami, comunque, di averti fatto fare tutta questa strada per lasciarmi a casa" gli porsi il suo casco.
" nessun disturbo " disse seccato prendendolo tra le mani.
Gli feci un bel sorriso dandogli ragione.
" bene adesso devo salire a casa" dovevo proprio andare " si staranno preoccupando" conclusi scappando via da lui.
Salii i primi tre gradini e poi mi voltai. Vidi quel ragazzo tanto gentile salire nuovamente sulla sua moto e, mettendosi il casco , fu pronto a schizzar via. Un pensiero mi venne alla mente all'istante.
" il tuo nome" urlai "  non mi hai detto il tuo nome!" sperai che mi sentisse nonostante il rumore del motore fosse diventato assordante.
Mi sorrise, aveva ancora la visiera alzata per mia fortuna.
" tranquilla" diede altro gas " ci rivedremo e saprai il mio nome, Kagome" scese la visiera oscurata e facendo una curva su se stesso partì alla velocità della luce.
" che vorresti dire!?" esclamai scendendo giù dalle scale. Ormai era troppo lontano per sentirmi e perplessa sentii il vento soffiare.
Confusa salii a casa, fortunatamente ancora non c'era nessuno. Ero un po' sconvolta e dopo aver cenato con la mia famiglia, mi misi sotto la doccia.
Mi distesi nel letto " chissà chi era?" guardai il soffitto bianco. Scuotendo la testa presi il cellulare che avevo lasciato nello zaino. Non potei crederci. Vidi che avevo 5 chiamate perse e 30 messaggi non letti. 3 chiamate erano di Sango e 2 di Miroku mentre i messaggi erano di Sango e di Inuyasha. Chiamai Sango immediatamente sperando che non fosse troppo arrabbiata. Lei mi rimproverò acidamente, voleva uscire con me e gli altri. Non sapendo che rispondere mi inventai che avevo dormito tutto il tempo. Fortunatamente non insistette più di tanto. Dopo ore passate a discutere su Miroku chiusi finalmente. Neanche il tempo di finire che ricevetti una chiamata del mio ragazzo. Ne fui felicissima. Parlammo del più e del meno. Fatta quasi mezzanotte chiudemmo. Mi distesi sul letto ma non riuscii a prendere sonno. Stanca mi alzai ed uscii in giardino. Ammirai il Goshimboku, l'albero simbolo della mia famiglia da secoli. Questo era lo stesso luogo in cui mia madre e mio padre si confessarono il proprio amore. Una cosa davvero romantica. Mentre il vento soffiava scompigliandomi i capelli, la mia mente andò a quando vidi quel ragazzo così misterioso fuggir via a cavallo del suo bolide nero. Aveva anche lui degli occhi d'oro...come quelli del mio ragazzo. Chissà chi era quel tizio per stendere una persona in quel modo.
Non riuscii a capire perché ne fossi così ossessionata.. eppure.. riflettendoci mi dissi 'non assomiglia vagamente a Inuyasha?' gridai mentalmente accostando le loro figure per poi sentirmi un idiota.' basta' mi toccai la fronte' vado a dormire che è meglio' sfinita me ne tornai a letto.


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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***




High School Loves 1  Author: Eriet ( Kagome 95)







Chapter 3:  Mio fratello...



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Story Notes:

ATTENZIONE: QUESTA FAN FICTION NON INTENDE IN ALCUN MODO ISTIGARE I LETTORI A FUMARE, USARE DROGHE, ASSUMERE CERTI TIPI DI ATTEGGIAMENTI O QUANT'ALTRO. NELLE VICENDE NARRATE RASSICURIAMO CHE NESSUN PERSONAGGIO è STATO MALTRATTATO DALL'AUTRICE ( fatta eccezione di Kikyo che non la sopporto...). QUALSIASI RIFERIMENTO: A EVENTI, FATTI O PERSONE REALMENTE ESISTITE E' PURAMENTE CASUALE.
Saluti By Eriet

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Scesi come ogni giorno da casa.
Salutati tutti i miei amici, ci dirigemmo verso la scuola.
 Miroku quel giorno era davvero entusiasta per via di una delle sue così dette "imprese". Sango lo rimproverò in malo modo " solo perché hai rubato le mutandine della vicina non significa certo che sia una cosa bella!" disse agitandosi come non mai.
" ma Sango tu non CAPISCI! vedi..." si pavoneggiò stupidamente. Vi risparmio il suo monologo insensato. Ve lo riassumo io.
Tutto era nato perché quel pomeriggio lui era andato nel giardino della vicina perché gli era caduto il lenzuolo. Proprio li accanto, a quanto sembrava, aveva visto un paio di mutandine da donna. Immaginate solo per un istante, quale tesoro potesse essere per un maniaco come lui. Beh... in conclusione lui si sentì un eroe perchè la sua vicina di casa( ventenne) non si accorse della sua presenza. " ALTRO CHE NINJA!! e poi..." disse con la bava alla bocca. Sicuramente si stava immaginando chissà quale maialata. Miroku si sentiva come un Dio sceso in terra.
Io, Rin e Myoga ci gustammo lo spettacolo ovviamente. Non vedevamo l'ora che Sango lo facesse tacere.
La mia migliore amica satura d'ascoltare quella marea di stronz... volevo dire c-cavolate ( avvolte sono davvero volgare...eheheh) del suo ragazzo iniziò a rincorrerlo durante il tragitto.
" grr, Sei un porco!" strepitò agitando la sua borsa come fosse un arma.
" Sango cara! non è come pensi!!" esclamò Miroku cercando di sfuggirgli come il coniglio che era. " erano di pizzo!!!" Mi misi una mano in faccia. Come cavolo faceva ad essere così Stupido!?
La mia migliore amica gli lanciò la cartella e ,beccandolo nella nuca, lo fece schiantare sull'asfalto. Sango aveva davvero un ottima mira !
" così impari!" urlò la ragazza sprezzante. " lurido pervertito!" gridò contro il povero ragazzo ormai privo di sensi. " non posso lasciarti da solo neanche per un secondo!" Lo rimproverò prendendolo a calci. Era davvero furiosa eppure sapeva che che quello scemo non fosse uno stinco di santo.
Per la serie: ehi... che ti aspettavi? ( ogni riferimento a qualche pubblicità o spot è puramente casuale)
Tutti guardammo la scena ridendo del "povero" Miroku. Tutti tranne uno.. Inuyasha stranamente era perso nei suoi pensieri. Mi sembrò molto strano, di solito era il primo a prenderlo in giro ma quel giorno non lo fece.
Tutto ad un tratto vedemmo Sango entrare nel cortile dell'istituto. Volevo andare a chiedere ad Inu che avesse ma non potei fare a meno di seguire la mia migliore amica. Se non lo avessi fatto sicuramente me lo avrebbe rinfacciato in seguito.
Entrammo nel grande cortile scolastico. Si udirono dietro di noi le parole di quello sciagurato di Miroku chiedere pietà ma ovviamente Sango era troppo arrabbiata per farci caso.
Salì le scale come una furia.
" avanti Sango calmati, lo sai com'è fatto Miroku-Kun" disse Rin cercando di farla ragionare.
" Tu fa silenzio!" gli urlò contro proseguendo per la sua strada. Il ragazzo con il codino ci rincorse e, comportandosi come un cane bastonato, si mise in ginocchio riuscendo a superarla. La sua ragazza lo ignorò anche se chiese scusa con le lacrime agli occhi. " Sta lontano da me ,chiaro!?" lo ammonì infine entrando in classe. Mettendosi al suo solito posto, con delle occhiatacce, ordinò a me e a Rin di sederci accanto a lei.
" Ma daii!!" ritornò Miroku all'attacco facendo gli occhioni da cucciolo. Mi venne da vomitare. Era davvero indecente.
" no! lontano!" gli ordinò con furia incrociando le braccia al petto. Poco prima che Miroku potesse dire altro, entrò il professore e tutti presero posto. Il ragazzo con il codino aveva la testa sopra il banco distrutto. Myoga, da buon amico, tentò di rassicurarlo inutilmente.  
" Tks, guarda quanto è scemo" disse Sango osservando disgustata quella scena davanti a se.
"  se lo merita" disse Rin avvicinandosi all'amica.
" A voglia, questa è la volta buona che lo mollo " seccata precisò sapendo perfettamente che il suo ragazzo l'avrebbe sentita. Sango, per vendicarsi, decise di dire tutto quello che avrebbe potuto ferire il ragazzo. Così iniziò a parlare di Miroku. Raccontò di: come non ce la facesse più a vederlo comportarsi in quel modo, di quante ne combinasse, di quante ne avesse fatte, di quanto fosse stupido, ignorante, poco interessante e bla bla.
Onestamente non prestai molta attenzione alle sue parole visto che non era una novità. Conoscevamo tutti Miroku da anni, sapevamo che non fosse un genio. Aveva molti difetti e ancora mi chiedevo che cavolo aspettasse per lasciarlo. Visto che se ne lamentava ogni santa volta sarebbe stata ora di tagliarla. Miroku questa volta aveva completamente torto ma anche lei avrebbe dovuto lasciarlo molto tempo prima.
La mia attenzione così andò ad Inuyasha. Era annoiato. Lo vidi guardare fuori dalla finestra con aria preoccupata.
' chissà cosa gli sarà preso..' pensai abbastanza stranita da suo comportamento.
" Non ho ragione Kagome?" mi chiese Sango bloccando i miei pensieri.
" eh!? " chiesi io non capendo di che stesse parlando.
" che Miroku è un grandissimo stupido?" chiese la ragazza dalla coda di cavallo con rabbia vedendomi poco interessata.
" Assolutamente" risposi ridendo nervosamente, in questi casi era meglio accontentarla senza domande.
" mmhh... ma che ha Inuyasha?" chiese Rin incuriosita guardando il mio ragazzo.
" non lo so.. è da sta mattina che è per i fatti suoi " dissi tirando un sospiro. Poggiai il mio mento su di una mano. In quel momento non mi venne in mente nulla che lo avesse potuto turbare tanto.
" mmh..." rifletté Sango curiosa più che mai. " forse..." cercò di dire avvicinandosi a me quando...
" Higurashi, Tori , Iakushi!" tuonò la voce del prof " se avete finito continuerei la lezione!" urlò l'insegnate furibondo facendoci sobbalzare.
" si professore" recitammo in coro piene d'imbarazzo.
" bene." prese in mano il libro di testo " Andiamo a pagina 102 del libro , grazie" ordinò l'insegnate abbastanza innervosito.
Per tutta la lezione stetti ad osservare Inuyasha non comprendendo il perché di quel suo atteggiamento. Non era da lui comportarsi così. Forse era successo qualcosa con i suoi. Quando finalmente suonò la campanella della ricreazione mi misi davanti al banco di Inuyasha così da attirare la sua attenzione.
" ehi, vedi che siamo all'intervallo" Schioccai le dita tentando di farlo tornare alla realtà.
Il ragazzo si voltò " ah, davvero? " chiese sorpreso. Aveva dormito per tutta la lezione in pratica..... " bene, allora scendiamo che ti offro qualcosa" disse infine alzandosi seccato.
" grazie" esclamai felice. Seguendolo andammo al bar della scuola. Inuyasha era sempre gentile con me e quasi sempre mi offriva da mangiare.
" ma dov'è sono tutti?" annoiato mi chiese non trovando nessuno dei ragazzi intorno a se.
" Rin e Myoga sono andati a far riappacificare Sango e Miroku per l'ennesima volta" soffiai non potendo credere io stessa alle mie parole.
" perché?" domandò Inu sorpreso " hanno litigato sta mattina?" chiese non capendo nulla.
"si.." dissi io nervosamente " si può sapere dove l'hai la testa!?" Lo rimproverai mettendomi a braccia conserte.
Grattandosi la testa nervosamente " non lo so neanche io guarda" mi rispose ridendo. Non mi sembrò una cosa da nulla visto che non si era neanche accorto degli schiamazzi di quella mattina. Arrivati davanti al bar della scuola il mio dolce ed amorevole ragazzo comprò 2 panini e una bibita. C'era un gran caos nei corridoi e così ci dirigemmo in cortile. Ci sedemmo su una panchina difronte ai campi da palla a volo. Addentai il panino aspettando che quello scemo parlasse e invece non disse una parola. Iniziai ad allarmarmi sul serio.
" si può sapere che hai?" spezzai quel silenzio assordante " e tutto il giorno che sei assente." chiusi gli occhi con dissenso.
" nulla" ribatté il mio lui con la testa bassa , sembrò essere davvero depresso.
" hai litigato con i tuoi ?" Gli chiesi preoccupata avvicinandomi alla sua persona.
" ma che! " mi disse seccato rimettendosi sulle sue gambe " non c'entrano niente loro" proseguì  scartando il suo panino e lo addentò con foga. Sembrava un maiale.
" allora che hai?" insistetti. Se cercava di nascondermi qualcosa era sulla cattiva strada.
" niente" inghiottì il boccone facendo finta di nulla. Vedendomi poi fissarlo in malo modo si decise e si aprì con me. " è per mio fratello" Sospirò rivolgendo il suo viso verso il cielo.
" hai un fratello?" gli domandai ingenuamente. Era la prima volta che ne parlava.
" si , perché?" chiese lui confuso più di me.
" potevi anche dirmelo!" lo rimproverai non potendo crederci e poi da quando lui aveva un fratello?!
" ahhh!! non è esattamente mio fratello!" cercò di giustificarsi "e poi perché ti devo parlare di una cosa inutile come lui?" chiese Inuyasha con rabbia.
" ma almeno dirmelo!" gli urlai contro" e poi che significa, non è esattamente tuo fratello?" chiesi incredula.
" perché non lo è!" esclamò Inuyasha per poi grattarsi la testa furiosamente " la smetti di farmi confondere!?!?" mi rimproverò fuori di se. Era così scemo che si confondeva da solo. . . ( no comment)
" Ma scusa che ti ha fatto?" chiesi io incuriosita.
" nulla, nulla" mi rispose riportando lo sguardo al panino " è solo una grandissima cosa inutile" concluse per addentare nuovamente il panino.
" ma perché dici queste cose?" lo rimproverai.
" perché lo è " disse serio guardando davanti a se masticando con rabbia il pezzo di rosticceria " quel tipo è insopportabile, è un delinquente di prima categoria" concluse chiudendo gli occhi.
" Cosa!?" chiesi io sconvolta.
" già. " disse riaprendo le sue palpebre " Spero solo che non sia ritornato per rompere l'anima a me" soffiò con stanchezza " a quanto pare sta ritornando a Tokyo e molto presto sarà in città, " continuò appoggiandosi allo schienale. " sarà venuto solo a creare scompiglio e discordia come al solito" sospirò preoccupato.
" ma dove stava?" domandai cercando di capire la situazione.
" In America a condurre la vita del delinquente affermato" disse lui finendo il panino" non mi stupirei se sia diventato un boss dello spaccio di droga" commentò assorto nei suoi pensieri.
" o mio dio.." risposi sentendomi morire. Iniziai a immaginare il tipo di persona che mi stava descrivendo.
" Quel tizio oltre ad avere una faccia tosta e anche insopportabilmente pieno di se. Lui è il migliore e gli altri possono soccombere! senza contare il brutto carattere che si ritrova, una volta a ridotto in fin di vita un povero ragazzo per avergli sfiorato una delle sue moto" disse lui molto serio.
" che tipetto gentile..." gli dissi ridendo nervosamente. Mi immaginai un tizio alto e palestrato, pieno di muscoli e tatuaggi, con una cresta da motociclista e i capelli tinti di rosso, pieno di piercing, con la faccia da drogato che picchiava un povero ragazzo per aver guardato la sua moto. 'Mamma mia ! è orrendo! ' urlai dentro di me terrorizzata.
" non mi stupirebbe se quell'idiota se ne fosse andato via perchè la polizia lo insegue " riprese fiato " oppure per aver messo incinta qualche povera ragazzina " disse con un sospiro " Esatto, perchè: oltre ad essere un vero e proprio criminale è un magnaccio ( traduzione: magnaccio ovvero pappone, protettore, insomma avete capito no?) di prim'ordine "  continuò aprendo la bottiglia di aranciata " non so quante cavolo di belle donne si sia fatto, ne come! ci fu un anno che ogni giorno ne aveva una diversa!" raccontava incredulo" modelle di tutti i generi, gnocche pronte a sfondare nel mondo dello spettacolo e un sacco di attrici bellissime!" iniziò a contare le categorie nella mano " ma come cavolo fa!"? sbottò di rabbia "  Non lo sopporto!! Grrr" l' avevo su i nervi.
" Grrr! non lo volevo sapere !" risposi con rabbia sentendomi un cesso di ultima categoria. Inu mi guardò impaurito " te la do io la modella!" conclusi dandogli un pugno in faccia.
" Kagome.." disse in lacrime, l'avevo steso.
" Non sarò una modella ma mica sono così tanto cessa!" esclamai fuori di me.
" ma che c'entra!?" si rialzò a fatica piagnucolando"Mica ti ho detto questo!!!!!" strepitò il mio ragazzo incavolato nero " non si può parlare con te però.." disse toccandosi il naso dolorante.
' gli sta bene' pensai incrociando le braccia.
" spero solo che quell'idiota non si presenti a scuola... " proseguì dolorante.
" su via, sta tranquillo. " cercai di tranquillizzarlo " Andrà tutto bene" conclusi facendogli un sorriso.
" si, ma tu non lo conosci..." si oppose muovendosi il naso per vedere se si fosse rotto o meno " quello è capace di qualsiasi cosa, è l'incarnazione della possibilità!" concluse in fine.
Suonò la campanella e mi venne da ridere a quell'affermazione.
" su dai! non esagerare adesso." dissi alzandomi " è suonata la campana" gli ricordai a quello scemo.
" ma non sto scherzando!!"  Esclamò con dissenso per poi seguirmi visto che l'avevo lasciato lì da solo.
Salimmo le scale. Arrivati al nostro piano vidi, lì accanto alla porta dell'aula, Sango e Miroku abbracciati a fare i piccioncini.
" è stata dura ma ce l'abbiamo fatta" Myoga disse compiaciuto con accanto Rin che rideva.
'Sono incredibili quei 2 ,' riflettei orribilmente ' un momento fa lei voleva scannare lui ed adesso sono qui che si baciano e si dicono miriadi di smancerie....' mi venne da vomitare '    Che TIPI STRANI!'conclusi chinando il capo sconfitta, non avrei mai capito quei due idioti ne quel giorno ne mai....

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***



High School Loves 1 
 Author: Eriet ( Kagome 95)







Chapter 4:  Il deliquente.



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Riassunto delle puntate precedenti:

Sono appena iniziate le lezioni scolastiche, la nostra Kagome innamorata del suo Inuyasha, fa lo strano di un misterioso tizio con gli occhi d'oro. La ragazza non capisce per quale ragione l'abbia compita così tanto. Come è compresibile non può e non riesce a parlarne con le sue amiche. Decide di tenere per sè quello che è successo sperando che non venga mai fuori l'accaduto. Kagome nota che il suo ragazzo è strano. Adesso Inuyasha è molto introverso e il mistero si infittisce. 

A quanto sembra il "fratello di Inuyasha" sta per tornare in città, ma sarà davvero così? E perché Inuyasha dice che lui non sia esattamente suo fratello? 

Scopritelo in questo capitolo!!




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Inuyasha non mi parlava quasi mai della sua famiglia.
Per quanto ne sapevo suo padre, prima di avere lui, era già sposato con un altra. Miroku mi raccontò alle medie che : Il signor Taisho divorziò sposandosi con la madre di Inuyasha quando era molto piccolo ed era per questo motivo che non aveva tanti amici. Il padre non si era più risposato per quanto ne sapevo.
 Nonostante tutto nessuno mi aveva mai detto che lui avesse un fratello, anzi  fratellastro. Conoscevo davvero poco sul conto del mio ragazzo.
Che lui avesse paura di parlarne con me?
'Chissà..infondo ci conosciamo da tanto.... dovrei saperne di più su di lui, no?' Sospirai rivolgendo il mio sguardo alla finestra. Mi rivenne in mente l'immagine del suo ipotetico fratellastro tutto muscoli e senza cervello. Rabbrividii al solo pensiero.  ' Forse ha fatto bene a non presentarmi nessuno della sua famiglia' pensai ridendo nervosamente dentro di me. Finalmente suonò l'ultima campanella della scuola. Erano finite le lezioni! ' possibile che io sappia così poco su d' Inuyasha?' pensai sconsolata scendendo le scale ' e poi... chissà se incontrerò ancora quel tizio' sospirai ' eh?' mi chiesi incredula '...ma che cavolo sto dicendo!?'. Agitai la testa per far uscire quello stupido pensiero dalla testa ' ma guarda che idee mi vengono in mente!' mi rimproverai sentendomi un completo impiastro.
"Kagome, ti senti bene?" chiese Sango facendomi sobbalzare. Era accanto a me molto preoccupata.
"eh?" chiesi in preda al panico " non è niente ! sta tranquilla!" esclamai grattandomi la nuca mentre ridevo nervosamente. Cercai in tutti i modi di nascondergli cosa avessi pensato.
Non credo che Sango fosse convinta della mia risposta ma sperai solo che lei non mi facesse altre domande.  Se solo avesse scoperto che gli avessi mentito non mi avrebbe più rivolto la parola.
Fortunatamente si voltò dicendomi un " su andiamo" lanciandomi qualche occhiata insospettita.
' devo smettere di pensare a quello sbruffone!' mi rimproverai cercando di cancellarlo dalla mia mente. Rialzai il mio sguardo una volta arrivata al grande ingresso della scuola. Inuyasha era lì che ci aspettava con Miroku, Rin e Myoga. Probabilmente i ragazzi stavano parlando  delle ultime voci di corridoio.
Con un sospiro aprii l'armadietto. Riposi le mie scarpe scolastiche per riprendere quelle per tornare a casa. Anche se non avevamo fatto granchè mi sentii stanchissima. Con la punta della scarpa diedi un paio di colpetti contro il suolo per fare aderire la suola al piede. Fui pronta per tornare a casa. Mi avvicinai a loro per dirgli di poter andare.
" Inuyasha" disse Miroku poco prima che potessi proferire parola " che hai?" gli chiese avvicinandosi a lui " ti vedo teso" Chiese guardandolo attentamente. Il mio ragazzo aveva il viso rivolto verso le grandi porte d'uscita.
" ho solo una brutta sensazione" Rispose molto serio.
" Ma dai!" ribatté l'amico dandogli una pacca sulla spalla " su tranquillo " disse con un sorriso." sarà solo un impressione" concluse lo scemo.
" sarà come dici tu Miroku" rispose Inuyasha sperando che le parole del suo braccio destro fossero vere.
"Questo è lo spirito" Sbottò quello stupido con un pollice in su e un sorriso accattivante ( che risplendette di luce propria..) . Tutti lo guardammo sbigottiti.
" Finiscila, " rispose Inu cercando di essere serio. " mica sto per morire" concluse nervosamente.
" ha ragione Miroku" intervenne Myoga a braccia conserte " cerca di farti meno paranoie" concluse annuendo.
Rabbioso si voltò verso l'altro suo amico" Grazie, eh!!" .
" ah Kagome sei pronta?" domandò Myoga notandomi.
" Si" risposi annuendo. " possiamo andare" conclusi rivolgendo un bel sorriso verso il mio ragazzo.
Usciti dalle porte d'ingresso, ci dirigemmo verso il cancello per poter finalmente tornare a casa. Stavamo parlando del più e del meno e ancora altri gruppi di ragazzi erano in cortile. Quel giorno eravamo usciti tutti alle 12.
Sembrò tutto normale quando uno strano rumore mi distrasse. Un rombo di motore si sentii in lontananza. Il rumore si avvicinò sempre più.
' ma questo' riflettei ' un momento! Ma l'ho già sentito! ' pensai incredula guardando alla mia sinistra. Eravamo proprio al centro del cortile quando d'un lampo comparve.
Entrando dal cancello,una Oda -nera, sfrecciò verso di noi a tutta velocità.
" o mio dio!" urlò Sango vedendo quel bolide andarci addosso. Attirando l'attenzione di Miroku il ragazzo sbiancò. Il tizio non diede alcun cenno di fermarsi !!
" Oh Gesù!" urlò il ragazzo con il codino in preda al panico insieme agli altri. Si buttarono tutti e 4 a terra per scansarsi dalla moto. Si tutti... tranne io che rimasi lì paralizzata dalla paura come una povera scema.
Quel bastardo con il casco oscurato fece una sonora sgommata fermandosi di botto. Alzò un polverone allucinante. Arrivò a qualche passo davanti a me. Ancora un paio di metri e sarei stata travolta in pieno da quel bolide nero. Mi mancarono le forze. Caddi sulle mie ginocchia paralizzata costatando orribilmente.. di sapere chi fosse quel pazzo ' non può essere quel tizio...' con il cuore in gola pregai gli dei di non vedere i suoi occhi.
Quel ragazzo vestito di nero era a cavallo della moto. Con estrema lentezza si sfilò il casco disinvolto. La sua chioma argentea si librò nell'aria. Annoiato, quel mostro di un metro e novanta posò suo sguardo magnetico su di me. Pian piano gli si stampò in volto un sorrisetto di compiacimento come se fosse divertito di vedermi in quello stato.
' è davvero lui!?' pensai incredula non riuscendo a capire perché fosse lì.
Già, il tizio che avevo incontrato giorni prima adesso era riapparso davanti a me come per magia. Tentai di parlare per chiedergli : cosa volesse e come avesse fatto a trovarmi! ma.. Poco prima che potessi fare le mie domande Inuyasha si alzò di scatto. Andò accanto al ragazzo in nero. Vidi Inuyasha fare un salto preparando un pugno con tutta la rabbia che aveva in corpo.  
Cercai di dire al ragazzo dagli occhi d'oro di stare attento ma ero troppo spaventata per proferire parola. " Ma ti sembra il modo di comportati deficiente!?!?!" urlò Inuyasha dandogli un sonoro pugno in testa. Chiusi gli occhi terrorizzata." per poco non Mi ammazzavi!!!" sbottò il mio ragazzo con furia inaudita.
Schiudendo i miei occhi vidi che incredibilmente quel tizio non si fosse mosso di un centimetro " Peccato che ti sei scansato" Rispose invece il colosso di un metro e novanta guardandolo gelidamente.
" Non fa ridere!!!" Esclamò Inuyasha fuori di se stringendo un pugno davanti al suo viso.
" chi scherza?" domandò quel tizio scendendo finalmente dalla moto con disinvoltura.
Sembrava che i due si conoscessero. " Grr," ringhiò in risposta" ma quanto non ti sopporto"sibilò Inu in preda ad una crisi di nervi.
Quel tizio indossava gli stessi vestiti di quando ci eravamo incontrati giorni prima. Poggiando le sue spalle contro la sua moto uscì da una delle sue tasche un pacchetto di sigarette. Ne prese una e l'accese con un accendino che sbucò nell'altra sua mano come per magia. Inspirò a gran polmoni il fumo per poi chiedere un " è questo il modo di salutarmi?" espirò su Inuyasha freddamente.
Agitando una mano davanti a se scacciò via quella nube bianca. " Dovrei chiedertelo io! pazzo!" urlò tossendo il mio ragazzo.
" Ma Inuyasha," intervenne Miroku " si può sapere chi è questo tizio? " Chiese rialzandosi insieme alla sua metà . Myoga e Rin si rialzarono come due coniglietti incuriositi.
" già " disse Sango ripulendosi i vestiti dalla polvere.
Inuyasha si voltò verso di loro seccato " Lui è Sesshomaru" rispose annoiato" mio fratello maggiore" concluse nervosamente indicandolo con il pollice destro.
" C-C-COSA!??!?" Urlarono in coro increduli. Mi si gelò il sangue.
Quel tizio misterioso aprii un occhio osservando i miei amici. Non sembrò essere molto contento della loro reazione.
" si, lo so..!" disse Inuyasha grattandosi la testa imbarazzato.
'Altro che quel mostro tutto muscoli e senza cervello che mi ero immaginata!! ' pensai sgranando gli occhi. 'è del tutto diverso! Anzi!' strepitai. Chi avrebbe mai detto che il tizio che avevo conosciuto giorni fa in città non fosse altri che il fratello maggiore di Inuyasha? (direi che può essere un caso su un milione... o forse potremmo dire che fosse il destino.)
D'un tratto notai che le ragazze sullo sfondo avessero negli occhi dei cuoricini. Sperai d'aver visto male a dire il vero.
" Bene." disse il migliore amico del mio ragazzo avvicinandosi al tizio vestito di nero. Aveva un sorriso dipinto sul volto. Sembrò essere molto sicuro di se " Molto piacere, io sono Miroku" Si presentò e fece per stringergli la mano ma quel Sesshomaru guardò il suo arto con staticità. Dal suo volto si comprese che non capì cosa volesse fare lo scemo con il codino. " be i-io..." sbiancò per poi abbassare la mano lentamente..
" siamo completamente diversi" Si aggiunse Inu incrociando le braccia.
" ma perché non mi calcola Inuyasha?!!!!" Esclamò Miroku arrabbiato, con le lacrime agli occhi. Strattonando l'amico per il colletto cercò una risposta.
" lascia perdere" supplicò lui " è fatto così..." disse all'amico che sembrò voler ammazzare con gli occhi.
Il fratello maggiore di Inuyasha espirò un'altra quantità di fumo dai polmoni " questa sarebbe la tua compagnia di poppanti in rosa?" chiese lui osservando Inuyasha e Miroku. Impietriti i due si voltarono verso l'interlocutore.
" Come scusa?" chiese il mio lui seccato.
Finendo la sigaretta, Sesshomaru, gettò il mozzicone con un gesto impercettibile della mano. Lo lanciò alla sua sinistra e addirittura centrò il cestino dei rifiuti. Alzandosi dalla moto lo vidi avvicinarsi a me annoiato. Fu in pochi secondi ad un passo da me. Io ero ancora lì in terra. Mi sembrò essere più alto di quanto non fosse già.
Inaspettatamente si sporse verso di me. " vuoi una mano?" chiese il tizio porgendomi quell'arto. Mi Sentii soffocare da tutti gli sguardi che avevo adesso. Era stato l'unico ad accorgersi che fossi ancora in terra. Imbarazzata, la mia rabbia iniziò a salire. Era tutta colpa sua! Se non fosse stato così spericolato non sarei mai caduta sporcandomi i vestiti!!
Scostai la sua mano dandogli un colpetto con la mia. Non avevo bisogno dell'aiuto di quel pazzo!
" So alzarmi perfettamente da sola!" Risposi rialzandomi seccata.
"Tks" soffiò con dissenso "Che ragazzina scortese." commentò quel tizio con gli occhi chiusi e un sorrisetto in volto. " Potresti anche salutarmi, "Continuò facendo un passo verso di me. D'un lampo fu ad appena qualche centimetro dal mio viso. I suoi occhi erano fissi ai miei " K-a-g-o-m-e" Scandì il mio nome facendomi avvampare. Sembrò essere il demonio in persona. In che razza di situazione mi ero andata a cacciare lo sapeva solo Dio! Se solo avessero scoperto cosa fosse successo giorni prima sicuramente sarei stata nei guai!!
" eh?!?" chiesero gli altri increduli.
" Cosa fai qui?" Mi chiese incuriosito quel Sesshomaru mentre io non seppi cosa fare.
" che domande," risposi seccata allontanandomi da lui " frequento questa scuola, sbruffone!" Conclusi incrociando le braccia davanti al petto.
" ed io che pensavo ti fossi invaghita di me " disse quelle arrogante divertito dal mio comportamento.
' si, ha ragione Inuyasha! è davvero un deficiente! oltre ad essere un pallone gonfiato !!' urlai nella mia mente. " Direi il contrario" sbottai acida guardandolo in modo freddo e distaccato. " non sono io quella che si è presentata qui facendo questo casino" lo rimproverai poggiando le mani sui miei fianchi.
" ti avevo detto che ci saremmo rivisti, no?" cercò di giustificarsi. Andai su tutte le furie.
" Ma che significa!?" gli andai contro urlando e dandogli dei pugni sullo sterno mi sfogai. Ero così in imbarazzo. Quello sciocco impassibile si fece picchiare con un pacato sorriso in volto.
" Si può sapere che significa!? " sbraitò Inuyasha dividendo me e il colosso. " lo conosci!?!?!" chiese prendendomi per le braccia furioso.
 " non esattamente" risposi mentre una gocciolina di sudore scese dalla mia fronte." cioè, l'ho incontrato per caso" dissi sentendomi alle corde. Non potevo dirgli che l'avevo conosciuto quel giorno in cui ero stata irreperibile.
" quindi, conosci questo stupido bamboccio?" asterì quel tizio guardando il fratello minore gelidamente.
" Conoscere!?" chiese Inu furioso. "Certo che mi conosce!" sbottò" Lei è la Mia Ragazza!" Esclamò mettendomi una mano intorno alla vita per spingermi verso di se con possesso.
" ok, ma così mi strangoli!" supplicai stritolata dal suo braccio. Mi sentii così in imbarazzo.
Lui ci guardò con diffidenza per poi dire un " così, è lui il ragazzo di cui parlavi?" chiese indicandolo con un pollice.
" s-si" balbettai avvampando.
" Capisco" disse lui come se si stesse contenendo per non ridermi in faccia.
" ma tu non dovevi essere ancora in America?" chiese il mio ragazzo serio più che mai.
" Il tuo adorato fratello maggiore non poteva farti una sorpresa?" chiese lui avvicinandosi al suo bolide nero.  Con le mani in tasca poggiò nuovamente la sua schiena contro la moto.
" Da quanto sei qui?" chiese insospettito Inuyasha.
" Un paio di settimane" disse annoiato prendendo un altra sigaretta. " così ho incontrato la tua nuova ragazzetta" continuò facendo comparire dal nulla un accendino nella sua mano sinstra. " ed io che pensavo che quell'altra sarebbe diventata mia nuora." disse inspirando il fumo" Ti ha fatto le corna un altra volta, eh?" chiese con un sorrisetto gettando fuori dalla bocca una nuvoletta bianca.
" Non sono affari tuoi!" ringhiò lasciandomi." Non m'importa più un cavolo di quella pazza" disse lui distogliendo lo sguardo dal fratello " ci ho perso fin troppo tempo" concluse malinconico.
" Come no" disse lui alzandosi dal motore.
"e tu con quella modella? come si chiamava Yura? Junco?" chiese il mio ragazzo come per cercare qualcosa che sicuramente avrebbe irritato il colosso.
" bho, forse, non mi ricordo neanche il suo nome" disse lui annoiato  voltandosi verso il motore " so solo di aver lasciato l'ultima meno di una settimana fa " concluse distaccato senza badarci troppo. " Mi ero già annoiato " commentò  " Lei ci è rimasta molto male, poverina" ridacchiò quel mischino figlio di una cagna.
' che Tipo!' pensai incredula.
" Mi chiedo, come mai non ti abbiano ancora arrestato!?" sbottò il mio ragazzo incredulo " sei un pericolo pubblico!" lo ammonì.
" Perchè non hanno ancora trovato i cadaveri di tutti quelli che ho ammazzato" rispose quel Sesshomaru salendo in sella al suo bolide. Ispirando a pieni polmoni la cicca, Inuyasha e tutti sbiancammo a quella risposta. " Vuoi rimanere lì? oppure vuoi che ti costringa?" chiese molto serio facendo vibrare il motore del mezzo. " ho delle belle catene nuove," proseguì facendo un sorrisetto. " vuoi provarle?" domandò buttando il fumo con un sguardo gelido.
" ahahaahh, certo che tuo fratello è davvero spiritoso" disse Miroku ridendo.
" si.." Inuyasha deglutendo a fatica si avvicinò a Sesshomaru " M-Moltissimo" balbettò.
Non credo proprio che quel tipo stesse scherzando... Forse era davvero il delinquente di cui mi aveva parlato il mio Lui.
" allora?" insistette il colosso " vuoi rimanere lì impalato?" chiese irritato quel tizio " avanti, saluta i tuoi stupidi amichetti e sali" Ordinò gelido gettando la sigaretta " non ho tempo da perdere con te" concluse severamente.
Inu salì sulla moto con riluttanza prendendo il casco che era di fianco alla sella.
" ti chiamo appena arrivi" dissi preoccupata al mio ragazzo.
" sta tranquilla ragazzina" mi tranquillizzò il fratello maggiore " non ucciderò il tuo ragazzo, " disse pronto per partire  "per lo meno... non ancora. " con un sorriso abbassò la visiera e schizzò via impennando. Lo guardammo increduli. Un nube di polvere ci travolse.
Girò l'angolo e scomparve. Tossii ' Ma tu guarda STO TIZIO!!! 'Urlai nella mia mente vedendoli andare via in quel modo così assurdo!




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Story Notes:

ATTENZIONE: QUESTA FAN FICTION NON INTENDE IN ALCUN MODO ISTIGARE I LETTORI A FUMARE, USARE DROGHE, ASSUMERE CERTI TIPI DI ATTEGGIAMENTI O QUANT'ALTRO. NELLE VICENDE NARRATE RASSICURIAMO CHE NESSUN PERSONAGGIO è STATO MALTRATTATO DALL'AUTRICE ( fatta eccezione di Kikyo che non la sopporto...). QUALSIASI RIFERIMENTO: A EVENTI, FATTI O PERSONE REALMENTE ESISTITE E' PURAMENTE CASUALE.
Saluti By Eriet

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


highr

High School Loves 1  Author: Eriet ( Kagome 95)







Chapter 5:  Una malattia virale.


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Story Notes:

ATTENZIONE: QUESTA FAN FICTION NON INTENDE IN ALCUN MODO ISTIGARE I LETTORI A FUMARE, USARE DROGHE, ASSUMERE CERTI TIPI DI ATTEGGIAMENTI O QUANT'ALTRO. NELLE VICENDE NARRATE RASSICURIAMO CHE NESSUN PERSONAGGIO è STATO MALTRATTATO DALL'AUTRICE ( fatta eccezione di Kikyo che non la sopporto...). QUALSIASI RIFERIMENTO: A EVENTI, FATTI O PERSONE REALMENTE ESISTITE E' PURAMENTE CASUALE.
Saluti By Eriet

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"ma tu guarda che tipo!" urlai ripensando a quel tizio durante il tragitto di ritorno. Stavo letteralmente odiando quel ragazzo con tutta me stessa. Era stupidamente sfacciato, pieno di se e profondamente cretino.
" avanti.." sentii dire alle mie spalle. " m-mica è così male ..." cercò di spiegare la ragazza con il ciuffo tutta imbarazzata.
" concordo " sospirò Sango appoggiando l'amica.
" ehi!" si lamentò Miroku vedendo la sua ragazza essere letteralmente rapita dal fratello maggiore d'Inuyasha.
" è così carino " disse la ragazza con la coda da cavallo  tenedo stretta tra le sue mani Rin.
" si come no.." soffiai molto scettica.
" si è molto bello" confessò Rin mentre degli strani cuoricini alleggiarono nell'aria.
" Ehi, adesso basta!"  Scossi le ragazze una per volta ma nulla " ritornate in voi !! " strepiatai ma le due sembrarono essere cadute in una sorta d'incantesimo.
" Sesshomaru..." soffiarono in coro splamate contro il terreno come se fossero burro al sole.
" ma cosa cavolo ci trovate in quel pallone gonfiato si può SAPERE!?" gridai piena di rabbia. Ma nulla, loro sembrarono essere preda di un vero e proprio delirio.
" è molto bello!!" esclamò poi Sango strusciandosi su di Rin come una gatta.
" quindi... " Miroku sbiancò " quindi mi stai dicendo che io sarei un c-cesso ?!" Disse quel idiota visibilmente ferito nel suo orgoglio.  " Oh, Sango!" cadde sulle sue ginocchia sfinito " sigh, perchè..." fece la sua solita parte melodrammatica. Ovviamente fu ignorato dalle scolarette innamorate  " Che cos'ha che io non ho!?" esclamò prendendo Sango a sè.
" è Sexy da morire" disse con la bava alla bocca. A quella rivelazione il ragazzo si trasformò in una statua di sale.
" Prima o poi..." sussurrò Myoga " qualcuno glielo doveva pur dire" disse abbastanza divertito " che lui non fosse tutta sta tran bellezza " incrociò le braccia annuendo più volte costernato. Miroku era convito di essere chissà quale playboy ma di fatti era solo uno sfigato che ci provava con tutte ( oltre ad essere un maniaco).
" pe-perchè..." recitò distrutto tremando come un bambino.
" ma visto che tu sai tutto " guardai il Guru dei Otaku " si può sapere che cosa ci è preso a quelle lì? " indicai Sango e Rin molto infastidita. Pretendevo un po' di chiarezza e sapevo che lui avrebbe fatto il miracolo.
" semplice " si sistemò gli occhiali " appena hanno visto il signorino- Sessh..." disse ma tossendo si corresse " v-volevo dire! quando hanno visto il fratello maggiore di Inuyasha...i loro ormoni sono decisamente andati a mille, eheheh" rise nervosamente come se sapesse molto più di quello che diceva. " è adesso " parlò il professore Myoga " si comportano come due bambine bavose dell'asilo nido " commentò infine . Osservandole effettivamente dovetti ammettere che il ragazzo avesse ragione, sembravano essere regredite allo stato larvale.
' certo che questo tizio le strega le ragazze ' risi tra me e me. Forse non aveva tutti i torti quando al bar mi disse quelle cose. Fatto sta che il povero Miroku fu letteralmente investito dalle ragazzine e nel tentavo di non essere calpestato dalle pazze strisciò via come un vermiciattolo. Osservando quella scena patetica cercai di trovare un modo per farle tornare alla normalità. " so io come farle tornare normali " risi malignamente trovando l'idea giusta. " oddio!!! uno scarafaggio!!! " urlai indicando dietro di loro.
" ah!" gemettere in coro dal terrore. " dove!!?" urlarono in coro  e nel modo di fare saltarono sopra la schiena del povero mister maniaco.  " mio Dio!!" il loro scalpiatre come cavalli fece si che sotto di loro l'anima di Miroku prendesse il volo. " ma.." finalmente si accorsero che non ci fosse nulla.
" ahahhaha" risi di gusto con Myoga " finalmente siete tornate normali " mi asciugai il viso dalle lacrime di commozione.
" ma cosa .." si guardarono tra loro confuse.
" P-Potreste scendere P-P-Prefavore?!" chiese il geniale ragazzo di Sango quasi esanime.
" oh santo cielo, ma che ti è successo?" prese il suo amore tra le braccia stupita. " tesoro rispondi " gli scosse il capo.
" non è niente " cercò di dire ma non riuscendo a reggere oltre quei maltrattamenti abbandonò ogni forza. La sua testa andò all'indietro come fosse morto.
" aventi, riprenditi stupido!!" lo rimproverò Sango strappazzandolo come fosse un giocattolo.
" ma cosa è successo?" La piccola Rin mi tirò appena la gonna così da attirare la mia attenzione.
" siete solo state vittima del fasciono di quel ragazzo " confessai alla nostra mascot.
" ah!" avvampò di colpo " mmhh... s-si?" disse abbastanza confusa. " non ricordo nulla.." abbassò lo sguardo piena di vergogna.  Forse davvero quel tizio aveva qualche cosa di speciale però... sicuramente ci doveva essere altro che non sapevo.
" ah... basta.." prese la sua cartella Sango " andiamo che ho fame" disse poggiandola sulla sua spalla.
" e lui lo lasciamo lì?" chiese Myogo osservando l'amico pieno di ematomi. L'avevano malmentato per bene, forse un po' troppo.
" nah..." rispose seccata. " guardate come si riprende " tossì schiarendosi la voce. " Tette!" schiocco le dita.
E come per magia" Eh!? Cosa !? Dove?!" si guardò intorno tornato in vita . Era sul serio un raro esemplare di Porco-Maniaco da non considerare nemmeno per la sua pericolosità.
" sei un caso disperato.." ammisimo tutti in coro mortificati per la sua povera ragazza.
" perchè?" chiese mentre noi proseguimmo il cammino senza aspettarlo " eh!? perchè, che ho fatto!?" esclamò correndo a per di fianto verso di noi. Ahimè , contro altra mia previsione , Sango e Rin erano solo la punta  dell'iceberg che si stava per schiantare contro l'istituto Seinan.  Di fatti le ragazze erano state una delle prime vittime del virus Sesshomaru. Il giorno dopo infatti Inuyasha non era sceso come suo solito con noi. Io personalmente non sapevo nulla di cosa gli fosse successo il giorno prima. Gli avevo scritto ma l'unica cosa che mi scrisse tramite SMS fu un : Buona notte.  
Fatto sta che quella mattina ero arrivata a scuola con gli altri. Vidi e sentii tra i vari gruppetti gente parlare del fratello maggiore del mio ragazzo. C'erano : da un lato i ragazzi che lo consideravano un pallone gonfiato; dall'altra invece c'erano le ragazze che lo consideravano una star. Poco prima che suonasse la capanella Inuyasha entrò in classe ma nemmeno mi salutò.
" ma quanto è figo" di là " ma quanto è Sexy " di qua " secondo te ha una fidanzata?" a destra " è un mito ! " a sinistra " mi sono innamorata!! " di sotto " quanto vorrei conoscerlo meglio " di Sopra!  Voci, su Voci Di VOCI DI IN TUTTO IL FOTTUTTISMO CORRIDOIO! La cosa mi stava davvero irritando.
" Andiamo!" ordinai a quei 4 diriggendomi verso la nostra classe. Cercai di rimanere calma per tutta il giorno ma nell'intervallo non ce la feci più. Sentendo l'ennesima fandonia da una delle mie compagne di classe scoppiai di rabbia. Accartocciai il bicchiere che avevo in mano e " avete finito di fare le maledettissime oche?!" urlai  andando verso quel gruppetto di ragazze. Sbiancai quando vidi tra loro anche Sango e Rin. " ma che cavolo..." mi manco la terra sotto i piedi per un istante.
" hehhehehe, K-Kagome n-noi " cercò di spiegarmi Sango.
" ma per l'amor del cielo!" le mandai letteralmete a quel paese con una plateale mosse della mano e me ne andai via di lì. Avevo le balle stragonfie. 'E pure loro no!' pensai sfinita rimettendomi seduta.
" avanti Kagome " mi seguirono le due mie migliori amiche " dai, però devi ammettere che quel tipo non è affatto male." cercò di giustificarsi.
" oh ti prego !" la supplicai di piantarla mentre Rin mi afferrò il braccio nel vano tentativo di farmi calmare.
" Dai è alto, proporzionato, possiede due occhi rari da vedere, ha un viso lindo e pulito, possiede una moto che vale milioni , ha un carattere da vero duro e i suoi capelli mossi dal vento sembrano  risplendere di luce propria " disse tutto d'un soffio per poi avere di nuovo gli occhi a cuoricino. Sperai che avesse fatto uso di farmaci senza che io ne sapessi nulla.
" adesso basta!" le allontanai da me " un'altra parola su quel deficiente e non vorrò mai più rivolgervi la parola!" le avvertii severamente.
" ok, ok..." sbiancarono " però stai un po' calmina " abbassò la mia mano Sango. " si può sapere perchè ti scaldi tanto?" chiese abbastanza incuriosita. A dire il vero neanche io sapevo bene per quale ragione reagissi così violentemente. Sapevo solo che sentire il suo nome detto dalle altre mi faceva davvero irritare come non mai. Non volevo sentire quel nome e avrei voluto cancellarlo dalla faccia della terra. Tanto mi infastidii che quando ricominciarono le lezioni mi concentrai solo sulle spiegazioni dei professori. Suonata l'ultima campanella schizzai fuori dalla classe per tornare velocemente a casa. Salutai Inuyasha per le scale visto che non sarebbe tornato a casa. Quel giorno aveva gli allenamenti con i suoi amici quindi sarebbe stato in palestra tutto il giorno. Mi diressi verso il cancello di uscita, finalmente quella giornata era finita! ma invece...a pochi passi dall'uscita del cancello ebbi un bruttissimo presentimento. Infatti...Indovinate chi c'era lì fermo davanti l'uscita? avrei preferito che fosse stato il papa o l'imperatore ! ma no... No, assolutamente ci doveva essere quel maledetto demonio di Sesshomaru!
NON LO SOPPORTAVO DAVVERO PIù.
Quel bell'imbusto con la sua faccia da schiaffi, sopra il suo bolide nero pece, era lì fermo che aspettava qualcuno di certo.
Dietro di me miriadi di ragazze si fecero avanti come cavalli imbizzarriti. Nemmeno ebbi il tempo di girarmi e tagliare la corda che anche le mie così dette " migliori amiche " se la defilarono ad andare verso quel pazzo. Ovviamente scaraventata per terra e dolorante mi chiesi che gran cavolo ci facesse Sesshomaru lì.
" grr teste vuote!" urlai a quelle deficiente facendomi largo dall'ingorgo creato. Fu un vero miracolo se riuscii a uscirne viva.  Schifata da quella scena indecorosa proseguii per la mia strada. Persino a un chilomentro di distanza si vedeva quella folla adorante. Sospirai e non so perchè ma sentii uno strano senso di vuoto misto a solitudine. ' che cosa stupida' camminai a sguardo basso ripromettendomi di non volarmi più indietro. Non so per quanto tempo camminai ma ad un certo punto un rombo assordante di motore mi fece sobbalzare.  Voltandomi vidi quella Onda fare una derapata micidiale per poi fermasi proprio davanti a me. Tremante mi strinsi a me sperando di non venirne travolta.
" certo che non hai educazione " mi rimproverò quel tizio togliendosi il caso. " avresti potuto salutarmi " sistemandosi i capelli mi guardò dritto negli occhi fecendomi fermare il cuore per un istante.
" eh?" non capii ma poi il caro cervello iniziò a ragionare. " e secondo te, brutto scemo, mi sarei dovuta fare scannare da quelle pazze solo per salutare te?" Gli domandai sperando che stesse scherzando. " tu sei pazzo! " affermai schietta . Superando la sua moto continuai per andare a casa. Stavo perdendo fin troppo tempo.
" non vuoi un passaggio?" mi domandò annoiato.
" no, preferisco andare a piedi " lo salutai con la mano senza nemmeno voltarmi " ma grazie comunque! " esclamai sperando che fosse finita. Abbassai il braccio ma qualcosa mi tirò via con se.
" pensi di poter andare via così?" disse lui gelidamente.
' ma che...' pensai e ancor prima che me ne rendessi contro fui tra le braccia di quel ragazzo. Capii che Sesshomaru mi avesse presa, spinta contro di lui con la moto in movimente. Mi fece sedere sul davanti e accelerando sfrecciò verso la direzione opposta. Morii dall'imbarazzo e urlai un " ma che cavolo stai facendo!??"
Come fu comprensibile mi aggitai in preda al panico. Non sapevo le sue intenzioni ne dove mi stesse portando.
" tieniti invece di urlare " mi ordinò abbassando la sua visiera oscurata.  Così , stringendo la mia cartella tra le mani sperai solo mi lasciasse andare al più presto.

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Capitolo 6
*** Io lo Odio. ***


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Story Notes:

ATTENZIONE: QUESTA FAN FICTION NON INTENDE IN ALCUN MODO ISTIGARE I LETTORI A FUMARE, USARE DROGHE, ASSUMERE CERTI TIPI DI ATTEGGIAMENTI O QUANT'ALTRO. NELLE VICENDE NARRATE RASSICURIAMO CHE NESSUN PERSONAGGIO è STATO MALTRATTATO DALL'AUTRICE ( fatta eccezione di Kikyo che non la sopporto...). QUALSIASI RIFERIMENTO A EVENTI, FATTI O PERSONE REALMENTE ESISTITE E' PURAMENTE CASUALE.
Saluti By Eriet

 
Ero stata letteralmente rapita da quel tizio che avevo conosciuto appena una settimana prima. Si esatto e il destino volle che quello stesso ragazzo non era altri che il fratello maggiore del mio ragazzo.  Insomma una serie di sfortunati eventi! Tutto ciò mi condusse ed essere costretta a ritrovarmi su quella maledetta moto a sfrecciare tra le macchina del centro di Tokyo.
“ ma si può sapere che cosa fai!” gli urlai impaurita “ Fermati immediatamente!!” gli ordinami mentre curvò piegando tutta la moto d’un lato. “ ahhh!!!” gridai stringendomi a lui per paura che potessi cadere.
“ finalmente hai capito che se non ti tieni potresti cadere” disse quel maledetto prendendomi in giro.
“finiscila e dimmi che intenzioni hai!” esclamai mentre aumentò ancora la velocità obbligandomi a stringerlo più saldamente a me. Avevo le lacrime agli occhi per la paura.
“ Sta tranquilla ragazzina, non ti farò nulla” mi spiegò  quel pazzo e vidi davanti a noi un incrocio con un semaforo arancione. ‘ sono salva!!’ esultai mentalmente, finalmente si sarebbe dovuto fermare! Scatto il rosso tirai un respiro di sollievo ma..... avevo cantato vittoria troppo presto. Quel cretino invece di rallentare aumentò ancora la velocità.” Ma che fai!?!? Fermati che è rosso!!!!” urlai con le lacrime agli occhi mentre stava attraversando un camion.
“ Tks, sta tranquilla ragazzina” soffiò quel pazzo ! aveva ragione Inuyasha era un delinquente! un invasato che doveva essere spedito in carcere! che non aveva idea di cosa fosse un codice stradale!!
“ O MIO DIOOO!!!!” Esclamai piangendo vedendo la morte in faccia. Il camion arrivato al centro dell’incrocio suonò il clacson probabilmente per essersi accorto di noi ma Sesshomaru non si fermò.  Come fosse la cosa più naturale del mondo inclinò leggermente la moto superando quel bestione di metallo che ci avrebbe fatto fuori in colpo. Mi si fermò letteralmente il cuore . Ero sicurissima che saremmo andati all’altro mondo ma… per grazia di qualcuno non successe. Sfrecciammo davanti a quel camion. Subito dopo quell'impresa il matto frenò facendo una mostruosa curva. Mentre il mostro di metallo proseguiva la sia corsa io e lui eravamo lì fermi per vederlo andar via. Mi mancò qualche battito .
“ tks “ soffiò il ragazzo e ,come se nulla fosse successo, proseguì verso quella strada mentre io tremavo. Ero ancora sconvolta per aver fiorato la morte e chi lo avrebbe raccontato a mamma?? “ ehi, ragazzina “ disse improvvisamente quel pazzo interrompendo i miei pensieri. “ siamo arrivati “ lo vidi improvvisamente senza il casco.
“ cosa?” domandai disorientata per vedere che si finalmente fermato in una specie di parcheggio. Non mi ero resa neanche conto che si era fermato..
“ Puoi anche lasciarmi” accennò un sorriso e mi accorsi che ancora ero stretta a lui. Nel modo di allontanarmi caddi per terra più confusa che mai. “ Stai bene?” domandò annoiato guardandomi dalla moto.
“ se sto bene?”  ripetei mentre gli occhi mi giravano come una trattola “ Se sto bene!?!??!” gli urlai contro furiosa. “ Mi hai rapito e per poco non ci rimanevamo secchi!!” esclamai sperando che mi prendesse in giro.
“ non lo chiamerai rapimento “ riabbatte scendo dalla moto tranquillissimo.
“ mi hai costretta, contro la mia volta, a salire su quella benedetta moto per quasi rischiare la vita!” gli ricordai esplodendo dalla rabbia.
“ addirittura morire“ prese il casco poggiato a terra con disinvoltura.
“ quel camion ci stava per spiaccicare!!!!!!!!!” esclamai a quel pazzo. “ sarebbe stata tutta colpa tua!” lo indicai fuori di me.
“ esagerata” soffiò lui voltandosi per andare chissà dove.
“ eh!? Ma dove credi di andare!?!? Non ho finito con te pezzo di cretino deficiente!!” strepitai sperando che mi sentisse ma non si voltò. ‘ ti ammazzo!!!!’ aspirai alla vendetta stringendo un pugno.
“ Sei ancora lì?” mi domandò ad un certo punto voltandosi “ muoviti ragazzina “ disse proseguendo il suo cammino.
“ emm… si…” annui seguendolo, quel posto non mi piaceva affatto….Sembrava essere un parcheggio sotterraneo di chissà quale parte di Tokyo. Ero dietro di lui e i nostri passi rimbombavano nel silenzio. Non avevo completamente idea di dove fossi e cominciai a nutrire la paura che lui avesse cattive intenzioni. Stringendo la mia cartella tra le mani mi preparai in caso lui avesse voluto avvicinarsi a me o peggio. Passo dopo passo fra quei posti auto vuoti mi sentivo sempre più male. Non sembrava esserci proprio anima viva.
Prendendomi di coraggio mi decisi a parlare.“ P-Potrei chiederti dove stiamo andando?”  Domandai nel modo più garbato possibile.
“ arrivati “ disse Sesshomaru girando l’’angolo e comparve inaspettatamente le porte di ascensore. Inserendo una carta magnetica in una fessura le porte si aprirono come per magia. Sembrava essere uno di quelli di ultima generazione. “ allora? “ mi domandò vedendomi ancora davanti alle porte.
“ emm, si eccomi “ entrai con un po’ di esitazione. Ormai ero in ballo e purtroppo finché non avrei trovato una via d’uscita non sarei potuta scappare.
“bene” appoggiò la schiena ad una delle pareti dell’abitacolo poco prima che le porte si chiudessero.
“ benvenuto Signor. Taisho “ disse una voce femminile automatizzata mentre l’ascensore saliva . “ La informiamo che sono le 13.25 , desidera sapere se l’hanno cercata durante la sua assenza?” chiese a voce dubitando che fosse solo registrata.
“ Tks, no Seira “ soffiò lui annoiato chiudendo gli occhi.
“ come desidera “ rispose la voce cortesemente.
“ Wow”  dissi esterrefatta. “ fantastico “  cercai di capire se ci fossero telecamere sul tetto.
“ Si, certo”  annoiato si accese una sigaretta con disinvoltura.
“ ma che fai!?” pensai che fosse impazzito.  
“ sta tranquilla” soffiò fuori il fumo “ questo ascensore è stato appositamente creato per questo” mi spiegò ma mica ero scema.
“ certamente, scusa ma le altre persone che entreranno e  sentiranno il tanfo del fumo?” gli domandai incrociando le braccia molto infastidita.
“ di fatti questo  ascensore è per mio suo personale, ragazzina  “  gettò in terra la sigaretta poco prima che si aprissero le porte.
“ Eh?” pensai di aver capito male. Sesshomaru usci dell’abitacolo dirigendosi chissà dove. “ mi predi in giro?” chiesi frustrata quando la mia attenzione fu attirata dal lungo corridoio di color rosso spento che proseguiva alla mia sinistra. “ aspettami insomma “ lo vidi fermarsi davanti ad una porta uscendo nuovamente quella carta magnetica. Ansimante arrivai sull’uscio della porta.
“ Puoi entrare” disse mentre io cautamente  entravo da quella porta trovando davanti una salottino molto grande e spazioso su la mia destra .
“ Bellissimo” ne rimasi esterrefatta  guardando l’enorme tv a schermò piatto al muro, il parchè sul pavimento e dei mobili di quei cataloghi per arredatori. “ S-Sesshomaru?” lo chiamai non vedendolo in casa e per cortesia chiusi la porta. “ ehi!!” cercai di capire dove fosse .
“ Accomodati pure” comparve improvvisamente da un'altra stanza comunicante con il salone.
“ invece, mi potresti dire dove siamo per cortesia?” risi nervosamene.
“ semplice, siamo a casa mia “  si gettò pesantemente sul divano bianco.
‘ C-C-C-COOOOSA!??!?!?!’ Urlai mentalmente sentendomi morire.


 

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Capitolo 7
*** " Casa mia" ***


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Story Notes:

ATTENZIONE: QUESTA FAN FICTION NON INTENDE IN ALCUN MODO ISTIGARE I LETTORI A FUMARE, USARE DROGHE, ASSUMERE CERTI TIPI DI ATTEGGIAMENTI O QUANT'ALTRO. NELLE VICENDE NARRATE RASSICURIAMO CHE NESSUN PERSONAGGIO è STATO MALTRATTATO DALL'AUTRICE ( fatta eccezione di Kikyo che non la sopporto...). QUALSIASI RIFERIMENTO A EVENTI, FATTI O PERSONE REALMENTE ESISTITE E' PURAMENTE CASUALE.
Saluti By Eriet


“ invece, mi potresti dire dove siamo per cortesia?” risi nervosamente.
“ semplice, siamo a casa mia “  si gettò pesantemente sul grande divano bianco del salotto.
‘ C-C-C-COOOOSA!??!?!?!’ Urlai mentalmente sentendomi morire. 'S-sono a casa del mio Inuyasha!?' pensai incredula. Subito cercai di sistemai al meglio la mia divisa. Insomma stavo per conoscere finalmente i genitori del mio ragazzo. 'Però...' riflettei un momento mentre Sesshomaru mi guardava dubbio ' non sarebbe strano presentarmi ai suoi parenti portata dal fratello maggiore?' domandai a me stessa. Insomma sarebbe stato ridicolo e infinitamente illogico! In buona fede credetti che il fratello del mio ragazzo l'avesse fatto per fare una sorpresa ad Inuyasha, così quando sarebbe rientrato a casa ci sarei stato io ad accoglierlo con i suoi! Sarebbe stata una cosa davvero dolcissima ma poi... mi accorsi che qualcosa non quadrava. Perché non erano venuti a salutarmi? Che non li avesse avvertiti? o magari fossero a lavoro?
“ ti senti bene?” chiese Sesshomaru annoiato spezzando i miei pensieri.
“ insomma..” risposi titubante mentre osservavo con attenzione quel enorme salotto. Avvicinando al divano capii subito che non sembra esserci anima viva in casa.” Hai una casa davvero stupenda “ gli feci un sincero complimento. Doveva essere tutto tremendamente costoso e di alta fattura. Pian piano pensai che forse, il fratello di Inuyasha, mi aveva invitato a per fare una sorpresa ai suoi genitori. Onestamente più lo pensavo e meno la cosa mi convinceva... Io non avevo idea del perchè io fossi!!
“ è opera di mia madre” soffiò Sesshomaru accendendo la tv. “ puoi anche sederti” mi suggerì girare i canali delle televisione.
“emm... si “ annuii mi accomodai poggiando, accanto le mie caviglie, la cartella. Cercai di essere il più attenta possibile perché avevo paura di rompere qualcosa.
 “M-Ma non c’è nessuno?" balbettai preoccupata." E dove sono i tuoi genitori??” Gli domandai molto perplessa con quello che non distoglieva lo sguardo dall'enorme Tv 64 pollici.
“ Genitori?” chiese Sesshomaru guardandomi con aria interrogativa.
‘ ma, che cavolo, è scemo?’ pensai ridendo nervosamente dentro di me. “ si, certo” accennai un sorriso nervosamente.” Mi prendi in giro forse!?” gli chiesi decisamente infastidita dal suo stupido comportamento.
“ Vedi che questo è il mio appartamento, ragazzina” mi rispose con nonchalance riportando lo sguardo alla tv.
Spiazzata annui con un " si..." ed abbassai il capo elaborando la sua risposta. Dopo qualche minuto realizzai cosa aveva detto ed esplosi con un“ Cosa!?”!?!?! esclamai esterrefatta “ quindi questa enorme casa è tutta tua" allargai le braccia indicando tutto intorno a me " e ci vivi da solo!?” mi sentii nuovamente presa in giro da quel ragazzo.
“ precisamente” replicò sorregge il mento con la mano “ ti sembra così strano?” domandò annoiato inclinando appena il capo. Non sembrava che stesse mentendo, anzi , sembrava essere infastidito dalla mia reazione.
“no, non è questo “ avvampai agitando le braccia in dissenso. Non volevo assolutamente offenderlo la mia era solo una domanda. “ ma, allora, mi potresti spiegare perché mi hai portato a casa tua?” gli domandai nervosamente sentendomi un'idiota.
“ perché mi andava “ soffiò riportando lo guardo al televisione.  Caddi all’indietro finendo sul tappeto davanti al divano. Mi erano mancate letteralmente le forze. non poteva fare sul serio! Non riuscivo a credere che l’aveva fatto solo per un suo stupido capriccio!!
“ tutto bene?” mi chiese senza scollare gli occhi dalla gigantesca tv.
“ Ma che razza di risposta è mai questa!?” gli urlai furibonda mettendomi davanti alla televisione.  Non gliela avrei fatta passare liscia! Mi aveva fatto rischiare la vita inutilmente e senza un vero motivo!!
“ Perchè eri arrabbiata con me?” chiese improvvisamente spegnendo la televisione.
“ arrabbiata?” mi spiazzò disorientandomi “ ma certo che sono arrabbiata con te visto quello che hai fatto!” lo indicai spazientita trattenendomi dallo spaccarci il telecomando in testa. Era una domanda studia la sua! A senso suo , dovevo essere felice d'essere stata rapita contro la mia volontà rischiando di venir schiacciata da quel camion!? Ma siamo impazziti.
“ dicevo prima “ ribatté mi scostò la mano “ non credo di aver fatto un torto, tutto il contrario”  continuò guardandomi dritto negli occhi molto seriamente.
“ I-Io... “ balbettai confusa da quel suo comportamento. ” Perché mi stai antipatico, tutto qui” replicai incrociando le braccia davanti al mio petto. Non esisteva un vero motivo perché io l’avevo con lui in verità…. Ma lui mi aveva rapito quindi avevo tutto il diritto di avercela con lui in quell'istante! “ Tu sei…” fu quello che dissi poco prima che Sesshomaru si alzò e lo vidi a qualche centimetro da me.
“ io sarei?” chiese quello stupido abbassandosi verso di me si mise a qualche centimetro da mio viso.
“ non ti avvicinare!” gli diedi uno schiaffo sul viso senza neanche riflettere. Caddi in terra con il cuore a mille. Il ragazzo era lì immobile, paralizzato. “ s-Senti io…” balbettai impaurita. Sesshomaru lentamente si portò una mano su la guancia e si sfiorò la parte arrossita.  “ è solo colpa tua, non avresti dovuto avvicinarti a me in quel modo!” esclamai alzandomi colma d’imbarazzo e rabbia. Il fratello maggiore di Inuyasha però non rispose. Sempre più preoccupata gli domandai “ v-vuoi che ti preda un po’ di ghiaccio?” Nuovamente nessuna risposta. Data la situazione mi avvicinai a lui spaventata. “S-Sesshomaru?” lo chiamai perplessa quando, d'un tratto ,lo vidi prendermi per i fianchi spingendomi contro il suo petto prese e mi spinse contro il uso ampio petto. “ lasciami immediatamente!!” strepitai cercando di sfuggire alla sua presa. Mi maledissi mentalmente per essere stata così stupida da cascarci! Nonostante i miei sforzi non riuscii a scappare.
“ ti chiedo scusa” disse d’un tratto quel pazzo facendomi zittire. “Senti " mi riportò davanti a se " qualsiasi cosa abbia fatto, ti chiedo scusa “ soffiò chiudendo gli occhi. Ancora una volta m'aveva stupido. Mi sentii immediatamente in colpa per quello che avevo fatto e per averlo odiato. Nonostante non fosse stata colpa sua aveva chiesto scusa per qualcosa che non aveva neanche fatto. Forse l'avevo giudicato male senza neanche conoscerlo... e così decisi di dargli un altra possibilità...( per così dire)
“ va bene” avvampai incontrando nuovamente i suoi occhi. “ ma adesso lasciami “ chiusi gli occhi indicando le sue mani. Mi guardò come se si sentisse preso in giro mentre io speravo che si staccasse da me il più velocemente possibile.  Pochi minuti dopo mi lasciò per dirigersi verso la stanza dietro il divano bianco del salotto. Sentendomi in difetto gli dissi : “ e ti chiedo scusa per quello schiaffo “ poco prima che sparì dietro quell'arcata bianca. Lui non mi diede alcuna risposta.Mi pentii subito dopo e non capii dove mi era venuto in mente di fare un cosa del genere. Mi sentii un completo impiastro…
“ invece di stare lì impalata" tuonò una voce " vieni che pranziamo!” mi urlò Sesshomaru facendomi saltare un aria
“ va bene,arrivo!” risposi raggiungendolo in quella che doveva essere la cucina. Era una cosa spettacolare!! Grande, spazioso, ordinata e lucida. Sembrava che i mobili brillassero di luce propria.La cucina dei propri sogni ! Tutti oggetti di ultimo modello e della massima efficenza.
“ spero tu abbia avvertito tua madre che mangerai fuori , ragazzina “ usci dei piatti già pronti dal quel assurdo frigorifero che avevo visto in una pubblicità 2 giorni prima.
“ si, lo faccio subito!” urlai andando a prendere il cellulare che avevo lasciato dalla cartella. Ma che avrei dovuto dire a mia madre?  “ ehi ciao mamma sto mangiando con fratello maggiore del mio ragazzo nel suo appartamento da soli… siii!!!! ma sta tranquilla, mi ha solo rapito!! ahahahah “   pensai ad una possibile conversazione ‘ ma come cavolo mi sono ritrovata in questa situazione!??!!?’ pensai il lacrime…. E che avrei dovuto dire ad Inuyasha? Ero più confusa che persuasa...
“ allora?” comparve dal nulla Sesshomaru dietro di me. saltai sul posto dallo spavento. Per poco non mi scappò il cellulare dalle mani. Neanche fosse stato un fantasma!
“ ah, s-si…” balbettai traumatizzata respirando a gran polmoni. Così mi decisi. Invece di chiamare mia madre gli scrissi un messaggio con su scritto : “ Mamma mangio fuori” . Breve , semplice, generico e conciso.
“ ci voleva tanto?” mi chiese seccato il ragazzo dirigendosi nuovamente cucina.
“ ma che vuoi!?!” lo seguii imbarazzata. Sedendoci, l’uno davanti all'altro, trovai già tutto apparecchiato. Mangiammo dell’ottimo ramen che sembrava essere stato preparato il giorno stesso.“ è ottimo!”esultai entusiasta.
“ Tks, non hai mai mangiato quello di Fukuoka “  ribatté quell'antipatico mentre guardava alla sua sinistra e notai che era comparsa magicamente una la televisione.
“ Non ne ho mai avuto l’occasione “ mi grattai la testa nervosamente. Non ero mai stata lontana da Tokyo per mia sfortuna.
“ quando lo farai" aggiunse il fratello maggiore d'Inuyasha. " giudicherai questo solo una schifezza” mangiò i suoi nudols leggermente disgustato.
“ non esagerare “ lo ammonii gustandomi quel piatto delizio. “ e lo hai fatto tu?” domandai molto incuriosita.
“ ma per chi mi hai preso?” mi guardò decisamente infastidito.
“ perché? I migliori chef del paese sono degli uomini “ gli spiegai a quell’idiota. Avevo tentato di fargli un complimento alla fine!
“ di fatto ho il mio Chef personale “ continuò a mangiare annoiato.
“ ahahahha, si certo!” mi piegai in due dalle risate.
“ hai ragione, non ho più uno Chef personale “ guardò quegli spaghetti disgustato allontanando quel piatto.
“ dici sul serio?” domandai a Sesshomaru.
“ ti sembro un tipo scherzoso?” ribatté decisamente infastidito.
‘ che antipatico…’ pensai rimettendomi a magiare facendo finta di nulla.’ Cretino’ dissi mentalmente. Era più permaloso di suo fratello. finendo d'un fiato il mio piatto" che ne dici di parlami un po' di te?" gli domandai mentre lui si prese qualcosa dal frigorifero.
" Credo che il mio caro fratellino ti abbia già raccontato abbastanza" si sedette bevendosi una birra per accendersi una sigaretta.
" emm... si ha accettato qualcosa" annui sapendo delle cose poco carine che aveva raccontato sul suo conto. " Comunque" cambiai argomento " non dovesti fumare così tanto " gli feci notare a quel pazzo.
"Tks, Ragazzina "soffiò guardò il televisore tranquillamente. " Ragazzina?!" chiesi infastidita " Ma perchè quanti anni hai esattamente?" mi alzai dal tavolo furibonda.
" 23" getto via il fumo guardandomi negli occhi.
" ah..." balbettai sentendomi una cretina. Era davvero molto più grande di me! Io pensavo che aveva 19 o 20 anni e non 23! Improvvisamente suonò un cellulare. Uscendolo magicamente dalla tasca si alzò a tavola.
" si, dimmi" rispose alla chiamata con un iPhon ultimo modello . Dirigendosi verso una porta di vetro, dietro di se, usci lasciandomi lì da sola. Una sola domanda mi venne in mente : chi era il genio che chiamava una persona ad ora di pranzo??

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Capitolo 8
*** A casa sua ***


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Story Notes:

ATTENZIONE: QUESTA FAN FICTION NON INTENDE IN ALCUN MODO ISTIGARE I LETTORI A FUMARE, USARE DROGHE, ASSUMERE CERTI TIPI DI ATTEGGIAMENTI O QUANT'ALTRO. NELLE VICENDE NARRATE RASSICURIAMO CHE NESSUN PERSONAGGIO è STATO MALTRATTATO DALL'AUTRICE ( fatta eccezione di Kikyo che non la sopporto...). QUALSIASI RIFERIMENTO A EVENTI, FATTI O PERSONE REALMENTE ESISTITE E' PURAMENTE CASUALE.
Saluti By Eriet





 
Passavano i minuti non sapendo che fare mi misi a guardare la tv sperando che ci avrebbe messo poco. Onestamente non capivo il suo comportamento. ‘ quali sono le reali intenzioni di quel tizio?’ mi chiesi mentre guardavo la pubblicità. Improvvisamente mi vennero in mente le parole di Inuyasha… (..)“  Quel tizio oltre ad avere una faccia tosta e anche insopportabilmente pieno di se. Lui è il migliore e gli altri possono soccombere! senza contare il brutto carattere che si ritrova, una volta a ridotto in fin di vita un povero ragazzo per avergli sfiorato una delle sue moto” disse lui molto serio.(….)" Esatto, oltre ad essere uno vero e proprio criminale è un magnaccio* di prim'ordine "  continuò aprendo la bottiglia di aranciata " non so quante cavolo di belle donne si sia fatto, ne come! ci fu un anno che ogni giorno ne aveva una diversa!" disse incredulo (….)" non mi stupirebbe se quell'idiota se ne fosse andato via perchè la ricercava la polizia o forse per aver messo incinta qualche povera ragazzina" disse con un sospiro (…) Deglutii a fatica sentendomi morire. ‘ avrà sicuramente esagerato ‘ pensai nervosamente. ‘ sarà anche un tipo strano e pieno di se, però…’ Riflettei e d’un lampo ricordai le ultime parole del mio ragazzo “ si, ma tu non lo conosci(..)” mi aveva detto " quello è capace di qualsiasi cosa. “ Sospirai poggiando una mano su la mia fronte. Aveva ragione Inuyasha, quel tizio era davvero capace di qualsiasi cosa. Il problema era capire fin quando sarebbe finita la mia prigionia.  Versandomi un bicchiere d’acqua mi tornò in mente quello che Sesshomaru fece minuti prima.  Mi spinse contro il uso ampio petto. “ ti chiedo scusa” disse d’un tratto quel pazzo facendomi zittire. “Senti " mi riportò davanti a se " qualsiasi cosa abbia fatto, ti chiedo scusa “ soffiò chiudendo gli occhi. Sorressi il mio viso con una mano osservando il trasparente liquido. ‘ perché mai chiedermi scusa?’ sospirai portando il mio sguardo nuovamente alla tv. ‘ che senso avrebbe? Che sia tutto una sua tattica?’ mi domandai agitando il bicchiere di vetro annoiata. ‘ devo credere sul serio che se la sia presa per non averlo salutato? ‘ sorseggiai sempre più perplessa per quelle sensazioni che avevo provato ovvero: Paura e imbarazzo. Di per sé, il fatto che quel tizio fosse venuto a scuola del fratello minore, non aveva  completamente senso visto che Inuyasha sarebbe uscito alle 7. Forse non lo sapeva ma ciò non significa che era una buona scusa per rapirmi.
Finalmente la porta di vetro si aprì, Sesshomaru aveva finito di parlare al cellulare. Con disinvoltura si risedette al suo posto.
“ chi era?” chiesi io un po’ seccata, mi aveva letteralmente pianto in cucina.
“ Sei molto curiosa, ragazzina” sorriso versandosi la birra nel bicchiere.
“ Era solo per chiedere “ arrossi portando il viso alla mia sinistra infastidita. Lo odiavo, anche se ero più piccola di lui non ero una Ragazzina! Ovviamente la cosa lo divertita ma , cercando di fare la persona matura, sorvolai per porgli un paio di domande. “ senti, potresti spiegarmi perché Inuyasha non mi ha mai parlato di te?”
“ non andiamo molto d’accordo” soffiò annoiato. “ e credo sia una cosa naturale “ fece un sorso della sua bevanda.
“ ma per quale motivo?” insistetti sperando che mi rispondesse.
“ Io e lui non siamo esattamente fratelli “ sottolineò l'ultima parola facendo delle virgolette con le mani.
“ eppure vi assomigliate così tanto ” ribattei osservandolo bene. Fisicamente non erano granché diversi.
“ Tks” soffiò Sesshomaru con disprezzo “ io simile a quello stupido idiota? “ poggiò il bicchiere contro il tavolo “ spero tu stia scherzando, ragazzina” mi ammonii guardandomi diritto negli occhi.
“ che vuoi dire?” Risposi decisamente irritata.
Tirando un sospiro  lasciò il bicchiere poggiando i gomiti sul tavolo.
“Io e l'idiota abbiamo solo il padre in comune” mi spiegò amaramente “ ha differenza sua, io sono un vero Taisho e non il contrario”
“ Quindi “ continuai io titubante “ siete fratellastri “ dissi comprendendo finalmente le parole d’Inuyasha.
“ precisamente ragazzina “ annui comparendo dal nulla un sigaretta ed un accendino.
‘ ma come cavolo fa!?!?!?’ pensai spiazzata mentre l’accendeva.
“ ma come conosci quel coso?” Domandò annoiato.
“cof , Cof “ tossi nervosamente “ volevi dire Inuyasha , spero” dissi spiazzientita.
“ è uguale “ prese un posacenere da una delle mensole della cucina.
“ Bene, io conosco tuo fratello fin dalle elementari a dire il vero e solo recentemente ci siamo messi insieme “ gli spiegai incrociando le braccia mentre mi dava le spalle.
“ e sarebbe lui il tuo stupendo fidanzato di cui mi parlavi?” rise ritornando al tavolo.
“esattamente “ arrossi sentendomi un idiota “ qualcosa in contrario?” gli domandai acida.
“ assolutamente “ inspirò facendo cadere la cenere nell’apposito contenitore. “ ma , a quanto sembra, non conosci nulla di lui “ infierì nella piaga. Aveva proprio colto nel segno. Ero consapevole che a differenza di Miroku o di Miglioga io non conoscevo chi fosse in realtà..
“ già..” dissi guardando il tavolo. “ quindi i tuoi genitori…” cercai di dire quando lui m’interruppe.
“ io sono il figlio del primo matrimonio di mio padre “ soffiò il fumo annoiato.
“ e come la vedi la relazione di tuo padre con una donna che non sia tua madre?” proseguii incuriosita.
“ non m’interessa” chiuse gli occhi da gran menefreghista qual’era.
“ Come non t’interessa” mi alzai sbattendo le mani sul tavolo “ è tuo padre, no!?” gli urlai contro.
“ e con ciò?” mi guardo con un occhio distrattamente “ lui ha fatto quello che gli sembrava più opportuno” proseguì gustando la sua sigaretta “ per me , l’importante  è che non si intrometta nella mia vita “mi spiegò notando un po’ di aggressività nelle sue parole.” Per il resto può fare ciò che vuole “ concluse spegnendo la sua sigaretta per alzarsi e andar via. Avevo esagerato, non avrei mai dovuto chiedergli di suo padre né avrei dovuto intromettermi.
“ Sesshomaru perdonami “ chiesi vedendolo sull’uscio della stanza “ non avrei dovuto chiederti di tuo padre, sicuramente è un tasto dolente per te “ cercai di fare ammenda del mio errore.
“ non potevi sapere “ soffiò dandomi le spalle proseguendo il suo cammino. “ finisci di mangiare” mi ordinò.
“ ma aspetta , dove vai?” cercai di raggiungerlo ma poco prima che arrivai al muro bianco sentii un porta ‘ chiudersi di botto.  ‘che idota!!’ mi maledii ‘ come cavolo mi era venuto in mente!!’ mi diedi colpi al muro mentalmente ‘ idiota, idiotaa , idiota!!’ Esclamai
Mi poggia al tavolo della cucina e così decisi di riassettare un po’. Non sapendo che fare del piatto appena toccato da Sesshomaru decisi di riporlo nuovamente nel frigo sperando che l’avrebbe finito poi. Aprendolo vidi un modo del tutto nuovo fu come un illuminazione. C’era il ben di dio lì dentro. Dopo quella mia scoperta  usci dalla stanza e notai che verso la direzione in cui era andato vi era un corridoio con diverse porte. Non avendo idea di dove fosse finito quel ragazzo iniziai con il bussare alla prima porta alla mia sinistra.
“ Sesshomaru?” chiesi entrando ma non c’era. Doveva essere una specie di studio quello con un tavolino delle sedie una scrivania con sopra un computer con diversi fogli sul tavolo.“ ehi, sei qui?” chiesi bussando alla stanza di fronte . non avendo risposta entrai ma fu un altro buco nell’acqua. Porta dopo porta la mia ricerca sembrava essere infintia. ‘ ma quanto è grande sta casa?’ pensai bussando all’ultima porta su la sinistra.” Sesshomaru?” lo chiamai per la 4 volta, pregando che fosse lì entrai. Era una bellissima camera da letto con un enorme materasso a 2 piazze. Sembrava essere proprio la sua camera da letto. “ ehi, ascolta “ proseguii notando sul tavolino alla mia destra il suo cellulare. “ ho sistemato io però , non sapendo, ho posato il tuo piatto nel frigorifero visto che non l’hai neanche assaggiato” gli spiegai guardando con attenzione la stanza notai che infondo a destra vi era una porta.” Mi stai ascoltando?” mi voltai verso quella porta quando la vidi aprirsi.
“ si , non preoccuparti” usci quel pazzo con solo uno asciugamano allacciato intorno alla vita ed uno mentre si asciugava i capelli. Mi sentii morire. “ che c’è?” mi chiese annoiato mentre lo fissavo.
“ Ma che sei impazzito!!!” gli urlai tirandogli contro il comodino di legno lo beccai alla stomaco. “ mettiti qualcosa addosso porco!!” esclami comprendoni gli occhi con le mani.
“ veramente sei tu che sei entrata nella mia stanza senza permesso!” mi ammoni furibondo rimettendosi in piedi.
“ sei solo un maniaco!” gridai cercando di trovare ad occhi chiusi l’uscita ma invece caddi contro il letto.” Aiuto!” esclamai spaventata a morte. “ non ti avvicinai agitai le braccia più volte nell’oscurità.
“ o ti prego” Soffiò Sesshomaru esausto . “smettila ed apri gli occhi” mi ordinò sentendolo camminare per la stanza. Raprendo le palpebre lo vidi davanti allo specchio mentre si sfregava l’asciugamano su la testa. Aveva degli addominali scolpito… insomma era… era… Wow… ( immaginate la persona più sexy del mondo? Bene, avete Sesshomaru è.è)
‘ Dio che imbarazzo’ pesai avvampando di botto.
“ mai visto un ragazzo nudo?” chiese gettandomi l'asciugamano l'asciugamano che usò per i capelli .
“ ovvio che no brutto idota!” esclamai furiosa “ e non ci tengo!!” mi tolsi quel coso umido dalla faccia.
“ sei proprio una bambina” aggiunse andando verso l’armadio.
“ io non sono una bambina “ lo corressi “ e cmq non sono affari che ti riguardano!” avevo il cuore in gola . Se si fosse avvicinato gli avrei tirato tutto il letto di sopra e l’avrei denunciato per aggressione sessuale! Miroku a confronto era un santo!
“ sta tranquilla” prese i propri vestiti rientrando in bagno “ non ho alcun interesse per chi si è portato a letto quel coso” continuò Sesshomaru dal bagno.
“ Ehi ma per chi mi hai preso!” mi sentii offesa più che mai “ sentimi bene io non sono quel tipo di persona, ok!?” aggiunsi appena usci con solo in dosso i pantaloni.
“ certamente “ commentò mettendosi una maglietta a maniche corte nera.
“ io e Inuyasha non abbiamo mai fatto nulla” insistetti ancora una volta.
“ quindi , con questo, dovrei avere interesse per te?” chiese perplesso incrociando le sue braccia muscolose.
“ non ho detto questo “ mi sentii presa per idiota “ sto solo dicendo che di certo non farei certe cose con una persona con cui sto da così poco tempo” soffiai molto infastidita.
“ ha afferrato il concetto “ sorrise dirigendosi nel comodino dove c’erano riposte le sue cose.
“ e tu?” chiesi io molto imbarazzata mentre riponeva le sue cose in tasca.
“ io cosa?” ribatté non capendo a cosa mi riferissi.
“ si, insomma” avvampai unendo più volte i miei indici “ tu hai…” sperando che capisse.
“ quanta curiosità” ridacchiò divertito.
“ ma che vuoi!!” mi sentii una cretina.
“ dopo la 100etesima ho perso il conto” disse molto soddisfatto.
“ cosa?” ne rimasi di stucco.
“ e te ne stupisci?” mi domandò molto infastidito.
“ si” annui incrociando le braccia “ mica sei tutta sta gran bellezza “guardai alla mia sinistra. Sapevo che la cosa l’avrebbe ferito dentro.
“ a si??” disse prendendomi per il viso di scatto, sembrava veramente arrabbiato. Era a pochi centimetri dalle mie labbra. “ potrei fare girare la testa a qualsiasi donna “ mi avverti, il mio cuore perse un battito ma prontamente lo spinsi via facendolo cadere contro il letto.
“ forse alle altre” gli spiegai “ ma non a me presuntuoso “ mi alzai infastidita lasciandolo lì.
“ Non avrei interesse per una come te ragazzine”mi spiegò sorreggendosi la sua testa con la mano.
“ intanto a tuo fratello piaccio “ ribattei io “ questo mi basta “ soffiai io acida.
“ a quel deficiente piacciano anche i cani , se è per questo” commentò Sesshomaru.
“ mi stai paragonando ad un cane?” gli ringhiai contro.
“ assolutamente” si sedette su la sponda del letto toccandosi la fronte.
“ ecco, mi sembra” incrociai le braccia incavolata nera. Improvvisamente mi osservo con attenzione e non capii che avesse da fissarmi. “ che hai da guardare?” sibilai.
“ pensavo che è la prima volta che in camera mia una ragazza senza aver un unico fine” mi spiegò non credendo alle sue parole.
“ che record” dissi disgustata.
“ andiamo, su” ribatté uscendo subito dalla porta.
“ ehi, aspettami!” gli urlai dietro.


 

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Capitolo 9
*** Un nuovo studente ( Parte 1 ) ***


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Story Notes:

ATTENZIONE: QUESTA FAN FICTION NON INTENDE IN ALCUN MODO ISTIGARE I LETTORI A FUMARE, USARE DROGHE, ASSUMERE CERTI TIPI DI ATTEGGIAMENTI O QUANT'ALTRO. NELLE VICENDE NARRATE RASSICURIAMO CHE NESSUN PERSONAGGIO è STATO MALTRATTATO DALL'AUTRICE ( fatta eccezione di Kikyo che non la sopporto...). QUALSIASI RIFERIMENTO A EVENTI, FATTI O PERSONE REALMENTE ESISTITE E' PURAMENTE CASUALE.
Saluti By Eriet

 
 
 
 
 
 
 
Finalmente un altro giorno stava per cominciare. Precipitandomi giù dalle scale del tempio raggiunsi i miei amici  che mi aspettavano con impazienza.
“ buon giorno!!!” esclamai felice arrivando in fondo alla scalinata.
“ Mai una volta che fossi puntuale” soffiò Inuyasha con le braccia incrociate.
“ S-scusami ma ieri ho dormito poco “ risi nervosamente grattandomi la nuca. ‘ e non era neanche colpa mia..’ pensai guardando alla mia sinistra.
“ tutto bene?” chiese il mio ragazzo preoccupato.
“ si, certo che si!” esclamai facendo finta di nulla. “ ma su andiamo che è tardi!!” lo trascinai via con me.
“ ehi!! Aspettaci!” mi ammonì Sango mentre tutti gli altri cercavano di raggiungerci.
“ Guardate, l’autobus” disse d’un tratto Myoga vedendo il grande automezzo di metallo dietro di se.
“ ottimo!” Ci fermammo alla fermata tutti quanti e per un pelo il povero Guru degli Otaku riuscì a salire nel bus.
“mamma mia che fatica “ si sedette su uno dei sedili stremato.
“ avanti! Oggi sarà una splendida giornata “ sorrisi felicemente donando un po' di ottimismo.
“ Speriamo…” sospirò Sango abbracciata da Miroku.
“ tranquilla, tesoro mio” gli accarezzò i capelli , per una volta stava facendo la persona per bene.
“ non so un cavolo di Fisica!!” lo strangolo agitandolo a destra e a sinistra.
“ Amore, non è colpa mia” cerca di dire mentre lentamente divenne blu, poi viola e in fine svenne.
“ stai zitto!!” urlò contro al povero ragazzo privo di sensi. Prima o poi l’avrebbe ammazzato sul serio.
Sedendomi su uno dei sedili sperai solo che sarebbe andato tutto bene quel giorno. Sospirando ripensai al giorno precedente: al mio rapimento e a quelle situazione così imbarazzate in camera di quel demente. ‘ahh!! Kagome non ci pensare!!’ mi sentii avvampare e scossi la testa sperando di far uscire quelle  disgustose immagini dalla testa.’ Quel pazzo!!’ urlai mentalmente stringendo un pugno. Lo volevo uccidere ! Era colpa sua se mi ritrovavo qui sperando che nessuno sapesse di ieri. Non ero il tipo di tenere dei segreti e in special modo con Sango e Rin… Ma sapevo bene che non avrei potuto raccontare di essere stata a casa di Sesshomaru! Neanche io lo accettavo, figuriamo loro!!  Ispirai a gran polmoni cercando di calmarmi ‘ non che infondo mi sia trovata così male a stare con lui…’ riflettei guardando fuori dal finestrino. In fin dei conti avevo passato una bella giornata.
 Dopo quel battibecco, ci dirigemmo in salone. Bussò alla porta un ometto tozzo, bassino e cicciottello con in dosso una strana divisa blu.Scopri poi che era il portiere personale di quel pallone gonfiato. Jacken, così si chiamava, aveva bussato per riferire di aver licenziato il cuoco. Era un tipo molto gentile con Sesshomaru anche se lui lo trattava peggio di una pezza da piedi. “io vado, dunque”  fece per uscire senza essere neanche accompagnato alla porta.
“ arrivederci” lo salutai con la mano con quel cafone del suo principale sedersi nel divano bianco.
“ si, ciao Jacken” disse distrattamente guardando un paio di fogli che aveva tra le mani.
“ Arrivederci a lei signor Taisho “ fece uno sfavillante sorriso appena dietro la porta. “ signorina” abbasso appena il capello in saluto per chiudere la porta. Non approvavo il comportamento di Sesshomaru. Anche se era un suo dipendete non aveva il diritto di trattarlo come fosse feccia. Senza pensarci glielo feci notare ma com’era prevedibile se ne fregò altamente. D’un tratto lo vidi con in mano un quaderno. Di per se mi sembrava conoscente e poi compresi che era il mio.
“ ehi!! Fermo!!” cercai di strapparglielo dalle mani ma mi fermo mettendomi una mano su la fronte.
“ che sarebbe?” mi domandò lui senza smettere di leggere.
“ sono appunti e miei pensieri personali!” glielo sfilai dalle mani con rabbia. Come diavolo si era permesso di toccare le mie cose??

“ ho visto” poggiò la sua testa nella mano molto annoiato “ ma non si capisce niente “ disse schietto cercando di decifrare la mia scrittura.
“ fatti i fatti tuoi insomma!” prendendo il quaderno voltai il mio viso dall’altra parte.
“ e dimmi a che anno sei?” mi domandò lui incuriosito. Gli spiegai che ero al 4° anno e non capii tutto il suo interesse per il programma scolastico.  Non ricordavo neanche come ero finita a spiegargli i primi argomenti di fisica spiegati dal professore Meyer.
“ interessante “ osservava le formule con accuratezza. Forse l’aveva fatto solo per cortesia ma non mi dispiaceva parlare di qualcosa di diverso.

“ io adoro la filosofia, spero che quest’anno sia facile come quella del 3° anno “ gli spiegai le mie preoccupazioni.
“ te la caverai “ disse quello stupido facendomi sorridere, ogni tanto era anche gentile.
“ o mio dio, sono già le 9!” guardai l’orario del telegiornale.
“ avanti, ti accompagno a casa.” Seccato si alzò dal divano prendendo 2 caschi da quello che sembrava un camerino.
Scendo con l’ascensore mi spiegò che la scuola non era mai stata per lui e quindi non l’aveva finita. Così, sdrammatizzando, scherzai dicendogli “ se mai ti rivenisse voglia di studiare, ti darò una mano “ rissi facendogli un occhiolino.

“ lo terrò a mente “ sorrise uscendo dall’ascensore.
Pochi minuti più tardi, a cavallo di quel bolide nero, arrivammo a casa mia. Era ormai buio, togliendo il casco lo ringraziai di tutto cuore.

“ bene, devo andare “ mi voltai salendo su per le scale con un sorriso su le labbra, non so perché mi sentii di buon umore. ” Buona notte Sesshomaru” gli urlai dalle scale salutandolo con la mano.
“  Notte ragazzina” abbassò la visiera per sgommare via. Già… era scomparso esattamente com’era apparso..

“Kagome, tutto bene?” Una voce spezzò i miei pensieri. Tutti i miei amici mi guardavano con aria dubbia.
“ che avete da fissarmi?” domandai piena d’imbarazzo.
“ niente improvvisamente ti si sono arrossite le guancie” tocco i mie zigomi Sango. “ e avevi lo sguardo nel vuoto” mi spiegò guardandomi attentamente “ non avrai mica la febbre?” mi tocco la fronte.
“ma che febbre e febbre!? Sto benissimo!!” l’allontanai da me “ e non sono una bambina!” esclamai sentendomi stupida.
“ O-Okay” balbettarono tutti molto perplessi. Avevo attirato l’attenzione di tutte le persone del autobus. Non era da me comportarmi in quel modo e lo sapevo. A testa bassa, mi sedetti nuovamente al mio posto.
‘ MALEDETTO SESSHOMARU !! è SEMPRE COLPA TUA!!’urlai mentalmente proclamando vendetta tra quell’imbarazzante silenzio. Scendendo dal bus mi ripromisi di non pensare più a quel pazzo-psicopatico. Era appena suonata la prima campanella della scuola e stavamo camminando per il cortile . Miroku stava discutendo sul fatto che il nuovo allenatore era uno deficiente completo.
“ sii!! Ti ricordi Inuyasha?” chiese all’amico fermandosi “ Ehi tu” imitò quel omone tutto muscoli “ solo le mammolette saltano in quel modo” indicò Inuyasha imitando uno strano tic all’occhio sinistro.
Scoppiammo tutti a ridere di gusto. Era davvero buffo !! Improvvisamente tra le risate di tutti noi un rombò di motore impazzò per tutto il cortile. D’un lampo capii di chi si trattava, quella benedetta moto nera entrò nel cortile dirigendosi a tutta velocità verso di noi. Miroku voltandosi vide il bolide e si buttò  verso la sua sinistra spaventato a morte. Tutti gli altri si erano messi dietro di me. Non mi spostai di un millimetro , tanto sapevo che si trattava di quel cretino patentato. Senza paura lo vidi fermarsi con una sonora frenata a qualche centimetro da me. Rimasi impassibile. Tutti i ragazzi del cortile mi osservarono come fossi una pazza. Togliendosi il casco con nonchalance si sistemò i capelli con un sorriso in volto. “ Buon giorno” mi salutò.
“ ma ti sembra normale attirare l’attenzione sempre di te?” chiesi innervosita e disgustata da quel suo comportamento.
“ mi diverte” ribatté annoiato non dando peso alle mie parole.
“ Tu sei pazzo” risi nervosamente trattenendomi dal tirargli il casco in testa per sfondargliela..  
“ non dimentichi qualcosa?” mi domandò avvicinando il suo viso al mio.
“ ciao sbruffone” arrossi incrociando le braccia per guardare alla mia sinistra.’ Pallone gonfiato mentalmente ritardato’ gli dissi mentalmente.
“ brava, ragazzina” disse scendendo dalla moto.
“ Sesshomaru, ma che ci fai qui si può sapere!?!?” ringhiò Inuyasha mettendosi davanti a me.
“ ma come non lo sai?” sorrise poggiandosi alla moto. “  mi sono iscritto in questa scuola “ concluse guardandolo divertito.
“ che cosa?” rispose Inuyasha “ m-mi prendi in g-giro?” balbettò spaventato.
“ affatto, sono un nuovo studente di questo istituto da oggi “ gli spiegò il fratello maggiore.
“ m-ma” cercò di dire ma era fin troppo confuso.
“ farò il 4 anno “ proseguì chiudendo gli occhi seccato “ come sai bene, il tuo amato fratello maggiore, ha lasciato la scuola prima di prendere il diploma “ cercò di fargli capire “ e adesso ho deciso che mi è venuto voglia di ricominciare  a studiare” sorrise ad Inuyasha. Subito pensai che fosse una cosa davvero ammirevole, forse ero stata persino io a istigarlo a riprendere gli studi, ma al mio ragazzo la cosa non piaceva affatto.
“Mi chiedo come mai hai tutta sta voglia di finire la scuola” sibilò più sospettoso che mai.
“ caro fratellino, ho le mie ragione” affermò gelidamente. Si stava creando sempre più tensione tra i due e la cosa non mi piacque affatto.
“ che bello” spezzarono il silenzio le mie 2 migliori amiche con quei maledetti sguardi a forma di cuoricino. Il virus ormonale aveva colpito ancora!! Per nostra fortuna suonò la campanella obbligandoci a salire in classe. Tra la confusione vidi Miroku trascinare via Inuyasha e Myoga le due ragazze impazzite. Cercando di raggiungerli però qualcuno mi prese per il polso.
“ Kagome” disse quella voce conoscente facendomi voltare verso di lui. “ Potresti accompagnarmi dalla preside?” mi domandò Sesshomaru fissandomi i suoi occhi d’orati.
“b-be non so..” balbettai non sapendo che fare, non volevo mettermi nei guai  e poi che avrebbe detto Inuyasha? “ sai cm’è le lezioni stanno iniziando “ sperai che capisse che non era il caso...Ma...
“ se non fosse qualcosa d’importante non te lo chiedere “ insistette liberandomi dalla sua presa. Non sapendo che fare mi maledii mentalmente per essere scappata su per le scale.
“ e va bene!” soffiai esausta “ poi ce lo spieghi tu ai professori” incrociai le braccia infastidita.
“ molto bene” cavalcò la sua moto “ che aspetti, Sali” mi ordinò lasciandomi il suo casco.
“ Okay!”esclamai odiandolo sempre più, mica era un cane! Sedendomi dietro dietro di lui quel farabutto schizzò verso il retro della scuola. “ non correre!!” lo supplicai stringendomi a quel pazzo che non sapeva guidare!!!

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Capitolo 10
*** Un nuovo studente ( Parte 2 ) ***


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Story Notes:

ATTENZIONE: QUESTA FAN FICTION NON INTENDE IN ALCUN MODO ISTIGARE I LETTORI A FUMARE, USARE DROGHE, ASSUMERE CERTI TIPI DI ATTEGGIAMENTI O QUANT'ALTRO. NELLE VICENDE NARRATE RASSICURIAMO CHE NESSUN PERSONAGGIO è STATO MALTRATTATO DALL'AUTRICE ( fatta eccezione di Kikyo che non la sopporto...). QUALSIASI RIFERIMENTO A EVENTI, FATTI O PERSONE REALMENTE ESISTITE E' PURAMENTE CASUALE.
Saluti By Eriet

 
Ero sopra la moto di quel pazzo che correva per tutta la scuola. ‘ ma chi cavolo me l’ha fatto fare!?!?!’ piansi mentalmente ‘ uffa!!! Sarei dovuto stare a casa!!’ mi rimproverai sbattendo la testa contro un muro immaginario. ‘ e poi che penserà Inuyasha?? O mio dio!! Ma perché mi devo cacciare sempre nei guai ‘ mi chiesi mentre tutto quel sangue colare dalla mia fronte. ‘ Perché!!??’ esclamai in un mare di lacrima.
“ Kagome?” chiese improvvisamente una voce facendomi tornare alla realtà.
“Si?” chiesi vedendo Sesshomaru guardare dietro di se.
“ siamo arrivati, puoi anche lasciarmi “mi spiegò un po’ perplesso.
“ cosa?! S-Scusa!!” esclamai cadendo dalla moto .’ Perché succede tutto a te!!’ gridai piangendolo .
“ meno male che avevi il casco” disse Sesshomaru scendendo dalla moto tranquillamente.
“ si..” soffiai sedendomi ,ero un vero impiastro.
“ alzati ragazzina” mi prese per il polso rimettendomi in piedi. “ ti sei fatta del male?” mi domandò squadrandomi per bene.
“ no, no” scossi la testa per poi ridargli il casco. " sto bene, tranquillo" arrossì era stato gentile a preoccuparsi per me.
“ allora andiamo” mi trascinò per il polso dentro la porta automatica che collegava il parcheggio dei professori all'intera struttura. “ dov’è la segreteria?” chiese indicazioni con poco tatto.
“ da quella parte “ indicai la mia destra cercando di liberarmi dalla sua presa . Non ero il suo navigatore satellitare!! Eppure, Come fossi la sua bambola di pezza, mi trascinò per mezzo plesso scolastico. Dopo non so quanto tempo arrivammo davanti all’ufficio della presidenza.
“ potresti lasciarmi adesso?” domandai esausta ma ovviamente non m’ascoltò. Busso alla porta ed entro dentro la stanza.
“ Buon giorno” disse la signora Kaede seduta su la sua scrivania mentre revisionava dei documenti.
“ Buon giorno signora presidentessa “ chinò appena il capo Sesshomaru sciandomi finalmente il polso.
“ G-Giorno” balbettai io sentendomi di troppo.
“ K-Kagome, cosa fai qui insieme al nuovo studente?”chiese spiegazioni togliendosi gli occhiali da vista. Onestamente ne sapevo quanto lei del perchè ero lì!
“ sono stato io a chiedere alla signorina di accompagnarmi “ s’intromise Sesshomaru sedendosi nella sedia di pelle nera davanti alla scrivania dell’insegnate.
“ capisco “Kaede uni le mani davanti a se. “ bene, parliamo di questioni serie “ prese un foglio da uno dei cassetti della scrivania. “puoi sederti Kagome” mi ordinò leggendo il documento rimettendosi gli occhiali.
“ s-si “ balbettai accomodandomi.
“quindi voi volete riprendere gli studi?” domandò a Sesshomaru senza distogliere lo sguardo dal pezzo di carta.
“ esattamente” annuì il ragazzo.
“ Vediamo la situazione” uscì un intero archivio di cartacce.
Durante la discussione tra i 2 riguardanti gli orari e il resto, non capii il bisogno di portarmi con se. Mica ero la sua babysitter ed era abbastanza grande da cavarsela da solo. Mi chiedevo se Inuyasha avesse notato la mia assenza e che ne fosse arrabbiato. Persa in quel monologo interiore sentii la preside chiamarmi.
“ mi dica” Scattai sull'attenti.
“ bene, cara, accompagna il nuovo studente in classe “ diede un figlio di carta a Sesshomaru “ sta tranquilla per la lezione, sei giustificata “ mi diede un pezzetto di carta scritto da lei “ sono sicura che con te sarà in ottime mani “ mi fece un sorriso pieno di apprezzamento. “ buona lezione” ci salutò agitando la mano mentre di dirigevamo all'uscita.
“ Buona giornata a lei” rispose il fratello d’Inuyasha uscendo insieme a me.
“ In che sezione sei alla fine?” gli domandai percorrendo le scale.
“ Sezione B, 4° anno”  mi spiegò leggendo il foglio.
“ bene, è nel mio stesso piano “ gli sorrisi scendendo l’ultima rampa di scale. “ qui ti troverai benissimo “ Cercai di tranquillizzarlo mentre attraversammo il lungo corridoio che collegava i plesso-presidenza al plesso-studentesco
“ è molto grande come scuola” osservò intorno a se incuriosito.
“ esattamente, ci sono: 4 piani, una 50 di classi, 10 aule adibite a laboratori, un teatro- sala cinema, una enorme palestra al chiuso ed una all’aperto, fuori ci sono 10 campi adibite e diverse discipline e poi pure una piscina olimpica” elencai com’era composta la scuola.
“ tutto qui?” rispose lui giocherellando con il suo cellulare.
‘ insopportabile!!’ esclamai mentalmente “ dai, non è male” rise nervosamente salendo le altre scalinate.
“ Se lo dici tu” mi segui senza protestare. Era davvero un antipatico !!! Era davvero pesante e insopportabilmente pieno di se. Nonostante i miei sforzi l'avrei voluto uccidere a suon di sberle!
“ molto bene!” esultai arrivando al nostro piano “ la tua classe è l’ultima a sinistra! Non te lo scordare!” dissi correndo verso la mia classe che era dalla parte opposta quella di Sesshomaru. Finalmente ero libera! Fermandomi davanti alla porta ripresi il fiato. ‘ Per oggi è finita! Mi concentrerò solo su lo studio ’ pensai pronta ad  attraversare quella porta. D’un tratto vidi una mano nel muro davanti i miei occhi e percepii la presenza di qualcuno dietro di me.
“ se non mi sbaglio avevamo un patto” disse una voce al mio orecchio. Voltandomi spaventata vidi Sesshomaru ma che voleva dire? Aveva un ghigno su le labbra ed era vicinissimo al mio viso.
“e-eh?” balbettai spaesata con il cuore che batteva a 2 mila.Allontanandosi si diresse alla porta. Improvvisamente busso per poi aprirla. “ no aspetta” cercai di fermarlo ma era troppo tardi.
“buon giorno professore “salutò con me dietro di lui. “ accusa di un problema con la preside, ho chiesto alla signorina Higurashi di accompagnarmi in presidenza“  entro nell’aula con disinvoltura “la signorina ha il certificato che attesta la giustificazione del ritardo, se vuole altre delucidazioni ne parli direttamente al principale” disse annoiato.
“ S-Salve..” balbetto il professo “ bene ho capito, prego Higurashi prendi posto” continuò il professore. Senza perde tempo riposi la giustificazione nella cattedra mettendomi al mio posto. Avevo tutti gli occhi puntati a dosso.
“ ho capito “ lesse il pezzo di carta l’insegnate per poi osservare Sesshomaru.
“ Scusate per l’interruzione” disse al professore.
“ non si preoccupi, tanto nessuno stava seguendo la lezione” ammise il povero professore mentre una gocciolina di sudore gli scendeva dalla fronte. Stava per entrare in depressione.
“ Arrivederci” si voltò per uscire dalla classe.
“ è stato un piacere” sospirò il povero insegnante sempre più depresso.
“ Kagome ma che cavolo è successo?” subito mi domandò Sango mentre tutti i miei amici annuivano.
“ be…” risi nervosamente… che cavolo dovevo dirgli!??!? Volevo scomparire....!!

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Capitolo 11
*** Un nuovo studente ( Parte 3 ) ***


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Story Notes:

ATTENZIONE: QUESTA FAN FICTION NON INTENDE IN ALCUN MODO ISTIGARE I LETTORI A FUMARE, USARE DROGHE, ASSUMERE CERTI TIPI DI ATTEGGIAMENTI O QUANT'ALTRO. NELLE VICENDE NARRATE RASSICURIAMO CHE NESSUN PERSONAGGIO è STATO MALTRATTATO DALL'AUTRICE ( fatta eccezione di Kikyo che non la sopporto...). QUALSIASI RIFERIMENTO A EVENTI, FATTI O PERSONE REALMENTE ESISTITE E' PURAMENTE CASUALE.
Saluti By Eriet
 
Suonata la campanella della ricreazione una mandria di ragazze curiose fecero volare i banchi dei miei amici.
“ allora?” chiese Sango sbattendo la mano sul mio banco, faceva davvero paura. “ si può sapere che è successo???” domandò con dietro di lei tutte le ragazze annuire a braccia con conserte quando vidi tra loro anche Miroku ma stava tentando di toccare il fondo-schiena di Sango.
“ i-io” balbettai non sapendo che dire.
“ perché eri con Sesshomaru?” nel modo di muovere il braccio colpì il suo ragazzo in piene viso facendolo volare per terra. Avvolte mi faceva pena, era sempre massacrato dalla sua ragazza sia volontariamente che non…
“ ma nulla l’ho accompagnato dalla preside perché non sapeva dove fosse il suo ufficio” mi sentii messa alle corde” su via, non c’è bisogno di fare così” scese una gocciolina dalla mia fronte. Erano delle belve assetate di conoscenza.
“ Sesshomaru…” sospirarono in coro quelle pazze con quegli sguardi assatanati.
‘ ma che cazzo ci fa alle ragazze quello’ pensai disgustata dalle mie compagne.
“ è dimmi” si avvicinarono tutte a me “ che ti ha raccontato?? “ chiese Sango “ quanti anni ha??” chiese una di loro “ è fidanzato??” chiese un'altra ancora “ gli interessa una della scuola??” mi strattonarono senza ritegno. Mi stava venendo da vomitare.
“ no Kagome risponde a me!” urlò Sango tirandomi verso destra.
“ no, lei risponde prima a me!!” urlò la capo classe tirandomi alla sua sinistra così da creare due fazioni mentre Rin mi osservava molto preoccupata.
“ Aiuto!! Lasciatemi!!” invocai l’aiuto di qualche ragazzo ma tutti se ne guardarono bene… Sembravano avere letteralmente paura di loro. Mi stavano stappando a metà!!
“ Sango…” si trascinò dalla sua odorata ma su calpestato dall’orda di ragazze senza alcun ritegno.
“ Su, via basta” intervenne Kagura sedendosi sul mio banco con quella sua camicetta bianca mezza sbottonata. “ perdete solo tempo “ accavallo le sue gambe con i ragazzi infondo all’aula avere la bava alla bocca. “ Lui è mio” rise di gusto mentre tutte le altre sembravano volerla uccidere. “ non avete possibilità di competere con me “ si sistemò i suoi capelli mossi mentre ai ragazzi gli partì il sangue dal naso.  Tutti sapevano che quelle tette erano finte esattamente come le sue labbra ma ancora quella grandissima OCA si vantava del suo aspetto. In effetti sarebbe stati la coppia perfetta, entrambi odiosi, entrambi pieni di se e entrambi ossessionati dal proprio aspetto. Se lo poteva tenere per me!! Non me ne fregava nulla. Improvvisamente una voce fece sbiancare quella bambola rifatta.
“ chi è che non avrebbe possibilità?” domandò Sesshomaru dietro quella serpe facendola saltare in aria.
“ I-Io, n-nulla “ balbettò spaventata a morte mentre il ragazzo aveva le mano in tasca. Aveva sentito tutta la sua conversazione e adesso non sapeva che fare!! Era il giorno più bello della mia vita. Senza dargli troppo conto si diresse verso di me.
“ E così che tenete in ordine la vostra classe?” domandò vedendo i banchi e sedie per terra mentre le ragazze erano tutte dietro di me spaventate.
“ che ci fai qui?” chiesi molto perplessa nel silenziò totale.
“ non mi hai detto dove è il bar della scuola “ rispose annoiato. Mi sentii un idiota, come cavolo aveva fatto a dimenticarmi di una cosa del genere??.
“ ah!! Si giusto!!” arrossi imbarazzatissima “ è al primo piano e…” guardandolo capii che non ci sarebbe mai arrivato prima di domani. “ facciamo che ti accompagno..” mi scese una gocciolina dalla testa.
“ ottimo “ affermò abbastanza soddisfatto e notai il povero Miroku trascinarsi verso uno dei suoi compagni di classe. Impaurito il ragazzo lo calpestò più volte.
‘ma che cavolo di problema ha Miroku!?’ pensai impietrita da quella scena penosa.
“ andiamo?” mi chiese quell’antipatico.
“ si, si “ annuii facendogli strana, lo odiavo. C’era un gran fermento per tutta la scuola ma l’imprese impossibile sarebbe stata recuperare un pezzo di rosticceria dell’ala del bar!
“ Calzone fritto!” gridò l’addetto del bar lanciando il pezzo agli studenti, sembravano delle belve affamate.
“ Eh eh eh, questa è la mensa” risi io nervosamente con quelli che sembravano delle belve.
“ è mio!!” disse uno di quelli cercando i prendere un calzone
“ no! È mio!!” Ribatté l’altro.
“ no è mio!!” gridò un altro facendo scoppiare una rissa. Sembravano scimmie allo stato brado.
“ tu vuoi qualcosa ?“ mi chiese senza fare caso ai quei 3 ragazzi.
“ no, sta tranquillo” mi avvicinai a lui mentre si addentrava nella folla.
“ ehi!! C’è Sesshomaru “ disse un ragazzo vedendolo avvicinarsi a loro “ ehi belli, fate passare lui e quella bella ragazza!” ordinò a quelli intorno a lui. Ne rimasi a bocca aperta, ma come cavolo aveva fatto!?  In appena 2 minuti prese una coca, un aranciata e 2 pezzi di rosticceria.
“ Grande fraté, alla prossima ora ci divertiamo”  Fece il pugnetto a quel pazzo con tutta la sua banda dietro che gli portava rispetto.“ vuoi un tavolo per te e la ragazza ?” gli chiese il suo amico.
“ sto bene così” aggiunse gelido. “alla prossima ora” continuò annoiato porgendomi le cose.
“ ok Fraté!” gli urlò dietro mentre ci dirigevamo fuori.
“ già hai fatto amicizia allora” mi sedetti su di una panchina con lui.
“ ma chi lo conosce?” mi domandò seccato.
“ ma…” non capii allora quel ragazzo.” Perché si comporta così con te?”
“ perché porta rispetto”  mi spiegò molto serio.
‘ gerarchia maschile…’ pensai allibita.’ e noi femmine ci chiediamo come fanno ad essere amici i maschi…’ dissi tra me e me sospirando.
“ Quindi ti sei integrato subito?” gli chiesi io incuriosita.
“ Tks, quelli sono tutti degli idioti” soffiò molto infastidito.
“ non me ne parlare” chinai il capo sapendo che aveva perfettamente ragione.
“ su mangia, che si fredda” iniziò a mangiare.
“ si” annuii mangiando il mio calzone.
“ disgustoso” inghiotti il suo boccone.
“ dai, non è così male!!” mi coprii la bocca facendogli un sorriso.
“ che schifo…” mangiò a forza il suo pezzo di rosticceria. Mi fece morire dalle risate e dopo essersi fumato una bella sigaretta ritornammo al nostro piano al suono della campanella. “ grazie per la merenda “ chinai appena il capo.
“ Tks, ragazzina” si diresse verso la sua classe dandomi le spalle. “ ci vediamo all’uscita” mi salutò con la mano. Rientrata in classe vidi Inuyasha aspettarmi davanti alla porta della classe.
“ ma dov’eri finita che ti ho portato da mangiare?” chiese il mio  ragazzo molto infastidito.
“ Scusami, me ne sono dimenticata” mi grattai la nuca nervosamente.
“ si..va be fa niente” incrociò le braccia “ tanto me lo sono già mangiato” disse facendo il disinvolto.
‘ è un pozzo senza fondo..’ pensai rimettendoci ai nostri posti. “ su andiamo!!” lo spinsi al suo posto facendogli la linguaccia.
“ antipatica” mi ammonì lui arrossendo mentre io ridevo.
" avanti tutti seduti" entrò il professore Terens " adesso si studia" annunciò chiudendo la porta di botto.



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Capitolo 12
*** Polpo ***


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Saluti By Eriet


Quel maledetto di un professore non aveva fatto altro che parlare e parlare. Tutto il tempo senza un attimo di tregua. Sperai in cuor mio che qualcuno avesse preso appunti ma come al solito Myoga aveva trascritto ogni parola. Non aveva idea di come facesse ma per mia fortuna eravamo amici. Suonata l’ultima campanella ci lanciammo nei corridoi. Non vedevo l’ora di tornare a casa mia!
“ Nessuno che vuole uscire questo pomeriggio?” chiese Sango senza smettere di correre.
“ questo pomeriggio?” chiesi io confusa cercando di  stargli dietro.
“ si, si , oggi ho il giorno libero!” scivolò giù per il corrimano.
“ come mai!” dissi entusiasta.
“ semplice la mia istruttrice ha partorito quindi da qui fino a questo fine settimana sono libera!” esultò  felicemente poco prima che mi Miroku la piovra colpisse ancora.
“ Sango, mio tesoro, sarai tutta mia”  lo vidi con in dosso uno strano costume da polpo facendomi saltare in aria.
“ per l’amor del cielo!!” gridai aggrappandomi agli armadietti per lo spavento.
“ non mi TOCCARE, MOSTROOOHH!”  con un colpo di cartella in pieno muso lo mise K.O.
“Ma c-Che….?” Chiesi io a Myoga.
“ proprio adesso dovevi provare il nuovo costume della mascotte scolastica?” si sistemò gli occhiali ma l’amico era esanime.
“ nuova mascotte?” chiese Rin toccando il corpo del polpo con un bastoncino.
“ si, il vice preside ha deciso così. . .” intervenne Inuyasha calpestando Miroku.
“ m-molto o-originle” commentai io ridendo nervosamente.
“ no , quello è tutto scemo…” rispose Inuyasha cambiandosi le scarpe annoiato.
“ già” dicemmo tutti in coro.
All’improvviso Miroku si trovò dietro Sango.
“ eppure mi dona, non è vero?” fece un sorriso luccicante ma fu ignorato.
“ quindi questo pomeriggio centro commerciale?” chiese la mia migliora amica cambiandosi le scarpe.
“ per me va bene” disse Rin pronta per andare.
“Anche per me, oggi tanto era qualcosa che già avevo studiato” commentò Myoga accanto alla piccola mascottina del gruppo.
“ Io oggi ho allenamento “ soffiò Inuyasha poggiando la cartella sulla spalla destra.
“ Io mi libero per te!” disse il polpastro super eccitato “ sii, potremmo prenderci un gelato, poi una passeggiata sulla spiaggia e poi…” divenne rosso e tutti insieme gli regalammo un pugno sincronizzato sulla mascella così da scaraventarlo per aria.
“ stava “ disse la dolce ginnasta dai capelli neri.
“esagerando “ concludemmo in coro tutti noi altri.
“ Io vi faccio sapere più tardi, ok?” mi rivolsi a Sango imbarazzata.
“ per ora hai troppi impegni “ mi guardò in malo modo.
“ ehehehehe, il problema è che non so se mamma rimane a casa o me” cercai di spiegare.
“ be, in caso” mi prese una mano tra le sue “ ti porti pure Sota, no?” i suoi occhi erano così luccicanti da farmi paura.
“ infatti,non puoi non venire “ Saltellò Rin cercando di attirare la mia attenzione.
“emmm… ma oggi ha il primo giorno di Judo” mi grattai la nuca. “ e mi sa che lo accompagnerò io…” dissi la cruda verità alle mie amiche.
“ come se fosse capace” commentò acidamente Inuyasha.
“ Tu statti zitto.” Lo ammoni con ira, era davvero un maleducato. Sota odiava a morte e aveva cominciato a fare Judo per questo… per  dargli una lezione ( ovviamente fu istigato dal nonno…). Senza ulteriori indugi uscimmo dalla scuola, tra una discussione e l’altra arrivammo al cancello  e un rombo di moto spezzò l’armonia.
‘ V-Vero…’ pensai sentendomi male. ‘ Mi ero scordata di…-‘ mi voltai sentendo la sua presenza “ Sesshomaru!” lo vidi impennare e ovviamente frenare  proprio davanti a me. Terrorizzata perché colta di sorpresa mi strinsi ad Inuyasha.
“ Paura?” chiese quello stronzo divertito mentre si alzava la visiera.
“ Grrr” lanciai via Inuyasha e ci andai in contro. Eravamo faccia a faccia. “ Brutto idiota incosciente, qualche centimetro e mi avresti messa sotto!!” gli urlai contro.
“ già” mi fece uno strano sorrisetto indecifrabile. “ ma  il mio obbiettivo non eri di certo tu, bambina” chiese gli occhi per poi portarli sul fratello.
“ eh?” chiesi il confusa.
“ si è spostato all’ultimo secondo il signorino “ lo guardò gelidamente “ peccato” ghignò pacatamente. “ non provi nemmeno un po’ di rimorso ?” chiese al fratello “ e se avessi messo sotto la tua ragazza?” disse molto infastidito.
“ ma di cosa stai parlando, pazzo” rispose Inuyasha più arrabbiato che mai. “ che cosa vuoi più tosto!?” strinse un pugno.
“ idiota Sali” gli lanciò il casco “ nostro padre vuole che andiamo da lui.” Sibilò abbassando la sua visiera oscurata.
“ Sesshomaru!!!” sentii un coro di ragazze dietro di me. Le sue fan aumentavano come la quantità di cuori prodotti ad ogni sguardo!!
“ Molto bene” Inuyasha salì con riluttanza. “ ci vediamo ragazzina” fece un cenno della mano.
“ mmm…” arrossì appena.
“ che fai, non saluto la tua ragazza?” chiese al fratellastro dietro di se.
“ si, si, ciao” rispose annoiato “ possiamo sbrigarci” chiese lui molto arrabbiato.
“ tks, proprio il ragazzo modello”  sbottò Sesshomaru poco prima di partire a tutta velocità perso la strada principale.
‘G-Già…’ pensai sentendomi improvvisamente male. Mentre ancora le ragazze erano preda dell’incantesimo mi dileguai e ancor prima che me ne accorgessi stavo già correndo. ‘ perché?’ pensai trattenendo le mie lacrime ‘ perché devono succedere tutte a me!?’ gridai a me stessa. ‘ voglio solo andare a casa’ piansi frustrata e stanca. ‘ voglio solo tornare a casa mia…’


 

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Capitolo 13
*** Il mito del ragazzo perfetto( Parte 1) ***


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Story Notes:

ATTENZIONE: QUESTA FAN FICTION NON INTENDE IN ALCUN MODO ISTIGARE I LETTORI A FUMARE, USARE DROGHE, ASSUMERE CERTI TIPI DI ATTEGGIAMENTI O QUANT'ALTRO. NELLE VICENDE NARRATE RASSICURIAMO CHE NESSUN PERSONAGGIO è STATO MALTRATTATO DALL'AUTRICE ( fatta eccezione di Kikyo che non la sopporto...). QUALSIASI RIFERIMENTO A EVENTI, FATTI O PERSONE REALMENTE ESISTITE E' PURAMENTE CASUALE.
Saluti By Eriet
“ Kagome, avanti scendi” mi chiamò il nonno al piano di sotto. Non avevo proprio la forza di alzarmi. Non era colpa mi se suo fratello si comportasse così con lui. Mi sentivo così inutile in quel momento. Non riuscivo a smettere di piangere dalla frustrazione.
“ si, si, ciao” aveva detto quell’idiota neanche fosse un cane. Con furia asciugai le mie lacrime e colpi il mio cuscino.
‘ Stupido!, Stupido! STUPIDO! ‘ urlai  lanciando contro l’armadio.’  Perché … devi essere così con me ….?’ Poggia la schiena contro la bianca parete della mia stanzetta.  Infondo era inutile prendermela, lui mi aveva sempre trattato in questo modo. Quando gli era comodo, chiedeva il mio aiuto senza troppi complimenti, esattamente quando stava con Kikyo. Correva da me chiedendomi quello che doveva dirle per far pace … Non mi considerò neanche come donna fin quando non ci mettemmo assieme. Avvolte mi chiedevo se non l’avesse fatto solo per far un dispetto alla sua ex fidanzata. ‘ poco importa ‘ dissi a me stessa entrando in bagno. ‘ ormai ti ci sei messa assieme come hai sempre desiderato, non è così?’ mi bagnai il viso cancellando le tracce delle mie lacrime. ‘ già’ mi guardai allo specchio ‘ il ragazzo perfetto’ dissi sarcasticamente chiudendo il rubinetto. Senza pensarci troppo mi asciugai il viso con l’asciugamano.
“ sorellona!!” esclamò Souta entrando nella stanza “ finalmente” mi sorrise quello sciocco felice come una pasqua.
“ si bussa prima di entrare” gli ricordai acidamente, non aveva proprio educazione.
“t-Ti chiedo scusa” si inchinò imbarazzato “ ma, il nonno era preoccupato “ rialzò il suo viso tondeggiante “ e-E quindi sono salito “ si grattò la nuca nervosamente.
“  Sto benissimo” ribattei acidamente riponendo l’asciugamano al suo posto. Senza perdere altro tempo scesi giù dalle scale.
“ aspettami !” mi urlò dietro  il mio fratellino.
“ forza, prepariamo prima che arrivi la mamma “ dissi a gran voce ripromettendomi di non far pesare i miei problemi su di lui.
“ Si “ annuì lui rimboccandosi le maniche.  Dopo qualche pasticcio, persino il nonno ci diede una mano. I risultati erano più che soddisfacente. Avevamo preparato un ottimo pranzetto composto da: Riso, verdure, pesce grigliata e un ottimo brodino da mettere nel piatto. Proprio mentre stavamo preparando le 4 porzioni il telefono di casa iniziò a squillare.
“ vado io!” corsi raggiungendo la cornetta. “ Pronto, casa Higurashi, con chi parlo?” chiesi ansimante per lo sforzo.
“ Pronto, ciao Kagome, sono la mamma” rispose la mia interlocutrice.
“ Mamma! Ciao” la salutai entusiasta “ io, nonno e Souta abbiamo preparato il pranzo” risi felicemente “ aspettiamo te, in questo momento dove sei?” gli chiesi incuriosita.
“ A-Ah…” ribatté tristemente “ V-vedi cara… Non potrò essere a casa oggi” concluse dispiaciuta.
“ C-Cosa?” balbettai io sorpresa “ m-ma avevi detto…” cercai di dire cercando di controllarmi ma non ne potei più “ avevi detto che oggi saresti tornata!” gli urlai trattenendo le lacrime di rabbia “ oggi c’è pure il primo giorno di Judo di tuo figlio!” esclamai fuori di me per lo sdegno.
“ Caro, lo so” disse lei amaramente.
“ Sai quanto ci tiene?” le ricordai asciugandomi le lacrime.
“ Kagome, cerca di capire…” insistette mia madre.
“ Si, certo...” Chiusi la cornetta mentre lei chiedeva di non chiudere la chiamata. Ero così stanca delle sue scusa, non potevo credere che non riuscisse a prendere un giorno di ferie. Era da due settimane che Souta chiedeva ogni sera alla mamma di andarci con lei ma nulla, non ce ne importava nulla.  Non la sopportavo più.
“ Sorellona?” mi chiamò impaurito  il mio fratellino una volta che tornai in cucina.
“ Purtroppo la mamma non ci sarà oggi “ feci un bel sorriso nascondendo la mia collera. Souta si rattristò di colpo. “ ma non ti preoccupate, ti ci accompagnerò io “ lo rassicurai accarezzandogli la testa. “ e se farai il bravo e ti impegnerai, all’uscità ti porterò a prende il gelato dove ti piace tanto “ lo corruppi come meglio potevo fare visto le mie scarse finanze.
“ D-Davvero?” mi chiese con occhi luccicanti.
“ Certamente “ gli scombinai i capelli “ e adesso mangiamo prima che si fredda!” risi sedendomi al mio posto.
“ Che bravi nipoti!!” pianse il nonno commosso. Era sempre stato un po' troppo melodrammatico. Dopo aver reso grazie dagli dei, mangiammo a sazietà. Durante il tipico pisolino pomeridiano delle 3 ripresi tra le mani il mio cellulare. Come da programma informai Sango che non sarei potuta venire al centro commerciale e che mi sarei rifatta più avanti. Il cellulare fu riempito in pochi secondi da centinai di messaggi tra la stessa ginnasta e Rin. Feci finta di nulla e risposi infine con un semplice “ Ok :J”. Distesa nel divano presi il numero d’Inuyasha. Composi un messaggio senza starci a pensar troppo che recitava : “ ehi… sei scappato così in fretta che neanche ti ho potuto salutare.. come sta? : ) ”  piggiai velocemente pronto a mandarlo. Ma subito dopo ci ripensai e con sospiro chiusi il mio cellulare. senza troppe storie me lo rimisi in tasca, avrei aspettato che fosse lui a cercarmi per una volta.
Mi preparai ad uscire. Con una magliettina blu con scollo a v, il mio paio di jeans preferiti, una borsetta nera, scarpe da ginnastica blu, un filo di trucco negli occhi ed ero pronta per l’avventura. Senza perdere tempo preparai la roba di mio fratello: il borsone e i suoi vestiti. Appena Scattate le 4 io e Souta, con in dosso un paio di calzoncini e una magliettina arancione, uscimmo di casa mano nella mano.
“Fate attenzione !” fu quello urlò il nonno su per le scalinate.
Arrivai ai piedi della scalinata:“ non ti preoccupare, torniamo presto!” risposi salutandolo con una mano insieme al mio fratellino. Per un pelo riuscimmo a prendere l’autobus che ci avrebbe portato in centro. Ci sedemmo infondo al veicolo e Souta mi sembrò particolarmente nervoso. “ tutto bene?” gli chiesi preoccupata non riuscendo a capire che gli fosse preso.
“ è solo che…” arrossi vistosamente “ questa è la prima volta che prendo l’autobus “ mi confesso sotto voce, istintivamente risi. Era così sciocco avvolte. “ cosa c’è da ridere!?” mi rimproverò lo sciocco molto seccato.
“ be, ormai se grande” mi avvicinai a lui “ e presto lo prenderai tutto da solo “  accennai un sorriso sperando di fargli coraggio.
“S-Si…” balbettò il mio fratellino imbarazzato più che mai.
“Un alto motivo per festeggiare, non credi?” risi scompigliandogli i capelli.
“ uffaaa smettila!” mi ammonì lui, era così tenero. Molto presto saremmo arrivati alla nostra prima fermata. Guardando fuori dal finestrino mi accertai dove fossimo arrivati, d’un tratto Souta strattonò la borsetta. “ sorellona, ma prima…” prese a parlare la piccola peste mentre io non facevo neanche caso a lui. “.. è stato Inuyasha a farti piangere, vero?” chiese con occhioni tremanti.
“ no” menti chiudendo gli occhi.
“ mmm…” non mi credette per niente. “ non riesco a capire cosa ci trovi in uno come lui…” disse incrociando le braccia.
“già…” pensai ad alta voce e accorgendomi che era quella nostra fermata lo presi per un braccio trascinandolo  via me. Feci finta di nulla e ad un isolato di distanza arrivammo alla meta. Lo accompagnai dentro ma arrivata agli spogliatoi dovetti spiegargli quello che doveva fare, non potevo di certo entrare.“ mi raccomando “ fu quello dissi poco prima che lui sparisse dietro quella porta di legno. Con pazienza aspettai all’ingresso. Mi stupii vivamente che una palestra così grande e famosa facesse un prezzo tanto basso per gli studenti delle elementari. C’era tantissima gente se fossi stata un iscritta di certo mi sarei persa. Impaziente presi il cellulare vedendo se qualcuno mi avesse cercato. Tralasciando i messaggi deliranti delle miei amiche non trovai per nulla qualcosa riguardante Inuyasha. ‘ Idiota’ chiusi di botto quello stupido aggeggio. Ben presto al di la dei tanti vetri si videro i piccoli allievi di Judo entrare in sala. Era così carino che dovetti fargli una foto per forza, quando sarei arrivata l’avrei stampate tutte. D’un tratto lo vidi salutarmi agitando le mano destra. Imbarazzata contraccambia, non mi era dispiaciuto affatto essere qui con lui.
“ non sapevo che avessi un figlio” disse una voce dietro di me facendomi rabbrividire di colpo. La sua mano andò contro il vetro obbligandomi a voltarmi verso di lui.
“S-Se-Se-Sesshomaru??” tremai con il cuore in gola. “ co-Co-Cosa fai tu q-qui?” avvicinò prepotentemente il suo viso al mio ed avvampai non trovando una via di scampo.
“Potrei chiederti la stessa cosa” rividi lo stesso strano sorriso che vidi la stessa mattina a scuola.
“ mi stavi forse seguendo!?” bottai io piena di rabbia.
“ assolutamente” di allontanò chiudendo i suoi occhi d’oro. “ io..” disse poco prima che l’istruttore si diresse verso di noi. Con furia aprii la porta scorrevole di vetro alla mia destra che collegava le sale.
“ Eccoti finalmente” ansimò il maestro rivolgendosi a Sesshomaru “ sapevo che saresti venuto “ fece un sorriso sfavillante il ragazzo dai corti capelli giallastri.
“ già” soffiò il signorino annoiato.
“ che aspetti allora, entra no?” lo invitò ad entrare con molte moine.
“ allora entriamo” disse lui prendendomi per un braccio “ tuo figlio sarà felice d’avere la mamma vicina “esordì quel pallone gonfiato trascinandomi dentro.
“ c-Che cosa? “ chiesi  una spiegazione “ ma che …!?”  mi lasciò quando incrociai gli occhi di Souta mi sentii perduta.
“ S-S-Sorellona…?” disse il mio piccolo fratellino per poi guardare l’uomo accanto a me “ S-Signore?” chiese confuso indicandolo. Che lo conoscesse già?
“ ecco ragazzi, vi presento un ex campione  mondiale, mio grande amico” iniziò a presentarlo il maestro entusiasta.” Alla tenera età di 15 anni ha frantumato tutti i titoli mondiali e tutt’ora è rimasto imbattuto”  raccontò quel ragazzo con occhi pieni d’ammirazione nei suoi confronti “ ma è anche un maestro in altre arti “ degli strani cuoricini aleggiavano intorno a quel ragazzotto tutto muscoli “ Sesshomaru Taisho-Sama” infine disse il suo nome come fosse un fenomeno da baraccone.
“Cosa!?” sia io che mio fratello chiedemmo increduli. M-ma perché anche lui aveva reagito in quel modo?

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Capitolo 14
*** Il mito del ragazzo perfetto (Parte 2) ***


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Story Notes:

ATTENZIONE: QUESTA FAN FICTION NON INTENDE IN ALCUN MODO ISTIGARE I LETTORI A FUMARE, USARE DROGHE, ASSUMERE CERTI TIPI DI ATTEGGIAMENTI O QUANT'ALTRO. NELLE VICENDE NARRATE RASSICURIAMO CHE NESSUN PERSONAGGIO è STATO MALTRATTATO DALL'AUTRICE ( fatta eccezione di Kikyo che non la sopporto...). QUALSIASI RIFERIMENTO A EVENTI, FATTI O PERSONE REALMENTE ESISTITE E' PURAMENTE CASUALE.
Saluti By Eriet



<‘Chissà che stanno facendo…’ pensai seduta in sala d’aspetto. ‘ed io che speravo, per una volta, che non sarebbe successo nulla ‘ sospirai chinando il capo il segno di sconfitta ripensando a quel che successe poche ore prima.
Fui trascinata dal fratello maggiore del mio ragazzo nella sala adibita allo judo.“ ecco ragazzi, vi presento un ex campione  mondiale, mio grande amico” iniziò a presentarlo il maestro entusiasta.” Alla tenera età di 15 anni ha frantumato tutti i titoli mondiali e tutt’ora è rimasto imbattuto!”  raccontò quel stano essere con occhi pieni d’ammirazione per quel demonio “ ma è anche un maestro in altre arti “ degli strani cuoricini aleggiavano intorno a quel ragazzotto tutto muscoli in modo così stupido. “ Sesshomaru Taisho-Sama” lo presentò ai bambini come fa con un fenomeno da baraccone.
“Cosa!?” sia io che mio fratello Souta chiedemmo increduli.’ M-ma perché anche lui' balbettai osservando quel piccolo monello dai capelli neri ' ha reagito in quel modo?’ guardai quel colosso in malo modo. Sesshomaru chiuse gli occhi ignorando quel commento. Odiavo quel suo comportamento pacato quanto la sua egocentricità. La cose che mi bruciava era che lo stava facendo solo per assaporare gli sguardi di ammirazione dei bambini! Era un MALEDETTO ODIOSO. Trattenni la rabbia aspettando una risposta con impazienza, dovevo capire come conosceva Souta a tutti i costi. 
Il ‘teppista’ riaprì i suoi occhi con aria annoiata.“ ragazzino” disse gelidamente osservando il mio fratellino che sbiancò tutto d’un colpo.
“ s-Si?” balbettò sudato portandosi addosso tutti i riflettori.
“ sarebbe lei, giusto?” chiese il suo interlocutore afferrandomi per il polso così da spingermi verso di se.
“ S-Sesshomaru, lasciami immediatamente!!” urlai cercando di liberarmi. Non aveva alcun diritto di trattarmi in quel modo. “ ti ho detto LASCIAMI!” lo spinsi e con violenza caddi con il fondo schiena per terra. Fece un male della malora.
“ V-voi la conoscete?” Chiese Souta tra i miei lamenti di dolore. “ S-Sorellona, t-tu conosci questo signore!?” esclamò entusiasta.
“ purtroppo” risposi ridendo nervosamente.
“scusa, ma che succede?” intervenne il maestro di Judo mentre i bambini guardarono il mio fratellino con eccitazione.
“ tks, alzati “ mi porse la mano Sesshomaru chinandosi verso di me.
“ non ho bisogno del tuo aiuto” scostai la sua mano con scarso tatto e mi rialzai a fatica.
“ ragazzina” soffiò acido quello stupido facendomi andare su tutte le furie.
“ sai che lo conosco anche io, sorellona?” i suoi occhi brillavano di luce propria ”se non fosse stato per lui non credo sarei qui adesso !“ sorrise sinceramente quello scemo di un bambino imitando le mie compagne all'uscita di scuola. A quanto sembrava anche Souta era finito nella sua rete… come un fesso....
“ probabilmente” accennò un sorriso quel bastardo dai capelli argentei avvicinandosi al piccolo credulone. “ eppure non è solo merito mio” affiancandolo, poggiò la mano destra sulla fronte di mio fratello “ è anche colpa della vostra ‘adorata mammina’ “   mi guardò come se volesse prendermi in giro.
Di colpo Souta arrossì “ i-io “ si girò chinandosi verso quel colosso d’un metro e novanta “ perdonatevi se vi ho mentito ma..” cercò di dire ma Sesshomaru lo interruppe scompigliandogli i capelli .
“ non devi” disse allontanando la sua possente mano dalla quella testolina piccola e rotondetta. “Se avessi avuto una sorella tanto apprensiva, anch’io avrei desiderato che lei fosse tale “ concluse quel pallone gonfiato sembrando quasi umano. Non avevo capito bene di cosa stessero parlassero, so solo che Souta lo ringraziò ed io mi sentii in imbarazzo. Non che mi importasse cosa facesse quel piccolo idiota di 10 anni ma era ridicolo che si comportasse in quel modo. Mi sentivo solo fuori posto. Senza troppi indugi iniziò la lezione e per volere del ‘Campione Supremo di Judo’ mi dovetti sedette accanto a lui così d' assistere alla lezione. Seduti in ginocchio, con alle nostre spalle verso il muro di legno, guardammo i piccoli imitare il maestro al meglio dello loro capacità.
“ si può sapere perché devo stare qui?” gli sussurrai all’orecchio sperando di non disturbare la lezione.
“ non ti piacciono i posti in prima fila?” mi guardò quel mostro con fare seducente.
“ mmmmhh” avvampai sentendomi una stupida. Non avrei dovuto parlare con lui.
“ allora?” sorrise l'ammaliatore prendendomi il mio mento tra 2 dita.
“ Mi fai solo venire il volta stomaco” mi sentii male, non potevo credere che si riferisse a se stesso.
“ c’è gente che pagherebbe solo per questo” mi lasciò infastidito “ lo sai, ragazzina? “ lo smacco fu un sonoro ceffone per la sua autostima.
“ povere disperate,” commentai io guardando alla mia sinistra divertita “ povero pallone gonfiato” lo guardai dritto negli occhi sperando di averlo fatto cadere da suo piedistallo. Sesshomaru inaspettatamente sorrise compiaciuto.
“ è il tuo ragazzo perfetto, dov’è?” si avvicinò nuovamente al mio viso con superbia, conosceva questo gioco meglio di me “ non l’ho visto da nessuna parte “ quel ghigno si allargò quando il mio disagio d'averlo nuovamente così vicino. Porta il mio viso verso al mia sinistra. Mi sentii morire dentro “Non ti ha ancora cercata, vero ?“ quel diavolo sussurrò al mio orecchio. Sentii qualcosa stringermi il petto, iniziò a bruciarmi il cuore. Rise quel maledetto di me “ come sospettavo “ soffiò tornando al suo posto come se avesse vinto qualcosa di inappagabile.  Non aveva idea di come diavolo sapesse che Inuyasha non mi avesse contatto. Non sembrò che stesse bleffando e di colpo capii. Era stato sicuramente quell'impiastro dalla bocca larga. “ è stato Souta!? “ esclamai senza accorgermene. “ non è vero ?!“ avevo le lacrime agli occhi per la profonda frustrazione che stavo patendo. Lui non poteva prendersi gioco di me in quel modo. Tutti si voltarono verso di me tranne il demonio dagli occhi d'oro. Mi sentii così ridicola. Capresi che forse era questo il suo unico intendo, prendermi in giro. Non avevo idea del perché mi odiasse talmente tanto, forse era tutto un trucco per vendicarsi del adorato suo fratellastro? oppure era per essermi immischiata nella sua vita? Sigillai i miei occhi avendo solo il desiderio di scappar via di lì.
“ Se riuscirai a battermi”all'improvviso il fratello maggiore di Inuyasha si alzò in piedi “ ti rivelerò come ho fatto” mi lanciò una sguardo pieno di sfida  “ che ne dici, ragazzina? “ si diresse verso il centro della sala mettendosi la mani in tasca.
“ C-Cosa!?” balbettai io incredula.” È come potrei batterti!?” gli urlai infastidita sperando fosse andato fuori di testa.
“ userò solo la mano destra” dichiarò quel buffone mentre tutti i bambini si disposero in una fila orizzontale dietro la sua persona tanto imponente.
“ Ma è una ragazza…." sentii dire alla mia sinistra " Sesshomaru vuoi davvero fare una cosa del genere?” preoccupato disse il maestro dagli occhi ceruli al suo beniamino.
“ Vuoi sfidarmi tu al suo posto?” scoccò una sguardo al suo interlocutore che immediatamente ritirò l’accusa pieno di terrore.“ Se muoverò un solo passo avrai vinto tu ” spiegò quel maledetto diavolo tentatore “ semplice, no?” chiuse i suoi occhi altezzosamente.
“Grrrr”scoppia dalla rabbia, Anche se era un dio nelle arti marziali non voleva dire che io fossi così tanto debole. “ vuoi forse prendermi in giro “ mi diressi a passo spedito verso di lui.
“ assolutamente” rispose il fratello maggiore di Inuyasha senza schiudere gli occhi. " ma se vincerò io.." proseguì ma intervenii
“ Ti faccio vedere io pallone gonfiato!” tentai di dargli un pugno ma lui me lo bloccò.
“ Tks" soffiò seccato "è quella la chiami forza?” domandò mentre io indietreggiai per l'orrore, non credevo fosse così agile .
“ sta zitto!!” ero fuori di me e senza accorgermene tentai ripetutamente di colpirlo. Qualsiasi cosa facessi era troppo potente. I bambini esultava e Souta ovviamente faceva il tifo per me. Ad un certo punto blocco entrambe le mie mani con una sola mano.
“ troppo lenta “ mi allontanò appena ma nel modo di arretrare misi un piede in fallo.
“i-io..” dissi spettando di cadere al suolo ma lui mi chiamò per nome bloccando la mia caduta. Mi ritrovai sul suo petto, il suo braccio era intorno alla mia vita e i miei capelli tutti scompigliati mi coprivano la vista. Un sussulto generale fece stupire i presenti.
“state bene?” chiese quel bastardo con la massima gentilezza aggiustando i capelli.
“ si, lasciami” supplicai mentre il mio intero corpo iniziò tremare inspiegabilmente. Sentendomi soffocare dalla sua presenza, lo spinsi via così da rialzarmi in piedi. Odiavo sentirlo così vicino a me.
“ dichiaro Kagome Higurashi vincitrice dell’incontro!” esclamò il maestro entusiasta. Fui più confusa che persuasa dall’idea d’essere io la vincitrice.
“ Dovevo aspettarmelo” soffiò Sesshomaru infastidito “ non credevo fossi così intelligente” mi diede la spalle.” e subdola” concluse acidamente mentre gli altri mi acclamavano.
“ fermo!” lo presi per il braccio “credi sul serio che possa fatto apposta!?” cercai conferma nei suoi occhi privi di sentimento.” Avresti potuto lasciami cadere” conclusi infastidita non riuscendo a vedere le sue iridi d'orate. Mi dava tremendamente fastidio quella situazione.
“ Forse il tuo bastardino l’avrebbe permesso “ disse con inumana fermezza. “ma io no.” Terminò serio più che mai. Non riuscii a capire se l’avessi dovuto prendere come complimento o meno. Be...La sua spiegazione alla fine per la sua affermazione precedente? Aveva tirato ad indovinare.... GIà! Mi raccontò che conosceva bene il suo adorato fratellino e che sicuramente non mi aveva risposto perché aveva un avversione verso il cellulare. Non ci credetti più di tanto però me lo feci bastare, non avevo voglio di ricadere in uno dei suoi monodrammi. Infine, grazie alla mia “ vittoria”, (diciamo così)  dimostrai ai bambini che nessun avversario è troppo forte se si usa l’intelletto ( anche se era stata solo fortuna...).  Conclusa la lezione il Campione dagli abiti scuri mi disse che avrebbe pensato stesso a mio fratello. Quel piccolo stupido lo prese subito per mano così da trascinarlo con se nello spogliatoio così da non permettermi d'obbiettare...

Sospirai annoiata guardando l’orario del mio cellulare a libro. Si erano già fatte le sei.
“ eccoci!!” finalmente usci Souta dalla porta di legno. “ sorellona!” corse entusiasta verso di me e notai che non avesse con se la borsa che gli avevo prestato.
“ ehi “ risposi per vedere dietro di lui Sesshomaru con sulla spalla destra quello che stavo cercando. Avevo voglio di sgozzare quel piccolo impiastro. Anche se era gentile non doveva assolutamente approfittarsene in quel modo. 
Quando incrociai i suoi occhi splendenti, però, udii il suono di un campanellino echeggiare per tutta la stanza. Inspiegabilmente sentii alzarsi una brezza. Il vento mi investi ed un brivido percosse la mia schiena come un lampo in ciel sereno.
“ grazie, signor Sesshomaru” sghignazzò il piccolo furbetto facendomi tornare alla realtà.
“ non devi” il colosso poggiò davanti a me l’oggetto. Sentii qualcuno lamentarsi che una delle finestrella che si era aperta all’ improvviso . “Kagome, stai bene?” mi chiese avvicinandosi a me quell’ impiccione statuario.
“ si!” esclamai prendendo quella stupida borsa rossa e nera. “ dobbiamo andare, quindi!!”  agii d’impulso e senza pensare mi voltai.
“ Attenta!” mi avvisò Sesshomaru afferrandomi il polso.
“ ti ho detto che non devi toccarmi!!” urlai con tutto il fiato che avevo in gola. Tirai in dietro la mano con ira e mi voltai. D’avanti a me spuntò una ragazza con un vassoio pieni di roba. Inevitabilmente ci scontrammo rovinosamente.
“S-Sorellona” preoccupato mi chiamò Souta. Ero completamente ricoperta da capo a piedi di bibite gassate, gelato e schifezze di vario genere. Mi sentii un idiota e nonostante quella ragazza mortificata si scusasse non riuscii a trattenere le lacrime.
“ è stata colpa mia” intervenne il diavolo dagli occhi d’oro facendomi rialzare. “ non avrei dovuto trattenerla” spiegò alla ragazza mortificato. “ Souta, porta tua sorella alle docce delle ragazza” unii la mia mano con quella del piccolo “ è in fondo a destra” gli diede il borsone indicandoci la direzione.
“Si” annuii trascinandomi via con se.
“ non vi dovete preoccupare, non è successo nulla” ripeté ancora una volta quello stupido. Mi sentivo un bambina incapace che non aveva saputo reagire.  Ci sedemmo sulla panca e iniziai a fissare con insistenza il pavimento. Non avevo voglio di parlare. Era tutto colpa di quel stupido di Sesshomaru.
“Tutto bene?” domandò il mio fratellino preoccupato.
“ Anche se mi facessi la doccia non posso rimettermi questi vestiti” gli spiegai tristemente facendogli vedere com'erano conciati.
“ Una doccia però non ti farà male, non credi?” mi sorrise quel pidocchio strappandomi un sorriso . “ è poi per fortuna ho utilizzato solo un asciugamano “ me lo porse premuroso una volta uscito dalla borsa.
“ G-Grazie...” lo abbraccia in segno di riconoscenza “ e adesso, esci per cortesia” gli tirai le guance in malo modo.
“ okay” aveva le lacrime agli occhi. Pronta per entrare nelle docce mi fiondai sulla prima libera.
‘ e va be’ aprii l’acqua sperando che non si fosse raffreddata. Per mia fortuna era al punto giusto. ‘ quanto meno domani non dovrò lavami ’ commentai passandomi lo shampoo sue capelli. ‘però’ ripensai a quella brezza e a quel rumore così strano ‘ che cosa sarà stato?’ domandai a me stessa preoccupata. ‘ sarà solo stata la mia immaginazione’ mi sciacquai la testa e con la spugnetta mi passai sul corpo il bagno-doccia al muschio verde. ‘ bleh’ commentai per via dell'odore ma era meglio di niente.’ Più tosto' chiusi l'acqua 'vorrei sapere perché Inuyasha ancora non mi ha cercato’ gridai mentalmente uscendo fuori di li. “Brutto idiota” mi passai l’asciugamano sui capelli. Guardandomi allo specchio feci lo stesso movimento rotatorio più volte togliendo più acqua possibile . “ la sfiga d’avere i capelli lunghi” sussurrai sperando che nessuno mi sentisse. Rendendoli umidi avvolsi il pezzo di stoffa intorno al mio corpo. Anche se un po' corto feci finta di nulla. Avevo solo bisogno che mi coprisse quel tanto che basta per non beccarmi un malanno. ‘ speriamo che le sorprese siano finite.’ Oltrepassai alcuni armadietti e arrivando a qualche metro dalla panca dove avevo lasciato la mia roba udii qualcosa.
“ Kagome?”  Sentii la voce di Sesshomaru chiamarmi e prontamente mi nascosi  dietro i cassettoni di metallo. Avevo il cuore in gola.
Lo sentii entrare ' lurido bastardo' pensai iniziando a sbirciai che stesse facendo quel pazzo. ‘ brutto porco pervertito!!’ gridai mentalmente assistendo a quella scena.  D’un tratto lo vidi guardarsi in torno e notai che avesse qualcosa tra le mani. Poggiò quelle cose che aveva in mano sul mio borsone ed usci. Incuriosita mi avvicinai. Non so come avesse fatto ma era riuscito a trovarmi un cambio completo.. c’erano perfino le scarpe e…. la b-biancheria intima ancora i-imballata?!? Dopo quella terribile scoperta ( …. Ci penso tutt’ora ragazzi....) dovetti vestirmi usarli per forza. Sembrava un completo montato da uno stilista. Intimo incolore, leggings neri, un vestitino giallo non molto corto e a maniche lunghe. L'adorabile e semplice scollo a v della veste mi stava d’incanto. Incalzai le ballerine nere e mi preparai per uscire. Gettando il cellulare in una delle tasche, caricai tutto sulla spalla e uscii.
“ finalmente sorella” mi ammonì mio fratello infastidito “ perché ci hai messo tanto si può sapere?” mi strattonò la gonna. Avevo voglia di sgozzarlo.
“ lo so, ti chiedo scusa” gli accarezzai la testa facendo finta di nulla per quella volta.
“ ti stanno bene a quanto vedo” si intromise Sesshomaru avvicinandosi a noi.
“ non so come tu abbia fatto ma grazie” chinai appena il busto porgendogli le sue scuse. Se l'avessi ascoltato non sarebbe successo nulla.
“ non devi” soffiò il signorino seccato “ mi ha detto Souta “ proseguì prendendo il borsone “ che dovevate andare alla gelateria più buona della città, giusto?” chiese conferma al bambino sotto di me.
“ si, si” annuì più volte.
“ visto quello che è successo, credo sia il minimo che ve lo offri io ” mi spiegò sperando che scherzasse. “ non credete entrambi?” quel stupido di un impiccione aveva fatto un patto col diavolo senza neanche saperlo.
“ Sii!!!” esclamò eccitato il mio fratello non riuscendo a credere che fosse vero.  Mettendosi la borsa per tracolla aspettò una mia risposta.
“ ma la gelateria dei fiocchi d’oro è lontanissima da qui “ gli spiegai preoccupata.
“ Fiocchi d’oro” fece strada verso l’uscita il pallone gonfiato “ pensavo avessimo detto: la Migliore di Tokyo, ragazzina” trattenne la porta aspettando che passassimo.
‘idiota.’ Pensai superandolo, altro che cavaliere era solo un lupo travestito da pecora. “ ti seguiamo” gli disse aspettando che si affiancasse a noi.
“ molto bene” accennò un sorriso con aria dissoluta. E così camminammo fianco a fianco. Era strano vederlo in questo modo eppure aveva un aria così tranquilla. Nonostante sapesse che non fosse realmente colpa sua stava accontentando Souta ugualmente. Mi imbarazzai quando voltandosi notò che lo stavo fissando. So che era stupido ma a Sesshomaru la cosa non dispiacque affatto e tutto ciò mi irritò parecchio. Erano sicuramente passate le 6 da un pezzo e mi chiedevo dove fosse finito Inuyasha.
“ siii, gelato! Gelato!” esclamò febbricitante Souta dondolando le nostre mani ancora unite. Il centro era ancora pieno di persone e senza accorgercene arrivammo vicino alla piazza centrale.“ Wow! Quante insegne!!” indicò le centinaia di cartelloni pubblicitari.
“ già” soffiai io infastidita da tutta quella eccitazione.
“ non ti piace qui?”mi chiese il fratellastro di Inuyasha.
“ non ho detto questo” soffiai infastidita. Era più ficcanaso di Souta.
“ da questa parte” Mi prese per un braccio trascinandoci via con se.
“m-ma aspetta!” Corse verso un semaforo arancione che stava per diventare rosso “ tu sei pazzo!!” urlai mentre quel piccolo birbante pensava fosse un gioco. Fortunatamente riuscimmo ad attraversarlo in tempo.
“ arrivati” si fermò davanti ad un immenso palazzo. Finita mi piegai sulle ginocchia per riprendere fiato. Quando rialzai il mio sguardo non riuscii a crederci.
"WoW" disse Souta stupefatto. Eravamo di fronte all’ Haagen-Dazs, la più costosa e famosa gelateria della città.

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Capitolo 15
*** Il mito del ragazzo perfetto (Parte 3) ***


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Story Notes:

ATTENZIONE: QUESTA FAN FICTION NON INTENDE IN ALCUN MODO ISTIGARE I LETTORI A FUMARE, USARE DROGHE, ASSUMERE CERTI TIPI DI ATTEGGIAMENTI O QUANT'ALTRO. NELLE VICENDE NARRATE RASSICURIAMO CHE NESSUN PERSONAGGIO è STATO MALTRATTATO DALL'AUTRICE ( fatta eccezione di Kikyo che non la sopporto...). QUALSIASI RIFERIMENTO A EVENTI, FATTI O PERSONE REALMENTE ESISTITE E' PURAMENTE CASUALE.
Saluti By Eriet



 “ non ti piace qui?”mi chiese il fratellastro di Inuyasha.
“ non ho detto questo” soffiai infastidita. Era più ficcanaso di Souta. 
“ da questa parte” Mi prese per un braccio trascinandoci via con se.
“m-ma aspetta!” Corse verso un semaforo arancione che stava per diventare rosso “ tu sei pazzo!!” urlai mentre quel piccolo birbante pensava fosse un gioco. Fortunatamente riuscimmo ad attraversarlo in tempo. 
“ arrivati” si fermò davanti ad un immenso palazzo. Sfinita mi piegai sulle ginocchia per riprendere fiato. Quando rialzai lo   sguardo non riuscii a crederci.
"WoW" disse Souta stupefatto. Eravamo di fronte all’ Haagen-Dazs, la più costosa e famosa gelateria della città.
“ entriamo, su” entrò Sesshomaru annoiato.
“ è enorme!!” esordì entusiasta  il mio fratellino sentendosi nel paese delle meraviglie. Sedie, tavolini e pareti erano fatti di vero e proprio gelato misto a fibre di vetro. Era come entrare in un altro modo ma fatto esclusivamente di ghiaccio. I centri tavoli  erano composti da fiori fatti con il biscotto dei coni. Tutto era idilliaco nonostante fosse strapieno di gente.
“ buona sera” arrivò una cameriera molto carina con indosso un paio di pattini. Ci accolse con un inchino la donna dai lunghi capelli castani e gli occhi verdi. Sembrava una modella . Inutile dire che il suo vestitino da cameriera sfidasse le leggi di gravità esattamente come le sue “curve”.. Ma questi sono solo dettagli.
“ Salve” contraccambiai mentre Souta stava osservando da vicino la statua di ghiaccio a forma di… Banana spleat altra 120 metri per 50 di laghezza ( ….signore….)
“Signor Sesshomaru” mi ignorò volutamente la ragazza.  Già i suoi occhi straboccavano d’amore per l’egocentrico signore del male. “ Se posso fare qualcosa per lei” lo prese sotto braccio “ me lo dica” strusciò il suo voluminoso petto verso di lui con fare provocante. Andai su tutte le furie. Non potevo credere che ci fossero della ragazze così sfacciate e che lo conteggiassero in quel modo. Eravamo in una struttura piena di gente ma a quella non ce ne fotteva un cavolo se ci fossero bambini o che fosse al lavoro!! Disgustata da quel atteggiamento mi trattenni dallo sferrarle un pugno in pieno viso. Digrignai i denti mentre quella lurida sciacquetta ridendo non dava cenno di lasciarlo andare. La cosa che ancor di più mi face impazzire era il atteggiamento di quello stronzo. Con fare disinvolto non si scompose un po’ come se fosse naturale che quella tizia facesse in quel modo.
“ Kagome, hai visto!?!” esclamò quel piccolo moccioso di Souta attirando la mia attenzione per un istante. Non me ne fregava nulla di quella disgustosa statua di ghiaccio!?
“ Non urlare piccolo idiota!” urlai sperando che la smettesse di fare il bambino di 5 anni. Senza accorgermene però tutti mi fissarono e, morendo di imbarazzo, divenni piccola piccola…’ oddio, non dovevo fare così’ entrai in panico non riuscendo a capire che mi fosse preso tutto ad un tratto. Mi nascosi il viso tra le mani sperando di sparire.
“ ragazzina, tutto apposto?” Sesshoamru mi mise una mano sulla spalla facendomi saltare in aria.
“Sta lontano” lo indicai ansimai . Avevo il cuore in gola ciononostante quella stupida oca era ancora appolpata al braccio di ragazzo. Gli uscivano da tutti i pori quei maledetti cuoricini che odiavo con tutta l’anima.
“ Sesshomaru-Sama!!” non smetteva di strusciarsi quella maledetta pazza. “il vostro tavolo è già pronto” cerco di tirarlo via con se.” Su,seguitemi” si sforzò ma era un impresa impossibile.
“ Ragazze c’è, Sesshomaru-Sama!”Sentii qualcuno strepitare dietro di me. In men che non si dica apparvero altre cameriere che lo accerchiarono come degli avvoltoi famelici..  Aveva lo stesso effetto del miele sulle mosche, una cosa abominevole.
“Anastasia, lascia immediatamente Sesshomaru!” lo rimproverò una di quelle ragazze prendendo il signorino dall’altro braccio.
“ ahhh!! Andate via brutte invidiose!!” strepitò la prima cameriera e ben presto anche le altre iniziarono ad intromettersi.
‘ per l’amore del cielo…’ pensai chinando la testa sconcertata mentre quella ragazze con i capelli di tutti i colori dell’arcobaleno si stavano quasi ammazzando a legnate. ‘ quindi ovunque lui vada uno stormo di ragazze gli si deve gettare ai suoi piedi….?’ Risi nervosamente non credendo alle mie parole. ‘ n-non è u-umano’ conclusi poggiando le mie dita contro la fronte per via del mal di testa.  ERA DEL TUTTO ILLOGICO.
“ Ti fa male la testa?” apparve quel mostro davanti a me come se nulla fosse.
“ eh?” chiesi stupita per averlo trovato lì accanto a me.
“ ahhhh!! Stai zitta!!!E poi !! vi eravate lasciati tu e Ryu!!” gridò una di quelle pazze in quella nube di calci, pugni e sberle.
“ sediamoci” mi superò annoiato non facendo caso a quelle gatte morte.
“ e loro?” chiesi preoccupata muovendo un passo nella sua direzione.
“Fanno sempre così” soffiò gelido quel pazzo dai capelli argentei. “ Souta, vieni “ chiamò a se il piccolo che si precipitò da lui. Sapeva di certo farsi rispettare. Facendo un sospiro di sollievo seguii il fratello maggiore di Inuyasha. Ci sedemmo in un  posto molto grazioso e isolato. Accanto ai divanetti e al tavolino, un enorme vetrata che arrivava fino al suolo divideva il locale dalla strada. Sedendoci, io e Souta, ammirammo lo spettacolo di luci rifratte donato dal vetro bluasto.
 “ davvero bellissimo “ commentai entusiasta non riuscendo a credere che Tokyo fosse così bella.
“ sono contento che vi piaccia” accennò un sorriso il ragazzo dagli occhi d’oro prendendo posto di fronte a me. Togliendosi la tracolla di dosso guardò anche lui la città e mi diede l’impressione che fosse un po’ triste. “ Tokyo è stata ricostruita molte volte” racconto chiudendo le palpebre. “ è una delle città più moderne del mondo” prosegui con un non so che di malinconico “ ogni volta trovo qualcosa di diverso “ concluse posando gli occhi su di me.
“ ma è proprio questo il suo punto di forza” sorrisi sentendomi sollevata. “ non ci si annoia mai, non è vero Souta?” chiesi al mio fratellino .
“ Già” annuì dandomi per una volta ragione.
“Tks” soffiò con un mezzo sorrisetto in volto. Che stesse per un volta ridendo di gusto? Il mio fratellino e Sesshomaru cominciarono a parlare del loro adorato Judo. Non lo so, eppure in quegli istanti vidi nei suoi occhi qualcosa che non avevo notato in nessun altro. Forse era per Souta o perché quell’egocentrico fosse particolarmente felice quel giorno, eppure , quel ragazzo così gelido aveva una strana luce negli occhi che non mi dispiaceva affatto.
“ Souta” d’un tratto disse il ragazzo vestito di nero spezzando i miei pensieri. “ lì in fondo c’è una commessa” indicò la sua destra. “ ordina quello che voi e fallo per 3 persone”  concluse con aria disinvolta mentre gli porgeva una carta magnetica.
“ ne siete sicuro?” osservò l’oggetto preoccupato.
“ Sto aspettando” sigillò i suoi occhi con freddezza.
“ s-subito!” si alzò, si inchinò e corse verso quella direzione.
‘ questa si che è disciplina’ risi nervosamente sconcertata da quella visione. “ già” sussurrai realizzando d’essere rimasta sola con lui. Un senso di inquietudine mi avvolse stranamente. “ e q-quindi” non riuscivo neanche a parlare “ eheheheh, ancora non mi hai spiegato che ci facevi lì in palestra” cercai in tutti i modi che non si creasse il silenzio.
“ il sensei di tuo fratello è un mio amico, per così dire” mi disse annoiato “ ha insistito talmente tanto che alla fine ho ceduto” iniziò a fissarmi con i suoi penetranti occhi d’oro.
“ c-capisco” mi sentii un idiota, era palese che lo conoscesse. “ l’avevo intuita” cercai di nascondere il mio nervosismo “ e quindi a scuola ti trovi benissimo “ mi grattai la nuca sforzandomi di fare un sorriso. “ per essere il primo giorno hai fatto proprio colpo” poggiai i gomiti sul tavolino.
“ colpo è la parola giusta” prese dalla sua tasca un pacchetto di sigarette.
“in che senso?” chiesi perplessa non capendo a che si riferisse.
“ il tizio che mi ha salutato in mensa” prese tra le sue labbra il mozzicone “ diciamo che l’ho aiutato ad essere gentile” accese la sigaretta privo di alcuna emozione.
‘ ecco perché aveva un cerotto’ pensai preoccupata ‘ l’ha minacciato?!’ gridai a me stessa. ‘ Inuyasha a ragione è solo un TEPPISSTAAAA!!!’ urlai dentro di me sentendomi  perduta.
“ragazzina si può sapere che hai?” espiro il fumo infastidito.
“ non è nulla” mi rialzai dal tavolo mettendomi composta.
“mmmhh..” mi fissò con i suoi occhi indagatori.
“ ma teoricamente non potresti fumare qui, vero?” gli rammentai che fosse un posto chiuso e pubblicò. Senza neanche degnarmi di una risposta indicò qualcosa dietro di me.  ‘Riservato al signor Taisho, zona fumatori’ lessi mentalmente facendomi quasi cadere a terra alla sorpresa. “Ah…” soffiai incredula reggendomi al divanetto. ‘ ma quando è successo tutto questo!?’ questa domanda mi torturò la mente.
“ già”espirò per poi buttare dell’altro fumo dalla bocca. Era diventato improvvisamente freddo ma non ne capii il perché. “Voi siete Sesshomaru-sama?” una voce di donna ci interruppe.  Un gruppetto di ragazzine si avvicinò al nostro tavolo con occhi adoranti. “Po-posso chiederle un autografo?” una di loro gli diede porse un quadernetto.
 Le trafisse con uno dei suoi sguardi gelidi facendo scoppiare una valanga di cuoricini da quelle stupide ochette.  Lo prese, prese una penna dalla tasca e  firmò una delle pagine. Non disse una parola, glielo porse e quelle strane ragazzine scapparono vi urlando dalla gioia. Dubitavo fortemente che fossero anche loro degli amanti del Judo. Finalmente notò il mio sguardo.
“potresti spiegarmi perché, quando ti vedono, reagiscono tutti in quel modo?” chiesi sperando una risposta.
 “ Sei sicura che il nome Taisho non ti dica nulla?” domandò seccato poggiando la guancia sulla sua mano.
“ Oltre ad essere il cognome di Inuyasha , no” dissi sinceramente. “ perché?” insistetti confusa.
“meglio così,” sorrise spiazzandomi totalmente. “ragazzina impudente” soffiò acido irritandomi apposta.
“ io NON SONO UNA RAGAZZINA!” gli urlai contro mentre lui non smetteva di sorridere in quel modo stupido. Adorava prendesi gioco di me. “ grr, pallone gonfiato” sbattei le mani sul tavolo e mi avvicinai al suo viso prepotentemente. Anch’io potevo fargli paura!
“ davvero?”alzò un sopracciglio e un secondo dopo prese il mio mento tra due dita così riducendo la distanza tra le nostre labbra di appena un centimetro. Non sapevo come reagire, mi aveva giocato un'altra volta con la sua maledetta faccia da poker. “ che sfacciata che sei” posò i suoi occhi sulle mie labbra.  
“ sfacciata io?” ressi il suo sguardo con ardore, non sarei caduta nella sua rete. “ sei tu che mi hai avvicinato a te” gli rammentai ma lui di tutta risposta si alzò portandosi ad qualche millimetro da me.
“ hai ragione”sussurrò mentre il mio cuore perse un battito. Ero pietrificata, sapevo perfettamente che non avrebbe osato fare una cosa del genere. Sesshomaru poteva essere anche un bastardo, come diceva Inuyasha, ma a lui piaceva provocare la gente e rispondere di conseguenza. Stetti in silenzio annullando ogni mio pensiero. Io amavo unicamente suo fratello e avrebbe potuto fare di tutto che voleva. Non avrei cambiato mai idea.  Guardai quel ragazzo di un metro e novanta dritto negli occhi senza avere più paura.  Lo sfidai di fare quello che magari voleva farmi intendere. Accennando un sorriso mi lasciò finalmente. “ non ho mai visto una persona riuscire a reggere il mio sguardo” continuò divertito “ come fai tu, ragazzina” concluse ed io mi sedetti al mio posto.
“ te l’ho già detto” guardai alla mia sinistra. “ potrai fare effetto alle altre ma non a me” affermai stringendo nella mia mano sinistra la gonna del vestito. “io ho già un ragazzo eccezionale accanto a me” conclusi credendo a quel che dicevo.
“ma non è il tuo ragazzo perfetto, vero?” si sedette il signorino ed io abbassai lo sguardo. Non riuscivo a capire come lo avesse capito. “ per questo mi chiedo” riprese in bocca quel mozzicone maledetto. “ come sarebbe ?” echeggiarono più volte quelle parole nella mia testa poco prima che quella nebbiolina bianca mi avvolgesse.
‘ c-come sarebbe ‘ pensai inorridendo ‘ il mio…’ fissai il viso di quel demonio ‘ ragazzo perfetto?’ domandai a me stessa non trovando una risposta. Era la prima volta che pensavo una cosa del genere e poco prima che potessi contestare il suo insano interesse arrivò Souta con 3 tazze gigantesche ricolme di gelato a tutti i gusti esistenti. Diciamo che fu un bene che arrivasse quello sciocco. Grazie a lui l’aria si trasformo radicalmente, divenne tutto molto più leggero anche se quelle parole erano impresse nella mia memoria. Facendo finta di nulla mangia non facendo trasparire la mia inquietudine. Osservai il mio nemico avere un aria così serena e mi chiesi perché gli interessasse. Quello aveva un obbiettivo e dubitavo perfettamente che fossi io. Assaggiando il primo cucchiaio ripieno di nocciola mi sciolsi come neve al sole. Era Delizioso! Mai assaporato niente di più cremoso e dolce allo stesso tempo!!!
“ è maledettamente buono!!” strepitò il mio fratellino felice mentre io ero già in estasi. Annuii più volte, avevano ragione a dargli 5 stelle michelin. 

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Capitolo 16
*** Il mito del ragazzo perfetto (Parte 4) ***


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Story Notes:

ATTENZIONE: QUESTA FAN FICTION NON INTENDE IN ALCUN MODO ISTIGARE I LETTORI A FUMARE, USARE DROGHE, ASSUMERE CERTI TIPI DI ATTEGGIAMENTI O QUANT'ALTRO. NELLE VICENDE NARRATE RASSICURIAMO CHE NESSUN PERSONAGGIO è STATO MALTRATTATO DALL'AUTRICE ( fatta eccezione di Kikyo che non la sopporto...). QUALSIASI RIFERIMENTO A EVENTI, FATTI O PERSONE REALMENTE ESISTITE E' PURAMENTE CASUALE.
Saluti By Eriet



“ non ho mai visto una persona riuscire a reggere il mio sguardo” continuò divertito “ come fai tu, ragazzina” concluse ed io mi sedetti al mio posto.
“ te l’ho già detto” guardai alla mia sinistra. “ potrai fare effetto alle altre ma non a me” affermai stringendo nella mia mano sinistra la gonna del vestito. “io ho già un ragazzo eccezionale accanto a me” conclusi credendo a quel che dicevo.
“ma non è il tuo ragazzo perfetto, vero?” si sedette il signorino ed io abbassai lo sguardo. Non riuscivo a capire come lo avesse capito. “ per questo mi chiedo” riprese in bocca quel mozzicone maledetto. “ come sarebbe ?” echeggiarono più volte quelle parole nella mia testa poco prima che quella nebbiolina bianca mi avvolgesse.
‘ c-come sarebbe ‘ pensai inorridendo ‘ il mio…’ fissai il viso di quel demonio ‘ ragazzo perfetto?’
Ancora quelle parole ronzavano nella mia testa. Stavamo camminando l’uno accanto all’altro da non so quanto tempo ‘Che cosa gli importa?’ pensai osservando la sua figura imponente. L’impiastro di Souta camminava davanti a noi felice come una pasqua. Dopo aver finito di mangiare eravamo usci. Non avevo idea di dove volesse portarci il ragazzo dai capelli argentati ma dovetti fidarmi. Mi aveva letteralmente sequestrato il borsone con dentro tutti i documenti e il cellulare.  ‘ altro che gentiluomo, e solo uno sporco manipolatore.’soffiai acidamente nutrendo il desiderio, nel profondo del mio cuore, di strappargli quella stupida faccia posticcia. Lo odiavo con tutta l’anima.
“ che bello una fontana!” Souta corse verso la graziosa struttura ovale.
“ non correre” gli ordinò il signore del Judo gelidamente. “ Non riesci a staccarmi gli occhi di dosso o sbaglio?” mi domandò senza distogliere l’attenzione da mio fratello.
“ che cosa!?” urlai furibonda sperando che scherzasse.
“ se continui potrei pensare che ti stai innamorata di me,” si avvicinò  alla fontana. “ragazzina” soffiò gelido mentre Souta era lì infondo che giocherellava con i pesciolini.
“ Preferirei la morte” risposi sinceramente disgustata da quella sua affermazione. Obbligata dalle circostanze dovetti seguirlo.
“ acida” mi guardò una volta che fui nuovamente accanto a se.
“grr,” mi morsi il labbro inferiore furibonda “ egocentrico, pallone gonfiato” lo guardai con sguardo truce.
“Se è questo il ringraziamento per chi ti ha offerto la cena,” domandò infastidito mettendosi le mani nelle tasche dei suoi pantaloni neri. “ non immagino le pene che hai fatto patire a mio fratello “ Soffiò quel demonio senza scrupoli.
“ è Stato Souta ad accettare  per prima cosa” Gli rammentai la verità dei fatti “e per Inuyasha non devi preoccuparti. ” misi un punto fermo alla conversazione. Che razza di discorsi erano non lo capivo.
“ ma almeno una volta ti avrà portata fuori, vero?” si avvicinò curioso mentre io morivo di imbarazzo.
“ m-ma certo che si!” esclamai sperando che la smettesse di starmi addosso. “ una volta ci siamo presi una bibita in centro” risi nervosamente ma ricordai che non contava. Quella sera eravamo con Sango e Miroku per un uscita a quattro. Mi sentii stupida.. una vera deficiente. Possibile che davvero io e il mio ragazzo non avevamo mai cenato da soli come farebbe una vera coppia? Chinai il capo in segno di sconfitta. Pian piano stavo entrando in vortice depressivo.. Sul serio io ed Inuyasha non restavamo mai da soli? Capitò che lo invitassi a casa mia per studiare assieme ma per mia scelta stavamo in cucina. Non volevo rimanere da sola con lui per la paura che allungasse troppo le mani.  Sapevo che la cosa lo irritasse profondamente e poi sia il nonno che Souta non lo sopportavano. Per questi motivo spesso rifiutava di venire a casa mia. Spesso e volentieri marciava sull’argomento preferito da Miroku ma io non ero pronta ad affrontare un passo del genere. Era troppo presto e anche se lo faceva arrabbiare doveva accettarlo. Non sopportavo che con quelle mani aveva sfiorato il corpo di Kikyo e ancor di più immaginarlo fare le medesime cose con me. Perdendo ogni senso di realtà non mi resi conto di quello che stava succedendo intorno a me. Sbattei la punta del piede contro una mattonella messa fuori posto e precipitai in avanti.
‘ chi è il ragazzo perfetto?’ pensai mentre ero in volo.
“ Kagome!” sentii la voce di Sesshomaru ed io sigillai i miei occhi per la paura.
‘ che persona vorrei accanto a me?’ domandai a me stessa sentendo in lontananza quel campanellino suonare un'altra volta. All’improvviso vidi un petalo rossastro passarmi davanti.  Sentii qualcuno avvolgermi un braccio intorno alla vita.
Quanto papà era ancora in vita lui spesso scherzava su queste cose. Non sopportava l’idea che un giorno mi sposassi ce che un uomo mi avrebbe portato via da lui, un po’ come tutti i papà. Eppure dopo quelle scenette comiche finite con guerre di solletico diventava serio più che mai. L’unica cosa che voleva era una sola. A lui bastava che io l’amassi con tutto il cuore e l’avrebbe accettato volente e non.  ‘papa’ lo chiamai e in quel preciso istante sentii qualcuno spingermi contro il suo petto. ‘ah’ gemetti sentendo quelle mani stringermi protettivo. Forse fu il momento o ricordi che stavano riaffiorando nella mia memoria.. Sgranando gli occhi, mi sembrò che quel tocco fosse fin troppo familiare. Io ed io mio salvatore cademmo per terra. In lontananza sentii Souta chiamare il mio nome. ‘ il ragazzo perfetto’ continuai con le lacrime agli occhi facendomi stringere da quella figura seduta per terra. ‘il ragazzo perfetto dovrebbe essere: qualcuno di normale,’ Ero sulle sue gambe ‘ qualcuno che mi difenda,’ strinsi nelle mie mani la sua camicia ‘ qualcuno che tenga a me, ’ sentii una sua mano accarezzarmi i capelli ‘qualcuno che mi rispetti,’ morsi il mio labbro inferiore cercando di non piangere.
“ehi..?” disse quella sua maledetta voce.
‘ qualcuno che non mi lasci mai andar via,’ mi allontanai appena da lui ‘ qualcuno che mi accetti per quella che sono, ’ non ebbi il coraggio di guardare i suoi occhi. ‘ qualcuno che…’ si alzò una calda brezza estiva.
“Kagome…?”   mi chiamò Sesshomaru.
‘ qualcuno che’  guardai i suoi maledetti occhi d’oro spendenti. ‘mi ami alla follia ’ abbassando il mio sguardo ‘ ma questo ragazzo non esiste ’ lasciai la presa che avevo su di lui ‘ quello che ho mi basta’ conclusi tristemente sperando che nessuno notasse come stessi davvero. Souta era accanto a me.
“Sorellona!” disse quello sciocco di dieci anni sedendosi sulle ginocchia.
“ si” annuii e senta troppo indugi cercai di rialzarmi.
“Aspetta” prepotentemente prese la mia mano il signore del judo. Terrorizzata non capii cosa volesse ancora da me. “ sei sicura di star bene?” posò una mano sulla mia guancia spiazzandomi.
“ma si” mi preoccupai della sua insistenza “ sono solo caduta per via di quella mattonella” indicai il colpevole dietro di me.
“ capisco” espirò ripoggiando la sua mano per terra.
“ Meno male” chinò la testa il mio fratellino sollevato. “ mi hai fatto preoccupare.” proseguì molto preoccupato. “ sei davvero maldestra” concluse annoiato facendomi incavolare di brutto.
“ un motivo in più” intervenne Sesshomaru avvolgendo le mani alle mie caviglie e intorno alla vita “ per accompagnarvi a casa” mi prese in braccio come una principessa d’altri tempi.
“ ma che fai” arrossi vistosamente morendo d’imbarazzo “ mettimi giù, insomma!!” strepitai sperando che la smettesse. Quello stronzo si stava davvero divertendo a prendermi in giro. D’un tratto sentimmo  una macchina dare 3 colpi di clacson molto lunghi. Mi lasciò semplicemente le gambe mentre io mi tenevo a lui. Non avevo idea di chi fosse.
“ Signor-Sesshomaru!!” esclamò qualcuno scendo dalla macchina da corsa. Il portiere dell’imponente signore del male si diresse verso di noi a perdifiato. “ ecco” ansimò stanco a qualche passo da noi “ e-ecco le chiavi della sua auto come richiesto” porse una mano con nel palmo la chiave elettronica del mezzo.
“ e-eh!? “ esclamai esterrefatta.
“ ottimo lavoro Jacken”  mi lasciò sfilando dalle mani dell’ometto tozzo e panciuto l’oggetto. “ puoi tornare a casa” si diresse verso quella straordinaria vettura di lusso.
“ ne siete sicuro?” si voltò verso il suo datore di lavoro.
“ assolutamente “ aprii la portiera posteriore con nonchalance.” Andiamo?” si rivolse a me e al mio fratellino.
“ fighissimo!!!” quell’idiota si fiondò da quel pazzo.
“ a-aspetta” cercai di fermarlo ma era già entrato in auto. Mi avvicinai cautamente sperando che non fosse l’ennesima pazzia del fratello di Inuyasha. Porse il borsone al piccolo e mi apri la portiera come un vero gentleman. “ e la t-tua moto?” domandai portandomi un mano sul cuore.
“ Non posseggo solo quella vettura” mi rispose un po’ infastidito “ ma se preferisci, ragazzina, posso riportarvi a casa con quella” fece il giro facendomi capire che non stava per niente scherzando.
“ a-assolutamente” agitai le mano di fronte a me mentre lui era già salito in macchina.
“ Sali o vuoi forse restare lì, ragazzina?” mi chiese dispettoso da dentro la vettura con i vetri oscurati.
‘ odioso’ pensai salendo in auto appena chiusi la portiera Jacken picchiettò il vetro del mio finestrino.
“ signore e per il resto?” guardò il ragazzo che già aveva acceso la macchina.
“ buona notte” disse ingranando la marci e sfrecciare sulla strada neanche fossimo in un rally da corsa. Moto o auto non la sua guida era sempre troppo spericolata.
“fighissimoo!!!!!!!!!!!!” urlò Souta andando in visibilio.
“ tks” soffiò divertito mentre io pregavo di tornare a casa vivi e vegeti “ a casa tua vero?” mi guardo ingranando la quinta
“ si ma va pianoo!!!!!!!!!” supplicai mentre stava passando un camion e il semaforo stava diventando rosso.
“ molto bene” gli si stampò in faccia uno dei suoi sorrisetti malefici. Mise la sesta e andò a tutta velocità.
“ per l’amor del cielo!!” urlai chiudendo gli occhi. Stavo per morire a causa sua per una 2 volta. Non sentendo alcun rumore capii che non fosse successo nulla.
“ Woow!!! È stato fighissimo!!” strepitò quel piccolo pazzo non avendo idea di cosa avessimo rischiato.
“ è come l’avevo lasciata “ disse soddisfatto del suo operato e per una volta non volli sapere a che si riferisse. Dopo quell’episodio al limite del legale riuscimmo ad arrivare a casa mia. Posteggiò accanto alle scale e scendemmo.
“ è stato fantastico!!” scese il piccolo monello.
“ si, davvero fantastico” risposi io sarcastica  mentre Sesshomaru prese la  borsa in mano.
“ possiamo rifarlo?” chiese lo scemo al suo signore del judo.
“ forse più avanti” fece strada verso le scalinate.
‘ come no’ risi tra me e me sollevata.
“ visto che è presto perché non salite a casa?” domandò con occhioni luccicanti.
“ eh!?” saltai per aria. “ Souta che ti do detto sul fatto di parlar troppo” gli tirai le guance punendolo.
“ m-ma i-io” cercò di dire con le lacrime agli occhi.
“ rimarrei volentieri” intervenne il demonio vestito di nero” sempre se per tua sorella sia d’accordo”  posò lo sguardo su di me come se fosse colpa mia.
“ allora andiamo” scappò dalle mi grinfie trascinando su per le scale quel maledetto bastardo dai capelli argentati.
“ aspettate!!” cercai di fermarli ma erano già davanti alla porta d’ingresso. ‘ ma non ho neanche pulito !’ pensai disperata.
“ nonno, siamo a casa” annunciò Souta sull’uscio di entrata.
“ ahh!! Kagome, nipotino siete” esultò nel corridoio quando si interruppe vendo la figura di Sesshomaru.  Quello scemo di mio fratello sorrise felicemente. “ e lui chi sarebbe?” lo guardò con uno sguardo gelido.
“ piacere di conoscerla “ accennò un inchino in saluto.
“ il suo nome è Sesshomaru ed è…” cercò di dire il birbante quando venne interrotto proprio da quel disgraziato.
“ sono un compagno di scuola di sua nipote” affermò senza troppi giri di parole.
‘ vuole forse farsi ammazzare?’ pensai sperando che non succedesse nulla di grave.
“E’ un campione mondiale di Judo” entrò sfilandosi le scarpe “ ci ha offerto da mangiare e poi ci ha accompagnati a casa” raccontò al nonnino mentre io mi misi di fianco a Sesshomaru.
“ capisco..” si avvicinò al diavolo dagli occhi d’oro. “ mm… hai un non so che di familiare” si accarezzò il pizzetto.
“ahahaahahah, ma che stai dicendo” mi grattai la testa nervosamente.
“ come hai detto che ti chiami di grazia?” insistette scrutando i suoi occhi.
“ Sesshomaru Taisho” pronunciò il nome completo.
“Taisho!?” cadde per terra perdendo l’equilibrio. “ Taisho come Inuyasha Taisho!” gridò fuori di se. “ Kagome, che significa???!” strepitò come un ossesso.” Chi sei un parente o che altro?!” lo indicò indietreggiando spaventato.
“ Fratellastro” soffiò senza perdere la sua fredezza.
“ c-Ccosa??!” balbettò spiazzato.
“ Su serio?” intervenne Souta incredulo.
“ è la verità purtroppo” chiuse i suoi occhi poggiando il borsone sul parquet. “ ma non ne vado particolarmente fiero” proseguì stringendo un pugno “ un pecora nera ci deve pur essere in famiglia “ soffiò acido facendomi andare su tutte le furie.
“ ma come ti permetti?!” lo presi per la camicia, non poteva dire queste cose del ragazzo che amavo.
“ Kagome ma che fai?” domandò il nonno preoccupato. “ è questo il modo di accogliere nuovi ospiti a casa propria?” divenne improvvisamente gentile il nonnino. “ stavo per fare del te, ne volete anche voi?” fece strada per la cucina.
“ sii!! Ne voglio anche io” il mio fratellinò seguì il nonno.
“ lo accetto volentieri “ entrò disinvolto lasciandomi d’un palmo di naso. Che cosa mi ero persa non l’avevo capito. Un momento prima lo voleva uccidere poi era diventato un cagnolino addomesticato. Ancora una volta la sua persona aveva fatto effetto? Che usasse qualche specie di controllo neurale? Come un ninja osservai quello che stava succedendo in cucina e be… quei tre stavano parlando amabilmente come se nulla fosse. Sembrava una presa in giro colossale.
“Kagome,  che fai lì?” mi notò il nonno. “ entra” mi invitò a sedermi accanto a se “ quindi grazie a te si è ambientato bene” aveva uno strano sorriso in faccia ed io annuii sperando che tutto questo finisse alla svelta. Sotto proposta del nonno ci mettemmo nel salone a guardare la tv. Lo odiavo da impazzire, come diavolo aveva fatto lo sapeva solo lui. Souta ormai era infatuato del fratello maggiore del mio ragazzo in tutto e per tutto. Tra una parola ad un’altro si fecero le undici di sera. Il mio fratellino si era addormentato su di una sua spalla.
“ poverino è stata una giornata estenuante” gli accarezzai la fronte.
“ sei davvero un ottima sorella” lo prese cercando di non svegliarlo.
“ non c’è bisogno” dissi sottovoce sperando che si svegliasse.
“dov’è camera sua?” chiese caricandolo su di una spalla. Rassegnata gli feci strada  fin dentro la sua camera.
“ perdona il disordine “ mortificata gli dissi mettendolo a letto.
“ non devi “ usci subito dopo senza tradire alcuna emozione. Chiusi la porta e mi appoggiai su di essa.
“Ti ringrazio molto per tutto quello che hai fatto” dissi mentre lui era ancora di spalle. “ non l’ho mai visto così felice e lo devo solo a te” sorriso sperando che accettasse le mie parole.
“ non l’ha mai conosciuto, vero?” mi domandò facendomi fermare il cuore. “ negli spogliatoi” iniziò a raccontarmi “ era completamente spaesato, non aveva idea di cosa dovesse fare” si voltò appena. “ gli ho chiesto dove fosse suo padre o se fosse da solo  e lui mi ha raccontato che purtroppo non l’aveva mai conosciuto “ mi trafisse con il suo sguardo “ e che sua madre non poteva entrare perché era un maschio” sospirai riuscendo a capire cos’era successo. “ Mentre ti stavi cambiando d’abito  mi ha chiesto nuovamente scusa “ proseguì il suo racconto “ mi aveva mentito unicamente perché si vergognava del fatto che vostra madre non fosse lì eppure non gliene fa una colpa. “ portò il suo sguardo alla sua destra “Avevo già compreso che vi consideri alle volte sua madre ” chiuse gli occhi espirando.
“ capisco quindi è per questo che hai insistito?” non potei credere alle sue parole.
“ Tks” soffiò sorridendo ”forse” si girò per scendere le scale tornando gelido.
“che vorresti dire?” cercai di fermarlo.
“ è molto tardi” si diresse verso l’ingresso.
“ mmmhh… si..” arrossi mentre si rimetteva le scarpe. “ domani c’è scuola” mi ricordò quello stupido aprendo al porta.
“ ma no, ti accompagno” Mi misi accanto a lui.
“ che premurosa” mi guardò di sfuggita mettendosi le mani in tasca.
“ la mia è solo formale cortesi” guardai alla mia sinistra imbarazzata.  Senza neanche accorgermene arrivammo  agli scalini.
“ voi pure scendere i gradini con me?” domandò scendo il primo gradino.
“Ho detto cortesia non stupidità” lo vidi fermarsi e voltarsi repentinamente verso di me.
“ sarebbe stato un gesto amorevole” fece uno dei suoi soliti mezzo sorrisetti malvagi. Lo ignorai chiudendo gli occhi. “ allora” lo vidi avvicinarsi pericolosamente al mie labbra. Il vento si alzò facendo ferma il tempo per un istante.

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Capitolo 17
*** "Buon giorno signorina " ***


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Story Notes:

ATTENZIONE: QUESTA FAN FICTION NON INTENDE IN ALCUN MODO ISTIGARE I LETTORI A FUMARE, USARE DROGHE, ASSUMERE CERTI TIPI DI ATTEGGIAMENTI O QUANT'ALTRO. NELLE VICENDE NARRATE RASSICURIAMO CHE NESSUN PERSONAGGIO è STATO MALTRATTATO DALL'AUTRICE ( fatta eccezione di Kikyo che non la sopporto...). QUALSIASI RIFERIMENTO A EVENTI, FATTI O PERSONE REALMENTE ESISTITE E' PURAMENTE CASUALE.
Saluti By Eriet



Ancora una volta la mente andò a quella notte.
 “ allora” lo vidi avvicinarsi pericolosamente al mie labbra. Il vento si alzò facendo ferma il tempo per un istante. Sentii il suo respiro sulle mia bocca, pietrificata non riuscii a muovermi. Avevo il cuore in gola e credetti che quel pazzo mi avrebbe baciato. Mi ero arresa all’idea d’essermi fatta giocare ancora una volta da lui, che avevo perso e che fosse davvero questo il suo obbiettivo. Il mio cuore batteva così forte da rischiar di rompermi i timpani.All’ultimo istante andò verso la mia sinistra per sussurrarmi “ Buona notte, Kagome”. Esterrefatta non ebbi neanche il tempo di vedere i suoi occhi. Subito si voltò e scese giù per le scale. Il vento di fece sempre più gelido mentre la sua figura rimpiccioliva dietro le scalinare di marmo bianco.
“buona notte…” sussurrai stringendo nella mia mano lo scollo del mio vestito “Sesshomaru “ Lo vidi voltarsi e guardarmi un ultima volta. Subito mi voltai e poco prima che rientrassi in casa senti il rimore di quella vettura schizzare per strada. Dopo essermi cambiata e lavata mi distesi nel letto e ripensai più e più volte a quel suo insano gesto. Le sue parole, i suoi occhi e il mio cuore.
“i-io…”pensai non riuscendo a tenere più gli occhi aperti. “ io…” ripetei cadendo nell’oblio pure e semplice.

“Già…” sospirai ‘ E perché ti comporti in questo modo con me?’ pensai toccandomi la fronte. ‘ maledetto il giorno in cui ti ho incontrato’ mi sedetti sul letto non riuscendo a tenere gli occhi aperti ‘ uffa…’ scesi dal letto barcollante  senza indugiare andai verso il bagno ma inciampai rovinosamente su qualcosa. “ ahi!!” mi tocca il ginocchi che pulsava dal dolore. “tutte a me capitano” dissi piangendo come una fontana.  Poggiai la fronte al suolo commiserandomi quando un rumore mi fece tornare in me.
“Biii biii bipp!! “ un drillo sommesso mi fece ricordare “Biii biii bipp!!!!” continuò senza sosta.
“  la mia borsa!” esclamai  aprendo la cerniere “ no, no!! Aspetta!!” cercai tra roba il mio povero cellulare ormai dimenticato. “ecco” lo afferrai entusiasta. “ pronto?” chiesi aprendolo e poggiandolo al mio orecchi.
“ KAAAGOOOMEEEEE!!!!!!!!!!!!!” un voce tuonò spaccandomi per poco il timpano. “ MA SI Può SAPERE CHE CAZZO DI FINE HAI FATTOOOO!!!!!!!!!” Sentii allontanando l’apparecchio.
“ S-Sango calmati” cercai di dire ma ormai era partita di testa.
“ TI HO CHIAMATO, MANDATO MESSAGGI E MA NULLA” urlò mentre sentivo in sottofondo Miroku piangere disperato. Sicuramente lo stava torturando.
“ mi ero scordata, scusami” cercai di spiegarle mentre mi dirigevo in bagno.
“ MI PRENDI IN GIRO??! ERO PREOCCUPATA A MORTE!!” disse quella pazza fuori di testa, dovevo aspettarmelo però.
“ dai, mi vado a preparare a dopo!” me ne uscii aprendo il rubinetto dell’acqua.
“ NON OSARE ATTACCARMI IL TELEFONO IN FACCIA BRUTTAAAA S-“ chiusi il cellulare a conchiglia e inizia a lavarmi il viso. Sarebbe stata un'altra giornata delirante. Dopo essermi controllata il viso costatai che non fosse per niente tardi. Per una volta avevo tutto il tempo di preparare la colazione. Rientrando in camera mia indossai la mia solita divisa, pronta e pettinata notai sulla mia scrivania i vestiti di ieri. ‘ credo sia meglio che li metta a lavare così domani glieli restituisco’ presi quegli indumenti li ficcai nel borsone e li misi in lavanderia. Arrivando al frigorifero lessi un postip di mia madre che diceva di non aver fatto in tempo a preparare. “ Souta, Nonno, Forza sono le 7 e mezza!!” li chiamai ad alta voce preparando i toast e delle frittate. Nonostante l’assenza di mia madre mi sentii abbastanza felice quel giorno.
“ Sorellona, ma perché canti?” chiese il mio fratellino sedendosi a tavola.
“ non lo so” preparai loro piatti e poggiai la padella nel lavandino. Come se fosse fatto apposta qualcuno bussò al citofono. “ Sono loro” sorrisi felice, non vedevo l’ora di vedere Inuyasha. “ ciao “ baciai sulla guancia entrambi e mi precipitai di sotto con in mano la cartella. ‘ si, oggi sarà una bellissima giornata!’ pensai vedendo i miei amici di sotto. “ ehi!!” li salutai da lontano.
“ buon giorno a te” soffiò Sango infastidita a morte. Miroku e Rin spaventati si nascosero dietro Myoga.
“ ma dov’è Inuyasha?” mi guardai a torno preoccupata.
“ grrr” strinse un pugno fuori di se “ invece di far finta di nulla” mi prese per il colletto “ si può sapere dov’eri finita?” digrigno i denti prendendo fuoco.
“eheheheheeh, Souta ha fatto un casino e quindi ….”cercai di spiegarle .
“ non accampare SCUSSSEEEEEEE!!!!!!!!”  tuonò quando vidimo l’autobus passare. Ci si fermò il cuore. “ PRESTOOO!!! “ iniziammo a correre come i forsennati.
“ porca la miseria” dissi afferrando il polso di Rin che non riusciva ad essere tanto veloce.
“ MANOVRA NUMERO 12!!” Esclamò Myoga con le lacrime agli occhi mentre il buss si era già fermato e stava per ripartire.
“ no, no aspettaaaaahhh!!” pianse Miroku preso  da Sango che andò alla massima potenza “ amoreee , nooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo” la sua voce echeggiò per tutto l’isolato. Gli fece spiccare come fosse un giavellotto.  Con il cuore in gola vidimo le porte del bus star per chiudersi. “ Se morirò, ricordatevi di mee!!” pianse cadendo perfettamente tra le porte automatiche così da  bloccarle.
“ si!!!” esultammo in coro.
“ aspetti un… momentino” Miroku si mosse convulsamente quasi soffocato.
“ non sbaglio mai” rise Sango salendo “ grazie” face un inchino all’autista calpestando il povero fidanzato. Gli altri entrarono mentre io preoccupata cercai di dare una mano al ragazzo dagli occhi blu. Mi faceva una tremenda pena…
“ sei così buona Kagome” lo caricai su di una spalla quando una percepii una manina sul mio deretano facendomi paralizzare. “ ti preoccupi per me” aveva una faccia da ebete e su tutto le furie lo lanciai dal finestrino con Autobus in corsa.
“ brutto porco maniaco!!!” esclamai sentendomi violata. Stupida io che gli diedi una mano. “cerca di tenere a bada il tuo ragazzo!” indicai Sango fuori di me.
“ non cambierà mai” espiro esausta la ragazza “ credo gli farà bene farsela a piedi “ ridacchiò maligna.
“ Già” arrossita mi sedetti accanto a Rin. D’un tratto notai la cucciola con il codino fissarmi con insistenza. “ si?” chiesi ma lei si voltò dall’altra parte imbarazzata.
“ vuoi chiedermi qualcosa?”domandai avvicinandomi a lei.
“ no, no” scosse la testa rossa come un peperone. “ e solo che..” si stropicciò la gonna come una bambina delle medie. “potresti darmi una mano per oggi?” chiese con le lacrime agli occhi.
“ ma certo” gli accarezzai la testa. “ ma non c’è bisogno che fai così” risi abbracciandola era una vera e propria bambolotta di porcellana. Innamorata della mia piccola mascotte Sango si sentii messa da parte. Tra soliti discorsi e noiose tiritere arrivammo a qualche metro dal cancello della scuola. D’un tratto udii un clacson molto conoscente.
“ Kagome?” chiese Sango mentre mi voltai per vedere quella macchina nera accostare alla mia destra.
“ mi scusi signorina” abbassò il finestrino oscurato.  “ sa dove potrei trovare l’istituto Seinan?” abbasso i suoi occhiali da sole. I miei amici sussultarono. Sesshomaru era vestito con giacca bianca e pantaloni neri, la ripicca divisa scolastica.
“ Non fai ridere nessuno” soffiai acida ridendo nervosamente.
“ già” scese dalla macchina con fare disinvolto.  “ ma credo che sarei felice di vedermi” si diresse annoiato verso il porta bagagli.
“ cosa?” incuriosita mi sporsi per vedere cosa ci fosse.
“ ecco qui” l’alzando la lamella di metallo non ci potei credere, vi era Inuyasha legato come un salame che si dimenava.  
“ Ma c-che..” balbettai non riuscendo a capire perché l’avesse conciato così.  Vedendomi iniziò a piangere di felicità. “ sei impazzito?!” esclamai cercai di spostarlo di lì “ liberalo!” lo pregai che la finisse.
“ ah, no” mi rispose gelidamente “ è stato un cane cattivo “ avvicinò la sua grande mano verso il fratello che tentò di strisciar via.  “ non è vero?” lo prese per i capelli diventando un mostro senza cuore.
“sigh, sigh” credo che chiedesse pietà.
“ qualsiasi cosa abbia fatto credo che abbia imparato la lezione” spigai al demonio dagli occhi d’oro.  D’un tratto gli liberò la bocca. “ si, si, lasciami!!” supplicò il salame umano. In lontananza si udii il rumore della prima campanella. Il signore delle torture lo getto a terra.
“Ringrazia la tua buona stella” chiuse con un colpo secco il porta bagagli e si diresse verso la scuola gelido più che mai.
“ aspetta!” gli urlai dietro ma subito un orda di ragazze mi copri la visuale tra cui Sango e Rin.
“ ma che hai combinato?” Myoga slegò l’amico mentre io mi diressi verso di lui.
“ non ho fatto nulla” si toccò la testa dolorante. “ oggi si è svegliato così” guardò alla sua sinistra infastidito. Non mi sembrava normale una cosa del genere. Sesshomaru non aveva motivo di trattarlo in questo modo. Mi chiesi se non fosse stata colpa mia se Inuyasha non avesse rischiato la morte ma tutto fu interrotto da alla voce del nostro carissimo amico Miroku.
“ Finalmente “ crollo a terra esanime allo scocco della seconda campanella, se l’era fatta tutta di corsa di sicuro.

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Capitolo 18
*** Extras contenuti: High School 2-3 ***


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Saluti By Eriet



Chiedo solo un unica cortesia. Se potete lasciatemi qualche recensione o un vostro commento personale se vi piace questa storia.

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Capitolo 19
*** Dubbi ***


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IN L A V O R A Z I O N E . . .

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