S.O.S The enemy knocks on your door

di Aky ivanov
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'inizio dell'inganno ***
Capitolo 2: *** Nuovo campionato. Si o No? ***



Capitolo 1
*** L'inizio dell'inganno ***


L’inizio dell’inganno

L’inizio dell’inganno

 

La pioggia continuava a picchiettare sui vetri da più di due ore non lasciando filtrare tra le nuvole cupe, nessun raggio di sole.

I Blade Brechers erano tutti nella palestra della casa di Takao intenti a darsi una sistemata dopo la corsa effettuata nel diluvio. Il prof K li aveva chiamati per comunicare loro una grande notizia, almeno lui così sosteneva. Loro l’avevano interpretata come l’ennesimo tentativo di far capire loro i suoi strani discorsi dettagliati sulla tecnologia.

Il silenzio che regnava nella palestra fu interrotto dal fusuma che si aprì, mostrando un Prof K con un sorriso a trentadue denti.

“Meno male che ci siete tutti, vedrete che notizia ho per voi!”, si fermò a contemplare l’espressione dei compagni prima di aggiungere,“Non è questo l’umore giusto però!”

“Volevamo vedere te sotto la pioggia.” borbotto Daichi asciugandosi i capelli con un’ asciugamano.

Il Prof K si sedette aprendo il suo inseparabile computer e digitando qualche tasto prima di cominciare a leggere.

Cari ragazzi,

sono dispiaciuto di dirvi che questa non è la comunicazione per un nuovo campionato mondiale, ma un invito per riunirvi tutti.

Agli inizi del mese di Luglio aspetto tutti voi alla sede della BBA, per inaugurare la nuova sede appena ricostruita e presentare ufficialmente il nuovo cooperatore che ne ha contribuito la costruzione.

L’invito è rivolto a tutte le squadre che hanno partecipato ai vari mondiali, mi raccomando di non mancare.

 Alla nuova sede ad ora di pranzo.

Cordiali saluti

Presidente Daitenji.”

La sorpresa apparve sui volti dei ragazzi e persino Kei aprì gli occhi volgendo la testa verso il ragazzo con un’espressione indecifrabile. Un misto di sorpresa e dubbio, aveva avuto un brutto presentimento.

“Si! Grandioso! Finalmente una buona notizia oltre alla fine della scuola!”

“Takao non è un nuovo campionato, non dovrai sfidare nessuno. Disse  stancamente Hilari osservando il capitano saltellare in preda all’eccitazione.

“Ochetta rifletti prima di parlare. Ci saranno in ogni caso tutti quelli che hanno partecipato ai mondiali precedenti da poter sfidare! e poi se è a ora di pranzo vuol dire che si mangerà tanto!”

“A chi hai dato dell’ochetta?!

Hilari si alzò come una furia con la katana in mano e il piccoletto si ridestò dalla pace dei sensi raggiunta pensando al cibo, un secondo prima di prendere in pieno il colpo. I due iniziarono a correre per tutta la palestra ma gli altri ormai non gli facevano caso.

“This is a beatiful news! Potrò rivedere gli All Stars e la mia mamma dopo tanto tempo!”

“Anche io è da tanto che non rivedo i . Kei tu cosa ne pensi?”

Il bicolore appoggiato alla parete rivolgendo la sua attenzione al cinese spostò lo sguardo con aria indifferente, anche se in realtà non era così. Sapeva dove Rei voleva andare a parare dopo l’incidente di qualche mese fa.

“ Non m’interessa.”

“ Su non fare il musone! Sorridi qualche volta!”

Takao iniziò a strapazzare e a strizzare le guance del nippo-russo allargandole e tirandole verso su per formare un sorriso o strane espressioni.

“Takao! Smettila immediatamente” Kei lo spinse via a forza, ma non aveva fatto i conti con Max che gli arrivò alle spalle, saltandogli addosso.

Rei si astenne dalla lotta e si limitò a sorridere divertito pensando che i suoi compagni non sarebbero mai cambiati. Compreso Daichi che cadde semi svenuto ai suoi piedi con un enorme bernoccolo in testa.

Hilari perse tutta la sua rabbia iniziando a ridere indicando Takao. “Takao, dovresti guardarti allo specchio!” il rosso la seguì a ruota rotolandosi a terra.

“ Molto divertente!” urlo paonazzo dalla rabbia il capitano massaggiandosi un occhio che si andava gonfiando sempre di più.

“ Il solito idiota” concluse la castana con aria saccente “ Sai che Kei non vuole essere disturbato.”

 

 

La mattina del gran giorno, da loro tanto atteso i Blade Brechers alle undici erano appena usciti da casa di Takao. Quest’ultimo a dispetto di quanto sostenevano gli altri, si era già fatto trovare pronto e aveva anche vinto la scommessa contro Daichi, che ora doveva pagargli un gelato.

Ma Kei? Non viene?”

“Aveva detto di non aspettarlo. Sai com’è fatto. rispose il prof camminando avanti al resto del gruppo.

“Il solito asociale. Rei cos’hai?”

Il cinese si voltò stralunato verso Takao. “ Eh, cosa?”

“Volevo sapere a cosa stavi pensando.”ripeté il capitano aggiustandosi il berretto.

“Niente Takao. Pensavo a dove fosse la nuova sede.”

“Per quello non devi preoccuparti! Non è molto lontano, dove sorgeva la BEGA.

Vedendo che la risposta lo aveva soddisfatto, gli occhi dorati tornarono a guardare alle loro spalle. Aveva la sensazione di essere osservato da, quando erano usciti di casa. I suoi sensi si accentuarono ulteriormente, quando vide un’ombra in un vicolo. Si fermò voltandosi in guardia ma quel che vide fu solo un gatto che rovistava nei secchi dell’immondizia. Sospirò di sollievo ma continuò a camminare con quella brutta sensazione.

Sul ramo di un albero, appoggiata al tronco con una gamba penzoloni, una ragazza seguì il gruppo con lo sguardo finche non svanirono dietro l’angolo.

“Ehi? Ma mi stai ascoltando?” disse parlando al piccolo microfono collegato all’auricolare.

“Si, ci sono. Parli una continuazione, risulta impossibile addormentarsi. Sbuffò la voce dall’altro capo.“Quindi avevamo ragione?”

“ Non lamentarti sempre! Possiamo parlare da soli così raramente. In ogni caso ho visto la squadra giapponese andare verso la sede della BBA e poco fa anche gli Americani.

“Ti ricordo che quello che dici non lo ascolto solo io. C’è l’altoparlante.” sibilò con voce rauca e lei poteva mettere la mano sul fuoco giurando che in quel momento era anche arrossito.

“Scusa, ma che male c’è? Ti ho solo parlato della regolarità del mio ciclo. Devi esserne a conoscenza per potare avanti i tuoi progetti no? Soprattutto quando allunghi le mani.”

Gli occhi color rubino s’illuminarono di malizia così come la sua voce, mentre sorrideva pensando di trovarselo davanti. Trovava troppo divertente stuzzicarlo in quel modo.

“Maledizione chiuditi quella bocca!” urlò la voce alzandosi d’alcuni decibel. “Pensa al motivo per il quale sei lì!Sai come procedere, no?”

Si Signore!” lo canzonò mettendosi la mano come un saluto militare. “ Stai tranquillo!A dopo Bobo.”

“Quante volte devo dirti di non chiamarmi Bobo?”

“Quante volte vuoi sai che è troppo divertente farti arrabbiare!” disse ridendo allegramente e sentendo anche risate di sottofondo accanto a Boris.

“Io non lo trovo divertente, ma è meglio che tu sia ritornata così. ora la sua voce era molto più tranquilla e aveva anche assunto una nota dolce.

“Di un po’, vuoi qualche elogio?” l’ironia era appena percepibile in quel misto di divertimento e dolcezza. “Sai che ti devo un grandissimo favore, e non solo a te.

“Mi raccomando fai attenzione bambolina!” incassò quel vezzeggiativo ironico infilandosi l’auricolare nella tasca dei pantaloncini. Saltò giù dal ramo e iniziò a correre in direzione della sede della BBA.

 

“Wow…Questa sarebbe la nuova sede?!” esclamò Daichi osservando l’enorme grattacielo.

“Già, e con tutte tecnologie di nuova generazione. In più vi è questo parco esterno per garantire la concentrazione e..

Nessuno però ascoltava più il prof, l’avevano superato e si dirigevano verso l’entrata, che presentava una grande scalinata con alla fine un piccolo muretto.

“ Quella chi è?” disse Daichi indicando una ragazza intenta a allacciarsi le scarpe, seduta proprio su uno dei gradini. “ Non l’ho mai vista da queste parti”.

“ Salve!” Takao si materializzò davanti la ragazza salutandola allegramente.

Lei alzò il viso facendo ondeggiare i suoi capelli castani chiarissimi lunghi fin sopra le spalle, e lo guardò sorridendo amabilmente. Una parte ben studiata, ma non le risultava difficile ricambiare quel sorriso contagioso.

“Ciao!” gli rispose alzandosi dopo aver fatto un ultimo nodo alle scarpe. Nonostante fosse un gradino più in alto arrivava a malapena alle spalle del nipponico.

Anche tu sei una blader? Non ti ho mai vista da queste parti”

“ Sono straniera, non vengo spesso qui in Giappone. Lo squadrò con attenzione per poi esclamare congiungendo le mani. “Ma tu sei il campione del mondo, giusto?”, esultò allegra con il sole ad illuminare quegli occhi rossi pieni d’energia.

“Si,sono io!” disse portandosi una mano dietro la nuca sorridendo imbarazzato.

Fu subito spinto di lato da Daichi che si voltò gonfiando il petto verso la ragazza. “Sarà anche un campione, ma contro di me non ha speranze.

“Bertuccia chiuditi quella bocca!”

“A chi hai dato della bertuccia! Basta già l’ochetta che mi chiama così.

“CHI SAREBBE L’OCHETTA?”

La russa si spostò di lato per non essere coinvolta dalla furia della castana che ora stava inseguendo il rosso per dargli una lezione. Li osservava con un sopracciglio inarcato chiedendosi se fossero del tutto sani di mente. Non l’avevano avvertita che avrebbe dovuto occuparsi di pazzi evasi dal manicomio.

“Sorry, ma fanno sempre così.”

“Non ti preoccupare ho visto di peggio.” Rispose  ripensando a quando Ivan sbraitava contro Boris che gli aveva tolto l’asciugamano facendolo girare nudo per dieci minuti nel monastero. Rabbrividì al solo ricordo.

“Scusaci adesso,ma andiamo di fretta” disse il cinese indicando la sede della BBA.

La ragazza si morse internamente il labbro inferiore, pensando a un modo per fermarli. Doveva farsi venire un’idea, soprattutto per non picchiare quel cinese rompiscatole. Aveva visto il suo sguardo circospetto anche prima in strada.

“Io vorrei iscrivermi al torneo di Beyblade! Sapete come potrei fare?” esordì ad un tratto.

Era decisa a giocarsi il tutto per tutto. Doveva cercare di entrare in confidenza con loro a tutti i costi, sapeva bene che in questo perieodo non c’erano molti tornei.

“Davvero? Non credevo fossi una blader.”

Perché Daichi cosa c’è di strano? Anche le ragazze sono blader te lo sei dimenticato?”

Il rosso guardò perplesso Hilari che aveva uno strano sguardo nei suoi occhi. Gli metteva abbastanza paura.

Ma io non intendevo questo.”

“Guarda che è ancora presto. Non si sa nulla del nuovo torneo.”  disse il cinese continuandola a guardarla sospettoso.

Vedendo il nipponico distratto, e ignorando Rei, si rivolse al rossino che si massaggiava la testa in precedenza colpita da un pugno della castana.

“Voglio partecipare per potermi scontrare con te!”

“Me?” chiese Daichi rimasto sorpreso dall’affermazione della ragazza.

“Si, proprio te. Mi piace il tuo stile, e il tuo modo di combattere. Sei anche il più forte!” disse facendogli l’occhiolino. Buon viso a cattivo gioco. Non le piaceva usare questa tattica ma amari estremi, estremi rimedi.

Si infatti, sono un abile blader. Non voglio però darti una sonora sconfitta.”.

La castana inarcò un sopracciglio. La spavalderia non mancava di certo a quel bambino. Era stata un’ottima idea far leva sul piccoletto. Sarebbe stato facile così, sembrava -Yuri versione bambino a cui non è stata stroncata l’infanzia-. Chissà che fine aveva fatto, non erano riusciti più a trovarlo dopo quella sera.

“Questo non succederà tanto facilmente.” Un sorriso di sfida si mostrò su entrambi i volti.

“Allora cosa aspetti? Ti diremo noi dove fare le iscrizioni, anche se ora è ancora presto. Non credo ci saranno problemi se tu vieni con noi.”Felice, la prese per un braccio trascinandola con se. Prima che potessero smentire quello che aveva detto il piccoletto, erano già entrati.

“Non doveva venire anche lei con noi.”

“Conosci la scimmietta Rei, non sa resistere alle sfide proprio come voi. Poi, per una volta che prendono lui in considerazione e non Takao, sarà stato felice.”.

“E’ solo che quella ragazza è strana.” Il cinese incrociò le braccia sul petto riflettendo. No, quella ragazza proprio non lo convinceva.

Che cosa intendi my friend?”

“No, secondo me Rei ti fai troppi problemi. E’ anche simpatica, e voglio vedere come se la cava. Nuovi avversari fanno sempre bene!”

Concluse Takao allegramente, ma i dubbi di Rei non erano svaniti.

“A volte dietro le persone più affabile si nascondono quelle insidiose.

Ma dai! Non è mica una spia segreta che vuole venderci a delle persone senza scrupoli!”

“ Non sarebbe strano. Ormai un sacco di volte ci capita questo. ribatte Hilari camminando sconsolata. I ragazzi entrarono, e solo due occhi dorati si voltarono indietro guardandosi circospetti intorno. Aveva avuto la sensazione di essere nuovamente osservato.

 

 

Sono abbastanza calma, del resto alcuni degli insegnamenti di Vorkov anche a distanza di otto anni sono rimasti. Ma chi voglio prendere in giro, ho il cuore che mi martella.

Devo cercare di capire chi è questo nuovo socio e cercare di capire le condizioni di Mathilda senza sabotare la mia copertura. Dovrebbe venire anche lei a questa sottospecie di riunione. Non penso decidano di lasciarla sola.

Credo che mi abbiano veramente scambiato per un agente del FBI. Come diavolo dovrei fare?!

“Da dove vieni?” mi volto verso il cinese accanto a me  che mi guarda anche fin troppo sospettoso.

 Forza dai, morale su e un bel sorriso.

“Dalla Russia.”

Vedo il suo corpo irrigidirsi, così come quello degli altri. Solo Daichi continua a camminare avanti indifferente. Probabilmente non avrà sentito la mia risposta o non è particolarmente interessato alla cosa.

“Ho detto qualcosa di sbagliato?”

“No, this is a difficult history.”

Spero la smetta di parlare inglese. Non capisco un tubo di quello che dice! Già è una fortuna che conosco il russo e il giapponese.

“Come ti chiami?” Ancora quel cinese? Quando la smetterà con questo interrogatorio. Al diavolo le buone intenzioni.

“Mi stai facendo un interrogatorio per caso?

Devo averlo messo in difficoltà., è rimasto sorpreso dal mio tono poco cordiale.

“No, era solo per curiosità.” E’ inutile che sorridi si vede lontano un miglio che è forzato.

 Su Mery calma, pensa a quell’idiota di Yuri sparito nel nulla come un fantasma a cui Boris vuole portare vendetta. Non sarà di certo questo cinese a impedirla. Cavoli, Boris mi ha proprio contagiato con l’odio verso questo tipo.

“Ehi Kei!”

 Kei? Mi fermo di scatto con un brivido freddo a scorrermi lungo la schiena.

Cosa diavolo ci fa qui? Avrei dovuto aspettarmelo! Del resto fa parte dei Blade Brechers. Ma non poteva ignorarli come fa spesso? Spero non mi riconosca. Accidenti  siamo perseguitati dalla sfortuna noi russi.

Osservo Rei che ha spostato la sua attenzione sull’argenteo. Finalmente ha finito di tartassarmi.

Mar’yana?” il tono di voce di Kei è inconfondibile.

Mi volto vero Hiwatari che mi osserva con cipiglio sorpreso. Gli spaccherei volentieri la faccia, così non potrà cambierà continuamente bandiera. Su, non puoi picchiarlo, la tua copertura salterebbe. Ispira ed espira.

“Vi conoscete?” gli occhi dorati brillano vittoriosi. E’ ufficiale. Lo odio. Digrigno i denti rabbiosa, sempre attenta a non farmi notare.

Grazie mille Kei Hiwatari, mi hai fatto saltare la copertura. Come desideri morire?

 

 

 

 

Eccomi di nuovo qui popolo di beybladiani! (E quello sarebbe? ndYuri) (un nuovo termine coniato da me!ndme)

Torno di nuovo! Questa volta con una fanfiction a più capitoli! (….nd cicale, grilli, civette da sottofondo) (Si sono estinti anche loro..ndme) (no. -.-  Ti ricordo che questo è il secondo tentativo..ndyuri)

Ripubblico nuovamente una vecchia fanfiction, con la storia modificata, e questa prometto di portarla a termine! J

Il personaggio di Mar’yana è di mia fantasia, e aspettavo il momento di inserirlo da quasi otto anni da qualche parte. *^*

Spero che sia di vostro gradimento e se avete critiche o consigli da dare non esitate a farlo!^.^

La vostra Aky

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Nuovo campionato. Si o No? ***


Nuovo campionato

Nuovo campionato.

 Siþ o Noý?

 

cd

 

Prima di iniziare ringrazio Vegeta Hiwatari e Nefertari_Foschi per aver recensito il capitolo precedente, e Lex_5683 per averla inserita tra le seguite. ^.^

Ringrazio anche tutti quelli che hanno solamente letto! Buona lettura.:)

 

cd

 

Di fronte la sede della BBA, sull’altro lato della strada, un ragazzo se ne stava seduto su di una panchina con le gambe accavallate e le braccia incrociate, osservando le porte scorrevoli dell’edificio.

Le persone che passavano lì accanto, lo osservavano curiose. Non si vede tutti i giorni qualcuno che nel mese di luglio indossa una felpa e nonostante stia morendo di caldo non ha alcun’intenzione di toglierla.

La visiera gli copriva gran parte del viso, ma gli occhi di un incredibile azzurro accanto alla pupilla, e sempre più tendenti al ghiaccio verso l’esterno, erano concentrati. Ripensava ai Blade Brechers che erano appena entrati nell’edificio.

“Cosa ci faceva Mar’yana con loro?!

 

“Ho l’impressione che ti stia sbagliando.Non mi chiamo Mar’yana”

Su dai! Continuiamo la barzelletta! Kei mi osserva come se fossi la nuova attrazione di un circo, ha capito benissimo che sono io.

Rei alla mia risposta ha incrociato le braccia convinto che il suo amico abbia ragione. Ho la bellissima idea di prenderli e usarli come birilli. Una bella palla da bowling e via! Ho eliminato l’erbaccia dalla faccia della terra.

“Vi conoscete? Allora saprai quanto è forte!”

Daichi saltella elettrizzato aspettando una risposta.

Kei mi si avvicina e punta le sue ametiste nei miei occhi. Caro mio, ho imparato a fronteggiare il tuo sguardo a sei anni, non ha alcun effetto su di me.

Lo vedo scrollarsi le spalle e passarmi accanto.
”Mi sono sbagliato.

Cerco di contenere la mia sorpresa e vedo la delusione espandersi sul viso del cinese.

E ora cosa gli passa per la testa? Potrei ripensarci sulla faccenda dei birilli.

 

“Su! Sbrighiamoci!”

Il Prof K preso da un attacco d’isteria dovuta al ritardo, ha letteralmente spinto tutti davanti una sala.

Entrando nella sala Max si precipita ad abbracciare sua madre e il resto della squadra ne approfitta per salutare gli All Stars.

“Guarda chi si rivede, i soliti ritardatari. Oh, non avevo visto la pulce.”

Daichi stava per iniziare a sbraitare contro Rick, ma venne fermato da Mary che abbassandosi gli sussurrò all’orecchio: “ Ignoralo, fa così perché è invidioso di te.”

Il rosso allora fece la linguaccia al gigante americano.

“Puoi essere geloso quanto ti pare io sono un campione!” disse assumendo un’aria da trionfatore con le mani sui fianchi.

“Rei! Non ci saluti neanche?” Il cinese si voltò trovando Lai e Mao. Abbracciò felice entrambi e iniziarono a discutere sul motivo per cui il presidente l’aveva riuniti.

Takao iniziò a sbracciarsi attirando l’attenzione della squadra Barthez, di cui vi erano solo Michelles e Mathilda.

Mary notò che l’atmosfera iniziò a farsi più tesa, appena Takao chiese ai due, e soprattutto alla ragazza come stessero. Decise che il miglior modo per scoprire qualcosa sulle condizioni di Mathilda era chiedere direttamente alla fonte.

“Si, abbastanza bene.” Rispose il biondo osservando la ragazza accanto a se che sorrideva in modo dolce, come solo lei sapeva fare.

 

“Takao, loro sono la squadra Barthez?” chiesi al nipponico avvicinandomi. Vi di Mathilda portarsi le mani alla testa stringendola forte. Michelles sì protese verso di lei sussurrandole qualcosa e piano piano lei si calmò.

“Ho detto qualcosa d’azzardato?” chiesi cautamente. Come mai aveva reagito così?

“Scusami, è che soffro d’amnesia. Alcune volte mi succede.” ricambiai il sorriso in modo un po’ forzato.

“Le succede anche con qualche parola, le avrai fatto venire in mente qualcosa sulla nostra squadra. aggiunse Michelles un po’ troppo in fretta. Si vedeva lontano un miglio che non voleva dare spiegazioni a me.

Povero idiota, ha avuto quella reazione perché si ricorda il mio viso. Eravamo diventate amiche, quando è stata al monastero qualche mese fa.

E come mai soffre d’amnesia?” ignorò la mia domanda e si rivolse a Takao.

“ Chi è questa ragazza?”

“ L’abbiamo incontrata poco fa, voleva sapere per le iscrizioni al campionato.

Risposta troppo cordiale, non nel mio genere.

“Potresti chiedere direttamente a me zotico. Sono ancora qui.” Mi sono stufata di fare la gentile con tutti. Adesso basta.

“Era solo una domanda innocente.”

“Come la mia che tu prima hai ignorato.”

Devi percorrere ancora molta strada per avere l’ultima parola con me.

Takao si mise in mezzo interrompendo la lite, e prendendomi per mano mi portò dall’altra parte della sala.

“Ti faccio conoscere i Justin five! Non sono cattivi come dicono!”

Ottimo, fammi conoscere la persona che stava per uccidere i membri della mia squadra. Due svenuti e uno in coma, un bel risultato.

Lasciai a loro i convenevoli, mentre facevo finta di osservarmi intorno.

“Takao, ma la Neoborg non c’è?”Si irrigidì di scatto cercando di sorridere in modo abbastanza convincente, grattandosi la nuca per prendere tempo.

“Ehm.. Non so perché non sia venuta. Era stata invitata.”

Ovviamente, e il monastero è la casetta sperduta in Canadà, vero?

“Erano troppo impegnati probabilmente.” Aggiunse Garland con un tono quasi irritato.

Tono non diretto nei miei confronti stavolta, bensì in direzione del presidente Daitenji e il suo nuovo socio.

Quando ci fummo tutti seduti e dopo aver pranzato il presidente prese finalmente parola.

“Ragazzi è un grande piacere avervi tutti qui!” hai dimenticato noi russi caro mio.

“E’ con gran gioia che vi comunico la riapertura ufficiale della nuova sede, e grazie al mio nuovo socio abbiamo una sorpresa per voi. Ve lo presento, si chiama Hiroto Dickeson.

Uno scroscio di applausi invase la sala e quando si fù placato prese parola l’altro uomo.

“Salve ragazzi, vado dritto al sodo. Con la nuova riapertura cosa ne direste di organizzare un campionato mondiale? Si terrà solo qui Giappone, a cui prenderete parte tutti voi e alloggerete direttamente qui nella sede”

 

 

Lungo la riva del fiume, disteso sull’erba con le mani dietro la testa, osservava il cielo mente i capelli color del fuoco erano fatti ondeggiare dal vento.

Ripensava agli ultimi mesi in cui aveva perso tutto. Dopo il risveglio dal coma pensava di poter iniziare a vivere normalmente, ma si era sbagliato ancora una volta. Persino i suoi compagni di squadra l’avevano abbandonato.

“Un mostro” l’aveva definito Mary non pensando che lui l’avesse sentita da dietro la porta. Nonostante l’incidente di Mathilda erano rimasti dalla sua parte, poi con Mary in quelle condizioni le cose erano cambiate. Bisognava non fidarsi di lui, ma la dolcezza di Mathilda l’aveva fatto cedere. Ricordava benissimo quel giorno.

 

Sono  nel giardino dell’albergo in cui io e la mia squadra alloggiamo  per aspettare di disputare la finale. Giusto stasera il passato però ha  deciso di ribussare nuovamente alle porte dei miei ricordi, che a fatica avevo sigillato. Mi sono svegliato nel cuore della notte dopo aver sognato la mia infanzia al monastero, e non riesco più a trovare pace.

NO! Basta non voglio ricordare! Fa male, troppo male.

Una mano che tocca la mia spalla mi fa voltare di scatto sobbalzando sulla panchina dove sono seduto,specchiandomi in due occhi rosati che mi guardano preoccupati.

 “Yuri tutto bene?” mi chiede Mathilda con il suo solito tono dolce.

Si” le dico brusco scrollandomi la sua mano dalla spalla e voltando la testa da un altro lato. Dopo un po’ la sento sedersi sulla panchina accanto a me.

“Posso sapere perché ce l’hai tanto con me?” quella frase sussurrata mi fa voltare leggermente verso di lei, che guarda un punto imprecisato davanti a se.

“Io non ce l’ho con te” riesco a fatica ad articolare a causa del groppo che sento in gola, ho fatto di tutto per cercare di non far tremare la mia voce, ma non credo di esserci riuscito.

 “Ti è successo qualcosa di grave?”

“No, solo ricordi del passato”.

 Sto  per alzarmi ma la sua mano mi trattiene stringendo delicatamente il polso.

“Non credo siano ricordi belli, parlarne forse ti farà bene”

“Perché ti preoccupi così tanto?” ormai inizio anche una discussione pur di non ricordare.

 “Perché ti considero un mio amico, tutti i blader presenti a questo campionato considero miei amici,e tu non fai accezione anche se gli altri dicono che sei pericoloso.”

Mi abbraccia come se fossi un amico che conosce da anni, e quando si separa la distanza tra i nostri volti è ridotta.

 Sento il suo corpo irrigidirsi di scatto, quando poggio le mie labbra sulle sue.

 Hanno un sapore dolcissimo. Non ho mai baciato nessuno prima d’ora, tranne forse qualche bacino con Mary che usavamo in segno d’amicizia. Questo è un toccasana per il mio cuore che da ferito ha iniziato a battere così forte quasi da provocarmi fastidio.

 

Sospirò frustrato stringendo e strappando i fili d’erba in modo rabbioso.

Per colpa sua ora lei stava male e non sapeva neanche le sue condizioni. Sarebbe stato perfido ad andare lì per accertarsi solo di come stesse e poi andarsene. Non provava nulla per lei, e gli altri blader solo vedendolo, avrebbero tentato di ucciderlo.

Dalla tasca dei pantaloni rotolò fuori il suo beyblade. Si ristese pesantemente sul prato chiudendo gli occhi mentre respirava faticosamente. Prese il bey da terra e il contatto con il metallo fresco lo fece desistere dal rimetterlo in tasca. Lo rigirò tra le mani un paio di volte prima di riaprire i suoi zaffiri e fissare il bit chip vuoto. Anche il lupo se ne era andato.

 

L’allegria sviluppatasi dall’annuncio non si era ancora placata. Tutti festeggiavano elettrizzati alla sola idea che il tutto avrebbe avuto inizio all’incirca tra una settimana. Vi avrebbe preso parte anche una nuova squadra che faceva parte dell’associazione del signor Dickeson.

Questa nuova squadra era seduta tra gli F- Sangre e gli All Stars, mentre gli americani sembravano aver stretto già amicizia, Julia non spiccicava parola, cosa strana dato il suo carattere. Lei osservava la ragazza straniera entrata con i blade brechers. Era curiosa di conoscerla e sembrava preoccupata vedendola abbastanza strana.

“SI! Hai sentito? Avremmo un’occasione pubblica per affrontarci! Devi solo trovarti una squadra! Ehi, ma mi stai ascoltando?” chiese Daichi scuotendo Mary.

La ragazza si riscosse e osservò spaesata il ragazzino.

 Si certo, bella notizia.” rispose con un sorriso appena accennato e un tono di voce bassissimo.

“Sicura di sentirti bene?”. A dispetto degli altri si era affezionato a quella strana ragazza, cosa di cui non si rendeva conto neanche lui.

“Certo”.  Il suo sguardo però era assente, privo della vitalità avuta finora. Era sbiancata di colpo e le sue gambe avevano iniziato a tremare impercettibilmente. Aveva nascosto le mani sotto il fazzoletto in modo da poter stringere qualcosa per calmarsi. Si sentiva portata indietro nel tempo, in vecchi ricordi dimenticati.

Chiuse gli occhi di scatto, non voleva avere un attacco di panico giusto ora. Erano anni che non ne aveva, e lì davanti a tutti non era molto consono, soprattutto davanti a lui.

Anzi no, credo di sentirmi abbastanza male. Meglio se vado a casa.”

Daichi annui e la salutò, mentre la vide uscire frettolosamente.

“Ehi Daichi dove è andata quella ragazza? Avevo chiesto al Presidente se poteva iscriversi.

“Non si era sentita bene. E’ andata via.”

“Oh, un vero peccato. Mi dispiace. Potete dirmi il suo nome così la rintraccerò io. disse il presidente con aria bonaria.

Daichi e Takao si guardarono in faccia perplessi, così come gli altri componenti della squadra.

“Ecco.. non lo sappiamo. Non gliel’ha chiesto nessuno.”

Kei aveva lo sguardo fisso sul muro davanti a se. Capiva il motivo per cui se ne era andata.

 

Era ormai pomeriggio inoltrato e lei aveva deciso di prendere strade più appartate.

Appena uscita dall’edificio aveva iniziato a correre senza un apparente motivo, poi si era fermata per riacquistare fiato.

Dai pantaloncini sfilò l’auricolare infilandoselo e accendendolo.

“Boris, ci sei?”

“Chi non muore si risente! Pensavo ti avessero scoperto.”

“Kei mi aveva riconosciuto in effetti.”

“Hiwatari era li?!” sbraitò il russo fracassandole un timpano.

“Si, ma non urlare perché mi ha coperto non so per quale motivo.

“Io lo so. E’ interessato a te.”

La ragazza sospirò scuotendo la testa, sempre la solita storia.

“Smettila di vedere complotti ovunque. Kei non è interessato a me. Così come non lo sono Ivan, Sergey e i bambini di quattro anni del monastero.

“Forse, ma ti senti bene? Sei strana, quando mi chiami per nome soprattutto.”

“Mathilda soffre d’amnesia.”

Silenzio assoluto dall’altro capo del telefono.

“Sai cosa vuol dire vero?” disse stancamente Mary.

“Si. L’unica testimone diretta a sapere che Yuri è innocente non si ricorda nulla e quindi ogni cosa che diranno quegli idioti risulterà vera.”

“Già. Ho visto il nuovo socio. Ha cambiato nome, anche cognome e fisionomia, ma lo riconoscerei ovunque. disse velocemente, come in preda all’ansia.

“Mary di chi stai parlando? Chi è questo socio?”

Trasse un profondo respiro e si guardò attorno pensando di vederlo sbucare da un momento all’altro.

“Il braccio destro di Vorkov. Il caro Julian.”

 

Una volta terminato il pranzo Ozuma si avvicinò a Takao.

“Ho una cosa importante da dire a voi e anche agli altri blader. Una cosa di massima importanza, aspettavo che la vostra nuova amica se ne andasse.”

Takao lo guardò sorpreso e in risposta Ozuma disse: “ Non mi fido degli estranei.”

“Allora io non dovrei fidarmi di te. Non ti conosco.” L’acidità nel tono di Daichi era esplicita, guardava male tutta la squadra degli Scudi Sacri.

“Fai come vuoi, non sei importante per quello che dobbiamo dire. aggiunse Mariam dietro il suo capitano.

Daichi digrignò i denti iniziò a inveire contro di lui, mentre il Prof K lo trascinava fuori.

 

“Boris, per stanotte sarò nuovamente a Mosca. Un’ultima cosa, il capitano degli Scudi Sacri aspettava che andassi via, aveva qualcosa da dire e diffidava di me. Prova a hackerare le videocamere di sorveglianza.”.

“Una cosa allettante. A dopo baby.”

 

cd

 

Rieccomi!

Ho cercato di aggiornare il più velocemente possibile, anche se il mio computer ha avuto la brillante idea di spegnersi e cancellarmi il file mentre scrivevo.-.-

Per Vegeta Hiwatari : non tentare di uccidere Mathilda ora!XD

Spero di ricevere i vostri pareri al prossimo capitolo;)

La vostra Aky

 

ps: nei prossimi capitoli cercherò di inserirvi un disegno della cara Mary!

 

 

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