Enchanted

di Lovatics1998
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Decisioni Pericolose ***
Capitolo 2: *** Scambio ***
Capitolo 3: *** Sorpresa! ***
Capitolo 4: *** Fallimenti ***



Capitolo 1
*** Decisioni Pericolose ***




Enchanted- Episodio 1: Decisioni pericolose
 
«Adesso basta Demetria, torna subito qui!» urlò sua madre, dal piano di sopra. 
Ma Demi stava già percorrendo il vialetto lastricato di casa sua, verso la libertà. Ormai era maggiorenne: che motivo aveva di rimanere lì, in quella cittadina tagliata fuori dal mondo, quando il suo sogno più grande era diventare una stella della musica? Trascinò la pesante valigia fino in stazione, certa che nessuno l'avrebbe seguita. 
O forse sì. 
«Demi!» gridò infatti qualcuno, alle sue spalle «Torna indietro!». 
«Lasciami in pace Selena!»  gridò, identificando la voce come quella di sua sorella minore.
«Non ti lascerò mai andare via».
Raggiunse la fuggitiva e la trattenne bruscamente per il braccio.
«Non capisci» sbottò Demi «che non ce la faccio più? Mi sento sola, mi sento in gabbia, ho bisogno di andarmene da qui! Non sopporto più papà, non sopporto più mamma, non sopporto più niente!».
Selena abbassò lo sguardo «Io ti voglio qui». 
Si guardarono per un lungo istante, in silenzio.
«Vieni con me» propose la sorella «Andiamo insieme a Londra».
«Non saprei.. io..» Selena ci pensò su. 
Sarebbe stato triste abbandonare casa sua, ma lasciare andare Demi sarebbe stato devastante. 
«Ok» concluse «Andiamo».
 Afferrò la mano di Demi, intenzionata a non lasciarla mai più.
 
***
 
Nick scese dall'autobus, la cartella in spalla e lo sguardo angosciato. Di fronte a lui il Nightingale College: la scuola migliore di tutta Londra. La migliore, sì, ma anche la più severa. 
Entrò nell'atrio e la vide, camminava con i libri stretti al petto: Taylor Alison Swift. Il suo angelo, talmente bella da non poter appartenere al mondo degli umani: era certo che fosse caduta dal cielo. Ed ecco lui, in un angolo del corridoio, Nicholas Jonas. Il sognatore. Perché credere di poter stare con Taylor Swift era questo: nient'altro che un sogno. Come poteva la ragazza più popolare della scuola innamorarsi di uno come lui? Invisibile, inutile? Sospirò, intento ad osservarla il più a lungo possibile, prima di entrare definitivamente in classe. Fu allora che notò la sua ragazza, Miley. Era lì, di fronte a lui, lo stava guardando. Fredde lacrime le rugavano il bellissimo viso.
«Perché lei, Nick?» chiese, la voce rotta dal pianto «Perché continui a fissarla? La tua ragazza sono io».
Sospirò. Conosceva Miley dall'età di quattordici anni e l'aveva anche amata, per un periodo. In un certo senso l'amava ancora, ma non quanto Taylor. Perché non lo capiva?
«Nick..?».
Sbuffò: tanto valeva ammettere tutta la verità, inutile continuare ad illuderla. 
«Vedi, Mils.. Io...» e cominciò a raccontare, senza preoccuparsi di quanto le sue parole potessero essere mortali.
 
***
 
«No Liam, non ho intenzione di andarci».
«Avanti, c'è il test di biologia!».
«Proprio per questo» sbuffò il ragazzo, alzandosi faticosamente dal letto «Non ho ripassato niente».
«Amico, è il quinto esame che salti».
«E allora? Liam, non sei certo mio padre. La cosa stupenda dell'università è che gli esami li puoi dare quando vuoi, o no?».
«No».
Il ragazzo prese una grande borsa in pelle dall'armadio e iniziò a metterci dentro dei vestiti.
«Adesso si può sapere che stai facendo?!» sbottò Liam.
«Parto, me ne vado da Londra. Voglio andare a Parigi a trovare Ashley, mi manca. Non cercare di fermarmi e non dirlo ai miei, ok? Ormai sono maggiorenne, posso vivere la mia vita dove voglio».
«Tu sei completamente pazzo».
Lui scosse la testa «No. Sono Joseph Jonas» sorrise sornione e se ne andò.
 
***
 
Miley chiuse bruscamente la porta del bagno alle sue spalle. 
«Vattene Nicholas!»  gridò, sferrando un calcio contro il muro «Sparisci!».
«Miley, ti prego, lascia che ti spieghi!».
«No, Nick Jonas, non c'è più niente da dire! È finita. Per sempre».
Sentì  i suoi passi sconfitti allontanarsi, uno dopo l'altro, uno più dannatamente doloroso dell'altro. Pianse, troppo. Perché quando il primo amore se ne va, svanisce anche una piccola parte di te. Quella parte piccola, ma importante, che ci impedisce di aver paura.
E adesso Miley aveva paura. Paura di soffrire così ancora.
Spazio dell'autrice: Fatemi sapere che ne pensate con una recensione! Grazie in anticipo ;)

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Capitolo 2
*** Scambio ***




Enchanted- Episodio 2: Scambio
 
Due ragazzine schiamazzavano accanto a lui.
Sembravano appena arrivate in aeroporto, probabilmente aspettavano un taxi per andarsene. Dio, se erano fastidiose! Non facevano altro che ridacchiare tra loro, noncuranti delle altre persone che attendevano il proprio volo sedute in sala d'attesa. 
«Per questa sera dormiremo in albergo» stava dicendo una delle due, con un irritante accento americano.
«E questa nostra cugina dalla quale dovevamo essere ospitate?».
«Vanessa Cyrus? Andremo da lei domani». 
Sbirciò, sporgendosi un poco: la ragazza che aveva appena parlato era bruna, gli dava le spalle. L'altra -apparentemente più piccola- aveva una faccino paffuto, e un sorriso quasi innocente. Non era ancora una ragazza, ma nemmeno più una bambina.
«Sa del nostro arrivo?».
«No. Ma adora le sorprese, ne sono sicura».
Ed ecco un'altra serie di risatine fastidiose che fecero distogliere a Joe lo sguardo.
Guardò l'orologio: dieci minuti al suo volo per Parigi. Presto avrebbe rivisto la sua ragazza, Ashley Greene, che si era trasferita là per lavoro. Circa sei mesi prima era stata assunta come modella in un'importantissima casa di moda francese e non si era potuta rifiutare. Del resto, pensò Joe, quello era l'impiego che aveva sempre sognato. Quindi addio ai tre anni durante i quali erano stati fidanzati felicemente a Londra e benvenuta relazione pendolare tra Inghilterra e Francia. Era stato proprio lui a proporre una relazione a distanza -sempre meglio che rompere, o no? Ed ora eccolo lì, tre mesi dall'ultima volta che l'aveva vista, pronto a farle una sorpresa che non avrebbe mai dimenticato: le avrebbe chiesto di sposarlo.
Chiamarono il suo volo. Si alzò, felice di allontanarsi da quelle ragazzine moleste, prese la propria borsa e si diresse verso il punto di imbarco.
Quello che Joe non sapeva, era che anche Ashley aveva una sorpresa indimenticabile per lui.
 
***
Miley non vedeva l'ora che la lezione di scienza finisse.
Era l'unico corso che aveva in comune con Taylor Swift, casualmente sua compagna di laboratorio nell'esperimento scientifico che il Professor Stevenson aveva assegnato loro. Una ricerca sulle squame di lucertola, o roba simile. Non aveva ascoltato la lezione né intendeva farlo: era troppo intenta ad osservare i movimenti di Taylor, e a chiedersi cosa avesse in più rispetto a lei. Perché se davvero c'era qualcosa in Taylor che lei non aveva avrebbe proprio voluto saperlo. Taylor prese il lucidalabbra e se lo passò delicatamente sulle labbra già rosee più di quanto avrebbero dovuto essere. Sì, era carina, ma niente di eccezionale. E allora perché Nick si era innamorato proprio di lei? Miley sospirò e, aggiustandosi nervosamente i capelli, si accorse di essere osservata dal tirocinante che il professore Stevenson aveva scelto: si chiamava Liam Hemsworth ed era prossimo a laurearsi in biochimica. Era davvero carino: biondo, alto, ben piazzato. Ma ciò che la colpì di più furono gli occhi, di un azzurro sconvolgente, profondo. Presa da un imbarazzo quasi palpabile, non sostenne lo sguardo e fece finta di niente.
Per tutta la restante mezz'ora di lezione evitò i suoi occhi che, se lo sentiva, non smisero mai di osservarla.
 
***
Un ragazzo le aveva guardate torvo, insieme agli altri quindici sconosciuti che affollavano la sala d'attesa dell'aeroporto.
Se i Londinesi erano tutti così maleducati, tanto valeva tornarsene nel Tennessee.
«Demi?» la chiamò «Tornerai mai a casa?».
«No, Selena. Mai più».
«Non ti mancano mamma e papà?».
«Per niente, sono grande ormai».
A Selena mancavano moltissimo. Del resto, poteva permetterselo: aveva poco più di quindici anni, era quasi una bambina. Sospirò: c'era Demi con lei. Non era sola.
«Quali sono i programmi per stasera, capitano?» domandò alla sorella maggiore.
«Per questa sera dormiremo in albergo».
«E questa nostra cugina dalla quale dovevamo essere ospitate?».
«Vanessa Cyrus? Andremo da lei domani». 
«Sa del nostro arrivo?».
«No. Ma adora le sorprese, ne sono sicura».
Scoppiarono a ridere, il ragazzo che le aveva guardate torvo distolse finalmente lo sguardo. Davvero, davvero maleducato. Per fortuna, dopo soli due minuti chiamarono il suo volo e se ne andò.
«Andiamo? Prendiamo un taxi e troviamo un albergo?» propose. 
Si alzarono, ma Demi assunse un'espressione terrorizzata.
«Cos ...?» si guardò intorno «NO! No! No e no!».
«Che succede?» Selena era allarmata.
«Abbiamo perso la nostra valigia!».
«Ma che dici, Dems? E' qui la nostra borsa!» Selena sollevò faticosamente la borsa che fino a quel momento aveva creduto essere la loro. Ma evidentemente l'avevano scambiata con quella di qualcun altro, perché sulla valigia non c'era il nome di Demi, no. Ce n'era un altro. Lo lesse ad alta voce.
«Joseph ... Jonas».
E questo fu solo l'inizio di tutti i loro guai.

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Capitolo 3
*** Sorpresa! ***




Enchanted- Episodio 3: Sorpresa!

Joe cominciava a credere che l’intero universo cospirasse contro di lui.
Non solo aveva perso la sua valigia (scambiandola con quella di un certo ‘Demi Lovato’), ma vi aveva anche dimenticato all’interno l’anello di fidanzamento per Ashley. Nonostante ciò, era ancora deciso a farle quella dannata proposta. Non sarebbe tornato a casa se non con un ‘sì’ da parte della sua ragazza, ecco tutto. Cosciente della sua determinazione, raggiunse la reception del lussuoso albergo dove lei alloggiava.
«La stanza della Signorina Greene, per favore» mormorò, sfoderando il suo sorriso migliore, quello che faceva svenire le ragazze al primo colpo. E parve provocare l’effetto sperato, dato che, senza proferir parola, la receptionist gli consegnò le chiavi della stanza 212. Joe chiamò l’ascensore, ma ci ripensò: ci avrebbe messo tanto ad arrivare e lui era troppo impaziente per aspettarlo. Imbucò le scale e cominciò a correre, su, al secondo piano, e poi nel corridoio, fino alla stanza tanto agognata. La porta era stranamente socchiusa, si sentivano dei singhiozzi provenire dall’interno. Dio, Ashley stava piangendo? Senza pensarci un attimo entrò, sorridendo, pronto ad abbracciarla. A rassicurarla. Ora che lui era lì, ora che erano insieme, si sarebbe sistemato tutto, come sempre, o no?
Purtroppo no, non questa volta.
Joe rimase spiazzato.
Ashley era sdraiata sul letto, bendata, infilata in un completino nero e aderente. Non piangeva: stava ridendo, allegra ed euforica quasi fosse ubriaca. Per di più, non era sola: un ragazzo alto e palestrato la imboccava di chicchi d’uva passa, ridendo a sua volta.
Non poté far a meno di indietreggiare difronte a quell’orrore. Si schiarì la voce, esasperato, ma non servì a nulla; i due piccioncini si stavano baciando con foga, lui le accarezzava i fianchi, lei sghignazzava intrecciando le mani nei suoi capelli.
«A-ashley?» sussurrò, troppo sconcertato per dar voce al suo disgusto «Che stai facendo?».
Lei si sfilò teatralmente la benda dagli occhi, senza abbandonare il sorrisetto compiaciuto tipico di chi sa di averla fatta grossa ma non se ne preoccupa.
«Ah, Joseph, sei qui! Che bello! Ti presento Fran, è un mio ... ‘collega’» sull’ultima parola la voce assunse un accento divertito, quasi viperino.
«C'est un plaisir! Je suis désolé, mais je dois vous demander de quitter cette salle, nous sommes engagés» disse Fran, abbandonandosi ad una fragorosa (e alquanto irritante) risata.
«Come scusa?».
«E’ un modo carino e sexy per pregarti di andartene e lasciarci soli» Ashley si unì alle risate dell’altro e riprese a baciarlo, ripetutamente. Non poteva essere vero, Ashley non l’avrebbe mai tradito così. Era ovvio che non fosse lucida. Era ovvio.
Fece l’unica cosa che riuscì a riconoscere come giusta: si avventò su Fran e iniziò a picchiarlo.

***

Demi non riusciva a credere che Vanessa Cyrus abitasse in una casa tanto grande.
Si erano conosciute l’estate precedente a Manhattan. Demi era scappata di casa (la sua prima fuga di successo), Vanessa era in vacanza con il fidanzato, Zac. Avevano fatto subito amicizia, incontrandosi ogni mattina allo stesso e decadente bar di NY: mai avrebbe pensato potesse essere tanto ricca. Perché quella che Demi e Selena avevano difronte, era una villa da miliardari.
«Sicura che le piacciano le sorprese, vero Dems?».
«A-assolutamente».
«E se ho capito bene, non è veramente nostra cugina».
«No».
Demi suonò al campanello, incerta.
«Sì?» rispose una voce gracchiante.
«Ehm … siamo Demi e Selena Lovato, siamo carissime amiche di Vanessa. Potrei … ehm … parlare con lei?».
«La signorina Cyrus non è in casa».
«Ah. O-ok. Ripasseremo più tardi, grazie».
«Preg.. ».
Si sentì un tonfo dall’altra parte del citofono.
«Demi?! Demi Lovato?! Sei davvero tu?».
«Venessa! Sì!».
Un altro tonfo.
Vanessa uscì di casa, percorrendo in fretta e furia il lungo viale che portava al cancello.
«Demi! Che sorpresa!! Che ci fai qui?».
Definitivamente era davvero una grande sorpresa!
Ma niente fu più sorprendente di tutto ciò che successe dopo.

Spazio dell'autrice: se mi dite che ne pensate posto un altro capitolo oggi stesso! ;) Vanessa Cyrus sarebbe Vanessa Hudgens, che in questa ff è la sorella maggiore di Miley Cyrus PS: non ho mai fatto francese, vi chiedo di scusarmi se ciò che dice Fran non è corretto (in caso incolpate google traduttore cx) <3

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Capitolo 4
*** Fallimenti ***




Enchanted- Episodio 4: Fallimenti
 
Bello essere spacciato per un londinese violento. Ancor più bello passare la notte in carcere, sbattuto dentro per rissa. 
Uno sconosciuto che palpa la tua ragazza davanti a te: chi non sarebbe venuto alle mani? Tuttavia era riuscito a capire una cosa: Ashley non era assolutamente ubriaca. Infatti, era stata lei a dare ai poliziotti tutte le informazioni su di lui, parlando in perfetto francese e aiutandoli con le pratiche per sbatterlo dentro. 
"Mi dispiace tesoro" aveva sussurrato al suo orecchio "ma credo sia finita tra noi".
Quindi oltre ad avere un labbro spaccato, l'orgoglio ferito e un occhio nero, Joe aveva il cuore a pezzi. Pezzi e schegge talmente piccoli e taglienti da fargli credere di essere pronto a morire. 
Non gli importava della sudicia cella in cui l'avevano rinchiuso con cinque sconosciuti, non gli importava di essere in un Paese straniero del quale non sapeva minimamente la lingua, non gli importava di essere ferito in più parti del corpo. 
Non gli importava di niente, se non dei tre anni e sei mesi buttati all'aria in un giorno soltanto. Anzi, in una sola ora. Neanche, in una ventina di minuti scarsi. 
Non poté far a meno di perdersi nei ricordi. Rivide Ashley quando era solo una diciassettenne, bellissima, allegra. Sincera. Correva davanti a lui, sul lungo Tamigi, ridendo, i capelli mossi dal vento ed accarezzati dalla luce dorata del sole. Un ricordo talmente nitido che per qualche istante si illuse di poterlo toccare. Quel giorno lui ed Ashley si erano scambiati il primo bacio. Un bacio stupendo, durante il quale Joe non aveva fatto altro che pensare: "E' mia, adesso. Nessuno ci separerà mai".
Il ricordo cambiò. Il viso splendente di Ashley venne sostituito da una collina fiorita.
La riconobbe subito: lì aveva portato Ashley per il loro primo anniversario. C'erano loro due, ovviamente, che ridevano e si rotolavano nell'erba, uno incatenato all'altro, come due facce di una stessa medaglia. Anche questa immagine si dissolse e la collina fiorita si tramutò nella stanza d'albergo dove Ashley lo aveva tradito. Lei, che schiudeva le proprie labbra sopra quelle di uno sconosciuto. Lui, che si avventava su quest'ultimo senza nemmeno pensarci. Possibile che quei sei mesi a Parigi avessero cambiato Ashley in modo irreparabile? Oppure lei era sempre stata così e lui non se ne era mai reso conto?
Una cosa era certa: non avrebbe mai più permesso a qualcuno di ferirlo così. E se ciò avrebbe significato non innamorarsi più in vita sua, lo avrebbe fatto. Non avrebbe amato più nessuno come Ashley nè ci avrebbe provato.
Prima di essere rinchiuso lì, aveva chiamato Nicholas, suo fratello, e Liam, il suo migliore amico, per informarli su ciò che era successo. Nessuno dei due aveva saputo come consolarlo, poiché quello che gli era accaduto era stato terribile. Stupido. Non trovava parola migliore.
Anche lui era stato stupido, per aver dato retta durante tre lunghissimi anni ad una stronza così.
 
***
 
Miley si affrettò ad uscire dall'aula. 
Nel periodo di tempo tra l'ora di storia e quella di chimica incontrava sempre Nick alle macchinette. Non voleva correre un rischio simile, quindi accellerò il passo. Non che morisse dalla voglia di riavere la sua verifica di chimica (quando mai?!) ma avrebbe anche sopportato una C pur di non rivedere il viso che l'aveva uccisa con tre parole. "Io amo Taylor".
Scossa e addolorata dal ricordo, non si rese conto di essere giunta in classe. Il professor Stevenson la guardò aggrottando le sopracciglia. Strano. Non la guardava mai.
Cinque minuti dopo scoprì il perché di quello sguardo.
Aveva preso F.
Il voto più basso della sua esistenza.
Ripensò a come si era preparata, per vedere se davvero potesse meritare un votaccio simile. Si era preparata mercoledì, il giorno prima del test, come sempre. Il giorno in cui Nick le aveva spezzato il cuore. Realizzò di aver passato tutto quel pomeriggio a piangere, senza sosta, disperata, in camera sua. Comprese di meritare quel voto. Non solo in chimica, ma anche in tutto il resto.
Ripensando ai suoi fallimenti degli ultimi diciassette anni, non si accorse che Liam Hemsworth si era avvicinato al suo banco.
«Ti servirà una mano» disse, e Miley sentì per la prima volta la sua voce profonda.
«C-come?» balbettò.
«In chimica. Ti servirà una mano. O hai progettato di farti bocciare?».
«N-no. Certo che no» mormorò, disorientata.
«Il professor Stevenson sa che sei una brava alunna, ma ha notato che da un po' di tempo a questa parte hai la testa fra le nuvole» sorrise a queste parole «Mi ha chiesto di darti una mano a studiare».
«O-ok. Grazie».
«Se per te va bene, pensavo di vederci ogni venerdì qui, nell'aula di scienze».
«Ma venerdì è oggi. Iniziamo di già?».
«Fatti trovare qui alle cinque».
Sorrise e ritornò dal professore.
Perfetto. Pure le ripetizioni con il tirocinante alle prime armi.
Miley sospirò, riprendendo a contare i suoi fallimenti da capo.
 
Spazio dell'autrice: ho ricevuto ottimi consigli dalle vostre recensioni! Dal prossimo episodio potrò metterli in pratica al meglio ;) Fatemi sapere <3

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