Tomorrow could be one day too late

di My_Lord
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mi chiamo Elena ***
Capitolo 2: *** Confusione ***
Capitolo 3: *** Buio ***



Capitolo 1
*** Mi chiamo Elena ***


Intanto volevo ringraziare tutti quelli che si accingeranno a leggere la mia fanfiction e ,magari, seguirla fino alla fine. Sono accettatissimi , se non per dire quasi obbligatori ( xD ) dei commenti , giusto per dei suggerimenti e per accorgimenti che non fanno mai male :) La storia verrà raccontata in prima persona ,sperando vi possa coinvolgere di più . Grazie ancora a tutti , spero la mia storia vi possa piacere. Ci rivediamo a fine lettura ! 

MI chiamo Elena .

Erano le 10.38 e tra due minuti la campanella dell'intervallo sarebbe suonata. Non ce la potevo fare a restare ancora chiusa in quella classe con i compagni che ormai vedevo da 4 anni. Guardai ancora una volta l'orologio : 10.39 . Il professore di fisica stava spiegando uno strano grafico che prima aveva disegnato alla lavagna sulla presunta ' accelarazione di un moto'. E pensare che questa roba l'avrei dovuta studiare nel pomeriggio! 
Un rumore metallico squarciò il silenzio della scuola e le porte delle classi si aprirono quasi all'unisono , vomitando alunni su alunni che correvano al bar scolastico per accaparrarsi il miglior panino o la pizza più farcita . Come mio solito , aspettai che tutti i compagni uscissero per andarmi a sgranchire le gambe girando a zonzo per l'edificio. 
-Elena !-
Mi voltai . 
-Elena ,ti va di fare un giretto come me ? - 
Margherita mi stava raggiungendo con il suo solito balcone messo in mostra da una maglietta troppo scollata e con la sua frangetta al vento. 
-Ma certo ,andiamo!-
Ah , salve a tutti . Io mi chiamo Elena Patata , ragazza normale tranne per i capelli. Può sembrare strano ,ma la mia caratteristica principale non è il corpo troppo formoso , gli occhi da cerbiatto ,ma i capelli. Capeli di un particolar color rame lunghi fino a metà schiena. A scuola non eccello nei voti e ,cosa più importante per una ragazza di 17 anni , sono single. Non ho mai voluto nessuno nella mia vita , nessuno che mi potesse portare guai o sofferenze . Ho deciso di stare lontana dall'amore , di evitare tale spreco di tempo e di energie per dedicarmi ad altro. Ho una sola amica in tutta la scuola , proprio la ragazza accanto a me: Margherita.
La guardai ancora . Lei era una vera bomba ! Alta 10 cm in meno di me , fianchi da modella che facevano risaltare il seno prosperoso e capelli corvini ondulati che scendevano un po' ribelli sulle spalle. 
-Devo andare un attimo dalla professoressa Bacchini in aula insegnanti. Ti va bene?-
Scrollai le spalle , per me era uguale.
Ci dirigemmo nel salone principale dove c'era anche il bar e di conseguenza una marea di studenti. Cercai di farmi largo tra la folla ,ma giocatori di basket , di pallavolo e di qualsiasi altro sport erano troppo alti e grossi per poter essere superati. Anche i ragazzini di prima ora pensavano di fare i fighetti e mettersi in mezzo ,guardandoti dalla testa ai piedi disgustati. Cercai di passare ,ma lo spiraglio di spazio avvistato un secondo prima si chiuse da un gruppetto di mocciosette. 
-Marghe,qui non riusciremo mai a passare- Mi voltai indietro per riferirgli la notizia ,ma la mia cara amica non c'era più.
Mi alzai in punta di piedi per cercarla in mezzo alla folla , ma con scarsi risultati . Anche il secondo piano , quello di aggirare il muro di alunni , andò in fumo in quanto sembrava di superare la vera muraglia cinese !
Che palle !
L'aula insegnati era poco più avanti e sicuramente la mia amica era già lì dentro . Mi feci largo con due e tre spinte e riuscii finalmente ad entrare nel mezzo della marmaglia.
Possibile che sia così difficile passare in mezzo a della gente ? Ok che non sono alta come gli stangoni di basket ,ma CAVOLI ! Un po' di rispetto anche per i bassi !
Provai e riprovai a farmi largo tra la folla ,urlando qualche 'permesso' per farmi sentire ,ma ad un tratto sentii il piede di qualcuno davanti a me e il pavimento sembrò scomparire .
Pregai di non fare una di quelle figuracce che ti perseguitano per tutta la vita scolastica ,pregai di riprendere l'equilibrio perso ,ma al posto di una schiacciata di faccia sul pavimento , sentii delle mani afferrarmi e tenermi . Le sentii stringermi per non farmi cadere e fui contenta di essermela cavata anche quella volta senza aver dovuto arrossire per la vergogna.
Alzai lo sguardo per ringraziare chi mi avesse aiutato ,ma la posto di un sorriso il viso mi si colorò di rosso. Colui che un secondo fa mi aveva salvato era ora a due centimetri da me , con gli occhi chiusi e le labbra protese in avanti. Lo spinsi via prima che potesse succedere la cosa più imbarazzante della mia vita.
-Ehi , ma non vuoi ripagarmi ? Dopotutto ti ho appena salvato la vita .-
-Stupido bamboccino che non sei altro ! Chi ti credi di essere ? Vedi di stare lontano da me ,altrimenti ti brucio !- 
Un sorriso deformò il suo viso e lui scoppiò in una fragorosa risata. Lo osservai meglio . 
Il suo era un volto che già conoscevo ,eppure qualche cosa era diverso o mancava. 
Occhi neri come pece che ora ridevano di me , nascosti dai capelli blu un po' ribelli. Il suo fisico non era esile ,ma ben strutturato . Era alto ,sicuramente almeno 10 cm più di me, come ci si aspetta da un giocatore di calcio o chissà cosa. 
La sua fastidiosa risata smise di riempirmi le orecchie e notai i miei occhi perfettamente riflessi nei suoi. Anche lui ora mi stava fissando e un tuffo al cuore mi costrinse a voltarmi e ad alzare i tacchi. 
Decisi di rientrare in classe dalla quale non sarei più uscita fino alla fine delle lezioni. La campanella suonò e la classe rientrò per l'ora di storia. 
La prof entrò, tutti presero fuori i quaderni e iniziarono a segnare gli appunti. Io invece iniziai a disegnare sul banco quel ragazzo , quel viso un po' spigoloso, ma non troppo , quegli strani capelli e gli occhi nero notte. 
Era così familiare a qualcuno ! Ma a chi ??? 
Finì anche l'ora di storia e iniziò quella di religione. Andai fuori dalla classe come mi consentiva il foglietto di studio individuale per quell'ora e mi diressi al bar a parlare con Emanuele ,il barista. 
-Ehi Elena ! Come stai ?- 
-Ciao Manu , tutto bene , te ? -
- Non c'è male ! Vuoi qualche cosa da mangiare ?-
-Magari riscaldami una pizza se ce l'hai ancora ! -
-Certo bellezza , per te le migliori di sempre ! Ecco qua ! - 
-Grazie.-
Mi diressi nell'aula di religione che si sarebbe riempita di altri ragazzi esoneri da quella materia. In 4 anni era la prima volta che ci entravo , ma non avevo nulla da fare per qui decisi di mettermi lì e evitare le solfe dei professori. 
Entrai e l'aula sarebbe stata completamente vuota , se non fosse stato per due o tre bolli ,qualche fantasma vagabondo e un ragazzo seduto vicino alla finestra. Mi avvicinai a lui e lo salutai.
-Ciao Andrea !-
Lui alzò lo sguardo sorpreso e i suoi occhi castani mi fissarono contenti . 
-Ciao Elena! Finalmente sei venuta nell'aula di religione !-
-Già !-
Purtroppo, nonstante fossimo amici, le nostre conversazioni terminavano sempre dopo poche battute. Mi sedetti vicino al termosifone e mi isolai dal mondo con l'ipod . Quando sarebbe finita quella stupida giornata ? 
Le lezioni continuavano a passare , lente e noiose fino a che la campanella della sesta ora suonò ,facendo scappare i compagni fuori dalla scuola ,diretti verso casa. 
Infilai l'astuccio in cartella , con un gesto della mano salutai Magghy e mi avviai verso la fermata con la musica al massimo.
Uscii fuori , non l'avessi mai fatto. Stava piovendo. 
Maledissi il tempo e mi avventurai sotto la pioggia senza un cappuccio o un ombrello .
Vidi passare auto , amici con ombrelli e altri studenti che come me cercavano di ripararsi sotto la prima cosa che capitava. 
Presi la solita scorciatoia che mi avrebbe fatto risparmiare ben 5 minuti . I cunicoli stretti non mi avevano mai dato problemi , anzi , mi facevano sentire al sicuro. 
La chitarra dei Linkin Park iniziò a vibrare e mossi la testa a tempo. Adoravo quella canzone . 
Qualcosa però non andava. 
Sentivo che c'era qualche cosa di terribilmente sbagliato in quel giorno.
I capelli bagnati scendevano sulla giacca a vento forse troppo sottile per quella stagione. 
-Devo muovermi-
Ricominciai a camminare più spedita , l'autobus sarebbe passato a breve e non potevo permettermi di perderlo. 
Arrivata alla fermata vidi il bus sfrecciarmi davanti. Il mondo mi crollò addosso. 
-Fantastico Elena, brava ! E ora mi dici come fai ? Aspetterai per 3 ore che l'autobus ritorni ! - 
-L'hai perso ?-
Una voce irritante raggiunse le mie orecchie e in un attimo mi ritrovai coperta da un umbrello blu scuro come i capelli della persona che lo teneva in mano. 
Mi spostai fuori , non volevo essere 'protetta' dal suo ombrello. 
-Mi odi così tanto?-
-E secondo te ? Hai cercato di baciarmi !-
Lui rise. Ancora. Quella risata non la sopportavo !! 
-Come ti chiami ?-
-Elena-
-Quanti anni hai ?-
-17-
-Ah,come me. Piacere , io sono Ezechiele Barrymore , ma per gli amici Zick.-
Mi tese la mano , ma non la strinsi.
Rimanemmo in silenzio per un paio di minuti . Dovevo decidere cosa fare , come tornare a casa ora che l'autobus se ne era andato . Chiamare mio padre o mia madre era fuori discussione , entrambi erano a lavoro. Potevo chiamare Marghe e stare a casa sua  ,tanto non abitava molto lontano dalla scuola. Presi fuori il cellulare e sfogliai nella rubrica fino a trovare il suo numero. 
Aspettai qualche secondo e , con mia grande fortuna , lei rispose. 
-Ciao Elena , dimmi tutto .-
-Ciao Marghe, senti io ho perso il bus e tornerà alla fermata solo fra un bel po' di tempo. Posso stare da te nel frattempo ?-
-Mi dispiace Elena, devo andare a lezioni di piano ora. E' mercoledì ,non ti ricordi ?- 
Cazzo, è vero. 
-Tranquilla , aspetterò qui alla fermata .-
-Ok , semmai chiama i tuoi e aspetta che ti vengano a prendere.-
-ok ok , ciao Marghe.-
Ero incavolata nera. Nessuno poteva venirmi a prendere, la pioggia non smetteva di battere e in più sto essere irritante continuava a seguirmi mettendomi il suo ombrello sopra la testa nonstante io mi spostassi ogni volta. 
-Non sai come tornare a casa ?-
-Non penso siano affari tuoi !-
-No, infatti non lo sono.-
-Guarda ,arriva il tuo autobus ! Ora vattene !-
-Eggià , arriva il mio autobus-
La vettura blu e bianca si fermò proprio davanti a noi e lui non si mosse. 
-Ma cosa fai? Sali !-
-No -
-E perchè mai non sali?-
-Non posso mica lasciarti qui da sola. Se qualcuno ti attaccasse non riusciresti nemmeno a urlare-
Mi stava prendendo per una molliccia ? Per una di quelle ragazzine che vogliono sempre  e solo essere difese e non riescono a farlo da sole? 
Mi infuriai ! Non aveva proprio capito nulla di me quel ragazzo !
-Se però ti da fastidio la mia compagnia me ne vado.-
-Vattene !-
Detto fatto. Zick chiuse l'ombrello e salì dentro all'autobus. Finalmente si era levato dai piedi.
Lo vidi rispondere al cellulare ,per poi scomparire.
Mi voltai per vedere se qualcuno era rimasto ,ma non c'era anima viva attorno a me. 
-Sicuramente mi ammalerò, sono tutta bagnata !-
Un fruscio dietro di me,seguito da un ruggito, sconvolse i miei pensieri .
Mi voltai .
-Chi c'è là ?-
Un cespuglio si mosse e ne uscì fuori un Lurrido .
-Fantastico . Senti piccolo coso peloso e schifoso , non ho tempo ora per giocare con te . Devo pensare a come tornarmi a casa!-
Il lurrido si avvicinò ancora , intento ( almeno penso ) ad attaccarmi.
-Vattene coso schifoso !-
Il muso del mostro si trasformò in una maschera di terrore e corse via spaventato. Mi sentii soddisfatta ! Alla faccia di quell'Ezechiele che credeva fossi una nullafacente ! Ho appena spaventato un mostro con solo il mio tono di voce !
-Ma guarda cosa abbiamo qui-
Un sussuro giunse alle mie orecchie, come una voce spenta, lontana e sofferente.
Non mi voltai , non volevo farlo. Sentii i brividi nella schiena e lo stomaco chiuso.
-Una bella ,bellissima rifugiatrice ! E poi te non sei una rifugiatrice normale ,vero? Da quanto tempo non ne mangiavo una ! -
Il fantasma nero incominciò a giocherellare con i capelli ,annusandoli e assaggiandoli .
Cercai di scappare ,ma altri ne comparvero dai muri delle case.
-Io sono solo una rifugiatrice e i fantasmi non mangiano gli umani !- 
-Ma te non sei un'umana qualsiasi ! Anche se poco , qualche potere ce l'hai e fidati che lo prenderemo tutto noi!- 
Non potevo ribattere. Non sapevo come fermarli. 
-Buon appetito !-
Sentii freddo vicino al cuore e vidi che una mano quasi trasparente trapassarmi il petto. 
Caddi a terra. 
La vista ,sempre più offuscata ,mi impediva di vedere in modo chiaro i volti di coloro chen mi avrebbero tolto la vita. 
Tutto quello che riuscii a vedere fu un raggio. Un raggio bianco che li colpì e subito dopo dei capelli blu scuro che si avvicinavano a me. 
-Elena... Te l'avevo detto . Ora stai tranquilla , i miei genitori stanno arrivando e ti portiamo a casa noi. -
-Non pensare che questo rimedi al tentativo di baciarmi di questa mattina!-
-Tranquilla , ora riposati.-
Mi lasciai cadere ,vittima della stanchezza, in un sogno profondo. Una macchina arrivò .
L'ultima cosa che sentii furono le sue braccia sollevarmi da terra e stendermi sui sedili ,poi ogni ricordo del viaggio si fece buio.

Alloooooora ,questa prima parte non è così avventurosa come avevo programmato l'intera storia. E' solo una breve e piccola introduzione. Vi dico che il tema principale della storia è l'amore e cose varie, ma non solo. Spero che vi sia piaciuta ,anche se  a scrivere non sono molto brava. Perdonate anche gli errori temporali o verbali. SCIAOOOO.

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Capitolo 2
*** Confusione ***


Il suono metallico di una voce femminile che cantava ‘where have you been ‘ mi fece aprire gli occhi e mi ritrovai in una stanza buia , ma terribilmente familiare . La sveglia rettangolare sul comodino segnava le 8.00 di sera.
Confusa e disorientata mi alzai dal letto e cercai l’interruttore della luce tastando la parete . Quando lo trovai e lo spinsi, la luce pervase la stanza rivelandomi quanto fosse piccola e spoglia. Non era camera mia, più che altro sembrava quella di un ragazzo. Alcuni pantaloni erano stati piegati e posti sulla scrivania vicino ad un computer grigio. Cercai qualche indizio, uno qualsiasi che potesse rivelarmi la mia posizione e una volta scostate le tende della finestra ,vidi casa mia dall’altra parte del muretto.
Perfetto, sono nella casa dei vicini , ma come ci sono arrivata ?
Mi sedetti sul letto per cercare di ricordare il pomeriggio appena passato ,ma il freddo e il mal di testa collaborarono per farmi rimanere nell’oscurità.
-Fanculo. Beh, sarà meglio che torni a casa e sarà meglio anche che io mi dimentichi di tutto questo.-
Mi alzai nuovamente ,infreddolita più che mai.
-Com’è possibile che sia così freddo ?-
Mi strinsi nelle braccia e quando le mani toccarono le spalle le sentii nude , senza alcun indumento sopra per proteggerle.
Un nuovo e terribile pensiero sfiorò la mia mente e i ricordi cominciarono a fluire. Mi ricordai dei fantasmi e del mio soccorritore che era venuto a salvarmi . Purtroppo per me si trattava di quell’arrogante e presuntuoso Ezechiele e se lui se ne fosse approfittato mentre ero priva di sensi ? Chi mi ha spogliato ?
Ero disgustata, furibonda e terrorizzata ! Cacciai un urlo per cercare di esternare tutta la rabbia e immediatamente sentii dei passi veloci salire le scale.
La porta della camera si aprì e sulla soglia della stanza comparve il ragazzo che in quel momento avrei voluto ammazzare. I suoi capelli blu nascondevano leggermente lo sguardo preoccupato e nelle sue mani brillava una strana luce biancastra.
Mi avvicinai a lui , incazzata come non mai e lo avrei preso volentieri a pugni se non lo avessi visto arrossire e mi fossi ricordata di essere in mutande.
-Manico pervertito che non sei altro !! Mi fai schifo !-
Gli tirai addosso la prima cosa che mi capitò sotto mano e mi nascosi sotto le lenzuola! Lui rimase lì , con in mano il cuscino che gli avevo appena scagliato contro. Lo sentii chiudere la porta,ma quando mi girai per constatare che effettivamente se ne fosse andato, lo ritrovai vicino alla scrivania intento a cercare qualche cosa tra i vestiti.
-Ma te ne vai ?! Senti brutto schifoso maniaco , ti conviene andartene altrimenti..-
Non riuscii a finire la frase . Zick si stava togliendo la felpa nera, rivelando gli addominali un poco scolpiti e le braccia forti .
-Tieni.-
Detto questo mi lanciò la felpa addosso e se ne uscii dalla stanza prendendo con se una maglietta a maniche corte.
Rimasi impietrita per il suo gesto. Pensava davvero che mi sarei dovuta mettere la sua felpa ?
-Senti maniaco, non ho bisogno di questa orribile maglia ! –
Buttai la felpa per terra . Non l’avessi mai fatto.. una folata di vento mi colpì il petto in pieno e ripensai al gesto appena fatto considerandomi un’idiota. Indossai la felpa ,ma era troppo lunga per me . Mi arrivava quasi al ginocchio e le dovetti arrotolare le maniche per rivedere le mani.
-Ti sei vestita ?-
Sentii la sua voce fuori dalla porta ,ma preferii non rispondere.
-Comunque io sono in salotto se hai bisogno di me. I tuoi genitori sono stati avvertiti ,per cui non ti preoccupare.-
Aprii la porta furentemente e me lo ritrovai a qualche centimetro da me . Lo presi per il colletto della maglia e lo portai dentro la stanza .
-Senti tu , ora mi dici cosa hai fatto con me ?-
Lo guardai fisso negli occhi e mi accorsi solo dopo che i nostri visi distavano pochi millimetri. Cercai di spingerlo via ,ma il mio intento andò in fumo vendendolo arretrare solo di qualche passo. Lui di rimando mi squadrò dalla testa ai piedi ,cosa che mi fece incazzare ancora di più.
-Hai freddo ?-
-No,sto bene . DIMMI ORA COSA MI HAI FATTO MENTRE AVEVO PERSO CONOSCENZA !-
Zick fece roteare la sedia della scrivania e si sedette ,invitandomi di fare lo stesso. Ovviamente non lo feci e rimasi in piedi serrando i pugni. Una volta spiegata la situazione l’avrei preso a pugni .
-Ok , non ti vuoi sedere . Comunque dopo che sei stata attaccata dai fantasmi  ti ho portata in camera mia dove hai dormito fino ad ora.-
-E chi mi ha tolto i vestiti?-
- Non io. E’ stata mia madre a svestirti e ad asciugarti un po’ . Eri completamente fradicia .-
-E dov’è ora tua mamma ?-
-E’ andata in giro dopo aver messo ad asciugare i tuoi vestiti.-
-Sei un maledetto bugiardo !-
Lo volevo uccidere ! Secondo lui io avrei dovuto credere a tutte quelle cacchiate ? Sapevo che mi aveva fatto qualche cosa ! Mi avvicinai a lui con i pugni serrati che sarebbero scattati presto in direzione del suo viso ,ma qualche cosa mi si intromise tra le gambe. Per la seconda volta sentii scomparire il pavimento da sotto i piedi e per la seconda volta sentii le sue braccia afferrarmi al volo. Immersi il volto nelle pieghe della maglia rilassando i muscoli che fino ad’ ora erano rimasti tesi. Quell’abbraccio, quell’odore perché erano così maledettamente simili a qualche cosa ? Perché erano così familiari ?  Le sue braccia continuarono a stringermi e la nostalgia di qualche cosa di indefinito riempì il cuore .
-Geremy, stai più attento !-
Il gatto che Zick aveva appena sgridato se ne andò dalla stanza furibondo come ero io qualche minuto fa.
-Perdonalo Elena. E’ un gatto abbastanza geloso e autoritario-
Non afferrai bene quelle parole ,ma lasciai correre perdendomi ancora nel suono del suo cuore .
-Elena ?-
Mi scostò lentamente da lui per assicurarsi che tutto andasse bene e i suoi occhi nero pece esplorarono i miei .
Il telefono sopra la scrivania squillò e ci distaccammo imbarazzati.
-Pronto ? Ah ah ..sì..dove ? ok, a dopo!-
Lo guardai attonita mentre prendeva una giacca e l’ombrello. Stava pensando di lasciare tutto così ?
-Ezechiele Barrymore ,non pensare che sia tutto finito qui!-
-Senti, non ho tempo. Devo andare ! I tuoi panni sono sopra il divano in salotto. A domani Elena.-
Detto questo corse giù per le scale lasciandomi completamente sola.
-Porca bomba Zick TORNA QUI !-
Nessuno rispose più.
Lo odiavo. Odiavo quel suo essere bambinetto e quel suo modo di fare . Prima sembra un playboy pronto a baciare qualunque ragazza e poi invece si trasforma in uno serio e protettivo. Non mi sono mai stati simpatici i domatori e lui non faceva eccezione !
Scesi le scale, ignorai lo sguardo severo del gatto e dei mostri curiosi e ritornai in camera per cambiarmi. Le scarpe purtroppo non le avevo trovate ,ma non mi misi a cercarle. Quella casa era troppo angusta e strana, anche se accogliente; l’unica cosa di cui mi stupii fu il fatto che conoscevo perfettamente ogni minima stanza,come se ci avessi vissuto per molto tempo.
Tornai a casa ,fortunatamente i miei non erano ancora tornati ,per cui avrei evitato polemiche e ramanzine fino alla sera. Non c’erano nemmeno i gemelli a casa, forse erano ancora dai loro amici.
Una volta entrata in camera  scaraventai lo zaino sul letto e presi il pigiama appena lavato dal cassetto.. una doccia era quello che ci voleva !
Aspettai che l’acqua diventasse calda e lasciai scorrere i pensieri assieme al getto che batteva gentile sul capo. Non volevo più pensare a quel pomeriggio e sicuramente non avrei mai più incontrato quel Zick ,nonostante fossimo vicini di casa. No , non lo avrei più incontrato.
Il rumore di un vaso rotto penetrò lo scrosciare della doccia .
Aspettai. Che fosse un ladro ? Impossibile ! Da dove sarebbe potuto entrare? La porta l’avevo chiusa !
Mi coprii con un telo ,ma aspettai che i rumori nella stanza accanto cessassero.  Quando tutto sembrò essersi placato girai lentamente la maniglia ,ma in camera non c’era più nessuno. In compenso i libri , vasi , sedie ,tende, tutto era stato buttato per terra ,come se un uragano fosse entrato dalla finestra .
Un rumore sordo e metallico,come di unghie che rigavano il vetro ,provenì proprio dalla finestra ,ma la luna sembrava essere scomparsa . Nemmeno i lampioni sembravano essersi accesi quella notte.
Un altro rumore ancora più forte ,come se un corpo fosse atterrato sul balconcino . Io rimasi immobile per la paura che il più piccolo movimento potesse aggravare la situazione già pericolosa.
-Non dovevi immischiarti ancora Elena-
Occhi rosso fuoco mi colpirono come la lama che sentii trapassare il fianco destro. Mani fredde mi cinsero le spalle sbattendomi con forza al muro e un sussurro di morte mi fece crollare al suolo.
Zick…aiutami.
Ecco il secondo capitolo. D’ora in poi la trama si farà un po’ più romantica e avventurosa e non si svolgerà a scuola . Spero di non aver deluso nessuno e se volete che chiuda questo racconto perché secondo voi non è abbastanza coinvolgente ,ma banale e noioso non c’è che da chiedere e verrà fatto :)  Grazie a tutti coloro che recensiranno e leggeranno la storia .Ciaoo
 

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Capitolo 3
*** Buio ***


 Mi lasciai cadere a terra nuovamente ,sentendo quelle mani gelide stringermi ancora di più le spalle. Non volevo svenire ancora,sarebbe stata la seconda volta ,ma il sangue che usciva dal fianco mi annebbiava la vista. Cosa sarebbe successo ? Sarei morta lì , nella mia stanza ? Non volevo che questo accadesse . Non volevo abbandonare i miei fratelli e i miei genitori. Il mostro davanti a me alzò il mio braccio sinistro e avvicinò la bocca al polso. Cercai disperatamente di evitare quello che pensavo volesse fare, cercai di sottrarre la mia carne alle sue fauci ,ma l’invetitabile accadde. Sentii i suoi denti affondare nella mia pelle e il dolore lancinante uscire dalla mia bocca trasformato in un urlo.
Un altro lampo di luce,simile a quello di quel pomeriggio ruppe la finestra  della stanza e illuminò il volto dell’essere davanti a me. Non era umano ,eppure gli zigomi del viso e la struttura del corpo lo rendevano tale. La sua pelle putrefatta, leggermente verde ,era coperta da una maglia grigia squarciata , così come i pantaloni.
Con il comparire del lampo egli si dileguò lasciandomi sul pavimento in una pozza di sangue.
Sentivo la vita scivolare via ,il mio corpo non reagiva più ai miei comandi rimanendo inerme e immobile sul parque di legno.
La vista cominciò ad offuscarsi ,ma questa volta non stavo solo perdendo conoscenza. Pensai , pensai per l’ultima volta a chi volevo bene. Ricordai tutta la mia vita,il mio viaggio fino a quel momento. Ricordai le scuole elementari ,anche se con molti buchi neri , le medie ed infine le superiori. Ricordai la nascita dei miei adorati fratellini e gli abbracci della mamma.
Ricordai come la mia vita fosse stata bella fino a quel giorno e mi chiedevo perché dovesse finire così.
Nel frattempo diverse persone entrarono nella stanza ,due adulti mi parve e uno di loro si piombò a capofitto su di me . L’altro esplorò la stanza con una mano illuminata da una sfera bianca.
L’uomo vicino a me si sfilò la maglia ,se la mise tra i denti e con uno strattone la strappò in diversi brandelli con i quali mi fasciò la ferita al fianco.
Stranamente riuscivo ancora a vedere e a sentire ancora quello che dicevano e facevano ,nonostante non potessi muovermi.
Sentii il braccio sollevarsi e una fitta di dolore mi travolse nuovamente .
-Papà,l’ha morsa!’-
Anche la seconda persona mi venne incontro e prima che potessi lasciarmi andare sentii solo poche parole :- mi dispiace Elena-
 
 
Era mattina o forse pomeriggio. Chissà.
L’unica cosa di cui ero certa era che ero viva e che il sole splendeva su Oldmill Village.
Mi alzai velocemente e per poco non cadetti nuovamente a terra. Il fianco e il polso pulsavano di dolore ,ma le ferite erano state adeguatamente fasciate da alcune garze.
-Come mai sono fasciata?-
Mi guardai attorno e per poco non mi misi ad urlare nuovamente . Davanti a me ,il ragazzo più odioso del mondo era appena uscito dalla mia doccia con addosso un solo asciugamano,mentre con l’altro si asciugava i capelli ancora bagnati.
Voltai la testa di scatto,non volevo vedere quello spettacolo osceno. Avrei aspettato che si rivestisse e poi gli avrei fatto una bella lavata di capo per essere entrato a casa mia.
Tutto ad un tratto mi ricordai delle bende e osservai il mio polso più attentamente visto che il fianco era coperto dalla maglia.
Il sangue si era coaugulato e seguii la striscia che dal letto portava ad un angolo della stanza dove una pozza rossa giaceva immobile.
‘Che cazzerola è successo ?!?’
Cercai di ricordare ,ma il buio avvolse gli avvenimenti della sera prima.
 Non è che…
Cercai ancora quell’essere immondo nella stanza e lui sedeva sulla sedia della scrivania con i gomiti poggiati sulle ginocchia molto interessato a guardarmi.
-Ma porca bomba, mi dici qual è il tuo problema ? Perché mi stai..-
-Tu,Elena.-
La sua voce era seria, imponente e anche sorpresa. Emozioni che esprimevano anche i suoi occhi.
-Tu ,Elena, sei speciale-
 
Scusate per il ritardo del 3 capitolo e so che molti hanno già abbandonato questa storia ,ma per chi fosse ancora interessato a leggere ,ben venga :D Grazie a tutti coloro che la leggeranno e la recensiranno !!! Ciao , al prossimo chappy ;)

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