Kramizi's crazy adventures

di _Cramisi_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** I ***
Capitolo 3: *** II ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO


“Uhmmm…, Che cosa sta succedendo?”
….
“Ahhhh”
 
Atene: Grande tempio.
“Mur, cosa ti rende così inquieto?”
“Maestro Dhoko, “ Il cavaliere dell’ariete chinò leggermente il capo in segno di saluto ”Avverto una strana energia, ma non riesco ad identificarla ne tantomeno dedurre se questa ci sia nemica”
Il cavaliere della settima casa chiuse per un momento gli occhi
“Anche la dea Atena avverte questa strana energia per questo ha indetto un concilio”
“Spero solo che non si tratti del preludio di una nuova guerra sacra, la pace dura da troppo poco tempo per cessare”
Detto questo il cavaliere custode della prima casa si accinse a seguire il cavaliere di libra che aveva già iniziato a percorrere la lunga scalinata che gli avrebbe condotti al tredicesimo tempio.
Durante la salita si unirono loro i restanti  cavalieri d’oro avendo avvertito il cosmo della loro dea chiamarli.
La sala delle riunioni, era una stanza molto grande, di forma rettangolare, spoglia e austera, non vi erano molte finestre e ciò faceva si che all’interno la luce fosse tenue e soffusa, tuttavia, nonostante la semplicità la struttura architettonica era meravigliosa ,sia  i muri, interni ed esterni, che le possenti colonne che sorreggevano l’enorme struttura ad intervalli regolari, erano rivestiti di pregiato marmo bianco, probabilmente marmo di Carrara importato dalla vicina Italia, addossata al centro del lato lungo della sala, proprio di fronte all’entrata, vi era una piccola scalinata, di tre gradini, che portavano a un’impalcatura, sempre marmorea, su cui era collocato un grande trono d’orato.
Sullo scranno d’orato sedeva imperiosa una fanciulla di circa diciassette anni, i lunghi capelli lilla erano tenuti sciolti, e incastrati tra il corpo della fanciulla e lo schienale del trono, indossava  un semplice abito bianco di modello classico e nella mano destra reggeva l’emblema di Nike ,dea della vittoria che da tempi  immemori accompagnava la divinità della giustizia e della guerra strategica, aiutandola a proteggere e preservare l’umanità.
I cavalieri d’oro non appena posarono il loro sguardo sulla loro signora  si inginocchiarono, tenendo capo e sguardo chino, in modo da dimostrarle fedeltà e sottomissione assoluta.
“Miei cavalieri, avrete tutti percepito questa energia, tuttavia, nessuno di voi sa dare una spiegazione a tale fenomeno”
La dea fece una pausa, poi volse lo sguardo verso i cavalieri dei gemelli.
“Questa energia non vi ricorda qualcosa”
Tutti i cavalieri d’oro, compresi i due  interpellati iniziarono a riflettere.
Il maggiore dei  fratelli dopo un lungo sospiro e in seguito ad uno scambio di sguardi con il fratello prese parola
“Assomiglia all’energia che viene sprigionata quando noi apriamo la dimensione oscura, tuttavia, se la base è simile, l’entità è del tutto diversa”
“Esatto Saga” Poi tornando a rivolgersi a tutti riprese “Dovete sapere, che periodicamente si aprono dei varchi che ci collegano con varie dimensioni, questo per la necessità dell’universo stesso che ha bisogno di ricambio di materia, normalmente, però, non emettono energia, e se lo fanno, ne emettono un tipo che non può essere percepita “
“Quindi cosa pensate che possa essere questa misteriosa energia”
“Non cosa Shaka, ma chi”
“Vuole dire che questo portale è stato generato da qualcuno? E a quale scopo?”
Chiese nervoso il cavaliere di Scorpio
“No cavaliere, come detto in precedenza, questi portali sono spontanei”
“E allora cosa può essere mai accaduto?”
“Neanche io ne sono molto certa, ma può darsi, che qualcuno si sia trovato nel punto esatto in cui il portale si sia aperto e ne sia stato risucchiato”
“Ma Milady, lei ha detto che i portali più potenti emettono un tipo di energia a noi  impercettibile”
“Esatto, Shura, tuttavia, se la persona che vi è caduta dentro, avesse una certa predisposizione all’assorbimento dell’energia…”
“Allora l’energia del portale si potrebbe essere fusa con l’energia vitale della persona stessa rendendola così percepibile”
Concluse risoluto il custode della decima casa.
“Esatto cavaliere, tuttavia tutto questo è in via ipotetica”

Mentre nella grande sala tutti i cavalieri erano impegnati a discutere, chi più chi meno animatamente, della questione un urlo decisamente femminile accompagnato dalla figura di una ragazza che cadeva interruppe il brusio creato dai tredici uomini.

 
 Aio, che cosa diavolo mi è successo, dove mi trovo?
Mi ricordo di aver visto il mio computer accendersi e quando mi sono avvicinata per spegnerlo …
Non ricordo esattamente cosa sia successo.
“Tu chi sei, e come hai varcato la barriera del grande tempio costruita e mantenuta da Atena in persona?”
Aspettate un momento, questa voce mi è familiare e poi, Atena ? Grande tempio?
OH OH, ho un bruttissimo presentimento.
Come volevasi dimostrare il mio presentimento si rivela corretto non appena volgo lo sguardo sul mio interlocutore.
Shaka di Virgo.
Allora è proprio vero che io e la sfiga più nera andiamo a braccetto.
Ma come è possibile, vedo che attorno a me si stanno radunando tredici figure d’orate più una mascherata, che altri non sono che i cavalieri d’oro regolari più Kanon e Shin che indossa la veste di gran sacerdote.
E brava la nostra Atena, qualcosa di buono l’hai fatto in tutte queste stagioni dell’anime.
“Donna, sei forse priva del senso dell’udito, il cavaliere della sesta casa ti ha fatto una domanda, chi sei?”
Una delle figure  mi si era avvicinata di più e mi scrutava con cipiglio severo.
Riconobbi in lui il cavaliere di Capricorn, quale era il suo nome originale …. Ah! Si! Ora ricordo, era Shura.
“Senti Shura, non chiamarmi mai più donna, e comunque, CHE DIAVOLO CI FACCIO IO QUI?!”
Ok, come è possibile che sia dentro all’anime dei saint seiya, certo lo stavo vedendo ieri sera ma….
Ah, ho capito, starò sicuramente sognando, quindi se mi tiro un pizzicotto non sentirò male,
uhuchh che dolore!
 Ok non è un sogno, e adesso come torno a casa?
“Come fai a conoscere il mio nome? Sei dunque una nemica venuta ad  attentare alla vita della dea Atena”
Mi alzo del tutto incurante dell’ira del cavaliere e cerco di guardarmi attorno, come posso fare a tornare nella dimensione reale?
Ohhh bhè, ci penserò in seguito, dopo tutto, casa mia mica scappa, dato che sono qui perché non divertirsi un po’?,
Infondo ho sempre desiderato  entrare in questo anime.
Mi volto di nuovo verso  il mio interlocutore che ha alzato il braccio ed è in procinto di abbassarlo, probabilmente, anzi no, sicuramente per affettarmi  con la sua Excalibur.
“Nobile Capricorn, Placa la tua furia. Vorresti dirci il tuo nome”
La mer… la dea Atena mi si rivolge,  non posso di certo dirle il mio vero nome, devo pensare …
Che nome fasullo potrei sbolognarle…
Ah ecco, ho trovato.
“Il mio nome è Kramizi”
“Kramizi, che razza di nome è?”
Riconoscerei quella voce da pazzo scleroide d’ovunque.
“Meglio Kramizi che Death Mask , maschera mortuaria phuah”
“Pare che tu ci conosca bene”
Affermò con sicurezza il cavaliere della vergine.
E io ora che gli dico, che sono tutti dei personaggi di un fumetto?
Di certo non è una buona idea, potrebbe causareproblemi che avranno ripercussione sulla vita reale.
“Si vi conosco, so tutto, dalla corsa alle dodici cose dove molti di voi perirono, sia quando i cavalieri di bronzo si sono recati ad Asgard e in seguito nel regno di nettuno, ove si è scoperto che la causa di quelle guerre altri non era che Kanon, fratello minore di Saga, di cui tra l’altro nessuno di voi conosceva…”
A quelle parole vidi il diretto interessato stringere i pugni, e il fratello in fianco a lui sbiancare.
“E infine durante la guerra contro Ade in cui voi moriste per abbattere il muro del pianto fino al salvataggio della ragazzina da parte di Pegasus o Seiya, come volete chiamarlo che come sempre si è trovato moribondo. Il tutto causato dalla reincarnazione della dea della giustizia e della guerra strategica che altro non sa fare se non farsi rapire e attendere che i suoi guerrieri vengano ridotti in fin di vita prima di intervenire”
Vidi i volti dei cavalieri passare dalla sorpresa all’ira.
Il cavaliere del capricorno avanzò e gridò il nome della sua tecnica.
Non so esattamente come feci, visto e considerato che l’attacco era alla velocità della luce, fatto sta che lo schivai.
Che figata, allora anche io come tutti i personaggi di quest’anime sono immune alla maggioranza delle leggi della fisica
Vidi il cavaliere calmarsi e fissarsi con tutti gli altri fin che non sentii Mur parlare
“Quindi è lei l’emissario del portale”
“Questo spiegherebbe come sia riuscita ad attraversare la barriera”
Mi ero stancata di starli a sentire così decisi di andarmene.
“Fermati, non puoi andartene”
Mi voltai verso il gran sacerdote.
“Dentro di te alberga una grande energia, ti allenerai così da diventare cavaliere di Atena”
Man mano che l’uomo parlava la mia faccia assumeva un’espressione sempre più perplessa.
Ora vi elenco le motivazioni per cui io non diventerò mai cavaliere di Atena.
Fattore primo,Io e la ginnastica esistiamo  ai due poli opposti della terra e mi piaceva che fosse così.
Fattore numero Due, io odio Atena e per finire, fattore numero tre, non intendo rischiare la mia vita per quella della meringa violetta.
Insomma, chiamatemi pure codarda ma io alla mia vita ci tengo.
Da considerare anche che quelle parole erano state dette con tono di comando, ed io, purtroppo per loro, odiavo gli ordini.
Avete presente quando sentite una vocina che vi dice di fare qualcosa per il vostro bene, e voi la ignorate bellamente per seguire l’orgoglio, ebbene si lo feci anche io.
Mi voltai verso di lui con la faccia più minacciosa che possedevo, quella che la mia migliore amica si divertiva a definire demoniaca, e mi rivolsi al sommo pontefice
“Punto numero uno, io non intendo diventare cavaliere di quella snob viziata
Punto numero due non intendo allenarmi per parare il divino fondoschiena della sopracitata snob
Punto numero tre e ultimo non intendo indossare alcuna maschera”
“Non hai capito” fece Kanon venendo avanti “Non hai possibilità di scelta”
Feci il mio dolcissimo sorrisino bastardo, poverino, in fondo mi dispiaceva trattarlo male dopo tutto, lui è il mio personaggio preferito, ehh si, anche io vittima del fascino del cattivo dal passato tormentato, ma per sua e mia sfortuna, io ho un orgoglio e un ego  enorme.
“Dato che questa è la mia vita la possibilità di scelta ce l’ho eccome, comunque,  avete detto che io custodisco un energia fortissima giusto? “
Allargai ancora di più il sorrisino bastardo, mi sembra di ricordare che per tirare fuori la propria energia basta visualizzare in che forma vuoi che essa si materializzi, poco importa se era scritta in un libro oppure era stata detta nell’anime, l’importante era che funzionasse.
Vidi i volti dei presenti farsi preoccupati man mano che capivano le mie intenzioni.
Li ignorai, chiusi gli occhi e cercai di concentrarmi e non appena individuai la forma appropriato aprii di scatto gli occhi.
Ciò che vidi mi lasciò basita.
Aveva funzionato
I cavalieri , il grande sacerdote  e Atena stessa erano chiusi in un perfetto cerchio di fiamme e sembravano non potessero muoversi.
“A quanto pare posso materializzare tutto ciò che desidero”
Mi voltai e mi diressi verso la porta
“Buono a sapersi, direi che il detto, attento a ciò che desideri perché potresti ottenerlo, mi calza a pennello”
“Aspetta”
Guardai la ragazza che aveva parlato.
“Se non vuoi allenarti, o diventare cavaliere va bene, ma non sarebbe meglio che restassi al grande tempio?”
Guardai con sospetto la Dea
“Per quale motivo?”
Lo chiesi senza grande interesse
“Fuori non sapresi dove andare e qua saresti al sicuro”
“Al sicuro”
Ripetei quelle parole con tono prettamente ironico
“Ti faccio notare che tre dei tuoi fedeli hanno tentato di uccidermi o di annullare la mia volontà con il loro cosmo”
“Lo hanno fatto perché temevano che potessi nuocermi”
“Effettivamente io potrei nuocerti, tuttavia non otterrei nulla uccidendoti, anche se ti odio”
“Ignoro il perché di tutto questo astio nei miei confronti, tuttavia ti do la mia parola che non sarai costretta a fare nulla che non ti aggrada”
“Va bene accetterò la tua proposta, tutto per curiosità, tuttavia come ho detto e ribadito non mi sottometterò alla tua volontà”
Dopo che ebbi pronunciato quelle parole liberai tutti dal cerchio di fuoco.
“Potremmo sapere quale è il tuo segno zodiacale?”
“Leone”
Dissi senza pensarci troppo, dopo tutto cosa avrebbero potuto fare conoscendolo? Non ero di certo l’unica persona, oltre al cavaliere della quinta casa, ad essere di quel segno in tutto l’universo.
“Allora risiederai  nella quinta casa zodiacale”
Che originalità, una persona di segno leone che va nella casa della costellazione del leone.
Stavo per avviarmi verso la casa che mi era stata indicata quando  udii la voce del sommo pontefice.
“I tuoi poteri sono immensi, forse pari a gli dei, e ci hai dimostrato che hai le basi per padroneggiarli, tuttavia risiedendo sotto lo stesso tetto di un cavaliere d’oro sarà più facile proteggerti, dopo tutto, in molti potrebbero bramare i tuoi poteri per usarli a scopi malvagi”
Fece una pausa
“La dea ha giurato che non dovrai fare nulla che non ti aggradi, tuttavia non ti farebbe male allenarti per controllarli meglio”
Feci un sorriso sghembo
“In somma, volete mettermi sotto sorveglianza in modo che io non attenti alla vita di Atena giusto?”
Guardai i presenti nella sala uno ad uno
“E sia, anche se ho già specificato che, nonostante il mio astio verso di lei, non intendo ucciderla”
Vidi i volti dei presenti insospettirsi, ma dopo tutto era normale, dopo lo scherzetto con il fuoco e l’aver dichiarato di odiare Atena per giunta davanti alla casta più alta dei suoi cavalieri.
Ricordo la prima volta che vidi questo anime, mi appassionò subito, come subito odiai lady Isabel.
Suppongo che tra tutti i cavalieri d’oro i più protettivi siano Shura di capricorn, infondo, il primo cavaliere fu premiato con il dono della sacra spada dalla dea per la fedeltà dimostratale, ma nei suoi occhi alberga ancora la tristezza e il rimorso per non averla riconosciuta e per aver attentato alla sua vita, nonostante, a parer mio le sue colpe le abbia espiate, ma, l’animo umano è ricco di sfaccettature e i sentimenti che ognuno prova sono personali e incomprensibili a sguardi altrui e qualche volta anche a se stessi.
Un altro cavaliere, a lei estremamente devoto, è sicuramente Shaka della vergine, di lui non so molto se non che è l’uomo più vicino alla dea, e con le sue azioni lo ha dimostrato e confermato più volte, non posso neanche cercare di dedurlo dai suoi occhi, che tiene perennemente chiusi per espandere il cosmo di virgo.
Gli ultimi due erano sicuramente i gemelli, Kanon e Saga anche nei loro occhi, come in quelli del cavaliere della decima casa, albergava tristezza e rimorso, ma in quelli di Kanon, albergava anche un senso di inadeguatezza, come se lui non dovesse essere lì.
In effetti posso ben comprenderlo, ha sempre vissuto all’ombra del fratello, nessuno lo ha mai conosciuto realmente, e adesso che tutti lo vedevano e conoscevano, si sentiva sempre come se fosse giudicato.
Per lui è stato come passare da una perenne oscurità ad un luogo dove splende, e i passaggi bruschi causano sempre dolore.
Nella serie di Hades morì dopo aver rinunciato alla sacra armatura dei gemelli per darla al fratello.
Morì per espiare le sue colpe, ciò nonostante, si sente in colpa per essere vivo, che strano individuo, penso, che per quanto io lo ammiri come personaggio non lo comprenderò mai fino in fondo, come del resto tutti cavalieri d’oro.
In fondo, tutti i cavalieri erano estremamente devoti alla Dea e alla giustizia, perfino il vanitoso Aphrodite dei pesci e Death Mask di Cancer a modo loro, tuttavia i quattro sopracitati lo dimostravano di più.
Immersa nei miei pensieri non mi ero accorta che tutti i cavalieri, ad eccezione del cavaliere del leone, si erano dileguati e capì di essere rimasta imbambolata a fissare un punto imprecisato della stanza.
“Scusami, ero sovrappensiero”
Vidi il cavaliere custode del mio segno asserire con il capo e dirigersi verso la porta.
Mi apprestai a seguirlo e quando mi affiancai a lui, notai gli occhi pieni di dubbi,  sembrava che volesse farmi delle domande ma venivano trattenute dal fatto che probabilmente capiva che non avrei risposto a nessuno di quei quesiti.
Passammo tutte le case che precedevano quella di Aiolia in religioso silenzio interrotto solo dalla voce del ragazzo che chiedeva ai custodi delle case di passare.
Ci trattenemmo un po’ di più solo nella nona, la casa del sagittario il cui cavaliere era fratello del mio << carceriere >>
Arrivati nella quinta casa mi fu data una stanza, larga ma spartana, come quella delle riunioni nel tredicesimo tempio.
Diciamo che sono stata fortunata, nonostante la semplicità della camera, il letto era matrimoniale sormontata da un baldacchino.
Diedi la buona notte ad Aiolia e mi recai in bagno.
Per una volta, la dea bendata parve essere dalla mia parte, infatti, la valigia che avevo preparato per la gita del giorno seguente era stata risucchiata anche lei dal pc, come fosse finita nella quinta casa e proprio nella mia stanza rimaneva un diletta, tuttavia decisi di non curarmene.
Aavevo diversi cambi e anche il mio bel pigiamino.
Premetto, che come ogni ragazza (più o meno) sono mancante della capacità di sintesi nel fare le valige, quindi, per una gita di una settimana, avevo portato abiti che per una persona normale sarebbero bastati per un mese.
Mi recai nel bagno di cui era dotata la camera, mi feci una doccia, mi misi il pigiama e mi coricai.
Non appena poggiai la testa sul cuscino il buio mi inghiottì e sognai quegli occhi tanto affascinanti quanto letali.
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Angolino  Autrice
Ciao a tutti coloro che hanno deciso di leggere questa ff nata dalla follia di un’autrice scapestrata.
Spero che il prologo vi abbia incuriosito e vi sia piaciuto.
Se vorrete lasciare un commentino ne sarei felice
 
Scarlet.

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Capitolo 2
*** I ***


Primo Capitolo


Fui svegliata da un raggio di sole che proveniva dalla finestra di fronte al letto, sentì dei rumori nella stanza accanto, chi sa che stava succedendo.
Decisi che non me ne fregava poi molto, mi alzai e mi diressi in bagno, e quello che vidi riflesso nello specchio mi spaventò, sembravo una mummia con un ammasso di cavi elettrici in testa.
Avevo i capelli talmente tanto sparati che avrei fatto invidia sia ad Einstein  che a Caparezza, il che è tutto dire.
Aprì la valigia che avevo posato sotto il letto e ne estrassi il set in cui avevo riposto la spazzola e il necessario pe l’igiene e mi feci la doccia.
Stranamente ,seppure al grande tempio vivessero come gli antichi greci, le prese di corrente non mancavano così presi il phon e mi asciugai i capelli.
Appena finì, notai che i miei capelli errano tornati, seppure parzialmente, ad ubbidire alla forza di gravità.
Mi misi un paio di shorts e una canotta, entrambi rigorosamente neri e corsi in bagno a truccarmi, non che misi chi sa che cosa, solo un filo di eyelyner sulla palpebra superiore e lasciai i capelli sciolti.
Uscì dalla camera circa due orette dopo che mi fui svegliata, che ci volete fare, oltre che al senso della sintesi mi manca quello del tempo.
Ma dopo tutto è normale per ogni ragazza stare molto tempo in bagno … Giusto…giusto?
Va bene, questa casa è enorme, e dato che nell’anime fanno vedere solo il corridoio che si percorrere dall’entrata all’uscita, non ho idea di dove devo andare, e il mio stomaco protesta a viva voce.
Voglio la pappa.
Ok era un po’ infantile, ma dopo tutto che ci volete fare allo stomaco non si comanda, no, un momento, non era al cuor non si comanda?
OHH bhè, lasciamo perdere sto divagando.
Torniamo al problema principale, dove cavolo devo andare per mettere qualcosa sotto i denti?
Nota per me, chiedere ad Aiolia una piantina del tempio, sperando che scriva in italiano e non in greco, mica faccio, o meglio, facevo il classico.
Uhmmm, a proposito di scuola, io lunedì ho la consegna di sei e dico sei tavole di disegno geometrico!
E ora come faccio, se non le consegno mi becco uno.
Ok è ufficiale, sono rovinata.
Continuai a girare, persa nelle mie assurde macchinazioni, e dopo quelle che mi sono parse ore, e che in seguito scoprì essere circa dieci minuti, mi ritrovai nel corridoio principale.
Adesso sono davanti ad un dilemma, scendere o salire, se scendo rischio di fare una bella gita fuori programma nella bocca dell’Ade ad opera di Cancer.
Se salgo, finisco nella volta di Minosse ad opera di Virgo.
Mentre stavo decidendo di che morte morire , e in questo caso, non è un modo di dire, una voce possente interruppe i miei lugubri pensieri.
“Cavaliere di Leo io Aldebaran del toro chiedo il permesso di passare dalla tua casa”
Sbucai da dietro la colonna, e per chi stesse pensando male, non mi ero nascosta, mi ero appoggiata per riflettere.
“Non so dove sia il cavaliere del leone, tuttavia penso che non abbia niente in contrario se attraversi la sua casa”
Vidi il custode della seconda casa squadrarmi, che cosa pensasse non mi era dato sapere, dopo tutto era Mur il personaggio con poteri telecinetici.
Fatto stava che l’espressione del toro mutava dal severo all’incerto, dall’incerto al perplesso, poi sembrava acquistare una parvenza di calma per poi tornare severo.
Cosa significassero tutti quei cambi di espressioni me lo disse lui pochi secondi dopo.
“La dea Atena e il grande Sacerdote hanno ragione, hai un cosmo immenso, potresti affrontare una divinità e vincerla senza troppi sforzi, tuttavia, non hai un minimo di controllo su di esso”
Fu il mio turno di rimanere perplessa.
“Dubito fortemente che un Dio o una Dea si faccia sconfiggere facilmente da una ragazza che a malapena sa cosa è il cosmo”
Eccetto Atena, aggiunsi mentalmente, ma non mi sembrava proprio il caso di dirlo, in fondo lui non mi aveva ne provocato, ne tanto meno insultata, si era limitato a fare una constatazione, una pura e semplice constatazione, in più, io avevo già espresso il mio parere sulla loro signora.
“Potresti sempre allenarti e svilupparlo”
“Come ho detto ieri, vi conosco, quindi so anche a quali estenuanti allenamenti vi sottoponete, e, posso affermare con assoluta certezza che resisterei meno di mezzo minuto”
Feci una piccola pausa
“Ad esempio, due giorni fa, quando abbiamo fatto ginnastica, c’è mancato poco che non svenissi dopo un giro e mezzo di campo”
Penso che la faccia di Aldebaran si sarebbe abbinata bene a quelle cadute stile anime che si fanno in un po’ tutti i cartoni comico-demenziali.
Ma qui eravamo in uno shonen, e il tutto era perciò abbastanza serio.
Notate bene, ho detto abbastanza, non totalmente.
Sentendo il mio stomaco far sentire animatamente le sue proteste mi rivolsi nuovamente al cavaliere che mi stava di fronte
“Scusa, sapresti dirmi dove potrei andare a mangiare?, Sai, non mi sono ancora ambientata”
“Ma non avevi detto che conoscevi tutto di noi?”
“Infatti, conosco tutto di voi, anche la vostra storia, ma ciò non implica che io debba conoscere anche l’impianto delle vostre case”
Aldebaran si mise a ridere, e strano a dirsi, ma quella risata alleggerì anche me.
“Ben detto, fanciulla”
“Kramizi, mi chiami Kramizi,”
Vidi la sua faccia farsi confusa
“Sentirmi chiamare fanciulla mi fa sentire come se fossi una mammoletta indifesa”
Aggiunsi per spiegarmi.
“Effettivamente non dai molto l’idea di una fanciulla in difficoltà”
“Su questo hai perfettamente ragione, si deve imparare a cavarsela da soli”
“Vieni, ti accompagno su al tredicesimo tempio, Atena avrebbe piacere a parlare con te”
“Parlare con Atena… un momento salire?! Vuoi dire che dovrò farmi tutti quelli scalini e inoltre attraversare le altre case? Compresa quella di Shaka, Milo e Shura?!”
“Esatto anche se presumo che a quest’ora saranno già in mensa, tranne Shaka”
Disse tentando di essere confortante
“Gli incontrerò comunque e poi, tutte quelle scale, collasserò prima”
Avete presente le fontane che scendono dagli occhi dei personaggi dei cartoni quando sono abbattuti?!
Bene, io ero messa molto peggio.
“Tranquilla ci penso io”
Appena sentì questa frase mi divisi in due, figuratamente è ovvio.
Una parte di me saltava dalla gioia, non dovevo fare tutte quelle scale, l’altra parte di me era terrorizzata.
In fondo, ogni qual volta qualcuno diceva che non c’era da preoccuparsi…
Era il momento adatta a fare testamento.
Neanche il tempo di formulare una risposta, che poi non serviva dato che la sua era un’affermazione, mi sentì sollevare e ad un certo punto avvertì distintamente un dolore acuto alle orecchie, segno inequivocabile che la pressione dell’aria  si era alzata.
Cinque secondi dopo, ma neanche, ero davanti ad un gigantesco portone da cui proveniva un buonissimo odore di brioches, che in seguitò scoprì appartenere alla colazione della dea e non a quella dei cavalieri, ma il mio stomaco stimolato da quel dolce aroma iniziò a ballare la salsa.
Vidi Aldebaran spalancare il portone senza enormi difficoltà e dirigersi verso un tavolo.
Notando  che io non lo seguivo si girò e mi fece cenno di avviarmi con lui al tavolo, mi armai della mia aria da bastarda-snob, non che fossi realmente spocchiosa, ma non avete idea di quanto possa aiutare tenere quest’ aura.
Il cavaliere del toro si avviò dove erano seduti tutti i cavalieri d’oro, e si sedette vicino al cavaliere dell’ariete.
Iniziai a guardarmi intorno alla ricerca di un tavolino appartato dove starmene da sola a deprimermi, speranza vana, il cavaliere rappresentante della costellazione del toro mi sequestrò molto gentilmente e mi mise a sedere al tavolo con i gold.
Bene, indovinate vicino a chi sono seduta…
Din din din, risposta esatta.
Sono seduta vicina al bellissimo cavaliere da ghigno bastardo e dall’animo tormentato da antiche colpe.
Kanon di Gemini.
Non che io ne sia dispiaciuta, intendiamoci, ma…
Panicooo
E se a lui desse fastidio, e se gli stessi antipatica…
Cosa abbastanza probabile dato il “piccolo” disguido avuto con la sua Atena.
Uhmm, forse sono un po’ gelosa, solo un po’ però,
Ok il mio cervello è ufficialmente partito per la tangente, ma voglio vedere voi a ragionare sedute in mezzo ai ragazzi più fighi che siano mai esis-disegnati.
Comunque, Kanon è Kanon, avete visto che capelli, che occhi, che labbra che pelle che fisico, soprattutto il fisico, …
Va bene, sembra la lista della spesa, ma per me lui potrebbe benissimo essere un Dio sceso in terra, quasi quasi se è lui ad allenarmi ci faccio un pensierino…
NO NO NO, Kramizi ti stai rintontendo, allontanati immediatamente da quel bel pezzo di figliuolo prima che i pochi neuroni rimasti nel tuo cervello si vadano a suicidare.
Non va bene, mi devo ricordare che oltre ad essere piuttosto bello, è anche un grandissimo bastardo, quindi se ti allenassi con lui di sicuro attuerebbe una “piccola” vendetta per il mio “piccolo” sfogo verso la sua Dea, inoltre, se sommo tutti questi fattori ottengo che la mia probabilità di sopravvivenza è ….
Rullo di tamburi prego…
Tamburi, tamburi ci siete?!
Uffi perché ci sono per  tutti è non per me?
Comunque stavo dicendo, la mia probabilità di sopravvivenza è pari allo zero per cento.
Probabilità molto alta devo dire.
Si accettano agnelli sacrificali al posto mio, volontari?
Non fatevi avanti tutti insieme ehh!
Ma torniamo a noi, oggi alla mensa servivano albume d’ uovo (altamente proteico) e dei biscotti secchi ad alto contenuto calorico, adesso intendiamoci, non sono una di quelle ochette che sta attenta ad ogni singola caloria, tutt’altro, mangio più io che un esercito dopo un allenamento, ma tra l’albume ed i biscotti non so quale fosse il male minore.
Così alla fine optai per la saggia decisione di morire di fame, sapete, se devo scegliere se morire di fame oppure per intossicazione opto per la prima.
Sapete andare in ospedale a farmi una lavanda gastrica non è proprio il mio sogno nel cassetto, anche se penso che alcuni di loro non mi ci avrebbero nemmeno portata all’ospedale.
“Che hai, la somma Atena ti ha levato il senso del gusto come punizione per il tuo comportamento sfacciato tenuto  ieri?”
“No, come vedi il gusto funziona benissimo, grazie per l’interessamento Shura di Capricorn”
Nel dire quella frase avevo sfoderato il sorriso più falso che si fosse mai visto.
Ora mi direte che se la colazione mi faceva schifo presto ci sarebbe stato un nuovo piatto in tavola giusto?
E che sarei stata io la nuova pietanza, finemente affettata da Shura ho indovinato?
Ebbene sapete che vi dico?
Che avete pienamente ragione, ma io ho ancora un asso nella manica, una tecnica antichissima tramandata da generazione in generazione,
l’antica e nobile arte della…
ritirata strategica
o anche detto come:
FUGAAA
E fu così che iniziò il siparietto comico del tutto inadatto all’ambiente in cui ci trovavamo, ma ricapitoliamo la situazione:
Io venivo inseguita da Shura, che aveva dei fini prettamente bellici, almeno non per la sottoscritta, comunque, quest’ultimo veniva a sua volta inseguito da Aiolos del Saggittario e Aiolia del Leone.
Dopo più di mezz’ora in cui io scappavo ,ben poco aggraziatamente direi, il Capricorno venne preso dai due fratelli mentre io fui allegramente afferrata come un gatto.
Avevo già alzato lo sguardo per dirne quattro al malcapitato che mi trovai a specchiarmi in due limpide pozze color acqua marina, era quello il suo colore, non azzurro e neanche verde solo  del colore dell’acqua del mare.
Specchiandomi in quelle iridi persi tutto il coraggio e la determinazione iniziali, sembrava quasi che i suoi occhi mi avessero prosciugato di ogni energia, anche se non mi risulta che questo fosse annoverato fra i suoi poteri.
Sentì un tonfo sordo e poi un dolore acuto al fondoschiena, quel bellissimo bastardo mi aveva fatto cadere a terra
“La scorto dalla dea Atena”
Detto questo la mia guardia improvvisata iniziò a incamminarsi voltando leggermente il volto per incitarmi a seguirlo, e dato che per quella mattina avevo già provocato abbastanza preferì assecondarlo, tenendo conto che un’improvvisa stanchezza si era impadronita di me, non so nemmeno se ne sarei stata in grado.
La sala era esattamente quella del giorno prima, la dea Atena sedeva compostamente sul suo trono affiancata dal grande sacerdote, non appena entrammo Kanon si inginocchò aspettando il permesso della dea per alzarsi, permesso che non si fece attendere, odiavo vedere gli uomini così sottomessi, mi dava sui nervi, come quelle sensazioni di angoscia che ti pervadono mentre assisti impotente a qualcosa che tu non puoi fermare, vorresti ma non puoi.
Almeno Saori era maturata un po’ non era rimasta la sciocca ragazzina che voleva essere servita e riverita, un punto a suo favore devo dire, però sia chiaro, non lo ammetterò mai ad alta voce.
“Allora, sentiamo per quale motivo mi hai chiamata qui?”
Passarono attimi interminabili nella quale la Dea seduta di fronte a me pareva riflettere
“Per parlarti” decretò infine
Ammazza te, un’ora di riflessione per articolare due parole più che ovvie aggiungerei.
“Fin lì ci ero arrivata, ma parlarmi di cosa?”
“Dei tuoi poteri”
“E sentiamo, cosa avresti da dire?”
Sentendo con quanta sfacciataggine mi stavo rivolgendo ad Atena  Kanon fece per schiaffeggiarmi ma un gesto della sua signora lo fece desistere e tornò al suo posto.
“I tuoi poteri sono molto forti, e se ne perderai il controllo potresti arrecare danno a persone innocenti”
“Dunque dove vorresti arrivare?”
“Direi che è ovvio, devi allenarti per controllare meglio il tuo cosmo per metterlo al servizio della giustizia”
“ Al servizio della giustizia o al tuo? E poi ieri eri di tutt’altro parere”
Dissi con voce sprezzante
“Ieri aveva preso il sopravvento la mia parte umana, ma adesso attenta, è alla dea che ti stai rivolgendo”
Assunsi un’espressione falsamente angelica
“Una volta lessi in un libro questa frase <<è la mente dell’uomo che plasma la sua realtà>> Hai presente cosa significhi?”
La pseudo Dea stava per aprire bocca con lo scopo di rispondere quando io la precedetti
“Significa che voi esistete perché è l’uomo stesso che vi ha creati con la sua convinzione è per questo che ora molti olimpici tentano di distruggere la terra e annientare l’uomo. Per creare delle creature che alla base della loro vita abbiano solo la fede in loro”
Feci una piccola pausa
“Ma nel tuo caso è diverso, tu sei nata dal desiderio degli uomini di avere protezione e uguaglianza è per questo che non li vuoi distruggere, perché il dovere di proteggerli è radicato nella tua stessa essenza, eliminare il genere umano per te significherebbe scomparire o sbaglio?”
Saori annuì e io andai avanti
“Ma questo volere collettivo si è pur sempre incarnato in un corpo umano e come tutti soggetto ai sentimenti tra cui l’egoismo, infatti tu mandi dei bambini ad addestrarsi con un elevato rischio di morte solo per salvaguardare la tua esistenza, dato che ormai nel mondo la fede in voi olimpi è possesso di pochi uomini, ormai siete stati sostituiti da altri dei e dopo questi altri ne verranno.
A te tutto sommato è andata abbastanza bene perché la giustizia fa parte degli ideali di molti, tuttavia anche tu ti stai indebolendo e stai tornando pian piano ad essere un comune umano, perché ormai non c’è un canone di giustizia collettivo ma ognuno preferisce farsi giustizia da se”
“Questo non è vero, gli uomini sanno riconoscere il bene dal male”
“Questo è vero, ma non dimenticare che è l’uomo che ha tracciato il confine tra bene e male e avendolo tracciato lui è liberissimo di cambiarlo a suo piacimento”
Penso di aver lasciato senza parola la Dea Atena, uhh devo essere stata davvero esaustiva.
Kramizi: uno
Atena: zero
“Comunque tornando al discorso principale io non intendo mettermi ad allenarmi ne tanto meno al tuo servizio”
“Ti conviene pensarci, al contrario del cosmo che possiede ogni cavaliere che può essere usato solo attraverso una volontà ferrea il tuo reagisce in base alle emozioni, vuoi tornare a casa con il rischio di ferire il primo che ti fa arrabbiare?”
Dovetti arrendermi all’evidenza, Saori aveva ragione se non volevo rischiare di ferire le persone che mi stavano a cuore dovevo imparare a controllare la mia energia.
“E va bene, mi allenerò ma non metterò la maschera delle sacerdotesse ne tantomeno metterò i miei poteri al tuo servizio, ma con chi mi dovrei allenare di grazia?”
“Dati i tuoi poteri penso che i più adatti siano Camus dell’Acquario, abile nel controllo delle emozioni, ha un potere molto simile al tuo, tuttavia la sua creazione è limitata all’elemento del ghiaccio e inoltre Kanon di Gemini, ha la capacità di creare illusioni e aprire,  o all’occorrenza creare  portali inter dimensionali.
Non so se i tuoi poteri si limitino alla sfera fisica o se comprendono anche quella mentale ma la sua abilità ti sarà utile per creare un passaggio per tornare nel tuo mondo o non vuoi?”
Kramizi: uno
Atena: uno
Palla al centro.
Rassegnata feci un segno di assenso del capo, ma non mi smentì e volli porre delle condizioni
“Accetto di allenarmi, ma l’orario di inizio dell’allenamento lo decido io e lo stesso vale per la durata di quest’ultimo”
La fanciulla che racchiudeva in se l’essenza divina della dea della giustizia sospirò rumorosamente per poi annuire.
All’apprendere che avrebbe dovuto farmi da maestro Kanon, rimasto in religioso silenzio e appoggiato mollemente alla colonna fino a quel momento, si raddrizzò velocemente, quasi come se fosse stato una molla.
“Ma somma Atena è sicura che non userà il suo potere per arrecarvi danno?”
“Come ha già dimostrato ha una buona capacità di controllo dell’energia nonostante sia minima, se lo avesse voluto avrebbe già cercato di ottenere la mia testa.”
Repressi a stento un ghigno bastardo in perfetto stile Death Mask, tuttavia penso proprio che in quei momenti di allenamento il mio bastardo preferito mi farà vivere l’inferno, uhmm con Camus non ho idea di che cosa potrebbe accadere.
Uscì abbastanza avvilita da quel colloquio, anche se non lo davo a vedere e facevo l’indifferente, dietro di me Kanon mi seguiva in religioso silenzio, avrei dato qualsiasi cosa per sapere cosa gli passasse per la testa.
Chi sa se mi odiava, ma era molto probabile, dopo tutto io non solo avevo insultato colei che lo aveva salvato e perdonato di tutte le azioni orribili di cui si era macchiato, nonché colei che aveva  interceduto con il padre degli Dei per riavere in vita tutti i suoi cavalieri, ma avevo anche dichiarato che gli Dei non esistevano, o meglio che gli Dei non erano tali.
“A che ora vuoi iniziare gli allenamenti?”
Questa voce, la sua voce…
Si è rivolto proprio a me, e non per minacciarmi di morte, ora posso morire in pace.
Naturalmente scherzavo, sono ancora troppo giovane per spirare e francamente, alla mia vita ci tengo.
“Non so, domani appena mi sveglierò verrò a chiamarti”
Dissi con tono di sufficienza, non volevo che lui si accorgesse di cosa mi balenava in mente.
Lo so che probabilmente sarò risultata leggermente acida, ma faccio sempre così quando mi sento sotto pressione, e credetemi, lui di pressione me ne mette addosso parecchia.
Come risposta da parte sua mi sarei aspettata un rimprovero, un ceffone , insomma di tutto tranne che un semplice cenno del capo.
Passammo le case in religioso silenzio rotto solo dalla voce del custode della terza casa che chiedeva il permesso di passare.
Ci intrattenemmo di più solo nell’undicesima casa dove risiedeva il mio secondo maestro, Camus.
Kanon gli comunicò la notizia e le condizioni da me poste, qui non sapevo davvero cosa aspettarmi, mi affiancai al mio accompagnatore per vedere la reazione del padrone delle energie fredde, che tra l’altro fu un semplice cenno di assenso.
Arrivati alla quinta casa mi ritirai nella stanza che era stata messa a mia disposizione dal custode della quinta casa, tra l’altro non salutai neanche il cavaliere di Gemini,  mi stesi e chiusi gli occhi.
Pensai di essermi assopita per poco, ma presto questa mia convinzione venne smentita quando Aiolia bussò alla mia porta dicendomi che era ora di pranzare.
Percorremmo di nuovo la scalinata che ci avrebbe condotti al tredicesimo tempio, nella salita si unirono a noi Mur di Aries e Aldebaran di tauros.
Calò un silenzio imbarazzante che fu rotto poco dopo da Leo con tono incuriosito.
“Kramizi, come è la dimensione da cui provieni?”
“Molto simile alla vostra, tranne che mancano gli dei che tentano di distruggerla ogni due per tre”
“Caspita deve essere una pacchia”
Commentò allegramente Aldebaran
“Non proprio, dipende dalle zone”
Sospirai
“A me tutto sommato è andata piuttosto bene”
I miei occhi, avevano sempre avuto la caratteristica dei cambiare colore in base all’umore, in quel momento divennero neri.
“Ti manca la tua famiglia?”
Ad un tratto la voce di Mur mi riscosse.
“Si e No”
Risposi in modo evasivo non volevo scoprirmi troppo.

Non era propriamente la mia famiglia a mancarmi, ma di più gli amici, ormai era da tempo che non sentivo la mia famiglia.
 

Angolino autrice
Ciao sono tornata e dopo un mese ecco il secondo capitolo, spero sia di vostro gradimento.
Ringrazio chi ha recensito e chi ha inserito la storia in una delle liste, ma ovviamente sono grata anche a chi legge solamente.
Fatemi sapere cosa ne pensate.
Scarlet

 

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Capitolo 3
*** II ***


Secondo Capitolo


“Mamma mia, che sonno, ma che ore sono?”
Dopo il piccolo dialogo avuto con Mu, Aldebaran e Aioria, ci siamo recati nella mensa per  pranzare, che stranamente  è stata fin troppo tranquilla, io non sono stata minacciata di morte, ho tranquillamente mangiato qualcosa che il mio stomaco ha approvato, ergo una bella bistecca al sangue, miammi, i cavalieri d’oro stavano in silenzio e mi ignoravano e cosa più importante, non sono stata minacciata di morte.
Yuppi
Un momento, lo avevo già detto, o bhè poco importa.
Per il resto del pomeriggio mi sono chiusa nella “mia camera” a leggere e a poltrire e infine verso mezzanotte sono andata a nanna.
Prendo il cellulare per vedere che ore sono, e cosa vedo?!
Il display del mio cellulare segna le nove, ma vi rendete conto le nove!
È prima mattina, come accidenti ho fatto a svegliarmi così presto! Mhà
I misteri del sonno.
Buona notte.
Stavo per riprendere sonno quando un allegro Aioria sbatté  la porta della mia stanza e mi urlò:
“Sveglia pelandrona, non vedi che sono già le nove, è tardissimo”
Tardissimo?! Ma da che pianeta viene?
“Appunto, sono le nove, è prima mattina, quindi se mi vuoi scusare buona notte”
Ciò detto mi piantai il cuscino in faccia per coprirmi gli occhi.
Quel grande bas… emmm quel simpatico mattacchione di un cavaliere del mio segno si era dato allegramente da fare aprendo tutte le finestre e facendo entrare la luce che finì diretta diretta sui miei occhi.
Dopo che il dolce leoncino riuscì a strapparmi un assonnato “mi sto alzando” se ne andò dicendo che doveva allenarsi, e ,ricordandomi che oggi iniziava la mia tortura, ehm, l’allenamento.
Ma sti qui, campavano solo di allenamenti, no, giusto perché voglio sapere da dove trovano tutta sta voglia?
Chi sa se sarebbero disposti a prestarmene un po’.
Mi alzo, ma invece di recarmi a fare colazione, tanto non mangerei nulla, scendo fino alla terza casa per chiamare Kanon così prima inizierà questo gioco prima potrò recarmi in infermeria, pregando che ci sia, per farmi ricostruire.
Non sono stupida, non mi illudo mica di sopravvivere ai loro allenamenti, se mi andrà bene resisterò per più o meno quattro o cinque minuti.
Se mai arriverò ai sei, fatemi una statua e onoratemi.
Scendo con molto entusiasmo, ovviamente sono ironica, quelle due fantastiche rampe di scale, che per quanto sono ripide farebbero prima a sostituirle usando delle scale a pioli, almeno risparmierebbero sul marmo.
Arrivata alla casa del caro zio Dheatly, non ditegli che l’ho chiamato così, mi piace che la mia testa rimanga attaccata al mio collo.
Sapete, dubito che si possa vivere con la testa staccata dal resto del corpo.
Comunque, tornando al problema principale, come faccio a passare la casa dello psicopatico con manie omicide con un gusto artistico piuttosto macabro?
Qualche consiglio?
Fata madrina, fata madrinaaaa, dove sei mi serve aiuto!
No un momento, che io ricordi la fata madrina era di Cenerentola.
Ok proviamo con la fata Turchina,
Ok anche questo tentativo è inutile.
Ma insomma, sono disperata, comprendetemi.
Se provo ad attraversarla in stile pantera rosa dite che ce la faccio?
Ehmm, se qualcuno mi risponde non mi offendo sapete.
Stavo per dare avvio all’operazione” Passa in modo silenzioso e in stile pantera rosa la casa più  oscura e macabra delle dodici case poste per proteggere il deoso (ma esiste questo vocabolo? Nd Kramizi?)
(Certo che no Nd A)
(E allora perché me lo hai fatto dire? Nd Kramizi)
(Perché sei stupida e da te se lo aspettano da tutti Nd a)
(Io ti ammazzo Nd Kramizi)
(Autrice-san fa i bagagli e scappa verso mete sconosciute)
(Se ti piglio… Nd Kramizi)
(No tu non puoi venire devi stare nella storia Nd lettori incavolati per l’interruzioni)
(V-va bene lettori-sama Nd Kramizi)
(Non sapevo che qualcuno leggesse sta pazia, Nhè Autrice hai messo negli avvisi che si potrebbero riportare danni mentali a leggere la tua storia? Nd Kramizi)
(Non ricordo nd Autrice ripescata dai lettori infuriati)
(Ma bene, così dovremmo pagargli li psicologi nd Kramizi)
Tornando alla storia stavo dicendo, diamo avvio all’operazione:
Passa in modo silenzioso e in stile pantera rosa la casa più  oscura e macabra delle dodici case poste per proteggere il deoso didietro della divina Dea Atena.
Che dite titolo troppo lungo?
Ma certo che no, dopo tutto lo accorciato.
Inutile dire che dopo  due secondi dall’inizio del piano DeathMask mi ha beccata e mi ha allegramente incastrata tra lui e il muro della casa.
Possibilità di fuga?
Nessuna, evviva, sono morta.
“Che stavi cercando di fare nhè ragazzina?”
Cercai di ingoiare la paura, cosa piuttosto difficile in questo momento, avere a due centimetri di distanza  il dolce ghigno del cavaliere del Cancro, non aiutava di certo.
“Cercavo di passare per raggiungere la casa di Gemini?”
Risposi con tono ironico.
“Non sai che devi chiedere il permesso di passare ai cavalieri che presiedono le case dello zodiaco”
Mi disse adirato Death.
“Io qui non vedo nessun cavaliere”
Risposi io concludendo in bellezza con una linguaccia.
Qui vi starete chiedendo come farò a sopravvivere all’ira di Death Mask?
O semplicemente in che punto della casa appenderà la mia testa.
Allora la risposta ad entrambe è che semplicemente non ne ho la più pallida idea.
Fortuna, o sfortuna volle che Camus dell’Acquario stesse passando di lì per dirigersi all’arena e appena vide la scena, cioè io con entrambe le mani sul viso e il granchio d’orato pronto a sferrarmi un pugno chiese con tono gelido  e impassibile, come se davanti a lui ci stessimo prendendo un thè e non che uno dei cavalieri d’oro stesse tentando di ammazzarmi.
“Che cosa sta succedendo?”
Death sbuffò e si ritirò nei suoi alloggi privati.
“Stavi scendendo per allenarti?”
Più che una domanda la sua mi sembrò un’affermazione.
Annuì semplicemente e scesi con lui verso la casa dei gemelli.
In tutto quel tragitto l’unica cosa che mi chiese fu:
“Hai qualche esperienza di lotta?”
Domanda a cui io risposi con un educato  cenno di diniego con il capo.
Insomma, provateci voi a ragionare con un  bel figone in pantaloni attillati e a petto nudo.
Volete essere al mio posto?
Bene, venite, ve lo cedo piuttosto volentieri perché a breve, questo angelo diventerà il mio demone  torturatore insieme al tenero, coccoloso, puccioso, si fa per dire, e  sexy Kanon di Gemini.
Arrivati alla terza cosa Camus comunicò a Kanon che dovevano iniziare ad allenarmi.
Credevo che mi facessero iniziare con cinque chilometri di corsa invece, cosa mi chiesero?
Di testare i miei riflessi.
Così Kanon iniziò a tirarmi calci e pugni che io schivavo per puro miracolo correndo o meglio scappando a gambe levate e chiedendo pietà.
Adesso eravamo l’una di fronte all’altra, io con un espressione a dir poco terrorizzata, e lui con un ghigno poco raccomandabile in faccia.
Prese la rincorsa, saltò e non lo vidi più, perché esiste la velocità della luce?
Iniziai a guardarmi intorno in pieno panico, fino a che non avvertì un piccolo spostamento d’aria alla mia destra e io automaticamente saltai a sinistra.
Sia Camus che il mio demone tormentato preferito sembravano stupiti.
Perché?
Seriamente il motivo non l’ho capito ho solo pensato a salvarmi la pelle.
Cinque minuti dopo Kanon ricominciò a bombardarmi di colpi ma questa volta ci si aggiunse anche Camus lanciandomi piccoli ,ma affilati dardi di ghiaccio.
Nonostante ne avessi schivati alcuni la maggior parte mi avevano colpita.
Dopo poco più di mezz’ora avevo fatto finire l’allenamento.
Arrivai alla quinta casa piena di lividi, ma almeno avevo tutte le ossa intere.
Stavo per mettermi a dormire quando Aioria tornò:
“Ehi, sei già tornata? Non ti dovevi allenare?”
Ma dico io è cieco, non vede che sono piena di graffi e lividi?
Mi alzo in piedi furiosa pronta ad avvicinarmi a lui per cantargliene quattro, ma appena mi alzo ricado a terra e tra l’altro di faccia.
Il mio povero naso, ma perché ogni volta che tento di darmi un contegno  finisco per fare queste figure di cacca?
Ma soprattutto:
“Quand’è che la sfortuna sarebbe diventata la mia migliore amica?”
No perché intendiamoci, ho già una migliore amica, certo è piuttosto rompiscatole ma almeno le mie figuracce passano in secondo pano rispetto alle sue.
(Ora ti ammazzo Nd migliore amica di autrice-san)
(Autrice-san se ne va in vacanza, sayonara NdA)
(Se ti piglio…. Nd migliore amica di autrice-san)
(E fu così che la migliore amica di autrice san la inseguì , la scuoiò e la usò per foderare il divano di casa sua sotto consiglio del tenero Death Mask Nd Kramizi)
Aioria sorrise, cosa ci sarà mai stato da ridere ditemelo.
“Pronto, Terra chiama Aioria, ragazza agonizzante sul pavimento, puoi aiutarmi?”
Vidi il cavaliere della quinta casa sollevarmi come fossi un sacco di patate e posarmi con una delicatezza pari a quella di un elefante sul letto.
Iniziò a controllarmi la caviglia facendomi emettere dei gridolini per il dolore.
Bhè più che dei gridolini erano dei gridi veri  e propri, pensate, che Shaka scese dalla sesta casa per capire cosa stesse succedendo.
Oh povera me, pensate uno Shaka piuttosto irritato dall’interruzione della sua meditazione.
Sapete cosa mi disse quel cavaliere?
“Hai fatto si e no trenta  minuti di allenamento e per qualche livido e una caviglia slogata ti stai lamentando, Kanon e Camus ci sono andati fin troppo leggeri con te”
Ci sono andati leggeri?!
Spiegatemi cosa intendono per andare giù pesante allora, perché se erano stati clementi oggi, non vuol dire che lo saranno anche gli altri giorni.
Proviamo a vederla da un punto di vista serio e logico.
Cosa abbastanza strana per i toni di questa mia sgangherata vita.
Allora, secondo la teoria di Aioria, confermata in seguito da Shaka, i miei due torturatori personali, dal fisico invidiato anche dal David di Michelangelo,
(E questo che centra? Nd A)
(Me lo hai fatto dire tu Nd Kramizi)
Va bhè stavo dicendo, i miei torturatori personali sarebbero stati clementi.
Visto dal mio punto di vista invece, ho formulato la seguente tesi, ovvero che i miei carcerieri volevano  farmi fuori per vendicare l’onta arrecata alla loro Dea, ma vedendo le mia sgraziata fuga e i miei, molto poco dignitosi, gridi di pietà, mossi a compassione si sono fermati.
O tesi più probabile sarebbe che non sopportavano più i miei dolci piagnistei.
Comunque con un adorabile tono da bambina capricciosa dissi:
“Non erano trenta minuti, erano trentadue minuti e venti secondi, c’è differenza, siete voi che siete sadici”
Vidi gli occhi del cavaliere di Virgo spalancarsi e Aioria girarsi di scatto verso di me.
Sono morta, sono morta, sono morta, sono morta, sono morta…
L’ho già detto che sono morta?
Se l’ho già detto fa niente.
Riconfermo.
Nella serie classica dissero che nessuno era mai sopravvissuto vedendo gli occhi di Virgo.
Certo gli ho visti molte volte, ma ero protetta dallo schermo del PC.
Ora cosa mi farà?
Mi spedirà nella volta di Minosse?
M priverà dei sei sensi?
Secondo voi, mi dovrei preoccupare?
Un aiutino sarebbe gradito, sapete con una caviglia fuori uso non è facile scappare.
Arretrai sul letto strisciando di sedere.
“Sei una codarda, combatti se sei un vero cavaliere mostra coraggio”
No un momento, quand’è che sarei divenuta un cavaliere?
Ovviamente sapete, spesso è l’orgoglio a parlare invece che il cervello e ovviamente non potei non rispondere
“Uno, non sono un cavaliere e due, non sono una codarda, sono una anormale ragazza che tiene alla sua vita e anche alla sua salute, se voi siete masochisti non è colpa mia”
Insomma chi ha mai detto che sono io a fare poco e non  loro a fare tanto?
Provate voi a resistere per trentadue minuti e venti secondi con due pazzi fanatici che tentano di rifarvi, non solo il viso, ma proprio di cambiarvi tutti i tratti.
Potrebbe anche essere che io mi distraessi  un pochino per ammirare il fisico di Kanon, ma sono dei dettagli totalmente irrilevanti, mica lo facevo apposta, stavo solo riposando gli occhi che casualmente cadevano su Kanon e io da brava ragazza mica mi potevo far sfuggire il mio personaggio preferito a petto nudo, mica sono cieca, pazza e leggermente tonta sì, ma cieca no.
Comunque posso affermare con scientifica certezza che il Doriforo, l’Apoxyòmenos , e Il David non reggono il confronto.
Ok forse io sono leggermente di parte perché Kanon è Kanon, comunque io adoro l’arte, se no, non avrei preso il liceo artistico.
Ripresa da le mie macchinazioni mi accorsi che Aioria e Shaka mi stavano fissando come se avessero davanti agli occhi  un’animale raro.
O meglio, era il cavaliere del leone a fissarmi come se fossi un animale strano, Virgo, invece avevo richiuso gli occhi.
Aspettate un momento, Shaka sa leggere nella mente come Mur giusto?
Dite che abbia sentito le miei ultimi pensieri su Kanon?
Ohh povera me che figura.
Ok, ripristiniamo un minimo di barriera mentale.
È il tempo di:
Analizza la situazione disperata in cui ti trovi e cerca un modo per uscirne
1)Stavo facendo fantasie non proprio caste e pure su Kanon.
2)Shaka probabilmente mi ha letto nella testa.
3) Il sopra citato cavaliere potrebbe rivelare tali pensieri al mio demone prediletto ossia Kanon.
4) Ma i cavalieri sanno cosa è la privacy? Io dico di no.
Ok questo non aiuta gran che ed era inutile per l’analisi però…
Insomma….
“VOGLIO LA MIA PRIVACY”
Ops, credevo di averle solo pensate, e invece…
Le ho gridate.
Ohh bhè, non fa niente, succede.
Comunque, come ho detto prima, la sfiga a quanto pare mi ama alla follia, infatti, arrivò dalla quarta casa il cavaliere del cancro, attirato dalle mie urla.
“Bhè, state già ammazzando la mocciosetta dal nome impronunciabile?”
Disse con ghigno beffardo l’ultimo arrivato.
“Potevate anche invitarmi, ieri ho cambiato i mobili del soggiorno, e la sua testa starebbe benissimo sopra il divano”
Ora ricorderete, o almeno lo spero, che sopra dissi che se DeathMask mi avesse uccisa non avevo la più pallida idea di dove avrebbe appeso la mia testa.
Or dunque adesso signore e signori, ragazzi e ragazze, bambini e bambine…
(La vuoi piantare Nd Autrice-san)
Come stavo dicendo ora so che mi appenderà sopra il suo divano.
Intanto i tre cavalieri discutevano nella MIA Camera, dove io volevo poltrire per un po’ prima di pranzo, tuttavia non è andata così.
“Sentite, sono stanca, non vi sopporto più, quindi se dovete darvela c’è l’arena, FUORIIIIII”
Dopo aver creato una corrente d’aria che li spinse fuori chiusi a chiave la porta e mi ficcai in vasca da bagno.
Che proprio Vasca non era dato che era una piscina, ma fa niente, mi accontento.
Si lo so, sono una ragazza che si accontenta di poco.
Portatemi anche Kanon e poi sono apposto.
Insomma mica sto chiedendo il mondo.
Dopo essermi fatta una doccia rilassante, zoppicante me ne andai a dormire.
Come al solito mi sembrò di dormire per qualche oretta, invece, quando mi alzai e aprì la tapparella era già notte, e la luna troneggiava sovrana nel cielo, presi il cellulare, e guardai l’orario.
“21:25”
Mormorai tra me
Alle nove e mezza servono la cena.
Mi recai in bagno e mi truccai, mi legai i lunghi ricci biondi in una coda alta, mi misi un paio di pantaloncini neri e una canottiera del medesimo colore.
Si lo so, vesto molto colorata, non c’è bisogno di farmelo notare.
Iniziai a camminare, in modo abbastanza incerto direi, e per essere più precisa sembravo una bambina che stava muovendo i primi passi, anche se forse avrebbe avuto più equilibrio di me.
E, per chi stesse pensando male, non mi sono bevuta niente di strano prima di andare a letto, ma sapete,
La caviglia, gli allenamenti, la fame, e questa è più che giustificata dato che fo saltato il pranzo, e soprattutto sonno, tanto ma tanto sonno.
Qui voi ora penserete che io sia pigra, ma non è assolutamente vera come cosa.
Io applico molto fanaticamente le regole della mia religione:
Il poltronesimo o divanesimo che dir si voglia.
Uno dei comandamenti di tale religione cita:
Di troppo riposo non è mai morto nessuno…, quindi fa bene*
Fatto sta che al momento su tutti questi fattori aveva la meglio lo stomaco, che ancora una volta si riconferma il trascinatore della squadra di muscoli e organi che compongono il mio esile..
Esile mica tanto..(o per meglio dire proprio per niente)
Corpicino.
Ok mi trovo all’uscita della quinta casa, adesso arriva la parte più difficile, ovvero salire le scale con una caviglia slogata.
Adesso che ci penso potevo chiedere ad Aioria di guarirla con il cosmo.
Dopo tutto se ha riparato la frattura del bronzino raccom… ehm ehm
*Colpo di tosse*
Del cavaliere di Pegasus poteva rimediare ad una semplice slogatura no?
Che scema a non averci pensato prima!
Ah No, un momento, poteri suoi, è lui che è uno scemo a non averli usati.
Mentre stavo strisciando come un vermicello in fin di vita trascinandomi con le braccia lungo la ripida sclinata, vidi un ombra, o almeno una sotto specie di ombra dato che era notte, sovrastarmi.
Indovinate chi era?
Fa niente, ormai sta domanda è monotona.
Fatto sta che chiunque avesse subito pensato che si trattasse di Kanon, dico subito che è un malfidato, tutti subito a pensare che debba essere per forza lui, magari anche di pessimo umore che se la piglia con me e che ovviamente…
Aveva ragione.
Infatti è proprio Kanon, ma almeno una volta la fortuna mi assiste,
Infatti il cavaliere dei Gemelli mi sembrava abbastanza calmo.
Kanon, dal canto suo mi fissava dalla sua vertiginosa altezza mentre io povera comune mortale ero stesa a pancia in giù con il viso volto verso l’alto a tentare di scorgere il suo.
“Cosa stai facendo”
Per non mostrare quanto la sua presenza mi abbia destabilizzato rispondo in modo strafottente:
“Dato il gentile modo in cui mi avete trattata stamani, mi sono slogata una caviglia, e il solo poggiarla a terra mi fa un male cane”
Mi aspettavo che dopo quella risposta se ne andasse e invece fece qualcosa che non mi sarei mai aspettato.
Qualcosa che mi destabilizzò del tutto
Qualcosa che non osavo immaginare neanche nelle mie fantasie più romantiche.
Mi prese in braccio.
Non mi caricò come un sacco di patate bensì mi fece sedere sul suo braccio, mentre l’altro veniva posizionato sotto le mie ginocchia.
Io presa da qual momento appoggiai la spalla contro il suo torace, ma la cosa sembrò infastidirlo.
Passammo tutte le case in religioso silenzio dato che tutti i custodi erano già in mensa, lui guardava avanti davanti a se con lo sguardo perso in misteriosi orizzonti.
Io dal canto mio gli facevo la radiografia completa.
Mi soffermai in particolar modo sugli occhi e sulle labbra.
Amavo quegli occhi, sapevano incatenarti con un solo sguardo, sembrava quasi che ti potessero incatenare e legare per sempre a lui, quella malcapitata, o forse, fortunata creatura che avesse avuto l’idea di fissare i suoi occhi sin troppo a lungo.
Scesi con lo sguardo verso il profilo nobile del naso, ne accarezzai con gli occhi la mascella scolpita e mascolina e infine giunsi alle labbra.
Rimasi incantata a fissarle per un tempo indefinito.
Cosa succederebbe se avessi l’ardire di poggiare le mie labbra sulle sue,
quale reazione potrei scatenare?
Ero curiosa, tentavo di ritornare in possesso di me, ma a quanto pare, era l’istinto il mio padrone in quel momento, così,  mi girai verso di lui e piano iniziai ad avvicinarmi alle sue labbra, a fare da testimoni all’evento solo le rose che proteggevano la scalinata che portava al tredicesimo tempio.
Le nostre labbra erano vicinissime, ancora pochi millimetri e…
 

Speciale:

 
Davanti alla Tv una bionda e una castana stavano
E i cavalieri dello zodiaco insieme guardavano.
La mora il biondo cavaliere di Virgo tifava,
Mentre contro quello della fenice imprecava.
Dietro alla TV una luce si vide , e uno Shaka in accappatoio apparì .
E fu così che la castana Svenì.
Ma subito si riprese
E verso il suo cavaliere si protese.
Un’altra luce ci fu, e questa volta apparì Kanon elegante.
Si volse verso Kramizi e le fece un inchino galante.
Ed ecco che quando tutto sembrava andare bene,
per le nostre eroine iniziavano le vere pene.
Dalla TV i bronzini uscirono,
ma subito dietro la porta d’ingresso sparirono.
Shun poco dopo tornò con una bottiglia di Brauli in mano
Gridando che in giardino v’era uno scoiattolo nano.
Arrivò Ikki poco dopo, che a Shun la bottiglia di mano strappò
E piano piano se ne scolò un po’.
Mentre il nostro eroe gridava che un grifone lo inseguiva.
Hyoga per la Siberia partiva.
E che dire del cavallo alato che dal divano tentava di decollare?
Mentre come cadeva le nostre eroine stavano a guardare.
E mentre Siryo con fiore di luna amoreggiava un po’,
La nostra Kramizi insieme alla sua migliore amica il trasloco preparò.
 
 

Angolo Autrice Scapestrata.
Tadan…
Ecco un altro capitolo, vi è piaciuto?
Chiedo scusa in caso incappiate in errori, ma mi è mancato il tempo di ricontrollarlo bene.
Chiedo perdono.
So che è cortino rispetto agli altri ma è un capitolo di transazione quindi penso vada bene.
E lo speciale è stato di vostro gradimento?
Non sono brava con le poesie e con le rime, ma spero vi abbia fatto ridere almeno un po’.
Lasciatemi un commentino perfavore

 

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