Never Lose Hope.

di xGreen_Eyes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un piacevole incontro inaspettato ***
Capitolo 2: *** Finalmente vado da Demi ***
Capitolo 3: *** La mia migliore amica ***



Capitolo 1
*** Un piacevole incontro inaspettato ***


Driiiiiin

 

Ecco la sveglia. Ma deve suonare per forza tutte le mattine?!

Stavo dormendo così magicamente bene....tanto che ne miei sogni c'era Austin. Sì, Austin Mahone.

Erano le 6.45 e dovetti alzarmi. Andai a farmi una doccia e andai a vestirmi in camera mia. Scelsi dei jeans stretti chiari e una t-shirt con la scritta 'I only want to be free' (voglio solo essere libera), dopodiché andai a lavarmi i denti. La donna delle pulizie mi chiamò per la colazione e io scesi.

Io: “Stella mi dispiace ma non faccio in tempo a fare colazione. Sono già le 7.25 e sono in ritardo. Prenderò qualche merendina a scuola”.

Stella: “va bene. Allora vai a scuola se no fai tardi”.

Io: “ok” le dissi. “per fortuna! Non devo mangiare niente altrimenti starò male” pensai dirigendomi verso la mia camera al piano di sopra. Dovevo mettere le scarpe e scelsi le All Star bianche. Tornai al piano di sotto, salutai Stella e uscii di casa.

Beh... adesso credo sia l'ora di presentarmi. Mi chiamo Jessica e ho 16 anni. Non sono molto alta, ho gli occhi verdi e i capelli castani mossi. Frequento il liceo linguistico perché amo moltissimo le lingue, sopratutto l'inglese. Vorrei viaggiare in tutto il mondo. In generale vado bene a scuola, se parliamo dello studio. I miei compagni mi escludono, alcune volte mi tirano schiaffi e mi spintonano, mi dicono parole di ogni tipo. È iniziato tutto il primo anno di liceo quando io ero più in carne rispetto agli altri e loro iniziarono ad offendermi per il mio peso e a picchiarmi. Adesso tutti mi evitano e non ho nessuno di cui potermi fidare o semplicemente passare del tempo insieme. Insomma sono sola. Ovviamente non lo sa nessuno. I miei genitori non hanno neanche il tempo di accorgersene talmente sono occupati con il lavoro; loro viaggiano molto spesso e io vivo sola con la donna delle pulizie.

Uscii di casa indossando le cuffiette, come sempre. Mentre vado a scuola ascolto sempre le canzoni del mio idolo: Demi Lovato. Lei non lo sa, ma fa davvero tanto per me. Quel giorno andai a scuola su le note di 'Skyscraper', mi avrebbe dato la forza di superare la giornata. Mentre camminavo ripensavo al sogno che avevo fatto su Austin. Sognai di baciarlo. Lui è davvero bello. Quando arrivai a scuola la prima campanella era già suonata ma per fortuna mancava ancora la seconda. Entrai, salii le scale e mi diressi verso la mia classe. E chi potevo trovare ad aspettarmi davanti all'aula?!

Valentina: “Uh, Guarda chi c'è?! Vedo che stai ingrassando di nuovo! Non vorrai diventare come prima, vero?!” e se ne andò via ridendo.

Io ci rimasi malissimo. “Ormai non mangiavo quasi niente. Quel poco che mangiavo lo vomitavo e poi mi sentivo in colpa per aver ceduto al cibo. Io non gli ho mai fatto niente perché deve essere così crudele? In fondo tutti siamo perfetti, no?” pensai. Le lacrime minacciavano di uscire, ma presi un respiro profondo e riuscii a trattenerle.

Entrai in classe. Le ore passarono e tornai a casa.

Stella: “ciao Jessica, com'è andata la giornata?”

io: “bene” le dissi. Mentivo, come sempre. D'altronde non potevo dirle la verità. Non potevo dirle che non ho amici, che a scuola mi odiano tutti e che per sfogarmi di tutto questo male mi taglio.

Stella: “sul tavolo c'è la pasta al ragù. Ti conviene fare in fretta, è ancora calda”.

io: “certo. Poso la cartella e vengo”.

Andai in camera mia, posai la cartella e scesi in cucina.

Stella: “ah Jessie, se vuoi dopo ti cucino un hamburger”.

Io: “tranquilla Stella non serve, credo che non finirò di mangiare neanche la pasta”.

Infatti ne mangiai meno della metà e il resto lo lasciai. Poi andai in bagno a vomitare.

Stavo male. Non potevo continuare così.

Durante il pomeriggio quasi mai devo fare i compiti perché li faccio durante l'intervallo e i cambi dell'ora visto che nessuno mi parla, così decisi di andare un po' a camminare, insomma... di farmi una passeggiata.

Salutai Stella e uscii di casa ovviamente con l'iPod in mano e le cuffiette nelle orecchie. Questa volta ascoltavo 'Made In The Usa' . Era appena uscito il video ufficiale su YouTube. Amo quel video e quella canzone.

Mentre camminavo pensavo. Pensavo ancora a quelle parole che mi aveva detto Valentina. Facevano davvero male. Avevo bisogno di sentire la lama premere sulla mia pelle, ma non potevo. Non adesso. Ero uscita per non pensarci e ci stavo pensando. Sono un disastro. Ero completamente persa nei miei pensieri quando...

BUM!

Caddi per terra. “bella figura di merda” pensai.

Mi rialzai e rimasi a bocca aperta da quello che vidi.

Era lì. Era lei. Proprio davanti a me c'era Demi Lovato.

Demi: “ehi dolcezza mi dispiace molto. Stai bene?.”

io: “io sto benissimo. Grazie”. Gli occhi mi si illuminarono.

Demi: “sei una lovatic?” mi chiese.

Feci segno di si con la testa. Stavo per scoppiare a piangere. Mi sembrava impossibile incontrare il mio idolo così per caso. A quel punto Demi mi abbraccio forte.

Io: “come mai ti trovi qui Demetria?” gli chiesi sorridendo.

Demi: “Demetria?!” mi disse alzando il sopracciglio e poi sorrise.

Io: “si Demetria. Il tuo nome è Demetria. Demetria Devonne Lovato” gli dissi io ridendo.

Demi tenne il broncio per qualche secondo ma poi scoppiò a ridere.

Io adoro chiamarla Demetria perché a lei non piace. Vuole essere chiamata Demi.

Io: “Demi so che non ti piace essere chiamata Demetria ma volevo vedere la tua reazione” dissi e poi sorrisi.

Demi: “Tranquilla, so che stavi scherzando”.

Io: “posso chiamarti Devonne?”chiesi entusiasta di sapere la risposta.

Demi: “certo piccola” sorrise.

Io: “allora Devonne, qual buon vento ti porta qui?” le chiesi.

Demi: “beh volevo fare una sorpresa ai miei fans” disse tutta contenta.

Io: “beh Devonne ci sei riuscita!” dissi sorridendo.

Demi: “tenera” e mi abbracciò nuovamente. “Adesso devo andare. Se vuoi puoi darmi il tuo numero così domani possiamo passare un po' di tempo insieme se ti va, parlare, fare amicizia.” mi chiese. Fece gli occhi teneri come se temesse che io avrei detto di no.

Io: “Demi non c'è bisogno di fare gli occhi teneri. Mi fa tantissimo piacere se domani ci vediamo.” sorrisi e gli diedi il mio numero.

Demi: “scusami non ti ho ancora chiesto come ti chiami” mi disse.

Io: “mi chiamo Jessica, puoi chiamarmi Jessie se vuoi.”

Demi: “ok Jessie. Allora ci vediamo domani ok?”

Io: “certo!”

Demi: “ok ciao” mi abbracciò e se ne andò.

Tornai a casa ancora scossa da quell'incontro. Ero incredula di quello che fosse successo. Rimasi in camera mia ad ascoltare musica.

Stella: “Jessie vieni a tavola. La cena è pronta.”

Io: “Stella oggi non ho per niente fame”.

Stella: “sicura?”.

Io: “sì non preoccuparti”.

Fino a quando andai a letto il mio pensiero fisso era stato l'incontro con Demi e il fatto che il giorno dopo l'avrei vista ancora.

Ad un certo punto il display del telefono si illumina. 'Nuovo messaggio'. Lo apro e leggo 'Ehi Jessie ;) sono Demi. Se ti va ti vengo a prendere domani a scuola e veniamo qui da me. Fammi sapere se ti va bene e che scuola frequenti. _la tua Devonne'

oddio la tua Devonne. Demi sei la dolcezza” pensai

'ehi Devonne per me va benissimo. Frequento il liceo linguistico. Ci vediamo domani' le risposi al messaggio.

'ok. Buonanotte piccola.' mi scrisse

'aw buonanotte Devonne' risposi e andai a dormire.




ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti questa è la mia prima storia. Ditemi se ho commesso degli errori e se ci sono delle cose che devo migliorare. fatemi sapere  quello che pensate e se vi è piaciuta. grazie mille.

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Capitolo 2
*** Finalmente vado da Demi ***


Come ogni mattina la sveglia suonò alle 6.45. Diversamente dagli altri giorni ero già sveglia. Ero troppo entusiasta all'idea di trascorrere tutto il pomeriggio con Demi. L'unica cosa che non mi piaceva affatto era l'attesa. Sapevo che la giornata sarebbe passata lentamente. Mi alzai e mi diressi verso il bagno per farmi una doccia. Quando finii mi andai a vestire. Indossai dei jeans strappati sulle cosce e una camicia a maniche lunghe.

Stella: “Ehi Jessie cosa vuoi per colazione?” mi chiese.

Io: “forse è meglio che stamattina faccio colazione. Ieri ho mangiato solo metà piatto di pasta. Non voglio che Stella mi faccia domande e ritrovarmi in silenzio senza sapere come giustificarmi.” pensai.

bevo solo del caffè, grazie” le risposi.

Stella: “ok allora vieni giù che te lo verso nella tazza”.

Io: “ok”.

Scesi in cucina e bevvi il caffè.

Io: “grazie Stella. Vado a lavarmi i denti e poi vado a scuola”.

Stella: “ok”.

Andai in bagno al piano di sopra, mi lavai i denti, presi la cartella e scesi per uscire di casa.

Io: “Stella mi stavo dimenticando di dirti...”

Stella: “dimmi pure”.

Io: “oggi dopo la scuola non torno a casa. Ieri quando sono uscita ho conosciuto una ragazza e mi ha invitato a casa sua questo pomeriggio.”

Stella: “sicura che devi andare a casa di questa ragazza?” mi chiese.

Io: “certo. Ci vediamo stasera”

Stella: “ok. Buona giornata.”

io: “grazie. Ciao”.

Uscii di casa ascoltando 'Heart Attack'. Camminando verso la scuola mi domandavo cosa avrei fatto con Demi. Ero troppo felice. Arrivai a scuola puntuale. Entrai e mi precipitai subito verso la mia classe. “prima inizio, prima finisco, prima vedo Demi” pensai.

Valentina: “come mai vai così di fretta?!”.

Io: “non ti devo spiegazioni”.

Valentina: “si che devi. Quando chiedo qualcosa pretendo saperla. Mi sono spiegata?!” disse alzando la voce.

Io: “quanto sei arrogante” dissi a bassa voce.

Valentina mi tirò uno schiaffo. “ma come ti permetti?! Ma chi ti credi di essere per potermi rispondere così?! Tu non sei nessuno. Non vali niente. Sei orrenda. Nessuno ti vuole e a nessuno importa di te. E vedi di non rivolgerti più così, chiaro?!” disse gridando e se ne andò.

Io corsi in bagno piangendo. Quelle maledette frasi erano vere. Mi tagliai. Ormai non mi rimaneva altro da fare. Provavo quasi piacere nel vedere il sangue scorrere.

Le ore di scuola, come avevo previsto, passarono lentamente.

Valentina ha ragione. Io non sono nessuno. Sono brutta e nessuno mi vuole” pensai.

Mancava poco che le lacrime scivolassero sul mio viso.

Non qui. Non adesso” continuai a pensare.

Non potevo farmi vedere così. Demi mi avrebbe chiesto il motivo. Aspettai un attimo per tranquillizzarmi, cosicché Demi non se ne sarebbe accorta.

Quando uscii la trovai subito davanti. Lei mi venne incontro e mi abbracciò.

Demi: “ciao Jessie” disse sorridendo

io: “ciao Devonne” sorrisi.

Demi: “com'è stai?”

Io: “bene, grazie”. Era il solito copione.

Demi: “Ti va bene se ti offro una pizza e mangiamo a casa mia?” mi chiese.

Io: “va benissimo. Adoro la pizza” le risposi.

Demi: “ok. Allora andiamo.”

*andammo a casa di Demi *

io: “wow. Hai una casa bellissima.” rimasi a bocca aperta. Era davvero enorme.

Demi: “grazie” disse sorridendo. “adesso chiamo la pizzeria. Quale pizza vuoi?”

Io: “patatine e wurstel”

Demi: “ok. Allora... una patatine e wurstel e una capricciosa” disse e chiamò la pizzeria.

Chiuse la telefonata “fra quanto arrivano le pizze?” chiesi.

Demi: “20 minuti e le portano”.

Iniziammo ad apparecchiare la tavola. Quando avevamo finito Demi accese la tv su MTV Music. E indovinate che video c'era? Sì c'era Demi con 'Made In The Usa'.

Ci sedemmo a guardarlo insieme.

Quando il video finì

Io: “Demi complimenti. Il video e la canzone sono fantastici. Complimenti davvero” le dissi.

Demi: “lo pensi veramente?”

io: “certo che sì. Ti meriti tutto il successo che hai”.

Demi: “aw grazie mille” e mi abbracciò.


Din Don

 

Era il campanello. Le pizze erano arrivate.

Demi andò ad aprire e portò le pizze a tavola. “tieni, questa è la tua” e me la porse.

Ci sedemmo e iniziammo a mangiare.

Io: “buon appetito Devonne”

Demi: “buon appetito Jessie”.

Ormai avevo già mangiato metà pizza e non riuscivo a mangiarne altra.

Io: “Demi io...”

Demi: “sei piena?”

Io: “sì. Mi dispiace non riesco a finirla”

Demi: “tranquilla sono piena anch'io”

La aiutai a sparecchiare. Andammo in camera sua al piano superiore e ci sedemmo.

La sua camera era molto grande e molto luminosa. Le pareti erano interamente ricoperte dalle lettere dei suoi Lovatics e dalle foto di quando era piccola. Io ne osservai in particolare una dove era con suo padre.

Demi: “ehi Jessie tutto ok?”.

Io spostai lo sguardo su di lei “sì..”

Demi: “oggi ti vedo diversa. Se è successo qualcosa puoi dirmelo”.

Io: “no.. è tutto ok”.

Demi: “a me non sembra... voglio che mi vedi solo come Demi e non DEMI LOVATO. Voglio che mi tratti come tratti i tuoi amici”.

ma quali amici?! Io sono sola. SOLA.” pensai abbassando lo sguardo.

Io: “tranquilla Demi se fosse successo qualcosa te lo avrei detto subito e senza problemi”.

Dopo aver detto quelle parole mi sentii una stronza. Stavo mentendo all'unica persona che si interessava davvero a me.

sono una stronza. Mi merito di stare da sola se mi comporto in questo modo” pensai.

Demi si accorse che ero intenta a pensare. E Sapeva benissimo che era successo qualcosa. In effetti aveva ragione, mi comportavo in modo strano.

A quel punto si avvicinò a me.

di me ti puoi fidare completamente. Non c'è bisogno di mentire o di nascondere qualcosa”

Mentre lei parlava io abbassai lo sguardo e rimasi zitta. Lei mi abbracciò. Avevo bisogno di quell'abbraccio. Avevo bisogno di affetto.
 


ANGOLO AUTRICE

ciao
come prima cosa grazie per aver letto.
Vi chiedo solo un favore potreste lasciate qualche recensione così potete dirmi che cosa ne pensate. Ci vediamo al prossimo capitolo ;)

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Capitolo 3
*** La mia migliore amica ***


Eravamo tutte e due zitte.

Nessuna parlava e Demi si allontanò.

“si è allontanata. Sa che nascondo qualcosa. Pensa che non mi fido. Ma è difficile parlare di certe cose” pensai.

“Demi mi dispiace ma...”dissi con la voce che mi tremava.

“ma?” aspettava che continuassi a parlare.

“scusami io non posso. È tutto così complicato. Te ne parlerò. Io mi fido di te, credimi. Ti racconterò tutto quando riuscirò a parlarne. Te lo prometto” le dissi con le lacrime agli occhi.

“ti credo. Ne parleremo quando te lo sentirai. Però non piangere” disse Demi rassicurandomi.

io annuii.

Demi: “senti..”

io mi girai verso di lei.

“ti va se andiamo al parco a fare una passeggiata? Così non ci pensi per un po'.” mi chiese.

“ok” risposi.

Uscimmo di casa e ci avviammo verso il parco.

Io: “Demi...”

Demi: “Sì?” mi disse.

“posso chiederti una cosa?”.

“certo. Puoi chiedermi quello che vuoi” disse lei guardandomi.

“beh... forse è una domanda un po' stupida. Ma perché ti comporti così con me?”

“così come?” chiese.

Io: “così bene. Voglio dire... mi hai invitato a casa tua a mangiare, ero triste e mi hai consolato, mi hai detto che mi posso fidare di te e volevi farmi distrarre cosicché non ci avrei pensato. È strano.” le dissi con voce timida.

“mi comporto da amica.” rispose lei.

“le persone non lo fanno mai.” dissi a bassa voce.

“come?!” chiese.

“cosa??” feci finta di non capire.

“cosa hai detto?!”

“cazzo ha sentito” pensai.

Io: “niente. Non ho detto niente. Stavo solo pensando” dissi. Ero un po' agitata.

“ok...” disse evitando il discorso.

Intanto arrivammo al parco.

“ci andiamo a sedere?” le chiesi.

Demi: “dove?”.

Io: “su quelle panchine laggiù.”

“intendi quelle? Dove ci sono quei ragazzi carini che giocano a calcio?” disse sorridendo e indicò con il dito.

“Devonne non si indica. È maleducazione.” le feci osservazione e risi.

“e poi mi siedo sempre qui perché ci sono gli alberi che fanno ombra.” aggiunsi.

Ci sedemmo.

“certo fanno ombra proprio oggi che non c'è il sole." mi guardò inarcando il sopracciglio. Sapeva che era una cazzata quello che avevo detto.

“Devonne devi sempre precisare tutto?! E non mi guardare così”.

“a quanto pare non sono l'unica che ti guarda” disse sorridendo. “Lì c'è un ragazzo che ti guarda da quando siamo arrivati.”

io: “Eh??".

Demi: “terra chiama Jessie. Non fare finta di niente. Ti sei girata anche tu parecchie volte a guardarlo.” disse trattenendo un sorriso.

Io: “mica mi piace.” dissi arrossendo. “è solo che non lo mai visto. Credo si sia trasferito qui da poco.”

Demi: “quindi non stai arrossendo per lui”.

Io: “no....” dissi.

“ e allora per chi?” mi chiese facendo la stronza.

Io la guardai. “stronza....non sto arrossendo per nessuno.”

Demi: “oooook. Come vuoi.” Fece una piccola pausa. “non è che stai arrossendo per me?” disse ridendo.

“Devonne?!” la richiamai e scoppiai a ridere.

“stavo solo scherzando” sorrise. Poi continuò “perché non ci vai a parlare?” disse con un tono comprensivo.

“io...mica gli interesso.” risposi.

“non puoi saperlo se non ci hai mai parlato. Comunque ti guarda sempre” disse.

“no...io non gli piaccio.” dissi io con un tono un po' triste.

Demi improvvisamente mi abbracciò e io ricambiai l'abbraccio.

“Devonne perché ci stiamo abbracciando?” chiesi.

“perché ti voglio bene piccola. E credimi sei splendida, bellissima e perfettamente perfetta.” mi disse Demi guardandomi negli occhi.

“ti ringrazio. Ti voglio bene anch'io Devonne.” dissi emozionata da quelle parole.

Passammo tutto il pomeriggio al parco a parlare. Quando furono le 18.45 decidemmo di andare.

Demi: “ehi Jessie è quasi ora di cena. Vuoi rimanere da me a mangiare?” mi chiese.

Io: “non lo so. Sai...non voglio disturbare.” dissi timidamente.

Demi: “non dire cavolate, non disturbi. E poi se te lo chiesto vuol dire che mi fa piacere se rimani qui da me.”

“hai ragione. Va bene mangio da te. Avviso solo a casa”.

Entrammo in casa di Demi e chiamai Stella.

Stella: “pronto?”

io: “Stella sono Jessie. Non preparare la cena per me. Mangio a casa della mia amica.”

Stella: “come si chiama?”

io: “si chiama Demi.”

Stella: “ok. Va bene, però non fare tardi.”

io: “ok. Ciao”.

Demi: “ma era tua mamma?” mi chiese.

“no. Era la donna delle pulizie. I miei genitori viaggiano sempre per lavoro. Io vivo sola con la donna delle pulizie.” dissi con un tono un po' dispiaciuto.

Demi mi abbracciò. “mi dispiace”

“tranquilla. Non fa niente” le dissi.

Apparecchiammo la tavola. decidemmo di mangiare la pasta con il ragù.

“wow Devonne sei davvero brava a cucinare”

“Jessie ti ricordo che sono di origine italiana.”

“lo so ma non sapevo che cucinassi così bene”

“aw grazie” sorrise.

“cosa vuoi mangiare di secondo? Insalata...bistecca... dimmi te.” mi chiese.

“io Demi sono davvero a posto così. Grazie.”

Demi: “vuoi un po' di frutta?”

io: “no grazie. Sono piena.”

Demi: “ok non insisto”.

Sparecchiammo e la aiutai a mettere i piatti nella lavastoviglie.

“ti va di guardare un film?” mi domandò.

“ok. Che film guardiamo?” le risposi.

“mmh.. ti va di guardare Titanic?”

“sì è il mio preferito.” dissi contenta.

Demi:“lo guardiamo in salotto o in camera mia?”

“come vuoi tu. Per me va bene sia in salotto sia in camera tua.”

“andiamo in camera mia così stiamo più comode”.

Io: “ok”

andammo in camera di Demi.

Mi sfilai le scarpe e ci mettemmo sotto le coperte.

Appena iniziò il film Demi pianse.

“Devonne perché piangi?” chiesi un po' preoccupata.

"non è niente. È solo che questo film mi emoziona troppo.” disse mentre si asciugò le lacrime.

io: "Demi..."

Demi: "dimmi"

"Grazie di tutto. Ti voglio bene. Per come ti sei comportata mi hai fatto capire che sei la mia migliore amica." le dissi abbracciandola.

Demi: "awww. ti voglio bene anch'io piccola." disse commuovendosi.

Continuammo a guardare il film.

Io mi sentii un po' stanca. Appoggiai la testa sul cuscino e mi addormentai.


ANGOLO AUTRICE

ciao C:

grazie per aver letto. Ringrazio drewsjde e Stay_Strong_ForYou per aver recensito. Mi ha fatto piacere.

Come sempre vi invito a recensire per farmi sapere come se ne pensate della storia. Grazie ;)

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