The Brave and The Guardian

di Snow_Queen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il giorno in cui tutto ebbe inizio ***
Capitolo 2: *** Tra la convinzione di un sogno e la dura realtà ***
Capitolo 3: *** Noble Maiden -Special- ***
Capitolo 4: *** A tutti piace slitta! ***
Capitolo 5: *** Io.. Non credo più.. ***



Capitolo 1
*** Il giorno in cui tutto ebbe inizio ***


Brave and Guardian
In ogni leggenda c'è sempre un pizzico di verità

 
 

Cosa accadrebbe se le porte del tempo e dello spazio
che dividono realtà e fantasia venissero infrante?

 

Quando quella mattina mi svegliai, sentivo come se il temporale della sera prima avesse portato con se molto più che qualche foglia e ramo secco. Ma non mi importava ora era il MIO giorno quel giorno! Mi preparai con una velocità impressionante, presi arco e frecce e cavalcai Angus verso il bosco. La libertà che mi dava sentire il vento tra i capelli non l’avrei cambiata per nulla al mondo! Le lezioni di mia madre erano un ricordo lontano, i dispetti dei miei fratelli, le manie perfezionistiche, tutto ora era lontano, ero libera. Almeno per un giorno, per quel giorno, non ero la Principessa Merida. Ero soltanto Merida.
Non mi resi conto di essermi allontanata troppo e di aver perso di vista il sentiero che riconduceva al castello. Ero finita in un luogo pieno di nebbia e dalle sembianze tetre. Non ricordavo di esser mai andata in luoghi simili eppure quel bosco lo conoscevo come le mie mani! Mi guardai intorno cercando di scorgere un sentiero, un albero, una roccia particolare che mi potessero aiutare a ritrovare la strada di casa ma nulla. All’improvviso però, nella nebbia vidi brillare in lontananza una piccola luce blu. “Un fuoco fatuo!”  pensai scendendo da cavallo per raggiungerlo. Mi chinai nel tentativo di toccarlo ma lui sparì, ricomparendo poco più avanti. Mantenni ferme le redini di Angus cosi che non scappasse, era un cavallo fedele ma la prudenza non era mai troppa, e seguii i fuochi fatui che mi apparivano man a mano che avanzavo fino a che non sparirono una volta arrivata davanti ad un portale di pietra con incise su due asce incrociate. Avanzai un po’ incerta a dir il vero, seguendo quegli spiritelli avevo finito di perdermi ancora di  più. Ad un tratto però finì con l’affondare in qualcosa cosi abbassai lo sguardo e quella era proprio NEVE! Come poteva esserci la neve lì? Cioè si poteva esserci ma non in piena estate! Perché i fuochi fatui mi avevano portato lì? Osservai con attenzione le rovine che serpeggiavano il piccolo sentiero che portava in cima ad una piccola collinetta. Sembrava un villaggio attaccato, anzi dir il vero sembrava ciò che rimaneva del regno di una leggenda che mia madre mi raccontava sempre e anche se me ne aveva parlato centinaia e centinaia di volte nelle sue lezioni non ricordo il suo nome, ricordo solo che uno dei figli del re si era ribellato perché voleva il regno tutto per se e a causa di ciò il regno era andato in rovina.
Non so come descriverlo a dir il vero ma avevo come la sensazione che qualcuno mi stesse osservando in quel momento, sentivo come una presenza che mi teneva “il fiato sul collo” ma forse era solo Angus, dopotutto il suo muso arrivava realmente al mio collo.
Arrivata in cima alla collinetta vidi soltanto il lago o forse era il mare? La nebbia rendeva difficile la visuale. «Angus forse è meglio che proviamo a tornare a casa da soli ne ho abbastanza» feci per saltare in sella al mio cavallo ma il terreno sotto di me cedette e caddi in un immensa sala. «Ahia che botta!» esclamai provando a rialzarmi, ma mi faceva male la caviglia e speravo che non si fosse rotta. «Dove diavolo sono finita?» erano delle rovine. Sembrava una galleria di un castello, alle pareti c’erano degli arazzi consumati dal tempo e coperti da ghiaccio a neve. A mio avviso narravano una storia ma non si riuscivano a vedere bene e poi ero troppo lontana da essi per esserne pienamente sicura. “Ah Merida ci sono cose più importanti a cui pensare! Ora come farai ad uscire di qui con una caviglia fuori uso?! Dannati fuochi fatui!” pensai poggiando la schiena contro il muro di pietra, mi sembrava stranamente soffice anche se freddo. “Sarà la neve”.
«Ti sei fatta male?»
Sbattei le palpebre qualche volta, dovevo aver sognato anche se non ricordavo di essermi addormentata. Aprì gli occhi e vidi a poca distanza da me due occhi azzurri.
«Chi sei?! Come sei arrivato qui giù senza che me ne accorgessi?» dissi sobbalzando anche se era una pessima scelta dato che la caviglia iniziò a gridare pietà.
«Riesci a vedermi?»
«Certo che riesco a vederti non sono cieca» non stavo di certo sognando o immaginando tutto dato che il dolore alla caviglia. Chi era quel tipo? E cosa più strana: Come era arrivato lì senza che me ne accorgessi? Aveva un aspetto alquanto strano. Non so se si poteva definire casacca o camicia blu era diversa da ciò che indossavano gli uomini dalle nostre parti e andava in giro scalzo e per di più con uno strano bastone, anche se aveva i capelli tinti del colore delle stelle era giovane.
«Da dove spunti fuori e perché sei convinto che non riuscissi a vederti?»

«Tu credi nella magia quindi! Ecco perché riesci a vedermi!»
«Magia? Cosa centra la magia in tutto questo?» chiesi spazientendomi «Ahia..» maledetta caviglia mi creava non troppi problemi.
«Vieni ti riporto a casa parleremo con calma più tardi.»
Vedendomi presa in braccio mi venne un colpo e le mie guance divennero in pendant con i capelli ricci rosso fuoco ma ciò che mi sorprese più di tutte fu come il ragazzo volò fino al soffitto poggiandomi poi sulla sella di Angus.
«Segui il sentiero che ti traccerò»
Non capii molto ma annuii e diedi il comando ad Angus di partire seguendo così quegli strani fiocchi di neve che il ragazzo, che ora non vedevo più, tracciava sul manto d’erba e successivamente sul sentiero.
Al castello mia madre, la Regina Elinor non prese bene la notizia della mia slogatura alla caviglia, ovviamente non le raccontai nulla altrimenti mi avrebbe preso per pazza! Anche se ero convinta di esserlo anche io. Un ragazzo dai capelli bianchi che crea la neve e vola. Dovevo aver sbattuto la testa.. ma se avevo sbattuto la testa allora come avevo fatto ad uscire da lì dentro? Non ci capivo più niente, mi resi conto solo allora che mia madre era già uscita dalla mia camera da chissà quanto tempo.
«Certo che tua madre ha un bel caratterino mi sporsi dal letto e vidi il ragazzo di prima steso tranquillamente sul baldacchino del mio letto.
«Tu che ci fai qui! Da dove spunti fuori?!»
«Sono entrato insieme a tua madre, ma lei non crede molto nella magia e più che qualche brivido di freddo non ha avvertito nulla. Tu invece sembravi pensierosa..»
«Pensavo da dove spuntavi appunto! Mi dici chi diavolo sei?!»
«Jack, Jack Frost. Il guardiano del divertimento e spirito dell’inverno»
«Ok io allora sono il topolino dei denti»
«Mi spiace deluderti ma lo conosco il topolino dei denti che si occupa della raccolta dei denti qui in Europa»
«Europa?»
«Ah giusto l’Europa non esiste ancora.. fa finta di niente»
«Mi spieghi che succede non ci sto capendo più nulla!»
«Succede che sono stato catapultato indietro nel tempo di ben 1000 anni e il come non lo conosco ancora e a causa di cosa neanche.»
Certo che quel tipo era matto da legare! Viaggiare nel tempo come se fosse possibile fare una cosa del genere. Il discorso del tipo strambo lo ascoltai solo in parte. Mi raccontò di uno strano uomo nero chiamato Pitch che, parole sue, nella sua epoca aveva cercato di far cadere il mondo nell'oscurità privando i bambini dei sogni e della loro immaginazione, cancellando completamente il ricordo dei Guardiani, lo avevano sconfitto ma ora non sapeva perché era arrivato lì.
«Io resto il topolino dei denti»
«Non scherzare Principessa»
«Senti da che pulpito viene la predica» sospirai gettandomi sicura all’indietro poggiando cosi la testa sul mio cuscino, rimasi lì fino a che non sentii un tonfo sul letto. Alzai il capo e notai il tipo strano seduto a gambe incrociate sul mio letto che mi fissava.
«Perché i fuochi fatui mi hanno portato da te?»
«Devi essere l’unica in grado di aiutarmi»
«Aiutarti in che cosa?»
«Ti ho detto che non lo so!»
In quel momento la porta si spalancò ed entrò la tata, non si rese conto di Jack ma sembrava lo stesso molto spaventata.
«P..Principessa! I.. I vostri fratelli!» era bianca come un cencio, sarei voluta balzare giù dal letto ma la caviglia creava ancora qualche problema.
«Maudie santo cielo parla cos’hanno i miei fratelli!» possibile che quella donna sapeva solo creare agitazione?
«Non stanno per niente bene Principessa.. la guaritrice non sa cosa fare..»
 
Harris, Hubert e Hamish erano davvero pallidi e si dimenavano molto nel sonno e sia mia madre che mio padre non riuscivano a svegliarli. Sembravano imprigionati nell’incubo che stavano vivendo. Che le storie di Frost fossero reali? Che questo Pitch esistesse davvero. Era straziante vedere mia madre piangere nei tentativi senza successo. Il Re Fergus invece, mio padre, aveva uno sguardo come se fosse perso nel vuoto. L’unica cosa che sembravamo poter fare era aspettare la mattina nella speranza che si svegliassero.. Mandarono anche me a letto con la scusa di dover riposare la caviglia
«E’ opera sua?» chiesi guardando Jack che si era appoggiato vicino alla finestra per un po’ non rispose e per un istante mi venne il dubbio di non aver parlato affatto.
 «Si tratta dei miei fratelli, devi dirmelo!»
«La questione è delicata Merida. Che si tratti di Pitch Black è certo come il sole, il suo culto nel passato era molto più forte e da quello che ho capito nessuno credeva negli altri guardiani.. a parte te..»
«Solo perché ho visto i fuochi fatui altrimenti sarei restia io stessa a credere nella magia.»
«Non dirlo neanche per scherzo, esistono alcune creature fatate che potrebbero morire se gli viene detto in faccia che non si crede in loro.»
«Tu sei tra queste?»
«Non so e non voglio scoprirlo. Comunque gli incubi di Jack svaniscono quando sorge il sole. Il bambino non ha più paura del buio e l’incubo svanisce. Dobbiamo trovare i guardiani di quest’epoca e far si che la gente creda in loro, cosi potranno sconfiggere Pitch!»
 
Non so neanche io cosa accadde ma ad un certo punto la terra iniziò a tremare e un vortice si aprì sul pavimento, sembrava un enorme buco nero, si vedevano qua e là granelli di sabbia nera e dorata trasportata dal vento. Cercai di tenermi aggrappata a qualsiasi cosa mi capitasse a tiro ma alla fine caddi dal letto e stavo per finire risucchiata in quel buco. 
«Jack! Che succede?!» chiesi letteralmente in preda al terrore. Cosa sarebbe accaduto se fossi caduta in quel vortice?
«Merida cerca di reggerti!»
Poco dopo Jack mi fu accanto e tentò di aiutarmi a reggermi ma non riuscimmo a mantenerci e cademmo entrambi in quel vortice.
Nonostante il tornado Jack mi tenne stretta a se per evitare che ci perdessimo.
«Andrà tutto bene Merida te lo prometto»

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Capitolo 2
*** Tra la convinzione di un sogno e la dura realtà ***


2
Tra la convinzione di un sogno e la dura realtà

 
            Non ricordo né come né quando a dir il vero avevo perso i sensi, l’ultima cosa che ricordavo era Jack che mi teneva stretta a se e mi rassicurava che sarebbe andato tutto bene.
Quando rinvenni ci misi un po’ a capire dov’ero finita, era tutto buio e tetro c’erano piccoli fasci di luce ma erano sparsi qua e là e da soli non servivano a molto. Mi alzai guardandomi in torno alla ricerca di Jack ma non lo vidi.. Dov’era finito? Iniziai a preoccuparmi cosi, anche se con un po’ di fatica a causa della caviglia slogata, mi alzai e iniziai a cercarlo fino a che non trovai poco più in là, anzi più che trovare tecnicamente ci ero inciampata dentro, il mio arco alcune cose presenti nella mia stanza a quanto pare erano state risucchiate lì dentro insieme a noi.
«Jack? Jack dove sei? Jack!» la mia voce risuonò tra le pareti creando cosi un eco alquanto inquietante. Avanzando poco più avanti vidi una luce più grande sembrava come un apertura a dir il vero cosi ci andai contro e uscii fuori, quello che vidi a dir il vero mi faceva venir voglia di tornare indietro. Sembrava come un antico palazzo oramai distrutto con migliaia di gabbie appese al soffitto, il sangue che scorreva nelle mie vene sembrava congelarsi. Quel luogo mi trasmetteva una tristezza infinita ma anche una paura mai provata prima. Continuai a camminare iniziando cosi a scendere fino a che non iniziai a sentire freddo man mano che mi addentravo tra quelle rovine.. “Jack.. deve essere da queste parti.. o almeno lo spero”.
Nell’oscurità dominante del luogo alcuni fasci di luce erano puntati su una grande sfera sembrava quasi la terra..
“Ma la terra non era quadrata? Waa Merida non distrarti penserai dopo a ricordare la lezione di geografia che non hai mai ascoltato”
«Principessa Merida del clan Dumbork è un onore avervi qui» echeggiò una voce fredda e con una certa ostilità che però si notava appena a causa del tono lusinghiero.
«Chi sei? Fatti vedere!» Non ci pensai due volte recuperai una freccia e iniziai a guardarmi intorno pronta a difendermi chiunque fosse.
«Principessa.. Non ci sarà bisogno di usare le vostre armi, almeno per ora..» continuò la voce materializzandosi attraverso milioni di granelli di sabbia nera.
«Pitch Black» l’uomo nero fece un inchino cosi profondo che sembrava che volesse baciare il suolo. Era alto e slanciato, sembrava che indossasse soltanto quel lungo cappotto nero.
 «Mi permetta di farvi accomodare..» della sabbia nera si materializzò dietro di me e fui  costretta da quest’ultima a sedermi su una specie di poltrona. Quando quello strano tizio si presentò sobbalzai, era a causa sua se i gemelli stavano cosi male e probabilmente come loro altri bambini nel regno.
«Cosa volete da me?! Lasciatemi andare immediatamente» gridai iniziando a dimenarmi riuscendo a volte a disfare le corde di sabbia che mi obbligavano a rimanere seduta.
«Principessa le consiglio di star ferma, ogni volta che vi dimenate la sabbia si stringe sempre di più al vostro corpo.. Sapete sono sempre stato affascinato dalla vostra persona, siete stata e siete ancora oggi l’unica persona in tutto il mondo a cui non sono mai riuscito a dominare i sogni..»
Non comprendevo dove volesse arrivare con quei discorsi.. non era mai riuscito a farle avere un incubo?
«Come avete potuto vedere ho potuto far avere un delizioso incubo ad ognuno dei vostri fratelli quindi per fortuna non è una cosa ereditaria o nel corso dei secoli mi avreste dato molti problemi.. Vi ho portato qui per poter scoprire perché voi ne siete immune..»
“Dov’è Jack quando serve!”
Pitch iniziò a giocare cosi con della sabbia nera creando cosi l’incubo destinato a me e non mi piaceva per niente, sembrava divertirsi come se ciò che stesse creando non fosse nulla di male, come se fosse un sogno qualsiasi.. quando poi.. Nei suoi occhi dorati si vedeva chiara la scintilla della soddisfazione che provava nel tessere quell’incubo..
«Dato il vostro rango altezza..»  la dissolutezza che il suo gesto traspariva era tale da far si che quella finta gentilezza usata nel tono della voce non servisse a nulla «..mi sono assicurato che l’incubo creato vi faccia fare del “dolci” sogni» ghignò spargendo quella polvere nera sul mio capo, però, come aveva annunciato Pitch a quanto sembrava ero immune a quel sogno infatti non mi addormentò ne tanto meno caddi in preda ad un allucinazione.
«Tzè.. vorrà dire che dovrò scoprire cosa vi rende cosi speciale.. e poi distruggervi..» Pitch, come giusto che sia, sembrava sconvolto dal fatto che anche ora che era adulta e manovrabile, metaforicamente parlando, ancora non cadesse preda dei suoi meravigliosi incubi.
“Questo sembra il momento giusto”pensai, la sabbia aveva allentato la presa cosi che potessi alzarmi di scatto e scappare voltandomi per qualche istante cosi da poter scoccare una freccia che purtroppo l’uomo nero fermò ad un millimetro dal suo occhio destro. «Stupida ragazzina..» sibilò mandando dei cavalli fatti di sabbia nera dietro di lei per ricatturarla. «Riportatela qua!» esclamò.
Iniziai a correre veloce come il vento anche se non potevo continuare per molto, iniziai ad avere l’affanno e i polmoni mi bruciavano a causa della respirazione irregolare per non parlare della caviglia! Iniziai a pregare di riuscire ad uscire di lì il più in fretta possibile.
«Merida!» esclamò una voce familiare alle mie spalle ed iniziai ad avere freddo  poteva essere solo una persona a quel punto.
«Jack! Dove ti eri cacciato!» ci aveva messo un po’ ad arrivare ma almeno l’aveva fatto.
«Io? Tu piuttosto! Ti lascio in un punto di ritrovo alle prese con Pitch!»
«Non ti ho visto e sono venuta a cercarti scusa tanto se non avevo la più pallida idea di cosa fare!» iniziai ad inciampare nella mia corsa la caviglia aveva deciso di dire STOP e i cavalli fatti di incubi stavano per raggiungermi cosi Jack mi prese in braccio.
«Mettimi giù immediatamente!»
«Non mi sembra il momento adatto per battibeccare non ti sembra?» grazie all’aiuto del vento del Nord Jack riuscì a volare con me tra le braccia seminando cosi gli incubi. Una volta usciti fuori da quel luogo terrificante ci misi meno di niente a scendere dalle braccia di Jack, stavo congelando, era molto freddo.
«Grazie.. Ma la prossima volta avvisa» feci con un sorrisetto quasi divertito.
«Comunque.. Dimmi che stavo sognando e che quel tipo non ha davvero minacciato di uccidermi»
«Lui ha cosa?! Perché?!»
«Dice che sono l’unica a cui non riesce a far avere degli incubi.. e poi fermi tutti mi dici dove diavolo ti eri cacciato nel momento peggiore poi!»
«Cercavo Pitch cosi da poterlo affrontare da solo cosa secondo te?»
«Il coniglietto di Pasqua?»
«Non nominarlo o potrebbe saltare fuori e solo lui ci manca ora.. dovrò portarti al sicuro se Pitch cerca te dobbiamo capire prima di lui perché gli sei immune..»
 Mentre stava parlando Jack venne tirato via da una mano, di sabbia, dorata questa volta, che lo portò da un omino tutto dorato e con un faccino simpatico a dir il vero.
«Sandy!» esclamò Jack sorridente, dovevano essere amici a quanto sembrava. Il piccoletto non parlava ma a quanto pare comunicava con delle immaginette di sabbia dorata che brillavano sulla sua testa.Tutto ok fino a che non vide una piccola immaginetta che le somigliava e non poco.
«Perché ho la sensazione che sta parlando di me?»
«Perché è cosi. Sandman la Principessa Merida, Merida Sandman l’omino dei sogni e guardiano dei sogni dei bambini» ci presentò, mi sembrò inutile dire che poteva chiamarmi semplicemente Merida dato che non parlava ma vedendo che sulla sua immaginetta che mi raffigurava comparì una corona..
«Solo Merida va bene» l’omino sorrise e la corona sparì.
«Jack.. mi spieghi cosa succede..»
«Tutti noi guardiani siamo stati catapultati indietro nel tempo, per proteggerti a quanto sembra..»
«Non ho bisogno di essere protetta, i bambini ne hanno bisogno, i miei fratelli e tutti gli altri. Io sono immune e ne ho avuto la prova!»
«Ma vuole ucciderti se ho ben capito»
Sandman rizzò le orecchie per modo di dire e fece apparire un immaginetta a forma di coniglio, una a forma di colibrì e una che sembrava un grande omaccione barbuto.
«Dobbiamo andare per forza?» Jack sembrava contrariato e non poco.. l’omino dei sogni incrociò le braccia e annuì convinto.
«Principessa spero per voi che abbiate abiti pesanti si va al Polo Nord..»

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Capitolo 3
*** Noble Maiden -Special- ***


The Brave and The Guardian
Special
 
Un lampo bianco squarciò il cielo oscuro, dopo di lui il temporale. Merida alzò di scatto il capo dal cuscino nascondendosi sotto le coperte tremante. Era una bambina all’epoca, una bambina che aveva avuto un incubo.
 
Un ragazzo era caduto nel lago ghiacciato
-Aiutatelo! Vi prego! Mamma! Papà! Dove siete?!-
Era sola, in mezzo al ghiaccio e alla neve.

 
Il letto era enorme ma la bambina riuscì a scendere da esso saltando sulla cassettiera. Arrivata alla porta scoppiò un altro tuono che la presero alla sprovvista. Chiuse gli occhi e iniziò a correre fidandosi dei ricordi per raggiungere la camera da letto della madre. Stava dormendo e alla sua sinistra c’era suo padre. Aveva quasi deciso di andar via e di rinunciare ma un terzo tuono la convinsero a saltare sul letto dei genitori e a nascondersi sotto le loro coperte.
-Per l’amore del cielo Merida, che succedere tesoro?- le chiese la Regina Elinor carezzandole gli arruffatissimi capelli rossi mentre il Re invece continuava a dormire tranquillo.
-Sono i tuoni?- chiese ancora e la piccola questa volta annuii senza spostare il capo dal suo petto. -Ohw tesoro.. la mamma qui non temere.. ricordi la nostra canzone?-
Merida annuii ancora alzando il capo osservando sua madre.

 
-A naoidhean bhig, cluinn mo ghuthMise ri d' thaobh, O mhaighdean bhanAr righinn oig, fas as faicDo thir, dileas FeinA ghrian a's a ghealaich, stuir sinnGu uair ar cliu 's ar gloireNaoidhean bhig, ar righinn goMhaighdean uashaill bhan*-
 
Intonarono insieme la canzone fino a che la piccola principessa non riuscì a prendere sonno di nuovo.

Sognò? Si, sognò un ragazzo dai capelli bianchi..
-Non dimenticarmi- le disse ma al suo risveglio non ricordò nulla ma sapeva che doveva credere.. in cosa? Non lo sapeva. Doveva credere.. credere e basta..
 
                                                                                                 
 
 
Nd: Chiedo scusa per questa enorme pausa tra un capitolo e l’altro^^ se può rallegrarvi sto lavorando al terzo capitolo della saga spero che durante l’attesa questo piccolo Special vi sia piaciuto
 
*Traduzione:
Noble Maiden
 
Piccola bambina, ascolta la mia voce
Sono accanto a te, O fanciulla fiera
 
La nostra giovane Madonna, crescete e vedete
Il vostro paese, la vostra propria patria
 
Sole e luna, ci guidano
Per l'ora della nostra gloria e del nostro onore
 
Piccola bambina, la nostra giovane Lady
Nobile fanciulla fiera..

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Capitolo 4
*** A tutti piace slitta! ***


E' da un pò che non scrivevo ma per farmi perdonare grazie a Scarlet_Dream ho per voi un regalo http://www.youtube.com/watch?v=OUOisDBpbDA&feature=share&list=UUrlDznaXyH-pptHyVIgymtA ora vi lascio alla lettura^^



3
A tutti piace slitta
 
Perché Jack dava per scontato che l’avrei seguito ovunque avesse intenzione di trascinarmi?! Non potevo lasciare la mia famiglia di punto in bianco, si sarebbero preoccupati da morire, in più non mi avrebbero mai creduto se gli avessi riferito la verità.
Mi trovavo a dover decidere il da farsi in fretta.
«Jack non posso partire di punto in bianco!» ripetei per la terza volta di fila dato che non avevo ricevuto risposta ai precedenti reclami.
Jack si fermò finalmente e mi guardò sorpreso mentre Sandy fece apparire sulla sua testa una formina a forma di sacco.
«No niente sacco Sandy» lo rimproverò e l’omino dorato sbuffò. «Merida dobbiamo partire non possiamo aspettare che Pitch ti attacchi di nuovo, e se ti attaccasse al castello? Potrebbe fare del male alla tua famiglia lo capisci? E poi dobbiamo trovare il modo per fermarlo e per farlo dobbiamo riunirci con gli altri..» Mentre Jack non era nei paraggi avevo chiesto a mia madre quale fosse la Leggenda di Jack Frost ma, non aveva saputo darmi risposta. Mi aveva detto solo che era un essenza dispettosa e combina guai. O la leggenda si sbagliava o la Leggenda che avevo più di fronte era cambiata.
«Come pensi di spiegare la mia assenza o meglio, la mia scomparsa allora?! Non posso abbandonare la mia famiglia cosi di punto in bianco»
Jack guardò Sandy come in cerca di un aiuto ma lui alzò le spalle come per dire che non sapeva cosa fare.
«Una notte. Torneremo al castello e se non riusciremo a trovare una scusa decente, partiremo come stabilito. Chiaro?»
«Chiaro»
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Fu difficile rientrare al castello senza che mi scoprissero ma, a quanto pare avevo cantato vittoria troppo presto.
«Dove ti eri cacciata signorinella?» purtroppo mia madre mi attendeva in camera e aveva uno sguardo che non mi piaceva per niente anzi, prometteva soltanto guai.
«Ti è proibito abbandonare il castello di notte da sola non costringermi a farti seguire ovunque vai da una guardia..» disse mia madre uscendo sbattendo la porta.
Era esasperante quella situazione. Non era mica colpa mia se mi ero ritrovata coinvolta in qualcosa che neanche io potevo controllare.
«Nervosetta la mamma eh?»
«Ah sta zitto che la colpa è tua» esordii tirandogli dietro un cuscino, che però non lo colpì.
«Mia? Chi è la ragazzina che si era messa a giocare a fare l’esploratrice nella tana di Picht?»
«Chi è che se ne è andato in giro lasciandomi svenuta in quel buco?»
Sandman portava il conto come se fosse una partita e segnava 0 a 1 per me. Soddisfacente come cosa.
«Sandy non ti ci mettere anche tu!» disse Jack sedendosi sul suo bastone. «Dobbiamo pensare ad una scusa.. Tua madre però non sembra il tipo che crede facilmente alle frottole o sbaglio?»
«Non l’imbrogli neanche con il migliore dei tranelli caro mio e fidati ci ho provato» come quando fingevo di non avere voce per evitare le lezioni di canto e recitazione ma niente da fare trovava sempre il modo per fregarmi!
«Allora andremo senza il consenso di tua madre, perché perdere tempo mentre Pitch è lì fuori ad accrescere i suoi incubi? Non ha senso tanto neanche possiamo imbrogliarla.»
Invece no.. c’era qualcosa che potevamo fare.. o almeno lo speravo!
«Sandy.. Tu.. puoi controllare i sogni?» dissi osservando Sandman, si capiva però che non aveva ben compreso ciò che intendevo realmente. «Puoi far sognare a mia madre qualcosa di particolare?» continuai cosi che mi comprendesse meglio. Sandy annuii e compresi che mi chiedeva di aspettare la notte come giusto che fosse.
«Ho qualche dubbio sulla riuscita di questo piano ma contenti voi»
«Jack non fare il pessimista diamine!» Sulla testa dell’omino dorato apparì l’immagine di un canguro con le orecchie da coniglio.. credo..
«Ehi! Non paragonarmi a Calmoniglio!» sembrava quasi offeso poveretto.
«Ragazzi non fate i bambini.. Io.. torno subito..» sospirai passandomi una mano sulla fronte, dovevo dare un occhiata ai tre demonietti.. demonietti.. come facevi a prenderli in giro quando sapevi che non stavano bene? A causa di quel Pitch poi!
Il castello aveva un aura un po’ strana, non sembrava quasi la stessa cosa senza di loro che fuggono da Mudie con un vassoio di dolcetti..
«Merida, credevo fossi andata a letto.» incontrai mia madre nei corridoi, non avevo voglia di discutere ancora con lei.
«Sono andata a dare un occhiata ai gemelli..» sbuffai come se la cosa fosse ovvia.
«Capisco, comunque le tue lezioni di oggi sono annullate.»
Cosa?! Mamma non aveva mai annullato una lezione! Neanche se ero agonizzante a letto! Era ufficiale. La Regina era preoccupata. «Mamma..»
«Dimmi cara..»
«Tu.. credi?»
«A cosa ti riferisci cara? A nostro signore? Certo che domande. Hai ancora curiosità sui Druidi per caso?»
«Nono.. non mi riferivo a loro. Io parlavo..» tirai su un lungo respiro per farmi coraggio. «Parlavo delle Leggende mamma.»
«Lo sai che nascoste in esse c’è sempre un pizzico di verità. Perché mi fai queste domande.»
«Credi anche ad altre Leggende? Come.. Jack Frost ad esempio? Oppure.. l’uomo nero?»
«Oh Merida sai bene che non esistono queste cose..»
«Però credevi nei Fuochi Fatui una volta!»
«I Fuochi Fatui sono diversi tesoro, smettila di pensare a queste cose da bambini e va in camera a riposare.»
«Ma mamma!»
«Non fare storie e va a letto. ‘E un ordine!»
«Se non dormirai tu, non dormirò neanche io.» Vidi mia madre passarsi una mano sul volto, ero certa che non aveva dormito neanche lei, doveva per forza riposare, lasciamo stare che era perché altrimenti non avevo modi per trattenere Jack fino alla sera..
«Un ora soltanto.»
«E sia.»
Era filato tutto liscio. Mia madre era andata a letto e mentre mio padre si dilettava con finte cacce all’orso, io e i Guardiani avevamo un obbiettivo da portare a termine. Il piano era semplice: Far sognare a mia madre che la mia vita al palazzo era in pericolo.
Lo so, non era semplice ma con un po’ di fortuna, mi avrebbe detto di nascondermi da qualche parte. Era già capitato una volta, a dir il vero non ricordo il motivo, ma accadde.
«Fa del tuo meglio Sandy» Jack era alquanto ottimista, anche se, si capiva che non vedeva l’ora di partire e andare via dal palazzo. 
L’omino dorato annuii e si mise al lavoro. Dopo poco più di 3 ore ero in groppa ad Angus dritta verso una baracca che si trovava ai margini della foresta.. tecnicamente.. no la verità era che ero diretta al Polo Nord. Speravo solo che il mantello fosse abbastanza pesante per reggere il freddo del luogo.
«Jack.. Sei sicuro che la mia famiglia sia al sicuro?»
«Senza te al castello? Ne sono certo» disse stando tranquillo su quella trappola volante fatta di sabbia dorata su cui Sandman ci aveva fatto salire, mi avevano detto che da dove venivano loro si chiamava Aereo. Speravo solo non che si creassero buchi o altro, non volevo di certo morire giovane!
Una cosa però era certa. Quella diavoleria andava veloce, talmente veloce che al calare del sole eravamo arrivati nel regno dei ghiacci eterni. Il Polo Nord.
«Dici che ci saranno tutti?» chiese Jack, Sandy di tutta risposta fece apparire un punto interrogativo sulla sua testa. «Bhè entriamo allora..» spalancò così le pesanti porte in legno decorato e davanti ai miei occhi si aprì il paradiso di ogni bambino! Giocattoli di tantissimi tipi e dimensione erano sparsi un po’ ovunque sui banconi dove lavoravano gli Yeti. Un momento Yeti? «Non erano gli Elfi a fabbricare i giocattoli Jack?»
«Elfi? Mi fai ridere signorinella» disse con un vocione dotato di uno strano accento, un uomo grande quanto mio padre ma molto più barbuto. «Tu devi essere la Principessa Merida vero?» venni tirata indietro da una.. ehm.. fata? Colibrì? Non sapevo neanche io cosa fosse a dir il vero ma era molto colorata. «Ma quanto di avete messo ad arrivare fiocco di neve?!» ok, spiegatemi cosa ci faceva un canguro al Polo Nord. «Canguro non è certo colpa mia se abbiamo avuto a che fare con una madre alquanto antipatica.. con tutto il rispetto.» rispose Jack alzando una mano verso di me.
«Non fate bambini fuorza, l’importante è che sono tornati con Principessa» li richiamò uhm.. Babbo Natale? Bhè credo di si.
«Allora cara sono d’obbligo le presentazioni» disse la donna colorata con un sorriso a 34 denti, perfetti tra parentesi. «Io sono Dentolina, la fata del dentino e Guardiana dei Ricordi. Lui..» indicò il coniglio/canguro. «E’ Calmoniglio, il coniglietto di Pasqua, Guardiano della Speranza e infine Nord, Babbo Natale, Guardiano della Meraviglia» disse per poi “saltarmi addosso” per controllarmi i denti!?
«Benedetta ragazza quando imparerai ad usare il filo!» mi ammonì sospirando.
«Dentolina, basta denti Pitch sta per attaccare!» l’ammonì a sua volta Nord, alle sue parole gli esserini dotati di campanello, gli Elfi, iniziarono a correre da tutte le parti.
«Come fai a saperlo?!»
«Lo sento in mia pancia ovvio!» disse come se fosse una cosa ovvia. Io sinceramente non riuscivo a capire più nulla. Iniziava ad esserci troppo casino per i miei gusti la testa iniziava a girarmi e infatti svenni senza neanche rendermene conto..
 
---
Rimasi svenuta per qualche ora, credo. Quando riaprì gli occhi oramai il sole era in una posizione riconducibile alle 10:30 del mattino. Mi sollevai appena per capire dove fossi precisamente e Jack era al mio fianco, non letteralmente, ovviamente, ma era seduto su una poltrona accanto al letto. Stava dormendo, o almeno cosi credevo non ne ero convinta del tutto. «Jack.. Jack sei sveglio?» dissi cauta e quando i nostri occhi si incontrarono, lasciandomi arrossire appena tra l’altro, capii che era sveglio.
«Grazie al cielo ti sei svegliata. Iniziavamo a temere il peggio.» disse quasi preoccupato emettendo però, un sospiro di sollievo. «Hai dormito per giorni eravamo preoccupati.» continuò “Giorni?!” «Come è accaduto ai gemelli?» chiesi scostando le coperte cosi che potessi alzarmi dal letto. Mi sentivo tutta intorpidita. «Esatto..» non c’erano dubbi. La causa era la sabbia nera di Pitch. «Però.. io non ho avuto incubi, i gemelli si invece.» poi, come un flashback ricordai le parole dell’uomo nero:
« siete stata e siete ancora oggi l’unica persona in tutto il mondo alla quale  non sono mai riuscito a dominare i sogni..»
Jack uscì fuori e mi lasciò il tempo di riprendermi un po’, mi sentivo il corpo intorpidito, come se non mi fossi mossa per secoli! Una volta “pronta” uscii fuori dove c’erano tutti e 5 i guardiani ad attendere.
«Come ti senti cara?» mi chiese Babbo Natale con un tono calmo quasi paterno.
«Sto bene la ringrazio»
«Niente Incubi o altro?»
«No Calmoniglio, Niente di tutto ciò»
Sandman fece apparire sulla sua testa il disegno di una notte stellata.
«Grazie per il bel sogno l’ho gradito molto» gli sorrisi. Gli incubi a quanto pare non avevano effetto su di me, ma i sogni si.
«Fiù meno male non sai quanto sono stata in ansia cara» disse Dentolina abbracciandomi, per poco non mi stritolava! Il mio sguardo in quel momento si posò su Jack, sembrava calmo. Come se la preoccupazione che al mio risveglio avevo percepito, fosse volata via, sciolta come neve al sole.
«Merida, non c’è nulla che ti faccia venire in mente come mai Pitch non ha alcun effetto su di te?» Il coniglio mi dava quasi sui nervi, sembrava un generale militare! Sospirai e giocai appena con la catenina che avevo al collo. Era un cimelio di famiglia credo, il ciondolo rappresentava tre orsi che si intrecciavano tra di loro. L’avevo da quando avevo memoria a dir il vero.
 





 Mi dispiace per l'attesa ma spero ne sia valsa la pena ^^ purtroppo l'università mi ruba un bel pò di  tempo >///< 
 Bhè se vi è piaciuta commentate anche con un bello o un fa schifo anche eh XD e se volete  esprimere pareri o cosa accadrà ditelo pure u.u
 Cosa vi piacerebbe che accadesse? Cosa non vedete l'ora di vedere? Scrivete quello che volete io  leggerò tutte le vostre risposte e le prenderò in considerazione :D 

 

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Capitolo 5
*** Io.. Non credo più.. ***


4
..Io..
..Non credo Più..
 
 
Il sole riuscì ad infiltrare tra le tende chiuse della stanza che Nord aveva affidato alla principessa per il periodo che avrebbe passato lì, ma erano giorni oramai che la principessa non riusciva a dormire. Non sapeva cosa aspettarsi arrivati a quel punto, erano giorni che restavano al polo nord senza fare assolutamente nulla! Pitch terrorizzava il mondo e loro restavano lì senza far nulla, non sapeva cosa pensare e tra l’altro le sembrava che le nascondevano qualcosa. Ma cosa?
Si alzò dal letto e indossò il vestito con il quale era arrivata lì circa due settimane fa. Si avvicinò ad uno specchio che rifletteva metà della sua persona, per fortuna non si vedevano occhiaie o qualcosa del genere.  Non voleva farli preoccupare, avevano abbastanza problemi con quell’essere che si divertiva a spaventare le persone con i suoi incubi.
-Jack?- se non parlavano di loro spontanea volontà, avrebbe dovuto affrontarli, ma insieme non avrebbero aperto bocca quindi l’unica cosa era prenderli singolarmente, l’unico problema era che anche singolarmente nessuno aveva detto nulla e ora Jack sembrava l’unica speranza. “Bella Speranza..” pensò la principessa mentre si avvicinava allo spirito dell’inverno, che restava seduto ad osservare il tramonto da una balconata. Calmoniglio gli aveva detto che alcune uova non volevano prepararsi per Pasqua, Dentolina invece che i denti dei bambini erano sempre più rovinati, Sandman bhè poveretto dormiva di giorno e Nord la liquidò senza una risposta dandole latte e biscotti.
-Dimmi è successo qualcosa?-
Merida quasi non lo riconosceva, non sembrava più lo spirito festoso che aveva incontrato non meno di due settimane prima. Le aveva detto di avere poco più di trecento anni e fino a quel momento sembrava dimostrarne, sia mentalmente che nei comportamenti, si e no una quindicina o di meno addirittura. Invece da quando si era ripresa, non l’aveva  presa in giro o simili neanche una volta.
-Non è accaduto nulla.. almeno che io sappia, forza ho capito da me che mi state nascondendo tutti qualcosa cosa è accaduto? Pitch ha ripristinato il suo culto? Insomma almeno tu mi spieghi che cosa è successo!-.
Lo sguardo di Jack s’incupì all’istante e questo non era un buon segno, un brivido freddo percorse la schiena della principessa mentre osservava gli occhi di ghiaccio del ragazzo.
–Hai ragione.. Nessuno di noi sapeva come dirtelo ma..- si passò una mano tra i capelli argentati e scese dalla ringhiera affiancando la principessa, allungò la mano per prendere quella di Merida nella sua.
-Vieni con me- disse prendendola in braccio saltando poi dalla balconata.
Fu imbarazzante per la principessa essere tra le braccia dello spirito dell’inverno mentre volavano via dal polo nord trasportati dal vento del nord. Non sapeva dove erano diretti, ma sapeva che ovunque sarebbero andati, alla fine della giornata, avrebbe scoperto il perché di quel malessere generale che aveva coinvolto tutti i guardiani,  Jack compreso.
-Di la verità sei così giù di morale perché hai perso una corsa con Calmoniglio?- lo provocò ridendo mentre atterravano nella speranza che la provocazione gli strappasse un sorriso, ma così non fu. –Jack mi porterai ad avere un esaurimento nervoso si può sapere che cavolo ti prende! O meglio che cavolo prende a..- la principessa si bloccò. -..tutti..-
Osservando il panorama, che mostrava solo desolazione, dove una volta c’era la corte di DunBroch. –Jack.. ma cosa..- disse con voce tremante e i grandi occhi azzurri sgranati della paura, cosa era accaduto? Dov’erano tutti? S’incamminò verso il castello con passo incerto.. non voleva credere a ciò che aveva davanti agli occhi, gli stendardi, che una volta erano appesi con fierezza alle finestre, ora erano tutti bruciacchiati o ancora in fiamme. L’accampamento dei giochi dei clan era un campo di battaglia, non c’erano cadaveri ma l’erba era scarlatta, enormi solchi erano presenti un po’ ovunque, non volle neppure immaginare se fossero solchi creati dalla caduta dei corpi feriti o addirittura morti..
-Merida..- Jack cercava di prendere coraggio sperando di riuscire a spiegare alla principessa cosa era accaduto, ma con quali parole poteva iniziare? Come poteva raccontargli cosa era accaduto in quei giorni in cui era priva di sensi? Come raccontargli l’orrore di quei giorni?
La principessa sembrava non ascoltarlo, infatti, iniziò a correre verso l’ingresso del castello.
-Mamma! Papà!- gridò con tutta la voce che aveva in corpo mentre apriva, con una forza che non credeva di avere, le porte della sala del trono, la macchia scarlatta presente durante tutta l’area del villaggio e del castello, era presente anche lì. L’odore penetrante le entrava nelle narici e davanti a se aveva solo tracce scarlatte, mobili distrutti o buttati in aria. Dov’era la sua famiglia?
 Salì le scale talmente velocemente che per poco non rischiò di cadere più volte.
-Harry, Hubert, Hamish!- chiamò anche i gemelli nella speranza di una risposta, risposta che non arrivò, corse nella camera dei fratelli, in quella dei genitori e infine anche nella sua dove vide l’arazzo a cui la madre teneva tanto, s’inginocchiò e notò che era strappato in più punti, a dir il vero ammettere che era ridotto a brandelli era la cosa migliore da dire.
-Pitch.. è riuscito a corrompere i sogni degli adulti, ha convinto i capi dei clan ad attaccare il tuo regno per trovarti e portarti da lui.. abbiamo cercato di fare tutto il possibile, non sappiamo i tuoi genitori dove siano.. non sappiamo se..- le parole morivano sulle labbra del guardiano non riusciva ad andare avanti, le aveva promesso che la sua famiglia sarebbe stata al sicuro se lei fosse andata via. Le aveva giurato che sarebbe andato tutto bene e ora vedere quelle lacrime scendere lente sul viso della ragazza erano delle pugnalate dritte al cuore del guardiano. –Merida.. Mi dispiace.. volevamo trovare prima i tuoi genitori e poi raccontarti l’accaduto..-
-Avevi promesso che sarebbe andato tutto bene..- iniziò a dire in un lieve sussurro rotto dai singhiozzi -Avevi promesso Jack! Mi sono fidata di te!- gli gridò contro. In cuor suo sapeva che Jack non era responsabile di tutto l’accaduto ma in quel momento aveva bisogno di prendersela con qualcuno e Jack, purtroppo, era l’unica persona nella stanza.
-Merida lo so, so che sei spaventata ma possiamo ancora fermarlo, nessuno crede in noi qui se non te, ti prego cerca di essere ragionevole e.. e vedrai che insieme troveremo i tuoi genitori.. porremo fine a tutto questo, Pitch non la passerà liscia..-
Il Guardiano del Divertimento si chinò all’altezza della ragazza e la strinse a se poggiando la fronte tra l’incavo tra il volto e la spalla di lei. –Devi continuare a credere..-
-Ti sbagli..- lo interruppe alzandosi dal pavimento lasciando lì il ragazzo incredulo e chinò lo sguardo verso il guardiano.
-Io non credo più.. in niente..-




Note di un autrice disgrazieta: Lo so, lo so era da tanto che non pubblicavo e voi aspettavate con ansia il nuovo capitolo ç_ç mi dispaice tantissimo ç_ç sappiate che Merida mi tiene puntato contro l'arco mentre scrivo il 5° e forse ultimo capitolo, eh si avete letto bene, sto scrivendo il 5° e si forse sarà l'ultimo


Un bacio di ghiaccio dalla vostra

 
Snow Queen

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