La quercia di La Salle

di movesliketonghen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 Rudy ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 Mandy ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 Rudy ***
Capitolo 4: *** Capitolo 2 Mandy ***
Capitolo 5: *** Capitolo 3 Rudy ***
Capitolo 6: *** Capitolo 3 Mandy ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 Rudy ***


Erano le 6 di mattina, la sveglia suonò ripetutamente, fin quando non fui con gli occhi completamente aperti.
Spensi la sveglia, mi vestii e andai in cucina, dove i miei genitori stavano facendo colazione con lo strudel di mele che aveva preparato mia nonna il giorno prima. Ne tagliai una fetta, e la mangiai ... a dire il vero non avevo molta fame,per quanto possa suonare strano non ero un tipo che amasse particolarmente mangiare, ma ad ogni modo, un po' per eduzazione, e un po' perchè sapevo che la colazione era un piatto fondamentale, mi "sacrificavo" appesantendo un po' il mio stomaco. 
Dopo aver mangiato mi congedai sautando i miei genitori, e andai a casa di mio nonno Giorgio, che abitava nell' abitazione accanto alla mia. Ci andavo tutte le mattine, lo aiutavo a portare il latte nel vari alberghi in tutta Aosta... sembrava un lavoro semplice, ma era molto stancante specialmente per un ragazzino di appena 17 anni come me. bussai alla porta, e sentii la voce di mio nonno , e risposi:"Nonno sono io, Rudy, fra quanto andiamo".
La porta si aprì, e mi ritrovai mio nonno gia pronto, che mi strizzò l'occhio, e mi disse "Subito, mentre te eri a pisolare io ho caricato il furgone." lo guardai e ridacchiando gli dissi "Mi hai risparmiato un po' di fatica , ti ringrazio... allora da che albergo iniziamo oggi ?" e mi rispose: "oggi è lunedì, ci sono i nuovi arrivi...credo sia meglio iniziare da quelli più caotici, quindi inizieremo dall'albergo Florian" io annuiì con il capo e partimmo. L'albergo Florian era uno dei migliori alberghi in circolazione, e più di una volta mi ero fermato ad ammirarne la bellezza... 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 Mandy ***


"Non c'è niente di più orribile dell'essere svegliati dal rumore della sveglia" era tutto ciò a cui riuscivo a pensare mentre vagavo per casa senza nemmeno riuscire a tenere gli occhi aperti. 
Volevo solo evitare di dimenticare a casa qualcosa e rendere questa vacanza ancora più odiabile.
Io e mamma uscimmo di casa alle cinque, seguendo il consiglio di papà che ci aveva assicurato che così non avremmo trovato traffico.
Si, perché lui e Filippo sarebbero rimasti a casa dopo che si erano organizzati la loro "settimana da uomini" mentre a mamma era venuta la strabiliante idea di passare due settimane solo noi due disperse tra non so quali monti.
Rassegnata salii in macchina.
"...e poi potremmo fare delle passeggiate, e credo ci sia una piscina...possiamo anche prendere il sole!" mamma non la smetteva di parlare, dove trovava la forza a quell'ora? 
"non sembri entusiasta" aveva concluso, "sono solo ancora mentalmente a letto" risposi, mascherando il fatto che il mio entusiasmo era sotto allo zero.
Mi addormentai e quando riaprii gli occhi il paesaggio era totalmente cambiato: c'erano prati immensi e enormi montagne si alzavano ai lati della strada.
"eccoci ci siamo" mamma fermò la macchina davanti a un grande hotel, vidi la scritta "Florian" appena sopra la porta d'ingresso. 
"vedrai ti piacerà" mi disse mamma sorridendomi. 
Non ero d'accordo ma scesi dalla macchina e l'aiutai a scaricare i bagagli.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 Rudy ***


Arrivati all albergo Florian, iniziammo a scaricare gli scatoloni contenenti il latte e iniziammo a portarlo nelle cucine. Dopo un po' notai che una BMW sportiva con i vetri oscurati stava sopraggiungendo verso l albergo , e pensai - Ecco un altro riccone -. Mentre ero fermo a fissare l'auto venni richiamato da mio nonno e ripresi a trasportare quegli scatoloni marroni, che grazie ai 3 anni passati in palestra mi sembravano leggeri come piume. Finito di scaricare il carico stavo tornando al furgone per completare il giro, quando vidi scendere dalla BMW che avevo visto prima una ragazza di 16 massimo 18 anni, ad occhio alta poco meno di me, capelli biondi chiari, carnagione ne troppo chiara, ne troppo scura. Mentre lei parlava con sua madre io la fissavo pensando - Bhè,ricca e bellissima... ecco un altra ragazza alla quale non interesserò mai, a parte il mio fisico, non le posso offrire niente di buono, poi sicuramente è fidanzata e...- mio nonno mi interruppe dicendo "Rudy , ti sei incantato ?" e guardò dove guardavo io , e mi sussurrò "Ahh ora ho capito, bella ragazza, ma credo che sia un po' fuori dalle tue possibilità". Quando tornai a guardarla notai che ora era lei che fissava me e mio nonno, ma non ci badai più di tanto e così ce ne andammo per poi finire il giro degli alberghi.
Arrivai a casa all'ora di pranzo, ma come al solito non toccai cibo, e appena tutti ebbero finito di mangiare, me ne andai in palestra , dove stessi fin verso le 18.
Mentre tornavo a casa sentivo il vento che mi tagliava la faccia e intanto ripensavo al volto angelico della ragazza che avevo visto stamattina.
Arrivai a casa mangiai il minimo indispensabile, e poi mi sdraiai sul letto dove il sonno mi assalì subito.

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Capitolo 4
*** Capitolo 2 Mandy ***


Mentre scaricavo le valigie vidi un furgoncino che stava percorrendo la stradina che portava all'albergo.
Si fermò esattamente davanti all'entrata, scese prima un signore anziano e poi un ragazzo che sembrava avere più o meno la mia età.
Non capivo bene il perché ma mi aveva colpito.
Cercavo di sbirciarlo senza farmi notare, mentre lui scaricava delle grandi scatole marroni e le portava dentro.
Poi ad un certo punto gli rivolsi ancora una volta lo sguardo e notai che mi stava guardando. Dopo qualche secondo, quando mi accorsi che lo stavo fissando distolsi lo sguardo.
Lui risalì sul furgone e lo guardai scomparire tra gli alberi.
"Mandy?" mamma mi riportò alla realtà, "si?" risposi facendo finta di niente "è tutto a posto?""si certo" conclusi voltandogli le spalle e entrando nell'hotel.
La signora della reception ci diede le chiavi e ci mostrò la camera.
Era grande, il mio letto era enorme e profumava di fiori; mi piaceva.
Mi lanciai sul letto.
"Mandy ma che fai? Dobbiamo uscire!" mi disse mia madre "e dove andiamo?" dissi sbadigliando "non lo so, facciamo un giro, non siamo venuti qui per starcene sul letto" mamma sembrava spazientita e il mio atteggiamento non era dei migliori, così le sorrisi, mi alzai dal letto e uscimmo per una passeggiata.
Forse non l'avevo fatto per mamma, forse volevo solo rivedere il ragazzo con degli scatoloni, mentre ci ripensavo mi scappò un sorriso.
L'aria era fresca si stava bene, entrammo in un bosco e camminammo per un po'.
"Carino il ragazzo di prima eh?" mamma mi aveva sorpreso alla grande e non sapevo come uscirne "Ma chi?" risposi, ma l'indifferenza che volevo fingere fu un fallimento perché mamma si mise a ridere "Sarai stata cinque minuti a fissarlo" mi disse alzando un sopracciglio, "non so di che parli" dissi mentre trattenevo una risata e ripresi a camminare per ritornare all'albergo.

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Capitolo 5
*** Capitolo 3 Rudy ***


Mi svegliai verso le sette... come sempre il sole filtrava attraverso le tende, facendo luce all' interno della mia camera... alzai lo sguardo, e alzando la sveglia notai che erano gia le 7 in punto.
Mi alzai lentamente, mi stirai, e dopo aver fatto la mia solita "ricca" colazione, uscii di casa, salutai mio nonno, che sarebbe rimasto a casa a mungere le mucche, e prendendo il furgone partii per compiere il solito giro.
Decisi di tenere l'albergo Florian per ultimo, sperando così che al mio arrivo la ragazza che avevo notato il giorno prima fosse gia sveglia e magari fuori dall edificio.
Mentre andavo da un albergo alla altro scrutavo il cielo, in tutto il suo splendore, infatti era una giornata fantastica, una lieve brezza mi scordava dei raggi del sole che mi riscaldavano, mentre il cielo limpido rasserenavano i miei pensieri, portandomi quasi all'ottimismo. 
Mentre stavo andando all'albergo Florian sentii un botto provenire dalla ruota posteriore del furgone, e poco dopo persi il controllo del mezzo , e finii fuoristrada.
Non so per quale ragione, ma la ruota era scoppiata, il resto era tutto venuto di conseguenza.
Mentre mi accertavo che i danni fossero minimi sentii alle mie spalle una voce che urlò "HEYYY , tutto bene ? hai bisogno di una mano ? stavo facendo una passeggiata sola e..." la voce smise di parlare quando mi girai, alzai gli occhi e il sole mi accecò , così mi alzai facendo finta di niente, e mi ritrovai davanti la ragazza del Florian. La scrutai per qualche secondo, e poi feci "Bhè, una mano per rimettere questo rottame sulla strada non la disdegnerei... però prima devo sostituire la ruota , e a bordo non ho ne crick, ne tanto meno la ruota di scorta."
Lei ascoltò in silenzio, e in seguito mi chiese cosa intendessi fare, e io risposi che avrei chiamato l' albergo, e in seguito il carroattrezzi, e che nel frattempo sarei rimasto qui ad aspettare.
Stette zitta per un po', pensava a non so cosa, e poi mi disse "Se non ti da fastidio, potrei farti compagnia, comunque piacere, Amanda, per gli amici Mandy", la guardai e risposi "Resta pure, non c'è problema... piacere mio Rudy".
Stemmo insieme due ore, così scoprii che come pensavo aveva 17 anni, uno in meno di me, e che studiava in un istituto alberghiero, non era la ragazza soffisticata che mi aspettavo che fosse, al contrario era una ragazza simpatica ed estroversa, anche troppo per certi versi. 
Mentre stavamo scherzando arrivò il carroattrezzi guidato da un camioncino del Florian. 
Così dopo aver caricato il latte sul camioncino del Florian guardai Mandy e dissi: "I taxi sono pronti a partire, spero di rivederti presto, ciao Mandy".
Lei ridacchio , e sorridendo rispose "Con piacere, ciao Rudy". 
Così salii sul carroattrezzi assieme al meccanico, e Mandy salì sul camion del Florian.

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Capitolo 6
*** Capitolo 3 Mandy ***


Non mi sembrava che mi fossi allontanata così tanto dall’albergo e invece ora sembrava che il tragitto per tornare fosse lunghissimo.
Dopotutto forse non avevo fatto male ad uscire ed avventurarmi da sola, mentre mamma aveva preferito andare in giro per negozi.
Non sapevo se ringraziare la ruota del suo furgone o il sentiero a sinistra che avevo scelto, perchè sembrava migliore di quello a destra. 
“L’avevo rivisto e mi aveva parlato” me lo ripetevo continuamente, perché ancora non riuscivo a capire se fosse successo davvero.
Ricordavo solo di averlo visto, di aver trovato quello strano coraggio di rivolgergli la parola e per qualche strano motivo dovevo essergli sembrata addirittura sicura di me.
Avevamo chiacchierato un bel po’, sembrava simpatico, o almeno credevo, io ridevo e mi sentivo in qualche modo felice.
“Chissà se era riuscito a tornare a casa” pensavo.
Poi di colpo mi sentii stupida per essere rimasta lì con lui, forse non ne aveva la minima voglia e non avrei dovuto chiederglielo. E poi mi dissi che forse lui si era già dimenticato di me e di sicuro non avrebbe sprecato neanche un minuto del suo tempo per pensare a me.
Arrivai davanti all’albergo scesi dal camion ed entrai.
Mamma non era ancora arrivata, mi buttai sul letto e la sua voce cominciò a rimbombarmi nella testa, il fatto che non riuscivo a pensare ad altro mi preoccupava.
Non sapevo nemmeno dove abitava, non mi aveva detto quando potevamo rivederci…chiari segni che mi facevano capire che a lui non sarei mai piaciuta.
Non avevo intenzione di crogiolarmi lì sdraiata per il resto del tempo, quindi decisi di riuscire, così magari avrei incontrato mamma.
Entrai in qualche negozio anche se in realtà non ero interessata a nessuno di quelli.
Da lontano scorsi mia madre che stava venendo verso di me, anche se non sembrava avermi visto, così le andai incontro, pensai che avesse comprato tutta Aosta guardando la quantità di sacchetti che aveva in mano. 
“Hey Mandy!” mi urlò appena mi vide “Ciao mamma” le risposi.
“Ho comprato un paio di cose che mi piacevano” disse cominciando a rovistare tra i sacchetti “Non sembrerebbero proprio un paio” dissi ridendo, ma senza curarsene continuò.
“Hai fame? Possiamo cercare un posto per mangiare qualcosa” mi chiese dopo avermi mostrato i suoi acquisti, “certo, va bene” risposi.
“Avresti dovuto invitare anche quel ragazzo…come si chiama?…Rudy giusto?” ancora una volta era riuscita a stupirmi “Chi ti ha detto il suo nome?” dissi velocemente “Lui!” rispose “Come?” continuai sempre più sbalordita “Mi ha visto e mi ha chiesto di salutarti dicendomi che il suo nome era Rudy” “Dove l’hai visto?” in realtà non mi importava, non ascoltai neanche la risposta, stavo solo mascherando il fatto che la mia mente era ritornata in azione, pensai che quindi non mi aveva già dimenticato, anzi…o forse no, forse era solo un modo per essere gentile, niente di più.

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