Hogwarts

di GeorgiaRose
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***
Capitolo 5: *** V. ***



Capitolo 1
*** I ***


One

I.


Liam Payne camminava tra le strade innevati di Wolverhampton, a testa bassa. Gli occhi caramello puntati sulle punte dei suoi stivaletti da neve e la testa persa tra le nuvole.

Stava scappando, come sempre da dei bulli che lo trattavano male a scuola. Lui provava a lottare ma per i suoi dieci anni non è che fosse poi così forte. Ma spesso vinceva –se così si può dire- e non sapeva nemmeno lui come facesse, succedevano cose strane come per esempio sedie che volavano, si trovava in un posto in un solo secondo e tante altre cose strane.
Sapeva perfettamente cosa succedeva: Liam era un mago.
Un mezzosangue.
Sua madre e suoi padre non sapevano cos’era, non sapeva dell’esistenza dei maghi e delle streghe ma suo nonno si. Oliver Baston, gli aveva spiegato tutto ciò che doveva sapere, e Liam era affascinato da quel mondo.
Desiderava con tutto se stesso quella lettera, la lettera della scuola di Hogwarts.
Voleva andare a studia in quel castello perché suo nonno gli aveva raccontato quanto fosse stata bella la sua adolescenza lì, ad Hogwarts.
Suo nonno era un Grifondoro, e Liam voleva assolutamente seguire le sue orme, e non solo era anche il capitano della squadra di Quidditch. Oliver gli aveva raccontato della grande battaglia Harry Potter e il Signore Oscuro, Voldemort. Nessuno aveva più paura di pronunciare il suo nome. Non aveva combattuto accanto ad Harry Potter perché Oliver era più grande, infatti quando Harry era arrivato ad Hogwarts, suo nonno era già al quinto anno. Ma aveva avuto l’onore di conoscerlo, esattamente come aveva conosciuto Ron Weasley e Hermione Granger. Suo nonno gli aveva parlato molto di quel trio fuori di testa, delle loro congetture per sfottere Draco Malfoy e i Serpeverde.
Erano davvero una forza.
Oliver si era sposato con Doris Crockford, una della sua Casa, ed ora l’amata nonna di Liam. Ed insieme avevano avuto Karen, la sua mamma che non era una strega, anzi era all’oscuro di tutto come suo padre Geoff Payne.
Due babbani con un figlio mago.
Guai grossi.
«Payne!» si sentì chiamare ed immediatamente iniziò a correre. I bulli lo rincorsero ma Liam inciampò nella neve ed immediatamente Carlos Bentos lo afferrò per la maglietta ridendo.
«Ti piace fare il bagno nella neve, Payne?» non poté rispondere o fare altro perché la sua faccia fu completamente schiacciata nella neve.
Doveva aspettare solo sei mesi e poi la sua lettera sarebbe arrivata.



Sei mesi dopo…
«Mio figlio un mago?» sbottò Geoff Payne dando un pugno sul tavolo di mogano della cucina.
«Geoff, per favore, non urlare.» Doris Crockford, si ritrovò a sospirare passandosi una mano sul viso. Immaginava che prima o poi sarebbe arrivata la lettera per Liam ma non pensava che i suoi genitori fossero così ostili. Lei era fiera di suo nipote.
«Voi mi state dicendo che… tutte le storie che mi raccontavate quando ero piccola erano realtà? Erano la vostra storia. E che ora, mio figlio, si ritroverà nel vostro stesso mondo. In un castello dove insegneranno… la magia?» Karen Payne era incredula, si aggrappò al braccio del marito che la sorresse preoccupato.
«Karen, figlia mia, Liam ha un grande potenziale. Potrebbe diventare uno dei migliori maghi di tutti i tempi, e questo aprirà un sacco di strade per il futuro.» spiegò Oliver Boston, guardando la figlia con una luce di speranza negli occhi. Karen guardò il marito che ricambiò lo sguardo, ma lentamente lo abbassò sui suoi piedi incapace di rispondere.
«Quando dovrebbe partire? E dove andreste a comprare tutta la roba indicata qui?» chiese Karen indicando la lettera di Hogwarts.
«Dovranno partire il 1° settembre, ma dobbiamo mandare in fretta la risposta a Vitious.» esclamò Doris, sorridente. Si alzò in fretta dalla sedia della cucina e andò nell’altra stanza mentre Oliver spiegava ai coniugi Payne che avrebbe portato lui stesso il piccolo Liam a Diagon Alley e al binario 9 e ¾.
«Mamma sono a casa!» esclamò una vocina dal soggiorno. Sentirono la porta di casa sbattere e poi in cucina comparve il piccolo Liam, undicenne, con i capelli dal taglio a scodella e gli occhi caramello sempre più vispi.
«Nonno!» esclamò saltando al collo del suo amato nonno. «È arrivata?» ogni volta che incontrava Oliver gli chiedeva se fosse arrivata la sua lettera e ogni giorno riceveva risposta negativa, ma non quel giorno.
Lo sguardo vispo di nonno Oliver si posò sulla figlia che teneva tra le mani la pergamena. A Liam si illuminarono gli occhi, porse la mano per farsela consegnare. Karen Payne allungò, titubante, la mano che teneva la lettera verso il suo bambino. Liam l’afferrò velocemente e sorrise iniziando a leggerla.

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
Direttore: Minerva McGranitt
Caro signor Payne,
siamo lieti di informarLa che lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l’elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.
I corsi avranno inizio il 1° settembre. Restiamo in attesa della Sua risposta via gufo entro e non oltre il 31 luglio p.v.
Con ossequi,
Filius Vitious
Vicedirettore

«Dobbiamo mandare la lettera di risposta!» esclamò voltandosi verso suo nonno. Non gli interessava sapere cosa ne pensavano i suoi genitori, lui sarebbe andato in quella scuola anche a costo di diventare orfano.
«Ci ha già pensato la nonna. Noi dobbiamo partire per Diagon Alley.» gli occhi di Liam si illuminarono immediatamente e il suo sorriso si allargò.
Poi passò a leggere il secondo foglio della lettera, dove c’erano elencate le cose da comprare.

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS
Uniforme
Gli studenti del primo anno dovranno avere:
Tre completi da lavora a tinta unita (nero)
Un cappello a punta in tinta unita (nero) da giorno
Un paio di guanti di protezione (in pelle di drago o simili)
Un mantello invernale (nero con alamari d’argento)
Libri di testo
Tutti gli allievi dovranno avere una copia dei seguenti testi:
Manuale di incantesimi, volume primo, di Miranda Gandula
Storia della Magia, di Bathilda Bath
Teoria della Magia, di Aldabert Incant
Guida pratica alla trasfigurazione per principianti, di Hermione Granger
Mille erbe e funghi magici, di Neville Paciock
Infusi e pozioni magiche, di Arsenius Brodus
Gli animali fantastici: dove trovarli, di Luna Lovegood
Le forze oscure: guida all’autoprotezione, di Harry Potter
Altri accessori
1 bacchetta magica
1 calderone (in peltro, misura standard 2)
1 set di provette di vetro o di cristallo
1 telescopio
1 bilancia d’ottone
Gli allievi possono portare anche un gufo, OPPURE un gatto, OPPURE un rospo
SI RICORDA AI GENITORI CHE AGLI ALLIEVI DEL PRIMO ANNO NON È CONSENTITO L’USO DI MANICI DI SCOPA PERSONALI

Liam sorrise emozionato: era il suo momento.

***

Quando arrivarono alla stazione di King’s Cross, Liam non stava più nella pelle, voleva attraversare il muro e arrivare al binario 9 e ¾. Quando lo fece insieme a suo nonno scoppiarono a ridere.
«Allora, rivediamo le cose.» affermò nonna Doris, fermando il carrello di Liam davanti al binario. Tirò fuori la lista che era allegata alla lettera e iniziò ad elencare le cose e Liam ovviamente le rispondeva se c’erano oppure no. La sua bacchetta era bellissima, fatta di Acero e piume di fenice, sette pollici, molto flessibile. Liam l’amava.
«Bene, è il momento.» sussurrò nonna Doris stringendosi al fianco del marito.
«Allora vado.» Liam abbracciò entrambi e poi sorrise saltando sul treno. Sistemò i suoi bagagli e si sedette in una carrozza libera, vicino al finestrino e salutò ancora i suoi nonni.
Vide i due vecchietti avvicinarsi ad un uomo dai capelli biondo platino e gli occhi di un grigio sorprendete: Draco Malfoy.
«Anche tu qui, Draco?» chiese Oliver dando delle pacche al biondo che accennò un sorriso.
«Mia figlia sta per iniziare il primo anno, mentre mio figlio ha già finito. Voi? Che ci fate qui?» chiese Draco Malfoy voltandosi verso la coppia felice.
«Nostro nipote sta per iniziare.» rispose Doris in una breve e concitata risposta, Draco Malfoy non le era mai stato simpatico.
«Un mezzosangue, scommetto.» replicò Draco sorridendo sghembo.
«Vorresti insinuare qualcosa?» chiese Doris facendo un passo verso di lui, ma Draco indietreggiò alzando le mani in segno di resa e sorridendo.
«Tranquilla, Crockford, vedo che non sei cambiata di una virgola, eh.» Draco rise, scuotendo la testa.
«È meglio se torniamo a salutare Liam.» disse Doris prendendo il marito sottobraccio e tornando dov’erano prima per vedere Liam.
Il piccolo Payne si era già trovato compagnia. Seduto davanti a lui, c’era un biondino dagli occhi azzurri che ingurgitava cioccorane a volontà, diceva qualcosa a Liam che rideva.
Sembravano già affiatati.
«Esistono anche quelle che sanno di cavoletti di Bruxelles, ma non te le consiglio.» stava dicendo Niall Horan con la bocca piena.
Liam rise. «Tu le hai assaggiate?» chiese curioso.
«Ho assaggiato tutti i tipi di gelatine. Le mie preferite solo alla fragola e quella alle caccole!» esclamò il biondo fiero di sé.
«Ma che schifo.» Liam fece una faccia disgustata, voltò lo sguardo verso il finestrino. I suoi nonni erano ancora lì che lo guardavano, gli mandarono un ultimo bacio e poi se ne andarono proprio in quell’istante il treno partì.
«Scusate, posso sedermi qui?» un ragazzino della loro età, capelli neri con un ciuffo all’insù, un sorriso smagliante e gli occhi castani che sembravano due cioccolatini, aveva bussato alla loro porta guardando prima uno e poi l’altro.
«Certo! Accomodati!» esclamò Niall facendogli spazio accanto a sé.
«Io sono Zayn Malik.» si presentò il ragazzino
«Liam Payne.»
«Niall Horan.»
I tre sorrisero ed iniziarono a parlare del più e del meno, delle loro vite e di ciò che sapevano su Hogwarts.
Zayn desiderava finire in Tassorosso perché organizzavano le feste migliori. Niall voleva finire, invece, in Grifondoro perché suo padre gli aveva raccontato che il tavolo del pranzo dei Grifondoro era il più ricco.
Ad un tratto, la porta si spalancò ed entrò un ragazzo dai capelli castani, il ciuffo spettinato e gli occhi di un azzurro vivace. Doveva avere dodici anni.
«Scusate, avete visto Boo?» chiese Louis Tomlinson, respirando a fatica.
«Chi?» chiese Zayn alzando un sopracciglio.
«Boo, il mio topo.» spiegò Louis, cercando di riprendere fiato, aveva corso per tutto il treno.
«No, nessun roditore da queste parti.» rispose Niall alzando le spalle.
«Okay, scusa- ehi! Ma quella è una cioccorana!» Louis allungò una mano sulle gambe di Niall e gli rubò il dolce, dandogli subito un morso.
«Ehi! Era la mia.» esclamò Niall sconvolto.
«Tua o non tua ora è nella mia pancia. Sono Louis Tomlinson, Tassorosso.» si presentò porgendo la mano a tutti e tre ma Niall si rifiutò di stringerla.
«Tassorosso?» gli occhi di Zayn brillavano «Raccontaci qualcosa sulle feste!» Zayn lo afferrò per un braccio facendolo sedere davanti a sé.
«Oh non ci sono mai andato. Quelli dai sedici anni in su possono andare, io sono solo al secondo anno.» spiegò Louis mortificato.
«Sai cosa vuol dire? Che se io e te diventiamo amici, appena compi sedici anni mi porti con te!» esclamò Zayn entusiasta.
«Ci sto! Speriamo solo che ti mettano nella mia Casa.» Louis gli porse la mano sorridente e Zayn la strinse facendogli l’occhiolino: «Mi ci metteranno, vedrai.»

«Benvenuti! Benvenuti al nostro nuovo anno scolastico.» gridò Minerva McGranitt, ancora preside della scuola di Hogwarts, con lei regnava pace e tranquillità.
«Quelli del primo anno, per favore, spostatevi qui. Quando chiamerò il vostro nome salirete sullo sgabello e il Cappello Parlante vi smisterà.» affermò Filius Vitious, vicepreside e professore di Pozioni.
Liam si guardava intorno affascinato, il soffitto della Sala Grande era coperto di candele e al centro c’erano quattro tavolate lunghissime piene di calici e piatti d’argento vuoti. Dalla sinistra più estrema c’era Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde.
Dal tavolo dei Tassorosso, Louis allungò il collo e alzò i pollici sorridendo ai suoi amici.
Zayn e Niall risero accanto a Liam. Quei quattro avevano già fatto amicizia, ed erano già buoni amici, Liam ne era molto felice.
Aveva temuto che una volta arrivato lì i Serpeverde lo avessero preso di mira e che lui rimanesse senza amici, ma per una volta si era sbagliato.
«Lucinda Wilson!» chiamò Vitious, leggendo su una pergamena.
Una ragazza goffa e dai capelli neri arruffati si avvicinò al Cappello Parlante che la smistò in Corvonero.
Si susseguirono un sacco di ragazzi e ragazze.
«Lily Potter.» una ragazzina dai capelli rossi si avvicinò al Cappello Parlante, doveva essere la figlia di Harry Potter, la seconda.
«GRIFONDORO!» la ragazzina corse verso il tavolo giallo e rosso dove un ragazzo più grande dai capelli neri e gli occhi celesti la strinse a sé, congratulandosi. Albus Severus Potter, suo fratello maggiore.
«Samantha Montgomery.» una ragazza dai lunghi capelli castani si avvicinava a passo spedito verso il cappello. Tutta la sala tacque in attesa del verdetto del Cappello Parlante.
«TASSOROSSO.» il tavolo a sinistra esultò mentre Zayn si attaccava al braccio di Liam.
«E se non ci saranno più posti liberi per i Tassorosso?» chiese con la voce che sembrava una lagna.
«Non dire sciocchezze, Zayn.» lo riprese Liam cercando di incoraggiarlo.
«Niall James Horan!» chiamò Vitious ed immediatamente il biondino si avvicinò a passo incerto al centro della Sala Grande.
Tremava per l’ansia il poverino. Si sedette sullo sgabello e poco dopo il Cappello Parlante gli oscurò la vista. Passarono una manciata di secondi ma a Niall parvero secoli quando finalmente il Cappello Parlante gridò: «GRIFONDORO!» il tavolo rosso e giallo applaudì ed immediatamente Niall corse verso di loro e si sedette accanto ad Albus Potter che gli sorrise divertito. Mentre Niall conosceva un po’ di persone di Grifondoro, il Cappello Parlante smistava altre persone. Niall conobbe Hugo Weasley primo genito di Ron ed Hermione che era al quinto anno come Albus Potter, Fred Weasley, al settimo anno, nonché Caposcuola della Casa Grifondoro, era il figlio di George Weasley.
«Almeno lui ha realizzato il suo sogno.» sussurrò Zayn indicando Niall.
«Vedrai che ce la farai, Zayn, stai tranquillo.» Liam gli diede una pacca sulla spalla.
«Rose Weasley.» anche lei doveva essere la seconda figlia di Hermione e Ron Weasley. Capelli rossi, lentiggini, e occhi azzurri. La piccola della famiglia Weasley andò verso il centro della sala ed ovviamente venne smistata in Grifondoro.
«Zayn Jawaad Malik.» chiamò nuovamente Vitious.
Mentre Zayn si avvicinava al Cappello Parlante come su una marcia funebre, Liam sentì qualcuno ridacchiare per il nome del suo amico.
Si voltò incontrando il volto di una ragazzina dai capelli biondo platino, gli occhi argentei, che rideva sotto i baffi. Appena vide che Liam la stava guardando alzò un sopracciglio domandando scontrosa: «Che hai da guardare?»
«Stai per caso ridendo del mio amico?» chiese Liam incrociando le braccia al petto.
«Non rido di lui, rido del suo secondo nome.» spiegò la ragazzina, sorridendo dolcemente. Anche se Liam in quel sorriso non ci trovò nulla di dolce.
«Beh, non ridere né di lui né del suo secondo nome.» replicò Liam, il suo viso contratto in un’espressione dura e combattiva mentre affrontava la biondina che era più bassa di lui.
Intorno ai due si era creato come un cerchio mentre la biondina inceneriva Liam con lo sguardo.
«TASSOROSSO!» gridò il Cappello Parlante attirando l’attenzione di Liam che sorrise, vedendo Zayn correre verso il tavolo bianco e nero. Louis lo accolse a bracci aperte e gli presentò diverse persone.
«Charlotte Malfoy.» chiamò Vitious, stavolta facendo il sorrisino divertito che aveva fatto quando aveva chiamato Potter e Weasley.
Nella Sala Grande si era alzato un brusio, Liam aveva spalancato gli occhi sorpreso e lo fu ancora di più quando vide la biondina andare verso il centro della sala.
Quella era la figlia di Malfoy?
«Una Malfoy, mi sembra ovvio dove debba stare.» disse il Cappello Parlante.
«Solo perché mio padre è Draco?» replicò Charlotte facendo una smorfia.
«Tu dove vorresti andare?»
«Inutile che te lo dica, tanto so già dove mi metterai.»
«SERPEVERDE!» ovviamente.
Il tavolo verde e argento si alzò in un’ovazione più forte delle precedenti, Charlotte scese i gradini per andare verso il suo tavolo, non dopo aver lanciato un’occhiataccia a Liam che trasalì, abbassando lo sguardo.
Si era appena fatto come nemica la figlia di Draco Malfoy, perfetto.
«Liam James Payne!» oh no, era il suo turno.
Mentre camminava per la navata centrale della Sala Grande, Zayn Niall e Louis gli sorrisero incoraggianti.
Si sedette sotto il Cappello Parlante, prese un lungo respiro mentre il cappello borbottava qualcosa ed infine gridò: «GRIFONDORO!» sorrise, scendendo le scale verso la tavolata rossa e gialla. Niall lo abbracciò mentre gli presentava il Caposcuola Hugo, i due Potter e gli altri Weasley.
Si sedette accanto a Lily e Niall, la ragazza rossa iniziò a litigare con il fratello e Liam non fece altro che ridere.
Sì, quelli sarebbero stati gli anni migliori della sua vita.




















Grazie per essere passati!
Questa storia è un cross-over come avete potuto immaginare tra Harry Potter e gli One Direction.
Ve lo immaginate un piccolo Niall che mangia Gelatine Tutti i gusti +1 lol
Spero che vi piaccia e che recensiate in tanti. :)
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Capitolo 2
*** II ***


Two

Capitolo 2

Sette anni dopo…

Diciotto anni si compiono una volta nella vita, pensò Liam salendo sul binario 9 e ¾.
Era l’ultimo anno di scuola di magia, Liam era cresciuto, era diventato un uomo. Era diventato molto bello, muscoloso e da poco si era tagliato i capelli, si era perfino fatto un tatuaggio, ma questo sua madre non lo sapeva. I suoi anni ad Hogwarts erano stati davvero i migliori della sua vita, aveva vissuto avventure insieme ai suoi amici, si era innamorato ma ancora niente di serio, aveva duellato al Club dei Duellanti – soprattutto con Charlotte Malfoy- ed era entrato nella squadra di Quidditch di cui era il capitano.
Immediatamente Louis, Harry e Niall lo raggiunsero nella sua stessa cabina.
«Passata bene l’estate, Payne?» domandò Harry Styles sorridendo al ragazzo davanti a sé.
Harry era arrivato un anno dopo di loro, ed era stato smistato nella Casa Serpeverde, ma nonostante questo aveva legato molto con i quattro ragazzi, soprattutto con Louis.
«Oh sì e poi… potevo usare la magia. Ho regolato dei vecchi conti che avevo in sospeso.» spiegò Liam, ridendo sotto i baffi.
«Non è un atteggiamento da Grifondoro il tuo, eh.» lo rimbeccò Niall ridendo.
Anche Niall era cresciuto, era diventato uno dei migliori studenti della scuola ed era il miglior cercatore della scuola. Lui era troppo preso dai libri e dal Quidditch per pensare alle ragazze, ma ultimamente diceva che ci fosse una ragazza che lo aveva rapito ma non voleva svelare il suo nome.
Assurdo.
Fuori dalla porta della cabina c’era Zayn circondato da due ragazze.
«Questa è la mia carrozza, ragazze, ci vediamo in giro.» si piegò a baciare sulla guancia prima una e poi l’altra. Se ne andarono e Zayn si voltò, sedendosi tra Louis e Liam che chiacchieravano con Niall ed Harry.
Zayn era cresciuto più di tutti, era diventato il ragazzo più bello e vanitoso della scuola. Aveva perfino un fan club, un sacco di ragazze gli avevano rifilato Filtri d’Amore ma grazie a Niall non ne aveva bevuto neanche uno. Di ragazze serie, Zayn, non ne aveva avuta nemmeno una, ma sembrava non lamentarsi. Anche se ultimamente, si diceva che tra lui e Lily Potter fosse successo qualcosa, ma ciò nessuno sembrava confermarlo.
«Don Giovanni, tutto bene?» chiese Louis mettendogli un braccio intorno alle spalle.
Louis, vi chiederete cosa ci faccia ancora su quel treno in quanto aveva diciannove anni, beh, il ragazzo era stato bocciato all’ultimo anno. Non aveva passato gli esami perché era troppo preso ad andare alle feste di Tassorosso insieme a Zayn per studiare. Ma comunque non sembrava dispiaciuto, anzi, era contento di poter stare un altro anno con i suoi migliori amici.
«Ho una grandissima novità, ragazzi!» esclamò Zayn entusiasta «La Malfoy… è diventata una bomba sexy!»
Liam e Niall fecero una faccia disgustata, non erano mai andati d’accordo con quella ragazza e mai ci sarebbero andati. Lei era prepotente, viziata, maleducata ed acida.
Insomma, era una Malfoy.
«E quindi?» chiese Harry divertito, passandosi una mano in mezzo ai suoi ricci castani.
«Come e quindi?? Styles, perché non ci provi? Secondo me te la dà. È una Serpeverde, tu sei un Serpeverde. È perfetto!» esclamò Zayn battendogli una mano sul ginocchio.
«Oh no, te lo puoi scordare.» esclamò il ricciolino scuotendo la testa «Lo sai che non la sopporto e lei non sopporta me.»
«Dimenticatene Malik, quella pazza non la vorrà mai nessuno.» concluse Niall sorridendo divertito
«È sempre un piacere sentirvi parlare di me.» disse Samantha Montgomery, entrando nella cabina e sedendosi sulle gambe di Louis che sorrise abbracciando la sua ragazza.
Louis e Sam erano una delle coppie più invidiate della scuola, erano perfetti insieme. Il modo in cui Louis guardava Samantha era lo stesso modo in cui si guarda un gioiello prezioso. Louis non era stato bravo ad esprimere i suoi sentimenti quando aveva capito di essere follemente innamorato di quella ragazza ma con un piccolo aiuto di Liam ed Harry si era buttato, ed ora era il Tassorosso più felice del mondo.
«Tu sei pazza, ma non quanto Charlie.» ridacchiò Louis stampandole un bacio sulla guancia.
«Secondo me starebbe bene con un Weasley.» affermò Sam annuendo convinta.
«Tipo Greg?» propose Zayn ridendo e facendo ridere tutti gli altri.
Greg Weasley era il ragazzo più strambo di Hogwarts, e non solo, era anche brutto.
«Che succede con mio cugino?» chiese Rose Weasley entrando nella cabina del treno.
Quella cabina era troppo affollata.
Niall appena la vide si mise seduto composto, si schiarì la voce con un colpo di tosse e le rispose: «Pensiamo che sia il ragazzo giusto per Malfoy.» le sorrise dolcemente.
Eccola, la sua grande cotta. Dio quanto gli piaceva quella ragazza! Era di una bellezza innaturale, i capelli rossi lunghi fino alle spalle e gli occhi azzurri, così vispi e furbi. Le lentiggini sul naso era ciò che amava di più di lei.
«Cos’ha fatto di male Greg?» chiese la rossa sedendosi accanto a Niall che rise alla sua battuta.
Salutarono anche Lily Potter che si sedette accanto a Zayn sospirando distrutta, era stanca.
Finalmente il treno partì e come tutte le volte, i ragazzi si trovarono a ridere e a scherzare, a parlare della loro estate e dei loro progetti futuri.
 
Charlotte Malfoy stava camminando trai vagoni del treno cercando una cabina vuota dove potersi sedere. Qualcuno aprì una porta e le andò addosso, appena alzò lo sguardo ed incontrò quello caramello di Payne fece una smorfia disgustata.
Tutta finizione, Charlie, ti piace da impazzire.
Maledetta vocina nella sua testa.
«Sta’ attento a dove metti i piedi, mezzosangue.» esclamò assumendo un’espressione da dura «Fammi passare.»
«Chiedi permesso e per favore.» replicò Liam sbarrandole la strada ed incrociando le braccia al petto.
«Io non chiedo per favore a nessuno, tanto meno a te, mezzosangue.» sbottò Charlie cercando di farlo da parte ma Liam era diventato più forte e muscolo.
E bello.
Charlie si fermò a guardarlo e si diede della stupida per essere così debole nei suoi confronti.
Sì, provava qualcosa per Liam James Payne, ma questo non significava che doveva essere buona con lui.
«Aspetto anche tutto il viaggio ma non mi muovo da qui finché non mi chiedi gentilmente di passare.» disse Liam appoggiandosi con la spalla alla parte del vagone.
Charlie sbuffò roteando gli occhi grigi felini al cielo, squadrò dalla testa ai piedi Liam e si chiese come diavolo faceva ad essere cotta di lui se non lo sopportava.
Sbuffò di nuovo.
«Io aspetto.» fece Liam, petulante.
«Aspetta e spera.» replicò Charlie sorridendo maligna, aveva trovato la sua via di fuga.
Liam la guardò dall’alto al basso, Zayn aveva ragione era diventata davvero molto sexy. Era bionda e snella, coi capelli mossi sulle spalle e intorno alle guance, la carnagione bianca e liscia come una perla e grandi occhi grigi. Il sorriso era contemporaneamente caldo e misterioso. I jeans stretti le fasciavano le gambe atletiche e il maglioncino verde le evidenziava le curve.
Liam posò lo sguardo sul suo volto e un secondo dopo Charlie cercò di superarlo correndo ma Liam l’afferrò per i fianchi e caddero a terra come due pere cotte.
«Lasciami immediatamente!» esclamò Charlie sotto di lui. Iniziò a tossire per via della botta ai polmoni.
Liam rise, appoggiando i palmi delle mani ai lati della sua testa. «Forza, chiedimi per favore.»
«Quanto sei cocciuto, Payne! Non ti chiederò proprio un bel niente, alzati!» Charlie gli diede un pugno sulla spalla ma niente, non gli fece niente.
«Avanti sono solo due paroline, Malfoy.» Liam aveva imparato ad essere testardo e quella ragazzina aveva bisogno di una lezione, e lui era pronto per dargliela.
«Avada Kedavra?» chiese Charlie retorica.
«Ah-ah-ah davvero simpatica, Malfoy.»
Charlie stava morendo, il respiro fresco di Liam le soffiava sulla faccia, le sue labbra erano poco lontano dalle sue e i loro corpi erano completamente incastrati.
«Volete una mano?» la voce di Harry riecheggiò per il corridoio. Liam alzò la testa sorridendo mentre Charlie la inclinò all’indietro, vide il ricciolino sottosopra.
«Sì! Styles, portati via questo sporco mezzosangue.» esclamò Charlie speranzosa che Harry l’avesse aiutata, erano nella stessa Cassa, erano una famiglia.
«Modera i termini, Malfoy.» la riprese Harry «Liam che stai facendo?»
«Le sto dando una lezione. Sto aspettando che mi chieda gentilmente di spostarmi.» spiegò Liam sorridendo dolcemente.
Harry rise, scuotendo la testa. «Avanti, alzati, Liam. Non perdere tempo con lei.»
«Sei fortunata stavolta, Malfoy, la prossima me la paghi.» il respiro caldo di Liam soffiava sul suo collo mentre lui le diceva quelle parole all’orecchio.
Liam si alzò da terra e la sorpassò andando verso Harry, e ridendo se ne andarono.
Charlie sospirò sedendosi a gambe incrociate sul pavimento, si passò una mano sul viso e respirò a pieni polmoni.
Liam Payne l’avrebbe fatta impazzire.
 
«Tu sei completamente fuori di testa, Charlie!» esclamò Hannah Monroe lasciandosi cadere sul suo letto a baldacchino con i tendaggi verdi e le lenzuola bianche di seta.
«Non è vero, Hannah. Continua a pensare alla tua cotta per Styles, io penserò a distruggere Payne & Co.» replicò Charlie, seduta davanti alla finestra ad accarezzare Lux, la sua gatta siamese.
«Finirai per farti male.» riprese a parlare Hannah «E non sono cotta di Styles!»
«Oh sì che lo sei. Credi non abbia visto gli sguardi e i sorrisini che gli lanciavi a cena?» ridacchiò la bionda voltandosi verso la sua amica «Sono bionda, non stupida.»
«Veramente sei bellissima.» fece notare Hannah sorridendo. «Sai, ho sentito molti ragazzi fare dei commenti su di te. Sei diventata una delle ragazze più belle della scuola, ti invidio. Persino i quadri parlano di te.»
Charlie si lasciò andare a un sospiro e poi ad una risata.
«Se non fosse per il caratteraccio che ti ritrovi, potresti avere già un sacco di proposte di matrimonio.» disse Lola Smith, entrando in stanza.
«Matrimonio! Tsk!» Charlie si lasciò scappare una risatina «C’è già mio fratello che sta dando grattacapi a mio padre, se mi ci metto anch’io i capelli gli diventano più bianchi di quanto già non sono.»
«Tuo fratello si sta per sposare?» chiese Hannah sconvolta.
«No, si è innamorato di una mezzosangue. Che cosa stupida.» lei che invece si era infatuata –non innamorata – di Payne invece era una cosa idiota, un’emerita stronzata.
«Brutta razza i mezzosangue.» sussurrò Hannah
 
«Signorina Malfoy, si avvicini.» il professor Paciock, insegnate di Erbologia, la richiamò mentre stava correndo a lezione di Pozioni.
Il professor Paciock era il capo della Casa Grifondoro, e nonostante fosse una sottospecie di zio per lei, non le stava affatto simpatico.
«Mi dica, professore.»
«Ho sentito che stasera, al Club ci sarà un duello. Tu lotterai?» il Club dei Duellanti doveva essere una cosa segreta, dove gli studenti si sfidavano a colpi di incantesimi e gli altri scommettevano. Era una cosa illegale e Vitious non doveva assolutamente venire a saperlo, nemmeno la McGranitt.
«Immagino di sì, professore.» rispose Charlie, non capiva perché le stava facendo quelle domande, voleva per caso dirlo a suo padre? Lui sarebbe di sicuro stato contento di ciò.
«Oh… okay. Hai scelto chi sfiderai?»
«Perché queste domande?»
«Così! Curiosità.» rispose facendole il miglior sorriso «Allora?»
«Payne, professore, sfiderò lui.» disse Charlie, annuendo sicura.
«Bene! Bene, in bocca al lupo.» il professor Paciock le diede una pacca sulle spalle e si voltò andandosene ma continuando a voltarsi verso di lei.
Charlie alzò un sopracciglio confusa ed infine scosse la testa e tornò sulla sua strada.
 
«Non essere stupido, Horan, passami le code di rospo.» sbottò Liam esasperato.
«Se ne metti troppe esplode.» replicò Niall passandogli le code di rospo.
«So fare una pozione, Niall. Smettila di rompere.» ripeté Liam per la trentesima volta.
«Sì ma-»
«5 punti in meno a Grifondoro per la loquacità di Payne e Horan.» esclamò il professor Lion, facendo sobbalzare i due.
Liam fulminò Niall che abbassò lo sguardo da cucciolo bastonato.
In un altro tavolo, davanti ad un altro calderone c’erano Louis e Zayn che se la ridevano a causa di ciò che era successo e Liam fulminò anche loro che tornarono alla loro pozione. Il Grifondoro cercò con lo sguardo Harry e lo trovò che faceva la pozione con Charlotte Malfoy che sogghignava.
Ignorala Liam, ignorala.
 
Charlie sospirò mentre Harry accanto a lei seguiva le istruzioni per fare la pozione che aveva assegnato il professor Lion, uomo più assurdo di lui non esisteva, ma iniziava a starle simpatico solo perché aveva richiamato i due “idioti”.
Spostò lo sguardo su Harry Styles che stava leggendo qualcosa.
«Sei bravo.» notò poggiando la guancia sul palmo della mano e guardando Styles di traverso.
«Sì, beh, talento.» rispose Harry concentrato sulla sua pozione.
«E perché un ragazzo talentuoso come te, va in giro con gente col sangue sporco?» chiese del tutto tranquilla.
«Malfoy, smettila di trattare male Liam, okay? È mio amico, ed è una brava persona. Smettila, ti prego.» Harry la guardò negli occhi qualche secondo e poi tornò alla sua pozione.
Charlie sospirò, seguendo i suoi movimenti. Avrebbe voluto smettere di trattare male Liam, avrebbe davvero voluto. Ma non l’avrebbe mai fatto, perché quello era l’unico modo per avere la sua attenzione.
Si sentiva ridicola a fare quei pensieri.
Si sentiva una stupida ragazzina infatuata.
«Certo, come vuoi tu.»
Nessuno dei due credette a quella frase.
 
«Charlotte, tu non puoi davvero duellare stasera.» esclamò Hannah afferrandola per la manica del mantello.
Erano nella Sala Comune dei Serpeverde. Era una stanza davvero bella, le pareti erano di un verde scuro rilassante, da parte al camino c’erano due enormi finestre verdi con le tende argentee. Verso destra si andava al dormitorio femminile mentre verso sinistra a quello maschile. La Sala Comune aveva un sacco di libri.
«Hannah smettila. Faccio quello che voglio.» replicò sbuffando apertamente.
«Non puoi farlo, Charlie!»
«Perché?!»
«Perché no. Perché se tu lotti con Payne stasera…» Hannah serrò le labbra guardandosi intorno e vide Harry scendere le scale del dormitorio «Styles vieni qui, aiutami.» Harry si avvicinò a loro guardandole confuso «Stasera vuole sfidare a duello Liam Payne, dille che non può farlo.»
«Già, non puoi farlo, Liam ti farebbe a fettine.» Harry le sorrise dolcemente, mostrando le sue fossette e poi le diede le spalle ma Charlie lo afferrò per la maglietta e lo fece voltare verso di sé.
«Dì al tuo amico che lo ridurrò in poltiglia.» Charlie se ne andò ed Harry tornò verso i dormitori mentre Hannah si metteva le mani trai capelli neri, doveva impedire quel duello.
 
Nella Sala Comune di Grifondoro si trovavano Liam e Lily seduti davanti al camino a parlare e a ridere.
«Quando ti deciderai ad ammetterlo?» chiese Liam trattenendo un sorriso.
«Cosa?» chiese Lily, il sorriso su tutta la faccia.
«Che ti piace Zayn.» rispose secco.
«Cos-come?» Lily scoppiò a ridere, una risata isterica. «No, assolutamente. Zayn è Tassorosso e io una Grifondoro, no, Liam ti sbagli.»
«Al quinto anno sei stata fidanzata con Thomas Steeval, Serpeverde. Credo che non ci sia niente di peggio di una storia tra un Grifondoro e un Serpeverde. E tu fai storie per Zayn che è un Tassorosso?» chiese Liam scoppiando a ridere.
«Io… non… Zayn… io…» Lily diventò di trenta sfumature di rosso prima di sospirare sconfitta ed annuire. «Va bene, hai vinto. Mi piace Zayn ma lui non ha occhi per nessuna. Ha un sacco di ragazze intorno, non si accorgerà mai della piccola Potter.»
«Potresti rifilargli un Filtro d’Amore, ma devi tenere Niall dalla tua.» Liam rise di nuovo e Lily lo colpì sul braccio, ridendo insieme a lui. «Oppure potrei aiutarti io.»
«Non mettermi in situazioni imbarazzanti.» borbottò Lily timidamente.
«Tu fidati di me, piccola Potter. Sono o non sono il tuo migliore amico?» Liam le fece l’occhiolino e Lily rise, scompigliandogli la cresta.
«Liam! Liam! Liam! Liam!» Rose Weasley corse verso di loro saltando sul divano. «Malfoy…» ansimò.
«Che ti ha fatto?» chiese Liam allarmandosi immediatamente.
«A me niente…» rispose Rose riprendendo fiato «Stasera ti sfiderà a duello.» concluse.
Ci furono istanti di silenzio dove Liam fissava il vuoto, Lily spostava lo sguardo da Liam a Rose e quest’ultima faceva lo stesso.
«Finalmente!» rispose Liam lasciandosi andare ad un sorriso vittorioso. «Stasera distruggeremo una volta per tutte Charlotte Malfoy.»
«NO! Voi non potete lottare.» sbottò Rose diventando improvvisamente seria.
«Cosa? Perché?» chiese Liam alzando un sopracciglio confuso.
«Perché…» Rose andò in cerca di aiuto guardando Lily ma anche lei non sapeva che inventarsi «Perché su di voi c’è una maledizione.»
Silenzio.
Liam scoppiò a ridere rotolandosi, addirittura, sul pavimento. «Sei seria?»
«Se tu colpisci lei colpisci te.» concluse Lily.
Liam guardò prima una e poi l’altra, erano serie. Improvvisamente si sentì un idiota.
«Ma che diavolo state dicendo? E chi ci avrebbe fatto questa maledizione?» chiese, non credeva per niente a quella storia.
«Zio Neville.» rispose Rose ma poi si corresse. «Il professor Paciock.»
Liam nuovamente scoppiò a ridere. «No, voi siete completamente fuori di testa. Paciock non sa nemmeno pronunciare Avada Kedavra pensa se è in grado di lanciare una maledizione.» Liam rise di nuovo «Ragazze, potevate quasi convincermi a non duellare ma adesso… vi dimostrerò che non c’è nessuna maledizione.» si alzò dal pavimento, stampò un bacio sulla guancia ad entrambe e poi se ne andò.
«Si faranno male.» sussurrò Rose scuotendo la testa.





























*note dell'autrice*

Grazie per essere arrivati fino a questo punto.
Il secondo capitolo e già si inizia ad entrare nella storia lol
Si faranno davvero male?
Spero che il personaggio di Charlotte vi piaccia quanto piace a me, l'adoro davvero tanto lol è una bastarda ma con chi vuole riesce davvero ad essere uno zuccherino lol
E' già cotta di Liam, riuscirà mai ad esprimere i suoi sentimenti per il nostro Liam? Infondo è una Serpeverde, bisogna stare attenti :)
Grazie mille per chi ha letto questa storia, grazie per le 6 recensioni, grazie per averla messa tra i preferiti/seguite/ricordate.
Grazie mille, non so tra quanto aggiornerò ma proverò a fare il prima possibile ;)


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Capitolo 3
*** III ***


III

III.

La notte era calata ad Hogwarts e molti studenti del primo anno si stavano dirigendo –di nascosto- al Club dei Duellanti.
Charlie era già lì, seduta al bar a prendere da bere con Thomas Steeval, il suo migliore amico.
«Hai intenzione di sfidare davvero Payne, piccola?» le chiese Thomas sfilandole dalle mani il Firewhisky che aveva ordinato.
«Ho intenzione di fargli male davvero. Deve finire in infermeria.» replicò Charlie sorridendo dolcemente.
«Sei strana Charlie. Perché non puoi semplicemente dirgli che ti piace?» le chiese Thomas lasciandosi scappare una risata.
«Sono una Serpeverde, Tom, e sai meglio di me che manipolare e nascondere i nostri sentimenti è nel nostro essere.» rispose Charlie fissando il pavimento, lo sguardo vitreo e spento.
«Lo so, piccola, ma dovresti provare ad essere gentile… solo per una volta, provaci.» le suggerì Thomas sorridente.
«Ci proverò… ma non stasera.» Charlie mostrò un sorriso raggiante che non venne ricambiato da Thomas.
«No, facciamo che stasera ci provi. Domani sarai cattiva quanto vuoi.»
«No, facciamo il contrario.» Charlie gli rubò il bicchiere dalle mani, lo buttò giù d’un fiato, stampò un bacio sulla guancia a Thomas e poi se ne andò verso il palchetto che si trovava al centro della stanza.
«Malfoy, chi vuoi sfidare stasera?» chiese Justin Zabini, Corvonero, direttore di tutto il Club dei Duellanti.
«Non so, Zabini, c’è qualcuno che vuole farsi avanti?» Charlie guardò tra la folla di ragazzi ed individuò la sua preda, ovviamente accanto alla Potter.
«Io!» esclamò Liam sorridendo maligno, Lily cercò di bloccarlo per un braccio ma Liam le sorrise incoraggiante.
«Perfetto! Liam James Payne contro Charlotte Luna Malfoy, che lo scontro abbia inizio.» Justin scese dal palco, lasciando salire Liam che aveva già la bacchetta tra le mani.
«Mi stai forse perseguitando, Payne?» chiese Charlie impugnando la sua amata bacchetta bianca.
«No, ho solo tanta sfortuna.» rispose Liam sorridendole dolcemente «Stupeficium!»
«Protego!» Charlie fece un movimento con la bacchetta e l’incantesimo di Liam fu annullato.
E quel duello andò avanti per ben dieci minuti, Liam attaccava, Charlie si proteggeva, Charlie attaccava Liam si proteggeva.
«Diffindo.» mormorò Liam facendo saltare uno dei bottoni della camicetta che si aprì lasciando intravedere il reggiseno.
Charlie spalancò gli occhi sconvolta.
«Stupeficium.» ruggì lei costringendolo di nuovo a spostarsi dalla traiettoria dell’incantesimo, rotolando per terra.
Liam rise piano e rialzandosi prontamente, sospirò. «Expelliarmus.»
«Protego!»
«Reduc..»
«Protego.»
«Reducto.»
Charlie si abbassò sulle ginocchia per evitare nuovamente l’incantesimo. Stava sudando freddo.
«Forza, Liam, falle vedere chi comanda!» gridò Lily Potter, incoraggiando il suo amico.
Charlie sentì la rabbia bollirle nel corpo, se non poteva averlo lei Liam non l’avrebbe mai avuto nessuna.
«Crucio!» Liam si buttò giù dal palchetto e la maledizione di Charlie si scontrò contro il muro distruggendolo.
Tutti erano basiti mentre Liam si alzava da terra e la guardava sconvolto, aveva appena cercato di ucciderlo con una Maledizione Senza Perdono.
«Sei completamente fuori di testa?!» sbottò sconvolto.
«Io…» Charlie guardò prima Liam e poi Thomas che scuoteva la testa evitando il suo sguardo.
Scese dal palco, facendosi spazio tra la folla scappò via.
Louis si avvicinò a Liam insieme agli altri. «Stai bene?» gli chiese premuroso.
«Sì.» rispose Liam ancora sottoshock. Era quasi intenzionato a seguire Charlotte e chiederle perché lo aveva fatto, perché lo voleva morto ma poi evitò di farlo, era già fortunato di essere scampato meglio non rischiare.

Charlie si chiuse la porta della sua camera alle spalle, si buttò sul suo letto soffocando un grido contro il cuscino.
Che diavolo le era passato per la testa, lanciare una maledizione contro Liam?
Perché era così?
Lei voleva essere normale, voleva essere gentile con lui, voleva provare a conquistarlo in modo gentile. Non era la sua natura, proprio per questo non sarebbe mai stato suo.
Si mise a sedere sul letto portandosi le ginocchia al petto e circondandole con le braccia.
Era pazza.
Trattenne a stento le lacrime e si alzò dal letto per andare a farsi una doccia ma non prima di aver fatto ciò che voleva fare da tempo: punirsi.
Punirsi per essere una delusione per suo padre.
Punirsi per non piacersi.
Punirsi per essere cattiva con il mondo.
Punirsi per essere innamorata di Liam Payne.
Afferrò la lametta che stava in un armadietto del bagno, si sedette a terra scivolando con la schiena contro la porta bianca del bagno. Affondò la lama nel suo polso, procurandosi un piccolo taglio che lentamente allungò per tutto il polso.

Liam stava tornando al suo dormitorio quando una fitta improvvisa al polso lo fece fermare e gridare. Harry accanto a lui, si avvicinò mettendogli una mano sulla spalla.
«Che succede?» chiese preoccupato.
Liam osservò il suo polso da cui scendeva del sangue da un taglio che ovviamente lui non si era fatto.
«Ma che diavolo…?» sotto si stava creando un altro taglio e Liam gemette dal dolore.
Se colpisci lei colpisci te.
«Charlie…» sussurrò senza pensare.
«Liam, andiamo da Madama Chips.» Harry lo prese per un braccio ma Liam scosse la testa.
«Vai da Charlie e guarda che cosa sta faAAAAA!» sull’altro polso si stava creando un altro taglio.
«Perché?»
«Fallo e basta!» gridò Liam trattenendo un altro grido di dolore. Harry annuì e scese le scale andando verso il sotterraneo, nella Sala Comune dei Serpeverde.
«Hannah!» gridò, vedendo la ragazza scendere dal dormitorio. «Dov’è Charlie?»
«Sta facendo la doccia.» rispose sospirando «Senti chiedi a Liam scusa da parte di Charlie. Sta passando un periodo difficile, lei non voleva…»
«A Liam sanguinano i polsi senza motivo.» la interruppe Harry.
Hannah spalancò gli occhi e un secondo dopo stava correndo verso il dormitorio delle ragazze con Harry al seguito che non capiva perché avesse avuto quella reazione.
«CHARLIE APRI LA PORTA!» gridò Hannah dando dei colpi alla porta del bagno.
«S-sto facendo l-la doccia.» rispose Charlie da dentro.
«Charlie quello che fai a te succede anche a Liam.» rispose con calma Hannah, Harry la guardò confuso e lei annuì facendogli segno gli avrebbe spiegato che gli avrebbe spiegato dopo.
«Alohomora!» sussurrò Harry alla porta del bagno che lentamente si aprì. Charlie sedeva sul water a gambe incrociate e i polsi sanguinanti.
Hannah si portò una mano alla bocca sconvolta mentre Harry la fece da parte per passare, andò verso l'armadietto delle medicine e prese il disinfettante senza preoccuparsene gliene buttò un po' sui polsi.
«BRUCIA!»
«Così la prossima volta impari.»
«Farai male anche a Liam.» ripeté Hannah ed immediatamente Harry smise di fare ciò che stava facendo.
Hannah molto lentamente spiegò ad Harry e Charlie ciò che sapeva sulla maledizione e intanto Harry fasciava i polsi di Charlie che rimaneva in silenzio.
Alla fine i due la misero a letto, e quando si furono assicurati che dormisse Harry salutò Hannah e se ne andò al suo dormitorio.


Liam si rigirava tra coperte, stringeva il cuscino e poi si rigirava. Non riusciva a togliersi dalla testa il modo in cui Charlie lo aveva guardato un momento prima di lanciargli la maledizione. Doveva vederla assolutamente, ma il giorno dopo non si sarebbe di certo presentata a colazione. Si guardò i polsi che si stavano cicatrizzando e li baciò.
«Mi prenderò cura io di te, Charlie.» sussurrò un istante prima di addormentarsi.

***

La mattina dopo, come tutte le mattine, Charlie non aveva voglia di alzarsi.
Non le piaceva svegliarsi presto, non le era mai piaciuto. Hannah insistette perché si alzasse e andasse a mangiare qualcosa ma lei nascondeva la testa sotto il cuscino.
«Imperius!» sbottò Hannah lanciandole un incantesimo e senza replicare Charlie si alzò dal letto e indossò la sua divisa.
«Questo non è giusto.» borbottò mentre andavano verso la Sala Grande.
«Il mondo è ingiusto, Malfoy, ma sappi che mi sto solo preoccupando per te.» Hannah le sorrise raggiante. Le due si sedettero ai soliti posti ma Charlie notò tutti gli sguardi e i bisbigli che le lanciavano gli altri studenti. Doveva essersi diffusa la notizia del suo tentato omicidio.
«Chi è che sa della maledizione tra me e Liam?» chiese sottovoce.
«Io, Thomas, Weasley, Potter, Paciock -ovviamente- Horan e Styles, adesso.» elencò Hannah passandole un dolcetto al miele.
«Liam?»
«Immagino di sì.» Hannah scrollò le spalle e tornò a mangiare. Charlie sospirò nascondendo meglio i polsi sotto la divisa nera. Alzò lo sguardo sentendosi osservata e vide gli occhi azzurri della Potter fulminarla. Rispose con una smorfia ma appena incontrò lo sguardo caramello di Liam si sentì soffocare ed abbassò gli occhi grigi sul suo piatto.
Le era passata la fame.
«Io vado, ci vediamo a lezione.» si alzò e sotto lo sguardo di molti studenti spaventati si allontanò dalla Sala Grande.
Liam la guardò andare via, si alzò deciso a seguirla.
«Dove vai?» chiese Niall guardandolo confuso.
«Devo fare una cosa, a dopo.» Liam salutò tutti con un cenno e poi si avviò a passo svelto fuori dal castello. Charlie si era appoggiata al muro, con il sedere a terra e le gambe al petto.
«Malfoy...» Liam si avvicinò a passo incerto.
«Che ci fai qui, sangue sporco? Non ti è bastato ieri sera?» chiese asciugandosi gli occhi e alzando lo sguardo verso di lui, sorridendo col suo solito ghigno maligno.
«Intendi per la maledizione o per i tagli?» le chiese facendole un sorriso furbo.
«Quali tagli?» chiese, indifferente.
«Questi.» Liam l'afferrò per una mano, le tirò su la manica della divisa e mostrò la sua fasciatura sporca di sangue. «Si è riaperto.» lasciò andare il suo braccio e guardò il suo polso, vedendo che anch'esso sanguinava.
«Sei autolesionista, Payne? Sono davvero sorpresa!» Charlie si alzò, liberandosi dalla presa di Liam che la guardò confuso. «Infondo, un mezzosangue come te non deve essere proprio felice della sua vita.»
«Ch-che stai dicendo?» domandò Liam guardandola storto. «Malfoy, non puoi fingere con me! Io so della maledizione, questi sono opera tua!» sbottò afferrandola per le spalle e spingendola contro il tronco di un albero.
«E quindi? Che c’è?, vuoi vendicarti e dirlo a tutta la scuola?» domandò Charlie guardandolo dal basso. Temeva molto la reazione di Liam, temeva che tutti sapessero del suo problema, e temeva anche che alcuni capissero i suoi sentimenti per il Grifondoro.
«No, ovvio che no. Non lo dirò a nessuno ma è una cosa che devi risolvere e se vuoi… io posso aiutarti.» Liam le fece una specie di sorriso, anche se per lui era davvero strano sorridere ad una come Malfoy.
Charlie si lasciò scappare una risatina ed incrociò le braccia al petto. «E come pensi di aiutarmi tu, un mezzosangue?»
«Facciamo così…» Liam prese un respiro profondo, si stava cacciando in guai grossi se lo sentiva. «Se ti tagli ancora una volta dirò a tutta la scuola che siamo fidanzati. Questo sì che farà cadere la tua reputazione da cattiva. Una Serpeverde innamorata di un Grifondoro, mmm non è così bello soprattutto se lo scopre il tuo paparino, non trovi?»
Charlie aveva il cuore in gola. Liam le aveva appena detto che tra loro non ci sarebbe mai stato niente, perché loro… erano troppo diversi.
«Non lo faresti mai. Ci rimetteresti anche tu.» replicò, cercando di salvarsi.
«I miei amici mi capirebbero se fingessi di essere innamorato di te. Sei così bella che chiunque cadrebbe ai tuoi piedi. Sei tu che hai degli amici che non capirebbero.» Liam le sorrise vittorioso, sapeva di aver trovato il modo per far sì che Charlie non si tagliasse più.
Charlie seguì attentamente le sue parole, e doveva ammettere che il suo discorso non faceva una piega peccato che lei fosse davvero innamorata di Liam.
«T-tu non puoi fare una cosa del genere. Sei un sangue sporco! Non puoi ricattarmi!» sbottò dandogli una spinta.
Liam barcollò all’indietro ma sorrise divertito: aveva vinto.
«Ah no? Vuoi mettermi alla prova?» domandò ironico. Fece un passo all’indietro pronto per correre nella Sala Grande ed urlare a tutti che era fidanzato con Charlotte Malfoy ma lei lo bloccò per un braccio.
«Ti renderò la vita impossibile se lo farai.» ringhiò la bionda cercando di fargli cambiare idea, se non ci riusciva con le buone allora doveva provare con le cattive.
«Pensi di farmi paura?» domandò Liam facendo un passo verso di lei. «Non ho mai avuto paura di te, Malfoy. O fai come ti dico oppure dirò a tutti che stiamo insieme.»
«Ma qual è il tuo problema?» domandò Charlie mettendosi una mano sul viso.
«Il problema è che se ti tagli tu tagli me. E già odio queste due cicatrici, non ne voglio altre.» ringhiò Liam indicandole i due graffi sul polso.
«Prenditela con Paciock, allora!» sbottò Charlie dandogli una spinta.
«Me la sono già presa con Paciock, ma ha detto che sa come fare delle maledizioni ma non sa come invertirle!» spiegò Liam inchiodandola di nuovo all’albero. «Senti Malfoy, le regole le decido io. Tagliati… tagliaci ancora una volta e tutti sapranno del nostro grande amore.» le ultime parole le disse con un sorrisino malizioso.
Charlie lo guardò per qualche secondo e in cuor suo fu quasi tentata di tagliarsi per far sapere a tutti quanto amava quel ragazzo. Ma l’orgoglio prima di tutto, anche se questo significava che Liam Payne aveva vinto quella battaglia.
«Ti renderò la vita un inferno.» ripeté allontanandosi da lui. Liam sorrise guardandola sculettare verso l’ingresso del castello.
Sapeva che il suo piano avrebbe funzionato, o almeno lo sperava. Non poteva sopportare di far finta di stare con Charlie. Sì, certo, era una ragazza molto bella ed Harry gli aveva perfino detto che a volte era simpatica ma lui proprio non riusciva a vedersi a baciare quelle labbra rosee o ad accarezzare quei capelli biondi platino.


«Benvenuti, benvenuti a lezione di trasfigurazione!» esclamò la professoressa Light, professoressa di trasfigurazione, sedeva sulla cattedra dell’aula mentre osservava i suoi studenti. «Oggi impareremo a trasformare un topo in pollo e a farlo tornare topo!» esclamò entusiasta.
«Professoressa perché non lo facciamo a coppie? Io sto con Payne!» esclamò Charlie sorridendo maligna. Tutta la classe rise tranne Liam e i suoi amici che la guardarono storto.
«No, signorina Malfoy. I topi che ci sono sui vostri banchi saranno degli ottimi compagni, il signorino Payne lo trasformeremo un'altra volta.» rispose la professoressa, cercando di fare la simpatica. Sta volta risero tutti, compresi gli amici di Liam, ma ovviamente il biondino non rise affatto.
«È un vero peccato…» mormorò Charlie facendo labbruccio a Liam che sorrise ironico.
«Prof, oggi prenderò sullo scherzo il suo… scherzo. Credo di essermi innamorato!» Liam sorrise alla professoressa che spalancò gli occhi sorpresa. Charlie si irrigidì serrando i pugni fino a far diventare le nocche bianche.
«Ma è una notizia grandiosa, Payne. L’amore è sempre ben accetta ad Hogwarts.» la professoressa Light sorrise mentre nella classe si levava un brusio di voci che si chiedevano chi fosse la fortunata ragazza che il cuore del giovane Grifondoro aveva scelto. «Bene, ora andiamo avanti con la lezione!»
La professoressa si mise a spiegare accuratamente il modo in cui dovevano pronunciare la formula Pullus. Che poi c’era solo un modo per pronunciare la formula Pullus ed era Pullus.
Charlie roteò gli occhi al cielo per l’ennesima volta mentre tutta la classe ripeteva in coro quella fottuttissima parola. Spostò gli occhi grigi sulla figura di Liam che era seduto accanto al biondino Grifondoro, Niall. Ridevano, mentre Niall faceva uno strano verso che doveva assomigliare ad un pollo.
Charlie osservò Liam ridere, gli occhi gli diventavano sottili, mostrava i denti bianchi e Charlie lo trovava ancora più bello mentre rideva. Peccato che con lei non ridesse mai.
«Signorina Malfoy, che ne dice di far vedere a tutti come si trasforma il topo in pollo?» la professoressa la fece riprendere dai suoi pensieri.
«Certamente.» Charlie si schiarì la gola ed afferrò la bacchetta. Sorrise malignamente e puntò la bacchetta verso il topo ma all’ultimo la puntò verso Liam. «Pullus!»
«Signorina Malfoy!» gridò la professoressa Light mentre il pollo se ne andava in giro per la classe. Alcuni scoppiarono a ridere compresa Charlie.
«Mi è scappata la bacchetta, professoressa!» ridacchiò la bionda facendo una faccia angelica. Liam nel frattempo correva per tutta la classe, lasciando piume qua e là mentre Lily cercava di recuperarlo, Niall non sapeva se ridere o prendersela con Charlie e la professoressa Light lanciava incantesimi a Liam per farlo tornare normale.
«Finite!» ridacchiò Charlie puntando la bacchetta contro Liam che tornò ad essere un essere umano. Aprì gli occhi e li puntò su Charlie che sorrideva divertita. Liam si avvicinò a lei puntandole contro la bacchetta.
«La lezione è finita! Payne, Malfoy mettete via le bacchette!» ordinò la professoressa avvicinandosi ai due che si fronteggiavano puntandosi contro le bacchette.
«Che vuoi farmi, Payne? Se ferisci me ferisci te.» ridacchiò.
Liam prese un respiro profondo. «Carpe Retractum.» un braccio invisibile afferrò Charlie per la vita e la tirò contro il petto di Liam. Le mise un braccio intorno ai fianchi prima di abbassarsi sul suo viso e baciarla davanti a tutti.
Lurido verme.





















Eccomi qui con il terzo capitolo! YEEEE!
Avevo intenzione di aggiornare ieri sera ma sono crollata sul letto lol
Grazie a TUTTE quelle che hanno recensito, mi hanno fatto davvero piacere le vostre recensioni :')
Che dire, spero di non aver velocizzato troppo le cose in questa storia. Si sono baciati già al terzo capitolo, un po' mi sento in colpa ma calcolate che non è un bacio vero :)
Parliamo della Maledizione che Charlie ha voluto lanciare contro Liam, sì, non è normale! Però capitela, è innamorata, un'innamorata molto gelosa *facciafurba*
La delicatezza di Harry quando le disinfetta le ferite è davvero... boh lol
Non so che altro dire, spero che il capitolo vi sia piaciuto e che recensiate in tante :)

Qui c'è un'altra mia storia su Harry Styles, se vi va di passare (:




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Capitolo 4
*** IV ***


Four


IV.


Charlie cercò di spostarselo di dosso dandogli degli schiaffi sul petto ma stava quasi per cedere quando Liam si allontanò da lei. La guardò negli occhi, sorridendole furbamente.
«E adesso che farai, piccola Malfoy?» Liam le accarezzò una guancia ma Charlie si allontanò spingendolo via.
«Fottiti.» ringhiò uscendo dall’aula sotto lo sguardo sconvolto di tutti.

«Era di lei che parlavi?» domandò Niall durante la cena a Liam. Aveva passato il pomeriggio a studiare in biblioteca, Charlie non l’avevano incontrata ed era un’ottima cosa, ma Niall era davvero sconvolto da ciò che era successo durante l’ora di trasfigurazione, non si sarebbe mai aspettato che il suo migliore amico provasse qualcosa per la Serpeverde. Ne era quasi deluso che lui non gliel’aveva detto ma poi si era ricordato che nemmeno lui gli aveva raccontato di essere cotto di Rose Weasley.
«Tu e Charlie? Che sta succedendo al mondo?» domandò Louis ironico facendo ridere tutti.
«L’ha detto anche Zayn che è diventata una bella ragazza, che c’è di male se ci provo?» chiese Liam retorico, in realtà era solo una piccola vendetta che stava avendo contro quella ragazza ma il bacio che le aveva dato prima…
Era stato qualcosa di davvero strano.
Doveva essere la maledizione.
Ma era stato piacevole, aveva sentito una scarica percorrergli tutta la spina dorsale ed aveva avuto quasi voglia di approfondire il bacio ma si era ripreso in tempo e si era allontanato da lei.
«Io non ho niente in contrario!» esclamò Harry dando il cinque al suo amico che sorrise. «Credo che possa anche funzionare, l’amore non è bello se non è litigarello, no?»
«No! Ovvio che no! Charlie e Liam… stiamo scherzando? Liam ti ricordi che è stata lei a trasformarmi in un pollo? Ti ricordi che ieri ti ha quasi ucciso? Ti ricordi che le cicatrici che hai sui polsi sono colpa sua?!» domandò Niall scrollandolo per le spalle. «Deve averti fatto una fattura! Non è normale questa cosa!» Niall gli afferrò il viso tra le mani iniziando a studiarlo attentamente ma di effetti da fattura non ce n’erano.
«Tutti ai propri posti. La preside deve fare un annuncio.» annunciò il professor Paciock al centro della Sala Grande. Louis e Zayn si alzarono per andare al tavolo dei Tassorosso mentre Harry si alzava per andare a sedersi al tavolo dei Serpeverde accanto a Charlie ed Hannah che ridevano di qualcosa.
«Ciao fidanzata di Liam.» ridacchiò Harry scompigliando i capelli di Charlie che ringhiò mettendoseli a posto.
«Non sono la fidanzata di Liam.» l’aveva ripetuto centocinquantadue volte quella frase ma nessuno sembrava crederle, com’era possibile?
Aveva ancora il sapore delle labbra di Liam addosso. Quel bacio l’aveva sognato ed agognato tanto ma si sentiva una stupida per essersi lasciata baciare come un burattino.
Maestro Garza stava correndo verso la McGranitt che si era alzata per dare un annuncio, tutti sapevano di cosa volesse parlare ed erano tutti emozionati.
«Sono arrivati, preside.» sussurrò maestro Garza alla preside che annuì.
«Dì loro di aspettare.» l’uomo annuì ed uscì dalla Sala Grande.
«Studenti, come tutti sapete ogni cinque anni si svolge il Torneo Tremaghi. La volta precedente siamo stati ospitati a Durmstrang e questa volta tocca a noi ospitare il grandioso torneo. Quindi diamo il benvenuto all’Accademia della Magia di Beauxbatons.» dal grande portone principale entrarono una ventina di ragazze, vestite di verde chiaro, seguite da tanti uccellini che cinguettavano intorno a loro mentre le ragazze facevano delle strane danze.
«Amo la Francia!» esclamò Zayn guardando attentamente il sedere di una delle ragazze, ricevette una gomitata da Louis che scoppiò a ridere.
Fleur Delacour, preside dell’Accademia di Magia, si avvicinò alla McGranitt e la salutò abbracciandola e baciandola.
«Benvenute! Ed ora diamo il benvenuto all’Istituto Durmstrang!» degli omoni grandi e grossi entrarono dal grande portone della Sala Grande, usavano bastoni che premevano a terra e facevano delle strane mosse.
Sì, insomma, non era cambiato niente dai tempi di Harry Potter.
Il preside dell’Istituto Durmstrang era Victor Krum, e come la preside dell’Accademia di Magia, si avvicinò alla McGranitt facendole un inchino e il baciamano.
«La mia mamma ha avuto una storia con quel tipo.» mormorò Lily disgustata.
«Sì, e tuo padre ne era felice.» ridacchiò Niall divertito.
«Sì, zio gli ha rovinato il ballo!» Rose scoppiò a ridere seguita da Niall e Liam mentre Lily borbottava degli insulti un po’ per Krum, per aver fatto litigare i suoi genitori, un po’ per i suoi amici che la prendevano in giro.
«Bene ed ora… il calice di fuoco!» dietro la McGranitt si issò un calice di grandezza umana da cui usciva una fiamma azzurrina. «Come tutti sapete, chi vuole partecipare al torneo basterà che metta il proprio nome scritto su un pezzettino di carta dentro il calice. Ma ricordate, solo gli studenti che hanno già compiuto i diciassette anni potranno partecipare.»
Liam e Niall si guardarono entusiasti. Cinque anni prima avrebbero davvero voluto partecipare ma erano troppo piccoli per poterlo fare ma adesso… adesso potevano partecipare eccome!


«Allora domani mettiamo il biglietto nel calice?» domandò Niall mettendosi sotto le coperte rosse del suo letto a baldacchino.
«Sì, domani metteremo il biglietto.» rispose Liam chiudendo gli occhi. Voleva dormire e dimenticarsi di quella giornata pesante anche se nella sua testa c’era solo una cosa: il bacio. Si era lavato i denti, aveva mangiato cioccolato e tante altre cose ma il sapore delle labbra di Charlie rimaneva lì, impresso sulle sue labbra e sembrava non scomparire.
«Va bene. Buonanotte.» Niall spense la luce ma nessuno dei due voleva saperne di addormentarsi. «Sono innamorato di Rose.» sputò fuori il biondo.
«Lo so.» rispose Liam coprendosi meglio con le coperte.
«Lo sai?» domandò Niall appoggiandosi sui gomiti.
«La guardi come se fosse la tua luce, si vede che ne sei innamorato. Ce ne siamo accorti tutti, tranne voi due ovviamente.» ridacchiò il biondo puntando gli occhi sul soffitto del suo letto a baldacchino.
«Beh, io non mi ero mai accorto che tu fossi innamorato della Malfoy.» replicò Niall stizzito.
«Non sono innamorato di Charlie, Niall. Il nostro è solo un legame per colpa di quella maledizione. Io non la amo e lei non ama me, tra noi non c’è niente.» spiegò Liam sbuffando.
«E il bacio?» domandò Niall confuso.
Liam si lasciò scappare una risatina, per poi spiegare tutto al suo migliore amico che ne rimase davvero sconvolto. L’idea di Liam era davvero geniale, pensò Niall, la Malfoy sarebbe presto impazzita. Sapevano entrambi quanto la ragazza odiasse i pettegolezzi, soprattutto quelli su di lei, e far sapere in giro che lei era fidanzata con un “sangue sporco” che era anche un Grifondoro.
I due si addormentarono senza accorgersene, Liam con un sorriso sulle labbra sognò dei capelli biondi e degli occhi argentei, mentre Niall sempre con un sorriso ad abbellirgli le labbra sognò un pollo e dei capelli rossi.

«Dovresti mettere il tuo nome nel calice, Charlie.» disse Hannah mentre facevano colazione.
«No, non credo che lo farò.» replicò la bionda afferrando un cornetto alla crema.
«Sei una strega bravissima, Charlie, sai più incantesimi tu di chiunque altro.» affermò Hannah sbuffando.
«E con questo? Non ho intenzione di farmi uccidere come… Diggory.» borbottò Charlie stringendosi nelle spalle.
«Siete di buon umore?» domandò Harry sedendosi accanto a Charlie e rubandole il cornetto dalle mani.
«Ero.» rispose la bionda fulminandolo. «Che vuoi, Styles?» domandò sbuffando.
«Ho sentito che parlavate del calice, metterai il tuo nome?» chiese Harry passandosi una mano nei ricci.
«Io le ho detto di farlo!» esclamò Hannah attirando la sua attenzione. Harry la osservò per qualche secondo poi le sorrise, da quando Liam si era fidanzato con Charlie lui vedeva le due compagne di casa sotto una luce diversa.
«Ed io non lo farò. Non ho intenzione di andare a morire.» mormorò Charlie sbuffando.
«Liam e Niall lo faranno.»
«Liam?» sbottò Charlie voltandosi immediatamente verso Harry che annuì sorpreso dalla reazione della ragazza.
«Sì, sia lui che Niall hanno sempre voluto partecipare.» spiegò Harry sospirando.
«Beh, che facciano quello che vogliono! Non mi interessa.» Charlie afferrò i libri che aveva poggiato sul tavolo e si alzò andandosene dalla Sala Grande.

«Liam perché la tua ragazza è sempre così nervosa?» domandò Louis sedendosi accanto al biondo che sospirò per poi ridere.
«Cosa? Perché?» chiese guardando il moro che prese ad ingozzarsi come tutte le mattine.
«L’ho vista parlare con Harry e poi se n’è andata arrabbiata.» spiegò Louis facendogli un sorriso. Liam si voltò verso il tavolo dei Serpeverde, Harry e Hannah stavano parlando di qualcosa, Charlie non era lì con loro.
Sospirò rassegnato, quella ragazza gli avrebbe dato solo problemi.
«Sarà andata a prendere i libri.» mormorò scrollando le spalle.
«No… è lì.» Zayn indicò il calice di fuoco dove Charlie stava mettendo il suo nome ed immediatamente fu seguita da degli applausi.
Liam strabuzzò gli occhi sconvolto, perché diavolo stava facendo una cosa del genere? Non lo sapeva che era pericoloso?
Si alzò da tavola per andare verso di lei ma Charlie appena lo vide sbuffò e cambiò strada evitandolo.
Liam ne rimase sorpreso, di solito lei sarebbe andata da lui, l’avrebbe affrontato e gli avrebbe gridato contro. Evitarlo non era da lei.
«Dovrai lavorarci un po’, amico.» ridacchiò Zayn dandogli una pacca sulla spalla.
«No, io l’ammazzo.» sbottò Liam rincorrendola fuori dalla Sala Grande, la vide uscire dal castello ed ovviamente la seguì. «Charlie fermati!» gridò afferrandola per un braccio.
«Mollami, mezzosangue!» ringhiò Charlie cercando di liberarsi dalla sua presa ma Liam strinse più forte.
«Qual è il tuo problema? Per quale fottuttissimo motivo hai messo il tuo nome nel calice?» sbraitò Liam indicando con il braccio il castello.
«E tu perché volevi mettercelo?!» domandò Charlie sorridendo ironica. «Che c’è hai paura di non riuscire a combattere contro di me?»
«Desidero partecipare al Torneo Tremaghi da quando avevo quattro anni e mio nonno me ne ha parlato.» spiegò Liam lasciando andare il suo braccio.
«E ci hai pensato che se vieni scelto dal calice e durante una delle prove ti feriscono ci rimetto io?» chiese Charlie incrociando le braccia al petto.
«Non mi feriranno.»
«No, ovvio che no perché tu non parteciperai. Costringerò tutti gli alunni dell’ultimo anno a mettere il loro nome lì dentro. Così che tu non avrai tante possibilità.» ringhiò Charlie appoggiandosi all’albero. Appena aveva saputo che Liam voleva partecipare le era salito un moto di rabbia, non aveva nemmeno pensato al fatto che potesse fare del male a lei, la sua unica preoccupazione era che si facesse male lui.
«Ti preoccupi per me, Malfoy?» domandò Liam ironico appoggiando una mano all’altezza della sua testa, sopra al tronco dell’albero.
«Stammi lontano.» Charlie appoggiò le mani sul suo petto spingendolo via, ma come aveva appurato quel giorno sul treno, Liam aveva fatto palestra durante l’estate e da sopra la divisa della scuola poteva perfettamente sentire i suoi pettorali scolpiti.
Liam fremette appena la ragazza poggiò le mani sul suo petto, rabbrividì quando un pensiero passò nella sua testa: avrebbe voluto sentire le mani della ragazza sulla sua pelle nuda.
«Per di qua, ragazzi. Il villaggio di Hogsmade è da questa parte, forza.» Vitious stava portando i ragazzi del primo anno al villaggio.
«Se ci vede siamo finiti, dovremmo essere a lezione.» mormorò Charlie cercando di spostare di nuovo Liam ma lui premette di più il suo corpo sul suo.
«Voglio sapere perché sei così ostile a farmi partecipare al Torneo.» Liam fissò gli occhi nei suoi grigi, aspettando impazientemente una risposta.
«Perché temo per la mia incolumità.» rispose secca guardandolo negli occhi. Non li aveva mai visti da così vicino, ma sì, erano belli. Erano belli nella loro semplicità. Erano caldi e rassicuranti.
«Certo. Beh, mi dispiace, Malfoy, ma io parteciperò a quel Torneo che tu lo voglia o no.» Liam si piegò per darle un bacio sulla guancia e poi scappò via facendole un sorriso.
Charlie ringhiò pulendosi la guancia con una mano.

«Ehi, Lily!» Zayn entrò sorridente in biblioteca avvistando la rossa seduta ad un tavolo con la testa immersa nei libri, ma appena lo aveva sentito aveva alzato lo sguardo per sorridergli.
«Silenzio!» ma che voleva quella bibliotecaria isterica?
Zayn la guardò annoiato e andò a sedersi accanto a Lily che ridacchiava.
«Che ci fai qui?» chiese la ragazza sottovoce.
«Volevo studiare qualcosa ma la cicciona mi ha fatto passare la voglia.» ammise Zayn fulminando la "cicciona" ossia la bibliotecaria che li guardava da sotto gli occhiali alla Harry Potter.
«Tu avevi davvero voglia di studiare?» chiese Lily divertita.
«Ehi, non trattarmi come un cretino a me piace studiare.» stonavano così tanto quelle parole dette da Zayn, Lily si ritrovò a nascondere le risate per non farsi cacciare fuori.
«Ci credo.» non era vero, non ci credeva per niente.
«Okay, non è che mi piaccia così tanto ma... smettila di ridere!» Zayn non riuscì a trattenere un sorriso mentre osservava Lily ridere fino alle lacrime.
Era così bella mentre rideva, come aveva fatto a non accorgersi prima di lei?
Dov'era stata tutto questo tempo?
«Dai, avanti...» Lily si ricompose. «Dimmi perché sei qui.» lo guardò negli occhi e per un istante sembrò che il tempo si fermasse mentre i due si guardavano negli occhi. Marrone nell'azzurro. Si stavano fondendo. Lo sguardo di Zayn era così penetrante che sembrava volerle leggere l'anima.
«Ti stavo cercando...» rispose Zayn con un sorriso.
«Ma davvero?» Lily mostrò un sorriso strafottente ma in realtà dentro di sé gioiva più felice che mai.
Lui l'aveva cercata.
Zayn cercava lei.
«Certo.» il moro si lasciò scappare un sorriso mentre si rigirava tra le mani una matita che aveva rubato a Lily. «Domani è domenica...»
«Già...» Lily prese a fissare un punto a caso sul tavolo a cui erano seduti mentre tamburellava con le dita sul libro.
«Già.... Che ne dici di venire ad Hogsmade con me?» le propose il moro.
«Con te?» chiese Lily girandosi a guardarlo.
«Ovviamente vengono anche gli altri. È per passare una giornata diversa, e per festeggiare Liam e Niall che hanno messo il biglietto nel calice.» spiegò Zayn storcendo il naso.
«Certo che vengo ad Hogsmade con te... Cioè con voi.» Lily sorrise anche se era rossa in viso.
«Perfetto.» Zayn sorrise entusiasta. «Che studiavi?» le chiese guardando il libro.
«Rune antiche.» rispose Lily.
«Uh! Interessante. Racconta.» Zayn si avvicinò a lei con la sedia per sbirciare sul libro mentre Lily gli raccontava la storia e tutta la spiegazione.

La Sala Grande li accolse con un boato, Liam e Niall entrarono tra le mani avevano un biglietto con scritto il loro nome mentre si avvicinavano al calice al centro della stanza.
«Prima tu, amico.» Liam fece una specie di inchino al suo amico che rise, oltrepassarono la linea dell’età. Niall alzò il braccio per poi buttare il biglietto nel calice.
Tutti gli applaudirono.
Liam rise seguì i movimenti del suo migliore amico e nuovamente tutti gli applaudirono.
«Idioti.» borbottò Rose seduta al tavolo dei Grifondoro che assisteva alla scena da lontano. Era molto contraria alla scelta dei suoi migliori amici. Entrambi erano degli ottimi maghi, ma Rose aveva paura che potessero farsi male e lei non sopportava di vedere i suoi amici soffrire, soprattutto Niall.
Su di lui aveva una specie di senso di protezione tipo mamma orsa. Odiava vederlo triste per qualsiasi motivo. Amava però vederlo così euforico. Sapeva che partecipare al Torneo era il suo sogno di una vita ma Rose aveva paura per lui, tanta paura.
E poi c’era Liam, quel ragazzo la stava sorprendendo: era fidanzato con la sua peggior nemica.
«Ehi, Rose, tutto bene?» domandò Louis sedendosi accanto alla rossa che alzò lo sguardo sul suo amico.
«Dov’è Sam?» domandò curiosa guardandosi intorno.
«Abbiamo litigato.» rispose Louis sbuffando.
«Che hai combinato?» ridacchiò Rose.
«I-io niente. È lei che è isterica.» sbottò Louis incrociando le braccia al petto. Rose rise scuotendo la testa. «Potrebbe essere che io le abbia proposto di… fare l’amore.»
«E lei che ha detto?» chiese Rose tornando seria, la lite tra i due poteva essere seria.
«Lei ha sclerato dicendomi che sono un pervertito che pensa solo a quello! Sono tre anni che stiamo insieme, Rose! Non l’ho mai forzata e non le ho mai chiesto niente in tutti questi tre anni… insomma, io sono un ragazzo ed ho dei bisogni.» spiegò Louis, era convinto di non avere torno almeno questa volta.
«Louis, devi capire che certe cose sono complicate… Sam è spaventata tu devi solo…»
«Rassicurarla, lo so. Io voglio fare l’amore con lei perché la amo e voglio dimostrarglielo. Non voglio solo questo dalla nostra relazione, mi sembrava di averglielo dimostrato in questi tre anni.» il ragazzo sbuffò buttando la testa sul tavolo.
Rose gli mise una mano trai capelli accarezzandolo. «Vedrai che risolverete tutto.»
«Ciao Rose!» Liam e Niall comparvero alle sue spalle e le stamparono un bacio sulla guancia, Liam a destra e Niall a sinistra, facendola sobbalzare.
«Idioti! Mi avete fatto prendere un colpo.» sbottò dando uno schiaffo ad entrambi.
«Scusaci, Weasley, ma sei proprio una fifona.» ridacchiò Liam scompigliandole i capelli.
«Noi abbiamo allenamento di Quidditch, ci vediamo dopo a cena.» il biondo le sorrise ed insieme al suo amico sparirono.
«Quei due non stanno bene.» borbottò la rossa. Louis rise appoggiando la testa sul palmo della mano con fare annoiato.
«Soprattutto Liam.»
«Già…»

Liam e Niall uscirono dalla Sala Grande mentre alcuni ragazzi si congratulavano con loro. Niall stava salendo le scale per andare a prendere la scopa ma Liam si fermò vedendo Charlie parlare con due dell’ultimo anno.
«Ti raggiungo dopo.» disse Liam al biondo che annuì ridendo, salì le scale e se ne andò.
«Dovete mettere il vostro nome nel calice e vi passerò tutte le risposte ai G.U.F.O.» stava dicendo la piccola biondina a due Corvonero che erano intenti a guardare il suo fisico più che lei.
«Non voglio le risposte, voglio altro.» sussurrò uno di loro bagnandosi le labbra con la lingua.
«Tipo?» domandò Liam alle spalle di Charlie che immediatamente si irrigidì. Il biondo passò un braccio intorno ai fianchi della ragazza e la tirò verso di sé. «Sapete che lei è la mia ragazza?»
«Cos-come?» domandò uno di loro.
«Già, sparite e non ascoltatela. Se volete mettere il nome nel calice mettetecelo ma da lei non avrete niente.» Liam sorrise dolcemente mentre Charlie cercava di liberarsi dalla sua presa. «Ora sparite.» i due si volatilizzarono. «Dimmi che è uno scherzo.»
«Lasciami immediatamente.» Charlie si staccò da lui con una spinta e andò a sbattere contro il muro freddo del castello.
«Sei completamente impazzita, Charlotte?» domandò Liam facendo un passo verso di lei. «Quei ragazzi potevano farti del male.»
«So difendermi da sola, mezzosangue.» ringhiò Charlie snervata.
«Sono stufo di te, Charlie. Si può sapere che vuoi dalla mia vita? Un momento fai la stronza sociopatica, un secondo dopo ti preoccupi per me e il secondo dopo ancora mi lanci una maledizione. Si può sapere che vuoi? Ti piaccio?» Liam la guardò negli occhi ma Charlie li evitò.
«Va all’inferno, Payne. No, non mi piaci. No, non mi preoccupo per te ma per me. Se non esistesse questa cazzo di maledizione che ci lega, ti avrei cruciato già da almeno due giorni.»
«Charlotte.» la bionda si irrigidì a sentire quella voce. Liam si voltò, allontanandosi da lei e trovò dinnanzi a loro Draco Malfoy che li scrutava attentamente.
«Papà.» Charlie sorrise, facendo un passo verso di lui che la guardò serio.
«Che stavi facendo con… un mezzosangue?» domandò Draco osservando Liam che in quel momento voleva nascondersi.
«Niente, tranquillo. Tu che ci fai qui?» chiese Charlie riportando lo sguardo di suo padre su di sé.
«Ho saputo che ti sei iscritta al Torneo Tremaghi, potrei saperne il motivo?» Draco spostò lo sguardo su sua figlia guardandola serio.
«Perché…»
«Per proteggere me.» rispose Liam accanto a lei. «Sua figlia ed io stiamo insieme, signor Malfoy. Io mi sono iscritto al Torneo e lei non vuole che participi, così ha deciso di mettere il suo nome per dare meno possibilità a me.» la mano di Liam si intrecciò alla sua facendola tremare.
Un'altra delusione per suo padre, ecco cosa stava per accadere.
«Tu sei fidanzata con un mezzosangue?!» sbottò Draco. «Ma cos’avete di sbagliato voi nuove generazioni? Prima tuo fratello ora te!»
«No, papà, aspetta…»
«Non ti voglio ascoltare! Divertiti con il tuo mezzosangue e se non torni per Natale sarebbe meglio.» così detto, Draco Malfoy girò i tacchi e si allontanò.
Liam spalancò lo sguardo, non pensava che avrebbe reagito in modo così… violento.
«Sarai contento adesso…» mormorò Charlie liberando la sua mano.
«Charlie…» Liam fece un passo verso di lei ma la ragazza afferrò la bacchetta puntandogliela alla gola.
«Ti odio, Liam Payne.» ringhiò, le lacrime le scivolavano sulle guance. «Aqua Eructo.» Liam venne scaraventato contro la parete da un forte getto d’acqua uscito dalla bacchetta di Charlie. La ragazza appena lo vide lì, accovacciato a terra completamente fradicio, scappò via diretta al dormitorio dei Serpeverde.
Liam sospirò, passandosi una mano trai capelli bagnati. Aveva combinato un casino e lo sapeva perfettamente.































Chiedo scusa per l'immenso ritardo, ma avevo anche altre storie da mandare avanti, sorratemy (?)
Uuuuuh.
Le cose si fanno... violente!
Guess Star: Draco Malfoy!!! YEEEE! Hahahah
Allora, che ve ne pare di questo capitolo? E' movimentato, troviamo anche le altre "coppie". E il Torneo Tre Maghi! Non so come mi sia venuta quest'idea ma cercherò di fare il possibile per renderlo "reale". So perfettamente che in realtà il Torneo è stato sospeso dopo la morte di Cedric, ma voglio dire, sono passati anni dalla sua morte, possiamo ricominciare lol
Grazie mille a tutte quelle che hanno recensito, grazie alle domande su ask e a chi mi seguo su Facebook o Twitter ^^
Spero che la storia vi piaccia e che non mi abbandoniate.




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Capitolo 5
*** V. ***


V.
V.


«Avete litigato?»
«Che cosa vuoi, Hannah?» domandò Charlie sbuffando. Si sedette a gambe incrociate sulle coperte verdi del suo letto a baldacchino.
«Tu e Liam, avete litigato, vero?» la ragazza dai capelli corvini si sedette sul letto accanto al suo.
«No.»
«Sono tre giorni che non vi parlate. Domani annunceranno i partecipanti del torneo.» le fece notare. Charlie sbuffò, si sdraiò sul letto aprendo il libro che aveva sul comodino. «Non puoi ignorarmi così, Charlie! Dimmi che succede tra te e Liam!» Hannah afferrò il libro buttandolo per terra e si sedette a cavalcioni sulla sua migliore amica puntandole contro il dito.
«Non succede niente tra me e Liam. Smettila.» Charlie sbuffò mettendosi le mani dietro la testa.
«Sì invece! Avete litigato, questo è ovvio. Da quando state insieme, e questo è ancora sconvolgente per me, tu eri più sorridente. E sono due giorni che non fai una battuta del cazzo!»
«Hannah, tu sei completamente fuori di testa. Io e Payne non stiamo insieme.»
«Sì, invece! Vi siete baciati!»
«No, lui ha baciato me! Ed è solo per uno stupido ricatto.»
«Charlie, io non ne posso più di te e delle tue pippe mentali. Quando ammetterai di essere innamorata di Liam, io e te parleremo.» Hannah scese dal letto, uscì dalla camera lasciando Charlie da sola.
La bionda sbuffò dando un pugno al materasso. Era meglio andare a studiare in biblioteca.
Uscì dalla Sala Comune dei Serpeverde e andò verso la biblioteca ma prima si scontrò con qualcuno.
«Malfoy.»
«Malik.» ringhiò mandandosi indietro i capelli.
«Sei di fretta?» domandò Zayn divertito.
«No, tu?»
«No, stavo cercando una ragazza da portare al ballo del ceppo.» spiegò Zayn sbuffando.
«Ah. Ma è tra… quattro settimane.» Charlie lo guardò confusa, quel ragazzo le era sempre sembrato… strano.
«Sì, ma bisogna sbrigarsi. Senno le migliori saranno prese.» Zayn le fece l’occhiolino. «Ora che ci penso… vuoi venire al ballo con me?»
«Scordatelo!» sbottò Charlie scuotendo la testa.
«Ah, giusto, tu dovrai andare con Liam. Sai, io sono felice che state insieme.» Zayn sorrise, incrociando le braccia al petto.
«Davvero?» chiese Charlie sorpresa. Insomma, era la prima persona che diceva di essere contento per il loro presunto fidanzamento.
«Sì, ho sempre pensato che tra di voi ci fosse qualcosa. Il vostro è un amore platonico.» Zayn annuì convinto e Charlie alzò un sopracciglio ridendo.
«Sai almeno cosa significa amore platonico?» chiese la ragazza incrociando le braccia al petto.
«Ovvio! Che vi desiderate fisicamente. Tu vuoi andare a letto con lui e lui vuole venire a letto con te.» Zayn sorrise salendo le scale e Charlie nuovamente scoppiò a ridere.
«No, Zayn, l’amore platonico è il contrario. È un amore psichico. L'amore platonico è una sorta di venerazione verso l'irraggiungibile che cessa quando materialmente lo si ottiene.» concluse Charlie entrando in biblioteca. Zayn la seguì incuriosito da quel discorso.
«Quindi, quando tu e Liam andrete a letto insieme finirà tutto?» domandò confuso.
«No, Zayn, primo io e Liam non andremo a letto insieme. Secondo, io e Liam non siamo un amore platonico. Terzo, io non sono irraggiungibile, se Liam mi vuole può venire qui e prendermi.» concluse con una scrollata di spalle. Si rese conto di ciò che aveva detto troppo tardi, ma sembrava che Zayn non l’avesse notato.
Aveva appena detto che se Liam la voleva poteva prendersela tranquillamente che tanto lei non avrebbe opposto resistenza.
«Oh beh… andrò a cercare una ragazza… la tua amica, Hannah, è libera?» domandò curioso.
«Sì, ma credo che ti prenderai un bel due di picche.» disse Charlie ridendo. Hannah era troppo presa da Harry per pensare a Zayn Malik.
«Nah, nessuno riesce a resistere al mio fascino.» spiegò Zayn. Si allontanò da lei ma tornò poco dopo. «È stato un piacere parlare con te. Potremmo diventare amici.»
«Non vedo l’ora.» disse ironica la ragazza prima di entrare in biblioteca.
  
 
«Dai, Rose.»
«No, Liam.»
«Ti prego.»
«Smettila.»
«Dai, Rose, sei l’unica ragazza intelligente che conosco.» Liam le prese la mano e si inginocchiò davanti a lei. «Ti prego, ti prego, ti prego.»
«Non ho voglia di farti questo maledettissimo compito! Chiedi a Niall!» Rose liberò la mano dalla presa di Liam e si sedette di nuovo davanti al mega libro che aveva preso in biblioteca. «O alla tua ragazza. Guardala è proprio lì.» Rose indicò un punto alle spalle di Liam e lui si voltò. Charlie se ne stava con la testa china su un libro di Pozioni, una mano immersa nei capelli biondi e con l’altra teneva una piuma d’oca.
Erano tre giorni che non ci parlava e si sentiva tremendamente in colpa.
Prese un respiro profondo e si incamminò verso di lei.
«Cia-»
«Sparisci.» che velocità.
Liam prese un respiro profondo, di nuovo, afferrò la sedia accanto a lei e si sedette togliendole il libro da sotto gli occhi.
Charlie strinse le mani a pugno, la destra andò dritta verso la sua bacchetta ma venne intercettata da Liam che la incastrò alla sua. Il pollice del ragazzo le accarezzò la mano.
Charlie sentì il cuore esploderle nel petto, guardò le loro mani intrecciate, sembravano fatte per stare insieme. Scacciò quei pensieri assurdi e rialzò gli occhi su Liam, anche lui stava guardando le loro mani.
«Mi dispiace per quello che è successo con tuo padre. E per farmi perdonare voglio invitarti a Wolverhampton a Natale.» Liam sorrise dolcemente, aveva pensato a quell’idea per tutta la notte e Niall gli aveva consigliato di farlo perché nessuno meritava di passare il Natale da solo, nemmeno Charlotte Malfoy.
«Ti faccio così pena che vuoi presentarmi ai tuoi genitori?» ridacchiò Charlie abbassando lo sguardo sulle loro mani ancora intrecciate, quando se ne rese conto liberò la mano e riprese il libro che Liam le aveva tolto.
«Primo, non mi fai pena.» Liam richiuse il libro e lo allontanò definitivamente e riafferrò la sua mano. «Secondo, nessuno merita di passare il Natale da solo e tu, lo passerai da sola per colpa mia, ergo, verrai a casa mia.» concluse con un sorriso.
Charlie osservò le sue labbra per qualche secondo poi rialzò lo sguardo sui suoi occhi nocciola.
«Perché stai facendo questo? Insomma, fino all’altro giorno io e te ci odiavamo.» mormorò Charlie con gli occhi bassi. C’era una strana intimità in quel momento e sembrava che nessuno dei due volesse distruggerla.
«Sarebbe ora di smetterla di farci la guerra, non trovi? Sono sette anni che andiamo a scuola insieme.» sussurrò Liam guardando la sua mascella. Charlie teneva gli occhi sui libri mentre Liam era lì, la guardava e si chiedeva come avesse fatto a non accorgersi prima della sua bellezza.
Era una bellezza davvero strana.
Non aveva mai visto Charlie truccarsi, lei era semplicemente bella. Non sexy, come l’aveva definita Zayn, lei era bella. Bella bella.
Bella e impossibile.
«Senti, ci penso poi te lo dico, eh.» Charlie se lo scrollò di dosso e si alzò. «Ci vediamo a cena, e spera per te che il calice non dica il tuo fottuttissimo nome.»
«Senno che mi fai?» ridacchiò Liam guardandola dal basso. Charlie si piegò per parlargli all’orecchio.
«Ti faccio male. Molto male.» sussurrò sfiorando con le labbra il suo orecchio.
Liam deglutì a vuoto, Charlie si allontanò da lui ridendo sotto i baffi. Un secondo dopo Liam si ritrovò con un libro sulla testa e un Niall Horan che lo prendeva a schiaffi.
«Non innamorati! Non innamorati! Non adesso! Ho bisogno di te, amico. Ho bisogno di te sveglio!» esclamò il biondo dandogli degli schiaffi sulle guance.
«Nonono, io mi innamoro proprio. Quella ragazza è… quella non è Charlie. Quella è… oddio mi sto innamorando!» Liam afferrò la testa di Niall e gli stampò un bacio sui capelli, si alzò e corse via lasciando il biondino sconvolto.
“Io avevo bisogno di parlargli davvero. L’abbiamo perso.”
 
La Sala Grande era in grande attesa per le decisioni del calice di fuoco, tutti erano agitati ma più di tutti Liam e Niall erano super iper tesi.
Charlotte era seduta al tavolo dei Serpeverde, continuava a mangiarsi le unghie, sì, era tesa. Un po’ perché aveva paura di essere scelta dal calice un po’ perché non voleva che fosse scelto Liam o Niall. Sì, insomma, se il biondo ci rimetteva, Liam sarebbe stato male e lei non voleva vedere Liam stare male.
«Bene, sembra che il calice sia pronto per dare i suoi risultati.» affermò la professoressa McGranitt andando vicino al grande calice. La fiamma diventò prima rossa, poi gialla ed infine blu lanciando in aria il primo foglietto.
I campioni Tre Maghi dovevano essere solo 3, la storia di Harry Potter non si era più ripetuta, ovviamente.
Lily si voltò verso Liam prendendogli la mano sotto il tavolo dei Grifondoro. Liam le sorrise, rassicurandola. La stessa cosa fece Rose con Niall, il biondo in quel momento si sentì arrossire e il suo cuore sarebbe presto uscito dal petto se continuava ad andare così forte.
«Il campione dell’Istituto Durmstrang è Boris Kodocvick.» tutta la scuola applaudì a quel nome. Era uno degli studenti più famosi della scuola di Durmstrang, era un bestione alto quasi due metri, capelli neri come le tenebre e occhi di un nocciola davvero scuro.
Molte ragazze lo trovavano un bel ragazzo. E dalla sua parte c’era anche il fatto che la sua famiglia fosse purosangue e molto ricca.
Boris si avvicinò alla McGranitt che si congratulò e poi andò a sedersi al tavolo dei campioni.
«Il campione della Scuola di Magia di Beauxbatons è la signorina Gabrielle Delacour.» nuovamente tutta la scuola applaudì e la ragazza, sorella della preside, si alzò per andare al centro della Sala Grande.
Era il momento decisivo.
Charlie alzò gli occhi e trovò quelli di Liam puntati addosso. Chi era più agitato non si poteva capire. Charlie si mangiava le unghie, Liam continuava a muovere le gambe e a mordersi il labbro inferiore.
«Il campione di Hogwarts è… Liam Payne.» il tavolo dei Grifondoro scoppiò in una grande ovazione.
Liam sorrise, si alzò dal tavolo e andò verso la McGranitt. Charlie chiuse le mani a pugno fino a far diventare le nocche bianche.
Liam stava realizzando il suo sogno, e lei aveva voglia di spaccargli la faccia. A lui e a tutti quelli che applaudivano.
«Harry non c’è un modo per impedirlo?» domandò Charlie attaccandosi al braccio del riccio che era seduto tra lei ed Hannah.
«Sei davvero così innamorata di Liam che ti preoccupi perfino per lui? Non avevo mai visto questo lato tenero di te, Malfoy, mi sorprendi.» Harry ridacchiò.
«Sì, come ti pare. Ma non c’è un modo per impedire che quell’idiota partecipi?»
«Allora ammetti di essere innamorata di Liam!» esclamò Hannah puntandole il dito contro.
«Mai detta una cosa del genere.» replicò Charlie scrollando le spalle.
«Cosa ti costa ammetterlo?»
«Perché dovrei dire una bugia?»
«Perché sei una Serpeverde!» sbottò Hannah snervata.
Harry era tra le due e gli sembrava di guardare una partita di tennis, continuava a muovere la testa per guardare prima una e poi l’altra.
«Questi sono i Campioni Tre Maghi e solo uno di loro vincerà, e costui avrà gloria eterna.» affermò la McGranitt sorridente.
Liam sorrideva e Charlie aveva voglia di prenderlo a testate sulle gengive.
«Ora torniamo al banchetto!» il banchetto di Halloween. I campioni tornarono ai loro posti, Liam venne abbracciato e baciato da Lily, Rose e Niall. A loro si aggiunsero anche Zayn e Louis e Sam.
Spesso i ragazzi si ritrovarono al tavolo dei Grifondoro per stare in compagnia, i professori erano contenti che almeno loro nelle case legavano un po’.
«Andiamo da loro, vieni.» Charlie non riuscì nemmeno ad aprire bocca che Harry l’aveva già afferrata per il braccio e trascinata verso il tavolo dei Grifondoro. «Famiglia, fate spazio!» Lily andò verso sinistra e Liam verso destra in modo che ci fosse posto per i due. Ovviamente, Harry buttò Charlie vicino a Liam che se ne accorse solo quando la ragazza sbuffò.
«È ridicolo tutto questo. Voglio tornare al mio tavolo.» mormorò la ragazza alzandosi ma Liam ed Harry l’afferrarono per le spalle facendola sedere.
«Smettila di rompere, e festeggia con me.» ridacchiò Liam dandole un bacio sulla guancia.
Charlie sbuffò ed abbassò la testa cercando di nascondere il rossore delle sue guance ma Louis Tomlinson non le era mai stato simpatico.
«Oh mio Dio, l’avete vista? È arrossita!» esclamò indicandola.
«Vuoi vedere come arrossisci tu dopo una maledizione cruciato?» lo provocò la ragazza puntandogli contro il coltello. Louis alzò le mani in segno di resa e tornò a dedicarsi alla sua ragazza, avevano fatto pace quel giorno ed ovviamente, ora, erano tutti baci, coccole e tenerezze.
«Lo sapete che io e Charlie siamo amici?» domandò Zayn indicandola. «Ho un’amica femmina, capite?» esclamò entusiasta.
Charlie scoppiò a ridere e Liam si voltò a guardarla sorpreso, le piaceva la sua risata.
«Hey, anche noi siamo amici!» esclamò Rose dandogli uno schiaffo dietro alla testa.
«Quale parte della frase un’amica femmina, non hai capito?» i ragazzi scoppiarono a ridere, esclusa Rose che incrociò le braccia al petto sbuffando.
«Non te la prendere, Weasley, ma sei sempre stata tu il maschiaccio in famiglia.» ridacchiò Charlie scrollando le spalle.
«Vogliamo ricordare chi è che cercava di imparare ad andare sullo skate a cinque anni?» rispose Rose e Lily scoppiò a ridere al ricordo della piccola Malfoy che continuava a cadere dallo skateboard. «O chi voleva giocare a calcio con i nostri fratelli? O chi faceva la lotta nel fango con mio fratello? O chi-»
«Okay! Okay! Hai vinto tu. Ero io il maschiaccio, ma ora lo sei tu!» Charlie le lanciò uno sguardo di sfida.
«Tu non smetti di essere un maschiaccio solo perché ti sei fidanzata con Liam, e tra l’altro, secondo me, il vostro fidanzamento è falso. Gli hai fatto una pozione, dì la verità.» Rose le puntò contro il dito mentre gli altri si godevano la breve lite, momentaneamente divertente, tra le due ragazze.
«No, non gli ho fatto nessuna pozione, senno a quest’ora mi avrebbe ascoltato e non sarebbe un campione tre maghi. Secondo, il nostro fidanzamento è f-»
«Vero!» la interruppe Liam. «È vero, il nostro fidanzamento è vero.»
«Non vi ho mai visti baciarvi.» ridacchiò Niall ricevendo un calcio sugli stinchi da Liam che lo fulminò.
«Già, è vero! Non vi abbiamo mai visti baciarvi.» ridacchiò Zayn puntandogli il dito contro.
«Baciatevi!» Lily sorrise divertita, appoggiò la testa sui palmi della mano guardando i due curiosa. Le erano sembrati una bella coppia, in realtà aveva sempre visto dell’amore dietro a tutti i loro litigi, ma non l’aveva mai fatto notare a Liam perché temeva che l’avrebbe schiantata contro il muro.
«No.» rispose secca Charlie.
«Avanti.» li incitò Louis.
«Su, non fate i timidi.» ridacchiò Niall sfidando Liam con lo sguardo. Il bastardo irlandese era l’unico a sapere dei suoi piani, che stavano fallendo perché iniziava davvero a provare qualcosa per quella ragazza.
«Dobbiamo usare un Imperius domandò retorico Harry.
Liam si voltò verso Charlie che scuoteva la testa. «Non lo voglio baciare davanti a tutti. O davanti a voi.» Lily fece per prendere la bacchetta ma Charlie alzò le mani in segno di resa. «Va bene.» mormorò voltandosi verso il ragazzo.
Liam si abbassò di poco, per arrivare alla sua altezza e lentamente le loro labbra si incontrarono ma Charlie si allontanò immediatamente.
Ne era deluso? Sì.
Avrebbe voluto di più? Sì.
Il suo cuore era impazzito anche per quel minimo sfioramento di labbra? Sì.
Gli piaceva Charlotte Malfoy, la sua ex peggior nemica? Sì, diamine, sì!
«Mh.» Zayn ne era rimasto deluso ma poi si strinse nelle spalle sorridendo. «Scommetto che avete litigato.»
«Cos-c-come hai fatto?» domandò Charlie sorpresa, sentiva lo sguardo di Liam addosso, le sembrava quasi deluso. Lo aveva fatto per lui, sapeva che non voleva baciarla neanche un po’.
«Si vede. Avanti, voglio essere il vostro consulente di matrimonio, ditemi perché avete litigato?» domandò curioso.
«Perché il tuo amico è un coglione.»
«Che ho fatto?» domandò Liam sconvolto.
«Lo sai cos’hai fatto!» replicò Charlie fulminandolo.
«Charlie, non è colpa mia!» esclamò Liam sbuffando.
«Oh sì, invece. Grazie per aver messo la mia vita in pericolo un'altra volta!» sbottò Charlie guardandolo negli occhi.
«Non sono io quello che ha cercato di tagliarti le vene.» nello stesso istante in cui lo disse se ne pentì.
Charlie lo guardò sconvolta, si alzò dal tavolo e se ne andò. Harry si allungò a dargli una sberla sulla testa e Liam l'accettò senza replicare.
«Che fai qui? Vai da lei!» Lily gli diede un calcio da sotto il tavolo e Liam si alzò immediatamente seguendo Charlie fuori dalla Sala Grande.
 
 
«Charlie, Liam è fuori dalla Sala Comune, vorrebbe parlarti.» disse Hannah entrando in camera.
Charlie non rispose. Stava sdraiata su un fianco a piangere, stringendo il cuscino.
«Senti, stasera siamo state invitate nella stanza delle altre per Halloween, è un pigiama party. Ti va di venire?» le propose di nuovo Hannah. 
Nuovamente Charlie non rispose, né si voltò per farle capire che stava piangendo.
«Allora ci vediamo domani a colazione.» Hannah si chiuse la porta alle spalle e Charlie scoppiò a piangere ancora di più.
Avrebbe passato la notte a piangere mentre, probabilmente, Liam la prendeva in giro con i suoi amici.
Sentii dei rumori venire da fuori la finestra ma non se ne curò, fino a quando la finestra non venne aperta di scatto ed entrò Liam sul suo manico di scopa.
«Che cazzo fai?!» sbottò la bionda alzandosi dal letto.
Liam richiuse la finestra, poggiò il manico di scopa sulla parete, tirò fuori la bacchetta e la puntò contro la porta della camera e lanciò un incantesimo così che nessuno sarebbe entrato. Rimise la bacchetta a posto e poi si voltò verso Charlie che lo guardava sconvolta.
Liam notò subito che la ragazza aveva pianto e questo gli bastò a farlo scattare.
Fece un passo verso di lei, le prese il viso tra le mani e la baciò.
No, non era un semplice sfioramento di labbra. Quello era un bacio, un vero bacio!
Le loro lingue si rincorsero, le mani di Liam l'accarezzavano, quelle di Charlie lo spingevano verso di sé.
«Liam...» 
«Ti voglio, Charlie.» sussurrò Liam continuando a baciarla ovunque.
Charlie era in estasi per i suoi baci, per le sue carezze. 
Lo voleva anche lei ed era certa che il giorno dopo se ne sarebbero pentiti.
Ma in quel momento non si pentiva di nulla.
Non si pentì di assecondare i suoi movimenti e di lasciarsi cadere sul letto trascinandoselo addosso.
Non si pentì di togliergli il maglione e la camicia della divisa.
Non se ne pentì nemmeno quando lui le tolse la camicia e il reggiseno, le baciò il seno.
Anche Liam era sicuro che se ne sarebbero pentiti il giorno dopo, ma in quel momento a lui importava solo di lei, voleva fare l'amore con lei e basta.
Non voleva pensare né al passato né al futuro. Voleva pensare solo a lei e a quello che stava nascendo tra di loro.
Non pensò a niente nemmeno quando rimasero nudi. Pensò solo a rassicurare Charlie che sembrava improvvisamente diventata timida, cercò di rassicurarla, le disse che era bellissima, ed era vero. Non aveva mai visto niente di più bello, la sua pelle candida che era diventata rossa nei punti dove lui l'aveva baciata, assaporata e toccata. I suoi occhi grigi erano diventati lucidi per l'emozione e l'eccitazione.
In quel momento c'erano solo loro due.
Charlie e Liam.
E stavano facendo l'amore.
Un amore complicato il loro. Un amore fatto di una lotta che non sarebbe mai finita.
Nessuno dei due poteva vincere perché, nonostante si stessero amando con il corpo, nessuno dei due avrebbe mai avuto il coraggio di dire apertamente ciò che provava.
Il corpo diceva una cosa.
Le loro parole né dicevano un'altra.
Quando diventarono una sola cosa, Charlie sentì che non sarebbe mai potuta più stare senza di lui. Se lo sarebbe tenuto in un modo o nell'altro.
Avrebbe lottato per lui.
Quando Liam entrò dentro di lei, sentì una nuova sensazione. Era andato a letto con altre ragazze, ma stare dentro Charlie lo faceva sentire... Unico, desiderato, a casa. Sentiva di appartenere a quel corpo.
Sentiva di essere un puzzle che aveva trovato la sua metà.
Continuò a spingere in lei baciandole tutto il viso, le spalle e i seni.
Si era innamorato dei suoi seni. Erano perfetti, sembravano fatti a posta per entrare nelle sue mani. Liam non aveva resistito ad accarezzarli e massaggiarlo.
Quando, insieme, raggiunsero l'apice del piacere non staccarono mai i loro sguardi.
Si amarono, di nascosto e silenziosamente.











asdfghjkl.
Questo da oggi si chiamerà "asdfghjkl".
Sono tornata, aggiornerò questa storia finché riuscirò a scrivere qualcosa. e.e
Ultimamente non ho molta fantasia quindi...
Spero che la storia vi piaccia e che recensiate in tante. ♥


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