It seems he lost a feather

di Fire_fly
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Shadow ***
Capitolo 2: *** I didn't lose my feather, I left it on you ***



Capitolo 1
*** Shadow ***



Dal 20 Agosto niente era stato più come prima.
Liam era distante da me, così distante che avevo bisogno di sentirlo sotto le mie mani altrimenti la paura di perderlo mi avrebbe soffocato.
Avevo tentato di avvicinarmi, di chiedergli cosa c’era che non andava, ma lui rispondeva sempre allo stesso modo: “Sto bene, sei tu che ti stai preoccupando per niente”
Ma io vedevo che non era così. Vedevo i suoi occhi, erano spenti, quasi vitrei, era silenzioso, il che era molto strano per Liam Payne, e il suo sorriso era buio, freddo. Mi mancava il calore del suo sorriso, mi mancava Lilì.
Quello che vedevo ora davanti ai miei occhi era solo il corpo di Liam Payne.
“Liam..” provai di nuovo avvicinandomi e poggiando la mano sulla sua spalla.
Eravamo tornati da poco in albergo dopo l’after-party della premiere di New York, avevo seguito Liam nella sua stanza e ora lui era lì davanti al divanetto che mi guardava ma sembrava non vedermi davvero, sembrava fossi invisibile ai suoi occhi. Quello sguardo faceva dannatamente male…
“Cosa?” mi rispose atono.
“Mi dici che ti prende? Perché stai così? Era la premiere del nostro film a New York e tu eri così spento”
Lui abbassò lo sguardo e vidi il suo viso assumere una strana espressione, pentimento?…forse.
Poi tornò a guardarmi con lo stesso viso inespressivo di prima.
“Zayn lo sai che gira male in questi giorni, sta succedendo di tutti e sono esausto. È normale che io non sia riuscito a godermi in pieno la premiere, ma non è niente che un po’ di riposo non possa sistemare”
Di nuovo mi parlò quasi irritato, come se fosse colpa mia.
Per la prima volta da quando ci conoscevamo non avevo idea di cosa stava succedendo nella sua testa.
In quei giorni non facevo altro che stargli vicino, ero sempre lì con lui, la mia mano non lasciava mai le sue spalle o il suo braccio o la sua vita. Ho provato ad abbracciarlo quasi ogni giorno ma non rispondeva come al solito alla mia stretta.
Ero la sua ombra, ma lui non mi vedeva.
Il pensiero che si stesse volontariamente allontanando da me mi fece morire dentro.
Sentivo che mi stava scivolando dalle mani come acqua tra le dita.
E allora non potevo permettergli di lasciarmi andare, non potevo lasciarlo scappare via da me perché ne sarei rimasto terribilmente ferito, perché senza di lui avrei perso un’ala.
“Liam ti prego, sono io, Zay! Guardami! Parla con me, se hai bisogno di dirmi qualcosa dilla e basta. Ma non allontanarti da me come se fossi una persona qualunque, come se fossi nessuno” dissi tremante.
Vidi qualcosa nei suoi occhi, un accenno di vita, come se stesse valutando l’idea di parlarmi. Poi però si voltò dandomi le spalle e prese a camminare verso l’enorme balcone che si affacciava su New York.
Era quasi l’alba e quella città toglieva il fiato.
L’aria fuori era pungente, quando mi si posò sulla pelle rabbrividii.
“Mi stai trattando come se fossi invisibile Liam” sbottai infine.
Lui si voltò di scatto verso di me e vidi brillare una lacrima nei suoi occhi. Mi avvicinai d’istinto perché quello era il mio Liam e ora stava piangendo.
Rischiai e mi avvicinai ancora di più, finii per abbracciarlo. E per la prima volta da giorni lui mi strinse forte, più forte di quanto avesse mai fatto prima e mi pianse addosso lasciando che le sue lacrime bagnassero la mia maglia. Io lo trattenni tra le mie braccia, lo trattenni forte perché volevo fargli capire che mai…mai gli avrei permesso di allontanarsi da me.
Non so quanto tempo passammo in quella posizione, noi due abbracciati stretti sul balcone con il sole che sorgeva alle nostre spalle e New York che si svegliava.
Quando lui si staccò mi guardò negli occhi e mi disse semplicemente: “Mi dispiace”.
E non c’era bisogno di altro tra noi, in quel momento sapevo che non avrebbe detto di più, così ci limitammo a restare chiusi in quell’abbraccio che per un momento sembrò quasi un addio…
 
Ero seduto sul suo letto, aspettavo che Liam uscisse dalla doccia, magari dopo una bella rinfrescata si sarebbe confidato con me.
Appena poggiai la testa sul cuscino sentii uno strano rumore provenire da qualche parte sotto il lenzuolo, così infilai una mano sotto le coperte e tastai. Non sapevo cosa stavo cercando ma quando la mia mano toccò quello che sembrava tanto un foglio accartocciato non ci pensai due volte e lo tirai fuori.
Era un foglio tutto stropicciato.
Diedi un’occhiata alla porta del bagno. Il rumore dell’acqua che ancora scorreva mi diede la spinta in più.
Così aprii il foglio.
 

Ciao Zay.
Non so perché invece di venirti a parlare ti sto scrivendo. Beh forse lo so.
Ho paura che guardando nei tuoi bellissimi occhi io non riesca a dire tutto ciò che voglio.
Quando mi hai detto che ti saresti sposato ho pensato a tante cose, a troppe probabilmente. Io sono sinceramente felice per te, hai trovato l’amore della tua vita e ne sono contento, davvero.
Ma voglio essere totalmente sincero con te, come lo sono sempre stato. Sento una strana sensazione alla bocca dello stomaco, sento un pesantissimo masso sul mio petto. Non so cos’è ma mi fa soffrire.
Volevo anche chiederti una cosa…cambierà qualcosa tra noi?
Che domande, certo che cambierà.
Mi illudo se penso che niente cambi una volta che tu compirai questo passo importante.
Sai cosa? Non credo di essere pronto a lasciarti andare e vorrei che fossi tu a non lasciarmi andare, vorrei che non mi abbandonassi. Sei stato il primo di cui mi sono fidato, il mio primo amico, la prima persona e anche l’unica che mi fa sentire speciale e importante.
Continuerai a farmi sentire così Zay? Continuerai a guardarmi con gli stessi occhi di prima, continuerai ad accarezzarmi il viso? E mi abbraccerai ancora stringendomi forte?
Non sono pronto a rinunciare a queste cose di te, di noi. E forse non lo sarò mai, perché una parte di me ti ama in un modo che non dovrebbe, in un modo che fa male da quanto è forte.
Scusa, lo so che non dovrei dirti queste cose e probabilmente appena finirò di scriverla questa lettera la strapperò in mille pezzi e poi verrò da te e ti dirò “Zayn sono così felice per voi” e in parte sarà vero, la parte di me che ti è amica sarà felice per te e Perrie, la parte di me innamorata di te credo che soffrirà per sempre perché penso che tu sia la mia anima gemella sai? Ma alcune persone dicono che le anime gemelle non sono sempre fatte per stare insieme, non in modo convenzionale almeno.
Un giorno probabilmente anche io mi sposerò, ma ci sarà sempre quella parte di me che ti ama come non dovrebbe e che nonostante tutto ti amerà ora e per sempre.
Ti amo Zay
 
Tuo, Liam.

 
 
 

Holaaaaa everybody
Eccomi tornata con un’altra OS Ziam.
In realtà da qualche giorno avevo in programma di scrivere una OS Larry, ma ieri l’angst Ziam mi ha travolto e oggi  l’ho dovuta scrivere altrimenti mi sarei mangiata le mani.
Perché non sono l’unica che ha notato un po’ di angst Ziam ieri alla premiere di NY vero? Tipo il viso spento di Liam e Zayn che lo seguiva e lo toccava ogni secondo, come per assicurarsi che stesse bene ç__ç
Comunque questa OS avrà un seguito quindi…stay tuned :)
Giuro che mi metterò a fare anche la OS Larry che ho già in mente ed è una cosa a cui tengo parecchio quindi tornerò presto.
Vale
 
 

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Capitolo 2
*** I didn't lose my feather, I left it on you ***


To my Warriors
Three months of us.
Thank you



Ti amo Zay
Una parte di me ti ama come non dovrebbe
La parte di me innamorata di te
Anime gemelle
 
Queste erano le parole che continuavano a rimbombare nella mia mente così forte da fare quasi male.
Ma il male non era solo nella testa, era dappertutto, era ovunque. Sentivo bruciare la pelle come se fossi in mezzo ad un incendio e non riuscissi nemmeno a muovere un passo. E in effetti ero ancora seduto sul letto con lo sguardo fisso su quella lettera stropicciata, immobile perché quelle parole mi avevano paralizzato come niente prima di allora.
Liam mi amava, non solo mi amava ma era innamorato di me. Anzi una parte di lui lo era, o almeno così aveva confessato nella lettera.
Non sapevo cosa pensare, non riuscivo nemmeno a pensare.
Avevo il rumore dei battiti del cuore nelle orecchie, nella testa e ovunque su per il corpo. Sentivo il sangue scorrere più velocemente e il respiro essere sempre più irregolare.
C’era qualcosa in quelle parole che mi aveva sconvolto e…devastato.
Lui era innamorato di me.
Non riuscivo a pensare ad altro che a quello, non so per quale ragione il mio battito del cuore accelerò ancora di più facendomi girare la testa.
Poi un rumore attirò la mia attenzione.
Lì sulla soglia della porta della stanza da letto c’era Liam in accappatoio ancora tutto gocciolante che mi guardava con gli occhi sbarrati dal terrore.
Passarono parecchi secondi in cui tutto rimase immobile, come un fermo immagine.
Io lo guardavo con ancora la lettera in mano e lui che mi restituiva lo sguardo terrorizzato e tremante.
Alla fine fu lui a rompere quello stato di paralisi. Sapevo esattamente cosa avrebbe fatto.
Lo vidi arretrare e uscire dalla stanza da letto.
Ma io ero già pronto a scattare, perché per quanto confuso e sconvolto potessi essere non avrei permesso a Liam di fuggire così, con quell’espressione sul viso che mi aveva stracciato il cuore.
Così gli corsi incontro e prima che lui riuscisse ad aprire la porta della stanza d’albergo lo fermai.
Lo afferrai dalle spalle e tentai di tenerlo fermo. Lui mi respingeva, tentava di scrollarsi le mie mani dalle sue spalle.
Era molto forte e se non avessi avuto un motivo così importante probabilmente l’avrei lasciato andare ma in quel momento non potevo permettere che lui scappasse via.
“Liam” provai a dire.
Lui si voltò di scattò e quasi riuscì a liberarsi, ma fui di nuovo pronto e gli afferrai entrambe le mani.
Combatté ancora e più forte di prima, non riuscivo a guardarlo negli occhi perché li aveva quasi completamente chiusi ma vidi sul suo volto tracce di lacrime. Stava piangendo.
E a quel punto scoppiai. Lo spinsi con tutta la forza che avevo in corpo fino alla porta della camera d’albergo. Sbattè con la schiena contro il legno duro ed emise un lieve lamento.
“Liam…” parlai quasi ringhiando
“Lasciami” disse in un sussurro lui.
Il suo corpo era incastrato tra il mio e la porta, le sue mani bloccate vicino alla testa dalle mie. Era in trappola, e doveva averlo capito anche lui perché dopo qualche secondo smise di fare resistenza. Solo chiuse gli occhi e lasciò andare il respiro. Avevamo entrambi il fiatone per quella specie di lotta che avevamo appena combattuto.
Poggiai la mia fronte sulla sua e tentai di regolarizzare il respiro prima di parlare.
In quel momento eravamo così vicini che i nostri corpi quasi si toccavano.
“Liam” ripetei.
“Cosa?” mi rispose lui con rabbia.
“Perché…” non continuai perché non sapevo cosa dire. Cosa c’era da chiedere in fondo? Perché si era innamorato di me? Perché non me l’aveva detto? Erano domande a cui non si può rispondere, io stesso ne ero consapevole. E allora perché volevo che lui dicesse qualcosa, una qualsiasi cosa che mi facesse tornare a respirare. Ma toccava a me parlare giusto?
“Io non…” niente, non riuscivo a dire niente.
“Lascia stare okay? Erano tutte cazzate, solo cazzate chiaro? Non devi dire niente. Solo lasciami andare ora, inizi a farmi male” mi disse lui cercando nuovamente di liberarsi. Ma la mia presa sulle sue mani era salda.
“Liam guardami” gli ordinai, perché avevo bisogno di guardare quegli occhi.
Lui scosse la testa e si mosse in avanti come per liberarsi, ma non fece altro che far scontrare i nostri corpi, io non mi mossi.
“Liam” lo dissi ad alta voce, forse troppo alta, perché lui sussultò e spalancò gli occhi guardandomi finalmente.
“Ascoltami” dissi più dolcemente “Io, noi…non cambierà okay? Niente cambierà”
“È già cambiato Zayn, non ti sei reso conto che non è più niente come prima. Ed è giusto che sia così. Stiamo crescendo e dobbiamo andare avanti” mi parlò come se si fosse arreso, come se mi stesse abbandonando.
Non riuscii nemmeno a pensarci per più di due secondi perché quell’idea faceva male, troppo male.
“No Liam, no! Non deve per forza essere così, non dobbiamo per forza allontanarci. Non lo capisci? Perché fai così? Perché scappi via Liam?” la mia voce tremava e io diventavo sempre più spaventato.
“Zayn non ce la faccio più!” mi urlò in faccia
“Non ti permetterò di lasciarmi. Non puoi semplicemente ignorarmi come hai fatto in questi giorni.”
“Perché no Zay? Cosa vuoi da me? Tu stai per sposarti, tu mi abbandonerai comunque” continuò a gridare con rabbia. Non avevo mai visto gli occhi di Liam così pieni di paura.
“Io voglio te Liam! Ti vorrò sempre. Sei il mio migliore amico, sei mio fratello” gli dissi quasi sull’orlo del pianto.
Lui abbassò lo sguardo e scosse la testa.
“Io sarò sempre tuo fratello” mi disse poi.
“E allora ti prego non comportarti come se io non esistessi” lo implorai.
Sapevo che stavamo entrambi aggirando la vera questione.
 La parte di me innamorata di te, quella frase era entrata così in profondità dentro di me che sembrò essere stata incisa con la punta di un coltello sulla mia anima. Ma non potevo affrontare quella questione senza cadere completamente in mille pezzi.
Perché sapevo che Liam aveva ragione, sapevo che in qualche modo eravamo anime gemelle e che se le cose fossero state diverse forse avremmo anche scoperto cosa significa viversi, viversi davvero e fino all’ultimo respiro.
Ma non era quello il mondo e il tempo in cui potevamo farlo. Allora che senso aveva anche solo parlarne?
Ci avrebbe solo spezzato più di quanto lo eravamo già.
Abbandonai le mani di Liam e mi allontanai di qualche centimetro, lo vidi respirare profondamente, come se in tutto quel tempo avesse trattenuto il respiro.
C’era un’altra cosa che volevo dirgli.
“Quando feci il tatuaggio delle ali sul mio petto chiesi una cosa. Non te l’ho mai detto perché pensavo fosse troppo intimo perfino da condividere con te. Ma è necessario che tu lo sappia. Quel giorno chiesi al tatuatore di mettere una piuma in meno sull’ala destra, perché una piuma di quell’ala, come una parte di me, risiede in te”
Presi il suo braccio destro e gli accarezzai il pezzo di pelle su cui aveva incisa una grossa piuma.
Lo sentii rabbrividire sotto il mio tocco.
Lo guardai negli occhi e per la prima volta li vidi tremare e non di paura, ma di pura emozione.
“Non importa cosa succederà ora o in futuro, ci sarà sempre una parte di me in te. Volevo che ci fosse questo legame tra noi, e volevo che fosse eterno come il marchio sui nostri corpi.” gli dissi guardandolo negli occhi e provando un’irresistibile voglia di abbracciarlo, toccarlo.
Rimasi però fermo, con ancora il suo braccio tra le mie mani.
In quel momento avrei voluto dirgli anche di non arrendersi a noi, ma sarebbe stato come creargli un’illusione o crearla a me stesso.
E allora lasciai la sua mano e mi spostai verso la porta, abbassai la maniglia e prima di andare lo guardai negli occhi.
In un secondo mi passò davanti tutta la vita che avrei potuto avere con lui, e fu anche il secondo più bello che avessi mai vissuto.
Saremmo stati felici.
Forse in un altro mondo pensai.
“Anche io ti amo Liam, in un modo che non può essere definito o anche solo compreso. Ma ti amo”

Se solo avessi avuto il coraggio di dirlo ad alta voce…chissà cosa sarebbe successo.
 
 
 
 
Ciaooo :)
Allora parto dal presupposto che l’angst mi ha divorata mentre scrivevo quindi AIUTO ç_ç
La parte della piuma e il tatuaggio è una libera interpretazione che deriva da questo post di tumblr.
Vorrei dire che la Ziam è davvero la cosa più bella e perfetta del mondo, e devo un enorme GRAZIE a quelle povere personcine (ciaooo warriors) con cui sclero e che mi sopportano, soprattutto Vanessa, con cui ci facciamo del male facendo le nostre teorie sulla ziam, povere noi!
La prossima OS sarà Larry, giuro che la smetto di concentrare tutte le mie energie su Liam e Zayn :D
Alla prossima
 
Vale
 

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