Il Pensatoio

di LeMee
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** uno ***
Capitolo 2: *** due ***
Capitolo 3: *** tre ***
Capitolo 4: *** quattro ***
Capitolo 5: *** cinque ***
Capitolo 6: *** sei ***
Capitolo 7: *** sette ***
Capitolo 8: *** otto ***



Capitolo 1
*** uno ***


Entro nella stanza in silenzio.
E' alta, io invece sono in punta di piedi.
Ho un po' di paura.
Non voglio fare rumore.
Luci. Ci sono cristalli ovunque, di ogni dimensione.
Qualcosa cade dall'alto, le pareti tremano. Inizia a girare tutt' intorno a me.
E' lenta, ma prende velocità.
I soffitti alti e tetri cambiano colore, lo stile non è più quello gotico.
L'aria si tinge di rosso. Rosso e Grigio.
Filtra un po' di luce. Dei lampi di luce. Delle scintille.
La scena è inquietante, mette ansia.
Faccio molta fatica a reggermi impiedi: mi tremano le gambe, i muscoli non rispondono più al corpo. Mi sento debole.
L'aria è tesa, quasi solenne. Il minimo rumore mi fa sussultare.
Io sono in piedi al centro e sono minuscola. La grande cattedrale si ferma. La luce traballa. Era l'ultima vota. Si fa buio, cado in ginocchio contro il pavimento freddo.




Angolo dell'autrice.
Ciao, io sono la fantomatica "autrice" (..ma dai).
Qui non so mai cosa scrivere, infatti alla fine risultano tremende cretinate che fanno scappare gli ultimi -coraggiosi- lettori. Pace.
Questi "pensieri" li ho "pensati" ascoltando la colonna sonora di Harry Potter, che mi piace davvero tanto (cosa, la musica o Harry Potter? E se è Harry Potter, la saga o il personaggio? E se è il personaggio, Harry nel film/libro o l'attore? Mhh.. tutti quanti)
Ciao (?)

 

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Capitolo 2
*** due ***


Che confusione, il ritmo mi mette ansia.
Sembra una corsa disperata, sempre più veloce. Io inciampo, mi rialzo e riprendo a correre, qualcosa mi sta inseguendo.
E' buio, sto lottando per sopravvivere. E' una sensazione stranissima.
Mi fermo. Sembra la fine di tutto.
Alla fine c'è davvero differenza tra bene e male? Sono due forze inseparabili, quasi indistinguibili.

C'è una tavoletta grafica vicino alla mia stampante.
Il tempo sta passando e io sono qui a perderlo. O forse lo sto solo usando. Come si potrebbe dire di stare usando il tempo in modo giusto? Non penso sia possibile, alla fine il tempo è da usare così, per vivere senza motivo, prendere tutto un po' alla leggera.
Non si può pensare tutto il tempo, è faticoso.
Basta, non si scappa dal pensare una volta che cominci, anche se a volte sarebbe molto più facile.
Vorrei essere diversa. Mi sto stancando di tutta questa noia.
Voglio scappare, leggo? Leggo Harry Potter, per distrarmi.
Sto cercando qualcosa, disperatamente. Non sto scappando, sto solo frugando qua e là per trovare un senso. Chissà se lo troverò..
Non so quanto mi serve rimanere qui e aspettare. Dove lo trovo? Nelle persone? Il nostro rapporto mi sta stancando.
I miei pensieri cambiano più veloci del vento, stanno cambiando. Cambiano dal mattino alla sera.
Alla sera sono più dolci, alla sera mi manca qualcosa o qualcuno. Di giorno sono più forte, ma anche più annoiata e non ammetto che nessuno mi possa mancare. Chiudo gli occhi e me lo dimentico.
Certo, non so neanche cosa cerco. Non so se posso avere speranza di trovarlo qui nelle cose materiali. Forse è troppo astratto.
Di sera mi illudo di riuscire a trovare pace nelle cose semplici. Di giorno forse non più. Forse qualcosa succederà, forse correrò più veloce del tempo e arriverò alla meta. Forse troverò quello che tanto cercavo.
Ma cos' era?
Quando la mia ricerca sarà finita sarò soddisfatta?
La parte bella di tutto non è forse cercare di raggiungere quello che vogliamo?
Cosa succede quando non hai più obbiettivi? Hai ancora voglia di correre senza avere una meta?
Correre in tondo non è bello. Non devo smettere di puntare sulle cose semplici, quelle che amo.
Non sono stupide, vivere è importante e forse quelle sarebbero un buon motivo. Forse mi sto annoiando, la noia mi porta a disinteressarmi di tutto e tutti.
Mi fa credere che nulla sia così importante da essere ricordato, che le emozioni siano stupide, troppo per essere riconosciute. Mi rende insicura, davanti a questo universo, troppo silenzioso per curarsi di me.
E' indifferente.
Sarà questo il mio errore?



Angolo dell'autrice (e che onore!)
Questi "scritti" sono cose a caso che mi frullano per la testa, cose che ho scritto qualche tempo fa, riflessioni su qualcosa, parole che mi vengono in mente ascoltando determinati pezzi musicali.
Questo l'ho scritto ascoltando 
Brave New World, degli Iron Maiden.
Cià

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Capitolo 3
*** tre ***


Cosa c’è che non va? Urlalo. Gridalo. Esprimiti. Fatti sentire. Potrebbe servire, sai?
Cosa fai ancora lì? Non hai capito che qualcosa è cambiato?
Il sole splende sopra di te. Il cielo è sereno.
E' come un inno alla vita un po' più stanco, consapevole.
Dovresti essere cosciente un po’ di più del miracolo.
 
C’era un tempo in cui nessuno sapeva chi ero. Non è più questo.
Qualcosa è cambiato.
Non posso aspettare che tutto sia finito. Qualcuno si è accorto di me.
Qualcuno ha capito che esisto. Tutta la foresta sembra avere occhi per me.
Mi chiedono di riprendere.
Non sono più un puntino grigio nel grigio. Non posso più nascondermi mentre fuori infuria la tempesta.
Non è tempo di avere paura.
 
E’ solo una pausa. Non è tutto finito, no.
E’ un momento per respirare un po’ più a fondo.
Per immergersi nel laghetto.
Il cielo è sereno.
Per il resto le foglie sono ancora bagnate.
Non finirà mai.
 
Quando pioverà sarà diverso.
Ci sarò anche io. Questa è la volta buona.
E se mi confonderò con la terra bagnata niente sarà più vano, qui.



Angolo dell'aurtice.
Quando ascolto la musica è come se mi si creassero in mente delle situazioni.
Penso siano un misto di sensazioni-immagini-colori. Il risultato più o meno è questo, a volte mi piace anche.
Stavo ascoltando 
Hallelujah, quella che usano in Shrek.

 

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Capitolo 4
*** quattro ***


Potrebbe andare bene, prechè no. 
Anche se il panorama è un po' cupo. 
Sembra che stia per sorgere il sole. 
Questa volta sarà un sole rosso. 
Sulle labbra spunta un sorriso. 
Questa volta vinceremo. 
E' una consapevolezza quasi perversa. 
Prendiamo la moto. 
Prendiamo gli occhiali da sole. 
Attraversiamo la gola rocciosa.
Non siamo mai stati così liberi, in questa afa il caldo non ci pesa affatto.
Sfrecciamo tra i cactus. 
Il sole brucia i pensieri.
Tremendamente sicuri di noi, tanto da poter urlare. 
Hei, mondo, non me ne frega proprio niente!
Vai dove sai, tu e tutte quelle cose complicate che mi fai pesare addosso.
Ora l'unica cosa che mi pesa è la camicia.

Accelera di più, siamo in mezzo alla natura. 
Quel sorriso perverso che hai stampato sulle labbra. Quel sorriso si intona alla roccia rossa, sai?
Rossa come la tua bocca, quella bocca da brivido.

Pura soddisfazione, orgoglio. Non siamo mai stati così. 
E' come sapere prima di una partita di avere vinto contro il peggior nemico che abbiamo. Quello che odiamo con tutto il cuore.
Il tuo sorriso fa quasi paura.
E' un sorriso sprezzante, mentre guardi negli occhi chi ti vuole fare del male. 


Angolo dell'autrice.
Il solito flusso di pensieri, venuti in mente ascoltando la musica. Questa volta però sono tante canzoni messe insieme.
Fine

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Capitolo 5
*** cinque ***


Ora sono qui, sotto questo albero.
Adesso, nel momento in cui tutto è finito, io sono qui, con i piedi sulla terra bagnata.
La pioggia mi scende lungo la schiena, mi cade nelle maniche, mi scivola nella mente.
La nebbia mi preme sul viso, mi entra nel corpo tramite il respiro.
Sento l' umidità impadronirsi di me.
Tutto attorno è rosso, sono le foglie.
Quelle che si sono staccate, per terra, quelle che si tengono in vita, sui rami.
Dopo aver lasciato tutto, dopo aver pensato così a lungo mi pongo alcune domande.

Non sono forse nata per trovarmi qui, oggi, parte di questo tutto?
Non sono stata creata per sentirmi così, parte di questo mondo, esattamente come ora?
Non sono forse uguale a una goccia di pioggia?

Mai mi sono sentita così parte.
Tutto procede esattamente secondo il suo corso, in questo luogo.
E io sono un pezzo di quello che succede.
La schiena contro la ruvida corteccia, me lo dimostra.

Cosa sono io per ritenermi diversa da questo albero?
Come ho fatto, in tutti questi anni, a vedermi così distaccata, così singolare, così unica?
Non avevo mai pensato, non come ora.
Anzi, l'avevo fatto. Ma erano pensieri stupidi, piccoli pensieri di mondo. 


Nessuno verrà a salvarmi.
In molti mi cercheranno.
Nessuno mi troverà.
Guardando verso di me, guardando questo albero, vedranno solamente un nuovo ramo, nuove foglie, un nuovo fiore.
Saranno stupiti di vedere svanire le mie impronte nel nulla, dopo averle seguite lungo il sentiero.
Ma questa volta non vedranno una figura in disaccordo con quello che vive qui.
Vedranno me, non se ne accorgeranno.

Io, l'albero, le foglie, la pioggia, la nebbia.
Una cosa sola, in questo luogo remoto.


Angolo dell'autrice.
Per questo ho preso spunto da una domanda su un social network, ho ascoltato il suono della pioggia, ho visto un' immagine che mi ha ispirata, ho scritto. 

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Capitolo 6
*** sei ***


Scusa se ti scrivo solo ora.
Come stai? Davvero non oso chiederlo. Non so cosa stai vivendo, amore. 
Non so nemmeno chi sei, da quanto tempo?
Un po' questo mi inquieta. 
Comunque.
Devi sapere che con oggi hai finito di soffrire. 
Ti voglio troppo bene per vederti sul bordo del letto,con la testa fra le mani.
Verrà un tempo -alcuni lo chiamano paradiso- in cui tutto il resto cadrà nell'oblio. 
Il nero di oggi sarà piacevole, dicono.
Sai, penso che potrai quasi disegnarci un cielo primaverile, con quel nero. 
Sarà proprio un bel quadro, avrà la luna. I gabbiani. E tutte quelle cose che richiede un quadro di questo tipo, ovvio. Ti piacerà.
Forse te lo appenderai pure in stanza, forse passerai e dirai "oh, se non avessi avuto questo colore, come avrei fatto questo cielo notturno?".
Poi, per farla breve, ti innamorerai delle tue sofferenze passate -roba da poco, dirai- e le considererai così poetiche, così drammatiche, così necessarie! 

Sto sviando, e mi sembra di non riuscire a convincerti.
Credimi, finirà.
E poi lo so, vedo nitida una donna. 
Mangia riso tra le braccia del suo uomo, in una pagoda al limite del bosco. 
Si gode il sole di mezza estate e sorride come una bambina. 
Non chiedermi come lo so. Non te lo direi. Me lo sento, punto.
Sai bene chi é quella donna. Forse non conosci l'uomo. 
Non ti trattengo, vai pure. Non preoccuparti per me.
Io me la caveró sapendo che sei al sicuro, e poi, forse, arriveranno giorni di pace.
Il tuo pensiero un ricordo sbiadito, come la calamita che, dopo anni, si stacca dal frigo e cade sul pavimento.
 
Stammi bene, 
a mai più.
Qualcuno che forse -chissà- forse ha saputo amarti,
Forse solo volerti bene.



Angolo dell'autrice, tra virgolette.
Questa è una risposta che avevo dato sul mio profilo ask, mi piaceva particolarmente.



 

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Capitolo 7
*** sette ***


Quando la vidi per la prima volta, mi invase una strana sensazione. 
Era qualcosa di nuovo per me, mi completava e mi soffocava nello stesso momento.
Molti anni dopo l'avrei capito: quell'essere, in tutta la sua forma, suscitava in me meraviglia.
Avrei dovuto accorgermene prima che mi ammaliasse, ma all'epoca -data la mia giovane età- gli echi del futuro mi arrivavano sottili, quasi impalpabili.
Ero ingenua.

Se fossi stata capace di tutto, non dubito affatto che l'avrei confinata in un ricordo.
La sete di vendetta non avrebbe tardato, l'avrei ridotta a spirito selvaggio. 

Niente aveva il diritto di rubare, con tale disinvoltura, tutto il mio essere.

Eppure non fui capace di allontanarla, e -vuota in un letto vuoto- non posso nemmeno dire di 'essere'. 
Non 'sono' più da parecchi anni, non ricordo nemmeno l'ultima volta che sono stata.

Perchè lei è come acqua.
Non bevo, nemmeno fumo, non volevo essere dipendente da nulla. E invece?

Eccomi che, ingenua, cado in lei, come nella dipendenza più ovvia: l'acqua. 
Davvero, quindi, l'uomo è destinato a ritrovarsi solo e soltanto negli altri? 
Io che cerco di smettere, ora ho la gola secca.
Ora mi manca, ora vivo nell'angoscia.
 
E poi un bacio.



Angolo dell'autrice.
Anche questa "cosa" è una delle mie risposte su ask.
L'ho pubblicata perchè mi trasmette qualcosa, rileggendola.
E' una sensazione sottile, ma mi rende serena.
E poi è davvero strano che qualcosa che ho scritto mi piaccia, quindi devo fare festa, yee.

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Capitolo 8
*** otto ***


A te.
Un giorno mi sono girata.
Tu non eri più lì. Eri molto lontano.
In terre remote. 
Tu, non eri più. Più parte di nulla.  
 
 
Destino? Caso?
Non l'ho saputo. Queste cose io non le posso sapere. 
Sono rimasta colpita.
Ma poi ho pensato a quello che avevo imparato.
La fine della vita corrisponde alla libertà dell'anima.
Voli, ora, nel vento di primavera?
Soffi dolce, lasciando dentro un lieve suono di arpa?
Sei tu?
Sei tu nel cielo rosa e arancione.
Nelle nuvole cariche di pioggia.
Sei tu che non sei più.


Angolo dell'autrice. 

Parole insignificanti e inutili.
Parole sussurrate nella notte.
Parole affidate ad un piccione viaggiatore.
Parole urlate al vento estivo.


 

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