Parents and children

di Cosmopolita
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cotte adolescenziali ***
Capitolo 2: *** Gelosia ***
Capitolo 3: *** Nella sala d'aspetto ***
Capitolo 4: *** Imparare a crescere ***
Capitolo 5: *** Compiti ***
Capitolo 6: *** Eroe ***



Capitolo 1
*** Cotte adolescenziali ***


Cotte adolescenziali

Marron-C18 (accenno alla Trunks/Marron)

 

-Mamma, posso dirti una cosa?-

Quando Marron la guardava in quel modo, con il viso innaturalmente rosso e gli occhi bassi, voleva dire che aveva da farle una confidenza, a suo dire, estremamente fondamentale.

-E’ un po’ imbarazzante. – aggiunse, arrossendo ancora di più

Il cyborg scosse la testa; con l’età sua figlia aveva cominciato a farne fin troppe di domande astruse: come si fanno i bambini? Come si bacia un ragazzo? Papà mi sgriderà se metto la minigonna per uscire?

Sospirò, il compito di una madre era anche quello di stare a sentire i figli dopotutto –Dimmi. –

La ragazzina si avvicinò al suo orecchio, alzandosi sulle punte e bisbigliò con voce fievole –Mi piace un ragazzo, mamma. E’ bellissimo… ma…come faccio a capire che anche io piaccio a lui?-

C-18 non potè fare a meno di trattenere un sorriso: se il suo sesto senso non l’aveva abbandonata con il tempo, era sicura, che sua figlia stesse parlando di un giovanotto a lei molto noto.

-Invitalo ad uscire. Scommetto che Trunks non ti rifiuterà. –

Marron arrossì fino all’ultimissima radice dei suoi capelli. Come diavolo aveva fatto a capire che il ragazzo che la faceva tanto sospirare era proprio lui?

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Capitolo 2
*** Gelosia ***


Gelosia


Vegeta-Bra ( accenno minuscolo Goten/Bra)

 

Era l’una e mezzo del mattino. L’una e mezzo del mattino!

Si chiedeva cosa mai avesse da fare una ragazzina a quell’ora.

Sentì la porta d’ingresso aprirsi e, da essa, vide spuntare, furtivamente, una figura a lui nota.

-Dove sei stata?- domandò repentino alla penombra.

Vide la figura sussultare leggermente –P…papà?-

Vegeta annuì, accendendo la luce –Non che mi interessi, ma ti pare il caso di rientrare a quest’ora?- il suo tono era particolarmente severo. Più del solito, in effetti.

Sua figlia Bra lo guardò con occhi sgranati, come se fino a pochi minuti prima avesse creduto davvero di farla franca e di riuscire a rientrare a casa ad un orario che andasse oltre il coprifuoco

–Oh, papà, io...beh, ormai sono abbastanza grande per rientrare a quest’ora, non trovi?–

Vegeta sollevò un sopracciglio –Sei uscita ancora con quello smidollato del figlio di Kakaroth, vero?-

-Intendi Goten? Non è uno smidollato. – sul volto della giovane nel frattempo si era formato un sorrisino sornione –Non è che sei geloso di lui, papi?-

Questa volta toccò a suo padre trasalire –Geloso? IO? – sbuffò vigorosamente incrociandosi le braccia al petto –Ragazzina, levatelo dalla testa. La mia unica preoccupazione è l’idea di imparentarmi con quell’idiota di Goku. –

La più piccola di casa Brief non la smetteva di ridacchiare tra sé e sé; suo padre, sempre il solito!

 

 

Aggiornamento velocissimo, me ne rendo conto xD Avendo la maggior parte dei capitoli pronti, per me non sarà difficile mantenere un ritmo abbastanza sostenuto con gli aggiornamenti.

So che probabilmente a molti non piacerà la scelta della coppia Goten/Bra. Vero è che si portano molti anni di differenza, ma in questo caso entrambi sono grandi e vaccinati, quindi…perché no? Io li adoro insieme, trovo che abbiano un temperamento pressappoco simile.

Spero che questo capitolo non abbia deluso le vostre aspettative :)

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Capitolo 3
*** Nella sala d'aspetto ***


Nella sala d’aspetto

 

 

 

 

Vegeta-Goku-Chichi-Bulma (Goten/Bra)

 

 

 

Chichi singhiozzava in silenzio da una delle poltroncine della sala d’aspetto. Con un fazzolettino in mano tentava, invano, di dare un freno alle lacrime che imperterrite continuavano a scorrere sulle sue guance.

Goku le passò una mano sulla spalla; al contrario di sua moglie, lui sorrideva raggiante –Tesoro, secondo me stai esagerando…-

Il viso della donna mutò in modo fin troppo celere. Si voltò a guardare suo marito gelida, il fazzolettino ancora stretto tra le mani –Quanto sei insensibile!- lo apostrofò sibilando. Poi la sua voce si incrinò leggermente –Nostro figlio si è finalmente deciso a mettere su famiglia e tu ti comporti in maniera così disinteressata?-

Fece spallucce –Cara, l’unica cosa importante per me è che nostro nipote sia in salute.-

-Hai proprio ragione, Goku. – convenne Bulma con una voce, se possibile, ancora più radiosa del suo amico –Chi l’avrebbe mai detto, noi due consuoceri. Sembra solo ieri che io e te giravamo per gli angoli del mondo alla ricerca delle Sfere. –

L’unico che sembrava del tutto indifferente in quel frangente era Vegeta, che si stava limitando a fissare quei tre –idioti esagitati li aveva definiti- in disparte.

-Non vedo l’ora che il bambino cresca, così potrò allenarlo personalmente. –

Non appena Goku pronunciò la fatale frase, il Principe dei saiyan non rispose più delle sue azioni.

-Ehi!- intervenne alterato, avvicinandosi verso di loro, trovata improvvisamente una ragione per essere interessato ai loro discorsi –Non ti sembra di correre un po’ troppo?-

-Già, - diede manforte Chichi, che era rimasta a fissarlo con le mani poggiate sui fianchi –Chi ti dice che quel bambino diventerà un nullafacente come voialtri?-

-E chi ti dice che sarai tu ad allenarlo? Quel moccioso verrà istruito dal meglio che c’è in circolazione, il Principe dei saiyan, non un pivello qualunque come te. E, ovviamente, avrà un nome degno di un mio erede. –

-Sì, certo, Zucchina* è proprio l’ideale per un bambino. – la voce così maleficamente ironica di Bulma sovrastò quella di suo marito.

L’uomo non fece neanche in tempo a fulminarla con uno sguardo, che Goten aprì precipitosamente la porta della sala parto.

Aveva il sorriso sulle labbra –E’ nata. Sia lei che Bra stanno benone. –

Vegeta non poteva credere alle sue orecchie. Quello era un complotto alle sue spalle, non poteva essere altrimenti –E’ una femmina!?- la sua voce rasentava il minaccioso. Il suo occhio sembrava soffrire di un improvviso tic.

Il peggio fu quando Kakaroth gli passò un braccio sulla spalla, urlandogli all’orecchio

 –Congratulazioni, nonno! I nostri figlioli avranno certamente fatto una bella bambina. –

Gli tirò un pugno dritto sulla mascella senza pensarci neanche due volte;

Perché quel cretino non imparava mai quand’era il momento di chiudere quella dannata boccaccia?

 

 

 

*I Saiyan, come tutti avranno sicuramente avuto modo di notare, portano nomi di verdure o vegetali (Vegeta, Radish, Kakaroth). Immaginare un qualunque, sfortunato pargoletto chiamarsi “Zucchina” ha provocato in me scoppi di risa irreversibili e, beh, questo è il risultato.

 

Uhm, in effetti questo capitolo poco c’entra con la raccolta. Io però trovo che un suo senso ce l’abbia; genitori che attendono il momento in cui i propri figli diventano genitori a propria volta. O io ho una mente contorta, o io devo smetterla di bere, a voi la scelta.

Dedico questo capitolo a tutti coloro che almeno una volta, a loro rischio e pericolo, hanno provato a leggermi <3

And last, but not last (??) il cuoco del mio ristorante cinese preferito! I tuoi spaghetti alla piastra sono sempre una gran fonte di immensa giUoia e ispirazione per me.

 

PS: Sono talmente rompiballe che pubblico perfino quando è il mio compleanno. GIA’!

 

 

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Capitolo 4
*** Imparare a crescere ***


Imparare a crescere

 

 

 

Gohan-Chichi

 

 

 

Fare il bucato per Chichi non era mai stata una scocciatura; al contrario, vedere i vestiti dei suoi figli ritornare mano a mano del loro colore originario grazie al suo lavoro scrupoloso la rendeva pienamente soddisfatta di se stessa.

E lo era ancora di più quando, mentre raccoglieva i panni sporchi di stanza in stanza, udiva il suo primogenito quattordicenne che eseguiva ad alta voce i conti di matematica, per poi esultare spinto da una gioia quasi euforica del risultato esatto di tutte quelle miriade di equazioni che con il tempo avevano assunto per lei un significato criptico e misterioso.

Era orgogliosa di Gohan, del suo temperamento mite e di quella sua tendenza a preferire lo studio a quegli inutili, odiosi –per lei- combattimenti che invece mandavano su di giri suo marito.

Ma quel giorno, mentre stava lavando la biancheria di suo figlio, notò qualcosa di strano.

Un occhio attento come il suo aveva notato che gli slip di suo figlio erano state macchiate in precedenza e poi maldestramente ripulite da una mano decisamente inesperta, che difatti non era riuscita a far sparire l’alone della chiazza.

Arrossì imbarazzata da quella scoperta così devastante per lei; un figlio nel fiore della sua adolescenza, mutande smacchiate alla buona…non ci era voluto molto per lei a ricollegare tutto quanto e giungere ad una conclusione plausibile e al contempo indicibile.

Anche se non sapeva risolvere un’equazione, non era affatto una sciocca.

Rimase a guardare la biancheria sporca per un momento che parve interminabile, basita e disorientata, quando ad un certo punto giunse alle sue orecchie una voce dietro alle sue spalle che la stava chiamando.

-Mamma, se sei stanca posso darti una mano–

Non avrebbe mai più sentito in vita sua una voce più bella di quella. La voce gentile di suo figlio, che ogni volta la faceva tremare di orgoglio.

Sorrise con dolcezza –No, caro, va tutto bene. Torna a studiare.-

Stava crescendo.

 

 

 

Doveva essere una Gohan/Videl all’inizio, giuro. Poi ieri un discorso ha catturato la mia attenzione e ho deciso di cambiare tutta la storia, perché un episodio del genere, secondo me, andava raccontato.

Spero si sia capito cos’è successo a Gohan, ho voluto usare la mia amata tecnica del dico/non dico che il più delle volte non mi esce come dovrebbe, quindi se non avete compreso il senso della storia, non indugiate a chiedere! Sono io che sono una scrittrice –o presunta tale- pessima sotto ogni punto di vista.

Grazie a tutti quelli che mi hanno seguito fin qui.

Cosmopolita <3

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Capitolo 5
*** Compiti ***


Compiti

 

 

Gohan-Goku

 

 

 

 

Non si sarebbe mai aspettato, neanche nei suoi sogni ad occhi aperti più fantasiosi, di sorprendere suo padre in un contesto simile.

I suoi occhi rimasero a fissare quell’immagine tanto inconsueta, Goku nell’intento di capire quello che c’era scritto sul suo libro di scienze, con le mani che scorrevano veloci tra le pagine, il suo sguardo perplesso che passava da una figura ad un'altra.

Quando si accorse che suo figlio era rimasto sul ciglio della porta della sua camera a guardarlo con occhi sgranati, Goku chiuse il libro e la sua bocca si curvò leggermente all’insù –Ma come fai a capire quello che c’è scritto qui? Non ti annoia?- gli domandò impressionato, indicando il libro, ostile a suo parere.

Gohan ricambiò il sorriso e gli si avvicinò –No, papà, grazie a questo libro ho imparato un sacco di cose. Lo sapevi ad esempio che noi siamo composti da tantissime particelle chiamate cellule?-

Suo padre lo guardò colpito, gli occhi erano più grandi del solito. Con la mano cominciò a grattarsi la nuca –Urca!- esclamò con voce sbalordita –Dici sul serio?-

Come risposta, annuì soltanto.

-Lo sapevo che mio figlio sarebbe stato un ragazzino di gran lunga più intelligente di me. – il suo tono tradiva una certa ammirazione nei suoi confronti e Gohan sentì un’ondata di fierezza assalirlo: suo padre, la persona che ammirava più di chiunque altro, lo aveva reputato superiore a lui. A Son Gohan!

Gli prese una mano, la strinse –Ora andiamo a giocare, papà?-

Sul volto dell'uomo tornò la solita, bonaria espressione che lo contraddistingueva –Ecco, questo mi riesce molto meglio rispetto allo studio. – ammise ridendo.

E, preso suo figlio per le spalle, dopo aver aperto la finestra della stanza, spiccò il volo verso il cielo infinito.

 

 

 

 

Questa flash è ambientata prima dell'inizio di Z (e della comparsa di Radish, ovviamente), Gohan ha quattro/cinque anni, studia cose che ai bambini della sua età qui pare fantascienza e, soprattutto, Goku è ancora vivo. La volevo scrivere da tanto tempo, mi ricorda tanto i tentativi di mia madre di imparare il greco per cercare di aiutarmi nelle versioni (e il povero Plutarco è stata la nostra cavia da laboratorio… scusaci, Plut). Il finale mi ricorda qualcosa tipo “Peter Pan”, insomma, questa flash è un’accozzaglia di bei ricordi, ma il risultato è mediocre. E vabbè…

Grazie a tutti quelli che continuano a seguirmi <3

Cosmopolita

 

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Capitolo 6
*** Eroe ***


Eroe

 

 

Mister Satan-Videl

 

 

 

Videl era rimasta a guardare il foglio bianco, assorta, con la penna incastrata tra i denti.

Le piaceva studiare e, checché gli altri potessero non crederci, letteratura era la sua materia preferita.

Ma, quando l’insegnante le aveva affidato quel tema, era rimasta di sasso:

 

Parla del tuo Eroe.

 

Cosa poteva scrivere? Anzi, ora che ci pensava meglio, su chi poteva scrivere. Gli altri ragazzi la facevano facile quando, guardandola sottecchi, bisbigliavano tra loro che per lei era decisamente troppo semplice, aveva un eroe proprio dentro casa sua.

Eppure, ora che si era trovata davanti a quel compito, era rimasta bloccata: parlare di Mister Satan? Mica era così facile! Avrebbero tutti parlato di lui, ne era sicura e lei non avrebbe scritto altro che le stesse cose dei suoi compagni di classe: che suo padre era eroico perché proteggeva Satan city, perché, semplicemente, aveva una forza micidiale…

Aveva ancora il foglio davanti agli occhi -ancora immacolato- quando nella sua stanza entrò niente di meno che suo padre. Aveva un’aria più allegra del solito –Ah, ma sei qui! Ti stavo cercando dappertutto. – dal modo in cui la guardava, sembrava volesse riferirle una cosa importante.

Videl sbuffò, parecchio contrariata da quell’interruzione. Quel poco di concentrazione che le era rimasta, era svanita –Papà, è la mia stanza, dove altro vuoi che vada?- rimase a guardarlo con le braccia incrociate al petto.

Mister Satan sorrise ancora di più –Ma stai ancora studiando? Dai, prenditi una pausa e facciamo qualcosa insieme ad esempio… non so…-

-Allenarci?- completò la frase lei, spazientendosi un po’. Tanto non c’era molto spazio all’immaginazione, se si trattava di suo padre.

Lui la guardò un po’ deluso –In realtà pensavo ad una passeggiata e ad un gelato. - il suo tono era leggermente disilluso –Ma se preferisci allenarti…-

Un sorriso spuntò sul viso di sua figlia –Oh, no, il gelato va bene!- si allontanò dalla scrivania e lo raggiunse sull'uscio della porta.

Ora sapeva cosa scrivere: Papà è il mio eroe. Ma non perché è forte ed è conosciuto dai più. O meglio, non è quello il motivo principale.

E’ il mio eroe perché è semplicemente mio padre.

 

 

 

 

Scusate il ritardo, ma in questi giorni sono stata fuori ^_^

Questo è il sesto capitolo, ho voluto scriverlo perché ho notato che Mister Satan è un po’ bistrattato. Io non credo sia un povero idiota, io credo sia umano. E non nascondo la mia preferenza per questo personaggio su altri (ad esempio Goku), proprio per questa sua debolezza.

Non so se Videl e Satan sono OOC, ma spero di no :)

Sayonara!

Cosmopolita

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