19 anni ancora da raccontare...

di Greep_twin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il grande giorno ***
Capitolo 2: *** Famiglie ***
Capitolo 3: *** Una vecchia conoscenza ***



Capitolo 1
*** Il grande giorno ***


"Dici che dobbiamo andarlo a prendere anche noi?" Chiese Hermione a Harry con un filo di ansia nella voce.
"Hermione rilassati, ci vanno Ginny e Ron me lo hanno detto ieri" rispose Harry.
"Questo lo so ma potrebbe essere un po' spaesato."
"È stato a casa nostra un infinità di volte Herm!"
"Hai ragione, non devo essere in ansia se un bambino di appena 10 anni è solo e impaurito alla stazione nelle mani di Ron, solo dio da cosa potrebbe succedere, potrebbe sbagliare bambino... Tornare a casa con quello sbagliato! Come faccio a rilassarmi?"
Hermione andava avanti e indietro nel soggiorno, dal divano al camino, e dal camino a divano da ormai 20 minuti.
"C'è Ginny con lui, e poi Ron sa come è fatto! E ne ha praticamente 11 di anni.
E ora smettila di camminare che stai facendo i solchi nel tappeto che ci ha regalato Molly."
In realtà a Harry non piaceva più di tanto quel tappeto e nemmeno a Ginny e per dirla tutta era stato messo lì per l'arrivo imminente dei suoceri.
"Ma se non lo ho mai visto sul pavimento prima d'ora..."
Ma Hermione non ebbe il tempo di finire la frase perché all'improvviso la porta si spalancò e un trafelato Ron a seguito della sorella si presentarono sulla porta.
"Harry!" Disse una voce, se ben giovane già troppo simile a quella del padre.
"Teddy, come stai?"
Non lo vedeva da circa un mese, da quando Narcissa era morta.
"Tutto bene, a casa tutto bene, la nonna vi saluta, e le dispiace non essere potuta venire, ma ha invitato una sua vecchia amica a casa.
Zia Herm!"
Hermione si illuminò e abbraccio il bambino con un amore che riservava solo a sua figlia. Erano molto legati.
Harry parlava spesso del padre a Teddy ma con Hermione quel bambino si apriva più che con chiunque altro.
Ogni tanto lei gli parlava della battaglia e di quanto fossero stati coraggiosi i suoi genitori e di come avessero salvato la vita a tante persone al costo di perdere la loro.
"Beh mi sono dimenticata di dirti la cosa più importante, buon compleanno Teddy" disse Hermione al culmine dell'abbraccio.
E tutti ci unimmo a lei.
"Compirò undici anni solo fra qualche settimana zia!"
"Questo lo sappiamo ma gli auguri via posta sono molto meno belli di quelli detti a voce." Disse Ginny
"E soprattutto molto meno buoni" disse Ron indicando una grossa torta al cioccolato adagiata sul tavolo da pranzo.

                        ~ ~ ~ ~

La festa fu bellissima.
E tutti si divertirono molto ma quando a casa rimasero solo Harry, Ginny, Teddy e James, che però non era una vera e propria presenza perché dormiva e russava sonoramente dalla sua stanzetta, Harry non poté fare a meno di notare che Teddy era un tantino sotto tono.
" Hey campione, cosa succede?"
"Solo... E se non finisco in Grifondoro come mio padre, e se mi prendono in giro per i mie capelli, e se finisco in Serpeverde perché sono cattivo?"
"Non dire sciocchezze tu non sei cattivo! E poi i tuoi capelli sono fantastici credimi!"
"Ho la sensazione di deluderli sempre"
"Oh Ted non puoi neanche immaginare quanto sarebbero fieri di te, per quello che sei diventato, per come sei cresciuto, e quanto lo sono io!"
Ma la cosa non parve sollevare molto il bambino.
                       ~ ~ ~ ~ 

Quelle settimane con a casa Teddy passarono davvero veloci. 
L'estate si stava esaurendo e anche il tempo ne risentiva, due grossi nuvoloni si stavano avvicinando.
Ma non c'era nessuna calma nell'aria anzi, casa Potter sembrava essere diventata una stazione, Molly era in cucina intenta a pulire e cucinare nello stesso momento, non che questo le facesse fare male una delle due, Arthur camminava per la casa dando consigli a destra e a manca ma senza concludere niente, Hermione era nella cameretta con Teddy a rivedere che le ultime cose fossero pronte per la partenza, Bill aveva costretto il padre a sedersi sul divano e ora parlavano della Romania, mentre Fleur stava cercando in tutti i modi di far smettere di piangere Victoire.
"Dovresti provare a darle una mano."
Disse pacato Harry a Ginny.
"Dagliela tu visto che a me ha detto: 
ho totta la sotuazione sotto controllo 
Come no vedo come ce l'ha sotto controllo!"
Non si erano ancora accoltellate in quegli ultimi anni ma certo non erano diventate amiche.
Harry si alzò e si diresse verso la bambina.
Era davvero bella, assomigliava alla madre, i capelli argento le ricadevano sul viso bagnato, ma gli occhi erano quelli di Bill.
"Non c'è nulla da piongere bambina mia." Continuava a ripetere Fluer.
"Si può sapere cosa ha da piangere la mia bellissima nipotina?"
"Non voglio andare a Hogwarts, la nonna mi ha detto che la scuola dove andava lei e dove sei andata tu è molto più bella!" Disse guardando dritto negli occhi la madre.
"Sai Vicky, se tu andassi nella scuola di cui parli non vedresti mai più Teddy."
Non aveva intenzione di dirle quanto in realtà Hogwarts fosse un posto meraviglioso perché sapeva che non sarebbe servito a niente.
Ma tutti sapevano che la piccola Vicky aveva una cotta  per Teddy.
Infatti a quelle parole Victoire sbiancò e asciugandosi le lacrime disse.
"Forse alla fine non è così male" e corse via.

                        ~ ~ ~ ~ 

Tutto era pronto, i bagagli erano caricati nelle due macchine, quello di Teddy a bordo della macchina di Harry, con Ginny,Molly, James e Rose e Teddy ovviamente,
mentre quello di Victorie a bordo della macchina di Ron con Hermione, Fleur, Bill e Arthur e la dolcissima bambina dai capelli colore del sole.
Arrivarono alla stazione appena in tempo, passato il muro e raggiunto il binario nove e tre quarti, per sentire il capo treno annunciare l'imminente partenza.
"Di corsa gente o perderete il treno" gridò Arthur.
Bill e Fleur si avvicinarono a una carrozza e fecero salire Vicky.
Harry e tutti gli altri aiutarono Teddy a caricare il baule.
"Fai il bravo miraccomando " quasi gridò Ginny per il troppo rumore.
"Ti scriveremo una volta alla settimana!"
Si affrettò a dire Hermione.
"Battili tutti Teddy!" Gridò Ron.
E mentre il treno già si muoveva ad Harry disse:
"saranno fieri di te qualunque cosa accada!"
Fece in tempo solo a vedere i capelli del bambino che da marroni assumevano un blu intenso, e seppe che lui aveva capito e che forse lo sapeva già.
Non era certo il primo orfano che viaggiava su quel treno e Harry lo sapeva bene e gli metteva tanta tristezza che Lupin e Tonks non potessero essere li a vedere.
A vedere quanto il loro figlio fosse cresciuto e quanto avesse preso di entrambi i genitori. 

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Capitolo 2
*** Famiglie ***


Un bambino piangeva. 
Harry si rigirò nel letto, ma il bambino continuava a piangere.
Era stanco, ma non voleva che il pianto svegliasse sua moglie. Così si alzò, e andò barcollando fino alla porta della camera, poi girò a destra verso la cameretta di suo figlio. 
Si accucciò di fianco alla culla e lo prese in braccio: "James" sussurrò 
"Così sveglierai la mamma".
Ma di tutta risposta James gridò: "paponus paponus"
Harry sospirò amorevole e lo rimise nella culla: "solo se tu mi prometti di stare buono mentre vado a prendere la bacchetta"
Forse era solo la stanchezza e l'immaginazione ma scorse James fare un piccolo cenno.
Tornò in camera in punta di piedi e prese la bacchetta dal comodino, felice di constatare che Ginny dormiva ancora beata nel loro letto a baldacchino.
Tornò da James che fissava le stelle che Harry con un incantesimo aveva fatto in modo che brillassero e si muovessero come nel vero sistema celeste.
Harry prese in braccio suo figlio e insieme si sedettero sulla poltroncina blu davanti alla culla.
James aspettava ammaliato.
Harry mosse lievemente la bacchetta, ne uscì un cervo azzurrino che vagò per la stanza in un turbine di flebile luce e poi si spense.
James emise un gridolino di disapprovazione.
Così il padre fu costretto ad agitare nuovamente la bacchetta e far uscire un altro cervo cercando di farlo restare il più possibile.

                             ~ ~ ~ ~ 

Ron russava da molto ormai, ma all'improvviso una forte luce e il rumore di pergamena lo fece svegliare.
Hermione stava leggendo delle pratiche scritte fitte fitte, l'orologio sul comodino indicava le 4 e 37 minuti.
"Miseriaccia Hermione sono le cinque meno venti fra un ora ci dovremmo svegliare!"
"Lo so Ronald, e più precisamente, io mi dovrò svegliare fra un ora, tu continuerai a dormire come al solito"
Ron era stanco ma non abbastanza per non ribattere: "Ti ho già detto che ti accompagno oggi, a lavoro, è un giorno importante e io voglio esserci, stai per essere promossa a stregona del Wizengamot capita una sola volta nella vita!"
Hermione doveva ammettere che aveva sperato così tanto in quella risposta che  buttò le pergamene sul pavimento e abbracciò suo marito così forte da non farlo respirare.
"Miseriaccia Herm e questo per che cos'era?"
"Solo perché ti amo" rispose Hermione con semplicità.
"Ti amo anche io" quasi gridò Ron e la baciò.
                      
                    ~ ~ ~ ~ 


Luna si svegliò di soprassalto.
Era sudata e una strana angoscia le opprimeva il petto.
Si girò nel letto, lui non c'era. Era come nei suoi incubi, vedeva sua madre morire più vivida che mai, poi cadeva, cadeva finché non si trovava da sola a letto e lui non c'era.
Si alzò, prese la bacchetta  e si diresse verso la cucina quasi correndo.
Seduto al tavolo di mogano con una tazza di te e il profeta in mano c'era Neville.

"Luna!" Disse alzandosi di scatto e rovesciando il te sopra il giornale.
"Reparo" sussurrò Luna "Sto bene, amore sto bene, io... Solo non ti trovavo" 
"Hai avuto ancora gli incubi?"
"Solo uno, sempre lo stesso, ma ora è passato, c'è del the?" 
Neville annui e sorrise, prese la bacchetta e la agitò; la teiera e due tazze si posarono sul tavolo dove anche il giornale era stato riposto.
"Come mai sei sveglio a quest'ora?" domandò Luna dopo una lunga sorsata di the.
"Oh, è arrivato un gufo circa un ora fa, mi ha morso la mano finchè non mi sono alzato" rispose Neville posando una busta con lo stemma di Hogwarts sulla scrivania.
"Dalla McGrannit immagino"
"Si, con i nuovi orari e le classi..." disse incerto Neville che sapeva quanto a sua moglie piacesse stare a Londra: "Ma abbiamo ancora un mese da passare qui insieme!"
"Già" sospirò Luna " Ti amo Nevile" 
Lui la guardò si sporse sul vecchio tavolo e la baciò "Anche io"
Luna finì il the poi sbadigliando si alzò e si diresse verso la camera da letto; poi si girò:
" Ti conviene venire a letto domani abbiamo ospiti a cena, e non farò tutto da sola"






questo è solo un piccolo inizio, il prossimo capitolo sarà più lungo
promesso!
Spero davvero che vi piaccia e chiedo venia se non sarà così! recensiteee :))
_G

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Capitolo 3
*** Una vecchia conoscenza ***


Quando suonarono al campanello la porta si aprì quasi all'istante e una bellissima donna con lunghi capelli biondi e un vestito blu elettrico lungo fino alle caviglie gli si parò davanti.
"Sei splendida Luna!" Disse Ginny ammaliata che non era riuscita a  infilarsi nemmeno uno, dei suoi vestiti da sera.
"Si, sei davvero bella" ammise Harry.
"Entrate, entrate ragazzi Neville è in salotto!" Disse ridendo Luna.
Neville era in fatti vicino al divano ma fece segno di stare zitti a Ginny e Harry e di seguirlo.
Insieme al vecchio amico, mentre Luna trafficava in cucina, di diressero verso una porta a lato del salotto, dentro la quale c'era la serra più bella che Harry avesse mai visto; e dentro c'erano le più strane piante che avesse mai visto.
"L'ho fatta costruire per Luna! Lo so che quello appassionato con le piante sono io ma ho fatto delle ricerche e ne ho trovate di davvero bizzarre! Spero, almeno credo..."
"Le piacerà!" Si affretto a dire Ginny: " è un pensiero davvero bellissimo"
Harry annuì.
"Ora scusami tanto ma non mi reggo in piedi, vado a sedermi." Scoccò un sonoro bacio al marito e si allontanò.
"Davvero un bel... Pancione" aggiunse Neville.
"Si" rise Harry. "Sai la prima volta, voglio dire con James ero eccitato per la nascita ma anche molto spaventato e tutti pensano che la seconda volta migliora questa sensazione, invece no mi sento ancora in preda al panico tutte le volte che a Ginny viene una doglia."
"Deve essere bellissimo." Neville pareva un po' triste mentre pronunciava queste parole ma Harry non fece in tempo a dire altro che suonò il campanello.
"Ron, Hermione!" Sentì dire in lontananza da Luna e Ginny.
Ma neanche mise piede fuori dalla porta ne già Ron era nella serra e urlava.
" ce l'ha fatta Harry, Neville!"
Un enorme sorriso esplose sul volto di Harry che corse in cucina, dove Hermione era in piedi in un adorabile vestito lilla con la faccia di quella che aspettava uno dei più grandi abbracci di sempre.
Ed Harry non la fece aspettare, la prese e la sollevò da terra. 
"Stregona del Wizengamooooot sono così fiero di te!"
Hermione scoppiò a piangere e tutti si sedettero a tavola a consolarla e a dirle che non aveva assolutamente niente per cui piangere.
La serata passo piacevolmente tra le chiacchiere più svariate di quanto accadeva al ministero e ad Hogwarts.
"Ho una sorpresa" disse all'improvviso Luna. "Per il dolce ho invitato altre due persone"
"Oh meglio così, più siamo meglio è!" Disse Ron.
"Si beh ecco mi sembrava scortese, quando li ho incontrati a Diagon Alley, non invitarli almeno per il dolce."
"Oh scommetto che parli di Dean e Lavanda, li ho incontrati anche io sai l'altro giorno..." Si intromise Hermione.
"No, io parlo di Astoria e Draco" disse pacata Luna.
Nessuno disse nulla anche perché in quel preciso istante suonò il campanello

                         ~ ~ ~ ~ 

Draco aveva il viso segnato, portava dei pantaloni e una giacca grigi, era alto un po' di più dell'ultima volta che Harry lo aveva visto. Astoria al suo fianco teneva un in braccio un bambino che sembrava avere la stessa età di James e Rose, biondo non meno del padre e del nonno.
Harry si alzò e strinse la mano a Draco.
"Siamo solo passati per un saluto" disse vedendo la faccia atterrita di Ron.
"Draco, siamo felici che tu... Che voi..."
Disse impacciato Ron.
"Sedetevi" concluse Hermione.
"Così quello è il piccolo Scorpius?"
Astoria parve stringere a se ancora di più il piccolo quando Ginny lo nominò.
"Andranno ad Hogwarts insieme, lui James e la nostra Rose." Disse Ron nel tono più gentile possibile.
"Già, potrebbero finire nella stessa casa!" Disse raggiante Luna.
"Finirà in serpeverde,  come tutta la sua famiglia, e sappiamo benissimo che non sarà così anche per i vostri figlie." Disse  Astoria parlando per la prima volta.
Aveva un tono di voce asciutto e malinconico. "Dobbiamo andare Draco."
"Si si, è stato un piacere rivedervi." Disse in tono incerto.
"Neanche un po' di gelato?"
Ma la porta si era già chiusa davanti ai Malfoy.
"Credevo sarebbe stata una cosa piacevole, scusate..." Disse Luna
"Non ci si poteva aspettare niente di più da Malfoy, soprattuto da quando sua madre è morta" disse deciso Ron
"Sei una persona orribile! Deve essere stata durissima per Draco! Erano molto legati" Ginny aveva il volto coperto di lacrime. " oh dio, scusatemi, io... Non so cosa mi prende... Non piango spesso solo... La gravidanza e tutto quanto."
Harry istintivamente  la abbracciò, e anche Hermione fece lo stesso.
Mentre Harry cercava di non ricordare che Narcisa Malfoy gli aveva salvato la vita.

                           ~ ~ ~ ~

Non lo aveva detto a nessuno, aveva solo deciso di andarci, non si sarebbe nemmeno seduto, sarebbe rimasto a distanza di sicurezza e avrebbe solo guardato.
Il funerale era iniziato in orario, Lucius era terribilmente invecchiato, e non si riusciva neanche lontanamente a vedere negli occhi ormai grigi un po' del odio che sempre li aveva abitati.
Draco era seduto lontano dal padre, vicino alla moglie, a quell'epoca era appena visibile che sotto il cappotto di Astoria che la pancia non era piatta come sempre. 
Nessuno aveva pianto. 
Quando tutti se ne furono andati e al capezzale della bara rimanevano solo Draco e Lucius, quest'ultimo alzo la bacchetta e con un gesto stanco fece levitare la bara, e poi la ricompri di terra.
Prese per il braccio il figlio, ma Draco voleva rimanere così Lucius si avviò.
Dopo aver passato 10 anni ad Azkaban era uscito ma gli era stata tolta la patente di smaterializzazione.
Draco si piego sulla lapide e con un gesto che mise i brividi a Harry, che ancora osservava da dietro un albero, creò una ghirlanda di rose rosse.
Gli fece pensare a quella sera di tanti anni prima a Godric's Hollow. E lo fece rattristare più di quanto già non fosse.

                        ~ ~ ~ ~ 

"Harry?"
"Dovresti dormire"
"E se non vanno d'accordo, James e il nuovo bambino?"
"Dovresti iniziare a chiamarlo per nome, sei tu che hai proposto il nome"
"È stata una tua idea io la ho solo perfezionata, ma mi mette così tanta tristezza. Lui sarebbe stato fiero di te"
"Di noi. Sarebbe stato fiero di tutti noi. 
E comunque, ovvio che non andranno d'accordo sono due maschi e sono fratelli, tu non sei mai andata d'accordo co Ron, ma gli vuoi bene perché è tuo fratello."
"Spero che si vorranno un po' più bene di quanto io ne volevo a Ron" ora Ginny stava ridendo.
E Harry non poté fare a meno di ridere, ricordano quanto in realtà Ron teneva a Ginny. 

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