We looked like brothers

di xunusual
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4. ***



Capitolo 1
*** Introduzione. ***


Ti sembrerebbe una cosa così normale essere fratelli, giusto? Sai quando alle volte la gente dice che tutto quello che sembra normale non lo è mai per davvero? Bhe, sono qui per dimostrarti che hanno pienamente ragione. Cosa c'è di strano nell'essere fratelli? Cosa?
Eppure qualcosa, sotto sotto, c'è. Harry e Louis erano fratelli. Non si somigliavano. Eppure i loro genitori continuavano a ripetere loro di essere fratelli. Non somigliavano nenche ai loro genitori, eppure trovavano sempre qualcuno che dicesse loro di restare calmi e tranquilli, perchè la verità era quella. Avevano anche lo stesso cognome, quindi non poteva essere altrimenti.

Apparentemente era tutto normale, tranne le non somiglianze, sembrava essere tutto regolare, finchè un giorno, una signora, non fermò Harry e Louis per strada.
La donna parlò, e si fece prendere per pazza.
Quel che disse loro fece cambiare le loro vite per sempre.
Harry e Louis Haynes. Oppure qualcosa di strano si nasconde dietro ai loro nomi.
E infondo quel loro amore fraterno potrebbe rivelarsi essere tutt'altro. Niente di più sbagliato. Niente di più vietato.



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Ciao gente, questa è la mia prima fanfiction sui One Direction. Anzi, potrei dire la mia prima fan fiction in assoluto visto che fino ad adesso ho scritto solo os complete.
Dunque, spero che la trama sia convincente e vi possa far incuriosire abbastanza da continuare a leggere.

Alla prossima con il primo capitolo, @lovesheridol_ .

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Capitolo 2
*** Capitolo 1. ***



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Vidi solamente la macchina deviare, luci ovunque, e poi buio totale.
Non ho più ricordi del dopo fino al momento in cui i miei occhi si riaprirono e mi ritrovai nel mio letto, a casa.
Non sapevo neanche cosa fosse successo. Non ricordavo niente. Ricordavo il momento dell'incidente, ma nessun precedente, niente. Nessun ricordo, nessuna esperienza, avevo perso quella parte di memoria.
Forse la convinzione del fatto che sarei morto in quella macchina mi ha fatto dimenticare tutto.
Riconoscevo solo i miei genitori e Louis.
Eppure, la voce della mamma, era un po' cambiata..


'Harry' sentii gridare dietro di me. Mi girai e vidi una donna totalmente sconosciuta. Guardai Louis e vidi il suo volto privo di sentimenti, pallido.
Guardai la donna per cercare di ricordare chi fosse, ma la memoria non mi aiutava di certo.
Le sue parole mi piombarono nelle orecchie.
'Mi dispiace, immagino quanto sia difficile' disse con occhi tristi.
La sua mano cercò un contatto fisico col mio corpo ma io inditreggiai.
Sentii le mani forti e familiari di Louis avvolgermi. Il suo respiro sul mio orecchio. La sua voce le sfiorava lievemente.
'Vai a casa, stai attento' disse, e mi spinse piano verso la direzione opposta alla donna.
Prima che mi allontanassi sentii solo un sussurro.
'Non ricorda niente'.
Cos'era che non ricordavo?
Sentii il cuore salirmi in gola.
Avevo sempre avuto una sensazione di angoscia per colpa della mia perdita di memoria. Non ci ero ancora abituato dato che l'incidente era avvenuto solo 3 anni prima. Non riuscivo ancora a convivere con l'idea di non ricordare niente della mia infanzia, del mio passato.
L'unica cosa di cui ero certo era che Louis era il mio passato, il mio presente ed il mio futuro. Non ero mai stato così certo di una cosa.

Arrivato a casa mi sedetti sulla sedia davanti alla scrivania di Louis. Non facevo mai questa cosa, ma cominciai a cercare qualcosa, non sapevo neanche io cosa. Volevo capire cosa stesse succedendo.
Non ebbi abbastanza tempo per controllare tutti i cassetti che Louis tornò a casa e il rumore della porta d'ingresso mi fece alzare dalla sedia.
Uscii dalla stanza per andargli incontro. I suoi occhi incontrarono i miei. Non era mai successo che mi guardasse in quel modo. Sembrava una sorta di ghiacciolo.
Stavo per andargli incontro per abbracciarlo, le sue mani si alzarono non per abbracciarmi, ma per fermarmi. Il suo sguardo fu rivolto al pavimento, e i suoi passi lo allontanarono da me.
Non capivo più niente.
Lui pretendeva che un ragazzino di diciassette anni capisse tutto, ma non poteva essere così. Non potevo capire le cose che un ventenne voleva farmi capire. Io avevo ancora bisogno del suo affetto. Ne ero praticamente dipendente, come lo sono sempre stato da tre anni a questa parte.


'Sei sveglio?' la sua dolce voce finalmente avvolgeva quel silenzio imbarazzante.
Non sapevo se rispondere, ma decisi di farlo, dovevo
'Sì e vedo che anche tu lo s..' non mi fece finire la frase.
'Scendiamo di sotto se ti va, non ho sonno, guardiamo un po' la tv' disse, e diciamo che riuscii a sentire il suo rumoroso sorriso.
Sapevo che stava sorridendo, perchè anche io lo stavo facendo.
Lo sentii muoversi e mi mossi anche io. Scesi quei cinque scalini che mi dividevano dal pavimento.
Quando arrivai più, il corpo di Louis era pericolosamente vicino al mio. Riuscivo a sentire il suo respiro sul mio naso.
La sua bocca si socchiuse, e lasciò fuoriuscire da quelle labbra rosee un 'tutto ok?' che fece fermare i miei pensieri.
Mi allontanai all'istante e risposi con un innocente 'sì, ovvio'.
Scendemmo le scale in silenzio, i nostri genitori dormivano nell'ultima stanza del nostro piano.
Mentre io andai in cucina a prendere qualche schifezza da mangiare, Louis accese la tv e si sedette sul divano.
Quando arrivai e posai le cose da mangiare sul tavolo, il suo sguardo abbandonò la luminosa tv, e cominciò a fissare il mio corpo, il mio viso, come se volesse osservare ogni minimo particolare.
'Il prossimo mese sarà il tuo diciottesimo compleanno' disse sorridendo lievemente.
'Lo so, quanto entusiasmo eh' dissi senza guardarlo.
'E' che sei cresciuto, fin troppo' disse.
Continuava a guardarmi.
Andai verso di lui ed il suo sguardo continuava a seguirmi.
Mi sedetti accanto a lui e come al solito mi fece stendere con la testa sulle sue gambe.
Non trovavo mai quella pace che sentivo quando stavo con lui, di notte, in quel modo.
Le sue mani cominciarono ad accarezzare lievemente il mio viso passando poi ai capelli. Sapeva benissimo che mi piaceva che mi si toccassero i capelli, e sapeva che questo mi faceva letteralmente impazzire.
'Vorrei che tu avessi ancora quindici anni' disse all'improvviso.
'Perchè?' chiesi curioso, guardandolo dal basso.
'Perchè eri così innocente' disse sospirando.
'Adesso sono semplicemente più maturo Lou' dissi sorridendogli.
'Troppo maturo' disse lui sospirando di nuovo.
'Lou.. cosa c'è?' chiesi.
Lo sentivo veramente strano.
'Un giorno ti racconterò qualcosa' disse poi continuando ad accarezzarmi.
'Un giorno?' chiesi curioso alzandomi.
'Sì, quando sarai pronto' disse guardandomi negli occhi.
Sentimmo la porta della stanza dei nostri genitori aprirsi, e una voce dire 'Ragazzi siete di sotto?'
Risposi io, e dissi di sì. I passi della mamma si avvicinavano a noi. Si sedette di fronte a noi, sull'altro divano. Il suo sguardo amorevole ci osservava, ma ad un certo punto i suoi occhi si fermarono su Louis.
'Tesoro posso parlare un secondo con Louis?' chiese spostando il suo sguardo su di me.
Guardai Louis, ma i suoi occhi non incontrarono i miei. Non sapevo se andarmene. Ma decisi di farlo. Di sicuro dovevano parlare di quello che era successo alcune ore prima. Sembrava che lo sapesse anche mia madre, solo io non conoscevo quella donna.
Mi alzai e andai nella stanza. Feci finta di chiudere la porta, ma in realtà rimasi fuori. Volevo sapere, volevo sapere cosa c'era di così grave da non poterlo sapere. Riuscivo a sentire solo dei sussurri, ma capivo quello che mia madre stava dicendo.
'Cosa ha detto quella ficcanaso?' chiese arrabbiata.
'So io cos'ha detto, mamma, tu non hai bisogno di sentirtelo dire perchè già sai tutto quello che ha detto' disse Louis con freddezza.
'E Harry?' chiese.
'L'ho mandato a casa non appena ho capito chi fosse, non sa niente, tranquilla' disse lui alzandosi.
'Grazie' disse mia madre, ma Louis non rispose.
Mi resi conto che Louis stava per vedermi, e mi affrettai ad alzarmi inciampando. Il rumore fece capire a Louis cosa stessi facendo. Mi vide e io mi sentii svenire. Non volevo che fosse ancora arrabbiato con me. Ero così stanco dei momenti in cui non lasciava che lo abbracciassi. Io avrei voluto viverci tra quelle braccia.
Ma una domanda mi partì come spontanea.
'Perchè non vuoi dirmi chi è quella donna? Che cos'è che ho dimenticato? Cos'è che mi state nascondendo?' chiesi guardandolo.
Il suo sguardo si posò dolcemente sul mio.
'Te lo dirò appena sarai pronto, promesso' disse dolcemente, abbracciandomi.
Non capivo. Sentivo solo un'angoscia estrema premere sul mio cuore. 









Spero che vi piaccia come nuovo capitolo. Se lo trovate noioso mi posso giustificare col dirvi che servivano alcune scene drammatiche per la situazione. Evidentemente Harry non sa una cosa che Louis e la madre nascondono per proteggerlo dalle sofferenze. Insomma, nel prossimo capitolo scoprirete tutto.

Grazie per le otto recensioni all'introduzione sldfkjdkflg.

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Capitolo 3
*** Capitolo 2. ***



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      Quella mattina mi svegliai, e come tutte le altre mattine, controllai che Louis stesse bene. Ma non lo trovai, il suo letto era vuoto. Sentii come un vuoto dentro. Scesi immediatamente tutte le scale, e appena arrivai al piano di sotto lo vidi lì, steso sul divano, addormentato.
Il mio cuore si sciolse, mi avvicinai a lui e gli baciai la fronte accarezzandogli dolcemente la guancia.
I suoi occhi si aprirono lentamente, ed il suo sguardo così profondo, puro e meraviglioso si posò sul mio dolcemente.
'Buongiorno' disse sorridendo lievemente.
'Come mai hai dormito qui?' chiesi innocentemente.
'Sono sceso per parlare con la mamma e mi sono addormentato qui' disse guardandomi.
Fummo interrotti dal suono del campanello, e mi affrettai ad aprire la porta.
Louis non si mosse, chiuse ancora un po' gli occhi approfittando di altri pochi secondi per riposarsi.
Aprii la porta, e il mio incubo peggiore si ripresentò.
Quella donna ricomparve, e stavolta a casa nostra, sulla nostra soglia.
I suoi occhi si riepirono di lacrime appena mi vide.
Non riuscivo a capire niente, avrei voluto, ma non ci riuscivo. Lou e la mamma mi avevano tenuto tutto nascosto.
La donna mi fermò appena cercai di parlare, e mi fece segno di stare zitto. Non so perchè, ma stetti zitto. Le sue mani mi indicarono di seguirla. Senza fare attenzione alla porta la seguii, e andammo verso la sua macchina. La porta si chiuse e riuscii a sentire la voce di Louis gridare 'Harry? Dove sei?' Avevo preferito non parlare, altrimenti non mi avrebbe mai lasciato andare via, lo sapevo benissimo.
Louis era fatto così, mi proteggeva sempre da tutto e da tuti. Non riusciva a fidarsi di nessuno quando si trattava di me, non sapeva mai neanche se fidarsi di lui stesso. Mi raccontò solo una volta queste cose, per spiegarmi perchè non voleva che io mi affezionassi ad una ragazza. Mi diceva che non avrebbe mai voluto vedermi soffrire per una ragazza, perchè era un dolore inutile, ma era un dolore, e lui non voleva che io provassi altro dolore. Voleva che la mia vita fosse perfetta, che il suo affetto colmasse ogni mio bisogno. Ed era così, era sempre stato così. A volte ho sognato delle cose strane, che non avrei mai voluto sognare. Ho sognato di amarlo.


'Grazie per avermi seguito' disse la donna interrompendo tutti i miei pensieri.
Eravamo all'interno della sua macchina, ormai partiti per una destinazione a me sconosciuta.
'Dove mi sta portando?' chiesi.
'A casa mia, non preoccuparti, non ho intenzione di farti del male, voglio solo raccontarti tutta la verità' disse.
'Verità?' chiesi guardandola.
La macchina si fermò e uscimmo entrambi.
Lei si avviò verso la sua casa, e prese le chiavi. Aprì la porta e mi fece segno di entrare.
Mi sedetti sul divano e lei gentilmente mi portò un bicchiere d'acqua con qualche piccola cosa da mangiare in caso avessi fame.
'Grazie' dissi.
'Per cosa?'
'Per l'acqua, per queste cose squisite. Ma adesso vorrei che lei mi raccontasse come stanno veramente le cose. Il mese prossimo sarà il mio diciottesimo compleanno e non voglio vivere così, nel dubbio, nella curiosità. Voglio sapere cosa lei, Louis e la mamma mi state nascondendo' dissi deciso.

'So che non ricordi niente del tuo passato e forse è meglio così, ma ci sono cose che tu non puoi non sapere. Ci sono cose che fanno parte di una persona, e non possono essere lasciate da parte, solo per paura di soffrire. Non puoi vivere su una nuvola, perchè la tua vita non è mai stata destinata a questo. Vorrei che la tua vita fosse così come vuole fartela vedere Louis, ma non posso.
Sai di aver avuto un grave incidente, no? Questo lo ricordi, vero?' chiese.
'Certo' dissi.
'Bene, e sai anche cos'è successo in quell'incidente?' chiese ancora.
'No, non so niente, ricordo solo che nella macchina stavo insieme ai miei genitori' dissi.
'E ricordi  l'aspetto dei tuoi genitori?'
'No'.
'Ricordi la loro voce?'
'Solo quella della mamma'.
'Non hai mai notato nessuna differenza?' chiese.
I ricordi presero vita nella mia mente, perchè ricordai perfettamente il momento del mio risveglio, dopo l'incidente, quando sentii parlare la mamma e la sua voce mi sembrava diversa. Forse lo era davvero.
Non avevo dato importanza a questa cosa perchè ho sempre pensato fosse un mio dubbio, visto che Louis non aveva mai notato niente di strano.
'Sì..' dissi.
'E ricordi di aver avuto fatelli?' chiese.
'Louis' dissi.
'Ricordi sul serio che sia da sempre stato tuo fratello?' chiese.
Il cuore mi salì in gola, mi sentii svenire. Cosa stava dicendo? Louis era mio fratello, lei era mia madre, e non avevo dubbi.
'Me ne vado' mi alzai e cominciai a correre verso la porta.
Non riconoscevo quella zona, quindi non sapevo come muovermi, ma non sarei rimasto più di quanto io non sia già stato in quel posto.
Mentre camminavo continuavano a rimbombarmi le parole di quella donna in testa. Non riuscivo a capire niente, la mia mente stava accumulando troppe informazioni.
Mi sentii svenire, e puntai gli occhi sulla strada. Vidi una sagoma, poco lontana da me, che mi stava correndo incontro. Non la riconoscevo e cercai di muovermi per scappare. Non ci riuscii, perchè il vuoto mi avvolse.


'Sta bene, non si preoccupi' disse una voce sconosciuta.
Aprii gli occhi e fissai la mia stanza, come se avessi desiderato vederla. Mi girai e vidi una signora vestita di bianco parlare con mia madre. Mi guardai intorno in cerca di Louis, che non c'era. Ma poi guardai meglio, e lo vidi vicino alla finestra, di spalle, immobile.
'Lou ti lascio con Harry, vado di sotto' disse mamma.
Louis non si mosse. Io cercai di alzarmi ma caddi a terra. Il rumore fece spaventare Louis che si girò all'improvviso e mi corse incontro. Il suo viso era rosso, come irritato, pieno di lacrime. I suoi occhi azzurri erano invasi da lacrime, che mi sembravano essere di dolore.
'Louis, perchè piangi?' gli asciugai tutte le lacrime del volto e lo tirai vicino a me per poterlo abbracciare.
Mi abbracciò così forte che mi sentii quasi svenire di nuovo per la mancanza di ossigeno.
'Mi dispiace, avrei dovuto aprire io la porta' disse.
Le lacrime bagnavano la maglia sulla mia spalla.
'Non dovevo lasciarti andare, adesso lei ha rovinato tutto' disse ancora.
Non risposi. Gli accarezzai la schiena e mi alzai piano. Mi sedetti sul letto e lui si mise accanto a me.
'Ti ha raccontato tutto?' chiese lui, fissando il pavimento, ancora in lacrime.
'No.. non mi ha raccontato niente, mi ha solo fatto domande strane come 'ricordi cosa è successo durante l'incidente?' 'ricordi le voci dei tuoi genitori? il loro aspetto?' e poi..' mi fermai.
'Poi cosa?'
'Mi ha chiesto se ricordavo di aver avuto un fratello da sempre'.
Il suo viso si fece all'improvviso pallido, il suo sguardo incredulo.
'E tu?' chiese.
'Io sono andato via' dissi.






Sinceramente, sono soddisfatta di questo capitolo. Insomma, ce l'ho fatta a raccontare quello che avevo in mente ahahah. Spero piaccia anche a voi, e spero che siate curiosi del continuo che arriverà molto presto, forse proprio stasera.
Parlando del capitolo, abbiamo quindi capito che la donna fa parte, o almeno sa tutto del passato di Harry. Sappiamo anche che Harry è terrorizzato dalle domande della donna, e scappa via. Inoltre, Louis tira fuori il suo lato debole e piange davanti a suo fratello, anche se inizialmente vorrebbe nasconderlo.
Forse l'ultima scena potrebbe portare un piccolo sollievo momentaneo a Louis.

Spero che continuerete a leggere la fanfiction, perchè credo che sarà la prima che porterò a termine.
Datemi un consiglio, voi preferireste una storia molto lunga, o una di una ventina di capitoli? Io ho abbastanza idee, quindi potrei anche riempire altri 50 capitoli, solo che credo diventi troppo noiosa. Fatemi sapere.
With love, @lovesheridol_.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3. ***



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            Cominciai a togliermi i vestiti per fare una doccia. Dalla tasca dei jeans cadde un pezzo di carta. Non sapevo di averlo. Mi sedetti sul margine della vasca da bagno e decisi di leggerlo.

'Harry, sono quella donna che tu e tuo fratello state cercando di evitare in tutti i modi. Sto venendo a prenderti per raccontarti tutto. So che avrai paura, e se sentirò che avrai così tanta paura da non ascoltami fino alla fine, ti lascerò di nascosto questo biglietto. Non ho intenzione di lasciare che tutto proceda così. Devi sapere tutto. Louis e tua madre non possono tenerti all'oscuro di tutto.
Durante l'incidente tua madre è morta. Non avevi un fratello, ma una sorella, che è morta insieme a tua madre. Tuo padre è sopravvissuto, ma da tre anni, continua ad essere in coma. Sanno che il suo cervello lavora, ma non sanno se riscirà a svegliarsi. E' vivo, ma riesce solo a sentire. Non si muove. Louis era il tuo migliore amico. La sua famiglia era come una tua seconda famiglia. Per questo tu ti senti così vicino a loro, parte di loro. Fin da quando sei nato loro hanno svolto un ruolo importante nella tua vita, soprattutto Louis.
Dopo l'incidente, vedendo la situazione in cui ti trovavi, ti hanno portato all'ospedale. Ti hanno medicato. Eri l'unico a non aver avuto danni gravi, perchè tua sorella, per proteggerti, è morta.
Hanno poi deciso di portarti a casa loro, perchè il dottore aveva detto loro che c'erano grandissime possibilità che tu avessi perso totalmente la memoria. E così fu. Perdesti totalmente la memoria, e quando ti svegliasti, pensasti di stare nella tua casa, nella tua camera, perchè quel posto ti era molto familiare, quasi quanto casa tua.
Non ti hanno mai fatto tornare nella tua casa per paura di farti ricordare qualcosa, ma io ti ci porterò. Se me lo lascerai fare, pian piano, scopriremo di nuovo il tuo passato.
Dopo averti portato a casa e aver visto che tu li identificavi come la tua 'famiglia', si sono resi conto che solo una cosa avrebbe potuto rendre la tua vita migliore.
Hanno così cambiato il tuo cognome da Styles in Haynes, il cognome della famiglia di Louis. Così tu non avresti mai avuto dubbi.
Infatti da tre anni, tu, Louis e i 'vostri' genitori, avete lo stessissimo cognome, anche sui documenti.
Questa è la verità.
E credo tu voglia sapere anche chi sono io.
Io sono stata un'amica stretta di tua madre. Ti ho visto nascere, crescere, ti ho visto diventare grande, ti ho visto in ogni tuo momento. Sei diventato così maturo, grande, forte. Tua madre era una donna speciale, ti amava con tutto il suo cuore, così come anche tuo padre e come sicuramente sta continuando a fare. Ti porterò a vederlo. Ti prometto che ti porterò ovunque tu vorrai.
Poi tua sorella.. lei era un angelo. E' sempre stata molto protettiva nei tuoi confronti. Lei aveva la tua stessa età, ma era più matura, più forte. Tu sembravi così fragile, e lei sentiva il bisogno di proteggerti. Così come ha fatto fino all'ultimo secondo della sua vita. Così come sta facendo Louis e come continuerà a fare fino alla fine di suoi giorni.
Caroline, così si chiamava tua sorella. Caroline era la fidanzata di Louis. Erano così uniti, si amavano così tanto. Entrambi avevano cura di te. Sembrava quasi fossi loro figlio. Ti portavano ovunque. Ti facevano vivere un sogno. Ogni tuo desiderio per loro era un ordine. Facevano di tutto pur di vederti sorridere, pur di sentirti dire 'Grazie Caroline, grazie Louis, oggi mi sono sentito benissimo'. E tu lo dicevi sempre. Questo ha fatto sì, sicuramente, che tua sorella morisse in pace. Eri la persona che ha amato di più.
E' tutto quello che avevo da dirti.
Non essere arrabbiato, in fondo, l'hanno fatto solo per il tuo bene. Ti amano, credimi. Ti amano e hanno cura di te come hanno avuto cura di te i tuoi genitori. '

Le lacrime avevano ormai ricoperto il mio viso. Non potevo neanche pensarci a tutto quello che c'era scritto su quel foglio.
Non sapevo se crederci, non sapevo se buttarlo e dire a me stesso che era tutta una presa per il culo.
Non sapevo cosa fare.
Decisi di prendermi un po' di tempo. Volevo riflettere. Volevo pensare a quello che mi aveva scritto quella donna. Non potevo crederci.
Ho vissuto nella convinzione di avere ancora una famiglia, ma non ce l'avevo più. Mi era rimasto solo mio padre, che da tre anni stava in coma. Vivevo su una nuvola, che non aveva mai permesso alla verità di raggiungermi. Adesso che l'aveva fatto mi sentivo cadere. Sentivo come se stessi cadendo, e come se tutto il mio mondo mi stesse cadendo addosso.

Riuscii ad uscire di casa senza farmi sentire da nessuno, Louis non stava a casa, non sapevo dove fosse.
Arrivai su un piccolo prato che era poco distante da casa nostra.
Era da sempre stato il posto mio e di Louis. Quando volevamo parlare dei nostri problemi, dei nostri segreti, venivamo sempre qui e ci sentivamo in paradiso.
Adesso io ero da solo. Da solo nel 'nostro' posto.
Come poteva non essere mio fratello?
Lo amavo come se lo fosse. Ma perchè, se infondo non lo era?
L'amore fraterno si può provare anche per i propri migliori amici, vero?
Oppure sono diventato pazzo?
Oppure lo amavo?
Urlai.
La mia mente era bombardata da pensieri idioti, pensieri che mi avrebbero portato alla pazzia.
Non potevo pensare a tutto ciò, e soprattutto, non potevo allontanarmi dalla mia 'seconda' famiglia. Si erano presi cura di me fin dal primo momento dopo l'incidente. Senza di loro, non so se sarei sopravvissuto.
Senza Louis non so cos'avrei fatto.
Non potevo immaginare la mia vita senza di lui.
Forse perchè mia.. sorella.. era come lui, ed ero abituato ad una persona del genere accanto a me fin dalla nascita.
Forse per questo, o forse no.

Cercai di non pensarci e di rilassarmi per un momento, ma guardandomi intorno, lo vidi in piedi, osservarmi da lontano. Rimasi immobile, a fissarlo.
I nostri sguardi s'incontrarono, ed i suoi passi cominciarono ad avvicinarsi a me.
Mentre si avvicinava, abbassai lo sguardo.
Si sedette accanto a me, e sentii una fitta al cuore quando il suo braccio mi avvolse. Quella sensazione così familiare, così bella.
Mi sentivo protetto di nuovo. Sentivo di avere tutta la forza necessaria per affrontare tutta la verità insieme a lui.
Presi il biglietto, e glielo diedi. Non ebbi il coraggio di guardarlo in faccia.
Mentre leggeva, mi alzai e feci alcuni passi per distrarmi.
Chissà cosa stava pensando, cos'avrebbe voluto fare in quel momento. Chissà come avrebbe voluto dirmele lui le cose. Chissà come le avrei scoperte se questa donna non mi avesse scritto questa lettera.
All'improvviso vidi il foglio volare, la figura di Louis alzarsi e correre verso di me. I suoi occhi erano pieni di lacrime, pieni di dolore.
Le sue braccia mi raggiunsero e mi avvolsero in uno dei migliori abbracci di tutta la mia vita.
Mi sentivo svenire per la sensazione di piacere che mi faceva provare. Mi sentii quasi volare.
Le sue braccia protettive, intorno al mio corpo ormai fragile, mi davano forza.
La sua forza era la mia forza.
Non potevo vivere senza di lui.
'Non ti lascerò mai Harry,  nonostante le circostanze, io non ti lascerò mai. Sei la persona più importante della mia vita, e io non potrei vivere senza il mio piccolo Harry' disse ormai in lacrime. Rimase quasi senza fiato alla fine della frase, e il pianto divenne più violento, ormai il dolore aveva superato i normali limiti.







Bene, visto che nello scorso capito l'azione era poca, in questo ho voluto dare tutte le informazioni sulla vita di Harry. Le sorprese, però, non sono ancora finite. Pian piano, scoprirete altre verità, altre cose nascoste. Insomma, non voglio anticiparvi niente.
Spero vi piaccia, insomma.
Grazie per le recensioni, e grazie a tutti quelli che hanno messo la storia tra le seguite e tra le preferite. Grazie davvero.
PASSATE QUI, NON VE NE PENTIRETE

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Capitolo 5
*** Capitolo 4. ***



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Non sapevo come dirglielo, ma avrei tanto desiderato una cosa.
'Harry, come stai?' mi guardò.
'Voglio che mi porti in un posto' dissi sorridendogli lievemente.
'Dimmi, lo sai che ti accontento sempre' disse.
'Voglio vedere mio padre' dissi e nel pronunciare le ultime due parole mi sentii diverso, mi sentii una persona nuova.
'Vuoi andarci adesso?' chiese.
'Non hai capito, io non voglio andarci, voglio che ci andiamo, entrambi, ho bisogno di te' presi le sue mani e le strinsi nelle mie.
Vidi il suo sorriso allargarsi guardando le nostre mani. Quant'era meraviglioso.
'Andiamo allora' mi sorrise e mi prese per mano.
Camminammo per strada, e pian piano ci rendemmo conto degli sguardi delle persone. Ci guardavano con odio, con disprezzo, quasi come se si volessero girare dall'altra parte. Non riuscivo a capire il perchè.
Guardai Louis, e poi il mio sguardo cadde sulle nostre mani.
Mi sentii avvampare.
In effetti sembravamo due fidanzati, mano nella mano, con le dita intrecciate.
Mi sentivo me stesso in quel momento. Mi sentivo completo, e quando mi resi conto del motivo degli sguardi orribli che la gente ci rivolgeva, iniziò a non importarmene più. Io stavo bene, mi sentivo bene, mi sentivo come non mi ero mai sentito prima.
Non volevo assolutamente lasciare la sua mano per colpa loro. Niente e nessuno mi avrebbe fatto cambiare idea.


Louis' POV

'Scusi, sto cercando il signor Michael Styles' dissi all'infermiera.
'Mh..' mormorò guardando tra i fogli sparsi sul tavolo.
'Allora?' chiesi impaziente.
'Mi dispiace, il signor Styles è deceduto stamattina.
L'intero mondo mi cadde addosso.


Harry's POV

'Louis?' lo vidi venire velocemente verso di me.
'Harry, andiamocene' disse senza guardarmi negli occhi.
'Che succede Lou?' chiesi prendendolo per un braccio.
'Ti spiego mentre andiamo, dobbiamo andare' disse.

'Adesso che stiamo camminando potresti spiegarmi perchè ti stai comportando così?' chiesi.
Si fermò, davanti a me, con la testa bassa, gli occhi chiusi.
Ultimamente lo vedevo sempre distrutto, e odiavo quest'immagine, anzi, odiavo il pensiero di sapere che lu fosse distrutto.
'Tuo padre è morto, Harry' disse, in lacrime.
Mi sentii svenire, non potevo crederci. L'unico mio familiare rimasto in vita dopo l'incidente era morto.
Morto.
Non l'avrei mai più rivisto.
Mai più.
'Quando?' chiesi.
'Stamattina'.
'Arrivo sempre in ritardo, sono sempre un'idiota, sbaglio sempre. Se avessi anticipato la visita di qualche ora ti rendi conto che non sarebbe successo tutto questo? Ti rendi conto?' ormai urlavo e Louis non si girava. Non mi guardava. Avevo bisogno che lui mi guardasse, avevo bisogno della sua forza, ma ormai eravamo entrambi privi di ogni piccola traccia di forza.


Eravamo stesi sul nostro prato, solito posto, soilita tarda ora.
Avevo bsogno di sentirmi al sicuro. Sentivo come se tutte le persone care se ne stessero andando. Ma Louis era ancora vicino a me.
In realtà lui riusciva a colmare tutti i vuoti della mia vita. Ma forse lui aveva bisogno di un Harry forte, che gli facese lo stesso effetto che lui ha sempre fatto a me.
Dovevo provare ad essere ciò che lui voleva.
I miei pensieri furono interrotti dal contatto con la sua mano che si posò delicatamente sulla mia.
Lo guardai, e lui faceva altrettanto.
Eravamo così vicini, le nostre mani intrecciate.
Sentivo quasi il suo respiro sfiorarmi la pelle.
Dei brividi violenti mi attraversarono tutto il corpo e mi alzai.
Lui mi seguì, anche se non era da lui farlo. Quando mi alzavo lui non mi seguiva mai.
Stavolta era diverso.
Forse qualcosa doveva accadere, qualcosa che desideravamo entrambi.
Mi abbracciò lievemente d dietro, e la sua testa si appoggiò alla mia spalla.
Avevo paura di quello che stavo provando, ma per la prima volta nella mia vita, sentii il bisogno di baciarlo. O forse non 'il bisogno', la voglia. Puro desiderdio di baciarlo.
Dovevo farlo.
Mi girai, ed i suoi occhi profondi mi fissarono. Brillavano nel buio.
Il mio viso inevitabilmente si avvicinò al suo.
Vidi i suoi occhi pian piano chiudersi e le sue labbra avvicinarsi alle mie.
Mi sentivo in paradiso, sentivo che ero vicino alla forza di cui avevo bisogno.
Le sue labbra sfiorarono delicatamente le mie in un piccolo bacio, forse il bacio più bello, nonostante il più semplice, della mia vita. Non potei controllare l'istinto di avvicinarmi ancora una volta a lui, e ripresi le sue labbra, lo baciai, adesso con più foga. Lui ricambava, e tutte le paure, le debolezze, le incertezze abbandonarono la mia mente. In quel momento riuscivo solo a concentarmi su di lui, sui suoi piccoli gesti, sul suo modo di farmi sentire importante, sul suo modo di essere la persona più importante della mia vita.
Ci stacammò, e i nostri sguardi sembravano impauriti. Quelli di Lous sembravano essere diversi, erano pieni, pieni di gioia, ma anche di preoccupazione.

Adesso ne ero certo, lo amavo. Lo amavo come non avevo mai amato nessuno. Avevo bisogno di lui, solo di lui per suprare tutti gli ostacoli che mi si presentavano. Il dolore della verità è stato alleviato da quel bacio, dai suoi gesti, dal contatto col suo corpo.








Bene, eccoci qui, primo bacio. Sto piangendo come una deficiente, da sola, e non so perchè AHAHAHA.

Posso dirvi che la storia fra qualche capitolino sarà conclusa.
Ci saranno tantissime sorpresine.
Ma ne parlerò quando sarà il momento.
Spero vi piaccia.




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