We looked like brothers di xunusual (/viewuser.php?uid=255480)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 1 *** Introduzione. ***
Ti sembrerebbe una cosa
così normale essere fratelli, giusto? Sai quando alle volte
la gente dice che tutto quello che sembra normale non lo è
mai per davvero? Bhe, sono qui per dimostrarti che hanno pienamente
ragione. Cosa c'è di strano nell'essere fratelli? Cosa?
Eppure qualcosa, sotto sotto, c'è. Harry e Louis erano
fratelli. Non si somigliavano. Eppure i loro genitori continuavano a
ripetere loro di essere fratelli. Non somigliavano nenche ai loro
genitori, eppure trovavano sempre qualcuno che dicesse loro di restare
calmi e tranquilli, perchè la verità era quella.
Avevano anche lo stesso cognome, quindi non poteva essere altrimenti.
Apparentemente era tutto normale, tranne le non somiglianze, sembrava
essere tutto regolare, finchè un giorno, una signora, non
fermò Harry e Louis per strada.
La donna parlò, e si fece prendere per pazza.
Quel che disse loro fece cambiare le loro vite per sempre.
Harry e Louis Haynes. Oppure qualcosa di strano si nasconde dietro ai
loro nomi.
E infondo quel loro amore fraterno potrebbe rivelarsi essere
tutt'altro. Niente di più sbagliato. Niente di
più vietato.
Crediti a @xcatch_me per questo
bellissimo banner.
Ciao
gente, questa è la mia prima fanfiction sui One Direction.
Anzi, potrei dire la mia prima fan fiction in assoluto visto che fino
ad adesso ho scritto solo os complete.
Dunque, spero che la
trama sia convincente e vi possa far incuriosire abbastanza da
continuare a leggere.
Alla prossima con il
primo capitolo, @lovesheridol_ .
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Capitolo 2 *** Capitolo 1. ***
Crediti a @xcatch_me per questo
bellissimo banner.
Vidi solamente la macchina
deviare, luci ovunque, e poi buio totale.
Non ho più ricordi del dopo fino al momento in cui i miei
occhi si riaprirono e mi ritrovai nel mio letto, a casa.
Non sapevo neanche cosa fosse successo. Non ricordavo niente. Ricordavo
il momento dell'incidente, ma nessun precedente, niente. Nessun
ricordo, nessuna esperienza, avevo perso quella parte di memoria.
Forse la convinzione del fatto che sarei morto in quella macchina mi ha
fatto dimenticare tutto.
Riconoscevo solo i miei genitori e Louis.
Eppure, la voce della mamma, era un po' cambiata..
'Harry' sentii gridare
dietro di me. Mi girai e vidi una donna totalmente sconosciuta. Guardai
Louis e vidi il suo volto privo di sentimenti, pallido.
Guardai la donna per cercare di ricordare chi fosse, ma la memoria non
mi aiutava di certo.
Le sue parole mi piombarono nelle orecchie.
'Mi dispiace, immagino quanto sia difficile' disse con occhi tristi.
La sua mano cercò un contatto fisico col mio corpo ma io
inditreggiai.
Sentii le mani forti e familiari di Louis avvolgermi. Il suo respiro
sul mio orecchio. La sua voce le sfiorava lievemente.
'Vai a casa, stai attento' disse, e mi spinse piano verso la direzione
opposta alla donna.
Prima che mi allontanassi sentii solo un sussurro.
'Non ricorda niente'.
Cos'era che non ricordavo?
Sentii il cuore salirmi in gola.
Avevo sempre avuto una sensazione di angoscia per colpa della mia
perdita di memoria. Non ci ero ancora abituato dato che l'incidente era
avvenuto solo 3 anni prima. Non riuscivo ancora a convivere con l'idea
di non ricordare niente della mia infanzia, del mio passato.
L'unica cosa di cui ero certo era che Louis era il mio passato, il mio
presente ed il mio futuro. Non ero mai stato così certo di
una cosa.
Arrivato a casa mi sedetti sulla sedia davanti alla scrivania di Louis.
Non facevo mai questa cosa, ma cominciai a cercare qualcosa, non sapevo
neanche io cosa. Volevo capire cosa stesse succedendo.
Non ebbi abbastanza tempo per controllare tutti i cassetti che Louis
tornò a casa e il rumore della porta d'ingresso mi fece
alzare dalla sedia.
Uscii dalla stanza per andargli incontro. I suoi occhi incontrarono i
miei. Non era mai successo che mi guardasse in quel modo. Sembrava una
sorta di ghiacciolo.
Stavo per andargli incontro per abbracciarlo, le sue mani si alzarono
non per abbracciarmi, ma per fermarmi. Il suo sguardo fu rivolto al
pavimento, e i suoi passi lo allontanarono da me.
Non capivo più niente.
Lui pretendeva che un ragazzino di diciassette anni capisse tutto, ma
non poteva essere così. Non potevo capire le cose che un
ventenne voleva farmi capire. Io avevo ancora bisogno del suo affetto.
Ne ero praticamente dipendente, come lo sono sempre stato da tre anni a
questa parte.
'Sei sveglio?' la sua dolce voce finalmente avvolgeva quel silenzio
imbarazzante.
Non sapevo se rispondere, ma decisi di farlo, dovevo
'Sì e vedo che anche tu lo s..' non mi fece finire la frase.
'Scendiamo di sotto se ti va, non ho sonno, guardiamo un po' la tv'
disse, e diciamo che riuscii a sentire il suo rumoroso sorriso.
Sapevo che stava sorridendo, perchè anche io lo stavo
facendo.
Lo sentii muoversi e mi mossi anche io. Scesi quei cinque scalini che
mi dividevano dal pavimento.
Quando arrivai più, il corpo di Louis era pericolosamente
vicino al mio. Riuscivo a sentire il suo respiro sul mio naso.
La sua bocca si socchiuse, e lasciò fuoriuscire da quelle
labbra rosee un 'tutto ok?' che fece fermare i miei pensieri.
Mi allontanai all'istante e risposi con un innocente 'sì,
ovvio'.
Scendemmo le scale in silenzio, i nostri genitori dormivano nell'ultima
stanza del nostro piano.
Mentre io andai in cucina a prendere qualche schifezza da mangiare,
Louis accese la tv e si sedette sul divano.
Quando arrivai e posai le cose da mangiare sul tavolo, il suo sguardo
abbandonò la luminosa tv, e cominciò a fissare il
mio corpo, il mio viso, come se volesse osservare ogni minimo
particolare.
'Il prossimo mese sarà il tuo diciottesimo compleanno' disse
sorridendo lievemente.
'Lo so, quanto entusiasmo eh' dissi senza guardarlo.
'E' che sei cresciuto, fin troppo' disse.
Continuava a guardarmi.
Andai verso di lui ed il suo sguardo continuava a seguirmi.
Mi sedetti accanto a lui e come al solito mi fece stendere con la testa
sulle sue gambe.
Non trovavo mai quella pace che sentivo quando stavo con lui, di notte,
in quel modo.
Le sue mani cominciarono ad accarezzare lievemente il mio viso passando
poi ai capelli. Sapeva benissimo che mi piaceva che mi si toccassero i
capelli, e sapeva che questo mi faceva letteralmente impazzire.
'Vorrei che tu avessi ancora quindici anni' disse all'improvviso.
'Perchè?' chiesi curioso, guardandolo dal basso.
'Perchè eri così innocente' disse sospirando.
'Adesso sono semplicemente più maturo Lou' dissi
sorridendogli.
'Troppo maturo' disse lui sospirando di nuovo.
'Lou.. cosa c'è?' chiesi.
Lo sentivo veramente strano.
'Un giorno ti racconterò qualcosa' disse poi continuando ad
accarezzarmi.
'Un giorno?' chiesi curioso alzandomi.
'Sì, quando sarai pronto' disse guardandomi negli occhi.
Sentimmo la porta della stanza dei nostri genitori aprirsi, e una voce
dire 'Ragazzi siete di sotto?'
Risposi io, e dissi di sì. I passi della mamma si
avvicinavano a noi. Si sedette di fronte a noi, sull'altro divano. Il
suo sguardo amorevole ci osservava, ma ad un certo punto i suoi occhi
si fermarono su Louis.
'Tesoro posso parlare un secondo con Louis?' chiese spostando il suo
sguardo su di me.
Guardai Louis, ma i suoi occhi non incontrarono i miei. Non sapevo se
andarmene. Ma decisi di farlo. Di sicuro dovevano parlare di quello che
era successo alcune ore prima. Sembrava che lo sapesse anche mia madre,
solo io non conoscevo quella donna.
Mi alzai e andai nella stanza. Feci finta di chiudere la porta, ma in
realtà rimasi fuori. Volevo sapere, volevo sapere cosa c'era
di così grave da non poterlo sapere. Riuscivo a sentire solo
dei sussurri, ma capivo quello che mia madre stava dicendo.
'Cosa ha detto quella ficcanaso?' chiese arrabbiata.
'So io cos'ha detto, mamma, tu non hai bisogno di sentirtelo dire
perchè già sai tutto quello che ha detto' disse
Louis con freddezza.
'E Harry?' chiese.
'L'ho mandato a casa non appena ho capito chi fosse, non sa niente,
tranquilla' disse lui alzandosi.
'Grazie' disse mia madre, ma Louis non rispose.
Mi resi conto che Louis stava per vedermi, e mi affrettai ad alzarmi
inciampando. Il rumore fece capire a Louis cosa stessi facendo. Mi vide
e io mi sentii svenire. Non volevo che fosse ancora arrabbiato con me.
Ero così stanco dei momenti in cui non lasciava che lo
abbracciassi. Io avrei voluto viverci tra quelle braccia.
Ma una domanda mi partì come spontanea.
'Perchè non vuoi dirmi chi è quella donna? Che
cos'è che ho dimenticato? Cos'è che mi state
nascondendo?' chiesi guardandolo.
Il suo sguardo si posò dolcemente sul mio.
'Te lo dirò appena sarai pronto, promesso' disse dolcemente,
abbracciandomi.
Non capivo. Sentivo solo un'angoscia estrema premere sul mio
cuore.
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