Forse era meglio non incontrarti

di PewdieFan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una situazione particolare ***
Capitolo 2: *** Un' estate diversa ***
Capitolo 3: *** Come farei senza di te ***
Capitolo 4: *** Sono carino per te? ***
Capitolo 5: *** Non ho bisogno di te ***
Capitolo 6: *** Ora è la mia ragazza ***
Capitolo 7: *** Tu... non sei affatto il mio tipo... ***
Capitolo 8: *** Villa Quirk ***



Capitolo 1
*** Una situazione particolare ***


"Anne, Betty, Joe… Eccomi finalmente Gwen Sunlight… COOOSAAAAA?!"
Fissai quello stupido tabellone per più di 10 minuti, poi ritornai in me.
Non potevo crederci o meglio non volevo crederci. Tutto l'anno mi ero impegnata così tanto e ora mi ritrovavo con uno stupido debito in una materia che non avevo mai digerito: Storia.
Non sapendo cosa fare mi diressi in segreteria, c'era una fila lunghissima: ragazzi che gioivano, piangevano, ragazzi che pregavano i professori come se cambiasse qualcosa…
Mi misi in un angolino, come era mio solito, ad aspettare. Passarono venti minuti e salì un gruppo di ragazzi che non avevo mai visto prima; erano diversi sembravano spavaldi, troppo sicuri; uno di loro si avvicinò e mi disse:
"Senti ragazzina ma quanto tempo ci vuole qui?"
non sapendo che rispondere gli dissi semplicemente che ero in attesa da venti minuti e che mancavano ancora parecchi ragazzi.
Il gruppo si era fermato accanto a me e non faceva altro che parlare di discoteche, ragazze, alcool e roba del genere che a me personalmente non avevano mai interessato;
arrivarono le dodici e dal megafono uscì una voce:
"Tutti gli studenti presenti nell'istituto si accomodino all'uscita, sabato riapriremo alle dieci"
Non ebbi nemmeno il tempo di capire cosa stava succedendo che subito uno di quei ragazzi si avvicinò urlando e sbattendo i pugni sulla cattedra, era infuriato…
Non faceva altro che ripetere "Scuola di merda, vi faccio vedere io!".
Rimasi parecchio scioccata dalla sua reazione anche perché era fin troppo esagerata; il ragazzo dai ciuffi verdi finalmente si calmò e scese di fretta lanciando un'occhiataccia alla segretaria.
Scesi anch'io e mi sedetti su una panchina per aspettare il bus; a un certo punto sento squillare il mio cellulare… Mamma.
Ero stata così presa da altre "situazioni particolari" che mi ero quasi scordata di avvisare mia madre e ora non avevo nemmeno preparato un discorso per darle la lieta notizia.
Risposi al cellulare:
"Mamma, senti io…"
"Tesoro! So già tutto! Complimenti sono fiera di te, ora vado che devo andare a cucinare. A dopo"
"Eh?"
 Iniziavo a non capire più niente, mia madre che sapeva già tutto ed era contenta?! Qualcosa non andava e dentro di me già sapevo chi poteva essere.
Ma ora non era il momento di pensarci, dovevo avvisare Alex, le mandai un messaggio
"Alle sedici incontriamoci al parco, avvisa anche Marienne e Amy… Vi devo parlare"
 
*****
 
Ragazzi, spero che questo primo capitolo vi piaccia e che la storia vi abbia, almeno un pò incuriosito. Lo so fino ad ora non è successo nulla di particolare ma è solo l'inizio ;) Mi raccomando recensite e consigliatemi :D  Un ringraziamento speciale a craggyvero99 per la sua gentilezza e disponibilità ^^

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Capitolo 2
*** Un' estate diversa ***


Mentre aspettavo alla fermata mi venivano in mente tante domande:
Come l'avrebbero presa le mie migliori amiche? Come l'avrebbe presa la mia famiglia? Come l'avrebbe presa Toby? Come sarebbe stata quest'estate così diversa.
Aspettavo alla fermata senza accorgermi che il pullman mi era proprio passato davanti in quel momento,cercavo di corrergli dietro ma niente, non si fermò.
Era deciso allora, quel giorno non dovevo mangiare a casa mia quindi mandai un messaggio a mia madre e decisi di andare a casa di Toby.
Man mano che mi avvicinavo a casa sua mi batteva sempre più forte il cuore… come sempre d'altronde.
Toby era mio cugino aveva la mia stessa età, era più alto di me con i capelli biondi e ricci, gli occhi azzurri e una voglia carinissima vicino all'orecchio.
Fin da piccoli eravamo sempre andati d'accordo, eravamo come fratelli, non ci separavamo mai. Da qualche anno però mi accorsi che le sensazioni che provavo con lui erano diverse… non era amore fraterno, era qualcosa che non riuscivo a comprendere.
Andavo spesso a casa sua a pranzare, era molto bravo a scuola prendeva il massimo in tutte le materie, molte volte mi aveva aiutato con i compiti.
Suonai il citofono:
"Chi è?"
"Zia, sono Gwen"
"Oh Gwen, che sorpresa! Sta attenta l'ascensore è rotto dovrai salire a piedi tesoro"
"Ah, ok zia"
Una giornata davvero memorabile pensai, avevo saputo del debito, perso l'autobus e ora dovevo fare sei piani a piedi.
Aprii il portone e iniziai a salire, devo ammetterlo nonostante avessi solo sedici anni mi sembrava che quelle scale non finissero mai.
A un certo punto, sentii un ombra velocissima passarmi accanto e con il mio equilibrio da talpa su un monociclo caddi rotolando per mezza rampa di scale.
La testa mi girava fortissimo, mi sembrava anche di aver visto una stella salutarmi. Finalmente riaprii gli occhi e vidi di fronte a me dei ciuffi verdi; mi sembrava di averli già visti da qualche parte poi finalmente capii.
"Ragazzina tutto ok?"
"Si più o meno… certo che potevi fare attenzione!"
"Sei tu che sei lentissima. Non mi ero nemmeno accorto che fossi una ragazza"
"Ti ringrazio cavoletto, non avevo mai ricevuto un complimento così… e poi non chiamarmi ragazzina!"
"Cavoletto?! Non sono certo io ad avere labbra più nere della pece! E poi di che ti lamenti sei una ragazzina!"
"Ma se ho la tua stessa età! Allora io dovrei chiamarti moccioso!"
Nel bel mezzo del bisticcio udii una voce conosciuta…
"Gwen? Che ci fai lì con Duncan? Voi due vi conoscete?"
"No! Toby ti sbagli! Io non frequento certa gente! Siamo qui per terra perché… lui mi ha spinto!"
"Spinto? Non sei tu che hai perso l'equilibrio ragazzina?"
"Sta zitto!"
"Comunque è tutto pronto a tavola"
"Oh! Grazie cugino"
"Siete cugini?! Mi spiace per te Toby"
Lanciai uno sguardo infuriato al cavoletto ed entrai. Dopo mangiato andai in camera con Toby e come sempre iniziammo a parlare:
"Toby… Ho avuto un debito, sono stata rimandata in storia…"
"Davvero? Non me l'aspettavo sai, quando studi qui con me sei sempre attenta"
"Eh già…"
In realtà non ero mai attenta, ho sempre adorato guardarlo mentre mi spiegava qualcosa e poi ogni volta che studiavo con lui potevo stargli accanto senza dare nell'occhio.
"Comunque Gwen ora devo andare. Vado a studiare da Mary"
"Ah già… Se vuoi scendiamo insieme, tanto anch'io devo andar via"
Mary era la cotta di Toby da quando frequentava le medie. Una ragazzina dai capelli chiari e mossi con due grandi occhi verdi, bassina e molto aggraziata… Il contrario di me praticamente.
Si era sempre confidato su come "conquistarla" e ogni sabato andava a casa sua per studiarci assieme.
Nonostante ci vedessimo praticamente ogni giorno, lui non aveva nemmeno intuito i miei sentimenti; anche perché solo una strana come me può provare qualcosa per il proprio cugino.
Uscimmo da casa sua e notai che sulla porta affianco c'era scritto Duncan Quirk.
"Toby, Duncan è il ragazzo di prima?"
"Sì, si è trasferito qui da qualche anno, è un ragazzo strano sembra che viva in un mondo tutto suo… Cugina non mi dire che ti piace?"
"Che?! Ma mi prendi in giro Toby? Ahahaha"
Quelle sue parole mi ferirono… da quel momento capii che lui non sapeva praticamente niente di me, non mi capiva.
Scendemmo le scale e ci salutammo… Erano arrivate le tre, fra un'ora avrei incontrato Alex, Marienne e Amy.

*****
 

Non ci credo sono riuscita a scrivere anche il secondo capitolo!  Mi auguro anche che il capitolo vi piaccia >.< Mi raccomando recensite :)

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Capitolo 3
*** Come farei senza di te ***


Arrivai alla fermata, aspettai qualche minuto e passò il bus. Ovviamente era pienissimo non riuscivo nemmeno a respirare.
Mentre cercavo disperatamente di prendere aria da un finestrino sentii una dolce voce chiamare il mio nome.
"Gwen!" disse entusiasta, mi girai e vidi Mary.
Come sempre era perfetta, indossava una minigonna nera con dei fronzoli e una camicetta bianca con degli stivaletti, sembrava una bambola. A dir la verità non l'avevo mai sopportata, era fin troppo dolce e carina quasi finta.
"Ciao Mary, che ci fai qui? Non dovevi stare con Toby?"
"Cosa? No. Io sto andando a casa di Jhonny" arrossì mentre lo diceva
"Chi è?"
"Ehm… Toby non ti ha detto niente vero?"
"No"
"è il mio ragazzo" si coprii il viso e iniziò ad agitare le gambe.
Rimasi abbastanza colpita da quella scoperta.
Perché Toby non ne aveva fatto parola con me? Io ero sempre stata disponibile ad aiutarlo con lei.
"Gwen ora vado, questa è la mia fermata" salutò e corse dal suo principino.
La salutai anch’io e appena si allontanarono presi in fretta il cellulare e mandai un messaggio a Toby: Perché non mi hai parlato del suo ragazzo? Non ti fidi di me per caso?.
Passò qualche secondo e rispose Ti spiegherò tutto, vediamoci al parco.
Era deciso ci saremmo visti al parco e avremmo chiarito. Finalmente arrivai, sotto l'ombra di un albero era sdraiato pensieroso Toby.
"Ciao"
"Ciao Gwen"
"Voglio proprio sapere perché non me ne hai parlato. Ora spiegami per filo e per segno questa storia di Mary"
Inaspettatamente dai suoi occhi scesero fiumi di lacrime
"Gwen non te ne ho parlato perché non volevo ancora crederci… Il solo pensiero che lei posso essere felice con qualcun altro mi distrugge. Da quando Mary me ne ha parlato vengo qui ogni sabato a fantasticare su come la mia vita sarebbe con lei"
"Ma sei impazzito! Sei un ragazzo fantastico, dolce gentile e premuroso. Non puoi star qui a soffrire per una delusione d'amore! Ti è andata male? Bè pazienza troverai un'altra ragazza che ti apprezzerà e ti starà accanto. Sta sicuro che lì fuori ci so--"
In quel momento sentii il mio cuore battere fortissimo, mi strinse così forte da poter sentire il suo respiro.
Si alzò e disse semplicemente
"Come farei senza di te"
Mi aveva lasciata lì, in balia del mio cuore, non riuscivo più a muovermi ero praticamente paralizzata.
Rimasi in quello stato per non so quanto tempo fin quando qualcuno mi toccò la spalla:
"Gwen, non sapevo fossi anche una statua"
Alex era la mia migliore amica da sempre, ci conoscemmo all'asilo e da quel giorno non ci separammo mai; aveva capelli neri corti e occhi neri, era vegetariana da quando aveva tredici anni e non indossava quasi mai pantaloni lunghi perché non sopportava il caldo, una volta in pieno inverno andò in giro con pantaloncini e maglietta. Era anche l'unica a sapere della mia cotta per Toby insomma l'amica perfetta.
"A-Alex, sei in anticipo"
"No, sono le quattro mia cara"
"Davvero! Non me ne ero accorta…"
"Sembra che hai visto un fantasma"
“Il fantasma dei miei sogni"
"Toby?"
"Già"
Ci sdraiammo e iniziammo a fare i soliti discorsi stupidi di sempre. Dopo qualche minuto arrivarono anche Marienne e Amy.
Marienne fu la mia prima compagno di banco alle superiori; era una ragazzina molto bassa con dei lunghi capelli castani sorretti da una frontiera, aveva una carattere dolce e gentile, la definivo una bambola ma non come Mary lei era diversa, molto più sincera.
Amy era totalmente differente; alta con capelli castano scuro quasi sempre legati e una grande passione per la moda. All'inizio non la sopportavo molto soprattutto perché era una gran pettegola ma col tempo ho imparato a conoscerla e ad apprezzarla.
Era giunto il momento di parlarle del debito e di Toby.

*****
 

Scusate il ritardo ma purtroppo il mio computer in questi giorni si era ammalato -.-" Comunque spero che nonostante le tante descrizione dei personaggi (io adoro descrivere i personaggi ù.ù) il capitolo sia interessante. Mi raccomando fatemi sapere con una recensione :D

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Capitolo 4
*** Sono carino per te? ***


Marienne fu la prima ad accorgersi che qualcosa non andava.
Si avvicinò a me e disse:
"Gwen, cosa ti è successo?"
"Ragazze, ho avuto un debito in storia e--"
"Oh ma non devi essere preoccupata per questo, noi ti aiuteremo! Siamo amiche e…"
"Infatti non è questo, mi sono innamorata di--"
Amy si alzò di scatto e con gli occhi luccicanti iniziò a farmi una specie di interrogatorio
"Oh finalmente Gwen! Allora quanto è alto? È carino? Come si chiama? Dove l'hai conosciuto?"
"Amy sta zitta" ribattè Alex
"La situazione è un po' particolare"
"Niente è impossibile se c'è l'amore, amica mia!"
"Amy, è mio cugino!"
Amy e Marienne, per la prima volta, rimasero senza parole.
Dopo qualche minuto di silenzio continuai a parlare
"Come stavo dicendo, sono innamorata di Toby mio cugino. Non ve l'avevo detto prima perché speravo che questa mia cotta scomparisse o che almeno mi innamorassi di qualcun altro e invece niente continuo ad amarlo"
"Allora Amy, come avevi detto prima? Niente è impossibile se c'è l'amore?" disse Alex con tono sarcastico
Finalmente Amy parlò
"I-Io non so cosa dire… Come hai fatto a innamorarti di tuo cugino!"
"Amy non essere così scorbutica, l'amore è un sentimento incontrollabile. Non è colpa sua" ribattè Marienne
"Marienne, è inutile che tu mi difenda. So che è impossibile una cosa del genere volevo solo parlarvene"
A un tratto squillò il mio cellulare
"Pronto?"
"Gwen, ritorna a casa al più presto. Io devo uscire e tua sorella non può rimanere da sola"
"Ma mamma, Lory è abbastanza grande per stare sola qualche ora"
"Gwen sai com'è tua sorella, ti chiedo solo questo favore"
"D'accordo, ora arrivo"
"Ragazze devo andar via, a quanto pare mia sorella ha ancora bisogno della babysitter"
"Buona fortuna allora" dissero in coro tutte insieme
"Grazie. A presto ragazze"
Mentre camminavo per tornare a casa mia, riflettevo su quella strana giornata che mi era capitata, quando a un certo punto qualcosa mi colpì sulla testa
"Ma ti sembra normale calciare lattine in testa alle persone! No!! Non può essere, ancora tu!"
"Ehi ragazzina! Come va?"
"Come va?! Possibile che ogni volta che ci incontriamo mi devi far cadere o colpirmi con qualcosa!"
"Veramente sei tu che stai sempre davanti ai piedi"
"Senti carino, oggi non è proprio giornata quindi sparisci"
"Sono carino per te?"
"Ma hai sentito solo quello?! E poi carino è un modo di dire, potrei anche aver detto moscerino, sarebbe stata la stessa cosa"
"Certo come no. Dove vai?"
"Io non ti conosco nemmeno, non so perché ti parlo e ora vorresti sapere dove vado? Forse sei una specie di stalker ho indovinato?"
"Almeno io non mi innamoro dei miei cugini"
"P-Puoi ripetere?"
"Hai sentito bene ragazzina"
"Ahahaha… Ovviamente stai scherzando, io non sono innamorata proprio di nessuno mio caro, tantomeno di mio cugino"
"Ho visto come guardavi Toby e poi ti ho sentito mentre parlavi con le tue amiche"
Un ragazzo sconosciuto, fin troppo strano, aveva scoperto qualcosa che tenevo nascosto da anni. Che dovevo fare?
"Cosa vuoi da me?"
"Non voglio proprio niente da te"
"Allora perché mi hai detto questo?!"
"Mi sembrava giusto fartelo sapere"
"Cosa intendi dire?"
"Niente, ragazzina"
"Sei un tipo davvero strano. Comunque sono arrivata, ci vediamo"
"Lo spero carina"
Arrivai al portone un po' confusa.
Mentre salivo le scale vidi del fumo uscire da casa mia, era successo un'altra volta.
Presi in fretta le chiavi ma la porta era bloccata
"Lory! Lory! Apri la porta! Lory!"
Cercai disperatemente di buttare giù la porta a calci, ma era tutto inutile. Improvvisamente vidi la porta aprirsi, senza pensarci corsi subito dentro e spensi il fuocherello appiccato in salotto.
Dopo aver trovato mia sorella, nascosta nel ripostiglio, ritornai all'ingresso
"Ragazzina perché c'è del fuoco in casa tua?"
Avevo uno sconosciuto in casa, il salotto mezzo distrutto e mia sorella piromane che non smetteva di mordermi il braccio.
Che stava succedendo?
 
*****
Finalmente sono riuscita a scrivere il quarto capitolo (il mio computer mi ha fatto impazzire -.-"). Anche in questo capitolo non accade nulla di particolare ma almeno Gwen e Duncan iniziano a conoscersi e non solo... Mi raccomando recensite, ci vediamo al prossimo capitolo :D 

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Capitolo 5
*** Non ho bisogno di te ***


"Lory, come ti è venuto in mente di fare un falò in salotto?!"
"Sai che a me piace giocare col fuoco"
"Te l'ho sempre detto, il fuoco è pericoloso! Hai compiuto undici anni dovresti capirlo ormai! E poi perché hai detto a mamma che sono stata promossa?"
"Volevo divertirmi un po' e vedere cosa succedeva, cosa c'è di ma--"
Senza pensarci le diedi uno schiaffo, mi guardò infuriata corse in camera sua e gridò:
"Tu non sei mia sorella, ti odio!"
Non era la prima volta che mi diceva una cosa del genere; in fondo aveva ragione.
Lory era stata adottata quando io avevo cinque anni.
Nonostante fossi molto piccola, ricordo ancora il momento in cui mia madre mi fece vedere per la prima volta quella piccola peste.
Quasi sempre litigavamo, ma le volevo davvero molto bene.
Per questo, ogni volta che mi diceva qualcosa del genere ci rimanevo davvero male perché capivo che lei non mi considerava ancora sua sorella.
"Andate molto d'accordo tu e tua sorella vero?" disse sarcasticamente Duncan
"Perché sei ancora qui? Vattene non ho bisogno di te"
"Non mi dici nemmeno grazie, per l'aiuto che ti ho dato?"
"Grazie, per la porta che hai praticamente distrutto"
"Sei davvero molto simpatica, comunque non mi basta sai"
"Guarda che non ho soldi da darti"
"Chi ha mai parlato di soldi… Potresti darmi dell'acqua?"
"Acqua? D'accordo, come vuoi"
Versai dell'acqua in un bicchiere, mi avvicinai a lui per passargliela disse
"Grazie"
Poi mi baciò e se ne andò.
Non credevo a ciò che era appena successo.
Aveva rubato il mio primo bacio, si era impadronito delle mie labbra senza permesso.
In quel momento arrivò mia madre
"Gwen, cos'è successo qui?"
Spiegai a mia madre dello scherzo di Lory e del fuocherello appiccato in salotto, andò in camera sua e dopo qualche minuto uscirono.
"Scusami Gwen, non lo farò più"
"Non preoccuparti"
"Sei strana, di solito non sei così gentile, cos'è successo?"
"Nulla. Oh si è fatto tardi! Vado a dormire buonanotte"
"Sono solo le otto? Sicura di star bene tesoro?"
"È solo un po' di stanchezza, mamma"
"Buonanotte allora"
Mi sedetti sul letto, pensando a quel momento.
Perché l'aveva fatto?
Da quando l'avevo incontrato mi erano capitati solo guai, lo odiavo eppure continuava a parlarmi e io continuavo ad ascoltarlo.
Il giorno seguente l'avrei sicuramente incontrato a scuola
Come dovevo comportarmi?
Senza accorgermene arrivarono le tre, mi misi nel letto e cercai di addormentarmi.
Verso le otto e mezza mi svegliai, mangiai qualche biscotto e uscii.
Decisi di andare a scuola a piedi per evitare d'incontrarlo nel bus.
Finalmente arrivai a scuola, mi guardai intorno, per fortuna non era ancora arrivato.
Entrai, presi gli orari dei corsi e andai via.
Ero contentissima, non l'avevo incontrato, andava tutto liscio…
"Ehilà, vai di fretta ragazzina?"
"Da dove spunti!"
"Non sei contenta di vedermi?"
"Non rispondere a una domanda con un'altra domanda!"
"D'accordo, non ti arrabbiare che ti vengono le rughe. Ero nei paraggi, ti ho visto e sono venuto qui"
"Non ci credo"
"Sei molto nervosa stamattina, cos'hai?"
"E me lo chiedi pure?!"
"Cos'ho fatto?"
"Cosa?! Mi prendi in giro?!"
"No"
"Ridammelo…"
"Eh?"
"Ridammelo… Ridammi il mio PRIMO BACIO!!!!"

*****

Finalmente sono riuscita a scrivere il quinto capitolo! Lo so è un po' corto, ma purtroppo non ho avuto molto tempo (Dannata vita sociale >.<). Spero che comunque vi piaccia, fatemelo sapere con una recensione :D

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Capitolo 6
*** Ora è la mia ragazza ***


"Smettila di gridare. Ricordi? Dovevi sdebitarti e allora io ti ho dato un bacio, tutto qui"
"Tutto qui?! Ma credi che io sia una specie di bambolina per placare i tuoi naturali istinti da maniaco!"
"Ma cosa dici ragazzina? E poi è colpa tua"
"Colpa mia?"
"Avevi avvicinato troppo il tuo bel faccino e io non ho resistito"
"Eh?"
"Non posso crederci, sei rossa come un pomodoro! Ehy dove credi di andare? Guarda che Toby non è in casa"
"Cosa ti fa pensare che dovessi andare da lui?!"
"Quando sei nervosa o imbarazzata, ti tocchi continuamente i capelli"
"Davvero? Quindi con te perderò i capelli praticamente"
"Molto divertente. Che ne dici di fare un giro in moto?"
"Perché dovrei venire con te?"
"Perché non dovresti?"
"Ti potrei fare un elenco infinito… Comunque va bene, tanto non ho di meglio da fare"
Camminai accanto a lui, mentre mi parlava di quanto fosse "figa" la sua moto. Nel frattempo pensavo a come questo ragazzo stava entrando lentamente nella mia vita.
Lo vedevo ogni giorno, mi ero quasi abituata ai suoi modi di fare. Stavamo diventando amici.
"Ed ecco qui la mia piccolina"
"Piccolina?"
"La curo ogni giorno è come se fosse la mia bambina"
"Come no, sicuro di aver preso le medicine stamattina?"
"Non fare troppo la sarcastica. Allora sei pronta per il brivido?"
Mi prese la mano, per evitarlo, lo spinsi.
"Ma che ti prende?"
"Odio il contatto fisico e comunque riesco a salirci anche da sola"
"Sei davvero strana ragazzina"
Salii sulla moto e partimmo. Andava così veloce che arrivammo dall'altra parte della città in meno di cinque minuti.
"Ahahaha, guarda i tuoi capelli sono buffissimi!"
"Anche i tuoi, ragazzina, non sono da meno"
Dopo aver riso per almeno cinque minuti, andammo a giocare, come due bambini, sulle giostrine del parco.
"Chissà cosa pensa chi ci vede"
"Andiamo sull'altalena?"
"Dici sul serio?"
"È una cosa troppo strana?"
"È normalmente strano. Su che aspetti"
Non so per quanto tempo, stemmo in quel parchetto, sta di fatto che si fece sera.
"Era da tempo che non mi divertivo così tanto. Inizio a pensare che dopotutto non sei ta-- —"
All'improvviso vidi tutto il mondo girare intorno a me e poi il nulla.
Sentivo delle voci
"Ha avuto solo un calo di zuccheri, non si preoccupi"
"D'accordo, grazie dottoressa"
Aprii lentamente gli occhi, mi guardai attorno, accanto a me c'era solo Duncan che mi fissava.
"Finalmente, ti sei svegliata"
"Co-cosa mi è successo?"
"A quanto pare hai avuto un calo di zuccheri… Cavolo mi hai fatto prendere un infarto"
"Scusami"
"Ho chiamato anche Toby così ti riprenderai prima"
"Davvero? Grazie"
La porta si aprii ed entrò Toby.
"Ehy Gwen, Duncan mi ha raccontato tutto. Come stai?"
"Ehm… Toby sto bene è stato solo un calo di zuccheri"
C'era una strana atmosfera in quella stanza, Duncan guardava Toby in modo strano, io ero ancora stonata e quella situazione non facevo altro che confondermi.
A un certo punto Duncan prese la mia mano si avvicinò e disse:
"Toby, Gwen ora è la mia ragazza"

*****
Scrivere questo sesto capitolo è stata una mission impossible. Mi dispiace tanto se la frequenza dei capitoli è così irregolare ma tra corsi scolastici e impegni vari non ho avuto il tempo di far nulla. Cercherò di impegnarmi di più e di scrivere un capitolo ogni 2 settimane. Spero che comunque vi sia piaciuto, recensite :D 
Alla prossima :D
 

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Capitolo 7
*** Tu... non sei affatto il mio tipo... ***


"Ma che ti salta in mente, non è assolutamente vero!"
"Per rimanere con te nella stanza ho dovuto dire che sei la mia fidanzata"
"Ok, ma è solo una fantasia inventata da te. Tu… non sei affatto il mio tipo…"
"Duncan lasciale la mano. Gwen odia il contatto fisico"
"Lo so, credi di essere il suo angelo custode?" disse Duncan guardandolo minacciosamente.
"Non mi credo affatto il suo angelo custode, voglio troppo bene a Gwen e la conosco meglio di chiunque altro. Se non fosse mia cugina credo che… mi innamorerei di lei."
A quelle parole il mio cuore stava per scoppiare; Toby, il ragazzo dei miei sogni, aveva detto che si sarebbe potuto innamorare di me.
Era troppo bello per essere vero.
"Vado a prendere un po' d'aria"
Si alzò dalla sedia e sbattè la porta.
"Duncan è davvero un ragazzaccio, non so come fai a sopportarlo cugina"
"Toby, non pensare che lui sia una cattiva persona è solo un po' ribelle, ma è davvero gentile. Mi ha portato fin qui in ospedale nonostante avessi solo uno stupido calo di zuccheri"
"Da come ne parli sembra quasi che ti piace"
"Che?! Non mi potrebbe mai piacere un tipo come lui, fidati"
"Io ora devo andare, mi raccomando non farmi preoccupare"
"D'accordo. Ciao"
Mentre Toby chiudeva la porta mi fermai a pensare a come era cambiata la mia opinione nei confronti di quel ragazzo.
All'inizio credevo che fosse solo un ragazzino dispettoso, che voleva farmi incazzare ma poi ho capito che desiderava davvero stare al mio fianco e per qualche strano motivo anch'io volevo stargli vicino.
A un certo punto sento la mia guancia ghiacciarsi, era Duncan che mi aveva portato una lattina di thè.
"Grazie"
"Chi ha detto che è per te?"
"Oh allora scusa, pensavo che per una volta facessi il gentiluomo…"
"Dai stavo scherzando"
"Perché devi essere sempre così cretino?"
Duncan cambiò improvvisamente espressione mi guardò negli occhi e disse:
"Come mai Toby ti piace così tanto?"
"Eh?! Perché fai queste domande così strane, non diventare così serio, mi spaventi!"
"Ti prego rispondimi"
"Se proprio insisti… Allora come posso iniziare… credo che Toby sia il mio tipo ideale proprio perché è il mio esatto contrario"
"In che senso?"
"Io vorrei essere diversa, praticamente cambiare totalmente… Essere solare, amichevole è praticamente impossibile per me…"
Duncan si alzò in piedi prese il mio viso fra le sue mani, e gridò:
"Non devi pensare a queste cazzate! Tu sei una ragazza speciale, non ti conformi con le altre. È proprio per questo che mi piaci tanto e giuro che riuscirò ad avere il tuo cuore!"
Detto questo se ne andò.
Il cuore mi batteva all'impazzata, non mi era mai successa una cosa simile, nemmeno con Toby.
In quel momento stavo impazzendo, perché avevo avuto una reazione così esagerata?
Mi alzai dal letto e notai per terra degli occhiali da sole, erano di Duncan.
Li presi in mano e li infilai nella borsa.
Quella stessa sera mi dimisero dall'ospedale; mia madre venne a prendermi.
Ritornai a casa e andai subito a dormire.
Il mattino seguente alle 7 ero già in piedi così decisi di uscire.
Pensavo ancora a quella strana reazione e al viso di Duncan davanti al mio, quei suoi splendidi occhi blu che mi avevano stregata.
Avevo ancora i suoi occhiali nella borsa, però non sapevo come ridarglieli. Non avevo il suo numero sapevo solo dove abitava.
Forse era il caso di darglieli di persona, anche per ringraziarlo.
Comprai un scatola di biscotti e andai verso casa sua. Di solito ero sempre sotto pressione quando entravo in quel portone per colpa di Toby, ma allora perché stava succedendo la stessa cosa con Duncan?
Presi l'ascensore e arrivai finalmente davanti alla sua porta.
Era la prima volta che andavo a casa sua, come avrebbe reagito?

*****

Eccomi qui con il settimo capitolo^^ Mi sono divertita tanto a scriverlo poichè alcune cose raccontate mi sono successe veramente (per quanto riguarda la lattina e il calo di zuccheri), ma ciancio alle bande, spero che vi piaccia e che continuate a seguirmi. Un bacio e mi raccomando recensite :D 

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Capitolo 8
*** Villa Quirk ***


Arrivai finalmente davanti alla sua porta, suonai il campanello ma nessuno rispose;
Mi sedetti su uno scalino ad aspettarlo per quasi mezz'ora, stavo per andarmene quando vidi Toby salire le scale.
"Cosa ci fai seduta sulle scale?"
"Aspettavo Duncan, devo restituirgli una cosa"
"Allora è inutile che rimani qui è andato a casa sua"
"A casa sua?"
"Già. Lui non abita qui o meglio questa non è la sua vera casa"
"Si certo ora mi stai confondendo ancora di più"
"Dammi la tua mano"
"Cosa?"
"Fidati"
"Va bene…"
"Ma mi hai scritto un indirizzo"
"Esatto, seguilo e capirai"
"D'accordo"
Segui l'indicazione e arrivai davanti a un enorme villa.
Davanti a me c'era un cancello da dove si poteva intravedere un magnifico giardino, pensai di aver sbagliato, invece lessi Villa Quirk.
Ero ancora un po' indecisa sul da farsi ma mi feci coraggio e suonai; dopo qualche secondo mi rispose una signora, dalla voce doveva sembrare abbastanza anziana
"Si chi è?"
"Ehm, sono un'amica di Duncan è in casa per caso?"
"Oh, certo entra pure"
Il maestoso cancello si aprì e una graziosa vecchietta mi accolse
"Entra pure, ti accompagno all'entrata"
"Grazie"
Tutto era così elegante e perfetto; ancora non credevo che un individuo "particolare" come Duncan potesse viverci.
"Allora cara, Duncan è al piano di sopra, in camera sua. Segui il corridoio non puoi sbagliare"
"D'accordo vado subito"
Salii le scale, percorsi il corridoio e arrivai davanti alla sua porta, bussai e subito si aprì
"Mamma non rompere!"
Era Duncan a torso nudo, con i capelli bagnati e un asciugamano allacciato ai fianchi
"C-Ciao" dissi un po' imbarazzata
"T-Tu! Che ci fai qui?!"
"Sono venuta a restituirti i tuoi occhiali e…"
"Oh cazzo, mia madre! Entra subito"
Mi prese un braccio e con violenza mi tirò dentro camera sua
"Che delicatezza!"
"Scusa… Non voglio che mia madre ti veda… ma come hai fatto a sapere che ero qui?"
"Me l'ha detto Toby"
"Non si può fare gli affaracci suoi tuo cugino!"
"Sono stata io a chiederglielo, non è colpa sua. Ah comunque complimenti per la casa, non sapevo che vivessi anche qui"
"Infatti non vivo qui, io odio questo posto. Ci vengo solo per salutare Aida e prendere qualche vestito"
"Aida?"
"Presumo che l'hai già vista, di solito accoglie sempre gli ospiti"
"Ah, sì. È stata davvero gentile"
"Già. Le voglio un mondo di bene, lei praticamente mi ha cresciuto. È forse la persona a cui veramente tengo in questa casa"
"Ma dai non sapevo che avessi anche un lato tenero"
"E io non sapevo che ti mancassi così tanto da venire a cercarmi qui a casa mia"
"Ciccio non farti strane idee. Sono venuta a restituirti i tuoi occhiali e a ringraziarti"
"Ringraziarmi?"
"Si per essere stato così premuroso con me"
"Figurati, non potevo lasciarti lì per terra. Qualcuno poteva prenderti per un cadavere"
"Spiritoso… Ah, prima che me ne dimentichi, tieni, sono dei biscotti con mandorle spero ti piacciano"
"Ahahahahaha"
"Cosa ridi?!"
"Io sono allergico alle mandorle, non è che per caso vuoi uccidermi?"
"Cosa?! Ma non è possibile, volevo farti un pensiero carino e invece… Scusami"
"Non fa niente. E poi averti qui è un ringraziamento ancora più speciale" disse avvicinandosi al mio viso
Era stato tutto così frenetico che mi ero dimenticata dell'abbigliamento di Duncan
"Ehm, senti Duncan puoi metterti almeno una maglietta?"
"Perché? Ti da fastidio?"
"Un po'…"
"A me non sembra, è da quando sei entrata che sei rossa come un pomodoro. Anzi perché non ti togli qualcosa anche tu, così mi fai compagnia"
Mise una mano sul mio fianco e istintivamente gli tirai uno schiaffo.
"Ahia! Stavo scherzando cretina!"
"Non mi piacciono questi scherzi, rimbambito!"
"Duncan, ma che stai combinando?"
"Mia madre! Nasconditi!"
"Cosa?"
"Fallo e basta!"
*****
Dopo quasi 2 mesi, finalmente ritorno con un nuovo capitolo. Premetto che non ho potuto più aggiornare capitoli solo per la scuola dato che ho fatto gli esami di riparazione e quindi ho dovuto studiare parecchio; come se non bastasse domani inizierà di nuovo l'incubo quindi spero di riuscire comunque a scrivere un capitolo almeno ogni mese. Per adesso godetevi questo e mi raccomando recensite :D 

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