Evil's moment

di PiccolaEco
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Jealousy ***
Capitolo 2: *** Good manners: a matter of point of view ***
Capitolo 3: *** Male chauvinism ***
Capitolo 4: *** Bullying ***
Capitolo 5: *** Sleeplessness ***
Capitolo 6: *** Adolescence ***
Capitolo 7: *** Father Christmas ***
Capitolo 8: *** Unfair nature ***
Capitolo 9: *** Shopping ***
Capitolo 10: *** Ugliness ***
Capitolo 11: *** Narcissism ***
Capitolo 12: *** Marginalization ***
Capitolo 13: *** Baby ***
Capitolo 14: *** Travel agency ***
Capitolo 15: *** Envy ***
Capitolo 16: *** Touchiness ***
Capitolo 17: *** What the hell...? ***
Capitolo 18: *** I'm not a gay! ***



Capitolo 1
*** Jealousy ***


–Ecco qui, Cooler, di’ ciao al tuo nuovo fratellino Freezer…
Cooler guardò imbronciato il piccolo essere bianco dalla testa pelata che strepitava in braccio a sua madre. O doveva forse dire, da quel giorno in poi, alla loro mamma.
Non gli era mai andato giù di dover condividere qualcosa con qualcuno, figurarsi  la propria  madre, la quale, fino ad allora gli aveva sempre dedicato tutte le attenzioni possibili. Sì, perché Cooler aveva la strana sensazione che quel nuovo arrivato gli sarebbe stato solo d’impaccio.
Si allontanò dalla patetica scenetta senza dire una parola: “Ti pentirai di essere venuto al mondo, Freezer!” pensò, mentre architettava qualcosa per quella piccola peste urlante.

*Angolo dell'autrice*:

Buonsalve a tutti,  cari amici! :)
Immagino che ormai voi mi conosciate abbastanza, perciò direi bando alle presentazioni. Se non mi conoscete, invece, beh... andate sulla mia pagina autore di EFP : lì troverete un po' di me.
Quanto alla fanfiction se vi state sincermante chiedendo che erba mi sia fumata, spiacenti: non ne ho la minima idea... doveva essere parecchio scadente per produrre un risultato del genere. Vi avverto: sappiate che questo è solo l'inizio di una luuuunga serie di capitoli di questo genere., perciò siete ancora in tempo per salvarvi. Se, invece, c'è qualcuno di voi tanto arduo da sfidare l'estremo nonsense di questa raccolta, sappiate che avete tutta la mia stima, davvero.
Attendo i vostri 
insulti  pareri.
PiccolaEco

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Capitolo 2
*** Good manners: a matter of point of view ***


–Allora… chi è stato?- tuonò la voce cavernosa del mostro squamato, osservando i cocci di terracotta sparsi ovunque, ai piedi delle creaturine.
Come c’era da aspettarsi, i mostriciattoli, terrorizzati, si puntarono il dito a vicenda, incolpandosi l’un l’altro, senza tuttavia distogliere la sguardo dal padre che li squadrava, accigliato.
–Filate in camera… ORA!
Senza farselo ripetere due volte, i pargoli sparirono dalla vista del mostro verde. Sicuro che nessuno lo vedesse, Cell si lasciò scappare un sorriso colmo di fierezza: quando aveva chiesto chi fosse stato a rompere il vaso, i suoi pargoletti si erano dati la colpa a vicenda. Li aveva educati proprio bene.

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Capitolo 3
*** Male chauvinism ***


–Muoviti a riordinare, donna: è per questo che ti ho creata! 
C18 si voltò lentamente, puntando il suo sguardo freddo sul Dr. Gelo, il quale, per fare onore al suo nome, rabbrividì. 
Pochi secondi dopo il folle scienziato si ritrovò a terra dolorante (e, forse, anche con un braccio rotto), pieno di acciacchi, lividi e graffi in ogni parte del corpo. –Maledizione- si lamentò – forse era meglio se mi fossi accontentato di un robot di seconda mano. Io lo sapevo che qualcosa, alla fine, sarebbe comunque andato storto!

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Capitolo 4
*** Bullying ***


–Io non sono piccolo: è solo il limite massimo della mia crescita!- sbraitò il mostriciattolo azzurro, dimenandosi come un ossesso. 
–Ah no? Ma se persino il tuo nome lo conferma!- lo stuzzicò Dodoria tenendolo per il codino, mentre Jeeth e Zarbon sghignazzavano alle sue spalle e Barter di divertiva a fargli le boccacce.
–Che ci posso fare io se mi hanno chiamato Baby?- protestò il demone, cercando di giustificarsi, ma ottenendo il solo effetto di aumentare le risa sguaiate dei compagni di Inferno. Erano tanti, troppi, contro uno soltanto: avrebbe dovuto denunciarli tutti quanti per atti di bullismo demoniaco nei suoi confronti.

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Capitolo 5
*** Sleeplessness ***


Un pianto squarciò la quiete notturna degli Inferi e alcune voci di lamentela si alzarono dai demoni assonnati.
–Fate tacere questa lagna!- tuonò uno.
–Qui c’è gente che vuole dormire!- rimbeccò un altro.
–Ma in che razza di inferno sono capitato!- esclamò istintivamente un terzo, la cui ultima volontà era quella di fare dell’ironia.
                                     

Un piccolo sasso colpì la testa metallica della lucertola gigante.
–Ehi, vedi di fare qualcosa per quelle dannate pesti!- sbottò Freezer irritato.
Cell si alzò stancamente dall’amaca di rovi, sbuffando per quella che si prospettava l’ennesima nottata in bianco.
–Dannazione, dovevo darli in adozione quando ne avevo ancora il tempo!

*Angolo dell'autrice*:

Buonsalve, cari amici, come vi va la vita? Della mia, personalmente, meglio non parlarne. 
Dunque, se siete giunti a leggere questo quinto capitolo, beh, che dirvi...grazie mille! ^^                                                                                                             
In verità ci sto prendendo proprio gusto a continuare questa piccola raccolta sui nostri "cattivoni" alle prese con la vita ordinaria: credo sia qualcosa di originale e tenero al tempo stesso. Ovviamente, spero di non averli resi troppo sdolcinati: in tal caso, ditemelo e provvederò a risistemare.                                                
Mi piacerebbe ricevere un vostro parere riguardo la raccolta: qualche consiglio da parte di fan appassionati come voi fa sempre comodo. (:
Baci
PiccolaEco

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Capitolo 6
*** Adolescence ***


–Adesso tu vieni con me!
Il vecchio strattonò l’androide, il quale non voleva saperne di obbedire al suo creatore. C17 rimase immobile dov’era, con i piedi saldamente impiantati per terra, lanciando stilettate di sfida allo scienziato che gli stava davanti. Il Dr. Gelo sospirò pesantemente, come arreso davanti alla potenza della propria creatura. –E va bene, non ti costringerò mai più a frequentare quello psicologo per adolescenti ma tu dovrai fare qualunque cosa io ti ordinerò. Chiaro? Per tutta risposta, C17 spiccò un balzo e volò via, distruggendo buona parte del laboratorio con la sola forza della propria aura.
Gelo scosse la testa, avvilito:
ah, adolescenti!

*Angolo dell'autrice*:

Uhm... salve. Era parecchio che non ci si sentiva, eh? 
Credevate che vi avrei lasciato appesi ad un chiodo? Beh, vi sbagliavate. Difatti, eccomi di nuovo qui, con una nuova piccola drabble sul nostro (cioè, mio )  androide preferito. Non chiedetemi perchè io continui a scrivere nonsesne del genere, perchè la verità è che non lo so nemmeno io... spero solo che voi apprezziate il mio lavoro e non lo troviate troppo sciocco o banale, nel caso siete liberissimi di farmelo sapere attraverso una recensione, purchè, però, essa sia accompagnata da utili consigli.
A presto
PiccolaEco

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Capitolo 7
*** Father Christmas ***


–E’ arrivato Babbo Natale!- esclamarono alcuni bambini nel ritrovarsi la figura rosa e panciuta di Majin Bu.
–Caramelle! Caramelle!- esclamavano strepitanti i pargoletti.
–Babidy… che cosa significa? – chiese ingenuamente il mostro.II vecchio demone marrone scrollò le spalle.
–Ah, credo che sia per i dolci e le caramelle. A quanto pare ti hanno scambiato per un vecchio uomo panciuto che ha a che fare con leccornie e altra robaccia simile…
Majin Bu sbattè le palpebre perplesso, poi sorrise. Un attimo dopo i bambini erano diventati piccole caramelle colorate e deliziosi cioccolatini al latte e fondenti. Era questo che intendevano, no?
–Che bella cosa il Natale!- esclamò Majin Bu, battendo le mani guantate e fiondandosi in quel mare di dolcezza.

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Capitolo 8
*** Unfair nature ***


 Li osservava accigliato da buoni venti minuti ormai. Più li guardava e meno riusciva a capacitarsi del perché Madre Natura fosse stata così beffarda con lui. Che male aveva potuto mai farle per meritare una punizione tanto tremenda? Perché era ovvio che quella fosse una punizione inflittagli da Madre Natura per qualche motivo a lui ancora sconosciuto.                              
Lunghi, splendidi e fluenti capelli neri fluttuavano davanti ai suoi occhi, quasi come se i proprietari volessero sbattergli ulteriormente in faccia la cruda e ingiusta verità. Istintivamente si portò una mano alla testa lucida e pelata: il perché lui fosse l’unico Saiyan sulla faccia della galassia a non godere di quel privilegio, Napa proprio non riusciva a capirlo.

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Capitolo 9
*** Shopping ***


Gli occhi presero a brillarle davanti a quella parata di paillettes, vestitini, camicette, scarpe col tacco.
–Stupendo…- esclamò estasiata, per poi cominciare a girare in quell’universo paradisiaco e afferrare qualunque cose le capitasse sotto mano. Sotto gli occhi sbalorditi della commessa provò ogni singolo capo d’abbigliamento con tanto di orecchini, collane e scarpe abbinate.
–Allora prendo questi- esclamò dopo aver svuotato l’intero negozio, dirigendosi verso l’uscita con aria soddisfatta. 
–S-sono 20.844 yen e 58 c-centesimi, s-signorina…
La ragazza si voltò riluttante verso la donna che aveva parlato.
Con un colpo secco distrusse il bancone e l’ormai svaligiato negozio.
–Andiamo?- sorrise poi trionfante verso i due cyborg che l’attendevano fuori.
Quel giorno C-18 si convinse che niente, ma proprio niente, poteva appagare una donna come lo shopping.

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Capitolo 10
*** Ugliness ***


Era brutto. Anzi, ad essere precisi, era terrificante. Sì, Cell era senza dubbio la creatura più orribile e ripugnante che si fosse mai vista, a tal punto da far senso persino agli altri demoni. In effetti, gli occhi da serpente, la pelle squamata, le profonde fosse ai lati della bocca e quel lungo, sottilissimo pungiglione all’estremità della coda non contribuivano certo a fargli assumere un aspetto migliore. Ma che ci poteva fare lui se l’avevano disegnato così? Se solo avesse potuto scegliere lui che aspetto avere! Un momento… certo che poteva!
Ricordò improvvisamente l’esistenza di due cyborg dalla forza straordinaria, i quali, se assorbiti, erano capaci di fornire un’energia straordinaria. E di far mutare aspetto, ovviamente.

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Capitolo 11
*** Narcissism ***


Fissava la figura davanti a sé, la studiava attentamente, la scrutava come se volesse scorgerne anche la minima imperfezione: la pelle chiara e levigata, gli occhi dorati e scintillanti, i lineamenti delicati, quasi femminei, i muscoli scolpiti, frutto di anni di duri allenamenti. Gli sembrava che nulla fosse fuori posto, apparentemente.
Lanciò un’ultima occhiata allo specchio, prima di decidersi, a malincuore, ad allontanarsi da quello: con uno schiocco delle dita si sistemò la lunga treccia color alga su una spalla  –Impeccabile come sempre – sorrise soddisfatto, ravvivandosi un ciuffo ribelle.
Non c’erano dubbi: Zarbon era decisamente la creatura  più narcisista di tutto l’universo.

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Capitolo 12
*** Marginalization ***


–Dai passa quella palla, C-19!
Una massa scalmanata e inarrestabile di cyborg correva dietro un pallone bianco e nero a quadrettoni . 
–Mia!- urlò uno di loro, una biondina dagli occhi azzurro ghiaccio, che, sotto lo sguardo allibito dei compagni, tirò un formidabile calcio al pallone. Ad un tratto un nuovo personaggio entrò in scena correndo, spiccò un balzo sorprendente e con un colpo di coda colpì la palla rispedendola al mittente. Il gruppetto fece in tempo a scostarsi: la palla andò a ficcarsi nel terreno, formando una piccola voragine. C-17 raccolse la palla, la esaminò ed esclamò esasperato: 
L’ha bucata. Di nuovo! 
Il gruppetto si volse accigliato verso il nuovo giocatore: -Adesso capisci perché non ti lasciamo giocare con noi, Cell? 
Il mostro mostrò un’espressione colpevole, poi alzò i tacchi e se ne andò, letteralmente, con la coda tra le gambe.

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Capitolo 13
*** Baby ***


Faceva zapping da qualche minuto ormai: la vita negli Inferi, talvolta, sapeva essere davvero noiosa. Passò i canali con aria annoiata finchè uno non catturò particolarmente la sua attenzione: sullo schermo c’era un insulso umano che cantava una sdolcinata canzoncina su un palcoscenico, in mezzo ad una folla di ragazzine isteriche e assatanate (e lui di gente assatanata ne sapeva qualcosa).    
Indefinibile fu l’espressione che si piantò sul volto dello Tsufuru dalla pelle blu. Forse, la verità, è che sul suo volto non comparì alcuna espressione.
Spense la televisione e si chiese perché mai il suo nome dovesse essere infangato in quella maniera.

 

*Nota dell’autrice*: Immagino si sia capito che la canzone in questione è “Baby” di Justin Bieber. Badate, io non ho nulla contro il cantante, né contro la sua canzone: semplicemente mi sono chiesta come avrebbe reagito uno spietato essere quale è Baby se avesse visto comparire il suo nome in un testo per ragazzine! x)

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Capitolo 14
*** Travel agency ***


Il telefono squillò di nuovo. Era almeno la quarantottesima chiamata in quella giornata, ormai non ne poteva più.
Il responsabile sospirò asciugandosi la fronte con un panno e rispose.
-Buongiorno, qui “Babidi Airlines”, desidera? Oh, ha un importantissimo colloquio di lavoro previsto per domani ma i voli sono tutti interrotti a causa del temporale? Non si preoccupi, ho quello che fa al caso suo: lei mi dica la meta e in un batter di ciglia sarà a destinazione! Un attimo soltanto e…- Babidi chiuse gli occhi e dopo un secondo li riaprì di scatto – TATTARATAAAAAAAAAAA! Soddisfatto? Ma no, grazie a lei per aver scelto “Babidi Airlines”, arrivederla!
Babidi riagganciò e si asciugò nuovamente il sudore dalla fronte. –Quasi quasi ritorno a fare il cattivo!

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Capitolo 15
*** Envy ***


Batteva nervosamente la zampa a terra, mentre una vena iniziava a pulsargli sulla tempia. “Che spettacolo disgustoso” pensò, non riuscendo tuttavia a distogliere lo sguardo dalla scena: un’accozzaglia di aliene urlanti con gli ormoni in festa.
–No, non è possibile: io, il grande, potente, insuperabile Freezer, non posso essere surclassato così da quel verme, è una vergogna! Io e solo io sono il migliore in tutto!      
Il mostro fu costretto a tapparsi le orecchie a causa dell’urlo disumano di un’aliena adolescente. Una delle tante che formavano il piccolo gruppetto davanti a lui. –Calma, ragazze, dedicherò un autografo ad ognuna di voi e, se volete, potremo anche scattare una foto insieme. – disse placida una voce maschile proveniente dal centro del gruppo. 
–Come diavolo fai ad avere tanto successo con le donne?- sbottò il nano bianco, non potendo trattenere ulteriormente l’invidia, quando l’essere in questione riuscì a divincolarsi dalla marmaglia.
–Beh, è molto semplice, fratellino. Io sono Cooler.

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Capitolo 16
*** Touchiness ***


–Gli umani sono davvero permalosi- commentò Freezer pescando una carta dal mazzo.
Il silenzio che ne seguì fu come un invito a continuare. –Sì, insomma avete visto come si danno da fare ogni volta per salvare il loro pianeta? Tocca a te tirare, Cell…
–Già, che suscettibili!- concordò Majin Bu, non distogliendo lo sguardo dalla sue carte.
–In fondo, a ben pensarci, dovrebbero pure ringraziarci per il favore che gli stiamo facendo – prese parola Cell, lanciando una carta a terra senza pensarci troppo.
–Sapessero la feccia che c’è sul loro amato pianeta! – commentò Freezer, irritato.
Gli altri due annuirono, concordando sul fatto che gli umani si scaldassero troppo per il loro pianeta.
Nemmeno si trattasse della fine del mondo, poi.

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Capitolo 17
*** What the hell...? ***


Quando giunse negli Inferi insieme al suo gruppo, la demone tutto si sarebbe aspettata, fuorchè di trovarsi davanti una scena del genere. Una marea di demoni ,delle specie più svariate, si era accalcata al cancello incuriosita e ora la fissava ad occhi sgranati.
La voce che una ragazza era giunta negli Inferi corse presto di bocca in bocca. 
Zangya si guardò intorno disgustata: chi sbavava, chi perdeva sangue dal naso, chi la fissava con sguardo languido, chi scodinzolava come un cucciolo in festa. 
–Oh, mamma… - sospirò. Qualcosa le diceva che la sua permanenza in quel posto non sarebbe stata delle migliori.

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Capitolo 18
*** I'm not a gay! ***


–Smettila, ti ho già detto che non sono gay!- urlò Jeeth infuriato.
–Si, invece!- ribattè Recoom –Dai, amico, tanto lo sappiamo che il pomeriggio sgusci via per seguire il corso taglio e cucito!
Guldo e Burter ridacchiarono alle spalle del rosso.
–Guarda, Burter: Jeeth è diventato rosso per la vergogna!- urlò il nano verde, indicando il deriso.
A quel punto l’alieno blu scoppiò in una risata di tutto gusto.
Un din distolse l’attenzione dei due litiganti.
–Oh, dev’essere la mia torta alle mele. – esclamò Jeeth come se si fosse ricordato improvvisamente di qualcosa di importante. – Amici, vogliate scusarmi...
E dopo aver eseguito un leggero inchino, zampettò via con un sorrisetto stampato in faccia.

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