Evil's moment di PiccolaEco (/viewuser.php?uid=103950)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Jealousy ***
Capitolo 2: *** Good manners: a matter of point of view ***
Capitolo 3: *** Male chauvinism ***
Capitolo 4: *** Bullying ***
Capitolo 5: *** Sleeplessness ***
Capitolo 6: *** Adolescence ***
Capitolo 7: *** Father Christmas ***
Capitolo 8: *** Unfair nature ***
Capitolo 9: *** Shopping ***
Capitolo 10: *** Ugliness ***
Capitolo 11: *** Narcissism ***
Capitolo 12: *** Marginalization ***
Capitolo 13: *** Baby ***
Capitolo 14: *** Travel agency ***
Capitolo 15: *** Envy ***
Capitolo 16: *** Touchiness ***
Capitolo 17: *** What the hell...? ***
Capitolo 18: *** I'm not a gay! ***
Capitolo 1 *** Jealousy ***
–Ecco
qui, Cooler, di’ ciao al tuo nuovo fratellino
Freezer…
Cooler
guardò imbronciato il piccolo essere bianco dalla testa
pelata che strepitava
in braccio a sua madre. O doveva forse dire, da quel giorno in poi,
alla loro mamma.
Non gli era mai andato giù di dover condividere qualcosa con
qualcuno,
figurarsi la propria madre, la quale, fino ad
allora gli aveva
sempre dedicato tutte le attenzioni possibili. Sì,
perché Cooler aveva la
strana sensazione che quel nuovo arrivato gli sarebbe stato solo
d’impaccio.
Si allontanò dalla patetica scenetta senza dire una parola:
“Ti pentirai
di essere venuto al mondo, Freezer!” pensò, mentre
architettava qualcosa per
quella piccola peste urlante.
*Angolo dell'autrice*:
Buonsalve a tutti,
cari amici! :)
Immagino che ormai voi
mi conosciate abbastanza, perciò direi bando alle
presentazioni. Se non mi conoscete, invece, beh... andate sulla mia
pagina autore di EFP : lì troverete un po' di me.
Quanto alla fanfiction
se vi state sincermante chiedendo che erba mi sia fumata, spiacenti:
non ne ho la minima idea... doveva essere parecchio scadente per
produrre un risultato del genere. Vi avverto: sappiate che questo
è solo l'inizio di una luuuunga serie di capitoli di questo
genere., perciò siete ancora in tempo per salvarvi. Se,
invece, c'è qualcuno di voi tanto arduo da sfidare l'estremo
nonsense di questa raccolta, sappiate che avete tutta la mia stima,
davvero.
Attendo i vostri insulti pareri.
PiccolaEco
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Capitolo 2 *** Good manners: a matter of point of view ***
–Allora…
chi è stato?- tuonò la voce cavernosa del mostro
squamato, osservando i cocci
di terracotta sparsi ovunque, ai piedi delle creaturine.
Come c’era
da aspettarsi, i mostriciattoli, terrorizzati, si puntarono il dito a vicenda,
incolpandosi l’un l’altro, senza tuttavia
distogliere la sguardo dal padre che
li squadrava, accigliato.
–Filate in camera… ORA!
Senza
farselo ripetere due volte, i pargoli sparirono dalla vista del mostro
verde.
Sicuro che nessuno lo vedesse, Cell si lasciò scappare un
sorriso colmo di
fierezza: quando aveva chiesto chi fosse stato a rompere il vaso, i
suoi pargoletti
si erano dati la colpa a vicenda. Li
aveva educati proprio bene.
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Capitolo 3 *** Male chauvinism ***
–Muoviti
a riordinare, donna: è per questo che ti ho creata!
C18
si voltò lentamente, puntando il suo sguardo freddo sul Dr.
Gelo, il quale, per
fare onore al suo nome, rabbrividì.
Pochi
secondi dopo il folle scienziato si ritrovò a terra
dolorante (e, forse, anche
con un braccio rotto), pieno di acciacchi, lividi e graffi in ogni
parte del
corpo. –Maledizione- si lamentò – forse
era meglio se mi fossi accontentato di
un robot di seconda mano. Io lo sapevo che qualcosa, alla fine, sarebbe
comunque andato storto!
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Capitolo 4 *** Bullying ***
–Io
non sono piccolo: è solo il limite
massimo della mia crescita!- sbraitò il
mostriciattolo azzurro, dimenandosi
come un ossesso.
–Ah
no? Ma se persino il tuo nome lo conferma!- lo stuzzicò
Dodoria tenendolo per
il codino, mentre Jeeth e Zarbon sghignazzavano alle sue spalle e
Barter di
divertiva a fargli le boccacce.
–Che ci posso fare io se mi
hanno chiamato Baby?- protestò il demone, cercando di
giustificarsi, ma
ottenendo il solo effetto di aumentare le risa sguaiate dei compagni di
Inferno. Erano tanti, troppi, contro uno soltanto: avrebbe dovuto
denunciarli
tutti quanti per atti di bullismo demoniaco nei suoi confronti.
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Capitolo 5 *** Sleeplessness ***
Un
pianto squarciò la quiete notturna degli Inferi e alcune
voci di lamentela si
alzarono dai demoni assonnati.
–Fate tacere questa
lagna!- tuonò uno.
–Qui c’è gente che vuole dormire!-
rimbeccò un altro.
–Ma
in che razza di inferno sono capitato!- esclamò
istintivamente un terzo,
la cui ultima volontà era quella di fare
dell’ironia.
Un
piccolo sasso colpì la testa metallica della lucertola
gigante.
–Ehi, vedi di fare qualcosa per quelle dannate pesti!-
sbottò
Freezer irritato.
Cell si alzò stancamente dall’amaca di rovi,
sbuffando per quella che si
prospettava l’ennesima nottata in bianco.
–Dannazione, dovevo
darli in adozione quando ne avevo ancora il tempo!
*Angolo dell'autrice*:
Buonsalve,
cari amici, come vi va la vita? Della mia, personalmente, meglio non
parlarne.
Dunque, se siete giunti a leggere questo quinto capitolo, beh, che
dirvi...grazie mille! ^^
In verità ci sto prendendo proprio gusto a continuare questa
piccola raccolta sui nostri "cattivoni" alle prese con la vita
ordinaria: credo sia qualcosa di originale e tenero al tempo stesso.
Ovviamente, spero di non averli resi troppo sdolcinati: in tal caso,
ditemelo e provvederò a risistemare.
Mi piacerebbe ricevere un vostro parere riguardo la raccolta: qualche
consiglio da parte di fan appassionati come voi fa sempre comodo. (:
Baci
PiccolaEco
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Capitolo 6 *** Adolescence ***
–Adesso
tu vieni con me!
Il vecchio strattonò l’androide, il quale non
voleva saperne di obbedire
al suo creatore. C17 rimase immobile dov’era, con i piedi
saldamente impiantati
per terra, lanciando stilettate di sfida allo scienziato che gli stava
davanti.
Il Dr. Gelo sospirò pesantemente, come arreso davanti alla
potenza della
propria creatura. –E va bene, non ti costringerò
mai più a frequentare quello
psicologo per adolescenti ma tu dovrai fare qualunque cosa io ti
ordinerò.
Chiaro? Per tutta risposta, C17 spiccò un balzo e
volò via, distruggendo buona
parte del laboratorio con la sola forza della propria aura.
Gelo scosse la testa, avvilito: ah, adolescenti!
*Angolo
dell'autrice*:
Uhm... salve. Era parecchio che
non ci si sentiva, eh?
Credevate che vi avrei lasciato appesi ad un chiodo? Beh, vi
sbagliavate. Difatti, eccomi di nuovo qui, con una nuova piccola
drabble sul nostro (cioè, mio )
androide preferito. Non chiedetemi perchè io
continui a scrivere nonsesne del genere, perchè la
verità è che non lo so nemmeno io... spero solo
che voi apprezziate il mio lavoro e non lo troviate troppo sciocco o
banale, nel caso siete liberissimi di farmelo sapere attraverso una
recensione, purchè, però, essa sia accompagnata
da utili consigli.
A presto
PiccolaEco
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Capitolo 7 *** Father Christmas ***
–E’
arrivato Babbo Natale!- esclamarono alcuni bambini
nel ritrovarsi la figura rosa e panciuta di Majin Bu.
–Caramelle!
Caramelle!- esclamavano strepitanti i pargoletti.
–Babidy…
che cosa significa? – chiese ingenuamente il mostro.II
vecchio demone marrone scrollò le spalle.
–Ah, credo che sia per i
dolci e le caramelle. A quanto pare ti hanno scambiato per un vecchio
uomo
panciuto che ha a che fare con leccornie e altra robaccia
simile…
Majin Bu sbattè le palpebre perplesso, poi sorrise. Un
attimo dopo i
bambini erano diventati piccole caramelle colorate e deliziosi
cioccolatini al
latte e fondenti. Era questo che intendevano, no?
–Che bella cosa
il Natale!- esclamò Majin Bu, battendo le mani guantate e
fiondandosi in quel
mare di dolcezza.
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Capitolo 8 *** Unfair nature ***
Li osservava accigliato da
buoni venti minuti ormai. Più li guardava e meno riusciva a
capacitarsi del perché
Madre Natura fosse stata così beffarda con lui. Che male
aveva potuto mai farle
per meritare una punizione tanto tremenda? Perché
era ovvio che quella fosse
una punizione inflittagli da Madre Natura per qualche motivo a lui
ancora
sconosciuto.
Lunghi,
splendidi e fluenti capelli neri fluttuavano davanti ai suoi occhi,
quasi come
se i proprietari volessero sbattergli ulteriormente in faccia la cruda
e
ingiusta verità. Istintivamente si portò una mano
alla testa lucida e pelata:
il perché lui fosse l’unico Saiyan sulla faccia
della galassia a non godere di
quel privilegio, Napa proprio non riusciva a capirlo.
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Capitolo 9 *** Shopping ***
Gli occhi
presero a
brillarle davanti a quella parata di paillettes, vestitini, camicette,
scarpe
col tacco.
–Stupendo…- esclamò estasiata,
per poi cominciare a
girare in quell’universo paradisiaco e afferrare qualunque
cose le capitasse
sotto mano. Sotto gli occhi sbalorditi della commessa provò
ogni singolo capo d’abbigliamento
con tanto di orecchini, collane e scarpe abbinate.
–Allora
prendo questi- esclamò dopo aver svuotato l’intero
negozio, dirigendosi verso l’uscita
con aria soddisfatta.
–S-sono
20.844 yen e 58 c-centesimi, s-signorina…
La
ragazza si voltò riluttante verso la donna che aveva parlato.
Con un colpo secco distrusse il bancone e l’ormai
svaligiato negozio.
–Andiamo?- sorrise poi trionfante
verso i due cyborg che l’attendevano fuori.
Quel giorno C-18 si convinse che niente, ma proprio niente, poteva
appagare una donna come lo shopping.
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Capitolo 10 *** Ugliness ***
Era
brutto. Anzi, ad essere
precisi, era terrificante. Sì, Cell era
senza dubbio la creatura più
orribile e ripugnante che si fosse mai vista, a tal punto da far senso
persino
agli altri demoni. In effetti, gli occhi da serpente, la pelle
squamata, le
profonde fosse ai lati della bocca e quel lungo, sottilissimo
pungiglione
all’estremità della coda non contribuivano certo a
fargli assumere un aspetto
migliore. Ma che ci poteva fare lui se l’avevano disegnato
così? Se solo avesse
potuto scegliere lui che aspetto avere! Un momento…
certo che poteva!
Ricordò
improvvisamente l’esistenza di due cyborg dalla forza
straordinaria, i quali,
se assorbiti, erano capaci di fornire un’energia
straordinaria. E di far
mutare aspetto, ovviamente.
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Capitolo 11 *** Narcissism ***
Fissava
la figura
davanti a sé, la studiava attentamente, la scrutava come se volesse
scorgerne anche la
minima imperfezione: la pelle chiara e levigata, gli occhi dorati e
scintillanti, i lineamenti delicati, quasi femminei, i muscoli
scolpiti, frutto
di anni di duri allenamenti. Gli sembrava che nulla fosse
fuori posto, apparentemente.
Lanciò un’ultima
occhiata allo specchio, prima di decidersi, a malincuore, ad
allontanarsi da quello:
con uno schiocco delle dita si sistemò la lunga treccia
color alga su una
spalla –Impeccabile
come sempre –
sorrise soddisfatto, ravvivandosi un ciuffo ribelle.
Non
c’erano dubbi: Zarbon era decisamente la creatura più narcisista di
tutto l’universo.
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Capitolo 12 *** Marginalization ***
–Dai
passa quella palla,
C-19!
Una
massa scalmanata e inarrestabile di cyborg correva dietro un pallone
bianco e
nero a quadrettoni .
–Mia!- urlò uno di loro, una
biondina dagli occhi azzurro ghiaccio, che, sotto lo sguardo allibito
dei
compagni, tirò un formidabile calcio al
pallone. Ad un tratto un nuovo personaggio entrò in scena
correndo, spiccò un
balzo sorprendente e con un colpo di coda colpì la palla
rispedendola al
mittente. Il gruppetto fece in tempo a scostarsi: la palla
andò a ficcarsi nel
terreno, formando una piccola voragine. C-17 raccolse la palla, la
esaminò ed
esclamò esasperato: –L’ha bucata. Di nuovo!
Il
gruppetto si volse accigliato verso il nuovo giocatore: -Adesso capisci
perché non
ti lasciamo giocare con noi, Cell?
Il
mostro mostrò un’espressione colpevole, poi
alzò i tacchi e se ne andò, letteralmente,
con la coda tra le gambe.
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Capitolo 13 *** Baby ***
Faceva zapping da qualche minuto
ormai: la vita negli
Inferi, talvolta, sapeva essere davvero noiosa. Passò i
canali con aria
annoiata finchè uno non catturò particolarmente
la sua attenzione: sullo schermo
c’era un insulso umano che cantava una sdolcinata canzoncina
su un palcoscenico,
in mezzo ad una folla di ragazzine isteriche e assatanate (e lui di
gente
assatanata ne sapeva qualcosa).
Indefinibile fu l’espressione che si piantò sul
volto dello Tsufuru dalla pelle blu. Forse,
la verità, è che sul suo volto non
comparì alcuna espressione.
Spense la televisione e si chiese perché mai il suo nome dovesse
essere
infangato in quella maniera.
*Nota
dell’autrice*: Immagino si
sia capito che la
canzone in questione è “Baby” di Justin
Bieber. Badate, io non ho nulla contro
il cantante, né contro la sua canzone: semplicemente mi sono
chiesta come
avrebbe reagito uno spietato essere quale è Baby se avesse
visto comparire il
suo nome in un testo per ragazzine! x)
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Capitolo 14 *** Travel agency ***
Il
telefono squillò di nuovo. Era almeno la quarantottesima
chiamata in quella
giornata, ormai non ne poteva più.
Il
responsabile sospirò asciugandosi la fronte con un panno e
rispose.
-Buongiorno, qui “Babidi Airlines”, desidera? Oh,
ha un importantissimo
colloquio di lavoro previsto per domani ma i voli sono tutti interrotti
a causa
del temporale? Non si preoccupi, ho quello che fa al caso suo: lei mi
dica la
meta e in un batter di ciglia sarà a destinazione! Un attimo
soltanto e…-
Babidi chiuse gli occhi e dopo un secondo li riaprì di
scatto – TATTARATAAAAAAAAAAA!
Soddisfatto? Ma no, grazie a lei per aver scelto “Babidi
Airlines”,
arrivederla!
Babidi
riagganciò e si asciugò nuovamente il sudore
dalla fronte. –Quasi quasi ritorno
a fare il cattivo!
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Capitolo 15 *** Envy ***
Batteva nervosamente la zampa a
terra, mentre una vena
iniziava a pulsargli sulla tempia. “Che spettacolo
disgustoso” pensò, non
riuscendo tuttavia a distogliere lo sguardo dalla scena:
un’accozzaglia di
aliene urlanti con gli ormoni in festa.
–No,
non è possibile: io, il grande, potente, insuperabile
Freezer, non posso essere
surclassato così da quel verme, è una vergogna! Io e solo io sono il migliore in tutto!
Il
mostro fu costretto a tapparsi le orecchie a causa dell’urlo
disumano di un’aliena
adolescente. Una delle tante che
formavano il piccolo gruppetto davanti a lui. –Calma,
ragazze, dedicherò un autografo ad ognuna di voi e, se
volete, potremo anche
scattare una foto insieme. – disse placida una voce maschile
proveniente dal
centro del gruppo.
–Come
diavolo fai ad avere tanto successo con le donne?- sbottò il
nano bianco, non
potendo trattenere ulteriormente l’invidia, quando
l’essere in questione riuscì
a divincolarsi dalla marmaglia.
–Beh,
è molto semplice, fratellino. Io sono Cooler.
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Capitolo 16 *** Touchiness ***
–Gli umani sono davvero
permalosi- commentò Freezer pescando
una carta dal mazzo.
Il
silenzio che ne seguì fu come un invito a continuare.
–Sì, insomma avete visto
come si danno da fare ogni volta per salvare il loro pianeta? Tocca a
te tirare, Cell…
–Già,
che suscettibili!- concordò Majin Bu, non distogliendo lo
sguardo dalla sue
carte.
–In
fondo, a ben pensarci, dovrebbero pure ringraziarci per il favore che
gli stiamo facendo – prese parola Cell, lanciando
una carta a terra senza pensarci troppo.
–Sapessero
la feccia che c’è sul loro amato pianeta!
– commentò Freezer, irritato.
Gli
altri due annuirono, concordando sul fatto che gli umani si scaldassero
troppo
per il loro pianeta.
Nemmeno si trattasse
della fine del mondo, poi.
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Capitolo 17 *** What the hell...? ***
Quando giunse negli Inferi insieme al
suo gruppo, la demone
tutto si sarebbe aspettata, fuorchè di trovarsi davanti una
scena del genere.
Una marea di demoni ,delle specie più svariate, si era
accalcata al cancello
incuriosita e ora la fissava ad occhi sgranati.
La
voce che una ragazza era giunta negli Inferi corse presto di bocca in
bocca.
Zangya si guardò
intorno disgustata: chi sbavava, chi perdeva sangue dal naso, chi la
fissava
con sguardo languido, chi scodinzolava come un cucciolo in festa.
–Oh,
mamma… - sospirò. Qualcosa le diceva che la sua
permanenza in quel posto non
sarebbe stata delle migliori.
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Capitolo 18 *** I'm not a gay! ***
–
–Smettila, ti ho
già detto che non sono gay!- urlò Jeeth
infuriato.
–Si,
invece!- ribattè Recoom –Dai, amico, tanto lo
sappiamo che il pomeriggio sgusci
via per seguire il corso taglio e cucito!
Guldo
e Burter ridacchiarono alle spalle del rosso.
–Guarda, Burter: Jeeth è diventato rosso per
la vergogna!- urlò il nano verde, indicando il deriso.
A
quel punto l’alieno
blu scoppiò in una risata di tutto gusto.
Un din distolse
l’attenzione
dei due litiganti.
–Oh,
dev’essere la mia torta alle mele. –
esclamò Jeeth come se si fosse ricordato
improvvisamente di qualcosa di importante. – Amici, vogliate scusarmi...
E dopo aver eseguito un
leggero inchino, zampettò via con un sorrisetto stampato in
faccia.
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