Ubiquità

di Ayumi Yoshida
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1- Dono dell'ubiquità ***
Capitolo 2: *** 2- Occhi che sono dappertutto ***



Capitolo 1
*** 1- Dono dell'ubiquità ***


Ubiquità

 

 

1- Dono dell’ubiquità

 

Kuroko era l’unica persona al mondo che riuscisse a spaventarlo: era dovunque, ma allo stesso tempo non era da nessuna parte. Era un altro dei suoi poteri nascosti oltre al misdirection che Kagami aveva imparato a conoscere e ad odiare, perché Kuroko era sempre nei paraggi quando aveva voglia soltanto di urlargli contro o di mandarlo a quel paese, non c’era mai quando aveva bisogno di lui, come in quel momento: l’allenamento era appena cominciato e di lui non c’era neppure l’ombra, proprio quando gli serviva per fare pratica per l’ultima strategia sui passaggi che il coach aveva loro suggerito.
Kagami si guardò ancora intorno con impazienza, giusto per convincersi che Kuroko fosse davvero assente e non nascosto da qualche parte e pronto a sbucare dietro la sua schiena facendogli prendere un colpo, e, certo di non averlo visto da nessuna parte, afferrò un pallone da basket che stava rotolando sul parquet tirato a lucido e prese a palleggiare in corsa.
Arrivato a metà campo, si voltò a sinistra e fece per passare la palla a Kuroko con la mano opposta, ma dietro di lui Hyuga lo fissò, severo, attraverso gli occhiali.
“Hai rallentato troppo. Non esitare, passa e basta.”
“Lo so.” mugugnò Kagami tra le labbra, e pensò per la prima volta che non era lui che avrebbe voluto trovare dietro la sua schiena. Avrebbe voluto vedere la faccia da schiaffi di Kuroko comparire all’improvviso e urlargli con tutta l’irritazione possibile che era in ritardo, ma, a quanto pareva, il suo compagno quel giorno aveva perso il dono dell’ubiquità che li faceva tanto disperare durante gli allenamenti.
Si voltò di nuovo, pronto a riprendere i palleggi per arrivare da solo sotto canestro.
“Kagami-kun.” disse una voce che conosceva bene per farsi notare, né troppo forte, né troppo debole, e gli occhi di Kuroko lo guardarono dall’alto verso il basso più spalancati e profondi che mai.
“Sei in ritardo.” latrò Kagami allungando la testa verso di lui, e gli lanciò la palla con tutta la forza che aveva nelle braccia, certo che lui l’avrebbe afferrata senza alcun problema. “Dove diavolo sei stato finora?”
“Ho portato Numero Due a fare una passeggiata.” fu la sua semplice replica.
Kagami sbuffò sonoramente, dandogli le spalle di scatto: da quando si era reincarnato in quel cane, era mille volte peggio, Tetsuya Kuroko era veramente dovunque.
Lui e la sua dannata ubiquità.





Note:

Dovrei dire che in questa fic non succede niente, che è inconcludente. Dovrei dirlo? Ormai l'ho detto. Ultimamente adoro troppo questo tipo di fic, in cui fuori non succede nulla e dentro non si capisce più niente, e sto riempendo pagine e pagine di word di questo genere. Sarà colpa della depressione estivo-universitaria.

Sono perfettamente conscia del fatto che questo non è un buon modo per ripresentarsi in questo fandom, per questo vi chiedo umilmente di farmi sapere se c'è qualcosa che non va, specialmente nella caratterizzazione dei personaggi (che amo! *___*), e se magari c'è anche qualcosa che va, giusto per abbattere questa barriera che mi impedisce di scrivere su Kagami e Kuroko nonostante li shippi follemente da quando li ho visti per la prima volta.

Questa flash dovrebbe essere la prima parte di una raccolta minuscola di due capitoli: la seconda parte dovrebbe essere dal punto di vista di Kuroko, avendo dato in questa spazio a Kagami (sperando di avergli reso giustizia ç_ç).

Grazie mille per aver letto! ^_^

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Capitolo 2
*** 2- Occhi che sono dappertutto ***




Ubiquità

 

 

 

2- Occhi che sono dappertutto

 

Kuroko si sente i suoi occhi addosso costantemente, mentre si stanno allenando, quando stanno facendo la doccia, quelle rare volte che si trova a camminare per strada davanti a lui. Kagami lo guarda sempre, forse per analizzarlo perché lo trova strano, per capire cosa gli passa per la testa.
Ma non è colpa sua se non parla quasi mai, è sempre stato un tipo silenzioso, e quello che gli è accaduto in passato non lo aiuta di certo: dopo che si è sentito tradito da i suoi ex compagni di squadra ha deciso di non aprirsi più con nessuno, se non quanto basta per un normale rapporto.
Con Kagami, però è diverso: Kuroko ha come l'impressione che l’altro voglia andare più in fondo, non fermarsi in superficie, proprio come è accaduto quando egli stesso si è offerto di diventare la sua ombra, nonostante tutto ciò che gli è successo. Kagami deve averlo capito in qualche modo, che qualcosa è cambiato dentro di lui.
Kuroko sorride leggermente, ma l'altro se ne accorge subito, perché gli cammina accanto, alla sua stessa andatura.
"Che hai da ridere?" gli chiede senza riuscire a trattenere una sfumatura aggressiva nella voce. È proprio come pensava, i suoi occhi sono davvero dappertutto. Glielo dice senza farla apparire una cosa importante, come se si trattasse di qualcosa che gli è venuto in mente all'improvviso: "Gli occhi riescono a guardare davvero dappertutto." e Kagami lo guarda stranito, senza riuscire a capire che cosa intenda. Per alcune cose bisogna avere un certo intuito, altrimenti è impossibile capire, e a leggerlo Kagami non è proprio un asso come nel basket, dato che, nonostante tutto il tempo che trascorrono insieme, ancora gli chiede il perché di certi comportamenti.

Kuroko mormora un "non fa niente", scuote la testa e continua a camminare in silenzio, senza dargli ulteriori spiegazioni: va bene così, Kagami si sta sforzando in ogni modo per comprenderlo.  Lo dimostrano i suoi occhi, ancora inevitabilmente puntati su di lui, mentre si sforzano di capire quale stranissimo mistero ci sia nella sua testa.

 

 

 

 

 

Note

Ecco l’ultima flash! ^^ Questa fic ho cercato di renderla un po’ Kuroko-alike: più lenta della precedente, un po’ “oscura”. Spero che sia comunque apprezzabile. ^^Mi piaceva l’idea che Kagami non riuscisse a non guardarlo, e che Kuroko avesse già capito qualcosa in più di lui. Una robetta criptica come sempre, insomma. *i lettori le voltano le spalle indignati e se ne vanno XD*

Per essere più seri, ringrazio di cuore Rota e Reby che hanno recensito lo scorso capitolo: per me è stato un onore ricevere tante belle parole da due scrittrici che apprezzo tremendamente come voi. *____*  Ero piuttosto scettica nel trattare questa coppia per la prima volta, e sono contenta di non aver snaturato i personaggi, perché hanno qualcosa che altri personaggi non hanno, sanno essere umani in ogni loro sfumatura e in ogni comportamento. Spero che, se deciderete di leggere questo ultimo atto, non ne siate deluse e che possiate pensare ancora ciò che mi avete comunicato con le scorse recensioni.

Davvero grazie di cuore! *si inchina*




Edit del 6/1/2014: questa fic ha partecipato, l'anno scorso (XD), ad un contest sulle drabble/flash/raccolte edite dove si è classificata terza su tre. Riporto il giudizio sincero e gradito della giudicia e il suo bellissimo banner, grazie! *____________*

Ayumi yoshida 
-Grammatica e Lessico: 10/10 
-Introspezione dei personaggi: 5/5 
-Originalità: 3/5 
-Stile: 3,5/5 
-Commento personale: 1/2 
Totale: 22,5/27
 

“In questa fanfiction non succede niente”. Ahimè. Ti rubo queste parole perché non so come comunicare il mio pensiero su queste due piccole fic. Sei brava, non lo nego in alcun modo: hai un’ottima proprietà di linguaggio e di scrittura, e hai inquadrato perfettamente i de personaggi. Hai una certa tendenza a ripetere più volte un concetto utilizzando termini abbastanza simili, cosa che penalizza il punteggio dello stile e per cui ti consiglio di prestare attenzione a questa cosa, di provare a variare il più possibile il modo in cui redigi i pensieri e i periodi della tua storia (in storie così breve è qualcosa che si nota, e ha pesato molto sul punteggio; non è detto che in una storia più lunga ed elaborata questo effetto si presenti di meno). Ma, soprattutto, ciò che ha abbassato il tema originalità è la mancanza di… spunti? Non succede molto, e quel che succede succede spesso sia nel manga, sia in tante trame. Non sono cose a cui si può rimediare facilmente, ovviamente, ma mi sento di consigliarti di osare di più, al prossimo contest. Ho letto che erano le prime fanfic sul fandom, e magari ora sei più sicura ed esperta. Non posso che farti un bell’”inboccaallupo” e chiederti di continuare a scrivere, scrivere e ancora scrivere.

kk

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