Ubiquità di Ayumi Yoshida (/viewuser.php?uid=34262)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1- Dono dell'ubiquità ***
Capitolo 2: *** 2- Occhi che sono dappertutto ***
Capitolo 1 *** 1- Dono dell'ubiquità ***
Ubiquità
1- Dono dell’ubiquità
Kuroko era
l’unica persona al mondo che riuscisse a
spaventarlo: era dovunque, ma allo stesso tempo non era da nessuna
parte. Era
un altro dei suoi poteri nascosti oltre al misdirection
che Kagami aveva imparato a conoscere e ad odiare, perché Kuroko era
sempre nei
paraggi quando aveva voglia soltanto di urlargli contro o di mandarlo a
quel
paese, non c’era mai quando aveva bisogno di lui, come in quel momento:
l’allenamento era appena cominciato e di lui non c’era neppure l’ombra,
proprio
quando gli serviva per fare pratica per l’ultima strategia sui passaggi
che il
coach aveva loro suggerito.
Kagami si
guardò ancora intorno con impazienza, giusto per
convincersi che Kuroko fosse davvero assente e non nascosto da qualche
parte e
pronto a sbucare dietro la sua schiena facendogli prendere un colpo, e,
certo
di non averlo visto da nessuna parte, afferrò un pallone da basket che
stava
rotolando sul parquet tirato a lucido e prese a palleggiare in corsa.
Arrivato a metà
campo, si voltò a sinistra e fece per
passare la palla a Kuroko con la mano opposta, ma dietro di lui Hyuga
lo fissò,
severo, attraverso gli occhiali.
“Hai rallentato
troppo. Non esitare, passa e basta.”
“Lo so.”
mugugnò Kagami tra le labbra, e pensò per la prima volta
che non era lui che avrebbe voluto trovare dietro la sua schiena.
Avrebbe
voluto vedere la faccia da schiaffi di Kuroko comparire all’improvviso
e
urlargli con tutta l’irritazione possibile che era in ritardo, ma, a
quanto
pareva, il suo compagno quel giorno aveva perso il dono dell’ubiquità
che li
faceva tanto disperare durante gli allenamenti.
Si voltò di
nuovo, pronto a riprendere i palleggi per
arrivare da solo sotto canestro.
“Kagami-kun.”
disse una voce che conosceva bene per farsi
notare, né troppo forte, né troppo debole, e gli occhi di Kuroko lo
guardarono
dall’alto verso il basso più spalancati e profondi che mai.
“Sei in
ritardo.” latrò Kagami allungando la testa verso di
lui, e gli lanciò la palla con tutta la forza che aveva nelle braccia,
certo
che lui l’avrebbe afferrata senza alcun problema. “Dove diavolo sei
stato
finora?”
“Ho portato
Numero Due a fare una passeggiata.” fu la sua
semplice replica.
Kagami sbuffò
sonoramente, dandogli le spalle di scatto: da
quando si era reincarnato in quel cane, era mille volte peggio, Tetsuya
Kuroko
era veramente dovunque.
Lui e la sua
dannata ubiquità.
Note:
Dovrei
dire che in questa fic non succede niente, che è inconcludente. Dovrei
dirlo? Ormai l'ho detto. Ultimamente adoro troppo questo tipo di fic,
in cui fuori non succede nulla e dentro non si capisce più niente, e
sto riempendo pagine e pagine di word di questo genere. Sarà colpa
della depressione estivo-universitaria.
Sono
perfettamente conscia del fatto che questo non è un buon modo per
ripresentarsi in questo fandom, per questo vi chiedo umilmente di farmi
sapere se c'è qualcosa che non va, specialmente nella caratterizzazione
dei personaggi (che amo! *___*), e se magari c'è anche qualcosa che va,
giusto per abbattere questa barriera che mi impedisce di scrivere su
Kagami e Kuroko nonostante li shippi follemente da quando li ho visti
per la prima volta.
Questa
flash dovrebbe essere la prima parte di una raccolta minuscola di due
capitoli: la seconda parte dovrebbe essere dal punto di vista di Kuroko,
avendo dato in questa spazio a Kagami (sperando di avergli reso
giustizia ç_ç).
Grazie mille per
aver letto! ^_^
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Capitolo 2 *** 2- Occhi che sono dappertutto ***
Ubiquità
2- Occhi che sono
dappertutto
Kuroko
si sente i suoi occhi
addosso costantemente,
mentre si stanno allenando, quando stanno facendo la
doccia, quelle rare volte che si trova a camminare per strada davanti a
lui.
Kagami lo guarda sempre, forse per analizzarlo perché lo trova strano,
per
capire cosa gli passa per la testa.
Ma non è colpa sua se non parla quasi mai, è sempre stato un tipo
silenzioso, e
quello che gli è accaduto in passato non lo aiuta di certo: dopo che si
è
sentito tradito da i suoi ex compagni di squadra ha deciso di non
aprirsi più
con nessuno, se non quanto basta per un normale rapporto.
Con Kagami, però è diverso: Kuroko ha come l'impressione che l’altro
voglia
andare più in fondo, non fermarsi in superficie, proprio come è
accaduto quando
egli stesso si è offerto di diventare la sua ombra, nonostante tutto
ciò che
gli è successo. Kagami deve averlo capito in qualche modo, che qualcosa
è
cambiato dentro di lui.
Kuroko sorride leggermente, ma l'altro se ne accorge subito, perché gli
cammina
accanto, alla sua stessa andatura.
"Che hai da ridere?" gli chiede senza riuscire a trattenere una
sfumatura aggressiva nella voce. È proprio come pensava, i suoi occhi
sono
davvero dappertutto. Glielo dice senza farla apparire una cosa
importante, come
se si trattasse di qualcosa che gli è venuto in mente all'improvviso:
"Gli
occhi riescono a guardare davvero dappertutto." e Kagami lo guarda
stranito,
senza riuscire a capire che cosa intenda. Per alcune cose bisogna avere
un
certo intuito, altrimenti è impossibile capire, e a leggerlo Kagami non
è
proprio un asso come nel basket, dato che, nonostante tutto il tempo
che
trascorrono insieme, ancora gli chiede il perché di certi
comportamenti. Kuroko
mormora un "non fa
niente", scuote la testa e continua a camminare in silenzio, senza
dargli
ulteriori spiegazioni: va bene così, Kagami si sta sforzando in ogni
modo per comprenderlo. Lo
dimostrano i suoi occhi, ancora inevitabilmente
puntati su di lui, mentre si sforzano di capire quale stranissimo
mistero ci sia
nella sua testa.
Note
Ecco l’ultima flash! ^^ Questa
fic ho cercato di renderla un po’ Kuroko-alike:
più lenta della precedente, un po’ “oscura”. Spero che sia comunque
apprezzabile. ^^Mi piaceva l’idea che Kagami non riuscisse a non
guardarlo, e
che Kuroko avesse già capito qualcosa in più di lui. Una robetta
criptica come
sempre, insomma. *i lettori le voltano le spalle indignati e se ne
vanno XD*
Per essere più seri, ringrazio
di cuore Rota e Reby
che hanno recensito lo scorso capitolo: per me è stato un
onore ricevere tante belle parole da due scrittrici che apprezzo
tremendamente
come voi. *____* Ero
piuttosto scettica
nel trattare questa coppia per la prima volta, e sono contenta di non
aver
snaturato i personaggi, perché hanno qualcosa che altri personaggi non
hanno, sanno
essere umani in ogni loro sfumatura e in ogni comportamento. Spero che,
se
deciderete di leggere questo ultimo atto, non ne siate deluse e che
possiate
pensare ancora ciò che mi avete comunicato con le scorse recensioni.
Davvero
grazie di cuore!
*si inchina*
Edit del 6/1/2014:
questa fic ha partecipato, l'anno scorso (XD), ad un contest
sulle drabble/flash/raccolte edite dove si è classificata
terza su tre. Riporto il giudizio sincero e gradito della giudicia e il
suo bellissimo banner, grazie! *____________*
Ayumi
yoshida
-Grammatica e Lessico: 10/10
-Introspezione dei personaggi: 5/5
-Originalità: 3/5
-Stile: 3,5/5
-Commento personale: 1/2
Totale: 22,5/27
“In questa
fanfiction non succede niente”. Ahimè. Ti rubo queste parole perché non
so come comunicare il mio pensiero su queste due piccole fic. Sei
brava, non lo nego in alcun modo: hai un’ottima proprietà di linguaggio
e di scrittura, e hai inquadrato perfettamente i de personaggi. Hai una
certa tendenza a ripetere più volte un concetto utilizzando termini
abbastanza simili, cosa che penalizza il punteggio dello stile e per
cui ti consiglio di prestare attenzione a questa cosa, di provare a
variare il più possibile il modo in cui redigi i pensieri e i periodi
della tua storia (in storie così breve è qualcosa che si nota, e ha
pesato molto sul punteggio; non è detto che in una storia più lunga ed
elaborata questo effetto si presenti di meno). Ma, soprattutto, ciò che
ha abbassato il tema originalità è la mancanza di… spunti? Non succede
molto, e quel che succede succede spesso sia nel manga, sia in tante
trame. Non sono cose a cui si può rimediare facilmente, ovviamente, ma
mi sento di consigliarti di osare di più, al prossimo contest. Ho letto
che erano le prime fanfic sul fandom, e magari ora sei più sicura ed
esperta. Non posso che farti un bell’”inboccaallupo” e chiederti di
continuare a scrivere, scrivere e ancora scrivere.
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