You are impossible to resist

di Lavwrites
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Sveglia alle sei e trenta, mi alzo, mangio, mi vesto e vado a scuola. Solita routine. “Ciao Hope!” sentii dire alle mie spalle, mi giro e ricevo un abbraccio. Era lei, la luce dei miei occhi. Ok, così è troppo sdolcinato, lei è la mia migliore amica Sophie Ghirm, siamo amiche dalla prima elementare. Lei arrivò vicino a me dicendo “Ciao! Io sono Sophie Ghirm tu come ti chiami?” “Hope Millingar.” risposi sorridendo. Questo fu il nostro primo incontro, e da quel giorno fummo inseparabili, almeno così credevamo. Sophie sarebbe partita fra due settimane per l'America, lasciando la goffa Hope Millingar a Londra, senza un amico e con cinque bulli a cui badare. “Ciao, Sophie.” dissi triste “Ancora arrabbiata per il trasferimento?!” chiese alzando gli occhi al cielo “Delusa, non arrabbiata. Sono delusa perché poi non avrò nessuno con cui insultare i cinque.” dissi accennando un sorriso “Dai! Te ne farai a bizzeffe di amiche!” disse lei per tirarmi su, ma io feci spallucce “Col mio carattere? No.” risi mentre lo dicevo. Avevo un caratteraccio, neanche lei a volte mi sopportava. 
Arrivammo a scuola insieme, dividendo le cuffie. “Millingar! Ghirm!” sentii dire, noi due ci girammo. “Oh, ciao Malik.” dicemmo all'unisono. “Troppo entusiasmo! Vi si rovina il sorriso così.” disse ironico “Quando la smetterai di romperci?” chiesi “Quando tu sorriderai. Quindi.. mai!” disse ridendo, per poi passare oltre avendo avvistato la sua ragazza, una biondina formosa con poco cervello, non devo spiegare il perché di quella scelta. “Millingar! Ghirm!” sentii di nuovo. “I nostri nomi non li sa nessuno?” chiesi girandomi e trovandomi di fronte Liam Payne, era un ragazzo fantastico, nonché mio migliore amico. Era incredibile, no? Era un bulletto come i suoi amici, ma con me no. Non era un puttaniere, era un ragazzo d'oro. Lui e Niall Horan non c'entravano nulla con gli altri tre. Loro erano dolci e premurosi. “Liam!” gridai gettandogli le braccia al collo “Ciao amore.” mi rispose lui attirandomi a sé e stringendomi forte. Era dolcissimo. “Io vado.. Ci si vede a matematica!” dissi staccandomi e andando verso Sophie che si era già avviata. “Non farti mettere i piedi in testa da nessuno!” urlò lui “Sarà difficile!” urlai, correndo verso il cancello. 

Andai verso l'armadietto e misi la combinazione, non mi si aprì, così iniziai a prenderlo a pugni “Che succede Millingar?” era la voce fastidiosa di Harry Styles, quella che udivano le mie orecchie? Esatto. Proprio lui. “Hei, Styles. Ho problemi con l'armadietto, non mi prende la combinazione.” dissi neutra. Io per Styles non avevo molta simpatia, come per Malik e Tomlinson, invece con Liam e Niall c'è sempre stato qualcosa di diverso, di bello. In loro nulla era così. “Dai, faccio io.” disse spostandomi da davanti l'armadietto e dando tre colpi in tre punti precisi “Un giorno me lo insegni eh.” dissi posando i libri dentro, lui fece un cenno con la testa e se ne andò. Sophie mi guardò stupita “Come fai a parlarci?” chiese “Sono simpatici in fondo, MOLTO in fondo, tutti tranne Zayn, ovviamente.” dissi “Secondo me sei innamorata di Malik.” disse seria, ma io le scoppiai a ridere in faccia “Io sono Hope, quella che non prova emozioni, e tantomeno non provo amore. Poi, per Malik, FIGURIAMOCI!” e scoppiai a ridere nuovamente “Cos'é ‘per Malik, figuriamoci’?” chiese proprio Zayn, io ero a bocca aperta “Niente, Ghirm pensava che fossi innamorata di te, e gli ho riso in faccia.” dissi con franchezza “Trovi divertente che tu possa essere segretamente innamorata di me?” disse appoggiandosi all'armadietto accanto al mio “No, Malik, trovo divertente il fatto che qualcuno possa provare amore per te.” dissi sincera, “Stai dicendo che non merito amore?” chiese con una faccia da cane bastonato “Esattamente.” dissi chiudendo l'armadietto “Solo perché faccio il cretino con te non vuol dire che sono un cretino.” disse offeso “Per me sì. Addio Malik.” dissi prendendo i libri sotto braccio e recandomi a lezione.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


Chiamavo Malik, Tomlinson e Styles bulli perché si credevano chissà chi e perché pretendevano tutto e subito. Di certo non erano arrivati a pretendere i soldi del pranzo, ma c'erano vicini. Per fortuna quella mattina non avevo incontrato Louis, oppure dovevo rispondere male anche a lui. “Seriamente Hope, come fai a rimanere calma e a dire cose così cattive e crudeli?” chiese Sophie, per l'ennesima volta. “Perché io sono cattiva e crudele, simple but effective.” guardai l'orario “Che palle, ora ho filosofia, ho due coglioni in classe.” dissi, Sophie ebbe un’aria incuriosita e così aggiunsi “Louis e Zayn.” dissi alzando gli occhi al cielo, “Ci vediamo a mensa.” disse lei allontanandosi “Se sopravvivo a tutta questa stupidità nell'aria.” bisbigliai. 
Ero in ritardo di cinque minuti, ma non ero preoccupata. Entrai in classe con nonchalance e trovai il mio posto occupato. “Dove mi metto prof?” chiesi, e lui fece spallucce guardandosi in torno “C'è un posto vicino a Malik.” disse “Oggi non è giornata” risposi ad alta voce, mi sedetti vicino a Malik nella fila centrale all'ultimo banco. Posto tattico per chi vuole usare il telefono. Lui infatti stava allegramente messaggiando con più di una ragazza “Ciao Millingar.” disse mettendo il telefono in tasca e evitando tutti i messaggi “Mi chiamo Hope, Malik. È l'ultima volta che te lo dico.” dissi scocciata “Di solito chiamo per nome solo quelle con cui vado a letto.” disse lui sorridendo “Ma ripensandoci Millingar va bene.” dissi sorridendo ironicamente. “Sei simpatica Hope.” disse “Chiamami per nome, ma io a letto con te tanto non ci vengo.” dissi “Tutto da vedere” disse lui ammiccando, feci una faccia disgustata “Risparmiami, Malik.” dissi ancora più disgustata, procurando una sua risatina. “Tra un po' non dirai più così.” disse al mio orecchio, “Invece lo ripeterò all'infinito.” gli dissi con voce “seducente” e calma all'orecchio. Lui sorrise, e non parlammo più per il resto dell'ora. Alla fine uscii e cercai Liam per i corridoi della scuola, alla fine lo trovai “Ehi Liam!” lo chiamai, lui si voltò e mi sorrise, io lo abbracciai. “Sei l'unico dei cinque che mi sta simpatico.” dissi nell'abbraccio “E Niall?” chiese lui “Anche lui è simpatico, gli altri sono talmente coglioni!” dissi esasperata. “Sono solo ragazzi, Hope.” disse “Ragazzi troppo perversi, ragazzi che ci provano troppo con tutte.” dissi sbuffando “Sei gelosa?” chiese alzando un sopracciglio e allontanandomi per guardarmi negli occhi, io risi “No, ho paura che trasformino anche te e Niall!” dissi alzando gli occhi al cielo. “Sai che spaccherò la faccia a chiunque ci provi con te?” se ne uscì Liam a cazzo di cane. Io annuii “Allora dovresti spaccarla a Zayn!” dissi sorridendo “Ci ha provato con te?” chiese “Sì” dissi ripensando all'ora di filosofia “Gli spacco la faccia” affermò “Non farti male alle manine!” lo presi in giro, lui mi diede le spalle e andò, a quanto pare, da Zayn. 

Liam’s Pov
Andai con calma da Zayn, appena lo vidi gli feci cenno di avvicinarsi. “Che succede?” chiese salutandomi “Ci hai provato con Hope?” chiesi, lui sorrise “Sì” disse sempre con quel sorrisetto sulla faccia “Sta lontano da lei.” dissi solamente “E perché?” chiese alzando un sopracciglio “Perché lei non è una di quelle troiette che ti porti a letto ogni sera, lei non è una ragazza da una botta e via. Quindi non fa per te, lasciala stare.” spiegai, lui fece spallucce “Vedo che posso fare” disse con menefreghismo “Allora non hai capito, devi stargli alla larga e basta!” dissi alzando leggermente la voce “Geloso, Liam?” disse con un sorriso beffardo “È la mia migliore amica, ovvio che sono geloso. Tu stagli alla larga e andrà tutto bene.” dissi puntandogli un dito sul petto. “Payne, non è colpa mia se la tua amica è così intrigante.” disse malizioso “No. No, Zayn, stagli alla larga. È l'ultima volta che te lo dico!” dissi alzando la voce e andandomene, dovevo ritornare da Hope. 

Hope’s Pov 
Vidi Liam in lontananza che mi sorrideva, era un ragazzo fantastico. “Zayn non ti darà più fastidio, però vedi di stargli alla larga anche tu.” disse sorridendo, cercando di non farlo sembrare un rimprovero “Io ci provo, ma me lo ritrovo ovunque.” dissi alzando gli occhi al cielo. “Andiamo a matematica?” mi chiese lui, cambiando discorso. Annuii e mi prese sotto braccio. Entrammo nell'aula dove c'erano Zayn e Harry “Te l'ho detto io, Liam.” dissi a bassa voce andandomi a sedere a un banco vuoto e trascinando lui con me. “Tu non dargli spago.” disse sorridendo, io alzai gli occhi al cielo. “Che vi siete detti?” chiesi “Lui dice che sei intrigante, e che vedrà se può starti alla larga..” disse sotto voce. “Che schifo.” dissi con faccia disgustata “Ma io gli ho detto di starti alla larga, perché non sei una ragazza da una botta e via..” spiegò Liam “In che senso?” chiesi “Nel senso che tu sei una di quelle ragazze che devono essere trattate bene, una di quelle con cui passare il resto della vita.” si spiegò “Aw, amore” dissi dandogli un bacio sulla guancia, e lui divenne rosso. Sorrisi “Sei carino quando arrossisci” lo presi in giro “Io non arrossisco” disse offeso “Invece sì!” dissi, e lui mise il broncio. Era davvero un ragazzo fantastico “Mi spieghi come mai non hai trovato ancora una ragazza?” chiesi sorridendo, lui arrossì ancora di più “Perché non c'è nessuna che ti assomiglia, e stare con te sarebbe strano.” disse girandosi verso di me con le sue guance rosse e i suoi occhioni marroni. “Sophie?” chiesi “Mi odia, e poi ora parte per l'America. Spero di trovarne una..” disse rattristato “Ehi, tu sei Liam sono-figo Payne, ne troverai certamente una!” dissi alzando leggermente la voce “Signorina Millingar, veda di seguire la lezione invece di spettegolare con Payne.” disse acido il prof di matematica “Io non spettegolo, professore.” disse Liam “Allora che facevate?” chiese il professore, provocandolo “Ci distraevamo dalla sua noiosissima lezione.” disse Liam rispondendo alla provocazione del professore e provocando una risata generale. “Silenzio!” urlò il professore, che sembrava tipo Silente di Harry Potter quando si porta la bacchetta al collo che fa da megafono “Payne, Millingar, in presidenza!” disse il professore, mi mancava essere buttata fuori dall’aula la seconda ora. Sbuffammo e uscimmo dalla classe. 
Non era la prima volta che finivo dal preside, non ero un asso a scuola e rispondevo male ai professori, a me quindi mi conosceva, come conosceva Malik e gli altri. Avrà visto me più di Malik.. 
Aspettammo sulla panca, fuori dall'ufficio del preside e poi arrivò Malik “Che hai combinato Zayn?” chiese Liam preoccupato “Ho detto al professore che mi stavano cadendo i maroni per via della sua lezione di merda.” disse calmo “Perché l'hai fatto?” chiese Liam “Per stare coi miei due amici!” disse guardandomi. “Come prego?” chiesi “Per stare con voi due che siete miei amici.” ripeté “Parla per Liam, io non sono tua amica.” dissi fredda, sì ammetto di essere acida come un limone ma se non la facevo non ero me stessa. “Avanti Hope!” disse Zayn “Hope..? L'hai chiamata per nome? Zayn, stalle alla larga.” disse Liam, serio “Liam smettila di essere così dannatamente geloso, Hope se la sa cavare da sola.” disse Zayn fissandomi, io sbuffai “Basta voi due, mi state sfracellando la minchia!” urlai proprio mentre la segretaria uscì dall'ufficio. “Signorina Millingar, entri prima lei. E si ricordi che siamo a scuola, queste parole non si usano.” disse “Quando ci vuole, ci vuole!” dissi entrando nell'ufficio del preside.
“Buongiorno Hope” mi salutò “Non è un buon giorno.” risposi fredda, accomodandomi su una sedia “Clara, fai entrare anche gli altri due.” disse alla segretaria, e due secondi dopo entrarono Liam e Zayn. Zayn si sedette vicino a me e Liam lo guardò malissimo per poi sedersi nell'altra sedia “Che avete combinato?” chiese mettendo i piedi sulla sua scrivania di legno pregiato “Abbiamo risposto male al professore di matematica.” spiegai “Allora. Payne lei può andare, non ha precedenti e sono sicuro che non si ripeterà l'accaduto.” Liam annuì e uscì dall'ufficio lanciando un'ultima occhiataccia a Zayn “Per quanto riguarda voi due.. credo che due giorni di punizione possano bastare.” disse firmando due fogliettini “Neanche io ho precedenti.. almeno non in questo campo..” dissi, il preside mi guardò malissimo. Ok, avevo detto la cazzata del secolo, avevo combinato qualche casino a scuola. Forse più di ‘qualche’ ma due giorni in punizione erano troppi, e con Zayn? Un’eternità! “Hope, le devo ricordare di quando ha otturato i bagni? Fumato in classe? Tirato i capelli a una compagna e fatto la lotta del cibo a mensa? E per la lotta col cibo si giustificò dicendo che faceva schifo e che non aveva tempo per buttarlo, la cuoca ci restò malissimo, sa? Oppure” iniziò il preside, ma lo interruppi “Ok, ha reso l'idea, andrò in punizione oggi e domani.” dissi sbuffando, Zayn sorrideva “Davvero ha fatto tutto questo, signor preside?” oh, ma com’è sveglio questo ragazzo, pensi che dica per finta? “Sì.” rispose e Zayn rise “Fa sembrare tutto ciò che ho fatto io una bambinata!” esclamò “Forse perché lo è davvero?” pensai ad alta voce, mi alzai e uscii dall'ufficio col foglietto in mano, seguita a ruota da Zayn “Abbiamo gli stessi orari.” disse affiancandosi a me “Un motivo in più per non andarci.” dissi accartocciando il fogliettino “Cattiva ragazza.” disse lui, io mi girai “Cosa vuoi da me, Malik?” dissi sbuffando “Passare una notte con te.” rispose sorridendo maliziosamente «Che visione orribile, ora farò gli incubi per giorni.” dissi andandomene “Ci vediamo a punizione!” disse sorridendo, che cazzo si rideva? Era incastrato per due giorni in punizione. Ma qual era il suo problema? Io non gli davo neanche corda! Perché continuava imperterrito a rompermi le palle? 

Arrivata ricreazione andai di fuori e accesi una sigaretta, volevo starmene tranquilla, così misi le cuffie, e Sophie e Liam sapevano per esperienza che quando avevo le cuffie e una sigaretta in mano dovevano lasciarmi stare. Così mi sedetti sul muretto a fumare mentre tutti i ragazzi e le ragazze mi passavano davanti, si sbaciucchiavano, si abbracciavano, spettegolavano. Io volevo solo starmene in santa pace! Così spensi la sigaretta e andai dentro la scuola, dove non c'era nessuno; andai al bar e presi un caffè da portare via, così me lo misero in quel bicchiere enorme di cartone, e me lo bevvi mentre camminavo per i corridoi, controllando i messaggi. Ce n’era uno di Liam “Mangiamo insieme oggi?” uno di Sophie “Dove cazzo sei?” Non risposi a nessuno dei due e continuavo a camminare guardando il telefono, poi sbattei addosso a qualcuno “Scusa, mi dispiace.” dissi guardandogli la maglietta, poi alzai lo sguardo ed era Zayn, uno Zayn divertito. “Se mi volevi far bagnare non serviva un caffè..” gli diedi una pizza nello stomaco “Ehi, fai male.” disse “Questo era l'intento.” risposi “Mi spieghi che cazzo ti ho fatto?” mi chiese mentre si puliva con un fazzoletto la maglietta “Nulla, e così peggiori le cose, vieni con me.” dissi prendendolo per il braccio e portandolo nel bagno delle ragazze, dove sapevo che a ricreazione non c'era nessuno “Togliti la maglietta.” dissi “Vai troppo di fretta, non credi che dovremmo prima, almeno darci un bacio?” chiese mettendo le labbra in avanti e chiudendo gli occhi “Se mi volevi far cascare le palle, giuro che ci sei riuscito” dissi. Lui si tolse la maglietta e rimase a torso nudo, aveva un fisico scolpito. Mi porse la maglietta e io la bagnai tutta con l'acqua “Ehi! E ora che mi metto?” chiese “Intanto lavati che il caffè appiccica, poi ho una maglietta di Liam nell'armadietto.” dissi strizzando la maglietta. “Va bene..” disse lui aprendo l'altro rubinetto e iniziandosi a lavare. “Vado a prenderti la maglietta.” dissi controllando l'orario, dovevo sbrigarmi, fra pochi minuti sarebbe finito l'intervallo. Uscii di corsa dal bagno e andai all'armadietto, presi la maglietta e andai correndo di nuovo in bagno. Lì c'era Zayn che mi aspettava appoggiato al muro. “Tieni.” dissi porgendogli la maglietta di Liam “Perché hai una maglietta di Liam?” mi chiese indossandola “L'altro giorno l'ha scordata a casa.” dissi “Cos'avete fatto?” chiese malizioso “Cazzo ti frulla in testa? Gliel'ho sporcata, e l'ho lavata, e gliene ho data un'altra sua.” dissi “Hai tante magliette di Liam a casa?” chiese sorridendo, io annuii “Alcune le indosso per dormire, me le regala lui. Adoro il suo profumo, e averlo addosso la notte è come averlo con me.” spiegai velocemente, arrossendo. Alzai lo sguardo e vidi Zayn che mi guardava con aria intenerita e un sorriso sulla faccia. “Che carina.” disse avvicinandosi a me e abbracciandomi, io ricambiai l'abbraccio. “Mi hai appena abbracciato?” chiesi stupita “E tu hai ricambiato?!” chiese ancora più stupito, io scoppiai a ridere. “Non si rifiuta mai un abbraccio” dissi “E un bacio?” mi chiese guardandomi. “Quello sì” dissi. Perché quella domanda? Porco cazzo, mi metteva in difficoltà quel pakistano troppo perfetto che si sente Gesù Cristo sceso in terra solo perché si faceva una ragazza a sera, perché mi metteva in difficoltà? Cristo che confusione!

























 

BEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEH, CIAO. 

ALLORA, QUESTO E' IL PRIMO CAPITOLO AAAAAAAAAAAAAAAHW. 
QUESTO AAAAAAAAAAAAAAHW E' PRESO DA CSI MIAMI, ADORO QUELL'URLO(?) 
OK, E' CORTISSIMO, OK, ANCHE IL PROLOGO LO ERA, OK, FACCIO SCHIFO:( SKST. 
IL PROSSIMO SARA' PIU' LUNGO, QUINDI AMATEMI. 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


“Peccato.” disse lui “Si rifiuta solo se lo si vuole, ovviamente.” dissi guardando l’orologio “Ora è meglio se usciamo, se non vuoi essere assalito da delle ragazze.” dissi aprendo la porta “L'idea non mi dispiace.” disse malizioso “Non cambierai mai.” dissi alzando gli occhi al cielo e uscendo velocemente, lui mi rincorse e mi prese per un polso “Cosa intendevi?” chiese “Nulla” dissi sorridendo e cercando di fargli mollare la presa, invano. Lui mi fissava “Zayn? Mi lasci il braccio?” chiesi “Sì” disse senza lasciare il braccio “ZAYN, PORCA PUTTANA!” urlai, e lui mollò la presa “Eccheccazzo! Sono modi?” urlò anche lui “E che ne so! Ti eri imbambolato. Sembrava che avessi visto la Madonna!” dissi sempre urlando “Ora abbassiamo la voce” disse calmo “Sì, mi spieghi perché ti eri imbambolato?” chiesi stando di fronte a lui, con la testa leggermente alzata per guardarlo negli occhi, lui invece l'aveva leggermente abbassata “Ti stavo guardando” disse “Cosa?!” chiesi allontanandomi, ma lui fece un passo avanti e ruppe la distanza che c’era “Ti stavo guardando” ripeté avvicinando il suo volto al mio, io mi scostai “Che problema hai, Malik?” chiesi alzando un sopracciglio “Nessuno, perché?” chiese alzando un sopracciglio “Mi stavi per baciare!” dissi tra i denti “E allora?” chiese lui “Tu hai problemi.” affermai “Per un bacio, Millingar?” chiese aggrottando le sopracciglia “Esattamente! E non era un bacio era un tuo bacio.” risposi dandogli le spalle, lui mi afferrò dai fianchi e mi fece aderire al suo corpo “Cos’hai contro i miei baci?” chiese con una voce tremendamente sexy, “Malik, non ho nulla contro di te. Ma non sarò l'ennesima ragazza che passa per il tuo letto, toglitelo dalla testa.” dissi cercando di allontanarmi, ma la sua presa era ben salda “Mi lasci, Malik?” chiesi “No” disse sorridendo beffardamente, così mi girai su me stessa e notai che eravamo vicini, dannatamente vicini. Alzai la testa e i suoi occhi si incrociarono con i miei, cristo che occhi. “Z-Zayn, io devo andare a fumare.” dissi balbettando leggermente “Che fai? Balbetti?” chiese, e io gli diedi una leggera spinta, diminuendo la distanza “Ma fottiti, coso” dissi più acida che potei “Ci vediamo, Millingar” disse “Addio!” urlai correndo fuori. Se ero confusa prima, ora ero super confusa. Appena uscii andai verso Liam “Abbracciami.” gli ordinai “Come?” chiese confuso “Cazzo, ABBRACCIAMI! Ti devo fare lo spelling, troglodita che non sei altro?” chiesi acida. Sì, ero dannatamente acida e stronza “Ok” disse lui circondando il mio corpo con le sue braccia, facendomi sentire al sicuro. Avevo dannatamente bisogno di un suo abbraccio, lui mi faceva stare bene, se non fosse il mio migliore amico lo amerei di sicuro. Dopo un po' che eravamo abbracciati lui si staccò “Che diavolo ti è preso?” disse “Nulla, perché?” chiesi “Tu, Hope Millingar, non chiedi abbracci e non dimostri affetto.” alzai gli occhi al cielo “Dai, che hai fatto?” chiese preoccupato “Zayn ha provato a baciarmi” sussurrai così piano che neanche io mi sentivo “Che?” chiese “Zayn ha provato a baciarmi” dissi con voce un po' più alta, ma lui non mi sentiva, infatti aggrottò le sopracciglia “ZAYN HA PROVATO A BACIARMI!” urlai “Perché?” chiese “Non lo so” ammisi “Stavo per i cazzi miei nel corridoio quando verso il mio caffè sulla sua maglietta, così lui prova a smacchiarsela con un fazzoletto, io gli dico che non poteva smacchiarla e lo porto in bagno. Gli faccio togliere la maglietta e la lavo. Quando uscimmo lui prova a baciarmi e mi scanso” spiegai velocemente “Io gli avevo detto di starti alla larga, se la vedrà con me.” disse Liam “Daddy, dai lascialo stare.. ti prego.” Dissi supplicandolo, e chiamandolo ‘daddy’ era fatta, era un nomignolo così sdolcinato che il miele vomitava arcobaleni, non so se rendo. “Va bene, tu resisti, prima o poi smetterà e passerà alla prossima troia” disse senza far caso che mi aveva offesa, ‘sto coglione. “Mi hai offeso inconsciamente anche a me, testa di minchia.” Dissi fingendomi offesa, in realtà non me ne fotteva un cazzo “Ti voglio bene anch’io, Hope.” Disse abbracciandomi. Restai tra le sue braccia per un po’ e poi andai di nuovo dentro, al mio odiato armadietto, che non si voleva aprire. Ma il giorno sfigato non era venerdì 13? Era giovedì 11 settembre! Dannatissimo armadietto. Qualcuno si mise dietro di me, mi prese di peso e mi spostò “E’ un cazzo d’armadietto, come fate voi ragazze ad essere così stupide?” mi chiese questo ragazzo, mai visto. Non era Liam, né Harry, o Niall, o Louis, non era nemmeno Zayn! “Chi minchia sei?” chiesi poco garbatamente “John, e tu? La delicatezza fatta persona?” chiese ironico “Ti piacerebbe. Sono Hope, Hope Millingar. Quella che Styles, Tomlinson e Malik hanno preso di mira dal primo anno, ma non sono poi così cattivi. Forse potrebbero essere gentili, tutti a parte Malik, ovvio.” Cazzo Hope, smettila di blaterare a cazzo! “Ehm.. interessante. Sì, ti serve una mano con l’armadietto?” chiese “Sì, non mi funziona bene, non mi prende quella stupida combinazione!” dissi cercando di moderare i termini, quel ragazzo era dannatamente carino “Ok, faccio io. Qual è la tua combinazione?” chiese “E secondo te la vado a dire a uno sconosciuto? E se poi magari mi ci metti una bomba? O droga che non sai dove mettere? Non sono così stupida, coso.” Dissi “Allora potremo conoscerci meglio.” Disse ammiccando, “Se rimorchi le ragazze così, sei proprio sfigato.” Dissi “Di solito non rimorchio, ma tu sei interessante.. bho, mi attrai.” Disse, alzai gli occhi al cielo. Perché nessuno diceva ‘mi piaci per questo, codesto e quello’? “Beh, tu invece non mi hai colpito, e non credo di volerti conoscere meglio.” Risposi acida “E perché mai, bambola?” potrei vomitare ‘bambola’? Scherziamo? “Mi hai davvero chiamato ‘bambola’?” chiesi incredula “Sì, ti piace?” chiese lui, speranzoso “No, lo odio.” Risposi io “E allora non ti aprirò l’armadietto.” disse lui “Dai, ti prego, aprimelo.” Chiesi con la voce più dolce e carina che avevo, mi ci è voluto impegno. “Se usciamo insieme sì.” Disse “Oh, che provola, senti faccio da sola. Grazie e addio.” Tagliai corto, ma lui rimase vicino al mio armadietto. Fortunatamente passava Harry per il corridoio “Ehi Styles!” lo chiamai, lui mi sorrise e si avvicinò, era diventato.. gentile? “Dimmi Millingar.” Disse “Mi apri l’armadietto?” chiesi gentilmente “Va bene, ma dovresti andare in presidenza per farti dare un’occhiata.” Disse mentre lo apriva, lasciando di stucco John. “Vedi? Styles è gentile.” Non credevo di averlo detto. Ho davvero detto che .. Styles è gentile? “Perché che ha fatto questo tipetto?” disse guardandolo dall’alto in basso “Diceva che mi avrebbe aperto l’armadietto solo se fossi uscita con lui perché sono interessante e l’attraggo, manco fossi ‘na calamita.” Dissi parlando in romanaccio verso l’ultima frase, Styles rise molto. “Tu hai chiesto a lei di uscire?” chiese per poi riattaccare a ridere “Cosa cazzo ho di sbagliato, Styles?” chiesi “Non rido per te, ma per lui. Uno come te non esce con una come lei.” Spiegò, io rimasi shockata “Perché cos’ha di sbagliato?” chiesi “Non è alla tua altezza.” Disse soffocando le risate, e alla fine John se ne andò per non sentire più gli insulti “Perché l’hai fatto? Poverino.” Gli dissi appena John fu lontano “Nessuno può chiederti di uscire quando sei di Zayn” disse “Io non sono di Zayn” dissi sbuffando “Io non sono di nessuno.” Dissi, e Harry sorrise “Allora perché l’hai respinto?” chiese “Perché, sì era un bel ragazzo, ma non mi piaceva come persona” spiegai, non gliel’avrei data vinta. Io di Zayn? Una cazzata più grande non poteva spararla. Passò Zayn proprio in quell’istante, con addosso la maglietta di Liam. “Ehi Zayn!” lo chiamò Harry, e io lo incenerii con lo sguardo e lo fece avvicinare “Un tipo ha chiesto a Hope di uscire.” Disse Harry con nonchalance, ma vai tranquillo, guarda! Che urto. “E tu Hope, hai rifiutato?” chiese Zayn, abbastanza innervosito “Sì ma per quale cazzo di motivo ti agiti? Prima quel tipo mi chiede di uscire perché non gli do la combinazione, poi Harry lo insulta e dice che sono tua, ma uccidetevi tutti!” dissi poco garbatamente e prendendomi un rimprovero dal prof di religione “Signorina Millingar! Moderi il linguaggio.” Disse “Ma vada all’inferno!” gli risposi. Mi indicò l direzione della presidenza, Styles e Malik risero mentre mi accompagnavano “Non mi perdo mica..” dissi scocciata “Zayn, Harry per l’ennesima volta, non sono proprietà di nessuno, e sto andando nell’ufficio del preside, non credo che arrivi all’improvviso un’orda di ragazzi a cui piaccio, anche perché non ci sono. Quindi, mi lasciate stare?” chiesi sorridendo, loro si guardarono e risposero all’unisono “No.” Sbuffai. È impossibile. Mi accompagnarono fino a dentro l’ufficio e rimasero per tutto il colloquio “Signorina Millingar, mi spiega di nuovo perché è qui?” chiese per l’ennesima volta il preside “Per la cento miliardesima volta: ho mandato all’inferno il prof di religione.”Zayn e Harry ridacchiarono, e anche al preside sfuggì una risatina “Perché?” chiese “Perché mi rompeva la minchia, ok?” risposi stanca. “Datti una calmata signorina, altri due giorni di punizione.” Annuii e uscii “E’ stata una scena fantastica, da dove lo tiri fuori tutto questo coraggio?” chiese Harry “Perché? Non hai mai risposto male a un prof?” chiesi alzando un sopracciglio “Sì, ma tu sei crudele con loro.” Disse Harry. “Mi urtano il sistema nervoso. E tu mi rompi le palle io ti rompo le ossa. Ma dato che non posso farlo con loro li insulto.” Dissi “Ora ho capito perché ti piace” disse Harry a Zayn “Non mi piace, ha qualcosa in più delle altre. È mia e la voglio conoscere meglio.” Disse guardandomi e mordendosi il labbro “Malato.” Dissi “Non ho detto nulla di che.” Disse sbuffando “Ma mi hai guardato in modo strano, sei malato” dissi “Malato di te.” Disse “Oh, dio ora vomito. Dimmi di nuovo una cosa simile e ti prendo a sprangate nelle palle finché non diventi sterile.” Dissi e lui si tocco le palle, dicono che porti fortuna. “Uh.. Zayn sei sicuro di volerla conoscere meglio? Secondo me ti scioglie nell’acido al primo appuntamento.” Disse Harry, lo incenerii con lo sguardo, e lui scappò. “Sì sono sicuro di volerla conoscere meglio.” Disse avvicinandosi “Manteniamo le distanze.” Tagliai corto “Hai paura di innamorarti?” chiese “No, ho paura di fare cazzate.” risposi “Queste sono cazzate?” mi chiese avvicinandosi e lasciandomi un bacio a stampo “Sì, cazzo. Tu mi hai baciata? O dio.” Dissi incredula. Lui sorrise beffardo e si avvicinò. Mi guardava chinando leggermente il capo, e io lo alzai leggermente. Le nostre labbra si sfiorarono appena ma un urlo ci fermò. Era Liam, porco cazzo, “Liam..” disse Zayn mettendosi una mano tra i capelli, era in imbarazzo. Io invece ero lì, immobile, come se avessi visto un castoro terrorista che pilotava un aereo e lo fa schiantare contro l’Everest. Ok, non ha senso. “Ti avevo detto di stargli lontano, Zayn e tu, Hope ti avevo detto di non dargli corda!” disse Liam, alquanto alterato “Liam, senti, non è successo nulla fino a prova contraria, stava per accadere, ma non è accaduto. Quindi è tutto ok.” Disse Zayn, ma non doveva parlare in quel momento “Zayn, fa silenzio.” Gli dissi dandogli una gomitata nello sterno “Liam, so che sei arrabbiato, non so che mi è preso.” Dissi “Zayn, tu portala a letto e con me hai chiuso. E tu Hope, cedi e non esisti più. Ragazzi, non è cattiveria, ma poi quando vi lascerete sarò io a dover raccogliere i cocci.”
Liam’s Pov
“Zayn, ti posso parlare un attimo?” chiesi lui annuì “Tu vai in classe che è tardi.” Hope sbuffò e andò in classe, io e Zayn ci guardammo un attimo “Zayn, ti ho detto che Hope non è roba per te. Ti voglio bene, ti sto solo dicendo che Hope è una di quelle ragazze per cui perdi la testa, è una di quelle ragazze acide ma anche dolci, è una di quelle ragazze di cui ti innamori, non è da una botta e via, non è da portare a letto e poi mollarla, perché poi te ne pentirai tutta la vita. Lei è una di quelle ragazze con cui ci devi passare la vita.” Dissi tutto d’un fiato, lui aggrottò la fronte “E tu come le sai tutte queste cose? Ti piace, vero?” chiese Zayn “Da morire. Ma non è per questo che non voglio che state insieme, è perché non voglio vederla piangere.” Dissi afflitto. Hope mi piaceva dal primo giorno in cui l’avevo vista, in primo liceo, Zayn e Harry la guardavano, la squadravano e la sfottevano, e lei gli rispondeva a tono, era una ragazza davvero fantastica non c’è nulla da dire. Lei è così unica, e non merita un ragazzo che la faccia soffrire. Ma se trova quello giusto io mi metterò l’anima in pace e andrò oltre.. almeno spero. Io amo quella ragazza, è così angelica. Non so mi trasmette molto. “La tratterò coi guanti” disse Zayn, riportandomi alla realtà. “Oh, ehm.. sì. Io vado in classe, e non dire nulla a Hope, potrebbe fraintendere tutto quello che faccio..” lui annuì e io vagai per i corridoi per la quarta ora, non volevo tornare in classe così mi diressi verso il giardino e rimasi lì per tutta la quarta ora. Non volevo incontrare quegli occhi.
Hope’s Pov
“Dove cazzo si è cacciato quel cazzone del mio migliore amico?!” pensai mentre giravo per i corridoi. Incontrai due occhi che avrei riconosciuto fra tanti, quelli di Liam “Liam!” urlai, mi sbraccia, lui mi vide, e il suo sorriso si smorzò. Girò le spalle e se ne andò. Chissà cos’aveva, quando faceva così era intrattabile. Quindi dovevo indagare.. allora, l’ultima persona che aveva visto era.. Zayn! Quel ‘coso’ gli aveva di sicuro fatto qualcosa, così andai al mio armadietto e posai i libri, iniziando a cercarlo con lo sguardo. Era vicino all’aula di scienza, vicino a delle troiette da quattro soldi. Andai lì e gli bussai sulla spalla “Ti posso parlare?” chiesi a denti stretti beccandomi delle occhiatacce da quelle.. cose. “Certo, amore.” Rabbrividii “Amore?” chiesi stupita, e lui fece cenno di sì con la testa, intanto quelle due amabili ragazze mi uccidevano con lo sguardo, e io sorrisi di rimando. Presi il braccio di Zayn e lo trascinai in un’aula “Che ha fatto Liam?” chiesi sedendomi su un banco “Cazzo ne so io?” disse sgarbatamente “Sei davvero un amore, davvero dolce e delicato.” Dissi alzando gli occhi al cielo “Grazie.” Disse con menefreghismo “Avanti Zayn! E’ il tuo migliore amico, cazzo! Non è venuto a lezione, mi ha evitata per i corridoi.. non è così da quando..” dissi per poi interrompermi “Da quando?” chiese lui, curioso “Da quando Danielle l’ha mollato..” dissi in un sussurro, abbassando lo sguardo. Forse, Liam, aveva pensato nuovamente a Danielle, l’aveva fatto spesso “Danielle? Ma per favore! Quei due erano finti come Valeria Marini!” disse ridendo, ma io lo guardai impassibile, seria. “Perché?” chiesi irritata, come faceva a ridere mentre il suo migliore amico stava una merda? “Perché lui.. lei.. ehm, ho detto troppo, ora però non aggiungo altro.” Disse abbassando lo sguardo. La cosa puzzava. Puzzava molto. Zayn che sta per rivelare il segreto del mio, e del suo, migliore amico, e all’improvviso si stoppa. Diventando serio. Era successo qualcosa quando li avevo lasciati soli in corridoio, sapevo che dovevo restare!






























 

CIAAAAAAAAAAAAAAAAAO RAGAZZUOLE.

I'm back! ok, non fotte a nessuno. Ho continuato presto perché sentivo di doverlo fare, ma è stata un'eccezione. Pubblicherò un capitolo ogni sabato. Forse a volte lo metterò prima, o dopo, per problemi ''tecnici'' (scuola, i miei genitori, vita sociale..) ma li pubblicherò, giuro. 
Beeeh, non voglio farvi perdere tempo,  MBEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEELA

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


Ero così avvolta dei miei pensieri che non notai Zayn sgattaiolare via dall’aula, infatti, quando tornai alla realtà c’era un professore a richiamare la mia attenzione. “Signorina?” sentii dire “Ehm, sì?” dissi scuotendo la testa e guardandomi attorno, notando l’assenza di Zayn. Quel piccolo pakistano bastardo se n’era andato. “E’ nell’aula di chimica, e non è una mia alunna. Esca dall’aula, per favore.” Chiese il nuovo professore di chimica, era giovane, e io uscii dall’aula. Mi trascinai per i corridoi per via di quella giornata di merda. Meno male che mancava solo un’ora.. ma avevo religione, il prof che l’ora prima avevo mandato al diavolo. Sì, quella era decisamente una giornata di merda. Non volevo più saperne di Zayn o Liam, prima o poi lui sarebbe venuto a parlarmi, lo sapevo. Mentre andavo a lezione qualcuno mi chiamò. “Hope!” urlò una voce che avrei riconosciuto fra tante. Mi girai, ed era proprio lui, quel ragazzo irlandese che tanto amavo. “Niall!” urlai, e come in uno di quei film romantici ci corremmo incontro e ci abbracciammo. Restammo così per un bel po’. Poi qualcuno ci interruppe, guardai la figura e poi misi a fuoco. Oh, merda. La giornata delle giornate di merda, la prima in classifica. “Alex..” dissi in un bisbiglio coprendomi la bocca. Era Alex. Il mio ex ragazzo. Noi ci frequentammo per due anni, era un tipo violento, un ubriacone, e anche se ero perdutamente innamorata di lui lo lasciai quell’estate “Sorpresa, Hope?” chiese con un ghigno, “Un po’..” dissi “Pensavi che ti avrei lasciata andare così?” chiese prendendomi un braccio e stringendolo forte, era un violento, lo odiavo. “A dir la verità sì. Anche perché ti ho lasciata io!” dissi alzando la voce, attirando l’attenzione di qualche ragazzo che passava per il corridoio. “Ma io non ho accettato, non ho detto ‘ok’, non ho proprio risposto, e quindi noi siamo ancora fidanzati.” Disse “E da quando bisogna accettare una rottura?” chiesi alzando un sopracciglio.


“Hope, lui è Alex!” disse Liam “Oh, ciao!” dissi euforica, lui mi guardava in modo strano. Ero al primo anno di liceo e non avevo mai avuto una relazione, né mi ero innamorata, non sapevo perché mi guardava così “E’ fidanzata?” chiese a Liam “No..” rispose lui, leggermente accigliato. “Beh, ora sì.” Disse sorridendo e baciandomi. I primi mesi filarono lisci come l’olio. Poi però arrivò quel fatidico 17 gennaio, “Hope, vogliamo farlo?” chiese tra un bacio e l’altro “No.” Risposi secca io, non ricambiando più i suoi baci. “Dai Hope.” Disse sollevandomi leggermente la maglia “NO!” urlai tirando giù la maglia e allontanandomi da lui, dopo quel giorno non ci fu più molto affiatamento. Ma io l’amavo. Mi guardava accigliato “No? Beh, tu non vuoi ma io sì. Otterrò quello che voglio” disse avventandosi su di me. Eravamo a casa sua, era libera quel pomeriggio, e lui abusò di me. Non lo lasciai per le minacce e per l’amore che provavo per lui. Questa storia durò due anni, poi ci misi una croce sopra.


“Da quando l’ho detto io.” Disse stringendo “Non ci torno con te!” dissi urlando, tutti i ragazzi ormai ci guardavano “Amico, lasciala stare.” Disse Niall “No.” Disse dandogli un pugno allo stomaco “Ti sei scopato lui, non è vero? È il tuo nuovo ragazzo?” urlò a due centimetri dal mio volto, che intanto veniva bagnato da fiumi di lacrime. “Non ci ho fatto nulla, Alex! Mollami!” dissi cercando di smuovere la sua mano. Ma provocai solo una grossa risata da parte sua, e in più una stretta più forte. “Tu ora vieni con me.” Disse trascinandomi “Ma levati dai coglioni! Non torno ad essere il tuo giocattolo, Alex! Non ti amo più!” urlai con tutto l’odio che avevo in corpo “Cosa hai detto?” disse avvicinandosi a me, facendomi andare spalle al muro. Niall era a terra, i ragazzi per i corridoi ormai camminavano come se nulla stesse accadendo. “Ha detto che non ti ama più” disse una voce alle sue spalle. Guardai oltre quel mostro. Era Liam “Liam, vai via!” dissi “No, Hope, non farò lo stesso errore di due anni fa.” Disse. In realtà l’unica colpa che aveva era stata farmelo conoscere “Liam.. ti prego, va via.” Dissi cercando di cacciare via le lacrime, impresa impossibile “Se te ne vai farà male solo a me. Guarda cos’è successo a Niall e ragiona porca puttana! Se te ne vai farà del male solo a me, e non romperà più a nessuno.” Dissi singhiozzando, erano singhiozzi che nessuno poteva placare, Alex non parlava, rimase a fissarmi mentre dicevo al mio migliore amico di andarsene, e quando se ne andò tornai contro il muro “Brava bambina.” Disse accarezzandomi una guancia col dorso della sua mano “Oggi non ti farò niente, ma lo sconto vale solo per oggi. Gli altri giorni della tua inutile vita non ci saranno sconti, Millingar.” disse attaccandomi al muro e facendo aderire i nostri corpi, poi mi baciò con foga senza che riuscissi a respingerlo. Quando finì di divertirsi io caddi lungo la parete e rimasi in posizione fetale, lì a piangere. Dopo poco mi raggiunse Niall con una mano sullo stomaco “Piccola, non fare così.” Ma io non lo sentivo, mi pulsavano le orecchie e si ripeteva la stessa scena che c’era stata poco prima, in modo velocissimo, nella mia mente. Poi passarono tutti i momenti brutali che avevo vissuto con lui. I peggiori ricordi. Singhiozzavo seduta per terra, la voce di Niall era ovattata, e poi non la sentii più se n’era andato, era andato a lezione in attesa del mio arrivo, ma io non sarei andata. Rimasi a piangere per tutta la quinta ora, quando suonò l’ultima campanella stavo per andare a casa, ma poi mi ricordai della detenzione. Era l’una,  sarei stata a casa per le tre. Andai verso l’aula della detenzione con quel foglietto in mano, gli occhi gonfi e le guance umide. Nessuno mi aveva mai visto così. Mentre mi trascinavo per i corridoi incontrai il professore di religione “Millingar, perché non è stata a lezione?” chiese “Perché dio ha voluto punirmi, perché gli sto sulle palle e perché non è mai con me” dissi andandomene. Mentre varcavo la porta sentii tutti gli sguardi addosso. Probabilmente erano attratti dai miei occhi rossi e gonfi, oppure dall’enorme livido che avevo sul braccio, non so, fate voi. Misi il foglietto sulla cattedra in attesa che il professore lo firmasse ma non lo fece, mi fissava ammutolito “Che è successo, Millingar?” chiese preoccupato “Nulla che le riguardi” ringhiai. Dopo che firmò il foglio mi andai a sedere all’unico banco libero, e misi le cuffiette. Dopo qualche minuto nella stanza fece ingresso Zayn, alzai il volume al massimo e guardai fuori la finestra. Dato che era una giornata pessima lui si sedette vicino a me “Ehi Hope lo sai c-” si interruppe appena mi voltai, di sicuro stava per dirmi qualcosa di sgarbato, o sconcio, ma appena i nostri occhi si incrociarono lui ammutolì “Che c’è Zayn? Ti è esplosa una bomba in bocca?” dissi acida. “Che è successo?” chiese “I cazzi suoi qua non se li fa nessuno?” urlai proprio per farmi sentire dal professore, che abbassò lo sguardo. Mi voltai di nuovo verso la finestra, lui mi prese per il braccio e mi girò “Ahia! Occhio a quello che fai coglione!” urlai. Lui tolse la mano e mi alzò di poco la manica della maglietta. Negli occhi invece del cioccolato fuso aveva l’odio puro. “Chi cazzo è stato?” chiese “Non è niente che ti riguardi. Lascia stare questa storia che è meglio” dissi abbassando lo sguardo. Lui mi fissava ancora “Ti ho detto: chi cazzo è stato?” ripeté “Zayn, stanne fuori, ti prego” dissi guardandolo negli occhi, cercando di non piangere nuovamente. Lui abbassò lo sguardo nel vedere i miei occhi lucidi “Lo scoprirò da solo” disse per poi stare in silenzio nelle due ore successive.

Alle tre uscii con lo sguardo basso da quella scuola di merda. Andai in fermata e aspettai l’autobus che sarebbe passato verso le tre e venti. “Principessina” sentii dire, solo una persona mi chiamava così, Alex. Alzai lo sguardo ed era lui “Ciao.” Dissi, non riuscii a rispondergli male, quando ero triste non mi venivano gli insulti. “Non accetterò mai la nostra rottura, quindi staremo per sempre insieme” disse affiancandomi e mettendomi un braccio attorno alla spalla “Se ti tradissi?” me ne uscii, lui mi guardò torvo “Se ti tradissi mi lasceresti in pace?” chiesi ingenua, lui mi guardò male, e poi ricevetti un ceffone. “Tu non mi devi tradire. Tutti coloro che ti si avvicineranno faranno una brutta fine, principessina” disse posando le sue labbra dove poco prima aveva colpito con tutta la sua forza. “Perché non mi lasci stare? Non avrai più nulla da me, non ti amo. Non ti amo, non ti amo!” urlai “Tu invece mi ami, ma non te ne rendi conto” disse forzando un sorriso mentre negli occhi scorreva odio. “Non ti amo! Prima che abusassi di me, prima che diventassi un coglione, forse lì ti amavo. FORSE. O forse non ti ho mai amato, già non ti ho mai amato” dissi alzandomi e andando verso l’autobus che intanto era passato in anticipo. Ringraziamo gli dei. Piansi durante il tragitto scuola-casa. Arrivata a casa aprii la porta “Sono tornata” urlai. “Com’è andata?” chiese mio padre, con il naso nel giornale “Tutto bene” dissi salendo le scale, andando verso il bagno. Mi infilai sotto la doccia pensando che l’acqua potesse mandare via quella giornata, strofinai forte sul livido, come se fosse una scritta e poi se ne andasse, ma non è successo. Era lì che mi faceva male. Uscii dalla doccia e mi asciugai i capelli con un asciugamano, per poi farli cadere sulle mie spalle, non li asciugai perché essendo riccia avrei solo perso tempo, i miei ricci si sarebbero definiti col passare del tempo. Mi vestii e andai in camera, dove trovai Liam “Hope, voglio dirti una cosa” disse senza neanche un ciao. Io mi sedetti vicino a lui “Spara.” Dissi come se non fosse successo nulla “Ho una cotta per te da un bel po’.” Disse “Da quanto?” chiesi “Ti ricordi quando ci conoscemmo alle medie? Il primo istante? Ecco.. più o meno da lì.” Disse sorridendo, ma era un sorriso forzato “Ma tu stavi con Danielle.. e.. e.. non posso stare con te, Alex farà del male a chiunque mi si avvicinerà. Non voglio che ti accada qualcosa.” Dissi “Ma tu quindi vorresti?” chiese lui con un sorriso a 32 denti, era adorabile. E io in un certo senso provavo attrazione verso di lui.. “Liam.. ora io non voglio nessuno.” Dissi, lui abbassò il volto e poi scattò in piedi “Proverò a dimenticarti. Ciao Hope.” Disse scoccandomi un bacio sulla guancia e uscendo di casa. L’avevo ferito, inutile negarlo. Lui mi attraeva, inutile nasconderlo. Ma non potevo starci, inutile sperarci. Sarebbe stato come baciare mio fratello, sarebbe stato.. strano. Ecco, e a me non piacciono le cose strane, poi non volevo mica mettere nei guai Liam! Non volevo mettere nessuno nei guai. Solo il pensiero che stando con Liam avrei potuto fargli del male, mi faceva stare male. Poi figuriamoci se la storia non sarebbe andata avanti, se l’avessi troncata. L’avrei fatto stare male. No, no, non doveva succedere. “Liam aspetta!” urlai, e qualche secondo dopo arrivò lui davanti a me, perché l’avevo chiamato? Idiota. “Tu mi piaci davvero, ma ci sono troppi ostacoli.. Alex, per esempio. Poi noi stessi siamo ostacoli. Se ci lasciassimo? Se ti spezzassi il cuore? Poi chi verrebbe a consolarti?” chiesi retorica, accennando un sorriso “E’ per questo che ti amo, perché sei unica.” Disse Liam avvicinandosi a me, io non mi mossi, ad ogni passo che faceva verso di me io non mi muovevo. Non avevo paura di lui, né di quello che sarebbe potuto succedere. Arrivò a due centimetri dal mio viso, poi mi stampò un bacio sulla fronte “Danielle se n’è andata perché ha visto che guardavo te in modo diverso.” Disse tranquillo, sedendosi sul letto, e io feci lo stesso. Voleva sfogarsi. “Dice che quando ti guardo ho due cuoricini al posto degli occhi, e che invece guardo lei come un terzo incomodo. Dice che mi sono fidanzato con lei solo per scordarti, per farti ingelosire.” Disse mettendomi un braccio intorno alla spalla “Ehi, questa è mia!” disse indicando la maglietta “Sì” risposi sorridendo “Perché la indossi?” chiese confuso “Mi piace sentire il tuo odore addosso, mi fa sentire protetta, la indosso soprattutto per dormire, per addormentarmi col tuo profumo addosso.” Dissi imbarazzata, infatti dopo poco le guance iniziarono ad andarmi a fuoco “Sei carina quando arrossisci” disse imitando la mia voce “Io non arrossisco” dissi imitando la sua, eravamo perfetti insieme, nulla da dire. Ci capivamo, eravamo cotti l’uno dell’altra, o forse no? Mentre ridevamo lui si fermò e mi fissò attentamente, studiando tutto. Un sorriso si allargò sul suo volto, si avvicinò lentamente a me e posò le sue labbra sulle mie, un nano-secondo, un piccolo bacio a stampo, poi mi guardò e sorrise di nuovo, e mi diede tanti piccoli baci a stampo per poi approfondire lentamente il bacio, io ricambiai gettando le braccia oltre il suo collo e agganciando le gambe dietro la sua schiena. Lui ovviamente si fermò dopo qualche bacio perché era un gentiluomo, anche se gli si leggeva in faccia che non avrebbe voluto staccarsi da me. Mi morsi il labbro per poi avvicinarmi a lui e dargli un piccolo bacio sul naso “Mi dispiace così tanto, Liam.” Dissi in un sussurro, vicino al suo orecchio “Per cosa?” chiese “Per non essere la tua fidanzata.. io.. s-sono di Alex..” dissi allontanandomi da lui e toccandomi il livido. Volevo svegliarmi l’indomani e sperare che fosse stato tutto un bruttissimo incubo. Ma purtroppo era realtà, pura realtà. E lui aveva abbassato lo sguardo alle mie parole “Ho sbagliato io Hope, e io rimedierò, fosse l’ultima cosa che faccio.” Disse uscendo dalla mia camera con le lacrime agli occhi, lo fermai per un braccio “Se provi a fermare lui, sarà davvero l’ultima cosa che farai..” dissi con un fil di voce, lui si girò e mi sorrise “Lo so, e l’ho detto, fosse l’ultima cosa che faccio.” Ripeté per poi sgusciare dalla presa e andarsene. Avrebbe davvero rischiato tutto? Per.. me?
                                                                                                   

                                                                                                      ***


Verso sera mi arrivò un messaggio da un numero che non avevo registrato, ma lo conoscevo bene. Era Alex. Ormai l’avevo cancellato, ma lo chiamavo sempre, e quei numeri li conoscevo benissimo


Cosa credeva di fare il tuo fidanzatino? Hope, rassegnati. Sei mia. MIA. Non mi scappi più principessina. E preparati ad essere “la principessina sul pisello” intesi?


Quel maiale. Chiamai Liam, non mi rispondeva e dopo quattro squilli partiva la segreteria, così chiamai a casa sua mi rispose quella santa di sua madre, era una santa, nonché la mia seconda, o forse è meglio dire prima e unica, mamma. “Pronto? Qui casa Payne” rispose con la sua voce angelica “Karen c’è Liam?” chiesi con voce tranquilla “A me ha detto che veniva da te..” disse con lieve preoccupazione nella voce “Volevo solo sapere se era arrivato! Tranquilla Karen, ora lo raggiungo. Può rimanere qui a cena?” chiesi svagando “Oh, ma certo” chiese più tranquilla. Era una santa.
Uscii di casa e mi diressi verso quella di Alex, Liam sapeva dove abitava. Infatti era appena uscito “C-ciao.. Hope..” disse sputando un po’ di sangue, arrivò davanti a me e crollò. Lo presi al volo e gli feci mettere un braccio sulla mia spalla, lo trascinai fino a casa mia, un bel po’ distante da quella del verme.
Arrivati a casa bussai, e venne ad aprirmi Niall. Casa mia è un albergo, per caso? Pensai, prima Liam in camera, poi Niall, ok che abito solo con mio padre ma non deve fare entrare cani e porci solo perché ‘sono amico di Hope’. “Ciao Biondo, mi dai una mano?” chiesi “S-sì..” balbettò togliendomi il peso di Liam di dosso “Cos’è successo?” chiese mio padre entrando in cucina, vedendo Liam in quelle condizioni gli scappò una lacrima, che asciugò frettolosamente.. ah, gli uomini! “Papà.. senti, è meglio se sta sera Liam cena da noi.” Dissi senza rispondere alla sua domanda “Cos’è successo?” chiese iniziando ad avvicinarsi “Non lo so, è quello che volevo chiedergli prima che vomitasse sangue e svenisse, ma non ho fatto in tempo. Che peccato!” dissi ironica, poi non gli rivolsi più la parola. “Papà, va di sopra a stenderti, ci penso io.” Dissi autoritaria, e lui andò di sopra, non voleva mettersi contro di me. Nessuno obbiettò. “Niall, io vado a prendere del ghiaccio, degli stracci, e del disinfettante, fallo stendere.” Ordinai, lui annuì. Dopo qualche minuto scesi con tutto l’occorrente. Mi era capitato più di una volta di dover curare qualche ferito da rissa. Cercai di svegliarlo “Liam.. amore..” dissi dolcemente prendendogli la mano “Perché quando mi hai svegliato a me mi hai buttato giù dal letto urlando?” chiese Niall per ravvivare la situazione “Perché tu sei il mio migliore amico..” dissi “No, lui è il tuo migliore amico.” Rispose fermo “No, lui è qualcosa di più.. lui è il ragazzo per cui ho perso la testa.” Dissi in un sussurro, Niall aprì la bocca e la richiuse parecchie volte cercando di parlare, ma non riuscì a dire nulla. Ad un certo punto Liam si mosse “Liam!” urlai, e lui un po’ stordito mi sorrise “Che mi è successo?” chiese “Dovresti dirlo tu a noi!” disse Niall, e io scoppiai in una risata isterica “Raccontami cos’è successo mentre ti curo.” Dissi, e lui fece cenno di sì con la testa, per poi iniziare “Dopo essermene andato da casa tua sono andato da Alex per dirgli di lasciarti stare, lui mi rise in faccia.” Ero presa da ciò che raccontava, e non  mi accorsi di aver pigiato troppo su una ferita. “Allora prima ti medico e poi spieghi, ok?” chiesi imbarazzata, tutti e due risero. Iniziai dal basso, sulle gambe non aveva molto, così andai avanti, alzai leggermente la maglietta, era pieno di graffi e lividi. “Levala” dissi e lui se la tolse, mostrando il suo petto pieno di segni neri e graffi. Iniziai sempre da quelli più bassi e piano piano medicai il suo torace. Poi arrivai alla faccia, aveva un occhio nero e il labbro spaccato “Voi maschi e il vostro stupido orgoglio..” dissi guardando come l’aveva ridotto. Avvicinai un panno al suo labbro per levare il sangue e lui si scostò, gli avrei fatto male “Dai, resisti un po’ per me? Ti sei fatto picchiare e non puoi resistere al tocco di un panno, sei incredibile!” dissi alzando gli occhi al cielo, lui così si rimise nella stessa posizione e io concentrandomi molto sulle sue labbra le medicai, prima tolsi il sangue, poi le disinfettai. Lui mi fissava, o meglio, mi ammirava. Come fossi la Madonna scesa in terra. Poi misi del ghiaccio sul suo occhio e mi sedetti sulla poltrona “Racconta, ora.” Disse Niall, o meglio, ordinò Niall “Beh, dopo che lui mi ha riso in faccia gli ho detto ‘io voglio che Hope sia mia, ti devi togliere dai coglioni’ e lui mi diede un pugno, provocandomi questo” disse indicando l’occhio “Poi continuai a raccontargli tutto quello che mi avevi detto e quello che avevamo fatto..” Niall si coprì le orecchie “Avanti idiota! Non abbiamo fatto nulla!” urlai, e lui si stappò le orecchie “Quindi lui ti ha picchiato e tu sei stato fermo?” gli chiesi “Oh, no! Mi offendi così, Hope.” Disse “Anch’io gli ho dato qualche cazzotto, qualche calcio.. ma lui è  più forte.” Disse abbassando lo sguardo “Amore, è per questo che l’ho mollato. Era violento. E tu non lo saresti mai, per questo ti ho scelto.” Dissi prendendo il suo viso tra le mani, e dandogli un bacio sul naso “Eh? Tutto qui? Noi del pubblico vogliamo vedere le lingue!” disse Niall. “Sparati Niall!” disse Liam, alzandosi e gettando un cuscino in faccia all’amico. Poi mi cinse per i fianchi e mi baciò con passione facendo aderire i nostri corpi. “Io vado a cambiarmi, poi ordino una pizza, Liam tua madre è avvisata Niall avvisa la tua” dissi salendo. Mi sarei andata a mettere degli short e una maglietta di Liam.


Liam’s Pov


“Niall! Smettila di guardarmi così, che ho fatto..?” chiesi scocciato “Beh.. è lei che ti ha fatto qualcosa!..” disse indicando le mie parti basse. Cazzo. “Capita..” dissi cercando di trattenere l’imbarazzo. “Non dovevi chiamare tua madre? Io parlo un attimo con Hope.” Dissi andando di sopra. “Posso?” chiesi bussando alla porta “Sì, certo.” Disse lei, accogliendomi con un sorriso. Aveva indosso una delle numerose magliette che lasciavo a casa sua, di continuo. “Ma le porti sempre?” chiesi sorridendo, riferendomi alla maglietta “No, solo per dormire, e a volte ne porto una a scuola, semmai dovessi cambiarmi.” Mi rispose sorridendo, cazzo. Le indossava per dormire, ero al settimo cielo, ero felicissimo. Avevo lei, Hope Millingar, la ragazza più acida e stronza del liceo. Ma non era stata sempre così. Lei era sempre dolce con me, a parte quando gli girava, lo era sempre, perché sapeva che io me la sarei presa se lei mi avesse risposto male. Non era stato sempre così, lei era sempre stata una persona gentile, altruista e dolce. Ma da quando gli presentai Alex cambiò, all’inizio io.. non collegai le cose, non sapevo di quello che quel bastardo faceva a Hope, l’ho saputo gli ultimi mesi della loro storia, ed è stato un colpo al cuore. È stato come se mi avessero aperto a ‘Y’ e poi trafitto il cuore più e più volte, e io ero cosciente. Sono stato malissimo, sono caduto in depressione, fumavo, bevevo, tutto il dolore della persona che amavo era stato causato da me. Glielo avevo presentato io.. e mi sono sentito una merda. Non potevo credere a quello che le avevo fatto. Quel livido sul suo braccio era colpa mia, le violenze che aveva subito erano colpa mia. Era tutta colpa mia, ma lei mi amava, stavamo insieme, come aveva fatto a scordare tutto? Forse non l’aveva fatto. “Alex.” Sussurrai in un momento di trance “Come scusa?” chiese lei ridendo appena, non le andava giù. “E’ tutta colpa mia, come hai fatto a perdonarmi?” chiesi gironzolando nervoso per la stanza. Lei rise “Pensi che sia tutta colpa tua perché Alex mi ha fatto del male? No, non lo è. Tu sei stato il mio scoglio nel mare in tempesta, il mio angelo custode. Mi amavi in silenzio e anch’io facevo lo stesso, Liam.. non è colpa tua, non lo è mai stata. Smettila.” Disse seria, per poi alzarsi e venirmi vicino, per lasciarmi un leggero bacio sulla guancia. Arrossii, ero timido per tutte quelle attenzioni, non ne ero abituato. “Hope, mi sento in dovere di dirti che puoi contare su di me per tutto, e che ti proteggerò da tutto e tutti. E poi.. un’altra cosa.” Dissi prendendo un respiro e sforzando un sorriso “Dimmi amore.” Disse con tranquillità, era dolcissima, e.. mi aveva chiamato amore?! “Sai, è dalle medie che sono innamorato di te. Da quando ci siamo conosciuti.” Dissi sorridendo e ricordando quel momento.


Camminavo a testa bassa, dei bulletti mi avevano appena finito di sfottere “Ehi, stai attento!” sentii dire dopo essermi scontrato con qualcuno, alzai lo sguardo, era bellissima “Mi dispiace..” dissi abbassando velocemente lo sguardo, lei si alzò e mi porse una mano, accettai arrossendo e mi alzai “Piacere, sono Hope.. sono nuova di qui. Prima abitavo a Doncaster. Come ti chiami?” chiese con tanta tranquillità “S-sono Liam, Liam Payne.” Dissi balbettando e tremando. Raccolsi in fretta i suoi fogli e libri che gli erano caduti e glieli porsi “Grazie, sei gentile.” Disse sorridendo, e prendendo i libri e i fogli “Senti.. mi potresti dire dov’è l’aula di scienze?” mi chiese “Ci sto andando anch’io, potremmo.. a-andarci i-insieme?” dissi cercando di non svenire, mi aveva ravvivato la giornata, mi aveva dato speranza.


“Oh, che bei ricordi.. com’eri timido. Arrossivi e balbettavi di continuo, sembrava non avessi mai visto una ragazza!” disse lei, con nonchalance, ed era così. “Infatti nessuna mi rivolgeva la parola.” Dissi serio “Liam.. mi dispiace.. io.. mi ero scordata.. dai.. non ci pensare..” disse lei, avvicinandosi e travolgendomi con un abbraccio, io rimasi shockato da quel gesto avventato, ma poi ricambiai.. e gli accarezzai i capelli “Tranquilla Hope.” Dissi freddo, non riuscivo più a trasmettere alcuna emozione, non riuscivo a essere triste per quei ricordi che hanno invaso la mia mente appena le parole di Hope uscirono dalla sua bocca, non riuscivo a dispiacermi per lei che stava male per quello che mi aveva fatto poco prima, non riuscivo a essere al settimo cielo perché lei mi stava abbracciando, non riuscivo più a .. pensare quanto fosse bella. Non ero più io. Mi aveva distrutto con due parole.







 

CIAAAAAAAAAO
Sono in anticipo, ho appena finito di scriverlo e rileggerlo. amatemi pls. Vorrei ringraziare di cuore B98 e lauretta546 per aver messo la storia fra i preferiti, e Crazymofos00 per aver recensito il primo capitolo. Questo capitolo, non l'ho capito neanche io, è un capitolo di passaggio, è uno di quelli che servono per capire pochissime cose, nel prossimo vi stupirò. Ho deciso di cambiare il giorno in cui pubblico i capitoli, ora sarà venerdì perché il sabato mi vedo con delle amiche molto importanti, quindi meglio per voi(?) 

POOOOOOOOOOOOOOOOI, VORREI RINGRAZIARE DI CUORE LE TANTE PERSONE CHE LEGGONO IN SILENZIO. ALLA PROSSIMA, AMORI. <3

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


Non capivo.. cosa mi succedeva?! “Liam.. tutto ok?” disse la mia ragazza sciogliendo l’abbraccio. “Ehm.. sì. Ma sai che.. io ci sono stato male.. insomma, mi hai distrutto con due parole.” Dissi abbassando lo sguardo “Oh, capisco.” Rispose quella meraviglia che avevo davanti “Quindi ora mi lasci e non mi ami più, lo sapevo!” disse lei, scherzosa “Assomigli a Niall e Louis, un po’ a tutti.” Dissi ridendo e abbracciandola, era una tenerona. Solo il pensiero che, purtroppo, non era mia mi uccideva. O meglio, era mia, e solo mia, ma avevo un rompicoglioni in mezzo alle palle, sì. Così andava bene. “Tu sei mia, giusto?” chiesi d’un tratto, non glielo imposi, ero troppo timido per farlo, così glielo chiesi “Sì, sono tua. Anche se ho paura a dirlo.. per Alex..” mi confessò lei. “Tranquilla, non ti farà nulla.” Dissi prendendole la mano “Andiamo giù e ordiniamo le pizze, oppure Niall mangia il tavolo.” Dissi dopo qualche secondo di silenzio, lei rise e scendemmo mano nella mano, con un sorriso a 32 denti. Niall squadrò Hope da capo a piedi, e io lo guardai molto male “Tranquillo, Liam, stavo solo cercando delle tracce di sesso, tu non la devi toccare.” Disse serio, ma io scoppiai a ridere “Niall, lei è mia, no, non l’ho toccata. Abbiamo parlato.” Dissi “Sì, tutti parlano, tutti iniziano a parlare, e poi finisce che zio Nello si trova in una sala parto con un bambino in braccio!” disse Niall, provocando una mia grossa risata. Era buffo. Era strano. Era simpatico. Era fantastico, dov’era Niall c’erano risate, quell’irlandese portava buon umore ovunque andava. Mi sorprendeva sempre di più. “Beh, cazzo ridi?” disse dopo un po’ “Ordiniamo le pizze, va.” Disse Hope, e spuntò un sorriso a trentadue denti sul volto di Niall, sì. Lui e il cibo erano l’amore. L’amore che ogni coppia dovrebbe avere.
                                                                                                   
                                                                                                      ***

Hope’s Pov

Il giorno dopo quella fantastica serata passata con il MIO ragazzo e il mio migliore amico mi suonò la sveglia alle sei, partì ‘Girlfriend’ degli Icona Pop, se non mettevo quella canzone non mi svegliavo, era inutile! Mi svegliai di malavoglia e mi trascinai fino al bagno, per spogliarmi e farmi una doccia veloce, per caricarmi e svegliarmi, pensavo che con la doccia potevo iniziare bene ogni giornata, povera illusa. Mi asciugai in fretta e feci colazione trangugiando dei biscotti e m’incamminai verso scuola, non avevo tempo da perdere con l’autobus. Arrivai verso le sette e mezza davanti scuola, dove non c’era un’anima. Liam ancora dormiva a quell’ora, lo conoscevo bene. Zayn dormiva fino alle otto meno cinque e poi si svegliava e faceva tutto di corsa, Niall si sveglia alle otto meno venti, Louis.. non ho ancora istaurato un bel rapporto con lui. Anzi, non ci ho ancora parlato.. Harry, beh, spero sia qui a momenti.
Dopo parecchi minuti di attesa, finalmente, alle otto meno un quarto si presenta una testolina riccia che avrei riconosciuto fra tante. “Harry!” urlai, e lui mi guardò un po’ spaesato “Ehm.. ciao Hope. Che ci fai qui?” chiese “Ci vengo a scuola, forse?” chiesi inarcando un sopracciglio “No, intendo.. che ci fai qui a quest’ora?” disse alzando lievemente la voce, per fare un tono misto tra il sarcastico e il non so cosa. “Mi sono svegliata troppo presto..” dissi poco convinta “Allora.. come va con Zayn?” chiese passandosi la mano tra i ricci “Mh.. bene.. credo.. ma in che senso?” chiesi un po’ confusa “Non ti ha detto nulla?” disse “No.. beh.. ieri è stata una giornata movimentata.. Alex.. e non abbiamo parlato. Che mi deve dire?” chiesi toccandomi il braccio che Alex aveva stretto, ricordando quegli attimi. Stavo tremando. “Che ha perso la testa per te, ad esempio.” Disse ironico “Senti Harry, non sei spiritoso.” Dissi “Non cercavo di esserlo. Dico davvero.” Disse lui, serio più che mai, con la sua voce roca che mi rimbombava ‘dico davvero’, un altro problema che ostacolava la mia esistenza. Zayn. Non era un problema per me, ma per la mia relazione con Liam. “Sto con Liam adesso.” Dissi sicura “No, sei di Zayn” disse serissimo, feci una risata isterica “Avanti Harry!” dissi spintonandolo e ridendo “Sono serio, Hope, tu gli appartieni.” Disse. Era.. inquietante? Sì, quella era la parola giusta. Tremendamente inquietante. “Harry.. io non sono di nessuno, tantomeno di Zayn.” Dissi seria, “Sì, a lui piaci, quindi sei sua. Funziona così, tesoro.” Disse sfiorandomi la guancia col dorso della mano “Quindi, sono anche di Liam? E di Alex? E di quel ragazzo che ora non mi ricordo come si chiama che c’ha provato con me all’armadietto? Harry, che ragionamenti contorti fai?” chiesi allontanandomi “No, funziona così con lui, gli piace una ragazza? La ottiene.” Disse “Harry, io sono impegnata. E non lascerei mai Liam per Zayn!” dissi “Non ti ho detto di mollarlo.” Mi sussurrò a un orecchio “Harry! E’ il tuo migliore amico! Dimmi che scherzi, ti prego” dissi con occhi supplicanti, non avevo idea di chi avessi davanti. Ma non era l’Harry Styles che conobbi alle medie. “Solo in parte.” Disse lui sorridendo e mostrando le sue fossette e i suoi occhi si schiarirono, prima erano cupi, ma si sono schiariti all’improvviso. “Oh, grazie a dio.” Dissi sospirando, e lo abbracciai “Harry, mi prometti che non parleremo mai più di Zayn?” chiesi cercando di mantenere la calma fra le sue braccia, e la cosa era abbastanza facile. Un suo abbraccio ti faceva sentire.. protetta. “Sì, te lo prometto.. piccolina.” Disse stringendomi e poggiando il suo mento sulla mia testa. Venni strappata dalle sue braccia con uno scatto fulmineo, fatto da una persona che mi aveva preso il braccio esattamente nello stesso punto di Alex. Ed era proprio lui, che mi aveva strappato dalle braccia di Harry. “Te ne sbatti uno al giorno, eh, puttanella?” chiese lui, a due centimetri da me “Ieri Niall e Liam, oggi Harry. Che grande zoccola. Sei cambiata dall’ultima volta che ti ho visto, e non mi riferisco a ieri, mi piaci. Magari sei anche più brava a letto.” Disse per poi stringermi in un abbraccio soffocante e posare in modo rude le sue labbra sulle mie, e infilando aggressivamente la sua lingua nella mia bocca. Mi teneva ben salda, e Harry era rimasto lì, a bocca aperta “Non stavi con Liam?” chiese Harry, appena ci staccammo, guardandomi dritto negli occhi “TU STAI CON LIAM? QUALE PARTE DEL ‘SEI MIA’ NON HAI CAPITO?” chiese Alex urlandomi contro, a pochi centimetri di distanza, una lacrima scese sul mio viso. E due secondi dopo arrivò un ceffone dove prima c’era stata una lacrime “TU STAI CON ME. SOLO CON ME E PER SEMPRE CON ME. NON SO SE CAPISCI. CON ME. E PER SEMPRE.” Disse calcando le parole “A-alex.. lasciami.. t-ti prego..” chiesi terrorizzata, tremante. Lui mi faceva paura, molta, devo dire. Lui mi guardava con odio e disprezzo “Alex, guardami negli occhi, cazzo!” dissi alzando parecchio la voce e prendendo il suo volto nelle mie mani minuscole al confronto con le sue “ALEX, CAZZO. Mi ami? Allora lasciami stare, lasciami vivere la vita che voglio io. Lasciami libera. Non mi tormentare con il passato. Accetta la nostra rottura, vai avanti, sbattitene qualcun’altra. Fai quello che cazzo vuoi, ma lasciami stare. Cristo santo!” urlai sempre a due centimetri del suo volto, come lui aveva fatto poco prima con me, gli lasciai il volto e si rimise in posizione eretta. “No, Hope. Non lo farò” disse soltanto, per poi andarsene. Piansi in silenzio. Mi chiedevo come avrei fatto a liberarmene, come sarei potuta sfuggire a lui, come avrei fatto a scappare dalle sue cattive intenzioni.. mi chiedevo tante cose, mentre le lacrime rigavano il mio viso. Mi accasciai per terra, senza più le forze, e piansi a bassa voce, come se fosse notte e non dovevo svegliare i miei. Harry mi tirò su e mi abbracciò “Passerà Hope, o passa lui, o lo faccio passare io.” Disse Harry mentre mi consolava “No, Harry, non passerà. Non è mai passato. È da due anni che ci combatto, e non è passata. E tu non puoi fare nulla, fa kik box da non so quanti anni, e ti ridurrebbe in brutte condizioni.. basta pensare a Liam.. so come risolvere la cosa. Intanto statemi lontana, tutti, non vi intromettete quando c’è lui di mezzo.. e lascerò L-liam.. e rito-ornerò con Alex.. è l’unico .. modo per poterlo fermare..” dissi tra un singhiozzo e l’altro. “No, non devi mollare nessuno, non devi lasciare nessuno, sai meglio di me che se gli dai quello che vuole diventerà più violento, ti farà del male, Hope. Ora tu lo ignori, e passerai tutto il tempo con noi. Sophie parte oggi, non viene a scuola e quindi dovrai passare tutto il tempo con noi.” Disse quieto, io avevo smesso di piangere appena iniziò a parlare, mi aveva tranquillizzato con poche parole, era fantastico. “Sono un’amica pessima, non sento Sophie dall’inizio della scuola.” Dissi “Aveva detto che non le importava..” disse Harry in un fil di voce “Come?” chiesi confusa “Ha detto che sarebbe stato meglio abituarsi alla tua.. assenza, ecco..” disse in imbarazzo, sorrisi “Fa niente Harry. Lo sapevo, sarebbe finita prima o poi, lei è troppo per me.” Dissi abbassando lo sguardo, notando che le formiche che camminavano sul marciapiede erano fighissime.

                                                                                                              ***

Settembre finì, e arrivò con molta calma il 29 ottobre, io e Liam stavamo felicemente insieme, di Louis non sapevo ancora nulla, Niall e Harry erano diventati i miei migliori amici e Alex si allontanò da me, sotto le minacce di qualcuno,  a quanto mi diceva, ma non aveva voluto dirmi chi.
Erano le sei e trenta, quando mi alzai il 30 ottobre, mercoledì. Mi preparai e uscii di fretta correndo verso la scuola, avevo perso la cognizione del tempo sotto la doccia e si era fatto tardi. Quando arrivai davanti scuola le tre persone più importanti della mia vita erano lì. Qualcuno mi abbracciò da dietro, mi girai e mi trovai faccia a faccia con lui, con i nostri nasi a pochi millimetri di distanza, quando incontrai i suoi occhi feci una faccia stupita ma quando incontrai il suo sorriso capii che era lui, Louis. “Lou!” dissi fiondandomi tra le sue braccia, strofinando il mio volto sul suo petto. “Ehi, Hope. Che mi dici?” chiese allontanandomi e guardandomi nei miei occhioni verdi “Niente di che, allora all’inizio Zayn ci ha provato con me, poi ci ha provato un tipo vicino al mio armadietto, poi Alex è tornato, io ora sto con Liam e qualcuno ha spaventato Alex, e la cosa è.. strana. Ma sono felice, ora sono quattro i ragazzi che amo.” Dissi sorridendo, un sorriso vero. Non piangevo da una vita.  Ero finalmente felice. “Zayn ci ha provato con te?” chiese Louis strabuzzando gli occhi, annuii leggermente “Tu che dici, invece?!” chiesi “Mah, niente, sono appena tornato da una vacanza con la mia famiglia, è stato uno strazio. Vieni con me al ballo di Halloween?” disse con tranquillità, nonostante lui, Harry e Zayn mi avessero sempre reso la vita un inferno mi volevano bene, ma davanti gli altri si facevano i forti, erano ragazzi e li avevo perdonati, in fondo non mi hanno mai insultato pesantemente, si limitavano a ‘sfigata’ ‘puttanella’ ‘verginella’ ma non mi interessava minimamente, sono sempre stata una strafottente che gli rispondeva a tono. “Louis, organizzano un ballo?!” chiesi stupita “Sì.” Disse sorridendo “Io odio i balli, lo sai.. non ci sono mai andata..” dissi abbassando lo sguardo “Dai, fallo per me e per il mio ritorno, alla fine ti divertirai!” mi rispose “A una condizione.” Dissi sicura “Quale sarebbe, signorina Millingar?” chiese facendo un accento buffo “Mi accompagnate, tutti, nessuno escluso, a comprare il vestito, non ne ho.” Dissi girandomi e incontrando lo sguardo di Liam, era arrabbiato, poi vidi Harry e Niall annuire e sorridere come degli idioti. “Però viene anche Zayn!” disse Louis, erano migliori amici, andavano insieme ovunque. Guardai Liam per l’approvazione, annuì e mimò con le labbra “ormai è fatta” e poi fece spallucce, non capivo cosa intendesse. Andammo a scuola e per i corridoi ci organizzammo. Alle tre Louis sarebbe passato a prendermi con Liam e Zayn, Niall ci avrebbe raggiunto verso le quattro e Harry verso le tre e mezza.
Mi feci una doccia e una treccia a spina di pesce, misi pochissimo trucco e mi vestii, misi dei pantaloni lunghi a sigaretta, una maglietta sbracciata con scritto sopra ‘marry me, i’m a panda’ con una camicia di Niall blu sopra e le blazer bianche. Mi arrivò un messaggio da Louis, alle due e quaranta, in anticipo..

Ehi, piccola. Offrimi da bere e poi andiamo al centro, con me c’è anche Zayn, Liam arriva dopo.
Louis xx

Era tutto così bizzarro. Aprii la porta e mi ritrovai Louis davanti, “Piccola” disse stringendomi “Ehi, BooBear.” Dissi prendendolo in giro con quel nomignolo datogli qualche anno fa, arrossì subito “Non sono più un bambino, Hope.” Fu le uniche cose che disse “Ciao Zayn.” Dissi ritrovandomi davanti il pakistano abbronzato perfettamente in tiro. “Ciao Hope, sei stupenda.” Disse stampandomi un bacio sulla guancia, arrossii per le troppe attenzioni “Alex ti ha lasciato stare?” chiese Zayn con non curanza, solo il nome mi fece venire la pelle d’oca, e toccai subito il braccio destro, dove ancora avevo un minuscolo livido, stava sparendo, ma mi faceva un male cane. Tirai su la manica della camicia e lo guardai, aveva ancora la forma della sua mano. “Piccola.. che ti ha fatto?” disse Louis sbiancando “Le solite Louis, ma qualcuno l’ha spaventato, l’ultimo messaggio è stato ‘non ti darò più fastidio.. ringrazia il tuo amichetto che mi ha messo paura, ma sarai mia, è una promessa. Tuo, Alex’ ma non so chi l’ha minacciato, anche se vorrei saperlo, solo per poterlo abbracciare fortissimo e ringraziarlo.” Ammisi, a pensarci bene, se non fosse intervenuto quell’angelo lui mi avrebbe già stuprato, portato via dalle braccia di Liam, fatta diventare la sua troietta personale e mi avrebbe allontanata da tutti. “Sono stato io.” Disse il moro, mi girai “Zayn?..” chiesi stupita, strabuzzai gli occhi. “Sì, sembra tanto forte, ma gliel’ho suonate per bene.” Disse “Grazie!” urlai per saltargli addosso “Non sai quanto mi hai resa felice!” dissi nuovamente, lo volevo informare del bene che mi aveva fatto “L’ho fatto perché ho saputo quello che ti ha fatto, mi dispiace solo non averlo fatto prima.. poi quando ti ho vista così felice con Liam, Harry, Niall e ora con Louis.. non volevo riaprire quella ferita, non mi sembrava giusto dirti che ero stato io, potevi recepire male il messaggio. Volevo solo renderti felice, e dato che non potevo renderti felice col mio amore, ho provato così.” Disse Zayn accennando un sorriso. Un sorriso sghembo, così sghembo che poteva essere inesistente. Rimasi spiazzata, e poi vidi Louis, quasi intenerito dalla scena “Tu sapevi tutto?” chiesi andando da Louis, a due centimetri da lui “Esatto.” “SEI UNO STRONZO!” gli urlai contro per poi riempirlo di pugni sul petto, e lui mi abbracciò. “L’ho fatto per voi due.” Disse “Voi due chi? Fra me e Zayn non c’è nulla, mi dispiace per lui.. ma sto con Liam.” Dissi dispiaciuta, guardando le mie blazer. “Beh, andiamo?” chiese Zayn, infastidito, con la mandibola tirata e le nocche bianche. “Sì, andiamo” dissi, e andammo a prendere Liam. Poi ci recammo nel centro commerciale e ci fiondammo nel primo negozio che capitò. Ho sempre odiato fare shopping, mi fiondavo in negozi a caso e compravo quello che mi piacevo “E’ un ballo in maschera?” chiesi guardandomi in torno “No” risposero in coro. Presi un vestito con una scollatura dietro che mi arrivava appena sopra il sedere aperto davanti e leggermente lungo dietro, presi dei tacchi abbinati e mi recai nel camerino, uscii facendo una passerella e girandomi Zayn mi guardò con gli occhi fuori dalle orbite, Louis stava sbavando letteralmente e Liam apriva e chiudeva la bocca cercando di dire qualcosa, “Corri a cambiarti” disse Zayn “Perché?” chiesi “Non andrai in giro così!” disse ovviamente geloso. Presi un tubino verde smeraldo con dei tacchi verdi e una pochette dello stesso colore del vestito, mi cambiai e feci la passerella “No.” Dissero. Non è che stavo male, erano loro i papà della situazione che mi dicevano che non potevo scoprire le mie cose in pubblico. Dopo poco arrivò Harry, e io mi ero provata un vestito a fascia che stringeva sul seno e poi che cadeva morbido fino al ginocchio, rosso e nero, con tacchi rossi e pochette nera. Harry appena entrò disse “Wow, questa meraviglia è la mia migliore amica. Una migliore amica che mi sbatterei volentieri!” disse affannato “Harry!” lo riprese Liam “Oh, ciao” disse imbarazzato, toccandosi la nuca. “Allora? Ne ho provati a centinaia! Prendo questo, basta.” Dissi, e lo acquistai. “Sei spettacolare con quel vestito addosso” disse Louis abbracciandomi da dietro “Vi siete scordati tutti che è fidanzata con me? Via dalle palle. Baby, sei favolosa.” Disse Liam scostando Louis e dandomi un bacio sulla guancia. Uscimmo dal centro commerciale e chiamai Niall

“Ehi biondo.”
“Hope, sto arrivando.”
“No, fai retromarcia e vai a casa mia, abbiamo finito. Ti farò vedere a casa il vestito, e non dirmi che mi scoperesti o cose simili davanti a Liam, ne ha sentite di tutti i colori oggi.”
“Ehm, ok.. arrivo a casa tua. Chi c’è con te?”
“Liam, Louis, Harry, Zayn..”
“Ok, ciao.”

Arrivati a casa mi stesi sul divano e accesi la tv, senza badare agli ospiti, “Non ti hanno insegnato qualcosa sugli ospiti?” disse il riccio “Oh, scusate. In fondo a destra c’è la cucina e sul piano superiore il bagno.” Dissi ironica, e tutti risero. “Dai, alza il culo e preparaci qualcosa” disse Louis “Non rompete il cazzo, sono stanca.” Dissi “La finezza il mio amore.” Disse Liam, e ruttai “La femminilità, poi.. un’altra sua dote.” Disse Zayn ridendo “Intanto stavate sbavando vedendo me, ragazzaccio che rutta ed è volgare in un abito attillato. Incoerenti.” Suonarono e nessuno si mosse “Aprite, cazzo!” li ripresi io “Hope, sii gentile!” disse mio padre scendendo le scale “Papà, la mia gentilezza è andata a puttane dopo il quarto abito che ho provato.” Dissi “Non ci credo che ho cresciuto questo coso sul divano” disse lui, rivolto più a sé stesso che a me, io feci spallucce e gli altri risero, poi mio padre aprì la porta, lasciando spazio all’irlandese “Un’amica femmina no eh?” disse mio padre con tono di rimprovero, ma io risi “Eddai papà, i maschi sono più affidabili!” dissi alzandomi e dandogli una pacca sulla spalla. “E hanno anche le mani lunghe..” disse a bassa voce “Per quello ci penso io, signore.” Disse Liam “Liam, ti ho già detto che mi puoi chiamare Dave.” “Oh, ok sig.. ehm, Dave” disse Liam in imbarazzo. Era adorabile, poco da dire. “Beh, biondo, vieni di sopra che ti faccio vedere l’abito.” Dissi a Niall che mi seguì. Lo misi a sedere sul letto e andai a cambiarmi, quando tornai lui era a bocca aperta “Cristo. Copriti!” disse ridendo, io alzai gli occhi al cielo “Sì, papà.” Poi mi abbracciò “Sei bellissima.” Disse. “Ti voglio bene, Nialler.” Dissi abbracciandolo “Liam è fortunato.” Disse “Tutto bene con lui..?” chiese, e io annui contro il suo petto, poi mi allontanai e tolsi i tacchi, lui mi guardò stranito “Li odio” dissi  “E’ strano vederti senza jeans strappati e anfibi” disse ridendo “Li volevo mettere,ma loro mi hanno proibito..” dissi seria, ma lui rise “Stronzo!” dissi lanciandogli un cuscino in faccia, e finimmo col fare la lotta dei cuscini, poi lui con una cuscinata ben assestata, mi fece cadere si sedette su di me e mi fece il solletico “Chiedi scusa al re degli irlandesi!” disse con voce profonda, una voce assolutamente non sua, che mi fece ridere ancora di più “Niall smettila!” dissi con le lacrime agli occhi. “Solo se dici che mi vuoi bene e chiedi scusa in ginocchio.” Disse “Ti voglio bene” dissi ridendo “Mettiti in ginocchio “Mai!” urlai scappando e urlando giù per le scale, appena scesi vidi mio padre che mi guardava male “Che c’è?” chiesi sentendo tutti gli occhi su di me “Tu.. Hope Millingar.. HAI UN VESTITO?” chiese strabuzzando gli occhi e guardandomi stranito “Simpatico, molto simpatico.” Dissi mettendogli il broncio “Dai, sei bellissima” disse abbracciandomi, per poi sussurrarmi all’orecchio “Però evita di metterli spesso, che sennò da due diventano mille gli spasimanti!” ero confusa “Due?” chiesi “Sì, Liam e Zayn” disse tranquillo “Voi avete parlato di me? Loro hanno detto di amarmi? Entrambi? E non si sono uccisi?” chiesi “Sì, sì, sì, e sì.” Rispose mio padre. Ok, i ragazzi sono strani, e poi si lamentano di noi donne, ptf.
 

HOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOLA BELLEZZE. 

I'M BACK. Ok, scusate se ieri non l'ho caricato.. ma non me lo faceva mettere. Ci ho impiegato la bellezza di quattro ore per scriverlo.. una recensioncina me la lasciate? :3 Beh, spero vi piaccia, alla prossimaaaaaaaaa! 

BACI, ONEDIRECTION21. 

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


La sera del ballo venne imminente, le cose erano rimaste invariate, io con Liam e gli altri quattro da soli.
Alle quattro del trentuno ottobre bussarono alla porta, aprii ed erano Louis seguito a ruota da Zayn, mi sorpassarono senza problemi e si sedettero sul divano, iniziando a fare zapping “Ma no, entrate pure!” dissi ironica. “Oh, scusaci Hope.. ero troppo preso dai troppi pensieri!” rispose Zayn mentre Louis si passava la mano fra i capelli nevroticamente e guardava lo schermo del telefono ogni secondo “Perché? Tu pensi?” dissi ad alta voce, ma non volevo dirlo.. Zayn iniziò a boccheggiare per trovare una risposta e poi stette zitto, stringendo i denti “Ottima mossa, Hope, inizia bene la serata.” Pensai “Hope, potresti darmi un bacio?” chiese Louis senza staccare lo sguardo dallo schermo, così mi avvicinai e gli stampai un bacio sulla guancia, lui rise “Intendevo un vero bacio.” Disse posando i suoi occhi azzurri nelle mie iridi verdi, no, non doveva farlo, mi dava fastidio quando la gente cerca di trapassarmi e capirmi con uno sguardo. Mi allontanai da lui e rise di più e con più gusto. “Perché dovrei, Tomlinson?” risposi con voce fredda, lui sorrise e disse “Semplice, per scordare El! Non ce la faccio più, Hope, o mi baci o mi aiuti a riconquistarla!” disse alzandosi “Ti aiuto a riconquistarla, decisamente!” dissi sedendomi sul divano “Beh, che hai combinato?” chiesi “Sono venuto al ballo con te, ecco. Si è ingelosita perché vado al ballo con te!” disse sedendosi e torturandosi le mani “Beh, allora va a casa sua con dei fiori e vestito per il ballo, poi chiedile scusa e digli che mi hai dato buca per lei. Le ragazze vogliono sentirsi dire queste cose, io no, ma le altre sì.” Dissi “E tu cosa vuoi sentirti dire?” chiese Zayn intromettendosi nella nostra conversazione, feci spallucce “Non mi interessa tanto quello che si dice tanto quanto quello che dimostri!” dissi e lui sorrise, gli si illuminarono gli occhi letteralmente. “Tutto ok Zay?” chiese Louis notando anche lui la sua improvvisa luce negli occhi “Come? Oh, sì, certo.” Balbettò incerto “Hope, credimi, lo farei! Ma poi tu come fai? Ti lascio sola al ballo? Non se ne parla!” disse Louis voltando le spalle al moro “Louis, non ci verrò, semplice.” Dissi “Solo perché non hai un accompagnatore non vuol dire che non sei obbligata, lo sei lo stesso!” disse sorridendomi, con quel suo sorriso strafottente, però, Cristo!, che sorriso strafottente, aveva un sorriso che avrebbe potuto illuminare l’universo e risaldare ogni dove! “Dai Lou.. non mi va, lo sapevi, te l’ho detto che non mi andava quando mi avevi invitato!” gli dissi “Non se ne parla, allora litigherò con El e tu mi dovrai un bacio.” Disse avvicinandosi “Ok, vengo.” Dissi frettolosa “Beh, preparati!” disse sorridendo, un sorriso sghembo e divertito, infatti, appena voltai l’angolo per salire le scale, risero entrambi. Volevo sentire che si dicevano “Lou fai così schifo che neanche Hope, per opera di carità, ti bacia!” disse Zayn ridendo, “Zitto che neanche per te l’ha fatto!” disse Louis, di sicuro con un sorriso vittorioso in volto, Zayn smise subito di ridere “Non è divertente, Lou.” Disse Zayn “Eddai! Scherzavo.. non volevo mica offenderti!” disse Louis, pentito solo dal suono della voce, “Lou, non sai quanto mi ci è voluto per dimenticarla..” iniziò Zayn.. un momento! Dimenticarla? Parlava di me? Oh, no! Impossibile. “Però vedo che non è servito a molto, solo dalla tua reazione..” disse Louis “L’hai vista?! È fantastica, un angelo! Un angelo forse è troppo.. sì, è troppo poco. Boo, non sai quanto vorrei andare di sopra ora e chiederle di essere io il suo cavaliere, e poi baciarla, avventarmi sulle sue labbra e mangiargliele a suon di baci.. non sai quanto amo Hope.” Disse facendo balzi di voce, all’inizio era tutto un urlo, poi all’ultima frase era un sussurro ‘non sai quanto amo Hope’, e lui non sa quanto mi ha fatto sentire in colpa. “Allora perché non lo fai?” chiese Louis, giustamente “Liam, simple but effective.” Disse “Oh, giusto, la tua prima cotta è fidanzata.” Disse certamente con un sorriso sghembo, lo disse con una voce da idiota che faceva venire i nervi anche a me che non c’entravo nulla in quella situazione. “Hope è la mia prima e ultima cotta!” quasi urlò e gli mise le mani sul colletto della camicia per sollevarlo di poco “Scusa..” disse Zayn subito dopo, riappoggiandolo a terra, sentivo i suoi passi venire verso di me, così corsi per le scale e andai in camera mia, presi il vestito e feci più viaggi dalla camera al bagno, non volevo poi muovermi dopo. Presi il vestito, la biancheria, i trucchi, le calze, i tacchi e andai in bagno a fiondarmi sotto la doccia calda, me ne feci una veloce per risultare presentabile, uscii e mi asciugai velocemente i capelli, lasciandoli al naturale, poi infilai la biancheria e misi le calze, poi il vestito, e mi truccai, lucida labbra roseo e mascara, e per me era pure troppo! Di solito non mi truccavo ‘così pesantemente’. Uscii dal bagno e mi diressi nella mia camera, trovai Zayn seduto ai piedi del letto che diceva qualcosa a bassa voce, a voce bassissima. Tossii per farmi notare, mi fissò per qualche istante e quello sguardo mi trafisse l’anima, poi si alzò e boccheggiò un paio di volte per poi iniziare a parlare “Ciao Hope, non volevo invadere il tuo spazio! Ma Louis mi ha detto di venire a parlare con te oppure sarebbero stati guai, ma io non ho paura di lui, sia chiaro! Sono venuto qui per farlo contento.. sì, per questo, poi però tu eri a fare la doccia e sono rimasto qui ad aspettarti e.. wow, sei veloce a fare la doccia! Io ci metto un’oretta buona perché mi rilasso e ascolto la musica, e alla fine sei entrata.. forse ti stai chiedendo che cazzo ci facevo sul tuo letto a ripetere cose senza senso a bassa voce ma mi stavo preparando il discorso, poi sei entrata e .. wow. Sei spettacolare! Davvero! Il tubino verde ti metteva in risalto gli occhi ma era troppo da zoccola, senza offesa! Io non voglio offendere nessuno, sei bellissima vestita da zoccola, vestita da maschiaccio e vestita così, sei sempre bella Hope.. e credo che ora mi sia venuta la parlantina ma non mi posso fermare, andando così spedito sarà più facile, beh, io ti amo Hope Millingar.” Disse tutto d’un fiato per poi oltrepassarmi e fiondarsi (letteralmente!) per le scale, non ci potevo credere, Zayn Jawaad Malik imbarazzato?! Con la parlantina?! Nah, doveva essere un miraggio. “Zayn!” lo chiamai, e spuntò fuori la sua testolina con un sorrisone stampato in faccia “Sì, Hope?” mi chiese con aria tranquilla e con nonchalance, quasi indifferente “Vieni qui e ridimmi tutto con più calma.” Gli imposi “Tutto?!” chiese strabuzzando gli occhi “No, solo la parte in cui dici di amarmi.” Dissi sempre ferma sulla porta della mia camera. Mi fissò per un po’ e poi venne verso di me. “Bene, Malik. Incomincia!” dissi sedendomi sul letto e invitando anche lui a farlo “No, sarò veloce.” Disse. Prese un bel respiro e si mise di fronte a me, a guardarmi dritto negli occhi con uno sguardo che ti trafigge l’anima “Sono innamorato di te, Hope Millingar.” Disse sempre fisso nei miei occhi. Anche lui stava cercando di leggermi l’anima, e questo non lo sopportavo, così abbassai lo sguardo “Guardami e dimmi che non mi ami, e me ne andrò” disse “Non posso.” Dissi sempre con lo sguardo basso. Gli sembrava facile confessare a una persona di non amarla quando essa ti ha parlato col cuore in mano? Quando essa ti ha guardato dritto negli occhi quando te l’ha detto? Gli sembrava semplice, Cristo santo? “Fallo. Soffrirò di meno.” Disse con voce roca, quasi rotta dal pianto, ma Zayn Malik non piangeva mai.

Zayn’s Pov

Sì, Zayn Malik, sei un completo coglione! Sei un coglione perché ascolti i consigli di Louis, sei un coglione perché pensi che una come Hope ti possa anche minimamente amare, sei un coglione perché le hai servito il tuo cuore su un piatto d’argento, e lei lo sta per trafiggere con una forchetta, una forchetta bella grossa. ‘Fallo. Soffrirò di meno.’ Spara meno cazzate, Malik, ci soffrirai il doppio. Potevi benissimo vivere col dubbio, col rimorso, sapevi che con una birra di troppo potevi cancellare tutto, ma a te tutto ciò non ti interessava, volevi di più. Beh, eccoti il tuo ‘di più’ se ti dice di no fa anche bene. L’hai trattata male tutti questi anni! “Zayn.. senti.” Iniziò, dai Hope! Spezzami il cuore velocemente almeno! “I-io.. sto con Liam, e non mi sembra giusto.. provarci anche con te.” Che cazzo voleva dire? “Hope, vieni al ballo con me stasera? Da amici.” Dissi ignorando completamente quello che aveva detto, annuì flebilmente “Ci vediamo giù.” Dissi freddo ripensando alla cazzata che avevo appena fatto, avevo davvero dato il mio cuore a qualcuno? Sì, ed era pure quella sbagliata! Coglione, coglione coglione! Mi sorrise e scesi giù, Louis mi guardava interrogativo “Ho seguito il tuo consiglio.” Dissi con un finto sorriso “Oh, state insieme ora? Com’è andata?” disse eccitato, come un bambino la vigilia di natale, che peccato che Louis stava per essere il bambino malcapitato che stava per vedere il papà togliersi la barba bianca “No, Louis. È andata una merda. Come pensavi che potesse andare?” chiesi “E che ne so io? Ti ho solo dato un fottutissimo consiglio!” disse accigliato. Dovrei essere io quello incazzato, Louis! Pensai tra me e me “Verrà al ballo con me” dissi “Almeno qualcosa di buono è successo!” certo, qualcosa di buono. Non era affatto buono avere il proprio mondo tra le proprie braccia durante un lento e dire di non poterlo abbracciare, baciare, e provare tutte quelle cose che fanno i fidanzati. “Non è bene. È male.” Risposi freddo, digrignavo i denti “Il fatto è che tu non accetti il fatto che ti piaccia seriamente una ragazza, e che essa non contraccambi!” mi sputò. Oh, aveva colpito nel punto, aveva messo il dito nella piaga “Bell’amico di merda!” gli dissi sorridendo “Sono un ottimo amico perché vi capisco al volo. Ora per esempio, Hope è in camera sua distrutta e disorientata e starà scrivendo sul suo diario quello che è appena successo” disse aprendo il frigo e tirando fuori dell’acqua, per poi versarla in un bicchiere e berla lentamente. “D-distrutta?” chiesi “Sì, distrutta perché l’hai pugnalata alle spalle, non si aspettava che tu l’amassi, si aspettava che tu fossi un altro migliore amico, come me, Niall, Harry, un altro migliore amico a cui raccontare di quanto sia fantastico Liam, ma non lo può fare e non può più essere sé stessa davanti a te, dovrà nascondere i baci e le tenerezze, dovrà tenersi per sé i ti amo. Dovrà nascondersi da te, dovrà nascondere i suoi sentimenti. Ed è confusa perché tu le piaci, e te lo dico io che venti minuti fa l’ho analizzata tramite gli occhi. Prova qualcosa per te, ma non vuole scoprire cos’è e ora è confusa.” Mi spiegò con calma Louis. Come cazzo faceva a capire così bene le persone? Come faceva a capire Hope? Hope era quella ragazza che non si faceva capire da nessuno, neanche da sé stessa! E io queste cose come le so? Ah.. sì. I suoi dannati occhi verdognoli, quegli occhi ti spiegano tutto, ogni cosa, ma quando mi ha detto di Liam, quando ha accettato del ballo, non l’ho guardata negli occhi, avevo perso ogni contatto con le sue emozioni che nascondeva. Invece quando le ho detto che l’amavo scommetto che i miei occhi brillavano e chiedevano pietà e cure per un cuore malandato. Invece nei suoi si era accesa una scintilla, spenta subito dopo. Aveva quella lucina negli occhi che si spense, quella dannatissima lucina! Era bellissima quella lucina, mi aveva fatto capire qualcosa. Forse aveva ragione Louis, forse qualcosa per me la provava! E forse sono un coglione. Sto cercando di portare via al mio migliore amico la ragazza? Questo non è Zayn Malik! Devo togliermela dalla testa, o forse devo solo comportarmi normalmente.
Una voce mi riportò alla realtà. La sua voce. “Zayn sono pronta.” Disse. Era bellissima. Mi guardava e io guardavo lei, poi c’era Louis che ci guardava entrambi, in attesa di qualcosa “Sei bellissima.” Dissi, e lei arrossì, raggiunse un colorito vivace. Era bellissima anche col rossore in viso, anche con la coda e con la tuta, anche coi jeans e la maglietta di Liam, anche con uno straccio addosso, anche struccata, era la cosa più bella che avessi mai visto. E io di ragazze ne ho viste tante, anche se solo una notte, anche se da ubriaco, erano belle, sì, scopabili, ma non erano nulla a confronto con lei, la dea della bellezza. Hope Millingar.
“Andiamo.” Dissi dopo aver controllato l’ora. Erano le sette, il ballo stava per cominciare. Annuì e salutammo Louis. Arrivati fuori casa le indicai la macchina, le aprii la portiera e poi gliela chiusi. Salii dall’altra parte e misi in moto, c’era tensione nell’aria, decisi di scioglierla “Hope, puoi ferirmi se vuoi” dissi con l’amaro in bocca, ma sorrisi. “Non voglio, Zayn, io ti voglio bene” disse, e il mio cuore fece le valige per l’Afganistan. L’hai fatto Hope, mi hai ferito con un ti voglio bene. Ero tentato di dirglielo, ma lei non poteva stare male per uno come me, lei non doveva stare male per uno come me. “Balleremo?” chiesi cambiando discorso, lei annuì “Anche un.. lento?” dissi ingoiando a vuoto “S-sì.” Disse lei, poco convinta, ma con voce decisa, accostai e fermai la macchina “Hope, ti sei fidanzata con Liam solo perché lui ti amava?” gli chiesi, e sapevo la risposta “No” disse secca “Allora non devi trattarmi coi guanti solo perché ti amo.” Dissi per poi riaccendere il motore, sta volta non parlai, e lei nemmeno. Arrivammo davanti scuola e parcheggiai poi le aprii la portiera “Non devi fare il gentile solo perché mi ami.” Disse imitandomi “Ma io sono sempre gentile, Millingar.” Dissi prendendola sotto braccio ed entrando nella scuola, tutti quelli che stavano per il corridoio ci guardavano come extraterrestri e si sentiva un brusìo tipo ‘Hope stava con Liam, che ci fa con Malik?’ ‘Preferisco Liam a Malik’ ‘Che ci fa quel figo con quella sfigata, fidanzata, tra l’altro?’ “Non avete mai visto due amici andare ad un ballo?” sbottai, e tutti si zittirono. “Signorina Millingar.” Dissi aprendole la porta della palestra che portava direttamente al ballo “Grazie sigrorino Malik.” Disse “Balliamo?” chiesi appena cambiarono canzone “Certo Malik” disse sorridendomi, finalmente ci comportavamo come sempre era un lento, quindi appena in pista ci guardammo e guardavamo la distanza “Di solito il ragazzo mette le mani qui.” Dissi appoggiando le mie mani sui suoi fianchi, lei sussultò appena, Liam non l’aveva mai toccata, si baciavano e si abbracciavano, e sapevo anche il perché non erano mai andati oltre il bacio, Alex. Quel pezzo di merda l’aveva shockata. “E tu, cioè la ragazza, le metti qui.” Dissi prendendogli le mani e portandole al collo, poi mi avvicinai a lei e gli rimisi le mani sui fianchi, altro piccolo sussulto. ‘Tranquillo Zayn, non le stai facendo del male’ mi ripetevo vedendola sussultare a ogni mio piccolo movimento sul suo corpo. Lei appoggio la testa sul mio petto e io gli massaggiai la schiena, niente più sussulti. La serata poteva continuare nei migliori dei modi. “Hope?” la chiamai “MH?” chiese ancora sul mio petto “Sei incantevole.” Dissi al suo orecchio, provocandole la pelle d’oca “Che c’è? Non te l’hanno mai detto?” chiesi divertito dalla sua reazione, ma tenni un volto serio, giusto un sorriso sghembo, lei si allontanò dal petto e disse “Sì, ma non in questo modo” disse “In quale modo?” chiesi “Sussurrandomelo all’orecchio, come avesse paura che mi distruggessi a un suo tono più alto.” Disse arrossendo “Perché è così.” Le risposi “Hope, tra le mie braccia ho il mio mondo.” Dissi e lei arrossì. Mi avvicinai pericolosamente e per un nano secondo pensai di baciarla, ma poi mi ripresi e le diedi un bacio sulla guancia. Continuammo a ballare finché il lento non finì, io le presi la mano e la baciai chinandomi leggermente, lei rise “Che gentiluomo, eh?” chiesi e lei rise di più “Sei divertente, scusa..” disse vedendo nel mio sguardo un leggero fastidio. “Tranquilla. Mi piaci quando ridi.” Dissi sorridendole, lei diventò rossissima e poi si avvicinò Louis, “Ehi coglioncello, mi lasci la mia Hope?” disse “Tenga.” Dissi porgendogli la sua mano, ancora intrecciata alla mia. E ballarono quella canzone, mentre io andai a prendere del punch, sentii una mano sulla mia spalla, era quel riccio di Harry “Fa male?” mi chiese dopo un po’ col suo sguardo che ti trafigge l’anima alla ricerca di una risposta “Sì” dissi guardando Hope “Ti capisco, Zayn. Ma oggi c’è l’after-party da Tomlinson, ti divertirai magari con qualcun’altra..” disse sorridendomi maliziosamente “E’ questo il problema, non ci riesco!” dissi a denti stretti “Cosa non riesci a fare?” disse alzando un sopracciglio “Spassarmela con qualcun’altra che non sia lei! Un giorno ci ho provato, e mi sono preso un bel ceffone da quel pezzo di sventola della capo cheerleader.” Dissi “Perché?” chiese lui cercando di trattenere le risate “Mentre stavamo scopando ho detto ‘Hope, mi fai impazzire’ puoi solo immaginare il resto.” Dissi sempre con gli occhi fissi su Hope e Louis, ad un certo punto gli si avvicina quel pezzo di merda di Alex, mi allarmai subito, e mi allontanai da un Harry divertito per la storia appena raccontata. Presi Hope dai fianchi e la feci aderire al mio corpo, abbracciandola da dietro. “Che vuoi, Alex?” chiesi con tono duro “Hope, ovviamente, e l’avrò. E’ una promessa Malik.” Disse a denti stretti, leccandosi le labbra ammirando le gambe di Hope, decisamente troppo scoperte. La misi dietro di me, e gli stavo per dare un pugno quando Louis mi fermò “E’ terrorizzata.” Disse e io capii “Senti, figlio di puttana, stalle lontano! Non farti più vivo, o ti denuncio.” Dissi sputando odio da tutti i pori. “Dovrei essere io a denunciarti, per quello che mi hai fatto”, disse avvicinandosi a me e sovrastandomi in altezza, ma io ero certo che l’altezza non era tutto. Più sono alti, più fanno rumore quando cadono. “Era auto-difesa, coglione.” Dissi con disprezzo. Davvero, come cazzo faceva a Hope a essere innamorata di questo.. maiale? Idiota? Coglione? Pervertito? Maniaco? Stalker? Tutte parole troppo gentili per lui, intanto dietro di me sentii un singhiozzo, il suo singhiozzo. “La ami, pezzo di merda?” gli chiesi a denti stretti “Amare vuol dire avere voglia di sbattersela dalla mattina alla sera?” chiese con sorriso sghembo, guardando e spogliando con gli occhi Hope che era dietro di me, terrorizzata “No, vuol dire proteggere una persona, vuol dire farsi in quattro per lei, rispettarla, rispettare le sue scelte, perdonare i suoi sbagli, cercare di rimediare ai tuoi, non voler mai litigare con lei per paura di perderla, vuol dire tenerle la mano quando ha paura, dormire abbracciato a lei e non desiderare altro, vuol dire mettere lei davanti tutto e tutti. E fattelo dire, è bellissimo.” Dissi girando leggermente la testa, per sorriderle “Oh, Malik è innamorato.” Disse sfottendomi “Sfottimi, sai quanto me ne frega? L’importante è che stai lontano da lei e da noi.” Dissi per poi portarla via, seguito a ruota da Louis che mandava ancora occhiate di fuoco al ragazzo. Non posso credere di aver davvero dato una definizione all’amore, io, Zayn Jawaad Malik, il ragazzo che non si innamorava mai. Mai prima di lei. Hope tremava ancora “Hope, come va?” chiesi preoccupato “Come può andare? Una merda! Lui è tornato.” Disse singhiozzando “No, Hope..” dissi abbracciandola, e lei si sfogò pianse come non mai, e ne rimasi colpito. “Hope, andiamo a prendere aria.” Dissi prendendola per mano e portandola via dalla palestra, aveva bisogno d’aria e tutti stavano a fissarla, nessuno doveva compatirla o farle pensare di essere patetica, lei non era patetica. Lei era fantastica. Lei meritava il meglio. Arrivati fuori l’aria di ottobre la fece rabbrividire, le cedetti la mia giacca, restando a maniche corte, si moriva di freddo, ma non mi interessava “Dov’è Liam?” chiese con più cautela possibile, credendo di ferirmi, e credeva bene “Non so, vuoi che lo chiamo?” dissi sorridendo “No, non voglio vederlo.” Disse iniziando a piangere “Perché amore?” dissi e un secondo dopo mi pentii di averlo detto. Non dovevo dirlo. “Amore?” chiese lei abbozzando un sorriso “Ehm..” iniziai a balbettare e lei soffocò le risate, ero dannatamente in imbarazzo “Mi piace ‘amore’, Malik.” Disse lei virgolettando amore. L’avevo fatta sorridere. Ci sedemmo su un muretto e le asciugai le lacrime, cercando poi di togliere il trucco colato dalle sue guance, sembrava un panda. “Chiamami Zayn, baby.” Dissi con aria sexy, facendola ridere, era quello il mio intento “Sei più bella quando ridi” dissi asciugandole un’ultima lacrima “Lo so.” Disse prendendomi in giro “Hope, perché non vuoi Liam.. lui è.. il tuo..” le parole mi morirono in gola, ingoiai a vuoto “Sì, ma lui starebbe male, starebbe peggio di me.” Disse sorridendo inconsciamente, le accarezzai la guancia e poi feci intrecciare le nostre mani, ma poi mi allontanai “Sei davvero innamorata, lo siete davvero.” Dissi con un sorriso sghembo, guardando un punto impreciso e scuotendo la testa, dovevo convincere me stesso con quelle parole, ma non ci riuscii quando Hope mi prese la mano “Hope.. ti prego.” Dissi sempre con lo sguardo nel vuoto, allontanando la mano “Cosa ti prego, Zayn?” chiese “Non rendermi le cose.. difficili..” dissi in un bisbiglio, ma lei mi sentì, e potei sentire il suo cuore sgretolarsi “In che senso, Malik?” chiese con tono freddo e le lacrime agli occhi “Ti devo dimenticare, devo dimenticarmi il tuo tocco, le tue mani, le tue curve, il tuo sorriso, la luce che hai negli occhi quando vedi qualcosa che ti piace, il tuo profumo, la tua acidità di prima mattina, i tuoi sbalzi d’umore quando hai il ciclo.. i tuoi occhi, Dio, come posso dimenticarli?” chiesi sorridendo beffardo, quasi ridendo istericamente, come avrei potuto dimenticarla? “Questi occhi, Zayn?” chiese prendendomi il volto tra le mani e facendomi stare a un bacio di distanza da lei, costringendomi ad annusare il suo profumo, a guardarla negli occhi “Hope, ti prego.” Dissi mettendo le mie mani sulle sue e togliendole per poi rialzarmi. “E’ fottutamente difficile, sai?” dissi tra i denti, mi stavo agitando, ma non volevo esplodere, non qui, non ora. “Cosa è difficile?” dio, la sua voce, è così soave e gentile, così preoccupata “Resisterti, Hope. È impossibile resisterti!” dissi alzando la voce di un’ottava “Zayn.. non urlare..” disse, stava per scoppiare anche lei. “Non posso abbassare la voce, ti amo Hope! Io Zayn Jawaad Malik amo Hope Millingar e cazzo, è la cosa più bella del mondo!” dissi urlando, e aprendo le braccia al cielo, alcuni ragazzi che erano fuori scuola applaudirono. Hope invece sorrise “Tu sei impossibile da resistere, Zayn, non io. Ma sono resistita fino a ora..” disse lei, avvicinandosi, io feci un passo indietro e lei rise, la sua risata era cristallina e mi illuminava la vita. Mi stava provocando? Sì. Le stavo resistendo? Sì. “Hope, sei fidanzata..” dissi a un bacio da lei. Eravamo vicini, sentivo il suo respiro su di me, il suo cuore battere, ed ero io la causa. “Sì. Scusa.” Disse ritornando in sé. L’amai in quel momento, perché così mi dimostrò la sua lealtà. La fedeltà. “Vieni all’after-party a casa Tomlinson, signorina Millingar?” dissi facendo un accento misto tra il francese e l’inglese “Ci saranno alcolici, invece di questa sbobba, signor Malik?” chiese “Sì. Ci saranno super alcolici.” Dissi sorridendole. “Andiamo. Raccattiamo tutti e andiamo a ubriacarci.” Lei non beveva mai, lo sapevo. Ma quella sera voleva spassarsela, e non ero contrario, magari avrebbe scordato quell’incidente con Alex, e il resto. “Andiamo!” urlai. Raccattammo i ragazzi e andammo a casa Tomlinson. Eravamo in sei, e Hope si sedette sulle gambe di Niall, non rivolgendo la parola a Liam. Qualcosa puzzava. Appena arrivammo a casa iniziammo a bere come non mai, e poco dopo l’intera scuola era lì, perché le feste di Louis erano famose. Io e i ragazzi ci rifugiammo in una stanza appartata, Louis e Harry erano ubriachi fradici, io ero brillo e anche gli altri. Hope era l’unica lucida, nonostante la bottiglia di Jack and Daniel che aveva nella mano destra mezza vuota. La finirono lei e Niall, che partì anche lui nel paese degli ubriaconi. “Amore.” Sbiascicò Hope, era brilla “Ti va di scopare?” chiese a Liam che strabuzzò gli occhi “Non devi avere paura di toccarmi, so che tu non sei Alex. Fammi tua.” Disse con voce seducente “GIOCHIAMO AL GIOCO DELLA BOTTIGLIA?” urlò Louis ubriaco fradicio, per poi iniziare a ridere con Harry. Tutti annuimmo. E Louis usò una bottiglia di birra, la posò sul pavimento “Faremmo cose sconce. Ovviamente.” Disse Louis “Ma ci sono solo io come femmina!” disse Hope. “Ci soddisferai tutti.” Disse Niall facendogli l’occhiolino, io risi di gusto. Louis iniziò a girare e la bottiglia si posò su Hope “Obbligo o verità?” chiese “Obbligo.” Disse sicura, nonostante tutto l’alcol che le scorresse nel corpo “Fai eccitare Zayn.” Affermò. La gola mi si fece secca. “Okay.” Rispose la ragazza sorridendo. Si sedette a cavalcioni su di me e mi baciò con passione, poi mi lasciò tanti piccoli baci dalla mandibola al collo, e iniziò a farmi un succhiotto in un punto sensibile, gemetti silenziosamente. Leccò la parte dolorante e mi lasciò un bacio all’angolo della bocca. Era dannatamente eccitante. Louis guardò il rigonfiamento dei pantaloni e sorrise compiaciuto “Brava Hope!” si complimentò Harry, io invece mi sentivo fuori luogo, in imbarazzo, e sentivo gli occhi di Liam su di me. E mi fissava davvero. Mi mandava occhiate di fuoco. Ma era solo uno stupido gioco! Non doveva prendersela tanto.. giusto?

SCUSATE PER IL RITARDO NON ACCADRA' PIU'.

sto scrivendo il sei, quindi ci rivedremo soon. ahahhahah byebye

-OneDirection21 xx

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