La mostra d'arte

di Shin_86
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1° Capitolo ***
Capitolo 2: *** 2° CAPTOLO ***
Capitolo 3: *** 3° CAPITOLO ***
Capitolo 4: *** 4° CAPITOLO ***
Capitolo 5: *** 5° CAPITOLO ***
Capitolo 6: *** 6°CAPITOLO ***
Capitolo 7: *** 7° Capitolo ***
Capitolo 8: *** 8° Capitolo ***
Capitolo 9: *** 9° CAPITOLO ***
Capitolo 10: *** 10° CAPITOLO ***



Capitolo 1
*** 1° Capitolo ***


Senza nome 1

1° CAPITOLO

 

Quella mattina presto, un uomo sulla quarantina d’anni, abbastanza alto e possente ma dal viso dolce e gentile, nell’aula d’arte parlava con uno dei suoi allievi.

 - Questo è il mio primo anno qui e rivederti è stato un piacere, ma spero che un ragazzo di talento come te non abbia smesso di dipingere?- stava dicendo il professore Honota.

 – Quando eravamo all’istituto Wako tu frequentavi il mio corso d’arte con entusiasmo, devo dire, non so di preciso cosa sia cambiato, ma i tuoi lavori erano favolosi – concluse il professore che insegnava in quell’anno arte all’istituto Shohoku.

– mi rendo conto di avervi deluso prof. Honota, ma anche se non frequento più il corso d’arte ho sempre continuato a disegnare, anche se ora ho trovato un altro club che mi affascina, quello di Basket. So che per lei è assurdo, ma amo questo sport e mi sento libero dopo tanto tempo – stava spiegando un ragazzo dalla folta chioma rossa.

– Me ne rendo conto Hanamichi, e, anzi sono fiero di vederti appassionato a qualcos’altro.  Noto con piacere che questo sport ti ha ridato un po’ di serenità; tu che hai passato dei momenti molto difficili e ancora oggi li stai affrontando, nessuno si aspetterebbe vederti sorridere e divertiti come stai facendo tu ora, sei ammirevole. – Disse l’uomo facendo arrossire il ragazzo.

– Comunque Hana volevo dirti che fra due settimane si allestirà una mostra qui a scuola e verranno i migliori critici d’arte, e vorrei che partecipasti – concluse rivolgendogli un sorriso paterno.

– Come mai vengono a visitarla anche critici d’arte? – chiese il ragazzo alquanto perplesso.

 – Vedi i migliori lavori verranno esposti nei migliori gallerie d’arte del paese per il quale inizieranno a rendere noto l’artista, non solo, il migliore in assoluto avrà una borsa di studio per qualsiasi università egli decida frequentare – spiegò il professore con la speranza di aver convito uno dei migliori allievi che avevesse mai avuto in tutta la sua carriera

– Mi ha convito professore, parteciperò alla mostra. – Disse il ragazzo salutando educatamente il docente.

Quella mattina si era presentato due ore prima dell’inizio delle lezione, ma quell’anno per nessuna era strano vedere Hanamichi Sakuragi in anticipo, poiché quel secondo anno il ragazzo si era dato una moderata e in più aveva deciso di impegnarsi al fondo nel basket, anche se ogni tanto faceva il solito sbruffone, non solo ma incominciava anche ad avere un rapporto amichevole con la sua adorata volpetta; e si il nostro rossino durante il periodo trascorso in ospedale a causa di un infortunio, aveva fatto chiarezza nei suo cuore amava quella volpe e ciò che provava per Haruko era solo affetto. Al termine delle lezioni Hana andò in palestra per gli allenamenti, quell’anno il capitano era Myagi poiché Takenori Akagi e Kiminobu Kogure, essendosi diplomati non appartenevano più al club, ma li andavano a trovare spesso per fare qualche partita anche se la loro nuova squadra universitaria e i corsi li impegnavano molto. L’allenamento proseguì tranquillo e in conclusione fecero una partita per verificare le capacità delle nuove matricole e, dopo una doccia calda Hana si vestì e salutò tutti, fuori lo attendeva il suo migliore amico Yohei insieme all’armata che insieme si incamminarono verso il centro, si fermarono d’avanti ad un ristorante dove il rosso lavorava ormai da tre anni.

- Buona sera – disse entrando educatamente nel locale andando ad indossare la sua divisa.

- Hana noi andiamo, buon lavoro – dissero i ragazzi andandosene.

Era una serata tranquilla anche se vi erano molti clienti, ma essendo un locale abbastanza rinomato ed aveva quasi tutte le serate il pienone di gente (in effetti lì andava spesso a cenere il suo allenatore la moglie che lo aveva preso subito in simpatia), verso le 10:30 entrarono nel locale una famiglia che il proprietario li fece accomodare nella sala un po’ appartata per i clienti che volevano  un po’ di tranquillità.

- Hana di là ci sono dei nuovi clienti, che oggi hanno prenotato il tavolo n°11 nella sala riservata, li affido a te, che sei il migliore, ok? – disse il signor Jeki, nonché il proprietario del ristorante.

- Si, non si preoccupi capo – rispose Hana con un sorriso andando verso il tavolo indicato dal capo;

-  ^_^  Buona sera…0_0…Kitsune!!

  0_0 Do’hao … che ci fai qui?

  Baka non si vede? Ci lavoro 

- ma voi due vi conoscete?- chiese la signora Rukawa guardando divertita insieme al marito e agli altri due figli la scena,

- ^\\\\\^  si Signora,noi due andiamo a scuola insieme,e frequentiamo la stessa classe e lo stesso club. 

Hana più rosso dei suoi capelli vedendo quella donna bellissima con lunghi capelli neri e dalla pelle bianca come la neve e occhi scuri, l’uomo accanto aveva lo sguardo della sua Kitsune, ma era un uomo sorridente e cordiale a differenza del suo Ru, la ragazza che era la sorella maggiore era identica a Kaede solo la carnagione un po’ più scura come il padre mentre il fratellino aveva i capelli castani come il padre e gli occhi e la pelle della madre, era una bellissima famiglia. In quel momento entrò un ragazzo con la stessa divisa di Hana, in compagnia di due persone anziane,

- emm.. Hana scusa, ma ci sono questi due clienti che parlano in inglese ed io trovo difficoltà - disse il ragazzo imbarazzato

- ok, scusatemi un’ attimo – disse il rossino rivolto alla famiglia Rukawa, che osservavano la scena - Good evening gentlemen, as can I help you? (buonasera Signori, in che cosa posso aiutarvi?)

- kindly, we would like to book a table for two people (gentilmente, noi vorremmo prenotare un tavolo per due persone) – disse l’uomo

- certain, follow me! This is the menù, among few minute I give to take the ordinations (certo, seguitemi! Questo è il menù, fra pochi minuto passo a prendere le ordinazioni) – concluse Hana dopo averli accompagnati al tavolo.

- Lain vai pure di là, mi occupo io di entrambi i tavoli- disse poi Hana rivolgendosi al ragazzo 

 - ok Hana – disse il ragazzo andandosene 

- spero di non avervi fatto attendere molto ^_^ 

- no figurati, noto con piacere che hai molta padronanza con l’inglese – questa volta fu l’uomo a parlare

-  ^_^ si mia nonna era inglese e mio nonno era di questo paese, e anche se è vissuta fino alla sua morte qui in Giappone ha parlato sempre in inglese in famiglia ed io lo dovuto imparare fin da piccolo. Comunque cosa ordina la mia gentile clientela?

- Beh noto con stupore che ci sono pietanze italiane nel menù. – disse la signora Rukawa

- Vede, qui lavorano quattro chef, uno specializzato nella nostra cucina e due specializzati in quelle Europee e uno sulla cucina Americana, per questo ogni sera noi cambiamo menù.

- Che bello! Allora verremmo spesso per poter assaggiare anche gli altri tipi di cucina! – esclamo felice la signora facendo ridere il marito sotto lo sguardo divertito dei figli.

- Allora ordiniamo per stasera questi spaghetti al sugo e poi questa carne – disse l’uomo.

- beh per il dolce dopo vi porterò un carrello con alcuni  dolcini e torte tipiche di quel paese – concluse il rossino, ricevendo sguardi di consenso da tutta la famiglia

- ok, ora torno dagli altri clienti – disse Hana avvicinandosi al tavolo della coppia d’anziani

 

Pow Ru

Non sapevo che il Do’hao sapesse parlare così bene l’inglese e ne anche che lavorasse. Con quell’ uniforme sta veramente bene.

- Kaede tesoro è proprio un bravo ragazzo il tuo compagno! – gli disse la madre

- così finalmente conosciamo il famoso ragazzo che il nostro bambino ci parla sempre – disse il padre scherzando

- e finalmente capisco, quel ragazzo è un pericolo pubblico per quando è sexy – disse la sorella punzecchiandolo

-  tsk -

- di solido sei molto loquace kaede – mi dice mio padre

- chi sarebbe loquace? –interviene il mio Do’hao in quel momento con le nostre ordinazioni – lui? Kaede Rukawa, che usa solo queste parole Hn, Tsk, Do’hao e baka quando interagisce con qualcuno, per fortuna che i suoi occhi esprimono più dei suoi vocaboli –conclude Hana lasciandomi scioccato nel conoscermi più di quando io pensassi

- è fatto così –dice mia madre fingendosi rammaricata – ma!! ogni tanto sa essere molto loquace e ti posso garantire che è il più coccolone di tutte e tre.

- MAMMA è\\\é – gli dico imbarazzato e ,meno male che non si nota

- beh che c’è di male!

- davvero!!!! questa si che mi è nuova ^_^  - dice il do’hao guardandomi – beh ora mi devo di nuovo allontanami – così dicendo va via.

Per fortuna perché sono talmente imbarazzato, che la mia maschera impassibile, questa volta si sarebbe fatta in frantumi.

- Edeeen!!  *_* sai quel rossino ha un fondoschiena da urlo!! _

CHE COSA!!!! HO SENTITO BENE!!!

- Kioko prova ad allungare le mani su di lui e ti ammazzo – gli dico a denti stretti e con rabbia che farebbe gelare chiunque. Perché se non metto immediatamente a posto mia sorella lei sa essere peggio di quel puntaspilli di un hentai.

- dai fratellino non ti arrabbiare, tanto io sono già fidanzata ^_^ .

- fratellone quel ragazzo mi sembra molto simpatico – mi dice Donan con uno sguardo dolce, ed io gli sorrido accarezzandogli la testa.

 

 

Pow Hana

 

L’avevo sempre pensato che Kaede non era quel ghiacciolo che mostra di essere, lo capito osservandolo ogni giorno in palestra, nei suoi occhi riesco a vedere un luce stupenda quando gioca,  ^_^  ma che anche un coccolone questa mi è nuova. Spero che un giorno di poter vedere quel lato del mio volpino.

 

La serata proseguiva tranquilla, e la famiglia Rukawa avevano molto apprezzato la cucina italiana.

-  ^_^ signori ecco i dolci che attendavate con ansia, vi sono cannoli, delizie, la cassata siciliana,  le ricce, le frolle,Babà, il bignè alla panna, Tiramisù, tartufo al caffè, panna cotta, la torta di mele

- accidenti quando siete assortiti!!!- disse il signor Rukawa meravigliato.

- già, e hanno tutte un buon aspetto – disse la donna con due occhi luminosi di felicità.

E non era l’unica a guardare quel carrello con il desiderio di mangiarseli tutti quei dolci.

- che ne dite se vi metto nei piatti un’ assaggio di tutto ^_^ ?- chiese Hana notando la loro indecisione, e soprattutto sorpreso di vedere una certa volpe golosa di dolci, poiché aveva notato che mangiava sempre poco a scuola.

- si, direi che la tua proposta è ben accettata da tutta la famiglia – disse l’uomo notando gli sguardi soddisfatti dei familiari.

La serata terminò in modo soddisfacente per la famiglia Rukawa, che si complimentarono anche con il proprietario, avvisandoli che sarebbero ritornati molto presto; anche la coppia stranierà era andata via molto soddisfatta e complimentandosi del impeccabile lavoro del rossino.

- Hana, stasera hai fatto un ottimo lavoro, complimenti – disse Jeki guardando con soddisfazione il giovane,

– ora torna a casa hai lavorato molto stasera – concluse il sign. Jeki dandogli una pacca affettuosa al giovane.

Hana, soddisfatto e stanco morto, staccò dal lavoro e si avviò nella sua dimora. Abitava in un quartiere tranquillo di buona famiglia, in una piccola villetta di due piani, che gli avevano lasciato come eredità i suoi nonni, scomparsi tre anni prima; già lui abitava dall’età di sei anni  con i nonni materni dopo che la madre a causa del tumore morì. Entro in un cancelletto circondato da un giardino ben curato da lui, mise la chiave nella serratura ed entrò in quella casa dove lo accolse solo un miagolio di un piccolissimo gattino nero dagli occhi gialli che doveva avere circa qualche mesetto; lo aveva trovato tra i cassonetti dei rifiuti una sera quasi in fin di vita, dal quale lo portò da un veterinario che lo aiuto a  salvagli la vita, dall’ora se ne era preso sempre cura. Hana prese tra le braccia il gattino e andò ai piani superiori, aprì la porta della sua camera da letto, era di stile occidentale, vi era un letto di due piazze, un’ armadio, due comodini al lati del letto,una scrivania con un pc potatile e una libreria che conteneva ben ordinatamente, i libri scolastici, quelli d’arte e i suoi manga preferiti, tutto l’arredamento era bianco. Entrò la sua stanza e appoggiò il micio sopra a letto ed si avviò verso il bagno, la stanza era abbastanza grande tutto decorato di un verdi acqua e bianco, vi erano sia la doccia che la vasca da bagno per quando era ampio, si fece una doccia veloce si infilò il pigiama e si addormentò sul suo letto tenendo il micio accanto a se.

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Capitolo 2
*** 2° CAPTOLO ***


Chiedo umilmente scusa per questa lunga attesa, ma ho dovuto fermarmi per permettere a mia sorella di potersi preparare per l'esame di Stato. ç_ç perdonatemi non vi farò più attendere così a lungo. ^_^ allora a presto e buona lettura.

Prima di iniziare vorrei  ringraziare
SEIKA, PICCOLABABI, FRI, PICCOLALUNA, MARINA87 E TORU85 per i loro commenti, li ho apprezzati molto e siate sicuri che i vostri consigli sono per me cosa ben gradita.
Per questo vi invito a commentare senza problemi sia in positivo o negativo, ma soprattutto continuare a consigliarmi.
Prima che me ne dimentichi, i personaggi non sono i miei ma del grande Inoue-sensei.

2° CAPITOLO        

La mattina seguente il bel rossino era già da molto che stava correndo sul lungo mare per i suoi solidi allenamenti mattutini. Si era allontanato un bel po’ rispetto al normale e poiché era ancora presto decise di fermarsi e godere di quella tranquillità.

Erano appena le sei orario che di solido usciva di casa per correre un po’ sulla spiaggia, ma quella mattina alle quattro si era svegliati in preda  agli incubi e così verso le quattro e mezza e così decise di iniziare prima del solido i suoi allenamenti, pur di scaricare la tensione che l’opprimevano.

Quella dolce quiete venne interrotta da un suono che per lui nei ultimi tempi era diventato una musica, si guardò un po’ in giro e notò che a poca distanza c’era un campetto da basket; vi si avvicinò e man mano che si avvicinava riusciva a vedere distintamente quella persona e rimase sbalordito nel vedere la sua adorabile kitsune che si allenava immaginando i vari avversari.

Rimase li ad ammirarlo finché proprio l’oggetto delle sue adorazioni sorpreso della sua presenta interrompe il flusso dei suoi pensieri.

- Do’hao

- Ehmm…. °\\\\\\°

- Che ci fai da queste parti?

- Ecco….. io tutte le mattine mi alzo un po’ prima per fare una piccola corsetta….ehm…- cercava di spigare un Hanamichi imbarazzatissimo

-Hn- kaede era divertito dello strano comportamento impacciato del compagno

- Insomma stamattina mi sono alzato molto prima  e ho prolungato più del previsto il percorso.

 - In pratica è un caso che tu sia qui, giusto – disse un Ru felice di averlo lì

 

Pow Ru

Mio bel do’hao se fesse per me ti vorrei tutte le mattine qui.  Ora che ci penso………

- Scusa ma tu come fai a svegliarti così presto se lavori la sera al ristorante?

- Beh ecco …. -

- Hn –  ACCIDENTI!!! Quando e carino quando ha quel viso rosso dall’imbarazzo.

- Quando è il periodo scolastico lavoro solo di Sabato  (a cena) e la Domenica (a pranzo) e nei giorni di festa e al tempo pieno il periodo delle vacanze, poiché mancava un dipendente, ieri sono andato.

- Hn, capisco. Ti va di allenarti con me? –

Mi fa cenno di si con la testa e iniziamo il nostro allenamento, continuiamo così per una buona mezzora e noto con molto piacere che migliorato tanto.

È ora che torno a casa per cambiarmi per andare a scuola. Lo vedo guardare l’orologio, poi in fretta e furia mi saluta e corre via. Bah chi sa quando distante abita?

 

Hana correva più veloce che poteva, e in fretta e furia si preparò saluto la governante che era appena arrivata e corse lungo il viale con la speranza che quella persona no si fosse arrabbiato per il suo ritardo.

 

POW ??????

Ma quando arriva quello stupido???? AH eccola finalmente  è_é   mi stavo per arrabbiare di brutto.

- Scusami per il ritardo, e che mi stavo allenando…

-   è_é

- ……….. 

-STO QUI DA MEZZORA E PENSARE CHE MI HAI TELEFONATO TU PER INCONTRARCI!!!!!!!!

- Scusa –  e mi fa quel suo sguardo da cucciolo che io amo tanto

-  Va bene per questa volta passi, ok?-  e faccio un lieve sospiro

- Si va bene –     

- Di cosa mi volevi parlare cuginetto! -

- Beh vedi il professore Honoka mi ha chiesto di partecipare ad una mostra d’arte che si terra domenica prossima – me lo dice con un viso ancor più rosso dei suoi capelli dalla vergogna e con lo sguardo basso.

- E tu che hai deciso di parteciparci?

- S…Si

- Ok. Ho capito vuoi che lo dica ai miei genitori e ai mie fratelli a posto tuo – lo conosco bene si vergogna di chiedere agli altri di andarlo a vedere.

-Volevo dirti che oltre agli zii …. Può venire anche il tuo ragazzo – mi dice mentre tormenta nervosamente le labbra, quando gli dissi che stavo con il mio amico, beh il mio cuginetto ne fu felice, loro due (anche se non ci sembra) vanno molto d’accordo.

-  ^_^ ok, lo riferirò anche a lui. Lo hai già detto a Mito?

- No, glie lo dico ora che vado a scuola.

- Ok allora ciao cuginetto – e me ne vado dandogli un bacetto sulla guancia.

Io lo adoro, gli voglio troppo bene ^_^ .

 

 Hana appena arriva a scuola si trascina sulla terrazza il suo migliore amico e gli parla della mostra e degli incontri di quella mattina.

- Così hai invitato anche gli unici parenti che hai Hana ^_^  ?

- Si

- E vorresti che io con la mia famiglia venissimo a vederti, giusto?

- si

- Ok!!! stasera avviserò.

- Grazie Yo .

- Non ringraziami, lo faccio volentieri

- Comunque noto che tu e Rukawa andate molto d’accordo  ^_^  .

- Ehm….  °\\\\\\°  davvero!!!

-  Non fingere con me ^_^

- Forza andiamo in classe che fra poco suona la campanella - disse Hana  ancora più imbarazzato che mai.

- E’ inutile che cambi discorso Hana non mi freghi; 1. Tu non sai mentire  

2. Lo sempre capito che lui ti interessava 

3. Da come lo guardi nei ultimi tempi 

4. Da quando è iniziato il nuovo anno è stiamo noi con l’armata, la sorella di Akagi e lui nella stessa classe, non litigate come lo scorso anno. Fate qualche piccola baruffa solo per punzecchiarvi.

5. Non fai i solidi “Harukina cara” non le fai più la corte; e proprio quest’anno che ti viene dietro.

Comunque fin dall’anno scorso io avevo capito che quella babbuina non ti interessava, in pratica dovevi capire ancora a chi andavo le tue attenzioni.

- O_O …………………………………

- Perché mi guardi così????

- Sono commosso Yo mi conosci così bene

- Dai non fare così; e poi anche tu mi conosci bene; talmente bene che quando ho bisogno di te non devo ne anche sprecare una parola.

DRIIIIIII DRIIIIIIII DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII

- Su Hana andiamo è suonata la campanella dell’inizio lezioni, dobbiamo tornare in classe.

- Si Yo

Hana corse con il suo migliore amico in classe, e si diresse verso l’ultimo banco della fila vicino la finestra;  accanto aveva il banco della sua kitsune e avanti a lui vi era il suo separabile amico Mito.

Come a solido Rukawa appena era entrato aveva poggiato la testa sul banco e iniziò a dormire.

Le lezioni proseguirono rapidamente e prima che terminarono e qualche minuto prima  della fina dai auto parlati arrivò una comunicazione.

- A TUTTI GLI STUDENTI, DOMENICA PROSSIMA CI SARA’ UNA MOSTRA D’ARTE ALLA QUALE PARTECIPERANNO TUTTI GLI STUDENTI DI KANAGAWA, PER TALE AVVENIMENTO L’ISTITUTO E’ STATO ONORATO ALLESTIRE QUESTO GRANDE GIORNO QUI ALLO SHIHOKU. LE ATTIVITA’ VERRANNO TUTTE SOSPESE PER TALE PREPARAZIONE, POICHE’ OSPITEREMO ANCHE’ GRANDI CRITICI. I RAGAZZI CHE VORRANNO PARTECIPARE COME ARTISTI VADANO DAL PROFESSORE HONOTA FUSHUI.

- Ora potete tornare a casa ragazzi – disse la professoressa per rompere quel silenzio provocato dalla sorpresa dell’annuncio.

- Do’hao muoviti che abbiamo una partita dall’allenamento contro il Ryona. – disse Ru

- Baka lo so – dicendo così Hana raggiunse Ru che si stava incamminando e insieme entrarono in palestra.

- Ciao Rukawa come stai?  ^______^  - disse il porcospino appena li vide arrivare 

- Hn -   rispose Ru ignorandolo e sia avviò nei spogliatoi per cambiarsi

- Quando siamo loquaci!!! E tu Hana? ^________^ -

- Bene…..ma…..ma che stai facendoooo   °\\\\\\\\° -  disse Hana imbarazzato dal fatto che il porcospino per scherzare gli aveva palpeggiato il fondo schiena

- Non sto più nella pelle di vederti dopo nudo sotto la doccia ^__________^ - gli aveva sussurrato all’orecchio facendolo diventare ancora più rosso

- Akira, la voi smettere di infastidirlo- aveva detto Koshiro con una voce basse e molto arrabbiata, che Sendoh smise immediatamente di infastidire il povero Rossino che imbarazzato corse nei spogliatoi per andarsi a cambiare.

Quando entrò vi era già Rukawa cambiato.

- Do’hao che hai sei più rosso dei tuoi capelli – disse Ru appena lo aveva visto entrare. Hana non disse nulla si cambio in fretta sotto lo sguardo di Kaede e insieme si avviarono in campo.

Per  tutta la partita il Puntaspilli aveva marcato Hana in un modo, molto particolare, che fece infuriare Rukawa e Koshiro, in più aveva fatto imbarazzare talmente il povero Hana che voleva sparire.

 

POW RU

Quel maledetto porcospino, per tutta la partita non ha fatto altro che strusciarsi sul MIO DO’HAO e ogni tanto gli palpeggiava anche il suo favoloso fondoschiena è_é  . Sono così furioso che se lo vedo fare qualcos’altro lo uccido!!!!!!!

Mi dirigo verso le ultime docce poiché Hana viene sempre da questa parte, noto che lui non è ancora venuto, comunque è meglio che mi rilasso.

Dopo qualche minuto sento l’acqua della doccia accanto, apro gli occhi e lo vedo in tutto il suo splendore, il viso verso in alto con gli occhi chiusi, l’acqua gli accarezza dolcemente quei fili rossi che vorrei sfiorare con le mie mani, su quel dolce viso e quella bocca che vorrei mordere, e vedere come ogni goccia scenda sul so collo e poi oltre mi fa impazzire.

Calmati Kaede. Forse è meglio che apra l’acqua fredda, per calmare i miei ormoni ormai fuori controllo.

Che ha il mio Hana lo visto all’improvviso irrigidirsi e si è girato per vedere qualcosa, mi giro anche io e posso dire che è un viscido essere umano, che ha fatto avere quella reazione ad Hana. Quel verme di Sendoh si è messo nella doccia di fronte a lui e lo sta fissando. Hana si gira di scatto e accelera la sua doccia, mentre io ho quasi finito continua a guardare quel coso freddamente. Hana chiude veloce l’acqua e si infila l’accappatoio;  strano di solito usa solo le asciugamani una l’attacca alla vita ( alla quale lascia ben poco all’immaginazione) e con l’altra si asciuga i capelli e il resto del suo favoloso corpo, meglio così, gli avrei dato il  mio pur di non vedere quel coso dalla capigliatura antigravità sbavagli addosso.

Quando ritorno nei spogliatoi seguito anche da QUELLO e tutti il resto dei ragazzi, lui e già vestito e le sue cose sono già nel suo borsone, tiene solo un asciugamano in testa. Il suo armadietto e aperto ed è accanto al mio e ficcando un po’ il naso devo dire che non mi aspettavo che fosse così ordinato. Mio caro rossino mi sorprendi sempre.

- Accidenti – lo dico senza pensare, mi sono dimenticato gli slip e ora come faccio.

- Che hai Ru? -  Mi chiede Hana guardandomi un po’ perplesso come un bambino, mi giro un po’ intorno e mi accorgo (GRAZIE AL CIELO) che gli altri sono già usciti, beh o la và o la spacca

- Ho dimenticato gli slip, in pratica mi dovrò mettere i pantaloni dell’uniforme senza niente sotto -  glie lo dico un po’ imbarazzato

- Io ho sempre con me un paio di box  in più per sicurezza, se per caso deciso di dormire da Yohei o dal mio unico zio, il fratello maggiore di mia madre, e non riesco a passare da casa,  in effetti dentro l’armadietto ho anche un cambio. Comunque vai nel borsone  mentre io mi finisco di allacciare le scarpe .- me lo ha detto un po’ imbarazzato.

- Ok, grazie – vado nel suo borsone, e devo dire che tutto ben in ordine ogni oggetto a una sua collocazione tutto e ben piegato, tanto che non ho avuto problemi a trovare i suoi box, ora che li guardo meglio sono blu con degli orsacchiotti,

mentre lui indossa sempre quelli semplici a tinta unita e aderenti addosso. Sono carini devo dire. Beh preferirei vederli di più sul mio do’hao. 

- io inizio ad uscire Ru ti aspetto fuori per chiudere la palestra-

- Ok -

Dopo qualche minuto mi sono vestito, fa uno strano effetto indossare qualcosa di intimo che non è mio ma del mio sogno proibito (non tanto a lungo). Mentre sto per uscire sento delle voci:

- La devi finire di infastidire il piccolo Hana-chan, Akira, altrimenti sono guai per te – gli dice Koshiro, O_O  UN MOMENTO COME L’HA CHIAMATO  IL MIO HANA QUESTO?????

- Dai Hiro non ti arrabbiare – gli supplica Sendoh

- NON MI DOVREI ARRABBIARE!!!! Ogni volta che lo incontriamo ti comporti peggio di un hentai. Gli vai a sussurragli porcate, poi quelle manacce, pur che altro bisognerebbero chiamarli tentacoli, vanno sempre a toccare… “guarda caso”… il suo sedere. Lui fino ad ora con un po’ imbarazzo è riuscito a tenerti a freno, ma oggi sei andato un po’ oltre, hai fatto e detto troppe cose, che lui alla fine e scoppiato in lacrime.  – ma di chi stanno parlando??? Ma sento qualcun piangere e per KAMIIIIIIIIIIIIIIIIIII é…….. HANA.

Dallo spiraglio della porta lo posso vederlo, sembra indifeso, come un bimbo piccolo si tiene le mani chiuse a pugno sul viso, arrossato. Mi fa una tenerezza che mi stringe il cuore. Vedo che quel PORCO…spino si sta avvicinando al mio (futuro) Ragazzo

- Scusami Hana-chan, su non piangere- gli dice quel viscido mentre con la manica della giacca cerca di asciugare le sue lacrime.

- Non ti prometto che non lo farò più, ma tenderò di frenarmi; pur di non farti piangere. Mi dispiace, io non volevo. - continua lui, ma il Do’hao non risponde, cerca di frenare le lacrime che ancora irrefrenabili continuano a scorrere sul suo bel viso abbronzato. 

Dopo qualche minuto decido che il momento di uscire, apro di scatto la porta e vedo il do’hao girarsi all’altra parte, Koshiro che mi osserva freddo come sempre, ma con più attenzione, mentre quel coso mi osserva con il suo solido sorriso demenziale stampato sul volto.

- Hn!!!  Che avete tutti? – chiedo facendo finta di non sapere nulla.

- Nulla, comunque noi due andiamo; ciao Hana, ciao Rukawa a presto – dice Sendoh trascinandosi il suo amico via.

- Hn, do’hao perché hai gli occhi rossi? – voglio vedere cosa mi risponde.

- Beh…ecco…, è una cosa che per il momento non mi va di parlare- mi dice imbarazzato e con lo sguardo triste.

-Hn, questo vuol dire che potrò essere chiarito in futuro, per alcune cose che ho sentito, giusto?- beh non volevo nascondergli di ciò che ho visto e sentito.

- Hai sentito tutto? – mi chiede con un soffio di voce e impacciato.

- Solo una parte –

E mentre parlavano i due ragazzi avevano chiuso la palestra e si stavano incamminando verso casa.

- beh ti avrei detto qualcosa, ma non ti avrei detto tutto – mi dice Hana, mentre per tutto il tragitto aveva lo sguardo rivolto al suolo.

- Hn? –  gli dico guardandolo un po’ accigliato, ciò che ha detto mi ferisce un po’, non mi avrebbe mentito e questo lo apprezzo e tanto, ma mi avrebbe omesso qualcosa e mi dispiace.

- Non perché no ti considero un’ amico, oppure una persona non degna della mia fiducia, anzi io ho sempre avuto fiducia in te. È che mi vergogno di parlare di determinate cose e mi ci vuole tempo per raccontarle. Con Yohei è diverso io lo considero un fratello, poiché siamo cresciuti insieme – ecco, ora non saprei se esserne geloso o meno dell’amico; vi sembrerà stupido, ma sono molto geloso del rapporto che c’è tra Mito e il mio do’hao.

 - Hn-

Dopo di che, per un tratto di  strada rimango in silenzio ad osservare il mio do’hao finchè...

-  Ru, io sarei arrivato – mi dice il mio amore indicandomi una piccola villetta di due piani con un giardino anche esso piccolo ben curato, in un quartiere benestante. Noto con piacere che non è molto distante dal mio. Beh potrei fargli visita ogni tanto, e chi sa  *_*  . forse una visitina notturna mentre lui dorme, oppure...

- Voi entrare; cioè......se non hai nessun impegno potresti fermarti a cena. ^\\\\^- mi chiede il mio dolce do’hao un po’ imbarazzato. Interrompendo i miei pensieri che stavano per diventare poco casti su di lui. 

- Hn, ok – beh dico mica avrei sprecato un’occasione così preziosa. Voglio conoscere tutto di lui, proprio tutto.

-Allora entriamo. – mi dice avvicinandosi alla porta con un mazzo di chiavi.

 

Continua...   ^_^      a presto e grazie di tutto  

 

 

Cosa accadrà nel terzo capitolo?

Il povero Hana sarà a sicuro con quella volpe di Kaede?  ^_^

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Capitolo 3
*** 3° CAPITOLO ***


Chiedo scusa per l’attesa non era mia intensione farvi aspettare così tanto, ho avuto dei imprevisti (più che altro problemi) e ora che riesco di nuovo a pubblicare il terzo capitolo ne ho approfittato è un po’ corto ma presto arriverà anche il quarto.

 

Ringrazio tutti e buona lettura ^_^ .

 

Prima che me ne dimentichi, i personaggi non sono i miei ma del grande Inoue-sensei.  

 

3° CAPITOLO

 

Entrati in casa Kaede rimase basito di ciò che vide; quello che notò immediatamente era che la casa era talmente illuminata dalla luce del sole, che sembrava fatto apposta per il compagno, ma quello che non si aspettava era di trovarla talmente pulita e in ordine che rimase spiazzato. Appena entrato venne accolto in un ampio salotto, dalle pareti tinte da un bianco sporco e il pavimento invece era di un leggerissimo celeste per il quale richiamavano le tende delle grandi finestre, al centro vi trovavano un divano da tre posti e ai lati due poltroncine, tutto di tessuto bianco. Al centro dei tre divani un semplicissimo tavolino di vetro e alla parete di fronte si trovava un mobiletto bianco dove vi era appoggiato un DVD record e sopra appeso al muro un televisione a schermo piatto di media grandezza, e nel mobiletto bianco  vi erano depositati in modo molto preciso sia in ordine alfabetico e di genere i vari cd. Per non parlare di una discreta libreria sempre bianca, che faceva la sua figura sulla parete dietro al divano dove erano in bella mostra vari libri (di grandi scrittori, filosofi, poeti, pittori ecc...), tutti ordinati in ordine alfabetico e materia; infine infondo al salone in un angolo  vi era un pianoforte bianco. Kaede ancora imbambolato sull’uscio della porta, nota che alla sua sinistra c’era basso muretto che divideva il salone dalla piccola cucina, dalle parti di un leggero giallo che sembravano  bianche il pavimento in vece era beige, a centra c’era un piccolo tavolo quadrato bianco con sopra una tovaglia con piccoli fiorellini gialli cuciti, anche le sedie erano bianche con sopra dei cuscini con le medesime fantasie della tovaglia. Alla parete opposta vi era una porta scorrevo,le che portava al giardinetto, e alla parete di destra vi era una piccola credenza bianca con tutti gli utensili della cucina, e alla parete di sinistra vi erano i fornelli con sotto un forno, il lavabo e un frigorifero. Di fronte allentata dopo aver attraversato il salone vi era un piccolo corridoi con delle scale che portavano ai piani superiori e alla sinistra vi erano una porta chiusa che lui non riuscì a capire se era un’altra stanza.

Ru venne scosso dalla sua contemplazione da un miagolio di un tenerissimo micio nero che faceva le fusa a suo padrone.

- Ehi piccolo, hai fame? – chiese Hana al suo amichetto, che aveva notato una presenza estranea. Miki, il micio senza staccarsi  dal suo padrone osservava l’intruso con circospezione.

- Dai entra Ru, non rimanere sulla porta! – disse Hana continuando ad accarezzare il suo micetto.

- Hn, Do’hao non sapevo che avevi un gattino!!! – rispose il bruno un po’ meravigliato della scoperta.

- In verità lo trovato quasi un mese e mezzo, ritornando una sera da lavoro, (credo che fosse appena nato), in un cassonetto dei rifiuti abbandonato ed era in fin di vita. Lo raccolto e per tutta la serata rimasi sveglio per prendermi cura di lui e il giorno dopo corsi da un veterinario, così il mio piccolo Miki si è salvato.- aveva appena concluso Hana mentre continuava a coccolare il suo adorabile gattino, meravigliandosi del  fatto che non aveva iniziato a soffiare contro Kaede per gelosia. Anzi iniziò ad avvicinarsi a lui ed annusarlo e dopo un poco a fargli le fusa, Kaede dal canto suo amava i gatti così lo iniziò ad accarezzarlo.

- Do’hao perché mi guardi così- chiese Kaede notando lo sguardo perplesso del compagno.

- Beh di  solido questo monello e talmente geloso, che quando porto qualcuno a casa gli soffia contro e lo graffia, invece con te... – e lascio la frase in sospeso mentre osservava incredulo ed allo stesso tempo estasiato il suo compagno che sorrideva per via del solletico che gli procurava la lingua di Miki sul palmo della mano mentre lo leccava.

- Come vedi Do’hao con me va molto d’accordo- gli rispose Ru continuando a giocare con il micio.

Dopo qualche secondo entrambi si avviarono verso la cucina, con il micio che si trovava tra le braccia del bruno acciambellato.

Hana iniziò a trafficare tra i fornelli preparando in poco tempo una cenetta con i fiocchi, preparò la tavola in poco tempo e riempì le tre ciotole, una con del cibo in scatola per gatti, un’altra con del latte e l’ultima con dell’acqua.

 

 

Pow Ru

Il mio da’hoe è meraviglioso quando cucina, abbiamo cenato in silenzio e poi gli ho dato una mano a riordinare, noto che tardi sono quasi le dieci e mezza e la cosa che mi inquieta e questa troppa calma che regna in questa casa, in più non ho incontrato nemmeno i genitori di Hana, è tutto troppo strano.

- Ehi ci sei! Terra chiama Ru, mi senti? RU, CI SEI?- la voce melodiosa del mio rossino mi richiama dalle mie riflessioni, e lo guardo un po’ stranito.

- Hn-

- Almeno ora rispondi! Sto da un quarto d’ora che ti chiamo Ru a che pensavi?- mi chiede un  po’ imbronciato.

- Hn, pensavo al fatto che non ho  incontrato ancora i tuoi genitori.- vedo con dispiacere che Hana si è rattristato alla mia affermazione.

- Beh, è normale che non li hai ancora incontra ti, Ru, io abito da solo. – a queste parole rimango scioccato,non potevo immaginare ciò.

- Scusa, come possibile che vivi da solo???-

- Da piccolo dopo la morte di mia madre, sono venuto ad abitare qui dai nonni, ma tre anni fa sono venuti a mancare, ed io ora abito da solo in questa casa. – vorrei fargli altre domande, ma noto dal suo viso che forse non è il momento. Come vorrei alleviare il suo dolore, quello che fa trasparire dai suoi bellissimi occhi di un colore caldo e dolce come il cioccolato. E senza rendermene conto mi avvicino a lui e lo stringo forte a me.

- Ti voglio bene Hana, non essere triste. Se tu vorrai ti starò accanto.- gli sussurro stringendolo più forte.

- Kaede  – mi sussurra e poi ricambiare il mio abbraccio.

Dopo un po’ ci separiamo e notiamo entrambi che è molto tardi.

- ­Kit forse è meglio che chiami a casa e avvisi che rimani qui a dormire.-

- Hn – in effetti è troppo tardi per avviarmi verso casa.

Hana torna porgendomi il telefono per poter chiamare i miei, inizio a comporre il numero e lui nel frattempo torna di là.

- Drin drin drin…, Casa Rukawa con chi parlo- a rispondere è mia madre.

- Hn-

- Kae,… è successo qualcosa caro?- mi dice riconoscendomi

- ehm ho cenato da mio compagno di squadra- gli dico un po’ impacciato, poiché loro sanno ciò che provo per il mio rossino.

- Chi?!? Per caso da quel bel rossino di nome Hana!!! – mi chiede mia madre con voce giuliva.

- Si, e poiché senza accorgerci si è fatto tardi mi ha chiesto di dormire qui da lui- gli dico in modo da abbrevi sbrigativo.

-Ho tesoro, cei sicuro che non sei di disturbo per i suoi genitori????- mi dice con un mo9to di allegria e un po’ preoccupato.

- Ehm, non sono di disturbo- gli dico con voce triste e sento mia madre che preoccupata pronta a chiedermi qualcosa - ma poi ti racconto. – la interrompo prima che formulasse la domanda, in maniera da fargli capire che per il momento non potevo dire altro a riguardo.

- Ok tesoso- mi dice dolcemente mia madre

- Mi raccomando non saltagli addosso potrebbe spaventarsi –  mi dice divertita lei

- Chi cara si dovrebbe spaventare di nostro figlio? – chiede mio padre che avevo sentito la frase della dolcissssima metà che si ritrova,  per fortuna che il Do’hao è di là altrimenti sprofonderei dalla vergogna.

- Quel bel rossino che abbiamo conosciuto l’altra volta, Kae stasera rimane a casa sua a dormire- dice ancora più giuliva quella sottospecie di madre che mi ritrovo.

- OOOh capisco cara? Mi raccomando Kae far valere il buon nome della nostra famiglia stanotte – e quello sarebbe un padreeeeeeeeeeeeeeee, e me lo dice ridendo, il bello che anche mia madre inizia a ridere.

- Oh caro è meglio di no, sai quel ragazzo mi sembrava troppo dolce e ingenuo e se Kaede si comporta come gli dici tu lo farebbe scappare – continua ridacchiando cerca di non essere .

  - Ora che ci penso ….... hai ragione tu cara, meglio che kae si  comporta correttamente con quel ragazzo, ma il punto riuscirà ad resistere!?!?! – continua mio padre sempre ridendo senza ritegno.

- Questo è vero!?! … Kae, mi raccomando non seguire il tuo estinto lo potresti far scappare, per non parlare che sarà il tuo primo ragazzo e secondo me hai avuto la fortuna di incontrare quello giusto per te.

-MAMMA, TI PREGO ORA BASTA.. – gli urlo sull’orlo della disperazione.

Ma dico sono cose da dire ad un figlio. E’ pure vero che ho avuto dei pensieri a luci rosse su di lui, ma mica avevo già intensione di metterli in atto, non sono così pazzo!?! E che diamine!!!!

-Dai tesoro non ti innervosire e passa una buona nottata – mi dice tutta allegra mia madre.

- Se ci riuscirà cara!!! –  commenta il mio CARO papino SGHIGNAZZANDO, a mia madre.

- Ora devo attaccare ci vediamo domani ciao. – gli dico chiudendo definitivamente questa stramba conversazione con i miei. E spesso mi chiedo se loro sono veramente i miei genitori. Mah sarò uscito fuori famiglia.

 

 

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Capitolo 4
*** 4° CAPITOLO ***


Ciao a tutti eccovi il nuovo capitolo e prima di lasciarvi alla vostra lettura ringrazio tutti quelli che seguono questa fanfic, e un ringraziamento speciale a colore che hanno lasciato il loro commenti (perdonatemi se non lo fatto anche nel capitolo precedente: fri, desme, seruz1986, piccola luna, hanel, mirina87, Toru85, piccolababi, seika.

Prima che me ne dimentichi, i personaggi non sono i miei ma del grande Inoue-sensei.

Buona lettura

 

4° CAPITOLO

 

POW RU

 

Bah non pensiamoci più!!!!

- Ru, per te non è un problema dormire con me?- mi dice il do’hao mentre scende le scalinate. Io lo guardo un po’ sorpreso della domanda che mi è stata fatta.

- Nh!!! – sono confuso soprattutto del doppio significato che si può dare a questa domanda.

- Perché mi guardi così Ru, è normale che te lo domando visto che ho un letto a due piazze. – e mi guarda come se fosse una cosa ovvia …, ma dico si rende conto!!!!!! Io e lui nello stesso letto, io il lupo cattivo e lui il povero cappuccetto rosso, ora capite di cosa parlo!!!!!!! Dopo aver avuto quella innocente conversazione con i miei, in più mettiamo anche tutti i sogni erotici che ormai popolano da tempo le mie notti CON LUI,  credete che riuscirei a condividere un letto con lui senza saltagli addosso e divoramelo di baci e qualcos’altro …; e lui che fa  “IL POVERO E INGENUO CAPUCCETTO ROSSO” va dal “LUPO CATTIVO” e gli chiede  (senza alcuna malizia e doppi sensi che SOLO IL LUPO CATTIVO ha avuto) di dormire con lui!!!

- Ru, ci sei? – mi chiede Hana guardandomi con lo stesso sguardo che fanno i bambini quando attendono che i genitori rispondano alle loro domande.

- …  – non so che digli, perché se mi rifiuto mi chiederà il motivo.  

- Allora è deciso dormirai con me – dice il do’hao avviandosi ai piani di sopra ed io lo seguo

Allora Facciamo il punto della situazione, mi fermo a mangiare, poi si fa tardi e lui mi chiede di rimanere e in fine mi dice che dormiremo nello stesso letto … devo dire oltre ai miei stupidi pensieri Hentai e i miei ormoni impazziti solo stando vicino a questo ben di dio, mi sta andando di lusso.

 

 

POW HANA

 

Ero un po’ ansioso di chiedergli di dormire nel mio stesso letto, avrei anche potuto preparare la veccia stanza dei miei nonni, ma non mi andava di entrarci, è da quando sono morti che non ci vado, però ho deciso di chiamare Yo e mettermi d’accordo di rinnovare la stanza.

Sono tutt’ora un po’ agitato, dormirò con la  persona che amo e poi mi sono sentito bene tra le sue braccia prima e poi mi ha detto di volermi bene, forse ho una possibilità!?! Oppure semplicemente sto fraintendendo tutto,  probabilmente mi vede solo come un semplice amico e niente più.

Entriamo nella mia camera da letto e mi dirigo verso l’armadio in cerca di un pigiama per il mio volpino.

Quando mi giro nel porgergli un pigiama blu con sopra l’immagine della luna a spicchio con in testa il capellino da notte e gli occhi chiusi e con scritto sogni doro, lo vedo ancora perso nei suoi pensieri vicino la porta.

- Ru, eccoti il pigiama – gli dico distogliendolo dalle sue riflessioni.

- Nh, grazie. – mi dice mentre mi dirigo verso uno dei comodini ai lati del letto e vi prese il suo. Uscirono dalla stanza  e si diressero nel bagno, dove all’interno di un mobiletto posto sotto il lavandino dove prese una scatola di plastica dove vi erano alcuni spazzolini nuovi.

-Nh – mi giro e vedo che Kae mi guarda un po’ perplesso.

- Li ho di riserva quando vengono a dormire qui i miei amici o i miei cugini e se lo dimenticano. – e dicendogli così gli porgo uno dei spazzolini nuovi,  poi esco dal bagno dando alla mia adorabile volpetta la sua praivasimi dirigo verso la mia stanza. Inizio a spogliarmi mettendo ogni cosa a suo posto, rimanendo solo con i box ed è così che mi trova Ru quando entra con in mano i suoi abiti e indossando il pigiama.

 

 

POW RU

 

OH KAMI!!!! Sono appena tornato nella stanza di Hana e me lo ritrovo solo in box … OH KAMI!!!!

E il problema principale che se non mi muovo rischio che il mio amichetto si sveglia e saranno guai!!!! HANA SE VOLEVI CHE TI SALTAVO ADDOSSO ME LO DICEVI … IO TI AVREI ACCONTENTATO!!!!!!!!!!!!!

In più è ancora più delizioso con il viso rosso dall’imbarazzo. Si riveste alla svelta e noto che il suo pigiama è bianco che risalta la sua carnagione dorata con sopra un dolce bebè portato dalla cicogna che dorme serenamente. Ecco sono queste cose che frenano il tuo istinto animale … e lo guardo con un sopraciglio alzato e con un sorrisetto divertito.

- Do’hao bel pigiamino che hai?-

- … -  lo vedo che si imbarazza ancora di più

- Delizioso rispecchia molto il tuo animo innocente. – e mi avvicino ancora di più, mentre lui imperterrito rimane con la testa china a fissare il pavimento e le gote ancora più colorite di prima, ed è veramente bello non resisto più dolcemente gli alzo il viso dove i miei occhi si rispecchiano in quelli dolci e caldi di Hana, che sono un po’ sorpresi dal mio gesto e lo bacio dolcemente. Dopo qualche minuto dal quale si riprende dal stupore, mi abbraccia e ricambia il mio bacio.

- Ti amo Hana – gli dico a fior di labbra quando ci stacchiamo per prendere aria.

- Anch’io … anch’io ti amo Kaede – mi dice con le lacrime agli occhi.

Lo trascino a letto e ci addormentiamo abbracciati.

Mi sveglio che quasi l’alba ancora abbracciato al mio Hana. Lui è ancora addormentato placidamente con la testa appoggiata al mio petto, e così dolce sembra un bambino.

OH KAMI O_O !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Il do’hao si è mosso un po’ nel sonno, il problema è che la sua gamba che si trova tra le mie ha stuzzicato il mio amichetto che si trova lì e lo ha svegliato O\\\\\\\\\O OH KAMI!!!!!!!!

E AD COMPLICARE LA SITUAZIONE è LO STESSO DO’HAO CHE HA DECISO DI SVEGLIARSI PROPRIO ORA!!!!!!!

OH MALDETTO KAMI SI è ACORTO DELLA MIA ERESIONE CHE SI SVEGLIA PERCHE E’ DIVENTATO TUTTO ROSSO.

O\\\\\O  OPS … non è rosso perché si è accorto del mio amico sveglio;  io agitato ( avendo anch’io la mia gamba nella stessa posizione della sua) mi sono mosso e così facendo la mia gamba si è strusciata sul suo membro eccitandolo.

Ora siamo qui entrambi pietrificati, per questa assurda situazione e non sappiamo che fare.

ç\\\ç  - Ru … , Oh mio dio sono mortificato – è lo vedo che tenda di alzarsi per scappare.

E no mio caro non ti lascio andare, perché prima o poi  dovevamo anche spingere la nostra storia nell’ambito sessuale, è pure vero che ieri ci siamo dichiarati e avrei (solo per te)  preferito che avvenisse più in là questo discorso (non troppo in là comunque); insomma per te avrei anche aspettato e aspetterei finché non ti sentiresti sicuro.  Tali pensieri lo afferro per un braccio e lo faccio finire sotto di me.

- Calmati amore, va tutto bene – gli dico guardandolo nei occhi colmi di lacrime che minacciano di uscire e così facendo lo bacio dolcemente e lo sento rilassarsi e calmarsi.

- E poi non sei unico a  trovarti in queste condizioni.- così dicendogli gli porto la sua mano sulla mia erezione, facendolo arrossire ancora di più e tranquillizzandolo un po’.

Lo ribacio e piano piano scendo sul collo, inizio a sfilagli la maglietta e gli stuzzico un capezzolo che lo fa gemere dal piacere.

- Kae … -

- Se voi che mi fermo non ci sono problemi Hana, per te posso anche aspettare – gli dico guardandolo negli occhi

- No, non voglio che ti fermi, è da troppo tempo che ti desidero – mi dice con il perenne colorito color popora che ha quando si tratta di certe cose.

- anch’io piccolo e da troppo che desidero amarti – e così dicendogli continuo a spogliarlo del suo pigiama facendolo rimanere in box. E prima di fare la stessa operazione con il mio pigiama mi soffermo ad osservare questo meraviglioso spettacolo che si presenta ai miei occhi. È’ … è … non ci sono parole esprimere ciò, è qui steso, il suo corpo risplende alle prime luci del sole, gli occhi lucidi dal piacere che prima gli ho provocato e di amore, le labbra umide per i baci che ci siamo dati in pratica è uno spettacolo che mozza il fiato.

Mi libero del pigiama e mi avvicino e lo ribacio poi continuo da dove mi ero interrotto, vado a stuzzicagli gli capezzoli poi scendo dandogli piccoli bacetti fino ad arrivare ai box dolcemente li faccio scivolare lungo le gambe e poi cadere giù sul pavimento, e prima di continuare lo bacio di nuovo e mi assicuro che lui voglia andare oltre.

Lui capendomi mi assicura con un sorriso, così io ritorno dal suo membro lì inattesa delle dovute attenzioni.

Gli lecco la putto, sento gli suoi ansimi e per dagli più piacere lo predo tutto nella mia bocca e inizio a succhiare, il ritmo si fa più veloce, poi viene e ingoio il suo seme assaporandomi il sapore del mio amore.

- sei buono, piccolo. – gli dico leccandomi le ultime gocce del suo sperma, poi porto due dita della mia mano alla sua bocca e le faccio leccare. Dopo aver inumidito per bene le due dita le faccio scendere fino alla sua apertura e inizio a prepararlo. Quando sono sicuro che lui sia pronto lo penetro dolcemente, poi attendo che lui si abitui alla mia intrusione e poi inizio a muovermi. “È così caldo e anche se avevo urgenza di soddisfare la mia erezione, volevo che fosse speciale, desideravo che in ogni mio gesto sentisse tutto l’amore che provo per lui.”

- Kae .. sto per … veni …  aaaaaaaahhhhhhh e così dicendo Hana viene nei nostri ventri mentre io in lui.

- ti amo Kaede mi dice esastuo

- ti amo anch’io Hana -  gli dico baciandolo dolcemente selle labbra.

 

Continua…

^_^ Siate clementi è la prima lemon che scrivo

Spero che questo capitolo non vi abbia delusi …

A presto e grazie a tutti

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Capitolo 5
*** 5° CAPITOLO ***


Ciao a tutti scusatemi per l'attesa. Sono riuscita a terminare il 5° Capitolo non è un gran che ma spero che vi piaccia.

Ringrazio con il cuore tutti voi che state seguendo la mia prima fic pubblicata e soprattutto coloro che l'hanno messa tra i preferiti

1 - 8seliane8
2 - Atomo
3 -
clarabella
4 -
fri
5 -
HPalessandra
6 -
Millennia Angel
7 -
mirina87
8 -
nami78
9 -
Natsume
10 -
nisha_7
11 -
piccolababi
12 -
piccolaluna
13 -
rhys89
14 -
saruz1986
15 -
sparta
16 -
Toru85

Grazie di cuore e AUGURO UN BUON NATALE a tutti voi.

Prima che me ne dimentichi, i personaggi non sono i miei ma del grande Inoue-sensei

5° CAPITOLO

 

Hana si teneva ancora stretto al suo amato; era da tanto tempo che non si sentiva protetto tra le braccia di qualcuno, era da troppo tempo che non si sentiva così bene.

Mentre il sole ricopriva con i suoi raggi dorati i loro corpi rendendo quella scena surreale, che sembrava che fosse uno di quei dipinti creati da pittore che disegnava solo dei o angeli, per tanta che era la bellezza che emanavano.

- Kaede ti va se … si insomma … ti va di farti il bagno con me? – chiede un imbarazzato rossino al compagno.

- Do’hao dopo quello che abbiamo fatto ti imbarazzi ancora!?! – gli dice una divertita volpetta

- Hn –

- Ah, ah, ahhhhh, ora mi rubi anche le battute piccolo! –

- Sai Kae sei ancora più bello quando sorridi – gli dice un rosso che lo fissava meravigliato da tanta bellezza.

-  … Comunque si, mi va di fare il bagno con te – gli dice la volpe imbarazzata per cambiare discorso.

- Ok allora inizio a riempire la vasca- e così dicendo si avvia nel bagno.

Il moro dopo solo pochi secondi si alzò per raggiungere il suo ormai (finalmente) ragazzo, e mentre si dirigeva  verso il bagno qualcosa attira la sua attenzione, un semplice book da disegno dall’aria consumata che si trovava sulla scrivania, tanta era la sua curiosità che lo prese e iniziò a sbirciare. Vi erano disegni di paesaggi ad acquarello e ritratti fatti specialmente a matita della squadra e di qualche membro di quelle avversarie e alla fine del book vi erano altri disegni divisi con un cartoncino con scritto su “ IL MIO ANGELO”  e dietro di esso vi erano vari ritratti di lui. Rimase senza parole ( non è che ci voleva tanto visto il soggetto  ß ^_^ ) non per i soggetti in se, ma per la bellezza e la bravura dell’artista sui quei disegni e lo si notava anche nei suoi ritratti; dove ritraeva se stesso mentre giocava l’artista aveva impresso in esso anche la vitalità di come lui lo face o quando dormiva la dolcezza dei suoi lineamenti, ma non solo i suoi ma anche i ritratti degli altri si poteva notare la loro vitalità e allegria nel giocare, in pratica l’autore era stato capace di cogliere il meglio di loro anche nelle semplici azioni.

-Kaede il bagno è pronto -  ed a quella frase Ru si gira distogliendo la sua attenzione al book e notando che Hana lo stava guardando perplesso sulla soglia della camera.

- Hn –

- che hai Kae? - poi hana notando ciò che aveva in mano Ru divenne rosso dalla vergogna.

- Do’hao li hai fatti tu questi disegni? – chiese lui incuriosito dall’atteggiamento del suo ragazzo.   

A tale domanda il rosso annuì.

- Sono bellissimi! – gli disse avvicinandosi un po’ a lui – parteciperai al concorsi che si terrà a scuola´-

- Si, il professore d’arte Honota qualche giorno fa mi aveva convocato per convincermi a partecipare - 

- Sono d’accordo con lui hai talento e sarebbe un peccato –

- Ru, per favore non dirlo ancora a nessuno della squadra mi vergogno –

- Per quale motivo ti dovresti vergognare, scusa!?! Sono meravigliosi i tuoi disegni che chiunque invidierebbe il tuo talento –

- Ma io … non me la sento ancora di dirlo in giro e poi lo verrebbero comunque a saperlo alla mostra – gli aveva detto setto adorabile e due occhioni  da cucciolo indifeso

- Va bene piccolo, poso il book e andiamo a fare il bagno  - disse Ru arrendendosi alla timidezza del suo ragazzo.

- Ok, io mi avvio, non farmi attendere troppo – disse ritornando al bagno

Dopo aver riposto il book sulla scrivania Rukawa si accorge che vi era un cassetto aperto con un altro album ancora più vecchio  con dei disegni che fuoriuscivano da esso, ciò che rapì l’attenzione del moro era uno in particolare, era una stanza buia e in un angolo vi era una sagoma di un bambino rannicchiato l’unica cosa che era evidenziato erano le lacrime che egli versava dove vi era illuminazione  in quella stanza vi era un letto dove vi era addormentata  una bellissima donna dai lunghi e mossi capelli rossi e sulla soglia della porta dove doveva provenire la fonte di luce vi era un uomo con lo sguardo triste rivolto a letto e l’ombra di costui si allungava verso in bimbo e ciò che lo sorprese era che questa ombra aveva un paio d’occhi e anche malvagi rivolti al bimbo. Tale disegno lo sconcertò a tal punto che si ripromise che ne avrebbe parlato col suo piccolo  Hana. Lo ripose nel cassetto e raggiunse il suo amato nel bagno.

Quando entro nel bagno trovò già Hana disteso nella grossa vasca, lo raggiunse e si posizionò dietro di lui stringendolo forte a se; non si sapeva spiegare il perché ma quel disegno gli aveva trasmesso tanta tristezza e dolore.

 

POW HANA

 

Mi piace essere abbracciato e coccolato, soprattutto mi sento protetto con lui-.

- Hana stasera devi andare a lavorare? -  mi chiede lui interrompendo il mio flusso di pensieri.

- Si, oggi e sabato; Perché?-

- Beh, mia madre ieri mattina ha proposto a tutta la famiglia di ritornarci anche stasera e pensavo che ti potremmo aspettare e riaccompagnare a casa dopo il lavoro, se a te va bene – e dicendo ciò mi stringe di più a se.

- Certo, per me va benone – gli dico girandomi nel suo abbraccio e baciandolo.

Siamo stati un bel po’ a mollo nell’acqua abbracciati poi abbiamo indossato le divise e diretti in cucina a fare una collazione abbastanza abbondante, quando, appena si sono fatte le sette e mezza la casa è stata invasa da Yohei e dai quei deficienti dei Guntai, quest’ultimi  notando la presenza di Ru in casa sono rimasti di sasso e dopo che il mio volpacchiotto mi ha baciato per chiarire ( a modo suo) come stavano ora le cose tra noi, sono rimasti shoccati,  perfino quel ciccione di Takamiya sviene dicendo che per colpa nostra aveva perso 200yen di scommessa mentre il mio adorabile migliore amico ( se così si definisce quel sciagurato che fa scommesse su di me) con un sorriso compiaciuto riscuoteva la sua vincita dagli altri.   

Bah… comunque la scena che mi appare dinnanzi agli occhi è comica tutto sommato, in effetti dopo un’ attimo di smarrimento io e Ru ci mettiamo a ridere a crepapelle, e qui tutti i ragazzi svengono dallo shock compreso Yohei nel vedere Ru ridere ( vedete voi!!! Rukawa non ha mai mostrato nessuna emozione ora tutto di un colpo lo vedono ridere a crepapelle  ) . Arriviamo puntualissimi a scuola e trascorriamo le nostre ore scolastiche normalmente.

- Ru ci vediamo stasera al ristorante allora! – gli dico non appena sono finite le lezioni

- Hn.. ok – mi risponde

Poi gli do un bacio a fior di labbra e scappo via. 

 

 

POW RU

 

- Sono tornato ! – grido entrando in casa

- Bentornato figliolo, come andata la tua permanenza a casa del bel rossino? – mi dice mio padre sorridendomi.

- ciao tesoro, dicci com’è andata – mi dice allegra la mia cara mammina raggiungendoci nel salotto. Ciliegina sulla torta indovinate chi viene a curiosare nelle mie faccende la mia adorabile sorellona.

- E’ andata benone, ci siamo dichiarati e ora stiamo insieme – dico in brevemente e dirigendomi frettolosamente nella mia cameretta che condivido con il piccolo della casa Donan, per evitare altre domande imbarazzanti.

-  OOOOHHHHH KAE,  CHE BELLA NOTIZIA – mi grida mia madre di sotto.

E mentre mi stavo cambiando sento mio padre che stappa una bottiglia di spumante e ride con mia madre.

- KAE MI DEVI RACCONTARE I DETTAGLI – grida Kioko

Mi dispiace per la mia cara sorellina, ma i dettagli che vuole lei se li può scordare.

- Fratellone, come mai sono tutti felici giù? – mi chiede il mia piccolo e adorabile fratellino che mi guarda un po’ confuso.

- Hn! –

- Per casa tu e il tuo amico con i capelli rossi siete diventati amici ? – mi chiede speranzoso

- Diciamo che siamo più che amici – gli dico accarezzandogli i capelli.

- Sono felice per te Kae .- mi fa lui dandomi in bacetto e correndo a finirsi di preparare, visto che tra un che fra un paio d’ore saranno le nove e noi abbiamo deciso di cenare fuori come l’ultima volta.

Dopo aver raccontato in grosso modo ai miei genitori gli avvenimenti della sera prima (omettendo, naturalmente,  ciò che era accaduto questa mattina )   ed evitato (anche con il grande aiuto del piccolo Donan) mia sorella che cercava di carpire delle informazioni mentre tentavo di preparami,  ora siamo tutti fuori casa pronti a dirigerci alla nostra meta.

Stavamo quasi nelle vicinanze del ristorante, quando ai nostri occhi si presenta una scena (per Me) agghiacciante;

il mio adorabile Hana era  a terra   rannicchiato e con le braccia cercava di proteggere la testa dai colpi di un uomo che doveva avere circa l’età di mio padre e ciò che mi schiocca di più e vedere che lui non reagisce anzi li incassa senza far nulla.

Noto che mio padre ha reagito e ora a bloccato l’uomo e lo sta allontanando dal mio cucciolo, non so il perché ma mentre osservo tale scena mi viene il mente senza logica il disegno di Hana che stamani mi ha inquietato. Squadro l’uomo che mio padre ha bloccato a muro, noto che alto quanto lui e di corporatura robusta, poi noto la sua aria trasandata ed un po’ di baffi e barbetta, un’altra cosa che il mio naso aveva captato era che puzzava d’alcol.  Mi fiondo verso di lui seguito da mia madre invece mia sorella rimane distante con il nostro fratellino in braccio; è ancora accovacciato a terra e trema come una foglia mentre ripete a bassa voce qualcosa che non riusciamo a capire, lo abbraccio ed in quel momento che lui nota la nostra presenza.

- Piccolo tutto a posto – gli dico accarezzandolo dolcemente i capelli, lui non mi risponde e continua a guardarci stupiti con quei occhioni che versano ancora delle lacrime.

- Perché stavate aggredendo questo ragazzo?- nel fra tempo domanda mio padre all’uomo, poi notiamo che tiene qualcosa in mano e mio padre lo afferra e  notiamo che è un portafoglio, per sincerarsi di chi fosse lo apre per leggervi i documenti di riconoscimento che vi era dentro

-Stavate derubando un ragazzo, non vi vergogniate?- gli dice mio padre infuriato mentre lo trattiene ancora con forza al muro, talmente forte che l’uomo in questione (se si può chiamare uomo uno che aggredisce un ragazzo è_é ), aveva fatto una gemito di dolore.

- Non gli fategli del mare per favore – ci chiede Hana con voce arrochita dal pianto, sentendolo.

-Perché Hana lo stai proteggendo? – gli chiede mia madre con uno sguardo talmente preoccupato che non gli avevo mai visto e poi lei dovrebbe essere abituata a certe cose, visto che è una dottoressa affermata, deve esserci qualcos’altro sotto che solo lei avrà intuito.

Poiché il mio Do’hao non accenna ancora a rispondere mio padre prende il portafoglio dell’aggressore e leggere i suoi documenti e appena finisce di leggerli lo vedo con un viso sconvolto.

- Come è possibile? – esclama  

E in tutto ciò l’uomo è sempre stato in silenzio e guardava ostile il mio Hana che io tenevo tra le braccia.

- Suichiro chi è quell’uomo? – gli chiese mia madre con sguardo ancora più serio, poi blocco mio padre con un cenno della mano per dirgli  di attendere nel rispondergli.

- Hana piccolo me lo diresti tu – poi rivolgendosi a lui

- Ma cosa succede mamma, perché quell’uomo è cattivo con Hana? – chiede Donan ancora impaurito da ciò che ha visto.

Sento un altro gemito di dolore da parte di quel sconosciuto, mio padre ha un volto infuriato e lo sta stringendo ancora di più al muro, si vede che hanno intuito qualcosa di grave nella faccenda perche non ho mai visto i miei con quei volti seri e infuriati verso l’uomo e preoccupati rivolti al mio amore.

- Non gli fate male – ripete il mio amore tra gli singhiozzi.

- Piccolo, perché fai così? – sono troppo confuso, non riesco a capire di solido lui reagisce no si fa pesta.

- Hana tesoro lo conosci quell’uomo? – gli chiede mia madre dolcemente e il amo amore fa un accenno affermativo con il capo. Rimango esterrefatto. Come possibile che lui lo conosca questo vichingo.

- E mi dici chi è Hana o lo dobbiamo denunciarlo per aggressione e furto? –  a questa domanda di mia madre il mio amore scatta e inizia a piangere pi forte.

- No, non fatelo per favore, non denunciatelo lui è mio padre –

Continua ^_^

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Capitolo 6
*** 6°CAPITOLO ***


Prima di lasciarvi alla lettura vi ringrazio a tutti voi che seguite questa fic con tutto il cuore (utenti o no di efp).

Un ringraziamento speciale per chi mi ha messo tra i preferiti (ed è un onore per me farne parte ) e per quelli che un piccolo commento lo hanno lasciato.

Che dirvi BUONA LETTURA   ^_^

 

6°CAPITOLO 

 

Sembrava che il tempo si fosse fermato, come se quella rivelazione avesse congelato tutto ciò che li circondava e quei volti impietriti da quegli avvenimenti che nessuno si sarebbe mai immaginato; solo Yuri che aveva interpretato il comportamento del ragazzo attraverso la sua professione che l’ha portata ad assistere casi del genere, persone che subivano violenze ed molte di esse senza reagire  e come medico ha sempre cercato di essere in qualcun modo utile per aiutarli non solo nel guarirli fisicamente ma anche nell’animo, nel profondo suo cuore aveva sperato che quel ragazzo così meraviglioso non fosse a conoscenza di questo tipo di dolore.  Yuri strinse ancor più forte quel ragazzo al suo petto per trasmettergli quel calore che da tempo quella dolce creature aveva bisogno e l’affetto che lei provava per lui e posò il suo sguardo sulla figura del figlio che aveva gli occhi colmi di dolore e di rabbia. Si, anche di rabbia perché ora capiva tante cose; capiva che tutte quelle volte che il rossino si presentava a scuola con ferite, lividi e gli veniva chiesto come se li era procurate lui per eludere ai chiarimenti che venivano posti rispondeva lapidario che aveva fatto a botte con qualche teppista e dalle tribune lui aveva sempre notato che il resto dell’armata (solo in qualche sporadica occasione) non avevano alcun tipo di contusione, ma nessuno faceva caso a ciò, poiché, per tutti Hana era un teppista; invece la realtà era differente; il piccolo rossino era vero che faceva ogni tanto a botte con i teppisti, ma solo quando li vedeva far del male a qualcuno e lui per via del suo carattere buono e altruista interveniva per aiutarli e qualche volta capitava che uno di quei gruppetti di delinquenti lo cercava per vendetta. Ora, gli era tutto chiaro, ogni volta che vedeva che solo lui aveva quelle lesioni voleva dire che a causarle era quell’uomo ed era addolorato di ciò di non averlo intuito prima, proprio lui che si considerava un ottimo osservatore non aveva capito nulla, sarà stato per via del carattere allegro, per la forze di carattere che possedeva e il l’ottimismo che l’altro mostrava  che aveva contribuito a non fargli vedere ciò che era evidente e quel disegno aveva dissipato ogni dubbio a riguardo.

Lentamente si avvicinò a suo amato che tremante si trovava tra le braccia di sua madre e dolcemente gli posò una mano su quella zazzera rossa e delicatamente lo accarezzava, gli doleva ancora di più il cuore per tutte le volete che anche lui era la causa di quelle ferite non solo fisiche ma anche quelle provocate al suo cuore.

- Rukwa sei tu? Ma cosa succede e come mai Hana è in quelle condizioni? –

domanda una voce stridula che appartiene alla babui… ehm sorella del capitano, Haruko Akagi, che era in compagnia della manager Ayako, Kogure e Mitsui, il gruppetto aveva dopo essersi incontrati per caso nel centro aveva deciso di andare tutti insieme a mangiare qualcosa al ristorante The flavors of the world  “I sapori del mondo”, (in pratica dove lavora Hana).

- HANA, HANAAA –

Urla un Mito a corto di fiato per la corsa, arrivando insieme ad altri due uomini mori di bell’aspetto, il primo era alto e molto magro dagli occhi scuri e il secondo altezza media e occhi grigi.

Il ragazzo raggiunge il suo amico senza osservarsi intorno, in quel momento esisteva solo il suo amico/fratello ferito che si stava pian piano ripetendo, mentre i due uomini dopo essersi assicurati che Hana fosse in buone mani si avvicinarono a Soichiro che teneva ancora immobilizzato l’uomo.  

- Noto che sei di nuovo ubriaco Yamato e posso solo immaginare cosa volevi da tuo figlio!–

 Esclama il moro più basso, guardandolo con odio per come aveva ridotto il nipote. Erano anni che cercava di aiutare il cognato, che dopo il primo anno dalla morte della moglie, non che la sua adorata sorellina, aveva iniziato a bere dal dolore. Dopo un’ anno che ha cercato di essere comunque un buon padre il dolore per la perdita della moglie lo aveva schiacciato ed iniziò a bere, le prime volte che tornava a casa fracido di alcolici urlava solo al bambino, ma dopo un po’ iniziò ad alzare le mani e la madre per evitare che il nipote venisse seriamente ferito lo portò via nella sua villetta e iniziò con il marito a prendesi cura di un bambino sette anni che si credeva la causa del male del padre ed in vani  furono i tentativi dei due di aiutare il figlio e ricostruire il legame tra lui e il nipotino.

Ma negli ultimi tempi dopo la morte della nonna del ragazzo, già in passato quelle rare volte che lo incontrava ed era ubriaco gli si avvicinava e lo picchiava, adesso invece gli incontri non finivano solo che il giovane le prendeva, ma gli sfilava anche i soldi dal portafoglio.

- E beh a te che importa Eichi, che il mio caro cognatino è preoccupato che il nipotino si è fatto la bua !?! –

Gli disse con disprezzo e rabbia.

- Il male che tu gli stai procurando, GUARDATI!!! Quanto in basso sei caduto amico mio, rubi i soldi di tuo figlio –

Gli disse quello più alto con sguardo addolorato e prendendo il portafoglio del rossino.

- Mio caro amico Kayoko, per me quel mostro lì è solo un peso, non è niente e mi sto solo pretendendo solo quello che mi spetta come padre . –

Dice con ancora più cattiveria.

- MITO, per te sono Mito, il mio amico è morto insieme alla moglie tempo fa, quello che vedo qui e me lo hai dato tu come conferma è un uomo privo di anima – furente gli avevo detto.

- Sei tu il mostro, hai perso una moglie ma era una madre, il dolore non è stato solo il tuo anche lui  ha sofferto molto e ancor di più vedendosi rifiutato dall’unico genitore che gli era rimasto, e tu vieni a parlare in questo modo – disse fuori di se Eichi

- Hai perso una moglie, ma avevi ancora il frutto del vostro amore, tuo figlio,una creatura che aveva bisogno di voi per superare il dolore per la perdita di un genitore, di una guida di un punto di riferimento e allo stesso tempo era il vostro sole, perché un figlio ti da sempre la forza necessaria per dare il meglio di noi stessi solo per essere guardati con quegli occhi sognanti il loro eroe personale, aveva bisogno di un sostegno per crescere e imparare a vivere ed essere sicuro che qualsiasi scelta lui prenda può avere il sostegno di un padre che per lui è un pilastro una certezza, che anche se mette un piede in una fossa ci siano le vostre mani a tenerlo saldo, quando ogni giorno ti alzi e lo guardi vedi tutto il tempo che condividete, le risate, le carezze ciò che gli hai insegnato e quello che lui ha insegnato a te. Si! Anche i figli ti insegnano tante cose, ciò che da adulti noi vediamo con difficoltà loro la vedono i modo molto semplice e con quella semplicità insieme alla loro ingenuità ti fanno vedere la vita su un’altra prospettiva. – questo fiume di parole e sentimenti erano state pronunciate da Soichiro che fissava con amore e orgoglio la moglie e i propri figli.

- Lui ha lo stesso colore dei suoi capelli, la sua dolcezza, il suo carattere, ogni giorno vedevo lei e il dolore aumentava e non riuscivo più a gestirlo, ogni giorno mi alzavo pensando che io non potevo essere come lei e che non potevo prendere il suo posto… - parole dette con dolore da Yamato, mentre scendevano senza sosta le lacrime che da tempo non riusciva a versare.

- Ma ho la tua fisonomia, ho i tuoi occhi, ho il tuo sorriso, la tua forza e vivacità, ho preso da entrambi e non avrei mai voluto che tu sostituissi la mamma, volevo il mio solido papà forte che dopo una dura giornata di lavoro e gli impegni  tornava a casa e mi abbracciavo, che mi lodava per i buoni risultati o mi riprendeva per le mie marachelle e poi riderne insieme, lei era quella che mi coccolava, mi svegliava con i baci, quella che condivideva con me tutto il suo tempo e mi preparava i miei dolci o piatti preferiti ed insieme li preparavamo per il tuo ritorno, colei che mi aiutava a prepararti le sorprese e mi guardava dolcemente, ma alcune di queste cose anche  tu me li donavi ogni giorno in quelle poche ore che eri disponibile per me, di certo non preparavi biscotti con me, ma l’amore, le coccole, le sorprese, le marachelle che facevano disperare la mamma e poi farla sorridere con noi, ogni piccolo gesto che mi donavi con amore erano importanti, per questo mi sentivo triste e amareggiato, perché non riuscivo più a farti sorridere, metre prima ogni gesto, anche solo lo strofinio delle piccole manine, strette a pugnetto, agli occhi appena mi svegliavo ti faceva sorridere, poi tutto era diventato difficile e allora mi impegnavo tanto in tutto solo per vederti sorridere come un tempo – sentimenti che venivano finalmente detti dal piccolo Hana che abbracciato in quel momento alla sua Volpetta osservavano il padre ancora con affetto nonostante tutto il male.

Il gruppetto di amici che avevano assistito al dialogo, non avevano parlato e cercato di fare qualcosa per quanto erano rimasti sconvolti per ciò che avevano appreso sul compagno di squadra.

 

Continua -_^

Piccola nota:

Il titolo del ristorante lo tradotto con il traduttore:

I sapori del mondo - The flavors of the world

In giapponese lo ha tradotto così :

世界の味

Non so se è giusto, ma è ciò che ha tradotto

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Capitolo 7
*** 7° Capitolo ***


Perdonatemi per l'enorme ritardo, ma sono stati dei mesi un po' caotici che non mi hanno affatto aiutato con la fic, poiché, fin dal primo momento questo capitolo mi ha resa insoddisfatta e spero in seguito di modificarlo nei migliori dei modi, penserete come mai lo abbia pubblicato:

 1- per tutti voi lettori che pazienti state attendendo l'aggiornamento di questa fic da mesi.

2- Perché se non la concludo non riesco a fare le modifiche che dovrei in futuro e mi bloccherò.

Mi auguro di non avervi deluso del tutto e che seguiate ancora questa mia fic.

 

 

 

 

7°CAPITOLO

 

Famiglia ??? (parenti di Hana)

Eichi  ??? = lo zio

 

Yamato Sakuragi = padre di Hana pucci

 

Famiglia Rukawa

Soichiro Rukawa= Suocero di Hana

Yuri  = Suocera

Kioko (la maggiore). = cognata Hentai

Donan (il piccolo di casa)= cognatino

 

Famiglia Mito

Kayoko Mito = il padre dell’amico

Lara  = La Madre

Mariko  = sorella minore

 

 

 

 

\ inizio flashback \

 

Vi erano risate e dolcezza, momenti di puro amore in quelle quattro mura domestiche dove una donna e un bambino di quattro anni entrambi dai capelli di un caldo color rosso, come il sole che in quel momento stava tingendo con lo stesso colore il cielo, stavano preparando la cena ed ad osservarli con amore vi era un uomo che in quel momento era tornato dal lavoro e felice raggiunge la moglie e il figlio e in tre finiscono di preparare la cena.

Era una scena quotidiana , regnava sempre tanto amore anche nei momenti più difficili, ed erano talmente felici.

Poi la donna si ammalò, un tumore la stava spegnendo, ogni giorno lottava con forza, determinazione e soprattutto vivendo ogni giorno con gioia che non faceva mai mancare il suo affetto al marito e al figlio che ora aveva solo cinque anni.

Dei raggi del sole raggiunsero il viso della donna che quella mattina e altre ancora non si sarebbe mai destata dal suo profondo sogno, il volto sereno e le labbra segnavano un lieve sorriso e anche se la malattia l’aveva devastata la sua bellezza risaltava ancora, il bimbo ora di sei anni osservava in mobile la sua mamma, mentre piccole lacrime si infrangevano sulla sua piccola bocca rossa, aveva capito, lui sapeva che non avrebbe aperto i suoi occhi identici al colore dei prati in primavera, non gli avrebbe più sorriso, non gli avrebbe più accarezzato le sue guance e ne anche depositato i suoi soffici bacetti pieni d’affetto, non lo avrebbe più cullato tra le sue braccia sussurrandogli canzoncine e non avrebbe più sgridato per le piccole marachelle e poi fatto la pace.

I giorni passavano e l’uomo si prendeva cura del figlio, quel figlio che assomigliava troppo la sua adorata moglie e quel amore si trasformò in frustrazione e dolore, iniziando così a bere e abbandonando il bimbo in balia di se stesso, inutile furono i tentativi di farlo smettere da parte del suo migliore amico,del cognato (il fratello maggiore della moglie ) e dei genitori, la madre preoccupata sia per lui che per il nipote decise di andare tutti giorni ad accudirli e il marito cercava di far ragionare ed aiutare il figlio. Poi l’uomo inizio ad essere violento sul bambino ed a dirgli cose che lo ferivano e quell’anima innocente si sentiva in colpa di non essere d’aiuto al padre, di essere per lui la fonte di tristezza e dolore; cosa che venne immediatamente notata dalle persone care che vedendo le cose precipitare decisero che il piccolo doveva lasciare immediatamente la casa prima che gli capitasse qualcosa di rimediabile.

Così iniziò ad abitare dai nonni ed ogni tanto dormiva dallo zio con i suoi cuginetti, ma il piccolino voleva troppo bene al padre per questo chiedeva sempre di lui e di come stava andando ogni tanto a controllare (con la supervisione dei nonni o dello zio o del migliore amico del padre ) come stava. Mentre sistematicamente i nonni andavano la mattina a controllare e ad accudirlo e cercando di farlo ragionare.

 

\Fine\

 

Il silenzio che li circondava sembrava che pesasse come chili e chili di cemento che li schiacciava, padre e figlio si guardavano negli occhi che in quel momento avevano rivisto il loro passato, quando i loro sguardi si incrociavano gioiosi e felici. 

Era stanco, dilaniato nell’anima e in quel momento voleva solo andar via e non stare più sotto lo sguardo del suo aguzzino che fino ad allora lo aveva ferito e rinnegato eppure lui non riusciva ad odialo gli voleva ancora bene, ma in quel momento non aveva la forza di affrontare nient’altro.

Brividi di freddo percorrevano per tutto il suo corpo  e la temperatura del corpo si stava alzando e si sentiva leggermente in imbarazza vedendo anche alcuni membri della squadra li come spettatori, con tali pensieri Hana aveva deciso di reagire.

- Ru, accompagnami a casa, non mi sento bene – disse cercando di rialzarsi e con sguardo serio e stanco fisso su tutti coloro che erano lì.

- Hana, credo che sia meglio che tu vada all’ospedale – chiese premurosa Yuri

- No, non si preoccupi, in questo momento desidero tornare a casa e farmi medicare da suo figlio- rispose con un dolce sorriso sulle labbra e con determinazione negli occhi.

- Ne sei sicuro piccolo? -  gli chiese dolcemente Kaede al suo ragazzo alzandosi anche lui da terra ed affiancandolo.

- si ne sono sicuro, Yo puoi farmi la cortesia di avvisare il mio capo della mia mancanza e per domani, zio tu puoi giustificare la mia assenza di dopo domani da scuola?

- Si, Hana non ti preoccupare corro ad avvisare Jeki – dicendo questo l’amico corse via sapendo di lasciarlo nelle mani di una persona fidata.

- Si, hana non ti preoccupare che avviso io l’assenza di lunedì, ma domani voglio che mi telefoni e mi dici come stai, capito !?! – gli disse lo zio con tanta affetto

- Sign. Koyoko pensate voi a lui per cortesia? – e pronunciando quelle parole Hana poso il suo sguardo colmo di compassione all’uomo che era chiodato al muro senza alcuna ombra di paura.

- Si, ragazzo mio, non ci sono problemi –  rispose con affetto anche lui

- Signori Rukawa mi aspetto di avervi a pranzo domani a casa mia così potrete costatare di persona della mia salute – qui guardo con gratitudine e  affetto a quella famiglia che gli avevano dimostrato un affetto sincero nei suoi confronti che lui non si aspettava di riceverlo avendoli visti solo una volta.

 - Oh certo caro, non vedo l’ora di poter stare con il mio dolce genero per una giornata intera.- disse allegra Yuri abbracciandosi  il giovane sconvolgendo ancor di più i ragazzi della squadra che non si sarebbero mai immaginati che quei due si sarebbero messi insieme. Solo uno sguardo era pieno di rabbia ma nessuno lo notò ad eccezione di Kioko che attendeva che i ragazzi si allontanassero per poter parlare.

 

Un Grazie di cuore a

Chi mi ha messo tra i preferiti

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chi mi ha messo tra la storia seguita

1 - 8seliane8 [Contatta]
2 - dalsia [Contatta]
3 - nami78 [Contatta]

 

Un grazie di cuore anche a chi mi ha recensito

X Dalsia: sono  felice che la fic ti piaccia e che tu la abbia messa anche trai i preferiti e spero di non aver deluso le tue aspettative.

X Desme: scusa per il ritardo e non ti preoccupare per Hana ha molte persone che gli voglio bene ^_^ spero che continui a seguire la fic

X Fri: Piccola ho aggiornato finalmente e  spero che l'aggiornamento sia più o meno di tuo gradimento

A presto

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Capitolo 8
*** 8° Capitolo ***


Poichè il capitolo  precedente era corto ho pensato di impostare anche questo capitolo insieme all'altro.

Anche se in ritardo  dedico questi capitoli a Fri per il suo compleanno

Buona lettura

8° CAPITOLO

 

Famiglia ??? (parenti di Hana)

Eichi  ??? = lo zio

 

Yamato Sakuragi = padre di Hana pucci

 

Famiglia Rukawa

Soichiro Rukawa= Suocero di Hana

Yuri  = Suocera

Kioko (la maggiore). = cognata Hentai

Donan (il piccolo di casa)= cognatino

 

Famiglia Mito

Kayoko Mito = il padre dell’amico

Lara  = La Madre

Mariko  = sorella minore

 

I due ragazzi dopo aver salutato tutti si avviarono verso l’abitazione di Hana che prima di incamminarsi si era girato per ultima volta verso il padre .

- Bene! Non rimane altro da fare che accompagnarti a casa Yamato e come a solido rassicurare tuo figlio che stai bene, perché a differenza tua quel ragazzo si è sempre preoccupato di te. – disse il signor Kayoko Mito togliendo l’uomo dalle mani di Soichiro che lo teneva ancora inchiodato al muro.

- Ricordati una cosa, quando è nato Hana mia sorella lo ha amato come fosse il gioiello più prezioso che gli avessi donato tu e la vita, come hai reagito fino ad ora con lui è  come se avessi rinnegato e sporcato il vostro amore, è come se tu hai smesso di amare lei perché lui è una parte di lei, perché Hana è frutto del vostro amore. – detto questo Eichi lo zio di Hana si avvicinò per aiutare l’amico a portare l’uomo via.  

- Grazie per quello che state facendo per mio nipote. – concluse prima di allontanarsi del tutto rivolgendosi alla famiglia Rukawa.

In tutti quei discorsi nessuno aveva notato che anche se il viso dell’uomo era impassibile alle loro chiacchiere negli occhi vi era qualcosa di profondo.

- Ora che possiamo parlare, mi spieghi tu perché guardavi con odio Hana-chan!?! -  disse Kioko attirando gli sguardi stralunati della famiglia e scuotendo i ragazzi dal loro stato di trans e incuriosire un Yohei di ritorno per spiegare in grosse linea la situazione ai ragazzi.

- Stai per caso parlando con me? – disse la babbui… ehm la Akagi sentendosi puntare lo sguardo infuocato della ragazza.

- Si parlo con te, babbuina e ringrazio Kami che mio fratello ha buon gusto e anche se non fosse stato gay non avrebbe mai scelto una compagna del genere. Per non parlare che se in una remota possibilità lo avrebbe fatto ci saremmo coalizzarti tutta la famiglia per allontanarti da lui. –  quelle parole ebbero l’effetto di incrinare l’orgoglio dell’Akagi.

- CO... COME OSI PARLARMI COSI’? E COME FAI AD ACCETTARE UN MOSTRO DEL GENERE ACCANTO A TUO FRATELLO VISTO CHE ANCHE IL PADRE LO RIFIUTA?  -

Quelle parole urlate ebbero l’effetto  di innervosire tutti i presenti anche se Ayako, Kogure e Mitsui non sapevano cosa era successo, una cosa certa su quel terremoto rosso la conoscevano, quel ragazzo che si atteggiava spesso da teppista era un’ amico leale, per gli amici si fa in quattro e che aveva un cuore enorme e quella sera avevano capito anche un’altra cosa, anche se era chiasso era una persona riservata sulla sua vita privata ed a testimoniarlo lo era il fatto che non sapevano nulla che riguardasse la sua situazione familiare.  

- Tu, tu sei solo una persona povera nell’anima che non è ne anche degna di calpestare ne anche sul terreno dove il piccolo Hana-chan cammina, tu non sei all’altezza di quel meraviglioso ragazzo, per questo ti consiglio di stare alla larga da Lui e se provi solo per un’ attimo fargli male o rivolgerai solo una parola del genere o così velenosa, sarò io a venirti a farti male, capito?- il tono di voce usato da Kioko infuriata nera era talmente bassa e glaciale che fece tremare la bab… ehm  Haruko e farle comprendere che la ragazza non stava scherzando e anche dagli sguardi che gli venivano rivolti dal resto della famiglia Rukawa gli fece capire che tutti la pensavano come la ragazza e quando si giro verso gli amici tutti la guardavano con sguardi di disprezzo.

- Hana non è un mostro, lui è bello, è buono ed è molto simpatico e tu sei cattiva per averlo detto. – Una voce tremolante ed ancora sconvolta del piccolo Donan pronunciarono quelle parole innocenti, quel piccoletto che ormai aveva gli occhi colmi di lacrime per quello che aveva visto quella sera per poi scoppiare nell’udire quelle parole così cattive  alla persona che quello che sarebbe diventato il suo nuovo fratello.

Juri con dolcezza prese il piccolo e lo strinse a se cercando di calmarlo, mentre Soichiro con una mano sulla spalla della figlia  la tratteneva (solo perché la moglie in modo tacito glie lo stava chiedendo) in maniera che non picchiasse la ragazza in questione.

- Visto che la pensi così di Hana, allora mi spieghi perché è dall’inizio dell’anno che stai facendo capire a tutti che gli vai dietro?- disse un infuriato Yohei .

Non arrivando ancora nessuna risposta un Kogure infuriato riformulò la domanda con il sostegno del sua ragazzo Mitsui e dell’amica Ayako.

- Io lo fatto solo per avvicinarmi a Rukawa- rispose sotto a quella pressione.

- Spiegati meglio?- chiese un Soichiro disgustato da quella ragazza.

- Io avevo pensato solo che Rukawa vedendomi con qualcun altro si sarebbe ingelosito e poi avevo notato che loro due stavano diventando amici e per questo in un secondo momento ho riflettuto sul fatto che mi potevo avvicinare a lui attraverso Sakuragi.- aveva risposto riluttante e in  odo molto sintetico la Akagi.

- Fammi capire se Hana fosse stato innamorato veramente di te e ci fosse stato con le tue moine tu lo avresti usato e poi gettato via spezzandogli il cuore senza fregatene di lui???-

Rabbia, tanta rabbia vi erano nelle parole di Yohei pensando a ciò che poteva accadere al suo caro amico, colui che non meritava tutta la sofferenza che stava vivendo da tanto tempo.

- Si, ma quell’idiota ha mandato tutto il mio piano all’aria, quell’essere… -

- Le consiglio di non andare oltre, anzi ora se non le dispiace vorrei tornare a casa e lasciare quel ragazzo alle dovute spiegazioni che doveva dare a questi ragazzi. Sappi che una ragazza, anzi no scusa voi non siete nulla, ne anche una persona visto come avete agito, voi non siete catalogabile per nulla siete solo un qualcosa indescrivibile per quel che ho potuto sentire e vedere, comunque non sareste mai stata ben voluta nella mia casa e soprattutto accanto a mio figlio, che per mia fortuna ha ben radicato in lui i valori che noi gli abbiamo insegnato come il resto dei miei figli. Non so chi siano i vostri genitori ma siete di sicuro la loro più grande delusione se solo sapessero  tutto ciò. – ogni parola pronunciata Yuri non aveva mai staccato il suo sguardo in quello della babbuina e con gesti fluidi e eleganti si avvicinò al marito e alla figlia e avviarsi verso cassa dopo aver fatto un accenno di saluto ai ragazzi presenti.

Yohei non volendo più sprecare alcuna parola trascinò con se Kogure, Mitsui e Ayako fermandosi in un caffetteria non poco lontano e iniziare il resoconto ai ragazzi.

Lasciata sola in quella stradina,Haruko guardava sconvolta il vuoto davanti a se.

 

Al prossimo aggiornamento

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Capitolo 9
*** 9° CAPITOLO ***


Ciao a tutti, chiedo scusa per questo enorme ritardo non avevo previsto, anzi mi auguravo di riuscire ad aggiornare prima. Anche se avrei preferito ancora rivedere questo capitolo ho preferito comunque postarlo, ( meglio saperlo pubblicato che avere il rischio di riperderlo ) .

Questo capitolo lo dedico a un'amica che lo aveva controllato e fatto le sue piccole revisioni, che per mia fortuna lo aveva ancora così da poterlo riadattarlo come lo avevo più o meno previsto. Un grazie e un bacione forte forte a questa amica (friiiii ti voglio bene ) .

E chiedo profondamente scusa a tutti voi che seguite questa fic e un grazie di cuore a chi la inserita tra i preferiti o seguite, e per chi me la commentata un ringraziamento di cuore.

Vi lascio alla lettura, anche se il capitolo è corto vi sarà presto un'altro aggiornamento (non vi preoccupate questa volta non passerà un anno ^^'''  , il tempo di riadattare in modo decente ciò che già ho scritto ).

baci a tutti e buon san valentino

 

 

9° CAPITOLO

 

Famiglia ??? (parenti di Hana)

Eichi  ??? = lo zio

 

Yamato Sakuragi = padre di Hana pucci

 

Famiglia Rukawa

Soichiro Rukawa= Suocero di Hana

Yuri  = Suocera

Kioko (la maggiore). = cognata Hentai

Donan (il piccolo di casa)= cognatino

 

Famiglia Mito

Kayoko Mito = il padre dell’amico

Lara  = La Madre

Mariko  = sorella minore

 

Arrivati a casa, ru trascinò il piccolo rossino fino alla sua camera da letto dopo aver preso dall’armadio pigiami e biancheria pulita si liberò dei propri vestiti rimando in box per poi, avvicinarsi al suo compagno e sfilargli gli abiti stando attendo alle contusioni e varie ferite che in quel momento coprivano il suo bellissimo corpo, per poi trascinarlo con lui sotto la doccia levando ad entrambi l’ultimo indumento. Dopo, ovviamente, essersi saponato, prese la spugna e insapono delicatamente anche lui, con tocchi delicati come carezze. Hana in tutto quel frangente, si fece accudire come un bambino piccolo, bisognoso di quei gesti che anni non gli venivano rivolti, così dopo la doccia si fece condurre sempre dal suo amato di nuovo in camera da letto dopo essere stato medicato, vestito e aspettando che anche ru lo fosse si misero sotto le calde coperte e prima che cadesse nel mondo dei sogni, senza pronunciare alcuna parola da quando erano arrivati, ru lo attiro a se lo baciò dolcemente per poi tenerlo stretto tra le sue braccia fino ad addormentarsi così. 

Il mattino seguente Hana si svegliò verso le cinque del mattino, ancora coccolato tra le braccia del suo amato kaede, rimase lì a fissare i suoi lineamenti delicati, le sue labbra sottili che desiderava ancora sentirle sulle sue, dopo averlo contemplato, delicatamente  senza svegliarlo e si diresse a piano di sotto e si diresse al piano di sotto e attraversò quella porta a fianco le scalinate che portavano in una stanza che in un angolo vi era un piccolo tavolo con tutti i vari attrezzi e colori  per dipingere con accanto un piccolo mobiletto con altra attrezzatura, poi addossate alle pareti di ogni angolo della camera le varie tele, molte bianche altre dipinte e al centro della camera il cavalletto con già una tela bianca pronta per essere usata.

Hana si posizionò lì con la tavolozza dei colori che con movimenti precisi e veloci li mischiava tra loro per poi imbrattare quella tela bianca di colori armoniosi creando così una stupenda opera da mostrare alla mostra ormai vicina.

Verso le nove e mezza Hana aveva terminato la sua opera e tutto sporco di pittura si diresse ai piani di sopra per darsi una ripulita.

 

Ru non sedendo più accanto il calore del compagno si sveglio subito e lo andò a cercare in tutte le stanze della casa e quando lo trovò ne rimase estasiato, così bello con il sole che illuminava la sua figura, i suoi meravigliosi capelli rossi ancora arruffati, le pozza di cioccolato concentrate sulla tela dove quelle mani ancor più bronze dalla luce di quei raggi birichini si muovevano sicure di ciò che facevano, dopo averlo allungo contemplato decise di ritornare a letto e attenderlo.

 

Dopo essersi diretto in bagno e fatto una bellissima doccia si avvio nella sua stanza dove trovò ancora il suo amato steso, pian piano si avvicinò al letto e si ristese accanto per poi baciarlo sulle labbra in maniera un po’ goffa ed imbarazzata; ru che fino in quel momento aveva finto di dormire, rimase piacevolmente spiazzato dall’iniziativa che all’inizio non rispose ma poi lo ricambio facendo diventare quel bacio ancor più appassionato, mentre le sue mani ansiose e desiderose iniziarono a muoversi sul suo corpo come quelle impacciate di Hana, le loro gambe intrecciate tra loro cominciarono a sentire le loro erezioni crescere pian piano. Dopo che Hana in modo impacciato gli ha sfilato i suoi indumenti facendolo rimanere in box, ru sfilò dolcemente la casacca del pigiama continuando a baciagli il collo per poi scendere sui suoi capezzoli e stuzzicaglieli con la lingua, mentre hana iniziava a gemere sotto quei tocchi, dopo un po’ ru iniziò a depositare piccoli bacetti man mano che scendeva arrivando ai bordi dell’elastico dei pantaloni che prese delicatamente e facendolo scivolare pian piano sempre depositando delicati baci lungo percorso per poi concentrare tutti quei piccoli baci sul’erezione evidente che quei slip attillati e bianchi e leggermente bagnati del suo succo mostravano ancor di più, con un movimento deciso sfilo via anche l’ultimo indumento, lecco prima tutta l’asta per poi prenderlo in bocca fino a quando non venne ingoiando fino a l’ultima goccia il suo seme, poi hana inverti le posizioni e liberò il compagno dell’ultimo indumento, prima impacciato lecco la punta della sua erezione e poi iniziò a leccarla per tutta la sua lunghezza, nel fra tempo ru prese una mano del rossino e succhio due dita a tale gesto Hana sgranò i suoi occhi per poi calmasi notando lo sguardo del compagno deciso.

Prima di introdurre le dita inumidite dal compagno, inizio a leccare  l‘apertura e quando fu a sufficienza bagnata infilo un primo dito, piano piano anche il secondo e con l’altra mano massaggiava la base del pene del compagno e con la bocca a leccarglielo, prima che arrivasse al culmine, hana si fermò e sfilo via le dita per poi penetrarlo dolcemente ma anche velocemente (ricordandosi la sua prima volta) il compagno per poi attendere fino a quando non si fosse abituato alla sua intrusione, per poi muoversi con movimenti lenti e con una mano tra loro per dar piacere ad entrambi, fino a quando non si facevano ancor più velici e non vennero entrambi. Dopo un po’ entrambi i diressero sotto la doccia e si preparano, ricordando che da li a poco, sarebbero arrivati la famiglia di ru ed erano quasi le undici e non avevano ancora preparato nulla.

Appena scesi iniziarono a mettersi all’opera in cucina, preparano le lasagne, polpettone, peperoni imbottiti e infine la macedonia di frutta e come dolce Hana preparò il tiramisù.

Durante tutta la preparazione, Hana si metteva vicino al compagno e gli mostrava ciò che si doveva fare, scambiandosi spesso baci e qualche coccola.

Arrivati a mezzogiorno tutto era pronto, la tavola ben apparecchiata la cucina ripulita con solo le pietanze pronte  e appena bussarono alla porta Hana-pucci corse ad aprirli.

Il piccolo Donan appena hana aprì la porta gli salto a dosso e gli diede un bacio sulla guancia e stringendo forte forte le braccine intorno al suo collo.

- Buon giorno piccolo, come stai stamattina? – chiese Juri con tono materno

- Noto che è già tutto pronto! – esclamò il signor Soichiro entrando

- Si sto bene signora e si tutto è pronto – disse un hana strafelice.

- Oltre ad essere un fico di ragazzo sei anche un ottimo casalingo, è proprio fortunato mio fratello!! – disse Kioko squadrando con sguardo malizioso il piccolo Hana che era vestito semplicemente di un pantalone di una tutta blu leggermente larghi per lui e una maglietta di un paio di taglie più grande bianca che coprivano le mani di Hana dandogli un aria da tenero cucciolo e in quel momento sfoggiava anche delle deliziose gote rosse per il commento della ragazza, infastidendo così il fratellino che la guardava con sguardo truce che dicevano “lui è mio giù le mani maniaca" e lei con un ghignetto era come rispendesse “non mi pare che tu sia un angioletto” .

Hana dopo averli fatti entrare in casa, inizio a portare le portate a tavola con l’aiuto del piccolo Donan che voleva stare vicino al suo fratello acquisito, a tavola volle perfino trovarsi seduto vicino, in pratica il dolcissimo rossino ai lati aveva un kaede che per tutto il pranzo discuteva con la sorella per i suoi apprezzamenti sul suo ragazzo, l’altro il piccolo Donan che apprezzava la sua cucina di forte i suoceri che oltre a complimentarsi con lui per le sue doti culinarie parlavano di ogni cosa, la parte più divertente del pranzo fu quando i coniugi iniziarono a parlare dell’infanzia dei loro figli facendoli imbarazzare nel narrare quelli imbarazzanti, in quel momento i due fratelli erano muti con facce tutte rosse che fece divertire ma allo stesso tempo intenerire il rossino.

 

Fine

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Capitolo 10
*** 10° CAPITOLO ***


Salve a tutti, dopo tanto tempo posso pubblicare il finale di questa storia, mi dispiace che ci è voluto così tanto, ma diciamo che l’importante è che sono riuscita .

Ringrazio coloro che hanno letto, con tutto il cuore chi ha recensito e quelli che leggeranno.

 

BUONA LETTURA ^_^

 

 

Famiglia Koshino (parenti di Hana)

Eichi Koshino= lo zio

Kira = zia

Yoko = cugina e la maggiore

Hiroaki = cugino un anno più grande

Yamato Sakuragi = padre di Hana pucci

Famiglia Rukawa

Soichiro Rukawa= padre

Yuri= madre

Kioko (la maggiore). = sorella Hentai

Donan= il cucciolo di casa

Famiglia Mito

Kayoko Mito = il padre dell’amico

Lara= La Madre

Mariko= sorella minore


 

 

CAPITOLO 10

 

Trascorsero abbastanza rapidi i giorni a seguirsi con Hana che visitava la famiglia Rukawa, che ormai lo vedevano come parte della famiglia o loro passavano a casa di Hana e spesso il rossino a passare la notte da loro , come il moretto la passava da Lui.

Ciò che faceva sorridere il rossino era la reazione della maggior parte degli studenti quando li videro arrivare insieme a scuola così pacifici tra loro, erano tutti scioccati: I membri più anziani della squadra non erano sorpresi , ma lasciarono di stucco la reazione delle RU KA WA che avevano cercato altre ragazze per il nome di SA KU RA GI e le oscenità erano adesso per la coppia non più solo per il moretto, da far imbarazzare spesso la coppia e divertire il resto della scuola. L’unica che da lontano li guardava con disapprovazione era la Babui…. Ehm Haruko Akagi , che non era più nel club di basket quando sarebbe ripreso poiché la manager Ayako dopo quella sera aveva parlato con l’allenatore e l’attuale capitano e avevano deciso che per l’armonia della squadra forse meglio non farla più partecipare alle loro attività.

Ecco arrivato il giorno della mostra il professore orgoglioso guardava l'opera di uno dei più promettenti allievi . Lo posiziona nel punto più visibile e raggiunse gli altri responsabili per permettere la visione al pubblico. Molti sono stati gli allievi che avevano partecipato e con orgoglio mostravano ai loro amici e parenti i loro dipinti.

Molti rimanevano ammaliati e anche i giudici ad ammirare un meraviglioso ritratto di una donna dai capelli di fuoco che dal suo sguardo trasmetteva un profondo amore materno.

Eichi guardava con un po di malinconia e tanta felicità il ritratto della sorella e con orgoglio sorrideva al nipote che veniva stritolato dall’abbraccio della moglie Kira e Lara la moglie del suo amico Kayoko Mito accanto a lui che sorrideva, i suoi figli Hiroaki con il fidanzato Akira ,Yoko , Yohey Mito e la sorella Mariko che rideva , della scena insieme alla famiglia Rukawa che erano tutti li riuniti a sostenere Hana .

 

 

Pow Ru

 

Ero a dir poco scioccato. Sfido chiunque a non guardare arrivare quell’idiota con quel sorriso in faccia e una capigliatura che sfida le leggi di gravità , con il suo ragazzo Koshino dal quel che ho capito è cugino al mio do’hao , in pratica anche Sendo stando con il cugino del mio amore sarebbe parte della famigliaaaaa O____O , non basta che ho una sorella Hentai ma anche LUIIIII , sono circondato dai maniaci fissati con il MIO ragazzo.

- Kae, hai visto !!! che bel angelo che ha dipinto Hana_chan – Donan disse strattonandomi la mano così da uscire dai miei poveri pensieri e facendomi guardare il lavoro del mio rossino.

Che imbarazzato stava subendo gli abbracci delle tre mamme presenti che lo adoravano .

( - _- ) tre perche alle altre due si è aggiunta anche la mia pazza di una madre .

Beh ero felice dell’ammirazione che molto esperti stavano dando a questo meraviglioso quadro e della felicità che vedevo sul volto di chi amo. Mi sono fatto spazio e mi sono messo dietro al mio Do’hao che mi sorride e in parte allontano tutte quegli abbracci che lo stavano soffocando.

 

Molti si erano fermati ad ammirare l’opera, gli allievi e i membri delle varie squadre ma soprattutto quelli dello shohoku guardavano meravigliati e compresero che tutti loro avevano fatto l’errore di giudicare quel giocatore casinista e pieno di vita, senza sapere veramente il vero Lui, e a confermare ciò era che nessuno si aspettasse che fosse uno studente molto promettente e nemmeno che fosse capace di dipingere, così quella giornata servì a molti per destarli e farli uscire dalle loro convinzioni e pregiudizi , naturalmente in un angolo della mostra c’era una persona che stava rosicchiando dall’invidia, non solo il suo dipinto non veniva per nulla notato, ma era stra gelosa della scena che aveva d’avanti, il suo amore e la famiglia di quest’ultimo intorno a gioire intorno a una persona che lei considerava un mostro ed un incapace, invece aveva mostrato non solo talento ma aveva molte persone intorno che lo amavano.

Da lontano un uomo guardava commosso il ritratto della moglie e il figlio; quella sera aveva capito che persona orribile era diventato , si avvicinò al vecchio professore del figlio , riconoscendolo.

- Scusi professor Honota, vorrei chiederle una gentilezza – chiese in tono umile

- certo mi dica – rispose cortese il professor Honota riconoscendo il Signor Sakuragi

- gentilmente potreste consegnare questa lettera a mio figlio – chiese sempre con voce sottile il sign sakuragi.

- Certo, ma come mai non lo fa lei? - rispose un po' confuso il professore

- ora non credo che sono in condizioni di potermi avvicinare a lui, ma spero che un giorno lui riesca a perdonare questo stupido vecchio – disse il Sign. Sakuragi con tono triste e andandosene.

Aveva deciso di non bere più e di mettere in sesto la sua vita e cercare di rimediare al suo rapporto con il figlio , così adesso si stava andando a fermarsi per un bel po' di tempo in un centro di recupero e aveva trovato un lavoro che poteva gestire con la sua guarigione, ma fino ad allora aveva deciso, che per i primi mesi avrebbe limitato il contatto con il figlio solo per telefono o lettera, se lui avrebbe permesso e dopo avrebbe fatto di tutto per stargli accanto ma stavolta da padre e non come il parassita.

Stava per terminare la giornata è il professore Honota con un giudice si era avvicinato ad Hanamichi premiandolo e dandogli la borsa di studio che avrebbe potuto sfruttare dopo aver conseguito gli ultimi anni allo shohoku , aprendo al giovane rossino la possibilità di poter sognare non solo continuare i suoi studi artistici, ma anche quelli sportivi con il suo volpino. Il professore Honota prima di allontanarsi si avvicina ad Hana ;

- Hanamichi poco fa c’era anche tuo padre, prima di andarsene mi ha chiesto di consegnarti questa – così dicendo lascia nelle mani di Hana la lettera.

Tutti gli sorridenti e felici per lui si complimentavano , lo abbracciavano, Kaede sempre accanto a lui che cercava di tenere un pò distanti tutti da lui.

La famiglia e gli amici decisero tutti di mangiare insieme per festeggiare, e scelsero il locale dove lavorava il rossino. Arrivati stranamente nota che era chiuso nonostante non forse giornata di chiusura, stava per dire qualcosa che il proprietario apre la porta sorridente con alcuni dei ragazzi del personale e li fa entrare e nota che avevano tutti preparato per festeggiarlo. Era piacevolmente colpito non si aspettava che avesse tante persone che tenessero a lui.

 

 

Pow Hana

 

Tutto mi sembra correre da stamattina, sono stato felice e imbarazzato nella mossa delle tre donne che ormai fanno parte della mia vita. Emozionato nel essere stato circondato dai miei parenti ed amici , ma la sorpresa per me nonostante le varie opere molto belle tutti si erano complimentati con la mia e gli sguardi dello zio commosso del ritratto della mamma per questo a casa ne ho preparato uno per lui, ma con entrambi fratelli. in tutto questo la costante vicinanza del mio volpino che mi ha fatto sentire amato e l’ho trovato divertente nel vederlo geloso e possessivo quando si avvicinavano Aki_chan e Kioko_chan , anche se Kae non si è reso conto che che me ne sono reso conto come anche loro per questo lo facevano apposta a stuzzicarlo, soprattutto la sorella. La gioia e la sorpresa di essere stato premiato così da poter sognare di poter proseguire i miei sogni anche fuori dal Giappone seguendo il mio ragazzo . Il mio ragazzo… che suono magnifico, non me lo sarei mai immaginato che avrei potuto dire un giorno. Sono uscito un po fuori a prendere un pò d’aria e stringo in mano l’altra cosa che oggi mi ha lasciato di stucco e ho deciso di leggerlo...

 

Caro Figlio,

so che per tutto questo tempo non sono stato un padre per te e non avrei diritto di chiamarti ciò, ma quella sera nel vederti cosa ti avessi fatto, compresi a quanto avevo disonorato quell’amore che tanto decantavo per tua madre, ero talmente preso dal mio dolore da non vedere che Lei non era mai andata del tutto via da me , ma che era in te, una parte del suo amore unito al mio, ed egoista quale ero non ho voluto vedere il dolore tuo nel perdere tua madre. Un dolore che io non potevo comprendere poiché la mia lo sempre avuta nella mia giovinezza. Ho perso troppo tempo e ho rotto troppi legami e spero di non essere in ritardo da recuperare quelli più importanti , così mentre leggi queste righe, mi sto recando ad un centro di recupero, ti lascio l’indirizzo e spero che mi permetterai di contattarti , vedrai nella busta anche un assegno non è molto ma ho venduto alcune delle mie cose per poterti restituire cio che quella sera come un verme ti stavo sottraendo e una delle tante cose che avrei dovuto fare come padre.

Ti amo figliolo so che ho tanto da farmi perdonare , ma sappi che sei un figlio straordinario per tutte quelle volte che mi hai aiutato e tutto lo devi a te stesso per la meravigliosa persona che sei .

Ti lascio con la speranza di renderti orgoglioso di riavermi come padre.

Con amore tuo padre

 

chiudo la lettera con le lacrime agli occhi pieni gioia, finalmente posso dire che ho tutto quello che sognavo, un padre che ha deciso di curarsi una famiglia e amici che lo amano, ha altri sogni questo è vero, ma aspetterò l’evolversi giorno dopo giorno , sapendo che non sono solo ma avrò molte persone che ne faranno parte.

 

 

Ru non vedendo il suo ragazzo nella sala lo cerca trovandolo fuori che deponeva una lettera nella sua tasca.

_ -nh… Do’hao come mai sei qui. - Chiese il moro

-dovevo prendere un pò d’aria e leggere un interessante lettera, che più tardi ti farò vedere, adesso andiamo dentro prima che ci danno per dispersi Kitsune- disse il rossino guardandolo con amore e gioia e trascinandolo dentro.

 

 

THE END

 

 

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