Sotto un Cielo di Stelle.

di Riders98
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Incontri che cambiano la vita - Vieni con me? ***
Capitolo 2: *** Nuovi Amici e cambiamenti - Questa è la tua vita! ***
Capitolo 3: *** L'inizio di una nuova avventura - Grazie a tuo sorriso ***
Capitolo 4: *** Rivelazioni difficili - Perchè? ***
Capitolo 5: *** Cambiamenti di opinione - Conta su di me! ***
Capitolo 6: *** Sentimenti che sbocciano insieme all'arcobaleno - Grazie, amici! ***
Capitolo 7: *** Le brutte notizie non arrivano mai da sole - Eccomi qua! ***
Capitolo 8: *** Brutte sorprese e nuovi ritorni - Sono tornata! ***
Capitolo 9: *** Un incontro inaspettato - Sei davvero tu? ***
Capitolo 10: *** Quel fatidico giorno - Arriva il Sabato ***
Capitolo 11: *** Decisioni importanti - Segui il tuo cuore ***
Capitolo 12: *** Una serata indimenticabile - Sotto un Cielo di Stelle. ***
Capitolo 13: *** Si aprono le Porte dell'Inferno - Non puoi sfuggirmi! ***
Capitolo 14: *** Anche i cattivi s'innamorano - L'arrivo di Yukino ***
Capitolo 15: *** Cambiamenti radicali - Grazie di tutto, Yukino! ***
Capitolo 16: *** Epilogo: Addii e Lieti Fine - Arrivederci, ragazzi! ***



Capitolo 1
*** Prologo: Incontri che cambiano la vita - Vieni con me? ***


Salve a tutti! Mi chiamo Letizia, ma potete chiamarmi Lety-chan :D Vi presento la mia prima fan-fiction! Non sono molto brava a scrivere, ma volevo cimentarmi nell’impresa… Questa storia parlerà principalmente di Natsu e Lucy, ma ci saranno anche altri personaggi come Gray, Juvia e Levy. Nella mia storia non saranno dei maghi, vivranno in un mondo simile al nostro, ma preferisco non darvi troppe anticipazioni ;) Godetevi il primo capitolo e recensite con tutte le critiche e i consigli che volete ^^
 
 
Sotto un Cielo di Stelle
 
Prologo

Incontri che cambiano la vita – Vieni con me?
 
 
 
 
 
Magnolia, la capitale del Regno di Fiore. Una città che ospita moltissimi abitanti, ma a conti fatti non è molto diversa da tutte le altre città del Regno. C’è solo più gente che va e viene da altri luoghi, soprattutto commercianti o persone venute per cercare fortuna. Una città piena di vita, di ricchezza, di fiori, di luce.

Già, Luce.

Luce, come il nome della ragazza più ricca e conosciuta di tutto il Regno.

Non è una Principessa, ma vive in un palazzo che può essere considerato un castello;

Non è vanitosa, ma la gente ama mettere in giro voci senza senso;

Non ama le feste a cui è costretta a partecipare e non le piace stare rinchiusa tutto il tempo a palazzo;

In pratica, Lucy non è come la descrivono gli altri.

Lucy è una ragazza bionda, dagli occhi color nocciola e le forme perfette, la copia sputata della madre.

Lucy ha quasi diciassette anni.

Lucy vive in un palazzo troppo grande per lei.

Lucy sente la mancanza di qualcuno che la capisca al suo fianco, perché da quando la madre è morta, le sono rimasti solo i servi.

Lucy non è orfana, ma è come se lo fosse. Nel suo cuore lo è.

Suo padre, Jude Heartphilia, lavora sempre, giorno e notte. Non ha mai tempo per Lucy, ma ormai lei ci ha fatto l’abitudine. Le secca solo il fatto che sa di dovergli ubbidire. Sa che sposerà qualcuno che lei nemmeno conosce, magari più vecchio di lei, che la maltratterà. Ma è tutto per il bene degli affari, d’altronde.

Lucy vorrebbe solo poter fare quello che fanno le ragazze della sua età ma soprattutto vorrebbe poter avere degli amici.

E una persona che l'ami, che le stia accanto perché lei è Lucy, non perché è una ricchissima ereditiera.
Ma sa benissimo che questo resterà solo un sogno.

Lucy non sa che a volte basta solo un gesto, una parola, per cambiare ogni cosa. Ma sta per scoprirlo.

Lei però non sa che il giorno del suo secondo anno di liceo in una nuova scuola le cambierà la vita per sempre.

Già, anche Lucy va a scuola. Se non fosse stato per la madre, in realtà, il padre l’avrebbe fatta studiare a casa per tenerla ancora di più sotto il suo controllo, ma alla fine diede retta alla moglie e grazie a questo, Lucy incontrò anche una persona speciale.

In quell’istituto, era tutto troppo perfetto. Per forza, lì studiavano solo le persone più ricche.
Avevano tutti la puzza sotto il naso e ognuno si credeva superiore all’altro, almeno per quanto riguardava il lato economico. Stavano tutti insieme per interesse.
Ma poi, ecco spuntare una ragazza dai corti capelli azzurri e un’altezza (o forse sarebbe meglio dire bassezza) fuori dalla media.
Fu proprio la ragazza a prendere la parola e di questo Lucy gliene fu grata.

Non è pronta per cominciare una nuova avventura, non senza lei, l’unica ragazza che le è sempre stata vicino finora, forse l’unica persona che possa considerare ‘’amica’’. Levy. Una dolce ragazza dai capelli color del cielo che ha le stesse passioni della bionda e che le dimostra sincero affetto.

Sì, il cielo.

Lucy ama il cielo. Ama soprattutto il cielo stellato e ama le nuvole grigie che avvertono l’arrivo di un temporale.

Già, lei ama la pioggia.

La considera una compagna, perché quando piange in camera sua, sa che non è sola. Anche il cielo è con lei.

E ama le stelle, come Layla, sua madre.

Adora cercare le costellazioni e rimane incantata davanti a tutte quelle piccole luci che insieme formano un quadro bellissimo.

Anche la sera prima di quel fatidico giorno stava guardando le stelle, prima che qualcuno bussasse alla porta.
‘’Lu-chan! Sono io!’’
La bionda avrebbe riconosciuto quella voce tra mille.
‘’Entra pure, Levy-chan!’’
Senza farselo ripetere ,la ragazza aprì la porta e si avvicinò a Lucy quel tanto che bastava per abbracciarla e farle sentire il suo calore. Levy non era stupida e conosceva bene la sua amica. Avrebbe potuto giurare che in quel momento, prima di entrare nella stanza, la sua amica stesse piangendo e infatti era proprio così. Lucy piangeva. Aveva paura della nuova scuola, si sentiva totalmente sola e inoltre Levy non sarebbe stata con lei in questa nuova avventura. Levy non aveva potuto convincere i suoi genitori a cambiare istituto insieme all’amica, così ora Lucy doveva affrontare tutto da sola. Rimasero abbracciate, senza dirsi nulla, per tutta la notte, addormentandosi in quel letto che per Lucy era stato sempre troppo grande per accogliere solo lei.

Alla fine, però arrivò il giorno dopo. Forse troppo presto, ma non si poteva evitare. Levy era già andata via quando Lucy si svegliò, trovando solo un biglietto dell’amica con scritto ‘’Metticela tutta! Buona fortuna’’. Con quel messaggio si sentiva più sicura. Così andò a prepararsi, fece colazione e prese la strada che l’avrebbe portata sino a scuola. Mentre camminava le vorticavano in testa mille pensieri; si chiedeva dei suoi nuovi compagni e della sua nuova scuola in generale. Non sapeva nemmeno com’era fatto l’istituto, infatti, ne conosceva solo il nome.

Mentre camminava, poi, qualcosa la incuriosì; un ragazzo, con l’insolita capigliatura del colore dei petali di ciliegio, stava appunto fissando con aria curiosa uno di quei meravigliosi alberi di cui Magnolia era piena.
A prima vista, Lucy non capiva come fosse possibile un colore di capelli simili, ma poi pensò che fossero tinti. Infine notò l’uniforme. Sembrava essere l’uniforme maschile della sua stessa scuola, perché erano impresse le iniziali della scuola sulla manica della spalla destra, ma vide che il colore dello stemma era diverso, quindi probabilmente era un suo senpai. Si avvicinò piano, per evitare di disturbare la quiete che era attorno a loro e, appena fu a pochi passi dal ragazzo, fu lui a prendere la parola.
‘’Sono stupendi, vero? Penso che non ci sia niente di più bello di questi fiori di ciliegio!’’
Lucy perse un battito, sia perché non si aspettava che fosse il senpai a parlare, sia perché era come se quel ragazzo le avesse letto la mente. Stava pensandola stessa cosa, prima che il rosato aprisse bocca.
‘’Apparte le stelle, intendo!’’
Stavolta Lucy non potè trattenere un sorriso. Quel ragazzo era come Levy; la pensava nel suo stesso modo.
Subito dopo il ragazzo si voltò verso Lucy, le sorrise e le disse
‘’Sei nuova, vero? Non ti ho mai vista da queste parti! Io sono Natsu, piacere!’’
La bionda rimase affascinata da quell’enorme sorriso, ma dopo poco, rispose al ragazzo con un altro bellissimo sorriso e disse
‘’L-Lucy! Piacere mio, senpai!’’
‘’Niente formalità! Chiamami semplicemente Natsu!’’
Lucy assunse un espressione un po’ titubante, d’altronde non si era mai permessa di prendersi troppa confidenza con qualcuno, visto il mondo in cui era cresciuta. Ma quel ragazzo così solare le fece subito cambiare idea e tutto ciò che le venne in mente di fare fu un bellissimo sorriso, incorniciato da dei petali di ciliegio rosa che si staccavano dall’albero a causa del vento troppo forte.
Fu proprio grazie a questo che a Lucy venne in mente una domanda da porre al ragazzo.
‘’Sen-… Natsu, ma i tuoi capelli… ecco… Sono tinti, per caso? Perché sono di un colore piuttosto strano, direi insolito…’’
Lucy capì troppo tardi di aver detto una stupidaggine e cercò di scusarsi inchinandosi più volte.
Il ragazzo all’inizio fece il broncio, come se fosse offeso, per poi ritornare con il suo smagliante sorriso a trentadue denti rivolto verso la giovane, che si alzò e rimase nuovamente colpita dalla sua bellezza.
‘’E’ una domanda che mi fanno spesso, sai? Sono naturali in realtà, ma non so nemmeno io come hanno fatto a venir fuori così!’’
Disse prima di scoppiare a ridere, una risata che riuscì a coinvolgere anche Lucy.
Avrebbero volentieri continuato la conversazione, se solo la campana della scuola non li avesse fermati.
‘’Oh cavolo! La campanella! Meglio sbrigarsi! Che ne dici, Lucy, vieni con me?’’
Le allungò la mano aspettando una risposta da parte della bionda.
Improvvisamente il mondo ricominciò a girare
. Lucy non si sentì più da sola, non aveva più voglia di piangere. Sentì che forse quella scuola, insieme alle persone che la frequentavano, l’avrebbe aiutata.
Senza riflettere o pensare afferrò la mano che il rosato le aveva allungato e si diressero insieme, correndo, verso la scuola.
Questo è l’inizio di una nuova vita per Lucy.
Si sa, il liceo porta sempre cambiamenti. Ma questo Lucy non lo sa ancora.
Lei non sa le dure prove che le toccherà affrontare, proprio come non sa che molto presto avrà molte persone al suo fianco su cui poter contare.
Ma, soprattutto, non sa le dure verità che sarà costretta ad apprendere e ad accettare senza poter nemmeno aprire bocca.
 
 
 
 
 
Si lo so, non è granchè, scusate! T.T  Andrà meglio la prossima volta! Apparte la storia un po’ strana, spero che vi sia piaciuto. Alla fine non credo di aver scritto proprio un completo schifo! xD apparte questo, grazie a tutti per aver letto fino alla fine! Alla prossima :D Baci dalla vostra Lety-chan!

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Capitolo 2
*** Nuovi Amici e cambiamenti - Questa è la tua vita! ***


Salve a tutti! Rieccomi all’azione! :D Bene, il prologo non è stato granchè e in realtà non è stato nemmeno molto lungo… Quindi vedrò di rifarmi con i capitoli a venire :) Buona lettura ^^
 
 
Capitolo 1
Nuovi Amici e cambiamenti – Questa è la tua vita!
 
 
‘’Lucy, devo dirti una cosa…’’
Queste sono le parole con cui il padre di Lucy si rivolge a sua figlia, in quelle rare volte quando deve parlare di qualcosa d’importante.
 
E di solito per Lucy non sono mai buone notizie.
 
Già, perché Jude parla a sua figlia solo quando deve darle qualche notizia di cui la ragazza sarà tutto, fuorchè felice.
La prima volta che le ha detto quelle parole è stato dopo la morte di sua madre. Lucy era molto piccola, quindi non capiva, ma dopo aver visto che la madre non tornava più da lei, aveva compreso il messaggio.
 
E da quel giorno, odiò queste parole.
 
Le volte successive in cui sentì quella maledettissima frase, fu per una cena a cui avrebbe partecipato con il padre per farle conoscere quelle che secondo suo padre erano ‘’vere persone’’, ma in realtà a Lucy non andava giù nessuna di queste persone.
Inoltre, l’ultima volta che sentì quella frase, fu quando suo padre, il giorno del diciassettesimo compleanno di Lucy, le disse ben due cose che la ragazza avrebbe preferito non sentire mai.
‘’Lucy, devo dirti una cosa. Oggi è il tuo diciassettesimo compleanno, quindi sei cresciuta ormai. Non sei più una bambina e immagino che, dopo tutti questi anni, tu abbia capito qual è il tuo posto nel mondo. Di conseguenza, presto organizzerò una cena dove ti presenterò l’uomo che, tra massimo sei mesi, diventerà tuo marito.’’
Il cuore di Lucy si fermò già in quell’istante, ma non sapeva che subito dopo sarebbe arrivata una notizia peggiore.
‘’Quest’uomo ha appena 7 anni in più di te, quindi ne ha ventiquattro. E’ molto ricco ed inoltre è molto importante per i nostri affari.’’
Già, gli affari. L’unica cosa importante per quell’individuo che ora le stava rivolgendo la parola e, come al solito, per dirle qualcosa di spiacevole. E dire che non le aveva nemmeno fatto ancora gli auguri, nonostante fosse già sera e il suo compleanno stava per volgere al termine.
‘’Devo darti un’altra notizia.’’
E qui Lucy stava quasi per scoppiare.
‘’Cambierai scuola. Ti starai sicuramente chiedendo il perché e ho intenzione di risponderti. In quel luogo troppa gente proverebbe a farti la corte per avere la tua fiducia e cercare di ottenere il nostro denaro, ma poiché tu sei già promessa a qualcuno, non puoi permetterti tutto questo.’’
‘’Quindi ora non posso essere nemmeno corteggiata… Anche se già sapevo che lo facevano solo per questioni di soldi…’’ pensò Lucy mentre il padre continuava a parlare.
‘’Di conseguenza, ti ho trasferito in un istituto dove c’è gente di basso rango, che non oserebbe mai avvicinarsi a te.’’
‘’Gente di basso rango?! Ma perché chiama così tutti quelli che non hanno un patrimonio?! Non riesco a capire!’’ continuava a pensare Lucy, prima di chiedere il permesso al padre di alzarsi da tavola e correre in camera sua, in preda alle lacrime e alla tristezza.
 
Questo è come Lucy, ora, si trovava ad un passo dal varcare quell’enorme cancello che l’avrebbe fatta entrare nella sua nuova scuola, la Fairy Tail High School, conosciuta meglio come la FTHS.
L’edificio all’esterno era enorme e le pareti erano tutte bianche. C’erano già molti alunni intorno al cancello o già dentro la scuola che si preparavano psicologicamente all’anno scolastico che li aspettava.
 
Mentre Lucy continuava a pensare, non si accorse di avere ancora la mano di Natsu stretta alla sua e, improvvisamente, arrossì e slegò la mano da quella del ragazzo.
A quella reazione, Natsu le rivolse un’espressione stranita, per poi guidarla verso quella che sarebbe stata la nuova classe della bionda.
‘’Eccoci qua! Siamo nella stessa sezione, quindi avremo sicuramente gli stessi professori! Se hai qualche problema, fammelo sapere! Io sono proprio nella classe che dista due porte dalla tua.’’
Le disse il ragazzo, sempre sorridendo.
‘’Grazie, Natsu!’’
Ricambiò il sorriso e fece per entrare nella porta, dove si sarebbe dovuta presentare davanti a tutti, e la cosa la spaventava non poco.
Il ragazzo, avvertendo la paura che il volto di Lucy faceva trasparire perfettamente, le si avvicinò tanto da arrivare ad un soffio da lei e le sussurrò
‘’Sta tranquilla, piacerai a tutti, vedrai! E poi in questa scuola sono tutti molto simpatici e socievoli, fidati!’’
Improvvisamente la paura svanì e al suo posto, si materializzò un enorme sorriso che le diede la carica e il coraggio per varcare la soglia e conoscere i nuovi compagni.
 
Le cose andarono meglio del previsto, tanto che le ore volarono molto velocemente.
Mentre i professore spiegava, Lucy continuava a pensare alla gentilezza con la quale Natsu le si era rivolto e con quello sguardo che non nascondeva affatto doppi fini, lo poteva giurare.
 
Era abituata a gente con questa caratteristica, dopotutto.
 
Arrivò l’ora di pranzo e, mentre stava per andare alla mensa, notò una ragazza con dei bellissimo capelli del colore dell’oceano, contornati da un viso angelico e un’espressione timida.
Lucy l’aveva già notata da prima, era davanti a lei di soli due banchi, d’altronde, ma non sapeva se parlarle o meno.
Alla fine, però, prese un po’ di coraggio e si presentò alla ragazza.
‘’Ciao. Il mio nome è Lucy! Piacere di conoscerti! Potrei sapere il tuo nome?’’
 
‘’J…Juvia…’’
 
‘’Che bel nome! Senti, ti va di andare a mangiare insieme?’’
 
In quel momento il volto della ragazza cambiò espressione e si distese in un sorriso dolce, appena accennato.
 
Scesero in mensa, presero le pietanze e andarono in giardino.
Cominciarono a parlare del più e del meno e in poco tempo, l’azzurra divenne meno timida. La cosa che colpì di più Lucy, fu il modo in cui parlava l’altra ragazza; si rivolgeva a sé stessa in terza persona e portava molto rispetto per chiunque, tanto da aggiungere il ‘’-san’’ persino al nome di Lucy, che le ripetè per più volte di essere chiamata solo Lucy.
 
Dopo poco, Lucy sentì la voce del ragazzo a cui aveva pensato tutto il giorno avvicinarsi a lei e senza avere il tempo di riflettere, se lo ritrovò davanti, così vicino da sentire il suo respiro entrarle nei polmoni.
Sobbalzò e dopo averlo rimproverato per averla fatta spaventare, lo salutò e si presentò al ragazzo che era arrivato insieme a Natsu.
 
Il suo nome era Gray. Era un ragazzo con i capelli corti e di un nero corvino che alla luce sembrava quasi blu. Doveva avere un corpo abbastanza muscoloso, perché anche con l’uniforme addosso, si potevano notare i rigonfiamenti nelle braccia che, effettivamente, Lucy notò anche nelle braccia di Natsu, benchè se ne accorse solo in quel momento. Lucy notò subito che appena Juvia lo vide, arrossì vistosamente.
 
Purtroppo la ricreazione volse al termine troppo in fretta e i ragazzi, dopo essersi salutati, tornarono in classe.
 
Anche il resto della giornata passò in fretta e dopo essere arrivata la cancello vide con stupore che c’era qualcuno ad aspettarla; si, proprio Natsu.
 
‘’Ehy Lucy! Credo che facciamo la stessa strada, visto che stamattina ci siamo incrociati vicino a quell’albero, quindi ho pensato di aspettarti e di accompagnarti.’’
‘’G-Grazie, ma non c’è bisogno… Sul serio…’’
 
La verità è che Lucy avrebbe voluto evitare di mostrare a Natsu l’enorme palazzo in cui abitava. Lui non sapeva il cognome della bionda, quindi forse non sapeva nemmeno le sue origini, perché Lucy era conosciuta solo nell’aristocrazia, ma il suo nome lo conoscevano tutti.
Vedendo quella casa, Natsu avrebbe sospettato qualcosa e forse si sarebbe comportato come tutte le altre persone che Lucy aveva conosciuto fino a quel momento, anche le sembrava quasi impossibile.
 
‘’Ma dai, mi fa solo piacere!’’
 
E senza darle il tempo di controbattere, la prese per il polso e cominciò a correre, sempre sorridendo, con dietro una Lucy piena di timori.
Dopo qualche metro, il rosato si calmò e i ragazzi cominciarono a camminare normalmente.
‘’Senti, Lucy… Se ti da fastidio che ti accompagni fa niente… Puoi dirmelo…’’
 
Lucy non potè resistere a quella faccia da cane bastonato e rispose solamente con ‘’Non è questo…’’ che fece aumentare i dubbi del ragazzo.
 
Nel frattempo stava calando la sera e già si potevano vedere le prime stelle.
 
‘’Che meraviglia!’’ urlò Natsu per cambiare discorso e anche perché era davvero affascinato da quelle piccole luci nel cielo.
 
‘’Già…’’ disse Lucy.
 
‘’La verità è che mio padre potrebbe arrabbiarsi… Se si arrabbia con me non m’importa molto, ma non voglio che se la prenda anche con te…’’
 
Il rosato s’intenerì e si voltò verso la ragazza che sembrava davvero molto triste, così decise di accompagnarla solo fino al bivio in cui poi ognuno di loro avrebbe preso la propria strada e sarebbe tornato a casa.
 
‘’Senti Lucy… Secondo me dovresti pensare un po’ di più a te… Dovresti essere libera di scegliere quello che vuoi fare e le persone con cui vuoi stare… Mi è sembrato di capire che tuo padre è molto geloso.’’
 
‘’Se fosse geloso di me, potrebbe anche farmi piacere, ma non sono io ad interessargli…’’
 
‘’Mh?’’ rispose Natsu confuso.
 
‘’Comunque…’’ continuò il ragazzo ‘’Questa è la tua vita! Quindi dovresti ribellarti un po’ di più e fargli capire quello che vuoi davvero! E’ l’unico modo che hai per essere davvero felice!’’ e finì il tutto con uno di quei sorrisi a cui Lucy si era già abituata.
 
Lucy non riuscì a trattenere le lacrime per le parole del ragazzo e per il mondo che le avevano aperto davanti.
Molte volte aveva pensato di ribellarsi, ma sapeva di non poterlo fare. Anche ora, infatti, si rifiutava di farlo, ma lo stesso il suo cuore le comandava di fare l’opposto. Mentre piangeva, il cielo si riempì di stelle che catturarono l’attenzione di Natsu, impedendogli di vedere il volto della ragazza rigato dalle lacrime che il vento stava portando via, proprio come quella mattina avevano portato via i fiori di ciliegio che le incorniciavano il suo bellissimo sorriso.

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Capitolo 3
*** L'inizio di una nuova avventura - Grazie a tuo sorriso ***


Salve a tutti! Rieccoci con questa fan fiction deprimente… Scusate, ma io me la cavo solo con questo genere u.u Comunque, in questo capitolo vedremo un cambiamento molto importante da parte di Lucy e i suoi pensieri più nascosti. Buona lettura ^^ Ci vediamo giù!
 
 
Capitolo 2
L’inizio di una nuova avventura – Grazie al tuo sorriso

 
Erano appena arrivati al bivio, quando Natsu si voltò per salutare Lucy.
 
 E fu lì che si accorse di quello che accadde poco prima, mentre era occupato ad osservare le stelle.
 
Nonostante la poca luce, si accorse che gli occhi della bionda erano molto rossi, segno di aver cercato di trattenere le lacrime o, possibilmente, di aver tentato di piangere in segreto.
 
Lucy cercò di accampare qualche scusa, ma invano. Natsu non era stupido.
 
Si avvicinò alla ragazza e le tocco le guance con i pollici, dopo cominciò a parlare.
 
‘’Scusa, Lucy… Non avevo notato che stessi piangendo… E’ se è colpa mia ti chiedo scusa… Non avrei dovuto dire quelle cos-‘’
 
‘’N-No! Non è colpa tua! E’… E’ che la mia vita è troppo incasinata… Non è molto semplice riuscire a fare quello che si vuole… Ma ti ringrazio, per tutto quello che hai fatto oggi.’’
 
Quando ebbe finito di parlare tolse le mani del ragazzo dal suo viso, fece un inchino veloce per salutare il ragazzo e corse via, verso casa sua.
 
Natsu era ancora lì, fermo, immobile, dove Lucy l’aveva lasciato.
Dopo poco, decise di Cominciare ad avviarsi verso casa, che si trovava dalla parte opposta alla strada che aveva preso Lucy.
 
Dopo qualche metro, si fermò, si distese sul prato e osservò le Stelle per qualche minuto. Poi chiuse gli occhi e, senza saperne il motivo, non appena abbassò le palpebre, le venne in mente il volto della sua nuova amica.
 
Riaprì subito gli occhi, scosse la testa come per scacciare il pensiero e tornò a casa.
 
Nel frattempo Lucy era tornata, ma non aveva molta voglia di cenare. Così andò in camera, buttò la cartella per terra e sprofondò nel suo letto enorme. E, soprattutto, cominciò a pensare.
 
Lei pensava, spesso. Praticamente ogni volta che entrava in camera sua. Di solito pensava alla sua vita in generale, ma quella volta le venne di pensare solo alla giornata appena trascorsa, come se tutti i suoi problemi fossero svaniti, tutto a un tratto.
 
Pensò che forse era merito di quel ragazzo dall’insolita capigliatura rosa, quella persona che aveva dimostrato di avere gli stessi gusti della bionda e che non smetteva mai di sorridere.
 
Lucy pensò di voler essere come quel ragazzo.
 
‘’Per sorridere a quel modo, deve essere davvero tranquillo e senza problemi.. E sicuramente non gli tocca sposare una sconosciuta molto più grande di lui a soli diciotto anni…’’
 
Dopo, fece sprofondare la testa sul cuscino e si addormentò.
 
Natsu era tornato a casa. Bhè, casa, quella specie di scatola enorme con quattro mura, una porta e due finestre forse non poteva nemmeno essere considerata tale. Ma dentro era anche peggio. Erano appena tre stanze: la cucina, la camera da letto e il bagno.
 
Lui viveva lì, in quel posto che di casa non aveva praticamente niente. Era anche tutto in disordine e per completare il quadro c’era sul divano disteso come sempre, suo padre, o meglio, quella persona che lo aveva preso con sé quando Natsu, ad appena 5 anni, era rimasto solo dopo un incidente stradale, dove i suoi veri genitori avevano perso la vita.
 
Natsu buttò la cartella da qualche parte e poi si fiondò sotto il getto freddo della doccia. Mangio un po’ di pane e andò a coricarsi sul suo ‘’letto’’, o comunque quella specie di materasso senza coperte né cuscino che era completamente pieno di polvere.
 
Natsu aveva imparato che a pensare non si guadagna nulla, infatti lui preferiva agire. Forse grazie a questo, aveva sempre avuto il sorriso sulle labbra, o meglio, aveva sempre avuto la capacità di fingere di sorridere che probabilmente aveva solo lui.
 
Lui sapeva che la sua vita era uno schifo, da quando era nato fino a quel momento, ma non si lamentava. Continuava a ripetersi che prima o poi sarebbe andata meglio e così era sopravvissuto fino a quel momento.
 
Odiava i ricchi e il loro potere. Quelle luride bestie che pensavano solo al loro benessere e a divertirsi.
 
Se solo Natsu sapesse…
 
Se solo Natsu sapesse della vera identità di Lucy, sarebbe davvero capace di odiarla?
 
‘’In effetti, è davvero stupenda ed è molto curata… Spero non faccia parte di quella gente… Ma non credo, d’altronde, cosa verrebbe a fare in una scuola come questa, se fosse davvero un’aristocratica?!’’
 
Dopo poco, fu accolto dalle braccia di Morfeo, mentre continuava a pensare al sorriso della bionda incorniciato dai petali di ciliegio.
 
‘’Dov’è Lucy?!’’ urlò il padre di Lucy, non appena varcò la soglia del palazzo, prima di salire in camera di Lucy e di aprire la porta con una violenza tale da fare svegliare in malomodo la povera ragazza.
 
‘’Si può sapere che hai?!’’ disse Lucy con un tono appena poco più basso del ‘’padre’’.
 
‘’Lucy, ho delle grandi notizie! Tra due settimane ci sarà la cena con quell’uomo di cui ti ho parlato e se tutto va come previsto, tra 3 mesi ci sarà il matrimonio!’’
 
Lucy non poteva crederci.
 
‘’T-TRE MESI?!’’ urlò Lucy.
 
‘’Si, perché?’’
 
‘’Ma… Ma..!’’
 
‘’Niente scuse, Lucy! Così è stato deciso!’’ urlò il padre, sbattendo la mano sul comodino tanto forte da far sussultare la bionda e i servi che erano nascosti dietro la porta, perché spaventati dal comportamento del padrone.
 
‘’P-Padre…’’ disse con un tono molto basso Lucy. ‘’P-Potrei almeno sapere i-il nome di quell’uomo…?’’ chiese con gentilezza.
 
‘’Certo, Lucy. Si chiama Sting Eucliffe. Ora ti auguro una buonanotte.’’ Detto questo richiuse la porta alle sue spalle e scese nuovamente le scale.
 
Lucy era immobile, nel suo letto, spaventata per le urla del padre, ma soprattutto del destino che le aspettava. Le era stato negato di amare, ormai l’aveva capito. Però, non avrebbe mai pensato che tutto sarebbe andato in frantumi così presto. Non aveva nemmeno avuto il tempo di digerire il fatto che doveva sposarsi e già era stato tutto deciso.
 
Le lacrime tornarono a scendere, si distese sul letto, sperando che fosse tutto un incubo.
 
Improvvisamente, le tornò in mente il volto sorridente di Natsu e le venne solo voglia di averlo al suo fianco in quel momento. Non sapeva nemmeno lei il perché.
 
L’aveva appena conosciuto, ma voleva solo lui al suo fianco ora. Nemmeno Levy avrebbe potuto aiutarla in una situazione simile, ma lui con quel suo sorriso, l’avrebbe fatta stare subito meglio.
 
‘’Credo proprio di aver capito, Natsu… L’unico modo che ho di continuare a sopravvivere fino a quel giorno, sarà grazie al tuo sorriso.’’
 
Con queste parole in testa, sprofondò nuovamente tra le braccia di Morfeo, sperando che in un modo o nell’altro, quella situazione sarebbe cambiata.
 
1 Luglio x784
Diciassettesimo compleanno e le due notizie più orrende che avesse mai potuto ricevere.
 
15 Settembre x784
Primo giorno di scuola, L’inizio del suo incubo, ma soprattutto, l’incontro con quella persona che l’avrebbe aiutata durante quel periodo; Natsu.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Beeene rieccomi qui! Allora, volevo solo ringraziare tutte le persone che hanno solo letto, ma soprattutto tutti coloro che hanno recensito ^^ Non potete immaginare quanto mi abbiate fatta felice ** Detto questo, piaciuto il capitolo? Eh lo so, molto deprimente, ma ora sapete qualcosina in più su Natsu, ma soprattutto, sapete quanto tempo a disposizione ha Lucy per poter trovare una soluzione per svegliarsi da quell’incubo! Cosa pensate succederà nel prossimo capitolo? Se volete, fatemi sapere con una recensione o un messaggio ;) Alla prossima :D

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Capitolo 4
*** Rivelazioni difficili - Perchè? ***


Saalve! No, stavolta non scriverò nulla d’importante qui sopra u.u vi aspetto sotto ;) Buona lettura!
 
 
Capitolo 3
Rivelazioni difficili – Perché?

 
 
Natsu non riuscì a dormire bene quella notte.
 
Aveva pensato per la maggior parte del tempo e quei pensieri lo seguivano anche nei suoi sogni.
 
Era raro che lui pensasse, visto che preferiva agire e vivere alla giornata, ma quella volta non potè evitare di pensare.
 
Ma quello che lo stupì maggiormente, fu il fatto di aver pensato solo alla ragazza conosciuta il giorno prima.
 
Già, aveva pensato solo a lei, al suo sorriso e, purtroppo, anche ai suoi occhi rossi, dovuti al pianto a cui lui non aveva fatto caso.
 
A Natsu non erano mai interessate particolarmente le ragazze.
 
Non era dell’altra sponda, chiariamo, ma non gli interessava stare con una ragazza, più di tanto, quindi il fatto che quella ragazza l’avesse letteralmente rapito, era strano.
 
Il pensiero che lo stava uccidendo maggiormente, era, però, il non sapere nulla su quella ragazza.
 
Voleva sapere se apparteneva a quella gente che lui odiava tanto o se era una ragazza normale, che viveva in una situazione simile alla sua.
 
Voleva saperlo, ma non poteva chiederglielo direttamente, sarebbe stato scortese.
 
Il fatto che il padre di lei non volesse che la figlia frequenti alcune persone, era una risposta abbastanza chiara alla domanda che si stava ponendo, ma preferiva evitare di credere che fosse davvero così.
 
Quella ragazza era troppo dolce per appartenere a quelle persone senza sentimenti, né affetti.
 
Dopo aver finito di prepararsi, uscì dalla porta e andò a fare colazione, dopo aver attraversato le decine di bottiglie vuote che rotolavano per terra, segno che anche quella notte suo ‘’padre’’ aveva bevuto troppo.
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Il mattino seguente arrivò troppo in fretta per Lucy.
 
Più il tempo passava, meno giorni mancavano per incontrare l’uomo alla cena organizzata dal padre e, peggio, al suo matrimonio.
 
Lucy non aveva pensato ad altro quella notte.
 
O, meglio, a qualcos’altro aveva pensato; Natsu.
 
Già, ci aveva pensato. Aveva pensato soprattutto a come avrebbe potuto dirgli in che situazione fosse.
 
Confidandosi con lui, doveva per forza dirgli anche la sua situazione economica e non sapeva in che modo avrebbe potuto reagire.
 
Aveva paura di perderlo, perché, anche se lo conosceva da poco, già ci teneva molto a lui.
 
Scese le scale e, dopo aver visto i visi preoccupati dei suoi servi per la notizia della sera prima, gli sorrise, fece colazione e uscì da casa sua.
 
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’Non può essere… Non può far parte di quel mondo, altrimenti non sarebbe così… Così… Dannazione, così solare, simpatica, carina… C-C-CARINA?! Ma a che sto pensando, cavolo! A me non interessano queste cose, ho già abbastanza problemi, non ho bisogno di altri grattacapi, come una ragazza!’’
 
Mentre camminava per andare a scuola, fu proprio questo a cui pensò il nostro amico rosato.
 
Senza accorgersene, si fermò proprio sotto l’albero dove il giorno prima aveva conosciuto l’oggetto dei suoi pensieri.
 
Stavolta però non fissava i fiori, non aveva né il tempo né la voglia, quel giorno.
 
Appoggiò la schiena e un piede al tronco, la cartella sotto il braccio, il viso rivolto verso il cielo e le palpebre calate.
 
Sapeva benissimo che non appena avesse chiuso gli occhi, quel viso angelico gli sarebbe tornato alla mente.
 
E fu proprio così.
 
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Lucy stava per girare l’angolo che l’avrebbe fatta arrivare a quell’albero di ciliegio che le aveva permesso di conoscere Natsu.
 
Ma non appena ebbe svoltato l’angolo, ebbe una visione che non si sarebbe mai aspettata.
 
Natsu era lì. Il viso rivolto verso il cielo e illuminato dai raggi che passavano attraverso le foglie, che rendevano il suo viso perfetto quasi paradisiaco.
 
Le sembrò impossibile fin da subito, ma non potè evitare di credere che lui era lì per aspettare lei.
 
Capì che era il momento di parlargli. Così prese un gran respiro e si avvicinò a lui.
 
Non voleva essere troppo brusca, così si avvicinò molto piano, ma non fu abbastanza concentrata da accorgersi che le foglie secche sulle quali stava camminando, stessero facendo rumore.
 
Il ragazzo sussultò, ma appena vide la bionda sorrise e si avvicinò.
 
Parlarono del più e del meno, proprio come il giorno precedente, ma stavolta erano entrambi molto in anticipo, così si fermarono per un pò vicino al fiume che scorre attraverso Magnolia.
 
Lucy sapeva che un’occasione simile non le sarebbe ricapitata, così inizio a parlare.
 
‘’Natsu, devo parlarti.’’
 
Il tono con cui si rivolse al ragazzo era molto nervoso e preoccupato, tanto che il ragazzo se ne accorse subito e gli venne quasi voglia di scappare.
 
Avevano entrambi paura.
 
Lei, di non essere capita.
 
Lui, di aver perso la testa per la persona sbagliata.
 
‘’Io sono Lucy Heartphilia, la figlia di Jude Heartphilia, la persona più ricca di questa città. Ma non sono come lui…’’
 
Natsu perse un battito.
 
I suoi timori erano fondati e ora non sapeva che fare.
 
‘’…chè..?’’
 
Lucy non capiva.
 
‘’Perché?!’’
 
Natsu urlò così forte da far spaventare alcuni uccelli che si erano posati su un albero lì vicino.
 
Lucy era terrorizzata, per due motivi.
 
Il primo era il tono di Natsu.
 
Il secondo era che i suoi timori erano fondati.
 
Natsu, come tutta la gente meno fortunata di lei, odiava gli aristocratici e, anche se lei pensava che lui fosse diverso, che l’avrebbe capita ed aiutata, erano solo supposizioni di una stupida ragazza in cerca di un aiuto che non avrà mai da nessuno.
 
In quel momento capì.
 
Il suo destino era segnato.
 
Avrebbe sposato quella persona e avrebbe vissuto al suo fianco fino alla morte, non aveva alternative.
 
Non avrebbe mai trovato nessuno disposto ad aiutarla, ormai ne aveva la certezza.
 
Improvvisamente il cielo si oscurò.
 
Le nuvole stavano ricoprendo in cielo e in poco tempo avrebbe cominciato a piovere.
 
Natsu prese velocemente la sua cartella e corse via, mentre Lucy rimase ferma immobile ad aspettare la pioggia.
 
Rimase sotto quelle gocce, che facevano male quanto delle spine, per un tempo che le parve quasi interminabile.
 
Poi sentì improvvisamente le gocce cessare di caderle addosso e, alzando il viso, si accorse che qualcuno la stava coprendo con il proprio ombrello.
 
Ma quello che sconvolse di più la ragazza, fu proprio il viso della persona che si ritrovava davanti.

 
 
 
 
 
 
 
 
Eccomi qui ^^ Grazie a tutti quanti per le recensioni e i consigli ** Non potete immaginare quanto sia felice che il mio lavoro vi piaccia ^^
Avviso che non so ancora quanti capitoli sarà lunga questa fan fiction, ma vedrò di non farla durare troppo, per evitare di annoiarvi.
Detto questo, che ne pensate?
Chi sarà mai la persona con l’ombrello?
Come reagirà Natsu alla rivelazione di Lucy?
Per scoprirlo vi basterà guardare il prossimo episodio! ;)
 
Natsu: Lucy, ma questa non era una fan fiction?
 
Lucy: tecnicamente si, ma sembra che per lei sia più una qualche telenovela…
 
Autrice: Mamma quanto siete seccantiii! Volevo cercare di essere simpatica!
 
N&L: Non ci sei riuscita!
 
A: Sparite!
 
N&L: Si, si! Alla prossima!

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Capitolo 5
*** Cambiamenti di opinione - Conta su di me! ***


Eccomi qua :D Oggi scopriremo il mistero della persona con l’ombrello e anche… Buona lettura ;)
 
 
 
 
Capitolo 4
Cambiamenti d’opinione – Conta su di me!

 
 
 
Lucy era ancora seduta in quel prato, sotto la pioggia che tanto amava, piangendo.
 
Pensava che quel ragazzo l’avrebbe aiutata, ma niente.
 
Era scappato via, senza dire niente, lasciandola lì, sola.
 
A un certo punto sentì che la pioggia non le stava cadendo più addosso e, girandosi, vide l’ultima persona che avrebbe mai potuto pensare.
 
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Natsu stava ancora correndo a perdifiato per le strade di Magnolia, senza una meta.
 
 Il suono della campanella lo infastidiva non poco, così decise di allontanarsi ancora di più da lì per evitare di sentirla. Quando arrivò abbastanza lontano dal quel suono infernale, si fermò e riprese fiato.
 
Buttò la cartella a terra in malomodo e si fece scivolare a terra appoggiandosi al muro.
 
Continuava a pensare alla notizia appena acquisita e non poteva fare nient’altro se non continuare a non credere a quelle parole, sperare che fosse tutto un incubo dal quale presto si sarebbe svegliato.
 
‘’Avevo ragione, allora… Purtroppo…’’
 
Continuava a non capire come facesse quella ragazza a fare parte di quella gente che lui odiava più di ogni altra cosa.
 
Non capiva se il comportamento della ragazza era tutto solo finzione o se fosse davvero il suo.
 
Natsu aveva la testa piena di pensieri simili e, mentre continuava a pensare, non si accorse nemmeno che il temporale stesse peggiorando.
 
Si rimise sotto il getto dell’acqua.
 
Poi sentì una sensazione calda sfiorargli le guance, una sensazione che solo una volta nella vita aveva provato.
 
Stava piangendo.
 
‘’M-Ma che diavolo?! Io non ho mai pianto! Apparte quando ho saputo della morte dei miei genitori… Quindi, perché cavolo ora mi viene da piangere?! Non posso piangere per quella stupida aristocratica!’’
 
E poi, improvvisamente, gli venne in mente il viso angelico della bionda.
 
‘’Basta!’’
 
E detto questo, riprese la cartella e corse nuovamente via. Stavolta, però, una meta ce l’aveva.
 
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‘’Si può sapere che diavolo ci fai ancora qui?! Pensavo che saresti andata a scuola, non che fossi rimasta sotto la pioggia per quasi mezz’ora! Sei pazza?! Guarda che avresti potuto prenderti un malanno! E non è la cosa migliore durante i primi giorni di scuola!’’
 
Lucy non sentì tutto il discorso chiaramente.
 
Era toppo presa dal capire se quello che vedeva era reale o un miraggio creato, forse, dal fatto che le fosse venuta la febbre.
 
‘’I-Io…’’
 
Lucy non potè trattenersi dal piangere e, successivamente, si fiondò tra le braccia di quella persona, per constatare se fosse realmente lì.
 
Riuscì a toccarlo, quindi era davvero lui.
 
Natsu era tornato e non riusciva a capire come fosse possibile.
 
‘’N-Natsu… Perché sei tornato…?’’
 
‘’Avresti preferito il contrario?’’
 
‘’N-No! Ma… Poco fa sei scappato… Pensavo mi odiassi, ho avuto paura…’’
 
A una rivelazione simile, Natsu non potè trattenersi dal ricambiare quell’abbraccio e sentire ancora meglio il calore che il corpo di Lucy riusciva a trasmettergli.
 
‘’Scusa… Anche io ho avuto paura… O meglio, era come se fossi stato deluso… Odio gli aristocratici. Tutto ciò che fanno mi da sui nervi! Pensano solo a loro stessi e-‘’
 
Alla fine Natsu si ricordò che la persona che stava stringendo faceva parte di quel mondo e tentò di scusarsi, ma Lucy strinse il ragazzo ancora di più e gli disse di non preoccuparsi.
 
‘’Anche io li odio. Sono tutti uguali. Pensano solo ai propri interessi, al denaro, e non pensano ai sentimenti. Credo di essere nata nel posto sbagliato… Non ho mai avuto amici veri, apparte una, perché tutti venivano da me solo per avere dei prestiti o per farsi fare dei favori da mio padre! Oltretutto tra meno di tre mesi io…’’
 
Natsu non capiva.
 
Quella ragazza faceva parte dei potenti, ma quella cosa non le andava giù.
 
A quel punto capì e sorrise.
 
Aveva ragione, quella ragazza era proprio diversa.
 
Ma poi si ricordò che Lucy, a un certo punto, si era fermata e cominciò a domandarsi il perché.
 
‘’Lucy, che succede?  A me puoi dirlo.’’
 
‘’Tra tre mesi… Dovrò sposarmi…’’
 
Natsu perse un numero incalcolabile di battiti, come il primo giorno che vide quella ragazza, e pensò che di questo passo quella ragazza gli avrebbe fatto venire un infarto!
 
Poi si schiarì le idee e capì che non c’era tempo per scherzare.
 
Doveva agire o gliel’avrebbero portata via.
 
Quando Lucy vide il volto di Natsu scurirsi ebbe nuovamente paura, ma quando il ragazzo cominciò a parlarle fissandola negli occhi, tutti i timori svanirono e al loro posto spuntarono lacrime di gioia e un sorriso a trentadue denti.
 
‘’Non glielo permetterò, Lucy! Fidati di me! Non lascerò che ti mettano in mezzo e ti costringano a fare qualcosa che non vuoi con qualcuno che, magari, nemmeno conosci! Ti tirerò fuori da questa storia, promesso! Conta su di me!’’
 
Detto questo, capirono che era meglio andare in un posto chiuso per evitare di ammalarsi, visto che, a causa dell’abbraccio improvviso di Lucy, l’ombrello era volato dalle mani di Natsu e ora si ritrovavano entrambi fradici.
 
Risero e, mano nella mano, andarono verso un bar che distava a pochi metri da lì.
 
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Residenza Heartphilia
 
Jude stava come al solito controllando le sue numerose carte, quando improvvisamente gli arrivò una telefonata.
 
‘’Pronto? Si sono il signor Heartphilia, mi dica tutto signor Eucliffe. Si, capisco. Allora a domani sera.’’
 
Non appena la telefonata si concluse, Jude rise soddisfatto, preoccupando Virgo, la domestica più fidata di Lucy, che, sentita la telefonata, andò a parlare con gli altri servi.
 
Tutti capirono che bisognava fare qualcosa o avrebbero presto perso la loro amata signorina.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Buongiorno e buona Domenica! :D
Se è un sogno non svegliatemi! Ieri sera vado a controllare chi segue la mia storia e cosa mi ritrovo?! 9 persone!
Addirittura, 2 l’hanno messa tra i preferiti!
Ragazzi, grazie mille! ^^
 
Detto questo, cosa ne pensate del capitolo? Ok, magari avrei dovuto inventarmi qualcos’altro per il tizio dell’ombrello, ma mi piaceva fare avvenire il ripensamento di Natsu in questo modo! Fatemi sapere cosa ne pensate :D
E poi, cosa credete succederà domani tra Jude e il padre di Sting?
 
Grazie ancora e alla prossima ^^

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Capitolo 6
*** Sentimenti che sbocciano insieme all'arcobaleno - Grazie, amici! ***


Rieccoci qua! ^^ Allora, questo capitolo sarà incentrato su Gray e Juvia e sul cercare una soluzione per il problema di Lucy! Buona lettura ^^
 
 
 
Capitolo 5
Sentimenti che sbocciano insieme all’arcobaleno – Grazie, amici!

 
 
 
Natsu e Lucy stavano correndo mano nella mano verso il bar più vicino. Anche restando dentro al bar, però, erano fradici, quindi si sarebbero sicuramente ammalati.
 
Ma in quel momento, era la cosa meno importante.
 
Lucy non riusciva ancora a credere che Natsu fosse lì con lei.
 
Era felice, ed era la prima volta che le capitava, da quando la madre era morta.
 
Arrivati al bar, parlarono come se non fosse successo nulla per un bel po’ di tempo, discutendo anche sul fatto che quel giorno avevano saltato la scuola e, di conseguenza, sarebbero dovuti stare fuori e lontani da occhi indiscreti, fino alla fine dell’orario scolastico.
 
Poi Lucy decise di prendere la parola.
 
‘’Senti, Natsu, grazie di tutto! Sono così felice che tu abbia deciso di non odiarmi! Devi sapere che ho avuto una paura tremenda… Pensavo che mi avessi lasciata da sola, quando te ne sei andato, e improvvisamente il mondo aveva smesso di girare, per me…’’
 
‘’Sì, all’inizio avevo deciso di lasciarti perdere… Ma poi il mio cuore mi ha fatto fare tutto il contrario…’’ l’ultima parte della frase la disse più piano, tanto che Lucy non riuscì a capirla bene, ma non le importò granchè.
 
Decise di raccontargli ogni cosa, dal giorno del suo compleanno, delle notizie acquisite, del matrimonio, di Sting…
 
Più parlava, più il suo viso si oscurava e Natsu l’aveva notato.
 
Stette ad ascoltare tutto il discorso della bionda, senza interromperla o chiederle cose che non capiva, poi, quando ebbe finito, le si avvicinò e la strinse in un nuovo abbraccio che, ovviamente, la ragazza ricambiò senza indugi.
 
‘’Sta tranquilla, Lucy. Troverò una soluzione! E, pensandoci bene, non saremo da soli…!’’ fece un sorriso che agli occhi di Lucy sembrò abbastanza malizioso, poi capì.
 
Non erano davvero da soli!
 
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Liceo FTHS
 
Era passato mezzogiorno, c’erano ancora tre ore di lezione, togliendo il tempo della pausa pranzo, ma tutto ciò a cui Juvia pensò fino a quel momento fu la bionda conosciuta il giorno prima.
 
Le sembrò strano che non fosse venuta a scuola quel giorno, d’altronde il giorno prima stava benissimo, quindi sicuramente non si era ammalata. Eppure quel giorno non c’era e l’azzurra sentì la sua mancanza.
 
Era timida, quindi non era molto brava a legare con gli altri, ma il fatto che quella ragazza le avesse rivolto la parola l’aveva resa felice.
 
Ora però era da sola ed era sicura che avrebbe passato la pausa pranzo in un angolino a guardare gli altri parlare e divertirsi.
 
O almeno così pensava.
 
Nello stesso momento, un ragazzo dai capelli corvini distante appena due porte dalla classe di Juvia, stava pensando a come fosse possibile che il suo amico rosato avesse saltato la scuola.
 
Si conoscevano fin da piccoli, infatti Gray sapeva benissimo la situazione familiare dell’amico e gli era sempre stato vicino. Litigavano spesso, ma di solito, solo per scherzare e divertirsi.
 
Sapeva ogni cosa riguardante Natsu, così gli parve molto strano che il ragazzo non gli avesse neppure mandato un messaggio o un e-mail.
 
Gray conosceva praticamente tutti dentro quella scuola, proprio come Natsu, ma aveva legato soprattutto con quest’ultimo, così, quelle rare volte in cui il suo amico saltasse la scuola per motivi di salute (cosa che gli sembrava impossibile per l’assenza di quel giorno, visto che il giorno prima era pieno di energie per aver conosciuto la nuova arrivata), lui restava da solo per gran parte della giornata, soprattutto durante la pausa pranzo e penso che anche quel giorno sarebbe andata così.
 
Povero illuso pure lui.
 
Era arrivata finalmente la pausa pranzo.
 
Tutti si fiondarono in mensa, tutti tranne Juvia e Gray.
 
Senza volerlo, si scontrarono proprio mentre la ragazza stava per uscire dalla classe.
 
Entrambi si ricordarono di essersi conosciuti il giorno precedente, così si salutarono e, di comune accordo, decisero di passare quella pausa insieme.
 
E menomale che dovevano stare ognuno per fatti propri!
 
Salirono sul tetto e decisero di mangiare là, perché ad entrambi piaceva molto guardare il cielo sereno.
 
Rimasero in silenzio per molto tempo, sia perché erano entrambi a corto di discorsi, sia perché stavano mangiando. Diciamo però che quest’ultima scusa era un po’ meno credibile, rispetto alla prima.
 
Quella mattina c’era stato un temporale degno di nota, ma ora, al suo posto, era venuto fuori un meraviglioso arcobaleno che colorava il cielo che, pian piano, stava tornando azzurro.
 
A Gray piaceva molto quell’arcobaleno. Oltretutto, riflesso negli occhi della ragazza che era lì con lui, sembrava ancora più meraviglioso.
 
Poi Gray prese la parola, o almeno ci provò, prima che il temporale riprendesse e dovettero entrare nell’istituto per evitare di bagnarsi.
 
Gray pensò che fu davvero un peccato. Avrebbe voluto parlare con Juvia di quel bellissimo arcobaleno che, secondo ciò che aveva constatato osservando lo sguardo della ragazza, che era rimasta affascinata quanto lui da quello splendore, piaceva molto ad entrambi.
 
Poi arrivò la telefonata di Natsu.
 
‘’Razza di scemo, si piò sapere che fine hai fatto?!’’ disse Gray.
 
‘’Zitto ghiacciolo, è successa una cosa con la ragazza di ieri che ho intenzione di spiegarti dopo la scuola! Approposito, c’è Juvia lì con te? Perché Lucy vuole che ci sia anche lei dopo! Ora devo andare, ci vediamo dopo all’albero prima dell’entrata!’’
 
Senza avere il tempo di controbattere, il rosato aveva già chiuso la chiamata, facendo restare perplessi sia il corvino che l’azzurra, che, a causa delle urla del rosato, aveva sentito tutto.
 
‘’Cavolo, la campanella! Vabbè, allora ci si vede dopo! Ciao!’’ disse il ragazzo.
 
‘’S-Si! Ah, Gray-sama, a J-Juvia ha fatto m-molto piacere passare del tempo con te!’’
 
‘’Si, ha fatto piacere anche  a me, Juvia! Ma chiamami solo Gray!’’ detto questo si dileguò, nello stesso istante che nel volto di Juvia di dipinse un sorriso.
 
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Le lezioni erano terminate, così Gray e Juvia si precipitarono al luogo dell’incontro, dove incontrarono Natsu e Lucy, ancora in parte fradici.
 
Senza dare il tempo a nessuno dei due per chiedere qualcosa, Natsu li portò in un luogo chiuso dove ripetè esattamente tutto ciò che la bionda gli aveva raccontato poche ore prima.
 
I due ragazzi rimasero senza parole a tutte quelle rivelazioni che, in meno di dieci minuti, erano stati costretti a sapere.
 
‘’E’ una bella gatta da pelare, amico…’’ disse Gray, facendo scurire Lucy.
 
‘’Ma Juvia pensa che a tutto ci sia una soluzione! D’altronde abbiamo ancora tre mesi! Possiamo farcela!’’ e chiuse il tutto sorridendo.
 
‘’Juvia, mi hai tolto le parole di bocca!’’ disse Natsu, con il suo sorriso smagliante.
 
‘’G-Grazie, amici!’’ disse Lucy che, per poco, non si mise a piangere.
 
Aveva trovato finalmente dei veri amici e di questo era felicissima.
 
Non sapeva che i veri problemi dovevano ancora arrivare.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
Saaalve! :D La scuola mi sta uccidendo T.T
Tralasciando i miei problemi scolastici, che ne pensate del capitolo? Cosa pensate si diranno il padre di Lucy e quello di Sting? E quali soluzioni potranno venire in mente ai ragazzi? Lo scoprirete la prossima volta!

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Capitolo 7
*** Le brutte notizie non arrivano mai da sole - Eccomi qua! ***



Capitolo 6
Le brutte notizie non arrivano mai da sole – Eccomi qua!




Stava arrivando la sera. Lo si notava dal fatto che il paesaggio stava diventando sempre più rosso, segno che il sole stava tramontando e che presto avrebbe lasciato il suo posto alla Luna e alle Stelle.

L’aria diventava sempre più fresca, anche troppo, visto che era ancora Settembre, ma il tempo non si può controllare, si sa.

Visto che si stava facendo tardi, i quattro amici decisero di tornare a casa, anche se ancora quel giorno non avevano trovato una soluzione al problema della bionda.

Gray e Juvia avevano scoperto di abitare abbastanza vicino, così il ragazzo si offrì di accompagnarla fino a casa, anche se Juvia aveva tentato di rifiutare, spinta dall’imbarazzo, con però, scarsi risultati.
Salutarono Lucy e Natsu e si avviarono nella strada verso casa.

Questi ultimi, rimasti da soli, decisero di fare come il giorno prima, ovvero, che al bivio che separava le strade che li avrebbero portati nelle rispettive case, si sarebbero salutati.
Rimasero in silenzio per un po’ di tempo, ascoltando solo il rumore delle cicale e del vento e guardando le lucciole che si nascondevano tra l’erba.

Ad un certo punto, il vento si fece più forte, facendo tremare Lucy. Natsu era rimasto impassibile, questo perché lui aveva una temperatura corporea disumana.
Aveva un corpo caldissimo e nemmeno stando mezzo nudo sulla neve avrebbe sentito freddo.
Al contrario, Lucy soffriva molto il freddo. Inoltre quella mattina era rimasta sotto la pioggia per un bel po’ di tempo e aveva ancora qualche parte degli abiti bagnati, cosa che le faceva sentire molto più freddo.

Vedendo la sua amica in quello stato, Natsu decise di fare qualcosa.

Improvvisamente, il corpo di Lucy venne investito da una sensazione di calore; Natsu le aveva messo la propria sciarpa al collo.
Lucy, prima di allora, non aveva fatto molto caso a quell’indumento, anche perché era sempre stata più attratta dal sorriso del ragazzo, che dal suo abbigliamento, di conseguenza, quella era la prima volta che lo notava.

Pensò che quella sciarpa rispecchiava perfettamente il suo possessore, infatti era caldissima e in un batter d’occhio la fece smettere di tremare.

‘’E’ davvero una bella sciarpa sai?’’ disse sorridendo.

‘’Ti ringrazio…’’ rispose semplicemente Natsu.

Lucy colse una nota di tristezza nella risposta del ragazzo, ma ormai erano arrivati al bivio, troppo presto secondo entrambi, dove si sarebbero dovuti separare per evitare l’ira del padre di lei.

‘’Allora a domani, Natsu! E grazie mille per la sciarpa.’’ Disse porgendo l’oggetto all’amico.

‘’Figurati… A domani!’’ e fece uno di quei sorrisi capaci di far sciogliere persino gli iceberg, prima di prendere delicatamente l’indumento e prendere la via di casa.

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Juvia era nel panico più totale. Era timida già con le ragazze, figuriamoci con il sesso opposto! Oltretutto, a causa di questo, non aveva mai avuto a che fare con i ragazzi, così quella era la prima volta che si trovava da sola con un ragazzo e questo la rendeva ancora più nervosa. Inoltre, quel ragazzo era anche più grande di lei, anche se solo di un anno.

Gray aveva notato la timidezza di Juvia, di conseguenza, capiva benissimo perché aveva quel viso imbronciato ed insicuro.
Questa cosa, in parte lo divertiva, ma in parte rendeva nervoso anche lui.
Non era un gran chiacchierone, apparte con Natsu, così non sapeva che argomento prendere per poter parlare con la ragazza, farla sciogliere e interrompere quel silenzio imbarazzante.

Poi si ricordò dell’arcobaleno.

‘’Né, Juvia, bello l’arcobaleno di oggi, vero?’’

‘’S-Si… Davvero bello… A Juvia piacciono molto il cielo e l’arcobaleno…’’ disse impacciatamente, cosa che fece sorridere il ragazzo.

‘’Sì, piacciono entrambi anche a me. Penso che i colori dell’arcobaleno diano una bellissima sfumatura a quell’azzurro così acceso e pieno di vita. Non credi?’’

Juvia annuì cercando di sorridere, ma anche quest’ultimo rifletteva benissimo quella timidezza.

‘’Gray-sama, Juvia vorrebbe scusarsi con te… Sa di essere timida e le dispia-’’

‘’Non dire questo, Juvia. Non puoi farci niente se sei così e per me non è un problema. Solo perché sei timida, non vuol dire che non mi stai simpatica o che non ti sopporti, altrimenti ora non sarei qui. Vedrai, ti aiuterò ad uscirne!’’ concluse sorridendo come non aveva ancora fatto fino a quel momento.

Juvia pensò di non aver mai visto un sorriso tanto bello e, istintivamente, ricambiò il ragazzo con un sorriso bellissimo, paragonabile solo, secondo Gray, all’arcobaleno di quel giorno.

Poco dopo arrivarono a casa della ragazza, si salutarono e si diedero appuntamento per il giorno dopo; avevano deciso di andare sempre a scuola insieme da quel giorno.
Secondo Gray, questo sarebbe servito per parlare di più con lei e farla ‘’schiudere’’.

Dopo, prese la strada che l’avrebbe portato a casa, continuando a pensare al sorriso dell’azzurra.

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Arrivata a casa, Lucy si precipitò a cenare; voleva fare il tutto molto velocemente, in modo da poter telefonare alla sua amica Levy e raccontarle le nuove esperienze.
Quest’ultima, però, fu più veloce e le inviò un messaggio.

Lucy non se ne accorse fino a quando non uscì dalla doccia con solo un asciugamano addosso e decise di leggerlo subito.
‘’Hey Lu-chan! Come va? Sai qui le cose sono un po’ cambiate…
Nella mia classe c’è un nuovo ragazzo; si chiama Gajeel e, per mia sfortuna, è il mio nuovo compagno di banco.
A prima vista sembra un poco di buono, questo perché ha la faccia piena di piercing, ma in realtà è abbastanza simpatico, anche se mi prende spesso in giro.
Tu che mi racconti, invece? Anche a te le cose vanno bene?
Rispondimi presto! La tua Levy-chan! :D’’

Non appena ebbe finito di leggere, Lucy, non potè evitare di sorridere. Non sapeva se raccontare proprio tutto alla sua amica, però.
Voleva evitare di farla preoccupare e voleva almeno saltare la parte del matrimonio, così le mandò un messaggio con scritto solamente le cose belle che le erano capitate in quei giorni.

Successivamente, si mise il pigiama, spense la luce e andò a letto.

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Anche Natsu era tornato a casa, ma non si sarebbe mai aspettato che anche lui avrebbe ricevuto una brutta notizia.

‘’Natsu, devo parlarti… Abbiamo lo sfratto e purtroppo non so ancora dove andremo… Abbiamo un mese per trovare una sistemazione, ma purtroppo non so da dove andare a prendere i soldi… Non bastano nemmeno se li unisco a quelli del tuo lavoro part – time… Di questo passo, saremmo costretti a trasferirci…’’

Natsu rimase di sasso.

La cartella gli cadde di mano e sul suo viso si dipinse il terrore più assoluto; non voleva andarsene.

Andò a letto e cominciò a pensare. Decise di non dire niente ai suoi amici per non farli preoccupare e anche perché, per il momento c’era già il problema di Lucy che, secondo lui, era più importante del suo sfratto e di una sua eventuale partenza.

Dopo essere arrivato a quella conclusione, chiuse gli occhi per cercare di prendere sonno, ma non ci riuscì.

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‘’Dovremmo dirglielo?’’

‘’Non penso sia una buona idea, magari ci stiamo solo preoccupando inutilmente…’’

‘’Potrebbe essere, ma vorrei evitare che la Principessa stia peggio di come sta ora.’’

‘’Credo che prima dobbiamo accertarci dell’argomento di quell’incontro, poi decideremo sul da farsi.’’

Questo era l’argomento principale dei servi, da quando Virgo aveva sentito la telefonata tra Jude e il padre del futuro sposo della loro padroncina.
Erano molto legati a Lucy e non sopportavano il fatto di doverla vedere soffrire senza poter fare nulla. Essendo dei servi, però, non potevano fare granchè, così, il giorno dopo, decisero che Virgo e Aries sarebbero rimasti tutto il tempo vicino ai due e avrebbero ascoltato, e successivamente riferito agli altri, ogni cosa.

Dopo, ritornarono ognuno ai propri lavori senza destare sospetti.

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Il mattino seguente, Lucy si preparò in fretta, fece colazione e andò via, ignara del fatto che quel giorno la sua vita sarebbe cambiata per sempre.

Poco prima di mezzogiorno, arrivarono sia Sting che suo padre a palazzo Heartphilia.

Jude li fece accomodare e, dopo aver discusso per un po’ di altre faccende, passarono all’argomento principale.

‘’Signor Heartphilia, vorrei parlare con lei di una cosa molto importante riguardante il matrimonio dei nostri figli.’’

‘’Mi dica pure, Signor Eucliffe.’’

‘’A mio parere, i ragazzi dovrebbero sposarsi prima di Dicembre, al massimo entro i primi di Novembre, più che altro per una questione politica. Inoltre, i nostri ragazzi sono stati promessi già da qualche mese, quindi penso sia inutile aspettare oltre. Credo che la cosa migliore sia fare quella cena entro questo sabato, in modo da poter organizzare tutto per il matrimonio nel giro di qualche settimana, così tra massimo un mese i nostri ragazzi dovrebbero essere all’altare. Ho già chiesto il parere di mio figlio e a lui sta bene. Ora tocca a lei decidere.’’

‘’Capisco la sua esigenza e non vedo niente in contrario. Suo figlio è davvero molto bello, beneducato e con un ottimo portamento. Ho sentito dire che è bravissimo anche con gli affari di famiglia, quindi non vedo perché a mia figlia non dovrebbe piacere un ragazzo così!’’ disse Jude sorridendo.

Ciò che aveva detto Jude non erano complimenti con l’unico scopo di accaparrarsi la fiducia del padre del ragazzo; il fatto che Sting era bello era vero.

Era un ragazzo alto circa un metro e ottanta, occhi azzurri come il cielo e capelli biondi come il grano, come quelli di Lucy. Il suo modo di parlare ed esprimersi in pubblico era ammirevole e anche il suo comportamento era fiero e composto.
Un prototipo di principe azzurro, in pratica.

‘’Bene, allora siamo d’accordo. Ci vediamo tra tre giorni per quella cena.’’

‘’Senz’altro, signore! Arrivederci ad entrambi!’’

Detto questo, gli ospiti furono accompagnati alla porta dal Capricorn, il maggiordomo di casa Heartphilia.

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La giornata scolastica passò come al solito.

I ragazzi si incontrarono all’entrata, anche se erano arrivati a coppie, visto che anche Natsu e  Lucy avevano deciso di andare a scuola insieme, proprio come Gray e Juvia, e successivamente entrarono a scuola e dopo nelle rispettive classi.
All’ora di pranzo mangiarono tutti insieme e parlarono soprattutto dell’argomento principale, ovvero, come evitare il matrimonio di Lucy, ma anche quel giorno ci furono scarsi risultati.

Infine, andarono tutti nelle proprie case, tornando sempre a coppie.

Per Lucy quello era stato un giorno davvero divertente e, per quel breve lasso di tempo, pensò che avrebbe davvero potuto vincere contro suo padre.

Ma lei non sapeva…

Lucy non sapeva che quello sarebbe stato un degli ultimi giorni di felicità che le rimanevano;

Lucy non sapeva che, alle sue spalle, qualcuno stava pianificando la sua vita senza farsi il minimo scrupolo;

Lucy non sapeva che, molto presto, avrebbe dovuto dire addio persino alla sua purezza e al suo sorriso.



 
‘’Lu-chan è successa una cosa terribile! Ti prego chiamami appena puoi! Sono disperata, non so che fare!
La tua Levy-chan.

P.S. Ho saputo del matrimonio… Mi dispiace… Mi sembra strano che tu non me ne abbia parlato, però, visto che sarà tra appena due settimane… Mi spiegherai tutto non appena mi chiamerai, d’accordo?’’

Già, Lucy non sapeva proprio niente.

Ancora.

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Sting si tolse la giacca e la cravatta, infine si sbottonò anche la camicia per stare più libero.

Fingere di essere quello che non era lo stancava sempre molto.

Proprio così, Sting non era quello che tutti credevano.

Non aveva sentimenti, infatti non aveva mai amato nessuna, ma si divertiva a rinchiudersi in qualche bar sconcio e fare cose poco ortodosse con le ragazze che ‘’lavoravano’’ in quei posti.

Nella sua camera, c’era una foto di Lucy. Prima di dormire, la guardava sempre e cercava di inventarsi un discorso decente che avrebbe potuto fare alla ragazza una volta incontrata, ma non gli veniva mai nulla di buono. Poi quella sera gli venne un lampo di genio. O almeno, così lo definiva lui.

‘’Mia cara Lucy, vedrai che bravo maritino che sarò! Sono sicuro che ci divertiremo insieme, tesoro. Vediamo… Come posso cominciare il discorso sabato? Mmh… Oh, certo, ‘’Eccomi qua, Lucy!’’









Salve a tutti! Stavolta sono abbastanza fiera del mio lavoro, anche perché sono riuscita a farlo più lungo del normale! :D
In ogni caso, ora sapete cosa sta succedendo alle spalle di Lucy, ma cosa pensate sia successo, invece, a Levy? E come pensate abbia scoperto del matrimonio della sua amica? Come pensate possa reagire Lucy alle notizie che apprenderà poco a poco?

Appuntamento alla prossima :D

P.S. Continuate a recensire e se volete inviatemi anche qualche messaggio privato, sono sempre disponibile ^^

 

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Capitolo 8
*** Brutte sorprese e nuovi ritorni - Sono tornata! ***



Capitolo 7
Brutte sorprese e nuovi ritorni – Sono tornata!



Levy era in camera sua, distesa sul letto, con il sorriso stampato in volto.
 Il messaggio che aveva inviato all’amica era tutta una montatura per nasconderle una sorpresa; Levy aveva convinto i suoi genitori a trasferirsi alla FTHS, così sarebbe stata vicino alla sua amica prima del matrimonio e anche perché preferiva quella scuola, anziché quella in cui era iscritta, dov’erano tutti dei genietti come lei, ma che stavano sempre per fatti loro.

Levy non stava più nella pelle, anche perché voleva sapere qualcosa in più sul futuro sposo della sua migliore amica.

Levy non sapeva nulla riguardo quel ragazzo, d’altronde aveva ricevuto la notizia attraverso una partecipazione di matrimonio e, in un primo momento, pensò che Lucy volesse farla una sorpresa.

Non si sarebbe mai aspettata che, in realtà, nemmeno Lucy sapeva nulla riguardo quell’uomo.

Il giorno seguente, comunque, avrebbe ottenuto tutte le risposte che cercava, o quasi, direttamente dalla sua amica.
Decise di andare a letto prima, visto che il giorno dopo sarebbe stato speciale, ma il tutto fu rovinato dallo squillo del telefono.

‘’Pronto, Gamberetto, sono Gajeel.’’

‘’Simpatico come al solito, tu, eh?’’ disse Levy leggermente irritata, ma ormai abituata a tutto questo.

‘’Lasciando perdere il tuo poco senso dell’umorismo, ho saputo che domani cambi scuola… Come mai non me l’hai detto?’’

‘’Semplice, perché non siamo così amici da doverti dire ogni cosa che faccio, siamo solo compagni di banco, tra l’altro lo siamo solo da tre giorni, quindi non vedo perché dovrei informarti del mio trasferimento.’’

‘’Bhè, perché comunque sono il tuo compagno di banco, ecco perché! Mi avrebbe fatto sentire preso in considerazione, invece sembra che tu sia come tutti gli altri…’’ disse con fare offeso.

‘’Ma no, dai Gajeel! Ti sei offeso?! Ok, scusami allora…’’

‘’Allora non ti dispiacerà se vengo anch’io lì, no?’’

‘’Ma perché ci tieni tanto?!’’

‘’Perché se ti lascio da sola o combini qualche casino o ti fai mettere i piedi in testa.’’ Disse Gajeel ridendo.

‘’Non è vero! Comunque, puoi fare quello che vuoi, non m’interessa…’’

‘’In questo caso, ci si vede domani nella nuova scuola, Gamberetto! Buona notte!’’

‘’Non chiamarmi-‘’ ma prima che potesse finire la frase, il ragazzo aveva già riattaccato.

A Levy scappò un sorriso; si fingeva indifferente, ma in realtà quel ragazzo le interessava. Ma sicuramente a lui non sarebbe mai piaciuta qualcuno che amava i libri e con un cervello molto sviluppato come quello che, invece, fortunatamente, lei aveva.

Dopo aver finito di pensare, potè finalmente andare a dormire, pensando a come sarebbe stato il giorno seguente.

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Natsu non poteva trattenere quel sorriso e, soprattutto, il suo segreto ancora per molto. Tutti quei pensieri lo stavano deteriorando dall’interno e non gli permettevano né di dormire né, tantomeno, di essere il solito ragazzo tutto sorrisi e felicità.

Non voleva andarsene da quella città, per vari motivi.
La scuola, gli amici, Lucy…

Già, Lucy non faceva parte della categoria ‘’amici’’ ma Natsu non capiva il perché. Non ancora, almeno.

Sapeva solo che quando sentiva la testa scoppiare per i troppi pensieri, gli bastava ricordarsi di quella ragazza per stare meglio.

Ma sapeva che se non avesse fatto qualcosa, trasferimento a parte, l’avrebbe persa, per sempre.

Una volta sposata nessuno avrebbe potuto fare più nulla e Natsu questo non l’accettava.
Era la prima volta che gli interessava una ragazza, la prima volta che aveva davvero voglia di fare qualcosa per aiutare qualcuno e la prima volta che era disposto ad autodistruggersi il cervello di pensieri a costo di trovare una soluzione a un problema che era troppo grande persino per lui, che di problemi se ne intendeva e anche bene.

Ad interrompere i suoi pensieri, fu la maniglia della porta con il suo rumore stridulo e l’entrata del suo padre adottivo.

Natsu l’aveva capito dal suo sguardo che non gli avrebbe sicuramente dato una buona notizia.

‘’Figliolo, dobbiamo trasferirci tra tre giorni, in pratica entro lunedì questa casa dovrà essere vuota e ho anche trovato una sistemazione, ma…’’

‘’E’ in un’altra città, non è così?’’

L’uomo annuì e poi ritorno sul divano a bere una bottiglia di birra, dopo aver chiuso la porta e lasciato un Natsu completamente sotto shock e indifeso.

Non sapeva che fare o cosa dire, non riusciva neppure più a pensare o a muoversi, così prese il cellulare e fece partire la prima canzone che aveva nella playlist; Domani dei Finley, la sua band preferita.

Amava quella band, perché aveva sempre una canzone che descrivesse alla perfezione il suo stato d’animo e anche in quel momento, era la canzone azzeccata.

Inevitabilmente a Natsu vennero in mente tutti i momenti passati dalla sua nascita, alla morte dei suoi genitori, all’arrivo nella nuova scuola, fino all’incontro con la ragazza che, ormai era sicuro, gli aveva cambiato la vita.

Durante l’ultima parte della canzone, delle lacrime tentarono di uscire fuori e furono aiutate dalla canzone che venne dopo; Sooner or Later di Mat Kearney.

Quest’ultima canzone, però, non fece solo scendere quell’acqua salata dai suoi bellissimi occhi verdi, no. Servì anche a dargli speranza.

Capì che prima o poi avrebbe trovato una soluzione ad ogni cosa; ai suoi problemi, a quello di Lucy, al trasferimento, e, anche se non sarebbe riuscito a fare tutto ora prima o poi sarebbe riuscito a sistemare ogni cosa e a tornare dai suoi amici.
Ne era convinto e con questa forza si asciugò le lacrime e decise che avrebbe raccontato tutto almeno a Juvia e Gray.
Voleva evitare di raccontarlo a Lucy, perché aveva già i suoi di problemi, ma agli altri due poteva dirlo benissimo.

Non sapeva che, in realtà, il tempo si stava stringendo sempre di più.

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A volte, ci sono cose che sembra vogliano solo farci soffocare.
Cose che vogliono lasciarci lì, da soli, a logorarci, a piangere, a pensare.
Problemi che non posso essere risolti da nessuno.
E noi siamo semplicemente costretti ad accettare tutto questo, senza poter dire o fare niente.

Questo è ciò che accade a casa di Lucy, quel giorno.
Lei e i suoi servi erano diventati di pietra e questi ultimi si odiarono per non essere riusciti a proteggere la ragazza.

In quella casa, caddero il silenzio e il gelo più assoluto, interrotto solo da qualche singhiozzo soffocato di Lucy che, nel giro di pochi minuti, si trasformò in un pianto disperato.

Corse in camera, chiuse la porta a chiave e si richiuse nel suo mondo, come quando apprese della morte della madre.
Quella volta si riprese dopo pochi giorni, ma stavolta non si sarebbe mai ripresa.
Suo padre le aveva organizzato l’intera vita e lei non poteva fare nulla.

Doveva rassegnarsi; tra due giorni avrebbe conosciuto il suo ‘’fidanzato’’ e tra due settimane si sarebbe sposata.
E non aveva ancora controllato il cellulare!

Non appena vide il messaggio di Levy, ancora in preda ai singhiozzi, chiamò l’amica che sobbalzò per lo spavento, ma si riprese non appena vide chi la stava chiamando.
Si preparò a risponderle con un gran sorriso, ma i singhiozzi della ragazza la bloccarono, così decise di rinunciare e di farsi raccontare tutto.

Si sentì uno schifo quando apprese la verità e per poco non buttò tutto all’aria (cosa rara visto che era sempre stata una persona calma e razionale).
Passarono quasi tutta la notte al telefono e il tutto si concluse con ‘’Sta tranquilla, Lu-chan! Domani ci sarà una sorpresa!’’ e poi si scambiarono la buonanotte.

Entrambe tentarono di dormire, ma con scarsi risultati.

Nel frattempo i pezzi stavano cominciando ad incontrarsi, ma ancora era troppo presto per rimetterli insieme.

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Il giorno seguente, appena la bionda vide l’amica correre verso di lei, l’abbraccio con tutta la forza che aveva e stettero in quel modo per qualche minuto.
Vicino a loro c’era Natsu che, come ogni mattina, era venuto a scuola con la bionda e, dopo che le ragazze sciolsero quell’abbraccio, si presentò alla nuova arrivata, sorridendo.
Lucy però conosceva abbastanza il suo senpai da capire che quello non era un vero sorriso.

Era diverso da quelli che era solita vedere, quelli che le riscaldavano il cuore tanto da farlo sciogliere, quelli che le tiravano su il morale.
Quello sembrava più un sorriso forzato, a cui lei era abituata, e vederlo sul viso del suo amico le fece venire una grande tristezza, anche perché era la prima volta che notava una cosa simile.

Natsu accompagnò le ragazze in classe, poi prese Juvia e Gray e li portò in un luogo abbastanza nascosto per parlargli delle notizie ricevute la sera prima.

I ragazzi restarono di sasso, proprio come quella volta con Lucy.
Era tutto molto serio finchè Gray non urlò ‘’Ma tutte ora stanno succedendo?!’’ che fece girare tutti gli alunni che erano là intorno.

Juvia e Natsu arrossirono, seguiti dal moro e, siccome la campanella era suonata, decisero di andare tutti in classe.

Nel frattempo, in classe, era arrivato anche Gajeel che subito si avvicinò all’azzurra per cominciare a prenderla in giro come al solito, dopo che la ragazza l’ebbe presentato alla sua amica.

Le ore passarono in fretta e nessuno dei ragazzi aveva qualche idea riguardo il salvataggio di Lucy.
Gray e Juvia dovevano pensare anche a qualcosa per Natsu, ma facevano continui buchi nell’acqua.

Nessuno si sarebbe mai aspettato che quella monotonia sarebbe presto stata distrutta dal ritorno di qualcuno.

Verso la terza ora passò una circolare che informava gli alunni che quello stesso giorno ci sarebbe stata la presentazione del presidente d’istituto e che quindi, all’ultima ora, tutti si sarebbero riuniti in palestra.

L’ultima ora non tardò ad arrivare e in pochi minuti la palestra si riempì.
Dopo il lunghissimo e noiosissimo discorso del preside, arrivò il momento del presidente d’istituto.

‘’Ed è con grande piacere che invito a salire sul palco la signorina Erza Scarlett!’’ urlò il preside Makarov, voltandosi verso una ragazza dai lunghissimi e bellissimi capelli rossi come il sangue, i lineamenti perfetti e un corpo degni di una modella.

‘’Salve a tutti ragazzi! Sono tornata!’’ disse quasi commossa rivolgendosi agli alunni, che nel frattempo si erano alzati e applaudivano con fragore quella bellissima ragazza dai capelli rossi.

Lucy rimase affascinata da quella ragazza che non aveva mai visto e ne fu quasi rapita.

‘’Comunque, in questa avventura non sarò da sola. Al mio fianco ci sarà anche il vice-presidente Gerard Fernandez!’’

E qui ci fu un altro enorme applauso.

Lucy non capiva il perché di tutto quel fermento e soprattutto, non capiva perché la rossa avesse detto ‘’Sono tornata!’’, ma presto avrebbe avuto delle risposte.

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‘’E’ naturale che tu non li conosca, sei nuova, ma loro sono i migliori studenti di tutto l’istituto e per questo sono sempre stati i capi del consiglio. Purtroppo l’anno scorso erano andati via per questioni a noi sconosciute, ma ora sono tornati! Menomale!’’ spiegò Natsu alla bionda, che ascoltò tutto con grande interesse.

Era ora di tornare a casa, però.
Levy decise di andare con Gajeel che si era offerto di accompagnarla, così Lucy on doveva preoccuparsi di far andare da sola la sua amica, e lei andò come sempre con il rosato mentre Gray accompagnò come da copione, Juvia.

Mentre la bionda e il rosato tornavano, lui si apprestò a raccontarle alcune cose riguardanti i due nuovi arrivati, come il fatto che fossero fidanzati e del fantastico modo con cui amministravano quella scuola di pazzi.

Nel frattempo le stelle ricominciarono a spuntare nel cielo.

‘’Hai visto? Oggi sembrano più belle del solito!’’ disse Lucy con interesse.

‘’Hai ragione…’’ rispose Natsu, anche se in realtà stava osservando più il viso incantato della bionda, che quelle luci che tanto gli piacevano.

Improvvisamente, gli venne voglia di raccontarle tutto, perché era comunque sicuro che non sarebbe riuscito a tenerglielo nascosto per molto e perché voleva dimostrarle che lui di lei si fidava e anche tanto.

Così cominciò il suo discorso.

Lucy era incredula, ma in parte se l’aspettava; il modo in cui aveva sorriso tutto il giorno gliel’aveva fatto notare, ma sentirselo dire faceva davvero male, quasi come fosse lei la protagonista della vicenda. Oltretutto non sapeva che dire, perché non si era mai ritrovata in una situazione simile.

Semplicemente, fece la cosa che le venne in mente per prima e, buttata la cartella a terra, cinse le sue braccia al collo di lui, che ricambiò subito la stretta.

Era difficile per entrambi trattenere le lacrime, ma ci riuscirono.

Poi quel momento si trasformò.

Natsu diminuì di poco la presa per poter guardare il volto della ragazza, per poter scrutare dentro quei suoi bellissimi occhi color nocciola, che brillavano più delle stelle che si trovavano sopra di loro. E poi, le sue labbra.

Quelle labbra che per una ragione a li sconosciuta era stato tentato di toccare già da un po’ di tempo, ma che non aveva ancora fatto perché non gli sembrava il caso.
Quella volta, però, fu difficile trattenersi.

Così avvicinò piano le sue labbra a quelle di lei, che non accennava ad allontanarsi.

Il momento era fin troppo perfetto, forse per questo motivo ci pensò un imprevisto a rovinare il tutto.

‘’Ma guarda chi c’è! Lucy!’’ urlò un ragazzo dall’altra parte della strada.

‘’E tu chi saresti?!’’ disse Lucy quasi gridando e maledicendo quell’individuo per il suo discutibile tempismo.










Beene ragazzi :D Ho deciso di scrivere due capitoli per oggi, visto che non avevo niente di meglio da fare e avevo l’ispirazione che mi tormentava u.u in ogni caso…
Chi sarà il ragazzo che ha disturbato i nostri protagonisti?
Riusciranno i nostri ‘’eroi’’ a trovare una soluzione a tutti i problemi?
Lo scopriremo nei prossimi capitolo :D Alla prossima e grazie di tutto ^^

 

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Capitolo 9
*** Un incontro inaspettato - Sei davvero tu? ***


 
Capitolo 8
Un incontro inaspettato – Sei davvero tu?

 
 
Il momento era perfetto, forse troppo, e magari per questo motivo, fu rovinato dall’urlo di un ragazzo proveniente dall’altra parte della strada.
 
‘’Hey, Lucy! Sei davvero tu?!’’
 
‘’E tu chi saresti?!’’ chiese Lucy chiaramente irritata per il tempismo del giovane a lei, apparentemente, sconosciuto.
 
‘’Ma come chi sono? Non mi riconosco?’’
 
‘’Veramente non mi sembra di averti mai visto!’’ disse Lucy, sempre più irritata.
 
‘’Che strano… Pensavo che tuo padre ti avesse dato almeno una mia foto, come ha fatto il mio con me…’’
 
A quell’affermazione, Lucy cominciò a capire, anche se sperò con tutta sé stessa di essersi sbagliata.
 
‘’Non dirmi che… T-Tu sei…’’
 
Lucy aveva un groppo in gola, non riusciva a parlare. Non poteva credere che quella persona fosse proprio quella a cui stava pensando.
 
‘’S-Sting… Sei davvero tu?’’ disse Lucy con una voce così bassa da non essere sentita nemmeno da lei stessa.
Invece il ragazzo aveva sentito, e bene anche.
 
‘’Si, sono proprio io! Credimi, dal vivo sei ancora più bella!’’ disse sorridendo.
 
Lucy voleva che la terra scomparisse dai suoi piedi in quello stesso istante, ma era consapevole che non sarebbe mai successo.
Mentre lei era occupata a pensare e Sting a parlare a vanvera, Natsu era rimasto tutto il tempo lì, a fissare quei due e il loro insolito dialogo, con la rabbia che gli saliva ogni volta che posava il suo sguardo sul viso di Lucy, chiaramente shockata, e ogni volta che, invece, lo posava sul viso fin troppo sorridente di quell’uomo che non conosceva neppure, ma che già odiava dal profondo del cuore.
 
‘’Si può sapere cosa ci trovi di tanto divertente?!’’ urlò Natsu improvvisamente, dopo aver perso completamente il controllo.
 
‘’E tu chi sei?’’ chiese Sting con aria interrogativa.
 
‘’Sono Natsu, un amico di Lucy!’’
 
‘’Oh, piacere mio!’’ disse il biondo, mantenendo il sorriso.
 
Natsu si trattenne solo per evitare di dare problemi a Lucy, ma avrebbe volentieri pestato a sangue quell’essere che si ritrovava a pochi metri di distanza.
 
Natsu continuò a guardare male Sting, fin quando non prese la parola Lucy, che si era leggermente ripresa.
 
‘’C-Cosa ci fai qui?’’
 
‘’Sono venuto a prenderti, me l’ha detto tuo padre. Secondo lui, sarebbe stato meglio se ci fossimo incontrati prima di quella cena e, visto il modo in cui ti ho trovata, lo credo bene anch’io! Se fossi arrivato pochi minuti dopo, non riesco a immaginare cosa sarebbe potuto accadere!’’ disse il biondo, quasi sarcastico.
 
‘’E se anche fosse?! Questi non sono affari tuoi, damerino!’’ ringhi Natsu contro quell’odioso essere.
 
‘’Bhè, in realtà lo sono, visto che io sono il suo promesso sposo. O non lo sapevi, forse, plebeo?’’ rispose a tono il biondo.
 
‘’Brutto-‘’
 
‘’Natsu, ti prego!’’ lo fermò Lucy, prima che si scagliasse sul ragazzo che avevano di fronte.
 
‘’Ne ho abbastanza! Dai, Lucy, vieni. Così potremmo discutere un po’ per imparare a conoscerci!’’ e ritornò con il sorriso sulle labbra, che a Lucy parve il più finto che avesse mai visto.
 
‘’D-D’accordo… Natsu, va a casa, per favore… Ci vediamo domani, va bene..?’’ disse Lucy cercando di sorridere.
 
Natsu lanciò un’ultima occhiataccia a Sting e, dopo aver dato un bacio sulla fronte a Lucy, se ne andò, ancora infuriato.
 
Lucy era stranamente felice. Vista la sua situazione non era di certo normale, ma subito dopo il bacio, sentì dentro di lei una nuova forza.
I suoi pensieri furono interrotti da Sting, che la prese per un braccio e la strattonò fino a casa.
 
‘’Seriamente, non avrei mai pensato che mi sarebbe capitata una bella gatta da pelare come te!’’ il tono di Sting era chiaramente cambiato, come se il ragazzo tutto sorrisi ed educazione di poco prima fosse stato solo un miraggio. Lucy non capiva.
 
‘’Che intendi?!’’ dichiarò Lucy in tono di sfida.
 
Sting strattonò ancora di più il braccio di Lucy e la fece sbattere con forza al muro, imprigionandola tra questo e le sue braccia.
Lucy era terrorizzata.
Era da sola e non era molto forte e il fatto di non conoscere nulla di quel ragazzo la preoccupava ancora di più, perché non sapeva se era manesco o cosa le avrebbe fatto.
 
‘’Non provare a rivolgerti più a me con quel tono chiaro?!’’ urlò improvvisamente, facendo salire la paura della bionda.
 
Poi si avvicinò al collo di quest’ultima tanto da farle sentire il suo respiro caldo e stette in quel modo per qualche secondo che, per Lucy, erano fin troppi.
Non ancora soddisfatto cominciò a leccare una parte di quest’ultimo, facendo scorrere brividi d’orrore sulla schiena della ragazza che avrebbe solo voluto scomparire.
Quando fu abbastanza soddisfatto, baciò la stessa parte che fece aumentare il disgusto della giovane e, dopo aver approfittato per dieci minuti buoni della ragazza, la lasciò andare e ghignò soddisfatto.
 
‘’Ripensandoci, forse potrei anche divertirmi con te!’’ disse con fare malizioso.
 
Lucy era pietrificata. Non riusciva a proferire parola e sentiva il disgusto invaderle il corpo, insieme al respiro di quell’essere schifoso che era il suo fidanzato e presto, sarebbe stato persino suo marito.
 
Sting prese la mano della giovane e la riportò a casa, le diede un bacio sulla guancia dopo averle sorriso come se non fosse successo nulla e poi andò via.
 
Lucy era ancora sotto shock; avrebbe preferito non aver mai incontrato quello schifoso prima della cena e del matrimonio, perché almeno sarebbe rimasta con il dubbio riguardo che persona fosse. Ora invece era più che consapevole che era stata promessa ad un’animale.
E questo la fece stare peggio di prima.
 
Si chiuse in camera e cominciò a piangere, cominciando a credere che non sarebbe riuscita a sfuggire a Sting.
 
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‘’Mi sono davvero divertito! Sembra un cucciolo indifeso, quindi non sarà difficile farla mia! Penso che abbia anche capito di essere sotto il mio controllo con quelle ’’dimostrazioni di affetto’’ ma forse è meglio che metta in atto l’altra parte del piano...’’
 
Questo era quello a cui stava pensando Sting mentre ritornava a casa. Aveva ideato un piano perfetto, a cui nessuno sarebbe sfuggito.
 
Aveva molte spie che lavoravano per lui e, di conseguenza, sapeva ogni cosa riguardante chiunque frequentasse la sua promessa sposa.
Grazie a quello, aveva un piano per far allontanare, ed eventualmente schiacciare, chiunque si frapponesse tra lui e il suo matrimonio.
 
Sting non amava Lucy, ovviamente, ma doveva sposarla per il bene degli affari e della famiglia. Era solo contento che gli fosse capitata proprio quella bella ragazza, così una volta sposati, si sarebbe divertito a dovere.
Sapeva bene che non sarebbe stato fedele e che, al contrario, avrebbe continuato a tradirla frequentando i suoi locali abituali.
 
Con questi pensieri in testa, decise di fare una piccola deviazione e andare a trovare una delle sue ragazze preferite proprio in uno di questi bar, anche perché, dopo quello che era successo con Lucy, aveva ancora gli ormoni in subbuglio.
 
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‘’Pronto Juvia? Sono Gray, scusa l’ora…’’
 
‘’G-Gray-sama! Juvia è contenta che tu l’abbia chiamata! E non preoccuparti per l’ora!’’ disse Juvia la settimo cielo.
 
‘’Ti ho detto di chiamarmi solo Gray...’’ disse quasi rimproverandola, ma riprendendosi subito ricordandosi il motivo per il quale l’aveva chiamata. ‘’Volevo chiederti… Hai qualcosa da fare sabato? Ho saputo che hanno aperto un nuovo Luna Park e mi chiedevo se magari ti andasse l’idea di passare un pomeriggio insieme…’’
 
Juvia non ci poteva credere; il ragazzo che le piaceva da impazzire le stava chiedendo di uscire!
 
‘’P-Per Juvia va benissimo! Dove c’incontriamo?’’
 
‘’Vengo a prenderti sotto casa alle 18:00, va bene?’’
 
‘’Si, certo! Allora ci vediamo domani a scuola.’’
 
‘’Certo! A domani, buonanotte Juvia.’’
 
‘’Buonanotte… Gray…’’
 
Disse Juvia sorridendo, prima di riattaccare.
 
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‘’Come ti è sembrato il ritorno a scuola?’’ chiese la rossa distesa sul petto del suo fidanzato.
 
‘’Come quando siamo andati via! Credo che non siano cambiate molte cose, in realtà. Sono tutti pazzi come li avevamo lasciati, d’altronde!’’ rispose il ragazzo, mentre accarezzava i lunghi capelli della compagna.
 
‘’Hai ragione!’’ rispose Erza con il sorriso sulle labbra.
 
‘’Hai notato la nuova arrivata, quella bionda? Sembra abbia legato molto con Natsu, mentre quella con i capelli azzurri e un po’ timida parla spesso con Gray! Ma sai chi sono il moro e l’altra azzurra?’’
 
‘’No, Gerard, è la prima volta che li vedo. Ma penso tu abbia ragione su quei quattro!’’
 
‘’Comunque, mi hai detto che il preside ti ha dato il curriculum di una persona, giusto?’’
 
‘’Si, ce l’ho nella borsa, lo prendo subito e lo controlliamo insieme!’’ detto questo si alzò dal letto e prese la cartella contenente i fogli di cui stavano parlando.
 
‘’Vediamo… E’ davvero un ragazzo carino! Vediamo quanti anni ha… Cosa? Ventiquattro?! Ma sembra molto più giovane, non credi anche tu?’’ chiese Erza.
 
‘’In effetti… In ogni caso, che cosa verrebbe a fare nella nostra scuola?’’
 
‘’Sembra sia un insegnante d’inglese.’’
 
‘’Ah capisco… E come si chiama?’’
 
‘’Mmh.. Ecco! Si chiama Sting Eucliffe!’’
 
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Natsu era ancora molto arrabbiato, quando ritornò a casa. Avrebbe preferito stare accanto a Lucy, ma era stata proprio la ragazza e chiedergli di andare, quindi non avrebbe potuto fare altrimenti, ma in caso contrario non l’avrebbe lasciata per niente al mondo.
 
Ripenso a quel momento, in cui erano prossimi a baciarsi, e arrossì lievemente.
Se quel damerino non fosse arrivato, sarebbero riusciti nel loro intento; motivo in più per odiarlo.
 
Ripensò al modo in cui si era rivolto a lui, ‘’plebeo’’, aveva detto.
 
In quel momento, era il suo ultimo pensiero, perché doveva prima di tutto pensare a Lucy e non ci fece molto caso, ma in quel momento, quando ci ripensò, gli salì una rabbia maggiore a quella di prima che lo accompagnò fino a quando non arrivò a casa.
 
‘’Sono tornato!’’
 
‘’Ah, Natsu, eccoti… Ricordi quando ti parlai di aver trovato un lavoro migliore nella città in cui andremo, che ci avrebbe permesso di vivere meglio?’’ chiese l’uomo con voce triste.
 
Natsu non rispose neppure, s’immaginava già quello che avrebbe detto.
 
‘’E’ stato tutto cancellato… Sembra che il mio datore di lavoro abbia cambiato idea, così non si fa più nulla…’’
 
A un tratto, a Natsu venne un dubbio.
 
‘’Vecchio, come si chiama il tuo datore di lavoro?’’ chiese con in mente una risposta che avrebbe preferito non avere, ma che invece non tardò ad arrivare.’’
 
‘’Come mai vuoi saperlo? Comunque, Sting Eucliffe.’’
 
Natsu avrebbe voluto scomparire.
 
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‘’Non c’era bisogno che mi portassi fino a casa…’’
 
‘’Tranquillo, Gamberetto, non sono mica debole, io!’’
 
‘’Piuttosto, come hai fatto ad iscriverti così velocemente nella nuova scuola? Pensavo ci volesse del tempo per completare tutti i passaggi…’’
 
‘’Ricorda che per me niente è impossibile! Soprattutto se ho un obbiettivo…’’
 
‘’Ce l’hai davvero?’’
 
‘’Oh guarda, siamo arrivati. Ora ti saluto, a domani!’’ disse Gajeel per cambiare discorso.
 
‘’Hey, aspetta! Rispondimi prima!’’
 
Prima di sparire del tutto dalla vista della ragazza si ricordò di quello che Gray gli avesse detto quello stesso giorno, così fermò la sua corsa e si riavvicinò alla ragazza.
 
‘’Il moro mi ha detto che hanno aperto un nuovo Luna Park. Mi ha detto che lui e la ragazza con i capelli azzurri ci andranno insieme sabato, ti va se ci andiamo anche noi?’’
 
‘’COSAAAAA?!’’ gridò Levy.
 
‘’Hey, calma! Guarda che ci sento!’’
 
‘’A-Ah, si, scusa! Comunque per me va bene!’’
 
‘’D’accordo. Buonanotte e a domani!’’
 
Mentre Gajeel si allontanava, un sorriso si dipinse sul volto dell’azzurra, mentre il cielo si stava nuovamente riempendo di stelle.
 
Molto presto per alcuni di loro si sarebbero aperte le porte del Paradiso, ma per gli altri si aprirono quelle di un luogo peggiore persino dell’Inferno.
Ma ancora, nessuno di loro ne era consapevole.
 
Nessuno di loro sapeva che nel giro di nove mesi, le loro vite sarebbero cambiate.
 
Per sempre.

 
 
 
 
 
 
 
Muahaha si, lo so, sto rendendo Sting molto insopportabile xD Ma sul serio, io non lo sopporto! O.O E’ una cosa genetica, credo, siamo incompatibile u.u
Tornando seri, grazie a tutti per aver messo la storia tra i preferiti, per averla messa tra i seguiti e per aver recensito! Grazie veramente a tutti!
Detto questo, come al solito, che ne pensate del capitolo?
Quanto siete riusciti ad odiare Sting?
Cosa pensate succederà in futuro?
Lo scopriremo insieme nei prossimi capitoli ^^

 
P.S. Il fatto che io abbia messo il nome di Sting in grassetto in alcuni punti ha un significato!

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Capitolo 10
*** Quel fatidico giorno - Arriva il Sabato ***


Capitolo 9
Quel fatidico giorno – Arriva il Sabato




Il Venerdì era passato come tutti gli altri giorni.

I ragazzi s’incontrarono all’entrata della scuola, passarono la giornata studiando e cercando, come al solito qualche idea, che non riuscirono a trovare, e poi tornarono ognuno nella propria casa.

Lucy non raccontò a nessuno di quello che era successo con Sting la sera prima, per evitare problemi e anche perché era molto spaventata, così si comportò come al solito, tanto da non far accorgere a nessuno del suo vero stato d’animo.

Nonostante tutto, Natsu era preoccupato e chiese per varie volte durante la giornata se fosse successo qualcosa quando era andato via, ma la ragazza continuava a negare, così, anche se non ne era pienamente convinto, dopo qualche tentativo, smise di farle domande.

Il vero problema, comunque, sarebbe stato il giorno seguente.

Eh già, proprio così. Alla fine, il Sabato era arrivato.

I normali liceali amano il Sabato, lo considerano sacro.
Non si va a scuola, si esce con gli amici, si passa del tempo con chi ci sta a cuore, e cose simili.

Peccato che i nostri protagonisti non siano considerati nella categoria ‘’normali’’.
Infatti quel giorno, per molti di loro, sarebbe stato l’inizio di un incubo dal quale non sarebbero più usciti.
Per altri, invece, si sarebbero aperte le porte del Paradiso, da cui non sarebbero mai voluti uscire.

In ogni caso, quella mattina cominciò come tutte le altre, per Lucy.
Si svegliò più tardi del solito, fece colazione, si lavò e si vestì, ma non aveva un vero e proprio programma in testa.
La sua mente era occupata da un unico pensiero; la cena di quella sera.

Aveva provato a prepararsi psicologicamente, ma dopo quanto successo, non riusciva ad essere sé stessa.
Se ripensava a quella volta, sentiva ancora il respiro di Sting invaderle il collo, insieme alla sua lingua e alle sue labbra.

E ogni volta, una sensazione di disgusto non si faceva attendere.

In ogni caso, per cercare di schiarirsi le idee, decise di andare a fare una passeggiata, anche se, secondo gli accordi presi con suo padre, sarebbe dovuta tornare al massimo alle 16:00, visto che gli ospiti sarebbero arrivati alle 18:00, per prepararsi; purtroppo aveva dormito troppo e ora erano già 12:30 passate.

In pratica, le restavano appena tre ore e mezza di libertà. Per questo motivo, decise che avrebbe pranzato fuori.

Si chiedeva come sarebbe stata la serata per i suoi amici, invece.
Aveva saputo da Juvia e Levy che Gajeel e Gray le avevano invitate al Luna Park e si fece promettere di farsi raccontare tutto il giorno seguente, quando sarebbero uscite tra amiche per raccontarsi le serate appena concluse.

O, almeno, l’idea era quella.

Al contrario, le amiche dissero a Lucy che la Domenica avrebbe dovuto dire ogni cosa ad entrambe, riguardo l’incontro con Sting, ignare del fatto che Lucy l’aveva già conosciuto, e anche molto bene.

Con questi pensieri in testa, cominciò a camminare verso il centro commerciale che distava a pochi metri da casa sua, in modo che magari facendo shopping, le sue idee potessero schiarirsi.

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‘’Levy-san, Juvia non sa che mettersi stasera!’’

Juvia e Levy stavano parlando da ormai tre ore al telefono ed entrambe con lo stesso problema in testa; non sapevano cosa sarebbe stato meglio mettersi a quel fantomatico primo appuntamento con i loro ragazzi.

Entrambe aspettavano quel giorno con impazienza da qualche tempo, di conseguenza, era più che naturale che fossero così preoccupate.
Oltretutto, tutte le ragazze si fanno questo problema prima di uscire da casa anche solo per andare a comprare il pane, figuriamoci poi per uscire con il ragazzo dei propri sogni!

In ogni caso, nonostante avessero svuotato completamente i loro armadi, non erano ancora sicure di cosa indossare.

Preferivano evitare vestiti e gonne troppo corte, anche perché non era nel loro stile.
Oltretutto, è impensabile poter fare le giostre quando sei più nuda che vestita.

Juvia alla fine si decise e dopo un quarto d’ora buona, anche Levy trovò gli abiti giusti.

Ora dovevano solo aspettare che i loro ragazzi le venissero a prendere.
Peccato che erano appena passate le 14:00…

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‘’Pronto Gajeel, sono Gray.’’

‘’Hey, moro, dimmi tutto.’’

‘’L’hai invitata?’’

Al solo pensiero, Gajeel arrossì e Gray lo capì benissimo, anche se non poteva vederlo, per il modo in cui parlò successivamente.

‘’M-Ma che razza di domande fai?! Ti sembro il tipo di invitare qualcuno a passare una giornata al Luna Park?!’’

‘’Si, si d’accordo… A che ora vai a prenderla, quindi?’’

Gajeel capì che continuare con la farsa era inutile, così fu sincero.

‘’Alle 18:00 passò a prenderla sotto casa… E tu con Juvia?’’

‘’Anche io passo a prenderla a quell’ora. Se vuoi, possiamo incontrarci tutti all’entrata e passare un po’ di tempo tutti e quattro.’’ Chiese il moro.

‘’Mmh non saprei. Credo che in effetti potrebbe aiutare sia me che lei a prendere un po’ di confidenza, prima, quindi perché no?’’

‘’Si lo credo anch’io. Oltretutto vorrei poter fare aprire di più Juvia con gli altri, quindi vada per la mia idea. Allora ci vediamo alle 19:00 all’entrata. A dopo, amico.’’ Concluse Gray.

‘’Si, a dopo.’’ Rispose Gajeel e riattaccò.

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A differenza di quei quattro, Natsu non aveva smesso un solo istante di pensare al fatto che quella sera Lucy avrebbe incontrato quell’uomo che odiava tanto, insieme alla sua famiglia.
Non riusciva a capacitarsene e più ci pensava, meno accettava tutto quanto.

Inoltre, si ricordava benissimo che quello sarebbe stato l’ultimo giorno che avrebbe passato in quella città e avrebbe preferito passarlo in compagnia di Lucy, magari portandola al Luna Park, prima di andarsene per rivederla chissà quando.
Purtroppo, però, sapeva benissimo che era praticamente impossibile.

Era disteso sul letto mentre rifletteva, fin quando non gli venne l’idea di chiamare Lucy.

‘’Pronto, Lucy, ti disturbo?’’

‘’No, tranquillo, dimmi pure.’’

‘’Quando arrivano quei tizi a casa tua?’’

‘’Alle 18:00, ma io per le 16:00 devo essere a casa…’’

‘’Hai intenzione di prepararti per due ore per quei due?!’’

‘’Non l’ho deciso io… Ordini dai superiori…’’ disse con ironia Lucy, per fare capire a Natsu che parlava di suo padre.

‘’Ah, capisco… Peccato…’’

‘’Come mai me l’hai chiesto?’’

‘’No, niente, per curiosità…’’

‘’D’accordo…’’

Nessuno dei due sapeva cosa dire, così ci fu un periodo, abbastanza lungo, di pausa.
Poi Natsu riprese la parola.

‘’Devo andare, ci sentiamo più tardi, ok? E, per qualsiasi cosa, chiamami!’’ concluse Natsu.

‘’Si, va bene. A dopo, Natsu…’’

‘’A dopo, piccola.’’ E riattaccò.

Sentendosi chiamare in quel modo, Lucy non potè evitare di arrossire vistosamente e di essere immensamente felice.
Solo lui era capace di farla sentire felice con pochissimo.
Bastava un sorriso, o, come in questo caso, una parola, per farla stare subito meglio.
Improvvisamente sentì una nuova energia scorrerle dentro le vene e si sentì pronta per affrontare quell’uomo che le metteva continuamente i brividi e decise di lasciarsi andare alle spese.

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Non appena Natsu riattaccò il telefono, decise di mettere in atto un piano a cui aveva segretamente pensato da un paio di giorni, in pratica, dallo stesso giorno in cui incontrò Sting.

Non l’aveva confidato a nessuno perchè avrebbero tentato di fermarlo e, persino lui, non gli avrebbe dato torto.
Sembrava quasi una missione suicida, ma per Lucy doveva tentare.

Così cercò dei vestiti abbastanza consoni alla sua idea e uscì di casa.

Era raro per lui vestirsi in quel modo.
Aveva indossato una giacca nera molto elegante, che aveva preso in prestito dal suo padre adottivo, una camicia bianca, una cravatta blu e dei pantaloni dello stesso colore della giacca. Diede un ultimo sguardo alla sciarpa da cui non si separava mai, perché troppo preziosa per lui, e poi se ne andò.
Il fatto di aver lasciato quell’indumento così importante per lui, gli aveva reso chiara l’idea di quanto tenesse a quella ragazza.

Ormai aveva deciso, o la va o la spacca.
Lui sarebbe partito in ogni caso, quindi sarebbe stato meglio provare invece di avere il rimorso dentro.
Con questi pensieri, si diresse verso casa di Lucy per mettere finalmente in atto il suo piano.

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‘’Abbiamo fatto come ci avevate ordinato, signore. Il signor Dragneel non avrà più quel lavoro.’’

‘’Ottimo lavoro, ragazzi. Potete andare.’’

‘’Sissignore!’’

Detto questo, i due uomini si dileguarono e al loro posto entrò nella stanza un ragazzo dai capelli neri come la pece.
Doveva avere circa l’età di Sting ed era poco più basso di lui.
Apparteneva anch’egli ad una famiglia nobile, per questo motivo, conosceva il biondo sin dalla tenera età.

‘’Non pensi di stare un po’ esagerando, Sting? Cosa ci guadagni a  fare tutto questo? Inoltre, quel ragazzo non ti ha fatto nulla di male e non oserebbe mai mettersi in mezzo… ’’ disse il moro, preoccupato.

‘’Mio caro Rogue, sei troppo ingenuo, tu. Non capisci che il mondo degli affari, spesso, ti fa fare cose che non vorresti fare. Credimi, quel ragazzo in futuro sarebbe stato un problema tra me e quella ragazza, quindi sarebbe stato meglio toglierlo di mezzo fin da subito.’’

‘’Ma che senso ha avuto far perdere il lavoro a quell’uomo? Tanto domani saranno già nell’altra città.’’

‘’Sì, ma volevo solo far capire a quel plebeo qual è il su posto. E’ stato troppo arrogante l’altro giorno. Diciamo che può prenderlo come… Ecco… Un avvertimento, sì!’’ disse sorridendo.

Rogue era preoccupato.
Il suo amico era cambiato con il passare del tempo.
Non era più il ragazzo che conosceva, quello leale, simpatico, aperto.

Era diventato egoista, frequentava gente poco raccomandabile, passava il tempo a sperperare il denaro in donne , alcool e droga.
Era diventato insopportabile, ma Rogue continuava a tenere molto a lui e avrebbe voluto farlo tornare come prima.

Più il tempo passava, però, più si rendeva conto che era tutto inutile.
La situazione peggiorava di giorno in giorno e in più, da quando aveva saputo la notizia del matrimonio, la situazione era degenerata del tutto.

Era impotente e non sapeva cosa fare, se non continuare a ripetergli i suoi errori, anche se con scarsi risultati.

‘’E se non dovesse darti retta, cosa che reputo quasi impossibile, cosa saresti disposto a fare..?’’

Chiese infine con il cuore in gola, sperando in una risposta positiva che…. Non arrivò.

‘’In quel caso, passerei alle maniere forti. Non mi limiterei a far perdere il lavoro a suo padre… Sai, conosco molta gente simpatica che sarebbe molto contenta di pestarlo insieme a me! Ma non credo mi limiterei solo a questo. Magari anche a suo ‘’padre’’… E poi potrei anche raccontargli la verità sulla morte dei suoi-’’

Rogue non ce la faceva più.
D’istinto, uscì dalla porta senza dire una parola, maledicendosi per aver fatto quella domanda a quello che, un tempo, era stato il suo miglior amico.

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Il tempo stringeva e le 16:00 si stavano avvicinando sempre di più.

Erano appena passate le 15:00 quando a Lucy cominciò a salire un’ansia indicibile.
Pensava che le parole di Natsu l’avessero confortata del tutto, ma si sbagliava.
D’altronde era impossibile, visto l’esemplare con cui avrebbe dovuto passare la serata e, di questo passo, anche il resto della sua vita.

Preferì evitare di pensare a quelle cose e continuò a girare i negozi con in una mano il gelato ed entrambe le braccia cariche di abiti che aveva comprato quello stesso giorno.

Osservando tutte quelle borse, capì di essere nervosa all’ennesima potenza.
Non le era mai capitato di esserlo fino a questo punto, infatti non aveva mai comprato tante cose in una volta sola, in vita sua, eppure quella volta era stato così.

Non amava particolarmente lo shopping.
Lo usava come passatempo quando non sapeva che fare o quando era nervosa, come in questo caso.
Questa era una delle cose che le aveva insegnato sua madre, prima di andarsene.

Mentre Lucy pensierosa continuava i suoi acquisti, un ragazzo dalla capigliatura rosata era appena arrivato davanti al cancello della casa della bionda, sempre più convinto di quello che stava per fare.











Salve a tutti :D Allora, intanto scusatemi tanto, ma non so quanti capitolo sarà lunga la fan fiction… Vi avevo promesso pochi capitoli, ma ora non sono più tanto sicura della sua lunghezza effettiva, visto che le idee continuano a venirmi in testa senza tregua, quindi perdonatemi! T.T
Detto questo…
Come pensate passerà la serata di Gray, Juvia, Levy e Gajeel?
Cosa succederà quando si divideranno?
Come farà Rogue a far rinsavire Sting? Anzi, ci riuscirà?
Cosa succederà alla cena tra le famiglie Heartphilia e quella Eucliffe?
Ma soprattutto, cosa pensate abbia in mente di fare Natsu?
Vi lascio con troppi dubbi stavolta, mi sa xD
Alla prossima ^^

P.S. Domani non ho scuola, quindi se tutto va bene, pubblicherò due capitoli, uno la mattina e l’altro il pomeriggio.

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Capitolo 11
*** Decisioni importanti - Segui il tuo cuore ***



Capitolo 10
Decisioni importanti – Segui il tuo cuore




Gray è sempre stato un ragazzo bellissimo, molto amato dalle ragazze, ma, che voi possiate crederci o meno, non aveva mai avuta una fidanzata.
Aveva visto molte ragazze interessanti nel corso della sua vita, ragazze molto carine, ma un po’ troppo oche per i suoi gusti, ma nessuna gli aveva mai rubato il cuore.
Per questo motivo, molti lo chiamavano ‘’Ghiacciolo’’, soprattutto Natsu, per il modo in cui rifiutava categoricamente qualsiasi ragazza gli si presentasse davanti con una confessione o del cioccolato, a San Valentino.
La verità è che lo faceva per evitare di dare false speranze a quelle ragazze e anche perché non gli era mai passato nemmeno per l’anticamera del cervello di stare seriamente con una ragazza.
Almeno fino ad ora.

Non si riconosceva nemmeno lui per com’era vestito, ma soprattutto, per la tensione che lo stava letteralmente divorando.
Indossava una camicia bianca, con i primi due bottoni aperti, un pantalone scuro e delle scarpe eleganti al punto giusto, in modo da non sembrare fuori luogo in un posto come il Luna Park.
Ma la cosa che lo rendeva più tenero e affascinante, era il fatto che, prima di passare da casa di Juvia, aveva comprato un piccolo mazzo di rose per ‘’celebrare questa nuova amicizia’’, come diceva lui. Ma sapeva benissimo che in realtà non era quello il motivo.

Non appena vide sull’orologio che portava al polso la lancetta piccola sul sei e quella grande sul dodici, bussò alla porta della ragazza, nonostante fosse lì da un quarto d’ora buona e aveva tentato di non sembrare sospetto e di non farsi notare troppo.
Non appena ebbe bussato, l’azzurra aprì la porta, mostrandosi in tutta la sua bellezza.
Dalla faccia che aveva fatto Gray, pensò, era davvero valsa la pena tutto quel tempo a parlare al telefono con la sua amica Levy!
In effetti, Juvia era vestita davvero molto bene.
Portava dei pantaloni azzurro scuro, delle scarpe aperte basse e una maglietta di un blu abbastanza scuro che, pur essendo molto sportiva, le dava un tocco di eleganza che la rendeva ancora più bella, almeno agli occhi del moro.
Era leggermente aperta, così il suo seno abbondante era in parte messo in rilievo.
Inoltre, al collo portava una bellissima collana con raffigurati due delfini, che sembravano voler giocare e rincorrersi.

Juvia non era abituata ad indossare magliette o accessori simili; era una ragazza semplice che preferiva coprirsi molto, mostrando ancora di più agli altri la sua timidezza, e non amava particolarmente indossare collane o bracciali, ma quella volta aveva deciso di fare un’eccezione alla regola.
E fece bene!

‘’J-Juvia…’’ Gray faticava a parlare, perché troppo preso dall’osservare la magnificenza della ragazza che si trovava davanti.
‘’G-Gray-sa-… Cioè, Gray, forse è meglio se tu e Juvia cominciate ad andare al Luna Park, per evitare di fare tardi all’appuntamento con Levy-san e Gajeel-san…’’

A quelle parole, Gray sembrò svegliarsi e, dopo aver annuito, prese la mano di Juvia e cominciarono a percorrere la strada che li avrebbe portati al luogo dell’appuntamento, ignaro del fatto che quel contatto stava provocando un infarto istantaneo per la ragazza e scordandosi di avere ancora il mazzo di fiori nell’altra mano.

Dopo circa cinque minuti, si ricordò del regalo e lo porse gentilmente a Juvia, sorridendole, che ricambiò con un grande sorriso e un grazie appena accennato.
Poi proseguirono per la loro strada.

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A differenza di Gray, Gajeel non si vestì per niente in modo diverso dal solito.
Al contrario, indossò gli stessi abiti di sempre; una maglia senza maniche nera, dei pantaloni molto scuri e degli anfibi neri.
Vestito in quel modo, sembrava il figlio di Batman, se non fosse stato per la mancanza del pipistrello sul petto.
In ogni caso, non appena si sentì abbastanza pronto, decise di uscire di casa e di andare a prendere la ragazza.
Arrivò un po’ in ritardo, ma non gli importò granchè.
Bussò con insistenza, finchè la ragazza non aprì la porta, vistosamente irritata per quel comportamento, mostrando al ragazzo una bellezza fin troppo grande, per appartenere ad un corpo così minuto.

Levy stava indossando un jeans abbastanza chiaro, leggermente strappato sulle ginocchia, un top di un azzurro poco più scuro dei suoi capelli e delle scarpe nere.
Gajeel non potè evitare di restare a bocca aperta e non riusciva a capire il motivo.
Non era vestita in modo appariscente, sexy o elegante, eppure per lui era tutto quello che serviva per renderla magnifica ai suoi occhi.

Dopo aver contemplato per qualche minuto la ragazza, prese la strada che li avrebbe portati al luogo dell’incontro con gli altri due ragazzi, senza aspettare la ragazza che stava per avere una crisi di nervi.
Era lo stesso felice, però, perché aveva notato lo sguardo che le aveva rivolto il moro, e questo bastò per farla felice.

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Mentre quei quattro stavano per passare una delle migliori serate della loro vita, davanti al portone di palazzo Heartphilia era fermo da ormai qualche minuto un ragazzo dai capelli rosa, che stava cercando di prendere tutto il coraggio che aveva in corpo per varcare la soglia che lo divideva dal futuro di Lucy.
Già, perché era quello il suo pensiero principale e la cosa gli parve anche molto strana!
Non era mai stato particolarmente dolce con le ragazze, o almeno non fino ad arrivare a quel punto, ma non se ne vergognava affatto.

Ora era lì, davanti a quella casa che l’oggetto dei suoi pensieri odiava da morire, pronto per mettere in atto il suo piano, quel piano che, se tutto fosse andato liscio come l’olio, avrebbe permesso un futuro felice alla bionda.

Così, senza ulteriori indugi, bussò al citofono e dopo qualche secondo, rispose una persona che non doveva avere molti più anni di lui, secondo Natsu, sentendo la sua voce.
Dopo che il ragazzo ebbe detto il suo nome, la cameriera gli chiese come mai fosse venuto e lui rispose semplicemente di aver bisogno di parlare con Jude.
La ragazza, inizialmente fu abbastanza titubante, ma poi decise di aprire il cancello e andò ad informare Capricorn e Virgo dell’arrivo dell’ospite.

Non appena la cameriera dai capelli rosa ricevette la notizia da Aries, saltò dalla gioia, convinta che forse quel ragazzo l’avrebbe potuti aiutare a salvare la loro amata padroncina.
Proprio per questo, si diresse assieme al maggiordomo ad accogliere il rosato.

Quando Natsu entrò, rimase a bocca aperta.
Quel palazzo era arredato davvero bene, con oggetti che solo a guardarli riuscivi a capirne il costo e l’importanza, ed era tutto molto pulito ed ordinato.
Era praticamente il contrario di casa sua.
I suoi pensieri furono interrotti dall’arrivo dell’uomo e della ragazza, che lo fecero accomodare nel salone per farlo attendere comodamente.

Nel frattempo, Capricorn andò a chiamare il suo padrone, che aveva appena finito di firmare le ultime carte e aveva solo voglia di riposare.
Il maggiordomo pensò che quello era davvero un brutto momento, ma bussò ugualmente alla porta e annunciò l’arrivo dell’ospite inatteso.

Dalla descrizione, Jude capì che non era sicuramente un Eucliffe, ma decise di andare ad incontrarlo ugualmente.
Così scese le scale e si diresse nel grande salone.

Natsu stava riflettendo un’ultima volta su quello che stava per fare e, anche se probabilmente sarebbe stata una stupidaggine e non avrebbe concluso niente, doveva provarci lo stesso.
Non appena sentì dei passi avvicinarsi, gli saltò il cuore in gola, ma non appena vide che coloro che varcarono la soglia furono i camerieri del palazzo, si rassicurò.

‘’Scusi l’impertinenza, ma lei chi è?’’ chiese Virgo.

‘’Sono solo qualcuno che vuole salvare Lucy da un destino che non le appartiene.’’

A quelle parole, il viso di Virgo s’illuminò e sorrise come non aveva mai fatto, poi riprese a parlare e cominciò a raccontargli del fatto che anche tutti loro volevano solo il bene della ragazza, ma che non avevano molto potere per fare qualcosa. E quando Natsu disse che nemmeno lui aveva nobili origini, gli sguardi dei servi divennero quasi interrogativi.

‘’Allora, come mai siete qui?’’

‘’Perché anche se non sono un nobile, tengo molto a Lucy e vorrei solo vederla sorridere. Voglio fare lo stesso tutto quello che è in mio potere per assicurarle un futuro felice, dove non sia costretta a subire gli ordini di suo padre, o a sposare uno sconosciuto, o peggio…’’ si fermò un attimo e poi riprese, continuando a cercare di far capire ai servi quanto fosse importante per lui la bionda e quanto volesse aiutarla.

‘’Riuscite a capirmi, no? Voi la conoscete molto bene, sicuramente meglio di me, quindi sono certo che tenete molto alla sua felicità e di conseguenza, dovreste fare qualcosa anche voi. Capisco che avete paura, ma se non facciamo qualcosa entro poco tempo… La perderemo, capite? E io non voglio, perché io… Lucy… Io sono…’’

‘’Tu sei cosa?’’

Disse una voce spuntata dal nulla, interrompendo il discorso di Natsu.
Al sentire quella voce, i servi andarono via, spaventati per loro e per la sorte che sarebbe toccata a Natsu.

‘’Mi chiamo Natsu, signore, Natsu Dragneel. Sono un amico di sua figlia Lucy e sono qui per parlarle proprio di lei.’’
Mentre parlava, Natsu non ebbe un attimo di esitazione e inoltre, durante tutto il discorso, stette inchinato, per portare maggiore rispetto all’uomo che aveva di fronte.

‘’Non ho tempo per parlare con te ragazzino, torna a casa. Questo giorno è molto importante per la mia bambina.’’

‘’La prego, aspetti! Quello che devo dirle è molto importante!’’

Jude riflettè per qualche minuto, poi annuì e fece accomodare il ragazzo nella poltrona di fronte quella in cui era seduto lui.

‘’Non conosco Lucy da molto tempo, solo dal 15 Settembre, cioè da pochi giorni, ma nonostante tutto sono diventato subito suo amico e lei ha deciso di ricambiare la mia amicizia. Così da quel giorno, abbiamo passato molto tempo insieme, abbiamo parlato, scherzato e ho avuto modo di conoscere molti aspetti di Lucy.
Grazie a lei, mi sento nuovo, diverso, migliore. Mi sento uomo per la prima volta, signore, perché lei è stata capace di farmi provare qualcosa che non avevo mai provato per nessun’altra. Lei..’’ si fermò per pochi attimi, poi si alzò dalla poltrona e s’inginocchiò per terra, continuando con il suo discorso.

‘’Signore, io sono innamorato di sua figlia. Sono innamorato di Lucy, e non perché è un Heartphilia, perché è ricca o chissà quali altre cavolate, io sono innamorato della sua bellezza, della sua semplicità, del suo sorriso, di ogni cosa! E avevo bisogno di dirglielo! So che ha intenzione di farla sposare molto presto… Per questo motivo ho deciso di venirle a parlare.’’

Per tutto il tempo, il viso di Jude non cambiò minimamente espressione, fino all’ultima rivelazione. Capì che il ragazzo era serio, lo leggeva nei suoi occhi. Leggeva lo stesso sentimento che aveva spinto lui a fare lo stesso con i genitori della sua amata Layla, quando seppe delle imminenti nozze di quest’ultima.

A quel pensiero, non potè evitare di sorridere e, dopo aver fatto alzare Natsu, gli fece una domanda.

‘’Lei lo sa? Sa cosa provi per lei?’’

‘’No, signore, non ho avuto modo di parlargliene…’’

‘’Allora che aspetti, che arrivi il giorno del matrimonio?! Muoviti, prima che cambi idea!’’

‘’C-Cos…?’’

‘’Hai il mio permesso di dirle quello che provi, ma se non ricambierà, sappi che la farò sposare. In caso contrario…’’ e qui fece un mezzo sorriso. ‘’Ti converrà renderla felice, in caso contrario.’’

Natsu non poteva crederci. Ci era riuscito sul serio.
Aveva voglia di saltare dalla gioia e di piangere, ma, al contrario, fece solamente un inchino e ringraziò continuamente l’uomo, fin quando quest’ultimo non gli disse di correre da Lucy.

Il ragazzo non se lo fece ripetere e si diresse verso il centro commerciale dove Lucy stava passando quelli che credeva fossero i suoi ultimi attimi di libertà.

I servi, che avevano assistito a tutta scena, non poterono trattenere le lacrime, mentre Jude prese in mano la foto della moglie e la portò al petto, ricordandosi di quella volta in cui fu lui a dichiararsi alla sua amata.

Natsu credeva nel suo amore per Lucy.
Jude credeva che l’amore avrebbe superato ogni cosa.
I servi speravano in un lieto fine.
Nessuno aveva pensato a Sting.

Le porte dell’inferno di erano già aperte, ma loro non ne erano ancora a conoscenza.










Scusatemi tanto, ma stamattina alla fine non ho potuto scrivere nulla, perché ho dovuto studiare e sbrigare varie commissioni. Perdonatemi!

In ogni caso, che ne pensate del cambiamento di Jude?
Cosa pensate succederà tra Natsu e Lucy?
Cosa combinerà Sting?
E cosa combineranno quei quattro al Luna Park, mentre sta succedendo tutto sto casino?

Alla prossimaaaa :D

 

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Capitolo 12
*** Una serata indimenticabile - Sotto un Cielo di Stelle. ***


 
Capitolo 11
Una serata indimenticabile – Sotto un Cielo di Stelle.

 
 
 
 
Gray e Juvia arrivarono con largo anticipo al luogo dell’appuntamento, così decisero di sedersi in una panchina che si trovava lì vicino e cominciarono a parlare.
Entrambi volevano conoscere meglio l’altra persona, sapere cosa gli piaceva e cosa detestava, quali erano i suoi passatempi preferiti e molte altre cose.
In parte, ringraziarono il ritardo degli altri due, perché così avevano potuto constatare di avere molte cose in comune.
 
Dopo circa mezz’ora, arrivarono Gajeel e Levy, la quale scusò entrambi per il ritardo e andò vicino la sua amica Juvia per farsi raccontare alcune cose e per raccontargliene anche lei.
Nel frattempo, i ragazzi erano dietro di loro, incerti su cosa fare, soprattutto Gray, il quale era molto nervoso da quasi due ore, ormai.
Gajeel, al contrario, era abbastanza tranquillo, ma si sentiva a disagio in quel posto tutto pieno di gente che si divertiva e di colori.
Poi, le voci delle ragazze li riportarono con i piedi per terra.
 
‘’Allora, che ne dite del piano che abbiamo pensato?’’
 
Ovviamente, nessuno dei due aveva sentito una parola di quello che le ragazze avevano detto e quest’ultime lo capirono dai loro sguardi. Così ripeterono tutto quanto, accertandosi che i ragazzi avessero capito, e poi lo misero in atto.
 
Il ‘’piano’’ consisteva nel dividersi in quel punto e ritrovarsi tre ore dopo nello stesso luogo, per poi tornare a casa tutti insieme, ma in realtà ai ragazzi, specialmente a Gray, questo piano non piaceva particolarmente, perché voleva passare più tempo con Juvia e, oltretutto, aveva un altro piano in testa, che, però, evitò di confidare agli altri per non imbarazzare sé stesso, né tantomeno l’amica, e per farlo rimanere un segreto solo tra lui e la ragazza. Inoltre, voleva evitare di far rattristire le ragazze né tantomeno di fargli perdere l’entusiasmo, così pensò di scartare l’idea.
Pessimo sbaglio…
 
‘’Dove andiamo per prima?’’ chiese Juvia tutta contenta.
 
‘’Per me va bene qualsiasi cosa, ma vorrei chiederti solo una cosa.’’
 
‘’Di pure, Gray.’’
 
‘’Vorrei salire con te sulla ruota panoramica, ma vorrei che fosse l’ultima cosa che facciamo… Quindi, ti va se ci andiamo verso le 23:00, cioè poco prima d’incontrarci con gli altri?’’
 
Juvia non capiva come mai Gray ci tenesse tanto ad andare con lei sulla ruota panoramica, né tantomeno capiva come mai proprio verso quell’ora, ma in ogni caso accettò senza esitare e mantenendo il sorriso.
Gray in realtà sapeva una cosa che, era sicuro, sarebbe piaciuto molto alla ragazza.
Verso quell’ora, ci sarebbero stati i fuochi d’artificio, che avrebbero illuminato il cielo che piaceva tanto sia a lui che all’azzurra e poi, ammettiamolo, la ruota panoramica è già romantica di suo, no? Aggiungeteci i fuochi d’artificio e diventa assolutamente perfetto!
 
Mentre pensava, Juvia l’aveva portato un po’ in giro per il parco, per vedere quale giostra sarebbe stato meglio provare prima.
A Gray non importava granchè, perché il suo unico pensiero, in quel momento, era immaginare lui e la sua ragazza sulla ruota panoramica, illuminati solo dalla luce dei fuochi d’artificio.
 
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Levy stava seriamente pensando di lasciare Gajeel lì e tornare a casa, ma preferì evitare per non far rattristire la sua amica che, invece, si stava divertendo da morire e stava passando la serata più bella sua vita.
Per Levy era tutto il contrario.
 
Gajeel se ne andava per fatti suoi e non le dava quasi mai retta, tanto che la ragazza spesso si chiedeva come mai l’avesse invitata lì se non la prendeva in considerazione, e inoltre non voleva provare nessuna attrazione che lei proponesse.
 
‘’Uffa, non ce la faccio più! Non ti sopporto, Gajeel! Che cosa mi hai invitata a fare, se non vuoi fare niente?!’’ sbottò la ragazza.
 
‘’Non lo so nemmeno io. Credo che l’ho fatto perché altrimenti il moro mi avrebbe ucciso.’’
 
‘’In questo caso, non ha senso che io resti qui…’’ disse Levy abbassando la testa e stringendo i pugni fino a  far sbiancare le nocche, per non piangere in quello stesso istante davanti al ragazzo.
 
Si sentiva presa in giro, vedeva tutta la sua felicità andare via sentendo quelle parole, che ferivano più di una lama sul cuore, e senza accorgersene, cominciò a correre lontano da lui.
 
Gajeel era ancora lì, fermo, a ripensare a quello che aveva detto e si diede dello stupido.
Così, subito dopo, si mise a correre a perdifiato per trovare Levy e scusarsi con lei.
 
Gajeel non avrebbe mai voluto reagire in quel modo, ma non era un ragazzo molto bravo ad esprimere quello che provava, così ora si ritrovava in quella situazione assurda.
 
Da quando era piccolo non aveva avuto molti momenti di felicità, fin da subito aveva imparato a cavarsela da solo, e in questo modo si costruì un muro attorno, per evitare le altre persone, che badavano bene di stargli alla larga.
Anche per questo motivo, non era mia stato innamorato, né qualcuna gli aveva mai confessato di provare qualcosa per lui, motivo in più per non capire lo strano sentimento che provava in quel momento.
 
Mentre rifletteva, aumentò la sua corsa, sempre più preoccupato, senza concludere nulla. Aveva girato quasi tutto il parco, quando ad un tratto sentì un grido soffocato provenire da un vicolo vicino all’uscita.
 
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‘’Gray, ti stai divertendo?’’ chiese Juvia un po’ preoccupata.
 
‘’Certo, Juvia! Piuttosto, sai dirmi che ore sono?’’ Gray era così impaziente di mettere in atto il suo piano, che aveva chiesto per quasi trenta volte nel giro di dieci minuti a Juvia, l’ora.
 
‘’Sono quasi le 23:00… Gray-sama, Juvia è preoccupata… Le hai chiesto così tante volte l’ora che pensa che tu ti stia annoiando e non vedi l’ora di andare via…’’ disse Juvia, molto dispiaciuta.
 
‘’Ma che dici, Juvia?! Dai vieni, andiamo sulla ruota panoramica. E chiamami Gray!’’ disse sorridendo verso la ragazza, un sorriso che fece sparire ogni dubbio.
 
Non appena arrivarono, si sedettero uno di fronte all’altro e aspettarono che la giostra si mettesse in funzione, mentre una tensione quasi palpabile si stava espandendo tra quei due.
Da una parte, Gray non vedeva l’ora che quello spettacolo di luci cominciasse per vedere il bellissimo viso dell’azzurra illuminarsi dalla felicità.
Dall’altra parte, Juvia aveva ricominciato ad essere timorosa riguardo il divertirsi o meno del compagno.
 
Comunque, mentre quei due continuavano a stare in silenzio e a pensare ognuno alle proprie cose, la giostra partì.
 
Stettero in silenzio per la maggior parte del tempo, fin quando la giostra non arrivò al suo punto più alto e incominciò lo spettacolo pirotecnico.
 
Juvia, inizialmente, rimase senza parole. Poi sorrise nel modo che aveva immaginato Gray e si voltò verso il ragazza, sicura del fatto che lui fosse consapevole di tutto quello.
Lo ringraziò contentissima e poi si andò a sedere, un po’ titubante, vicino a lui.
 
Gray era al settimo cielo per essere stato capace di rendere felice la ragazza e per aver visto il suo meraviglioso sorriso, ma mancava ancora un’ultima cosa al suo piano, ed era quello che lo preoccupava di più.
 
Ormai aveva deciso di farlo, però, e non si sarebbe mai tirato indietro.
 
Così si voltò verso la ragazza e si avvicinò molto piano al viso di quest’ultima, che arrossì vistosamente non appena vide il suo senpai voltarsi verso di lei.
Poi le prese il viso tra le mani e la stampò un bacio sulle labbra, che durò appena qualche secondo.
 
Juvia era rimasta senza parole a causa dello shock, ma avrebbe voluto che quel momento durasse per sempre.
Dopo un primo momento di confusione, decise di abbassare le palpebre e rispose la bacio.
 
Dal canto suo, Gray rimase tanto sorpreso quanto felice dalla reazione della sua compagna e decise di prolungare un altro po’ il bacio, almeno fino a quando il bisogno di aria si fece troppo insistente.
 
‘’Juvia, ascoltami. Non sono il ragazzo migliore del mondo, non sono perfetto, non sono dolce, non sono tutto quello che una ragazza magnifica come te meriterebbe. Ma di una cosa sono certo. Ti Amo, e su questo non dubbi. Vorrei solo averti al mio fianco per i giorni che verranno, sempre.’’
 
‘’Juvia pensa che Gray-sama dovrebbe togliere i ‘’non’’ a tutto quello che ha detto.’’
 
Gray ci pensò un attimo su e, quando ebbe capito cosa intendeva la ragazza, arrossì e capì di essere stato accettato.
 
‘’Anche Juv-… Anche io ti amo!’’ dichiarò Juvia, con le guance rossissime e le lacrime agli occhi per la felicità.
 
Purtroppo il giro era finito, così furono costretti a scendere, ma lo fecero mano nella mano, e si diressero verso il luogo dove si sarebbero dovuti incontrare con Gajeel e Levy.
 
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‘’Che cosa volete da me?’’ disse Levy verso i ragazzi he l’avevano presa con forza e portata in quell’angolo.
 
Fu una domanda abbastanza retorica, perché in realtà Levy aveva capito tutto dallo sguardo che quei ragazzi le stavano rivolgendo, ma voleva sembrare forte di fronte a quegli animali.
 
‘’Non ha importanza che tu lo sappia, tanto fra poco non ti permetteremo nemmeno di aprire bocca!’’
 
Disse uno di loro mentre gli altri ridevano e il viso di Levy diventava bianco per la paura.
 
Con una velocità invidiabile solo ai leopardi, uno di loro afferrò la ragazza da dietro mentre un altro cominciò ad avvicinarsi verso di lei per palparle uno dei seni.
 
Gli altri, solo a vedere quella scena, erano visibilmente eccitati e non vedevano l’ora di saltare addosso a quella ragazza insieme agli altri.
 
Levy era spaventata, non sapeva che fare e non poteva urlare, visto che l’uomo che la teneva da dietro le aveva anche tappato la bocca, e oltretutto sentiva dei brividi di disgusto percorrerle la spina dorsale.
Chiuse gli occhi per cercare di allontanarsi da quella scena, ma non ci riuscì.
Fino a quando non sentì le urla dei ragazzi che l’avevano circondata e dei rumori di pugni e calci attorno a lei.
 
Aprì piano gli occhi per la paura, fino a vedere chi era venuto a salvarla; era Gajeel, e non era mai stata più contenta di vederlo.
 
‘’Cosa le avete fatto?!’’ gridò.
 
‘’Ancora niente, ma sei vuoi puoi unirti!’’ disse uno ridendo.
 
Gajeel perse la ragione e gli tirò un cazzotto sul naso tanto forte da romperglielo e da farlo urlare per il dolore.
 
Vedendo quella scena, tutti si dileguarono subito, lasciando l’azzurra e il moro ancora nel vicolo, da soli.
 
‘’Perché te ne sei andata via da sola? Riesci a capire che se non avessi sentito il tuo grido, poco fa ora quei ragazzi…’’ Gajeel si bloccò non appena vide il volto spaventato di Levy; poi le si avvicinò e l’abbracciò.
 
Lei, a quel contatto, spinta da chissà quale coraggio, prese il viso del ragazzo tra le mani e lo baciò.
Lui rimase senza parole, ma on ne fu per niente dispiaciuto, tanto che avrebbe voluto farlo durare più a lungo.
 
‘’Ecco… Questo era per… Per ringraziarti, sì!’’ disse Levy.
 
‘’Si, certo, come no.’’ Disse Gajeel, prima di stringere la ragazza a sé , facendo unire nuovamente le loro bocche.
 
Levy rimase per un attimo sotto shock, prima di rispondere al bacio.
 
Dopo si ricordò dell’appuntamento che avevano con i ragazzi e notò che erano anche piuttosto in ritardo, così prese Gajeel per un braccio e cominciarono a correre verso il luogo dell’appuntamento, entrambi sorridenti per quello che era appena successo.
 
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Lucy aveva ricevuto una chiamata da suo padre; le aveva detto che sarebbe potuta tornare a casa più tardi, perché aveva spostato l’orario con la famiglia Eucliffe per un problema di lavoro, ma aveva ormai girato tutti i negozi e non sapeva bene cos’altro fare. Ed erano appena le 20:30
Decise di uscire dal centro commerciale e poi lo vide.
 
Vide Natsu correre verso di lei con una velocità inaudita, tutto sudato e vestito in modo molto elegante, forse troppo conoscendo il soggetto.
Lucy non capiva che cosa ci fosse venuto a fare lui in un posto simile, ma sapeva solo che non le dispiaceva affatto poterlo rivedere prima di rivedere Sting, così gli corse incontro, dopo aver buttato a terra le numerose borse dei negozi che aveva nelle braccia.
 
Appena furono abbastanza vicini, si abbracciarono e posarono l’uno la testa nell’incavo del collo dell’altro e stettero in quel modo per qualche minuto, finchè lui non prese la parola.
 
‘’Sai che domani parto, no? Bene, non potevo andarmene senza aver fatto prima qualcosa per poterti aiutare, così ho deciso di mettere in atto un piano a cui avevo segretamente pensato. Sono stato a casa tua e ho parlato con tuo padre. Gli ho detto molte cose che riguardavano te, Lucy. Gli ho detto cosa provo quando sto con te e cosa avrei provato se tu fossi sparita dalla mia vita e lui ha acconsentito.’’
 
‘’No, Natsu, non ho capito bene… Sei andato a parlare con mio padre e sei ancora vivo?! Com’è possibile?!’’
 
‘’Ascolta Lucy, c’è una cosa che devo dirti. Non sono ricco, infatti vivo in una casa che può a malapena essere chiamata così, non ho dei veri genitori, infatti sono morti quando ero piccolo, ho la sfiga che mi perseguita da sempre, ma nonostante tutto qualche giorno fa sono riuscito a conoscerti, ma soprattutto non ho molta esperienza nell’amare, ma so per certo che stavolta è così. Ti Amo e non  voglio lasciarti!’’
 
Lucy non riusciva a parlare. Era troppo felice per ciò le Natsu le aveva confessato e delle piccole lacrime cominciarono a scendere.
Si buttò al collo del ragazzo e lo baciò senza imbarazzo sulle labbra.
Lui non si fece attendere e ricambiò subito il bacio, per poi stringerle le braccia alla vita.
 
Quel giorno che sarebbe dovuto essere il peggiore, è diventato il migliore.
Tutto questo è successo Sotto un Cielo di Stelle.
Tutti sembravano essere finalmente felici.
Ma in quello stesso istante, Sting era davanti il portone di casa Heartphilia.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Eh si, in questo capitolo mi sono scialata a scrivere di tutte le coppie meno la Gerza, che non sono molto brava a descrivere, scusate, xD) e ad inventarmi storie su come far accadere le varie cose. In ogni caso, ringrazio le 6 persone che hanno messo questa storia tra i preferiti, le 19 che l’hanno messa tra i seguiti e tutte le persone che hanno recensito.
Un ringraziamento speciale a Fire per il suo supporto morale, e per aver recensito tutti i capitoli, e per tutti quelli che mi hanno seguita fin dall’inizio.
Davvero grazie ragazzi. Perché ho pubblicato solo 12 capitolo (prologo compreso) e ho avuto già un sacco di soddisfazioni! Grazie davvero!
 
Detto questo, come al solito, vi lascio con molte domande in testa, per assicurarmi la vostra curiosità u.u
 
Alla prossima! :D

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Capitolo 13
*** Si aprono le Porte dell'Inferno - Non puoi sfuggirmi! ***


 
Capitolo 12
Si aprono le Porte dell’Inferno – Non puoi sfuggirmi!

 
 
 
 
Sotto quel meraviglioso cielo stellato, sei persone avevano appena scoperto di ricambiare l’uno i sentimenti dell’altro e ora stavano vivendo il momento più bello della loro vita.
Pensavano che quel momento sarebbe durato per sempre, lo speravano, ci credevano.
Tutti, però, avevano dimenticato un piccolo particolare; Sting.
 
Proprio quest’ultimo, era davanti il portone di palazzo Heartphilia, vestito di tutto punto, con suo padre, sua madre e sua sorella.
Anche Rogue era venuto dopo molte suppliche, che poi vennero accolte.
 
‘’Wow! Questo palazzo è enorme! Ma mai quanto i nostri.’’ Disse Minerva, la sorella di Sting.
 
‘’Per forza, loro sono i più ricchi della città ma…’’ continuò Sting.
 
‘’Noi siamo i più ricchi dell’intera nazione! Per questo tutti stanno dalla nostra parte e ci rispettano!’’ Disse il padre del biondo, mentre sua moglie annuiva.
 
Rogue era rimasto a guardare tutta la scena, consapevole del fatto che se il suo amico era cambiato fino a quel punto, la colpa principale era proprio dei suoi genitori.
Subito dopo, il capofamiglia bussò al citofono e pochi secondi dopo il cancello si spalancò.
 
‘’Benvenuti, signori!’’ li accolse Capricorn.
 
‘’Buonasera, Capricorn. Potrei sapere dov’è il signor Heartphilia?’’ chiese in parte spazientito. Infatti, proprio come aveva detto poco fa, nessuno si era mai permesso di mancargli di rispetto e il ritardo di Jude, per lui, faceva parte proprio di quella categoria.
 
‘’Mi dispiace di dovervi informare che il mio padrone è nel suo studio a sbrigare le ultime faccende. Se volete seguirmi, vi farò fare un giro del palazzo, in attesa che finisca.’’ Disse gentilmente Capricorn.
 
‘’Non ci si può fare niente, immagino… E va bene, allora.’’
 
Mentre i servi mostravano ogni più piccolo angolo della casa agli ospiti, Jude stava pensando a come dire a quell’uomo che non avrebbe più potuto sposare sua figlia.
Per Jude la felicità di Lucy era importante, ma non voleva nemmeno perderci la faccia, così doveva inventarsi una buona scusa, ma il tempo stringeva. Inoltre, Lucy non era ancora tornata.
Dopo aver ragionato per un po’ e dopo aver ricevuto un cenno da parte di Aries per informarlo della fine del ‘’giro turistico’’, uscì dallo studio e si avviò verso il salone, dove i suoi ospiti lo stavano aspettando.
 
‘’Benvenuti, signori!’’ disse cordialmente Jude mentre sorrideva. ‘’Mi dispiace di avervi fatto attendere.’’
 
‘’Non si preoccupi, so quando può essere difficile gestire delle aziende potenti come le nostre.’’
 
‘’La ringrazio per la comprensione. Ora, vi va se faccio preparare una bella tazza di thè per tutti? O preferite qualche liquore?’’
 
‘’Potrei sapere dov’è sua figlia?’’ Chiese Sting.
 
‘’Oh, lei si sta ancora preparando. E’ un incontro molto importante, quindi immagino capiate quanto sia importante per lei essere perfetta!’’ inventò Jude.
 
‘’Capisco… E’ che sono molto impaziente di conoscerla, sa…’’
 
‘’In questo caso, chiederò a una delle mie cameriere di andare a controllare. Virgo, vieni qui, per favore.’’
 
Jude disse a Virgo di andare a controllare nella stanza, ma la ragazza aveva capito il messaggio; dovevano rintracciare Lucy e farla tornare a casa prima di mezz’ora, per evitare che gli ospiti s’insospettissero, ma non era facile. Così uscì insieme ad Aries per andare verso il luogo in cui si era diretta la ragazza quella mattina, mentre Capricorn e Jude cercavano d’intrattenere gli ospiti in un modo o nell’altro.
 
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‘’Padroncina, deve venire subito con noi! Gli ospiti sono arrivati elei si deve ancora preparare! Capisco la sua voglia di restare con il signorino Natsu, ma non c’è più tempo!’’ cercò di spiegare Aries.
 
‘’Si, certo, capisco… Allora io vado, ci vediamo domani Natsu!’’ disse Lucy sorridendo.
 
‘’Si, a domani, piccola.’’ Rispose Natsu con il sorriso sulle labbra, dopo averle rubato un bacio.
 
Le tre corsero più veloce che potevano e riuscirono ad entrare dalla porta sul retro per non essere notate e a fare preparare Lucy nel giro di appena dieci minuti.
Nonostante la fretta, Lucy era bellissima.
 
Indossava un abito lungo rosa, degno di una principessa, con qualche contorno rosso nei bordi. Delle scarpe con un tacco medio rosa e i capelli racchiusi in una crocchia, che metteva in risalto i suoi ricci. Evitarono di truccarla e le fecero mettere solo una collana, in modo da farla sembrare più elegante e poi uscì dalla stanza per dirigersi verso il salone.
 
Prima di entrare, ebbe un attimo di esitazione; avrebbe rincontrato Sting e solo ora se ne era ricordata. Nonostante tutto, non c’era tempo per queste cose. Doveva entrare e presentarsi a testa alta, senza mostrare esitazioni. E così fece.
 
‘’Buonasera, scusate il mio ritardo.’’ Disse inchinandosi.
 
‘’Oh, tesoro, eccoti qui. Sei davvero bellissima!’’ disse Jude, seguita da tutti gli altri.
 
Non appena lo sguardo di Lucy si posò su quello di Sting, notò già la stessa voglia di possessione e lussuria che aveva notato qualche giorno prima, mentre approfittava di lei.
Un brivido le corse lungo la schiena, ma cercò di non farsi notare.
Dopo andarono a cenare.
 
Gli uomini parlarono per tutto il tempo di politica, mentre le donne non parlarono quasi mai, se non quando non fosse strettamente necessario o quando fossero interpellate.
 
‘’Sai, Lucy-san, da Lunedì sarò un nuovo professore nella tua scuola!’’ disse d’un tratto Sting, lasciando Jude e Lucy a bocca aperta.
 
‘’C-Cosa..?’’ disse quest’ultima.
 
‘’Sembra che la tua professoressa d’inglese sia malata, così almeno per qualche tempo, sarò io il tuo nuovo professore! Me l’hanno detto qualche giorno fa. Sono davvero contento!’’
 
Lucy non voleva crederci. Ora quell’animale se lo sarebbe ritrovata davanti persino a scuola. Avrebbe voluto scappare, ma sapeva benissimo di non potere. Oltretutto sarebbe stato inutile, perché non avrebbe evitato la venuta di Sting nella sua scuola.
 
‘’A-Ah, che bello..! S-sono davvero contenta!’’ disse Lucy, sforzandosi di sorridere.
 
‘’Che ne dite di ballare un po’? Io adoro il ballo!’’ disse Minerva.
 
‘’Perchè no?’’ rispose, allora, Jude.
 
Così, fecero partire la musica e i primi ad entrare in pista furono Minerva e Rogue, seguiti da Lucy e Sting.
 
Mentre i primi si stavano divertendo abbastanza, o in ogni caso erano molto bravi a fingere, Lucy era sempre più preoccupata riguardo l’uomo a cui sarebbe stata legata. Inoltre non capiva il piano di suo padre.
 
‘’Ti sta molto bene questo vestito, sai?’’ disse d’un tratto Sting.
 
‘’G-Grazie…’’ rispose lievemente Lucy.
 
‘’Sembra proprio che ti piaccia molto il rosa, eh?’’ disse il ragazzo in modo sarcastico.
 
Lucy capì subito l’antifona; stava parlando di Natsu, ma doveva fingere che andasse tutto bene.
 
‘’Allora, dimmi…’’ continuò poi il biondo. ‘’Fino a dove siete arrivati? So benissimo che di angelico hai solo il viso, ma che dentro sei-‘’
 
Lucy gli mollò uno schiaffo in pieno volto, facendo fermare la musica e i padri che stavano discutendo tra loro.
Si accorse troppo tardi dell’errore, ma cercò ugualmente di scusarsi, mentre tutti gli sguardi erano rivolti verso di lei.
 
‘’State tranquilli, c’era una zanzara! Mi sembri un pò accaldata, ti porto fuori a farti prendere un po’ d’aria.’’ Cercò una scusa Sting.
 
Lucy, rassegnata, seguì il biondo fuori.
 
‘’Non dovevi farlo, sai? Se non mi fossi inventato quella scusa, ora saremmo entrambi messi male, mia cara, e non solo noi…’’
 
‘’Che vuoi dire?!’’
 
‘’Che quel rosato comincia ad infastidirmi un po’ troppo, quindi se non farai tutto quello che ti dico io e oserai disobbedire, lui sarà il primo a pagare per causa tua!’’ disse Sting con tono serio, ma abbastanza basso, per evitare che gli altri sentissero.
 
Lucy era rimasta bloccata. Non aveva mai potuto immaginare che quell’uomo sarebbe potuto arrivare a tanto, ma ora lo conosceva abbastanza bene per capire che era serio e lei non aveva altra scelta se non ubbidire.
 
‘’Cosa dovrei fare, allora?’’ chiese infine.
 
‘’Sposarmi e comportati come una moglie rispettabile! Mi sembra semplice, no? E anche…’’ disse avvicinandosi a lei.
 
‘’Sottometterti completamente a me.’’ Continuò con uno sguardo colmo di lussuria, che fece rabbrividire Lucy.
 
Poi la baciò, ma non era un bacio calmo come quello che Lucy aveva dato a Natsu quella sera. Era forte e a Lucy fece anche male.
Ad un tratto, la lingua di Sting entrò nella bocca di Lucy e lei sentì quasi di voler vomitare, sentendo quella cosa viscida entrarle in bocca.
 
Sting continuò a baciarla per qualche minuto mentre le toccava gran parte del corpo. Poi scese sul collo della bionda e rifece quello che aveva fatto alla ragazza qualche giorno prima.
Lucy avrebbe voluto gridare, ma non poteva. Doveva subire e da quel momento sarebbe sempre stato così.
Inoltre, Natsu sarebbe partito il giorno dopo, così non avrebbe avuto il rosato al suo fianco, ma forse questo l’avrebbe protetto dalle grinfie di Sting.
 
Mentre pensava, Sting riprese possesso della lingua della ragazza ancora per qualche minuto, poi si staccò e osservò lo sguardo impietrito della ragazza.
 
‘’Proprio come immaginavo, sei una ragazza molto interessante! Mi divertirò molto, con te!’’ concluse infine, prima di riportarla nel bel mezzo della festa.
 
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Natsu stava sistemando le ultime cose, mentre ripensava ala bacio che si era scambiato con la bionda, qualche tempo prima. Ora era sua, ne era sicuro. Ma il problema era un altro; lui stava andando via e le sarebbe rimasta da sola tra le grinfie di Sting.
Non sapeva cosa fare, ma non aveva alcun modo per restare in quella città e rimanere la fianco di Lucy, e questo lo faceva stare male.
 
Natsu non sapeva quello che era successo quella sera tra la sua ragazza e il biondo che tanto odiava.
Natsu non sapeva della questione del cambio di professore.
Natsu non sapeva di essere in pericolo e sotto costante controllo da parte di Sting.
 
Natsu non sapeva niente, ma, in realtà, non sapeva nemmeno di non sapere.
 
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‘’Ti sei ripresa, cara?’’ disse la madre di Sting rivolgendosi a Lucy.
 
‘’Sì, perdonatemi…’’ rispose Lucy, ancora sotto shock.
 
‘’In effetti, non hai una bella cera…’’ continuò Minerva.
 
‘’Penso che sia arrivata l’ora di andare, così Lucy potrà riposare un po’. Grazie di tutto, signor Heartphilia!’’ disse infine il padre di Sting.
 
‘’E’ stato un piacere!’’ rispose l’interpellato.
 
‘’A Lunedì, allora, Lucy.’’ Disse Sting con un falso sorriso, baciando la mano della bionda, ancora impietrita per quello che era successo qualche minuto prima.
 
‘’S-si, a Lunedi!’’ rispose.
 
Quando gli ospiti se ne andarono, Lucy corse in camera sua e ci si chiuse dentro. Avrebbe voluto restare là dentro per evitare di rivedere Sting e anche perché non c’era più un motivo valido per uscirne. Natsu se ne stava andando, d’altronde, quindi cos’altro l’avrebbe tirata su, ora?
 
Con questi pensieri in testa, si addormentò, mentre calde lacrime rigavano il suo volto e il suo cuore faceva sempre più male.
 
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‘’Mia cara Lucy, devi ancora conoscermi! Credimi, non sono sempre così gentile e non credo di riuscire a trattenermi ancora per molto! Quindi, preparati, perché da Lunedì sarò la tua ombra, quindi ti converrà fare molta attenzione! E soprattutto fattene un ragione, qualsiasi cosa tu farai o proverai a fare, non riuscirai a sfuggirmi!’’
 
Era questo il pensiero di Sting, mentre era in macchina con il resto della sua famiglia e con il suo amico seduto accanto, che l’osservava sempre più preoccupato e consapevole di non poter fare nulla per aiutarlo.
 
 
Le Porte dell’Inferno si sarebbero aperte proprio quel Lunedì, per Natsu, ma per Lucy erano già completamente spalancate.
Nessuno tranne Sting sapeva di tutto questo.
Nessuno poteva immaginarsi una cosa simile tranne Lucy.
Nessuno poteva fare qualcosa tranne Natsu.
 
Proprio così, ora tutto girava attorno a loro tre, ma solo Sting ne era consapevole fin dall’inizio.
 

 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autrice che vorreste uccidere xD
 
 
Fan di Sting, non uccidetemi, vi prego xD Credetemi, non sarà sempre così odioso… Sarà sempre peggio u.u No vabbè scherzo, per quanto io lo possa odiare, non durerà ancora per molto questa sua versione odiosa  xD v’informo che tra massimo un paio di capitoli arriveranno nuovi personaggi, quindi cominciate a pensare chi potrebbero essere ;) e comincerà un ''nuovo arco’’, diciamo. Detto questo, ringrazio tutti coloro che hanno recensito, che hanno messo la storia tra ii preferiti e tra i seguiti.
E dopo questo, alla prossima :D

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Capitolo 14
*** Anche i cattivi s'innamorano - L'arrivo di Yukino ***



Capitolo 13
Anche i cattivi s’innamorano – L’arrivo di Yukino




Lucy non era riuscita a chiudere occhio quella notte. Ripensava in continuazione a quello che era successo la sera precedente, sia con Natsu che con Sting, e quello che era successo con quest’ultimo le aveva anche procurato degli incubi. Proprio così, anche riuscendo a chiudere gli occhi, istintivamente le tornava alla mente quello che le aveva fatto, così rimase tutta la notte con gli occhi spalancati, preoccupata per quello che le sarebbe successo da quel momento in poi.
Inoltre, non riusciva a capire cosa volesse fare il padre.

Il giorno prima, aveva acconsentito alla relazione tra lei e Natsu, allora perché la sera prima non aveva detto niente agli Eucliffe e, al contrario, colloquiava con loro come se fosse ancora tutto come avevano accordato?
Non ne aveva idea, così decise che non appena avrebbe incontrato suo padre a colazione, gliene avrebbe parlato.
Dopo essersi lavata e preparata, scese le scale e arrivò alla sala da pranzo, dove si trovavano i servi e il padre, il quale era già seduto.

‘’Buongiorno, padre.’’ Disse la bionda.

‘’Buongiorno, Lucy…’’ rispose il padre, con il viso oscurato.

Lucy prevedeva guai, perché era raro che suo padre s’incupisse, così cominciò a salirle l’ansia, e pensava che avrebbe sentito le solite parole che odiava da parte del padre.

‘’Riguardo gli Eucliffe… Temo non si possa fare nulla per evitare il matrimonio, piccola… Oltretutto, ho saputo che quel ragazzo è partito stamattina, così non avrebbe senso evitare il matrimonio… Inoltre, ci sarebbero molti problemi se solo provassi a mettermi contro di loro… Riesci a capirmi, vero?’’

Lucy non era sorpresa più di tanto e dopotutto non poteva nemmeno biasimare suo padre, stavolta. Se solo Natsu fosse rimasto, forse sarebbero riusciti a trovare una soluzione, ma in quel caso non c’era alternativa.

‘’Capisco, padre… Grazie lo stesso per il pensiero…’’ disse soltanto.

Poi si congedò e andò a prepararsi per l’uscita tra amiche che avevano previsto lei, Levy e Juvia per quella giornata. Avevano previsto una giornata divertente, ma, almeno per lei. Non sarebbe stato proprio così.

Dopo essersi messa le scarpe, andò verso la piazza, ovvero il luogo dell’appuntamento.

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‘’Oh, eccoti, Lu-chan!’’ gridò Levy.

‘’Buongiorno, ragazze!’’ rispose Lucy, tentando di sorridere.

‘’Allora, chi comincia a raccontare?’’ passò al sodo Juvia.

Le tre scoppiarono a ridere e si diressero verso una gelateria là vicino.
La prima a parlare fu proprio Juvia, la quale raccontò tutto fin nei più piccoli particolari, facendo restare le ragazze di stucco.
Poi, arrivò il turno di Levy, che seguì l’esempio dell’amica e non si trattenne dal raccontare ogni cosa.
Appena prima di arrivare il turno di Lucy, il cellulare di Levy cominciò a squillare.

‘’Pronto?’’

‘’Pronto, Levy, sono Mira, ti ricordi di me?’’

‘’Mira?! Certo che mi ricordo! Come stai?’’

‘’Tutto bene, grazie! Volevo informarti che io e Lisanna siamo tornate in città e tra qualche giorno torneremo a scuola! Porteremo anche qualcun altro..!’’

‘’Davvero?! Ma è stupendo! Allora ci vediamo a scuola! Ciao e salutami Lisa-chan!’’

‘’Certo!’’

In questo modo, si concluse la telefonata.
Juvia e Lucy non capivano, così Levy si affrettò a spiegare il tutto alle amiche.

‘’Mirajane, conosciuta meglio come Mira, e Lisanna, sua sorella, erano delle ragazze che ho conosciuto nella scuola che frequentavo prima, in pratica, alle medie. Sono entrambe molto dolci e simpatiche e poi sono bellissime! Mira, infatti, è persino una modella! Durante la metà del secondo anno, però, partirono, per andare a trovare il loro fratello maggiore, Elfman, che studia all’estero, all’università. Si sarebbero dovute trasferire lì per un po’, perché i loro genitori dovevano fare delle cose e volevano evitare che le figlie perdessero giorni di scuola, ma alla fine il tempo si prolungò più del dovuto. Eravamo molto amiche, così quando mi dissero che sarebbero partite, ci rimasi malissimo, ma mi promisero che sarebbero tornate, prima o poi. Il tempo passava e avevo quasi perso la speranza, ma ora ritornano! Non potete capire quanto sono felice! E verranno nella nostra stessa scuola!’’

Le due ragazze ascoltarono il racconto dell’amica con interesse, ma nell’ultima parte a Lucy venne in mente una cosa; da Lunedì, non avrebbe più avuto Natsu al suo fianco. Doveva farsene una ragione, ma non era facile.

‘’Comunque, Lu-chan, è il tuo momento di raccontare!’’ disse infine Levy.

Lucy cominciò a raccontare, ma saltò volentieri la parte della cena di cui, molto probabilmente, le ragazze si erano persino dimenticate, visto che non le fecero domande.
Dopo, tornarono tutte a casa per fare i compiti per il giorno seguente.

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Tornata a casa, Lucy avrebbe solo voluto telefonare Natsu, ma non voleva disturbarlo. Molto probabilmente era ancora in viaggio o forse era arrivato e stavano sistemando le varie cose, così rinunciò.

Salì in camera, pronta per fare i compiti, ma qualcosa la bloccò. Aveva come un presentimento che sarebbe successo qualcosa con l’arrivo delle nuove ragazze. E non aveva tutti i torti.

Quando finalmente aveva raggiunto la concentrazione ideale per studiare, il suo cellulare squillò.

‘’Pronto?’’

‘’Pronto Lucy-san’’

‘’Che cosa vuoi?! Come hai il mio numero, Sting?!’’

Lucy avrebbe riconosciuto quella voce tra mille e, infatti, azzeccò.

‘’Oh, andiamo, ti pare il modo di rivolgerti al tuo fidanzato?’’ disse in tono sarcastico.

‘’Smettila! Pensi che non sappia che sei stato tu a dire a mio padre della partenza di Natsu?’’

‘’Ho dovuto. E in ogni caso, l’avrebbe scoperto da solo, molto presto.’’

Lucy avrebbe voluto chiudergli il telefono in faccia, ma evitò, perché se l’aveva chiamata doveva esserci un motivo.

‘’Ti ho chiamata per invitarti ad una festa. Un mio amico compie gli anni e, siccome gli avevo promesso che ti avrei presentata ai miei amici, oggi verrai con me.’’

‘’Più che un invito, mi sembra un obbligo.’’ Replicò Lucy.

‘’Prendila come vuoi, ma in ogni caso, passo a prenderti alle 20:00. Puntuale, mi raccomando.’’ Dopo riattaccò, lasciando Lucy arrabbiata e immobile con ancora il telefono in mano.

Rassegnata, prese i libri e tentò di riprendere la concentrazione per studiare, ma non ci riuscì. Oltretutto non aveva molto tempo visto che erano quasi le 19:00 e tra un’ora sarebbe passato Sting a prenderla, così richiuse i libri e andò a farsi una doccia.

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‘’Per quale motivo vuoi portarla con te? Per fargli vedere come sei in realtà?’’

‘’Credimi, Rogue, non ci sarebbe bisogno di portarla a quella festa, se il mio obiettivo fosse realmente quello. Voglio farle conoscere i miei amici e voglio sperare che si dia una svegliata. Inoltre, ad una festa può succedere di tutto. Se riesco a farla ubriacare… Mi capisci, no?’’ e cominciò a ridere.

Rogue, indignato, uscì dalla stanza. Sarebbe dovuto andare anche lui, purtroppo, a quella festa, ma non ne aveva voglia.
Uscì da casa di Sting e andò a farsi una passeggiata.

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Erano le 20:00 in punto quando Sting bussò alla porta di Lucy.

Lei era già pronta da un pezzo, così non si fece attendere e andarono subito alla festa.

Quando arrivarono, pensò fosse uno scherzo, ma più tardi capì che si sbagliava; era finita in un covo di matti, dove c’era gente già drogata o brilla, nonostante la festa fosse appena cominciata.
Voleva scappare, ma Sting le teneva la mano, così non potè fare nulla.

Le prime due ore passarono in modo molto tranquillo, se così si può dire, ma almeno nessuno le aveva rivolto la parola, nemmeno Sting.
Poi, verso le 22:00, quest’ultimo le si avvicinò, completamente ubriaco, considerando il suo alito, la prese e le porse un bicchiere di liquore. Dapprima, Lucy avrebbe voluto buttarglielo in faccia, ma aveva paura della reazione che avrebbe avuto Sting, così fu costretta a buttarlo giù tutto d’un fiato, di malavoglia.

Quell’unico bicchiere, bastò per farla stare male. Non riusciva a ragionare bene, così quando Sting la prese e la portò in una delle stanze poco lontane dal luogo della festa, nemmeno se ne accorse.

La buttò nel letto e ci si coricò di sopra, cominciando a toccarla in tutto il corpo.
Il fatto che fosse ubriaco, lo rendeva ancora più pericoloso di quanto già non fosse, ma in quel momento Lucy non capiva niente, così lo lasciò fare.
Le mani di Sting si muovevano velocemente sul corpo di Lucy e non ci mise molto ad eccitarsi tanto da far rigonfiare il suo amichetto nei paesi bassi.

Lucy se ne accorse quando sentì qualcosa di duro premerle con prepotenza lì sotto, ma non aveva la forza di toglierselo di dosso.
Sting cominciò ad alzare la maglia di Lucy, leccandole il ventre e lasciando una scia di baci ogni tanto, poi gliela tolse del tutto e poi fece lo stesso per lui.

Il suo petto nudo non era proprio niente male. Era perfettamente palestrato e i suoi pettorali erano davvero invitanti.

Dopo aver osservato per un po’ il corpo di Lucy, si chinò e ricominciò a baciarla.

Stava per arrivare al seno della ragazza, quando qualcuno spalancò la porta.
Nessuno si sarebbe mai immaginato che quella persona potesse essere lì.

‘’Che diavolo ci fai tu qui?!’’ urlò Sting.

‘’E tu cosa diavolo stavi facendo alla mia ragazza?!’’ urlò il rosato scaraventandosi su Sting e tirandogli un cazzotto in pieno volto.

Nonostante fosse brilla, Lucy riconobbe la voce del rosato e sorrise, chiamandolo.

‘’Natsu…’’

‘’Tranquilla, ti porto via da qui.’’

Disse mentre la prese in braccio, prendendola per la schiena e per le gambe e facendole poggiare il volto sul suo petto, dalla parte del cuore.

Poi uscì dalla stanza dopo aver sputato sul corpo di Sting, ancora a terra dolorante, per il colpo ricevuto.

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Natsu riportò Lucy a casa, promettendole che le avrebbe raccontato ogni cosa il giorno seguente, a scuola, e poi si dileguò.

Quella notte Lucy ebbe solo sogni magnifici.

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Il giorno seguente, a scuola, tutti furono sia contenti sia straniti del fatto che il loro amico rosato fosse lì in quel momento, ma il racconto del ragazzo fu bloccato dall’arrivo di tre ragazze dai capelli bianchi che varcarono la soglia dell’aula e si presentarono.

‘’Salve, io sono Mirajane, ma potete chiamarmi Mira!’’ disse la prima.

‘’Io sono Lisanna!’’

‘’Ed io sono Yukino!’’

‘’Io e Lisanna siamo sorelle, mentre Yukino è nostra cugina. Siamo davvero contente di essere capitate in questa classe e speriamo di poter fare presto amicizia con voi!’’ concluse la maggiore delle tre, facendo un profondo inchino, seguita dalle altre due.

Appena le vide, Levy corse incontro alle due sorelle e le abbracciò, ma il tutto durò pochi secondi perché entrò un’altra persona nella stanza, che Natsu e Lucy conoscevano bene.

‘’Salve, ragazzi. Io sono Sting, il vostro nuovo professore d’inglese. Spero che andremo d’accordo!’’ disse il biondo, per presentarsi. Poi lanciò un’occhiata alla ‘’fidanzata’’ e al suo rivale, prima di sedersi.

L’ora passò abbastanza lentamente, ma subito dopo ci fu la ricreazione, così i sei ragazzi, seguiti dalle nuove arrivate, andarono in cortile. Gray e Juvia cercarono un po’ d’intimità per qualche minuto e lo stesso fecero Gajeel e  Levy.
I primi si erano nascosti vicino la palestra dove si scambiarono dei baci leggermente goffi e imbarazzati, che successivamente diventarono più passionali e sicuri. Ad entrambi sembrava tutto quasi irreale e troppo bello per essere vero, ma erano lì, insieme, ed era tutto quello che volevano.
I secondi furono un po’ meno veloci, ma alla fine il moro prese in braccio l’azzurra e cominciò a baciarla con foga, e fu subito ricambiato.

Dopo un po’, non appena si furono riuniti, Natsu ritentò di raccontare il come fosse ancora lì, ma fu nuovamente interrotto dall’arrivo del nuovo professore.

‘’Sono contento che stiate facendo entrare le nuove ragazze nel gruppo. Vi chiamate Mirajane, Lisanna e…’’

‘’Io sono Yukino, piacere, professore.’’

Sting rimase quasi incantato dal volto di quest’ultima e dal suo sorriso, così decise di allontanarsi da quel posto per evitare di essere ulteriormente incantato da tanta bellezza, cosa rara per lui che non era mai stato particolarmente affascinato da nessuna, prima d’ora.

La giornata scolastica finì e dopo tutti tornarono a casa.

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Non appena Sting arrivò a casa, chiamò il suo amico Rogue per farlo venire a casa sua, il quale si presentò dopo appena un quarto d’ora a causa della preoccupazione.

Dal tono dell’amico, riusciva a capire che qualcosa era cambiato, in meglio, e non poteva non esserne felice.

‘’Dimmi Sting, cos’è successo?’’ chiese.

‘’Credi nel colpo di fulmine, Rogue?’’

Il moro non capì, ma un buon presentimento lo pervase improvvisamente.

‘’Diciamo che non mi è mai successo… Ma perchè?’’

Ci fu un attimo di pausa e poi…

‘’Perché credo mi sia appena capitato!’’ urlò Sting girandosi verso l’amico e sorridendo.

Rogue non era mai stato più felice!













Angolo dell’autrice con qualche problema mentale xD

Allora, che ne dite del cambiamento di Sting?
Il prossimo capitolo parlerà soprattutto di Sting e Yukino e si concluderà questo primo arco della mia storia. Poi verranno gli altri personaggi :)

Detto questo, grazie mille come al solito per il supporto che tutti mi date e alla prossima :D

 

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Capitolo 15
*** Cambiamenti radicali - Grazie di tutto, Yukino! ***


 
Capitolo 14

Cambiamenti radicali – Grazie di tutto, Yukino!

 
 
 
Rogue era rimasto senza parole, davanti alla dichiarazione da parte dell’amico, ma allo stesso tempo, non poteva essere più felice. In un modo o nell’altro, il suo amico era cambiato e questo era l’importante. Solo che gli sembrava abbastanza strano che il tutto fosse successo grazie ad una ragazza particolare, ma non ci fece molto caso. Si segnò che avrebbe dovuto ringraziare quella ragazza, prima o poi, e successivamente chiese delle informazioni all’amico riguardo quest’ultima, che non tralasciò alcun dettaglio, descrivendo perfettamente le sensazioni che aveva provato non appena l’aveva vista sorridere.
 
‘’Sai che sei troppo tenero quando parli di lei?’’ lo canzonò Rogue. ‘’Inoltre, sembra anche che i tuoi occhi siano illuminati da una luce particolare e sei più carino del solito!’’
 
‘’Ahahah. Grazie di tutto, Rogue. Sei un vero amico. Solo ora mi rendo conto di alcune cose… E’ il momento di sistemare tutti i casini che ho combinato e solo poi potrò parlare, e magari frequentare, liberamente Yukino, a cuor leggero.’’
 
‘’Sono contento per te, amico!’’ detto questo, i due si abbracciarono finchè l’atmosfera non fu rovinata da un’affermazione di Rogue…
 
‘’Ecco, Sting, dovrei dirti una cosa…’’
 
‘’Dimmi pure!’’
 
‘’Ecco… Io e tua sorella, Minerva… Siamo fidanzati!’’ disse tutto d’un fiato il moro, facendo restare, in principio, Sting di sasso, per poi scoppiare a ridere.
 
‘’Me l’immaginavo! Mi raccomando, trattala bene!’’
 
‘’Certo!’’ e detto questo, risero di nuovo, in quella stanza che per troppo tempo era stata invasa da un’aria poco piacevole, ma che ora era tornata quella di sempre.
 
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‘’Sicura di stare bene, Yukino? Sei tutta rossa…’’ chiese la più piccola delle Strauss alla cugina.
 
‘’Sta tranquilla, Lisa-chan, è tutto apposto! E’ solo che…’’
 
‘’E’ solo che si è presa una bella cotta per il nostro neo-professore!’’ concluse Mirajane.
 
‘’Mira-chan, che dici?!’’ disse Yukino, dopo aver sobbalzato ed essere arrossita più di prima.
 
‘’Con questo non fai altro che confermare quanto ha detto Mira-nee! Ahahah.’’ La canzonò Lisanna.
 
A quel punto, Yukino decise di arrendersi e confidò alle cugine che era tutto vero; le ragazze le diedero ragione, d’altronde era davvero un bel ragazzo, ma loro due avevano altri ragazzi in testa… Che passarono davanti a loro in quel preciso istante.
 
‘’L-Luxus!’’ disse la giovane Strauss.
 
‘’Oh, ciao Lisanna! Sei tornata! Vieni qui, dai!’’ le disse mentre apriva le braccia per accoglierla in un grande abbraccio.
 
Luxus Dreyar, il nipote del preside. Un ragazzo frequentante l’ultimo anno, alto, capelli biondi, occhi verdi, palestrato. Tutto quello che Lisanna aveva sempre desiderato.
 
‘’Mirajane! Ci sei anche tu!’’ disse un ragazzo, dietro i due che si stavano scambiando un caloroso abbraccio.
 
‘’Oh, ciao Freed! Si, siamo tornate!’’ disse con un gran sorriso, prima di abbracciare l’amico.
 
Freed Justine, il migliore amico, nonché confidente, di Luxus. Capelli verdi, occhi del medesimo colore, altezza nella media, frequenta l’ultimo anno. Il principe azzurro di Mira, tra parentesi.
 
I quattro si conoscevano da quando erano bambini, per questo motivo erano legati da un legame di amicizia speciale, ma non solo da quello…
Yukino era rimasta a guardare tutta la scena, in parte incredula di come nel giro di appena dieci secondi, lei fosse passata in secondo piano e istintivamente sorrise.
Poi si avvicinò ai ragazzi, dove fu presentata a questi ultimi dalle cugine.
 
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‘’Natsu, credimi, se lo dico un motivo c’è.’’
 
‘’Si, ma mi sembra lo stesso impossibile…’’
 
‘’Uffa! Cerca di avere un po’ di fiducia in me, ogni tanto.’’
 
‘’Ok, Lucy…’’
 
Questo era l’argomento principale della conversazione da quando la neo-coppia stava prendendo la strada per tornare a casa. Stavolta, però, Natsu avrebbe potuto accompagnare la sua ragazza fino alla porta.
L’argomento riguardava Sting e la cugina delle sorelle Strauss; secondo Lucy, tra quei due c’era stato una specie di colpo di fulmine e continuava a ripetere che lei, su queste cose, aveva occhio e non sbagliava mai. Natsu ci credeva ben poco, ma se fosse stato vero, non gli sarebbe dispiaciuto affatto.
Infatti, in quel caso, Sting si sarebbe levato dai piedi, lasciando lui e Lucy liberi di stare insieme.
 
‘’Piuttosto, Natsu, ora mi spieghi come hai fatto a tornare?’’ chiese infine Lucy.
 
‘’Ah, giusto. Oggi non ho potuto parlare, visto che ne sono successe di tutti i colori… Allora, non so come sia successo, ma sembra che qualcuno abbia ingaggiato mio padre a lavorare qui e che ci abbia addirittura dato dei soldi per poter comprare una casa in questa città. In poche parole, siamo ancora qui grazie a quella persona e a quei soldi. Non so chi sia stato, ma lo ringrazio con tutto me stesso!’’ concluse, sorridendo.
 
Lucy sorrise a sua volta e ringraziò mentalmente quell’uomo e dopo poco arrivarono davanti casa sua, dove si salutarono con un bacio.
 
Quando fu entrata in casa, c’erano i suoi servi e suo padre ad attenderla con un gran sorriso sulle labbra e una bella notizia ad aspettarla.
Una volta ricevuta la notizia, la bionda non potè evitare di piangere dalla felicità; finalmente l’incubo era finito.
 
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‘’Gray, Juvia pensa che questa sia un’impresa impossibile.’’
 
‘’Lo so, ma non abbiamo molte alternative…’’
 
‘’Juvia lo sa, ma non pensa di essere pronta…’’
 
‘’Sei l’unica che può faro, Juvia! E poi, io voglio te…’’
 
‘’Si, ma…’’
 
‘’Juvia, ti prego! Se non imparo a fare queste equazioni, domani al compito farò cilecca! Ti prego!’’
 
‘’D’accordo…’’
 
Sì, tra questi ragazzi l’argomento era ancora più interessante!
Erano rinchiusi da tutto il pomeriggio in camera del ragazzo, a mangiare biscotti e cercare di far imparare proprio a quest’ultimo come fare un’equazione. Juvia doveva avere una pazienza d’acciaio, o comunque doveva amare molto Gray, per non essere ancora andata via. Era praticamente impossibile riuscire a fare capire qualcosa a quella testa bacata.
 
‘’Mi è riuscita!’’ urlò, dopo tre ore di esercitazione, Gray.
 
‘’Ben fatto, Gray!’’ disse Juvia, tutta contenta.
 
Dopodichè, Gray abbracciò Juvia e la baciò per ringraziarla, finendo senza accorgersene nel letto del ragazzo.
Restarono abbracciati per qualche minuto su quella superficie morbida, scambiandosi vari baci, ormai liberi da quelle così seccanti equazioni. Peccato che il tutto fu rovinato dal rigonfiamento nei pantaloni di Gray, che fece spaventare e svenire la povera Juvia.
Gray si segnò di evitare situazioni simili in futuro, dopo essere scoppiato a ridere e aver baciato la sua principessa, facendola svegliare. Poi risero insieme e si scambiarono un ultimo bacio, prima di uscire per fare una passeggiata.
Doveva anche segnarsi che, nonostante tutto, la timidezza di Juvia stava migliorando.
 
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‘’Possiamo andarcene, adesso?’’ chiese Gajeel, spazientito.
 
‘’No, devo trovare un altro libro, prima.’’
 
‘’Uffa… Levy, ma come fanno a piacerti queste cose?!’’
 
‘’Non c’è bisogno che tu sia geloso dei libri, Gajeel, io tengo più a te che a loro!’’ disse Levy.
 
Si accorse troppo tardi della sua confessione e inevitabilmente arrossì, seguita da Gajeel che, anche se poteva non sembrare, era abbastanza timido.
Dopo, Levy trovò il libro e uscirono insieme dalla biblioteca, dirigendosi verso il parco.
 
Si fermarono per qualche minuto sotto un albero, seduti, senza dire una parola. Poi Gajeel si coricò sulle gambe di Levy, che sussultò al contatto. Gli sembrò molto strano un comportamento simile da parte del ragazzo, ma a conti fatti, non le dispiaceva, anzi.
 
Dopo un po’, Gajeel si alzò, prese un tagliacarte che teneva sempre nella giacca e cominciò a intagliare qualcosa sulla corteccia dell’albero a cui erano appoggiati.
Levy non capiva qual’era l’intento del fidanzato, ma quando lesse quello che il ragazzo aveva intagliato, lacrime di gioia scesero dai suoi occhi.
 
‘’Per Sempre’’
 
Due parole, un significato profondo, forse fuori dalla personalità del moro, ma che resero Levy la ragazza più felice del mondo, non appena comprese quello che intendeva il suo ragazzo.
 
‘’Guarda che ti prendo in parola!’’ disse l’azzurra.
 
‘’Meglio così, allora. Almeno non dovrò ripetermi!’’ rispose Gajeel, prima di baciare la sua ragazza, sotto quell’albero che da quel momento, per loro, avrebbe avuto un significato speciale.
 
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Il giorno dopo, Sting si presentò a casa di Lucy, confermandole la notizia ricevuta la sera prima; il matrimonio era stato annullato. Il biondo spiegò il motivo a Lucy, che sorrise davanti al rossore del ragazzo, che fino a qualche giorno prima, era stato il suo incubo.
 
‘’Capisco, Sting. Buona fortuna!’’
 
‘’Grazie, Lucy! Anche a te, con Natsu!’’
 
‘’Approposito… Sai chi è stato a dare il lavoro al padre di Natsu?’’
 
‘’Come si chiama?’’
 
‘’Se non sbaglio, Gildarts.’’
 
‘’Mh… Non saprei, forse Rogue, visto che suo padre aveva bisogno di dipendenti.’’
 
‘’In questo caso, ringrazialo da parte mia!’’
 
‘’Certo! Sai dove posso trovare Natsu? Devo parlargli.’’
 
‘’Credo sia a casa sua. Ti dico dov’è?’’
 
‘’Tranquilla, so dove si trova. Grazie ancora e a presto!’’
 
‘’Si, certo! Figurati.’’
 
Detto questo, il biondo si diresse a casa del rosato, pronto a dargli l’ultima brutta notizia che sarebbe uscita dalla sua bocca.
 
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‘’Natsu, intanto scusa per tutto quello che ho fatto finora… Solo ora mi rendo conto di quanto abbia fatto schifo… Solo ora che capisco cosa provi per Lucy…’’
 
‘’Quindi ti sei innamorato?’’
 
‘’Proprio così…’’
 
’Allora Lucy aveva ragione…’’ pensò Natsu.
 
‘’In ogni caso, devo dirti un’altra cosa.’’
 
In quel momento l’aria sembrò cambiare improvvisamente, come se il gelo avesse preso il sopravvento.
 
‘’So la verità riguardo la morte dei tuoi genitori e se vuoi posso raccontartela.’’
 
Natsu ci pensò su per un momento, non molto sicuro di voler sapere, ma alla fine annuì e Sting cominciò il racconto.
 
‘’Ricordi qualcosa della tua vita prima dell’incidente?’’
 
‘’No…’’
 
‘’Bene, allora tieniti forte. Eri un nobile, molto potente, oltretutto. Eri paragonabile agli Eucliffe, per dirla tutta. Gildarts è tuo zio, il fratello di tuo padre, in pratica. A causa della vostra fama, però, avete sempre avuto dei problemi, come degli attentati e roba simile. E quell’incidente, purtroppo, faceva parte di questi attentati, e purtroppo andò a buon fine, a differenza degli altri. Mi dispiace averti dovuto dire una cosa simile, ma mi sembrava giusto che tu sapessi…’’
 
‘’Grazie, Sting. Avevo davvero bisogno di sapere.’’ Disse Natsu, abbozzando un sorriso.
 
‘’Ma si può sapere che ci fai ancora qui? Muoviti e vai da Yukino, scemo!’’
 
‘’A-Ah… Ok! Ci vediamo, Natsu!’’
 
‘’Certo, amico!’’
 
E con questo, Sting si dileguò per andare verso casa di Yukino.
 
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‘’Posso fare qualcosa per te?’’ chiese Yukino al moro che le si trovava di fronte.
 
‘’Hai già fatto molto, in realtà. Hai salvato il mio amico Sting, quindi, grazie di tutto, Yukino!’’
 
‘’P-Prego!’’ disse sorridendo.
 
‘’Mi chiamo, Rogue, comunque.’’ Disse prima di andare via.
 
Subito dopo, arrivò Sting che invitò l’albina ad uscire.
 
Dopo aver passato un bel pomeriggio insieme, tra cinema, gelati e ristoranti, si fermarono nello stesso parco dove il giorno prima erano stati Gajeel e Levy e si fermarono sotto quell’albero. Lessero la scritta incisa sul tronco e sorrisero.
 
‘’Destino?’’ chiese Sting sarcastico.
 
‘’Può essere!’’ rispose l’albina. Dopo diede un leggero bacio sulla guancia a Sting, sotto un cielo pieno di stelle.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo dell’autrice a cui è preso un infarto


 
Ragazzi, non potete capire quanto io sia felice in questo momento! Vado a controllare quanta gente ha letto le mie storie e cosa mi ritrovo?! Che la media è 300?! E che il primo capitolo di questa storia ne ha più di 400?! Sono svenuta davanti a quei numeri! Grazie mille a tutti quanti.
Inoltre, ho controllato anche se qualcuno mi avesse messo tra i suoi autori preferiti e cosa trovo?! 5 persone!
E quante persone hanno messo tra i preferiti questa storia? 9!
Quante tra le seguite? 20!
E per quanto riguarda l’altra long? 3 preferiti! E già 5 recensioni!
Per non parlare delle 52 recensioni ricevute in questa long!
Davvero, grazie mille ragazzi! Cercherò di non deludervi :’)
La vostra Lety-chan!

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Capitolo 16
*** Epilogo: Addii e Lieti Fine - Arrivederci, ragazzi! ***


 
Capitolo 16

Epilogo: Addii e lieti fine – Arrivederci, ragazzi!

 
 
 
Durante tutto il periodo in cui successero tutte queste cose, solo due persone erano rimase tranquille, e quelle persone erano Erza e Gerard. Erano stati sempre e solo a guardare lo svolgimento dei fatti, ma non si erano mai uniti alle conversazioni e non avevano mai aiutato esplicitamente i loro amici. Al contrario, stavano tutto il tempo a scommettere su come sarebbero andate le cose, e la maggior parte delle volte vinceva Erza. Soprattutto riguardo le coppie.
 
‘’Visto? Tutto si è sistemato e tutti stanno felicemente insieme, proprio come noi due!’’ disse la rossa al fidanzato, coricato sulle sue gambe.
 
‘’Proprio così, ma devo ancora ringraziare mio padre per aver preso a lavorare Gildarts nella sua azienda, altrimenti non credo saremmo riusciti a fare molto…’’
 
‘’Questo è vero. Ringrazialo anche da parte mia! Menomale che spiavamo di nascosto le conversazioni… Così abbiamo potuto aiutarli, anche se indirettamente, e ora è tutto sistemato! Sono troppo felice!’’
 
‘’Non vorrei rovinare il tuo entusiasmo, amore, ma vorrei ricordarti che quest’anno abbiamo gli esami… E che una montagna di libri sta aspettando solo noi… Inoltre dobbiamo controllare delle carte e delle lettere per il consiglio studentesco, organizzare alcuni eventi, preparare l’orario scolastico e far vedere tutto al preside Makarov entro tre giorni…’’
 
Erza si pietrificò all’istante, ricordandosi dei numerosi lavori che avevano lasciato in sospeso per aiutare i loro amici, così si alzò di scatto, facendo sbattere la testa del fidanzato per terra, e corse verso la sala del consiglio, mentre il ragazzo la fissava sorridendo per l’energia che sprigionava.
 
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Le giornate trascorsero tranquille per molto e, dopo poco, si venne a sapere che Yukino e Sting si erano messi insieme. Lo sapevano in pochi, per evitare problemi a scuola, visto che lui era un professore e lei un’alunna.
Nonostante tutto, il periodo che Sting trascorse a scuola fu piuttosto breve, visto che dopo appena tre mesi la professoressa ritornò a scuola, completamente ripresa dalla malattia e pronta a tornare a lavoro.
Al biondo dispiacque per più motivi; il primo era il fatto che non avrebbe più visto Yukino a scuola e, di conseguenza, non avrebbero più passato la ricreazione insieme, a nascondersi da qualche parte per amoreggiare.
Il secondo motivo, però, era ancora peggio. Sting sarebbe dovuto partire per qualche mese per sbrigare degli affari del padre in un’altra città, e non riusciva a sopportare l’idea di lasciare la sua Yukino da sola. Non riusciva più a starle lontana, ormai.
Quando le diede la notizia, si rattristì, ma subito dopo la ragazza sorrise e gli disse che l’avrebbe aspettato volentieri per quei mesi e che una volta tornato, sarebbero potuti stare insieme senza problemi, visto che lui non sarebbe stato più il suo professore.
Insomma, fu un lieto fine.
 
Per quanto riguarda le Strauss, realizzarono il loro ‘’sogno d’amore’’ con i rispettivi ragazzi, pochi giorni dopo essere tornate. Infondo avevano atteso per molto tempo una cosa simile, così non avevano intenzione di farsela scappare.
Dopo poco tempo, vennero a sapere del matrimonio del loro fratello Elfman con la sua fidanzata, la neo-dottoressa Evergreen, compagna di studi del ragazzo.
Saltarono di gioia non appena saputa la notizia e decisero di portare anche i loro ragazzi con loro per festeggiare tutti insieme a presentare a tutta la famiglia i loro nuovi ragazzi.
Sì, volevano fare le cose in grande e sì, un altro lieto fine.
 
Il test di matematica di Gray andò più che bene e lui e Juvia festeggiarono molto bene quel successo che gli avrebbe evitato la bocciatura per quell’anno! E di conseguenza, l’avrebbe portato agli esami. Era un po’ spaventato all’idea, perché sapeva di non essere molto preparato, ma il fatto di avere Juvia al suo fianco lo rassicurava parecchio.
Dal canto suo, l’azzurra faceva di tutto per sopportare il suo ragazzo, anche perché più Luglio si avvicinava, più Gray era preoccupato e quasi insopportabile, ma lei riusciva a gestire la situazione grazie la suo amore e all’enorme pazienza di cui era provvista!
 
Poco prima della fine della scuola, Gajeel diede una notizia che spiazzò tutti; avrebbe lasciato la scuola  avrebbe cominciato a lavorare. Tutti sapevano che non era portato per lo studio, infatti, ma andando a lavorare le possibilità di stare con Levy sarebbero diminuite, ma nessuno dei due era preoccupato all’idea, anzi.
 
‘’Ha detto che vuole farlo perché così, una volta che mi sarò laureata, potremmo andare a vivere insieme! Sembra un sogno che si realizza!’’
 
Per l’appunto, Levy, più che essere arrabbiata, era davvero contenta per la decisione che aveva preso il suo fidanzato e per il futuro che avevano progettato insieme.
 
Per quanto riguardava Natsu e Lucy, passavano gran parte del loro tempo insieme, tra studio e divertimento. Infatti, anche Natsu avrebbe avuto gli esami quell’anno, ma era meno preoccupato di Gray, poiché, anche se poteva non sembrare, aveva un ottimo quoziente intellettivo che l’avrebbe aiutato parecchio.
Inoltre, anche loro avevano già progettato le cose in grande, infatti avevano già deciso di sposarsi non appena anche Lucy si sarebbe diplomata, poiché nessuno dei due aveva intenzione di laurearsi, ma anche perché Jude aveva messo da parte un lavoro per Natsu, non appena si fosse diplomato.
 
No, per queste tre coppie non possiamo ancora dare il lieto fine!
 
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Lo stesso giorno in cui ritornò la professoressa d’inglese, Sting partì e salutò tutti all’aeroporto, augurando buona fortuna ai ragazzi che avrebbero dovuto superare gli esami.
‘’Scusatemi ancora, ragazzi, per tutto quello che vi ho fatto passare. Ero una persona orribile prima d’incontrare Yukino e me ne rendo conto solo ora. Ho capito che l’amore può cambiare tutti gli aspetti di una persona, anche se prima non credevo a queste cose, ma una volta che en si il protagonista non puoi fare a meno di ammettere la verità! In ogni caso, prendetevi cura di Yukino e di Rogue, per favore. Arrivederci, ragazzi!’’
 Poi baciò Yukino e si diresse verso l’aereo che sarebbe decollato a breve.
 
Ma ora passiamo ai diplomandi, vi va?
 
Tanto per cominciare, parliamo di Gray.
Era passata la prima metà di Giugno, così il tempo si stava stringendo sempre di più ed era molto preoccupato all’idea degli esami, soprattutto degli orali, dove nessuno avrebbe potuto aiutarlo a differenza degli scritti dove avrebbe potuto copiare da qualcuno.
 
Poi andiamo da Natsu.
Più che preoccuparsi degli esami, stava pensando al fatto che il primo di Luglio si stava avvicinando, ovvero che il compleanno di Lucy era alle porte, così passava giornate intere a pensare a cosa comprare alla ragazza, insieme a Juvia e Levy.
 
E Gajeel?
Bhè, per lui non ci sono molte cose da dire in realtà. Non appena la scuola finì, trovò un lavoro come meccanico, visto che era un esperto di motori, dove lo pagavano molto bene, così accettò subito. Andava a trovare spesso Levy o a volte veniva lei, ma in ogni caso in poco tempo lei lo presentò ai suoi genitori.
Sì, questo può essere considerato un lieto fine!
 
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1 Luglio
 
Per Gray, il giorno degli esami.
 
Per Natsu, il giorno del compleanno di Lucy.
 
La mattina gli esami sarebbero cominciati alle 9:00, ma entrambi erano a scuola già dalle 8:15.
Natsu cercò di far scaricare la tensione di Gray parlando e scherzando, ma non appena furono le 8:45, Gray s’irrigidì nuovamente.
 
Grazie agli insegnamenti delle ragazze, fu tutto più facile. Infatti gli esercizi erano quelli su cui le ragazze li avevano fatti esercitare, così finirò il tutto prima del tempo consentito.
 
Il pomeriggio ci sarebbe stato l’orale e poi avrebbero festeggiato tutti a casa di Lucy il suo 18esimo compleanno.
 
Anche questa prova andò meglio del previsto. I risultati sarebbero usciti il giorno dopo, ma ora dovevano concentrarsi solo sulla festa.
 
Tutto fu organizzato da Juvia e Levy e grazie a questo andò tutto a meraviglia. La torta la prepararono Erza e Lisanna, mentre tutti gli altri misero le decorazioni e Natsu teneva occupata la festeggiata.
 
Fu la festa a sorpresa migliore del mondo. Lucy ricevette molti regali splendidi, ma il migliore fu quello che ricevette da Natsu… in camera da letto!
 
Il giorno dopo uscirono i risultati degli esami. Sia Natsu che Gray riuscirono a superare pienamente la sufficienza e furono, ovviamente, promossi. Così andarono a festeggiare tutti insieme mentre il cielo scuriva.
 
‘’Né Natsu, sembra che oggi le stelle non spunteranno…’’
 
‘’Non m’importa, stavolta.’’
 
‘’Mh?’’
 
‘’Io la mia stella ce l’ho già, no?’’ disse con il suo solito meraviglioso sorriso.
 
Poi le loro labbra si unirono e come per magia il cielo si riempì di stelle.
 
 
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‘’Grazie di tutto, Juvia! Ma come facevi a conoscere gli argomenti di terzo anno?’’
 
‘’Non sono molto diversi dagli argomenti che facciamo in secondo, in realtà…’’
 
‘’Capisco… Ehi, pensi che domani ci sarà l’arcobaleno?’’
 
‘’Se non piove, Juvia non crede che possa spuntare l’arcobaleno…’’
 
‘’Mh, hai ragione… Vabbè, io ho pur sempre i tuo occhi, che mi ripagano!’’ e detto questo, unì le sue labbra a quelle dell’amata, sempre sotto quel meraviglioso cielo stellato.
 
Ora ogni cosa era al proprio posto. Il puzzle è stato completato e niente potrà mai separare quelle coppie che erano state legate in eterno dalla luce delle stelle.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
D’accordo, forse non vi aspettavate un finale simile, ma non sapevo in che altro modo concludere… Ho deciso di evitare l’altro arco, per evitare di andare fuori tema, soprattutto, ma non preoccupatevi. Nell’altra long tratterò specificamente la NaLu, ne farò una sulla Gruvia e una basata su tutte le coppie, ambientata nel mondo di Fairy Tail. Quindi, continuate a seguirmi se vi va e grazie per avermi sopportato fino a qui ^^ un bacio e alla prossima!
La vostra Lety-chan.

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