L'ultima vista della luna

di Fercy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La sera prima di entrare in quel mondo orrendo ***
Capitolo 2: *** Divento cavia di laboratorio ***



Capitolo 1
*** La sera prima di entrare in quel mondo orrendo ***


Sentivamo i loro passi sempre più vicini e ormai eravamo stanchi, erano ore ed ore che correvamo  ma senza lati positivi, li trovavamo da ogni parte.
<< Ti prego Sam, corri non voglio che ti prendano, non c’è la farei senza di te >>
<< Sto correndo >> dissi, << Ma sono molto stanca >>
<< Puoi  farcela >> mi disse Jason  << Tesoro, possiamo  farcela, arriveremo sani e salvi fino al covo segreto >>
Non so ma sapevo che non saremmo arrivati al covo e che non saremmo mai stati salvi, avevo paura, si ma c’era anche la voglia di girarmi e combatterli, non avevo paura di loro ma di ciò che sarebbe successo in futuro, in ciò che mi avrebbero fatto a me e a Jason, quali esperimenti ci avrebbero fatto? Che ne avrebbero fatto di noi dopo tutti gli esperimenti? Quanto vorrei ritornare indietro a quando nessuno sapeva niente, quando vivevamo una bellissima vita in Canada, ma poi tutto è stato distrutto, e sono venuti loro a scavare nella vita di ognuno fino a trovarci e inseguirci, potevamo scappare prima che ci scoprissero e invece non lo abbiamo fatto e adesso ci troviamo in questa situazione. Ma mentre pensavo, Jason mi fece ritornare in me.
<< SAM, ATTENTA >> urla Jason, ma troppo tardi che uno dei mostri agenti mi prende per un braccio e mi tira verso il buio.
Jason, cerca di aiutarmi ma eravamo stanchi tanto che un altro gruppo di mostri agenti ci accerchia e le mie ultime parole sono state << Jason, lo sapevo che sarebbe accaduto, ma sappi che ti ho sempre amato >>.
<< C’è la caveremo >> mi disse. << Riusciremo a scappare e salvarci >>
Stavo per rispondere quando uno degli agenti mostri con una targhetta con scritto Ronald disse << Ragazzino stupido contaci che ne esci vivo >> ridendo in un modo che ti portava lo schifo di tutto e senza accorgermene ci iniettarono qualcosa che ci fece perdere i sensi e l’ultima cosa che vidi fu la luna piena nel cielo poi il buio totale.

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Capitolo 2
*** Divento cavia di laboratorio ***


‘’Sam,svegliati,è mattino’’ una voce dolce mi chiamava,era mia madre. ‘’mamma ti prego lasciami dormire..’’dissi,ma sentivo la mia voce troppo appannata. ‘’dai…devi andare a scuola’’ m’incitava. ‘’MAMMA BASTA!’’ urlai e mi svegliai di botto trovandomi in una sala. Era buia, fredda, senza vita. Mi alzai dal letto e andai verso la porta che non si aprì. La testa mi scoppiava,e non riuscivo a mettere a fuoco cos’era successo. ‘’Perché ero in quella stanza? Che era successo la notte prima? Ma siamo sicuri che non so dormendo da più giorni?’’ ma non sapevo che rispondermi. Andai in cerca di un interruttore, e appena lo trovai e accesi la luce mi trovai in quella che poi chiamai ‘’Sala delle torture’’. Era orrenda, piena di macchinari e attrezzi appuntiti. Alla fine misi a fuoco tutto e ricordai ciò che era successo. Jason,oddio dov’era in quell’istante? Mi sentivo così confusa e stupida. Iniziai di nuovo a sbattere sulla porta in cerca di trovare un modo per uscire,la sala era tutta chiusa, sigillata e io mi sentivo così impotente, mi sentivo manca l’aria e alla fine persi i sensi e caddi sul freddo pavimento. ‘’Avanti! Basta! Svegliati!’’ mi urlò una voce stridula e potente. Aprì gli occhi e vidi che era quel gran bastardo di Bob. ‘’Non toccarmi’’riuscì a dire soltanto. ‘’Ma non farmi ridere ragazzina’’ rise e poi mi portò in una stanza dove c’erano…aspetta!?! Quelli erano degli umani? Gli umani lavoravano per loro? Mi salì un groppo alla gola e tanta di quella rabbia che avrei distrutto tutto! Come facevano uomini della stessa mia specie a servire queste orrende bestie senza cuore? Avrei voluto urlargli contro ma non riuscivo a parlare sconcertata da ciò che vidi fin quando uno dei dottori mi venne vicino e disse ‘’è ora del test’’. Deglutii a quelle parole perché con tutti quei marchingegni che avevano in quella sala non sapevo che mi sarebbe successo. Seguì quella sottospecie di dottore assassino che mi fece sedere su una comoda poltrona da cui pensavo uscissero ganci che mi avrebbero attaccato ad essa e da lì non sarei più potuta scampare alla morte, ma non successe niente di quello che pensavo, anzi, sembrava una semplice seduta. Il dottore prese dei moduli e iniziò a compilare man mano che rispondevo a domande o ai tipi di iniezioni e prelievi che mi faceva. Dopo aver concluso il suo lavoro, si alzò, mi guardò sorridendo debolmente e andò via lasciandomi sola per dieci minuti che per me passarono come un’eternità. Entrò un altro dottore. Era giovane,aveva i capelli neri e gli occhi color giacchio, ma il suo sorriso era così crudele che metteva i brividi. Si sedette affianco a me e si presentò, cosa che non aveva fatto il dottore di prima. ‘’Sono Cedric Flechter, piacere’’ disse. ‘’….’’ non risposi. ‘’Come ti chiami?’’ richiese ancora con tono calmo. ‘’….’’ di nuovo non risposi. ‘’Andiamo devi pur avere un nome’’ insistette. ‘’Samantha…’’ sbottai come la stupida. ‘’Cognome?’’ chiese furbamente. ‘’….Ro…Rosenberg’’ buttando subito lo sguardo a terra. L’uomo, cioè, il ragazzo prese il blocco noto e iniziò ad annotare, cosa che mi fece diventare ancora più nervosa. ‘’Perché ero stata così stupida da dirgli come mi chiamavo? Che cazzo mi passava per la testa?’’. E mentre io mi facevo tutte queste domande lui iniziò a prendere vari bicchieri con liquidi di diverso colore. ‘’Iniziamo con questo…’’ e me ne porse uno verde che mi fece iniziare a cantare come una matta mentre lui annotava e annotava. Mi passò non so’ quanti bicchieri diversi e ognuno mi faceva apparire come un mostro, come loro, ed era davvero una cosa orrenda. Alla fine ero esausta e mi bruciava la gola e senza pensarci due volte presi un bicchiere,senza farmi vedere da quel pazzo, con del liquido trasparente che sembrava acqua. Lo bevvi e mi sentì male. Iniziarono a lacrimarmi gli occhi, la testa era come se si gonfiasse a più non posso e vedevo tutto appannato,sentivo urlare ma non capivo niente, era come se fossi sott'acqua e alla fine chiusi gli occhi senza capire cosa mi fosse successo.

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