Elthain

di _katherine_lls
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E si ricomincia ***
Capitolo 2: *** Casa dolce casa ***
Capitolo 3: *** Delow Manor ***
Capitolo 4: *** Piacere sono Draco, Draco Malfoy ***
Capitolo 5: *** Nuovi poteri e vecchie amicizie ***
Capitolo 6: *** AVVISO ***
Capitolo 7: *** Dal paradiso all'inferno, senza passare per il purgatorio ***
Capitolo 8: *** Finalmente il paradiso ... ***
Capitolo 9: *** Sorpresa ***
Capitolo 10: *** Finitus Incantium ***
Capitolo 11: *** Daphne Narcissa ... ***
Capitolo 12: *** Ritorno ad Hogwarts ***
Capitolo 13: *** Eleonor Lily Narcissa Potter ***
Capitolo 14: *** Un dormitorio da sogno ***
Capitolo 15: *** Il paradiso ha i suoi angeli ***
Capitolo 16: *** Anche il paradiso non è perfetto come sembra ***
Capitolo 17: *** E litigio fu... ***
Capitolo 18: *** La verità galleggia... ***
Capitolo 19: *** Hermione... ***
Capitolo 20: *** Il caos dopo la tempesta... ***
Capitolo 21: *** La leggenda dei Malfoy ***
Capitolo 22: *** Nei guai ***
Capitolo 23: *** Scelte ***
Capitolo 24: *** Guai in vista ***
Capitolo 25: *** Avviso ***



Capitolo 1
*** E si ricomincia ***


-Maledizione- mormorai scansando per un pelo un primino che aveva rischiato di farmi finire a gambe all’aria. Spostai il tomo di magia avanzata sull’altro braccio per sistemare la tracolla della borsa. Le lezioni erano appena iniziate e stranamente non vedevo già l’ora di avere un attimo di pausa. Quest’anno era cominciato decisamente male.

Di Voldemort non si avevano più notizie da un bel po’, esattamente dalla battaglia alla fine dello scorso anno quando il suo tentativo di uccidere Silente non era andato a buon fine. Ma il ritiro a vita privata del mago più oscuro di tutti i tempi non aveva affatto riportato la tanto agognata tranquillità a scuola. Anzi, se possibile, aveva peggiorato la situazione. Sembrava di camminare continuamente sulle uova: si doveva stare attenti a quello che si faceva, si diceva e addirittura si pensava.

Sbottai nuovamente entrando nella mia stanza e chiusi velocemente la porta alle mie spalle.

Posai velocemente il libro e la borsa sul letto sistemando una foto che probabilmente era caduta quando prima ero uscita di corsa per la prima lezione con Piton.

Non potei fare a meno di sorridere vedendo mia madre salutare frettolosamente. La foto era stata scattata qualche settimana fa in Spagna. Per la prima volta dopo due anni avevo deciso di non passare l’estate alla tana. Ero riuscita a rintracciare i miei genitori e a toglier loro l’incantesimo di memoria che avevo fatto all’inizio del quarto anno per proteggerli da Voldemort e dai Mangiamorte. Avevo impiegato settimane a localizzarli con l’aiuto di Silente e poi non ero più riuscita ad allontanarmi da loro per più di mezza giornata. Forse era semplicemente questo il motivo per cui stare ad Hogwarts quell’anno non mi entusiasmava più di tanto.

Posai la cornice sulla scrivania pensando a quanto ero cambiata negli ultimi anni, a quanto la guerra mi aveva cambiata.

La strana sensazione di tranquillità che aleggiava per l’intero mondo magico non sembrava reale. Quanto tempo era passato dall’ultima volta in cui ci eravamo davvero sentiti al sicuro?

Probabilmente non lo eravamo nemmeno in quel momento. Voldemort era semplicemente sparito, forse per leccarsi le ferite e cercare di racimolare qualche mangiamorte. Nell’ultima battaglia ne erano morti parecchi, altrettanti erano stati rinchiusi ad Azkaban e sottoposti al bacio. Qualcuno si era salvato cambiando improvvisamente fazione. Di sicuro non erano più così tanti da poter organizzare un altro attacco.

Ma quanto ci sarebbe voluto? Settimane, mesi o anni?

Cominciai a svuotare la borsa mentre mi sentivo improvvisamente sbagliata. Come potevo starmene ad Hogwarts, finire l’ultimo anno, tornare alla vita di prima sapendo che prima o poi avrei dovuto abbandonare di nuovo tutto?

Mi lasciai cadere sul letto esausta. Non ne avevo ancora parlato con Harry o Ron ma visto lo sguardo da animale in gabbia che intravedevo spesso negli occhi del mio migliore amico probabilmente nemmeno per lui il rientro a scuola era stato come gli altri anni.

Senza poi considerare che dovevo ancora dirgli cosa cavolo era successo quel maledetto pomeriggio. Ero stata più volte sul punto di raccontargli tutto ma per un motivo o per un altro non ero nemmeno riuscita a cominciare l’argomento: prima Lavanda che doveva urgentemente parlare con Ron, poi la McGranitt che voleva sapere la sua disponibilità per le selezioni della squadra di Quidditch, poi Piton, anche se non si era capito bene cosa volesse…

E ogni volta che per sbaglio mi cadeva lo sguardo sul loro tavolo lo trovavo a fissarmi. Mi sorrideva lievemente e poi tornava a parlare con i suoi odiosi compagni di casata.

Lui era uno dei pochi purosangue che avevano deciso di cambiare fazione all’ultimo momento per salvarsi il culo. Di sicuro uno non poteva cambiare idea così radicalmente da un giorno all’altro, passare dall’odiare una persona a correre da lei al primo problema in meno di un mese.

Chiusi gli occhi ripensando di nuovo a quel pomeriggio di metà agosto.


***

Non potevo nemmeno immaginare quanto mi era mancato lo shopping per il centro di Londra con mia mamma. Due anni senza di lei erano lunghi da recuperare ma stavamo facendo di tutto per tornare almeno alle nostre vecchie abitudini. Prima con il viaggio a Parigi, poi con le vacanze in Italia e infine con la nostra routine in Inghilterra che comprendeva soprattutto l’uso della carta di credito.

Sorrisi lievemente chiudendo il cancello con un piede e cercando di restare in equilibrio sotto il peso delle borse delle marche più in vista di Londra. Mia mamma stava mettendo la macchina in garage, visto che il cielo si era annuvolato di colpo e prometteva pioggia mandando in crisi il traffico della capitale Inglese.

Masticai una parolaccia quando rischiai di inciampare sulle mattonelle scoscese della villetta a schiera che per anni era stato l’unico posto che avevo potuto chiamare casa.

Presi al volo una borsa pensando a quanto mi sarebbe piaciuto in quel momento poter fare magie liberamente. Nessuna borsa da tenere in mano, nessun rischio di finire ad abbracciare il pavimento, meno di mezzo secondo per aprire la porta senza dover cercare come una disperata le chiavi come stavo facendo in quel momento. Certo mi era mancato il mondo babbano, ma a volte la magia tornava davvero comoda. Roteai gli occhi sentendo Grattastinchi miagolare infastidito.

Girai lievemente la testa verso il giardino della mia vicina dove, come ogni santo giorno da due mesi a quella parte, il mio gatto stava patendo le pene dell’inferno. Non che Matilda mi fosse mai stata simpatica, ma da quando ero tornata si mostrava decisamente più ostile del solito: bloccava mia madre ogni volta che poteva per farle infinite domande su dove ero stata io e su dove erano stati loro, torturava il mio gatto, mi squadrava severa da dietro le lenti spesse come fondi di bottiglia ogni volta che le capitava l’occasione. Probabilmente cercava di capire perché ero così .

-Vieni Grattastinchi - sbottai esasperata mentre il mio gatto saltava giù dalle gambe dell’anziana signora. Smisi di cercare le chiavi, che probabilmente avevo dimenticato nuovamente in casa, e stringendo appena la bacchetta mormorai un Alohomora sorridendo affabile alla vicina.

Mi chiusi la porta alle spalle sentendomi in colpa per mia mamma che adesso avrebbe dovuto sorbirsi le domande di Matilda dal momento che la porta si era aperta da sola e non c’era nessuno in casa.

Posai le borse in corridoio e mi accorsi subito che c’era qualcosa che non andava, ad esempio il mantello con lo stemma dei serpeverde che faceva bella mostra di sé sul portabiti. Silenziosamente presi la bacchetta dalla borsa e controllai velocemente la cucina. Nessuno, nemmeno un’ombra, tranne il sacchetto dei miei biscotti al cioccolato sopra il tavolo. Strano, ero sicura di averlo rimesso nella credenza finita la colazione. Per una volta sperai che Matilda avesse tante cose da dire a mia madre. Dovevo assolutamente trovare chi era entrato in casa e capire per quale strano motivo un serpeverde era nella Londra babbana e tra tutti i posti aveva scelto proprio casa mia. Non poteva essere un caso vero? Ma chi tra i serpeverde sapeva dove abitavo?

Aprii lentamente la porta del salotto dove, a differenza della cucina, c’erano tracce molto visibili della presenza di qualcuno: un esempio era il ragazzo tranquillamente seduto sul divano con un piatto colmo di biscotti al cioccolato posati sul tavolino di vetro.

-Non ci credo! - sbottai abbassando la bacchetta infastidita -A quanto pare, oltre ad esserti autoinvitato a casa mia hai anche deciso di sfamarti dando fondo alla dispensa-

Lanciai la bacchetta sulla poltrona dubitando di averne bisogno visto chi si era intrufolato in casa. Poteva decisamente andarmi peggio.

-Non esagerare, erano solo dei biscotti! -

-Mezzo chilo di biscotti! Si può sapere che cavolo ci fai nella Londra babbana e come diavolo ti è venuto in mente di venire proprio a casa mia? - chiesi.

-I babbani fanno tante cose interessanti e cucinano meglio di noi maghi. E poi, Granger, se sono a casa tua vuol dire che avevo bisogno di vederti! -

-Sentivi la mia mancanza? - chiesi ironica mentre il ragazzo si alzava pulendosi i pantaloni dalle piccole briciole e venendo ad abbracciarmi. Rimasi immobile, nemmeno un Petrificus avrebbe potuto fare di meglio.

-Abbassa immediatamente quelle mani! - mormorai mentre il suo profumo mi riempiva le narici - ti presenti in casa mia senza invito, lasci tranquillamente il tuo mantello in ingresso, ti mangi mezzo chilo, l’ultimo mezzo chilo, dei miei biscotti preferiti e ti permetti pure di abbracciarmi? Ti rinfresco la memoria, io e te non siamo mai andati d’accordo da quando ci conosciamo quindi vedi di dirmi cosa vuoi e di evaporare! -

Lui si staccò guardandomi corrucciato e poi scoppiò a ridere. Mi pentii immediatamente di aver lanciato la bacchetta, un Avada Kedavra non glielo avrebbe tolto nessuno.

-Decisamente poco grifondoro. Sei suscettibile e permalosa Granger. Te li ricompro i biscotti! - disse continuando a ridere.

-Zabini, che cosa ci fai in casa mia? - domandai infastidita pestando il piede a terra mentre lui tornava a sedersi sul divano e prendeva il piatto con i biscotti.

-È una storia lunga Hermione, ma cercherò di sintetizzarla il più possibile - strinsi lievemente gli occhi e andai a sedermi sul bracciolo della poltrona prendendo la bacchetta e ghignando lievemente. Lui deglutì rumorosamente prima di cominciare a dirmi il motivo che l’aveva spinto dall’altra parte del muro del Paiolo Magico.

-Una settimana fa sono andato a farmi un giro a Diagon Alley con Draco. Avevamo programmato di stare via fino a tardi e di incontrarci anche con Theodore che poi ha tirato buca perchè doveva vedersi con gli avvocati. Sai, i suoi sono in prigione e tocca a lui gestire il patrimonio dei Nott e quindi… -

-Zabini taglia. Voglio sapere il motivo per cui sei qua, non come hai passato l’estate -

-Dovevamo stare via fino a tardi, mangiare insieme e possibilmente ubriacarci - continuò ignorandomi completamente -Ovviamente è saltato tutto quando Draco ha ben pensato di arrivare con sua madre che ci ha controllati tutto il tempo e che ha continuato a fare domande a dir poco imbarazzanti. Probabilmente si era fatta qualcosa perchè Narcissa Malfoy non è esattamente quel tipo di persona -

-Zabini, non voglio sapere come avete rimediato all’imprevisto. A breve rientrerà mia madre e gradirei che tu fossi già in viaggio verso casa tua, non vorrei doverle spiegare chi sei e che cosa vuoi… -

-Sta zitta un attimo. Comunque non erano nemmeno le sei quando è arrivato il gufo dei Malfoy con una missiva per Narcissa che in due secondi si è dileguata con suo figlio lasciandomi da solo. Mi sono materializzato a casa e i miei stavano litigando con una coppia che non avevo mai visto. Si zittirono subito, probabilmente non avevano messo in conto il fatto che sarei rientrato, si aspettavano che restassi fuori fino alla mattina dopo come facevo di solito. Comunque la coppia era decisamente strana, sembravano preoccupati per qualche strano motivo ed erano a dir poco rigidi -

-Non ti seguo -

-Immagino, nemmeno io ci capisco qualcosa. Comunque la donna mi è venuta vicino e mi ha abbracciato mormorando qualche parola in una lingua che non conoscevo. Quando chiesi ai miei cosa diavolo stava succedendo loro mormorarono un e uscirono dalla stanza lasciandomi da solo con i due che non avevo mai visto ma che mi assomigliano decisamente troppo - disse passandosi una mano tra i capelli. Lo guardai meglio: era diverso da come lo ricordavo ad Hogwarts, gli zigomi sembravano più alti, i capelli erano più scuri e gli occhi erano brillanti e celesti come non li avevo mai visti.

Non ci feci più di tanto caso, in fin dei conti non lo conoscevo così tanto bene. Ma sembrava diverso, aveva qualcosa di diverso.

-Erano loro i miei genitori - mormorò guardando il pavimento. Sembrava distrutto, come se l’ultima affermazione gli avesse prosciugato tutte le forze - e il mio cognome non è Zabini. Sono un Delow Hermione, un membro delle casate più nobili di tutta l’Inghilterra. Non so come sia possibile, so solo che io…-

-Perchè lo stai dicendo proprio a me? Capisco che ti serviva qualcuno con cui parlarne ma non potevi andare semplicemente da Malfoy? - chiesi. Io e Zabini, o meglio Delow, non avevamo mai avuto mezza conversazione in sette anni se non si consideravano gli insulti scambiati per i corridoi di rado dal momento che non era il più odioso della sua casata.

Perché era venuto da me?

-Perché non potevo dirlo a nessuno al di fuori della famiglia - rispose abbassando di colpo la voce.

-Blaise, sei impazzito di colpo? Che cosa stai dicendo? Maledizione… - inveii quando una forza estranea smaterializzò il ragazzo dal mio soggiorno.

Mia madre entrò in quel momento in salotto guardandomi allibita mentre lanciavo la bacchetta contro il muro. Ero frustrata e infastidita. Era venuto a casa mia nel bel mezzo di agosto per dirmi che i suoi genitori non erano i suoi veri genitori, quelle menate sulla famiglia e poi se n’era andato senza darmi mezza risposta decente. Dimenticandosi anche il mantello in ingresso ovviamente.

-Stupido di un serpeverde! - sbottai uscendo dalla stanza sotto lo sguardo sconvolto di mia madre che non poteva neanche lontanamente immaginare cosa era appena successo.




***

Ero riuscita ad arrivare in orario anche all’ultima lezione della giornata. Nemmeno due ore di Trasfigurazione Avanzata erano riuscite a migliorarmi l’umore. Stavo attraversando i corridoi per andare a portare il mantello a Zabini. Ormai ero stanca di vederlo appeso con le mie giacche.

-Mezzosangue! - sibilò una voce odiosa facendomi quasi mancare un gradino delle scale. Masticai un insulto a Salazar e componenti della sua casata e mi girai con il sorriso più falso al mondo stampato in faccia. -Malfoy! - sentenziai acida. Lui non era cambiato durante l’estate: stessi capelli bianchi sparati in aria, stessi occhi del colore del ghiaccio e stesso sorriso strafottente. La sua famiglia era riuscita ad evitare Azkaban per miracolo, o meglio, per gentile intercessione di Silente, che aveva testimoniato a loro favore.

-Che cosa ci fai da queste parti Granger?- mi chiese indicando con un cenno del capo le scale che portavano all’ingresso dei loro sotterranei.

-Dovevo portare questo a Zabini, ma visto che tu stai andando esattamente nella mia stessa direzione e Zabini è il tuo migliore amico, credo che potresti farglielo avere tu! - risposi affabile consegnando in mantello in mano a uno stupito Malfoy. Lui alternò un po’ di volte lo sguardo tra me e il pezzo di stoffa nero, dove spiccava lo stemma della casata.

-Dimmi che l’ha lasciato in qualche aula e che non ce l’hai te per qualche strano motivo di cui non sono a conoscenza! - Sembrava quasi preoccupato. Sorrisi affabile pronta a sganciare la bomba.

-In realtà l’ha lasciato… -

-Draco! Accidenti a te, mi sono fatto mezza scuola per cercarti. Hermione! - mormorò sorpreso Zabini arrivando giusto in tempo per evitare una catastrofe.

-Si, buongiorno anche a te! - berciai: già un serpeverde era difficile da gestire, due non si poteva nemmeno immaginare. -Questo è il tuo mantello, stavo giusto chiedendo a Malfoy se poteva fartelo avere…-

-E lei mi stava giusto spiegando perché questo mantello non è in camera tua. Blaise, c’è qualcosa che mi devi dire? - chiese il malfuretto alzando un sopracciglio.

-Non esattamente - rispose riprendendosi il mantello e sistemandoselo sul braccio. L’amico in risposta gli rifilò un'occhiata scettica ma non proferì più nemmeno mezza parola.

-Ci si vede Hermione! - soffiò Zabini voltandomi le spalle e trascinandosi dietro il suo migliore amico.

Rimasi ferma qualche secondo da sola in mezzo al corridoio prima di riuscire a capire cosa era appena successo.

Sorrisi lievemente cominciando a tornare al mio dormitorio. Non c’era un motivo preciso. Ripensai solamente a quante cose erano cambiate in sette anni. La guerra aveva definitivamente cambiato tutti, nel bene e nel male. Aveva dato e tolto a molti e adesso questi piccoli sprazzi di pace, che non sembravano nemmeno veri, stavano cominciando a riportare le nostre vite a quello che sarebbero dovute essere se non ci fosse stato Voldemort.

Quelli che probabilmente ne stavano risentendo di più erano i serpeverde. Non tutti avevano perso il loro comportamento e la loro puzza sotto il naso, ma probabilmente non era altro che una maschera di facciata dietro cui nascondere tutte le loro debolezze. Durante la guerra mi ero chiesta parecchie volte cosa avrei fatto se fosse successo qualcosa ai miei genitori e non ero mai riuscita ad arrivare a una conclusione.

Loro come avevano fatto a vedere le loro famiglie distrutte da un Lord egoista che si era ritirato nel bel mezzo di una battaglia lasciando a morire gran parte dei suoi seguaci? Come avevano fatto a ricominciare dopo che tutti gli ideali che avevano loro ficcato in testa da piccoli erano caduti come un castello di carte al primo soffio di vento?

Continuai a pensare all’insolita gentilezza di Zabini e a Malfoy che stranamente non mi aveva insultata fino a quando non andai accidentalmente addosso al mio migliore amico che usciva alla chetichella da un'aula del piano terra.

-Harry! -

-Hermione! Che ci fai da queste parti? - chiese passandosi una mano tra i capelli come faceva di solito quando era imbarazzato.

-Ho riportato il mantello a Zabini - risposi con un’alzata di spalle, in fondo non era nemmeno tanto strano -Eri con Piton? - chiesi sbirciando l’aula.

-Si -

-Cosa voleva? - chiesi guardandolo attentamente. Aveva delle occhiaie che gli cerchiavano lievemente gli occhi e qualche graffio sulla guancia che quella mattina non c’erano.

-Dice che devo continuare le lezioni di Occlumanzia -

-Che cosa? - chiesi sbiancando. Aveva smesso di prendere lezioni di Piton poco prima della battaglia dell’anno scorso. Non sapevamo nemmeno più se potevamo fidarci del nostro professore di pozioni dopo che più di qualche studente lo ha accusato di aver combattuto per Voldemort.

-Lo so Hermione. Anche io ero sconvolto. Spero solo che sia per precauzione e non perché sta per succedere qualcosa di nuovo. Passo le giornate a chiedermi come sarebbe la nostra vita adesso se Voldemort fosse davvero morto l’anno scorso. Niente più paure, niente più minacce, niente di niente -

-Tu ti annoieresti a morte! - scherzai facendolo sorridere lievemente. Probabilmente ci pensavamo tutti.

-Hai già mangiato? - mi chiese cambiando completamente discorso. Scossi piano la testa mentre un sorriso gli spuntava leggero.

-A chi arriva primo? - chiese.

-Harry hai diciassette anni, non due! -

-E allora? - chiese cominciando a correre.

-Allora dovresti comportarti come tale! - mormorai sistemandomi meglio la borsa e cominciando a corrergli dietro. In fondo che male c’era nel tornare bambini per cinque minuti?

Arrivammo in sala grande entrambi con il fiatone ma con il sorriso stampato in faccia.

-Ne valeva la pena? -

-Sta zitto Harry! - risi spingendolo lievemente mentre ci sedevamo al solito posto accanto a Ginny e Ron. Ginny ci guardò alzando lievemente un sopracciglio, ignorando il fratello che si stava cacciando in bocca l’ennesimo pezzo di carne.

-Sei un maiale Ron!- frecciò Harry.

-Oh, statti zitto! Non mi hai ancora detto dove diavolo sei sparito tutto il pomeriggio! -

-E non te lo dirò! - rispose affabile il mio migliore amico.

Improvvisamente sentii un brivido lungo la schiena e alzai lo sguardo dal piatto incrociando due lame color del ghiaccio che mi fissavano dal tavolo dei Serpeverde.

Distolsi velocemente lo sguardo mentre una risata stridula mi perforava le orecchie. Non ci voleva un genio a capire che proveniva dall’oca giuliva arpionata al braccio di Malfoy che sembrava parlare tranquillamente con Zabini. Ovviamente senza staccarmi gli occhi di dosso.

Se gli creava qualche problema il fatto che il suo migliore amico parlasse con le mezzosangue doveva risolvere il problema con lui, non cercare di incenerire me con lo sguardo.

-Herm, come è andata la tua giornata? - chiese velocemente Ginny continuando a mangiare il suo risotto.

-Il solito, anche se ho rischiato di ammazzare qualcuno del primo anno. Non hanno ancora imparato dove devono andare e si bloccano improvvisamente in mezzo al corridoio - sbuffai.

-Dillo a me, Piton mi ha tolto cinque punti perché sono arrivato tardi alla sua noiosissima lezione! - mormorò Harry fissandomi criptico. Che avesse capito?

Tornai a guardare velocemente il tavolo delle serpi e questa volta entrambi parlottavano fissando attentamente il nostro tavolo. Mi venne in mente la prima partita di Harry dove Piton non perdeva mai il contatto visivo per cercare di annullare l’incantesimo del professor Raptus e rabbrividii per un secondo.

-Hermione, che diamine sta succedendo? - mi chiese Harry quando sia Ron che Ginny erano impiegati a servirsi altro cibo e non ci prestavano affatto attenzione.

-Che intendi? -

-Non prendermi in giro. Prima arrivavi dai sotterranei e adesso è tutta la sera che le due serpi non ti staccano gli occhi di dosso! - chiarì stringendo lievemente gli occhi. Aveva decisamente capito anche quello che non ero riuscita a capire io.

-Sono andata a riportare il mantello a Zabini e no, non lo so cosa accidentaccio prende a quei due adesso! -sbuffai. Per fortuna un sonoro rutto di Ron impedì ad Harry di rispondermi.

-Non finisce qua! - sillabò prima di tornare ad inveire contro il suo migliore amico e la sua pessima educazione.

Guardai nuovamente verso il loro tavolo e trovai due occhi blu che mi fissavano. Zabini sorrise lievemente e io feci un cenno con il capo prima di tornare a prestare attenzione a quello che succedeva nella mia tavolata.

Quasi non mi accorsi della McGrannit fino a quando non mi posò una mano sulla spalla distogliendomi dai miei pensieri, che erano decisamente partiti per la tangente in cerca di una risposta plausibile al comportamento dei due serpeverde.

-Signorina Granger, il preside ha richiesto la sua presenza adesso nel suo ufficio- mi comunicò sorridendo appena prima di uscire dalla Sala Grande.

Salutai velocemente i miei compagni e mi allontanai dal tavolo rosso-oro seguita dallo sguardo preoccupato del mio migliore amico e probabilmente da quello curioso dei due serpeverde, però ero decisamente troppo orgogliosa per girarmi a controllare. Vai a capire tu cosa era successo durante quell’estate.

Mi sentivo le gambe molli e non riuscivo a capire il perché. Il cuore mi batteva a mille mentre salivo velocemente le scale che portavano all’ufficio del preside.

Davanti al gargoyle pronunciai la ridicola parola d’ordine “sorbetto al limone”, tesa come la corda di un violino. Non ero ancora riuscita a dare una risposta alla domanda che da alcuni minuti mi frullava in testa: che cosa voleva il preside da me?



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Capitolo 2
*** Casa dolce casa ***


Stavo ancora pensando ai vari motivi per cui Silente mi aveva convocata, escludendo qualche cazzata di Harry e Ron dal momento che era appena cominciata la scuola, quando mi resi conto di essere arrivata già da un po' in cima alle scale.

Con un brutto presentimento e le mani che mi tremavano bussai alla porta dell’ufficio del preside da dove proveniva un chiacchiericcio sommesso che però si spense immediatamente.

-Venga pure signorina Granger! - disse Silente mentre la porta del suo ufficio si apriva lasciandomi passare. Entrai un po’ titubante, fissando subito la coppia che stava discutendo con Silente fino a pochi secondi prima. Il loro portamento regale, il lieve sorriso che aleggiava sulle loro labbra e la luminosità dei loro occhi mi portarono alla mente ciò che mi aveva detto Blaise quel pomeriggio.  

-Signorina Granger, si metta comoda - mi disse il preside indicando la sedia libera di fronte alla sua scrivania. -Gradisce una tazza di tè? – mi chiese mentre continuavo a guardare di sottecchi la coppia, decisamente incuriosita.  Mi avvicinai di qualche passo ma continuai a restare in piedi ignorando l’offerta di Silente.

-No, grazie preside -. Ero sempre più sicura che si trattassero dei genitori di Blaise. L’uomo aveva dei lucenti occhi azzurro scuro simili a quelli del serpeverde e la pelle olivastra. E continuava a sorridermi gentile.

- Bene, allora le devo comunicare una cosa di cui probabilmente è già al corrente o sospetta fortemente -

-Non credo di sapere di cosa si tratti…- risposi titubante, rivolgendo una rapida occhiata alla coppia che mi fissava ammutolita. Erano sicuramente purosangue fino all’ultimo capello, seppure non ricordassero nemmeno lontanamente le altre coppie di genitori che avevo incontrato fino ad allora.

- In effetti non è possibile che sia a conoscenza anche di questo- disse l’anziano preside accarezzandosi la barba mentre io cercavo in tutti i modi di contenere una crisi isterica.

-C’è stato un attacco da parte dei mangiamorte nella Londra babbana – disse una voce dolce e modulata. L’uomo, che si era leggermente posato con i fianchi alla scrivania del preside, mi guardava comprensivo mentre sgranavo gli occhi.

-Erano anni che non succedeva ma questa volta i seguaci di Voldemort stavano cercando qualcosa di decisamente importante e temo purtroppo di sapere cosa-  continuò Silente sprofondando lievemente nella sua poltrona -Si sono presentati a casa dei tuoi genitori e volevano sapere il tuo nome – concluse. Io sgranai gli occhi incredula. Che cavolo voleva dire?

-Non vedo il segreto, lo sanno tutti come mi chiamo. Che motivo c’era di andare dai miei genitori? - borbottai confusa cercando di capire se il preside era serio o se mi stava giocando un brutto scherzo magari per colpa di qualche pozione andata a male.

-Oh ragazza mia, non quel nome. Il suo vero nome. Ci sono tante cose che ancora non sa e che speravo non doverle dire ancora per quest’anno. Vede, non saprei come dirglielo in maniera delicata, ma non si chiama realmente Hermione Jane Granger – disse Silente mentre io sgranavo gli occhi e lo guardavo sconvolta. Se quello era uno scherzo non era affatto divertente.

- Quello è stato il tuo nome fino ad adesso, ma vedi, il signor Matthew e la signora Jane non sono i tuoi veri genitori - concluse l’uomo staccandosi dalla scrivania e passandosi una mano tra i capelli parecchio imbarazzato, ricordandomi per un momento Harry.

Mi si bloccò il respiro in gola, i polmoni cominciarono a farmi male mentre cercavano disperatamente un filo d’aria e il cuore cominciò a battere all’impazzata. Mi sentivo come se il cielo mi fosse crollato addosso, schiacciandomi.

Cercavo disperatamente di trovare una spiegazione logica, qualcosa che negli anni mi avesse fatto capire che non ero figlia loro, che non appartenevo davvero a quella famiglia senza ovviamente trovare niente. Erano stati dei genitori modello, sempre gentili e disponibili con me.

Il cuore mi si strinse in una morsa dolorosa e mi portai una mano sullo stomaco mentre sentivo le gambe cedermi. L’uomo mi fu subito accanto e mi aiutò a stare in piedi mentre la donna, con un’espressione preoccupata in viso, mi fece sedere su una poltrona dello studio.

Sentivo le lacrime pungermi gli occhi mentre ripensavo alla mia infanzia.

Come era possibile? Ero anche identica a loro fisicamente. “Il nostro mix perfetto!” mi dicevano sempre guardandomi: gli stessi occhi di mia madre, i capelli di mio padre.

Mentre le lacrime mi rigavano il viso sopraggiunse la rabbia e la sensazione di essere stata tradita. Mi avevano riempita di bugie per quasi diciassette anni, prima i miei genitori e poi addirittura i professori. Mi sentivo sola, sentivo un peso sullo stomaco e la spiacevole sensazione di non avere nessuno di cui potevo fidarmi davvero.

-È uno scherzo vero? – riuscii a bofonchiare sentendomi subito un’idiota. Ovvio che no, non era esattamente un argomento su cui si poteva scherzare.

-Hermione, lo so che è difficile ma… -

-Mi scusi professore, ma non credo che lei capisca! – risposi con voce acida cercando di trattenere le lacrime. Mi strinsi le ginocchia al petto quando la donna cercò di fare un passo nella mia direzione.

Volevo andarmene da quella stanza, non ce la facevo più a respirare. Avevo bisogno d’aria e i loro occhi che mi fissavano insistenti e dispiaciuti cominciavano a darmi fastidio.

Cominciai a capire come si era sentito Blaise, cosa intendeva quando diceva che aveva bisogno di qualcuno con cui parlare. E mi sentii improvvisamente stupida per averlo trattato nel peggiore dei modi, per non avere nemmeno cercato di capire. Ma come potevo anche solo immaginare?

Blaise.

-Mi dispiace bambina mia- disse l’uomo in piedi accanto alla scrivania. Non mi stupii nemmeno. Avrei dovuto capirlo che ero figlia loro sin da quando Silente mi aveva sputato addosso la verità. Lanciai uno sguardo risentito al preside che sembrava davvero dispiaciuto e addolorato. Oh, non poteva nemmeno immaginare.

Ma io ero stata decisamente la più sciocca e ingenua di tutti. Me l’aveva detto pure Blaise, com’era la frase? “Non dovevo dirlo a nessuno fuori dalla famiglia”. Avevo smesso subito di dargli peso ma lui me l’aveva detto. Lui mi aveva avvisata.

-Non volevamo dirtelo così! – disse di nuovo l’uomo. Qualsiasi modo sarebbe stato doloroso.

Alzai gli occhi pieni di lacrime su di lui e lo guardai veramente per la prima volta. Era sulla quarantina ed era davvero bello. Aveva i capelli neri e gli occhi blu intenso. Era alto e magro con la carnagione scura, come Blaise.

Guardai anche la donna che tentava di avvicinarsi alla poltrona strattonando il polso dalla stretta ferrea del marito. Anche lei era alta e snella, con i capelli color del miele che le ricadevano sulla schiena in bellissimi boccoli, come i miei, e gli occhi castano e dorati che risaltavano sulla carnagione chiara e sulle guance lievemente rosate. Stringeva con una mano il medaglione che portava al collo.

-Cosa è successo a loro? - chiesi titubante al preside cercando di controllare la voce e alludendo a quelli che, fino a poco tempo prima, credevo fossero i miei veri genitori. Mi aveva detto di un attacco nella Londra babbana, ma non mi aveva detto fino a dove si erano spinti i mangiamorte.

-Bellatrix si è divertita a torturarli. Devo dire che i suoi crucio sono molto potenti, ma non ha fatto perdere loro il senno come con i signori Paciock. Ora sono al San Mungo, ma tutto sommato stanno bene- rispose l’anziano preside mentre io rilasciavo il respiro che avevo trattenuto inconsapevolmente. Bellatrix era in cima alla mia lista nera e prima o poi sapevo che mi sarebbe venuta a tiro. Soprattutto adesso che per qualche motivo cercava di risalire alla mia vera identità.

Perché quando hai perso tutto, quando se n'è andato il dolore e la rabbia, resta solamente il senso di frustrazione. Poi se ne va anche quello e sopraggiunge la vendetta. E niente mi fermerà questa volta, glielo devo.

-Mi è stato chiesto dai suoi genitori il permesso di farla uscire dalla scuola per qualche giorno, per conoscerla meglio- disse Silente interrompendo i miei pensieri su Bellatrix -Ma prima, dimenticavo le presentazioni – sorrise bonariamente il preside anche se sembrava lievemente imbarazzato e a disagio.

-Hai ragione Albus, quasi dimenticavo. Mi sembra tutto così strano- disse l’uomo stirando lievemente un sorriso che non toccava gli occhi ancora velati di preoccupazione - Io mi chiamo Marcus Delow mentre lei è tua madre Isabelle Delow - disse mio padre guardandomi affettuosamente.

-Mentre tu tesoro ti chiami Hermione Isabelle Delow- concluse mia madre. Sorrisero entrambi lievemente. Non sembravano la classica coppia di purosangue che ce l’ha con il mondo e che prova un senso di repulsione nei confronti di tutti coloro che li circondano. Purosangue. Ero una purosangue, sono sempre stata una purosangue anche io.

 

***

 

-Mamma? - chiesi con voce lieve

-Dimmi bambina mia! - rispose una donna cercando di trattenere le lacrime.

-Mi verrai a prendere vero? Mi cercherai appena potrai vero?- chiesi cercando di sembrare più grande di quello che ero. Stringevo tra le mani paffutelle un peluche e sentivo tanto freddo anche se ero stretta nel mantello di mia madre.

-Certo amore mio!- mi disse sorridendo lievemente. L’ultima cosa che vidi fu una bacchetta puntata contro.

-Mi dispiace bambina mia!- disse una voce dolce prima che una luce mi accecasse completamente.

 

***

 

Guardai di nuovo i miei genitori forte del ricordo, o almeno credevo si trattasse di un ricordo, che mi era appena tornato in mente. Non ne avevo altri. Sembrava quasi che qualsiasi fosse stato l’incantesimo mi avesse tolto tutti i ricordi e mi avesse anche bloccato la magia fino ai miei undici anni, quando ho ricevuto la lettera da Hogwarts.

Sentii improvvisamente la necessità di abbracciarli. Non sapevo nemmeno io il perché, sapevo solo che era giusto così.

Mi alzai titubante e mi avvicinai a mia madre. Chinai la testa mentre sentivo le sue braccia magre che mi stringevano la vita. Mi nascosi contro la sua spalla cercando di fermare i singhiozzi. Sapeva di casa. Era un profumo che avevo sentito un sacco di volte e improvvisamente mi resi conto di quanto mi fosse mancato.  

-Shhh, è tutto a posto ora bambina mia, mi dispiace tanto – mormorò contro i miei capelli carezzandomi la testa. La strinsi più forte e lei cominciò a cullarmi, forse come faceva quando ero piccola. Aveva risposto subito al mio abbraccio quando mi aspettavo di trovarla rigida e imbarazzata.

-Perché siete rimasti nascosti tutto questo tempo? - chiesi alzando lievemente la testa e passandomi una mano sotto gli occhi. Il poco mascara che avevo messo era colato tutto lasciandomi due righe nere sulle guance.

-Vedi Hermione cara- cominciò mia madre, sembrava quasi in difficoltà. Mi pentii subito di aver fatto quella domanda. Di sicuro non ci avrebbero abbandonati se avessero avuto scelta. Vero?

-la famiglia Delow è la più nobile, la più ricca e la più importante di tutta l’Inghilterra, in poche parole abbiamo il sangue più blu di tutta la Gran Bretagna- disse mio padre prendendo la mano di mia madre e guardandola con affetto mentre ricominciava a parlare.

- Tuo padre faceva parte delle gerarchie del signore oscuro. Appena tu e Blaise nasceste lui abbandonò Voldemort. Da una parte voleva passare più tempo con noi dall’altra voleva evitare che foste costretti a ricevere il marchio nero. Aveva cominciato a sospettare che gli ideali di Voldemort non fossero poi così tanto corretti come lui faceva credere. Ma, come tu ben sai, non esiste un mangiamorte pentito. Esistono solo i mangiamorte. Una volta che cominci a farne parte non ne esci più. Se ti allontani da loro diventi un fuggitivo e sei costretto a passare il resto della vita nascondendoti da quelli che prima erano i tuoi compagni- disse mia madre mentre gli occhi le tornavano lucidi probabilmente al ricordo di quello che aveva passato.

- Abbiamo scelto la strada più difficile. Abbiamo scelto di fuggire e abbiamo provato a salvarvi cercando qualcuno che vi adottasse. Non siamo riusciti a trovare per entrambi una famiglia purosangue così Silente si è offerto di aiutarci e ha trovato i Granger. Sembravano brave persone e desideravano molto avere un figlio. Ti hanno cresciuta come se fossi stata figlia loro e non ti hanno detto nulla, come eravamo d’accordo. Qualche settimana fa Matthew ci ha scritto. Aveva l’impressione che qualcuno lo seguisse e controllasse ogni suo spostamento, ogni sua lettera o telefonata. Sembrava impossibile, ma erano riusciti a risalire a te – raccontò mio padre passando un braccio attorno alla vita della sua compagna a cui era sfuggita una lacrima.

-Abbiamo deciso di venirvi a prendere. Non ha più senso nascondersi ormai – disse togliendosi stizzita la lacrima dalla guancia rosea.

-Non sai quanta fatica abbiamo fatto a lasciarvi andare. Spero tu capisca che è stato necessario. Con Blaise è stato molto più semplice ma lui sa come va il nostro mondo – disse mio padre diventando improvvisamente più serio e indurendo i lineamenti.  

Capivo?

Non riuscivo ancora a capacitarmi di nulla. Ero stata ingannata e poi mi avevano detto tutta la verità, senza darmi nemmeno un attimo per metabolizzare il tutto. Mi ero trovata a dover sottostare a decisioni già prese per me.

Mi rendevo conto che non potevo rifiutare la loro richiesta. Non potevo non tornare a casa. Una parte di me voleva restare ad Hogwarts a crogiolarsi nel dolore e nella vendetta nei confronti di quella donna spietata e senza un’anima, mentre quella più razionale mi spingeva ad accettare la loro richiesta.

Probabilmente all’inizio sarebbe stato alquanto difficile ma infondo erano i miei genitori.

-Andiamo a casa… - dissi a mezza voce ancora indecisa. Mia madre mi sorrise felice mentre mio padre mi rivolse uno sguardo grato. Glielo dovevo. O forse no, ma sentivo che era la scelta giusta.

Scesi, ancora sconvolta, dall’ufficio del preside mentre i miei genitori si fermavano per firmare ancora qualche permesso. Avevo quasi fretta di arrivare in camera e di preparare di nuovo il baule che avevo appena svuotato.

Dalla fretta andai a finire addosso a Blaise che stava parlando con Theodore Nott e Draco Malfoy

-Granger! – sbottò infastidito Malfoy mentre mio fratello mi scrutava attento. Gli sorrisi felice. Non potevo dire di conoscerlo bene, ma era sempre il più simpatico tra i serpeverde del nostro anno.

Mi guardò incredulo e mi prese un polso tirandomi in un abbraccio. Lo lasciai fare sentendo un altro pezzo del mio cuore che tornava al suo posto. In fondo era sempre il mio gemello.

 

***

 

-Blaise?- chiesi entrando in salotto e trascinandomi dietro il mio peluche preferito.

-Dimmi- disse il bambino alzando gli occhi blu su di me e smettendo di giocare per qualche secondo.

-mi abbracci?- chiesi rimanendo ferma mentre lui si alzava e si avvicinava a me. Senza dire niente mi schiacciò addosso a lui e mi diede un bacio sulla guancia.

-Adesso vai, qua stavo giocando!- mi sorrise riprendendo da dove l'avevo interrotto mentre io me ne andavo felice.

 

***

 

-Te l’hanno detto – disse lasciandomi andare. Non era una domanda.

-Si, ho deciso di tornare – dissi lasciando cadere le braccia lungo i fianchi. I compagni di casa di mio fratello ci stavano lanciando sguardi assassini, soprattutto Malfoy. Trattenni un sogghigno al pensiero della sua faccia quando lo avrebbe scoperto.

-Zabini, si può sapere che cazzo fai? – mormorò infastidito il biondastro mentre Nott ciccava a terra con nonchalance. Sarebbe potuto cadere anche un asteroide e probabilmente non si sarebbe scomposto minimamente.

-Dai Draco. Non rompere le palle. È liberissimo di andare a letto con chi vuole! – disse fissando i suoi occhi neri in quelli color ghiaccio dell’amico.

-Dio, quanto siete idioti e limitati! – sbottò Blaise ricevendo in risposta uno sguardo allucinato da Malfoy.

-Come scusa? È già la seconda volta che ti trovi per caso con la mezzosangue nei corridoi e cominciate a confabulare come se nulla fosse scambiandovi carinerie diabetiche. È la cosa più sensata da pensare! – ribatté il biondastro.

-Pensa meglio – rispose mio fratello roteando gli occhi. – Ti conviene farti il baule. Sembrano tanto dolci e cari ma la pazienza e la tolleranza non sanno nemmeno dove stia di casa –

-Blaise, si può sapere di chi cazzo stai parlando? E poi mezzosangue, se ti sbatti Zabini sono affari tuoi, adesso però aria! – rognò Malfoy agitando una mano come se volesse scacciare una mosca.

-Malfoy, un po' di rispetto! – sbuffò esasperato Blaise. Probabilmente moriva dalla voglia di dire tutto al suo migliore amico e anche se non ce lo avevano esplicitamente vietato sospettavamo che non fosse il caso di dire niente. Per il momento almeno.

-Ma che cazzo c’era nel tuo bicchiere? Ti hanno drogato? Da quando sei pappa e ciccia con i babbani? -

-Consapevole che questa affermazione è tipica dei babbani Malfoy? – chiesi tirando le labbra in un lieve sogghigno.

-Mezzosangue, dovevi prendere il volo dieci minuti fa. Ci metto poco a tirare fuori la bacchetta e farla finita qua, quindi prima che… -

-Draco, falla finita! – sbottò esasperato mio fratello mentre Nott, che aveva appena spento la sigaretta sotto la punta delle sue scarpe costose, aveva cominciato a prestare attenzione a quello che accadeva attorno a lui e ghignava divertito.

-Blaise, se non la smetti di rompermi le… -

-Dray, adesso basta. Mi hai davvero sfracellato i co…- cominciò Blaise. Vidi il ghigno di Nott che si allargava sulla sua faccia prima che una voce da me conosciuta sedasse il duello tra i due migliori amici sul nascere.

-Blaise Delow! Prova a finire quella dannata frase e ti crucio. Avete fatto le valigie? – chiese mia madre scandendo ogni singola parola. Vidi con la coda dell’occhio Malfoy impallidire visibilmente.

- senza che tu dica niente, ci vediamo davanti al portone tra cinque minuti! – disse Blaise prendendomi il polso e spingendomi verso il dormitorio. Allora non scherzava quando diceva che la pazienza non era il loro forte.

-Ciao Lucius -lo salutò ridendo Isabelle -Sei identico a tuo padre Draco! Anche lui a scuola aveva i capelli corti, convinto di sembrare più bello. Povera Narcissa, quando se lo è sposato ha fatto una cortesia a tutto il mondo! – disse mia madre mentre giravo l’angolo spinta da mio fratello. Potevo immaginare il solco sul pavimento che la mascella di Malfoy aveva appena lasciato e sorrisi appena. Forse in tutto questo casino qualcosa cominciava a tornare al suo posto. Forse ce l’avremmo fatta ad uscirne salvi tutti insieme.

 

***

 

Alla fine, dopo tanti occhioni dolci e richieste insistenti, eravamo riusciti a convincere i nostri genitori a lasciarci salutare i nostri compagni.

Sbuffando come una locomotiva in salita mio padre si avvicinò alla porta della sala grande e la spalancò con un aggraziato movimento del polso trascinandosi dietro mia madre.

Mi ritrovai gli occhi dell’intera sala grande puntati addosso per l’ennesima volta. Mi convinsi che stavano semplicemente guardando la coppia davanti a me e mi defilai al mio solito posto nel tavolo dei grifoni mentre il preside si alzava in piedi.

-Marcus, Isabelle, accomodatevi, ho fatto apparecchiare due posti in più al tavolo degli insegnanti- disse sorridendo bonariamente a me e a mio fratello che non perse l’occasione di alzare gli occhi al cielo e sbuffare seccato.

-Herm, come mai sei entrata con Zabini? – mi chiese Ron. Sbuffai seccata e mi resi conto che avevo imitato mio fratello solo quando Harry mi piantò addosso gli occhi verdi che sembravano sconvolti.

-è stato un caso Ron - risposi mangiando un pezzo di pane. Non volevo spiegare subito tutto a loro. Erano i miei migliori amici, ma come fai a spiegare una cosa che non riesci a capire nemmeno tu?  

Harry mi fissò preoccupato. Era l’unico a cui sarei riuscita a dire qualcosa, l’unico che poteva anche solo lontanamente capire. In fondo lui non aveva più i genitori, non li aveva nemmeno conosciuti. Sapeva cosa voleva dire perdere tutte le certezze nel giro di cinque minuti.

-Come ha detto Silente che si chiamano quelli seduti al tavolo?-  chiese calcando ogni parola e assottigliando gli occhi.

-Marcus e Isabella - risposi sentendo le guance andare in fiamme. Il bambino sopravvissuto annuì grave tornando a prestare attenzione al suo piatto ma sapevo che il discorso non sarebbe finito là.

Ginny e Ron stavano continuando la loro conversazione sul Quidditch ignari di tutto.

Cercai per la seconda volta quella sera di mangiare qualcosa ma non avevo ancora finito quelle poche cose che avevo messo nel piatto quando Harry si alzò e mi tirò per un braccio.

-Io e Hermione andiamo! - disse frettolosamente beccandosi uno sguardo stupito da Ginny a cui risposi con un’alzata di spalle. Speravo solo che la conversazione che stavamo per avere non diventasse troppo imbarazzante.

Quasi mi trascinò fuori dalla sala grande ignorando i commenti del resto della tavolata rosso-oro e smise di correre solo quando arrivò in giardino. Lontano da orecchie indiscrete.

-Adesso tu mi dici che cavolo sta succedendo! - sibilò a pochi centimetri dal mio viso.

-Cosa vuoi sapere Harry? - mormorai stanca lasciandomi andare contro il tronco di un albero e sedendomi a terra. E se non avesse capito? E se mi avesse voltato le spalle? Non era colpa mia se da un momento all’altro il mio cognome non era più Granger. Vero?

-Per esempio come mai vai così tanto d'accordo con i serpeverde. Non sono stupido, ho visto che prima arrivavi dai sotterranei-

-Non c’è nulla da spiegare! - risposi sulla difensiva. Mi guardò scettico.

-Hermione..-

-Okay, okay. Quest’estate Blaise è venuto a casa mia blaterando cose strane sulla sua famiglia e i due tizi che sono entrati in sala grande sono i miei genitori! - risposi senza prendere fiato. Lui sgranò gli occhi e impallidì di colpo quando arrivai alla fine della frase.

-Mi stai dicendo che Zabini è…-

-Mio fratello - risposi concludendo la frase.

-Io… non so cosa dire, davvero Hermione. Mi sembra impossibile…- farfugliò passandosi una mano tra i capelli come faceva sempre quando era nervoso.

-E non è finita qua…- mormorai mesta.

-Cosa c’è ancora? -

-Vedi… il mio cognome non è Granger. E’ Delow -

-Delow come Catherine Delow? - mi chiese diventando, se possibile, ancora più pallido.

-Suppongo di sì…-

-Era la moglie di Salazar, più potente anche di Morgana! - blaterò lui sconvolto.

E questa volta rimasi davvero senza parole. Non ero ancora riuscita a scendere a patti con il fatto che nelle ultime poche ore la mia vita era decisamente cambiata e adesso Harry mi serviva su un piatto d’argento il nome della capostipite della mia famiglia. Mi si bloccò il respiro in gola. Riuscivo solo a fissare gli occhi terribilmente verdi del mio migliore amico.

-Chi l’avrebbe mai detto - blaterò per alleviare la tensione.

-Questo non cambia nulla, vero?- chiesi ritrovando per un attimo la voce. Era la risposta che mi spaventava di più. Non ero pronta a restare anche senza amici. In fondo nessuno è pronto a restare solo al mondo. Ed Harry per me era il fratello che non sapevo di avere. Probabilmente avevo legato così tanto con lui perché, nel profondo, cercavo di occupare il vuoto che si era lasciato dietro Blaise.

-Non pensare nemmeno che questa cosa mi impedirà di comportarmi come il solito. Tu vedi di non montarti la testa! - scherzò scompigliandomi lievemente i capelli mentre io lasciavo andare il respiro che avevo involontariamente trattenuto. Sorrisi lievemente cercando di allontanare la sua mano dai miei capelli che ora erano più spettinati e in disordine del solito.

-Tu che farai adesso?  - mi chiese.

-Mi hanno chiesto di tornare a casa qualche giorno e ho accettato quindi penso che starò via fino alla settimana prossima. Poi non so. Dai miei genitori babbani non posso tornare - dissi - Bellatrix li ha attaccati e ora sono al San Mungo privi di conoscenza - spiegai vedendo la faccia confusa del mio migliore amico che sussultò alla notizia.

-Starai da loro? -

-Non lo so Harry, non lo so. Non so nemmeno se i cruciatus di Bellatrix avranno conseguenze permanenti e soprattutto non so se sono in grado di vivere come i purosangue -

-servita e riverita tutto il giorno e tutti i giorni? - scherzò

-Falsa e manipolatrice - risposi e Harry smise subito di sorridere. Il loro mondo era così diverso dal mio, non avevano che poche amicizie vere e stavano insieme per convenienza, con sorrisi falsi e frasi fatte. Non faceva per me. Non ero così e non volevo diventarlo.

-Forse è il caso che rientriamo! - disse Harry rimanendo serio. Non potevo nemmeno immaginare quanto fosse difficile tutto questo per lui. Si era rabbuiato di colpo e gli occhi sembravano sempre più distanti.

-Harry? Forse è il caso che tu non dica nulla a Ginny e  Ron. Dì loro solamente che sono tornata nella Londra babbana dopo l’attacco dei mangiamorte - chiesi e lo vidi annuire distrattamente. Lui aveva capito ma non avrei messo la mano sul fuoco per i figli della famiglia Weasley, purosangue che odiavano i purosangue. E io avevo appena scoperto di avere il sangue più blu di tutta l’Inghilterra.

Salutai Harry davanti alla porta della sala Grande. Dovevo andare a prendere le valige e lui doveva cercare di spiegare la situazione a Ron e Ginny, senza i dettagli ovviamente.

-Hermy? Lo sai che ti voglio bene vero? - mi chiese stringendomi in un abbraccio.

-Anche io ti voglio bene Harry -

-Vedi di non farti strapazzare troppo da Zabini - disse sciogliendosi dall’abbraccio ed entrando in sala grande.

Andai a recuperare le valigie in camera e tornai all’ingresso dove mi aspettavano i miei genitori e Silente. Di mio fratello nessuna traccia, nemmeno la valigia.

-Blaise? - chiesi.

-é con Draco - rispose mia madre - sembrano avere qualche difficoltà a separarsi - berciò.

-Isabelle… - la riprese mio padre mentre la valigia di mio fratello veniva lanciata dalle scale.

-Almeno potresti usare la magia, rincoglionito! - si sentì dire dal corridoio che conduceva ai sotterranei.

-Blaise, la prossima volta la TUA valigia te la porti tu così decidi i metodi di spostamento! - rispose una voce strascicata. Sicuramente il biondastro.

-Ce l’hanno fatta! - sibilò mia madre. Che cosa le prendeva adesso?

-Hermione! -salutò Blaise facendo un cenno del capo a nostro padre e ignorando completamente nostra madre. Cosa mi ero persa?

Malfoy invece se ne stava in disparte con una strana espressione sul viso. Batteva ritmicamente un piede per terra e sembrava nervoso e spaesato. Probabilmente nemmeno per lui era semplice scoprire e accettare la famiglia del suo migliore amico. E avevo la sensazione che la stesse prendendo meglio di qualsiasi altro serpeverde.

-Che vi prende? - chiesi a mio fratello non appena mi fu vicino interrompendo la mia radiografia a Malfoy.

- Evidentemente non le va bene qualcosa che ho fatto, nulla di nuovo - mi rispose alzando le spalle.

-Direi che possiamo andare! Avete preso tutto vero? -

-Tipo il cervello Blaise, c’è o hai intenzione di farmi fare una settimana di inferno? - frecciò nostra madre.

-Se manteniamo i metri di distanza necessari per una convivenza civile, tipo il MURO, non c’è bisogno del cervello mamma! - rispose lui. Già la ‘vacanza’ partiva male. Molto male.

-Se voi due pensate che io stia ad ascoltare un altro vostro litigio vi sbagliate di grosso. Continuate così ed inizio ad usare la bacchetta! - sibilò mio padre fulminando con lo sguardo la moglie e il figlio.

-Direi che avete preso tutto - disse bonario Silente -prendetevi tutto il tempo di cui avete bisogno prima di rientrare a scuola -

Annuii brevemente e guardai l’amico di mio fratello che si rabbuiò in viso. Cosa prendeva a tutti oggi? Non stavamo ne partendo per l’America ne niente, almeno credevo. La verità è che non sapevo nemmeno dove fosse il maniero della mia famiglia.

-grazie mille Albus! - sorrise mio padre interrompendo i miei pensieri prima di smaterializzarci via da Hogwarts. Evidentemente il preside aveva abbassato le barriere di protezione per un po’.

Speravo solamente che non ci fosse un inferno ad attenderci a casa ma una settimana piacevole insieme ai miei veri genitori e a quel rincoglionito di mio fratello.

Ne avrei approfittato anche per andare a trovare i miei genitori babbani prima di dover tornare ad Hogwarts.

L’ultima cosa che vidi fu il sorriso leggero sul viso di quello che per diversi anni era stato il mio acerrimo nemico.  



NOTE DELL'AUTRICE
Ecco a voi il secondo capitolo corretto e aggiornato :)
Come ho già scritto nell'avviso alla fine della storia non pubblicherò capitoli nuovi ancora per parecchio tempo. Sto cercando, con non poca fatica, di sistemare quelli già scritti e di ampliare la trama.
A me il risultato non dispiace, spero la pensiate anche voi allo stesso modo. 
Credo che riuscirò a postare un nuovo capitolo entro due settimane ma non vi posso assicurare nulla. 
Intanto se volete lasciare una recensione per dirmi cosa ne pensate di questo, ne sarei molto felice. 
A presto, con un nuovo vecchio capitolo. 
Rowena 

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Capitolo 3
*** Delow Manor ***


 

***

Tenevo per mano mia madre e l’ultima cosa che vidi prima di smaterializzarmi furono gli occhi grigi di Malfoy e un lieve sorriso sulle sue labbra. 

La prima cosa che vidi appena rimisi i piedi a terra fu il maniero. Delow manor era immenso. Dal cancello alla porta c’erano come minimo due chilometri quadrati di solo giardino, e non avevo ancora visto il retro della casa. 

Mio papà ci aveva smaterializzati davanti al portone che si aprì riconoscendo la magia del proprietario. Chissà perché, al posto della fortezza alta e imponente, mi aspettavo di trovarmi davanti a un manor un po' fatiscente e in decadenza dopo che era stato lasciato abbandonato per anni. 

Fui parecchio sorpresa anche quando misi piede all’interno. Non era tetro e freddo come Malfoy manor e come avevo immaginato. Le pareti erano di colori chiari e caldi e le immense tende aperte lasciavano filtrare la luce del sole pomeridiano. Lo spazioso ingresso che dava su due porte e una scalinata di marmo era arredato in maniera essenziale ed elegante. 

Blaise, dopo aver lanciato malamente il mantello leggero sull’appendiabiti, fu incaricato da nostra madre, che era tornata a rivolgergli la parola normalmente, di farmi fare il giro del maniero: una sorta di cicerone sottopagato, vista la qualità della visita guidata. 

-Blaise, davvero. Non sei costretto. Faccio un giro da sola! – mormorai all’ennesimo sbuffo di mio fratello. Aveva fatto solo una rampa di scale ed era entrato in quella che probabilmente era la sua stanza preferita.

-Sì Hermione, e dopo quella chi la sente più? Ha passato le ultime due settimane a rognare facendomi pentire di aver accettato di tornare a casa prima del rientro ad Hogwarts! – sbottò lanciandosi sul divano, dopo averlo fissato adorante. 

In centro alla stanza c’era un grande divano fatto ad L rivolto verso un grande televisore a parete. Sgranai gli occhi incredula e poi cominciai a sghignazzare alla vista della stoffa del divano verde scuro con striature argento. 

-Chi ha arredato la casa? – chiesi distraendo mio fratello che stava armeggiando con il telecomando nel tentativo di accendere il grande schermo.

-Come scusa? –

-Chi ha scelto i mobili nelle stanze – ripetei – oh, dammi qua! – sbottai togliendo il telecomando dalle sue manacce poco gentili, che avevano cominciato a picchiarlo contro il bracciolo del divano, e pigiando il tasto dell’accensione. 

-Ah. La mamma, credo. Perché? – mi chiese confuso riprendendosi il telecomando e cambiando disgustato il canale.

-Vorrei sapere chi diavolo ha guardato i cartoni! – sbottò -Hai intenzione di restare in piedi ancora a lungo? – mi chiese dopo che aveva trovato un canale decente su cui davano qualche video musicale. 

-Sei da manicomio – mormorai sedendomi e passando una mano incredula sulla stoffa. Era davvero comodo quel divano. Forse cominciavo a capire perché mio fratello ci passava così tanto tempo.

-È comodissimo! – mormorai estasiata.

-Purtroppo lo so. Tornare a poltrire sui divani in sala comune è stato un duro colpo per il mio povero fondoschiena – rispose annuendo e facendomi scappare una risata. Blaise era decisamente l’essere più pigro che avessi mai incontrato ed era decisamente bravo a mascherare la sua voglia di fare nulla con bei voti a scuola a pretesti idioti per tirare fuori la bacchetta contro chiunque almeno due volte al giorno. 

-che hai da ridere? – 

-Sei dannatamente pigro! –

-Non ti ci mettere anche tu. La mamma è andata avanti con questa frase per due settimane! –

-ti è mai venuto il dubbio che si tratti semplicemente della verità? – chiesi e lui si limitò a tirarmi un’occhiataccia prima di riportare l’attenzione sulla televisione. 

-Secondo te, entro sta sera riesci a finire di farmi fare il giro? – domandai dopo alcuni minuti.

-hai parlato nell’unico momento in cui dovevi stare zitta! – mi rispose esasperato passandosi una mano tra i capelli. Lo fissai sconvolta. Avevo osato parlare durante la pubblicità.

-La mia convinzione che tu sia da manicomio sta aumentando in maniera spropositata ti avverto! –

-oh ma smettila. Adesso mi alzo, solo perché non ho voglia di sentire la mamma rognare per tutta la cena perché non ho fatto l’unica cosa che mi ha chiesto di fare! – rispose seccato mentre con un immenso sforzo, che si avvicinava al limite delle sue capacità e della sua volontà, si alzò dal divano. 

 

***

 

Passammo il resto del pomeriggio a girare per il manor. 

Blaise mi aveva fatto vedere quasi tutte le stanze della casa. Mancava la mia camera e una stanza, con una porta decisamente troppo grande per essere una normale camera, dove mi aveva esplicitamente vietato di entrare. 

Avevo visto il laboratorio di pozioni di mio padre e le sue scorte che contenevano diversi ingredienti illegali e di cui avevano vietato la vendita e il commercio diversi secoli fa. Poi mi aveva trascinata nella serra della mamma dove c’erano una quantità di piante talmente diverse tra di loro da fare invidia a quella della Sprite ad Hogwarts. Infine mi aveva portata nella piscina interrata e coperta che aveva dato il colpo di grazia alla mia mascella. 

Passi il laboratorio di pozioni e la serra. Ma la piscina in un maniero purosangue come cavolo c’era finita?

-Un’idea della mamma! – ghignò Blaise alla mia faccia sconvolta.

-Wow, ma viene usata? – chiesi cercando di riprendere il controllo delle mie facoltà mentali. 

-Qualche volta credo. All’inizio sospettavo che venisse usata come stanza delle torture ma poi mi sono reso conto che questo palazzo non ha le segrete se non consideriamo una misera cella, decisamente del secolo scorso, nella parte più vecchia. I nonni dovevano essere dei tradizionalisti! – mi disse sorridendo un poco -Se il tuo cuore regge sotto c’è anche una sala duelli dove papà deve aver aggiunto qualcosa di babbano recentemente! – mi disse guardandomi divertito. Che mio padre non si facesse problemi a usare le cose babbane l’avevo capito dall’immensa televisione e dall’impianto stereo che aveva quel decerebrato di mio fratello in camera. Ma qua stava esagerando per essere il discendente della famiglia più purosangue di tutta l’Inghilterra.

-Dai vieni. Ti faccio vedere la tua stanza! – berciò mio fratello cominciando a trascinarmi per un braccio lungo la ripida scalinata che portava fuori dai sotterranei. 

La mia camera era al secondo piano della casa, di fronte a quella di mio fratello e nello stesso corridoio della stanza che aveva volutamente tenuto per ultima. 

Posai una mano sulla maniglia. Il mio cuore aveva cominciato a battere più velocemente. Avevo quasi paura di aprire la porta della mia nuova stanza. Tentennai un attimo sotto lo sguardo indagatore di mio fratello che stranamente non fece commenti di alcun genere.

Respirai profondamente prima di abbassare la maniglia e far girare la porta sui cardini perfettamente oliati. 

Per l’ennesima volta rimasi stupita del buon gusto di mia mamma. La stanza era spaziosa con al centro un immenso letto a baldacchino in legno con le tende di pregiato velluto verde. Un'intera parete era occupata da una libreria a muro vuota mentre un’altra era completamente coperta dall’armadio dove la mamma aveva già messo alcuni vestiti stupendi. 

Sorrisi lievemente passando una mano sulla scrivania posta accanto alla libreria mentre mio fratello si andava a buttare con poca grazia sul mio letto nuovo. 

 

***

 

-Hermione! Perché non metti via quel dannato libro e vieni un po' a giocare con noi? – chiese mio fratello arrivando nella mia stanza seguito a ruota da un bambino alto più o meno come lui che si trascinava dietro un piccolo modello di scopa volante. 

-Non ci provare nemmeno! – berciai in direzione di Blaise che senza nemmeno chiedere si era arrampicato con non poca grazia sul mio letto imbrattando le coperte di fango.

-Blaise! – sbottai immaginando la reazione della mamma alla vista di tutto quello sporco. Non potevo di sicuro fare magie di nuovo o mi avrebbe come minimo ficcato in punizione a vita.

-allora, vieni o no al campo? – mi richiese ignorando completamente la mia reazione seccata.

-Sto finendo di leggere questo fantastico libro. Lasciami in pace. E poi lo sai che non mi piace volare! – mugugnai stringendomi nelle spalle mentre mio fratello sbuffando come una locomotiva usciva dalla mia camera seguito dall’amico.  

 

***

 

-Scendi immediatamente da lì! – sbottai in direzione del decerebrato che, come da copione, non si scompose nemmeno.

-Blaise, non farmelo ripetere un’altra volta! – mugugnai appoggiandomi con i fianchi alla scrivania. 

-Certo che sarai anche cresciuta ma rimani comunque acida come una volta! – sentenziò sedendosi. 

-Questo non può che essere un complimento visto da chi arriva la predica! – risposi sorridendo affabile mentre lui mi faceva la linguaccia.

-Complimenti per la maturità Blaise, davvero! – 

-Muoviti che manca un’altra stanza e che non ho assolutamente intenzione di arrivare in ritardo a cena! – sbottò alzandosi velocemente dal letto. Lo guardai con gli occhi fuori dalle orbite. Io dovevo muovermi? Ma se era lui quello che si appisolava su ogni superficie disponibile!

-guarda che stavo aspettando te, idiota! – berciai con il fumo che mi usciva dalle orecchie mentre lo seguivo battendo i piedi a terra fino alla porta doppia in fondo al corridoio.

-Dettagli! – rispose mio fratello. La risposta mi morì in gola alla vista del contenuto di quell’ultima e, a mio parere, fantastica stanza. 

-La biblioteca! – mormorai.

-Eccoti nel tuo spazio naturale! – ghignò – ti lascio ai tuoi libri impolverati. Io vado a farmi la doccia e a riposare la mia povera schiena che dopo questo tour de force è in condizioni pietose! –

-Merlino, o Malfoy è un santo o è peggio di te perché non trovo nessun’altra spiegazione di come faccia a sopportarti! – mormorai roteando gli occhi al cielo ed entrando in quella stanza fantastica mentre mio fratello, ghignando come un invasato, se ne tornava in camera sua. 

Guardai gli scaffali che mi circondavano. Arrivavano al soffitto ed erano pieni zeppi di libri. Sembrava molto più grande di quella di Hogwarts e probabilmente lo era anche. Passai tra gli scaffali in cerca di qualcosa da leggere, scorrendo curiosa i titoli dei libri, non tutti esattamente legali e di magia pura. Raccattato un tomo sull’origine della mia famiglia mi andai a sedere sul divanetto posto sotto la finestra e mi portai le gambe al petto. 

Rimasi in biblioteca per più di due ore, fino a quando un elfo non mi venne a chiamare dicendo che la cena era pronta. Storsi infastidita il naso appuntandomi mentalmente di chiedere a mia mamma uno stipendio per quelle creature e mi chiusi in camera. 

Aprii l’armadio e passai velocemente i vestiti comprati da mia madre tirandone fuori uno di velluto scuro, tendente al blu, con le maniche lunghe, il corpetto stretto e la gonna lunga fino alle caviglie. Guardai estasiata la fascia argento sotto il seno, impreziosita con dei brillantini, che stringeva il vestito lasciandolo poi cadere morbido. Era bello ma non troppo elegante. 

Misi una collana con un ciondolo azzurro, il braccialetto argento che mi aveva regalato Harry anni prima per il mio compleanno e sistemai i capelli con un rapido colpo di bacchetta in morbidi boccoli. 

 

***

 

SALA DA PRANZO DI DEWON MANOR

Scesi velocemente lo scalone principale entrando nella porta a sinistra dove, da quanto aveva farfugliato mio fratello, c’era la sala da pranzo. 

Mi ero aspettata una stanza decisamente sproporzionata e invece mi trovai davanti a una stanza lievemente più grande della mia camera con un unico tavolo al centro e poche sedie attorno. 

I miei genitori erano già seduti a capotavola mentre mio fratello era seduto in centro, davanti a un posto vuoto. Il mio.

Mi lasciai cadere sulla sedia morbida sorridendo ai miei genitori mentre quel deficiente di mio fratello, da bravo purosangue educato com’era, proruppe in un lungo fischio di apprezzamento. 

Mi girai verso di lui con gli occhi che lampeggiavano mentre papà chiuse rapidamente il giornale che teneva in mano e glielo tirò sulla testa scocciato.

-ti hanno allevato le capre! – berciò guardandolo storto.

-Riferisco agli Zabini la prossima volta che li vedo! – ghignò lui.

-Non ti scomodare. Scrivo una lettera dopo cena con una richiesta di risarcimento visti i danni che la tua scarsa educazione sta provocando! – rispose. Ridacchiai vedendo mio fratello impallidire e questa volta fu il mio turno di venire carbonizzata seduta stante. 

-Se ti vedesse Draco farebbe molta fatica a non saltarti addosso! – commentò dopo un po' nella mia testa con una vocina decisamente fastidiosa. Mio padre dall’altro capo della tavola ghignò mentre io mi limitai ad alzare la santa barriera dell’Occlumanzia. In risposta mio fratello mi guardò seccato e mi tirò un calcio sulla gamba facendomi masticare una bestemmia dal dolore.

-Non ignorarmi! –

-Non ti sto ignorando razza di scimmia idiota. Mi spieghi che cavolo centra Malfoy adesso? E per la cronaca, se domani ho un livido aspettati di tutto perché ho intenzione di ricambiare il favore! – sorrisi affabile a mio padre che alternava lo sguardo tra noi due. Di sicuro non gli era sfuggito il calcio che il cretino mi aveva tirato come non gli era sfuggito l’argomento futile della conversazione.

-Ragazzi, non mi va che usate la legilimanzia quando siamo tutti a tavola! -. Come volevasi dimostrare. 

-Scusa papà, ma era di vitale importanza che Hermione sapesse una cosa – sorrise affabile il bastardo mentre mio padre sfoderava il ghigno. Preparati Blaise perché per essere un purosangue dalla nascita sei decisamente ignorante in materia. 

-Blaise con tutto il rispetto non mi pare che far sapere a tua sorella che il figlio di Lucius se la vuole portare a letto sia di vitale importanza! – rispose. Mia mamma si limitò ad alzare gli occhi al cielo mentre un sorriso divertito le curvava le labbra. 

La mascella di mio fratello invece lasciò un solco sul pavimento.

-Pa..pa..papà, ma come cavolo fai a sapere cosa ho detto a mia sorella? – chiese sconvolto con gli occhi che gli uscivano dalle orbite. Di sicuro aveva bisogno di studiare qualche libro sui purosangue. 

-Ma si può sapere che cavolo vi insegnano a storia della magia? – sbottò mio padre puntando gli occhi blu su di me che risposi con un mezzo sorriso. Di solito non stavano più di tanto tempo sulle abilità dei purosangue ma quell’idiota di mio fratello non prestava comunque attenzione. 

-Il capo famiglia, il cosiddetto patriarca, sente tutto quello che viene detto con l’uso della magia in casa propria. Non mi chiedere da dove arrivano queste abilità probabilmente i nostri antenati erano fottutamente curiosi. Quindi Blaise se devi usare la Legilimanzia perché proprio non riesci a fare a meno di dire sconcerie a tua sorella a tavola abbi il buon senso di usare quel dannato incantesimo che mi impedisce di capire la cazzata che stai sparando! – spiegò mio padre affabile -Sono sicuro che tua sorella ti ha risposto, ma non ho la più pallida idea di cosa ti abbia detto! -.

-Quindi tu lo sapevi e non mi hai detto niente! – gracchiò mio fratello guardandomi storto. Lui è scemo e pure ignorante e la colpa è mia? Giustamente io sapevo che lui avrebbe fatto quella sparata su Malfoy a cena vero? Dimenticavo di avere la capacità di predire il futuro. Che poi, Malfoy, che cavolo centra?

-E secondo te io come facevo a sapere che non eri a conoscenza delle abilità base di quelli del tuo lignaggio? – 

-Hai fatto indignare tua madre! – ghignò papà mentre la mamma sorrideva affabile stringendo le mani sulla bacchetta. 

-Lei ha fatto di peggio, ne sono sicuro! – borbottò mio fratello cacciandosi in bocca la forchetta piena e facendo ridere tutti. 

Mi sentivo finalmente a casa. Anche tra i miei ‘vecchi’ genitori mi sentivo protetta ma qua era tutto diverso. Potevo essere quella che ero davvero, potevo usare la magia senza vivere con il terrore che la babbana curiosa della porta accanto si facesse venire un infarto da un giorno all’altro facendomi finire in tribunale per uso della magia davanti a un babbano. Potevo finalmente curiosare in una biblioteca diversa da quella di Hogwarts, pasticciare con le pozioni e studiare le piante nella serra della mamma. 

E finalmente avevo un fratello. Probabilmente era la cosa che mi era sempre mancata di più. Il dover giocare da sola o il non aver nessuno a cui chiedere qualcosa o a cui fare delle battute mi era mancato da morire. Mi sentivo come vuota. Adesso che ci penso c’era un gioco nella mia casa nella Londra babbana che non riuscivo ad usare senza mettermi a piangere inconsapevolmente. Era un piccolo orsetto di peluche con gli occhi azzurri e il pelo nero. E aveva lo stesso odore della nursery. Mio fratello non me l’aveva mostrata e probabilmente la mamma non sapeva nemmeno che avevo trovato la porta. Ma uno specchio nella biblioteca non bastava a nascondere la porta di una stanza. Sapevo esattamente dov’era, forse qualche ricordo nell’inconscio. Era ancora così come l’abbiamo lasciata quando ce ne siamo andati, i giochi ancora sul pavimento e il profumo del talco dei bambini si mescolava all’odore di chiuso impregnato nella stanza.  E a proposito della biblioteca c’era giusto qualcosa che dovevo chiedere a mio padre per non trovarmi affatturata a mia insaputa. 

-Papà posso prendere qualche libro dalla biblioteca? – chiesi facendo gli occhi dolci. 

-Certo bambina mia. Solo se devi prendere tomi diciamo “strani” preferirei che mi chiedessi prima il permesso visto che alcuni sono vecchi libri del signore oscuro e anche se hai quasi diciassette anni non è il caso che tu legga certe cose – 

-Mi spieghi come diavolo fai ad avere libri di Voldemort nella tua libreria personale? – chiese mio fratello.

-è molto semplice. Tu lasci la casa abbandonata per anni e quando ritorni, per magia la trovi piena di cianfrusaglie che appartenevano ad altre persone. Insomma, diventa la discarica del mondo magico! –

-sei simpatico come una porta sul naso! – rispose mio fratello.

-Quel bastardo di Lucius li ha rubati all’Oscuro perché contenevano incantesimi troppo potenti e troppo pericolosi e poi ha ben pensato di nasconderli qua. Tanto nessuno sarebbe venuto a controllare! – rise mio padre spettinandosi i capelli con una mano e portando il calice di vino alle labbra con l’altra. 

-E a proposito di libri, caro il mio bambino, ultimamente me ne sono spariti quattro che stranamente tenevo sott’occhio da quando hai rimesso piede in casa. Non è che per caso li hai tu? – chiese con tono affabile guardando mio fratello che ebbe la decenza di impallidire. Guardò ovunque cercando di evitare lo sguardo di nostro padre mentre la mamma sghignazzava in silenzio. Era abbastanza ovvio che ce li aveva lui imboscati da qualche parte. 

-Mamma, ti avevo detto che Draco verrà qui a dormire tra qualche giorno? – chiese senza rispondere alla provocazione di papà e cambiando velocemente argomento. 

-Come mai esce da scuola a settembre? – chiesi guardando mio fratello e pensando a cosa avrei patito a breve.

-Qualche permesso del vecchiaccio. I suoi hanno fatto non so che richiesta e Silente gliel’ha accordata subito! – mi rispose alzando le spalle.

-oh, questa è facile. Posso rispondere anche io – sorrise affabile la mamma. Chissà perché sentivo già puzza di fregatura.

-Blaise, ti ho detto che vengono anche Lucius e Narcissa? – chiese mentre un brivido di freddo mi percorreva la colonna vertebrale. Tutto, ma non la famiglia Malfoy al completo. Mio fratello se ne accorse ma non disse niente, troppo impegnato a disperarsi per conto suo e dei suoi piani con il suo migliore amico che andavano a puttane. Io invece rivivevo il breve periodo che avevo dovuto passare a villa Malfoy durante la guerra. Niente di piacevole e nessuno di loro che allungava una mano per aiutare tre ragazzi rapiti dai mangiamorte. Per fortuna che Dobby era arrivato prima che riuscissero anche solo a torcerci un capello. 

Poi sapere che Narcissa era la sorella di quella che aveva torturato i miei genitori babbani non semplificava affatto le cose. 

-Mamma, non puoi farci questo! – stava dicendo nel frattempo Blaise. 

-E smettila, il manor è talmente grande che puoi anche fare finta che non ci siano! – rispose mia mamma mentre lui mi guardava con gli occhioni da cucciolo. 

-Non voglio avere anche i suoi genitori tra i piedi – mi mimò con le labbra. Lo guardai scettica. Io 

 avevo un motivo valido almeno per non volere i Malfoy sotto il mio stesso tetto. Ma lui?

-Si può sapere che problemi hai? – chiesi fulminandolo con lo sguardo. Lui aveva problemi con i coniugi Malfoy. Lui. Che poi conoscendo la loro reputazione a scuola dovevano semplicemente organizzare qualcosa di clandestino.

-Quando mi dirai quello stupido incantesimo… papà sta volta non lo deve sapere nemmeno per sbaglio- mimò stringendo lievemente gli occhi. Probabilmente nostro padre ne era a conoscenza già da tempo, visto le sue scarse abilità nel fare le cose di nascosto, ma evitai di farglielo notare.

Lanciai un’occhiata a papà che sorrideva sotto i baffi piegandosi lievemente in avanti per appoggiare il calice sul tavolo.

-Blaise, lo sai che non ho niente in contrario al festino con gli alcolici che ti sei portato da Hogwarts. E la prossima volta puoi tranquillamente uscire a comprarli senza fargli fare giri inutili. Non vorrei mai che Silente vi sospendesse il permesso! – ghignò sadico.

-Quale permesso? – chiesi. C’era davvero un permesso?

-Quello che fingono di avere quelli che importano illegalmente alcolici di cui, per la cronaca, Silente è pienamente a conoscenza! – mio fratello era diventato definitivamente dello stesso colore di Nick Quasi Senza Testa.

-Ma come fai? – borbottò disperato.

-Andiamo Blaise, anche i babbani sanno che le bottiglie le devi avvolgere con qualcosa prima di metterle in valigia sennò fanno rumore. Durante la materializzazione c’era una fantastica sinfonia di sottofondo… - rise mia madre. 

Più li guardavo e più mi rendevo conto che non avevano assolutamente niente in comune con le coppie di purosangue che ero abituata a vedere in giro dove qualsiasi dimostrazione d’affetto era proibita in pubblico. 

-Porco Godric! – berciò mio fratello schiaffandosi una mano sulla fronte.

-Ehi! Insulta Salazar! – sbottai indignata.

-Sta zitta! –

-Smettetela immediatamente voi due. Certo che gli anni sono passati ma non siete minimamente cambiati. “Mamma, mi ha fatto questo”, “papà, mi ha lanciato una fattura”, “zia, mi ha rubato il pupazzo”! – sbottò la mamma fulminandoci con lo sguardo. Mio fratello roteò beatamente gli occhi al soffitto mormorando un -Apriti cielo! –.

-Hermione, ti piace la camera? – mi chiese poi cambiando completamente tono.

-Stupenda mamma. È più bella di quella riservata ai capiscuola ad Hogwarts! – sorrisi mesta e riconoscente. La spiacevole sensazione di ricevere un pugno sullo stomaco ogni volta che la chiamavo mamma non se n’era ancora andata. Mi sembrava di fare un torto alla mia mamma babbana. Respirai profondamente e tornai a fissare il piatto, ormai vuoto. 

Non era una situazione facile. Davanti a me avevo mia madre biologica, colei che mi aveva praticamente cresciuta fino a quasi dieci anni e che poi aveva scelto di sparire e di cancellarmi parte della memoria per proteggermi. Nella mia mente invece rivivevo tutti i momenti con la donna che mi aveva cresciuta come se fossi figlia sua e mi aveva accettata anche quando era arrivata la lettera per Hogwarts. Che stupida, era ovvio che conosceva la magia. D’altronde quando Silente mi aveva accompagnata da loro doveva pur avergli detto qualcosa sul mio mondo. O no?

-Hermione? – chiamò mio padre rompendo il susseguirsi di pensieri che mi stava nuovamente accelerando il battito cardiaco. Alzai gli occhi dal piatto per fissarli nei suoi, dello stesso colore del cielo subito dopo l’alba. 

-Me ne stavo quasi dimenticando. Quando torniamo ad Hogwarts che cosa vuoi fare? –

-In che senso? – domandai sollevando lievemente un sopracciglio. 

-Vuoi finire l’anno a grifondoro o vuoi essere spostata a Serpeverde? Sai, quando sei stata smistata a Grifondoro eri sotto incantesimo di memoria. Probabilmente hai sperato di non finire a Serpeverde perché leggendo avevi scoperto che tutti i maghi oscuri sono usciti dalla casa di Salazar – spiegò. Ripensai a quella sera di circa sette anni prima. Non volevo andare in una casa precisa, ma sapevo di non avere le qualità necessarie per finire tra i serpenti quindi non mi ero nemmeno posta il problema. Una mezzosangue nella casa di Salazar non si era mai vista, quindi perché sperare di non finire là? 

Un altro smistamento? 

-Papà, non lo so. Silente è d’accordo che io venga smistata di nuovo? – da una parte l’idea di scegliere dove andare conoscendo veramente il mio passato mi eccitava a dir poco. Dall’altra non volevo buttare all’aria sette anni in una casa e perdere tutto. 

-Se glielo chiedessi non potrebbe nemmeno pensare di rifiutare. Devi vedere tu bambina mia quello che preferisci –

-Io non saprei…- mugugnai.

-Che bello appartenere a una delle tre famiglie più influenti del mondo magico. Chissà come si deve sentire Draco che è il perfetto mix di due! – berciò ironico mio fratello cercando nelle tasche dei pantaloni di ottima fattura una sigaretta e beccandosi un’occhiataccia da papà che non sembrava molto d’accordo. 

-tranquilla, hai ancora qualche giorno per pensarci – mi sorrise rassicurante mia madre. Già avevo qualche giorno per scegliere se seguire quello che mi diceva la parte razionale di me che non ne voleva sapere di allontanarsi da Harry o da Ginny o l’istinto che premeva per un nuovo smistamento. E qualcosa mi diceva che stavolta non sarei finita a Grifondoro ma nella casa che era esattamente al suo antipodo per ideali. 

-Mamma, posso andare a trovare Jane e Mattew al San Mungo? - lo sguardo di mia madre si oscurò un attimo, poi tornò a sorridere lievemente. Faceva quasi male chiamarli per nome, ma non era il caso di fare altrimenti davanti a loro. 

-Credo di si. A una condizione- rispose scambiandosi uno sguardo furtivo con papà che annuì velocemente -ti porti dietro tuo fratello! –

-cosa? – sbottò soffiando una fitta nube di fumo. Lo guardai torva, non mi sembrava una richiesta così tanto strana e incomprensibile e nemmeno mi sembrava tanto difficile accompagnarmi per un’oretta al San Mungo. 

-Sappi che puoi provare con qualsiasi scusa, stavolta non c’è ma che tenga Blaise. Accompagnerai tua sorella al San Mungo e le starai vicino tutto il tempo. Vorrei evitarle un Avada Kedavra in mezzo agli occhi perché vi fate trovare dai mangiamorte! – chiarì papà spegnendo con un rapido movimento del polso la sigaretta -e fuma in terrazza la prossima volta, non ho voglia di riempirmi i polmoni di nicotina a causa tua! – 

-Ecco come salta rapidamente una giornata già bella organizzata! – mugugnò infastidito. 

-La tua escursione ad Hogsmeade a comprare chissà qualche porcheria dilapidando il patrimonio puoi anche rimandarla. Di sicuro è meglio che stare ad Hogwarts – 

-Tutta questa convinzione non porterà a nulla di buono, lo sai vero mamma? – chiese con faccia angelica.

-se vuoi puoi tornare domani. Se non ricordo male c’è la verifica del caro e vecchio Severus. Se vuoi tuo padre è più che felice di accompagnarti in orario e dubito che il tuo untuoso professore farà storie per ammetterti al test anche se sei senza il consenso di Silente-

-Hermione a che ora partiamo? – mi chiese roteando gli occhi al cielo. Speravo che infondo non gli desse così tanto fastidio accompagnarmi.  Mi mancava solo che girasse con il muso raso terra perché gli avevo sabotato involontariamente i piani. 

-A che ora ti alzi di solito? – chiesi lievemente imbarazzata.

-Quando non è ad Hogwarts e non deve andare a lezione non si alza! – berciò ironico nostro padre.

-Piuttosto che fare verifica di pozioni su argomenti mai visti sono disposto anche ad alzarmi alle nove! – sbuffò. Era risaputo infatti che le verifiche di Piton mietevano puntualmente vittime. C’era chi si dava per malato e rimaneva chiuso in camera, chi per disperso e non c’era verso di trovarlo e chi si riempiva di pasticche dei fratelli Weasley e passava la giornata chiuso in infermeria. 

Tutto perché il caro professore non specificava mai su quale argomento era il test che spesso spaziava da robe del primo anno a cose non ancora fatte che ti inventavi puntualmente per non lasciare la pagina bianca. L’unico lato positivo era che non ha mai fatto recuperare nessun compito e che quindi, almeno per questa volta, l’avevamo scampata. 

-prima che gli elfi domestici vengano nuovamente a chiedere aiuto a tuo fratello per spreparare il tavolo, che ne dite se ci spostiamo in salotto? – chiese mio padre mentre Blaise arrossiva lievemente.

-Stai raggiungendo livelli di simpatia mai visti in un esemplare umano! – sbottò alzandosi e strisciando volutamente la sedia sul pavimento facendo storcere il naso a nostra madre che masticò tra i denti un -Blaise! –  parecchio infastidita. Lui, in tutta risposta sorrise angelico recuperando il pacchetto dalla tasca e ghignando in direzione di nostro padre prima di prendere la strada per il terrazzo. 

-Vado a fumare in santa pace. L’angolo del divano è mio, guai a chi prova a sedersi! – 

-Vedi di non morire soffocato con quella roba tossica. Che poi, si può sapere da dove arriva questo vizio? Non mi risulta che gli Zabini fumassero! –

-Gli Zabini no, ma i Malfoy si. E tanto anche! – ghignò affabile voltando poi le spalle.

-questo spiega tutto. Lucius è stato traviato e ha ben pensato di tirare su Draco come hanno tirato su lui! – frecciò mia madre roteando gli occhi. Più passavo tempo con loro e più mi rendevo conto che erano decisamente in buoni rapporti con la famiglia bionda. 

-Spero almeno che gli abbia risparmiato i cruciatus, non vorrei passare le giornate prevedendo ed evitando patricidi! – rispose papà prima di trascinarci verso il fantastico salotto. 



 

NOTE DELL’AUTRICE

Ecco il terzo capitolo corretto, aggiornato e lievemente modificato :)

Vado avanti a dir poco a rilento ma confido nei capitoli già pronti che pubblicherò prossimamente. 

Nel frattempo, se vi va potete provare a leggere qualche altra mia storia. 

Ho deciso di pubblicare una “storia” che avevo scritto per me stessa in un periodo in cui stavo male un paio di anni fa, è abbastanza autobiografica e penso mi abbia seriamente aiutata ad uscire da una situazione parecchio brutta. Si chiama ‘Do you remember us?’ e credo che dal titolo si capisca abbastanza. Vi lascio il link, se vi va leggete e ditemi cosa ne pensate e che non sono l’unica a reagire così. 

https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3856557&i=1

Presto aggiornerò qualche altro capitolo. 

Kisses, Katherine. 

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Capitolo 4
*** Piacere sono Draco, Draco Malfoy ***


DUE GIORNI DOPO

Mio fratello si fiondò giù in quel momento dalle scale finendo addosso al gatto che soffiò infastidito. Teneva in mano un libro che aveva tutta l’aria di appartenere al reparto oscuro mentre si avvicinava a passo di carica a nostra madre che leggeva tranquilla in poltrona. 

Erano già passati due giorni. Papà non ci aveva ancora detto la data del nostro ritorno ad Hogwarts, ma sembrava avvicinarsi velocemente. E per una volta nella vita non volevo assolutamente tornare a scuola. 

Ero andata a trovare i miei genitori adottivi al San Mungo trascinandomi dietro un fratello alquanto incazzato. Nessuno dei due si era ancora svegliato. Stavano bene, non avevano più di tante ferite e la maggior parte era già stata curata, ma erano in coma. Sentii nuovamente gli occhi lucidi mentre Grattastinchi,  soffiando infastidito verso mio fratello, mi si accoccolava in grembo. Lo aveva portato un elfo domestico di Hogwarts ieri, probabilmente stanco delle incursioni notturne del mio gatto in cucina. 

Quel deficiente di Blaise, nel frattempo, aveva tolto il libro dalle mani di nostra madre e lo aveva lanciato verso il basso tavolino di cristallo.

-Ehi! – sbottò indignata -Si può sapere che accidentaccio ti prende? Ti ha punto una tarantola o ti sei fatto avvelenare da tuo padre? –

-Tra quanto arrivano i Malfoy? – chiese impassibile senza scollare gli occhi da quelli di nostra madre che fece una smorfia esasperata. Le assomigliavo molto, sia fisicamente che caratterialmente. Forse era per questo che avrei volentieri carbonizzato mio fratello seduta stante pur di tornare a leggere in pace. 

-Se non la smetti di chiedermelo ogni cinque minuti arriverò a sera con un’emicrania pazzesca e sarà l’ultima volta che il tuo migliore amico metterà piede in questo maniero! – sbottò alzandosi per riprendersi il libro che era stato bistrattato da quell’idiota di suo figlio.

-Hermy – cinguettò avvicinandosi a me.

-Non provarci nemmeno perché io come minimo ti schianto, poi autorizzo l’uso del tuo corpo come cavia di laboratorio! – sibilai appena tentò di avvicinarsi al mio libro e fargli fare la stessa fine di quello di mamma. Con il cavolo che lanciava una delle prime edizioni di storia della magia. 

-Tra quanto arriva Draco? – chiese angelico ignorando completamente la mia minaccia e posando le sue manacce sui braccioli della mia poltrona. 

-Ma secondo te io come faccio a saperlo? – sbottai alzando gli occhi al cielo. In due giorni mi ero chiesta spesso se per qualche strano motivo mio fratello fosse ritardato mentalmente ma risultasse comunque sano ai vari esami. 

-perché nessuno sa mai niente in questa casa? – sbottò irato. Sollevai gli occhi dorati dal libro per posarli sul suo viso che avrei volentieri preso a schiaffi. Strinsi lievemente le palpebre pronta a fargli una sfuriata. 

Deve ringraziare solo Merlino che quel giorno è stato clemente con lui. Malfoy, strano a dirsi, lo salvò da una morte certa suonando il campanello del maniero. 

Osservai sconvolta mio fratello raddrizzare le spalle, sorridere lievemente e poi mettersi a correre verso il portone d’ingresso. 

 

***

 

Stavo giocando rannicchiata sul divano e stretta in una leggera coperta celeste. Faceva davvero troppo freddo per essere aprile ma papà non si vedeva in giro e io non riuscivo ad accendere il camino da sola. 

Mio fratello stava bevendo la sua cioccolata calda preparata dagli elfi seduto sul bracciolo del divano. Mi guardava stizzito, si era arrabbiato senza un vero motivo.

-Ma tra quanto arriva Draco? Non ne posso più di passare le giornate con te! – sbottò. Lo guardai triste. Non ricordavo di aver fatto nulla di male anche se erano un po' di giorni che mi trattava come se l’avessi oltraggiato nel peggior modo possibile e immaginabile. 

-Non lo so…- mugugnai.

-Tse, tu non sai mai niente Hermione! – mi rispose mentre il campanello del maniero suonava. Avevo la vista offuscata dalle lacrime, di nuovo.

-Blaise, che cosa le hai fatto? – chiese una voce che non conoscevo. Sembrava un bambino, ma non riuscivo a vederlo in faccia perché mi aveva avvolta in un abbraccio caldo e mi cullava sotto lo sguardo sconcertato di mio fratello.

 

***

 

-Draco! – urlò Blaise chiudendosi il portone alle spalle mentre mia madre si alzava dal divano con grazia borbottando qualche parola sconnessa sottovoce. 

-Quella volta ho davvero diviso male i neuroni! – constatò lisciandosi il vestito e riavviandosi i lunghi capelli castani dietro le spalle. 

-Oh, finalmente ti sei decisa ad ammettere questo tuo madornale sbaglio. Adesso ci ritroviamo con una figlia fin troppo intelligente che passa le giornate con il naso immerso in un libro come te e un figlio idiota! – berciò mio padre scendendo le scale e avvicinandosi al mobiletto degli alcolici. 

-la femmina ha preso da me, per esclusione il maschio ha preso…-

-dal postino! – frecciò interrompendo mia madre e versando due bicchierini di Whiskey. 

-sai, potresti almeno fare la fatica di venire con me ad accoglierli al cancello invece di preparare già il primo bicchiere e cominciare a fare l’orso! – Se c’era una cosa che avevo capito negli ultimi due giorni era il rapporto d’amicizia che legava i miei genitori ai coniugi Malfoy: decisamente profondo e che probabilmente metteva le radici ancora negli anni di Hogwarts. 

Ingoiai l’ennesimo boccone amaro al pensiero di come mi sarei sentita davanti a loro. Una formica probabilmente, come sempre. Una sudicia mezzobabbana che non aveva nessun diritto di stare con i maghi.

-Vieni – sussurrò mia madre passandomi un braccio intorno alla vita e scoccandomi un leggero bacio tra i capelli. Possibile che avesse capito? Possibile che si fosse accorta di tutto?

Mi trascinò quasi di peso al portone dove era appena sparito mio fratello, che si aprì riconoscendoci. 

Appena giù dalla gradinata esterna vidi una scena che non avrei mai nemmeno potuto, e nemmeno voluto immaginare.

-Blaise, staccati subito! – stava sibilando Malfoy a mio fratello che se ne stava ancorato con le gambe ai suoi fianchi, le braccia intorno al collo e la testa sulla spalla. 

-mi sei mancato Dray – mugugnò non accennando nemmeno lievemente a scendere. Mi portai velocemente una mano sulle labbra per nascondere il sorriso decisamente poco appropriato viste le occhiatacce assassine che stava lanciando Malfoy. 

-Blaise – masticò tra i denti visibilmente alterato. Di sicuro non era cosa da tutti i giorni che il tuo migliore amico ti si arpioni addosso come un’edera davanti ai genitori di entrambi. 

-Cissy! – strillò mia madre fiondandosi addosso a Narcissa mentre io me ne stavo immobile come un ebete accanto alla porta. A quanto pare era un vizio di famiglia, altro che Blaise aveva preso dal postino. A posteriori, sarà un colpo basso per nostra madre venire a conoscenza di questo piccolo particolare. 

Guardai per la prima volta Lady Malfoy. Era davvero una bellissima donna. Aveva i capelli che le arrivavano a metà schiena dello stesso colore del miele e che le incorniciavano il viso dai lineamenti austeri ma allo stesso tempo delicati e completamente privo di imperfezioni. Gli occhi, dello stesso colore del mare, rilucevano luminosi e aveva un sorriso dolce sulle labbra. Decisamente l’opposto dell’ultima volta in cui l’avevo vista dove sul volto scavato dalla preoccupazione non c’era nemmeno la lontana traccia di un sorriso e gli occhi erano spenti e cerchiati da profonde occhiaie. 

-Isy, mai più uno spavento del genere – mormorò abbracciando mia madre. 

-Lucius sei tu? – chiese improvvisamente alzando la testa dalla spalla di Narcissa e guardando l’uomo che era rimasto fermo qualche passo indietro leggermente appoggiato al suo bastone da passeggio. Mi azzardai a buttare un occhio verso i miei due coetanei che sembravano essersi finalmente staccati, anche se Malfoy sembrava sul punto di uccidere mio fratello, prima di riportare l’attenzione su quello che stava accadendo davanti a me. 

Malfoy senior inarcò lievemente un sopracciglio stirando la bocca in un ghigno. 

-Non credevo ti saresti mai lasciato crescere quei dannati capelli! – gongolò mia madre lasciando velocemente Narcissa per fiondarsi tra le braccia di un sorridente Lucius Malfoy. Merlino, mi ero risvegliata in un universo parallelo, era l’unica risposta plausibile. 

Lucius strinse lievemente la presa sui fianchi di mia madre mormorandole chissà cosa all’orecchio. 

-Luc, giù le mani! – berciò atono mio padre arrivando all’improvviso e facendomi sussultare dallo spavento. Maledizione a lui. 

-chi non muore si rivede, ciao anche a te Marcus! – ghignò strafottente verso mio padre che non si scompose minimamente. 

-via le mani da mia moglie, porco! -rispose affabile. Mio fratello per poco non si strozzò con la saliva mentre io sussultai. Non capivo se stesse scherzando o se fosse dannatamente serio e incazzato. Almeno fino a quando non vidi un bicchierino di Whiskey levitare fino a Malfoy. Li non ci furono più dubbi. 

-la prossima volta che hai intenzione di sparire vedi di informare prima Narcissa perché un altro anno di pianti e crisi isteriche non lo reggo! -berciò prima di svuotarsi tutto il contenuto del bicchierino in gola. 

Salì rapidamente la gradinata andando in contro a mio padre che gli rifilò una manata sulla spalla. 

-Hermione! – disse una volta superato mio padre mentre io mi congelavo sul posto. Mi sentii il respiro morire in gola mentre rivivevo tutto quello che era accaduto quella notte a casa sua. Il rapimento, il sorriso sadico di Bellatrix, il loro odio nei confronti dei mezzosangue. Chiusi velocemente le palpebre cercando di regolarizzare il mio battito. 

-Signor Malfoy – risposi. L’aria intorno a noi era diventata gelida e la tensione si poteva tagliare con un coltello.

-mi accontenterò di questo per il momento – rispose serio rimettendo in tasca la mano che aveva teso nella mia direzione e che non avevo nemmeno visto. Sorrise mesto e fece due passi indietro per posare una mano sulla spalla a mio padre.

-non dirmi che hai perso le buone abitudini e non ci inviti nemmeno più ad entrare! – scherzò cercando di smorzare la tensione. 

-come se questo ti avesse mai fermato in passato! – rispose mio padre.

-In effetti! – ghignò furbescamente sgusciando dal semi-abbraccio e avvicinandosi al portone che, riconoscendolo, si aprì per lasciarlo passare -magnifico, funziona ancora! –

-chissà con quanti incantesimi hai modificato la barriera quando dovevi nasconderci i libri di Voldemort! – berciò mio padre. Malfoy senior ebbe la decenza di arrossire e si passò una mano tra i capelli portando all’indietro i serici crini biondi più lunghi di quelli della moglie. 

-Ti avevo detto che se ne sarebbe accorto Lucius! –

-Oh andiamo Cissy, anche un demente si accorgerebbe di quattro pile di libri accatastate lungo un muro che cercano di strapparti qualche arto non appena provi ad avvicinarti! – disse mia madre cominciando a salire le scale. Mio padre si era già infilato dentro alla porta ed era sparito, probabilmente a bere con il suo amico di vecchia data. Le mie gambe invece non ne volevano sapere di muoversi. Erano saldamente ancorate al pavimento. Fissai le mie mani che tremavano visibilmente e me le poggiai sulla pancia cercando di darmi un po' di contegno. 

-Draco, ti aspetto in camera! – mugugnò mio fratello mollandomi una lieve spallata quando mi passò accanto. 

Rimasi ferma davanti al portone d’ingresso per alcuni secondi senza muovere nemmeno un muscolo. La mia mente al contrario lavorava in fretta per ricordarmi tutte le cose spiacevoli che mi erano capitate negli ultimi sette anni e la cosa devastante era che non doveva nemmeno scavare tanto a fondo per trovarle.

Mi azzardai ad alzare gli occhi su Malfoy che non aveva ancora seguito mio fratello. Aveva le mani nelle tasche del cappotto leggero e i capelli spettinati dal vento leggero. Guardava il parco probabilmente pensando ad altro. Sembrava perso in qualche ricordo. Chissà se capitava anche a lui di bloccarsi in mezzo a un corridoio e di rivivere ricordi che non si ricordava nemmeno di avere. 

Tornai a fissarlo quando sentii la stessa sensazione che avevo provato in sala grande e mi ritrovai i suoi occhi puntati addosso. Sembrava diverso da Hogwarts, più sereno e in pace con sé stesso e soprattutto non sembrava in vena di fare battute di cattivo gusto.

Salì lentamente i pochi gradini che ci separavano e quando mi fu accanto mi strinse delicatamente un braccio senza dire nulla, poi seguì il resto della famiglia all’interno del maniero.  

Di nuovo quel profumo. L’avrei riconosciuto tra mille. Anche coperto dalla pungente odore del dopobarba e di sigarette alla menta. Sapeva di casa, era un profumo talmente tanto familiare. 

E apparteneva a Malfoy. Il bambino che mi cullava nel mio ricordo era Malfoy. 

Passarono alcuni secondi e poi finalmente trovai la forza per entrare e seguire i miei genitori e i coniugi Malfoy in salotto. 

-Appurato che con te funzionano ancora certi metodi…- stava dicendo in quel momento mio padre puntando minacciosamente la bacchetta contro Lucius.

-Merlino, ma allora ti ricordi ancora come si fa ad usare quel bastoncino! – berciò Malfoy senza scomporsi minimamente.

-oh a breve se vuoi potrai anche testare tu stesso se mi ricordo qualche maledizione! – rispose affabile -Hermione! – soffiò non appena mi vide sulla porta. 

Scrutai velocemente i presenti soffermandomi su mio fratello che teneva in mano un bicchierino di Whiskey e se ne stava seduto parecchio infastidito su un angolo del divano.

-Ma tu non dovevi andare di sopra? – mormorai lasciandomi cadere accanto a lui. Una parte di me voleva darsela semplicemente a gambe e sparire dal maniero più veloce della luce. L’altra, quella educata che non badava tanto alle crisi isteriche, aveva insistito per fermarsi in salotto a fare conversazione con gli altri, o meglio a guardare il resto di persone che conversavano allegramente mentre io me ne stavo seduta in disparte. 

-Si, ma qualcuno ha mugugnato qualcosa sul fatto che poteva sembrare una proposta sconcia e poi si è chiuso nel suo fastidiosamente fastidioso mutismo! – frecciò in direzione del suo migliore amico che, seduto su una poltroncina di velluto, era attaccato direttamente al collo della bottiglia e tracannava liquido ambrato come se fosse acqua.

-Certo che la genetica non scherza nella vostra famiglia! – ghignò mio padre spostando l’attenzione da Malfoy senior a Malfoy junior che stava mettendo a rischio le sue scorte di alcolici. 

-Draco, figliolo, vuoi morire per caso? – chiese Lucius ricevendo in risposta un mugugno.

-Come se tu alla sua età fossi diverso! –

-Isabelle non sei affatto d’aiuto! –

-Pura verità! – rispose mia madre alzando le spalle ed evitando un incantesimo di Lucius. Quindi funzionava così fra di loro? Frecciatine e incantesimi a tradimento?

-Che brutta abitudine che ti è rimasta eh Luc? Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Dimmi Cissy, è cambiato un po' in questi lunghi anni? – chiese mio padre sedendosi elegantemente su un bracciolo del divano e facendo tintinnare il ghiaccio che aveva nel bicchiere contro il vetro.

-Chi? Lucius? –

-sta un po' zitta moglie ingrata! – rispose seccato Malfoy senior agitando una mano come se stesse scacciando una mosca. Erano completamente diversi, nulla a che vedere con le persone che avevo incontrato per caso qualche volta in questi sette anni. Nelle diverse occasioni non avevano mai mostrato né umiltà né una briciola di umanità mentre adesso se ne stavano qua tranquilli a scherzare con i miei genitori. 

-Oh non ti preoccupare Lucius che ce n’è per entrambi! -frecciò mia madre. 

-Qualcosa mi dice che qualcuno caccia ancora la roba in armadio come capita senza fare caso al cambio della stagione, allo stato del pezzo di stoffa o a quanto puzza. Pure supposizioni! – ghignò Lucius nascondendosi dietro il divano per evitare un fascio di luce che era partito dalla bacchetta tesa di mio padre. 

-Vuoi che proviamo a chiedere ai tuoi elfi quanto devono sfacchinare per mantenere la casa in ordine quando ci sei tu dentro? –. Lasciai presto perdere i loro discorsi, che per me non avevano alcun senso. Ogni tanto la risata di Narcissa o di mia madre mi feriva lievemente le orecchie. 

Avevo un bicchiere mezzo vuoto in mano e non sapevo neppure chi me l’avesse rifilato. La mia testa sembrava sul punto di scoppiare mentre rivivevo flashback di chissà quanti anni fa. 

 

***

 

-Lucius sempre la stessa storia, santo Salazar, cambierai mai? –

-Cissy badi tu ai piccoli? Vorrei evitare ginocchia sbucciate, quella è la specialità di tuo marito! –

-Isabelle, si può sapere dove cacchio hai nascosto quelle maledette scope volanti? –

-Blaise, piantala immediatamente. Tua sorella non è una bambola –

-Draco… -

 

***

 

Erano frammenti di ricordi sconnessi che si rincorrevano nella mia testa. Sembravano fare a gara a chi mi avrebbe fatta impazzire per primo. Non avevano nessun filo logico, nulla di nulla. Erano semplicemente pezzi di una vita passata che era stata cancellata probabilmente da un potente Oblivion. 

-Hermione! – sbottò mio fratello tirandomi un pizzicotto sul braccio destro.

-Ahia, sei definitivamente diventato scemo? – 

-Alleluia ce l’abbiamo fatta. Scusa ma era la quinta volta che ti chiamavo senza ottenere un briciolo di risposta. A che cosa stavi pensando? – mi chiese angelico.

-A come affatturarti nel sonno! – bofonchiai finendo il poco liquido ambrato che era rimasto nel mio bicchiere. 

-Vieni di sopra? –

-Eh? – chiesi spaesata. Mi guardai attorno notando stupita che i nostri genitori si erano spostati nella stanza adiacente e che in salotto rimanevamo solamente noi tre. Incrociai velocemente lo sguardo con quello di Malfoy che sembrava perso in un altro mondo. Sorrise lievemente quando si accorse che lo stavo guardando e posò la bottiglia vuota sul tavolino accanto prima di alzarsi senza fare, apparentemente, nessuna fatica.

-Hermione santo dio. Noi stiamo andando di sopra, vieni anche tu o hai intenzione di stare qua ancora per molto e tornare a fissare il vuoto? Si sta facendo buio e gradirei fare qualcosa da adolescente disagiato prima di cena! – sbottò seccato.

-L’importante è accorgersene! – frecciò Malfoy porgendomi una mano -andiamo mezzosangue, tuo fratello sa diventare una piaga se non gli si dà retta subito! -.

Presi titubante la sua mano e mi alzai dal divano ignorando il borbottio continuo di mio fratello.

-bene Blaise, i tuoi piani da adolescente disagiato cosa comprendevano? – chiese Malfoy trucidando mio fratello con lo sguardo dal momento che era ancora seduto a differenza nostra. Come cavolo facesse Malfoy ad essere ancora lucido e perfettamente padrone di sé dopo un’intera bottiglia di Whiskey rimaneva un mistero. 

-Boh, intanto possiamo andare di sopra, poi ci verrà in mente qualcosa! – rispose alzando le spalle svogliato. Per l’ennesima volta nell’arco di due giorni sentivo le mani informicolate dalla voglia di tirare due ceffoni in faccia al mio gemello. 

-Hai intenzione di aspettare l’arrivo degli elfi o ti decidi ad alzare il tuo deretano dal divano e a raggiungere il piano superiore sulle tue gambe? – chiese Malfoy serrando i denti infastidito. 

Avevamo una cosa in comune: l’istinto omicida nei confronti di mio fratello. 

-mamma mia quanta fretta! – si alzò dal divano schioccando la lingua sul palato infastidito. Dalla stanza accanto arrivava il chiacchiericcio confuso degli adulti che probabilmente stavano recuperando gli anni perduti. Malfoy masticò una colorata bestemmia a mezza voce, probabilmente insultando mio fratello e seguendolo al piano superiore. 

-Hermione, dove stai andando? – chiese mio fratello bloccandomi con la mano sulla maniglia della porta della biblioteca. Il suo migliore amico biondo alzò gli occhi al cielo mormorando un “patetica”.

-A leggere qualcosa. Non ho intenzione di sopportare a lungo voi due! – risposi piccata. La verità era che non avevo nemmeno la forza per passare altro tempo in una stanza con solo loro due che si conoscevano da una vita e che avevano tante cose di cui parlare. 

 

***

 

-Cosa facciamo adesso? –

-Niente Quiddich, dopo l’ultima volta non ci tengo proprio! – mugugnò Blaise massaggiandosi lievemente il fondoschiena che aveva cambiato colore dopo che siamo stati scoperti nel campo sul retro in sella alle scope che usavano i nostri genitori per allenarsi. 

-Che ne dite di un giro del maniero? – 

-Non mi dire che tu stai ancora cercando quella maledetta collana! – sbottò un bambino. 

-No, ma sempre meglio che starsene qua con le mani in mano! – mentii. Ovvio che cercavo ancora quella collana. 

-Okay, andata!- 

 

***

 

Era l’ennesimo ricordo della giornata. L’incantesimo si stava annullando man mano che passavo del tempo con coloro che avevano fatto parte del mio passato anche se mancava ancora qualcosa, anche se alcuni volti rimanevano in ombra. Più mi sforzavo di vedere e più mi sembrava che diventasse tutto più scuro. 

-Facciamo un giro del maniero? –. Guardai Malfoy terrorizzata che avesse potuto leggermi nella mente ma lui stava fissando mio fratello che aveva sgranato gli occhi.

-Draco, quanti anni abbiamo? –

-Non è una cosa stupida. Anche se vivi qua da agosto dubito che tu ti sia fatto il giro di tutte le stanze in cerca delle porte segrete. E anche se le hai trovate da bambino, adesso non te le ricordi. E poi è divertente! -spiegò alzando lievemente le spalle. 

Sarebbe stato proprio divertente, come una coltellata in piena schiena. Ricordi su ricordi che tornavano a galla senza lasciarmi nemmeno il tempo di dire “Quidditch”. Ecco come si sarebbe conclusa la mia giornata. 

-Se non abbiamo niente di meglio da fare… -

-Non ci penso nemmeno a chiudermi in camera con te e tua sorella a giocare a obbligo e verità. Scusa ma per questa volta io passo! –

-Certo che sei melodrammatico a dire poco Draco. Che brutto c’è nel prendersi una sbronza colossale? –

-Tutto pur di non spifferare i cazzi miei! – frecciò lui -Muoviti mezzosangue, abbassa quella maniglia! – sbottò. Mi accorsi che avevo tenuto la mano sul portone della biblioteca per tutto il tempo e ignorando il reflusso di bile e l’epiteto tanto gentile quanto falso abbassai la maniglia, conscia che in meno di cinque minuti Malfoy sarebbe riuscito a trovare la porta della nursery.

-Porca troia! Ma quanti libri ci sono in questa casa? – mormorò appena mise un piede all’interno della stanza. Si avvicinò a uno scaffale scorrendo i titoli con l’indice come avevo fatto io la prima volta. Sorrisi lievemente senza accorgermene.

-Vi muovete o devo fare tutto da solo? – chiese girandosi a mezzo busto verso di noi e indicando con un cenno del capo la stanza. 

-Merlino, ma cosa ti ho fatto? – mugugnò Blaise cominciando a guardare i lati della cornice di un ritratto che aveva accanto. 

-Come se i vostri antenati avessero nascosto le porte con i quadri e bastasse spostarli per aprirle! – borbottò Malfoy appena fui abbastanza vicina da sentirlo senza che mio fratello si accorgesse di nulla. 

-Cosa ti aspetti di trovare Malfoy? Barriere che ti fanno rimbalzare contro l’incantesimo davanti a ogni stanza? – chiesi scocciata avvicinandomi allo specchio. Non volevo che nessuno entrasse nella nursery. Probabilmente ci avevamo passato la maggior parte delle nostre giornate insieme lì dentro ma adesso egoisticamente non volevo che nessuno oltre a me sapesse come entrarci. 

-Ma che cacchio ci fa uno specchio in una biblioteca? – mormorò Malfoy smettendo di lanciare incantesimi a caso. Lo guardai per la seconda volta terrorizzata che avesse potuto leggere i miei pensieri senza che io mi accorgessi di niente. Non era possibile vero? Anche se fosse stato un bravissimo Legilimens le mie barriere avrebbero retto, vero? 

Sembrava stupito di sé stesso ma quando appoggiò la mano allo specchio non ci furono né dubbi né parole. 

Sconvolto ci passò attraverso, proprio come avevo fatto io qualche giorno prima. Lo seguii riluttante ignorando mio fratello che ci urlava terrorizzato di tornare indietro. 

Certo che qualche volta si impegnava per farmi venire i dubbi sulla nostra parentela. Dove avrebbe potuto portare uno specchio dentro a una biblioteca?

-Non ci credo! – bisbigliò Malfoy raccogliendo un giocattolo dal pavimento e guardandolo sconvolto.

Era un peluche.

 

***

 

-Blasie, giochiamo? –

-Ho la febbre Dray, vai a chiedere a mia sorella! – 

-Hermione? –

-A patto che giochiamo con i peluche, voi non ci volete mai giocare! –

-Certo che sei noiosa! – 

-Si o no? –

-Si ma solo perché non voglio stare a guardare tuo fratello mentre si lamenta o giocare da solo! – 

 

***

 

-Teddy! – farfugliai arrivandogli alle spalle e facendolo sussultare dallo spavento. Di nuovo il suo profumo mi invase le narici e di nuovo ebbi la sensazione di venire catapultata nel passato. 

-Si Mezzosangue. – si passò una mano tra i capelli, sembrava stanco. Solo ora mi accorgevo delle leggere occhiaie che gli cerchiavano gli occhi. 

-Che cosa ci sta succedendo? – mi chiese con gli occhi lievemente sbarrati. Allora stava capitando anche a lui, non ero l’unica che riviveva scene di cose che non ricordava nemmeno in posti dove non credeva di essere mai stata. Ma cosa ci stava succedendo rimaneva un mistero anche se probabilmente avevo capito che cosa c’era all’origine di tutto: un incantesimo di memoria e un altro blocco. Probabilmente di qualche strana abilità dei nostri casati. 

-che cacchio di posto è questo? Oh merda! – 

-Finalmente sua maestà si è deciso che non ci stavamo suicidando ma che avevamo trovato una stanza! – frecciò Malfoy continuando a tenere in mano il peluche. 

-Mezzosangue, era tuo vero? – 

-Io… io credo di sì – bofonchiai. Il tempo lì dentro sembrava essersi fermato se non fosse stato per l’odore di chiuso e il lieve strato di muffa sotto la finestra che mio fratello stava spalancando in quel momento. 

Contai i letti, l’altra volta non ci avevo fatto caso ma adesso mi sembrava impossibile non notare che c’erano tre materassi grandi uniti e su ognuno c’erano due cuscini. Dormivamo in sei in questa stanza?

-Daphne! – mormorò mio fratello prendo una bambola di pezza appoggiata al letto.

-Daphne? – dire che ero sconvolta era dire poco. Che cavolo centrava Daphne adesso? 

-La Greengrass! – sibilò Malfoy che era ancora di fianco a me e che stranamente non mostrava alcun segno di disgusto. Ero purosangue adesso, giusto. Lo guardai senza capire che cosa avrebbe dovuto significare questa affermazione per me.

-Quell’idiota di tuo fratello è innamorato pazzo di quella ragazza dal primo anno, almeno credo! – chiarì. 

-Vai a letto con la Greengrass? – 

-Mi pareva che Draco avesse detto che sono cotto a puntino di lei, non che me la scopo! – replicò piccato mio fratello appoggiando la piccola bambola. 

-Come se per te ci fosse qualche differenza! – ghignò Draco. 

-Uno di voi due riesce a spiegarmi cosa c'entra Daphne in tutto questo? – Malfoy alzò le mani accanto alle spalle e Blaise tornò a fissare la bambola. 

-Ha il vestito dello stesso colore dei suoi occhi, ma è come se ci fosse altro- 

-Spero bene che ci sia ‘altro’ perché sennò sei davvero da buttare! – frecciò Malfoy -Andiamo, abbiamo altre stanze da trovare! – 

Si affrettò ad uscire dalla stanza, probabilmente pentito anche di averla trovata. Guardai il piccolo peluche che aveva appoggiato su una mensola prima di seguirlo fuori. 

Lo trovai con la schiena appoggiata a uno scaffale di libri e le mani tra i capelli. Mio fratello non era ancora uscito e dei nostri genitori, per fortuna, non c’era nemmeno l’ombra. 

-Stai bene? – mi azzardai a chiedere. Sembrava diverso dal ragazzo di Hogwarts. Non era il solito stronzo che girava per i corridoi e continuava a respirare solo per insultare il suo prossimo, sembrava quasi in grado di provare sentimenti e nel bel mezzo di una crisi isterica. 

-direi di no – mugugnò – li vedi anche tu vero? – 

-Se intendi i vari ricordi si, stanno tornando anche a me – risposi mesta e lo vidi annuire lievemente.

-Hai qualche teoria? – 

-Credo che si stia semplicemente annullando l’incantesimo di memoria che ci hanno fatto. Forse la vicinanza con i nostri genitori aiuta – farfugliai. 

-Io sono rimasto sempre con i miei genitori in questi anni, a parte il periodo ad Hogwarts dove c’era Blaise –

-Stai dicendo che hai cominciato a ricordare quando sei arrivato qua? – chiesi sconvolta mentre le mie teorie andavano in fumo. Non ci avevo pensato, ma se fosse stato qualcosa legato al maniero? In fondo lo sapevano che sarebbe stato disabitato per anni ed era il modo più semplice per far sì che non ci tornassero i ricordi. 

-è legato al maniero – 

-o a qualcosa che è in questa casa – sussurrò annuendo. Mi guardò sorridendo lievemente e mi resi conto che per la prima volta da quando lo conoscevo eravamo riusciti ad avere una conversazione senza insultarci o passare ad usare le bacchette.

-Tregua? – chiesi prima ancora che il mio cervello riuscisse a formulare la domanda. Maledissi la mia lingua troppo veloce mentre lui sollevava un sopracciglio confuso cercando probabilmente di capire a cosa mi stessi riferendo. 

-Pensavo che potremmo provare a cercare insieme cosa lega i nostri ricordi e forse è più facile se non ci insultiamo ogni secondo e se non ci schiantiamo al muro – farfugliai imbarazzata come poche volte nella mia intera esistenza. 

-Mezzosangue, io non ti insulto! – rispose sorridendo per la prima volta lievemente e facendomi tirare un sospiro di sollievo. Sorrisi a mia volta prima che un tonfo sordo attirasse la mia attenzione.

-Blaise, che cazzo fai? – sbottò superandomi e avvicinandosi a mio fratello che era uscito dalla nursery atterrando sul pavimento di marmo con il fondoschiena che si stava massaggiando con una smorfia di dolore sul viso.

-IO che cazzo faccio? IO? No ma dico, sta stanza è impazzita e mi ha rigettato fuori con tanto di effetti collaterali! – berciò inferocito. La stanza? 

-Ti sei messo a fare il solletico alle pareti? – frecciò Malfoy avvicinandosi a mio fratello e tendendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi. 

-Sei simpatico come una Mandragola, dico davvero! – 

-Scusa tanto ma non mi risulta che le stanze ti facciano volare fuori dalla porta, se vogliamo chiamarla così, senza che tu faccia nulla! – berciò guardando torvo Blaise che si era alzato rifiutando la sua mano tesa. 

-Non è stata la stanza! – sibilò mia madre entrando in biblioteca -così l’avete trovata! – disse facendomi gelare il sangue nelle vene. 

-è stato un caso – si affrettò a rispondere Malfoy. Mia madre inarcò un sopracciglio, non ci credeva nemmeno lontanamente. Come cavolo aveva fatto a scoprire che eravamo là dentro?

-Facciamo finta che vi creda. Trovato qualcosa di interessante? – chiese trucidandoci con lo sguardo. 

-Un peluche –

-E una bambola di pezza con il vestito degli stessi colori degli occhi di una slytherin! – frecciò Malfoy prendendosi la sua sporca rivincita su mio fratello. La risposta parve calmare lievemente l’ira di mia madre che era tornata a respirare tranquilla. 

-tra dieci minuti è pronto e vorrei che in futuro non entraste più in quella stanza. Non la posso sigillare ma se vi becco un’altra volta non sarò così tanto accondiscendente! – disse appoggiando un piccolo sacchetto sul tavolo e seguendoci con lo sguardo mentre uscivamo dalla biblioteca diretti nelle nostre stanze. 

Perché non poteva sigillarla e cosa cavolo c’era lì dentro che non voleva che vedessimo?

Entrai nella mia stanza dopo aver salutato velocemente mio fratello e il suo migliore amico che avrei rivisto a breve in sala da pranzo. 

Mi cambiai velocemente indossando un lungo vestito argento stretto sul busto e con la gonna che scendeva fino alle caviglie. Infilai un paio di ballerine nere basse e sistemai i boccoli sulle spalle. Non ero elegante ma non ero nemmeno in jeans, che mia mamma sembrava non apprezzare particolarmente, eppure erano così comodi. 

Scesi in sala da pranzo dove trovai solamente gli adulti che chiacchieravano allegri con un bicchierino, probabilmente l’ennesimo della giornata, in mano. 

-Tuo fratello e quell’idiota di mio figlio? – chiese Narcissa dopo avermi sorriso cordiale. Alzai le spalle recuperando un bicchiere pulito dal mobile e versando un goccio di Whiskey sotto lo sguardo scettico di mio padre che preferì astenersi da qualsiasi commento. 

-Grazie mamma, sempre gentile – sbottò Malfoy entrando con mio fratello che cercava inutilmente di sistemarsi la giacca -è colpa di Blaise comunque, che come al solito ci impiega il doppio del tempo che ci metto io a vestirsi! – chiarì prima di lasciare perdere sua madre e cominciare a fissare insistentemente il mio vestito. 

Alzò gli occhi sul mio viso sorridendo lievemente e avvicinandosi tranquillo.

-Mezzosangue! – ghignò togliendomi il bicchiere dalle mani e buttando giù tutto il contenuto. Lo guardai truce stringendo tra le mani la bacchetta mentre lui sorrideva beffardo. Nessuno stava prestando attenzione a noi, a parte mio fratello che sbarrò lievemente gli occhi e poi ci lasciò perdere.

-Hai intenzione di morire giovane? – chiesi indicando con un cenno il bicchiere. 

-Fa più male a te che a me! –

-Illuminami: secondo quale studio la cagata che è appena uscita dalla tua bocca sarebbe vera? – berciai infastidita. Lo lasciai perdere cercando di capire di cosa stavano parlando i nostri genitori. 

-Non esiste proprio! – stava dicendo in quell’esatto momento mia madre mentre Malfoy mugugnò qualcosa. Gli feci cenno di tacere e di origliare quella conversazione. Magari parlavano di qualcosa di utile per riavere i nostri ricordi senza causarci crisi isteriche e d’identità.

-Andiamo Isabelle, sono passati sette anni. È ora che la smetti con questa storia! – 

-Sì Lucius e dopo? Io posso anche cedere, ma come cavolo pensi di proteggerli? – sibilò mia madre prima di zittirsi. Mio padre le aveva posato una mano sul braccio e ci aveva indicati con un cenno del capo. 

Ma che bello, non volevano che noi sapessimo niente. Motivo in più per prestare attenzione alle loro conversazioni durante questi giorni. 

-Che ne dite se ci sediamo? A breve gli elfi dovrebbero cominciare a servire il cibo! – propose mio padre alzando la voce in modo che sentissimo chiaramente anche noi. Mi trovai seduta tra Lucius e suo figlio, che sembrava quasi farlo apposta. Perché avevo proposto una tregua che non prevedeva le fatture?

Mio fratello sbuffò roteando gli occhi al cielo senza un motivo apparente ma che, visto il dito medio che gli rifilò il furetto c’era eccome. 

-Allora ragazzi, che mi raccontate di Hogwarts? È da due giorni che siete a casa e non avete ancora spiccicato mezza parola! – disse mio padre cercando di fare conversazione e, probabilmente, di non uccidere la mamma che continuava a borbottare qualcosa nell'orecchio a Narcissa. Anche Lucius fissava innervosito la moglie sferrandole un calcio che la fece sussultare.

-Cosa vuoi sapere? – domandò Blaise con la bocca piena di pane.

-Qualcosa su Mocciosus! – propose Malfoy senior tutto allegro. Mia madre si limitò a roteare gli occhi al cielo.

-Andiamo Lucius cosa pensi che ci sia di diverso? – chiese.

-Boh, magari i capelli! –

-Non ha ancora cominciato a lavarli. Il giorno in cui questo accadrà lo saprete tutti perché sull’Inghilterra si abbatterà una catastrofe di proporzioni bibliche! – frecciò Malfoy junior. 

-Quanto sei melodrammatico! La McGrannit gli lascia ancora lo shampoo alle erbe? – chiese Narcissa.

-Ultimamente trova quello alle more sulla scrivania, ma lo fa evanescere quasi subito e poi caccia in punizione chiunque si azzardi anche solo a ridere! – rispose Blaise. Gli adulti si guardarono velocemente e poi scoppiarono a ridere tutti insieme.

-certe cose non cambiano mai! Manca solo Jamie che lo appende a testa in giù ogni volta che lo vede e allora si sarebbe Hogwarts! – rise Lucius. 

-Jamie? Intendi James Potter? – chiese il Furetto guardando allibito il padre. Gli adulti si scambiarono rapidamente un’occhiata e poi tornarono a fissarci con sguardo greve. 

-Forse è arrivato il momento di dirgli qualcosa – sospirò Lucius – vedete ragazzi, ad Hogwarts abbiamo stretto amicizie un po' strane, diciamo. Nulla di che, solo contrarie a tutte le idee che vi abbiamo inculcato in testa fino ad adesso – tentò Lucius mentre suo figlio lo fissava inclinando lievemente il capo. 

-amicizie strane? – chiese scettico.

-Esatto Draco. Vedi io e Marcus siamo diventati migliori amici, e questo lo sapevi… -

-Niente di strano – 

-Si, fino a qua. Nel gruppo c’era anche James Potter, Sirius Black e Remus Lupin! – sospirò Lucius passandosi una mano tra i capelli mentre la mascella del più piccolo lasciava un buco sul pavimento della sala. 

-Minerva vi fa ancora trasfigurare il manico di legno in rana alla prima lezione di trasfigurazione animale? - chiese mia madre cercando di riportare la conversazione su un terreno neutro e di evitare che Draco uccidesse suo padre visto le occhiatacce che gli stava lanciando. 

-Amicizie strane - frecciò a mezza voce mentre Blaise rispondeva alla domanda di nostra madre. 

Erano amici di James Potter. Quindi probabilmente anche di Lily visto che da quello che raccontava Harry i suoi genitori si sono messi insieme ad Hogwarts. Quindi è altrettanto possibile che io da piccola trascorressi i miei pomeriggi con Harry. Allora perché non mi ricordo nulla? Possibile che avessero litigato con i suoi genitori? Il tono che aveva usato il padre di Draco non sembrava quello di una persona arrabbiata ma quello di una persona che si era arresa all’evidenza ma a cui mancavano i suoi migliori amici. 

-Si beh Blaise, adesso non dirlo come se tutti ci riuscissero al primo colpo. Tu per esempio non mi hai ancora detto che incantesimo hai usato su quel manico di legno che ha continuato a batterti la testa per settimane - disse Draco toccandomi lievemente la gamba e riportandomi alla realtà. Evidentemente aveva lasciato perdere l’omicidio del padre ed era tornato a prestare attenzione alla conversazione. Ma qualcosa mi diceva che sarebbe tornato sull’argomento il prima possibile, probabilmente dopo aver somministrato un pò di Veritaserum al genitore.

Mio fratello nel frattempo era diventato dello stesso colore di un pomodoro maturo e cercava in tutti i modi di rifilare un calcio al suo migliore amico che se la rideva di gusto. 

-Certo che sei proprio un bastardo. Preparati perché questa me la paghi - stava dicendo facendo ridere ancora di più il biondastro che mi era seduto accanto.  

-Hermione, tu ti ricordi quando ha aggiunto polvere di unicorno alla pozione al posto delle zampe di rana e Piton gliel’ha fatta bere? - chiese Draco calcando sul nome. Se non contiamo i vari ricordi, quella era la prima volta in assoluto che mi chiamava con il mio nome di battesimo e senza strani soprannomi. Mio fratello invece aveva appena iniziato il processo di autocombustione mentre gli adulti ridevano con le lacrime agli occhi. 

-Mi ricordo solo che è andato in giro per diversi giorni con la faccia che cambiava colore. Probabilmente al secondo anno -

-No, al terzo. Poco dopo che tu gli hai tirato un pugno - intervenne mio fratello indicando con un cenno del capo il suo migliore amico. E questa volta fu il turno di Malfoy di arrossire. 

-Gli hai tirato un pugno? - chiese mia madre sconvolta. 

-Se lo meritava! - risposi con un’alzata di spalle cogliendo un cenno di assenso in Narcissa. 

-Tanto quanto Weasley si meritava il mangialumache - sibilò tetro Draco beccandosi un'occhiataccia da me.

-Mi stava difendendo da te, idiota! - 

-Avevo solo detto la verità -

-Non mi pare proprio-

-Che ne sapevo io che non eri mezzosangue? -

-Ragazzi….- tentò Blaise ma venne palesemente ignorato. I nostri genitori alternavano gli sguardi tra di noi. La tregua non poteva durare in eterno, era solo questione di tempo. 

-Appunto perché tu non lo sapevi avresti dovuto astenerti dal fare battute di questo genere Malfoy!-

-Siamo tornati al Malfoy? -

-Non è mai stato niente di diverso! -

-Ragazzi! -

-Certo che sei strana forte!-

-Detto da te non può che essere un complimento visto che sei solo un viziato figlio di…-

-RAGAZZI! -

-Statti zitto Blaise! - rispondemmo in coro trucidando mio fratello. 

-Sono sempre così?-  chiese mia madre a mio fratello. Ci stavano fissando tutti come se all’improvviso ci fosse spuntato un terzo occhio. Io e Malfoy non siamo mai andati d’accordo, almeno non dopo l’incantesimo. Prima probabilmente era una delle poche persone di cui mi fidavo davvero. 

-da così a peggio! - rispose greve mio fratello. 

-Come è possibile? - chiese Narcissa continuando a fissarci strana. 

-Ma che vi prende a tutti? - intervenne Malfoy seccato facendo levitare una bottiglia di Whiskey nella sua direzione. Suo padre lo guardò storto e il mio non osò proferire parola anche se il fastidio che provava era ben visibile dalla sua faccia. 

-Voi due non avete MAI litigato! - chiarì mia madre mentre io sollevavo le sopracciglia sorpresa. Mai?

-Loro due passano la vita a litigare!- sbottò Blaise allungando il braccio in direzione del suo migliore amico per cercare di prendere la bottiglia. 

-Giù le mani Blaise! - berciò Draco versando un pò di Whiskey su un bicchiere e passandolo a me prima di attaccarsi direttamente al collo della bottiglia. Da quando Malfoy era così tanto alcolizzato? Giusto, a dieci anni probabilmente non aveva ancora cominciato a bere. 

Presi il bicchiere ringraziandolo con un cenno del capo e poi mi svuotai il contenuto in gola. 

Mio padre scrollò lievemente il capo. Di sicuro non era d’accordo ma vista l'occhiata ammonitrice di mia mamma non disse nulla. 

 -Così adesso si odiano - frecciò Lucius. Spostai velocemente lo sguardo dal bicchiere all’uomo seduto accanto a me. Non odiavo Malfoy, lo detestavo cordialmente.

-Papà, non esagerare adesso! -

-Loro non litigavano mai- mormorò Narcissa. Mia madre la guardò triste, probabilmente persa nei ricordi. 

 

***

 

-Blaise dov'è tua sorella?-

-Là con Draco, è arrabbiata perché siamo saliti di nuovo sulla scopa - 

-Non è arrabbiata con lui? -

-No, solo con me. Con lui non si arrabbia mai. Loro non litigano mai. 

 

***

 

Un brivido mi corse lungo la spina dorsale mentre una mano mi stringeva un ginocchio. Allora non l’avevo visto solo io. Continuavano a tornare i ricordi uno dietro l’altro senza nemmeno darci il tempo di metabolizzare quello che stava accadendo. Senza darci il tempo di scendere a patti con quello che sarebbe successo dopo. Perché una volta avuti tutti i ricordi le cose non sarebbero state ancora così. Volenti o nolenti sarebbe cambiato tutto, perché il passato ci segna sempre. 

-Okay ragazzi, credo sia definitivamente ora di andare a letto o almeno di cercare di non finire in coma etilico, Draco - berciò mio padre facendo evanescere la bottiglia. 

-Credo di essere abbastanza grande da decidere quando è ora di andare a letto - rispose a tono il biondastro fulminandolo con lo sguardo. 

-Diciassette anni compiuti non ti rendono grande - si intromise suo padre. 

-Piantatela immediatamente tutti e due che ho perso il conto delle bottiglie che ho fatto evanescere negli anni. A entrambi. Non è proprio il caso che facciate la predica ai vostri figli! - intervenne mia madre -Ciò non toglie che è ora di levare le tende. Andate a fare bordello nelle vostre camere tanto le nostre sono nell’altra ala del maniero - concluse sorridendo affabile. Serpeverde fino in fondo. 

-Chissà perché non ho dubbi, Isabelle, sul fatto che i nostri figli faranno decisamente di peggio di quello che abbiamo fatto noi ad Hogwarts! - commentò Lucius incrociando lo sguardo con mia madre che alzò lievemente le spalle.

-I geni malati e iperattivi sono i vostri - rispose Narcissa. 

-Parla quella che….-

-Noi si va a letto! - intervenne Blaise tirando me e Draco per le braccia. 

-Ma tu non eri quello più sobrio? - chiese il biondastro all’amico. 

-Si perché?-

-Perché hai perso l’uso della grammatica sta sera-

-Parla per te - frecciò mio fratello continuando a trascinarci.

-Buonanotte gente! - mormorò chiudendosi la porta alle spalle e impedendoci di salutare a nostra volta. 

-Blaise, mollami il braccio che mi stai facendo male - sibilai strattonando la sua presa. 

-Hai intenzione di andare a letto davvero? - chiese chiaramente in attesa di una risposta negativa che non arrivò mai. 

-Ovviamente si Blaise e conviene anche a te! -

-ma abbiamo il permesso della mamma di fare casino, dovresti approfittarne -

-La mamma non era seria! -

-E lui è quello sobrio! - intervenne Draco che nonostante la quantità di alcol che aveva nel corpo riusciva ancora a reggersi tranquillamente in piedi e a ragionare lucidamente.

-Se lui è quello sobrio non dovrebbe esserci alcun dubbio sul fatto che dobbiamo andare tutti a letto - mormorai complice di Malfoy che sorrise lievemente. Mio fratello non era sobrio affatto e Malfoy, anche se non lo dava a vedere, era parecchio stanco. 

-Buonanotte! - mormorò seccato mio fratello quando lo spingemmo con poca grazia nella sua stanza.

 

***

 

-Mamma ma io non ho sonno! -

-Tua sorella si -

-Il mondo non gira intorno a mia sorella -

-Blaise, è ora di andare a letto! -

-Anche Draco è ancora sveglio! - 

-Draco è già in pigiama, tu no! Muoviti Blaise! -

-Va bene mamma, Buonanotte! -

 

***

 

-Buonanotte Draco! -

-Buonanotte Hermione! - mormorò sorridendo prima di chiudere la porta della sua stanza dietro di sé e lasciarmi da sola in corridoio con la mano appoggiata alla maniglia. 

-Buonanotte cervello! - bofonchiai prima di entrare nella mia stanza. 


NOTE DELL’AUTRICE

Ho approfittato di questo capitolo già corretto e pronto per farvi una piccola sorpresa e aggiornare subito. Considerando che ho modificato il terzo capitolo ieri dubito di tornare operativa prima di una settimana. Spero che il capitolo vi piaccia :)

Come ho già detto, nell’attesa del nuovo aggiornamento mi farebbe molto piacere se passaste a leggere le altre storie che ho scritto. Ce ne sono di Harry Potter e non, soprattutto “Do you remember us?” che è abbastanza autobiografica. 

Kisses

Katherine

 

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Capitolo 5
*** Nuovi poteri e vecchie amicizie ***


Ero finalmente riuscita a finire il quindicesimo capitolo del tomo noiosissimo che avevo preso in prestito dalla biblioteca di papà quando sentii bussare alla porta. Guardai velocemente l’orologio: non ero in camera da nemmeno dieci minuti. Misi velocemente il segnalibro e mi alzai dal letto infilandomi una vestaglia sopra alla canottiera leggera. Non si trattava di sicuro di mio fratello visto che la porta non era stata scardinata come faceva solitamente Blaise se doveva entrare nella mia stanza. Senza considerare che aveva talmente tanto alcol in corpo da non essere in grado di reggersi nemmeno in piedi da solo, figurarsi uscire dalla sua camera. Ancora non mi capacitavo di come fosse possibile che quel decerebrato, nato e cresciuto tra i purosangue non conoscesse nemmeno le basi dell’educazione. 

Aprii la porta e per poco non mi cedettero le ginocchia. Il ciuffo biondo non apparteneva di sicuro a mio fratello. 

-Hermione- mormorò mezzo assonnato sorridendo appena.

-Draco- replicai -cosa ci fai qua? - 

-Eh… in realtà niente - mormorò imbarazzato passandosi una mano tra i crini biondi. Sollevai un sopracciglio confusa.

-Non riuscivo a prendere sonno e per stasera ho esaurito la pazienza necessaria per stare nella stessa stanza con tuo fratello - spiegò sorridendo appena. Sorrisi a mia volta spostandomi dalla porta per lasciarlo entrare nella mia stanza. Mi guardò confusa ma entrò senza fare domande. Perché l’avevo lasciato entrare? 

 

***

 

-Hermione! Apri la porta per favore, il decerebrato di tuo fratello sta cercando di rubarmi i nuovi ingredienti per le pozioni- 

Corsi ad aprire la porta trovandomi davanti un bambino biondo di circa dieci anni. 

-Finalmente. Blaise ha finito tutti i suoi ingredienti e siccome non vuole smettere di far saltare in aria stanze ha deciso che gli servono anche i miei! - mormorò sconsolato mentre mi spostavo per farlo entrare nella mia stanza. 

-Tanto qua non entra! - mormorai facendo spallucce. 

-L’incantesimo di tua mamma funziona ancora? -

-No, quello ha smesso di funzionare da tempo, in compenso ne ho trovato un altro per tenere lontano mio fratello dai miei libri! - ghignai mentre il bambino scuoteva la testa sorridendo e si avvicinava all’armadio per nascondere la piccola scatolina che teneva in mano. 

 

***

 

Non era la prima volta che entrava nella mia stanza. 

Draco chiuse la porta di scatto alle sue spalle, quasi spaventato. Mi guardò velocemente e poi andò verso il mio armadio. Continuai a fissarlo confusa vicino alla porta mentre lui lanciava i miei vestiti nuovi sul letto e sfilava delicatamente la parete di fondo del mio guardaroba. 

Insonorizzai velocemente la stanza mentre lui si girava tenendo in mano una piccola scatolina. La stessa del mio ricordo. 

-Porco Godric! - per fortuna che avevo insonorizzato la stanza - Come cazzo c’è finita questa qua? No, aspetta lo so. Come è possibile che sia ancora qua? -

-Probabilmente eravamo gli unici che sapevano dell’esistenza del doppio fondo - risposi alzando le spalle poco stupita. 

-Non ti illudere, i tuoi genitori sanno anche quanti granelli di polvere ci sono qua dentro. Probabilmente nessuno ha avuto il tempo di spostarla - 

-Vorresti dire che il ricordo, che sono sicura hai appena visto anche tu, risale a uno dei nostri ultimi giorni in questa casa? -

-Probabilmente l’ultimo - rispose serafico. Il suo ragionamento non faceva una piega. Che motivo aveva un Draco bambino di tenere nascosti i suoi ingredienti per più di un pomeriggio? 

-Non ti da fastidio non riuscire a ricordare nulla? - mi chiese dopo alcuni istanti di silenzio. Dire che mi dava fastidio era riduttivo. Mi angosciava a dir poco, non sapevo praticamente nulla del mio passato e, a parte qualche sporadico flash spesso senza senso, i miei ricordi partivano dall’estate prima dell’inizio di Hogwarts. 

-Perché non cerchiamo cosa o chi ci sta bloccando i ricordi? - proposi. Lui sgranò gli occhi per un attimo, poi annuì. 

-Adesso? - mi chiese.

-Perché no? Tu non riesci a dormire e io non riesco a continuare a leggere quel libro! - 

-Perfetto. Da dove cominciamo? - chiese sedendosi in maniera composta ai piedi del mio letto. Ecco perché con lui andavo d’accordo e con Blaise no. Draco, a differenza di mio fratello, dimostrava di non essere stato allevato dalle scimmie. 

-Da quello che sappiamo? - proposi sfilandomi le ciabatte e andandomi a sedere accanto alla testiera del letto. 

-Allora i ricordi sono iniziati quando siamo arrivati in questo maniero giusto? - chiese Draco. 

-In parte. Io ho cominciato a ricordare qualcosa già ad Hogwarts - dissi pensierosa. Era la prima volta che me ne rendevo conto davvero ma il primo ricordo del mio passato mi era tornato ad Hogwarts: un ricordo della mia famiglia non appena ero entrata nello studio di Silente. 

-E se fosse qualcosa legato ai miei genitori? - chiesi titubante. Draco mi guardò per un attimo poi scosse la testa. 

-Non c’è nessun incantesimo che funziona in questo modo e per tutto questo tempo-

-Nemmeno magia nera? - chiesi titubante. C’erano incantesimi che facevano tornare in vita le persone colpite da un Avada Kedavra, perché mai non avrebbero dovuto esserci incantesimi che legavano i ricordi di qualcuno a una persona? In fin dei conti i ricordi di per sé sono legati a qualcun’altro. 

-Non quella che conosco io - rispose alzando un sopracciglio e sedendosi meglio sul mio letto. 

-Quanti tipi ne esistono? - chiesi. Draco scoppiò a ridere e si passò una mano davanti agli occhi. Mi scurii velocemente in volto chiedendomi cosa l’avesse fatto ridere così tanto. 

-Scusa, non volevo offenderti. Solo che sei così grifondoro. Non esistono tipi diversi di magia nera, esistono stadi diversi, non stai capendo vero? - chiese alla mia faccia sconvolta. Sapevo gran poco della magia nera, solo che era alquanto pericoloso e sconsigliato usarla a causa delle conseguenze. 

-Non molto in realtà, sapevo il minimo necessario per aiutare Harry con Voldemort - dissi mentre sentivo lo stomaco stringersi dolorosamente al ricordo di quello che ci era successo. 

-Non so come spiegartelo, è come se dovessi allenarti prima di poter fare determinati incantesimi. A differenza della magia normale quella oscura non toglie solo la forza, se non sei capace di gestirla arriva ad ucciderti. Io conosco gli incantesimi che conoscono tutti ma non è detto che non ci sia nulla per i ricordi. E tua madre è una strega potente - 

-stai dicendo che mia mamma avrebbe….-

-sto dicendo che non è da escludere. Forse potremo guardare nella biblioteca, sbaglio o tuo padre ti ha dato accesso alla sezione proibita?-

-Sì, devo solo avvisarlo se voglio prendere qualche libro perché ce ne sono alcuni dell’Oscuro che stando a quello che ha detto lui non sono adatti alla mia età- chiarii un pò scocciata.  Ci stava che fosse preoccupato per me, ma avevo l’accesso consentito alla sezione proibita di Hogwarts dal quarto anno, cosa poteva esserci di tanto peggio a casa?

-Non prendiamo nulla, consultiamo solo al momento. Quindi il problema non c’è - mi rispose con un sorrisetto furbo. Sorrisi a mia volta alzandomi dal letto e chiudendomi la vestaglia con una mano. 

-Andiamo? - chiesi avvicinandomi alla porta.

-Biblioteca? -

-Biblioteca! - risposi lasciandolo passare e chiudendomi la porta della camera alle spalle.

-Sai non ti facevo così - disse dopo alcuni istanti di silenzio. 

-Non c’è mai stata l’occasione per conoscerci davvero e forse non ero nemmeno così. Anche tu non sei come credevo…-

-è un complimento mezzosangue? -

-dipende da te furetto! - risposi mentre aprivo la porta della biblioteca. Fino a due giorni fa ci infilavamo le bacchette negli occhi se ci incrociavamo per sbaglio in corridoio. Adesso invece… Parlare con lui era quasi piacevole, alla fine non si comportava così tanto da purosangue stronzo. 

-Il tuo spazio naturale mezzosangue! - scherzò lui appena mise piede in biblioteca. Gli feci una linguaccia prima di cominicare a passare tra gli alti scaffali leggendo i titoli di alcuni libri. 

I testi sulla storia del casato e sulla vita di Catherine Delow erano i più frequenti sui pochi scaffali che avevo visto. Che c’era di così tanto interessante sulla vita di quella donna? Va bene che era la moglie di Salazar ma da qua a riempire uno scaffale con libri su di lei ce ne vuole.

<> aveva detto Harry. Sfilai il tomo più vecchio, forse valeva la pena darci un’occhiata veloce. Lo andai ad appoggiare sul tavolo al centro della stanza dove Draco stava già ammucchiando libri su libri, nessuno dei quali ovviamente conteneva uno straccio di incantesimo legale. 

-Furetto, trovato nulla di interessante? - ghignai. Stavo diventando sempre più simile a loro sotto certi aspetti. 

-Oh, non immagini nemmeno quanto mezzosangue. Mio padre quella volta ce li ha portati davvero tutti i libri di Voldemort-

-Non credo che l’incantesimo sia su quei libri. Se, come dici tu, l’ha fatto mia mamma non aveva quei libri al manor sette anni fa - dissi. Se c’era da qualche parte quella formula, ammesso e non concesso che fossimo davvero sotto incantesimo, doveva essere su un libro che era nella biblioteca da più tempo. E che di sicuro non era appartenuto all’Oscuro Signore. 

-Non ci avevo pensato. In effetti non è stupida come considerazione Mezzosangue. Metà di quelli sono da scartare - disse indicando con un cenno del capo i libri che aveva accatastato sul tavolo. 

Se papà fosse entrato in quel momento ci avrebbe ammazzati entrambi. I suoi preziosissimi libri accatastati senza alcuna logica su un tavolo. Aprii distrattamente il libro sulla mia capostipite mentre pensavo che dovevamo assolutamente sistemare quel disastro prima di uscire dalla stanza. Catherine Delow, potentissima strega del decimo secolo, prima e unica moglie di Salazar Serpeverde. Passai distrattamente una mano sul piccolo ritratto che occupava parte della pagina. Era bellissima, con i lunghi capelli neri e lisci e gli occhi azzurri. Portava un vestito verde con delle rifiniture argento come i colori della casa che il marito aveva fondato ad Hogwarts. E al collo un bellissimo medaglione. Dove avevo già visto quella collana?

-Hermione, cosa stai facendo? - mi chiese preoccupato Draco spostando lo sguardo dallo scaffale da cui aveva appena preso un altro libro che pesava come minimo il doppio degli altri. 

-Io, niente-

-I libri si stanno muovendo da soli? - chiese ancora più terrorizzato. Cosa? Quali libri? Alzai lo sguardo dal ritratto della donna e strabuzzai gli occhi. La maggior parte dei tomi che Draco aveva accumulato sul tavolo stavano fluttuando verso gli scaffali. 

-Giuro che io non sto facendo nulla, non ho nemmeno la bacchetta! - mi difesi stringendo le mani intorno al piccolo libro. Lanciai un’occhiata a Draco che aveva entrambe le mani posate sullo scaffale. Nemmeno lui aveva la bacchetta in mano. 

-Sicuro che non sia un incantesimo fatto da tuo papà? Magari non voleva che qualcuno spostasse i preziosi libri del suo signore! - azzardai ma lui scosse il capo. 

-Non ce n’era motivo. Da quello che ha detto nessuno a parte lui poteva entrare nel manor, tuo padre aveva messo un’infinità di incantesimi di protezione -

-Fantastico! - sbuffai -Quindi che sta succedendo ai libri? -

-Non che, ma chi. Uno di noi due sta facendo un incantesimo involontario - rispose Draco spostandosi dalla libreria e prendendo la bacchetta che aveva appoggiato sul tavolo. Mosse velocemente la mano borbottando una formula che non conoscevo e poi mi guardò sconvolto. 

-E non sono io! - affermò. Cosa? Stavo facendo un incantesimo involontario a diciassette anni? Di solito succedeva ai bambini, l’avevo passata da un po’ questa fase. 

-Alla mia età? - chiesi sconvolta. Non mi ero accorta di nulla, nemmeno dell’energia che fluiva dal mio corpo come accadeva tutte le volte che usavo la bacchetta anche per fare l’incantesimo più semplice. 

-I tuoi ricordi sono stati bloccati fino adesso, forse pure i tuoi poteri. Hermione, ti sarei alquanto grato se la smettessi di far vorticare tutti questi libri- disse abbassandosi per schivare un libro che stava andando a riporsi nello scaffale più basso. 

-Non so come fare -. Ero terrorizzata, se non sentivo la magia defluire da me come facevo a bloccarla  e smettere di fare qualunque incantesimo stessi facendo? 

-Prova con la mente -

Cosa?

-Prova ad immaginare dove vuoi che vadano i libri Mezzosangue… Se hai un'abilità simile alla tua capostipite funziona così -. Cercai di focalizzare gli scaffali della biblioteca e i libri al loro posto. Chiusi gli occhi e inspirai profondamente cercando di immaginare l’ordine di ciascun tomo visto che li aveva presi Malfoy.  

-Sta funzionando - mormorò il furetto -ancora un paio e poi li hai rimessi tutti a posto -. 

Rimasi concentrata sull’immagine che avevo creato nella mia testa e respirai di nuovo profondamente senza azzardarmi ad aprire gli occhi. 

-Hermione - mormorò Draco dopo alcuni secondi toccadomi un braccio -puoi aprire gli occhi, i libri sono tutti al loro posto -. 

Socchiusi gli occhi lentamente stupita di trovarlo così vicino a me. Mi stava fissando e aveva la fronte un po’ corrucciata. I libri che aveva appoggiato sul tavolo erano tornati tutti al loro posto, restavano solo i pochi tomi che avevo preso io. 

-Guarda te, chi l’avrebbe mai detto che la mezzosangue è in grado di usare la magia senza la bacchetta - sorrise lievemente avvicinandosi di un passo. Ero come paralizzata, fino a pochi giorni fa non sapevo nemmeno di essere purosangue, e adesso. 

-Hermione, ehi -. mormorò posandomi una mano sulla guancia. Eravamo così vicini che se avessi respirato un po’ più profondamente il mio petto avrebbe toccato il suo. Me ne stavo ferma immobile mentre lui mi accarezzava una guancia, chissà quante altre volte l’aveva fatto. 

Con l’altra mano cominciò a giocare con i miei capelli che avevo lasciato stranamente sciolti. All'improvviso mi sentii tirare verso di lui che mi avvolse in un abbraccio che sapeva di casa.

 

***

 

-Hermione? Perché stai piangendo? - 

-Ci separeranno Draco, tu starai con tua madre e io andrò da qualche altra famiglia, non ci vedremo più - singhiozzai. Lui si avvicinò di corsa passandomi una mano sulla guancia per asciugarmi le lacrime prima di attirarmi in un abbraccio. 

-Di cosa stai parlando? - mormorò al mio orecchio. 

-Il Signore Oscuro. Sta alle calcagna di mio padre dopo quello che è successo. Hanno deciso di sparire un po’ dalla circolazione, di lasciare me e Blaise da soli, solo per proteggerci -

-Lo sai che non sarete mai soli vero? - 

-Come fai a dirlo?-

-Magari lo sarete per un periodo, ma poi ci rincontreremo. Noi ci ritroviamo sempre - mormorò stringendomi ancora più forte. 

 

***

 

-Noi ci ritroviamo sempre - mormorò mentre le mie braccia andavano ad appoggiarsi sui suoi fianchi. Come altre mille volte prima di adesso. Sentivo le lacrime scivolare giù dalle mie guance e finire sulla maglietta leggera di lui che incurante continuava a stringermi. Erano successe davvero troppe cose in così poco tempo ed ero così stanca. 

-Forse per stasera è meglio che la finiamo qua, tu sei già stanca abbastanza - disse dolcemente asciugandomi l’ennesima lacrima. 

-Siediti da qualche parte finché sistemo i libri che poi ti riaccompagno in camera, non vorrei mai che scappassi a nasconderti da qualche parte come facevi da piccola. Sei sconvolta -.

Mi accoccolai sulla poltrona davanti al tavolo abbracciandomi le ginocchia mentre Draco cominciava a riporre i libri sugli scaffali. Quando prese il piccolo libricino su Catherine lo guardò sconvolto e girò il ritratto verso di me. 

-Non è il medaglione che indossava tua madre quando ti è venuta a prendere ad Hogwarts? - chiese indicando la collana della donna che prima mi era sembrata tanto familiare. 

-Si - 

-Tua madre possiede un gioiello della capostipite? -

-Non credo sia così tanto strano. Tutti i purosangue hanno le camere blindate piene di gioielli e cimeli dei loro antenati-

-Antenati, ma non così tanto antichi. Tralasciando le leggende che girano intorno a questo medaglione -

-Leggende? - 

-Cerchiamo domani mattina, sei stanca, non vorrei doverti portare al San Mungo svenuta. Tuo padre mi ammazzerebbe… -

-Credo di poter gestire un’altra piccola informazione -. Sorrisi mesta. Ero provata si, ma ero anche curiosa e le leggende sul medaglione che era arrivato fino a mia madre forse avrebbero potuto aiutarci a capire qualcosa sull'incantesimo che dopo sette anni stava finalmente cominciando a ridarci i nostri ricordi. 

-Se svieni ti arrangi tu a gestirti tuo padre visto che, dai ricordi che ho, è tanto iperprotettivo con te quanto menefreghista con tuo fratello-. Annuii svelta mentre lui chiudeva il libro e si andava a sedere sul bordo della scrivania davanti a me. 

-Si dice che Catherine, alla morte del marito, fosse talmente distrutta dal dolore da non essere più in grado di controllare i suoi poteri come accadeva spesso prima di conoscere Salazar. Secondo la leggenda si è convinta che suo marito fosse in grado di limitare i danni di un potere così grande e volendo tenere un pezzo di lui anche dopo la sua sepoltura ha trasferito la magia che aveva ancora in corpo nel medaglione che aveva al collo che lui le aveva regalato il giorno del loro matrimonio. Sempre secondo la leggenda, ogni volte che sentiva di non essere in grado di gestire tutto il suo potere ne trasferiva buona parte all’interno del medaglione da cui non si separava mai -

-Supponendo che non si tratti solo di una leggenda quel medaglione contiene a dir poco potere che può essere utilizzato per fare incantesimi potenti - mormorai. 

E se mia madre, ammesso e non concesso che fosse tutta opera sua, avesse usato quel medaglione per avere più potere e farci quell’incantesimo di memoria? 

Avrebbe potuto usare qualunque incantesimo, anche il più potente. 

-Supponendo che non si tratti solo di una leggenda non so quanto potere ci sia rimasto ancora là dentro. Erano due maghi potenti ma sono passati anche undici secoli- mormorò Draco. 

-Che incantesimo usava per trasferire il suo potere? -. Non credevo nemmeno che fosse possibile fare una cosa del genere, in fondo la magia è qualcosa che fa parte di te e che tutti abbiamo, babbani a parte, in diverse quantità. Come si faceva a trasferire?

-Non usava nessun incantesimo, immaginava la magia fluire da lei e trasferirsi all’interno della collana -.

-Funzionava davvero o era solo una sua impressione? - chiesi curiosa. Lui scoppiò a ridere. 

-Dovresti provare a chiedere a lei. O a tua madre. Forse con tua madre hai qualche possibilità di ottenere una risposta. A letto adesso che è a dir poco tardi- disse rimettendo in ordine i restanti libri usando la bacchetta. 

Mi aiutò ad alzarmi dalla poltrona e mi accompagnò davanti alla mia stanza come aveva promesso. 

-Buonanotte Hermione- mormorò aprendo la porta della mia camera.

 

***

 

-Notte Herm -

-Dove vai? - chiesi confusa. 

-Nella stanza qua di fronte, quella che tuo padre ha definito la MIA camera - mormorò mentre un sorriso furbo gli spuntava sul viso.

-Ah, io credevo che…-

-Non siamo un pò troppo grandi per dormire insieme? Non c’è nemmeno il temporale da usare come scusa - disse sorridendo mentre io mettevo il broncio. 

-Non hai mai avuto una stanza al maniero, hai sempre dormito o con me o con mio fratello - brontolai. Eravamo cresciuti insieme, combinato marachelle insieme, non c’era giorno in cui non ci trovavamo per giocare insieme. 

-In questo momento ti farei una foto. Levati dalla porta, domattina spieghi tu a tuo padre però - disse entrando nella mia camera con un sorriso che occupava mezza faccia. 

 

***

 

Ero ancora immobile davanti alla mia stanza con Draco che mi fissava con lo stesso sorriso furbo che aveva nel mio ricordo. 

-Troppo grandi - mugugnai. 

-Decisamente troppo grandi - rise lui - e questa volta una camera ce l’ho davvero - 

-Vuoi dirmi che l’ultima volta hai mentito? -

-E dai Hermione, quando mai tuo padre si è preoccupato di darmi una stanza? Tanto sapeva benissimo che non dormivo ne sul divano ne tantomeno sul pavimento -.

-Serpeverde sin da piccolo- 

-Buon sangue non mente - gongolò lui orgoglioso. 

-Possiamo tornare piccoli per sta sera? - chiesi senza nemmeno rendermene conto dopo qualche istante di silenzio. Lui mi guardò sconvolto e io maledissi la mia bocca che non aveva aspettato l'ok del cervello prima di articolare la frase. 

-Scusa, io non… mi dispiace…- mormorai alquanto imbarazzata mentre il solito ghigno made in Malfoy tornava sul suo volto. 

-Levati dalla porta Mezzosangue -. Mi spostai facendo passare un fin troppo sorridente Malfoy. Che fine aveva fatto il purosangue spocchioso di Hogwarts? 

-Non mi ricordavo fosse così morbido - mormorò dopo essersi buttato a peso morto sulla parte destra del letto. Ecco spiegato perché io dormivo sempre sull’altro lato. Roteai gli occhi al cielo sfilandomi la vestaglia e appoggiandola sulla sedia della scrivania, totalmente incurante del biondastro. 

-Mezzosangue sai che li hanno inventati i pantaloni vero? -

-Nemmeno tu dormi vestito - rimbeccai chiudendomi nel piccolo bagno. Mi lavai velocemente i denti e legai i capelli in una treccia morbida che si sarebbe sciolta nel giro di poche ore come tutte le notti. 

Tornai nella mia stanza dove un Malfoy alquanto corrucciato se ne stava buttato a pancia in giù sul mio letto con il mio diario in mano. Ovviamente jeans e maglietta erano spariti. Esattamente come quando era piccolo. Avevo un vago ricordo di Narcissa che cercava in tutti i modi di infilargli un pigiama e di lui che lo toglieva subito dopo mentre Lucius rideva come un matto. 

-Furetto potresti gentilmente evitare di leggere il mio diario? - 

-Mezzosangue, è di sette anni fa. Qualunque cosa ci sia scritta non credo sia più valida -

-Non la penso come te - mugugnai scocciata. Non mi ricordavo cosa avevo scritto su quelle piccole pagine ma non mi sembrava affatto il caso che lui lo leggesse. L’avevo trovato nascosto sul fondo dell’armadio e avevo deciso di provare a leggerlo per cercare di ricordarmi qualcosa in più ma non ne avevo ancora avuto il tempo. 

-Draco, per favore, rimettilo dove l’hai trovato -sbuffai infilandomi sotto le coperte. Era settembre ma faceva decisamente più freddo del solito. 

-Posso metterlo sul comodino e non sotto il cuscino che dovrei usare questa notte o è un problema per te? - chiese sarcastico. Sbuffai e gli tirai un leggero pugno mentre lui posava il diario sul comodino accanto. 

-Sei rimasta manesca -.

-Davvero? Non ho ricordi in cui ti riempio di botte anche se probabilmente te le saresti meritato- mentii. Tutti i ricordi che avevo di lui, Hogwarts a parte, erano positivi. Da piccola non avevo nessun motivo di prenderlo a sberle. E nemmeno adesso. 

-Mi riferivo ad Hogwarts, più precisamente al pugno del terzo anno - 

-Tutto meritato, come ho detto prima -. Mi girai su un fianco dandogli le spalle. Perché gli avevo chiesto di dormire con me come facevamo una volta?

Perché ti manca. 

No, non è vero. Non mi manca il Draco Malfoy diciassettenne, non lo conosco e quel poco che so di lui non mi piace.

Non è vero. 

Mi ha trattata male per anni. 

Eravate amici, era il tuo migliore amico, c’era sempre per te, in qualsiasi momento e qualsiasi situazione, per qualsiasi motivo. 

Eravamo appunto. Mi manca quel bambino, non di certo quello che è diventato. 

-Buonanotte Hermione - mormorò mesto spegnendo la luce. Sembrava quasi arrabbiato. 

-Buonanotte Draco - mormorai girandomi verso di lui. Mi stava fissando, ma aveva uno sguardo talmente triste che per un attimo mi chiesi cosa gli stesse passando per la testa, come era diventato il ragazzo che era adesso, quante ne aveva dovute passare da piccolo. 

Per un attimo fui felice di essere stata data in adozione a una famiglia babbana. Certo avrei preferito stare con la mia e non vedere i miei genitori adottivi sdraiati su un letto di ospedale. 

Ma con Voldemort al comando sarebbero riusciti a crescermi con tutto l’affetto e l’amore che mi hanno dato Jane e Matthew?

Draco si girò dall’altra parte senza dire nulla mentre una lacrima solitaria gli scivolava sulla guancia. Lui non era stato fortunato come me anche se aveva trascorso tutto il tempo con i suoi genitori. Mai una carezza, mai una parola affettuosa, mai nulla. Non si potevano permettere dimostrazioni di affetto con l’Oscuro Signore in casa. Gli accarezzai una spalla e poi chiusi gli occhi abbandonandomi alle  braccia di Morfeo. 

Fui svegliata di colpo da qualcuno che si era lanciato sul materasso senza badare a me addormentata schiacciandomi metà cassa toracica con il suo dolce peso.

-Ti sei rincretinito di colpo? - mugugnai assonnata fulminando il biondastro che stava steso beato a metà letto con la testa sprofondata nel mio cuscino e mezzo corpo sopra al mio. 

-Buongiorno anche a te-

-Buongiorno sta ceppa Malfoy, vuoi uccidermi? - sbottai cercando di levarmelo da sopra per ricominciare a respirare normalmente. Quanto cavolo pesava? Non riuscivo a muoverlo di mezzo centimetro e stava davvero cominciando a farmi male. 

-Draco spostati, mi stai facendo male - sussurrai trattenendo un gemito di dolore. Lui mi guardò stupito poi si sollevò sui gomiti e si lasciò cadere di fianco a me. Lo guardai scocciata notando la sua mise. 

-Carina la mia doccia? - chiesi trattenendo una smorfia di dolore. Delle fitte atroci partivano dalla mia gabbia toracica rischiando di farmi strillare dal dolore. Vuoi vedere che il deficiente è riuscito a incrinarmi qualche costola? E’ la volta buona che lo affatturo, direttamente con l’Anatema però!

-Decisamente carina mezzosangue, se vuoi un pò più piccola rispetto alla mia a Malfoy manor, ma niente male - ghignò. Mi alzai dal letto stringendo i denti e lui rotolò dalla mia parte tenendo l'asciugamano che aveva in vita, senza mai perdere la sua smorfia made in Malfoy. 

Lo fulminai un'ultima volta prima di chiudermi in bagno. Mi lasciai scivolare contro la porta. Mi faceva male anche respirare. Rimasi seduta per terra qualche minuto poi lentamente mi alzai per andare a farmi una doccia, sperando che il troglodita non avesse finito tutta l’acqua calda.

Dopo essermi infilata l'accappatoio argento versai in un bicchiere una pozione contro il dolore che tenevo nel cassetto.

-Malfoy, conosci qualche incantesimo contro i cretini? - mormorai uscendo dal bagno in accappatoio. Non volevo chiedere a mio papà o a mia mamma. Mi avrebbero chiesto come mi ero fatta male e non avevo alcuna intenzione di spiegare la situazione a nessuno. Principalmente perché non ci capivo niente nemmeno io e poi perché eravamo decisamente troppo grandi per passare una notte insieme senza che mezzo mondo magico si facesse strane idee. I nostri genitori in primis. A Blaise non chiederei nemmeno dove tengono lo zucchero da mettere nel the, figurarsi un incantesimo di guarigione, i coniugi Malfoy erano esclusi dalla lista a priori e in biblioteca c’erano decisamente troppi libri per poter trovare l’incantesimo in tempo breve. Mi restava solo Malfoy.

-Come scusa? -

-Ho malissimo alle costole dopo la tua genialata di stamattina - berciai aprendo l’armadio per prendere il cambio e dandogli le spalle. 

-Ti ho fatto così tanto male? -

-Mi sei caduto addosso! -

-Non peso così tanto mezzosangue! - mormorò lui scioccato.

-Pesi abbastanza per farmi male a quanto pare. Conosci qualche incantesimo o no? - chiesi lanciando sul letto i vestiti puliti e andando a sedermi di fianco a lui che era ancora coperto solo dall’asciugamano. I serpeverde la decenza non sapevano nemmeno dove stesse di casa. E stavo diventando come loro. La settimana scorsa non sarei nemmeno uscita dal bagno del dormitorio con solo l’accappatoio addosso mentre adesso me ne stavo seduta di fianco a Draco Malfoy senza nemmeno tanti problemi.

-Si conosco un incantesimo… mi dispiace non volevo farti male - mormorò mentre io stringevo di nuovo i denti. La pozione aveva fatto effetto per pochissimi minuti. In questi momenti avrei tanto voluto avere le pastiglie babbane: con una eri apposto almeno per quattro ore.

-Ti fidi? - chiese. Mi fidavo? Non abbastanza ma, avevo alternative? 

-Sì - mormorai a denti stretti. Lui prese la bacchetta dal comodino e me la puntò contro. Inspirò profondamente e poi sibilò qualcosa mentre una luce celeste mi avvolgeva il torace e il dolore man mano scemava. 

-Che incantesimo hai usato? - gli chiesi stupita. Non aveva detto nulla, solo un sibilo. 

-Un vecchio incantesimo trovato in un libro di Lucius diversi anni fa. Facendo Quidditch io e Blaise scivolavamo spesso dalla scopa e non era il caso di finire costantemente al San Mungo per lesioni lievi - 

-In che lingua è? - domandai anche se sapevo già la risposta. 

-Inglese antico credo- disse alzando le spalle.

-Tu non hai parlato in inglese -. Decisamente quello che aveva detto, sempre se aveva detto qualcosa, non era in inglese. Non era in nessuna lingua umana

Draco mi stava fissando strabiliato. Si era messo a sedere e muoveva a scatto le labbra come se stesse cercando di dire qualcosa e cambiasse all’ultimo idea. 

-A quanto pare non sono l’unica ad avere un blocco sui poteri - 

-Ho recitato l’incantesimo in… in…-

-In serpentese -. Lui sgranò gli occhi e sbiancò di colpo.

-Non mi era mai successo -

-Non è vero - mormorai mentre un altro ricordo si faceva strada nella mia mente. 

 

***

 

-Io su quella cosa non ci salgo nemmeno morta! - sbottai guardando il manico di scopa che Draco mi porgeva mentre mio fratello mi incitava dal campo dietro il maniero dove di solito andavano a giocare con mio padre e lo zio Lucius. 

-Non ha mai fatto male a nessuno! - rimbeccò Draco alzando un sopracciglio e salutando Narcissa che stava seduta poco distante a leggere. 

-Se cado da quell’affare mi faccio altro che male -

-E se io la incantassi per farla volare da sola? - mi chiese mentre il solito ghigno made in Malfoy faceva capolino sul suo viso. 

-Non ne sei capace! -

-Scommettiamo? Se riesco a incantarla ci sali anche tu? -

-Tanto non ci riesci - replicai mentre lui guardava con la coda dell'occhio sua madre. Poi ci furono solo versi sibillini e sussurri non umani. 

 

***

 

-Hai incantato un manico di scopa. Volevi a tutti i costi che ci salissi e siccome avevo paura l’hai incantato perché andasse da solo - mormorai. Draco mi guardò stupito, probabilmente non ricordava nulla. 

-Quanti anni avevo? -

-probabilmente poco prima di Hogwarts - risposi. Restammo in silenzio qualche secondo, seduti al centro del letto e appena usciti dalla doccia. Poi lui scoppiò a ridere. 

-Cosa c’è di divertente Malfoy? - chiesi senza riuscire a trattenere un sorriso. 

-Mezzosangue, ti rendi conto che abbiamo passato tutta la nostra infanzia insieme, che ci siamo odiati per sette anni senza motivo e che adesso non ci sto capendo più nulla? Ci svegliamo un giorno con un potere in  più, con un'abilità di casato che non sapevamo neppure ci fosse…. Ti è passato il male alle costole? - chiese senza smettere di sorridere. Era strano forte anche se continuavo a temere che presto o tardi sarebbe tornato il Malfoy di sempre, quello antipatico e borioso e mi avrebbe insultata come sempre. 

-Passato tutto grazie - 

-Perfetto, adesso forse è il caso di rivestirci e…-

-Hermione - strillò Blaise entrando in quel momento in camera.

-Merda- berciò Draco lasciandosi ricadere con la schiena sul letto mentre mio fratello ci fissava con gli occhi fuori dalle orbite. 

-Cosa cavolo state facendo? - chiese sconvolto. Io boccheggiai mentre Malfoy ripigliava il suo solito ghigno. 

-Noi? Assolutamente nulla. Siamo vestiti -

-Credo che vestiti sia un eufemismo - rispose mio fratello fulminando il suo migliore amico con lo sguardo.

-Credo che dovresti bussare prima di entrare nelle camere degli altri -

-Che ne so io che tu sei in camera di mia sorella mezzo nudo! -

-Appunto perché non lo sai, bussa! - sorrise affabile Draco - E adesso smamma Blaise che ci dobbiamo vestire! - frecciò mentre io sentivo le guance diventare calde. Stava facendo allusioni volutamente. L’avrei preso a sberle. 

-Blaise, non è successo assolutamente nulla… - mormorai. Mio fratello annuì greve. Forse non credeva a una parola ma non sembrava arrabbiato.

-Draco, ti dico solo una cosa. Se fai cazzate so dove trovarti -. Malfoy sbiancò di colpo mentre mio fratello senza dire più nulla uscì dalla stanza chiudendo la porta. 

-Potevi essere un pelo più gentile…- mormorai stendendomi sul letto senza nessuna voglia di alzarmi. 

-Stai tranquilla, non è arrabbiato né niente - 

-Se lo dici tu - mormorai. Draco rimase zitto. Sapevo che dovevo alzarmi e vestirmi per andare a fare colazione dal momento che, se mio fratello era già sveglio e vestito, tanto presto non era. Ma il letto era così comodo. Il suo braccio destro si posò sulla mia vita e mi attirò in un abbraccio. Smisi di pensare alla colazione e chiusi gli occhi inspirando profondamente. Casa. 

Sarei rimasta in quella posizione per sempre. Mi posò un bacio sui capelli mentre il mio cuore perdeva un battito poi si alzò dal letto e si chiuse in bagno con i vestiti puliti senza dire più nulla. 

Con uno sforzo enorme di volontà mi alzai e cominciai a cambiarmi infilando velocemente l’intimo, le calze nere, una comoda gonna nera e un maglioncino morbido verde scuro che avevo trovato in armadio. Infilai le mie ballerine e sistemai il letto. Stavo legando i capelli in una coda alta quando Malfoy uscì dal bagno vestito di tutto punto. 

-Colazione? - chiese dopo aver deglutito rumorosamente. Che gli prendeva adesso? 

Annuii velocemente seguendolo fuori dalla stanza e scendendo in sala da pranzo. 

Mio padre era seduto a capotavola e leggeva la Gazzetta. Non appena si accorse della mia presenza mi squadrò da capo a piedi e schioccò la lingua sul palato infastidito. 

-Draco, non ti avevo dato una camera? - chiese rivolgendosi al biondo che stava cercando di versarsi un bicchiere di Whiskey di prima mattina. Malfoy in risposta rischiò di far cadere per terra l’intera bottiglia. Sbiancò vistosamente e mi guardò in cerca di aiuto. Non era lui quello bravo con le parole?

-Marcus lasciali stare! - sbottò mia mamma arrivando con Narcissa. In mano tenevano un vassoio pieno di dolci e bevande calde. Guardai velocemente l’orologio appeso alla parete, erano già le dieci. Possibile che nessuno di loro avesse ancora fatto colazione?

-Isabelle, non sono più piccoli. Potrebbero anche smetterla di dormire insieme! -

-Chi ha dormito con chi? - chiese Lucius entrando in quel momento strofinando vistosamente gli occhi ancora impastati dal sonno. A quanto pare non c’era nessuno di mattiniero in questa casa. 

-Tuo figlio e la mia! - berciò mio padre versandosi una tazza di caffè e finendo il bicchierino di liquido ambrato che aveva accanto. Lucius in tutta risposta guardò me e Draco e ghignò.

-E qual è il problema? Sbaglio o hai sempre voluto essere mio consuocero? - ghignò sedendosi a tavola e schivando un incantesimo di mio padre. 

-Ed ecco che si fraintende tutto….- sbottò atono Draco. Poi mi sorrise e si versò l’intero contenuto del bicchiere in gola. 

-Non mi pare di fraintendere molto! - frecciò suo padre. Narcissa gli assestò un calcio in tutta risposta sorridendo affabile a mio padre che sembrava fumare dalle orecchie. 

-Marcus, niente scenate isteriche da prima donna per piacere! - intervenne mia mamma. 

-Dove è finito tuo fratello? - mi chiese cambiando argomento. Come se io avessi la più pallida idea di dove si fosse imboscato Blaise. Già era strano il fatto che fosse sveglio. 

-Sono qua. Vi siete alzati e vestiti finalmente - ghignò il bastardo entrando nella sala. Mio padre in risposta sputò il caffè addosso a Lucius che disgraziatamente gli era seduto accanto. 

-Delow scappa! - tuonò il patriarca dei Malfoy con gli occhi chiusi e una smorfia schifata sul volto. Mia madre rideva tenendosi la pancia e Narcissa tentava inutilmente di contenersi. Pure Draco sembrava soddisfatto dalla piccola ripicca nei confronti del padre. 

-Scappa tu Malfoy, tuo figlio era nel letto della mia e per di più nudo! - strillò mio padre.

-Cosa si era detto a proposito delle scenate isteriche da prima donna? - chiese mia madre canzonando il marito.

-Non mi pare che essere in accappatoio equivalga ad essere nudi - frecciò il biondastro schivando il bicchiere vuoto di papà. 

Forse doveva stare zitto e lasciare che si arrangiassero gli adulti. In fin dei conti stavano facendo una scenata per niente. Perché non era successo niente. 

Mio fratello prese posto davanti a me e cominciò tranquillamente a mangiare la sua brioche ripiena di cioccolato mentre accanto a lui volavano maledizioni e fatture. 

-Prego- mimò con le labbra al suo migliore amico che sorrise. Prego cosa? Che diavolo stavano combinando quei due?
-Lucius la devi piantare, non si può fare sempre quello che dici te. Fino a prova contraria è ancora casa mia! -

-Fino a prova contraria io sono coperto di caffè da testa a piedi e non ho deciso proprio nulla! - 

-Non dirmi che è stata un'idea di Draco! - frecciò infervorato mio padre. Stavo cominciando a cambiare idea sulla famiglia purosangue. 

-In realtà è stata un’idea di Hermione! - mormorò Draco a bassa voce ghignando ma nessuno gli prestò attenzione per sua fortuna. 

-Perché deve essere sempre colpa di mio figlio? Non è che i tuoi bambini sono santi e i miei sono indisciplinati! - tuonò Lucius. Aveva detto ‘miei’? Draco non era figlio unico?

-Se hanno preso da te….-

-Adesso basta -sibilò mia madre muovendo repentina una mano e lanciando un Silencio a entrambi i patriarca. Che fine aveva fatto la bacchetta di mia madre? Notai Draco che mi fissava con un sorriso di scherno sul viso.

-Te l’avevo detto che avresti dovuto chiedere a lei! - mimò con le labbra. 

-Siete peggio dei bambini! - sussurrò Narcissa ripulendo il marito con un colpo di bacchetta. 

-Sono grandi abbastanza per fare quel diavolo che gli pare. Hanno compiuto entrambi diciassette anni e nel nostro mondo sono maggiorenni. Se vi siete dimenticati come era il loro rapporto sette anni fa vi conviene guardare qualche ricordo e rinfrescarvi la memoria. Sono sempre stati legati e la profezia non c'entra nulla. Quello che succederà tra di loro non dipenderà di sicuro da voi due zotici che siete gelosi e possessivi nei confronti di entrambi i figli - sibilò gelida mia madre.

-Se tua figlia si piglia il mio, mi dispiace per lei ma meglio per me!- ghignò Lucius che sembrava aver momentaneamente recuperato la voce.

-Porco Godric Cissy! Cosa hai fatto quella volta? - si esasperò mia madre -Marcus, ci siamo intesi? Non voglio scenate, non voglio commenti. Sono grandi abbastanza. Hai capito? - 

Mio padre annuì controvoglia.  Di che profezia stava parlando mia mamma? Draco guardava la scena confuso e Blaise continuava tranquillo a mangiare la sua colazione. 

Mia mamma con un sorriso soddisfatto spostò la sedia accanto a papà e si versò una tazza di caffè. 

-Cosa fate oggi? - chiese Narcissa guardandoci e spezzando lo strano silenzio che da qualche minuto regnava sovrano nella stanza.

-Qualche ricerca per la McGrannit in biblioteca! - rispose pronto Draco. Suo padre sollevò un sopracciglio confuso ma preferì non dire nulla. Da quando la McGrannit dava ricerche da fare in biblioteca? 

-Io vado a Malfoy manor, Lucius comincia a dire ciao ai libri che hai preso senza permesso anni fa. Stanno per tornare a casa! - disse mia madre. Malfoy senior sbiancò in viso e cominciò a sudare freddo. 

-Ti avevo detto che se ne sarebbe accorta subito, ma tu hai voluto prenderli lo stesso - 

-Scusa tanto Narcissa se mi servivano le prime edizioni e non i testi modificati e ristampati - 

-Chissà perché li modificano Lucius… Ci sono formule che nessuno ormai è più in grado di usare - lo rimbeccò sua moglie. C’era qualcosa che non andava tra gli adulti oggi. 

Lasciai perdere le loro scaramucce quando Edvige planò sopra il tavolo della sala lasciando cadere una missiva. Harry. 

-San Potter è preoccupato per la tua incolumità? - chiese mio fratello. 

-Puoi dargli torto? - 

-Assolutamente no! - rise Blaise mentre aprivo la lettera.

 

Cara Hermione, 

ci sono un bel pò di cose che mi devi spiegare appena metterai piede ad Hogwarts, e spero che accada entro fine mese. 

Intanto vorrei sapere perché è sparito anche Malfoy, oltre a te e Zabini. Non dirmi che sei imparentata anche con lui perché riesco a sopportare solo un serpeverde alla volta.

I professori da quando è iniziata la scuola hanno cominciato a dare di matto, Silente in primis che sparisce per ore e torna distrutto. Piton vuole continuare le lezioni di Occlumanzia nonostante non si sappia ancora nulla del Lord e la McGrannit sembra camminare sulle uova. 

La Cooman si è chiusa nella sua stanzetta in cima alla torre e ripete come un mantra . Hai la più vaga idea di cosa significhi?

Ginny e Ron vogliono sapere dove sei, ho detto loro che non lo so. Non mi pare il caso che venga fuori il tuo cognome, non subito almeno.

Cerca di non strapazzarti troppo nelle vacanze prolungate, a presto. 

                                                               Harry

P.S. Spicciati a tornare che ho bisogno di qualcuno da cui copiare i compiti. 

 

-Cosa dice lo sfregiato? - chiese Draco. Stava finendo di mangiare una fetta imburrata con la marmellata di fragole, la mia preferita. 

-Ne ho fatta una anche per te - continuò come se mi avesse letto nella mente indicando con un cenno del capo il mio piatto. Non me n’ero nemmeno accorta. 

Gli passai la lettera che mi aveva scritto Harry sotto lo sguardo attento di mio fratello che sembrava voler uccidere il suo migliore amico da un momento all’altro.

Draco sembrava confuso mentre leggeva le parole di Harry. Di che profezia stava parlando adesso la Cooman? Era la stessa a cui aveva accennato mia mamma prima?
-Ragazzi noi andiamo! - disse Lucius alzandosi da tavola  e imitato subito dagli altri adulti. 

-Torniamo per cena, andiamo a trovare i Greengrass prima! - affermò Narcissa con una strana luce negli occhi. Sembrava felice, come rinata. 

-I Greengrass? - chiese Blaise soffocandosi con la sua stessa saliva. 

-Ma proprio loro? I genitori di Daphne Greengrass? - lo imitò Draco beccandosi un calcio da mio fratello. 

-Tu devi stare zitto, non sei nelle condizioni di fare commenti di alcun tipo!- masticò tra i denti mentre i nostri genitori ridevano sotto i baffi. 

-Ci si vede sta sera, cercate di non tirare giù il maniero. Si è conservato così  bene per sette anni senza di voi - frecciò mio padre chiudendosi il mantello prima di smaterializzarsi seguito dai vecchi compagni che ancora ridevano. 

-Quale diavolo è la profezia adesso? - chiesi dopo qualche secondo di silenzio.

-Hai notato che tua madre aveva il medaglione al collo? - chiese invece Draco.

-Quello di Catherine? -. Malfoy annuì distrattamente.

-Chissà che libro cercano al maniero -

-probabilmente quello che cerchiamo noi - dissi sovrappensiero. Subito mio fratello mi puntò i suoi occhi blu scuro addosso. 

-Che libro cercate voi? - domandò. Draco mi fissò come in attesa di un consenso prima di spiegare l’intera situazione a mio fratello. Annuii velocemente e lui iniziò a parlare. 

-Perché non me l’avete detto subito? - 

-Perché eri troppo impegnato a immaginare me e tua sorella a letto per notare i fogli di appunti mollati in giro - frecciò Draco tirando fuori le sigarette alla menta dalla tasca.

-Perché dei miseri pezzi di carta di sicuro risaltavano all’occhio più di voi due mezzi nudi! - rispose Blaise cercando di fregare il pacchetto all’amico che lo fulminò con lo sguardo.

-Potresti anche comprartele. Non vai in bancarotta per un pacchetto alla settimana! -

-Quindi che facciamo adesso? - chiese mio fratello accendendo la sigaretta che Draco gli aveva passato di malavoglia. 

-Torniamo in biblioteca? - 

-Non credo che riusciremo a trovare nulla ma non vedo alternative. Tu non fumi vero Hermione? -

-No. Credo che la biblioteca non sia una perdita di tempo totale. Mi serve l’albero genealogico della tua famiglia Draco e magari riusciamo a trovare qualche diario recente o fin troppo antico dove c’è scritto qualcosa di comprensibile -

-L’albero genealogico della mia famiglia è al maniero - 

-Ci sono appena andati i nostri genitori - sbuffò Blaise soffiando lentamente il fumo addosso a me. 

-Certo che sei proprio scemo! - sbottai tossendo. Non mi aveva mai dato particolarmente fastidio l’odore delle sigarette, soprattutto se alla menta. Ma di sicuro non era piacevole avere un cretino che si svuotava i polmoni a due centimetri dal tuo naso. 

-Tanto per la fine dell’anno avrai preso il vizio anche tu! - mi rimbeccò Draco. Come dargli torto? Assomigliavo sempre di più ai serpeverde, forse anche a causa dei ricordi e dei poteri che man mano stavano tornando. Non c’era da stupirsi se tra i vari vizietti, oltre all’alcol, mi fosse venuto anche il fumo. 

-C’è solo mia mamma a Malfoy manor sempre se non è andata anche lei a casa dei Greengrass - 

-Vero, ma l’arazzo con l’albero è stato spostato in una stanza nell’ala ovest, dall’altra parte rispetto alla biblioteca e vicino a camera mia - disse Draco mentre il solito sorrisetto spuntava sulla sua faccia 

-Quindi ci si può materializzare nella tua stanza senza farci beccare da nostra madre! - ghignò mio fratello. 

-Più che la materializzazione mi sa che dobbiamo usare il camino. Non so se Hermione può entrare al maniero -

-Facciamo che tu e mia sorella usate il camino e io mi materializzo. La cenere sui capelli mi dà fastidio - sorrise affabile Blaise. Draco roteò gli occhi al cielo e lo spinse verso il caminetto della sala da pranzo. Spense la sigaretta sulla pietra e buttò il mozzicone nel fuoco. 

-Vedi di non rompere tanto le balle sennò per quanto mi riguarda puoi restare anche qua! - 

-Ti ricordavo più simpatico! - sbottò mio fratello spegnendo anche lui la sua dose quotidiana di nicotina e prendendo un po’ di polvere dal vaso appoggiato sulla mensola. 

-MALFOY MANOR - scandì gettandosi addosso la polvere senza perdere la sua faccia seccata mentre Malfoy se la rideva di gusto. 

-Che ti ridi? Tra cinque secondi saremo ricoperti anche noi di cenere da capo a piedi! - 

-Questo è quello che credi tu e quel cretino di tuo fratello. Il caro e vecchio Lucius ha modificato la barriera in modo che chiunque con un po’ di sangue blu possa entrare. E si da il caso che il tuo lo sia-

-Niente polvere volante quindi? - chiesi.

-Niente polvere -

-Blaise ti ucciderà - 

-Non penso proprio - ghignò prendendomi una mano e materializzandoci velocemente nella sua stanza dove mio fratello ci aspettava battendo il piede a terra a dir poco furioso. 

-Draco, giuro che la prossima volta ti butto nella camera con il basilisco! - sibilò tetro. 

-Non che mi dia chissà che fastidio quel serpente, lui se ne sta per gli affari suoi e io nel mio angolo. Se ha qualcosa da dire la dice. Sa che non è a me che deve rompere le palle! - rispose facendo spallucce. Mio fratello sembrava sul punto di avere fumo che usciva dalle orecchie. 

-Rimettete a cuccia i draghi che prima torniamo a casa e meno possibilità abbiamo di essere confinati nelle segrete. Senza contare che se sprecate tempo a litigare tra di voi nessuno scopre nulla- sbuffai andando verso la porta. Aprii la porta della stanza di Draco che dava su un corridoio tetro e freddo. Non c’erano finestre a illuminare il pavimento di marmo, e se c’erano erano ben coperte dai pesanti tendaggi. 

-Benvenuta a Malfoy manor! - ghignò il biondo superandomi con la bacchetta tesa davanti a sè per illuminare la strada. 

-Ogni volta è un’esperienza fantastica - mugugnai rischiando di slogarmi una caviglia su un gradino che non avevo visto. La prima e l’unica volta che ero stata in quel maniero c’ero arrivata trascinata per i capelli da dei mangiamorte insieme a Harry e Ron. 

-Viverci è ancora più bello. Se non ricordo male la stanza è questa! - mormorò Draco avvicinandosi a una porta che sembrava più antica dell’intero maniero. Il legno, intagliato con diversi segni, era scheggiato in più punti ma non sembrava sul punto di cedere. 

-E non si apre. Maledizione! - sbottò dopo aver provato ad abbassare la maniglia.

-Alhomora - 

-Convinto che ora si apra? - berciò Draco guardando scocciato mio fratello. Io feci spallucce. Tentar non nuoce anche se dubitavo profondamente che una porta del genere, in un maniero di purosangue, fosse protetta solo da un semplice incantesimo.

Draco roteò gli occhi al cielo e abbassò di nuovo la maniglia tirando una spallata alla porta. 

-Come volevasi dimostrare, non si apre!  Se qualcun altro non ha idee possiamo anche tornare a Delow manor! - mugugnò seccato.

Potevo provare con la magia involontaria. Se ieri ero riuscita a sistemare i libri sullo scaffale solo immaginandoli al loro posto magari potevo anche aprire la porta visualizzando la serratura che scattava. 

Chiusi gli occhi e inspirai profondamente immaginando la serratura scattare e la porta aprirsi. 

-Hermione, che cavolo hai fatto? - chiese mio fratello tirandomi per un braccio. Aprii gli occhi e sorrisi soddisfatta vedendo la stanza lievemente illuminata che si nascondeva dietro la porta. 

-magie involontarie! - sorrisi. Draco ghignò prima di entrare nella stanza e accendere con un movimento di bacchetta tutti i candelabri. 

L’arazzo della famiglia Malfoy occupava tutte e quattro le pareti della stanza. Mi avvicinai sfiorando con una mano il tessuto pregiato bruciato in più di qualche punto. 

-Che cosa è successo all’arazzo?- chiesi a Draco che guardava concentrato il suo nome.

-Mia mamma gli ha dato fuoco sette anni fa - rispose atono senza spostare gli occhi. 

-che motivo aveva di dare fuoco all’arazzo? - domandò Blaise. Narcissa non sembrava esattamente il tipo di donna impulsiva che arrivava a distruggere un cimelio che risaliva ai primi maghi solo perchè aveva una giornata no. 

-Evidentemente per nascondere qualcosa. Sono io o il mio nome sembra essere stato scritto due volte? - 

Guardai per la prima volta il nome di Draco ricamato in filo argentato sotto quello di Narcissa e Lucius. A prima vista non c’era nulla di strano, se non fosse per il segno lasciato da un precedente ricamo leggermente più in alto e sotto il nome di Lucius. Non si era bevuto il cervello stranamente. Qualcuno aveva davvero modificato l’arazzo. 

-Sbaglio o questo affare è incantato per scriversi da solo i nomi? - 

-Dovrebbe. Evidentemente qualcuno con un qualche potere innaturale è riuscito a fargli fare più o meno quello che voleva! - berciò Draco spostando la sua attenzione su di me. 

Mia madre. Il potere contenuto all’interno del medaglione di Catherine era sufficiente a fare una cosa del genere, in fondo era stato incantato da una sola persona e la magia dell’intero maniero non era potente quanto quel dannato medaglione. 

-Riesci a capirci qualcosa? - 

Non sapevo nemmeno da che parte cominciare per annullare un incantesimo di questo tipo.

-So di poter fare magie senza bacchette da ieri sera. Io ci posso anche provare ma non ti assicuro nulla - 

-Quella di fare magie senza bacchetta è un’abilità di casato?- chiese mio fratello.

-sei interessato perché pensi di essere capace anche tu o perché non riesci a spiegarti come mai da piccolo tua mamma ti lasciava sospeso in aria fuori dal balcone solamente guardandoti? - chiese Draco. 

-Sei sempre simpatico come uno Schiopodo Sparacoda. Chiedevo perché se Hermione è capace potrei essere capace pure io. E in due abbiamo più possibilità di riuscire - sbottò.

-Ti stai paragonando alla So Tutto Io di Hogwarts? -

-Draco piantala. E’ un’abilità di casato, ma non so se viene ereditata da tutti. Prova a concentrarti su qualcosa che vorresti che accadesse e cerca di far fluire la magia - 

Se anche lui aveva ereditato questa cosa da mamma avremmo avuto qualche possibilità di togliere l’incantesimo dall’arazzo e magari di capirci qualcosa di più. Tipo il motivo per cui il nome di Draco era stato spostato o perché Narcissa aveva sentito il bisogno di dare fuoco alla parete costringendo qualcuno a spostare l’intero telo in un’altra stanza e a proteggerlo con diversi incantesimi. 

-Direi che funziona! - ghignò Blaise attirando la mia attenzione. Una caraffa d’acqua era sospesa sopra la testa di un ignaro Draco che lo guardava diffidente. 

-Mi dispiace amico, ma mi hai fatto usare il camino - ghignò prima di rovesciare la caraffa.

-Porco Godric! - strillò facendomi scoppiare a ridere.

-Dai Hermione, vediamo se siamo in grado di fregare nostra madre anche sugli incantesimi! - 

Presi la mano che mio fratello mi porgeva e mi avvicinai all’arazzo sfiorandolo lievemente con la mano sinistra e sentendo la magia del maniero. Chiusi gli occhi cercando di concentrarmi sul muro di nebbia che appariva ogni volta che provavo a immaginare la tela. 

-Che cazzo di incantesimo è? - sbottò Blaise dopo pochi secondi. 

-L’ha lanciato tua madre. E’ riuscita a fare te, un incantesimo difficile e che necessita una quantità di magia indecente le sarà sembrato una passeggiata! - sbottò Draco che se ne stava ancora bagnato da testa a piedi in un angolo della stanza con le braccia incrociate, troppo teso anche solo per usare la bacchetta e asciugarsi i vestiti. 

-Blaise, concentrati! - 

Posai il palmo aperto sull’arazzo mentre il pavimento iniziava ad oscillare.

-Hermione! Che diamine stai facendo? - 

C’era un incantesimo che legava l’arazzo alla magia del maniero. 

-Non è magia bianca questa! - sbottai aprendo gli occhi e allontanandomi dal muro. 

-Si era capito. Cerca di non far crollare la casa sennò Lucius non lo sente più nessuno!-

-Non credo sia possibile togliere l’incantesimo, è legato al maniero, quindi a tutta la magia che ogni Malfoy ha lasciato alla casa! -

-Io non credo. Guardate l’arazzo - mormorò Blaise. 

Il nome di Draco stava lentamente scomparendo sotto i nostri occhi stupefatti mentre diventava sempre più visibile il vecchio ricamo. La cosa sconvolgente era il nuovo nome che stava comparendo accanto a quello della serpe bionda, sotto il nome di Narcissa. 

-Non è possibile! - mormorò Draco avvicinandosi all’arazzo. 

-Credo che questi affari non sbaglino mai Draco - 

-Infatti Blaise, tua madre è riuscita a modificarlo per anni! - 

-Modificarlo Draco. Adesso è tornato come dovrebbe essere -.

Posai una mano sulla spalla di Draco che continuava a fissare la tela. 

-Io non mi ricordo nulla, come è possibile? Quel dannato medaglione avrebbe dovuto far tornare tutti i ricordi -

-Forse ci siamo sbagliati, forse restituisce solo alcuni ricordi - 

Forse il medaglione ci restituiva i ricordi solo nel momento in cui ci trovavamo davanti alle persone che ne facevano parte. E nessuno di noi l’aveva più vista da quando eravamo partiti da Hogwarts. 

-Qualcosa mi dice che stavolta dobbiamo fidarci dell’arazzo! - mormorai guardando nuovamente la tela dove il nome ricamato con un filo d’oro brillava. 

-l’ho sempre trattata come una sorella, forse questo spiega tutto! - sorrise Draco sfiorando il nome mentre mio fratello sembrava disperato. 

-Non ho intenzione di iniziare a chiamarti cognato! -

-Delow, non correre troppo, ne manca ancora di tempo - lo fulminò Draco -Credo che possiamo anche tornare a casa vostra, qualcosa mi dice che tra poco la rivedremo e che sarà consapevole della situazione. I nostri genitori ci devono un bel pò di risposte - 

-Andiamo a cercare il libro prima? -  chiese Blaise. 

-Sono abbastanza convinto che ci sia tua madre in biblioteca, non vorrei rischiare di finire in punizione a diciassette anni - rispose Draco uscendo in corridoio seguito da mio fratello che sbuffava come una locomotiva.

-Vedi di non farmi usare la polvere volante la prossima volta o ti giuro che non rispondo di me -

Li seguii sorridendo serena. Per la prima volta da giorni mi sentivo bene. Sicuramente non erano finite le sorprese e non sarebbero finite a breve visto che avevamo diciassette anni da recuperare. Sicuramente non sarebbe stato semplice tornare ad Hogwarts e fare finta di niente. Forse non avremmo nemmeno dovuto fingere, forse le cose sarebbero cambiate. Ma per qualche giorno ancora potevo crogiolarmi nella pseudo tranquillità del maniero con i miei amici d’infanzia che stavano aumentando ogni giorno. Chiusi la porta della stanza guardando un’ultima volta il nome che brillava.

Daphne Narcissa Malfoy.




 

NOTE DELL’AUTRICE

Buongiorno a tutti!

Nelle prossime settimane ho un po’ di tempo e forse con l’ispirazione giusta potrei riuscire a portare a termine questa ff.

Intanto questo è il nuovo capitolo, spero vi piaccia :).

Cercherò di fare del mio meglio ma non assicuro aggiornamenti a breve.

Come ho già detto, nell’attesa del nuovo aggiornamento mi farebbe molto piacere se passaste a leggere le altre storie che ho scritto. Ce ne sono di Harry Potter e non, soprattutto “Do you remember us?” che è abbastanza autobiografica. 

Kisses

Katherine 




 

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Capitolo 6
*** AVVISO ***


Ciao a tutti, 
sono qui per avvisarvi che a malincuore prossimamente cancellerò questa storia. Non l'ho abbandonata, ma per evitare confusione o altro verrà ripubblicata da capo. Ovviamente i capitoli già rivisti non verranno toccati e la storia continuerà dall'ultimo aggiornamento.
Per quanto riguarda i primi capitoli cercherò di essere il più puntuale possibile nella pubblicazione, poi prometto di fare del mio meglio. 
Per chi di voi volesse ancora seguire la storia, lascio il link: 
https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=4002311

A presto, 
Katherine

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Capitolo 7
*** Dal paradiso all'inferno, senza passare per il purgatorio ***


“ prima o poi questa me la pagate!” sbottò Blasie guardando male il suo migliore amico e la sorella che si tenevano la pancia dal ridere.

“ ok ragazzi … adesso direi che è ora di andare a letto e di lasciare i poveri elfi domestici a fare il loro lavoro, prima che comincino a sbattere la testa sul fono, e io sinceramente non lo sopporto!” disse ridendo Marcus

“ ok … ci vediamo domani mattina … buonanotte a tutti!” disse Hermione alzandosi e baciando una guancia alla madre e dando un abraccio a Narcissa

“ buonanotte!” disse Draco alzandosi e dirigendosi verso le scale

“ notte gente!” salutò Blasie saltando dalla sedia come una cavalletta e rovesciandola all’indietro facendo ridere tutti.

*****

10 minuti dopo … camera di Hermione

Toc toc toc

Poi silenzio.

Hermione mise un segno alla pagina che stava finendo di leggere del manuale avanzato di storia della magia e andò ad aprire.

Di sicuro non si trattava di quel decerebrato di suo fratello.

Non sarebbe stato così tanto educato da bussare tre volte e poi aspettare che qualcuno gli venisse ad aprire la porta anche se è nato e cresciuto in una famiglia purosangue

Si alzò dall’ ordinatissima scrivania e andò ad aprire la porta

come era prevedibile, a bussare era stato Draco

“ ciao Hermione!”

“ che cosa ci fai ancora in giro?”

“ ho appena finito di prendere in giro tuo fratello, avevo pensato di venirti a salutare!” disse sorridendo Draco avvicinandosi

“ buonanotte Draco!” disse Hermione, ma lui fece una altro passo, i loro visi a pochi centimetri di distanza …

Poi accadde, fu un attimo …

Le labbra di Draco si posarono su quelle di lei, e la loro storia ebbe inizio

Hermione stette ferma immobile, ma dopo un po’ cominciò ad approfondire il bacio, le sue mani andarono ad intrecciarsi sui capelli biondi di lui, e non si staccarono fino a quando il bisogno d’aria non fu indispensabile …

Poi Draco fece un passo indietro e soffiò “ buona notte Hermione!” prima di sorridere felice e i chiudere la porta della sua camera dietro di se, lasciando Hermione in mezzo al corridoio a pensare a cosa era appena successo …

SALOTTO DI DEVON MANOR

Nel frattempo due piani sotto alle camere da letto, gli adulti stavano ridendo e ricordando gli anni ad Hogwarts

“ vi ricordate quella volta, quando James ha appeso Severus al platano picchiatore per le mutande??? Per poco non rimaneva espulso!” disse Lucius ridendo

“ Marcus, quando è che annullate quel benedetto incantesimo??? A me manca da morire la mia migliore amica!” disse Rowena senza ottenere risposta

“ Marcus???” il padre dei gemelli non rispose, stava sorridendo dopo aver sentito quello che si erano detti i ragazzi …

“ Marcus ci sei???”

“ oh si scusate … a proposito Luc, di a il biondo che se fa soffrire mia figlia è morto!” disse Marcus prima di alzarsi e di smaterializzarsi in camera sua

LA MATTINA SEGUENTE: SALOTTO DI DEWON MANOR

“ giorno Herm!” salutò allegro Blasie vedendo entrare la sorella

“ giorno Bla!” disse allegra Hermione “ ti sei divertito a farti prendere in giro da Draco ieri sera?”

“ giorno anche a te Hermione!” disse Draco entrando sorridente dalla porta a vetri

“ giorno Draco!” salutò arrossendo Hermione pensando all’episodio della sera precedente.

Non poteva dire che Draco era brutto. Anzi. Con quei capelli biondi, la pelle diafana, gli occhi plumbei e quel sorriso sghembo, assomigliava ad un angelo.

Hermione arrossì ancora di più al pensiero, e Draco le si avvicinò ghignante, sotto gli occhi sconcertati di Blasie.

“ me lo dai un bacio del buongiorno?” chiese ghignando Draco ed avvicinandosi ad Hermione che era rossa da fare invidia a uno dei tanti Weasley. Draco si chinò lentamente, spostando all’ultimo secondo le labbra sulla guancia dell’ex grifona.

“ non è successo niente!!! Tra voi due non è successo assolutamente niente vero???” chiese Blasie guardando con occhi a palla la sorella

“ tranquillo Blasie, se fosse successo qualcosa ci avresti sentiti, ti ricordo che la camera di tua sorella è quella di fianco alla tua, mentre la mia è di fronte!” disse ghignando Draco mentre Hermione e Blasie arrossivano

“ Draco sei pessimo!” disse Hermione guardando male il biondo … in realtà non sapeva nemmeno lei cosa era successo ieri sera … cosa erano loro adesso??? Cosa era quel bacio??? Un bacio dato così, senza motivo ne significato o aveva una spiegazione???

“ dai Herm, non ti scandalizzare per così poco!” disse ridendo il biondo e facendo arrossire ancora di più la mora

DIECI MINUTI DOPO

Hermione, dopo l’ennesima battuta del biondo ossigenato, aveva piantato in asso il fratello e il suo migliore amico ( di Blasie si intende) ed era uscita a farsi una tranquilla passeggiata, nel parco immenso di Delow manor

Stava camminando tranquillamente quando a un certo punto qualcosa, o meglio qualcuno la prese per i fianchi e la buttò per terra

POV Hermione

Stavo camminando tranquillamente e pensando a che migliore amico idiota si ritrova mio fratello, si spera che con un solo neurone, lo mettano insieme e ne formino due, quando sento qualcosa o meglio qualcuno che mi prende per i fianchi e mi lancia per terra. Stavo per urlare quando sento una voce strascicata che conosco benissimo

“ Granger dovresti vedere la tua faccia!” dice quel cretino del biondo che mi ha appena lanciata per terra

“ Malfoy, dovresti pagarti una seduta da uno psicologo, e se non ti bastano i soldi te ne presto un po’, perché hai qualche grave problema!” risposi acida tentando di sedermi senza alzare troppo la gonna …

Maledetta me e quel dannato vestito corto che mi sono infilata sta mattina

Ovviamente la gonna si è alzata, e quel deficiente ha cominciato a fischiare

“ belle gambe Granger!” disse sorridendo … che bello che era quando sorrideva

“cervello inesistente Malfoy!” lo presi in giro ridendo

“ eddhai Granger, era solo una battuta!” disse allungando una mano per aiutarmi ad alzarmi

“ comincia a scappare Malfoy, perché se ti prendo sta sera gli elfi sapranno cosa cucinare!” dissi afferrando la mano di Malfoy e alzandomi per poi iniziare a inseguire il biondo ossigenato che stava ridendo come un matto …

Merlino se correva veloce …. Non ne potevo più di seguirlo …

“ Draco … fermati …. Non …. Ce …. La …. Faccio …. Più!” rantolai tentando di riprendere aria

“ eddhai Herm! Proprio adesso che stavo vincendo!” si lamentò il biondo dei miei stivali, no, ad essere sincera non portavo gli stivali …

“ Malfoy, vai a farti un giro e a fare felice tutti grazie!” dissi guardandolo trucemente

“ Granger, perché non chiudi un po’ la bocca???” chiese Draco avvicinandosi ad Hermione e posando le sue labbra su quelle di lei … Hermione, inizialmente non rispose al bacio, poi però si arrese .

Si staccarono solo quando l’aria fu indispensabile …. Appena in tempo …

“ ciao ragazzi!” urlò correndo Blasie

“giorno fratello senza cervello che mi ritrovo!”soffiò contrariata Hermione, quel deficiente, li aveva interrotti sul più bello

“ giorno migliore amico senza neurone!” salutò Draco

“ come mai siete tutti così acidi questa mattina? Aspetta un secondo! Come mai siete qua fuori da soli senza litigare a pochi centimetri di distanza l’uno dall’altra???”

Hermione arrossì violentemente, mentre Draco cominciò a ghignare

“ Blasie, ci andava di non litigare, non vedo dove sta il problema?”

“ ok, e la questione del litigare passa, ma la questione della distanza come me la spieghi???”

“ io ….!”

“ ragazzi è pronto il pranzo!” urlò Narcissa dalla terrazza della sala da pranzo

“ ciao Blasie!” urlarono in coro Draco ed Hermione correndo via ridendo

“ continuiamo dopo il discorso ragazzi!” urlò di rimando Blasie

Quando i ragazzi entrarono in sala da pranzo, gli aduli,ti erano già tutti seduto a tavola

“ buongiorno Blasie, buon giorno piccioncini!” salutò Lucius ghignando appena i ragazzi entrarono nella stanza. Marcus cominciò a ghignare, mentre le due donne si guardarono sorridendo.

Hermione arrossì violentemente, Draco sbiancò e Blasie guardò infuriato il suo migliore amico e la sorella.

“ piccioncini???” disse guardando malissimo Draco

“ loro lo sanno e io che sono il tuo migliore amico non so nulla???” chiese Blasie stringendo i ugni

“ calmati fratellino, non sei l’unico che non lo sa. Presumo che dovrei saperlo anche io dato che non ci sono ragazze dell’età di Malfoy qui dentro oltre a me, ma temo di essermi persa la parte in cui il furetto mi chiedeva se volevo stare insieme a lui!” disse Hermione

“ Herm, non so se ti è chiara una cosa, quello che avete fatto ieri sera, è sacro per i Malfoy!” disse Lucius guardando la ragazza

“ Lucius, il problema è proprio questo, noi ieri sera, non abbiamo fatto nulla!” si difese la ragazza arrossendo ancora di più

“ Herm, mio padre si riferisce a quello che è successo in corridoio” tenta di spiegare Draco diventando ancora più bianco e guardando male il padre

“ cosa è successo in corridoio?” chiese Blasie, mentre Hermione si rendeva conto che era finita in una cosa più grande di lei …. Le ragazze di Malfoy, non potevano mai toccargli le labbra, le labbra dei Malfoy sono sacre, c’è scritto più o meno così in ogni libro che parla delle casate più antiche.

Sotto lo sguardo sconcertato di tutti, si girò e scappò in terrazza …. Nessuno doveva vederla piangere. Non per una cosa che lei manco sapeva …. Potevano baciare i Malfoy, solamente le loro ragazze, future spose …. S’era combinata il matrimonio da sola! Perfetto! Ok, ora doveva almeno ammettere a se stessa che Draco non era poi così tanto brutto … no, se non fosse per il suo carattere di merda ….

Non era sicura che lui avesse dato peso a quel bacio, non quanto ne aveva dato lei ... Draco era nei suoi pensieri da sempre, nel bene e nel male, fin da quando erano piccoli, quella è stata la goccia che ah fatto traboccare il vaso,la goccia che le ha fatto capire di essere pazzamente innamorata di Draco Lucius Malfoy, un serpeverde del suo stesso anno, odioso, con gli occhi plumbei e i capelli quasi bianchi, la pelle diafana.

“ Hermione?” chiese il biondo aprendo la porta a vetri che da sulla terrazza

“ cosa vuoi???” chiese acidamente lei

“ senti, mi dispiace realmente per quello che è successo ieri sera. Se vuoi possiamo cancellare tutto, fare finta che non sia successo mai nulla … !”

“ come pensi di fare??? Oblivion??? Confundus??? Non durano in eterno, dovevi pensarci prima!” disse Hermione guardando Draco che aveva infilato le mani nelle tasche dei pantaloni, e aveva abbassato la testa, per non far vedere che stava piangendo.

POV DRACO

Ci mancava solo mio papà che cominciava a dire ad Hermione cosa è sacro per un Malfoy.

Già i miei sensi di colpa erano deprimenti! Non ci posso credere, l’ho condannata a una vita accanto a me per sempre

“ calmati fratellino, non sei l’unico che non lo sa. Presumo che dovrei saperlo anche io dato che non ci sono ragazze dell’età di Malfoy qui dentro oltre a me, ma temo di essermi persa la parte in cui il furetto mi chiedeva se volevo stare insieme a lui!” stava cercando di spiegare in quel momento la ragazza al mio migliore amico

“ Herm, non so se ti è chiara una cosa, quello che avete fatto ieri sera, è sacro per i Malfoy!” disse quel cretino di mio padre in quel preciso istante. Parla lui che ad Hogwarts baciava tutte le ragazze che gli passavano accanto, almeno io ho avuto la decenza di rispettare la regola fino a questo momento.

“ Lucius, il problema è proprio questo, noi ieri sera, non abbiamo fatto nulla!” sta cercando di difendersi in questo momento Hermione, probabilmente non ha mai letto un libro sui Malfoy, ma conoscendola lo dubito fortemente! Sta cominciando a rendersi conto a cosa si riferiva mio padre …

“ Herm, mio padre si riferisce a quello che è successo in corridoio” e io le do il colpo di grazia, schietto come sempre, senza tanti giri di parole

Vedo la consapevolezza nei suoi occhi. … la vedo rendersi conto della gravità della cosa che abbiamo fatto, eppure era solo un bacio, uno stupido bacio. Almeno per lei avrà avuto quel significato, per me no …. Io ho realizzato il sogno della mia vita ….

La vedo guardarmi con odio e scappare fuori dalla stanza

“ Draco, si può sapere cosa hai fatto?” mi chiede mia mamma guardandomi negli occhi … è seria. Si è accorta anche lei del cambio d’umore di Hermione, si è accorta anche lei che soffriamo entrambi.

Fissa i suoi occhi celesti, così rassicuranti nei miei, grigi, freddi, taglienti come delle lame ….

“ una stupidaggine mamma, una cavolata !” rispondo guardandola negli occhi con altrettanta serietà.

Per me non è così, ma a quanto pare, Hermione la pensa diversamente.

“ sai che si può cancellare tutto, fare finta che non sia successo nulla??? Altrimenti tuo padre ora sarebbe sposato con mezza Hogwarts, probabilmente anche con la mia migliore amica.

“ Cissy, mi dispiace tanto, ma io con tuo marito non ho fatto proprio nulla! Forse tua sorella!”

“ Ehi moglie ingrata! No sono stato con tutta Hogwarts, e per carità Wena, Bella proprio no!”

“ Luc, lo sappiamo tutti che ti sei fatto quasi tutta Hogwarts, come sappiamo tutti che Draco è uguale a te. Non serve che neghi, solo che lui,a differenza tua, non baciava tutte quelle che li passavano accanto!” disse Narcissa sbuffando esasperata.

“ Grazie mamma, ma no!” disse guardando sconsolato mia madre e seguendo Hermione in terrazza, mentre Blasie mi guardava con gli occhi a palla, se qualcuno doveva vedermi piangere, avrei fatto di tutto per fare in modo che questa fosse Hermione, così si sarebbe finalmente resa conto che qualcosa di umano ce l’ho anche io sotto al mi cuore di ghiaccio.

NOTE DELL’AUTRICE

Scusate tanto il ritardo … ma il computer non vuole collaborare … questo capitolo non mi piace per niente …. Odio fare litigare due persone … nel prossimo ci sarà la riappacificazione e ovviamente ….

Frena la lingua o gli rovini tutto il prossimo capitolo

Hai ragione …. Allora passiamo alla parte dei ringraziamenti …

Ringrazio tutte le persone che l’hanno letta … soprattutto le 16 che l’hanno messa tra le seguite, la personcina che l’ha messa tra le ricordate, le 5 persone che l’hanno messa tra le preferite …. Poi ringrazio in particolar modo la nove persone che l’hanno recensita

Shera_darknight

Federica sindoni

Bellaculle_32

778899

Grazie a tutti! Recensite per favore

A presto

Rowena00

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Capitolo 8
*** Finalmente il paradiso ... ***


POV DRACO

<< se proprio qualcuno doveva vedermi piangere, avrei fatto i modo che fosse lei. Almeno così si sarebbe resa conto che qualcosa di umano ce l’ho anche io

“ Hermione???” chiesi avvicinandomi alla ragazza che guardava il laghetto di casa Delow

“ che vuoi?” mi rispose acida lei senza girarsi, era evidente che fosse incavolata nera, ed ero sicuro che la colpa era mia.

“ volevo chiederti scusa. Mi dispiace realmente. C’è una maniera per dimenticare tutto, fare finta che non sia successo nulla!”

“ si certo! Oblivion??? Confundus??? Non durano in eterno!” mi rispose degnandomi finalmente di uno sguardo

Aveva tutte le guancie rigate di lacrime. Avrei tanto voluto avvicinarmi e dirle di stare tranquilla, togliere quelle lacrime. L’unica cosa che riuscii a fare fu quella di ficcarmi le mani nelle tasche dei jeans, e accarezzare il cofanetto di velluto con l’anello.

“ Draco, vattene! Hai distrutto tutto! Potevi pensarci prima!” rincara la dose lei, tornando a guardare il lago. Non posso fare a meno di pensare che è bellissima, anche quando è arrabbiata a morte con me, anche quando sta guardando il lago con i capelli che si muovono con il vento, come le onde del mare ….

“ non volevo che finisse tutto così, perché per me è cominciato seriamente!” disse guardandola ammaliato. Lei nemmeno si girò a guardarmi mentre andavo via, però io scorsi le lacrime che avevano cominciato a scendere copiose sulle sue guanci sferzate dal vento. Ne approfittai e posai il cofanetto con l’anello sul tavolino della terrazza. Era tutto ciò che potevo fare.

POV HERMIONE

Draco se ne è andato.

<< non volevo che finisse tutto così, perché per me è cominciato seriamente!>> l’ultima frase …. Perché hai permesso che tutto finisse se per te era cominciata seriamente???

Il vento gelido invernale, mi sferza le guancie rigate dalle lacrime …. Dolore …. Provo solo dolore ….

Perché hai permesso a un vecchia usanza che nessuno ha mai seguito a parte te, di rovinarci????

Le gambe non mi reggono più in piedi, mi avvicino alla sedia che ce nella terrazza e mi lascio cadere.

Sto morendo di freddo.

Credevo di aver lasciato vuoto il tavolino …. Perché c’è un cofanetto di velluto???

Non c’è ne un bigliettino, ne niente … lo apro, per vedere per chi è, e perché non riesco a tenere a freno la curiosità.

È un anello bellissimo …. Tutto d’argento, con uno smeraldo verde … classici colori della casa Serpeverde …. D’altronde qua sono tutti serpeverde …. Tutti a parte me.

Dentro, con una calligrafia minuta e ordinata, c’è scritto Draco.

È l’anello che Draco doveva dare alla ragazza che diventerà la sua futura moglie …. Perché è qua???

Dietro all’anello c’è un pezzetto di carta che prima no avevo visto, o meglio, che prima non c’era.

<< non volevo che finisse tutto così, perché per me è cominciato seriamente!

Per sempre tuo>>

L’ha scritto Draco, questa è la sua calligrafia, minuta ed ordinata, tutto il contrario di quella di Blasie gigante e incasinata.

Neanche io Draco, neanche io … aspetta un attimo …. <>

Quindi per te non era uno scherzo …. Quindi tu eri serio …. Quindi non mi sono illusa ….

Quindi ….

Salto in piedi, in questo momento sembro mio fratello …. So perfettamente dove è andato … dove mio fratello ci ha interrotti sta mattina ….

Afferro al volo la scatoletta di velluto ed il bigliettino, apro la porta a vetri, attraverso orrendo la sala da pranzo, incurante delle occhiatacce che mia madre mi riserva, e della faccia sconvolta di mio fratello ….

Mi fiondo in giardino …

È li, in piedi, sotto il salice, il vento gli scompiglia i capelli e gli muove il mantello … sulle sue guancie scorrono lacrime … non sembra nemmeno lui ….. guarda il lago …. Cosa ci troviamo di bello in quella di distesa di acqua scura, non lo so ….

Non mi sente fino a quando non gli sono a cinque metri … devo ammettere che sto facendo un casino allucinante …. Sto sorridendo, mi sento un ebete …. Lui mi guarda senza capire, fino a quando io non mi butto tra le su braccia,e lo bacio con tutta la forza che ho ….

Rimane interdetto … poi risponde al bacio ….

POV DRACO

Ho giocato la mia ultima carta …. Le ho scritto quel bigliettino … speriamo solo che lei lo legga, e che non lanci la scatoletta di velluto dalla terrazza …. Conoscendola, sarebbe in grado di farlo …

Se mio padre fosse stato zitto, ma no, lui deve sempre parlare, a sproposito, senza motivo …

Se mio padre non avesse fatto quella battutaccia, ora avremmo chiarito tutto, o di sicuro io non sarei in riva a questo benedetto lago, che altro non è che una pozza di acqua marcia e putrida a piangere tutte le lacrime che ho …

Lei di sicuro non sarebbe su quella terrazza indecisa tra il buttarsi giù o il distruggersi da sola a forza di piangere …

Noi non saremmo qui a riempirci di freddo, senza riuscire nemmeno a guardarci in faccia …

Io per i sensi di colpa ….

Lei per il ribrezzo che prova nei miei confronti ….

Saremmo in sala da pranzo a mangiare quel delizioso agnello che gli elfi hanno preparato questa mattina ….

Sono perso nei miei pensieri, che non la sento nemmeno arrivare ….

Sento uno scricchiolio di foglie …

Un ramo spezzarsi …

E sono sicuro che qualcuno mi sta correndo in contro …

Per ammazzarmi si intende …. Che si tratti di Blasie o di Hermione …

Mi giro ….

Sembra il paradiso … sembra un sogno ….

Lei mi sta correndo in contro, con un sorriso ebete sulla faccia …

Bellissima, come sempre …

Faccio appena in tempo a spalancare le braccia convinto che si tratti di un sogno, quando il peso piuma della ragazza mi piomba addosso e finiamo per terra …. Ma come avrò tempo di costatare più tardi, non aveva ne una mazza, ne una clava in mano ...

Mi si butta addosso …

Mi bacia …. Sto sognando …. È il paradiso …. Speriamo che questo sogno non finisca mai … voglio farlo durare in eterno ….

“ sei uno stupido!” mi dice sorridendomi lei …. “ sei veramente uno stupido Draco Lucius Malfoy!” dice ridendo …

“ perché?” chiesi ingenuamente

Lei mi sorrise …. Poi mi baciò ….

E io seppi che era tutto reale, che non era uno stupido sogno, seppi che anche lei prova le farfalle allo stomaco quando mi vede … è bellissima …. Portai le mie mani tra i suoi ricci ribelli …. Lei stava già spettinando i miei capelli …. Ho sempre ragione io! Le ragazze si divertono da morire a spettinarmi i capelli ….

Improvvisamente lei si stacca e mi guarda …. Cosa ho fatto adesso?

“ furetto, se hai finito di farti fare i grattini, sarebbe anche il caso che andassimo a mangiare, perché l’ultima volta che ho visto mia madre, stava pensando ai 100 e 1 modi per uccidermi!” disse tranquilla Hermione. Evidentemente non si è resa conto che mi stava facendo morire di paura

“ aspetta un attimo!” dico io “ quindi per adesso cosa è?” chiedo guardandola con occhi pieni di speranza e notando l’assenza dell’anello che avevo lasciato sul tavolo …

“ no …”

“ no?! All ….!”

“ mi lasci finire di parlare?” chiede come se fosse ovvio … ovvio che non è ovvio ….

“ no .. non ho messo l’anello …. Volevo che fossi tu a farlo dato che dopo ti dovrò sopportare per l’eternità!” maledetta lei e quella volta che ha deciso di sposare un uomo morto, non posso fare a meno di pensare, mettendomi a sedere e tirando un sospiro di sollievo mentre prendevo la scatolina di velluto che mi passava la ragazza.

“ Hermione Jane Granger, vuoi diventare la mia ragazza e la mia futura moglie?” chiedo con un sorriso ebete sulla bocca … lei mi guarda e mi sorride, facendo finta di pensare … poi annuisce e mi allunga la mano sinistra permettendomi di metterle l’anello …

“ bene futura signora Malfoy …” le dico dopo avere messo l’anello …. Le sta così bene che non sembra nemmeno vero … sembra tutto una favola “ che ne dice di andare a mangiare quel bellissimo pranzetto che hanno cucinato sta mattina gli elfi domestici? Sempre se quell’ingordo di tuo fratello ci ha lasciato qualcosa …!” le dico sorridendole e alzandomi in piedi per poi allungarle una mano …

Ci spazzoliamo l’erba dai vestiti nuovi e di ottima fattura che ci comprano puntualmente i nostri adorati genitori e ci incamminiamo mano nella mano e sorridenti verso il salotto di Devon manor.

Note dell’autrice

Un po’ corto, devo essere sincera …. Ma dovevo assolutamente aggiornare il giorno di Natale!

Si ok, lo so sono matta … ma almeno ho mantenuto la promessa … si sono riappacificati e adesso …

Ancora tu? Oh Salazar … nemmeno il giorno di Natale si può stare tranquilli??? Non potevi aggiornare domani che è san Godric? E per la cronaca …. Cosa ci trovi di divertente nel rovinare i capitoli di questa povera gente?

Mi stavo lasciando scappare un atra informazione “top secret”?

Dillo pure che ti stavi lasciando scappare il capitolo intero!

Ok …. Scusate gente ….. allora …

Passiamo alle cose serie …

Finalmente ha capito che deve smetterla di perdere tempo nel raccontare il capitolo successivo …

Malfoy? Faccio finta di non aver sentito! Comunque ringrazio tutti quelli che hanno letto, messa tra i preferiti, le seguite, le ricordate, ma soprattutto tutti quelli che l’hanno recensita … ah e ovviamente quel tesoro della mia migliore amica … credo di non essermi dimenticata nessuno … no Malfoy, te non ti ringrazio …

E ti pareva!

Bhe … allora alla prossima

Rowena00

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Capitolo 9
*** Sorpresa ***


Dal capitolo precedente

Ci spazzoliamo l’erba dai vestiti nuovi e di ottima fattura che ci comprano puntualmente i nostri adorati genitori e ci incamminiamo mano nella mano e sorridenti verso il salotto di Devon manor.

POV HERMIONE

Stiamo sorridendo … entrambi … finalmente dopo un pomeriggio di burrasca … speriamo che gli elfi abbiano portato in tavolo quell’agnello succulento che stavano cucinando sta mattina … almeno mamma si è dimenticata di pensare a 100 e 1 modi per uccidermi … sinceramente, quando sono uscita dalla sala in una perfetta imitazione di mio fratello, era propensa a cruciarmi in sala da pranzo …

Ma in fondo era a fin di bene …. Almeno spero … non oso pensare la faccia di mio padre e quella di Lucius appena lo sapranno … perché sta volta, mio padre non sa nulla … l’ultima volta che è venuto a sapere qualcosa, e non stiamo parlando di molto tempo fa, ma di ieri sera, si è conclusa parecchio male … diciamo con una litigata esemplare con il mio futuro marito …

Fa strano pensare a questo deficiente biondo che cammina di fianco a me come mio marito …

Stiamo entrando adesso dal portone principale … maledetti i purosangue e le loro idee di entrata in grande stile … ci teniamo per mano e avanziamo molto lentamente verso la sala da pranzo … a ogni passo le gambe si fanno sempre più pesanti … vedo la bellissima porta della sala da pranzo vicina … troppo vicina …

Mi manca l’aria …

Draco fa un passo avanti e spinge la porta con forza …

I battenti, simili a quelli della sala grande ma lievemente più piccoli ( qualche metro di differenza ) si aprono …

Appena entriamo tutti ci guardano … Bhe, in effetti non hanno molto torto … l’ultima volta, Draco è scappato fuori e dopo cinque minuti gli sono corsa dietro anche io con un sorriso abbastanza ebete sulle labbra … tipo quello che ho adesso … ci assomiglia molto

Noto con immenso piacere che mi mamma è senza bacchetta …. Probabilmente papà sentendoci arrivare gliel’ha sottratta, per evitare qualche pasticcio .. a volte avere un papà impiccione che usa il suo potere di capo famiglia per scoprire cosa pensi può essere utile … almeno non rischi la vita in ogni occasione …

Vedo mamma che sta fulminando papà con lo sguardo …

Se un occhiataccia potesse uccidere, sono convinta che ora mio padre sarebbe stato a terra peggio che dopo avere ricevuto un Avada Kedavra …

“ Marcus, voglio la mia bacchetta immediatamente!” sibila mia madre all’indirizzo di papà che ghigna, mentre Narcissa e Lucius li guardano sorridenti …

“ Wena amore, fidati, se entrassero i mangiamorte in questo preciso istante, la bacchetta sarebbe la prima cosa che ti ridarei, ma fino a prova contraria è entrata nostra figlia e il figlio dei nostri migliori amici, non vedo a cosa ti serve la bacchetta!” disse ghignando mio padre

Sento Lucius che scoppia a ridere alla mia destra … forse non è poi così tanto difficile

Mio padre si gira e mi guarda … ok, sguardo omicida … la cosa si mette male … perché qualcuno non ha ritirato la bacchetta anche a lui?

“ tesoro? Devi dire qualcosa al tuo paparino che ti vuole molto bene?” chiede

“ Lucius? Gli sottrai la bacchetta?” chiedo disperata

Vedo il padre del mio futuro marito annuire, dai, per l’occasione chiamiamolo anche suocero, e con un gesto fluido del braccio destro sottrarre la bacchetta a mio padre che si è momentaneamente distratto a fissare l’anello di smeraldi che porto al dito …

La prossima volta , anche se so perfettamente che non ci sarà, devo ricordarmi di nasconderlo …

“ a quanto pare vedo che le cose si sono sistemate!” sbuffa infastidita mia madre … di sicuro papà togliendole la bacchetta non le ha fatto un favore … anzi l’ha fatta arrabbiare ancora di più …

“ Lucius? Quello non è l’anello che avete regalato a vostro figlio appena nato, quello con il suo nome dentro inciso finemente vero?” chiede mio papà al mio ghignante futuro suocero

“ Marcus, secondo te, per quanto noi avessimo camere stra piene di gioielli alla Gringott, conoscendo mio figlio e la sua mania di perfezione, quanti pensi che gli abbia lasciato?”

“ nessuno ovviamente, tu e la tua avarizia, sei peggio di quei folletti dalla miseria ….” Risponde sbuffando il mio ragazzo, mentre suo padre gli riserva un ghigno molto simile al suo … adesso so da chi ha preso

“ Cissy? Tu qui mi pari l’unica con un po’ di sale in zucca da non giocare a fare gli indovinelli anche in questo momento” dice mia madre guardando la sua migliore amica “ ora mi spieghi dove cazzo ha messo le buone maniere tuo figlio?”

“ Wena, stai parlando come uno scaricatore di escrementi di draghi!” la informa mio padre

“ Marcus, tua moglie non ha detto nulla …. Lo scaricatore di merda, rimani sempre tu …!” dice Lucius ghignando mentre mio padre gli rivolge uno sguardo assassino, la cosa sta andando molto meglio di come speravo

“ Wena, per rispondere alla tua domanda” comincia la mia futura suocera “ Draco, di galanteria ne sa più di tutti noi messi insieme, il suo piccolo problema sta nell’applicarla … sai come è … e di sicuro te e Marcus, se prima avesse voluto chiedere a voi , cosa che dubito, non lo avreste accolto a braccia aperte …!”

“ ma perché voi quattro sta mattina prima di cominciare a rompere come il vostro solito eravate così contenti e adesso ci state facendo la predica??? È un matrimonio tra due delle famiglie purosangue più ricche dell’Inghilterra, voi siete migliori amici, cosa volete di più? No … papà io la Parkinson non la sposo nemmeno sotto imperio … va a letto pure con Tiger e Goyle!”

“ Draco un po’ di educazione grazie!” lo riprende sua madre

“ cosa ti avevo detto io Cissy? Ma tu mai una volta mi ascolti!” sbotta la mia guardandomi furente

“ mamma ….” Comincio io ma lei sposta l’attenzione su papà mentre mio fratello continua a guardarci con gli occhi fuori dalle orbite

“ Marcus, con chi hai intenzione di sposare il nostro unico figlio con un po’ di sale in zucca?” chiede mia mamma, al tal punto non riesco più a trattenermi

“ scusa mamma se avere un po’ di sale in zucca per te vuol dire passare i pomeriggi stesi in divano a non far niente e portarsi a letto Daphne, sono felice di essere la più stupida!”

“ Herm!” sbotta furente mio fratello …. Ops, non dovevo toccare la bionda serpeverde

“ dal Bla, ormai lo sanno tutti che te la porti a letto … pure la McGrannit … basta vedere come ti guardava l’altro giorno, dopo la ronda!” dice Draco facendo diventare rosso di vergogna mio fratello ….

Come sempre, il campanello salva la situazione ….

Dopo un po’ appare un elfo domestico sul salotto dove dopo l’uscita di Draco era calato il silenzio

“ padroncino, la signorina Greengrass lo aspetta di la in salotto ….”

“ Daphne?” urla il decerebrato di mio fratello senza nemmeno ascoltare una parola dell’elfo che sconsolato fa un inchino fino a terra per poi scomparire

“ Scemo! Il salotto è di qua!” urla di rimando lei, ma i tacchi alti portati dalla ragazza sbattono sul parquet dell’immenso corridoio, segno che sta arrivando ….

“ ciao Daphne!” salutiamo io e Draco appena la serpeverde entra in sala da pranzo.

La ragazza ci guarda con tanto d’occhi, prima ci fissa come se fossimo matti, poi guarda le nostre mani intrecciate, l’anello al mio annullare sinistro e poi mio fratello …

“ hai lasciato che tua sorella si fidanzasse prima di te?” gli chiede guardandolo male e trattenendosi a stento dal lanciare una a caso delle tre maledizioni senza perdono …

“ sei tu che non guardi mai sotto il cuscino …!” si difende mio fratello mentre mio papà e il mi futuro suocero ghignano ….

“ Marcus, non c’è dubbio su chi abbia preso tuo figlio, ma in questo momento, meglio se non sanno cosa nascondevi sotto il cuscino!” ghigna Lucius beccandosi in risposta un dito medio dal suo migliore amico e una linguaccia da mia mamma mentre Narcissa scoppiava a ridere

“ ok Herm, mi dispiace, ma tuo fratello è definitivamente scemo!”

“ scoperto solo ora? Secondo te, uno che si veste perennemente di blu e nero, perché e convinto che il blu richiama i tuoi occhi e il nero quella sotto specie di capelli che ha in testa, si può definire intelligente??” chiesi io guardando la ragazza di mio fratello con un cipiglio alzato, come se fosse la cosa più ovvia del mondo

“ ehi sorella ingrata!” sbotta mio fratello punto sul vivo, mentre Draco ghigna

“ Tesoro, sei una serpeverde mancata!” è il commento del mio futuro marito

“ aspetta che ritorniamo a scuola … ho chiesto a papà se mi sposta a serpeverde, voglio vedere la faccia della McGrannit!”

“ che bello! Marcus, già che ci sei, puoi chiedere a quella vecchia megera, se può mettere tua figlia in camera mia, al posto della Parkinson? Sa come è, io la notte vorrei dormire, ma con lei in stanza la vedo dura …”

“ speriamo che sta volta la McGrannit abbia più compassione rispetto a quella che ha avuto con me!” sbotta Lucius “ io ero in camera con sto essere qua!” dice indicando il suo migliore amico che prontamente gli ha alzato il medio

“ Lucius, certe cose non si dimenticano! Nemmeno io ho scordato di quando venivi a trovare la tua cara mogliettina in camera mia, e nemmeno le urla della decerebrata sorella di tua moglie ogni volta che ti vedeva …. Bellatrix ha sempre avuto un debole per te …” dice mia madre ghignando alla faccia sconvolta di Lucius

“ Wena, i dettagli te li puoi risparmiare, vivo bene anche senza, o meglio vivo e basta!”

“ e dai Lucius, mia sorella in fondo non è male, se non ci credi, chiedi a Nott, lui sarà felice di elencarti i suoi pregi a letto … le sue bellissime gambe e tutto il resto …” dice Narcissa ridendo mentre il marito sbiancava ancora di più prossimo ad un infarto

“ e poi, tu non l’hai mai sentita urlare … cosa indecente e così eccitante !” continua mia mamma ghignando alla faccia sconvolta mia e di Draco, mentre Lucius si porta le mani alle orecchie, poveretto …

“ Cissy, secondo me se vai a chiedere alla mamma della Parkinson, che per intenderci a Hogwarts e anche adesso è tale quale alla figlia, con chi è stata la sua prima volta sono sicuro di sapere la risposta!” ghigna Marcus mentre Lucius diventa ancora più bianco …

“ per carità Marcus, sopravvivo anche senza, anche se so perfettamente che è colpa del mio caro maritino che adesso sembra più bianco del barone sanguinario …!” ghigna Narcissa mentre Lucius da bianco diventa rosso e Daphne scoppia a ridere, seguita a ruota d tutti tranne che dal povero mal capitato

“ grazie Marcus dell’aiuto!” sbotta il mio futuro suocero “ se vuoi che elenchiamo le tue scappatelle, dato che nemmeno tu eri un santo … allora, la tua prima volta è stata con …!”

“ la mamma della qui presente Daphne !” conclude Narcissa per lui mentre adesso è il turno di mio papà sbiancare e mia mamma scoppia a ridere …. Mentre ovviamente Daphne strabuzza i suoi occhi blu

“ Cissy, tu sei andata a letto pure con James!” si difende mio padre “ e la mamma di Daphne, non era per niente brutta, anzi ….”

“ aspetta un attimo papà … hai detto James, intendi James Potter?” chiesi io … qui c’era puzza di bruciato, in quel momento ero certa che mi stessero nascondendo qualcosa anche se non sapevo cosa

Vedo mio padre sbiancare, mia mamma sposta lo sguardo ora calmo, addosso a mio padre fulminandolo … Lucius e Narcissa si scambiano un occhiata preoccupata …

Ed io sono sicura che c’è qualcosa che non va ….

Sento Draco accanto a me irrigidirsi …

Vedo mio fratello e Daphne guardare gli adulti in cerca di spiegazioni

E poi per sbaglio incontro lo sguardo di Narcissa …

È intriso di rimpianto e di dolore … c’è anche qual cosa d’altro che non so spiegare ….

Ma mai come in questo momento sono sicura che un segreto immenso si nasconde sotto quelle iridi blu, che riflettono dolore mal celato ….

Mia mamma guarda preoccupata la sua migliore amica …

E capisco …

NOTE DELL’AUTRICE

Allora …. Un mega grazie a chi ha letto, messa tra le preferite, le seguite e le ricordate …

una piccola recensione però potevate anche lasciarla!

Più recensioni … e il prossimo capitolo arriva prima …

Lo so, lo so sono cattiva ma …

Hai finito di tartassare questi poveri lettori?

Stavo dicendo una cosa importante!

Si, certo! Stavi svelando il prossimo capitolo come il tuo solito???

Non è vero! Sta volta era davvero importante ….

Come no …

Silencio …. Allora ragazze eravamo rimaste … qualche recensione sarebbe gradita … ho bisogno del vostro punto di vista ….

Mmmmmmm mmmh

Continua a sperare Malfoy … il Silencio non te lo tolgo …

Mmmmmmm mmmmm mmmm

Ok …. Prima che Malfoy rovini le mie note e si ritrovi Adakedavrizzato … dato che nel prossimo capitolo mi serve … vi saluto … grazie ancora a tutti ….

Rowena00

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Capitolo 10
*** Finitus Incantium ***


POV Hermione

“ scusa papà … hai detto James, intendi James Potter?” chiesi innocente, mentre mio padre sbiancava e Narcissa si rabbuiava …

“ ragazzi, per quanto dura sia, credo che dobbiamo dirglielo … !” dice Lucius, ma mia mamma nega con il capo

“ cosa dove dirci?” chiese Draco che accanto a me è teso come una corda di violino, sa anche lui che c’è qualcosa che non va … conosce bene sua madre … l’eternamente solare Narcissa Black in Malfoy, ma adesso, da quella donna con gli occhi blu come il mare, è sprigionato solamente gelo ….

Vedo la maschera di indifferenza scendere sul volto di Lucius e su quello di mio padre, mentre Narcissa non si preoccupa di celare il dolore al nome del padre del mio migliore amico e mia mamma si dimentica di nascondere la preoccupazione …

“ Wena … !” tenta mio padre, che nasconde il dolore sotto la maschera di indifferenza che da bravo purosangue sa usare a comando

Mia madre nega nuovamente con il capo, e le lacrime affiorando dietro i suoi occhi dorati ….

“ no Marcus …”

“ Wena …. Lo sai che non possiamo andare avanti così …” dice Lucius facendo una smorfia nel tentativo di nascondere quel dolore lancinante all’ altezza del petto

“ lo so Lucius, lo so , ma non possiamo, era una promessa, dovevamo mantenerla, gliel’abbiamo promesso …” dice mia mamma, mentre una lacrima amara e piena di rimpianto le scivola dal bordo dell’occhio infrangendosi sul pavimento …

“ Wena ….” Sta volta è Narcissa a parlare, tentando di nascondere il dolore e la preoccupazione “ a me loro mancano … non mi chiamano mamma da quasi tredici anni … era così piccola quando l’abbiamo portata a Beauxbautton!”

“ manca anche a me … ma Cissy glielo avevamo promesso!” esclama furente mia madre mentre altre lacrime amare vanno ad infrangersi nel pavimento lucido della sala da pranzo

“ Wena quanti anni fa gliel’abbiamo promesso??? Diciassette? Loro sono spariti da diciassette anni alla ricerca di una cosa che non sappiamo nemmeno se esiste o meno e a te importa di rispettare la promessa?

Abbiamo mandato quella povera bambina a vivere con quei babbani del cavolo …!” sbotta Narcissa

“ se è per questo anche mia figlia ha vissuto per diciassette anni insieme a babbani e anche suo fratello !” dice mia mamma alzandosi in piedi e alzando la voce

“ sinceramente non capisco cosa te ne frega della promessa … sono diciassette anni che i suoi compagni la prendono in giro, le danno della mezzosangue, quando in realtà è purosangue come noi!” urla Narcissa

“ ti preoccupi per lei Cissy?” chiede mia mamma con voce melliflua, falsa, eternamente falsa “ ti preoccupi per Eleonor? Ma ti sei mai preoccupata di dire a tuo figlio di smetterla di chiamare Hermione mezzosangue?” dice mia madre lasciando prendere il soppravvento alla sua parte isterica, al posto di quella razionale

“ scusa se mi preoccupo per la figlia della nostra migliore amica!” sibila esasperata la donna mora, mentre mio padre tenta di calmarle e Lucius è sbiancato nuovamente …

Io, mio fratello e gli altri,c i stiamo capendo meno di tutti … so solo che stanno parlando di una ragazza figlia della loro migliore amica e che mia madre mi ha difesa tre o quattro volte da quando è iniziata la discussione

“ Cissy smettila! Sei ridicola! Hai fatto un voto infrangibile, vuoi forse morire? Se stai cercando di suicidarti, vedi dopo di non mollarmi tuo marito e tuo figlio addosso come sempre ….!”

“ Wena la ridicola qua sei te! No sai nemmeno se lei è ancora viva, e non vuoi nemmeno vedere come sta sua figlia!”

“ Cissy? Sinceramente te ne è mai fregato qualcosa di come stava il fratello di Eleonor?” chiese mia madre guardando furente la sua migliore amica

“ Wena? Ma ti senti? Suo fratello adesso è al sicuro ad Hogwarts, con Silente che lo controlla tutti i giorni!”

“ Cissy, suo fratello crede che i suoi genitori siano morti proprio come lei e si trova una cicatrice in faccia come ricordo di quel dannato giorno …!” dice mia madre infuriata, non l’ho mai vista così tanto arrabbiata

“ i loro genitori molto probabilmente sono morti! E se quel 31 ottobre non mi fosse venuto in mente di portarmi dietro la bambina, ora probabilmente sarebbe morta pure lei!” sbotta Narcissa

“ dimmi Narcissa, dato che sei convinta di avere ragione, quanto è mancato che quel deficiente uccidesse quel bambino???” chiese mia madre con le mani che le tremavano mentre io e Draco li guardavamo confusi

“ Wena, secondo te, se ci fossero stati entrambi a casa, chi avrebbe ucciso per primo quel cadavere??? Il bambino o la bambina?!” urla Narcissa al limite della pazienza

“ adesso basta!” dice mio padre alzandosi in piedi e subito tutto il manor piomba nel silenzio più assoluto

“ smettetela di fare le stupide! Le cose sono andate così! Non sappiamo nemmeno se loro sono ancora vivi, e come vi siete sbraitate dietro fino ad adesso, sono passati ben diciassette anni, il voto infrangibile è più debole di prima, e di sicuro non ucciderà chi proverà ad andare oltre … se Eleonor è viva, è per volere della sorte, non perché l’hai portata a fare shopping a Mielandia quel pomeriggio, mentre se Harry è vivo, è per opera di Lily, mica perché quel deficiente voleva uccidere la bambina!” sibila mio padre facendo tremare la mura del maniero, tanto grande è la sua rabbia, a stento contenuta

E io no ho più dubbi … stanno parlando di Harry Potter, il mio migliore amico, quello che per poco non scoppiava a piangere quando ha saputo che me ne tornavo a casa mia per un periodo … di Harry Potter e di sua sorella … sinceramente non sapevo avesse una sorella, ma è vero che la nomina spesso quando dorme … che chiama il suo nome Eleonor ….

Di Harry Potter e la sua famiglia … di sua madre Lily e di suo padre James … dell’amicizia che li legava con i miei genitori e con i genitori di Draco, del fatto che sono ancora vivi, anche se non diciassette anni che sono spariti alla ricerca di qualcosa …

Dalle facce dei miei amici capisco che sono riusciti anche loro a fare due più due e sono giunti alla mia stessa conclusione … gli adulti stavano parlando di Harry Potter, il bambino più famoso di tutta l’Inghilterra, per aver sconfitto colui che non deve essere nominato … dalle facce dei miei amici capisco che sono tutti sconvolti almeno quanto me e che non se l’aspettavano … vedo Draco che è sbiancato, e un ricordo mi affiora …

C’è un bambino biondo seduto sull’alta lena … una bambina piccola con i capelli rossi come il fuoco che e seduta di fianco a me …. un bambino moro con un zazzera di capelli neri in testa correre verso quello biondo che sta giocando sull’altalena, insieme ad un altro bambino con gli occhi blu come il mare …

“ Draco …. Vieni a giocare anche tu …” dice quello con i capelli neri e gli occhi verdi, che capisco essere Harry Potter porgendogli una scopa nuova di triglia

“ dai Draco … ci manca il nostro cercatore!” protesta l’altro bambino moro con gli occhi celesti … mio fratello Blasie

“ Herm, Ele? Venite anche voi? Ci mancano gli arbitri … gli adulti secondo me imbrogliano!” e noi ci alziamo sorridenti … vedo mio padre e Lucius sorriderci con affetto, e andare verso il campo da Quiddich dietro a Malfoy manor, con la scopa in mano e le divise dei serpeverde addosso … serpeverde fino al midollo ….

Io prendo per mano la bambina con i capelli rossi e gli occhi verdi che ho di fianco e ci dirigiamo verso il campo da Quiddich, mentre mia mamma e Narcissa ci guardano sorridenti dalla finestra.

Eravamo una famiglia perfetta … Narcissa accudiva Eleonor, per Draco la bambina era diventata come una sorella, mentre a casa mia viveva Harry Potter … c’era un'altra persona nell’ombra … non riconoscevo il suo volto

“ Harry?” chiese Eleonor guardandolo e tendendo la manina paffuta verso di lui …

Il bambino sorridendo la prese e insieme camminarono per mano fino al campo da Quiddich ridendo e scherzando sotto lo sguardo divertito dei due adulti …

“ Cissy, finalmente una famiglia, spero solo che loro sappiano cosa stanno facendo che ritornino presto per vedere crescere i loro piccoli diavoletti …!”

“ lo spero anche io Wena, lo spero con tutto il cuore, ma lo dubito con tutta me stessa … se riusciranno ad uscire mai dal guaio in cui si sono cacciati, Eleonor ed Harry saranno già troppo grandi … probabilmente andranno già ad Hogwarts … !”disse Narcissa con lo sguardo vacuo, perso nei ricordi dei suoi anni più felici passati insieme ai suoi amici … la sua preoccupazione sfrecciare sotto le iridi blu dello stesso colore del cielo … preoccupazione per i suoi migliori amici che con la loro testardaggine avevano cominciato a dare la caccia a Lord Voldemort …

Poi le cose però non erano andate proprio come speravano e Narcissa fu costretta ad iscrivere la piccola Eleonor a Beauxbeauttons …. Era troppo rischioso mandarla ad Hogwarts, la somiglianza con la madre era palese ….

I fatti non andarono come sperato e Narcissa fu costretta ad usare l’Oblivion …

Mentre gli anni passavano, nessuno aveva notizie di James e Lily, nel frattempo Voldemort era tornato, senza portarsi traccia dei due ragazzi …. E li la speranza aveva abbandonato gli occhi blu come il cielo e quelli dorati con l’oro fuso delle due giovani madri …

Narcissa e Lucius avevano sacrificato anni della loro vita e la loro fama per scoprirne di più sul fato di Lily e James, ma il signore oscuro, non voleva lasciar trapelare proprio nulla …

Non erano neppure riusciti a capire se per caso colui-che-non-deve-essere-nominato gli aveva casualmente incrociati mentre ancora tentava di riprendere le forze per poi venire sconfitto anni dopo da Harry Potter …

Così erano finite le speranze di Narcissa nello scoprire qualcosa in più sulla fine dei loro migliori amici …

Le speranze di Rowena invece, anche se deboli, continuavano ad resistere, e non accettava il fatto che Narcissa si fosse data per vinta …

Non riusciva a sopportarlo e questo in passato aveva dato il via a molti litigi …

Solo che questa volta … destino volle che ci assistessero anche i figli e scoprissero il segreto più profondo dei loro genitori

“ dunque voi ci state dicendo che Harry, Harry Potter il mio migliore amico ha una sorella e che i loro genitori sono ancora vivi e che sono partiti alla ricerca del solo l signore Iddio sa cosa?” chiese confusa Hermione

“ Herm … è un po’ difficile …” tenta di spiegarmi mio padre

“ Lily e James sono partiti diciassette anni fa alla ricerca del signore oscuro per distruggerlo definitivamente … lasciando a noi Eleonor ed Harry ancor in fasce … ancora piccoli … “ disse Narcissa lasciando scorrere le lacrime

“ Cissy … andiamo a riprendere Eleonor e portiamola una volta per tutte a casa nostra … voi potete riprendere Harry … ritorniamo la famiglia felice che siamo sempre stati …!”

“ Luc, se fosse così facile, Eleonor non sarebbe mai partita da Malfoy manor e Harry non sarebbe andato a vivere dai Dursley!” disse Narcissa mentre le lacrime scorrevano copiose sul volto pallido …

“ dai Cissy …. Mi manca la mia migliore amica ….!” Dico senza penare nemmeno …. Migliore amica … che strano …. Ma Eleonor era quello per me …

“ cosa hai detto?” chiese mio padre strabuzzando gli occhi e guardandomi in maniera interrogativa …

“ ho detto che mi manca la mia migliore amica!” ripeto tenendo fisso lo sguardo su mio padre

“ e a me il mio!” mi dà man forte il io fidanzato

“ grazie per la considerazione Dra!” sbotta mio fratello

“ sbaglio o il tuo migliore amico è quello che insulti tutti i santi giorni da sette anni a questa parte?” chiede Daphne a Draco

“ si …. Ma ….!” Cerca di difendersi il mio ragazzo prima di venire interrotto da mio padre ….

“ a quanto pare l’Oblivion è stato rimosso dalla mente dei ragazzi ….” Dice mio padre guardando Lucius che annuì

“ dalla mente di tutti i ragazzi, tranne che da quella di mia figlia e i ricordi che gli altri hanno con lei!” disse Narcissa triste …

Mentre Blasie si smaterializza fuori in giardino

NOTE DELL’AUTRICE

Sono felice di me stessa anche se il capitolo mi piace poco … almeno ho rispettato la promessa fatta ad alcune di voi …

Spero in tante recensioni quante per il capitolo precedente …. Sono stata contentissima di sapere cosa ne pensate e anche di cercare di fare entrare qualche vostra idea nei prossimi capitoli.

Ringrazio

Elisa_cucciola00

Shera_ darknight

Bellaculle_32

778899

Ladyathena

Per le recensioni …. Grazie mille

Ringrazio tutti quelli che l’hanno messa tra i preferiti, seguiti e ricordati …

Oh, guarda chi si vede

Giorno Malfoy, e io che speravo di riuscire a concludere le note dell’autrice senza interruzioni e scocciature ….

Felice di averti stravolti i piani …

Bene ragazze … il prossimo capitolo sarà un capitolo di …

Ancora? Ma possibile che non riesci a non rovinare i capitoli alla povera gente che inciampa per caso in questa fan fiction?

Bene …. Vediamo che incantesimo conosco … direi che questo fa al caso tuo … Silencio

Mmmh mmmmh

Che bel silenzio innaturale … allora il prossimo capitolo sarà un capitolo di sorprese … e se dovete uccidermi fatelo alla fine del prossimo capitolo perché vi stravolgo tutti i piani ….

Allora grazie ancora a tutti … tranne che a Malfoy ….

Mmmmh mmmmmmh

Alla prossima …

Rowena00

P.S. voglio recensioni perché questi capitoli non si fanno da soli … e non si postano con l’aiuto dello spirito santo … ho bisogno di voi

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Capitolo 11
*** Daphne Narcissa ... ***


A te che mi fai sognare e alla fine mi illudi sempre,

anche se so che non leggerai mai questo capitolo,

e alla mia migliore amica che mi sopporta sempre …

grazie di tutto

“ dalla mente di tutti i ragazzi, tranne che da quella di mia figlia e i ricordi che gli altri hanno con lei!” disse Narcissa triste guardando Daphne

Mentre Blasie si smaterializza fuori n giardino

FLASHBACK

Una bambina con i capelli biondo scuro come quelli di Narcissa stava sulla culla a giocare con un coniglietto rosa di peluche ….

Aveva due grandi occhioni celesti come quelli della madre … il suo fratello gemello, sempre biondo ma con li occhi grigi, stava sfrecciando attorno a lei con una scopa giocattolo appena ricevuta da papà … lei odiava volare, proprio come sua madre, lasciava che a divertirsi fosse suo fratello …

“ Duffy?” chiese il bambino biondo guardando sorridendo la bambina e tendendole una mano paffuta per farla salire sulla scopa

“ no Dray … io ho paura di volare!” disse la bambina scuotendo con energia i boccoli biondi che le arrivavano a metà schiena

“ Duffy? Sono arrivati gli zii con Herm, Blasie, Eleonor e Harry. Siamo già in ritardo … non vorrai che la festeggiata arrivi per ultima …” disse ghignando il bambino e facendo ridere la sorella

“ Dray, ti ricordo che oggi è anche il tuo compleanno altrimenti adesso non staresti qua a convincermi di salire su quella scopa, perché papà non te l’avrebbe regalata …!”

“ Bambini!!!!” urlò Narcissa dal parco

“ arriviamo mamma!” risposero in coro i due gemelli ….

La bambina accettò la mano tesa del fratello e saltò a cavalcioni sul modello di scopa nuova del suo gemello …

Subito il bambino sfrecciò sul prato facendo alcuni giri sopra gli invitati e la torta su cui spiccava il numero tre e il nome dei due bambini

Draco Lucius Malfoy

Daphne Narcissa Malfoy

FINE FLASHBACK

“ Malfoy …” mormorò Daphne sorpresa

“ Malfoy cosa?” chiese Draco guardando stralunato l’amica, mentre lacrime di gioia riempivano gli occhi di Narcissa

“ no Daphne Greengrass, ma Daphne Narcissa ….” Mormorò stupita la ragazza …

“ bambina mia!” urlò Narcissa fiondandosi tra le braccia della figlia …

“ mamma …!” disse sorridendo Daphne … infondo aveva sempre saputo che quella dove viveva non era la sua vera famiglia …. Che suo padre che la picchiava sempre non era il suo vero genitore biologico … nemmeno sua madre … nemmeno la sorella appiccicosa e vanitosa … Astoria Greengrass

Tutti e tre con i capelli marrone scuro e gli occhi neri …. Tutti e tre diversi da lei … tutti e tre che la facevano sentire la pecora nera della famiglia …

Tutti e tre sotto Oblivion ma non completamente … si ricordavano abbastanza per infliggerle punizioni a suon di Cruciatos ogni volta che trasgrediva una stupida regola …

E lei scappava a Malfoy manor, tra le braccia di Narcissa che la curava e le donava il suo affetto materno …

La sua vera madre …

Infondo aveva sempre considerato Narcissa la sua vera madre e Draco per lei era come un fratello … un fratello che la rassicurava ogni volta che Blasie ne combinava una delle sue e la faceva soffrire .. ogni volta che scappava di casa ….

Non era stato difficile per lei, adesso che l’Oblivion era stato rimosso, vedere Narcissa come la sua vera mamma … non adesso che i ricordi della sua infanzia cominciavano ad affiorare vividi nella sua mente

“ figlia mia!” disse la donna abbracciando ancora più stretta la figlia e lasciando che le lacrime le scorressero copiose sul viso …

Anche Lucius guardava la scena intenerito e commosso …

Sua figlia …

La sua bambina …

Subito sentì gli occhi di Daphne puntati su di se …

La vide sorridere e liberarsi dall’abbraccio della madre che la guardava commossa per correre verso il padre battendo le mani e gridando “PAPIIIIII!!!!!”

FLASHBACK (Draco)

Una bambina della mia stessa età con boccoli dorati lunghi fino a mezza schiena, era seduta in braccio a nostra madre … mia sorella Daphne era una coccolona … tutto il contrario di me … io preferivo volare o giocare a Quiddich con papà, mentre lei preferiva farsi coccolare e preparare le torte insieme agli elfi domestici e alla mamma ….

Sentimmo il portone principale di Malfoy manor che veniva aperto, e subito una testa bionda con i capelli lunghi fino alle spalle fare capolino dalla porta …

“ PAPIIIII!!!!” urlò mia sorella fiondandosi giù dalle braccia della mamma che la guardava sorridendo e correndo tra le braccia di papà.

“ ecco qua la mia bambina … dove è il mio ometto?” chiese mio padre prendendo mia sorella in braccio e venendo verso di me per spettinarmi i capelli per poi sedersi sul divano e farsi raccontare cosa avevamo fatto durante il giorno, mentre la mamma ci guardava sorridendo.

Eravamo una famiglia!

FINE FLASHBACK

“ Duffy?” Chiamò Draco guardando la ragazza che stava abbracciando suo padre, mentre Blasie si materializzava in salotto

Subito Daphne girò la testa verso la voce e sorrise guardando Draco, per poi liberarsi dall’abbraccio del suo “papi” e correre tra le braccia del gemello

“ Dray!” urlò felice mentre Blasie guardava male il suo migliore amico e la sua ragazza

“ Draco? Perché stai abbracciando la mia ragazza?” chiese sconvolto Blasie, che appena entrato aveva visto Draco abbracciato a Daphne

Nessuno gli rispose …

Draco prese in braccio Daphne e la fece salire sulle spalle come facevano da piccoli prima di darle un bacio sulla guancia e di chiamare la sua scopa con un Accio che poteva fare invidia al signore oscuro …

“ no Dray no!” urlò disperata Daphne mentre gli adulti ridevano e Draco ghignava

“Draco? Cosa vuoi fare con quella scopa?” chiese preoccupato Blasie ch in quel momento essendosi perso metà del discorso non stava capendo nulla

“ Dray mettimi immediatamente giù!” strillava una Daphne isterica mentre gli adulti ed Hermione scoppiavano a ridere ancora più forte

“ Duffy …. Secondo me è da troppo tempo che non Sali su una scopa ….!” Disse trascinando la scopa e portandosi dietro la sorella fino alla terrazza, per poi salire sulla scopa e alzarsi in volo con la sorella in braccio che lo pregava di metterla giù

“ Duffy … adesso c’è il salto della morte!” avvertì Draco. Quando erano piccoli , Draco si divertiva a sperimentare questa tecnica inventata da lui sulla sorella, e finiva ripetutamente in punizione ..

“ Draco non vorrai lanciarmi sul serio come sempre vero?” chiese Daphne spaventata

“ certo Duffy, solo per fare arrabbiare Blasie … devi vederlo, quando si arrabbia sembra un treno … ho migliorato molto la presa nel corso degli anni … sono arrivato a lanciare anche la Parkinson e la Blustroide!”

“ ora si che mi sento più sicura!” brontolò Daphne prima di alzarsi in piedi e di saltare nel vuoto … ormai ci aveva fatto l’abitudine … appena si avvicinava troppo al suolo, Draco piombava giù in picchiata e la faceva salire sulla scopa

Bel modo per fare arrabbiare il suo fidanzato

“ DRACOOOOOOO!” urlò terrorizzato Blasie appena Daphne saltò mentre Draco ghignava, questa volta sua sorella voleva stranamente collaborare nel suo folle piano

Lucius che nel frattempo si era affacciato alla terrazza, si schiaffò una mano sulla faccia

“ il lupo perde il pelo ma non il vizio ….!”

Mentre Narcissa sorrideva …

Daphne si avvicinava sempre di più al suolo.

Blasie preoccupato stava pensando di prendere la scopa e di andare a picchiare il suo migliore amico quando il biondo in questione si fiondò verso la sorella e la prese al volo per poi farla sedere sulla scopa

“devo ammettere che hai migliorato la presa ….!” Disse Daphne sorridendo a Draco

“ che ti aveva detto io?” chiese il biondo mentre atterrava sulla terrazza …

Subito Blasie gli fu addosso con la faccia rossa dallo spavento e il dito puntato contro il petto del biondo che tratteneva a stento le risate mentre glia adulti ed una sorridente Hermione si avvicinavano al terzetto

“ Herm!” urlò Daphne appena vide la mora avvicinarsi sorridendo

“ TU!” disse Blasie puntando l’indice contro il petto del suo ormai ex - migliore amico, che se ne stava tranquillo a ghignare, ignaro di aver appena abbracciato, baciato la sua ragazza, e questo poteva passare, e averla scaraventata giù dalla scopa anche se in realtà non era andata proprio così e il biondo aveva solamente inclinato la scopa nel momento meno opportuno lasciando che la ragazza cadesse …

“ io?” chiese Draco continuando a ghignare e scatenando l’iralità mal celata di Hermione

“ si, tu, brutto stronzo … hai abbracciato e baciato la mia ragazza e questo poteva passare, e come se questo non bastasse l’hai anche appena scaraventata giù dalla scopa e salvata a meno di due metri da terra …. La mia ragazza non si tocca!” disse sibilando Blasie mentre si avvicinava sempre di più a Draco che se ne stava tranquillo a ghignare

A quel punto tutti i presenti cominciarono a ridere ….

“ amore? Non pensi che sia il caso di dirglielo?” chiese Hermione a Draco riferendosi al fratello che guardava male entrambi

“ dirmi cosa?” chiese Blasie guardando la sorella in attesa di una risposta che non arrivò

“ nah … è troppo bello vedere la sua faccia mentre bacio la sua ragazza. Anzi Duffina, vieni qui un secondo!” chiamò Draco mentre Blasie diventava ancora più rosso di rabbia

“ che vuoi Dray?” chiese la sorella guardando il gemello che ghignava

“ darti un bacio tesoro!” disse il biondo avvicinandosi alla sorella che lo guardava esasperate mentre Hermione era scoppiata a ridere e dalle orecchie di Blasie usciva fumo …

“ Draco … ti conviene dirglielo … secondo me mio fratello ha l’Avada Kedavra facile oggi!” disse Hermione rivolgendosi al fidanzato ce ghignava abbracciato alla sorella.

“ Malfoy, se non vuoi che ti ammazzi ti conviene dirmelo!” sibilò mio fratello puntando la bacchetta contro i due ragazzi senza rivolgersi a nessuno dei sue in particolare e guardandoli con astio … sicuro che l’unico in dovere di rispondere fosse Draco

“ così mi offendi!” disse Daphne guardando male Blasie

“ Daphne, sinceramente tu non centri nulla …!”

“ Blasie … sei proprio uno scemo!” disse tranquilla Hermione

“ zitta Herm!” sbottò il fratello

“ Blasie, non noti la somiglianza?” chiese Hermione guardando stralunata il fratello

Blasie fece scorrere lo sguardo tra tutti gli adulti, soffermandosi su una persona in particolare

Narcissa Black in Malfoy … stessi occhi, stessi capelli, stessa bocca, stessi lineamenti …

“ non è possibile …!” sussurrò mentre Draco ghignava

“ amico, sinceramente è da mezzora che tentiamo di dirti che io e Daphne siamo fratelli …!” disse Draco guardando Blasie che diventava improvvisamente rosso e si schiaffava una mano sulla fronte

“ merda!” bofonchiò il ragazzo moro appena si rese conto della figuraccia che aveva appena fatto, mentre tutti i presenti scoppiavano a ridere …

<> Pensò il ragazzo guardando sua sorella che scuoteva la testa esasperata …

Peggio di suo fratello non c’era nessuno …

NOTE DELL’AUTRICE

Ora potete definitivamente ammazzarmi … me le vado a cercare in fondo …

Allora … scusate l’immenso ritardo, ma come ho scritto nell’altra storia non funzionava più la connessione … nel frattempo ho scritto molti capitoli quindi aggiornerò più in fretta …

Si lo so … sono pazza … non credo che tutti apprezzeranno questa svolta della storia, ma questo e il prossimo capitolo per quanto noiosi erano indispensabili … vi prego di sopportarmi e di lasciarmi qualche recensione …

Oh santo Salazar … di nuovo tu??? Ma quella connessione stare rotta per sempre no?

Ecco che ricomincia la storia … giorno Malfoy … sinceramente sono quasi le sette di sera e ora di cena … perché non vai a mangiare?

Non ho fame … hai finito di stressare questa povera gente?

Ufffff …. Sinceramente mi stavo divertendo …

Io no …

Mi spiace per te … allora ragazze a presto e spero in qualche recensione in più …

Chi vuoi che lasci recensioni in questa storia …

Qualcuno più simpatico d te …

Continua a sperare

La speranza è l’ultima a morire Malfoy …

Ciao ragazze e a presto!

Rowena00

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Capitolo 12
*** Ritorno ad Hogwarts ***


POV HERMIONE

La famiglia Malfoy si era fermata a dormire a Delow manor …

Narcissa non sembrava neppure lei … era così felice di aver ritrovato sua figlia e di essere riuscita a convincere mia mamma a spostare Eleonor ad Hogwarts, sempre se la ragazza era d’accordo … ora tutto sembrava a posto …

Mio fratello mi tenne il muso per una settimana …

Con Draco andava tutto bene … le solite frecciatine da parte sua … ma sta volta potevo tenergli testa, o meglio dovevo tenergli testa e Daphne mi aiutava sempre …. Non perdeva mai l’occasione per prendere il giro suo fratello … non gli aveva ancora perdonato il lancio dalla scopa per fare ingelosire mio fratello, anche se sapeva perfettamente che si era lanciata da sola …

Lucius e Narcissa erano felicissimi … anche mia mamma aveva fato pace con Cissy, in fondo erano future suocere … almeno per quanto riguardava me e Draco …

Oggi dovevamo tornare ad Hogwarts, la mamma era stata irremovibile … oggi sarei diventata una serpeverde a tutti gli effetti … e come tutti i serpeverde avremmo fatto un entrata in grande stile

“ Herm??? Dove hai messo quel vecchio libro che avevi in camera?” chiese mio fratello con occhi adoranti

“ intendi quello con la copertina di pelle nera che era sulla mia scrivania la settimana scorsa, con tutti gli incantesimi più potenti al mondo, che appartiene a papà?” chiesi con la faccia da angioletto … almeno sta volta devo riuscire a nascondere il ghigno

“ proprio quello Herm ..!” dice mio fratello cominciando a torcersi le mani spaventato …

“ nella biblioteca di papà ….!” Risposi come se nulla fosse

“aspetta un attimo … tu hai accesso alla libreria di nostro padre e io non ne so niente?” mi chiede guardandomi come se fossi un alieno

“ esatto!” gli rispondo tranquilla sorridendo

Tre …

Due …

Uno …

“ PAPAAAAAAAA’!” urla mio fratello … prevedibile, me l’aspettavo

Blasie inizia a correre verso l’ufficio di mio papà … che fratello scemo che mi ritrovo …

L’ultimo giorno a casa … penso che questo posto immenso che ho iniziato a chiamare casa alla fine mi mancherà parecchio.

Senza accorgermi esco nel giardino sul retro della casa .... il mio preferito … quello con la vista sul lago … quello dove io e Draco ci siamo rivolti per la prima volta la parola in modo civile … quello che vedevo mentre litigavo con Draco, e quello in cui sulla riva ho fatto pace con il mio futuro marito …

Il posto che personalmente preferisco di tutta la casa.

Mi siedo sull’erba e chiudo gli occhi ….

Che belle sono state queste due settimane a casa, mi sono sentita accettata, parte di una famiglia …

“ Herm?” mi chiama il mio ragazza distogliendomi dai ricordi del tempo appena trascorso

“ si Dray?”

“ Rowena mi ha mandato a chiamarti … ha detto che tra cinque minuti si parte per Hogwarts e che non accetta ritardi …!”

“ L’ultima parte te la potevi anche risparmiare … è di mia madre che stiamo parlano … non di una persona qualsiasi … è naturale che i ritardi per lei non siano accettabili …!” rispondo alzando gli occhi al cielo … sempre uguale mia madre, non si smentisce mai …

“ Dray?”

“ si tesoro?”

“ facciamo a chi arriva prima in salotto?”

“ sicura di quello che chiedi? Lo sai vero che sono più veloce io di te?”

“ fossi in te non sarei così sicuro!” stolto … esiste la smaterializzazione … fino a prova contraria non ho detto come dobbiamo arrivare in salotto …

“ ok, se lo dici tu …!”

“ tre” dico

“ due” dice il biondo che sta per essere battuto dalla sua ragazza

“ uno” e lui ovviamente parte a correre con un ghigno sulla faccia

Crak …

E mi ritrovo in salotto quando lui non è ancora arrivato al nostro albero preferito, quello dove ci sediamo alla sera per guardare le stelle … l’unico posto della casa dove mio fratello non ci può trovare, grazie all’incantesimo che protegge quel vecchio pesco

POV DRACO

Vuole sfidarmi in una corsa … mi chiedo a volte perché la gente la chiama la ragazza più intelligente del mondo magico, quando poi chiede certe cose …. È ovvio che perde

“ tre” dice in questo preciso istante la bruna interrompendomi dai miei pensieri

“ due” rispondo spavaldo io … non mi ha mai battuto nemmeno Blasie, e senza offesa, suo fratello è molto più atletico di lei

“ uno” dice tranquilla lei

E io parto a correre …

Sono vicino all’albero quando sento un sonoro Crak ….

Lo sapevo io che c’era una fregatura …

Ok … da adesso in poi non smentirò più nessuno se mi chiedono se Hermione è la strega più brillante del secolo

E non smentirò nessuno se mi chiederà se sono il ragazzo più stolto del secolo …

Tanto nessuno ha il coraggio di chiedermelo e di riuscire a non morire affatturato …

Dopo essermi detto mentalmente di essere un grande stupido, e dopo essermi schiaffato in fronte una mano, mi smaterializzo in salotto dove trovo la dolce e cara Herm che sta ridendo tenendosi la pancia con una mano, mentre con l’altra è attaccata alla sedia …

Altro che dolce e cara Herm … qui stiamo parlando del diavolo in persona che in questo preciso istante mi sta guardando e sta ghignando sadicamente … a volte è peggio di mio padre

Il che è tutto da dire ...

La madre di Hermione, sta scendendo le scale di marmo con una tiara in mano, non posso che pensare che sono troppo giovane per sposarmi e per dichiarare al diavolo amore eterno, ma per mia fortuna,la mia futura suocera chiama il suo elfo domestico preferito e lo manda ad avvisare suo marito e suo figlio che tra un po’ si parte, che da quanto ho sentito prima, si stavano urlando dietro nello studio del più vecchio …

Pochi minuti dopo vedo il mio migliore amico scendere le scale seguito a ruota dal padre.

Il primo con la mascella serrata, le braccia incrociate e gli occhi che mandano avadakeravra per tutto il salotto, soffermandosi particolarmente su Hermione …

Il secondo con uno sguardo che farebbe tremare le gambe pure a Voldemort …

Benissimo …. E questa sarebbe la mia nuova famiglia? Allora è definitivo che sono finito in una casa di pazzi, o meglio in un castello …

“ Bene ragazzi … adesso che ci siamo tutti direi che possiamo partire per Hogwarts!” dice sorridendo Rowena e mettendo in centro la tiara in maniera che possiamo toccarla tutti nel momento opportuno … cosa ci trovi lei di bello nel’andare ad Hogwarts penso che sia un mistero …

In fondo sono solo quattro mura con il quadruplo di professori odiosi … a partire da quell’arpia della McGrannit e finendo con quella sottospecie di professore di cura delle creature magiche … se quello si può definire professore, io potrei essere il primo ministro … Silente è caduto veramente in basso … un mezzo gigante, come si fa?

POV HERMIONE

Sta mattina la giornata sembrava essere partita bene ….

Ovviamente prima ancora che buttassi l’occhio sul calendario ce ho appeso dietro la porta …. Ovviamente nascosto da un buon incantesimo … dopo altrimenti la mamma chi la sentiva?

Appena mi sono resa conto che era il cinque dicembre volevo cominciare a piangere … oggi avrei cambiato per sempre i colori sulla ma divisa, e anche gli amici … da oggi in poi non sarei più stata la più coraggiosa delle grifondoro, la pupilla della McGrannit, ma una serpeverde .. la migliore delle serpe verdi, la fidanzata del rampollo della famiglia Malfoy, ma pur sempre una serpeverde, odiata e disprezzata da tutti …

Ora era questione di secondi e tornavo ad Hogwarts, ora era questione di secondi e la mia vita sarebbe cambiata per sempre …

Dopo aver visto la faccia di mio fratello appena è sceso dalle scale volevo che la terra si aprisse sotto i miei piedi … continuava a fissarmi con uno sguardo truce …. Forse non dovevo dirgli del permesso per la biblioteca … ma papà mi aveva raccomandato di no prestare nessun libro a mio fratello … e poi sta mattina ero ancora una grifondoro, e duna brava grifondoro non dice mai le bugie …

Adesso mi sento serpeverde …. E forse sto per commettere l’errore più grande della mia vita … non che me ne freghi più di tanto si intende …

“ bene ragazzi!” dice mia madre “ la passaporta sta cominciando a brillare …. Ci converrebbe toccarla prima che qualcuno rimanga indietro …!” dice allungando una mano verso la vecchia tiara …

Anche io allungo la mano. Consapevole che dopo non posso più tornare indietro … consapevole ce qualsiasi cosa succeda devo andare avanti … consapevole di potercela fare sempre …

HOGWARTS

Con un sonoro crak, la famiglia Delow e la famiglia Malfoy, comparì fuori dalle porte della sala grande …

Hermione sentiva le gambe molli … sapeva che adesso tane cose della sua vita stavano per cambiare … non voleva tirarsi indietro … sarebbe andata avanti .. sempre, con Draco di fianco ad aiutarla …

Con un incantesimo non verbale Marcus spalancò le porte della sala grande attirando l’attenzione di tutti gli studenti su di se …

Entrò prima lui seguito a ruota dalla moglie sotto gli sguardi vigili degli alunni e di alcuni insegnanti, tra cui Rubeus Hagrid.

Poi, seguiti a ruota, fu il turno dei signori Malfoy, così simili fisicamente, ma diversi come il giorno e la notte … questa volta alcuni studenti cominciarono a mormorare …

Poi fu il turno di Blasie con Daphne … e qui mezza popolazione maschile di Hogwarts cominciò a lanciare occhiate al povero Blasie, che continuava a camminare verso Silente …

Infine fu il turno di Hermione e Draco, che come deciso precedentemente si tenevano per mano …

E qui si scatenò l’inferno … la tavolata dei grifondoro non si sprecò nel nascondere gli sguardi schifati che comparvero sulle loro bocche alla vista delle mani intrecciate dei due ragazzi e dell’anello che Hermione portava all’annullare …

Ron per poco non si soffocò con il cibo, mentre Ginny si portò una mano alla bocca soffocando un gemito sconvolto … l’unico a non fiatare era Harry …

Aveva guardato bene Hermione … sembrava cambiata … più sicura di se … camminava con un portamento da regina in mezzo alle tavolate dei Corvonero e dei tasso rosso … sembrava a suo agio, con la testa lata e lo sguardo fiero, lei che abbassava sempre gli occhi appena entravano in sala grande … lei con la gonna della divisa finalmente della giusta lunghezza e senza nessun incantesimo per allungarla, lasciando scoperta quasi mezza coscia … si poteva dedurre che a quella gonna fosse stato lanciato un incantesimo per accorciarla …

Da una persona qualunque che in quel preciso istante camminava ghignando al fianco della ragazza …

La camicia era stata lasciata aperta per i primi due bottoni ed Harry notò l’assenza della cravatte e del golfino per quanto fossero in inverno e la temperatura fosse abbastanza bassa … anche Malfoy era senza mantello … e ora che guardava bene, il mantello di quest’ultimo era posato sul braccio della sua migliore amica, che camminava sicura con dei trampoli altissimi sotto i piedi, mentre si avvicinava sorridente a Daphne seguita poi da Malfoy …

Nel frattempo Marcus si era avvicinato a Silente …

“ buon giorno Albus … quanto tempo … ma devo ammettere che non è cambiato una virgola da come la ricordavo!” salutò allegro Marcus mentre la sala grande ammutoliva

“ oh, la ringrazio Marcus, anche io la trovo in forma … immagino che se è qui, non si tratta di sicuro di una visita di cortesia …!”

“ come sempre lei ha ragione Albus … volevo chiedere due spostamenti … o meglio tre … il terzo dipende dalla persona …” a quella affermazione tutta la sala grande ammutolì … era raro che qualcuno chiedesse uno spostamento nel corso dell’anno …

“ oh … provi a propormi e vedremo cosa si può fare …!” disse sorridendo bonariamente l’anziano preside …

Era raro che venisse chiesto uno spostamento ma era quasi impossibile che la risposta fosse affermativa …

“ bene Albus, vorrei spostare mia figlia … Hermione Rowena Delow nella casata dei serpeverde .. quando ha chiesto disperatamente al cappello parlante di andare in grifondoro era sotto Oblivion …!”

Tutta la sala grande voltò lo sguardo verso la ragazza che a differenza di come si aspettavano i suoi migliori amici non aveva le orecchie in fiamme e non aveva neppure abbassato lo sguardo … guardava negli occhi chiunque osasse sfidarla con lo sguardo … occhi sicuri e gelidi come le lame …. Purosangue … aveva anche lei abbassato la maschera a comando, non era per niente tranquilla, ma per nulla al mondo l’avrebbe fatto vedere … sentiva la mano di Draco salda sulla sua e questo le bastava …

“ credo che sia possibile … sempre se la ragazza vuole … Hermione, sei d’accordo di rifare lo smistamento?” chiese il preside guardando la ragazza mentre tutta la sala grande tratteneva il respiro … la ragazza spostò i suoi occhi gelidi in quelli azzurri e caldi del preside ….

“ certo professor Silente!” disse con voce chiara scandendo le parole e lasciando mezza sala grande con la bocca aperta, mentre sul volto di Draco compariva un ghigno

“ eh brava la mia serpeverde …!” disse a bassa voce in modo che solo la ragazza potesse sentirlo …

“ mi pareva di ricordare Marcus che ci fossero altre due domande …!” disse il preside mentre un brusio di sottofondo si diffondeva per la sala

“ si ecco … io vorrei chiedere a Harry James Marcus Lucius Potter se vuole diventare un serpeverde come suo padre e sua madre prima di lui … !” disse l’uomo guardando Harry, mentre tutta la sala grande ammutoliva nuovamente …

Harry sorridendo si alzò e si avvicinò al preside …

“ credo che valga la pena ritentare professore … !” disse sorridendo per poi passare accanto a Marcus e mimando un grazie con le labbra … da quando quelle figure potenti erano entrate nella stanza, tutti i vari ricordi erano tornati … l’Oblivion era stato rimosso … aveva riconosciuto i suoi migliori amici e i suoi genitori adottivi, i suoi padrini e le sue migliori amiche …

Appena passo di fianco a Rowena che si era coperta la bocca con una mano fece un gesto che stupì tutta la sala grande … a partire dalla donna, si voltò e l’abbraccio di slancio …

Appena riuscì a togliere le braccia della donna da dosso, dopo che l’avevano stritolato in stile Molly Weasley passò di fianco ad Hermione sorridendole, mentre la riccia lo saltò con un cenno del capo e batte il cinque a Malfoy … come quando erano piccoli …

“ bene Marcus … mi pareva che le richieste fossero tre … !” disse il preside, ma non fece in tempo a finire la frase che la porta della sala grande si aprì nuovamente ….

NOTE DELL’AUTRICE

Giorno ragazze … che dite? Sto migliorando in fatto di tempi? Mi sembra di pubblicare più spesso … voi che ne pensate? Dovrei darmi ancora una mossa?

Allora … spero di essere riuscita a descrivere la scena dove Hermione e Draco entrano in sala grande, in maniera abbastanza comprensibile …

Vi avviso che presto eliminerò la mia prima fan fiction Elthain, e cambierò il titolo di questa ( Elthain 0.2) in Elthain, dato che l’altra ha parecchi errori e i capitoli sono decisamente troppo corti …

Oh Salazar … ma questa non ha mai nulla da fare al pomeriggio?

Salve anche a te Malfoy .. vorrei dire che è un piacere sentire la tua voce fastidiosa, ma direi una bugia …

Simpatica come sempre … sei tornata a rompere le scatole alle povere lettrici ( e lettori se ci sono)

A quanto pare … senti, perché non facciamo un gioco?

Un gioco? Ma da quando in qua te vuoi far un gioco con me ..

Oh, c’è sempre una prima volta e poi sono sicura che questo ti piacerà … io conto fino a mille e tu nel frattempo trattieni l’aria … allora … uno … zitto Malfoy … è cominciato il gioco, vedi di non respirare … due … bene ragazze … allora grazie a tutti quelli che l’hanno letta e un grazie anche a chi l’ha messa tra i preferiti, seguiti o ricordati … non vale respirare Malfoy, siamo a dieci … allora un grazie specialissimo va a chi l’ha recensita

Shera_darknight

Ladyathena

Elisa_cucciola00

Grifondoro2000

Bellaculle_32

Zitto Malfoy … siamo solo a venti

Allora un mega grazie va alla mia migliore amica che mi sopporta durante tutte le ore della giornata … presto scriveremo anche una storia insieme .. se avete tempo dateci uno sguardo …

Un mega ringraziamento va anche a te … essere vivente insopportabile … che ci sei sempre quando ho bisogno di sostegno morale …

Allora … conto in qualche recensione … un po’ di più del capitolo precedente … vorrei sapere cosa ne pensate di questa storia …

Grazie mille a presto … io se fossi in voi non spererei di trovare vivo Malfoy nel prossimo capitolo … zitto siamo solo a quaranta

Rowena00

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Capitolo 13
*** Eleonor Lily Narcissa Potter ***


A te che prendi e prenderai

sempre la vita ridendo

e che sei capace di fare

sognare con una parola

Sta volta, ad entrare fu una ragazza con lunghi capelli rossi, che le scendevano fino alla vita in boccoli ramati … con due profondi occhi verdi … come quelli di Harry … aveva la una gonna come quella di Hermione, un po’ più corta, le calze tinta carne la camicetta con i primi due bottoni aperti, senza cravatta e con il suo mantello posato sul braccio insieme al golfino … camminava su tacchi talmente alti che tre quarti delle ragazze si chiese come faceva a rimanere in equilibrio

“ Eleonor …!” sussurrò Harry appena vide la ragazza

“ Eleonor!” urlò Harry due secondo dopo, rendendosi conto che quella che aveva davanti era realmente sua sorella …

“ Harry!” urlò stupefatta la rossa dopo essersi volta verso la voce che la chiamava …

“ Ele!” mormorò Hermione mentre Draco le sorrise …

“ Eleonor!” dissero in coro Narcissa e Lucius, la prima con le lacrime agli occhi, mentre il secondo con un sorriso beato sul volto …

Anche per Eleonor, la vista dei genitori adottivi e del fratello, aveva fatto in modo che il vecchio Oblivion si rimuovesse da solo … appena aveva ricevuto la lettera con il sigillo di Malfoy manor era subito corsa dalla preside di Beauxboutton, madame Maxime, chiedendole il premesso di allontanarsi dalla scuola per due giorni, ed essendo la migliore studentessa, la preside glielo aveva accordato subito …

Tutti gli occhi della sala grande erano puntati su quella figura che si avvicinava agi altri ragazzi vicino a silente, su quei tacchi altissimi ..

Appena arrivò al tavolo degli insegnanti corse ad abbracciare Narcissa che aveva le lacrime agli occhi, mentre Lucius sorrideva ...

“ papino … niente coccolo?” chiese con la faccia da angioletto Eleonor … da piccola quella era la frase che diceva sempre a Lucius appena tornava a casa dal lavoro … sapeva perfettamente che non era il suo vero padre … ma gli voleva un mondo di bene … l’aveva cresciuta lui

Mentre tutta la sala Grande spalancava la bocca dalla sorpresa ….

“ bambina, non sei un po’ troppo cresciuta per il coccolo?” chiese Lucius aprendo le braccia e abbracciando l’esile figura della ragazza mentre Draco scoppiava a ridere …

“ Ele … di la verità … ti è mancato il coccolo di papi in questi cinque anni?” chiese sorridendo verso la ragazza mentre la sala grande ammutoliva di fronte a quella dimostrazione di affetto … in fono erano persone umane anche loro

“ Dray, ti ricordavo più silenzioso e più attaccato ai trenini quando ti ho visto l’ultima volta!” rispose di rimando lei facendogli la linguaccia mentre lui ghignava …

“ tu giocavi ancora con le bambole … sinceramente non so quale dei due sia meglio … !” disse il biondo fingendo di pensarci per poi beccarsi una sberla sul collo dalla docile Herm …

“ Herm, sinceramente ti ricordavo meno manesca ….!” Disse Eleonor abbracciando l’amica che l’aveva guardata male …

“ e io ti ricordavo con la gonna lunga fino al ginocchio, e guai se Cissy te la prendeva più corta!” commentò Hermione ghignando …

“ Herm, sinceramente noi ti vedevamo con le scarpe da ginnastica fino al mese scorso!” commentò Harry ghignando e attirando l’attenzione della ragazza su di se …

“ Harry!!!” disse ridendo e correndo ad abbracciare il fratello … cosa che scatenò molti mormori tra la parte maschile di Hogwarts ….

“ Ele lo soffochi!” commentò Blasie prima che la ragazza abbracciasse anche lui …

“ Eleonor Lily Narcissa …. Sto perdendo la pazienza … via le braccia dal mio fidanzato …!”

“ wow Duffy! Abbiamo aggiornato il vocabolario … una volta lui non era solo orsetto?”

“ ehi!” commentò indignato Blasie mentre tutti i ragazzi scoppiavano a ridere …

“ Ele, non ti stai dimenticando qualcuno?” chiese Rowena guardando il soffitto mentre il marito le rivolse uno sguardo sconsolato …

“ non mi pare di essermi dimenticata nessuno, ma forse mi sbaglio … Albus, dovevo salutare pure lei?” chiese ingenuamente la ragazza mentre continuava a ghignare

“ oh, non penso proprio che si riferisse a me Rowena …!” disse l’anziano preside sorridendo mentre Draco ghignava

“ Harry … l’hai capita adesso la differenza tra te e tua sorella???”

“ che io ti servo quando devi fare le partite a Quiddich e preferisci un essere umano ad un elfo e mia sorella quando devi prendermi in giro?” chiese Harry guardando con un cipiglio alzato Draco mentre Hermione alzava gli occhi al cielo

“ a parte quello, sinceramente lo davo per scontato, perché tua sorella sa essere una serpe … gentile quando vuole, ma pur sempre una serpe, mentre tu quando si tratta di aiutare qualcuno non ti tiri mai indietro!” disse ghignando Draco mentre a Harry prendevano fuoco le orecchie …

“ serpe … credo che Rowena si riferisse a lei, appena ti stacchi dal collo di Marcus si intende!” concluse il biondino sempre ghignando mentre Rowena gli sorrideva … come guadagnare punti con la suocera …

“ Dray, la mia pazienza l’hai esaurita quando eravamo piccoli, vedi di non tirare troppo la corda se non vuoi piantare il tuo regale culo sul pavimento!” sibilò la ragazza parlando per metà serpentese, facendo ammutolire nuovamente tutta la sala grande

“ eh cosa sei diventata così permalosa in questi cinque anni?” chiese Draco passando al serpentese mentre Harry li guardava pronto per intervenire sulla parola sbagliata

“ no, ho solo capito che i maschi sono tutti dei grandi idioti …” fu la risposta della ragazza

“ehi!” disse Harry offeso mentre la sorella gli riservò uno sguardo scettico …

“ finiscila di sentirti sempre chiamato in causa Jamie!” disse usando il soprannome che aveva affibbiato al fratello, lo stesso soprannome con cui gli adulti chiamavano suo padre … Jamie

“ bene ragazzi …!” disse Marcus prendendo per un braccio Eleonor e trascinandola vicino a se, per evitare che i due ragazzi cominciassero a lanciare maledizioni senza perdono nel bel mezzo della cena …. “ direi che è ora di presentarvi tutte le persone che stanno qui dentro …!”

“ senta, non ci faccia perdere tempo con le sue cavolate, li conosciamo tutti perfettamente, a parte la rossa …!” commentò Pansy Parkinson beccandosi un occhiata truce da Draco e Blasie mentre Marcus ghignava …

“ ne sei così sicura???”

“ certo … le persone non cambiano nome da un giorno all’altro …!” rispose spavalda Pansy, mentre Draco ghignava sadicamente

“ sicurissima Pansy?” chiese il biondo ghignando

“ lascia perdere Draco … allora abbiamo qualche persona da presentare …!”

“ e un evento pubblico da annunciare!” concluse Lucius per l’amico

“ padre, avevamo detto che ne avremo parlato ..!” disse Draco alzando gli occhi al cielo mentre Hermione sbiancava

“ non ho detto la data!” disse Lucius in sua difesa alzando le mani in aria, mentre Draco sbuffava

“ bene … allora, innanzi tutto vi presento la figlia di James Potter e Lily Evans … Eleonor Lily Narcissa Potter …!” disse sorridendo alla ragazza che nel frattempo era andata ad abbracciare Rowena … sin da piccola non sopportava quella donna … poi, erano diventate grandi amiche prima che lei dovesse abbandonare l’Inghilterra, ma il ricordo del passato le faceva trattare la donna con diffidenza

All’annuncio del nome della ragazza quasi tutta la sala grande strabuzzò gli occhi, mentre Eleonor sorrideva e Draco ed Hermione ghignavano

“ poi … ovviamente con il nome intero Harry James Marcus Lucius Potter, Daphne Narcissa Malfoy, Draco Lucius Malfoy, Hermione Rowena Delow e Blasie Alexander Delow …!” finì di presentare il signor Delow mentre a ogni nome l’intera sala grande ammutoliva sempre di più …

Alla fine della presentazione gli occhi della McGrannit erano fuori dalle orbite … si sarebbe aspettata di tutto tranne che la sua pupilla fosse la figlia dei migliori amici dei Malfoy … quello non se lo era immaginato nemmeno nei suoi sogni …

“ Bene, direi che ora possiamo procedere con lo smistamento!” disse felice Marcus mentre Silente chiamava a se il cappello parlante con un Accio …

“ bene ragazzi … Hermione cominci tu?” chiese Silente indicando con un cenno della mano il cappello mentre il sorriso sul suo volto si faceva stanco e tirato, continuava a sperare con tutto se stesso che la ragazza di tirasse indietro da un momento all’altro, ma Hermione sicura come non mai si avvicinava a passi lenti e misurati al cappello e il preside u costretto a posarlo sulla testa della ragazza …

“ bene bene bene, siamo al secondo smistamento a quanto pare, ma questa vota non c’è nessun Oblivion che non ti consenta di compiere la scelta giusta, ma in fondo la tua strada era segnata e la tua casa evidente … non eri una grifondoro, non avevi il cuore da leone … penso che SERPEVERDE!”

Hermione si tolse il cappello dalla testa e lo posò sulla mano tesa dell’anziano preside mentre l ombra di sorriso si allontanava sempre di più da quel volto cordiale … la sua studentessa modello era diventata serpeverde …

La McGrannit singhiozzava silenziosamente … la sua studentessa … quella che studiava sempre, quella che era sempre preparata e che con la sua voglia di studiare faceva sempre guadagnare punti alla sua casa … se ne era andata … per sempre

La sala grande era ammutolita …

Occhiate di disgusto si levavano dai grifondoro e si posavano sulla figura esile di Hermione che era corsa ad abbracciare Draco …

Fischi di festa si alzarono dal tavolo dei serpeverde .. tutti tranne Pansy Parkinson che stava cercando i mille e cento modi per uccidere Hermione, fischi che aumentarono appena Draco baciò Hermione mentre una smorfia disgustata appariva sul volto della studentessa serpe vere dai capelli neri come l’ ebano

Anche il professor Piton sembrava essere felice, e l’ombra i un sorriso alleggiava sul suo volto …

“ bene, direi che ora è il turno della signorina Eleonor ..!” disse Silente cercando di nascondere la traccia di fastidio presente sulla sua voce, fino a prova contraria i Delow erano una delle famiglie più ricche e da sempre appoggiavano la scuola, non poteva permettersi di perdere il loro appoggio …

Eleonor si avvicinò al preside sorridendo …

Il cappello parlante fece appena in tempo ad appoggiarsi sulla testa rossa della ragazza prima che questo urlasse

“ SERPEVERDE!”

Come sua madre e come suo padre prima di lei, adesso mancava solo Harry, e le famiglie più potenti del mondo magico sarebbero state unite …

“ Harry, se non vuoi rifare lo smistamento non fa niente …!” tentò il preside, ma gli occhi di ghiaccio di Marcus si puntarono sui suoi impedendogli di finire la frase …

“Caro preside … sono arrivato fino a qua, non mi tiro indietro proprio adesso!” disse Harry mentre gli occhi preoccupati di Ginny seguivano il profilo del ragazzo che si avvicinava al preside … pure Ron aveva smesso di mangiare e guardava il suo amico come se fosse impazzito, ma ormai il dado era tratto …

Il cappello si appoggiò sulla testa del moro …

“ bene, bene, bene, di nuovo te? Un altro Potter? Sei l’ultimo vero? Dimmi di si ti prego! Tuo padre mi fece diventare matto al suo tempo,me tua madre non era da meno … allora, vediamo, questo è il secondo smistamento che fai e speriamo pure l’ultimo, non so di chi è stata l’idea quella volta di lanciarti quel maledetto Oblivion … comunque … coraggioso si, ma un coraggio diverso da quello dei Grifondoro, un coraggio che ti permette di scegliere quello che vuoi, ma non di aiutare sempre i tuoi amici, un coraggio da .. SERPEVERDE!”

La stanza era silenziosa, immobile … nessuno aveva il coraggio di respirare, di dire niente, quello che avrebbe dovuto salvare il mondo magico da Lord Voldemort in persona era un serpeverde … non era benvoluto ad Hogwarts …

Silente sbuffò tristemente, la McGrannit scoppiò a piangere e sta volta non cercò nemmeno di nasconderlo, Ginny guardava Harry come fosse un Extraterrestre, mentre lui correva ad abbracciare sua sorella … Ronald e tutta la tavolata dei grifondoro non si capacitavano di cosa era successo … ma ormai era successo …

IL DADO ERA TRATTO

NOTE DELL’AUTRICE

NOT DI MALFOY

NOTE DI ELEONOR

Bene ragazzi … adesso sono stata presentata pure io … mi chiamo Eleonor, sono la sorella del Potter che doveva salvare il mondo magico

Si ok, dai Ele falla finita … sanno tutti come ti chiami

Tutta invidia Dray

Appena vi due avete finito di importunarmi i lettori toccherebbe a me parlare

Ancora tu?

Zitta serpe. Allora grazie a tutti quelli che l’hanno letta, messa tra i preferiti, seguiti e ricordati.

Un grazie speciale va a chi l’ha recensito

Shera_darknight

Sinisa

Bellaculle_32

Ladyathena

Speravo in qualche recensione in più …

Grazie ancora a tutti.

Grazie a me, grazie a me

Dray sei stonato

Ragazzi zitti! Allora grazie a tutti e a presto con il prossimo capitolo

Rowena00

P.S. recensite. Mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate della storia

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Capitolo 14
*** Un dormitorio da sogno ***


POV HERMIONE

Lo smistamento si era appena concluso, Harry Potter, il mio migliore amico correva ad abbracciare Eleonor, per poi voltarsi con un sorriso che gli occupava gran parte della faccia verso di me …

Wow … sta mattina ero ancora un’orgogliosa grifondoro, adesso sono una testarda serpeverde, anche se un po’ testarda lo sono sempre stata …

La faccia della McGrannit è da poster … ci guarda schifata … dimentica che fino a un ora prima, prima che entrassimo dalla pota della sala grande eravamo ancora i suoi studenti modello …

La gente fa presto a dimenticare …

Non riesco a non pensarlo …

Ero stanca delle persone che mi guadavano come una dea scesa in terra perché ero la migliore amica di Harry, la mente del gruppo, quella che manteneva i nervi saldi in ogni situazione, quella che riusciva a non perdere la calma nemmeno davanti a Voldemort …

Ora sono già stufa della gente che mi guarda con disprezzo, dimenticandosi che per molte volte gli ho salvati … dimenticandosi che anche io continuo a tenere viva la barriera magica che protegge la scuola, come tutti quelli della mia famiglia, come tutti i maghi più potenti di questo castello …

Mi sento sbagliata … mi stanno fissando tutti … ci stano fissando tutti …

Ronald mi guarda con astio … non credo che volesse anche lui venire smistato a serpeverde … vorrei proporlo a mio padre per vedere la sua faccia, ma ci tengo troppo al mio vecchio per tentare di ucciderlo così in fretta …

Ginny mi guarda come se non fossi stata mai sua amica … la cosa non mi colpisce granché … ora ho capito perché ero amica di Ginny, perché riuscivo a parlare e confessare i miei segreti a lei … mi ricorda terribilmente Eleonor … stessi capelli rosso fuoco .. stesse lentiggini a coprire la faccia, solo che quelle di Ele sono più chiare … stesso portamento fiero … l’unica cosa che cambia sono gli occhi … quelli di Ginny sono azzurri come il cielo mentre quelli di Eleonor veri come la speranza …

“ Herm?” mi chiama sorridente il mio fidanzato ossigenato che mi guarda ghignano …

“ Dray cosa hai in mente adesso??? Cosa ha pensato il tuo cervellino bacato?” chiesi tranquilla guardandolo negli occhi mentre lui si apre in un sorriso … uno di quelli veri, non il solito ghigno che alleggia sul suo viso

“ oh … il mio nulla …. Quello di tuo fratello …!” dice il biondo indicando con un cenno del capo il mio fratello scemo che sta ghignando mentre Daphne cerca di spiegargli qualcosa …

“ Dray, adesso si che sono tranquilla ….!”

“ tranquilla … nulla di che … ti spiegheremo dopo … ora ci conviene salutare mammina e papino prima che decidano di chiedere al preside se fa un dormitorio anche per loro! Tuo padre conoscendolo sarebbe capace!”

“ no … ti prego no! E dopo come facciamo? Controllati tutto il giorno da loro???” chiesi guardandolo sconvolta, mentre lui scoppia a ridere e si china a baciarmi … cosa che fa sospirare quasi tutta la popolazione femminile di Hogwarts, mentre metà sta pensando a qual è il miglior modo per uccidermi, in primis Pansy Parkinson che è convinta che io gli abbia tolto il suo futuro marito …

“ la Parkinson mi guarda come Ronald guarda le patatine fritte prima di mangiarle …!” commento acida

“ tranquilla … alla Parkinson ci farai l’abitudine … è abituata a credere di essere il centro dell’attenzione!”

“ ragazzi!” ci chiama mio padre guardandoci sorridenti

“ ho chiesto al preside se potete avere delle camerate a parte rispetto al resto del dormitorio ovviamente maschi e femmine … anche se so di non potervi impedire scappatelle notturne!” dice facendo la faccia di chi la sa lunga e facendo una pausa mentre guarda lungamente il mi fidanzato … no ancora i suoi poteri da vecchiaccio e io che speravo che in certi momenti si facesse i cavoli propri …

“ comunque avrete un piccolo dormitorio nel dormitorio serpeverde, con la vostra parola, perché se i miei vecchi e stanche occhi non vedono male, c’è qualcuno che tenterà in tutte le maniere di intrufolarsi in camera vostra … e non credo solo per finirci a letto … dunque siete pregati di non dire a nessuno la parola!” conclude con tono grave … ho sempre saputo che mio padre era un bravo Leggiliments, ma non ho mai voluto credere al fatto che usasse i suoi stupidi poteri per controllare quello che pensano le persone mentre noi siamo nei paraggi ….

“ che figo!” è il commento di quell’idiota di mio fratello … ma lui fare funzionare il cervello mai?

“ bene ragazzi .. noi dobbiamo andare, mi raccomando cercate di non combinare guai … Draco, tua madre i scriverà ogni settimana per sapere se c’è qualche problema … Herm, tua madre invece vuole che le scrivi appena noti qualcosa di strano!” ci dice mio padre … wow, qui la storia si fa brutta …

“ bene …. Ciao e mi raccomando!” dice prima di abbracciarci tutti.

Dopo cinque minuti abbiamo salutato tutti … e con un rumoroso Crak l’intera famiglia Delow e Malfoy si smaterializza via da Hogwarts …

“ bene ragazzi … che ne dite di andare a vedere le nostre nuove camere???” chiede elettrizzata Eleonor

“ per me va bene … più distanza metto tra me e la Parkinson meglio è!” commento mentre insieme a Eleonor cammino tra la tavolata dei Corvonero e dei tasso rosso verso la porta della sala grande, sotto lo sguardo ancora stralunato dei presenti che nell’arco di cinque minuti avranno già mandato una lettera a casa per raccontargli dell’accaduto.

Subito Draco mi affianca ghignando e la sua mano corre a prendere la mia, neanche fosse la sua unica ancora di salvezza … mi sembra di essere in paradiso … ovunque guardo sguardi di invidia e di disgusto mi cadono addosso …

Con un incantesimo non verbale la mia migliore amica fa spalancare le porte della sala grande prima di uscire ancheggiando … come cavolo fa??? Draco la guarda con tanto di occhi e poi un ghigno divertito compare sulla sua faccia … certo che quella ragazza ci sa fare nel diventare padrona della situazione …

La faccia della Parkinson è rossa di invidia e rabbia, ma non ci faccio più caso …

La nostra uscita di scena ha reso nervosi alcuni professori, tra cui la McGrannit … le regole sono sempre regole e valgono per tutti … ma le regole esistono per non essere rispettate e questo la mia vecchia professoressa dovrebbe saperlo …

Dopo parecchi piani di scale, l’umidità è talmente alta che credo che riuscirei a lasciar una scia dietro di me di acqua … ma come diavolo fanno a vivere qua sotto?

L’aria gelida che filtra li sotto, essendo vicino alle rive del lago nero ed essendo il dormitorio serpeverde quasi totalmente sotto il lago, fa attaccare i vestiti alla pelle …

Potrei congelarmi …

“ hai freddo?” chiede tranquillo Draco

“ un po’ … di sicuro qui sotto la mia camicia non basta!” commento mentre mi stringo di più a lui, che ghignando si sfila il mantello e me lo appoggia sule spalle

“ ma tu non hai freddo?” chiedo stupita

“ Herm, sinceramente sono sette anni che vivo qua sotto … ormai non sento più il freddo … ti ci abituerai anche tu, è questione di tempo!” dice tranquillo fermandosi davanti alla porta principale del dormitorio serpeverde

“ purosangue!” dice facendo una smorfia mentre dietro di me Daphne ghigna

“ Dray non ti va proprio giù sta parola vero?” chiede tranquilla la ragazza

“ Daphne, ormai la sanno anche i muri, non la cambiano da quando andava a scuola mio nonno, non credi che siano un po’ patetici?” commenta lui entrando nel dormitorio mentre le poche persone che non sono a cena ammutoliscono vedendo quella scena …

“ il principe delle serpi è tornato? E così anche la mia sorellina non che la regina! Ora Principino, perché non spieghi ai tuoi sudditi che ci fa qui Potter e la mezzosangue e soprattutto chi è quella ragazza dai capelli rossi come i Weasley?” chiede insolente Astoria alzandosi dal divano dove era seduta e lasciando intravedere una larga porzione delle sue gambe magre e bianche

“ Greengrass, nessuno ti ha dato il permesso di aprire la bocca … e se fossi in te prima di arrivare a sadiche conclusioni, leggerei gli articoli che sta pubblicando ultimamente la Skeeter, su me, la mia vita sentimentale e quelli che domani pubblicherà su quello che è successo in sala grande!”sputò acido Draco facendo comparire il Profeta da chissà dove e lanciandolo addosso ad Astoria che lo guardò con occhi pieni di odio …

“ ah e non ti azzardare a chiedere dove sono stato in questi giorni, perché la risposta è quella di sempre … non sono cazzi tuoi!” disse prima di camminare a passo spedito verso la fine dei dormitori, nella parte più fredda e più sommersa di tutta la scuola, trascinandosi dietro un Hermione allibita, una ghignate Daphne al braccetto con un altrettanto ghignate Blasie, un Harry e una Eleonor sconvolti per la calorosa accoglienza e per l’altrettanto simpatica risposta del biondo …

Oblivion!” sibilò Draco per aprire una porta sul fondo dell’ultimo corridoio dei dormitori …

La porta si aprì girando silenziosamente sui cardini perfettamente oliati e mostrando una bellissima sala comune ce lasciò stupefatti tutti i presenti e che fece spuntare un sorriso sulle labbra di Draco ancora adirato per la scenata appena accaduta

“ bene … guardate un po’ cosa è in grado di fare Silente per leccar meglio il culo alle nostre famiglie, e perché aumentino il loro budget annuale verso la scuola!” commentò ghignando ..

La sala comune era magnifica … non aveva nulla a che fare con il luogo tetro e ombroso della sala comune dell’intero dormitorio …

C’erano due divani, uno di fronte all’altro in un lato della stanza … uno verde e ovviamente l’altro argento, con due poltrone nere di pelle e un tavolino di cristallo che li divideva

Il fuoco magico nel caminetto scoppiettava allegro …

In un lato della sala comune c’era una credenza, che ovviamente Blasie corse subito ad aprire.

Rivelò contenere tanti alcolici quanti Hogwarts non ne aveva mai visti in tutta la sua vita …

La sala comune dava su tre porte tutte di vetro e tutte chiuse …

una porta di vetro divideva la sala comune dai dormitori … erano due camerate ampie, come aveva promesso Marcus, ogni camera aveva tre letti ed erano divise tra maschi e femmine

La seconda portava in una stanza con due bagni distinti …

“ Duffy, cosa può esserci dietro la terza porta? Le camere le abbiamo già viste, i bagni anche!” disse Eleonor guardando sconvolta l’amica …

“ non ci resta che provare!” disse tranquilla trascinando con se Hermione e andando ad aprire la terza porta di vetro

“ wow!” fu la prima parola di senso compiuto che riuscì a dire Hermione dopo che la sua amica ebbe aperto la porta … quell’ultima stanza immensa era la cucina, con il tavolo per mangiare …. Tutte le credenze e il frigorifero erano piene

“ ragazzi … venite a vedere un secondo!” chiamò Hermione

Subito Draco arrivò seguito a ruota da Blasie e Harry

“ wow … al mattino non dobbiamo nemmeno avere la seccatura di andare fino in sala rande e di beccarci le occhiatacce dei nostri compagni … possiamo fare colazione in dormitorio … sempre se qualcuna di voi tre sa cucinare …

“ purtroppo ho passato quasi tutte le mie estati a casa di Molly Weasley, dove cucinare era all’ordine del giorno, quindi io so cucinare, ma non prendetemi come elfo domestico personale perché non ho nessunissima intenzione di cucinare da sola per tutti voi!” disse Hermione guardando negli occhi il suo ragazzo che già ghignava …

“ Herm … se vuoi noi possiamo aiutarti!” disse Daphne guardando sorridente l’amica mentre Eleonor annuiva …

“ ok ragazze … adesso si che si ragiona!” disse la mora prima di dirigersi verso la credenza e di andare a controllare cosa aveva lasciato per loro il caro e vecchio preside …

Sul tavolo c’era un bigliettino scritto da niente popò di meno che da Silente in persona ….

“ ciao ragazze … qualora vi mancasse qualche cibaria, potete scrivermi una lettera e farò i tutto per farvela avere il prima possibile !”

“ bene ragazzi … preparatevi perché le nostre camere subiranno una piccola modifica, da due diventeranno tre … Herm dormirà con me, Duffy con Blasie e tu con tua sorella se sei d’accordo Harry!” disse Draco mentre il moro annuiva …

“ benissimo, venite a darmi una mano … non ho mai dormito in una camera diversa da quella di Hermione da quando siamo fidanzati, e mi dispiace per silente ma non ho nessunissima intensione di iniziare a farlo adesso!” disse Draco tranquillo avviandosi verso le camere mentre le ragazze si mettevano ai fornelli tranquille, parlando del più e del meno e preparando la cena … il giorno seguente sarebbero iniziate nuovamente le lezioni.

NOTE DELL’AUTRICE

Scusate l’immenso ritardo.

Tra una cosa e l’altra non sono più riuscita a pubblicare.

Volevo ringraziare Ladyathena e bella culle_32 per le loro recensioni.

Per questo capitolo spererei di avere qualche recensione in più.

Vorrei sapere cosa ne pensate della storia.

A presto

Rowena00

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Capitolo 15
*** Il paradiso ha i suoi angeli ***


H 6.30

Dormitorio serpeverde

Camera di Hermione e Draco

“ drrrrrrrriiiiiiiiiiiinnnnnnnn”

“ Herm, amore? Spegni quella maledettissima sveglia! Maledetti aggeggi babbani!” sbotta Draco infastidito cacciando la testa sotto il cuscino, mentre Hermione allunga una mano e spegne la sveglia

“ Draco alzati che tra due ore iniziano le lezioni!”

“ Herm sai quante sono due ore? Per la precisione 120 minuti e …!”

“ e settemiladuecento secondi … si lo so …!”

“ allora vorrei sapere perché hai messo la sveglia a questa maledettissima ora!”

“ e io che credevo che i Malfoy fossero mattinieri …”

“ certo che no … più si dorme meno abbiamo le scatole girate durante il giorno …!”

“ fai come vuoi … io vado a preparare la colazione!” sbotta Hermione esasperata alzando gli occhi al cielo … convivere con Draco non sembrava più una favola … lei adorava alzarsi presto …

H 7.00

Dormitorio serpeverde

Stanza di Daphne e Blasie

“ toc … toc … toc …”

“ cosa cavolo c’è adesso?” chiede Blasie svegliandosi con il piede sbagliato e allungandosi su tutto il letto, notando che Daphne non c’era

“ Duffy?” chiamò puntellandosi sui gomiti

“ giorno dormiglione!” rispose la bionda comparendo da dietro l’anta dell’armadio aperta con addosso un accappatoio e la divisa serpeverde appoggiata al braccio

“ toc … toc.. Duffy?” chiamò una voce da fuori alla stanza che entrambi riconobbero come quella di Hermione

“ arrivo Herm!” rispose la bionda puntandosi la bacchetta addosso, e subito la divisa di serpeverde sostituì l’accappatoio e la bionda andò ad aprire la porta

“ giorno Herm!” disse Daphne abbracciando l’amica e guardando con occhio critico i capelli di quest’ultima raccolti in una severa coda

“ anche tu mattiniero come il Malfoy nell’altra stanza a quanto pare … grazie a Dio Daphne non è come voi due!” disse Hermione rivolta al fratello

“ Herm, la notte è fatta per dormire e il giorno per riposarsi, mi dispiace se hai preso da mamma e adori svegliarti a orari improponibili!”rispose Blasie prima di ficcare la testa sotto il cuscino e borbottare un “ adesso uscite che la gente normale vuole dormire!”

“ tuo fratello è impossibile!” sbottò Hermione appena furono in corridoio …

“ tutto l’esatto opposto di me grazie al cielo .. non so come fa a restare a letto fino a tardi …!” rispose Daphne mentre apriva la porta della cucina

“ ciao ragazze!” salutò allegra Eleonor, già vestita di tutto punto, con gli occhi truccati e i capelli raccolti, mentre l sua borsa con i libri giaceva abbandonata sul divano in salotto

“ ciao Eleonor … non mi dire che anche Harry adora la mattina come gli altri due!” disse sarcastica Daphne mentre Hermione rideva sotto i baffi … sapeva perfettamente quanto adorasse il suo migliore amico la sveglia babbana che suonava a orari improponibili anche quando erano alla tana.

“ lascia stare, mio fratello è un caso perso!” disse Eleonor mentre si girava per controllare i biscotti che aveva messo nel forno

“ aspetta un attimo Ele!” la chiamò Hermione ghignando “ la colazione la fanno solo chi è sveglio!” concluse la frase mentre Daphne ghignava e Eleonor la guardava stupefatta

“ Herm, ma tu non eri una grifondoro una volta?”

“ si Ele, fino a ieri … adesso sono una serpeverde … e non ho nessunissima intenzione di rendere la vita facile a quei tre!” disse Hermione tirando fuori il cartone del latte e del succo di zucca dal frigo, mentre Daphne prendeva i cereali e le tazze ..

“ si mangia, si fa evanescere tutto il cibo e poi si va a lezione chiaro?” chiese Hermione ghignando mentre Eleonor la guardava sconsolata

“ io ci sto!” disse Daphne

“ non vedo altre alternative …!” disse Eleonor mentre posava la teglia di biscotti appena sfornati sopra il tavolo …

Finito di mangiare, come promesso, fecero evanescere tutto il cibo e andarono a lezione

H 8.00

Il rumore di una porta che sbatte rimbomba per tutto l’appartamentino e i tre serpeverde non possono fare a meno di pensare che quelle tre sono veramente esagerate ad alzarsi a quell’ora improponibile del mattino … come si fa ad andare a lezione così presto?

Nel frattempo le tre ragazze stanno ridendo mentre attraversano la sala comune dei serpeverde verso l’uscita

“ ecco qua chi si vede! Mia sorella, la sgualdrina di Malfoy e quella rossa … cosa credete che perché avete dormito con loro sta notte domani sera sia lo stesso? Si vede che non li conoscete!”

“ ci credi così tanto stupide? Non siamo mica come te che vai con tutti … se con una persona ci finisci a letto è perché ci sono dei …!” disse Daphne diventando rossa di rabbia a lungo repressa verso la Greengrass

“ dei valori? Perché esiste l’amore? Ma cosa ti hanno insegnato mamma e papà fino ad adesso? Una serpeverde che crede a certe cose non si è mai vista!” sbotta la mora guardando furente la bionda mentre Hermione ed Eleonor tentano di dissuadere Daphne dal dare la risposta che la Greengrass voleva sentire

“ dei valori esistono e lo sanno anche le famiglie purosangue … comunque se fossi in te starei più attenta ai pettegolezzi e leggeri qualche giornale in più , così per dire, così eviteresti qualche grande figuraccia!” disse Daphne prendendo a braccetto Hermione ed Eleonor e dirigendosi verso l’aula della McGrannit.

“ quella stupida arpia mi i ha fatto perdere tempo, speriamo di trovare gli ultimi banchi ancora liberi altrimenti Astoria può considerarsi felice di aver vissuto fino ad adesso perché un Avada Kedavra non glielo toglie nessuno!” sbotta Daphne camminando imperterrita verso l’aula della professoressa di trasfigurazione trascinandosi dietro le amiche

H 8.15

Dormitorio serpeverde

“ Maledizione!” urla Draco alzandosi dal letto e lanciando uno sguardo all’orologio sopra al camino magico che c’è in camera da letto, mentre si fionda fuori in pigiama a svegliare Blasie

“ Draco santo Salazar che c’è?” chiede il moro mezzo intontito dal sonno

“ come che c’è? Sono le otto e un quarto!”

“ ma dove sono le ragazze?” chiese Harry arrivando dietro a loro svegliato dal grande trambusto

“ non ne ho l più pallida idea, probabilmente stanno andando a lezione!”

“ andiamo a fare colazione e cerchiamo di arrivare in orario alla lezione sta mattina abbiamo alla prima ora quella vecchia megera e ci tengo ai punti dei serpeverde!” disse Draco puntandosi la bacchetta addosso e sostituendo il pigiama con la divisa che aveva preparato la sera prima Hermione sopra la sedia in camera, seguito a ruota dagli altri due e in cinque secondi furono tutti vestiti.

“ dove cavolo sono i cereali?” chiese Blasie guardando in dispensa e trovandola vuota

“ Accio succo di zucca!” disse Draco tirando fuori la bacchetta dalla tasca della divisa

“ dove cavolo hanno messo la roba?” chiese Harry guardando i due amici

“ non è possibile …!” disse Draco

“ non farebbero mai una roba del genere!” gli diede man forte Blasie

“ e invece si!” rispose Harry indicando con una mano un bigliettino lasciato sul tavolo

“ mangia solo chi si alza in orario, gli altri la colazione se la possono pure scordare!” lesse ad alta voce Draco

“ bene ragazzi … sta volt è andata così e vediamo di essere puntali a pranzo, ma la faccenda non finisce qua!”

“ ah no? E sentiamo Dray, cosa credi di fare dato che è già tanto se sai che il latte va in frigo?” chiese sarcastico Harry

“ lo scoprirete presto, adesso credo di volere solamente arrivare in orario alla lezione della McGrannit e di sperare di trovare i posti dietro!”

H 8.20

“ grazie al cielo … abbiamo i posti dietro liberi!” disse Daphne entrando nella classe semi vuota

Gli unici alunni presenti erano alcuni tasso rosso che ripassavano la lezione della giornata come se fosse la loro unica speranza di vita

Appena videro entrare lo strani terzetto, abbassarono la voce, temendo la reazione della regina delle serpi e dell’ex Grifondoro … alcuni tasso rosso coraggiosi provarono anche a guardarle negli occhi, ma le tre camminavano fiere e sicure fino ai banchi in fondo all’aula

H. 8.25

Tre studenti maschi uscivano con la borsa a tracolla piena di libri e lo stomaco vuoto dal dormitorio serpeverde

“ uffa … come primo giorno di convivenza non posso dire che sia stato il migliore!” sbotto Draco mentre allungava il passo verso l’aula di trasfigurazione che si trovava al quinto piano mentre a loro mancava ancora un piano per trovarsi fuori dal lago nero

“ no , sinceramente non le credevo capaci di fare una cosa simile … me le ricordavo più gentili ..!”

“ se con gentili intendi una bambina bionda che ti faceva i codini, una mora che ti truccava come se fossi una barbie e una rossa che ti imboccava cibo finto se ti andava bene, o erba e fiori se ti andava male non so quale è il tuo esempio di ragazza cattiva!” disse Blasie guardando Harry mentre pensava a quando sua sorella gli aveva fatto mangiare un miscuglio di fiori solo perché aveva perso ad un gioco ed era stato male per più di una settimana

“ in effetti …!” disse Harry facendo una smorfia preoccupata

H 8.30

Aula di trasfigurazione

“ buongiorno ragazzi!” disse la McGrannit entrando in aula sorridente per poi storcere il naso alla vista dei serpeverde a cui doveva fare lezione.

Smorfia che si allargò ancora di più appena vide il trio seduto nei banchi infondo che ghignava.

“ bene ragazze … qualcosa mi dice che qualcuno farà perdere alcuni punti a serpeverde … punti a cui, ovviamente penserà Piton a rimediare durante la prossima ora dato che per nostra fortuna abbiamo lezione con Piton, ma siamo con i grifondoro!” disse Daphne

“ non voglio perdermi la loro faccia appena entrano anche perché sono rimasti liberi sono i posto davanti alla cattedra, quelli che loro odiano per natura!” disse Hermione ghignando

“ bene ragazzi, oggi ripasseremo la trasfigurazione animale …!” disse tranquilla la professoressa McGrannit mentre Hermione per poco non si soffocava con la saliva seguita a ruota da Daphne e da Eleonor che era diventata bianca come un lenzuolo

“ è programma del secondo anno … non voglio credere che ci sia alcuno qua dentro che non sono ancora capaci di farlo!”chiese sconvolta Hermione mentre la professoressa cominciava a passare sui banchi consegnando un mestolo di legno ad ogni alunno e dicendo che lo trasfigurassero in un camaleonte …

H 8.40

Tre ragazzi serpeverde si fermano con il fiatone davanti all’aula di trasfigurazione

“adesso la McGrannit si incazza talmente tanto che rischiamo di finire in punizione, scommettiamo?” chiese Blasie bussando alla porta dell’aula i trasfigurazione

“ avanti!” disse seccata la McGrannit girandosi a guardare chi si permetteva di interrompere la sua lezione

“ oh bene, bene, bene … finalmente il signor Potter, il signor Malfoy e il signor Zabini si sono degnati di venire a lezione … trenta punti in meno a serpeverde … ditemi ragazzi, problemi in paradiso?” chiese con ironia la McGrannit mentre li guardava con palese irritazione mentre tutti i tassorosso scoppiarono a ridere, zittiti subito dopo da uno sguardo di fuoco da parte del biondino serpeverde.

“ noi no prof. Abbiamo solo saltato la colazione … sono gli angeli che tra un po’ avranno qualche problema in paradiso!” rispose Draco lanciando un occhiataccia nella direzione delle tre ragazze che ghignavano tranquille mentre guardavano il loro camaleonte nella gabbietta che avevano trasfigurato

“ mi dispiace per gli angeli!” disse la McGrannit con molta ironia “ ma ora se non volete che tolga altri punti a serpeverde vi conviene sedervi a lavorare perché altrimenti non sarò così clemente!” disse la McGrannit mentre i ragazzi cominciarono a guardarsi in giro in cerca di un posto libero

La faccia schifata dei tre ragazzi appena videro che gli unici posto vuoti erano davanti alla cattedra fece scoppiare a ridere tutti i serpeverde, in primis le tre ragazze che si stavano sistemando le unghie.

Verso al metà della lezione un uccellino di carta comparse davanti a Hermione

“ sta volta l’avete scampata liscia, ma la prossima mossa tocca a noi … attente!” lesse la ragazza a voce bassa in maniera che potessero sentire solo Daphne ed Eleonor …

“ era prevedibile … se la vecchia megera stesse zitta un istante sono sicura che riuscirei a sentire i loro stomaci anche da qua!” disse Daphne

“ bene ragazzi la lezione è finita …!”

“ rendiamo grazie a Salazar!”disse Daphne

“ per la prossima volta voglio due pergamene con tutte le possibilità che offre la trasfigurazione animale e i suoi limiti … sulla mia scrivani a prima dell’inizio della prossima lezione potete andare!” disse la professoressa e subito al classe si svuotò, rimasero solamente Harry, Eleonor, Daphne, Blasie, Draco ed Hermione.

“ quanto vi siete divertite sta mattina?” chiese il biondo guardando tranquillo Hermione , con una faccia da angelo ferito

“ noi? Ma se non abbiamo fatto nulla …!” rispose ghignando la ragazza

“ Problemi in paradiso ragazzi?” disse Blasie imitando la voce della McGrannit, mentre Daphne scoppiava a ridere alla faccia scocciata del fidanzato

“ e voi vi foste svegliati prima, il problema non ci sarebbe stato, ma visto che voi tre dormiglioni amate il letto, ve la siete andata a cercare … domani mattina se volete mangiare vi conviene scendere ad aiutarci a preparare la colazione!” disse Eleonor guardando entrambi i ragazzi con uno sguardo di fuoco. Tutti sapevano che le ragazze non avevano torto, ma non l’avrebbero ammesso nemmeno sotto tortura

“ dai gente spiacciamoci, che anche se il nostro caro e vecchio SevSev ci adora, non so se arriviamo a fine lezione cosa lo può trattenere dal toglierci punti!” disse Draco mentre tutti e sei si avviavano verso i sotterranei

NOTE DELL’AUTRICE

Ciao gente!

Problemi in paradiso? Oddio … non riesco a smettere di ridere!

Allora … grazie a tutti quelli che l’hanno letta, messa tra i preferiti e seguiti …

Un grazie speciale va a chi l’ha recensita.

Un grazie va anche alla mia migliore amica che mi fa ridere anche quando dovrei solo piangere.

Grazie a tutti ….

A presto con il prossimo capitolo J e recensite in tanti. Minimo le stesse recensioni del capitolo precedente … massimo, credete che mille possano bastare?

A presto

Rowena00

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Capitolo 16
*** Anche il paradiso non è perfetto come sembra ***


“ dai gente spiacciamoci, che anche se il nostro caro e vecchio SevSev ci adora, non so se arriviamo a fine lezione cosa lo può trattenere dal toglierci punti!” disse Draco mentre tutti e sei si avviavano verso i sotterranei

H 10.05

La lezione di pozioni con il professor Piton, era iniziata da circa dieci minuti quando i sei serpeverde entrarono tranquilli in classe senza nemmeno bussare

“ Buongiorno ragazzi!” salutò il professore mentre un ombra di sorriso alleggiava su quel viso ovale, con quel naso adunco circondato da capelli costantemente sporchi e unticci.

“ buongiorno professore!” salutarono allegri i sei ragazzi andando a sedersi nel banchi in fondo

POV RONALD BILIUS Weasley

Un cambiamento così radicale è praticamente impossibile.

Cosa abbia fatto Malfoy alla mia cara Herm rimane un mistero

“ quanto vi siete divertite sta mattina?” sta chiedendo in questo preciso istante il biondo alle tre ragazze.

Passavo di li … devo andare alla lezione di pozioni … ma la curiosità di sapere cosa si dicono è troppo alta …

Con quella faccina da cucciolo la voglia di prenderlo a schiaffi aumenta. Possibile che debba sempre rovinare tutto … ed Hermione … è gentile, simpatica, affettuosa, solo quando sta con lui …

“ noi? Ma se non abbiamo fatto nulla …!” risponde prontamente Herm mentre guarda ghignando Draco, seguita a ruota dalle altra due … quelle tre ragazza fanno strage di cuori alla popolazione maschile di Hogwarts, soprattutto quando sono insieme … tutte e tre belle, tutte e tre brave, tutte e tra serpi … la perfezione per eccellenza

“ Problemi in paradiso ragazzi?” disse Blasie imitando la voce della McGrannit, mentre Daphne scoppiava a ridere alla faccia scocciata del fidanzato. Ma come si permettono di prendere in giro la professoressa senza nemmeno u po’ di contegno … adesso Hermione gliela fa vedere … ma perché se ne sta zitta e assottiglia solo lievemente le labbra guardando nella mia direzione … non è possibile, non può avermi visto eppure un lampo di consapevolezza oscura i suoi occhi che ritornano immediatamente limpidi e gelidi

“ e voi vi foste svegliati prima, il problema non ci sarebbe stato, ma visto che voi tre dormiglioni amate il letto, ve la siete andata a cercare … domani mattina se volete mangiare vi conviene scendere ad aiutarci a preparare la colazione!” rispose prontamente la rossa … è bellissima … è uguale alla mamma di Harry …

Aspetta un attimo << se volete mangiare con noi vi sconviene scendere ad aiutarci a preparare la colazione>> << voi dormiglioni amate il letto>> ci vanno anche a letto insieme adesso … ma dai è prevedibile … la colazione che centra? Non vanno di sicuro a preparare la colazione insieme agli elfi domestici … eppure …

Visti da lontano sembrano degli amici di vecchia data, per fortuna che fino al mese scorso nemmeno si parlavano … e adesso Hermione e promessa sposa al tinto … sarò uno dei pochi che se ne è accorto, ma l’anello che porta è quello che spetta di diritto ad ogni Malfoy … e a tutti quelli che se lo possono permettere, mentre lui porta il suo …

“ dai gente spiacciamoci, che anche se il nostro caro e vecchio SevSev ci adora, non so se arriviamo a fine lezione cosa lo può trattenere dal toglierci punti!” dice il biondo …. Mentre tutti e sei si dirigono verso i sotterranei … cavolo, mi ero dimenticato della lezione con il professore unticcio, stando qua a ascoltare cosa si dicono loro!

E adesso eccomi qua … due minuti fa ho visto sparire l’orlo del mantello di Malfoy dietro la porta di quella sottospecie di aula che in realtà è poco più grande di un buco … sembra una tana, e sono indeciso se bussare o meno.

Di sicuro faccio perdere punti alla casa … tanto vale tentare ora … e senza pensare alle conseguenza appoggio la mano sul legno della porta del vecchio laboratorio

AULA DI POZIONI

“ ragazzi? Dove è donnola?” chiede Daphne guardandosi intorno

“ a quanto paresi vergognava di farsi vedere in giro … sai come , se fossi come lui anche io mi vergognerei!” rispose Draco mentre gli altri ghignavano

“ in effetti è …!” disse Eleonor non potendo continuare la frase perché qualcuno stava bussando alla porta

“ chiunque tu sia entra prima che mi stanchi e che ti affatturi!” urlò Piton dal banco dei grifondoro dove stava cercando di non fare esplodere il pentolone di Neville

“ cambierà mai saluto?” chiese Blasie scuotendo la testa

Da anni a quella parte, se bussavi alla porta dell’aula di pozioni ti sentivi rispondere così … se eri un serpeverde ti andava bene perché entravi e ti sedevi, se eri delle altre casate ti toglieva punti e al peggio dovevi scontare una punizione

La testa vermiglia del rosso fece capolino sulla porta

“ ecco Pel di carota!” disse ghignando Draco

“ Buon giorno Weasley, mi stavo giusto chiedendo che fine avevi fatto …!” disse sarcastico il professore “ adesso ti conviene tirare fuori una scusa decente …!”

“ mi scusi, ma avevo dimenticato il libro di pozioni in dormitorio!” cercò di giustificarsi Ronald mentre le orecchie diventavano rosse

“ patetico!” disse Draco dall’ultimo banco mentre Piton ghignava

“ dunque tu mi stai dicendo che hai appena fatto sette piani e non hai il fiatone? Stai insultando la mia intelligenza Weasley … trenta punti in meno a grifondoro e poi ti aspetto nel mio ufficio per scontare la punizione!”

“ prevedibile!” disse Eleonor

“ ben gli sta!” disse Daphne

“ punizione …. Ho una voglia di aiutare il caro e vecchio SevSev nella punizione di pel di carota soprattutto perché ne ho una in mente che fa giusto al caso suo!” disse ghignando Draco mentre Hermione lo guardava esasperata.

La punizione del suo ex amico, non le faceva ne caldo ne freddo, soprattutto perché si era accorta benissimo che sta mattina aveva il libro di pozioni in sala grande e anche che li stava spiando prima mentre parlavano, ma non aveva potuto dirlo ai ragazzi ed adesso Ronald sapeva più di quanto doveva e la punizione sarebbe servita per non dagli tempo per pensare. Oltretutto, se si fosse fatto i cavoli suoi, non sarebbe arrivato in ritardo alla lezione, dato che lui non era un serpeverde e non si poteva permettere di non rispettare le regole di Piton

“ bene ragazzi … la lezione è finita … per la prossima volta voglio tre pergamene su il distillato della morte vivente!” disse Piton sorridendo sornione mentre i capelli unticci glia andavano a coprire il volto

“ Weasley, sono incerto se riferire al preside il tuo scarso entusiasmo per le mie lezioni o riferire al preside il tuo scarso entusiasmo per le mie lezioni. A quanto vedi la scelta è molto vasta, ma sono generoso e ti faccio decidere cosa devo riferire a Silente!” disse Piton con sguardo glaciale mentre Ron sbiancava e Draco che usciva in quel momento dall’aula fece ciao ciao con la manina e mimò un buona fortuna al rosso

“ Dray, quando hai finito di fare ciao ciao con la mano come un bambino di tre anni, ci conviene muoverci per raggiungere la nostra cucina, non vorrei mai saltare anche il pranzo, sai come è, il mio stomaco ci tiene troppo!” disse ironico Blasie che si era girato verso l’amico giusto in tempo per vederlo salutare Pel di Carota

“Scusa tanto Blasie se volevo salutare e augurare una buona morte al mio vecchio e spero già morto amico pel di carota!” rispose ironico il biondo mentre una smorfia schifata compariva sul suo volto

Mi dispiace tanto!” disse ironico Draco guardano male il suo migliore amico

“ ehi voi due vi spicciate? Di questo passo quando arriviamo loro staranno già cucinando e noi ci troveremo di nuovo senza mangiare e sta volta non credo che riuscirei a sopportarlo!” la voce di Harry distrasse i due dai loro pensieri

“ si arriviamo Potter!” sbuffò sonoramente Draco

SALA COMUNE SERPEVERDE
“ eccoli qua i regnanti dei serpenti!” sputò cattiva Pansy Parkinson vedendo il gruppetto entrare in sala comune

“ ecco qua la nostra plebe preferita!” rispose a tono Draco sfidandola con lo sguardo a ribattere

“ Dray, lo sai che è tempo perso. Non capiranno mai quale è il loro posto e che contro certa gente non bisogna mettersi!” disse Blasie guardando l’amico, mentre ripeteva per la trecentesima volta la scenata in sala comune che si poteva definire da copione

“ certo Zabini, il tuo posto è insieme ai mezzosangue dato che lo sei anche tu. Come si fa a mischiarsi con certa gente?” chiese la Parkinson guardando con aria schifata Hermione, Harry ed Eleonor

“ Bla, lascia stare …! Draco non ci pensare nemmeno!” rispose Hermione bloccando sul nascere la rispostaccia che avrebbe dato Blasie e leggendo i pensieri di Draco pur di evitare che lui dicesse tutto. Ci mancava solo quello per lanciare alla malora tutto

“ Hermione fuori dalla mia testa!” urlò il biondo fulminando la ragazza con lo sguardo. Erano una cosa sola. I suoi pensieri erano anche quelli di Hermione, ma lei non doveva permettersi di entrare nella sua testa così, come se fosse nulla.

“ Mezzosangue, impara quale è il tuo posto!” disse fuori di giri Pansy andando in soccorso all’ex fidanzato che la guardava sconvolto e schifato, mentre Hermione riusciva a stento a trattenere la rabbia

“ mezzosangue? Mezzosangue Parkinson? Ma quanto stupida sei da uno a dieci? Sai leggere o cosa? Hai più visto un giornale nel arco dell’ultimo mese o sei troppo stupida e stolta da non sapere nemmeno cosa è un giornale?” chiese cattivo Draco guardando schifato la ragazza

“ Malfoy? Ma dove cazzo vivi? Possibile che dopo sette anni ancora non sai chi sono i tuoi pari e chi è la plebe?” chiese in quel preciso istante Astoria Greengrass alzandosi dal divanetto di velluto verde sul quale era seduta pronta a difendere l’amica appena le cose si fossero messe male

“ Greengrass, ti consiglio di informarti prima di aprire la bocca!” sputò Draco con disgusto

“ perché pronunci il mio cognome come se fosse bile amara, mentre chiami mia sorella per nome come se fosse una dea?” chiese Astoria che avrebbe dovuto essere la futura moglie di Draco prima che quell’estate Lucius rompesse il contratto.

La ragazza era stanca che il suo cognome venisse pronunciato con disgusto da Draco e la sua combriccola, mentre Daphne veniva chiamata perfino per nome, cosa che non dovrebbe minimamente succedere tra purosangue

“ semplicemente perché non è una Greengrass, anzi!” rispose Draco chiudendo la discussione e prendendo le scale che gli avrebbero portati nel loro appartamento sotto il lago nero sotto lo sguardo sconcertato di tutti i serpeverde che quando erano stati presentati i ragazzi, non erano a pranzo

“ si può sapere perché avete fatto quella sceneggiata la fuori?” chiese Harry appena la porta del loro appartamento si fu richiusa dietro di loro

“ il motivo è semplice!” disse Blasie “ diciamo che è la stessa identica scenata che ripetono da sette anni a questa parte ogni volta che Draco entrava con una ragazza dalla porta del dormitorio.

Astoria non ha mai nulla da fare e sta sempre a controllare cosa fa Dray. Non la presa molto bene la rottura del contratto di matrimonio. A quanto are ci teneva a sposarsi con quella serpe. Comunque, Lucius, quest’estate, stufo delle lamentele del signor Greengrass perché Draco andava con chiunque tranne che con Astoria, ha deciso di rompere il contratto. Hanno provato in tutte maniere a fermarlo, ma un Malfoy è pur sempre un Malfoy e sa cosa vuole.

Alla fine hanno dovuto accettare. Il signor Greengrass ha preferito non tornare sull’argomento , ma Astoria ogni volta che può ne parla con Draco. Quella era solo una semplice scenata di gelosia, tra l’altro all’ordine del giorno. Solo che Dray sta volta non era dell’umore giusto. Ne vedremo di belle se vanno avanti così!” disse Blasie guardando l’amico che lo guardava sconvolto. Okay, era risaputo che i purosangue facessero matrimoni combinati, ma non che riuscissero ad arrivare con la loro perfidia da serpi fino a quel punto. Fidanzare la Greengrass con Malfoy è un suicidio e dovrebbero saperlo ormai.

“ Ragazzi! Il pranzo non si cucina da solo e se non volete saltare anche questa volta vi conviene darvi una mossa!” la voce di Daphne riscosse i due dai loro pensieri

“ arriviamo Duffina!” rispose Harry correndo verso la porta della cucina da dove comparve il viso infastidito di Daphne

“ non chiamarmi Duffina, Jamie!”

“ Daphne, hai sbagliato persona, quello era il nome di tuo zio!” rispose il ragazzo rabbuiandosi.

Già lo zio di Daphne, suo padre. Erano da anni che ance i suoi migliori amici avevano perso la speranza di trovarlo vivo ma almeno era certo che non fosse stato ucciso da Voldemort quella sera del trentun ottobre.

“ ragazzi qui si sta bruciando tutto. Vedete di non perdervi in chiacchiere!” la voce di Hermione riportò tutti con i piedi per terra, la ragazza stava preparando il tavolo insieme a Draco. La risposta del biondo fu più che eloquente. Una smorfia disgustata comparve sul volto diafano.

“ Herm, ti prego, un solo elfo, solo uno! La scuola ne è piena! O almeno usiamo la magia!” disse il biondo implorando la ragazza con gli occhi che continuava imperterrita a preparare il tavolo

“ Draco, quante volte te lo devo dire? No, no e poi no! Nessun elfo domestico metterà mai piede in questa sottospecie di appartamento in questo sotterraneo gelido come la morte!”
“ Herm, per favore!”

“ Malfoy, oggi non è giornata, stai tirando troppo la corda e la mia pazienza ha un limite!”

“ ragazzi fatela finita!” la voce autoritaria di Daphne, che nel frattempo aveva raggiunto i fornelli, mise fine alla conversazione.

C’era qualcosa che non andava. Hermione aveva uno sguardo da animale ferito, lei che era sempre forte e coraggiosa. Gli occhi ridotti a due lame di ghiaccio. I suoi occhi, di solito del colore dell’oro colato erano freddi, gelidi. Blasie se n’era accorto, c’era qualcosa che non andava da quando erano entrati in sala comune. Sembrava che Hermione sapesse anche cosa non era stato detto.

Blasie aveva paura che lei sapesse … che lei scoprisse …

Ma in fondo prima o poi doveva succedere. Sperava solamente che questo non fosse il momento esatto. Sua sorella era strana, soprattutto nel scegliere i momenti meno adeguati.

Il pranzo passò in silenzio. Hermione mangiò quel ben di dio che aveva preparato la sua migliore amica. Daphne ai fornelli era davvero bravissima. Mille volte meglio di un elfo domestico pensò Draco, ma si guardò bene dal dirlo ad ala voce.

Durante tutto il pranzo Hermione e Draco non si guardarono nemmeno in faccia.

Era successo qualcosa.

Blasie, Harry, Eleonor e Daphne ne erano sicuri.

Qualcosa che non doveva succedere.

“ mezzosangue rispondi!” il sibilo della voce di Draco ruppe il silenzio. La loro conversazione era fatta di pensieri e dalla faccia dei due qualcosa non tornava

NOTE DELL’AUTRICE

Eccomi qua, come ho scritto sull’altra storia, scusate il ritardo, ma questo mese è stato un casino, tra viaggi e cavolate varie.

Comunque, alla fine ce l’ho fatta ad aggiornare.

Speravo in qualche recensione in più.

Ringrazio tutti quelli che l’hanno messa tra i preferiti, seguiti e ricordati.

Un grazie di cuore a shera_darknight e ladyahtena che hanno recensito.

Spero in qualche recensione i più.

A presto e Buona Pasqua

Rowena00

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Capitolo 17
*** E litigio fu... ***


“ mezzosangue rispondi!” il sibilo della voce del biondo ruppe il silenzio carico di tensione che aveva accompagnato tutto il pranzo

“ cosa vuoi che ti dica Malfoy?” rispose la mora incavolata nera e con gli occhi ridotti a lame di ferro

“ Delow, non ti ho mica chiesto io di cominciare questa conversazione sui cavoli miei!” sbottò furente Draco mentre gli altri ragazzi non capivano nulla di ciò che stava succedendo

“ cosa vuoi che ti dica? Malfoy ma sei scemo o cosa? Cosa ti dovrei dire? Congratulazioni e ti auguro che sia maschio?” urlò la mora incavolata come non mai

E Blasie ne fu sicuro … aveva capito

“ cosa vuoi che ti dica? Sarà la millesima volta che ti dico che io con quella non ci sono andato a letto!”

“ è risaputo infatti Malfoy che i bambini li portino le cicogne! Credevo che ne sapessi di più sull’argomento dato che mi parevi piuttosto esperto!” la voce tagliente di Hermione lasciava prevedere chiaramente la litigata che presto sarebbe iniziata

“ Delow sto perdendo la pazienza!” sibilò il biondo in serpentese

“ io l’ho già persa, e purtroppo per te, non la vendono in fiale da nessuna parte. Ho già provato a cercarla. Ancora al primo anno quando ti ho visto per la prima volta. Sarà la prossima cosa che chiederò a George e Fred di inventare!” rispose furente la ragazza

“ non ci provare nemmeno!” rispose il biondo furente bloccando la mente alla mezzosangue. Infondo era un bravissimo Leggiliments.

Ma lei era più brava e in poco tempo le deboli difese del biondo non furono più sufficienti a tenere la ragazza lontana dalla sua testa

“Malfoy, penso che un immagine migliore di questa non potevi trovarla per farmi capire cosa sono per te!” rispose Hermione mentre le lacrime cominciavano a sgorgare dai suoi occhi oro. Il ragazzo stava pensando alla loro prima volta, a ciò che stava perdendo per colpa della Parkinson, si stava rifugiando dietro alla sua barriera personale, per guardare quei ricordi …. Ma lei, aveva frainteso.

Hermione rovesciò indietro la sedia e scappò nella direzione delle camere, scappò da quel dolore che sapeva di tradimento. Stavano parlando di quello che era successo con Astoria poco prima in sala comune quando lui senza volerlo aveva pensato a quello che gli aveva detto la Parkinson

FLASHBACK

“ Draco!” urlò la mora serpeverde

“ cosa c’è Pansy adesso?” chiese il biondo voltandosi annoiato

“ volevo solo dirti che ….!”

“ Pansy, non ho tutto il pomeriggio, ho gli allenamenti di Quiddich e come capitano della s quadra ci si aspetta che io sia presente!” disse il biondo guardando la mora che si era fermata davanti a lui

“ si, scusa, hai ragione. Volevo solo dirti che sono incinta!”

“ bene, allora congratulazioni a te e al padre e spero che sia maschio!” fu la risposta del biondo, mentre pensava che la gravidanza le aveva dato alla testa se lo fermava per dirgli una cosa del genere. Fino a prova contraria lui, stranamente non era mai andato a letto con Pansy, anche se sapeva che lei avrebbe accettato senza nemmeno pensarci, ma in fondo lei per lui era solo una buona amica e con il tempo aveva a imparato ad accettarlo, soprattutto quando Draco era stato promesso a Astoria.

Ma la prova contraria era li ad attenderlo …

“ è tuo” e la mascella di Draco, lasciò un buco sul pavimento

È tuo. Un verbo e un aggettivo possessivo che avevano la capacità di toglierli le parole di bocca.

La mora serpeverde voltò i tacchi e corse via.

È tuo. Draco sapeva benissimo che non era così, che il bambino non era suo, che lui non era andato a letto con lei, e che non ci sarebbe andato nemmeno sotto tortura, in fondo erano solo de buoni amici, nulla di più.

Da quella conversazione, il ventre di Pansy cominciava ad ingrossarsi ed ad essere visibile.

Draco non sapeva cosa fare, anche se il bambino non era suo. E mai lo sarebbe stato

FINE FLASHBACK

E ora una carognata della mora e del suo amante rischiava di mandare in malora il rapporto che aveva con Hermione.

Blasie stava guardando Draco in cerca di una conferma che non arrivò mai, semplicemente il biondo diede un pugno d frustrazione al tavolo e corse fuori, sulle sponde del lago nero. Prese il sentiero che solo lui conosceva, dove avrebbe potuto pensare in pace

“ APPARTAMENTO” CASA SEROPEVERDE

SALA DA PRANZO

Anche stando in cucina si sentivano i singhiozzii Hermione che buttata sul loro letto piangeva tutte le lacrime che aveva. Harry aveva provato ad alzarsi, ma era stato bloccato tutte le volte da Blasie.

Per l’ennesima volta la sedia del moro viene allontanata dal tavolo, e per l’ennesima volta Blasie lo prende per il gomito e lo rimette a sedere.

“ Harry, falla finita! Non ho nessunissima intenzione di perdere la giornata trattenendo te!” sbottò infastidito Blasie

“ ma è mia amica, sta male ed è di la da sola a piangere, non credi che forse dovremmo andarla a consolare?” chiese il moro

“ sinceramente prima di essere tua amica è mia sorella e non mi pare di avere gli spini sotto il culo dalla voglia di andare a vederla piangere. Oltretutto tu non sai nemmeno perché è così!”

“ perché tu si?”

“ purtroppo per te si, ma è una questione che devono risolvere tra di loro, se ci immischiamo noi, rischiamo di fare mille volte peggio!” sbuffò il moro irritato mentre dalla camera da letto del biondo e della mora si sentivano i singhiozzi che continuavano incessantemente di Hermione

Mezzora dopo Draco rientrò nel dormitorio, quando gli altri compagni erano già andati a lezione. Poteva perfettamente saltare la lezione della Cooman, in quel momento non sarebbe stato in grado nemmeno di prevedere un'altra esplosione del pentolone di Neville

Aveva gli occhi gonfi di pianto, le mani sbucciate da quanti pugni aveva tirato all’albero che c’era al centro della radura dove gli piaceva rifugiarsi quando doveva pensare, la camicia strappata e i capelli avevano visto giorni migliori

Fu così che si presentò in camera

“ Malfoy sparisci, non ti voglio vedere, nemmeno respirare la tua stessa aria o potrei morire asfissiata!” sibilò Hermione appena vide il biondo entrare in camera da letto

“ Hermione ti posso spiegare …!” tentò Draco , infondo lui non era stato con Pansy, la mora se l’era inventato, forse per coprire qualche sua bravata che ora stava scontando lui, erano così perfetti, che ovviamente il problema doveva comparire appena tornati ad Hogwarts

“ Malfoy, per favore esci, non ho voglia di stare a sentire le tue patetiche lamentele, congratulazioni e spero per te che sia maschio!” rispose Hermione con un tono di voce gelido mentre le lacrime scorrevano copiose sul suo viso, sulle guance rosse dal pianto, il mento perfetto e il collo dritto, andando a bagnare il cuscino che aveva usato Draco, che la ragazza teneva contro il petto

“ Hermione ti prego,il bambino non è mio, Pansy per me è come una sorella, non potrei mai fare una cosa del genere, come non la farei a Daphne o Eleonor!” tentò il biondo guardando la ragazza che cercava a stento di trattenere le lacrime che scendevano copiose.

“ e io secondo te dovrei crederti? Quando te l’ha detto non mi sembrava affatto titubante!”

“ Herm, è una purosangue, è una serpeverde, anche tu, se ora mi dicessi che non mi ami , saresti in grado di farlo sembrare vero!”

“ perché dopo quello che è successo è vero! Non ti amo!” disse Hermione, ma la voce le si incrinò alla fine della frase e lei scoppiò nuovamente a piangere

“ Hermione, non puoi cancellare in un secondo un mese della tua vita, io con lei non sono andato!” tentò Draco provando ad avvicinarsi al letto per abbracciarla, ma prontamente Hermione si alzò e si spostò nella parte del letto più lontana possibile da lui

“ Draco, per favore vai via, hai tradito la mia fiducia, questo non è il tuo posto!” disse ancora la ragazza, e mentre Draco usciva dalla stanza a pezzi, nell’aria risuonava un rumore sordo, come se qualcosa si stesse rompendo ed Hermione si accorse poco dopo che era il suo cuore, il suo cuore aveva cominciato a sanguinare, una ferita che poteva guarire solo lui, solo la persona che lei aveva appena cacciato dalla stanza che era anche sua, dandogli del traditore, ma come si disse più tardi, non puoi eliminare in un secondo un mese della tua vita.

I crak però erano due …

POV DRACO

Ci ho provato, io ci ho provato, sono uscito da quella stanza a pranzo arrabbiato con me stesso, arrabbiato con me stesso e con Pansy, che con un verbo e un aggettivo possessivo è riuscita a rovinarmi la vita, sono corso nel posto che nessuno tranne me conosce, dove nessuno può trovarmi e giudicare l’errore che non è mio, io ne sto solamente pagando le conseguenze.

Mi sono sbucciato le nocche a forza di prendere a pugni l’albero al centro della radura, voglio dimenticare, forse questo è l’unico modo.

Comincia a fare buio, gli altri probabilmente sono già a lezione, probabilmente stanno facendo divinazione con la Cooman, una materia insulsa che mio padre mi ha costretto a seguire anni fa, non serve a nulla, eppure un purosangue come me è stato costretto a seguirla.

Quanto mi manca mio padre, no Lucius Abrax Malfoy, semplicemente mio padre, quello che mi chiamava ometto quando tornava a casa dal lavoro e mi chiedeva cosa avevo fatto durante il giorno, quello che Voldemort ha trasformato nel suo braccio destro, l’unico dentro quel gruppo d mangiamorte senza cervello in grado ancora di amare.

Vado da lei, devo dirle che io non c’entro, che io con Pansy non ci sono stato , che per me lei è come una sorellina e che non la toccherei mai.

Lei non mi crederà ma io ci devo provare.

Ora ci ho provato, sono uscito dalla stanza che abbiamo condiviso sta notte trascinandomi dietro le gambe e con il cuore sanguinante, mi ha chiesto di uscire, mi ha detto di andarmene, ho perso la sua fiducia per colpa di Pansy.

Sono sicuro di aver sentito due rumori, molto simili, l’esatto opposto delle persone da cui provenivano.

Uno sono certo che fosse il mio cuore, in fondo io l’amavo anche se inizialmente è patito tutto come un gioco, l’altro probabilmente è il suo …. Non si può dimenticare un mese in un secondo

POV HERMIONE

Se ne è andato. Ora potrei morire definitivamente.

Non ha più senso vivere. Cosa sarebbe la mia vita senza il suo sorriso? Senza il suo sguardo rassicurante? I suoi capelli perennemente spettinati ma che sanno di casa e felicità?

Cosa sono io senza di lui?

Continuo a piangere su il so cuscino. Ha il suo profumo. Tutto quello che mi rimane adesso per colpa della Parkinson.

Ha un figlio da lui.

Continuo a piangere fino a notte fonda quando la porta della camera da letto si apre, ma non entra Draco.

“ Hermione?” è la voce di mio fratello.

Come sempre sa quando venirmi a cercare. Comincio a singhiozzare ancora più forte mentre lui si avvicina a me e comincia ad accarezzarmi i capelli

“ Blasie” singhiozzo. Almeno mio fratello mi è vicino. So che ci vorrebbero essere pure Harry e Ginny, ma il mio fratellone gliel’ha proibito.

L’unico che può capirmi in questo momento è lui

“ Blasie, io credevo che mi amasse … io …”

“ Hermy, lui ti ama. Darebbe la sua vita per te.”

“ se mi ama perché è stato con la Parkinson?” chiese Hermione cominciando a singhiozzare sulla camicia di ottimo taglio del fratello

“ Hermione, devi credergli, lui non è stato con Pansy!”

“ che fai, lo difendi anche tu?” chiese Hermione

“ lasciami parlare. Non nego che la Parkinson abbia tentato svariate volte di infilarsi sul suo letto, ma lui l’ha sempre rifiutata. Per lui è come una sorella. È come andare a letto con Eleonor. O come se io venissi con te!” tentò Blasie mentre Hermione scuoteva clamorosamente la testa

“ Allora se non è stato con lei, come mai il bambino è suo? Blasie credo di essere abbastanza grande per smetterla di credere alle cicogne!” disse Hermione fulminando il fratello

“ Herm ma allora proprio non ci arrivi! Ci è arrivato pure Potter!”

“ con questo cosa vorresti insinuare??” chiese la ragazza al fratello che la guardava come se avesse appena visto un alieno

“ dai Herm! Lui non ti mentirebbe mai! Puoi usare anche il Veritaserum! Pansy ha detto che il bambino era di Draco per non annullare totalmente il matrimonio e per coprire il padre del bambino dalla malefatta!” disse Blasie mentre Hermione lo guardava sorpresa.

“ non ci credo!”

“ ti procuro il Veritaserum, ho capito!” disse Blasie alzandosi dal letto e uscendo dalla stanza. Certo che a volte mia sorella è più cocciuta di un mulo

POV DRACO

Dopo essere uscito dalla NOSTRA stanza, mi fiondo in sala comune. Devo fare alcune domande a qualcuno, senza parlare.

Devo smascherare la Parkinson e mandare un gufo a mio padre. Ha perso tutte le possibilità che non ha mai avuto con me

La vedo chiacchierare tranquillamente con la Greengrass mentre una mano va a posarsi sul ventre che si vede a mala pena

Mossa sbagliata Parkinson

Da bravo Leggiliments entro nella sua mente senza farle male e lei non si accorge di niente. Non ha nemmeno una barriera.

È talmente tranquilla che nessuno le farà niente da farmi pena.

Quanti bei ricordi …

Allora vediamo … Theo ….

Theo ..

<< Theodore, devo dirti una cosa>> chiamò Pansy dal corridoio

<< che c’è Pan? Se devi chiedermi QUELLO, ok, stessa ora e stesso luogo di sempre>>

<< no, devo dirti una cosa, ma sono abbastanza convinta che non ti piacerà>>

<< puoi sempre provarci>>

<< sono incinta>>

<< non vedo che centra questo con noi, in fondo possiamo continuare a …>>

<< il bambino è tuo, volevo solo che lo sapessi>>

<< Pansy, ma non è possibile. Siamo sempre stati attenti, sempre preso precauzioni>>

<< eppure è accaduto. Che faremo adesso?>>

<< di che il bambino è di Draco. Siete promessi sposi non ci dovrebbero essere problemi>>

E Draco uscì dalla mentre di Pansy mentre lei si girava nella sua direzione ma l’unica cosa che vide fu l’orlo di un mantello, mentre il gelo le invadeva le membra.

Cinque minuti dopo un gufo partì dalla gufiera di Hogwarts. Direzione Malfoy manor.

NOTE DELL’AUTRICE

Vi terrò ancora un po’ sulle spine.

Poco solo… fino al prossimo aggiornamento.

Grazie a tutti quelli che l’hanno messa tra le preferite, seguite e ricordate.

Un grazie speciale va a Bellaculle_32 , ladyathena, sinisa, e shera_darknight che hanno recensito.

Grazie mille di cuore.

Spero in alcune recensioni anche di chi legge in silenzio.

Vi lascio il link dell’altra storia “ il mio angelo dannato”

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2073228

se avete tempo, mi piacerebbe che leggeste anche quest’altra storia e che lasciaste una piccola recensione per dirmi cosa ne pensate.

A presto

Rowena00

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Capitolo 18
*** La verità galleggia... ***


MALFOY MANOR

Lucius era comodamente stravaccato sul letto della camera padronale a guardare la moglie che pettinava i lunghi capelli, quando un gufo cominciò a battere insistente sul veto della finestra

“ che cavolo c’è adesso!” disse seccato mentre si alzava dal letto per aprire la finestra e fare entrare una civetta che assomigliava moltissimo a quelle usate ad Hogwarts

Slegò la lettera dalla zampa dell’animale e tornò sul letto

“ che succede?” chiese Narcissa

“ Draco mi ha scritto una lettera, spero che non sia nulla di grave e che non sia successo niente a Hermione o Rowena ci ammazzerà entrambi!” disse cominciando a leggere

<< caro padre.

Ti ricordi quella volta, prima delle vacanze di Natale che ti avevo detto che dovevo parlarti della storia del matrimonio di Pansy?

Non ne abbiamo più parlato. Poi sono andato a casa di Blasie e ho conosciuto Hermione.

Beh adesso ho definitivamente un problema.

La Parkinson mi aveva detto di essere incinta e che il bambino era mio. Sinceramente, tu consci la mia fama ad Hogwarts, ma con lei non sono mai stato.

Avevo fatto finta di niente, ma oggi a pranzo l’ha scoperto Hermione.

Adesso è in camera a piangere come una fontana e non vuole nemmeno starmi a sentire. Se dovesse mandarti delle lettere dove chiede l’annullamento del fidanzamento tu non risponderle.

Pansy ha sempre sostenuto che il padre fossi io.

Oggi ho usato la leggilmanzia su di lei anche se non avrei dovuto. Sono stanco e ho rotto con Hermione per colpa sua.

Il padre del marmocchio è Theodore Nott, che si era raccomandato con Pansy di dire in giro che il bambino era mio per via del matrimonio.

Ora dovrei chiederti una cortesia. Non è che per caso puoi usare le tue conoscenze al ministero per sistemare questo pasticcio? Te lo chiedo con il cuore …

Comunque nel caso te lo fossi chiesto stiamo tutti benissimo … per modo di dire.

Grazie

Draco Lucius Malfoy>>

“ sta volta l’ha combinata grossa, o meglio lui non ha fatto niente!” disse Lucius appena ebbe finito di leggere la lettera

“ che è successo?” chiese Narcissa mentre il marito le passava la lettera e si metteva la giacca.

“ niente di che, vado a fare un salto al ministero, devo fare una commissione e rispondere a Draco!” disse smaterializzandosi

Appena arrivò al ministero andò subito nel suo ufficio. Si aveva un ufficio.

Per prima cosa avrebbe risposto a Draco.

<< consideralo già fatto e vedi di rimediare con Hermione, ci tengo alla vita e sua madre è molto vendicativa!>> poi affidò il messaggio a una civetta e andò direttamente in redazione chiedendo di aggiungere un articolo sulla gazzetta che sarebbe uscita di li a poche ore.

Suo figlio doveva fargli una statua, come minimo d’oro.

HOGWARTS

La lettera per Draco arrivò un ora dopo rispetto a quando lui l’aveva mandata.

Stava passeggiando per il giardino.

Appena la lesse un sorriso spontaneo compare sul volto stanco.

Suo padre era un grande.

Quella sera a cena, lei era scesa con di fianco Daphne e Eleonor che facevano da guardie del corpo.

Come sempre alla loro entrata tutta la sala grande si girò verso di loro. Era la prima volta da quando erano tornati a scuola che scendevano a mangiare.

Nessuno quel pomeriggio aveva avuto voglia di cucinare o di chiedere a un elfo.

Cinque minuti dopo entrarono anche Harry, Draco e Blasie.

Hermione alla vista di quello che fino a poche ore prima sarebbe diventato sicuramente il suo futuro marito storse il naso.

I ragazzi si sedettero di fianco a loro

“ finalmente vi siete degnati di salire a mangiare con i comuni mortali!” disse la voce odiosa di Pansy Parkinson che alle orecchie di Hermione suonò talmente falsa, mentre Draco ghignava.

“ si, non vorremmo perderci lo spettacolo!” rispose mentre una marea di gufi scendeva in picchiata sui tavoli lasciando una copia della gazzetta davanti a ciascuno di loro.

“ una volta la posta non la consegnavano solo di mattina?” chiese Hermione

“ si ma questa è posta speciale!” rispose Draco mentre il barbagianni bianco di suo padre lasciava davanti a lui una copia della gazzetta e una lettera

<< ho pensato di fare una copia per tutti gli studenti. Non la trovi un idea geniale? Ovviamente non serve che mi ringrazi tranquillo.

Lucius Abrax Malfoy>>

“ papà sei un grande!” mormorò Draco mentre apriva la gazzetta

In prima pagina la bomba …

<< LA SIGNORINA PANSY PARKINSON ASPETTA UN FIGLIO, E PARE CHE IL PADRE NON SIA IL GIOVANE MALFOY COME TUTTI CREDEVANO, MA BENSI’ THEODORE NOTT. CREDETE CHE VERRA’ CELEBRATO PRESTO IL MATRIMONIO?>>

“ tu cosa credi Pansy?” chiese Draco voltandosi verso di lei mentre la ragazza furente lo guardava come se volesse incenerirlo.

“ penso che mi fai schifo Malfoy!” urlò la ragazza livida di rabbia

“ chissà che prima o poi tu impari la lezione. Cosa credi di essere brava solo tu a puntare il dito contro gli altri?” chiese il biondo alzandosi dal tavolo

“ Parkinson, spero che sia maschio!” fu il commento di Hermione che dopo aver letto il giornale rivolse uno sguardo di puro astio alla mora

“ congratulazioni Nott!” urlò Blasie mentre tutta la sala grande scoppiava a ridere

“ stesso posto stessa ora anche sta sera Nott o credi di avere già dato?” chiese cattivo Draco mentre nella sala si scatenava un'altra risata e il ragazzo diventava rosso di rabbia

“ Malfoy stai superando i limiti!” lo richiamò Pansy guardandolo furente

“ tu li hai superati che non è mai adesso Pansy quindi adesso tappi la bocca!” rispose Draco fulminando nuovamente la ragazza che in quel momento sperava solamente che la terra sotto i suoi piedi si aprisse e la ingoiasse.

“ Malfoy chiudi la fogna. È vietato portare i topi in sala grande!” rimbeccò Theodore Nott in direzione del biondo che ghignava tranquillo mentre Hermione ghignava con la risposta pronta

“ e tu i pantaloni. E se proprio non ne puoi fare a meno evita di incolpare i civili che non mettono incinta una persona a questa età!” rispose Hermione ghignando mentre tutta la sala grande ammutoliva.

Una risposta del genere in stile Malfoy non se la sarebbe aspettata nessuno, men che meno da lei.

“ appena lo verranno a sapere i miei genitori …” sibilò Pansy livida di rabbia

“ ti diranno il resto e ti cruceranno per ore per esserti fatta scappare una delle mie tante camere blindate alla Gringott” rispose Draco guardandola come se fosse la cosa più ovvia

“ e giustamente annulleranno il fidanzamento. È o non è la legge dei maghi che dice che se una persona si ritrova incinta il suo fidanzamento combinato è annullato?” chiese Blasie ghignando mentre Harry guardava schifato la mora.

“ Parkinson, tanto per sapere, quanto grande è casa tua?” chiese come se nulla fosse

“ Potter, cosa te ne frega?”

“ papino non te l’ha detto? Devo venire a prendere delle cose che mi appartengono che sono da una vita in casa tua, e dopo questa bellissima sceneggiata non vorrei trovarmi il tuo faccino davanti, rischierei di prenderlo a schiaffi!” sibilò il moro cattivo mentre i suoi migliori amici scoppiavano a ridere.

Se vuoi fare la serpeverde devi prima informarti se lo sei sul serio.

Non è semplice battere in frecciatine i discendenti di Salazar Serpeverde.

Pansy con le lacrime di vergogna agli occhi si alzò dal tavolo e cominciò a correre verso la porta della sala grande, che venne chiusa con un rapido movimento della bacchetta da Hermione.

I professori guardavano la scena stupefatti.

Avrebbero dovuto intervenire, ma alla fine la ragazzina viziata se l’era andata a cercare, e se loro l’aiutavano chi li avrebbe sentiti poi i genitori di quei sei ragazzi?

Piuttosto che mettersi contro di loro molti la dentro avrebbero preferito tirarsi un Avada Kedavra e finire la questione.

“ Granger lasciami uscire da questa maledetta sala!” strillò isterica la mora

“ innanzitutto Parkinson” sputò con veleno Hermione sfidando la ragazza ad aprire ancora al bocca “ il mio cognome non è Granger”

“ ah no?” chiese la mora guardandola mentre sentiva le lacrime di rabbia e di nervoso salirle agli occhi

“ purtroppo per te non più, o meglio non lo è mai stato” rispose la mora mentre Eleonor interveniva

“ sai Pansy, credo che tu non sappia chi siamo in realtà noi. Anche se non ci piace vantarci delle nostre origini più del dovuto”

“ oltre ad un branco di ragazzi impertinenti non saprei come definirvi”

“ chiudi la bocca Parkinson che come disse qualcuno qui dentro, i topi in sala grande non sono ammessi” la rimbeccò Blasie mentre la sorella lo guardava con un ghigno

“ esatto. Torniamo a noi Parkinson” disse Hermione che si era alzata in tutta la sua statura e stava al centro della sala grande con lo sguardo di tutti puntato addosso “ hai mai aperto il libro di storia della magia? Se fosse così, questa sceneggiata non sarebbe mai accaduta. Perché sapresti di sicuro che oltre ad essere figli di papà, siamo i discendenti di uno tra i maghi più potenti della storia” sibilò la mora mentre Pansy scoppiava a ridere dal nervoso

“ ti sei mai chiesta perché Draco sia così schifosamente ricco? O perché Harry nuotasse nei galeoni all’età di due anni?” chiese Hermione mentre un ghigno vittorioso si faceva largo sul suo bel visino

“ oppure Parkinson ti sei mai chiesta perché due persone in questa sala riescano a fare incantesimi senza bacchetta?” chiese Draco mentre Hermione e Blasie diventavano dello stesso colore di un lenzuolo.

Erano in grado di fare incantesimi senza bacchetta ma la usavano sempre per evitare che qualcuno lo scoprisse. Come aveva fatto Draco a saperlo rimaneva un mistero

“ certo Malfoy. Stiamo parlando di Silente e della McGrannit, ma non so cosa centri questo con il monologo che stava facendo la mezzosangue” rispose Pansy in tono di sfida mentre mezza serpeverde che aveva riconosciuto gli eredi scoppiava a ridere.

“ no Pansy. Sbagliato. Vuoi provare un'altra volta o preferisci che ti dia la risposta?” chiese Draco ghignando

“ Dray aspetta un attimo. Vediamo se almeno qua ci arriva. Dove dormiamo noi da quando siamo tornati ad Hogwarts?” chiese Blasie guardando la ragazza

“ nel dormitorio come tutti. I maschi da una parte e femmine dall’altra” rispose convinta la mora

“ ok Dray a questo punto dalle la risposta. Questa non ci arriva mica senza un aiuto di qualche buon figlio di papà” rispose Blasie

“ Parkinson chi sa fare incantesimi senza bacchetta a parte il preside e la McGrannit, sono i discendenti di un'unica famiglia” disse Draco mentre la sala grande ammutoliva sorpresa.

“ Delow …” sussurrò un grifondoro. Erano quasi tutti presenti al ritorno ad Hogwarts del gruppetto, eppure nessuno aveva dato peso al cognome sussurrato.

Subito tutta la sala grande cominciò a mormorare Delow guardando prima Hermione e dopo Blasie.

“ qualcuno c’è arrivato. Tu Pansy? Vuoi che te lo dica? Bene. Allora lei è Hermione Isabelle Delow e lui è Blasie Alexander Delow! Il nome ti dice qualcosa o devo farti il disegno dell’albero genealogico fino ad arrivare a Salazar perché tu capisca con chi stai giocando al gioco della fune?” chiese Draco guardandola con un ghigno mentre Pansy diventava ancora più rossa

“ credo di avere afferrato il concetto Malfoy, ma ciò non cambia che tu sei un bastardo e lei una puttana!” rispose la ragazza mentre Hermione scoppiava a ridere.

“ adesso viene definita puttana anche chi dorme con il futuro marito?” chiese mentre Draco cominciava a ghignare livido di rabbia a lungo repressa verso la Parkinson.

Tutta la sala grande compresi i professori ammutolirono in un istante

“ questo conferma la mia teoria” rispose Astoria Greengrass alzandosi in quel momento e andando verso l’amica

“ e quale sarebbe?” chiese Blasie affiancando la sorella

“ nulla che ti riguardi. La cara e vecchia Narcissa è contenta di questo vostro fidanzamento?” chiese con aria di sfida mentre le porte della sala grande si aprirono per lasciare entrare Narcissa seguita dal marito, con Marcus e Rowena e i genitori di Pansy e Astoria

“ vecchia a chi?” chiese Narcissa con la bacchetta ancora puntata davanti a se dopo l’incantesimo

“ Signorina lei è nei guai!” disse il padre di Pansy avanzando di un passo seguito dalla moglie che sembrava una statua di marmo.

“ e anche il padre del bambino” continuò il signore Parkinson ignorando la moglie

“ dato che siamo tutti qua, Albus, chiedo il trasferimento per mia figlia alla scuola di magia e di stregoneria in Francia. Almeno li sono tutte donne e questa sgualdrina può evitare di mostrare le sue grazie al primo che passa” disse l’uomo fregandosene delle lacrime di dispiacere della moglie e quelle di vergogna della figlia.

“ provvederemo” disse Silente atono guardando la ragazza.

“ Albus, chiedo anche io il trasferimento per Astoria in una scuola in America. Li nessuno sa chi è e nemmeno sanno chi sono i suoi genitori. Si spera che impari un po’ di educazione” disse l’uomo mentre la moglie stava ferma al suo fianco con uno sguardo di ghiaccio fisso sul volto della figlia

“ cogliamo l’occasione per scusarci con Daphne Malfoy” disse la donna guardando la ragazza bionda con un sorriso materno.

“ signorina, chiedi immediatamente scusa a Narcissa se non vuoi venire confinata in America!” disse la madre rivolta ad Astoria che era rossa di rabbia

“ tranquilla Sophie. Non serve” rispose Narcissa mentre Lucius guardava il figlio in cerca di qualche spiegazione

“ scusaci Narcissa” disse Sophie guardando la figlia con astio, mentre Astoria rossa di rabbia se ne stava ferma in mezzo alla sala grande come se qualcuno le avesse lanciato un Pietrificus

La sala grande era ammutolita e guardava il gruppo di purosangue mentre riprendevano le figlie

“ Pansy, fila a fare le valigie. Per quanto mi riguarda tu parti anche subito” disse il padre di Pansy rompendo il silenzio che si era creato in sala grande mentre la moglie accanto a lui scoppiava a piangere, dispiaciuta per le sorti della figlia.

“ Astoria il viaggio per l’America è lungo e dato che non hai ancora diciassette anni ci andrai in aereo come tutti i comuni mortali. Ti conviene andare a fare le valigie insieme alla tua amica” rispose gelida la madre.

Nella famiglia Greengrass erano tutti d’accordo. Almeno per una volta.

“ Daphne, tesoro, scusaci ancora” disse poi Sophie salutando con un cenno del capo la ragazza e l’anziano preside per poi uscire dalla sala grande seguita a ruota dal marito e dai signori Parkinson.

Per una volta gli impertinenti avevano avuto ciò che si meritavano.

NOTE DELL’AUTRICE

Ciao a tutti! Allore? Che ne pensate? Vi piace?

Ringrazio bellaculle_32, sinisa, ladyathena e chiara_centini che hanno recensito.

Grazie mille.

A presto con il prossimo capitolo e fatemi sapere se questo vi è piaciuto

Rowena00

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Capitolo 19
*** Hermione... ***


UN ORA DOPO

Dopo la comparsa in sala grande dei genitori dei purosangue più chiacchierati dell’Inghilterra, ovviamente nella scuola di stregoneria di Hogwarts era scoppiato il caos.

I ragazzi avevano concluso tranquilli il pasto per poi dare via ai pettegolezzi appena messo piede fuori dalla sala grande.

Pansy ed Astoria avevano fatto le valigie con le poche cose che portavano ad Hogwarts per lasciare gli armadi vuoti per le possibili cavolate dove spendevano i soldi del loro casato.

Ora si trovavano nella sala adiacente alla sala grande insieme ai loro genitori, pronti a lasciare tutti Hogwarts.

“ hai preso tutto?” chiese il padre di Astoria guardando la figlia

“ si” rispose la ragazza guardando a terra sconsolata

“ bene, perché credo che tu sappia che qui non ci metterai più piede. Forse ci torneranno i tuoi figli sempre se ce li avrai, perché conoscendoti, non so chi ti vorrà sposare!” disse il padre come se stesse augurando alla figlia un buon compleanno

Astoria non rispose alla provocazione e chinò ancora di più la testa all’entrata dell’amica di sempre accompagnata dalla madre che piangeva come se stessero cacciando lei da Hogwarts.

“ a quanto pare ci siete tutti” disse dispiaciuto silente comparendo all’improvviso.

“ si Albus. Grazie della disponibilità per il trasferimento di Astoria” disse la madre della ragazza

“ tranquilla Sophie. Spero solo che sia la scelta giusta per loro” disse il preside

“ credo che noi dovremmo andare. Non era uno scherzo quello sull’aereo poco prima e poi c’è il fuso orario. Grazie ancora Albus” disse il padre di Astoria, mentre il preside li salutava con una mano e la famiglia si smaterializzava direttamente al bagno dell’aeroporto.

Pochi secondi dopo si smaterializzarono anche i Parkinson direttamente nella scuola di magia e stregoneria della Francia. Più precisamente nell’ufficio della preside: madame Maxime.

HOGWARTS

POV RONALD WEASLEY

Credo che Piton non si sia mai divertito così tanto come adesso.

Mi sta facendo riordinare tutti i suoi maledetti archivi che a quanto pare lui è la persona che ne ha più di tutti nella scuola.

Sono arrivato al 156.

Considerando che ogni archivio straborda di fogli da mettere in ordine alfabetico sono una marea

Considerando che in tutto sono più di 500 non sono nemmeno a metà.

Considerando che non posso uscire dalla punizione fino a quando non ho finito tutti gli archivi e considerando che questo è già il sesto giorno, è già tanto se la finisco per le vacanze estive.

Odio Piton.

Odio Malfoy.

Odio i purosangue in generale.

Ho appena finito le mie due ore di punizioni.

Mi conviene andare a mangiare dato che ci tengo parecchio a riempire lo stomaco.

Sono quasi arrivato davanti alla porta della sala grande quando vedo Hermione e le sue nuove amiche passarmi davanti.

Probabilmente non mi hanno nemmeno visto.

Stanno parlando tra di loro.

Sembrando così concentrate.

Hermione sembra triste. Ha gli occhi rossi. Forse ha pianto.

A Malfoy conviene sperare che non sia così, altrimenti gli sarà difficile procreare dopo il trattamento che gli riserverò.

Mi nascondo dietro la colonna di marmo. Sono sempre più convinto che lei mi avesse visto sta mattina. Dato che ogni volta che m vede si zittisce di colpo e fa zittire in un modo o nell’altro anche chi le sta parlando.

Gran bella fiducia.

Me ne sto nascosto fino a quando non le vedo sparire dietro la porta della sala grande.

Sto per uscire da dietro alla colonna dove mi ero nascosto, per entrare in sala grande, sapete come è sta mattina ho fatto colazione di fretta perché dovevo ancora finire il tema per la McGrannit, quando vedo sulla scalinata di marmo che esce dai sotterranei Harry insieme a quel bastardo di Malfoy e al suo amico Zabini o dovrei dire Delow?

Sembra quasi che non vogliano che io entri in sala grande.

Non riesco ancora a capire perché continuo a nascondermi quando li vedo.

È da un po’ che Malfoy non fa più le battutacce su di me, precisamente da quando è tornato a scuola mano nella mano con Hermione.

Forse è sempre stato solo quello che voleva Malfoy sin dall’inizio.

Stare con Hermione

Appena l’orlo dell’ex mangiamorte sparisce dietro il portone della sala grande mi decido ad uscire dal mio nascondiglio ed ad entrare nella sala per mangiare.

I serpeverde sono stranamente muti. L’aria è carica di tensione.

Noto con piacere che ne Malfoy ne Hermione sono seduti vicini e che fanno di tutto per non guardarsi in faccia. Non è che adesso hanno litigato? Perché in questo caso potrei fare i salti di gioia, sia chiaro.

Tutta la sala grande è stranamente in silenzio.

Fino a quando la Parkinson non si decide a rompere quel silenzio appena il suo sguardo cade addosso ad Hermione.

“ finalmente vi siete degnati di salire a mangiare con i comuni mortali!” quanto è odiosa! Malfoy comincia a ghignare. Sono abbastanza sicuro che sta volta gatta ci cova.

“ si, non vorremmo perderci lo spettacolo!” risponde infatti il biondo, mentre una marea di gufi entrano in sala grande lasciando una copia del profeta davanti ad ogni persona. Vedo Hermione chiedere qualcosa e Malfoy le risponde con un ghigno.

Apro la gazzetta. Mi sarei aspettato di tutto tranne che …

<< LA SIGNORINA PANSY PARKINSON ASPETTA UN FIGLIO, E PARE CHE IL PADRE NON SIA IL GIOVANE MALFOY COME TUTTI CREDEVANO, MA BENSI’ THEODORE NOTT. CREDETE CHE VERRA’ CELEBRATO PRESTO IL MATRIMONIO?>>

“ tu cosa credi Pansy?” chiese Malfoy mentre finivo di leggere l’articolo scritto giustamente dalla Skeeter. Solo lei è in grado di scrivere certe cose.

“ penso che mi fai schifo Malfoy!” urla la Parkinson livida di rabbia. E non lo pensa solo lei per tua sfortuna Malfoy.

“ chissà che prima o pi tu impari la lezione. Cosa credi di essere brava solo tu a puntare il dito contro gli altri?” chiese il biondo alzandosi dal tavolo

“ Parkinson, spero che sia maschio!” fu il commento di Hermione che dopo aver letto il giornale rivolse uno sguardo di puro astio alla mora. Chissà cosa ha combinato sta volta la mora. Hermione sembra che riesca a incenerirla con un solo sguardo.

“ congratulazioni Nott!” urlò Zabini

“ stesso posto stessa ora anche sta sera Nott o credi di avere già dato?” chiese cattivo Malfoy mentre un ghigno spuntava sulla mia faccia.

“ Malfoy stai superando i limiti!” lo richiamò la Parkinson guardandolo furente

“ tu li hai superati che non è mai adesso Pansy quindi adesso tappi la bocca!”

“ Malfoy chiudi la fogna. È vietato portare i topi in sala grande!” rimbeccò Nott in direzione di Malfoy che ghignava tranquillo mentre Hermione si alzava per niente turbata dell’offesa.

“ e tu i pantaloni. E se proprio non ne puoi fare a meno evita di incolpare i civili che non mettono incinta una persona a questa età!” e il silenzio piomba nella sala. Nessuno si sarebbe aspettato una risposta del genere, men che meno da lei.

“ appena lo verranno a sapere i miei genitori …” sibilò la Parkinson livida di rabbia

“ ti diranno il resto e ti cruceranno per ore per esserti fatta scappare una delle mie tante camere brindate alla Gringott”

“ e giustamente annulleranno il fidanzamento. È o non è la legge dei maghi che dice che se una persona si ritrova incinta il suo fidanzamento combinato è annullato?” quindi l’avete fatto solo per annullare il fidanzamento? Scusate ma io non ci sto capendo un tubo!

“ Parkinson, tanto per sapere, quanto grande è casa tua?” chiese come se nulla fosse Harry

“ Potter, cosa te ne frega?”

“ papino non te l’ha detto? Devo venire a prendere delle cose che mi appartengono che sono da una vita in casa tua, e dopo questa bellissima sceneggiata non vorrei trovarmi il tuo faccino davanti, rischierei di prenderlo a schiaffi!”

I professori stanno guardando la scena senza intervenire. Hanno paura anche loro delle tre famiglie adesso? La Parkinson si alza per uscire ma le porte della sala grande si chiudono.

Chi cavolo le ha chiuse adesso?

“ Granger lasciami uscire da questa maledetta sala!” strilla la Parkinson

“ innanzitutto Parkinson” sputò con veleno Hermione sfidando la ragazza ad aprire ancora al bocca “ il mio cognome non è Granger”

“ ah no?”

“ purtroppo per te non più, o meglio non lo è mai stato” rispose Hermione mentre la rossa che assomiglia alla mamma di Harry interviene

“ sai Pansy, credo che tu non sappia chi siamo in realtà noi. Anche se non ci piace vantarci delle nostre origini più del dovuto”

Sinceramente non so nemmeno io chi sei!

“ oltre ad un branco di ragazzi impertinenti non saprei come definirvi”

“ chiudi la bocca Parkinson che come disse qualcuno qui dentro, i topi in sala grande non sono ammessi” la rimbeccò Zabini

“ esatto. Torniamo a noi Parkinson” disse Hermione che si era alzata in tutta la sua statura e stava al centro della sala grande con lo sguardo di tutti puntato addosso “ hai mai aperto il libro di storia della magia? Se fosse così, questa sceneggiata non sarebbe mai accaduta. Perché sapresti di sicuro che oltre ad essere figli di papà, siamo i discendenti di uno tra i maghi pi potenti della storia” sibilò mentre Pansy scoppiava a ridere dal nervoso.

La vecchia Hermione non avrebbe mai detto una cosa del genere, anzi ti avrebbe aiutato a studiare storia della magia.

“ ti sei mai chiesta perché Draco sia così schifosamente ricco? O perché Harry nuotasse nei galeoni all’età di due anni?” chiese Hermione mentre un ghigno vittorioso si faceva largo sul suo bel visino

“ oppure Parkinson ti sei mai chiesta perché due persone in questa sala riescano a fare incantesimi senza bacchetta?” chiese Malfoy mentre Hermione e Zabini diventavano dello stesso colore di Nick-quasi-senza-testa.

“ certo Malfoy. Stiamo parlando di Silente e della McGrannit, ma non so cosa centri questo con il monologo che stava facendo la mezzosangue” rispose la Parkinson

“ no Pansy. Sbagliato. Vuoi provare un'altra volta o preferisci che ti dia la risposta?” chiese Malfoy ghignando. La voglia di prenderlo a sberle aumenta, solo che non posso fare una scenata in sala grande.

“ Dray aspetta un attimo. Vediamo se almeno qua ci arriva. Dove dormiamo noi da quando siamo tornati ad Hogwarts?” chiese Zabini. Ma dove vuoi dormire? Sotto un ponte?

“ nel dormitorio come tutti. I maschi da una parte e femmine dall’altra” rispose convinta la mora

“ ok Dray a questo punto dalle la risposta. Questa non ci arriva mica senza un aiuto di qualche buon figlio di papà”

“ Parkinson chi sa fare incantesimi senza bacchetta a parte il preside e la McGrannit, sono i discendenti di un'unica famiglia” disse Draco Malfoy

“ Delow …” sussurrò un grifondoro di fianco a me. Per quanto ne sapevo era del terzo anno.

“ qualcuno c’è arrivato. Tu Pansy? Vuoi che te lo dica? Bene. Allora lei è Hermione Isabelle Delow e lui è Blasie Alexander Delow! Il nome ti dice qualcosa o devo farti il disegno dell’albero genealogico fino ad arrivare a Salazar perché tu capisca con chi stai giocando al gioco della fune?” chiese Malfoy.

Non ci posso credere Hermione è una tra i discendenti di Salazar Serpeverde.

Hermione riesce a fare magie senza usare la bacchetta.

Hermione è la strega più potente che conosco dopo Silente.

Hermione …

“ credo di avere afferrato il concetto Malfoy, ma ciò non cambia che tu sei un bastardo e lei una puttana!”

“ adesso viene definita puttana anche chi dorme con il futuro marito?” chiese la mia cara e dolce Hermione. Aspetta un attimo << dormire>>? << futuro marito>>?

E qui il mio cervello va in black out.

Vedo la più piccola dei Greengrass che si alza ma io non sento.

Non ci posso credere.

Hermione futura sposa di Draco Malfoy.

Hermione, la mia cara e dolce Hermione che va a letto con Malfoy.

Forse non è più mia.

Forse non è più la cara e dolce Hermione.

È diventata una serpe.

Da due giorni è una serpe.

Da sempre è la discendente di Salazar Serpeverde in persona.

Da sempre non avevo possibilità con lei.

Da sempre mi sono illuso di avercele.

Poco dopo una battuta della mora la porta si riapre e sta volta entra la signora Malfoy seguita da due famiglie che credo siano i genitori delle Greengrass e della Parkinson.

Ancora non sento cosa dicono, nemmeno cosa succede intorno a me.

Sto pensando a quando ho conosciuto Hermione quella volta sul treno.

Quando come una sapientona che si rispetti ha sistemato gli occhiali di Harry con un unico colpo di bacchetta.

A quando ha sconfitto da sola il troll, nel bagno delle ragazze la sera di Halloween.

A tutti in Natali e le estati passate alla tana.

A quando giocava con Ginny.

Ginny …

È proprio mia sorella a riscuotermi strappandomi dai miei pensieri.

“ Ron andiamo, non c’è più nessuno” mi dice e alzando gli occhi mi rendo conto che non c’è veramente più nessuno.

L’ultima cosa che vedo è Hermione abbracciata a Malfoy che escono dalla porta della sala grande.

E so di non avere più nessuna possibilità con lei.

NOTE DELL’AUTRICE

Ciao a tutti! Ho pensato di lasciare un pezzo della storia a un personaggio che a me non piace per natura ( mi è costata molta fatica e parecchi vasetti di nutella)

Allora? Che ne dite? Vi piace?

Purtroppo come nell’altra storia non riuscirò ad aggiornarla prima di martedì della settimana prossima. Mi dispiace.

Detto questo, grazie a chi legge e chi mi lascia una recensione. Un mega grazie va a Elisa_cucciola00, Chiara_centini, Shera_darknight, bella culle_32 e sinisa che hanno recensito.

Grazie di cuore.

Alla prossima

Rowena00

P.S. se avete tempo lasciate una recensione. Credo di riuscire a leggerle... a presto

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Capitolo 20
*** Il caos dopo la tempesta... ***


POV DRACO

Ora vorrei sapere chi è quel figlio di sua madre che è andato a chiamare la mia di madre.

Perché qualcuno è stato.

Non che abbia qualcosa contro di lei, ma adesso mi aspetterà una predica lunga come minimo due ore, come massimo l’eternità.

Che bella scenata in sala grande.

Questo sarà un altro dei motivi per cui mia mamma si sentirà in dovere di farmi la predica.

Ma almeno papà è dalla mia parte vero?

“ Draco?” mi giro verso mio padre che mi guarda come se avesse appena visto uno schiopodo sparacoda.

“ si?”

“ dobbiamo parlare”

ma papà non doveva essere dalla mia parte?

“ di cosa precisamente?” di qualsiasi cosa, ma non di quello che è successo in sala grande.

Vedo mia madre avvicinarsi a mio padre con un sorriso.

Cosa stanno tramando questi due sta volta?

“ di quello che è successo da quando siamo partiti da Delow manor”

“ nulla di che. Lezione con Piton, con la McGrannit litigata con Hermione, scenata in sala grande!” rispondo come se nulla fosse mentre gli occhi di mia madre si illuminano.

Che ho detto sta volta?

“ a proposito di Hermione, dov’è? Non l’ho ancora vista, volevo andarle a salutare”

“ credo sia in dormitorio. Corridoio principale ultima porta dopo mezzo chilometro in cui non c’è nessuna stanza!” rispondo mentre mio papà ghigna e mia mamma mi ringrazia.

Appena il suo mantello nero sparisce dietro all’angolo mio padre scoppia a ridere

“ che c’è adesso?”

“ è da sta mattina appena sono entrato in sala grande che aspetto che si allontani per ridere”

“ cosa hai bevuto sta mattina? O meglio, chi ha rifornito l’ultima volta il mobiletto degli alcolici?”

“ sta mattina ho bevuto whiskey come sempre, e comunque Blasie”

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“ tornando a noi volevo parlarti di una cosa … ora che abbiamo rotto definitivamente il fidanzamento con i Parkinson e anche il padre di lei è d’accordo e ha detto che provvederà a fidanzarla con Nott, come la mettiamo con Hermione?”

“ mi pareva di essere stato chiaro in proposito” rispondo guardando mio padre come lui ha guardato prima me. Solo che sta volta quello che assomiglia allo schiopodo sparacoda è lui.

“ Draco lo sai a cosa mi sto riferendo. tra i purosangue ci si aspetta un matrimonio dopo i MAGO. Tra un po’ verranno a sapere tutti che anche lei è una purosangue come te”

“ ma per una volta non possiamo fare come vogliamo noi?” chiedo sbuffando. Lo so che è impossibile, come so che queste regole non le ha dettate mio padre, e che anche lui si è ritrovato a doverle rispettare come me.

Perché per una buona volta non potevo nascere come tutti i babbani che hanno millecinquecento problemi in meno di noi? O almeno non devono rispettare tutte le stupide tradizioni che risalgono a Salazar serpeverde e che rimarranno sempre quelle anche tra un secolo.

“ con questo mi stai praticamente dicendo che devo sposare Hermione appena finiti i mago? Tu sai che non accetterà mai vero?”

“ si che accetta, in fondo è riuscita pure a perdonarti la storia di Pansy” risponde il genio della lampada che ne vuole sapere sempre una in più del figlio

“ se fossi in te non ne sarei così convinto, è tarda dimenticare”

“ è uguale a tua madre, di donne così ce ne sono poche al mondo. Ne nasce una ogni tanto … e tutti vorremmo essere quei fortunati che possono sposarla e amarla. Non lasciartela scappare figliolo” mi dice prima di girare sui tacchi ed allontanarsi lasciandomi li imbambolato mentre il SUO profumo mi riporta con i piedi per terra.

Di donne così ce ne sono poche al mondo e ne nasce una ogni tanto

POV HERMIONE

La scenata in sala grande mi aveva fatto pensare.

Quante cose hanno architettato quelle due alle mie spalle in tutto questo tempo?

Una marea. Una marea alle spalle mie e di Draco.

Già, Draco. Mia mamma sostiene che è un ragazzo d’oro.

L’ha scritto anche sull’ultima lettera.

Dopo l’entrata in sala grande dei suoi genitori accompagnati da quelli delle sciacquette, è scoppiato il caos.

Ma la gente non sa farsi gli affari suoi?

Credo di essermi lasciata sfuggire un po’ troppo.

Appena gli adulti entrano mi giro a guardare Draco.

Sembra una statua di marmo. È immobile e fissa un punto indefinito.

Mi giro dall’altra parte e incontro gli occhi di Ronald che mi guadano come due lame di ghiaccio.

Rimetto la mia maschera che si è dissolta appena ha incontrato quegli occhi, che sono l’opposto del mio, freddi, gelidi, ma che quando sorride diventano caldi.

Non voglio vedere Ronald che mi guarda con astio, non voglio vederlo mentre mi riversa addosso tutto il suo odio.

Chino la testa.

Sento il suo profumo ancora prima di sentire la sua mano che si posa sulla mia spalla.

Mi giro verso di lui che mi abbraccia automaticamente. Poso la testa sul suo petto muscoloso, quanto mi è mancato in tutto questo tempo? Come ho fatto a stargli lontana per tutta la giornata?

“ Hermione” sussurra sul mio orecchio. Che bello che è il e mio nome detto da lui.

“ Draco” rispondo stringendolo ancora di più a me.

“ mi sei mancata” soffia mentre si china tra i miei capelli.

“ usciamo da qua per favore” chiedo e lo sento annuire impercettibilmente.

Usciamo dalla sala grande abbracciati. Non ce ne importa più niente di nessuno.

Ne di quello che pensano ne di quello che dicono.

Andiamo verso il lago nero. Le persone appena ci vedono si zittiscono di colpo e ci guardano con rispetto e devozione.

Che schifo. Appena arrivati sulla riva mi fa girare e mi posa un bacio sulle labbra che di casto non ha niente.

Anzi è l’esatto opposto. Sento la sua lingua fare pressione sulla mia bocca e socchiudo lievemente le labbra.

Ci stacchiamo solo quando l’aria comincia a diventare indispensabile.

Mi è mancato da morire. Mi è mancato come al giorno mancherebbe il sole, o alla notte la luna.

Rimaniamo in riva al lago nero per un tempo che sembra infinito, fino a quando la mia migliore amica, nonché sua sorella mi viene a chiamare.

“ Herm, è da una vita che ti cerco, e poi ti trovo nell’unico posto dove davo per scontato che non saresti andata” eccola qua

“ buongiorno anche a te Daphne” saluto molto cordialmente mentre fulmino la mia migliore amica.

Draco mi guarda e scoppia a ridere, mentre io metto il broncio.

Non è giusto, due contro uno non è leale, in nessun gioco!

“ che vuoi Duff?” chiedo sbuffando.

“ nulla, volevo solo dirti che tua madre ti ha scritto una lettera”

“ e non potevi darmela dopo?” chiesi guardano la mia migliore amica come se fosse la cosa più ovvia. Ho appena fatto pace con Draco e lei mi viene a disturbare dicendomi che mia mamma mi ha mandato una lettera

“ Herm forse non hai capito …” dice mentre Draco mi fissa in maniera interrogativa.

Gli si potrebbe disegnare un punto di domanda sulla faccia, tanto è palese che è curioso.

“ cosa non ho capito sta volta di grazia?” chiedo sbuffando. Daphne o ti spicci o sta volta non la passi liscia

“ è una strilettera” bisbiglia lei

“ oh merda” urlo saltando in piedi.

Mi ricordo perfettamente la strilettera di Ronald.

Personalmente non ci tengo che i fatti miei vengano spifferati l vento. Sento dietro di me Draco borbottare qualcosa e schiaffarsi una mano sul viso prima di alzarsi e cominciare a corrermi dietro, nemmeno fossimo due bambini.

Entriamo come due furie nella scuola. Sto per salire le scale quando sento Lucius borbottare qualcosa sulle regole e su quando i giovani di oggi non le rispettino e non posso non sorridere.

“ Hermione muoviti!” urla la mia migliore amica mentre entriamo in dormitorio.

Subito la Blustrode tenta di sbarrarci la strada.

Ma ha altro da fare quella oltre a rompere le scatole alla povera gente?

A quanto pare no.

“ Granger, lo sai che non si corre? Ti toglierei i punti, ma come mi sono accorta sta mattina, indossi la divisa serpeverde!”

Wow era ora che te lo accorgessi! Continua a strillare alla mia schiena che devo trovare il modo per entrare nella mia stanza prima che la lettera scritta da quella iper protettiva di mia madre cominci a parlare.

Per poco non sbatto contro a mio fratello che con il suo bellissimo quasi metro e novanta di altezza non guarda dove va per paura di sbattere la testa sul soffitto.

Il bello di essere piccoli.

Ecco la porta della mia salvezza. Strano, di solito nei film è d’oro o qualcosa di simile, qua sembra di legno, divorato dalle tarme e dall’umidità.

“ spicciati Hermione!” urla Daphne mentre mi supera e mi apre la porta, facciamo in tempo ad entrare e ad imperturbare la stanza che la strilettere scoppia in mano, facendo uscire la voce di mia madre

<< Hermione Delow, cosa cavolo ti salta in mente? Cosa di mantenere un basso profilo non hai capito? Mi pareva di essere stata chiara, non dovevate farvi notare, e di sicuro dire a metà scuola che potete fare incantesimi senza bacchetta solo per il gusto di sfottere la Parkinson non mi sembra una grande genialata, forse, però dovrei brontolare al figlio di Lucius.

Questa è l’ultima volta che mando Narcissa, alla prossima vengo io e non la passa liscia nessuno. Vedete di non esagerare, e poi, sinceramente, mi spiegate, come fanno i Weasley a sapere che vivete tutti insieme? Non dovevate parlarne con nessuno e Ronald non mi pare avesse molto da dirti Hermione appena siamo tornati ad Hogwarts! Vedete di comportarvi come Salazar comanda o questa è l’ultima volta che vi va bene, e parlo in generale.

Spero sia l’ultima strilettera, anche se mi piace un sacco farle!>>

Appena la strilettera torna ad essere n foglio di carta rossa lo lascio cadere a terra.

“ Mamma, teoricamente c’eri anche tu con papà in sala grande, perché non potei venirmi a riferire il messaggio? ” sbotto arrabbiata mente Daphne mi guarda glaciale.

“ chi cavolo ha detto a Weasley che viviamo tutti insieme? Io con la feccia non ci parlo nemmeno!”

“ questo lo so io e anche so come fargliela pagare, in fondo sono serpeverde non a caso, comunque sta mattina al posto di andare a lezione da Piton e a tenere quei punti che servivano a una casa di straccioni” qui lo dico e qui lo nego “di cui mi vergogno di aver fatto parte, era ad origliare i nostri discorsi. È talmente stupido che non ha nemmeno tentato di nascondersi e da dove ero io si vedeva perfettamente!” dissi guardando Daphne che diventava rossa di indignazione

“ e cosa pensi di fare?” chiese

“ non lo so, ancora non ci ho pensato. Qualche incantesimo per fare in maniera che le cose che lui dice le senta tutta la scuola, o la famosa macchia che cambia colore e dici una bugia e fare in modo che tutta la scuola sappia cche lui ce l’ha, ma mi servirebbe l’aiuto di tuo fratello!” e io non ho nessunissima intenzione di chiederglielo, non adesso almeno, dobbiamo ancora sistemare il casino che ha causato la Parkinson

“ perché non posso aiutarti io?” chiese la mia migliore amica

“ perché …”veniamo interrotte da qualcuno che bussa alla porta. Daphne si alza per andare ad aprire.

Un elegante ed imponente Narcissa Malfoy entra fiera nel nostro salottino, per poi fare una faccia schifata e togliere una ragnatela dal mantello di ottima sartoria

“ mi aveva detto Draco che era dopo mezzo chilometro di nulla, ma questa è una steppa desolata, abitata da ragni e topi” disse Narcissa

“ topi proprio no mamma!” disse Daphne guardando schifata la madre che annuisce.

“ come stai Hermione?” chiese lasciando stare il discorso dei topi

“ potrei stare meglio, ma in fondo credo che quella che sa peggio di tutti in questo momento sia la Parkinson ”

“ oh beh, la lavata di capo da quel buon uomo di suo padre non gliela toglie nessuno. Mi chiedo come abbia fatto a nascere così in una famiglia educata e gentile come la sua!” dice Narcissa mentre Daphne ghigna

“ mammina, sono la tua piccola preferita?” chiese facendo gli occhioni dolce Daphne mentre Narcissa la guardava con un leggero ghigno sul viso aristocratico

“ Daphne, cosa ti serve sta volta? Il caffè sopra i fogli di tuo padre non l’hai versato perché non sei più entrata in studio suo, che hai combinato?” chiede scutandola dall’alto

“ non ho combinato nulla, ma ci aiuteresti?” chiese Daphne continuando a fare la faccina da cucciola

“ dipende cosa ti serve …”

“ prima mi dici di si e poi te lo dico!”

“ così non vale signorina!”

“ ma altrimenti mi dici di no!”

“ l’hai fatta così grossa sta volta?”

“ in realtà non l’ho ancora fatta, è ancora in via di organizzazione delle idee, e ci potrebbero volere anni perché riesca a realizzarla se tu non mi aiuti!” dice Daphne guardando Narcissa che china elegantemente il capo da un lato

“ ok, dimmi cosa dovrei fare!”

“ bene, allora, Weasley piccolo, al mattino, in vece di andare a lezione da Piton, sta ad origliare i discorsi degli altri! Sta volta ha ascoltato i nostri. Grazie al cielo Hermione l’ha visto e ci ha quasi trascinati giù di peso nei sotterranei per la lezione di Piton. Lui adesso, sa che viviamo tutti insieme, o meglio lo sospetta caldamente. Rowena deve avere utilizzato il Legiliments su di lui, e ha già fatto la predica ad Hermione … potresti aiutarci?”

“ Duffy, non le hai detto cosa ci serve …” suggerisce Hermione guardando la futura suocera che ride

“ ah, è vero. Pensavamo a uno scherzetto, tipo la maledizione dei Malfoy o qualcosa che lo facesse sembrare stupido in pubblico!” dice la ragazza guardando Narcissa che di tiene la pancia dalle risate

“ serpeverdi fino al midollo!”

“ mamma, questo lo sappiamo! Allora, ci aiuti o no?”

“ e spiegami, il mio ruolo sarebbe quello di sottrarre il libro a tuo padre e di portarlo, QUEL libro?” chiese ridendo la donna

“ come fai a capire al volo sempre tutto?” chiese Daphne mentre annuiva lievemente

“ semplice, te lo si leggeva in viso!” risponde Hermione mentre Narcissa tenta inutilmente di fermarsi di ridere

“ io ci sto!” risponde la donna mentre Daphne caccia un grido di felicità, la sua vendetta sta per avere inizio

NOTE DELL’AUTRICE

Ciao! Scusatemi sono sparita… purtroppo questo periodo non è stato dei migliori…

Adesso che ho davanti tutta l’estate cercherò di aggiornare più spesso… ( contate che nei periodi in cui sono in vacanza o ho il computer ma non ho internet o ho internet ma non ho il computer…)

Detto questo grazie mille a tutti quelli che hanno letto questo capitolo e alle nove persone che hanno recensito l’altro.

Spero di vedere molte recensioni anche per questo capitolo.

A presto

Rowena

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Capitolo 21
*** La leggenda dei Malfoy ***


Draco rientrò in dormitorio solo a sera tarda.

Hermione e Daphne erano buttate in divano con il libro di Lucius aperto sulle ginocchia. Narcissa aveva fatto davvero un buon lavoro, veloce e pulito. Si sperava solo che il vecchio Malfoy non lo venisse a sapere perché sennò della figlia e della futura nuora non rimarrebbe molto.

“ ciao ragazze, che fate?” chiese il biondo gettando la giacca sull’attaccapanni e avvicinandosi per abbracciare la sorella e per dare un casto bacio ad Hermione

“ nulla che ti interessi biondo!” rispose Daphne abbastanza seccata dall’abbraccio del fratello

“ ehi!” rispose indignato il biondo mentre la porta della camera di Blasie si chiuse con un colpo e il suddetto individuo uscì dalla sua camera con addosso solo l’accappatoio

“ giorno gente!” saluta tranquillo mentre Hermione lo guarda come se volesse incenerirlo

“ Hermy, che ti ho fatto?”

“ Blasie, dove hai perso i vestiti?” chiese invece Daphne stroncando sul nascere la rispostaccia della sua migliore amica, mentre Eleonor usciva dalla cucina

“ Blasie!” disse scandalizzata la ragazza mentre Blasie ghignava

“ gente, questo si chiama accappatoio, non sono nudo!”

“ vatti a vestire!” dice Hermione guardando male il fratello

“ altrimenti?” chiese il moro prendendo in giro la ragazza che si alzò dal divano di scatto

“ chiamo mamma?” chiese con fare ovvio

“ ok, corro, ci vediamo appena mi sono vestito!”disse il moro scappando in camera e chiudendosi dietro di se la porta mentre i presenti scoppiavano a ridere

“ credo che nessuno abbia paura di mia madre come lui, chissà cosa gli ha fatto, un giorno o l’altro glielo chiedo!”

“ e se lo faccio io?” chiese Draco guardano Hermione con un sorrisino malizioso

“ Narcissa non la posso chiamare perché mi scoppierebbe a ridere in faccia, tuo padre nemmeno perché la volta dopo si presenterebbe in accappatoio pure lui … fammi pensare, te lo dico dopo!” disse la mora lanciando un occhiata carica di significato al biondo che cominciò a ghignare mentre Harry faceva una faccia schifata

“ no Harry, chiedi a tua sorella!” disse Hermione appena il migliore ai provò ad aprire la bocca

“ Ely che mi fai se mi presento in accappatoio?” chiese.

L’unica risposta che ebbe da sa sorella fu una sberla prima di andarsi a sedere accanto alle amiche, lasciando Draco a ghignare ed Harry dolorante.

“ Potty, ti ha rotto il collo?”

“ Malfoy, ti sei bevuto il cervello?”

“ mi rifiuto di rispondere!” disse il biondo

“ ehi voi due, abbiamo bisogno del vostro aiuto!” disse Eleonor mentre Daphne cercava di farla stare zitta.

“Troppo tardi Duffy, adesso vi aiutiamo pure noi!”le disse il fratello

“ e ti pareva!” sbottò Daphne mentre Draco si andava a sedere di fianco alla sorella usando le gambe dell’ultima come cuscino.

“ Draco, ti vorrei ricordare che è tua sorella! Usa Hermione!” protestò Blasie uscendo in quel momento dalla sua camera con una maglietta celeste e un paio di jeans stinti

“ ehi, non sono mica un cuscino io!” disse Hermione mentre Draco cominciò a ghignare

“ Malfoy, vuoi un invito esplicito, cavati da la!” disse il moro mentre Draco rotolava per terra e si teneva la pancia dal ridere

“ Blasie, è mia sorella, lo hai detto anche tu, non le farei nulla!” disse il biondo mentre Daphne ghignava

“ Blasie, sei geloso forse?” chiese la ragazza alzandosi di scatto dal divano, saltando il fratello per poi lanciarsi tra le braccia del moro e dargli un bacio che di casto non aveva proprio nulla.

“ Daphne, fai schifo!” disse Hermione coprendosi gli occhi con una mano mentre Daphne si strusciava addosso al fidanzato

“ guarda che il fratello scemo è il tuo” disse Daphne

“ perché il tuo no?” rispose con fare ovvio Hermione mentre Draco protestava indignato

“ chi è la sorella del fidanzato geloso?”

“ guarda che io non ho niente in comune con mio fratello!” disse sbuffando Hermione mentre Harry scoppiava a ridere

“ si come no, e siete gemelli per opera di Salazar?” chiese Daphne guardando scettica l’amica

“ una manina c’e l’ha messa anche lui …!” disse Draco facendo finta di pensare mentre Hermione lo fulminava con lo sguardo

Il ticchettio incessante di un gufo alla finestra bloccò la risposta di Hermione sul nascere.

“ chi cavolo è adesso?” chiese Draco alzandosi dal tappeto e andando ad aprire le imposte per fare entrare la candida civetta bianca. Hermione si avvicinò curiosa mentre Draco sbiancò appena riconobbe il sigillo dei Malfoy sulla carta

“ che vogliono i tuoi adesso?” chiese Hermione sfiorando con una mano il sigillo di ceralacca, mentre suo fratello e Daphne sbiancavano

“ vieni!” disse Draco prendendola per mano e portandola nella loro stanza.

Lanciò la busta sul letto, chiuse e insonorizzò la stanza.

“ vedi, volevo dirtelo, ma avevamo appena fatto pace. Non volevo rovinare già tutto…” tentò Draco

“ mi stai lasciando?” chiese Hermione mentre le lacrime le salivano agli occhi

“ no, non potrei mai!”

“ e allora, cosa vogliono i tuoi Malfoy? Sto cominciando a perdere la pazienza!”

“ se mi lasciassi finire” protestò indignato il biondo “ Tra i purosangue c’è una legge, che dice che ci deve essere un fidanzamento ufficiale prima dei vent’anni. Questa legge vale per tutte le famiglie, tranne per i Malfoy, i Delow e i Potter. Giustamente noi siamo i pargoli fortunati!” sbottò Draco

“ vai al punto”

“ ok, in poche parole il nostro matrimonio deve essere celebrato prima dei vent’anni e il fidanzamento ufficiale con ricevimento e cazzate varie prima dei diciassette!” sbottò Draco mentre Hermione lo guardava.

“ perché questa regola?” chiese Hermione

“ per essere sicuri che venisse organizzato un matrimonio che mandasse avanti la famiglia e che il consorte fosse un purosangue a modo. Una volta ce l’avevano pure i Black sta regola stupida, ma mio nonno, ha dovuto rompere il patto dato che Andromeda si è sposata con un babbano” disse Draco mentre nella stanza scendeva il silenzio.

Hermione si andò a sedere sul letto.

Tempo addietro credeva che essere purosangue avrebbe risolto tutti i suoi problemi, ora invece ne creava altri, che lei non poteva nemmeno immaginare. Almeno da quanto aveva capito, il suo non sarebbe stato un matrimonio organizzato.

Dopo un po’ Draco si passò una mano tra i capelli agitato come non mai, avvicinandosi ad Hermione.

“ bhe … ecco … vedi …” disse inginocchiandosi di fronte alla ragazza

“ Hermione Isabelle Delow, mi vuoi sposare?” chiese tutto d’un fiato il ragazzo mentre Hermione che stava pensando a quanto ridicola era la loro situazione ora, da brava serpe cominciò a ghignare.

“ fammi pensare … e starti vicina tutta la vita? Non è una proposta per niente allettante, ma si, Draco Lucius Malfoy, ti voglio sposare!” disse Hermione con le lacrime di gioia che le colavano sulle guance mentre buttava le braccia al collo del suo futuro marito, che per un attimo aveva creduto di aver perso la donna che amava

“ grazie!” mormorò il ragazzo stringendola a se

“ bene, adesso apriamo la lettera” disse con un sorriso tranquillo sul viso rilassato

<< caro Draco

Gliel’hai chiesto? Ci hai minimamente provato? Comunque, in linea di massima il matrimonio sarà dopo i Mago. Si terrà un ricevimento e la cerimonia a Malfoy manor, e poi andrete ad abitare nel manor che c’è vicino alla costa a nord. È bellissimo.

Anche se non i ci abbiamo mai portato è tuo sin dalla nascita. Tua madre ha insistito per organizzare tutto, e Rowena in questo momento sta mandando fumo dalle orecchie. Andranno mai d’accordo quelle due?

Il fidanzamento ufficiale verrà organizzato per maggio. Siamo in marzo … cominciate a pensare a tutto che il tempo passa.

Con affetto ( si certo come no)

Il tuo papino preferito

Lucius Abrax Malfoy>>

“ ne ho solo uno di papà!” disse Draco facendo ridere Hermione

“ ma da già per scontato che io ti dica di si?”

“ è convinto che il fascino dei Malfoy vinca sempre … dice che con mia madre è andata così … a quanto pare io non ho avuto la sua stesa fortuna!” disse chinandosi per dare un bacio dolce ad Hermione.

Torniamo di là altrimenti quelli pensano che ci stiamo ammazzando.

“ ma io sto comoda qui!” disse Hermione buttandosi a peso morto sul letto

“ tesoro, alza le chiappette. Non puoi stare buttata li!”

“ ma è tardi!”

“ non mi lasci altra scelta!” disse Draco mentre toglieva il Colloportus e l’incantesimo insonorizzante

“ Levicorpus!” disse puntando la bacchetta addosso ad Hermione che si alzò dal letto e cominciò a dimenarsi come una matta, mentre Draco la portava di la ridendo.

Blasie che nel frattempo aveva spiegato agli altri cosa conteneva la lettera si sarebbe aspettato di tutto ma non una scena come quella… sua sorella urlante sollevata da terra grazie d un incantesimo del suo migliore amico che se la rideva come un pazzo

“ Dray, mettimi giù. Mi sto pentendo di averti detto si!”

“ non puoi tirarti indietro”

“ scommettiamo?”

“ ormai mi hai detto si!” disse tutto gongolante Draco

“ hai accettato di sposarlo? Tu sei matta!” disse Blasie mentre il suo migliore amico posava a terra sua sorella

“ fratellino, sgancia le Oblolunghe!” disse Hermione

“ ma quali Oblolunghe!” si difese il moro alzando le mani

“ la stanza era insonorizzata!” disse Hermione guardando Draco che ghignava tranquillamente

“tesoro, guardati la mano sinistra, tuo fratello è più sveglio di te!” disse il biondo baciandole il collo mentre Hermione si fissava la mano.

Un anello di oro bianco con uno smeraldo incastonato era infilato nel suo annullare sinistro

“ e questo quando me lo hai messo?” chiese Hermione girandosi interrogativa verso il suo fidanzato che continuava a sorridere tranquillo

“ Hermy, hai mai sentito parlare di magia?”

“ Dray hai mai sentito parlare di pazienza?”

“ non hai risposto!” le fece notare Draco

“ furetto, hai mai provato un mio Stupeficium?” chiese la mora

“ no, solo un pugno al terzo anno e credo che mi possa bastare per tutta la vita!” disse Draco guardando spaventato Hermione

“ bene, comunque per tua informazione conosco la magia …” sibilò la mora in serpentese

“ bene. Perché quell’anello c’è finito li da solo!” le rispose il biondo mentre Hermione avvampava

Come aveva fatto a non pensarci? L’antico rito celebrato sotto la luna. I raggi di luna illuminavano la stanza quando gli aveva detto di si.

Sotto un cielo stellato. Fuori il cielo era limpido come non lo era da giorni.

Adesso non poteva più dirgli di no seriamente.

“ Draco, sei impossibile!” gli disse la ragazza lanciandosi a peso morto sul divano.

“ te lo giuro, non avevo organizzato nulla. È una vecchia leggenda dei Malfoy. Dice che il figlio che verrà generato dall’unione della Luna* sarà uno tra i maghi più potenti della storia, e cambierà il mondo. Non c’è scritto se in bene o in male, quello dipende da lui e dalle sua scelte.”

“ furetto, stai correndo troppo!”

“ Hermione, ti ho solo raccontato una leggenda!” disse Draco guardandola offeso.

“ si certo!”

“ piccioncini, non credete sia ora di festeggiare?” chiese Blasie

“ ti ricordo che questa legge inutile vale anche per te!” sbottò la sorella rivolta al fratello che aveva smesso di sorridere

“ si , lo so. Ho intenzione di presentare Daphne a breve!” disse, mentre un velo di tristezza oscurava gli occhi di Eleonor e di Blasie

“ tutto ok Ele?” chiese Hermione che aveva già capito tutta la situazione incasinata di suo fratello, mentre Daphne andava in cucina, seguita da Harry.

Aveva già capito tutto da giorni, e probabilmente anche Draco che annuiva accanto a lei

“ Blasie, vieni , dobbiamo parlare!” disse Draco trascinando di peso il migliore amico nella camera che condivideva con Hermione, sigillando la porta e insonorizzando la stanza.

“ sei innamorato di Eleonor, non è vero?” chiese Draco buttandosi a peso morto dalla parte del letto di Hermione

“ no!” disse Blasie guardandosi la punta delle scarpe

“ amico, sei innamorato pazzo, si vede da chilometri!” sbottò Draco

“ così te ne sei accorto anche tu!”

“ quale è il problema tra te e mia sorella?” chiese Draco guardando l’amico che divenne improvvisamente rosso.

“ il problema è che lei passa più tempo con Harry che con me. Già prima era solo un fidanzamento combinato. Speravo in qualcosa di più, ma a quanto pare mi sbagliavo. Lei vuole Harry!”

“ manca solo lo sfregiato in famiglia!” borbottò Draco

“ ne hai parlato con lei?” chiese poi guardando l’amico

“ mi evita, come se avessi la peste ed evita con tutto il cuore questo argomento!” sbottò il moro infastidito come non mai

“ vi state facendo male entrambi, non costringerla a sposarti. Non lo vuoi ne tu, ne lei!”

“ si ma come faccio a dirglielo?” chiese il moro

“ come l’hai appena detto a me!”

“ Draco stai scherzando spero!”

“ mai stato più serio di così in tutta la mia via! E comunque credo che ti ringrazierà alla fine” si, dopo aver pensato ai mille modi per evitare che tu procreassi ancora, ma non lo disse

“ come fai a saperlo?”

“ semplice, è mia sorella, la conosco meglio di chiunque altro!”

“ se lo dici tu…”

“e cosa c’è con Eleonor? Ti ricordo che anche se non di sangue è mia sorella anche lei, e gradirei sapere certe cose!”

“ ti ricordo che anche Hermione è la mia sorellina, ma tu te ne sei sbattuto altamente!”

“ cosa dovevo chiederti, il permesso di sposarla? Quello gliel’ho già chiesto a vostro padre!” sbottò il biondo

“ va bhè, per sta volta hai vinto. Non lo so. Mi sembra di conoscerla da molto tempo. Mi sento attratto da lei, come una calamita”

“ sei cotto a puntino amico!” disse Draco guardando il suo migliore amico che stava pensando a tutti i modi per toglierselo di torno

“ Dray, posso entrare?” chiese Hermione bussando alla porta

“ si amore!”

“ ma non era insonorizzata la stanza?” chiese Blasie guardando il suo migliore amico

“ si, ma con lei non funziona più … antico rito della Luna e cazzate varie!” disse Draco mentre Blasie impallidiva

“ vuol dire che lei ha ascoltato tutto?”

“ no Blasie, ho solo sentito che sei cotto a puntino, come se servisse un genio a capirlo!” sbottò la ragazza

“ Dray, cavati di lì, ho sonno!” disse Hermione appena vide che la SUA parte del letto accanto alla finestra era occupata dal futuro marito

“ dormi dall’altra parte!”

“ col cavolo!” rispose Hermione prima di lanciarsi a peso morto addosso a Draco

“ tesoro, sai di non essere un peso piuma vero?” chiese il biondo dolorante

“ io ti avevo avvisato!” disse la ragazza mentre Blasie ghignava

“ buona notte Blasie!” disse prima di far volare il fratello fuori dalla porta e insonorizzare la stanza.

“ siamo nei guai!” disse Hermione rotolando di fianco a Draco

“ lo so, e sta volta dobbiamo sbrigarcela da soli la faccenda.”

NOTE DELL’AUTRICE

Ciao!
mi dispiace, ma non sono riuscita ad aggiornare prima….

Spero che questo capitolo vi piaccia.

Mi farebbero piacere delle recensioni.

Credo che aggiornerò di nuovo venerdì, salvo imprevisti…

A presto

Rowena00

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Capitolo 22
*** Nei guai ***


POV HERMIONE

Gli amici che nel frattempo si erano preoccupati, si sarebbero aspettati di tutto tranne che una scena come quella.

“ Dray, mettimi giù. Mi sto pentendo di averti detto si!” urali scalciando contro il mio futuro marito che non aveva nessuna intenzione di lasciarmi andare.

Ma perché gli ho detto di si?

“ non puoi tirarti indietro”

“ scommettiamo?” biondo, ci sto due secondi a piantarti in asso, non scherzare con il fuoco, mi sa che non ti conviene

“ ormai mi hai detto si!” tiratela di meno,che se ti lascio sei in guai assurdi …

“ hai accettato di sposarlo? Tu sei matta!” disse mio fratello, mentre quel deficiente mi rimetteva a terra.

E lui come cavolo fa a saperlo? Non c’e l’ho scritto in faccia vero?

“ fratellino, sgancia le Oblolunghe!” Sono abbastanza sicura che ne nasconda qualcuna in camera.

“ ma quali Oblolunghe!” si difese quel cretino di mio fratello alzando le mani per mostrare la sua innocenza. E io secondo te ti credo?

“ la stanza era insonorizzata!” dissi guardando quello che rischia di non sposarsi mai, che in questo momento sta ridendo

“tesoro, guardati la mano sinistra, tuo fratello è più sveglio di te!” disse mentre io mi fisso sconvolta la mano. Possibile? E questo quando cavolo ce l’ha messo li?

Un anello di oro bianco con uno smeraldo incastonato. È bellissimo

“ e questo quando me lo hai messo?” chiesi mentre lui continuava a sorridere tranquillo

“ Hermy, hai mai sentito parlare di magia?” sfotte anche adesso? Vuole veramente lasciarci le penne?

“ Dray hai mai sentito parlare di pazienza?”

“ non hai risposto!” ha pure la faccia tosta di farmelo notare?

“ furetto, hai mai provato un mio Stupeficium?” chiesi mentre lui impallidiva di colpo

“ no, solo un pugno al terzo anno e credo che mi possa bastare per tutta la vita!” disse guardandomi spaventato. A me sinceramente non pare che ti sia bastato

“ bene, comunque per tua informazione conosco la magia …” sibilo in serpentese fulminandolo con lo sguardo

“ bene. Perché quell’anello c’è finito li da solo!” mi risponde Draco mentre io sento le guance andarmi a fuoco

Come avevo fatto a non pensarci? L’antico rito celebrato sotto la luna. I raggi di luna illuminavano la stanza quando, dando sfogo alla mia intelligenza inesistente, gli ho detto di si.

Sotto un cielo stellato. Fuori il cielo era limpido come non lo era da giorni.

Adesso non posso più dirgli di no seriamente. In che guaio mi sono ficcata? Spero vivamente che l’abbia chiesto almeno a mio padre prima

“ Draco, sei impossibile!” gli dico lanciandomi a peso morto sul divano

“ te lo giuro, non avevo organizzato nulla. È una vecchia leggenda dei Malfoy. Dice che il figlio che verrà generato dall’unione della Luna sarà uno tra i maghi più potenti della storia, e cambierà il mondo. Non c’è scritto se in bene o in male, quello dipende da lui e dalle sua scelte.” E io secondo te ti credo che non hai organizzato nulla? Grazie tante, la leggenda la conosco pure io!

“ furetto, stai correndo troppo!”

“ Hermione, ti ho solo raccontato una leggenda!” si difende guardandomi offeso. La voglia di prenderlo a schiaffi aumenta, ma non posso rovinargli quel bel faccino che si ritrova.

“ si certo!”

“ piccioncini, non credete sia ora di festeggiare?” chiede quell’idiota di mio fratello. Ma quanto scemo è? Rido io appena lui lo chiederà a qualcuno, sempre se questa povera sfigata gli dirà di si. Secondo me Daphne è per il no!

“ ti ricordo che questa legge vale anche per te!” sbotto mentre l’idiota smette di sorridere

“ si , lo so. Ho intenzione di presentare Daphne a breve!” dice. Dì che hai intenzione di presentare Eleonor e non Daphne. Come chiamata in causa Eleonor china il capo e son sicura di aver visto un lampo di tristezza passare negli occhi di mio fratello.

“ tutto ok Ele?” chiesi capendo la situazione incasinata di mio fratello mentre al mio fianco Draco annuiva.

C’era arrivato pure lui, possibile che non ci fossero arrivati i diretti interessati?

Avevo già capito tutto da giorni, e probabilmente anche Draco che annuiva accanto a me.

“ Blasie, vieni , dobbiamo parlare!” dice Draco trascinandosi dietro di peso mio fratello in camera MIA.

Spero per entrambi che non partano incantesimi o non rispondo delle mie azioni.

Daphne invece segue Harry in cucina.

“ ti piace Blasie?” chiedo alla rossa che non sa più come trattenere le lacrime.

“ no!” Ely, hai pure il coraggio di negare l’evidenza. Anche chi non ti conosce l’avrebbe capito.

“ Eleonor, non mentirmi per favore!”

“ cosa vuoi che ti dica Herm? Ci sei già arrivata. Conosci tuo fratello come conosci me!”

“ e allora, perché non glielo dici?”

“ come farei con Daphne? È mia amica!”

“ Eleonor, non costringerlo a sposarla. Sareste in quattro a soffrire!”

“ non mettere in conto i bambini, non è detto che procreeranno!” rispose lei diventando rossa in faccia

“io infatti stavo parlando di Daphne ed Harry!”

“ che centra mio fratello adesso?”

“ ma ti guardi mai intorno?” chiesi mentre lei diventava ancora più rossa

“ si vede lontano chilometri che a Daphne piace tuo fratello!” sbotto mentre lei si soffoca con la saliva

“ si certo, come no. E serpeverde ha vinto i campionati di Quiddich dell’anno scorso!”

“ in realtà si, ma non credo che questo centri! Perché non parli con lui?” chiedo mentre una lacrima scorre sulla guancia della rossa

“ non mi vorrebbe!” trattiene a stento un singhiozzo.

“ se fossi in te non lo darei per scontato!” dissi mentre mi alzavo per andare a prendere un bicchiere d’acqua in cucina.

“ grazie Hermione!” mi dice Eleonor, mentre asciuga le lacrime con un gesto stizzito della mano e si dirige verso la camera che condivide con il fratello

Sono arrivata davanti alla cucina. Non so se bussare o entrare facendo finta di niente.

Dentro probabilmente Harry e Daphne staranno parlando

“ mi dispiace” mormora Harry mentre Daphne singhiozza più forte.

Non l’ho mai vista ne sentita piangere.

Sembra così forte da fuori, che forse non me lo sarei mai aspettata.

“ Daphne, rimarremo amici, te lo prometto!”

“ io non voglio sposare lui, Harry per favore …” mormora la mia migliore amica

“ no Daphne, ne abbiamo già parlato. Non posso fare nulla io. Puoi annullare il matrimonio solamente tu!” da quando in qua Harry dice le cose senza tanti giri di parole?

“ per favore …” sento Daphne mormorare mentre il rumore di una camicia strappata risuona nell’aria, seguita subito dopo dalla zip e dalla cintura dei Jeans.

Non hanno nemmeno provato ad insonorizzare la stanza.

“Colloportus!” mormoro mentre me ne vado.

Domani mattina devo ricordarmi di disinfettare bene quel tavolo

Sono esausta. E chi l’avrebbe mai detto?

Sono successe un sacco di cose. Sono felicemente fidanzata con Draco … ancora per poco se non la smette di fare il cretino.

Arrivo davanti alla mia camera.

“ amico, sei cotto a puntino!”

Perché nessuno si ricorda di insonorizzare la stanza?

“ Dray, posso entrare?” chiesi bussando alla porta

Da quando in qua devo bussare per entrare in camera mia?

“ si amore!” mi risponde tranquillamente il biondo

“ ma non era insonorizzata la stanza?” chiede mio fratello guardando il suo migliore amico.

Almeno Draco ci ha provato ad insonorizzarla. Non ci posso credere che non riesce nemmeno a fare questo incantesimo!

“ si, ma con lei non funziona più” perché? Chi sono io? La fata Morgana? No grazie, mi basta essere la discendente di Salazar, ha già causato troppi problemi, non ne servono altri!

“ antico rito della Luna e cazzate varie!” dice il mio ragazzo mentre mio fratello impallidisce

“ vuol dire che lei ha ascoltato tutto?” ma lui non dovrebbe avere più o meno i miei stessi geni?

“ no Blasie, ho solo sentito che sei cotto a puntino, come se servisse un genio a capirlo!” sbotto mentre Draco sorride.

Sta volta ho avuto la decenza di bussare ed interrompere qualsiasi cosa voi stavate facendo, già domani mattina mi tocca disinfettare il tavolo prima di fare colazione.

Che bello, finalmente posso andare a dormire.

Che ci fa il furetto al MIO posto sul MIO letto?

“ Dray, cavati di lì, ho sono!” sbotto mentre lo guardo furente.

“ dormi dall’altra parte!” risponde ghignando. Si, ma tu non dormi proprio sta notte, se vai avanti così schiatti prima!

“ col cavolo!” con me non funziona così.

Mi lancio addosso a lui che non riesce a trattenere un gemito di dolore mentre io ghigno

“ tesoro, sai di non essere un peso piuma vero?” chiede il biondo mentre io mi trattengo da scoppiargli a ridere in faccia solo per la situazione ridicola in cui siamo finiti

“ io ti avevo avvisato!” gli dico mentre mio fratello ghigna

“ buona notte Blasie!”dico prima di far volare mio fratello fuori dalla stanza, chiudere la porta e insonorizzarla

“ siamo nei guai!” dico a Draco mentre lui annuisce

“ lo so, e sta volta dobbiamo sbrigarcela da soli!” dice

“ come fanno ad essere così stupidi?” chiedo mentre lui ride.

“ non è che sono stupidi, e che sono cresciuti da purosangue. Quello che dicono i genitori è legge e non puoi fare come vuoi tu!”

“ che regole stupide!”

“ regole da purosangue. Quello che loro non hanno ancora capito è che il matrimonio non è stato fatto dai loro genitori, bensì da due famiglie, di cui l’unico scopo era quello di aumentare il denaro alla Gringott su entrambi i conti!”

“ e non possono cambiare pagina come hai fatto tu?” chiedo mentre lui mi sorride.

Capisco così poco di queste regole stupide. A volte mi rendo conto che alcune domande che faccio devono sembrare talmente stupide che mi scoppierebbe a ridere in faccia se non avesse paura

“ Hermione, si sincera! Io ero promesso alla Parkinson, loro almeno possono avere di meglio!”

“ si, ma non è quello che vogliono!”

“ lo so anche io, ma devono accorgersene loro!”

“ niente filtro?” chiesi con faccia innocente mentre Draco sgranava gli occhi

“ non ci provare nemmeno!” l’unica maniera in cui mi potevo divertire mi è stata negata.

Adesso mi tocca guardare i miei migliori amici che soffrono come dei cani perché sono troppo orgogliosi

“ hai risposto a tuo padre?” chiedo dopo qualche minuto di silenzio

“ non ancora!”

“ muoviti! Non vorrei che il caro e vecchio Lucius pensasse che ti ho detto di no e cercasse un altro buon partito!”

“ non lo farebbe mai, ci tiene alla vita!”

“ infatti, la Parkinson stava per finire nel tuo albero genealogico per grazia divina!” sbotto mentre Draco ride

“ ma quella è acqua passata!” dice

“ mica tanto se consideriamo che noi abbiamo litigato ieri sera a causa sua!” dico mentre lui si rabbuia di colpo

“ credo di aver fatto una bastardata. Nott non mi perdonerà mai!”

“ di sicuro non l’hai fatta più grossa di quella che ha cercato di rifilarti su lui! non puoi sentirti in colpa solo perché hai detto che il bambino non era tuo!”

“ il problema non è che gliel’ho detto, anche perché prima o poi sarebbe venuto fuori lo stesso, ma come l’ho detto. Potevamo risparmiarcela la scenata in sala grande!”

“ non dirmi che adesso hai i sensi di colpa. Chi sei tu, cosa ne hai fatto del Draco stronzo Malfoy che conosco?” chiedo mentre lui fa un sorriso tirato.

“ a Nott non è successo niente, mi stupisco che non ti preoccupino le due sguattere che sono state spostare in un'altra scuola!”

“ per quanto mi riguarda possono anche schiattare”

“ e tu dopo, che faresti senza di loro?” adesso voglio vedere cosa mi rispondi o se ti cacci nella me**a da solo

“ perché, adesso a cosa mi servono?” mi hai servito la risposta in un piatto d’argento

“ sbaglio o erano le tue scaldaletto personali?” lo vedo impallidire di colpo. Sono una serpe anche io. Certe battute da adesso in poi saranno all’ordine del giorno!

“ no grazie!”

“ infatti, la prima volta che siamo stati insieme eri vergine!” dai Draco, lo sappiamo tutte che non c’è ragazza a Hogwarts dal secondo anno in su che tu non ti sia portato a letto, spero che tu non abbia fatto niente con tua sorella. Che schifo!

“ perché tu si invece?”

“ purtroppo per me no!”

“ ho sonno!” sbotta Draco

“ anche io. Domani mattina, appena scendiamo, ricordami di disinfettare il tavolo!”

“ perché?”

“ tu ricordamelo e basta!”

NOTE DELL’AUTRICE

Ciao a tutti!

Allora, che ne pensate di questo capitolo?

Grazie a tutti quelli che hanno letto il capitolo precedente, e grazie soprattutto a chi l’ha recensito.

Penso che aggiornerò martedì

A presto

Rowena

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Capitolo 23
*** Scelte ***


MATTINA SEGUENTE

La scuola di magia e di stregoneria di Hogwarts è avvolta in un silenzio spettrale.

È ancora troppo presto perché qualcuno scenda a fare colazione.

Di domenica poi…

Solo i mattinieri sono già svegli.

E due, sotto al lago nero hanno un grosso problema.

POV HERMIONE

“ Hermione?”

“ si Draco?” chiesi mugugnando mentre Draco mi scuoteva per un braccio nel vano tentativo di svegliarmi

“ svegliati!”

“ sono già sveglia. Fino a prova contraria non parlo nel sonno!” sbotto fulminando il mio futuro marito.

“ ah si? Io avrei detto il contrario. A me pareva che ieri sera chiamassi il mio nome!” dice il cretino ghignando io divento subito rossa al ricordo. Per fortuna che ieri sera avevamo entrambi sonno

“ non era un sogno!” dico aprendo gli occhi e facendo mente locale.

Allora, la proposta di fidanzamento da parte della Serpe, la discussione con la mia migliore amica, Harry e Daphne in cucina…

“ oh cavolo, il tavolo!” urlo saltando giù dal letto e correndo a vestirmi mentre Draco mi guarda come se fossi matta. Si, ok, glielo concedo, forse un po’ lo sono.

In meno di cinque minuti sono vestita e ho i capelli in ordine.

Ringrazio i babbani che hanno inventato la piastra.

“ che fine hanno fatto i tuoi ricci?” chiede il mio futuro marito guardandomi male appena rientro in camera

“ tranquillo, in meno di cinque minuti tornano come prima, solo un po’ più ordinati!”* dico mentre lui mi guarda confuso e annuisce. Lo so perfettamente che non mi crede.

Apro la porta della nostra camera ed esco seguita da Draco.

Arrivati in cucina sento chiaramente i miei amici che parlano facendo colazione.

Entro come una furia in cucina, fulmino Daphne ed Harry, faccio evanescere il cibo e apparire il disinfettante con la salvietta, pulisco il tavolo e faccio ricomparire il cibo davanti alle facce sconvolte dei miei amici.

“ guarda che l’avevamo pulito il tavolo!” sbotta il moro guardandomi male mentre le orecchie di Daphne vanno a fuoco.

“ Harry, permettimi di non esserne convinta!” rispondo mentre mi dirigo verso il frigorifero per prender il cartone di latte.

“ di cosa stai parlando Hermione?” chiede mio fratello guardandomi sconvolto

E adesso cosa gli rispondo?

“ niente Blasie, tranquillo continua a fare colazione!” dico mentre Draco tira fuori le tazze dalla credenza e mi si avvicina per riempirle con il latte

“ Hermione? Che nascondi?” sussurra furbo mentre riempie le tazze con il latte

“ come se tu già non lo sapessi!” genio, guarda che ho sentito che sei appena uscito dalla mia testa giusto per fare la domanda di cortesia

“ perché mi scopri sempre?” chiede il mio futuro marito riponendo il latte in frigorifero.

“affina la tecnica Draco se ci tieni a non venire scoperto ogni volta!”

“ di che state parlando?” chiese Eleonor fulminando Harry che aveva lo sguardo basso e continuava a mangiare.

“ Mione, pretendo una risposta!” subito capo. Ma se io ti rispondo, tu ammazzi il mio migliore amico

“ niente Eleonor!”

“ Hermy, non sono stupida come tuo fratello!” disse la ragazza guardando Blasie mentre le orecchie le andavano a fuoco

“ infatti, ancora peggio!” Malfoy, fatti scappare qualcosa e sei morto!

“ Dray, se non hai nulla da dire o se temi di non riuscire a contenerti vai a fare colazione da un'altra parte!” guarda te se adesso mi tocca fare anche la zitella acida.

“ agli ordini capo!” da un'altra parte non intendo di fianco ad Eleonor! Vorrà dire che sta mattina farò colazione in piedi, perché accanto ad Harry non mi siedo. Almeno non finché rischio di venire bruciata viva. E dopo chi la porta avanti la stirpe dei Malfoy? La Parkinson? No di sicuro.

“ Herm, perché non vieni a sederti?” hai anche il coraggio di chiedermelo Draco?

“ non mi va!”

“ Hermione, le bugie hanno le gambe corte!” dice con il sorriso strafottente mentre io faccio il giro del tavolo e mi avvicino a lui con la tazza in mano.

“ mentre la scodella è grande quanto il tuo cranio! Strano ma vero Malfoy!” dico rovesciandogli la scodella di latte suoi capelli biondi e lavando la sua uniforme che costa di più dello stipendio di un impiegato del ministero.

“ Hermione, questa è guerra!” e cosa pensi di fare?

“ ah si?” cavolo, questo fa sul serio!

“ Hermione!” mi chiama la mia migliore amica

“ non adesso Eleonor!”

“ perché?”

“ sono troppo indaffarata a sfuggire a un cretino, che oltretutto è il mio futuro marito. Dunque, non credo proprio che sia momento!” dico evitando la fetta di pane con il miele che il biondo mi tira dietro

Eh no Malfoy, il pane con il miele e i miei capelli non vanno d’accordo, questo era un tiro meschino!

“ Hermione!” ma se ti ho appena detto che non ce la faccio a risponderti e ad evitare quello che lui mi tira dietro? Maledetti riflessi da cercatore

“ HERMIONE!”

“ che c’è?”

“ hai della marmellata sul viso!”mi dice mentre una fetta appena imburrata mi colpisce in piena fronte!

Maledizione

“ Malfoy, ripulisci il letamaio che hai fatto che qui non ci sono gli elfi come a casa tua, nel frattempo vado a lavarmi i capelli!” sbotto fulminando la mia migliore amica che se la ride sotto i baffi

“ Hermione, devo lavarmi anche io!”

“ intanto pulisci e non si discute!” sbotto uscendo dalla cucina mentre Harry scoppia a ridere. Ci scommetto che alcuni degli oggetti che stavo evitando partivano dalla sua mano….

POV DRACO

E mi tocca pure ripulire! Herm, nel caso tu non te ne fossi accorta non sono il tuo elfo domestico personale!

Grazie al cielo è domenica, sennò con il cavolo che starei qui a pulire

“ wow Dray, questa volta l’hai fatta arrabbiare sul serio!”

“ si come no … gratta e netta!” mormoro

“ ciao ragazzi l’elfo domestico se ne va!” dico sarcastico

“ fossi in te non lo farei!” mi suggerisce suo fratello non che il mio migliore amico

“ Blasie, tranquillo, al limite, di a mia madre che le volevo bene e tira una pacca sulle spalle al vecchio Lucius!” dico sarcastico alzando gli occhi al cielo ed uscendo dalla cucina, direzione camera da letto …

Come immaginavo lei è sotto la doccia.

Io con un gratta e netta ho già pulito tutto ciò che ci siamo lanciati dietro.

Molte volte mi chiedo che fine ha fatto la secchiona che conoscevo io…

Apro la porta del bagno senza fare rumore e con un incantesimo faccio sparire i vestiti e mi infilo sotto la doccia.

“ Draco si può sapere cosa cavolo ci fai qua?” chiede Hermione girandosi

“ avevo bisogno di una doccia!” rispondo cominciando ad insaponarle i capelli…

Grazie a Salazar oggi è domenica

SALA DA PRANZO

“ Malfoy è pazzo!” dice Harry guardando sconsolato Blasie

“ no, tranquillo, sa quello che fa.” Dice Blasie poco convinto “ a proposito, a cosa si riferiva prima Hermione?” chiese mentre Harry e Daphne diventavano rossi in viso

“ a niente…” mugugna la bionda

“ perché ieri sera siete spariti?” chiede Eleonor mentre il fratello diventava rosso in viso

“ nulla di che…” rispose vago Harry “le dovevo dare una pergamena”

“ Daphne, non è che puoi venire un secondo? Dovrei parlarti” disse Blasie prendendo coraggio e guardando negli occhi la ragazza

“ si Bla!” rispose sconsolata la bionda guardando Harry

Appena entrati nella loro stanza Blasie chiuse con un colloportus la porta e insonorizzo accuratamente la stanza.

Daphne nel frattempo si era seduta sul bordo del letto, rassegnata all’idea di dover sposare quello che per lei era diventato come un fratello e di dover vedere l’amore della sua vita sposato con qualcun’altra.

Blasie invece, si era reso conto della situazione stupida dove erano finiti, a lui piaceva Eleonor e a Daphne piaceva Harry. Il loro fidanzamento era combinato, non aveva più senso stare insieme. Come Draco, anche lui aveva ricevuto la lettera dalla sua famiglia, che gli ricordava la data di scadenza per il fidanzamento ufficiale.

Non aveva più tempo doveva parlare assolutamente con Daphne.

“ vedi, Daphne…. Mia madre mi ha mandato la lettera con la data di scadenza del matrimonio…” dice Blasie poco convinto mentre Daphne abbassa la testa rassegnata

“ tu ti ricordi vero che il nostro fidanzamento è combinato vero?”

“ si, ma non vedo cosa centra adesso questo, la regola è una per tutti, dai Blasie, ti dico di…”

“ non dire nulla” sbotta Blasie mentre Daphne si zittisce

“ le famiglie che hanno combinato il nostro matrimonio, non sono le nostre vere famiglie…” disse Blasie avvicinandosi a Daphne e guardandola negli occhi “ dunque noi possiamo ritenerci liberi. Ora sta a noi decidere. Tu Daphne, vuoi diventare mia moglie? Non è una richiesta di matrimonio è una domanda e devi rispondere sinceramente. Io mi adeguerò” disse Blasie chinando la testa.

Un sì da parte di Daphne significava rinunciare alla sua vita con Eleonor.

Un no, significava poter vivere felici, per sempre.

“ vedi Blasie io…” cominciò la bionda mentre le lacrime cominciavano a scendere dagli occhi della ragazza

“ shhh, tranquilla Daphne, non succede niente…” disse Blasie avvicinandosi alla ragazza che aveva cominciato a singhiozzare sonoramente

“ Blasie io non mi merito la possibilità di scegliere, sono indegna pure di essere purosangue e di essere una Malfoy…” disse Daphne singhiozzando ancora più forte

“ io ti ho tradito nell’ultimo per…”

“ shhh, lo so Daphne, lo so. Per questo ti sto lasciando scegliere” disse il moro interrompendo la ragazza che continuava a singhiozzare ininterrottamente

“non mi merito la possibilità di scegliere!”

“ io te la sto dando. Ora spetta a te decidere” disse Blasie alzandosi e avvicinandosi al mobiletto degli alcolici per prendere due bottiglie di whisky incendiario, una per lui e una per Daphne che si attaccò subito al collo della bottiglia.

Cinque minuti e parecchie bottiglie dopo, Daphne parlò di nuovo

“ vedi Blasie, a me piace Harry”

“ in altre situazioni ti avrei presa in giro a vita, ma in questo caso no, dato che a me piace la sorella!” disse Blasie completamente sbronzo dopo aver dato fondo alla sua scorta personale di alcolici insieme a quella che ormai si poteva quasi considerare la sua ex ragazza.

“ Blasie allora, che ci facciamo ancora insieme?” chiese confusa Daphne mentre il moro la guardava vacuo

“ non lo so Daphne, non lo so” disse per poi lasciare che il silenzio cadesse di nuovo in quella stanza

Si buttarono sul letto a baldacchino attenti a non sfiorarsi nemmeno.

“ allora, la nostra relazione, o quel che era è finita?” chiese Daphne

“ se per te va bene…”

“ grazie Blasie!” disse la bionda con gratitudine guardando ormai l’ex fidanzato che si stava abbandonando alle braccia di morfeo.

Da domani la loro vita sarebbe cambiata.

Mai più matrimonio combinato, bastava solo dirlo alle loro famiglie.

*Lo so che la piastra non funziona così, ma mi serviva XD

NOTE DELL’AUTRICE

Ciao gente!

Cosa ne pensate? Non è uno dei miei capitoli preferiti, ma è passabile?

Fatemi sapere cosa ne pensate per favore.

Mi piacerebbe molto ricevere alcuni commenti sulla storia

<< ma voi state ancora ad ascoltare questa?>>

Cavolo Malfoy, mi ero dimenticata quanto bene si stava senza di te

<< e me lo vieni a dire dopo che ti sei divertita a farmi fare l’elfo domestico??? La prossima volta perché non mi fai portare il cibo al basilisco vestito da bistecca? Forse ti liberi di me!>>

Alla fine della fanfiction, Malfoy ti giuro che ti organizzerò il tuo incontro ravvicinato con il basilisco!

Allora, ringrazio chi ha messo la storia tra i preferiti, seguiti e i ricordati.

Ringrazio anche la mia migliore amica

Un mega grazie va a chi ha recensito

DramioneGleek

Ladyathena

Sinisa

Penso di aver detto tutto…

Ah dimenticavo! Ciao Malfoy

A presto

Rowena00

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Capitolo 24
*** Guai in vista ***


LA MATTINA SEGUENTE

“Ciao ragazzi!” salutò allegra Daphne entrando in cucina seguita da Blasie che sorrideva mentre Eleonor ed Harry abbassavano al testa

“Che avete voi due sta mattina? Vi siete riappacificati nel sonno?” chiese Draco guardando l’amico che si avvicinava ad Eleonor.

“Giorno tesoro!” disse tranquillo avvicinandosi alla ragazza e posandole un bacio dolce sui capelli

“Buongiorno Blasie!”

“Ciao Harry!” disse Daphne chinandosi e baciando il moro sulle labbra prima di sedersi sulle sue gambe e di allungare una mano per prendere un toast, mentre Harry la guardava interdetto.

“Si può sapere cosa cavolo vi prende a voi sta mattina?”

“Che c’è Dray? Per caso lo vuoi anche tu un bacio?” chiese Blasie alzando la testa dal piatto che nel frattempo si era servito mentre Harry ed Eleonor li guardavano sconvolti. Non stavano capendo più niente.

“Da te proprio no!”

“Mi pareva che fossi solo un po’ geloso, ho chiesto per cortesia…” disse ironico Blasie senza alzare gli occhi dal piatto

“è passato l’angelo miracoloso sta notte e noi non lo abbiamo visto? Vedi Dray cosa succede a chiudere e insonorizzare la stanza?” chiese Hermione guardando il fidanzato e beccandosi un occhiataccia dal fratello

“ Herm, ti ci metti anche tu adesso?”

“ tranquillo Blasie, ti conviene farci l’abitudine, non credo che la mamma ci andrà giù così leggera, e nemmeno Cissy!” disse Hermione ghignando perfidamente

“ mi ricordi un attimo perché mio padre ti ha chiesto se volevi diventare Serpeverde quella volta? Ti preferivo grifondoro…”

“ Ti consiglio di farci l’abitudine fratellino!”

“ Dray aiutami!”

“ è tua la sorella, Delow!”

“ grazie mille Malfoy!”

“ Hermione, perché a Harry e Daphne non hai ancora detto nulla?”

“ perché loro la lavata di capo e la figuraccia l’hanno fatta ieri mattina!”

“ io ho finito di fare colazione, te Duffy?” chiese Harry alzandosi e porgendo al mano a Daphne

“ si, credo di aver finito pure io, a do…!”

“ tesoro, te non vai da nessuna parte!” disse Draco alzandosi

“ che vuoi Dray?”

“ non che la cosa mi riguardi, anzi, ma mi pare che voi abbiate ancora un problema in comune, cioè le stanze!”

“ non vorrei mai darti ragione Draco, ma sta volta è vero! Blasie, tu ti tieni la tua stanza ed Eleonor si trasferisce da te va bene?” chiese Daphne

“ Duffina so che tu fai fatica a credermi per i tre quarti delle volte, ma credo che Blasie ed Harry abbiano meno roba ti te ed Eleonor da spostare, perché non cambiano stanza loro?” chiese Draco guardando la sorella che annuiva impercettibilmente

“ okay, chi ha qualcosa in contrario parli ora o mai più!”

“ e tu dove l’hai sentita dire questa frase? Non mi risulta che si usi anche nel mondo dei maghi!” disse Hermione guardando la sorella del suo futuro marito che arrossiva

“ Duffy sei così carina quando arrossisci!”

“ va a suicidarti Dray! Comunque l’ho sentita dalla professoressa di babbanologia!”

“ da quando in qua hai studiato babbanologia?” chiese sconvolto Blasie

“ da mai, la McGrannit mi aveva mandata a portare una busta alla professoressa, dato che avevo un ora libera, e siccome lei pareva non accorgersi di me e non voleva starmi a sentire ho dovuto passare il resto della mia ora di pausa ad ascoltare la lezione di babbanologia…”

“ tanto per sapere è divertente?” chiese Harry guardando Daphne

“ sai Harry, piuttosto preferirei trascorrere il resto della mia umile vita nella Londra babbana e …”

“ scusa Daphne, non vorrei interrompere il tuo monologo, ma stamattina purtroppo abbiamo alla prima ora la McGrannit, e siamo già in stra ritardo, non vorrei rimetterci altri punti per la mia povera casa!”

“ oh cavolo…. Quella ha l’aula dall’altra parte del castello!” urlò Blasie saltando in piedi e rovesciando la sedia nella foga di correre a prendere la sua borsa con i libri

“ crescerà mai?” chiese Hermione guardando Draco che scuoteva la testa sconsolato.

“ Accio borse!” mormorò Daphne mentre le borse con i libri finivano nelle mani dei proprietari

“ Blasie muoviti!” urlò Draco dalla porta del dormitorio mentre Blasie arrivava di corsa

“ perché tu hai già la borsa, che sta mattina a colazione non avevi niente?”

“ Blasie, hai mai sentito parlare di incantesimi? In questo caso si tratta di un Accio che risolve circa il novanta per cento dei tuoi problemi!”

“ fottiti Dray!”

“ perché tutte le frasi che dite finiscono con qualcosa di negativo nei miei confronti?” chiese Draco

“ non mi pare che << fottiti Dray>> sia negativo, anzi!” disse Harry guardando l’amico mentre un ghigno spuntava sul suo viso

“ Potter, questo non dovevi dirlo…!”

“ perché Malfoy? Adesso che mi fai?”

“ ti ricordo che sono il futuro marito di colei che, ieri mattina, sfotteva allegramente te e mia sorella, dunque…!”

“ ho capito, scusa Dray!”

“ come? Non ho capito bene!”

“ scordati che io lo ripeta!”

“ tranquillo Potter, non perdi di sicuro la reputazione dato che non ce l’hai qui a serpeverde!”

“ suicidati Malfoy!”

“ vedi Potter, questo è chiaramente negativo! Perché non lo dici mai a Blasie?”

“ perché non ci sarebbe nessun divertimento!”

“ muori Harry! Fino a prova contraria ci sento ancora!”

“ ma come fanno quei tre ad avere qualcosa in comune con noi?” chiese Eleonor sconvolta guardando le due amiche

“ non lo so! So solo che se andiamo avanti così probabilmente non saremo imparentati solo perché siamo gemelli!”

“ no Daphne, non penso proprio! Io preferisco aspettare altri dieci anni prima di procreare con quello!” disse Hermione girando lievemente la testa verso Draco che continuava a discutere con Blasie ed Harry

“ dicono tutte così e poi ci danno dentro come conigli!”

“ Daphne, come hai detto scusa? Chi è che ci da dentro come conigli?” chiese Draco guardando arrabbiato la sorella che indietreggiava

“ Draco lasciala in pace!”

“ ma ha appena detto…!”

“ lo so, ma ti ricordo che lei non ha nessunissima prova, mentre io ho avuto la sfortuna di sentire lei ed Harry che ci davano dentro come conigli, dunque…!”

“ Fottiti Hermione!” disse indignato Harry guardando male la sua migliore amica

“ parla con la tua ragazza, è lei che se l’è andata a cercare, e per tua grandissima sfortuna certe cose si fanno in due, quindi ci vai di mezzo anche te!” si difese la mora facendo spallucce mentre Draco ghignava

“ Malfoy, se vai avanti così ti spacco i denti!”

“ Potter, mi dispiace ricordarti che non sei più il beneamato grifondoro! Ci impiegano esattamente due minuti a sbatterti dentro adesso!”

“ questo lo dici tu!”

“ vogliamo provare? Magari se spacchi i denti a qualcun altro è meglio, non perché sia una problema anzi, mi piace molto aiutare gli amici, ma poi mi toccherebbe spiegare a madame Chips perché ho i denti rotti, e preferisco di gran lunga non toccare l’argomento conigli con lei!”

“ Malfoy sei serio?” chiese Eleonor

“ Ele, mi dispiace ma purtroppo si!” disse Hermione guardando male il fidanzato

DUE ORE DOPO

AULA DI TRASFIGURAZIONE

“ Servivano antipatia a colazione e nessuno me l’ha detto?” chiese Blasie uscendo dall’aula

“ non mi pare, a quanto pare c’era tutta la fiala nel piatto della McGrannit!” disse Malfoy

“ è peggio della Umbrige!” sbottò Harry facendo ridere Hermione

“ Harry, ti faccio notare che stai parlando con i cocchi della Umbrige! Ti ricordo che avevamo le bacchette di questi due cretini puntate al collo al quinto anno!” disse Hermione prendendo per le orecchie Blasie e Draco che emisero un verso da animale ferito

“ statevi zitti!” li riprese la ragazza

“ Herm, non per dire, ma forse gli stai staccando le orecchie!” disse Daphne guardando il fratello dolorante

“ ops!”

“ ops un cazzo Hermione!” sbottò Blasie massaggiandosi l’orecchio

“ dov’è finita la docile grifondoro?” chiese Draco guardando la fidanzata mentre portava una mano all’orecchio che era più rosso dei capelli dei Weasley

“ è diventata serpeverde!” rispose spavalda la ragazza dirigendosi verso la sala grande

“ Herm, i dormitori sono da quella parte!” la chiamò Draco indicando con un cenno le scale che potavano ai dormitori serpeverde

“ si, ma non so voi, io non ho nessunissima voglia di cucinare dopo questa rilassatissima lezione della McGrannit che ci ha fatto passare le pene dell’inferno! Grazie a dio eravamo con i tassorosso e non aveva termini di paragone, sennò chi se la sentiva più!”

“ Hermione ha ragione, pensate se eravamo con i grifondoro che guaio!” disse Eleonor mentre varcavano le porte della sala grande.

Subito tutti gli occhi dei presenti si puntarono sul gruppetto che si pietrificò sulla soglia della sala alla vista di chi li stava aspettando

“ cosa cavolo ci fanno loro due qui?” chiese Hermione girandosi verso Draco

“ guarda Daphne, io non ho fatto nulla!”

“ Herm, porco Salazar, il libro di papà!” disse la bionda

“ cavolo!” sbottò la ragazza

“ Hermione mi puoi spiegare cosa cavolo sta succedendo?” chiese Blasie guardando la sorella

“ ti ricordi il libro che stavamo guardando due sere fa? Qualcuno si deve essere accorto che manca!”

“ questo non è possibile! Quel libro era in soffitta! Mio papà non sa nemmeno come arrivarci, di solito si fa fare una passaporta da mamma, e comunque sono anni che non sale la su!”

“ ti pare che doveva salirci proprio quando il libro manca dal suo posto?” sbottò Hermione

“ ciao ragazzi siamo felici anche noi di vedervi!” disse gelido Lucius Malfoy avvicinandosi al gruppo che arretrava terrorizzato

“ noi no papà!” disse Draco mentre posava la schiena sulle porte della sala grande

“ Lucius, non hai chiamato anche mia mamma, vero? Qualunque sia il motivo per cui sei qui!” disse Hermione terrorizzata. Lucius non faceva paura, nemmeno se era arrabbiato, ma sua madre avrebbe fatto tremare le ginocchia pure a Voldemort.

“ tua mamma non ha potuto venire e nemmeno tuo padre!”

“ grazie al cielo!”

“ Hermione tranquilla, ci sono io per loro!” disse gelido l’ex serpeverde mentre Narcissa si avvicinava

“ mamma, che abbiamo fatto adesso?” chiese Eleonor guardando la donna

“ Hermione, io non vengo mai più a mangiare con te in sala grande, porti solo guai e una figura di merda!” disse Draco guardando male la sua ragazza

“ Dray, sinceramente non penso che ci uccideranno davanti a tutti, forse è meglio se siamo qua, pensa se eravamo da soli!” disse mentre il ragazzo rabbrividiva

“ non dare per scontato che non ci uccideranno!” disse Harry

“ te no di sicuro! Sei sopravvissuto a tre Avada Kedavra, caro il nostro prescelto!”

“ papi, cosa abbiamo fatto?” chiese Daphne mentre Narcissa apriva le porte della sala grande

“ adesso basta Lucius! Hai dato fin troppo spettacolo e sai che è una cosa che non tollero!” disse guardando male il marito “ e voi muovetevi!”

“ cosa cavolo sta succedendo?” chiese Draco una volta che le porte della sala grande si richiusero dietro di loro lasciando ammutolite tutte le persone che erano a pranzo

“ Malfoy, muoviti” disse Lucius gelido mentre Narcissa faceva strada verso il loro dormitorio, la parte più sicura del castello per dire qualcosa di veramente importante

“ ti devo far notare che sei anche tu un Malfoy e che non riesci a fare il serio per cinque minuti, figurarsi a fare il cattivo della situazione?”

“ vuoi scommettere che sta volta ci riesco?”

“ no! So già che non ci riesci! Come so che non sei davvero arrabbiato!”

“ ah si? E da cosa lo deduci caro il mio genio?” chiese Lucius mentre la parola <> veniva pronunciata silenziosamente da Hermione dato che erano arrivati alla prima porta del loro dormitorio

“ caro papà del genio, purtroppo ho preso la tua stessa mimica, solo che io a differenza tua so fare sia l’arrabbiato che il serio per più di cinque minuti, e quella che hai su è la faccia di novità!”

“ Cissy hai partorito un genio quella volta!” disse Lucius guardando la moglie mentre si inoltravano nelle profondità del lago nero

“ di sicuro non grazie a te Lucius!” rispose la moglie mentre Daphne apriva la porta del loro dormitorio personale

“ Malfoy, se avete finito di giocare, volete dirci per favore cosa succede?” chiese Hermione

NOTE DELL’AUTRICE:

Ciao a tutte/i.

Come potete notare, e sono enormemente dispiaciuta per voi, non sono ancora stata avadakedavrizzata da nessuno. Non nego che probabilmente in questi quattro mesi qualcuno ci abbia pensato diverse volte.

Mi scuso immensamente per il ritardo soprattutto con una persona che ci teneva davvero tanto a vedere il seguito di questa storia. Scusate davvero.

Detto questo, cercherò di non far passare un’altra volta quattro mesi tra un capitolo e l’altro, ma non vi assicuro nulla.

Ringrazio Cornelia_Serpeverde, DramioneGleek e ladyathena per le recensioni.

A tutti quelli che leggono silenziosamente, vorrei dire che se vi scappa un piccolo commento sulla storia non mi dispiacerebbe, mi fa piacere sapere cosa pensate del capitolo e della storia in generale. Accetto complimenti e critiche quindi sfogatevi pure! J

Detto questo a presto (spero) con il prossimo capitolo

Rowena

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Capitolo 25
*** Avviso ***


AVVISO

 

Potete odiarmi, tranquilli me lo merito. 

Non è un nuovo capitolo, a differenza del quinto che è stato opportunamente modificato e, secondo il mio modesto parere, molto meglio di quello che c’era prima. Se vi va di passare a leggerlo sarei molto contenta anche perché sarà di fondamentale importanza per capire come proseguirà la storia quando FINALMENTE arriverò ad aggiornare i capitoli qua in fondo. Ci vorrà ancora una vita ma confido di farcela. 

Nel frattempo se vi fa piacere sto pubblicando diverse storie scritte principalmente per me stessa in momenti abbastanza di merda. 

Ho appena pubblicato “Do you remember me?” e credo che già il titolo lasci intendere molto. E’ una cosa scritta quasi due anni fa ma che mi è servita (non smetterò mai di sostenere che la scrittura abbia immensi poteri benefici) ad uscire da cose che mi sembravano a dir poco più grandi di me. Se vi va di passare a leggere e dirmi se sono l’unica che reagisce così ve ne sarei più che grata. 

Un’altra storia appena aggiornata ma già iniziata è “On my way”. Questa non è esattamente biografica e purtroppo Harry Potter non centra nulla ma se vi va, ovviamente senza nessun obbligo, passate anche di li in attesa del prossimo nuovo-vecchio capitolo di Elthain.

Vi lascio i link 

https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3856557&i=1

https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3733216

 Kisses 

Katherine 

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