L'amore ai tempi dei Malandrini

di LadyMarauders
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il dormitorio dei Grifondoro ***
Capitolo 2: *** Lily tenta di prendere fuoco ***
Capitolo 3: *** Un cervo nella foresta proibita ***
Capitolo 4: *** Biscotti alla cannella ***
Capitolo 5: *** Sirius si prende un pugno in faccia! ***
Capitolo 6: *** Due chiacchiere con Piton ed un bacio rubato. ***
Capitolo 7: *** Guarda che luna ***
Capitolo 8: *** La mappa del malandrino e buon compleanno Luna. ***
Capitolo 9: *** Natale con i tuoi... ***
Capitolo 10: *** Suoceri e consuoceri! ***
Capitolo 11: *** I Mangiamorte di Hogwarts ***
Capitolo 12: *** Quelli non sono i suoi occhi ***
Capitolo 13: *** La stanza delle necessità ***
Capitolo 14: *** Perché non funziona? ***



Capitolo 1
*** Il dormitorio dei Grifondoro ***


* NOTA DELL'AUTORE * In questa fanfiction, insieme ai personaggi che tutti conosciamo (malandrini, Lily, Severus, professori vari) ci sarà anche un nuovo personaggio che NON esiste nella storia originale, ma che è stato inventato da me. Il suo nome è Luna Wilson, una grifondoro che frequenta, insieme ai protagonisti, il settimo anno ad Hogwarts :) grazie per l'attenzione e buona lettura. *

- Vi rendete conto che siamo al nostro ultimo anno, qui ad Hogwarts?-
- Per fortuna direi, sono sempre stato sicuro che non sarei riuscito a superare i G.u.f.o-
- Per fortuna dici, eh Codaliscia? Tu sei pazzo! pensi che uscito da qui potrai continuare a fare danni insieme a noi? No signore, usciti da Hogwarts niente più scherzi a Gazza, vecchio ubriacone, mi mancherà-
James si buttò sul suo letto e i suoi amici lo imitarono. Come sempre i due letti vicini al suo erano prenotati per Sirius e Remus, mentre Peter doveva accontentarsi, come sempre, del letto sotto la finestra, il punto più freddo della stanza.
Remus sistemò accuratamente la sua divisa infondo al letto, ben piegata, per il giorno dopo, poggiò la sua spilla da prefetto sul comodino e si infilò sotto le coperte.
- Quest'anno, amici miei, fosse l'ultima cosa che faccio, strapperò un invito ad Evans, ve lo giuro sulla mappa del malandrino-
James non era cambiato per niente in quell'estate, sempre affascinante con i capelli neri arruffati e due occhi vispi dietro le lenti degli occhiali, e neanche i suoi interessi erano cambiati, tentava da anni di convincere Lily Evans ad uscire con lui, con pessimi risultati.
- Non per rovinarti la festa, Ramoso- aggiunse Remus mentre sfogliava il libro avanzato di incantesimi – ma quest'anno abbiamo i M.a.g.o, credo siano un tantino più importanti di Lily, non credi?-
- Forse per te caro Lunastorta, ma no, per me no, devo per forza convincerla ad uscire con me, tutte le ragazze mi muoiono dietro tranne lei, che disdetta, non l'avete vista questa sera, era così elegante mentre mangiava e chiacchierava con le sue amiche-
- Ed era elegantissima anche nell'ignorarti, amico mio, così perfetta nel non salutarti, nel guardare da un altra parte quando tu le parlavi, che ragazza di classe, hai ragione-
Sirius era assolutamente contrario a quell'infatuazione che James aveva per Lily, per lui James doveva continuare a spezzare cuori delle ragazze della scuola insieme a lui, o almeno Remus aveva quest'impressione.
- Non sei per niente simpatico Sirius, è una cosa seria, non c'è da scherzarci sopra-
- è proprio questo il problema caro James, è che tu stai prendendo troppo seriamente questa cosa, non capisci che Lily ti piace solo perché è la prima ragazza che non si concede a te al tuo primo schiocco di dita? Appena cederà, perderai tutto il tuo interesse per lei, fidati di me, non saresti più felice a continuare a fare scintille con me per i corridoi?-
Remus sorrise sentendo che la sua teoria, come sempre, era quella giusta.
Non sapeva se essere contento o no di questa ossessione di James verso Lily, lui la conosceva bene, era un prefetto insieme a lei, e la trovava una ragazza splendida, e non sapeva se sarebbe stata più forte l'influenza di Lily su James, o il contrario. Avrebbe mai potuto,James, rovinare una ragazza così perfetta? James lo aveva implorato centinaia di volte di dargli una mano con Lily, ti parlarle bene di lui, di dirle che era cresciuto, che non era più il ragazzino che importunava le persone senza un motivo. Remus non era molto convinto che fosse poi così cambiato, ma era suo amico, e ci aveva provato, ma Lily era irremovibile, anzi, spesso tentava di convincere lui stesso a lasciar perdere James. Lei non sapeva che molti dei guai che combinava James, erano opera anche sua, e forse era meglio che non lo sapesse.
- E tu Lunastorta- cambiò argomento James – pensi che quest'anno tenterai di trovare l'amore, oppure vorrai rimanere ancora il verginello del gruppo?-
- Ora, James, non vorrei essere pedante ma credo che l'unico di noi, che possa vantare, un qualche tipo di esperienza sessuale sia Sirius, quindi tecnicamente non sono l'unico “verginello” del gruppo-
Sirius alzò un braccio in segno di vittoria e James, innervosito, si girò dall'altra parte, dando le spalle a Remus.
- Ecco perché cerco di parlare in meno possibile con te Remus, riesci sempre a farmi cadere dalla parte del torto, è una cosa assai fastidiosa- tornò a guardare verso il letto dell'amico – io volevo solo sapere se hai intenzione, o no, di provarci con qualcuna, tutto qua-
- Come se ci fossero ragazze interessate a me -
- Tu non ti rendi conto di quante ragazze ti vengono dietro, Remus, e tu fai finta di niente, come se non esistessero-
Sirius si mise a sedere sul letto
- Guardate, Minus ha parlato, credevo ti fossi morso la lingua cenando-
- No Sirius, semplicemente ho deciso che quest'anno, peserò ogni singola parola-
- Ho capito, Codaliscia, ho capito, ottima scelta, continua così, comunque io ho già una mezza idea su chi scegliere per Remus-
- Perché ora non posso neanche scegliermi la ragazza da solo? Dovete fare voi anche quello?-
Remus poggiò il libro di incantesimi sul comodino e si sdraio portandosi le coperte fino quasi al collo.
- Certo che puoi sceglierti la ragazza, Lunastora- disse James – ma noi siamo più bravi di te a farlo, quindi, non disdegnare il nostro aiuto-
- E chi sarebbe, di grazia, questa ragazza che pensate sia così perfetta per me?-
Remus vide con la coda dell'occhio James e Sirius che si guardarono sorridendo
- Abbiamo notato, un certo feeling, tra te e Luna, Luna Wilson-
Remus non disse niente, aveva imparato ad allontanare ogni pensiero sulle ragazze, non poteva permettersi di affezionarsi a qualcuna.
- Dammi un solo motivo per cui Luna non ti piace, è carina, e poi ti guarda sempre con quei grandi occhioni marroni, tutti illuminati, sai quanto darebbe James per far si che Lily lo guardasse come lei guarda te?-
- Sei sempre più simpatico Sirius, grazie mille di averlo detto- James tirò qualcosa all'amico
- Primo- disse Remus che iniziava ad innervosirsi – Luna sta insieme a Liam McFee, dei Corvonero e poi,vi dimenticate sempre di quel mio piccolo problema-
- Hai torto caro Lunastorta- disse Sirius – Luna e McFee si sono tipo lasciati l'anno scorso e poi quale piccolo problema? Che sei intelligente, misterioso e che sei il migliore amico di me e James, guarda che sono tutte cose che piacciono alle ragazze-
Remus non ce la fece più ed esplose.
- Che sono un lupo mannaro Sirius, parlavo del fatto che sono un mostro.-
- Esagerato, magari a lei piacciono i tipi pelosi, che ne sai-.
Remus non voleva più parlarne, sapeva che qualunque cosa avesse detto, Sirius e James l'avrebbero rigirata come piaceva a loro e lo avrebbero solo fatto innervosire ancora di più, così , semplicemente non disse nulla e fece finta di addormentarsi.
I suoi amici avevano torto, lui non poteva assolutamente permettersi una ragazza, pensavano che lui non si fosse mai preso una cotta per qualcuna, durante quei sette anni? Ma era già un pericolo per se stesso e per i suoi amici, mettere in pericolo un altra persona era assolutamente fuori discussione.

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Capitolo 2
*** Lily tenta di prendere fuoco ***


  • * NOTA DELL'AUTORE * In questa fanfiction, insieme ai personaggi che tutti conosciamo (malandrini, Lily, Severus, professori vari) ci sarà anche un nuovo personaggio che NON esiste nella storia originale, ma che è stato inventato da me. Il suo nome è Luna Wilson, una grifondoro che frequenta, insieme ai protagonisti, il settimo anno ad Hogwarts :) grazie per l'attenzione e buona lettura. *

Luna era seduta insieme alle sue amiche al tavolo della loro casa, i Grifondoro. Anche se era molto presto, la Sala Grande era piena di persone. Il primo giorno di lezione era sempre attesa con ansia, non solo dai nuovi ragazzi del primo anno. Mentre spalmava della marmellata sul suo toast, Luna vide entrare, dalla porta d'ingresso, i due ragazzi più famosi della scuola, che per sua fortuna, o sfortuna, conosceva fin troppo bene. James Potter e Sirius Black stavano avanzando a passo lento, per dar modo a tutte le ragazze di fissarli con calma. Sirius faceva qualche occhiolino qua e la, a ragazze che sembravano stessero per svenire solo perché Sirius le aveva guardate. James invece non guardò nessuna, aveva lo sguardo fisso sulla sua amica, Lily, seduta proprio accanto a lei.
- Stanno arrivando- disse Luna dando una piccola gomitata all'amica
- Chi?- chiese Lily guardandosi intorno
- Come chi, il tuo spasimante e i suoi amici.-
Lily si mise dritta con la schiena in un attimo e spostando le ciocche di capelli dietro le orecchie.
- Sta arrivando James? Ma io...- non riuscì a finire la frase che James aveva scansato un ragazzo del terzo anno e si era seduto accanto a Lei.
- Buongiorno mia bellissima Lily, eccoti un fiore tutto per te-
James prese la bacchetta e in un attimo trasformò un piccolo oggetto che aveva in mano, forse un bottone, in un fiore giallo acceso.
- Bel trucchetto Potter- disse Lily con quell'aria di indifferenza che aveva sempre con James, anche se Luna sapeva benissimo che era solo una sceneggiata. - Dove l'hai imparato, alla scuola per Clown?-
- Oh Evans, perché sei così crudele con me? Questo è solo puro talento del mio cuore, per te-
Lily sembrò arrossire, prese il fiore e lo mise in mezzo ad un libro e continuò, per quanto possibile, ad ignorare James.
 
 
La sera arrivò presto, e anche se era il primo giorno, i ragazzi dell'ultimo anno erano già pieni di compiti. Per una volta, anche James e Sirius avevano tentato di iniziare subito a studiare. Si erano accorti che, se non volevano rimanere li un altro anno, avrebbero dovuto impegnarsi un po di più. Anche se, l'idea di rimanere ad Hogwarts ancora un po, per continuare a fare scherzi e comandare un po tutti, non era un idea così tremenda, almeno per James e Sirius.
La sala comune era piena di gente, tra cui molti ragazzi del primo anno, che continuava ad andare in giro spaesati, guardando tutto con grande entusiasmo e curiosità. Un comportamento che innervosiva molti ragazzi più grandi ma anche qualche fantasma. Remus stava cercando di finire il suo tema per difesa contro le arti oscure, sulle maledizioni senza perdono e sulle conseguenze che avevano, non solo per le vittime ma anche per coloro che avevano scagliato l'incantesimo. “Un biglietto di sola andata per Azkaban” aveva urlato Sirius quel pomeriggio durante la lezione. Non aveva poi torto.
- Mi sono guardato un po in giro oggi, sapete. Ma non ho visto nessuna ragazza interessante-
- Povero felpato- disse Remus, scrivendo le ultime righe del tema - passerai tutto l'anno da solo, come un cucciolo abbandonato?-
- Da solo? Non ci penso neanche, cercherò di farmi piacere qualcuna, magari tra questi brutti anatroccoli sta per svelarsi un bel cigno-
- Farti piacere qualcuna? Ma tu all'amore non pensi mai?-
A parlare era stato James. Tutti lo guardarono stupiti da quell'affermazione. Stava giocherellando con una penna d'oca e intanto guardava Lily che, vicino al caminetto, chiacchierava con le amiche.
- Sirius che parla d'amore? Vuoi troppe cose James. Non ricordi? Lui deve rimanere in bel tenebroso della torre dei Grifondoro. Il bel fascino del bastardo-
- Io non sono bastardo. sono bello? Si. Sono tenebroso? Moltissimo. Ma non sono bastardo. Non ditemi che ancora mi state rinfacciando la storia di Mary Kate?-
Remus chiuse i suoi libri e si girò verso l'amico.
- Sei entrato in Sala Grande con le sue mutandine in mano urlando “ tesoro ti sei dimenticata queste in camera mia”-
Sirius sembrò divertirsi molto ripensando a quell'episodio. - Ma era una sciocchezza, suvvià-.
All'improvviso, senza dire niente, James si alzò di scatto dalla sedia, facendo spaventare Peter che era seduto accanto a lui. Iniziò a correre per tutta la sala comune, saltando anche dei ragazzi che erano seduti a terra giocando agli scacchi magici. Prese Lily per un bracciò e la tirò a se. Tutti in sala comune si zittirono e guardarono James, che in quel momento aveva Lily tra le braccia.
- Evans, stavi per prendere fuoco, non te ne sei accorta?-
Ed era vero. Mentre Lily parlava, appoggiata al caminetto, un pezzo di brace era saltata fuori, cadendo sul bordo della divisa della ragazza. Dove si era formato un bel buco bruciacchiato.
- James- disse piano Lily – Grazie. Eravamo distratte. Se non ci fossi stato tu, probabilmente mi avrebbe preso fuoco la gonna-
- Non l'avrei mai permesso, e lo sai- disse lui sorridendogli
Lily iniziò a perdere quel controllo che si era importa, ormai da anni, di mantenere davanti a James. Ma il ragazzo sembrò capirlo e non si fece sfuggire l'occasione.
- Bè ora sei in debito con me Evans. Non puoi rifiutarmi un altra volta. Ti prego, concedimi un solo appuntamento. Uno solo-
Mentre tutti gli altri erano tornato ai propri affari, sia le amiche di Lily, tra cui Luna, che Sirius e Remus, aveva le orecchie ben tese, curiosi di scoprire il verdetto.
- Ok Potter. Un solo appuntamento. Solo perché non ti sopporto più. Ma sia chiaro che lo faccio solo per farti chiudere la bocca-
- Certo, certo. Ovviamente- disse lui con quell'aria maliziosa che non scompariva mai dal suo volto.
Luna si allontanò dal divano, dove James si era seduto, senza che nessuno gli dicesse di farlo, e si sedette sulla sedia vuota dove prima era seduto il ragazzo.
 - Alla fine il vostro amico ci è riuscito a convincerla eh? Iniziavamo a perdere tutti le speranze-
- Wilson, che bella sorpresa- disse Sirius dando un calcio allo stinco di Remus, che non sembrò apprezzare il gesto. - Già, alla fine lo abbiamo perso. Evans lo rovinerà completamente, io me lo sento-
- Magari, gli metterà solo un po di sale in zucca, tu che dici?-
- Non lo so Wilson. Ormai siamo rimasti solo io e il mio amico Remus liberi di fare quello che vogliamo, quando vogliamo. Liberi di mettere a ferro e fuoco questo posto-
Peter alzò lo sguardo e fulminò Sirius. - Perché io non sono più tuo amico?-
- Ma certo Peter, che domande, anche tu avrai un ruolo molto importante in questo nostro piano malefico- disse Sirius stropicciando i capelli al ragazzo. - Daremo a te la colpa di ogni malefatta- disse in un bisbiglio.
- Sei una persona orribile, lo sai?-
- Oh guarda, Remus parla, credevo che il lupo ti avesse mangiato la lingua-
- Il gatto- lo corresse Luna
- Che gatto?-
- Si dice, che il gatto ti avesse mangiato la lingua, non il lupo-
Sirius la guardò sorridendo, lei non poteva afferrare la battuta. Ma era meglio così. Almeno per ora.
- Ma voi due vi conoscete?- disse infine guardando prima Remus e poi Luna.
 
 
Luna si era quasi addormentata quando Lily rientrò in camera. Sentì la porta della loro stanza chiudersi. Si girò nel letto e beccò l'amica che sorrideva con una faccia inebetita.
- Ti sembra l'ora di rientrare questa?-
- Luna – disse Lily mettendosi una mano sul petto - mi hai fatto prendere un colpo, pensavo dormissi-
- Dimmi che sei stata fino adesso a studiare e non con James.-
Lily sorrise imbarazzata
- Non ci credo.- “finalmente” pensò in realtà Luna.
- abbiamo solo parlato un po'. Sinceramente non immaginavo che sotto quell'aspetto da cretino ci fosse un ragazzo così...carino.-
- Siamo già alla parola “carino”? Si è impegnato davvero tanto per entrare nelle tue grazie sta sera.-
- Non prendermi in giro, lo sai che un po' mi è sempre piaciuto.Solo ho sempre pensato mi volesse usare semplicemente come trofeo. Come faceva con tutte le altre. Però insiste da così tanto tempo che forse vuole davvero, solo me.-
- Che vuole solo te l'aveva capito più o meno tutta la scuola. Anche persone che non avrebbero dovuto.-
Lily guardò l'amica dubbiosa.
- Di chi parli?-
- Secondo te? Di Severus ovviamente. Lo sai che non si vogliono proprio bene quei due-
- è un eufemismo dire che non si voglio bene. Ma cosa dovrei fare? Evitare di stare con chiunque per non ferire i suoi sentimenti? E poi ultimamente non si sta proprio comportando bene con me. Dopo le varie discussioni fatte gli anni precedenti, credevo che le cose stessero andando bene, ed invece è il solito testardo, peggio per lui-.
Luna si sistemò sotto le coperte. Così, finalmente, James era riuscito a fare breccia del cuore di Lily. O almeno era riuscito a non farsi insultare per un paio d'ore. Un bel risultato. Era molto felice per la sua amica, ovviamente. Ma non riuscì a non pensare a quanto lei fosse sfortunata in amore.
- A cosa stai pensando Luna?-
- Pensavo al tempo che manca prima che io diventi la pazza, solitaria, con la casa piena di gatti.-
- Hai tempo prima di diventare la zitella di turno. E poi che ne sai. Magari il principe azzurro è più vicino di quanto tu possa credere.-
- Di chi parli? Te l'ho già detto. Con McFee è tutto finito. È uno psicopatico.-
- Non stavo parlando affatto di lui. James prima mi ha accennato al fatto che lui e Sirius volevano sistemare Remus, con te.-
Luna si girò di scatto verso Lily.
- CHE COSA?-
- Non so se scherzasse. con lui non si può mai sapere. Ma diceva che avevano visto un certo feeling tra voi due e che volevano un po' accelerare le cose. Lo sai come sono fatti.-
- Ma non c'è un nessuno NOI. ma sono impazziti?- Luna non poteva credere alle sue orecchie, ma come gli era venuto in mente?
- Perché ti farebbe così schifo un idea del genere?-
- Non è che mi fa schifo l'idea. Solo che è praticamente impossibile. Quel ragazzo non mi guarderebbe in faccia nemmeno se stessi prendendo fuoco. Davanti ai suoi occhi. Quando ce ne siamo andate dal divano mi sono seduta vicino a lui e Sirius. E ti giuro non ha mai alzato gli occhi dalla pergamena.-
- è solo molto timido, dagli tempo.-
- Comunque il problema non sussiste, probabilmente è solo frutto dell'immaginazione di quei due cretini-.

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Capitolo 3
*** Un cervo nella foresta proibita ***


  • * NOTA DELL'AUTORE * In questa fanfiction, insieme ai personaggi che tutti conosciamo (malandrini, Lily, Severus, professori vari) ci sarà anche un nuovo personaggio che NON esiste nella storia originale, ma che è stato inventato da me. Il suo nome è Luna Wilson, una grifondoro che frequenta, insieme ai protagonisti, il settimo anno ad Hogwarts :) grazie per l'attenzione e buona lettura. *



Il mattino successivo, Luna aveva due ore di buco prima della lezione di Storia della magia. Era seduta nella Sala Grande utilizzando quel tempo per finire i compiti che avrebbe dovuto consegnare poco dopo. Stava tentando,invano, di scrivere gli ultimi 10 cm del suo tema sulle legislature magica del XX secolo. Ma non riusciva a trovare le ultime informazioni che le servivano e la cosa stava iniziando ad innervosirla.
Aveva quasi deciso di abbandonare l'impresa, quando il ragazzo che aveva infestato i suoi sogni per tutta la notte, apparve davanti a lei. Probabilmente si era incuriosito dopo che l'aveva vista prendersela brutalmente con un toast al formaggio.
- Luna, ti serve aiuto?-
La ragazza alzò la testa e si trovò davanti Remus.
- Remus. No, cioè si, mi servirebbe un po di aiuto. Sto impazzendo con questo tema per Ruf. Ma non ti preoccupare non voglio disturbarti-
- Nessun disturbo. Sono abituato a fare temi interi a quegli scansafatiche dei miei amici. Aiutare qualcuno, che al contrario loro, studia davvero, non mi dispiace affatto. Cosa ti manca?-
- Mi mancano 10 cm. Ma non trovo alcune informazioni. Sul libro non ci sono, queste stra maledette “leggi della tutela delle creature magiche” -
- Non si trovano su questo volume,infatti, ma sul volume II. Ruf ci aveva detto che sarebbe servito solo verso la fine dell'anno,ma io ho dato uno sguardo per sicurezza perché anche io ero in difficoltà e le ho trovate qui.-
- Molto carino, da parte di Ruf, farci questi scherzetti. Se non fosse già morto, lo ucciderei con le mie stesse mani.-
Remus estrasse il libro e lo passò a Luna, che dopo il suo aiuto, ci mise poco per finire il suo lavoro.
- Sono in debito con te Remus. Mi hai salvato da una ramanzina di Ruf.-
- Troverò il modo di farti estinguere il tuo debito- disse lui sorridendo.
- Magari, segui le orme del tuo amico e mi porti fuori ad un appuntamento.-
Luna si accorse che le sue parole suonavano meglio dentro la sua testa. Sentì Remus irrigidirsi accanto a lei, ed era sicura che, in quel momento, la sua faccia avesse preso dei bei toni di rosso.
- Intendevo dire, sai, come James ha fatto con Lily. Era una battuta-
- Certo- rispose imbarazzato Remus – Avevo capito il riferimento.-
“ Cambia argomento Luna altrimenti calerà un silenzio imbarazzante che gelerà il sangue di tutta la Sala Grande.” pensò tra se la ragazza.
- E quindi James è riuscito a estorcere un appuntamento a Lily-
- Da non crederci. Non sono sicuro se mi dispiace per Lily oppure se essere felice per me stesso. Per non dover sentire James lamentarsi ogni santo giorno.-
- E se continuasse a parlare sempre di lei senza lamentarsi? Non sarebbe peggio?-
- Preferisco un James felice ad un James infelice, fidati. -
Le due ore di storia della magia erano le più pensanti di tutte. Nessuno nella storia di Hogwarts era riuscito ad ascoltare un intera lezione del professor Ruf. E quei pochi che lo avevano fatto in passato, erano morti di noia. Alla fine si scoprì che erano stati davvero in pochi quelli che avevano inserito tutte le informazioni che voleva il professore nel loro tema. Perché a nessuno era venuto in mente di guardare nell'altro libro “tranne Remus ovviamente” pensò Luna. Mentre uscivano dall'aula, dopo i complimenti del professore per chi aveva completato il tema, Luna corse verso Remus per ringraziarlo doppiamente dell'aiuto.
- Ora ho due debiti verso di te -
- Se dobbiamo rimanere legati ai metodi di James per il recupero debiti. Non oso immaginare cosa vorrebbe in cambio lui per due favori nell'arco di un paio d'ore.-
- Devo dire a Lily di stare molto attenta allora, non si sa mai. Potrebbe tentare di prendere fuoco anche sta sera.-
- Ma non dirgli che sono stato io a dirtelo. Altrimenti dovrai estinguere i tuoi debiti con un fantasma-.
 
 
Mentre camminavano lungo i corridoi della scuola, per arrivare fino ai sotterranei per la lezione di Pozioni, Sirius e James erano alla ricerca disperata di Remus.
- Ma dove si sarà cacciato? Ma tu l hai visto sta mattina?-
- No Sirius non l'ho visto. Quando mi sono alzato non c'era già più-
- Certo che non c'era più, tu ti sei svegliato 10 minuti fa. Non è colpa sua se tu fai le ore piccole e non ci sei abituato-
- Ma le ho fatte per un ottima ragione- disse James con un sorriso brillante.
- Per me un ottima ragione non sono quattro chiacchiere, ma ben altro, amico mio.-
- Questo, caro Felpato, è perché sei un brutto porco insensibile.-
Quando arrivano, finalmente, nei sotterranei, videro Remus seduto accanto ad un calderone infondo alla stanza. Senza accorgersi che allo stesso calderone era seduta, nascosta da una colonna Luna.
- Lunastorta vecchio lupo di mare. Ecco dov'eri. Dobbiamo organizzarci per settimana prossima. C'è la l..-
Prima di dire “ luna piena”, James si accorse appena in tempo di Luna, che era impegnata a cercare qualcosa all'interno della borsa. Remus alzò lo sguardo verso James e Sirius con un espressione che poteva essere tradotta con “ ora vi ammazzo.”
- l....LUNA! Ma che sorpresa trovarti qui. Come mai da queste parti?- cercò di riprendersi James.
- Ti senti bene James? Seguiamo questa lezione da 7 anni. Tutti insieme.-
- Ma certo ma certo, intendevo dire, che sorpresa vederti qui, seduta accanto a questo bell'uomo. Bè non vi disturbo oltre. Remus ricordati che dobbiamo farci due chiacchiere dopo-
James e Sirius si sedettero a qualche calderone più in la, cercando di trattenere le risate.
- Ma ti immagini se finivi la frase davanti a lei? - disse Sirius buttandosi sulla sedia.
- Remus ci avrebbe uccisi,entrambi. Proprio in quest'aula, davanti a tutti.-
- Potrebbe farlo subito dopo la trasformazione la prossima volta. Meglio stare attenti. Non si sa mai-
Pozioni era l'unica lezione in cui Sirius e James erano davvero attenti. Non perché lo volessero davvero. Ma al livello del settimo anno, se non si stava davvero concentrati, si poteva finire ustionati, rimpiccioliti o morti.
James non faceva altro che mandare occhiatine a Lily, che era seduta poco più avanti, ma lei era troppo seria a scuola per farsi distrarre da lui.
James non capiva come era possibile che gli piacesse tanto una sola ragazza. Così tanto da farlo smettere di guardarsi intorno. Non era di certo il tipo che credeva nell'amore, e all'inizio non era stato neanche quello a farlo interessa a lei. Poi Lily frequentava persone di dubbia provenienza. Come quel Severus Piton. Ma era stata forse la sua testardaggine nel rifiutarlo sempre, che l'aveva fatta diventare ancora più interessante. Sirius gli diceva sempre che si stava comportando da bambino viziato (quale in realtà era) e che appena Lily avesse ceduto, si sarebbe stufato subito. Ma James non era assolutamente d'accordo con il suo migliore amico.Non sapeva bene il perché, ma sapeva che con Lily sarebbe stato diverso.
 - Quando porterai fuori la tua Evans?-
- Non lo so in effetti. Devo pensare a qualcosa di spettacolare. Ora che ho preso la sua attenzione non posso fare la figura del ragazzo normale.-
- Nessuno pensa che sei un ragazzo normale,non ti preoccupare di questo. lo sanno tutti che sei un pazzoide-
- mai quanto te bastardino.-
- Come ti permetti?- disse Sirius puntando una coda di rospo, alla gola dell'amico - Io sono un cane di razza,e lo sai.-
- Un cane che verrà sbranato da un lupo, tra qualche secondo, guarda chi sta arrivando.-
Sirius si girò nella direzione del dito di James e vide arrivare di tutta fretta Remus, che aveva sul viso un espressione per nulla rilassata.
- Amico mio, Come stai?-
- Ma siete impazziti? Ma come vi viene in mente di dire certe cose ad alta voce in un aula piena di persone?-
Raramente i ragazzi avevano visto Remus arrabbiato in quei sette anni d'amicizia. E quelle poche volte che era accaduto ,si erano ripromessi di non farlo arrabbiare mai più.
- Scusaci, non avevamo visto che Luna era seduta accanto a te. Però dai non ci ha sentiti.-
- Non è di lei che mi preoccupo. O almeno mi preoccupo di più che lo venga a scoprire tutta la scuola. Volete farmi cacciare da questo posto, proprio l'ultimo anno? Ne abbiamo passate fin troppe da quando Piton l'ha scoperto. Ci manca che lo scoprono anche altre persone. siamo già in troppi-
- Per Piton ok, colpa nostra-
- Colpa TUA Sirius, io non ho detto niente a nessuno- puntualizzò James.
- Ma a Lily l'hai detto tu l'anno scorso.-
Remus non avrebbe mai voluto dire a nessuno del suo segreto. Ma i suoi amici, alla fine del primo anno, dopo le sue molte e sospettose assenze ,l'avevano scoperto da soli. E andava bene così, dopotutto. Ma durante l'anno precedente, un anno parecchio pesante per Remus, dopo la morte del padre, trovò una vera amica in Lily, che fece di tutto per farlo stare meglio. Alla fine Remus gli rivelò il suo più grande segreto,terrorizzato all'idea che la ragazza si allontanasse da lui, come molti prima di lei. Ma si dovette ricrede. Lily prese la notizia fin troppo bene,almeno per i gusti di Remus.
- Lily è un altra storia, comunque da oggi state più attenti vi prego-
- Va bene va bene faremo i bravi. Ma dobbiamo comunque parlarne prima o poi, lo so che non ti piace ma dobbiamo farlo-
- E di cosa dobbiamo parlare? La solita storia di ogni solito mese. non vedo l'ora- disse sarcastico Remus.
- Secondo me questa tua particolarità potrebbe farti avere molte donne- disse Sirius molto seriamente
- Ti prego, non dirlo di nuovo.-
- Tu capisci perfettamente cosa significa avere il ciclo ogni mese.-
James e Remus guardarono disgustati l'amico.
- Felpato. Fai questa battuta ogni volta. Ma non ti sei stufato? Non ti rendi conto che ha fatto, più o meno, ridere solo la prima volta?-
- A me fa ridere ogni volta che la dico ok? Non sminuite il mio ego vi prego-
- Niente farebbe sminuire il tuo ego Sirius, neanche un Avada Kedavra.-
 
I giorni che separavano Remus dalla luna piena passarono troppo velocemente,almeno per lui. Sentiva le sue forze scomparire pian piano. Odiava quel periodo più di ogni altra cosa al mondo. Forse anche più della trasformazione. il Professor Silente gli faceva sempre prendere la pozione anti-lupo per aiutarlo, durante tutto il periodo del ciclo lunare. Ma ultimamente, non era poi così utile.
La cosa che lo innervosiva erano gli sguardi della gente e le loro chiacchiere infinite. Quell'orribile voce che girava da anni, che aveva una qualche strana malattia e che nessuno sapesse davvero quale fosse. I pettegolezzi e le voci aumentavano in maniera smisurata ogni anno, ogni riciclo di studenti nuovi. Ma mancava poco a lasciare quel posto. Ma in realtà, non era così entusiasta di andare via da Hogwarts. Ma quella era tutta un altra cosa.
La notte della trasformazione era ormai alle porte, e Remus iniziava a non farcela quasi più. Ma quell'anno, l'ultimo anno ad Hogwarts, l'anno dei M.a.g.o, era troppo importante, e non voleva perdersi neanche un giorno di quella normalità. Una normalità che sapeva sarebbe finita dopo essersi diplomato.
Scese a fare colazione con la testa che gli girava. Aveva un aspetto per niente sano. Si sedette al solito posto, tentando di mangiare qualcosa per tirarsi su. Mentre addentava il suo toast vide entrare dalla porta d'ingresso Lily con la sua amica Luna. E per un attimo gli prese il panico, non voleva farsi vedere da lei in quello stato. Il panico aumentò quando si rese conto di averlo pensato davvero. “ Non voglio farmi vedere da LEI,così”
- Buongiorno Remus- disse Luna sedendosi accanto a lui.
- Buongiorno ragazze-
- Ti senti bene?- chiese subito Luna quando lo guardò meglio. Lily guardò Remus e con un sorriso disse
- Cominciamo già con l'influenza eh? Ma sei proprio un cerotto.-
- Già Lily.- disse tenendo lo sguardo fisso sul libro che stava leggendo - Credo che quest'anno comincerò presto ad ammalarmi-
Lily non si smentiva mai, sapeva sempre cosa dire e quando dirla.
- Non ti conviene riposare un po? Uscendo starai peggio, non credi?-
- oh no Luna tranquilla, se dovessi fermarmi ogni volta che mi ammalo non vivrei più, ormai ci sono abituato-
I due si sorrise e iniziarono a parlare d'altro. Mentre la sala grande si riempiva, arrivano anche James, Sirius e Peter, che misero il carico da novanta sull'aspetto terribile che aveva Remus quella mattina.
 
 
Quella sera Luna restò per pochissimo tempo in sala comune. Si sentiva esausta, anche se non aveva fatto nulla in particolare. Non vedeva l'ora di mettersi sotto le coperte ed addormentarsi. Mentre si sistemava per la notte, notò che nel cielo che c'era la luna piena. Si sedette sul davanzale della finestra e la aprì. Forse era per il suo nome, ma la luna l'aveva sempre affascinata. Così bianca, così perfettamente rotonda, almeno vista da lì. Abbassò lo sguardo verso il giardino della scuola, e fu catturata da un immagine davvero strana. Anche se era buio pesto, Luna era sicura di aver visto qualcosa. Rimase concentrata su un punto preciso vicino la foresta proibita e poi lo vide, sotto la luce della luna.
Non era possibile, pensò Luna, o comunque le sembrava davvero strano. In quello stesso momento entrò nella stanza Lily, che pettinandosi i lunghi capelli rossi, sentì immediatamente il freddo entrare dalla finestra aperta.
- Ma sei matta a lasciare tutto aperto così, Luna?-
- Si scusa, la chiudo subito. Senti ma, è possibile che abbia appena visto un cervo che entrava nella foresta proibita?-
Lily fissò la finestra spalancata e arricciò il naso
- Un cervo? Non credo ci siano cervi da queste parti. Forse era un centauro che vive nella foresta.-
- Un centauro? Che esce fuori dal suo territorio? Con le corna?-
- Allora o sono arrivati i cervi da queste parti, oppure sei diventata pazza e hai le allucinazioni. Quale preferisci?-
Luna richiuse la finestra e si infilò nel letto. Il pensiero del cervo che aveva visto scomparse quasi immediatamente dalla sua testa.
- Sai come sta Remus? Non l'ho visto ne a cena e neanche in sala comune. In realtà non ho visto neanche gli altri, è successo qualcosa?-
- Non lo so veramente. Non li ho visti nemmeno io. Domani, se ancora non li vediamo, cercheremo di scoprire se sono morti facendo qualcosa di stupido, come solo loro sanno fare.-
Si addormentarono quasi subito, sopratutto Luna che non aveva idea di cosa stesse succedendo in quel preciso momento nella foresta proibita.

Salve a tutti :) Se siete arrivati a leggere fino qui, siete delle persone ME-RA-VI-GLIO-SE :) Spero che questa mia fan fiction vi stia piacendo :D Fatemi sapere cosa ne pensate e spero di ritrovarvi anche nei prossimi capitoli :)
Un saluto da LadyMarauders!

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Capitolo 4
*** Biscotti alla cannella ***


Quando il giorno dopo Lily si svegliò, vide le sue compagne ancora profondamente addormentate. Era abbastanza tardi, ma essendo sabato avrebbero potuto dormire anche tutto il giorno. Ma decise di alzarsi e non perdersi una delle ultime giornate di sole. Quelle rarissime giornate di sole che si vedevano ad Hogwarts in quel periodo.
Quando scese nella Sala Grande, per mangiare qualcosa, vide Sirius e James che sonnecchiavano appoggiati sul tavolo. Si avvicinò e notò una grande stanchezza sui loro volti. E capì che quella notte era stata davvero pesante.
- Cosa fate in piedi voi due? Non c'è neanche lezione-
- Dillo a quel cretino del tuo amichetto- disse Sirius alzando la testa dal tavolo. - Si è svegliato urlando che era tardissimo, che dovevamo correre perché avevamo trasfigurazione e stavamo facendo tardi. Ci siamo scapicollati e l'aula era vuota. Abbiamo incontrato la McGranitt che ci ha ricordato che oggi è sabato.-
James rimettendosi gli occhiali, per prendere meglio la mira, tirò una frittella a Sirius.
- Ti ho già chiesto scusa mille volte, cos'altro dovrei fare? Uccidermi? -
- Forse dovresti, si credo proprio che dovresti farlo. Mi sembra una punizione adeguata-
Lily sorrise e si prese da mangiare.
- e Peter invece dov'è?-
- Lui è tornato a dormire, quel topo maledetto, io non riesco ad addormentarmi più se faccio anche due passi fuori dal letto.-
- e tu James perché non sei tornato a letto?-
- Che domande, perché volevo incontrare te-
Lily divenne tutta rossa ma non rispose. Anche se gli mostrò un sorriso non proprio indifferente.
- Comunque dovete stare più attenti, ieri sera Luna era alla finestra e ha visto un cervo entrare nella foresta proibita.-
- Luna ci ha visti?-
- Ha detto di aver visto solo un cervo. Ma le ho fatto credere che fosse solo un allucinazione data dall'ora tarda, Remus come sta?-
James sospirò lentamente
- Come sta? Sta malissimo povero diavolo, ieri sera è stata davvero dura, era tanto che non lo rivedevo così, ora è in infermeria, Madama Chips ha detto di lasciarlo riposare oggi, e di tornare domani a trovarlo.-
Finirono di mangiare e all'improvviso James guardò Lily e sorridendo disse
- Ti va di fare una passeggiata? È una bella giornata, forse l'ultima della storia, è un peccato sprecarla così-
- Va bene Potter. Ma solo perché mi voglio godermi un po il sole.-
 
Sirius si alzò dal tavolo e iniziò ad incamminarsi verso la sala comune dei Grifondoro. Dopo che il suo amico l'aveva realmente tradito per una donna, decise di tentare di riaddormentarsi. Passato il quadro della signora grassa trovò una sala comune troppo affollata per il suo mal di testa. Salendo le scale del dormitorio incrociò Luna che chiese subito se Remus stesse bene.
- Purtroppo alla fine l'influenza ha avuto la meglio, ieri sera l'abbiamo portato in infermeria-
- Ah davvero? Cavolo mi dispiace, pensi che posso andarlo a trovare più tardi?-
- Madama Chips ci ha detto di farlo riposare oggi. Però sono sicuro che sarà felice di vederti domani.-
“ se si continua così, quest'anno l'unico a stare senza ragazza sarò io” pensò entrando in camera dove trovò Peter che dormiva a bocca aperta
“ no forse non sarò l'unico” e sollevato da questo pensiero chiuse gli occhi, e il suo problema di insonnia scomparve all'istante.
 
 
Dopo più di 24 ore di riposo continuo, Remus si svegliò lentamente e si sentì decisamente meglio. Si sentiva sempre come se un camion l'avesse preso in pieno, ma si sentiva, comunque, decisamente meglio.
Si sedette sul letto con i cuscini dietro la schiena e mangiò con gusto il cibo che gli era stato portato per colazione. Il giorno a digiuno appena passato si stava facendo sentire. Chiese quasi implorando di potersi fare una doccia, e fu accontentato ma con la promessa che sarebbe subito tornato in infermeria, e così fece.
Dopo una lunga doccia calda e dopo aver fatto il bis di colazione, Remus si sentiva rinato. Prese i libri, che si era fatto portare dal suo dormitorio da James, per poter studiare un po'. Aveva appena iniziato a leggere “ pozioni di livello M.a.g.o” quando fu interrotto da Madama Chips che lo informava che aveva visite.
Remus si aspettava Lily o al massimo il secondo turno di visite di James, Sirius e Peter, ma alla porta apparve Luna.
Remus la osservò attentamente mentre attraversava la stanza. Nell'insieme era una ragazza come tante. Non aveva nessuna caratteristica che saltava agli occhi, però Remus la trovava molto bella.
- Ciao Luna -
- Ciao – disse lei mostrando un sorriso molto dolce. - come stai Remus?-
- Meglio, molto meglio direi, grazie.-
C'era uno strano imbarazzo tra i due. Un imbarazzo abbastanza tangibile, tanto che Madama Chips si allontanò da loro ridacchiando.
- Sirius mi ha detto che eri stato male, volevo venire ieri ma mi ha detto che erano fuori discussione le visite, però ti ho portato questi.-
Luna tirò fuori dalla tasca della tunica un fagottino che nascondeva alcuni biscotti alla cannella.
- Li ho presi a colazione. Vedo che li mangi spesso e pensavo che ti avrebbero fatto piacere, quando io ho la febbre mangio il doppio del normale.-
Remus apprezzò il gesto molto di più di quanto Luna potesse immaginare. Non solo perché non si aspettava che lei si fosse accorta del fatto che li mangiava quasi ogni giorno, ma anche perché aveva particolarmente fame.
- Li ho sognati questa notte questi biscotti,lo sai? Sta mattina speravo me ne portassero qualcuno e invece niente. Ma per fortuna ci hai pensato tu, altrimenti sarei dovuto fuggire nelle cucine per implorare un elfo di darmene qualcuno.-
Luna rise e Remus si accorse che in effetti qualcosa che la distingueva c'era, ed era il sorriso.
- Una volta l'ho fatto davvero, dopo un allenamento di Quidditch, che James non voleva far finire, sono tornata a scuola con una fame assurda e non potevo assolutamente aspettare la colazione. Così mi sono intrufolata nelle cucine, alcuni elfi sono impazziti, mentre altri mi hanno accontentato senza fare domande. non dovevo essere la prima che faceva una richiesta del genere.-
- Non riesco ad immaginare James come capitano della squadra. vi deve far uscire di testa.-
- è un pazzo esaltato per il Quiddtich, non è mai contento,è testardo, forse un po troppo.-
Remus lo sapeva bene, fin troppo bene.
- Cosa mi sono perso di interessante questi giorni a scuola? È successo qualcosa di interessante?-
Luna ci pensò su per qualche secondo
- Non ti sei perso proprio niente, anche se, a pensarci bene, una cosa strana è successa- Luna fece una pausa – Lily dice che me lo sono sognato, ma l'altra sera guardavo fuori dalla finestra, e scommetterei di aver visto un cervo, che girava per i giardini. Che poi è entrato nel bosco-
Remus si strozzò con un biscotto, tanto che dovette farsi passare un bicchiere d'acqua.
- un Cervo dici? Strano, non sapevo che ci fossero cervi da queste parti-
- Esatto, anche io l ho detto a Lily. Però in effetti ci sono un sacco di cose strane in quella foresta, un cervo sarebbe il problema minore.-
Luna restò ancora un po' a parlare del più e del meno con lui. Stava per scomparire dietro la porta dell'infermeria, quando Remus sentì uscire, dalla propria bocca, delle parole che non si aspettava assolutamente.
- Senti, volendo, qualche volta potremmo studiare insieme, o non so, uscire, cioè non uscire dal castello perché non si può. Però insomma uscire fuori-
Luna lo guardò sorridendo .
-Solo se mi prometti che mi togli di dosso il peso di almeno uno dei due debiti che ho con te.- E scomparve.
- Ormai l'ho detto, non si torna indietro- Remus sospirò, prese i suoi libri e si buttò nello studio.
Il giorno dopo finalmente potette uscire dall'infermeria giusto in tempo per andare a lezione. Passando davanti all'aula di trasfigurazione, trovò l'avviso che quel sabato ci sarebbe stata la prima gita ad Hogsmade. Remus non credeva ai segni, anche se era un mago, preferiva più le cose concrete, che poteva vedere, ma quando lesse quell'avviso sentì che era stato messo li nel momento giusto.
Entrò in aula e fu accolto dall'applauso di James, Sirius e Peter che erano già seduti.
- Ben tornato malatino del nostro cuore, stai bene oggi? Vuoi una sedia a rotelle?-
- Simpatico James, molto simpatico, comunque sto benissimo-
- lo sappiamo noi perché stai così bene – disse Sirius sfogliando annoiato il libro di testo
- Voi che sapete qualcosa che io non so? Wow dovremmo scriverlo sul calendario questo giorno.-
James guardò, sbigottito, prima Remus e poi Sirius per poi tornare a guardare Remus.
- Sirius, si sta ribellando, ci stiamo riuscendo, stiamo plagiando quella testolina tutte regole e libri. Mi viene quasi da piangere. Comunque ora, se volete scusarmi, devo fare una cosa-
James superò i suoi amici andando verso Lily che era appena entrata. Le fece il gesto del baciamano. Sirius fece il gesto di vomitare.
Remus vide Luna sedersi a qualche banco di distanza. Lei si accorse dello sguardo del ragazzo, si alzò e Remus la vide avvicinarsi a lui.
- Vedo che ti hanno liberato dall'infermeria-
- In realtà sono fuggito, probabilmente si saranno già accorti della mia assenza. Tra poco entreranno da quella porta per riportarmi di sopra.-
- Allora non ti conviene metterti qui davanti a tutti, ti troverebbero subito. Invece vedi dove sono seduta io? Potresti nasconderti tranquillamente dietro quel pilone li, nessuno ti vedrebbe.-
- Hai ragione. Ma sai come siamo noi uomini, dobbiamo far credere di non avere mai paura di niente.-
- allora ti lascio qui allo scoperto, comunque hai visto, appena l'ho detto mi hanno accontentata, sabato si va ad Hogsmade.-
Si girò e si andò a sedere al suo posto, mentre la professoressa Mcgranitt entrava elegante in aula.
Sirius era rimasto tutto il tempo a guardare l'amico che si trovò la sua faccia di Sirius appiccicata alla sua.
- Che vuoi?-
Sirius lo guardò ancora.
- è stato molto interessante quello che ho visto.-
- Black mettiti seduto per bene, non sei di certo un avvoltoio sul trespolo,e tu Potter vieni qua, e smettila di dare fastidio alla signorina Evans.-
 

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Capitolo 5
*** Sirius si prende un pugno in faccia! ***





Quando arrivò il sabato tutti gli studenti, sopratutto quelli che andavano per la prima volta ad Hogsmade, erano super eccitati. Il castello di Hogwarts era un posto magnifico, ma ogni tanto faceva bene uscire dalle mura scolastiche.
Tutti gli studenti si ritrovarono alle 15 precise nel cortile della scuola, per potersi incamminare verso stazione.
- Con tutti i passaggi segreti che conosciamo per arrivare al villaggio, mi stufo sempre di stare qua con tutta questa gente.-
- Remus ma tu che prefetto sei? ma non dovresti dirgli qualcosa?-
- Cara Luna. Remus è un falso Prefetto, è il peggio di tutti qui in mezzo-
- Credo che Silente mi abbia nominato prefetto solo per cercare di tenerli a bada, ma non credo di esserci riuscito molto bene.-
Erano molte le cose da fare e da vedere al villaggio. E quasi tutti i ragazzi della scuola si riversarono tra il negozio di dolci Mielandia e il negozio di scherzi di Zonco. Dopo essersi presi qualcosa di caldo alla Testa di Porco, un locale molto piccolo e non proprio elegante, ma sicuramente più tranquillo dei tre manici di scopa, i ragazzi si divisero. James volle accompagnare, quasi con la forza, Lily a fare delle compere ai vari negozi del posto. Sirius fu assalito da un gruppo di ragazze di Corvonero che lo guardavano sognanti. Peter decise di rimanere li con lui. Nella speranza che in quel gruppo sognante, qualcuna forse si sarebbe accorta di lui.
Così volenti o nolenti Remus e Luna rimasero soli e continuarono il loro giro, affrontando la folla di Mielandia.
- Ci sono queste caramelle assurde – disse Luna mentre tentava di non calpestare i piedi della gente - non so cosa ci sia dentro, e neanche voglio saperlo. Credo una specie di droga, ma sono una cosa straordinaria.-
Dopo aver preso un bel bottino dal negozio di dolci, andarono dritti ad una farmacia per prendere alcune cose per Pozioni che Remus aveva finito. Passarono davanti al negozio di scherzi di Zonco, dove regnava perennemente il caos. Quel giorno la fila usciva, addirittura fino in strada. Continuarono a camminare senza meta, finché non si ritrovarono davanti un piccolo parco lontano dal frastuono del centro del villaggio. Decisero di fermarsi li.
- Sono davvero buone hai ragione.- disse Remus addentando una caramella color smeraldo.
- Io le amo. Solo che dovrei tenere a freno la mia golosità. Altrimenti il mio manico di scopa non mi reggerà più-
- Quando ricomincia la stagione del Quidditch?-
- Tra due settimane, ma quest'anno non faccio parte della squadra. James mi ha implorato di rimanere e non dover rifare le selezioni, ma l'anno scorso non riuscivo ad organizzarmi tra lo studio e gli allenamenti, e quest'anno con gli esami, non me la sono sentita, e poi è l'ultimo anno, voglio godermelo per bene.-
- Hai ragione. Anche io spero che quest'anno sia il più lungo di tutti. Perché insomma, a Hogwarts è tutto più facile, fuori sarà...diverso-
Nella voce di Remus non c'era solo la malinconia di un semplice studente che deve confrontarsi con il futuro, ma c'era qualcosa di ancora più triste, e Luna non riusciva a capirne il motivo.
- Tu cosa vorresti fare, dopo la scuola?- chiese lei curiosa.
- Non lo so, mi piacerebbe insegnare magari, mi piace stare ad Hogwarts e poi voglio dire faccio già da insegnante a metà dormitorio dei Grifondoro, quindi Silente dovrebbe già pagarmi-
- Ti ci vedo come insegnante sai. Di quelli che piacciono agli studenti, giovane, simpatico, un po' come Ruf ecco.-
- ah grazie sei carina a dirmi questo-
Tutti e due scoppiarono a ridere. Rimasero qualche secondo in silenzio, poi Remus prese la busta di Mielandia e si accorse che era rimasta una sola caramella.
- Ne è rimasta una sola, tieni prendila tu-
- No tranquillo prendila tu a me non va-
- Sei sicura? Cos'è vuoi estinguere il tuo secondo debito per poterti finalmente liberare di me?-
- Secondo debito? E quando avrei estinto il primo?-
Remus sembrò imbarazzato.
- Oggi siamo usciti, credevo..-
- Ma oggi non vale. Siamo usciti tutti insieme e per caso ci siamo ritrovati soli. Il debito così rimane ancora, quindi cedendoti l'ultima deliziosa caramella, posso estinguerne uno solo-
Luna non sapeva se stesse scherzando con il fuoco e se fosse il caso di evitare certe battute. Ma voleva davvero conoscerlo meglio. Voleva davvero avvicinarsi a lui, perché era un ragazzo speciale. “ ecco “ pensò “ ora inizio a definirlo speciale, come Lily definisce speciale James”. Alzò la testa per guardarlo negli occhi, ma vide qualcosa che avrebbe preferito non vedere. Da un vicolo era appena spuntato Liam Mcfee, il ragazzo dei Corvonero che aveva frequentato l'anno precedente. Un ragazzo che si era rivelato una specie di piattola gelosa.
- Oh cielo, lui no.-
- Lui chi?-
Remus si girò e vide Liam, un ragazzo alto, biondo con gli occhi nocciola. Uno di quei tipi che le ragazze definiscono “ un figo da paura”.
- Non era il tuo ragazzo?-
- Non è mai stato il mio ragazzo. L'ho frequentato per un po' e me ne sono pentita. È un pazzo. Ti prego non venire verso di noi. Ed ecco che ci ha visti. È dall'arrivo a scuola che cerco di evitarlo in ogni modo possibile.-
Liam con i suoi amici passarono davanti ai due ragazzi seduti sulla panchina, all'inizio non si era nemmeno accorto che quella fosse Luna, fino a quanto il suo amico inseparabile Mike, gli diede una gomitata, indicando in maniera molto maleducata la ragazza.
Quando Liam si girò e la vide, prima le sorrise poi guardò torvo Remus che, ricordando un po' troppo Sirius, lo salutò spavaldo.
- Ciao Liam, tutto bene? -
Se ne andarono, tutti, a passo svelto senza proferire parola.
- Questo mi costerà uno stolkeraggio estremo da parte di Liam. Inizierà a chiedermi cosa ci facevo qui con te, cosa c'è tra noi, e perché non posso avere questo con lui.-
- Se ti da fastidio, basta che mi chiami. Io arriverò, con il mio enorme potere da prefetto, e gli toglierò ben 5 punti alla sua casa.-
- Oh mio eroe, tu si che sei coraggioso. E tu invece? Avrai le tue belle spasimanti che ti vengono dietro. Non c'è nessuna che ti piace più delle altre?-
Remus rise sarcastico.
- Non vedi quante ne ho? Sono tutte appostate dietro i cespugli che cercano un modo per eliminarti-
- Tu non sai cosa dicono le ragazze, fidati, i bagni sono un posto per scoprire tante cose.-
- E cosa direbbero le ragazze di me?-
- Molte credono che tu sia estremamente misterioso, e che sarebbero ben felici di scoprire quali segreti nascondi. -
- Che strano. Nessuna ci ha mai provato però, a scoprirli. -
- Perché le altre ragazze sono delle cretine. Io ci sto provando a smascherarli.-
Se c'era una cosa, che incuriosiva tutte le ragazze, erano le cicatrici che Remus aveva sul volto. Non erano troppo visibili, però in quel momento,Remus sorrise a mezza bocca e Luna le vide bene. Chissà come se l'era procurate. Come sempre giravano centinaia di storie, ma Luna tendeva a non credere mai a quello che la gente diceva. Perché il più delle volte non avevano alcun fondamento.
- Credo che è ora di tornare dagli altri. C'eravamo dati appuntamento davanti ai tre manici di scopa, 10 minuti fa -
Remus guardò il suo orologio e sembrò dispiaciuto di dover andare via. La cosa fece molto piacere a Luna.
- Peccato- disse - Mi piace questo posto. Dovremmo tornarci la prossima volta, infondo prima o poi dovrò toglierti questo peso nei miei confronti.-
- Allora la prossima volta dobbiamo evitare di uscire con gli altri, altrimenti sarà un circolo vizioso che non finirà mai.-
Risalirono verso il villaggio e trovarono tutti gli amici che si guardavano intorno, probabilmente cercandoli tra la folla.
- Eccoli la- disse James - Ma dove eravate finiti? Quando abbiamo visto che tu, amico, eri in ritardo credevamo vi avessero rapiti.-
- Tentavamo di stare il più possibile lontano da voi, ecco qual'è la verità.-
James e Sirius si abbracciarono fingendo di piangere.
- Non ci vuole più bene. Ci vuole scaricare, e ora chi ci farà i compiti? Siamo rovinati-
- Che ti dicevo Luna, a loro interessa solo che io gli faccia i compiti, dici che dovrei smetterla?-
- Credo proprio di si, non ti meritano affatto.-
Mentre si incamminavano verso la stazione, Luna si allontanò da Remus avvicinandosi a Lily. Più si avvicinava e più notava qualcosa di verde che si distingueva dal rosso acceso dei suoi capelli. Luna prese la foglia che si era intrecciata tra i ciuffi di capelli dell'amica.
- Lily perché hai dell'erba nei capelli?-
L'amica divenne tutta rossa in volto, diventando tutt'una con il resto della testa.
- LILY -
- Abbassa la voce Luna-
- Che cosa è successo?-
- Ma non è successo niente, scema, chissà da dove viene questa foglia qui-
- lo so io da dove viene. E dove è finita la tua politica “ tanto a quel Potter gli darò solo un appuntamento”? Cos'altro gli hai dato, eh Lily?-
Lily si fermò di scatto, guardando male l'amica
- Ma che cosa dici? Non gli ho dato proprio niente, forse giusto qualche bacio-
Luna scoppiò a ridere talmente forte che le ragazze davanti si girarono.
- e invece tu? Cosa facevi con Remus?-
- Io? Io al contrario di te, parlavo e basta. Comunque io scherzo, e lo sai. Sono felice per te, io sono sempre stata dalla parte di James.-
 
Ritornati al castello, rimaneva giusto il tempo di cambiarsi prima della cena.
Mentre si avviava verso la Sala Grande, Luna si sentì chiamare. Come aveva previsto, Liam l'aveva trovata in un attimo.
- Ti posso parlare?-
- Adesso? Ma è ora di cena?-
- Si adesso, perché dopo riusciresti a scappare tra la folla. Perché scappi da me?-
- Io la smetterei di farlo se solo tu la smettessi di cercarmi in continuazione. Non ho assolutamente cambiato idea dall'anno scorso quindi è inutile che continui a mandarmi lettere o parlare alle mie amiche-
Liam era davvero un bel ragazzo, ma Luna iniziava ad odiarlo. Perché non andava avanti? Perché non poteva trovarsi una ragazza?
- è per lui vero?-
- Lui chi, Liam?- Luna iniziava a perdere la pazienza
- Quel Remus Lupin li. Cos'è adesso frequenti i più fighi della scuola? Lui e quei suoi amici idioti-
- Non sono degli idioti, e anche se fosse?-
Liam assunse un'espressione distrutta
- Quindi è vero, state insieme? Ma sai quante cose dicono di lui? Che è una specie di mostro, che si ammala sempre. chissà che cosa avrà. Non voglio assolutamente vederti vicino a lui.-
Luna scoppiò a ridergli in faccia
- Tu non vuoi? Sei davvero assurdo, non facevo quello che mi dicevi quando ci frequentavamo pensa se lo faccio adesso. E poi Remus non ha nulla che non va, è una bellissima persona e non sono affari tuoi se stiamo insieme oppure no, quindi per favore lasciami stare,e vai a mangiare pure tu, che si sta facendo tardi-
Luna si allontanò dal ragazzo mentre ancora stava parlando e si diresse verso il suo tavolo dove erano già tutti seduti, Lily le aveva tenuto un posto.
- Ehi dove eri finita?-
- Liam, si è appostato dietro la porta come un maledetto avvoltoio-
Remus che sentì quel nome, alzò subito la testa per sentire quello che Luna stava dicendo
- Quel ragazzo non si stancherà mai, ma cosa voleva?-
- Oggi mi ha visto con Remus, mentre parlavamo su una panchina, quindi si è messo a farmi mille domande. Ma chi ti vuole dire niente. Di certo non mi metterò a parlare degli affari miei con lui-
- Se vuoi gli spezziamo le gambe- disse James che era seduto davanti a Lily - potremmo farlo senza problemi sai?-
- Grazie James ma no, dovreste strappargli la lingua, non le gambe, per farlo stare zitto, quello potete farlo?-.
La cena fu deliziosa come ogni sera al castello, era ancora presto, e non avendo le lezioni il giorno dopo, i ragazzi deciso di restare un po' in giardino, per non rinchiudersi nella solita sala comune.
Mentre uscivano Remus si avvicinò a Luna.
- Te l'avevo detto però, che avresti dovuto chiamarmi se Liam si fosse avvicinato-
- dovremmo creare un messaggio per farti arrivare appena mi serve aiuto-.

* - - - - - -*

Quando tornarono nel dormitorio Sirius iniziò subito ad insistere per farsi raccontare da James, cosa era successo con Lily.
- Ti ho già detto che non te lo dico.-
- Su Ramoso, ti sei sempre vantato delle tue conquiste e di quello che facevi con le ragazze nella stanza delle necessità.-
- No quello eri tu Felpato. E comunque Lily non è una delle tante. Quindi smettila di rompere-
- Sei una persona orribile James. Davvero. E tutte quelle storie sull'amicizia che non sarebbe mai finita? che nessuna donna ci avrebbe mai diviso? Hai dimenticato tutto?-
- Nessuna donna ci sta dividendo stupido Sirius. Trovo solo poco elegante raccontare certe cose.-
Sirius tirò un libro a James che riuscì ad evitare per pochissimo.
- Dimmi almeno se le hai toccato le tette.-
Sul volto di James apparve un ghigno per niente rassicurante.
- Non gliel'ho proprio toccate, però c'è mancato davvero poco.-
- Ah ti stai rammollendo vecchio Ramoso. Una volta arrivavi in seconda base in un attimo.-
James cercò di convincere Sirius che non era vero, ma quello non cambiò idea.
- E tu invece, Remus? Dove sei finito quest'oggi eh?-
- Non provateci. Lasciatemi stare. Io non ho fatto niente-
- Dai Lunastorta, parla con i tuoi amico. Dicci, sfogati, parlaci dei tuoi problemi.-
- Che cosa dovrei dirvi? Io non ho nessun problema. Al contrario di voi due.-
- Ad esempio potresti dirci se ti piace o no Luna. È un bel bocconcino no?- disse Sirius sfogliando annoiato una vecchia edizione della Gazzetta del profeta.
- Non mi piace che ti riferisci a lei come se fosse qualcosa da mangiare-
James saltò sul letto di Remus facendo cadere per terra tutti i libri che stava sistemando.
- ECCO! E ti da fastidio...perché....sei geloso?-
- No, non perché sono geloso. Ma perché non è bello parlare così di un essere umano.-
- Quindi non ti da fastidio se ci provo io con lei?- disse Sirius in tono di sfida.
- Non è il tuo tipo, fidati.- disse Remus raccogliendo i libri dal pavimento.
- E da quando in qua io avrei un “tipo”-
- A te amico basta che respirino no?- disse Peter ridendo tentando di inserirsi nel discorso.
- Brutto piccolo pervertito, ma cosa vai dicendo? Io scelgo le ragazza con un minimo di cura. Sempre se James non mi presta il mantello dell'invisibilità per metterlo in faccia a quelle più bruttine. Quindi da domani posso provarci con Luna giusto? a te non da fastidio no?-
Remus perse la pazienza e andando verso il bagno apostrofò gli amici con termini che non utilizzava spesso.
- Siete delle merde. Ecco cosa siete-
James e Sirius si guardarono compiaciuti, come se un loro piano segreto stesse andando per il verso giusto.
- Lunastorta ma che termini usi, quanta volgarità!-
- Qual'è il tuo problema, tanto neanche ti piace questa ragazza-
I due restarono in silenzio aspettando una qualche reazione da parte di Remus che non tardò ad arrivare.
- Ma lo sapete perfettamente che mi piace. Perché dovete fare così i bastardi?-
- Noi non stiamo facendo proprio nulla caro Remus. Stai facendo tutto da solo-
- No non è vero. – Remus uscì dal bagno rosso in faccia dalla rabbia – sapete cosa state facendo? Mi state mettendo pressione. E non ne ho assolutamente bisogno ok? Non ho idea di cosa fare..-
- Allora ora ti spiego- disse Sirius mettendogli un braccio intorno alla spalla - quando due persone si vogliono tanto bene e si abbracciano...-
- Sirius non fare l'idiota, lo sai a cosa mi riferisco.-
- Si lo so a cosa ti riferisci. “ uuuh sono un piccolo lupo mannaro nessuno mi vorrà mai, uuuh potrei mangiarmi la mia fidanzata pensando che sia un hamburger”. Tutti abbiamo i nostri problemi. Pensa al povero James e alle sue misure microscopiche. Lui non si fa tutti questi problemi.-
- Sei veramente un idiota Sirius. Io non ho nessun problema di misure microscopiche, anzi, tutt'altro.-
- Continua a ripeterlo James – il ragazzo rispose all'amico alzando il dito medio.
Remus si allontanò da Sirius richiudendosi in bagno.
- Credo che avete esagerato questa volta.- disse Peter. Era sempre stato molto affezionato a Remus, probabilmente perché lo trattava molto meglio di come lo trattavano Sirius e James.
- No Peter, lo stiamo trattando come deve essere trattato. Da idiota quale è. Sta perdendo un occasione d'oro.-
Remus spalancò la porta facendola sbattere con violenza sul muro, tanto da far sobbalzare James che si era un attimo distratto.
- Ma chi ti credi di essere eh Sirius? per potermi parlare così.- Remus si avvicinò a Sirius spintonandolo - Pensi che mi diverto ad essere quello che sono? che mi piace fare la vittima?-
- Si caro Remus credo proprio che tu ti stia divertendo a fare la vittima. Pensavi che anche noi fossimo spaventati, ed invece eccoci qua dopo sette anni a correre la notte insieme a TE. Lily non si è mai fatta problemi. Perché lei dovrebbe essere diversa? Si vede da un chilometro che le piaci, quindi dimmi dove sta il problema?-
Remus iniziò a tremare dalla rabbia. E senza dire nulla tirò un pugno dritto in faccia a Sirius.
- No ragazzi adesso stiamo esagerando- James si mise tra i due allontanandoli.
Sirius si teneva con le mani il naso che aveva iniziato a sanguinare. Remus aveva la mano rossa e stava iniziando a gonfiarsi
- Di che cosa è fatta la tua faccia? Di granito? che dolore.-
- Ben di sda- tentò di dire Sirius, sporcando il pavimento di sangue.
James portò entrambi in infermeria, dove, per loro sfortuna, si trovava anche la Professoressa McGranitt.
- Signor Black, Signor Lupin, ma cosa vi è successo?-
- è suggesso ghe il Signor Lupin è un uomo bolto represso e si diverte a bicchiarmi per sfogarsi.-
- Sirius non parlare che ti esce ancora più sangue.- disse James scansandosi appena in tempo, per non farsi macchiare i piedi con il sangue dell'amico.
- Ti ho tirato solo un pungo, non fare la vittima.-
- No perché infatti la vittima ghevi essere sembre tu giusto?-
- Signori smettetela vi prego. Potter chiama Madama Chips, è nell'altra stanza. Signor Lupin, da te non me lo sarei mai aspettato un comportamento del genere, sei un prefetto diamine. Non vi tolgo punti solo perché per una volta il Signor Black è passato dal lato della vittima e non è più il carnefice.-
- Grazie bille Brofessoressa.- Bofonchiò Sirius.
- Ma non provateci mai più. altrimenti vi metterò entrambi in punizione va bene?-
I due restarono in silenzio finche Madama Chips non finì di medicarli. Tornarono nel dormitorio dopo un'oretta scarsa. Uno con la mano fasciata e l'altro con un bel livido su naso e occhi.
- Scusami se ti ho colpito Sirius.-
- Non ti preoccupare amico, mi sono comportato da stronzo, hai fatto quasi bene-
- Io non voglio sembrare la vittima della situazione. È che ho davvero paura che lei se ne vada. O che lo dica a qualcuno.-
- Ma se non tenti non lo saprai mai. Se è così stupida da non capire che è solo un piccolissimo dettaglio.. .bè...la castigherò io fino a farla pentire di essere stata così stupida. Te lo prometto ok amico?-
- Non intendevo proprio questo, ma apprezzo il gesto-
I due rientrarono ridendo nel dormitorio dove Peter e James si erano addormentati.
- Dici che mi devo lasciare andare?-
Remus ruppe il silenzio che si era formato dopo che si erano rimessi a letto.
- Io penso sempre che devi lasciarti andare. E se va male, che ti frega, ci sono tante belle ragazze al mondo. Non sarà ne la prima ne l'ultima.-
- In teoria, sarebbe davvero la prima.-
Sirius si sedette sul letto guardando Remus.
- Davvero devi precisare ogni cosa?-
- Era tanto per dire.-
Remus restò ancora sveglio guardando il soffitto .“ Ha ragione Sirius devo lasciarmi andare. Ma come faccio? In effetti non sono davvero un pericolo se lei non c'è in quelle notti no? Ma come glielo dico? Ehi ciao Luna, come stai bene vestita così , ah sai quando ero bambino un lupo mannaro mi ha morso ed eccomi qui, 17 anni compiuti e una maledizione su di me.”
Remus si girò piano per non sbattere la mano che gli pulsava ancora. Come era possibile che si era fatto più male lui che la faccia di Sirius? 

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Capitolo 6
*** Due chiacchiere con Piton ed un bacio rubato. ***




Quando scesero a colazione, il giorno dopo, Luna e Lily trovarono molte più persone al loro tavolo,molte delle quali, non erano neanche della loro casata. Nel punto in cui si sedevano sempre, erano sedute molte ragazze più piccole, che guardavano qualcosa o qualcuno,con molto interesse. Quando si avvicinarono, abbastanza, per vedere chi ci fosse li con loro, trovarono Sirius con il naso incerottato e con un livido che gli prendeva mezza faccia. Come se qualcuno l'avesse preso a pugni.
- Santo cielo Sirius ma che ti è successo?-
- oh Lily, Luna, buongiorno...cosa mi è successo? Meglio dire cosa CI è successo- disse lui alzando la mano bendata di Remus.
- Come raccontavo a queste splendide fanciulle, che si sono preoccupate del mio bellissimo ed elegantissimo viso, i veri uomini sistemano le divergenze picchiandosi. È una cosa normalissima.-
- Non è poi così normale - disse Remus togliendo la mano dalla presa di Sirius.
- E come è possibile che ti sei fatto male anche tu dandogli un pugno scusa?- esordì una ragazza del secondo anno con una faccia piena di lentiggini.
- Questo perché - spiegò Sirius – quando tiri un pugno non devi mai lasciare il pollice all'interno, ma devi metterlo fuori, vedete così- diede un pugno alla spalla di Peter che quasi cadde dalla panca. Le ragazzine ridacchiarono allo scherzo di Sirius, come se fosse il più divertente del mondo.
- Ma il mio amico qui, non picchia spesso la gente, perché è un gentiluomo. Quindi non lo sapeva, ma vedrete che ora se lo ricorderà, ora mi dispiace mandarvi via, ma ci sono due belle ragazze che vorrebbero sedersi al loro posto.-
Le nuove arrivate fulminarono con lo sguardo Luna e Lily, che stavano aspettando dietro di loro.
- Immagino che se lo meritasse. Ma perché l'hai picchiato?-
Luna si sedette al posto, ora vuoto, accanto a Remus.
- L'hai sentito no, è il metodo di noi uomini di chiarire le cose-
- Wow. Sono colpita da tutto questo testosterone. Però la prossima volta che dovete chiarirvi, non farti male anche tu.-
- Ora come farai, Remus, a fare i compiti?- disse James come se stesse dicendo a qualcuno che gli era morto il gatto.
- Potresti farmeli tu no?-
- Quanto sei simpatico questa mattina Remus. Guarda non riesco a star fermo dalle risate.-
- Se ti serve una mano a scrivere, io sono più simpatica del tuo amico.-
Sirius e James si guardarono cercando di non ridere, ma per Sirius quella era un occasione troppo ghiotta.
- Sai a cosa altro può servigli un altra mano destra?-
Lily diede un calcio allo stinco di Sirius
- Ma ti sembrano cose da dire a tavola?-
- Ma non avete capito, io intendevo dire...che potrebbe servirgli una mano...per....James aiutami-
- Per l'ora di erbologia. questo intendeva dire Sirius-
Peter li guardò con uno sguardo perso. - Ma voi non frequentate più erbologia.-
- Eh ma il ramoscello che deve curare lui, ha bisogno di cure per tutta la vita.-
Minus non sembrava ancora sicuro di aver capito di cosa stessero parlando, mentre James ormai non riusciva più a trattenere le risate.
- Siete degli idioti.- Disse Remus scuotendo la testa.
- Non te la prendere- disse all'improvviso Luna – la sua è solo invidia, non ti sei mai accorto quanto fosse concentrato a lezioni di incantesimi, quando ci hanno insegnato l'incantesimo ergorgio?-
James guardò prima Luna e Sirius. Aveva le lacrime agli occhi per le grandi risate, che in realtà, solo lui si stava facendo.
- Vieni qui sorella e poi vediamo se avrai bisogno o no di un incantesimo Reducto. Ah no scusa, queste cose non posso dirle altrimenti Remus mi da un altro pugno e io ho un solo naso da farmi rompere.-
- Bene – disse quasi urlando Remus sbattendo la mano buona sul tavolo. – io ho finito di mangiare quindi me ne vado in sala comune a studiare un po'. Se servo a qualcuno mi trovate la.-
Così si alzo e usci dalla Sala Grande. Luna era tentata di andare a studiare in sala comune, ma non voleva sembrare troppo invadente. Ormai il sasso l'aveva lanciato e a meno che Remus non fosse stupido , e questo non era possibile, aveva capito che lei era interessata, quindi ora toccava a lui fare almeno un passetto verso di lei. Così si coprì bene e usci in giardino a finire di leggere alcune lezioni.
Mentre era seduta su una panchina, sotto il sole che ancora riscaldava l'aria, senti dei passi dietro di lei. Vide Severus Piton avvicinarsi a passo lento.
- Ciao Severus-
- Luna, posso sedermi un attimo?-
- Certo, vieni-
Luna sapeva che ogni volta che Severus la cercava era per chiedere di Lily, o per fargli arrivare qualche messaggio.
- Cosa studi? Ah difesa contro le arti oscure, interessante, potrebbe servirti in futuro.-
- Perché dovrebbe servirmi?-
- No niente, così per parlare-
La cosa che disturbava Luna di quel ragazzo era quel suo modo di parlare come se lui fosse l'unico a dire cose interessanti, intelligenti o utili, sempre con un ghigno sul viso.
- Ti sei seduto qui solo per fare conversazione, o dovevi dirmi qualcosa?-
- No, cioè si, in realtà ti devo chiedere una cosa. Ti ho visto solo oggi da sola, senza quei tuoi amici.-
- dimmi allora Severus-
- è vero quello che dicono in giro? -
- non so, cosa dicono in giro?-
Severus strappo delle foglie da un cespuglio che era accanto a lui, e iniziò a farle a piccoli pezzetti.
- Che Lily si frequenta con quel Potter?-
- Sono usciti un paio di volte, si, è vero.-
- Ma come può farmi una cosa così?-
Severus era sempre stato molto geloso di Lily. Avrebbe voluto sempre essere qualcosa in più di un semplice amico.Ma Lily non lo faceva con cattiveria. Per lei Severus era una persona importante, molto importante. Ma lui non si accontentava della semplice amicizia,così la disdegnava e più di una volta era arrivato ad insultarla davanti a tutti.
- Severus, io non credo che lo faccia per ferirti. Io non voglio dire cose che non so bene, ma lei comunque ti ha sempre voluto nella sua vita, come amico-
- ma perché proprio con lui. è un idiota, lo sa che lo odio e sa che lui odia me-
- James non è poi così male. É vero, non ti ha mai trattato bene e questo va a suo sfavore, ma in fondo è un bravo ragazzo-
- NO-
Severus si alzò di scatto buttando a terra le foglie che aveva rotto
- non è per niente una brava persona fidati. Lui e quella melma dei suoi amici. Sono tutti dei mostri, nel vero senso della parola, e tu che li frequenti anche, pensavo fossi un po' più intelligente Wilson, davvero.-
- Non ti sei mai chiesto perché Lily non ti abbia mai pensato come un possibile ragazzo? Non hai mai pensato che il modo in cui parli delle persone, potrebbe, ecco, dare l'idea che sei solo uno sbruffone? Perché sinceramente capisco che può darti fastidio che Lily esca con qualcuno, ma non devi insultare ne me ne gli altri, che non hanno fatto proprio nulla in questa storia-
- Loro c'entrano sempre. Non fanno mai niente se non sono tutti d'accordo.-
- Non capisco dove ti nasce tutta questa rabbia. Ok Sirius e James sono due egocentrici ma perché devi sempre prendertela anche con Remus. Cosa ti ha fatto lui?-
- Ah è vero, perché tu adesso frequenti il prefetto Lupin, ottima scelta, una scelta stupida quasi quanto quella di Lily-
Luna iniziava a spazientirsi, ok la gelosia, ok l'astio, ma quello che provava Severus era odio puro, un odio che un ragazzo di 17 anni non dovrebbe mai provare per qualcuno.
- Di che diavolo stai parlando adesso?-
  • Chiedilo a lui. Eccolo, sta arrivando adesso. Chiedigli “ caro Remus cosa mi tieni nascosto?” vediamo cosa ti risponde, ora me ne vado.-
E senza dire dire altro girò i tacchi e si allontanò.
- Comunque prego eh Severus e grazie della chiacchierata- disse Luna alzando la voce in modo che fosse sicura la sentisse.
“cose da pazzi” penso, risedendosi.
- Tutto ok Luna?-
Si girò e vide Remus. Non aveva dato peso alle parole di Severus. Quando le aveva detto che stava arrivando in quel momento.
- Ehi ciao, si tutto ok, stavo facendo una bellissima chiacchierata con Severus, carino ed educato come sempre-
- Cosa voleva da te?-
- Quello che vuole sempre da me. Notizie di Lily. È impazzito ora che la voce che lei e James si stanno frequentando è arrivata fino ai Serpreverdi. Ma cosa devo farci io? È già tanto che riesco a capire perché Lily ci tiene tanto a lui, è un pazzo.-
- Posso immaginare che sta impazzendo. La ragazza che ama che esce con il ragazzo che gli ha sempre rovinato la vita.-
- Cosa gli avrà fatto mai di così terribile James per far odiare così?-
Remus sorrise senza davvero trovare la situazione divertente. Lui sapeva bene cosa gli avevano fatto Sirius e James per farsi odiare tanto.
- Non sono proprio persone gentili quando le hai contro. Tutta la simpatia e la testardaggine che hanno nel fare del bene, alle persone a cui tengono, si trasformano in armi letali quando prendono di mira qualcuno. Penso che è per questo che Peter abbia sempre cercato di tenerseli stretti, non avrebbe mai voluto trovarsi dall'altra parte, e sinceramente non vorrei mai trovarmici neanche io-
Luna pensò a quelle parole e non poteva dare torno a Severus, però c'era ancora qualcosa che non capiva.
- Cosa leggi di bello?- Remus la riportò alla realtà
- Di bello nulla. Di scolastico leggo i capitoli che ci hanno dato per difesa contro le arti oscure. Quest'anno sarà davvero tosta. La pratica è qualcosa di meraviglioso, ma la teoria? Se penso al lavoro fatto per i G.u.f.o non credo che arriverò viva alla fine dell'anno.-
- Io sono famoso per essere uno dei secchioni più sfrenati della scuola, e da buon secchione posso aiutarti io-
- Stai attento a quello che dici, potrei venirti a svegliare la notte in dormitorio per aiutarmi-
- Sono attivo ventiquattro ore su ventiquattro, sempre a tua disposizione-
- Sei meglio di un supereroe, sei meglio di Batman-
- Batman?-
Luna rise, si dimenticava spesso che molti dei suoi compagni non conoscevano nulla del mondo babbano.
- Batman è un supereroe dei Babbani -
Luna gli raccontò dell'uomo pipistrello e di quanto, in realtà, fosse l'unico supereroe che le piacesse davvero.
- Sembra una storia interessante, e molto profonda, peccato a nascere nel mondo dei maghi-
- Sai a cosa pensavo. Che io e te frequentiamo Hogwarts insieme da 7 anni ma che l'unica cosa che so di te è come ti chiami-
- Neanche io so molto di te effettivamente. Quindi non è solo colpa mia, ma anche un po' tua-
- Ehi, sei tu quello che non mi ha mai guardato nemmeno di striscio. L'ho detto a Lily l'altra sera. Non mi guarderesti neanche se stessi prendendo fuoco-
- Certo che ti guarderei. Così potrei andarmene senza beccarmi neanche un po' di fumo-
- Carino da parte tua. Almeno avvertiresti Gazza che sto per diventare un mucchietto cenere e che dovrà pulire?-
- Ma sei matta? Dire a Gazza che ero presente mentre uno studente sporcava e non ho fatto nulla per fermarlo? Ma mi vuoi morto? Anzi probabilmente toglierei qualche punto alla tua casa-
Luna gli diede un cazzotto sulla spalla.
- No vedi, io mi sono fatto male allo stesso modo ieri, il pollice va fuori, così guarda.-
Remus prese la mano di Luna e sistemò il pugno in modo da non farsi male. Luna si sentì stupida quando sentì un brivido passarle per il bracco, quando la sua mano toccò quella di Remus.
- Ecco ora puoi picchiarmi senza farti male, prova-
Luna diede un altro pugno sulla spalla del ragazzo.
- è vero, così è molto più comodo, me lo ricorderò la prossima volta che non mi aiuterai mentre muoio di combustione spontanea. Comunque tutto questo è cominciato per un motivo, dai raccontami qualcosa di te-
- Non sono un tipo molto interessante, fidati-
- Mettiamola così. Voglio sentire la tua noiosissima storia ok?-
Remus si sistemò sulla panchina e sospirò.
- Ok, allora mi chiamo Remus John Lupin-
- John? Davvero ti chiami Remus John?-
- si John è il nome di mio padre, e qui l'inizio della mia storia. Sono nato dal signor John Lupin e dalla signora Margaret Lupin, il 10 marzo del 1960, vicino Londra, sono sempre stato un bambino tranquillo, un po come adesso. In realtà non c'è niente da dire. Ho fatto una vita molto tranquilla fino a quando non sono venuto ad Hogwarts e mi sono ritrovato in stanza con quei tre soggetti che già conosci.-
“una vita tranquilla, sarebbe stato bello” Quella si che era una grande bugia. Se c'era una cosa che Remus non aveva avuto era stata una vita tranquilla. Ma quella parte voleva lasciarla per un racconto successivo, un racconto che forse non ci sarebbe mai stato.
- E di che invece cosa mi dici?-
- Io? allora mi chiamo Luna Wilson, senza secondo nome, sono nata a Londra la notte di Halloween, ebbene si, sono nata il 31 ottobre, e questa cosa mi è sempre piaciuta. I miei genitori sono Tom e Sarah Wilson, mio padre, mago di corvonero e mia madre babbana. Ho un fratello più grande che è uscito da Hogwarts parecchio tempo fa , anche lui corvonero-
- Sei l'unica Grifondoro in famiglia?-
- Più o meno, ma la famiglia di mio padre è stata un po' in tutte le case, ha due cugini di secondo grado che erano serpeverde, ovviamente non sono mai invitati alle cene di famiglia-
- Quindi tra poco è il tuo compleanno?-
- Si, è vero, finalmente maggiorenne-
 
Restarono a parlare su quella panchina fino a quando si resero conto che era ora di pranzo,sopratutto perché la fame iniziava a farsi sentire.
Era sempre bello conoscere qualcuno da zero, le prime chiacchierate, quando ancora non sai nulla dell'altro, quando hai ancora una vita da raccontare. Erano i momenti che Luna preferiva. Se quel ragazzo era abbastanza interessante ovviamente, e ascoltare Remus era un piacere. Si rese conto che avevano parlato più tempo quel giorno che nei sette anni precedenti messi insieme.
- Come mai sei uscito in giardino prima?- chiese Luna mentre risalivano al castello – pensavo che fossi in sala comune a studiare-
- Ero li infatti, e ti ho visto dalla finestra mentre studiavo, una delle finestre si affaccia proprio qui E niente, ho pensato di scendere a farti compagnia, spero non ti abbia dato fastidio- La voce di Remus cambiò come se quella domanda di Luna gli avesse fatto capire di aver sbagliato.
- No che non mi hai dato fastidio, anzi, mi fa piacere, liberissimo di farmi compagnia ogni volta che ti va-
Luna stava aspettando quel “passetto” da parte di Remus, e anche se non credeva sarebbe arrivato così presto pensò che ora poteva farsi avanti con un po' più di decisione.
 
Era arrivato ottobre e un freddo pungente era arrivato al castello. Tanto che era ormai impossibile stare fuori senza desiderare il camino caldo dei dormitori.
James e Lily ormai facevano coppia fissa, Luna rimase di stucco da come Lily cambiò idea su James. Da spaccone e montato, a meraviglioso ragazzo dal cuore d'oro. E questo nuovo James sconvolse anche i suoi amici, sopratutto Sirius che non credeva che il suo amico potesse essere così tranquillo. Non che avesse messo la testa a posto, quei due continuavano ad avere appuntamenti fissi nell'ufficio di Gazza, ma era un James, più rilassato.
Luna, dal canto suo, passava sempre più tempo con Remus. Ogni volta con pretesto diverso, a volte un compito, a volte un libro, o semplicemente si ritrovavano insieme senza fare nulla.
 
Era circa metà ottobre, quando Remus fu incastrato da Gazza a causa di alcuni incidenti accaduti in alcune aule. Entrò nella sala comune che era molto tardi, si buttò sul divano senza neanche guardarsi attorno. Era così stanco che non si accorse neanche che Luna era seduta a studiare in un angolo.
Quando lei lo vide li sul divano, chiuse i libri e andò da lui.
- Ehi, dove sei stato? a combattere i mostri negli scantinati?-
Remus aprì gli occhi e si trovò Luna accanto, e stranamente si sentì più sveglio e riposato.
- Avrei preferito i troll a Gazza, qualcuno, penso qualche ragazzo, ha fatto un macello in alcune aule e visto che il colpevole non si è ancora trovato, Gazza MI ha fatto ripulite a me, dicendo che sono io il prefetto dei Grifondoro. e ti giuro che era davvero un macello-
- E come fa a sapere Gazza, che è stato un Grifondoro?-
- Non lo sa, ma visto che ci odia, sopratutto a me, James e Sirius, ogni scusa è buona per farci sgobbare.-
- mi dispiace, se scopri chi è stato, dillo a me, ti vendicherò io-
- Come farebbe Batman?-
- Esattamente.-
Remus si stiracchiò e affondò nei cuscini. Il calore del camino ancora accesso gli dava sonnolenza.
- Credo che non mi alzerò nemmeno da qui. Mi pesa anche l'idea di salire le scale, sono debolissimo in questi giorni.-
- come mai? -
“come mai...”
- L'ha detto Lily qualche tempo fa, sono davvero cagionevole di salute, basta che un Gazza qualunque mi costringa a lavorare dopo le 7 ed eccomi qui che penso di dormire sul divano-
- Se ti dovessi addormentare qua, mi metterei di guarda al tuo corpo addormentato e non permetterei a nessun Gazza qualunque di svegliarti-
Remus fu spinto dalla stanchezza che gli annebbiava leggermente la testa a fare qualcosa di leggermente avventato. Prese la mano di Luna e la strinse alla sua.
- Poi sarei in debito io con te.-
- Magari è tutto un piano per restare legati da questi favori che continueranno ad accumularsi, fino a quando non la smetteremo di rinfacciarci le cose.-
- è divertente rinfacciarsi le cose, io e quei 3 pazzi di sopra ci rinfacciamo di continuo le cose “ James mi hai rubato una coperta ieri ridammela”
“Sirius mi hai finito il dentifricio, ora come faccio, quando te ne comprerai uno tuo?” “ Peter sono scomparse un paio di mutande, ti prego dimmi che non è una vendetta per il dentifricio finito”-
- Siete dei soggetti davvero particolari lo sai?, davvero, vorrei essere una mosca, solo per sentire cosa vi dite quando siete da soli-
- Guarda è meglio che non lo sai-
- Hai gli occhi lucidissimi, non è che hai la febbre?-
- Non credo- disse lui mettendosi la mano sulla fronte.
- Ma cosa ne volete capire voi maschi. Lascia fare a me, mio padre è medico lui mi ha insegnato i segreti del mestiere.-
Luna tolse la sua mano da quella di Remus e la mise sulla sua fronte. Faceva segno di si con la testa, come se capisse davvero cosa stesse facendo.
- Non ne ho la minima idea, non mi ha mai insegnato niente.-
Remus rise e sentì ogni singola parte del corpo fargli male.
- Ma almeno è medico?-
- Certo che lo è, mica mi invento le cose, lavora al San Mungo, è li che i miei si sono conosciuti. Mia madre era finita in mezzo ad un incantesimo di un vecchio mago ubriaco, e chi di dovere non si accorse che era babbana e così la portò al san Mungo, ovviamente lei stava malissimo credendo di essere diventata pazza. E lì incontrò mio padre che lavorava come aiutante. Riuscì a calmarla, e così quella povera donna, non solo scoprì il mondo della magia, ma conobbe anche mio padre.-
- Che bel modo per conoscersi, da raccontare ai propri figli-
- oh loro non hanno mai avuto problemi, mi hanno raccontato questa storia almeno un milione di volte, ed ogni volta mia madre racconta di aver visto cose sempre più strane in quelle stanze.-
- è bello che tua madre non sia scappata urlando, non tutti sono capaci di reggere certe emozioni-
- Vero? In effetti a volte ci penso, scoprire una cosa così assurda, e non voler scappare, ma anzi, trovarsi anche marito.-
- E tu saresti scappata?- “ scapperai quando scoprirai di me?” pensò in realtà.
- Non credo, non lo so, credo che vivere in questo mondo ti prepara a tutto, cosa potrebbe mai spaventarmi?-
Si interruppe un attimo.
- Comunque ora che ci penso- esordì Luna – quando ero piccola mio padre capiva quanta febbre avevo e se non stessi fingendo, baciandomi la fronte, non ho mai capito come funziona quella cosa, altro che magia.-
Probabilmente Luna non si aspettava nulla di tutto quello che stava per accadere, così si abbassò per fare questa prova e vedere se era capace di capire se Remus avesse o no la febbre.
- no, non capisco assolutamente come facesse-.
 

Remus si trovò così vicino a Luna che sentì perfettamente il suo profumo, e per una seconda volta fece qualcosa che la sua mente lo pregava di non fare, si sporse un po' in avanti e la baciò.
Nell'istante esatto in cui toccò le labbra di Luna, Remus realizzò il tutto, ed era sicuro che la ragazza si sarebbe staccata e sarebbe andata via stizzita, ma non fu così.
Quando le labbra si staccarono per la prima volta Luna non aprì nemmeno del tutto gli occhi
- non ho ben capito se hai la febbre o no, devo un attimo riprovare.-
Così lo baciò lei questa volta, e per quei secondi, che come sempre nei primi baci sembrano un infinità, Remus non pensò a niente. Non pensò alla stanchezza, a cosa sarebbe successo la notte seguente, pensava solo...in realtà non pensava e basta.
Quando anche quel secondo bacio finì, gli occhi di entrambi si aprirono e si ritrovarono a pochissimi centimetri l'uno dall'altra. Nessuno dei due voleva rovinare quel momento, ma Luna si guardò intorno, e Remus ricordò che c era ancora qualcuno seduto in qualche angolo, ma guardandosi intorno notò che erano rimasti soli.
- Avremmo forse dovuto controllare prima se c'era qualcuno o no, altrimenti avremmo dato sicuramente spettacolo-
- non è detto che qualcuno se ne sia andato proprio adesso, cosa si fa quando si è distratti-
Cosa si dovrebbe dire in momenti del genere? Remus era sicuro che qualsiasi cosa si fossero detti avrebbe rovinato il momento, ma forse Luna questo lo capì, così parlo per prima.
- Allora devo restare per fare la guardia o preferisci dormire nel tuo letto? No perché se vuoi restare, vado a recuperare nel mio baule il fucile da caccia che mi porto sempre dietro.-
- Credo che adesso ce la farò a fare quei lunghissimi dieci passi che mi separano dal mio letto.-
E in silenzio senza dire niente salirono le scale e quando dovettero dividersi, Remus avrebbe voluto dire qualcosa, qualcosa di intelligente, qualcosa di romantico, una qualsiasi cosa, ma non uscirono parole dalla sua bocca, e così si salutarono con un sorriso e ognuno nella sua stanza.
Quando Remus aprì la porta della sua camera trovò James che disegnava su una specie di lavagna una qualche tattica di Quidditch, su una lavagna che, fino a quella mattina non era in camera loro. Sirius era seduto sul suo letto e guardava l'amico criticando ogni scelta fatta da James. Non perché ne capisse qualcosa di Quidditch, ma lo faceva solo per infastidirlo.
Chiuse la porta e rimase li appoggiato,senza dire nulla.
- Oh guarda chi è tornato, credevamo che Gazza ti avesse ucciso e seppellito nel giardino.-
- O BUTTATO NEL LAGO NERO, COSì QUALCHE STRANO ANIMALE AVREBBE MANGIATO IL CADAVERO NO? James quante volte te lo devo dire. L'importante negli omicidi è far scomparire definitivamente il corpo. Mai sotterrarlo. Ricordami di darti una mano quando ucciderai qualcuno ok?-
Remus però non disse nulla.
- lo so cosa starai pensando Lunastorta “ perchè James sta scrivendo su una lavagna che non è nostra?” giuro che la ridarò alla scuola. A fine anno. È utile qui no? possiamo lasciarci dei messaggini carini - ma Remus continuava a non rispondere – ok Remus la riporto domandi, e che cavolo, era solo un idea.-
- No aspetta James, credo si sia rotto. Guarda non parla più non si muove, che t'ha fatto fare Gazza di così brutto?-
- Ci siamo baciati.- disse finalmente Remus.
- Cosa ha detto?- chiese Sirius a James.
- Sirius, credo abbia detto che si sono baciati-
- Ma chi? Lui e Gazza?-
- Oh santo cielo spero di no. che schifo. Remus che ti ha fatto Gazza? Ti ha baciato, o peggio, ti ha toccato?-
- Ma quale Gazza, ma che avete capito- Remus spostò gli amici che si erano messi davanti a lui e si andò a sedere sul letto.
- E se non ti sei baciato con Gazza, e la cosa mi fa sentire decisamente meglio, con chi ti sei baciato di grazia?-
- Con Luna, mi sono baciato con Luna-
James e Sirius restarono fermi a guardarlo
- e quindi cosa è successo? Su parla.-
- Eravamo di sotto, sul divano. Stavamo parlando, e lei mi ha visto distrutto e pensava avessi la febbre. E ha detto che il padre faceva questa cosa quando era piccola..-
- Di baciarla in bocca? ma che padre ha Luna?-
- Ma che stai dicendo idiota. No,che quando aveva la febbre, lo sentiva con le labbra dalla fronte, e l'ha fatto.Ed era così vicina che, semplicemente l'ho baciata.-
- Quindi l'hai baciata tu?-
- perché fa qualche differenza?-
- bhe - disse Sirius – quando baci una ragazza fidanzata fa molto, perché quando il ragazzo verrà a picchiarti, se sei stato tu a baciarla di solito ti picchia il doppio, però credo che in questo caso non faccia molta differenza-
- e poi cosa è successo?-
- che lei ha detto qualcosa, tipo “ credo di non aver capito bene se hai la febbre o no, devo un attimo riprovarci” e mi ha baciato di nuovo-
- Hai capito la ragazza con la scusa della febbre?-
- Non pensate che ho fatto una cavolata?-
- e perché mai Lunastorta? bravo hai fatto bene finalmente, e poi che vi siete detti?-
Remus prese il cuscino e se lo mise sulla faccia
- niente, capisci, non ci siamo detti praticamente niente, avrei voluto dirle qualcosa, ma non mi usciva nulla, così ci siamo dati, anzi mi ha dato la buonanotte e siamo andati via-
James rimase in silenzio dando delle pacche sulla schiena all'amico, mentre Sirius tentava di rimanere serio
- ma sì amico mio- disse per primo James – non fa niente, capita, insomma siete imbarazzati, cose così, può capitare.-
- A me non è mai successo in effetti-
- SIRIUS, non sei di aiuto al ragazzo. Vedrai che domani quando vi vedrete vi pomicerete tutti davanti all'intera scuola e tutti saranno li a battervi le mani, anche Silente-
- Sopratutto Silente, vecchio mandrillo.-
- Domani dici eh? domani non riuscirò neanche ad alzarmi dal letto, lo sapete che giorno è si, e quando non mi vedrà penserà...cosa penserà?-
- penserà che sei una specie di zombie, perché noi, amico mio, io e il qui presente James Potter e quel coso li che dorme da ore, non la faremo pensare a nulla, dicendogli che stai male, che come sempre ti sei ammalato, perché sei una mezza cartuccia e tutto si risolverà, tra due giorni lei verrà al tuo capezzale e la castigherai sui letti dell'infermeria.-
James e Remus guardarono Sirius che in piedi davanti a loro sembra fiero di quello che aveva appena detto.
- Che c'è? Non va bene il mio piano?-
- sei un cretino Sirius. Ora tu mettiti a letto Remus, dormici su, domani sarà una gran giornata e poi quel che succederà succederà, magari ci rimetti la pelle domani notte e non ci serviranno tante spiegazione sul perché non le hai detto nulla, pensa positivo Remus.- James si allontanò dal ragazzo e si rimise a scrivere tattiche sulla lavagna – e tu, amico- disse a Sirius – Sei troppo ossessionato dal sesso. C'è qualcosa che non va in te, lo sai si?-.

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Capitolo 7
*** Guarda che luna ***




Luna era seduta nella Sala Grande e anche se intorno a lei c'era il solito casino fatto dai ragazzi che chiacchieravano e scherzavano, lei non riusciva a sentire niente, era concentrata solo su un pensiero, il bacio della sera prima.
Era stato tutto così inaspettato, che lei che era abituata a pianificare tutta la sua vita, non sapeva cosa sarebbe successo.
- Ma di cosa ti preoccupi - gli disse Lily quella mattina – Hai detto che è stato un bel bacio no? E poi voglio dire ti ha baciata lui per primo, quindi più sicura di così, non puoi essere,gli piaci anche tu ok? vedrai che appena vi vedrete, tutto questo sembrerà solo divertente.-
Ma Luna non ne era molto convinta, continuava a guardare la porta sperando di vederlo entrare, ma niente, era quasi ora di andare in classe e lui non si era ancora fatto vedere, quando ormai stava per alzarsi vide entrare Sirius e James, ma di Remus neanche l'ombra.
“ perchè tutte a me” pensò.
- Ma buongiorno bellezze- esclamò felice Sirius – Ehi Luna, ieri sera comunque l'hai steso quel ragazzo-
- Cosa?- “ che cosa gli ha raccontato?”
- Dai, non te la prendere, dimmi che tu non l hai raccontato subito a Lily. Noi siamo i suoi migliori amici, noi abbiamo il dovere di sapere tutto quello che succede, comunque l'hai messo K.o, è rientrato così contento ieri sera, felice, e poi sta mattina, eccola la, la febbre alta. Devi stare più attenta, quel ragazzo non regge certe emozioni-
Luna non sapeva se essere contenta che almeno gli aveva parlato bene di cosa era successo, o se essere triste perché non poteva parlargli quel giorno.
- vedi Luna – gli disse all'orecchio Lily camminando verso l'aula di incantesimi - se Remus l'ha detto ai ragazzi, vuol dire che è una cosa importante.-
La giornata fu molto lunga e molto stancante. Era nella sala comune ad aspettare Lily, che si cambiasse per la cena, quando sentì dietro di lei delle ragazze che parlavano.
- Che noia, proprio non mi va di fare astronomia sta notte. Voglio dormire, non guardare le stelle.-
- Dai sarà interessante. Con la luna piena e tutto, vedrai che sarà divertente.- disse un altra ragazza.
Luna si girò di scatto verso le ragazze
- Scusate, cosa avete detto?-
Le tre del primo anno la guardarono dubbiose
- Che voglio dormire?-
- No, prima-
- Che dobbiamo andare ad astronomia?-
- Che c'è la luna piena?- disse infine una delle tre.
Luna rimase qualche secondo a guardarle mentre quelle iniziavano a spaventarsi.
- Si scusate ragazze, avevo capito un altra cosa, scusatemi davvero.-
Le ragazze uscirono subito dalla stanza e Luna le sentì dire “che tipa strana, ma chi era?”.
Non sapeva neanche lei perché, ma quelle parole l'avevano colpita, non capiva di cosa si trattasse, ma sentiva come se quelle parole fossero importanti, ma si disse che era solo una brutta sensazione e nulla più.
Quella notte Luna non dormì affatto bene. Il suo sonno fu disturbato da sogni molto confusi, sognò lei che si trovava alla finestra a guardare la luna e vedeva il cervo che entrava nella foresta proibita.
“ Ma te lo sei sognato Luna” gli diceva Lily. Poi sognò le ragazze dietro di lei che si lamentavano dell'ora di astronomia
“ Cosa mi interessa della luna piena, io voglio dormire”. Sognò Severus che nella sala comune gli diceva “ chiedigli qual'è il suo segreto, sono tutti dei mostri davvero...studia difesa contro le arti oscure, ti servirà”. Fu catapultata nell'aula di pozioni, non vedeva chi parlava ma sentì una voce familiare dire “ ehi vecchio lupo di mare ricordati che domani c'è” e quella voce si interruppe.
Tutte queste immagini continuarono a girarle in testa per tutta la notte, fino a quando apparve Remus, stanco sul divano che diceva di non farcela, e poi il bacio.
Fu proprio a quel punto del sogno che Luna fu svegliata, non da un rumore o dalla luce del giorno che entrava dalle finestre, ma fu svegliata da un pensiero. Aprì di colpo gli occhi e si sedette di scatto sul letto.
- Luna che è successo? -
Lily era già sveglia e si stava spazzolando i capelli seduta sul letto e l'avrà vista alzarsi di scatto. Ma Luna non riusciva a parlare, era intenta a non dimenticare quei sogni, quel pensiero che l'aveva svegliata.
- La luna piena- mormorò
- Cosa Luna? non ti ho sentito. Cosa hai detto?-
- La luna piena Lily, ieri c'era la luna piena-
- non lo so, forse, ma perché?- Lily sentì un brivido percorrerle la schiena, quel discorso non avrebbe portato a nulla di buono.
- La sera che ho visto il cervo dalla finestra c'era la luna piena, ne sono certa, e Remus stava male, e il giorno dopo non si è visto e poi sono andata in infermeria, ieri sera, delle ragazze parlavano della lezione di astronomia. Dicevano che dovevano andare alla torre di astronomia perché c'era la luna piena- Luna non riusciva a smettere di parlare, Lily si guardò intorno, come per assicurarsi che fossero sole.
- E ieri Remus stava male, lui si è sempre assentato da quanto ricordo più o meno una volta al mese-
- Luna ma cosa stai dicendo...ma ti senti bene, non è che ti è venuta la febbre anche a te, sai con i baci si passa.-
- e poi Severus...-
Lily si alzò di scatto
- cosa ti ha detto Severus?-
- L'altro giorno, te l'ho detto, mi ha chiesto di te e James, poi si è messo ad insultare anche Remus, e mi ha detto “ chiedigli quale segreto ti nasconde...sono tutti mostri fidati di me”-
Lily a quel punto non sapeva più che cosa dire. Cosa avrebbe dovuto fare? dire la verità all'amica, tradendo Remus? No non poteva, ma come far cambiare idea a Luna, senza farla insospettire, ormai era tardi.
Luna poggiò le gambe sul pavimento e si alzò, andò verso la finestra, stava tremando
- Luna a cosa stai pensando?-
- tu lo sai...tu sai qualcosa Lily? Se sapessi qualcosa me lo diresti no?-
- Ma di cosa parli Luna, ma ti stai ascoltando, da come parli sembra, che Remus sia..-
- Un lupo mannaro- disse secca Luna.
- Ma, ma che cosa dici Luna- a Lily tremava tremendamente la voce e sapeva che Luna avrebbe capito che mentiva, gli tremava sempre la voce quando mentiva, non sapeva farlo.
Luna era ancora seduta vicino quella finestra da cui aveva visto la luna il mese prima
- tu lo sapevi, e non mi hai detto niente?-
- Luna io...io non so di cosa stai parlando - “ stupida bugiarda” si disse Lily
- bene. BENE se non me lo dici tu, so bene chi può dirmelo-
Luna uscì di corsa dalla stanza senza ascoltare Lily che diceva di fermarsi, salì le scale del dormitorio maschile e aprì con violenza la porta
- Remusèunlupomannaro?- urlò tutto d'un fiato ai tre ragazzi addormentati.
- cosa? Chi? Chi sei?- James cercava gli occhiali sul comodino
- Ma che ore sono? -
- Luna- disse Sirius strofinandosi gli occhi dal sonno – Che cosa hai detto?-
- Dovete dirmelo, lo è o no?-
- Ma di cosa stai parlando? Ma chi te l'ha detto?-
- Non me l'ha detto nessuno, l'ho capito da sola. Sono due volte che sta male e tutte e due le volte c'era la luna piena, ne sono certa.-
- Senti cara amica mia, vai e chiediglielo ok?-
- No dovete dirmelo voi-
- Metti caso che sia vero- iniziò James che si era svegliato del tutto – secondo te, noi potremmo mai tradire la fiducia del nostro migliore amico? Non credo, ora tu hai una teoria, hai delle prove?-
- bè si, SI ho delle prove-
- benissimo Sherlock Holmes, vai in infermeria e chiediglielo tu, ma prima di accusare una persona di essere un Lupo mannaro, pensaci bene, perché se poi non è vero, faresti proprio la figura dell'idiota non credi?-
Luna rimase li qualche secondo senza dire nulla, poi andò via sbattendo di nuovo la porta.


Non poteva arrivarci ad un ora più decente? Tipo mezzogiorno?- disse Sirius ributtandosi a letto.
- E adesso che succederà secondo te?-
- Prima o poi l'avrebbe scoperto, metti che non succedeva oggi, probabilmente quei due sarebbe stati tutti baci e abbracci, e se ne sarebbe accorta un altra volta, meglio così, almeno Remus saprà subito se ne vale o no la pena-
- E se lo dovesse dire a qualcuno? - disse Peter dal suo letto
- Non credo sia così stupida, è una ragazza troppo furba da capire che non è una cosa da fare, e se lo farà, butteremo lei e tutti quelli che lo sanno in pasto alle acromantule della foresta proibita e ciao.-
Ci fu un attimo di silenzio, poi Sirius si alzò di scatto bestemmiando a bassa voce
- odio quando mi svegliano così, non riesco a riaddormentarmi, ora vado giù e ammazzo quella ragazza così risolviamo i nostri problemi alla base.-
James guardò il letto vuoto di Remus.
- Povero diavolo, sarà distrutto quando lo scoprirà, speriamo solo che lei non se ne vada, altrimenti lo perderemo del tutto, avete visto ieri notte come è andato bene? Non ha sofferto quasi per niente, era tranquillo, docile, gli ha fatto proprio bene quel bacio, ma come avrà fatto a capirlo con quella velocità?-
- Secondo me è stato Piton a dirglielo- grugnì da sotto le coperte Peter
- e perché dici questo?-
- Qualche tempo fa, io e Remus stavamo studiando il sala comune e lui ha visto Luna studiare in giardino e ha visto Piton avvicinarsi e sedersi alla stessa panchina, ed è scappato di sotto per capire cosa diavolo voleva da lei.-
James sembrò quasi esplodere da quanto era diventato rosso in faccia.
- E perché non ce l'hai detto Peter?-
- Perché poi ho chiesto a Remus e lui ha detto che Piton voleva solo sapere da Luna se era vero che tu e Lily stavate insieme-
James saltò dal letto e si buttò su Peter
- e questo non ti sembra che mi riguardi un tantinello? forse anche più del fatto che quel mocciosus metta la pulce nell'orecchio a Luna su Remus?-
- ma cosa ne so io- Peter cercava di togliersi James da dosso – non sono affari miei no? Che ne sapevo che ti interessava quello che dice Piton su di voi-
- Cos'è questo casino?- Sirius uscì dal bagno e trovò James che tentava di soffocare Peter
- Lo sai chi può essere stato a dire a Luna di Remus? Il nostro dolcissimo e unticcio amico Severus Piton-
Sirius sospirò – Avremmo dovuto farlo fuori allo smistamento, quanti problemi ci saremmo evitati se lui non fosse mai neanche entrato tra i serpeverdi eh?-
- e inoltre si sta impicciando della storia tra me e Lily, e questo mi fa incazzare-
- stai calmo Ramoso, oggi appena beccheremo quell'idiota nei corridoi ci faremo due chiacchiere e vedrai che non dirà più neanche mezza parola-
I ragazzi, con un gran sonno e una gran voglia di fare quattro chiacchiere con un po' di persone,entrarono in sala grande e trovarono Lily seduta da sola, che non sembrava per niente di buon'umore.
- Lily buongiorno-
Lily baciò James e salutò con un cenno gli altri.
- Non c'è Luna a colazione eh?-
- No, è venuta a parlare con voi vero? Dopo che è tornata in camera non mi ha rivolto la parola e si è chiusa in bagno, cosa vi ha detto?-
- Ci ha indicato con un certo entusiasmo i motivi per cui crede che Remus sia, be lo sapete, e noi non le abbiamo detto niente tranne “ vallo a chiedere a lui”-
- Dite che è una mossa saggia?-
- Se glielo dicessimo noi Remus ci sbranerebbe, letteralmente, così almeno facciamo la figura di quelli che sanno mantenere un segreto-
- Sta mattina mentre mi diceva la sua teoria mi ha detto che è stato Severus a farle venire l'idea,le ha detto che doveva chiedere a Remus quale fosse il suo segreto, e che eravate tutti mostri, letteralmente, cose così, ma cosa gli passa per la testa?-
- Non so cosa gli passa per la testa ora – disse Sirius con la bocca piena – ma dopo che l'avremmo scovato gli passerà sicuramente il mio pugno-
- No vi prego non andate a stuzzicarlo, è peggio fidatevi-
James e Sirius si scambiarono uno sguardo che non sfuggì a Lily
- James, no, non ci pensate nemmeno, per favore fallo per me, non fategli niente-
- Ma perché ci tieni tanto a quel tipo? Cosa ha fatto di così bello per te, per fartelo avere così a cuore-
- è stato il mio primo amico qui a Hogwarts e anche prima, mentre mia sorella mi prendeva sempre in giro perché ero strana, perché facevo cose strane conobbi lui che non mi fece più sentire sola, lo conosco da tantissimi anni, lo so che può sembra antipatico ma in fondo è una bella persona-
- ne dubito- aggiunse Sirius – ma va bene, ti giuro che non ce lo faccio nemmeno avvicinare James ok? -
Uscirono per andare a lezione lasciando Lily nella Sala Grande che aveva un orario diverso dal loro.
- e quindi non ci avvicineremo neanche a Mocciosus?-
- no, come ho promesso alla tua bella donna, TU non ti ci avvicinerai. Quindi il divertimento sarà solo mio quando lo appenderò dalla torre di astronomia.-
- Quanto sei subdolo amico mio-
Nella prima pausa tra una lezione e un altra Sirius tirò fuori la mappa del malandrino, per vedere dove si trovasse Piton..
- Guarda che fortuna è proprio dietro l'angolo, andiamo-
Sirius, James e Peter camminarono spavaldi per i due corridoi che li separavano dalla loro vittima, e girato l'ultimo angolo trovarono, solo come sempre, Severus Piton.
- ehi Mocciosus oggi ti sei lavato i capelli, che giorno speciale, dove stai andando di bello?-
Piton fece finta di non sentirli e andò avanti per la sua strada, ma a Sirius non piacque molto la scelta di ignorarli, così allungò il passo fino ad arrivare accanto al ragazzo e mettendogli una mano sulla spalla lo spintonò sul muro
- Lasciami stare Black, oggi proprio non mi va di giocare con voi idioti-
- E chi ha parlato di giocare Piton? Noi volevamo solo fare quattro chiacchiere in amicizia e niente più-
James si appoggiò alla parete difronte a quella dove Sirius teneva ferma Piton
- Lasci fare tutto il lavoro sporco al tuo amichetto eh Potter, come mai non sei anche tu qui accanto a me a tenermi bello stretto?-
- Ho promesso alla mia bella fidanzata di starti lontano e di non toccarti neanche con un dito, e io ci tengo a quello che mi chiede Lily, sai è così una ragazza dolce, e bellissima ovviamente, ma credo che tu questo lo sappia già-
Lo sguardo che Piton rivolse a James avrebbe potuto uccidere davvero qualcuno.
- Ma qui il problema non sono James e Lily- ricominciò a parlare Sirius – il problema qui è che ci è arrivata voce che tu hai, ecco come dire, detto un po' troppo a qualcuno che era meglio non stuzzicare-
- Di cosa diamine state parlando?-
- Parliamo di quando hai quasi spiattellato a Luna il segreto del nostro caro amico Remus, ora ricordi?-
- Oh si, ricordo benissimo, l'ha già capito vero? L'ho sempre saputo che era una ragazza furbissima, il vostro amico è già con il cuoricino spezzato a piangersi addosso?-
- Lo sai che stai scherzando con il fuoco Piton? E il fuoco brucia, ma proprio tanto, quindi se fossi in te starei attento, e eviterei di andare a chiacchierare dei fatti nostri-
Sirius lasciò la presa e si girò di spalle al ragazzo che si stava rimettendo a posto la divisa, anche James e Peter gli voltarono le spalle avvicinandosi a Sirius
- Sappi Potter, che farò di tutto per far capire a Lily che persona schifosa sei, fosse l'ultima cosa che faccio.-
James non si girò neanche a guardarlo in faccia
- a parlare sono buoni tutti caro Severus, e sappiamo che tu sai fare solo quello- e scomparvero dietro l'angolo
- lo vedremo- disse a denti stretti Severus.
 
Nei due giorni successivi Luna cercò in tutti i modi di evitare Lily e gli altri. Passava dei momenti in cui era arrabbiata con la sua amica a momenti in cui avrebbe voluto correre da lei per sfogarsi. Ma continuava a non capire come aveva fatto a nasconderle una cosa del genere? Ma poi si diceva che lei non aveva nessuna certezza. Nessuno gli aveva confermato nulla, ma d'altra parte nessuno l'aveva negato. ma cosa avrebbe dovuto fare? Cosa doveva pensare?
E se davvero Remus Lupin fosse stato un lupo mannaro cosa avrebbe dovuto fare lei? Non sapeva nulla sull'argomento, si l'aveva studiato a scuola ma non sapeva cosa significasse davvero.
“una sola notte, Luna, una sola notte al mese, ti è mai sembrato pericoloso? No, e allora il problema non c'è, e poi se fosse pericoloso Silente non l'avrebbe mai ammesso alla scuola. Perché Silente doveva assolutamente essere al corrente della cosa, e poi Lily e gli altri lo sanno e non sembrano farne un problema. Ma perché lo sa anche Severus? perché ha cercato di dirmelo? Non credo sia una cosa da spiattellare in giro,” Luna arrivò alla conclusione che l'unica cosa da fare era parlarci di persona e chiarire ogni dubbio. Ma come glielo avrebbe detto? “ ehi ciao Remus, ti vedo in forma, dopotutto dopo aver scoperto che cosa sei capisco perché spesso stai male”.
Tentando di non pensarci troppo, per non entrare nel panico più totale, Luna andò in infermeria, dove per fortuna trovò solo Remus. Così avrebbe potuto parlare tranquillamente, per quanto tranquillo potesse essere quel discorso.
Quando Remus la vide, fece un grande sorriso, e a Luna iniziarono a cedere le gambe “ come fa un ragazzo con quel sorriso ad essere un pericolo?” si domandò tra se.
- Ciao Luna, speravo venissi oggi-
- ehi, come ti senti? Stai meglio?-
- Si, oggi si. Penso che sto facendo una figura orribile ai tuoi occhi, sempre qui con qualche malanno-
Luna sorrise triste e Remus si accorse di quanto fosse diverso dal solito quel sorriso.
- Tutto ok? Cos'hai?-
- io? oh no niente...niente-
- Sei sicura?-
“forza Luna, parla, diglielo, prima ne parlate e prima tutto si risolve”
La ragazza si guardò intorno per essere sicura che non ci fosse nessuno ad ascoltare
- Una cosa in realtà c'è-
- Cosa è successo?-
Luna sospirò e alzò gli occhi al cielo
- è che, è difficile da dire, e poi James mi ha messo in testa questa cosa che se non fosse vera farei la figura dell'idiota, e in effetti sarebbe così, solo che devo saperlo, credo...-
Remus iniziava a pensare al peggio.
- che cosa ti ha messo in testa James? Che ti ha detto?-
- oh lui non mi ha detto niente, come non mi ha detto niente Sirius, o Lily, non caverai di bocca qualcosa a quelli neanche con un incantesimo-
Si fermò, non riusciva a dirlo, gli tremava la voce, non sapeva quali parole usare, e se davvero era tutto un malinteso? Ma Remus parlò prima di lei
- l'hai scoperto quindi..-
Lei alzò lo sguardo e lo vide li, seduto in quel letto, con una tristezza negli occhi che non aveva mai visto prima.
- Chi te l'ha detto?-
- Nessuno, cioè, l ho capito io, ho avuto degli indizi, e una persona ha mezzo spifferato la cosa, ma siamo sicuri che stiamo parlando della stessa cosa?-
- Stiamo parlando del fatto che io sono un lupo mannaro giusto?-
Ed eccola qui la certezza, la dura certezza che aveva colpito Luna al centro del petto come un macigno, duro come la voce che era uscita da Remus.
- Si, ok stiamo parlando della stessa cosa.-
- Di chi parli quando dici che qualcuno te l'ha spifferato?-
- è stato Severus, ma non l'ha detto esplicitamente. Solo che è stato un caso che io la prima sera che non c'eri avevo visto la luna piena, ti ricordi l'ho raccontato anche a te, e l'altra sera delle ragazze parlavano di una lezione di astronomia improvvisa proprio perché era la luna piena, e poi quello che mi ha detto Severus, e voi che vi chiamate sempre con quei nomi strani, e non so, mi è sembrato tutto, chiaro no?-
Remus non parlava, Luna voleva dirgli subito che a lei non interessava, anche se un po' la spaventava, ma aveva paura di rompere quel silenzio.
- L'hai detto a qualcuno?-
- No certo che no, figurati, mi è sembrata una cosa abbastanza...privata-
- Quindi sei venuta qui per dirmi di lasciarti stare, di non guardarti o parlarti più, giusto?- la sua voce era così dura ma allo stesso tempo così triste.
Luna si avvicinò al letto e prese le mani del ragazzo
- Ma no, no che non sono qua per dirti questo, ma sei matto? Non ci penso neanche ad allontanarti da me.-
Remus la guardò negli occhi, cambiando pian piano espressione.
- Come fai a non pensarlo neanche un po'? Dimmi che non ci hai pensato almeno un secondo da quando l'hai scoperto.-
- Veramente non l'ho mai pensato, ho pensato a tante cose, ma sopratutto ho cercato di immaginare come hai fatto tu, in tutti questi anni a restare così calmo, io al posto tuo non credo che sarei rimasta così sana di mente.-
- Ti ci abitui dopo un po', quando lo fai da tutta una vita, o scegli di andare avanti, o scegli di lasciar perdere tutto.-
- Ma cosa è successo, come è successo?-
- Ero un bambino, avrò avuto si e no 7 anni, e c'era questo lupo mannaro Greyback, che aveva qualche conto in sospeso con mio padre, e decise che il miglior modo di fargli recepire il messaggio era trasformare suo figlio.-
Luna non riusciva a capire come poteva esserci qualcuno di così marcio nel mondo.
- Io non voglio mandarti via ok? E spero che nemmeno tu manderai via me, certo ce ne saranno di cose da raccontarci questo si, ma adesso che ti ho conosciuto, sinceramente non voglio perderti-
- Neanche io voglio perdere te- disse debolmente Remus.
- e allora tutto risolto no? Per i dettagli ci sarà tempo, ora guarda cosa ti ho portato?-
Luna estrasse dalla borsa lo stesso sacchetto che gli aveva portato l'ultima volta, pieno di biscotti alla cannella, Remus scoppiò in una risata allegra, e Luna fu contenta di essere riuscita a portargli almeno un sorriso.
- Ormai è diventata una tradizione no?-
- La prossima volta scendo nelle cucine a farli io di persona,così varranno il doppio.-
- Sai cucinare nello stesso modo in cui sai misurare la febbre?-
- no, molto peggio.-
- personalmente ho trovato molto interessante l'ultimo metodo per misurare la temperatura, quindi non vedo l'ora di assaggiare i biscotti-
Luna sentì le guance prenderle fuoco.
- Sta zitto che così divento tutta rossa-
- Era quello il mio intento infatti-
- Allora bel colpo campione.-
Luna guardò il grande orologio da parete e vide che mancava poco alla prossima lezione.
- Ora purtroppo devo andare, devo chiedere scusa ad un po' di persone, per primi ai tuoi amici, li ho svegliati di prima mattina urlandogli conto, e Lily, spero mi perdonerà, non le parlo da più di ventiquattro ore-
- Almeno adesso so che posso davvero fidarmi di loro.-
- Ah questo è poco ma sicuro, pensi che ti faranno uscire da qui per sta sera?-
- cercherò di convincerli-
Luna stava per andare via quando Remus la prese per la mano
- ehi aspetta-
Scese dal letto e le si avvicinò. Non si era mai resa conto di quanto fosse più alto di lei, finché non se lo trovò così vicino.
La baciò senza dire niente, ma infondo a Luna bastava così, non aveva bisogno di molte parole.
- A quanto pare voi due avete risolto il tutto.-
Qualcuno parlò alle loro spalle, Sirius, James e Peter ridacchiavano dietro la porta aperta.
- Possiamo entrare o andrà per le lunghe?-
- Venite venite, devo andare via, e anche voi dovreste, o mi sbaglio?-
- Che si fotta Ruf- disse Sirius avvicinandosi – non si accorgerà neanche della nostra assenza, io ho cose più interessanti da fare-
Luna salutò Remus che le promise di tentare la fuga dall'infermeria il prima possibile.
 
- Credo che ti devo delle scuse Sirius.-
- Come scusa? non ho sentito?-
- Ti sto chiedendo scusa, ok? per tutto. per quello che ho detto e che ho fatto -
- Che parole soavi che stai dicendo, comunque, scuse accettate. Quindi da quanto abbiamo visto la ragazza non è scappata a gambe levate come credevi.-
- no infatti, non è scappata. Questo non so se la rende una ragazza meravigliosa o una sconsiderata fuori di testa.-
- bhè – disse James – noi siamo tutti sconsiderati fuori di testa quindi io spero nella seconda-
I ragazzi restarono in infermeria per il resto della mattinata finché non convinsero Madama Chips a far uscire Remus. Mentre si incamminavano verso l'aula di Incantesimi, che frequentavano insieme ai Serpeverdi, alla vista di Piton, Remus si ricordò di raccontare ai ragazzi che era stato lui a parlare con Luna.
- Lo sapevamo già- disse Sirius seguendo Piton con lo sguardo.
- E ci abbiamo già parlato noi, spero per lui che abbia capito che deve stare molto attento, che potrebbe capitargli davvero qualcosa di brutto, inoltre mi ha anche minacciato sai? “ gli farò capire a Lily che tipo sei”, come se Lily non sapesse già che sono una persona dalla dubbia moralità.-
- Io non mi sono mai voluto esporre contro Severus, lo sapete come la penso, ma questa volta ha esagerato, dovrei farmi due chiacchiere anche io con lui, tanto per fargli capire che non sono un bersaglio facile, il fatto che non gli abbia mai detto non significa che può fare delle cose del genere-
Remus era sempre stato contrario al comportamento che i suoi amici avevano con Severus Piton. Il fatto che fosse più debole fisicamente e caratterialmente, non doveva essere una scusa per trattarlo come lo avevano, in passato, trattato James e Sirius. E poi dopo che aveva scoperto il suo segreto, Remus sentiva ancora più la remora di evitarlo il più possibile, ma ora aveva esagerato.

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Capitolo 8
*** La mappa del malandrino e buon compleanno Luna. ***



*ANGOLO DELL'AUTRICE*
Salve a tutti :) per prima cosa, voglio ringraziare tantissimo, tutte le persone che seguono la mia fan fiction e che lasciano recensioni da favola. 
Veniamo a questo capitolo. Questo sarà un capitolo " chiacchiericcio" nel senso che, la trama rimarrà ferma e si spiegheranno molte cose. Noi fan della saga conosciamo bene la storia di Remus e della mappa del malandrino, ma ai fini della storia, avevo bisogno di spiegarla a Luna. Spero che apprezzerete questo capitolo (più lungo del solito) anche se sarà solo descrittivo :) Buona lettura!!!


Dopo cena, quella sera, Luna e Remus si erano dati appuntamento in sala comune per parlare. Le cose da spiegare erano tante, ma la stanza era davvero piena di persone e non avrebbero mai potuto parlare per bene.
- Tu aspettami un attimo qui- disse ad un certo punto Remus – vado a prendere una cosa e torno-
Dopo pochi minuti Remus scese le scale del dormitorio con una pergamena in mano
- Ora ti faccio vedere una cosa- le disse – usciamo fuori-
Uscirono dal grande quadro della Signora Grassa e Remus aprì quella pergamena che aveva in mano e gli diede un occhiata.
- Andiamo non c'è nessuno- disse prendendo per mano la ragazza
- Mi spieghi dove stiamo andando? -
- In un posto tranquillo.- le disse sorridendo.
Salirono due rampe di scale e girarono a sinistra, verso un ala della scuola dove non c'era praticamente nulla tranne che quadri che sonnecchiavano.
Si fermarono davanti ad un quadro di natura morta, uno dei pochi che non era occupato da qualcuno di “vivo”. Remus prese la bacchetta e la posizionò davanti a se, pochi istanti dopo una parte della parete di spostò verso destra rivelando un lungo corridoio.
- E tu come facevi a saperlo?- chiese Luna sbalordita
- Io so tante cose che gli altri non sanno, vieni entra che sta arrivando qualcuno-
Dopo pochi passi la parete che si era aperta si richiuse, il corridoio che stavano percorrendo era completamente buio tanto che Luna inciampò più volte su cose poggiate sul pavimento. Poi si fermarono, Remus prese la bacchetta e bisbigliò qualcosa ed ecco che la stanza si accese in un attimo, sulle pareti c'erano molti candelabri che illuminavano una stanza non molto grande piena di cose in disuso come sedie, vecchi banchi, poltrone e divani.
Si sedettero proprio su un vecchio divano che aveva più di una macchina di bruciato e un colorito spento.
- Dove diavolo siamo?-
- Credo che questo posto venga usato come ripostiglio per le cose dei Grifondoro. Erano tutte nella sala comune qualche anno fa, ti ricordi quando prese fuoco?-
- Si certo che ricordo. E chi se lo scorda, abbiamo puzzato di bruciato per giorni-
- Lo sapevi che sono stati James e Sirius a dargli fuoco?-
- Non lo sapevo. Ma pensandoci bene non è poi così strano, ma come facevi a sapere di questo posto, e che cos'è quella pergamena che hai in mano?-
- Prima di risponderti a queste domande devo raccontarti alcune cose, sei pronta? È una storia molto lunga.-
- Sono tutta orecchie.-
Prima di iniziare a raccontare la sua, o meglio la loro storia, Remus accese il fuoco nel camino che era davanti a loro, e la cosa non dispiacque a Luna che stava iniziando a morire di freddo.
- Allora, tutto è iniziato quando sono venuto qui a scuola, sinceramente ne io ne i miei genitori credevamo che mi avrebbero mai ammesso, ero già pronto a vivere una vita senza magia. Invece la lettera per Hogwarts arrivò, e arrivò tra le mani di Silente che venne a casa mia. Non dimenticherò mai quel giorno, disse ai miei genitori che era stupido lasciare un ragazzo che poteva avere un grande potere a casa, quando bastava solo qualche accortezza. Così quando arrivai ad Hogwarts Silente fece mettere il platano picchiatore nei giardini, e da li fece costruire un tunnel che portava alla Stramberga strillante, hai presente quella casa che si vede sulle colline da Hogsmade?-
- Si certo.-
- Ecco, io andavo li, ogni luna piena, e passavo li la notte, il platano picchiatore evitava che qualcuno si impicciasse, ma era terribile, ero ancora troppo giovane per riuscire in un modo o nell'altro a controllare il tutto, e così mi facevo del male da solo, per sfogare la forza che avevo, ed ecco da dove arrivano queste cicatrici- disse toccandosi il viso
- Dopo il primo semestre però i miei compagni di stanza, James, Sirius e Peter, capirono che c'era qualcosa che non andava. Sparivo per un giorno e mezzo e alla fine avevo terminato le scuse. Loro che non sono mai stati degli stupidi, l'hanno capito, un po' come hai fatto tu, non è facile nascondere una cosa del genere alle persone che vivono a stretto contatto con te. Avevo così tanta paura che lo dicessero a qualcuno, invece non solo mantenerono il segreto, ma si arrabbiarono con me perché non l'avevo detto subito. Ero felice di poter sfogarmi con qualcuno, che non dovevo più inventare scuse,almeno per loro. Le altre persone della scuola si erano già fatte le loro teorie quindi finalmente ero libero. Ma il loro supporto sarebbe stato solo a livello emotivo, questo lo sapevo, invece mi stupirono ancora una volta.-
Si fermò per un attimo e sorrise.
- Questo che sto per dirti è una cosa che deve rimanere tra me e te, che non deve assolutamente sapere nessuno. Sarebbe una notizia scomoda quasi quanto la mia situazione.-
- Pensavo l'avessi capito che di me ci si può fidare- disse Luna avvicinandosi ancora un po a Remus.
- Come ti dicevo, riuscirono a trovare un modo per rendersi ancora più utili. In quel periodo studiavamo a trasfigurazione gli animaghi, tutti vedevamo la McGrannit fare il suo spettacolino di trasformazione, e loro si imputarono di imparare a farlo, avrebbero scelto degli animali abbastanza grandi da poter contrastare me.-
- Ma è impossibile diventare animagus così. Non ci si nasce e basta?-
- Lo pensavo anche io, ma loro erano convintissimi di poterlo fare, e così è stato. All'inizio del quinto anno ci riuscirono. James scelse il cervo, Sirius divenne un cane nero, enorme, che potrebbe sembrare più un cavallo in effetti, e Peter, bhè, lui non scelse proprio un animale grande, ma si trasformò in un topo. E così, di nascosto da tutti e tutto, mi accompagnavano, e mi accompagnano ancora, ogni notte di luna piena. In questo modo riusciamo ad uscire, loro stanno li con me,stanno attenti a non farmi avvicinare troppo ai villaggi abitati, e così posso sfogarmi. Non devo rimanere chiuso in quella casa per tutta la notte, a distruggere tutto e a farmi del male. Devo dire che mi hanno davvero salvato la vita-
Luna rimase in silenzio per cercare di metabolizzare tutte le cose che le aveva appena raccontato Remus.
- Non so se pensare che è una cosa straordinaria quella che hanno fatto, o da pazzi. Ma non è illegale esserlo senza dirlo al ministero o cose così?-
- Certo che lo è, e io l'ho ripetuto negli anni centinaia di volte, ma penso che hai capito anche tu che tipi sono, neanche Silente sa niente, o almeno credo, certe volte penso che Silente sia al corrente di ogni cosa che succede in questa scuola.-
- Quindi il cervo che ho visto qualche tempo fa, era, James?-
- Esattamente, era James, che non sempre è bravo a non farsi notare, e da qui inizia la storia di questa pergamena qui.- Remus prese la pergamena e la poggiò sulle ginocchia. - Loro tre, quando dovevano raggiungermi la notte dovevano stare molto attenti agli insegnanti e ai guardiani. Così pensammo ad una soluzione. Pensammo di creare una mappa che ci rivelasse la posizione di tutti all'interno della scuola, per poter scappare di notte senza farsi beccare. E così nacque questa, la mappa del malandrino. Ci abbiamo lavorato notte e giorno per mesi, e ancora adesso non è perfettamente completa. Ma alla fine ci siamo riusciti, ci sono tutte le stanze, tutti i corridoi , le scale e tutti i passaggi segreti che abbiamo scoperto negli anni. Con il tempo abbiamo messo tutti i professori e adesso può vedere ogni singolo studente. Ogni nome si muove a seconda della direzione che prende la persona. Ma dovevamo renderla invisibile, perché non volevamo che altri riuscissero a leggerla. La vorrebbero tutti una cosa così. Quindi ideammo dei personaggi che avrebbero custodito il contenuto della mappa. E così nacquero i nostri alter-ego: Lunastora, Codaliscia, Felpato e Ramoso. E come ultimo passagio,ovviamente mettemmo un incantesimo per utilizzarla, guarda.-
Remus prese la pergamena, puntò la bacchetta e disse:
- Giuro solennemente di non avere buone intenzioni-. In un attimo quella pergamena vuota iniziò a comporsi di tante parti diverse, diventando almeno il doppio in lunghezza e larghezza. Si iniziarono a vedere tutte le aule, le strade ed era come aveva detto Remus, c'erano centinaia di piccoli nomi che si muovevano.
- Vedi, Sirius è qui in sala comune, e James è in camera. Quando hai finito di utilizzarla basta dire “ fatto il misfatto” e scompare tutto-
Luna guardò la mappa sbalordita, come facevano dei ragazzi così giovani ad aver creato una cosa così complicata e geniale?
- Siete dei geni. Ma come avete fatto? Credo che stiate infrangendo una quantità enorme di regole della scuola. Penso che potreste finire ad Azkaban per questo.-
- è molto probabile sai. E adesso potresti finirci anche tu perché conosci i fatti. Quindi o vai a spifferare tutto alle autorità o finirai tra i dissennatori con noi-
Luna fece finta di pensarci su, poi sospirò e scuotendo la testa, in modo plateale, si allontanò da Remus.
- Credo proprio che andrò a parlarne con Silente-
E dicendo questo si alzò di scatto e iniziò a camminare a passo svelto verso l'uscita della stanza.
- Credi che sia così facile scappare da me?- disse Remus alzandosi in un lampo. La raggiunse e gli si mise davanti. - Pensi davvero che ti farei uscire da questa stanza, sapendo che vuoi smascherarci?-
- Lo sai si- disse lei tentando di sfuggirgli – Che stai peggiorando la tua situazione sign Lupin? E poi lei un prefetto, ma come riesci a dormire la notte eh?-
Entrambi stavano tentando di non ridere per sembra il più seri possibile.
- Se devo andare in prigione preferisco rinchiuderti qui e passare gli ultimi attimi di libertà con te.-
La prese in spalla e la riportò sul divano. I due si guardarono ridendo e si scambiarono un bacio. Remus non era assolutamente un esperto nelle relazioni tra uomo e donna. Si era sempre negato ogni tipo di possibilità con le ragazze. Non solo per il suo segreto che trovava davvero troppo grande per condividerlo con qualcuno, ma soprattutto perché non aveva mai avuto molta autostima,ed essere amico di James e Sirius non aiutava. Al contrario loro avevano un ego grande quanto il castello. E anche in quel momento, che aveva una ragazza tra le braccia, che erano da soli in una stanza che praticamente nessuno conosceva, mentre si scambiavano effusioni, una parte di lui non credeva che tutto quello fosse reale. Ma si rese conto che quel profumo, quelle labbra quel sorriso non potevano essere una finzione.
- E tu che ne pensi?- disse all'improvviso Remus accarezzando il viso di Luna
- Di cosa?-
- Di tutto. Sopratutto di me. davvero non ti interessa? Come fa a non interessarti?-
- Non posso negare che per un attimo ho pensato che fosse una cosa, davvero, troppo grande, troppo assurda per me. Però poi ho pensato a te, a il te che vedo ogni giorno a scuola da tanto tempo, ho pensato a quel bacio sul divano, e ho solo capito che tu sei quello lì. Sei quel ragazzo carino che mi aiuta con i compiti, che mi lascia mangiare l'ultima caramella, che mi vede dalla finestra e scende a farmi compagnia, e mi sono detta “ come fa ad essere pericoloso quel ragazzo?” -
Rimase per qualche tempo in silenzio, Remus avrebbe voluto semplicemente abbracciarla, ma si sentiva così tremendamente egoista a stare li con lei, quando lui non riusciva ancora ad essere certo di non essere davvero pericoloso.
 
- Io non posso neanche immaginare come è stata e come è ancora la tua vita- continuò a dire Luna - non lo capisco ora e probabilmente non lo capirò mai fino in fondo, ma a me tu piaci, e se anche a te piace passare del tempo con me, non vedo perché non dovremmo essere felici? Se poi finirà male, al massimo potrai semplicemente mettermi nella lista di lunghe ragazze che hai conquistato-
- Tu hai una visione un po' distorta di me, sei sicura di vederci bene? Non hai bisogno degli occhiali?-
- Fidati Remus, mi sa che io vedo te con più chiarezza di quanto tu veda te stesso-
Restarono ancora li in quella stanza finché il fuoco non si spense, e il freddo li costrinse a ritornare nella vita vera, e in un dormitorio dove tutti si chiedevano, dove diavolo fossero finiti.
 
I giorni stavano passando troppo veloci. I ragazzi avrebbero voluto che quell'anno non finisse mai, era strano che degli adolescenti preferivano la scuola a casa, ma questa era la magia di Hogwarts.
La voce che Remus Lupin, il ragazzo più solitario della scuola, avesse ora una ragazza, si sparse velocemente nella scuola. Sirius passava da una ragazza all'altra come aveva sempre fatto, lasciando cuori spezzati dietro di lui.
Su Lily e James ormai non c'erano più dubbi. Di quel passo sarebbero arrivati all'altare entro un anno. Lily si era così ostinata ad allontanare James, che non si era accorta che invece, quel ragazzo, era la metà precisa della sua mela.
Così arrivo Halloween, e con esso anche il compleanno di Luna.
Quando aprì gli occhi quella mattina si ritrovò davanti una lavagna, che non aveva mai visto prima. Era piena di scritte, frasi e disegni (alcuni anche a sfondo erotico) che avevano a che fare con il suo compleanno e sul fatto che era ormai diventata maggiorenne, almeno nel mondo dei maghi. All'inizio Luna era convinta fosse opera delle sue amiche, ma alcuni disegni le fecero cambiare immediatamente idea.
- Sono stati James e Sirius a fare questa cosa, hai visto che carini?-
- A parte quel disegno li. Secondo te da che parte si deve guardare per capirne l'inizio?-
Lily uscì dal bagno e abbracciò forte l'amica augurandole buon compleanno. Le regalò un bellissimo bracciale pieno di perle colorate, che Luna aveva adocchiato da tempo ad Hogsmade.
Non vide Remus fino all'ora di pranzo quel giorno. Stava scendendo le scale del dormitorio, quando se lo trovò davanti.
- Ma allora non sei fuggito via. Credevo avessi abbandonato la scuola senza lasciare tracce.-
- In effetti ci avevo pensato, poi mi sono detto che avrei dovuto affrontarti da vero uomo. Buon compleanno- le disse baciandola sulle labbra – ora però devi venire un attimo con me-
- Dove mi porti?- disse Luna eccitata sentendo odore di sorpresa.
- Un po' di pazienza e lo scoprirai-
Uscirono dal gruppo di persone che stavano andando a mangiare e si diressero al piano superiore, verso il quadro che nascondeva la stanza con le cose dismesse dei Grifondoro.
- Lo so che qui ti ho già portata. Ma era l'unica stanza che sono riuscito a sistemare in tempo-
- Sistemare per cosa?-
Luna entrò nella stanza e non avrebbe mai detto che era la stessa dove era stata l'ultima volta. I divani e le sedie rotte non c'erano più, e al loro posto c'era un tavolo pieno di cose da mangiare, e davanti al camino acceso era rimasto solo il divano a cui James e Sirius avevano dato fuoco per sbaglio.
- Lo so che sarebbe stato più bello a cena, ma sta sera c'è il banchetto di Halloween e ti avrei fatto più un torto che un regalo-
L'ultima volta la stanza era molto più buia, adesso centinaia di candele fluttuavano intorno ai muri.
- è una cosa...stupenda, mai nessuno mi aveva fatto un regalo così-
- Ti avrei voluto fare qualcosa di più,davvero, ma è tutto un po' complicato-
- è tutto perfetto così come è, non serve nient'altro, grazie.-
- Si fanno diciassette anni una sola volta nella vita, quindi ci vuole qualcosa di importante per festeggiare-
Si sedettero al tavolo, e iniziarono a mangiare.
- Posso chiedere come hai fatto a portare tutte queste cose fino a qui?-
- Meglio che non lo sai, altrimenti diventeresti complice di un delitto quasi perfetto.-
- Tu fai un po' troppe cose illegali, e io che credevo fossi un bravo ragazzo.-
- La mia esperienza mi fa dire che alle ragazze piacciono i cattivi ragazzi.-
- Ma infatti non sto dicendo che la cosa mi dispiace, tutt'altro.-
Finirono di mangiare e poi si misero sul divano davanti al fuoco più o meno a parlare.
Iniziarono parlando dei regali che Luna aveva ricevuto, saltarono a parlare delle vacanze di natale ed infine, in un modo o nell'altro, finirono a parlare del padre di Remus.
- Sai, non ti ho mai detto che mi dispiace tanto per tuo padre. Quando l'anno scorso Lily mi ha detto cosa era successo, avrei voluto dirti qualcosa, ma come abbiamo già ricordato io e te ci salutavamo appena.-
- Non ti preoccupare, neanche io sarei andato a dire qualcosa ad un asociale e antipatico come me.-
- Ma cosa è successo?-
- Bella domanda. Il ministero l'ha definito un increscioso incidente. Io lo chiamo omicidio. Ma non succederà mai che il ministero della magia si prenda le sue responsabilità. Mio padre lavorava li, nel settore diciamo, giudiziario. Ed essendo stato un uomo, sempre ligio al dovere e con una grande morale, non scendeva a compromessi, non scendeva mai a patti e non cedeva mai a ricatti. E molti maghi, sopratutto quelli oscuri, non sono mai stati contenti di questo. Il primo avvertimento è stato trasformare il figlio in un lupo mannaro, il secondo avvertimento, in realtà non è mai arrivato. Ma è arrivato il Ministro in persona a casa a dirci cosa era successo.- *
- I maghi credono di essere superiori ai babbani. Io vivo nel mondo babbano e i telegiornali sono pieni di queste storie. Non sono assolutamente superiori a nessuno.-
- Purtroppo sono cose che succedono, non dovrebbero succedere, ma succedono. Ti posso far immaginare i piani assurdi di James, Sirius e Peter dopo i funerali, parlavano di vendetta, di andare a cercare chi era stato e tutto, non so neanche io come sono riuscito a evitare che si facessero uccidere anche loro.-
Il resto del tempo che passarono nella stanza non lo passarono parlando di cose tristi, ma in realtà non parlarono quasi per niente.
Luna era uscita con dei ragazzi della scuola, ma non era mai andata più in la di qualche bacio. Non perché non volesse, ma le cose erano sempre finite velocemente, e in altre occasioni si era trovata davanti a degli idioti. Come ad esempio Liam.
Questa volta però le cose erano diverse. Forse era cambiata lei, forse era lui, forse erano gli ormoni, ma Luna sperava davvero che la cosa non finisse solo con qualche bacio. A lei piaceva davvero Remus, e non solo perché era un bravo ragazzo. Le piacevano i suoi capelli lunghi, che legava quasi sempre in una piccola coda, adorava le ciocche dei capelli che gli andavano a finire sempre sugli occhi, quegli occhi verdi che la guardavano in modo diverso, un modo che la faceva impazzire. Le piacevano le cicatrici sul viso, le piaceva le mani di Remus, lunghe e affusolate. Forse per molte ragazze non era un ragazzo oggettivamente bello, ma a Luna non erano mai piaciuti i ragazzi perfetti, erano le piccole particolarità o i piccoli difetti che le facevano cadere l'occhio sui ragazzi.
Rimasero li più che potevano. Ogni volta che decidevano che era ora ti uscire da li, pensavano che altri cinque minuti non avrebbero fatto male a nessuno.
Il banchetto di Halloween fu esageratamente bello e buono come ogni anno. La festa finì tardi, e tutti gli studenti del castello si addormentarono subito nei loro letti. Ma c'era un ragazzo ancora sveglio, sdraiato nel suo letto che fissava il soffitto.
Remus si sentiva al settimo cielo. Non si era sentito mai così, si sentiva completo, era entrato in quella scuola da solo, e aveva trovato tre persone che avrebbero fatto di tutto per lui, ed ora c'era lei che riempiva l'ultimo buco nella sua anima. Non sapeva se era più eccitato di avere qualcuno che poteva amare in maniera diversa da come aveva mai amato nessuno, o se aveva più paura di tutto questo, paura di sbagliare qualcosa, di perderla per poi stare peggio, paura che per lei non fosse abbastanza. Che un giorno lei fosse cresciuta e che il fatto di vivere vicino ad un licantropo non fosse più stato così giusto. Ma mentre pensava a questo gli venne in mente cosa gli avrebbe detto Sirius se fosse stato capace di leggergli nel pensiero.
“Non pensarci troppo amico, rilassati e sii felice”, ok forse non sarebbero state le sue parole precise, ma il concetto era quello. E cosi fece, chiuse gli occhi sapendo che al risveglio l'avrebbe rivista, e si addormentò.
* Non sappiamo nulla sui genitori di Remus, così ho creato la mia storia. Ho voluto rendere la morte del padre di Remus come un omicidio per vendetta, per dare l'idea che, infondo, il mondo dei maghi è marcio proprio come quello dei babbani, e che il male esiste in tutto il mando, anche quello magico.

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Capitolo 9
*** Natale con i tuoi... ***




* Nota dell'autrice*
Salve a tutti amici :) Prima di tutto, ringrazio tutte le ragazze che seguono assiduamente la mia fan fiction, siete il mio più grande supporto! 
Se volete rimanere sempre aggiornati sulle mie storie, venitemi a trovare sul mio Porfilo facebook dedicato proprio ad EFP: certate LadyMarauders Efp (ho il faccione di Luna della mia ff ;) )

passiamo al capitolo...oggi è un po lunghetto, ma ho dovuto mettere tante cose....c'è una scena un po....
HOT....più o meno come è hot una puntata di Peppa Pig...però io ve lo dico lo stesso :D 
Spero che il capitolo vi piaccia e lasciatemi un commentino dicendomi se vi è piaciuta oppure no! BUONA LETTURA!


Ad Hogwarts arrivò il natale, e con le vacanze alle porte, arrivò anche la prima nevicata dell'anno. Chi sarebbe rimasto ad Hogwarts si stava già preparando alle grandi abbuffate natalizie, mentre chi tornava a casa per le vacanze era impegnato a fare i bagagli.
- Quindi anche Remus torna a casa?- chiese Lily mentre cercava di far entrare tutto nel suo baule.
- Si. Io sarei voluta rimanere se lui fosse rimasto, ma visto che vuole passare le vacanze a casa con la madre, torno anche io. Dio quanto mi mancherà questo posto.- disse sedendosi sul suo letto. Al contrario di Lily, Luna era riuscita a far entrare tutto senza problemi.
- A te non mancherà la scuola, ti mancherà stare ogni giorno con Remus, di la verità.-
Luna si ritrovò a sorridere pensando a lui. Era vero, gli sarebbe davvero mancato Remus. In quei mesi, aveva scoperto quanto fosse straordinario e si pentì di non averlo conosciuto meglio prima. Rimpiangeva tutti i giorni, in tutti quegli anni, ormai persi senza vivergli accanto. Per la prima volta, forse, sentiva di essere ad un passo dall'innamorarsi.
- Tu invece stai dai tuoi? Immagino la felicità di rivedere tua sorella.- disse Luna tornando alla realtà.
- Lascia perdere. Voglio morire al solo pensiero. James vuole venire a casa mia, a trovarmi, durante le vacanze, io non so davvero cosa fare. I miei non farebbero problemi, ma Petunia? So già che lo farebbe impazzire.-
- Che ti frega. Cosa vuole lei da te, è invidiosa che tu hai il ragazzo e lei no? Può rosicare tutto il tempo che vuole, ma non puoi negarti la felicità a causa sua. Non ne abbiamo parlato milioni di volte?-
-Hai ragione Luna, dovrei fregarmene di più, ma non ci riesco.-
Presero tutti l'espresso alle 11 in punto, dalla stazione di Hogsmade. Sul treno c'era meno gente a confronto della partenza del primo settembre e non era assolutamente un male. Ma il caos era lo stesso, se non maggiore, visto che erano tutti eccitati a l'idea di tornare a casa.
- Lo sai che ti manderò un gufo ogni giorno si?-
disse Luna quando dal finestrino iniziava ad apparire Londra.
- Scommetto 20 galeoni che invece appena tornerai a casa, scoprirai che è così rilassante non avermi sempre intorno-
- Attento alle scommesse che fai Lunastorta- disse Sirius intromettendosi – tu non ce li hai neanche 20 galeoni-
Remus incenerì Sirius con lo sguardo.
Scesero dal treno e il freddo pungente di Londra li colse alla sprovvista dopo tutte quelle ore passate al caldo dentro il treno.
- Puoi dire quello che ti pare, ma mi mancherai davvero- disse Luna sentendo già la mancanza di Hogwarts e delle giornate passate con lui. Remus le alzò il viso con un dito e la baciò. Luna capì che sarebbero state delle vacanze molto lunghe.
- Potremmo sempre vederci- disse lui abbracciandola forte – Mica dobbiamo aspettare per forza il rientro a scuola.-
Si salutarono tutti quanti dandosi in anticipo gli auguri di natale, ed ognuno prese una strada diversa.
I genitori di Luna la stavano aspettando giusto poco lontano, e lei sperava tanto che non avessero visto il bacio che si erano dati lei e Remus per salutarsi.
- Tesoro mio- urlò sua madre appena la vide e le corse incontro - Come sei dimagrita, ma mangi a scuola o no?-
- Mamma, mangiamo come degli animali, non sono dimagrita per niente-
- Se lo dici tu- disse lei guardandola con sospetto - allora raccontami tutto. È successo qualcosa di interessante in questi primi mesi?-
Luna ci pensò un po su. Cosa era successo in quei primi mesi ad Hogwarts? Si era trovata un ragazzo e aveva scoperto che era un lupo mannaro.
- Non è successo niente di che, calma piatta.- disse lei mentendo in modo plateale.
 
24 dicembre 1977
Caro Remus,
Questa sera, durante la tipica cena della vigilia di natale, con la famiglia Wilson al completo ho scoperto che quell'oca di mia cugina Mary, che fa il primo anno ad Hogwarts, ha allegramente spifferato a mia zia che ho un fidanzato a scuola. Ma è così stupida che non sa neanche come ti chiami e ora tutta la mia famiglia crede che io abbia una storia con un certo “ Ronnie Luton”. Quando tornerò ad Hogwarts credo proprio che la butterò nel lago nero.
Comunque ti manderò questa lettera domandi con il tuo bellissimo regalo di natale.
Con amore Luna.
 
 
25 dicembre
Cara Luna,
l'orologio che mi ha regalato è davvero bello, troppo bello forse. Non avresti dovuto spenderci così tanto. Comunque sono contento che la tua famiglia non conosca il mio nome, così quando tuo padre vorrà uccidere colui che ha rubato il cuore della sua bambina, non saprà dove trovarmi. Certo mi dispiace un po' per Ronnie, ma meglio lui che io.
Anche mia madre si sta facendo un paio di domande su come mai ricevo tutta questa posta. Poi ha visto il regalo che ti ho appena mandato, e credo che abbia capito che ho conosciuto una persona importante.
E qui bisogna che ti spieghi che cos'è quel ciondolo. In realtà all'inizio non era un ciondolo, questa è una pietra che mio padre mi riportò da un viaggio fatto in Egitto. La chiamano la pietra della luna, una pietra che proteggeva le persone da ogni tipo di male.
Mio padre lo trovò un regalo molto divertente (di pessimo gusto, direi io) ma ho pensato che fosse perfetta per te.Volevo regalarti qualcosa di speciale, qualcosa di mio, che ti facesse pensare a me, e poi con il nome che porti credo sia doveroso darla a te.
.
Remus.
 

Remus, il regalo è stupendo!
Ogni volta che mi convinco che non puoi stupirmi ancora di più, fai una cosa del genere, mi vuoi davvero far perdere la testa per te? Bè sappi che se questa è la tua intenzione ci stai riuscendo benissimo. Comunque mio padre sta minacciando tutti all'ospedale per sapere chi è questo Ronnie, e gira spesso con una sega per le amputazioni, dovrei preoccuparmi? Ora arriviamo al punto dolente. Dopo una pressione stancante da parte di mia madre, ho dovuto vuotare il sacco. Così lei ora sa che non esiste nessun Ronnie. Vuole invitarti a cena. Dice lei DEVE assolutamente conoscerti. Sei liberissimo di dire di no, inventerò un a scusa plausibile. Dirà loro che sei morto. Dici che ci crederanno?
 
 
 
26 dicembre
 
Se mi prometti che toglierai di mano la sega per amputazioni dalle mani di tuo padre, verrei volentieri a cena da te, anche solo per rivederti.
Credo che questo gufo inizi ad odiarmi, è normale che mi becca le mani ogni volta che tento di prendere una tua lettera? Comunque come puoi spezzare così il cuore al povero Ronnie, lui ci tiene così tanto a te e tu lo sostituisci così in fretta con un tipo come me, ti conviene davvero?
Fammi sapere se hai deciso di uccidermi oppure invitarmi a casa tua.
Spero che il gufo non mi stacchi un dito adesso che gli darò la lettera, potrai mai amare un uomo senza un dito?
Tuo Remus.
 
Luna lesse quella lettera e sorrise, la madre che era seduta sul divano con lei vide la figlia che rileggeva e rileggeva la lettera
- Allora, hai invitato oppure no questo ragazzo misterioso?-
- Si. E per sua sfortuna ha anche accettato di venire-
- Ma è una notizia meravigliosa- disse la signora Wilson battendo le mani.
- Ti prego, non farne una questione di stato. Giuro che se proverete a mettere in imbarazzo me o lui, non vi dirò più niente-
- Lui chi?- disse il signor Wilson entrando in salotto
- Oh caro, Luna ha invitato il suo fidanzatino a cena-
- Non chiamarlo “fidanzatino”- Luna si pentì già di quella scelta. I suoi genitori non erano cattivi, tutt'altro, ma sapevano come metterla in imbarazzo.
Però quella situazione avrebbe comunque portato qualcosa di buono, avrebbe rivisto Remus, finalmente. Corse in camera sua per prendere foglio e penna e scrivere un'altra lettera.
 
 
Lily era uscita dal bagno e rientrando in camera sua vide James ancora dentro il suo letto. Il lenzuolo bianco sgualcito, lo copriva dall'ombelico in giù. Lily ammirò il ragazzo. Era davvero bellissimo. Aveva il fisico sodo e muscoloso tipico di un giocatore di Quidditch, gli addominali erano ben visibili, come anche le fossette dell'inguine. Era seduto li, con la schiena appoggiata alla spalliera del letto, i capelli neri come la pece scompigliati come sempre, gli occhi scuri, profondi e ipnotici che si muovevano veloci mentre osservavano le figure di un giornale babbano di gossip che era poggiato sul comodino di Lily.
Chiuse la porta dietro di se e si avvicinò al suo letto. James la guardò e sorrise. Aprì le braccia per farle capire che voleva che lei si sdraiasse di nuovo accanto a lui. E così fece. Erano stati tutto il giorno da soli in casa. I genitori di Lily erano andati a trovare dei parenti fuori città e Petunia, con grande piacere di Lily, era andata a dormire da una sua amica. Si sdraiò sul letto e si fece avvolgere dall'abbraccio di James. Aveva la pelle calda, anche se non aveva niente addosso. Fece un lungo respiro e rimase estasiata dal profumo della pelle di James che sapeva di dopobarba.
James le accarezzò i lunghi capelli rossi, scendendo per lungo i fianchi arrivando al bordo del vestito della ragazza che le arrivava a metà coscia.
- Perché ti sei rivestita?-
- e perché tu ancora non lo fai? Vuoi rimanere tutto il pomeriggio nudo dentro il mio letto?-
- L'idea era quella, ma se tu sei vestita non è più così divertente-
James le baciò il collo e un brivido percorse tutto il corpo di Lily. Se voleva uscire da quel letto sapeva che doveva essere forte e non farsi tentare da lui, ma era un impresa ardua. James riusciva a farle dimenticare tutto e tutti. Quando c'era lui che la baciava in quel modo Lily perdeva completamente la connessione con il mondo.
In quel momento suonò il campanello. Quel rumore metallico fece tornare alla realtà Lily che si alzò di scatto.
- Vedi perché mi sono rivestita?-
- Credi che siano i tuoi?- disse con un leggero nervosismo James.
- I miei genitori hanno le chiavi, non suonano al campanello. Tu intanto vestiti mentre vado a vedere chi è-
Scese le scale di corsa urlando un “ arrivo” per chiunque fosse dietro la porta d'ingresso.
Quando Lily aprì la porta, si trovò di fronte l'ultima persona che sarebbe dovuta essere li in quel momento. Severus.
- Sev. Co-cosa ci fai tu qui?- Lily guardò verso le scale pregando che James non scendesse. Si spostò avanti uscendo sulla soglia e appoggiò la porta dietro di lei.
- Ciao Lily, spero di non disturbarti, hai da fare?- chiese Severus notando il gesto di Lily di chiudersi la porta dietro.
- No, dimmi tutto. È successo qualcosa?-
- Volevo portarti questo-
Severus tolse dalla tasca del giaccone un pacchettino con i disegni natalizi e lo diede a Lily – è il tuo regalo di natale, non sono riuscito a portartelo prima-
- Oh Sev, non dovevi- No non avrebbe dovuto. Lily si sentì tremendamente in colpa perché lei non gli aveva comprato nulla. Quell'anno si era dimenticata di fare il regalo a Severus. Stava cercando di inventarsi una scusa plausibile quando la porta dietro di lei si aprì e apparve James, con la camicia fuori dai pantaloni, leggermente sgualcita con i primi bottoni aperti che facevano intravedere i pettorali.
- Mocciosus, che sorpresa. Buon natale-
Lily capì immediatamente che James aveva visto dalla sua finestra Severus, ed era sceso solo per farlo arrabbiare.
Severus era diventato verde in volto, fissava James come una rabbia che Lily non aveva mai visto. Aveva i pugni stretti e sembrava tremasse leggermente. Poi guardò Lily nella stessa identica maniera.
- A quanto pare, invece ti ho disturbato. Non ci posso credere-
- No Sevy- disse ridendo James – non hai interrotto niente. Abbiamo già finito, non ti preoccupare-
- JAMES- Lily si girò verso il ragazzo furiosa, sperando di fargli capire che doveva sparire all'istante, ma James rimase li, con quello sguardo spavaldo ed odioso che Lily aveva dimenticato. Ma James Potter era James Potter e forse lei si era illusa di essere riuscita a cambiarlo.
- Hai fatto sesso con lui?- chiese secco Severus guardandola. Lily esitò un secondo.
- Non sono affari tuoi Severus, davvero. Ti sembrano domande da fare?-
- Non ci credo. E io che credevo fossi una ragazza più seria. Credevo che non avresti ceduto. Invece sei come le altre. Pronta ad aprire le gambe per uno come Potter-
Quelle parole furono come un pungo nello stomaco. Perchè Severus doveva sempre insultarla in quella maniera quando qualcosa non gli andava a genio? Non poteva comportarsi sempre così. Aveva fatto passare molti suoi comportamenti, ma ora era davvero stanca. Non fece neanche in tempo a dire qualcosa che James la superò mettendosi faccia a faccia con Severus. Era praticamente alti uguali, probabilmente Severus era anche qualche centimetro più alto di lui, ma James era più grosso di spalle e sembrava sopvrastarlo.
- Non ti devi permettere di parlare così alla mia ragazza. La devi smettere di stuzzicarmi Piton, perché io mi sto trattenendo perché c'è Lily, ma vorrei davvero spaccarti quella faccia da idiota che ti ritrovi-
- Fallo Potter. Ammazzami di botte. Così forse Lily si accorgerà di che tipo di uomo sei. Dai fallo- Severus spintonò James che automaticamente cercò subito la bacchetta,accorgendosi di averla lasciata di sopra. Severus sembrò divertito da quel gesto.
- Cos'è Potter, senza la magia non hai il coraggio di batterti?-
James non se lo fece ripetere due volte. Attaccò il ragazzo che perse l'equilibrio e cadde a terra. James lo tirò su dal colletto della giacca e gli diede un pungo sul viso. Severus indietreggiò. Lily vide del sangue iniziare ad uscire dal sopracciglio del ragazzo, che non se ne preoccupò e rispose cercando di dare un pugno anche lui a James che però deviò il colpo. Severus si trovò a colpire l'aria e perse di nuovo l'equilibrio a causa di un calcio di James. Cadde in ginocchio. Lily sentì che la cosa stava degenerando. Non sapeva perché, ma era convinta che James avrebbe dato una ginocchiata a Severus dritta in faccia. Corse verso i ragazzi e spinse James lontano da Severus che era ancora a terra.
- vattene dentro James, SUBITO-
James guardò Lily che aveva ancora il fervore negli occhi. Lily vide di nuovo quel ragazzino idiota che tanto odiava. James senza dire niente girò i tacchi e se ne andò dentro imprecando a bassa voce.
- Severus stai bene?- Lily era inginocchiata accanto a lui, che respirava velocemente, come se non riuscisse ad avere abbastanza ossigeno.
- Lasciami stare- disse alzandosi e dando le spalle alla ragazza
- Mi dispiace, non volevo succedesse una cosa del genere-
- No Lily. Tu lo volevi e come- la voce di Severus stava tremando. Lily non lo vedeva in viso ma sapeva che stava cercando di trattenere le lacrime – Mettendoti con Potter sapevi che sarebbe successo. Sapevi che mi avresti perso per sempre-
- Ma io non voglio perderti- disse debolmente Lily
Severus si girò e Lily vide le lacrime riempire gli occhi del ragazzo. Si avvicinò a lei e le prese il viso tra le mani. Lily conosceva bene quel viso, quegli occhi scuri ma si trovò un po a disagio ad averli così vicini ai suoi.
- Allora lascialo Lily. Fallo per me. Se ci tieni a me lascia Potter. Ti scongiuro-
- Non posso- disse lei senza pensarci troppo – Non capisci che lo amo?-
Probabilmente fu più quella frase a ferire Severus dei pugni che gli aveva dato James. Lily poteva giurare di aver sentito il cuore del ragazzo rompersi in mille pezzetti, ma lei non poteva farci nulla. Lei voleva bene a Severus, ma non lo amava come invece aveva capito di amare James.
Cercò in tutti i modi di fermarlo, ma Severus andò via, senza dire più neanche una parola. Lily rimase li, in ginocchio nel suo giardino da sola. Quando si alzò vide la signora della casa difronte affacciata alla finestra che la guardava.
- Non c'è niente da guardare signora O'Donnel- urlò lei, e la signora rientrò chiudendo la finestra.
Quando aprì la porta di casa James era seduto sul primo grandino delle scale. Lily non riusciva a capire se fosse arrabbiato o deluso. Quando la vide si alzò immediatamente ma Lily gli fece capire di stare fermo dove era.
- Perché l'hai fatto?-
- Lily, ti aveva insultato, cosa avrei dovuto fare?-
- Non parlavo di quello. Perché sei sceso mezzo nudo alla porta? Avevi visto Severus dalla finestra vero? E volevi vantarti?-
James aprì la bocca ma non disse nulla. Abbassò lo sguardo colpevole.
- Scusami Lily. Ho sbagliato, è che quando l'ho visto, mi sembrava una cosa giusta da fare-
- Giusta?- Lily era sconvolta. Sperava che rientrando James le avrebbe semplicemente chiesto scusa. Avrebbe fatto per un po quella arrabbiata, ma l'avrebbe perdonato, ed invece eccolo li, che tentava di farsi dare anche ragione – tu hai voluto, volontariamente, sbattere in faccia una cosa del genere a Severus, solo per fargli vedere che hai vinto tu?-
- Non ho detto questo, ho solo detto che ho pensato fosse divertente prenderlo alla sprovvista.-
- Divertente- ripetè Lily - ti voglio fuori da questa casa tra un minuto James-
- Lily ti prego- James tentò di avvicinarsi ma Lily fece un passo indietro.
- No James. Io credevo fossi cambiato, che avessi smesso di torturare Severus anche se solo per fare un piacere a me. Invece sei ancora quel bambino viziato che si diverte ad infastidirlo. Ti prego, prendi le tue cose e vattene-
Lily non aspettò neanche una risposta da James, si girò e si chiuse in cucina. Sentì il ragazzo salire le scale verso camera sua. Si sedette su una sedia e scoppiò in un pianto liberatorio.
 
 
Remus era uscito per fare delle commissioni, quando si fece buio, grazie alla smaterializzazione si ritrovò in un attimo davanti casa sua. Era un piccola casa nascosta nel nulla, nel sud della Scozia. Dopo la morte del padre, la madre di Remus volle vendere la casa in cui avevano abitato sin dalla sua nasci e decise di trasferirsi in una più piccola, non solo per aiutarsi con le spese ma sopratutto perché sua madre non riusciva ad andare avanti visto che in quella casa c'erano troppi ricordi. Così presero quella casa, due stanze, un bagno e una cucina che faceva anche da sala da pranzo. In effetti non serviva nient'altro, infondo erano solo in due.
Quando aprì la porta di casa vide sua madre vicino ai fornelli intenta a cucinare. Era una donna abbastanza alta e magra come lui, da lei aveva praticamente ripreso tutto, gli occhi, il colore dei capelli, ma lei diceva sempre che era la fotocopia sputata del padre, ma Remus pensò, che l'unica cosa che aveva preso da lui era la testa dura e quell'umorismo sarcastico che serviva solo per nascondere una forte timidezza.
- Eccoti qui, appena in tempo per la cena, su vatti a lavare le mani che è pronto.-
Remus si sedette a tavola e si accorse di avere davvero fame. Era uscito subito dopo pranzo e non si era fermato un secondo per tutto il pomeriggio.
Si riempì il piatto con tutto quello che la madre aveva cucinato. In quel momento si sentì qualcosa che beccava alla finestra, entrambi si girarono verso la finestra e videro il gufo grigio che ormai viveva perennemente in quella casa.
- Le piace scrivere tanto a questa ragazza misteriosa. Quel povero animale è sempre in viaggio.-
- Mi deve dire a che ora devo andare da lei domani.-
disse Remus alzandosi per aprire la finestra, posò del cibo sul davanzale per far riprendere il gufo dal viaggio e prese la lettera che gli aveva portato
- Devi andare da lei dove?-
- A casa sua a cena, sua madre vuole conoscermi-
- Oh, davvero? Bè allora come minimo dovrai presentarla anche a me ecco, o tutti o nessuno-
- Si mamma- disse lui sorridendo - te la farò conoscere non ti preoccupare-
- Allora devo sistemare i tuoi vestiti migliori. Vediamo se riesco a farteli sembrare nuovi, così non sembrerà che siamo poveri-
- Mamma, non serve, lei sa già che siamo poveri, e non credo gli interessi molti-
- A lei no, ma ai suoi genitori potrebbe -
Remus sospirò stanco, non si dava mai pace sua madre, aprì la lettera e la lesse.
 
Mia madre è tutta eccitata al pensiero di conoscerti e mio padre si sta già ripassando le sue barzellette migliori, mi dispiace.
Vediamoci domani a King's Cross alle quattro, li possiamo prendere il treno che ci porterà a casa mia.
Domani sarà una lunga cena...fattene una ragione, ma almeno sarà una lunga serata con te.
ps. Dopo cena i miei genitori andranno fuori per non so quale impegno di lavoro di mio padre...hai bisogno che ti dica altro?
A domani
Luna.
 
- Allora, parlami di questa ragazza, sei stato così misterioso, dimmi qualcosa di lei-
- si chiama Luna-
- Luna? Davvero?-
- Si perché?-
- bhè, è buffo che tu frequenti una ragazza che si chiama, proprio Luna-
- è vero, ha fatto ridere anche noi.-
La madre fece cadere la forchetta per terra, come se qualcosa l'avesse spaventata
- In che senso, vi ha fatto ridere? Vuol dire che lei, sa..sa di te?-
- Vuoi dire se sa che sono un licantropo? Si lo sa. L'ha capito ovviamente, come l'hanno capito James e gli altri, e se vuoi saperlo a lei non interessa.-
- Non le interessa adesso...-
Se c'era una cosa che Remus non aveva mai sopportato dei suoi genitori era la loro negatività sulla sua situazione e sulla sua vita. In tutti quegli anni si era ritrovato molte volte a farsi forza da solo per andare avanti, per dirsi che le cose sarebbero andate meglio.
- Grazie mille della positività mamma-
- Scusami caro, lo so che ti da fastidio quando dico così, è solo che è strano che una persona non pensi a queste cose, a come potrebbe essere un domani-
- è così difficile per voi pensare che potrei essere felice come tutti gli altri? Oppure cosa dovrei fare? Andarmene lasciare tutto e tutti perché tanto non avrò futuro? È tutta la vita che mi faccio forza da solo e finalmente ho trovato qualcuno che mi aiuta ad andare avanti, quindi puoi per una volta essere felice per me?-
Remus sentiva la rabbia salirgli fino alla testa, ma non quella rabbia che se ne va buttando un piatto a terra o urlando, no quella rabbia che ti rimane dentro e non se ne va, che si trasforma in tristezza e malinconia, quella rabbia era la sua compagna di vita.
- Ma no amore mio- gli disse la madre accarezzandogli il viso – è ovvio che voglio che tu sia felice. E hai ragione dobbiamo imparare ad essere più positivi, dai ricominciamo da capo, dimmi tutto di questa ragazza.-
 
- Stai già uscendo?- chiese sua madre mentre scendeva le scale con alcuni vestiti in mano
- Tra poco, mi devo vedere alle 4 a King'cross, ma cosa stai facendo? Ma io quei cosi non li metto, mi sono già vestito.-
- Come no, è il vestito che hai messo al matrimonio di tuo cugino George.-
- Appunto ad un matrimonio, mica mi devo andare a sposare, no mi metto questo che ho indosso, maglia e un jeans normale-
- Ti prego mettiti almeno la camicia-
- Va bene mamma, ma solo la camicia-
- Ti posso tagliare quei capelli? è così che ti vuoi presentare?-
- Ma non mi farei mai tagliare i capelli da te, e comunque a me piacciono, e anche a Luna-
- eh lo immagino che a Luna piacciano, ti fanno questo aspetto da pirata, mi sembri Sirius.-
- Così mi insulti mamma-
- Comunque meglio che sta sera non ci sei. Ti avrei lasciato solo e di questi tempi non si dovrebbe mai lasciare un figlio da solo in casa.-
- Dove vai?-
- Ad una noiosissima cosa dell'ospedale, preferirei non andare ma devo. -
A Remus sembrò di aver già sentito quelle parole, ma pensò fosse solo un dejavu.
Quando stava per uscire, sua madre lo fermò dandogli dei fiori.
- Per chi sono questi?-
- Per te.-
- oh mamma grazie non dovevi, sono anche i miei fiori preferiti, come facevi a saperlo?-
- Quanto sei scemo, mi ricordi tuo padre quando fai queste battute sceme, no sono per la madre di Luna, non si va mai a casa dove c'è una madre senza portarle un mazzo di fiori-
- Se non ci fossi tu, come farei-
- Già, fammi vedere come stai, sei proprio bello figlio mio, certo con i capelli più corti saresti anche meglio-
- Ciao mamma- Remus tagliò corto e uscì.
Si smaterializzò in un vicolo dietro King's Cross, mancavano due minuti alle quattro e quando arrivò davanti la grande stazione, vide Luna che si guardava intorno cercandolo. Quando lo vide fece un grande sorriso. In quel momento Remus si accorse di quanto gli fosse mancata Luna.
La ragazza iniziò a correre e gli si buttò tra le braccia. Accanto a loro una coppia di anziani sorrisero, forse ripensando a quando loro erano ragazzi.
- Finalmente sei arrivato- disse lei strappandogli un bacio
- Mi avevi detto alle 4, mancano ancora due minuti-
- Si l'avevo detto, ma poi mi sono pentita perché mi sono resa conto che era troppo lontano. Ma guardati che eleganza, addirittura una camicia-
- Hai visto? Mia madre voleva che mettessi tutto il completo, mi sembrava eccessivo, e ha tentato di tagliarmi i capelli sai, ha detto che le ricordo Sirius-
- Oh cielo no, Sirius no, ma quei fiori? Sono per me?-
- No, sono per la padrona di casa-
- Questo si che è un vero colpa da maestro per ruffianarsi mia madre, vieni andiamo a prendere il treno.
Luna abitava in un sobborgo babbano poco lontano da Londra. Viveva in una strada con tutte villette a schiera abbastanza grandi, sicuramente più grandi di casa sua. Quando arrivarono alla porta giusta, Remus iniziò a sentirsi leggermente agitato.
- Facciamo così- disse lei prima di aprire la porta – inventiamoci un segnale. Se inizi a sentirti a disagio, fammi due volte l'occhiolino e io schianto i miei genitori e scappiamo, ok?-
- Non credo sarà necessario, ma va bene lo stesso-
Luna aprì la porta e subito una donna bassina con lo stesso identico viso di Luna comparve da dietro una porta.
- Oh eccovi qui. Salve caro io sono Sarah la mamma di Luna, prego prego entra-
- Piacere mio, questi sono per lei- Remus diede i fiori alla mamma di Luna a cui si illuminò il viso dalla sorpresa.
- Oh ma che belli che sono, grazie mille, Tom vieni guarda che dolce questo ragazzo mi ha portato dei fiori, Tom dove sei?-
- Eccomi Sarah arrivo-
Quando Remus vide il padre di Luna fu colto dalla sensazione di conoscerlo già, come se l'avesse visto da qualche altra parte.
- Salve, piacere sono Tom, il padre di questo splendore-.
- Salve signor Wilson, sono Remus Lupin-
Il padre di Luna rimase un attimo sorpreso sentendo quel nome.
- Remus Lupin hai detto? Ma tu non sarai per caso- ci fu una pausa – Non sarai il figlio di John e Margaret?-
Remus rimase di sasso a quella domanda. Come faceva il padre di Luna a saperlo? Conosceva i suoi genitori evidentemente. Anche sul viso di Luna si poteva leggere la sorpresa.
- Si, si Signore sono i miei genitori-
- Oh mio dio come sei cresciuto. L'ultima volta che ti ho visto eri un bambino piccolo, cioè in realtà ti ho visto al funerale di tuo padre ma non avevo fatto caso a quanto fossi cresciuto. Mi dispiace così tanto per lui, che storia terribile. Sappi Remus che io ho fatto un macello al Ministero dopo quella storia e so perfettamente che non è stato un incidente-
- Grazie signore-
- Non mi chiamare signore, fa molto anni 60, chiamami Tom-
- Papà aspetta, io non capisco, come conosci i genitori di Remus?-
- Io e John eravamo grandi amici, ci vedevamo spesso quando eravamo più giovani e Margaret lavora con me al San Mungo.-
Remus e Luna avevano la stessa faccia confusa. Era davvero un mondo piccolo.
- Ma cosa ci fate li sulla porta, forza Luna fai accomodare il ragazzo-
- Si venite venite ho preparato dei stuzzichini da mangiare prima di cena-
- Non prendere quelli verdi- disse Luna a bassa voce per non farsi sentire dalla madre – potrebbero ucciderti-.
Si sedettero nel salotto dove un piccolo tavolino era pieno di cose da mangiare
- Allora Remus, sei Prefetto mi ha detto Luna-
- Si esatto-
- è una posizione d'onore, anche io lo sono stato ai miei tempi.-
- Non è vero papà, perché devi continuare con questa storia-
- Ma come Luna? Non credi a tuo padre? Lo sanno tutti-
- Tutti tranne che i registri ad Hogwarts, ho controllato una volta -
Il signor Wilson si guardò intorno per vedere se la moglie era in ascolto, e quando vide che non c'era si avvicinò ai ragazzi e a voce bassissima disse
- E va bene, non è vero, ma non dirlo a tua madre, lei crede sia vero-
- Povera mamma-
- Bè dovevo darmi delle arie, e poi tua madre a Hogwarts non c'è mai stata e lei i registri non li vedrà mai quindi, reggetemi il gioco-
- è quasi pronta la cena eh ragazzi, spero abbiate fame, ho fatto un sacco di cose buone-
- Buone, ora non esageriamo – puntualizzò Il signor Wilson mettendo la mano sulla spalla di Remus – Diciamo accettabili, dovremmo prendere un elfo domestico sai cara, fanno dei banchetti meravigliosi a quella scuola, dio come mi mancano.-
- Chi, gli elfi domestici o i banchetti di Hogwarts?- chiese ridendo Luna.
La cena fu molto piacevole, i genitori di Luna erano delle persone molto allegre e simpatiche che fecero sentire Remus subito a suo agio. Fu felice che il padre di Luna raccontò un sacco di storie di quando suo padre e lui andavano ad Hogwarts, però Remus pensò che se si conoscevano così bene, voleva dire che probabilmente, conosceva il suo segreto.
Verso le nove i genitori di Luna uscirono per andare allo stesso evento in cui sarebbe stata sua madre.
- Ragazzi noi andiamo,mi raccomando fate i bravi, è stato un piace rivederti Remus, spero che ci rivedremo presto, dirò a tua madre che sei in buone mani-
- è stato un piacere signor Wilson, anzi Tom-
- Bravo ragazzo bravo, con te Luna ci vediamo dopo, ricorda di non aprire a nessuno finche non torno per mettere gli incantesimi, sono stato chiaro?-
- Si papà farò come dici, aprirò a tutti gli conosciuti, non ti preoccupare-
Così Remus e Luna rimasero soli in casa.
- è assurdo che i nostri genitori si conoscano da così tanto tempo, non so se è un buon segno o no- disse Luna mentre erano ancora al centro del salotto.
- è una cosa abbastanza assurda, ma meglio così da una parte, almeno sappiamo che si stimano no? -
- Già questo è vero. Allora ti va di vedere camera mia oppure hai paura che mio padre ci abbia messo una trappola per scoprire le tue intenzioni?-
- Le mie intenzioni? Io non ho nessuna strana intenzione, se anche entrerò in camera tua è solo per vederne la mobilia e per controllarti i compiti delle vacanze ovviamente.-
- Certo, vedremo se è davvero così, vieni con me-
Luna prese per mano Remus e salirono al piano superiore. Si incamminarono verso l'ultima porta infondo al corridoio. Luna la aprì e accese la luce. La stanza di Luna non era grandissima, era tutta bianca e lilla. C'era un letto poco più grande di una piazza appoggiato da un lato al muro. Vicino la finestra c'era la scrivania dove erano poggiate alcune cose di Hogwarts. I muri erano tappezzati di poster, alcuni erano magici e si muovevano, come quello della squadra di Quidditch preferita di Luna, mentre altri erano fermi, e ritraevano, forse qualche cantante famoso nel mondo babbano.
- Ecco il mio piccolo mondo, è così in ordine solo perché dovevi venire tu, altrimenti non sarebbe stata proprio così perfetta-
- è molto bella, anche se non capisco il senso di quelle lucette natalizie intorno al letto.-
Luna sorrise maliziosa
- Sono belle, fanno atmosfera, guarda.-
Le accese, ma con la luce del lampadario non si vedevano quasi per niente. La ragazza si avvicinò all'interruttore della luce principale e la spense.
La stanza era quasi completamente al buio, ma quelle lucette intermittenti sul blu illuminavano leggermente la stanza. Era come se tante piccole lucciole girassero illuminassero la stanza.
- Ora capisco cosa intendevi con “ fanno atmosfera”-
- Sono belle vero?-
- Molto, peccato che non mi facciano vedere bene te -
- Lo sai bene come sono fatta-
- Ma con questo buio come faccio a vedere come arrossisci quando ti bacio-
- Io non arrossisco quando mi baci-
- oh invece si-
Remus si avvicinò alla ragazza e la bacio.
- Vedi proprio qui- disse toccandole le guance – sono sicuro che sono diventate rosse-
- Peccato che non puoi vederle allora.-
- Già. Però posso sentirti-
Luna non sapeva se parlasse ancora del rossore sulle guance, ma in quella penombra nulla sembrava importante, nessun pensiero, nessuna paura, erano solo loro due e questo bastava.
Remus fu felice di essersi messo la camicia, ma non per i motivi che l'avevano convinto. In quel momento con il senno di poi, una maglia non avrebbe fatto lo stesso effetto di sentire le mani di Luna che gli sbottonavano un bottone dopo l'altro, c'era un limite dove si sarebbero dovuti fermare? Nessuno dei due lo sapeva, se c'era probabilmente lo avrebbero capito. In quel momento l'unica cosa che si sentiva era il rumore dei loro baci, qualche sospiro, nient'altro, come si spogliava una ragazza? Con lentezza oppure come tanto si vantava di fare Sirius? La risposta fu facile, mai seguire i consigli di Sirius, sopratutto quando si parlava di donne. Così le tolse il golfino con delicatezza, e ovviamente quello si incastrò, ma dopo un attimo di incertezza anche il golf capì che il suo posto, il quel momento, era il pavimento.
Si misero sul letto senza neanche smettere di baciarsi e accarezzarsi, si sdraiarono uno accanto all'altro, le loro mani andavano in sincronia perfetta, come se sapessero cosa fare, quando in realtà nessuno dei due sapeva cosa stessero facendo.
Luna vide, sotto la luce delle lampadine, alcune cicatrici sul petto di Remus, identiche a quelle che aveva sul viso. Iniziò a baciarle una ad una, come se quel gesto potesse cancellare tutto il dolore che quelle cicatrici portavano con loro. I baci che si susseguirono dopo quel momento, sembrava che non volessero finire mai, che volessero solo aumentare. Sulle labbra, sul collo e chissà dove altro. E in quel momento, entrambi capirono che un limite c'era, almeno per quella sera. Remus era sopra di Luna e tutta quella passione si trasformò in una sola domanda “ e adesso cosa facciamo?”. E quella stessa domanda, lui la vide sul volto di Luna, e così capirono in quel momento non sarebbero andati oltre, ma quella scelta, non negava loro di poter continuare, con tutto quello che avevano fatto fino a quel momento.

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Capitolo 10
*** Suoceri e consuoceri! ***




I signori Wilson erano arrivati al luogo dove si sarebbe tenuta la conferenza. Mentre Sarah era intenta a parlare con altre mogli, il Signor Wilson vide arrivare Margaret Lupin e le andò incontro, curioso di scoprire la reazione della donna nello scoprire che Remus si vedeva proprio con sua figlia. Sarebbe dovuto essere uno dei tanti padri gelosi che incuteva timore nei fidanzati delle figlie, ma lui non era così. Se Luna credeva che Remus fosse alla sua altezza, chi era lui per dire il contrario? Anche se conosceva molti segreti della famiglia Lupin, Tom era sicuro che Remus fosse un bravo ragazzo.
- Margaret, buonasera.-
- Oh Tom, ciao. Anche voi qui eh, perché ci costringono a venire a queste conferenze così noiose. Non ci fanno penare abbastanza già durante l'orario di lavoro?-
- Ah non so, credo sia un modo del ministero per punirci per qualcosa che non abbiamo fatto. Sai chi ho avuto il piacere di avere a cena questa sera a casa mia?-
Margaret lo guardò curiosa.
- Tuo figlio Remus. Che ragazzo davvero educato e simpatico, avete fatto davvero un ottimo lavoro con lui. Non si vedono più oggi giorno ragazzi così posati-
Margaret rimase interdetta per qualche secondo. Questo non se lo aspettava.
- Aspetta, mi stai dicendo che la tua Luna, è la “sua” Luna?-
- Ehi, cosa sono queste parole? Siamo già alla SUA Luna? Un padre non dovrebbe mai sentire queste cose-
- Dai che hai capito cosa intendevo. Non sapevo fosse tua figlia ecco tutto, pensa tu che coincidenza.-
- Anche i ragazzi sono rimasti sconvolti quando gli ho detto come ti conosco bene e come conoscevo John. Non credo che se lo aspettassero, ma devo dire che sono felice. Almeno so che Luna non frequenta qualche pazzo esaltato che si vedono in giro-
La madre di Remus sorrise, ma nel suo sorriso non c'era quell'orgoglio che una madre dovrebbe avere dopo aver sentito un complimento sul figlio.
- Remus mi ha detto che Luna sa...insomma della sua situazione-
- Lo immaginavo. Non è facile stare con qualcuno da un po' di tempo e non accorgersene. Cosa ti preoccupa Margaret, pensi che non mi vada bene?-
- Perché ti va bene?-
- Lo sai come la penso, ho cercato sempre di farvelo capire, non c'è nulla di male, e poi se proprio devo essere sincero, la cosa che mi preoccupa di tuo figlio non è che è un lupo mannaro- disse Tom abbassando la voce controllando che non ci fossero orecchie curiose accanto a loro - Ma che è un maschio di diciassette anni che esce con mia figlia, con tutti gli ormoni un subbuglio, fidati mi fa più paura quello.-
- Abbiamo avuto tutti diciassette anni-
- Proprio per questo dico che mi fa paura più quello che altro, mi ricordo come ero io a quell'età. Comunque lascialo stare, finché non spezzerà il cuore alla mia bambina posso dirti con tranquillità che sono contento che si frequentino quei due.-
- Cosa ti fa pensare che sarà il mio bambino a fare del male? E sarà lei a spezzargli il cuore?- disse Margaret ridendo.
- La metterò in punizione per tutta la vita-.

 
Remus e Luna erano ancora sdraiati sul letto, le luci della stanza ancora spente, tranne per quelle intorno alla spalliera.
- Ieri mi ha scritto James, mi ha detto che ha litigato con Lily ma non mi ha voluto dire di più. Tu sai qualcosa?-
- Si, so cosa è successo.- disse Luna alzando la testa che era appoggiata alla spalla di Remus - Praticamente Severus è andato a casa di Lily per darle il regalo di natale. E indovina un po' chi si è trovato di fronte? James, che era da lei. C'è stata una sfuriata assurda tra quei due e da quanto mi ha detto Lily si sono picchiati, nel suo cortile, davanti a mezzo vicinato. Per fortuna hanno usato le mani e non la magia, ma ti immagini cosa sarebbe successo? Lei abita in un quartiere babbano, proprio come me. Ha cercato di dividerli, perché non voleva che nessuno dei due si facesse male, e James ha sfoderato il suo miglior carattererino e Lily si è arrabbiata così tanto da cacciarlo di casa-
- James non capirà mai che comportandosi così ferirà Lily e non Piton. È troppo testardo per capirlo.-
- Perché sei l'unico che lo difende? Cosa è successo tra voi? Non mi hai mai raccontato perché Severus sa di te.-
Remus si sistemò nel letto alzando un po il cuscino per stare più comodo.
- Non lo trovo molto simpatico, non è mai stato carino ne con me ne con gli altri, ma non mi è mai sembrato giusto fare quello che Sirius e James hanno sempre fatto a lui. Comunque perché lui lo sa? L'anno scorso, James e Sirius ebbero la brillante idea di fare uno scherzo a Piton durante la luna piena. Gli dissero che c'era una cosa che avrebbe dovuto vedere in fondo al tunnel, nel platano picchiatore. Speravano che io uscissi già trasformato e che gli staccassi la testa. Non so come gli sia venuto in mente. Piton fece come gli era stato detto, ma James cambiò idea, per un attimo la sua testa vuota gli disse che era una cosa sbagliata, che poteva finire davvero male. Ma quando arrivò al platano ad avvertirlo, lui mi aveva già visto, mi aveva visto mentre mi trasformavo e quindi l'ha scoperto.-
- James e Sirius certe volte mi sembrano due bambini.-
- Loro sono dei bambini. La maggior parte delle cose che fanno, le fanno senza pensare alle conseguenze. Sirius continua a pensare che non c'è stato niente di male in quello che hanno fatto. Io non so cosa Silente gli abbia detto a Piton per non farlo parlare, ma non l'ha mai detto a nessuno, tranne a te forse, ma infondo è stato meglio così, mi ha tolto un gran peso.-
- E tu che pensavi che me ne sarei andata da te. Ma mi pensi così stupida?Guarda quante cose mi sarei persa se me ne fossi andata.- disse Luna scendendo con le mani sul petto nudo fino ad arrivare alla cinta dei pantaloni
- Non pensi che sia ora di rivestirci? E se tornano i tuoi?-
- Non credo che stiano per tornare, abbiamo ancora un po' di tempo per noi -
Luna si mise seduta a cavalcioni su Remus che era seduto sul letto con la schiena poggiata alla spalliera del letto
- Così però mi viene più voglia di toglierti le ultime cose che ti rimangono su-
- L'idea era più o meno quella.-
- Sei una piccola tentatrice, e io che ero venuto qui con tanta innocenza, pensando che ci saremmo dati si e no un bacio, con la porta aperta per far sentire ai tuoi che eravamo seduti ad un metro di distanza. Ed invece eccoci qui, mezzi nudi nel tuo letto, quale incantesimo hai fatto per convincermi eh?-
- Non ho fatto proprio nessun incantesimo bello mio. Vuoi dare la colpa ad una giovane ragazza, chi ti crederà quando dirai che sono stata io ad obbligarti a spogliarti? Io credo nessuno-
- Non sapevo che fossi così perfida sai, e io credevo di essermi innamorato di una brava ragazza.-
Luna arrossì, come quando lesse una delle sue ultime lettere.
- Che hai?- chiese Remus vedendola abbassare lo sguardo.
- é strano-
- Cosa?-
- Quando lo dici.-
- Dico cosa?-
- Che sei innamorato, l'hai scritto anche in una lettera, ed è strano-
- Se è davvero così “strano” non lo dico più-
- Certo che puoi dirlo, era così per dire, mi fa venire la pelle d'oca quando lo dici-
Remus si sporse in avanti e la baciò, era così bello sentire il suo corpo caldo sotto le sue mani.
- Vorrei restare così per sempre, ma davvero, è meglio rivestirci-
- Che bravo ragazzo che sei. Non credo di meritarti, però hai ragione, sai che divertente se tornassero proprio ora-
- Divertente non è la parola che userei.-
Ripresero tutti i vestiti che erano finiti per terra e si rivestirono.
- Pensi che riusciremo a vederci, prima che ricomincia la scuola?- chiese Luna avvicinandosi al ragazzo.
- Basta che me lo dici e in un secondo mi smaterializzerò qui. Posso portanti anche in giro sai? Ho imparato a portare altre persone con me durante l'estate. Vuoi provare?-
- Non è che finiamo divisi?-
- Fidati di me, vieni qui-
Luna si strinse a Remus mettendogli le braccia intorno al collo
- Anche James e Sirius erano così vicini?-
- Sempre. Una volta James mi ha anche toccato il sedere sai? Te lo giuro.-
- Posso farlo anche io?-
- Certo, allora pronta?-
Luna sentì lo stomaco contorcersi come se fosse salita sulle montagne russe e un secondo dopo aprì gli occhi e si ritrovò in cucina.
- Oh mio dio, ma lo stomaco fa sempre così male ogni?-
- Solo le prime volte, poi ci si abitua. Peter una volta ha vomitato sulle scarpe di Sirius, puoi immaginare che fine abbia fatto.-
- Poverino, lo trattate malissimo, un giorno credo che si vendicherà di voi-
- Lo sa benissimo che quei due scherzano, ha visto cosa significa essere nemico di quei due, e credimi, trattano Peter come un principe.-
Luna era rimasta ancora abbracciata a Remus, ed erano fermi in quella posizione in mezzo alla cucina, la casa era silenziosa, si sentiva solo il rumore del Gufo del padre di Luna che si muoveva dentro la sua gabbia qualche stanza più in la.
- Devi proprio andare vero?-
- Se vuoi rimango ancora un po- disse Remus togliendole dei ciuffi di capelli da davanti il viso.
- Ma io vorrei che rimanessi qui per sempre-
- Guarda che per sempre è un tempo tanto lungo, chi te lo dice che tra 100 anni vorrai stare ancora qui in questa cucina con me.-
Luna appoggiò la sua testa sul petto del ragazzo e sentì il suo cuore battere forte, Luna era sempre stata affascinata dal cuore, un organo così piccolo che teneva in vita tutti quanti, senza il quale non si può vivere, e anche se molti usavano il termine “ mi spezzi il cuore “ quel muscolo era più forte di quanto si pensasse.
- A cosa stai pensando?-
- A niente, sentivo il tuo cuore-
- Sta bene? Che dice?-
- Sta bene sta bene, batte forte e chiaro-
Nel silenzio si sentirono i genitori di Luna che parlavano fuori dalla porta
- Ora ti posso lasciare, così sono sicuro che non sei sola, buonanotte allora-
- Buonanotte -
Si diedero un bacio e poi Remus scomparve, Luna restò li da sola in cucina, sospirò e aprì il frigo per bere un bicchiere d'acqua.
- Ehi sei qui, Remus è andato via?-
- Si qualche secondo fa, ha aspettato che tornaste-
- Che carino, mi piace davvero tanto, è proprio un bel ragazzo- disse la madre sedendosi su una sedia in cucina – peccato per quelle cicatrici sul viso, come se le è fatte, lo sai?-
Luna dovette pensare ad una scusa in meno di tre secondi
- Si è fatto male qualche anno fa, è caduto da un manico di scopa, non è mai stato bravissimo a giocare a Quidditch-
- E nessun tipo di magia è riuscito a toglierle?-
- Mica siamo un centro estetico mamma, certe cose non si possono cancellare, e poi non si vedono neanche così tanto-
- Era così per fare due chiacchiere, è davvero un caso stranissimo che sia il figlio di Margaret, che cara donna, era li sta sera, è rimasta di sasso quando tuo padre le ha detto che Remus era stato a cena da noi-
- Ah è vero, come è andata la serata?-
- Una noia mortale- disse il signor Wilson entrando anche lui in cucina -Per fortuna ne fanno poche di queste conferenze-
- Io vado a dormire- disse Luna poggiando il bicchiere nel lavandino - Che domani devo studiare tutto il giorno e se mi va male anche la notte-
Diede un bacio alla madre e salì verso camera sua. Si buttò sul letto che era visibilmente disfatto e si accorse che i cuscini avevano preso l'odore di Remus, Luna chiuse gli occhi e nella mente aveva bene impresso ogni singolo momento di quella serata, non era successo niente di eclatante in effetti, ma andava bene così.
Mentre Luna era ancora sdraiata sul letto con gli occhi chiusi a ripensare alla serata qualcuno bussò alla porta
- Posso?- Era suo padre
- Si certo papà entra-
- Possiamo parlare un attimo?-
“oh mio dio, no ti prego, che non sia il discorso sulle api e sui fiori”
- Certo, cosa succede?-
Il Signor Wilson si sedette sulla sedia della scrivania e notò il letto troppo disfatto ma fece finta di niente.
- Oggi ho parlato con Margaret, la mamma di Remus.-
- Si me l'ha detto mamma prima.-
- Mi ha detto che sai di Remus.-
Il sangue nelle vene di Luna si gelò, questo voleva dire che anche suo padre era a conoscenza del “segreto” di Remus.
- Anche tu lo sai?-
- Se lo so? Quando è successo, che quel Grayback lo ha morso, all'ospedale c'ero io di turno, non avevo mai visto un bambino soffrire tanto, ma lo ricordo ancora. Così silenzioso, con dei lacrimoni enormi che gli scendevano dagli occhi. Si vedeva lontano un chilometro che stava soffrendo. Ma non fece un fiato, povero ragazzo.-
- Davvero eri li?- Luna si immaginò quel bambino, che come il ragazzo che era diventato, faceva di tutto per non mostrarsi debole.
- I suoi genitori erano distrutti, John continuava a dire che ormai era finita, che la vita di suo figlio era terminata a soli 8 anni, io ho cercato di convincerlo per tutta la vita che non era così, che sarebbe stato difficile, ma che sarebbe andato tutto bene, non mi sconvolge poi così tanto che proprio mia figlia lo abbia incontrato e stregato.-
Luna sorrise imbarazzata
- Quindi non ti da fastidio?-
- A te sta bene?-
Luna non capiva il senso di quella domanda. Cosa avrebbe dovuto sentire? Non capiva se stesse sbagliando lei, che non trovava la cosa così pericolosa o erano gli altri che vedevano tutto troppo nero.
- Perché non dovrebbe andarmi bene?- chiese.
- Non lo so, questo devi dirmelo tu. Magari ti fa paura questa cosa.-
- Ci sono persone che sono pericolose ogni giorno, ogni mese, ogni singolo momento della loro vita, Remus lo è, in teoria, una sola notte al mese, e non è neanche una sua scelta-
- Su questo hai ragione. È che quando uscirete da Hogwarts sarà tutto molto diverso, li adesso ha la protezione di Silente, il mondo reale è non è Hogwarts-
- Tu conosci tante persone, pensi che magari potresti aiutarlo?-
Il signor Wilson sorrise
- Se quando usciti da scuola si comporterà ancora bene con la mia bambina, potrei fare qualcosa ovviamente. Comunque tutto a suo tempo, c'è ancora un lungo anno davanti a voi, pensato intanto a prendere i M.a.g.o e poi vediamo, ora ti lascia dormire, buonanotte-
- Notte papà-
Luna si cambiò e si infilò sotto le coperte, prese qualche foglio e una penna per scrivere una lettera a Lily. Le parole di suo padre la fecero riflettere. Aveva ragione, il mondo la fuori non era Hogwarts, ma lei sapeva che sarebbe rimasta sempre accanto a Remus e che avrebbe fatto di tutto per lui. Dopo aver scritto una lunghissima lettera per Lily, poggiò tutto per terra e chiuse gli occhi e si addormentò subito.

Angolo dell'autrice :)
Salve a tutti ragazzi e ragazze :) Sono riuscita ad aggiornare almeno la fan fiction (per l'originale mi serve tempo che ora non ho, la vostra LadyM si sta per laureare *_*) Comunque, capitolo un po di transizione...niente di che...MA...vi giuro solennemente che dal prossimo capitolo ci sarà molta più azione!!! Sperando che vi sia comunque piaciuto il capitolo, sperando che rimarrete sempre da queste parti....vi mando un bacio e al prossimo capitolo!

Fatto il misfatto!

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Capitolo 11
*** I Mangiamorte di Hogwarts ***




Tornare ad Hogwarts fu un sollievo per tutti. La cosa straordinaria di Hogwarts era che per quanto ogni studente amasse casa, adorava tornare al castello.
Il due gennaio, tutti gli studenti che erano tornati a casa per le vacanze, si ritrovarono al binario 9e3/4 per prendere l'espresso per Hogwarts.
Luna era arrivata, come sempre, in largo anticipo e aveva mandato via i suoi genitori, che l'avevano accompagnata, dicendo loro che tanto qualcuno sarebbe arrivato presto.
Era seduta su una panchina davanti al treno spento. C'era ancora poca gente che aspettava sulla banchina, visto che le porte del treno erano ancora chiuse. Luna continuava a guardarsi intorno sperando che almeno Lily arrivasse a farle compagnia.
Mentre aspettava, vide un gruppo di ragazzi di Serpeverde dell'ultimo anno, parlottare e guardarla da lontano. Luna non frequentava nessuno dei Serpeverdi, sopratutto non frequentava quei ragazzi che avevano una brutta fama nella scuola.
Nell'ultimo periodo si sentivano storie di ogni tipo. I giornali parlavano di terribili avvenimenti in tutto il paese. E tutte queste azioni finivano per essere associate ad un solo nome. Nessuno sapeva bene chi fosse o cosa volesse, ma era diventato ormai famoso con il nome di “Lord Voldemort”.
Non si sapeva quasi nulla su di lui, ma aveva molti seguaci che si facevano chiamare i Mangiamorte e anche a scuola, c'era qualche esaltato che si faceva chiamare così, e tra questi, ovviamente, c'erano i ragazzi che Luna teneva d'occhio da quando era arrivata.
Cercava di non incrociare i loro sguardi, ma continuava a guardali, nella speranza che rimanessero li dov'erano, almeno fino all'arrivo dei suoi amici. Ma le sue preghiere non furono ascoltate e quei ragazzi iniziarono ad avvicinarsi a lei.
“ Remus dove diavolo sei?” pensò la ragazza.
- Ehi bellezza, cosa ci fai qui da sola?-
- Aspetto il treno come fai tu, Stevenson.-
- Conosci il mio nome? Ma allora è amore- disse il ragazzo più corpulento
- Ti ricordo che frequentiamo la stessa scuola da sette anni, ci conosciamo un po' tutti in fondo- Luna continuava a guardarsi intorno nervosa.
- Ah già, certo certo, tu sei una Grifondoro vero? Che peccato, di solito le ragazze più carine vengono con noi, a Serpeverde, peccato che il cappello parlante ti abbia messo in quella casa di idioti.-
- Che ci vuoi fare, non si può avere tutto dalla vita-
- Allora dimmi- il ragazzo corpulento si sedette vicino a lei, e a seguito anche gli altri tre ragazzi che erano con lui – Com'è che ti chiami? non ricordo.-
- Luna, mi chiamo Luna-
- Ah vero, Luna, tu sei l'amichetta di quella Evans. Quella testa rossa che piace tanto a quello smidollato di Piton, allora dimmi Luna, cosa pensi di questo mio amico, si lui, pensi che sia carino? Perché lui pensa che tu sia straordinaria.-
Luna si girò verso il ragazzo seduto accanto a lei che le sorrise mostrando una fila di denti storti e gialli “ Remus sei sempre puntuale e proprio oggi mi devi lasciare qua da sola?”
- Avete ragazze molto più belle di me a Serpeverde, e sono sicuramente più giuste per voi.-
- è che- disse il ragazzo dai denti storti – mi piacerebbe assaggiare una bella leonessa come te.-
- è un vero peccato, perché si dia il caso che io sia, ecco, fidanzata.-
- Ah sei fidanzata? A me non interessa, non sono un tipo geloso- il ragazzo le poggiò una mano sul ginocchio, Luna trasalì e cercò di spostarla senza riuscirci.
- Peccato che al fidanzato interessi parecchio invece.-
Tutti, compresa Luna, alzarono la testa e si trovarono davanti Remus con dietro James e Sirius.
- Remus!-
Luna si alzò di scatto facendo perdere l'equilibrio al ragazzo dai denti storti e andò da Remus che d'istinto la mise dietro di lui e fece un passo avanti, mettendosi faccia a faccia con il Serpeverde di nome Stevenson che nel frattempo si era alzato.
- Mi farebbe davvero piacere- disse Remus con un tono di voce che Luna non aveva mai sentito uscire dalla sua bocca – se la smetteste di dare fastidio alla mia ragazza, se non vi dispiace.-
- In effetti, caro Prefetto dalla spilla luccicante, si un po' mi dispiace, non capisco come sia possibile che una gattina come quella stia con un poveraccio come te.-
- Chiamala un altra volta così e saranno le ultime parole che dirai.- Remus aveva estratto la bacchetta e l'aveva puntata contro il ragazzo, Sirius e James si fecero avanti quando videro che gli altri Serpeverdi aveva tirato fuori le loro, mettendosi ai lati di Remus.
- Per favore Stevenson lo sanno tutti che non sai fare neanche un incantesimo di disarmo- disse Sirius con il suo solito tono ironico - lascia perdere questo ragazzo, è il migliore della classe, potrebbe farti diventare un mucchietto di cenere e neanche te ne accorgeresti, vatti a fare un giro dai.-
- Io me ne vado Black solo perché non voglio stare vicino ad un traditore del suo sangue come te. Quando tornerò a scuola ti saluterò con tanto affetto il tuo fratellino ok? Sarà felice di sapere che lo pensi spesso. Comunque fate i duri quanto volete adesso, tanto un giorno di questi arriverà chi vi farà fuori e poi toccherà a me ridere.-
I ragazzi si allontanarono lasciando un piccolo gruppo di osservatori che si erano radunati intorno a loro.
- Su filare, andatevene, non c'è niente da guardare qui.- disse James
Remus li seguì con lo sguardo fino a quando scomparvero nel treno che si era da poco acceso, poi si girò e si avvicinò a Luna.
- Stai bene?-
- Si certo. Comunque tempismo perfetto-
- Che idioti- disse James rimettendo la bacchetta in tasca - Loro e quelle stupide cose che vanno dicendo. Mi sbaglio o sono loro che fanno di quel gruppo di esaltati che si fanno chiamare i “mangiamorte” di Hogwarts- James e Sirius si sedettero sulla panchina occupata prima da Luna.
- Mi dispiace di non essere arrivato prima, ma questi due hanno fatto tardi e indovina chi doveva portarli fino qui?- si scusò Remus abbracciando Luna
- Non fa niente, non puoi mica coprirmi le spalle ogni volta, guarda che me la sarei cavata benissimo- Luna imitò un lottatore della box.
- Questo lo so, ma preferisco essere nei paraggi quando certa gente ti gira intorno.-
- A proposito di brutti ceffi- disse Sirius - Guardate chi arriva.-
In lontananza spuntò una lunga chioma di capelli rossi che camminava verso di loro vicino ad un ragazzo con i capelli neri. Lily e Severus si stavano avvicinando al treno, Luna si girò verso James per vedere la sua reazione, ma sul viso di James c'era più rassegnazione che rabbia.
- James, amico mio, ma non dici niente?-
- Eh caro Felpato, sono stato messo all'angolo, non posso più dire nulla-
- Mi stai spezzando il cuore Ramoso, davvero-
- Ma stai zitto Sirius-
James si alzò e si avvicinò a Lily
- Amore, ma buongiorno-
- Lasciami stare tu. Sono ancora arrabbiata-
- Ma perché? Guarda io e Moc...voglio dire io e Severus siamo grandi amici, non è vero Sevy?-
James si avvicinò a Severus mettendogli un braccio intorno alla spalla stringendolo a se.
- Lasciami stare Potter- Severus si liberò dalla presa di James come se fosse velenoso, Lily intanto salutò l amica.
- Dai Lily, credevo ci fossimo chiariti, dopo quello che è successo non puoi tenermi il muso così.-
Lily divenne rigida come una tavola e il suo viso divenne rosso quasi quanto i capelli, si girò verso James lanciandogli un occhiata di fuoco
- Perché cosa è successo?- chiesero insieme Sirius e Luna.
- James stai zitto, oh al diavolo tutti quanti voi, lasciatemi stare-
Senza voltarsi Lily iniziò a camminare a passo svelto allontanandosi da tutti. James guardò gli amici e sorrise malizioso e senza dire nulla iniziò a correre per raggiungere Lily.
Severus rimase fermo un paio di secondi e borbottando qualcosa andò via.
- Ecco fatto- disse all'improvviso Sirius – adesso James smette anche di raccontarmi le cose, cosa sarà successo, tu lo sai Luna?-
Luna fece spallucce – non ne ho la più pallida idea, ma IO al contrario di te lo scoprirò presto-.
Il viaggio fu molto tranquillo, il treno era abbastanza vuoto, così Remus e Luna si misero in uno scompartimento da soli, mentre Lily e James non si erano più visti. Sirius era chissà dove e chissà con chi.
Luna era seduta con la schiena appoggiata al finestrino e le gambe allungate lungo il sedile appoggiate su Remus che era seduta accanto a lei.
- Prima hai tirato fuori una voce profonda che mi è piaciuta particolarmente.-
- Quella gente non mi piace per niente e poi quando li ho visti li che ti importunavano non ci ho visto più. Dovevo fargli capire che sono buono e caro, ma che non si devono permettere di avvicinarsi a te.-
- Sei bello quando ti arrabbi, diventi ancora più alto e grosso.-
- Sono minaccioso vero?-
- Oh si tantissimo, hai fatto sembrare James e Sirius due cosini piccoli piccoli-
I due si baciarono. Ormai quei baci avevano tutto un altro sapore, erano più ingordi dei primi che si erano dati. Dopo quella sera a casa di Luna, ogni volta che si baciavano, che si accarezzavano avrebbero voluto di più. Se non fosse che sarebbe potuto entrare chiunque in quello scompartimento, anche quei sedili logori sarebbero stati perfetti.
- Pensi che- disse Luna tra un bacio e l'altro – ci sono a scuola, passaggi segreti, molto segreti, dove potremmo andare qualche volte?-
- Oh quanti ne vuoi, anche se, visto che adesso non li userà solo Sirius, credo che dovremmo fare dei turni.-
- Carino, potremmo mettere un calendario in sala comune, così ci si organizza meglio.-
- Potrebbe essere un idea-
Luna portava già la divisa dei Grifondoro, e quella gonna a pieghe e quei calzettoni fino al ginocchio erano una vera tentazione per Remus. Era strano che non si fosse mai accorto di quanto potessero sembrare maliziose quelle divise in alcune occasioni, o forse era quella situazione che avrebbe reso sensuale ogni cosa.
Remus aveva appena messo la mano poco sotto la gonna di Luna che qualcuno fece rumore cercando di aprire la porta dello scompartimento, i due si staccarono immediatamente cercando di mettersi in una posizione meno equivoca.
- Vediamo se questo è vuoto- disse una voce senza volto fuori nel corridoio, poi apparve la persona che meno avrebbe voluto vedere Remus e Luna soli e scompigliati. Liam guardò dentro e vedendo i due ragazzi divenne rosso in viso e prima che potessero dire qualcosa disse ad alta voce.
- No questo è occupato- e chiuse con violenza la porta, tanto da far tremare il vetro.
Remus e Luna scoppiarono a ridere, sperando che il ragazzo non li avesse sentiti.
- Ora si che verrà a romperti le scatole. -
- “oh Luna perché non hai mai voluto chiuderti in uno scompartimento con me?” “ cosa ha lui più di me?”-
- Dai poverino, non prenderlo troppo in giro. Lo capisco, come si fa a lasciar perdere una come te? Se tu mi dovessi lasciare, io continuerei per anni a provare a riconquistarti.-
- Quindi a lui permetterai di importunarmi?-
- Poco poco, poi arriverò io e ti bacerò appassionatamente davanti a lui. Così si infastidirà ancora di più.-
- Stai veramente diventando come Sirius e James, sono delle brutte compagnie per te, dovresti lasciarli perdere per un po. E comunque se vuoi baciarmi appassionatamente fallo anche adesso, così ci alleniamo per bene per quando dovremmo farlo in pubblico.-
Remus prese Luna per i fianchi e la spostò verso l interno del sedile e la fece sdraiare mettendosi sopra di lei.
- E se entra qualcuno?-
Remus prese la bacchetta che era caduta a terra e la puntò sulla porta. Ne uscì un fumo bluastro che, formando una specie di catena, si intrecciò sulle due maniglie della porta.
- Non durerà tanto ma almeno se proveranno ad aprirla ci daranno il tempo di risistemarci.-
- E poi dicono che i secchioni non sono sexy, io non so neanche che incantesimo è.-
- Un giorno te lo insegno.-
Remus rimise la mano dove l'aveva lasciata poco prima, e senza troppo imbarazzo o incertezza iniziò a salire, Luna mise le mani tra i capelli si Remus, al pensiero di avere a disposizione una quantità enorme di posti segreti dove potersi nascondere Luna non era mai stata così contenta che ricominciassero le lezioni.
Non passò tanto tempo che qualcuno bussò alla porta.
- Sono io Sirius, posso entrare-
- No – dissero in coro i due ragazzi
- E io entro lo stesso.-
Sirius cercò di aprire la porta ma non si mosse neanche di un millimetro, provò un altra volta e quella si spostò di poco.
- Ma che gli succede alle porte? Su apriti- Alla terza spinta di aprirono abbastanza da farlo entrare. Appena mise piede nello scompartimento le porte si chiusero di scatto dietro di lui. Quando alzò lo sguardo e li vide li, Sirius non si scompose per nulla, fece un sorriso sornione e senza dire niente si sedette sul sedile difronte.
- Che fai non te ne va?- chiese Luna
- No, ma voi fate pure, tranquilli come se io non ci fossi.-
- Certo, come no, ti piacerebbe- disse Remus sedendosi e aiutando Luna a rialzarsi.
- Io vado un attimo al bagno, cerca di cacciarlo via per quando tornerò.-
- Ci proverò-
Luna aprì la porta e scomparve.


 
Appena la ragazza uscì, Sirius si alzò e salto addosso all'amico.
- Brutto piccolo pervertito, addirittura sui sedili del treno, hai superato anche me questa volta.-
- Sirius lasciami,non respiro, dai vattene.-
- E che fai se non me ne vado, mi sdrai pure a me su questi bei sedili-
Remus tentò di scansare l'amico con le buone e con le cattive, poi finalmente Sirius allentò la presa e si sedette vicino a lui mettendogli un braccio sulle spalle.
- Sono contento Lunastorta, molto contento, finalmente hai buttato quell'aria da bravo ragazzo timidone e sei diventato uno zozzone, ho fatto anche la rima. Che poeta che sono. Bravo così ti voglio-
- Bella la rima timidone-zozzone, un po scontata. E comunque che ti devo dire? Grazie?-
- Certo che devi ringraziarmi, è tutto merito mio se adesso ti sbatti le ragazze sui treni-
- Io non mi “sbatto” nessuno sui treni, erano semplici effusioni innocenti-
Sirius guardò Remus con il suo solito sguardo da uomo vissuto.
- Certo, effusioni. Non devi mica darmi spiegazioni. Dimmi la verità, è successo qualcosa di più queste vacanze tra voi? Dillo al tuo amico Felpato.-
- Cosa intendi con “di più”?-
- Ma lo sai di cosa parlo, se, insomma hai inzuppato il biscotto.-
- Ma dove li senti questi modi di dire?-
- Perché? È carino, rende l'idea, comunque, l'hai fatto o no?-
Remus avrebbe voluto dirgli che non erano affari suoi, ma sapeva che tanto, Sirius non avrebbe mai smesso di chiederlo e poi aveva bisogno di parlare con qualcuno.
- No, non ho fatto nulla di tutto ciò-
- è uguale Lunastorta. Visto come eravate belli aggrovigliati non credo manchi molto, cos'è hai paura di fare brutta figura?-
Remus non rispose.
- Ah ecco dov'è il problema. Ma vedrai che andrà tutto bene, non credo che Luna abbia questa lista di stalloni con cui confrontarti, tutti iniziamo da qualche parte.-
- Ma non è quello, cioè si un po' si, è che..-
- è che cosa Remus? Se stai per ricominciare con i discorsi sulla tua seconda vita pelosa giuro che ti butto fuori dal finestrino-
- è che mi sono sempre fatto un milione di problemi e ora non ci penso neanche quasi più.-
Sirius lo guardò serio.
- Ti sembra strano che stai vivendo la tua vita, come dovrebbe essere vissuta? Da diciassettenne arrapato?-
- è strano, è una strana sensazione, sentirsi, così bene-
- è tutto normale caro Remus, si chiama erezione, è naturale, poi dopo ti faccio un disegnino sulla lavagna di James-
- Sei veramente un idiota lo sai si.-
- E tu lo sai che ti sei fottuto il cervello per questa ragazza? Ora mi abbandoni anche tu, dopo James, credo che dovrò mettere la testa a posto anche io, trovarmi una ragazza e innamorarmi.-
I due si guardarono in silenzio e scoppiarono a ridere insieme
- Ma a chi la do a bere, io, Sirius Black, il grande Sirius Black l'instancabile stallone con una sola donna? giammai!-
Quando Luna tornò allo scompartimento vide Sirius seduto al suo posto.
- Non sei riuscito a cacciarlo eh?-
- Io sono irremovibile. Lo farei se mi andasse, ma sto così bene qui vicino al mio amichetto, ricordati che sei sempre tu l'intrusa, io amavo Remus prima che andasse di moda.-
- Come posso competere con una donna come te Sirius? È finita per me-
- Brava, così ti voglio, e non ti sedere vicino al mio Remus, stai lontana-
Luna si sedette al sedile di fronte ai ragazzi con le braccia conserte fingendo di essere offesa.

 
Luna e Lily erano rientrate da poco in dormitorio. Mentre una delle compagne di stanza si erano addormentata, l'altra era ancora a fare i compiti che non aveva fatto durante le vacanze in sala comune, così le due ragazze sdraiate su un solo letto chiacchieravano a bassa voce.
- James mi ha raccontato cosa è successo alla stazione oggi, ma chi erano quei tre di Serpeverde? -
- Non mi ci far ripensare. Erano Stevenson e i suoi amici. Hai presente, quello corpulento con i capelli neri che l'anno scorso è stato quasi espulso per aver picchiato a lezione di Pozioni quel ragazzo di tassorosso? Gli amici non so come si chiamano, uno credo si chiami Jake qualcosa, è più piccolo di noi, e l'altro, quello che ha allungato le mani non so sinceramente chi sia. Che schifo, devo ricordarmi di lavare i calzettoni con l acido muriatico-
- Ma cosa si sono messi in testa? James è preoccupato di tutte le fesserie che vanno dicendo per la scuola. Mi ha detto che li ha beccati tempo fa a minacciare uno del primo anno di far fuori tutta la sua famiglia. Parlano di questa faccenda del “sangue puro”. James ha paura che se la prendano anche con me-
- Penso che se solo ci provassero, li ucciderebbe a mani nude-.
 
Per quelli del settimo anno le cose iniziarono a farsi davvero difficili. Il numero di compiti aumentava ogni giorno, e a volte non sarebbero bastate 24 ore filate per riuscire a finirli tutti. Ormai James,Sirius,Luna, Remus, Lily e Minus studiavano sempre insieme, aiutandosi il più possibile, e alla fine convinsero Remus a spartirsi i compiti meno importanti e poi passarli agli altri per poterli copiare, erano diventati una macchina ben oliata.
Gennaio stava quasi per finire e fuori non smetteva mai di piovere. La neve stranamente era andata via, ma non si vedeva il sole da settimane.
Luna era in biblioteca, guardò fuori dalla finestra la coltre di nuvole coprivano la luna piena. Non si vedeva quasi per niente, ma lei sapeva che stava splendendo da qualche parte dietro le nuvole.
Ora che sapeva cosa accadeva a Remus, le notti di luna piena erano un incubo anche per lei. Non dormiva quasi mai in quelle notti, perché non riusciva a stare tranquilla sapendo cosa stava succedendo alla persona a cui teneva di più al mondo.
Mentre cercava di non pensarci e finire di scrivere la tesina che doveva consegnare il giorno dopo, sentì qualcuno parlare dietro lo scaffale di libri che era alle sue spalle. All'inizio non capì chi fosse, poi li riconobbe, erano i serpeverdi che l'avevano infastidita alla stazione. Cerco di allungare l'orecchio per sentire meglio, ma quello che udì non le piacque per niente.
- Ma chi te la detto che sono li scusa?- chiese qualcuno
- Ho sentito parlare lui, oh no? Li hanno sempre visti al platano picchiatore, chissà cosa nascondono quei tipi. Ma qualsiasi cosa sia ,lo scopriremo presto, e non so se saranno capaci di raccontare qualcosa a qualcuno dopo che li sistemeremo noi. Sopratutto quel Remus Lupin, lui lasciatelo a me, non mi è per niente simpatico. Quando sarà morto sarò io a consolare la piccola Luna- tutti risero, tranne Luna che sentiva il cuore battere all'impazzata.
- Ci vediamo tra un ora all'ingresso e non fatevi beccare-
Luna li sentì andare verso la fine della biblioteca. Il cuore non riusciva a rallentare i battiti, doveva fare qualcosa, doveva dirlo a qualcuno.
Prese i libri e iniziò a correre il più veloce possibile. !uando arrivò al dormitorio gettò i libri per terra.
- Dove sono James e Sirius?-
- Luna, cosa ti è successo? Non lo so non li ho visti-
- Devo trovarli SUBITO.-
Lily seguì l'amica che aveva iniziato a correre verso il dormitorio maschile, spalancò la porta ma non erano li.
- Luna, cosa ti prende, sono andati con Remus, lo sai, cosa c'è?-
- I Serpeverdi, quel Stevenson l'ho sentito, in biblioteca, stanno andando al platano per loro, non so come sanno che vanno li, vogliono fargli del male, dobbiamo fermali Lily.-
- Sei sicura? Luna aspetta, pensiamoci un attimo, chiamiamo un professore, andiamo da Silente, facciamo qualcosa ma non fare sciocchezze.-
Ma era troppo tardi, Luna era già con la testa altrove. Senza far finire l'amica di parlare uscì dalla stanza convinta di sapere cosa doveva fare. Doveva raggiungere i ragazzi al Platano Picchiatore.

  

ANGOLO DELL'AUTRICE.
Ciao a tutti :) Se siete arrivati a leggere fino qui, e lo spero tanto, avrete visto le gif "yeeeee".
Mi diverto tanto. Lo so è na stupidaggine. Ma da adesso le posterò perché rendono più vivi i mie protagonisti :) Allora vi è piaciuto il capitolo? Secondo voi cosa succederà adesso? Luna sta facendo la cosa giusta a precipitarsi al Platano Picchiatore mentre Remus si deve trasformare? Chissà...al prossimo capitolo.
Come sempre mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate :D

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Capitolo 12
*** Quelli non sono i suoi occhi ***


Angolo dell'autrice:
Salve a tutti ragazzi e ragazze :D Oggi metto prima il mio angoletto così vi avverto subito. Questo capitolo è moooolto lungo. Spero vi andrà di leggero ugualmente. Volevo spezzarlo in due ma non mi piaceva, doveva essere tutto insieme :) Oggi ho aggiunto anche una giffuccia su Sirius, visto che ancora non l'avevo messa e ancora non aveva un vero e proprio volto! Spero che il capitolo vi piaccia, fatemi sapere sotto ai commenti cosa ne pensate :D un bacione la vostra LadyM *_*



Non pensò neanche a cosa significasse davvero quello che stava facendo, ma lo fece ugualmente. Oltrepassò l'enorme portone d'ingresso, che si trovava accanto alla Sala Grande, a tutta velocità. Non indossava neanche la giacca e quando si trovò fuori, il freddo la prese alla sprovvista, ma non aveva tempo per pensare a quello. La pioggia cadeva fitta e abbondante, non ci volle molto prima che Luna si ritrovasse completamente bagnata, come se fosse appena uscita dalla doccia. Percorse i giardini della scuola cadendo più volte nel fango. Alla terza caduta sentì una fitta al livello delle ginocchia, sicuramente se le era sbucciate, ma non era importante in quel momento. Continuò a correre, ma aveva l'impressione che non sarebbe mai arrivata al Platano, continuava a non vederlo da nessuna parte. Forse aveva sbagliato strada. Tornò indietro e prese l'altro sentiero, e finalmente lo vide. Il platano picchiatore si ergeva maestoso e terrificante in mezzo ad una radura. Ormai aveva il castello alle spalle, e riusciva a vedere solo le punte più alte delle torri. Si guardò intorno mentre continuava a camminare, aveva rallentato il passo, non solo perché aveva trovato la sua meta ma soprattutto perché le bruciavano i polmoni. In lontananza vide quattro figure che si stavano avviando verso l'albero. Qualcuno fece un incantesimo e il platano smise di muoversi violentemente a destra e a sinistra. Alzò i suoi grandi rami mostrando l'ingresso del tunnel. Luna iniziò ad urlare i nomi dei quattro ragazzi, sperando che la sentissero, ma fu inutile, li vide scomparire dentro il tunnel. Così ricominciò a correre ignorando il suo corpo che si lamentava per lo sforzo. Quando arrivò vicino al platano i ragazzi erano ormai scomparsi. Luna si avvicinò all'ingresso del tunnel.
Scese le piccole scale create dalle radici dell'albero e fece un passo dentro il lungo corridoio. Si tolse i capelli da davanti la faccia, che a causa della pioggia si erano appiccicati, guardò verso la fine del tunnel e vide Remus inginocchiato a terra che tremava. Accanto a lui c'era Sirius, inginocchiato. Gli teneva le mani sulle spalle e stava dicendo qualcosa. Luna sapeva che avrebbe dovuto chiamarli con tutta la voce che aveva in corpo, ma non gli uscì neanche un respiro.
Luna osservava impietrita Remus che urlare dal dolore. Lo vide sbattere i pugni a terra e scansare violentemente Sirius da lui. Ma più lo guardava e più non lo riconosceva, quello non poteva essere il suo Remus, il ragazzo che la faceva sciogliere con un sorriso, il ragazzo che la baciava come se lei fosse la cosa più delicata al mondo, quello era qualcuno che ricordava vagamente il suo Remus, ma continuava a non riconoscerlo.
Mentre osservava la scena gli uscì un flebile suono dalle labbra “ Remus...”
Per quanto l'avesse sussurrato a bassa voce sembrò rimbombare per tutto il corridoio perché tutti si girarono verso di lei, e anche lui lo fece.
Luna non riuscì mai a dimenticare lo sguardo che Remus le lanciò quando si accorse che era lei. Ormai Luna era davvero convinta che quello non fosse lui. I suoi occhi erano diversi, troppo diversi. Luna non trovò mai nessun aggettivo adatto per descriverli.
- Che diavolo ci fai qui? - Qualcuno dietro di lei l'aveva presa per il braccio e l'aveva tirata fuori dal tunnel. Era Severus.
- Severus, perché sei qui?- la voce le tremava terribilmente.
- No cosa ci fai tu Luna?-
- I tuoi amici stanno venendo qua. Vogliono scoprire cosa nascondono Remus e gli altri, e non sapevo cosa fare.-
La pioggia scendeva così rumorosamente che a mala pena riuscivano a sentire cosa si dicevano, anche se erano vicinissimi.
- Lo so che stanno venendo qui, ma cosa pensi di fare tu contro tre ragazzi di quel tipo eh?-
Dal tunnel apparve James.
- Cosa diavolo ci fate voi qui, Luna ma sei uscita di testa?-
- Stevenson e gli altri suoi amici stanno venendo qua, hanno detto che volevano farvi del male.-
- Cosa?- urlò James
- Si, li ho sentiti parlare e stanno arrivando.-
- Ma di cosa diavolo stai farneticando Luna.-
- VOLETE STARE ZITTI TUTTI E DUE- Severus li zittì, sia Luna che James guardarono confusi il ragazzo.
- Dobbiamo nasconderci stanno arrivando, eccoli la.-
James si girò e vide delle ombre arrivare dal sentiero, prese la bacchetta e fece per andargli incontro ma Severus lo fermò per un braccio.
- No Potter, fidati, nascondiamoci, non sono soli, venite.-
Per la prima volta James diede retta a Severus e si nascosero in silenzio sotto un albero, dove la pioggia praticamente non riusciva a passare.
- Perché dobbiamo nasconderci Piton?-
- Perché ho chiamato Silente idiota, ero con loro quando hanno deciso di farvi una sorpresina, ma non potevo dirgli nulla, perché altrimenti si sarebbero incuriositi ancora di più. Così gli ho detto con una scusa che non mi sarei mai sporcato le scarpe per voi e senza farmi vedere sono corso da Silente. Lui sa perfettamente che io conosco il segreto di Remus, ma per caso sa che voi stupidi lo seguite ogni notte? Non credo, quindi è meglio per te che non ti fai vedere, eccoli.-
I tre Serpreverdi corpulenti arrivarono quasi al Platano ma si bloccarono vedendo che l'albero iniziava a muoversi pericolosamente.
- Dove diavolo sono quei quattro?- disse Stevenson ad alta voce.
Non fecero in tempo a darsi una risposta, che Silente apparve dietro di loro sotto un grande ombrello giallo in compagnia di Gazza.
- Signori, cosa fate fuori dalla scuola a quest'ora?-
La voce di Silente era calma e rilassata come sempre. C'era un modo per far arrabbiare quell'uomo?
- Signore, noi, non volevamo, è che...-
- Mi spiegherete tutto nel mio ufficio così saremo al caldo e all'asciutto. Vogliamo andare o preferite rimanere sotto questo brutto acquazzone?-
Silente si guardò intorno e guardò dritto dietro il cespuglio dove Luna e gli altri si erano nascosti, ma girò i tacchi e iniziò a camminare con i tre Serpreverdi davanti. Gazza si lamentò di qualcosa e seguì il preside.
Mentre scomparivano nell'ombra , Severus,James e Luna erano ancora nascosti dietro dei cespugli in un silenzio pesante.
Luna iniziava a sentire una strana sensazione allo stomaco, come se le avessero dato un pugno, iniziava a capire che forse era stata troppo avventata. Ma cosa avrebbero fatto gli altri al suo posto?
- Vieni Luna ti riaccompagno a scuola- disse James con voce piatta - vieni anche tu Severus?-
- So benissimo come tornare a scuola Potter non mi servi che mi ci accompagni tu.-
- Sai che qui sopra c'è un passaggio segreto che ti riporterà dritto alla tua casa? O preferisci passare dall'ingresso che sarà ormai pieno di professori?-
Severus sbuffò e a malincuore dovette darla vinta a James.
- Su ti seguiamo Potter, facci strada.-
Mentre salivano verso la scuola Luna non parlava, non sapeva cosa dire, era stata forse troppo incosciente? Ma loro avevano minacciato Remus e gli altri, cosa avrebbe dovuto fare?
- Come ti è venuto in mente di venire fino qua eh?- James sembrava molto arrabbiato ma Luna non aveva il coraggio di guardarlo in faccia.
- Come perché Potter? Luna pensava di poter stenderli tutti e tre con un solo incantesimo.-
- Io non volevo combattere con nessuno. Io volevo solo avvertirvi.-
- Remus ti ucciderà appena vi rivedrete, stanne certa, quindi se vuoi scrivere un testamento fallo adesso, perché dopo non ne avrai la possibilità.-
- Quello ha detto che voleva ammazzarvi, cosa avrei dovuto fare?-
Luna alzò così tanto la voce che fece eco in mezzo agli alberi.
- Quella sottospecie di ominide di Stevenson non sa neanche uccidere una mosca, non avrebbe fatto niente a nessuno.-
- Bhè- disse Luna girandosi di scatto verso Severus – io non lo sapevo ok? Se sento qualcuno dire che andrà ad uccidere il mio ragazzo, non mi metto a pensare se ne è capace o no, e comunque avrebbero scoperto il suo segreto, ed era come ucciderlo, anzi forse anche peggio.-
- Dovevi fare come ha fatto lui, dovevi andare da Silente, non precipitarti nel luogo in cui il tuo ragazzo si trasforma in un lupo mannaro. Cosa sarebbe successo se arrivavi un minuto dopo e noi non c'eravamo ancora eh?-
Luna non rispose, iniziava a sentirsi in colpa, iniziava a pensare alle conseguenze di quel gesto. Cosa le avrebbe detto Remus quando l'avrebbe rivista? Si sarebbe arrabbiato davvero così tanto come diceva James?
Arrivarono al passaggio segreto e lo attraversarono in silenzio. Alla fine del lungo corridoio le strade da prendere erano due, James si fermò davanti una delle due uscite e si girò verso di loro.
- Se passi di qua ti ritroverai davanti la tua sala comune.-
- Ok – disse freddo Severus e si incamminò per la sua strada
-  Ehi Piton- disse James all'improvviso – grazie di aver chiamato Silente, ti siamo tutti debitori.-
- Lo sai perché lo faccio, non è di certo per te. Comunque Wilson, stai molto attenta, perché non saprebbero nemmeno come uccidere un uomo quelli la, ma ti hanno messo gli occhi addosso, cerca di non trovarti mai da sola con quei tipi se ci tieni un po a te stessa.-
Luna fece cenno di si con la testa e gli sorrise, non voleva più parlare con nessuno almeno fino al giorno dopo, e neanche James sembrava di molte parole. Quando passarono il quadro della Signora Grassa si accorsero di quanto fossero bagnati. All'interno la sala comune era piena e tutti si girarono a vedere i ragazzi che erano appena entrati, sopratutto Luna che era piena di fango da capo a piedi e in un paio di punti il sangue continuava ad uscire dalle ferite sulle gambe.
- Oh mio dio cosa è successo?- Lily si scaraventò su Luna guardandola con gli occhi sbarrati - Sei ferita. James che è successo?-
- Andiamo di sopra che qui ci sono troppi occhi e sopratutto troppe orecchie-
I tre salirono le scale fino all'ultimo piano dove c'era il dormitorio di quelli del settimo anno.
- Luna sei ferita dobbiamo andare in infermeria-
- Non è niente- disse a denti stretti – Vado a farmi una doccia -
E senza dire niente se ne andò, ma continuò a sentire quello che si dissero Lily e James.
- L'ha visto trasformarsi?-
- Non so quanto abbia visto. Quando ci siamo accorti di lei ho subito chiuso la porta, ma non mi ricordo a che punto della trasformazione fosse, non credo che abbia visto molto.-
- E Remus?-
- Per quel che ho visto è uscito di testa, poi Sirius mi ha detto di vedere perché Luna fosse li e sono uscito-
- Devi tornare da loro vero?-
- Si vado, non posso lasciare Sirius e Peter da soli-
Luna entrò in camera dove le altre due compagne la videro in quelle condizioni e si avvicinarono a lei.
- Ehi Luna, stai bene?-
- Si si Mary, sto bene, sono solo caduta fuori, vado a farmi una doccia.-
- Sei sicura che non vuoi andare in infermeria?-
- No sto bene. Sto bene-
“ non è vero, non stai bene” disse a se stessa chiudendosi la porta del bagno alle spalle.
Luna si guardò allo specchio, non si era resa conto delle sue vere condizioni. Aveva i capelli totalmente fradici, il viso in alcuni punti era pieno di fango. Si guardò le mani da dove usciva un po' di sangue, come anche dalle ginocchia. La divisa era totalmente sporca di fango misto a sangue, sopratutto sulla gonna. Luna si tolse tutto e si infilò sotto la doccia lasciando i vestiti a terra.
Neanche l'acqua bollente che le tolse tutto quello strato di sporco la fece sentire meglio. Ogni volta che chiudeva gli occhi rivedeva gli occhi di Remus, non i suoi bellissimi occhi verdi, ma quegli occhi strani, quegli occhi che non erano di un essere umano. Avrebbe voluto cancellare dalla mente quell'immagine, non voleva più rivederla nella sua mente, no non voleva. Ma quella era li, vivida come nessun altro ricordo. In quel momento sentì tutto il peso di quella serata caderle addosso, come un macigno. Le gambe non la ressero più e cadde in ginocchio sotto la doccia. Sentì la porta aprirsi e vide la sagoma di Lily.
La ragazza entrando nel bagno vide la figura dell'amica inginocchiata sotto la doccia, anche se il vetro era completamente appannato.
- Luna ti prego parlarmi, dimmi qualcosa.-
- Ti prego lasciami stare Lily, non voglio parlare adesso.-
- Si ma non posso vederti così-
- Ti prego, vattene.-
Luna rimase ancora un po' sotto la doccia, non riusciva a sentirsi davvero pulita, anche se il fango e il sangue erano scomparsi da un po.
Uscì dalla doccia e si infilò il pigiama. Quando uscì dal bagno nessuno le parlò, forse avevano capito che aveva bisogno solo di stare da sola.
Cercò di addormentarsi, ma non ci riusciva, ogni volta che chiudeva gli occhi avrebbe voluto strapparseli.
Così ad un certo punto decise di alzarsi. Erano le quattro del mattino. Le amiche dormivano tranquille nei loro letti. Luna prese la vestaglia e se la mise, prese alcuni libri e scese giù in sala comune, almeno non avrebbe sprecato del tempo utile per studiare.
La sala comune era vuota e buia, Luna accese le luci e riattizzò il fuoco, spostò il divano il più possibile vicino al camino per riscaldarsi e si mise li. Cercò di studiare un po', ma per quanto non volesse dormire, il sonno prese il sopravvento.
Quando si risvegliò il sole stava sorgendo, il fuoco si era di nuovo spento, e lei si accorse che stava gelando su quel divano. Si mise seduta e si stiracchiò, quando guardò fuori si accorse che dopo settimane intere di pioggia, il cielo era finalmente limpido senza neanche una nuvola. Si alzò e si avvicinò alla finestra, fuori tutti gli alberi e i prati brillavano grazie a tutte le gocce di pioggia che erano ancora sul terreno. Guardò meglio se da li si vedeva il Platano picchiatore, magari avrebbe visto Remus uscire, almeno per essere sicura che stesse bene, ma da li non riusciva a vedere nulla.
Mentre era ancora persa tra i suoi pensieri sentì dei rumori dietro di lei. si girò e vide la porta della sala comune aprirsi facendo apparire Sirius, Peter e James,sulla soglia. Erano visibilmente esausti. All'inizio non la videro, ma poi Sirius si accorse della sua presenza.
- Ah ecco la nostra eroina- disse sarcastico e con una voce sprezzante
- Sirius lasciala stare- cerco di difenderla James
- Io non le sto dicendo proprio niente. Ma visto e considerato che è qui sveglia, ho come la sensazione che non è riuscita a dormire perché sa che ha fatto una cazzata-
Luna sentì per la prima volta dalla sera prima le lacrime che le riempivano gli occhi.
- Il solo pensiero che quel Piton, abbia preso una scelta più saggia di te, ti dovrebbe far capire quanto sei stata stupida-
- Sirius adesso basta- anche Peter cercò di farlo stare zitto, ma era impossibile azzittire Sirius.
- Ora voglio dirti cosa sarebbe successo, nelle migliori delle ipotesi: Remus si era già trasformato ed eravamo già andati in giro e tu ti ritrovavi li, nel buio da sola con tre Serpeverdi che già una volta, davanti ad un sacco di persone e in pieno giorno, ti avevano dato fastidio, cosa pensi che sarebbe successo eh?-
- Mi dispiace ok?- disse Luna tra un singhiozzo e l'altro.
- Non devi mica dire a me che ti dispiace, a me non interessa, preparati qualche scusa per quando tornerà Remus, perché un semplice mi dispiace non credo basterà-
- Ora stai esagerando Sirius- Peter si mise davanti all'amico. Era almeno venti centimetri più basso di Sirius, ma lo sguardo che aveva negli occhi fece arretrate il ragazzo – Credo che Luna abbia capito che ha sbagliato quindi puoi anche girare i tacchi e andare a dormire e lasciarla un attimo in pace-
James sorrise soddisfatto vedendo Peter rifare faccia a Sirius, che al contrario non sembrava fiero di quel comportamento ma non disse niente. Si girò e scomparve per le scale.
- Ben fatto Peter- disse James che seguì Sirius.
Luna si gettò sul divano tentando di smettere di piangere. Peter che era rimasto nella stanza si sedette vicino a lei.
- Ehi no non piangere. Lo sai come è fatto Sirius deve esagerare sempre, non prenderlo troppo sul serio-
- Io l'ho fatto per proteggervi, non volevo, fare peggio.-
- Ma io lo so Luna, Sirius è solo un cretino lascialo stare, e vedrai che nemmeno Remus sarà così arrabbiato. È il più intelligente tra di noi, e sopratutto è più intelligente di Sirius, capirà che le tue intenzioni erano delle migliori.-
A Luna scappò una risata.
- Come..come sta?-
- Ci sono state notti più facili devo dire, però ha superato anche questa. Ieri ho visto lo sguardo che avevi. Anche a me all'inizio faceva paura vederlo trasformarsi, ma poi non mi ha spaventato più.-
Luna appoggiò la testa sulla spalla di Peter. Il rapporto che si era creato tra lei e gli altri non era uguale a quello che si era creato con Peter perché era sempre silenzioso e ultimamente, almeno secondo Remus, si stava pian piano allontanando da loro, anche se non sapeva bene perché. Ma in quel momento le sembrò che fosse amico suo da sempre.
- Tu come stai, invece?- chiese Luna a Peter.
- Io? bene, perché?-
- Remus mi ha detto che non sei tornato con il treno, dopo le vacanze perché sei stato parecchio male. Non è così?-
- Oh quello- disse Peter con imbarazzo, come se si fosse ricordato all'improvviso di cosa stava parlando Luna – Si ora sto bene, non era niente di che, ma mia madre non mi ha voluto far ripartire subito-
- L'importante è che ora stai bene.-



- Non ti sembra di aver esagerato?- disse James quando entrarono in camera loro.
- No James, non ho esagerato. Io non credo che Luna abbia fatto una cosa così stupida, ne abbiamo fatte di peggiori io e te, ma mi fa arrabbiare pensare a cosa sarebbe potuto accadere. E poi Remus l'ha vista, ed è impazzito. Quando sei uscito ha dato il peggio di se, l'hai visto poi, a mala pena siamo riusciti a reggerlo.-
- Lo so, ma non serve farle così brutto. Non sta bene neanche lei, ma l'hai vista in faccia? Sembra che ha visto un morto che cammina-
- Ha visto di peggio. Ha visto il suo ragazzo trasformarsi in un lupo mannaro.-
- Non credo abbia visto molto.-
- Ha visto a sufficienza James. Ti ricordi quanto ha fatto strano a noi le prime volte che l'abbiamo visto? Ed eravamo amici da cinque anni, e noi siamo degli scapestrati. Immagina cosa avrà pensato lei.-
- Appunto ti dico di non fargli così, già dovrà affrontare Remus, e non credo sarà molto felice, lascia stare.-
- Caro Ramoso, io vado un attimo in coma e poi torno, ci si vede eh.-
- Non pensi che dovremmo andarci a lezione domani? La McGranitt ci butta fuori se non ci andiamo.-
- A che ora c'è lezione?-
- Alle 10-
- Bene, metto la sveglia alle 10 meno 10, buonanotte-.


  LUNA WILSON SIRIUS BLACK

Quando Remus si svegliò quel pomeriggio, aveva un mal di testa mostruoso. Riuscì a malapena ad aprire gli occhi che subito quella poca luce che c'era in infermeria gli trafisse la testa. Madama Chips che era passata per vedere come stava, gli diede qualcosa da bere che gli fece scomparire immediatamente il dolore. Ma passato quello gli tornò in mente cosa era successo la notte precedente e avrebbe voluto riaddormentarsi subito. Cosa diavolo ci faceva Luna li? Cosa le era venuto in mente?
Cercò in tutti i modi di convincere Madama Chips a farlo uscire, ma non ci fu niente da fare, rimase bloccato li per un altra nottata.
Luna quel giorno non si vide, e Remus non sapeva se essere arrabbiato o preoccupato. Perché non era andata? Perché aveva paura di una sua reazione o perché aveva paura di lui?
Non volle neanche pensare alla possibilità di averla persa per sempre, non poteva assolutamente pensarci.
La mattina dopo, quando Remus uscì dall'infermeria andò dritto filato al dormitorio. Era sabato mattina, quindi avrebbe trovato Luna li, o al massimo in biblioteca.
Quando entrò vide i suoi amici seduti sul divano davanti al fuoco e con loro c'era Lily.
- Ehi Remus, amico, bentornato nel mondo dei vivi. Come va?-
- Dov'è Luna?-
Tutti guardarono Lily che non sembrava voler rispondere.
- Lily dov'è Luna?- la voce di Remus era almeno un tono più alto del solito.
- È di sopra in camera credo, perché?-
- Devo dirti il perché voglio vedere la mia ragazza?-
Tutti guardarono Remus stupidi. Si sentiva che era arrabbiato e non erano di certo abituati a vedere un Remus così, irrequieto.
- Se permetti si, voglio saperlo. Se vieni qui dopo quello che è successo, con quella faccia, quel tono che stai usando e quei pugni chiusi, chiedendomi dov'è la mia migliore amica, se permetti si ti chiedo il perché-
- Remus, davvero, fai quasi paura, non fare così, è stato tutto un malinteso, se ti siedi ti spieghiamo cosa è successo- James si alzò e si avvicinò all'amico, ma Remus lo scansò.
- Non lo voglio sentire da voi, lo voglio sentire da lei-
- Se non ti calmi un attimo, col cavolo che te la vado a chiamare, lei non ha fatto niente di male. Ascolta prima tutta la storia e poi giudica con più criterio ok?-
- Va bene, cercherò qualcun altro che me la vada a chiamare, a costo di arrampicarmi per tutta la torre dei Grifondoro e entrare in camera vostra -
- Non serve – disse qualcuno alle loro spalle – Sono qui-
Luna era infondo alle scale che univano la sala comune ai dormitori. Aveva lo sguardo stanco e non sembrava volesse essere li in quel momento.
Tutti restarono in silenzio, Remus rimase per qualche secondo fermo dove era, poi si avvicinò alla ragazza.
- Ti prego andiamo a parlare da un altra parte?- La prese per un braccio e andarono verso l'uscita.
- Ma ti sembra il modo Remus?- Lily si era alzata di scatto dal divano – Ma che cos'è una bambola di pezza che la prendi così e la trascini fuori?-
Tutti quelli che erano nella sala comune si girarono alle parole di Lily. Remus guardò il braccio di Luna stretto nella sua mano e fu come se avesse capito in quell'istante con quanta forza l'aveva stretto e lo lasciò immediatamente.
- Lily tranquilla – disse Luna guardandola e poi uscì per prima dal quadro.
Luna entrò per prima nella stanza nascosta sopra il dormitorio, dove ormai passava la maggior parte delle sue ore libere. Non sapeva perché ma aveva paura. Non avrebbe dovuto sentirsi così,infondo era con Remus. Da quando lui le faceva così paura? Ma allora perché stava tremando? Remus entrò subito dopo di lei e appena la porta si chiuse dietro di loro esplose.
- Cosa diavolo pensavi di fare l'altra sera?- Luna non l'aveva mai visto urlare così, sopratutto non avrebbe mai pensato che l'avrebbe fatto contro di lei.
- Fammi spiegare. L'ho fatto per voi, per te- Luna raccontò cosa aveva sentito in biblioteca quella sera,raccontò le cose che avevano detto Stevenson e i suoi amici.
- Non mi interessa cosa volevano fare. Avrei preferito mille volte che mi avessero scoperto, che vederti li, da sola sotto la pioggia. Cosa sarebbe successo se non ci fossero stati Sirius e gli altri eh? Cosa sarebbe successo se mi fossi trovato da solo e avessi attraversato quel tunnel e fossi arrivato dall'altra parte dove c'eri tu? Pensi che ti avrei riconosciuta e me ne sarei andato? Non funziona così, avrei fatto quello che l'istinto mi diceva di fare.-
Luna rimase ferma dove era, con la testa bassa, non voleva guardarlo negli occhi, non ci riusciva.
- Come pensi mi sarei sentito, quando mi fossi svegliato e mi fossi ricordato che magari ti avevo fatto del male, che magari ti avevo morsa, o molto peggio, come pensi avrei reagito? Non ci hai pensato vero?-
- Ma io volevo solo proteggerti, non l'ho fatto con cattiveria-
- Potevi chiamare un professore, potevi dirlo a Silente, potevi lasciare stare che venissero, non lo so, ma non avresti mai dovuto fare quello che hai fatto.-
Luna voleva rimanere calma, ma non credeva alle sue orecchie, davvero Remus pensava che sarebbe potuta rimanere ferma sapendo cosa sarebbe potuto accadere?
- Come fai ad essere così stupido?- Luna sentiva le parole uscire da sole – come puoi pensare che avrei lasciato che quei tre venissero a farti del male, eh? Come avrei potuto fare finta di niente adesso che sei diventato la cosa più importante che ho? adesso che so che ti amo? Non avrei mai potuto lasciar correre una cosa così.-
- Ed è proprio perché ti amo che se ti avessi fatto del male non sarei mai più riuscito a vivere in pace con me stesso. Non te ne rendi conto? -.
Restarono in silenzio per qualche secondo. Remus si avvicinò alla ragazza per abbracciarla, come primo gesto di riappacificazione, ma Luna fece un passo indietro d'istinto. Non sapeva perché l'avesse fatto, ma ormai era tardi. Remus rimase li, con un braccio a mezz'aria che sarebbe stato una carezza. Luna lo guardò negli occhi e li vide ad un tratto cambiare, non aveva mai visto occhi tanto tristi.
- Hai paura di me.-
- No Remus, non volevo spostarmi- Si sporse verso il ragazzo e gli prese la mano che sarebbe dovuta essere sul suo viso adesso.
- Mi hai visto ieri mentre mi trasformavo, e ora hai paura di me. Ecco perché non sei venuta in infermeria.-
- No, non è vero, aspetta fammi spiegare.-
Remus si girò di spalle. Prima rimase fermo, poi si avvicinò ad uno dei tavoli dismessi che erano li nella stanza e lo ribaltò rompendolo in più pezzi, Luna guardò la scena a bocca aperta.
- Non mi hai fatto paura l'altra notte, mi stai facendo paura adesso, non lo vedi che ti stai comportando come un pazzo? Eri molto più te stesso la sera scorsa, che adesso.-
Luna si avvicinò a Remus che era rimasto li accanto al tavolo rotto, lo superò e si mise difronte a lui. Aveva la testa bassa e i pugni stretti, Luna gli tolse i capelli che gli erano caduti davanti al viso e gli alzò la testa fino a quando i loro due sguardi si incrociarono.
- Ok, forse hai ragione nel dire che sono stata troppo avventata, ma cosa avrei dovuto fare, non puoi pensare che me ne sarei stata con le mani in mano, tu avresti fatto molto peggio se fossi stata io quella in pericolo, o mi sbaglio?-
- No, non ti sbagli- disse bisbigliando Remus
- Appunto, alla fine non è successo niente di male-
- Ma sarebbe potuto accadere-
- Si ma non è successo, pensiamo a questo, ok?-
Remus strinse la ragazza a se.
- Ti sembra normale che la prima volta che ci siamo detti ti amo, ce lo siamo urlato contro?- disse Luna che finalmente rivedeva in quel ragazzo il suo Remus. Appoggiata al petto del ragazzo riconosceva ogni battito del suo cuore.
- Non c'è niente di normale tra me e te, questo l'abbiamo sempre saputo.-
- Sei ancora arrabbiato con me?-
Remus le bacio la fronte e sorrise.
- Non sono mai stato arrabbiato, ero solo molto spaventato. Già non varrebbe vivere una vita senza di te, ma essere io la causa di tale orrore sarebbe troppo.-
- Così però mi fai arrossire.-

LUNA WILSON  REMUS LUPIN

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Capitolo 13
*** La stanza delle necessità ***




Lily era sdraiata sul letto di James nel dormitorio dei ragazzi con alcuni libri aperti qua e la.Hogwarts era fatta in modo che le ragazze potessero entrare nei dormitori maschili, mentre ai ragazzi era severamente vietato entrare nel dormitorio delle ragazze. Se ci avessero provato le scale sarebbero diventate una rampa scivolosa impossibile da superare.I professori di quella scuola si fidavano troppo delle ragazze, infondo erano stati giovani anche loro e sapevano che le ragazze non erano poi così diverse dai ragazzi. Ma tutta quella fiducia tornava utile qualche volta. L'intenzione era quella di studiare tranquillamente senza il caos della sala comune ma avendo più libertà in confronto alla biblioteca dove venivi fulminato appena provavi ad aprire bocca. Ma Lily trovava estremamente difficile studiare avendo James accanto che provava in tutti i modi a convincerla a chiudere i libri.
- Pensi che vada tutto bene tra Luna e Remus? Non si vedono da un po.-
- Di cosa ti preoccupi? Avranno sicuramente chiarito e saranno da qualche parte a fare per bene la pace. Non so se mi spiego. Perché non litighiamo anche io e te così possiamo fare la pace anche noi?-
James tolse un libro dalle mani di Lily e lo buttò per terra.
- Quanto sei cretino. Non bisogna per forza litigare per fare...la pace o mi sbaglio?-
- A me piacerebbe tanto fare la pace con te adesso, che ci frega di tutti questi compiti da fare, tanto al massimo cosa può succedere? Non ci ammetteranno ai M.A.G.O. e passeremmo un altro anno qui, dentro le mura di questo castello. Non è una buona idea?-
- I miei non sarebbero proprio contenti di mantenermi un altro anno perché invece di studiare passo il tempo ad amoreggiare con te.-
- Ma tuo padre mi adora, non hai visto quante volte mi ha chiamato figliolo?-
- Chiama figliolo chiunque, non ti montare la testa-
Lily poggiò la testa allo schienale del letto a baldacchino e sospirò piano. James le accarezzò i lunghi capelli rossi e le strinse una mano.
- Come sta? Ti hanno fatto sapere qualcosa?-
Lily scosse la testa e cercò di mandare indietro le lacrime. Durante le vacanze di Natale il signor Evans aveva avuto un infarto, ma era riuscito a salvarsi ma le condizioni del suo cuore non erano delle migliori. Lily aveva provato ad informarsi se poteva portarlo al San Mungo, l'ospedale dei maghi, che avevano più cure in confronto agli ospedali babbani, ma non c'era stato nulla da fare. Le regole non potevano essere raggirate. Solo il padre di Luna, il signor Wilson aveva aiutato, per quanto potesse, suo padre, ma si era scoperto che molte pozioni non potevano aiutare i babbani. *
- Vedrai che andrà tutto bene. Tuo padre è un tipo forte, voglio dire, ha fatto una figlia come te, è un uomo straordinario-
Lily sorrise debolmente e si strinse tra le braccia di James.
- E comunque- disse lui all'improvviso -Sicuramente ho fatto colpo su tua sorella, o mi sbaglio? Non erano occhiate d'amore quelle che mi lanciava durante la cena?-
Lily rise un po più di gusto.
- Ovviamente, ti ammira così tanto, anche se l'ultima volta l'ho vista tirare delle freccette su una tua foto che ha appesa in camera tua. Un incantesimo d'amore forse?-
- Mi dispiace per lei ma credo che dovrà abituarsi a me, perché sarò sempre presente nella vita della sua piccola sorellina.-
- James Potter che fa una promessa del genere? Non ci credo.-
- Non credi che ti amerò per tutta la vita?-
- E tu ci credi davvero?-
James si mise seduto obbligando Lily ad alzarsi dal suo petto. La guardò in modo severo quasi arrabbiato.
- Così mi offendi. È ovvio che ci credo davvero. Io non ho mai detto una cosa del genere ad una ragazza, perché non ho mai provato tutto questo per le altre. Finché non ho incontrato te non mi interessava neanche pensare al futuro. Quindi si ci credo davvero, devo cominciare a pensare che tu invece non mi vorrai per tutta la vita?-
La ragazza si alzò e bacio il ragazzo sulle labbra, sarebbe dovuto essere un bacio leggero ma si dimostrò molto più intenso di quanto si aspettava
- Certo che penso la stessa cosa stupido, mi piace solo sentirtelo dire, mi fa sentire potente, sono colei che ha intrappolato il famoso James Potter, dovrebbero darmi una coppa di riconoscimento da esporre nella scuola, passerò alla storia lo sai?-
- Sei proprio la mia ragazza, sempre a pensare a vantarti delle conquiste, sono fiero di te. Comunque tornando a tua sorella, credo proprio che inizieremo da subito ad invitarla a casa nostra tutte le domeniche, lei e quel bell'uomo di Vernon. Ho visto una sua foto in camera di Petunia, davvero un bell'ometto.-
- Casa nostra...- ripetè Lily. Se James poteva pensare al loro futuro in quel modo, poteva farlo anche lei. Chi l'avrebbe mai detto che si sarebbe trovata nello stesso letto con James Potter a pensare al futuro insieme?
- Ora però rimettiamoci a studiare, che questi compiti non si fanno mica da soli-
- Va bene va bene, studiamo, non sia mai che sia io a rovinarti la media scolastica della Prefetta Perfetta Lily Evans-.

* Non sappiamo nulla sui genitori di Lily. Ma sappiamo che sono morti, visto che il povero Harry è dovuto crescere solo con la zia Petunia. Quindi la trama, in questo caso, me la sto inventando io.

 LILY EVANS JAMES POTTER
                                                                                                                                              
Era un venerdì mattina, James e Sirius erano soli a fare colazione,come sempre erano stati gli unici a fare tardi. Stavano quasi per andare via quando un ragazzino del primo anno di Serpeverde si avvicinò loro con un foglio in mano.
- Questo è per voi.- disse poggiando il foglietto sul tavolo.
- Che cos'è?- chiese James guardando quel bambino con i capelli neri.
- È un biglietto- rispose lui scrollando le spalle e se ne andò senza dire altro.
James prese il foglio di pergamena dubbioso scuotendo la testa. “ Stupide matricole”. Sirius si sporse verso l'amico per riuscire a leggere il contenuto del biglietto.
 
Non so se mi crederete o meno, ma dobbiamo vederci oggi, devo dirvi delle cose importanti, fidatevi non lo faccio di certo con piacere, ci vediamo subito dopo le lezioni al quinto piano, nell'ala nord, li potremmo parlare
S.Piton
 
James e Sirius alzarono subito lo sguardo verso il tavolo dei Serpeverdi e videro Severus Piton uscire dalla sala Grande senza degnarli neanche di uno sguardo. Neanche quegli idioti di Stevenson e i suoi compagni li stava degnando di uno sguardo.
- Dici che c'è da fidarsi?-
- Non lo so Sirius. Mi sa molto di imboscata. Ma questo non ci nega di andarci lo stesso, ci hanno mai fermato le cattive idee?-
- No signore- disse Sirius prendendo la borsa con i libri che aveva scaraventato sotto il tavolo.
- Dopo lo diciamo anche agli altri e ci andiamo tutti e quattro insieme. Voglio proprio vedere cosa vuole da noi- James seguì l'amico lungo il corridoio della Sala Grande.
- Mocciosus inizia ad essere estremamente noioso. Già l'altra volta non ti ha fatto scoprire da Silente, e ora questo, cos'è vuole diventare il nostro migliore amico? Spero davvero sia una trappola contro di noi, almeno saremmo sicuri che ci odia ancora.-
- Lui ci odierà sempre e questo lo sai benissimo. Tutto quello che fa, lo fa solo per Lily, non certo per me o te, comunque andiamo a cercare Remus e Peter e parliamone con loro-
Sirius sbuffò – Lo sai che Remus ci dirà di non andare. Almeno abbiamo ancora Peter che ci da qualche soddisfazione. Anche se c'è qualcosa che non va in lui, forse dovremmo smetterla di prenderlo in giro.-
- Sa benissimo che è il nostro modo per dirgli che gli vogliamo bene. Ti sembra Peter uno che porta rancore?-
Camminarono lentamente verso l'aula di incantesimi, continuando a fare ipotesi su Piton e il suo messaggio.
 
 
Luna era appena uscita dalla lezione di babbanologia. Camminava distrattamente per i corridoi persa nei suoi pensieri mentre si incamminava verso l'aula di storia della magia. Stava organizzando mentalmente le cose da dover studiare per potersi ritagliare un po di tempo per lei e Remus. Dopo l'ultima luna piena qualcosa era cambiato. Quasi impercettibile, ma c'era una strana elettricità negativa tra di loro. Aveva appena svoltato a destra quando Remus le spuntò davanti. Luna sobbalzò dalla sorpresa, lui non doveva essere in quell'ala del castello.
- Ehi. Ti stavo giusto pensando. Che ci fai qui? Non vieni da rune antiche tu?-
- Ho fatto il giro panoramico e sono spuntato qui- disse sorridendo. Luna sorrise a sua volta.
- Fai gli straordinari come Prefetto per beccare qualcuno con le mani nel sacco? Ti danno dei premi se togli tanti punti alle altre case?-
- Come fai a conoscere i segreti da prefetti? Lily ha spifferato i nostri segreti?-
- No è che ho imparato a leggerti nella mente. Su andiamo che altrimenti ci perdiamo le interessantissime lezioni di Ruf-
- Pensavo – disse Remus bloccando un altra volta il passaggio a Luna – E se saltassimo l'ora di Ruf per fare qualcos'altro?-
Luna guardò sospettosa il ragazzo.
- Tu, prefetto autorevole, vuoi saltare la lezione?-
- Ogni tanto non fa male infrangere le regole, allora cosa ne pensi? Ti va di andare da qualche parte io e te da soli?-
- Come potrei mai rifiutare un invito del genere, ma cosa hai intenzione di fare?-
- Tu seguimi e lo vedrai-

REMUS LUPIN LUNA WILSON
 
 
 
- Dove diavolo si è cacciato Remus? - James, Sirius e Peter, usciti dall'ora di storia della magia, iniziarono ad incamminarsi verso il quinto piano dove si sarebbero dovuti incontrare con Piton.
- Non hai notato che neanche Luna c'era? Chissà dove sono andati quei due.-
- Stupido Lunastorta si perderà una grande cosa, mi piaceva più quando si teneva tutto dentro i pantaloni, ora non ci fa neanche più le solite ramanzine, mi manca essere sgridato da lui.-
- Non sapevo avessi questa vena masochista. Se vuoi ti sgrido io- disse James facendo l'occhiolino a Sirius.
- Voi due mi fate sempre più paura lo sapete?- disse Peter allontanandosi dai due ragazzi.
- Sei solo geloso che James vuole sgridare me e non te-
Arrivarono al quinto piano ma quell'ala del castello era immensa. Piton poteva essere ovunque.
- Sirius dammi la mappa-
- Quale mappa James?-
- LA mappa, quale mappa secondo te?-
- Io non ce l'ho, doveva prenderla Peter-
- Oh no Sirius, James ha detto a te di prenderla, ne sono sicuro, io non centro niente-
- Davvero mi avevi detto di prenderla?- disse Sirius con lo sguardo colpevole.
- Si Sirius, l'avevo chiesta a te. Dannazione, sarebbe stata davvero utile. Non mi posso neanche più fidare di te-
- Dai amico, sono sicuro che non ci servirà- Sirius mise un braccio intorno alle spalle di James.
Iniziarono a girovagare per i corridoi speranzosi che Piton arrivasse presto. Dopo una decina di minuti lo trovarono nel punto da dove erano partiti.
- Dove diavolo eravate? -
- Ehi stai calmino Piton, eravamo in giro a cercarti. Hai reso tutto così misterioso che credevamo fossi più nascosto-
- Infatti dobbiamo andarcene da qua, potrebbe passare qualcuno.-
- Ma cosa devi dirci di tanto importante?-
- Stupido Black non puoi aspettare un attimo, non capisci che è meglio che non ci vedano?-
- Chi non deve vederci?- chiese James sempre più nervoso
- Stevenson e gli altri- bisbigliò Severus.
- Ancora con questo Stevenson, ma cos'è il tuo ragazzo per caso?-
- Stai zitto Sirius- disse James secco - Che cosa è successo Piton?-
Severus si guardò intorno sospettoso.
- Stanno programmando qualcosa-
- Qualcosa di che tipo?-
- Non lo so, ma parlavano di Luna e di Lily-
A quelle parole James si irrigidì e la sua attenzione,per la prima volta nella sua vita, fu tutta per Severus
- Cosa hanno in mente di preciso?-
- Non lo so,non ne hanno parlato direttamente con me. Iniziano a sospettare che sono stato io a chiamare Silente l'ultima volta, non si fidano più. Li ho sentiti parlottare tra loro in dormitorio. Si sono fissati con loro due-
- Lo so io perché- disse James – sono i nostri punti deboli, vogliono fare del male a noi ma non sono abbastanza uomini per affrontarci di persona-
- Oppure perché siete così stupidi che non meritate la compagnia di quelle due belle ragazze. Cadere così facilmente nella nostra trappola e vi definireste intelligenti voi di Grifondoro?-
Tutti e quattro i ragazzi si girarono verso la nuova voce che arrivava alle loro spalle.
Dal nulla erano spuntati Stevenson e altri 4 Serpeverdi.

SIRIUS BLACKPETER MINUS
 
Luna e Remus presero a camminare lungo il corridoio opposto a dove sarebbero dovuti andare. Percorsero un lungo tratto del castello scendendo di qualche piano. Non fu facile, come ben sapevano, alle scale di Hogwarts piaceva cambiare, sopratutto quando c'erano gli studenti sopra. Erano delle scale davvero dispettose. Arrivarono al piano dove si trovava anche la Sala Grande e Remus deviò all'improvviso a sinistra scendendo per delle scale più strette delle altre.
- Mi pare di capire che non stiamo andando nella nostra amatissima stanza-sgabuzzino.-
- No,niente stanza-sgabuzzino. Ti avevo promesso di farti vedere qualche posto particolare e ben nascosto di questa scuola, e finora siamo sempre stati chiusi in quella stanzetta-
- Non mi è mai sembrato ti dispiacesse restare chiuso li con me- disse Luna dando una pacca sul sedere a Remus che sorrise imbarazzato.
- Non ho mai detto questo Luna, ma mi piacerebbe stare chiuso con te anche in altre stanze.
Continuarono a scendere e Luna era ormai sicura che Remus la stesse portando direttamente negli inferi. Dopo varie richieste da parte della ragazza, di sapere dove stessero andando, richieste che Remus non accontentò mai, arrivarono davanti ad una statua molto logora che raffigurava una sirena.
- Vieni, si passa di qua- Remus si mise dietro la statua e spinse il muro a cui era appoggiata. Quello si aprì con un po di difficoltà. Fecero ancora qualche passo lungo un corridoio stretto. La prima cosa che Luna sentì fu lo scrosciare dell'acqua, era leggero quasi impercettibile. Più andavano avanti e più quel rumore si faceva forte. L'aria iniziava a diventare più calda o forse più umida. Sbucarono dentro una stanza davvero particolare.
Non era molto grande, forse era poco più piccola della loro sala comune, ma era sicuramente più bizzarra. Alla fine della stanza c'era una specie di pozzo che raccoglieva l'acqua che cadeva dal soffitto in una cascata. Mentre cadeva l'acqua emanava molto fumo, doveva essere calda. Ma la cosa più particolare della stanza erano le pareti: erano totalmente trasparenti.Luna, finché non le toccò con una mano,era certa non ci fossero del tutto. La stanza era posizionata dentro una grotta, fuori si vedevano questi muri di pietra, molto alti, con tantissime piante rampicanti che li ricoprivano quasi completamente.
- Ma che posto è questo?- chiese Luna guardandosi intorno.
- Non ne ho la minima idea, l'abbiamo trovato per caso qualche anno fa. È un mistero, sembra solo un grande contenitore per una perdita del soffitto.-
- Meglio del solito secchio di plastica-
Remus si avvicinò alla ragazza e le cinse la vita con le mani.
- Vieni, ti faccio vedere una cosa.-
Luna seguì Remus verso uno dei lati della stanza. All'inizio non notò nulla di particolare poi Remus prese la bacchetta e mormorò qualcosa. All'improvviso il buio naturale di quella stanza si illuminò grazie a piccole lucine blu che fluttuavano in aria. In quell'angolo della stanza c'era una piccola rientranza che Remus aveva riempito con qualcosa che assomiglia a dei cuscini e tutto intorno aveva creato una tenda per creare un angolo appartato.
- Mi erano piaciute tanto le luci che avevi sul letto a casa tua, e ho pensato di portarle qui a scuola.-
- Cosa ho fatto per meritarmi una cosa così carina?-
Remus si avvicinò a Luna e poggiò la fronte su quella della ragazza. I loro nasi si toccavano leggermente e Luna poteva godersi lo spettacolo di quei grandi occhi verdi.
- Sono successe un po' di cose brutte ultimamente, e non lo so, volevo creare qualcosa di bello per noi due, insomma per buttarci definitivamente alle spalle quel malumore che ci portiamo dietro da un po.-
- Sai, prima che arrivassi davanti alla mia aula stavo pensando alla stessa cosa, stavo pensando di fare qualcosa solo per noi due. Tu sei stato più veloce di me però,sono una ragazza davvero fortunata.-
Remus baciò Luna che buttò a terra la borsa con tutti i libri. Alcune cose uscirono fuori dalla borsa e rotolarono per la stanza, ma non sembravano molto interessati alla cosa. In realtà non erano interessati a qualsiasi cosa stesse succedendo intorno a loro, ne in quella stanza ne in tutto il castello. Erano solo loro due e questo bastava.. Si sdraiarono sotto la tenda illuminata dalle lucine blu che si muovevano disordinate sopra di loro.
Si erano trovati soli tante volte, e tante volte si erano lasciati andare oltre un certo limite. Ormai si sentivano grandi, se potevano essere abbastanza adulti per trovarsi un lavoro l'anno successivo, erano grandi anche per tutto il resto. Ma ad un certo punto si erano sempre fermati, non sapevano dire bene il perché, ma andava bene così, almeno fino a quel momento.
Ma quel giorno la domanda che gli ronzava in testa era la stessa. Perché aspettare? Per paura ovviamente, tante volte si erano detti che l'avrebbero voluto fare, che per quanto tutto il mondo diceva ai giovani di aspettare, era stupido farlo se quella persona era giusta in quel preciso momento, ed entrambi sapevano che loro erano fatti l'uno per l'altro.
Quando i vestiti iniziarono ad essere più a terra che sopra di loro, tutto divenne più reale.
- Possiamo anche fermarci se vuoi. Non siamo obbligati a fare nulla.-
- Il problema- disse Luna cercando di scacciare via la paura - è che l'unica cosa che non voglio fare adesso è fermarmi.-
 
 
James non fece neanche in tempo a prendere la sua bacchetta che un incantesimo li paralizzò tutti. Insieme a Sirius, Peter cadde a terra con metà corpo totalmente immobile. James vide Severus nascondersi velocemente dietro un muro.
- Peccato, ne manca uno. Dov'è il vostro strambo amico? Non ditemi che avete litigato.-
- Credo che sia da qualche parte a fare tante belle cose sconce con la sua ragazza. Cose che tu non farai mai visto quella brutta faccia che ti ritrovi-
Stevenson si girò verso Sirius che aveva parlato con la sua solita strafottenza. Si avvicinò velocemente al ragazzo che era a terra immobilizzato e gli tirò un calcio dritto nello stomaco. Sirius tossì violentemente.
- Avvicinati un altra volta a lui e giuro che appena mi libero ti ammazzo.-
- oh Potter scusa, ho fatto male al tuo fidanzatino, aspetta facciamo così, ne darò uno a te così sarete pari e potrete piangere insieme, che ne dici?-
E così fece. James trattenne un grido di dolore.
- È proprio da vigliacchi colpire le persone quando sono bloccate a terra. Oppure sei perfettamente cosciente del fatto che se avessimo le mani libere ti faremmo nero.-
- Io vi ho bloccati non perché abbia paura di voi Black. Ma perché è più divertente così, vedervi strisciare a terra come i vermi che siete- Stevenson mise un piene sulla mano di Sirius. Quello strinse i denti ma il dolore doveva essere troppo forte perché alla fine scoppiò in un urlo. Gli stava rompendo la mano calpestandola
- oh scusami, che ti ho fatto male? Cavolo, non volevo, anzi forse si volevo-
I quattro serpeverdi che erano con lui risero divertiti, come se fosse la scena più divertente a cui avessero mai assistito
- Ma la vera domanda è, dove diavolo è finito quell'idiota di Piton? Ho sentito perfettamente la sua voce, ma ora magicamente non c'è-
Peter era sdraiato in silenzio più lontano da tutti e vedeva perfettamente Piton nascosto dietro il muro che si guardava intorno, forse per cercare un modo per scappare. Guardò verso Stevenson che ora lo stava fissando a sua volta. Non avrebbe voluto, non sapeva perché lo stesse facendo, ma era più forte di lui. Forse se avesse collaborato Stevenson l'avrebbe risparmiato. Fissando ancora il serpeverde negli occhi, gli fece un cenno leggero ed indicò Piton. Stevenson sembrò stupito di quel gesto ma reagì immediatamente. Riuscì a bloccare Severus prima che scappasse. Due dei suoi scagnozzi lo presero per le braccia e lo gettarono vicino agli altri.
- Eccoci qui. Ora siamo tutti insieme, un bellissimo quadretto. Però sento la mancanza di quel Remus, mi sarebbe piaciuto sfregiargli la faccia, anche se qualcosa o qualcuno l'ha fatto prima di me. Ma l'avete visto in faccia, ma come fa a camminare per i corridoi senza volersi sotterrare in giardino.-
- Lui cammina a testa alta nei corridoi perché sa di non essere un uomo di merda come te.-
- Ah pensi questo di me Potter? Mi sento quasi offeso, mi dispiace che pensi questo, davvero. Quando avrò messo le mani sulla tua bella Lily vedremo se lo penserà anche lei, che ne pensi?-
- Non osare nominarla Stevenson- per la prima volta da quando erano spuntati, Severus parlò, il ragazzo si girò verso di lui che come gli altri non poteva muoversi adesso.
- oh Severus, diavolo mi stavo quasi dimenticando che tu e Potter morite dietro la stessa ragazza,che cosa davvero buffa. Però devo ammetterlo, capisco perché Lily abbia scelto Potter e non te, voglio dire, come puoi anche solo a pensare che quello schianto di una natababbana possa stare con te? Con quei capelli unti e quel naso, dai Sev parliamoci chiaro, non sei per niente avvenente come ragazzo-
Tutti risero un altra volta, forse anche con più gusto di prima.
- C'è da dire – continuò Stevenson bloccando la risata degli amici - Che ti facevo molto più intelligente. È bastato nominare quella rossa per farti cadere nella nostra trappola. Non ci potevo credere quando ti ho visto correre a spifferare tutto a questi quattro idioti, anzi a questi tre idioti, visto che c'è un assente ingiustificato. L'abbiamo capito che l'altra notte sei stato tu a chiamare Silente brutto spione che non sei altro, e c'è costata una bella ramanzina e una punizione davvero lunga e noiosa, così ho deciso di vendicarmi, e il mio piano a quanto pare è andato proprio come volevo-
- Una volta ho visto al circo uno scimpanzé fare una cosa simile a questa, sai Stevenson? Complimenti sei furbo almeno quanto una scimmia.-
- Devo romperti anche l'altra mano eh Black, o vuoi che ti rompa una gamba, tanto ne hai un altra no?-
- Stai attento- disse Sirius fregandosene della minaccia ricevuta. -Quando tornerò a muovermi e succederà tra molto poco io ti spaccherò quella faccia da idiota che ti ritrovi-
- Hai ragione, tra poco l' incantesimo finirà, ma purtroppo per voi, quando tornerete a sentirvi e muovere tutti gli arti, vi troverete intrappolati dove nessuno potrà trovarvi.-
- Di cosa diavolo stai parlando?-
- Tra poco lo scoprirete, ma adesso vi do la buonanotte, ciao ciao ragazzi.-
Stevenson all'unisono con i suoi compagni mossero le bacchette e i ragazzi a terra persero tutti e quattro i sensi.
- Buttateli nella stanza e andiamocene, abbiamo un altro ragazzo da trovare e sistemare per l'ultima volta.-
 
 
- Solo perché non ci siamo detti nulla dopo il nostro primo bacio, non credo che sia obbligatorio stare zitti anche adesso.-
Luna e Remus erano sdraiati sotto la tenda coperti dai due mantelli della divisa che avevano con loro quando erano scesi.
- È che qualsiasi cosa mi viene da dirti potrebbe rovinare il momento.-
- Dovremmo parlarci prima o poi non credi?-
- Tecnicamente stiamo già parlando-
Luna si appoggiò su un braccio e guardò Remus dall'alto.
- Ora capisco cosa intende dire Sirius quando dice che sei un precisino.-
- Che fai ora ti metti dalla sua parte?-
- Forse- disse lei tornando a sdraiarsi accanto a Remus - Dipende, fammi cambiare idea e non sarò dalla sua parte.-
- Non ti ho convinta fino ad adesso? -
Luna guardò stupefatta Remus e lo colpì piano sul viso come a mimare uno schiaffo.
-Che fai mi porti a letto solo per convincermi di qualcosa?-
- Bhe tecnicamente...-
- Se provi a dire che tecnicamente non siamo in un letto giuro che me ne vado-
- Va bene va bene, sto zitto- abbracciò ancora più forte Luna.
Fuori ormai era completamente buio e nella stanza non c'era neanche l'ombra di un punto di luci. Riuscivano ad intravedersi solo grazie alle lucine blu che continuavano a fluttuare.
- È strano.- disse all'improvviso Remus. I due ragazzi erano entrambi sdraiati a pancia in su con lo sguardo puntato sul soffitto da cui si intravedevano le stelle.
- Cosa è strano?- chiese Luna giocherellando con il bordo del mantello.
- Come siamo arrivati a questo punto- Remus prese con la mano una lucina blu che tentava in tutti i modi di sfuggirgli di mano. Dopo qualche secondo la lasciò libera di girare per la stanza. - L'anno scorso, verso fine anno ero fuori in giardino con James e gli altri. Eravamo seduti sotto un albero, e all'improvviso siete spuntate tu e Lily. Stavate ridendo, ridevate tanto, non so cosa vi fosse successo. James iniziò a parlare di quanto fosse bella Lily e quanto gli sarebbe piaciuto essere li con lei a ridere in quel momento. Io stavo leggendo qualcosa, e ricordo di aver alzato lo sguardo per un attimo, e ti ho vista li. Tu e Lily vi eravate letteralmente gettate per terra. Poi ti sei alzata e ti sei sciolta i capelli e nel farlo ti sei girata verso di noi e hai sorriso. Io non so se quel sorriso era per qualcuno di noi, o se era semplicemente un caso che tu guardassi verso di noi, verso di me, ma io mi sono sentito terribilmente solo in quel momento. Eri così vicina a me ma allo stesso tempo così lontana e l'unica cosa che avrei voluto fare era venire li e buttarmi sull'erba con te e ridere di qualsiasi cosa, anche senza un motivo. Invece ero li, con i miei libri.-
Luna rimase in silenzio cercando di ricordare di che giorno si trattasse e cercando di ricordare cosa fosse successo di così divertente ma non le venne in mente.
- Perché non sei mai venuto da me? Perché non mi hai mai parlato come si deve?-
Luna lo guardò negli occhi e si pentì di non essere stata lei per prima ad avvicinarlo. Lo vedeva ogni giorno da sette anni ma era come se non l'avesse mai notato. Certo sapeva chi era, sapeva che esisteva li molto vicino a lei ma non sembrava importante cercare di scoprire di più. Ed ora era li che avrebbe voluto avere più ricordi con lui, avrebbe voluto passare più tempo dentro quelle mura insieme a lui.
- Fino all'anno scorso credevo che sarei rimasto solo per tutta la vita, che non avrei mai avuto quello che ora ho con te.-
- E cosa ti ha fatto cambiare idea?-
- In realtà non lo so, mi sono ritrovato nella situazione in cui la voglia di averti era più forte della mia paura di espormi.-
- E adesso come pensi sarà la tua vita?- “ sei ancora convinto che vivrai la tua vita da solo?” pensò. Non sapeva se voleva una risposta oppure no. Se Remus avesse risposto di si le si sarebbe spezzato il cuore ma se Remus avesse risposto che sapeva che sarebbe stato con lei per sempre, l'avrebbe spaventata.
Quando tornarono alla realtà si accorsero che era passata da poco l'ora di cena. Corsero verso la Sala Grande nella speranza di trovare ancora qualcosa da mangiare. La Sala era praticamente vuota.
Si sedettero al solito posto e mangiarono tutto quello che riuscirono a recuperare.
- Perché quando ho tutta questa fame, non c'è mai niente da mangiare?-
- Ci siamo presentati un po' tardi, è già tanto che abbiamo trovato qualcosa, tieni prendi l'ultima porzione di zuppa.- Remus passò il suo piatto a Luna che non se lo fece ripetere due volte.
- Questo è vero amore, quando il tuo ragazzo ti lascia le ultime cose da mangiare-
- Mi sentirei tremendamente in colpa a lasciarti con lo stomaco che brontola-.
Quando finirono di mangiare, i professori avevano già iniziato a rimandare tutti gli studenti nelle loro case. La professoressa McGrannit si avvicinò ad tavolo dei Grifondoro incitando quelli del primo anno ad andare a finire i compiti che gli aveva dato il giorno prima.
- E vale anche per voi due, signor Lupin e Signorina Wilson, come mai così tardi a cena questa sera? -
- Eravamo a studiare Professoressa- disse Remus per primo alzandosi
- Lo spero per voi, non manca poi così tanto agli esami, e immagino che con voi erano a studiare anche Potter, Black e Minus-
- Perché professoressa? Non erano a cena?-
- Come se lei non sapesse signor Lupin, chissà cosa stavano ricombinando quei tre. Ora a letto presto signori-
Luna e Remus uscirono dalla Sala Grande per ultimi. Remus sentiva che qualcosa non andava, James e Sirius non perdevano mai la cena se non c'era un buon motivo.
- Chissà perchè non erano a cena.-
- Forse la McGranitt non li ha visti, ce li vedo poco quei tre a saltare la cena.-
- Probabilmente hai ragione tu. Che fai adesso, vai a dormire e resti un po' con me a studiare in sala comune?-
- Credo che resterò con te, ma solo perché devo studiare, non per altri motivi-
- Cos'è ti vuoi già sbarazzare di me?-
- Forse, mi aiuti con i compiti di pozioni?-
Luna e Remus entrarono abbracciati in sala comune. Non fecero neanche un passo dopo il dipinto della signora grassa, che Lily apparve davanti a loro.
Aveva il viso rosso, e le guance segnate da molte lacrime
- Dove diavolo siete stati voi due?-
La ragazza gli urlò in faccia facendo girare tutta la sala comune
- Cosa è successo Lily?-
- Sono scomparsi-
- Chi? Chi è scomparso?-
- James,Sirius e Peter-
Remus si irrigidì e tolse il braccio intorno alla vita di Luna e prese quello di Lily e fece cenno di andare di sopra per parlare meglio.
Quando entrarono nella camera dei ragazzi, tutto sembrava normale, i letti erano rifatti e c'era il solito disordine naturale di una stanza di quattro maschi.
- Cosa è successo Lily?-
La ragazza iniziò a piangere disperata e ci volle un po' prima di capire cosa diceva
- Non sono più tornati dopo la lezione di Ruf. James mi ha detto che dovevano fare delle cose, ti cercavano, e poi sono andati via e da quell'ora che non li vedo. A cena non c'erano, mi sono fatta un giro e poi..-
- E poi cosa Lily?-
- E poi ho incontrato quei tipi di Serpeverde, sai quelli che ti hanno dato fastidio alla stazione e quando mi hanno vista sono scoppiati a ridere e uno ha detto una cosa come “ mi dispiace che dovrai portare il lutto, il nero non ti dona”-
Calò il silenzio nella stanza, Luna e Remus guardavano Lily che si asciugò le lacrime cercando di rimettersi a posto.
- E c'è di più, dopo che mi hanno detto questa cosa, sono andata a cercare Severus, per capire se lui sapeva qualcosa, e quando ho chiesto in giro, nessuno l'aveva visto, dalla lezione di Ruf.-
Remus si sedette sul suo letto, guardando ancora Lily, Luna invece era rimasta in piedi e si mise una mano sulla bocca, poi pensò ad una cosa.
- La mappa-
- Che mappa?-
- La mappa che mi hai fatto vedere Remus, la mappa del malandrino, hai detto che fa vedere tutti ad Hogwarts, non possono essere andati lontano.-
Remus si alzò di scatto e iniziò a cercare nei bauli, all'inizio disse che sicuramente l'avevano loro, ed invece si sbagliava. Guardando dentro il baule di James la trovò li piegata.
- Perché non se la sono portata dietro?-
- Dai aprila, cosa aspetti Remus?-
Lily e Luna si misero sul letto vicino al ragazzo con il cuore che batteva forte ad entrambe. Ognuno di loro diceva a se stesso che sarebbe andato tutto bene, che era tutto solo un insieme di brutte coincidenze.
Quando Remus aprì tutta la mappa, ci vollero alcuni minuti di silenzio prima che si accorgessero che sulla mappa i nomi di James, Sirius, Peter e Severus, non c'erano.
Rimasero li a guardare e riguardare la mappa, ma niente, c'erano tutti, tranne loro.
- Magari funziona male-
- La mappa non sbaglia mai-
Luna strinse la mano di Lily che accanto a lei tentava di non ricominciare a piangere. Fissava la mappa nella speranza di trovare quei nomi, poi si accorse di una cosa.
- Sei sicuro che ci siano tutte quante le stanze di Hogwarts? Guarda qui manca la stanza, dove, insomma, dove siamo stati oggi, guarda non c'è.-
Remus guardò prima Luna e poi Lily e chiuse la mappa di scatto.
- So dove possono essere-
- Dove?- disse spazientita Lily
- La stanza delle necessità.-
- Dove?- dissero insieme Lily e Luna.

 

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Capitolo 14
*** Perché non funziona? ***




Quando Sirius riprese conoscenza ci mise alcuni secondi prima di rendersi conto di non essere in camera sua. Sentiva dolore in molte parti del corpo ma era ancora in quel luogo tra il sonno e la veglia in cui i sogni e la realtà sono una cosa sola. Fu il dolore alla mano, quello più intenso di tutti, a ricordargli cosa era successo. Stevenson e i suoi amici Serpeverde, l'incantesimo della pastoia, il calcio allo stomaco e la mano rotta e poi il nulla. Si mise a sedere lentamente cercando di non utilizzare la mano destra che pulsava maledettamente.
- Sirius, finalmente ti sei svegliato. Iniziavo a preoccuparmi seriamente- Sirius si girò verso quella voce tanto familiare. James era seduto accanto a lui con il naso e la faccia pieno di sangue secco. Non aveva più gli occhiali.
- Che diavolo ti hanno fatto?- Sirius guardava il viso dell'amico che sembrava troppo diverso dal solito.
- Non lo so, mi sono risvegliato così. Si saranno divertiti un po' mentre eravamo fuori uso. Speriamo solo che si siano fermati ai pugni e ai calci- cercò di sorridere ma evidentemente il dolore al naso era troppo forte. - Guarda felpato, mi hanno distrutto anche gli occhiali.-
James aveva in mano la montatura fina e leggera dei suoi occhiali. Le lenti erano distrutte in più punti e le asticelle erano staccate dal resto della montatura. Sirius cercò istintivamente la bacchetta nella tasca della divisa ma, ovviamente, la trovò vuota. Dovevano avergli preso anche le bacchette.
- Dove diavolo siamo?- chiese all'improvviso Severus. Era seduto proprio difronte a loro, con la schiena poggiata alle pareti. Sirius si guardò attorno. La stanza era quasi completamente al buio, tranne che per quattro piccole lanterne. L'unica cosa che riusciva a vedere con una certa precisione erano le tre sagome dei ragazzi che erano con lui. Non sapeva ne quanto fosse grande la stanza ne se ci fosse qualcos'altro a parte loro.
- Secondo me- iniziò James - Siamo nella stanza delle necessità. Quelli sono apparsi all'improvviso e dal nulla. E guarda caso eravamo proprio accanto a quella parete. Ci scommetto che erano nascosti qui in attesa nel nostro arrivo.-
- La stanza delle necessità?- chiese Severus stupito – Credevo fosse solo una leggenda.-
- No caro Piton- disse James pulendosi il sangue dal viso con la manica della divisa – Esiste davvero. E noi ci siamo intrappolati dentro.-
- Non parlare con quello James- Sirius era furioso. Diede una gomitata all'amico per farlo stare zitto. - Non capisci che lui fa parte del piano? Lui sapeva che sarebbe successo. Altrimenti perché ci avrebbe portati fino al quinto piano proprio davanti alla stanza? È dalla loro parte.-
Severus rise piano. Era una risata sarcastica quasi isterica. - Certo Black. Se avessi fatto parte del piano mi sarei fatto pestare per divertimento? Sono stato il primo a dirvi di andarcene, ma voi no, avevate troppa fretta di farmi parlare. Ho pensato al quinto piano perché loro sono così pigri che non si spostano quasi mai dai sotterranei. E poi non sapevo neanche dell'esistenza di questo posto-
- Di quello che ti pare Piton. Tanto non mi fiderò mai di te-
I due ragazzi si fissarono in quella penombra. Sirius non si sarebbe mai fidato di un Serpeverde. Li conosceva bene, sapeva di che pasta erano fatti. Tutta la sua famiglia era Serpeverde e lui li odiava. Quindi per logica, odiava anche tutti gli altri.
- Fai come ti pare Black- Severus abbassò lo sguardo. - Pensi che sono felice di stare qui con voi? Di morire qua dentro con voi tre?-
- Non moriremo vedrai- Finalmente Peter parlò. Era rannicchiato in un angolo. Anche lui aveva il viso gonfio di chi era stato pestato. – Fuori c'è Remus e lui capirà dove siamo. È intelligente e ci troverà- dalla voce non sembrava molto convinto ma Sirius la pensava come lui. Remus li avrebbe tirati fuori da li.
- E come farebbe scusa?- chiese sprezzante Severus - Se lo inventa che siamo qui rinchiusi?-
Peter guardò lui e James. Non poteva dirgli della mappa così guardò loro nella speranza che fossero più pronti ad inventarsi una scusa.
- Remus ha i suoi assi nella manica. Ringrazio il cielo che non c'era oggi pomeriggio con noi.- disse salvando la situazione James.
- Lily si sarebbe accorta della nostra assenza, almeno della mia non credi?- Severus guardò James con sfida. Se non fosse stato per la mano rotta e per il corpo dolorante, Sirius gli avrebbe spaccato la faccia. Ma studiandolo bene notò che l'aveva fatto gli altri per lui.
James scoppiò in una grossa risata – Certo. Ovviamente si sarebbe accorta della tua assenza e non di quella del suo ragazzo. Ti piacerebbe.-
- Mi viene la nausea quando dici che è la tua ragazza. Lei non è tua-
- Ma neanche tua caro Piton. Perché non ti metti l'anima in pace? Lei vuole me, vuole stare con me e non con te. È così difficile da comprendere?-
Piton non rispose.
- E comunque- continuò a parlare James - Sono contento che Remus sia fuori da questo posto perché almeno ci sarà qualcuno a proteggerla da Stevenson.-
- Anche se capisce che siamo qui, come farà a far aprire la porta?- chiese Piton senza guardarli in faccia.
- Per aprire la stanza delle necessità bisogna volerlo davvero- spiegò James.- Quindi siamo fortunati. Lily vorrà rivederci entrambi o no Piton? Io so essere sincero con me stesso e so che lei ci tiene a te. Non so assolutamente il perché ma so che ti vuole bene. Quindi ci vorrà vedere entrambi.-
Calò il silenzio. James chiuse gli occhi per farli riposare un po'. Peter era ancora nello stesso punto, sempre raggomitolato e non guardava in faccia nessuno. Teneva la testa tra le ginocchia. Sirius cercava di non muovere la mano perché per ogni piccolo movimento il dolore diventava sempre più forte. E anche Severus non sembrava di molte parole. Sirius guardò Peter nell'angolo. Erano amici da tanti anni eppure aveva la sensazione di non riconoscerlo più. L'aveva visto mentre rivelava a Stevenson la posizione di Piton. Aveva fatto la spia. Perché? Certo Piton non era il loro migliore amico ma lui non l'avrebbe mai fatto. E invece Peter si. Sperava di essersi sbagliato ma sapeva bene che ci aveva visto benissimo.
- Pensate che ci abbiano buttato le bacchette?-
- Non lo so Peter- disse James – Sarebbe una mossa molto astuta, quindi ci credo poco.-
- Li abbiamo sottovalutati anche troppo direi- disse Sirius sospirando -Ci siamo creduti chissà chi e guardaci adesso. Buttati come bestie in questo stanzino, tutti ammaccati e con le ossa rotte-
- Pensate che Stevenson l'abbia fatto sotto gli ordini di quel-quel Voldemort?- La voce di Peter tremava. Tutti e tre si girarono verso di lui.
- Peter ma che dici?- James sembrava turbato da quell'insinuazione.
- Fidati – aggiunse poi Severus – Il signore oscuro non sta pensando di certo a quattro ragazzini in una scuola. Ha cose più importanti da fare-
James passò lo sguardo sconvolto da Peter a Severus.
- Il Signore Oscuro? Davvero? Anche tu sei uno di quei suoi seguaci?-
- È inutile parlarne con te Potter. Non capiresti.- la voce di Severus era quasi un sussurro.
- Cosa non capirei?- James stava urlando - Le idee da pazzo che ha? Lo sai con chi se la prende si? Con i nati-babbani. E sai chi è nata da due genitori babbani?-
- Pensi che farei fare del male a lei?- Anche Severus stava urlando, forse anche più di James.
- Non so cosa faresti tu caro Mocciosus. Ma sono sicuro di cosa farò io. La proteggerò sempre, qualunque cosa accada. Al contrario di te, io non mi metto in mezzo ad un gruppo di esaltati.-
- Certo, il grande James Potter. L'eroe di Hogwarts. Vorrei proprio vederti davanti a qualcuno di davvero potente. Sono sicuro che te la daresti a gambe lasciandoti dietro tutto e tutti. Anche Lily-
- Non mi stuzzicare Piton- Sirius sentiva l'amico accanto a se tremare dalla rabbia. Se James avesse attaccato Piton lui se ne sarebbe fottuto del dolore che provava in quel momento e avrebbe dato manforte all'amico.
- Davvero non farlo. Perché io mi sto trattenendo da un po'. Lily non vuole che mi avvicini a te ma se continui di questo passo giuro...-
- La volete smettere voi due?- Peter alzò la voce azzittendo i due ragazzi. – L'ultima cosa che ci serve è che vi sbraniate qua dentro. Aspettiamo che Remus ci faccia uscire e poi ammazzatevi pure. Ma non qui, non vi siete accorti che sta finendo l'ossigeno?-
 
 
Remus, Luna e Lily uscirono di corsa dalla sala comune. Presero le scale verso il quinto piano. Non sarebbe stato facile arrivare li senza intoppi. Professori, altri studenti ma soprattutto Gazza avrebbero potuto rallentarli. Ma avevano già percorso metà strada e non avevano incontrato troppe persone.
- Quindi sei sicuro che sono in quella stanza?- chiese Lily cercando di rimanere al passo di Remus.
- Sicuro al novanta per centro. Se non sono li, non so dove possano essere. La mappa vede chiunque in tutta la scuola. Vede tutte le stanze e tutti i passaggi segreti, tranne la stanza delle necessità. Non credo che Stevenson conosca quei passaggi quindi credo sia impossibile che li abbiano portati fuori dalla scuola.-
Arrivarono alle ultime rampe prima del quinto piano. Remus rallentò il passo.
- Siamo quasi arrivati- disse quasi in un bisbiglio.
- Aspetta- Lily fermò Remus per il braccio – Controlla sulla mappa se Stevenson e gli altri sono da quelle parti. Magari stanno aspettando proprio noi. Sanno che li andremmo subito a cercare.-
- Dannazione hai ragione- Remus aprì la mappa e iniziò a studiarla. Li vide immediatamente. Due nomi camminavano avanti e indietro davanti la parete che celava la stanza delle necessità.
- E ora cosa facciamo?- chiese Lily agitata.
Remus ci pensò un po' su. Lui era il più intelligente dei quattro. Non poteva negarlo. Ma non era bravo con quel tipo di cose. James, Sirius, loro erano bravi a pianificare.
- Dobbiamo distrarli- disse Luna all'improvviso. – Posso fare qualcosa per distrarli mentre tu e Lily cercate di aprire la stanza-
- Non se ne parla- disse immediatamente Remus - è troppo pericoloso, non ti lascio li con quei due Serpeverdi-
- È l'unico modo. Io e Lily neanche la conosciamo questa stanza. Tu sai come aprirla e se davvero è come dici, chi più di voi due vuole rivederli sani e salvi? Qui c'è un passaggio che porta su quel corridoio giusto? Prendetelo io intanto li distraggo in qualche modo.-
- Come diavolo fai a distrarli?- Chiese Remus che sentiva, nel profondo che era una pericolosissima ottima idea.
- Non lo so. Mi inventerò qualcosa sul momento. Basta allontanarli giusto?-
Remus guardò Luna che ricambiò lo sguardo.
- So cavarmela da sola. Non ti preoccupare, cosa vogliono farmi per i corridoi della scuola? Poi li su quel piano ci sono ben tre alloggi dei professori. A costo di iniziare a correre arrivo almeno da uno di loro -
Per quanto sapesse che era un ottimo piano, Remus non voleva che fosse proprio Luna ad esporsi tanto. Avrebbe preferito tagliarsi un braccio lui stesso pure di mettere Luna al sicuro. Ma lei aveva ragione. Solo lui e Lily avrebbero potuto aprire la stanza.Arrivarono davanti ad un grande quadro che dormiva, e li si divisero. Da una parte Remus e Lily e dall'altra Luna. Remus accarezzò leggermente la mano di Luna. I due si sorrisero e poi lei iniziò ad avvicinarsi al corridoio.Il passaggio che portava al quinto era stretto e totalmente buio. Lily e Remus andarono avanti con le bacchette alzate per illuminarsi la strada.
- Pensi che stiano bene?- chiese Lily dietro di lui.
- Certo che stanno bene Lily. Sono più forti di quanto pensi.Staranno sicuramente bene-
Remus si ripeteva queste parole nella testa, per auto convincersi, da quando la professoressa McGranitt gli aveva detto che non si erano presentati a cena.Quando arrivarono dalla parte opposta del tunnel, Remus aprì piano il quadro per sentire cosa stesse succedendo. Erano proprio accanto al muro dove si nascondeva la stanza delle necessità e all'inizio non si sentì nulla, poi arrivarono delle voci.
- Ehi tu. Dove credi di andare bellezza?-
Ne Remus ne Lily potevano vedere il viso di chi stava parlando. Potevano solo ascoltare la voce.
- Ci hai sentito o no? Fermati.-
Non si sentì nessuna risposta da parte di Luna. Doveva essere per forza lei.
- Dove diavolo va quella stupida. Aspettami qui, vado a recuperarla e vediamo se poi si degna di parlarci.-
Remus sentì solo una persona andare via. Iniziava a pentirsi di aver accettato la sua proposta. E se le fosse successo qualcosa? Passarono pochi secondi e il piano fu riempito da un rumore sordo. Come se qualcosa di pesante fosse caduto nelle vicinanze. Poco dopo l'altro Serpreverde parlò.
- Che stai facendo? Giochi a nascondino? Guarda che ti prendo eh, dove diavolo scappi?-
Si sentirono i passi dell'altro Serpeverde andare via di corsa. Remus aprì di corsa la mappa e la illuminò. Vide che dietro l'angolo uno dei due ragazzi era fermo immobile. Evidentemente Luna l'aveva atterrato con un incantesimo. Vide il nome della ragazza schizzare veloce lungo i corridoi di quel piano e dietro di lei il nome di un ragazzo le era praticamente alle costole.
- Andiamo Lily, ci dobbiamo sbrigare.-
Uscirono dal passaggio e si misero davanti alla parete vuota. Lily continuava a toccarla con le mani, Remus invece era concentrato su piccoli mattoni che formavano il muro.
- Quindi dobbiamo solo pensare a James?- chiese Lily guardando Remus immobile accanto a se.
- No devi pensare a quanto hai bisogno di trovarlo, di trovare la stanza dove sono nascosti. Devi chiedere alla stanza il favore di rivelarsi.-
Lily non sembrava aver capito come funzionasse. Continuava a sbattere i pugni sui muri e urlare.
- JAMES, MI SENTI? JAMES?-
 
 
 
 
- Avete sentito?- James alzò la testa di scatto e si alzò.
- No cosa?- chiese Sirius accanto a lui.
- Senti Sirius, qualcuno mi sta chiamando- James si spostò a tentoni e si avvicinò al muro a lui più vicino e ci poggiò l'orecchio.
- Lily, LILY SEI TU?-
Silenzio.Non si sentì niente. Poi per un attimo tutti sentirono una voce chiamare James. Era lontana. Non proveniva da quel muro. Peter si alzò in piedi e appoggiò l'orecchio alla parete dove era seduto lui.
- è qui dietro, c'è qualcuno dietro questa parete.-
Severus e James corsero verso quel muro e iniziarono ad urlare il nome di Lily, e a battere i pugni sui muri.
 
 
 
- Remus non funziona, perché non funziona-
- Perché sei troppo agitata. Calmati Lily, calmati-
Remus tornò a guardare il muro e chiuse gli occhi. Poggio le mani sulle pareti fredde e pensò con tutto se stesso a quanto teneva ai suoi amici, a quanto gli sarebbero mancati. Ma qualcosa lo distrasse. Un rumore di passi. Si staccò dal muro e si guardò intorno.
- Bene bene. Ma voi Grifondoro siete tutti un po' cretini vedo-
Da un angolo del corridoio spuntò Stevenson con Luna accanto. La teneva per un braccio puntandole la bacchetta alla gola
- Questo vostro eroismo. Questa vostra ossessione di salvarvi a vicenda. Non avete notato che vi porta sempre e solo nei guai?-
- Stevenson lasciala andare, altrimenti...- Remus fece un passo avanti ma Stevenson strinse ancora di più Luna a se.
- Altrimenti cosa Lupin? Cosa mi fai? Avresti davvero il coraggio di farmi del male?-
- Tu continua a tenere così la mia ragazza e poi vediamo se ne sono capace oppure no.-
Stevenson puntò la bacchetta verso Remus che però fu molto veloce e riuscì a parare l'incantesimo che gli aveva lanciato Stevenson. Con la stessa velocità ne fece immediatamente un altro che colpì il Serpeverde dritto sul braccio. Quello lasciò la presa su Luna che corse verso Remus. Ma dallo stesso lato del corridoio da dove erano arrivati spuntò il ragazzo che aveva rincorso Luna per tutto il tempo. Tirò fuori la bacchetta e con un gesto veloce fece cadere la ragazza a pochi centimetri da Remus. Stevenson, che si era ripreso dall'incantesimo, corse verso di loro schiantando Remus sulla parete dove si trovava la stanza delle necessità e si buttò su Lily.
Luna cercò di rialzarsi ma la gamba non la reggeva. Evidentemente l'incantesimo l'aveva rotta. Così cadde di nuovo a terra. Alzò lo sguardo e vide Remus che tentava anche lui di rialzarsi. Lily si dimenava tra le braccia di Stevenson, e in un attimo tirò fuori tutta la voce che aveva e urlò forte il nome di James.
In un attimo si sentì un forte rumore, come di un grande meccanismo che si mette in moto. Tutti si fermarono per un secondo e una grande porta di metallo e legno comparve sul muro e piano iniziò ad aprirsi.



L'angolo di LadyM.
Chiedo umilmente perdono per la luunga assenza. Lo so...non ci sono scuse...ma alla fine sono tornata :D
Vi è piaicuto il capitolo? Fatemelo sapere in un commentino qui sotto ;) 

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