DemonSlayers

di Franz3v
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Una giornata tranquilla ***
Capitolo 3: *** Morte e Rabbia ***
Capitolo 4: *** Potere ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Davanti a lui il nulla assoluto, un’infinita oscurità, nella quale non riusciva a distinguere nessuna figura, nessuna forma, nonostante non conoscesse quel posto, non era la prima volta che ci era finito dentro, senza però saperne come, invece di esserne spaventato ne era attratto, anzi si sentiva quasi a suo agio, come coccolato da quella oscurità, era solo,o almeno così gli sembrava. Era tutto troppo calmo, iniziò a vagare senza meta, in cerca di qualcosa che potesse fargli capire dove si trovava, qualsiasi cosa. Ad un certo punto una strana presenza alle sue spalle attirò la sua attenzione, in lontanaza vide che una massa informe stava fuoriuscendo dal pavimento, come se stesse uscendo da dell’acqua, dei suoni indistinti raggiunsero le sue orecchie ma non riuscì a ricavarne nulla di sensato, intanto la massa si stava avvicinando quando improvvisamente il braccio destro gli iniziò a pulsare provocandogli un dolore acuto. Successe una cosa strana, si formò una crepa nell’aria e il nero pece intorno a lui si ruppe, come se fosse fatto di vetro, facendo spazio ad una luce accecante che lo costrinse a coprirsi gli occhi, non appena la luce si era affievolita riuscì a vedere ancora un frammento di vetro nero in mezzo alla luce, dal quale sentii una voce eccheggiare nella sua testa, che lo fece rabbrividire, una sola frase, quasi come fosse un avvertimento:”Il tempo è quasi giunto”

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Capitolo 2
*** Una giornata tranquilla ***


Capitolo 1:una giornata tranquilla
 
 
 
Il ragazzo si svegliò di soprassalto, aveva il respiro affannato, ed era tutto sudato, sentiva le goccie scivolare lungo il suo corpo, fino a che cadevano sulle lenzuola bagnandole leggermente.
 
Aveva nuovamente fatto quel sogno, era da un paio di settimane che sognava interrotamente quel posto, non cambiava di una virgola, quell’oscurità infinita, non riusciva a ricavarne alcun significato, rimaneva un mistero, non che i sogni dovessero avere sempre un significato però fare lo stesso per ben due settimane non poteva essere una coincidenza.
 
“Night, muoviti o farai tardi a scuola” la voce di suo padre raggiunse le sue orecchie distogliendolo dai suoi pensieri, e si rese conto che era davvero tardi, allora balzò giù dal letto, prese i primi jeans che gli capitarono a tiro insieme ad una tra le tante magliette che si trovavano a terra e iniziò a vestirsi, e mentre faceva questo saltellando da un capo all’altro della stanza, prendeva alcune cose sparse lì intorno, l’ordine non era mai stata la sua specialità. Prese una felpa verde scuro dall’armadio, se la infilò velocemente insieme alle calze e alle scarpe, delle all star nere.
 
Finito di vestirsi controllò che la borsa fosse pronta,se la mise addosso,e si catapultò in cucina per fare una rapida colazione, appena arrivato arraffò una fetta di pane tostato che mise in bocca, e si diresse verso l’uscita ma prima che potesse varcare la soglia della porta della cucina venne fermato da un uomo sulla trentina con i capelli castani tirati agli indietro, gli occhi marrone nocciola alle sue spalle:”Night dove credi di andare?” “Ehm, a scuola?” chiese lui strappando un morso del pane e  guardando storto suo padre , insomma gli aveva appena detto che era tardi. Il castano sbuffò “Possibile che dopo tutti questi anni ancora non ti ricorda che giorno è oggi?”, Night rimase interdetto di fronte al padre:”Potresti darmi un indizio?” questa domanda non fece altro che procurare un altro sospiro da parte dell’uomo:”è il tuo compleanno, e non uno qualunque, fai ben 18 anni ragazzo mio”. Il nero spalancò gli occhi e successivamente gli scappò una risata, dopo diciotto anni ancora non si ricordava il giorno del suo compleanno “Quindi mi raccomando” sentenziò il padre”a casa presto che dobbiamo festeggiare, non andare a bighellonare con i tuoi amici, che ti cacci sempre nei guai con loro” “Sisi tranquillo” rispose Night come per cambiare il discorso “Sai”iniziò il padre”Tua madre sarebbe fiera di come sei diventato grande” “Ti prego, non parlare della mamma…” la voce del nero era fredda, era come se la sua personalità fosse cambiata “Ora scusa ma devo andare” rispose frettolosamente uscendo di casa. Non appena si ritrovò fuori guardo il cielo, era una bella giornata, senza neanche una nuvola, si mise le cuffie alle orecchie e si diresse verso la scuola a passo spedito.
 
Forse era stato troppo freddo col padre, non è che odiava sua madre, però si sentiva responsabile per la sua morte, dopotutto lei era morta per darlo alla luce, e come suo lascito gli aveva lasciato i suoi occhi azzurri come il limpido cielo, occhi che Night odiava perché gli facevano tornare in mente la madre defunta.
 
Senza nemmeno accorgersi arrivò a scuola, erano già entrati tutti, quindi si tolse le cuffie e fece una corsa per arrivare il più in fretta possibile in classe, non appena svoltò l’angolo dell’entrata della scuola andò a sbattere contro una  ragazza che cadde a terra “Ops scusa tutto bene?” chiese Night allungando la mano per aiutarla ad alzarsi, lei fece lo stesso e strinse la mano del nero e mentre si stava alzando, sollevò il capo, e i loro occhi si incrociarono, occhi azzurri come il mare, capelli lunghi neri con delle ciocche azzurre “Si grazie tutto bene” rispose lei sorridendo “Scusa è che sono parecchio in ritardo quindi cercavo di arrivare in classe “ tentò di scusarsi il nero, ma la ragazza lo interruppe:” Nessun problema, piuttosto dovresti sbrigarti ad andare in classe non ti pare?” questa frase fece cadere dalle nuvole Night che spalancò gli occhi “Cavolo è vero, ci si vede in giro “ non ebbe tempo di salutarla come si deve che corse subito via verso la sua classe.
 
Non appena entrò ricevette un’occhiataccia dal suo professore:”Vedo che sei in ritardo come al solito, Stark o sbaglio?” “Si mi scusi professore non succederà più glielo prometto” detto questo andò subito a sedersi al suo posto, vicino alla finestra,e non appena si fu sistemato gli venne in mente che non aveva nemmeno chiesto il nome a quella ragazza “Era davvero carina, però non l’ho mai vista da queste parti, che sia una studentessa trasferita?”
“Allora ragazzi, volevo comunicarvi che da oggi avrete una nuova compagna di classe” Night rimase incredulo “Non sarà mica la ragazza di prima? No non ci credo” e invece ad entrare dalla porta fu proprio la ragazza contro cui era andato a sbattere due minuti fa
“Piacere il mio nome è Allison Green, mi sono appena trasferita spero di poter andare d’accordo con tutti voi” sorrise nuovamente, e tutti i ragazzi ne rimasero abbagliati, beh come si poteva non esserlo, dopotutto era una bella ragazza con un bel fisico slanciato, insomma una ragazza desiderabile, ma nonostante ciò a Night non importava socializzare molto.
 
“Beh ti siederai vincino al signor Stark lì vicino alla finestra” in quel momento sarebbe voluto cadere dalla sedie stile manga“Ma ce l’ha con me oggi? Qualunque cosa non voglio lui me la da” pensò spazientito il nero che dovette accettare la cosa in silenzio, anche perché era l’unico banco disponibile al momento. Non appena Allison si sedette, si rivolse verso di lui e gli sorrise, come aveva già fatto precedentemente”A quanto pare il destino ha voluto che ci rincontrassimo, così potrai scusarti come si deve” disse lei dolcemente “Non vedo l’ora” pensò Night visibilmente infastidito dalla presenza della ragazza. La giornata scolastica passo in fretta, tra lezioni noiose, interrogazioni e per fortuna un’ora di buco, durante la quale mentre Allison aveva iniziato a conoscere tutti i compagni di classe, specialmente i ragazzi che si avvicinarono a lei non appena suonò la campanella, il suo compagno di banco se ne stava con le cuffie a guardare fuori dalla finestra.
Finite le lezioni, Night prese la sua borsa e si diresse verso l’uscita e venne seguito a ruota dalla compagna:”Senti che fai oggi?” chiese lei curiosa facendo infastidire ancora di più il nero “Vado a casa che mio padre vuole festeggiare il mio compleanno” rispose secco lui “Oh auguri” disse lei sempre sorridendo “Grazie mille scusa ma devo proprio scappare ci vediamo domani” nello stesso istante in cui Night se ne andò il telefono di Allison squillò “Pronto? Ah sei tu” il volto sorridente che aveva un attimo prima mutò in una faccia molto seria e rigida”senti ma devo proprio essere così sorridente? Mi sento una stupida” dall’altro capo si sentiva una voce grossa di un uomo “Si, ne vale della tua copertura, e comunque stai attenta non sappiamo quando e dove si manifesterà, potrebbe essersi anche mescolato alla folla, quindi stai attenta” “Sarà fatto” rispose la nera spegnendo il telefono.
 
Night stava tranquillamente camminando con la solita musica ad accompagnarlo, ad un certo punto squillò il telefono, era suo padre, si tolse la cuffia destra ed appoggiò il telefono all’orecchio “Ciao papà, tranquillo sto arrivando sarò a casa fra venti minuti” e senza lasciar il tempo che il padre rispondesse chiuse la telefonata, mise il telefono in tasca e indosso nuovamente la cuffia, e puntò lo sguardo verso il cielo e ammirò la luna… no un momento, la luna? Ma erano le quattro del pomeriggio com’era possibile? Una strana sensazione lo fece rabbrividire, il cuore iniziò a battergli all’impazzata qualcosa non andava, era agitato, sentiva che quella strana notte improvvisa presagiva qualcosa di brutto, senza accorgersene iniziò a correre a tutta velocità verso casa sua, e poco prima di arrivare sentii un urlo agghiacciante, arrivò davanti casa sua e quello che vide lo fece sbiancare all’istante, davanti alla casa si ergeva una creatura mostruosa con artigli che spuntavano dal corpo, con le squame, tutto rosso, teneva stretto nella mano destra il padre di Night e nella sinistra il braccio destro dell’uomo.
 
 Una voce rieccheggiò nella testa di Night “Alla fine il momento è giunto”

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Capitolo 3
*** Morte e Rabbia ***


Capitolo 2: Morte e Rabbia

 
 
 
 
 
Occhi neri come la pece lo osservavano, ne poteva percepire la crudeltà e l’odio.
Il corpo di Night era immobile, non riusciva a muoversi di un millimetro, si sentiva come una statua di pietra, il suo cuore batteva all’impazzata, gli sudavano le mani,vedeva suo padre senza un braccio sollevato per aria da quella strana creatura, che sembrava … un demone? No non è possibile si disse fra sé, non esistono i demoni, però i lineamenti ricordavano quello di un demone che si poteva vedere nei cartoni animati o nei film, la pelle piena di scaglie, artigli in mani e piedi, una lunga coda, enormi corna.
 
“E tu chi saresti?” chiese la creatura con una voce agghiacciante, visibilmente confuso, che fece rabbrividire il nero:”ma soprattutto come fai a vedermi, la barriera che ho attivato dovrebbe far si che io ora sia in un’altra dimensione insieme a quest’uomo e basta, e nessun’altro essere umano dovrebbe percepire quello che accade qui dentro, ma che diavolo sta succedendo?”
 
Fu come se Night si fosse risvegliato da un sogno, ora che ci faceva caso non c’era nessuno in giro, ma non solo persone, nemmeno animali, nessun uccello che volava nel cielo, e il vento che tirava fino a pochi minuti addietro sembrava essersi dissolto, che fosse perché si trovava in una dimensione parallela, come aveva appena spiegato l’essere davanti a lui? Era troppo spaventato per fare ragionamenti lucidi, e pure troppo preoccupato per la sorte del padre.
 
“Chi sei?” ripetè il demone con un tono di voce più adirato, facendo sobbalzare Night, distraendolo dal suo ragionamento

”N…ight” la voce del padre, debole e roca, raggiunse le orecchie del figlio, i loro sguardi si incrociarono, il moro strinse i denti, raccogliendo tutte le sue energie ”Devi scappare il più lontano possibile da qui,ora!” “Ma padre” urlò Night e notò uno sguardo di paura comparire sul volto del moro, un sorriso compiaciuto comparve sul volto del demone “Così lui è tuo figlio?allora chiederò a lui dove posso trovarli”

”No lui non sa niente lascialo fuori da questa storia” disse tentando di dissuadere il mostro, ma ricevette solo un pungo che lo scaravento contro il muro vicino all’entrata di casa sua, formando un cratere dietro di lui,dopodichè cadde a terra immobile.
 
“Allora caro il mio figlio di Trevis…” erano anni che non sentiva il nome di suo padre, come faceva a conoscerlo, forse gli avrebbe potuto dare una spiegazione se avesse potuto parlargli, ma il demone si trovava proprio in mezzo a loro due “Dimmi dove si trovano i 5” Night era confuso, la sua mente tornò nuovamente a vagare “I 5 ? Ma di cosa sta parlando? E cosa centrano questo con mio padre? E perché io dovrei sapere dove si trovano? Che diavolo sta succedendo”
 
“Invo…” una voce raggiunse le sue orecchie, ma sembrava quasi fosse distorta, non riusciva a capire cosa stesse dicendo, ma sentì nuovamente una fitta al braccio, la stessa che percepiva ogni volta nel suo sogno, era come se pulsassse, no un secondo, stava pulsando, era come sentire un cuore battere.
 
“Vedo che anche a te piace il silenzio” sghignazzò il demone che era rimasto in silenzio fino a quel punto, visibilmente spazientito, “Allora ti farò parlare” disse mentre allo stesso tempo sollevava il braccio destro che venne coperto da una nube di energia oscura “Con la forza!!!” urlò prima di lanciarsi contro Night.
 
Il suo primo istinto fu quello di incrociare le mani per difendersi, ma poi il suo braccio pulsò nuovamente, poi una seconda volta ma al contrario di quella precedente la sentii in tutto il corpo, le braccia scivolarono lungo il suo corpo,la testa cadde leggermente in avanti facendo in modo che i suoi occhi non si potessero vedere, era entrato in una specie di trance, durante la quale, schivò il pugno del demone, e si spostò dietro di lui,e con un calcio diretto al busto, lo allontanò di pochi metri, e con un balzo indietreggiò e raggiunse il padre, che si trovava ancora disteso immobile dietro a dov’era il demone.
 
Si risvegliò dal suo stato di trance e si buttò quasi a terra, dopodichè tirò su suo padre e lo appoggiò sulle su gambe, tenendo su la parte superiore del corpo.
Il volto di Night era rigato di lacrime “Padre…”
 
Suo padre era lì immobile, stava perdendo ancora molto sangue da dove gli era stato staccato il braccio, una pozza di rosso scarlatto si era formata sotto di lui, e in quel momento stava bagnando anche i vestiti di Night.

”Non puoi abbandonarmi, non anche tu ti prego” era distrutto, la sua voce era rotta dalle lacrime, stava tremando, la mano rimasta del padre si appoggiò sulla sua guancia, facendo trasalire il nero, i loro occhi si incrociarono ancora una volta, gli occhi nocciola erano praticamente spenti, era come guardare una fiamma che si affievolisce a poco a poco, fino ad estinguersi del tutto.
 
“Ascoltami figliolo,non abbiamo più molto tempo, non volevo arrivasse questo giorno” la voce di Trevis era molto debole,ad ogni piccola frase prendeva una piccola pausa, il suo respiro era affannato:”però sfortunatamente è arrivato, avrei voluto vederti crescere ancora, ma so che diventerai un uomo ancora migliore di ciò che sei ora, e anche la mamma lo sapeva” Night non riusciva a smettere di singhiozzare,e le sue lacrime ricadevano sulle guance del padre “Lo so, mi dispiace,è colpa mia, la mamma è morta a causa mia”
 
“No questo non è vero”lo interruppe il padre “Tua madre ti amava, e prima di morire mi chiese di proteggerti da qualsiasi cosa, e di non rivelarti mai la verità” il nero smise di singhiozzare e guardò il padre con occhi confusi:”Quale verità?di che stai parlando?”
 
“Tutto ti verrà rivelato” constato il padre, prima di tirare fuori da sotto la camicia, una chiave che aveva indossato come collana, Night la strinse nella mano appena l’ebbe ricevuta.
“Questa” continuò il padre ormai allo stremo delle forze:” ti darà le risposte, vai in camera mia, dentro l’armadio sul muro c’è una serratura, aprila con questa chiave e capirai”
“Ma padre” le parole del nero furono subito fermate dalla mano del padre sulla sua guancia, sentiva il suo freddo a contatto col caldo della sua guancia,e sentiva anche il sangue bagnato che la mano aveva lasciato sulla guancia.
“Io e tua madre speravamo vivessi una vita normale, ma avevamo deciso che se mai il destino ti avesse portato su questa strada, noi te l’avremmo fatta percorrere, ma ricorda la scelta è tua, ti voglio bene” la mano iniziò lentamente a scivolare dalla guancia di Night, che spalancò gli occhi:”No ti prego non andartene” “…Figliolo” la mano cadde a terra ,priva di vita, come il resto del corpo.
 
Night era rimasto con gli occhi spalancati, incredulo a quello che stava succedendo,era morto, non l’avrebbe più visto sorridere, non avrebbe potuto più ridere con lui, sarebbe stato solo, mille immagini del tempo passato insieme gli passarono davanti agli occhi come una serie di foto ad alta velocità.
 
“No…” disse a voce bassa Night, il suo braccio pulsò di nuovo.
 
“Invocami” la voce rieccheggiò nuovamente nella sua testa.
 
“AH finalmente è morto” sentenziò il demone che si era rialzato già da un pezzo e aveva assistito a tutta la scena:” finalmente, peccato però che non mi ha dato nessuna informazione utile, beh allora dovrò torturare un po’ te, finchè non mi dirai cosa voglio sapere” finì prima di avanzare lentamente verso Night.
 
“No…” ripetè nuovamente il nero, ma questa volta a voce più alta e con rabbia.
 
“Come dici?” chiese il demone, fermandosi e posando l’orecchio verso di lui “Non ti sento”
 
“Tu…” disse il nero con ancora più rabbia,
 
“Invocami se non vuoi morire” la voce rieccheggiò nella sua testa più forte di qualsiasi altra volta.
 
Il braccio iniziò nuovamente a pulsare, ma non una singola pulsazione, erano continue, e la loro velocità continuava ad aumentare, fino a quando impazzirono, come se stessero per esplodere.
“Non farai del male a nessun altro te la farò pagare per ciò che hai fatto!!!” quest’ultima parola la disse urlandò, a quel punto dal dorso della mano, le vene cominciarono a diventare nere, in modo che anche chi vedeva dall’esterno vedeva le linee nere sulla pelle, che si estesero per tutto l’ambraccio, ma non si fermarono lì, si dilungarono fino all’occhio destro di Night, non erano solo le vene, era come se tutto il braccio destro del nero stesse subendo una strana trasformazione, ad un certo punto da esso scaturì un’ondata di energia oscura , che si propagò nell’aria circostante come un vento impetuoso.
 
IL demone spalancò gli occhi e incrociò le braccia davanti a lui per impedire di essere spazzato via da quel vento, ma venno spostato comunque di qualche metro, e costretto a chiudere gli occhi, e quando li riaprii fu partecipe di un evento assurdo che era appena avvenuto.

L’avambraccio di Night era cambiato, era come se la pelle fosse stata strappata via e vi fossero rimasti solo i lineamneti dei muscoli, solo che il loro colore era un rosso scuro, come quello della carne viva,mentre le dita erano nere,e sul dorso della mano era apparsa una sfera, incastonata all’interno della carne,che brillava di un blu acceso.
 
“Ma quello è…”
 
Night inizò a ridere divertito, la sua voce non era più quella di prima, era unita perfettamente alla voce che gli aveva riecheggiato nella mente le volte precendenti.
 
“Finalmente mi sono risvegliato”

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Capitolo 4
*** Potere ***


Bene chiedo scusa a tutti per il ritardo, ma è stato un capitolo veramente difficile da scrivere, infatti spero non sia venuto troppo male... avviso importante, prossima settimana sarò a Praga(yeah) quindi la normale uscita settimanale(che ho già saltato con il suddetto capitolo xD) slitterà sempre se il prossimo capitolo non sarà più facile di questo, cosa assai improbabile. detto questo vi auguro buona lettura, ma prima rispondo alle recensioni, yeeee.
vivy_96: eheheh invece posso lasciarti sulle spine xD comunque anche se in ritardo, non ti ho sognata in stile serial killer, ma non è detto che non possa accadere immagino xD beh grazie che mi segui :)
Un grazie anche a tutti quelli che leggono senza recensire :)





Capitolo 3: Potere
 
 
Night si ritrovò a vivere il suo sogno, di nuovo quello spazio, una luce accecante, calore, solo che non si ricordava di essersi addormentato, che avesse sognato anche il demone?e la morte di suo padre? Era confuso, mille domande gli vorticavano in testa, il braccio destro gli pulsò di nuovo, ma fu talmente intenso che dovette stringerlo con la mano sinistra e stringere i denti per non urlare dal dolore, nello spazio si formò una crepa, poteva vederla, nitida in mezzo alla luce, era come quella volta che le tenebre erano sparite per far spazio alla luce, una sgradevole sensazione lo fece rabbrividire, senti una presenza in quello spazio, il sogno sembrava ripetersi, ma al contrario.
Un’altra pulsazione, un’altra crepa, un pezzo dello spazio cadde a terra come fosse il frammento di un vetro, rivelando all’interno del buco creatosi l’oscurità, il resto dello spazio si frantumò disintegrandosi, e ciò che rimase fu solo il buio.
Aveva rivissuto quel sogno centinaia di volte, ma questa volta era diverso, e lui ne era spaventato, ma allo stesso tempo sembrava calmo, si sentiva in qualche modo a suo agio in quella oscurità, dietro di lui uscì una massa informe, non era la prima volta che compariva davanti al bruno, ma questa volta sembrava che fosse più alta, e non solo, stava acquistando una forma.
Un’altra pulsazione, si facevano sempre più dolorose, e sapeva che non potevano presagire nulla di buono
“Finalmente sono libero” la massa finalmente acquistò una sua forma, il suo corpo ricordava a tratti quello di un essere umano, ma il suo corpo era pieno di scaglie rossastre, le mani e i piedi avevano lunghi artigli neri , due lunghe corna si elevavano in alto dalla sua testa, gli occhi erano di smeraldo,  il colore si estendeva per tutto l’occhio, non si riusiva a distinguere la pupilla o l’iride dal resto dell’occhio, sembrava non avere la bocca, e aveva una lunga coda.
“E tu chi saresti?” la voce di Night era tremolante, una sensazione di paura e sconforto lo stava dominando, era come se conoscesse quella cosa, lo sentiva nel profondo.
“Oh andiamo, sono nel tuo corpo da 18 anni, nessuno ti ha mai parlato di me?” la voce dell’essere era calma, ma allo stesso tempo sembrava entrare nella carne del bruno come un coltello affilato.
“Guarda il dorso della tua mano destra” gli occhi del bruno si spostarono lentamente verso la sua mano, e appena la voltò vide una sfera, incastonata nella carne, che splendeva di un fievole bagliore blu.
“E guarda questa” l’essere mostrò la sua mano destra, la stessa pietra era incastonata nella sua carne, ma il bagliore era più intenso rispetto a quella del bruno.
Night era confuso, non lo spaventava di più il fatto di avere una sfera nella mano destra, o come fosse spuntata fuori, ma perché anche l’essere davanti a lui l’aveva identica? Chi era? Era anche lui un demone? Ma certo, si disse tra sé il bruno, sicuramente sta cercando di confonderlo
“Ma fammi il piacere, pensi davvero che sia un debole demone di basso rango come quello?”
Gli aveva letto nel pensiero? Possibile che fossero collegati in qualche modo?  “E allora chi diavolo sei?” urlò Night con la poca voce che riusciva a tirare fuori.
“Solo per questa volta ti offrirò il mio potere” il demone sembrava non curarsi del ragazzo “Ma ricorda, quando sarà finito io mi impossesserò del tuo corpo” allungò la mano davanti a se, e Night per riflesso incondizionato arretrò di un passo, il bagliore della pietra del bruno divenne molto più intenso, e il braccio iniziò a cambiare, divenne identico a quello del demone, e una tremenda e potente aura oscura iniziò a fuoriuscire da esso, e si scatenò come un vento impetuoso, fu come se tutta la paura tutto il dolore, fosse stato scaraventato via da quel fortissimo vento.
“Allora questo è il potere?” sussurò appena Night.
 
 
 
 
 
 
Night riaprii gli occhi, era tornato davanti al demone che aveva strappato via la vita di suo padre, era come se fino adesso fosse stato in uno stato di trance, ma non era importante, osservò il suo braccio, completamente trasformato, strinse il pugno, dopodichè il suo sguardo indifferente si pose sul suo obbiettivo, si sentiva strano, non sembrava più lui.
Tutta la paura e lo sconforto di qualche minuto prima sembrava svanito nel nulla, il demone davanti a sé tremava, percepiva il cambiamento del bruno dall’espressione dei suoi occhi, occhi indifferenti ma che traspiravano forza e odio. L’aura oscura un flusso infinito continuava imperterrita a circondare il corpo di Night, come
“Quel braccio… ma allora tu sei uno dei 5” sul volto del demone comparve un sorriso maligno” bene così potrò portarti dal mio padrone” si posizionò tirando fuori una lancia dal palmo della mano sinistra, e il braccio sinistro si trasformò in uno scudo.
“Niente male” Night lo stava schernendo, sapeva di essere superiore a lui, riusciva a percepire la differenza di potenza, quando e come aveva imparato a farlo non sapeva spiegarselo, ma non era certo quello il momento delle domande “Forza vieni avanti” lo incitò allargando le braccia.
“Come osi sfidarmi?” urlò l’avversario prima di scagliarsi a tutta velocità con la lancia puntata verso il bruno, il quale non appena arrivo a pochi metri da lui, la evitò con uno spostamento rapido a destra, dopodichè abbassandosi tirò un destro nello stomaco del demone, che sputò sangue, e mentre era ancora a mezz’aria, Night gli assestò un altro bel destro sulla faccia spendendolo parecchi metri di distanza, e mentre stava ancora volando indietro, con uno scatto il bruno lo raggiunse, e gli afferrò la faccia sempre con la destra, e lo scaraventò a terra, formando un cratere.
“Com’è possibile? Un misero umano come te non può battere un soldato come me” riuscì a malapena a finire la frase che Night gli mise il piede sopra lo sterno, schiacciandolo, i suoi occhi erano pieni di rabbia, e quello destro ora era nero, le vene lo stavano corrompendo sempre di più.
“Perché hai ucciso mio padre?” la voce del bruno era piena d’ira, si stava trattenendo
“Erano i miei ordini” sussurrò il demone sorridendo”era solo una pedina, un oggetto per arrivare a te” a quelle parole Night non resistette più, l’aura oscura esplose tutta in una volta creando un vortice pazzesco che distruggeva ogni cosa con cui si scontrava, la terra, le abitazioni vicine, tutto. Il ragazzo strinse il braccio destro e inizò a colpire la faccia e il corpo del demone più forte che poteva il demone, allargando sempre di più il cratere sottostante, fino a diventare grande il doppio del corpo del demone.
“Continua pure” sibillò appena l’essere con le poche forze che gli rimanevano”tanto in ogni caso il mio spirito tornerà negli inferi, altri verranno alla tua ricerca, uccidimi pure” un sorriso comparve sul volto del ragazzo.
“Bene uccidilo!” urlò la voce dentro la testa di Night”Stai zitto tu!”il suo corpo sembrava non rispondergli
 “Osi sfidarmi bamboccio?” la voce si faceva sempre più forte “Non immischiarti” urlò nella sua testa il bruno, cercando disperatamente di scacciare l’intento omicida dentro di sé, e a quanto pure riuscì nell’impresa perché non senti nessuna risposta, e riusciva nuovamente a controllare il suo corpo.
Il demone ne approfittò per infilzare la lancia nel petto del bruno, che prontamente afferrò la lancia disintegrandola, facendo spalancare gli occhi all’avversario
“Il mio nome è Nightmare Stark” sollevò il pugno destro “e distruggerò l’Inferno” colpì in pieno petto il corpo del demone, e appena lo fece, il cratere sotto di lui si allargò ancora di più, formando delle enermi crepe che spaccarono il terreno per diversi metri, pure le case vennerò disintegrate. Quando la nube di terra fu diradata, si poteva vedere Night in mezzo all’enorme cratere appena creatosi , il corpo del demone con un buco sul petto, il suo braccio pieno di sangue, insieme al suo viso, e intorno a lui la distruzione più totale.
 

Bene bene, penso che in parecchi vorranno trucidarmi, sempre se non hanno interrotto a metà perchè il capitolo non piaceva, beh che posso dire alla prossima :)
 

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