Tappe del matrimonio, storia di un sopravvissuto.

di franceskinayaoina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. La proposta ***
Capitolo 2: *** 2. Il matrimonio ***
Capitolo 3: *** 3. Il viaggio di nozze. ***
Capitolo 4: *** 4. Anniversario. ***
Capitolo 5: *** 5. Serata romantica. ***
Capitolo 6: *** 6. Animale domestico. ***
Capitolo 7: *** 7. La suocera. ***
Capitolo 8: *** 8. I figli. ***
Capitolo 9: *** 9. La gelosia. ***
Capitolo 10: *** 10. Conclusione. ***



Capitolo 1
*** 1. La proposta ***


Introduzione:
Piccola premessa per i coraggiosi lettori, questo testo non vuole essere nulla di serio. Nulla di importante, è solo un puro e semplice sclero dell'autrice. Preparatevi a parolacce, lieve dialetto toscano e italiano parlato. Se ciò soddisfa la vostra curiosità continuate pure nella lettura e spero che questo piccolo raccontino satirico vi abbia strappato una risata.
Se vi va, mandatemi un messaggio su come vivete la vostra vita di coppia, potrei tirarne fuori qualcosina per un futuro racconto. Aneddoti divertenti e momenti che vi hanno fatto battere il cuore.
Voi direte: Ma una bustaccia di affari tuoi no eh?
Buona lettura!



1. La proposta.
C'è una cosa che sogni fin da bambino, fin da quando emetti il primo vagito e vomiti il primo pasto.
Che il mondo sia fatto di cioccolato.
No, non quello.
Il matrimonio.
Oh sì, non c'è cosa più gloriosa del matrimonio, non c'è gioia più grande dello sposarsi. Non c'è miglior motivo per darsi al golf che un matrimonio pomposo e sfavillante.
Non c'è rompimento di balle migliore che perdere quei chiletti di troppo per entrare in quel maledetto smocking che tanto non indosserai per il resto della tua vita e rimarrà rilegato nell'armadio alla mercè di tarli che non avrai voglia di cacciare perché ti stanno simpatici.
Ma prima del matrimonio, alla base del matrimonio, devi avere qualcuno. E per avere qualcuno non intendo andare alla coop e chiedere un kg di "qualcuno". Ma intendo dare vita (e verginità) a una sola persona. Senza un uomo accanto (o una donna) il miracolo del matrimonio non si realizzerà e i vostri sogni infantili verranno infranti, arriverete a novant'anni con più amici nei necrologi che amanti nella vita.
Dopo aver trovato la persona giusta (nel mio caso un bellissimo uomo, alto, curvilineo e dalla faccia da pirla) ovvero la persona che avrà deciso, in possesso di tutte le facoltà mentali, di condividere la sua vita con te, ci vuole un anello.
Un anello e una proposta.
Da qui parte la storia del mio matrimonio, mettetevi comodi e pensate che mentre state leggendo queste cavolate, c'è qualcuno dall'altra parte nel mondo (o abusivamente dentro la vostra macchina) che sta cercando di concepire un figlio.
Dicevo, sono, ero, fidanzato con un sopra-citato bell'imbusto -faccia da pirla- mantenuto dalla bellezza di otti anni. Convivevamo da appena due anni e avevo già perso ogni voglia di vivere inciampando e rompendomi il collo nei suoi calzini fuori dalla cesta dei panni, ma passiamo oltre. Lavoro come animatore in una scuola materna, lavoro disgraziato, accidenti a me e a quando ho deciso di dedicare la mia vita a pulire vomito e a impedire ad un'accozzaglia di marmocchi di troncarsi un piede inciampando in una costruzione lego. Mi sono laureato da poco in ingegneria biomedica e posso dire di aver sprecato cinque anni in formule del cazzo che mi hanno portato in decomposizione i miei neuroni. Tant'è che in un atto di follia mi sono tinto i capelli di blu, tinta che ora porto con fierezza. Dicevo, convivevamo da appena due anni, il mio adorato consorte si chiama Thomas ed è un rompicollo disgraziato che non fa altro che muoversi come un ladro sperando che io non scopra quale altra bischerata ha combinato in un atto di pura ordinaria follia dove io finisco per prendere a calci il divano e a piangere sul mio piede lussato e gonfio.
Ma li mortacci.
Ma passiamo al dunque, quel giorno, quell'indimenticabile giorno, tornavo da un estenutante giornata di lavoro, dopo aver badato a un gruppo di mocciosi urlanti la cui unica utilità è quella di farmi perdere la pazienza, dopo essermi fatto riempire di germi per tossi e influenze varie e infine dopo aver pestato la cacca di cane sulla quale sono scivolato battendo contro una sventurata vecchietta, che inferocita ha incominciato a servirsi del suo bastone per picchiarmi, rientrai in casa, nemmeno sprecandomi di mostrare sorriso, salutando il mio compagno con un grugnito animalesco e buttandomi sul divano per poi drizzarmi subito dopo perché quel maledetto pirla ci aveva lasciato il telecomando.
Pensi che la tua giornata non possa andare peggio quando te lo ritrovi sudato come un ciclista dopo una maratona che ti abbraccia e ti bacia lasciandoti addosso quell'odore acre che tanto non sopporti.
Proprio mentre stai per tirargli un pattone sul muso, con l'intento di rivoltarlo con un calzino. Lui si inginocchia, ravana nella tasca e tira fuori un anellino di palese oro finto e con teatralità disarmante ti chiede di sposarlo.
A quel punto, dopo una giornata di merda, ti senti sollevato. Mi portai le mani alla bocca e trattenni un urlo da checca isterica che avrebbe svegliato pure il famoso can che dorme del proverbio.
Ovviamente risposi sì.
Ma non ero lucido.
Non lo ero affatto.
Il giorno prima della cerimonia, affamato per la dieta forzata e distrutto psicologicamente dai parenti, mi sono tuffato in un vassoio di profiterol.
IO AMO IL PROFITEROL.
 

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Capitolo 2
*** 2. Il matrimonio ***


2. Il matrimonio

Dopo essere riuscito a infilarmi nell'abito nuziale, dopo aver domato i ribelli capelli blu e dopo aver progettato modi efficaci per uccidere il futuro consorte, ero pronto per entrare in scena.
Per fare la mia teatrale comparsa in quella sotto specie di chiesa.
Così progettai, peccatto che prima del matrimonio mi prese un attacco di mal di pancia che nemmeno dopo un pranzo dai suoceri accadeva. Corsi in bagno a una velocità super sonica e rimasi seduto sulla tazza del water per quaranta minuti.
Intanto il mio futuro marito bussava furiosamente alla porta.
<< Non ci hai mica ripensato, vero?!>> Urlava.
E io, pregando tutte le divinità che conoscevo rispondevo:
<< No caro, non ci ho ripensato ma la gioia di averti accanto per tutta la vita mi ha dato l'insolita voglia di cagare.>>

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Capitolo 3
*** 3. Il viaggio di nozze. ***


3. Il viaggio di nozze.

Dopo una cerimonia pacchiana e noiosa, dopo che la torta nuziale mi si è spiaccicata sul vestito, dopo una notte di fuoco e un'ulcera, è arrivato il momento di godersi il tanto agognato viaggio di nozze.
Viaggio per cui hai investito molto, motivo per cui ti sei svegliato alle cinque di mattina con due occhiaie da far invidia ad un panda.
Meta prescelta? Egitto.
Oh sì, piramidi, sabbia e caldo secco. Florida cultura e mummie maledette.
Chi cazzo ha scelto la destinazione poi?
Stai solcando le dune a bordo di un cammello, la cui andatura ti sta facendo venire il latte alle ginocchia. Sei coperto da testa a piedi, stressato, quando la tua dolce metà, con la faccia di chi cerca botte ti chiede:
<< Ci sarà una pizzeria nei paraggi?>>
...
<< Certo amore, c'è sicuramente una pizzeria nel bel mezzo del deserto. Scommetto che tra dieci metri troveremo un pizzaiolo baffuto che con un mattarello in mano griderà "Uagliò, bella napoli"... Ovvio che non c'è una pizzeria nei paraggi, quando mai si è vista una pizzeria in un deserto?>>
 

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Capitolo 4
*** 4. Anniversario. ***


4. Anniversario.

Nota dolente.
Ho sempre vantato una buona memoria, mi sono sempre ricordato di ogni compleanno di ogni amico/conoscente/suocera e ovviamente, non potevo che ricordarmi la data del primo anno matrimonio.
Ti aspetti dunque che la persona che ha condiviso con te quel giorno se lo ricordi, gli hai comprato un regalo costosissimo che sai che sicuramente gli piacerà (a te piaceva).  
Mi approprinquo a dargli il mio dono, quando, con aria innocente, mentre l'altro si gratta le balle con aria assente, gli domando:
<< Caro, tu sai che giorno è oggi, vero?>>
Egli ti guarda con aria ebete, e lì ti rendi conto di aver sposato un pirla patentato la cui pirlaggine supera l'inimmaginabile.
<< Il ventennale della coop?>>
Ero talmente disperato che mi sarei autoindotto una sindrome pre-mestruale.
<< Pensaci meglio >>
Insisti mentre senti che ti stanno crescendo le ovaie.
<< Il compleanno di mia madre?>>
Ti sono cadute le palle e le sopracciglia quando gli scaraventi il regalo nel muso e con aria stizzita te ne vai lasciandolo alle sue lucubazioni mentali (posso capire che far lavorare l'unico neurone nel suo cervello sia faticoso).
 

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Capitolo 5
*** 5. Serata romantica. ***


5. Serata romantica.

Quel giorno mi sentivo particolarmente di buon umore, ero talmente contento che sorridevo anche mentre ero legato come un salame mentre un gruppo di mocciosi giocava a fare i pirati.
Esco da lavoro con un livido grande come una pera su un fianco e mi incammino verso l'adorabile appartamentino comprato a prezzo ribassato e vedo, in una vetrina di un negozio, un abito da uomo stupendo.
Giacca nera lucida, pantaloni di stoffa aderenti e camicia bianca. Non resisto, entro e provo il tutto. I pantaloni mi fasciano le gambe in modo perfetto, evidenziando il sedere, la giacca un po' larga ma bella da toccare. Il commesso mi convince a comprarmi un paio di scarpe di pelle scamosciate.
Decido: Stasera serata romantica a sorpresa, che non si dica che non penso al mio amato maritino alias pesce lesso.
Vado dal parrucchiere e mi tingo i capelli di nuovo, compro un po' di pasticceria francese e mi dirigo verso casa.
Ecco, è in questi momenti che ti appenderesti volentieri per le palle. Nonostante avergli telefonato, nonostante avergli intimato di farsi trovare presentabile, te lo trovi davanti con i pantaloni del pigiama e petto nudo alle 20 di sera.
Ho appena depennato l'eredità di mio nonno per questo completo di merda e noto alle sue spalle tre bottiglie di birra vuote e un cartone di pizza.
Prendo un profondo respiro, lui pare capire la situazione e si rinchiude in bagno presumibilmente per darsi una sistemata ma sono più propenso a pensare che se ne sia andato a pisciare.
...
...
...
<< MAREMMA MAIALA HO SPUTTANATO IL MIO PATRIMONIO PER QUESTO VESTITO, MALEDETTO TE SE NON ESCI DA QUEL BAGNO CONCIATO COME SI DEVE FACCIO VOTO DI CASTITà E NON SCHERZO. ACCIDENTI A TE E ALLE TU CORNA MALEDETTE.>>
 

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Capitolo 6
*** 6. Animale domestico. ***


6. Animale domestico.

Altra nota dolente.
Premessa: Io amo gli animali, non vivrei mai senza qualche bestiola in casa. Esistono più di 100 milioni di specie di animali e TUO marito sceglie proprio l'unico animale che non sopporti e di cui hai una fifa assurda?
<< Non prenderemo un gatto, un animale che sporca e non pulisce c'è già in questa casa.>>
<< Ma un gattino... >>
<< TU... sai che ho la FOBIA dei gatti e mi chiedi se possiamo prendere un gattino? Vuoi che ti strozzi con i cavi elettrici?>>
<< Ma amore scommetto che ti risolleverebbe lo spirito e l'anima.>>
<< Ma chiedimi di prendere un cane, una tartaruga, un'anaconda ma non UN GATTO.>>
<< Ma che male può farti un gatto?>>
<< MA BRUTTO TEGAME QUALE PARTE DELLA PAROLA "FOBIA" NON TI È CHIARA?!?>>
 

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Capitolo 7
*** 7. La suocera. ***


7. La suocera.

Ora si che arriva il bello.
Premetto che la madre di Thomas è l'unico essere di quella famiglia a non essere omofobo, la buona e cara Janet è più appiccicosa della colla, quando ti si attacca non ti molla nemmeno con l'acqua calda.
È l'unico essere umano capace di calare la tua autostima in modo vergognoso, prende tutti i tuoi difetti e te li spiattella in faccia con aria beata pensando di farti un favore sottolineando quanto sei fallito. E dopo averla scorrazzata da parenti vari, arriva il momento in cui ti ingozza come un maiale con il suo cibo.
Mai rifiutare un invito a cena dalla suocera, o te lo rinfaccerà per i capodanni successivi. E mentre mangi fino a scoppiare ti chiedi se in quel cibo ci sia qualche cosa di tossico perché automaticamente ti ritrovi la notte chiuso al cesso a invocare la grazia divina per abbonarti metri di carta igenica extra.
Altra caratteristica deliziosa della suocera è il suo gusto per i regali.
Avrò perso il conto dei pigiamoni pruriginosi e i prodotti di profumeria che mi ha sbolognato con un sorriso smagliante, credendo di conoscere i tuoi gusti mentre invece di te sa a malapena come ti chiami.
Ovviamente tuo marito la difende, anche quando ti chiama disgraziato o baraccone. Cioè io che sono laureato, con un lavoro fisso e un modesto modo di vestirmi sarei lo straccione quando SUO FIGLIO è un pelandrone, disordinato che non lavora e campa con lavoretti occasionali?
 

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Capitolo 8
*** 8. I figli. ***


8. I figli.

Anche in una coppia omosessuale può venir voglia di avere dei pargoletti a cui dare un cognome. Il problema avviene quando il tuo paese non te li fa adottare e io sono contrario alle madri surrogato.
Quando il tuo compagno ti chiede di adottare un figlio e tu sei intento a lavarti dall'ennesima giornata di asilo non sai se prenderlo a schiaffi o abbracciarlo. Quell'uomo è di una tenerezza unica, nonostante sia un pirla è l'unico che sa tirare fuori il meglio di me (quando non sono impegnato a tirar fuori il peggio s'intende). Quando ti guarda con quell'espressione seria e decisa mentre tu stai grattando via il vomito dai capelli ti fa capire che forze hai scelto l'uomo giusto.
Ma ho parlato troppo presto.
<< Facciamo un bambino.>> Dice appoggiandosi al lavandino mentre con un gemito di dolore mi strappo un ciuffo di capelli turchini incrostati.
<< Facciamo? >> Sto per temere il peggio, mi tengo già al bidet pronto all'urto con l'imminente cazzata che tirerà fuori.
<< Certo, tu e io, tu lo partorisci ovviamente.>> Dice con aria convinta e scherzosa, pensando di farti sorridere quando invece vorresti solo troncargli le gambe.
Sorrido dunque, un sorriso talmente tirato che chiunque potrebbe fare di meglio solo con l'aiuto di apposite pinzette.
<< Non so proprio cosa dire... Sono talmente allibito ma dopo tutti questi anni non ho più palle che possano cadermi dallo squallore.>> Dico tirando l'ennesimo ciuffo di capelli.
 

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Capitolo 9
*** 9. La gelosia. ***


9. La gelosia.

Ultimo capitolo di questo strazio, giuro.
La gelosia, oh la gelosia.
Solita premessa: Io sono gelosissimo anche se non sembrerebbe. Anche se permetto a mio marito di uscire solo la sera, questo non mi impedise di mansargli un messaggino ogni quarto d'ora.
Quando l'ho conosciuto rimorchiava da paura, i suoi amici amavano raccontarmi delle sue prodezze sessuali, di quante volte si fosse ripassato il Kamasutra con tutta la città.
Non sopporto i suoi amichetti, sono appiccicosi in stile suocera e la rottura di balle è triplicata.
Thomas è un uomo molto attaccato agli amici, io in vita mia non ho mai avuto un amico sincero quindi nella mia solitudine cronica vivevo tranquillo.
Ma i suoi amici, sono invadenti e sono almeno il doppio più imbecilli di lui.
E oltre alla compagnia di comari ci sono pure i vecchi corteggiatori che mi guardano in maniera ostile mentre tengo a braccietto MIO marito per evitare che si perda nella città dove è nato/cresciuto/sposato e dove con molta probabilità moriremo.
Mi manda in bestia come questi tizi lancino occhiate languide a Thomas mentre lui mi rassicura dicendo che sono l'amore della sua vita.
Oh certo, ho la consolazione che minimo la metà di quei tizi se li sia già scopati.
Che allegria eh?
Li mortacci sua oh.
Quei ragazzetti gli si appiccicano addosso come sardine e si strusciano come biscie. E poi non sono nemmeno attraenti, sono un miscuglio tra Justin Bieber e Leo Gullotta il che mi lascia perplesso sui gusti del mio consorte.
Come puoi infilare un pene tra simili carni? Non ti viene il ribrezzo a portarti a letto qualcuno che ha una faccia che useresti come spaventapasseri? Cioè davvero trarresti piacere sessuale nel farti la fotocopia di Mastella?
Ma giustamente la questione non è perché lui se li tromba ma perché loro esistono.
 

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Capitolo 10
*** 10. Conclusione. ***


9. Conclusione.

Stufi di tutti questi clichè?
Siamo giunti alla fine del parto podalico, spero di avervi annoiato abbastanza con i miei monologhi. Ovviamente avrete capito che amo mio marito alla follia. E che se non lo avessi voluto sposare sarei scappato via dopo la capatina al cesso.
Sebbene debba accudirlo come un bambino, non c'è da dire che lui non faccia lo stesso.
Se proprio dovete sposarvi, se siete pronti al passo nel baratro, fatevi avanti, la discesa è sempre in due.
Ora per quanto mio marito sia pieno di difetti, che si montano agli altri miei mille, non c'è cosa più soddisfacente che dormire con la persona che ami, per quanto puzzi di capra e russi come un treno.
Fine.

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