~ 30 volte il primo bacio

di feeltheromance
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1- Un bacio al sapore di whisky. ***
Capitolo 2: *** 2- Un bacio sussurrato ***
Capitolo 3: *** 3- Un bacio pieno d'odio ***
Capitolo 4: *** 4- Un bacio al cinema ***
Capitolo 5: *** 5- Un bacio e poi addio ***
Capitolo 6: *** 6- Un bacio fasullo ***
Capitolo 7: *** 7- Un bacio al ballo scolastico ***
Capitolo 8: *** 8- Un bacio sotto la pioggia ***
Capitolo 9: *** 9- Un bacio a tradimento ***
Capitolo 10: *** 10- La promessa di un bacio ***
Capitolo 11: *** 11- Un bacio che vale più di mille parole. ***
Capitolo 12: *** 12- Un bacio alla sposa ***
Capitolo 13: *** 13- Un bacio non voluto. ***
Capitolo 14: *** 14: Un bacio che uccide. ***
Capitolo 15: *** 15- Un bacio alla morte ***



Capitolo 1
*** 1- Un bacio al sapore di whisky. ***


Fandom: Supernatural
Pairing: Destiel.
Rating: giallo.
Beta: il mio cervello.
Genere: raccolta, slice of life.
Warning: one-shot, slash, OOC, 2014!verse, fallen angel!Castiel, missing moments.
Words: 614/?
Summary: 30 volte il primo bacio. - Giorno 1: Un bacio al sapore di whisky.
Note: Hola susamigos! Come la va la vita? qui tutt’a post a parte l’ansia pre-esami universitari (avete una medicina per sopravvivere or idk qualcosa?!) e l’estrema mancanza di tempo che mi ha impedito di postare prima questa cosa ç_ç mi spiace un sacco anche perché stranamente in questo periodo riesco a scrivere più o meno spesso ma ahimè, mi manca proprio il tempo di salire su EFP e pubblicare. Per dire, non guardo Spn da settimane’??? sono rimasta ad April???? Aiuto. (in parte perché ho l’ansia, okay, ma questa è un’altra storia (?))
Parentesi e punti di domanda a parte, spero stiate tutti benone e vi abbraccio virtualmente anche solo per aver aperto questa nuova raccolta *O* so che avevo detto (su Twitter) che avrei iniziato la 30 days OTP porn challenge e invece sto cominciando questa, ewh, scusate ç_ç abbiate solo un po’ di pazienza, prima o poi farò pure quell’altra #bc of reasons. Intanto mi preparo mentalmente (?)
Cooomunque, volevo cominciare questa con qualcosa di classico, quindi una destiel, ma ora vi chiedo, cosa vorreste vedere in questa raccolta? Solo ed esclusivamente destiel? Oppure un misto di ship, un fritto misto di otp varie, sempre nel fandom di Supernatural? Mi sta stuzzicando l’idea di provare qualcosa di nuovo, quindi idk, per ora ho scritto questa che è la solita destiel, ma vedremo! Nel frattempo mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate voi c: e magari potremmo andare avanti a richieste, I mean, se qualcuno ha richieste di qualche capitolo preciso con qualche ship precisa, me lo dica e la scriverò, o almeno ci tenterò :D per ora ho pronto anche il prossimo capitolo, sempre destiel, ma il resto è ancora da decidere. Quindi A VOI LA PAROLA E NON SIATE TIMIDE /O
Detto questo, buona lettura, spero che seguirete in tanti anche quest’ennesimo progettino, inutile dire che mi farebbe tanto piacere çvç come sempre un immenso grazie a tutti voi che mi leggete e sostenete, siete troppo belle. çOç ciao babies! ~ S.
p.s.: Challenge trovata su un LJ mentre vagavo (?)
Dedica: A tutti voi che mi leggete  (◡‿◡✿)
 





 
 
-How many lies have you created?
 
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La sua Grazia è bruciata anni fa e con lei anche il suo carattere, fatto di stoicismo e di quel tono piatto apparentemente indifferente a ogni cosa, che erano così tipicamente suoi.
Ora la sua voce è più roca del solito, per colpa di tutta la merda che si fuma ogni giorno. Le droghe gli annebbiano costantemente il cervello e Castiel si ritrova spesso e volentieri a ridacchiare senza motivo apparente, a dormire più del dovuto o a non farlo affatto, fin quando non raggiunge il limite di sopportazione e collassa da qualche parte.
Dean, un tempo amava ciecamente la sua voce. Era musica per le sue orecchie, dolce melodia che curava la sua anima da ogni ferita.
Con sua grande sorpresa, qualche anno fa, si è reso conto di odiare il tono di voce dell’angelo Caduto. Oltre all’intonazione deformata dalle droghe, sono cambiate anche le parole che usa, i termini che allinea per formare i pensieri più o meno sensati e l’accento che pone sulle sillabe. Le parole sono strascicate, la sua lingua fatica a formarle, accordandosi con il cervello bruciato e i risolini creano degli inutili picchi d’ilarità nella sua parlata già patetica di per se.
È anche per questo che lo bacia.
Ha capito che l’unico modo per evitare di subire quel tono di voce irritante è zittirlo prendendolo a pugni o scopandolo.
Distruggendolo, in un modo o nell’altro.
È più propenso a baciarlo, di solito, perché è un dannato masochista e adora farsi del male, a quanto pare. Se lo picchiasse, non farebbe abbastanza male a nessuno dei due; baciandolo, forse gli provoca piacere, anche se non ne è certo, non è più certo di quello che gli passa per la testa da anni ormai. Non gli interessa se lo fa stare bene, anche se non se lo meriterebbe. Dean soffre, ma è una sofferenza giusta, in un certo senso.
Le labbra di Castiel sono screpolate e spaccate in più punti, un po’ a causa della poca cura che ha del proprio corpo, un po’ per le percosse di Dean che lasciano il segno sul suo corpo martoriato. Le croste di sangue rovinano quel bocciolo di rosa che era la sua bocca e la barba non curata gli sporca il volto smunto.
Il suo alito lo disgusta, a volte sa di birra, a volte di depressione, altrimenti ha il sapore del whisky scadente. Il retrogusto acre dell’alcolico si trasmette inevitabilmente anche alle sue labbra e lui lo detesta.
A volte Dean sputa, altrimenti si limita a mordere la lingua del compagno.
Solitamente gli da’ soltanto un bacio per zittirlo, poi lo volta e lo prende.
Meno lo guarda in faccia, meno lo bacia, meglio è. Non lo sopporta.
L’odio che prova per Castiel è indicibile.
Lo detesta così tanto perché è lui stesso il fautore della consumazione dell’angelo. Consumazione che non vuole sapere a cosa porterà come meta ultima.
Scoparlo significa ricordargli a chi appartiene, e anche ricordare ad entrambi cos’erano, loro due, una volta.
Dean non emette un suono durante il rapporto;  a malapena ansima quando raggiunge il culmine, perdendo il controllo del proprio corpo per qualche momento.
Castiel, al contrario, geme come una puttana per tutto il tempo. A volte sviene, sopraffatto dal misto di droghe, adrenalina e eccitazione che gli scorre in corpo, ma si riprende poco dopo sotto gli affondi potenti del cacciatore.
C’era un tempo in cui facevano l’amore, ed era bello, così bello, ma ora è rimasto soltanto il sesso.
Il puzzo di sesso, sporcizia e alcol impregna i muri della capanna dell’angelo, culla delle loro unioni violente e ogni bacio che Dean da’ a Castiel è una pugnalata alla sua anima ora buia.

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Capitolo 2
*** 2- Un bacio sussurrato ***


Fandom: Supernatural
Pairing: Destiel.
Rating: verde.
Beta: il mio cervello.
Genere: raccolta, slice of life, fluff.
Warning: slash, OOC, missing moments, what if.
Words: 1.136/?
Summary: 30 volte il primo bacio. - Giorno 2: Un bacio sussurrato.
Note: Hola susamigos! Uhm, oggi non ho voglia di dilungarmi in chiacchiere inutili, quindi penso farò toccata e fuga (?) allora, allora, allora. Anche questo capitolo come il precedente è una destiel, visto che nessuno mi richiede altro io continuo a fare quello che mi comanda il cuore (??) quindi toh, spero vi piaccia XD non è niente di che, ugh.
Naturalmente il mio buon proposito di aggiornare una volta al giorno è già saltato, ma lo sapevamo tutti quindi, uhm, non è stata una grande sorpresa :’D
Beh, buona lettura e a presto! E mi raccomando, se avete richieste, fatele u_u ~ S.
Dedica: A tutti voi che mi leggete  (◡‿◡✿)
 

 
 


 
- I’ll keep you safe.

 
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La quiete è totale e il silenzio avvolge la casa come una coperta morbida.
Nessun rumore disturba la famiglia Winchester, che dorme sonni tranquilli, ignara della presenza soprannaturale che aleggia nella cameretta del figlio Dean.
Il piccolo umano è avvolto in un fagottino di coperte varie, placidamente addormentato nella culla che gli ha costruito il suo papà prima ancora che nascesse, con l’affetto e la dedizione tipiche di un genitore amorevole.
Dean è su questa terra da pochi mesi e la sua memoria cancellerà presto quello che gli succede ogni notte da adesso e per molte settimane a venire. In realtà succede ogni volta che calano le tenebre,  ma la maggior parte delle volte l’angelo riesce a trattenersi e rimanere invisibile agli occhi del piccolo. Questo non significa che Dean non lo percepisca comunque.
Si chiama Castiel l’angelo che scende sulla terra, raggiunge il bambino e vige su di lui, con attenzione e amorevole preoccupazione.
Non ha legami particolari con questo umano se non che è il suo custode, e deve fare di tutto per tenerlo al sicuro, come gli è stato comandato dai suoi superiori.
-Proteggilo a costo della tua Grazia, Castiel. Il suo destino è già scritto e ha bisogno della tua protezione per sopravvivere.-
Così gli era stato comandato millenni fa e lui da bravo soldatino, svolge il proprio lavoro impeccabilmente.
Dean Winchester è il centro del suo mondo e ogni notte l’angelo spiega le ali sopra alla sua culla.
Castiel prende poi l’abitudine di abbassarsi sul fagottino di coperte e sfiorargli le guance paffute con una carezza talmente leggera che il piccolo si agita nel sonno a causa del solletico che gli provoca.
La sua pelle è ancora liscia e pulita, non ancora vittima delle rughe di preoccupazione o rabbia che presto solcheranno il suo volto troppo giovane. L’angelo lo tocca con reverenza, sa che anche un piccolo gesto mal calcolato basterebbe per ferirlo e non ha assolutamente intenzione che ciò accada.
Una notte però, fa più rumore del solito, o forse si avvicina troppo al bambino, fatto sta che Dean si sveglia nel cuore della notte.
I suoi occhietti si schiudono e vengono investiti da un’immagine che non dimenticherà, ma che nemmeno ricorderà per molti anni.
Non piange, come Castiel si sarebbe aspettato. Rimane in silenzio, a fissarlo nella semi oscurità. L’angelo riesce a scorgere il luccichio dei suoi occhi e il suo respiro si fa più frequente.
-Ciao, Dean Winchester,- sussurra abbassandosi sulla culla. Arriva a tanto così dal nasino del bambino, che schiude la boccuccia senza denti in un sorrisino divertito. Castiel gli lascia un bacio lieve come un sussurro ma importante come un segreto, proprio sulla punta del naso, -Io sono Castiel.- soffia sulla sua pelle e Dean alza una mano per toccargli il volto, -Onorato di fare la tua conoscenza.-
 
Quando la mattina dopo Mary Winchester fa il bagnetto al suo bambino, strofina un paio di volte quel puntino scuro sulla punta del suo naso, ma il segno rimane lì, imperterrito.
La giovane donna si volta verso la porta aperta, con un enorme sorriso sulle labbra, -John, indovina? Tuo figlio avrà le lentiggini!-

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Capitolo 3
*** 3- Un bacio pieno d'odio ***


Fandom: Supernatural.
Pairing: Emmanuel/Dean.
Rating: Giallo.
Beta: Il mio cervello.
Genere: Raccolta, slice of life, angst, introspettivo.
Warning: Slash, OOC, missing moments, spoiler s7!, what if (nota bene: Sam non è nella clinica psichiatrica dov'è invece rinchiuso nel telefilm), lime.
Words: 2.255/?
Summary: 30 volte il primo bacio. - Giorno 3: Un bacio pieno d’odio.
Note: Hola susamigos! Ebbene, finalmente mi sono decisa a postare qualcos’altro oltre alle destiel :’D uh, credo sia inutile dire che non shippo questa coppia, ma ecco, ci stava bene scriverci questo capitolo. Credo. È una what if, quindi ho modificato a mio piacimento gli avvenimenti della puntata della s7 (non ricordo il numero, perdonatemi ç_ç) in cui Dean ritrova Castiel, ma lui è convinto di essere Emmanuel. Spero possa piacervi. A me personalmente sarebbe piaciuta molto una puntata del genere, non destiel canon e cose varie, ma perché avrei sofferto come una stronza e uh, amo l’angst XD cioè lo odio, ma lo amo per questo. #senso. Anyway, spero vi piaccia! A presto!
Vedremo se i prossimi capitoli saranno destiel o altro, preparatevi al peggio (seriamente, shippo le peggio cose, ugh). Siete bellissime e vi voglio bene, cuoricini. ~ S.
Dedica: A tutti voi che mi leggete  (◡‿◡✿)
 
 




-Stranger in a strange land.
 

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Si pensa che ritrovare la persona amata provochi una sensazione stupenda, un sollievo così grande da togliere il fiato e far tremare le ginocchia anche al più duro dei tiranni.
Si dice che avere la fortuna di essere di nuovo con una persona cara, che ci è stata tolta per tanto tempo e si pensava fosse perduta per sempre, sia l’essenza della felicità stessa e della gioia più pura.
C’è chi piange, quando ritrova la propria persona, chi addirittura rischia di perdere i sensi a causa dello shock emotivo troppo forte.
Qualunque sia la reazione delle persone in questione comunque, comprende sempre la gioia, il sollievo, le lacrime di felicità. In genere, capita così.
E poi c’è Dean Winchester, che è furioso come pochi, perché la sua persona, Castiel, è di nuovo di fronte a lui, quando si era ormai convinto di averlo perso.
L’angelo –è ancora definibile tale? Cos’è successo?- è  qui, incredibilmente vivo e tutto intero.
La colpa della rabbia che ribolle nelle vene del cacciatore non va attribuita interamente a lui stesso comunque, dato che quello che gli sta davanti non è proprio Castiel. Non per intero.
Quindi è colpa di quello che è e quello che più non è.
Che percentuale c’è di Castiel dentro quel corpo? Quanto dell’angelo è sopravvissuto fin ora?
L’uomo sembra avere solo l’aspetto di Castiel, ed è cambiato pure in quello: il trench non gli avvolge le spalle –colpa sua che l’aveva perso nel lago,- i suoi capelli sono tutti pettinati e ordinati, non un ciuffo fuori posto e la sua espressione è confusa, ma non come suo solito. Non è la confusione di Castiel, quella sul suo volto.
-Emmanuel, questo è Dean Winchester,- la donna rompe il silenzio e Dean vorrebbe prenderla a pugni, dio solo sa con che forza si trattiene dal farlo, -Vorrebbe farti alcune domande riguardo quello che ti è successo.-
Castiel –Emmanuel, Dean, si chiama Emmanuel,- fa qualche passo verso di lui, ma non c’è nessuna scintilla di agitazione nei suoi occhi blu.
Non mi riconosce.
-Emmanuel,- si presenta, porgendogli la mano.
Smettila di ripetere quel nome.
-Dean… io sono Dean.- lo fissa con gli occhi sgranati, senza preoccuparsi di mascherare il suo sbigottimento e fare una pessima figura con i suoi ospiti.
Io sono Dean e tu sei Castiel.
-Possiamo uscire a parlare?- chiede il moro, accennando alla porta, -Non mi va che Daphne ascolti di nuovo questa storia.-
Ricordati.
-Tesoro, non c’è alcun problema, non mi da’ fastidio.- e Dean per poco non si soffoca con la propria saliva quando Castiel, il suo amico, si volta verso la donna e si abbassa per lasciarle un bacio a fior di labbra.
-Andiamo?-
Deve aver perso la cognizione del tempo perché Emmanuel lo sta aspettando davanti alla porta d’ingesso, la mano già sul pomello pronto ad uscire.
Quella mano che così tante volte ha stretto nella sua, che ha baciato, leccato e graffiato.
-Andiamo.-
 
-Quindi tu mi conosci.-
Lo ripete ancora, come se non ci credesse.
Dean spera che da un momento all’altro il volto di Emmanuel si apra in un sorriso e il suo vecchio amico gli dica che era tutto solo uno scherzo, un orribile presa in giro per farlo spaventare. Una cosa stupida tra amici. Spera che Daphne non esista o sia solo una comparsa in quella finzione oscena, spera che Castiel si ricordi di lui, che anzi, non si sia mai dimenticato, nemmeno per un istante.
-Dean?- lo scuote dai propri pensieri disperati, -Se è uno scherzo ti prego di smetterla.-
È in questo momento che la rabbia torna, più forte di prima, più bollente della passione che lo investiva quando facevano l’amore e Dean vuole picchiarlo.
-Non è uno scherzo,- ha un nodo in gola, ma si costringe a parlare, -Tu mi conosci da molto tempo. Siamo amici, e hai avuto… un incidente e pensavo fossi morto, ma a quanto pare hai solo perso la memoria.- sbotta, senza fiato, -E ti chiami Castiel. Castiel, non Emmanuel.-
Il cacciatore non è mai stato bravo con le parole, ma è un ottimo bugiardo; avrebbe voluto dire ‘mi conosci da millenni e meglio di chiunque altro. Siamo amici, amanti, siamo due stupidi senza famiglia che si aggrappano l’un l’altro per sostenersi a vicenda obbligandosi a sopravvivere, giorno dopo giorno. Sei Castiel e sei un guerriero di Dio che si è ribellato al mondo per proteggere i propri ideali e hai fatto un grosso sbaglio, convinto di proteggere me.
Ovviamente tiene tutto ciò per se e si limita a fissarlo, nell’attesa disperata di una risposta, un segno o qualsiasi altra cosa che gli faccia sapere che Castiel è qui con lui. Ma Emmanuel ricambia lo sguardo in silenzio e del suo Castiel non c’è traccia. Così Dean si sporge verso di lui, un uomo così vicino ad un altro uomo, uno scandalo in un paesino così piccolo, un tradimento orribile nei confronti della povera e fedele Daphne, ma Dean Winchester ha un angelo da ritrovare perciò bacia le labbra tremanti di Emmanuel e lo spinge con rabbia contro il muro della casa.
Il bacio non è davvero tale, è solo la rabbia cieca di Dean che travolge entrambi. È il tentativo disperato di un uomo di far capire a qualcuno che non c’è che non può lasciarlo, ne ora ne mai, è la preghiera di Dean per Castiel nella quale gli chiede di portarlo con se, ovunque sia in questo momento.
Emmanuel fa un verso strozzato e combatte disperatamente contro di lui, ma Dean è più forte e gli blocca entrambi i polsi sopra la testa con una mano e con l’altro braccio lo tiene fermo contro il muro. Emmanuel tiene le labbra serrate e cerca di voltare il capo di lato, ma Dean gli morde la lingua, ringhiando con rabbia.
-Ricordati!- ringhia contro la sua bocca, -Ricordati di me, Cas!-
Un paio di braccia forti lo tirano via dal corpo dell’uomo, dello sconosciuto, e lo trascinano lontano. In un attimo di lucidità Dean vede Daphne che esce di casa e si copre la bocca con una mano mentre con l’altra si tiene lo stomaco, come se si sentisse male.
Non riesce a recepire nient’altro finché Sam lo spinge a forza nell’Impala e parte, lasciandosi tutto quel disastro alle spalle.
Dean non piange, ovviamente. Ma non urla nemmeno, cosa che fa spesso quando sta male. Non parla, non si agita, si limita a fissare fuori dal parabrezza con sguardo vacuo, senza proferire parola.
Sente Sam che gli sbraita contro e sa che ha ragione, si rende conto di aver combinato un casino, ma fatica a respirare e ragionare lucidamente, la rabbia gli intasa la gola e il cervello.
Che questa volta sia la fine?

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Capitolo 4
*** 4- Un bacio al cinema ***


Fandom: Supernatural.
Pairing: Jessica x Sam.
Rating: Giallo.
Beta: Il mio cervello.
Genere: Raccolta, slice of life, fluff, romantico.
Warning: OOC, missing moments, what if, lime, het.
Words: 2.780/?
Summary: 30 volte il primo bacio. - Giorno 4: Un bacio al cinema.
Note: Hola guys! Ehm, ehm, lasciatemi spiegare. So che avevo detto che mi sarei tenuta alla larga dall’het e avrei pubblicato solo slash, ma—LORO. Li shippo malamente, anche se forse non dovrei? O forse sì, dato che erano pure canon. Idk, in ogni caso spero non mi ucciderete per essermi lasciata tentare da questa coppia. Dopotutto questa raccolta è un misto di coppie canon, assurde e quand’altro, quindi ci andava anche questa, direi. In ogni caso sono abbastanza felice di averla scritta, quindi oh, sopportate in silenzio (?) XD però penso comunque che non ci saranno altre het, questa è stata una deviazione lungo il percorso. Anche perché prima mi sono scelta tutte (o quasi) le ship da usare nei prossimi capitoli e UHH, me gusta. Preparatevi. Già dal prossimo si torna sulla via dello slash, yay. Comunque, spero vi piaccia questa cosina, anche se corta e striminzita. Ora torno a disperarmi su storia romana, ugh, che Cas mi aiuti. A presto, piccoli muffins! :3 ~ S.
p.s.: scusate, so che non centra assolutamente nulla, ma sono esaltata e devo dirlo. HO APPENA IMPARATO LA CUP SONG, piango arcobaleni.
Dedica: A tutti voi che mi leggete  (◡‿◡✿)
 




 
- The beginning.

 
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-Mi stai prendendo in giro.-
Il sole sta tramontando dietro gli edifici squadrati di Lawrence, creando mille ombre e forme surreali tutt’attorno ai due adolescenti.
-Ti dico di no, purtroppo, è la verità!- le risate di lei svolazzano nell’aria fino al cuore di lui, scaldandolo piacevolmente, -Non è certo colpa mia se non ne ho mai avuto il tempo.-
-Ma come fai a camminare su questa terra senza aver mai visto un film horror?- Sam si alza dal muretto di slancio, preso dalla foga del momento, -Sono una delle sette meraviglia del mondo… se fatti bene, ovviamente.-
Jessica si passa una mano fra i lunghi capelli del colore del grano, che sembrano assorbire e riflettere la luce languida del tramonto.
-Scusami se ho avuto di meglio da fare piuttosto che passare il mio tempo davanti alla tv.- gli fa la linguaccia e lui si trattiene dal catturare la punta della sua lingua tra le labbra e baciarla finché non rimarrebbero entrambi senza fiato.
-Stavi studiando per il testo dove ho preso più di te?-
-Hey, questo è un colpo basso!- Jess gli da’ una spinta, e mette su un broncio da finta offesa.
-Non essere triste, Jess. È appena uscito un nuovo horror al cinema, potremmo andare a vederlo, così rimedierai ai tuoi sbagli da profana.- ridacchia lui.
La ragazza ci pensa qualche momento e Sam quasi si pente di aver avuto la faccia tosta di chiederglielo davvero.
-Se mi prendi i pop corn ci vengo volentieri.-
 
Sam è terrorizzato da quello che prova per Jessica.
I film horror fanno un baffo alla paura che c’è nel suo cuore. Non è mai stato innamorato di qualcuno prima d’ora e sapere con certezza di esserlo, aver capito di amare ciecamente la propria migliore amica, la propria compagna di studi, la ragazza che conosce praticamente ogni suoi segreto –ma non il più importante,- lo fa sentire in colpa, lo distrugge.
Se fosse un adolescente normale, con una vita nella media, avrebbe già fatto la prima mossa con lei, tempo fa. Dopotutto si conoscono da più di cinque anni.
Ma Sam è un ragazzo qualunque soltanto in apparenza; il suo passato fa paura ed è un vero film horror, la sua famiglia non c’è più e quello che ne è rimasto probabilmente lo odia a morte per… quello che è successo.
Quindi Sam non ha davvero intenzione di mettere in pericolo anche Jessica.
Ma allora perché la sta baciando?
È successo lentamente, come in un sogno. Ad un certo punto durante il film, si è voltato verso di lei e l’ha trovata bellissima. Jessica è sempre bella, ma in quel momento gli si è fermato il cuore guardandola. E l’ha baciata, non ha potuto fare altrimenti.
Con la semi oscurità che li avvolge e la sala fortunatamente mezza vuota, Sam affonda le dita nei suoi capelli dorati e la lingua nella sua bocca, assaporando ciò che si è negato per così tanto tempo.
Dopo poco rompono il bacio perché si ritrovano a ridere come due bambini, neanche si fossero messi d’accordo.
-Certo che ce ne hai messo di tempo, Sammy.- sussurra sulle sue labbra.
-Meglio tardi che mai.-

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Capitolo 5
*** 5- Un bacio e poi addio ***


Fandom: Supernatural.
Pairing: Sam/Benny, implied Benny/Dean.
Rating: Giallo.
Beta: Il mio cervello.
Genere: Raccolta, slice of life.
Warning: OOC, missing moments, what if, lime, crack!ship.
Words: 3.184/?
Summary: 30 volte il primo bacio. - Giorno 5: Un bacio e poi addio.
Note: Hola susamigos! Direi che da questo capitolo partiamo con le crack ship vere e proprie lol, o almeno questa è la mia opinione, siccome non shippo per nulla Benny/Sam :’D però vi avevo avvertito, troverete le coppie più strane e non, in questa raccolta, quindi here we are (?) anyway, appena ho letto il prompt del giorno mi è venuta in mente quella puntata, e quel pezzo preciso e uh, lo scenario mi si è formato in testa prima che potessi dire ‘Benny mi stai sulle balle’ :’DDD quindi è una what if della 8x19 (mi pare? Scusate se sbaglio, pessima memoria!) e sottolineo ora come mai (?) che i personaggi sono OOC, molto OOC. Inoltre, non ho rivisto la puntata prima di scrivere questo capitolo, quindi probabilmente ho stravolto molto la situazione, ma HEY, è una fan fiction, posso fare ciò che voglio (brace yourself, prossimamente scrivo una me/Charlie lol) quindi uh, keep calm (?) inoltre, il capitolo di oggi è davvero stupido. Davvero, non so, penso che potrei bruciarlo AHAHA ma voglio postarlo comunque, proprio per la ship #senso. Credo comunque, che sia un ammasso di cavolate, ma credo anche di aver scritto di peggio #einvece.
Detto questo, scusate se questa coppia vi urta (?) è lo stesso per me, però mi è piaciuto scriverci #guiltypleasure. Beh, a presto piccoli muffins! Torno ad ascoltare i Muse anche se dovrei studiare storia coff coff YOLO ~ S.
Dedica: A tutti voi che mi leggete  (◡‿◡✿)
 

 
 
 


-Last goodbye.
 
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Vorrebbe trovarsi ovunque, ma non qui.
La situazione era orribile già prima, insomma trovarsi in Purgatorio, da solo, al freddo, senza sapere bene cosa fare o dove andare, senza indicazione alcuna, alla ricerca di una via d’uscita che pare fittizia come la salvezza non è esattamente quello che sperava.
Sam odia non avere un piano.
In più, ha incontrato Benny. Un vampiro, che non può uccidere. Vorrebbe farlo e a dirla tutta potrebbe, ma mancherebbe di rispetto a Dean e anche se è uno stupido, è pur sempre suo fratello. Quindi, invece di attaccare il vampiro, si limita a seguirlo in silenzio, fin quando raggiungono il portale d’uscita.
È assurdo, non ha mai visto niente del genere. Sam supera Benny, preso dalla meraviglia della visione che gli sta di fronte. Se non fossero inseguiti da mostri vari e anime disperate si prenderebbe tutto il tempo necessario per ammirare l’ambiente soprannaturale che lo circonda e il portale che conduce ad un altro mondo.
Ma non è questo il momento di perdere tempo, quindi il cacciatore raccoglie le sue ultimi forze e si arrampica sulle rocce, fino ad arrivare appena sotto alla spaccatura immensa.
-Benny,- grida con il vento che gli frusta il viso, -Andiamo!-
Ma il vampiro scuote la testa. Il cacciatore sgrana gli occhi e prima che possa dire qualsiasi cosa, Benny lo afferra per un braccio e lo fa voltare completamente verso di lui.
-Buon ritorno a casa, Winchester,- non c’è tristezza o risentimento nel suo tono e il suo sguardo non vacilla, -Ti chiedo una cosa, Sam… Dai questo a tuo fratello,- si sporge e poggia le sue labbra su quelle di Sam. Dura un istante solo e anche volendo Sam non farebbe in tempo ad approfondire il bacio, riceve solo un assaggio della bocca di Benny, che si tira indietro immediatamente –Da parte mia.-
Il ragazzo fa per scansarsi e prenderlo a pugni o qualunque altra cosa, non lo sa nemmeno lui talmente è stordito da quello che è appena successo, ma il vampiro è più veloce e lo spinge a forza nel portale.
Sam Winchester non è stupido e già da tempo aveva intuito quello che legava suo fratello e Benny, soltanto che non sapeva come definirlo.
Non amore, come quello che ha provato lui con Amelia e non come quello che lega Dean e Castiel. È amicizia, ma non nel senso comune del termine.
È fiducia e dedizione cieca.

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Capitolo 6
*** 6- Un bacio fasullo ***


Fandom: Supernatural.
Pairing: Castiel/Kevin, destiel.
Rating: giallo.
Beta: Il mio cervello (malato).
Genere: Raccolta, slice of life, comico, fluff.
Warning: OOC, missing moments, what if, lime, crack!ship.
Words: 3.802/?
Summary: 30 volte il primo bacio. - Giorno 6: Un bacio fasullo.
Note: Hola susamigos! Sono di fretta e non voglio rompervi con i miei racconti inutili, quindi diciamo solo che questo capitolo è pessimo e mi scuso con tutto il cuore, ma non avevo altre idee ç_ç e ovviamente la ship non la shippo (?) ci mancasse lol *pattpatta Kevin*
Bye, a presto! <3 ~ S.
Dedica: A tutti voi che mi leggete  (◡‿◡✿)

 




 
-Jealousy.
 
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Gli si avvicina di soppiatto, come farebbe un ladro con un tesoro prezioso. Vuole qualcosa da lui e l’avrà.
La sua preda alza la testa di scatto e si volta verso di lui. L’espressione allarmata sul suo viso si scioglie subito in un sorriso tranquillo.
Dean e Sam lo salutano, ma lui ha altro per la testa, non ha tempo di dar loro retta.
Ha una missione da portare a termine.
Le labbra di Castiel si poggiano su quelle di Kevin per un solo istante, ma quel poco basta per far scattare in piedi Dean. La sua sedia rovina sul pavimento, ma nessuno nella stanza ci fa caso. Il sorriso che fino a un attimo prima illuminava il viso del cacciatore gli si congela sulle labbra, sconvolto da quello che è appena stato costretto a vedere.
Tutto si sarebbe aspettato meno che Castiel desse un fottuto bacio a Kevin.
Insomma, si parla di Kevin! Sarebbe stato meglio se Castiel avesse baciato lui, piuttosto che quel povero ragazzo. Anche se sarebbe stato strano, probabilmente. Di sicuro non gli sarebbe piaciuto.
Già, non gli piacerebbe baciare Castiel. Non ci troverebbe niente di eccitante. Non sente alcun bisogno di passargli le dita fra i capelli, attirarlo contro di se assaporando il peso del suo corpo contro il proprio e leccare quelle labbra rosee.
No davvero. Sarebbe strano.
Dean annuisce a se stesso, nel mero intenti di auto convincersi.
-Cas? Che diavolo hai fatto?- è Kevin a rompere il silenzio, con un tono leggermente isterico, più acuto del normale. Il ragazzino fa ballare lo sguardo tra Castiel e Dean, preoccupato della sua imminente morte per mano del cacciatore.
-Le mie scuse, Kevin. Questo non ha nulla a che fare con te.- dice Castiel, -Ho dovuto compiere quest’atto per arrivare ad avere quello che voglio.-
-E cosa diamine vuoi, scoparti occhi a mandorla, qui?- sbotta Dean incrociando le braccia al petto, -Prendetevi una stanza, per dio.-
-Dio non ha bisogno di nessuna stanza, Dean.- l’angelo inclina la testa di lato, confuso. Dean lo lascia sconcertato, a volte.
-Oh, fottiti, pennuto.- fa un gesto con la mano e Sam ridacchia divertito, nel mentre. Adora vedere suo fratello in difficoltà o in imbarazzo. Il biondo si passa una mano sulla bocca, -Allora, cos’è che vuoi?-
-La tua gelosia.- dice l’angelo seriamente e Sam questa volta non si sforza nemmeno di soffocare la risata, -E ho pensato che questo fosse un buon modo per averla. Il fattorino della pizza usa spesso questa scusa per avere le ragazze che--
Ma il cacciatore lo ferma agitandogli le mani di fronte al viso.
-Stop, stop, ti prego!- lo interrompe subito arrossendo, -Non voglio sapere nulla di quei dannati porno e soprattutto… Cosa?-
-Gelosia, genio.- spiega Sam, sbeffeggiandolo e ridendo come un idiota. Dean sente il bisogno di soffocarlo con un calzino.
-Non sapevo come altro chiedertelo e tu non sembri volerti dare una mossa, quindi mi sono arrangiato da me.- spiega Castiel, come se niente fosse. Poco ci manca che faccia spallucce e se ne torni da dov’è arrivato.
Segue un attimo di silenzio in cui Dean lo fissa con occhi e bocca spalancati e Kevin se ne va borbottando qualcosa che somiglia a “Mi sento decisamente di troppo, addio” e Sam continua a ghignare da solo.
-Tu sei pazzo.- borbotta Dean, le lentiggini che gli vanno a fuoco, -E tu sei malato,- punta un dito accusatore contro il fratello, -E io seguo l’esempio del cinese e me ne vado.-
-Ma Dean--
-Niente ‘ma’, Sammy!- lo fulmina con lo sguardo.
Prende la giacca e si dirige verso l’uscita, con passo sicuro.
Ha già la mano sul pomello della porta quando si volta verso Castiel borbottando –Beh, vieni o no?-

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Capitolo 7
*** 7- Un bacio al ballo scolastico ***


Fandom: Supernatural.
Pairing: Charlie/fem!Sam (IDEK)
Rating: giallo.
Beta: Il mio cervello.
Genere: Raccolta, slice of life, fluff.
Warning: OOC, missing moments, what if, crack!ship, lime, high school!AU, femSlash.
Words: 4.776/?
Summary: 30 volte il primo bacio. - Giorno 7: Un bacio al ballo scolastico.
Note: Hola susamigos! Sono di fretta pure oggi, quindi zero racconti, a parte che oggi vado finalmente a vedere Lo Hobbit e muoio?? Non vedo l’ora, BABIES. A parte questo, il capitolo di oggi non mi dispiace, lo ammetto. Cioè, più che altro il pairing mi fa un sacco senso, ma allo stesso tempo mi attira troppo? idek. E spero di aver centrato il prompt D:
 Hope you like it, anyway c: a presto piccoli muffins! <3 ~ S.
p.s.: Non si nota che non avevo idea di che titolo mettere, no eh.
Dedica: A tutti voi che mi leggete  (◡‿◡✿)

 



 
 
 
-Remember me.
 
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Charlie sbuffa, annoiata come non mai.
Prende l’ennesimo sorso del punch che sa di acqua aromatizzata e si siede su una delle tante sedie libere. Non ha problemi a trovare posto: quasi nessuno è seduto, sono tutti al centro della pista, a ballare con il proprio partner o a sbaciucchiarsi negli angoli bui della sala, mentre i più disinibiti ed esibizionisti si nascondono nei bagno a fare ben altro.
Lei un partner non ce l’ha, a meno che la noia e un bicchiere d’acqua colorata non siano considerati tali. Ne dubita.
Se si vogliono mette le cose in chiaro, un partner per il ballo ce l’aveva anche. Insomma, è una nerd con pochi amici che preferisce starsene chiusa al buio in camera propria a giocare con videogiochi vari piuttosto che uscire a fare shopping, ma di certo non rinuncia al ballo dell’ultimo anno soltanto perché è pieno di gente che non sopporta. È pieno di figli di papà e ragazze pronte a prenderla in giro, ma chi se ne importa, alla fine?
Quindi qualche giorno fa, si era organizzata per andarci accompagnata da Sam, anche lui considerato uno sfigato galattico nel loro liceo, dio solo sa perché. Charlie adora Sam, è il suo migliore amico e ha molta stima di lui, non concepisce che qualcuno possa prenderlo in giro come fanno con lei.
Fortunatamente, comunque entrambi sono abbastanza svegli da non lasciarsi abbattere da quegli stupidi scherzi dei coetanei, anzi ne ridono spesso insieme.
Sfortuna vuole che Sam sia stato costretto a lavorare anche questa sera e all’ultimo ha dovuto dare buca all’amica. Charlie sa che non l’ha fatto di proposito, ma in quel momento avrebbe voluto strozzarlo.
Lei non ha rinunciato comunque ad andare al ballo, ma ora se ne sta quasi pentendo, si sente una stupida ed è annoiata a morte.
Accavalla le gambe coperte dai collant rosso acceso e si liscia le pieghe della gonna. Sua madre aveva tentato in tutti i modi di farle indossare qualcosa di più ‘adatto a un ballo scolastico’, aveva addirittura provato a propinarle un paio di tacchi alti, che Charlie aveva rifiutato scappando dalla stanza con grande dignità. Andare al ballo non è nel suo stile –non ci sono spade laser, okay?- quindi come minimo si merita di vestirsi come le pare e piace.
Allarga il nodo della cravatta rossa e dorata e si controlla la fronte nello specchietto che tiene in tasca: sorride notando che la cicatrice a forma di saetta c’è ancora.
-Guarda che sfigata!-
-Non ci credo!-
Charlie lancia uno sguardo omicida alle due ragazze che le passano davanti additandola senza pudore.
Stupide Babbane, pensa sorridendo tra se.
È stata una sua idea andare in cosplay al ballo e non se ne vergogna, anzi mostra con fierezza la cicatrice disegnata sulla fronte, spettinando la frangetta rossa.
Ancora spera che qualcuno la riconosca, anche se ne dubita fortemente. I ragazzi del suo liceo non condividono le sue passioni. Per dirla in modo carino. Sam è l’eccezione che conferma la regola.
Ah, se solo il suo amico non avesse quella cosa tra le gambe. Charlie potrebbe quasi innamorarsi di lui, se solo non fosse tale.
-Non sapevo che in realtà Harry Potter fosse una ragazza.-
Charlie alza lo sguardo, trovandosi davanti una vera e propria visione, tanto che per un momento teme di stare sognando.
Un paio d’occhi color nocciola la stanno studiando da sotto una massa di lunghi capelli castano ramato, leggermente mossi lungo la lunghezza. La ragazza sconosciuta si siede nella sedia vuota in fianco alla sua, senza nemmeno chiedere, ma Charlie sta bene attenta a non ribattere perché il suo sorriso le toglie il fiato.
-Oh beh, mi scuso per lo spoiler.- sorride a sua volta, voltandosi verso la nuova venuta. La noia viene improvvisamente dimenticata.
-Nessun problema. Ho sempre pensato che Harry sarebbe stato mille volte più cazzuta se fosse stata una ragazza.- ridacchia, nascondendosi la bocca dietro un mano dalle lunghe dita pallide, -E molto più bella.-
Charlie si morde il labbro inferiore , assorta nell’ammirare la creatura che sta palesemente flirtando con lei. La ragazza sembra molto più alta di lei e ha un paio di gambe lunghe e snelle fasciate in un paio di jeans scuri che, presume Charlie, le faranno sicuramente un culo da favola.
La serata tutt’a un tratto ha preso una piega completamente inaspettata e ben voluta.
-Abiti qui in zona? Come mai non ho mai avuto la fortuna di incontrarti?- chiede la rossa, sporgendosi verso di lei.
La ragazza si stringe nelle spalle, in modo adorabile.
-Sono qui in vacanza da alcuni parenti, purtroppo non abito qui…- lascia la frase sospesa nell’aria, osservando la rossa di sottecchi, -Tu vieni in questo liceo, vero?-
-Purtroppo per me,- annuisce lei, -Se ci fosse qualcuno  come te sarei più motivata ad andare a scuola.-
La ragazza fa una risatina leggera e Charlie non le resiste.
-Posso rendere il tuo soggiorno qui piacevole, se vuoi.- si passa una mano tra i lunghi capelli rossi, sorridendole lascivamente, -Così che tornerai a casa con un bel ricordo.-
-Mi piacerebbe.- mormora prima di avvicinarsi lentamente e baciarla.
Charlie non si preoccupa nemmeno di andare in un posto meno visibile, non le interessa se i suoi compagni la vedranno baciare una ragazza. Anzi, dannazione, vuole che la vedano perché sta baciando una bellezza unica e sicuramente almeno la metà dei ragazzi moriranno di invidia.
Le labbra della sconosciuta sono morbide e gonfie, come se le avesse mordicchiate finora. Charlie le lecca  facendole aprire e entrambe rabbrividiscono quando la lingua della mora fa una cosa assurda con quella di Charlie.
-E questo dove l’hai imparato?- dice senza fiato.
-E’ un segreto.- soffia sulle sue labbra.
-Hai troppi segreti, bellezza… Non so nemmeno come ti chiami.-
La ragazza si alza in piedi, porgendo una mano verso di lei.
-Samantha,- sorride, -Piacere di conoscerti.-

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Capitolo 8
*** 8- Un bacio sotto la pioggia ***


Fandom: Supernatural.
Pairing: Human!Impardis.
Rating: Arancione.
Beta: Il mio cervello.
Genere: Raccolta, slice of life, fluff.
Warning: OOC, missing moments, what if, lemon, femSlash, crossover Superwho.
Words: 5.768/?
Summary: 30 volte il primo bacio. - Giorno 8: Un bacio sotto la pioggia.
Note: Hola susamigos! Ebbene, anche questo momento doveva giungere, prima o poi. Era una vita che volevo scrivere una Impardis, nonostante io sia molto indietro con Doctor Who, ho finito appena la s2 e basta, dopo Doomsday non ho più avuto la forza e il tempo di continuare :’D quindi uh, mi scuso con tutti i whovians, se ho scritto stronzate in questo capitolo. Inoltre, mi sono inventata il nome per entrambe e uh, quello per human!Impala è ovvio, mentre quello per human!TARDIS l’ho totalmente inventato, cioè, il nome che le ho dato non ha fondamento, ecco XD mi pare starle bene e allo tiè lol also, mi pare (scusatemi ancora se dico cavolate) che ci sia effettivamente una puntata di DW in cui il TARDIS diventa umana. Quindi, io non l’ho vista e SCUSATE davvero tantissimo se quella che ho ritratto qui è uno schifo e non centra nulla con quella originale XD è frutto della mia immaginazione e di come sarebbe secondo me, così come human!Impala. okay, forse per l’outfit delle protagoniste ho preso spunto dal cosplay mio e della mia amica, MA DETTAGLI, SUVVIA. Okay, basta precisazioni e scusate ancora tutti per eventuali schifezze ç_ç spero di non aver fatto troppo caos. Baci, cioccolate calde e buone feste babies! <3 ~ S.
P.s.: la maggior parte della gente si immagina human!Impala come un lui. Quindi boh, scusate? XD ma presto arriverà anche quello /ride.
Dedica: A tutti voi che mi leggete  (◡‿◡✿)
 

 





- One day, maybe we’ll meet again.
 
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-Solo il mio Padrone guida come uno spericolato senza cervello o anche il Dottore è un completo irresponsabile?-
La ragazza sobbalza, spaventata dalla voce inaspettata dietro di lei. È passato molto tempo dall’ultima volta che l’ha sentita dal vero invece che modificata dal filtro dei propri ricordi. Si rende conto che le è mancata dannatamente.
-Ciao, Kaz.- si volta e saluta la sua vecchia compagna sorridendo con gioia e un po’ d’imbarazzo pudico.
La ragazza vestita di pelle nera come la notte che le circonda le si avvicina con il tipico passo suadente e cadenzato che ricordava possedere. Le prende il mento fra le dita, baciandola con passione.
-Mmh, mi sei mancata, dolcezza.- mormora leccandosi le labbra rosse.
-Neanche un ‘ciao’,- fa Tess nascondendo un sorriso, alzandosi sulle punte per guardarla meglio, -Anche dopo tutto questo tempo non sei cambiata di una virgola.-
-Ci siamo viste appena un paio d’anni fa.- Kaz alza un sopracciglio, confusa.
-A me sono sembrati millenni.- sussurra la ragazza in blu.
Entrambe abbassano lo sguardo, quasi avessero paura di aggiungere altro.
Kaz si fa indietro di un paio di passi, decidendo di lasciare il suo spazio a Tess, che è sempre stata più prudente, timida e riflessiva di lei. Si allontana quasi fosse un animale selvatico che potrebbe spaventarsi e scappare via da un momento all’altro. Dopotutto un po’ è davvero così, Tess ha viaggiato per mondi e tempi impossibili e inaccessibili a chiunque altro, esclusione fatta per il Dottore ovviamente. Kaz ogni tanto pensa che aver visto così tante cose, abbia logorato l’amica. Tess sa troppo.
-Dovresti dirglielo.- tenta di nuovo la mora, anche se sa bene che questa conversazione non porterà a niente di nuovo.
Ogni volta che si vedono, una delle due tira fuori quest’argomento, che cade tra loro come un macigno, anche se nessuna delle due ha mai davvero voglia di parlarne.
Alcuni hanno il bacio di bentornato a casa, loro hanno questo.
-Di nuovo questa storia?- ringhia lei, alterandosi come aveva previsto, -E’ il mio Padrone, Kaz. Non posso lasciarlo.-
-Non puoi o non vuoi?- incalza lei, conscia di starla mettendo in difficoltà.
Non vorrebbe dirle queste cose e ripercorrere le solite liti e arrabbiature sconclusionate, ma sembra che ogni volta che si incontrino finiscano ad urlarsi contro invece di godersi il poco tempo disponibile che hanno.
-Scusami,- sussurra Kaz, sinceramente dispiaciuta e stanca, -E’ solo che non mi è mai piaciuto, lo sai. Non posso farci niente.-
-E’ un bravo Padrone, credimi.- tenta lei, calciando un sasso con la punta dello stivaletto blu, -E’ solo un po’ matto, ma ci si fa l’abitudine.-
Sorride tra se e Kaz la imita, sperando di essere nascosta dal buio.
-Mi sei mancata,- sussurra dopo un po’, facendo tintinnare le catene che ha attorno al polso, -E’ bello rivederti.-
Tess sgrana gli occhi blu del colore dell’infinito, colta di sorpresa. Kaz non è una che si lascia andare spesso a questo genere di dolcezza. È sempre chiusa in se stessa, proprio come il suo Padrone. Rimane quindi sorpresa e un po’ sconvolta dalla rivelazione. Sapeva di contare qualcosa per lei, ma non immaginava in questo senso.
-Mi sei mancata anche tu.- è un sussurro poco prima che si lasci sfuggire una lacrima solitaria.
Kaz alza gli occhi al cielo, fissando la volta celeste con un sorriso, in cerca di qualcosa, -Sei un disastro!- scoppia a ridere quando una goccia e poi un’altra le bagnano il viso.
-M-mi dispiace.- arrossisce come una bambina, aggiustandosi il fiocco blu annodato tra i capelli della stessa tonalità, -E’ colpa tua, stupida. Lo sai che quando mi emoziono finisce male.-
La pioggia comincia a cadere sempre più forte sulle due sagome ferme nella notte, ma non è fastidiosa, le due ragazze la salutano come fosse una vecchia amica ritrovata. Kaz l’accoglie con gioia, alzando le mani al cielo, per arrivare fin lassù, là dove la sua Tess viaggia ogni giorno della sua vita infinita.
-Combini sempre disastri, sciocca.- la prende in giro, passandole un braccio attorno alle spalle. Così facendo, il top stretto che le copre il petto si alza fin sopra l’ombelico, lasciando intravedere il piercing che scintilla sotto la luce lunare. Tess non riesce a distogliere lo sguardo e  non si sforza di farlo.
-Come quella volta in campagna,- ridacchia Kaz, stuzzicandola ancora, -Quando ti ho fatta venire così tante volte che c’è stato un terremoto nello Stato vicino.-
-Kaz!- strilla imbarazzata come non mai.
-E’ la verità.- ridacchia lei, infilando una mano nella tasca del suo chiodo di pelle, -Ti ricordi cosa continuavi a ripetere?-
Tess affonda il viso nelle mani, nascondendosi nell’incavo del collo della compagna.
-Fanculo.- pigola contro la sua pelle.
-So che te lo ricordi.- ghigna facendole alzare il viso. Quanto le piace stuzzicarla in questo modo. –Allora?-
La ragazza in blu prende un grande respiro, -Ti dicevo di m-mordermi e leccarmi dove volevi…- pigola, vergognandosi come una ladra, -Se lo dici a qualcuno ti uccido.-
La ragazza vestita di pelle nera sorride, sentendo un calore famigliare scorrerle dentro. Si passa una mano tra i capelli corti, ora completamente fradici di pioggia. Li scompiglia senza farci troppo caso e poi torna a prestare attenzione alla compagna e il suo viso si fa serio.
-Non voglio aspettare altri due anni prima di incontrarti e poter fare di nuovo l’amore con te, piccola.-
-Kaz…- mormora alzando lo sguardo blu su di lei. Le ciocche della frangetta bagnata le si attaccano alla fronte, e Kaz la trova adorabile e fottutamente bella.
-Cerca solo di ripartire il più tardi possibile.- dice, -Solo questo.-
Tess la bacia. Si alza sulle punte, le avvolge le braccia attorno al collo e la attira a se. Kaz non si fa certo pregare. Le loro bocche si ritrovano dopo tanto tempo, assetate l’una dell’essenza dell’altra.
Tess si lascia sfuggire un sospiro strozzato quando l’altra ragazza passa una mano sul suo seno, sfiorandole un capezzolo sotto la stoffa blu del vestito.
-Farò il possibile.-

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Capitolo 9
*** 9- Un bacio a tradimento ***


Fandom: Supernatural.
Pairing: Destiel.
Rating: Verde.
Beta: Il mio cervello.
Genere: Raccolta, slice of life, fluff.
Warning: OOC, missing moments, high school!AU, lemon.
Words: 6.550/?
Summary: 30 volte il primo bacio. - Giorno 9: Un bacio a tradimento.
Note: RITORNO ALLE ORIGINI, alla destiel, awh. Capitolo fluff (l’intento era quello, poi non so, sob) e natalizio, anche se un po’ in ritardo. Auguri, muffins! *^* <3 ~ S.
p.s.: I miei titoli fanno sempre più pena, scusatemi D: also non credo nemmeno di aver sentrato il prompt, scusate di nuovo, ma non avevo idee ;_;
Dedica: A tutti voi che mi leggete (◡‿◡✿)

 





 
 -Mistletoe.

 
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Il Natale è finalmente alle porte e con esso anche il clima freddo, la neve, le cioccolate calde e le coccole che riscaldano meglio di qualunque tipo di bevanda.
Dean preferisce un bel caffè forte a una cioccolata dolciastra, ma alle coccole soffici non rinuncerebbe per nulla al mondo. Anche se non lo ammetterebbe mai.
Peccato comunque, non avere nessuno con cui condividerle, pensa osservando con invidia una coppietta che si sta sbaciucchiando dall’altro lato del corridoio.
-E’ una tradizione stupida.-
Si volta, sobbalzando appena. Sorride ancora prima di vedere chi ha parlato, perché sa bene di chi si tratta.
Castiel sta osservando con sguardo corrucciato i due fidanzatini ancora intenti a studiare l’uno la lingua dell’altra.
-Tradizione?-
L’amico annuisce, accennando agli armadietti sopra i due ragazzi, da cui, Dean non ci aveva fatto caso, è stato appeso un rametto di vischio con tanto di fiocco rosso tutto pomposo nelle sue pieghe e balze morbide.
-No che non lo è, invece.- ribatte, guardando Castiel, che inclina la testa di lato, osservandolo come se gli fosse spuntato un terzo occhio, -E’ soltanto una cosa carina anche se un po’ troppo commercializzata.-
-Ma non ha alcun senso,- ribatte di nuovo, testardo come suo solito, -Perché mai bisognerebbe baciarsi sotto a un arbusto attaccato al soffitto da qualche sconosciuto?-
-Smettila di fare il polemico, Cas.- lo prende in giro, dirigendosi verso l’uscita della scuola.
Superano la coppietta ancora intenta a sbaciucchiarsi e abbandonano il maledetto edificio che non vedranno per ben due settimane.
-E’ una bella cosa invece. Il vischio, dico. Sai cosa penso?- chiede Dean stringendosi nel cappotto pesante.
-…Niente?- ghigna guardandolo da dietro le lenti contornate dalla montatura spessa.
-Idiota.- Dean lo spintona e Castiel incassa il colpo ridendo. I due amici di rincorrono per un po’, ridendo spensierati, liberi da ogni tipo di preoccupazione.
-Penso che tu sia solo geloso, Cas.- dice Dean, con l’ombra della risata ancora sulle labbra.
-E di cosa?-
-Il vischio, stupido. Credo che non ti piaccia la tradizione perché non hai nessuno da baciare sotto il vischio.-
Castiel sgrana gli occhi blu e poi abbassa lo sguardo sulle proprie scarpe. Non risponde, non ha niente da dire.
-Cas?-
-Fottiti.- sbotta, lasciando il biondo a bocca aperta.
-Hey, stavo solo scherzando!- alza le mani in segno di resa. Si aspetta che il viso scuro di Castiel si apra in un bel sorriso, ma non succede, -Non volevo dire questo, mi sono espresso male… Dai, Cas.-
-Buone vacanze, Dean. Ci vediamo.-
Castiel si limita ad accelerare il passo e andarsene. E per qualche motivo, Dean non ha il coraggio di seguirlo.
 
Arriva di fronte alla porta laccata di rosso che conosce a memoria, anche meglio di quella di casa sua, ma non riesce a bussare.
Rimane dieci minuti buoni a fissare il nome scritto sul campanello, -Milton, Novak – sperando che nel mentre nessun vicino o passante lo scambi per uno stalker o qualcosa del genere. Alla fine si impone di bussare contro la propria volontà.
Sfodera il suo sorriso migliore quando Castiel compare dietro la porta.
Il ragazzino –non smetterà mai di pensare a lui in questi termini, nonostante abbiano la stessa età,- lo guarda in cagnesco, mordendosi il labbro inferiore e strofinando un piede contro l’altro.
-Cosa vuoi?-
-Ciao anche a te, Cas.- fa una risatina nervosa, che non viene ricambiata. Si schiarisce la gola, agitato, -Sono venuto per dirti una cosa.-
-Scusarti?-
-No, dimostrarti che avevo ragione io.-
Castiel spalanca gli occhi, incredulo. Dean Winchester è proprio un deficiente, quando ci si mette.
-Vaffanculo.- ed ha un tono talmente sorpreso che sembra quasi una domanda.
-Aspetta, Cas!- blocca la porta che sta già per chiudersi. Afferra la cravatta di Castiel con una mano e lo attira a se,–Vieni qui, scemo.-
Lo bacia, stando attento a tenere l’altra mano sopra di loro, con il rametto ben saldo tra le dita.
Castiel rimane perfettamente immobile per un po’, ma quando Dean gli lecca le labbra si decide a ricambiare il bacio.
-D-Dean!- strilla spingendo via l’amico che ride soddisfatto di ciò che ha ottenuto, -Perché l’hai fatto?-
Dean lo sta guardando con un sorriso affamato sulle labbra e se Castiel non fosse in fibrillazione per il bacio appena avuto potrebbe quasi esserne spaventato.
-Perché sei dannatamente carino quando ti imbarazzi.- dice, attirandolo di nuovo a se –E per dimostrarti che avevo ragione.-
Castiel segue il suo sguardo e vede il ramo di vischio che Dean tiene ancora sopra le loro teste.
-Oh.-
-Sei ancora convinto che baciarsi sotto il vischio sia una cosa stupida?- soffia Dean sulle sue labbra.
-Certo che sì.- sussurra, -Quindi butta via quel ramo e baciami di nuovo.-
Dean ubbidisce, sorridendo sulla sua bocca.

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Capitolo 10
*** 10- La promessa di un bacio ***


Fandom: Supernatural.
Pairing: Sabriel (FINALLY, <33)
Rating: Giallo.
Beta: Il mio cervello.
Genere: Raccolta, slice of life, fluff.
Warning: Slash, lime, OOC, missing moments, high school!AU.
Words: 7.391/?
Summary: 30 volte il primo bacio. - Giorno 10: La promessa di un bacio.
Note: Hoooola, e scusatemi tanto per l’immenso ritardo! Sono tipo due settimane che non metto piede fuori casa, passo le mie giornate a preparare un esame (barra due) e omg, voglio morire, non ho tempo di fare null’altro, men che meno scrivere T_T ma sono riuscita a trovare 5 minuti per buttare giù questa… cosa. Scusate, presto arriverà qualcosa di buono, prometto. Però almeno il pairing di questo capitolo è bello. Almeno per me, è una delle mie otp, awh XDD <3 è la prima volta che scrivo sulla sabriel, plus è una high school!AU, plus è davvero una stupidata, quindi non fateci troppo caso. Se vi piace comunque ,sappiate che vi amo (un po’ di più del solito ;o; <33).
A presto e buon ultimo giorno di vacanza! (Anche se nemmeno mi ero resa conto fosse oggi lolz) Tante tazzone di cioccolata calda per voi <3 ~ S.
Dedica: A tutti voi che mi leggete. (◡‿◡✿)

 
 




 
 -Lollipop.
 
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Sam sbuffa, affondando il viso in un cuscino del divano sul quale giace da ore. 
Non capirà mai cos'ha fatto di male per meritarsi un coinquilino rompipalle, rumoroso e a dir poco vivace come Gabriel. Il ragazzo è la compagnia perfetta se stai cercando qualcuno con cui far festa e divertirti o comunque passare un po’ di tempo divertendosi, ma non è esattamente l’ideale quando hai oltre ottocento pagine di roba da studiare per la settimana successiva. Gabriel sara' anche piccolo di statura, ma la sua energia sembra non esaurirsi mai. Probabilmente la ragione della sua perenne iperattività è data dalla quantità industriale di dolci vari che mangia ogni giorno.
Seriamente, non c’è un solo momento della giornata in cui Gabriel non sgranocchi qualche caramella o mangi una fetta di torta e simili.
Tipo ora, il signorino si è accomodato in fianco a Sam (un po’ troppo vicino, Gabriel, non pensi?) e sta mangiucchiando e succhiando con attenzione un lecca-lecca grosso quanto la sua faccia. E sta facendo rumore. Molto rumore.
-Gabe, starei studiando, ti spiace non ruminare come una mucca?- sbotta dopo un po’, disperato.
Forse Sam si distrae troppo facilmente, ma comunque i rumori provenienti dalla sua destra non aiutano. Di questo passo non riuscirà mai a finire di studiare tre dannatissimi libri per quell'odiosissimo e totalmente inutile esame che gli tocca dare la settimana prossima. Non che gli interessi la storia delle civiltà preistoriche, ma la scelta era tra dare quell'esame o uno sui popoli antichi della Scandinavia, per cui...
-Che f'è?- domanda innocentemente, con gli occhioni color miele sgranati.
-Potresti fare meno rumore, per favore? Sei disgustoso.- 
Gabriel si sporge verso di lui, dando un’ultima leccata al dolce e, uh, quello era un occhiolino? O se l’è sognato?
-E tu sei troppo stressato, studi troppo Sammy-pooh. Ti verranno le rughe prima del tempo.- sentenzia, leccando rumorosamente quel dannato lecca-lecca a strisce bianche e rosse.
Sam gli fa la linguaccia e si alza. Ha un esame da dare e non intende lasciarsi distrarre dal suo compagno di stanza alto un metro e un tappo con una passione sfrenata per gli zuccheri. Le cose si fanno serie.
-Okay, se la metti cosî...- gli ruba il dolce dalle mani e si alza velocemente dal divano, raggiungendo la libreria ricolma di libri e quant’altro. 
-Hey! Il mio lecca-lecca!-
Ma Sam non ascolta le sue proteste, lascia anzi il dolce su uno degli scaffali più alti dove, neanche farlo apposta, c'era un piatto vuoto, quasi lo pregasse di abbandonarlo lì.
Gabriel lo raggiunge e si sporge sulle punte per riprendersi ciò che è suo, ma anche così il suo obbiettivo rimane fastidiosamente lontano.
-Sammy, non è divertente.- 
Il suo sguardo contrariato è esilarante e Sam si ritrova a ridacchiare senza pensarci davvero.
-Anche i rumori che continuavi a fare con quell'ammasso di zucchero lo erano.-
-Umpf, guastafeste.- lo rimbecca lui, -Riuscirò a riprenderlo.-
-Qui non ci arrivi, non lo prenderai mai.- ghigna Sam, soddisfatto della soluzione.
Ora può tornarsene a leggere in pace, sperando che quel nano capellone se ne stia zitto e buono per un po'.
Ma quasi dimentica che è di Gabriel che si sta parlando. È impossibile tenerlo fermo e buono se lui vuole.
-Ne sei proprio convinto?- domanda infatti con una strana luce negli occhi, che fa preoccupare Sam.
-Sì, certo.-
-Scommettiamo che riesco a prenderlo?-
Gabriel fa scattare lo sguardo da Sam al lecca-lecca un paio di volte. A quel punto le sue labbra di stirano in un sorrisetto furbo.
E Sam non è più tanto sicuro della sua trovata, ma non può farsi cogliere in fallo, altrimenti Gabriel l'avrà vinta e lo tormenterà a vita.
Decide quindi di bluffare.
-Certi che sì, Gabe.-
-Oh perfetto, Sammy-pooh,- scandise millefluo, -Allora facciamo un accordo.-
Sam alza un sopracciglio, ma non dice nulla.
-Se riesco a prenderlo, tu mi dai un bacio.-
Sam strabuzza gli occhi, rischiando di soffocare. Non crede alle proprie orecchie, insomma, cosa? 
-Un bacio?! Ma Gabe-- 
Ma non riesce nemmeno a finire la frase perchè tutt'a un tratto si ritrova chissà come il piccoletto addosso, che lo scala come fosse una fottuta montagna o chissà che.
-Hey, un po’ di rispetto!- esclama cercando di levarselo di dosso, ma senza riuscirci. Non aveva mai notato che fosse cosi agile, -Gabe! Smettila, avanti!-
Ma Gabriel non intende lasciarlo andare, anzi gli stringe le gambe attorno alla vita e Sam si ritrova un paio d'occhioni dorati a tanto cosi dai propri, ancora sgranati per la sorpresa. Sam si appoggia alla libreria alle sue spalle e in qualche modo riesce a tenersi in piedi e anche tenersi stretto Gabriel. Forse un po’ troppo stretto, ma comunque non sembra dispiacergli.
Al contrario, Gabriel sorride furbamente, tornando con il viso all’altezza del suo sguardo e Sam nota il lecca-lecca stretto tra le sue labbra e la punta della lingua che spunta ogni tanto per leccarlo con gusto.
-Allora, la mia ricompensa?-
Sam Winchester è un uomo di parola, quindi mantiene la promessa.
Anche se gli era stata strappata con l’inganno.
Dettagli.

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Capitolo 11
*** 11- Un bacio che vale più di mille parole. ***


Fandom: Supernatural.
Pairing: Destiel.
Rating: Verde.
Beta: Il mio cervello.
Genere: Raccolta, slice of life, fluff.
Warning: Slash, lime, OOC, missing moments, AU!verse.
Words: 8.557/?
Summary: 30 volte il primo bacio. - Giorno 11: Un bacio che vale più di mille parole.
Note: Hola susamigos! Posso dirlo? Questo capitolo mi piace. Okay, mi piace la situazione, mettiamola così. Un po’ meno come l’ho scritto, ma non sarò mai contenta di questo, quindi vabbè (oddio, non so parlare). Beh, spero che questo ritorno alla destiel e al fluff (momentaneo lolz) vi possa piacere ;_; e spero anche di non aver scritto stupidate riguardo questa !verse. nel caso, mi dispiace T_T
A presto, spero con tutto il cuore di poter aggiornare più spesso ;_; mi manca scrivere sui frocetti *abbraccia tutte le otp* ciao muffins! <3 ~ S.
p.s.: HEADCANON MASSIMO ED ESAGERATO. Se qualcuno conosce altre fan fiction in questa !verse, potrebbe linkarmele? Inglese, italiano, portoghese (??) non m’interessa, voglio solo leggere di gEnTe mUtA what is my life.
Dedica: A tutti voi che mi leggete. (◡‿◡✿)

 
 



 -Anyone else, but you.
 

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Una volta Dean gli aveva detto che gli voleva bene.
Non è che gliel’avesse proprio detto, più che altro gliel’aveva mimato. Aveva congiunto le dita di fronte al petto, proprio davanti a dove doveva battere il suo cuore, muovendole velocemente in tutta una serie di gesti che Castiel aveva imparato a decifrare come fossero la sua lingua madre.
Gli aveva sorriso in risposta, con le lacrime agli occhi, sentendosi patetico ma soprattutto felice. Non gli aveva risposto anche se, dannazione, lui aveva la fortuna sfacciata di possedere una voce, un suono tutto suo da modellare come più gli piaceva. Era invece rimasto in silenzio con una voglia malata di urlargli che lui non gli voleva solo bene, ma lo amava.
Non aveva detto nulla per paura di essere rifiutato o di affrettare le cose e tutta una serie di pensieri stupidi che ci si fa quando ci si trova bloccati in una situazione del genere, in una via senza uscita dove il muro che ci sbarra la strada  è dello stesso colore degli occhi spauriti della persona che si ama. Gli aveva sorriso e si era voltato, ed era finita lì.
Poi c’era stata quella volta in cui Castiel era arrivato a tanto così dal dirglielo, ma all’ultimo si era trattenuto sentendosi in colpa, anche se ancora non aveva fatto nulla di male. Aveva guardato di sottecchi il volto rilassato di Dean e aveva pensato che non aveva alcun diritto di far corrucciare quel volto, di far imbronciare quelle labbra silenziose.
Era rimasto zitto, anche quella volta.
Aveva imparato a tenersi tutto dentro e non gli dava nemmeno più fastidio, aveva capito che era già abbastanza fortunato ad avere Dean al proprio fianco nonostante la loro relazione fosse costellata da una miriade di problemi, insicurezze e ostacoli.
“Pensi mai a come sarebbe non avermi sempre tra i piedi?”
Dean gliel’aveva chiesto un giorno mentre erano accoccolati sul divano, l’uno nel calore famigliare dell’altro, mentre Castiel non aveva nulla per la testa e si stava solo godendo la presenza del compagno.
Dean si era scostato dal suo petto, mettendosi seduto a gambe incrociate come un bambino pronto a rivolgergli una richiesta molto importante.
Castiel, ormai abituato al suo modo silenzioso di domandargli attenzione e di iniziare un discorso senza parole, si era voltato verso di lui a sua volta e aveva, senza nemmeno rendersene conto, cominciato a interpretare ogni piccolo segno che andava increspando il suo volto e modellando i piccoli gesti di un discorso non ancora cominciato.
Gli ci erano voluti anni per comporre un piccolo dizionario personale di tutte le espressioni e i gesti del proprio ragazzo, ma ne era valsa la pena.
Dean rifuggì dal suo sguardo e cominciò a muovere le mani di fronte a se, all’inizio Castiel cercò di decifrare ciò che stava dicendo, ma si rese conto dopo un paio di secondi che non  stava effettivamente dicendo nulla, non ancora. Stava solo gesticolando, come avrebbe fatto una persona qualunque. Ma Dean non era una persona qualunque, era la sua persona e lo turbava vederlo agitato.
-Hey, che c’è?-
Dean lo guardò dritto negli occhi, tenendo le mani ferme. Poi ricominciò a muoverle, questa volta parlando.
Muoveva anche le labbra mentre parlava con le mani e Castiel sorrise, con gli occhi lucidi. In un momento di debolezza gli aveva confessato che preferiva che oltre a muovere le mani, mimasse le sillabe anche con le labbra. Non gli importava che fossero silenziose, gli piaceva vedere come avrebbe parlato se ne avesse avuto la possibilità.
“Pensi mai a come sarebbe non avermi sempre tra i piedi?”
Castiel l’aveva guardato con uno sguardo che Dean avrebbe voluto serbare dentro di se per l’eternità. Persino uno come lui, che con le emozioni e i sentimenti faceva pena, aveva notato che in quel blu profondo c’era soltanto amore, affetto e preoccupazione sincera.
Ogni tanto ci pensi? A come sarebbe non avermi sempre attorno e non dover sempre… Sai, interpretare quello che dico, stare attento a come muovo le mani, stare attento a ogni mio gesto e cose del genere?
-Non dire queste cose, Dean,- ribattè subito, incorniciandogli il viso tra le mani, -Alla fine, non ho dovuto fare nulla di strano, a parte imparare una nuova lingua. Non hai niente che non va, parli soltanto una lingua diversa dalla mia. Una lingua, se devo proprio dirlo, anche abbastanza semplice da imparare.-
Era riuscito a strappargli un sorriso imbarazzato.
Ma se ci hai impiegato quasi tre anni per impararla per bene e ancora adesso ti impigli su tantissime frasi!” ribattè, sorridendo. Castiel lo imitò, lieto di essere riuscito ad alleggerire l’atmosfera.
-Beh, non è colpa mia se tu e la tua gente avete un modo così difficile per dire ‘blu’! (*)- esclamò passandogli un braccio attorno alle spalle e attirandolo di nuovo a se.
Dean rise, ma la sua risata non fece rumore e si perse contro il petto del compagno. Gli sfuggì di nuovo e tornò a guardarlo, questa volta con uno sguardo più rilassato negli occhi.
Dico davvero, comunque. A parte la storia del ‘blu’,” si fermò per mettersi una mano di fronte alla bocca mentre rideva in silenzio e Castiel avrebbe tanto voluto mangiarlo di baci, “Per il resto lo sai che vorrei più di ogni altra cosa poterti parlare, parlare veramente.”
-Sì, lo so. Ma non c’è alcun problema, possiamo comunicare parlare così.- disse, muovendo le mani e le labbra, ma tenendo chiusa dentro di se la propria voce, quasi volesse far compagnia a Dean. Il ragazzo non saprà mai che Castiel spesso e volentieri usava soltanto il labiale quando comunica con lui, e lui stesso non gliel’aveva mai confessato.
Era così abituato ad usare solo il labiale senza la voce, che ogni tanto gli capitava di dimenticarsi di parlare anche con persone qualsiasi, che lo prendevano costantemente per stupido.
Lo so, è solo che… Molte cose le ho sempre tenute per me, perché non voglio rovinarle in questo modo.” Le mani di Dean si mossero più freneticamente, nella foga di esprimere al meglio quello che intendeva dire.
-Aspetta, cosa…?- il suo cuore perse un battito e si dimenticò di tenere la voce dentro di se, -Cosa intendi?-
Dean sospirò, per poi abbassare lo sguardo. Si morse le labbra e tornò ad accoccolarsi contro il suo petto, abbracciandolo stretto. Il discorso sembrò cadere nel vuoto e per un po’ Castiel rimase in silenzio, ma la sua postura rimaneva rigida, contratta. Si domandava cos’avesse voluto dire veramente Dean.
Si domandò se quello che si era tenuto dentro lui era lo stesso sentimento che anche il suo compagno aveva tenuto nascosto ad entrambi.
Poi, dopo un po’, Dean accostò le labbra screpolate alla sua guancia ispida di barba.
E mosse le labbra.
E non uscì nessun rumore reale, ma a Castiel parve di sentirlo comunque. Gli venne quasi da piangere perché la voce più bella del mondo aveva appena pronunciato le parole che aveva desiderato sentire da anni.
Ti amo.
Lo baciò per tutta la notte.
 
 
 
 


 -
NOTE:
(*) : Se vi state chiedendo come si dice effettivamente blu nel linguaggio dei segni, ecco qui: x (ho fatto ricerche in merito XDD) Perché ho scelto proprio il blu? A) occhi di Castiel; B) mi faceva ridere com'è nel linguaggio dei segni, not my fault.

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Capitolo 12
*** 12- Un bacio alla sposa ***


Fandom: Supernatural.
Pairing: Charlie/Abaddon.
Rating: Verde.
Beta: Il mio cervello.
Genere: Raccolta, flashfic, slice of life, fluff.
Warning: Femslash, lime, OOC, AU!verse, crackship, nonsense.
Words: 9.018/?
Summary: 30 volte il primo bacio. - Giorno 12: Un bacio alla sposa.
Note: Hola susamigos! AU che più AU non si può, ovviamente e crackship a manetta XD con un accenno di otp alla fine, che non guasta mai. Titolo fantasiosissimo. Capitolo pessimo, ma la mia attenzione è presa da un’altra destiel che sto editando, però volevo aggiornare assolutamente anche questa raccolta, quindi ormai il danno è fatto (??) e ora torno sull’altra fan fiction, buona fortuna a me. A presto, muffin, prometto scriverò un capitolo più decente, prossimamente ;_; abbiate fiducia (o forse no?) ~ S.
Dedica: A tutti voi che mi leggete. (◡‿◡✿)
 
 



 -“I do”

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Charlie è una che va in panico facilmente, questo è poco ma sicuro e lei stessa ne è ben consapevole.
Rimane sorpresa quindi, rendendosi conto di essere più o meno tranquilla, o comunque molto meno agitata di come si sarebbe aspettata.
Ha soltanto le mani che tremano e le ginocchia che sembrano fatte di gelatina, ma nulla di più e non è niente rispetto a quello che si era immaginata.
Percorre il lungo tappeto rosso (scelta della sua fidanzata, una volta tanto lei non centra nulla. "Fa pandan sia con i miei capelli che con i tuoi, lo voglio rosso.") che la separa dal piccolo altare fai-da-te e dalla sua meravigliosa ragazza con il sorriso sulle labbra, che sono tinte di rosso scuro, strano ma vero.
È tranquilla, all'incirca. È stata agitata fino a quella mattina, non riusciva a stare ferma, nemmeno giocare Minecraft l’aveva calmarla, ma da quando si è infilata nel suo abito da sposa (dio solo sa quanto le faccia strano pensarsi in questo modo) di pizzo nero, le sembra di essersi trasformata in un'altra persona. È tranquilla e quando scorge il proprio riflesso nello specchio stenta a riconoscersi. È bella.
Sorride con le lacrime agli occhi quando arriva davanti ad Abaddon, che la guarda con il suo solito ghigno felino, come se volesse mangiarla da un momento all'altro.
"Sei una meraviglia." mima con le labbra e Charlie si ritrova a sorridere come una bambina, trattenendosi dal saltarle al collo e baciarla subito.
Dean tossicchia, lanciando un’occhiata ad Abbadon, ma sorridendo a sua volta subito dopo. Charlie ha sempre pensato che se non fosse perdutamente gay e lei irrimediabilmente lesbica, il ragazzo sarebbe stato un compagno più che ottimo.
Ma il destino non li ha voluti insieme. Poco male.
Mettere su un matrimonio completamente fai-da-te è stata probabilmente l’idea migliore che Charlie abbia mai avuto ed è talmente contenta di come sono riusciti ad organizzare tutto, che le viene da piangere.
-Lo voglio!- si ritrova ad esclamare come se avesse vinto alla lotteria. Allaccia le braccia al collo di Abaddon che fa un adorabile versetto sorpreso e Charlie bacia il sorriso di quella che ora può finalmente definire sua moglie.
Un coro di ‘ohh’ e ‘awh!’ si alza nella stanza e Charlie lancia il buquet di rose gialle (scegliere i colori a caso era stata una pacchia) senza farci davvero attenzione, troppo presa a stringersi contro il corpo flessuoso del suo amore.
Solo quando si separano e si guardano attorno, si rende conto di dov’è finito il suo mazzo di fiori.
-Dean, mi sa che è arrivato il tuo momento, corri a comprare gli anelli!- esclama Charlie ridendo delle guance scarlatte dell’amico, che sta fissando il buquet tra le mani di Castiel come se fosse fatto di fuoco.

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Capitolo 13
*** 13- Un bacio non voluto. ***


Fandom: Supernatural.
Pairing: Alastair/Dean Winchester.
Rating: Arancione.
Beta: Il mio cervello.
Genere: Raccolta, slice of life, angst.
Warning: Slash, lime, OOC, missing moments, what if?, crackship, (pre?) non-con.
Words: 9.482/?
Summary: 30 volte il primo bacio. - Giorno 13: Un bacio non voluto.
Note: Hola susamigos! Scusate per il pairing di questo capitolo, mi sa che non piacerà a nessuno, però il prompt mi ha subito ricordato questi due e quindi eccomi qui con questa cosa. Spero possa piacere ;_; e spero di tornare presto con qualcosa di fluff perché mi manca scrivere di unicorni e cioccolato ewe vedremo con i prossimi prompt, adios! ~ S.
p.s.: tà-tà, tan-tà, spazio spam! Vi ricordo che qualche giorno fa ho postato la mia prima destiel Hogwarts!verse (x) e niente, ciao. çwç
Dedica: A tutti voi che mi leggete. (◡‿◡✿)
 



 


 -Decay.

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Fiamme rosse come il sangue si arrampicano su tutto il suo corpo martoriato, ma Dean quasi non se ne accorge. La sua resistenza ha superato quel limite di sopportazione ultimo che nessuno dovrebbe arrivare a sfiorare e ora non teme più nulla, non gli importa più di niente perché non gli è rimasto niente. 
Alastair gli gira attorno stuzzicando la sua anima argentea con un dito sporco di sangue. 
-Allora, hai imparato la lezione?-
Dean si scansa dal suo tocco, rabbrividendo di ribrezzo e si morde il labbro per non rispondere. I suoi occhi argentei che in questo buio rispecchiano la sua anima fissano Alastair con odio e fermezza.
-Rispondimi, Dean Winchester. La mamma non ti ha insegnato le buone maniere?-
Un lamento alto squarcia il buio della notte infinita e Dean si unisce a quell'urlo non appena ne riconosce la voce femminile sepolta nei suoi ricordi. Sa che è solo un trucco, ma la sua mente assuefatta dal dolore stenta ad ascoltare spiegazioni razionali e il dolore lo invade.
A mala pena si trattiene dal gemere "mamma", non vuole risultare ulteriormente debole agli occhi del mostro.
Alastair scoppia a ridere e pungola la sua anima luminosa con un artiglio sporco, facendolo sussultare appena.
-Non ho mai visto un'anima come la tua. Continua a resistere anche se hai ceduto al Peccato e soffri da decenni.- affianca le labbra sanguinolente al suo orecchio, -Forse sei fatto per questo posto. Forse hai finalmente trovato un posto che puoi definire ‘casa’.-
-Fottiti.- sputa Dean.
-Ah, mi dai il permesso?-
La risata che sale dalla gola del demone è l'insieme delle urla sofferenti di tutti i prigionieri incatenati all'Inferno.
L'anima di Dean si piega su se stessa, a pezzi.
-Lasciami stare.- ringhia tra i denti, -Dammi delle anime da torturare ma lasciami stare. Farò il mio lavoro, ma allontanati da me.-
Alastair alza un sopracciglio, soddisfatto di aver ottenuto una reazione.
-Così mi piaci.- ridacchia avvicinandosi a lui. Dean pensa che se potesse dormire, i suoi incubi sarebbero popolati da questa voce e da quegli occhi rossi.
Volta il capo di lato, ma Alastair è più veloce e lo imprigiona tra le proprie dita che tutt'a un tratto sembrano essere ovunque, sul suo corpo, sulla sua anima, sulla sua pelle ma anche dentro di lui.
-Ah, sei così puro e incorruttibile, Dean Winchester. Così luminoso.- il suo alito sa di morte e disperazione, -Ti travierò, ne farò la mia missione, se necessario. Voglio vederti a pezzi, voglio sporcarti.-
Si abbassa di quel poco che basta per arrivare a baciargli le labbra e leccargliele subito dopo. La sua saliva si appiccica alla bocca del ragazzo e la sua anima rischia di spezzarsi, disgustata dall'orrore di quel contatto.
L'urlo che fuoriesce dalla gola di Dean non ha nulla di umano.

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Capitolo 14
*** 14: Un bacio che uccide. ***


Fandom: Supernatural.
Pairing: Crowley/Dean Winchester, accenni destiel.
Rating: Giallo.
Beta: Il mio cervello.
Genere: Raccolta, slice of life, flashfic.
Warning: Slash, lime, OOC, missing moments, what if?, crackship.
Words: 9.896/?
Summary: 30 volte il primo bacio. - Giorno 14: Un bacio che uccide.
Note: …Okay. Okay, MI DISPIACE. Sono sparita per mesi, l’ultimo mio aggiornamento risale a—Gennaio, lo so DX mi dispiace aver lasciato in sospeso questa raccolta e non aver scritto nulla per tutti questi mesi. Sono stata impegnata parecchio con università e cose varie, e non ho avuto tempo di scrivere cose nuove ç_ç ora ho anche perso un po’ la mano, quindi vi chiedo un attimo di pazienza fin quando non mi riprenderò (?) btw, mi scuso per il ritardo mega giga enorme. Spero di riuscire a postare un po’ di cose in questi giorni (sappiamo tutti che non lo farò ma ci tento)
Spero stiate passando una bella estate <3 ora vado a rispondere alle (numerosissime ahhh ;_; ) recensioni che mi avete lasciato alle mie storie in questi mesi ç_ç scusate ancora per la scomparsa e per questo capitolo schifo D: mi farò perdonare I swear. *fa ciao ciao con la manina e scompare* <3
Dedica: A tutti voi che mi leggete. (◡‿◡✿)

 

 


- Deal?
 
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Se suo padre lo vedesse ora, probabilmente non avrebbe neanche la forza di ucciderlo con le proprie mani.
Dean si trascina lungo la strada desolata, tenendo lo sguardo basso fisso sui propri scarponi incrostati di polvere, prove materiali dei troppo chilometri che compie quotidianamente per soccorrere la sfortunata vittima di turno.
Ma oggi non c'è nessuno sconosciuto da soccorrere; oggi non si tratta di un semplice lupo mannaro incapace di gestire la sua prima Luna Piena o di un mutaforma incazzato che si aggira a piede libero per la città. Oggi si tratta di arrivare all'incrocio maledetto, scavare una piccola buca e sotterrare una scatolina di metallo freddo come l'anima di Dean. Anima che ancora per poco si può dire di sua proprietà.
Gli scarponi sporchi si fermano al centro dell’incrocio e Dean si abbassa sulle ginocchia, si lascia quasi cadere sulla terra fredda.
Scava la buca mentre si morde le labbra, gli occhi asciutti e fissi sulle proprie mani che si muovono automaticamente, a scatti precisi e veloci. Ha una missione da compiere e un obbiettivo ben preciso da raggiungere.
-Oh oh, chi si vede.- esclama una voce canzonatoria alle sue spalle, -Buonasera dolcezza. Mi sei mancata.-
Dean non si preoccupa neanche di rispondere alla provocazione. Si limita ad alzarsi e voltarsi verso Crowley; lo raggiunge muovendo qualche passo lungo e ben misurato.
-Sai già cosa voglio,- si limita a sibilare tra i denti, -Dammelo. Non ho tempo da perdere con una carogna come te.-
Il demone sogghigna e la luce della luna fa risplendere i suoi denti aguzzi come quelli di uno squalo affamato.
-Sei parecchio sicuro delle tue decisioni, Winchester. Il che significa che sei estremamente coraggioso o tutto incosciente e stupido.- Crowley muove qualche passo attorno a lui, girandogli intorno: studia la preda.
Dean non si degna neanche di seguire i suoi movimenti.
-Facciamo questo patto e finiamola qui.-
-Bene allora, sei un completo incosciente. Per tua fortuna mi sei sempre piaciuto, quindi ti darò quello che vuoi solo perchè voglio un bel bacio in cambio.- ride di nuovo, viscido come una serpe.
-Perfetto.- sputa Dean voltandosi finalmente verso di lui. Gli afferra i capelli corti della nuca tra le dita, tirandoli senza riguardo, -La mia vita per quella di Castiel. Firma il contratto.-
Crowley lo bacia senza smettere di sorridere, godendosi la conquista della sua anima pura e tanto desiderata.
Dean si accascia contro il suo corpo e il demone lo lascia cadere per terra e nel buio eterno.

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Capitolo 15
*** 15- Un bacio alla morte ***


Fandom: Supernatural.
Pairing: Castiel/Tessa, destiel.
Rating: Giallo.
Beta: Il mio cervello.
Genere: Raccolta, slice of life, flashfic, angst.
Warning: Slash, het, lime, OOC, missing mo
ments, what if?, crackship, death-fic.
Words: 10.522/?
Summary: 30 volte il primo bacio. - Giorno 15: Un bacio alla morte.
Note: Non ho mai scritto niente con Tessa, nonostante sia un personaggio del telefilm che mi è sempre piaciuto, quindi questa era l’occasione buona per provare *^* non mi fa impazzire, ma non mi dispiace nemmeno, quindi ve la beccate XDD #senso.
A presto <33
p.s.: FESTA GRANDE, la raccolta ha raggiunto le +10.000 parole! ;o; *regala biscotti a tutti*
Dedica: A tutti voi che mi leggete. (◡‿◡✿
)
 
 
 

- Darkness.


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Castiel ha avuto una vita lunga e più volte si è ritrovato faccia a faccia con la morte.
È anche morto, se vogliamo dirla tutta, ma in un modo o nell’altro è sempre riuscito a sfuggire al Buio e a tornare dal mondo degli spiriti. A volte ha avuto un aiuto esterno, altrimenti ce l’ha fatta da solo.
Non per niente è sempre stato considerato uno degli Angeli più scaltri e intelligenti fra tutti i suoi fratelli e sorelle.
Nonostante si sia spento più volte, ha sempre saputo che erano morti fasulle, o per cosi dire, non definitive. L'aveva sentito, in un certo senso.
Allo stesso modo, questa volta sa che sarà l’ultima. Quella vera. La Fine, con la lettera maiuscola.
Il corpo di quello che una volta era stato soltanto il suo vestito, è ormai il suo, umano in tutto e per tutto. Di Jimmy Novak non è rimasto nulla, se non le misere sembianze fisiche. Ora è Castiel quello che è scosso da forti tremiti, è lui che si sta dannando per riuscire a strappare ancora qualche respiro a questo mondo.
“Cas, no, no! Non- non provare a farmi questi scherzi. Rimani con me.” Dean è accanto a lui, contro di lui, che lo tocca ovunque, cercando di risolvere un problema senza soluzione, “Dimmi cosa devo fare, cosa posso fare per farti stare bene… Non puoi, non mi lascerai Cas, non è ancora il tuo momento- Hey!
Non sente più le gambe e al posto delle braccia percepisce solo un forte formicolio, ma le labbra sono ancora a posto, e decide di usarle per fare un ultimo regalo a Dean Winchester.
“Vieni qui.” sussurra appena.
Tessa osserva la scena da qualche passo di distanza, in silenzio. Castiel l’ha accolta con un sorriso tranquillo.
“Che c'è? Dimmi, Cas.” Dean gli prende il volto fra le mani tremanti e i suoi occhi sono così vicini ai suoi che l’angelo si trova immerso in un mare di verde.
Le lacrime di Dean cadono sulla sue palpebre, sulle sue guance, piangendo per entrambi.
“Dean, ascoltami,” Mormora debolmente, “Sono felice di aver passato i miei ultimi anni con te...”
“Zitto, Cas, non parlare” Singhiozza disperato, “Non parlare, non parlare…”
Tessa intanto si avvicina e si inginocchia dal lato opposto rispetto Dean, così che Castiel ha entrambi al proprio capezzale. Il Mietitore gli prende la mano tra le sue e un freddo glaciale pizzica la sua pelle.
“Ti amo, ma questo lo sai.” Insiste Castiel, sovrastando la litania di sta' zitto, sta' zitto, sta' zitto che fluisce senza interruzione dalle labbra di Dean, “Ti amo e sono fiero di essere diventato... Umano per seguirti. Sono fieri di aver f-fatto tutto quello che ho fatto per stare con te.”
“Ti amo, sta zitto.” Ringhia disperato, “Andrà tutto bene.”
Tessa si abbassa fino a sfiorargli una guancia con la punta del  naso aquilino, “Castiel, dobbiamo andare.”
“Ancora un secondo,” La prega debolmente e Dean nemmeno se ne rende conto, accecato com’è dalla paura, “Dean Winchester, sono onorato di aver vissuto al tuo fianco.”
“Castiel.”
Non è in grado di dire nient’altro, così racchiude tutto quello che sta provando nel bacio che gli dona.
Castiel tiene gli occhi semiaperti mentre Dean lo bacia e riesce a vedere il suo volto soprapporsi lentamente a quello di Tessa. Ai lineamenti marcati e alle linee dure del volto del suo amore si sovrappongono a quelle più dolci e sottili del Mietitore, le lentiggini dorate di Dean vengono schiarite dalla pelle pallida di lei e le labbra che si posano sulle sue sono quelle ferme e senza emozione di Tessa ma anche quelle piene e tremanti del suo cacciatore, che sussurra preghiere e parole di conforti sulla sua bocca.
“Andiamo, Cas.” Sussurra Tessa. “È ora.”
“Andiamo, Tessa.”

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