Cho̱rís Sýnora_The legend of Kylie Siner

di bicchan
(/viewuser.php?uid=521408)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Cho̱rís Sýnora_The legend of Kylie Siner

 

 Capitolo 1 - Prologo



Il sole filtra attraverso le tende e mi costringe a svegliarmi.

Apro gli occhi lentamente, per paura che tutto quello accaduto ieri fosse solo un sogno, ma sono sollevata di vedere i figli di Ermes dormire scomposti nei loro letti tra oggetti rubati e altri oggetti rubati.

E' impressionante il caos che regna nella capanna 11, ma mi piace, mi fa sentire a casa.

-Ben svegliata principessa!

La voce squillante di Travis mi costringe a smettere di fare finta di essere ancora nel mondo dei sogni e sbuffando tiro i piedi giù dal letto.

-Oggi satà una giornata speciale! Pensa che oggi proverai a combattere e troveremo l'arma giusta per te, sarà fantastico, ti piacerà da morire!!!

-Non vedo l'ora, adesso però ho una fame che mi mangerei il gatto di Emma- rispondo svogliata.

Emma è una figlia di Ermes, sorella di Travis e Connor, i capocabina della capanna 11. Sono quelli che coordinano quello che facciamo noi di Ermes, almeno così mi pare di aver capito.

Nella cabina 11 non ci sono solo i figli di Ermes, ma anche gli Indeterminati, come me, ovvero quelli che non sono ancora stati riconosciuti dal genitore divino.

-Solo per oggi ti diamo il permesso di andare in bagno per prima, ma non ci fare l'abitudine!

Emma si è svegliata e viene verso di noi sbadigliando.

-Cercherò di esservi grata per questo privilegio- dico facendo un doveroso inchino e ritirandomi in bagno camminando all'indietro.

Sotto la doccia calda posso finalmente mettere ordine alle idee. Ricapitoliamo:

Mi chiamo Kylie Siner, ho quattordici anni, fino a ieri vivevo con mio zio Jack, il fratello di mia mamma.

Mia mamma è morta in un incidente d'auto. Non ho mai conosciuto mio padre, pensavo che mi avesse abbandonato, invece ieri sono venuta a sapere che è un dio greco. Wow.

Mio cugino Richard, di tre anni più grande di me, è scomparso due anni fa, Jack mi disse che aveva seguito la sua strada, e che si trovava dove poteva essere felice.

Non ne parlammo più, poi ieri ho scoperto che per tutto questo tempo è stato in un campo per semidei, figlio di Demetra.

Già, parliamo di ieri. Mentre me ne andavo tranquillamente a scuola, vidi un ragazzo appoggiato al muro del fornaio dove compro la merenda. Non sembrava un tipo di cui fidarsi, dreads che uscivano da sotto un grosso cappello di lana nero, mi fissava come si fissa uno che ti ha ucciso la famiglia. Si è avvicinato e ha detto una serie di cose stupide della serie che dovevo seguirlo a un certo campo per bambini squilibrati. Non ho creduto a una parola e ho cercato di scappare.

Beh, ho sentito un gran male alla testa e mi sono risvegliata in una tenda, dove c'erano una serie di ragazzi biondi con in mano delle bende, che parlavano una lingua tutta loro. Parlavano di anestesie e farmaci costosi come se stessero parlando di figurine dei calciatori. Erano simpatici però, e dopo poco uscii da quella strana infermeria, una ragazza simpatica di nome Katie mi spegò tutta la faccenda dei genitori divini e mi fece fare un giro del campo. Mi sistemai nella capanna 11 e conobbi i fratelli Stoll e Emma, con cui passai la serata, mentre i ragazzi biondi dell'infermeria, che identificai come figli di Apollo, cantavano canzoni di Britney Spears.

Ultimo ma non per importanza, mentre tornavo verso la capanna insieme a Emma, mi venne la brillante idea di andare a sbattere contro ad un ragazzo. E che ragazzo! Per un momento mi sembrò di perdermi in quei suoi occhi nocciola che sembravano cioccolato fuso, ma proprio quando il ragazzo mi stava porgendo una mano per rialzarmi, si intromise una biondina, che tirandolo per un braccio gli ricordò che avevano cose più importanti da fare. Scossi la testa cercando di riprendermi, mentre osservavo la schiena del ragazzo allontanarsi.


Spengo l'acqua e mi avvolgo in un accappatoio, passo una mano sullo specchio appannato e vedo la mia immagine riflessa: lunghi capelli biondi e occhi azzurri, non posso dire di essere una bella ragazza, ma le lentiggini sparse sul naso mi danno un'aria simpatica. Cerco di dare un aspetto perlomeno umano alla matassa annodata che mi ritrovo al posto dei capelli e dopo aver indossato degli shorts e una t-shirt arancione del campo esco dal bagno.

-Ce ne hai messo di tempo, stavo per sfondare la porta! Muoviti che andiamo a fare colazione!- mi accoglie spintonandomi un'allegrissima Emma.

-Ma fa sempre così?- mi lamento con Connor.

-Ci farai l'abitudine, è piuttosto irruenta ma non morde.

Ridacchio e mi siedo sul letto, infilandomi le scarpe, e mi sono appena alzata per prendere un cappello in valigia che sento bussare alla porta, vado ad aprire curiosa, ed ho un tuffo al cuore.

-E tu che ci fai quì?





 

 

 


Salve popolo!

Avevo questa idea da un po' e ora ho deciso di pubblicare, recensite numerosi, perché se voi recensite io aggiorno, sono una persona che risente abbastanza dell'opinione altrui, quindi se la fic non vi piace me lo dite e io provvederò a migliorarla secondo i vostri consigli, che sono ben accetti, o a cancellarla se è senza speranze. E' la mia prima storia con capitoli e mi farebbe davvero piacere sentire che cosa ne pensate, ma vi prego, siate buoni!!! Mi scuso anche per la lunghezza, o meglio, cortezza, del capitolo, i prossimi saranno più lunghi prometto!

Detto questo me ne vado, recensite numerosi! 

Titu 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Cho̱rís Sýnora_The legend of Kylie Siner


 

Capitolo 2


 

Sento bussare alla porta, vado ad aprire curiosa, ed ho un tuffo al cuore.
-E tu che ci fai quì?

Dovetti trattenermi dallo sbattergli la porta in faccia.
-Mi hanno detto che eri quì e sono passato, sai, sono due anni che non ci vediamo- Richard mi sorride, i capelli biondi scompigliati sotto un cappello di paglia, indossa un paio di pantaloni sporchi di terra e strappati in alcuni punti, ma non posso fare a meno di pensare che in questo tempo si é fatto davvero un bel ragazzo. Non dovrei essere arrabbiata con lui, dopotutto questa é la sua casa come la mia, non posso biasimarlo perché ha vissuto al campo per due anni senza darci più sue notizie, dato che anche io lo sto facendo.
-Richard... dai, veni qui- dico attirandolo in un abbraccio
-mi sei mancata.
-anche tu, ma lo zio mi diceva di non preoccuparmi- non finii neanche di dire la frase che un pensiero mi fulminò: ero da due giorni al Campo Mezzosangue e non mi é nemmeno passata per la testa l'idea di avvisare Jack della mia partenza. Come se mi avesse letto nel pensiero Ricky mi sorrise incoraggiante.
-Hai già parlato con Jack?
-Parlato? Non sa nemmeno che sono qui! Sarà preoccupato, come faccio a tornare a casa? Ma non voglio andarmene, non sono nemmeno arrivata, Ricky come faccio?!?- sono in preda al panico, il ragazzo che mi ha portata qui mi ha messo KO senza darmi il tempo di passare da casa.
Richard sembra divertito dal mio comportamento, ridacchia tra se e grida a Connor:
-ma voi di Ermes siete così sprovveduti da non saper nemmeno spiegare a un'indeterminata come funzionano le cose qui al campo?- ride mentre parla, ma colgo una vena di disprezzo nelle parole, come se tentasse di trattenersi dal dire qualcosa di spiacevole.
-fatti gli affari tuoi figlio dei fiori, a lei ci pensiamo noi- Travis si avvicina a Connor, senza nemmeno tentare di mascherare il proprio disprezzo.
-certo, lo vedo, e come ci pensate a lei, se non sa nemmeno come contattare suo zio? A proposito Kylie, non preoccuparti, Jack è a conoscenza di tutto e sa della tua partenza- tiro un sospiro di sollievo.
-Potevate anche dirglielo, chissà come si è preoccupata, non si può davvero fare affidamento su di voi... Stoll-
-vorrei ricordarti che é qui solo da ieri e che...-
Li interrompo prima che inizino a scannarsi seriamente, e Richard fa per tornare alla sua capanna quando si gira e mi dice: -ci vediamo questo pomeriggio al lago Kylie, vedi di esserci.
-Si può sapere cosa vi prende??- mi volto di scatto verso gli Stoll dopo aver visto Rick girare l'angolo
-Tuo cugino è un figlio di Demetra, non siamo noi ad avercela con lui, ma loro ad avercela con noi.
-Una ragione c'è per forza Connor, non credo che mio cugino riesca ad odiare qualcuno senza conoscerlo-
-L'unico motivo per cui ci odiano è che non hanno il senso dell'umorismo!- Travis alza le mani come se trovasse incredibile quello che dice.
-Adesso lasciamo perdere i contadinelli e andiamo a colazione- fa Emma uscendo dal bagno.
Sono esterrefatta. Dei ragazzi che si odiano senza un motivo apparente, perfino Emma! Mi meraviglio di lei, davvero! Pensavo che i figli di Ermes, con il loro carattere allegro e spensierato, non potessero risultare antipatici a qualcuno, addirittura arrivare ad essere odiati, e da chi poi? Dai figli di Demetra, che a quanto ho capito sono tra i semidei più calmi e riflessivi. Ora che ci penso, la ragazza che mi ha fatto fare il giro del campo, Katie, non mi era sembrata tipo da odiare nessuno. Ma ancora non l'avevo vista alle prese con gli Stoll.



Io e Emma ci sediamo al tavolo per fare colazione, e vedo Katie che mi saluta con la mano, così mi alzo dal mio posto per andare a fare due chiacchere con lei.
Pessima decisione. Non appena mi siedo accanto alla figlia della dea dell'agricoltura, vedo Travis sussurrare qualcosa all'orecchio del fratello, e poi alzarsi e venire con disinvoltura verso di noi.
-E' vero che quegli incapaci degli Stoll ti hanno lasciato nella desperazione totale perché non sapevi come contattare tuo zio?- chiede Katie. E' questo che le ha detto Richard? Che mi hanno lasciata nella disperazione totale?
-No, no... veramente sono stata io che non gliel'ho chiesto, mi è passato di mente, ma loro non c'entrano.
-Imparerai che loro c'entrano sempre- sospira la ragazza mordendo un croissant integrale.

Vedo Travis che si avvicina a lei da dietro, e mi mima con le labbra di fare uno scambio con lui in modo che possa sedersi davanti a la ragazza senza essere visto. Sorrido tra me e me, nonostante Katie mi sia molto simpatica non resisto alla tentazione di farle uno scherzetto, sperando che la prenda bene.
Così, quando picchietta con una mano sulla spalla a Katie e lei si gira, mi tiro su velocemente e Travis si mette a sedere dove ero io prima, nella stessa identca posizione, e io cammino senza essere vista fino a dietro una colonna di legno che regge il soffitto.

Da lì osservo tutta la scena: Katie che si volta e poi, non trovando nessuno, torna di nuovo a guardare me, ma al mio posto trova Travis.
-E tu che ci fai quì?? Torna subito al tuo tavolo!
Il figlio di Ermes, bravissimo a mentire, mette su una faccia da perfetto innocente, e chiede con falsa sorpresa:- Come cosa ci faccio quì? Stavamo parlando fino ad un momento fa, quando ti sei voltata!
-Stoll non raccontare balle, so quanto sei bravo a mentire, ma non sono pazza, e io fino ad un momento fa stavo parlando con Kylie! A proposito, dove è andata?
Travis fissa la ragazza a bocca aperta, se non sapessi che sta mentendo crederei davvero alla sua recita, ma a quanto pare Katie è abituata a questo genere di scherzi, perché non se la beve affatto.
-Capisco che la mia presenza ti confonda le idee, ma per quanto affascinante io sia ti prego ti tornare in te!
Con questo il ragazzo ha passato il limite, Katie diventa tutta rossa e scommetto che potrebbe scoppiare da un momento all'altro, ma Travis sembra contento dell'effetto sortito, così si alza, prende il croissant che stava mangiando la ragazza e se ne torna al suo tavolo ridacchiando.
-Ci si vede in giro figlia dei fiori.
-Spero di non vederti in giro cleptomane da strapazzo.
Nonostante la nota di disprezzo che ha assunto la voce di Katie non posso fare a meno di immaginare che la ragazza sia attratta da Travis, e questo pensiero mi fa sorridere.



Salve lettori!
Ecco un nuovo capitolo, in cui vediamo la nostra protagonista alle prese con la vita quotidiana. Più o meno.
Beh, in realtà questo è un po' un capitolo di passaggio, non succedono avvenimenti importanti, apparte il fatto che Kylie ritrova suo cugino... e beh, avete presente Travis e Katie? Bene, non dimenticateli, perché la loro storia andrà avanti... :P
Detto questo, vi prego di RECENSIRE numerosi, perché se voi recensite, io aggiorno. Se non recensite penso che vi faccia schifo e non aggiorno. Potrei anche cancellarla, ma preferirei farlo solo se me lo chiedete ;)
Anyway, ringrazio
Fred_Beckendorf99 per aver recensito e inserito tra le preferite, Music_99 per aver inserito la storia tra le preferite e 8sherlin8 per averla inserita tra le seguite! Non vi ringrazierò mai abbastanza!!!
Ora mi volatilizzo
Titu :D
p.s. secondo voi chi è il padre di Kylie??

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Cho̱rís Sýnora_The legend of Kylie Siner



Capitolo 3





Nonostante la nota di disprezzo che ha assunto la voce di Katie non posso fare a meno di immaginare che la ragazza sia attratta da Travis, e questo pensiero mi fa sorridere.

 

 

 

Dopo aver fatto colazione, ed aver risentito almeno dieci volte Travis raccontare lo scherzo di Katie a la capanna di Ermes, mi alzo e vado a scusarmi con la povera figlia dei Demetra, non vorrei che si arrabbiasse anche con me. Ma la ragazza ci fa una risata sopra e mi propone di fare una girata per il campo e iniziare ad allenarci insieme per trovare l'arma giusta per me, così ci incamminiamo insieme parlando di punte di lancia e bronzo celeste.

Arrivati all'arena mi fa indossare un' armatura e mi da una lancia:

-Ecco, prova con questa- anche se dubito fortemente di riuscire a lanciare un affare così pesante, mi metto nella posizione indicata da Katie, fletto le ginocchia, porto il braccio all'indietro e mi sbilancio leggermente per avere la spinta giusta. Chiudo gli occhi e lancio il giavellotto con tutta la forza che ho in corpo. La punta va a conficcarsi nel terreno, molto più lontano di quanto pensassi, ma devo fare ancora molta pratica. Katie mi sorride incoraggiante: -Avanti, prova un'altra volta.

Fletto le ginocchia, chiudo gli occhi e lancio. Adesso sono riuscita a lanciarla un po' più lontano, ma la mira è completamente sbagliata.

-Niente male, ma non mi sembra che tu ci abbia molta familiarità, proviamo il tiro con l'arco? Ci dovrebbero essere dei figli di Apollo che possono insegnarti qualcosa, vieni.

L'arco proprio non è la mia arma, lo sento così estraneo in mano, così fine che non so nemmeno come tenerlo, anche solo tirare fuori una freccia dalla faretra mi crea difficoltà.

Provo una, due, tre volte, sotto la supervisione di un figlio di Apollo, ma la freccia manca ogni volta il bersaglio di una spanna buona. All'ennesima freccia che va a conficcarsi nel terreno accanto al bersaglio sbuffo:

-Non mi pare di essere una grande bravura... credo che sia meglio provare qualcos'altro.

-Si credo anche io- sospira il figlio di Apollo, poso l'arco, la faretra, ringrazio e me ne vado il più in fretta possibile.

-Non credo che troverò mai qualcosa adatto a me, forse dovrei starmene a letto invece di allenarmi.

-Non penso proprio! Dopo pranzo andremo all'armeria, troveremo qualcosa! Devi provare pugnali e spade!

Il pranzo si svolge senza nessuno scherzo da parte dei figli di Ermes, e appena esco dalla mensa Katie mi prende per il polso e mi trascina piena di entusiasmo nell'armeria, dove ci sono armi di tutti i tipi.

Mi fa inpugnare una serie di spade e pugnali di varie forme e dimensioni, e devo dire che alcuni mi piacciono davvero, scelgo una spada non troppo lunga ma con la lama piuttosto spessa, adesso resta da vedere come me la cavo.

Andiamo nell' arena, Katie sfodera una spada dal fianco, non l'avevo neanche notata, e si mette in posizione.

-Avanti, comincia tu, voglio solo vedere come te la cavi!

Annuisco, sperando di non farle male, o meglio, sperando che lei non scelga proprio questo momento per vendicarsi dello scherzo della colazione, e mi slancio in avanti. Tento un affondo, ma la ragazza lo para con naturalezza, allora cerco di colpirla al braccio che aveva lasciato scoperto, ma lei è più veloce, e con un movimento del polso mi spinge indietro.

-Muovi i piedi, sei praticamente immobile!
Cerco di fare quello che mi ha detto, e noto che così è molto più facile attaccare e poi essere pronti a difendere, ad un certo punto riesco addirittura a sorprenderla, e le calo la spada di piatto sulla spalla, ma ci ho messo troppa poca forza, attenta come ero a muovermi per non farmi prendere dalla sua lama, e la ragazza ride complimentandosi.

Sento il sangue pulsare alla base del collo, ma mi sento bene, i capelli che volano nell'aria mentre volteggio. Mi piace quella sensazione di vibrazione che si propaga in tutto il braccio quando le due lame si scontrano, l'euforia di aver finalmente trovato una breccia nella difesa dell'avversario, tutto questo mi fa pensare di aver trovato l'arma per me. Anche se di sicuro ho bisogno di una spada su misura, un po' più lunga e un po' più fine di quella con cui sto combattendo.

A duello finito mi lascio cadere sfinita su una panchina, seguita a ruota da Katie, che tutta soddisfatta mi guarda sorridendo. Non sembra neanche un po' stanca, mi chiedo come faccia, probabilmente si allena tutti i giorni.

I fratelli Stoll corrono verso di noi chiamazzando, e Katie ruota gli occhi sbuffando.

-Kylieee ti abbiamo visto!!! Hai stracciato Kit Kat!

-Non chiamatemi Kit Kat!!

-Sennò cosa fai? Ci riempi di cereali? Tremo al pensiero!- e scoppiano a ridere.

La poveretta si alza di scatto e corre via.

-Katie aspetta!- ma è già lontana. Mi volto verso gli Stoll, ancora piegati in due dalle risate:

-Ma si può sapere cosa vi prende? Stavamo quì tranquille, e voi arrivate a rivinare tutto, non ti è bastato stamattina?

-Non mi basta mai!- ridacchia Travis.

Sbuffo e mi allontano da loro, anche se tra me e me non posso non pensare che la reazione della bionda sia un po' eccessiva, a meno che... Scossi la testa e guardai l'orologio. Alle quattro devo andare al lago con mio cugino. Ho il tempo di passare in cabina, farmi una doccia e mettermi vestiti puliti.

Quando esco dalla porta della cabina trovo un ragazzo ad aspettarmi. In realtà non è proprio un ragazzo, ha le gambe da capra, ma non mi spavento più di tanto perché Emma mi aveva detto che al Campo giravano anche dei satiri.

Lo guardo meglio, è quel ragazzo che mi ha portata quì, solo che adesso sorride e i dai dreads spuntano due belle corna da montone.

-Ciao...- fa lui, un po' imbarazzato. Beh, lo sarei anche io se parlassi con una ragazza a cui ho dato una botta in testa per rapirla.

-Ciao- faccio io -Sei il satiro che mi ha portata al campo vero?

-Si, beh ecco, a proposito di quello, volevo scusarmi per la botta, non sapevo come fare- dice, e noto che ha uno strano accento, come se stesse belando, che non avevo notato al nostro primo incontro.

-Tranquillo, sto bene- faccio tendendogli la mano:-Io sono Kylie.

-Terrel- mi sorride, e ci stringiamo la mano.

-Bene Terrel, ora devo andare, è stato un piacere! A presto

-A presto Kylie!



Il lago è una vasta distesa d'acqua, dal quale ogni tanto emergono delle ninfe che cantano e giocano con gli spruzzi, tutto intorno corre un prato, a sua volta circondato dal bosco.

Quando arrivo lì Richard non c'è ancora, così mi siedo sull'erba e osservo delle piccole formichine correre indaffarate da una parte all'altra, trasportando granelli di cibo più grandi di loro, e sono così, avvolta nei miei pensieri, quando un leggero tonfo mi fa sobbalzare. Mi volto di scatto, pensando che quel ritardatario di mio cugino fosse finalmente arrivato, ma quello che vedo non è Richard, ma un ragazzo alto, dalla corporatura atletica, i capelli biondo scuro e quegli occhi così profondi.

Si avvina a me con aria di sufficienza, e nonostante odi il suo atteggiamento di superiorità non posso fare a meno di pensare che sia davvero un bel ragazzo.

-Sei una nuova vero?- mi chiede lasciandosi cadere sul prato vicino a me.

-Si, sono arrivata ieri- rispondo, e non so perché il cuore mi batte forte. Il ragazzo mastica un filo d'erba, e alla mia risposta ridacchia leggermente, sussurrando:

-Novellina... allora sei fortunata che quelli della mia capannna non ti abbiano ancora dato il benvenuto. Come ti chiami?

-Kylie, e cosa intendi per benvenuto?

-Meglio per te non saperlo- Si alza, mi fa un cenno di saluto e si incammina verso il bosco, poi cambia idea e si gira di nuovo verso di me:

-Comunque io sono Cameron, figlio di Ares.

E come se niente fosse se ne va rigirandosi una spada tra le mani.









Salve a tutti!

Eccomi con un nuovo capitolo!! Oggi Kylie si è allenata un po' con Katie, ma le manca una spada tutta sua, vedremo un po' nel prossimo capitolo che cosa combina...

Ma passiamo a cose importanti... Cameron. Devo assolutamente sapere le vostre opinioni su questo nuovo personaggio così figo!! Quindi ditemi che cosa ne pensate!

Quanto a Travis e Katie ne vedremo delle belle... eheheh e nel prossimo capitolo o in quello dopo (non lo so ancora) ci sarà un'importante rivelazione riguardo loro due!!

Anyway, ringrazio ValeryJackson, Kalyma P Jackson, 8Sherlin8 e Fred_Beckendorf99 per aver recensito, non so come farei senza di voi!!!

Ringrazio anche chi ha messo nelle seguite/preferite e tutti i lettori silenziosi!

A presto

Titu

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Cho̱rís Sýnora_The legend of Kylie Siner



Capitolo 4

-Dedicato a ValeryJackson e alla sua Skyler :D





-Comunque io sono Cameron, figlio di Ares.

E come se niente fosse se ne va rigirandosi la spada tra le mani.



Sono ancora a bocca aperta che fisso il punto in cui Cameron è sparito tra il fogliame, quando Richard arriva tutto trafelato.

-Aspetti da tanto?

-No, tranquillo, sono appena arrivata. Di che cosa volevi parlarmi?

Rick prende un profondo respiro e mi posa una mano sulla spalla con fare protettivo.

-Ero venuto per salutarti e mi ritrovo a discutere con gli Stoll, non avrei voluto, ma a questo punto non posso ignorare il fatto che tu non sappia niente di quello che facciamo quì al Campo.

Faccio per ribattere ma non mi lascia il tempo di dire una parola.

-So che ti sembra strano che le nostre cabine siano in guerra senza apparente motivo, ma vedi, i figli di Ermes sembrano tanto dei bravi ragazzi, ma non devi assolutamente fidarti di loro! Ah, e non ti lasciar mai convincere da loro a giocare a poker! Truccano le partite e ti rubano tutti i soldi, soprattutto gli Stoll.

-Sembra quasi che tu ce l'abbia più con Travis e Connor che con gli altri figli di Ermes! Si può sapere che cosa ti hanno fatto?

Ricky scuote la testa: -E' per Katie... Lei dice di no, ma io sono assolutamente convinto che gli piaccia uno dei due, probabilmente Travis. E non posso vedere che la prendono in giro facendola soffrire! E' mia sorella, e di conseguenza li odio più degli altri.

-Aaah!!! Lo sapevooo lo sapevo! Avevo notato qualcosa, non me la sono davvero bevuta che lei odi gli Stoll, si vede dagli occhi cavolo, si sente dalla voce!

-Non mi sembra che ci sia tanto da esultare. Mia sorella ci sta molto male, e neanche se ne accorge- dice Richard serio in volto; si vede che tiene molto ai suoi fratellastri, e mi manca non avere anche io una famiglia, dei fratelli da proteggere, con cui confidarmi.

Per fortuna Rick cambia discorso prima che mi salgano le lacrime agli occhi:

-Ah, e sicuramente non te lo hanno ancora detto, e mi chiedo che cosa stiano aspettando, ma quì facciamo spesso un gioco che si chiama "Caccia alla bandiera", che si svolgerà domani, in cui i semidei sono divisi in due squadre, rossa e blu, a seconda della capanna di appartenenza, e lo scopo del gioco è semplicemente quello di prendere la bandiera della squadra avversaria e portarla nella propria parte di terreno. E' solo un gioco, ma a volte i semidei si fanno male sul serio, e tu sei appena arrivata, perciò ecco, se ti va posso insegnarti le basi della scherma, almeno non ti trovi impreparata.

Sorrido, ringraziando mentalmente gli dei per avere un gugino del genere, e accetto.

-Come saranno divise le capanne domani?

Rick corruga le sopracciglia, sforzandosi di ricordare le formazioni

-Mmh... Demetra, Afrodite, Efesto e Ares sono la squadra rossa, Atena, Ermes, Apollo, Jackson di Poseidone e Nico di Ade sono la squadra blu. Siamo nemici Kylie mi dispiace!

-Fa niente, cercherò di non farti troppo male- Dico sorridendo e dandogli una pacca sulla spalla. Mi dispiace che lui sia un mio avversario, ma mi sorprendo a pensare che mi dispiaccia di più non essere in squadra con Ares, ed essere contro Cameron, anche se non lo conosco nemmeno. Ho paura di fare una brutta figura con lui dato che ho maneggiato una spada per la prima volta qualche ora fa mentre lui è sicuramente un esperto nell'arte della guerra? No, non è certamente quello il motivo, probabilmente sono semplicemente consapevole del fatto che avere i figli di Ares in squadra vuol dire vincere quasi sicuramente.

Scuoto la testa scacciando Cameron dai miei pensieri.

-Ti va di parlare con lo zio?- mi chiede Rick. Ovvio che mi va, ma come faccio? Esprimo i miei dubbi e Richard mi sorride frugandosi in tasca.

-E' molto semplice, basta avere una dracma con se- dice estraendo dalla tasca un moneta d'oro -E invocare Iride, la dea arcobaleno dei messaggi.

Aiutandosi con l'acqua del lago Rick invoca Iride, ed un arcobaleno, come una specie di schermo appare vicino a noi. Con mia grande sorpresa dentro l'arcobaleno vedo Jack seduto comodamente sul divano di casa, gli occhiali posati sulla punta del naso mentre legge il giornale.

-Papà!- grida Richard. Jack tira su la testa sorpreso, e poi si allarga in un grande sorriso.

-Ricky, Kylie! Come va? Kilye spero che tu ti stia ambientando bene, e mi dispiace molto non averti mai detto la verità su tuo padre, ma capisci che saresti stata in pericolo...

-Va tutto bene zio, quì al Campo è tutto meraviglioso e mi sono già fatta un sacco di amici, oggi ho provato a combattere con una spada e devo dire che non me la cavo affatto male!- rispondo io. Mi manca già tantissimo e vorrei raccontargli per filo e per segno tutto quello che è successo da quando sono quì.

-Oh, complimenti, ma fai attenzione a non farti male- come sempre Jack si preoccupa per noi, e mi fa sorridere. Anche se non ho mai conosciuto mi padre, e mia madre è morta quando ero piccola la famiglia non mi è mai mancata, ed ho sempre potuto contare sull'affetto di mio zio.

-A proposito, prima che me lo dimentichi, sei già stata riconosciuta?

Alla domanda di Jack un turbinio di emozioni mi avvolge. Mio padre. E' così occupato sull'Olimpo da non avere il tempo di riconoscermi come sua figlia? Non è molto che sono al Campo Mezzosangue in effetti, e mi hanno detto che a volte ci vuole una settimana buona prima che i genitori riconoscano i figli, ma nonostante questo non posso non sentirmi ingnorata, inutile.

Lo zio deve aver intuito la risposta dalla mia espressione, perché con fare rassicurante mi dice:

-Tua madre non mi ha mai detto chi è tuo padre, ma non preoccuparti, chiunque sia ti riconoscerà molto presto, è solo questione di tempo, magari aspetta solo il momento giusto.

-Ha ragione- interviene Richard mettendomi una mano sulla spalla -Spesso gli dei aspettano il momento giusto, di solito quando il mezzosangue mostra delle abilità particolari del genitore divino, in modo che anche il figlio sia veramente consapevole delle sue capacità.

Annuisco, dopotutto sono al Campo neanche da due giorni, mio padre si farà vivo, ne sono più che certa.

Intanto, a casa di Jack il telefono squilla, così mio zio si alza e poggia gli occhiali sul tavolino di vetro.

-Ragazzi ora devo andare, mi ha fatto molto piacere rivedervi. Ricky, saluta tua madre da parte mia, se ne hai l'occasione, Kylie su con il morale!

La nuvoletta multicolore si dissipa nell'aria, un attimo prima che mio zio scompaia dalla visuale.

-Avanti Kylie, mia sorella mi ha detto che hai bisogno di una spada!





Sono con Katie davanti alla cabina di Efesto. Da dentro provengono voci e suoni metallici, rumori di ferro su ferro, e dalle finestre volano viti e bulloni.

Una ragazza dai capelli scuri ci apre la porta.

-Piacere, io sono Skyler, che cosa posso fare per voi?

-La mia amica avrebbe bisogno di una spada su misura, e magari decoratela con motivi floreali, sarebbe carino, e poi un'edera che corre lungo l'elsa e oh, potrebbe trasformarsi in un annaffiatoio, così potrà portarlo sempre con se!

La figlia di Efesto guarda inorridita Katie, e io scuoto la testa sconsolata.

-Mi va benissimo una spada senza motivi floreali, anzi sarebbe ancora meglio.

Skyler annuisce, continuando a lanciare occhiate a Katie.

-Vieni dentro che ti prendo un paio di misure- mi sorride.

Dentro la capanna di Efesto è molto più ordinata di quanto mi aspettassi, ma probabilmente questa mia impressione è dovuta al fatto che sono abituata al bailamme della cabina di Ermes.

La ragazza mi prende le misure del braccio, dell'avambraccio, la mia altezza, la circonferenza del polso e poi soddisfatta comincia a scarabocchiare qualcosa su un blocchetto estratto dalla salopette.

-Vuoi che si trasformi in qualcosa da portare sempre con te? Ad esempio un braccialetto, un anello o qualcosa del genere?

-Oh, sì, un braccialetto sarebbe fantastico- esclamo ammirata -Non pensavo che sapeste fare anche questo!

Skyler mi sorride: -Tutto è possibile, basta impegnarsi. Troverò il modo di farti un bel braccialetto Kylie, ma ci vorrà un po' più di tempo. Diciamo che per la caccia alla bandiera di domani sarà pronta.

Fantastico! Una spada così bella in così poco tempo!

-Riguardo all'estetica ti piacerebbe quacosa di particolare? Magari un disegno sulla guardia? O una pietra incastonata sull'elsa?

-Mi piacerebbe... l'elsa decorata con motivi geometrici, e beh, perché no, mi piacerebbe anche una pietra incastonata, possibilmente di colore verde.

-Perfetto, te la farò recapitare domani- Skyler finisce di scarabocchiare le caratteristiche sul blocchetto e lo chiude, infilandolo in una tasca e mettendosi la penna dietro l'orecchio.

-Grazie mille! A presto

Esco dalla capanna e trovo Katie seduta poco più in là sull'erba, che osserva un punto davanti a se. Mi avvicino a lei, che non mi sente e continua fissare qualcosa che non vedo ancora. Quando sono dietro di lei seguo i suoi occhi, e il mio sguardo cade su i fratelli Stoll che combattono. Rimango come abbagliata, sono molto più bravi di quanto lo fosse Katie stamattina, e volteggiano menando fendenti con una rapidità ed un sincronismo stupefacienti, le spade sembrano un prolungamento del braccio, tanto sono fluidi nei movimenti. Non riesco a capire quale dei due è Travis e quale è Connor, data la velocità con la quale si muovono. Ad un certo punto uno dei due riesce a piegare la punta della spada dell'avversario verso il terreno, e ad incastrarla con la sua lama. L'altro scoppia a ridere ed entrambi si lasciano cadere a terra esausti.

Katie si risveglia dallo stato di trance nel quale era caduta osservandoli combattere e si accorge della mia presenza.

-Oh, bene Kylie, hai fatto?

-Si, tutto bene, dovrebbe essere pronta già domani, sono stupefacienti questi figli di Efesto!

Katie annuisce con scarso interesse, ma il suo sguardo corre agli Stoll che giocano rincorrendosi e tirandosi l'acqua.

-Ti piace?- chiedo a bruciapelo. La ragazza sussulta, sorpresa.

-Chi? Travis? Lo odio- si alza e si spazzola i pantaloni.

-Mi sono appena ricordata che devo dare l'acqua ai fiori, scusami Kylie.

Fa per andarsere ma la prendo per un braccio, costringendola a guardarmi negli occhi.

-Katie, non mentirmi, me ne accorgo se lo fai. Non te ne faccio mica una colpa se ti piace Travis, basta dirmelo.

Alla ragazza trema il labbro inferiore e si prende la testa tra le mani.

-Non può piacermi, capisci? Loro mi odiano Kylie, pensano che io sia una noiosissima figlia dei fiori che mangia solo cibo integrale! Non... non può piacermi, mi farei solo del male.

Vedendola così, le lacrime agli occhi, le mani nei capelli, mi accorgo di aver esagerato un po', e mi rendo conto di quello che prova.

-Non pensa quelle cose di te, te lo posso assicurare, ti prende in giro solo per attirare la tua attenzione- dico, abbracciandola -E ti prometto che ti aiuterò, parola di Kylie!

Katie mi guarda negli occhi, riconoscente, e ricambia l'abbraccio.

-Sei la migliore amica che mi potesse capitare- dice commossa.

In quel momento arrivano Travis e Connor, le spade che pendono da un fianco, i capelli gocciolanti d'acqua.

-Hei Kaylie ti va di allenarti con il miglior spadaccino del Campo?- grida Connor.

-Ma se ho vinto io!- replica Travis.

-Dettagli- risponde il fratello con una scrollata di spalle.

-La proposta vale anche per te Katie- Travis le tende una mano per aiutarla ad alzarsi.

La ragazza sorride: -va bene, ti dimostrerò quanto sono brava!

I due cominciano a combattere, e io sorrido, felice di avere degli amici così.

-Sono carini non è vero?- sussurra Connor accanto a me -Se solo Katie si accorgesse di Travis...- scuote la testa -Starebbero bene insieme.

Mi giro verso di lui sorpresa: -A Travis piace Katie??

-Certo!- risponde lui come se fosse la cosa più naturale del mondo -E anche tanto!














Hola gente!

Sono riuscita ad aggiornare!!! E sono riuscita a fare un capitolo un po' più lungo, ed è anche il mio preferito :D Travis e Katie sono così fjodskjfnlsk che li shippo troppo aaaaw... :3

Aniway, per prima cosa devo assolutamente ringraziare ValeryJackson per avermi prestato il personaggio di Skyler!!! E vi invito (costringo) ad andare a leggere la sua bellissima ff "The Girl On Fire – Il Morbo di Atlantide" perché è davvero stupenda !!!

Inoltre ringrazio di cuore tutti quelli che hanno recensito i capitoli precedenti, è grazie a voi che vado avanti! Ringrazio anche tutti i lettori silensiosi e chi ha messo nelle preferite/seguite! <3

Nel prossimo capitolo rivedremo Cameron, il nostro amico figo e scorbutico, e Kylie parteciperà alla famosa Caccia alla Bandiera! Ma adesso basta spoiler, mi volatilizzo.

Un bacione a tutti quelli che seguono

Titu



Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Cho̱rís Sýnora_The legend of Kylie Siner


 

Capitolo 5


 


 


 

Volo. Su distese di candide nuvole, sorretta solo dall'aria. Mi guardo intorno, e vedo solo soffice bianco. Poi una risata, che mi scalda qualcosa dentro. Adesso sto volando più bassa, con le dita sfioro un' infinita distesa d'acqua. La voce dentro la mia testa continua a ridere, e a dire cose stupide. Canticchia, credo. Volo, per un tempo che mi pare infinito, sopra distese di nuvole tutte uguali, a tratti posso vedere sprazzi di mare, o di boschi, ma poi torna tutto bianco e soffice. Mi piace quel posto, ovunque sia.

La voce parla, sembra contenta, parla di nuvole e di vento, ma anche di palazzi sottomarini, di fortezze sotterranee, e io mi sento felice.

-Puoi andare ovunque, non è meraviglioso? Non hai limiti, tutto quello che devi fare è volerlo! Se vuoi possiamo scendere nel mondo di sotto a salutare il mio zietto!

Declino l'offerta, in questo momento scendere nell'Ade non è una delle miei priorità, voglio stare ancora un po' tra le nuvole ad ascoltare racconti di eroi e di avventure.

Il sogno però si interrompe lì, l'ultima cosa che ricordo è la voce nella mia testa che ride e sussurra: -prendi quella bandiera bambina mia, dimostra a tutti che sei mia figlia!


 

Mi sveglio con un grande mal di testa, e rimango un po' seduta a ripensare al sogno che ho fatto. Decido che è meglio parlarne a qualcuno di più esperto di me, almeno saprò caprci qualcosa.

Dopo la colazione mi avvicino a Katie, che sta parlottando con un ragazzo della casa di Efesto, probabilmente di strategie, per parlarle del sogno.

Appena si accorge di me la figlia di Demetra liquida il ragazzo e dice -Meglio riparlarne dopo Leo, tu fai quello che devi fare.

Mentre io e Katie andiamo verso l'arena le racconto il mio sogno, e lei sembra piuttosto concentrata, annuisce tenendo lo sguardo verso terra e dice solo qualche "oh" ogni tanto.

-Ha detto proprio così? Ma è fantastico!

-Che cosa c'è di fantastico?- chiedo confusa. Non riesco a capire che sia mio padre, non mi ha dato molti indizi utili. -Hai capito chi è?

-No, no, non ho idea di chi sia, o meglio, un' idea ce l'avrei, ma spero di sbagliarmi, la cosa fantastica è che molto probabilmente stasera, dopo la caccia alla bandiera, verrai riconosciuta!

-Spero che tu abbia ragione Katie- sto cominciando ad arrabbiarmi con mio padre, perché non mi riconosce? Richard ha detto che i semidei vengono riconosciuti dopo aver fatto qualcosa di significativo, qualcosa che faccia capire anche a loro stessi chi è il loro genitore divino. Che cosa devo fare io? -Tu come sei stata riconosciuta?

Katie rise. -E' stato divertente! Una sera eravamo tutti intorno al falò, e c'era un ragazzo che se ne stava seduto per terra e strappava manciate d'erba. Non hai idea di quanto mi dia fastidio sentire il rumore dell'erba strappata! Le povere piantine urlavano di smetterla, ma lui le ignorava. Probabilmente non le sentiva nemmeno. Ho lasciato correre per un po', poi non ci ho visto più e ho cominciato ad urlargli contro... il ragazzo è quasi caduto indietro dallo spavento e indicava qualcosa sopra la mia testa. Ci ho messo un po' ma poi ho capito che non mi stava minimamente ascoltando, così ho alzato lo sguardo... e ho visto il simbolo, anche se stava già svanendo. Non sai quanto ero felice di andarmene dalla capanna 11!

Rido, anche se non condivido l'odio della ragazza verso la cabina di Hermes.

-Ok, adesso anche se stasera saremo avversarie ci alleneremo insieme, e non provare ad infortunarmi!

-Stai tranquilla- risponde lei prendendo la spada -Però se ti va dopo potremmo andare al poligono di tiro con l'arco, mi sa che avresti bisogno di un po' di allenamento per quello eh??

-Mi sa proprio di si purtroppo!- rido, e mi rendo conto di stare bene, al Campo. Mi sento parte di qualcosa, di una famiglia. Ho degli amici. Non che prima non ne avessi, ma non erano amici veri... adesso sento di poter davvero contare su queste persone, forse perché sono come me, diverse quanto me.

Ci battiamo per un po' con la spada, e qualche volta riesco anche a superare la sua guardia o a disarmarla, sto migliorando, e questo mi da nuove forze, mi fa sentire bene.

Dopo un po' saluto Katie e raggiungo la capanna di Ermes alle canoe.

Almeno in questo sono piuttosto brava, le estati passate nella casetta sul lago con mio zio stanno dando i suoi frutti, e alla fine della lezione le driadi si complimentano con me. All'inizio non le avevo notate, le driadi, e la prima volta che le ho viste sono quasi caduta dalla canoa; ho guardato in basso e ho visto delle ragazze salutarmi da sotto l'acqua.

Mi dovrò abituare a queste stranezze, d'altra parte ho già visto le ninfe trasformarsi in alberi.

Ma la parte peggiore è stata quando dopo pranzo Connor ha annunciato tutto contento che avremmo fatto pratica d'arrampicata per buona parte del pomeriggio.

Ora, si può pensare che la parete di arrampicata sia una semplice parete verticale di roccia con delle scalanature per i piedi. Sbagliato. La parete di arrampicata è una specie di fianco di vulcano, con tanto di animaletti assassini e palle di lava colanti.

Niente di più facile.

Non sono riuscita nemmeno ad arrivare a metà, tra tutta la lava che mi è colata addosso, dopo quasi un ora e mezza mi sono ritrovata con le punte dei capelli sbruciacchiate, la maglietta bucata e i ginocchi dei pantaloncini sfilacciati. In più una quantità illimitata di sbucciature e lividi in ogni parte del corpo.

-Tranquilla, nessuno ci riesce la prima volta- cerca di confortarmi un figlio di Ermes, Donald -Io sono quì da un anno e ti assicuro che faccio ancora fatica a non sbruciacchiarmi.

Nonostante questo mi sento comunque un po' scoraggiata.

-Migliorerai, migliorano tutti, tranne Percy con il tiro con l'arco.

Non so chi sia questo Percy, ma deve essere davvero negato, perché mi avevano fatto questo paragone già altre volte.

Finalmente dopo un ora e mezza di tortura bruciacchiante Travis ci lascia liberi di andare dove vogliamo, così raggiungo il poligono di tiro, dove Chirone sta tenendo delle lezioni. Provo qualche volta, ma mi riesce difficile perfino incoccare la freccia, così decido di lasciar perdere e mi siedo in un angolo mentre dei figli di Apollo danno qualche dritta a Katie sulla posizione del gomito, sulla postura e altra roba che per un po' cerco di ascoltare, poi rinuncio.

Sono così, seduta sull'erba, le gambe incrociate, rigirandomi una freccia tra le dita, quando sento schiamazzare e vedo passare davanti a me un gruppetto di ragazzi, tra cui Cameron, che spintonano un ragazzino mingherlino e lo tirano per la collottola. E' uno di quelli che come me non sono stati ancora riconosciuti, e alloggia nella capanna di Ermes. Il poverino cerca di ribellarsi, ma sia la forza fisica che la quantità numerica sono schiaccianti. Il ragazzo non riesce nemmeno a fare un passo fuori tiro dal gruppo di quelli che ora riconosco come figli di Ares. Li avevo visti altre volte trattare male i nuovi arrivati specialmente a mensa, o prendere in giro semidei non ancora riconosciuti, per fortuna non avevo avuto ancora l'occasione di mettermici a discutere, meglio non farsi prendere di mira da gente come quella.

-Adesso ti facciamo fare un giretto nel bagno delle femmine, che ne dici piccoletto?!- grida una ragazza alta almeno il doppio di lui. E quando gli punta nella schiena il coltellino facendolo saltare in aria, non mi rendo conto di quello che sto facendo e corro verso di loro -Lascialo stare!- Non è una delle idee più brillanti che abbia mai avuto in vita mia, ma adesso è troppo tardi per tirarsi indietro, così continuo ad avanzare, con la freccia ancora in mano. La ragazza si gira verso di me e incrocia le braccia facendo un versetto di scherno -Bene bene, che cosa abbiamo quì? Un'altra nuova? Penso che tu voglia fare un giretto nei bagni insieme al tuo amichetto.

-Ho detto lascialo stare- ripeto, stringendo i pugni fino a far sbiancare le nocche.

-Oh tremo di paura!- esclama agitando le mani -Non sai che non accetto ordini da nessuno? Nemmeno da una nuova arrivata che non sa tenere una spada dalla parte del manico.

Sto tremando di rabbia, forse dovrei trattenermi, calmarmi e girare a largo, ma la faccia sofferente del ragazzino mi convince a controbattere -Siete solo dei codardi! Se sapeste veramente tenere una spada dalla parte del manico ve la prendereste con qualcuno di forte, non con un ragazzo più piccolo e inesperto di voi! Siete solo dei codardi, ecco cosa siete!

-Ripetilo- tuona la ragazza estraendo una spada corta e larga dal fodero, ma prima che io possa fare la cavolata del secolo sfidandola a duello, Cameron le poggia la mano sul braccio e le dice con voce calma: -Lascia perdere Suzette, non ne vale la pena- spintona il ragazzino verso di me e mi rivolge uno sguardo disgustato, come se fossi coperta di cacca di pegaso, prima di andarsene insieme a tutta la sua banda. Suzette mi rivolge uno dei suoi migliori ghigni -Ti è andata bene ragazzina, ma non finisce quì-

-Suzette!- la riprende Cameron -Ti ho detto che non ne vale la pena, vieni via.

Suzette annuisce e mi volta le spalle, raggiungendo i suoi fratelli.

-Grazie- dice serio il ragazzo accanto a me. Lo guardo e noto che mi arriva appena alla spalla, è magrolino e con i capelli scuri in un ciuffo disordinato sulla testa -Non so cosa avrei fatto senza di te, sei stata coraggiosa a sfidarli.

-Di niente- rispondo -Non mi piacciono i bulli.

Mi sorride -Adesso devo andare alle canoe, speriamo che non mi ribecchino! Sono già in ritardo... Ci vediamo in giro, grazie ancora!

-Aspetta!- grido -Non mi hai detto come ti chiami.

-Oh, già, che sbadato! Sono Darren, piacere!

-Kylie- dico, salutandolo con la mano mentre lo guardo correre a rotta di collo verso il laghetto.

Sorrido. Ho già così tanti amici!


 


 


 


 


 


 

Olè! Ecco un nuovo capitolo fresco fresco. Era un po' che lo avevo finito ma non mi decidevo a pubblicarlo perché non mi convinceva molto il finale... ma adesso eccomi quà! In questo capitolo compare un nuovo personaggio, Darren, e vedremo che fine farà... *faccia malvagia* ahahah ;D

Anyway, ringrazio di cuore chi ha aggiunto la storia alle preferite, alle ricordate, alle seguite e a tutti quelli che hanno recensito lo scorso capitolo. Siete assolutamente fantastici, non so cosa farei senza di voi!!!

Recensite in tanti e ditemi cosa vi è piaciuto di più! :D


 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Cho̱rís Sýnora_The legend of Kylie Siner

 

 

Capitolo 6


 


 


 

Mancano poche ore alla Caccia alla Bandiera, i semidei sono agitati, corrono in giro con mezze armature addosso, si esercitano nel tiro con l'arco, combattono con la spada.

Cammino in mezzo a tutta questa agitazione, illuminata solo dalla poca luce della sera e dalle fiaccole sparse per il campo. Devo andare alla capanna nove, sperando che la mia spada sia pronta.

Busso, e non risponde nessuno. Dall'interno proviene una musica house sparata a tutto volume, quindi qualcuno c'è, ma a quanto pare non mi sente. Busso più forte, ancora nessuna risposta. Alla fine mi stufo, ed apro la porta gridando: -E' PERMESSO??- per farmi sentire.

In mezzo alla stanza c'è solo un ragazzo, che ignaro del fatto che io sia entrata nella sua stanza continua a digitare svogliatamente qualcosa su un tablet.

Mi schiarisco la voce. Il ragazzo si gira. Avrà si e no quindici anni, i capelli spettinati in una matassa annodata, la faccia sporca di fuliggine, indossa una maglietta bianca e delle bretelle.

-Ehm... ho bussato ma non mi hai sentito, ero venuta per una spada.

Il ragazzo annuisce e spenge la musica.

-Si, scusa, ero... sovrappensiero. Di che cosa hai detto di aver bisogno?

-Una spada- ripeto -Mi avevano detto che potevate finirmela per oggi.

-Oh! Si, si, certo! Tu devi essere Kylie!- esclama, battendosi una mano sulla fronte -Io sono Leo, ho finito la tua spada ora ora, te la porto, è di giù.

Leo scende le scale di una botola di corsa, inciampando un paio di volte.

Sento sferragliare qualcosa di sotto, poi i riccioli del ragazzo spuntano dalla botola. Mi porge tutto soddisfatto un panno, lo apro scoprendo una spada stupenda.

La lama è in bronzo celeste, e dove si congiunge con l'elsa ci sono delle incisioni triangolari, che sembrano quasi risplendere, nel pomo è incastonata una pietra acquamarina.

Sono davvero senza parole. Questi ragazzi hanno costruito un' arma del genere in un giorno! Uno! E' impressionante, io non ne sarei mai, mai e poi mai capace.

Leo mi spiega che basta stringere un po' un'incisione in rilievo del manico, e la spada si trasforma in un braccialetto. Provo, e con un rumore come di lama contro lama ed uno sfarfallio luminoso mi ritrovo al polso un semplice braccialetto composto da una sola fascetta metallica argentata e dorata, con un incisione uguale a quella sulla spada. Basta premerla e il braccialetto torna nella sua forma originale. Provo un paio di volte, sempre più entusiasta.

-E torna da me come il coltellino di Travis?- chiedo, pensando al coltellino del figlio di Ermes, capace di aprire ogni serratura. Una volta mi aveva detto che non poteva perderlo, perché era un dono divino.

Leo sembra dispiaciuto dalla domanda, come se non saper fare qualcosa lo facesse stare male: -No, mi dispiace... io non posso farlo, solo i doni degli dei hanno questa caratteristica.

-Ok, non importa, grazie mille per aver forgiato una spada così bella in così poco tempo, siete fantastici!

Ringrazio almeno un centinaio di volte il ragazzo e poi tutta contenta esco dalla capanna indossando il braccialetto come se fosse fatto di diamanti puri. Mi incammino tra le stradicciole semibuie del Campo, fino a giungere al luogo di ritrovo stabilito da Chirone. Ci sono enormi tavoli colmi di armi, spade, archi e freccie, così, non riconoscendo nessuno dei mei amici prendo un armatura e cerco di infilarmela.


 

-Kylie! Ci rivediamo! Che bello, non sai quanto ero spaventato, e poi dovremmo batterci contro quei bestioni, accidenti, mi ricordano certi giocatori di football che c'erano alla mia vecchia scuola! Ma come facciamo? Oddio Kylie, spero che mi mettano parecchio indietro, non vorrei trovarmi davanti uno di quegli armadi che hanno già cercato di uccidermi stamattina!- grida Darren tutto d'un fiato correndo verso di me.

-E poi non hai idea di cosa è successo! Ho rovesciato la canoa e ho anche fatto un bel tuffo ma poi c'erano quelli e poi...- il ragazzino continua per un'altra decina di minuti a chiaccherare ininterrottamente del più e del meno, senza che io abbia detto nemmeno mezza parola.

Mentre ascolto distrattamente Darren raccontarmi per filo e per segno tutte le sventure che hanno segnato la sua giornata, cerco di allacciarmi l'armatura, scoprendo che non è affatto facile.

-Vieni, ti aiuto- si offre un ragazzo. E' alto, biondo e ha dei bellissimi occhi grigi. Lo fisso per un attimo, poi farfuglio che posso riuscirci da sola, ma lui insiste e rossa in viso mi faccio aiutare. Non credo di essere mai stata così imbarazzata in vita mia. Insomma, un ragazzo niente male viene lì e ti allaccia l'armatura... non so, mi fa un effetto strano.

- G-grazie...- balbetto, incapace per una strana ragione di proferire parola.

-Di niente- mi sorride. -A proposito, io sono Malcolm, siamo in squadra insieme.

-Quindi ta madre è...

-Atena- finisce per me. Annuisco, ancora paonazza.

-Sono venuto per spiegarti il piano che abbiamo preparato io e i miei fratelli: non è difficile, ti abbiamo messa nella retroguardia, ma speriamo che non ce ne sia bisogno. Un gruppo farà credere alla difesa nemica di voler attaccare da destra, tenendoli occupati, e un altro farà un giro largo passando da sinistra, e arrivando alle spalle degli avversari. Prendiamo la bandiera, la portiamo dalla nostra parte del fiume ed è fatta.- spiega orgoglioso.

Non è complicato, io devo solo limitarmi a rispettare il piano, starmene per le mie e cercare di rallentare l'attacco avversario. Sempre sperando che il piano di Malcolm funzioni e non vengano troppi nemici dalla nostra parte.


 


 

-Eroi!- grida Chirone, il direttore del campo.

-Diamo inizio alla caccia alla bandiera! Si contrappongono le squadre di Ares, che ha vinto l'ultima caccia, e Atena!- vedo due ragazze, probabilmente i capogruppo delle due cabine, che con in mano una bandiera di diverso colore si squadrano in cagnesco. -Si ricorda che si possono fare prigionieri, ma è tassativamente proibito uccidere e ferire gravemente gli altri semidei- aggiunge inoltre Chirone, lanciando un'occhiata particolare ai figli di Ares, che sghignazzano e agitano le spade in aria.

-La squadra blu, di Atena, avrà il territorio a destra del fiume, quella rossa, di Ares, avrà il territorio a sinistra. Buoni giochi!

I semidei gridano tutti insieme battendo le spade sugli scudi.

-Squadra blu! Da questa parte!- grida la capogruppo. Seguo gli altri finchè non giungiamo in una radura della foresta, dove si staglia nel cielo blu della sera un enorme cumulo di rocce, il Pugno di Zeus.

Posizioniamo la nostra preziosa bandiera sulla cima del monticello, e poi ci dividiamo i ruoli. Come mi aveva anticipato Malcolm, la squadra si dividerà in tre gruppi: il primo è quello che resterà in difesa, in cui sono anche io, capitanato da Will Solace, il capocabina di Apollo; il secondo è quello che devierà la difesa avversaria facendo un finto attacco da destra, capitanato da Percy Jackson, il terzo è quello capitanato dalla capogruppo di Atena, Annabeth Chase, che attaccherà veramente, passando alle spalle degli avversari compiendo un giro largo a sinistra, ed ha il compito di rubare la bandiera. Non dubito affatto dei figli di Atena, infallibili quando si tratta di strategie, ma secondo me verrà lasciato un buco al centro, e se i nemici decideranno di attaccare da lì giungeranno fino alla difesa senza problemi. Will mi rassicura, asserendo che nessuno potrebbe scampare alle freccie soporifere.


 


 

Mi posiziono in cima sul Pugno di Zeus, vicino alla bandiera, così posso vedere dall'alto se arriva qualcuno, ed avvertire Will ed i suoi arcieri.

All'inizio va tutto bene, vedo il gruppetto di "disorientamento" attirare la difesa nemica, ed a quanto pare dai rumori di lame contro lame che risuona in lontananza hanno cominciato a combattere. Ma del nostro gruppo di attacco nemmeno l'ombra. Non si sentono suoni provenire da quella parte di foresta, ed è già passato troppo tempo. Nemmeno dell'altra squadra sembrano esserci notizie. Scendo dal mio appostamento e mi affianco a Will, che scruta il fogliame corrugando le sopracciglia.

-Mi sa che è successo qualcosa...- comincia lui.

-E se andassi in esplorazione? Magari hanno avuto un problema, magari serve un aiuto, potrei prendere io la bandiera, a patto che ci riesca...

-Andare da sola servirebbe solo a metterti nei guai. Vengo pure io, anche se lasciare la difesa potrebbe essere un grande errore. Pensa se arrivassero mentre noi siamo via, a volte una persona fa la differenza, figuriamoci due!

-Ma è l'unica soluzione! Non prenderanno mai la bandiera, è ovvio che è successo qualcosa!

-Hai ragione- annuisce il biondo.

-Lidya!- chiama poi -Io e Kylie andiamo in ricognizione, deve essere successo qualcosa al gruppo di Annabeth. Ti affido il comando della difesa.

-Ma Annabeth aveva detto di rispettare assolutamente gli schemi!- risponde la ragazza.

-Dobbiamo farlo, sei in grado di gestire un attacco si o no?

-Signorsì!- grida la biondina scattando sugli attenti -In ogni caso la colpa è tua.

-Mmpfh...- sbuffa Will -Su, andiamo- dice poi rivolto a me.


 


 

Tengo la spada sguainata, i sensi all'erta, e cerco di non calpestare le foglie per fare meno rumore possibile. La lama rilascia una tenue luce e cerco di vedere qualcosa nel fogliame aiutandomi con quella e con i pochi raggi lunari che filtrano attraverso gli alberi. C'è un silenzio surreale.

CRACK! Un ramo si spezza alle nostre spalle, e non posso fare a meno di lasciarmi scappare un grido strozzato, voltandomi di scatto.

-Bene bene, guarda un po' chi si rivede... - Non faccio in tempo a mettere a fuoco la figura scura che mi si avvicina che qualcosa mi colpisce nello stomaco e cado schiena a terra. Solo adesso mi rendo conto che la bandiera avversaria è ad un tiro di freccia da quì.

-Cam, spero che questa volta me lo lascerai fare...- ghigna la ragazza che mi ha spinta, che riconosco come Suzette. C'è anche Cameron, dietro di lei, fa volteggiare la spada nella mano destra.

-Prendiamoli come prigionieri e basta, ci pensiamo dopo- dice il diretto interessato.

-Ma perché?- ringhia sua sorella -Perché? Dammi un valido motivo!- Adesso sta proprio urlando, ha lasciato la presa sul mi braccio e si avvicina a Cam agitando le braccia in aria. Mi guardo intorno, e non vedo Will. Dove accidenti si è caccciato? Poi un sibilio fende l'aria e una freccia si conficca nell'avambraccio di Suzette, che comincia a barcollare e poi cade, ronfando rumorosamente. Una seconda freccia vola in direzione di Cameron, ma il ragazzo con un gesto fulmineo di scansa e il dardo si conficca nel tronco di un albero. Guardo in alto, Will è a cavalcioni di un ramo intento a incoccare una nuova freccia.

-Adesso ti faccio vedere io- grida Cameron cominciando a scalare il tronco, aiutandosi con la spada per deviare la seconda freccia che vola nella sua direzione.

Dovrei aiutare Will, ma cerco di rimanere lucida e mi guardo intorno. Accanto alla bandiera è rimasto un solo ragazzo, che mi da le spalle; non si è ancora accorto di niente perché è troppo lontano per sentire le nostre voci, così decido che il figlio di Apollo saprà cavarsela da sola e corro silenziosamente in direzione della bandiera.

E ad un tratto capisco. Capisco quello che devo fare per prendere la bandiera. La vista si fa più nitida, e riesco a percepire il mio obiettivo anche chiudendo gli occhi. E sfreccio via, passando alle spalle della guardia, che non si accorge di niente, senza neanche fermarmi per prendere la bandiera. In una frazione di secondo è già in mano mia. Adesso corro, e corro, e mi sento le ali ai piedi. Non sono mai stata tanto determinata in vita mia.

La sentinella probabilmente si è acccorta del furto, perché sento delle urla dietro di me, e persone che corrono cercando di raggiungermi. Ma le sento come ovattate, perché la mia attenzione è concentrata su un' altra cosa. Adesso il mio abiettivo è passare il fiume, e sono così concentrata che posso sentire il frusciare delle piccole onde infrangersi sulle rocce, ma non dei miei piedi sulle foglie, forse perché i miei piedi sulle foglie non fanno rumore.

Tutto questo in una frazione di secondo. Non ho finito di formulare il pensiero che già ho passato il fiume, mi volto, e vedo le acque chiudersi al mio passaggio. Deve essere stato Percy, che vedendomi arrivare ha messo in atto le sue doti di figlio di Poseidone.

Mi volto verso Percy per sorridergli, ma poi sento come caldo alla mano, guardo la bandiera e la vedo illuminarsi. Quando la luce sparisce, sulla bandiera è comparso un caduceo, al posto della civetta che c'era prima.

-Che cosa significa?

-Significa che sappiamo che è tuo padre- risponde semplicemente Percy venendo verso di me, mentre indica qualcosa sopra la mia testa. Alzo lo sguardo e vedo un simbolo brillare, e anche se stà già svanendo riesco a distinguerne la forma. Sospiro. Ermes.

-E' NOSTRA SORELLA! Avete capito bene?? La ragazza che ha vinto la caccia alla bandiera è nostra sorella!- Gridano Travis e Connor irrompendo nella radura in quel momento -Modestamente penso che sia merito nostro se ci è riuscita, si, insomma, siamo stati noi ad allenarla così bene!

-Non vi montate la testa!- grida Katie ridendo -è tutto merito mio, o forse dovrei dire COLPA mia, dato che mi ha fatto perdere!

Chirone viene verso di me, sorridente :-Ave Kylie Siner, figlia di Ermes!

-Un' altra...?- borbotta sottovoce un signore panciuto con una camicia leopardata, alle spalle del centauro -Non sapevano proprio cosa fare...-

"Chissà chi è?" mi domando. Non sembra un semidio, con tutta quella pancia, il naso rosso e la camicia mezza sbottonata. Non sembrerebbe nemmeno un dio, dato l'aspetto trasandato, ma mai fidarsi delle apparenze, quindi mi faccio l'idea che sia un vecchio semidio che ha messo su qualche chilo di troppo.

Tutta la casa di Ermes corre ad abbracciarmi, e fidatevi, quando dico che sono tanti, sono tanti davvero. I figli di Apollo cantano "We are the Champions" a squarciagola e qualcuno dà pacche sulla spalla di Will, congratulandosi.

Poi mi volto, e noto l'odio profondo che si legge sulle facce dei figli di Ares. Non sanno proprio perdere, quelli. Guardo Cameron, che sembra indeciso sul da farsi, poi mi sorride, e sono davvero sorpresa. Forse mi sento più felice per quel mezzo sorriso tirato che per tutti i complimenti che mi hanno fatto. Continuo a fissarlo senza riuscire a smettere, ma dopo poco lui mi dà le spalle e comincia a parlare con un suo fratello. Darren arriva di corsa coprendomi la visuale, comincia a saltarmi intorno gridando che sono la persona migliore che abbia mai incontrato e cose simili. E' proprio buffo, bassino, con quel ciuffo castano sugli occhi azzurri, che gli ballonzola sulla fronte ad ogni saltello, e quel sorriso che non lo lascia mai. Faccio la strada verso la capanna undici insieme a lui, dato che siamo rimasti un po' indietro rispetto gli altri, e non la smette mai di sparare complimenti a raffica e a descrivere in maniera dettagliata il perché tutto il resto delle persone del mondo sia peggiore di me. Ascolto divertita, dato che nessuno mi aveva mai parlato in quel modo, ma poi lui dice una cosa che mi fa bloccare.

-Oh Kylie, sei così fantastica che darei la vita per te!

E' una frase come un'altra, data la sfilza di complimenti che la precedevano, ma qualcosa mi dice che accadrà davvero. E' solo una sensazione, ma sento che c'è del vero. Scuoto la testa per scacciare quei pensieri. Dopotutto siamo al Campo Mezzosangue, non ci sono pericoli per cui il ragazzino potrebbe dare la vita per salvare la mia. Eppure...


 


 


 


 


 


 


 

Hola Popolo!

E finalmente ecco la famosa Caccia alla Bandiera che aspettavano tutti! ;)

E finalmente ecco anche la prima rivelazione... a quanto pare Kylie è una figlia di Ermes! Ma sarà l'unica cosa da sapere sulla sua famiglia? Boooh... ;D

E poi... Darren. Domande:

-Di chi è figlio?

-Perché Kylie ha un brutto presentimento quando il ragazzino dice che darà la vita per lei?

-Ma soprattutto... PERCHE' PARLA COSI' TANTO??

Avrete risposte a tutte le domande... si, anche all'ultima :D

Comunque, un grazie di cuore a tutti quelli che ogni volta recensiscono, a chi ha messo la storia nelle preferite, nelle seguite e nelle ricordate! Non finirò mai di dire che siete fantastici e che senza di voi non saprei cosa fare!!! <3

A presto :*

Titu *^*

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Chorìs Sýnora_The legend of Kylie Siner


 

Capitolo 7






-Ed è così che ho sconfitto quel drago tutto da solo!
Rido, annuendo nella sua direzione con fare canzonatorio, perché so che mi racconta un sacco di balle.
Sono passati tre mesi dalla caccia alla bandiera più importante della mia vita, e con mia grande sorpresa Cameron si è dimostrato unn buon amico, sia con me che con Darren. Apparte il fatto che Trav e Connor insistono che ci stia provando con me, ma lo fanno solo per prendermi in giro.
La vita mi va bene, al campo mi diverto, ho degli amici fantastici e sento abbastanza spesso mio zio.
Ci sono due note negative in tutto questo.
Una è il Signor D.
E' cominciato tutto il giorno della caccia alla bandiera...
Dopo la vittoria, ero andata nella casa grande per scrivere il mio nome tra i figli di Ermes, una specie di formalità, ma Chirone ha detto che era obbligatorio.
Quel signore panciuto, che mi hanno presentato come Signor D, e che solo dopo ho capito essere niente popodimeno che il dio del vino, Dioniso, ha sbuffato tutto il tempo, e mi si è rivolto un paio di volte come se stesso parlando con una bambina di due anni. Insomma, va bene che è un dio, ma così si esagera!
E poi è successa quella cosa strana:
Appena ho detto il mio nome al Signor D, questo ha alzato un sopracciglio, come se fosse sorpreso.
-Puoi ripetere?
-Kylie- ho risposto.
Il dio ha sbuffato: -Non il nome, ho capito come ti chiami, voglio sapere il cognome!
Pazientemente ho ripetuto il mio cognome e il Signor D ha assottigliato gli occhi, dicendo qualcosa che non ho afferrato nell'orecchio a Chirone. Il centauro ha corrugato la fronte ed ha annuito.
Mi chiedo che cosa avessero mai da dirsi su di me!
Inoltre, dopo aver scritto il mio nome nell'elenco della cabina di Ermes, Dioniso ha fatto un gesto vago con la mano e mi ha chiesto :-Dimmi Katry, sei di nobile stirpe?
-Non credo...- ho risposto, incerta. Ma chi crede che sia? Una principessa? -E comunque mi chiamo Kylie.
Il Signor D ha scrollato le spalle: -E allora non ci servi. Puoi andare.
Ed ha continuato a guardarmi male ogni volta che mi incontrava.


L'altra nota negativa è, come viene ormai chiamato, il grande pericolo.
Nessuno sa di cosa si tratta, eppure tutti sono a conoscenza della sua esistenza.
Da circa due settimane a questa parte, ogni notte moltissimi semidei fanno lo stesso identico sogno: una distesa di alberi spogli che si ripete all'infinito, sempre uguale, sempre morta, ed una risata che mette i brividi.
Quando Chirone ha consultato l'oracolo, la ragazzina ha soltanto detto: -Arriverà, e allora l'eroe della profezia sarà scelto.
Misteriosa, la tipa. Ma a quanto pare Chirone ci ha capito qualcosa, perché da quel momento se ne sta chiuso nella Casa Grande tutto il giorno a sfogliare libri impolverati.


Saluto Cam e mi avvio verso l'arena, dove dovrei avere lezione di scherma.
Sono leggermente in anticipo, e in pochi sono già arrivati. Darren se ne sta tutto solo sulle gradinate con la testa china, come se stia leggendo.
-Heilà scricciolo!- lo saluto. Ormai io e lui siamo in confidenza, e ci ritroviamo spesso a parlare del più e del meno. So che ha sempre vissuto con il padre, che è bibliotecario, e con la nonna. Mi ha raccontato per filo e per segno gli episodi salienti della sua vita, e non mi annoio mai a sentirlo quando si emoziona parlando della prima volta che è andato a teatro.
-Che cosa stavi facendo?- domando, dato che Darren ha chiuso un quadernino vedendomi arrivare.
Il castano fece spallucce -Niente di che, ma mi aiuta a rilassarmi.
-Scrivevi?- domando rimanendo sul vago.
Darren scrive spesso in quel suo quadernino, che ogni volta chiude prima che gli altri possano vedere.
Una volta Connor ha provato a rubarlo per vedere cosa c'era, ma nelle sue mani tutte le pagine sono diventate bianche.
-Mi piace scrivere... Può sembrare strano, ma è così bello!
-E che cosa scrivi adesso?- domando incuriosita.
-Una storia di avventure, dove i protagonisti vivono vivono in una foresta in seguito ad un naufragio...
-Sembra interessante! Mi racconti cosa succede?- esclamo mettendomi a sedere accanto a lui.
Il ragazzino sembra un po' imbarazzato ma inizia a parlare, e mano a mano che prosegue nel racconto, i suoi occhi si illuminano di emozione.
-I protagonisti sono dieci ragazzi che viaggiano in un bosco, alla ricerca della fine degli alberi, per sapere cosa c'è dall'altra parte. Non trovano centri abitati, ma di tanto in tanto incontrano persone e creature fantastiche, che li aiutano o li frenano nella loro ricerca. I ragazzi a volte si separano, poi si ritrovano quando ormai sembrava tutto perduto; qualcuno sembra sul punto di non farcela, ma c'è una strana presenza che aiuta chi ne ha bisogno; ci sono litigi, amicizie e sacrifici.
-E' bellissimo!- sorrido: -Ma come ti vengono le idee?
-Ogni tanto capita un' ispirazione... non so nemmeno io quello che succederà fino a che non lo scrivo! Non so come andrà a finire questa storia, per me è un mistero tanto quanto lo è per te.
Sono assorta dalle parole di Darren finché gli altri figli di Ermes non arrivano e la lezione di scherma inizia.
Ci sistemiamo in coppie e ci esercitiamo in una particolare parata che si effettua quando ci si trova in posizione di svantaggio. Davanti a me ho una ragazza alta e incredibilmente magra che non ho mai conosciuto prima. Ormai sono diventata brava a meneggiare la spada, riesco anche a trasformare il bracciale con un semplice movimento del polso.
"Non deve essere difficile disarmarla" mi dico, dato che la ragazza sembra piuttosto debole e ha pure un'aria confusa, come se stesse pensando ad altro.
Inizio con una finta a sinistra e più velocemente che posso ruoto la spada verso il ginocchio destro, cercando di farle perdere l'equilibrio. Niente da fare, come se stesse scacciando una mosca, TestaTraLeNuvole para il colpo.
Adesso sta a me parare, e aspetto la sua mossa. La ragazza rimane per un po' ferma, a scrutare l'orizzonte, e poi attacca con un affondo basso; riesco a deviare la sua arma colpendola di striscio con la lama, ma il colpo mi fa vibrare le ossa e mi toglie la spada di mano.
Continuiamo così fino a quando Travis non interrompe l'esercizio, e alla fine della lezione sono riuscita a parare un suo colpo o a disarmarla soltanto quattro volte. Forse l'ho un po' sottovalutata.


Sono talmente stanca che me ne torno a passi strascicati fino alla capanna. Non vedo l'ora di buttarmi sul mio morbido, caldo, dolce letto...
-Kylie! Hei, Kylie!
Volto la testa verso Darren, scocciata. Due parole: non – adesso.
-Heilà Kylie!- saluta lui, poggiandosi le mani sulle ginocchia per riprendere fiato -Dopo l'allenamento te ne sei andata senza aspettarmi, così mi stavo chiedendo se...
Lo fermo con un gesto della mano, scuotendo la testa stancamente:
-Scusami, ma davvero...
-Chirone vuole parlare con te, Ky. Adesso!
Come mai Chirone vuole vedermi? Tutto ad un tratto mi tornano alla mente le parole del signor D, il giorno in cui mio padre mi aveva riconosciuto: "Dimmi, sei di nobile stirpe?".
Comincio ad avere addosso una strana paura, del tutto infondata, di quello che Chirone vorrà dirmi. Nella mia mente si affollano domande, risposte, conclusioni, pensieri, paure; ho uno strano presentimento, che non sarà niente di buono.










 


Angolo della ritardataria:.

Salve a tutti!
A questo punto avrete notato che sono tornata -è un bene o un male?- e vi starete chiedendo perché accidenti non aggiorno questa storia da mesi...
Beh, in effetti sono stata un po' assente da questo fandom negli ultimi tempi, e gente, mi dispiace... però adesso sono quì, ed è questo che conta, no?
Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo -che personalmente odio, insomma, è uno dei peggiori capitoli che abbia mai scritto- però è necessario perché la trama vada avanti... insomma, è uno di quegli odiosi 'capitoli di passaggio'.
Passando alla trama... diciamo che da questo momento in poi subirà un bel cambiamento, insomma, perlomeno si capirà l'origine del titolo :) Non so se siete andati a cercarvelo, comunque in greco significa "senza confini" e beh, il perché lo scoprirete tra qualche capitolo ^_^
Credo di avervi annoiato abbastanza, quindi mi dileguo <3
Un abbraccio a tutti quelli che leggeranno!
Recensite in tanti :*

Titu

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2328077