Diritto alla vita

di CastaDiva
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La quiete prima della tempesta ***
Capitolo 2: *** Notizie dal futuro ***
Capitolo 3: *** Ofelia ***
Capitolo 4: *** Primo allenamento. Ritorno al passato ***
Capitolo 5: *** Oscuri presagi?Rotta verso Nettuno ***
Capitolo 6: *** Galatea ***
Capitolo 7: *** Orchestra ***
Capitolo 8: *** Oltre allo specchio e quel che Usagi vi trovò ***



Capitolo 1
*** La quiete prima della tempesta ***



Una notte priva di nuvole cullava i sogni degli abitanti di Tokyo. I sogni di tutti tranne di una persona. L'urlo della guerriera di Plutone rieccheggiò nel buio della stanza. Setsuna si svegliò di soprassalto tastandosi la fronte imperlata di sudore.
Ancora un'altra notte del genere e avrebbe dovuto seriamente imbottirsi di sonniferi per riuscire a dormire. La donna si voltò verso la porta della sua camera che lentamente veniva aperta da una impaurita Hotaru e dietro di lei erano presenti anche Haruka e Michiru.
<< Un altro brutto sogno mamma Setsuna? >> chiese la ragazzina andandole vicino, chiamandola con quell'appellativo a cui era stata abituata fin dalla culla . Cosa che, tenendo conto della rapida crescita della guerriera di Saturno, era avvenuta poco più che un anno prima.
<< Non ti preoccupare, non è niente di grave >> disse la donna accarezzandole il capo, cercando di tranquillizarla. Anche se dietro di lei si nascondeva la potende guerriera del silenzio in quei momenti non era diversa da tutte le ragazze della sua età.
<< Per il momento >> esclamò Haruka con voce ferma << Non è normale che tu non riesca a dormire decentemente da una settimana. Deve essere successo qualcosa >>
<< O succederà >> la corresse Michiru al suo fianco guardando lo specchio che aveva tra le mani. Per il momento non sembrava mostrare alcunchè, ma la sua percezione degli eventi futuri non era nulla se paragonata a quella di chi il tempo lo governava.
<< Domani partirò per il trentesimo secolo >> annunciò Setsuna << Ora tornate a dormire, basta e avanza una guerriera insonne >>
Le due guerriere di Urano e Nettuno fecero per uscire dalla stanza mentre invece Hotaru non accennava a muoversi.
<< Dormo io con te >> proclamò sedendosi sul letto << Così non avrai altri incubi >>
La donna sorrise facendole spazio. Era davvero incredibile il mutamento di carattere che avveniva durante la trasformazione in Sailor, conoscendola solo nelle sue vesti " civili" nessuno avrebbe mai potuto immaginare chi si celasse dentro di lei.
<< Attenta Hotaru >> disse Haruka avvicinandosi << Lo sai che mamma Setsuna ha la passione per le loli >>
L'unico motivo per la quale la guerriera di Plutone non aveva tirato qualcosa addosso alla bionda era perchè ci aveva pensato Michiru a tirare un colpo alla sua compagna.
<< Ti ringrazio >> disse Setsuna rivolta alla ragazza dai capelli color acquamarina mentre Hotaru si sistemava al suo fianco << Buona notte. >>
<< 'notte >> la salutò Michiru portandosi dietro Haruka.

<< Usagi, sveglia... Usagi... Usagi!! >> spazientita Luna saltò con tutta la forza che le consentiva il suo corpo da gatta sulla ragazza ancora profondamente addormentata ottenendo finalmente il risultato sperao. Usagi infatti si alzò di scatto dal letto facendola cadere. Beh, almeno era sveglia.
<< Luna, potresti svegliarmi più dolcemente >> protestò, con la voce ancora impastata dal sonno la bionda.
<< Ci ho provato ma qualcuno non aveva intenzione di svegliarsi >> si giustificò la gatta. Più che una consigliera reale ormai era stata relegata al ruolo di baby-sitter della futura regina. Luna sospirò sperando che il giorno in cui quella svampita si sarebbe trasformata nella matura regina della Luna non fosse troppo lontano. Usagi come ogni mattina cercò di verstirsi nel minor tempo possibile. Scese in cucina e prese giusto una fetta tostata che avrebbe consumato mentre correva verso la scuola. Doveva incontrare le sue amiche vicino alla fermata dell'autobus. Corse con tutte le sue forze ma arrivò giusto quando questo stava ripartendo. Aveva perso le speranze di arrivare puntuale ma sorprendentemente il mezzo si fermò, aprendole le porte.
<< G...grazie mille >> sbuffò affannata all'autista, andando poi verso gli ultimi posti.
<< Dovresti ringraziare Makoto piuttosto che è riuscita a vederti dal finestrino posteriore >> esclamò Rei che insieme ad Ami era l'unica che era seduta.
<< Essere alta ha i suoi vantaggi >> sorrise la guerriera di Giove.
<< Mako-chan!! >> esclamò Usagi abbracciandola << Come farei senza di te? >>
<< Probabilmente saresti una stella della corsa visto che dovresti farti la strada fino a scuola a piedi >> la stuzzicò Rei.
<< Rei-chan, sei scorbutica fin dal primo mattino eh? >> ribattè la bionda.
<< Vi prego, appunto perchè la giornata è appena iniziata non cominciate subito a litigare >> disse Ami distogliendo l'attenzione dal libro che stava leggendo.
Le due litiganti si voltarono in direzioni opposte con espressione sdegnata. Fu così che Usagi si accorse dell'umore non esattamente gioviale della guerriera di Venere.
<< Qualcosa non va Minako-chan? >> le chiese.
<< Ultimamente Artemis non si sente molto bene >> rispose afflitta la ragazza. << Ha perso appettito e lo vedo piuttosto affaticato >>
<< Prova a portarlo da un veterinario >> suggerì Makoto.
<< Io aspetterei, magari è solo un malanno temporaneo >> si intromise Rei << Finchè non è qualcosa di grave non rischierei a portarlo dal veterinario. E' vero che è sempre un gatto ma non è esattamente come tutti i gatti terrestri. E poi se devo essere sincera da qualche giorno anche Phobos e Deimos non essere in forma, magari c'è in giro una malattia che colpisce gli animali >>
<< Luna sempbra stare bene >> riflettè ad alta voce Usagi.
<< Buon per lei >> disse la guerriera di Marte muovendosi verso l'uscita << Questa è la mia fermata, ci vediamo alla fine delle lezioni al solito posto >> La ragazza scese dall'autobus salutando le sue amiche. Sebbene frequentasse un istituto privato di alto livello le dispiaceva non poter frequentare la loro stessa scuola. Poter chiacchierare nell'intervallo, preparare insieme le verifiche, sparlare dei professori, queste cose le mancavano. Ogni qual volta le ragazze parlavano di qualcosa inerente alla loro scuola lei si sentiva esclusa e l'unica cosa che poteva fare era ascoltarle in religioso silenzio.

Ora che Usagi era a scuola Luna poteva finalmente riposarsi. Benedetta ragazza!! Ogni mattina era un'impresa svegliarla. Stava per assopirsi quando qualcuno entrò dalla finestra lasciata leggermente socchiusa.
<< Artemis, cosa ci fai qui? >> chiese la gatta allontanandosi dal suo comodo giaciglio e andando incontro al gatto bianco.
<< Luna, tu non avverti niente? >> domandò lui
<< Cosa dovrei avvertire? >> inquisì Luna.
<< Non lo so >> ammise il gatto della guerriera di Venere << Ma io è da un pò di giorni che non mi sento bene, quindi pensavo che magari se anche tu avevi qualcosa di strano potesse essere qualcosa collegato a un'anomalia >>
<< Sono perfettamente in salute >> dichiarò lei << Secondo me è un semplice malanno >>
<< Sarà... >> disse lui non troppo convinto socchiudendo gli occhi. La fronte non cessava minimamente di bruciargli.

<< La scuola è appena inziata e tu hai già ottenuto la tua prima insufficienza >> rise Rei che aveva appena saputo il risultato della verifica dell'amica.
<< La matematica è sempre stato il mio punto debole >> cercò di giustificarsi la bionda.
<<  Così come l'inglese, storia, scienze sociali, educazione fisica, domestica e... >>
<< Mako-chan, non metterti anche tu contro di me >> piagnucolò Usagi sedendosi afflitta sulla panchina del parco cittadino.
<< Se avessi studiato come ti avevo consigliato a quest'ora non avresti preso quel pessimo voto >> esclamò risoluta Ami, anche se sapeva che nessuno l'avrebbe ascoltata. Ma del resto, perchè farlo? Come sempre aveva ottenuto il punteggio migliore tra le alunne della sua scuola ma come sempre tutte erano impegnate a consolare Usagi. Doveva ammettere che la situazione iniziava a stancarla.
<< Uffa, questo compito non lo voglio più vedere!! >> proclamò Usagi accartocciando il test per poi lanciarlo via. Sfortunatamente questo andò a colpire in testa qualcuno a lei molto vicino.
<< Ehi, mi sembrava che avessi smesso di lanciarmi le cose >> si lamentò Mamoru camminando verso la sua ragazza e le sue amiche. Il moro prese tra le mani la pallina di carta per poi aprirla << Un altro brutto voto eh? >> constatò con amarezza.
<< Mamo non guardare!! >> esclamò la bionda strappandogli il foglio di mano benchè ormai fosse troppo tardi. << Rei-chan, trasformati e brucialo!! >>
<< Scusa scusa? Sono per caso il tuo accendino personale? >> domandò risentita la ragazza.
<< E poi mi sembra un pò esagerato trasformarsi per una cosa del genere >> le diede corda Makoto.
<< Mako-chan!! Anche i fulmini vanno bene!! >> insistette Usagi. Quel compito doveva sparire costi quel che costi!! Era talmente impegnata a pensare di come disfarsi di quel marchio d'ignomia che non si accorse di come, sopra la sua testa, si stesse materializzando una bambina. Così come accadde un anno prima, Chibiusa, direttamente dal trentesimo secolo, atterrò sul corpo della sua futura madre del passato.
<< Chibiusa!! >> urlarono all'unisono i presenti.
<< Mamo!! >> strillò invece la bambina avvinghiandosi alle gambe dell'unico uomo presente. << Mi sei mancato tanto >>
<< Ma se mi vedrai tutti i giorni nel futuro >> fece presente lui. << Come mai sei tornata nel passato? >>
<< Vorrei tanto saperlo anch'io >> mormorò Usagi massaggiandosi il capo.
<< La mamma mi ha detto di tornare per un pò nel passato >> spiegò la bambina alzando le braccia verso Mamoru, con l'intenzione di farsi prendere in braccio, cosa che puntualmente avvenne << Ha detto che ci penserà Pluto a spiegare tutto non appena torna >>
<< Pluto? >> ripetè Mamoru << Cosa è andata a fare nel futuro? >>
<< E' da parecchie notti che Setsuna ha degli incubi >> spiegò una voce alle sue spalle. L'uomo si voltò incontrando gli sguardi delle tre sailor del sistema solare esterno.
<< Hotaru!! >> strillò Chibiusa scendendo dalle braccia del padre per poi correre dalll'amica.
<< Sono felice di rivederti Chibiusa >> salutò Hotaru.
<< Anche io >> replicò la bambina dai capelli rosa squadrando l'amica dalla testa ai piedi. Era vestita con un'uniforme dalle tonalità azzurre chiaro, forse troppo per una che come lei notoriamente preferiva i colori scuri. << E' la divisa della tua scuola? >> le chiese.
<< Sì, è dello stesso istituto privato frequentato da mamma Michiru quando aveva la mia età >> spiegò la guerriera di Saturno.
<< Mi dispiace interropere così bruscamente il vostro incontro >> s'intromise Mamoru << Ma posso saperne di più sugli incubi di Setsuna-san? >>
<< In quanto guardiana del tempo lei è al corrente di ogni avvenimento che accade nel futuro >> esordì Michiru << Ovviamente non essendo dotata di onniscenza le conoscienze future le vengono inviate tramite sogni premonitori. Ho idea che nel futuro, e precisamente nel trentesimo secolo stia succedendo, o stia per succedere, qualcosa di grave. Essendo così avanti nel tempo si spiegherebbe perchè nè io nè Rei-san non abbiamo avuto nessun presagio. Dico bene? >>
La guerriera di Marte annuì. Non aveva avvertito la presenza del menchè minimo pericolo incombere sulla Terra.
<< Chibiusa tu sai qualcosa? >> chiese Minako avvicinandosi alla bambina la quale negò con un cenno della testa << Pluto su ordine della mamma mi ha aperto le porte del tempo per poter tornare indietro, dicendo che presto mi avrebbe raggiunta. >>
<< Un attacco dal futuro... non spiega però perchè ha a che fare con noi >> riflettè Makoto. << Non dovrebbero occuparsene le noi del futuro? >>
<< Forse è successo come con la Famiglia della Luna nera >> ipotizzò Ami << Forse la minaccia è nel futuro ma cerca di venire nel passato >>
<< Se così fosse il nemico non è ancora approdato nel passato >> affermò sicura Haruka << Altrimenti Setsuna saprebbe sicuramente da chi dobbiamo guardarci. >>
<< E così sta per arrivare una nuova battaglia >> mormorò Rei sconsolata.
<< Non è detto, però dobbiamo stare in guardia >> disse Michiru.

Intanto, nel trentesimo secolo...
Era da parecchio tempo che non camminava tra le colonne del Crystal Palace. L'atmosfera era tranquilla, fin troppo. Apparentemente niente turbava gli abitanti del Silver Millennium ma se c'era una cosa che aveva imparato dopo tante battaglie è che non si è mai certi del fatto che la pace non sia solo una calma apparente prima della tempesta. Si ritrovò di fronte alla sala del trono vi entrò e, come per il resto del palazzo nulla faceva presagire qualcosa di anormale. Se non fosse stato per il fatto che ad attenderla vi erano i due regnanti ma nessun segno delle Sailor del sistema solare interno. Setsuna camminò fino a giungere ai piedi dei sovrani e lì si inchinò.
<< Sono Setsuna Meiou, la Sailor Pluto che vive nel ventunesimo secolo, sono felice che mi abbiate ricevuto >> esordì.
<< Possiamo sapere il motivo della tua visita? >> chiese la regina con fare distaccato, anche se sapeva perfettamente il motivo dell'arrivo della Guerriera di Plutone. Lo stesso motivo per il quale aveva inviato sua figlia lontana da quel posto.
<< Perdonate la mia insolenza, ma penso che siate più coscienti della sottoscritta riguardo al motivo della mia visita >> disse la donna non alzando neanche lo sguardo da terra.
<< Un nuovo pericolo minaccia il Silver Millennium >> esclamò Endymion << E ha già colpito le guerriere >>
Sentendo ciò Setsuna non potè fare a meno di alzare la testa per guardare negli occhi il suo re.
<< E' la minaccia più grave che sia mai accaduta >> continuò la regina << Non abbiamo neanche la possibilità di distruggere per poi ricostruire. Anche Sailor Neptune e Sailor Uranus sono state sconfitte e di conseguenza è impossibile evocare Sailor Saturn. Tu sei l'unica guerriera rimasta al nostro servizio >> la donna si interruppe per qualche secondo, per poi continuare << Ma è certo che attaccheranno anche te per poi tornare nel passato >>
<< Come fate a dire questo? >> chiese Pluto << Per quale motivo dopo aver conquistato il Silver Millennium vorrebbero tornare nel passato? >>
<< Seguici >> disse semplicemente Endymion. I due reali le fecero strada scortandola in una stanza posta dietro la sala del trono. Lì erano presenti i corpi, apparentemente senza vita, delle guerriere del sistema solare interno.
<< Uranus e Neptune sono state attaccate nei rispettivi pianeti >> disse Serenity << Ora per noi è troppo pericoloso andare fin là per prenderne i corpi ma non ti preoccupare. Inspiegabilmente le sailor non avvizziscono benchè privi di qualunque sostentamento dunque penso che anche per loro due valga lo stesso. Sono come addormentate ma le funzioni vitali sono a posto >>.
Setsuna guardò una per una le guerriere constatando come ciò che aveva detto la sua regina corrispondeva alla verità.
<< Abbiamo provato a metterci in contatto con i custodi dei vari pianeti ma anche da loro non abbiamo ricevuto nessuna risposta.  >> raccontò il re.
<< Non avete alcuna idea sulla natura del nemico? >> chiese Setsuna.
<<  Prima che le inner cadessero in coma abbiamo ricevuto dei segnali strani che il campo magnetico di Giove aveva rilevato intorno a Urano e Nettuno. Abbiamo poi chiesto a Idra se per caso avesse visto qualcosa di anomalo attorno a Nettuno ma a quanto pare non ha visto niente di rilevante. >> spiegò la regina.
<< Non capisco >> disse la guardiana del tempo << Se, per quel che sembra, visto che non riuscite a mettervi in contatto con le custodi, il nemico ha attaccato direttamente i vari pianeti non mi spiego perchè Plutone non sia stato toccato. Avrebbe dovuto essere il primo a cadere insieme a Nettuno. E poi non si spiega come mai le guerriere non si siano accorte per tempo che qualcosa stava attaccando il loro pianeta madre. >>
<< Non è l'unica cosa oscura >> disse Endymion interrompendola << Mercurio e Venere sono oltre la Terra e la Luna dunque se il nemico li avesse attaccati dall'esterno sarebbe dovuto per forza passare prima da qui >>
<< Dunque l'unica spiegazione è che non è stato un attacco esterno >> concluse la Sailor grave << Ma cosa può aver attaccato i vari pianeti dall'interno? E come può la cosa essere sfuggita alle sailor e alle guardiane? >>
<< Purtroppo questo lo potrai scoprire solo combattendo nel passato insieme alle altre guerriere >> disse la regina.
<< Giustappunto, non mi avete ancora spiegato perchè il nemico dovrebbe attaccare nel passato >> esclamò Setsuna.
La regina Serenity le fece segno di seguirla. Andarono ancora più vicino alle guerriere addormentate.
<< Usagi... distruggere Usagi... >> mormorava Sailor Mercury.
<< Distruggere...il... Silver Millennium... >> si udiva uscire dalla bocca di Sailor Mars.
<< Ecco il motivo >> disse la regina << Ormai manca poco prima che nel ventesimo secolo nasca il Silver Millennium, dunque c'è solo un piano temporale dove il nemico potrà andare >>
<< Ma non è detto che sia il mio >> fece presente la guardiana del tempo << Potrebbe tranquillamente andare in un piano temporale in cui le sailor combattevano con un altro nemico e allearsi con lui. Oppure attaccarle quando non erano ancora risvegliate. Sarebbe molto più facile così >>
<< Chiunque abbia attaccato le mie amiche >> mormorò Serenity chiamando a sè il marito << Sta preservando la loro vita >> Endymion scagliò il suo bastone contro il corpo inerme di sailor Mars. Attorno al corpo della guerriera si crearono delle fiamme che oltre a parare il colpo attaccarono chi l'aveva sferrato.
<< Se le volesse uccidere >> continuò la regina << Di certo non le proteggerebbe con tanta devozione >>
<< Capisco >> disse semplicemente Setsuna. << Sapete già in che modo dovrò agire una volta tornata nel ventunesimo secolo? >>
<< Porta le guerriere da Ofelia e Galatea >> ordinò Serenity << Ti forniremo noi le chiavi per i loro pianeti >>
Sailor Pluto annuì. Una nuova battaglia stava per impegnare le guerriere Sailor.

 

Primo capitolo di una nuova fic appena sfornata. In verità volevo iniziare a scrivere delle Sailor con una One-shot ma questa si è rivelata particolarmente lunga, così tanto che ho finito prima il capitolo per la storia XD. E va beh. Spero sia di vostro gradimento.

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Capitolo 2
*** Notizie dal futuro ***



<< Sei pronta Chibiusa? >> chiese Usagi alla bambina mentre toccava la maniglia della porta di casa.
<< Sì >> confermò la bambina tenendo stretta tra le mani una versione aggiornata della sua Luna P.
<< Ok, pronta...via!! >> La più grande aprì la porta portandosi dietro Chibiusa. Immediatamente sua madre si presentò sulla soglia in trepida attesa dei risultati del compito di matematica.
<< Ecco la prima Chibiusa!! >> esclamò Usagi. La bambina azionò la sua palla la quale fece roteare i propri occhi andando a cercare un contatto visivo con la persona che avrebbe dovuto ipnotizzare. Ikuko Tsukino fu rapita dal movimento rotatorio dell'oggetto andando facilmente in trance.
<< Bene e ora... >> Chibiusa si schiarò la voce << Io sono Chibiusa Tsukino la vostra figlia più piccola, ho due anni meno di Shingo e ho passato le vacanze estive in un campo estivo. Ora che la scuola è riniziata sono tornata a casa  >> Mentre diceva queste parole la povera Ikuko continuava ad annuire meccanicamente
<< E ora svegliati... >>
<< E la tua figlia maggiore Usagi non aveva nessun compito >> intervenne in extremis la bionda interrompendo Chibiusa. Questa la guardò con biasimo.
<< Beh, mi devi qualcosa per essermi caduta sulla testa no? >> fece notare lei. Per tutta risposta la bambina si voltò nuovamente verso Ikuko << E ora svegliati!! >> le ordinò, cosa che avvenne immediatamente. Dopo un iniziale smarrimento la donna sorrise vero quella che credeva la sua figlia minore << Chibiusa, finalmente sei tornata. Usagi, aiutala a portare le sue cose nella sua cameretta... Eh?Ma ti avevamo dato così poca roba per il campo? >> domandò vedendo la misera cartella che la bambina si portava sulle spalle, dietro di lei nessuna valigia.
<< Ma mamma non ti ricordi?! >> disse Usagi impacciata cercando di trovare una bugia credibile << Il campo estivo spedisce le valige dei bambini poco dopo la loro partenza. Del resto i bagagli sono troppo pesanti per bambini della loro età quindi tornano a casa solo con il bagaglio a mano >>
<< Ah...giusto... Chissà come ho fatto a dimenticarmene >> mormorò la donna grattandosi il capo.
<< Bene mamma, io porto Chibiusa in camera mia, abbiamo tanto da raccontarci >> fece Usagi prendendo per mano la bambina portandola al piano superiore. Una volta chiusa la porta alle proprie spalle la più grande potè tirare un sospiro di sollievo.
<< Usagi, perchè Chibiusa si trova qui? >> chiese Luna allarmata scendendo dal letto. Forse ho fatto male a liquidare il malessere di Artemis come un malanno passeggiero, si ritrovò a pensare la gatta << E' successo qualcosa nel trentesimo secolo? >>
<< Non lo so >> rispose la piccola dai capelli rosa. << La mamma ha chiesto in fretta e furia a Pluto di farmi tornare indietro, ma non mi sembrava ci fosse niente di anormale >>
<< Forse non ha voluto darti preoccupazioni >> ipotizzò la gatta. Improvvisamente la cartella di Chibiusa prese a muoversi convulsamente, facendo fare un salto ad Usagi.<< Il nemico ti ha seguito da dentro lo zaino!! >> strillò.
<< E' solamente Diana >> disse la bambina aprendo la cartella e facendone uscire l'animale << Quando sono partita dormiva allora l'ho messa dentro. Col sonno pesante che ha non si è mossa minimamente quando ho cercato di svegliarla >>
Intanto la povera micetta si guardava intorno ancora intontita dal sonno << Small Lady dove siamo >> mormorò stiracchiandosi sulle coperte.
<< Siamo tornate nel passato >> spiegò Chibiusa << A fare cosa però non lo so ancora >> sbuffò, facendosi cadere sul letto. Le outer avevano detto che Pluto sarebbe tornata nel pomeriggio del giorno dopo, doveva solo aspettare un pò prima di scoprire cosa stava succedendo.

Anche se ormai era scesa la notte Rei non dava segno di cedimento. Da ore ormai ravvivava il fuoco cercando di vedere in esso qualche presagio futuro ma era tutto inutile. Michiru aveva pienamente ragione, se una minaccia era in arrivo questa era troppo lontana nel tempo per essere vista. Si alzò dal tatami intenzionata ad andare a lettò ma dei forti rumori l'attirarono fuori. Lì, nel giardino, Phobos e Deimos stavano gracchiando alla Luna, atteggiamento piuttosto inconsueto da parte loro. Rei ordinò loro di smetterla senza ottener alcun risultato. Strano, quei due corvi le erano sempre stati ubbidienti. Ripensò a ciò che aveva detto Minako nell'autobus. Forse era il caso di portarli entrambi dal vererinario.

Minako bussò ripetutamente sulla porta dell'appartamento delle outer. Non dovette attendere molto prima che qualcuno, e per la precisione Hotaru, le venisse ad aprire. Con estrema gentilezza la giovane sailor l'accompagnò nel soggiorno dove la stavano attendendo tutte le altre.
<< Perdonate il ritardo >> si scusò la guerriera di Venere poggiando la sua borsa sul divano << Sono passata dal veterinario  per far fare una visita ad Artemis >>
<< E' per questo che non sei neanche venuta a scuola? >> chiese Makoto.
<< Esatto >> confermò Minako sedendosi, con il gatto bianco che le si accovacciava in grembo << Il veterinario ha detto che apparentemente non ha nulla che non va, forse solo molta stanchezza accumulata >>
<< Papà, non ti senti bene? >> chiese preoccupata la piccola Diana andando vicino al genitore.
<< Hai sentito cosa ha detto Minako no? Sarò solo troppo stanco >> rispose lui sbadigliando.
<< Oh, finalmente è arrivata anche Minako-san >> disse Michiru apparendo dalla cucina, portando con sè un vassoio su cui erano riposte diverse tazze da the. << Ora dobbiamo solo attendere l'arrivo di Setsuna >>
<< Perchè abbiamo dovuto riunirci nel vostro appartamento? >> chiese Rei prendendo una delle tazzine colme di liquido ambrato << In genere andiamo sempre dal tempio di mio nonno. >>
<< Setsuna è la guardiana del tempo >> rispose Haruka << Non del tempo e dello spazio dunque appare nel luogo dove è partita. Inoltre sarebbe stato strano che una donna apparisse magicamente nel giardino del tempio non ti pare? Immagino che sia molto affollato in belle giornate come queste. >>
La guerriera di Marte dovette ammettere che la bionda aveva ragione, questo senza però provare un leggero fastidio. Mentre aspettavano l'ultima guerriera il suo pensiero andò a Phobos e Deimos e al loro bizzarro comportamento degli ultimi tempi. Che anche loro, come Artemis, fossero semplicemente affaticate? Se la sailor che governava il fuoco se ne stava tranquilla e composta sul divano lo stesso non si poteva dire di Usagi che come una furia si era avventata sui biscotti preparati da Michiru. Ovviamente litigando con Chibiusa la quale, in quanto ad ingordigia, aveva preso decisamente dalla madre. Anche se le pesava ammetterlo, Rei era sempre stata un pò invidiosa della capacità dell'amica di comportarsi sempre allegramente anche quando i tempi non erano dei più rosei. Al suo fianco si trovava Ami, come sempre con la testa china sui libri. Possibile che studiasse in ogni suo momento libero? Dall'altro lato invece c'era Makoto che chiedeva a Michiru la ricetta per quei biscotti. Correzione, non era solo Usagi a mantenere libera la mente dai brutti pensieri, a quanto pare lei era l'unica a non riuscire a pensare ad altro che non fosse il pericolo imminente. Le uniche che sembravano avere un umore simile al suo erano Minako e Haruka. La prima forse ancora preoccupata per Artemis, la seconda palesemente annoiata nel trovarsi in mezzo a un party quasi tutto al femminile. Già, femminile... effettivamente benchè ci fosse un maschio tra loro la sua presenza non veniva notata, seduto tranquillamente su una poltrona Mamoru se ne stava placido ad accarezzare Luna, ancora più rilassata di lui. Ma del resto, pensando alla sua futura famiglia era meglio che almeno uno riuscisse a mantenere un comportamento civile. Era passata mezz'ora dall'arrivo di Minako quando finalmente la guerriera di Plutone apparve. L'espressione del suo volto era parecchio accigliata, segno che non erano certo buone le notizie in arrivo.
<< Pu!! >> esclamò Chibiusa andandole incontro.
<< Small Lady, sono felice di vederti sana e salva >> disse la donna sincera. Con tutto ciò che era accaduto ormai dubitava perfino del corretto funzionamento delle porte del tempo.
<< Pronta a raccontarci qualcosa? >> le chiese Haruka che già guardandola in faccia aveva capito che non sarebbero state buone notizie.
Setsuna raggiunse il centro del salotto sedendosi sull'unica poltrona libera << A quanto pare presto un nuovo nemico si presenterà a noi >>
<< Che bello, mi erano proprio mancate le battaglie in cui rischiare l'osso del collo >> ironizzò la guerriera di Urano mentre con fare rassicurante la sua compagna le si sedeva affianco, mettendole la mano sulla spalla.
<< Viene dal trentesimo secolo giusto? >> chiese conferma Rei.
Setsuna annuì.
<< Per quale scopo il nemico vuole tornare nel passato e che fine anno fatto le nostre controparti future ? >> domandò Ami.
<< Tutte le guerriere future, me esclusa, sono cadute in uno stato comatoso e non danno segno di risveglio >> disse la guardiana del tempo << Nella loro incoscienza però mormorano delle frasi che parlano della distruzione del Silver Millennium e di Usagi. >>
<< Capisco >> disse semplicemente Mamoru smettendo di accarezzare Luna << Riferendosi alla regina col nome di Usagi è ovvio che parlano di lei prima che ottenesse il titolo >>
<< Esattamente >> confermò Setsuna << Inoltre le sailor del futuro sono protette da un'energia che impedisce loro di essere ferite e sebbene non possano nè bere nè mangiare non danno segni di deperimento. Ciò sta a significare che lo scopo del nemico non è eliminarle dunque non avrebbe senso per lui andare in un tempo in cui le ragazze non si erano risvegliate o in uno in cui stavano combattendo contro un nemico. L'unica possibilità rimasta dunque è il nostro tempo. >>
<< Sappiamo qualcosa sul suo modus operandi? >> chiese Ami impassibile. L'idea di combattere di nuovo non l'aveva minimamente turbata. Non era il momento di agitarsi ora, la cosa migliore da fare era ottenere più informazioni possibili.
<< Il nemico ha attaccato direttamente i pianeti. Il primo ad essere colpito è stato Nettuno e questo farebbe pensare a un attacco dall'estero però... >>
<< Però? >> la incalzò Makoto.
<< Plutone non è stato minimamente toccato, se fosse stata una minaccia esterna il mio pianeta sarebbe dovuto essere il primo insieme a Nettuno. Invece sono stati colpiti i pianeti del sistema solare interno. E con una sequenza anomala visto che Venere e Mercurio sono caduti nonostante niente abbia attraversato la Luna e la Terra >> spiegò Setsuna.
<< Io non ci sto capendo niente >> esclamò Usagi esprimendo a parole ciò che la maggior parte delle presenti stava pensando.
Ma certo, che sciocca, si disse mentalmente la guerriera di Plutone. Si alzò dalla poltrona e con il suo scettro creò una rappresentazione del sistema solare << Inizierò col spiegarvi come funziona il sistema dei pianeti nel Silver Millennium. Il sistema di sicurezza inizia con Nettuno che è il primo ostacolo da superare per un eventuale nemico proveniente dall'esterno. In caso di estremo pericolo Plutone, il mio pianeta, può entrare nell'orbita di Nettuno come satellite, rafforzando ulteriormente le difese. Una volta che l'invasore è eliminato può capitare che piccoli incursori possano essere fuggiti ed è a questo punto che ci pensa Urano a eliminare definitivamente la minaccia. Saturno è uno spartiacque che divide il sistema solare in esterno ed interno. Qualunque cosa orbiti alla sinistra di Saturno appartiene al sistema solare interno e quando la guerriera del silenzio viene evocata questa distrugge e ricrea tutto ciò che si trova nel sistema solare interno Saturno compreso... >>
<< Questo significa che durante la distruzione del precedente Silver Millennium i nostri pianeti si sono salvati. >> intervenne Michiru.
<< Esatto. >> confermò Setsuna << Il compito ultimo delle Sailor del sistema solare esterno è evocare Sailor Saturn per far iniziare la rinascita nel caso qualcosa avesse danneggiato il Silver Millennium. Ovviamente a costo della vita in quanto Saturn viene evocata sul suo pianeta madre. Prima di fare ciò comunque le tre sailor spartiscono parte del proprio potere con le guardiane dei propri pianeti affinchè queste possano proteggere adeguatamente il sistema solare nonostante la loro assenza. E' per questo motivo che a differenza delle Inner noi non abbiamo subito un'ulteriore trasformazione. >>
<< Dunque in questo momento nello spazio qualcuno ha parte dei nostri poteri >> affermò Haruka.
<< Idra, Ofelia e Galatea, questi sono i nomi delle nostre guardiane >> disse la donna << Di questo comunque parleremo dopo, ora voglio tornare a spiegare il funzionamento del Silver Millenium. >> Setsuna si schiarì la voce prima di ricominciare << Dopo Saturno c'è Giove che con i suoi ampi campi magnetici è in grado di rilevare ogni interferenza presente nel sistema solare. Ciò serve per comunicare agli abitanti della Luna se sta accandendo qualcosa nel sistema solare esterno. A completare i pianeti posti a difesa della Terra e della Luna ci sono Marte  che insieme a Giove proteggie il lato est mentre Venere e Mercurio che proteggono il lato ovest. Come avrete capito è impossibile per qualunque nemico attaccare Mercurio e Venere senza passare dalla Luna, ma in questo caso è andata così, dunque l'unica spiegazione è che vi è stato un attacco dall'interno, e ciò spiegherebbe perchè anche le guardiane non danno segni di vita. >>
<< Cosa sono queste guardiane? >> chiese Ami. Fino a quel momento la spiegazione di Setsuna era stata decisamente esaustiva. La guerriera di Mercurio constatò come effettivamente il sistema di sicurezza ideato dalle loro versioni future fosse sprovviso di difetti.
<< Può capitare che le Sailor debbano allontanarsi dai propri pianeti, per andare sulla Luna ad esempio. Ecco allora che le Sailor hanno creato col proprio potere delle specie di famigli che oltre a fare le loro veci in caso di assenza le aiutavano a gestire i propri castelli e a proteggerli >> spiegò Diana salendo sul tavolino dando il campio alla guerriera di Plutone.
<< Un momento, dunque sui vari pianeti del sistema solare ci sarebbero dei castelli?! >> esclamò stupefatta Ami. Le era già capitato di vedere tempo fa le rovine del Silver Millennium sulla Luna ma solamente perchè Kunzite le aveva inviate nel passato. Ora la Luna non era altro che una landa desolata e così pensava fossero tutti i pianeti.
<< Ora solamente su Urano, Plutone e Nettuno ma una volta ristabilito il Silver Millennium... >> esordì la gattina.
<< Non è questo che volevo dire... >> disse la ragazza dai capelli azzurri << Sono state mandate delle sonde nello spazio. Va bene che niente è atterrato su questi tre pianeti ma essi sono giganti gassosi Plutone a parte e... >>
<< Quella è solo apparenza >> disse semplicemetne Setsuna << Presto vi sarà tutto chiaro >>.
<< Che fine hanno fatto le nostre guardiane? >> chiese Rei.
<< Con la vostra morte anche loro sono scomparse >> rispose la donna << Sta solo a voi ricrearle. Ovviamente nei casi di famigli pre-esistenti questi si sono reincarnati come voi. >>
<< Famigli pre-esistenti? >> ripetè Makoto incuriosita dalla piega che stava prendendo il discorso.
<< Sono guardiani che erano nati sotto altre spoglie in cui le Sailor hanno infuso il loro potere >> spiegò la Sailor << Generalmente per creare il proprio famiglio le sailor utilizzano l'energia dei satelliti che orbitano intorno al proprio pianeta, ma ad esempio nel caso di Venere che non ne ha l'energia della Sailor viene fornita a un essere vivente. >>
<<  Allora la mia guardiana si è reincarnata sulla Terra?! >> esclamò Minako sorpresa.
<< Ce l'hai sulle gambe >> le sorrise Setsuna.
<< Artemis?! >> strillò la guerriera dell'amore prendendo per le zampe anteriori il suo felino che non fu per niente contento del gesto.
<< Tu Rei-san invece hai una coppia di guardiane >> disse la donna rivolgendosi alla guerriera di Marte << La forza dei tuoi satelliti era troppo limitata per creare una guardiana senza utilizzare un corpo pre-esistente. Ovviamente il fatto che siano due non significa che tu abbia due guardiane con potenza pari a quelle delle altre, solo unendo la loro forza possono essere uguali a quelle delle altre. >>
<< Phobos e Deimos... >> mormorò semplicemente la mora non appena udì le parole pronunciate da Setsuna la quale si rivolse alla guerriera di Giove.<< Makoto-san, tu invece così come noi Outer hai una guardiana creata interamente dalla forza dei tuoi satelliti, dunque non la ritroverai sulla Terra, mi dispiace >> 
<< Poco male, basta che poi ce l'abbia anch'io >> disse la ragazza.  Le dispiaceva un pò non avere la propria guardiana sulla Terra a differenza delle sue amiche ma quello non era certo il momento per dispiacersi di certe sottigliezze.
<< E io? >> chiese la guerriera di Mercurio.
<< Non ho idea di dove sia finita Messenger >> rispose Setsuna << Lei aveva un corpo meccanico e un'intelligenza artificiale, forse in quanto essere meccanico non si è reincarnata. Temo che per riaverla la dovrai ricostruire come facesti un tempo. >>
Questa risposta deluse leggermente Ami. Anche questa volta lei era quella diversa. Certo, anche Makoto era più o meno nella stessa situazione ma questo perchè lei aveva creato la sua guardiana senza utilizzare altro materiale che non fosse l'energia dei satelliti del suo pianeta. Possibile che in tutto l'universo non ci fosse stata nessuna creatura disposta a starle accanto? Tanto che la sua passata se stessa dovette crearne una da sè?
<< Mamma Setsuna, e la mia guardiana? >> le domandò Hotaru.
<< Essendo Saturno un pianeta impiegato unicamente per il risveglio della guerriera del silenzio non necessita di guardiane. E anche il tuo potere raggiunge il proprio culmine solo durante il ciclo di distruzione e rinascita quindi non subirai un'ulteriore trasformazione al di fuori di questo caso >> spiegò per filo e per segno la guardiana del tempo avvilendola.Vedendo la tristezza velare gli occhi dell'amica Chibiusa le prese la mano. Sapeva quanto fosse doloroso per lei ricordare che il suo ruolo principale, a differenza delle altre Sailor non era la protezione ma la distruzione.
<< Ora che sappiamo come funziona il Silver Millennium cosa facciamo? >> chiese Mamoru.
<< Purtroppo finchè non ci attacca non conosceremo mai il nemico >> disse Setsuna << Non per questo resteremo con le mani in mano >> la donna si voltò verso le due compagne << La prima cosa da fare è recuperare appieno i nostri poteri. >>
<< E come? >> domandò Haruka massaggiandosi le tempie. Troppe informazioni le erano state date oggi, l'unica cosa che voleva al momento era una bella dormita.
<< Andando dalle nostre guardiane ovviamente >> rispose l'amica.
<< Cosa?! Ferma un attimo, mi stai dicendo che dovremmo andare a migliardi di anni luce lontano da qui? >> sbottò la bionda scattando dalla poltrona .
<< Col teletrasporto faremo in un attimo >> spiegò la donna << Prima però dobbiamo avere le chiavi dei pianeti >>
<< Ok, ci rinuncio, vai con un altro spiegozzo >> sospirò affranta Haruka lasciandosi cadere nuovamente sulla poltrona.
<< Le Sailor possono accedere liberamente sul proprio pianeta ma a causa del fatto che vi siate reincarnate non avete memoria del procedimento per ritornare sui vostri pianeti natali. Con le chiavi invece il processo sarà automatico.  >>
<< Dove si trovano le nostre chiavi? >> chiese Michiru.
<< Uno specchio, una spada e una gemma >> mormorò Setsuna sventolando il proprio scettro << Non ti dicono niente? >>
<< Le tre insegne imperiali!! >> strillarono all'unisono le presenti.
<< Perfetto, dobbiamo solamente derubare l'Imperatore del Giappone >> ironizzò Haruka << Pensi che l'accettino come scusante il " dovevo tornare al mio pianeta per poter poi salvare il mondo" in un'aula di tribunale? Sai, penso di essere abbastanza attraente con ogni abito ma non credo mi doni particolarmente la divisa da galeotta. >>
<< Non ti preoccupare, le abbiamo già. Non è così Small Lady? >>
L'attenzione delle presenti si focalizzò sulla bambina dai capelli rossa.<< La mamma mi ha detto di mettere tre oggetti dentro Luna P >> disse la bambina aprendo il proprio giocattolo. Da questo vi uscirono le tre insegne in miniatura che una volta lontano da Luna P ripresero la loro dimensione originale.
<< Oh santo cielo siamo di fronte a dei tesori inestimabili >> mormorò Ami.
<< Direi che siamo apposto, quando si parte? >> chiese Haruka.
<< Frena >> la bloccò Setsuna << Prima dobbiamo prepararci. Non sappiamo quanto sosteremo sui pianeti quindi è meglio fare le valige e prendere le provviste. Le vostre guardiane non necessitano di mangiare e bere per sopravvivere ma noi si. E dubito che le scorte dei castelli siano ancora commestibili >>
<< Che ne dite allora di fissare la partenza per domani pomeriggio? >> propose Michiru << Oggi potremmo andare al supermercato... >>
<< Mentre domani mattina userò Luna P per ipnotizzare tutti i nostri parenti e conoscenti così non ci saranno problemi anche con la nostra assenza >> esclamò Chibiusa.
<< Caspita, Luna P è molto più utile di te, perchè non ce la lasci quando dovrai tornare nel trentesimo secolo? >> scherzò Usagi scatenando le risa delle presenti.

Non appena mise piede nella propria casa Ami fece cadere non proprio elegantemente la propra cartella all'entrata. Non era sua abitudine lasciare le cose in giro, ma oggi era troppo stanca per badare a certe cose. Dopo aver dato una rapida occhiata al frigo decise di lasciar predere la cucina e scongelare qualcosa in microonde. Tanto sua madre aveva il turno di notte quindi sarebbe rimasta sola. Dopo aver mangiato la sua fugace cena la ragazza se ne andò in camera sua con l'intenzione di fare i compiti ma non riusciva proprio a concentrarsi. Stava ancora riflettendo su ciò che aveva detto loro Setsuna. In tutto ciò che aveva spiegato ci doveva essere per forza qualcosa di utile per scoprire l'identità del nemico. La ragazza ragionò per ore ed ore senza riuscire a trovare una soluzione apparente. E dire che era la sua specialità quella di trovare le soluzioni ai problemi, le bastava utilizzare la stessa logica e metodicità che impiegava per i compiti di matematica. Perchè questo era differente? Se solo si ricordasse della sua vita precedente, non avrebbe avuto bisogno di usare la guerriera di Plutone come intermediaria. Ami tirò con forza un pugno sulla propria scrivania. Basta deprimersi, doveva rimanere razionale, doveva dare il meglio di sè come faceva sempre. Non era altro che un dilemma con informazioni parziali. Un dilemma con informazioni parziali... ma certo! Doveva solo affrontarlo come tale e non ricercare la soluzione come avrebbe fatto con un normale problema matematico.

Makoto dispose l'ultimo recipiente nel frigorifero e lo chiuse. Aveva impiegato ore per cucinare il pranzo che lei e le altre guerriere avrebbero consumato l'indomani. Setsuna aveva detto loro che nel castello di Urano ( il primo pianeta che avrebbero visitato) un tempo si poteva cucinare , del resto le Sailor a differenza delle loro guardiane dovevano mangiare come qualsiasi altro essere vivente ma non era certa di come avrebbero trovato il Miranda Castle dopo secoli di semi-inattività. Nel peggiore dei casi si sarebbero dovute comportare come se fossero state in campeggio e proprio per questo motivo si erano anche procurate due fornelli elettrici e diversi accendini. Se invece le cucine del castello sarebbero state funzionanti tutto sarebbe andato per il meglio ed era per questa eventualità che lei e Michiru erano state designate come cuoche. Setsuna aveva spiegato loro che la guardiana di Urano sapeva era un'eccellente , ma ignorava completamente le ricette terrestri e farle vedere e assaggiare dei piatti avrebbe contribuito a darle parte degli strumenti necessari per non farla morire di fame. E a proposito di strumenti, doveva ricordarsi di mettere nel suo zaino anche le pentole e le posate. La guerriera di Giove sorrise. Più che una missione per salvare il mondo quella sembrava veramente la preparazione per un campeggio.

<< Artemis stai meglio? >> chiese preoccupata Minako mettendo un panno bagnato sulla fronte del gatto. Mai, da quando erano diventati compagni, l'aveva visto in quello stato e la cosa l'allarmava non poco.
<< Insomma... >> rispose lui << Ma non ti preoccupare, domani sarò pronto per la partenza >>
<< Non è necessario che venga anche tu. >> affermò la ragazza << Nelle tue condizioni poi >>
Artemis non fece in tempo a replicare che il campanello dell'appartamento suonò obbligando la bionda ad uscire dalla camera. Rientrò poco dopo accompagnata da Setsuna.
<< Sempre debole Artemis? >> gli chiese.ù
<< Diciamo che sono stato meglio >> rispose il gatto << Come mai ti trovi qui? Ci sono dei problemi? >>
<< Affatto >> rispose la donna << Sono venuta fin qui per aiutarvi. Prima sono passata da Rei-san riscontrando che anche Phobos e Deimos hanno il tuo stesso problema. Ho ritenuto che non fosse il momento adatto spiegarvi cosa stesse succedendo dopo che vi avevo già dato una così inaspettata notizia.  >>
<< Di cosa stai parlando? >> chiese la guerriera di Venere sedendosi accanto ad Artemis.
<< Penso che la causa del vostro malore sia da ricercarsi nel fatto che vi stiate risvegliando come guardiani >> affermò Setsuna. << Il vostro corpo sta reclamando l'energia della vostra protetta ma visto che loro hanno perduto la memoria del passato non ricordate il procedimento per farlo >>
<< Dimmi come fare e lo farò >> dichiarò Minako alzandosi e prendendo la più grande per le spalle. << Non è una cosa che si fa su due piedi >> disse questa << Ora che voi Inner avete raggiunto il massimo del vostro potere dovete imparare a poterlo scindere. Ci vuole un severo allenamento che vi impartirò mentre Haruka e Michiru impareranno a gestire i nuovi poteri che arriveranno di conseguenza quando riacquisteranno tutta la loro potenza. E per questo motivo domani anche Artemis e i due corvi viaggeranno con noi >>

 

Secondo capitolo ( in realtà è sempre il primo che avevo spezzettato in due parti XD). Nel prossimo arriverà la prima delle guardiane delle Outer, Ofelia che sorprenderà non poco le care guerriere e spero anche chi legge. Lo so che in questo capitolo ci sono un pò troppi dialoghi ( beh, non è che il primo fosse tanto meglio XD) ma non sapevo come spiegare tutto altrimenti. E dire che come lettrice sono una che le fic a dialogo non le guarda neanche di striscio. Ironia della sorte. 

 

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Capitolo 3
*** Ofelia ***


Uno spiraglio di sole si fece largo tra le persiane andando a colpire il volto di Haruka. Sarebbe stato un risveglio non proprio gradito ma sempre meglio di ciò che le fece veramente spalancare gli occhi. Un altro colpo, di natura diversa e non di certo così delicato, le venne inferto dalla gamba di Hotaru intenta a calciarla via da quell'ultima parte del letto che ancora poteva considerare sua. Haruka si stroppicciò leggermente gli occhi e cercò di mettere a fuoco l'interno della sua camera e in maniera particolare il letto e chi ancora vi dormiva sopra bellamente. Un sorriso ironico attraversò il viso << E poi sarei io l'attira femmine? >> chiese retoricamente chissà a chi, non potendo fare a meno di reputare interessante il modo in cui aveva trovato le sue " compagne d'armi" avvinghiate l'una all'altra. O meglio, le due guerriere di Plutone e Saturno strette, una per lato, all'esile corpo di Michiru. Massaggiandosi le tempie, e sottoponendosi a uno sforzo immane, cercai di ricordare per quale motivo il suo letto si fosse trasformato in un centro d'accoglienza.
Era mezzanotte passata quando finalmente era riuscita a coricarsi. Tutto il resto del pomeriggio l'aveva passato insieme alle ragazze a fare la spesa e a preparare le valige. Setsuna aveva detto loro di non preoccuparsi della quantità dei bagagli visto che quella specie di palla da bowling che si portava appresso Chibiusa sarebbe stata in grado di contenere tutto, in un procedimento che sembrava tanto la versione moderna della borsa di Mary Poppins. Aveva detto di non preoccuparsi della quantita certo, ma aveva omesso il fatto che le inner, in quanto studentesse, non disponevano di molta liquidita e dunque era  toccato a lei e al povero Mamoru far scorrere per tutto il giorno le loro povere e affaticate carte di credito. Mai come quel giorno si era sentita una pappona, circondata com'era da ragazze interessate solo ai suoi soldi. Una volta tornate a casa Michiru si era subito messa ai fornelli mentre lei e le altre si erano occupate di preparare le valige; per preparare la propria non aveva impiegato poi così tanto tempo, il problema erano le altre che vi infilavano qualunque cosa avessero nell'armadio. Ma vuoi mettere il caso che non avessero l'abito adatto per prendere parte alla fantastica vita mondana di Urano? Le aveva mandate al diavolo quasi subito accomodandosi bellamente sul divano di casa con la sola compagnia del televisore. Aveva idea che per un pò non ne avrebbe vista molta, sempre che su Urano non si prendessero le onde radio terrestri, cosa di cui dubitava fortemente. Archiviato il problema valige avevano consumato una cena leggera e dopo aver passato un pò di tempo assieme si erano rintanate ognuna nella propria stanza. Ovviamente lei e Michiru la dividevano. All'inizio dormivano in camere separate ma dopo, diciamo dopo certi avvenimenti la camera della musicista/pittrice si era trasformata nel suo studio privato. Erano da poco entrate nel letto quando Hotaru bussò alla loro porta affacciandosi timidamente.
<< State dormento? >> chiese.
<< Hotaru, non sono passati neanche due minuti da quando ci siamo separate >> le disse la bionda  nascondendo uno sbadiglio con la mano.
<< Posso dormire con voi? >> domandò impacciata, totalmente priva della sicurezza con cui la notte precedente aveva chiesto la stessa cosa a Setsuna. Non si poteva di certo imputarle di non essere sveglia. Haruka per risponderle negativamente quando Michiru la battè sul tempo.
<< Ma certo >> le rispose affermativamente scostando appena il lenzuolo per farle spazio, ignorando lo sguardo della compagna che aveva scritto in volto " volevo che stanotte non fossero le urla di Setsuna a rimbombare nell'appartamento".  La bionda si ritrovò a pensare di avere anch'essa qualche potere legato alla preveggenza visto che solamente per averla nominata nei suoi pensieri ecco che la vegliarda di Plutone apparì sulla soglia della porta.
<< Hotaru non ti senti bene? >> chiese, forse messa in guardia dal rumore che la ragazzina aveva fatto per giungere nella loro camera.
<< No, mamma Setsuna, volevo solo dormire con mamma Michiru e papà Haruka >> rispose Hotaru che aveva preso posto in mezzo alle due << Perchè non vieni anche tu? >>
<< Non mi sembra il caso >> si negò Setsuna e per una volta la guerriera di Urano non potè fare a meno di concordare pienamente con lei. Peccato che qualcuno non era del suo stesso avviso.
<< Su Setsuna, falla contenta >> intervenne Michiru << C'è ancora abbastanza spazio e questa è l'ultima notte che passeremo sulla Terra per un pò di tempo, meglio godercela no? >>
Appunto. Si disse mentalmente la bionda. L'idea di un avvinghiamento a quattro non l' attirava per niente. O meglio, se non ci fossero state Hotaru e Setsuna...
<< E va bene, ma che non diventi un'abitudine >> si arrese, con troppa facilità la nonna. << Dove mi metto? >>
<< Tra le mie braccia cara >> fece Haruka ironica << Ho sempre avuto una passione segreta per le anziane.  >>
<< Michiru fammi spazio >> disse semplicemente Setsuna accomodandosi alla sua destra ignorando completamente la  provocazione dell'amica. E fu così che la mattina seguente si ritrovarono in quello stato.
Ormai completamente sveglia Haruka si diresse nel bagno attiguo alla loro stanza. Mentre faceva scorrere l'acqua della doccia si chiese se ne avrebbe potuta fare una su Urano. Fino a quel giorno non si era mai ritrovata a pensare a come fosse il pianeta da cui traeva i poteri. Le bastava sapere che fosse lì, da qualche parte nel cielo, sempre pronto a fornirle l'energia necessaria per proteggere le persone a lei care. Era immersa in questi pensieri quando qualcuno entrò nel bagno.
<< Hai fatto una buona dormita? >> chiese la bionda ironica riconosciendo immediatamente la figura della violinista,  sebbene questa fosse distorta dalle pareti della doccia.
<< Più o meno >> rispose lei sbadigliando << Ora so come si sentono le sardine >>
<< Sei sicura? >> domandò Haruka criptica.
<< Sicura di cosa? >> le chiese di rimando Michiru.
<< Di voler lasciare l'amante delle lolicon da sola con Hotaru >> rise la guerriera di Urano.
<< Scema >> l'apostrofò la compagna svestendosi per poi entrare anche lei nella doccia.
<< Non posso avere un pò di spazio neanche quando mi lavo? >> chiese polemica Haruka.
<< E dire che volevo farti un piacere >> piagnucolò fintamente offesa l'altra cingendole il collo con le braccia.
<< Lo sai che di là dormono ancora vero? >> fece presente la bionda.
<< Allora vedi di non fare troppo rumore >> replicò sensuale Michiru, zittendola con un bacio.

<< E questo è l'ultimo bagaglio >> proclamò Chibiusa inserendo la propria valigia all'interno di Luna P. Era giunta l'ora X e tutte le sailor si trovavano nell'appartamento delle outer, pronte per partire.
<< Perchè Momo-chan non viene? >> piagnucolò nuovamente Usagi che aveva scoperto solo ora che quello sarebbe stato un viaggio sole donne. Più gatto e corvi.
<< Te l'ho già spiegato Usagi >> sbuffò Luna << Io, Diana e Mamoru rimarremo sulla Terra nel caso il nemico attacchi in vostra assenza >>
<< Potevi rimanere solo tu >> disse la bionda tirando su con il naso.
<< Che cosa potrei fare da sola contro un possibile nemico? >> strillò la gatta che dietro il fare autoritario nascondeva un'immensa tristezza nel sapere che questa volta non avrebbe potuto accompagnare l'amica.
<< Chibiusa tu e Usagi avete risolto tutto con i nostri conoscenti? >> chiese Ami.
La bambina annuì << Ci siamo svegliate alle quattro del mattino per riuscire a ipnotizzare tutti ma ce l'abbiamo fatta.  >>
<< Io non sapevo esistessero neanche le quattro del mattino >> mormorò con voce roca Usagi.
<< O anche le sei, le sette, le otto >> la schernì Rei, sulle cui spalle troneggiavano Phobos e Deimos. << Voglio proprio vedere come farai ad allenarti se non riesci a reggerti in piedi dal sonno >>
<< Dubito che lei sarà l'unica a crollare >> mormorò sibillina Setsuna rivolgendosi poi al gruppo. << E' ora. Trasformiamoci e poi formiamo un cerchio. Tu Haruka devi stare al centro e stringere tra le mani Kusanagi.  Minako-san, Rei-san, fate attenzione che Artemis, Phobos e Deimos siano incollati al vostro corpo >>
Le due sailor annuirono e si trasformarono, così come le altre. Si misero poi in cerchio attendendo chissà cosa.
<< Ehi Pluto, ora cosa dovrei fare? >> chiese Uranus.
<< Immetti la tua energia nella spada, esattamente come fai col tuo pugno quando devi scagliare il Word Shaking >> rispose la donna.
Ancora poco convinta della situazione la bionda fece come le era stato detto e, senza neanche accorgersene le sailor si ritrovarono teletrasportate ai limiti del loro sistema solare.
<< Mi raccomando Haruka, non perdere il contatto con la spada >> disse Setsuna. Lei, così come le altre Sailor si trovava all'interno di una bolla che al momento gravitava intorno all'orbita di Urano.
<< Non ti preoccupare, non ho proprio voglia di finire dispersa nello spazio siderale >> esclamò Haruka. La bolla contenente le Sailor entrò nell'atmosfera di Urano. La spada iniziò a brillare e dalla sua elsa partì un raggio luminoso, diretto chissà dove. Vennero teletrasportate sul Pianeta atterrando all'interno di un sito che tanto ricordava stonehenge. La spada si conficcò in una roccia posta all'interno dello stesso e una volta saldata la barriera che ricopriva le guerriere sparì. Intorno a loro le accoglieva un paesaggio di deserto e rocce che però a differenza di quelli terrestri aveva una colorazione che abbracciava i colori freddi.  In lontananza videro quello che pareva un castello.
<< Immagino che dovremo andare laggiù >> disse Rei con Phobos e Deimos che si stringevano più che potevano al suo corpo così come Artemis.
<< All'interno di queste roccie siamo ancora in territorio franco >> spiegò Pluto << Una volta uscite saremo nel territorio di Urano. Senza la barriera a proteggervi le vostre forze diminuiranno sensibilmente. >> la donna si mosse verso la guerriera di Marte. << Non riuscirai a mantenere in vita i tuoi corvi, sarà già difficile per te camminare in un luogo così lontano dal tuo pianeta protettore, dammene uno mentre dell'altro se ne occuperà Hotaru. Naturalmente lo stesso vale per te Minako-san, di Artemis se ne occuperà Michiru. >>
Mentre parlava un forte vento si alzò.
<< Pare che la nostra guida sia arrivata >> disse semplicemente Pluto voltandosi verso il punto in cui la tempesta stava avanzando. Tempesta che appena giunse vicino a loro si arrestò facendo apparire la guardiana di Urano. Inutile dire che le Sailor rimasero alquanto sorpese. A differenza di Haruka la guardiana aveva un aspetto decisamente femminile sebbene condividesse con la propria Sailor i tratti somatici e i colori. In due cose differivano nell'aspetto, ad esclusione della palese femminilità della guardiana. La prima erano i capelli,  corti e leggermente mossi nel caso di Haruka, lunghi e un pò ricci di Ofelia. La differenza più evidente erano però le grandi ali poste sulla schiena della guardiana che, insieme all'aspetto, contribuivano a darle l'apparenza di un angelo. La sua apparizione colpì non poco le sailor che, pensando alla loro compagna, di certo non si aspettavano una guardiana del genere.
<< Bentornata padrona >> salutò Ofelia facendo un leggero inchino << E benvenute guerriere sailor. >>
<< Padrona?! >> esclamò Haruka scioccata da tanta riverenza
<< Ofelia non conosce i nostri nomi terrestri >> spiegò Setsuna avvicinandosi a lei << Ma ovvieremo presto a questo problema >>
La guardiana si avvicinò alla propria sailor, fin troppo secondo gli standard della guerriera di Urano e posò la propria fronte su quella della ragazza. Immediatamente il simbolo del pianeta apparve sulle loro fronti, illuminando le loro figure.
<< Ehi ehi ehi!! >> esclamò la sailor allontanandosi di scatto.
<< Mi dispiace Haruka-sama, ma era l'unico modo per collegare le nostre memorie >> spiegò Ofelia tastandosi le tempie  << Ora anche lei dovrebbe aver ricevuto tutte le informazioni in mio possesso >>
<< Scusate, non vorrei interrompervi >> si intromise Minako << Ma Artemis non sta certo migliorando, non sarebbe meglio affrettarsi? >>
<< Sarebbe meglio >> convenne la guardiana << Ma voi inner non sarete in grado di raggiungere il Miranda Castle da sole per cui dobbiamo aspettare un'altra tempesta, così sarò in grado di farvi volare con me. Starete male certo, ma in lasso di tempo decisamente inferiore rispetto a quello che impieghereste a piedi. >>
Le ragazze deglutirono. Tra Setsuna e ora Ofelia erano stati fin troppi gli avvertimenti su un loro possibile stato di salute precario.
<< Certo che è proprio complicato vivere qui >> si lasciò sfuggire Makoto.
<< In verità... >> intervenne Ofelia << Quando una guardiana e una sailor hanno pieni poteri sono in grado di gestire il proprio pianeta. Purtroppo a causa della caduta del Silver Millennium sono stata secoli e secoli senza il supporto della mia padrona, benchè custodissi parte del suo potere, e inoltre poco meno di un anno fa io e le altre guardiane subimmo un potente attacco da parte di una sailor nemica. >>
<< Galaxia!! >> esclamò Usagi.
Ofelia chiuse gli occhi per un momento, cercando il nome pronunciato dalla ragazza tra la memorie di Haruka << Sì, deve essere stata lei >> disse infine. << Riuscì ad oltrepassare le nostre difese annientandoci. Dopo che voi l'avete sconfitta anche noi e i nostri castelli rinascemmo, ma decisamente debilitate. Mai come in questo momento le difese del sistema solare esterno sono deboli. Per cercare di ovviare questo problema io e Idra abbiamo ceduto parte dei nostri poteri a Galatea per permetterle di conservare, almeno lei, un certo controllo su Nettuno. >>
<< Bene, allora per risolvere tutti i problemi basta solo che ci riconsegnate il potere che vi abbiamo dato tempo fa no? >> disse Haruka impaziente << Noi potremmo ricevere un nuovo stadio e al contempo potremmo sistemare i tre pianeti >>
<< Non è così facile Haruka >> la frenò Pluto. << Tu e Michiru non sarete subito in grado di raggiungere il nuovo stadio. Dovrete faticare come fecero le inner per raggiungere il loro limite. Mentre voi... >> disse rivolta alle più giovani << Dovrete superarlo. Ora siamo ancora in territorio franco ma una volta fuori vi accorgerete della vostra debolezza e sarò sincera, se non ci fosse Ofelia che vi trasporterà cavalcando la tempesta, morireste nel tragitto. >>
<< Questa missione mi sta piacendo sempre meno >> piagnuculò Usagi, con vicino Chibiusa, di solito sempre pronta a criticare la lamentosità della madre che però questa volta non riusciva a biasimarla.
<< Sta arrivando >> disse semplicemente Ofelia. Non c'era bisogno di dire altro, tutte le presenti sapevano che era giunto il momento di partire. La guardiana spalancò le proprie ali librandosi in cielo con un'eleganza che le ragazze si sarebbero aspettate più dalla guardiana di Michiru piuttosto che da quella di Haruka. Sentirono sotto di sè un vento leggero che le sollevò fino a raggiungere Ofelia. Artemis e i due corvi erano ora stretti saldamente al corpo delle outer.
<< Si parte! >> annunciò la figura alata. Senza dar tempo loro di rispondere le sailor vennero scaraventate in avanti con una velocità che avrebbe fatto impallidire la più potente montagna russa terrestre. Erano così veloci che, sebbene la maggior parte di loro fosse sul punto di vomitare, non riuscì minimamente ad aprire la bocca. Cosa che comunque fecero non appena misero piede vicino all'entrata del castello.
<< E dire che mi ero raccomandata con voi di non mangiare >> disse Setsuna con biasimo portandosi una mano al volto. Usagi e Chibiusa avevano giusto rigettato le loro viscere e non da meno era Minako. Già meglio erano Ami, Rei e Makoto che almeno avevano seguito il consiglio della più grande. Sebbene non ai livelli delle inner anche le outer non erano al massimo della forma. La mancanza di parte del loro potere si faceva sentire e, anche se non lo davano a vedere, faticavano non poco a tenersi in piedi. Il malessere delle sailor però non era nulla se confrontato con quello degli animali e vedendo la loro sofferenza Usagi fu felice di sapere Luna al sicuro e in salute sulla Terra.
Lentamente entrarono nel castello. Dall'esterono pareva avere una struttura cilindrica, sviluppando l'intera struttura in altezza, come ci si aspetterebbe dalla dimora di colei che riceve il potere dal vento. Una volta giunte nella stanza principale Ofelia fece loro segno di fermarsi mentre lei avanzava fino al centro della stanza. Una volta lì aprì nuovamente le proprie ali, il simbolo di Urano le apparve sulla fronte esattamente come quando entrò in contatto con la propria sailor. Una forte luce l'avvolse e per poco intorno al suo corpo si materializzò una divisa non dissimile da quella portata dalle ragazze. La luce sparì immediatamente, portandosi inoltre dietro le ali di Ofelia che scomparvero lasciando giusto qualche piuma sul terreno.
<< Ho trasferito la mia energia al castello ripristinandone inoltre parte delle sue funzioni >> spiegò alle ragazze che la guardavano interdette << Ora dovreste sentirvi meglio no? >>
<< Sì, effettivamente è così >> confermò Minako.
<< Oh, perfetto, così non morirete quando scioglierete la trasformazione >> esclamò sorridente la guardiana.
<< Ma ti sembrano cose da dire con il sorriso sulle labbra? >> le strillò Rei.
<< Non ha detto che la verità >> la giustificò Setsuna << Sciogliete la trasformazione. Prima di iniziare un qualunque allenamento dovrete essere prima in grado di riuscire a vivere non dico al di fuori ma almeno nel castello. >>
<< Non è sufficiente che Ofelia-san ridia ad Haruka-san il suo potere e poi passare direttamente su Nettuno invece di strar qui a perder tempo? >> suggerì Makoto.
<< Dovete superare i vostri limiti >> ribadì nuovamente la guardiana delle porte del tempo << E non riuscirete mai a farlo sulla Terra. Avete visto come siete debilitate semplicemente stando in piedi? E siamo anche dentro al castello, protette dall'energia di Ofelia. Ve lo dirò chiaro e tondo, Galatea non sarà così magnanima , non rinuncerà mai al controllo sul pianeta per potervi aiutare, preferirà invece lasciarvi morire >>
<< Ma come può farlo? >> intervenne Ami esterefatta << Bunny non è forse la sua futura regina? >>
<< Noi guardiane non abbiamo nessun obbligo verso la principessa Serenity >> chiarì Ofelia << Noi obbediamo solamente dalle nostre padrone >>. E spesso Galatea neanche a lei, avrebbe voluto aggiungere.
<< Allora basta che Michiru-san le ordini di aiutarci >> affermò la guerriera di Giove << Voi guardiane dovreste sentire la presenza della vostra sailor ovunque no? >>
<< In questo momento sono più deboli di noi >> dichiarò la guardiana << Dunque sta a nostra discrezione obbedire a loro o no. Se Galatea ritenesse che aiutandovi metterebbe in pericolo la sicurezza del pianeta e di conseguenza Sailor Neptune, avrebbe tutto il diritto per negarvi aiuto. E fidatevi di me e di Sailor Pluto, lo farà se l'occasione si presentasse. >>
<< Com'è possibile tutta questa rigidità ? >> chiese preoccupata Usagi pensando a come la situazione creatasi non fosse dissimile da quella avvenuta durante il suo primo incontro con Haruka e Michiru, quando non riusciva a capire la loro inflessibilità e devozione cieca alla missione.
<< Questa rigidità... >> esordì Setsuna << Serve per mantenere sicuro il sistema solare. Le guardiane nascono quando una sailor raggiunge l'apice del proprio potere, riuscendo a creare un famiglio con cui condividere il peso del proprio compito. Generalmente ciò accade qualche anno dopo il risveglio come sailor. Come sapete nel Silver Millennium l'età media è molto elevata ma ciò non vuol dire che le sailor siano immortali. Fino al risveglio della guerriera che succederà quella deceduta sarà la guardiana del pianeta a svolgerne le veci per poi morire e rinascere quando questa otterrà pieni poteri. >>
<< Quindi quando Haruka-san riotterrà i suoi poteri tu morirai? >> domandò Chibiusa alla guardiana.
<< Sinceramente non lo so >> ammise lei << Di regola dovrei farlo per poter consentire alla sailor successiva di creare un proprio famiglio ma in questo caso vi è stata una reincarnazione, Haruka-sama è la mia vera padrona dunque dovrei rimanere anche io. >> concluse, voltandosi verso Pluto, l'unica che poteva dare con certezza una risposta.
<< Sì, rimarrai >> confermò la donna sciogliendo la propria trasformazione, ripetendo nuovamente alle altre di fare lo stesso e, come da programma, si ripetè la scena avvenuta poco prima ai piedi del castello. Fortunatamente Setsuna era previdente e tra le cose che aveva messo nelle sue valige vi erano anche numerosi medicinali. E, parlando di valige, era giunto il momento di sistemarsi. Luna P venne nuovamente aperta facendo fuoriuscire tutto ciò che conteva. Ofelia scortò le sailor nelle proprie stanze, scusandosi con Haruka poichè la sua camera sarebbe stata inagibile in quanto per massimizzare l'energia aveva attivato solamente i primi due piani e la sua stanza si trovava nell'ultimo. Anche se l'allenamento non era ancora iniziato ufficialmente si poteva dire che di fatto era già in atto . Trasportare le proprie valige su per le scale, cercando nel frattempo di non vomitare, era fino a quel momento la prova più difficile a cui si erano mai sottoposte.

Usagi si lasciò cadere sul proprio letto con un sonoro tonfo. Lei e le inner avrebbero condiviso la stessa stanza. A detta di Setsuna l'unione dei loro poteri le avrebbe aiutate a sentirsi meno deboli, cosa che effettivamente stava succedendo.
<< Almeno riesco a respirare per più di cinque minuti senza vomitare >> esclamò Rei ingerendo una capsula anti-nausea donatale dalla guerriera di Plutone. Nel frattempo Makoto, quella che era in condizioni migliori, stava sistemando le sue cose e quelle delle amiche. L'interno della loro stanza non differiva da quello di una camera in un albergo di lusso. Mentre salivano Ofelia aveva spiegato loro di riuscire a modificare l'aspetto del castello e, una volta ottenuta la memoria di Haruka, aveva voluto renderlo simile alle dimore terrestri. All'interno per lo meno. Avevano avuto inoltre la piacevole conferma che le cucine erano agibili dunque avrebbero potuto prepararsi i pasti. Sempre che riuscissero a smettere di vomitare.
<< Certo che è proprio strana >> esclamò all'improvviso Minako, spaparanzata sul divano << Non mi sarei mai aspettata che la guardiana di Haruka-san fosse così...così... >>
<< Michiru? >> risero le sue amiche completando la sua frase. Di certo non si poteva dire che avessero perso l'entusiasmo.
<< Chissà com'erano le nostre >> si lasciò sfuggire Rei. Ora oltre a voler farle sentire meglio, sentiva l'esigenza di scoprire come fossero realmente Phobos e Deimos.
<< Ricreare le vostre guardiane sarà parte dell'addestramento >> disse loro Setsuna sulla soglia della porta.
<< Hai già finito di sistemare le tue cose? >> domandò stupita Ami, sdraiata sul suo letto, un panno bagnato a rinfrescarle la fronte. Tra tutte le ragazze era quella che soffriva di più.
<< Sì, a differenza vostra riesco ad avere un maggior controllo sul mio corpo >> spiegò lei.
<< Questo perchè sei una outer? >> chiese Usagi.
<< Anche >> ammise la donna << Ma soprattutto pur non essendo questo corpo abituato al territorio di Urano la mia mente rimane sempre la stessa, dunque so come affrontare questo malessere. Comunque, sono venuta fin qui per dirvi che per oggi non ci sarà nessun allenamento, siete libere di fare ciò che volete fino a cena. Mi raccomando però, non uscite dal castello. Domani vedrò come state ma vedendovi ora penso che si potrà fare.  >> detto ciò Setsuna andò nella stanza di Michiru e Haruka per accertarsi delle loro condizioni. Come previsto, seppur non ottimali, non erano neanche lontanamente paragonabili a quelle delle altre ragazze.
<< Come ve la state cavando voi due? >> chiese loro.
<< Noi? Tu piuttosto, in camera con due, e ripeto, due lolicon >> la schernì Haruka.
<< Small Lady e Hotaru hanno bisogno di stare con qualcuno fisicamente stabile al momento >> disse Setsuna ignorando la piccata irriverenza della guerriera di Urano. La conosceva troppo bene per non sapere che era estremamente confusa e imbarazzata dopo aver conosciuto la propria guardiana. Perchè solo un cieco non poteva vedere quanto la gestualità, la cadenza della voce, l'atteggiamento di Ofelia non ricalcassero le medisime caratteristiche di una certa persona.
<< Ho detto alle ragazze che sono libere fino all'ora di cena >> continuò la donna << Ovviamente la cosa vale anche per voi due >>
<< Come se la cavano ? >> chiese Michiru, intenta a sistemare i propri vestiti.
<< Come avevo immaginato >> le rispose Setsuna << Makoto-san è quella messa meglio, del resto è quella col pianeta più vicino a noi. Ami-san invece è chiaramente debilitata, forse è meglio che venga anche lei nella mia stanza >>
<< Insaziabile >> rise Haruka << Cerca di non traumatizzare troppo quelle bambine >>
<< Senti chi parla, se stamattina non ci fossi stata io a tapparle le orecchie ora sì che Hotaru sarebbe traumatizzata >> le rinfaccio, neanche troppo velatamente, la guerriera di Plutone per poi uscire dalla stanza, raccomandando loro di non affaticarsi troppo.

<< Pancia mia fatti capanna!! >> esclamò Usagi, estasiata di mettere finalmente qualcosa sotto i denti.
<< Ma come fai ad essere così? >> sospirò Rei << Hai passato quasi tutto il giorno a vomitare e ora ti rinpinzi peggio di un maiale.
<< Visto che non ho più niente in pancia è giusto riemplirla nuovamente >> affermò la bionda con una logica a dir poco disarmante. Era giunta finalmente l'ora della cena e le ragazze stavano mangiando ciò che alcune di loro avevano precedentemente cucinato sulla Terra. Si trovavano in un ampio salone, sedute ad un'unica tavolata.
<< Hai bisogno d'aiuto ? >> chiese Michiru ad Ofelia, evidentemente impedita a mangiare con le bacchette.
<< Tecnicamente saprei come si usano. >> disse la guardiana << Però la pratica è molto diversa dalla teoria >>
<< Prendi questa >> . Le disse affabile e sorridente la guerriera di Nettuno porgendole una forchetta. << Non sarà proprio l'utensile più consono per la cucina giapponese ma è più facile da usare. Ti basta infilzare il cibo e poi portarlo alla bocca. >>
Ofelia la ringraziò per l'aiuto, sorridendole di rimando. La scena non passò certo inosservata alle commensali e ciò fece sì che Chibiusa facesse la domanda che a tutte, chi più chi meno, frullava nella testa sin dal momento in cui avevano incontrato la guardiana .
<< Perchè Ofelia è così diversa da Haruka-san? >> domandò rivolta a Setsuna.
<< In realtà non lo è più di tanto >> rispose la donna << Ma prima di spiegare il perchè devo partire dal principio. Avevo intenzione di parlarvene prima dell'allenamento, ma meglio non sprecare l'occasione. >> si schiarì la voce, incominciando a parlare << Quando giunge il momento per la sailor di creare la propria guardiana due cose deve tenere a mente. Deve avere piena coscienza di sè e di ciò che vuole realmente... >>
Michiru trattenne una risata al suono delle parole " ciò che vuole realmente" e questo suo piccolo cambio d'espressione fu notato da Haruka che si esibì in un leggero gnugnito.
<< Le guardiane rispecchiano le caratteristiche più profonde della propria sailor... >> stava continuando Setsuna. << Quelle che si cerca di mascherare agli occhi degli altri. Ed è accettando questa parte di sè che è possibile creare una guardiana. >>
<< Dunque nel caso di Haruka-san... >> mormorò Minako incerta se esprimere o meno la propria opinione.
<< E' innegabile che Haruka-sama sia restia a mostrare la sua parte più... femminile >> intervenne Ofelia << Ed è per questo che sono così >>
<< Non fa una piega >> sentenziò Rei, portandosi poi una mano davanti alla bocca una volta accortasi di essere stata troppo diretta.
<< Quindi tu sei praticamente la parte femminle di Haruka-san >> continuò Minako, incuriosita dalla faccenda. Se così fosse stato allora la loro impressione iniziale era completamente errata.
<< Ho detto che sono due le cose che una sailor deve tenere a mente >> ricordò loro Setsuna << Dopo la coscienza di sè vi è quella di ciò che si desidera. E quando le due cose sono chiare serve soltanto materiallizzare il proprio potere >>
<< Cos'è esattamente ciò che si desidera? >> chiese Makoto.
<< Ciò di cui si ha bisogno immagino. >> rispose Ofelia, tra le mani un recipiente contenente della crème brûlée << Haruka-sama ad esempio non è in grado di cucinare, dunque per sopperire a questa mancanza io sono molto dotata. >>
<< Tutto qui? >> domandò Hotaru con una nota di delusione nella voce.
<< Potreste evitarle di fare tutte queste domande? >> le pregò Haruka che si sentiva troppo messa a nudo.
<< Poi... >> continuò Ofelia, gustando una parte del dolce, esibendosi in un'espressione che estasiata era a dir poco << Haruka-sama è piuttosto...timida direi, non esprime facilmente i propri sentimenti. Per questo ha bisogno di qualcuno più diretto, che riesca a cavarle le parole di bocca >>
<< Non ce la posso fare >> mormorò afflitta la diretta interessata, portandosi le mani al volto.
<< Ah, e ovviamente ciò di cui Haruka-sama aveva più bisogno è di qualcuno che assomigliasse a Michiru-san per mitigare la solitudine di quando non poteva vederla >> A seguito di questa frase numerosi sospiri di commozione uscirono dalla bocca delle ragazze, Setsuna, Hotaru e Michiru che se la ridevano sotto i baffi, Haruka che avrebbe voluto sprofondare seduta stante.
<< Però è complicato >> disse Usagi << Se assomigli sia a Michiru-san ma sei anche una rappresentazione della femminilità latente di Haruka-san è difficile capire da dove nascano certe tue caratteristiche peculiari >>
Le presenti guardarono allibite la giovane principessa. Non tanto per il fatto che abbia fatto un'obbiezione del tutto comprensibile, ma più per i termini con cui si era espressa.
<< Il contatto stretto tra i vostri poteri unito al fisico debilitato deve aver creato diverse anomalie >> disse Setsuna portandosi alle labbra una tazza fumante di caffè << E' l'unica spiegazione possibile,  l'unica spiegazione possibile >> ripeteva, come fosse stato un mantra.
<< Posso dirvelo io da cosa derivano le mie caratteritstiche >> disse la guardiana rompendo il muro di silenzio creatasi dopo l'esternazione di Usagi.
<< Perchè ti piace la  crème brûlée? >> chiese allora immediatamente Makoto.  Era evidente il suo amore per quel dolce, la sua espressione era troppo simile a quella di Usagi quando mangiava beh, qualunque cosa.
<< Non mi sembra che Michiru-san vada matta per i dolci >> constatò Rei guardando in volto la ragazza dai capelli color acqua marina.
<< Infatti >> confermò lei sorseggiando il suo caffè. Ristretto. In tutto il Giappone solo lei e tre o quattro italiani immigrati lo bevevano in quella maniera. Si era sempre rifiutata di bere ciò che comunemente appellava come " acqua sporca", riminescenza dei suoi soggiorni in Italia durante le sue tournée musicali. L'amore per i dolci era invece una caratteristica peculiare, e inaspettata,  di Haruka Tenou. Pancakes al mattino, torte varie a pranzo e biscotti a cena, se non ci fosse stata Michiru a regolane la dieta questa più che ai mostri si sarebbe dovuta guardare dal diabete.
<< Se tu assomigli a Michiru-san Galatea dovrebbe essere simile ad Haruka-san no? >> domandò Chibiusa. Sia Ofelia che Setsuna si immobilizzarono. Il cucciaoio stretto tra i denti la prima, la tazza di caffè a mezz'aria la seconda.
<< Non... non esattamente >>  rispose la guardiana riprendendo a respirare. Un'espressione di... paura? A incresparne il volto << Avrete comunque modo di incontrarla >> Purtroppo per voi, aggiunse mentalmente, Setsuna l'unica che riusciva a comprenderne il disagio.
La cena si concluse parlando del più e del meno, con somma gioia della guerriera di Urano che in quel giorno era stata fin troppo al centro dell'attenzione. Il giorno seguente sarebbero iniziati gli allenamenti e, da quanto prospettato da Setsuna, sarebbero stati molto, molto impegnativi.



Fine terzo capitolo!! Ecco che entra in scena la prima delle guardiane,  con tanto di disegno ( malandato) esplicativo!! La sua collega mi è uscita meglio, giuro XD Un ringraziamento a chi mi segue, spero di migliorare la mia scrittura che, ahimè, si basa ancora troppo sui dialoghi. Al prossimo capitolo.



 

 

 

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Capitolo 4
*** Primo allenamento. Ritorno al passato ***


Una stella cadente solcò il cielo stellato, in una notte priva di nubi. La ragazza racchiuse le proprie mani in una tacita preghiera. Chissà se il suo desiderio sarebbe stato esaudito...
<< Principessa... >> 
La giovane si voltò verso quella voce tanto famigliare quanto amata. 
<< Cosa avete desiderato? >> chiese l'uomo.
<< Questo >> rispose lei avvicinandosi, congiungendo le proprie labbra con quelle dell'amato. Era un momento perfetto, niente avrebbe potuto guastarlo, niente tranne...
<< Staccati immediatamente da dosso!! >> accompagnato da un urlo un sonoro ceffone colpì il volto di Usagi, catapultandola fuori dal letto che condivideva con la guerriera di Marte.
<< Non ti azzardare mai più!! >> proruppe la mora, il respiro affannato e la voce incrinata.
Usagi si tastò la guancia indolenzita, perplessa da quel risveglio brusco << Perchè l'hai fatto Rei-chan?! >> le urlò, una volta presa coscienza di quanto era avvenuto.
<< Oh, non lo so proprio >> ironizzò lei << Forse perchè non sei il mio tipo? >>
<< Voi due, già di prima mattina dovete litigare? >> chiese, con voce impastata dal sonno Makoto, svegliata dalle loro urla.
<< Domani dividi tu il letto con questa qui, e io mi prendo Minako-chan >> esclamò perentoria Rei. << Almeno sono sicura di non ricevere alcun attacco che possa ledere la mia integrità >> aggiunse, guardando la guerriera di Venere ancora pesantemente addormentata.
<< Ma cosa ho fatto di male? >> piagnucolò Usagi << Stavo facendo un così bel sogno... >>
<< Oh, siete sveglie,bene >> esclamò Ofelia entrando nella loro stanza.
<< Ehi,come hai fatto? >>chiese stupita Makoto << Era chiusa a chiave. >>
<< Le chiavi sono solo qualcosa che vi ho fornito per darvi un senso di protezione, anche senza alcun nemico nei paraggi è nella natura umana essere diffidenti in un luogo sconosciuto  >> spiegò lei << Io ho pieno potere sul castello, beh, ora solo nelle ale attive. Comunque posso modificarne l'aspetto a mio piacimento è ciò comporta aprire, creare o chiudere ogni stanza. >>
<< Ha una sua logica >> disse la guerriera di Giove alzandosi << Oggi è giorno di allenamento? >>
<< Sì, vi aspetto nella sala grande >> confermò Ofelia << Ovviamente potete fare colazione anzi, se Makoto-san è disponibile vorrei che mi insegnasse la cucina terrestre, la memoria di Haruka-sama in merito è piuttosto lacunosa >>
<< Con enorme piacere >> le sorrise Makoto, per poi rivolgersi alle amiche << Voi cercate di svegliare Minako-chan >>
<< Certo, a noi lasci l'impresa più difficile >> esternò Rei voltandosi verso Usagi, in cerca di manforte. Trovandola però nuovamente addormentata. Accompagnata dalle urla della guerriera di Marte, Makoto uscì dalla stanza per dirigersi insieme ad Ofelia nelle cucine.

<< Non era necessaria tutta quella violenza... >> mormorò Minako, intenta a mangiare la sua colazione, tra uno sbadiglio e l'altro.
<< Lascia perdere Minako-chan, oggi Rei-chan si è svegliata male >> disse Usagi massaggiandosi la guancia ferita.
<< E di chi sarebbe la colpa? >> domandò retoricamente la mora.
<< Certo che è proprio impossibile svegliarsi da quel letto >> esclamò con fare sognante la guerriera di Venere. Benchè il mobilio, e di conseguenza anche i letti, avessero un'apparenza terrestre, al tatto era evidente che il materiale con cui erano formati era un altro. Sembrava di toccare delle nuvole e, seppur vi era una sensazione di morbidezza e leggerezza, era indiscutibile che gli oggetti erano perfettamente utilizzabili. I letti, il tavolo e tutto riusciva sostenere perfettamente il loro peso.
<< A chi lo dici, sembrava di dormire su una nuvola >> le diede corda la giovane principessa.
<< Vedo che vi siete svegliate di buon'ora >> disse Setsuna, entrando nel salone accompagnata da Chibiusa e una non proprio in formissima Ami << Mi fa piacere >>
<< A proposito di ora, come possiamo calcolarla? >> chiese Rei, lo sguardo posto sul proprio polso ove era legato un orologio, ormai completamente fuori uso a causa del campo magnetico del pianeta. E, come se non bastasse, la distanza dal Sole impediva loro una qualsiasi comprensione astronomica. O anche il semplice ciclo giorno-notte.
<< E' semplicissimo >> proclamò Usagi con tono saccente, le labbra che si incurvavano in un ghigno soddisfatto << Basta tener conto dello stomaco. Quando abbiamo fame vuol dire chè è ora di colazione, pranzo o cena. O della merendina pomeridiana >>
<< Qualcuno con una spiegazione meno idiota? >> chiese la mora a gran voce con la conseguenza di far rabbuiare l'amica.
<< La sua non è una teoria così campata per aria >> le concesse Setsuna sedendosi, il sorriso che tornò immediatamente sul volto di Usagi. << Il periodo di rotazione di Urano è di diciasette ore circa, dunque quasi la metà di quello terrestre. Non esistono i giorni come noi li abbiamo sempre intesi, così come ovviamente la nostra suddivisione temporale. Possiamo dunque basarci unicamente sulle nostre percezioni corporee. >>
<< Fantastico, immagino già le conseguenze quando torneremo sulla Terra >> proclamò sconsolata Minako << E io che sono stata fuori fase una settimana solo per un semplicissimo jet-lag quando da Londra sono tornata a Tokyo. >>
<< Che fine hanno fatto Haruka-san, Michiru-san e Hotaru-chan? >> chiese Makoto, l'unica che sembrava essersi accorta della loro assenza.
<< Il primo giorno erano debilitate a causa della lontananza dalla Terra, come voi del resto >> esordì la donna << Ora che si stavano abituando stanno subendo ciò che comporta essere così vicine al proprio pianeta custode. Mentre voi siete indebolite dalla lontananza con i vostri loro stanno ottenendo troppo potere che i loro corpi non riescono a contenere. Se continua così per tutto il giorno pensavo di farle stare con voi, almeno il loro potere in eccesso potrebbe compensare quello che vi manca. >>
<< Tu non dovresti essere come loro? >> le chiese Rei.
<< Come ho già detto è solo il corpo terrestre di Setsuna Meiou ad essere debilitato >> ricordò lei << Sailor Pluto invece continua a svolgere il suo compito dall'inizio dei tempi, mantenendo sempre costante il suo potere. Inoltre di base il mio pianeta è il meno potente di tutti, gran parte  della mia forza deriva dall'essere la guardiana delle porte del tempo. >>
<< Non credo di averci capito molto >> ammise Usagi.
<< Si chiama paradosso temporale >> affermò Chibiusa rubandole una parte di riso << Pu esiste in ogni piano temporale e la sua morte su uno implica solamente una sua temporale assenza su quel piano temporale. Mentre voi vi siete reincarnate Pu non ha smesso di esistere.  >>
<< Quante volte hai ripetuto temporale in una sola frase? >> la canzonò Minako, facendola arrossire leggermente.
<< Il succo del discorso è che io non sono come voi , semplicemente esisto da sempre e così sarà fino a quando tutto l'universo non giungerà alla sua naturale conclusione >> spiegò Setsuna << E quando ciò avverrà sarà compito mio chiudere per sempre le porte del tempo, decretando la fine di tutto >>
<< Ho sempre pensato che il titolo di guardiana del pianeta dell'Oltretomba fosse più indicato a Sailor Saturn >> ammise Rei << Ma dopo questa spiegazione credo ti calzi a pennello >>
<< La morte portata da Saturn è solo temporanea, oltre che in grado di ricreare grazie al suo potere della rinascita. Quella di cui un giorno mi farò carico io sarà  eterna, totale >> chiarì definitivamente la guerriera di Plutone, una nota di amarezza a incrinarne la voce.
Ci fu un attimo di silenzio a seguito delle parole dette dalla donna, portatrice di un futuro che, sebbene non le avrebbe toccate, gravava ora su di loro in tutta la sua pesantezza. Fortunatamente l'atmosfera fu presto riscaldata dalle invettive di Usagi contro Chibiusa, rea a suo dire dell'ingobile crimine di averle rubato il cibo.

Ora che si erano completamente svegliate, e che la colazione si era conclusa era giunto il momento dell'allenamento vero e proprio. Ci avrebbe pensato Setsuna a istruirle mentre Ofelia sarebbe andata dalle restanti outer, per cercare di contenerne il potere.
<< Che cosa faremo oggi? >> chiese impaziente Makoto.
<< Spero non qualcosa che abbia a che fare con l'allenamento fisico >> mormorò spaventata Usagi.
<< Trasformatevi >> disse semplicemente la guerriera di Plutone.
<< Questo si può fare >> affermò sicura la bionda << Moon Eternal... Make Up! >> sorprendentemente, la formula di trasformazione non dette alcun risultato << Moon Eternal... Make Up! >> ritentò nuovamente ma anche questa volta niente << Make... Oh, perchè non ci riesco? >> sbottò.
<< Tsk, incapace >> la sbeffeggiò Rei prima di pronunciare la propria formula. Ottenendo però lo stesso identico risultato.
<< Ah!! >> le rinfacciò Usagi << Incapace >>
<< Ragazze, calmatevi >> le pregò Ami frapponendosi tra le due. Anche lei, così come Minako non erano riuscite a trasformarsi, l'unica ad esserne stata in grado fu Makoto, che comunque non riuscì a mantenere la trasformazione attiva se non per pochi secondi.
La guerriera di Plutone si esibì in una risata composta << Prima di iniziare qualsivoglia allenamento dovrete prima essere in grado di eseguire la trasformazione e mantenerla >> si sedette sul fondo della stanza per poi parlare nuovamente << Resteremo qui fino a quando non ci sarete riuscite >>

Ofelia stava tamponando delicatamente la fronte di Haruka, imperlata di sudore. I corpi delle tre guerriere del sistema solare esterno erano in uno stato simile al febbricitante, dunque erano rimaste a riposare nel letto.
<< Non preoccupatevi >> disse loro con fare amorevole << E' un malessere temporaneo, vedrete che già domani starete meglio >>
<< Lo spero >> mormorò a denti stretti la bionda << Non son certo venuta qui per passare le giornate a letto >>
<< Uhm, peccato >> disse Michiru, mantenendo un tono di voce basso per non farsi sentire da Hotaru, sdraiata affianco a lei.
Vedendo che la propria padrona non dava cenni di miglioramento Ofelia le andò accando, toccando nuovamente la sua fronte , passandole così parte della propria energia.
<< Sicura di non comprometterti troppo? >> le chiese Haruka. Tra il mantenimento del castello e l'enegia che le stava fornendo era evidente come si stesse debilitando.
Ofelia negò con un accenno del capo, sorridendole  << Il mio potere deriva da te, dunque non sono certo così debole da collassare per certe inezie >>
<< Ci mancherebbe >> le sorrise di rimando, i suoi occhi a perdersi in quelli dell'altra, così simili ai suoi.
<< Voi due avete finito di flirtare? >> chiese, con una neanche troppo celata nota d'ironia, Michiru.
<< Oh, non devi preoccuparti >> si affrettò a chiarire la guardiana << La mia devozione verso Haruka-sama non ha niente a che fare con l'amore. >>
Uno sbadiglio, nato dalla bocca di Hotaru fece cadere il discorso nel vuoto mentre la giovane si accoccolava affianco alla guerriera di Nettuno.
<< Se riesce ad addormentarsi significa che il suo corpo si sta abituando all'aumento di potere >> disse Ofelia << Presto potrà allenarsi con le altre >> Mentre la guerriera di Saturno si addormentava, nella stanza delle inner Artemis e i due corvi si svegliarono, segno che le loro protette stavano migliorando la propria condizione. Il miglioramento era però labile dunque gli animali preferirono rimanere nella camera che, pregna del potere delle sailor, era per loro un toccasana.

Passarono diverse ore dall'inizio dell'allenamento e, secondo lo stomaco di Usagi, era arrivata l'ora del pranzo. In quel lasso di tempo non erano riuscite a migliorare più di tanto, questo almeno finchè Setsuna non spiegò loro che era inutile tentare di richiamare al massimo i propri poteri ma di concentrarsi piuttosto di riuscire a stabilizzarne almeno una minima parte. Con questa consapevolezza le ragazze riuscirono a trasformarsi, in una forma che però non differiva dalle loro prime trasformazioni. Per loro fu come tornare indietro nel tempo osservandosi a vicenda le vecchie divise.
<< Finiamola per il momento >> disse la guerriera di Plutone alzandosi << Dovete rifocillarvi o cadrete a terra senza forze >> Una ad una le guerriere sciolsero la trasformazione, ad eccezione di Chibiusa, che non era ancora stata in grado di trasformarsi, e Usagi.
<< Aspettate un attimo! >> esclamò la bionda << Era da così tanto tempo che non lo facevo!! >> si portò una mano sulla fronte, le dita strette intorno alla tiaria, e dopo due giravolte la lanciò << Moon Tiara, action!! >> l'attacco partì, sebbene con una potenza inferiore rispetto a quanto ricordasse. Vagò per la sala e per poco non compì Ofelia che stava scendendo le scale che l'avrebbero portata nel salone. Accortasi della situazione  all'ultimo minuto riuscì ad afferrare la tiara.
<< Un ottimo attacco, non c'è che dire >> affermò la guardiana rigirandosi tra le mani l'oggetto << Giusto un pò troppo debole, ma è un buon risultato >>
<< Come stanno? >> le chiese Setsuna avvicinandosi.
<< Meglio, Hotaru-san è riuscita ad addormentarsi mentre la febbre di Haruka-sama e Michiru-san è scesa sensibilmente >> spiegò con dovizia di particolari la guardiana << Visto che ora stanno meglio stavo pensando di andare nella stanza di controllo per mettermi in contatto con Galatea. E' meglio avvisarla che da un momento all'altro riceverà visite  >>
<< Sala di comandi? >> ripetè Ami, quel posto si stava rivelando più stano di quanto avesse prospettato. Il castello riusciva a mischiare magia e tecnologia in maniera tale che era quasi impossibile dire quando iniziava una e quando l'altra.
<< Potete venire anche voi >> propose loro Ofelia << Anzi, sarebbe più indicato visto che toglierò parte dell'energia dei piani bassi per trasferirla all'ultimo piano. >>
Le ragazze annuirono, curiose di vedere una nuova parte del castello. Si misero in cerchio intorno a Ofelia. Questa raccorse il suo potere materializzando le sue ali. Il vento si insinuò sotto le loro figure e dopo un avvertimento a prepararsi da parte della guardiana vennero spinte sù, fino alla sommità del Miranda Castle. Mentre salivano potevano vedere il desertico paesaggio di Urano mostrarsi attraverso le numerose arcate che intervallavano le facciate dei piani del castello. Continuavano a salire mentre la pavimentazione scompariva non appena le guerriere vi arrivavano accanto fino a quando non si arrestarono, giunte finalmente all'ultimo piano, il pavimento che si solidificò sotto i loro piedi.  Seguirono Ofelia per qualche metro fino a quando non si trovavano di fornte quella che sembrava un' enorme sala computer. 
<< Inusuale >> si lasciò sfuggire la guerriera di Mercurio.
<< Cosa? >> chiese Ofelia senza neanche voltarsi, intenta a immettere le coordinate di Nettuno, la sua schiena nuovamente priva delle ali.
<< Gli oggetti delle nostre stanze, e in generale tutto ciò che abbiamo visto nei primi piani hanno un aspetto terrestre  perchè dopo aver ottenuto le memorie di Haruka-san gli hai resi così vero? >> disse la ragazza.
<<... Sì.... >> confermò la guardiana capendo dove volesse arrivare.
<< Eppure questo è l'aspetto originale della sala comandi no? >> continuò Ami << Somiglia molto alle vecchie postazioni degli anni '60. L'estetica, la funzionalità, tutto. >>
<< Non mi ricordo che le sale comandi avessero questo aspetto >> affermò, con fare inquisitorio Setsuna.
<< Quando ormai il Silver Millennium era caduto Galatea ha fatto una revisione completa dei sistemi di Urano e Nettuno >> spiegò Ofelia. Se sarebbe caduta non lo avrebbe fatto da sola, soprattutto in virtù del fatto che le sue colpe erano minime.
<< Quando di preciso? >> domandò la guerriera di Plutone, che ormai stava comprendendo molte, troppe cose.
<< Ofelia...sei tu Ofelia? >> una voce robotica venne trasmessa attraverso lo schermo principale della sala, facendo nascere un sospiro di sollievo sulle labbra della bionda.
<< Messenger, come mai rispondi tu? >> chiese la guardiana.
<< Messenger non è forse il nome della guardiana di Ami-chan? >> domandò Makoto sporgendosi verso Setsuna.
<< Esatto >> confermò Ofelia che aveva sentito << Durante la distruzione del Regno della Luna  Messanger si trovava su Nettuno per una revisione ai suoi sistemi dunque riuscì a salvarsi. Ovviamente al momento non ha alcun potere di guardiana visto che dopo la morte di sailor Mercury non ha avuto modo di accedere all'enegia del suo pianeta. Però essendo un essere artificiale finchè può disporre di una revisione è praticamente immortale dunque anche senza poteri è vissuta per millenni come noi >>
<< Che fortuna eh, Ami-chan? >> disse Makoto dandole una sonora pacca sulle spalle << Così anche tu potrai incontrare la tua guardiana. >>
<< Già... >> mormorò la ragazza, felice dalla piega inaspettata presa dagli eventi.
<< Ofelia, chi c'è con te? >> chiese la voce di Messenger dall'altro capo dello schermo. La ridotta statura della guardiana di Mercurio le impediva di poter vedere lo schermo e contemporaneamente tenere sotto controllo i comandi.
<< Le guerriere sailor >> rispose la bionda << Un nuovo nemico le sta minacciando e sono giunte su Urano per accrescere i loro poteri. Ed è proprio di questo che vorrei parlare con Galatea >>
<< Al momento si trova nella  Fascia di Kuiper a fare ricognizione. E' partita giorni fa dunque il suo ritorno è imminente >> spiegò Messenger.
<< Nella  Fascia di Kuiper ?! >> esclamò, tra il sorpreso e lo scandalizzato Ofelia << Perchè lo vengo a sapere solo ora? >>
<< Si può sapere di cosa stanno parlando? >> chiese Minako a Setsuna.
<< La  Fascia di Kuiper è una regione del sistema solare che si estende dall'orbita di Nettuno ed è la prima zona fuori dalla giurisdizione del Silver Millennium. Quando questo era ancora presente uno dei compiti di Sailor Neptune era setacciare periodicamente la Fascia in cerca di possibili invasori. Nel mentre la sua guardiana si premurava di controllare Nettuno. >> spiegò, esaustivamente la donna << Immagino che in assenza di Michiru Ofelia e Galatea abbiano continuato questo compito. Mentre la prima rimaneva su Nettuno la seconda partiva in ricognizione. >>
<< Ma quindi ci si può spostare tra Nettuno e Urano. >> esclamò Chibiusa.
<< Tecnicamente no senza le chiavi >> rispose la guerriera di Plutone << Ma a quanto pare qualcuno ha trovato il modo >>
<< Ti sto mettendo in contatto con Galatea, aspetta ancora un attimo >> disse Messenger mentre Ofelia cercò di ignorare gli occhi guardinghi di Setsuna che la stavano fissando in maniera tale che quasi si sentiva bruciare la schiena. Dopo pochi minuti dallo schermo del computer si udì una voce, incrinata dalle numerose interferenze.
<< Galatea? >> chiese la bionda.
<< La sola ed... unica >> rispose la voce dell'altra guardiana. << Perchè mi... stavi cercando? Sono....molto...occupata al momento >>
<< Tralasciamo il motivo che ti ha spinto a non parlarmi della tua uscita >> esordì Ofelia, con nota dolente << Ti ho chiamata per informarti che le guerriere sailor sono giunte su Urano. Appena riusciranno a controllare i propri poteri arriveremo da te, vedi di farti trovare e magare non riempire Nettuno di trappole >> Una risata cristallina, per quanto fosse possibile a causa delle interferenze, si udì nella sala. << Non...sono forse giunte per...allenarsi? E... allora... cosa vuoi che sia una trappola... o due >>
<< Hai detto bene, per allenarsi, non per morire >> chiarì la bionda, che fin troppe volte l'aveva rischiata grossa a causa dei tranelli della guardiana di Nettuno. 
<< Hai bisogno... d'altro? >> le chiese Galatea << Altrimenti sarei...piuttosto impegnata. Ho giusto visto dei rottami che... >>
<< Io avrei qualcosa da chiederti >> intervenne Setsuna.
Oh no, guai in vista. Si disse mentalmente Ofelia.
<< Vorrei sapere quando hai modificato la sala comandi di Urano, e secondo quale criterio >> chiese la donna. << E anche ovviamente come sei stata in grado di venire fin qui senza le chiavi. Non deve essere stata un'impresa facile. >>
<< Mah... è stato più... semplice... di quando... sono riuscita ad...andare nel sistema...solare interno >> affermò con orgoglio Galatea.
<< E in che modo l'avresti fatto di grazia? >> domandò Setsuna cercando di contenersi. Di certo non era così sprovveduta da pensare che nel corso di millenni le guardiane se ne fossero state con le mani in mano ma addirittura varcare i propri confini... Eppure doveva immaginarselo, già con la presenza di Sailor Neptune Galatea tendeva sempre a fregarsene delle regole del Silver Millennium, figuriamoci ora che il regno era decaduto e la sailor del pianeta mancava . E purtroppo la morale ferrea e l'assoluta devozione al dovere di Ofelia non erano abbastanza per controbilanciare l'assoluta indisponenza e menefreghismo dell'altra guardiana. Ora c'era solo da riscontrare quali danni erano stati fatti.
<< Oh...è... troppo...complicato da spiegare... >> disse la guardiana interrompendo il flusso di pensieri di Pluto << E...poi... ci metterei una vita su...questa linea...disturbata... >>
<< Hai ragione >> convenne Setsuna << Per ora chiudiamola qui ma sappi che il discorso non si è concluso >>
<< Sì...sì... >> la liquidò Galatea chiudendo la comunicazione, lasciando la sola Messenger a interloquire con le sailor ma ben presto anche lei si congedò. In assenza di Galatea era suo compito vegliare sul Triton Castle e i suoi " inquilini". 

Chiusa la parentesi Nettuno Ofelia guidò nuovamente le sailor verso i piani inferiori per poter, finalmente, consumare il pranzo. Mentre le inner erano intente a mangiare finalmente, dai piani superiori, scesero Haruka, Michiru ed Hotaru. La guerriera di Saturno, visibilmente più in forma delle altre due, prese velocemente posto vicino a Chibiusa che immediatamente iniziò a raccontare all'amica gli avvenimenti del mattino.
<< E così avete sentito la guardiana di Michiru... >> disse Haruka, che sforzandosi cercava di mandare giù qualche boccone. << Com'era? >>
<< La comunicazione era piuttosto disturbata >> rispose Setsuna << Dunque non abbiamo potuto dialogare più di tanto >> O fare troppe domande, aggiunse mentalmente spostando la propria attenzione verso Ofelia. Anche se avrebbe potuto preferiva non chiedere spiegazioni a lei. Del resto, era certa che la povera guardiana di Urano non centrasse affatto coi colpi di testa dell'altra anzi, sicuramente spesso l'avrà pure frenata. 
<< Com'è andato il vostro allenamento? >> chiese Michiru alle inner.
<< E' piuttosto frustrante essere tornate come ai tempi in cui avevamo appena ottenuto i poteri >> disse Rei << Però in un certo senso è bella la nostalgia >> aggiunse, pensando al fire suol, suo primo attacco che ormai era stato rimpiazzato dal ben più potente Mars flame sniper.
<< Non è del tutto un male essere tornate alle basi >> affermò Setsuna << Almeno imparerete a dosare le forze. Ho notato come col tempo non usavate più i vostri precedenti attacchi in favore di quelli più potenti. Cosa normale certo, ma in un combattimento prolungato non è indicato usare subito tutta la propria forza. Vi è sempre andata bene perchè durante le battaglie siete sempre state in gruppo, ma dovete tenere a mente che non sarà sempre così. >>
Le ragazze non ribatterono, conscie di quanto la loro amica avesse ragione. Le poche volte che avevano combattuto da sole ( in genere ogni qual volta venivano prese di mira da un nemico ignaro della loro vera identità) i risultati non erano stati di certo positivi.
Il resto del pomeriggio fu impiegato nuovamente per l'allenamento. Questa volta partecipò anche Hotaru, che non ebbe alcun problema a trasformarsi. Michiru e Haruka invece non erano ancora in grado di poter reggere la trasformazione, era già tanto per loro essere riuscite ad uscire da letto. Di certo però non restarono con le mani in mano visto che si ritrovarono a schivare gli attacchi, lanciati malamente, delle inner.
Al giungere della sera, finalmente anche Chibiusa riuscì a trasformarsi con, in sottofondo, gli applausi delle altre ragazze. 
<< Direi che a giorni potremo andare su Nettuno >> affermò Ofelia, rivolgendosi a Setsuna. Entrambe sedute a distanza di sicurezza dalle altre.
<< Tutto dipenderà da come quelle due riusciranno a controllare i propri poteri >> disse la donna, alludendo ad Haruka e Michiru << Quando pensi potrai iniziare Haruka al volo? >> le domandò
<< La sua condizione fisica è molto migliore delle mie iniziali aspettative >> proruppe la guardiana << Non pensavo che già da oggi riuscisse a uscire dalla camera, se continua così forse tra qualche giorno potrò già insegnarle a volare >>
<< A quanto pare c'è stato un lato positivo nei continui combattimenti avvenuti sulla Terra >> constatò la sailor << Hanno avuto modo di tenere costantemente allenati i poteri. >>
<< Prima... >> esordì Ofelia << Quando ero su con le ragazze, Neptune si è addormentata. >>
Setsuna si voltò verso la bionda, non capendo dove volesse andare a parare.
<< Nel sonno continuava a ripetere frasi sconnesse, ma di facile interpretazione >> continuò  la bionda << " Bisogna impedire la venuta del regno della Luna" , " Bisogna eliminare Usagi" >>
<< Si è resa conto di aver avuto un presagio? >> le chiese la donna. Ofelia negò << Penso che sia stato il suo subconscio a riuscire a captare qualcosa, il suo potere non è ancora così stabile da permetterle più di questo. >>
<< Non è comunque un buon segno >> esternò Setsuna << Finora solo io riuscivo ad avvertire il pericolo. Se adesso anche Michiru ne è in grado significa che è più vicino di quanto avessi immaginato >>
Ofelia annuì grave << Mi sa che questi saranno gli ultimi giorni di spensieratezza >> affermò, guardando le sailor che, tra attacchi mancati e pasticci vari, si stavano divertendo come non mai, il gran salone del Miranda Castle ora sembrava un centro ricreativo a differenza del giorno precedente quando un sanatorio era l'immagine più indicata.
<< Speriamo che questa pace apparente si protragga il più possibile >> sospirò Setsuna, l'unica che aveva visto con i propri occhi cosa le avrebbe attese in caso di sconfitta. 



Quarto capitolo!! Prima di tutto informazione tecnica. Come si sarà notato ho modificato le caratteristiche della storia. Perchè? Perchè inizialmente avevo intenzione di farle così ma il mio computer nella casetta delle vacanze estive aveva il tasto CRL rotto, dunque potevo scegliere una sola opzione. Ora che son tornata al mio caro portatile milanese ho potuto modificare. Parlando del capitolo direi che è di transizione, niente di che ma inevitabile farlo ( sono pure aumentati i dialoghi, tristezza ). Aspettando trepidamente l'entrata in scena di Galatea e Messanger, di cui vi è stato un assaggino. Questa volta niente disegnino visto che giustamente il disegno di Galatea arriverà insieme alla suddetta. Che dire, speriamo che riesca a scrivere velocemente il prossimo capitolo XD Alla prossima.

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Capitolo 5
*** Oscuri presagi?Rotta verso Nettuno ***


Forte... Muovo l'archetto con velocità sempre maggiore... In crescendo,fortissimo!! Ormai siamo alla conclusione, allento la forza.Diminuendo, piano, pianissimo...
Anche oggi ho adempiuto al mio compito. Do ordine all'orchestra di andarsene mentre, senza voltarmi, esco dalla sala. Intorno a me si ergono possenti, e segreganti, le pareti del mio castello. La più bella gabbia dorata esistente in tutto il sistema solare. Del mio regno sono padrona assoluta, ma poca è la consolazione. Mi ritrovo nella torre più alta della mia prigione. Alzo lo sguardo al cielo cercando di scorgere l'unica stella visibile dal mio pianeta. L'unica che mi interessa. Da quanto tempo va avanti questa mia agonia? Perchè sono condannata sin dalla nascita a tutto questo? C'è chi ritiene che io abbia uno dei ruoli più nobili di tutto il Siver Millennium. Ma cosa c'è di nobile nell'eseguire il compito di cane da guardia? Quando poi, non ho alcun interesse verso ciò che proteggo. Un qualcosa lontano anni luce da me, metaforicamente e non. La rabbia mi ribolle nelle vene pensando all'agiatezza e alla felicità di coloro che, per diritto di nascita, non devono sostenere il peso che grava su di me e le altre mie compagne. Il pavimento del palazzo si fa freddo al mio tocco, conseguenza della gelida consapevolezza che vi è un solo modo per ottenere ciò che bramo...


<< Su tesoro, vieni dalla mamma, brava!! >> facendo dei timidi passi la piccola si stacca dalle gambe del padre, accennando a una goffa camminata in direzione della donna. Sorrido vedendo quella bucolica scenetta, appoggiata a uno dei numerosi pilastri che sorreggono il Crystal Palace. Un sorriso che però si porta dietro una profonda amarezza. Perchè a me questo genere di felicità è precluso? Perchè io devo immolarmi a un più nobile destino?Perchè... un sospiro esce dalle mie labbra, impossibile trattenerlo. Perchè io ho dovuto rinuciare all'amore e al contempo son stata costretta ad assistere, per il resto dei miei giorni, alla felicità altrui? Ogni giorno questo mio fardello diventa sempre più pesante e sento montarmi dentro un fuoco, carico di rabbia. Per quanto potrò andare avanti così? Per quanto tempo riuscirò a segregare dentro di me il tarlo della ribellione? Perchè c'è un solo modo per ottenere ciò che voglio...

... Per poter finalmente stare con lei...
... Per poter finalmente slegarmi da lei...

Un solo modo...Distruggere il Silver Millennium.


Michiru si svegliò affannata, il fiato corto che le impediva di respirare regolarmente. Al suo fianco Haruka era ancora placidamente addormentata.Istintivamente le accarezzò il capo. Non avrebbe potuto spiegarlo ma in quel momento sentiva che la loro unione era così fragile, che poteva sparire da un momento all'altro. E venne pervasa da un'immensa tristezza. Incapace di riaddormentarsi uscì dalla stanza, almeno avrebbe evitato di svegliare la bionda a causa del suo continuo rigirarsi nel letto. Protetta solamente da una semplice vestaglia  si incamminò per i lunghi corridoi del castello. Tutto era avvolto nel buio. D'altro canto, non aveva senso per Ofelia sprecare ulteriori energie per illuminarlo di notte, mentre loro avrebbero dovuto dormire. Fortunatamente per lei ormai conosceva a menadito la conformazione del Miranda Castle e questa conoscenza, unita al suo indiscutibile senso dell'orientamento, le permetteva di muoversi con sicurezza nonostante fosse priva, o quasi, di riferimenti visivi. Riuscì a raggiungere le arcate del castello, sedendosi poi sul bordo. Il paesaggio era completamente scuro, impossibile da identificare. Chiuse gli occhi, cercando di riprodurre nella sua mente quello che aveva visto in sogno; ormai solo pochi frammenti le tornarono alla memoria.
<< Chi c'è? >> disse, accorgendosi della presenza di un'altra persona.
<< Anche tu col sonno agitato eh? >> constatò l'altra figura, ignorando la domanda postatale.
<< Direi più premonitore che agitato >> replicò Michiru << Anche se, tra quelli che ho avuto, è certamente il più misterioso e di difficile interpretazione. >> 
<< Se anche la grande Michiru Kaiou non è in grado di dare una spiegazione ai suoi sogni... >> esordì l'altra ragazza sedendole accanto << Allora non c'è da sperare che io vi riesca >>
<< Non essere così negativa sulle tue capacità Rei-san >> disse la più grande guardandola, per quanto potè, negli occhi. Così scuri che era così difficile riuscire a individuarli persi com'erano nel buio . Un febrile gracchiare però le fece immediatamente comprendere la posizione della sua interlocutrice << Vedo che Phobos e Deimos stanno meglio. >>
<< Così come Artemis. Gli allenamenti hanno dato i loro frutti >> esclamò, pensando a come ultimamente grazie a questo fatto l'umore della guerriera di Venere fosse completamente mutato, riacquistando la sua abituale verve, che negli ultimi tempi era stata smorzata dalla preoccupazione. << Phobos, torna qui!! >> esclamò improvvisamente Rei, accortasi che il contatto tra le zampe del volatile e la sua spalla si era interrotto, il corvo che andava a posarsi su quella dell'altra ragazza.
<< Non fa niente >> la tranquillizzò Michiru accarezzando le morbide piume di Phobos. << E' piuttosto affettuosa >>
<< In verità no, è inusuale questo suo comportamento >> ribattè la mora.
<< Allora Haruka ha ragione a dire che sono diventata una calamita per le femmine >> scherzò la più grande riuscendo a far sorridere Rei. Un sorriso sereno, che riuscì a farle dimenticare, anche se per poco, l'ombra che quella strana premonizione le aveva gettato.

Il sonno stava abbandonando il corpo della guerriera di Urano. Questa mosse istintivamente il proprio braccio in direzione dell'altra sponda del letto. Con sorpresa la trovò vuota. Aprì gli occhi cercando di capire se Michiru si trovasse almeno nella stanza, ricerca che diede un esito negativo. Dopo essersi cambiata d'abito la bionda uscì dalla camera, trovando nel corridoio le altre ragazze.
<< Avete per caso visto Michiru? >> fu la prima cosa che chiese loro. Queste negarono dicendo inoltre che dalla loro camera mancavano Rei e i suoi due corvi. La presunta sparizione delle due ragazze mise in allarme la guerriera di Plutone. Non sarà stato di certo un caso che a soffrire d'insonnia fossero le due sailor con poteri di preveggienza. Il mistero della loro scomparsa si risolse presto quando, camminando per il corridoio, le ragazze le trovarono a chiacchierare tranquillamente ai bordi di un'arcata.
<< Ben svegliate >> sorrise loro Michiru.
<< Buon giorno anche a voi nottambule >> disse Haruka con ironia << Spero vi siate godute la fantastica vita notturna di Urano >>
Trattenendo una risata la guerriera di Nettuno si alzò andandole incontro. Sulla spalla destra Phobos che ormai aveva trovato in lei un ottimo poggiatoio << Gelosa? >> le sussurrò una volta vicino. Stava per andarsene per rientrare nella stanza che divideva con Haruka quando Setsuna la fermò. Non c'era bisogno di parole, Michiru aveva capito che l'amica doveva parlarle.

Le ragazze erano intente a consumare la propria colazione. Nel frattempo Setsuna aveva chiesto ad Ofelia di parlare, possibilmente dove non sarebbero state udite dalle altre.
<< Dobbiamo partire immediatamente per Nettuno >> affermò perentoria la sailor.
<< Ma non sono ancora pronte! >> protestò la guardiana << Non ho ancora insegnato ad Haruka-sama le basi del volo e anche le altre ragazze non sono ancora in grado di andare oltre la prima trasformazione. Del resto sono qua da appena cinque giorni. >>
<< Michiru e Rei-san hanno avvertito qualcosa >> spiegò la donna << Non so cosa di preciso visto che hanno ricordi febrili di ciò che hanno sognato ma la cosa è comunque preoccupante. Dobbiamo affrettare i tempi >>
<< Sapete meglio di me quali possono essere le conseguenze se non riuscissero a mantenere le forze su Nettuno. >> le ricordò la guardiana.
<< Non possiamo fare a meno di rischiare >> affermò la guerriera di Plutone << Non hai idea di come sarà il futuro se non eliminiamo ora la minaccia. >>
Una volta conclusa la discussione le due tornarono dal gruppo annunciando l'imminente partenza. Dissero loro di andare nelle proprie camere a fare i bagagli. A turno, quando avrebbero finito, Chibiusa avrebbe inserito le loro valige dentro Luna P.
 Quando finalmente tutti i preparativi furono ultimati le ragazze si apprestarono a uscire dal castello.
<< Questa volta andremo a piedi >> annunciò Setsuna << Vediamo se riuscite a mantenere i vostri poteri anche all'esterno >>. Fu lei la prima ad addentrarsi sulla superficie esterna del pianeta e come era facilmente prevedibile, non ebbe alcun problema. Dopo di lei furono le outer ad avanzare, riscontrando solo una leggera spossatezza. Vedendo come le più grandi riuscivano a resistere le inner si fecero coraggio e le raggiunsero.
<< Phobos, Deimos. >> con un sussurro appena accennato Ofelia chiamò a sè i corvi della guerriera di Marte che nell'udir il suo richiamo lasciarono le spalle della padrona per posarsi su quelle della bionda, sotto lo sguardo perplesso e interrogativo di Rei.
<< E' meglio che stiano accanto a me, sebbene in questi giorni siate migliorata notevolmente penso sia meglio non correre rischi, soprattutto visto che ora andremo in un pianeta ancora più ostico per il vostro fisico >> spiegò Ofelia.
<< Dunque direi che è meglio che Artemis stia con me >> disse Setsuna avvicinandosi a Minako, la ragazza che malvolentieri le affidava Artemis. Non che avesse qualcosa contro la sua amica, sia chiaro, ma era piuttosto irritata nel constatare come non fosse ancora in grado di provvedere al suo amico di vecchia data.
Le ragazze camminavano da una buona decina di minuti quando Rei volle esprimere ad Ofelia il motivo del suo stupore. Corse incontro a lei superando le outer, persino quella corsa leggera non ricadeva sul suo fisico.
<< Phobos e Deimos non sono mai state socievoli >> esordì << Eppure hanno raccolto il tuo richiamo all'istante e ieri notte Phobos si è accoccolata sulla spalla di Michiru-san. >>
<< La notte scorsa avete avuto un incubo che sicuramente vi  avrà creato un turbamento anche nei poteri >> iniziò a spiegare la guardiana<< Queste due l'avranno avvertito dunque per non gravare troppo su di voi Phobos è andata sulla spalla di Michiru-san col fine di usare i suoi poteri come sostentamento. Essendo così vicina al suo pianeta natale è normale che abbia un surplus di potere. >>
<< Allora è per questo stesso motivo che si sono appollaiate su di te >> constatò la guerriera di Marte.
<< Anche, ma penso che con la mia presenza e l'accrescere dei vostri poteri siano ritornate loro parte delle loro memorie di quando erano le vostre guardiane >> disse Ofelia, una nota divertita nella voce << E ai tempi Phobos e Deimos avevano un debole per me >>
Rei fu piuttosto sorpresa da questa spiegazione, ma vedendo come i due corvi si strusciavano sull'altra non poteva dire di non crederle.
<< Ehi, Ofelia-san!! >> trottelerellando Usagi si avvicinò alle due << Perchè continui ad usare un tono referenziale con noi?Siamo amiche da tempo no? >>
<< A dire il vero questa è la prima volta che incontro la futura regina e le inner >> spiegò la guardiana << In tutta la mia lunga vita ho avuto contatti solamente con Sailor Pluto, Neptune, Phobos, Deimos  e Callisto >>
<< Come mai? >> chiese la mora.
<<  Contando che le inner facevano da guardia alla principessa sulla Luna non ho mai avuto occasione di incontrarle. Raramente lasciavano la Luna, a turno e solo pochi giorni nell'arco nell'anno solare terrestre ed unicamente per controllare l'andamento dei propri pianeti. E proprio in questo arco di tempo incontravo le loro guardiane. Phobos e Deimos amavano particolarmente venire da me perchè l'atmosfera di Urano è più indicata per allenarsi nel volo. Messenger invece approfittava della presenza della sua sailor per andare su Nettuno per la revisione, Callisto invece si divideva tra i nostri due pianeti. Per quanto riguarda Artemis nè io nè Galatea l'abbiamo mai incontrato in quanto preferiva tornare sulla Luna dalla sua famiglia  >>
<< Callisto? >> ripetè Usagi.
Ofelia annuì << La guardiana di Sailor Jupiter. Quando la sua padrona tornava su Giove Callisto veniva da noi per calibrare le frequenze dei campi magnetici >> concluse.
<< Questo però non cambia le cose >> affermò con risolutezza la giovane principessa << Ora che siamo amiche non devi essere così ingessata. >>
<< Amiche? >> ripetè Ofelia, stupita dell'appellativo datole.
<< Sì amiche, quante volte devo ripetertelo Ofelia-san? >> si incapponì Usagi.
<< Va bene, va bene >> si arrese la guardiana di fronte all'insistenza della ragazza << Usagi-san? >>
<< Molto meglio >> le sorrise affabile lei.
<< Ehi, siamo già arrivate! >> esclamò Rei, stupita di come la loro camminata fosse stata senza problemi. E dire che solo pochi giorni prima non potevano fare un passo senza rimettere.
Setsuna una volta arrivata si voltò verso le ragazze, osservandole una ad una. Era andato meglio del previsto, persino Small Lady, quella che aveva meno potere di tutte, era riuscita a giungere fin lì senza compiere uno sforzo gravoso anzi, chiacchierava allegramente con Hotaru segno che non aveva neanche dovuto impegnarsi. Questa considerazione la rese più fiduciosa riguardo ciò che avrebbero dovuto affrontare. Decise di non perdere altro tempo. Disse ad Haruka di sfilare la spada dalla roccia. Mentre questa eseguiva il compito ( mormorando che per una cosa così semplice uno si era ritrovato re d'Inghilterra mentre a lei sarebbero spettate nuove fatiche) Pluto spiegò a Michiru cosa avrebbe dovuto fare. In definitiva non era altro che una replica di ciò che fece Haruka sulla Terra, questa volta era però lei quella posta al centro della formazione con l'unica differenza che insieme a lei ci sarebbe stata la guardiana di Urano. Una volta che tutte le ragazze furono pronte Setsuna le diede l'ordine di partire. Concentrando il proprio potere sulla chiave Michiru le teletrasportò vicino a Nettuno. Le guerriere sailor poterono osservare il pianeta in tutta la sua grandezza. Di dimensione non sembrava differire da Urano, il colore peculiare era però un verde acqua che tanto ricordava i capelli della sua padrona, a differenza dell'azzurrino che caratterizzava l'altro pianeta. Sull'atmosfera del pianeta poi, erano presenti numerosi satelliti artificiali, che probabilmente avevano il compito di sorvegliarne i limiti.
<< Ma questi... >> senza staccarsi dalle altre ragazze Ami cercò di osservare, per quanto le era permesso, la forma di quei satelliti. Non c'era dubbio, erano di chiara matrice terrestre!!
<< No comment? >> domandò ironica Setsuna a Ofelia.
<< No comment >> ripetè questa abbassando il campo. 
Nel giro di un attimo Neptune teletrasportò tutta la comitiva sulla superficie del pianeta. Sempre che di superficie si potesse parlare. Atterrarono infatti in un piccolo isolotto che fluttuava in aria, sopra a quello che sembrava un oceano sconfinato. All'orizzonte, la chiara figura del Triton Castle si mostrava a loro.
<< E adesso cosa facciamo? >> chiese Usagi mollando la presa dalle altre. << Ci tuffiamo e nuotiamo fino al castello? >>
<< Non sarà necessario >> la tranquillizzò Ofelia mettendole una mano sulla spalla << Seguitemi, vi giuderò io fino al castello >>. Solerti le guerriere sailor si fecero condurre dalla guardiana, la sola Michiru rimasta ancora in fondo a scrutare l'orizzonte. Inspirò l'aria salmastra, l'odore del mare a marchiarle le narici. Non pensava sarebbe stato possibile ma ad anni luce dalla Terra, dall'appartamento che condivideva con le outer poteva dire di sentirsi a casa.

<< Ok, siamo arrivate in fondo >> decretò Usagi << Ora non mi resta che materializzare il mio sailor costumino e darmi allo stile libero >>
<< Ora non ci resta che scendere >> le sorrise la guardiana, mettendo un piede fuori dall'isolotto. Immediatamente si materiallizzò una scala che dal terreno scese fino all'acqua. << Seguitemi >> ripetè alle ragazze mentre insieme ai due corvi si apprestava a scendere. Non appena il suo peso fu completamente su uno scalino una nota rieccheggiò nell'aria.
<< Una scala musicale!! >> esclamò entusiasta Chibiusa correndo in testa al gruppo, dietro di lei l'immancabile Hotaru. Mano a mano che scendevano nuove note si aggiunsero alle precedenti, creando sempre nuove melodie. Raggiunta la fine della scala Ofelia continuò a camminare, questa volta sull'acqua. Sebbene esteriormente l'oceano fosse identico a quello terrestre, seguita la guardiana le giovani si accorsero di come fosse possibile camminarci sopra.Non c'era che dire, Nettuno si stava rivelando pieno di sorprese.
<< Grazie al fatto di aver dato parte dei nostri poteri a Galatea... >> esordì Ofelia << E' stata in grado di mantenere il pianeta al suo aspetto originale, sebbene immagino solo in alcune parti. >>
<< E'...è fantastico >> mormorò Makoto inginocchiandosi, andando a toccare la superficie marina. Quella era chiaramente acqua, poggiando il suo palmo ne sentiva tutte le caratteristiche. Eppure ci camminavano sopra come il più normale dei terreni.
<< Tenete bene a mente questo >> le ragguardò la bionda << Qui su Nettuno ogni cosa è solo un mero riflesso di ciò che è realmente, non fatevi ingannare altrimenti le conseguenze saranno gravi >>
Anche le ultime sailor scesero dalla scala. Quando fu il turno di Sailor Mercury il terreno le si scagliò contro, cercando di inghiottirla. Immediatamente, avvertito il pericolo, Ofelia le si lanciò incontro, prendendola tra le braccia e spiccando il volo, arrivando abbastanza in alto per evitare che i flutti catturassero la guerriera di Mercurio, Phobos e Deimos che gracchiavano contro l'acqua, come a volerla allontanare.
<< Che diamine è successo? >> sbottò Rei.
<< Il potere di Sailor Mercury non è dissimile da quello di Sailor Neptune >> spiegò la bionda << Entrambe sono collegate all'elemento dell'acqua. Il pianeta deve aver avvertito un potere simile a quello della padrona, ma non riconoscendolo come tale l'ha attaccata per acquisirlo e rafforzarsi >>
<< Quindi da adesso ci guiderai da lassù? >> chiese Minako alzando gli occhi al cielo.
Ofelia si rivolse ad Ami << Se sciogli la trasformazione non dovresti correre alcun pericolo. Come ho detto Nettuno ha un potere simile al tuo pianeta di appartenenza dunque anche senza la divisa dovresti riuscire a camminare >>
La ragazza annuì, sciogliendo la trasformazione e tornando alle vesti civili come Ami Mizuno. La guardiana allora riscese nuovamente, deponendola con delicatezza sul piano. Come previsto questa volta l'oceano non l'attacco e, anche se sentiva su di sè la pesantezza di un territorio ostile, la sua situazione era sicuramente migliore rispetto al primo giorno su Urano.
<< Mi son sempre chiesta come mai Ami-chan e Michiru-san avessero dei poteri simili >> disse la guerriera di Venere spostando il suo sguardo alternativamente tra le due.
<< Oh, la questione è semplice >> esclamò Ofelia. Portò lo sguardo in alto, similmente a come faceva Haruka quando doveva trovare qualcosa nella sua mente. Nel caso in specie la guardiana cercava tra le memorie della sua padrona un esempio per rendere più comprensibile ciò che stava per spiegare. Non ci volle molto per trovarlo <<  Hai presente i poli delle pile? >> chiese a Minako. La ragazza annuì. << Queste hanno un polo negativo e uno positivo. Se due poli opposti sono vicini questi si attraggono irrimediabilmente, mentre se uguali si rifuggano. Il principio dei due pianeti è lo stesso. Nettuno e Mercurio sono posti ai limiti estremi del sistema solare, se avessero avuto dei poteri diversi si sarebbero attratti, con conseguenze catastrofiche. In questo modo invece mantengono l'equilibrio del sistema solare. Ovviamente il potere di Nettuno è superiore visto che se fossero stati pari avrebbero continuato a distanziarsi senza controllo. >> Finita la spiegazione, compresa più o meno da tutte, ripresero il cammino. Mano a mano che si avvicinavano al castello nuovi paesaggi si mostrarono ai loro occhi. Dalle profondità marine si ergevano oltre l'acqua degli alberi dal colore cristallino così come le loro foglie. Tra le fronde, accarezzate dalla brezza, nascevano dei suoni, cristallini come la corteccia.  Ofelia spiegò loro che il legno di quegli alberi era utilizzato per creare i più sofisticati strumenti musicali di tutto il sistema solare, e forse anche dell'intero universo. Le più giovani l'ascoltavano estasiate, curiose come non mai di conoscere tutti i segreti di quel mondo, ai loro occhi, fantastico.  Erano a metà della strada quando improvvisamente Usagi si fermò di colpo. << Guardate!! >> esclamò. Sotto di loro finalmente si mostrò la fauna del luogo, numerosi pesci nuotavano senza pensieri nelle acque di Nettuno, ma non fu questo ad attirare la principessa. Fu impossibile infatti non notare negli abissi la figura di una donna, simile ad una sirena.
<< Una nereide >> disse la guardiana di Urano accovacciandosi vicino all'altra bionda << Le nereidi sono le guardie marine di questo pianeta. >>
Come se si fosse sentita chiamare la sirena alzò lo sguardo al cielo, muovendosi verso di esso. Tra i suoi capelli erano presenti una notevole quantità di piccole gemme, il busto completamente nudo fino all'attaccatura della coda. Vedendo ciò Usagi per la prima volta pensò che era stato un bene non far venire con loro il suo Mamo-chan. La nereide posò la propria mano sulla superficie dell'acqua, e lo stesso fece Usagi dall'altra parte.
<< Stai attenta >> si raccomandò nuovamente Ofelia. Sullo sguardo della sirena si poteva vedere una sincera curiosità rivolta a qualcosa che da troppi secoli non aveva più visto. Una straniera.
<< Guardate, ne arrivano altre >> esclamò Makoto indicando diverse nereidi che si stavano avvicinando.
<< Ehi, non possiamo scendere da loro? >> propose Minako con gli occhi che le brillarono nel guardare la moltitudine di preziosi presenti tra le loro ciocche.
<< Quei brillanti non sono lì per un loro semplice gusto estetico >> disse Setsuna, che dal tono della voce sembrava meno entusiasta di loro. Conosceva bene la natura delle nereidi, queste non si muovevano mai in branco, se non richiamate da una di loro  << Servono per attirare le persone da loro per poi... >> la guerriera di Plutone non finì la frase a causa dell'urlo che uscì dalle labbra della sua principessa. Voltandosi apprese con orrore che la pavimentazione sotto il suo corpo era ceduta, similmente a quanto stava per avvenire poco prima con Sailor Mercury, facendola cadere sotto di essa. Fortuna volle che la vicinanza, e tempestività di Ofelia furono in grado di renderla capace di agire prontamente, permettendole di seguirla sott'acqua . Purtroppo per loro le sailor non riuscirono a fare lo stesso visto che immediatamente la superficie ritornò solida, impedendo loro alcuna azione.
<< Sparkling wide pressure!! >> urlò Sailor Jupiter cercando, con il suo attacco, di infrangere la barriera che al separava dall'amica. Attacco che però non riuscì e anche se fosse stata in grado di scatenarlo con tutta la sua potenza, sarebbe stato comunque troppo debole anche solo per scalfire la superficie. Mentre loro si stavano disperando, Usagi annaspava, cercando con tutte le sue forze di impedire alla neride di strapparle la spilla contenente il cristallo d'argento. La mancanza d'aria, unita alla densità innaturale di quell'acqua non le furono però d'aiuto, obbligandola ben presto ad abbandonare la presa, la bocca che si apriva per esalare forse il suo ultimo respiro. Soddisfatta la sirena l'abbandonò, per poi dirigersi lontano. Ci avrebbero pensato le sue compagne a sistemare definitivamente l'intrusa, ormai priva di qualsiasi protezione.
L'ultima cosa che Usagi riuscì a vedere e sentire prima di perdere conoscenza furono le espressioni disperate e gli urli attutiti dall'acqua delle sue amiche.

Crystal Palace trentesimo secolo

<< Serenity!! >> le urla di suo marito, provenienti dalla sala in cui erano custoditi i corpi delle sailor la fecero allarmare.
<< Cosa succede? >> gli chiese preoccupata.
<< Guardale >>. 
Sul volto pallido di alcune delle sue amiche si era dipinto un ghigno.
<< Addio principessa >> mormorò Sailor Mars con tono divertito.
<< Finalmente libere dalla dittatura del Silver Millennium >> disse Sailor Mercury.
<< Cosa sta succedendo nel passato? >> domandò, senza la pretesa di ricervere risposta, Endymion. Un moto di tosse strozzato lo fece voltare verso la consorte che premeva la propria mano contro la bocca. Quando le convulsioni finirono questa si guardò il palmo, ricoperto da una sostanza simile all'acqua, ma molto più densa.




Fine quinto capitolo!! Piuttosto corto ma direi che si chiude in bellezza con una Usagi che sta per morire affogata ( o dilaniata se le belle nereidi la raggiungono). Cosa succederà nel prossimo capitolo? Di sicuro arriverà miss Galatea, che cavolo, è da due capitoli che ficco il suo nome senza la sua presenza, è ora che entri in scena. Dunque meglio che smetta si scrivere frasi inutili e passi al prossimo capitolo. E magari che impari a trovare titoli migliori per i capitoli.

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Capitolo 6
*** Galatea ***


<< Principe, dove siete? >> allarmata la giovane principessa percorreva le stanze del palazzo alla ricerca del suo amato. Dove poteva essere finito? Era dal giorno del loro primo bacio che non riusciva più a incontrarlo. Finalmente dopo tanto correre riuscì a rintracciarlo. Cercò di urlare il suo nome ma dalla sua bocca non uscirono che dei rantolii sommessi. Si stava già disperando quando sentì una leggera pressione sulla spalla, che poco a poco la fece voltare. Si trovò di fronte al suo amato, che la guardava con accondiscendenza.
<< Dove pensavi fossi andato? >> le domandò sorridendole. Non riuscendo a trattenersi la ragazza abbracciò il principe, per poi alzare il capo. Si guardarono intensamente negli occhi fino a quando l'uomo non chinò il capo, pronto a suggellare il loro amore con un bacio. E fu proprio in quel momento, quando le loro bocche si staccarono, che la principessa sentì l'impellente, e assoluta esigenza di...

Usagi ritornò alla vita rigurgitando un'innumerevole quantità d'acqua. I suoi occhi sbarrati mentre tossiva ad un ritmo impressionante. Intorno a lei numerosi sospiri di sollievo. La bionda impiegò qualche minuto per rendersi conto della situazione in cui i trovava. Sotto di se poteva sentire chiaramente la superficie dell'oceano di Nettuno, le sue amiche erano intorno a lei, chi in piedi chi accovacciata al suo  "capezzale".
<< Cos'è successo? >> chiese, cercando di alzarsi.
<< Sei quasi morta affogata, ecco quello che è successo. >> l'aggredì Rei, il tono brusco che cercava di mascherarne la preoccupazione. << Se non ci fossero state Ofelia-san  e... >>
<< Ofelia-san!! >> sentendo il nome della guardiana alla ragazza tornò immediatamente la memoria di quanto era avvenuto. Lei che osservava la nereide, la superficie sotto i suoi piedi che si liquefava  facendola cadere, la sirena che l'aveva giudata verso le profondità dell'oceano attaccata saldamente alla sua spilla, Ofelia che si era gettata per salvarla. Si alzò di scatto, cercando di controllare il senso di nausea e si mosse verso la guardiana. Sul suo corpo erano presenti numerose ferite, alcune decisamente profonde. Nel vedere lo stato in cui si era ridotta per causa sua gli occhi le cominciarono a pizzicare, segno di un pianto imminente.
<< Non devi preoccuparti Usagi-san, posso usare i miei poter per guarire >> cercò di tranquillizarla lei << Ecco guarda >> la guardiana concentrò i propri poteri sul palmo della mano destra, dopo di chè la passò sopra le ferite, facendole sparire.
<< Oh, se non ci fossi stata tu... >> mormorò Usagi con la voce rotta dal pianto.
<< Io ti ho fatto solo scudo col mio corpo quando ti hanno attaccata >> spiegò Ofelia accarezzandole il capo << Quella che dovresti ringraziare è Galatea. Ha allontanato le nereidi e ci ha portato fuori >> Oltre ad averti fatto la respirazione artificiale, ma questo Ofelia se lo tenne per sè.  La giovane seguì lo sguardo della guardiana. Vicino a dove era precedentemente stesa oltre alle sue amiche figurava anche un'altra ragazza. Aveva lunghi capelli azzurri, lasciati sciolti a ricadere lungo la schiena, gli occhi del medesimo colore dei capelli. Indossava un corpetto stretto in vita che ne risaltava il seno, le gambe coperte da pantaloni aderenti e stivali con tacco.  La nuova venuta raggiunse le due bionde per poi aggredire verbalmente e non la guardiana << Si può sapere cosa ti è passato per la mente ?! >> urlò, tirandole un colpo in testa.
<< La colpa è unicamente mia!! >> esclamò Usagi mettendosi di fronte ad Ofelia, cercando di farle da scudo nonostante le ridotte dimensioni << Sono io che non le ho dato retta e mi sono distratta >>
<< Oh, ma questo cambia tutto >> sorrise la ragazza dai capelli azzurri. Prima di colpire il capo della principessa << Quindi qui abbiamo due idiote!! >> 
<< Ehi, direi di calmarci un attimo >> intervenne Makoto a sedare gli animi, frapponendosi tra le due parti. << E poi non mi sembra il caso di trattare in questa maniera una tua compagna e la tua futura regina. >>
<< E così questa sarebbe la famosa Serenity ? >> domandò stupita Galatea, guardando storto Usagi. Di certo non aveva l'aspetto fiero che ci si aspetterebbe da una regnante.   Questa annuì, presentandosi << Il mio nome terrestre è Usagi Tsukino vengo dal Giappone e...  >>
<< Usagi Tsukino... >> mormorò Galatea  << Perchè diavolo i tuoi genitori ti hanno dato il nome di un animale?! >> strepitò, rivolgendosi nuovamente alla bionda, un campanello d'allarme che squillava con preopotenza nella testa della guerriera di Plutone. Aveva sentito bene?
<< E che vuoi che ne sappia io?! >> urlò di rimando Usagi, forse troppo forte visto che si sentì mancare. Improvvisamente si accorse di essere con le vesti civili, ricordandosi che la trasformazione si era sciolta sott'acqua << Dov'è la mia spilla?! >> domandò preoccupata a Galatea.
<< E cosa vuoi che ne sappia io? >>le fece il verso lei ,già stufa di quella pagliacciata.<< Quando ti ho riportata in superficie non ce l'avevi. Comuque non ti devi allarmare, le nereidi raccolgono tutto ciò che non appartiene a Nettuno e lo portano al castello, soprattutto poi quando percepiscono del potere provenire dall'oggetto.  >>
<< Portami al castello allora >> ordinò perentoia la principessa, prima che Setsuna le mise una mano sulla spalla. Non stava andando bene,non stava andando affatto bene, ripeteva tra sè la guerriera di Plutone, pronta a subire le ire della guardiana. Fortunatamente ogni sua azione fu interrotta da una voce. Dall'alto del cielo apparve la figura di un uccello che scese fin da loro, facendo cadere dalle sue zampe una giacca e un cappello con l'effige di Nettuno che andarono a finire sulla guardiana , donandole un look a metà tra l'ufficiale di marina e un costume da intrattenitrice.
<< Sono queste le guerriere sailor?  >> chiese l'animale posandosi sulla spalla di Galatea, sul capo il medesimo cappello della guardiana, solo in dimensioni ridotte. Ora che era vicino a loro era possibile notare come il volatile fosse in realtà un essere robotico.
<< No, sono delle fangirl delle guerriere che sono riuscite chissà come a raggiungere Nettuno, forse per emulare le loro eroine >> disse ironica la guardiana.
<< Oh, ben arrivate signorine fangirl >> le salutò con assoluta serietà il volatile.
<< Messenger, ero ironica >> l'avvertì Galatea portandosi una mano in volto.
<< Il mio cervello di macchina non mi consente di comprendere ciò che voi esseri umanoidi chiamate come " ironia" >> affermò, senza alcuna emozione, Messenger.
<< Sì lo so, ma che ti devo dire, io ci provo sempre >> si arrese all'evidenza la guardiana.
<< Così tu sei Messenger >> esclamò Ami avvicinandosi al volatile.
<< Il mio nome completo è Mercury surface  space environment geochemistry ranging >> si presentò << Ma voi umanoidi potete chiamarmi Messenger, ho compreso da tempo la limitatezza della vostra memoria >>
<< Non c'è che dire, questa è proprio la guardiana di Ami-chan >> mormorò Minako che già sentiva montarle il mal di testa. << Ami-chan, collega anche tu la tua mente con lei almeno evitiamo tutte le presentazioni >>
<< Temo che questo non sia possibile Sailor Venus.  A differenza di Ofelia e Galatea io non ho alcun legame con la sailor del mio pianeta. Dopo la distruzione del Silver Millennium  loro due avendo parte del potere delle loro padrone hanno mantenuto il proprio ruolo di guardiane nonostante la morte di Neptune e Uranus. La mia situazione invece ricalca quella di Phobos, Deimos e Artemis, con l'unica differenza che io non sono morta >> spiegò, con dovizia di particolari il robot.
<< Quindi immagino che dovremo raccontarti parecchie cose >> sospirò la bionda.
<< Oh, non è necessario >> intervenne Galatea << Mi basta lobotomizzare una di voi per accedere alle informazioni presenti nel cervello. Essendo umane le informazioni dovrebbero risiedere nell'ippocampo no? >> riflettè la ragazza portandosi la mano sotto il mento.
<< Non ci sarà nessuna vivisezione!! >> esclamò Setsuna parandosi di fronte alle ragazze. Quella notte certa che avrebbe fatto la guardia alle loro porte. << Galatea per favore ci scorti al Triton Castle? >> chiese, col tono più gentile possibile. << Prima però faresti bene a collegare le tue memorie con Michiru >>
Sebbene non amasse farsi dire cosa fare la guardiana ritenne che la guerriera di Plutone avesse ragione. Se doveva condividere momentaneamente gli spazi con quegli esseri molesti tanto valeva sapere qualcosa di loro. E poi ad essere sincera era piuttosto curiosa di scoprire cosa avrebbe appreso. Per cui prese, con ben poca delicatezza rispetto a quanto fece Ofelia, la fronte della sua sailor e la congiunse con la propria, il simbolo del pianeta immediatamente apparve su entrambe, collegando le loro menti, il tutto sotto lo sguardo attento della donna.
<< Interessante >> fu l'unica cosa che disse Galatea una volta staccatasi da Michiru << Penso proprio che queste informazioni mi saranno utili >> aggiunse, con tono divertito. << Certo che ne avete avute di avventure, potrebbero farci un anime >>
<< Ah!! Come se qualcuno potesse interessarsi alle avventure di una pasticciona come Usagi!! >> rise di gusto Rei.
<< E invece sarebbe una serie seguitissima!! >> ribattè la bionda facendole una linguaccia << Ho già in mente il titolo. Le fantastiche avventure della bellissima, intelligentissima e fortissima Sailor Moon!! >>
<< E noi che fine facciamo? >>  strepitarono una dopo l'altra le inner.
<< Sareste le mie spalle. >> affermò con convinzione la bionda.
<< Tsk, tanto le preferite della serie saremmo noi >> esclamò Haruka con un sorrisetto sarcastico, Michiru che al suo fianco si chiedeva chi fosse più infantile tra lei e le inner.
<< E io? >> domandò Hotaru sentendosi in disparte.
<< Potresti suonare il violino mentre la vegliarda lancia dei petali di rosa quando loro due si trasformano >> intervenne Galatea << La loro popolarità salirebbe alle stelle >>
<< Anche io voglio la colonna sonora quando mi trasformo!! >> si intromise Usagi << E magari anche una bella coreografia >>
<< Sì certo, e i nemici stanno fermi a guardarti nel mentre >> la prese in giro la guerriera di Marte.
<< Possiamo evitare di chiacchierare inutilmente? >> le pregò la guardiana delle porte del tempo.
<< Già poverina, ai suoi tempi l'intrattenimento era fare le ombre intorno a un fuoco, non conosce questi mezzi moderni >> la schernì apertamente Galatea.
L'anomalo comportamento della guerriera di Setsuna non passò di certo inosservato. Lei, sempre algida e ferma nelle sue posizioni si stava dimostrando decisamente remissiva nei confronti della guardiana di Nettuno. E che dire poi di lei? Così diversa da Michiru, da sempre simbolo di grazia, dalla bellezza elegante e mai sopra le righe, dai modi raffinati e ricercati. Invece Galatea era molto più diretta nei modi e nel vestiario, non si faceva troppi problemi nel mostrare ciò che la natura le aveva donato. Così come ostentava la propria bellezza in egual misura dimostrava un carattere autoritario e decisamente dominante caratteristica che però condivideva con la propria sailor. Chi la conosceva superficialmente avrebbe detto che Michiru Kaio fosse una persona remissiva, e il suo essere indifferente rispettto a ciò che la circondava senza proferire mai parola poteva dar credito a questa tesi ma per chi, come Haruka Tenou, aveva vissuto anni insieme alla violinista sapeva come fosse la sua vera natura. E inoltre poteva ben comprendere che la sensualità, così palesata di Galatea fosse un'altra caratteristica comune tra le due. La guerriera di Urano sorrise nel pensare che lei era l'unica che poteva cogliere questa somiglianza. Cercando di non farsi vedere la bionda tirò una leggera gomitata alla compagna, per attirarne l'attenzione. 
<< Perchè non ti vesti anche tu così? >> suggerì maliziosa. Effettivamente l'accostamento severo della divisa militare, unito al corpetto creava un mix piuttosto intrigante.
<< Solo quando siamo sole >> le concesse sorridendo Michiru.
<< Galatea, è meglio che ti sbrighi a trasportarle al castello , vedo che le loro forze stanno cedendo >> disse Messenger constatando come le ragazze stessero faticando a tenere la trasformazione attiva, per non parlare di Ami e Usagi, tornate normali.
<< Dovevate avere davvero fretta se siete giunte su Nettuno senza aver completato l'allenamento su Urano >> affermò la guardiana << Siete qui da neanche dieci minuti e siete già stremate >>. Le ragazze non ebbero tempo di replicare che sotto ai loro piedi la superficie si stava muovendo verso il castello. Più si avvicinavano e più il Triton Castle si rendeva visibile. Era completamente differente dal Miranda Castle, se il primo rassomigliava a un anfiteatro romano costruito in altezza  quello di Nettuno era simile ai vecchi castelli europei, il classico castello delle fiabe per intenderci. 
<< Guardate, dei cavalli!! >> urlò Chibiusa estasiata.  Alla loro destra dai flutti apparvero numerosi equini formati interamente d'acqua. Sotto invece le nereidi sembravano non prestare loro più di tanta attenzione, del resto se con loro c'era Galatea non erano di certo delle nemiche.
L'entusiasmo della bambina era alle stelle, si sporse leggermente per poter carezzare il manto degli animali ma la presa ferma e piuttosto violenta della guardiana di Nettuno la bloccò.
<< Ogni cosa qui ha un proprio scopo, eliminare gli intrusi >> affermò dura Galatea << Non dimenticatelo >> aggiunse voltandosi verso le altre. Erano ormai a pochi metri dal castello, potevano vederne perfettamente le torri, da cui stranamente sembravano uscire delle...canne? Sì, sembravano proprio le canne di un organo ed erano poste su ogni torre. Le sailor avrebbero presto compreso quale fosse il loro utilizzo ma al momento la cosa alimentava univamente la loro perplessità. Di certo non fu quella la cosa che più le stupì visto che una volta arrivate sulla soglia trovarono ad attendere loro niente poco di meno che una bandiera a stelle e strisce. Una famosa bandiera a stelle e strisce.
<< Direi che è ora di iniziare con le domande inquisitorie >> dichiarò Setsuna << Perchè la bandiera degli Stati Uniti d'America si trova qui? >>
<< L'ho trovata >> rispose semplicemente Galatea, come se fosse la cosa più normale del mondo trovare una bandiera americana nello spazio.
<< E dove di grazia? >> domandò la donna << Non penso ci siano state occasioni in cui una bandiera abbia sorvolato l'atmosfera di Nettuno >>
<< Infatti >> confermò la guardiana << L'ho trovata qualche decennio fa sulla superficie lunare. E comunque ce n'erano parecchie, una in meno non creerà nessun problema. E poi è colpa di quelle scimmie che mettono la loro roba sulla proprietà altrui. >>
<< Il punto è che tu non avresti dovuto lasciare Nettuno senza protezione e poi... >> le parole di Setsuna furono interrote dall'abbaiare di un cane meccanico, uscito dalla porta principale del castello. 
<< Stai calma Laika, non sono intruse >> urlò Galatea. Al suono della voce della sua padrona il cane scese velocemente la scalinata, andandole incontro scodinzolando.
<< Laika, questo nome non mi è nuovo >> sospirò la guerriera di Plutone << Dimmi un pò, anche appropriarsi di un soggeto di una missione spaziale rientra nei tuoi compiti di guardiana? >>
<< A quelle scimmie non fregava niente di lei >> affermò dura l'altra << Quando l'ho trovata il suo corpo era ormai collassato, se non fossi intervenuta inserendo il suo cervello in un robot sarebbe morta. >>
<< Si può sapere di cosa sta parlando? >> chiese Usagi alle sue amiche.
<< Non ne sono sicura... >> esordì Ami << Ma pare che Galatea-san sia entrata nel sistema solare interno appropriandosi di vari oggetti. La bandiera ad esempio è una delle tante lasciate sul suolo lunare dagli statunitensi mentre se ben ricordo Laika è il nome del primo essere vivente lanciato nello spazio da parte dei sovietici >>
<< E' possibile viaggiare per il sistema solare?! >> esclamò sorpresa Rei.
<< Certo, per chi mi avete presa? >> domandò con una punta d'orgoglio Galatea << Se quelle scimmie sono riuscite ad andare sulla Luna figuriamoci cos'è riuscita a compiere una mente geniale come la mia! >>
<< Sempre la solita modesta >> disse, con un tono carico d'ironia Ofelia, per poi rivolgersi alle guerriere sailor << Basta perderci in chiacchiere, entriamo nel castello, dovete sistemare la vostra roba e poi iniziare l'allenamento >>
Le presenti entrarono nell'edificio guardandosi intorno. Le pareti pur nella loro solidità sembravano formate d'acqua, l'interno era completamente illuminato a differenza del Miranda Castle, forse a causa del fatto che Galatea vi infondeva più potere. Il colore principale della struttura era identico a quello esterno a differenza della pavimentazione che aveva un colore decisamente più scuro.
<< Messenger, scorta le inner alle loro stanze, io mi occuperò delle altre.  >> disse la guardiana all'uccello per poi rivolgersi ad Ofelia << Immagino che da te abbiano dormito tutte insieme >>. La bionda annuì << Ritengo però che ora siano in grado di dormire in stanze singole. >>
<< Hai sentito Messenger? Stanze singole per le nostre ospiti >> con uno schiocco di dita da parte di Galatea il pavimento creò delle piccole onde che le trasportarono ai piani superiori.
<< E la mia spilla? >> urlò Usagi mentre le onde le stavano separando.
<< Quando avrò concluso con loro te la vado a prendere >> le rispose seccata la guardiana, ormai certa che la pace nel suo castello fosse finita.

<< Questa sarà la mia stanza!! >> decretò Minako lanciandosi su un letto racchiuso all'interno di un'enorme conchiglia.
<< Molto indicato direi >> esclamò Ami riscontrando come la scena fosse quasi identica  al quadro della nascita di Venere di Botticelli. Servivano solo degli angioletti ad annunciare la sua presenza e sarebbe stato perfetto. Ora che anche la bionda aveva trovato una stanza che le piaceva rimaneva solo lei da sistemare. Non che avesse poi quali pretese ma ogni stanza vista era stata prontamente reclamata dalle sue amiche.
<< Sailor Mercury, andiamo, mancate solo voi >> disse Messanger richiamando la sua l'attenzione.
<< Sì certo >> rispose la ragazza << Minako-chan ci vediamo dopo >> la bionda però non prestò attenzione a lei, troppo intenta ad ammirarsi nei numerosi specchi presenti nella stanza. Incurante del fatto di essere stata bellamente ignorata la guerriera di Mercurio seguì Messenger.
Nel mentre ni un'altra ala del castello Galatea stava sistemando le outer.
<< Non mi sembra di ricordare che la camera della regina di Nettuno fosse da queste parti >> disse Ofelia osservando l'ambiente circostante.
<< Eh?Perchè mai dovrei cederle la mia stanza?! >> esclamò stizzita Galatea
<< Tecnicamente quella è la sua stanza >> fece presente la bionda indicando Michiru, causando parecchi mogugni sommessi da parte dell'altra guardiana. Ormai quel castello lo considerava completamente suo, di certo se ne era curata di più rispetto a una che l'aveva abbandonato per salvare un regno lontano. Camminarono ancora per un pò quando si trovarono di fronte a un'enorme porta a due ante, di fronte a quella che un tempo era la camera privata della sovrana di Nettuno. Entrarono e davanti a loro si aprì l'immagine di un'enorme e sontuosa stanza. Sul fondo troneggiava un letto a baldacchino, dall'alto scendevano diversi candelabri che irroravano di luce la stanza. La stessa luce che si rifletteva nei numerosi specchi presenti. 
<< Devo ammettere di provare un senso di...nostalgia >> mormorò Michiru inoltrandosi all'interno, sfiorando una bacheca che all'interno conteneva una divisa dal taglio militaresco.
<< Questa è la divisa del Dio dei mari >> spiegò Galatea avvicinandosi, una nuova luce ad illuminarne gli occhi << La regina di Nettuno l'indossava sempre quando doveva utilizzare il Tridente >>
<< Il Tridente? >> ripetè la ragazza dai capelli color acquamarina.  La guardiana annuì << E' l'arma più potente di tutto il sistema solare,è in grado di distruggere un pianeta compromettendolo dal nucleo. Può capitare che grandi asteroidi cerchino di entrare nel sistema solare e a causa delle loro dimensioni le difese di Nettuno non sono sufficienti a bloccarli, ed è qui che entra in gioco il Tridente . Un solo colpo ben assestato e quegli ammassi di roccia finiscono in mille pezzi. In tutto questo la divisa del Dio dei mari serve come protezione, gli asteroidi viaggiano a notevole velocità, l'attrito prodotto non sarebbe sostenibile dalla semplice divisa delle sailor.  >>
<< Sono davvero così pericolosi questi asteroidi? >> domandò Haruka. Non era certo un genio nell'astronomia ma era risaputo che il pianeta sul quale si trovavano fosse molto grande e degli asteroidi che avrebbero impensierito la Terra per Nettuno sarebbero stati niente.
<< Legare il proprio seme di stella agli asteroidi è il metodo più efficace per entrare clandestinamente nei vari sistemi dell'universo >> spiegò Ofelia. << Attendono che l'asteroide collida con l'atmosfera di un pianeta per poi spargere i propri semi di stella.  Oppure continuano ad avanzare in cerca di un altro pianeta >>
<< Tsk, se avessi potuto usare il Tridente quella Galaxia non sarebbe di certo riuscita a passare >> affermò a denti stretti Galatea, l'onta di quella sconfitta ancora le bruciava.
<< Perchè non hai potuto usarlo? >> le chiese Michiru.
<< Solo la regina può farlo >> rispose << E solo quando è al massimo del prorpio potere. Come guardiana di Nettuno sono molto potente, ma nulla in confronto alla regina. >> Galatea si voltò di scatto verso Michiru, prendendole le mani tra le proprie << Proprio per questo devi allenarti e tornare forte come un tempo così niente potrà impensierire Nettuno. >>
<< E il sistema solare >> aggiunse Ofelia ormai certa del motivo per il quale Galatea tollerasse la presenza delle guerriere sailor sul pianeta fosse unicamente dettato dalla voglia di avere nuovamente la propria regina al massimo delle forze.
<< Sì, anche quello >> replicò con poca convinzione l'altra guardiana per poi tornare sulla sua padrona << Devi farlo assolutamente!! >>
<< Galatea, la principessa richiede con insistenza che le venga consegnata la spilla contenente il cristallo d'argento >> affermò Messenger entrando nella stanza per poi sedersi sulla spalla della guardiana.
<< Non ho ancora finito qui come puoi ben vedere >> disse lei alludendo alla presenza di Haruka.
<< Penso che nel loro caso non ci sia alcun problema dividere la stanza >> si intromise Ofelia << Piuttosto, meglio che ti porti via questa >> aggiunse, porgendole la gabbia per uccelli dove inseriva Messenger la notte, col fine di far riposare i suoi circuiti.
<< Oh, vedo che hai mostrato loro la divisa del Dio dei mari >> esclamò il volatile meccanico << Ora che Neptune è tornata puoi anche riportarla nel salone del Tridente, non ti serve più come feticcio >>
La guardiana di Urano a stento tratteneva una risata mentre Galatea zitteva in malo modo Messenger la quale non comprendeva il suo improvviso imbarazzo. Seccata la guardiana di Nettuno prese con forza la gabbia dalle mani di Ofelia con l'intenzione di andarsene. A seguito di un suo schiocco di dita la pavimentazione risucchiò la divisa contenuta nella teca, trasportandola nel suo legittimo posto. Le due guardiane stavano per uscire quando sull'uscio della porta comparve Setsuna, tra le mani Luna P.
<< Siete le ultime, prendete le vostre cose >> lo sguardo della donna si spostò su Galatea, subito dopo aver dato l'oggetto alle altre due Outer  << Poi se non ti dispiace controlla il funzionamento di Luna P. ho idea che il suo meccanismo interno abbia risentito degli spostamenti interplanetari >>
<< E perchè mai dovrei farlo? Mi state recando fin troppo disturbo >> affermò la guardiana. Setsuna sospirò, sapeva che se voleva spuntarla era inutile cercare di farla ragionare su quanto la loro missione fosse importante, e che non erano certo venute lì per divertirsi. Sapeva che doveva usare un altro metodo.
<< Luna P. viene dal futuro ed è stata costruita dalla tua controparte, solo la mente geniale che l'ha costruita può rilevarne, e nel caso ripararne, i problemi >> spiegò la donna, andando a toccare l'ego dell'altra.
<< Se la metti in questo modo... >> mormorò Galatea prendendo in consegna l'oggetto, il piano della guerriera di Plutone aveva funzionato perfettamente. Setsuna attese che le due guardiane uscissero per poi parlare con Michiru e Haruka << Ho controllato un pò le ragazze. Oggi pensavo di iniziare subito l'allenamento ma vedendo la loro condizione dopo solo dieci minuti passati all'esterno penso che sia più indicato attendere che si abituino al nuovo ambiente. >>
<< Un' altra pausa quindi >> sospirò Haruka sedendosi sul letto << Pensavo volessi accellerare i tempi >>
<< Lo voglio ancora fare, ma di certo non mettendo a rischio la salute delle ragazze >> replicò piccata la donna. << Inoltre è meglio che riposino finchè possono. Al momento a causa del passaggio di memorie Galatea avrà ricevuto una notevole quantità di informazioni che vorrà elaborare, non avrà tempo di vessare le ragazze ma prospetto che già da domani le farà sgobbare nel castello >>
<< E tu glielo permetti? >> esclamò stupita la bionda. Setsuna annuì << Fintanto che Michiru non riacquista tutti i suoi poteri Galatea è tenuta a imporre le proprie decisioni su chiunque risieda in questo pianeta. Volendo potrebbe sbatterci fuori immediatamente anzi dirò di più, l'unico motivo per il quale ci ospita è perchè una volta che Michiru tornerà ad essere la legittima regnante di Nettuno la forza difensiva del pianeta aumenterà notevolmente. >>
<< Amichevole la ragazza >> ironizzò la guerriera di Urano.
<< Disse quella che pochi anni fa aggredì ripetutamente Usagi-san intimandole di farsi da parte >> le ricordò la donna << Tenete bene a mente che le guardiane non sono tanto diverse da voi nel bene e nel male. Lo scopo di Galatea è proteggere Nettuno e non permette che qualcosa interferisca con la sua missione >>
<< Eppure a quanto ho capito in mia assenza ha viaggiato parecchio per il sistema solare >> si inserì nella conversazione Michiru.
<< La cosa non mi è piaciuta di certo >> ammise Setsuna << Però devo riconoscere che le sue scorribande han dato i suoi frutti. In assenza di potere ha cercato di rafforzare le difese mediante la teconologia ed è innegabile che la rimodernizzazione dei sistemi di comunicazione tra Urano e Nettuno e i satelliti spia attorno all'atmosfera siano di grande aiuto.  >> Ciò che lasciava perplessa la guerriera di Plutone era un'altra cosa. Poco tempo prima infatti Galatea era riuscita ad accomunare il nome di Usagi a quello dell'omonimo animale, e questo senza aver prima collegato la propria mente con quella di Michiru. Come aveva potuto saperlo? Aveva cercato di ottenere spiegazioni da parte della guardiana ma anche lei si era meravigliata quando glielo aveva fatto notare. E Galatea non era certo una persona che nascondeva i suoi misfatti, poteva essere certa che le avesse detto la verità.
<< Per quale motivo Galatea è così abile in tutto ciò che riguarda il comparto tecnologico? >> chiese Haruka riscuotendo l'altra dai propri pensieri  << Di certo non ha preso questa caratteristica da Michiru >> aggiunse poi sorridendo sorniona. Michiru infatti era completamente negata per ogni cosa fosse collegata a un oggetto creato nell'epoca moderna. Sia questo un computer di ultima generazione, sia un semplice apriscatole automatico.
<< Così come Ofelia anche Galatea sopperisce alle mancanze della propria sailor >> rispose la donna sostenendo lo sguardo divertito della bionda, al contrario della violinista che assunse un'espressione leggermente offesa, preferendo tornare a guardare la stanza piuttosto che rimanere con loro a farsi schernire. Era innegabile che la camera fosse grande, forse pure troppo contando che vi stava una singola persona. Questo pensiero la riportò immediatamente alle sensazioni provate dopo il sogno della sera precedente. Un immenso stato di solitudine misto a un desiderio di rivalsa. Per cosa, questo Michiru non poteva ancora dirlo.

<< Usagi-chan fermati, non pensi che dovremo rimanere nelle nostre stanze? >> esclamò dubbiosa Ami, le altre ragazze che senza farsi troppi problemi avevano preso ad esplorare il castello.
<< Ami-chan,  quando mai ci ricapiterà di poter visitare un castello del genere? >> disse Usagi elecando tutte le meraviglie viste precedentemente. Oggetti musicali, animali marini, preziosi e tanto altro.
<< Vi siete già scordate cosa ci hanno ripetuto fino allo sfinimento Ofelia-san e Galatea-san?Questo posto è pericoloso, soprattutto per te visto che noi puoi trasformarti >> la ragguardò nuovamente la guerriera di Mercurio.
Dal canto suo la giovane principessa della Luna non le prestava troppa attenzione anche soprattutto perchè ora si trovavano presumibilmente al piano più alto del castello, davanti a loro un'enorme porta a sbarrare la strada. Un'enorme porta unita alla presenza di Laika che aveva iniziato ad abbaiar loro addosso e nonostante le ragazze cercassero di quietarla questa continuava imperterrita a ringhiare, richiamando così l'attenzione delle altre che si precipitarono da loro.
<< Si può sapere cosa sta succedendo qui? >> domandò irritata Galatea,  disturbata dal fatto di essere stata interrotta mentre si apprestava a riparare Luna P. Dopo di lei apparvero inoltre le outer, Ofelia e Chibiusa la quale invece di andare dietro alla madre e alle sue amiche aveva preferito andare a chiacchierare in camera di Hotaru. Del resto, nel futuro dal quale proveniva questa era la regina di Saturno a tutti gli effetti, dunque non avevano mai occasione di incontrarsi visto che lei abitava sulla Luna insieme ai genitori e alle inner e la bambina voleva sfruttare ogni occasione per passare del tempo con la propria amica.
<< Ho tentato di fermarle >> affermò Ami con tono supplichevole.
<< Vedo che a dispetto dei timori di Sailor Pluto state bene >> constatò la guardiana squadrandole da capo a piedi, un sorriso divertito e vagamente maligno a solcarle il volto << Molto bene, Messenger, portale alle vasche, io vi raggiungerò a breve. >>
<< Andiamo a farci una nuotata?! >> gioì Usagi ignorando completamente le intenzioni dell'altra. Insieme alle altre sailor seguì l'uccello meccanico attraverso numerosi corridoi e diversi piani arrivando infine alle famose vasche. Queste al contrario di ciò che le ragazze avevano immaginato erano completamente prive d'acqua. Erano numerose e per ognuna ai bordi erano presenti due statue dalle fattezze femminili che reggevano dei vasi.
<< E ora cosa facciamo? >> domandò polemica Rei.
<< Un pò di sana pulizia!! >> le rispose Galatea dall'entrata, lanciando loro addosso scopettoni e stracci vari << Di aspetto sono simili ai vostri strumenti terrestri, solo il materiale è diverso, non dovreste avere problemi. >>
<< I problemi ci sono eccome, perchè mai dovremmo pulire? >> strepitò Minako andando a dare manforte a Rei.
<< Ah giusto, per te ci sono anche questi. Indossali per pulire >> disse la guardiana rivolgendole a Michiru, porgendole degli indumenti. Non appena li prese la guerriera di Nettuno potè constatare quanto fossero pesanti.
 << Sono venti chili circa, andranno bene per iniziare >> affermò Galatea.
<< Venti chili? >> ripetè Haruka sbarrando gli occhi, vedendo poi come la compagna facesse già fatica a tenerli in mano << Indossare pesi del genere sarebbe faticoso pure per me, figuriamoci per Michiru, e vuoi anche farla lavorare?! >>
<< Secondo te quanto pesavo quando ero trasformata ? >> domandò la guardiana alla sua padrona, incurante delle obbiezioni della bionda. << Te lo dico io, all'incirca ottanta chili >>
<< Ottanta chili?! >> strillo Usagi immaginandosi una versione over-size della ragazza.
<< Usagi-chan  tu non hai visto perchè eri incosciente... >> esordì Ami << Vedi le cose sono andate più o meno così... >>

Ora iniziavano veramente i guai. Ofelia alzò lo sguardo al cielo. Non c'erano dubbi, il terreno si era nuovamente solidificato lasciandole sotto. Poteva dire di avere un'ottima apnea ma lo sforzo che stava compiendo per trattenere Usagi unito alla densità dell'acqua ne dimezzava le possibilità; per non parlare delle nereidi che presto... La guardiana non riuscì a formulare questo pensiero che sentì distintamente qualcuno morderle la gamba. Maledizione, sono già qui! Imprecò mentalmente, le ali chiuse intorno al corpo per proteggere la principessa. Tattica che le nereidi avevano facilmente compreso andando ad attaccarle con inaudita ferocia mordendo e graffiando. La bionda non potè neanche difensersi visto che le braccia erano occupate a trattenere Usagi mentre le gambe erano impiegate in una lotta disperata per impedire di farsi trascinare negli abissi marini.
Se solo ci fosse un modo per salvare almeno lei... Stava per perdere le speranze quando sentì distintamente il corpo di una nereide venire scaraventato lontano. La visuale era coperta da numerose sue piume ma poteva bene riconoscere la figura che era arrivata in suo soccorso. Simile di aspetto alle creature che stavano cercando di ucciderla, le quali non appena l'ebbero vista interruppero per un momento il loro operato fissandola. Giusto pochi secondi prima di ricominciare a mordere conficcando le loro zanne nella pelle diafana della guardiana. Del resto le nereidi non avevano quello che viene comunemente chiamato " pensiero razionale" agivano per istinto e una volta partite neanche Galatea poteva fermarle. Se non con la forza. La giardiana di Nettuno si scagliò contro le nereidi facendole indietreggiare. Dopodichè afferrò Ofelia e con la forza della spinta nata dalla sua coda nuotò verso la superficie la quale si liquefò non appena le furono vicino, per poi solidificarsi una volta uscite, bloccando le sirene sotto di essa.

<< Quindi Galatea-san può trasformarsi in una sirena >> esclamò Usagi una volta ascoltata tutta la storia. << Ma è fantastico!! Ma questo cosa centra con Michiru-san? >>
<< Forse perchè anche lei è in grado di farlo? Sarebbe anche ora che abbandonasse questo suo aspetto per tornare a quello originale >> disse la guardiana incrociando le braccia al petto.
<< Ehi, se Michiru può diventare una sirena io posso ottenere delle ali come lei? >> chiese Haruka indicando Ofelia. L'idea di potersi librare in cielo, così in sintonia con il suo elemento la stuzzicava non poco.
<< Certo che sì. >> confermò Galatea << Ed è per questo che tu pulirai lì >> aggiunse indicando il soffitto. Prese com'erano dal guardare le vasche vuote le ragazze non si erano accorte dei numerosi cavi sistemati sopra di loro, alle estremità erano presenti dei ganci, sicuramente per potersi attaccare.  << Quelli ti aiuteranno, dovrai muoverti in lungo e in largo così potrai sperimentare cosa significa il movimento aereo. Naturalmente non sarai sola visto che Ofelia ti aiutarà >>
L'altra guardiana che fino a quel momento annuiva si voltò di scatto << Eh? >>
<< Non penserai certo di essere esentata dal lavoro vero? Prendi >> detto questo le passò uno spazzolone intimandole di darsi da fare. Mesta la bionda fece per librarsi in cielo ma venne fermata da Galatea << Da il buon esempio ad Uranus, oggi niente ali, le mostrerai come ci si deve muovere in aria >>
<< Va bene >> acconsentì la bionda cercando di nascondere un sorriso.
<< Un'ultima cosa >> Galatea prima di uscire lanciò ad Usagi la sua spilla << Vedi di non perderla più, nei sotterranei tutto quel potere ha creato non poca agitazione >>

<< Sono... esausta!! >> mormorò Minako accasciandosi al suo posto attorno alla grande tavolata sulla quale avrebbero consumato la cena. Lei e le sue amiche avevano passato tutta la giornata a pulire, persino a pranzo avevano continuato imperterrite, sollazzandosi solamente per qualche minuto mangiando dei tramezzini. Se non altro almeno ora avevano finito e dopo essersi concesse una bella e lunga doccia ( finalmente con l'acqua calda, cosa di cui su Urano non avevano potuto godere) era arrivato il momento della cena.
<< Su Minako-chan, non fare la melodrammatica >> la sgridò bonariamente Makoto.
<< La fai facile tu, hai finito prima di noi per poter andare a cucinare >> sospirò la guerriera di Venere appoggiando la testa sul tavolo.
<< Dico solo che c'è chi sta peggio >> disse l'amica, indicando Michiru e Haruka. La prima era visibilmente provata a causa del lavoro continuato, sostenendo tra l'altro del peso aggiuntivo. La seconda invece aveva provato sulla propria pelle che non era così semplice muoversi in aria e inoltre a differenza delle altre non aveva consumato il pranzo. Del resto, con lo stomaco in subbiglio che si ritrovava... Persino ora non dava l'impressione di una che attendesse con trepidazione da mangiare, a differenza di Usagi e Chibiusa che stavano letteralmente sbavando sul loro piatto. Come si dice, tale madre tale figlia.
In breve tempo le pietanze furono servite in tavola. A differenza dei giorni precedenti non volarono troppe parole, per le ragazze era già faticoso tenere le bacchette in mano, figuriamoci iniziare una conversazione.
<< Non male il cibo terrestre >> affermò Galatea << Avrei pensato di peggio da un branco di scimmie >>
<< Perchè ce l'ha così tanto con gli umani? >> domandò innocentemente Chibiusa.
<< Sono degli stupidi esseri facilmente manipolabili e deboli >> sentenziò la guardiana, il taglio degli occhi che si fece improvviasamente duro << Non meritano la vostra protezione. Se non fosse stato per loro a quest'ora il Silver Millennium sarebbe ancora intatto. >> Se non fosse stato per loro non sarei rimasta sola per tutti questi anni, aggiunse nella sua mente.
<< Vorrei farti presente che anche Michiru-san ora è un essere umano >> esclamò piccata Makoto che trovava oltremondo fastidiose le sue parole.
<< No non lo è >> affermò diretta Galatea riprendendo a mangiare. Per lei il discorso poteva considerarsi concluso.
<< Cosa vuol dire " no non lo è"? >> chiese Ami guardando la guerriera di Nettuno. Stava forse a significare che per Galatea Michiru faceva un'eccezione?
<< Significa quello che ho detto, non è biologicamente umana. Così come anche lei >> disse, indicando Haruka. Tutti gli sguardi delle presenti erano finiti su loro due. Setsuna sospirò, cosa che ormai era diventata quasi un'abitudine e si decise a chiarire il mistero.
<< Galatea ha ragione, Michiru e Haruka hanno solo l'aspetto umano ma non lo sono. >> Si rivolse poi alle dirette interessate chiedendo loro se ricordassero gli avvenimenti della loro infanzia. Entrambe ammisero che le loro memorie erano sfocate, imputando però la cosa al fatto di essere vissute in diversi orfanotrofi sin da quando erano nate e che i ricordi iniziavano ad essere chiari solo dai loro tredici anni, ovvero al momento dell'adozione. Dopo aver raccontato ciò le due si guardarono. Nessuna aveva mai parlato all'altra del proprio passato, per questo non si erano mai accorte di quanto la loro storia personale fosse simile.
La guardiana di Nettuno sorrise. Prese un gambo di sedano tagliandolo a metà così da avere dei filamenti. Li intinse nella salsa di soia e con brevi e veloci gesti disegnò qualcosa su un tovagliolo, porgendolo poi a Michiru e Haruka. << Conoscete per caso questa donna? >>
<< Ikeda-san >>
<< Ito-san >> dissero insieme le ragazze per poi guardarsi esterefatte l'un l'altra. 
<< Qui la confusione aumenta >> ammise Minako.
<< Quella donna è Idra la mia guardiana >> spiegò la guerriera di Plutone << Ed ha adempiuto al suo compito crescendole fino al raggiungimento del tredicesimo anno di età. >>
<< Ma le guardiane non dovrebbero stare sul loro pianeta? >> domandò Ami.
<< Certo, ma uno dei compiti di Idra è sempre stato quello di crescere le guerriere dei vari pianeti del sistema solare nel caso non vi fosse stato qualcuno idoneo a farlo. Sarebbe stata troppo pericolosa la loro presenza sui propri pianeti da infanti, con tutti i pericoli che minacciano il sistema solare  per cui fino al risveglio come Sailor sarebbero state sotto la sua protezione visto che le guardiane devono pensare al pianeta mentre la mia non aveva questi problemi vista la mia costante presenza. Idra ha adempiuto al suo compito anche sulla Terra dopodichè è tornata al suo legittimo posto >>
<< Ma il sigillo di Plutone non te l'ha forse dato la Usagi del futuro? >> le ricordò Rei << Come hai... >>
<< Idra, così come Galatea, Ofelia e Callisto sono formate unicamente dal potere della propria sailor. Quando i tempi erano maturi non ho fatto altro che richiamare a me quel potere, per poi ricrearla nuovamente >> rispose la donna.
<< Una cosa però non mi torna >> disse Ami << Posso capire che durante il Silver Millennium ci fosse questa necessità, ma in quest'epoca sono rinate sulla Terra, e anche senza genitori sarebbero state sicuramente adottate da una coppia >>
<< E qui torniamo la motivo per il quale loro due non sono umane >> esclamò Setsuna rimanendo per qualche secondo in silenzio, per poi fare una domanda alle inner, domanda che lasciò perplesse persino le due guerriere del sistema solare esterno. << Secondo voi quanti anni hanno Michiru e Haruka? >>
<< Un anno più di noi se ben ricordo. >> rispose Minako pensando al giorno in cui le aveva conosciute. Haruka aveva chiaramente detto di essere in prima superiore mentre loro erano all'ultimo anno delle medie.
<< Per l'anagrafe sì ma dalla loro reincarnazione sono passati circa otto anni >> chiarì la donna allibendo tutte le presenti, Ofelia e Galatea escluse.
<< Quindi stai dicendo che io e Michiru abbiamo appena otto anni? Non è possibile dai, guardaci >> esclamò Haruka portando come prova il loro fisico decisamente non infantile.
<< Sapete perchè non ricordate la vostra infanzia e siete state sballottate per anni da orfanotrofio ad orfanotrofio? >> domandò retorica l'amica << Dalla nascita il vostro processo di crescita è decisamente più veloce rispetto agli umani e Idra non poteva farvi rimanere troppo in uno stesso posto. E sempre per questo motivo vi ha cresciute separatamente. Se vi foste incontrate, sebbene i vostri poteri fossero latenti, la velocità di crescita sarebbe ulteriormente aumentata, facendovi raggiungere i tredici anni troppo in fretta. Una volta raggiunta quell'età la crescita è stata costante e per questo motivo Idra ha fatto in modo di farvi adottare.  >>
Che quella rivelazione le aveva scioccate era dir poco. Ami però non si scompose continuando a fare domande per chiarire i propri dubbi. << Perchè il loro metabolismo è diverso dal nostro? >>
<< L'ho detto, perchè non sono scimmie >> rispose Galatea. << Più ci si allontana dalla Luna e la Terra più la somiglianza biologica diminuisce. Loro due non si sono reincarnate in esseri umani come voi perchè non sarebbero state in grado di nascere da ventre umano. Una donna non avrebbe potuto sostenere la gravidanza e sarebbero morte ancora prima di venire al mondo dunque il loro seme di stella ha praticamente ricreato il loro corpo da zero. >> la guardiana attese che questa informazione fosse stata metabolizzata per aggiungere un altro fatto << Sailor Jupiter, Sailor Mars, immagino che la vostra nascita non sia stata senza problemi >>
Ora l'attenzione generale si era rivolta verso le due inner. Fu la guerriera di Giove la prima a parlare.
<< Io son nata prematura, mia madre mi diceva che alla nascita pesavo meno di un chilo >> 
<< Nel mio caso sono nata regolarmente ma la gravidanza ha pesato molto sul fisico di mia madre e dopo pochi anni è morta >> disse Rei ricordando fatti non proprio piacevoli.
<< La vostra nascita travagliata è da ricondurre al vostro non essere semplici terrestri >> decretò Messenger, fino a quel momento muta sul suo trespolo.
<< Messenger-san, tu non mangi? >> le chiese Chibiusa notando come fosse stata l'unica a non aver mandato giù un boccone.
L'uccello meccanico scosse il capo << Non necessito di approvvigionamento mediante oggetti organici. Come del resto Ofelia e Galatea ma a differenza loro non apprezzo i cibi dunque sarebbe solamente uno spreco darmi da mangiare, oltre a non avere anche l'apparato digerente, dunque oltre che inutile sarebbe anche impossibile.  Sono in grado di analizzare il contenuto degli organismi e decretarne la composizione, ma in quantità ridotte.  >>
<< Questo non è mangiare però  >> mormorò la bambina.
<< Visto che non hai bisogno di rimanere con noi perchè ti trovi qui? >> inquisì Ofelia con un tono che strideva con la gentilezza mostrata finora alle ragazze << Ho sempre sentito Galatea lamentarsi dell'esiguità del personale, mi pare che invece di stare qua a guardarci mangiare potresti occuparti del castello >>
<< Visto che non ho potuto collegare le mie memorie con sailor Mercury sfrutto questi momenti per apprendere le caratteristiche delle sailor e le loro storie, inoltre... >>
<< Non devi giustificarti Messenger >> l'interruppe la guardiana di Nettuno << Ofelia è soltanto gelosa del fatto che ti do troppa attenzione >> concluse, andando a cercare lo sguardo della bionda, gli occhi divertiti che le facevano chiaramente intendere " prima mi hai messo in imbarazzo? Ecco servita la mia vendetta".
<< Non è vero!! >> negò lei in modo poco credibile, la voce che le era salita di un'ottava.
<< Del resto... >> continuò Galatea portando entrambe le mani a sostegno del mento, pronta a gustarsi la sua vendetta << Anche tu sei in buona compagnia >> alluse a Phobos e Deimos poste su uno dei tanti trespoli di Messenger, intente a mangiare il proprio becchime << Non ti levano gli occhi di dosso >>
Rei fece segno ai suoi due corvi di venire accanto a sè. Effettivamente quelle due stavano appiccicate ad Ofelia e anche se questa non si lamentava sicuramente un pò di fastidio doveva averlo. Senza parlare poi del fatto che lei stessa era piuttosto imbarazzata dall'attaccamento delle due verso la guardiana di Urano.
<< Non ti preoccupare >> disse Galatea come se fosse riuscita a leggerle nel pensiero << I rapporti che intercorrono tra noi guardiane sono diversi da quelli tra voi sailor, anche se le tue cornacchie le sbavano dietro non vuol dire che tu faccia lo stesso con Uranus. >> Un discorso logico, sensato. Eppure Ofelia non si sentiva tranquilla, l'espressione divertita dell'altra non prometteva nulla di buono. << Anche se può capitare che certi rapporti si assomiglino... >> Ecco che arrivava, ecco che sparava la bomba... << Tipo come Ofelia che ha una cotta per me >>. Se l'aspettava, non poteva negarlo. Ma anche senza l'effetto sorpresa la sparata dell'altra era riuscita a destabilizzarla. La bionda si alzò di scatto adducendo al fatto di andare a lavare i piatti incurante degli sguardi che sicuramente le erano rivolti.

Con la fine della cena le ragazze tornarono nelle loro stanze. Sebbene tecnicamente non fosse ancora l'ora di dormire non avevano le forze necessarie per fare altro. Inoltre erano già mentalmente preparate al fatto che sicuramente il giorno seguente Galatea non le avrebbe fatte riposare, dunque sarebbe stato meglio cercare di recuperare un pò le energie piuttosto che stare alzate a chiacchierare.
Usagi si fece cadere sul prorio letto producendo un tonfo non indifferente. Non poteva dire se erano le sue gambe a non poter reggere più la fatica o il suo stomaco che era stato riempito troppo. Con un'immonda fatica si mise il pigiama per poi sciogliere le suoi lunghi capelli e poter così finalmente mettersi sotto le coperte. Come ogni sera da quando aveva lasciato la Terra allungò i propri piedi fin alla fine del letto, nell'istintiva ricerca del corpo di Luna.
<< Che comportamento sciocco >> mormorò la bionda tirandosi le coperte fin sopra la testa. La temperatura era superiore a quella che aveva potuto provare su Urano ma ancora decisamente troppo bassa rispetto ai suoi standard, nonostante Galatea irrorasse continuamente il castello con il proprio potere, per consentire alle ragazze di stare in un luogo quantomeno vivibile.
Usagi era ormai nel dormiveglia quando sentì una voce che la chiamava. << Usagi, salvaci Usagi!! >> le sembrava di riconoscerla... << Ti prego, Odango!! >>

Dopo aver controllato insieme a Galatea e Messenger che tutte le sailor fossero al sicuro nelle proprie camere la guardiana di Urano si ritirò nella stanza che le era stata adibita. Fece per coricarsi ma inaspettatamente ricevette visite.
<< Non è uso su Nettuno bussare prima di entrare? >> chiese ironica senza neanche voltarsi, una sola persona che poteva disturbarla.
<< Qualcuno è di malumore >> riscontrò Galatea << Su sdraiati sulla pancia >> ordinò poi perentoria, la bionda che ubbidì mestamente, come ogni qual volta l'altra le diceva di fare una cosa, Galatea che le salì sopra immobilizzandola sul letto.
<< Non devi preoccuparti Usagi-san, posso usare i miei poter per guarire. >> le fece il verso la guardiana di Nettuno << Guarda invece come ti sei ridotta >> la giovane utilizzò i propri poteri per sciogliere l'illusione presente sul corpo dell'altra, i segni del combattimento che riapparvero in tutta la loro gravità. << Potevi almeno curarti invece di passare tutto il giorno appresso a loro come se nulla fosse >>
<< E' per questo che alle vasche non hai voluto che volassi? Gentile da parte tua >> disse Ofelia nascondendo il sorriso nel cuscino.
<< Non sono un'amante dello splatter >> ribattè l'altra << Con una ferita del genere sull'ala sicuramente ti si sarebbe staccata di dosso. Anche se ammetto che sarebbe stato divertente guardare lo sguardo allibito delle ragazze >>
La bionda stava per replicare quando sentì distintamente le labbra umide di Galatea posarsi sulle sue ferite << Farà un pò male >> l'avvertì questa prima che un forte bruciore le si propagò in tutto il corpo, il potere della guardiana di Nettuno che la stava curando. Strinse i denti mordendo il cuscino per non fare alcun rumore molesto. Dopo qualche minuto di sofferenza il procedimento si completò, restituendole un corpo perfettamente integro.
<< Direi che ho finito >> constatò la guardiana di Nettuno liberando l'altra dal proprio peso << Ora vedi di riposarti come si deve, in questi giorni ti sarai parecchio stancata a far loro da balia >> fece per alzarsi ma la ferma stretta della mano della bionda intorno al suo braccio glielo impedì.
<< Rimani qui questa notte >> la pregò con tono supplichevole Ofelia.
<< Paura di dormire sola la note? >> scherzò l'altra sdraiandosi al suo fianco. Per tutta risposta la bionda le si strinse addosso, Galatea che con un'ennesimo schicco con le dita fece sparire l'illuminazione dalla stanza.


Finito sesto capitolo!! Bello lungo per contrastare con la brevità di quello precedente. Che dire, ecco Galatea e Messenger. Ve le aspettavate così? Presto anche le due cornacchie avranno un pò più di personalità e all'appello mancano ancora due guardiane. Ho cercato di limitare i dialoghi, sul serio, ma sono incapace :( Va beh, rimando la cosa al prossimo capitolo ( in cui tanto non ci riuscirò comunque) Alla prossima!!
Ps: Ecco anche il disegnino di Galatea. Figa la ragazza.

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Capitolo 7
*** Orchestra ***


Immensità. Era questa la parola che risuonava nella mente di Michiru mentre osservava il paesaggio intorno a sè. Un mare sconfinato che si perdeva all'orizzonte, nessun accenno di strutture naturali o artificiali. Mare, mare, sempre e solo mare.
<< E' da parecchio tempo che non ci incontriamo >> disse una voce maschile alle sue spalle.
<< Già, chissà perchè >> convenne la ragazza senza voltarsi.
<< Negli ultimi tempi le tue notti sono sempre state costellate da incubi >> spiegò lui avvicinandosi alla figura della giovane, cingendole le spalle con le proprie braccia << E per quanto riguarda i sogni invece ho ritenuto che non fosse il caso di fare il terzo incomodo >> aggiunse scherzando, riuscendo a farla sorridere.
<< Allora oggi è un evento speciale >> sussurrò appena Michiru. << O forse il nostro incontro non è del tutto casuale? >>
<< Come sempre hai un ottimo intuito >> le concesse il giovane facendola voltare. Poco a poco la figura della guerriera di Nettuno cominciava a scomparire. << Presto ci rincontreremo ancora >> le disse, dandole poi un bacio sulla fronte. 
<< A presto >> lo salutò lei dissolvendosi.

Il mattino accolse Michiru insieme alle urla assordanti della guerriera di Venere. Neanche il tempo di apirire completamente gli occhi che Haruka, che le dormiva accanto, si alzò di scatto per catapultarsi nella camera della giovane. Insieme a tutte le altre corse a perdifiato nella stanza di Minako domandandosi cosa stava succedendo. Di certo, tra tutte le ipotesi scaturite dalla loro mente, ciò che videro era decisamente inimmaginabile. Ancora in pigiama la bionda stava lanciando tutto ciò che trovava nella stanza addosso a uno sconosciuto praticamente nudo che la stava implorando di smetterla. Probabilmente fu proprio la sua nudità che bloccò le ragazze sulla soglia della porta incapaci di muoversi. O forse la possibilità di essere colpite da uno dei tanti oggetti lanciati da Minako. Ciò che riuscì a sbloccare la situazione fu l'arrivo tempestivo di Setsuna,accompagnata dalle guardiane.
<< Si può sapere cosa sta... Oh mio Dio >> si fermò la donna sull'uscio coprendosi gli occhi con le mani.
<< Pene Pluto, si chiama pene >> rise Galatea avvicinandosi lentamente, schivando di tanto in tanto qualche cosa. << Ehi tu, finiscila di agitarti come una scimmia urlatrice >> le intimò, il povero sconosciuto che vedendo come l'attenzione della bionda fosse ora rivolta a Galatea prendeva le coperte del letto per celare le proprie vergogne.
<< Ma..ma..lui ha cercato... >> balbettò, ancora scossa Minako.
<< Cercato cosa esattamente? Non vedi che è più spaventato di te? >> le fece notare la guardiana << Scommetto che te lo sei ritrovato sul letto appena ti sei svegliata >>
La guerriera di Venere annuì leggermente, la sua furia che momentaneamente si era placata.
<< E dimmi, secondo te dov'è finito Artemis? >> le chiese ancora. Minako si guardò intorno riscontrando la mancanza del suo gatto << Ti do un indizio >> le disse Galatea per poi prendere per i capelli lo sconosciuto e scostarne la fragia. Sulla sua fronte di questo era presente una mezza luna rovesciata, identica a quella del felino.
<< A.. Artemis? >> balbettò la bionda avvicinandosi. L'ex-gatto annuì vigorosamente scuotendo la testa. << Cosa diavolo ti è successo? >>
<< A causa dell'accrescimento dei suoi poteri la sua struttura fisica è mutata >> rispose per lui la guardiana << Però non essendo ancora in grado di controllarli la trasformazione è avvenuta all'improvviso, e nel luogo meno indicato direi. Ora comunque basta targiversare, andate a vestirvi che la colazione è quasi pronta >>
<< E con lui cosa facciamo? >> domandò Ami << Di certo non può rimanere nudo ma non può neanche indossare i nostri vestiti >>
<< Gli darò un paio dei miei >> intervenne Haruka << Gli staranno grandi ma sempre meglio di gonne con le balze e camicette svolazzanti >> detto ciò fece segno ad Artemis di seguirla, questo faticò non poco a camminare non solo perchè impedito dalle lenzuola con cui si era malamente coperto, ma anche a causa del fatto che l'andatura bipede fosse una vera e propria novità per lui. 

<< Bene, a quanto pare almeno hai il mio stesso numero di scarpe >> constatò Haruka dopo avergliele allacciate. 
<< Uff, mi danno fastidio >> si lamentò Artemis grattandosi.
<< Artemis , è bene che impari che noi umani non ci grattiamo in quella maniera in pubblico >> gli sorrise Michiru che dopo essersi resa presentabile era tornata nella stanza. Haruka le aveva tassativamente impedito di assistere al processo di vestizione dell'ex-felino e dire che avrebbe avuto bisogno d'aiuto con Artemis che si dimenava costantemente mentre cercava di vestirlo.
<< Ma prudono >> si giustificò il ragazzo.
<< Dovrai solo farci l'abitudine >> affermò la bionda alzandosi << Anche se comunque sarebbe meglio trovarti anche della biancheria intima >>
<< Non puoi prestarmi la tua? >> chiese innocentemente lui causando una risata controllata in Michiru.
<< Almeno nell' intimo Haruka ha gusti decisamente femminili >> spiegò la ragazza giustificando le sue risa.
<< Non mi sembra che la cosa ti dispiaccia >> esclamò piccata l'altra sentendosi punta nel vivo.
<< Mai detto il contrario >> replicò la violinista muovendosi leggiadra verso lo specchio, iniziando a pettinarsi i capelli che stranamente da quando aveva intrapreso questo viaggio interplanetario erano notevolmente cresciuti. Ora infatti le arrivavano oltre le spalle. Non era però l'unica ad aver subito questo genere di cambiamento; i capelli di Haruka infatti sebbene non fossero mutati nella lunghezza si erano schiariti  assumendo ora un biondo platino, la guerriera di Nettuno si chiese fino a quanto il loro corpo sarebbe cambiato proseguendo negli allenamenti. Non che un semplice mutamento nella lunghezza o colore dei capelli la impensierisse, dopotutto sarebbe bastata una semplice seduta dal parrucchiere per risolvere il problema ma cosa avrebbe fatto se fossero insorti altri mutamenti? Lo scoprire poi di non essere umana non l'aiutava di certo. E se al culmine della sua mutazione si fosse tramutata definitivamente in una sirena? Sebbene l'idea di vivere costantemente nel mare non le dispiacesse c'erano cose a cui non voleva assolutamente rinunciare. Insomma, avere due gambe ha i suoi lati positivi, e lei lo sapeva bene.
<< A cosa stai pensando? >> chiese Haruka avvicinandosi, posando il proprio viso nell'incavo della spalla di Michiru.
<< Niente d'importante >> rispose l'altra posando la spazzola.
<< Non mi sembrava vedere l'espressione accigliata che avevi fino a qualche secondo fa >> disse la bionda.
<< Dov'è Artemis? >> domandò Michiru cambiando repentinamente argomento, notando come la figura del ragazzo non si riflettesse nello specchio.
<< E' tornato dalle ragazze >> spiegò la guerriera di Urano staccandosi da lei << Non mi hai risposto >>
<< Con il trambusto creatasi stamattina mi sono svegliata da un bel sogno >> affermò la ragazza dai capelli acquamarina.
<< Spero che il tuo sogno riguardasse me >> esclamò Haruka.
<< No >> Michiru guardò nel riflesso dello specchio l'espressione della bionda mutare leggermente. Conscia di ciò continuò a parlare << Ho sognato un ragazzo >> Se prima era accigliata ora Haruka era decisamente contrariata cosa che allietò non poco l'altra ragazza. Saperla gelosa di lei, godere della sua brama di possesso la gratificava ogni volta.
<< Mi sembra di essere sempre stata chiara >> proruppe la guerriera di Urano avvicinandosi nuovamente << L'unica persona che deve essere nei tuoi pensieri è la sottoscritta >>
<< Non puoi certo avere il controllo sui miei sogni >> ribattè Michiru divertita dalla piega che aveva preso il discorso << E comunque non ti devi preoccupare, non l'ho mai visto al di essi . >>
<< Lo sai cosa si dice dei sogni? >> le chiede retorica Haruka per poi rispondere alla sua stessa domanda << Che sono lo specchio dei nostri desideri più veri >>
<< Mmm, direi che di specchi e sogni io me ne intenda parecchio >> mormorò l'altra ragazza alzandosi << Andiamo a fare colazione >>
<< Perchè ho la sensazione che non riuscirò mai a capirti veramente? >> sbuffò la bionda andandole dietro, la frase che era venuta fuori come battuta in realtà celava una delle sue più grandi preoccupazioni.

<< Artemis, è meglio che usi le posate >> esclamò Minako vedendo quanto l'amico fosse impedito ad usare le bacchette tanto quanto Ofelia. Nel mentre Makoto gli passava altro cibo, nonostante le sue lamentele.
<< Ora che sei umano devi mangiare il doppio di prima >> sentenziò questa posandosi le braccia sui fianchi.
<< No, non è necessario >> s'intromise Setsuna << Questo è solamente l'aspetto creato grazie al potere di Minako-san, come metabolismo rimane un gatto. >>
<< Perchè Phobos e Deimos non sono mutate? >> chiese Rei.
<< Forse perchè come sailor sono più dotata di te >> gongolò la guerriera di Venere guadagnandosi un'occhiataccia da parte dell'amica.
<< La trasformazione di Artemis è avvenuta a causa del potere straripante e incontrollato di Minako-san >> iniziò a spiegare la donna << Nel tuo caso è impossibile fare lo stesso perchè Phobos e Deimon per tornare al loro vecchio aspetto necessitano di un potere diviso esattamente a metà, e per fare ciò serve un controllo assoluto. Lo stesso si può dire di Makoto-san che fintanto che non avrà il controllo non riuscirà a incanalare le proprie forze al fine di creare una guardiana >>
<< E nel mio caso invece? >> chiese Ami.
<< Dovresti inanzitutto venire a stretto contatto con Messenger >> la guerriera di Plutone si voltò verso Galatea << Dunque sarebbe anche ora che lei torni al suo compito originale >>
<< Ho bisogno di lei qui, dall'attacco di Galaxia sono un pò a corto di personale qualificato >> si giustificò la guardiana.
<< Sailor Pluto, ritengo che Galatea abbia ragione >> intervenne Messenger << Il castello soffre di mancanza di persone per mantenerlo e al momento sono più utile qui piuttosto che come guardiana di Mercurio. >>
<<  Per di più ora che mi fa da spalla è sicuramente più utile rispetto ai suoi precedenti compiti >> affermò sicura Galatea << Del resto una volta oltre i confini lunari la presenza delle guardiane non è poi così indispensabile >>
<< In che senso scusa? >> domandò Ami.
<< Mercurio e Venere non dispongono nè di popolazione da governare, nè hanno un ruolo chiave nella difesa del Silver Millennium >> spiegò la guardiana di Nettuno.<< Difatti per quanto possa ricordare Artemis è stato sempre sulla Luna a differenza delle altre guardiane, mentre Messenger faceva semplicemente la muffa su Mercurio. >>
<< I pianeti del sistema solare sono abitati? >> chiese stupefatta la guerriera di Mercurio. Certo, nessun essere umano è mai approdato su un altro pianeta, ma le sonde sì e non avevano rilevato niente.
<< Erano >> la corresse Galatea << Senza la presenza di una sailor nessun pianeta è abitabile, e visto che voi tutte vi siete reincarnate sulla Terra i vostri vecchi pianeti non sono altro che ammassi planetari senza vita. >>
<< Però per quale motivo Venere e Mercurio anche con la nostra presenza non avevano vita? >> domandò Minako.
<< Effettivamente mi sono espressa male >> ammise la guardiana << Mercurio e Venere non avevano una popolazione abbastanza evoluta da necessiatare un controllo costante. Roba come protozoi o cose del genere. Forse anche di un livello inferiore. >>
<< Allora gli alieni esistono >> affermò Chibiusa.
<< Se intendi abitanti extra terrestri sì >> confermò Ofelia << O meglio, ora che i pianeti sono sprovvisti della propria sailor sono privi di vita. Solo Nettuno mantiene qualche elemento della sua fauna grazie alla parte di potere che sia io che Galatea abbiamo ricevuto dalle nostre sailor >>
<< Direi che ci siamo perse abbastanza in chiacchiere >> proruppe Setsuna alzandosi da tavola << Che dite, torniamo ad allenarci? >>
Le ragazze annuirono alzandosi anch'esse da tavola per poi dirigersi nel salone grande del castello che ormai da giorni era diventata la loro sala d'allenamento.

<< Moon Eternal Make Up!! >> urlò Usagi cercando di richiamare a sè l'ultima, e più potente, delle sue trasformazioni. Tentativo però che rimase infruttuoso.
<< Non ti sforzare troppo Sailor Moon >> la ragguardò Pluto aiutando la giovane ad alzarsi dopo che questa si era accasciata al suolo << E' vero che dobbiamo essere pronte in vista di un attacco, ma è inutile se ciò comporta sfinirci >>
<< Mmm >> la giovane emise solamente un lieve mugolio sommesso. La guerriera di Plutone non fu l'unica a notare come l'umore della loro giovane principessa da tempo fosse decisamente più cupo del solito. Anche oggi durante la colazione la bionda aveva detto si è no due parole in croce e anche il suo abituale appetito era decisamente calato.
<< Sailor Moon, se qualcosa ti preoccupa dovresti dircelo >> esclamò Setsuna.
<< Esatto, siamo o non siamo compagne? >> rincalò la dose Minako.
<< Sto bene, sul serio >> affermò, con poca convinzione, Usagi cercando di togliersi le attenzioni delle amiche di dosso. Cosa che avvenne inaspettatamente per merito di Chibiusa.
<< Ehi guardate!! >> esclamò la giovane principessa del futuro trotterellando verso le guerriere mostrando loro il nuovo stadio della sua trasformazione.
<< Complimenti Chiubiusa-chan >> la lodò la guerriera di Venere accarezzandole il capo << Presto diventerai perfino più forte di quell'imbranata di tua madre >>
<< Ehi, ti ho sentita!! >> strillò offesa Usagi inveendo contro la sua amica ritrovando, almeno per poco, la sua proberbiale verve.
Una ad una tutte le guerriere si complimentarono con la più giovane, solo Setsuna era rimasta in disparte a contemplare il quadretto creatasi. E così il momento è quasi giunto pensò tristemente la donna. Eppure avrebbe dovuto essere felice del nuovo ciclo che si apprestava ad arrivare, non era la prima volta che assisteva alla nascita di una nuova regina. Eppure... eppure questa volta era diverso. Forse perchè a causa degli avvenimenti degli ultimi anni si era ritrovata a non dover più assistere passivamente agli eventi, era entrata in contatto con le altre Sailor e le due giovani principesse, soprattutto la piccola dai capelli rosa si era ritagliata un posto speciale nel suo cuore. E sapere che presto avrebbe sofferto,e che la cosa era inevitabile le faceva pienamente comprendere per quale motivo sin dalla creazione dell'universo il suo ruolo l'ha sempre costretta alla solitudine. Setsuna strinse istintivamente con forza il manico del suo Garnet Rod, tanto da far sbiancare le nocche celate dai guanti. Presa com'era dalla scena quasi non si accorse di una mano che si posava sulla propria, col fine di tranquillizarla. Seguendo la scia di quel contatto la donna incontrò lo sguardo della guardiana di Urano.
<< La piccolina sta andando forte eh? >> Questa volta fu la voce di Galatea, appena arrivata, ad attirare la sua attenzione.
<< Già >> sussurrò appena Setsuna.
<< Verrebbe proprio voglia di fermare il tempo per immortalare per sempre questo momento >> disse la guardiana di Nettuno sorridendole, in una maniera molto dolce, cosa assai inusuale per lei. << Purtroppo però bisogna andare avanti, non si può pensare egoisticamente di voler far rimanere tutto uguale >>
<< Hai ragione >> le concesse Pluto allentando la presa sul suo talismano << Chissà per quale motivo mi sono venute in testa certe idee. >>
<< Perchè non sei solamente Sailor Pluto, l'inflessibile guardiana delle porte del tempo. Ormai Setsuna Meiou è una parte inscindibile di te >> decretò Galatea, una verità così disarmante che per molto tempo la guardiana del tempo aveva faticato ad accettare. << E ora vedi di levarti questa faccia da funerale, la principessina sta arrivando qui per sentire le tue congratulazioni >> 
Lo sguardo della guerriera di Plutone si rivolse nuovamente verso Chibiusa che le stava correndo incontro.
<< Allora Pu, tu non hai niente da dirmi? >> domandò innocentemente, nella voce era lampante la voglia di sentire un complimento da parte di quelle che, a conti dei fatti, era ancora la sua più grande amica. Certo, per cause anagrafiche si trovava ad avere più cose in comune con Hotaru, mentre era chiaro che la donna fosse decisamente più a suo agio a parlare con le altre due guerriere del sistema solare esterno, però pur con questi nuovi aspetti nella vita di entrambe il loro rapporto era comunque rimasto molto elittario. Setsuna è stata la prima persona con la quale Chibiusa era riuscita ad instaurare un'amicizia, la sua prima confidente e lo stesso valeva per l'altra.
<< Sei stata bravissma Small Lady >> affermò Setsuna abbassandosi per arrivare alla sua altezza << Presto... presto diventerete un'ottima regina >>
<< E allora la mia mamma sarà fiera di me vero? >> chiese conferma la bambina.
<< Ma certo >> rispose la donna con un tono che lasciava però tradire i suoi sentimenti.
<< Ehi, sentite anche voi questo rumore? >> esclamò Rei. Presto le ragazze si zittirono per percepire meglio i suoni.
<< Tsk, perfetto, una pioggia di carbonio >> sbuffò Galatea riconoscendo la natura del rumore << Dovrò montare guarda doppia, con la pioggia è più difficile stanare chi cerca di entrare nel sistema solare >>
<< Bleah, piove carbone su Nettuno? >> domandò disgustata Minako << Immagino che problema levare il nero dagli abiti >>
<< In verità Galatea-san ha parlato di carbonio >> la corresse Ami << Il carbone è un combustibile fossile mentre il carbonio è un elemento chimico che in forma allotropica può essere grafite,fullerite o... >>
<< Stanno piovendo diamanti!! >> strillò Makoto guardando la pioggia da una delle ampie vetrate del salone.
<< Ah sì, mi pare di capire che sulla Terra questo tipo di carbonio valga molto >> disse incurante Galatea mentre le ragazze si affrettavano ad uscire dal castello.

<< Un bel pranzo è proprio ciò che ci vuole dopo un allenamento >> sentenziò Makoto posando sulla tavola le portate.
<< O dopo una caccia al diamante >> ironizzò Haruka guardando le più giovani ricoperte di tagli. Infatti non appeana avevano realizzato cosa stava succedendo si erano precipitate al di fuori del Triton Castle con l'intenzione di accapararrarsi quanti più diamanti possibile, non pensando che il peso e il taglio di questi fosse molto diverso dalla pioggia formata d'acqua, ritrovandosi così lesionate in vari punti. Questo piccolo inconveniente non intaccò comunque il loro umore. Anche in quel momento infatti erano raggianti indossando malamente il loro bottino.
<< Meno male che che avevo portato anche una cassetta del pronto soccorso >> sospirò Ami che si era premurata di medicare le amiche.
<< Chissà quanti carati saranno, la purezza mi sembra eccellente >> affermò la guerriera di Venere esaminando una pietra tra le mani. Quei pochi mesi trascorsi a Londra come Sailor V le avevano fornita di un notevole bagaglio culturale. Se ora riusciva a dare una prima a stima ad un gioiello lo doveva ad uno delle sue innumerevoli missioni contro il contrabbando. La bionda non riuscì a fare a meno di sorridere pensando a come a quel tempo credeva di stare facendo imprese eroiche al limite dell'impossibile, quando solo un anno dopo avrebbe niente poco di meno che salvato l'intero globo terrestre da una minaccia aliena.
<< Usagi!! Continui a tenere quel muso lungo anche dopo la pioggia di diamanti?! >> esclamò Rei tirandole una pacca sulla spalla, incurante dei numerosi tagli alle mani. L'attenzione di Minako tornò immediatamente al presente.
 La principessa si rigirò nervosa tra le mani il suo bicchiere << Vi è mai capitato di pensare alle starlight? >> domandò tutto d'un fiato lasciando basite le sue amiche. Di certo non si aspettavano una cosa del genere.
<< Sinceramente  no >> ammise serafica Makoto << Insomma, quel che è passato è passato. >>
<< E poi adesso si troveranno insieme alla loro principessa sul loro pianeta >> continuò Rei assorta << Per quale motivo questa domanda? >>
<< Da qualche giorno ho come l'impressione di sentire la loro presenza >> spiegò Usagi << A volte di notte mi è pure capitato di sognarle. >>
<< Beh forse... >> le parole della guerriera di Giove furono bruscamente interrotte da un suono acuto  che obbligò le ragazze a tapparsi le orecchie tanto era molesto.
<< Ecco lo sapevo >> borbottò Galatea alzandosi da tavola precedendo di poco l'arrivo di Messenger << Intrusi rilevati nel settore trentaquattro >> annunciò il volatile posandosi sulla sua spalla.
<< Leviamoci subito questo fastidio >> sospirò la guardiana, ai suoi piedi la pavimentazione stava già dando origine a un flutto che l'avrebbe portata a destinazione. Prima di partire si voltò verso Michiru << Vieni anche tu >> le disse porgendole la mano.
<< Veniamo anche noi >> esclamò Haruka con conseguente sguardo assassino da parte di Galatea. Ma ormai la guerriera di Urano si era abituata all'atteggiamento non certo amichevole dell'altra.
Con malavoglia palesata Galatea trasportò tutto il gruppo al completo dinnanzi alla porta che, giorni prima, era stata la barriera che impedì le inner di continuare il loro giro esplorativo. Come allora, anche questa volta a far la guardia alla porta vi era Laika che però vedendo la presenza della padrona non le aggredì.
<< Come hai intenzione di aprirla? >> chiese Chibiusa notando come la porta non avesse nessuna serratura. Inoltre a vista poteva dire come fosse impossibile aprirla semplicemente spingendola con la propria forza fisica.
<< Zitta e guarda >> disse la guardiana alzando un braccio al cielo << Neptune planet power, make up!! >>
Davanti ai loro occhi Galatea si trasformò. La sua divisa da sailor richiamava le fattezze di quella delle ragazze con ovviamente i colori d'appartenenza di Nettuno, solamente più sfocati rispetto a quelli di Michiru. A differenza delle altre divise però la gonna era decisamente più lunga sebbene avesse uno spacco da cui si vedevano chiaramente le gambe.
<< Quindi anche tu sei una sailor >> affermò Hotaru di fornte a quella che pareva una palese evidenza.
<< Certo che no >> negò Galatea. << Però noi guardiane possiamo trasformarci esattamente come voi >> data la spiegazione posò le proprie mani sulla porta che al suo tocco si aprì immediatamente. Davanti alle ragazze si mostrò in tutto il suo splendore l'interno della stanza che altro non era che un'enorme orchestra. Vicino all'entrata era presente un piano rialzato, riselvato al direttore mentre in avanti e ai lati di esso vi erano le postazioni dei vari musicisti con strumenti annessi. Dalle pareti invece spuntavano numerosi tubi, riconducibili a quelli che le sailor videro sui tetti del castello quando arrivarono.
<< Inizia lo spettacolo >> esclamò la guardiana schioccando le dita. Dai vari strumenti uscirono diversi cristalli, simili in tutto e per tutto ai cristalli del cuore di cui le ragazze erano malauguratamente venute a conoscienza tempo prima. La pavimentazione attorno a loro si liquefò facendo apparire tante neridi quanti gli strumenti musciali.
Istintivamente Usagi si strinse al braccio di Ofelia, memore di quanto avvenne giorni prima.
<< Non preoccuparti coniglietto >> la schernì Galatea << Questa volta non sono qui per mangiarti ma per farti assistere ad uno spettacolo >> detto ciò prese posizione nel posto dedicato al primo violino mentre Messenger in quello del direttore d'orchestra.
<< Settore trentaquattro, direi che l'ideale sarebbe un balletto >> esclamò l'uccello meccanico.
<< Decisamente >> concordò la guardiana di Nettuno sistemandosi il violino sul braccio. Al via di Messenger l'orchestra iniziò a suonare. Nella stanza iniziò a rieccheggiare un suono cristallino, quasi palpabile. Le ragazze avevano l'impressione che all'intero l'aria fosse cambiata tanto da divenire soffocante da quanto le note la condensassero. Le tubature diffusero l'armonia nel castallo fancendola infine fuoriuscire da esso fino ad oltrepassare l'atmosfera del pianeta. L'energia delle musiciste che veniva trasportata dalla musica riuscì in men che non si dica a scaraventare i meteoriti in avvicinamento lontani anni luce dal sistema solare e con loro chi li stava utilizzando come mezzo di trasporto. Quando Galatea depose l'archetto fu un messaggio chiaro e tondo per le persone presenti in stanza che il pericolo fosse finito. Le neridi tornarono al loro posto abbandonando l'orchestra così come i propri cristalli mentre Messenger volò fino a raggiungere la spalla della guardiana di Nettuno, intenta a sistemare al suo posto il proprio strumento.
<< Questa me la dovete spiegare >> mormorò Usagi non appena Galatea fu nuovamente davanti a loro.
<< Semplice >> affermò l'uccello meccanico << Attraverso la condensazione del proprio potere , utilizzando gli strumenti come amplificatori e la struttura del castello come trasmittente Galatea e le neridi riesfecono ad eliminare gruppi di nemici colpendoli al di fuori dell'atmosfera di Nettuno. >>
Le facce basite, e decisamente perplesse della maggior parte delle guerriere fece ben capire quanto avessero realmente compreso.
<< Immaginatevi una chitarra >> disse Galatea cercando di facilitar loro le cose attraverso un esempio concreto << Da sola il suo suono sarà febrile e difficilmente udibile mentre se attaccata ad un amplificatore sarà maggiore e potrà essere percepito meglio. >>
<< Dunque in poche parole utilizzate gli strumenti per amplificare il vostro potere giusto? >> domandò Ami.
<< Oh, almeno qualcuno che riesce a capire >> spospirò la guardiana portandosi una mano a smuovere i propri capelli << Questo è l' Orchestra tide, l'attacco più potente di cui disponiamo. Ad esclusione del Tridente ovviamente. >>
<< Anche io sarò in grado di farlo? >> chiese Michiru.
<< Certo che sì >> rispose stizzita Galatea << Quando eri la regina di Nettuno il tuo posto era quello di primo violino mentre io conducevo. Ovviamente però con la tua assenza mi sono dovuta arrangiare come potevo >>
<< Non puoi immaginare le ore che ha speso per esercitarsi al violino per poterti rimpiazzare al meglio >> aggiunse Messenger.
<< Questo non era rilevante >> bofonchiò la guardiana assumendo un'espressione corrucciata facendo poi segno di uscire dalla stanza. << Ora tornate ad allenarvi, io vi raggiungerò a breve >>

Erano tornate nella sala d'allenamento quando Hotaru volle esprimere ciò che l'affliggeva sin da quando vide apparire le neridi.
<< Secondo voi per quale motivo i cristalli del cuore delle neridi sono racchiusi negli stumenti? >>
<< Semplice, le neridi servono principalmente ad eliminare gli intrusi senza alcun ripensamento si sorta... >> esordì Galatea apparendo nella stanza insieme ad un misterioso oggetto avvolto in un telo << Se avessero una coscienza sarebbero inutili dunque vengono private del proprio cristallo facendole diventare delle marionette >>
<< Ma è crudele questo comportamento!! >> sbottò Chibiusa.
<< Benvenuta nella vita vera >> si congratuò ironicamente la guardiana applaudendo. E dire che non avevano ancora visto la vera crudeltà di quel pianeta, pensò tra sè.
<< Che cos'hai tra le mani? >> le chiese Setsuna.
<< Questo? E' semplicemente qualcosa che vi aiuterà a controllare meglio il vostro potere. Oltre ad essere una nuova arma per difendere Nettuno  >> affermò lei << Ho impiegato un pò di tempo a costruirlo visto che mi potevo basare solamente sui ricordi di Michiru, però fortunatamente visto che ne è stata vittima ho avuto delle informazioni abbastanza specifiche  >>
Ne è stata vittima? Non sarà che... Haruka si voltò di scatto verso Galatea, giusto in tempo per vedere la Capture Gun essere azionata in direzione di Makoto con la conseguenza di far fuoriuscire il suo cristallo. Immediatamente dal soffittò calò un oggetto simile a una lanterna che rinchiuse al proprio interno il cristallo, rimanendo però attiguo alla sua proprietaria. Tutte le inner si precipitarono dalla loro amica che rimaneva eretta in uno stato catatonico mentre Galatea si esibiva in un sonoro fischio d'apprezzamento << Notevole, riesce a mantenere la trasformazione in questo stato >> fece appena in tempo a concludere la frase che come una furia Haruka le si scagliò contro trattenendola dal bavero della giacca.
<< Che diavolo ti è passato per la testa?! >>  urlò.
<< Haruka calmati >> esclamò Setsuna staccandola a forza dalla guardiana. << Sebbene non certamente ortodosso non si può dire che non sia un metodo efficace. In questo modo il controllo del potere diventerà indispensabile per mantenersi in vita. Riconosco che è estremo ma del resto la nostra situazione richiede certi espedienti >>
<< Tsk, per te è facile rimanere impassibile, sempre dietro le porte del tempo senza aver alcun contatto contatto o rapporto umano >> proferì la bionda dandole la schiena.
<< Haruka! >> Michiru era estereffatta. Non solo per la reazione violenta avuta dalla guerriera di Urano ma soprattutto per il suo offendere gratuitamente un'amica come Setsuna. Sembrava che il tempo fosse tornato indietro a quando la conobbe la prima volta, a quando Haruka le inveì contro non appena le parlò del loro destino di guerriere.
<< Io mi ritiro, per oggi ho finito di allenarmi >> affermò la bionda andandosene malamente dalla sala.
<< Seguila >> disse la guerriera di Plutone a Michiru vedendo la sua esitazione. Questa non se lo fece ripetere due volte correndo immediatamente dietro alla compagna.

<< Maledizione!! >> Haruka offrì un altro dei suoi poderosi calci all'armadio della camera che coindivideva con Michiru che, a causa della sua furia, aveva cambiato decisamente aspetto. La donna neanche si accorse che un'altra persona era entrata nella stanza.
<< Haruka che diavolo hai combinato? >> esclamò la guerriera di Nettuno constatando lo stato in cui versava la camera. << Ti sembra questo il modo di... >> la giovane venne strattonata dalla compagna che la fece cadere sul letto. L'azione fu così immediata che Michiru dovette attendere qualche attimo prima di rendersi conto di ciò che stava succedendo anche a causa del fatto che non ebbe un attimo di respiro visto che subito le labbra dell'altra catturarono le sue.

<< Rilascio >> questa semplice parola detta dalle labbra di Ofelia fece sì che la gabbia si aprisse lasciando libero il cristallo di Makoto, che tornò dalla sua proriaria.
<< Stai bene Mako-chan? >> si premurò immediatamente di chiedere Usagi. Dopo un leggero attimo di smarrimento la guerriera riprese piena coscenza di sè. << Sì sì, sto bene >>
<< Ricordatevi di utilizzare questa parola quando volete liberare i cristalli >> spiegò loro la guardiana di Urano che si era fatta spiegare tutto il procedimento da Galatea prima che questa se ne tornasse ai suoi compiti << Direi che per sicurezza sarebbe meglio dividersi in due gruppi. Ad uno verrano prelevati i cristalli mentre le altre le controlleranno >>
Rei si morse l'unghia del pollice, abitudine che aveva sin da bambina che tornava ogni qual volta fosse indecisa se esprimere la propria opinione o meno. Alla fine il suo carattere focoso prese il soppravvento facendola parlare.
<< Io sono d'accordo con Haruka-san, è troppo pericoloso questo metodo. E poi non è affatto piacevole essere separate dal proprio cristallo >>
<< Anche io la trovo una mossa esagerata >> convenne Makoto << E' come sentirsi morire ogni volta che viene estratto. >>
<<  Posso capire. Ma credetemi, è il metodo più efficace per stabilizzare il vostro potere >> spiegò la guardiana.
<< Cosa facciamo con Michiru-san e Haruka-san? >> chiese Usagi con lo sguardo rivolto al punto in cui entrambe erano scomparse.
<< Con Michiru-san non ci saranno problemi, il più sarà Haruka-san >> affermò lei che in quanto guardiana della bionda era consapevole di cosa si agitasse nel suo animo. Così come era consapevole che per ottenere pieni poteri avrebbe dovuto affrontare quello scoglio.

I respiri affannosi delle due guerriere stavano riempiendo la stanza precedentemente messa a soqquadro da Haruka. Gli occhi ancora adombrati di Michiru le mostrarono il soffitto della camera, unico luogo che aveva mantenuto il suo aspetto originario. Mentre la ragazza si passava una mano sulla fronte al fine di sistemare i capelli rimastele incollati sentì distintamente il peso dell'altra sul proprio corpo, la testa ad accomodarsi sul suo petto.
<< Ora posso sapere il motivo del tuo comportamento? >> le chiese.
<< Ti è cresciuto il seno >> disse invece la bionda.
Michiru sospirò accarezzandole i capelli  << Lo prenderò come un no >> In poco tempo entrambe caddero in un sonno profondo sopraffatte dalla stanchezza degli allenamenti e non solo. E fu proprio nei sogni che Michiru si rese conto che il pensare alle sailor starlight da parte della sua principessa non era privo di fondamento.




Fine settimo capitolo!! Proprio in contemporanea al trasloco. Eh già, mi appresto a scoprire una nuova parte di Milano. Ora immagino che mi toccherà aggiornare l'altra mia fic non appena avrò una nuova linea per internet. Questo capitolo è abbastanza breve ( e pieno di dialoghi :( ), ma serviva più che altro come spartiacque tra gli eventi. Non sono molto soddisfatta sebbene ci siano abbastanza scene delle mie dilette. E va beh, non si può voler tutto dalla vita. Alla prossima!!

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Capitolo 8
*** Oltre allo specchio e quel che Usagi vi trovò ***


L'ambiente circostante era un tripudio di fiamme e flutti di vapore incandescente, ovunque Rei si girasse nubi di fumo ne impedivano la vista oltre che a renderle difficile la respirazione. All'improvviso la guerriera di Marte sentì un forte calore avvicinarsi, istantaneamente si lanciò a terra per poi partire all'attacco. << Mars Flame Sniper!! >> Una potente freccia di fuoco frantumò la roccia disperdendone i resti.
<< Uhm, devo dire che sto migliorando >> affermò beffarda la guerriera alzandosi.
<< Deep Submerge!! >> dietro alla mora un altro potente attacco fu lanciato eliminando all'istante un getto di fuoco che stava per colpirla. La guerriera di Nettuno si avvicinò all'altra lentamente << A quanto pare non abbastanza >> disse con scherno.
<< Sei in ritardo >> constatò Rei smuovendosi i capelli resi secchi dall'estremo calore. L'espressione della sailor di Nettuno si trasmutò in un sincero stupore << Riesci a renderti conto del passare del tempo? >>
<< Non del tutto >> ammise la guerriera di Marte << Diciamo che è una sensazione >>
<< E' una buona notizia, significa che i tuoi poteri stanno aumentando >> constatò Michiru << Le nostre amiche? >>
<< Puntuali, come sempre >> indicò l'altra sailor puntando il dito al cielo,sopra le loro teste volteggiavano due giovani ragazze apparentemente della stessa età di Chibiusa che riuscivano a librarsi in cielo grazie alle loro ali scure. Le due scesero in picchiata contro le guerriere preparandosi ad una nuova battaglia.

<< La tua capacità percettiva è decisamente migliorata >> esclamò Michiru col fiatone sedendosi su una delle numerose rovine presenti nel luogo. Il combattimento appena concluso nonostante la durezza era decisamente più abbordabile rispetto ai precedenti. O forse erano loro due ad essere migliorate.
<< Non sarà però mai forte quanto la tua >> constatò amaramente la guerriera di Marte sedendole affianco.
<< Non puoi farci niente, neanche sforzandoti, il mio ruolo di outer mi ha donato poteri maggiori rispetto ai tuoi e quelli delle tue amiche, te l'ho già detto >> spiega la più grande. << La vostra forza sta nell'unione, la nostra nel poter fronteggiare i pericoli anche da sole >>
<< Lo so, l'ho sempre saputo >> affermò Rei << Solo che è sempre stata dura per me accettare i miei limiti, l'essere sempre la numero due, il non poter essere abbastanza d'aiuto alle mie compagne >> afferma tutto d'un fiato la mora, come a volersi liberare del peso che chissà da quanto l'attanagliava << Però... >>
<< Però? >> la invitò a continuare Michiru.
<< Però ora me ne sono fatta una ragione. La mia debolezza può tramutarsi in forza se invece che impuntarmi a voler competere con te mi affido alle mie amiche >> sentenziò la mora.
<< Finalmente l'hai capito >> sorrise l'altra, una luce soffusa viene emanata da tutto il suo corpo e anche l'ambiente circostante comincia a mutare.
<< Te ne vai di già? >> domandò la guerriera di Marte sciogliendo la propria trasformazione, ormai inutile. 
<< Sì e non tornerò più, ormai hai piena coscienza dei tuoi poteri >> le rispose Michiru sorridendo, guardando oltre l'altra ragazza. Accorgendosene Rei si voltò trovando alle sue spalle le ragazze che da giorni davano loro battaglia le quali si inchinarono al suo cospetto. Nel giro di pochi attimi l'intero spazio fu inghiottito dalla luce e Rei perse conoscenza.
La mora si svegliò trovandosi nuovamente nella propria camera. Istintivamente si guardò intorno in cerca dei suoi corvi. Non riuscendo a trovarli uscì dalla stanza. Il castello era pienamente illuminato, segno che era arrivato il mattino, presto anche le sue amiche si sarebbero svegliate, se già non era successo. Camminò per un pò nei corridoi in cerca di Phobos e Deimos fino a quando non inciampò in qualcosa, ritrovandosi per terra. Dopo un'imprecazione esclamata a fior di labbra cercò il motivo della sua caduta trovandolo in un Artemis ora schiacciato dal proprio peso.
<< Oh Artemis, mi dispiace >> cercò di scusarsi la mora alzandosi immediatamente << Ormai ero abituata alla tua forma umana, come mai sei tornato gatto? >>
<< Non l'ho fatto di proposito, i poteri di Minako sono instabili >> spiegò il felino alzandosi sulle zampe. 
<< Hai per caso visto Phobos e Deimos? >> gli chiese a quel punto la ragazza. Artemis negò e le loro strade si divisero rincontrandosi poi durante la colazione dove finalmente la mora potè ritrovare i propri corvi, che apparirono però con un aspetto decisamente diverso.
<< Ben arrivata Hino-sama >> salutarono i due corvi ora in versione umana, identiche in tutto e per tutto alle ragazze del sogno. Nel loro trasformarsi non avevano però perduto l'abitudine ad appollaiarsi adosso ad Ofelia. Ora infatti la povera guardiana di Urano invece di due volatili sulle spalle aveva due pre-adolescenti sedute non si sa come in grembo.Ancora leggermente scioccata la guerriera di Marte si sedette al proprio posto. Al tavolo erano presenti le outer al completo più le guardiane mentre delle sue amiche solo Ami e Chibiusa erano presenti mentre probabilmente Makoto era ai fornelli. L'assenza di Artemis era invece quasi certamente dovuta al fatto che il gatto era stato incaricato di svegliare le ragazze troppo attaccate al letto le quali giunsero giusto in tempo per il servizio della colazione, scortate da uno scocciato Artemis che brontolava qualcosa riguardo alla pigrizia e puntualità.
<< Artemis, eri meglio da umano, almeno la tua voce petulante era compensata da un aspetto niente male >> affermò Minako sbadigliando per poi sedersi affianco a Rei. La bionda così come l'altra nuova arrivata impiegò qualche minuto prima di rendersi conto di due nuove arrivate << Ma che cos... >>
<< A quanto pare qualcuno è riuscito ad ottenere il pieno controllo dei propri poteri >> esclamò Galatea fugando ogni dubbio presente nelle guerriere.
<< Rei-chan, complimenti >> si congratulò Ami.
<< Però si può sapere come hai fatto? >> domandò Makoto mentre stava ultimando la consegna delle colazioni. << E dire che ti sei allenata esattamente come noi. >>
<< Mah, sarà perchè sono più dotata >> rispose la mora lanciando una leggera frecciatina alla guerriera dell'amore seduta al suo fianco.
<< Ah, ma allora non ha nulla a che fare con le continue visite di Michiru di notte >> esclamò Galatea facendo sputare a Rei il proprio miso con un getto così forte da colpire in pieno il volto della povera Usagi, facendo così nascere tra l'altro un nuovo litigio tra le due.
<< Le continue cosa? >> domandò Haruka guardando alternativamente la compagna e la guerriera di Marte.
<< Non è come sembra!! >> si giustificò istantaneamente Rei.
<< Per farvi ottenere pieni poteri dovete superare le vostre paure, le quali limitano il vostro potenziale. In quanto sensitiva ed essendo su un Pianeta in cui la soglia tra sogno e realtà è debole è normale che il suo subconscio più sviluppato rispetto alle altre l'abbia per così dire allenata. Nello specifico il suo problema sarà stato un complesso di inferiorità nei confronti di Michiru dunque il suo subconscio avrà assunto il suo aspetto per guidarla verso il pieno superamento del suo problema. >> spiegò con dovizia di particolari Galatea con fare annoiato.
<< Se potevi spiegare la cosa perchè te ne sei uscita con una frase tanto ambigua? >> strillò la mora il cui colore del volto aveva assunto una tonalità che ben si confà a chi governa le fiamme.
<< Mi stavo annoiando e farti imbarazzare è stato uno svago piuttosto divertente >> fu la disarmante risposta dell'altra che come se nulla fosse accaduto riprese a mangiare. La colazione proseguì senza ulteriori intoppi, le ragazze salirono poi nuovamente nelle loro stanze per prepararsi prima dell'allenamento mattutino.
<< E' tempo per loro di iniziare l'allenamento individuale >> affermò Setsuna, la prima a presentarsi nel salone.
<< Hai ragione >> concordò Galatea << Prima Sailor Venus, ora Mars, è chiaro che sono pronte >>
<< Speriamo lo siano anche mentalmente >> sospirò Ofelia, con ancora i due corvi avvinghiati al suo corpo che non davano la minima impressione di volersi staccare. Le presenti attesero per una decina di minuti l'arrivo delle guerriere ma vedendo come nessuna di loro era giunta andarono direttamente a cercarle nelle camere. Guidate da Galatea percorsero l'intero corridoio del secondo piano del castello, superando le camere di Makoto e Rei. Entrarono poi nella stanza assegnata ad Usagi trovando al suo interno tutte le ragazze.
<< Si può sapere cosa sta succedendo qui? >> domandò alterata Setsuna.
<< E' sparita!! >> esclamò Chibiusa andandole incontro << Usagi è sparita!! >>

Nella sua breve vita Usagi era stata in molti posti. Al circolo polare artico per sconfiggere la regina Metalia, alle porte del tempo e nel futuro, persino al limite dell'universo. Eppure nessun luogo poteva equipararsi come stramberia a quello in cui si trovava ora. E dire che si era semplicemente avvicinata allo specchio della sua camera quando aveva sentito provenire da esso una canzone a lei famigliare. La bionda camminò per un tempo che le parve indefinito all'interno di una foresta, che però tanto normale non le pareva essere. Nessun rumore di animali, nessun fruscio mentre si muoveva tra le vegetazione. Pareva essere notte tenendo conto del buio ma come era possibile se prima era giorno? Non era svenuta, non aveva avvertito nessuno sbalzo temporale, allora come era possibile?
<< Dove sono finita, ragazze aiutatemi!! >> piagnucolò la ragazza lasciandosi cadere sulle ginocchia.
<< Oh povera cara, ti sei persa? >>
<< Non sembra evidente? Che domande fai? >>
Usagi si girò di scatto sentendo delle voci, non incontrando però nessuno.
<< Qui signorina, siamo qui >>
La bionda seguì il suono della voce che l'aveva chiamata abbassando lo sguardo sul terreno. << Ma voi... siete dei fiori. >>
<< Caspita, sei perspicace ragazza >> esclamò uno di loro.
<< Viola, non essere scortese >> la ragguardò un altro << Signorina, posso sapere il motivo del suo piangere? >> chiese con premura.
<< Mi sono persa in questa buia foresta, non so dove sono nè che fine hanno fatto le mie amiche >> rispose Usagi tirando su con il naso.
<< Questa non è una foresta ma il nostro giardino >> spiegò la viola
<< Il vostro giardino? >> ripetè lei.
<< Esatto >> concordò la rosa << E il buio è dovuto agli alberi che oscurano la luce >>
Usagi alzò lo sguardo constatando come effettivamente i rami degli alberi si intersecassero gli uni con gli altri.
<< E adesso come faccio a tornare indietro? >> domandò afflitta la bionda.
<< Semplice, corri più veloce che puoi >> affermò una voce alle sue spalle.
<< Regina rossa, ancora qui? >> sbuffò la viola rivolgendosi ad una donna di circa quarant'anni completamente vestita di rosso che correva costantemente sul posto.
<< Tu sai come uscire da qui? >> domanda speranzosa Usagi andandole incontro, scuotendone il corpo.
<< Ma certo >> affermò la donna sorridendo senza smettere di correre<<  Ora, in questo luogo, come puoi vedere, ci vuole tutta la velocità di cui si dispone se si vuole rimanere nello stesso posto; se si vuole andare da qualche altra parte, si deve correre almeno due volte più veloce di così! >>
L'espressione di Usagi si trasformò da speranzosa a perplessa nel giro di un nanosecondo.
<< E ora se non ti dispiace potresti allontanarti? Così mi rallenti >> chiese cortesemente la regina rossa scostandosi di dosso la ragazza che afflitta tornò sui suoi passi. I fiori in quanto tali non potevano muoversi così la bionda si lasciò alle spalle le sue nuove conoscenze incamminandosi per quel misterioso giardino.

<< Fatemi capire >> mormorò la guerriera di Plutone sedutasi sul letto della bionda << Eravate nelle vostre stanze quando avete sentito l'urlo della principessa, precipitandovi qui però non l'avete trovata >>
<< Esatto >> confermò Minako mettendosi le mani tra i capelli << Non abbiamo proprio idea di dove sia finita. >>
<< Possibile che sia un altro dei tuoi marchingegni difensivi? >> domandò Ofelia a Galatea.
<< Assolutamente no >> negò lei piuttosto contrariata del fatto che qualcuno mettesse in dubbio il suo controllo sul castello << Però ho una mezza idea su cosa può essere successo >>
<< Allora cosa aspetti a dircelo? >> l'incalzò Rei perdendo la calma.
<< Ultimamente la principessa sembrava strana? >> chiese a bruciapelo la guardiana incurante della reazione della sailor.
<< Era meno allegra del solito, ma niente di inusuale >> rispose timidamente Ami dopo aver analizzato i comportamenti dell'amica.
<< Beh, a parte la sua uscita sulle starlight >> s'intromise Makoto ricordando il pranzo di giorni prima.
<< Era molto in confidenza con queste starlight? >> domandò allora Galatea.
<< Si può sapere cosa centra tutto questo con la scomparsa della principessa? >> sbottò Haruka con lo stresso vigore dimostrato precedentemente dalla guerriera di Marte.
<< Centra Haruka credimi >> affermò Setsuna con fare severo  << E credo di aver intuito la stessa cosa passata per la mente di Galatea >> la donna si avvicinò lentamente alla guardiana guardandola dall'alto al basso << Devo dire di essermi già insospettita guardando l'efficienza del castello. Sarà il risultato di una sua nuova diavoleria mi sono detta, ma a seguito dei recenti avvenimenti mi sono dovuta ricredere. Dove sono? >>
<< Dove sono chi? >> ripetè Minako.
<< Secondo te? >> domandò Galatea alla guerriera di Plutone << Nelle prigioni del castello ovviamente >>
<< Hai rinchiuso nelle prigioni di Nettuno delle innocenti?! >> esclamò d'impeto Ofelia.
<< Come se fossero le prime >> ribattè Galatea << Innocenti o criminali chiunque cerchi di entrare nel sistema solare deve necessariamente tenere in conto che se lo prendo lo schiaffo senza troppi problemi nelle prigioni >>
<< Un anno fa è anche grazie a loro se siamo riuscite a sconfiggere Galaxia >> dichiarò Pluto.
<< Ed è grazie a loro se quella si è interessata al sistema solare, se quelle non si fossero nascoste sulla Terra probabilmente non ne avreste mai sentito parlare >> replicò la guardiana.
<< Fermi tutti!! >> urlò Rei attirando tutta l'attenzione dei presenti su di sè << Potreste farmi la cortesia di includerci nella vostra discussione? >>
Setsuna sbuffò visibilmente contrariata. Un nuovo nemico a minacciare il loro presente e futuro non era abbastanza, mancavano giusto le questioni intergalattiche. << Le starlight insieme alla loro principessa si trovano su Nettuno >> dichiarò chiara e concisa la donna << E non so come ma la loro presenza è collegata alla scomparsa di Usagi-san >>
Inutile dire che la notizia scioccò non poco le ragazze che si guardarono l'un l'altra riscontrando sempre la stessa espressione basita.

<< Ma io non so giocare a scacchi!! >> si lamentò Usagi puntando i piedi per terra. 
<< Invero non è necessaria la sua conoscenza in merito alla questione >> replicò un essere a forma d'uovo che insieme a lei si trovava su una gigantesca riproduzione di una scacchiera << La mia erudizione riguardante codesto gioco è siffatto adeguata per condurre i nostri pezzi alla vittoria >>
<< Ma io non mi posso muovere!! >> obbiettò lei mostrando di non poter uscire dal proprio riquadro.
<< Da che mondo e mondo la Regina non può avanzare in codesto modo >> spiega l'uovo alludendo ai movimenti scacchistici << Ed inoltre non è buona regola muovere la regina quando vi sono numerosi altri pezzi disponibili >>
Usagi si sedette afflitta nel proprio riquadro. Non stava capendo niente della situazione, non era mica Ami lei!! L'unica cosa che sapeva era che dopo essere uscita miracolosamente dalla foresta grazie a due tizi strambi che aveano detto di chiamarsi  Tweedledum e Tweedledee che l'avevano confusa raccontandole la più grande quantità di stramberie a cui era stata sottoposta durante la propria vita, era caduta da un precipizio atterrando su quella misteriosa scacchiera venendo immediatamente sfidata da un'altro essere strambo. Fortunatamente ( se così si può dire ) non era sola in questa impresa avendo trovato nel ruolo di Re Humpty Dumpty che a fronte di un aspetto ancora più bizzarro rispetto ai suoi precedenti incontri perlomeno dimostrava di avere un certo senno. Da quanto aveva capito lui si trovava lì dopo essere caduto da un muretto. Ma i perchè e i per come non la interessavano al momento, l'importante era sbrogliarsi da questo impiccio.
<< Non si preoccupi Regina, non perderò. E poi non potrei mai rovinarle il non compleanno >> cercò di tranquillizzarla lui.
<< Veramente io sarei una principessa >> lo corresse debolmente lei.
<< Quando io uso una parola essa significa esattamente ciò che io voglio che significhi. >> replicò burbero Humpty Dumpty che dopo quella frase diede inizio ai giochi.

<< Dunque ricapitolando, tu avresti catturato le starlight quando stavano per tornare a casa, le hai tenute prigioniere e hai sfruttato il loro potere per mantenere il castello? >> ricapitolò brevemente Haruka sbattendo le mani sul tavolino della camera.
<< Detta in breve sì, è così >> ammise senza alcun senso di colpa Galatea.
<< E non ti è saltato neanche per un momento il pensiero che ciò che stessi facendo fosse sbagliato? >> domandò la bionda coi nervi a fior di pelle.
<< Senti un pò se devo ricevere la paternale da miss " porterò a compimento la missione a qualunque costo" >> rispose lanciando una neanche troppo velata frecciatina la guardiana di Nettuno.
<< Io ti... >> Haruka stava seriamente per metterle le mani addosso ma fu fermata in tempo da Michiru che si frappose tra le due. << Affrontiamo la questione sulla moralità delle sue azioni in un secondo momento e concentriamoci sul riportare Usagi-san da noi >> L'animo della guerriera di Urano si quietò quel tanto che basta per non iniziare una rissa. Si sedette affianco a Setsuna incrociando le braccia al petto e cercando di riprendere completamente il controllo di sè.
<< Come dobbiamo agire? >> chiese Michiru alla propria guardiana.
<< Il cristallo d'argento della principessa deve essere stato percepito dalle starlight quando questo è finito nella prigione. A questo punto con il poco potere rimasto hanno cercato di mettersi in contatto con lei con la conseguenza che lei è stata in grado di entrare nella prigione. La soluzione ottimale è ovviamente quella di seguirla e riportarla indietro >> rispose Galatea.
<< Perfetto, cosa stiamo aspettando? >> esclamò Makoto stringendo i pugni << Andiamo, recuperiamo Usagi e torniamo in tempo per la cena >>
<< Non è così semplice, se fosse così facile fuggire dalla prigione di Nettuno questa non sarebbe la fortezza penale più rinomata del sistema solare >> affermò la guardiana con una punta d'orgoglio.
<< Ma a che serve una prigione qui? >> domandò Chibiusa << Nel futuro non ne ho mai sentito parlare, e poi se esiste perchè la mamma ha condannato all'esilio i componenti della famiglia della Luna Nera invece di spedirli qui? >>
<< Luna Nera? >> ripetè Galatea << Pluto, ho bisogno d'informazioni  >>
<< E' un nemico affrontato unicamente dalle inner che aveva minacciato sia il futuro del Silver millennium che il presente. Per farla breve erano dei ribelli che la regina Serenity aveva esiliato al di fuori del sistema solare che erano però riusciti a rialzarsi attaccando la Luna e giungendo infine nel passato per catturare small Lady >> raccontò la guardiana del tempo.
<< Un nemico delle inner eh? Sarà per questo che non è presente nella memoria di Michiru >> constatò la guardiana per poi rivolgersi a Chibiusa << Se è roba del futuro non ho idea del perchè la regina non li ha inviati qui. Questa prigione si occupa unicamente di elementi pericolosi che fuori dal sistema solare cercano di entrare ma non avrei avuto problemi ad occuparmi anche della feccia della Luna. >>
<< Difatti nel futuro non hai preso bene la magnanimità della regina che non voleva infliggere pene troppo severe ai suoi sudditi sebbene la rinnegassero >> intervenne Setsuna.
<< Oh sì, conoscendomi non sarò certo stata troppo gentile >> sogghignò lei.
<< Diciamo che ti sei espressa in una terminologia che non è indicato ripetere di fronte a due bambine >> chiarì Pluto.
<< Possiamo tornare al presente? >> chiese umilmente Ami interrompendo ancora una volta le divagazioni creatasi. << Dobbiamo riportare indietro Usagi. >>
<< Io e Michiru andremo nelle prigioni, voi continuate l'allenamento >> decretò la guardiana.
<< E questo sarebbe il tuo piano?Perchè dobbiamo continuare ad allenarci mentre la nostra amica è dispersa in una prigione? E poi perchè solo Michiru-san? >> esclamò Rei.
<< Perchè il suo talismano è l'unica cosa in grado di orientarsi negli incubi di Arione e per mantenere la concentrazione necessaria per utilizzarlo è meglio non avere troppa gente intorno >> spiegò Galatea << Inoltre siamo le uniche ad essere in parte immuni al poter di Arione, voi invece una volta entrate cadreste immediatamente vittime dei suoi incubi. >>
<< Non sta mentendo >> esclamò Setsuna << Saremo solo d'intralcio. Il penitenziario di Nettuno da millenni è una fortezza ancor più impenetrabile dello stesso castello grazie al continuo e assoluto controllo che Arione mantiene sulle menti dei prigionieri e non solo visto che chiunque cerchi di penetrarvi viene immediatamente risucchiato nel concentrato di follia distorta che è la conseguenza dell'immensa quantità di incubi presenti all'interno delle mura. Questo è stato il motivo principe per il quale la regina ha preferito l'esilio per gli appartenenti alla Luna Nera piuttosto che condannarli a una simile pena >>
<< Ma è terribile >> mormorò Minako portandosi le mani alla bocca << Dunque da quando sono state catturate le starlight hanno dovuto sopportare tutto questo? >>
<< Grazie al loro potere sono riuscite a mantenere un minimo di volontà propria, altrimenti non sarebbero state in grado di attirare la principessa >> spiegò Galatea voltandosi poi verso la propria sailor << Ora, se è tutto chiaro direi che per noi è meglio sbrigarsi non trovi? >>
Michiru annuì decisa ad andare fino alle profondità dell'inferno per recuperare Usagi.
<< Il discorso sulla prigionia delle starlight comunque non si è concluso >> affermò secca Haruka dimostrando un'inaspettata solidarietà verso quelle ragazze che tanto aveva osteggiato quando erano sulla Terra.
<< Come no. >> la schernì Galatea per poi prendere per mano Michiru ed essere entrambe inghiottite dalla pavimentazione << Ora se non vi dispiace noi due andiamo a cercare il coniglietto >> detto ciò entrambe sparirono dalla vista delle presenti.


Fine ottavo capitolo!! Non vedevo l'ora di liberarmene veramente, dopo che mi si è cancellato tutto dal computer ho dovuto fare sforzi immani per ricordarmi cosa avevo scritto. Ovviamente riscrivendo alla bene e meglio mi sono usciti una marea di dialoghi, però non avevo la minima voglia di migliorare la cosa visto che è gia stato un peso riscrivere tutto a braccio. Che dire, è stata proprio una liberazione pubblicare. Premio stima a chi coglie la citazione letteraria ( palese) presente. XD.

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