Because of you.

di Iflywithyou
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


       
                                                                                                                    Ad Alessia,
                                                                                                                  grazie per esserci sempre e                                                                                                           ispirarmi,anche se a tua insaputa. Ti voglio bene.

                                                                               Because of you.
                                                                                      Capitolo 1.



Quella di Zayn,da semplice tenerezza,era diventata ossessione. Vedeva il suo viso ovunque,in ogni ragazza che passava. E provava il desiderio di seguirle,di chiederle tutto della loro vita. Non lo faceva solo perché sapeva che quelle erano allucinazioni.
Tutto cominciò più o meno tre settimane prima,quando sognò per la prima volta il volto di una ragazza misteriosa,mai vista prima. L’aveva sognata ogni notte,a partire da quel giorno. Aveva cominciato a vagare per la strada,in cerca del suo volto. Non l’aveva ancora trovata,dopo tre settimane di ricerche. Ammesso che quella ragazza fosse reale. Magari non esisteva nemmeno. Magari era frutto della sua mente. Cioè,il sogno se lo ricordava bene. La ragazza gli diceva di trovarla. L’immagine era vivida nella sua mente. Conosceva ogni particolare,l’avrebbe riconosciuta ovunque..se solo l’avesse trovata. Magari..magari doveva farsi vedere da uno psicologo. Uno buono,si disse.
Prese in considerazione quell’idea molte volte nella settimana seguente. Si disse che se avesse continuato a sognarla,e a cercarla tra la folla,ad esserne ossessionato..l’avrebbe fatto. Avrebbe prenotato un appuntamento dallo psicologo. Tutto questo doveva finire. Per quanto desiderasse trovare quella ragazza,doveva andare avanti con la sua vita. E in quella settimana,non cambiò assolutamente niente. Così,prese la cornetta,e con mani tremanti digitò il numero.
-Salve,vorrei prenotare una visita..-

-E così oggi conoscerai questo nuovo cliente..- Disse Sophia.Lei e l’amica erano sedute a un tavolo poco distante dallo studio dove lavorava quest’ultima,per la pausa pranzo.
-Si,me lo immagino già. Uno psicopatico che ha ucciso qualche persona nascondendo il cadavere nel bosco,che ora ha i sensi di colpa e vuole essere confortato da me. Vuole sentirsi dire che presto si risolverà e che va tutto bene.- La buttò sul ridere Savannah.
-E’ questo il tuo lavoro. Io non capisco perché tu non abbia scelto qualcos’altro.- Sbottò.
-Sophia,lo sai che l’ho sempre voluto fare. E poi,c’è qualcosa di confortante.-
-Ah,si? Cosa?- I suoi occhi erano pieni di sfida,come a dire ‘Forza ragazza,trovami un pregio nel sentir parlare quei pazzi per un ora dei loro problemi.’
-
Almeno so che la pazza non sono io.- Risero,e passarono la pausa pranzo. Sophia doveva tornare in ospedale – era un medico – e lei doveva tornare in studio. ‘Forza,vediamo cosa mi aspetta.’ Si disse fra se e se.
Zayn bussò alla porta dello studio,e sentendo un veloce ‘Avanti’l’aprì. Si trovò davanti una donna dai capelli biondi voltata di spalle. -Lei è il signor Malik?- Disse,sempre voltata,intenta a mettere in ordine chissà cosa. Rispose con un flebile ‘Si.’
-D’accordo,può accomodarsi lì.- Indicò una poltrona,rimanendo di spalle. E che cazzo,la riuscirò mai a vedere la faccia di questa? Pensò. In quel preciso istante,lei si voltò. Zayn sussultò,e strabuzzò gli occhi. No,non è possibile.. 
 Lei allungò una mano verso di lui,sorridendogli. -Sono Savannah Pitterson,da oggi in poi,sarò la sua psicologa.-Poi prese posto sul divano,proprio di fronte a lui.
Era andato dalla psicologa per dimenticarsi la ragazza del sogno,ma rimase paralizzato nel vedere che lei era identica. L’aveva trovata..quando meno voleva,l’aveva trovata.
-Allora,signor Malik,mi parli del suo problema.-
-Ecco..io..- Balbettò. Doveva spiegare il suo problema,alla persona che glielo aveva – indirettamente -  causato?
-Su,non abbia paura. Non la mangio mica!- Disse,radiosa.
-Io..un mese fa ho sognato una ragazza,che mi chiedeva di trovarlo. Ero rimasto così affascinato,che cominciai a cercarla fra la folla. Continuai a sognarla ogni notte,e vedevo il suo viso in ogni ragazza che passava. Volevo seguirle,dirle che l’avevo trovate,ma non lo feci perché sapevo che erano tutte allucinazioni. Ho continuato a sognare quella ragazza tutti i giorni,e la sogno ancora adesso. Non riesco a fare nient’altro,se non a pensare al modo di trovarla. Io..non riesco più a condurre una vita normale,ed è l’unica cosa che vorrei. Vorrei dimenticarmi di tutto,dimenticarmi di lei,smettere di cercare. Ma quando cerco di farlo,un campanello d’allarme mi suona in testa. Come a dirmi di non farlo.-Disse tutto d’un fiato. Lei annotava di tanto in tanto qualcosa su un taccuino,ma non potè fare a meno di notare che lei aveva un’espressione dolce,come a dirgli che tutto si sarebbe risolto. Ma lui non voleva questo. Ora che l’aveva trovata,voleva solo conoscerla meglio.
-Lei è sicuro che questa ragazza sia reale?-Era incredibilmente seria,e mantenne lo sguardo fisso su di lui.
Si. -In realtà,non l’ho mai vista,prima. Ma sono certo che è così.-
-E come fa a dirlo?-
Perché  qui,davanti a me. -Perché quei sogni..sembrano reali. Quella ragazza..ha una voce delicata e decisa..e i suoi gesti sono così fluidi,tranquilli..reali. So solo che,se trovassi quella ragazza,farei in modo di conoscerla,pur inventando una menzogna. E se ci riuscissi,vorrei solo tenerla fra le mie braccia,e baciarla,e sussurrarle parole dolci all’orecchio,e non farla mai andare via,per nessuna ragione al mondo. La osserverei per strada. Amerei le nostre litigate,amerei le nostre riconciliazioni,amerei lei. Amerei la nostra vita.- Le parole gli uscirono spontanee,dopotutto,stava comunque parlando con una psicologa.
-Oh,che cosa romantica.- Aveva gli occhi lucidi. Quelle erano state davvero le parole che qualcuno avesse detto. E,per un fugace istante,pensò che quella ragazza,se mai l’avesse trovata,sarebbe stata fortunata ad avere qualcuno che l’amasse così tanto. Poi,si ricordò di una sua frase. -Aspetti un secondo..ha detto che la osserverebbe per strada..intende dire..di nascosto? La spierebbe?-
Lui non rispose,ma semplicemente abbassò lo sguardo. Che bella domanda. La spierebbe?
-Senti,Zayn..posso darti del tu,vero?- Lui annuì,e Savannah continuò. -Non dovrei fare quello che sto per fare. Ma adesso..questo consideralo più un gesto da amica,piuttosto che da psicologa,d’accordo?- Si alzò,e andò a frugare in uno scaffale,prendendo poi,alla fine,un libro. -Ecco,questo voglio che tu lo legga. Parla di un ragazzo che stalkera una ragazza. Gli lascia messaggi muti sulla segreteria,la osserva con il binocolo,la segue praticamente ovunque lei vada. E lei ne è terrorizzata. So che tu non stalkereresti questa ragazza,ma ti prego,leggilo. Per la settimana prossima devi riportarmelo,e voglio sapere cosa ne pensi,d’accordo?- Lui annuì,non sapendo cosa dire. -Ah,e ritornando al discorso di prima,credo che quello che hai detto sia molto romantico. Tutti sognano un amore così,ma non tutti lo trovano. E finchè questa ragazza non viene trovata,non ti assicuro niente. E comunque,dobbiamo risolvere il problema dell’ossessione,non va assolutamente bene. Finchè c’è questa sorta di tenerezza,è una cosa anche romantica. Ma non deve esserne ossessionato.- Sarà ancora più difficile,ora che ti ho trovata,Savannah! Pensò Zayn. Ma questo,non poteva di certo dirglielo. -Credo che ce la caviamo con una seduta a settimana,stesso giorno,e stessa ora di oggi,che ne dici?-
-Per me va bene.-
-Perfetto. Abbiamo finito,per oggi.- Gli sorrise.
-Cosa?Ma le sedute non duravano un ora?-
-Si,certo,a partire dalla prossima. Questa era una seduta per..insomma,l’approccio da parte mia col tuo problema. Non potrò fare niente finchè non esaminerò la cosa e la prenderò sottomano. E tu devi interiorizzare bene che adesso ti rivolgi a me per parlarne. A casa,probabilmente,studierò il tuo caso. E ora devo andare,che devo anche chiudere lo studio.-
-Come? Non lavora il pomeriggio?-
-Si,di solito. Ma adesso ho un problema,e devo correre a risolverlo,quindi lavoro solo mezza giornata.-
-Magari dovrebbe rivolgersi ad uno psicologo per il suo problema.- Gli fece un occhiolino,e lei rise. Gli piaceva la sua risata,non l’aveva mai sentita prima d’ora,nel sogno.
-Uhm,si,magari..- Rise ancora,finendo di mettere a posto la roba sulla scrivania.
-Tutto qui? Niente pillole,o consigli?- Chiese Zayn. Era stupito..insomma,di solito è questo che fanno gli psicologi.
-Vuoi un consiglio? Ok..cerca di pensarci il meno possibile,e non esserne ossessionato. Pensa ad altro,ad esempio,leggi o guarda la tv o vai a mangiare fuori con qualche amico.- Zayn si avviò alla porta,notando che erano esattamente nella stessa posizioni di quando era arrivato. Lui,alla porta,e lei di spalle,a mettere a posto qualcosa fra la scrivania. Questo pensiero lo fece sorridere.
-E le pillole?-
Lei si voltò. -Mio caro Zayn,non credo che esistano pillole contro l’amore.-
Le parole di Savannah lo avevano scombussolato. Steso sul divano di casa sua,ci pensava su. Lui non era innamorato. Non la conosceva neppure. Si,la vedeva in sogno da un mese,ma aveva avuto la prova che fosse reale solamente quel giorno. Quindi,era come se si fossero appena conosciuti. E lui non credeva nell’amore a prima vista. Anzi,lui non credeva nell’amore e basta. E quel miscuglio di emozioni che aveva provato vedendola per la prima volta lì,nello studio…era l’ansia. Si,ecco. L’ansia di dover esternare i suoi problemi. Di dover tirare fuori le sue debolezze. E  nessuna Savannah Pitterson l’avrebbe potuto far innamorare.
Così,tanto per passare il tempo,prese il libro che gli aveva dato quella mattina,e aprì la prima pagina.
C’era una foto di Savannah alla prima pagina. Era chiaramente felice. Aveva un maglione blu,e i suoi occhi color oceano sorridevano all’obiettivo. Stringeva fra le braccia un piccolo barboncino bianco. Dietro,c’era scritto a penna ‘Ed io ti proteggerò sempre. B.P’
Senza ragionare,fece una copia di quella foto,e la mise in camera sua,dimenticando,però,la foto originale nella stampante.
-Com’è andata con lo psicopatico?- Sophia e Savannah erano nell’appartamento di quest’ultima,e stavano cenando.
-Che tu ci creda o no,non è affatto psicopatico.-
-E allora perché viene da te?-
Era proprio necessario raccontargli tutto? In fondo,Zayn era una persona che,raccontandole i suoi problemi,si era fidata di lei. E non voleva tradire la sua fiducia.
-Ehm..si sente ossessionato da una persona.- Si limitò a dire. -Com’è andata la giornata?-
-Oh,il solito.- Commentò Sophia,masticando ancora la carne. -Salvare vite è all’ordine del giorno!- Aggiunse poi,sarcastica. Savannah rise,e tra una battutina e l’altra finirono di cenare. Ma la mente di Savannah tornava sempre a quelle parole che le aveva detto Zayn..erano davvero romantiche. E lei,aveva sempre desiderato sentirsele dire da qualcuno. E,solo per un fugace istante,desiderò essere la donna da cui Zayn era ossessionato.
-Sicura che non ci sia da nessuna parte?-
-Si Sophia,sono sicura! Ho controllato a casa,in ogni angolo possibile. E qui,allo studio non c’è!- Savannah era quasi in lacrime,mentre parlava con Sophia al telefono.
-Da qualche parte deve pur stare!-
-Sophia,ti dico che non c’è! Quella foto..era importantissima! Ed era l’unica cosa che avevo di Brian! L’unica cosa rimasta!- Al diavolo le buone intenzioni,era scoppiata in un pianto isterico.
-La troveremo,vedrai. Ora calmati..-
-Calmarmi? Come faccio a calmarmi? Perdo la mia foto preferita,l’unica cosa che mi rimane di Brian,e tu mi dici di calmarmi?-
-Lo so..lo so. Ma più di questo non posso fare. Ora,asciugati le lacrime e sciacquati la faccia. Hai un cliente fra 10 minuti,giusto?-
Quella mattina,Zayn si era svegliato con un grande peso allo stomaco. Questa volta,Savannah in sogno le aveva detto di aiutarla. Lui non aveva dato molto peso alla cosa,pensando che si trattasse solo di uno dei suoi soliti sogni. Così,lesse altre pagine del libro. Ma mentre lo faceva,la sua mente tornava a lei. E pensava ‘Si,Savannah. Stai certa che ti aiuterò. A costo della mia vita,ti aiuterò.’



SOOOOOOOOOOO.
Eccomi qui,con un'altra fanfiction,dato che all'altra mancano pochi capitoli alla fine.
E' su Zayn questa volta,e sarà più lunga e più dolce.
La ''mia'' Savannah è Amanda Seyfried,ed è un'attrice bravissima e bellissima,a mio parere.
Grazie a Beautifulondon per il bellissimo banner. Volevo dirti che la fanfiction è dedicata a te,Ale. Grazie per esserci sempre.
Quindi,ringraziamo tutte Alessia e passate tutte da lei,ahaha.
Ringrazio tutte coloro che recensiranno e mi sopporteranno anche questa volta,se qualcuno lo farà,ahah.
A questa fanfiction ci tengo parecchio,comunque. Vabbè,ora vado. Fatemi sapere cosa ne pensate del primo capitolo,se la storia vi piace. A presto!
Baci,
Roo.:)) <3

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


                    
                                                                  Because of you.
                                                                                  Capitolo 2.



Durante la settimana,Savannah sembrava come sparita. Zayn la cercava nei bar,nei ristoranti,nei locali,per strada,fra gli scaffali delle librerie..niente. Fu anche tentato di andare a fare un salto allo studio..ma poi pensò che non aveva una valida scusa. Cosa avrebbe potuto dirle?
Ciao Savannah,scusa se ti disturbo. Non ho niente da dirti ma mi andava di vederti.
No,era fuori discussione. Così decise di aspettare il giorno della sua visita,senza più cercarla.
Suonava strano. Di solito si va da uno psicologo per risolvere un problema,o parlare con qualcuno..eppure lui non voleva che il suo problema – che portava il nome di Savannah – sparisse. Voleva solo vederla,restarle accanto oppure osservarla da lontano..ormai,quegli occhi blu oceano erano diventati il centro della sua vita. Senza accorgersene,era diventato dipendente da una donna incontrata nei sogni per un mese,e per davvero da una settimana.

Dal canto suo,Savannah non smise di certo di pensare al suo nuovo cliente. La sua situazione non era come quella degli altri. Non era maniaco,assassino,spacciatore o depresso. Era soltanto..innamorato. Forse per la prima volta in vita sua. Chissà com’erano i suoi sogni,pensò. Quella ragazza doveva essere davvero bella,per ossessionarlo tanto. Non le era mai capitato un caso del genere. Aveva un qualcosa di misterioso,e di terribilmente romantico.
Di solito non prendeva così sottomano una situazione. Cioè,il suo lavoro era tutto,e teneva moltissimo a ognuno dei suoi clienti,ma Zayn..
Decise che avrebbe scoperto di più su quella storia. Fosse stata anche l’ultima cosa della sua vita.

Savannah aprì la porta dello studio. Quello sarebbe stato il turno di Zayn.
-Ciao Zayn! Vieni,entra.-
Ricambiò il saluto con un timido ‘Buongiorno’ per poi accomodarsi sul divano della volta precedente,con Savannah seduta di fronte a lui.
-Allora,com’è andata la tua settimana?-
Il ragazzo pensò di non aver mai sentito nulla di più bello della sua voce. Era calma,dolce,vellutata..
Poi si ricordò di dover rispondere alla domanda.
-Si,tutto bene,credo.-
Savannah inarcò le sopracciglia.
-In che senso credi?-
Anche se si sforzava di rimanere seria e con un’aria professionale,Zayn non poté fare a meno di notare che stava trattenendo una risata.
Zayn sorrise.
-Si,in generale tutto bene,ma se ti riferisci alla ragazza..-
Voleva urlare,dirle tutta la verità. Ma sapeva che l’avrebbe ritenuto pazzo,più di quanto già fosse.
-Non hai smesso di cercare,vero?- Scosse la testa.
-Oh,ho portato indietro il libro..- Sorrise,porgendo la mano alla ragazza,che annuì,prendendo il libro.
-Scusa,di solito non lascio il telefono acceso,ma sto aspettando una telefonata importante,quindi..spero ce non ti dia fastidio..-
-No,tranquilla.- Si bloccò,poi si corresse. –Cioè,non si preoccupi..-
Savannah rise.
-Voglio che tu mi dia del tu. Una cosa fondamentale,per me,è instaurare un rapporto di amicizia con i miei clienti. E poi mi fai sembrare vecchia.- Rise ancora,e forse per la prima volta dal loro – reale – primo incontro,rise anche Zayn.
A interrompere il loro momento,fu la suoneria del cellulare di Savannah,che si irrigidì.
-Scusami,solo un secondo,davvero..-
Il ragazzo annuì,e lei si portò il telefono all’orecchio.
-Pronto?-  La sua voce era leggermente preoccupata.
-Oh…capisco. Si,non importa.-  Zayn notò un cambiamento. Dalla preoccupazione,alla tristezza e..delusione.
In effetti,era così che si sentiva.
-Quindi..sei sicura che non..non ci sia da nessuna parte?-
-Si,Savannah..c’è una foto uguale,ma non c’è la firma di Brian,quindi..-
-No,non è quella.-  Sentì le lacrime scivolarle lentamente sulle guance,mentre cercava di mantenere il respiro regolare.
-Ora devo andare. Ci vediamo a pranzo,Sophie.-
-No,io non ci sono,devo fare il turno a lavoro..-
Si passò una mano fra i capelli.
-Oh,va bene,mangerò da sola..ci vediamo.-
Chiuse la chiamata senza lasciare all’amica il tempo di ribattere. Si asciugò frettolosamente le lacrime e si girò verso Zayn.
-Allora,dicevamo?-  Finse un sorriso.
Ma Zayn la conosceva troppo bene.
-Savannah,è tutto ok?-  Si allarmò.
-Si,si,tranquillo.-
-Savannah..-
-Zayn,siamo qui per parlare del tuo problema,non del mio.-  
Zayn piegò la testa di lato.
-E avremo modo di farlo?-
Savannah sorrise,annuendo. – Che ne dici di oggi a pranzo?-
Zayn sorrise.
-Penso che sia un’ottima idea.-

-Lo sai,non avevo mai parlato a nessuno di Brian.-
Savannah si asciugò le ultime lacrime.
-E’ uno scambio equo,mi pare. Io ti racconto di me e tu di te.- Zayn annuì,convinto con la sua teoria mentre continuava a camminare sull’erba.
-Con la sola differenza che io vengo pagata,però.-  Zayn sorrise.
-Posso farti una domanda?-
Savannah annuì.
-Cos’è che la tua amica non trovava?-
La ragazza spalancò gli occhi.
-Se..se non vuoi dirmelo non fa niente..insomma,io..-  Zayn si ritrovò in un profondo imbarazzo,che scomparve del tutto quando lei sorrise.
-No,tranquillo,va tutto bene.-  Si mise una ciocca di capelli dietro le orecchie prima di continuare.
- Brian portava con sé una mia foto,ogni volta che andava in guerra. Dietro..dietro c’era la sua firma. Era come il suo portafortuna,ed era una delle cose a cui tenevo di più. Ora..non la troviamo. L’avevo lasciata da qualche parte,ma non so dove..-
Zayn deglutì. La sua firma..B.P.
La foto di cui aveva fatto la fotocopia.
Quella che aveva scordato di dare indietro.

-E..e cosa rappresenta questa foto?- Chiese, con un nodo alla gola.
-Ci sono io con un maglione blu che stringo un barboncino bianco. Era davvero importante per lui,e lo era anche per me. Non so come si sentirebbe ora,sapendo che l’ho persa..-
Zayn vide gli occhi di Savannah diventare lucidi,e quasi automaticamente allargò le braccia,stringendovi la ragazza dentro. Si stupì del suo stesso gesto,ma la cosa che lo stupì di più fu che lei lo strinse forte,appoggiando la sua testa contro la spalla del ragazzo che in quel momento la avvolgeva.

-Scusami,ti avrò seccato parlando di me e dei miei drammi per chissà quanto tempo..- I due avevano ripreso a camminare.
-No,tranquilla. Ti serviva qualcuno con cui parlare,lo capisco.-
Savannah annuì,riconoscente.
-Allora se avrò bisogno ancora,ci sarai?-  Lo chiese più con aria divertita e di sfida. Ma infondo sapeva che la risposta che avrebbe dato Zayn sarebbe stata la verità. Lei poteva fidarsi..senza secondi fini.
-Si,ci sarò. Ma lo stesso vale per me,giusto?- Gli fece un occhiolino.
-Accontentati di un’ora a settimana!- Rise di gusto e beatamente,come non faceva da tempo. Poi,dopo averlo salutato,entrò nel suo studio,dove Zayn l’aveva accompagnata a piedi,con la sola promessa di ‘’farsi vedere in giro’’
E forse accadde quando la strinse fra le braccia,o sentendo la sua risata..ma capì di essersi completamente innamorato di Savannah Pitterson.



SOOOOOOOOOOO.
Vedendo che la storia è piaciuta,ho deciso di pubblicare anche il secondo capitolo.
Spero che vi stia piacendo,e ringrazio coloro che hanno recensito e che recensiranno questo capitolo.
In questi giorni - fra domani e domenica - aggiornerò anche l'altra fanfiction,comunque.
Laciate una recensione.:)
A presto.:))
Baci,
Roo.:)) <3


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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


                       

                                                              Because of you    
                                                                            Capitolo 3.



Tornando a casa,Zayn continuava a pensare a quegli occhi blu oceano,a quella risata così melodiosa,al modo in cui lo faceva sentire così..impotente.
Il pensiero di tenere a cuore una persona che non fosse lui lo tormentava,ma non lo spaventava. Sapeva che prima o poi sarebbe capitato. Si sarebbe innamorato,come ogni ragazzo. Avrebbe perso la testa e avrebbe fatto cose folli,era segnato sul copione. Ma lui non voleva questo. Partendo dal fatto che la loro sorta di amicizia era fondata su una base di bugie. Certo,Savannah sapeva che lui sognava quella ragazza. Sapeva che ne era ossessionato,ed era troppo intelligente per non capire che ne era innamorato. Lui sapeva di suo fratello,anche se non capiva perché Savannah si fosse fidata così tanto di lui da spingerla a raccontargli una cosa così personale.
Ma l’unica cosa che lei non sapeva era la più importante. Savannah era quella ragazza. Savannah era quell’ossessione,quell’amore. Era quella voce che lo tormentava,quella risata che non poteva fare a meno di sentire. Era quel desiderio folle irraggiungibile..era quella cosa che gli faceva desiderare di essere una persona diversa,una persona migliore. E lo faceva sentire bene,ma dannatamente ingiusto.
Era la cosa migliore e peggiore della sua vita. Così decise di fare una piccola deviazione. Invece di tornare a casa,entrò in un bar.
-Scusi,puo’ darmi una tazza di caffè?- il barista annuì,e Zayn continuò. –Mi dia anche una bottiglia di birra,grazie.-

-Si,Sophia,sono stata bene a pranzo,tranquilla. Ho avuto compagnia.- Incastrò il telefono fra la spalla e la testa,mentre cercava dei soldi nella borsa,e sorrise pensando a Zayn. Lui era più di un semplice cliente. Da quando lo conosceva,le capitava spesso di pensarlo. Pensava ai suoi occhi color mandorla,o ai suoi capelli sempre un po’ scombinati. Alla sua aria gentile o al modo in cui metteva la lingua fra i denti quando sorrideva o scoppiava a ridere.
Prese ciò che stava cercando nella borsa ed entrò i un bar. Chiuse la chiamata con l’amica,e chiamò il barista.
-Scusi,potrei avere un bicchiere d’acqua?- L’uomo le sorrise annuendo,e lei spostò lo sguardo verso i tavoli. Si lasciò scappare un sorriso quando vide Zayn,che svanì non appena notò che era circondato da bicchieri di caffè e birra.
-Zayn!- Si avvicinò. Il ragazzo riusciva a malapena a tenere gli occhi aperti. –Cosa ci fai qui? Cosa stai facendo?-
-Non voglio più dormire,Savannah.- La ragazza rise,appoggiandosi al bancone.
-E’ la cosa più assurda che mi abbiano mai detto.- Poi,vedendo che l’espressione del ragazzo era seria,continuò. –E sentiamo,perché no?-
Zayn sospirò.
-Perché non voglio più sognarla.-
I lineamenti di Savannah si addolcirono. Stava soffrendo. E soffriva anche lei,a vederlo in quello stato. Lui non poteva lasciarsi scappare una cosa così bella come l’amore.
-Zayn,sei stanco e probabilmente brillo,non ragioni.- Poi sospirò,passò i soldi al ragazzo del bar,e si sedette vicino a Zayn,poggiandogli una mano su una spalla. Lui sussultò a quel contatto,ma probabilmente Savannah non se ne accorse.
-Ora voglio che tu venga con me,d’accordo?-
Il ragazzo annuì,non potendo fare altro che essere schiavo di quella voce così morbida. Lei si alzò e mise un braccio intorno alla schiena di Zayn,che colse l’occasione per stringerla ancor più forte.
-Dove andiamo?- Le sue parole erano quasi un sussurro. Lei parve pensarci un attimo su,ma poi parlò con un tono dolce,ma che non ammetteva repliche.
-A casa mia.-


Arrivati a destinazione,Savannah fece accomodare il suo ospite su una sedia in cucina,mentre prendeva un cuscino e delle coperte da mettere sul divano,affinché Zayn stesse comodo e riscaldato.  Aprì l’anta di un armadio e cacciò fuori le cose,che sistemò in salotto.
-Zayn,vieni. E’ tardi,dormi. Ti ho sistemato tutto sul divano in soggiorno. Se hai bisogno di me,sono al piano di sopra,d’accordo?- Gli lasciò un flebile bacio sulla tempia e fece per andarsene,ma il ragazzo la bloccò per un polso,facendola girare verso di sé.
-Che succede?- Aggrottò le sopracciglia,e Zayn si stese sul divano,lasciando uno spazio libero dalla parte opposta.
-Dormi qui,con me.- Sussurrò quasi,prima di cadere in un sonno profondo.
Savannah lo guardò e sorrise,togliendosi le scarpe. Poi si mise comoda accanto a lui,addormentandosi stretta al suo – quasi – protettore.
La prima notte in cui,affianco a Savannah,nel sogno del ragazzo comparve anche lui.

Quando la mattina seguente Zayn si svegliò,notò con grande sorpresa – e sconcerto – che non si trovava nel suo appartamento. Era in una stanza dalle pareti tinte con un colore chiaro,steso su un divano verde pistacchio con delle coperte addosso. Si guardò intorno,e pochi attimi dopo comparve Savannah con i capelli sistemati in un coda alta. Indossava un jeans corto – anche troppo – e una maglia blu.
-Buongiorno,pigrone! – Gli rivolse un sorriso ed un’occhiata veloce,che lui ricambiò in un modo interrogativo.
-Si,lo so che ti starai chiedendo perché sei qui. E’ solo che ieri eri in uno stato così..confusionale? Non potevo lasciarti solo in quel bar. Scusa l’invadenza,comunque.-
Solo a quel punto Zayn ricordò. Tutto. Il caffè,le birre,Savannah che entrava,che lo portava a casa premurosamente. E si sentì così..stupido.
-No,anzi,ti ringrazio. Scusami tu,piuttosto..- La ragazza si passò una mano fra i capelli.
-No,niente scuse. Non serve a nulla piangere sul latte versato.- Piegò la testa di lato,poi continuò.
-Come ti senti?-
Zayn sorrise. –Solo un po’ di mal di testa,ma sto bene.-
Gli occhi di lei si illuminarono.
-Ce la fai? Vorrei farti vedere una cosa.- 
Automaticamente negli occhi nocciola del moro si accese una scintilla.
-Cosa?-
-E’ una cosa che condividevamo io e Brian. Ora voglio condividerla con te.-
Sorrise,per la prima volta felice da quando parlava del fratello.
Il ragazzo annuì,trovandosi a pensare al fatto che sarebbe andato ovunque,se ci fosse stata la sua Savannah con lui.


-E’ una costruzione in legno..ma c’è solo la parte esterna.- Osservò Zayn,toccando le basi della casa.
-Si,prima che un violento terremoto la buttasse giù c’era una delle case più antiche della città. Io e mio fratello ci venivamo sempre. Sognavamo di rimetterla in sesto,e di venire ad abitare qui,in futuro..-
-Ma quella è nuova,come se fosse stata aggiunta da poco.- Zayn indicò una lastra di legno e la ragazza annuì.
-Si,alcuni miei amici mi stanno aiutando a ricostruirla. C’è solo una parte coperta,ed è laggiù,nell’ipotetica cucina. Prima vogliamo finire la pianta e poi aggiungere il tetto.- Sorrise,e guardò intensamente il ragazzo negli occhi.
-Grazie per avermi portato qui.-
Lei scosse la testa.
-Grazie a te per aver accettato l’invito,amico.-



SOOOOOOOO.
Non sono morta,per vostra sfortuna. E' passata una settimana,e credetemi che avrei voluto aggiornare prima,ma volevo che questo capitolo fosse strutturato al meglio. Volevo far capire un po' le emozioni che attraversano entrambi,e non so nemmeno se sono riuscita nel mio intento.
I rapporti di Zayn e Savannah si fanno sempre più intimi e dolciosi,non trovate? :'))
Ok,basta. Fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione,come sempre.
A presto.<3
Baci,
Roo.<3


 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


                     
                                      
                                                                 Capitolo 4.
                                                                               Because of you.




-Savannah,ti ho portato un regalo!- Lei si voltò,spaventata,e si appoggiò alla porta dello studio che stava per chiudere.
- Luke! Non dovevi,grazie!- Rispose,dopo aver riconosciuto un suo vecchio cliente guarito ormai da tempo. Lo abbracciò e prese in mano il pacchetto,scoprendo un libro verde e bianco.
-Grazie! Era proprio quello che volevo,grazie Luke.- Lui scosse la testa.
-Ma no,è stato un vero piacere. Ci si vede in giro,Savannah.- Lei annuì e prese a camminare,riponendo l’oggetto nella borsa.
-Come mai ti ha dato un regalo?- Zayn la raggiunse con un sorriso e le porse la busta con la vernice. Le serviva per la casa,e lui si era gentilmente offerto di portargliene qualche secchio.
Lei sorrise felice di vedere il ragazzo,e prese la busta.
-E’ una cosa che fa da tre anni. E’ l’anniversario della sua guarigione,e per ringraziarmi mi porta ogni anno un regalo.- Scrollò le spalle e si rivolse a Zayn.
-Grazie per avermi portato la pittura,non dovevi farlo.-
-Invece si. Sei stata molto gentile ieri sera,ho ancora un debito con te..-
Le scappò una risata e lui la guardò interrogativo.
-Zayn,stai tranquillo. D’accordo?-
Cominciarono a camminare insieme verso casa di Savannah.
-E’ solo che..-
Lasciò la frase in sospeso,e lei lo incitò a continuare.
-Che?-
-Voglio fare qualcosa per te.-
Lei piegò la testa di lato,non riuscendo a capire dove il ragazzo voleva arrivare.
-Che ne dici se stasera ti offro la cena?-

Zayn bussò alla porta di casa della ragazza,e aspettò che scendesse. Lei gli aprì la porta sorridendo come non aveva mai fatto. Lui ricambiò,e pensò che era bellissima.
-Sei pronta?-
Savannah annuì e prese la sua mano.
-Non andremo in macchina,vero?-
Zayn scosse la testa.
-No,son venuto a prenderti a piedi. Ci fa bene camminare,non trovi?-
Lei rise,anche se non ce n’era alcun motivo,e intrecciò le proprie dita con quelle del ragazzo.
Un senso di completezza attraversò il corpo di Zayn. Da quanto tempo voleva stringerle la mano? Due..mesi?
Si avviarono in una pizzeria senza dire molte parole.
Si conoscevano da un mese,e Savannah non poté fare a meno di notare,di accorgersi,di realizzare di essere attratta da lui. Scacciò quei pensieri dalla testa.  
Lui è innamorato di una ragazza che non ha nemmeno mai visto. Viene da te per dimenticarla. Sei la sua psicologa,e devi rimanere tale.
E,per quanto si volesse convincere che quella fosse la verità,non se ne capacitava. E la consapevolezza di starsi innamorando di Zayn Malik la colpì all’improvviso.

-Parlami di te. Se ci pensi,non ti conosco affatto.-  Savannah sorrise,notado che il ragazzo si stava finalmente aprendo in una maniera completa.
-Cosa vuoi sapere?- Si mise una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
-Non lo so. Tutto..ad esempio,perché hai voluto fare la psicologa?-
L’azzurro dei suoi occhi scintillò,per poi ritornare al colore normale poco dopo.
-Hai presente quando senti che quella cosa era già scritta nel tuo destino? Quando lotti per quella meta che sai di poter raggiungere? Ecco. Non c’è un perché,non c’è mai stato. E’ una cosa che sentivo. Avevo il bisogno di farlo,e l’ho fatto.-
Zayn schiuse la bocca,forse troppo scioccato e meravigliato dalle parole di Savannah.
-Sapevo che tu fossi una persona genuina..non ci sono segni di cattiveria in te. Sei una persona stupenda,Savannah.-
Lei arrossì. Perché tutto d’un tratto Zayn aveva questo coraggio? Non era mai stato aperto con lei. Forse perché si erano visti solo in ambito professionale,si disse. Lei non lo conosceva affatto. Sapeva quel poco che bastava per giudicarlo innamorato,e non pazzo. Perché era quello che la gente lo credeva. Era così che la gente descriveva la maggior parte delle persone che avevano bisogno di uno psicologo. Pazze.
Avevano mai pensato a tutto ciò che li aveva condotti in quello stato? Una persona può sopportare tanto,troppo,prima di cedere del tutto.
Ma Zayn aveva una forza di carattere fenomenale. Non aveva ceduto.
Sorrise automaticamente e scosse la testa,facendo ondeggiare la sua chioma bionda.
-Perché sorridi?- Anche sul volto del ragazzo si dipinse un sorriso.
-Perché non sono l’unica persona genuina,qui.-

-Grazie per questa serata,Zayn. - 
-Figurati. Mi sono divertito..grazie a te.-
Lei aprì la porta di casa e il ragazzo fu sul punto di andarsene,ma lei lo bloccò.
-Ti va di entrare? Voglio farti sentire una cosa.-
Sorrise,e annuendo entrò in casa.
-Siediti pure sul divano,io vado a prendere una cosa.-
Andò  in una stanza e uscì pochi secondi dopo con una custodia nera. La aprì e ne estrasse una chitarra.
Si sedette sul divano e guardò il ragazzo,steso.
Cominciò a suonare. Una melodia dolce,tranquilla. E poi a cantare. Aveva una voce angelica,bellissima.
Ogni tanto lo sorrideva,e Zayn cadeva nell’illusione che quelle parole così dolci fossero rivolte proprio a lui.
E solo per una fugace istante,si ricordò della foto. Delle lacrime di Savannah quando capì di averla persa. La sua disperazione,il suo voler spaccare tutto.
Voleva dirle la verità..ma c’era qualcosa che lo bloccava. Il punto era…cosa?

-Si può sapere dove vai con così tanta fretta? Lo studio è chiuso,e hai appena finito di mangiare. Oggi hai anche mezza giornata..rilassati,no?- Sophia stava sparecchiando la tavola insieme a Savannah dopo la paura pranzo.
-Sophia,voglio stare solo un po’ da sola,tutto qui. Ci vediamo stasera,ok?-
Senza sentire la sua risposta si alzò dal tavolo,e cominciò a camminare verso la casa. Si fidava troppo dell’amica,sapeva che non l’avrebbe seguita.
-Ciao ragazzi! Come procedono i lavori?-
Appena arrivata urlò agli amici. C’era un ragazzo nuovo sulla scala. Almeno,lei non l’aveva mai visto,non lì. Ma aveva qualcosa di familiare.
Un enorme sorriso si aprì sul suo volto quando lui si girò,scoprendo finalmente così il suo viso.
Fu tentata di abbracciarlo,ma si limitò a ringraziarlo con gli occhi umidi.
-Sapevo che tu fossi una persona splendida.- Sussurrò. Una cosa inudibile,su tutto quel trambusto. Ma lui parve leggerle il labiale,perché sorrise automaticamente,salutandola con un cenno del capo e ringraziandola come anche lei aveva fatto.
Zayn.




SOOOOOOOOOOO.
So che sono in ritardo,in un ritardo bestiale. Ma ho avuto tante cose da fare,a partire dai compiti,a finire con le cene di famiglia per festeggiare il mio - ormai passato - onomastico.
Volevo davvero aggiornare prima,ma non ho trovato un minuto libero. Ora che avevo un po' di tempo,ho postato.
Spero che questo capitolo sia servito a ricompensare l'attesa,che sia quindi valsa la pena.
Fatemi sapere.:)
A presto!
Baci,
Roo.:)) <3

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


                      
                                                                    Because of you
                                                                       Capitolo 5.



-Non so perché tu l’abbia fatto,ma grazie. E’ significato davvero moltissimo per me.-
Savannah sorseggiò il suo cappuccino seduta al tavolo con Zayn. Era sudato e stanco,ma felice di aver fatto la cosa giusta.
-So che per te è importante. Ho solo fatto quel che sentivo.-
Lei sorrise,abbassando lo sguardo. Gli balenava un’assurda idea in testa,e decise di dare voce ai suoi pensieri.
-Quindi non lo hai fatto solo per..perché ti sentivi in debito,vero?- Chiuse un occhio,timorosa della risposta.
Perché le importava tanto?
-No,Savannah,non pensarlo nemmeno. L’ho fatto perché ne avevo voglia,perché volevo fare la cosa giusta. Potrei farlo anche domani,o dopodomani,se la cosa ti entusiasma.-
Le rivolse un sorriso sincero e onesto. La ragazza sapeva che tipo di persona era lui,eppure non riusciva a capirlo del tutto. Non fino in fondo.
Non sapeva spiegarsi il perché lui la tenesse così tanto in considerazione. Va bene,lo stava aiutando a guarire,ma aveva altri 15 clienti,e nessuno si era mai comportato in quel modo. Non riusciva a spiegarsi quel sorriso onesto che contornava il suo viso ogni volta che parlavano,o che semplicemente si guardavano.
Ma soprattutto,non riusciva a spiegarsi quel senso di debito che lui provava nei suoi confronti. Come se avesse davvero fatto una cosa sensazionale. Come se avesse davvero cambiato qualcosa nella sua vita.
-Che succede?-
Zayn la vide pensierosa. E pensò che non ci fosse cosa più bella al mondo del suo sguardo.
Lei prese un respiro profondo,dopodiché parlò.
-Perché sono così importante per te? Cosa ho fatto di così gratificante?-
Si avvicinò,e lui si sentì mancare il fiato. Perché era così importante? Se lo chiedeva sempre anche lui,nonostante sapesse la risposta. Lo aveva sempre saputo. Solo che era dannatamente difficile da dire in faccia.
-Perché sei la prima persona che si interessa a me dopo molti anni. La prima che si chiede se sono ancora vivo. O se sono morto nella mia solitudine. O se,ancora peggio,sono vivo,ma divorato fra i ricordi e in stato vegetativo.-

Savannah chiuse la porta dello studio alle sue spalle,consapevole di dover fare una pulizia generale e di non potercela fare da sola. Inviò un sms all’ultima persona chiamata,convinta che fosse Sophia.
-Ho bisogno d’aiuto allo studio,arriva il prima possibile. – Savannah.
Si guardò intorno,prese un codino e raccolse i capelli in una coda disordinata. Poi cominciò a mettere in ordine i libri sulla scrivania,finché non sentì la porta aprirsi.
-Savannah!-
Si girò,notando Zayn sull’uscio della porta.
-Zayn! Cosa ci fai qui?- Gli sorrise,ricevendo una sua occhiata interrogativa per risposta.
-Ho..ricevuto l’sms..- Stavolta fu Savannah a lanciargli un’occhiata.
-Quale sms?-
-Quello che hai inviato,Savannah.-
Lei si portò una mano alla fronte.
-Dio,Zayn scusami! Pensavo di averlo inviato a Sophia,devi perdonarmi,davvero. Io..cielo,chissà che colpo ti ho fatto prendere..- Lui rise.
-Tranquilla,non c’è problema! Posso essere comunque d’aiuto nel mio piccolo?-
-Mi serviva aiuto con le pulizie,ma di certo non pretendo che tu ora mi dia una mano,voglio dire..-
Zayn alzò un sopracciglio,scoppiando in una fragorosa risata.
-Savannah,ormai sono qui,e comunque non mi dispiace. Da dove posso iniziare?-
Lei lo guardò,e la risata del ragazzo contagiò la sua. Lui era sempre così carino con lei,così gentile..Scherzando ancora,lei gli passò la scopa.
-Zayn?-
Si voltò.
-Si?-
Lei gli sorrise.
-Grazie.-
Si passò un ciocca di capelli dietro l’orecchio. Nonostante tutto,Zayn comprese che lo stava ringraziando per tutto. In quell’unica parola,Savannah aveva rinchiuso milioni di emozioni e sensazioni. Milioni di gratificazioni..compresa quella di essere entrato nella sua vita.

-Adesso mi spieghi cosa ti prende.- Sophia fece irruzione a casa di Savannah,che non si era fatta sentire per tutto il giorno.
-Ciao anche a te,Sophia.- Sorrise sarcastica e si concentrò sulla lettura del suo libro.
-Non scherzare,non sono dell’umore.- Dal tono dell’amica,Savannah comprese che era davvero triste,così chiuse l’oggetto e protese tutta la sua attenzione su di lei.
-Cos’è successo?-
Si passò una mano fra i capelli.
-Non capisco. Niente è andato storto,nell’intervento. Abbiamo fatto esattamente quello che dovevamo fare..sembrava che non ci fossero complicazioni. Eppure,Paul Flanner è morto.-
Abbassò lo sguardo,e lei capì che era disperata. Sophia ci teneva davvero moltissimo a suoi pazienti,che li conoscesse o meno. Quel lavoro era la sua vita,non poteva pensare che qualcosa potesse essere andato storto.
-Forse è morto per cause naturali,Sophi..voi avete fatto il possibile,io ti conosco.-
-Ma non riesco a spiegarmelo..-
Le accarezzò un braccio.
-Sophi,le batoste prima o poi le prendono tutti. Bisogna solamente saperle accettare.. -
L’amica annuì,forse troppo stanca per continuare quella conversazione.
-Cambiando argomento,tu,piuttosto? Cosa stai combinando?-
Sorrise,pensando al moro. Inchiodò i suoi oceani con quelli dell’amica. Avevano entrambe gli occhi azzurri,ma quelli di Sophia sembravano di ghiaccio. Erano molto più tetri.
-Niente,davvero.-
-Andiamo,con chi ti stai frequentando?-
Abbassò lo sguardo,arrossendo.
-Allora è vero!- L’amica rise,facendo ondulare i capelli scuri.
-Frequentando è dire molto,non è così. Solo che qualche volta ci vediamo,io gradisco la sua compagnia e lui gradisce la mia.-
-E sentiamo,chi è?-
Gli occhi di Savannah si illuminarono.
-Si chiama Zayn.-
Sophia sgranò gli occhi.
-Ma non è un tuo cliente?-
La ragazza si morse il labbro inferiore.
-Si,è solo che..dopo tanto tempo,mi sento bene con qualcuno che non sia tu,capisci?-
Lei annuì e sorrise. Pensò che se lo meritava,qualcuno con cui stare.
-Ti piace,non è vero?-
Savannah legò i capelli in una cosa simile a quella fatta allo studio.
-Si,mi piace davvero molto.-
-Affrontare la giornata di domani sarà meno difficile,in questo modo. Con qualcuno con cui ti senti bene..con qualcuno che ti piace. So che domani sarà molto difficile per te.-
-Si,so che giorno è domani.-
Non voleva parlarne,e liquidò la conversazione in quel modo. Poi,ridendo e scherzando cambiarono argomento e trascorsero la serata.
-Credo che sia ora di andare..- Sophia controllò l’orologio,constatando che era davvero tardi.
-Certo..allora ci vediamo domani,o al massimo ci sentiamo.- Savannah sorrise.
-Certo,puoi contarci.- L’amica le diede un’amichevole pacca sulla spalla,per poi uscire da casa Pitterson.
Una volta rimasta sola,Savannah andò a dormire,immersa dai suoi stessi pensieri.
   




SOOOOOOOOO.
Scusatemi per l'enorme ritardo,ma ho avuto la febbre. D:
Ringrazio come al solito le persone che hanno messo la storia fra le preferite/seguite/ricordate. Chi ha recensito e chi recensirà. E chi vorrà ancora seguire la fanfiction.:)
Ah,la settimana prossima avevo intenzione di postare un'altra fanfiction,dato che You belong with me manca un capitolo per finirla,e avere una sola storia in corso è deprimente. ç.ç
A presto.:)
Baci,
Roo.:)) <3

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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***


                         
 
                                                                                Capitolo 6.




Passando per strada,Zayn vide una figura esile con la testa fra le mani,in un parco. Poco dopo,lei si alzò e il ragazzo si accorse che era Savannah. La sua Savannah. Fece per correrle incontro,ma lei sembrava in preda alla furia più distruttiva. Buttava per terra rami di alberi,sassi,e lanciava urla come se le fosse stato tolto tutto.
-Savannah!-
Fece in fretta a raggiungerla,e la strinse fra le sue braccia come mai aveva fatto,nonostante le sue proteste.
-Lasciami,Zayn!-
Lui pensò che era una fortuna che non ci fosse nessuno,a quell’ora,altrimenti l’avrebbero giudicata pazza.
E lei non lo era. Non lo era per niente. E lui sapeva che solo una cosa l’avrebbe potuta far star male in quel modo. Quella cosa,portava il nome di Brian.
-Savannah,Savannah calmati. Tranquilla..-
Lei lo guardò,con gli occhi gonfi,rossi e spenti.
-Zayn..-
Affondò la testa nell’incavo del collo del ragazzo,che le sussurrava invano parole rassicuranti. Riuscì a calmarsi,ma la rabbia era ancora dentro sé. Anzi,più che rabbia,era dolore.
Dai suoi occhi continuavano a uscire lacrime. Lacrime amare.
-Savannah,cos’è successo?- Il suo tono era dolce,pacato. Non voleva metterle fretta,e sapeva che glielo avrebbe detto solo se si fosse sentita pronta a farlo,pronta a riallacciare i rapporti col passato di cui non voleva ricordare niente.
-Zayn,io..non..- Si bloccò per riprendere fiato,scoprendo delle occhiaie,simbolo di una notte insonne. Poi riprese a parlare. –Non qui.-

Seduti sulle scale fuori al giardino di Savannah,Zayn ascoltava i suoi sfoghi e la teneva stretta fra le braccia. E si sentì inutile,impotente. Perché non poteva fare niente per farla stare meglio.
-Lo sai,all’inizio non volevo crederci. Il mio fratellone,non poteva essere. Era così vitale,aveva una vita ricca davanti a sé e tutti volevano stare con lui. Era la spalla su cui piangevo,era il mio angelo custode. E lo è ancora adesso. Oggi è un anno esatto..un anno che non lo vedo e né lo sento. Un anno esatto dalla morte di Brian Pitterson.  Inizialmente lo vedevo normale. Facevo finta che fosse in uno di quei suoi viaggetti improvvisati di qualche giorno. Ma dopo settimane della sua assenza,sono stata costretta ad accettare che forse non sarebbe mai tornato. E sono stata terribilmente male,sul serio. E ho scaricato tutto sul lavoro,ecco perché ci tengo tantissimo. E’ grazie a questo che non sono impazzita per davvero.-
Zayn le accarezzò i capelli,e parlò per la prima volta sul serio.
-Vorrei trovare le parole giuste per poterti consolare,ma non le ho,Savannah..So che non serve a niente dirti che lui non vorrebbe questo,so che con serve a niente dirti che sarà sempre con te e so che non serve a niente dirti che tutto passerà. Ma so che potrò essere io,quella spalla su cui piangere,se ne hai bisogno. Non è la stessa cosa,perché io non posso darti quella felicità che tuo fratello ti ha tolto. Ma sappi solo che se hai bisogno,puoi chiamarmi. Anche nel cuore della notte,fallo. Anche se ti serve qualcuno che ti abbracci,che ti accarezzi i capelli e ti spieghi pazientemente che tutto si risolverà. Anche se ti serve qualcuno che asciughi le tue lacrime. Anche se magari vuoi semplicemente sentirti meno sola. Io sono qui,per te.-
Lei sorrise,sincera,e di colpo lo abbracciò. Nessuno le aveva mai parlato in quel modo. Lui l’aveva appena fatta sentire meglio,quando credeva che non sarebbe stato possibile. Non aveva parole per esprimersi. Per esprimere la sua gratitudine,il suo affetto..eppure sapeva che in qualche modo,a Zayn sarebbe arrivato.
-Zayn?-
Lui ricambiò la stretta,beandosi del suo dolce profumo. Cosa non avrebbe fatto,per lei.
-Grazie.- Si bloccò,quasi fosse timorosa,ma poi continuò. Non aveva paura. Non di Zayn.  –Vorrei che facessi una cosa per me.-

-Tu..non vieni?- La ragazza tese una mano a Zayn,qualche passo dietro di lei,che le sorrise.
-Tranquilla,vengo fra cinque minuti. Prenditi tutto il tempo che vuoi.-
Riuscì a sussurrare un flebile ‘grazie’ prima di scomparire fra la nebbia.
-Ehi,Brian.- Si sedette vicino la lapide,e la sfiorò. –So che puoi sentirmi. Lo so. E volevo ringraziarti. Perché so anche che qui c’è il tuo zampino. Mi hai sempre protetta e aiutata,e non hai smesso di farlo,a quanto vedo. So che l’hai mandato tu..Zayn è il mio angelo custode. Se potesse,ammazzerebbe chiunque pur di vedermi sorridere,e non capisco il motivo. E sai cosa? Mi rende davvero felice. Zayn,intendo. Sto così bene. Capisce perfettamente quando ho bisogno di che cosa..non credevo che esistessero ragazzi davvero così perfetti. E devo ringraziare te,perché da lassù lo hai sempre saputo. Lo avrei dovuto aiutare io,dato che è mio cliente,e invece è finita nell’esatto contrario. Anche inconsapevolmente,Zayn mi ha aiutata..- Si voltò a guardarlo,riuscendo a scorgere una figura che avanzava verso di lei. Forse era venuto a prenderla,per portarla a casa. Non voleva farsi attendere,così cominciò ad alzarsi. –Ciao,Brian. A presto..e grazie.- L’ultima parola fu solo un sussurro,e per la prima volta,sorrise pensando al fratello come angelo,e non come fantasma.

-Mi racconti una storia?- Savannah si mise comoda sotto le coperte del divano,e accanto a lei,c’era Zayn.
-Sei seria?- Il ragazzo trattenne una risata,e provò un impeto di dolcezza.
Lei annuì.
-Si che lo sono.-
Lui parve pensarci un po’ su,ma alla fine annuì.
-Va bene.- Riuscì a cogliere un sorriso sul volto della ragazza,e iniziò.
- Una ragazza torna nel suo paese natale,per dire addio al ragazzo che anni prima aveva amato,dato che stava per sposarsi con un altro,che aveva due figli. Lui è distrutto dalla notizia,ma l’accetta. Perché lui l’amava,e l’amore non sempre è giusto. Ma la ragazza non può lasciarlo così,quindi decide di passarci del tempo insieme,forse perché anche a lei mancava. E forse perché la scintilla non si era del tutto spenta. Anzi,non si era spenta per niente. E infatti,finiscono per comportarsi come due adolescenti alle prime armi,dandosi silenziosi baci,rendendosi conto di essere ancora innamorati l’uno dell’altra. Ma presto la chiamano per comunicarle che suo figlio aveva avuto un grave attacco di cuore,e lei parte,con la promessa di ritornare presto,disperata. Ma questo non succede,perché il cugino di lui lo trova,e lo spara.-
Savannah ebbe un sussultò. –Ma è terribile.-
Zayn sorrise,scuotendo il capo. –Ma la storia non è finita.-
-E come finisce?-
-Tu come vorresti che finisse?-
Lei raggruppò i capelli in una coda. –Continua.-
-Lo portano in sala operatoria,sperando di riuscire a salvarlo,ma non avviene. Aveva subito un grave trauma cranico,ed era morto sul colpo. Intanto,il figlio di lei aveva subito un trapianto di cuore,e si sentiva bene. Gli avevano detto che il donatore aveva quarantadue anni,alla sua morte. E dopo,riceve una chiamata,che l’avvisa dicendo che il ragazzo dal quale era tornata,era morto. Così si informa,e scopre che per uno strano scherzo del destino,lui aveva donato il cuore a suo figlio. Anche se era annegata nel dolore,poteva sentire la presenza dell’unico uomo che avesse mai amato ad ogni battito regolare del figlio. Le aveva dato il meglio di sé,ora lo sapeva benissimo.-
Savannah sorrise,leggermente commossa.
-E’ bellissima.-
-Lo so. Anche se non è esattamente il prototipo di storia che si racconta.-
Lei gli prese la mano,che era stranamente calda.
-Perché dobbiamo essere sempre nella regola?-
Lui le accarezzò i capelli. Voleva starle vicino in ogni momento,e aveva una voglia assurda di baciarla. Ma,almeno per il momento,si limitava a starle accanto come protettore.
-Hai ragione. Buonanotte,Savannah.- Le posò un lieve bacio sulla guancia,e fece per andarsene.
-Zayn?-
Lui si voltò a guardarla.
-Si?-
-Ricordi quando mi hai detto che potevo contare su di te per qualsiasi cosa,per ogni favore?-
Lui annuì,togliendo le mani dalla tasca e passandosele fra i capelli.
-Rimani qui,stanotte. Qui,con me.-




SOOOOOOOOOOO.
Spero che questo capitolo non faccia troppo schifo,perchè a me piace davvero molto. Forse sono un po' in ritardo e chiedo scusa,ma volevo postare una cosa bella,ma con qualche giorno di ritardo,che orrida ma puntuale. Non so se capite,lol.
E visto che è da un po' che non lo faccio,dopo vi lascio il mio profilo facebook efp. Potete mandarmi l'amicizia e chiedermi tutto.:)
Poi vi chiedo se avreste voglia di seguire un'altra mia sotira,sempre dui ragazzi. Perchè non vedo l'ora di postarla,ma se non la segue poi nessuno è inutile..
Vabbè,mi dileguo!
Fatemi sapere.:) <3
A presto,
Baci,
Roo.:)) <3
                                   

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***


                        




Nei giorni che passavano,Zayn e Savannah erano davvero,davvero inseparabili. Lui le dava una mano allo studio quando serviva,trovando stranamente bizzarro di essere lui stesso un cliente. Quando si vedevano come amici,Savannah era davvero bellissima e socievole. Era il tipo di ragazza che non passava inosservata,soprattutto dai maschi. I suoi occhi azzurri profondi brillavano alla luce del sole,e i suoi capelli biondo platino facevano invidia persino al sole. Aveva lentamente smesso di essere triste per suo fratello,concentrando invece tutta la sua attenzione sul lavoro e sui suoi amici. Lei e Sophia non si sentivano spessissimo,ma era prevedibile. L’amica passava quasi tutto il tempo all’ospedale,e quando potevano si incontravano. Ma con Zayn,invece,era tutt’altra storia. Trascorrevano insieme quasi ogni sera,guardando un film e mangiando pop corn,oppure semplicemente parlando.
Quando invece Savannah fungeva da psicologa,aveva un’aria strettamente professionale. Più volte aveva detto al ragazzo che,se voleva,poteva smettere di andare da lei in veste di malato mentale,dato che,ora che avevano un tipo di rapporto diverso,lei avrebbe potuto parlargli tranquillamente a casa sua,gratuitamente. Zayn stava valutando se prendere in considerazione quella proposta oppure no,anche se gli sembrava da egoisti. Non voleva che Savannah pensasse che lui la stava solamente usando per il suo problema divenuto ormai quasi invisibile.
Non aveva smesso di sognare la ragazza,ma le ‘’visioni’’ stavano apparendo sempre meno frequentemente. E quando c’erano,i due erano insieme. Ridevano,scherzavano,si sorridevano e si abbracciavano. A volte capitava anche che sognava di baciarla,come una coppia vera. Quando si svegliava poteva quasi sentire ancora il sapore delle labbra morbide di Savannah sulle sue. E allora aveva l’impulso di alzare la cornetta del telefono e chiamarla,ma poi riagganciava subito. Non poteva farlo,perché Savannah non era sua,come invece avrebbe voluto che fosse. Un giorno lei si sarebbe svegliata e avrebbe capito lentamente di amare un uomo,che l’avrebbe ricambiata senza pensarci due volte perché,si sapeva,Savannah era una ragazza fantastica. Era il genere di donna che ogni ragazzo avrebbe voluto al proprio fianco,senza se e senza ma.
E poco a poco,Savannah si stava rendendo conto di quanto fosse disposta a rischiare per Zayn. Cercava di scacciare via quel fastidio allo stomaco,come un battito d’ali,che puntualmente si ritrovava a provare quando lui la guardava con quegli occhi color nocciola così profondi. Eppure,si rifiutava di pensare di essersi innamorata di Zayn. Non voleva sembrare una di quelle adolescenti alle prime armi che ci sono nei film,anche se in un certo senso,era così.  Non aveva avuto storie davvero importanti. Nessuno le aveva mai parlato come faceva lui,nessuno l’aveva guardata come faceva lui,nessuno le aveva accarezzato i capelli,infondendole la certezza di avere qualcuno su cui contare come faceva lui. Zayn la faceva sentire importante,questa era la verità. 
-Allora,stasera che film vediamo?-
Zayn le circondò le spalle con un braccio,notando quanto fosse esile il suo corpo.
-Dai,l’ultima volta ho scelto io. Tocca a te. Il tuo film preferito,forza.- Le sorrise e le accarezzò i capelli,giocando con alcune ciocche. Da giorni il pensiero di farle capire cosa provava lo tormentava,ma era spaventato all’idea di perdere la sua amicizia. Savannah era la cosa più cara che aveva,il regalo più bello che la vita potesse offrirgli. Non voleva rovinare la magia che si instaurava fra loro ogni qual volta che si vedevano.
La ragazza sorrise,radiante al pensiero di poter guardare qualcosa scelto da lei,e porse un dvd a Zayn.
-Bene,allora ho deciso. Guarderemo questo!-
-Savannah,è vecchissimo. Avrà più o meno quindici anni,questo film.-
-E quindi? Una cosa se è bella,è bella sempre. Questo è uno dei migliori film del mondo,Zayn. Te lo posso assicurare.- Fece una faccia imbronciata per convincere il ragazzo,che acconsentì.
-Va bene,come vuoi.- Si sedettero sul divano e cominciarono a sgranocchiare i pop corn e Savannah si lasciò abbracciare da Zayn tutto il tempo.
Quella si che era una serata perfetta.

-A cosa stai pensando?-
Zayn aveva lo guardo assente,perso nel vuoto,seduto sulle poltrone dello studio di Savannah. Pensava a quanto fosse sbagliato,a quanto tutto fosse sbagliato. Si era innamorato della ragazza sbagliata. Era riuscito perfino a conoscerla a fondo. Ma quanto lei sapeva,di tutta la storia? La metà,forse?
-Dovresti saperlo,Savannah.- Il ragazzo decise di rispondere alla domanda con un’altra domanda.
Lei fece una buffa espressione simile ad un rimprovero,poi parlò.
-Sono una psicologa,Zayn. Non un’indovina. Per quanto mi piacerebbe,non riesco a leggere nella mente della gente,purtroppo. Mi dici a cosa pensi o chiudiamo qui la seduta? Ti ho già detto che se è un problema di soldi,io posso..-
-No,Savannah.- Zayn la zittì gentilmente,bloccandola. –Io ti ho già detto che non è questo. Sono solo di pessimo umore,tutto qui. Scusami.-
L’espressione della bionda si addolcì,e gli prese la mano.
-Sai che io non sono la tua psicologa. Sono più di questo,almeno spero.- Rise nervosamente. – Sono una tua amica,Zayn. A me puoi raccontare tutto. Se ne hai voglia,ovviamente. Altrimenti lasciamo passare,nessuno ti obbliga a fare niente.- Gli accarezzò il palmo della mano col pollice. Aveva una voce soffice,tenera. I suoi occhi imploravano qualcosa,supplicavano. Savannah voleva che lui si aprisse,proprio come aveva fatto lei qualche settimana prima.
-Lo so,Savannah. E vorrei tanto. E sai che lo farò. Mi fido di te,come non mi fido di nessun altro.-
La ragazza sorrise,consapevole di come lui fosse disposto a mettersi in gioco,per lei.
-Si tratta della ragazza? Quella dei sogni?- Posò il quaderno,per fargli capire che quella era passata da una seduta psicologica a un’amichevole chiacchierata confidenziale.  
Lui annuì e si passò una mano fra i capelli.
-Si,ma non è solo questo. Questa volta c’è qualcosa di più.-
-Cosa?- Si avvicinò ancor di più,e lui cominciò ad accarezzarle i capelli.
-Lei mi sta facendo diventare matto. Lei è il centro della mia vita,è questo il problema. Penso che tutto le cose che abbia fatto,da due mesi a questa parte,sono state sopravvivere per lei. A nessuno importa di me,Savannah..-
Lei lo stoppò immediatamente. –A me importa di te,Zayn!-
-Si,lo so. Intendevo,che nessuno prima che lei comparisse si interessasse alla mia salute,alla mia sanità mentale e alla mia vita. Lei è il mio più grande sogno e il mio più grande incubo. Ma lei mi ha portato a te.-
Savannah sorrise,contro voglia. –Ti ha portato a me?-
Il ragazzo annuì. –Si,mi ha portato a te. Se non fosse per quel sogno,ora io non sarei qui,noi non saremmo insieme e non avremmo tutto ciò che abbiamo.-
-E cos’abbiamo?-
-Abbiamo il più bel rapporto del mondo,Savannah. Non so se te ne sei resa conto,ma io sono quello che sono perché tu mi dai la forza di andare avanti.-
-Non sono io ad aiutare te,Zayn. Sei anche tu che hai aiutato me,e non immagini quanto.-
La ragazza gli baciò la guancia,e lui si sentì stranamente bene. Desiderava solo intrappolarle le labbra con le sue,ma ovviamente non poteva. Scommetteva che fossero morbide e dolci,ma non l’avrebbe mai potuto testare,ovviamente.
A rompere quella magia,fu Savannah stessa.
-E’ troppo scontato se ti chiedo di darmi un passaggio a casa?-
Lui sorrise e le accarezzò la mano.
-Certo che no.-

La macchina si fermò e la ragazza si slacciò la cintura,poi guardò verso Zayn.
-Grazie per avermi accompagnata.-
-Ma no,figurati.-
-Vuoi entrare?- Indicò la porta d’ingresso,ma lui declinò l’invito.
-Non posso,ma grazie per averlo chiesto.- Lei annuì e fece per aprire lo sportello.
-Savannah..per il costo delle visite,so che ti eri offerta di farmele gratis,ma non credo di poter accettare,voglio dire..-
Prima che potesse concludere,Savannah lo attirò a sé e incastrò le sue labbra con quelle del ragazzo. Lo baciò più per farlo zittire che per la voglia di farlo,ma,ad atto compiuto,si sentì come se il mondo avesse preso senso solo in quel momento,come se per vivere avessero aspettato entrambi quel bacio. Lo sentì sorridere sulle sue labbra e mise le mani fra i suoi capelli. Quando si staccarono,lei sorrise,e lanciandogli un’ultima occhiata aprì lo sportello e uscì dall’auto.
-Savannah! Aspetta..ci vediamo presto?-
Lei rise e chiuse la portiera,felice.
-Si,ci vediamo presto.-






SOOOOOOOO.
So che vorreste uccidermi e non vi biasimo. Scusate per il tremendo ritardo,davvero. Sapete che non mi piace farmi attendere,ma questa volta non ho potuto fare altro. Le mie più sentite scuse. ç.ç
Quei due coglioni dei protagonisti della mia fanfiction finalemnte si sono baciati - Sia Lodato Gesù Cristo.
Fatemi sapere come sempre le vostre opinioni!
A presto! :)
Baci,
Roo.:)) <3

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Capitolo 8
*** Capitolo 8. ***


                            




La sensazione delle labbra di Savannah su quelle di Zayn,era ancora sulla bocca di lui. Erano proprio come aveva immaginato,dolci e morbide. Non aveva potuto trattenere un sorriso. Aveva desiderato baciarla per così tanto tempo,che gli sembrava quasi un sogno. E per un attimo,si chiese se non fosse proprio così. Forse fra non molto si sarebbe svegliato e avrebbe realizzato che nulla di quello che era successo,era accaduto realmente. Del resto,non sarebbe stata la prima volta. Ma nessuno dei sogni in cui la baciava,era così reale.
Erano stati solo pochi attimi,eppure avrebbe dato in scambio tutta la sua vita solo per riviverli.
Erano due giorni che non vedeva Savannah,ma gli sembrava una vita. In un primo momento pensò che lo stesse evitando,poi calcolò che non era quel tipo di persona,così smise di pensarci,almeno per un po’. Fu però in quei momenti che si accorgeva che qualunque cosa facesse,gli ricordava la ragazza. Realizzò,per la prima volta che la sua vita,o almeno la gran parte,ruotava intorno a lei.
Dal canto suo,Savannah lo sapeva bene,lei era con la testa fra le nuvole. Non smetteva di pensare,neanche per un minuto,a Zayn che sorrideva sulle sue labbra. E si diede,da sola,la risposta a tutte le domande che si era posta in precedenza.
Ecco perché era sempre così disponibile con lei.
Ecco perché non le diceva mai di no.
Ecco perché la guardava con sguardo riconoscente.
Ecco perché era un continuo sorridere.
Ecco perché le stava accanto nei brutti momenti.
Lui era innamorato di lei.
Forse lo era sempre stato. E lei si era innamorata di lui. Non si era innamorato di Zayn Malik,quello timido e tormentato da una ragazza. Si era innamorata del suo Zayn,del ragazzo sorridente,ma tormentato per l’amore che provava per una ragazza che non aveva mai visto prima. Si era innamorata del ragazzo che si preoccupava per lei,del ragazzo che l’aveva aiutata a superare uno dei momenti più brutti della sua vita. Si era innamorata del ragazzo che le accarezzava i capelli la sera,del ragazzo che sarebbe stato disposto a gettarsi fra le fiamme pur di vederla felice. Ma soprattutto,si era innamorata di ciò che erano quando erano insieme.
Ora ne era convinta. Zayn era il suo angelo custode.
Non ti azzardare a venire allo studio,adesso. Non ti muovere,vengo a casa tua. Tanto dopo di te ho finito la giornata.
Aveva mandato questo messaggio al ragazzo,quando lui entrò dalla porta,col telefono in mano.
-Troppo tardi,vero?- Alzò un sopracciglio,e chiuse un occhio,provocando la risata di Savannah.
-Si,può darsi. Aspetta,non ti muovere,che se rimani lì io adesso chiudo lo studio.- Prese le chiavi e chiuse la porta,cominciando a camminare,assicurandosi che Zayn la seguisse.
-Non ne vuoi proprio sapere di farmi continuare ad essere cliente,vero?- lui trattenne una risata,mentre lei non riuscì a contenere un sorriso.
-Assolutamente no. E’ impensabile. Non voglio che tu venga. Almeno non allo studio.- Si affrettò ad incrociare le proprie dita con quelle del ragazzo,e lo vide rilassarsi a quel contatto.
-Dove stiamo andando?-
-Non vedo la casa da un po’ di tempo,vorrei andare là. Così possiamo parlare.- Di noi avrebbe voluto aggiungere. Non lo fece,ma pensò che lui l’avesse capito dal mezzo sorriso che spuntò sul suo volto.
Continuarono a camminare in silenzio,legati solo dalle mani che erano perennamente unite. Intrecciate.
Quando arrivarono,Savannah si sentì mancare il fiato.
-O mio Dio!- Lasciò per un attimo la mano del ragazzo,e tutto divenne grigio intorno a lei. Era come se quello fosse l’unico gesto che potesse salvarla in via di morte,e per un attimo fu indecisa sul se riprenderla oppure no. Optò per la seconda soluzione e corse verso la casa quasi portata a termine. Era quasi finita di essere stata riverniciata,e tutti i pezzi erano al proprio posto. Fece un giro per l’abitazione,e immersa nei suoi pensieri com’era,non si accorse che lui la raggiunse.
-Ti piace?- Lei si voltò,con un sussulto,ma poi sorrise al ragazzo.
-E’..bellissima. Ma non capisco..-
-Ho passato qui quasi tutte le mattine,quando eri a lavoro. E quando facevi anche i turni di pomeriggio,ne approfittavo e tornavo. Ho cercato di fare il possibile,ma se ti ha dato fastidio è..- Lei lo interruppe,e si portò una mano alla bocca,abbracciandolo di colpo.
-Zayn,tutto questo è magnifico..io non so come fare per ringraziarti.- Cacciò indietro lacrime che minacciavano di scendere dai suoi occhi.
Mi basterebbe solo un altro bacio.
Lo avrebbe detto,se non avesse saputo la falsità che conteneva quella frase.
Se avesse baciato Savannah ancora una volta,era sicuro,che sarebbe diventata come una droga. Non avrebbe potuto farne a meno,e non gli sembrava il caso,dato che non sapeva ancora la loro situazione com’era messa.
-Non piangere..- Lui le accarezzò la guancia,e lei sorrise.
-Solo se mi prometti che farai in modo di non farlo avvenire.- Si affrettò a intrecciare le proprie dita con quelle del ragazzo che le sorrideva.
Non avrebbe chiesto nient’altro,solo la sua compagnia.
-Te lo prometto,Savannah.-
Lei poggiò la testa sul suo petto. Poteva sentire il battito regolare del cuore di Zayn,e sorrise involontariamente.
-Si,ti credo.- Quasi un sussurro,seguito da un abbraccio sentito. Poi,quasi come se fosse la cosa più naturale del mondo,le labbra di lui toccarono quelle della ragazza. O fu il contrario. Lei sentì il peso delle mani calde di Zayn sui suoi fianchi,e intrecciò le sue mani dietro al collo. Si sentì sollevare e incastrò le gambe attorno al bacino di Zayn. Si appoggiarono allo stipite di una porta,e continuarono a baciarsi dolcemente. Come se,entrambi,avessero bisogno solamente di quel contatto per vivere.





SOOOOOOOOOO.
Scusatemi perchè per quanto io cerchi di essere puntuale,il più delle volte,non lo sono. Mi dispiace davvero moltissimo,dovete credermi.
Spero che questo non vi distragga troppo dall'interesse verso la storia,e che voi continuate a seguirla.
Fatemi sapere,come sempre,cosa ne pensate attraverso una recensione.:)
A presto.
Baci,
Roo.:)) <3

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Capitolo 9
*** Capitolo 9. ***


                    


                             





-Primo bacio.-
Stesi sul pavimento di casa Malik,Savannah e Zayn ridevano e scherzavano,confessandosi cose sul proprio passato.
-In terza media.- Zayn la indicò,come per porgli la domanda,reciprocamente.
-In secondo liceo.- Savannah annuì,quasi a voler ricordare quel momento. –Me lo ricordo ancora. Mi sollevai parecchio in punta,lui era altissimo.- Rise.
-Pensa,a me fu l’esatto contrario.- Il ragazzo arrossì a quella piccola confidenza,e lei rise ancora più forte.
-Ti prego,non ci credo!- Gli diede uno schiaffo sulla spalla.
-No,è vero. Non ero proprio uno sfigato,ma quasi.-
Lei assunse un’aria più seria,osservando il – suo – ragazzo.
-Su di te girano tanti pettegolezzi..-
Zayn annuì,abbassando lo sguardo.
-Lo so.-
-Perché lasci che la gente lo faccia? Perché li lasci parlare?- Gli accarezzò i capelli,avvicinandosi un po’ in più. Si guardarono per pochi secondi negli occhi,dopodiché lui prese la parola.
-Perché se la smettono con me,attaccheranno con qualcun altro. Io sono forte,posso sostenerlo,magari un’altra persona è più debole e non ci riesce.- Savannah schiuse la bocca,e lui le lasciò un leggero bacio. Poi cominciò a farle il solletico,e lei per sfuggirgli,ridendo si nascose nell’armadio,tirando l’anta verso di se.
-Pensi di essere al sicuro lì dentro?- Gli urlò Zayn,da fuori. Lei continuò a ridere,ma il suo sguardo cadde sulla divisa militare appoggiata su una gruccia. Distratta,mollò la presa e il ragazzo cadde in avanti,sopra di lei. Risero,ancora,e dopo un paio di baci,Savannah si alzò,andandosi  a sedere sul letto.
-Non mi avevi detto di essere stato nell’esercito.-
Lui fece spallucce. –Non credevo fosse importante.-
-E’ una parte del tuo passato,e a me interessa saperla.- Lui si andò a sedere vicino Savannah. Quanto l’amava,quella ragazza. L’aveva desiderata per così tanto tempo,che non sembrava vero averla. Aveva immaginato a lungo il sapore delle sue labbra,realizzando solo in quel momento di poterlo provare in prima persona. Sapeva bene che per lei era ancora difficile capirlo. O almeno,capire la sua storia. Aveva deciso di non raccontarle niente della ragazza,che in fondo era lei. Ci sarebbero state troppe complicazioni,ed era una cosa che lasciava al futuro.
-Zayn? Mi ascolti,allora?- Troppo preso dai suoi pensieri,non si era accorto che Savannah aveva continuato a porgergli domande,e osservandola,aveva l’aria divertita. Un mezzo sorrisetto contornava il suo volto.
-Scusa,dicevi?-
-Ti ho chiesto com’è stato. Fare il soldato,intendo.- Inchiodò gli occhi in quelli del ragazzo,anche se non smise di sorridere. Non poteva farne a meno,quando erano insieme.
-Noioso,perlopiù. Certo,ci sono attimi di paura,ma è soprattutto noioso.- Lui si avvicinò. –Mi ha cambiato. Dopo ho cominciato a fare sogni strani,quando ero finalmente a casa. Ogni minimo rumore poteva significare qualcosa,ed ero sempre all’erta. Non ho avuto paura della guerra,ma ero spaventato dall’ambiente di casa mia.-
-Di cosa avevi più paura?- Savannah gli accarezzò i capelli,addolcendo la voce.
-Non lo so. Di tutto e di niente. Dopo aver visto cose come quelle,ciò che importava di più era che la mia famiglia fosse viva. Il resto veniva dopo. Poi ci siamo persi un po’ di vista,non li sento mai,da circa tre anni. Pensavo di essere solo,ma poi ho cominciato a sognarla. E dopo sei arrivata tu,e mi hai ricordato di avere qualcosa per cui vivere.- Intrecciò le proprie dita con quelle della ragazza,che sorrise e lo baciò.
lei voleva sapere di più. Sulla sua famiglia,del motivo del loro allontanamento. Ma decise di non chiedergli nulla.
-Un bacio per ogni tuo pensiero.- Zayn le sorrise,e lei lo guardò. In quell’istante,pensò che non ci fosse nulla di più bello di quegli occhi nocciola così profondi e quei capelli spettinati. Di quel sorriso dolce,e di quello sguardo che diceva tutto.
-Credi che quella ragazza dei sogni fosse una conseguenza alla guerra?-
Lui scosse la testa. –No. Non so cosa me lo fa pensare,ma credimi che non è così.- Lui la baciò come promesso,e tornò a guardarla. –Altro?-
Lei esitò un minuto,poi sorrise. –No,null’altro.- Cercò di essere più convincente possibile.
-Sei sicura?-
Savannah prese un respiro profondo. –E’ solo che..-
-Parlamene. Di qualsiasi cosa ti passi per la testa.-  Lei si passò la mano fra i capelli biondissimi,e lo guardò intensamente.
-Vorrei sapere della tua famiglia.- Sospirò per aver lanciato quella bomba,e sperò che Zayn non la prendesse troppo male.
-Cosa vuoi sapere?- Nonostante tutto,lui le sorrise. Pensò che era impossibile non farlo. Savannah lo faceva stare così bene. Ogni qual volta lei c’era,stava bene. Poi se ne andava,e si sentiva come se gli avessero strappato qualcosa. Un polmone,o una parte del suo cuore. Perché si,senza di lei si sentiva solo metà di un cuore.
-Non lo so. Qualsiasi cosa. Com’erano? Cioè,come sono?- Savannah era impacciata e goffa,ma l’amava per questo.
-Mia madre ci ha abbandonati quando avevo solo cinque anni. Mi ricordo molto poco di lei,a dire la verità. Mi ha cresciuto mio padre da solo. Non avevamo molto in comune,lui si era sempre comportato in..modo strano.-
-Strano come?- Savannah sembrava sinceramente interessata,e decisa ad ascoltarlo e a dargli conforto.
-Lui era un tipo abitudinario,faceva la stessa cosa tutti i giorni. Non c’era nulla di spontaneo in lui,seguiva sempre la stessa routine.- Deglutì rumorosamente,quasi a voler cacciare giù un groppo in gola. –Non avevo nessuno a cui lasciarlo,ma decisi di partire lo stesso per l’Iraq. Insomma,se la sarebbe cavata da solo,giusto? Mi arrivò una lettera da una nostra vicina,in cui c’era scritto che mio padre aveva delirato,urlando cose incomprensibili. Ma il punto,era che la sua voce suonava come quella di un bambino. Solo urla,nessuna parola. Solo suoni,quasi come se volesse imparare a parlare. Tornai d’urgenza. Lui era la mia unica famiglia. Ma quando mi vide,mi cacciò. Ora è in mano ad una clinica,non l’ho più rivisto,anche se ogni mese mi mandano sue notizie.-
-E sai in quale clinica?-
-Si,è a un’ora da qui,con la macchina.-
-Andiamoci subito,Zayn.-
Lui scosse la testa,passandosi la lingua sul labbro inferiore,mordendoselo.
-No,Savannah,non credo che sia una buona idea..-
-Zayn.- Savannah gli sorrise,prendendogli le mani,e intrecciando le proprie dita con le sue. Non sapeva niente del suo passato,eppure credeva di conoscerlo meglio di tutti. Era riuscita a  far crollare in parte il muro che si era costruito Zayn attorno sé stesso,ma comunque sapeva poco su di lui,se ne accorgeva solo in quel momento. –Voglio conoscerlo.-

-Senti,mi dispiace se non sei riuscita a tirargli molte parola,ma non è colpa tua. Lui è fatto così.-
Lei gli accarezzò la spalla. –Zayn,non importa,davvero. Ci ho provato,va bene così. Non è colpa tua,e nemmeno sua.- Sistemò una ciocca di capelli dietro le orecchie,e prese a camminare con la mano intrecciata in quella del ragazzo.
-Invece è colpa sua,Savannah.-
-No,lui non può farci niente.- Lei camminava con la testa china,guardando i sassolini. Non voleva fargli notare la sua stanchezza.
-Che intendi?- Zayn la fissò,non smettendo di camminare.
-Quello che ho detto. Lui non può farci nulla se è così. Non può essere curato,e..-
-Savannah? Parla più chiaramente,perché davvero non afferro il punto.-
Lei prese un respiro profondo. Sapeva di non essere esperta,ma era chiaro e tondo,e quella visita aveva solo confermato la sua ipotesi. –C’è..c’è un motivo per cui tuo padre è così..- Poi scosse la testa. –No,lascia stare. Andiamo a casa,dai.-
Lui si fermò all’improvviso. –No,continua.-
Lei si alzò in punta di piedi per un secondo,poi tornò alla sua statura normale. –Sai,ci sono forme lievi di alcuni disturbi,come l’autismo. Non è grave,è solo una piccola..-
-Aspetta,frena. Stai dicendo che mio padre è ritardato?- Zayn alzò un sopracciglio,alzando il tono di voce.
-Non è ritardato. E’ autistico.- Disse lei brusca,innervosita per l’osservazione del ragazzo. –Zayn,queste cose le ho studiate..non volevo dire che..-
-Savannah,io ho vissuto quasi tutta la mia vita con lui. Credi che non sappia che c’è qualcosa che non va? Devi dirmelo tu?-
Era la prima volta che Savannah vedeva Zayn perdere il controllo in quel modo. Cercò di avvicinarsi per abbracciarlo,ma lui la respinse.
-Per favore,Savannah.-
Lei annuì e indietreggiò. Prese il telefono per chiamare un taxi,e mentre le lacrime amare per essere stata respinta dall’unica persona che voleva cominciarono a scendere,corse via.

Una volta a casa,la ragazza prese un foglio e una penna. Scrisse solo 5 parole,di cui una era il suo nome,e la spedì per posta a Zayn,sperando in qualche modo di non perdere anche lui.

Mi dispiace. Ti amo.
                              Savannah.





SOOOOOOOOOOO.
Mio Dio,è stato un parto. Mi dispiace se sono in ritardo,davvero non era mia intenzione. Continuo ad amare scrivere di questa fanfiction,ma davvero c'è stato un momento di black out totale. Spero che ne sia valsa la pena l'attesa.
Fatemi sapere,con una recensione,cosa ne pensate,come al solito.:) <3
A presto.
Baci,
Roo.:)) <3

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Capitolo 10
*** Capitolo 10. ***


                       



-Certo,ci vediamo la settimana prossima.- Savannah sorrise all’ultimo cliente della giornata,che se ne andò chiudendo la porta dietro di sé,lasciandola sola. Approfittò del fatto di non avere fretta per sistemare alcune cose sul portatile del lavoro. Alcune statistiche dei pazienti,e,perché no,i messaggi in posta.
Immersa com’era a scrivere,non si accorse che la porta era stata aperta,e che vi era entrato un ragazzo.
-Ehi.-  Savannah sobbalzò per lo spavento,poi si alzò e si appoggiò alla scrivania.
-Ehi..ciao.- Si mise una ciocca di capelli dietro le orecchie in modo impacciato,poi abbassò lo sguardo. –Non ti aspettavo qui..-
-Lo so.- Zayn cercò di mantenere un’aria più seria possibile. Erano stati separati un giorno,e gli era mancata da morire. –L’ho ricevuto.-
La ragazza annuì,poi tornò a guardarlo. Lui sorrise e piegò la testa di lato.
-Dai,vieni qui.- Zayn aprì le braccia,e la ragazza vi ci fiondò dentro. Gli circondò il bacino con le gambe,per poi lasciargli un lieve bacio.
-Zayn,mi dispiace da morire! Non so neanche di che parlo..davvero. Mi dispiace così tanto..-
Scese,toccando di nuovo il suolo,anche se non smise di tenerlo abbracciato.
-Non avrei dovuto aggredirti in quel modo,Savannah. Ho sbagliato..mi dispiace.- Le baciò la fronte,e lei appoggiò la testa sulla spalla del ragazzo.
-Ti và di mangiare qualcosa?- Sorrisero,e il ragazzo annuì.
Finalmente,ad entrambi sembrava di tornare a respirare.

-Perché non siamo andati con la macchina?- Savannah si sedette sul pavimento di casa del suo ragazzo,stanca per la camminata a piedi fin troppo lunga.
-Perché la tua era in garage,a casa. E noi eravamo allo studio,ricordi?- Zayn si sedette di fianco a lei,rivolgendole un’occhiata comprensiva e rassicurante. Poi intrecciò le sue mani con quelle di lei.
-Non sei venuto con la macchina,allo studio?- L’espressione della ragazza era più confusa di prima.
-Ecco..io non ce l’ho,la macchina.- Zayn si grattò la nuca,abbassando lo sguardo.
-Però hai la patente.- Osservò Savannah.
-Si,quella si.-
-E perché non hai la macchina?- Il tono della ragazza si addolcì,mentre accarezzava con un pollice la mano di Zayn intrecciata alla propria.
-Io..- Esitò un attimo,poi parlò. –Non ho abbastanza soldi,Savannah. Nemmeno per comprarne una di seconda mano..-
-Ma una macchina ti serve,Zayn.- Savannah gli accarezzò gentilmente la mano col pollice,parlando dolcemente. -E ti serve anche un lavoro.-
-Lo so. Ma non posso trovarne uno..non adesso. Ti prometto che fra un po’ comincerò a cercare,ma ora ho davvero troppo da fare.-
La ragazza sorrise. Le faceva tenerezza,vedere un ragazzo di vent’anni così dolce. Zayn cercava di fare il possibile per non ferire gli altri. Ma il punto era,che così facendo,riusciva solo a ferire se stesso.
-Va bene.- Sussurrò. Lo baciò delicatamente,passandogli una mano fra i capelli.
-Mangiamo insieme stasera?- Zayn le sorrise.
-Dio,stasera non posso. Ho promesso a Sophia di cenare con lei,dato che non ci vediamo da tempo. Che ne dici di domani mattina?-
 Il ragazzo annuì. –Certo. Ho intenzione di fare dei lavori in giardino,domani mattina. Quindi,finché non arriverai sarò qui fuori.-
-Perfetto. Ci vediamo domani,allora.- I due si alzarono dal pavimento,e Savannah provò l’impeto di abbracciarlo. Non lo ritrasse,e attirò il ragazzo a sé,stringendolo fra le braccia fragili. Le loro labbra si cercarono disperatamente,e solo quando si unirono,trovandosi,parvero aver trovato un senso di quiete.
-A domani.- Zayn le sorrise,e lei scivolò via dalla sua presa. Varcò la soia di casa,prendendo il telefono in mano. Inviò un veloce messaggio a Sophia.
Scusami,è successo un imprevisto. Il padre di Zayn sta male,dobbiamo correre da lui. Ti prometto che domani pomeriggio staremo insieme. Ti voglio bene.
La risposta dell’amica non tardò ad arrivare.
Stai tranquilla. Ci vediamo domani.:)
Tirò un sospiro di sollievo e si avviò verso casa sua,cercando le chiavi dello studio.

L’indomani mattina,Zayn mantenne la parola data. Andò fuori al giardino,per iniziare dei lavori. Per cominciare,pensò di smantellare un muro. Si accorciò le maniche della maglia grigia,prese un martello e cominciò. I lavori continuarono per circa una mezz’oretta,prima che il clacson di una macchina lo distrasse. Alzò lo sguardo,incredulo da ciò che vide. Savannah era alla guida di una macchina completamente nuova.
Scese sorridendo nel vedere lo sguardo meravigliato del ragazzo,e gli lanciò le chiavi.
-Prendile. E’ tuo!- Si appoggiò all’auto,e Zayn la raggiunse.
-Sei pazza?- Lei rise. –Sai quanto mi ci vorrà per ripagarti?-
-Lo farai quando avrai un lavoro..e qualcosa mi dice che sarà molto presto.-
Il ragazzo le sorrise,con estremo stupore. Poi le accarezzò i capelli. –Ti amo così tanto.-
Una luce nuova si accese negli occhi di lei. Non se l’erano mai detto. Lei l’aveva scritto,sul bigliettino che aveva spedito,ma dirlo a vicino era tutt’altra cosa. L’intensità nella voce di Zayn era così tanta che quasi pensò di aver immaginato tutto.
-Anche io,Zayn.- Gli mise le braccia intorno al collo sudato,ma nonostante tutto gli lasciò un lieve bacio. –Anche io.- Ripeté.

-C’era questa,nella busta della posta.- Savannah si voltò verso il ragazzo,che aveva una busta in mano,cercando di nascondere le occhiaie già mascherate col trucco.
-Cos’è?- Sorrise.
-Dovrò scoprirlo.- Lui ricambiò il dolce sorriso della ragazza ed estrasse la lettera. La lesse velocemente.
-Savannah..è dall’ospedale di mio padre..-
La ragazza si allarmò. –Cosa dice?-
-Niente..di grave. E’ solo che..-
Zayn la guardò,stupito. Lei lo incitò a continuare. –Che..?-
-Mi offrono un lavoro.- Si bloccò,poi riprese. –Così potrò anche stare vicino a mio padre. Savannah,mi offrono un lavoro.-




SOOOOOOOOOOOO.
Mi dispiace di aver pubblicato ''tardi'' ma sono stata impegnatissima. Con i regali di Natale,la fine della scuola,il saggio finale della mia scuola di canto..e tante piccole cose che non vi sto a spiegare. Ci tenevo però a postare prima di Natale,perché volevo farvi gli auguri. Questo è periodo dove tutti vanno in vacanza,quindi quale occasione meglio di questa?
Ho calcolato che,se riesco a scrivere sottomettendo gli impegni,dovrei postare quasi sicuramente prima di Capodanno. Ma se qualcosa dovesse andare storto,vi faccio gli auguri anche per l'anno nuovo.:)
Fatemi sapere,come sempre,cosa ne pensate in una recensione.:)
A presto!
Baci,
Roo.:)) <3

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