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di jussmyeux
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** leaving home ***
Capitolo 2: *** hey, that's my phone! ***
Capitolo 3: *** he's not that bad ***
Capitolo 4: *** Mario Cart ***
Capitolo 5: *** Blushing ***
Capitolo 6: *** It happened again! ***
Capitolo 7: *** basketball ***
Capitolo 8: *** should i continue? ***
Capitolo 9: *** Drunk ***
Capitolo 10: *** Cuteness and Jealousy ***
Capitolo 11: *** Decline ***
Capitolo 12: *** Feelings ***
Capitolo 13: *** Birthday ***
Capitolo 14: *** Are you still mad at me? ***
Capitolo 15: *** Dance, drink and kiss ***
Capitolo 16: *** What's wrong with you? ***
Capitolo 17: *** Stuck in the bathroom ***



Capitolo 1
*** leaving home ***


~~Capitolo 1.

"Che cosa?"- risposi con un tono così alto da svegliare i vicini di casa visto le undici di notte,non riuscivo ancora a crederci!
 'Passerai l'estate da Ryan' queste parole mi davano così fastidio da non voler nemmeno crederci. Mio cugino, ovvero Ryan Butler, non era il mio cugino preferito,anzi. Mia madre non mi poteva fare questo,non poteva dirmi che avrei passato tutta l'estate da lui come se niente fosse. Sapeva benissimo che io e rayn,fin da piccoli, ci odiavamo a morte eppure aveva detto quelle parole "Passerai l'estate da Ryan".
 "Mamma, stai scherzando vero?"- chiesi sperando di aver sentito male anche se quelle parole erano arrivate al mio orecchio forte e chiaro. Lei scosse la testa, e si avvicinò come per rassicurarmi, senza dire parola. Io ero rimasta immobile, fissavo la parete e non riuscii nemmeno a contrabattere perchè già mi stavo immaginando la mia vita alla casa Butler. Sentii mia madre parlare con una voce bassa come se avesse paura di farsi sentire.
 "Tesoro, non fare  così, ti prego.Vedrai che ti divertirai!"- huh, certo come no.Sospirai rumorosamente senza far vedere la rabbia che avevo dentro, non volevo fare la bambina perciò decisi di non dire niente,rimasi in silenzio come sempre facevo quando ero arrabbiata. Perché si, ero arrabbiata.

 "E perchè dovrei passare l'estate a Stratford?"- sapevo già la risposta, avevo sentito mia madre mentre parlava al telefono di un lavoro che doveva svolgere durante l'estate in un altra città e sapevo che mi avrebbe mandata da qualche parte ma non immaginavo fosse proprio da Rayn.Pensavo, o almeno speravo, mi mandasse dalla mia migliore amica,Jade.Mi rattristai solo a pensarci.
 "Perchè mi hanno offerto un nuovo lavoro in un altra città, e visto che lo stipendio che ti danno è abbastanza alto ho pensato di non lasciar sfuggire questa opportunità. Sei grande ormai Ariel, capisci perfettemente la nostra situzione economica."-eh già, io e mia madre non eravamo ricche sfondate, anzi lei ha sempre lavorato da quando mio padre è andato con un altra donna e ci ha abbandonate, non so se sarò mai in grado di perdonarlo. Mamma ha sempre cercato di darmi tutto ciò di cui avevo bisogno ed è per questo che la amavo più di ogni altra cosa al mondo. Ma nonostante tutto in quel momento ero arrabbiata perchè avrebbe potuto benissimo farmi stare in un altro posto oppure portarmi via con se anche se ero sicura che l'avrebbe già fatto se fosse stato possibile. Non dissi niente, non sapevo che dire e non volevo litigare quindi decisi di andare in camera mia.
 "Ariel, non dici niente?"- sentii dire da mia madre ma non mi voltai per guardarla. 
"e cosa dovrei dire, tanto lo so che non cambierai idea"- continuai a salire le scale della nostra piccola casa. Lei rimase in silenzio, sapevo che non era stato una decisione facile anche per lei.Una volta in camera mia mi buttai nel letto cercando di trattenere le lacrime ma era più forte di me,le sentii pizzicarmi gli occhi e con un movimento fluido passai la mano sopra di essi per non farli rigare sul volto.Vidi la mia foto con Jade sul comodino, avevamo 6 anni. Pensai ai piani che avevamo fatto per l'estate e sfondai la faccia nel cuscino per non lasciare altre lacrime agli occhi. Presi il telefono dalla tasca e inviai un messaggio a Jade:

A Jade: "Passerò l'estate da Rayn"
 Riuscii a scrivere solo questo per farle capire che ero arrabbiata. Mi conosceva troppo bene, quando mandavo messaggi di questo genere voleva dire che non ero di buon umore. Misi il telefono sul comodino e non feci in tempo nemmeno ad alzarmi che il cellulare cominciò a squillare: Jade. Non volevo rispondere, non ne avevo voglia o meglio, non ce la facevo a parlare. In quel momento l'unica cosa che avrei voluto fare era dormire e così feci, indossai il pigiama e mi misi sotto le coperte.

** 12.56 / 1st day /

"Hai messo tutto dentro?"- disse mia madre sorridendomi.
 "Si"- risposi secca. Aprii la porta della macchina e mi sedetti sul sedile posteriore. Dovevamo fare 5 ore di lungo viaggio. Sospirai e chiusi gli occhi per un istante, poi li riaprii e fissai per l'ultima volta la nostra casa. Il giorno precedente ero andata a dormire da Jade, e quella mattina le avevo chiesto di non venire a salutarmi.Non volevo piangere, perchè non stavo andando in guerra ma fa pur sempre male sapere che l'estate non sarebbe andata come avessi voluto. Pensavo di poter rendere quest'estate speciale, come nei film. Invece avrei dovuto aspettare la prossima. Sorrisi pensando alle cavolate che facevamo,io e jade, ogni volta che stavamo insieme.Mia madre, salì sulla macchina senza fare troppo casino e in silenzio partimmo. Mentre percorrevamo il vialetto del quartiere vidi la casa di Jade,il nostro parco, la casa di Josh.Josh...pensai a quanto mi sarebbe mancato. Chi mi avrebbe fatto ridere ogni santo giorno? Anche quando ero triste, arrabbiata o semplicemente stanca. Avevo una cotta per lui da quando avevo 15 anni anche se a dire la verità non ha mai smesso di piacermi.L'anno precedente mi diede un piccolo bacio, fu il mio primo bacio, un bacio a stampo ma che mi aveva fatta emozionare come nient'altro. Non lo sapeva nessuno,tranne Jade ovviamente.Io e Josh stavamo sempre insieme, ridevamo, scherzavamo ma non ci eravamo mai messi insieme. Io ero troppo timida per quanto riguarda a queste cose e lui temeva un rifiuto da parte mia,credo.

 Scacciai via quei pensieri per non piangere e mi misi le cuffiette.
 Dopo ben cinuqe ore di viaggio arrivammo a destinazione.La città era piccola ma niente male.
 "Allora? come ti sembra Stratford?- chiese mia madre, sorridendomi dallo specchio retrovisore.
 "Normale..."- risposi secca. Odiavo quando mi arrabbiavo con mamma ma in quel momento non riuscivo proprio a sorridere. A lei non piaceva vedermi in quello stato eppure non lo faceva vedere. Sorrideva sempre, mi dava sempre forza.Lei era la mia forza.Solo in quel momento mi resi conto di quanto mi sarebbe mancata,avevo solo pensato ai miei amici. Deglutii rumorosamente e cercai di mandare giù il nodo che avevo alla gola. Quando la macchina si fermò il cuore cominciò a battermi forte,non so il perchè. Forse perchè non sapevo come comportarmi con Ryan, chiusi gli occhi per calmarmi.
 "Siamo arrivate"- disse mia madre tutta  allegra. Cercai di fingere un sorriso, aprii la porta e vidi zia Grace venirmi incontro.
 "Ariel!"- urlò, abbracciandomi - "Ma come se cresciuta, tesoro.. e come sei diventata bella"
 "Grazie,zia" - dissi, sempre fingendo un sorriso e mentre ricambiavo l'abbraccio vidi rayn uscire dal portone. Mi regalò un sorriso ma io non feci lo stesso. Forse era stupido e infantile pensare che non volevo venire perchè da piccoli ci odiavamo, forse lui era cambiato. Cercai di trovare una cosa positiva in tutto ciò, me l'aveva insegnato mamma 'cerca di vedere la parte positiva' mi ha sempre detto.
 "Ma ciao sgorbietto"- disse rayn, e sentirmi chiamare in quel modo mi diede troppo fastidio. Ritiro assolutamente tutto quello che ho detto prima. Mi chiamava così quando eravamo piccoli e a quanto pare non era cambiato per niente, finsi ancora un altro sorriso. Ero già stanca di fingere, fingere e fingere.
 Mi abbracciò e ricambiai l'abbraccio per fare bella figura con zia Grace e fare contenta mia madre.

 Abbracciai forte mia madre sussurandole un "ti voglio bene" come se avessi paura di farmi sentire da Rayn e zia. Lei sciolse l'abbraccio guardandomi negli occhi, spostò una ciocca dei capelli e mi diede un piccolo bacio sul capo.
 Seguii con lo sguardo ogni suo movimento e in pochi secondi non c'era più. Mi aveva lasciata lì, da sola con questa gente quasi sconosciuta. Rayn mi aiutò a portare dentro le valige e io lo seguii. La casa era molto grande a differenza della nostra, la quale era piuttosto piccola.
 "Vuoi vedere la tua nuova stanza?"- chiese mia zia.
 "Certo"- risposi sorridendole e subito dopo io e rayn salimmo di sopra senza dirci una parola finchè decise di aprir bocca.
 "Allora, come stai sgorbietto?"- domandò sorridendomi per farmi arrabbiare ancora di più. Quella parola mi ha sempre dato fastidio e visto che zia non stava con noi in quel momento decisi di rispondergli.
 "Potresti non chiamarmi in quel modo? Grazie."- Lo sentii ridacchiare mentre apriva la porta di quella che sarebbe stata, per 3 mesi, la mia nuova stanza.
 "Perchè? Non ti piace? E' carino "- chiese sempre con quel sorriso fastidiosamente fastidioso.
 "No."- risposi secca alzando un pochino la voce, subito dopo mi ricordai che ero a casa sua.
 "uhu, che caratterino. Non sei cambiata per niente Ariel"- disse spostando la valigia dentro la camera, non facendo il minimo sforzo per sollevarla.
 "Tu nemmeno a quanto vedo"- lo sentii ridacchiare di nuovo.
 "Allora, cosa ne pensi della camera? Ti piace?"- cercò di cambiare argomento non sapendo che altro dire. Mi piaceva quella stanza, non era ne troppo grande ne troppo piccola, proprio come mi piaceva.
 "Beh si, carina"- mi limitai a dire guardano ogni singolo angolo di essa. Poi spostai lo sguardo verso Rayn e notai che era cambiato, non era più quel bambino di otto anni dallo sguardo furbo. Speravo con tutto il cuore di non litigarci molto con lui visto che dovevo stare lì per 79 giorni. Eh già, avevo contato i giorni...
 "Io vado giù, se hai bisogno di qualcosa chiamami"- disse chiudendo la porta, lasciandomi sola. Mi avvicinai alla finestra per dare un'occhiata al quartiere che era niente male. Vidi due ragazze che ridevano e scherzavano e pensai subito a Jade. Dio quanto mi mancava, eppure se sarei stata a casa in questo momento non avrei sentito la sua mancanza, ma l'idea di stare tanti chilometri distanti da lei, da mia madre e dagli miei amici mi faceva star male. Decisi di disfare la valigia per non pensarcie dopo che ebbi finito sentii bussare alla porta.
 "Si?"- sussurai sperando fosse mia madre, era venuta a dirmi che era uno scherzo e ritornavamo a casa.
 "Tesoro, è pronta la cena, se hai finito di disfare la valigia vieni giù. Immagino tu sia molto affamata"- disse gentilmente Grace. Lo era sempre stata con me, peccato che suo figlio non le somigliava per niente.E mamma che fine aveva fatto?
 "Certo, adesso vengo"- risposi alzandomi e mandai un messaggio a jade.

A Jade: /Già mi manchi idiota/ - subito dopo sentii il telefono vibrare. Rispondeva sempre subito ai miei messaggi.
 Da Jade: /Anche a noi manchi tanto. Sono al parco con Ash, Ally, Karmen, Josh e Thommas.Ti salutano tutti e ti mandano un bacio"
 A Jade: /Salutameli. Vado a mangiare,ciao. / Appoggiai il telefono sul comodino e scesi per fare cena. Andai in cucina e vidi che Grace stava già apparecchiando.
 "Ti aiuto zia"- dissi cercando di prendere i piatti che aveva in mano.
 "No lascia tesoro, faccio io." - mi arresi e mi sedetti sulla sedia aspettando che finisse di apparecchiare. Sentii dei passi veloci e decisi dalle scale e immaginai fosse Ryan.
 "Mamma"- urlò entrando in cucina- "oggi vado a cena da Justin, ha invitato tutti gli amici e.." non fece in tempo a finire che zia parlò: "No! Tu oggi resti a casa. Abbiamo un ospite se non l'hai ancora notato"- rayn spostò lo sguardo verso me ed io abbassai la testa per l'imbarazzo.
 "Mamma ci sono tutti oggi..."- si lamentò alzando le braccia.
 "E allora? tu oggi non esci di casa" - ribattè Grace mettendo la pasta sul mio piatto- "Mettiti seduto che la cena è pronta"- Mi sentii in colpa, poco m'interessava se restava con me o no, anzi era meglio se se ne andava.
 "Zia, non fa niente. Se è per me lascialo andare, tanto sono qui per tre mesi io.."- cercai di aiutarlo ma con scarsi risultati.
 "Ecco mamma visto? lo dice anche lei.."- disse rayn con un filo si speranza.
 "Non se ne parla proprio"- ribattè con un tono deciso- "Non è solo per Ariel che non puoi andare ma anche perchè ultimamente non stai mai a casa"- spostai lo sguardo verso ryan il quale non la smetteva di torturarsi le mani. Guardò altrove serrando la mascella e subito dopo sparì dalla cucina salendo le scale velocemente e sbattè la porta della sua camera. Mi sentivo terribilmente in colpa,tutto questo era successo per colpa mia e Rayn mi avrebbe odiato ancora di più. Abbassai la testa non sapendo che dire. Iniziava proprio bene 'l'estate'
 "Tesoro"- disse Grace con una voce rassicurante "non ti preoccupare, fa sempre così ma poi si calma."- annuii debolmente.

**8.30 a.m /2nd day/
 La luce del sole che entrava dalla piccola finestra fece si che mi svegliassi. Mi alzai di poco appoggiandomi con i gomiti sul letto e a posto della mia scrivania vidi un grande armadio. A destra vidi una finestra, non il grande poster di Micheal Jordan. Spostai lo sgurado a sinistra e vidi uno stupido quadro, non il mio grande specchio. Subito mi accorsi che stavo da Rayn e che tutto questo stava veramente accadendo. Chiusi gli occhi e sospirai rumorosamente per poi restare così per una decina di minuti, dopo di che mi alzai per farmi la doccia. Dopo che ebbi finito e asciugato i capelli scesi giù per fare colazione. Mi ritrovai Rayn di spalle, mangiando qualcosa. Zia doveva essere a lavoro a quanto pareva.
 "Buongiorno"- dissi a bassa voce come se avessi paura di farmi sentire. Come avrebbe reagito Rayn dopo quello che era successo ieri sera? Si girò si scatto e mandò giù l'ultimo boccone.
 "Buongiorno sgorbietto"- non era poi così arrabbiato come mi aspettavo. Adesso, seriamente.. quando l'avrebbe finita di chiamarmi in quel modo?
 "Ti ho già chiesto di non chiamarmi più così"- dissi seccata aprendo il frigo per prendere l'acqua.
 "Ah,giusto scusami.Dimmelo tu come ti dorvrei chiamare"- disse, mentre io continuavo a cercare un bicchiere.
 "In caso non lo sapessi, io ho un nome. Mi chiamano Ariel! Lo dovresti usare pure tu sai?- ridacchiò e si avvicinò per vedere cosa stessi facendo.
 "Ma che stai cercando?"- chiese perplesso.
 "Un bicchere"- lo sentii ridacchiare.
 "Ecco tieni"- mi porse un bicchiere.
 "Uh, grazie"- dissi fancendo finta di asciugare il finto sudore sulla fronte mentre lui rise e scosse la testa.
 "Vado a farmi la doccia"- disse poi lasciandomi sola in cucina. Non era poi così male stare con lui,se voleva sapeva essere simpatico...forse.
 "uhmm...Ryan? C'è qualcosa da mangiare?"- silenzio.
 "Ryan?"- silenzio.

 Mi autoconvinsi che avrei mangiato qualcosa dopo e mi diressi verso il salotto per guardare la T.V. Presi il telecomando e mi misi comoda sul divano. Il telecomando era piuttosto..complicato.
 "Come diavolo si accende la televisione?"- dissi tra me e me quando sentii suonare alla porta. Andai nel panico totale poichè non mi era mai piaciuto aprire la porta nella casa degli altri, neanche a casa di Jade, odiavo farlo. Zia non c'era e rayn stava facendo la doccia. Non volendo aprire decisi di salire le scale fino alla stanza di Rayn.
 "Rayn, stanno suonando alla porta, vai ad aprire"- gridai, senza entrare.
 "Ma non vedi che sto facendo la doccia?Vai ad aprire tu, sarà Justin sicuramente"
 "Chi è Justin?"- chiesi perplessa.
 "Un mio amico, adesso vai prima che va via"- scesi velocemente le scale facendo attenzione a non cadere e arrivata alla porta la aprii delicatamente. Mi ritrovai un ragazzo biondo, con gli occhi color nocciola, maglia nera a maniche corte, pantaloni rosse e supra nere.
 "mm...quindi tu saresti la cugina di ryan?- chiese sorridendo. Dovevo ammettere che avevo un sorriso meraviglioso, ma non ricambiai il sorriso.
 "..si"- dissi perplessa e sembrò quasi una domanda.
 "Piacere, Justin"- disse porgendomi la mano. Lo guardai stranita ma poi gli strinsi la mano.
 "Allora? mi fai entrare o no?"- disse con un aria da superiore, poteva anche essere carino ma non mi andava a genio.
 "Ah si scusa"- mi spostai facendolo entrare e chiusi la porta alle mie spalle.

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Capitolo 2
*** hey, that's my phone! ***


~~Capitolo 2.
 

"Ryan dov'è?"- chiese il mr.IamSexyAndIknowIt mettendosi seduto sul divano come se fosse casa sua.
 "Prego, fai pure come se fosse casa tua"- sussurai sperando che non mi avrebbe sentito e invece mi aveva senito forte e chiaro facendo finta di niente. Ridacchiò, prese il telecomando e accese la T.V. con molta facilità cosa che io non ero riuscita a fare alcuni minuti prima. Guardai attentamente il suo profilo: ciuffo color oro, naso perfetto, labbra a forma di cuoricino, un piccolo neo all'angolo della bocca.

 "Faresti prima a farmi una foto, sai?"- disse ridacchiando non distogliendo lo sguardo dalla t.v. Sentii che le guance andarono letteralmente a fuoco, pensando a quanto fossi stata stupida a guardarlo in quel modo. Non era mia intenzione fissarlo, l'avevo fatto... involontariamente.
 "Simpaticone.."- dissi distogliendo lo sguardo,non sapendo che altro inventare. Dio, che imbarazzo! Le brutte figure non mancavano mai.
 "Vado a chiamare ryan"- dissi e cominciai a salire le scale velocemente. Volevo scappare dalla situazione imbarazzante che si era venuta a creare.

 Va bene, avevo fatto una brutta figura ma non me ne importava perchè quella sarebbe stata l'ultima volta che l'avrei visto...o no? Quando girai l'angolo, andai a sbattere con qualcuno e supposi fosse ryan visto che era l'unica persona rimasta in casa a parte justin. Sentii alcune goccioline d'acqua sul volto e aprii gli occhi vedendo ryan mezzo nudo col asciugamano intorna alla vita.
 "Blaaah, ryan copriti sei nudo"- mi lamentai mettendo le mani sugli occhi e lo sentii ridacchiare.
 "ma non sono nudo, ho l'asciugamano che mi compre la parte che tu non dovresti vedere"- disse ridendo.
 " Nudo, mezzo nudo fa lo stesso. Sotto c'è il tuo simpatico amico, vai ad accoglierlo anche se già sta facendo come se fosse casa sua"- dissi gesticolando con gli occhi ancora chiusi.
 "Vado a vestirmi e vengo subito, tu vai a fargli compagnia intanto"- non volevo fargli compagnia, quel ragazzo mi metteva a disagio e in più volevo smetterla di di fare figuracce!
 "Nononono, ti prego"- dissi aprendo gli occhi, richiudendoli poi subito dopo.
 "Perchè no?- disse e anche se non potevo vederlo immaginai la sua faccia perplessa.
 "Perchè...vedi, non mi sta molto simpatico"- affermai e lui rise appena.
 "Dai non fare la bambina, vai che vengo subito"- non feci in tempo a ribattere che se ne andò lasciandomi con gli occhi chiusi. Li riaprii alcuni istanti dopo e cominciai a scendere le scale lentamente. Il cuore cominciò a battermi e il motivo era più che ovvio, comunque...suppongo questa sarebbe stata  l'ultimissima volta che vedevo quel ragazzo. Sospirai e andai in salotto dove guardava serenamente la tv.
 "Adesso viene"- affermai. Lui si voltò, annuì e riprese a guardare la televisione. Mi misi seduta sul divano e cacciai fuori il telefono facendo finta di messaggiare con qualcuno per evitare di fare altre figuracce. Potevano bastare per quel giorno! Sentii lo sguardo di justin su di me ed avvampai nuovamente. Odiavo come quel ragazzo mi faceva sentire così insicura, stupida e piccola, malgrado lo conoscessi da meno di 15 minuti.
 "Faresti prima a farmi una foto, sai?"- dissi ripetendo la stessa battuta che aveva fatto poco fa e mi sentii potente ad avergli risposto in quel modo. Alzai lo sguardo dal telefono e lo vidi scuotere la testa sorridendo appena.
 "Vedo che mi copi le battute"- rispose guardandomi mentre io abbassai lo sguardo sempre facendo finta di messaggiare.
 "Comunque non stavo guardando te, guardavo il tuo telefono, é identico al mio"- non avevo intenzione di smettere a fare brutte figure. Pensavo di aver vinto questa volta e invece no, sapeva sempre come farmi tacere ed è per questo che lo odiavo.
 "ah..."- dissi in imbarazzo e subito me ne pentii. Potevo benissimo rispondergli con un "sisi certo, come no" oppure qualcos'altro invece mi arresi dandogliela per vinta. Sentii ryan scendere le scale velocemente e gli fui grata per avermi tolto da quella situazione.
 "Bro"- lo sentii dire e avvicinandosi a Justinc gli diede una pacca sulla spalla e cominciarono a parlare come se non esistessi. 'Ehi sono qui'  avrei voluto gridare invece rimasi immobile ascoltando e non capendo nulla di quello che stavano dicendo.
 "andiamo?"- chiese justin a ryan il quale annuì subito dopo. Abbassai la testa facendo finta, per l'ennesima volta, di digitare qualcosa sul telefono quando sentii i loro sguardi su di me.
 "Ariel, noi andiamo."- disse ryan.
 "Ok"- risposi secca facendo la finta disinteressata quando ero stata tutto il tempo a sentirli anche se non capendo nulla. Con la coda dell'occhio li vidi aprire la porta.
 "Aaah, un'altra cosa"- disse ryan girandosi e la stessa cosa fece justin, e io alzai lo sguardo per gurdarli bene questa volta
 "Dì a mamma che non ci sarò per pranzo"
 "Ok" -risposi con lo stesso tono di prima. Ryan uscì senza salutarmi mentre Justin si girò per l'ultima volta e mi fece l'occhiolino. Arrossii tantissimo e ringraziai Dio per il fatto che nessuno potesse vedermi in quel momento. Poi mi diedi uno schiaffo mentalmente per aver arrossito in quel modo. Ma cosa era appena successo?
 Quel ragazzo era alquanto strano...beh questa sarebbe stata l'ultimissima volta che l'avrei visto... o almeno speravo.


  * 8.05 p.m /6th day/

 Erano passati 4 giorni e avevo fatto... praticamente niente. Anzi, una cosa l'avevo fatta: mi ero annoiata a morte.'Avrei passato tutta l'estate così? Mangiare, dormire, parlare con jade al telefono e guardare la tv?' 'mmm... credo proprio di si'. Pensai tra me e me perche quando non hai niente da fare è normale pensare a cose di questo genere. Grace stava sempre al lavoro e ryan non stava mai a casa. Lo squillo del telefono mi fece ritornare al pianeta terra dai miei soliti, noiosi pensieri. Era Jade.
 "Pronto?"- disse jade dall'altra parte del telefono.
 "Pronto? Chi parla?"- risposi facendo una voce maschile.
 "Dai Ariel!"- la sentii ridere.
 "Chi è ariel?"- chiesi sempre facendo la voce maschile-"Io non conoscele Aliel"- dissi poi trasformando la voce da un uomo serio in una cinesina per infine ridere.
 "La smetti? ti devo dire una cosa importante"
 "Ecco cosa ti porta fare la noia cara Jade. Cos'è che devi dirmi?- ridacchiò e sorrisi anche io.
 "Vuoi sapere una cosa su Josh o non ti interessa?"-mi morsi il labbro per prepararmi a quello che stava per dire.
 "Dai spara"- dissi mettendomi seduta sul divano sospirando.
 "Allora, c'è questa ragazza Annie, che sta sempre con Josh ma non so se stanno insieme"
 "Ah...occhei"- risposi secca, facendo finta che non mi interessasse.
 "Come 'ah occhei'? hai sentito quello che ho detto?"- chiese perplessa.
 "Si Jade, ho sentito. Ma può fare quello che vuole, non stiamo insieme,poi..non me ne frega niente"- risposi calma. Nell'ultima frase, forse, non ero stata del tutto sincera.
 "Sicura che non te ne importa?"- mi conosceva fin troppo bene questa ragazza.
 "Occhei, si me ne importa ma.. starò chiusa in questa maledetta casa per tre mesi cavolo,è normale "- dissi alzando un po la voce quando sentii la porta aprirsi. Ryan e Justin... aspetta justin? oh no.
 "Devo andare adesso,ciao"- non le diedi il tempo di ribattere che riattacchai mettendo il telefono sopra il tavolo. Credo ryan e justin non mi notarono perchè non mi salutarono nemmeno, e fu in quel momento che mi chiesi se fossi visibile o meno.
 "Ciao eh"- sussurai ma continuarono a non darmi retta. Avevano un d.v.d o C.D  in mano, credo fosse per l'x-box. Si sedettero sull' altro divano mentre io mi alzai furiosa per il fatto che tutti e due avevano fatto finta di non vedermi, andai in camera mia e sbattei la porta.
 "Al diavolo!"- urlai frustrata. Non so se ero più arrabbiata per il fatto che Josh stava con un altra ragazza oppure perchè loro non mi avevano nemmeno calcolata. Mi sdaiai sul letto e sospirai rumorosamente. Che razza di estate è questa? Poteva andare peggio di così? Assolutamente no.
 Cercai il mio telefono sulla tasca ma non lo trovai e subito dopo mi ricordai che l'avevo lasciato di sotto. Aprii la porta e scesi velocemente le scale facendo attenzione a non cadere...come sempre. Da piccola sono cascata dalle scale e dal quel giorno ho sempre avuto paura. Una volta al salotto, la prima cosa che vidi fu justin con il
 mio telefono tra le mani controllando i miei messaggi... aspetta un attimo. Perchè aveva tra le mani il mio di telefono?Cominciai a respirare pesantemente e sentii la rabbia avvolgermi. Mi avvicinai e afferrai il mio telefono più arrabbiata che mai. Lui mi guardò perplesso come se non stesse facendo nulla di male.
 "Ma che diavolo ti è preso??"- disse alzandosi di scatto, cercando di riprendere il telefono. Ryan ci guardava perplesso come se justin stesse facendo la cosa più normale di questo mondo. Scusatemi ma prendere il telefono di un altra persona e controllare i suoi messaggi è normale in questa casa? Spinsi Justin di poco ma visto che era attaccato al divano cadde indietro e mi guardò in un modo che era tutto fuorchè amichevole.
 "Ehi, mi dici che hai da prendere il mio telefono in quel modo?"- parlò alzando il tono della voce.
 "Prima cosa non alzare la voce con me, seconda cosa questo è il mio telefono!"- dissi alzando la voce poco più di lui. Justin mi guardò perplesso per poi guardare ryan e cominciare a ridere come se avessi fatto la battuta dell'anno. La stessa cosa fece ryan e tutti e due cominciarono a ridere ancora più forte mentre io li guardavo con rabbia. Le loro risate diventavano man mano più fastidiose e la cosa mi dava sui nervi.
 "Mi dite che avete da ridere?" - ryan si avvicinò mi prese il telefono dalle mani e glielo diede a justin,mentre io lo guardavo confusa.
 "Questo è il telefono di Justin, il tuo sta sopra il tavolo cara Ariel" disse ryan ridendo ancora più forte insieme a justin. Subito dopo mi ricordai la conversazione con Justin.

*Flashback*

"Vedo che mi copi le battute"
 "comunque non stavo guardando te, guardavo il tuo telefono. é identico al mio"

*Fine Flashback*
 
 'è identico al mio'
 'è identico al mio'
 'è identico al mio'
 Il suo telefono era identico al mio,Justin aveva il suo telefono tra le mani e questa era la terza figura di merda che facevo.Bene.
 "ah.." dissi spostando lo sguardo quando vidi il mio telefono sopra la tavola e subito lo maledii. Loro due non se la smettevano di ridere...
 "scusatemi, pensavo..."- non riuscii a finire la frase che ryan mi interruppe.
 "ma quanto sei stupida, Ariel?"- stupida. Aveva detto stupida  e come dargli torto? Più stupida di così... e per quanto riguarda alla domanda che mi ero fatta poco fa se l'estate poteva andare peggio di così la risposta è si, sempre se questa si poteva chiamare estate.

 Non credo avrei sopportato un altro secondo perchè sarei scoppiata così decisi di andare di sopra. Presi il mio telefono dalla tavola e salii velocemente le scale. Andai in camera mia e lentamente chiusi la porta scivolando per terra, misi le mani sugli occhi per  impedire alle lacrime di rigare sul volto e per mia fortuna ci riuscii. Mi morsi il labbro e mi alzai. Non mi sarei permessa di piangere per due ragazzi così immaturi anche se in realtà era un  po tutto: la noia, Josh, Jade, Mamma...  cominciavo a sentire la sua mancanza. Adesso mi serviva un suo abbraccio, uno di quelli sinceri che lei sempre mi dava facendomi sentire protetta. Mi sdraiai sul letto abbracciando l'unica cosa che mi rimaneva,il cuscino. Non piansi. Stavo per chiudere gli occhi e cadere in un sonno profondo quando sentii bussare alla porta...


SPAZIO AUTRICE:
 EHI RAGAZZE,SCUSATE IL RITARDO MA AVEVO TANTI COMPITI DA FARE. CAPITEMI VI PREGO! COMUNQUE ECCO A VOI IL SECONDO CAPITOLO. MI DITE COSA NE PENSATE?

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Capitolo 3
*** he's not that bad ***


~~Capitolo 3.

 "Chi è?"- chesi sperando non fosse ryan, era l'ultima persona al mondo che volevo vedere..insieme a Justin.
 "Sono Grace, tesoro"- sospirai sollevata.
 "Entra zia"- dissi strofinando gli occhi. Grace entrò e si mise seduta sul letto.
 "La cena è pronta"- disse accarezzandomi il capo- "Vieni a mangiare, c'è pure Justin. Un amico di Ryan." oh, lo so bene chi è zia, credimi.
 "N-non ho fame zia"- mentii- "Ho mangiato prima e adesso ho solo  sonno"-  sorrisi cercando di essere credibile perchè in realtà, avevo una fame terribile.
 "Sicura?"- disse grace sorridendo dolcemente.
 "Si"- sorrisi.
 "Sicurissima?"- chiese di nuovo.
 "Sicurissimissima"- sorrise e si alzò."Va bene. Buonanotte allora"
"Buonanotte zia" -spensi  la luce e cercai di dormire ignorando la fame che mi stava letteralmente uccidendo.

**
 5.15 p.m / 7th day.

 Fortunatamente non avevo più visto Ryan. Avevo fatto colazione presto alzandomi subito dopo Grace, perché non volevo vederlo e perchè stavo morendo di fame e per pranzo ryan non c'era. 'Be' meglio così' -Pensai... Non sapevo se fosse a casa o meno e poco m'interessava a dire la verità. Mentre guardavo la t.v sentii la porta aprirsi e vidi ryan entrare canticchiando. Lo guardai con la coda dell'occhio, morendomi la guancia.
 "Buongiorno sgorbietto"- urlò. Non gli risposi, e non per quello che era successo, perchè non era così immatura come lui, ma per il suo stupido nomignolo "Non mi saluti?"
 "No"- risposi secca non guardandolo nemmeno.
 "Perchè?"- chiese perplesso.
 "Non mi va"- dissi alzandomi e lasciandolo lì solo.
 "Ma che hai??"- urlò visto che stavo già salendo le scale,non risposi e continuai facendo finta di non averlo sentito. Era meglio se non lo vedevo, così avrei evitato i litiggi. Avrei preferito stare a casa mia, sola, tutto il giorno piuttosto che stare con ryan. Mancavano 72 giorni e tutto questo sarebbe finito.
 **
 6.58 p.m
 Mangiare.
 Mangiare.
 Mangiare.
 Dormire.
 Guardare la t.v.
 Mangiare.
 Dormire.
 Ecco come passava la giornata di Ariel Rivelhood. l'estate andava a meraviglia...notate il mio sarcasmo,vi prego.
 Stavo aprendo il frigo, non sapendo che prendere per mangiare, quando il telefono squillò. Lo tirai fuori dalla tasca e lessi il nome della persona che si era degnata a chiamarmi per salvarmi dalla noia: 'Mamma'.
 "Mammaa"- urlai dalla felicità e mi misi seduta sull'isola della cucina.
 "Sirenetta, come stai?"- disse dall'altra parte del telefono. Sentire la sua voce mi fece rallegrare ma allo stesso tempo mi fece venire voglia di urlare e di chiederle di venirmi a prendere perchè ero stanca di tutto questo ma mi morsi il labbro e mi tratenni.
 "Bene,bene, e tu?"- dissi sentendo le lacrime voler uscire come io volevo uscire da quella casa.
 "Se tu stai bene, sto bene anche io"- ecco perchè fingevo, sapevo che se avrei fatto finta di star bene lo sarebbe stato anche lei.
 "Mamma mi manchi tanto"- dissi e a quel punto non riuscii più a trattenerle. Era da tanto tempo che cercavano libertà quelle lacrime. Mi morsi il labbro inferiore per non rovinare tutto il gioco.
 "Anche tu tesoro, tanto. Ti stai divertendo?" sospirai e allontanai il telefono per riprendermi.

JUSTIN'S P.O.V:
 "S-si, mamma mi sto divertendo molto"- si sforzò a non piangere mordendosi per l'ennesima volta il labbro. Non avevo mai visto una ragazza piangere e a dire la verità mi dispiaque molto.
 "Ryan? è molto gentile con me e non litighiamo tanto"-sorrise cercando di essere convincente, e forse ci riuscì ma vederla da dove la vedevo io poteva sembrare tutto fuorchè un divertimento. Inoltre...quante bugie le stava raccontando? Ryan non era mai stato gentile con lei. L'aveva lasciata sempre sola a casa non invitandola mai a fare niente e l'aveva sempre presa in giro. Non capivo perchè non raccontava tutto alla madre.
 "Certo che mangio, penso di essermi ingrassata di 2 chili"- disse ridendo e asciugando le lacrime,sorrisi anche io. Mi sentivo un po stupido ad ascoltarla mentre parlava con sua madre. Non sono un ficcanaso, ma passando per prendere un po d'acqua avevo sentito Ariel parlare al telefono con qualcuno ed eccola qua che piangeva.
 "Va bene, ciao, ti voglio bene"- disse e riattaccò. Quando mi accorsi che la conversazione era finita lì e che era ora che scapassi per non farmi vedere, feci per andarmene ma sarebbe stato inutile visto che mi aveva già beccato.

ARIEL'S P.O.V:
 Riattaccai e presi un fazzoletto per soffiare il naso. Quando mi alzai vidi Justin che mi fissava alla porta. Cosa ci faceva lì? ma la cosa più importante... da quanto tempo stava ascoltando?
 "Che fai? mi pedini ora?"- lo sentii balbettare qualcosa mentre si grattava la nuca.
 "No io, volevo prendere un bicchiere d'acqua.."- disse nervoso.
 "Fai pure"- dissi spostandomi, buttando il fazzoletto che avevo tra le mani. Con i capelli cercavo di nascondere il viso, volevo sapere se avesse sentito tutto.
 "Da quand'è che stai qui?"- dissi tutto d'un tratto guardandolo negli occhi.
 "Da un po.."- ammise  e si  sedette dove stavo  io prima per poi guardarmi negli occhi.
 "Ah...ok"- Visto che nessuno parlava decisi di andarmene. Feci per alzarmi quando mi prese il braccio, lo guardai sorpresa e lui lasciò subito il mio braccio ancora più sorpreso di me.
 "Perchè hai mentito a tua madre?"- disse fissandomi negli occhi. I suoi occhi erano bellissimi, color nocciola. Mi ci perdevo guardandoli a volte.
 "Che vuoi dire?"- dissi facendo la finta tonta.
 "Lo sai benissimo di cosa parlo. Voglio dire... andiamo, ryan non è mai stato gentile con te e tu non ti stai divertendo affatto qua, o sbaglio?"
 "Non sono affari tuoi....poi  perchè ascolti la conversazione degli altri?"
 "Non volevo,sono passato per caso e poi sto solo cercando di aiutarti" disse serio.
 "..."- abbassai lo sguardo.
 "perchè non dici tutta la verità a tua madre?"- e te ne vai una volta per tutte... finii la frase nella mia mente.
 "Perchè lei sta bene se io sto bene. Se le dico la verità si sentirà in colpa e farà qualcosa per portarmi via da questo posto. Ma non voglio che per colpa mia lei perda il suo lavoro. Forse non sarà l'estate più bello della mia vita ma va bene così. Io e ryan non siamo mai andati d'accordo"- dissi quasi in un sussurro. Perchè stavo parlando di questo con uno sconosciuto? forse perchè dovevo sfogarmi con qualcuno,credo.
 "capisco..." -annuì non sapendo che altro dire. Nessuno dei due osava più fiatare e la situazione stava diventando un po imbarazzante.
 "Però.." -continuò e alzai lo sguardo per guardarlo meglio-"Ryan non è così antipatico. Vedrai che prima o poi andrete d'accordo"
 Annuii debolmente, non del tutto convinta, e lui mi mandò un lieve sorriso, credo...sincero.

4.45 p.m / 10th Day /
 Da quel giorno Justin aveva fatto finta che nulla fosse successo ed io avevo fatto la stessa cosa. Avevo capito che gli facevo pena ed era questa la ragione del suo strano comportamento nei miei confronti. Comunque le cose non erano cambiate, continuavo a non fare niente tutto il giorno. Erano passati 10 giorni,precisamente. Ryan stava di sotto con i suoi amici, ed io in camera mia annoiandomi, come sempre del resto. Ultimamente avevo sempre fame ma per mia fortuna non ingrassavo. Decisi di andare di sotto facendo attenzione a non farmi vedere dagli amici di ryan e ci riuscii. Senza nemmeno accorgermene stavo in cucina e aprii il frigo sospirando sollevata.
 "Ehi,ciao"- sentii una voce maschile e il sangue mi si gelò nelle vene. Mi girai lentamente come se la polizia mi avesse scoperta mentre commettevo qualche delitto...

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 SPAZIO AUTRICE:
 Ecco a voi il 3 capitolo, spero vi sia piaciuto e vorrei una piccola recensione, per sapere il vostro parere. Accetto anche le critiche. Volevo farmi perdonare per aver aggiornato il 2° capitolo in ritardo.

 p.s: avete un idea di chi potrebbe essere il ragazzo misterioso che ha alutato ariel???

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Capitolo 4
*** Mario Cart ***


~~ Capitolo 4.



"Ciao"-dissi una volta girata completamente. Vidi un ragazzo moro, alto più o meno quanto me, con un sorriso stampato sulla faccia. Poi cominciò ad avvicinarsi lentamente.
 "Sei la cugina di Ryan?"- il suo sorriso si fece ancora più grande.Perchè tutti gli amici di Ryan già sapevano chi ero? Chissà che gli raccontava ryan di me.
 "Si"- sorrisi lievemente. Sembrava un bravo ragazzo.
 "Piacere Chaz"- disse porgendomi la mano.
 "Ariel"- risposi stringendogliela non molto sicura e un po perplessa.
 "Ryan non mi aveva detto che la sua cugina era così bella"- disse tutto d'un tratto e arrossii abbassando il capo per l'imbarazzo.
 "Perchè cos'ha detto di me?"- risposi subito dopo, non ringraziandolo nemmeno del complimento. Che disastro che sono! La verità è che non ero abituata a cose del genere.
 "Niente di male, semplicemente non ha detto che eri così bella"- Arrossi ancora di più.
 "Ah,grazie"-dissi guardando i piedi ma ringraziandolo questa volta. Ci fu secondo di silenzio, poi parlò di nuovo.
 "Vieni a giocare con noi con la wii?"- indicò il salotto non distogliendo lo sguardo dal mio.
 "Ehmm...non sono molto brava"- mentii. Ero brava a giocare con la wii,vincevo sempre con gli amici. Se potessi giocare solo con chaz avrei accettato volentieri ma non con gli altri. Soprattutto con ryan e justin.
 "Non preoccuparti! Nemmeno io ma almeno ci provo" sorrise dolcemente.
 "Dai vieni, ti divertirai"-mi prese la mano. Fui sorpresa dal suo gesto, per lui invece sembrava una cosa normale prendere per mano una ragazza che aveva appena conosciuto. Una volta al salotto la prima cosa che notai furono Ryan e Justin che giocavano poi un altro ragazzo seduto sull'altro divano. Pensavo ne fossero di più, poichè facevano troppo casino.
 "Guardate che bella ragazza ho trovato in cucina ragazzi"- disse chaz e tutti si girarono compresi ryan e justin. Il biondo ragazzo che non conoscevo si alzò sorridendomi.
 "Ciao, sono Christian"- disse porgendomi la mano come Chaz aveva fatto prima.
 "Ariel"- ricambiai il sorriso più sicura di me questa volta.
 "Gioca anche lei con noi"- disse chaz prendendo  il telecomando dalle mani di justin, dandolo a me. Mi alzai sulle punte dei piedi per vedere il gioco. Mario Cart. Perfetto, adoravo questo gioco.
 "Ma ci sai giocare?"- parlò ryan. Mi diede fastidio la maniera come lo disse. Tutti gli amici, lasciamo stare justin, si comportavano bene con me tranne il mio cugino. Bene.
 "Non lo so, vediamo se ci so giocare"- mi sedetti accanto a Ryan, dov'era seduto Justin prima.
 "Mi stai sfidando per caso?"- chiese guardandomi scettico.
 "Perchè non posso?"- risposi inarcando un sopracciglio.
 "Okay okay"- alzò le braccia in segno di arresa mentre gli altri guardavano la scena divertiti.
 ***
 Dopo che la partita ebbe finito sorrisi divertita e soddisfatta di me stessa.
 "Wow,Ryan! Perdi contro una ragazza"- urlò chaz battendo le mani e ridendo più forte che poteva per far arrabbiare ryan.
 "Stai zitto che tu non ci sai nemmeno giocare"- ribattè ryan e dal suo viso avrei potuto dire che era piuttosto...incavolato. Che soddisfazione vederlo così.
 "Si ma io non me la tiro. Ammetto che sono una frana e basta" disse sorridendomi chaz.
 "Beh se Ariel è tanto brava penso non sarebbe difficile per lei battere anche me, no?"- parlò justin, e per un momento tacquero tutti. Lo guardai sorpresa mentre lui mi sorrideva con un aria di sfida.
 "Bieber non ti conviene"- disse christian alzando le spalle.
 "Allora? ci stai o no?"- rispose non facendo caso a christian e non distogliendo mai lo sguardo da me.
 "Va bene, ci sto"- mi mordicchiai la guancia.
 "Bene"- si sedette accanto a me e lasciò una scia di buonissimo e distraente profumo.
3
2
1
 La partita cominciò e dovevo dire che Bieber non era niente male. Comunque stavo al primo posto e lui al secondo.
 "Vai così, Ariel"- disse chaz e senza rendermene conto sorrisi sapendo che qualcuno faceva il tifo per me.
 "Justin, non eri il re di Mario Cart?"- disse Christian divertito. Ryan se ne stava zitto, ancora arrabbiato per aver perso contro una ragazza, precisamente sua adorata cugina.
 "La partita non è ancora finita"- dalla voce avrei potuto dire che era piuttosto nervoso. Sorrisi soddisfatta e convinta di avere la vittoria in mano. Era l'ultimo giro e la situazione non era cambiata. Io ero prima e lui secondo. Quando ci stavamo avvicinando al traguardo sentii lo sguardo di justin su di me e mi girai per vederlo meglio visto che la strada era dritta. Quando i suoi occhi incontrarono i miei justin si leccò le labbra e mi fece l'occhiolino. In quel momento sentii qualcosa dentro lo stomaco e persi l'equilibrio lasciandolo sorpassarmi e vincere la partita.
 "Noo!"- urlarono christian e chaz dispiaciuti. Bieber si alzò con le braccia all'aria  come un campione.
 "Che culo Bieber! L'ha sorpassata all'ultimo momento"- disse chaz.
 "L'importante è che ho vinto"-disse poi sorridendomi maliziosamente.Continuavo a fissarlo con la bocca aperta. Non riuscivo a crederci! L'aveva fatto apposta per farmi
 perdere. Che stronzo. Sono sicura che se giocassimo di nuovo l'avrei battuto come avevo fatto con ryan. Non era giusto! Va bene? Non lo era.
 "Comunque, bravissima ariel"- disse christian e chaz annuì sorridendomi dolcemente. Ryan e Justin si diedero il cinque mentre io guardai Justin non riuscendo ancora a crederci che aveva usato tutte le sue "carte" per battermi.

**
 Finimmo di mangiare e decisi di lavare i piatti visto il viso stanco di zia.Stranamente Ryan mangiò con noi e subito dopo andò in salotto per guardare la televisione credo. Dopo che ebbi finito i piatti l'unica cosa che volevo fare era dormire. Cominciai a salire le scale quando sentii la voce di ryan chiamarmi. Avevo sentito bene?Andai in salotto per verificare e lo trovai mentre giocava a Mario Cart.
 "Mi hai chiamato Ryan?"- mise in pausa e si girò.
 "Si"
 "Che c'è?"- chiesi convinta fosse successo qualcosa perchè mia aveva chiamata, cosa che non spesso faceva.
 "Ti va di giocare?"- sorrisi senza volere e lentamente mi sedetti sul divano.
 "Non ti è bastato quello di oggi?"
 "Era tutto culo,Ariel"-scherzò.
 "Va bene, vediamo se era tutto fortuna"
 Facemmo 10 partite e in tutte e 10 vinsi.Ryan mi guardava sorpreso come se una come me non potesse vincere contro uno come lui.
 "Sai Ryan? Forse hai ragione. Era tutto culo"- scoppiò a ridere.
 "Ok,ok...ammetto che sei brava"- alzò le braccia. Restammo alcuni minuti in silenzio.
 "Mi insegni come fai?"- feci una smorfia e sorrisi.
 "Non c'è niente da insegnare, basta un po di pratica"
 "Ah si?"
 "Si"- dissi alzandomi.
 "Vado a dormire,buona notte"
 "Anche io tra poco. Notte"-mi sorrise.Quel sorriso fu sincero però...


 6.10 p.m / 12th Day /

 "Ariel, stanno suonando alla porta!Vai ad aprire per favore?"
 "Adesso vado zia"- abbassai il volume della televisione a malavoglia ed andai ad aprire in fretta. Perchè Ryan non ci stava mai quando suonavano alla porta? Sicuramente sarebbe stato uno dei suoi amici. Mi sistemai i capelli pensando a justin e subito dopo mi maledii di quello che avevo appena fatto. Aprii la porta lentamente...
 

 

 SPAZIO AUTRICE:
 Ciaooo bellissimeeee! Allora, innanzitutto vorrei ringraziare di cuore tutte quelle che hanno recensito o hanno messo la storia tra le seguite e le preferite, oppure hanno semplicemente letto. Non potete capire la mia gioia quando leggo le recensioni, ho il sorriso più grande stampato sulla faccia,ahhahah.
 Allora?Come vi sembra questo capitolo? Aspetto, con ansia le vostre recensioni.
 UN BACIONE A TUTTE ♥♥♥

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Capitolo 5
*** Blushing ***


Capitolo 5.

Aprii la porta lentamente e come avevo previsto era justin, accompagnato,però, da una ragazza con gli occhi verdi chiari,capelli lunghissimi castani e un sorriso bello, quasi, quanto quello di justin.Rimasi a fissarli, prima justin poi, la ragazza la quale mi sorrideva dolcemente.
"Ciao Ariel"- parlò justin per primo "Lei è Caitlin,la sorella di christian" "Caitlin"- continuò poi guardando la ragazza "Lei è Ariel,la cugina di Ryan"- Le porsi la mano sussurando un "piacere",ma ignorò la mia mano e mi abbracciò, lasciandomi sorpresa.
"Ciao"- disse mentre io ricambiai l'abbraccio "Ma sei bellissima! Chaz aveva proprio ragione."- arrossii ringraziandola, ridendo per l'imbarazzo. La bellissima qua era lei, ma ero un po timida per dirglielo, perciò mi limitai ad invitarli a entrare. Una volta chiusa la porta, li fissai, senza farmi notare, visto che ero dietro di loro.
Erano proprio una bella coppia.
"Ryan sta di sopra, credo"-dissi indicando le scale "Lo vado a chiamare subito"- annuirono e mi bastò per cominciare a salire le scale velocemente, sperando di trovare ryan nella sua camera. Bussai piano alla porta e Ryan, per fortuna, aprì la porta.
"Ryan, c'è Justin e un altra ragazza di sotto, ti stanno aspettando"- chiuse la porta alle sue spalle e tutti e due ci avviammo vero il salotto.
"Un altra ragazza? Chi?"- chiese perplesso mentre scendevamo le scale.
"La sorella di Christian, Caitlin"- arrivammo al salotto e vidi Justin e Caitlin seduti sul divano mentre parlavano con zia Grace.
"Che sorpresa Cait!"- disse Ryan andandole incontro "Sei venuta a trovarmi"
"Beh, a dire la verità sono venuta a trovare tua cugina"-disse indicandomi e Ryan mormorò un "ah" facendoci ridere.


Justin's P.O.V:
Grace, dopo aver chiaccherato un po con noi, sparì in cucina lasciandoci soli. Ariel e Caitlin, dopo aver rotto il ghiaccio, iniziarono a parlare come se si conoscessero da una vita, e tutti e due salirono le scale ridendo e scherzando, lasciando me e Ryan da soli a giocare alla play.
"Come mai Caitlin è venuta a trovare Ariel?"- parlò Ryan quando le sentì aprire la porta della camera di Ariel.
"Beh, glielo chiesto io di venire a trovarla"- risposì non distogliendo lo sguardo dal gioco.
"Justin Bieber che si preoccupa di mia cugina?" alzò un sorpaciglio"Aw"- fece, poi una voce da ragazza. Presi il cuscino e glielo tirai in piena faccia.
"A me non mi piacerebbe passare l'estate con un cugino come te quindi..."- affermai poi sorridendogli. Mi guardò perplesso, riflettendo sulle mie parole.
"Stai,forse, insinuando che sono un cugino noioso?"- strizzò gli occhi aspettando una mia risposta.
"A parte quando la lasci sempre a casa, la chiami sgorbietto, non la inviti mai da nessuna parte, sei molto divertente"- questa volta fu lui a lanciarmi il cuscino mentre io ridevo divertito.
"Ci sto provando, va bene?"- disse più serio che mai.


Ariel's P.O.V:
"Ariel, scusami ma adesso devo assolutamente andare."-disse Caitlin leggendo il messaggio appena arrivato. La conoscevo da un ora ma la ragazza mi stava davvero simpatica, era divertente, sincera e bella. Era la ragazza perfetta per Justin.
"Sisi non ti preoccupare!"- le sorrisi lievemente. Arrivammo al salotto e Ryan e Justin stavano ancora giocando alla play.
"Justin"- parlò Caitlin per attirare la sua attenzione" Io devo andare, tu che fai? Rimani ancora un po o..??"
"Ecco, adesso vengo. Dammi solo due secondi"-disse Justin concentrato sul gioco, Caitlin sbuffò e si appoggiò sul divano. Aspettò alcuni minuti per poi parlare di nuovo:"Justin, mamma mi uccide se non faccio in tempo"- Justin lasciò perdere rassegnato e appoggiò il telecomando sul divano. Ci salutarono e chiusero la porta.
"Sono prorpio una bella coppia"- affermai riferendomi a Justin e Caitlin.
"Chi?"- chiese perplesso Ryan finendo la partita di Justin.
"Caitlin e Justin"-ammisi alzando le spalle, Ryan ridacchiò.
"Non stanno insieme, sono solo amici"- Sgranai gli occhi confusa. Non so perchè avevo escluso il fatto che potessero essere amici.
"Ah, capito"- chiusi lì il discorso ma Ryan continuò:
"Justin le ha chiesto di venire a trovarti perchè sa che ti stai annoiando"-ammise spegnendo la play. Justin ha fatto questo per me? Rimasi immobile, ripensando alle parole di Ryan. Beh, è stato carino da parte sua visto che nemmeno il mio cugino si era degnato a preoccuparsi di questa cosa. Justin è alquanto strano...quando lo vedi per la prima volta, pensi sia un angelo poi si comporta da stronzo e cambi assolutamente idea, poi con alcuni semplici gesti, ti fa cambiare idea nuovamente.
Non riuscivo a capirlo, non riuscivo a distinguere il suo carattere, il suo vero carattere e questa cosa un po mi turbava.

9.48 a.m. / 13th Day /

"Ariel"
"Arieeeel svegliati"
"Mamma! lasciami dormire anche un po"-sbadigliai e mi girai dall'altra parte del letto mentre sentii qualcuno ridacchiare. Perchè non potevo dormire in pace? Lentamente aprii gli occhi, abituandomi alla luce del sole che entrava dalla finestra, quando vidi Ryan in ginocchio sul mio letto.
"Ryan...che ci fai qui?"-  mezzo addormentata, mi alzai di poco e mi appoggiai con i gomiti sul cuscino quando vidi un altro ragazzo sulla sedia accanto al letto che mi guardava divertito, Justin. Sgranai gli occhi e istintivamente mi comprii la faccia col cuscino, nonostante non potessi vedere il mio viso immaginai la mia faccia da mostro.
"Ryan che ci fate qui?"-mi lamentai tenendo sempre la faccia coperta.
"Ehi mamma ryan! Lasciala dormire."- disse justin imitando la mia voce, Ryan invece scoppiò a ridere ed io tolsi il cuscino fulminandolo con lo sguardo.
"Amore della mamma, svegliati che fai tardi a scuola"- disse poi avvicinandosi e toccando il mio viso delicatamente come se fosse mia madre.
Arrossìì sentendo le sue mani calde a conttato con la mia pelle. Dopo alcuni secondi ritornai nel pianeta terra,spinsi la sua mano bruscamente, e mi comprii di nuovo
col cuscino mentre loro due se la ridevano.
"Ve la smettete?"- ringraziai Dio che non potessero vedermi perchè pensando alle mani di justin sul mio volto mi fece arrossire ancora di più.
"Dai cuginetta scherzavamo"- disse poi Ryan cercando di togliere il cuscino dalla mia faccia. Lo lasciai fare e spostai lo sguardo per vedere dov'era justin, non si era mosso:stava nella stessa posizione di prima. Lo guardai attentamente e anche se appena svegliato era particolarmente bello con i capelli spetinati...
"Va bene, ma adesso andate via, che siete venuti a fare?"
"Siamo venuti a chiederti se vuoi gicare con la wii"- disse facendo la voce dolce così avrei accettato.
"Ancora?"- sbuffai "Non potevate aspettare che mi svegliassi?"-scosse la testa-"no eh?"
"No"-disse poi mentre justin se ne stava zitto. Cercavo di far vedere il mio viso a justin il meno possibile, usando i capelli come una tenda.
"Va bene, adesso vado in bagno e dopo vi raggiungo ma adesso andate via"- Ryan si alzò dal letto e justin dalla sedia.
"Okok"- alzò le braccia in segno di arresa e raggiunse la porta mentre justin prese il cuscino e me lo tirò in faccia.
"Ehi! ma che diavolo"-mi lamentai prima che uscissero dalla porta per chiuderla lentamente. Sospirai e mi morsi il labbro inferiore
pensando a cos'era successo e mi accorsi che stavo sorridendo come una stupida.



 


SPAZIO AUTRICE:
Ciao ragazze! Ecco a voi il 5° capitolo, vi piace? Vi dico subito che questo potrebbe essere l'ultimo capitolo che scrivo perchè non mi sento all'atezza  delle altre ragazze e io vi giuro che ci metto il cuore su ogni singolo capitolo. Mi dispiace perchè avevo tante cose in mente per questa storia....

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Capitolo 6
*** It happened again! ***


~CAPITOLO 6.

A Jade: /Ehi merdosa, come stai? Perchè non mi scrivi più? Che fai? rispondimi o ti uccido  / - inviai il messagggio prima di aprire la porta e andare di sotto, dove mi aspettavano Ryan e Justin.

**
Dopo che ebbi finito di fare alcune partite con loro posai il telefono sul tavolo, accanto a quello di justin. Cavolo! Erano veramente identici.
"Te l'avevo detto che mi ero migliorato"-mi disse ryan soddisfatto di sé stesso.
"Si, però hai perso comunque Ry"
"Un giorno ti batterò"
"Se giochi 24 ore su 24, come hai fatto in questi giorni,ne sono certa che vincerai"
"Ma tu stai sempre qua?"- chiesi riferendomi a justin.
"Ariel! Che maleducata.."- disse poi ryan.
"No!"-quasi urlai- "era per sapere, non intendevo.."
"Adesso vado"- justin si alzò e mi pentii subito di avergli fatto quella domanda. Volevo solo fare un po di conversazione con lui, non immaginavo l'avrebbe presa così.
"Ehi, ma stavo scherzando"- dissi con un filo di tristezza.
"No, devo andare veramente"- prese il telefono,mise le mani in tasca e si diresse verso l'uscita. Ryan si alzò per accompagnarlo.
"A dopo Ry! Ci vediamo alle 15 in punto."-si girò di scatto-" Sii puntuale, mi raccomando" alzò il dito.
"Perchè vai via così presto?"- Ascoltai la loro conversazione in silenzio pensando a quanto fossi stata inappropriata, sono un disastro!
"Perchè tua cugina mi ha cacciato" lo sentii poi dire, facendomi sentire ancora più in colpa.
"Daii.."- mi lamentai guardando altrove dispiaciuta e lo sentii ridacchiare.
"Scherzavo, ho una cosa da fare"- sorrise e chiuse la porta alle sue spalle.
"Ryan, pensi che se n'è andato per quello che ho detto io?"- chiesi e dalla mia voce poteva chiaramente dedurre che mi dispiaceva. Sapevo che non l'aveva presa male e che scherzava, ma mi sentivo comunque in colpa perchè avrei potuto evitare di parlare.
Che razza di domanda per iniziare una conversazione poi..La verità è che non sapevo come comportarmi con lui, perchè nonostante lo conoscessi da un bel po di giorni, ero timida nei suoi confronti. Ripetevo mille volte nella mente quello che gli avrei potuto dire prima di parlare ma, avevo così tante idee in mente che alla fine usciva ,come in questo caso, una domanda senza senso.
"Naaah! Non ti preoccupare, non gliene frega niente. Penso abbia un 'appunamento'"- Fece le virgolette quando disse apputamento.
"Che significa un 'appuntamento'"- chiesi, imitando la parola appuntamento come aveva fatto lui prima.
"Ha un sacco di ragazze che gli vanno dietro e non so... diciamo che non prende sul serio queste cose"- 'un sacco di ragazze che gli
vanno dietro' non ero sorpresa, affatto. Justin era diverso, non aveva gli occhi azzurri, come la maggior parte delle ragazze vorrebbe, eppure li preferivo. Aveva un sorriso che faceva invida al sole, con due fossette che gli si formavano ogni volta che rideva, aveva una piccola cicatrice sulla guancia destra, che gli dava un aria da cattivo ragazzo e che, però ,quasi scompariva quando sorrideva, facendolo sembrare un cucciolo
indifeso.Tutti questi particolari facevano di lui una bellezza particolare ed unica.
"Capito"- risposi semplicemente persa in mille pensieri."Vado a sistemare la camera, è un disastro" esclamai e ryan ridacchiò.
"Visto che ci sei, sistemi anche la mia?"- roteai gli occhi.
"Nei tuoi sogni"- presi il telefono, mi alzai e salii le scale lentamente fino ad arrivare in camera mia. Jade non mi aveva ancora risposto. Strano,
rispondeva sempre subito ai miei messaggi. Posai il telefono delicatamente sul comodino e presi il pigiama per metterlo a posto. Quando finii di sistemare la mia, andai a sistemare quella di Ryan sapendo che se non l'avrebbe fatto lui stesso, se ne sarebbe occupata zia e non volevo, perchè ritornava sempre stanchissima dal lavoro. Ritornai in camera mia e sobbalzai quando sentii il telefono vibrare.
"Finalmente!"- sorrisi pensando fosse jade ad aver risposto. Lo sblocchai e vidi il nome della persona da cui era arrivato il messaggio: Nicole.
Aspetta... io non conoscevo nessuna Nicole. Ah si, già... era un amica dell'asilo ma non avevo certo il suo numero.

Da Nicole: /Ti sto aspettando, dove sei finito? Sei in ritardo/ Capii subito cosa stava succedendo ma volevo verificare lo stesso.
"Impossibile"- sussurrai mentre guardavo le foto: Justin. Avevo tra le mani il telefono di Justin.


JUSTIN'S P.O.V.
Cercai di fare più in fretta possibile ma niente da fare. Ero già in ritardo di 10 minuti. Sentii il telefono vibrare e supposi fosse Nicole.
Sapevo già il contenuto di quel messaggio.Tirai fuori il telefono, parecchio infastidito.

Da Jade: /ehi, pisciosa (?) potrei farti la stessa domanda. Comunque,dicono che josh ha lasciato perdere Annie perchè non riesce
a non pensare a te. Aw, non è dolcissimo?Chiamami appena vedi il messaggio, non ho il credito./ Rilessi il messaggio più volte cercando di capire qualcosa ma niente.Chi diavolo erano Annie e Josh?

**
Ariel's P.O.V.
Digitai il mio numero sul telefono di justin, cosa che non avevo mai pensato di fare, e aspettai che Justin mi rispondesse.
Se n'era già accorto dello scambio?
"Pronto Ariel?"
"ok, te ne sei già accorto. A quanto pare non sono l'unica a non riuscire a distinguere i nostri telefoni"-risposi velocemente.
"Non è colpa mia se tu metti il tuo telefono vicino al mio"-ribattè subito.
"Stai per caso insinuando che è colpa mia?"
"direi di si, comunque... chi è josh?"- aveva letto i miei messaggi?? Come si era permesso..
"hai letto i miei messaggi??"-dissi incredula.
"Come se tu non avessi letto i miei"-ridacchiò.
"Ho solo letto l'ultimo messaggio pensando fosse il mio telefono. Una certa nicole dice che sei in ritardo"-risposi guardandomi le unghie aspettando la sua reazione.
"Cazzo...devo andare"
"Aspetta... e il mio telefono?"- dissi in fretta per paura che potesse riattaccare.
"Te lo darò dopo quando avrò finito una cosa"- dì pure che stai andando in un appuntamento caro Justin.
"e quando finisci questa 'cosa'?"- chiesi sapendo perfettamente a cosa si riferiva.
"No lo so, comunque stai tranquilla che te lo riporterò sano e salvo"
"Lo spero.."-sospirai -"ciao"- guardai il telefono e mi accorsi che aveva riattaccato senza nemmeno salutarmi.Sbuffai un po infastidita dal suo comportamento.Posai il suo telefono sul comodino ma la curiosità mi stava uccidendo, avevo bisogno di leggere i suoi messaggi.So che non è bello leggere i messaggi degli altri ma se lui ha letto i miei perchè io non potevo leggere i suoi?
"Ah, al diamine!"- presi il telefono fregandomene delle buone maniere e cominciai a leggere alcuni di essi. Ragazze, che cercavano disperatemente una risposta da lui,ovunque. Che gli costava rispondere? Mah, io proprio non capivo questo ragazzo..
Notai poi che aveva mandato lo stesso messaggio a 10 ragazze diverse.
"Che stronzo"- mormorai tra me e me.Buttai il telefono sul letto essendo stufa di tutti quei messaggi falsi.

**
"ci credi che ha mandato lo stesso messaggio a 10 ragazze diverse?"
"dici sul serio?"- Ryan mi guardò incredulo -"l'ho sempre detto che è un grande"- lo guardai in cagnesco.
"Stai scherzando ryan?? lui prende in giro tutte quelle povere ragazze"- dissi con tristezza pensando a quelle poverine che erano ciecate dalla sua bellezza.
"e che ci puoi fare...lui è così. A proposito, perchè hai letto i suoi messaggi?"- chiese perplesso ridacchiando.
"perchè lui ha letto i miei e mi sono arrabbiata"- ridacchiò alla nostra stupidità scuotendo il capo.
"Eccoci qua cuginetta"- disse una volta arrivati al posto dove ci saremo incontrati con justin.
"bene... e quando viene justin?"- chiesi girandomi da tutte le parti per vedere se c'era.
"ha detto che ci dovevamo incontrare alle 15 in punto ma fa sempre in ritardo quindi temo dobbiamo aspettare un pochetto.."-ammise alzando le
spalle.
"va bene,ma che dovete fare voi due?"
"andiamo a giocare a basket a casa  di justin, vengono anche Chris e Chaz"- quanto mi mancava il basket...
"figo..." dissi a bassa voce.
"Ah,eccolo lì"- mi girai e vidi Justin a pochi metri di distanza da noi e tutta la mia rabbia sparì quando vidi il suo sorriso a 32 denti.Che denti poi...
"Ecco il tuo telefono,piccola"-disse porgendomi il telefono una volta accanto a me.
"Ariel, mi chiamo Ariel"- ribattei riferendomi al suo nomignolo.Devo dire, però, che il mio cuore aumentò il battito nel sentire pronunciare quella parola da lui.
Afferrai il mio telefono porgendogli il suo e appena la sua mano sfiorò la mia,rabbrividii.
"Scusa è l'abitudine"-disse e Ryan ridacchiò.
"Beh, adesso io vado" - indicai la strada guardano Ryan.
"Puoi venire con noi se vuoi"- avevo una voglia matta di giocare a basket ma nonostante ciò, rifiutai.
"Naah,Un altro giorno,magari"
"Vuoi che ti accompagnamo a casa?"- propose poi Justin.
"No,penso di aver capito la strada,grazie"







SPAZIO AUTRICE:
Ciao ragazze! Ecco a voi il 6° capitolo, spero vi piaccia. Me la lascereste una piccola recensione?Ovviamente, accetto anche le critiche perchè mi fanno crescere e migliorare. Scusate,il banner l'ho fatto io e non è venuto alla perfezione ma volevo farvi avere un idea sulla nostra coppia.Che ve ne pare??
Adesso vi lascio, Buona Domenica! ♥

P.s: Volevo ringraziare Jbsgjelena94 e Myidolisapenguin per avermi fatto continuare questa storia. ♥ ♥

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Capitolo 7
*** basketball ***





Capitolo 7
 

8.05 p.m / 13th day /

Non riuscivo a smettere di pensare all'ultimo messaggio, che Jade mi aveva mandato. Josh non si era dimenticato di me, ed ero felice pensando che, forse, mi stava aspettando. Nonostante i miei occhi fossero incollati alla televisione, la mia mente era persa tra mille pensieri. Ryan sembrò accorgersi perchè mi fece ritornare al pianeta terra, scocchiando le dita davanti al mio viso.
"A cosa pensi?"
"Oh, a niente"- mentii, scuotendo la testa. Era la bugia più stupida ed ignorata da tutti, la mente pensa sempre a qualcosa perchè il niente, è il nulla, di conseguenza la mente non può pensare al nulla. Il telefono, attirò la nostra attenzione e subito mi accorsi che era il mio. Feci per prenderlo, alzandomi di poco dal divano, ma Ryan mi precedette sfilandomelo dalle mani. Fissai i suoi movimenti perplessa, con la bocca socchiusa. Un sorrisetto apparve sul suo volto, appena abbassò lo sguardo sullo screen.
"Josh? e chi è?"- domandò curioso.
"Ridammelo!"
"Prima vediamo cosa dice"- roteai gli occhi al cielo cercando di recuperarlo ma Ryan si alzò di scatto, impedendomi di fare un altro passo. Sbuffai infastidia alzandomi, ma essendo più alto di me, non potei fare altro che guardarlo mentre si divertiva. Lesse il contenuto e un secondo dopo mi guardò malizioso.
"Manchi."- disse tutto d'un tratto e per un momento non riuscii a capire, ma subito dopo mi accorsi che aveva letto a voce alta il messaggio che mi aveva mandato Josh. Per un istante, rimasi immobile e riflettei sulla parola che aveva letto Ryan ma che aveva mandato Josh. Ryan mi guardò attentamente per vedere la mia reazione e tutto ciò che vide fu un sorriso.
"Lui ti piace, vero?"
"Cosa te lo fa pensare?"- evitai la sua domanda con un altra domanda anche se ero sicura che non si sarebbe arreso così facilmente.
"Lo deduco dal sorriso che hai stampato in faccia"- appena finì la frase smisi di sorridere per un attimo, ma subito dopo finimmo per scoppiare a ridere tutti e due.
"Ad Ariel piace Josh"- canticchiò e io gli diedi un pugno leggero sul braccio. Prima che potesse dire qualcosa, zia spuntò dalle scale e lo interruppe.
"Ryan, hai sistemato la camera, ma è fantastico! E' tutto in ordine"- Ryan sembrò più confuso che mai. Ovviamente non aveva ancora visto che avevo sistemato la sua camera. Prima che potesse dire qualcosa e  rovinare tutto lo fermai.
"Eh, già zia.. che bravo ragazzo eh?"- diedi una pacca a Ryan sulla spalla e gli feci cenno di starsene zitto. Lui riuscì a stare nel gioco e sorrise nervoso, guardandomi come per trovare una risposta.
"Sai, ripensandoci.. forse è il caso che ti compro quel gioco"- Ryan si alzò di scatto e le andò incontro.
"Dici davvero mamma?"- domandò come un ragazzino di dieci anni e zia annuì. Le gettò le braccia al collo, abbracciandola, forte e lasciandole teneri baci sulla guancia.
"Va bene, adesso basta però, mi stai soffocando!"- esclamò ed io scoppiai a ridere."Venite, a mangiare"- disse per poi dirigersi in cucina. Appena se ne andò, Ryan mi guardò con un sorriso a 32 denti.
"Tu centri qualcosa con tutto questo?"- scrollai le spalle e scossi la testa, anche se la sua domanda fu retorica.Si avvicinò e successe la cosa che mai avrei detto sarebbe potuta succedere: Ryan Butler mi stava abbracciando di sua spontanea volontà. Per un istante rimasi impassibile, dalla sorpresa, ma subito dopo ricambiai l'abbraccio.
"Grazie Ariel" - non mi chiamava più 'sgorbietto', mi aveva abbracciata, e non perchè era costretto a farlo.
Potevamo iniziare tutto da capo...

 
5.45 p.m / 14th day /

Fatta la doccia, l'unica cosa che mi serviva in quel momento era qualcosa da mangiare, qualsiasi cosa fosse. Ryan era uscito, ma non avevo idea dove fosse zia. Una volta entrata in cucina trovai la risposta per la mia precedente domanda: si tovava in cucina con un altra donna molto giovane con gli occhi azzurri e i capelli lunghi e castani. Scappare non mi sembrò la cosa giusta da fare anche perchè già mi avevano vista.
"Oh, Ariel! Vieni tesoro"- zia prese la mia mano mentre con l'altra salutai timidamente la donna che mi sorrideva.
"Lei è Pattie" disse poi "La madre di Justin" non sembrava affatto la madre di Justin, era troppo giovane e non gli assomigliava per niente. Era il suo esatto opposto eppure se la guardavi bene, forse dal sorriso, potevi intravedere qualcosa di Justin.
"Ciao tesoro"- ricambiò il saluto mentre spostai una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Dopo aver superato la timidezza, che di solito ci mettevo poco, entrai a far parte del loro discorso visto che l'argomento mi stava molto a cuore: il cibo.
"Ariel sa anche cucinare benissimo le lasagne"- affermò zia.
"Davvero?"- domandò Pattie incredula "Io le adoro ma non le so cucinare...in realtà non so proprio cucinare i piatti italiani"
"Beh, bravissima come dice zia no però..diciamo che me la cavo. Me l'ha insegnato nonna che ha origini italiane"
"Ti andrebbe di insegnarmi come si fa?"
"Certo!"- annuii regalandole un sorriso.
"Bene, se vuoi puoi venire subito da me. Tra poco devo andare, che ne dici?" certo che me ne andava. Non uscivo tanto da casa, solo quando andavo al supermercato con zia o al negozio di alimentari, lì vicino. Spostai lo sguardo verso zia per avere la sua approvazione, cosa che non tardò a darmi. Dopo aver chiaccherato ancora un pò, mi misi le mie converse bianche preferite che non mancavano mai, e partimmo. Durante il tragitto, non feci altro che ridere alle storie che mi raccontava Pattie.
Era davvero simpatica e gentile. Una volte arrivate a casa sua, la quale era immensa, diedi un occhiata veloce alle foto appese al muro. Non potei fare a meno di non ridere vedendo il piccolo Justin. Una foto attirò particolarmente la mia attenzione: Justin che teneva in braccio altri due piccoli bambini. Immaginai fossero i suoi fratellini ma non osai chiedere a Pattie, per paura di essere inappropriata. Una volta in cucina, Pattie prese tutti gli ingredienti necessari, e stranamente non mancava nessuno di essi. Avevano di tutto nella loro dispensa. Mi sentivo un masterchef a dover insegnare ad una persona più grande di me. Dopo averle mostrato tutti i passaggi, misi la lasagna in forno. Mentre aspettavamo che cuocesse, parlammo di tante cose e una volta pronta la lasagna, Pattie si offrì volontaria ad assaggiare per prima, cosa che mi fece morire dal ridere.
"Allora, vediamo com'è venuta"- Tagliò con delicatezza un pezzo ed io mi coprii la faccia con le mani, nervosa del risultato. Sperai con tutto me stessa di non deluderla anche se aveva un aspetto invitante.
"Mmm.. è una meraviglia! La lasagna più buona che io abbia mai assaggiato"- sgranò gli occhi e si leccò le mani.
"Sono contenta che ti sia piaciuta ma non esageriamo"-ridacchiai.
"Giuro che non esagero!"- alzò le mani e arrossii per il complimento. Quando dovetti ringraziarla, qualcosa, o meglio qualcuno, mi interruppe.
"Ariel?" sentii chiamarmi e mi girai "Che ci fai qui?" Justin sembrò confuso, ma un mezzo sorriso gli si formava man mano che si avvicinava.
"E' venuta ad insegnarmi come fare la lasagna ed bravissima, Justin! Devi assolutamente assaggiarla!" Pattie parò velocemente come se avesse paura che qualcuno potesse interromperla. Justin ridacchiò e si avvicinò a guardare.
"Ha un aspetto invitante"- affermò per poi disogliere lo sguardo dalla lasagna e posarlo sul mio.
"Beh...assaggia" - lo invitai. Tagliò un pezzo mentre aspettavo con ansia un suo parere. Mi soffermai a fissare il suo profilo perfetto e i piccoli nei che aveva sulla guancia, e sul collo. Dopo che ebbe finito a masticare mi guardò incredulo.
"Non ci credi che sei stata tu a cucinarla...è buonissima"- sentii le guance andare letteralmente a fuoco e abbassai lo sguardo sorridendo.
"E invece ci devi credere, perchè tu non stavi qua, ma io sì e ha fatto tutto lei" - intervenne Pattie e Justin ridacchiò. Notai dalla finestra accanto che era diventato buio.
"Beh, io dovrei andare adesso. Si sta facendo buio e zia si preoccuperà"
"Non vuoi rimanere per cena, tesoro?"
"No grazie, magari un altro giorno" - annuì e mi abbracciò forte. Amavo gli abbracci e ovvimente ricambiai.
"Justin accompagnala, per piacere!"- Pattie si rivolse a Justin.
"Certo!"- la disponibilità di Justin mi sorprse.
"No, non ce n'è bisogno, davvero."
"No, tesoro! Si sta facendo buio ed è pericoloso. Poi a Justin non cambia niente, vero Justin?"
"Assolutamente no"- disse Justin e fui costretta ad accettare. Justin aprì la porta per me, come un vero gentiluomo, e una volta fuori notai un piccolo campo da basket nel loro giardino e gli occhi mi si illuminarono. Justin prese la palla, fece dei movimenti, secondo lui abbastanza fighi da impressionarmi, e subito dopo la palla finì nel canestro.
"Stai cercando di impressionarmi?"- lo stuzzicai e lui scosse la testa ridacchiando.
"Un conto è essere bravo, e un conto è cercare di fare impressione" alzai gli occhi al cielo e invidiai la sua grande autostima.
"Dammi un attimo la palla"- gli feci segno di lanciarla e per alcuni secondi mi fissò confuso, come se non avesse capito bene, ma poi mi passò la palla.
Puntai per un canestro da 3 punti mentre Justin guardava attentamente ogni mio movimento.
"Fossi in te mi avvicinerei un po di più" - disse sottovalutandomi, ma lo ignorai e presi bene la misura del tiro. Ero abbastanza sicura di me ma era pur sempre un tiro da 6 metri. Feci ruotare la palla intorno a sé stessa, poichè migliorava l'istinto e la precisione al momento del lancio, piegai leggermente le ginnocchia e durante il rilascio del pallone estesi in modo eretto il braccio spezzando il polso. Il movimento fu fluido, e la palla finì dritta dentro la rete, lasciando Justin di stucco. Sorrisi fiera del bel tiro che avevo fatto e vedere la faccia di Justin, dopo avermi sottovalutata, fu la mia soddisfazione più grande. Schiuse leggermente la bocca e mi guardò con ammirazione, nonostante tutto era troppo orgoglioso, e tutto ciò che disse fu un "Niente male"
"Solo?"- domandai sollevando un sopracciglio.
"Hai classe quando tiri, cazzo!"- ammise poi "non sapevo ti piacesse il basket"
"Ci sono molte cose che non sai di me"- Mi morsi la guancia dall'interno mentre lui si avvicinò per mettersi al mio fianco. Cominciammo a dirigerci vero casa e durante il tragitto parlammo del basket e delle nostre squadre preferite. Justin era davvero simpatico, quando voleva. Il tempo passò velocissimo e in un battito di ciglia, eravamo già arrivati.
"Non vedo l'ora di arrivare a casa e mangiare la tua lasagna"- disse esaltato mentre io scoppiai a ridere.
"Grazie per avermi accompagnata"- la mia risata si trasformò in un lieve sorriso.
"Oh, figurati!"- ricambiò il sorriso e il mio povero cuore accellerò il battito. "Beh, allora io... vado" - indicò la strada e annuii. Mi salutò con la mano, facendo dei passi indietro per poi girarsi completamente. Mise le mani in tasca e sposto un sassolino con il piede destro. Prima di girare l'angolo, si voltò un ultima volta per guardarmi.

 



 




SPAZIO AUTRICE:
Ragazze scusatemi per l'immenso ritrado ma ho avuto da fare e non ho trovato il tempo giusto per scrivere il capitolo.  Mi perdonate, vero?
Vi ringrazio davvero di cuore per le 16 recensioni .
Spero vi sia piaciuto questo capitolo, grazie di tutto ancora. ♥ ♥ ♥ ♥

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Capitolo 8
*** should i continue? ***


Ciao ragazze! È da un pezzo che non continuo questa storia come avrete già notato. Ci sono state quasi mille visite e molte di voi hanno messo la storia tra le preferite e mi chiedevo se vorreste che continuassi o meno. Ditemi voi... continuo?

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Capitolo 9
*** Drunk ***


Capitolo 8 

1o.45 p.m / Day 15 

"Oh mio Dio! Lei ti piace, vero?" 
"Ariel no, cosa ti inventi? Non è vero" 
"Ho visto come sei diventato geloso quando stava parlando con quel ragazzo" 
"Geloso? Io? Ma come ti viene in mente..." Se c'era un lavoro che Ryan non poteva fare era sicuramente l'attore. La sua cotta per Caitlin era evidente, nonostante cercasse di nasconderlo. 
"Justin, tu sai qualcosa?" Justin prese il cuscino e nascose il viso dietro di esso per evitare la domanda. Questo non faceva che affermare la mia ipotesi. Sapevo di avere ragione ma volevo comunque stuzzicarlo, mi piaceva farlo diventare nervoso. 
"Non chiederlo a me" 
"Sono tua cugina, dovr-" prima che potessi finire la frase Ryan si alzò sbuffando e si coprì la faccia. 
"Uff! Va bene hai vinto" 
"Quindi ammetti che ti piace" alzai un dito aspettando la sua risposta. 
"Si" sussurrò la parola così piano che non riuscii a percepirla bene.
"Come?" misi una mano sull'orecchio per farlo ripetere più forte. 
"Si!" urlò questa volta facendomi ridacchiare dalla soddisfazione. Ryan diventò rosso come il divano e mi fece tanta tenerezza.
A dare vita ai miei pensieri fu Justin il quale si lasciò sfuggire un "Aw" con la voce da ragazzina per prenderlo in giro. Ryan  sentendosi in imbarazzo cominciò a salire le scale per andare in camera sua. 
"Dai Ry, scherzavo. Ritorna qua, tra poco dobbiamo andare" Justin lo chiamò ma Ryan non rispose. 
"A che pensate di ritornare?" 
"Non so, verso le 5 magari" Justin e Ryan approffitando del fatto che Grace faceva il secondo turno, avevano deciso di andare in discoteca e ovviamente avevano mentito anche a Pattie, dicendole che Justin dormiva da noi. 
"Va bene ma non fate tardi che zia ritorna alle 6" 

4.50 a.m / Day 16 

Mentre dormivo, dei rumori che provenivano da sotto fecero sì che mi svegliassi e supposi fossero Ryan e Justin. Mi girai dall'altro lato per continuare a dormire ma le loro risate cominciavano a diventare man mano più fastidiose. Piano piano mi alzai dal letto e assonnata cominciai a scendere le scale. Nel salotto mi ritrovai i due ragazzi sdraiati sul divano mentre urlavano come se fossero le 5 di pomeriggio. 
" Ragazzi non urlate così tanto, sono le 5 di mattina" appena si accorsero della mia presenza cominciarono ad urlare il mio nome, a dire cose senza un filo logico e a ridere per cose che normalmente non fanno ridere: erano ubriachi fradici. 
"Shhhh" andai nel panico per paura che potessero svegliare i vicini di casa " Oh Dio mio, siete ubriachi" Ryan si alzò barcollando, appoggiandosi ogni tanto sugli oggetti che trovava. 
"Non mi sento tanto bene" disse mentre cominciava a salire le scale " Vado a dormire. Ariel, occupati di Justin per favore. Lui sta messo peggio di me" 
"Ryan no aspetta! Io non so che fare... cioè....c-cosa dovrei fare" cominciai a balbettare dando un'occhiata a Justin il quale cominciò a sbottonare la camicia nera fino al petto. Imbarazzata spostai lo sguardo verso Ryan il quale era sparito "Ryan!" silenzio. 
Andai nel panico totale non sapendo cosa fare con Justin. Mangiandomi le unghie mi avvicinai al divano dove era sdraiato e lo guardai immobile: aveva la bocca socchiusa, i capelli attaccati sulla fronte dal sudore e la camicia sbottonata che mi lasciava intravedere i suoi pettorali. Era tremendamente bello. 
Schiacciai quei pensieri inappropriati dalla testa e cominciai a riflettere sul da farsi. In realtà non sapevo cosa fare, non avevo la minima idea su come agire, non sapevo se dovevo lasciarlo dormire sul divano oppure portarlo nel mio letto. Zia si sarebbe accorta che era ubiraco dalla puzza dell'alchool se lo lasciavo sul divano perciò optai per la seconda opzione. 
"Justin alzati! Andiamo di sopra nella mia camera" aprì di poco gli occhi e mi guardó maliziosamente. 
"Mhm si, mi piace l'idea ma non so se sono in grado di s-" 
"Cosa cavolo vai a pensare? Ti porto di sopra per dormire! Dai su alzati" ridacchiò e cercò di alzarsi ma cadde di nuovo sdraiato sul divano. 
"Non ce la faccio" fece una faccia da cane bastonato " Mi aiuti?" insicura gli porsi la mia mano e lui facendo finta di volersi alzare fece si che mi trovassi sopra il suo corpo con la faccia vicinissima al suo viso. Per pochi secondi rimasi incantata a guardare i suoi occhi, così belli da far invidia a chiunque. Subito dopo mi discostai titubante e rossa dalla vergogna. Justin lo notò e cominciò a ridere passando una mano sulla faccia. 
"Alzati per favore!" gli chiesi disperata e così fece. Barcollando, si approssimò alle scale con me che gli stavo dietro nel caso cadesse. Piano piano arrivammo nella mia camera e si buttò a peso morto sul mio letto. Mi ginocchiai per togliergli le scarpe e quando alzai il viso mi ritrovai di nuovo a pochi centimetri dalla sua bocca..così morbida. 
"Mi dai un bacino" mi chiese guardandomi negli occhi. Arrossii e mi alzai in piedi. 
"Sei carina quando arrossisci" facendo finta di non aver ascoltato affiancai l'armadio intenta a prendere una coperta.
"Ariel.. mi viene da vomitare" 
"Oddio, vai in bagno!" ordinai sgranando gli occhi. Si alzò e con la mano sulla bocca corse verso il bagno. Lo seguii subito dopo ritrovandomelo per terra con la testa sul water. Faceva male vederlo mentre vomitava l'anima. Mi avvicinai e gli misi la mano sulla fronte come faceva mia madre con me quando vomitavo. Non avevo mai capito a cosa servisse la mano sulla fronte ma credo rendesse più facile il vomito. Una volta finito, si accasciò per terra appogiandosi sulla vasca. Mi faceva così tanta tenerezza vederlo in quello stato. Gli accarezzai il viso delicatamente spostadogli i capelli bagnati dalla fronte " Grazie Ariel" disse chiudendo gli occhi. 


 

 


 

Spazio Autrice: 

Awwww! Non sono teneri questi due? 
Ciao a tutte! Come vedete ho deciso di continuare la storia perchè mi sono venute in mente molte idee. A proposito... volevo ringraziare le ragazze che hanno recensito e tutte le altre lettrici silenziose <3 Grazie mille! Lo apprezzo tanto, spero vi piaccia questo capitolo :* bacioni 
 

P.s: Vorrei inserire sulla trama un'altra parte di uno dei otto capitoli per rendere l'idea della storia e ho bisogno del vostro aiuto. Qual'è la vostra parte preferita e quale parte pensate che potrebbe attirare l'attenzione dei lettori? Aiutatemi please! 

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Capitolo 10
*** Cuteness and Jealousy ***


11.00 a.m / Day 16 


Justin's point of view 

Con la testa fra le mani mi alzai dal letto cercando di ricordare cosa fosse successo la sera precedente, ma con scarsi risultati. Non ricordavo nulla. Sentivo che la testa era al punto di scoppiare e sulla bocca avevo ancora il sapore dell'alchol. Mi chiedevo come fossi finito nella camera di Ariel quando avrei dovuto dormire sul divano. La possibilità di averla costretta a farmi dormire lì mi passò per la mente mentre scesi le scale per trovarla. Andai  nel salotto ma non la trovai, in cucina nemmeno. Arreso decisi di cercare ryan e chiedergli se ricordava qualcosa. Mentre camminavo, ancora con la mano sulla testa, scorsi Ariel la quale era stesa per terra vicino al divano del salotto. Allarmato mi avvicinai per assicurarmi che fosse bene. 
"Ariel" la chiamai scuotendo leggermente le sue piccole spalle, preoccupato. Aprì gli occhi e mi guardò spaventata. 
"Che c'è Justin?" sospirai sollevato. 
"Mi sembrava che eri svenuta. Che ci fai per terra?" cercò di adattarsi alla luce del sole dando un'occhiata al divano e ridacchiò. 
"Oh stavo dormendo sul divano ma credo di essermi cascata. Mamma dice che mi muovo tanto durante la notte." ridacchiai anche io alla sua tenerezza. 'Tenerezza?' 
"Perchè non hai dormito nel tuo letto e ci ho dormito io?" le chiesi curioso, scacciando dalla testa i miei pensieri sulla...tenerezza. 
"Beh sai ieri tu e Ryan siete tornati ubriachi e se dormivi sul divano zia se ne sarebbe sicuramente accorta dalla puzza dell'alchol" Oh... che tenera non voleva che Grace sospettasse qualcosa il che sarebbe stato un vero guaio. 'Ancora con questa tenerezza? Justin smettila' 
"Ah..." mi grattai la nuca nervoso. Era forse il caso di ringraziarla? "Beh adesso la puzza dell'alchol si sente nella tua camera però" sdrammatizzai, eliminando l'opzione di ringraziarla. Il mio orgoglio...
Ridacchio e si alzò, la stessa cosa feci anche io. 
"Già, a proposito vado ad aprire la finestra" si alzò e si incamminò verso le scale. 
"Ariel ieri ho detto o fatto qualcosa di...strano?"  sembrò pensarci su e le sue guance diventarono leggermente rosse. Oh no, cosa avevo fatto?
"Nono niente di strano" disse poi facendomi sospirare sollevato mentalmente. Si girò e inciampò sulle scarpe che Ryan aveva lasciato in giro, si girò di nuovo verso di me sorridendomi imbarazzata e cominciò a salire le scale. Che tenera...
'Cazzo.'

 

14.55 p.m / Day 21 


Ariel's point of view 

"Mi ascolti?" 
"Eh? No scusa stavo-" 
"La mia faccia ti distrae così tanto?" Justin ridacchiò inarcando un sopracciglio.
"No stavo solo...dicevi?"
"Stavo dicendo che stasera vengono Chris, Chaz, Caitlin e Lauren ma sembra che eri troppo occupata a fissare il mio viso perfetto. Fammi una foto se vuoi" 
"Sempre con questa battuta? Cambia ogni tanto" distrattamente afferrai un cuscino e glielo lanciai. Lo fermò prima che il cuscino potesse colpire il suo corpo. 
"Non vorrai mica metterti contro di me?" Fece una faccia seria mentre io scoppiai a ridere alzandomi. 
"Vai, cosa vorresti fare?" aprii le braccia in segno di sfida mentre lui afferrò un cuscino per gettarlo nella mia direzione. Mi chinai e il cuscino finì sul muro dietro di me. 
"Ha!" gridai non vedendo il secondo cuscino colpirmi dritto nello stomaco. Sentii Justin ridere come un bambino mentre disperatamente cercai un cuscino intorno a me da lanciare. Afferrai il più grande e glielo lanciai con tutta la forza che avevo. 
"Headshot!" gridai quando il cuscino lo colpì in piena faccia. 
"Oh, non avresti dovuto farlo. Te ne pentirai di questo" fece strada verso la mia direzione ed io cercai di scappare. Corremmo per tutta la casa mentre cercavo di trovare un nascondiglio. Ryan uscì dalla cucina masticando qualcosa. 
"Ryan!" gridai nascondendomi dietro dietro di lui "Justin vuole colpirmi" 
"Ryan spostati" Justin ordinò a Ryan mentre strinsi di più la sua maglia fra le mani. 
"Oh ma dai ragazzi, smettetela di fare i bambini" Ryan sospirò.
"La foto me la faccio da solo" Justin mi puntò il dito contro, lasciò il cuscino che aveva in mano e prese il mio telefono. Fece una faccia buffa prima di cliccare sopra il cerchio nero. Aw, che carino "Fatto" si stese poi sul divano. 
"La cancellerò, non ti preoccupare" lasciai la maglia di Ryan e mi misi seduta sul divano. "Quindi... oggi viene Caitlin" dissi guardando di sottecchi Ryan il quale sbuffò imbarazzato. 
"Lei non mi calcolerà mai" 
"Oh, non lo dire. Che ne sai?" rimase in silenzio pensieroso "Sapete qual'è il miglior modo per capire se a una ragazza piaci?" si girarono tutti e due curiosi aspettando che continuassi. "Farla ingelosire" Ryan alzò un sopracciglio scettico. "Dico davvero. Funziona sempre, sai? Stasera potreste invitare una ragazza che, non so, che conoscete e io vedrò se Caitlin diventa gelosa"
"Sai che non è poi una cattiva idea Ry" parlò Justin "Potrei invitare Clary" 

 

 "Voi siete pazzi! Anzi no, io lo sono che ho accattato di fare questa cazzata" Ryan si mangiò le unghie nervoso guardando Caitlin. 
"Andrà tutto bene vedrai" lo confortai mettendogli la mano sulla spalla "Devi solo fare quello che ti abbiamo detto" 
"Dai Ry, questo non è niente in confronto a quella volta che ti sei tolto le mutande davanti a quella festa per gli anziani" Justin cercò di confortarlo a modo suo, guadagnando una faccia schifata da parte mia "Aveva perso una scommessa" Mi fece poi l'occhiolino.
"Pronto Ryan?" Clary si affiancò a Rryan sorridendogli. 
"No" disse Ryan. 
"Si che lo è" intervenni "Clary ricordi quello che devi fare, vero? Devi ridere a ogni cosa che dice Ryan" Clary annuì. 
"Bene, potete andare. Io vado da Caitlin" mi avvicinai al divano e mi misi seduta vicino a Caitlin prendendo una patatina mentre Ryan e Clary si misero a parlare. 
"Aw, che carini!" commentai guardandoli per far si che Caitlin si girasse. Parlavano e ridevano mentre Ryan prese tra le mani la collana di Clary facendola ridere, proprio come gli avevo insegnato di fare. Lanciai uno sguardo veloce a Caitlin. Il suo sorriso si spense e subito posò gli occhi sul bicchiere che teneva in mano. 
"Infatti" sussurrò. Bingo! Era gelosa eccome. 

**

"Dici sul serio?" mi chiese Ryan incredulo e negli suoi occhi potevi facilmente notare la felicità. Annuii sorridendogli."Sei sicura?"
"Certo Ryan! Fidati, si vedeva proprio tanto. Anche un bambino l'avrebbe notato che era gelosa" mi abbracciò contento. "Lo dico a Justin" dissi poi "dov'è?" 
"Credo in cucina" sorrise per la centesima volta e saltellando andò ad abbracciare Chaz, il quale lo guardò stranito facendomi ridacchiare. Mi avviai in cucina per trovare Justin e raccontargli tutto ma purtroppo il signorino era occupato a palpare il sedere di Clary e a mettere la lingua nella sua gola. Li fissai mentre la mia faccia assunse un espressione schifata. Appena si accorsero della mia presenza, Justin si distaccò lentamente imbarazzato. 
"Scusate si vi ho interrotto ma volevo dirvi che il piano è andato bene e penso Caitlin sia gelosa" sussurrai. 
"Fantastico!" esclamò Cary mentre Justin mi guardava in silenzio. Annuii mordendomi la lingua per sopprimere quel fastidioso vuoto che sentivo nello stomaco, e senza dire parola uscii dalla cucina.
"Ariel, hai detto a Justin?" Ryan mi venne incontro. 
"Si. Si stava baciando con Clary" feci una faccia disgustata dimenticandomi che stavo parlando con Ryan. 
"Che grande!" Ryan sorrise felice, molto probabilmente dalla notizia che gli avevo dato poco fa. 
"Ma grande cosa?" urlai alzando le braccia. 
"Ariel... non è che ti piace Justin?" alzò un sopracciglio.
"Cosa?" lo guardai incredula. 
"Hai detto che se una ragazza è gelosa sicuramente quel ragazzo le piace,no?" 
"No Ryan! Questa non è gelosia. E se l'avesse visto Caitlin? Voglio dire... potevano pure aspettare che lei andasse via o qualcosa" mi giustificai e Ryan sembrò pensarci. 
"Ah si, poi..a te piace Josh. Mi sono dimenticato" 
"Infatti" non avrei mai ammesso che Josh mi piaceva davanti a Ryan se non fosse stato per quella vocina che mi ripeteva che ero gelosa, che Justin mi piaceva. 

 

Spazio Autrice 


Ciao ragazze!
Questa storia è passata da 17 recensioni a 4 e mi dispiace molto. Non so, vorrei avere più pareri, sapere se vi piace il capitolo o no e qualche idea su come continuare la storia anche se ho in mente qualcosa. Non vi vergognate dai hahaha 
Vorrei ringraziare le ragazze che recensiscono sempre ♥ 
Un bacione!








 

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Capitolo 11
*** Decline ***


6.23 p.m / Day 27


"Dai Caitlin passa qua" urlò Chaz. Caitlin andò in panico mentre disperata cercò di trovare uno di noi. Spinse di poco Chris e lanciò il pallone verso Chaz, il quale rimaneva con le braccia all'aria. Prima che la palla potesse finire nelle sue mani, Justin saltò davanti a Chaz impedendogli di prenderla e fare un altro passo. 
" Justin sei davvero insopportabile! Perchè non mi lasci passare la palla decentemente almeno per una volta? Potevi risparmiarmi la predica di Chaz, che arriverà tra 3,2,1..." Justin ridacchiò soddisfatto mentre Chaz roteò gli occhi " Ah e Ariel, so che vuoi farmi giocare ma non passarmi più quella palla! Ve l'ho detto che ero impedita su questo gioco." Caitlin aveva rifutato di giocare già dall'inizio ma essendo in otto, ci serviva per completare le squadre: Ryan, Chris, Lauren e Justin contro me, Chaz, Caitlin e Nolan. 
Una volta che  il pallone finì nella nostra rete, Ryan si avvicinò a Caitlin e le sussurrò all'orecchio un "Fai davvero schifo Cait" ridacchiando. 
"Stai zitto Ryan!" lo rimproverò incrociando le braccia sul petto. "Almeno un canestro l'ho fatto" parlò poi fiera di sè. 
"Si ma nella rete sbagliata" commentò poi Nolan riferendosi all'autocanestro che Cait aveva fatto pochi minuti prima. 
"Beh, questo è un dettaglio che non ci interessa" rispose Caitlin facendoci ridere. Riprendemmo il gioco e con l'aiuto di Chaz riuscii a fare un canestro. Lui si avvicinò e mi diede il cinque, la stessa cosa fece Nolan. Subito dopo però la squadra avversaria ci rispose con un canestro da tre punti. Justin colpì il suo petto in segno di prepotenza facendomi l'occhiolino. Roteando gli occhi scossi la testa, aspettando che Chaz mi passasse il pallone arancione-marrone con le linee nere. Con gli occhi mi fece segno di andare vicino al canestro degli avversari e, stando attenta a Chris, lo feci. Il pallone mi arrivò in meno di 2 secondi e schivando Ryan optai per il tiro "in sospensione" in modo da evitare l'interferenza dell'avversario. Quando stavo al punto di fare canestro, senza nemmeno accorgermene, mi trovai a terra con un dolore allucinante al bacino. Ansimando portai la mano sulla parte dolorante, accarezzandola lentamente.  
"Che cazzo fai coglione?" Justin spinse Christian e si inginocchiò accanto a me.
"Ariel scusami, non l'ho fatto a posta. Mi dispiace" si scusò Chris. 
"Non è colpa sua se non riesci a prendere il pallone" Justin lo rimproverò di nuovo.
"Justin, smettila! Non l'ha fatto a posta. Mi è successo tante volte" riuscii a parlare " Chris non ti preoccupare, è tutto a posto!" gli mandai un sorriso per rassicurarlo mentre con fatica cercai di alzarmi per far vedere che stavo bene. Justin e Chris mi aiutarono e Caitlin mi venne incontro. "Andiamo a metterci un po di ghiaccio" disse poi e mentre entravamo dentro la casa di Justin, lo sentii scusarsi con Christian "Chris, mi dispiace. Ho esagerato lo so! Non so che mi è preso" 
Ripensando a come Justin aveva reagito però, non potei far a meno di pensare a come era stato dolce e prottetivo: cosa che mi fece dimenticare totalmente il dolore per un istante. 

 

12.45 p.m / Day 29 


Justin's Point of view 

/ Justin rispondimi al telefono ti prego! E' da tanto che non ti fai sentire. Dove sei finito?

Roteai gli occhi infastidito, ero stanco di tutte queste troiette che mi andavano dietro. Se loro non rispettavano prima di tutto loro stesse, come potevano aspettare che io rispettassi loro? In effetti era da tanto che non mi facevo sentire. Dov'ero? Da Ryan ovvio. Ultimamente passavo più tempo a casa sua che a casa mia. Il fatto è che mi piaceva stare con Ariel, mi piaceva stuzzicarla, litigarci, mi piaceva farla arrabbiare, mi piaceva quando si sforzava a non ridere per le mie battute, mi piaceva farla arrossire, mi piaceva avere le sue attenzioni e mi arrabbiavo quando mi ignorava: insomma Ariel era a posto, una buona amica.
La sua risata mi fece ritornare alla realtà. La trovai adorabile in mezzo a Chaz e Christian mentre giocava con il telefono, sbuffando probabilmente per aver perso. 
"Tocca a me" Chaz le sfilò il telefono dalle mani. Christian invece le sussurrò qualcosa all'orecchio facendola ridacchiare.
"Guarda che ti ho sentito, Chris" Chaz lo fulminò con lo sguardo distogliendo l'attenzione per pochi secondi da quel gioco, secondo me inutile, non divertente e stupido. Ridacchiai mentre li guardavo. 
"Ma quando arriva sto cameriere? Ho fame" si lamentò Ryan mentre impaziente tamburellava con le dita sul tavolo. 
"Eccolo! Sta arrivando" parlò Lauren. Tutti ci girammo verso il ragazzo con la camicia bianca "Santa Madonna, se è figo!" commentò poi con lo sguardo sognante. Ah, ragazze! 
"Figo? Sembra frocio" replicò Chaz evidentemente geloso: la sua cotta per Lauren! 
"Shh, arriva" sussurrò Ariel.
"Buongiorno ragazzi! Mi dite cosa volete ordinare, per favore?" 
"Mmm, per me u-..." iniziai a parlare. 
"Prima le ragazze" mi interruppe sorridendo ad Ariel, in attesa, senza toglierle lo sguardo di dosso. Ryan ridacchiando mi sussurrò all'orecchio un "Affondato". Ignorai Ryan e furioso, dalla figuraccia che mi aveva fatto fare il cameriere, gli lanciai uno sguardo molto amichevole.
"Un panino con cotoletta, insalata e maionese" arrossì Ariel, spostando un ciocca di capelli dietro l'orecchio. "E un lemon soda da bere" finì sorridendogli. 
Sorridendogli. 
Una volta presi gli ordini di tutti, me per ultimo, gli lanciai l'ennesima occhiata mortale. Sorrise un'ultima volta ad Ariel e se ne andò. Questo era il suo modo di filtrare con una ragazza? Ridicolo! 
"Oh mio Dio, Ariel! Lui stava filtrando con te" parlò Caitlin emozionata " Grande, bella conquista!" le diede un abbraccio. 
"Ma non è vero" continuò Ariel "Si riferiva anche a voi due. E' stato molto gentile, tutto qui" scrollò poi le spalle. 
"Ah si? E perchè a noi non sorrideva ma solo a te?" Lauren la guardò sorridendo, non veramente aspettando una risposta. 
"Beh..." Ariel cercò di trovare qualcosa da dire imbarazzata. 
"A me è sembrato soltanto un coglione invece" sputai le parole acido "Atro che gentile" 
"Lo dici solo perchè ti ha fatto zittire" commentò Nolan guadagnandosi un'occhiataccia da parte mia.
"No! Voglio dire... è questo il suo modo di filtrare? Che razza di perdente" 
"A me il suo modo di filtrare mi è sembrato più che azzeccato" parlò Caitlin facendo irrigidire Ryan. 
"Io sono d'accordo con Justin" mi appoggiò Ryan, ovviamente perchè era geloso e non perchè mi voleva dare una mano. Ariel ridacchiò alla gelosia di Ryan, essendo l'unica ad aver capito oltre a me.

 

"Justin mi tieni il telefono, per favore? Dovrei andare in bagno" mi chiese Ariel. Annuii distratto. 
"Non tardare" le raccomandai prima che chiudesse la porta. Annoiato mi misi a leggere un cartellone, attaccato sulla porta di fronte. 

Il nostro ristorante vi offre infinite possibilità di scelta...


Il vibrare del telefono mi fece sussultare: una chiamata da... Josh.
Mi ricordai del messaggio che mi era arrivato quando io ed Ariel avevamo scambiato i telefoni per sbaglio: era il ragazzo che non riusciva a non pensare a lei e aveva lasciato perdere quella Annie e bla bla bla...

Accetta        Rifiuta 

Senza sapere il perchè cliccai sulla parte rossa. 
Ariel uscì dal bagno e prendendosi il telefono mi ringraziò. Il suo sorriso mi fece sentire così terribilmente in colpa: ero un fottuto coglione, decisamente. 


Ariel's point of view 

20.10 p.m 


"Josh!" urlai una volta accettata la chiamata. 
"Sirenetta" amavo quando mi chiamavano così, non so.. mi faceva sentire speciale. 
"Che bello sentirti!" dissi emozionata. 
"Si certo. E' per questo che non ti fai mai sentire e rifiuti le mie chiamate allora?" confusa corrugai la fronte. Rifiutavo le sue chiamate?
"Come rifiuto le chiamate? A cosa ti riferisci?" ridacchiai pensado scherzasse. 
"Oggi dopo pranzo ti ho chiamato, e tu non mi hai risposto" 
"Ma...come...io....non mi è arrivato niente, davvero" 
"Va bene dai, non ha importanza" continuò " Come stai? Ti stai divertendo lì?" mi chiese e dalla voce potevo facilmente dedurre che stava sorridendo. 
"Si" risposi con sincerità a differenza della volta che avevo mentito a mamma. "Voi che fate? Come state? Mi mancate, sai?" 
"Bene bene, ci manchi anche tu...tanto." sussurrò, aw  "Sai Jade dice di essere arrabbiata con te perchè non la chiami spesso" ridacchiò " dice che l'hai dimenticata" 
"Ma noo!" esclamai  "Come potrei dimenticarla? Appena la vedi, dille che mi manca da morire e che le voglio tanto bene" sentii la voce Ally, la madre di Josh. 
"Si, glielo dirò. Adesso devo andare a fare cena. Sai come si arrabbia mamma se vado con 2 minuti di ritardo" risi ricordandomi di quella volta che lo aveva sgridato davanti a me. Ricordo perfettamente la sua faccia da 'Mamma non adesso' 
"Sisi, lo so benissimo" 
"Ciao scema" 
"Ciao Joshua" odiava quando lo chiamavo per il nome intero. Lo sentii ridacchiare prima di agganciare. 
Subito andai sulle chiamate perse per vedere se mi avesse veramente chiamato. 

Chiamata persa alle 14.55 

Ma com'è possibile? 






 

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Capitolo 12
*** Feelings ***


2.50 p.m / Day 33 


Davanti all'enorme specchio cercai di intrecciare i miei capelli in modo da creare una treccia presentabile. L'ennesimo ciuffo ribello si staccò dalla treccia facendomi sbuffare, togliere l'elastico e ricominciare da capo, forse per la 5^ volta. Fare una treccia era una cosa elementare, ma fare una treccia con i propri capelli era sempre una bella impresa. Decisi di riprovare un'ultima volta, se non dovessi riuscirci mi sarei fatta la solita coda di cavallo. Mi piacevano i capelli leggermente ondulati una volta sciolta la treccia. 
La porta si aprì di scatto, facendomi sobbalzare e rovinare quella che sembrerebbe un treccia perfetta. Justin fece capolino e alzò la mano per poi scuoterla leggermente in segno di saluto. 
"Ehi" lo salutai senza mollare le mani dai capelli. Si avvicinò allo specchio, e si fermò alla mia sinistra sfiorandomi leggermente sul braccio. Si passò poi la mano sui capelli per sistemarli, spostandoli e tirandoli sulle punte. Ridacchiai divertita, scutendo il capo. Dopo alcuni secondi mi prestò finalmente attenzione, accigliato.
"Che stai facendo?" 
"Sai fare una treccia?" da sola non ci sarei riuscita di sicuro. Justin sembrò pensarci un'attimo poi si spostò mettendosi dietro. Essendo molto più alto di me, riuscivo ancora a vedere il suo riflesso sullo specchio. 
"Ci provo" 
Prese il ciuffo tra le mani e lo divise in 3 parti uguali. Il suo tocco era delicato e dovetti resistere alla tentazione di chiudere gli occhi per quanto fosse piacevole quella sensazione. Sorrisi mentre lo vidi competamente concentrato con la fronte corrugata. 
Riuscivo a sentire il suo alito caldo sulla mia testa e il suo corpo era vicinissimo al mio, nonostante non si toccassero ancora.
Alzai la mano con l'elastico fra le dita una volta che le sue si trovarono sull'estremità dei miei capelli. Lo prese, fermò la treccia e lo spostò poi davanti in modo che la potessi vedere. Il suo petto, adesso, toccava la mia schiena e il mio cuore battè forte per un'istante. Avevamo tutti e due gli occhi puntati sul riflesso della lunga treccia. La mia bocca si schiuse leggermente, le mani, come se fossero autonome, si posarono sui miei capelli, e i miei occhi incontrarono quelli interrogativi di Justin. Sorrisi e lo fece anche lui. La sua mano calda giaceva sull'incavo del mio collo e l'altra teneva ancora la traccia. I nostri corpi completamente toccavano l'un l'altro e per un momento mi sembrò percepire il suo battito cardiaco: andava veloce ma non quanto il mio
Sembravo così piccola in confronto a lui. Per un momento mi sembrò che posò il mento sul mio capo per quanto era alto. 
Riuscii finalmente a dire qualcosa. 
"Wow! E' davvero bellissima, grazie" la treccia era veramente perfetta. Sorrise soltanto, senza dire niente. Si allontanò poi da me di pochi centimetri e dispiaciuta, quasi gli chiesi di rimanere dov'era. Mi girai dando le spalle allo specchio.
"Dov'è che hai imparato a farlo?" 
Si allontanò ancora di più e mi mise seduto sul mio letto. 
"Mia sorellina me lo chiede spesso" 
"Hai una sorella?" mi ricordai della foto appesa nel camino di casa sua, sulle braccia teneva due bambini. Annuì ridacchiando e poi aggiunse: 
"Un fratellino anche" 
"Non li ho mai visti quando sono venuta da te" posò lo sguardo per terra pensieroso. 
"Non vivono da me" capii che qualcosa non andava e ovviamente non andai oltre con le domande ma decise di andare avanti da solo. "Vivono con...mio padre" si fermò per un momento. Lentamente mi misi seduta accanto a lui. 
"Mio padre si è risposato e ha adesso altri due figli. Si è lasciato con mamma quando io ero ancora piccolo" si leccò le labbra secche poi continuò "Io ero molto arrabbiato con lui sai? Un giorno trovai una lettera che aveva mandato a mia madre dove le diceva che l'amava tanto e mai l'avrebbe lasciata. Mamma non mi ha ancora spiegato il motivo del divorzio e sinceramente non lo voglio neanche sapere. Io non mi accontentavo dei suoi assegni, delle sue visite, io volevo averlo con me tutti i giorni. Vedere una partita di basket con lui quando tornava dal lavoro, sai? Ero molto arrabbiato ma man mano che crescevo capivo che lui non sarebbe mai tornato da noi, voglio dire... a restare per sempre con me e mamma. Adesso andiamo d'accordo e voglio molto bene ai miei fratellini ma mi chiedo dov'è finito il loro amore. Sono arrivato alla conclusione che l'amore non esiste. E' solo un illusione, uno scherzo." deglutii rumorosamente sentendomi male per lui. Justin invece sembrava così tranquillo. 
"Solo perchè i tuoi si sono lasciati non devi per forza arrivare a questo tipo di conclusione"
"Tu non capisci" 
"Ah no?" gli chiesi guardandolo in faccia. 
"No. Tu non sai come ci si sente" 
"Mi piacerebbe non capirti. Ma purtroppo ti capisco eppure non ho tratto le stesse conclusioni" sembrò confuso." Mio padre ha lasciato mia madre quando lei era incinta di me. Lui voleva che mamma abortisse e così l'ha lasciata. Se n'è andato con un'altra donna. Non è mai venuto però a trovarmi, a vedere se stavo bene o se a mamma servisse qualcosa. Vorrei... vorrei incontrarlo per una volta, non l'ho mai visto. Mi piace ammettere che non lo perdonerò mai ma sai.. in fondo lo so che non sono arrabbiata con lui. Io non so proprio cosa significa avere un padre" Justin ascoltava, in silenzio. A differenza sua io non ero tranquilla, da un momento all'altro le lacrime sarebbero scese. Ero troppo sensibile, troppo. "L'ho visto solo...nei film" e dicendo ciò scoppiai. Le lacrime rigavano sulle guance e non m'importava se Justin mi vedesse così debole. Lui non mi avrebbe giudicata, perchè mi capiva. Io sapevo che era così, io sapevo che anche se mentre parlava poteva sembrare tranquillo, dentro piangeva anche lui. 
E poi mi abbracciò, proprio quando i miei singhiozzi si facevano troppo rumorosi. Aveva un aria molto accogliente e familiare. Mi sentii solida e al sicuro. Volevo aggrapparmi alla sua felpa, seppellire il mio viso nella curva calda del suo collo e mai lasciar andare. Poi sentì il bisogno di tranquillizzarmi e sdrammatizzare. 
"Abbiamo molto più cose in comune di quando credessi sai?" ridacchiò "Voglio dire.. oltre ai telefoni identici, alla passione per il basket, abbiamo anche una storia simile" sorrisi e malavoglia mi staccai da lui. Non potevo stare a lui abbracciata per sempre, anche se non sarebbe male. Sorrisi anche a questo pensiero. 
"Justin... io ti stavo antipatica all'inizio?"
"All'inizio quando?" 
"I primi giorni dico" 
"E chi ti dice che adesso mi stai simpatica?" cercò di fare il serio ma il sorriso che si formava agli angoli della bocca lo tradì. "No, non mi stavi antipatica ma è il mio modo di comportarmi con tutte le persone che non conosco. Io invece? Ti stavo antipatico?"
"Si e ancora mi stai antipatico" scrollai le spalle. Le lacrime erano ormai asciutte e le sentivo solo appicciacate fastidiosamente alle guance. 
"So che non lo pensi veramente" 
"Ah si? Cosa penso allora?" 
"Pensi che sono estremamente figo e simpatico e ti sei innamorata di me appena mi hai visto" 
"Sei tu invece che pensi di essere figo, cerchi di essere simpatico, anche se dovrei dire con scarsi risultati" ignorai la parte dell'innamoramento. Era una parola grossa che non ero capace di usare. 
"Oh ma tu vuoi fare un'altra battaglia con i cuscini" allungò la manò e ne prese uno. Mi alzai spaventata, ridacchiando. 
"Bring it, Biebs" dissi poi con un perfetto accento britannico. 

 

Era da ore che fissavo la foto. Perchè? Gli avevo detto che l'avrei cancellata. 
Cancellarla, ecco cosa dovevo fare. 

Sicuro di voler eliminare l'immagine? 
 
Cliccai su "Annulla" e continuai a fissarlo. La sua fossetta, era così dannatamente carina. 
Mi piaceva Justin Drew Bieber. Smisi di sorridere spaventata per quello che aveva appena ammesso. 


 
 

Spazio Autrice:

Ciaaaao ragazze! 
So che il capitolo è cortino ma visto che ci sono parti abbastanza importanti ( Ariel ha ammesso a se stessa che le piace Justin, Oddio) ho deciso di non aggiungere altro. 
Spero vi piaccia il capitolo e aspetto i vostri pareri! ♥ 
Bacini bellissime :* 



 

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Capitolo 13
*** Birthday ***


3.10 p.m / Day 35 



Justin's point of view 

"..non credi?" Ryan non sembrava veramente interessato al discorso di Ariel, Caitlin invece annuiva comprensiva. Quando notarono che ero entrato si girarono tutti e tre. 
"Sisisi sono d'accordo con te" gli occhi di Ariel si illuminarono e si alzò in piedi. Oh no aspetta...ci era cascata veramente? Non avevo la più pallida idea di cosa stessero parlando.
"Davvero? Pensi che i libri siano più belli dei film?"
"No!" quasi urlai "Non stavo nemmeno ascoltando" lei sbuffò e si sedette accanto a Caitlin, io accanto a Ryan. Per un momento ci fu silenzio poi parlò di nuovo. 
"Non smetterò mai di stupirmi dalla bellezza di un libro. No seriamente...pensateci un attimo. Migliaia di persone leggono lo stesso libro ma ognuno ha in mente qualcosa di diverso. I personaggi hanno un aspetto diverso, i luoghi cambiano e leggiamo la stessa storia ma è unica a ognuno di noi, capito?" ci guardò speranzosa sperando di sentire qualcosa del tipo ' Infatti hai ragione, è vero' ma tutto quello che ricevette fu silenzio e facce confuse. Chi di noi tre pensava che leggere libri fosse divertente? Nessuno. Anche Caitlin annuiva solo per farla contenta. 
"Va bene, ho capito" disse in fine rassegnata, sprofondando nel divano " Guardiamo questo film" Sorrisi senza farmi notare. Era tener-... No! 
Avevamo deciso di riunirci e guardare il film 'Shadowhunters' ma eravamo rimasti solo in quattro. Tutti gli altri avevano qualcos'altro da fare. Presi il comando e feci partire il film. 

4.55 p.m 


Grace uscì dalla cucina guardandosi intorno come se la stesse seguendo qualcuno e parlò a bassa voce.
"Ragazzi, dov'è Ariel?" Ryan mi guardò accigliato, io scrollai le spalle.
"In bagno, ma perchè stai parlando così" la imitò. 
"Mi ha chiamato la madre di Ariel e ha detto che oggi è il suo compleanno" 
"Cosa?" Caitlin si alzò in piedi " Oh mio Dio! Ma perchè non ci ha detto niente? Vado a farle gli auguri" senza nemmeno accorgermene la fermai prima che cominciasse a salire le scale.
"Aspetta" si girarono tutti e tre a guardarmi "Fcciamole una festa a sorpresa. Sapete... queste cose sdolcinate piacciono alle ragazze" a Cait le si formò un sorrisetto compiaciuto. 
"Una festa a sorpresa...Justin ma allora ti funziona il cervello" roteai gli occhi "Mi piace" battè le mani come una bambina. 
"Possiamo comprarle un libro anche" propose Ryan "Visto che le piacciono così tanto" 
"Si!" esclamò Caitlin battendo ancora le mani. 
"Perfetto" sorrisi emozionato. Da quando mi piaceva organizzare queste cagate? "Che libro però? Shadowhunters andrebbe bene, no?" scossero la testa entrambi. 
"Ci ha detto che l'ha già letto" 
"Non vi preoccupate" ci assicurò Caitlin "Chiederò a mia cugina di consigliarci qualcosa. Chaz ha detto che doveva aiutare la madre al negozio oggi, lì vicino ci sta una libreria" 
"Bene, dopo lo chiamiamo ma come faremo ad organizzare tutto se lei sta con noi?" Grace che era stata tutto il tempo a sentire finalmente parlò. 
"La porterò a fare shopping" 
Sentimmo i passi veloci di Ariel sulle scale e tacemmo tutti. 
"Ragazzi il film è stato carino" sorrise, probabilmente pensando al suo attore preferito Robert Sheehan, Simon nel film "Ma il libro è tutta un'altra cosa" scrollò le spalle. 

8.05 p.m 


Ariel's point of view 

Leggevo in silenzio i messaggi che mi arrivavano mentre zia guidava, ignara del mio compleanno. Non avevo detto niente a nessuno perchè penserebbero che volevo soltanto attenzioni. 
Sinceramente gli auguri dei miei amici e la chiamata di mia madre mi bastavano, ero felice che si fossero ricordati. Ridacchiai leggendo il messaggio di Jade, tra tutti quei cuori trovai un '<2' 
"Il vestito che hai comprato è davvero bello tesoro" zia parlò facendomi distogliere lo sguardo dal telefono. Avevo comprato un vestito bordeaux che mi era piaciuto davvero tanto. Di solito preferivo jeans e magliette semplici. 
"Già" sorrisi dando un'occhiata al sacchettino blu. 
"Siamo arrivate" 
Aprii la porta senza fare troppi casini e notai che la luce era spenta, ciò voleva dire che Ryan non stava a casa. Grace tirò fuori le chiavi dalla borsa e aprì la porta di casa. Misi la mano sul muro cercando di accendere la luce, quando il salotto si illuminò mi ritrovai davanti ad un cartellone gigante col scritto 'Tanti Auguri Sirenetta', palloncini di ogni colore e 7 ragazzi che spuntarono dietro il divano urlando:
"Sorpresa!" misi la mano sul petto dallo spavento. Dopo pochi scondi realizzai il tutto: Chaz, Caitlin, Christian, Justin, Nolan, Lauren e Ryan mi avevano fatto una sorpresa. Non sapevo cosa fare, se urlare dalla gioia, correre ad abbracciarli oppure piangere dall'emozione. Tuttavia rimasi immobile con la bocca spalancata e il cuore che batteva forte forte. Zia mi abbracciò di lato. 
"Tanti auguri tesoro"
"Zia tu lo sapevi?" annuì ed io ricambiai l'abbraccio. Una lacrimuccia era già scesa. Nessuno aveva mai fatto una cosa simile per me. Ciò che provavo in quel momento era qualcosa di indiscrivibile. Mi sentivo, non so... amata forse. 
COminciarono ad avvicinarsi. Tutti portavano dei cappellini viola col scritto 'happy birthday' e Chris teneva uno in più in mano per me. Corsi ad abbracciarli uno per uno mentre mi sussurravano un 'Auguri'. Asciugai le latre lacrime col dorso della mano e finalmente riuscii a parlare. 
"Come avete fatto a sapere..?" 
"Non te lo diciamo ma sappi che hai fatto malissimo a non dircelo. Comunque come già vedi non c'è niente che ci puoi nascondere perchè noi veniamo a sapere tutto" mi rimproverò Chaz.
Ridacchiando lo abbracciai di nuovo.
"Sai? Non ci crederai mai ma è stata un idea di Justin" disse Caitlin e Justin abbassò lo sguardo grattandosi la nuca imbarazzato, un leggero rossore sulle guance. Aw! Corsi ad abbracciarlo.
"Infatti solo l'idea è stata mia, poi il resto...hanno fatto tutto gli altri" 
"Sappiamo tutti che Justin è un ragazzo modesto" commentò Nolan facendoci ridere. Justin roteò gli occhi. 
"E non è finita qui" Lauren teneva le mani dietro la schiena " Tadà " mi porse un pacco rosso con il fiocchettino nero. Indecisa presi il pacco con gli occhi ancora lucidi. Cominciai ad aprirlo lentamente e il libro IT di Stephen King apparve proprio davanti a me. Quel libro era famosissimo, ne avevo sentito parlare molte volte. 
"Oddio!"
"Non dirci che l'hai già letto" disse Chris e gli altri ridacchiarono. 
"No, questo no. Ragazzi io non so come ringraziarvi...tutto questo è davvero troppo per me..io...non so..." cominciai a balbettare per poi sospirare. "Grazie" dissi in fine guardandoli. 
"No dai, non ricominciare a piangere" disse Ryan ridendo. 

11.35 p.m 


"Posso entrare?"
"Certo Justin, entra!" da sotto si sentiva la musica del DJ Nolan. Avevamo ballato, giocato e riso per l'intera serata, decisamente questo era il compleanno più bello della mia vita. Justin chiuse la porta alle sue spalle e ci si appoggiò sopra con le mani in tasca. 
"Allora? Come ci si sente ad avere 18 anni?" 
"Mh, beh..non so. Preferisco rimanere piccola. Non voglio crescere" ridacchiò.
"Come Peter Pan?"
"Proprio come lui" si sdaiò sul mio letto. 
"Prego, fai come ti pare" 
"Ti posso fare una domanda?" mi sedetti sulla sedia accanto al letto. 
"Vai" lo incoraggiai.
"Sei vergine?" spalancai la bocca incredula e rimasi così per alcuni secondi.
"Vaffanculo" dissi in fine. 
"Ehi, ma che razza di risposta è?" 
"Se non vuoi una risposta di merda non fare una domanda del cazzo" 
"Che ho detto di male? Ti volevo solo fare un ultimo regalo per il tuo diciottesimo compleanno" 
"Smettila Justin" guardai altrove facendo la finta offesa "Sono arrabbiata" incrociai le braccia al petto. 
"Dai non essere arrabbiata" ridacchiò "Mi perdoni?" ci pensai un momento. 
" Solo perchè mi avete fatto la sorpresa" mi guardai le unghie. 
"Visto che ci siamo ti volevo dire un'altra cosa...ti ricordi quando siamo andati a mangiare al ristorante?" si alzò in modo da mettersi seduto. 
"Mh...si" suonò più come una domanda che un affermazione.
"Quando tu sei andata in bagno e mi hai chiesto di tenerti il telefono io ho..ecco come dire....ho rifiutato la chiamata di quel Josh" 
"Tu cosa?" mi alzai dalla sedia furiosa. 
"Si lo so ho sbagliat-" 
"Certo che hai sbagliato" aprii le braccia e poi mi passai le mani sulla faccia frustata "E perchè mai avresti dovuto farlo poi?"
"Era per...farti uno scherzo" 
"Che razza di scherzo è?" girai  per la stanza mangiandomi le unghie. 
"Lo so, lo so. Come posso farmi perdonare?" si alzò dal letto " Farò qualsiasi cosa mi chiederai di fare" non volevo che facesse qualcosa ovviamente perchè, per quanto stupido e ridicolo fosse come scherzo, non era poi una cosa così grave, ma mi venne in mente qualcosa. 
"Qualsiasi cosa?" continuai a fingere di essere offesa. 
"Qualsiasi." ripetè annuendo. Mi avvicinai al comodino e presi 'Shadowhunters' 
"Lo dovrai leggere in una settimana" glielo porsi e lui spalancò gli occhi deglutendo rumorosamente. 
"Perchè sei così crudele?" mi chiese abbattuto sperando di farmi cambiare idea. 
"Non sono crudele affatto invece. Sto solo cercando di guidarti verso la strada giusta, dopo mi ringrazierai" 
"Una settimana?" 
"Una settimana." sorrisi. Prese il libro indeciso "E lo dovrai leggere veramente perchè dopo ti farò delle domande" si passò le mani sulla faccia frustato "Ah e non ho finito..adesso andremo di sotto e tu dirai agli altri che hai deciso tu stesso di leggerlo" 
"Questo no"
"Oh si" aprii la porta e lo invitai ad uscire. 
"Sei proprio cattiva" uscì dalla stanza con una faccia da cane bastonato, ridacchiai. Mentre percorravamo il corridoio notai che la porta di Ryan era leggermente aperta e mi fermai bruscamente facendo si che Justin venisse addosso a me: Ryan e Caitlin si stavano baciando. 
"Che ti prende? Perchè ti sei fermata?" mi chiese Justin confuso. 
"Shh" mi avvicinai alla porta per fuardarli, la stessa cosa fece Justin. 
"Porca puttana" disse sorpreso. 
"Aw!" esclamai. Erano così carini. 
"Grande Ry! Ce l'hai fatta" continuò Justin. Era dietro di me o meglio...attaccato a me. Mi girai e me lo trovai vicinissimo. Essendo più bassa alzai lo sguardo per guardarlo. 
"E' meglio se andiamo prima che ci vedano" cercai di spostralo leggermente con le mani ma non si mosse di un centimetro. 
" Io invece penso che dovremo fare la stessa cosa anche noi" si leccò le labbra guardando le mie. Il mio cuore cominciò a battere all'impazzata che quasi usciva dal petto. Come sapevo che morivo dalla voglia di baciarlo sapevo anche che per lui ero una delle tante. Lui aveva voglia solo in quel momento. Quasi mi venne da piangere pensando che mi piaceva sul serio, mi piaceva davvero tanto e volevo baciarlo più di quanto lui volesse bacciare me. 
" So che ti è venuta voglia di pomiciare guardando Ryan ma penso proprio che non è il caso" riuscii a spostarmi ma mi prese di nuovo per i fianchi. 
"Andiamo...so che mi vuoi baciare" sorrise. Non lo fare, ti prego! 

Justin's point of view

"Justin.." si lamentò cercando di dimenarsi. 
" Lasciati andare" dissi chiudendo gli occhi avvicinandomi sempre di più alle sue labbra. Sorrisi compiaciuto pensado che finalmente aveva ceduto quando sentii qualcosa di freddo. Aprii gli occhi e mi trovai con le labbra attaccate alla sua mano: la teneva sulla bocca. Sospirai roteando gli occhi. 
"Ma dai" ridacchiai. Prese le mie mani, le allontanò dai suoi fianchi poi girò i tacchi e se ne andò. La guardai mentre camminava mordendomi il labbro inferiore. 
Questa ragazza mi faceva impazzire e la cosa non mi piaceva affatto. 

12.30 a.m / Day 36 


Mi buttai a peso morto sul mio letto, guardando il libro che mi aveva dato Ariel da leggere. Poi sorrisi pensando alla scena di poco fa. Prima di andare via da Ryan tutti avevano dato un ultimo abbraccio ad Ariel. Io invece le avevo lasciato un piccolo baccio all'angolo della bocca, sfiorandola appena. Aveva sussultato e mi aveva dato un pizzicotto al braccio. 
Presi il telefono e senza accorgermene cercai il suo nome nella rubrica, inviandole un messaggio. 

/ So che stai pensando al quasi-bacio che ti ho dato

Nervoso fissai lo schermo aspettando la sua risposta che non tardò ad arrivare. 

/ Bieber pensa al libro che devi finire in una settimana piuttosto

Digitai velocemente il messaggio.

/ So che ti piaccio /

Continuai  deciso su questo argomento. 

/ Buonanotte Justin /

Ridacchiai pensando alla sua faccia arrabbiata. Era carina quando si arrabbiava...

/ Notte sirenetta, sognami

E mi addormentai così.. sorridendo per i suoi messaggi. 




 
 

Spazio Autrice:
 

Ciao bellissime!
Ecco a voi il 12^ capitolo :) spero vi piaccia! 
Mentre scrivevo, verso la fine del capitolo, mi si è spento il computer e ho dovuto riscrivere la storia da capo >.< 
Con amore, Kate ♥ 












 

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Capitolo 14
*** Are you still mad at me? ***


 

3.30 p.m/ Day 40 


"Quali erano i tre strumenti mortali?" 
"Mmh ne erano tre" 
"Okay ma ho detto quali" 
"Allora" si grattò la nuca "La coppa mortale, la spada e...." 
"E..?" 
"Aspetta! Lo so.. ce l'ho sulla punta della lingua" 
"Lo sp-..."
"Lo specchio, è vero" ridacchiai. 
"La smettete di parlare di questo maledetto libro?" si lamentò Ryan.
"Dov'era nascosta la coppa?" continuai senza dargli retta.
"Era nascosta in una carta dei tarocchi disegnati da Jocelyn e regalati a Dorotea" annuii sorpresa.
"Mhh, niente male! La grande paura di Jace?" 
"No basta! Io me ne vado..quanto siete noiosi" Ryan si alzò. 
"La...cioè aveva paura....da..." 
"Un animale"
"Ah ce l'ho! Le anatre" annuii "Quanto può essere gay avere paura delle anatre.." lo ignorai e continuai con le domande.
"Come si chiamava il gatto di Magnus Bane?
"Il presidente miao" rispose sicuro di sé.
"Bene! A proposito... Visto che si parla di città di ossa lo sai qual'è l'osso più piccolo del corpo umano?" 
"Ma dai! Questo non ha niente a che fare con il libro... avevi dett-"
"Va bene, va bene. Lasciamo perdere..." scossi la testa "Ultima domanda..."
"Oh grazie a Dio" portò le mani al petto guardando in alto. 
"Da chi è stato scritto il libro?" 
"Da...ah...si... aspetta lo so...da una certa Alessandra mi sembra,no?" ridacchiai scuotendo la testa.
"Da Cassandra Clare" sbuffò "Però devo dire che hai superato la prova e suppongo tu l'abbia veramente letto" sorrise compiaciuto.
"In soli quattro giorni precisiamo" alzò il dito. Eh già Justin non solo aveva letto il libro ma l'aveva finito in soli quattro giorni, ovviamente perchè gli era piaciuto nonostante continuasse a ripetere 'Non era poi così male'
"Che premio mi dai?" 
"Nessun premio! Ricordati che lo dovevi leggere perchè ti eri comportato male" 
"Mi ero comportato male? Solo perchè avevo rifiutato una chiamata? A me non risulta.." roteai gli occhi " Comunque ho visto una vostra foto e devo dire che Josh sembra...gay"
"La smetti? Gay non è nemmeno un insulto poi" 
"Per gli omofobi si"
"Sei omofobo?" 
"Può darsi" scrollò le spalle. Il mio telefono cominciò a vibrare e Justin si alzò per prenderlo. 
"E' il mio" gli porsi la mano.
"Oh pensavo fosse il mio" disse ironico, senza nessuna intenzione di darmelo. "Oh è Josh" disse poi facendo il finto sorpreso. 
"Dammelo Justin" nonostante il mio tono di voce serio non sembrò interessato "Che stai facendo?" 
"Rifiuto la chiamata così mi dai un altro libro da leggere" il telefono continuava a vibrare.
"Justin dico sul serio ridammelo! Mi arrabbio veramente se lo fai" 
"Ops, già fatto" portò la mano sulla bocca facendo finta di essere dispiaciuto.
"Quanto sei immaturo!" glielo sfilai dalle mani furiosa. Digitai poi il numero di Josh intenta a chiamarlo. Rispose al primo squillo "Ehi Joshuaa" 
"Ehi Joshua" Justin cercò di imitare la mia voce guadagnandosi un'ochiataccia da parte mia. 
"Scusami, non ti ho risposto perchè.... stavo con zia in un negozio e..." cercai di inventare una scusa. Ero pessima...
"Mah, che bugiarda" sussurrò Justin. Lo fulminai con lo sguardo per l'ennesima volta. 
"Io bene, tu?" Justin si alzò e si avvicinò per sentire. "Bene, salutameli tutti" 
"Ehi piccola" Justin parlò vicino al telefono per far sì che Josh sentisse. Mi allontanai sperando che non avesse sentito anche se Justin l'aveva detto praticamente urlando. Portai la mano sulla fronte in imbarazzo. 
"No, non era nessuno" la mia voce uscì mezza strozzata e mezza imbarazzata. Justin aveva superato il limite questa volta e non l'avrebbe passata liscia. Josh rimase in silenzio per alcuni secondi e mi sentii crollare il mondo addosso. Nonostante non lo potessi vedere percepii la sua delusione e sospirai abbattuta.
"Va bene ci sentiamo... ciao" sussurrò facendomi sentire ancora più in colpa. 
"Ciao Jo, salutami Jade" sussurrai a mia volta e senza dire più niente riattaccò. Fissai il nulla per alcuni secondi, davo le spalle a Justin. Lui aveva capito che qualcosa non andava, forse aveva capito che si era spinto troppo oltre, e se ne stava in silenzio. Ero arrabbiata con me stessa. Ero arrabbiata perchè non capivo perchè provassi qualcosa di più forte per Justin, che l'avevo conosciuto da poco più di un mese, e non provavo la stessa cosa per Josh, che lo conoscevo da sempre. Ero arrabbiata perchè quando Justin aveva parlato non avevo dato troppe spiegazioni a Josh, forse per non deluderlo ulteriormente, forse per mettere fine a qualcosa di mai esistito. Ero arrabbiata perchè, nonostante il contesto non fosse quello giusto, quando Justin mi aveva chiamata in quel modo avevo sentito uno stupido formicolio allo stomaco. Avevo sempre continuato a sperare che, parlando al telefono con Josh e pensando che aveva lasciato perdere una ragazza per me, mi sarei dimenticata di Justin. Ma non c'era niente che più mi piacesse che stare con Justin, parlare con lui, essere ignorata e poi felice quando mi dedicava attenzioni, arrabbiarmi per poi sorridere quando a modo suo mi chiedeva scusa, fare una battaglia coi cuscini per poi venire abbracciata e sentirlo chiedermi ancora scusa per avermi colpito troppo forte, ignorarlo per poi vederlo cercare in ogni modo di attirare la mia attenzione, sentirlo insultarmi in tutti i modi possibili e immaginabili per poi farmi capire che scherzava, scoppiare dalla gioia dentro quando mentre guardavamo un film mi fissava e poi cercava il mio sguardo per farmi l'occhiolino. Odiavo inoltre ammettere tutte queste cose. 
"Scusa, ho esagerato" finalmente parlò, evidentemente dispiaciuto. Senza dire una parola né degnarlo di uno sguardo cominciai ad allontanarmi, sempre dandogli le spalle. "Ariel ho detto che mi dispiace" continuò. Se solo sapesse che ero arrabbiata con lui per un altro motivo...

6.00 p.m/ Day 41 


Guardavo il soffitto e mi chiedevo se avessi fatto bene o male a non unirmi ai ragazzi a casa di Justin. Ryan aveva fatto di tutto per convincermi, aveva perfino detto che aveva paura di andarci senza di me. Già mi mancavano e la cosa mi spaventava. Mi ero affezionata troppo a loro, era uno dei miei difetti affezionarmi troppo. Mi venne voglia di alzarmi e di andarci perchè mi ero pentita. Stupido orgoglio! Poi pensai a Justin e a quanto fosse bello, lo era veramente. Poi pensai di nuovo al gioco che stava giocando. Ero diventata una sfida per lui, come se volesse far cadere tutte le ragazze ai suoi piedi e con rammarico dovevo ammettere che ci era riuscito anche con me: "la ragazza a cui non importa l'aspetto fisico ma soltanto il carattere". 
'Perchè il suo carattere? Il suo carattere non è altrettanto unico?' 
No. No. No. Smettila di pensare a lui , perchè non ha senso e comunque non hai speranze, quindi leggi. Presi il libro di Stephen King.
<< La gente pensa che io sia una persona strana. Non è vero. Ho il cuore di un ragazzino. Si trova in un vaso di vetro, sulla mia scrivania >>

Beep 

/ Perchè non sei venuta oggi?
Persi un battito. 
Un messaggio da Justin. 
Cosa avrei dovuto rispondergli? Nervosa mi mangiai le unghie pensando alla risposta. 

Beep 

/ Sei ancora arrabbiata con me?
Oh mio Dio! Questo ragazzo mi faceva perdere la testa completamente: era così dolce quando cercava di farsi perdonare e nemmeno lo sapeva. Provai un strana sensazione, ero felice che si fosse degnato di mandarmi un messaggio. Di solito lo faceva solo per sputtanarmi o per ricordarmi quanto fosse figo. 

Scrivo. Cancello. Riscrivo. Ricancello. 
'Non va bene così la risposta'
Sbuffo. Rileggo il suo messaggio. Sorrido. 

Beep 

/ Non basterebbe leggere un libro per farmi perdonare, vero?
Sorrido. Scrivo. Cancello. 

Poi mi venne in mente l'idea di continuare a fingere di essere arrabbiata, non per fare la stronza ma per vedere la sua reazione. Aspettai alcuni minuti fissando il telefono ma nessun altro messaggio arrivò. Poi mi sentii male a non avergli risposto... 

Riprendo il telefono. Scrivo. Cancello. Rimetto il telefono a posto. Prendo il libro. Comincio a leggere. 

 

8.10 p.m 


"Avanti" sussurrai chiudendo il libro. La porta si aprì ma non c'era nessuno, accigliata continuai a fissarla. "Chi è?" chiesi mettendomi seduta. Sembrava la scena di un film horror e la lettura di IT non aiutava affatto. Un pupazzo vi apparve facendomi sobbalzare. 
"Ciao Sirenetta!" nonstante avesse cambiato la voce per rendere credibile il pupazzo riconobbi perfettamente chi era e ridacchiai. " Sono venuto a chiederti scusa da parte di Justin. Tu lo sai quanto è coglione ma non lo fa per cattiveria. Lo perdoni?" scoppiai a ridere.
"No, digli che non lo perdono" 
"Dai Ariel" Justin finalmente si fece vedere con una faccia da cane bastonato. 
"Ti darei 5 minuti di intelligenza per farti capire quanto sei idiota" sorrisi e lui si avvicinò mettendosi seduto accanto a me. 
"E dove li troveresti? Voglio dire.. visto che nemmeno tu sei intellig-.."
"Ehi inizi male così se vuoi farti perdonare" gli puntai il dito contro. 
"Certo che sei proprio stronza. Ti mando tre messaggi e tu nemmeno rispondi" scosse la testa. 
"Non li ho letti.." mentii. 
"Ah no?" Inarcò un sopracciglio "Vediamo se non li hai letti" si alzò per prendere il telefono. 
"Va bene. Va bene. Li ho letti" ammisi roteando gli occhi.
"Ah ecco" si rimise seduto. 
"Ah e dammi il telefono! Non è al sicuro nelle tue mani" lo lasciò sul letto immediatamente. 
"Allora ti piace veramente questo Joshua, eh?" mi chiese con un tono che non saprei definire, imbarazzato forse. 
"Non lo so" mi guardai le unghie " E a te? Ti piace qualche ragazza?" sembrò pensarci. 
"A me piacciono tutte le ragazze... quelle belle ovviamente! E non mi dire che tutte le ragazze sono belle a modo loro perchè sono tutte cazzate" 
"Non ti volevo dire quello.." sospirai guardando per terra. 
"Vuoi sapere su quale gruppo fai parte tu?" mi chiese cercando di trattenere un sorriso. 
"So che dirai che faccio parte delle belle per farti perdonare" 
"Cavolo! Come fai a saperlo?" ridacchiò. Scossi la testa ridendo. "Allora? Che fai? Mi perdoni? Sono venuto a posta per chiederti scusa perchè non lo apprezzi?" 
"Sisi ti perdono, adesso puoi andare" 
"Mi stai cacciando? Non è la prima volta che lo fai"
"No! Hai avuto quello che volevi adesso puoi andare, no?" 
"Non ti sono mancato per niente oggi?" mi chiese mordendosi il labbro inferiore. Perchè? 
"Assolutamente no! Anzi oggi sono stata benissimo. Che bello non vederti per un giorno"
"Ma se non ce la fai a vivere nemmeno un minuto senza di me" 
"Tu non ce la fai" gli puntai il dito contro. 
"Tu" 
"Tu"
"Senti se continuiamo così va a finire che ci avviciniamo sempre di più e ci baciamo" disse cercando di essere serio. 
"Questo succede nei film, nella vita reale invece va a finire che ci picchiamo" 
"Un'altra battaglia con i cuscini?" mi chiese sollevando le sopracciglia. 
"Ci sto" mi alzai. 
E andava sempre a finire che ci prendavamo a cuscinate...


 

 

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Capitolo 15
*** Dance, drink and kiss ***


11.23 p.m / Day 43 


Justin's point of view

"Perchè ci mettono così tanto?" guardai impaziente l'orologio buttandomi di nuovo sul divano. Ryan sembrava emozionato più delle altre volte, molto probabilmente perchè ci sarebbe stata anche Caitlin "Gli altri sono già partiti?" chiesi giocherellando con il braccialetto sul polso. Ryan annuì "Quindi siamo rimasti solo noi quattro?" Ryan annuì ancora, evidentemente nervoso. "Chaz aveva detto che veniva con noi perchè è andato con loro?"
"Per Lauren ovvio" ridacchiai. Ryan si alzò dal divano sbuffando "Ragazze avete fatto?" urlò poi guardando verso le scale. 
"Shh! Tania sta dormendo" gli feci segno di abbassare la voce, consapevole che la madre di Caitlin si svegliava molto facilmente. Avevamo finalmente, dopo numerosi tentativi, convinto Ariel di accompagnarci in discoteca. L'idea che ci sarebbe stata anche lei mi rendeva emozionato quasi quanto Ryan lo fosse per Caitlin. Restammo in silenzio per pochi minuti fino a quando sentimmo dei passi dalle scale. "Era ora!" sbuffai alzandomi. Una volta in piedi vidi le ragazze scendere le scale, facendo attenzione a non fare troppo rumore. Poi mi soffermai su Ariel. Portava un vestito bordeaux, i tacchi non eccessivamente alti neri, i capelli leggermente ondulati verso l'estremità, gli orecchini e il rossetto avevano lo stesso colore del vestito, le sue ciglia più lunghe del solito. La guardai meravigliato mentre inconsapevolmente sulle labbra si formò un leggero sorriso. Quando i suoi occhi finalmente incontrarono i miei, abbassai lo sguardo imbarazzato. 
"Wow" di colpo mi spaventai pensando di aver lasciato le parole sfuggire dalla mia bocca ma subito dopo mi accorsi che era stato Ryan a parlare. "Come siete belle" continuò e le guance di Cait assunsero un leggero rossore. Ariel gli sorrise piegando la testa a sinistra
"Grazie" disse e poi spostò lo sguardo sul mio. Questa volta cercai di non fare lo stesso errore di prima e riuscii a sostenerlo. Lei sorrise mostrandomi i suoi perfetti denti, il rossetto li faceva sembrare più bianchi del solito. E poi un battito sembrò fuori ritmo...
"Andiamo?" chiesi poi guardando Ryan e Caitlin. Cercai le chiavi della macchina nella tasca mentre mi dirigevo verso l'uscita. Una volta fuori notai che Ariel fosse più bassa di me nonostante indossasse i tacchi e ridacchiai mentalmente. Volevo guardarla, fissarla in continuazione per quanto fosse bella ma mi avrebbe prese per pazzo. Dentro la macchina si sentivano solo Ryan e Caitlin che chiaccheravano e ogni tanto Ariel che ridacchiava. Diedi un'occhiata allo specchio retrovisore per vederla, sorrideva ascoltando in silenzio il discorso di Ryan.
Dio quant'era bella...

Ariel's point of view

Justin se ne stava in silenzio, era strano perchè di solito non smetteva mai di parlare e di prendermi in giro. Morivo dalla voglia di sapere a cosa pensasse, cosa gli passasse per la testa. 
"Siamo arrivati" disse Ryan mentre Caitlin si lasciò sfuggire un sospiro. Con fatica cercai di aprire la pesante porta della Range Rover e sorrisi quando vidi Justin aiutarmi ad aprirla. 
"Sei così bassa che neanche i tacchi ti aiutano" cercò di essere serio ma poi scoppiò a ridere. Finalmente parlò, il suo silenzio aveva cominciato a preoccuparmi. Mi avvicinai dandogli un leggero pugno sul braccio.
"Stai zitto" oh quanto ero coerente con me stessa. Prima pregavo che parlasse e quando lo faceva gli chiedevo di tacere.
"Guarda" il suo braccio toccò il mio mentre mi mostrava quanto fosse alto, mettendo in evidenza la distanza dalla sua spalla alla mia. Il suo inebriante profumo, che usava come una delle tante  armi per sedurre le ragazze, riempì le mie narici. 
"Si va bene lo so" dissi rassegnata al fatto che avesse ragione. Mi spostò poi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e sobbalzai dalla sorpresa. 
"Stesso colore del vestito?" mi chiese toccando gli orecchini. Per un momento pensai che si riferisse alle mie labbra. Lo faceva a posta, per confondermi. Annuii semplicemente.
"Non ti pesano?" continuò poi come per farmi capire che stesse parlando degli orecchini. 
"N-no" tolse la mano dagli orecchini e mise la ciocca davanti come prima sorridendo compiaciuto per avermi fatto fraintendere. Scossi la testa incredula. Perchè lo faceva? 
"Dove eravate finiti?" ci chiese Chris con le braccia aperte. 
"Colpa loro" Ryan indicò me e Caitlin. 
"Colpa delle stelle" scrollai le spalle facendoli ridere. 
"Entriamo? Tutte le ragazze stanno aspettando il mio arrivo" disse Chaz battendo le mani sul petto. Cercò poi di vedere la reazione di Lauren, la quale alzò entrambe le sopracciglia roteando gli occhi. Aw, erano così carini! 
Una volta entrati la musica era così alta che quasi mi tappai le orecchie con le mani. A differenza dei miei amici, non frequentavo molto le discoteche. Diciamo che non ero abituata e riuscivo a ballare soltanto davanti allo specchio. La gente spingeva da tutte le parti e mi fu quasi difficile respirare. Sentii il braccio di Justin sulle mie spalle, con l'altra mano cercava di spingere a sua volta le persone. Guardandomi intorno non vedevo nessuna faccia conosciuta, avevamo perso gli altri ma per fortuna Justin stava con me. Quando spostai lo sguardo dall'altra parte notai che Justin stava parlando con altre due ragazze. Piano piano il suo braccio scivolava dalla mia spalla mentre le ragazze lo trascinavano nella direzione opposta. E poi lo persi, lui non c'era più, era sparito. Furiosa, un po perchè tutti spingevano in modo poco carino e un po perchè mi ero persa, cominciai anche io a spingere fino a quando trovai uno spazio meno affollato. Respirai profondamente per riguadagnare l'ossigeno che avevo perso. Ecco perchè non volevo venirci. Cercai di trovare con lo sguardo i ragazzi ma sembrava impossibile riconoscerli tra tutta quella gente. Sentii due braccia stringermi la vita e mi tranquillizzai pensando fosse Justin. Sobbalzai quando mi trovai tra le braccia di uno sconosciuto. 
"Vuoi ballare dolcezza?" mi chiese, il suo alito puzzava di fumo e alchol. Mi allontanai schifata rifiutando il suo invito. Spaventata mi spostai poi cercando un altro posto. Guardavo la gente ballare come se non ci fosse un domani, ragazzi che si baciavano facendomi intravedere la lingua. Quasi mi veniva da vomitare.
Sobbalzai quando sentii una mano sulla mia spalla, pensando fosse un altro maniaco, spostai la sua mano bruscamente. 
"Ariel!" sentii poi chiamarmi e per mia fortuna non era un altro maniaco. 
"Christian" lo abbracciai spaventata. Vederlo in quel momento fu la gioia più grande. 
"Dove ti eri persa?" ridacchiò. 
"Non lo so, non riuscivo più a trovarvi" sospirai sollevata. 
"Che c'è? Non ti senti bene?" 
"No è che un maniaco mi ha chiesto di ballare" 
"Un maniaco?" rise inarcando un sopracciglio "Oh ce ne stanno tanti di maniaci qua dentro" usò la mia stessa parola per definire un ragazzo ubriaco che andava in ricerca di una ragazza a caso per ballare.
"Oh grazie. Molto rassicurante" 
"Ma adesso hai me quindi non ti preoccupare. Andiamo, gli altri ti stanno cercando" mi prese la mano ed io strinsi forte la sua per paura di perdermi di nuovo. Arrivati ad una specie di bar, mi sedetti sullo sgabello, stanca. 
"Eccoti qua grazie al cielo" Caitlin mi abbracciò ridendo. 
"Dov'eri finita Ariel?" mi chiese Ryan con un tono preoccupato. 
"Mi ero persa" risi senza motivo. 
"Chaz vai a cercare Justin e digli che l'abbiamo trovata" continuò Ryan. 
"Tieni bevi" Caitlin mi porse la bevanda che teneva in mano. 
"Cos'è?" le chiesi e senza aspettare la sua risposta catturai con le labbra la cannuccia nera. 
"Sex on the beach" sgranai gli occhi. 
"E' buono" affermai prendendone un altro sorso. 
"Vado a prendertene uno" 
"No..non reggo l'alchol" dissi quasi dispiaciuta. 
"Nemmeno io, ma questo non è forte. Ci mettono il succo anche, ci serve per lasciarci un po' andare sai? Io non sarei mai in grado di ballare se non ne bevo un po" ridacchiò.
"Infatti non succede niente, ce ne solo poca percentuale di alchol" disse Chaz.
"Allora va bene" dissi eccitata. Caitlin si allontanò per ordinare. 
"Ariel, eccoti!" Justin sospirò sollevato "Scusa per prima i-.."
"Non ha importanza" gli  mandai un sorriso per fargli capire che era tutto a posto. 
"Ecco a te signorina" 
"Cait ma cos-.."
"Tranquillizzati Justin è solo un sex on the beach" 

** 

Non riuscivo ancora a crederci di aver ballato al centro della pista, anche se a dire la verità nessuno faceva caso a me. Tutti ballavano per conto loro e devo dire che non era stato per niente male, anzi era stato divertante ricevere gomitate sulla pancia, sulla schiena, sulla testa, fregandosene e continuando a ballare. Non ero ubriaca, è solo che... mi ero lasciata andare, ecco. Era una bella sensazione fare tutto ciò che avevi voglia di fare senza pensare a niente e a nessuno, cantare anche se non sapevi le parole. Quando misero una canzone lenta, abbracciai Caitlin ridendo, ovviamente senza alcun motivo. 
"Mi gira la testa Cait" urlai ridendo ancora. Poi mi staccai da lei e presi la mano di Ryan "Balla con Cait, Ry" unii le loro mani e me ne andai ridendo per l'ennesima volta. Barcollando raggiunsi il bar e mi misi seduta sullo sgabello. Mi passai le mani sulla faccia e poi diedi un'occhiata in giro. Cait e Ryan ballavano insieme, sorrisi. Chaz e Lauren ballavano inseme, sorrisi ancora di più. 
Poi vidi Justin...Justin si baciava, con una ragazza a caso, abbassai la testa sospirando. E la mia voglia di ridere, di ballare, di essere felice se ne andò. 
"Hey, ciao!" parlò un ragazzo biondo accanto al mio sgabello. 
"Ciao" risposi semplicemente. 
"Cosa ci fa una ragazza così bella, tutta sola?" mi chiese sorridendo. 
"Niente" scrollai le spalle, sospirando ancora. 
"Ti stai annoiando?" non mi diede neanche il tempo di replicare "Te la faccio andare via io la noia" si avvicinò poi pericolosamente e stranamente io non feci niente per impedirlo. Si avvicinava sempre di più ed io non mi muovevo. Era un bel ragazzo e non c'era niente di male baciare un ragazzo perchè alla fine avevo diciotto anni. L'avrei fatto se non avessi sentito un profumo molto familiare. Aprii gli occhi e mi trovai davanti a Justin, proprio dove pochi secondi prima c'era il ragazzo biondo. 
"Ariel che cazzo stai facendo?" 
"Bieber, trovatene un'altra. L'ho trovata prima i-.." 
"Sparisci Sterling" Justin dava le spalle al ragazzo e guardava me con rabbia. 
"Fanculo Bieber, me la pagherai" 
"Vieni con me" Justin prese la mia mano e stringendomela forte mi trascinò verso l'uscita. 
"Ahia! Mi fai male Justin" cercai di dimenarmi ma la strinse ancora di più. Una volta fuori, mi lasciò andare facendo pochi passi in avanti. Strofinai le braccia nude dal freddo e lo guardai interrogativa. Si passò una mano sui capelli poi sospirò guardando per terra. 
"Sei impazzita?" mi guardò finalmente negli occhi. 
"Ti potrei fare la stessa domanda. Perchè lo hai fatto andare via? Ti stavamo forse disturbando?"
"Io lo conosco, va bene? Lui va con tutte le ragazze. Dopo ti avrebbe offerto un drink e ti avrebbe portata al letto quindi ringraziami" 
"Beh allora siete molto simili." buttai lì le parole acidamente. Mi guardò in silenzio sospirando rumorosamente, i suoi occhi erano pieni di rabbia che quasi mi facevano paura.
"Certo che con me fai tutta la difficile..poi viene lui e non ti fai nessun problema. Non ti fai nessun problema quando si tratta di baciare uno sconosciuto, vero?"
"Perchè non accetti il fatto che non puoi avere tutte le ragazze che vuoi?" guardò altrove serrando la mascella. Stette così per alcuni secondi poi parlò di nuovo, più calmo.
"Stavo solo cercando di proteggerti, ok? A me non interessa cosa fai" 
"Bene, grazie ma so proteggermi da sola. Adesso se permetti ritorno dentro perchè ho freddo" girai i tacchi e quasi al punto di scoppiare a piangere cercai di aprire la porta di emergenza. Me lo impedì appoggiandosi su di essa. 
"Dimmi una cosa prima" sussurrò piano con gli occhi per terra " perchè non volevi baciarmi?" e adesso? Cosa avrei dovuto rispondergli? Avrei dovuto dirgli la verità? E qual'era la verità?
"Io..." cominciai e poi subito mi fermai non sapendo cosa dire. Prese la mia mano e la interecciò  alla sua. Poi piano piano mi fece avvicinare al suo corpo, e mise l'altra mano sul mio bacino. 
Il suo alito caldo punzecchiava sulla mia fronte, mentre dolcemente posava le labbra su di essa. Alzai il capo fissando le sue morbide labbra e poi lo guardai negli occhi paralizzata. Li chiusi lentamente lasciandomi trasportare dalla piacevole sensazione di stare tra le sue braccia e in pochi secondi le sue labbra si trovarono sopra le mie. Erano morbide, più di quanto avessi già immaginato. Catturò il mio labbro inferiore, avvicinandomi sempre di più a lui, se fosse possibile. Poi mi baciò con una dolcezza infinita. Mai in vita mia avevo provato qualcosa di simile a questo. Dentro lo stomaco non avevo le farfalle ma qualcosa di più grande. Mi sentivo così terribilmente bene e lui baciava così divinamente da far aprire le porte del paradiso. 
Si staccò poi lentamente, mi lasciò un ultimo bacio a stampo e mi sorrise dolcemente. 

 
 

Spazio Autrice


Tadàà!! Ecco a voi il così aspettato bacio ragazzee
Spero di avervi trasmesso le stesse emozioni che ho sentito io scrivendo, un bacio ♥ 

I personaggi di "79" 


Justin 



Ariel




Caitlin 




Ryan 




Jade 



Josh 



Chaz e Lauren 




Christian e Pattie 




Carly 























 

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Capitolo 16
*** What's wrong with you? ***


10.30 a.m / Day 44 

Justin's point of view 

"Non fare finta di niente, sai benissimo di cosa parlo. Vi ho visti ieri" 
" Va bene, non capisco quale sia il problema" 
"Tra tutte le ragazze del mondo proprio mia cugina dovevi segliere? Senti Justin, il problema è che non voglio che lei sia una delle tante per te ok?"
"No io.."
"Sappiamo tutti e due come sei fatto e cosa pensi riguardo alle relazioni. Ti posso assicurare che lei lo pensa diversamente, la conosco e so com'è fatta. E so come sei fatto tu. Poi tra un mese se ne andrà quindi perchè illuderla di qualcosa che non potrà mai esserci? E' meglio non spingere questa cosa oltre quindi se devi dare fine a qualsiasi cosa ci sia tra voi due è meglio che tu lo faccia adesso prima che la situazione peggiori e prima che lei si faccia un idea sbagliata su quello che provi o meglio.. su quello che non provi" dandomi una pacca sulla spalla se ne andò senza darmi tempo di replicare e sentire ciò che avevo da dirgli. D'altronde se mentre ascoltavo la prima parte del suo discorso avrei potuto benissimo provare a spiegare che Ariel mi piaceva sul serio, sul fatto che se ne sarebbe andata non riuscivo nemmeno a trovare una giustificazione per portare avanti ciò che stava succedendo tra me e lei. Ovviamente non avevo mai pensato di arrivare fino a questo punto, pensavo solo di divertirmi un po', di conseguenza non avevo mai pensato neanche al fatto che stava solo trascorrendo l'estate in quella casa e molto presto se ne sarebbe andata. Per un momento smisi di riflettere e provai ad immaginare quella casa senza Ariel: cavolo già mi mancava.

6.32 pm / Day 46 

Ariel's point of view 

Da quando qualcuno aveva suonato alla porta non avevo smesso neanche un secondo di mangiarmi nervosamente le unghie. Per quanto sdolcinata e immatura potessi sembrare stavo aspettando che Justin venisse a salutarmi o a chiedermi come stavo o semplicemente prendermi in giro. Non si era fatto vivo dal giorno della discoteca e la cosa mi preoccupava. Magari stavo solo diventando paranoica. Sapevo che stava di sotto, avevo sentito la sua voce ma per verificare (anche perchè era passato un bel po di tempo) decisi di andare a salutarlo io stessa. Presi un respiro profondo e cominciai a scendere le scale lentamente sentendo le guance a fuoco. Una volta arrivata al salotto lo vidi mentre giocava alla play insieme a Ryan. Tossii per attirare la sua loro attenzione e funzionò: si girarono entrambi. Justin però si girò subito dopo disinteressato facendo finta di non vedermi, sorpresa non riuscii nemmeno a tirare fuori un 'Ciao'. Rimasi lì immobile per alcuni secondi aspettando non so, forse una spiegazione o magari che si girasse e mi dicesse che non mi aveva visto. Niente di tutto questo successe perciò fui costretta ad andarmene prima che mi uscisse una domanda del tipo: "Che ti prende?"
Troppe domande che si stavano accumulando nel mio cervello senza una risposta precisa
. Perchè avrebbe dovuto fare finta di vedermi? Era forse questo il tipico atteggiamento di Justin dopo aver ottenuto ciò che desiderava? E' stata solo una mia impressione o stava cercando di evitarmi? 

Vieni un attimo in cucina? 

Inviai il messaggio al ragazzo che stava pochi metri lontano da me. Fece ciò che gli avevo chiesto e con un espressione illeggibile si presentò in cucina senza degnarmi di uno sguardo. Aspettai che mi guardasse in faccia prima di parlare ma vedere il suo comportamento e i suoi occhi freddi non fece altro che bloccarmi e sopprimere le parole in gola.  
Decisamente c'era qualcosa che non andava in lui. Per un istante finalmente mi guardò e cercai di trovare risposte senza chiedere ma non riuscii ad ottenere niente dal suo sguardo indifferente e impassibile. Stancato dal mio silenzio parlò per primo: 
"Allora? Cosa vuoi?" spalancò le braccia con un tono infastidito che mi sembrò stesse parlando con la persona che più odiava in questo mondo. 
"Una spiegazione"
"Che tipo di spiegazione?"
"E' solo una mia impressione o mi stai evitando?"
"Tua impressione" buttò lì le parole spostando lo sguardo altrove. Dio cosa avevo fatto? 
"Ti sembro stupida? Ho fatto qualcosa? Prima di arrabbiarti dimmi cosa c'è che non va. A differenza tua una spiegazione te la darei"
"Nessuno ti ha detto che hai fatto qualcosa"
"E allora spiegami il motivo del tuo comportamento, vorrei capire"
"Non c'è niente da capire"
"Perchè ti comporti così?" 
"Così come? Cosa vuoi che ti dica? Vuoi forse che ti salti addosso e ti chieda di sposarmi?" 
"Senza che ci giriamo troppo intorno dimmi cosa ti prende, che razza ti atteggiamento sarebbe questo?" Ci fu un attimo di silenzio. Non rispose, continuava a guardare altrove e giuro che sembrava gli avessi ucciso un parente.
"Lascia perdere" 
"No no non lasciamo perdere un cazzo Justin. Cosa c'è? Adesso che hai ottenuto ciò che volevi te ne esci cos-..?"
"Esattamente" 
"Cosa..?" 
"No dico hai ragione. Adesso ho ottenuto ciò che volevo. Ariel, ovvero "la ragazza difficile", ha ceduto"  fece un sorriso maligno per rafforzare il suo discorso "Sapevo l'avresti fatto prima o poi. D'altronde sei come tutte le altre, nessuna differenza" avrebbe potuto pugnalarmi ma avrebbe fatto meno male delle parole che gli erano appena uscite dalla bocca. Mi sembrava di aver appena fatto una doccia ghiacciata, di avere sbattuto la testa da qualche parte e poi essere stata spinta con forza sul pavimento. Una lacrima scese troppo in fretta senza preavviso e subito dopo la vista si appannò, con fatica riuscii a schivarlo e scappare in camera. Sparire dalla faccia della terra, magari sarebbe stato molto meglio. Senza nemmeno sapere come, mi ritrovai sopra il letto a signghiozzare e a respirare con fatica. 


Alzati cogliona! 
Ma che cazzo stai facendo?
Nemmeno una bambina è riuscita mai a piangere in questo modo, complimenti! 
Ridicola 


Era l'unico modo per descrivermi in quel momento


 

 

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Capitolo 17
*** Stuck in the bathroom ***


8.32 pm / Day 47 

Ariel's point of view 


Presi uno dei dischetti per togliere il mascara che avevo messo prima di uscire con Caitlin e specchiandomi strofinai lentamente l'occhio destro. La stessa cosa feci con l'occhio sinistro, poi per eliminare ogni traccia di trucco mi sciacquai la faccia con l'acqua fredda. Con gli occhi ancora chiusi cercai di trovare l'asciugamano appeso e lo posai velocemente sul viso per non lasciare che le gocce cadessero sul pavimento. Aprendo gli occhi lentamente scorsi il suo riflesso. Lo guardai per pochi secondi e poi continuai ad asciugarmi come se niente fosse. Avevo lasciato la porta del bagno aperta e lui vi era appoggiato. Sentivo che aveva lo sguardo puntato sullo specchio come per cercare il mio sguardo, che faceva di tutto per evitare che ciò accadesse. Dando un'ultima occhiata al viso per scorgere possibili segni neri, mi voltai e mi diressi verso la porta ignorandolo completamente. Intanto si era appoggiato sulla vasca e aveva chiuso la porta. 
"Cerchi questa?"- mi mostrò la chiave per poi metterla nella tasca dei jeans scuri. 
Erano passati 3 giorni dall'ultima volta che ci eravamo parlati. Durante questo periodo si era inventato ogni scusa possibile e immaginabile per rifiutare di stare con noi e oggi, tornata dal centro commerciale, l'avevo visto seduto sul divano col telefono in mano. E adesso ecccolo qua, con la chiave del nostro bagno in tasca che cercava di intrappolarmi. Mi avvicinai e gli porsi la mano "Si, dammela"- dissi calma, senza nessuna espressione di rabbia o divertimento. 
"Prendila"- disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo ma sapeva che non mi sarei permessa di mettergli le mani addosso. Per quanto odiassi ammetterlo, mi era mancato ed erano passati soltanto tre giorni. Un po per la scusa che non potevo prendere la chiave che era finita in un oscuro buco della sua tasca, un po perchè non volevo lasciarlo che sparisse per altri 3 giorni senza mai darmi la possibilità di vederlo, mi appoggiai sul lavandino con le braccia conserte. Mi guardò divertito e per non dargli la soddisfazione di avermi fatta arrabbiare (che sicuramente era la sua intenzione) lo guardai dritto negli occhi. Nessuno dei due si decideva di distogliere lo sguardo, ma a differenza sua io ero impassibile ( per lo meno esteriormente). 
"Mi piacciono le sfide"- disse divertito ancor più di prima.
"Sei consapevole del fatto che stai nel bagno nostro e prima o poi dovrai rinunciare e andare a casa si?"- era impressionante come stavo serena in quel momento anche solo stando in silenzio. 
"E se decidessi di non andarci a casa?" 
"Pattie si preoccuperà e ti verrà a prendere" 
"Interessante"- sorrise e dentro di me feci la stessa cosa. "La potrei chiamare e dirle che dormo qua" 
Mi misi seduta sul tappetino azzurro e appoggiai la schiena sul muro. Le braccia erano ancora conserte e lo sguardo fisso sull'oblò della lavatrice. Senza che me ne accorgessi si sedette accanto imitando la posizione delle mie braccia. Il suo profumo iniziò a riempire le mie narici e facendo attenzione che non se ne rendesse conto inspirai profondamente per sentirlo meglio. 
"Oggi non hai trovato nessuna scusa per non venire, vedo" 
"Eh già, non sapevo cos'altro inventarmi"- spostai il viso nel lato opposto per sorridere.
"Avresti potuto dire che ti sei slogato il polso cadendo dalle nuvole" 
"Già, scusa molto più credibile di quelle che ho già dato"
"Oppure avresti potuto dire che stavi cercando il cervello perchè era fuggito" 
"Come faccio ad inventare questa scusa se il cervello è fuggito?" 
"Giusta osservazione" 
"Oppure avrei potuto dire che il mio gatto è morto, tanto Ryan non si ricorda che io un gatto non ce l'ho"
"Povero gatto inesistente" 
"Oppure avrei potuto dire che non volevo presentarmi dopo essermi comportato da coglione con sua cugina"- e qui ci fu silenzio. Mi stava indirettamente spiegando perchè era sparito. 
"Perché ti saresti comportato così con sua cugina?"- sembrò pensarci. 
"Perché mi sono ricordato che tra meno di un mese se ne sarebbe andata e a me, di dire 'addio' alle persone a cui mi sto affezionando non mi va"
"E poi perchè hai deciso di chiuderti con lei in un bagno?" 
"Perché mi sembrava l'unico modo per poterci parlare e dirle che se devo scegliere tra dire 'addio' adesso e continuare ad affezionarmi per poi dire 'addio' più tardi scelgo la seconda opzione"- ci fu ancora silenzio. La mia mente stava ancora cercando di rielaborare ciò che aveva detto per capire meglio. Durante la conversazione non ci eravamo mai guardati, continuavamo a guardare un punto fisso ma non riuscii più a trattenermi e finalmente mi voltai. Sentendo il mio sguardo su di lui fece la stessa cosa e per pochi secondi ci guardammo senza parlarci o meglio, a parlarci senza dire parola. 
"Secondo me, alla cugina di Ryan sei mancata questi giorni" 
"Dici?"- con la coda dell'occhio vidi che sorrideva.
"Dico."- replicai, sorridendo a mia volta. 
"Justin è da 2 ore che stai in bagno, ti vuoi muovere mi sto cagando addosso"
- sentimmo la voce di Ryan avvicinarsi sempre di più. Ci guardammo impauriti e velocemente mi alzai con la bocca sulla mano per sopprimere gli suoni della mia risata. 
"Ho la diarrea, usa l'altro bagno"- disse sforzando la voce, facendomi ridere ancora di più. 
"Che schifo"- sussurrò e lo sentimmo allontanarsi. Prima di aprire la porta, la mano di Justin sfiorò la mia e senza nessun preavviso posò le labbra sulla mia guancia, facendomi percepire il sorriso che gli si era formato. Successe tutto così velocemente che mi sembrò insufficente per riempire quei 3 giorni vuoti, così misi da parte il mio orgoglio e alzandomi sulle punte lo abbracciai posando il mento sulla sua spalla. 
Avrei potuto rimanere chiusa insieme a quel ragazzo in un bagno per sempre senza mai annoiarmi. 










 


 

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