L'amore sei tu.

di xxFALINExx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'amore è una fiamma flebile ***
Capitolo 2: *** L'amore è speranza ***
Capitolo 3: *** L'amore è la magia più potente ***



Capitolo 1
*** L'amore è una fiamma flebile ***


L’amore è una fiamma flebile
 





Rumpelstiltskin stava filando l’oro, assorto nei suoi pensieri, guardando la ruota del suo arcolaio girare.
Sentì il portone d’ingresso cigolare lentamente, Belle doveva essere tornata dalla città con la paglia appena comprata, ed un lieve sorriso, appena accennato, si increspò sul suo volto.
Quella povera ragazza faceva una fatica enorme a spingere le ante del gigantesco portone, avrebbe dovuto sostituirlo, o quanto meno alleggerirlo eliminando le pesanti assi di legno di cui era costituito.
Con un tonfo sentì il portone richiudersi e si alzò interrompendo il suo lavoro per andare incontro a Belle.
Ma i passi affrettati della ragazza erano lontani dalla sala dove si trovava il Signore Oscuro, che udì chiaramente il leggero ticchettio delle scarpette dirigersi su per le scale e perdersi  nel silenzio del piano superiore.
Rumpelstiltskin era abbastanza confuso. Si trovava in piedi, nel bel mezzo della stanza, cercando di capire per quale motivo la ragazza non fosse passata prima da lui, anche solo per consegnargli la paglia acquistata.
Non poteva averla giudicata male, le sembrava una fanciulla talmente buona e sincera!
Nonostante fosse il suo carceriere, lui era anche il padrone di casa e difatti lei era stata sempre rispettosa nei suoi confronti.
Forse si era lasciato troppo andare, concederle una stanza ai piani superiori invece della prigione buia e umida era stata un’imprudenza?
Decise che sarebbe andato fino in fondo alla questione, voleva capire il motivo di una simile scortesia.
Beh si, l’atteggiamento di Belle era stato da persona alquanto maleducata, cosa che non rientrava affatto nell’inquadratura che lui aveva della ragazza. Le permetteva di uscire, di vivere momenti di libertà, e lei al suo ritorno non passava neanche a salutarlo?
Ad irritarlo ulteriormente era anche il suo stesso comportamento.
Il fatto che fosse così coinvolto emotivamente da un’azione che poteva essere anche considerata come pura dimenticanza gli dava fastidio. Perché dava peso a certe sottigliezze?
Lui poteva definirsi il signore supremo della scortesia e della maleducazione!
Una vocina indisponente non gli diede neanche tempo di riflettere che subito rispose nella sua testa: “Perché tieni a Belle, e ti avrebbe fatto piacere se fosse entrata, anche solo per concederti uno dei suoi meravigliosi sorrisi.”
Con una sorta di ringhio/grugnito sprezzante smorzò in fretta quella stupida idea e con uno schiocco delle dita fece aprire velocemente le porte, incamminandosi nervoso, verso le scale.
Ai piedi del primo gradino scorse con sorpresa il cesto utilizzato da Belle per le sue commissioni in città. Era colmo di paglia, pronta per essere filata e trasformata in preziosi fili d’oro, ed alcuni ciuffi erano caduti lì vicino formando mucchietti scomposti.
Pazientemente Rumpelstiltskin li raccolse, pensando che Belle avrebbe fatto la stessa cosa se si fosse trovata al suo posto, e li sistemò nel cesto che poggiò con noncuranza sul tavolino di vetro che si trovava poco distante da lui.
La sua attenzione ormai era stata catturata dalla scarpetta azzurra che aveva scorto a metà della scalinata, non appena aveva alzato lo sguardo. Lentamente iniziò a salire, pensando a quanto fosse strana quella situazione: più cercava di capire cosa fosse successo, più rimaneva confuso.
Nel raccogliere la piccola calzatura si lasciò sfuggire anche un ironico  -“ Assurdo”- , constatando quanto quel dettaglio ricordasse la giovane Cenerentola, la cui scarpetta era stata raccolta dal principe di cui era innamorata. Che paradosso, lui non era un principe, lo sapeva benissimo.
Silenziosamente terminò la restante rampa e si avviò verso la stanza che aveva concesso a Belle.
Con passo felpato avanzò furtivamente verso l’uscio della camera ma non riuscì a vedere nulla dato che la porta era chiusa; così aspettò in silenzio tentando di captare qualsiasi suono che potesse rivelare la presenza della fanciulla all’interno.
Dopo qualche secondo riuscì a sentire un lieve suono che lo lasciò alquanto interdetto.
Corrucciò la fronte e tirò la testa indietro, valutando la possibilità che ciò che avesse appena sentito fosse vero.
Subito si protese nuovamente in avanti per accertarsene. Ed eccoli di nuovo, quei suoni, quei lamenti, quei singhiozzi.
Belle stava piangendo.
Dopo qualche secondo di sconcerto e di sorpresa, Rumpelstiltskin si riprese.
Che sciocco che era stato, come aveva potuto credere che lei fosse diversa?
Era ovvio che come tutti, anche Belle lo considerava un mostro, una bestia, e che naturalmente la sua vita fosse così infelice da farla singhiozzare ogni volta che tornava nella sua prigione.
Ma perché fingere così a lungo? Perché non era scappata quando lui l’aveva mandata al villaggio a fare compere?
Ovviamente perché temeva la sua reazione, l’aveva fatto per non mettere in pericolo il suo Regno ed infrangere il patto che aveva stipulato con lui tempo prima.
Che rabbia che provava!
 
- Stupido, stupido, stupido!!! - sibilava tra i denti.
 
Davanti a quella porta, ad ascoltare il pianto di Belle, si sentiva davvero uno sciocco.
Per la rabbia il suo corpo era scosso da fremiti, le palpebre socchiuse tremavano e le mani erano chiuse a pugno talmente forte da dolergli.
Con uno scatto improvviso disegnò qualcosa in aria con un dito e la porta della stanza di Belle si serrò, facendo scattare la serratura.
Dall’interno la ragazza tentò di riaprirla ma capendo di non avere speranze iniziò a supplicare tirando pugni sul legno bianco:
 
-Rumpel, vi prego aprite, devo parlarvi, Rumpelstiltskin!!!
 

 
 
 
 


Ecco qui la prima parte del mio esperimento: una storia a capitoli!!
La mia prima storia a capitoli!!
Anche se i capitoli saranno probabilmente solo 3, comunque è qualcosa di nuovo, che non ho mai provato prima!!
Quindi fatemi sapere cosa c’è che non va, che va o che dovrebbe andare! xD
Rumpelstiltskin crede che Belle odi la sua vita con lui e che lo consideri un mostro! Ma sarà davvero così, o la nostra fanciulla nasconde qualche segretuccio??
Tenterò di aggiornare quanto prima!
xxFALINExx
 

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Capitolo 2
*** L'amore è speranza ***


L’amore è speranza

 



Quella stessa mattina…


Belle si era alzata di buon ora perché già il giorno prima Rumpelstiltskin l’aveva avvisata che l’indomani si sarebbe dovuta recare nuovamente in città per delle compere.
Si lavò, si vestì e scese in fretta le scale, armeggiando con il nastro dei capelli, tentando di pettinarli senza ricorrere all’uso dello specchio.
Arrivata in cucina si fermò davanti l’anta di vetro bianco della credenza, cercando di scorgere il suo riflesso, per poter vedere se era effettivamente riuscita nell’intento di pettinarsi per le scale, e dopo aver sorriso soddisfatta, aprì quest’ultima, tirando fuori due tazze di porcellana, decorate con chiari motivi floreali.
Notò che l’acqua calda per la tisana era già pronta, e la versò nelle tazze aggiungendo polvere di rose selvatiche e gelsomino, diffondendo immediatamente nell’aria un dolce profumo.
Mentre svolgeva queste azioni quotidiane pensò a quanto Rumpelstiltskin fosse cambiato in quei mesi.
Inizialmente era così diffidente e scorbutico, lo ricordava benissimo, mentre con il passare dei giorni era diventato sempre più gentile, piccoli gesti di cortesia, che però Belle notava, come il farle trovare già l’acqua pronta quella mattina.
Dopo aver sistemato le tazze ed i piattini su un vassoio d’argento, accompagnate dai dolcetti che aveva preparato il pomeriggio prima, Belle si diresse verso la sala da pranzo.
Quando entrò, trovò il suo signore che guardava fuori dalle grandi finestre della stanza, che lei aveva privato tempo prima delle polverose tende che ostruivano il passaggio della luce.
Da quel giorno il salone era diventato molto più bello, luminoso ed accogliente, ed anche il tenebroso Signore dell’Oscurità doveva esserne convinto, dato che aveva lasciato che la ragazza rimovesse, o almeno scostasse le tende anche dalle altre stanze.
Non appena Rumpelstiltskin sentì Belle entrare si voltò, salutandola con un sorriso spontaneo, che parve alla ragazza più bello e sincero di qualunque altro saluto avesse potuto pronunciare a voce.
Si accostò al tavolo e dopo che la fanciulla ebbe sistemato le tazze ai rispettivi posti, lui tirò indietro la sedia di quest’ultima invitandola a sedersi.
Dopo che anche lui si fu seduto, iniziò a girare la sua bevanda fumante.
Belle non sapeva perché, ma si sentiva in leggero imbarazzo, per questo chinò la testa sulla sua colazione e pregò di finirla al più presto, in modo da andare in fretta in città e lasciare che il calore che si era diffuso in lei dopo tutte le premure di Rumpelstiltskin evaporasse.

- Hai dormito bene, mia cara? - domandò lui, rompendo il silenzio che era calato nella stanza.

A Belle sembrava che fino a quel momento anche gli uccellini avessero smesso di cinguettare, ma finalmente si riprese.

- Oh si, certo, da quando mi avete dato quella stanza è tutto perfetto! Niente più buio, freddo o  rumori notturni, solo comodità!!! Non smetterò mai di ringraziarvi! - rispose con gli occhi che le brillavano e che esprimevano gratitudine.

- Qualsiasi cosa per la tua felicità, Belle - disse lui in modo calmo e formale, finendo di sorseggiare la tisana e posandola sul piattino, facendolo tintinnare.

Sembrava un’espressione sforzata, di cortesia obbligata. Ma lei riuscì a cogliere nel suo sguardo un barlume di sincerità che la fece piombare nuovamente nell’imbarazzo, così si alzò in piedi, sistemò frettolosamente tutto sul vassoio, e si dileguò rapidamente, bofonchiando che era in ritardo, che sarebbe dovuta già essere sulla strada per la città, ed un altro paio di parole e frasi confusionarie, che andavano dal “ ho ancora dei servizi da sbrigare” al “ci vediamo più tardi”.
Quando tornò in cucina posò distrattamente il vassoio sul tavolo ed emise un sospiro liberatorio, colpendosi la fronte con il palmo della mano.
Ma cosa le era preso? Da quando Rumpelstiltskin era diventato più “carino” nei suoi confronti le capitava di agitarsi troppo spesso. Voleva forse farlo tornare il padrone scortese e dispotico che era un tempo? Certo che no. Doveva smetterla di reagire in quel modo.
Si impose di non pensare più all’imbarazzante figura che aveva fatto, e dopo aver rassettato quel che rimaneva della colazione, si avviò verso l’ingresso principale.
Infilò il mantello, prese il suo cesto intrecciato di vimini che Rumpel le aveva consegnato e che lei usava per la spesa, e si avviò.

Non appena arrivò in città, notò subito che qualcosa non andava: era tutto deserto e la maggior parte dei negozietti ed i mercatini erano chiusi o abbandonati. Per fortuna l’anziana donna che le vendeva la paglia era accucciata nel suo solito angolino, dietro il bancone di legno scrostato.
Così dopo aver acquistato l’occorrente, le chiese curiosa:

- Perché è tutto così vuoto oggi? Non c’è nessuno in giro! -.
- Questa mattina sono arrivati diversi cavalieri, ed hanno convocato tutti laggiù - rispose la donnina con voce roca, indicando in direzione della piazza.
- E perché lei non è andata a vedere cosa vogliono? - continuò Belle.
- Oohh io so già cosa vogliono – sussurrò tra un improvviso colpo di tosse e l’altro - si lamentano! -.
Si protese verso Belle per farsi capire meglio spalancando i freddi occhi grigi, e lei non potè fare a meno di osservare incantata ogni singolo dettaglio della signora, dalle calcate rughe che attraversavano il suo volto, alle labbra spaccate dal freddo, ai penetranti occhi chiari, che inizialmente potevano anche infondere timore, ma se osservati bene era inevitabile provare una sorta di affetto e tenerezza verso quel volto tanto scarno di quella gentile signora.
Dopo aver ripreso fiato ricominciò a parlare, soffiando le parole sul viso di Belle, come se ognuna di essa costasse uno sforzo enorme per pronunciarla.

- Complottano, pianificano, perché invece di pensare a quello che hanno e ritenersi fortunati, avidamente bramano sempre di più!! Non si accontentano mai!! -.

Belle rimase leggermente confusa: a chi si riferiva la donna?
Ma decise che lo avrebbe scoperto da sola, evitando di affaticare ulteriormente l’anziana; così la salutò e ringraziò, e si avviò verso la piazza.
Svoltando l’angolo vide che questa era gremita di persone, tutte strette in circolo attorno ad una struttura di legno che si trovava giusto al centro della piazza.
Cercò di farsi strada tra la folla ed avanzò abbastanza da permetterle di capire che tutta quella gente stava ascoltando alcuni soldati che, su una specie di palchetto in legno, si sbracciavano urlando accuse di ogni tipo:

-“ è un mostro, non un uomo!!! ”
-“ Sfrutta noi e le nostre famiglie, le sue imposte sono troppo alte!! ”
-“ Uccidiamolo, eliminiamolo!!! ”
-“ A morte il padrone!! ”

Belle era inorridita, come potevano parlare in quel modo di Rumpelstiltskin? Perché era chiaro che si riferissero a lui.
Era davvero quello che la gente urlava?
Poi però ripensò alle parole della venditrice di paglia, e decise che l’unica persona che avrebbe potuto rispondere alle sue domande era proprio Rumpel.
Così cercò di uscire da quel caos infernale, ma qualcuno la riconobbe.
Un soldato la indicò e gridò, tentando di sovrastare le voci della gente, ed ordinò:

- Lei è la sua serva, la Principessa Belle, gli racconterà tutto e il nostro piano sarà stato vano! Prendetela! -.

Subito un soldato le si parò davanti e con un rapido movimento le cinse le spalle, in modo da non permetterle di muoversi. Colui che l’aveva riconosciuta, e che doveva essere il capo delle guardie le si avvicinò. Intanto la gente iniziava a zittirsi.
Il comandante prese la parola ed ammonì Belle, chiarendo subito le sue intenzioni:

- Ti lascerò andare per due motivi, ragazza. Per prima cosa non dobbiamo insospettire il mostro, per questo tu tornerai al castello e ti comporterai come se non fosse successo niente. E poi sono a conoscenza delle tue origini regali e per questo ti porto rispetto. Ma bada, se dovessi raccontare qualcosa di tutto ciò al Signore Oscuro, una volta che noi lo avremmo ucciso tu sarai considerata una traditrice, non verrai liberata, ma bandita per sempre e costretta ad errare senza meta. -

Belle era sconvolta e spaventata, la testa le faceva malissimo e le lacrime le scendevano numerose sulle sue morbide guance. Con uno strattone si liberò dalla presa ormai debole del soldato e corse via, sotto lo sguardo soddisfatto del capitano, la cui bocca si era piegata in un ghigno di trionfo.
Non smise di correre, né di piangere neanche quando i cancelli del castello le furono di fronte, gli occhi talmente umidi e pieni di lacrime che a stento riusciva a vedere davanti a sé.
Spinse il massiccio portone, e con i capelli appiccicati al volto si precipitò su per le scale, chiudendosi la porta della sua stanza alle spalle e sprofondando la faccia nel morbido copriletto color crema.
  
 


 

 

Ecco svelato l’arcano!!! Belle piangeva perché quella mattina le era successo una cosa terribile!!!Povera caraaa *.*
Riuscirà Belle a spiegare ad un furioso Rumpelstiltskin come stanno realmente le cose?
Mi scuso per il ritardo e per eventuali errori di battitura, non ho avuto nemmeno il tempo di rileggere la storia!
Spero non vi sembri una trama troppo banale, per il resto non c’è che da pazientare un po’ per vedere come andrà a finire…. 
A presto!!
xxFALINExx 

 

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Capitolo 3
*** L'amore è la magia più potente ***


L’amore è la magia più potente.




Solo dopo qualche ora Rumpelstiltskin riuscì a tornare lucido.
Si diresse verso la camera della ragazza per cacciarla definitivamente dal castello.
Non riusciva a punirla, era più forte di lui.
Continuando a camminare, con la magia aprì la porta della stanza della fanciulla e si fermò sulla soglia.
Belle era seduta sul letto, con le ginocchia alzate fino al petto, le braccia che stringevano le gambe ed il viso poggiato su di esse. Il suo sguardo era perso nel vuoto.
Non appena si accorse del padrone di casa, sussultò, scese maldestramente dal letto, e si tuffò tra le braccia di Rumpelstiltskin, che però rimase rigido ed impassibile.
- Vattene via! - mormorò sprezzante
Belle si scostò da lui e guardandolo negli occhi urlò incredula:
- Rumpelstiltskin, siete in grave pericolo, per quale motivo mi avete rinchiusa qui, ed ora mi ordinate addirittura di andarmene? Siete forse impazzito? Oh spero solo che non sia troppo tardi…- disse voltando la testa in direzione della finestra, cercando di scorgere eventuali intrusi all’interno del cortile.
A quel punto la rigidità del Signore Oscuro iniziò a vacillare.
Che cosa stava blaterando quella ragazza? Aveva dato a lui del pazzo, gli aveva detto di essere in pericolo, ma soprattutto lo aveva abbracciato.
Strinse gli occhi fino a ridurli a due fessure, e la scrutò sospettoso. Sembrava alquanto agitata.
Ed ecco che di nuovo si trovava spiazzato, senza nessuna certezza.
Belle era l’unica persona che avesse mai incontrato di cui non riusciva a prevedere mosse o comportamenti, riusciva sempre a sorprenderlo, e forse era anche per questo che era attratto da lei.
- Saresti così gentile da spiegarmi cosa ti ha fatto agire in questo modo decisamente maleducato? - chiese ormai  logorato dalla curiosità, ma mantenendo sempre un tono distaccato.
- Esci dal castello e ti ritiri senza salutare, avresti potuto invece…si insomma… per far sapere che sei tornata, o … per consegnarmi la paglia… - si odiò per essere sembrato tanto incerto, ma subito si riprese: - rovesci quest’ultima e corri in camera piangendo. Cosa dovrei pensare di te?
Alzò la voce.
- Se odi vivere qui puoi benissimo andartene, perché sei tornata? Perché mi permetti di vedere quanto soffri? -
Ormai non riusciva più a fermarsi. La prese per le spalle e la scosse ripetutamente.
- Perché vuoi farmi sentire un mostro?-
Si bloccò, scorgendo sul volto di lei le lacrime, ed abbassò lo sguardo, sussurrando tra sé e facendo affiorare un sorriso amaro -Perché lo sono-.
Inaspettatamente Belle lo accarezzò sulla guancia e dolcemente lo costrinse a guardarla negli occhi.
- No che non lo siete, lasciate che vi spieghi come stanno realmente le cose- gli disse calma.
Lo prese per mano e lo condusse giù per le scale.
- Non c’è tempo, ma abbiamo bisogno di calma per chiarirci- aggiunse girandosi verso di lui e sorridendogli timidamente.
Rumpelstiltskin intanto si lasciava dirigere intontito. Non capiva più niente, sentiva solo il tocco di lei ancora caldo sul suo volto.
Si sedettero su uno sgabello della sala, vicino al camino. E continuando a stringere la mano del Signore Oscuro, Belle raccontò tutto quello che era successo quella mattina.

- Stanno arrivando, e voi dovete scappare altrimenti vi uccideranno – sorrise – perché voi non siete cattivo, lo so - concluse.

Rumpelstiltskin stava malissimo. Non aveva mai provato simili sensazioni neanche quando aveva inflitto il più terribile dei malefici.
Era arrabbiato con se stesso oltre ogni modo, si sentiva un verme, si faceva pena da solo, si vergognava tantissimo. Aveva giudicato Belle in quel modo, senza accertarsi di niente.
L’aveva rinchiusa, fatta piangere, strattonata e rimproverata quando lei aveva avuto solo la sfortuna di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato.
Era incapace di guardarla in faccia, e riuscì a biascicare solamente un lurido “ Mi dispiace”.

- Rumpel, non importa più quello che è successo. Capita a tutti di sbagliare. Ed io sarei dovuta venire subito da voi. Ma quel che è fatto è fatto, e non si torna indietro. L’importante ora è proteggerci da quegli uomini. -
Il Signore Oscuro la guardò sorpreso. Nonostante tutto lo aveva perdonato.
Belle. La sua dolce Belle.
Ed in quel momento qualcosa in lui si sciolse, un calore intenso lo attanagliò.
L’amava più di ogni altra cosa al mondo e non aveva mai voluto ammetterlo.
Il volto della giovane era ancora corrucciato per la preoccupazione e ciò fece ridere Rumpelstiltskin.
- Belle, mia cara, come puoi pensare di essere in pericolo? Ricordati che fino a quando io sarò al tuo fianco ti proteggerò sempre. -
- Ma quegli uomini… -
- Diciamo che non sono ben visto da molti, e mi sono spesso trovato in questo tipo di situazioni- emise un risolino isterico, uno di quelli che solo lui riusciva a fare, e continuò: -Ma fortunatamente ho la soluzione adatta.-
Schioccò le dita, e nel farlo produsse una luce verdognola, che però svanì subito.
- Ecco, ora siamo invisibili, mia cara. Il castello è invisibile, e nessuno con cattive intenzioni ci troverà!- spiegò.
Belle rise sollevata:
- E così questo è il vostro segreto? Scomparire? E per quanto non riusciranno a vederci?-
- Tutto il tempo che vogliamo, mia cara.-
- Io di tempo ne ho a volontà, non vado da nessuna parte- rispose Belle e stampò rapida un bacio sulla guancia di lui.
Rumpelstiltskin, imbarazzato, fece apparire sulla sua mano una scarpetta azzurra.
- A proposito, ho trovato questa per le scale, credo che ti appartenga.- disse, piegandosi per farla calzare alla ragazza, che ne era rimasta priva fino ad allora.
- Oh mi chiedevo dove fosse finita – rise lei – ma questa non è un’altra storia, Rumpel?-
- Oh lo è, li c’è di mezzo tutta roba che ha a che fare con l’amore”- rispose guardandola in modo complice.
- E voi sapete cos’è l’amore Rumpel? - insistette lei.
Attese un momento prima di risponderle, anche se sapeva benissimo cosa dire.
- Non mi considero un esperto in questo campo. Ma so che tu sei la risposta ad ogni mia domanda, quindi, per me l’amore sei tu, Belle. -
Si guardarono intensamente, poi la ragazza lo catturò in un abbraccio, stringendosi a lui e sussurrò: - Risposta esatta, caro-.
E rimasero così, immobili, nella penombra della stanza rischiarata solo dal fuoco e dalle poche stelle che iniziavano a fare capolino, con le loro ombre che si stagliavano sul muro della parete, formando un’unica, rassicurante figura.
Finalmente erano felici, certi dei sentimenti che provavano l’uno per l’altra, e che anche per loro ci sarebbe stato un lieto fine, anche se invisibile agli occhi di tutti.

 

 



Fineeeeee
Alllloooraa….
Questo è quello che sono riuscita a fare, spero di non aver deluso le aspettative di nessuno!
Forse vi aspettavate un po’ di azione?
Vorrei ringraziavi di tutto.
Grazie a chi ha letto, recensito e mi ha sostenuta ed aiutata per tutta la durata di questa breve storiella. 
Ora che ho finito, vorrei chiarire che i titoli dei capitoli sono tutti presi dalle battute di OUAT, tranne quello della storia, “ L’amore sei tu ”, che ho inventato e che inaspettatamente mi ha poi ispirato il finale!
Bacioniiiiiiii sempre vostra,
xxFALINExx

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