Profumo di primavera

di nhfan25
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una serata tra donne ***
Capitolo 2: *** Un incontro inaspettato ***
Capitolo 3: *** Piacere, Kurama ***
Capitolo 4: *** Una vista mozzafiato ***
Capitolo 5: *** L'ambasciatore della sabbia ***
Capitolo 6: *** Chiarimenti ***
Capitolo 7: *** Passeggiata al chiaro di luna ***
Capitolo 8: *** L'orgoglio di un padre ***
Capitolo 9: *** Problemi di timidezza ***
Capitolo 10: *** Sorprese ***
Capitolo 11: *** Il Sole sorgerà anche domani ***
Capitolo 12: *** Destini differenti ***
Capitolo 13: *** Ancora più confusa ***
Capitolo 14: *** La notte porta consiglio ***
Capitolo 15: *** Confidenze ***
Capitolo 16: *** Profumo ***
Capitolo 17: *** Misaki ***
Capitolo 18: *** Fuggitivo ***
Capitolo 19: *** Partenza ***
Capitolo 20: *** Arrivederci, Sasuke-kun! ***
Capitolo 21: *** Dieci anni dopo ***



Capitolo 1
*** Una serata tra donne ***


Capitolo 1 - UNA SERATA TRA DONNE


-Ino, provaci e ti ammazzo!-

La minaccia era stata provocata da una sghignazzante kunoichi bionda che teneva sollevato sopra la sua testa un morbido cuscino di piume.

-Ino, questo è il mio ultimo avvertimento... PROVACI-E-TI-UCCIDO-

La ragazza da capelli rosa afferrò il cuscino che si trovava dietro la sua schiena, pronta a contrattaccare in caso gli avvertimenti non fossero bastati.

-ALL'ATTAAACCOOOOOOO-

...Appunto. Ino si scaraventò su Sakura, prendendola a cuscinate.

-Evvai, battaglia di cuscini!-

Tenten si unì alla baraonda, colpendo a casaccio le amiche, ridendo e gridando, spensierata come non lo era da mesi. Erano pochi i momenti in cui riusciva a liberare completamente la sua mente dai brutti pensieri. Nel frattempo una voce poco convinta si levò dalla porta appena spalancata della camera, facendo voltare le tre kunoichi, che si concessero una breve tregua.

-Hem... Ragazze... Cosa state combinando? State facendo un chiasso treme...-

-ADDOSSO!!!-

Ino, Sakura e Tenten si lanciarono sulla povera Hinata, che sbarrò gli occhi e cominciò a scappare.

-Hey, n-non è corretto! Sono disarmata!-

Le ragazze ridevano come pazze, si rincorrevano, giocavano, quasi non fossero mai cresciute, quasi che la guerra non ci fosse mai stata...

Già... La guerra. Quella guerra che avevano vinto, pur sacrificando molte vite. Quella guerra che era finita da soli tre mesi e che aveva lasciato aperte ferite che molto difficilmente possono essere rimarginate in così poco tempo. Ma in quel momento niente di tutto ciò sfiorava la mente delle giovani amiche.

-Ragazze, dobbiamo approfittare di questa settimana in cui a nessuno dei nostri team è stata affidata una missione-

Era stata Ino a prendere la parola. Avevano abbandonato i cuscini in un angolo e si erano lasciate cadere sul letto, completamente sfinite, ma serene. Erano rari i momenti di riposo, anche se in quel periodo regnava sovrana la pace tra i paesi dell'alleanza ninja, ancora profondamente uniti dalle difficoltà appena affrontate.

-Hai ragione Ino. Dobbiamo organizzare un'uscita, tutti insieme. Però io domani non posso, esco con Sasuke, sono riuscita a convincerlo a fare una passeggiata romantica solo io e lui...-

La voce di Sakura si intristì un po' nel pronunciare l'ultima frase: dopo la guerra Sasuke era tornato al villaggio e lei gli era stata vicino nel momento in cui tutti lo additavano come un ninja traditore, un pericoloso assassino, una persona di cui non ci si poteva più fidare. Lo shinobi aveva davvero apprezzato la vicinanza di Sakura e nel giro di poco si erano messi insieme. La ragazza dai capelli rosa, che da anni attendeva quel momento, era fuori di sé dalla gioia per il fatto di poter avere Sasule tutto per sé. Almeno, lo era all'inizio.

-Come vanno le cose tra te e Sasuke?-

Sembrò quasi che Hinata le avesse letto nel pensiero. Ma anche le altre due kunoichi erano preoccupate per Sakura. Tra lei e Sasuke le cose non erano andate proprio come le aveva immaginate. Erano troppo diversi ed erano entrambi troppo cambiati dai tempi dell'accademia. Ormai era chiaro a tutti che non erano fatti per stare insieme. La loro storia non era destinata a durare ancora per molto, ma Sakura cercava in tutti i modi di porre delle toppe qua e là, ovunque ci fosse qualcosa che non andava, passando sopra a molte, troppe cose che non andavano bene.

-Oh, beh, non male, non preoccupatevi... Si sistemerà tutto in qualche modo... Comunque, tornando al discorso di prima, penso che dopodomani potremmo fare un picnic in riva al fiume se a voi andasse bene!-

-Penso che sia un'ottima idea!- disse Tenten, sorridente -Dobbiamo solo dirlo ai ragazzi!-.

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Capitolo 2
*** Un incontro inaspettato ***


Capitolo 2 - UN INCONTRO INASPETTATO


La mattina successiva Hinata uscì presto da casa Yamanaka, dove quella notte aveva dormito con le sue amiche. Era una bella giornata primaverile, il cielo di un intenso color celeste era attraversato da uno stormo di uccelli neri che si stagliava contro il sole, luminoso e caldo. Una leggera brezza le mosse la frangia blu mentre la ragazza inspirava profondamente l'aria pulita. Decise di approfittare del meteo favorevole per andare a fare una passeggiata.

Mentre percorreva le strade di Konoha si guardava intorno per vedere se incontrava qualche suo amico per invitarlo al picnic che lei e le altre ragazze avevano organizzato per l'indomani mattina. Nel frattempo parecchi abitanti, riconoscendola, le rivolgevano un largo sorriso e la salutavano. Qualche bambino le corse incontro, dicendo che da grandi, avrebbero tanto voluto essere forti e coraggiosi come lei, che così giovane era già riconosciuta da tutti come un'eroina di guerra. Hinata, che ancora non si era abituata a tutte quelle attenzioni e a quei complimenti, arrossiva tutte le volte.

-Hinata!-

Era ormai vicina al bosco dove da sempre il team 8 si incontrava per allenarsi, quando si sentì chiamare da una voce familiare. Era Naruto. Hinata si volse di scatto verso il punto di provenienza della voce. L'eroe biondo le stava rivolgendo un largo sorriso, di quelli che solo Naruto sapeva donare. Sentì le guance avvampare e capì di essere arrossita.

*Contieniti, Hinata* Pensò la kunoichi. prese un bel respiro e tornò in sé, sorridendo di rimando al ragazzo che più di chiunque altro era in grado di metterla in imbarazzo con un solo sguardo.

-Naruto! Cosa ci fai qui?- *Sciocca!- pensò Hinata subito dopo aver parlato - Probabilmente è qui per lo stesso motivo per cui ci sei tu! È una domanda stupida!* -Cioè, volevo dire... È da un po' che non ci si vede... Hem... Come stai?-

Tentò di rimediare la ragazza, arrossendo nuovamente. Stava facendo tutto da sola!

-Oh bene grazie! Sono rientrato ieri dalla missione... Ho dormito tantissimo e ora ero venuto a sgranchirmi un po' le gambe-.

*Sempre più bella questa ragazza* pensò Naruto. Inutile dire che, dopo la guerra, la guardava con occhi ben diversi. Quando poi Sakura si era messa con Sasuke si era reso conto che il rapporto dei suoi compagni di squadra non gli dava alcun tipo di fastidio, anzi, era molto felice per loro. Fu in quel momento che Naruto comprese che Sakura per lui non era che la sua migliore amica e che ormai la vedeva come una sorella. Invece Hinata... Beh. Quella era una situazione difficile. Naruto era in qualche modo attratto da lei, ma non riusciva bene a capire che tipo di rapporto volesse che ci fosse tra loro due. In più, da quando Pain aveva attaccato il villaggio, non erano mai riusciti a rimanere soli per parlare e cercare di chiarire una volta per tutte la questione che era rimasta in sospeso tra loro: la dichiarazione d'amore della ragazza.

Intanto Hinata, in quei brevi momenti di silenzio trascorsi di fronte a Naruto, stava pensando la stessa cosa. Soprattutto pensava al fatto che, da quando era finita la guerra, Naruto era sempre stato attorniato da una fitta calca di oche giulive che sembravano essersi improvvisamente accorte della sua esistenza. Ogni qualvolta si trovasse al villaggio quella nube di fan lo accompagnava ovunque, anche se lui non pareva molto contento dell'effetto sortito dal suo successo in guerra.

-Hinata... Io penso che dovremmo parla...-

-AAAAAAH, NARUTOOOOOOO TI ABBIAMO TROVATO!-

Il povero eroe venne interrotto, appunto, da un gruppo di ragazze che correva verso di lui agitando le braccia e lanciando spiacevoli gridolini. Naruto rabbrividì, si girò verso Hinata e la prese per mano.

-Vieni con me! PRESTO!-

Hinata, sorpresa e un po' shoccata, non poté far altro che seguirlo nel bosco.

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Capitolo 3
*** Piacere, Kurama ***


Capitolo 3 - PIACERE, KURAMA


Naruto e Hinata si ritrovarono su un albero e rimasero zitti e immobili finché non furono certi che le ragazze non li stessero più cercando. A quel punto il ragazzo tirò un sospiro di sollievo.

-Wow, Hinata, meno male che le abbiamo seminate. Non le sopporto, mi ricordano delle galline e si comportano come se io fossi l'unico gallo del pollaio, dattebayo!-

Hinata rise, rise di cuore. Naruto l'aveva sempre divertita parecchio e in più era felice di vedere che quell'assembramento di ragazzine gli dava fastidio quasi quanto a lei.

-È il prezzo della fama, eroe dell'alleanza. Dovrai abituarti-

Rispose Hinata, punzecchiandolo. Ora si sentiva molto più a suo agio di prima.

-Sì, beh, non ho fatto tutta questa fatica per farmi pedinare da quattro ochette starnazzanti. Sono diventato shinobi per farmi rispettare, non idolatrare-.

L'espressione di Naruto mentre pronunciava quelle parole era piuttosto buffa e la bella kunoichi non poté trattenere un'altra risata. Poi si prese coraggio.

-Allora, Naruto... Di cosa mi volevi parlare?-

A quelle parole il broncio dipinto sul viso dell'eroe di Konoha si trasformò in un'espressione spiazzata. Quasi cadde dall'albero mentre si rendeva conto che, a quel punto, non poteva più tirarsi indietro. *Oh merda... E ora cosa le dico??*

-Hem... Sì, cioè... Ecco... Hinata! Io volevo parlare di... Cioè, volevo dirti...-

-Naruto... Tutto bene? Mi sembri un po' scosso...-

Naruto credeva di non aver mai avuto così tanti problemi a dire qualcosa. Sapeva di dover parlare con Hinata e che quello era il momento più adatto per farlo, ma proprio non sapeva cosa dire!

-Hem... Ecco Hinata... COME STAI?? Insomma non ci siamo più visti molto dopo la guerra...-

-NARUTO!-

Non era stata Hinata a chiamarlo, ma la potente voce di Kurama.

-BAKA! Le devi parlare! Da quando in qua sei diventato così vigliacco?-

Naruto era esterrefatto. Di solito Kurama non si impicciava in faccende di questo genere! Non riusciva a capire cosa gli fosse preso...

-Kurama! Ma tu che cazzo c'entri, dattebayo??-

-Fammi parlare con lei! Scambiamoci! Se tu non sei in grado di dire le cose in faccia lo farò io, baka!-

-Questa è proprio bella! E cosa avresti intenzione di dirle?-

-Lasciami parlare con lei e lo vedrai. Naruto, sbrigati!-

Naruto sospirò. Non poteva credere che stesse davvero per farlo. Chiuse gli occhi e quando li riaprì non erano più del solito blu intenso, ma di un rosso fuoco, con le pupille ridotte a due fessure verticali. Il solito sorriso amichevole di Naruto cedette il posto ad una smorfia, resa ancora più inquietante dai canini prorompenti.

-Ma che piacere conoscerla signorina Hyuga!-

La voce profonda e demoniaca (non avrei potuto trovare aggettivo migliore!!) che pronunciò quelle parole e la metamorfosi anatomica del suo eroe biondo fecero quasi morire d'infarto la povera Hinata, che, dopo aver lanciato un urlo a pieni polmoni, perse l'equilibrio cascando dal ramo. Naruto tornò al suo posto e prese al volo la kunoichi sconvolta.

-Oddio Hinata, scusami! È stato Kurama! L'avevo avvertito che non sarebbe stata una buona idea!-

-UZUMAKI NARUTO! TI SEMBRANO SCHERZI DA FARE??-

Urlò Hinata, ancora scossa dalla scena a cui aveva appena assistito. Nel frattempo Kurama, profondamente offeso dalla reazione della ragazza, prese a imprecare e a lamentarsi.

-Tzé! Ma che modi sono questi! Come si permette quell'ochetta di urlarmi in faccia! Pretendo un po' di rispetto! Sarà anche una Hyuga ma nessuno può trattarmi così!-

Tra le imprecazioni di Kurama e le proteste di Hinata, al povero Naruto stava venendo un gran mal di testa. Dannata volpe! Aveva reso la situazione ancora più complicata!

-Hinata, Hinata ascoltami... Non è stata colpa mia, dattebayo! Kurama voleva parlarti! Non so cosa volesse dirti, ma voleva parlarti..-

Ecco, ora se possibile la kunoichi era ancora più confusa di prima. Cosa poteva volere il kyuubi da lei?

-K..Kurama voleva.. Parlarmi? P..per quale motivo? E poi scusa, ma potevi anche avvisarmi!!-

La ragazza, che in quel momento avrebbe avuto voglia di tirare un sonoro schiaffo a Naruto, si controllò solo perché il ragazzo sembrava veramente mortificato.

-Tzé! Tutte uguali queste kunoichi! L'unica con un po' di carattere era tua madre!-

Disse Kurama, ancora offeso. Naruto a questo punto non sapeva più che dire. Sospirò, guardò gli occhi perlati della ragazza e si fece coraggio ancora una volta.

-Senti Hinata, mi dispiace davvero molto... Se andassimo a mangiare da Teuchi questa sera? Offro io! Così potrò farmi perdonare...-

La kunoichi rimase senza parole. Non c'era che dire: Naruto era sempre in grado di stupirla.

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Capitolo 4
*** Una vista mozzafiato ***


Capitolo 4 - UNA VISTA MOZZAFIATO

 

-Sasuke, guarda! La bellezza della vista che si ha da quassù mi sorprende sempre! Non ti è mancata? Io verrei qui tutti i giorni!-.

Sakura stava contemplando Konoha dall'alto mentre Sasuke sbuffava annoiato.

-Sì, certo-.

La kunoichi dai capelli rosa si sentì pervadere dall'irritazione.

-...È tutto quello che sai dire?-

Sasuke fece un gran sospiro. Poi, con la calma che lo caratterizzava, si girò verso Sakura e la penetrò con i suoi occhi neri come la pece. Le si avvicinò piano, la prese per mano e la fece sedere con lui sull'erba fresca.

-Sakura, non devi sforzarti tanto per me. Anzi, per dirla tutta non dovresti sforzarti tanto per noi.-

Il gelo scese sul cuore della kunoichi dai capelli rosa. Lo shinobi aveva colpito nel segno: aveva il coraggio di dire quello che lei non avrebbe mai ammesso. Vedendo i luminosi occhi verdi di Sakura spegnersi poco a poco, la freddezza sul volto di Sasuke si diradò. Perché era così difficile esprimere le proprie emozioni? Si era sempre distinto per la sua lingua tagliente, non si era mai fatto problemi a dire le cose come stavano. Ma questa volta le cose erano molto diverse. Aveva di fronte a sé una delle pochissime persone che ancora aveva fiducia in lui. Non poteva permettersi di perdere un tesoro tanto prezioso, ma allo stesso tempo sentiva che quello che provava per Sakura era sì un forte affetto, ma non vero amore.

-Sakura... Io... Ti voglio bene-.

La kunoichi rimase spiazzata: davvero le aveva detto che le voleva bene? Prima che Sasuke potesse aggiungere altro Sakura gli buttò le braccia al collo in preda al pianto.

-Oh, Sasuke! Credevo che non ti importasse più nulla di me!-

-Ma che ca... Sakura, ma allora tu sei più baka di Naruto! Certo che tengo a te!-

Lo shinobi le pose una mano tra i capelli e con l'altro braccio le cinse la vita, sussurrandole parole di conforto mentre la ragazza non dava segno di voler smettere di piangere. Trascorsero una decina di minuti prima che riuscisse a darsi un contegno.

-Stai meglio adesso?

Sasuke continuava a stringerla a sé, preoccupato e desolato per il dolore che stava procurando alla sua migliore amica.

-Sakura, io non voglio ferirti.. Però credo che...-

-NO! Sasuke, so già cos'hai intenzione di dire... Ti supplico, pensaci ancora un attimo! Domani andremo tutti insieme al fiume, sarà una giornata tra amici... Ci svagheremo... Dopo, se ancora sarai certo di quello che stai pensando in questo istante, potrai parlarmi... Ma ora no. Mi hai appena detto che mi vuoi bene, non voglio rovinare il ricordo di questo momento per nulla al mondo-.

Sasuke sospirò, un po'esasperato, ma acconsentì. Intanto si stava avvicinando il crepuscolo e i due ragazzi si godettero quello spettacolo l'una nelle braccia dell'altro, pensando a come il sole stesse tramontando anche sulla loro storia.

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Capitolo 5
*** L'ambasciatore della sabbia ***


Capitolo 5 - L'AMBASCIATORE DELLA SABBIA

-Mendokuse!-

Shikamaru si ritrovò ancora una volta a lamentarsi a bassa voce, lanciando ogni tanto imprecazione per rafforzare il suo disappunto. Neppure quando non era in missione veniva lasciato in pace!

*Stavo dormendo così bene...* Shikamaru Nara si stava godendo il meritato riposo quando, alle sette del mattino, era stato convocato nell'ufficio dell'Hokage. Non voleva crederci.

-Shikamaru, ho bisogno che tu mi faccia un favore...-

-Mi dica, Tsunade-sama...-

-Stamattina, tra circa un'ora, dovrebbe arrivare al villaggio un ambasciatore della sabbia... Ti chiedo di andare ad accoglierlo al confine. Immagino che sarà sfinito dal lungo viaggio...-

Dietro le sue mani giunte, posa che l'Hokage era solita assumere mentre era intenta a spiegare le caratteristiche di una missione, Tsunade nascondeva un sorrisetto malizioso che proprio non riusciva a trattenere.

*...Mendokuse!!!* Si ritrovò a pensare ancora più intensamente lo svogliatissimo shinobi. Ripensò al sogno che stava facendo prima che sua madre lo svegliasse: un sogno che si ripeteva, a volte con piccole varianti, da quando la guerra era finita. Tutte le volte che faceva quel sogno il jonin si sentiva pervadere dalla da qualcosa di simile a quello che si prova bevendo una tazza di latte caldo quando fuori infuria una bufera di neve.

Si ritrovò ad aspettare l'ambasciatore sulla linea di confine, pensando a quel bacio. Quel lungo, intenso, inaspettato bacio che aveva scosso l'animo dello shinobi come nulla aveva mai fatto. L'aveva come risvegliato dal suo perenne stato di insofferenza. Un'idea gli attraversò la mente e fece sbocciare un sorrisetto furbo sul suo viso: nel momento in cui fosse arrivato l'ambasciatore gli avrebbe chiesto, con molta nonchalance, se avesse per caso notizie della ragazza le cui labbra gli avevano portato via il cuore. A proposito... Chi poteva essere l'ambasciatore? Forse qualche sua vecchia conoscenza? Beh, di lì a poco l'avrebbe scoperto... Infatti, di lì a poco, vide una figura longilinea stagliarsi contro il sole sorto da poco. Non riusciva ancora a vederla bene, soprattutto perché la luce intensa gli bruciava gli occhi, facendoli lacrimare. Comunque resistette e cercò di individuare almeno i lineamenti del ninja che si stava avvicinando. La sorpresa fece sussultare il Nara.

-U...una donna??-

Colpo si scena! Aveva dato per scontato che l'ambasciatore fosse un uomo! Il suo cuore perse un battito: quella figura così femminile e provocante gli era molto familiare. A Shikamaru cascarono le braccia per la sorpresa. Si stropicciò gli occhi per essere sicuro di non essere ancora nel letto a sognare. Ma ormai poteva vedere il sorriso spavaldo che segnava il bel volto della kunoichi della sabbia.

-Sorpreso, crybaby?-

Temari osservava raggiante la reazione del suo genietto. Un misto di sorpresa e incredulità si allargava sul suo volto, negli occhi una scintilla di felicità. Un sorriso dolce cercava disperatamente di raccogliere quel poco di spavalderia che gli era rimasta. Probabilmente per la prima volta in vita sua, Shikamaru aveva un'espressione totalmente inebetita. La ragazza, che si stava trattenendo dal corrergli incontro e saltargli addosso, cercava di tenere a bada i battiti del suo cuore mentre si avvicinava sempre di più al jonin. Si fermò a pochi centimetri da lui, un po' sorpresa e scocciata di vederlo ancora fermo immobile. Piegò leggermente il capo verso destra e corrugò la fronte:

-Ehi, Shika, hai intenzione di rimanere incantato tutto il gio....-

Un bacio appassionato travolse la kunoichi come uno tsunami, lasciandola esterrefatta per pochi istanti. Poi, sciogliendosi come il burro in agosto, si abbandonò tra le braccia dello shinobi di cui di era innamorata.

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Capitolo 6
*** Chiarimenti ***


Capitolo 6 - CHIARIMENTI


Naruto era rimasto di stucco di fronte a quella visione paradisiaca. Hinata era davvero bellissima. Per una volta Ino l'aveva convinta a mettere da parte la sua comodissima tuta d'allenamento che, secondo le sue amiche, "uccideva le sue bellissime forme". La kunoichi dagli occhi perlati, infatti, aveva un bel vitino da vespa, due fianchi che avrebbero mozzato il fiato a qualsiasi ragazzo etero e un seno stupefacente. Non c'era che dire, a dispetto del suo carattere timido e riservato il corpo di Hinata era a dir poco esplosivo. E quell'abitino blu, fermato in vita da una cintura lilla come le ballerine che portava ai piedi, le conferiva un'aria sbarazzina ma provocante. Forse perché erano pochi i momenti in cui Hinata acconsentiva a mostrare le sue forme.

-Hinata... Sei... WOW-

Naruto non poteva trovare parole migliori per descriverla, anche perché la sua bocca era improvvisamente arida come il deserto. Ma a Hinata quell'apprezzamento era bastato per tingere le sue guance di rosso. "A te il blush non serve" l'aveva presa in giro Tenten. Ed effettivamente non aveva tutti i torti! Ayame, che da dietro il bancone aveva assistito la scena, chiamò suo padre.

-Oh, papà, guardali! Non sono teneri? Ho sempre pensato che Naruto dovesse invitarla a uscire...-

-Beh, chiunque Naruto inviti a cena una cosa è certa... Sarà sempre un cliente in più per noi, visto che il ragazzo non mangia praticamente in nessun altro posto!-

*Certo è, però* pensò Teuchi *che mia figlia non ha tutti i torti*.

I due ragazzi si sedettero al bancone e ordinarono due porzioni di ramen. Nel frattempo Naruto stava cercando di riprendersi dalla sbandata, anche se ogni tanto, senza farlo neanche apposta, i suoi occhi si soffermavano sulla scollatura dell'affascinante kunoichi.

-Hem... Hinata... Non so ancora come scusarmi per l'inconveniente di oggi... Dev'essere stata una scena abbastanza inquietante, dattebayo...-

Naruto era ancora piuttosto imbarazzato. Ma se non altro quel piccolo incidente gli aveva dato il tempo di prepararsi un mezzo discorso durante il pomeriggio.

-Oh... Non ti preoccupare... Mi sono solo un po' spaventata perché mi hai, anzi, mi AVETE colto alla sprovvista... Ma non è successo nulla... Insomma... Lui è parte di te! Mi dovrò abituare alla sua presenza!-

-Sì... Beh... Esatto. Grazie per la comprensione Hinata, davvero. Sei sempre così gentile...-

-Naruto... S..se è questo di cui vuoi parlare, i..i miei sentimenti n..non sono cambiati dalla battaglia con Pain. A..anzi... Se possibile... Sono ancora più intensi e..e profondi-.

Hinata era completamente paonazza, ma a costo di esplodere doveva dirglielo. Naruto era rimasto sconvolto dall'affermazione della ragazza e, come se non bastasse, Kurama aveva cominciato a ridere a crepapelle.

-Hey, baka, questa ragazzina ha più fegato di te! Ahahahah!-

Lo shinobi scosse la testa, cercando di ignorare le risa di scherno del kyuubi, raccolse tutto il suo coraggio e partì al contrattacco.

-Ecco Hinata... Esatto, era proprio di questo che ti volevo parlare. Io credo che io e te dovremmo frequentarci di più. Tu sei davvero carina, anzi... Altro che carina, sei stupenda, dattebayo! E prima della tua confessione io non avevo mai pensato a te come a qualcosa di più che a un'amica... Ma quando ho creduto che Pain ti avesse ucciso... Beh, lo sai, sono completamente andato fuori di me! E Kurama era quasi riuscito a prendere completamente il sopravvento! Lì mi sono accorto che il mio affetto nei tuoi confronti era incalcolabile-.

Hinata ascoltava le parole di Naruto quasi in uno stato di trance: non riusciva a credere alle proprie orecchie e pareva che il mondo intorno a loro fosse svanito.

-Però vedi, Hinata... Io sono molto, molto confuso. Non riesco a capire se quella che provo per te è solo una fortissima amicizia unita, non scandalizzarti ti prego, a una certa attrazione fisica, oppure se c'è qualcos'altro... Io ho bisogno di trascorrere del tempo con te, Hinata. Per capire se mi sto innamorando.-

Ecco, ora poteva anche implodere il mondo. Potevano spegnersi tutte le stelle, crollare le montagne, esondare i fiumi. Tanto la kunoichi non si sarebbe accorta di nulla in quel momento.

-Ragazzi, la cena è servita, buon appetito!-

Teuchi sapeva che sua figlia l'avrebbe ucciso per aver interrotto i due piccioncini. Ma non poteva mica lasciare che il ramen si freddasse!

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Capitolo 7
*** Passeggiata al chiaro di luna ***


Capitolo 7 - PASSEGGIATA AL CHIARO DI LUNA


Dopo aver pagato il conto, Naruto si alzò e porse il braccio a Hinata.

-Le va di fare una passeggiata, signorina?-

La kunoichi dagli occhi perlati annuì, arrossendo lievemente, e infilò il suo braccio sotto quello di Naruto con non poco imbarazzo. Dopo aver salutato Ayame e Teuchi i due ragazzi si inoltrarono per le le vie illuminate di Konoha, attirando parecchi sguardi su di loro. Naruto, che non pareva essersi accorto dell'interesse dei passanti, chiacchierava beatamente, raccontandole di come Tsunade l'avesse sommerso di lavoro negli ultimi mesi. Hinata, invece, non riusciva proprio a concentrarsi sulle parole di Naruto, a causa soprattutto degli spezzoni di commenti che arrivavano alle sue orecchie da varie direzioni.

-Oh, hai visto? Naruto e Hinata sono proprio carini insieme!-

-Ma si saranno fidanzati?-

-Oh, nooo! Guarda, Naruto è uscito con Hinata stasera!-

-Mh, potremmo andare lì a rovinargli la festa...-.

Quello era veramente troppo per la timida kunoichi, che interruppe Naruto nel bel mezzo del discorso. -N..naruto? P..perdonami ma... Non potremmo... Andare i..in un posto meno affollato? C..ci guardano tutti...-

-Eh? Come?- Naruto si guardò intorno un po' sorpreso e si rese conto che la sua accompagnatrice aveva ragione. Scrollò la testa e la guardò negli occhi, rivolgendole un largo sorriso.

-Ma certo bellissima! Perdonami, non me ne ero assolutamente accorto... Andiamo a sederci sulle altalene allora!-.

Hinata sussultò imbarazzata: Naruto l'aveva veramente chiamata "bellissima"?? Gettò lo sguardo a terra, stringendo forte il braccio del biondino nel tentativo di controllare i battiti del suo cuore.

-Hem... Hinata?-

-S...sì N..naruto?-

-Potresti allentare la presa? Mi sta venendo un crampo!-.

Dopo un po' arrivarono nel parco giochi dove da bambini si erano tanto divertiti e si sedettero sulle altalene. Hinata cominciò a dondolare, guardando con insistenza la bellissima luna piena che dominava quella notte fresca. Già! Fresca! Hinata si era talmente abituata a tremare per la presenza di Naruto che non si era quasi accorta di avere freddo. Il giovane eroe biondo, notando i brividi sempre più insistenti che scuotevano la ragazza, si tolse galantemente la felpa e la poggiò con delicatezza sulle spalle della ragazza.

-Oh...Grazie mille...-.

Hinata era davvero sorpresa. Com'era stato dolce! Ancora non riusciva a credere di essere da sola con lui, durante quello che somigliava sempre di più a un appuntamento galante.

-Sai Naruto... S..sono davvero f..felice in questo momento...-.

Sembrava che il cuore le sarebbe balzato fuori dal petto da un momento all'altro. Non sapeva dove avesse trovato il coraggio di pronunciare quelle parole e non aveva la minima idea di come avrebbe reagito Naruto. Dopo qualche istante di silenzio, che alla kunoichi sembrarono ore, il biondino prese fiato e si aprì nuovamente alla ragazza:

-Anche io sono felice di poter trascorrere del tempo con te-.

Naruto, ormai rosso come un pomodoro, fece un altro sforzo e si decise a posare la sua mano su quella candida di Hinata, che sussultò, gemendo per lo stupore e l'imbarazzo.

-N..Naruto-kun... C...credo che s..si stia f..facendo t..tardi...-

-Oh... Beh... Hai Ragione... T..ti riaccompagno a casa..-.

I due ragazzi si alzarono, imbarazzati ma soddisfatti per la serata, e si avviarono verso casa Hyuga. Alla fine, malvolentieri, si ritrovarono a salutarsi davanti alla casa della kunoichi.

-Beh.. È stata davvero una bella serata! Credo che dovremmo farlo più spesso!-

Disse Naruto, sorridendo.

-A..anche io lo penso, N..Naruto-kun.. G..grazie mille di tutto..-

-Allora ci rivedremo presto?-

-M..ma certo! Anzi, Naruto... Mi stavo dimenticando.. Ecco.. D..domani noi ragazze avremmo organizzato un picnic sul fiume... Credo che ci saranno tutti.. Tu non puoi a..assolutamente mancare!!-

-Davvero? Ma è un'idea grandiosa! A che ora ci vediamo?-

-B..beh, ecco...-

Hinata abbassò lo sguardo imbarazzata e cominciò a contorcersi le mani. Deglutì e cercò di raccogliere un'ultima volta tutto il coraggio che aveva.

-N..naruto.. P..potresti venire a prendermi s..sotto casa... Se ti va...-.

Naruto le sorrise:

-Ma certo! Se venissi per le dieci?-

-M..ma l'appuntamento con gli altri è alle undici...-

-Tanto meglio! Un'ora in più solo per noi! Che ne dici?-

-Oh... Naruto... P..per me va benissimo!-

Hinata era fuori di se dalla gioia. Non poteva davvero crederci! A quel punto accadde qualcosa di inaspettato. Naruto le si avvicinò un po'. Poi ancora un po'. Un momento. Era molto, troppo vicino! *Oddio, non vorrà per caso....* Hinata, che non riusciva neppure a pensare all'idea di ricevere un bacio da Naruto, serrò le palpebre e si irrigidì, aspettandosi di svenire da un momento all'altro. Ma il biondino, che ormai conosceva la timida kunoichi, si limitò a stamparle un casto e delicato bacio sulla fronte.

-Buonanotte, bellissima-

E dopo averle sussurrato queste ultime parole, svanì correndo nella notte. Hinata lo guardò sparire, con gli occhi spalancati, il cuore che batteva a mille e il fiato corto per l'emozione. Sorrise, si sfiorò la fronte con un dito e timidamente lo avvicinò alle labbra. *Buonanotte, Naruto-kun*.

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Capitolo 8
*** L'orgoglio di un padre ***


Capitolo 8 - L'ORGOGLIO DI UN PADRE


Il mattino dopo Naruto si trovò di fronte a casa Hyuga in anticipo di dieci minuti. Solitamente aveva molti problemi ad alzarsi dal letto la mattina, ma questa volta al primo trillo della sveglia era scattato in piedi. Probabilmente era la contentezza di poter passare un'intera giornata in compagnia dei suoi amici in piena spensieratezza. Ma soprattutto si era reso conto di quanto gli piacesse stare in compagnia di Hinata, perciò il pensiero di poter trascorrere un'ora in più da solo con lei rendeva tutto ancora più bello, come le patatine che fanno da contorno a una bistecca.

*Ma che diavolo di metafore mi vengono in mente?* pensò il ragazzo, smarrito nei suoi pensieri. Fu a quel punto che notò la porta di casa aprirsi lentamente. Senza aspettare di vedere chi la stesse aprendo, Naruto sorrise e urlò:

-Hey, buongiorno bellissima! Come sta...-

La voce gli morì in gola e si sentì avvampare: sull'uscio, con le mani sui fianchi e gli occhi penetranti, non c'era Hinata, bensì nientepopodimeno che suo padre, Hiashi Hyuga, che lo guardava dall'alto in basso con l'aria severa. Naruto avvertì un brivido percorrergli la schiena. Kurama sghignazzò.

-Ah, Naruto! Che bel suocerino ti sei trovato!-

Hiashi si avvicinò a lui con passi lunghi ma lenti. Il biondino deglutì, leggermente in preda al panico. Quando lo Hyuga arrivò a circa due metri di distanza, finalmente si fermò. Rimase a scrutare Naruto per qualche secondo, durante i quali un silenzio imbarazzante inquietava sempre di più il ragazzo. Alla fine Hiashi fece una cosa che Naruto non gli aveva mai visto fare e che lo colse totalmente impreparato: sorrise.

-Uzumaki Naruto! È un piacere vederti. Non ti ho mai ringraziato personalmente per quanto hai fatto. Senza di te la guerra sarebbe stata persa. Ma soprattutto ti ringrazio per quanto hai fatto per Hinata-.

Dopo qualche istante (in cui il nostro eroe era rimasto talmente spiazzato da non riuscire a proferir parola) Naruto si riprese e si schiarì la voce.

-Signor Hyuga... Guardi che proteggendo sua figlia non ho fatto niente di straordinario, perché glielo dovevo visto quanto aveva fatto per me nella battaglia contro Pain-

-Io veramente non parlavo di quello-.

Naruto sgranò gli occhi.

-Allora mi perdoni, ma non ho inteso le sue parole-.

-Mi riferisco a quello che Hinata è diventata. Prima era solo una ragazzina timida, debole e insicura, mentre oggi è una donna forte, determinata. È solo grazie a te se oggi posso essere orgoglioso di mia figlia. Tu le hai insegnato cosa voglia dire essere un vero ninja, le hai indicato la via! Se non avesse avuto il tuo esempio Hinata oggi non sarebbe neppure una kunoichi, invece è un'eroina stimata da tutti!-

Gli occhi di Hiashi lo fissavano intensamente, ma il calore con cui aveva pronunciato quelle parole dimostrava veramente la gratitudine che provava nei confronti del ragazzo. Naruto era stato in grado di insegnare a Hinata ciò che suo padre non era stato in grado di instillare in sua figlia: un nindo in cui credere.

-Hiashi-san... Sua figlia era una gemma pronta a sbocciare. Io le ho solo fatto vedere la luce, poi è cresciuta da sola. Quindi non deve ringraziarmi. Hinata è fantastica di natura-.

Hiashi guardò stupito il biondino di fronte a lui, poi sorrise di nuovo (un miracolo!).

-Incredibile. Un tempo eri solo un bulletto piantagrane. Ora invece sei lo shinobi più forte di tutti i cinque grandi paesi ninja e stai diventando pure un po' filosofo *disse ridendo *! Naruto, sei davvero maturato. E penso che non possa esistere pretendente migliore di te per mia figlia. Solo un avvertimento, Uzumaki: trattala bene, o ne risponderai a me-.

L'ultimo avvertimento aveva provocato un leggero brivido a Naruto, che però ora si sentiva molto più sollevato.

-Grazie, Hiashi-sama. Non la deluderò-.

A quel punto Naruto vide, con la coda dell'occhio, che la porta di casa si stava aprendo nuovamente. Hinata, che indossava un vestitino bianco decorato con una stampa a fiorellini azzurri, fece la sua apparizione sulla soglia, ma quando vide che suo padre si trovava di fronte a Naruto, per poco non svenne. Che imbarazzo! Chissà com'era spaventato il suo biondino! Chissà quante minacce aveva subìto!

-P..p..papà...-.

La voce della ragazza, appena udibile da quella distanza, fece voltare Hiashi, che guardò sua figlia sorridendo.

-Hinata chan! Buongiorno! Ti lascio andare, goditi la giornata di riposo-.

E si allontanò, scoccando a Naruto un'ultima occhiata, uno strano miscuglio tra uno sguardo d'intesa e una minaccia. Il ragazzo rispose con un sorriso imbarazzato, portandosi istintivamente una mano dietro la testa.

-N..Naruto... T..tutto bene?-

Hinata era visibilmente preoccupata. Tremava, a malapena riusciva a camminare. Naruto le si avvicinò con un sorriso rassicurante e le mise una mano sul braccio.

-Stai tranquilla Hina-chan, va tutto bene. Mi ha solo detto di trattare bene la sua bambina-.

Una scossa elettrica percorse la schiena della ragazza: questo era davvero troppo per lei! Si accasciò quindi tra le braccia di Naruto, completamente shoccata.

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Capitolo 9
*** Problemi di timidezza ***


Capitolo 9 - PROBLEMI DI TIMIDEZZA

 

Hinata camminava piano al fianco di Naruto, lo sguardo basso, le guance in fiamme, le dita che giocavano con le maniche del coprispalle.

-Va meglio Hina-Chan?-

Da quando la ragazza aveva ripreso conoscenza aveva borbottato solo qualche scusa, poi nulla più. Silenzio stampa. Naruto era preoccupato: non capiva il perché di quell'atteggiamento e temeva che fosse arrabbiata con lui. Ed effettivamente Hinata era arrabbiata, ma con se stessa. Si era promessa solennemente di non svenire mai più di fronte al biondino, invece ancora una volta si era lasciata sopraffare dalle emozioni. Possibile che avesse combattuto una guerra e non fosse in grado di controllarsi?

-..Sì -.

La risposta arrivò secca come una botta in testa e Naruto rimase un po' stordito: Hinata non si era mai rivolta a nessuno con quel tono.

-Hey... Te l'ho già detto, guarda che è stato tuo padre a voler parlare con me! Altrimenti io non mi sarei mai permesso di...-

-Naruto, non è per quello. È che sono una debole.-

Il ragazzo sgranò gli occhi: allora era questo il problema? Lo svenimento?

-Hinata, non è mica la prima volta che svieni di fronte a me! Ormai ci sono abituato!-

Disse ridendo lo shinobi. Aimé. Naruto aveva ancora molto da imparare sulle ragazze. Era come se avesse gettato benzina su un'auto in fiamme.

-BEH, NEL CASO NON L'AVESSI CAPITO È PROPRIO QUESTO CHE MI FA STARE MALE!-

Hinata era esplosa. Gli aveva letteralmente urlato in faccia, gli occhi lucidi che stavano strabordando di lacrime pronte a rigare il suo bel viso. Ecco, ora Naruto era balzato indietro, shoccato dalla reazione della kunoichi.

-Hey, ma che ti prende!! Cercavo solo di sdrammatizzare, dattebayo!-

-Non è il momento di sdrammatizzare! Io non riesco ad avere un rapporto normale con il ragazzo che amo perché la timidezza ha sempre il sopravvento su di me! È imbarazzante! E soprattutto è una cosa patetica!-

-Alla faccia della timidezza! Mi hai appena urlato di tutto in faccia senza esitare un secondo! E poi tu non sei patetica Hinata! Pensi che se non mi piacessi sarei voluto uscire con te?-

Hinata rimase pietrificata. Non aveva mai alzato la voce con nessuno prima di allora. Non pensava certo che il primo sarebbe stato proprio Naruto!

-Oh...-

Non riuscì a dire altro. Ammutolì di nuovo per una trentina di secondi, durante i quali Naruto la guardava con un'espressione a metà tra le innervosito e il preoccupato.

-Allora, ritira subito fuori la mia bellissima, dolce, gentile, riservata e fantastica Hinata!-

Disse con un mezzo sorriso stampato in faccia. Hinata aveva smesso di piangere. Si era sfogata. Si era calmata e le sue guance si erano nuovamente tinte di rosso.

-P...perdonami, Naruto- kun-.

Naruto la abbracciò. Era un abbraccio caldo, protettivo. Era come un fortino in grado di difenderla da tutte le sue insicurezze, le sue paure. E la mente di Hinata si svuotò completamente... Lasciò che Naruto le accarezzasse dolcemente i lunghi capelli blu, godendo di quel muto perdono. Si rilassò e chiuse gli occhi, sentendosi in cima il mondo, avvolta da una forza e da una sicurezza improvvise. Il suo dolce biondino era in grado di trasmetterle emozioni mai provate prima, sarebbe rimasta accoccolata in quell'abbraccio per sempre.

Naruto si sentì pervadere da una sensazione nuova, quasi come se nella sua rete di chakra fosse stato iniettato del latte caldo, che dal cuore si diffondeva prima al petto, poi alla pancia, alle spalle e a tutto il resto del corpo. Quando raggiunse il viso le sue guance si colorirono di un rosa un po' più intenso, ma non lasciò la presa: la voleva per sé, voleva starle accanto per sempre... Il ragazzo non aveva mai provato cosa fosse il vero amore. Quindi non poteva sapere cosa gli stesse accadendo in quel momento. Sapeva solo che il tanto desiderato abbraccio che Sakura gli aveva dato dopo aver sconfitto Pain non era nulla in confronto a questo. Si scostò leggermente per osservare il viso di Hinata: era così pacifico e rilassato, quasi che la dolce kunoichi fosse nata tra quelle braccia.

-Hinata... Sei davvero speciale-.

La kunoichi aprì lentamente gli occhi sognanti e osservò il biondino per qualche secondo. Non disse nulla, ma il suo sguardo limpido valeva più di mille parole. Dopo qualche minuto la ragazza dagli occhi di perla si staccò malvolentieri dal ragazzo che aveva sempre sognato.

-Naruto-chan... È arrivato il momento di andare...-

Naruto sorrise e avvicinò la sua mano al viso di lei, sfiorandolo con le dita.

-Va bene bellissima. Non facciamoci aspettare-.

Fu così che si incamminarono, felici, mano nella mano. Le gote arrossate dall'emozione, gli occhi scintillanti. Finalmente il vero amore bussava anche al cuore di Naruto.

 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti ragazzi!! È la prima volta che scrivo delle note sotto un capitolo, ma vorrei dirvi un paio di cose. Innanzi tutto grazie mille a chi ha recensito, a chi segue la mia storia e a chi l'ha inserita tra le sue preferite (wow, così mi fate arrossire)! Poi vorrei chiarire un paio di cose sul mio modo di scrivere e sulla storia in generale. In primis sappiate che NON SO come finirà questa storia, perchè la sto ancora scrivendo; in secundis il progetto iniziale del racconto è andato completamente a farsi benedire, perchè sto seguendo l'ispirazione (ad esempio, questo capitolo inizialmente non doveva neppure esistere); infine, siccome questa è la mia prima long, sto ancora sperimentando, perciò credo che avrete parecchie sorprese ^^.

Basta, non voglio rubarvi altro tempo, quindi... Al prossimo capitolo!!

Nhfan25

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Capitolo 10
*** Sorprese ***


Capitolo 10 - SORPRESE

 

-Mendokuse... Sono già dieci minuti che aspettiamo... Dove sono tutti gli altri?-

-Hey crybaby, non ti scaldare! Siamo noi quelli in anticipo-.

-Come vuoi tu, riccioli d'oro. Vorrà dire che risparmierò il mio calore per i momenti bollenti-.

Shikamaru e Temari non avevano perso tempo: l'appartamento destinato all'ambasciatrice era dotato di un letto estremamente comodo e i due ne avevano approfittato, passando la notte insieme. Si erano però dati un contegno, rimanendo in terza base, ritenendo che non fosse il caso di bruciare tutte le tappe così precocemente. In fondo erano le loro prime esperienze.

-TEMARI??? Che ci fai tu qui!- Ino corse incontro alla ragazza, riservandole un ampio sorriso.

-Ino-chan! Quanto tempo! Sono arrivata ieri al villaggio, Shikamaru non vi ha detto nulla perché voleva farvi una sorpresa!-

-Oh, sono così contenta di rivederti!! Quanti giorni ti tratterrai qui con noi?-

-Ecco... Veramente... Sono stata inviata come ambasciatrice... E resterò qui a Konoha a tempo indeterminato!-

Ino trattenne il respiro, poi emise un gridolino eccitato, contentissima soprattutto per Shikamaru. Lui non le aveva mai rivelato di essere innamorato della kunoichi della Sabbia, ma d'altronde, come dicevano i suoi amici, Ino sapeva sempre tutto. Nel giro di cinque minuti erano arrivati anche Choji, Sai, Shino, Tenten, Rock Lee e Kiba con Akamaru, tutti felici di rivedere Temari e di poter trascorrere quella giornata tutti insieme. Un minuto prima delle undici arrivarono anche Sakura e Sasuke, insieme. Gli amici capirono subito che c'era qualcosa che non andava: in primis per il fatto che fino a un paio di settimane prima la mano di Sakura non si sarebbe staccata da quella del bel tenebroso neppure se lui l'avesse minacciata di segarle un braccio. Poi perché Sakura aveva gli occhi gonfi e stanchi, quasi come se avesse trascorso la notte a piangere. Infine, sul volto di Sasuke era comparsa un'espressione che nessuno di loro aveva mai visto sul suo viso: un misto di disagio e dispiacere nel quale non era rimasto neppure un briciolo della sua spavalderia disinteressata. Nonostante ciò, il viso della kunoichi dai capelli rosa si illuminò un poco quando vide Temari, stupita e contenta di rivedere l'amica. Temari, invece, per quanto fosse felice di rivederli tutti, cominciava a stufarsi di dover raccontare la stessa storia dodici volte e per poco non si fece scappare un "mendokuse"! Possibile che il Nara la stesse contagiando? Quando Temari ebbe finito il suo discorso, Rock Lee guardò l'orologio:

-Chi manca ancora? Sono le undici e cinque...-

-Mancano ancora Naruto e Hinata-

Disse Tenten dopo aver fatto un censimento veloce.

-Strano! Naruto potrebbe essersi addormentato ma... Hinata? Di solito è sempre la prima ad arrivare sul posto!-

Ino era leggermente preoccupata: non vedeva Hinata da quando era uscita di casa sua il giorno prima e non l'aveva neppure in contrata nei soliti posti. Che le fosse successo qualcosa?

-Hey, guardate là! Sono loro!- Sakura stava per urlargli qualcosa per il fatto che fossero in ritardo quando si bloccò, con la bocca semiaperta per lo stupore. Il gruppo di amici si voltò per accogliere gli ultimi arrivati, quando anche loro rimasero pietrificati dalla sorpresa. I due si stavano tenendo per mano, chiacchierando del più e del meno. I loro visi erano attraversati da un'espressione di serenità e allegria. Era evidente che fosse successo qualcosa. A un certo punto Naruto si voltò e vide che si erano già presentati tutti all'appuntamento.

-Ciao, ragazzi! Scusate il leggero ritardo, colpa mia!-.

Hinata arrossì notando la reazione dei suoi amici a vederla in giro da sola con Naruto. Erano rimasti di stucco. A quel punto notò Temari, anche lei leggermente colpita, e la salutò.

-T...Temari-kun... Che piacere rivederti!-

-Hey, aspetta un secondo... Che cosa ci fai tu qui??-

Le chiese Naruto sorpreso. A quel punto Temari scosse la testa e parlò, interrompendo bruscamente il silenzio che dominava il gruppo di ninja.

-Oh sentite un po', raccontateglielo voi, io mi sono stufata! È l'ottava volta che lo rispiego!!-.

-Simpatica e gentile come sempre, dattebayo!-

Scherzò Naruto, sorridendo.

-Ragazzi... Dovete per caso dirci qualcosa?-

Disse Ino indicando le mani giunte dei due piccioncini: aveva sul volto un'espressione maliziosa che fece arrossire ancora di più la povera Hinata.

-Fatti un po' gli affari tuoi, Yamanaka! Sempre con quel fare inquisitorio!-

Disse il biondino un po' scocciato. La curiosa kunoichi alzò gli occhi al cielo, invocando tutta la sua pazienza. Sospirò e lasciò momentaneamente perdere la questione, lanciando a Hinata un'occhiata inequivocabile, che diceva "azzardati a tralasciare qualche dettaglio di ciò che è successo in queste ultime ventiquattr'ore e ti scuoio viva".

-Ragazzi, ora andiamo dai... Così possiamo rilassarci e cominciare a mangiare!-

Disse Choji, che in quei mesi stava riprendendo i chili persi in battaglia. I ragazzi si avviarono quindi sereni verso il fiume, chiacchierando e bisbigliando commenti sulla nuova coppietta che si stava venendo a formare.

L'unico che non prendeva parte ai discorsi era Sasuke, troppo preso dai suoi pensieri.

La vista di Naruto che sorrideva dolcemente a Hinata gli aveva trafitto il petto.

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Capitolo 11
*** Il Sole sorgerà anche domani ***


Capitolo 11 - IL SOLE SORGERÀ ANCHE DOMANI


-PISTAAAAA- Kiba si lanciò nel fiume sul dorso di Akamaru, tirandosi addosso gli insulti di quelli che si erano beccati gli schizzi. Venne presto seguito da Naruto e Rock Lee.

-Merda, è gelata!-

Disse Naruto in preda ai brividi. Sentì Akamaru guaire, probabilmente per lo stesso motivo, e quella sorta di cane-orso uscì immediatamente dall'acqua.

-No, Akamaru, fermo... FERMO!-

Troppo tardi: quel cucciolone troppo cresciuto cominciò a scrollarsi, schizzando tutta la comitiva. Kiba uscì di corsa dall'acqua per asciugarlo, scusandosi con gli amici.

-N..Naruto-kun... Esci, ti prego... Potresti prendere il raffreddore...-

Hinata stringeva tra le mani un asciugamano e lo aspettava a riva, messa un po' in soggezione dai possenti muscoli dorsali dello shinobi. Si era tolta le scarpe e le punte delle sue dita sfioravano l'acqua limpida. Aveva ragione a preoccuparsi: erano solo i primi giorni di Aprile e per quanto fosse una bella giornata non c'era poi così caldo; anzi, quel giorno una brezza fresca soffiava leggera ma pungente, costringendo le ragazze a tenere le braccia coperte.

-Va bene bellissima-.

Prese l'asciugamano dalle mani della ragazza e se lo avvolse intorno alle spalle. Poi le diede un umido bacio sulla fronte.

-Ragazzi, qui è tutto pronto, possiamo mangiare!-.

Il gruppo di ninja si sedette, gustandosi il pranzo preparato dalle ragazze e chiacchierando.

-Ragazzi, per dopo propongo una gara di flessioni!-

Disse Rock Lee, con gli occhi splendenti di giovinezza.

-Ma tu sei pazzo! Non ci penso neanche, sono qui per rilassarmi! Ci alleneremo domani!-

Rispose Tenten, esasperata dall'esuberanza del suo compagno di squadra.

-P...potremmo giocare a mosca cieca!-

Propose timidamente la kunoichi dagli occhi di perla. La sua proposta venne accolta dalla maggioranza, così una volta finito di mangiare legarono una benda sugli occhi di Naruto e cominciarono a giocare. Il ragazzo cominciò a correre in tutte le direzioni, mentre i suoi amici ridevano e scappavano il più in fretta possibile. Alla fine Naruto riuscì a prendere Sasuke, che non si stava minimamente sforzando di scappare. Il biondino prese l'amico per un braccio e gli cercò il viso con la mano per capire chi fosse; Questo fece arrossire terribilmente il bel tenebroso, che scacciò brutalmente l'arto superiore del ragazzo.

-Giù le mani, baka!-

-Ah allora sei tu!-

Naruto si tolse la benda, sorridendo, e la porse a Sasuke.

-Ora tocca a te-.

-Tzé! Non ci penso proprio!-

-Mi dispiace, ma le regole sono queste!-

Sasuke sbuffò e si mise la benda malvolentieri.

Senza che se ne accorgessero, tra giochi, scherzi e risate si era fatto pomeriggio inoltrato. Erano le cinque passate e, nonostante mancasse ancora un'ora e mezza al tramonto, il sole cominciava a farsi più basso. Decisero di fare merenda, poi Shikamaru e Temari si allontanarono per fare una passeggiata romantica. Naruto prese la mano di Hinata e decise di emularli, trascinando via con sé la timida ragazza dai capelli blu. Anche Sakura convinse Sasuke a fare due passi lungo la sponda del fiume, così Kiba, Shino, Choji, Ino, Rock Lee e Sai rimasero a chiacchierare seduti sull'erba.

Poco lontano, Tenten stava seduta su un masso piatto con le gambe strette al petto, guardando il sole avvicinarsi sempre più alla linea dell'orizzonte. Sai, notando l'espressione triste sul suo volto, si congedò dagli amici e decise di raggiungerla. Si fermò a pochi passi da lei, contemplando la dolce immagine della ragazza.

-Posso sedermi lì con te?-

Tenten ebbe un sussulto, non si era accorta che Sai fosse lì con lei.

-Certo, vieni pure-.

Lo shinobi sorrise e si sedette sull'erba. La sua pelle candida sembrava quasi risplendere sotto gli ultimi raggi del sole e rifletteva i colori di quello spettacolo così suggestivo. Sai continuò per un po' ad osservare la kunoichi con la coda dell'occhio, poi si decise a proferir parola.

-Sono consapevole di quanto sia dura, ma io so che ce la puoi fare a superare questo momento-.

Tenten si girò sorpresa verso l'ex membro della radice e lo osservò stranita. Non aveva mai avuto modo di conoscerlo a fondo e non sapeva se potesse definirlo proprio un amico. Poi sospirò e tornò nuovamente a guardare il sole, questa volta con gli occhi un po' più lucidi.

-Io invece non credo che sia così semplice-.

Tenten era rimasta talmente sconvolta dalla morte di Neji che per i primi due mesi si era rifiutata di uscire di casa. Trascorreva le notti a piangere e le giornate a dormire, stremata dalla tristezza di aver perso l'unico grande amore della sua vita. Aveva reagito peggio di Hinata, ed era seriamente caduta in depressione. Ora, da circa un mese a questa parte, stava lentamente ricominciando a vivere, grazie soprattutto all'aiuto dei suoi amici. Solo loro erano in grado da allentare la stretta morsa che cingeva l'anima della ragazza.

Sai, per quanto Tenten non se ne rendesse conto, era perfettamente in grado di capirla. La morte di Shin aveva cambiato la sua vita e sapeva che ogni volta che avrebbe pensato a lui il dolore si sarebbe fatto strada nel suo cuore. Ma sapeva anche quanto fosse deleterio per l'anima chiudere in se stessi le proprie emozioni o rimuginare sul passato rifiutandosi di ricostruirsi un presente.

-Infatti non lo è, Tenten. Non è semplice. Ma tu sei forte e riuscirai a rialzarti. Sei la ragazza più forte e determinata che abbia mai conosciuto-.

Sai le prese un braccio e la obbligò a guardarlo negli occhi. Tenten era sopraffatta dalle parole di Sai, l'avevano scossa dal suo torpore e riportata per un attimo a credere in se stessa, nella possibilità di voltare pagina. Ma durò un attimo. Lo shinobi gli stava dicendo quelle cose solo per farla stare meglio. Probabilmente l'aveva letto in qualche stupido libro.

-Grazie mille, Sai, sei molto gentile. Ma io non sono come tu mi descrivi-.

-Invece sì che lo sei! Ti ho osservata, sei una delle poche persone che sono davvero riuscito a inquadrare! E io so, anzi, TI PROMETTO che riuscirai a rialzarti. Certo, non lo dimenticherai mai e quando penserai a lui proverai sempre una fitta di dolore e di rimpianto, ma imparerai a conviverci, imparerai ad apprezzare il presente e a costruirti un futuro, anche se avresti tanto voluto che in quel futuro ci fosse anche lui. Imparerai ad amare il suo ricordo e tutto quello che ti ha lasciato, anche se ti mancherà sempre-.

Tenten stava piangendo forte, tratteneva a stento i singhiozzi. Quanto aveva amato Neji e quanto lo amava ancora! Perché il destino crudele se l'era portato via? Perché l'aveva lasciata sola?

-...Tu non sei sola-.

La kunoichi si voltò di scatto verso Sai, con gli occhi sbarrati. Sembrava che le avesse letto nel pensiero. Sentiva tutta l'empatia di quel ragazzo dalla pelle candida come la neve e questo la calmò un poco: aveva ragione, forse non era poi così sola.

-Mi sembra impossibile riuscire ad andare avanti. Ho così paura di rimanere in questa situazione che non ho il coraggio di reagire come si deve. Ho paura che, se anche cercassi con tutta me stessa di superare la sua perdita, fallirei miseramente e soffrirei ancora di più. E poi... Io non voglio dimenticarlo...-

-Oh, Tenten...-.

Gli occhi neri di Sai divennero lucidi: la sofferenza della ragazza gli faceva ricordare Shin e tutto il dolore che aveva provato perdendo il suo migliore amico. Sospirò, poi volse lo sguardo verso il sole, che aveva finalmente toccato il traguardo dell'orizzonte, mostrandosi ormai solo per metà.

-Tenten... La notte è buia e può fare paura... Ma tu temi che il sole domani possa non risorgere?-

La ragazza lo guardò con fare interrogativo.

-Che cosa intendi dire? Certo che il sole risorgerà anche domani! Accade tutte le mattine!-

-Quindi tu durante la notte non resti sveglia disperandoti per la paura di non vedere più il giorno-.

A quel punto, Tenten comprese cosa volesse dire Sai. Così si sorrisero e lo shinobi continuò il suo discorso:

-Se trascorri la notte con questa paura, il buio ti sembrerà interminabile e tu cadrai nella disperazione più profonda. Ma se ti convinci che il sole domani tornerà ad affacciarsi sul mondo allora la notte scorrerà veloce e tu rivedrai la luce prima di quanto credi-.

Tenten si rese conto che Sai aveva ragione. Era colpita dalla profondità del ragazzo, che fino ad allora non sembrava aver mostrato un interesse così profondo per lei. Eppure in quel momento aveva fatto di tutto per tirarle su il morale. E c'era riuscito. Senza pensarci due volte Tenten si alzò e andò a sedersi sull'erba, vicino allo shinobi.

-Sai... Grazie mille-.

Al ragazzo venne la pelle d'oca quando la kunoichi sì aggrappò al suo braccio e poggiò la testa sulla spalla. Sentì i battiti del suo cuore accelerare all'improvviso, la sua gola seccarsi e le guance arrossire. Era da tempo che trovava il modo di avvicinarsi a quella ragazza e finalmente c'era riuscito. Era lì, con lei, a guardare il tramonto più bello che avesse mai visto.

Il sole aveva lasciato il cielo di Konoha. Ma sarebbe tornato presto.

 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti ragazzi!! Sorpresi? Non so come mi sia venuta in mente questa coppia, ma la povera Tenten aveva davvero bisogno di un po' di conforto... Riuscirà a superare la perdita di Neji? E Sai saprà leggerle dentro come non è mai ruscito a fare con nessuno?

Continuate a seguire la long!!

Un grosso abbraccio,

Nhfan25

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Capitolo 12
*** Destini differenti ***


Capitolo 12 - DESTINI DIFFERENTI

Shikamaru e Temari passeggiavano da circa venti minuti, mano nella mano. I due provavano ancora gusto nel lanciarsi frecciatine continue, ma era proprio per questo che si attiravano come due calamite: Temari non aveva mai conosciuto un ragazzo così intelligente, ma allo stesso tempo lei era l'unica in grado di tenergli testa e suscitare l'interesse di lui. Tutti al villaggio credevano che Ino fosse perfettamente in grado di far filare il Nara come un treno, e che proprio per questo prima o poi si sarebbero messi insieme; ma in verità quello svogliatissimo shinobi agiva solo per quieto vivere, poiché sapeva perfettamente quanto Ino potesse diventare irritante e permalosa. Siccome voleva molto bene alla sua migliore amica, il Nara spesso si tappava la bocca e taceva, ma se avesse voluto l'avrebbe potuta zittire con una sola osservazione tagliente.

Con Temari era tutto diverso. Per quanto lui la tartassasse di commenti poco gentili, lei non si era mai scomposta un secondo, anzi, gli aveva sempre risposto a tono. Era decisamente la ragazza perfetta per lui.

-Hey, crybaby, il sole sta tramontando... Tu non hai paura del buio, vero? Non vorrei sentirti piagnucolare come una femminuccia...-

-Senti riccioli d'oro, perché non usi quella lingua lunga per farmi felice invece di sparare minchiate?-

Il moro prese la ragazza e la tirò a sé, strattonandola per un braccio. Il suo naso si fermò a mezzo centimetro da quello di lei, la mano libera andò a posarsi sui glutei sodi e rotondi della kunoichi. Temari si morse le labbra e decise di stare al gioco: poggiò le mani sulla nuca di Shikamaru e lo baciò con foga, mordendogli e leccandoli ripetutamente le labbra. I due si addentrarono nella boscaglia vicino alla sponda del fiume, quasi senza staccarsi mai l'uno dall'altra, in preda a una passione travolgente. Al diavolo i buoni propositi. Al diavolo tutto e tutti. I loro corpi e le loro anime si mescolarono, l'uno nell'altra.

Avevano scoperto il paradiso.

***

-Sasuke, oggi ho notato una cosa..-

Sakura camminava lentamente, parallelamente al fiume, con le mani nelle tasche dei suoi shorts. Aveva gli occhi lucidi, ma sapeva di dover affrontare quel discorso con lui e si rendeva conto che continuare a rimandare quel momento non aveva alcun senso.

-...Che cosa, Sakura-chan?-

-Ecco... Oggi ho visto che... Mentre Naruto e Hinata parlavano o stavano vicini... Tu li guardavi... Intensamente... E leggevo dolore nei tuoi occhi-.

Sasuke si fermò e girò lo sguardo dall'altra parte: non voleva che la sua ragazza lo vedesse mentre le lacrime rigavano il suo volto a causa di qualcun altro. Lo shinobi avrebbe tanto voluto amare Sakura, perché pensava davvero che lei fosse perfetta. Ma non poteva neppure continuare a fingere, a illudere lei e se stesso.

-Sakura... Mi dispiace così tanto...-

-Ma perché? Insomma... Io ti sono sempre stata vicino... Ti ho sempre amato... Ti ho accolto, quando sei tornato... Non ti ho mai dimenticato, neanche quando tu hai deciso di andartene, quando hai deciso di inseguire la vendetta sempre e comunque... Ora voglio saperlo, ho bisogno di capire... Perché non io? Cos'ha LEI che io non ho?-

Sasuke si voltò stupefatto verso la kunoichi dai capelli rosa, senza comprendere di cosa lei stesse parlando.

-L...lei chi?-

-Come chi!! Mi prendi anche in giro adesso? Sto parlando di Hinata!-

Sakura era furiosa. Era stufa di tutta questa storia. Stufa di lui e delle sue minchiate. Stufa di soffrire per un ragazzo che non l'amava e che non l'avrebbe mai amata.

-Sakura... Io... Non amo Hinata-.

-E allora perché la guardi con quegli occhi languidi, con quella smorfia triste e addolorata da cucciolo ferito?? Non hai mai avuto quell'espressione!-

La ragazza aveva alzato la voce sempre più, fino ad urlare, sentendosi presa in giro. Sasuke, invece, non sapeva come fare, non sapeva che dire. Era esasperato.

-Sakura, ma io... Io... Non guardavo Hinata...-

-Ah no??? E chi guardavi allora, Naruto?-

Disse Sakura ironicament,e con una mezza risata isterica.

Silenzio. Il volto candido di Sasuke era solcato da lacrime che scorrevano come piccoli fiumi sulle sue guance. A quel punto Sakura comprese.

-No... No... N..non posso crederci... NON VOGLIO crederci...-

Indietreggiò, allontanandosi da Sasuke. La sua voce tremava, i verdi occhi spalancati si inondarono d'acqua salata.

-È lui... È sempre stato lui... Oddio, come ho potuto essere così cieca!-

Sakura si mise le mani tra i capelli, completamente sconvolta da quello che aveva appena scoperto. Eppure era così evidente! Tutto quadrava adesso.

-Sakura... Ascoltami... Io non volevo farti soffrire...-

-Sasuke, ti prego, basta! Lasciami stare! Anzi, fammi un favore, non mi cercare nei prossimi giorni! Quando mi sentirò pronta a parlarti di nuovo verrò io a cercare te. Non credo che ci sia bisogno di dire che tra noi due è finita... Ciao-.

Detto questo, Sakura si girò e corse via.

Sasuke non si era mai sentito così solo.

***

Naruto guardava il tramonto, rapito dalla sua bellezza. Aveva sempre amato l'arancione e quella sera i colori del cielo erano ancora più brillanti del solito. Teneva per mano la timida Hinata, anche lei intenta a osservare quello spettacolo della natura: aveva sempre sognato di poter guardare il tramonto con Naruto e ora i suoi sogni si stavano realizzando! Quante cose erano capitate in meno di due giorni... Avevano trascorso un sacco di tempo insieme e lei stava addirittura superando la timidezza dei confronti del suo amato shinobi. Lo sguardo di Naruto passò dall'orizzonte al viso di Hinata e decise di chiederle una cosa che lo rendeva molto curioso.

-Hina-chan.... Da quanto tempo mi aspetti?-

Hinata sussultò, guardando sorpresa il biondino. Poi sorrise, prese fiato e rispose alla sua domanda.

-Non so se te lo ricordi... Tantissimi anni fa, forse più di dieci, mi ero allontanata da casa, triste e arrabbiata... Ero corsa via e non mi ero più fermata da quando avevo superato il cancello. A un certo punto andai a finire contro un ragazzetto abbastanza corpulento, il quale non sembrava essersi fatto granché, ma mi guardava come se gli avessi fatto il torto più grande di questo mondo. Per la paura mi morirono le parole in gola e cercai di scappare senza avere neppure il coraggio di chiedere scusa. Lui e i suoi amichetti si arrabbiarono, così mi obbligarono a rimediare e tentarono di aggredirmi. Poi arrivasti tu-.

Hinata fece una pausa e un largo sorriso attraversò il suo volto da un lato all'altro.

-Ko e mio padre mi avevano sempre raccomandato di non avvicinarmi a te. Non sapevo per quale motivo. Però avevo sempre avuto interesse a conoscerti, perché nonostante tutto ti sentivi più o meno come mi sentivo io... Solo e indesiderato...-

Naruto ascoltava rapito il racconto della dolce kunoichi, cercando di ricordare il momento in cui era intervenuto per salvarla. Ricordi sbiaditi cominciarono ad affacciarsi alla sua mente, quasi come fotogrammi di un sogno. Hinata continuo':

-Comunque, tu arrivasti per salvarmi... Nonostante i ragazzi che mi avevano aggredita fossero in vantaggio numerico, nonché più grandi e robusti di te, tu ti lanciasti contro di loro per proteggermi. Non avevo mai visto nessun bambino fare qualcosa del genere, soprattutto per uno sconosciuto, quale ero io per te. Poi arrivò Ko e mi portò via, dopo aver fatto scappare i ragazzini e averti lasciato a terra in stato di incoscienza-.

Ora Naruto ricordava tutto. Ricordava la rabbia che aveva provato nei confronti dei tre bulletti: gli aveva chiesto perché se la fossero presa con lei, così piccola e indifesa, che in fondo non aveva fatto nulla di male.

-È da quel momento che ho cominciato ad osservarti di nascosto, Naruto-kun... E ogni giorno mi innamoravo sempre di più di quel bambino che tutti definivano piantagrane ma che nessuno riusciva a vedere per quello che era. Solo io ti conoscevo, solo io avevo visto quanto il tuo cuore fosse nobile. Eppure non avevo il coraggio di urlarlo al mondo, di venire da te e farti capire che io c'ero e che come c'ero allora ci sarei stata sempre. E ora sono qui, Naruto-kun. Al tuo fianco. Ti ho aspettato per tanto tempo, ma sarei stata disposta ad aspettare anche molto di più se necessario. Perché tu sei il solo che io possa amare-.

Naruto non resisteva più: prese Hinata per i fianchi e la guardò negli occhi, facendola arrossire. Le passò una mano tra i capelli, poi sulla guancia e infine le toccò le labbra con un dito. I loro volti erano sempre più vicini, ormai i due potevano osservare ogni più piccolo dettaglio sul viso dell'altro.

-Hina-chan... Sei sempre stata al mio fianco e io non ci ho mai fatto troppo caso... Ti ho fatto soffrire le pene dell'inferno, facendoti aspettare anni prima che mi accorgessi veramente di chi tu fossi, mentre tu hai sempre saputo leggermi dentro come un libro aperto. Ma ora che ho compreso non sarò così stupido da lasciarti andare!-

Detto questo, Naruto prese il volto di Hinata tra le mani e poggiò le labbra su quelle morbide di lei.

Niente sarebbe stato più come prima.

 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Hey, ciao!! Vi ho shoccati? Scusatemi tanto, sul serio, non era mia intenzione (o forse sì? Muahahah). Ve l'avevo detto che stavo sperimentando!!! Comunque... Apparte l'exploit di Sasuke che finalmente ha avuto il coraggio di rivelare i suoi veri sentimenti... FINALMENTE NARUTO E HINATA SI SONO BACIATI!!! Vi ho fatto aspettare 12 capitoli, ma ammettetelo, tutto sommato ne è valsa la pena ;)

Come avrete notato, sono stata costretta a cambiare rating, non tanto per la scena leggermente spinta tra Shikamaru e Temari, quanto per quelle che verranno. Niente di volgare o sconcio, solo che il rating verde non mi sembrava più molto adatto.

Alla prossima rivelazione shoccante!!

Nhfan25

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Capitolo 13
*** Ancora più confusa ***


Capitolo 13 - ANCORA PIÙ CONFUSA


Sakura non stava poi così male per il fatto che la storia con Sasuke fosse finita. Ultimamente aveva compreso che l'amore che in precedenza aveva provato per l'Uchiha era venuto meno, lasciando il posto a una stupida ossessione per quel ragazzo che l'aveva fatta tanto soffrire. Solo che la kunoichi dai capelli rosa era rimasta davvero sconvolta nel rendersi conto che il ragazzo a cui aveva dedicato ben più di metà della sua vita non avrebbe mai potuto ricambiare i suoi sentimenti. Aveva smesso di correre, ma continuava a camminare velocemente lungo la sponda del fiume. Ormai il crepuscolo stava donando gli ultimi minuti di luce al giorno e pensava che fosse giunto il momento di tornare a casa. Prima però voleva passare a salutare i suoi amici.

-Ragazzi... Volevo salutarvi, sto andando a casa-.

-Sakura! Va bene, tra poco andremo via anche noi... Ma... Sasuke?-.

 Ino guardava preoccupata gli occhi tristi e spenti della sua amica: le dispiaceva davvero vederla in quello stato. Inoltre la ragazza non sembrava avere il coraggio di rispondere alla domanda, perciò comprese che quello era il momento di prenderla da parte e parlarne, anche a costo di dover insistere.

-Ragazzi, io e Sakura andiamo, salutateci gli altri-.

-Ok, buona serata bellezze!-

 Le salutò Kiba, facendo loro l'occhiolino. La bionda e la rosa si allontanarono in silenzio, finché non furono abbastanza lontane da orecchie ed occhi indiscreti.

-Sakura, cosa è successo? Avanti, raccontami tutto-.

La ragazza dagli occhi verdi si girò verso l'amica e, contro ogni aspettativa, scoppiò in lacrime, gettandosi tra le braccia di una Ino parecchio sorpresa.

-S...Sasuke-kun... È... Ecco... L..lui non mi ha m..mai amata... A..anzi... L..lui ama... Ama...-

Sakura era completamente in preda ai singhiozzi, tanto che non riusciva più a parlare.

-Hey, hey, tesoro! Ora ci sediamo, va bene? Così ti calmi, fai un bel respiro e quando sei pronta mi racconti tutto! Poi vado da Sasuke e gli spacco la faccia, perché quel baka non deve permettersi di far soffrire la mia Sakura-chan!!-.

La ragazza in lacrime si lasciò andare a una mezza risata, felice per la vicinanza dell'amica che fino a poco tempo prima era stata sua rivale in amore, proprio a causa del bel tenebroso. Dopo una decina di minuti circa si calmò un po' e decise di sfogarsi.

-Ino... Sasuke... Mi ha rivelato una cosa... Non dirgli che te l'ho detto, anzi, non devi dirlo a nessuno, perché non sarebbe giusto... Probabilmente lui sta peggio di me in questo momento...-

-Va bene Sakura-chan... Non ne farò parola con nessuno, te lo giuro-.

-Grazie Ino... Ecco, lui... Oh, come faccio a dirtelo! Lui... Non avrebbe mai potuto amarmi perché...- Le lacrime inondarono di nuovo gli occhi della kunoichi.

-...Sasuke è gay-.

La bionda rimase a bocca aperta: il bel Sasuke, proprio quello a cui andavano dietro tutte le ragazzine dell'accademia tranne Hinata??

-Oh... Ma... Ne sei sicura?-

-Sì... Mi ha detto di essere innamorato... Di Naruto-.

-CHE COOOOOOOOSAAA???-.

Ecco. Aveva sganciato la bomba. Sakura piangeva di nuovo, ripensando a tutto quello che aveva passato per Sasuke. Gli anni trascorsi a cercare di farsi notare ed accettare da lui, il coraggio di dichiararsi, l'attesa che l'aveva divorata quando lui aveva lasciato Konoha, il rischio di venire uccisa dalle sue stesse mani...

-Sakura... Mi dispiace molto-.

Ino prese le mani dell'amica, mentre la guardava intensamente negli occhi. Un tempo credeva che, se mai quel momento fosse arrivata, si sarebbe setita felice, ma non lo era affatto. Anzi, stava malissimo. Da tempo si era resa conto di non aver mai amato veramente un ragazzo, ma solo di essere stata trascinata dal bell'aspetto e dal carisma di quelli a cui aveva riservato le proprie attenzioni. Poi Sakura era finalmente riuscita a mettersi con Sasuke, il tanto sospirato Sasuke, riuscendo finalmente ad essere felice. Era allora che si era resa conto della verità. Ogni volta che vedeva Sakura stringere la mano del bel tenebroso la gelosia attaccava il suo cuore, ma aveva imparato a non mostrare quei sentimenti. Aveva imparato a godere dei pochi momenti in cui era riuscita a rimanere sola col suo vero amore, godendo della sua bellezza e del suo carattere così particolare...

-Grazie mille Ino... A volte non saprei come fare se non ci fossi tu-.

Sakura osservò i tratti della kunoichi bionda sotto la luce di un lampione che si era acceso da poco: diventava più bella ogni giorno di più. Si sentì avvolgere dal forte legame che le univa e l'abbracciò, posandole la testa sulla spalla. Ino si sentì avvampare. Senza rendersene conto rispose all'abbraccio e, approfittando del fatto che Sakura aveva chiuso gli occhi, fece una cosa che non pensava avrebbe mai avuto il coraggio di fare...

...La baciò. Fu un momento fugace, un istante di tenerezza rubato, un bacio casto e innocente che colse entrambe le ragazze di sorpresa. Sakura spalancò gli occhi, saltando in piedi come una molla.

-INO!! Ma... Cosa ti è preso??-

La kunoichi dagli occhi azzurri si alzò, imbarazzata e in preda al panico.

-Oddio Sakura, non lo so, scusa, non so cosa mi sia preso, perdonami...-

Rimasero shoccate, in silenzio, a meno di un metro l'una dall'altra, a scrutarsi immobili e con gli occhi spalancati. Poi, prese da un attacco di inaspettata intraprendenza, si lanciarono l'una verso l'altra, baciandosi con foga. Le mani delle ragazze accarezzavano la schiena dell'altra, incerte su quali punti sfiorare o meno. Dopo circa dieci secondi Sakura ai staccò brutalmente da Ino, guardandola stupita e confusa.

-Oddio, no... Questo è troppo anche per me... Troppi sconvolgimenti oggi-. 

Detto questo, la kunoichi dai capelli rosa scappò via per la seconda volta nel giro di un'ora, mentre Ino la chiamava, pregandola di non andare, piangendo un po' per il dispiacere di aver confuso ancora di più l'amica e un po' per quel bacio che era riuscita a rubarle oltre ogni speranza. A circa trenta metri da loro, un pacco di patatine ancora pieno cadde a terra. Choji e Rock Lee erano rimasti sconvolti, ancora imbambolati a causa della scena a cui avevano appena assistito.

-Hem... Che dici, cambiamo strada?-

Chiese lo shinobi dagli occhi rotondi al suo amico.

-Oh... Hem... Sì... Direi che è il caso... E direi che non dovremmo parlare con nessuno di quello che abbiamo visto stasera...-

Disse Choji, raccogliendo da terra le patatine che gli erano sfuggite di mano per la sorpresa.

-Ok...-

I due si allontanarono senza fiatare.

 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti!! Sakura ha avuto una giornata piena di sorprese! E Ino alla fine si è dichiarata, anche se forse in modo un po' troppo diretto... Come andrà a finire? Lo scopriremo nei prossimi capitoli!!

Un bacio,

Nhfan25

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Capitolo 14
*** La notte porta consiglio ***


Capitolo 14 - LA NOTTE PORTA CONSIGLIO

 

Sakura era sotto le coperte, rannicchiata in posizione fetale, gli occhi sbarrati. Non sarebbe mai riuscita a dormire, lo sapeva, ma il calore delle coperte gli dava un po' di fiducia e di protezione da quel marasma di eventi che le si erano catapultati addosso tutti insieme. Aveva bisogno di riflettere, ma non sapeva a chi parlarne: Sasuke era uno dei suoi problemi principali insieme ad Ino, inoltre non poteva rivelare a Naruto il segreto dell'Uchiha. Quindi i suoi tre migliori amici erano fuori discussione. Gli altri ragazzi non avrebbero compreso e inoltre non era così in confidenza con nessuno di loro. Lo stesso valeva per Temari, che tra l'altro in quel momento era talmente presa da Shikamaru da non essere neppure in grado di capire da che parte fosse girata... Poi chi rimaneva? Ah, sì, Tenten... No, decisamente troppo depressa in quel periodo, non era il caso di caricarle la mente anche con i suoi problemi...

Fu allora che le venne l'illuminazione: la persona perfetta! La migliore ascoltatrice del mondo, saggia, che parla solo per dare buoni consigli e parole giuste...

Sì, il giorno dopo avrebbe parlato con Hinata!


***


La dolce kunoichi dagli occhi di perla era rannicchiata in un angolo del letto, abbracciata al cuscino, con lo sguardo sognante: quella sera a cena era stata distratta tutto il tempo, probabilmente se le fosse caduto un vaso in testa non se ne sarebbe nemmeno accorta. Hanabi si era appena addormentata dopo aver ascoltato il racconto del suo romanticissimo primo bacio, ma Hinata non era in grado di prendere sonno: stava ancora pensando agli occhi di Naruto, azzurri e profondi come l'oceano, che la guardavano sorridenti e pieni di vita. Il giorno dopo si sarebbero visti da soli, sarebbero andati a pranzo insieme e poi avrebbero passeggiato e chiacchierato mano nella mano come due piccioncini... Qualunque sogno avesse fatto quella notte, nulla avrebbe superato la bellezza della realtà.

 

***

 

Il cuore di Naruto ancora faceva i salti di gioia: non si era mai sentito così. Sentiva di amare Hinata, ma aveva paura di sbagliarsi, di confondersi, perciò non aveva osato dirglielo. Presto, però, avrebbe trovato il coraggio. Anzi, il giorno dopo, prima dell'appuntamento, sarebbe passato in negozio da Ino e le avrebbe comprato dei fiori, tantissimi fiori. Anche se il fiore più bello sarebbe sempre stata lei.

 

***

 

L'aveva baciata. L'aveva VERAMENTE baciata. E non era stato un gioco fra amiche, anche lei aveva risposto al suo bacio con passione. Cosa doveva fare adesso? Andare a cercarla subito il giorno seguente? O aspettare? Sì, forse era il caso di darle il tempo di riflettere un po', visto tutto quello che Sakura aveva dovuto passare. Doveva solo darle il tempo di comprendere i suoi desideri. Sì. Avrebbe aspettato, perché lei era l'unica persona per cui valesse la pena farlo. Ino si girò nuovamente del letto diede un'occhiata veloce alla sveglia sul comodino: sarebbe stata una notte interminabile.

 

***

 

Camminava avanti e indietro, alla fioca luce di una candela. Il profumo che scaturiva dalla fiamma avvolgeva la stanza: era stata Sakura a consigliargli l'aromaterapia per la sua insonnia. Aveva anche preso gli integratori di melatonina, che avrebbero dovuto aiutarlo, ma nulla faceva effetto quella sera. Erano giorni che dormiva poco o niente, sempre per gli stessi motivi. Durante la notte, poi, tutti i pensieri che spingeva a forza nel suo inconscio uscivano fuori, trascinandolo in sogni fin troppo espliciti, in cui Naruto era sempre il protagonista principale. Sasuke scosse la testa, cercando di pensare ad altro.

Aveva bisogno di stare solo.

 

***

 

Tenten ripensava alle parole rassicuranti di Sai, ma allo stesso tempo non riusciva a non pensare a Neji. Quanto era bello con quei lunghi capelli castani e gli occhi di ghiaccio... Il fisico possente poi, lo rendeva ancora più irresistibile. Nel villaggio l'unico in grado di superare la sua intelligenza era Shikamaru e le sue abilità lo rendevano un jonin di altissimo livello.

Non era neppure riuscita a dirgli che lo amava. Non aveva avuto l'occasione per trovare il coraggio di abbracciarlo, baciarlo, dirgli che gli sarebbe stata sempre vicino. Aveva pensato di farlo una volta finita la guerra, ma non ne aveva avuto il tempo. Era morto, lasciandola sola con le sue speranze e i sogni infranti. Cosa rimaneva ora di tutto questo?

*...Ma se ti convinci che il sole domani tornerà ad affacciarsi sul mondo, allora la notte scorrerà veloce e tu rivedrai la luce prima di quanto credi*. Tenten sorrise quando le tornarono in mente le parole del dolce shinobi dalla pelle candida come la neve. Si tirò un po' più su le coperte e, inaspettatamente, ritrovò il sonno perduto mesi prima.

Un'espressione serena accompagnò i suoi sogni.

 

***

 

Guardava Tenten di nascosto, da dietro un albero, mentre lei si allenava con le armi. A un certo punto la ragazza, stremata dalla fatica, si tolse i vestiti, rimanendo completamente nuda, e si buttò sotto la cascata presente a pochi metri da lei. Allora, spinto dal desiderio, anch'egli si liberò degli indumenti ed usciva allo scoperto, senza che lei si accorgesse di nulla. Entrò nell'acqua fresca senza far rumore, sentendo la passione salire sempre di più, fino a farlo quasi impazzire. Finalmente si trovò dietro la ragazza, e senza esitare la abbracciò, accarezzandole i seni con le mani bianchissime. Lei si girò, sorpresa, ma prima che potesse dire qualcosa lui cominciò a baciarla con foga. Poi, rendendosi conto che la ragazza rimaneva immobile senza rispondere al bacio, si staccò da lei.

-Oh, Tenten, perché non mi desideri? Perché non mi ami come io faccio con te?-

La kunoichi lo guardò con un sorriso triste:

-Semplice: perché tu non sei Neji-.

Sai si risvegliò dal sogno che ormai lo tormentava ogni notte, da quasi un mese. Come al solito, si rese conto di essere completamente sudato. Si mise a sedere, tenendosi la testa tra le mani.

Quella ragazza lo avrebbe fatto diventare pazzo.

 

***

 

*Devo trovarmi una ragazza. Una seria, non quelle troiette che mi corrono dietro solo perché sono sopravvissuto alla quarta guarda ninja*. Erano le tre di notte, ma Kiba non era ancora riuscito a prendere sonno; ripensava a tutte le ragazze con cui era stato negli ultimi tre mesi. All'inizio era incredulo e felice di riscuotere un tale successo, così aveva deciso di approfittarsene e di farsi un po' di esperienza. Ogni settimana usciva con una ragazza diversa e con ognuna di loro era andato a letto. Ora però quel gioco aveva smesso di piacergli: aveva letto negli occhi di Naruto e Hinata una felicità che lui non aveva mai provato. Aveva tanto preso in giro quel baka biondo per il fatto che si rifiutasse di farsi quel marasma di fan che gli correva dietro, mentre ora era invidioso di lui, del fatto che aveva aspettato di scoprire il sesso solo col vero amore. Si sentiva un cretino. Anche Shino, che solitamente si faceva gli affari suoi, era arrivato al punto di dirgli di darsi una calmata e frenare gli ormoni. Ora, però, se ne era reso conto da solo.

*...Eh, sì. Ho decisamente bisogno di una storia seria*.

 

 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti e ben tornati!! Un capitolo un po' diverso dagli altri questo, un altro dei miei esperimenti che è servito più che altro a fare il punto della situazione, chiarire alcuni piccoli dettagli e introdurre nuove situazioni. Spero che, nel complesso, vi sia piaciuto!! ^^

Un grosso bacio!!

Nhfan25

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Capitolo 15
*** Confidenze ***


Capitolo 15 - CONFIDENZE

 

Hinata era persa in uno dei più grandi dilemmi nella vita di una donna: il "cosa mi metto". Nel suo armadio stracolmo di vestiti, quasi tutti regali delle sue amiche che probabilmente non avrebbe mai messo perché troppo scollati o troppo corti, non riusciva a trovare nulla che la convincesse. A un certo punto sentì la porta aprirsi.

-Hina-chan, c'è Sakura che chiede di te, ha detto che è una cosa urgente...-

La kunoichi si girò a guardare la sorellina, ragionò un paio di secondi e poi decise.

-Mh... Sì... Hanabi, potresti chiedere a Sakura se le va di salire? Se non è troppo disturbo...-

-Va bene!- Disse la più piccola delle sorelle Hyuga.

Dopo pochi minuti la kunoichi dai capelli rosa si trovò nella sua stanza.

-Non ti ho disturbato, vero? Scusami è che non sapevo veramente a chi rivolgermi...-

-Tranquilla Sakura-chan, la mia porta è sempre aperta per te! E poi... Sei arrivata al momento giusto! Tra un'ora e mezza devo uscire con Naruto e nonostante io abbia smontato l'armadio non ho ancora deciso cosa mettermi! Potresti aiutarmi tu intanto che parliamo... Dimmi, cosa è successo? Sembra che tu sia rimasta sveglia tutta la notte!-.

-Beh, ecco... Effettivamente è così...-

-Mh... Avanti, sputa il rospo..-

-Ecco... Ieri sono successe così tante cose...-

-...A chi lo dici!! Ma per parlare di me c'è tempo, tu invece mi sembri abbastanza sconvolta... Ma cosa fai ancora in piedi? Siediti dai!!-

-Grazie Hina-chan... Sei sempre gentilissima...-

-Ci mancherebbe... Dimmi tutto, avanti!-

-Vedi... Le cose tra me e Sasuke andavano male ultimamente... E ieri ho capito il perché. Lui non mi ama, Hinata, non mi ha mai amato e mai mi amerà... Perché mi ha rivelato... Di essere innamorato... Di qualcun altro-.

Sakura aveva deciso di non dire a Hinata di chi fosse innamorato Sasuke, per ovvi motivi. Però le bastava aprirsi, almeno in parte con qualcuno. Hinata assunse un'aria triste e sinceramente dispiaciuta.

-Oh Sakura! Quanto mi dispiace... Ma di chi si tratta? Te l'ha detto?-

-Ecco... Non offenderti, ti prego, ma non posso dirtelo... Me l'ha detto in confidenza e non voglio andare in giro a sbandierare le sue cose, anche se so che tu non lo diresti mai a nessuno. Solo che non mi sembra giusto nei suoi confronti, ecco-.

-Capisco, tranquilla, non mi offendo! Anzi, ti fa onore e vuol dire che non provi rancore nei suoi confronti... Ma c'è dell'altro, vero? Te lo leggo negli occhi...-

-Sì ecco... Questo devi giurarmi di non dirlo a nessuno... Ieri sono andata via con Ino e le ho raccontato tutto... Mi sono messa a piangere e lei mi stava consolando, quando a un certo punto... Ecco...-

Sakura si bloccò, le mani a mezz'aria, intenta a gesticolare, cercando il coraggio di raccontare all'amica cosa fosse successo.

-....Ti ha baciata-.

Hinata disse quelle parole come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo. Ed effettivamente la timida Hinata aveva già capito tutto: "La ragione per cui abbiamo due orecchie e una sola bocca è che dobbiamo ascoltare di più e parlare di meno" diceva un filosofo, e Hinata metteva in pratica ogni giorno questo insegnamento, comprendendo molte più cose di quello che gli altri immaginassero.

-Come lo sai??- Chiese Sakura, stupita dalle informazioni detenute dall'amica.

-Beh, ecco... Ho visto l'amore inespresso negli occhi di Ino. Sono gli occhi che ho avuto io per più di un decennio, gli occhi di chi crede di non poter avere ciò che desidera. Ed è anche quello che ho visto in Sasuke, ma tu sapevi già che sarebbe finita e non serviva che te lo dicessi io-.

La schiettezza di Hinata lasciò nuovamente di stucco la povera Sakura, che dopo qualche secondo si decise ad aprire bocca e continuare il suo racconto.

-Beh... Il problema è che mi è piaciuto. E dopo un istante di panico ci siamo baciate di nuovo, questa volta con più trasporto. Poi mi sono resa conto di cosa stessi facendo e sono corsa via...-

-Ma tu credi di poterla amare?-

-Beh ecco io... COSA?? Non sei stupita neanche un po'? Io e Ino ci siamo baciate!!-

-Lo so e ammetto che non ero sicura che tu avresti ricambiato. Infatti è per questo che ti chiedo se saresti in grado di amarla... Perché so per certo che lei ti ama moltissimo! Se tu credi di poter essere felice con lei allora non preoccuparti di quello che potrebbe pensare la gente o al fatto che ti sei appena mollata con Sasuke. Lasciati andare e basta, perché il tempo scorre e potresti perdere preziosi momenti di felicità. Qualunque cosa tu faccia, Sakura-chan, nel caso tu avessi bisogno di qualcuno con cui parlare io sarò sempre qui-.

Sakura strinse i pugni: Hinata aveva ragione. Ino le era sempre stata vicina, anche se si erano allontanate per colpa di Sasuke. Che stupida era stata! Aveva messo da parte una persona così importante per perdere tempo con quello stupido shinobi! E solo ora si rendeva conto di quanto Ino fosse importante per lei. Certo, non aveva mai pensato che l'affetto che provava per l'amica bionda potesse essere amore, eppure col tempo quel sentimento di amicizia aveva lasciato il posto a qualcosa di più profondo... Forse non l'amava ancora, ma di certo le piaceva molto. Aveva paura, perché non aveva idea di come funzionasse quel genere di cose, ma avrebbe superato tutti gli ostacoli, perché solo Ino era in grado di farla sentire bene.

-Hinata... Grazie-.

La kunoichi dai capelli rosa si alzò, girò sui tacchi e corse fuori dalla stanza. Hinata sospirò, sorridendo.

-Beh... A quanto pare dovrò scegliere i vestiti da sola-.

 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ciao ragazzi!! E' inutile, la nostra Hinata è troppo saggia e gentile, la adorano tutti... Che sia il momento della svolta tra Sakura e Ino? Riusciranno le nostre kunoichi a superare la paura dei pregiudizi altrui, delle incomprensioni, dell'ignoto?

Al prossimo capitolo!! ^^

Un bacio,

Nhfan25

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Capitolo 16
*** Profumo ***


Capitolo 16 - PROFUMO

Naruto respirò a fondo il profumo di fiori ancora prima di entrare in negozio. Varcò la porta e vide subito l'amica bionda che lo guardava da dietro il bancone, sorridendo. Anche se Naruto ebbe l'impressione che si sforzasse di sembrare allegra.

-Ooooh Naruto! Vieni, scegliamo subito i fiori per la bella Hinata... Mh... Io direi sei rose bianche, pure come lei... E sei rose blu come i suoi capelli, il blu è simbolo di intelligenza e saggezza... Il tutto decorato con delle felci, simbolo di sincerità. Ah, vieni qui, ti do anche qualche nontiscordardimé da metterle nei capelli... Sono il simbolo dell'amore eterno!-

-Ino... Sei incredibile, non so come ringraziarti...-

-Beh, se vuoi darmi la mancia! No, sto scherzando, Hinata si merita il meglio, quindi vai, vola da lei e rendila felice! E se provi a farla soffrire ti spacco le ginocchia-.

-Hem... Non ti scaldare biondina... Non ho intenzione di ferirla... Comunque grazie ancora! Ci si vede!-.

Naruto stava aprendo la porta quando si sentì travolgere: qualcosa lo aveva investito a tutta velocità, scaraventandolo dolorosamente a terra.

-Ma che cazzo...-

-Ahia che botta... Naruto-kun, scusami!-

-Sakura?? Ma si può sapere perché correvi in quel modo?-

Ino rabbrividì: cosa ci faceva lì Sakura? Era venuta a cercarla... Pensava che non volesse mai più vederla in vita sua!! No, lei era una di quelle persone che chiariva sempre tutto, sarà venuta a dirle una volta per tutte che non aveva intenzione di avere più nulla a che fare con lei... Beh, doveva prepararsi al peggio. Naruto scosse la testa e uscì dal negozio, imprecando. Sakura prese fiato ed entrò, chiuse la porta dietro di sé e girò il cartello ad essa appeso, mostrando ai passanti la scritta "chiuso". Poi andò verso la bionda kunoichi e senza dire nulla le prese il viso tra le mani e la baciò.

Non ci fu nulla di strano in quel bacio, nulla di diverso o sconveniente. Era amore, puro amore incondizionato, coltivato per anni e infine sbocciato, come i tanti fiori che le circondavano. Dopo qualche secondo la kunoichi dai capelli rosa si staccò e sorrise vedendo l'espressione sorpresa di Ino.

-Tranquilla, questa volta non scapperò-.

 

***

 

Naruto ormai si stupiva ogni volta nel vedere Hinata: era sempre più bella. Che fosse l'amore a conferirle quel qualcosa in più? Indossava un semplicissimo vestitino bianco, poco scollato, senza maniche che le arrivava poco sopra il ginocchio, fermato in vita da un sottile cinturino marrone, abbinati alle scarpe, dei sandali alla schiava che lasciavano liberi i candidi piedini da fata. Sì, ecco cosa sembrava: una fata. Una lunga treccia blu le cadeva sulla spalla destra, gli occhi di perla lo guardarono con dolcezza e poi con stupore, vedendo il mazzo di fiori che Naruto teneva in mano.

-Per la più bella di Konoha-

Disse Naruto, arrossendo lievemente. Poi le si avvicinò e le mise tra i capelli il piccolo mazzolino di nontiscordardimé.

-Naruto-kun, sono splendidi...-

Hinata si sentiva in cima al mondo mentre il suo biondino si avvicinava per salutarla con una tenero bacio sulle labbra.

-Desidero solo il meglio per la mia ragazza-.

-La... La tua ragazza??-

-Beh... Sì! Perché, non vuoi esserla?-

-S..sì è che n..non ci avevo p..pensato...-

-Hinata, quando cominci a balbettare così sei troppo tenera, smettila o potrei mangiarti di baci!-

La kunoichi dai capelli blu lo guardò un po' interdetta, poi sorrise, felice che Naruto considerasse un pregio ciò che lei aveva sempre considerato un difetto.

-Naruto, vieni da me, voglio mettere subito i fiori in acqua, non voglio che si rovinino troppo presto-

-Oh... Va bene... Ma Hiashi-san non mi fulminerà vedendomi in casa?-

- Oh no, papà è fuori con Hanabi, sono andati in accademia. Sai, oggi c'è l'incontro con il sensei...-

- Mh... Allora va bene...-.

I due continuarono a camminare finché non si trovarono di fronte a villa Hyuga. Salirono le scale della mastodontica villa, fino ad arrivare in una stanza abbastanza grande, tutta decorata tutta decorata di blu e bianco, con un letto da un lato e una semplice scrivania dall'altro. Su di essa si trovava una foto del team 8, una con sua sorella Hanabi, una in cui lei teneva stretto tra le mani il diploma di chuunin, e poi...

-Hinata... Ma quella cornice è vuota!-

-Oh... Lo so... Quella è per noi-.

- Per noi?-

-Sì.. È lì da anni ormai... Ho sempre voluto chiederti di fare una foto con me ma era troppo imbarazzante chiedertelo!-

Hinata era arrossita leggermente. Intanto prese il vaso che aveva riempito d'acqua in cucina e vi pose dentro i fiori, infondendo loro un po' del suo chakra per farli durare di più. Naruto era rimasto ancora un po' stupito da quello che aveva detto Hinata, ed era rimasto a guardarla in silenzio mentre armeggiava con le rose. Si avvicinò a lei e le diede una carezza sul viso, poi la baciò.

-Hinata, sei davvero splendida...-

-Naruto-kun... Vorrei parlarti di una cosa...-

- Dimmi angelo mio!-

-Oh, non farmi arrossire ancora di più! Allora... Ecco... Tu sai che io n..non sono una che p..prende l'iniziativa... Quindi t..tu... Sentiti di fare t..tutto quello che v..vuoi... Io non ti fermerò. Non avere p..paura, io s..sono pronta a tutto p..perché ti aspetto da tantissimo tempo-.

Hinata era paonazza, aveva cercato tutto il suo coraggio per dire quelle parole ma doveva farlo, altrimenti Naruto si sarebbe preoccupato inutilmente!

-Hem... Hinata... Cosa intendi dire?-

*D'OH!*

-Oh, Naruto-kun, però è vero che un po' baka lo sei!!-

E in uno slancio di intraprendenza lo spinse contro di sé. Non fu esattamente un bacio romantico, anzi, fu un impeto di passione travolgente, una passione sedata per troppi anni che esplodeva tutta insieme. Naruto si lasciò trasportare, poi ebbe un lampo di genio (alleluja, suonate le trombe, angeli del cielo!!) e comprese ciò che Hinata tentava di dirgli. Si staccò qualche istante per guardarla negli occhi. Se lei aveva trovato il coraggio di fare quello, anche lui poteva farcela a dire ciò che aveva nel cuore.

-Hina-chan... Io ti amo-.

Il cuore di Hinata saltò un battito. Aveva sentito bene? L'aveva detto davvero?

-Ripetilo, ti prego-

-Ti amo, Hina-chan-

-Ancora una volta...-

-Ti amo!!-

-Oh, Naruto-chan... Anche io ti amo-.

Naruto sollevò Hinata in un abbraccio travolgente e la adagiò sul letto. Cominciò a baciarle il collo, sentendo la carotide pulsare sempre più velocemente sotto le sue labbra. Le aprì i bottoncini che decoravano il corpetto del vestito bianco, scoprendo il petto prorompente della kunoichi. Hinata lo aiutò a toglierle il reggiseno, lasciando liberi i due seni maturi.

-Hinata... Sei sicura? Perché non so se riuscirò a fermarmi se ci ripensi, sei troppo bella e io... Ti desidero da morire-.

Hinata sorrise, notando il fiato corto del suo bel biondino. Esitò un secondo, poi si sedette e si tolse completamente il vestitino bianco.

-Mh.. Sì... Credo che tu abbia risposto alla mia domanda-.

Disse Naruto, cominciando a togliersi i vestiti. Anche quella sarebbe stata una giornata indimenticabile.

 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ciao belli!! Qualcuno di voi mi starà mentalmente uccidendo per il fatto che non sono andata a descrivere nel dettaglio la scena tra Naruto e Hinata, quindi mi sento di dovervi una spiegazione. Questa storia è nata come rating verde, quindi aperta a tutti, senza distinzioni. Poi ho deciso di introdurre qualche scena hot e ho deciso di alzare il rating e farlo diventare arancione. Se avessi descritto la scena di sesso tra i due il rating sarebbe diventato rosso, perciò avrei reso la storia inaccessibile ai minorenni (o li avrei spinti a dichiarare falsamente la maggiore età per poter continuare a seguire la storia). Io non so voi, ma se avessi 17 anni o meno la cosa mi avrebbe fatto alquanto incazzare...

Detto questo, continuate a seguire la long, mi raccomando!! ^^

Un bacione,

Nhfan25

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Capitolo 17
*** Misaki ***


Capitolo 17 - MISAKI

 

Kiba tirò un calcio a un sassolino, guardando Akamaru che si divertiva a rincorrerlo. Quel giorno aveva liquidato il gruppo di ochette che si ostinava a seguirlo ed era andato a fare una passeggiata da solo con Akamaru, come ai vecchi tempi. Si trovava nel bosco dove si allenava sempre con il team 8, cercando un posto tranquillo dove potersi rilassare. A un certo punto sentì un gridolino, seguito da un fruscìo di rami e da un tonfo.

-Ma che ca...-

Akamaru abbaiò e corse per circa trenta metri, fermandosi sotto un albero lì vicino. Kiba gli corse dietro, tenendo un kunai a portata di mano. Quando raggiunse il suo amato cane, non riuscì a trattenere una risata: una ragazzina giaceva a terra, insieme a un ramo rotto, ricoperta dalla polvere che aveva sollevato con la sua caduta. Aveva i capelli castani, a caschetto, gli occhi verdi e la pelle chiara. Era stata presa d'assalto da Akamaru, che doveva trovarla particolarmente simpatica, visto le stava lavandola faccia con l'enorme lingua rosa.

-Hey! No! Piantala subito! E TU COSA STAI LÌ A RIDERE, AIUTAMI!- Disse rivolta a Kiba, con fare aggressivo. Lo shinobi, che non riusciva a smettere di ridere, dovette sedersi per il dolore agli addominali.

-Ah, oddio! Da quanto non ridevo così! Ma si può sapere che ci facevi su quell'albero? E soprattutto, non hai visto che quel ramo era troppo sottile per sostenerti? Sarai magra quanto vuoi ma non pesi cinque chili!-

-Se ti decidi a riprenderti questa specie di cane-orso forse ne possiamo discutere! Mi sta facendo il bagno!-

-Ahah! Ok.. Akamaru, piantala, si può sapere che ti prende? Scusa ihih, di solito non fa così, devi piacergli particolarmente... Tutto bene?- Chiese Kiba, quando vide il volto della ragazzina contrarsi per il dolore.

-Ecco, non esattamente... Ouch... Ho preso una storta cadendo e mi fa parecchio male...-

-Mh... Vieni, ti aiuto a salire in groppa ad Akamaru, così torniamo al villaggio... Una volta lì ti farò dare una controllata da un paio di mie amiche-.

-Grazie... Tu sei un ninja?-

-Sì, mi chiamo Kiba, e anche Akamaru lo è... Combattiamo in coppia-

-Ah, quel Kiba? Cavolo, le mie amiche non fanno altro che parlare di te e delle tue imprese da quando hanno visto che Naruto Uzumaki è occupato... Certo che mi aspettavo qualcosa di meglio!-

-Hey, grazie tante eh!-

-Oh, figurati... Comunque io sono Misaki...-

-Piacere... Ma mi spieghi ora che facevi appesa a quel ramo?-

-Raccoglievo i fiori di ciliegio... Tra poco è il compleanno di mia sorella e volevo farle una coroncina di fiori... Compie sette anni-.

-Beh, è un bel pensiero... Senti, se non ti dispiace ti do una mano a raccoglierli-.

Kiba era rimasto intenerito dalle parole della ragazzina. Aveva assunto uno sguardo dolce parlando della sorellina e pensò che tanto quella mattina non aveva nulla di importante da fare.

-Oh... E pensare che le mie amiche parlano di te come se fossi uno stronzo galattico... Beh, va bene, mi faresti un grande favore!-.

Kiba si sentì avvolgere da un calore inaspettato quando la ragazza gli sorrise. Non si era accorto di quanto fosse carina...

-Hem... Misaki, giusto? Quanti anni hai?-

-Tra un mese ne faccio quindici... E tu?-

-Ecco... Io ne ho diciassette-

-Diciassette?? Beh mi sembravi molto giovane ma non pensavo che uno shinobi che ha saputo distinguersi nella quarta grande guerra ninja potesse avere solo diciassette anni!-

-Tu non sei una ninja, vero?- Disse Kiba, facendo, gongolando dentro di sè per il complimento appena ricevuto.

-Beh, probabilmente non sarei caduta come una pera se lo fossi-

-Ciliegia, Misaki, in questo caso credo che sia giusto dire "come una ciliegia"-

-OH OH quanto sei spiritoso... Comunque mi sarebbe piaciuto diventarlo ma i miei non hanno voluto iscrivermi all'accademia... Volevano che continuassi l'attività di famiglia. Sai, i miei genitori hanno un piccolo albergo-.

-Beh, se ti va potrei darti qualche lezione...-

Ma che diavolo stava dicendo?? Come gli era venuto in mente di mettersi in quella situazione? Dare lezioni a una ragazzina...

-Davvero lo faresti? Oh cielo non posso crederci!! È tutta la vita che desidero imparare almeno le basi!- Disse Misaki con gli occhi luccicanti. Ormai era fatta, si era cacciato in quella situazione e non poteva tirarsene fuori. Tutto sommato però non gli dispiaceva per niente l'idea di rivedere la ragazzina: era carina, aveva un carattere forte, come piaceva a lui, e aveva un'aria intelligente. A quel punto sospirò, saltò su un albero e prese i fiori più belli che trovò, cercando con cura tra i rami.

-Questi possono bastare?- Chiese Kiba, facendole vedere il contenuto del cappuccio della sua felpa.

-Oh, sono bellissimi... Sì, bastano e avanzano, grazie!-

-Allora io direi di andare a far visitare la tua caviglia-.

La strada del ritorno fu molto piacevole: Kiba e Misaki chiacchierarono animatamente e molto presto scoprirono il motivo della reazione di Akamaru: la ragazza aveva una cagnolina di nome Aiko che aveva adottato un paio di anni prima, quando, ancora cucciola, l'aveva trovata a girovagare per il villaggio, debole e affamata. Ora era felice, amata, nutrita e curata. Era uno strano incrocio, avevano supposto, tra un kiushu e un akita, morbida e coccolosa, di taglia media. In poco tempo arrivarono davanti al negozio di Ino.

-Strano, è chiuso...-

Kiba provò a bussare. All'inizio non ottenne nessuna risposta, ma poco dopo sentì uno strano trambusto dietro la porta e Ino aprì, con i capelli un po' in disordine e le guance un po' più rosee del solito.

-Ciao Ino! Scusami se ti disturbo, ma potresti dare un'occhiata alla caviglia di questa ragazza? È caduta da un albero di ciliegio e si è fatta male...-

-Un albero di ciliegio! Allora questo è un lavoro per me!- Disse la kunoichi dai capelli rosa, spuntando da dietro la porta.

-Sakura! Che ci fai qui?- Disse Kiba sorpreso. Misaki spalancò la bocca per lo stupore.

-Sakura? Ma allora ti chiami come mia sorella!-

-Ah ecco perché volevi farle una coroncina di fiori di ciliegio!- disse ridendo Kiba. Le ragazze fecero accomodare Misaki in negozio e le controllarono la caviglia.

-Sembrerebbe una distorsione, con tre o quattro giorni di riposo dovrebbe andare a posto... Mettici del ghiaccio appena arrivi a casa e fai un impacco anche stasera e domani... Si gonfierà quasi sicuramente, dovrai tenerla assolutamente ferma. Poi ti consiglio una bendatura non troppo stretta- Le disse Sakura, sorridendo. Poi la salutò, felice di vedere che Kiba sembrava aver voglia di mettere finalmente la testa a posto. Akamaru portò Misaki in groppa fino a casa della ragazza, dove Kiba chiamò i suoi genitori per dirgli di accompagnarla in camera, visto che poteva usare solo una gamba.

-Grazie mille Kiba.. Verrai a trovarmi, vero?-

-Certo Misaki!! E poi penso che Aiko e Akamaru abbiano stretto amicizia...- Disse lo shinobi guardando il suo amico saltellare intorno a quellaa cagnolina così affascinante.

-Allora vorrà dire che quando riuscirò a camminare li porteremo a giocare insieme! E poi... Mi hai fatto una promessa, ricordatelo!- gli ricordò la ragazzina, facendogli l'occhiolino.

-Tranquilla Misaki! Non sparirò-.

Kiba se ne andò dopo aver detto quelle parole che negli ultimi mesi aveva spesso pronunciato a sproposito. Ma questa volta era diverso.

Questa volta ci credeva.

 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti e ben tornati!! Che ve ne pare? Adoro i nomi che ho scelto... Misaki vuol dire "bellezza che sboccia", mentre Aiko vuol dire semplicemente "bimba"... Per chi ancora non lo sapesse, Sakura significa "fiori di ciliegio", che tra l'altro fioriscono proprio tra marzo e aprile! Perdonate se nei prossimi giorni non riuscirò ad essere puntualissima, ma sto studiando tantissimo ultimamente...

Un bacione e alla prossima!!

Nhfan25

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Capitolo 18
*** Fuggitivo ***


Capitolo 18 - FUGGITIVO


Sakura camminava a passi decisi, pronta a fare ciò che era giusto: ne aveva parlato con Ino e aveva deciso di andare da Sasuke. Non voleva perdere un amico, anche perché si era resa conto che tra loro non poteva esserci nulla di più. Semplicemente non si amavano e non potevano farci nulla. Lei stessa aveva capito di aver smesso di amarlo parecchio tempo prima: era rimasta solo l'ombra di quel forte sentimento di amore folle che aveva provato per lui. Voleva parlargli, dirgli come stavano le cose, spiegargli che gli voleva bene e che anzi, ora poteva essere davvero felice... Finalmente arrivò davanti all'appartamento dell'Uchiha. Sapeva che il ragazzo non si aspettava una sua visita, perciò pregò che fosse in casa e bussò.

-Sasuke! Sono Sakura! Dovrei parlarti, puoi aprire la porta?-

Nessuna risposta.

Provò a bussare un'altra volta, questa volta più forte, lo chiamò, cercò di sbirciare dalla finestra e vide solo una mezza candela e un fiammifero spenti sul tavolo. L'abitazione era vuota. Sakura venne assalita da un dubbio, una stretta allo stomaco, un orribile presentimento... Corse via, per le strade di Konoha, cercando a casaccio, chiedendo a tutti se lo avessero visto. Ogni risposta negativa la inquietava un po' di più: controllò ogni strada, ogni angolo, ogni locale, ma in nessuno lo trovò e nessuno lo aveva visto. Venne presa dal panico e le lacrime cominciarono a rigarle le guance mentre il cuore le batteva all'impazzata.

A un certo punto decise di tornare a casa di Sasuke, sperando che fosse tornato a casa. Corse ancora e ancora, finché non si ritrovò di nuovo davanti alla porta di casa del ragazzo.

-Sasuke, apri, ti prego! SASUKE!-

Urlò la kunoichi, battendo violentemente il pugno contro la porta. In un impeto di rabbia e paura, diede una forte spallata alla porta, buttandola giù. Fece irruzione in casa, guardandosi intorno. Fu allora che lo notò. Nascosto per metà dal portacandela, sul tavolo, vi era un foglio ripiegato che la ragazza non aveva visto dalla finestra. Con le mani tremanti lo prese e con sua sorpresa vide che sopra vi era scritto "Per Sakura". Dopo aver fatto un respiro profondo lo aprì, mentre le lacrime gli velavano gli occhi, rendendole difficile la lettura.


Cara Sakura,

Tu sei la persona che ho fatto soffrire di più in tutta questa storia. Ti ho illuso, come ho illuso me stesso, quando ci siamo messi insieme. Quei baci, quelle carezze, non erano reali, perché ogni volta che ti baciavo, ogni volta che le mie dita ti sfioravano, io pensavo a Naruto.

Sì, Naruto. L'unico che non mi sopportava, che faceva tanto il gradasso nonostante all'accademia gli avessi dimostrato più volte la mia superiorità, l'unico che non voleva finire in squadra con me. Naruto, che ha sempre fatto di tutto per superarmi. Quando mi sono reso conto che l'ultimo dell'accademia di lì a poco mi avrebbe mangiato in testa dentro di me si è come sbloccato qualcosa: prima avevo sempre desiderato migliorarmi per superare Itachi, che ai tempi sembrava irraggiungibile con la sua forza. Quel baka biondo invece era una sfida quotidiana, che mi spingeva ad andare avanti tutte le mattine. Non mi sono subito accorto di amarlo, sembrava difficile accettare anche solo che fosse diventato il mio migliore amico! Invece, alla fine del nostro scontro nella valle dell'Epilogo, mi sono reso conto di quanto sarebbe stata dura andare avanti senza di lui, senza quelle piccole sfide continue. Ora lui è felice con Hinata. Se da un lato sono contento per lui, dall'altro odio ammettere che questa situazione mi sta distruggendo e andare avanti così è davvero una tortura.

Sai che non amo esprimere i miei sentimenti, ma ho ritenuto che fosse giusto scriverti questa lettera perché hai fatto veramente tanto per me. Mi hai sostenuto, invitandomi a ignorare i giudizi di un villaggio che mi odiava e che non aveva più fiducia in me, non hai mai smesso di considerarmi migliore di quello che sono. Tu mi hai amato, al contrario di ciò che ho fatto io, e ti ringrazio per questo, perché nessuna lo aveva mai fatto in modo così sincero e genuino.

Sei e sarai sempre la mia migliore amica, Sakura. Non troverò mai nessuno che saprà darmi tutto l'affetto e la comprensione che hai saputo donarmi tu. Per questo me ne vado: non meritavi tutta la sofferenza che ti ho causato e capisco che tu non abbia più intenzione di rivolgermi la parola. D'altronde, se neanche tu mi sosterrai non mi rimarrà nessuno su cui contare. Quindi che senso ha restare? Per soffrire e farti soffrire? No... In questo villaggio non c'è spazio per me.

Spero che un giorno potrai comprendere il mio gesto e mi perdonerai.

Ti voglio bene,

Sasuke


Sakura dovette sedersi: era in preda a una crisi di panico. Aveva perso totalmente il controllo della respirazione, le lacrime scorrevano come piccoli fiumi sul suo viso, le mani tenevano la lettera stretta al petto, quasi volesse spingerla nel cuore. Non voleva che Sasuke se ne andasse un'altra volta, soprattutto non voleva che lo facesse a causa sua e di Naruto. Si costrinse a darsi un contegno, finché nel giro di dieci minuti ricominciò a respirare a un ritmo abbastanza normale. Con le gambe ancora tremanti riuscì a faticosamente a sollevarsi: doveva avvisare in fretta Naruto e gli altri per andare a recuperare l'Uchiha, anche se ogni passo gli costava uno sforzo enorme e ogni arto sembrava pesare quanto un macigno. Il cuore pulsava ancora in maniera irregolare e i pensieri si confondevano nella mente della ragazza, shoccata e pallida come se avesse perso litri di sangue. Si trascinò per le strade del villaggio, cercando di ragionare sul da farsi: doveva avvisare più gente possibile, così da organizzare in fretta una squadra di ricerca. Da dove poteva iniziare? Da Naruto, ovvio... Doveva andare da lui... Ma sicuramente non era in casa, Hinata aveva detto che sarebbero usciti.. Dunque come doveva agire?

-Signorina, si sente bene?-

-...Come?-

Aveva ricominciato a piangere mentre la tachicardia non sembrava avere intenzione di lasciarla in pace. Si voltò verso il luogo di provenienza di quella voce gentile: un uomo sulla cinquantina la osservava con aria preoccupata. Sentiva che stavano venendo a mancare anche le poche forze che le erano rimaste; la vista cominciava a diventare più offuscata, non solo per le lacrime.

-C...chiamate Naruto...-

-Come, prego? Signorina!-

-Chiamate Naruto, vi prego!-

Tutto si fece buio, come buio era il suo cuore in quell'istante, e Sakura di accasciò a terra, esausta.


ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti!! Oggi un capitolo molto allegro, sì sì... Sto facendo impazzire Sakura, prima o poi dovranno internarla in un ospedale psichiatrico... Scusate ho parecchie difficoltà a scrivere, ho un bell'esamone tra 5 giorni (è il mio primo esameeee non auguratemi buona fortuna perché porta sfiga, al massimo in bocca al lupo xD) e spero di riuscire comunque a scrivere qualcosa di decente nei prossimi giorni...

Un bacio grande grande e scusate ancora!!

Nhfan25

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Capitolo 19
*** Partenza ***


Capitolo 19 - PARTENZA


-...Ora sai tutto-.

Sakura era sdraiata su un lettino dell'ospedale. Aveva avuto solo un mancamento, ma la signorina Tsunade aveva insistito perché facesse alcuni accertamenti. Ino le stringeva la mano, seduta sul lettino con lei, mentre Naruto occupava la sedia vicino alla parete. Hinata, in piedi vicino al suo ragazzo, aveva ancora gli occhi spalancati e una mano sulla bocca per la sorpresa, mentre l'altra stringeva una spalla del biondino.

Naruto era sconvolto. La kunoichi dai capelli rosa gli aveva appena raccontato di come lei e Sasuke si fossero lasciati e perché lui fosse scappato. La lettera era abbandonata sul comodino vicino al letto, Naruto continuava a fissarla con insistenza dopo averla letta.

-Non avrei mai voluto raccontarti quelle cose, sarei andata da Sasuke anche per parlare di questo... Non l'avevo detto a nessuno, solo a Ino. Pensavo che sarebbe dovuto essere Sasuke a decidere se parlartene o meno, ma a questo punto non potevo fare a meno di dirtelo, altrimenti non avresti compreso il perché del suo gesto-.

Il biondino era rimasto zitto, probabilmente per la prima volta in vita sua. Non sapeva che dire, non sapeva come agire. Doveva recuperare Sasuke, ma che gli avrebbe detto nel caso lo avesse raggiunto? Come lo avrebbe convinto a tornare a casa? Strinse i pugni ancora di più, sentendo le unghie penetrargli la carne.

-Lo riporterò a casa... Anche a costo di rompergli tutte le ossa...-

-Oh, sì, e poi? Pensi che resterà qui? Se è scappato significa che non ce la faceva più-.

Era stata Hinata a parlare; gli altri tre si voltarono stupefatti verso di lei. La kunoichi prese fiato e poi parlò nuovamente.

-Sentite... Sasuke sapeva che Naruto non poteva essere suo, ma finché non aveva ragazze poteva ancora sperare... Poi ci ha visti insieme. È stato quello che lo ha scosso più di tutto! Poi quando ha visto l'iniziale rifiuto di Sakura per quella verità, ha pensato di essere rimasto nuovamente solo e non ha retto. È molto meglio vivere isolati che sentirsi soli in mezzo a un mare di gente. Ora lui se ne è andato perché sa che qui non può essere felice e dovrà decidere da solo se tornare o meno. Comunque, se ritieni che sia giusto parlargli per provare a convincerlo, raggiungilo, Naruto-kun; in fondo, è bene che sappia di poter tornare a casa quando vuole- Concluse rivolgendosi al suo ragazzo.

Il biondino sospirò, tenendosi la testa tra le mani, pensieroso e triste. Aveva aspettato per tre anni che Sasuke si decidesse a tornare a casa, aveva fatto di tutto per convincerlo e ora che tutto quel casino di era finalmente concluso ne spuntava fuori un altro. Dannato Sasuke!

-Beh... A questo punto non mi resta che sbrigarmi a raggiungerlo... Dovrò andare da solo però-.

-No Naruto, voglio venire con te!-

Disse Sakura, tendendo una mano verso il suo migliore amico, scongiurandolo. Si sentiva tremendamente in colpa per tutta quella storia.

-No, Sakura... Gli dirò io tutto quello che deve sapere, ma devo andare solo. Potrebbe anche esserci uno scontro per quel che ne so e tu sei ancora troppo scossa, non ne usciresti viva. Abbi fiducia in me, Sakura-.

Ino annuì, poi guardò la kunoichi e le prese il viso tra le mani, facendo in modo che fosse costretta a guardarla negli occhi.

-Sakura-chan, Naruto ha ragione: tu saresti solo d'intralcio. Abbi fede e vedrai che andrà tutto bene-.

-Ino-chan...-

Le due ragazze si abbracciarono e Sakura ricominciò a piangere un'altra volta, singhiozzando. Hinata prese per mano Naruto e lo guardò negli occhi, implorante.

-Ti prego, non fare idiozie. Torna sano e salvo-

-Hinata-chan... Stai tranquilla. Ti amo-

disse lo shinobi, prima di baciarla sulle labbra.

-...Torna sano e salvo DA DOVE precisamente??- tuonò l'hokage, irrompendo nella stanza improvvisamente. Teneva le mani sui fianchi, con l'aria severa stampata in volto.

-Nonna Tsunade, sono l'unico che può recuperare Sasuke-kun... Fammi andare, altrimenti impiegherò dei giorni per trovarlo-.

La kunoichi delle lumache lo guardò di sbieco, osservando l'espressione seria e matura dipinta sul volto del ragazzo. Non era più un bambino e per quanto a volte si comportasse ancora in modo stupido e infantile sapeva che non avrebbe potuto mandare nessun altro in quella missione.

-...Vai. Muoviti. ORA, prima che ci ripensi-.

-Grazie nonna!- disse Naruto sorridendole, poi uscì di corsa dalla stanza. Il biondino saltò di tetto in tetto, finché, superato il confine, decise che era ora di svegliare Kurama.

-Naruto... Perché ti ostini ancora ad andare dietro a quel baka isterico?-

-Sai già la risposta Kurama, vivi dentro di me da sedici anni-

-Tsé... Infatti era una domanda retorica...-.

Naruto venne completamente ricoperto da un'aura luminosa e nel giro di pochi secondi riuscì a capire dove si trovasse esattamente Sasuke. Aveva già percorso quattrocento chilometri verso sud, avrebbe dovuto impiegare un po' per raggiungerlo, ma ci sarebbe riuscito comunque.

-Bene... Si parte-.

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Capitolo 20
*** Arrivederci, Sasuke-kun! ***


Capitolo 20 – ARRIVEDERCI, SASUKE-KUN!


Sasuke saltava di albero in albero, senza sforzarsi di andare alla massima velocità.

*Prima che si accorgano della mia assenza ci vorranno almeno due o tre giorni... Non serve correre come pazzi. A quel punto avrò un vantaggio troppo grande anche per Naruto*.

Nessuno lo avrebbe cercato quel giorno, ne era certo: era impossibile che Sakura andasse a trovarlo dopo così poco tempo e Naruto era troppo preso da Hinata in quel momento. Per quanto riguardava gli altri, a nessuno importava che lui ci fosse o meno: neanche Ino sembrava interessarsi più a lui, quindi poteva tranquillamente prendersela comoda. Si chiedeva come avrebbe reagito Sakura-chan una volta aperta la sua lettera; sapeva che, per quanto potesse essere arrabbiata con lui, si sarebbe sentita in colpa per quel suo gesto e questo lo faceva stare male.

*Perdonami Itachi, ma proprio non riesco a vivere nel villaggio per cui tu hai dato la vita. Hai vissuto come un reietto e ora anche io sto facendo la stessa fine, solo che non è per uno scopo nobile come il tuo. Sarei tanto voluto diventare Hokage, ma nessuno in quel villaggio ha intenzione di fidarsi di uno come me: non sono tutti come Naruto*. Il sole stava tramontando; la luce arancione del cielo si rifletteva sulla pelle bianca come il latte dello shinobi moro.

In quel momento lo percepì.

*Na..Naruto-kun?* Non fece quasi in tempo a rendersene conto, che l'amico gli sfecciò di fianco e gli si parò davanti:

-Sono il figlio del lampo giallo di Konoha bello, che ti aspettavi? Te la sei presa pure comoda! Oh, beh, meglio per me, ti ho raggiunto in meno tempo di quanto pensassi...-.

Sasuke era ancora troppo sorpreso per dire qualcosa: che cazzo ci faceva già lì? Come aveva fatto a scoprire così in fretta che se ne era andato? Dopo qualche secondo di silenzio si riprese e mise una mano sulla katana.

-Naruto... Non farmi combattere, lasciami andare e basta-.

Prima che lo shinobi dai capelli neri potesse rendersi conto del più piccolo movimento, il biondino si ritrovò a pochi centimetri da lui e gli sferrò un pugno contro la mascella. Sasuke sentì due molari trapassargli la lingua e il sapore del sangue invadere le sue papille gustative. Sputò a terra, pronto a contrattaccare, ma la velocità di Naruto era impressionante: vide l'amico prendergli con forza le spalle con le mani e sferrargli una potente ginocchiata nello stomaco, costringendolo a piegarsi in due per il dolore. *Ma come diavolo fa??* pensò Sasuke in un impeto di rabbia. Sapeva di meritarsi tutto quello che Naruto stava facendo, ma pensava che sarebbe stato in grado di tenergli testa più facilmente. Invece si trovava in ginocchio, a terra, a circa un metro di distanza dal biondino, che lo guardava dall'alto con un'espressione indecifrabile. L'Uchiha si preparò a ricevere altri colpi, quando a un certo punto gli giunse alle orecchie la voce rotta del suo amico.

-Sasuke... Non andartene-.

Naruto si lasciò cadere a terra, nella stessa posizione di Sasuke, come se si trovasse di fronte a uno specchio in grado di ribaltare sia l'aspetto che la personalità: da una parte un ragazzo con la pelle bianca come la luna, i capelli e gli occhi neri come la pece, l'anima oscura consumata dalla ricerca di una vendetta inutile e uno sguardo in cui non si sarebbe potuto trovare neppure un barlume di speranza, nessuna espressività. Dall'altra un ragazzo abbronzato, con i capelli biondi, gli occhi azzurri e limpidi come il cielo estivo, l'anima luminosa e calda come il sole e uno sguardo incapace di mentire.

-Sei il mio migliore amico. Ho impiegato anni della mia vita a cercarti, ad allenarmi per fare in modo di essere abbastanza forte per riportarti a casa. Poi a un certo punto, durante la guerra, sei piombato al mio fianco, dicendo di voler diventare Hokage. Ero felice, anche se avrei tanto voluto spaccati in testa qualcosa, perchè finalmente potevamo stare di nuovo tutti insieme. Il team 7 era di nuovo riunito, non potevo crederci, dattebayo! Poi siamo tornati a Konoha e pensavo che sarebbe andato tutto bene: io e te litigavamo di nuovo per stronzate, come un tempo, tutti sembravamo felici...-

-Ma IO non lo ero!- lo interruppe Sasuke -Questo villaggio è una maledizione per me: mi ha tolto la famiglia, mi ha fatto odiare mio fratello, mi ha spinto a cercare la vendetta! Mi sono fatto odiare da i suoi abitanti, che non hanno più alcuna fiducia in me, e poi...-

-...E poi ci sono io! Avanti, dillo! Ho letto quello che hai scritto a Sakura!-

Sasuke si sentì gelare il sangue nelle vene. Allora lui... Sapeva?

-Lei... Lei ti ha...-

-Certo! Altrimenti ti avrei già ucciso, dattebayo! Andartene via da Konoha senza una ragione plausibile? Ti avrei massacrato Sasuke! Almeno adesso so come stanno le cose!- Disse Naruto gesticolando come un pazzo.

-Bene... E ora che lo sai? Cosa avresti intenzione di fare?- chiese Sasuke, rosso in viso come non lo era mai stato.

Tra i due ragazzi scese l'imbarazzo più totale. Nessuno dei due voleva abbassare lo sguardo, ma l'intensità di quel momento lo rendeva quasi palpabile. Il biondino degutì:

-Sasuke... Io ti voglio bene... Ma amo Hinata-.

-Allora non abbiamo altro da dirci- Disse il ragazzo dagli occhi spenti.

-No, ti prego, aspetta!- Lo implorò Naruto, quando vide che il suo amico si stava alzando per andare via. Non riusciva a ricacciare indietro le lacrime.

-Capisco che sia una situazione difficile, ma sei proprio sicuro di volerlo fare?-

-Naruto-kun... Ci ho pensato tutta la notte. E molte altre notti ancora. Ormai ho deciso-.

-Bene... Se pensi che questo possa renderti felice, allora vai. Ma sappi che la mia porta sarà sempre aperta. E comunque Sakura non ti odia per nulla, anzi, ti vuole bene da morire e non ce l'ha con te- disse lo shinobi dagli occhi azzurri, ormai colmi di acqua salata. Si avvicinò a Sasuke e gli tese la mano. I due ragazzi si guardarono negli occhi e, tristemente, si salutarono.

-Addio...- disse il moro.

-...Arrivederci!- gli rispose Naruto, con la speranza nel cuore. Poi entrambi si voltarono e proseguirono in direzioni diverse, lasciando nell'altro un pezzo di loro stessi.

*Io so che ci rivedremo, Sasuke-kun. Non so quando, non so in che occasione, ma sento che ci rivedremo*.

La notte si affacciò sul paese del Fuoco, ma Naruto sapeva che avrebbe rivisto la luce.

 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ed eccoci qua! Pensavate che Naruto sarebbe riuscito a portare indietro Sasuke? Mh... Non sarebbe stato credibile... Comunque, cari lettori, sappiate che il prossimo sarà l'ultimo capitolo. Ma non disperate! Ho già in mente un'altra long, totalmente diversa da questa, anche se sarà sempre incentrata sulla coppia Naru-Hina. Non credo che comincerò a scriverla immediatamente, ma lo farò presto, vedrete!! ^^

Ci sentiamo per il ventunesimo capitolo, l'EPILOGO!!

Un bacio,

Nhfan25

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Capitolo 21
*** Dieci anni dopo ***


Capitolo 21 – DIECI ANNI DOPO

 

-SORPRESAAAAA!!-

Naruto rimase senza fiato quando, tornato a casa, accese la luce e trovò tutti i suoi amici ad aspettarlo. In prima fila, ovviamente, c'erano Hinata e i loro bambini, che gli saltarono addosso contentissimi che il loro papà avesse finalmente realizzato il suo sogno: quello di diventare Hokage.

-Congratulazioni!!- Disse Kushina, la più grande. A quanto pare i capelli rossi del clan Uzumaki avevano saltato una generazione e si erano manifestati sei anni prima in quella piccola peste, tanto che il nome era sorto spontaneo appena Naruto aveva visto il piccolo ciuffo di capelli color fuoco sulla sua primogenita. Gli occhi di perla della piccola lo guardavano pieni di ammirazione e felicità.

-Papà!!! Ti voglio tanto bene!- Urlò il piccolo Neji attaccandosi a una gamba del suo più grande eroe, ridendo come un matto. Anche lui aveva gli occhi di sua madre, ma aveva ereditato i capelli biondi di Naruto e aveva anche la stessa tendenza a combinare un guaio dopo l'altro. Insomma, dello zio aveva solo il byakugan e il nome.

-Bentornato amore mio!- Disse Hinata, tenendosi con una mano il pancione che ospitava il piccolo Minato, ormai quasi pronto a venire al mondo. Tutti si affrettarono a raggiungerlo: Sakura e Ino, Shikamaru e Temari con loro figlio Shikaku, Sai e Tenten col piccolo Shin, Choji e quella strepitosa cuoca che era sua moglie, Rock Lee con la sua fidanzata Hana (se ce l'ha fatta lui c'è speranza per tutti!), Shino con la sua inquietante consorte e i suoi inquietantissimi figli, Kiba con Misaki e sua sorella Sakura, gli inseparabili Konohamaru, Moegi e Udon e poi Kakashi,Gai, Iruka, Kurenai con suo figlio e alcuni amici provenienti da altri villaggi, come Gaara e Kankuro.

-Ragazzi, ma siete tutti qui!- Disse Naruto imbarazzato. Poi, guardandosi bene attorno e facendo un rapido rewind della situazione, si rese conto che mancava qualcuno di molto importante all'appello.

-...Però mi spiegate dov'è l'altro mio figlio?-

-Oh cielo! Ho lasciato aperta la porta di servizio quando ho fatto entrare tutti!- Disse Hinata spaventatissima. In un secondo si precipitarono a cercare il bambino.

 

***

 

-Ehi, ciao marmocchio! Sai mica qual è la casa di Naruto Uzumaki? Mi hanno detto che abita da queste parti-.

-Chi sei tu??- chiese il bambino dai capelli color blu scuro e gli occhi azzurri come il cielo.

-Sono un suo vecchio amico, sono venuto qui apposta per rivederlo, mi chiamo Sasuke...-

-Non è vero, io mi chiamo Sasuke!- Urlò indignato il bambino verso quell'uomo dagli occhi neri come la pece -E poi io conosco tutti gli amici di papà! A te non ti ho mai visto! Quindi sei un bugiardo-.

Lo shinobi rimase shoccato. Un uomo dal sorriso gentile che si trovava dietro di lui gli mise una mano sulla spalla.

-Tutto bene, Sasuke-chan?-

-C...credo... Non lo so- Rispose il moro, ancora un po' scosso. Era esterrefatto da quella scoperta. Rimase qualche secondo in silenzio a guardare il bambino: aveva gli stessi lineamenti e gli stessi occhi di Naruto, non c'era alcun dubbio.

-Assomigli tantissimo a Naruto-kun... Hai la stessa espressione strafottente-

-Che vuol dire sfratoffente?- Chiese il bimbo, senza sapere come reagire alle strane parole di quello sconosciuto.

-Niente, che sei come tuo padre- Disse ridendo il Sasuke adulto.

-Allora significa che diventerò Hokage anche io??-

-Beh ecc... Cosa?? Quel baka è diventato Hokage?-

-BAKA NON SI PUO' DIRE!- lo ammonì il bambino mettendosi le mani sui fianchi. Non c'era che dire: era proprio un tipo buffo.

-Sasuke-chan! Dove sei?-

Quella voce femminile fece rabbrividire lo shinobi dagli occhi color pece: era da tantissimo tempo che sperava di riascoltarla.

-Sono qui zia Saku!- disse il piccolo correndo nella direzione di provenienza della voce. A quel punto Sakura spuntò da dietro l'angolo con un'espressione sollevata e severa stampata in volto.

-Sasuke! Sei pazzo ad allontanarti da casa senza dire niente! Hai solo tre anni maledizione! Potevi perderti e poi... E... Poi.....-

...E poi Sakura lo vide. All'inizio credette che fosse un miraggio, uno scherzo della sua mente. Spesso le capitava di vedere quel volto tra la folla per poi rendersi conto che era solo qualcuno che gli somigliava vagamente. Ma questa volta era diverso. Questa volta anche lui la guardava come se avesse visto un fantasma.

-Sa...Sasuke-kun...-

Sakura lanciò un urlo, poi gli corse incontro è lo abbracciò, mentre Sasuke, che credeva di essere psicologicamente preparato a rivedere i suoi amici, si accorse di essere completamente pietrificato. Poi la kunoichi dai capelli rosa si staccò da lui e, piangendo, cominciò a prenderlo a pugni sul petto e sulle braccia.

-Perchè? Perchè sei scappato, baka? Mi hai fatto passare le pene dell'inferno! E ora...- Si fermò di colpo e lo guardò negli occhi -Ora... Sei tornato... Perchè?-

-Sakura-chan... Sono tornato per restare-.

Da dietro l'angolo, intanto, erano accorsi tutti dopo aver sentito le urla della loro amica, ma erano rimasti immobili ad osservare la scena, chiedendosi se stessero o meno sognando.

Naruto deglutì e fece qualche passo in avanti. L'uniforme da Hokage si muoveva leggera nel vento primaverile e il biondino sentì il suo cuore riempirsi di una gioia immensa e pura.

-Amico mio... Sei tornato davvero?-

Sakura si spostò, osservando la scena da un lato.

-Naruto... Voglio presentarti Arata Hajime... Lui è... Il mio compagno. E' stato lui a convincermi a tornare: voleva conoscere la mia famiglia. E la mia famiglia, beh... Siete sempre stati voi-.

Naruto abbracciò, anzi, stritolò l'amico che aspettava di rivedere da troppo tempo, poi gli diede una potente pacca sulla spalla, quasi volesse mettere alla prova la pazienza del ragazzo.

-AH! Lo sapevo che non sarebbe stato un addio!-

-Ouch! Piantala, baka, non mi importa se sei Hokage, fallo un'altra volta e ti stendo!-

-Evvai, quanto mi mancavano queste litigate!- Disse allegro il biondino, ancora incredulo di rivedere quel ragazzo, ormai uomo, che gli aveva fatto passare le pene dell'inferno.

-E' un piacere conoscerla, Hokage-sama! Sasuke mi ha parlato tanto di lei...- Disse l'uomo dal sorriso gentile, mettendosi a posto gli occhiali su naso.

-Arata! Ti prego, dammi del tu! Tutti mi conoscono come Naruto, quindi chiamami così!-

Rispose Naruto, mostrando il suo miglior sorriso.

-Dobbiamo festeggiare!- Intervenne Hinata con la gioia negli occhi -Venite a casa nostra, avevamo giusto organizzato una festa per la nomina a Hokage di Naruto-kun! Anzi, a dire la verità è tutto pronto, siamo usciti solo a causa di questa piccola peste...- Disse guardando il suo terzo figlio con uno sguardo che diceva “dopo facciamo i conti”.

-A proposito, Naruto... Perchè gli hai dato il mio nome?- Chiese imbarazzato l'ultimo degli Uchiha.

-...Per ricordarmi di non perdere mai la speranza... E soprattutto che non si può salvare sempre tutti. A volte bisogna lasciare che le persone trovino da sole la via da percorrere, come hai fatto tu: sono passati dieci anni, ma sei tornato qui da noi ed è questa la cosa importante- Concluse l'Hokage, guardando negli occhi l'amico. I due si sorrisero, poi il biondo si girò verso tutti gli altri.

-Ragazzi, per la felicità mia e di Choji, andiamo a mangiare! C'è il ramen, vero?-

-Ahah! Ovvio, Naruto-kun!- Rispose divertita Hinata.

-Non cambierai mai, sei sempre il solito baka!- Aggiunse l'Uchiha, lieto che il suo amico fosse sempre lo stesso.

-Uff! Ancora? Baka non si può direee!- Insistette il piccolo Sasuke, provocando l'ilarità di tutta la comitiva.

Gli amici entrarono in casa e festeggiarono come mai avevano fatto prima, sereni come se nulla potesse turbare la loro pace.

Finalmente ogni cosa era al suo posto.

 

ANGOLO DELL'AUTRICE:

Ciao a tutti! Finale un po' banale? Ero indecisa se far morire o meno Sasuke e sfruttare l'effetto sorpresa, ma ho preferito optare per un lieto fine. Dunque siamo giunti all'ultimo capitolo! Sono 21, come il giorno di Marzo in cui ha inizio la Primavera, la stagione degli amori (e delle allergie, sigh). Spero tanto che questa storia, ne suo complesso, vi sia piaciuta e che ci sia qualche recensione in più almeno oggi :) miei cari lettori, è stato un piacere farvi sorridere e sognare e spero che questa long non vi abbia deluso. Tornerò con un'altra storia, promesso!!!

Un abbraccio forte forte,

Celeste (alias Nhfan25)

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