Frozen - Il Mondo di Ghiaccio

di Faith Grace
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


frozen Disclaimers e premessa prima della lettura: questa è una parodia romanzata del nuovo film della disney e saranno presenti citazioni, chichés e personaggi di altre favole disney e/o film. Nulla di tutto ciò mi appartiene. Se avete visto il film bene, se non l'avete visto... MALE! Perché saranno presenti spoiler.




Frozen
Il Mondo di Ghiaccio



Quando io e te eravamo piccoli,
eravamo unitissimi.
Io ero felice che tu eri Sora
e tu eri entusiasta di me e ciò che ero,
finché non ho dovuto nascondere la mia magia
e porre fine alla nostra vicinanza.
Io ero sempre il tuo fratellone
ma non potevo più essere tuo amico

Capitolo 1

C'era una volta tanto tempo fa un regno lontano lontano di nome Arendelle.
Esso era ricco e prosperoso
, e sebbene fosse locato sul più estremo e dimenticato fiordo di tutta la Scandinavia qui nessuno sapeva cosa fosse l'inverno. Strano per un paese del genere vero? Giravano strane voci e legende legate a questo fantomatico inverno: c'era chi diceva che fosse qualcosa da mangiare, chi fosse una festività sottratta per far lavorare di più e chi diceva che fosse un mostro; ma a quanto pare, secondo studi più recenti effettuati da Riku, si è venuto a sapere semplicemente che i sovrani erano amici stretti del Mago Merlino, il quale in cambio di qualche favore e qualche giovane donzella, aveva accettato a far risparmiare tutto il regno sulle bollette dei riscaldamenti. Già, perché quei soldi preferivano spenderli per feste e festini. Mica scemi!
I sovrani, Zack e Aerith, erano stimati e amati dal proprio popolo e lo furono ancora di più quando diedero al mondo il primo erede, Roxas, perché era così carino e candido come la neve... in tutti i sensi eh! Era tanto carino ma allo stesso tempo destava tante preoccupazioni negli animi dei poveri sovrani: prima di tutto perché era biondo, e in quella famiglia nessuno lo era, (Zack più volte si era domandato se la sua bellissima moglie lo avesse corificato); punto secondo, era nato con la particolare dote di poter manipolare il ghiaccio e, infine, punto terzo durante la celebrazione della presentazione del piccolo principe, tra tutte le migliaia di persone invitate, si erano dimenticati di invitare l'acida e bisbetica Malefica (la quale era conosciuta per gettare malefici su principesse e interi regni solo perché non era invitata... non è mica colpa degli altri se lei era antipatica!) e lei, come di consuetudine, aveva gettato il suo incantesimo sul piccolo erede, augurandogli cordialmente tanta tristezza e solitudine. Tanta fu la paura del re e della regina che la esiliarono dal proprio regno e giurarono che non l'avrebbero più invitata in vacanza in futuro.
Ad un anno di distanza nacque il secondogenito, Sora, che fortunatamente non portò tanti problemi come il fratello, perché aveva i capelli castani come la madre, non aveva particolari doti in realtà non ne aveva nessuna e alle sue feste non erano state coinvolte streghe e/o malefici.


I due fratelli crebbero uniti e spensierati e anche il potere di Roxas veniva visto come una simpatico e innocuo intrattenimento per i bambini, finché una notte...
"Roxyyy"
Un corpo sconosciuto, pesante come un macigno, finì improvvisamente sulla schiena del malcapitato biondino che stava beatamente dormendo e lo fece svegliare di soprassalto.
"Ma che cazz-" sbottò questo rigirandosi tra le coperte.
"Fratellone dai andiamo a giocare" esclamò il più piccolo con il suo solito tono squillante.
"Sor vai via, stavo sognando qualche metodo interessante con cui liberarmi della tua stupidità"
"Dai il cielo si è svegliato, non è più ora di dormire"
Lanciando un'occhiata all'aurora boreale chiaramente visibile dalla finestra, Roxas si chiedeva chi è che riempisse il suo fratello di tutte quelle stronzate "Sor... il cielo non può svegliarsi e noi non giocheremo"
Il castano contrasse l'espressione in un broncio infantile e iniziò a saltare sguaiatamente sul letto del povero bambino biondo e a dimenarsi come un pazzo in preda a crisi epilettiche. Sfinito da tutto quel baccano Roxas fu costretto a mettersi a sedere e mise una mano sulla bocca dell'altro "Zitto. Vuoi che mamma e papà si arrabbino?"
Sora lo guardò astuto e sorrise maleficamente.
"Che ne dici almeno di un pupazzo di neve?"
Se c'era una cosa a cui proprio Roxas non poteva rinunciare era la neve e Sora lo sapeva, era l'unica cosa che riusciva davvero a farlo divertire e a fargli dimenticare per un po' della monotonia della vita di corte. Nel giro di pochi minuti si ritrovarono entrambi a ridere e scherzare nel grande salone dei ricevimenti, il più grande si autocompiaceva delle proprie abilità con la neve (decantandosi come Re delle nevi) e il più piccolo correva entusiasta tra quelle montagne bianche.
"Guarda, questo è Stitch" esordì ad un tratto il più grande, mostrando al castano un pupazzo dalla forma alquanto strana.
Sora lo scrutò a fondo, lo analizzò da tutte le angolazioni, perché proprio pupazzo di neve non gli sembrava "Ha le antenne?"
"E quattro braccia" aggiunse l'altro, soddisfatto del proprio operato.
"Non è cattivo vero?"
Roxas si mise dietro la sua creazione e mimò una voce buffa
"Stitch no cattivo, Stitch coccoloso!"
Sembrava decisamente un alieno, ma poco importava perché subito Sora rise e manifestò il suo assenso con un "Mi piace" e si buttò addossi al pupazzo per abbracciarlo.
Quella notte giocarono e si divertirono più delle altre volte, forse perché non c'erano i loro genitori a controllarli o forse perché Sora era riuscito a coinvolgere talmente tanto il fratello da fargli dimenticare dei propri limiti, e fu proprio perché era troppo preso nel suo divertimento che Roxas colpì per sbaglio il fratellino con un getto di ghiaccio, il quale cadde riverso a terra e immobile.
"Sor?" provò a chiamarlo lui. Credeva che fosse uno degli scherzi di pessimo gusto del più piccolo ma, alla mancata risposta, i suoi occhi azzurri si riempirono di lacrime come una profonda tristezza invase il suo essere, e questa tristezza si manifestò esternamente sotto forma di neve e ghiaccio che invasero completamente l'ambiente.
Proprio in quel momento le porte della sala spalancarono e rivelarono i due sovrani che erano stati svegliati dal loro baccano.
"Che sta succedendo qui?" esclamò Aerith con tono dolce ma serio guardando la grande stanza ricoperta di neve, pronta a porre rimedio a qualche possibile litigio tra i figli.
"Mamma..." la richiamò Roxas ancora in piedi, nello stesso punto in cui era prima, con gli occhi incollati su un punto imprecisato del pavimento e con voce tremante "Credo di aver ucciso Sora"


"Dobbiamo portarlo da Yen Sid" Zack, accorso immediatamente accanto al corpicino gelato del più piccolo, aveva capito immediatamente cosa era successo "Dobbiamo sbrigarci o sarà troppo tardi"
"Mi dispiace... è stato un incidente" continuava a ripetere intanto Roxas, guardando dall'alto i genitori in preda al panico ma questi non lo ascoltavano. Per quanto fosse sveglio per la sua età ancora non riusciva a capire l'impellenza della situazione.
Seguiva sua madre che intanto racchiudeva Sora in una pesante coperta e il padre che stava dando indicazioni alla servitù, e quando arrivarono al portone d'ingresso vi erano già due cavalli.
Suo padre gli aveva raccontato tante volte che
, oltre a lui, c'erano tante altre persone nel mondo che coltivavano le arti magiche ma bisognava stare attenti perché non tutti erano buoni e il solo pensiero di dover incontrare Yen Sid gli metteva timore.
"Stai tranquillo, tutto si sistemerà" gli sussurrò Aerith dando una strigliata al cavallo per farlo andare più velocemente
Roxas si strinse di più al busto della madre e si sporse appena per lanciare un'occhiata al cavallo poco più avanti di loro, su cui vi erano il padre e Sora "Non volevo fargli del male... o almeno non così tanto"

Dopo un lungo viaggio i quattro giunsero alla casa del vecchio mago, nelle profondità della foresta. Questo li accolse con urgenza, in quanto aveva già avuto una visione a riguardo ma non poté fare a meno di mantenere uno sguardo di compassione per i due bambini.
"Re Zack"
"Per piacere, aiuti mio figlio" tagliò corto l'uomo ormai disperato, stringendo il corpo di Sora sempre più freddo.
"So giù tutto" lo bloccò il vecchio scrutando con attenzione il bambino "È stato il ghiaccio" e poi si voltò verso Roxas "Maestà...ci è nato con questo potere?" chiese a Zack senza però spostare gli occhi da dosso al primogenito.
"Sì e si intensifica"
"È una fortuna che non sia al cuore" il mago si avvicinò di più a Sora e gli accarezzò il voltò "Con il cuore non si ragiona facilmente ma con la testa si può provare"
"Fate tutto quello che potete" si intromise Aerith.
Lui guardò il voltò contratto della donna per un momento "Io consiglio di rimuovere tutta la magia..."
Una nuova voce si aggiunse a quella del vecchio, ma questa volta era più dolce e femminile "Persino i ricordi della magia, per sicurezza" una ragazzina bionda, avvolta in un vestitino bianco, e con in mano un album di disegni apparve all'improvviso "Ma non vi crucciate, lascerò il divertimento"
"E lei chi è?" chiese il re, squadrando per un po' troppo tempo, a detta di Aerith, la nuova arrivata
"Lei è Naminè... è incaricata di manipolare le memorie delle persone qualora ce ne sia bisogno"
"Sarà sicuro affidare mio figlio ad una ragazzina?" si informò Aerith a quel punto, stizzita dal modo in cui suo marito e Yen Sid la guardavano.
"Invidiosa" pensò il saggio Yen Sid "Mia signora, non si preoccupi. Naminè è una delle migliori, l'ho presa in mia custidia circa due secoli fa quando è nata, e le ho insegnato tutto quel che so"
Roxas assottigliò lo sguardo e si avvicinò a lei "Per essere una vecchia ti porti bene"
"Cafone!" diede il suo album di disegni in testa al bambino e si avviò dalla coppia per terminare il prima possibile e tornare alla sua maratona di anime al pc. "Dicevo... modificherò tutte le memorie di Sora riguardanti le magie del maleducato qui presente"
E detto questo fece qualche scarabocchio sul suo album e, appena terminato, toccò la fronte di Sora e dal palmo della sua mano si sprigionò una debole luce azzurra.
"Ma così non ricorderà più che ho i poteri?" intervenne allora Roxas, mantenendosi la testa dolorante.
"Rox.. è per il suo bene" mormorò Zack.
Il vecchio si avvicinò al bambino e gli posò una mano sulla spalla "Ascoltami Roxas, il tuo potere crescerà con te" parlava lentamente, come a fargli assimilare il significato di ogni parola "C'è grandezza in esso ma anche pericolo... devi imparare a controllarlo. La paura sarà tua nemica"
Il biondino, intimorito da quello sguardo penetrante e da quel tono imperioso, si aggrappò di più al vestito della madre.
"No... noi lo proteggeremo" affermò Aerith stringendo il bambino a sé.
Zack annuì e continuò deciso "Imparerà a controllarlo, ne sono sicuro. Fino ad allora chiuderemo le porte, ridurremo i domestici, limiteremo i suoi contatti con le persone e terremo nascosti i suoi poteri a tutti..."
"Compreso Sora" terminò Aerith e poi si girò di nuovo verso il castano che ora sembrava dormire pacificamene "Ma lui... se la caverà?"
Yen Sid studiò attentamente le facce gravi per un lungo momento e alla fine pronunciò con più leggerezza "Sì... l'unica controindicazione è che, dato che ha battuto la testa, potrebbe diventare solo leggermente più stupido"




Intanto in un luogo non meglio identificato, ma sempre in mezzo alle nevi, un giovane ragazzino leggeva sconsolato il giornale.
"Questo è plagio! Ero arrivato prima io" mormorò disperato buttando il quotidiano per terra e iniziando a colpirlo ripetutamente con il proprio bastone.
Quel ragazzino era Jack Frost.


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Se siete arrivati vivi fin qui complimenti!
Spenderò proprio poche paroline perché devo correre a studiare... innanzitutto la storia mi è venuta in mente improvvisamente l'altra sera quando sono andata al cinema ma non a vedere Frozen xD e mi son detta "Cavolo! Roxas è identico a Elsa e Jack Frost...devo fare una parodia di Kingdom Hearts!". Ad ogni modo è ormai da anni che non scrivo qualcosa di demenziale quindi non prendetemi a bastonate, il capitolo è abbastanza corto per i miei nuovi standard (dico nuovi perché quelli dell'altra mia storia sono molto eloquenti) ma cercate di capirmi, l'ho scritto oggi in un paio d'ore e non l'ho neanche revisionato. Che dire... spero che vi piaccia come idea, e so che non è stato nulla di che ma serviva un prologo di spiegazione. Presto avremo un Principe Sora in tutta la sua splendente idiozia, inoltre aderiranno al cast anche Riku, Signore dei Troll e Kairi, Principessa delle Isole del Destino.
Piccola nota sulla scelta dei sovrani: solitamente nel ruolo di genitori scelgo Aerith e Cloud perché li adoro come coppia ma in questo caso a Cloud ho preferito Zack, non solo perché è anche un precedente pretendente alla mano di Aerith ma anche perché sono entrambi deceduti come i genitodi di Anna e Elsa.
Mi raccomando fatemi un segno del vostro passaggio, leggere i vostri pareri per me è fondamentale.
Per chi invece segue l'altra mia fic Viva la Vida, il capitolo 4 è a metà della sua scrittura :3


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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Frozen
Il Mondo di Ghiaccio


Quando ti vedevo per casa ti seguivo ovunque
iniziavo a chiacchierare come un uccellino
e facevo di tutto pur di farti piacere
ma tu non mi dicevi mai nulla.



Capitolo 2

Dopo quel brutto incidente il tempo passò relativamente tranquillo nel paese di Arendelle ma le conseguenze non mancarono. Le porte del castello furono chiuse a tutti, tutti i contatti con il mondo esterno furono ridotti al minimo, i sovrani si vedevano rararamente e nessuno aveva idea di cosa fosse successo, soprattutto il principino secondogenito, Sora. Quest'ultimo assisteva infatti, dal basso della propria statura e delle poche conoscenze, a tutti i cambiamenti in atto e proprio non riusciva a venirne a capo. I suoi genitori erano sempre piu strani e seri, ma questo ci poteva stare perché in fondo loro erano adulti e si sa che gli adulti sono strani. Quello che non riusciva a spiegarsi era l'atteggiamento sfuggente di suo fratello. Era come se Roxas da un giorno all'altro avesse deciso di non essere più suo fratello e compagno di giochi, e come se non bastasse aveva lasciato la stanza che condividevano per trasferirsi in un'altra ala del castello.
Come ogni mattina, il bambino dai capelli castani si diresse con passo saltellante alla porta del fratello e bussò "Roxy? Facciamo un pupazzo di neve?"disse da fuori e attese qualche secondo, sapendo che non avrebbe ricevuto risposta, cosi si inginocchiò per spiare senza molti risultati sotto l'uscio della porta "Dai andiamo a giocare... Da quando non ti vedo più mi sento giù, mi manchi molto, sai?"
Come sospettava l'altro non gli rispose e il bambino se ne tornò sui suoi passi sconsolato "Pima eravamo migliori amici e ora no... Vorrei che mi dicessi perché"


Il costante ticchettio dell'orologio, il fumo di sigari abbandonati nella ceneriera che aveva ormai impregnato la grande stanza e una veloce occhiata alle carte.
"Passo"
L'uomo seduto dall'altra parte del tavolo non si degnò neanche di commentare tanto che era preso dalla noia, si torturò un baffetto con le dita e puntò lo sguardo sul dio dell'oltretomba accanto a lui.
"Giocare contro di voi è così eccitante che l'aldilà non è niente a confronto" commentò sarcastico quest'ultimo, provocando un grugnito di dissenso da parte di Pietro e una risatina gracchiante del rumoroso pennuto sulla spalla di Jafar.
Le porte della sala si aprirono violentemente, rivelando una figura avvolta in un lungo mantello nero che aveva preso a vagare per il grande ambiente in modo confusionario. Era in evidente stato di agitazione, pensarono subito gli altri tre presenti, perché la donna, meglio conosciuta da tutti con il nome di Malefica, si torturava convulsamente le mani e mormorava qualcosa di incomprensibile tra sé e sé.
"Secondo me è andata sul set del suo nuovo film e non le è piaciuto per niente" sussurrò Pietro e gli altri due annuirono.
"Angelina Jolie è troppo sexy per lei" confermò Ade con una risatina.
Jafar scosse il capo e si sbracò meglio sulla sedia su cui era seduto, inarcò un sopracciglio e guardò con poco interesse la donna che ora era andata a scavare qualche informazione in vari libri vecchi e polverosi. Da quando i principi e principesse o comunque buoni dei film avevano rivendicato la propria fama ed erano riusciti a sconfiggere i cattivi nei modi più stupidi e disparati -
tratti tipici del mondo Disney ovviamente - questi ultimi, nonostante la loro potenza e il loro carisma erano caduti nel dimenticatoio, e ormai le loro giornate erano così monotone e piene di nulla che anche il più infimo argomento di conversione poteva suscitare curiosità. Più ci pensavano e più si sentivano come dei vecchi chiusi in un ospizio.
"È successo qualcosa?" domandò Jafar senza curarsene molto, riprendendo a concentrarsi sulle proprie carte.
"Questi dannati sovrani... Tutto quello che hanno è solo un po' di fortuna e nient'altro" sbraitò Malefica sfogliando un libro e sul suo volto si formò un sorrisetto maligno quando parve trovare ciò che cercava.
"Come quel principe Filippo che ti ha sconfitto chissà come?" la schernì il dio dai capelli blu.
"Taci che le tue performances sono state pietose" ribadì Jafar con tono di superiorità.
"Almeno i miei gloriosi poteri di divinità sono molto più potenti rispetto alle tue magie da quattro soldi"
"Basta battibecchi inutili" si intromise la donna avvicinandosi al trio di giocatori reggendo il suo libro "Come penso che vi siate accorti, negli ultimi anni non ci sono state feste di corte che ho potuto rovinare con la mia regale presenza" gli altri annuirono soffocando qualche risatina che però lei ignorò "È però soggiunta alla mia attenzione un fatto abbastanza interessante. I sovrani del regno di Arendelle si sono inspiegabilmente barricati nel castello e non si sono più mostrati a nessun altro...fatto decisamente strano vista la loro natura festaiola"
"Che diavolo è Arendelle?" fece il visir incrociando le braccia al petto.
"Non sarà quel piccolo regno in mezzo al nulla da cui sei stata bandita qualche anno fa?" buttò lì per lì Pietro.
"Quale dei tanti?" rise Ade dal momento che la strega faceva esperienza di tali risvolti ad ogni festa in cui si imbucava, a causa della sua natura da zitella bisbetica costantemente affetta da sindrome premestruale - o forse meglio dire da menopausa data la sua eloquente età - che non le permetteva di comportarsi in maniera civile.
"Ti fai riconoscere sempre" le rimbeccavano tutti ogni volta che tornava da una festa con la coda tra le gambe, poi ripensavano a quello che avevano detto e si mettevano a rirere del loro moralismo ipocrita. Loro erano cattivi dopotutto, se non creavano loro i problemi chi lo faceva?
"Quello in cui la bellezza della regina la mandava fuori di testa" rise Pietro seguito poi dagli altri.
La strega, colpita nel vivo, colpì il gatto antropomorfo con il suo scettro "Ho scoperto che il loro primogenito è davvero un tipo interessante. Quando gli ho gettato il mio maleficio non lo sapevo ancora ma sembra che sia in possesso di un grande potere"
A quella rivelazione i tre si fecero più attenti.
"Cosa staresti cercando di dirci?" chiese Jafar ancora scettico ma con una punta di curiosità che lo sfiorava.
Malefica rise e poggiò il libro aperto davanti ai tre malvagi "Una forza di quel calibro è sprecata per un ragazzino che non è a conoscenza delle sue vere capacità, lui potrebbe esserci di aiuto per riconquistare tutto ciò che abbiamo perduto"
Pietro, Jafar e Ade si scambiarono degli sguardi contemplativi, avendo già capito cos'avesse in mente la donna. Non avevano bisogno di particolari dettagli, più che altro si domandavano se lo sforzo valeva il tempo sprecato.
"Quanto è forte?" si informò Ade per soppesare i pro e i contro.
"I genitori hanno interpellato Yen Sid per liberare il fratello dalla maledizione che gli aveva scagliato addosso" disse lei come le la risposta fosse una fonte di informazioni e a quanto pare lo fu perché sui volti degli altri tre si dipinse un ghigno di malizia. Yen Sid era un personaggio inscritto con lettere infuocate nella loro lista nera.
"Dicci solo cosa dobbiamo fare"
Malefica, compiaciuta di aver suscitato un forte interesse nei loro animi, si voltò e fece per ritornare da dove era venuta prima di congedarsi con le sue ultime parole "Pietro Gambadilegno tu sarai il primo ad offrirmi i tuoi servigi"
I tre sorrisero e tornarono al loro passatempo.
Valeva la pena sacrificare il loro infinito tempo libero e qualche partitella di carte per un mocciosetto viziato?
Quando gettarono una fugace occhiata al punto in cui era aperto il libro lasciato da Malefica, non ci fu neanche bisogno di pensarci.
Cryokinetic abilities.


Gli anni passavano ma Sora prima di dedicarsi a qualsiasi altra attività quotidiana passava sempre fuori la porta del fratello nel caso avesse deciso di uscire fuori e ritornare il bravo fratellone che era un tempo. Ormai aveva passato così tanto tempo in solitudine che aveva iniziato a parlare da solo, con i quadri e con gli animaletti che popolavano il grande giardino del castello.
"Sai una cosa, amico mio?" mormorò il castano accarezzando lo scoiattolo sul suo petto mentre guardava il cielo con occhi pieni desiderio "Mi chiedo cosa ci sia là fuori. Ho passato tutta la mia vita rinchiuso in questo castello e non so neanche perché... Le persone non dovrebbero essere librere di uscire e fare quello che vogliono?" il ragazzino guardò la bestiolina in attesa di una risposta e poi fece una smorfia "Quando fai cosi mi ricordi Roxas. Vi divertite tutti ad ignorarmi?" strillò infine a voce alta, voltandosi dal suo comodo posticino sull'erba verso la finestra del fratello, una delle più alte del castello, sperando che questi lo sentisse.
Le sue parole in effetti arrivarono a destinazione.
Roxas aveva la fronte appoggiata al vetro e scrutava con un leggero sorriso sulle labbra il suo fratellino che parlava con uno scoiattolo, pensando che non doveva avere tutte le rotelle al proprio posto - a dispetto di quello che poteva pensare l'altro, lui lo sentiva tutti i giorni parlare o canticchiare da solo quando passava per il corridoio e il cuore gli piangeva sapendo di non poter condividere con lui gli anni più belli della loro vita, ma purtroppo se non voleva ferirlo ancora doveva stagli lontano. Stare lontano da Sora e da tutti. Era anche quello che gli avevano insegnato i suoi genitori: non mostrare a nessuno chi sei realmente.
Quando sentì però quelle accuse rivoltegli, così intrise di rabbia e frustrazione si sentì come se il castano lo avesse appena pugnalato. Si strinse nelle braccia, contrasse il volto in un'espressione di dolore e si andò ad appoggiare al muro, mentre il ghiaccio si diffondeva attorno a lui.
Nonostante tutto Roxas amava suo fratello.
"Principe Sora!" una voce preoccupata dietro di lui lo fece trasalire e vide un uomo della servitù corrergli incontro nel giardino, affannato "Principe Sora, finalmente l'ho trovata. È terribile..."
Il castano si alzò in piedi e inarcò un sopracciglio chiedendogli cosa fosse successo di tanto brutto e a giudicare dalla sua agitazione la questione doveva essere urgente, una volta arrivata la risposta però il suo cuore perse un battito e i suoi occhi sgranati si riempiono di lacrime.
I suoi genitori, Zack e Aerith, erano stati vittime di un agguato ad opera di strani esseri durante un viaggio diplomatico.
La realizzazione di ciò che era accaduto lo colpì come uno schiaffo in piena faccia e lo fece sprofondare in uno stato di profonda tristezza.
Prima suo fratello, poi la sua libertà e infine i suoi genitori.
Era rimasto solo, stava lentamente perdendo tutto e tutti e lui non poteva fare altro che essere spettatore impotente. La sua debolezza e la sua impotenza lo frustravano. "Perché non possiamo essere felici?" sospirò demoralizzato "Se solo potessi essere più forte"
Qualche giorno dopo ci furono i funerali ai quali prese parte tutto il regno e ovviamente Sora. Era la cosa più triste che avesse mai visto. Era tutto così triste e grigio che doveva essere quasi illegale, sebbene il suo umore fosse tutt'altro che felice sentiva che tutta quella tristezza fosse quasi un affronto alla natura solare e gioiosa dei suoi genitori. Alzò lo sguardo appena per scrutare il posto vuoto accanto a sé e sospirò.
Neanche in quell'occasione Roxas si era fatto vedere.


Una volta di ritorno al castello, si fermò ancora una volta fuori la porta del biondo e bussò.
"Roxas?" sospirò pesantemente con afflizione "Roxas? Lo so che sei lì, puoi lasciarmi entrare? Prima eri sempre accanto a me... non capisco perché mi hai abbandonato così. La gente si chiede dove sei... Mi dicono di farmi forza e io ci sto provando, sono venuto qui per te. Ti prego fammi entrare" il castano rimase in ascolto un secondo e sentì un singhiozzoo soffocato venire dall'altra parte, socchiuse gli occhi lasciandosi scivolare a terra, appoggiato alla superficie dura di legno "Ora che faremo? Siamo rimasti solo io e te... sapessi quanto mi manchi" portò le gambe al petto e nascose la testa nell'incavo, e dopo qualche secondo sospirò "Facciamo un pupazzo insieme?"
Dall'altra parte intanto il biondo era raggomitolato contro la porta e le lacrime scendevano copiose e incontrollabili, si stringeva le membra forti a sé cercando in tutti i modi di non sprofondare negli abissi del dolore e peggiorare la situazione. I suoi poteri si stavano intensificando e lui lo sapeva.
"Sora... lo so che sei lì fuori, ti sento tutti i giorni" sussurrò il più flebilmente possibile, sapeva che le sue parole non avrebbero raggiunto il castano ma sperava che nel profondo del suo cuore potesse comprendere "Vorrei poterti dire tutto... vorrei poterti dire che ti sono accanto e di poterti aiutare. Anche io ho bisogno di te" un singulto più forte scappò dalle sue labbra "Certo che vorrei fare un pupazzo con te"
Il freddo e il gelo avevano ricoperto completamente la stanza in cui ere rifugiato e assieme ad esso lo era il suo cuore.


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Salve! Uhm finalmente dopo due mesi è arrivato il secondo capitolo. Non ho molto da dire oltre il fatto che la storia vera e propria si svilupperà dal quarto capitolo in poi, volevo inserire le scene della festa e dell'incoronazione in questo attuale ma non mi andava di spezzare l'aria vagamente angst. Che poi ha senso angst mischiato al nonsense della fic? Perché a me da proprio quest'idea xD. Piccolo appunto se ve lo stavate chiedendo, Zack e Aerith sono stati uccisi dagli heartless ma questo verrà spiegato in seguito.
Ringrazio come sempre chi legge, chi mette la fic tra seguite e preferiti e le brave persone che mi lasciano i loro pareri ed in particolare Dreamer_98, ValeOtaku93 e vuuuuulpix.
Ps. Come sempre, se ci sono errori qui e lì avvertirmi perché tutto ciò è scritto e pubblicato con il tablet D:

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Frozen
Il Mondo di Ghiaccio



Tu eri sempre formale ed elegante
mentre io amavo la semplicità e la mondanità.
In qualsiasi occasione ti vedessi,
apparivi sempre al meglio.
Per me eri l'immagine della perfezione.
Ogni giorno, ogni momento,
ho più volte cercato di capirti
ma la tua porta era sempre chiusa.



Capitolo 3


Erano passati tre anni dalla morte dei sovrani di Arendelle ma, nonostante il lutto, l'aria festaiola della città non era mai venuta a mancare, anzi, negli ultimi mesi tutti erano in fermento per i preparativi per la festa più in degli ultimi decenni: l'incoronazione del principe Roxas.
Sora in particolare era il più felice perché nella lista degli invitati era riuscito anche a far inserire il suo idolo del momento, Katy Perry, e aveva in prospetto di passare l'intera serata a fare selfie reali con la cantante per poi postarli su Facebook e far morire di invidia tutti i suoi amici. Quel giorno, dunque, era così emozionato che aveva passato l'intera notte in bianco e aveva finito per svegliarsi la mattina dopo giusto una mezz'oretta prima della cerimonia, tanto che si era ritrovato ad irrompere di corsa nella cattedrale in cui si erano già stabiliti tutti gli ospiti.
Scusate, scusate tutti. Penso di essere un pochino in ritardo” esclamò ridacchiando mentre percorreva la lunga navata ricoperta da un carpet rosso e lanciava sguardi a destra e a manca per farsi un'idea dei presenti “Ehi nonno, bella barba” sorrise ammiccante rivolgendosi al sultano di Agrabah che gli rispose con un pollice in su.
Roxas invece era già sull'altare, serio e composto come sempre, che lo guardava con uno sguardo che doveva essere un misto tra il torvo e l'imbarazzato, e nel mentre si malediceva e si colpevolizzava per essere la causa della demenza di suo fratello.
Sei in ritardo” sibilò tra i denti a bassa voce per non farsi sentire da altri, quando il castano si decise a raggiungerlo.
O magari voi siete in anticipo” gli fece la linguaccia Sora affiancandolo, a quel gesto Roxas non poté fare a meno di sospirare sconfitto e scuotere la testa. Discutere con lui era una battaglia persa in partenza.
Una volta che tutti ebbero raggiunto le proprie postazioni il coro iniziò ad intonare un inno solenne mentre il cardinale procedeva con la proclamazione del nuovo sovrano del regno.

A parte il ritardo di quasi un'ora del principe Sora che aveva scombussolato tutto il programma previsto per la giornata, e un quarto di buffet barbaramente razziato chissà da chi prima ancora dell'inizio della festa serale, la cerimonia dell'incoronazione sembrò filare liscia e senza intoppi. In quel momento, tuttavia, due figure sconosciute si stavano aggirando a casaccio per il regno.
Ehm Kairi? Sei sicura che la strada fosse questa?”
Selphie, dovresti avere più fede nella sottoscritta” una ragazzina dai capelli rossi si girò dietro di sé per lanciare un'occhiata decisa all'amica che la seguiva.
Io credo in te” sottolineò la ragazzina castana, con un tono giusto un po' più disgustato, mentre guardava attentamente dove appoggiava le mani e le ginocchia mentre si muoveva, attenta a non sporcarsi “Però secondo me avremo dovuto chiedere indicazioni a qualcuno invece che cercare la strada da sole”
Intanto siamo arrivate alla cattedrale grazie a me!” commentò l'altra , soddisfatta del proprio operato, tornando a guardare avanti a sé.
Quelle due figure non erano altro che Kairi, principessa delle Isole del Destino, e la sua fedele dama da compagnia, Selphie, che stavano gattonando nei condotti di areazione della grande chiesa per motivi non meglio specificati in realtà si erano perse. Kairi e Selphie avevano fatto tardi alla cerimonia perché... dai, si sa che le donne quando si devono preparare a puntino ci mettono sempre giusto un pochino più del solito, e quindi, dal momento che non conoscevano neanche la strada per raggiungere il luogo dell'incoronazione, si erano ritrovate a girare senza meta ed erano finite chissà come nel suddetto condotto di areazione (?).
Non male... almeno abbiamo una vista completa della chiesa dall'alto” ridacchiò guardando attraverso una botola nel condotto “Uh guarda! Lì c'è la principessa Aurora”
Dorme come sempre” commentò civettuola Selphie avvicinandosi all'altra, poi spostò lo sguardo sull'altare “Quello dev'essere Roxas!” esclamò una volta che lo ebbe individuato.
Certo che è carino” asserì la principessa con aria sognante, poggiando il mento sui palmi delle mani.
Peccato che siamo troppo in alto, non si vede molto bene” sbuffò Selphie mettendosi comoda.

Qualche metro sotto di loro Roxas guardava lo scettro e globo crucigero appoggiati sul cuscinetto che il cardinale gli stava porgendo con il timore di congelarli inavvertitamente con il proprio ghiaccio. Quella era la prima volta che era costretto a togliere i guanti in pubblico ed essere così esposto al pericolo di scatenare i propri poteri senza volerlo. Tutti quegli sguardi dietro di sé gli traforavano la schiena e il nervosismo crescente non migliorava la situazione. Se lo sentiva, se non si tranquillizzava avrebbe potuto combinare qualche pasticcio.
Fai una mossa sbagliata e tutti vedranno cosa nascondi, se sei bravo nessuno lo saprà. Stai calmo e andrà tutto bene, si ripeteva in continuazione mentre allungava le mani tremanti per afferrare gli oggetti. Lanciò una veloce occhiata alla propria destra dove suo fratello gli sorrise incoraggiante e inspirò profondamente.

Nel frattempo in un castello antiquato e fuori moda collocato non si sa bene dove, probabilmente in un altro mondo, una strega dall'incarnato verdastro era intenta a intonacarsi il volto con qualche maschera di bellezza dalle fattezze dello stucco per pareti quando un cellulare squillò improvvisamente e la fece trasalire.
Chi osa disturbarmi durante il mio trattamento di bellezza?” sbraitò letteralmente portandosi il dispositivo all'orecchio senza guardare il nome in sovrimpressione.
Uh... sono Pietro” fu la risposta preoccupata dall'altra parte.
Nell'udire quella voce sul volto della donna si accese subito un ampio sorriso e il suo tono divenne inspiegabilmente zuccheroso “Pietruccio, sei tu! Allora cosa mi dici?”
Sono appostato fuori la chiesa, sto spiando la cerimonia da fuori perché qui ci sono un sacco di guardie. È tutto privatissimo come avevi detto tu”
Visto? A quelli di Arendelle piace fare i vip con la puzza sotto al naso” commentò annoiata Malefica andando a sedersi scompostamente su una poltrona, stile teenager dedita all'arte del pettegolezo “Puoi scattarmi qualche fotografia della cerimonia?”
Purtroppo no, la festa è blindatissima... niente fotografi o giornalisti”
Cosa?! Neanche loro?” fece strabuzzando gli occhi. Non solo quei sovrani da due soldi l'avevano bandita dal regno, ma adesso anche i figli a quanto pare stavano prendendo l'abitudine di rendere il tutto molto privé, giusto per far morire di invidia quelli che non erano invitati alle loro feste. Ma gliel'avrebbe fatta vedere lei chi comandava.
E hai visto almeno come sono vestiti?” chiese dopo un secondo di meditazione, non riuscendo a cedere alla curiosità.
Ehm, allora... il re Roxas ha un luuuuungo mantello e poi-... oh aspetta, gli hanno appena messo la corona in testa”
Ohh e com'è?”
Non si vede bene da lontano ma spero che valga tanto così potremo rivenderla”
Pietro, tu miri troppo in basso. Quello che a noi interessa è tutto il regno... ma che dico... tutto i mondi!” e detto questo Malefica  iniziò a spanciarsi dalle risate proprio come farebbe ogni buon vecchio cattivone di turno.

Torniamo adesso al condotto di aerazione in cui avevano preso ormai comodamente posto Kairi e Selphie.
Ora che la cerimonia è finita credo che dovremo uscire anche noi da qui, a breve inizierà la festa” constatò la dama senza staccare gli occhi dalla figura di Roxas che stava uscendo dalla chiesa, ma alla mancata reazione dell'altra si voltò verso di lei e la vide sospirare, occupata a fissare il vuoto con sguardo sognante “Kairi? Ci sei ancora?” ancora nessuna risposta, e così solo allora la castana parve capire “È per Roxas? Ti piace?”
Finalmente Kairi si girò verso l'amica ancora con un gran sorriso sulle labbra e scosse il capo “È carino, davvero tanto... però... però non lo so... ci manca qualcosa”
Tu sei venuta qui proprio per cercare un fidanzato. Pazienza se non è lui, al ricevimento troverai tantissimi altri ragazzi, l'importante però è che tu sia felice”
Ho sempre sognato solo una cosa” la ragazza dai capelli rossi si alzò in piedi e, con espressione di pura estasi, congiunse le mani al petto (sapete, in stile principesse Disney) e iniziò a esprimere, o meglio cantare i propri sentimenti e desideri “Il mio principe mi troverà, per baciarmi con intensità. Questo è quel che mi renderà contenta”
Sì lo so... ma adesso usciamo da qui” acconsentì Selphie con un sospiro, quando iniziava a cantare sapeva che non l'avrebbe finita più e se non stava attenta avrebbe iniziato anche a ballare da sola.
È quello il bacio del mio vero amore,.. in quell'istante capirò che viverò una vita di immensa gioia” continuò imperterrita iniziando a fare giravolte su se stessa senza badare a dove metteva i piedi.
No, Kairi stai attenta!” Selphie non riuscì però a terminare la frase per metterla in guardia che tutto accadde in un istante.
Forse a causa del troppo peso, la botola sotto di lei cedette e Kairi si ritrovò a sprofondare nel vuoto e a urlare all'impazzata dallo spavento, ma giustamente come accade in ogni favola, il principe fu subito sul posto per salvarla. In questo caso il principe Sora (che era rimasto ancora nella chiesa a cercare con lo sguardo la sua Katy, mentre il fratello ormai sovrano e gli ospiti stavano velocemente sciamando fuori la cattedrale) che, nell'udire quelle grida, alzò gli occhi al cielo e si stupì di ritrovarsi qualche istante dopo con una ragazza tra le braccia.
Sei tu...” mormorò Kairi dopo qualche istante di shock iniziale, ancora in braccio a quello sconosciuto.
Sì sono io” annuì Sora non capendo.
Sei il principe azzurro?”
Il castano inarcò un sopracciglio e piegò il capo di lato “No... io sono il principe Sora. E tu chi sei?... Una di quelle creature mitologiche con il petto morbido e imbottito come Katy Perry?”
La ragaza, perplessa, scosse il capo “No, sono Kairi... principessa delle Isole del Destino... però anche io canto”
Il suono di quel nome gli provocò una sensazione mai provata mai prima. La adagiò a terra e le prese le mani nelle sue, un enorme sorriso in volto.
Oh... Kairi!” le fece eco, incantato.
Sì” esclamò lei entusiasta.
Sora fece cenno al coro della chiesa e alla band di seguirli a passo di musica e, preso dalla foga del nuovo incontro, iniziò a cantare come gli capitava spesso di fare quando era felice cioé sempre “Tu sei fatta per restare mia, d'ora in poi-”
...ci attende l'armonia” continuò l'altra con coinvologimento proprio come se conoscesse la canzone.
Ci sposeremo domani... anzi no, questa sera. E coroneremo il tutto con il bacio del vero amore!” annunciò il principe a quel punto conducendola fuori dalla chiesa, lungo la navata sul red carpet, proprio come se fossero dei novelli sposi, senza curarsi di altre urla che chiamavano il loro nome.
"Principessa Kairi? Principe Sora? Venitemi a prendere, non voglio rimanere qui"
L'affranta Selphie era rimasta ancora confinata nel condotto di aerazione.



Intanto, in un angolo della galassia non ben identificato, era in corso un momento altamente cruciale.
"Specchio specchio delle mie brame, chi è il più sexy del reame?"
"..."
"Specchio?"
"..."
"Specchietto? Specchiuccio?"
"..."
"Ehi Ax! Oggi è il giorno libero dello specchio, riprova domani!"
"Che cosa?! No... non puoi dirmi questo! Specchio non puoi abbandonarmiiiii"



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Yo! Pare che questa storia verrà aggiorata ogni paio di mesi (?), no in realtà aggiorno quando ho l'ispirazione e voglio staccare un po' da Viva la Vida.

Il capitolo avrebbe dovuto essere più lungo e trattare anche la scena della fuga di Roxas, la parenza di Sora e la comparsa di Riku ma... uhm non mi andava, ho preferito staccare sulla nascita della love story... e non sto facendo altro che inserire personaggi su personaggi. Okay, tutto ciò non ha senso però prima o poi arriverà l'azione... più poi che prima... forse.
Ah volevo fare una precisazione stupida, nel titolo ho scelto il "mondo di ghiaccio" e non "regno" come l'originale perché anche qui ci sarà un giretto tra vari mondi come in KH.
Piuttosto non avrei mai immaginato che questa storia potesse riscuotere tanto successo! Cavolo eppure la scrivo come passatempo, quando voglio scrivere qualche idiozia... beh, grazie a tutti!
Grazie a:
harrysdimples
Hope_Estheim
Seurya
Lizzie Sora 
Sputinoanddense
per aver commentato lo scorso capitolo, e grazie anche per aver messo la fic nei preferiti/seguite a:
Dreamer_98
Faynor89
Hope_Estheim
Ibhai
Lizzie Sora
RoXas and VenTus
Seurya
Sputinoanddense]
ValeOtaku93
vexill

Spero che il capitolo non vi abbia deluso, anche se corto, e che continuiate a supportarmi ed esortarmi a continuare la fic (altrimenti in mancanza di consensi potrei anche abbandonarla dal momento che non è un progetto di primaria importanza).
Detto questo vi saluto e vi ricopro di biscottini. 



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