Frozen - Il Mondo di Ghiaccio di Faith Grace (/viewuser.php?uid=38646)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
frozen
Disclaimers
e premessa
prima della lettura: questa è una parodia romanzata del
nuovo
film della disney e saranno presenti citazioni, chichés e
personaggi di altre favole disney e/o film. Nulla di tutto
ciò
mi appartiene. Se avete visto il film bene, se non l'avete visto... MALE!
Perché
saranno presenti spoiler.
Frozen
Il Mondo di Ghiaccio
Quando io e te eravamo piccoli,
eravamo unitissimi.
Io ero felice che tu eri Sora
e tu eri entusiasta di me e ciò che ero,
finché non ho dovuto nascondere la mia magia
e porre fine alla nostra vicinanza.
Io ero sempre il tuo fratellone
ma non potevo più essere tuo amico
Capitolo 1
C'era una volta tanto tempo fa un regno lontano lontano di
nome Arendelle.
Esso era ricco e prosperoso
, e
sebbene fosse locato sul più estremo e dimenticato fiordo di
tutta la Scandinavia qui nessuno sapeva cosa fosse l'inverno. Strano
per un paese del genere vero? Giravano strane voci e legende legate a
questo
fantomatico inverno: c'era chi diceva che fosse qualcosa da mangiare,
chi
fosse una festività sottratta per far lavorare di
più e chi diceva che fosse un mostro; ma a quanto pare,
secondo studi più recenti effettuati da Riku, si
è venuto a sapere semplicemente che i sovrani erano amici
stretti del Mago Merlino, il quale in cambio di qualche favore e
qualche giovane donzella, aveva accettato a far risparmiare tutto il
regno sulle bollette dei riscaldamenti. Già,
perché quei soldi preferivano spenderli per feste e festini.
Mica scemi!
I sovrani, Zack e Aerith, erano stimati e amati dal proprio popolo
e lo furono ancora di più quando diedero al mondo il primo
erede, Roxas,
perché era così carino e candido come la neve...
in
tutti i sensi eh! Era tanto carino ma allo stesso tempo destava tante
preoccupazioni negli animi dei poveri sovrani: prima di tutto
perché era biondo, e in quella famiglia nessuno lo era,
(Zack
più volte si era domandato se la sua bellissima moglie
lo avesse corificato); punto secondo, era nato con la particolare dote
di poter manipolare il ghiaccio e, infine, punto terzo durante la
celebrazione della
presentazione del piccolo principe, tra tutte le migliaia di persone
invitate, si erano dimenticati di invitare l'acida e bisbetica Malefica
(la quale era conosciuta per gettare malefici su
principesse e interi
regni solo perché non era invitata... non è mica
colpa degli altri se lei era antipatica!) e lei, come di
consuetudine, aveva gettato il suo incantesimo sul piccolo erede,
augurandogli cordialmente tanta tristezza e solitudine. Tanta fu la
paura del re e della regina che la esiliarono dal proprio regno e
giurarono che non l'avrebbero più invitata in vacanza in
futuro.
Ad un anno di distanza nacque il secondogenito, Sora, che
fortunatamente non portò tanti problemi come il fratello,
perché aveva i capelli castani come la madre, non aveva
particolari doti in realtà non ne aveva
nessuna e alle sue feste non erano state coinvolte
streghe e/o malefici.
I due fratelli crebbero
uniti e spensierati e anche il
potere di Roxas veniva visto come una simpatico e innocuo
intrattenimento per i
bambini, finché una notte...
"Roxyyy"
Un corpo sconosciuto, pesante come un macigno, finì
improvvisamente sulla schiena del malcapitato biondino che stava
beatamente dormendo e lo fece svegliare di soprassalto.
"Ma che cazz-" sbottò questo rigirandosi tra le coperte.
"Fratellone dai andiamo a giocare" esclamò il più
piccolo con il suo solito tono squillante.
"Sor vai via, stavo sognando qualche metodo interessante con cui
liberarmi della tua stupidità"
"Dai il cielo si è svegliato, non è
più ora di dormire"
Lanciando un'occhiata all'aurora boreale chiaramente visibile dalla
finestra, Roxas si chiedeva chi è che riempisse il suo
fratello
di tutte quelle stronzate "Sor... il cielo non può svegliarsi e
noi non giocheremo"
Il castano contrasse l'espressione in un broncio infantile e
iniziò a saltare sguaiatamente sul letto del povero
bambino biondo e a dimenarsi come un pazzo in preda a crisi
epilettiche. Sfinito da
tutto quel baccano Roxas fu costretto a mettersi a sedere e mise una
mano sulla bocca dell'altro "Zitto. Vuoi che mamma e papà si
arrabbino?"
Sora lo guardò astuto e sorrise maleficamente.
"Che ne dici almeno di un pupazzo di neve?"
Se c'era una cosa a cui proprio Roxas non poteva rinunciare era la neve
e Sora lo sapeva, era l'unica cosa che riusciva davvero a farlo
divertire e a fargli dimenticare per un po' della monotonia della vita
di corte. Nel giro di pochi minuti si ritrovarono entrambi a ridere e
scherzare nel grande salone dei ricevimenti, il più grande
si
autocompiaceva delle proprie abilità con la neve
(decantandosi
come Re delle nevi)
e il più piccolo correva entusiasta tra quelle montagne
bianche.
"Guarda, questo è Stitch" esordì ad un tratto il
più grande, mostrando al castano un pupazzo dalla forma
alquanto
strana.
Sora lo scrutò a fondo, lo analizzò da tutte le
angolazioni, perché proprio pupazzo di neve non gli sembrava
"Ha
le antenne?"
"E quattro braccia" aggiunse l'altro, soddisfatto del proprio operato.
"Non è cattivo vero?"
Roxas si mise dietro la sua creazione e mimò una voce buffa "Stitch
no cattivo, Stitch coccoloso!"
Sembrava decisamente
un alieno, ma poco importava
perché subito Sora rise e manifestò il suo
assenso con un "Mi
piace" e si buttò addossi al pupazzo per
abbracciarlo.
Quella notte giocarono e si divertirono più delle altre
volte,
forse perché non c'erano i loro genitori a controllarli o
forse
perché Sora era riuscito a coinvolgere talmente tanto il
fratello da fargli dimenticare dei propri limiti, e fu proprio
perché era troppo preso nel suo divertimento che Roxas
colpì per sbaglio il fratellino con un getto di ghiaccio, il
quale cadde riverso a terra e immobile.
"Sor?"
provò a chiamarlo lui. Credeva
che fosse uno
degli scherzi di pessimo gusto del più piccolo ma, alla
mancata
risposta, i suoi occhi azzurri si riempirono di lacrime come una
profonda
tristezza invase il suo essere, e questa tristezza si
manifestò
esternamente sotto forma di neve e ghiaccio che invasero completamente
l'ambiente.
Proprio in quel momento
le porte della sala
spalancarono e
rivelarono i due sovrani che erano stati svegliati dal loro
baccano.
"Che sta succedendo qui?" esclamò Aerith con tono dolce ma
serio
guardando la grande stanza ricoperta di neve, pronta a porre rimedio a
qualche possibile litigio tra i figli.
"Mamma..." la richiamò Roxas ancora in piedi, nello stesso
punto
in cui era prima, con gli occhi incollati su un punto imprecisato del
pavimento e con voce tremante "Credo di aver ucciso Sora"
"Dobbiamo portarlo da Yen Sid" Zack, accorso immediatamente
accanto al corpicino gelato del più piccolo, aveva capito
immediatamente cosa era successo "Dobbiamo sbrigarci o sarà
troppo tardi"
"Mi dispiace... è stato un incidente" continuava a ripetere
intanto Roxas, guardando dall'alto i genitori in preda al panico ma
questi non lo ascoltavano. Per quanto fosse sveglio per la sua
età ancora non riusciva a capire l'impellenza della
situazione.
Seguiva sua madre che intanto racchiudeva Sora in una pesante
coperta e il padre che stava dando indicazioni alla servitù,
e
quando arrivarono al portone d'ingresso vi erano già due
cavalli.
Suo padre gli aveva raccontato tante volte che,
oltre a
lui, c'erano tante altre persone nel mondo che coltivavano le arti
magiche ma bisognava stare attenti perché non tutti erano
buoni
e il solo pensiero di dover incontrare Yen Sid gli metteva timore.
"Stai
tranquillo, tutto si sistemerà"
gli
sussurrò Aerith dando una strigliata al cavallo per farlo
andare più velocemente
Roxas si strinse di più al busto della madre e si sporse
appena
per lanciare un'occhiata al cavallo poco più avanti di loro,
su
cui vi erano il padre e Sora "Non volevo fargli del male... o almeno
non così tanto"
Dopo un lungo viaggio i quattro giunsero alla casa del vecchio mago,
nelle profondità della foresta. Questo li accolse con
urgenza,
in quanto aveva già avuto una visione a riguardo ma non
poté fare a meno di mantenere uno sguardo di compassione per
i
due bambini.
"Re Zack"
"Per piacere, aiuti mio figlio" tagliò corto l'uomo ormai
disperato, stringendo il corpo di Sora sempre più freddo.
"So giù tutto" lo bloccò il vecchio scrutando con
attenzione il bambino "È stato il ghiaccio" e poi si
voltò verso
Roxas "Maestà...ci è nato con questo
potere?" chiese a Zack senza però spostare gli occhi da
dosso al
primogenito.
"Sì e si intensifica"
"È una fortuna che non sia al cuore"
il
mago si avvicinò di più a Sora e gli
accarezzò il
voltò "Con il cuore non si ragiona facilmente ma con la
testa si
può provare"
"Fate tutto quello che potete" si intromise Aerith.
Lui guardò il voltò contratto della donna per un
momento "Io consiglio di rimuovere tutta la magia..."
Una nuova voce si aggiunse a quella del vecchio, ma questa volta era
più dolce e femminile "Persino i ricordi della
magia, per sicurezza" una ragazzina bionda, avvolta in un vestitino
bianco, e con in mano un album di disegni apparve all'improvviso "Ma
non vi crucciate, lascerò il
divertimento"
"E lei chi è?" chiese il re, squadrando per un po' troppo tempo,
a detta di Aerith, la nuova arrivata
"Lei è Naminè... è incaricata di
manipolare le memorie delle persone qualora ce ne sia bisogno"
"Sarà sicuro affidare mio figlio ad una ragazzina?" si
informò Aerith a quel punto, stizzita dal modo in cui suo
marito e Yen Sid la guardavano.
"Invidiosa" pensò
il saggio Yen Sid "Mia signora, non si preoccupi. Naminè
è una delle migliori, l'ho presa in mia custidia circa due
secoli fa quando è nata, e le ho insegnato tutto quel che so"
Roxas assottigliò lo sguardo e si avvicinò a lei
"Per essere una vecchia ti porti bene"
"Cafone!" diede il suo album di disegni in testa al bambino e si
avviò dalla coppia per terminare il prima possibile e
tornare alla sua maratona di anime al pc. "Dicevo...
modificherò tutte le memorie di Sora riguardanti le magie
del maleducato qui presente"
E detto questo fece qualche scarabocchio sul suo album e,
appena terminato, toccò la fronte di
Sora e
dal palmo della sua mano si sprigionò una debole luce
azzurra.
"Ma così non ricorderà più che ho i
poteri?" intervenne allora Roxas, mantenendosi la testa dolorante.
"Rox.. è per il suo bene" mormorò Zack.
Il vecchio si avvicinò al bambino e gli posò una
mano
sulla spalla "Ascoltami Roxas, il tuo potere crescerà con
te"
parlava lentamente, come a fargli assimilare il significato di ogni
parola "C'è grandezza in esso ma anche pericolo... devi
imparare
a controllarlo. La paura sarà tua nemica"
Il
biondino, intimorito da quello sguardo
penetrante e da
quel tono imperioso, si aggrappò di più al
vestito della
madre.
"No... noi lo proteggeremo" affermò Aerith stringendo il
bambino a sé.
Zack annuì e continuò deciso "Imparerà
a
controllarlo, ne sono sicuro. Fino ad allora chiuderemo le porte,
ridurremo i domestici, limiteremo i suoi contatti con le persone e
terremo nascosti i suoi poteri a tutti..."
"Compreso
Sora"
terminò Aerith e poi si
girò di nuovo verso il castano che ora sembrava dormire
pacificamene "Ma lui... se la caverà?"
Yen Sid studiò attentamente le facce gravi per un lungo
momento
e alla fine pronunciò con più leggerezza
"Sì...
l'unica controindicazione è che, dato che ha battuto la testa, potrebbe diventare solo leggermente
più stupido"
Intanto in un luogo non meglio identificato, ma sempre in mezzo alle
nevi, un giovane ragazzino leggeva sconsolato il giornale.
"Questo è plagio! Ero arrivato prima io" mormorò
disperato buttando il quotidiano per terra e iniziando a colpirlo
ripetutamente con il proprio bastone.
Quel ragazzino era Jack Frost.
•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•
Se siete arrivati
vivi fin qui complimenti!
Spenderò
proprio poche paroline perché devo
correre a studiare... innanzitutto la storia mi è venuta in
mente improvvisamente l'altra sera quando sono andata al cinema ma non a vedere Frozen xD e mi son detta "Cavolo!
Roxas è identico a Elsa e Jack Frost...devo fare una parodia
di Kingdom Hearts!". Ad ogni modo è
ormai da anni che non scrivo qualcosa di demenziale quindi non
prendetemi a bastonate, il capitolo è abbastanza corto per i
miei nuovi standard (dico nuovi perché quelli dell'altra mia
storia sono molto eloquenti) ma cercate di
capirmi, l'ho scritto oggi in un paio d'ore e non l'ho neanche
revisionato. Che dire... spero che vi piaccia come idea, e so che non
è stato nulla di che ma serviva un prologo di spiegazione.
Presto avremo un Principe Sora in tutta la sua
splendente idiozia, inoltre aderiranno al cast anche Riku, Signore dei
Troll e Kairi, Principessa delle Isole del Destino.
Piccola nota sulla scelta dei sovrani: solitamente nel ruolo di
genitori scelgo Aerith e Cloud perché li adoro come coppia
ma in questo caso a Cloud ho preferito Zack, non solo perché
è anche un precedente pretendente alla mano di Aerith ma
anche
perché sono entrambi deceduti come i genitodi di Anna e Elsa.
Mi raccomando fatemi un segno del vostro passaggio, leggere i vostri
pareri per me è fondamentale.
Per chi invece segue l'altra mia fic Viva
la Vida, il capitolo 4 è a metà della
sua scrittura :3
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Frozen
Il
Mondo di Ghiaccio
Quando
ti vedevo per casa ti seguivo ovunque
iniziavo a chiacchierare
come un uccellino
e facevo di tutto pur di farti piacere
ma tu
non mi dicevi mai nulla.
Capitolo
2
Dopo quel brutto
incidente il tempo passò relativamente tranquillo nel paese
di
Arendelle ma le conseguenze non mancarono. Le porte del castello
furono chiuse a tutti, tutti i contatti con il mondo esterno furono
ridotti al minimo, i sovrani si vedevano rararamente e nessuno aveva
idea di cosa fosse successo, soprattutto il principino secondogenito,
Sora. Quest'ultimo assisteva infatti, dal basso della propria statura
e delle poche conoscenze, a tutti i cambiamenti in atto e proprio non
riusciva a venirne a capo. I suoi genitori erano sempre piu strani e
seri, ma questo ci poteva stare perché in fondo loro erano
adulti e
si sa che gli adulti sono strani. Quello che non riusciva a spiegarsi
era l'atteggiamento sfuggente di suo fratello. Era come se Roxas da
un giorno all'altro avesse deciso di non essere più suo
fratello e
compagno di giochi, e come se non bastasse aveva lasciato la stanza
che condividevano per trasferirsi in un'altra ala del castello.
Come
ogni mattina, il bambino dai capelli castani si diresse con passo
saltellante alla porta del fratello e bussò "Roxy? Facciamo
un
pupazzo di neve?"disse da fuori e attese qualche secondo,
sapendo che non avrebbe ricevuto risposta, cosi si
inginocchiò per
spiare senza molti risultati sotto l'uscio della porta "Dai
andiamo a giocare... Da quando non ti vedo più mi sento
giù, mi
manchi molto, sai?"
Come sospettava l'altro non gli rispose e
il bambino se ne tornò sui suoi passi sconsolato "Pima
eravamo
migliori amici e ora no... Vorrei che mi dicessi perché"
Il
costante ticchettio dell'orologio, il fumo di sigari abbandonati
nella ceneriera che aveva ormai impregnato la grande stanza e una
veloce occhiata alle carte.
"Passo"
L'uomo seduto
dall'altra parte del tavolo non si degnò neanche di
commentare tanto
che era preso dalla noia, si torturò un baffetto con le dita
e puntò
lo sguardo sul dio dell'oltretomba accanto a lui.
"Giocare
contro di voi è così eccitante che
l'aldilà non è niente a
confronto" commentò sarcastico quest'ultimo, provocando un
grugnito di dissenso da parte di Pietro e una risatina gracchiante
del rumoroso pennuto sulla spalla di Jafar.
Le porte della sala si
aprirono violentemente, rivelando una figura avvolta in un lungo
mantello nero che aveva preso a vagare per il grande ambiente in modo
confusionario. Era in evidente stato di agitazione, pensarono subito
gli altri tre presenti, perché la donna, meglio conosciuta
da tutti
con il nome di Malefica, si torturava convulsamente le mani e
mormorava qualcosa di incomprensibile tra sé e sé.
"Secondo
me è andata sul set del suo nuovo film e non le è
piaciuto per
niente" sussurrò Pietro e gli altri due annuirono.
"Angelina
Jolie è troppo sexy per lei" confermò Ade con una
risatina.
Jafar scosse il capo e si sbracò meglio sulla sedia su
cui era seduto, inarcò un sopracciglio e guardò
con poco interesse
la donna che ora era andata a scavare qualche informazione in vari
libri vecchi e polverosi. Da quando i principi e principesse o
comunque buoni dei film avevano rivendicato la propria fama ed erano
riusciti a sconfiggere i cattivi nei modi più stupidi e
disparati -
tratti tipici del mondo Disney ovviamente
- questi ultimi, nonostante la loro potenza e il loro carisma erano
caduti nel dimenticatoio, e ormai le loro giornate erano
così
monotone e piene di nulla
che anche il più infimo argomento di conversione poteva
suscitare
curiosità. Più ci pensavano e più si
sentivano come dei vecchi
chiusi in un ospizio.
"È successo qualcosa?" domandò
Jafar senza curarsene molto, riprendendo a concentrarsi sulle proprie
carte.
"Questi dannati sovrani... Tutto quello che hanno è
solo un po' di fortuna e nient'altro" sbraitò Malefica
sfogliando un libro e sul suo volto si formò un sorrisetto
maligno
quando parve trovare ciò che cercava.
"Come quel principe
Filippo che ti ha sconfitto chissà come?" la
schernì il dio
dai capelli blu.
"Taci che le tue performances sono state
pietose" ribadì Jafar con tono di superiorità.
"Almeno
i miei gloriosi poteri di divinità sono molto più
potenti rispetto
alle tue magie da quattro soldi"
"Basta battibecchi
inutili" si intromise la donna avvicinandosi al trio di
giocatori reggendo il suo libro "Come penso che vi siate
accorti, negli ultimi anni non ci sono state feste di corte che ho
potuto rovinare con la mia regale presenza" gli altri annuirono
soffocando qualche risatina che però lei ignorò
"È però
soggiunta alla mia attenzione un fatto abbastanza interessante. I
sovrani del regno di Arendelle si sono inspiegabilmente barricati nel
castello e non si sono più mostrati a nessun altro...fatto
decisamente strano vista la loro natura festaiola"
"Che
diavolo è Arendelle?" fece il visir incrociando le braccia
al
petto.
"Non sarà quel piccolo regno in mezzo al nulla da cui
sei stata bandita qualche anno fa?" buttò lì per
lì
Pietro.
"Quale dei tanti?" rise Ade dal momento che la
strega faceva esperienza di tali risvolti ad ogni festa in cui si
imbucava, a causa della sua natura da zitella bisbetica costantemente
affetta da sindrome premestruale - o forse meglio dire da menopausa
data la sua eloquente età - che non le permetteva di
comportarsi in
maniera civile.
"Ti fai
riconoscere sempre"
le
rimbeccavano tutti ogni volta che tornava da una festa con la coda
tra le gambe, poi ripensavano a quello che avevano detto e si
mettevano a rirere del loro moralismo ipocrita. Loro erano cattivi
dopotutto, se non creavano loro i problemi chi lo faceva?
"Quello
in cui la bellezza della regina la mandava fuori di testa" rise
Pietro seguito poi dagli altri.
La strega, colpita nel vivo, colpì
il gatto antropomorfo con il suo scettro "Ho scoperto che il
loro primogenito è davvero un tipo interessante. Quando gli
ho
gettato il mio maleficio non lo sapevo ancora ma sembra che sia in
possesso di un grande potere"
A quella rivelazione i tre si
fecero più attenti.
"Cosa staresti cercando di dirci?"
chiese Jafar ancora scettico ma con una punta di curiosità
che lo
sfiorava.
Malefica rise e poggiò il libro aperto davanti ai tre
malvagi "Una forza di quel calibro è sprecata per un
ragazzino
che non è a conoscenza delle sue vere capacità,
lui potrebbe
esserci di aiuto per riconquistare tutto ciò che abbiamo
perduto"
Pietro, Jafar e Ade si scambiarono degli sguardi
contemplativi, avendo già capito cos'avesse in mente la
donna. Non
avevano bisogno di particolari dettagli, più che altro si
domandavano se lo sforzo valeva il tempo sprecato.
"Quanto è
forte?" si informò Ade per soppesare i pro e i contro.
"I
genitori hanno interpellato Yen Sid per liberare il fratello dalla
maledizione che gli aveva scagliato addosso" disse lei come le
la risposta fosse una fonte di informazioni e a quanto pare lo fu
perché sui volti degli altri tre si dipinse un ghigno di
malizia.
Yen Sid era un personaggio inscritto con lettere infuocate nella loro
lista nera.
"Dicci solo cosa dobbiamo fare"
Malefica,
compiaciuta di aver suscitato un forte interesse nei loro animi, si
voltò e fece per ritornare da dove era venuta prima di
congedarsi
con le sue ultime parole "Pietro Gambadilegno tu sarai il primo
ad offrirmi i tuoi servigi"
I tre sorrisero e tornarono al
loro passatempo.
Valeva la pena sacrificare il loro infinito tempo
libero e qualche partitella di carte per un mocciosetto
viziato?
Quando gettarono una fugace occhiata al punto in cui era
aperto il libro lasciato da Malefica, non ci fu neanche bisogno di
pensarci.
Cryokinetic
abilities.
Gli anni
passavano ma Sora prima di dedicarsi a qualsiasi altra
attività
quotidiana passava sempre fuori la porta del fratello nel caso avesse
deciso di uscire fuori e ritornare il bravo fratellone che era un
tempo. Ormai aveva passato così tanto tempo in solitudine
che aveva
iniziato a parlare da solo, con i quadri e con gli animaletti che
popolavano il grande giardino del castello.
"Sai una cosa,
amico mio?" mormorò il castano accarezzando lo scoiattolo
sul
suo petto mentre guardava il cielo con occhi pieni desiderio "Mi
chiedo cosa ci sia là fuori. Ho passato tutta la mia vita
rinchiuso
in questo castello e non so neanche perché... Le persone non
dovrebbero essere librere di uscire e fare quello che vogliono?"
il ragazzino guardò la bestiolina in attesa di una risposta
e poi
fece una smorfia "Quando fai cosi mi ricordi Roxas. Vi divertite
tutti ad ignorarmi?" strillò infine a voce alta, voltandosi
dal
suo comodo posticino sull'erba verso la finestra del fratello, una
delle più alte del castello, sperando che questi lo sentisse.
Le
sue parole in effetti arrivarono a destinazione.
Roxas aveva la
fronte appoggiata al vetro e scrutava con un leggero sorriso sulle
labbra il suo fratellino che parlava con uno scoiattolo, pensando che
non doveva avere tutte le rotelle al proprio posto - a dispetto di
quello che poteva pensare l'altro, lui lo sentiva tutti i giorni
parlare o canticchiare da solo quando passava per il corridoio e il
cuore gli piangeva sapendo di non poter condividere con lui gli anni
più belli della loro vita, ma purtroppo se non voleva
ferirlo ancora
doveva stagli lontano. Stare lontano da Sora e da tutti. Era anche
quello che gli avevano insegnato i suoi genitori: non mostrare a
nessuno chi sei realmente.
Quando sentì però quelle accuse
rivoltegli, così intrise di rabbia e frustrazione si
sentì come se
il castano lo avesse appena pugnalato. Si strinse nelle braccia,
contrasse il volto in un'espressione di dolore e si andò ad
appoggiare al muro, mentre il ghiaccio si diffondeva attorno a
lui.
Nonostante tutto Roxas amava suo fratello.
"Principe
Sora!" una voce preoccupata dietro di lui lo fece trasalire e
vide un uomo della servitù corrergli incontro nel giardino,
affannato "Principe Sora, finalmente l'ho trovata. È
terribile..."
Il castano si alzò in piedi e inarcò un
sopracciglio chiedendogli cosa fosse successo di tanto brutto e a
giudicare dalla sua agitazione la questione doveva essere urgente,
una volta arrivata la risposta però il suo cuore perse un
battito e
i suoi occhi sgranati si riempiono di lacrime.
I suoi genitori,
Zack e Aerith, erano stati vittime di un agguato ad opera di strani
esseri durante un viaggio diplomatico.
La realizzazione di ciò
che era accaduto lo colpì come uno schiaffo in piena faccia
e lo
fece sprofondare in uno stato di profonda tristezza.
Prima suo
fratello, poi la sua libertà e infine i suoi genitori.
Era
rimasto solo, stava lentamente perdendo tutto e tutti e lui non
poteva fare altro che essere spettatore impotente. La sua debolezza e
la sua impotenza lo frustravano. "Perché non possiamo essere
felici?" sospirò demoralizzato "Se solo potessi essere
più
forte"
Qualche giorno dopo ci furono i funerali ai quali
prese parte tutto il regno e ovviamente Sora. Era la cosa
più triste
che avesse mai visto. Era tutto così triste e grigio che
doveva
essere quasi illegale, sebbene il suo umore fosse tutt'altro che
felice sentiva che tutta quella tristezza fosse quasi un affronto
alla natura solare e gioiosa dei suoi genitori. Alzò lo
sguardo
appena per scrutare il posto vuoto accanto a sé e
sospirò.
Neanche
in quell'occasione Roxas si era fatto vedere.
Una volta di
ritorno al castello, si fermò ancora una volta fuori la
porta del
biondo e bussò.
"Roxas?" sospirò pesantemente con
afflizione "Roxas? Lo so che sei lì, puoi lasciarmi entrare?
Prima eri sempre accanto a me... non capisco perché mi hai
abbandonato così. La gente si chiede dove sei... Mi dicono
di farmi
forza e io ci sto provando, sono venuto qui per te. Ti prego fammi
entrare" il castano rimase in ascolto un secondo e sentì un
singhiozzoo soffocato venire dall'altra parte, socchiuse gli occhi
lasciandosi scivolare a terra, appoggiato alla superficie dura di
legno "Ora che faremo? Siamo rimasti solo io e te... sapessi
quanto mi manchi" portò le gambe al petto e nascose la testa
nell'incavo, e dopo qualche secondo sospirò "Facciamo un
pupazzo insieme?"
Dall'altra parte intanto il biondo era
raggomitolato contro la porta e le lacrime scendevano copiose e
incontrollabili, si stringeva le membra forti a sé cercando
in tutti
i modi di non sprofondare negli abissi del dolore e peggiorare la
situazione. I suoi poteri si stavano intensificando e lui lo
sapeva.
"Sora... lo so che sei lì fuori, ti sento tutti i
giorni" sussurrò il più flebilmente possibile,
sapeva che le
sue parole non avrebbero raggiunto il castano ma sperava che nel
profondo del suo cuore potesse comprendere "Vorrei poterti dire
tutto... vorrei poterti dire che ti sono accanto e di poterti
aiutare. Anche io ho bisogno di te" un singulto più forte
scappò dalle sue labbra "Certo che vorrei fare un pupazzo
con
te"
Il freddo e il gelo avevano ricoperto completamente la
stanza in cui ere rifugiato e assieme ad esso lo era il suo cuore.
•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•
Salve!
Uhm finalmente dopo due mesi è arrivato il secondo capitolo.
Non ho
molto da dire oltre il fatto che la storia vera e propria si
svilupperà dal quarto capitolo in poi, volevo inserire le
scene
della festa e dell'incoronazione in questo attuale ma non mi andava
di spezzare l'aria vagamente angst. Che poi ha senso angst mischiato
al nonsense della fic? Perché a me da proprio quest'idea xD.
Piccolo
appunto se ve lo stavate chiedendo, Zack e Aerith sono stati uccisi
dagli heartless ma questo verrà spiegato in seguito.
Ringrazio
come sempre chi legge, chi mette la fic tra seguite e preferiti e le
brave persone che mi lasciano i loro pareri ed in particolare
Dreamer_98, ValeOtaku93 e vuuuuulpix.
Ps. Come sempre, se ci sono
errori qui e lì avvertirmi perché tutto
ciò è scritto e
pubblicato con il tablet D:
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Frozen
Il
Mondo di Ghiaccio
Tu
eri sempre formale ed elegante
mentre
io amavo la semplicità e la mondanità.
In
qualsiasi occasione ti vedessi,
apparivi
sempre al meglio.
Per me eri
l'immagine della perfezione.
Ogni
giorno, ogni momento,
ho più
volte cercato di capirti
ma
la tua porta era sempre chiusa.
Capitolo
3
Erano
passati tre anni dalla morte dei sovrani di Arendelle ma, nonostante
il lutto, l'aria festaiola della città non era mai venuta a
mancare,
anzi, negli ultimi mesi tutti erano in fermento per i preparativi per
la festa più in
degli
ultimi decenni: l'incoronazione del principe Roxas.
Sora
in particolare era il più felice perché nella
lista degli invitati
era riuscito anche a far inserire il suo idolo del momento, Katy
Perry, e aveva in prospetto di passare l'intera serata a fare selfie
reali
con
la cantante per poi postarli su Facebook e far morire di invidia
tutti i suoi amici. Quel giorno, dunque, era così emozionato
che
aveva passato l'intera notte in bianco e aveva finito per svegliarsi
la mattina dopo giusto una mezz'oretta prima della cerimonia, tanto
che si era ritrovato ad irrompere di corsa nella cattedrale in cui si
erano già stabiliti tutti gli ospiti.
“Scusate,
scusate tutti. Penso di essere un pochino in ritardo”
esclamò
ridacchiando mentre percorreva la lunga navata ricoperta da un carpet
rosso e lanciava sguardi a destra e a manca per farsi un'idea dei
presenti “Ehi nonno, bella barba” sorrise
ammiccante rivolgendosi
al sultano di Agrabah che gli rispose con un pollice in su.
Roxas invece era già
sull'altare, serio e
composto come sempre, che lo guardava con uno sguardo che doveva
essere un misto tra il torvo e l'imbarazzato, e nel mentre si
malediceva e si colpevolizzava per essere la causa della demenza di
suo fratello.
“Sei
in ritardo” sibilò tra i denti a bassa voce per
non farsi sentire
da altri, quando il castano si decise a raggiungerlo.
“O
magari voi siete in anticipo” gli fece la linguaccia Sora
affiancandolo, a quel gesto Roxas non poté fare a meno di
sospirare
sconfitto e scuotere la testa. Discutere con lui era una battaglia
persa in partenza.
Una
volta che tutti ebbero raggiunto le proprie postazioni il coro
iniziò
ad intonare un inno solenne mentre il cardinale procedeva con la
proclamazione del nuovo sovrano del regno.
A
parte il ritardo di quasi un'ora del principe Sora che aveva
scombussolato tutto il programma previsto per la giornata, e un
quarto di buffet barbaramente razziato chissà
da chi prima
ancora dell'inizio della festa serale, la cerimonia
dell'incoronazione sembrò filare liscia e senza intoppi. In
quel
momento, tuttavia, due figure sconosciute si stavano aggirando a
casaccio per il regno.
“Ehm
Kairi? Sei sicura che la strada fosse questa?”
“Selphie,
dovresti avere più fede nella sottoscritta” una
ragazzina dai
capelli rossi si girò dietro di sé per lanciare
un'occhiata decisa
all'amica che la seguiva.
“Io
credo in te” sottolineò la ragazzina castana, con
un tono giusto
un po' più disgustato, mentre guardava attentamente dove
appoggiava
le mani e le ginocchia mentre si muoveva, attenta a non sporcarsi
“Però secondo me avremo dovuto chiedere
indicazioni a qualcuno
invece che cercare la strada da sole”
“Intanto
siamo arrivate alla cattedrale grazie a me!”
commentò l'altra ,
soddisfatta del proprio operato, tornando a guardare avanti a
sé.
Quelle
due figure non erano altro che Kairi, principessa delle Isole del
Destino, e la sua fedele dama da compagnia, Selphie, che stavano
gattonando nei condotti di areazione della grande chiesa per motivi
non meglio specificati
in realtà si erano perse.
Kairi e Selphie avevano fatto tardi alla cerimonia perché...
dai, si
sa che le donne quando si devono preparare a puntino ci mettono
sempre giusto un pochino
più
del solito, e quindi, dal momento che non conoscevano neanche la
strada per raggiungere il luogo dell'incoronazione, si erano
ritrovate a girare senza meta ed erano finite chissà come
nel
suddetto condotto di areazione (?).
“Non
male... almeno abbiamo una vista completa della chiesa
dall'alto”
ridacchiò guardando attraverso una botola nel condotto
“Uh guarda!
Lì c'è la principessa Aurora”
“Dorme
come sempre” commentò civettuola Selphie
avvicinandosi all'altra,
poi spostò lo sguardo sull'altare “Quello
dev'essere Roxas!”
esclamò una volta che lo ebbe individuato.
“Certo
che è carino” asserì la principessa con
aria sognante, poggiando
il mento sui palmi delle mani.
“Peccato
che siamo troppo in alto, non si vede molto bene”
sbuffò Selphie
mettendosi comoda.
Qualche
metro sotto di loro Roxas guardava lo scettro e globo crucigero
appoggiati sul cuscinetto che il cardinale gli stava porgendo con il
timore di congelarli inavvertitamente con il proprio ghiaccio. Quella
era la prima volta che era costretto a togliere i guanti in pubblico
ed essere così esposto al pericolo di scatenare i propri
poteri
senza volerlo. Tutti quegli sguardi dietro di sé gli
traforavano la
schiena e il nervosismo crescente non migliorava la situazione. Se lo
sentiva, se non si tranquillizzava avrebbe potuto combinare qualche
pasticcio.
Fai
una mossa sbagliata e tutti vedranno cosa nascondi,
se
sei bravo nessuno lo saprà. Stai calmo e andrà
tutto bene,
si
ripeteva in continuazione mentre allungava le mani tremanti per
afferrare gli oggetti. Lanciò una veloce occhiata alla
propria
destra dove suo fratello gli sorrise incoraggiante e inspirò
profondamente.
Nel
frattempo in un castello antiquato e fuori moda collocato non si sa
bene dove, probabilmente in un altro mondo, una strega dall'incarnato
verdastro era intenta a intonacarsi il volto con qualche maschera di
bellezza dalle fattezze dello stucco per pareti quando un cellulare
squillò improvvisamente e la fece trasalire.
“Chi
osa disturbarmi durante il mio trattamento di bellezza?”
sbraitò
letteralmente portandosi il dispositivo all'orecchio senza guardare
il nome in sovrimpressione.
“Uh...
sono Pietro” fu
la risposta preoccupata dall'altra parte.
Nell'udire
quella voce sul volto della donna si accese subito un ampio sorriso e
il suo tono divenne inspiegabilmente zuccheroso “Pietruccio,
sei
tu! Allora cosa mi dici?”
“Sono
appostato fuori la chiesa, sto spiando la cerimonia da fuori
perché
qui ci sono un sacco di guardie. È tutto privatissimo come
avevi
detto tu”
“Visto?
A quelli di Arendelle piace fare i vip con la puzza sotto al
naso”
commentò annoiata Malefica andando a sedersi scompostamente
su una
poltrona, stile teenager dedita all'arte del pettegolezo
“Puoi
scattarmi qualche fotografia della cerimonia?”
“Purtroppo
no, la festa è blindatissima... niente fotografi o
giornalisti”
“Cosa?!
Neanche loro?” fece strabuzzando gli occhi. Non solo quei
sovrani
da due soldi l'avevano bandita dal regno, ma adesso anche i figli a
quanto pare stavano prendendo l'abitudine di rendere il tutto molto
privé,
giusto
per far morire di invidia quelli che non erano invitati alle loro
feste. Ma gliel'avrebbe fatta vedere lei chi comandava.
“E
hai visto almeno come sono vestiti?” chiese dopo un secondo
di
meditazione, non riuscendo a cedere alla curiosità.
“Ehm,
allora... il re Roxas ha un luuuuungo mantello e poi-... oh aspetta,
gli hanno appena messo la corona in testa”
“Ohh
e com'è?”
“Non
si vede bene da lontano ma spero che valga tanto così
potremo
rivenderla”
“Pietro,
tu miri troppo in basso. Quello che a noi interessa è tutto
il
regno... ma che dico... tutto i mondi!” e detto questo
Malefica
iniziò a spanciarsi dalle risate proprio come farebbe ogni
buon
vecchio cattivone di turno.
Torniamo
adesso al condotto di aerazione in cui avevano preso ormai
comodamente posto Kairi e Selphie.
“Ora
che la cerimonia è finita credo che dovremo uscire anche noi
da qui,
a breve inizierà la festa” constatò la
dama senza staccare gli
occhi dalla figura di Roxas che stava uscendo dalla chiesa, ma alla
mancata reazione dell'altra si voltò verso di lei e la vide
sospirare, occupata a fissare il vuoto con sguardo sognante
“Kairi?
Ci sei ancora?” ancora nessuna risposta, e così
solo allora la
castana parve capire “È per Roxas? Ti
piace?”
Finalmente
Kairi si girò verso l'amica ancora con un gran sorriso sulle
labbra
e scosse il capo “È carino, davvero tanto...
però... però non lo
so... ci manca qualcosa”
“Tu
sei venuta qui proprio per cercare un fidanzato. Pazienza se non
è
lui, al ricevimento troverai tantissimi altri ragazzi, l'importante
però è che tu sia felice”
“Ho
sempre sognato solo una cosa” la ragazza dai capelli rossi si
alzò
in piedi e, con espressione di pura estasi, congiunse le mani al
petto (sapete, in stile principesse Disney) e iniziò a
esprimere, o
meglio cantare i propri sentimenti e desideri “Il mio
principe mi
troverà, per baciarmi con intensità. Questo
è quel che mi renderà
contenta”
“Sì
lo so... ma adesso usciamo da qui” acconsentì
Selphie con un
sospiro, quando iniziava a cantare sapeva che non l'avrebbe finita
più e se non stava attenta avrebbe iniziato anche a ballare
da sola.
“È
quello il bacio del mio vero amore,.. in quell'istante
capirò che
viverò una vita di immensa gioia”
continuò imperterrita iniziando
a fare giravolte su se stessa senza badare a dove metteva i piedi.
“No,
Kairi stai attenta!” Selphie non riuscì
però a terminare la frase
per metterla in guardia che tutto accadde in un istante.
Forse
a causa del troppo peso, la botola sotto di lei cedette e Kairi si
ritrovò a sprofondare nel vuoto e a urlare all'impazzata
dallo
spavento, ma giustamente come accade in ogni favola, il principe fu
subito sul posto per salvarla. In questo caso il principe Sora (che
era rimasto ancora nella chiesa a cercare con lo sguardo la sua Katy,
mentre il fratello ormai sovrano e gli ospiti stavano velocemente
sciamando fuori la cattedrale) che, nell'udire quelle grida,
alzò
gli occhi al cielo e si stupì di ritrovarsi qualche istante
dopo con
una ragazza tra le braccia.
“Sei
tu...” mormorò Kairi dopo qualche istante di shock
iniziale,
ancora in braccio a quello sconosciuto.
“Sì
sono io” annuì Sora non capendo.
“Sei
il principe azzurro?”
Il
castano inarcò un sopracciglio e piegò il capo di
lato “No... io
sono il principe Sora. E tu chi sei?... Una di quelle creature
mitologiche con il petto morbido e imbottito come Katy Perry?”
La
ragaza, perplessa, scosse il capo “No, sono Kairi...
principessa
delle Isole del Destino... però anche io canto”
Il
suono di quel nome gli provocò una sensazione mai provata
mai prima.
La adagiò a terra e le prese le mani nelle sue, un enorme
sorriso in
volto.
“Oh...
Kairi!” le fece eco, incantato.
“Sì”
esclamò lei entusiasta.
Sora
fece cenno al coro della chiesa e alla band di seguirli a passo di
musica e, preso dalla foga del nuovo incontro, iniziò a
cantare come
gli capitava spesso di fare quando era felice cioé
sempre
“Tu sei fatta per restare mia, d'ora in poi-”
“...ci
attende l'armonia” continuò l'altra con
coinvologimento proprio
come se conoscesse la canzone.
“Ci
sposeremo domani... anzi no, questa sera. E coroneremo il tutto con
il bacio del vero amore!” annunciò il principe a
quel punto
conducendola fuori dalla chiesa, lungo la navata sul red carpet,
proprio come se fossero dei novelli sposi, senza curarsi di altre
urla che chiamavano il loro nome.
"Principessa Kairi?
Principe Sora? Venitemi a prendere, non voglio rimanere
qui"
L'affranta Selphie era rimasta ancora confinata nel
condotto di aerazione.
Intanto, in un angolo della
galassia non ben identificato, era in corso un momento altamente
cruciale.
"Specchio specchio delle mie brame, chi è il più
sexy del reame?"
"..."
"Specchio?"
"..."
"Specchietto?
Specchiuccio?"
"..."
"Ehi Ax! Oggi è il
giorno libero dello specchio, riprova domani!"
"Che
cosa?! No... non puoi dirmi questo! Specchio non puoi
abbandonarmiiiii"
•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•·.·´¯`·.·•
Yo!
Pare che questa storia verrà aggiorata ogni paio di mesi
(?), no in
realtà aggiorno quando ho l'ispirazione e voglio staccare un
po' da
Viva la Vida.
Il capitolo avrebbe
dovuto essere più lungo e trattare anche la scena della fuga
di
Roxas, la parenza di Sora e la comparsa di Riku ma... uhm non mi
andava, ho preferito staccare sulla nascita della love
story... e
non sto facendo altro che
inserire personaggi su personaggi. Okay, tutto ciò non ha
senso però
prima o poi arriverà l'azione... più
poi che prima... forse.
Ah
volevo fare una precisazione stupida, nel titolo ho scelto il "mondo
di ghiaccio" e non "regno" come l'originale perché
anche qui ci sarà un giretto tra vari mondi come in KH.
Piuttosto
non avrei mai immaginato che questa storia potesse riscuotere tanto
successo! Cavolo eppure la scrivo come passatempo, quando voglio
scrivere qualche idiozia... beh, grazie a tutti!
Grazie
a:
harrysdimples
Hope_Estheim
Seurya
Lizzie
Sora
Sputinoanddense
per aver commentato lo scorso
capitolo, e grazie anche per aver messo la fic nei preferiti/seguite
a:
Dreamer_98
Faynor89
Hope_Estheim
Ibhai
Lizzie
Sora
RoXas and
VenTus
Seurya
Sputinoanddense]
ValeOtaku93
vexill
Spero
che il capitolo non vi abbia deluso, anche se corto, e che
continuiate a supportarmi ed esortarmi a continuare la fic
(altrimenti in mancanza di consensi potrei anche abbandonarla dal
momento che non è un progetto di primaria importanza).
Detto
questo vi saluto e vi ricopro di biscottini.
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