La vita dura di Lola_ (/viewuser.php?uid=81757)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***
Capitolo 5: *** V ***
Capitolo 1 *** I ***
Questi
personaggi non mi appartengono, ma sono di
proprietà di J.K. Rowling. La storia è stata
scritta senza alcuno scopo di lucro.
La storia
pertecipa al contest: "Di prompt e di raccolte" di RosmaryEFP.
“Nell'angolo
più remoto della mia anima, io esistevo ancora e credevo nei
sogni.”
(Paulo
Coelho)
I
Urla.
Sirius si strinse due
ciocche di capelli con tutta
la forza che aveva. Cominciò a dondolare avanti e indietro
al ritmo di una
canzone volgare che aveva sentito in una bettola babbana da giovane.
Un
altro urlo.
Era l’inferno.
Se fosse sopravvissuto a quello,
avrebbe potuto affrontare tutto. Aveva già un piano in
mente, ma doveva
conservare tutta la sua lucidità.
Ancora
grida.
Pensò a James
e Lily. A Remus: l’avrebbe
riabbracciato una volta uscito da lì.
Pensò a Harry.
Doveva farlo per lui; sarebbero
potuti andare a vivere insieme, un giorno.
Riprese a canticchiare.
Doveva
fuggire da Azkaban.
[100
parole]
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Capitolo 2 *** II ***
“Per
abitudine si vive accanto a persone odiose, si impara a portare le
catene, a
subire ingiustizie, a soffrire, ci si rassegna al dolore, alla
solitudine, a
tutto.”
(Oriana
Fallaci)
II
Poggiò
le mani
sul freddo lavandino. Sulle spalle sentiva tutto il peso del mondo.
Era solo un
ragazzino, Draco Malfoy.
Calde lacrime
cominciarono a scendere, andando a infrangersi sulle pietre del
pavimento.
Era solo un
ragazzino, Draco Malfoy, eppure
aveva il compito di uccidere.
Solo un vecchio
fantasma a fargli compagnia e a sentire il rumore dei suoi singhiozzi.
Era solo un
ragazzino, Draco Malfoy, eppure
aveva il compito di uccidere una persona, altrimenti Lui avrebbe ucciso
la sua
famiglia.
Si ricompose
lisciando la camicia candida.
Era solo un
ragazzino, Draco Malfoy, e si
era già abituato a tutto quell’orrore.
[100
parole]
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Capitolo 3 *** III ***
“Ha gli occhi
spietati di chi ha amato sopra ogni cosa.”
(Elias Canetti)
III
Fissa la lapide senza
vederla veramente. Sul marmo
bianco spiccano le date di nascita e morte troppo
vicine. Fra le mani stringe un fazzoletto con le iniziali
“FW”: gliele
aveva cucite lei quando era bambino, per non confondere la pezzuola con
quella
del fratello.
Accarezza delicatamente uno spigolo, sognando di
passare le mani fra quei capelli rossi sempre disordinati.
Si
dice che non c’è dolore più grande di
quello di una madre che perde un figlio.
Molly Weasley lo sa bene.
E lo sa chiunque le
legga nello sguardo.
Ha
gli occhi spietati di chi ha amato sopra ogni cosa.
[100 parole]
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Capitolo 4 *** IV ***
“I mostri sono
reali e anche i fantasmi sono reali. Vivono dentro di noi e, a volte,
vincono.”
(Stephen
King)
IV
Si
svegliò di soprassalto, ritrovandosi sudato e
ansimante nel letto. Si portò una mano tremante alla bocca
per trattenere
gemiti e singhiozzi. L’aveva sognata ancora. Aveva sognato la
morte di Ariana. Erano
passati decenni, eppure gli incubi non erano mai spariti.
Era
così giovane e innocente quando gli era stata
strappata via. Guardò la foto di lei, che aveva sul
comodino: un promemoria
delle sue azioni, passate e future.
Aveva
giurato di impiegare ogni giorno della
propria vita a fare ammenda, ma nemmeno combattere per distruggere
Voldemort
l'avrebbe liberato da quel peso.
Era
stata colpa sua.
Aveva
ucciso sua sorella.
[100 parole]
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Capitolo 5 *** V ***
“Quello che un
uomo può e quello che un uomo non può.”
(La Maledizione della Prima
Luna)
V
Eccola lì: in
mezzo ai suoi mille libri, le mani
sporche di inchiostro e i capelli in disordine. Hermione Granger era
rimasta la
stessa ragazzina che frequentava Hogwarts: straordinariamente
intelligente e
sorprendentemente dolce.
Lambì
delicatamente la punta della piuma con le
labbra, fissando pensierosa la pergamena che aveva davanti. La fede
all’anulare
sinistro rifletteva la luce della candela posata sulla scrivania. Era
una donna
sposata, Hermione. Sposata col suo migliore amico.
Col loro
migliore amico, si corresse.
Harry strinse i bordi del
tavolo con frustrazione
e antica tristezza, continuando a fissare la figura gentile davanti a
lui.
Come
era bella.
[100
parole]
Note
d’Autore:
Il titolo “La
vita dura”, è inteso sia come
“difficile”, che come “la vita
continua”, perché
parlo di sopravvissuti. Per questo, anche se suonava meglio
“La dura vita”, ho
optato invece per l’altra versione.
Grazie
mille a tutti coloro che hanno recensito,
messo la storia fra preferite/ricordate/seguite.
Siete
i miei piccoli angeli, grazie davvero!
Spero
di rivedervi la prossima volta ;)
Un bacio!
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