Il dolore di una regina di kamy (/viewuser.php?uid=60751)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il dolore di una regina ***
Capitolo 2: *** Cap.2 Il fiore che sboccia nelle avversità ***
Capitolo 3: *** Cap.3 Ricordi ***
Capitolo 4: *** Cap.4 Consolazione ***
Capitolo 5: *** Cap.5 Legolas è cocciuto ***
Capitolo 6: *** Cap.6 L'incubo di Aragorn ***
Capitolo 7: *** Cap.7 La dolcezza dell’elfo ***
Capitolo 8: *** Cap.8 Un dono ***
Capitolo 9: *** Cap.9 Il fiore delle spose ***
Capitolo 10: *** Cap.10 Combatti accanto a me ***
Capitolo 11: *** Cap.11 Le offese del popolo ***
Capitolo 12: *** Cap.12 The end of pain ***
Capitolo 1 *** Il dolore di una regina ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Personaggi:Arwen, Legolas.
Prompt: Starring Roles
Il dolore di una regina
Sono diventata una statua
E mi fa sentire giù
Arwen ascoltò il cigolare della finestra del palazzo e si voltò verso la parete di marmo bianco. Si diede la spinta e si alzò seduta, il lenzuolo blu le scivolò lungo il corpo ignudo lasciandole scoperti i seni bianchi e i capezzoli rosati. Osservò la luce della luna filtrare dal vetro su cui era dipinta l’alberò bianco della città. Il braccio abbronzato di Aragorn le cinse il bacino e la trasse a sé. Legolas baciò il collo del ramingo, i capelli biondi risaltavano sulla pelle scura del più giovane. Il sovrano si voltò, gli ondulati capelli castano scuro gli oscillarono ai lati del viso e la corona sul suo capo rifletté la luce pallida dell’astro. Legolas gli afferrò il mento e lo baciò. La barba incolta di Aragorn pizzicò la pelle nivea del principe degli elfi, le loro labbra unite erano bianche e la lingua del re di Gondor si spinse nella bocca dell’altro. Aragorn si staccò e si stese, sorrise guardando il petto liscio di Legolas. Quest’ultimo si voltò, una ciocca intrecciata gli finì davanti al viso aguzzo e le iridi azzurre brillarono. Passò le lunghe dita sul corpo della regina, la dama elfica sentì le dita callose su di sé, le iridi blu divennero vitree.
-Sono diventata una statua da condividere per non perderlo …- si disse. Aragorn allungò il braccio e intrecciò le dita con quelle dell’altra.
-… pur avendo visto la fine di questa storia al suo inizio- pensò l’elfa.
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Capitolo 2 *** Cap.2 Il fiore che sboccia nelle avversità ***
Ringrazio anche solo chi
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Partecipa alla fanfiction
challenge II:
Personaggi:Arwen, Legolas
Prompt: il fiore
più bello è quello che sboccia nelle
avversità
Cap.2 Il fiore che sboccia
nelle avversità
“Non capisco
perché sei così infelice. Non ti ha scacciata e
cerca in tutti i modi di donare il suo cuore a entrambi”
sussurrò Legolas.
Appoggiò la mano su quella della regina e l’altra
sulla balaustra, il vento gli
fece aleggiare i lunghi capelli biondo platino, gli occhi azzurri erano
scuriti. Arwen si affacciò oltre il bordo del balcone, il
vento le fece
sbattere una ciocca di capelli neri contro il viso e le fece tremare le
punte
aguzze delle orecchie.
“Ama solo te,
rimane con me per una promessa” rispose.
Legolas tolse la mano da sopra la sua, le cinse le spalle e la fece
indietreggiare.
“Attendo con
trepidante attesa l’arrivo di vostro figlio.
Permettetegli di dimostrarglielo” mormorò. La
sovrana si voltò, la corona che
le teneva la treccia di capelli scuri legati intorno al suo capo
brillò di
riflessi argentei illuminata dal sole.
“La
città bianca avrà il suo erede, ma per me questi
restano
momenti di avversità” ribatté. Legolas
socchiuse gli occhi e le accarezzò la
guancia con l’altra mano, continuando a stringerla.
“Il fiore
più bello è quello che sboccia nelle
avversità, ma
voi siete fiorita quando la mano di Saruman schiacciava queste terra.
Vi
prego, permettete al mio cuore di affiatarsi al vostro e tornate a
capire il
cuore del vostro signore come quando era un ramingo” la
implorò gentilmente.
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Capitolo 3 *** Cap.3 Ricordi ***
Ringrazio anche solo chi
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challenge II:
Personaggi:Elrond, Aragorn
Prompt: questo matrimonio
non s'ha da fare!
Cap.3 Ricordi
Aragorn si
portò la pipa alle labbra, chiuse gli occhi e
corrugò la fronte. Un rivolo di sudore gli scese
dall’attaccatura dei capelli,
scivolò lungo il viso bruciato dal sole e si
arrestò nella barba. Accavallò le
gambe e aderì al trono con la schiena, la luce del tramonto
illuminava di
riflessi rossastri gli anelli di fumo. Chiuse gli occhi e
sentì il sapore amaro
dell’erbapipa in bocca.
La
fronte di Elrond
era stretta dalla sottile coroncina, il viso allungato era messo in
risalto
dalle trecce ai lati del volto e le orecchie aguzze risaltavano sui
capelli
scuri. Aggrottò le sopracciglia, socchiuse gli occhi e le
narici del naso
aquilino si dilatarono. Si premette il medio e l’indice
contro il medio
guardando Arwen stringere il braccio del giovane ramingo. Aragorn
sorrideva, il
viso accaldato e il respiro ansante.
“Ha
capito bene,
vogliamo unirci in nozze a breve” disse e la voce gli
tremò. Il re strinse le
labbra, sbatté un paio di volte gli occhi. Si
alzò dal treno, mettendosi ritto
con i muscoli tesi e le gambe rigide.
“Non
se ne parla,
questo matrimonio non s’ha da fare. Non si
svolgerà mai finché io rappresenterò
la mia casata. Mia figlia non patirà per la
caducità della vita mortale” disse
secco con tono duro. Arwen socchiuse gli occhi dalle iridi blu scuro,
rabbrividì e alzò la testa.
“Non
potete decidere
per me, padre. Io vi adoro e accetto i vostri consigli, ma il cuore ha
già preso
la sua decisione” ribatté.
Aragorn si tolse la pipa
dalla bocca ed espirò una nuvola di
fumo che salì verso le alte volte, strinse gli occhi fino a
sentirli dolore e
sospirò.
“Un tempo ha
lottato con me per questa unione e adesso passa
tutto il tempo nelle sue stanze anche quando non ho nessuno”
mormorò e la voce
rimbombò nella grande sala.
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Capitolo 4 *** Cap.4 Consolazione ***
Ringrazio anche solo chi
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challenge II:
Personaggi: Legolas,Aragorn
Prompt: chi dice donna
dice danno.
Cap.4 Consolazione
Aragorn alzò il
capo sentendo dei passi rimbombare nella
sala, guardò a destra e a sinistra. Li sentì
nuovamente e si voltò verso le
statue dei suoi antenati, sporse il capo facendo cadere la cenere della
pipa
sul pavimento ai piedi del trono. La cenere sfrigolò,
rossastra in più punti e
da essa si alzava del fumo. Legolas uscì da dietro una delle
statue, stringendo
la fascia della faretra con una mano, l’arco gli sbatteva
contro la schiena.
“Te
l’avevo detto a suo tempo, chi dice donna dice
danno”
sussurrò gentilmente. Aragorn si alzò in piedi e
scese dagli scalini del trono.
“Legolas, vuoi
forse rendere ancora più cupo il mio animo?”
domandò. Legolas gli si mise davanti e gli
appoggiò una mano sulla spalla,
stringendogliela.
“No, amico mio.
Semplicemente ricordarti che non puoi
aspettarti da lei un mutamento immediato” rispose. Aragorn
sospirò, gli prese
il viso con una mano e lo baciò. Legolas
contraccambiò approfondendolo, Aragorn
assaporò le labbra dell’elfo e si
staccò.
“La tristezza
avvolge il suo animo, la stessa che rende cupi
i suoi occhi. Come puoi aspettarti che io non la voglia vedere
scomparire al
più presto?” domandò e la voce gli
tremò.
“Abbi fiducia
nel tuo amore e la luce della speranza tornerà
a splendere in lei” rispose Legolas.
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Capitolo 5 *** Cap.5 Legolas è cocciuto ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Personaggi:Arwen,Legolas
Prompt: siete mai stata bambina?
Cap.5 Legolas è cocciuto
“Io lo so cosa realmente non vi permette di essere lieta” sussurrò Legolas. Si sedette sul triclino accanto ad Arwen e si appoggiò a dei cuscini di velluto rosso, i lunghi capelli biondi gli oscillarono dietro le spalle.
“Non vi arrendete facilmente” sussurrò Arwen. Sfogliò un’altra pagina, Legolas le accarezzò la mano gelida e lei socchiuse gli occhi. Le iridi blu notte si scurirono fino a diventarle quasi nere e la punta aguzza delle orecchie divenne di un rosa più acceso.
“Non mi arrenderò affatto. Ho frequentato troppo un nano per non ereditare la sua testa dura come roccia” spiegò. Si tolse la faretra e la appoggiò su una delle gambe di legno del sedile. Alzò il capo e guardò le foglie candide dell’albero bianco. Si sentivano i ticchettii dei passi degli abitanti della città risuonare battendo contro i lastroni di marmo che formavano le strade lattee.
“Non me lo permette questa situazione, chiunque potrebbe comprenderlo” spiegò Arwen. Sfilò la mano da quella dell’altro, si voltò e tornò a fissare le pagine scritte.
“Siete mai stata bambina?” domandò Legolas con voce seducente. Arwen chiuse gli occhi e strinse le labbra.
“I teneri lidi di quelle età lontane hanno toccato chiunque in questo mondo” rispose in sussurrò. Legolas le strinse le spalle con le mani e le accarezzò la schiena muovendo su e giù i pollici.
“Io sono stato infante, ma non bambino. Non ho mai riso, mai scherzato o giocato. Non vivete questa nostra vita con la stessa serietà di principi che ci condizionò i giorni che dovevano essere i più lieti. Non siate regina, siate donna, amate come venite amata. Sono disposto a scherzare, giocare, mettete da parte il vostro ruolo” sussurrò Legolas. Arwen rabbrividì, chiuse il libro e si voltò. Lo appoggiò tra due cuscini e si alzò, allontanandosi. Legolas sospirò. |
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Capitolo 6 *** Cap.6 L'incubo di Aragorn ***
Ringrazio anche solo chi legge.
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Personaggi:Galadriel,Aragorn.
Prompt: nei suoi occhi risplende la forza degli Uomini.
Cap.6 L'incubo di Aragorn
Aragorn si tirò le coperte fino al collo e chiuse gli occhi.
Affondò il capo nel cuscino, si leccò le labbra e
sentì la stoffa morbida contro la guancia. Socchiuse le
gambe, si girò e si mise sull'altro fianco. I capelli corti
si diramarono sulla federa. Sbadigliò, espirò
dalle narici e regolò il respiro. Il battito divenne
regolare, il petto si alzò e abbassò con
ritmicità e Aragorn si addormentò.
Galadriel si
avvicinò al sovrano, gli camminò intorno e la
lunga veste bianca strofinava contro le rocce bianche che lastricavano
la strada.
"Perché sei
qui, sua altezza?" domandò. Aragorn si tolse la corona e se
la strinse al petto.
"Cerco consiglio"
rispose. La dama si voltò, una ciocca bionda le
sfuggì alla corona argentea e le oscillò
leggermente ondulata accanto al viso niveo. Raggiunse un altro Aragorn
seduto accanto a un altro Aragorn. Il ramingo teneva il capo chino, le
braccia abbandonate e sospirava. Si piegò e gli
accarezzò il viso, sentendolo mugolare di dolore.
"Ricordo un uomo saldo,
che non si faceva piegare dal dolore o da una donna" mormorò
con voce seducente. Si rizzò e avanzò fino alla
conca di pietra, passò l'indice sopra la superfice
dell'acqua increspandola.
"Quell'uomo non
è scomparso" ribatté Aragorn alzando la voce.
Galadriel si voltò, sorrise e piegò di lato il
capo.
"E nei suoi occhi
risplende la forza degli Uomini?" domandò. Congiunse le mani
e accentuò il sorriso. Il sovrano sfoderò la
spada e l'alzò.
"Sempre!"
gridò.
Aragorn aprì gli occhi, si rizzò seduto e
ansimò. Il battito cardiaco era accelerato e il viso madido
di sudore. Scansò le coperte, si alzò in piedi e
raggiunse la porta. La aprì di scatto, le gote imporporate
gli bruciavano e sentiva le orecchie fischiare.
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Capitolo 7 *** Cap.7 La dolcezza dell’elfo ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
-Aragorn,
Legolas
Prompt: non ti
lascerà essere infelice e non ti
lascerò soffrire nemmeno io.
Cap.7 La
dolcezza dell’elfo
Aragorn proseguì verso le scale, discese i primi dieci
gradini di marmo candido
e si fermò trovandosi Legolas davanti. Si mise lateralmente
e scese,
passandogli accanto. Legolas si voltò e i capelli biondi gli
mulinarono intorno
al viso. Raggiunse l'amante e gli afferrò il braccio,
trattenendolo. Lo
strattonò verso di sé e lo strinse al petto.
"Che cosa ti turba, amore mio?" domandò. Aragorn
abbassò lo sguardo,
si leccò le labbra e mise la mano abbronzata su quella nivea
dell'elfo.
"I miei sogni si fanno sempre meno sereni" rispose. Legolas gli
appoggiò la fronte sulla spalla e lo cinse con le braccia.
L’arco sulla sua
schiena colpì la faretra facendola ondeggiare, si
sentì il ticchettio delle
frecce che sbattevano tra loro.
“La
vostra
vita diverrà un bel sogno, mio adorato. Ed i tuoi sogni ne
seguiranno
l’esempio”. Lo consolò. Aragorn gli
baciò la testa e gli accarezzò la spalla.
“E’
tutt’altro che felice questa vita”
sussurrò con voce roca. Legolas alzò il
capo, gli baciò il mento e sentì la barba ruvida
sotto le labbra morbide. La
punta aguzza delle orecchie tremò, facendogli finire una
ciocca liscia davanti
al viso e le pupille si dilatarono.
“E
non
voglio che essa mi abbatta” ringhiò Aragorn.
Gonfiò il petto, corrugò le
sopracciglia e socchiuse gli occhi. Legolas gli passò le
dita sinuose sul collo
e sorrise.
“Non
ti
lascerà essere infelice e non ti lascerò soffrire
nemmeno io” disse.
Accarezzandogli la giugulare.
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Capitolo 8 *** Cap.8 Un dono ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Personaggio: Legolas.
Prompt: Florilegio
Cap.8 Un dono
Aragorn
sospirò. Strinse le spalle dell’elfo e
abbassò il
capo. Legolas sollevò la testa e poggiò le sue
labbra su quelle ruvide del
ramingo. Il sovrano sentì odore di rugiada e le pupille si
dilatarono.
“Vieni con
me” sussurrò Legolas. Afferrò la mano
callosa
dell’altro e lo strattonò. Proseguirono lungo il
corridoio di marmo bianco.
Raggiunsero una porta di avorio bianco. Legolas si voltò
facendo ondeggiare i
lunghi capelli biondi. Lasciò andare la mano del compagno,
abbassò la maniglia
di pietra candida e l’aprì. Entrarono in una
serra, dalle pareti e dal soffitto
di vetro entrava della luce lattea che illuminava le piante
all’interno.
Legolas raggiunse un tavolo color panna di ferro battuto. Raccolse
delle foglie
carnose di colore verde scuro recise dai gambi sottili e le
sistemò dentro una
boccia di smeraldo facendole fuoriuscire al di fuori. Le
accarezzò con le
dita nivee sentendole vellutate al tocco.
“Quello
è un florilegio?” chiese Aragorn. Legolas mise una
ninfea rosea come le sue labbra socchiuse al centro della composizione.
“Regalaglielo
come scusa per conferire con lei” sussurrò con
voce seducente.
“Capirà
che viene da te” borbottò Aragorn.
“Allora
aggiungici parole solo tue” rispose l’elfo.
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Capitolo 9 *** Cap.9 Il fiore delle spose ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Legolas, Arwen:
il linguaggio segreto dei fiori
Cap.9 Il fiore delle spose
Aragorn deglutì
a vuoto un paio di volte, raggiunse Arwen
seduta sotto l’albero bianco sopra un trono di marmo candido
e le s’inginocchiò
davanti. Abbassò il capo e le porse il florilegio di Legolas.
“Un dono, per
chiedervi perdono delle mie innumerevoli
mancanze” recitò. Arwen lo prese tra le dita
delicate e socchiuse gli occhi. Il
vento le fece ondeggiare i lunghi capelli neri dietro le spalle.
“Non credo che
tu conosca il linguaggio segreto dei fiori. Questa è
opera di Legolas, vero?” domandò. Strinse le
labbra fino a farle sbiancare.
“Sono Calle. Il
fiore delle spose dalla purezza divina e dal
candore eccelso. Faccio questo dono alla donna più bella che
io abbia mai visto”
sussurrò con voce roca. Arwen sorrise, si voltò e
si piegò. Mise il fiore per terra
accanto a sé e si raddrizzò.
“Mio re, sei giunto a imparare litanie a memoria? A tal punto
sei disperato?”
domandò. Aragorn digrignò i denti e strinse un
pugno.
“Voglio solo capire
cosa ha aperto un solco tra noi” ribatté. Le iridi
blu notte di Arwen
brillarono e l’elfa aggrottò le sopracciglia.
"Come puoi capire cosa
significa vedere che la promessa
d'amore che mi hai fatto non era abbastanza forte da comprendere solo
me"
domandò. La punta aguzza delle orecchie si
arrossò, tremando.
"Non puoi immaginare cosa significa sentire a ogni angolo risa sulla
mia
condizione di tradita, che sembra anche consenziente".
Proseguì, rendendo
la voce più simili a un sibilo. Strinse la stoffa della
gonna con entrambe le
mani.
"Io ho scelto una vita mortale, sapendo che mi attenderà
un'eternità di
sofferenza dopo che sarai morto e l'era degli uomini avrà
fine". Continuò,
le guance le divennero vermiglie.
"Pensi che dei fiori ripossano d'armi la speranza e l'onore?".
Concluse. Le iridi gli divennero liquide e sentì una fitta
alle tempie. Aragorn
le prese una mano e se l’appoggiò sul petto.
"Mia signora, io non posso spezzare a metà il mio cuore. Ho
voluto essere
pienamente felice per darvi uno sposo completo e non l'ombra di
ciò che
ero" sancì. Lei gli tolse la mano dalle sue e
sospirò.
"Non so neanche chi sei, allora, sposo mio" ribatté. Aragorn
si
sporse e le accarezzò una guancia con il dorso della mano.
"Ed ho voluto darvi qualcuno che, condividendo i vostri stessi
sentimenti,
vi possa essere accanto nei momenti di dolore". Aggiunse. Arwen
abbassò il
capo e sospirò.
“Vorrei
crederti, come facevo un tempo, Estel”
bisbigliò.
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Capitolo 10 *** Cap.10 Combatti accanto a me ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
Legolas, Arwen:
fiori di pesco
Cap.10 Combatti accanto a me
Aragorn si sporse e le
baciò l'addome, socchiudendo gli occhi.
-Legolas mi ha detto di
essere meno ciò che ci si aspetta e più me stesso
... proviamoci- pensò. Le baciò l'addome
rigonfiò e lo accarezzò con le dita callose.
"Se posso capire il
linguaggio segreto dei fiori, posso qualunque cosa" ribatté.
Arwen socchiuse gli occhi e piegò di lato il capo.
"Come ti ho detto, si
vedeva che quelle parole erano di Legolas" ribatté e la voce
le tremò.
"La prossima volta ti
regalerò dei fiori di pesco, per rappresentare la nostra
splendida famiglia e nostro figlio" rispose deciso Aragorn. Socchiuse
gli occhi e annuì.
"Io non perderò
né te, né nostro figlio. Forse non posso capire,
ma resterò accanto a voi. Non è questo il giorno
in cui l'era degli uomini e la mia vita avranno termine" rispose. La
voce calda gli divenne leggermente roca.
"Non è tutta
una guerra o una battaglia mia signore" rispose l'elfa. Aragorn le
accarezzò ripetutamente la guancia e le baciò
nuovamente il ventre rigonfio.
"No, Arwen. E' forse la
guerra più importante e non ho intenzione di perderla"
ribatté. Una lacrima rigò il viso candido della
donna e Aragorn le baciò la guancia.
"E tu devi combattere
insieme a me. Fallo per nostro figlio. Come possono delle voci
abbattere la guerriera che quasi distrusse sola i nove Natzkul?" le
domandò. La guardò negli occhi e
guardò le lacrime rigarle il volto. Appoggiò la
sua fronte su quella di lei. Arwen sentì il respiro caldo
del marito e strinse le sue mani nelle proprie.
"Mantieni la tua promessa.
Combatti al mio fianco" ribatté.
"Sempre"
sussurrò Aragorn.
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Capitolo 11 *** Cap.11 Le offese del popolo ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta sentendo: Our future Sub Pub Music
Cap.11 Le offese del popolo
Arwen chinò in avanti il
capo, le sue mani erano gelide e le
dita pallide e affusolate le tremavano. Guardò le lettere
che aveva adagiate
sulle gambe, sopra la gonna di raso blu.
“La regina di
ciò che più infimo a questo mondo, ecco cosa
siete vostra grazia” lesse dalla prima. Le sue iridi blu
notte divennero
liquide.
“Su quelle belle orecchie
aguzze hai anche le corna?” lesse
la seconda. La punta aguzza delle sue orecchie tremava e le sue gote
pallide,
diveniva rosate.
“Noi umani non sappiamo che
farcene di gente come voi”.
Scorse l’inizio di una terza lettera. Una lacrima le
rigò il viso e precipitò
sul foglio di pergamena della quarta.
“Perché non te
ne sei andata anche con gli altri elfi”
lesse. Si portò la mano tremante alla bocca, strinse gli
occhi e singhiozzò. Il
suo corpo era scosso da violenti tremiti. Un raggio di luce pallida
filtrò
attraverso la finestra illuminandola. Una ciocca di capelli mori e
ondulati
sfuggì al fermaglio di perle candide, finendole davanti al
viso. Boccheggiò,
mentre i suoi singhiozzi si faceva più forti.
Piegò in avanti la schiena,
curvandola ed avvertì una fitta dal ventre rigonfio. Le
fiamme dentro il
cammino dinnanzi a lei crepitavano, illuminando di riflessi vermigli la
stanza.
Arwen sgranò gli occhi,
sentendo dei passi avvicinarsi.
Prese le lettere tra le braccia sottili, si piegò e le
lanciò tra le fiamme.
Prese le lettere e le gettò tra le fiamme, alzandosi di
scatto in piedi. Si
voltò verso la porta, coprendo il camino con il proprio
corpo. Legolas entrò
all’interno della stanza, seguito da Aragorn. Il ramingo
assottigliò gli occhi,
sentendo l’odore di bruciato insolito. L’elfo
raggiunse la regina e le prese
una mano tra le proprie.
“Voi piangevate, mia
signora?” chiese. Arwen negò con il
capo, detergendosi le labbra arrossate con la lingua.
“Vi sbagliate”
mormorò. Aragorn la raggiunse e la abbracciò.
Arwen appoggiò il capo sul suo petto muscoloso. Il sovrano
sporse il capo e
vide i resti anneriti per metà delle lettere ardere.
Digrignò i denti e
aggrottò le sopracciglia.
“Ti hanno importunata di
nuovo?” domandò. L’elfa
indietreggiò, deglutendò. Legolas le
baciò la punta delle dita.
“Non dovrete più
temere. Ci penseremo noi” la rassicurò.
Arwen chinò il capo, tolse la mano da quella di Legolas e si
nascose il volto
tra le mani, singhiozzando nuovamente.
"Manterrò la promessa. Vincerò la guerra che
strazia il tuo cuore, mia sposa" ringhiò Aragorn.
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Capitolo 12 *** Cap.12 The end of pain ***
Ringrazio anche solo chi legge.
Partecipa alla fanfiction challenge II:
prompt:
campione.
Cap.12 The end of pain
Arwen si affacciò dalla
finestra, osservando la stradina sottostante. Una serie di donne,
intente a fare cestini di vimini, la indicarono bisbigliando tra loro.
Una di esse ridacchiò con la bocca sdentata, mentre un'altra
sospirava scuotendo la testa. La regina avvertì una fitta al
cuore e si voltò, spostando l'attenzione su un gruppetto di
soldati.
"Guardate, sua signoria l'elfa
cornuta ci guarda" disse il più alto di essi, con voce
udibile.
"In quella razza è
così difficile distinguere un maschio da una femmina che
nemmeno il sovrano ci riesce" gli fece eco un suo camerata. Una lacrima
rigò il viso della sovrana, che si abbandonò sul
parapetto di marmo del terrazzo, accarezzandosi il ventre rigonfio.
Sgranò gli occhi vedendo
un'ombra scattare, atterrando con un pugno il primo dei due che aveva
parlato. Il secondo soldato fu costretto ad indietreggiare quando una
freccia gli si conficcò davanti ai piedi. Il resto dei
soldati sguainò le spade.
"Guardate, è sire Aragorn"
disse il più giovane dei soldati.
"Un re non dovrebbe abbassarsi a
questi livelli!" urlò una donna da una delle finestre dei
porticati di marmo bianco.
"Ringraziatelo perché vi
punisce da ramingo. Se lo facesse da sovrano dovrebbe farvi impiccare
all'albero bianco" disse Legolas, saltando giù da un
tetto.
Le anziane fissarono Aragorn, Legolas
e il gruppo di soldati che, rinfoderate le armi, si misero a correre
fuggendo lungo le strade formate da ciottoli. In coro negarono con il
capo, le rughe sui loro visi s'ispessirono.
Aragorn si strofinò le
mani sui pantaloni, alzò la testa e salutò con la
mano Arwen. Legolas gli si affiancò e mandò un
bacio alla regina.
"I Valar non approverebbero unioni di
questo tipo" sibilarono più anziane.
La sovrana guardò il suo
sposo, l'elfo al suo fianco e salutò entrambi con un
movimento della mano, sorridendogli. Si accarezzò il ventre
rigonfio, accarezzandolo.
"Il campione ha riportato la sua
vittoria, insieme al suo più fidato. Finalmente i giorni del
dolore giungono a termine, figlio mio" sussurrò.
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