Il Teatrino di telesette

di telesette
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Conto ***
Capitolo 2: *** I Due Montanari ***
Capitolo 3: *** Casa Dolce Casa ***
Capitolo 4: *** Esame di Maturità ***
Capitolo 5: *** Un gelataio particolare ***
Capitolo 6: *** Un bagnino è per sempre ***
Capitolo 7: *** Meglio un morto in casa che recensione all'uscio ***



Capitolo 1
*** Il Conto ***


Il Conto

 

Personaggi: CLIENTE, CAMERIERE

Scenario: la veranda di un bar

 

Seduto presso il tavolino di un bar, il cliente sfoglia distrattamente la Domenica Sportiva e sorseggia tranquillo il suo caffé. Ad un tratto posa la tazzina sul tavolo e, sollevando la testa dal quotidiano, chiama a gran voce il cameriere…

 

CLIENTE: Cameriere, il conto!

CAMERIERE: Prego?

CLIENTE: Il conto, vado di fretta!

CAMERIERE: ( perplesso ) Ma allora, se va di fretta, perché vuole il conto?

CLIENTE: Appunto perché vado di fretta voglio subito il conto!

CAMERIERE: Mi scusi, non sarebbe più semplice pagare e andar via?

CLIENTE: Oh bella, dovrò pur sapere quanto spendo…

CAMERIERE: Ah beh, questo glielo posso dire anch’io, dunque ( guarda la tazzina )… Un euro e venticinque!

CLIENTE: Sì ma vorrei vedere lo stesso il conto, è possibile?

CAMERIERE: ( stizzito ) Perché, non si fida?

CLIENTE: Che c’entra ?!?

CAMERIERE: Ma guarda questo… Uno vuole essere gentile!

CLIENTE: A maggior ragione, sia gentile e mi porti il conto!

CAMERIERE: Perché, se glielo dico io non va bene?

CLIENTE: Ma che vuol dire ?!?

CAMERIERE: Che ha paura che io la voglia fregare?

CLIENTE: Ma ci mancherebbe! Per questo, se mi porta il conto, io…

CAMERIERE: ( sbuffando ) E dàgli, con questo conto!

 

Il Cliente è semplicemente allibito. Per un attimo si gratta la fronte, cercando invano di dare un senso logico alla cosa, ma alla fine decide di mantenere la calma e di provare a risolvere la situazione civilmente…

 

CLIENTE: Vabbé, proverò a spiegarmi meglio!

CAMERIERE: Sarà bene!

CLIENTE: Da che mondo e mondo, quando un cliente effettua una consumazione, gli viene dato un rettangolino di carta
                  che si chiama “Ricevuta Fiscale”…

CAMERIERE: Aaah!

CLIENTE: Cosa?

CAMERIERE: Diffidente e pure esattore!

CLIENTE: Ma non è poss… Sarò mica su “Scherzi a Parte” ?!?

CAMERIERE: Guardi che io le tasse le pago regolarmente!

CLIENTE: Ma non lo metto in dubbio, però cosa…

CAMERIERE: Guardi che non sono mica un ladro, io!

CLIENTE: Certamente, ma chi dice il contr…

CAMERIERE: Sono altri i ladri, sa!

CLIENTE: Ho capito, ma io non sto mica dicendo che…

CAMERIERE: Sono altri quelli che rubano!

CLIENTE: Ci mancherebbe, ma voglio dire che…

CAMERIERE: Sono altri, per esempio, quelli che stanno portando via quella macchina rossa targata FI AM 50639 !

CLIENTE: Sì certo, la mia macchin… La mia macchina ?!? Al ladro!

 

Il Cliente esce di scena correndo e sbraitando…

 

CAMERIERE: ( tranquillo ) Ehi signore, il conto non lo vuole più? Ma guarda un po’, che elemento, prima fa due
                        scatole così che vuole il conto e poi… Mah, andiamoci a bere un bicchierino, va!

 

SIPARIO

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Capitolo 2
*** I Due Montanari ***


I Due Montanari

Personaggi: PRIMO MONTANARO, SECONDO MONTANARO, ECO ( voce fuori scena )

Scenario: una strada di montagna

 

Due montanari camminano per un allegro sentiero di montagna, coi verdi pascoli di sfondo e l’odore fin troppo penetrante delle mucche. Mentre camminano, godendo dell’eco che risuona loro in risposta, i due si lasciano andare ad una tranquilla chiacchierata…

 

PRIMO MONTANARO: ( cantando ) Yo-la-la-la-la-yyyh-oooh!

ECO: ( fuori scena ) Yo-la-la-la-la-yyyh-oooh!

PRIMO MONTANARO: Cara vecchia eco, musicale dolce compagna, canta e gorgheggia meco
                                       
sulla cima di cotesta montagna...

SECONDO MONTANARO: E du ‘ova!

 

Il Primo Montanaro si volta a guardare il compagno, con un’evidente smorfia di irritazione, dopodichè si schiarisce la voce e riprende a declamare versi…

 

PRIMO MONTANARO: ( urlando verso l’alto ) “Lassù, sulle montagneee, tra i boschi e valli d’ooor”…

ECO: ( fuori scena ) “E valli d’ooor”…

PRIMO MONTANARO: Perfetta, semplicemente perfetta, mai sentita un’eco così pulita!

SECONDO MONTANARO: Se lo dici tu!

PRIMO MONTANARO: ( spazientito ) Ma ti riesce di star cinque minuti senza brontolare? Cinque eh,
                                        non ti venisse poi di star male, e goditela anche tu quest’aria!

SECONDO MONTANARO: ( storcendo il naso ) C’è una puzza di vacca che fa spavento!

PRIMO MONTANARO: Come sei rozzo e volgare!

SECONDO MONTANARO: Ha parlato il poeta…

PRIMO MONTANARO: Non ti rispondo perché sono fine!

 

Il Secondo Montanaro si ferma, appoggiandosi al suo lungo bastone da passeggio, mentre il compagno riprende a cantare in direzione dell’eco…

 

PRIMO MONTANARO: “Felicitààà, è tenersi per mano andare lontano la felicitààà”…

ECO: ( fuori scena ) “Felicitààà”…

PRIMO MONTANARO: “Gloriaaa, manchi tu nell’ariaaa”…

ECO: ( fuori scena ) “Ariaaa”…

PRIMO MONTANARO: “Volareee, oh-oooh”…

SECONDO MONTANARO: “E bastaaa-ah-ah-aaah!”

ECO: ( fuori scena ) “E bastaaa-ah-ah-aaah”…

 

Il Primo Montanaro si volta stizzito a guardare il compagno…

 

PRIMO MONTANARO: Mi hai rovinato l’eco!

SECONDO MONTANARO: Povero me, non dormirò per il dispiacere!

PRIMO MONTANARO: Antipatico, sei un antipatico!

ECO: ( fuori scena ) Antipatico…

PRIMO MONTANARO: Vedi, lo dice anche lei che sei antipatico!

SECONDO MONTANARO: Ah beh, se lo dice lei allora, son preoccupato!

PRIMO MONTANARO: E’ che tu non hai anima, non hai poesia, sei… sei “arido”, ecco cosa!

SECONDO MONTANARO: Meglio “arido” che un rompiscatole come te!

PRIMO MONTANARO: Stai forse dicendo che io sono un rompiscatole?

ECO: ( fuori scena ) Rompiscatole…

SECONDO MONTANARO: ( sghignazzando sotto i baffi ) Molto intelligente questa eco, mi piace!

PRIMO MONTANARO: Tu sei un imbecille!

SECONDO MONTANARO: Mai detto il contrario!

PRIMO MONTANARO: Povera piccola la mia eco innocente… Me l’hai traviata tu, coi tuoi discorsi e il tuo modo di fare!

ECO: ( fuori scena ) Fare…

PRIMO MONTANARO: La senti ?!?

SECONDO MONTANARO: ( sbuffando ) Arrangiati, sei tu l’educatore non io!

PRIMO MONTANARO: Allora tieni lontano dalla mia eco certe parole!

ECO: ( fuori scena, cantando ) Parole, parole, parole, parole, parole soltanto parole, parole d’amor…

 

I Due Montanari si guardano perplessi l’un l’altro, sbattendo le palpebre allibiti…

 

PRIMO & SECONDO MONTANARO: ( insieme ) E questa dove l’ha sentita?

ECO: ( fuori scena ) Sono eco, mica sorda!

PRIMO & SECONDO MONTANARO: ( insieme ) Aaah, ecco!

 

I Due Montanari riprendono il cammino ed escono di scena…

 

SIPARIO

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Capitolo 3
*** Casa Dolce Casa ***


Casa Dolce Casa

Personaggi: MOGLIE, MARITO

Scenario: salotto

 

Le gioie del focolare domestico tra un giovane maritino stanco e la sua gentile consorte. Il primo rientra a casa dal lavoro, lei è intenta a spazzare e riassettare il salotto. La dolce conversazione tra loro verte a sottolineare alcuni degli aspetti più noti del rapporto di coppia…

 

MOGLIE: ( brontolando ) Pulire, pulire, sempre pulire e poi qualcuno sporca di nuovo! Ma gli venisse mai voglia di
                 dire, che so “Amore mio, così ti stanchi troppo, ti do una mano io”… Figuriamoci, il signorino lavora, è
                 stanco; io invece non faccio nulla, sono bella spaparanzata sul divano dalla mattina alla sera, e mi godo
                 una vita di relax e televisione!

 

Così dicendo, sospira e si mette a strofinare energicamente il bracciolo del divano…

 

MOGLIE: Ma cosa avrò mai da fare tutto il santo giorno? Niente, solo pulire, cucinare, lavare, stirare, riassettare,
                 mettere in ordine, spolverare, lucidare, controllare la posta, fare la spesa, prendere i figli a scuola…
                Eh già, perché lui fa il grande sforzo di portarceli, dunque è giusto che anch’io faccia almeno qualcosa!
                Poverino, lavora così tanto ma così tanto, povera stella ( pausa ) e poi è gentilissimo: quando gli chiedo di
                buttare la spazzatura, è capace addirittura di rinunciare a due minuti di televisione per lasciare la birra 
                gocciolante sul tavolo - che poi devo pulire io - e cacciare solo mezza dozzina di imprecazioni, che non ho
                rispetto per lui, che non faccio niente, che sono una buona a nulla, e via dicendo!

 

Suona il campanello della porta…

 

MOGLIE: Chi è?

MARITO: ( fuori scena ) Apri, ho dimenticato le chiavi di casa…

MOGLIE: E ti pareva, figuriamoci se se le ricordava, con tutto quello che ha in testa!

 

La Moglie apre la porta. Il Marito entra in scena, camminando lentamente e con movimenti meccanici come quelli di un robot, sotto lo sguardo duro della consorte. Senza dire una parola, si avvicina alla poltrona e vi si lascia cadere sopra con un lungo sospiro di sollievo. Con atteggiamento estremamente cafone dunque, si toglie le scarpe e le butta in un angolo. La Moglie lo osserva senza dire nulla ma, mentre lui allunga i piedi sul bracciolo del divano che lei ha appena finito di pulire, il suo sguardo dice tutto. Il Marito tira indietro la testa, gemendo come un cadavere appena uscito dall’oltretomba, e solo dopo un buon mezzo minuto si ricorda di salutare la consorte…

 

MARITO: Ciao cara!

MOGLIE: ( fingendo gentilezza ) Hai bisogno di qualcosa, caro? Che so: giornale, aperitivo, pantofole…

MARITO: ( indifferente ) Giornale, grazie!

 

Trattenendo a stento la rabbia, la Moglie attraversa la stanza per prendere il giornale e, avvicinandosi al Marito, glielo sbatte sulle ginocchia con rabbia…

 

MOGLIE: Serve altro?

MARITO: ( alzando gli occhi e guardandola perplesso ) Ti senti bene, cara?

 

La Moglie sbatte entrambe le mani con violenza sui braccioli della poltrona, costringendo il Marito a rannicchiarsi spaventato, dopodichè lo guarda come se fosse sul punto di ucciderlo…

 

MOGLIE: Sto bene, sto benissimo… io!

MARITO: Ah no, perché mi sembrava…

MOGLIE: ( urlando ) T’è sembrato male!

 

La Moglie si allontana dal Marito, fermandosi all’estremità opposta della stanza e voltandogli le spalle stizzita. L’uomo la osserva, sempre più perplesso, e segue una lunga pausa di silenzio…

 

MARITO: Ehm, cara… Scusa se te lo chiedo; anche perché vengo ora dall’ufficio, stanco e tutto, non sono
                particolarmente “lucido” in questo momento; probabilmente sbaglierò ma… ecco, per caso, non è che sei
                leggermente nervosa stasera?

MOGLIE: ( voltandosi a guardarlo ) Cosa te lo fa pensare?

MARITO: Ecco, è appunto questo: se tu lavorassi potrei anche capirlo, per carità, ma dal momento che non fai nul…

 

Prima che il Marito possa finire la frase, la Moglie colpisce un soprammobile di vetro da un tavolino con una sberla e lo scaraventa a terra mandandolo in frantumi…

 

MOGLIE: Ops, come sono sbadata… Eh sì, devo essermi riposata “talmente tanto” oggi; hai ragione tu, tesoro, 
                 lavoro troppo poco!

MARITO: ( guardando prima i cocci e poi la Moglie ) Beh… Sì, ecco… Cioè, non è colpa tua! Sei una donna, 
                una bravissima donna per carità, ma se dormire tutto il giorno ti fa questo effetto forse dovresti fare 
                più movimento!

MOGLIE: Già, magari tornando a lavorare come prima!

MARITO: Maddài, non scherzare, chi baderebbe poi ai bambini e alla casa?

MOGLIE: Potresti farlo tu, visto che non è faticoso!

MARITO: ( tranquillo ) Ma sei matta? Io faccio ben otto ore di ufficio al giorno, io mi stanco, io lavoro…

MOGLIE: ( sarcastica ) Povero caro!

MARITO: Certe volte non ti capisco proprio, parli come se mi volessi rimproverare qualcosa; guarda che il mio è
                 un lavoro duro eh, mica come te che stai qui a cincischiare!

MOGLIE: Ma infatti…

MARITO: E poi andiamo, dovresti sentirti privilegiata; magari avessi io il tempo di divertirmi, come fai tu, invece devo
                 portare lo stipendio a casa; è proprio vero che le donne sono viziate, non sono mai contente di niente!

MOGLIE: Sarà perché, tra i tanti errori che facciamo, c'è anche quello di farvi nascere!

MARITO: Scusa, hai detto qualcosa?

MOGLIE: Che hai ragione tu, caro, come sempre ( guardando poi verso il pubblico, sottovoce )... Proprio come al
                 somaro, dategli ragione sempre, è l'unica!

MARITO: Oddìo, come sono stanco ( si massaggia il collo indolenzito )... Che c'è di buono stasera?

MOGLIE: ( sorridendo cinicamente ) Dunque, vediamo, avevo pensato di preparare uno sformato di asparagi novelli,
                 un quarto di arrosto con le patatine, una crema catalana come dessert...

 

Il Marito si passa la lingua sulle labbra, pregustando già il tutto...

 

MOGLIE: Purtroppo ho perso talmente tanto tempo a divertirmi che è saltato tutto il programma... Che peccato,
                 sarà per un'altra volta!

MARITO: Ma...

MOGLIE: ( togliendosi il grembiule ) Adesso però devo proprio scappare, o farò tardi con Monica per il cinema,
                 ciao eh!

MARITO: Ma... Ma...

MOGLIE: Su, non preoccuparti, c'è un po' di lesso di ieri nel frigo; scaldalo nel microonde e sarà buonissimo!

MARITO: Ma... Ma... Ma...

 

La Moglie afferra dunque il soprabito e, dopo aver salutato il Marito con un bacetto affettuoso, esce di scena. Il Marito resta immobile come uno stoccafisso, incapace di protestare, e continua imperterrito a balbettare qualche "ma" con un filo di voce...

 

SIPARIO

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Capitolo 4
*** Esame di Maturità ***


Esame di Maturità

Personaggi: prof. CAFURRO, prof.ssa BALDINI, prof. MAFFO, EGISTO il custode, DANIELE Bacafrutta

Scenario: aula d'esame

 

La scena si apre all'interno di un'aula, dove i membri della commissione sono pronti a dare inizio agli esami di stato. Cafurro, Baldini e Maffo sono seduti ad un lungo tavolo rettangolare, intenti a leggere le schede degli studenti ammessi a sostenere la prova orale, e tutti e tre commentano con disappunto il nome del primo candidato…

 

CAFURRO: Non ci posso credere, lo hanno ammesso!
BALDINI: Purtroppo!
MAFFO: Mi piacerebbe sapere chi è l'imbecille che ha scritto "ammesso" per quella testa di rapa...
BALDINI: Chi vuoi che sia? Lo stesso che gli ha convalidato le prove scritte!
MAFFO: Un pazzo, senza dubbio!
CAFURRO: Peccato che sia anche Assessore agli stipendi dei docenti statali...
MAFFO: ( tossendo ) Beh, appunto, come dicevo... Una persona intelligentissima che, per non fare torto a nessuno,
                 dà la possibilità agli studenti di dimostrare quanto sono...
BALDINI: ... Intelligenti ?!?
MAFFO: Sì... No, cioé, ecco... Più o meno!

 

I professori tacciono alcuni secondi, con espressioni fin troppo eloquenti dipinte in volto, finché non vengono interrotti da qualcuno che bussa fuori della porta...

 

CAFURRO: Avanti!
EGISTO: ( facendo capolino con la testa ) Scusate, professori, il preside vuole sapere se è tutto pronto?
BALDINI: Sì sì, siamo pronti, faccia entrare i ragazzi uno alla volta!
MAFFO: "Siamo pronti", dice... Ma a cosa siamo pronti, con una testa bacata come Bacafrutta? A prendercela tutti
                 in quel posto siamo pronti, ve lo dico io!
EGISTO: ( uscendo ) Avanti il primo!

 

Entra in scena Daniele, vestito come se avesse litigato con l'armadio, con i capelli arruffati e gonfiati a cespuglio. I pantaloncini corti, con la camicia mezza dentro e mezza fuori, sono assicurati in vita con una bretella che scende diagonalmente da sopra la spalla. Gli occhiali che indossa, spessi come due fondi di bottiglia, hanno una grossa montatura circolare con un motivo fantasia colorato sopra. Le gambe pelose e la barba incolta, segno distintivo dei numerosi anni di ripetenza, discostano notevolmente dalla sua espressione beata e infantile. I professori lo guardano, chinando il volto depressi, tuttavia si astengono dal fare commenti ad alta voce...

 

DANIELE: ( sorridendo ) Buongiorno!
CAFURRO: ( indicando la sedia ) Prego, Bacafrutta, si accomodi!
DANIELE: ( guardandosi attorno ) Dove?
MAFFO: ( sottovoce ) Sul tram...
BALDINI: Sulla sedia, Daniele, la vedi la sedia?
DANIELE: Aaah, eccola, non l'avevo mica vista!

 

Daniele si siede...

 

CAFURRO: Allievo Bacafrutta Daniele...
DANIELE: Presente!
BALDINI: ( rassegnata ) Lo sappiamo, Daniele, abbassa la mano per favore!
DANIELE: Va bene!
CAFURRO: Bacafrutta Daniele, dicevo, se la sente di sostenere la prova orale valida per conseguire la maturità
                      scolastica?
DANIELE: ( grattandosi la testa perplesso ) Non ho capito la domanda... Me ne fa una più facile?
MAFFO: ( rivolto ai colleghi ) Che gli chiediamo a questo... Come si chiamano i Puffi ?!?
DANIELE: Ah, questa la so, la so! Puffo Inventore, Puffo Quattrocchi, Puffo Sciccoso, Puffo Pittore, Puffo
                    Vanitoso, Puffetta, Grande Puffo, Nonno Puffo, Nonna Puffa, Bontina e...
BALDINI: Va bene, Bacafrutta, va bene!
DANIELE: Evvài profe, che ganzi che siete... Un'altra, un'altra!
CAFURRO: ( sospirando ) Allora, Daniele, ti faccio una domandina facile facile: di quanti libri si compone
                      l'opera più famosa del Sommo Poeta Dante Alighieri?
DANIELE: Uno!
TUTTI: Come "uno" ?!?
DANIELE: Massì, quel librone peso che la professoressa Protti ci ha fatto portare in cartella tutto l'anno,
                     la "Burina Commedia"...
BALDINI: "Divina", Daniele, la "Divina Commedia!"
DANIELE: ( stupito ) Ah sì? Che lo ha letto? Io non ho mica capito di che parla, però: la selva, la barca,
                    il nocchiero, tutti quei tipi strani messi lì uno dopo l'altro... Du' palle!
MAFFO: ( battendo la mano sul tavolo ) Basta!
CAFURRO: Calma, collega, calma!
BALDINI: E' la tensione, poverino, bisogna capirlo!
MAFFO: Ma per piacere, questo è un creti...
BALDINI: Daniele, carissimo, facciamo un'altra domanda?
DANIELE: Sì sì, mi diverto tanto, dica dica!
BALDINI: ( rassegnata ) Quale caso della lingua latina segue l'accusativo?
DANIELE: "Accusativo"... Perché? Io non accuso nessuno, non m'hanno mica fatto nulla!
MAFFO: ( afferando Daniele per il bavero ) Ti faccio io, ti faccio... Ti faccio nero di schiaffi, se non la smetti,
                 deficiente!

 

Trattenuto prontamente dai colleghi Cafurro e Baldini, Maffo evita di strangolare Daniele per un soffio. Il ragazzo lo osserva perplesso, senza capire perché sia tanto arrabbiato, tuttavia continua imperterrito ad ostentare tutta la sua beata quanto irritante ingenuità...

 

MAFFO: Io non ce la faccio più con questo!
CAFURRO: Adesso calmati, non ti puoi compromettere, sei un docente!
BALDINI: Dobbiamo promuoverlo, non ammazzarlo, devi darci una mano...
MAFFO: So io che "mano" gli devo dare, una cinquina in fronte, che la sentono pure a Figline Valdarno!
CAFURRO & BALDINI: ( insieme ) Maffo, per favore!
CAFURRO: Ne va dei nostri stipendi, lo vuoi capire?
BALDINI: Fai il bravo!

 

Aggiustandosi la cravatta e passandosi i capelli indietro con una mano, Maffo respira profondamente e si dice calmo a porre un'altra domanda al candidato. Daniele attende, stringendosi il petto con ansia, finché la domanda non giunge alle orecchie...

 

MAFFO: D'accordo, Bacafrutta, per favore concentrati!
DANIELE: Sì!
MAFFO: E' una domanda facile, la risposta la sanno anche i sassi, è come una filastrocca...
DANIELE: Sì!
MAFFO: Mi raccomando, non mi cascare qui, perché sono già nervoso! La sai la formula chimica dell'acqua?
CAFURRO: Andiamo, Daniele, è facile!
BALDINI: Su, per favore, concentrati ( suggerendo sottovoce ) "H"... "H"...
DANIELE: ( montando in piedi sul tavolo e cantando a squarciagola ) "Acqua azzurraaa, acqua chiaraaa,
                    con le mani posso finalmente bereee!"
MAFFO: ( infuriato ) Toglietemelo da davanti o faccio uno sproposito!
CAFURRO: ( trattenendo a stento Maffo da dietro le spalle ) Presto, Baldini, dagli il diploma!
BALDINI: Ecco, Daniele, vai pure... Sei promosso, basta che te ne vai!
DANIELE: ( sempre cantando ) "I'm the Best in the world"... Pa-ppa-pa-ra! Pa-ppa! Pa-ppa...
MAFFO: ( ruggendo ) Fila via!

 

Daniele esce di scena, gongolando allegramente col diploma stretto in mano...

 

EGISTO: ( dopo che Daniele è uscito ) Faccio entrare il prossimo?

 

 

SIPARIO

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Capitolo 5
*** Un gelataio particolare ***


Un gelataio particolare

Personaggi: GELATAIO, CLIENTE, ALTRO CLIENTE

Scenario: spiaggia presso uno stabilimento balneare

 

La scena si apre con il gelataio che entra trascinando il carretto e reclamizzando a gran voce la qualità e freschezza del prodotto. Subito un cliente si fa avanti, sudando abbondantemente per il gran caldo, e si avvicina al carretto con l'acquolina in bocca…

 

CLIENTE: Crema e stracciatella, per favore!
GELATAIO: Coppetta o cono?
CLIENTE: Cono cono...
GELATAIO: Eh, ma che misura?
CLIENTE: Non so, via, co 'sto caldo... Uno grande!
GELATAIO: Sì ma "grande" come?
CLIENTE: ( perplesso ) Perché, ce più di una misura grande?
GELATAIO: Eeeh, avoglia lei: c'è quello grande, quello grosso, quello largo, quello maxi, quello super, quello extra,
                        quello mega, quello magnum, quello gigante, quello...
CLIENTE: Va bene, va bene, uno grande "normale" va più che bene!
GELATAIO: Biscotto?
CLIENTE: Eh ?!?
GELATAIO: No perché ne abbiamo diversi: c'è quello granato, quello liscio, quello ruvido, quello morbido, quello
                       duro, quello tenero, quello alla frutta, quello alla menta, quello...
CLIENTE: ( spazientito ) Facciamo senza, che è meglio!

 

Il gelataio annuisce e, chinandosi un momento dietro al bancone, tira fuori un foglio di carta e lo porge al cliente assieme a una penna...

 

GELATAIO: Firmi qui, per favore!
CLIENTE: Perché, cos'è?
GELATAIO: E' la delega che mi autorizza a venderle il cono senza biscotto, sennò mi fanno storie...
CLIENTE: No, dico, sta scherzando?
GELATAIO: Nossignore, no assolutamente, lei deve compilare qui: nome, cognome, indirizzo, indirizzo e-mail,
                        telefono di casa, telefono cellulare, carta d'identità, tessera sanitaria, codice fiscale...
CLIENTE: Per un cono gelato ?!?
GELATAIO: Eh, signore mio, è la legge: se tolgo il biscotto, sono due centesimi di euro in meno nella registrazione
                        dei redditi; indi per cui, compilando l'apposito modulo, l'Ufficio Tasse tiene conto della specifica nella
                        transazione avvenuta!
CLIENTE: ( sbalordito ) No, mi faccia capire... Le tasse su due centesimi ?!?
GELATAIO: Certamente!
CLIENTE: Ma che, è una Candid-Camera, mi sta facendo uno scherzo?
GELATAIO: Oh bella, perché dovrei pagare zero virgola cinque in più di ricevuta fiscale, se lei il biscotto non lo
                        vuole sul gelato?

 

Segue una significativa pausa di silenzio. Il cliente borbotta qualcosa tra sé, a proposito dell'imbecillità umana, tuttavia si guarda bene dal fare scenate e si limita a rispondere in modo pacato ed accomodante...

 

CLIENTE: D'accordo, d'accordo, lasciamo perdere... Mi metta un biscotto, uno qualsiasi, e non ne parliamo più!
GELATAIO: ( sbuffando ) Certo che lei è proprio un bel tipo: prima il biscotto non lo sceglie, poi non lo vuole,
                        poi lo vuole... Ma si decida una buona volta, santiddìo!
CLIENTE: ( sottovoce ) Pure...
GELATAIO: ( tirando fuori un altro foglio da sotto il bancone ) Mi firmi qui, per favore!
CLIENTE: Non ci credo ( singhiozzando )... Che cos'è questo?
GELATAIO: Questo è il certificato di accettazione, per il rilascio del modulo "AK-45/145bis" emesso dal governo, 
                        che mi deve riportare timbrato qui entro le ventiquattro ore; nel frattempo io telefono all'Ordine Locale
                        dei Gelatai e, se mi inviano via fax il benestare per il rilascio, le posso rimettere il biscotto sul gelato...
                        Però me lo deve scegliere lei, è il regolamento!

 

Ruggendo furiosamente, il cliente strappa il foglio con rabbia e si allontana dal chiosco, gettandolo al vento in tanti piccoli coriandoli bianchi. Una volta  che questi è uscito di scena, entra l'altro cliente che si avvicina al gelataio stringendo in mano una pila di scartoffie...

 

ALTRO CLIENTE: ( ansimando ) Ecco qua, mi sono fatto tipo nove ore di coda allo sportello... La bolla 146/Y95,
                                   concernente l'aggiunta di sciroppo glassàto sulla vaniglia, me l'hanno timbrata; ma per la
                                   firma del sottosegretario aggiunto alla dolcificazione, onde consentire il mandorlato al
                                   pistacchio, non posso farmela fare prima di lunedì prossimo!
GELATAIO: Benissimo, torni qui lunedì prossimo con i documenti in regola; e mi riporti indietro anche la
                        certificazione del guardasigilli, dove è specificata la proroga con la quale le ritorno gelato ed
                        eventuali aggiunte al modello-base ( tira fuori altri tre fogli dal bancone )... In triplice copia,
                        mi raccomando!

 

 

 

SIPARIO

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Capitolo 6
*** Un bagnino è per sempre ***


Un bagnino è per sempre

Personaggi: BAGNINO VECCHIO, BAGNINO GIOVANE, BAGNANTE

Scenario: stabilimento balneare

 

La scena si apre con il bagnino, attempato e arzillo vecchietto, che se ne sta seduto presso una torretta di salvataggio. Stringendo gli occhi miopi, nel vano tentativo di scorgere qualcosa all'orizzonte, il vecchio mormora qualcosa tra sé circa il mare in tempesta malgrado ci sia calma piatta su tutta la costa. Il bagnino giovane, finendo di sistemare gli ombrelloni presso la riva, si avvicina al suo anziano collega…

 

BAGNINO GIOVANE: Come stai, nonno, hai caldo?
BAGNINO VECCHIO: ( fissando l'orizzonte ) Si preannuncia un fortunale!
BAGNINO GIOVANE: Dove?
BAGNINO VECCHIO: Laggiù, dove ci sono quelle onde!
BAGNINO GIOVANE: Nonno, non ci sono onde, il mare è una tavola oggi...
BAGNINO VECCHIO: ( guardando l'altro severamente ) Cosa vorresti insinuare, che non ci vedo bene ?!?
BAGNINO GIOVANE: No no, certo che no, ci mancherebbe!
BAGNINO VECCHIO: Allora sbrigati, vai ad alzare bandiera gialla!
BAGNINO GIOVANE: Cosa?
BAGNINO VECCHIO: Sei sordo, t'ho detto d'alzare bandiera gialla!
BAGNINO GIOVANE: Ma veramente non...
BAGNINO VECCHIO: "Bandiera gialla", non cincischiare, cammina! ( ruggisce, agitando il bastone ) Gioventù
                                         incosciente, ai miei tempi...
BAGNINO GIOVANE: Va bene, va bene, vado vado ( sottovoce ) Bandiera gialla, col mare così... Mamma mia
                                         santissima benedetta, che mi tocca fare!

 

Esce di scena il bagnino giovane ed entra in scena il bagnante. Questi si avvicina al bagnino vecchio, guardando prima il mare, limpido e immobile come una tavola azzurra, e poi la gialla bandiera stesa al vento per indicare "pericolo" ai bagnanti. Incuriosito dalla stranezza della cosa, il bagnante si rivolge all'anziano bagnino per avere delucidazioni...

 

BAGNANTE: Mi scusi...
BAGNINO VECCHIO: Prego, dica pure!
BAGNANTE: Perché il suo collega ha alzato bandiera gialla?
BAGNINO VECCHIO: Oh bella, non lo vede che onde ci sono lì al largo ?!?
BAGNANTE: ( perplesso ) Veramente...
BAGNINO VECCHIO: Ma che è cieco?
BAGNANTE: Slovacco, per la precisione, da parte di madre... Ma scusi, questo che c'entra?
BAGNINO VECCHIO: O che non li vede da solo, certi cavalloni grandi così ?!?
BAGNANTE: Io non vedo nulla!
BAGNINO VECCHIO: ( sbuffando ) Altro che "slovacco"... Lei mi sa ch'è di molto ma di molto cecàto,
                                         glielo dico io!
BAGNANTE: ( allibito ) Ma che, è ubriaco per caso?
BAGNINO VECCHIO: Uhé, non cominciamo ad offendere: faccio il bagnino dal '46 e non mi sono mai fatto
                                          neppure un goccio... in servizio, s'intende!
BAGNANTE: Sì vabbé, ma guardi che il mare è calmo oggi, non mi sembra da bandiera gialla...
BAGNINO VECCHIO: E io le dico, "in verità le dico", che il mare è agitato!

 

Il bagnante si gratta la testa stupito, probabilmente pensando di avere a che fare con un vecchio matto, tuttavia si guarda bene dal muovere alcun tipo di insinuazione...

 

BAGNANTE: Scusi, da cosa vede che il mare è agitato?
BAGNINO VECCHIO: Eh, da molte cose ( sospirando ), ne ho viste di tempeste! Ho visto uragani come:
                                         Andrew, Irene, Camille, Katrina; tutti che soffiavano forte, all'improvviso, con un
                                         cielo limpido e acqua piatta fino a poco prima... Poi arrivò Faustina!
BAGNANTE: Un altro uragano?
BAGNINO VECCHIO: Peggio, mia moglie... Se urla lei, stia pur certo che è mare mosso!
BAGNANTE: Ah...
BAGNINO VECCHIO: Dia retta, non si lasci ingannare da ciò che vede, il mare è strano; si fidi solo dei
                                         bagnini, stia a riva, e abbia più cura per la sua vita... Un bagnino è per sempre!
BAGNANTE: Beh, la ringrazio allora, mi scusi...

 

Esce di scena il bagnante e torna il bagnino giovane...

 

BAGNINO GIOVANE: E adesso che m'hai fatto mettere "bandiera gialla", che facciamo?
BAGNINO VECCHIO: Il bagno, no... Sennò a che serve raccontare storielle ai bagnanti, per avere il mare
                                          bello libero e sgombro? Col casino che fanno in acqua: bambini che urlano,
                                          palloni, salvagenti, materassini e pinco pallino... Gli è l'unico modo per avere un
                                          po' di tranquillità!

  

 

SIPARIO

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Capitolo 7
*** Meglio un morto in casa che recensione all'uscio ***


PREMESSA

A Livorno si è soliti dire: meglio un morto in casa che un pisàno all'uscio...
Un po' pesante, per i pisani soprattutto, ma oggigiorno è inteso più che bonariamente.
Come questa scenetta, scritta così senza malìzia, altro non vuole essere che una risposta sarcàstica e spudoratamente comica a tutte quelle seghe mentali circa il modo ( o i modi ) di scrivere le fanfiction... e le famigerate recensioni, appunto!
Molti le ritengono fondamentali, se non addirittura indispensabili.
Io invece, piuttosto che dare peso a sporàdici ed occasionali commenti random, preferisco di gran lunga applicare la cara morale del buon vecchio motto livornese - opportunamente modificato! - e tenere alla larga tutti quei commenti, scritti perlopiù da gente acida e senza il minimo senso dello humour, con questa piccola ed irriverente commedia dal titolo...

Meglio un morto in casa che recensione all'uscio
( commedia teatrale in un atto )

 

Personaggi: AUTORE, RECENSIONE ( voce fuori scena )
Scenario: ingresso e citofono

***

L'Autore sta girando avanti e indietro per casa, mormorando qualcosa tra sé, in cerca dell'ispirazione.
Ad un tratto il campanello suona, distogliendolo dalle sue riflessioni, e dunque si avvicina al citofono per rispondere
...

AUTORE: ( imprecando a bassa voce ) Chi è?
RECENSIONE: Recensione, mi apra!
AUTORE: Chi ?!?
RECENSIONE: Recensione, apra la porta!
AUTORE: No, guardi: non compro niente, sono ateo bestemmiatore, per giunta "allergico" alle elemosine... Buongiorno!

La Recensione bussa violentemente alla porta...

RECENSIONE: ( urlando ) Insolente buzzurro bimbominkia che non è altro... Apra subito, è la Recensione che glielo
                             ordina!
AUTORE: Capirai...
RECENSIONE: Devo recensire le storie, mi faccia vedere quello che ha scritto!
AUTORE: No, guardi, ha sbagliato... Il cestino della nettezza è fuori, proprio sul marciapiede, lì le mie storie le trova tutte!
RECENSIONE: Ma lei è matto o cosa?
AUTORE: Ah, non lo so... Scrivo fanfiction, tanto normale non sono di sicuro!
RECENSIONE: Lo sa che lei rischia il ban, per questa sua strafottenza ad una Recensione rispettabile?
AUTORE: Esagerata... Ma poi, scusi: chi è, cosa vuole, ma chi ca*** l'ha mandata a chiamare, si può sapere?
RECENSIONE: ( solenne ) Io vado dove ci sono storie che mi meritano!
AUTORE: Ecco, brava, stia tranquilla che qui NON ce ne sono: tutta robaccia inutile, scritta da un povero demente, perciò
                  non perda tempo, mi dia retta; vada su qualche altro fandom, che gli One Direction hanno sempre bisogno,
                  poverini...
RECENSIONE: Autore, si dia un contegno, non sia arrogante!
AUTORE: Per carità, lo dicevo più che altro per lei, ci mancherebbe!
RECENSIONE: E poi devo controllare che le sue storie non vìolino il regolamento: rating, avvisi... che sia tutto regolare,
                           insomma!
AUTORE: ( sottovoce ) Minchia, chi è, la Guardia di Finanza in borghese?
RECENSIONE: Cominciamo dalla scuola...
AUTORE: ( alzando la mano ) Presente!
RECENSIONE: Ce l'ha la licenza elementare?
AUTORE: ( voce impostata ) "Elementare, Watson, elementare, Lord Tivuseven ha nascosto la licenza per frodàre il sito e
                  spacciàrsi per un professore di lettere paraculàto"...

La Recensione picchia ancora sulla porta con stìzza...

RECENSIONE: Un'altra battuta cretina, e parte subito una segnalazione per offese e mancanza di rispetto!
AUTORE: ( sospirando ) Ma non avete un ca*** di meglio da fare?
RECENSIONE: Le sue storie rispettano le norme igieniche grammaticali e la sintàssi sanitaria?
AUTORE: ( in falsetto ) Mi... Mi skusi, nn o popio kapitto... ke mi ripete a dumannda, peppiacere?
RECENSIONE: Ah-ah, lo sapevo, linguaggio SMS, segnalo subito la storia per la rimozione!
AUTORE: Dàglie, ti pareva...
RECENSIONE: A quale fandom è iscritto? Favorisca patente e libretto di pubblicazione!
AUTORE: Mi scusi, devo timbrare anche il cartellino, per scrivere delle fanfiction?
RECENSIONE: Certamente, tutto il fanwriting va regolarizzàto, come nuova forma di letteratura presso la S.I.A.E. e...

Pernacchione gigante, amplificato con microfoni...

RECENSIONE: Cos'era?
AUTORE: La risposta della S.I.A.E., credo!
RECENSIONE: Ignorante!
AUTORE: Lo so, lo so, me lo dicono tutti...
RECENSIONE: Lei non ha alcun diritto di stare su un sito rispettabile, si vede chiaramente che non è un vero fanwriter,
                           la sua arroganza e strafottenza le costerà cara... Niente recensioni, così impara!
AUTORE: Oh, che immàne tragedia! Oh, destino crudele, che ti abbattesti sul mio capo indegno... Povero me, come farò a
                  sopravvivere, senza neppure una recensione? Non scriverò più per il dispiacere!
RECENSIONE: Ormai è tardi: avrebbe dovuto pensarci, prima di prendere in giro la nobile Arte delle Fanfiction... Tolga
                           subito tutte le storie e abbandoni il sito, immediatamente!
AUTORE: Sééé, come no, ti piacerebbe!
RECENSIONE: Ma... Ma come ?!?
AUTORE: Senti 'n po', Recensione de 'sta minchia ( fiutando l'aria ) Prima di tutto, lavati che puzzi pure... Comunque,
                  dicevo: vai a recensire o a non recensire, vai un po' dove ti pare, basta che la smetti con questo sentirti Dio
                  Onnipotente sceso in Terra; io scrivo storie, le condivido e mi diverto... punto!
RECENSIONE: Ma lei lo sa, vero, contro chi si va a mettere?
AUTORE: Certamente!
RECENSIONE: E che nessuno si prenderà più il disturbo di "migliorare" un mascalzone come lei, presuntuoso e villano?
AUTORE: Meglio ancora!
RECENSIONE: Tutto il sito le volterà le spalle, tutte le Recensioni le toglieranno pure il saluto!
AUTORE: "Non potreste, signora, prendere da me cosa alcuna della quale io mi privi con maggior piacere"... Amleto, atto
                  secondo, scena seconda!
RECENSIONE: Sfrontato!
AUTORE: E adesso fuori dalle scatole, che c'ho da fare, pussa via!
RECENSIONE: Nemmeno un commento, neppure una riga le lasceranno, glielo posso giurare...
AUTORE: ( cantando ) "Guardami negli occhi
                                       ora sto per dirti che
                                       non avrò paura
                                       di restare senza te
                                       se adesso te ne vai
                                       non me ne frega niente
                                       domani è un altro giorno
                                       ricominceròòò"...
                                       Caro Massimo di Cataldo - "Se adesso te ne vai" - è proprio il caso di dire: meglio morti in casa che
                                       recensioni all'uscio!

SIPARIO

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