-Distorsione spazio temporale-

di Gala
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Door ***
Capitolo 2: *** CANDY & SNOW ***
Capitolo 3: *** REVELATIONS ***
Capitolo 4: *** SECRET MEETING ***
Capitolo 5: *** -DAILY THINGS- ***
Capitolo 6: *** -A Kiss- ***



Capitolo 1
*** The Door ***


Ciao a tutti!!! Ecco a voi la mia prima fic crossover...l'ho voluta fare perchè una mia amica (ndGala la mia Darling^^) un giorno mi fa:
"Ma il disegnatore di D.Gray Man è un fan di Harry Potter?"
"O_O...non lo so...perchè???"
"Perchè ci sono un sacco di cose in comune...ad esempio la maledizione e la cicatrice sulla fronte, oppure Timcampi assomiglia al boccino d'oro...(ndGala diceva queste cose come se fossero ovvie O_O)"
"O______O...è vero! Non ci avevo mai fatto caso ^^''''..."
Da lì, poi, mi sono resa conto di alcuni fattori ripetitivi in altre serie e così mi è venuta la brillante idea (ndTutti ma anche no -_-) di scrivere una fanfic su tutte le mie coppie preferite facendo strani intrecci e mostrando le loro somiglianze e discrepanze...spero che vi piaccia e vi faccia almeno sorridere un po' ^____^...io in compenso mi diverto proprio tanto a scriverla^^
(P.s. I personaggi appartengono ai rispettivi autori, e non li elenco perchè sono troppi, e questa storia non è scritta con alcun scopo di lucro!) Un beso ^*^ e BUONA LETTURA!!! Gala
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Quella mattina, Allen, si svegliò molto presto. Era ancora lontana l’ora in cui il sole sarebbe sorto ma il suo stomaco già reclamava a gran voce la colazione. Sicuramente Jerry stava ancora dormendo quindi avrebbe dovuto aspettare ancora un po’ per saziare il suo vorace appetito. Si alzò lentamente dal letto, conscio che ormai non sarebbe più riuscito a prendere sonno. Si vestì lentamente sotto lo sguardo velato di una pallida luna che con i suoi raggi tenui gli accarezzava le linee dolci del corpo e, dopo essersi legato i capelli in un morbido codino, uscì dalla sua stanza. Il palazzo dell’ordine oscuro era immerso nel silenzio sonnacchioso, tipico delle calde notti estive. Si ritrovò a vagare per i bui corridoi di un piano in cui non era mai stato; ad un certo punto, però, un rumore sinistro gli giunse all’orecchio facendolo sbiancare di colpo. Velocemente si tolse il guanto dalla mano con l’innocent pronto ad attaccare ogni eventuale aggressore.
-Buh!-
-Aaaaaaaaaah!!!!- urlò spaventato l’albino.
-Ahahahah…ti ho spaventato, eh Allen?- chiese un Lavi con le lacrime agli occhi per il troppo ridere.
-Ma sei impazzito?! Vuoi farmi morire d’infarto?? >_ -Non esagerare mammoletta…-
-Non chiamarmi mammoletta! Solo quell’odioso di Kanda mi chiama così…piuttosto, che ci fai tu qui?-
-Ti ho visto uscire dalla tua stanza così ti ho seguito…pensavo che saresti andato a fare qualcosa d’interessante, invece ti sei messo a vagare per i corridoi senza una meta.- in quel momento un altro rumore, molto simile a quello di prima, giunse alle loro orecchie. Sia Allen che Lavi impallidirono improvvisamente e cominciarono a sudare freddo.
-D-di A-allen…non av-vrai mica p-paura, vero?- chiese il rosso balbettando.
-I - io? Ma se s-sei tu quello c-che s-sta tr-remand-do!-
-Non è che è Kuro-chan (ndGala nel fumetto è Crowlino…ovvero lo stupendissimo vampiro invero!) in cerca di qualche vittima a cui succhiare il sangue? Oggi c’è anche la luna piena…-
-Quelli sono i licantropi…i vampiri non ci incastrano nulla con la luna piena!-
I passi si avvicinarono minacciosi, e i nostri due beniamini, colti dalla fifa più nera, corsero senza decenza a nascondersi dentro una stanza lì vicino.
-Ho paura che siamo finiti nel laboratorio di Komui…- bisbigliò Lavi osservando guardingo alcune provette sopra una mensola.
-Lavi…c’è una porta semiaperta la infondo da cui esce una strana luce…non hai l’impressione di averla già vista?- chiese un pensoso Allen.
-Sembra una delle porte di Road, no?- disse il ragazzo con la benda sull’occhio facendo fondo alla sua memoria da Bookman.
-Ecco dove l’avevo già vista…ma secondo te cosa ci fa qui?- chiese il ragazzo più giovane avvicinandosi per osservarla meglio. Schiuse la porta e la luce che ne scaturiva si fece più intensa.
-Cosa ci fate voi due qui?!- chiese una voce alle spalle dei due esorcisti: quella di Kanda. Allen e Lavi si voltarono sorpresi verso il bel giapponese.
-Allora eri tu a seguirci prima, eh Yu? Mi hai fatto morire di paura!!!- esclamò il rosso trattenendo a stento l’istinto omicida nei confronti del nuovo arrivato.
-Non prenderti tutte queste confidenze (ndGala si riferisce al fatto che lo chiama per nome e non Kanda come di norma fanno tutti^^’’’…per il loro beneXDXD)…ripeto la mia domanda, cosa ci fate voi due qui?- chiese con la sua solita aria truce fissando intensamente Allen.
-Ci stavamo nascondendo…da te a quanto pare.- continuò a rispondere Lavi anche per l’amico.
-E tu mammoletta? Perché stai curiosando in giro? Se non sbaglio questa non è roba tua!- il ragazzo più giovane lo fulminò con lo sguardo.
-Quello che faccio non sono affari tuoi…- disse sprezzante il quindicenne. Kanda, con passo sicuro e temerario, si avvicinò all’albino facendolo indietreggiare verso la porta alle sue spalle. Per terra, proprio dietro il piede di Allen, spuntò uno strano ombrello, con, in cima, una strana zucca, che fece inciampare il ragazzo. Nel cadere all’indietro, istintivamente, il piccolo esorcista si aggrappò alla lunga coda di Kanda, che a sua volta si arpionò alla sciarpa di Lavi. Uno dopo l’altro caddero dentro il fascio luminoso della porta scomparendo nel nulla. La porta si richiuse da sola con un cigolio sinistro e al suo fianco comparve una bambina con indosso un’uniforme scolastica, poi sia lei che la soglia, nella quale erano svaniti i tre esorcisti, scomparvero nel nulla lasciandosi dietro solo una risata inquietante.

Faceva freddo. Anche il soffice terreno nel quale era sprofondato era gelato. Era disteso supino e avvertiva un forte peso sopra di se. Aprì finalmente gli occhi e si ritrovò a pochi centimetri dal viso di Kanda. Infatti, lui, e di seguito il rosso, gli erano sopra.
-Lavi, alzati!- disse senza fiato Allen con il viso tutto rosso per il contatto fisico troppo ravvicinato tra lui e il samurai. Quando finalmente furono tutti in piedi si guardarono attorno spaesati. Erano in uno strano piccolo villaggio completamente sommerso dalla neve.
-Ragazzi, sbaglio o fino a qualche minuto fa eravamo alla fortezza oscura?- chiese perplesso Lavi.
-Se non hai notato, fino a qualche minuto fa era estate!- disse Allen battendo i denti dal freddo.
-Siamo a Hogsmeade…- disse serio Kanda, indicando un cartello poco distante da loro.
-DOVE?!?! O_O- urlarono in coro Allen e Lavi.
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Bene^^ finito il primo capitolo...vi è piaciuto? Spero di si^^...vi prego di recensire...giusto per sapere se volete che la continui...so che come primo capitolo non spiega un granchè ma la trama è accattivante, lo giuro *croce sul cuore, che io possa morireXD* *_____*....per ora il rating è verde...ma non è detto che se mi girano non possa farlo diventare rosso *___*...con questo ho detto tutto e vi do appuntamento al prossimo cappy^^ RECENSITE...please!!! ^__________^

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Capitolo 2
*** CANDY & SNOW ***


Ciaooooo!!!! Ieri è finita la scuola e oggi sono di ottimo umore *____*...ecco a voi il secondo capitolo^^ Il titolo lascia un po' a desiderare ma non sono molto creativa in qst momento...ora vi lascio perchè devo sistemare la mia stanza (altrimenti non mi fanno uscire stasera -____-)...Un base mucho grande -Gala-
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-Villaggio di Hogsmeade, Mielandia-

I tre esorcisti, dopo essersi ritrovati in un luogo sconosciuto, per di più con la versione estiva della divisa (ndGala quindi stavano morendo di freddo ù_ù) , decisero di rifugiarsi in un negozio, così da chiedere anche qualche informazione. Ma la bottega in cui entrarono non poteva essere luogo peggiore per un pozzo senza fondo come Allen (ndGala almeno per Lavi e Kanda che devono sopportarlo XD). Appena vide la gran quantità di caramelle, stipate nell’accogliente negozietto, gli si illuminarono gli occhi e cominciò a riempirsi le mani con ogni sorta di dolcetti possibile. Lavi fece un sospiro esasperato, voltandosi poi verso Kanda in cerca di solidarietà, ma appena si girò dalla sua parte non lo trovò. Lo vide avvicinarsi, con una strana luce negli occhi, ad un cartello sopra una boccia di tante caramelline colorate con su scritto “CARAMELLE TUTTI I GUSTI PIU’ UNO”. Sempre con quello sguardo inquietante si rivolse al proprietario.
-Hei, tu! Sai se c’è ne sono anche al gusto della Soba?- l’uomo dietro il bancone lo guardò perplesso.
-Non ho idea di cosa sia la Soba, ma prego, provane una…ci sono davvero tutti i gusti.- disse con un sorriso gentile. Il giapponese ne prese una color tabacco in mano e la osservò sospettoso. In quel momento passò di lì Allen che gliela prese di mano e la trangugiò.
-Hei Kanda, è incredibile! Sa di Soba!!!- disse raggiante l’albino. Yu lo fulminò con lo sguardo per l’affronto appena subito ma si concentrò quasi subito alla ricerca di un’altra caramella dello stesso colore. La mise in bocca, e quasi non vomitò anche l’anima. La caramella che si era appena mangiato sapeva di…mou. Lui odiava le caramelle mou (ndGala strano -_-…non odia quasi niente luiXDXDXD).
Una vena gli si gonfiò pericolosamente sulla tempia. Afferrò l’albino per il colletto della divisa e lo guardò malignamente negli occhi.
-Era mia…sputala subito!- lo minacciò il samurai. In quel momento però, un’orda di ragazzi, di età compresa tra i tredici e i diciassette anni, invasero il negozio. Uno di questi, un quindicenne paffuto dall’aria patetica e goffa, urtò accidentalmente Kanda che perse l’equilibrio e cadde addosso ad Allen. Le loro labbra si unirono in un imbarazzante ed impacciato bacio. Nella stanza calò il silenzio più totale.
-Ops…scusate!- sillabò Neville Paciock ancora scosso per ciò che aveva appena combinato. Kanda e Allen si staccarono immediatamente pulendosi spasmodicamente la bocca con la manica; poi, mentre l’albino faceva gargarismi con alcune mentine lì vicino, il giapponese si voltò minaccioso verso Neville sguainando la sua katana.
-Maledetto, questa me la paghi! Come hai osato farmi baciare la mammoletta?!- in quel momento intervenne Lavi che afferrò Kanda per le spalle, evitando così di fargli affettare lo spaventatissimo ragazzo davanti a lui.
-Su Yu, non l’ha fatto apposta. ^_^’’’’- disse il rosso per tranquillizzarlo.
-Non azzardarti a toccare Neville!- dissero in coro tre ragazzi, mettendosi tra il loro amico e l’arrabbiatissimo esorcista. Erano, un allampanato ragazzo dai capelli pel di carota, uno con una capigliatura castana e ribelle e dei tondi occhiali appoggiati sul naso e una ragazza dalla chioma leonina.
-Fatevi da parte…oh, a quanto vedo anche tu sei maledetto…hai visto mammoletta? Sembra che tu abbia trovato un compagno di giochi.- disse schernendo sia Allen che il ragazzo nel centro del trio. Il giovane esorcista si avvicinò al gruppo con la sua solita espressione gentile e anche un po’ ingenua.
-Salve, il mio nome è Allen Walker, scusate il comportamento del mio amico, ma è molto orgoglioso e quello che è successo è stato a dir poco imbarazzante…- disse con una risatina nervosa porgendo la mano al castano.
-Io sono Harry, Harry Potter. Loro sono i miei amici Ron ed Hermione…ci dispiace per l’inconveniente ma Neville è fatto così, non è molto agile…per farci perdonare vi offriremo una burrobirra!- disse cordiale Harry.
-Una burro-che?!?! ?_?- chiesero in coro Allen e Lavi.

-Central City, in un qualche sotterraneo della città-

-Al, stai bene?- chiese preoccupato Edward voltandosi verso l’armatura che gli correva dietro.
-Non ti preoccupare fratellone…piuttosto, le condizioni del colonnello mi sembra stiano peggiorando.- disse Al stringendo tra le possenti braccia il corpo privo di sensi di Mustang.
-Quello stupido…- sibilò Ed tra i denti continuando a scappare. Erano stati attaccati dagli homunculus quando stavano facendo un’indagine in periferia. Lust e Gluttony li avevano attaccati di sorpresa avventandosi sul giovane alchimista. Roy, per proteggere il biondo, gli aveva fatto da scudo umano riducendosi in quelle condizioni. Arrivarono ad un vicolo cieco. Ed cercò di trasmutare un’uscita ma non si accorse di essere caduto in una trappola. Tutta la zona che li circondava era ricoperta dalla pietra rossa che, reagendo con l’alchimia del biondo, ebbe effetti disastrosi. Una luce potentissima si sprigionò a quella reazione alchemica. Quando Edward riaprì gli occhi rimase senza fiato. Si trovavano in uno spazio immenso e tutto illuminato. Davanti a lui due porte. Seduto di fronte ad una delle due ci stava…Al! Il vero corpo di Al.
-Fratellone, ma quello sono…io?- domandò l’armatura al piccolo alchimista.
-Si…- disse con un filo di voce Edward. Alphonse appoggiò il corpo ferito di Mustang per terra e si avvicinò al suo corpo davanti al portale.
-Finalmente sei venuto a prendermi…- disse sorridente quel corpo scarno e nudo. Le punte delle dita dei due Al si sfiorarono. Tutto accadde in un secondo. L’armatura cadde a terra inanimata mentre il ragazzo si guardava incredulo le mani.
-Fratellone sono di nuovo io…ho di nuovo il mio corpo!
- esclamò correndo verso il fratello maggiore. Ed, ripresosi quasi subito dallo shock della trasformazione di Al, si tolse la mantella rossa e gliela mise sulle spalle.
-Al, sono contento che tu sia ritornato…- iniziò a dire dolcemente il biondo ma la porta di fianco a loro si spalancò iniziando a risucchiarli dentro di se.
Quando riaprì gli occhi vide solo un cielo bianco di neve. Una voce gentile gli giunse alle orecchie.
-Hei, voi tre! Avete per caso bisogno d’aiuto?- era la voce di un ragazzo castano con un sorriso gentile dipinto sulle labbra e un monocolo sull’occhio destro. Insieme a lui c’erano altri tre uomini. Anche loro si avvicinarono al gruppetto di alchimisti.
-Oh, ma quest’uomo è ferito…- disse il solito ragazzo avvicinandosi a Mustang; poggiò le mani sulle sue ferite e, facendone scaturire una strana luce, le fece guarire.
-Ciao! Io mi chiamo Son Goku, e tu?- chiese il ragazzo più giovane del gruppo di sconosciuti a Edward. Il biondo si voltò, ancora un po’ frastornato, e guardò l’altro dritto negli occhi.
-Wow! Sanzo hai visto? Questo ragazzo ha i capelli del tuo stesso colore e gli occhi del mio…- disse tutto ammirato Goku.
-E’ vero ha ragione la scimmia…che strano, sei anche tu una creatura eretica?- gli chiese quello con i capelli e gli occhi del colore del sangue.
-ETCIU’!!!- Al starnutì facendo riscuotere Ed dal suo stato confusionale.
-Aaaah, Al! Ma tu sei ancora mezzo nudo! Ora ci penso io!- disse l’alchimista d’acciaio togliendosi la giacchetta nera. Il gruppo di Sanzo notò con sorpresa il braccio di metallo del biondino ma rimase ancora più impressionato quando quest’ultimo poggiò il suo indumento su di un mucchio di foglie secche e trasmutò dei vestiti per Al.
-Tieni, mettiti questi!-
-Ma fratellone, così tu morirai di freddo!- disse Al tremando sotto la mantella rossa del fratello.
-E’ più importante il tuo corpo che il mio in questo momento.- disse con decisione.
Il fratello minore obbedì. In quel momento Edward avvertì del calore alla schiena: era una coperta, appena appoggiatagli sulle spalle dal ragazzo castano con gli occhi d’oro.
-Ne abbiamo altre tre nella nostra Jeep…- disse Goku, per giustificarsi, arrossendo un po’.
-Grazie!- sorrise Ed riconoscente. Quel sorriso fece arrossire tutti i presenti (ndGala coscienti, Mustang è svenutoXD!) in quella valle innevata.
-Ehm, voi sapete per caso dove siamo?- chiese preoccupato Alphonse.
-No…- rispose brusco Sanzo. Al si nascose dietro il fratello come in cerca di protezione. Il giovane alchimista sorrise dolcemente al fratello e fulminò il bonzo con lo sguardo.
-Ah, ancora non mi sono presentato! Io sono Hakkai, il bonzo scorbutico è Sanzo, lui è Gojyo e Goku ha già provveduto da solo a presentarsi.- disse gentilmente il castano.
-Io sono Edward Elric, lui è mio fratello Alphonse, mentre quell’uomo è il colonnello Roy Mustang.- disse il biondo con una strana espressione mentre fissava il militare ferito.
-Abbiamo scoperto che c’è un castello qui vicino…se volete possiamo andarci insieme. Magari troviamo un alloggio.- riferì Hakkai.
-Volentieri!- sorrise Al.
-Hakuryu, vieni qui!- disse il ragazzo gentile. Una Jeep verde comparve da sola dagli alberi e si parcheggiò davanti a loro.
-Saaaanzoooooo, io ho fame!!!- si lamentò Goku prendendo posto dietro.
-Zitta, stupida scimmia!- disse sedendosi accanto al posto del conducente. Hakkai e Gojyo presero il colonnello e lo stesero accanto a Goku; poi salirono i due fratelli ed infine il rosso.
-Oh, mi dispiace che stiate così stretti! Cercherò di fare il prima possibile…su, andiamo Hakuryu.- disse Hakkai mettendo in moto.
Circa 20 minuti dopo arrivarono di fronte ad un enorme cancello in ferro battuto con una grande H che torreggiava in cima ad esso.
-Che strano…non ci sono né campanelli né serrature su questo cancello.- osservò Gojyo.
-Hakuryu…vola verso il castello e cerca qualcuno che ci possa venire ad aprire.- ordinò il padrone al piccolo draghetto.
-Kiu!- circa 10 minuti dopo, in una piccola nube di fumo, comparve davanti a loro un vecchio sorridente dalla lunga e candida barba con appoggiato sulla spalla l’animaletto bianco.
-Salve. E’ per caso vostro questo simpatico draghetto?-
-.Si…lei è il proprietario del castello?- chiese Hakkai riprendendosi Hakuryu.
-Io sono il preside di questa scuola, Albus Silente…voi non siete di queste parti non è vero? Ma se siete riusciti ad arrivare fino a questo castello vuol dire che voi non siete dei semplici babbani.- disse candidamente Silente.
-Ecco, noi ci saremmo persi, e poi questi tre ragazzi sono feriti…non è che potreste aiutarci?- chiese il castano indicando Ed e Co.
-Certamente…sarete miei ospiti! Era stato predetto il vostro arrivo e altri ne arriveranno dopo di voi…comunque benvenuti a Hogwarts!- disse il professor Albus Silente facendo aprire il cancello con il semplice gesto di una mano.
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Allur? Vi gusta? Spero di si!!! Mi raccomando commentate e ditemi cosa ne pensate e se volete che la continui!! Un beso ^*^

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Capitolo 3
*** REVELATIONS ***


Ciao! Ecco a voi il terzo capitolo di qst ficcy a dir poco demenziale^^'''...cmq spero che continuerete a seguirla e che magari mi lascierete qualche commentino  *me si inginochia e prega i lettori in lacrime T_T*...beh, buona lettura!!!
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-Villaggio di Hogsmeade, I tre manici di scopa-


-E così siete arrivati qui attraverso una strana porta? Curioso, non ho mai letto niente di tutto ciò nei miei libri…ma voi di dove siete?- chiese curiosa Hermione.
-Io sono sempre vissuto come una specie di nomade con mio nonno, per via del suo lavoro…- le rispose Lavi.
-Perché che lavoro fa?- chiese questa volta Harry.
-E’ una specie di storico…memorizza tutto ciò che avviene nel corso della storia nella sua mente…il suo lavoro, che poi sarà il mio in un futuro prossimo, è quello del bookman…- spiegò il rosso con la benda all’occhio.
-Oh, che lavoro entusiasmante!- esclamò eccitata la ragazza.
-Invece io sono nato a Londra, o almeno credo…sono stato abbandonato quando ero molto piccolo e se non fosse stato per Mana, forse non sarei qui in questo momento…- disse Allen un po’ intristito.
-Mana è tuo padre adottivo?- chiese Hermione, con la tipica empatia femminile.
-Si…abbiamo viaggiato molto insieme! Era un artista di strada e mi ha insegnato molti giochi di prestigio.- disse con un sorriso gentile l’albino.
-Wow…sai fare il giocoliere?- gli chiese concitato Ron.
-Sì, se vuoi dopo ti faccio vedere!- gli sorrise Allen.
-Scusami Allen, perché prima quando parlavi di tuo padre hai detto era? Non sarà mica…?- chiese Hermione temendo già la risposta.
-… morto…è successo tutto molti anni fa…ma è una storia lunga, è meglio che non vi annoi inutilmente…- mormorò facendo uno dei suoi soliti sorrisi di circostanza. Per tutto quel tempo, Kanda, era rimasto in silenzio ad ascoltare disinteressato la conversazione, sorseggiando ogni tanto la sua burrobirra…stranamente non gli dispiaceva il suo sapore (ndGala Noooo! O_O Incredibile! Qualcosa che piace a Yu!!!). Però quando la mammoletta aveva cominciato a raccontare la sua storia si era fatto più attento. Si era reso conto che in fin dei conti non conosceva niente di lui, e si era riscoperto dispiaciuto per ciò che aveva passato. Un momento, lui dispiaciuto per qualcun altro? Non era possibile, doveva esserci qualche cosa nella sua bevanda, un qualche tipo di allucinogeno! Yu Kanda non poteva avvertire un sentimento del genere per quel ragazzo maledetto. E allora perché non riusciva a togliersi dalla testa l’immagine del loro piccolo e fugace contatto nel negozio di dolci? Perché continuava a ripetersi che in fondo non era stato tanto male, che aveva perfino avvertito il sapore della Soba attraverso le morbide labbra della mammoletta? Benché fuori fosse apatico e taciturno come al solito, con la mente stava galoppando a tutta velocità (ndGala Accidenti, oggi è il giorno delle sorprese O_O!!! Yu che pensa! Ve lo immaginate?XDXDXD).
-Oh…quello è il giornale di oggi? Posso vederlo un attimo?- chiese Lavi alla ragazza.
-Certo! Tieni…- disse porgendoglielo.
-Oh, che strana testata…La Gazzetta del profeta! Un momento…qui c’è qualcosa che non va!- esclamò il rosso strabuzzando gli occhi.
-Che cosa?- chiesero preoccupati tutti.
-La data…è sbagliata!- Hermione gli prese il giornale dalle mani e controllò.
-No, è giusta! Oggi è il 20 dicembre 1995!- esclamò con sicurezza lei.
-COSA?!- urlarono in coro Allen e Kanda.
-Perché vi scandalizzate tanto per una data?- chiese intimorito Ron.
-Perché è sbagliata…dove eravamo noi era il 18 luglio 1807!- spiegò Lavi (ndGala, la data è inventata, nel fumetto dice solo che sono negli anni dell’ottocento). I tre ragazzi ammutolirono.
-Dobbiamo assolutamente dirlo al professor Silente…forse lui saprà cosa vi è successo!- disse Harry alzandosi in piedi.
-Chi è questo Silente?- chiese incuriosito Allen.
-E’ il preside della nostra scuola…è il mago più potente che conosca!- spiegò tutto ammirato Harry.
-Mago?! O_O- chiesero in coro i tre esorcisti.


-Castello di Hogwarts, infermeria-

-Allora madama Chips, pensa di poterli guarire?- chiese cordiale Silente.
-Scherza, signor preside? Quell’uomo, anche se ha tutta la camicia sporca di sangue, ha le ferite quasi rimarginate e quel ragazzino ha solo bisogno di mangiare! Sono bazzecole per me…- disse l’infermiera con la sua solita aria sbrigativa indicando Mustang ancora svenuto in un letto e Al seduto lì vicino.
-Hei, Edward! Perché hai quel braccio di metallo?- chiese Goku interrompendo ogni discorso precedente.
-Stupida scimmia! Ti sembrano domande da fare?- lo sgridò Sanzo dandogli l’harisen in testa.
-In realtà non è solo il braccio destro ad essere meccanico ma anche la gamba sinistra…- iniziò il biondo tenendo lo sguardo fisso per terra e zittendo così tutti gli altri.
-Ormai ho capito di essere in un mondo diverso dal mio, dato che ho attraversato il portale, così forse è meglio se comincio a raccontarvi la nostra storia dall’inizio…ecco, quando io ed Al eravamo molto piccoli, nostro padre se ne andò lasciando sola nostra madre…lei, per il forte dolore, circa sei anni dopo morì. Non avevamo nessun altro parente, così chiedemmo aiuto ad un’alchimista molto brava che in seguito diventò la nostra insegnante…con le nozioni apprese da lei tentammo di infrangere il più grande tabù dell’alchimia, la trasmutazione umana…-
-Avete tentato di riportare in vita vostra madre?- chiese Hakkai interrompendolo. Edward rimase colpito dalla sua perspicacia.
-Si…per riportarla in vita dovevamo dare qualcosa in cambio e il portale si prese la mia gamba e tutto il corpo di Al…io riuscii a legare la sua anima ad un’armatura offrendo il mio braccio…questi auto-mail mi sono stati impiantati poi da una mia amica e da sua nonna, sono delle meccaniche straordinarie!- esclamò Ed.
-Ma tuo fratello ora non è più un’armatura…a meno che non sia ubriaco, un corpo in carne ed ossa ce l’ha!- esclamò Gojyo osservando Al.

-Tu sei sempre ubriaco, scarafaggio rosso di un kappa!- lo canzonò Goku.
-Come osi, stupida scimmia con lo stomaco al posto del cervello?!- ringhiò Gojyo tirando un pugno in testa al ragazzo.
-Smettetela voi due! Altrimenti vi ammazzo!- li minacciò Sanzo estraendo la sua shoreijyu.
-Su, calmatevi! Siamo pur sempre in un’infermeria…- cercò di tranquillizzarli Hakkai sorridendo a disagio. Silente guardò divertito la scena e poi si rivolse di nuovo ad Ed.
-Prego Edward, continua…-
-Ecco…dopo che Al diventò un’armatura decisi di prendere il titolo di alchimista di stato per cercare la pietra filosofale e ridargli un corpo…ma per colpa di un’imboscata da parte del nemico, ci siamo ritrovati davanti al portale e abbiamo trovato il corpo di Al…- finì di spiegare Ed.
-Se vuoi possiamo farteli ricrescere quegli arti che ti mancano…basta usare la pozione e la magia giusta e sarai come nuovo!- lo interruppe madama Chips. Edward la guardò con occhi stralunati. Poteva davvero farsi rispuntare il braccio e la gamba come fosse una stella marina? Ma soprattutto, era giusto farlo?
-So a cosa stai pensando Acciaio…- disse una voce vicino al ragazzo che gli fece mozzare il respiro.
-C-colonnello…si è ripreso!- esclamò con sguardo leggermente colpevole il ragazzo. Non aveva dimenticato che l’uomo aveva rischiato la vita per lui. Il militare si mise a sedere a fatica nel letto e rivolse un sorriso dolce e stanco al piccolo alchimista. Edward arrossì visibilmente.
-Se hai la possibilità di riavere ciò che hai perso non vedo perché non approfittarne…non eri stato tu a dirmi che avresti sopportato tutto, persino essere chiamato cane dell’esercito, pur di adempiere il tuo scopo?-
-Sì ma non mi sembra giusto…queste persone non mi devono niente! Non sarebbe equo…non è…-
-…uno scambio equivalente?- concluse per lui Mustang. Il ragazzo abbassò lo sguardo combattuto.
-Fratellone…abbiamo viaggiato tanto per riprenderci quello che ci era stato portato via…abbiamo distrutto la nostra casa per non avere legami con il passato e poter avere ben chiara la nostra meta…forse è questa la ricompensa per tutta la nostra fatica…- sussurrò Al per convincere e confortare il fratello. A quelle parole Sanzo fece un mezzo sorriso che però notò solo Goku.
-Mio caro ragazzo, ascolta ciò che dicono le persone che ti stanno vicine…a volte la risposta più ovvia si cela ai nostri occhi.- disse Silente accarezzando la testa del piccolo alchimista.
-Va bene…mi avete convinto!- esclamò Ed con la determinazione che gli brillava negli occhi.
-Ti avverto che sarà molto doloroso…non solo dovrò farti ricrescere le ossa, ma anche i muscoli, le terminazioni nervose, i vasi sanguigni e la pelle contemporaneamente…- disse la donna preparando il letto per il suo futuro paziente.
-Ho capito…- disse un po’ preoccupato il biondo. Il colonnello, vedendo l’ansia negli occhi dorati del suo sottoposto, cercò di alleggerire l’atmosfera.
-Mi scusi, signorina…?- sorrise l’uomo all’infermiera. Lei arrossì un po’ nell’essere chiamata signorina da un uomo tanto affascinante.
-Mi chiami madama Chips…-
-Madama Chips, non è che riuscirebbe anche a farlo crescere un po’…magari così rientrerebbe nella media.- Al soffocò una risata mentre Edward piano, piano assumeva un colore vermiglio.
-CHI SAREBBE IL CHICCO DI RISO MICROSCOPICO INVISIBILE PERSINO CON UN MICROSCOPIO ELETTRONICO?!?!- scoppiò il ragazzo.
Tutti risero di gusto e con sua enorme sorpresa Edward si sentì sollevato. Guardò il militare riconoscente e gli rivolse un sorriso che solo lui riuscì a scorgere.


-Castello di Hogwarts, fuori nel giardino-


-Ma siamo sicuri che sia questo il posto?- chiese la voce di un ragazzo con gli occhi marroni e i capelli corti neri.
-Il piccolo Emma mi ha dato queste coordinate…- rispose una ragazza con dei cappelli azzurri legati in una coda mentre guardava con aria interrogativa una cartina.
-Tsk…- fu l’unico commento di un ragazzo di bassa statura con gli occhi più rossi del fuoco e una strana fascia sulla fronte.
-Hiei, invece di fare lo stizzoso come sempre, perché non provi a leggerla tu la cartina?- lo riprese un altro in difesa della ragazza. I due si guardarono in cagnesco.
-Su, su, Hiei, Kuwabara…cercate di calmarvi! Per ora l’importante è capire dove siamo finiti…- cercò di calmarli un ragazzo dai lunghi capelli rossi e gli occhi verde foglia.
-Hei, Kurama…- lo chiamò il primo che aveva parlato.
-Dimmi Yusuke…-
-Quei ragazzi non ti sembrano in difficoltà?- disse indicando con un dito il limitare della foresta. Il rosso si voltò curioso e vide due ragazzini inseguiti da un’orda di centauri armati di arco e frecce. Il gruppo di Yusuke si precipitò in loro aiuto portandoli fuori dal confine della foresta. Gli uomini cavallo si fermarono poco prima dell’ultima schiera di alberi e tornarono indietro.
-Tutto bene?- chiese Yusuke ai due.
-S-si…grazie per averci salvati…- disse quello che sembrava avere circa una quindicina d’anni; poi si rivolse preoccupato al compagno.
-Riku! Stai bene?-
-Sì, non ti preoccupare Sora…- disse sorridendogli l’altro.
-Oh, ma tu sei ferito!- constatò il castano indicando il braccio dell’amico.
-Dev’essere stato uno di quei centauri con una freccia! Ma è solo un graffio non ti devi preoccupar…ah!- ma in quel momento il ragazzo svenne.
-No! Riku!- urlò il castano afferrando l’amico prima che cadesse a terra.
-La punta della freccia che lo ha colpito doveva essere avvelenata…- disse Kurama analizzando la ferita. Sora guardò il rosso preoccupato e poi disse serio.
-Vi prego aiutatemi a portarlo in quel castello…forse lo potranno aiutare!-
-Va bene! Ho visto una serra qui vicino, c’è la possibilità che io possa produrre un antidoto a questo veleno…Kuwabara, prendi il ragazzo in spalla e dirigiamoci al castello.- disse sbrigativo Kurama. Nel tragitto verso il palazzo incontrarono una signora austera con gli occhiali che li fermò.
-E voi chi sareste?-
-Scusateci, non era nostra intenzione entrare nel vostro castello senza permesso ma siamo stati aggrediti e il mio amico è stato avvelenato dalla freccia di un centauro.- le spiegò Sora tutto preoccupato.
-Mmh…mi darete spiegazioni in seguito di come avete fatto ad entrare nel castello…ora seguitemi! Dobbiamo subito portare quel ragazzo da madama Chips…- disse la donna notando il ragazzo albino febbricitante a causa del veleno.
-Grazie!- le sorrise riconoscente il castano e la donna non poté fare a meno di ricambiare il sorriso in maniera molto dolce.
Silente l’aveva avvertita che sarebbero successi fatti insoliti e quindi non si dilungò più di tanto a pensare a ciò che sarebbe potuto accadere dopo.
Quando entrarono in infermeria la trovarono ghermita di gente.
-Oh, che sorpresa! Professoressa McGranitt…anche lei porta dei nuovi ospiti in infermeria?- le chiese ridacchiando il vecchio preside.
-Madama Chips, questo ragazzo è stato avvelenato dalla freccia di un centauro!- disse la donna rivolta all’altra.
-Bene, stendetelo qui! Chi non è malato o non ha bisogno di cure è pregato di aspettare fuori!- disse cacciando fuori prepotentemente gli altri.
-Ah, madama Chips! Credo che questi due ragazzi potranno esserle utili…- disse Silente indicando Hakkai e Kurama.
-Ho la sensazione che avrà bisogno d’aiuto e sono sicuro che loro siano più che qualificati.- disse facendo l’occhiolino ai due tirati in causa.
-Certo, faremo del nostro meglio!- dissero in coro il castano e il rosso (ndGala Non trovate anche voi che Hakkai e Kurama abbiano lo stesso ruolo all’interno dei loro rispettivi gruppi?). Mentre i due si accingevano a seguire l’infermiera non si accorsero che due paia di iridi rosse si posarono su di loro: quelle di Gojyo e Hiei.
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Allur? Vi è piaciuto? Vi avverto subito che ci sarà posto solo per un'altra coppia nella storia e siccome non so scegliere, mi dareste una mano voi? Chi mettereste tra RanmaxRyoga, NarutoxSasuke, RuffyxZoro o le rispettive coppie del gruppo di Gon, cioè GonxKillua e KurapikaxLeorio? Aiutatemi voi e la coppia più votata sarà quella che concluderà il cerchio in qst storia!
 Un bacio obeso va a chi mi scriverà dicendomi quale coppia preferirebbe vedere in qst story!!!
Ciaoooooooooooooo^^ -Gala-

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Capitolo 4
*** SECRET MEETING ***


Salveeeeeeeeeeee genteeeeeeeeeeeee^^!!!! Era da un po' che non postavo...ma ho le mie ragioni per quanto è successo ù_ù...in primo luogo mi stanno smembrando la casa per via dei lavori (ah, con l'occasione ho fatto ridipingere la mia stanza...ora ha il soffitto azzurro cielo e le pareti azzurrine con tante piccole farfalle blu, disegnate da me, sparse in giro!!!XDXD), e in secondo luogo ho preso il debito a latino ç____ç e mi tocca seguire i corsi due volte a settimana...quindi, ricapitolando, posterò un po' a rilento in qst periodo perché ho tre ficcy in corso e per non fare scontento nessuno mi dedicherò a un capitolo di una diversa fic a rotazione...e così spero di tirare avanti^^''''!!!

Comunque, analizzando le votazioni di voi pubblico da casa siamo giunti, all'unanimità, alla scelta come ultima coppia di Distorsione spazio temporale...*rullo di tamburi*: NarutoxSasuke! *urlo della folla in visibilio*...ah, volevo ringraziare sisi89 per aver commentato e spero di averti accontentata come si deve^^! Ora vi lascio leggere prima che decidiate di uccidermi^^'''...continuate a seguirmi e a recensire!!! Un bacio -Gala-  ^*^

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-Secondo voi quale mi sta meglio? Questo con le zucche o quello con i pipistrelli?- chiese un uomo massiccio, con un grande sorriso stampato in faccia, mentre davanti ad uno specchio si provava due enormi cappelli a cilindro.
-Quello con le zucche credo le doni di più, sua eccellenza Lord del Millennio Lero!-  constatò l’ombrello dalla testa di zucca .
-Tu che ne pensi Road?- chiese l’uomo voltandosi verso una bambina che lo guardava curiosa appoggiata ad una grande poltrona.
-Per chi ti stai facendo così bello Conte? Hai forse un appuntamento galante?- chiese ridacchiando la bambina.
-Ihihih…indovinato! Devo incontrarmi con una mia cara amica!- esclamò il Conte del Millennio scegliendo definitivamente il cilindro con i pipistrelli, facendo così andare a piangere disperato in un angolo il povero Lero, e cercando poi un papillon intonato. Intanto Tyki, che si era messo a fare un solitario a carte, alzò lo sguardo sul conte e sbuffò; quell’uomo diventava ogni giorno più grasso. Il Conte del Millennio, avendo intuito i pensieri del bel portoghese tramite quell’unico suono fuori uscito dalla sua bocca, gli chiese.
-Le andrebbe di accompagnarmi, Sir Tyki Mikk?- lo guardò con un inquietante scintillio negli occhi che non ammetteva alcun tipo di replica.
-Allora se viene Tykipon voglio venire anch’io!- si impuntò Road stritolando il povero ombrello tra le sue braccia.
-Va bene…basta che tu lasci in pace Lero!- la bambina, a quelle parole, gli si lanciò addosso e lo abbracciò forte. Tyki, riluttante all’idea di seguire il Conte, si rimise a fare il solitario facendo finta di non aver sentito.
-Ho messo in atto un piano che prevede la distruzione di tutti quei fastidiosi esorcisti una volta per tutte, soprattutto il suo obbiettivo: Allen Walker.- sussurrò malignamente il Conte cercando di attirare l’attenzione del portoghese. Tyki, udendo quel nome, scattò sull’attenti e sorrise malizioso all’altro.
-Quando ha detto che partiamo?-
-Subito!-
-Come hai detto che si chiama questa tua amica?- chiese curiosa Road.
-Malefica…- disse il Conte del Millennio afferrando Lero e uscendo dalla stanza.
-Mi piace come nome…- ghignò la bambina prendendo a trascinare Sir Tykipon per mano.

 

 -Konoha, sul tetto della casa di Naruto Uzumaki-

 

Erano quasi le undici di notte e Naruto, come quasi ogni sera degli ultimi due anni e mezzo, se ne stava seduto sul tetto a guardare le stelle. Sperava che il cielo fosse lo stesso anche lontano dal suo amato villaggio, lo stesso cielo che sperava stesse guardando anche lui. Non faceva altro che pensare alla sua promessa ed immancabilmente al fatto che non fosse ancora riuscito a mantenerla. Non faceva parte del suo credo ninja non adempiere la parola data, come non faceva parte del suo carattere, essere così triste e sentimentale. All’improvviso una stella cadente squarciò la staticità del firmamento, facendo aumentare notevolmente il suo battito cardiaco.
Doveva esprimere un desiderio prima che quella scia luminosa svanisse proprio come era comparsa.
-Vorrei che Sasuke fosse qui…- sussurrò al vento; poi si distese sulle tegole e, dopo aver sospirato rumorosamente, chiuse gli occhi e si lasciò accarezzare dalla dolce brezza del vento. Non si accorse che, in quel frangente, due iridi scure lo osservavano rapite. Quando il respiro di Naruto si fece regolare, segno che si era appisolato, il misterioso osservatore, si avvicinò furtivamente al ragazzo. Non appena gli fu vicino lo guardò intenerito e non poté fare a meno di sorridere. Gli si inginocchiò accanto e gli accarezzò delicatamente il viso. Ormai era da un po’ di tempo che ripeteva sempre la stessa routine; aspettava che il biondo si addormentasse per poi guardarlo un paio di ore e riandarsene via. Oltre a quello non aveva mai fatto altro, ma quella sera, dopo aver udito le parole del biondo, era scattato qualcosa in lui. Si chinò lentamente, con il cuore che gli martellava nel petto, sulle labbra schiuse di Naruto e lo baciò. All’improvviso i grandi occhi azzurri del biondo si spalancarono sorpresi e si ritrovarono di fronte le due iridi nere che tormentavano i suoi sogni da più di due anni.
-S-sasuke…- mormorò imbarazzato rendendosi conto solo in quel momento di ciò che era successo. Sasuke lo aveva…baciato? Il moro si ritrasse mordendosi leggermente il labbro inferiore con sguardo colpevole. Diede un’ultima occhiata agli occhi di Naruto e si alzò per andare via. Il biondo, capendo le intenzioni dell’altro, lo afferrò per la manica e lo costrinse a voltarsi verso di se. Si mise anche lui in piedi per poterlo guardare negli occhi.
-Dove vuoi andare?- chiese ancora frastornato Naruto.
-Scusami Naruto, non avrei mai dovuto…- iniziò a dire distogliendo lo sguardo dal suo volto.
-Non avresti mai dovuto cosa? Non saresti mai dovuto andare via? Non saresti mai dovuto venire qui? Non avresti mai dovuto darmi quel bacio? Dimmelo Sasuke…cosa non avresti mai dovuto fare?- sbottò il biondo sfogando la sua frustrazione cercando inutilmente di non fare uscire le lacrime dai suoi occhioni azzurri. A quella vista il viso del moro si addolcì. Asciugò le lacrime dell’altro con il dorso della mano e lo abbracciò forte a se.
-Mi dispiace….- sussurrò stringendolo ancora più forte.
Era successo tutto dall’ultima volta che aveva visto Naruto. Da quella volta che aveva cercato di ucciderlo. La sera stessa, mentre era solo al buio della sua stanza nel covo di Orochimaru, si era ritrovato a pensare a quella testa quadra dell’unico vero amico che avesse mai avuto. Qualcosa d’inspiegabile, che gli strisciava nelle viscere, lo aveva obbligato ad alzarsi di nascosto e sgattaiolare all’aperto. Si era ritrovato a correre con ancora stampato in testa il viso di Naruto. Alla fine era arrivato nel villaggio che aveva abbandonato, davanti alla casa del biondo. Sopra il tetto ci stava proprio lui, che con lo sguardo velato di tristezza guardava le stelle. Si nascose per osservarlo, chiedendosi cosa fosse quella strana sensazione che lo aveva spinto a correre fin li. Si ritrovò a pensare al momento in cui aveva estratto la sua Kusanagi per uccidere Naruto e quella strana sensazione allo stomaco si annodò dentro di lui facendolo sentire male. Dall’alto del suo orgoglio aveva capito con rammarico di non essere riuscito a spezzare il legame che li univa come avrebbe voluto ma che invece si era rafforzato, quasi evoluto.
E ora stava li, con, tra le braccia, la persona che aveva sacrificato tre lunghi anni della sua vita, mettendo da parte il suo sogno, solo per ritrovarlo. Naruto alzò gli occhi ancora arrossati per il pianto sul volto dell’amico.
-Perché sei tornato?- chiese in un soffio.
-Volevo vederti…- disse con un mezzo sorriso il moro.
-Sei tornato per restare?- chiese speranzoso il biondino. Sasuke puntò il suo sguardo sulla luna che in quel momento sorrideva sopra di loro. Cosa avrebbe dovuto dirgli? Sicuramente non sarebbe stato accolto a braccia aperte al villaggio, e comunque lui non sarebbe potuto rimanere senza prima aver compiuto la sua vendetta. Prese la mano di Naruto e disse.
-Vieni via con me…- il ragazzo lo guardò sorpreso e inconsciamente fece un passo in avanti.
-N-no, non posso…il mio posto è in questo villaggio…- sussurrò però continuando a stringere forte la mano dell’altro. Sasuke si chinò nuovamente sulle labbra di Naruto e le baciò dolcemente. Il biondo, anche se era diventato tutto rosso per l’imbarazzo, aveva ricambiato un po’ goffamente. Quello era in assoluto il suo primo vero bacio, o almeno, era il primo che riceveva consenziente, ma aveva un sapore agrodolce, un po’ triste. Era un addio.
-Ho capito…- sussurrò tristemente il moro dando le spalle all’altro per andarsene via.
-Aspetta! Non andare…rimani ancora un po’ qui con me…- lo chiamò Naruto, ancora molto imbarazzato, ma con lo sguardo deciso puntato in quello di Sasuke.
Si incamminarono nel bosco lì vicino fino a giungere ad un piccolo fiumiciattolo. Per tutto il tragitto erano stati in silenzio, mano nella mano, godendosi l’uno la compagnia dell’altro. Quell’ambigua sensazione che Sasuke provava infondo allo stomaco, stranamente, stando vicino a Naruto, si era acquietata e ora gli infondeva un piacevole benessere.
-Sasuke…perché servi Orochimaru pur sapendo che vuole solo ottenere il tuo corpo?- chiese in un sussurro il biondo sedendosi davanti alla riva del fiume.
-Ho un obbiettivo da raggiungere ed Orochimaru può fornirmi la forza che mi occorre per battere Itachi…- rispose distaccato il moro.
Naruto se l’aspettava che avrebbe risposto a quel modo ma non si sarebbe dato per vinto. Aveva una promessa da rispettare!
-E se ti aiutassi io? Sono sicuro che insieme potremmo farcela…- propose voltandosi fiducioso verso l’altro.
-Questo è fuori discussione, tu non hai niente a che vedere con la mia vendetta!-
-Certo come no…si da il caso che tutta l’Alba sia sulle mie tracce per catturarmi e se non sbaglio tra loro c’è anche tuo fratello!- si impuntò credendo di essere vicino ad ottenere quello che voleva.
-Il mio è un no categorico! E’ una cosa che devo risolvere da solo!- sentenziò Sasuke concludendo in quel modo la discussione. Naruto si incupì mettendo su il broncio come i bambini. Il moro, che stava in piedi accanto al biondino, guardò divertito quell’espressione nata dalle sue parole. Ad un certo punto l’espressione di Naruto mutò trasformandosi in attenta e curiosa.
-Sasuke guarda…sulla superficie dell’acqua, dove si riflette la luna, c’è qualcosa di strano!- esclamò il biondo additando il punto esatto in cui lo stano fenomeno aveva luogo. Sasuke si voltò verso il punto indicatogli e vide un fascio di luce azzurra sprigionarsi dal punto in cui la luna rifletteva la sua falce. Entrambi i ninja camminarono sull’acqua fino a raggiungerla.
-Non ti avvicinare troppo, potrebbe essere una trappola…- sussurrò Sasuke riducendo gli occhi a due fessure.
-Secondo te che cos’è?- chiese avvicinando lentamente una mano alla luce. Quando la sfiorò, la luce, da azzurra diventò rossa e, proprio dove essa riluceva, si formò un gorgo che risucchiò al suo interno i due ragazzi.
Quando ripresero conoscenza si trovarono sulla riva innevata di un lago tutto ghiacciato. Erano completamente bagnati e la temperatura sotto lo zero non aiutava di certo. In quel momento udirono la voce di una ragazza gridare poco distante da loro.
-Harry, guarda! Vicino al lago ci sono due ragazzi distesi per terra! Non sembrano essere di qui…- il gruppo di persone che si avvicinò loro era formato circa da sei persone. I due ragazzi erano entrambi troppo affaticati e inebetiti dal freddo per poter dire anche solo una parola e di lì a poco svennero di nuovo.

 

-Castello di Hogwarts, corridoio di fronte all’infermeria-

 

-Quindi mi state dicendo che voi provenite dalla Londra di un secolo fa?- chiese interessato il vecchio preside ai tre esorcisti.
-Esattamente…abbiamo attraversato una porta che ci ha condotti fino a qui.- spiegò Allen.
-E cosa mi sapete dire di quei due ragazzi che avete portato mezzi assiderati?- chiese poi ai suoi tre studenti.
-Non sappiamo chi siano…- rispose Harry.
-Li abbiamo trovati privi di sensi sulla riva del lago.- precisò Hermione.
-Capisco…quando la parte dei nostri ospiti in infermeria si sarà rimessa discuteremo tutti insieme dei fatti insoliti che stanno accadendo intorno a Hogwarts…- illustrò Silente.
-Ah, Harry…gradirei molto che tu accompagnassi i nostri ospiti al vostro dormitorio. Sono certo che ci saranno letti a sufficienza dato che la maggior parte degli studenti è tornata a casa per le vacanze di Natale…- cominciò a dire il preside quando venne interrotto da Sora.
-Ah! Accidenti, mi sono dimenticato di Kairi!-
-Chi è questa Kairi?- chiese Kuwabara curioso.
-E’ una mia amica d’infanzia…io e Riku l’avevamo lasciata ad aspettarci sulla navetta per andare a fare ricognizione nel bosco quando siamo stati attaccati dai centauri.-
-Non preoccuparti…invierò il mio guardiacaccia a cercarla e la farò pervenire al castello sana e salva!- esclamò l’uomo sorridendogli gentilmente.
-Grazie!- disse Sora.
-Bene ragazzi…il dormitorio dei Grifondoro è da questa parte!- esclamò Harry apprestandosi a guidare gli altri lungo gli intricati corridoi di Hogwarts.
-Che fai Gojyo, non vieni?- chiese Goku notando che quest’ultimo si stava mettendo a sedere vicino alla porta dell’infermeria.
-No…penso che rimarrò ad aspettare Hakkai.- disse con un’alzata di spalle portandosi una sigaretta alla bocca.
-Rimango anch’io.- disse Hiei sedendosi a distanza di sicurezza dal ventiduenne con i capelli rossi.
-Ok, ma vedi di non metterci troppo!- lo avvertì Yusuke facendogli l’occhiolino.
-Tsk…- lo liquidò il piccolo ragazzo con gli occhi rossi. 
 Il gruppo si dileguò lasciandoli soli. Il silenzio tra i due si interruppe velocemente.
-Sei un demone?- chiese Hiei a Gojyo.
-Possiamo dire di si…sono il figlio di un essere umano e un demone…-
-Un figlio della perdizione…- sussurrò il più giovane.
-Già…tu come lo sai?- chiese sorpreso l’uomo.
-Io sono qualcosa di molto simile…- disse distogliendo lo sguardo da quegli occhi così simili ai suoi.
-Se non ti va di parlarne a me va bene…ma se non mi racconti qualcosa tu che cosa facciamo fino a quando quei due non decideranno di uscire?- chiese con fare sofferente Gojyo.
-E perché invece non parli tu?- chiese in tono di sfida l’altro.
-Io? Io sono troppo vanitoso e pieno di me…finirei con l’affogarti a furia di chiacchiere…- Hiei sbuffò un po’ contrariato ma cominciò a parlare.
-Mia madre era una fata del ghiaccio…quel particolare tipo di demone non ha bisogno di unirsi con un uomo per procreare e, infatti, in tutta la loro vita possono dare alla luce una figlia femmina. Mia madre però rimase incinta di un demone del fuoco ed ebbe due gemelli, me e mia sorella. Morì di parto e io e mia sorella fummo separati…lei fu lasciata nel paese dei ghiacci, mentre io, marchiato del fuoco demoniaco fui gettato via, cadendo così nel Makai…i miei occhi rossi sono la prova della mia diversità, sono il risultato dell’amore di mia madre, considerato un peccato dalle altre Koorine.-
-Sai…io sono cresciuto con il mio fratellastro e la mia matrigna, che erano entrambi dei demoni, ma io li consideravo come miei parenti a tutti gli effetti…mia madre rivedeva in me il frutto del tradimento dell’uomo che amava con una donna di cui ignorava il volto…tutte le volte che mi guardava piangeva e mi picchiava…beh, si può dire che tra tutti e due abbiamo avuto un’infanzia felice!-disse ridacchiando il rosso.
-Già…- disse Hiei voltandosi a guardare insistentemente la porta dell’infermeria.
-Speriamo si sbrighino.- aggiunse Gojyo interpretando l’espressione del piccolo demone. Il moro sbuffò e, con la sua spada stretta tra le braccia, chiuse gli occhi appisolandosi. Il rosso sorrise a quella vista e continuando a fumare si perse nei ricordi della sua infanzia. 

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Allur? Vi è piaciuto? Spero di non aver fatto nessun personaggio OOC, anche se con tutta questa massa spropositata di gente mi sarà alquanto difficile XDXD, ma mi impegnerò per farli il più possibile inerenti ai personaggi originali...non ho idea di qnd posterò il prossimo cappy, dato che devo ancora postare due capitoli di due fic differenti ma vi prometto che cercherò di farlo il prima possibile!!!! Mi raccomando recensite, che così mi fate venir voglia di postare prima XDXD

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Capitolo 5
*** -DAILY THINGS- ***


Hoooooooooolaaaaaaaaa genteeeeeeeeeee!!! So che non posto da una vita e mi dispiace tantissimo! Il fatto è che ho avuto il blocco dello scrittore ò__ò...non ho scritto una sola riga per mesi e mesi...spero di riuscire a rimettermi in carreggiata^^ buona lettura!!!

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Erano passate due ore da quando Kurama e Hakkai erano entrati in infermeria. Alla fine anche Gojyo si era appisolato nell’attesa. Ad un certo punto un urlo di dolore, quasi disumano, squarciò il silenzio di quell’ala del castello. Entrambi i demoni con gli occhi rossi trasalirono sorpresi. Si avvicinarono alla porta dell’infermeria e la schiusero leggermente. Nel lettino, a loro più vicino, videro Madama Chips, Hakkai e Kurama indaffarati con le cure del paziente che aveva urlato. Non riuscivano a vedere chi fosse perché la schiena di Hakkai ne copriva il volto. Non appena il castano si spostò videro Edward, con il volto imperlato di sudore e rigato dalle lacrime, contratto in espressione di pura sofferenza. Kurama stava preparando un infuso con alcuni fiori che poi accostò alle labbra del biondo.
<< Su bevi, attenuerà il dolore…>> disse dolcemente.
<< Hei, la tua ragazza ci sa fare…>> sussurrò il rosso a Hiei notando che la pozione che Kurama aveva dato a Ed stava avendo subito effetto. Il piccolo demone arrossì di colpo e si affrettò a rispondere acidamente.
<< Ma sei ceco o cosa? Lui è un maschio, e non è certo la mia ragazza!!!>> una grossa goccia scese sulla fronte del rosso, come del resto gli cadde la mandibola dalla bocca. Quella creatura dall’aspetto così armonioso, come quello di una rosa, era un maschio?!
Non riuscì a trovare le parole per controbattere, così preferì rimanere in silenzio. Gojyo scrutò nuovamente il corpo del piccolo alchimista. Edward stava perdendo una gran quantità di sangue, poiché i vasi sanguigni che pian piano si stavano creando ancora non portavano da nessuna parte, e quindi l’infermiera e Hakkai erano intenti a fermare l’emorragia. Il fratello del biondo era seduto su di una sedia vicino al letto del colonnello Mustang. Aveva gli occhi grandi di paura e il viso pallido; si vedeva lontano un miglio che stava per svenire, ma si tratteneva per vegliare su Ed.
Tutti gli altri lettini erano occupati da persone prive di coscienza, tranne per il colonnello. Se ne stava seduto, con ancora la camicia sporca di sangue addosso, a stringere la mano di Al per infondergli forza e con gli occhi puntati sul suo sottoposto. Aveva l’espressione di uno che vuole proteggere a tutti costi una persona cara e Gojyo ormai la conosceva bene; si era accorto di averla spesso anche lui nei confronti di Hakkai durante gli attacchi dei demoni. Un altro urlo straziante uscì dalle labbra del giovane alchimista e Alphonse, al culmine della tensione, scoppiò a piangere. Ormai non aveva più un corpo insensibile anche al dolore, e ora le sue lacrime si potevano vedere chiaramente. Si strinse forte al petto del colonnello strozzando così i singhiozzi.
<< A-Al…non devi piangere…q-questo è…ah… il giusto prezzo da pagare…>> rantolò Ed fra gli ansiti di dolore.
<< Ma fratellone…>>
<< …va bene così…>> sorrise Edward con un ghigno contorto da uno spasmo. I suoi occhi erano resi acquosi dalla febbre da sembrare oro fuso, e fecero palpitare il cuore al militare.
<< Che ragazzo incredibilmente forte…benché sia straziato dal dolore e dalla febbre alta riesce a trovare parole di conforto per il fratello…>> disse ammirato Hakkai. Gojyo sorrise alle parole dell’amico. Era tipico di Hakkai elogiare anche la forza più nobile e nascosta nelle persone. Chiuse silenziosamente la porta e tornò a sedere.
<< Quei due hanno tutto sotto controllo…mi dispiace solo un po’ per Alphonse…>> disse sospirando. Hiei si risedette, e questa volta accanto al rosso.
<< Deve essere dura per lui vedere soffrire il fratello senza poterlo aiutare…>> in quel momento la mente di Hiei vagò fino al ricordo di sua sorella, Yukina, mentre quella di Gojyo a Dokugakuji.
<< Parole sante, amico…parole sante…>> e detto ciò si portò un’altra sigaretta alle labbra e l’accese.


-Castello di Hogwarts, nella sala comune dei Grifondoro-

<< Sanzo, ma secondo te stanno tutti bene?>> chiese preoccupato Goku al bonzo.
<< Perché me lo chiedi?>> chiese con scarso interesse il biondo.
<< Ecco, perché…sento un forte odore di sangue…forse ci sono delle complicazioni…>>
<< Non ci pensare…e poi c’è Hakkai in infermeria…vedrai che si rimetteranno tutti presto!>> disse facendo un mezzo sorriso in direzione del castano. In quel momento Hermione si schiarì la voce richiamando così l’attenzione di tutti.
<< Come vi ho già mostrato prima potete scegliere qualunque letto libero in tutta la torre. Dato che non siete studenti di questa scuola, per evitare problemi, è meglio se non ci separiamo più del dovuto…>>
<< Ci sono studenti cattivi che non esiteranno a lanciarvi qualche incantesimo se non state attenti…>> li avvertì Harry.
<< Tipo Draco…>> soffiò disgustato Ron. A sentire quel nome il cuore di Harry mancò un battito.
<< Chi è questo Dra…>> cominciò a chiedere curioso Lavi ma Harry fu più veloce e lo interruppe dicendo.
<< Non avete fame? La cena sarà servita tra pochi minuti!>>
<< Evviva si mangia!!!>> urlarono giulivi Allen e Goku.

-Castello di Hogwarts, Sala Grande-

Scesero nella sala grande e trovarono quattro tavole lunghissime tutte imbandite.
<< Questo è un sogno vero? Datemi un pizzico!>> disse Goku con la bava alla bocca.
<< SBAM!>> l’harisen di Sanzo lo colpì in pieno sulla testa.
<< Aio, ma che ti ho fatto?>>
<< Hai visto? Sei sveglio…>>
<< Non c’era bisogno di colpirmi così forte!>> si lamentò la scimmietta.
Tutti risero della scena. Intanto dal tavolo dei professori e da quello delle altre casate, si alzò un mormorio curioso. Il tavolo dei serpeverde, il più vicino a quello di grifondoro, era ghermito di occhi curiosi e maligni.
-Mi sento osservato…- disse piano Kuwabara a Yusuke.
-Me ne sono accorto anch’io…di certo non passeremo inosservati…questa è una scuola, su per giù di vista si conoscono tutti...- rispose il moro.
-Servitevi pure…- fece Harry con un sorriso. Poi notò che due si erano già messi a trangugiare tutto quello che trovavano sul tavolo: Allen e Goku.
-Ma fanno sempre così?- chiese ridacchiando nervosa Botan.
-Si purtroppo…>___>’’’’’- risposero insieme Sanzo e Lavi.
Ora l’attenzione rivolta ai nuovi ospiti era aumentata più di prima.
-Wow…si sono spazzolati quello che io riuscirei a mangiare in un mese!!!- esclamò meravigliato Sora. Dopo la brillante uscita del ragazzino dai capelli improponibili, tutti si misero seduti a tavola. In quel momento, dal tavolo degli insegnanti, il preside si alzò in piedi per tenere un discorso. Nella sala calò il silenzio.
-Miei cari studenti, mi sembra chiaro che tutti voi abbiate notato i nostri nuovi ospiti…- tutti gli sguardi si concentrarono sul tavolo dei Grifondoro.
-…sappiate che non saranno studenti di questa scuola ma in ogni caso sono esseri muniti di poteri particolari…non è stato il fato a farli giungere qui e vi sarei grato se li trattaste con il dovuto rispetto…- disse il vecchio con un sorriso dolce.
-…alcuni di loro sono attualmente ricoverati presso madama Chips, ma nel giro di pochi giorni dovrebbero essere dimessi…con questo dovrei avere finito…- concluse Silente rimettendosi a sedere. Immediatamente ricominciò il chiacchiericcio di sottofondo.
-Siete diventati più famosi di Harry…- disse Ron ridendo con la bocca piena.
-Sei una celebrità?- chiese curioso Lavi a Harry.
-Per dei motivi particolari…ma si, sono abbastanza famoso, nel mondo dei maghi…- disse l’interessato un po’ a disagio.
-Il preside ha detto che possedete dei poteri particolari…che cosa intendeva?- chiese sospettosa Hermione al gruppo di ragazzi.
-Noi siamo degli esorcisti…siamo un’organizzazione agli ordini della chiesa per impedire agli Akuma di distruggere il mondo…- spiegò Allen indicando i suoi compagni. La ragazza dalla chioma leonina lo osservò confusa e spiazzata. In poche parole non aveva capito una mazza.
-Gli esorcisti sono degli esseri particolari…sono i compatibili dell’innocent, in altre parole sono posseduti da dio…queste persone hanno capacità superiori a quelle dei semplici esseri umani.- si intromise a spiegare Lavi.
-Per esempio?- chiese Neville, che si era fatto coraggio, vinto dalla curiosità.
-Ad esempio la mia arma anti-akuma è questo martello…- disse tranquillo Lavi mostrando un piccolo martelletto.
-Così piccolo?- chiese stupito Ron. Il ragazzo con la benda all’occhio sorrise serafico.
-Martellino, martelletto…cresci, cresci, cresci…- dette quelle parole il martello crebbe a dismisura sopra le loro teste. Nella sala scoppiò un urlo di sorpresa.
-Ups…- disse l’esorcista facendo tornare alle sue normali dimensioni l’arma.
-E le vostre armi anti-akuma quali sono?- chiese Hermione agli altri due.
-Quella di Yu è la sua spada, mentre quella di Allen è il suo braccio sinistro.- rispose per loro Lavi.
-Il braccio? Come fai ad usarlo come arma?- chiese curioso Harry.
-Si trasforma…è una cosa complicata da spiegare a parole però…- disse ridacchiando imbarazzato l’albino.
-Invece voi cosa fate?- chiese Allen agli altri ragazzi per cambiare discorso.
-Io sono il prescelto di un’arma particolare…è una chiave che apre ogni serratura e collega tutti i mondi…il keyblade…- disse Sora facendo comparire nella sua mano la suddetta chiave.
-Io sono un dem…- cominciò a dire Goku ma una sonora harisennata gli arrivò in testa.
-Sei un dem…?- chiese curioso Yusuke rivolto alla scimmia.
-Un demente, ecco cos’è!- sbottò incollerito Sanzo. Il biondo guardò in modo severo la saru che capì che era meglio non dire la verità.
-Eheheh…e già…noi siamo dei semplici viaggiatori…- disse Goku frettolosamente cercando di rimediare.  
-Noi invece siamo detective del mondo degli spiriti…- fece Kuwabara con fare da gradasso.
-…il nostro compito è quello di eliminare i demoni cattivi…- disse sorridente.
-Tsk…- fu il commento di Sanzo. Kuwabara lo sentì.
-Hei tu, biondone! Hai per caso qualcosa da ridire?- fece accusatore il ragazzo puntandogli contro il dito.
-Stolto ragazzino, impara a portare rispetto se non vuoi che ti apra un nuovo foro per respirare…- fece glaciale il bonzo estraendo la sua pistola.
-Provaci se ne hai il coraggio!- lo provocò ciuffo a banana. Sanzo caricò la pistola.
-Sanzo, non ti arrabbiare! C’è un sacco di gente che ti sta fissando!- lo pregò la saru strattonando il biondo per la veste.
-Tsk…andiamo Goku.- il bonzo si alzò in piedi con al seguito la scimmia, ed uscirono dalla sala.
-L’hai scampata per un soffio…- disse Yusuke sospirando sollevato.
-Perché?- chiese confuso l’amico.
-Perché quel tizio aveva ogni intenzione di fare ciò che aveva detto…- disse dando una pacca sulla schiena a Kuwabara.
Calò il silenzio nel punto in cui si trovavano i nostri amici.
Il resto della serata passò tranquillo sotto lo sguardo amorevole di Silente.
-Sarà un evento interessante…- disse sorridendo il vecchio preside.
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Allur ragazzuole? Vi è piaciuto qst cappy? Scommetto che vi siete accorte che l'ho scritto in due momenti diversi...chissà se lo avete notato dove viene fuori XD Fatemi sapere mi raccomando **

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Capitolo 6
*** -A Kiss- ***


Dopo interminabili mesi di attesa ecco finalmente il sesto capitolooooooooo! E’ relativamente corto ma se aspettavo l’ispirazione dal cielo per continuarlo non lo avrei mai finito! >_< Quindi perdonate relativi errori (dato che ultimamente sono fuori di melone) e perdonate anche qualche sgarro di personalità, dato che non credevo fosse COSI’ DIFFICILE gestire tutti questi personaggi çOç
Detto questo buona lettura >*<
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In un grande salone, stava un lungo tavolo ovale, immerso nella semioscurità.
-Mio diletto, sono arrivati i nostri ospiti?- chiese vellutata la voce profonda di una donna, seduta su di un grande trono, rivolta al suo corvo. L’animale annuì battendo il becco un paio di volte.
-Molto bene…possiamo farli accomodare…- sorrise. Un solo gesto della mano e l’enorme portone, di legno massiccio, si spalancò, lasciando entrare circa una decina di persone.
-Conte, che piacere rivederla…- sorrise Malefica andando incontro all’interpellato.
-Era da tempo che non mi invitavi per prendere una tazza di the…- sorrise il Lord del Millennio.
-Sono costernata…ma, per rimediare, ho indetto una riunione su di una questione a me molto a cuore…- disse la strega inchinandosi davanti al Conte. Poi notò Tyki e Road. La bambina le sorrise facendole un piccolo inchino.
-E’ davvero molto bella…- sorrise tenendo per mano il portoghese.
-Anche tu piccina…- sorrise maligna la strega, con gli occhi gialli d’invidia. A quel punto tutti presero posto.
-Bene…mi sembra opportuno prima fare le presentazioni e in seguito parlare nel nostro obiettivo comune…- cominciò Malefica rivolta ai suoi ospiti. Si alzarono in piedi tre figure coperte da mantelli neri e maschere a forma di teschi sul volto.
-Malefica, il Signore Oscuro le porta i suoi più vivissimi omaggi…- disse una delle tre figure incappucciate porgendo un dono alla strega. Era un antico manufatto d’oro, incastonato di pietre preziose.
-Riferite al vostro maestro che ho gradito il suo dono…- sorrise affabile la donna. L’uomo che aveva parlato annuì, per poi voltarsi verso gli altri e riprendere a parlare.
-Noi siamo i mangiamorte…il signore oscuro ci ha inviati in sua vece…- spiegò.
-…mostraci il tuo volto…- sorrise affabile, con voce maliziosa, una donna molto bella, con lunghi capelli azzurrini, artigli ben smaltati e orecchie a punta: Gyokumen Koushu.
Un viso pallido, occhi color ghiaccio, e lunghi capelli platino, furono messi in mostra da dietro la maschera del mangiamorte.
-Il mio nome è Lucius Malfoy, mentre voi sareste?- chiese questo ignorando il luccichio lussurioso che illuminò gli occhi della donna demone.
-Sono l’imperatrice del mondo dei demoni, Gyokumen Koushu, e questo è mio figlio, il principe Kougaiji…ad un nostro qualsiasi ordine migliaia di demoni saranno pronti ad immolarsi per la vostra guerra, Malefica…- sorrise poi, rivolta alla strega.
-Eccellente…- ghignò la donna accarezzando il suo fedele corvo.
-Che noia…non possiamo saltare le presentazioni e passare ai fatti???- sbottò un ragazzo dai lunghi capelli neri con i riflessi verdi.
-Calmati Envy, non è educato da parte tua…- sussurrò con fare annoiato una donna composta e dal viso dolce.
-Noi siamo gli homunculos, il “padre” ci ha chiesto di metterci in contatto con lei come alleati…- spiegò.
-Signori, amici…vi prego, non continuate a parlare della mia guerra…questa è la nostra occasione di ribalta! Insieme, unendo le nostre forze, porteremo il nostro dominio in tutti i mondi ancora ammalati di quella cosa insulsa chiamata “bene”…con il prezioso aiuto degli akuma del conte e dei suoi figli, e dell’organizzazione Alba, saremmo invincibili!- esclamò la donna infervorandosi, indicando con una mano le persone appena citate.
Gli invitati sembrarono convinti e la discussione continuò con i suoi intenti malvagi e distruttivi.

-Castello di Hogwarts, Sala Grande-

Erano passati già quattro giorni da quando gli insoliti ospiti erano giunti al castello e ora erano tutti presenti e riuniti nella sala Grande. Madama Chips, infatti, aveva dimesso i ricoverati solo poche ore prima.
-Noto con piacere che vi siete rimessi tutti egregiamente…- sorrise il vecchio preside ai giovani di fronte a se.
-…ora, come credo, tutti vi starete chiedendo il perché della vostra presenza qui…la spiegazione, ahimè, potrà sembrare quasi banale dato i tempi bui in cui versiamo…- sorrise affabile osservando i presenti in modo benevolo.
-…fin da tempi antichi ad una grande forza che nasce e si sprigiona, se ne crea una di pari impeto ed intento inverso…c’è il bene e il male, la luce e l’oscurità, l’amore e l’odio, la vita e la morte…se tanta forza benefica si è riunita in questo castello vuol dire che…-
-Che un’entità maligna di pari vigore si è riunita non troppo lontano da qui…- concluse deduttivo Hakkai.
-Esattamente…- convenne il preside.
-E ti pareva…ci fosse mai un anno normale in questa scuola…- sbuffò Ron. Il preside sorrise a quelle parole e poi continuò il suo discorso.
-Ora, la mia richiesta è questa, miei giovani ospiti. Siete disposti a lottare insieme e al nostro fianco, per debellare il pericolo in cui, non solo il nostro, ma anche i vostri mondi versano?- il silenzio durò pochi secondi prima che lo spirito combattivo si accendesse, sollecitato dal discorso di Silente.
-Ci stiamo! Chi dobbiamo fare fuori?- chiese esagitato Kuwabara.
-Con calma…prima dovremo testare le capacità di ognuno di voi per poter stilare una strategia d’attacco…dovremmo discutere tra noi anche dei nostri personali nemici, è possibile che saremo costretti ad affrontarli!- li avvertì il vecchio preside.
-Ah, sono sicuro che se faremo gioco di squadra non avremo problemi!- esclamò ottimista Naruto. Ora che aveva al suo fianco Sasuke non se lo sarebbe fatto portare via tanto facilmente.
-Comunque, dato che oggi è la vigilia di Natale, per il vostro diletto, abbiamo organizzato un ballo in vostro onore…siate puntali! Harry, affido a te, alla signorina Grenger ed al signor Wesley il compito di fornire abiti consoni ai nostri ospiti…- disse Silente andando via.
-Un ballo? Io non so ballare!- fu la rimostranza di più di un presente.
-Sarà più che altro una festa, non dovete preoccuparvi…- sorrise Hermione, cercando di tranquillizzarli.
-Ci saranno ragazze?- chiese come sempre Gojyo. Proprio non riusciva a resistere.
-Zitto idiota! Vuoi forse morire?- chiese Sanzo atterrandolo con l’harisen.
-Essendo un ballo è ovvio che ci siano delle ragazze. Non pretenderai che io danzi con un omaccione come te…- rispose Mustang atteggiandosi a gran conquistatore.
-Veda di non comportarsi come suo solito colonnello… le ragazze qui sono tutte minorenni. Potrebbero arrestarla…- ghignò Edward sghignazzando insieme al fratello.
-Non preoccuparti per me Acciaio. Tu piuttosto, vedi di non coprirti di ridicolo…- ridacchiò l’alchimista di fuoco per poi seguire Hermione che aveva in mano un metro da sarta.
-Per favore, mettetevi in fila e fatevi prendere le misure. Vedrò di confezionarvi dei vestiti con la magia…- sorrise incerta la ragazza mentre Ed guardava offeso il colonnello.
-Fratellone, io non so ballare…- sussurrò Al.
-Nemmeno io, che ti credi…- borbottò incrociando le braccia al petto. Diverse misure dopo, tutti, per quanto possibile, si diedero da fare per aiutare i tre poveri maghetti, ad organizzare l’evento. Hermione sembrava stesse per avere una crisi di nervi, non riuscendo nel suo intento di confezionare i vestiti.
-Hai bisogno d’aiuto?- le chiesero i fratelli Elric.
-Sapete forse cucire voi? Nemmeno la magia riesce ad aiutarmi…- piagnucolò.
-Fammi vedere il modello…- sorrise Alphonse guardando i fogli. -fratellone, pensi sia fattibile?-
-Certo! Guarda e stupisci!- sorrise tirando fuori un gessetto da una tasca. Iniziò a disegnare un cerchio alchemico sulla pietra del pavimento per poi poggiarci tutta la stoffa sopra.
-Aiutami Al…- disse mentre entrambi poggiavano le mani sul disegno. Un fascio di luce bluastra si sprigionò da esso mentre Al ed Ed sorridevano soddisfatti.
-Ecco fatto!- dissero in coro mostrando alla ragazza i vestiti che avevano confezionato uguali al modello.
-Magnifico! Grazie!- sorrise Hermione abbracciando i due e facendoli arrossire.
-Uuh qualcuno ha fatto conquiste…- sghignazzò Sora facendo arrossire ancora di più i due fratelli e scatenare le risa di tutti i presenti.
Intanto, dall’altra parte della sala Goku dava sfoggio della sua enorme forza, spostando gli enormi tavoli della sala come fossero sgabelli.
-Siete sicuri di essere semplici viaggiatori? Amico hai una forza stratosferica!- esclamò entusiasta Yusuke.
-Ma no… è che mangio molta carne!- cercò di salvarsi in extremis la scimmietta, prima che Sanzo lo spalmasse contro il muro.
-Ti ho raccomandato di non metterti troppo in mostra stupida scimmia!- la furia del bonzo però arrivò puntuale sulla nuca della saru.
-Ma che ci posso fare, scusa! Voglio rendermi utile pure io…- piagnucolò Goku tenendosi la parte colpita con le mani.
-Su su ragazzi! Stiamo dando spettacolo come al solito…- ridacchiò Hakkai mentre, aiutato da Kurama, preparava degli addobbi floreali.
-Potete smettere, finiranno i professori. Hermione ha i vostri abiti, prendeteli ed andate a prepararvi…- li informò Harry.
-Va bene…- acconsentirono gli altri facendo come gli era stato detto.


-Castello di Hogwarts, un corridoio a caso-

-Acciaio! Perché scappi? Sei ancora offeso per prima?- chiese a gran voce Roy seguendolo.
-Mi lasci in pace! Tanto io non ci vengo a quel ballo!-
-E perché no? Non dirmi che non sai ballare…- lo canzonò il moro fermando il biondo dalla treccia. A quelle insinuazioni il piccolo alchimista arrossì, imbronciandosi ancora di più.
-Se è solo questo il problema posso insegnarti io…- ridacchiò Mustang prendendo il ragazzo per la vita, con una mano, e per un polso con l’altra.
-Che diavolo fa? Mi lasci!- arrossì Edward dibattendosi.
-Sali sui miei piedi.- gli ordinò poi l’alchimista di fuoco.
-Che?- chiese confuso il biondo.
-Metti i tuoi piedi sopra i miei! Non hai mai fatto questo gioco da bambino? Eppure non dovrebbe essere passato molto tempo…- lo prese ancora in giro.
-A CHI HA DATO DEL MARMOCCHIO, STUPIDO COLONNELLO DEI MIEI STIVALI???- urlò il biondo minacciando d’incenerire il superiore.
-Calmati! Se vuoi che non ti tratti come un bambino smetti di comportarti come tale…- lo freddò l’uomo. A quelle parole Edward si zittì salendo sui piedi del colonnello. Roy allora sorrise, stringendo più a se quell’esile corpicino, iniziando a ballare un lento.
-Non è difficile, vero?- sorrise il moro.
-Non si vanti troppo… se prova a dirlo ad Al gliela farò pagare…- lo minacciò arrossendo.
-Dire cosa? Che ti ho insegnato a ballare o che ti ho baciato?- sussurrò caldo il colonnello.
-Di quale bacio sta parlan…- ma non riuscì a terminare la frase che le sue labbra furono impegnate da quelle di Mustang.
L’alchimista d’acciaio non riuscì a contrastare la passione dell’altro, e rimase letteralmente senza fiato.
-Co… colonnello?-
-Chiamami Roy…- fu la rimostranza dell’uomo mentre spingeva il più piccolo contro un muro e continuava a baciarlo.
Un paio di occhi rossi videro l’intera scena, e la cosa li turbò molto. La figura misteriosa corse via nell’immenso parco del giardino prima di venire fermata da una voce familiare.
-Hiei?- Kurama stava seduto su di un enorme albero che si muoveva in maniera sinistra ma piuttosto sinuosa intorno al ragazzo con i capelli rossi.
-Che vuoi?- fu la domanda brusca del demone del fuoco che evitava accuratamente di guardare l’amico negli occhi.
-Sembri un po’ su di giri… ti è successo qualcosa?- domandò scendendo con grazia dal platano picchiatore.
-Niente di che… piuttosto, posso farti una domanda?- sussurrò dandogli le spalle.
-Dimmi…-
-Nel mondo degli umani… che significato ha un bacio?-
-Un bacio?- ripeté confuso Kurama. -Perché questa domanda?-
-Tu rispondimi e basta!- pretese Hiei.
-Beh… un bacio può essere una semplice dimostrazione d’affetto o magari di attrazione fisica… se una persona bacia un’altra significa che le vuole bene, la ama, o la desidera… sono stato esauriente?- chiese avvicinandosi al moro.
-Si, ho capito…- rispose il piccolo demone voltandosi verso l’amico per poi posare le labbra sulle sue.
Il demone volpe rimase interdetto qualche secondo, spalancando gli occhi a quel gesto avventato quanto ingenuo.
-Hiei…- sussurrò non appena il moro si separò.
-Ci vediamo stasera…- fu la sua risposta affrettata mentre fuggiva di nuovo via. Kurama avrebbe potuto giurare che fosse arrossito.



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Grazie a Selfish per aver tentato 3 volte il suo commento xD Come dicevo è davvero difficile gestire così tanti pg diversi, e le loro diverse personalità mi fanno impazzire >_< quindi chiedo perdono per qualche eventuale erroruccio! Per il resto spero tu continuerai a seguirla e commentarla >*< mi ha fatto davvero piacere un commento dopo tanto tempo *me commossa çOç*

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