-Distorsione spazio temporale- di Gala (/viewuser.php?uid=48628)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Door ***
Capitolo 2: *** CANDY & SNOW ***
Capitolo 3: *** REVELATIONS ***
Capitolo 4: *** SECRET MEETING ***
Capitolo 5: *** -DAILY THINGS- ***
Capitolo 6: *** -A Kiss- ***
Capitolo 1 *** The Door ***
Ciao a
tutti!!! Ecco a voi la mia prima fic crossover...l'ho voluta fare
perchè una mia amica (ndGala la mia Darling^^) un giorno mi
fa:
"Ma il disegnatore di D.Gray Man è un fan di Harry Potter?"
"O_O...non lo so...perchè???"
"Perchè ci sono un sacco di cose in comune...ad esempio la
maledizione e la cicatrice sulla fronte, oppure Timcampi assomiglia al
boccino d'oro...(ndGala diceva queste cose come se fossero ovvie O_O)"
"O______O...è vero! Non ci avevo mai fatto caso ^^''''..."
Da lì, poi, mi sono resa conto di alcuni fattori ripetitivi
in altre serie e così mi è venuta la brillante
idea (ndTutti ma anche no -_-) di scrivere una fanfic su tutte le mie
coppie preferite facendo strani intrecci e mostrando le loro
somiglianze e discrepanze...spero che vi piaccia e vi faccia almeno
sorridere un po' ^____^...io in compenso mi diverto proprio tanto a
scriverla^^
(P.s. I personaggi appartengono ai rispettivi autori, e non li elenco perchè sono troppi, e questa storia non è scritta con alcun scopo di lucro!) Un beso ^*^ e BUONA LETTURA!!! Gala
********************************************************************
Quella mattina, Allen, si svegliò molto presto. Era ancora
lontana l’ora in cui il sole sarebbe sorto ma il suo stomaco
già reclamava a gran voce la colazione. Sicuramente Jerry
stava ancora dormendo quindi avrebbe dovuto aspettare ancora un
po’ per saziare il suo vorace appetito. Si alzò
lentamente dal letto, conscio che ormai non sarebbe più
riuscito a prendere sonno. Si vestì lentamente sotto lo
sguardo velato di una pallida luna che con i suoi raggi tenui gli
accarezzava le linee dolci del corpo e, dopo essersi legato i capelli
in un morbido codino, uscì dalla sua stanza. Il palazzo
dell’ordine oscuro era immerso nel silenzio sonnacchioso,
tipico delle calde notti estive. Si ritrovò a vagare per i
bui corridoi di un piano in cui non era mai stato; ad un certo punto,
però, un rumore sinistro gli giunse all’orecchio
facendolo sbiancare di colpo. Velocemente si tolse il guanto dalla mano
con l’innocent pronto ad attaccare ogni eventuale aggressore.
-Buh!-
-Aaaaaaaaaah!!!!- urlò spaventato l’albino.
-Ahahahah…ti ho spaventato, eh Allen?- chiese un Lavi con le
lacrime agli occhi per il troppo ridere.
-Ma sei impazzito?! Vuoi farmi morire d’infarto??
>_
-Non esagerare mammoletta…-
-Non chiamarmi mammoletta! Solo quell’odioso di Kanda mi
chiama così…piuttosto, che ci fai tu qui?-
-Ti ho visto uscire dalla tua stanza così ti ho
seguito…pensavo che saresti andato a fare qualcosa
d’interessante, invece ti sei messo a vagare per i corridoi
senza una meta.- in quel momento un altro rumore, molto simile a quello
di prima, giunse alle loro orecchie. Sia Allen che Lavi impallidirono
improvvisamente e cominciarono a sudare freddo.
-D-di A-allen…non av-vrai mica p-paura, vero?- chiese il
rosso balbettando.
-I - io? Ma se s-sei tu quello c-che s-sta tr-remand-do!-
-Non è che è Kuro-chan (ndGala nel fumetto
è Crowlino…ovvero lo stupendissimo vampiro
invero!) in cerca di qualche vittima a cui succhiare il sangue? Oggi
c’è anche la luna piena…-
-Quelli sono i licantropi…i vampiri non ci incastrano nulla
con la luna piena!-
I passi si avvicinarono minacciosi, e i nostri due beniamini, colti
dalla fifa più nera, corsero senza decenza a nascondersi
dentro una stanza lì vicino.
-Ho paura che siamo finiti nel laboratorio di Komui…-
bisbigliò Lavi osservando guardingo alcune provette sopra
una mensola.
-Lavi…c’è una porta semiaperta la
infondo da cui esce una strana luce…non hai
l’impressione di averla già vista?- chiese un
pensoso Allen.
-Sembra una delle porte di Road, no?- disse il ragazzo con la benda
sull’occhio facendo fondo alla sua memoria da Bookman.
-Ecco dove l’avevo già vista…ma secondo
te cosa ci fa qui?- chiese il ragazzo più giovane
avvicinandosi per osservarla meglio. Schiuse la porta e la luce che ne
scaturiva si fece più intensa.
-Cosa ci fate voi due qui?!- chiese una voce alle spalle dei due
esorcisti: quella di Kanda. Allen e Lavi si voltarono sorpresi verso il
bel giapponese.
-Allora eri tu a seguirci prima, eh Yu? Mi hai fatto morire di
paura!!!- esclamò il rosso trattenendo a stento
l’istinto omicida nei confronti del nuovo arrivato.
-Non prenderti tutte queste confidenze (ndGala si riferisce al fatto
che lo chiama per nome e non Kanda come di norma fanno
tutti^^’’’…per il loro
beneXDXD)…ripeto la mia domanda, cosa ci fate voi due qui?-
chiese con la sua solita aria truce fissando intensamente Allen.
-Ci stavamo nascondendo…da te a quanto pare.-
continuò a rispondere Lavi anche per l’amico.
-E tu mammoletta? Perché stai curiosando in giro? Se non
sbaglio questa non è roba tua!- il ragazzo più
giovane lo fulminò con lo sguardo.
-Quello che faccio non sono affari tuoi…- disse sprezzante
il quindicenne. Kanda, con passo sicuro e temerario, si
avvicinò all’albino facendolo indietreggiare verso
la porta alle sue spalle. Per terra, proprio dietro il piede di Allen,
spuntò uno strano ombrello, con, in cima, una strana zucca,
che fece inciampare il ragazzo. Nel cadere all’indietro,
istintivamente, il piccolo esorcista si aggrappò alla lunga
coda di Kanda, che a sua volta si arpionò alla sciarpa di
Lavi. Uno dopo l’altro caddero dentro il fascio luminoso
della porta scomparendo nel nulla. La porta si richiuse da sola con un
cigolio sinistro e al suo fianco comparve una bambina con indosso
un’uniforme scolastica, poi sia lei che la soglia, nella
quale erano svaniti i tre esorcisti, scomparvero nel nulla lasciandosi
dietro solo una risata inquietante.
Faceva freddo. Anche il soffice terreno nel quale era sprofondato era
gelato. Era disteso supino e avvertiva un forte peso sopra di se.
Aprì finalmente gli occhi e si ritrovò a pochi
centimetri dal viso di Kanda. Infatti, lui, e di seguito il rosso, gli
erano sopra.
-Lavi, alzati!- disse senza fiato Allen con il viso tutto rosso per il
contatto fisico troppo ravvicinato tra lui e il samurai. Quando
finalmente furono tutti in piedi si guardarono attorno spaesati. Erano
in uno strano piccolo villaggio completamente sommerso dalla neve.
-Ragazzi, sbaglio o fino a qualche minuto fa eravamo alla fortezza
oscura?- chiese perplesso Lavi.
-Se non hai notato, fino a qualche minuto fa era estate!- disse Allen
battendo i denti dal freddo.
-Siamo a Hogsmeade…- disse serio Kanda, indicando un
cartello poco distante da loro.
-DOVE?!?! O_O- urlarono in coro Allen e Lavi.
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Bene^^ finito il primo capitolo...vi è piaciuto? Spero di
si^^...vi prego di recensire...giusto per sapere se volete che la
continui...so che come primo capitolo non spiega un granchè
ma la trama è accattivante, lo giuro *croce sul cuore, che
io possa morireXD* *_____*....per ora il rating è
verde...ma non è detto che se mi girano non possa farlo
diventare rosso *___*...con questo ho detto tutto e vi do appuntamento
al prossimo cappy^^ RECENSITE...please!!! ^__________^
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Capitolo 2 *** CANDY & SNOW ***
Ciaooooo!!!!
Ieri è finita la scuola e oggi sono di ottimo umore
*____*...ecco a voi il secondo capitolo^^ Il titolo lascia un po' a
desiderare ma non sono molto creativa in qst momento...ora vi lascio
perchè devo sistemare la mia stanza (altrimenti non mi fanno
uscire stasera -____-)...Un base mucho grande -Gala-
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-Villaggio di Hogsmeade, Mielandia-
I tre esorcisti, dopo essersi ritrovati in un luogo sconosciuto, per di
più con la versione estiva della divisa (ndGala quindi
stavano morendo di freddo ù_ù) , decisero di
rifugiarsi in un negozio, così da chiedere anche qualche
informazione. Ma la bottega in cui entrarono non poteva essere luogo
peggiore per un pozzo senza fondo come Allen (ndGala almeno per Lavi e
Kanda che devono sopportarlo XD). Appena vide la gran
quantità di caramelle, stipate nell’accogliente
negozietto, gli si illuminarono gli occhi e cominciò a
riempirsi le mani con ogni sorta di dolcetti possibile. Lavi fece un
sospiro esasperato, voltandosi poi verso Kanda in cerca di
solidarietà, ma appena si girò dalla sua parte
non lo trovò. Lo vide avvicinarsi, con una strana luce negli
occhi, ad un cartello sopra una boccia di tante caramelline colorate
con su scritto “CARAMELLE TUTTI I GUSTI PIU’
UNO”. Sempre con quello sguardo inquietante si rivolse al
proprietario.
-Hei, tu! Sai se c’è ne sono anche al gusto della
Soba?- l’uomo dietro il bancone lo guardò
perplesso.
-Non ho idea di cosa sia la Soba, ma prego, provane una…ci
sono davvero tutti i gusti.- disse con un sorriso gentile. Il
giapponese ne prese una color tabacco in mano e la osservò
sospettoso. In quel momento passò di lì Allen che
gliela prese di mano e la trangugiò.
-Hei Kanda, è incredibile! Sa di Soba!!!- disse raggiante
l’albino. Yu lo fulminò con lo sguardo per
l’affronto appena subito ma si concentrò quasi
subito alla ricerca di un’altra caramella dello stesso
colore. La mise in bocca, e quasi non vomitò anche
l’anima. La caramella che si era appena mangiato sapeva
di…mou. Lui odiava le caramelle mou (ndGala strano
-_-…non odia quasi niente luiXDXDXD).
Una vena gli si gonfiò pericolosamente sulla tempia.
Afferrò l’albino per il colletto della divisa e lo
guardò malignamente negli occhi.
-Era mia…sputala subito!- lo minacciò il samurai.
In quel momento però, un’orda di ragazzi, di
età compresa tra i tredici e i diciassette anni, invasero il
negozio. Uno di questi, un quindicenne paffuto dall’aria
patetica e goffa, urtò accidentalmente Kanda che perse
l’equilibrio e cadde addosso ad Allen. Le loro labbra si
unirono in un imbarazzante ed impacciato bacio. Nella stanza
calò il silenzio più totale.
-Ops…scusate!- sillabò Neville Paciock ancora
scosso per ciò che aveva appena combinato. Kanda e Allen si
staccarono immediatamente pulendosi spasmodicamente la bocca con la
manica; poi, mentre l’albino faceva gargarismi con alcune
mentine lì vicino, il giapponese si voltò
minaccioso verso Neville sguainando la sua katana.
-Maledetto, questa me la paghi! Come hai osato farmi baciare la
mammoletta?!- in quel momento intervenne Lavi che afferrò
Kanda per le spalle, evitando così di fargli affettare lo
spaventatissimo ragazzo davanti a lui.
-Su Yu, non l’ha fatto apposta.
^_^’’’’- disse il rosso per
tranquillizzarlo.
-Non azzardarti a toccare Neville!- dissero in coro tre ragazzi,
mettendosi tra il loro amico e l’arrabbiatissimo esorcista.
Erano, un allampanato ragazzo dai capelli pel di carota, uno con una
capigliatura castana e ribelle e dei tondi occhiali appoggiati sul naso
e una ragazza dalla chioma leonina.
-Fatevi da parte…oh, a quanto vedo anche tu sei
maledetto…hai visto mammoletta? Sembra che tu abbia trovato
un compagno di giochi.- disse schernendo sia Allen che il ragazzo nel
centro del trio. Il giovane esorcista si avvicinò al gruppo
con la sua solita espressione gentile e anche un po’ ingenua.
-Salve, il mio nome è Allen Walker, scusate il comportamento
del mio amico, ma è molto orgoglioso e quello che
è successo è stato a dir poco
imbarazzante…- disse con una risatina nervosa porgendo la
mano al castano.
-Io sono Harry, Harry Potter. Loro sono i miei amici Ron ed
Hermione…ci dispiace per l’inconveniente ma
Neville è fatto così, non è molto
agile…per farci perdonare vi offriremo una burrobirra!-
disse cordiale Harry.
-Una burro-che?!?! ?_?- chiesero in coro Allen e Lavi.
-Central City, in un qualche sotterraneo della città-
-Al, stai bene?- chiese preoccupato Edward voltandosi verso
l’armatura che gli correva dietro.
-Non ti preoccupare fratellone…piuttosto, le condizioni del
colonnello mi sembra stiano peggiorando.- disse Al stringendo tra le
possenti braccia il corpo privo di sensi di Mustang.
-Quello stupido…- sibilò Ed tra i denti
continuando a scappare. Erano stati attaccati dagli homunculus quando
stavano facendo un’indagine in periferia. Lust e Gluttony li
avevano attaccati di sorpresa avventandosi sul giovane alchimista. Roy,
per proteggere il biondo, gli aveva fatto da scudo umano riducendosi in
quelle condizioni. Arrivarono ad un vicolo cieco. Ed cercò
di trasmutare un’uscita ma non si accorse di essere caduto in
una trappola. Tutta la zona che li circondava era ricoperta dalla
pietra rossa che, reagendo con l’alchimia del biondo, ebbe
effetti disastrosi. Una luce potentissima si sprigionò a
quella reazione alchemica. Quando Edward riaprì gli occhi
rimase senza fiato. Si trovavano in uno spazio immenso e tutto
illuminato. Davanti a lui due porte. Seduto di fronte ad una delle due
ci stava…Al! Il vero corpo di Al.
-Fratellone, ma quello sono…io?- domandò
l’armatura al piccolo alchimista.
-Si…- disse con un filo di voce Edward. Alphonse
appoggiò il corpo ferito di Mustang per terra e si
avvicinò al suo corpo davanti al portale.
-Finalmente sei venuto a prendermi…- disse sorridente quel
corpo scarno e nudo. Le punte delle dita dei due Al si sfiorarono.
Tutto accadde in un secondo. L’armatura cadde a terra
inanimata mentre il ragazzo si guardava incredulo le mani.
-Fratellone sono di nuovo io…ho di nuovo il mio corpo!- esclamò
correndo verso il fratello maggiore. Ed, ripresosi quasi subito dallo
shock della trasformazione di Al, si tolse la mantella rossa e gliela
mise sulle spalle.
-Al, sono contento che tu sia ritornato…- iniziò
a dire dolcemente il biondo ma la porta di fianco a loro si
spalancò iniziando a risucchiarli dentro di se.
Quando riaprì gli occhi vide solo un cielo bianco di neve.
Una voce gentile gli giunse alle orecchie.
-Hei, voi tre! Avete per caso bisogno d’aiuto?- era la voce
di un ragazzo castano con un sorriso gentile dipinto sulle labbra e un
monocolo sull’occhio destro. Insieme a lui c’erano
altri tre uomini. Anche loro si avvicinarono al gruppetto di alchimisti.
-Oh, ma quest’uomo è ferito…- disse il
solito ragazzo avvicinandosi a Mustang; poggiò le mani sulle
sue ferite e, facendone scaturire una strana luce, le fece guarire.
-Ciao! Io mi chiamo Son Goku, e tu?- chiese il ragazzo più
giovane del gruppo di sconosciuti a Edward. Il biondo si
voltò, ancora un po’ frastornato, e
guardò l’altro dritto negli occhi.
-Wow! Sanzo hai visto? Questo ragazzo ha i capelli del tuo stesso
colore e gli occhi del mio…- disse tutto ammirato Goku.
-E’ vero ha ragione la scimmia…che strano, sei
anche tu una creatura eretica?- gli chiese quello con i capelli e gli
occhi del colore del sangue.
-ETCIU’!!!- Al starnutì facendo riscuotere Ed dal
suo stato confusionale.
-Aaaah, Al! Ma tu sei ancora mezzo nudo! Ora ci penso io!- disse
l’alchimista d’acciaio togliendosi la giacchetta
nera. Il gruppo di Sanzo notò con sorpresa il braccio di
metallo del biondino ma rimase ancora più impressionato
quando quest’ultimo poggiò il suo indumento su di
un mucchio di foglie secche e trasmutò dei vestiti per Al.
-Tieni, mettiti questi!-
-Ma fratellone, così tu morirai di freddo!- disse Al
tremando sotto la mantella rossa del fratello.
-E’ più importante il tuo corpo che il mio in
questo momento.- disse con decisione.
Il fratello minore obbedì. In quel momento Edward
avvertì del calore alla schiena: era una coperta, appena
appoggiatagli sulle spalle dal ragazzo castano con gli occhi
d’oro.
-Ne abbiamo altre tre nella nostra Jeep…- disse Goku, per
giustificarsi, arrossendo un po’.
-Grazie!- sorrise Ed riconoscente. Quel sorriso fece arrossire tutti i
presenti (ndGala coscienti, Mustang è svenutoXD!) in quella
valle innevata.
-Ehm, voi sapete per caso dove siamo?- chiese preoccupato Alphonse.
-No…- rispose brusco Sanzo. Al si nascose dietro il fratello
come in cerca di protezione. Il giovane alchimista sorrise dolcemente
al fratello e fulminò il bonzo con lo sguardo.
-Ah, ancora non mi sono presentato! Io sono Hakkai, il bonzo scorbutico
è Sanzo, lui è Gojyo e Goku ha già
provveduto da solo a presentarsi.- disse gentilmente il castano.
-Io sono Edward Elric, lui è mio fratello Alphonse, mentre
quell’uomo è il colonnello Roy Mustang.- disse il
biondo con una strana espressione mentre fissava il militare ferito.
-Abbiamo scoperto che c’è un castello qui
vicino…se volete possiamo andarci insieme. Magari troviamo
un alloggio.- riferì Hakkai.
-Volentieri!- sorrise Al.
-Hakuryu, vieni qui!- disse il ragazzo gentile. Una Jeep verde comparve
da sola dagli alberi e si parcheggiò davanti a loro.
-Saaaanzoooooo, io ho fame!!!- si lamentò Goku prendendo
posto dietro.
-Zitta, stupida scimmia!- disse sedendosi accanto al posto del
conducente. Hakkai e Gojyo presero il colonnello e lo stesero accanto a
Goku; poi salirono i due fratelli ed infine il rosso.
-Oh, mi dispiace che stiate così stretti!
Cercherò di fare il prima possibile…su, andiamo
Hakuryu.- disse Hakkai mettendo in moto.
Circa 20 minuti dopo arrivarono di fronte ad un enorme cancello in
ferro battuto con una grande H che torreggiava in cima ad esso.
-Che strano…non ci sono né campanelli
né serrature su questo cancello.- osservò Gojyo.
-Hakuryu…vola verso il castello e cerca qualcuno che ci
possa venire ad aprire.- ordinò il padrone al piccolo
draghetto.
-Kiu!- circa 10 minuti dopo, in una piccola nube di fumo, comparve
davanti a loro un vecchio sorridente dalla lunga e candida barba con
appoggiato sulla spalla l’animaletto bianco.
-Salve. E’ per caso vostro questo simpatico draghetto?-
-.Si…lei è il proprietario del castello?- chiese
Hakkai riprendendosi Hakuryu.
-Io sono il preside di questa scuola, Albus Silente…voi non
siete di queste parti non è vero? Ma se siete riusciti ad
arrivare fino a questo castello vuol dire che voi non siete dei
semplici babbani.- disse candidamente Silente.
-Ecco, noi ci saremmo persi, e poi questi tre ragazzi sono
feriti…non è che potreste aiutarci?- chiese il
castano indicando Ed e Co.
-Certamente…sarete miei ospiti! Era stato predetto il vostro
arrivo e altri ne arriveranno dopo di voi…comunque benvenuti
a Hogwarts!- disse il professor Albus Silente facendo aprire il
cancello con il semplice gesto di una mano.
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Allur? Vi gusta? Spero di si!!! Mi raccomando commentate e ditemi cosa
ne pensate e se volete che la continui!! Un beso ^*^
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Capitolo 3 *** REVELATIONS ***
Ciao!
Ecco a voi il terzo capitolo di qst ficcy a dir poco
demenziale^^'''...cmq spero che continuerete a seguirla e che magari mi
lascierete qualche commentino *me si inginochia e prega i
lettori in lacrime T_T*...beh, buona lettura!!!
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-Villaggio di Hogsmeade, I tre manici di scopa-
-E così siete arrivati qui attraverso una strana porta?
Curioso, non ho mai letto niente di tutto ciò nei miei
libri…ma voi di dove siete?- chiese curiosa Hermione.
-Io sono sempre vissuto come una specie di nomade con mio nonno, per
via del suo lavoro…- le rispose Lavi.
-Perché che lavoro fa?- chiese questa volta Harry.
-E’ una specie di storico…memorizza tutto
ciò che avviene nel corso della storia nella sua
mente…il suo lavoro, che poi sarà il mio in un
futuro prossimo, è quello del bookman…-
spiegò il rosso con la benda all’occhio.
-Oh, che lavoro entusiasmante!- esclamò eccitata la ragazza.
-Invece io sono nato a Londra, o almeno credo…sono stato
abbandonato quando ero molto piccolo e se non fosse stato per Mana,
forse non sarei qui in questo momento…- disse Allen un
po’ intristito.
-Mana è tuo padre adottivo?- chiese Hermione, con la tipica
empatia femminile.
-Si…abbiamo viaggiato molto insieme! Era un artista di
strada e mi ha insegnato molti giochi di prestigio.- disse con un
sorriso gentile l’albino.
-Wow…sai fare il giocoliere?- gli chiese concitato Ron.
-Sì, se vuoi dopo ti faccio vedere!- gli sorrise Allen.
-Scusami Allen, perché prima quando parlavi di tuo padre hai
detto era? Non sarà mica…?- chiese Hermione
temendo già la risposta.
-… morto…è successo tutto molti anni
fa…ma è una storia lunga, è meglio che
non vi annoi inutilmente…- mormorò facendo uno
dei suoi soliti sorrisi di circostanza. Per tutto quel tempo, Kanda,
era rimasto in silenzio ad ascoltare disinteressato la conversazione,
sorseggiando ogni tanto la sua burrobirra…stranamente non
gli dispiaceva il suo sapore (ndGala Noooo! O_O Incredibile! Qualcosa
che piace a Yu!!!). Però quando la mammoletta aveva
cominciato a raccontare la sua storia si era fatto più
attento. Si era reso conto che in fin dei conti non conosceva niente di
lui, e si era riscoperto dispiaciuto per ciò che aveva
passato. Un momento, lui dispiaciuto per qualcun altro? Non era
possibile, doveva esserci qualche cosa nella sua bevanda, un qualche
tipo di allucinogeno! Yu Kanda non poteva avvertire un sentimento del
genere per quel ragazzo maledetto. E allora perché non
riusciva a togliersi dalla testa l’immagine del loro piccolo
e fugace contatto nel negozio di dolci? Perché continuava a
ripetersi che in fondo non era stato tanto male, che aveva perfino
avvertito il sapore della Soba attraverso le morbide labbra della
mammoletta? Benché fuori fosse apatico e taciturno come al
solito, con la mente stava galoppando a tutta velocità
(ndGala Accidenti, oggi è il giorno delle sorprese O_O!!! Yu
che pensa! Ve lo immaginate?XDXDXD).
-Oh…quello è il giornale di oggi? Posso vederlo
un attimo?- chiese Lavi alla ragazza.
-Certo! Tieni…- disse porgendoglielo.
-Oh, che strana testata…La Gazzetta del profeta! Un
momento…qui c’è qualcosa che non va!-
esclamò il rosso strabuzzando gli occhi.
-Che cosa?- chiesero preoccupati tutti.
-La data…è sbagliata!- Hermione gli prese il
giornale dalle mani e controllò.
-No, è giusta! Oggi è il 20 dicembre 1995!-
esclamò con sicurezza lei.
-COSA?!- urlarono in coro Allen e Kanda.
-Perché vi scandalizzate tanto per una data?- chiese
intimorito Ron.
-Perché è sbagliata…dove eravamo noi
era il 18 luglio 1807!- spiegò Lavi (ndGala, la data
è inventata, nel fumetto dice solo che sono negli anni
dell’ottocento). I tre ragazzi ammutolirono.
-Dobbiamo assolutamente dirlo al professor Silente…forse lui
saprà cosa vi è successo!- disse Harry alzandosi
in piedi.
-Chi è questo Silente?- chiese incuriosito Allen.
-E’ il preside della nostra scuola…è il
mago più potente che conosca!- spiegò tutto
ammirato Harry.
-Mago?! O_O- chiesero in coro i tre esorcisti.
-Castello di Hogwarts, infermeria-
-Allora madama Chips, pensa di poterli guarire?- chiese cordiale
Silente.
-Scherza, signor preside? Quell’uomo, anche se ha tutta la
camicia sporca di sangue, ha le ferite quasi rimarginate e quel
ragazzino ha solo bisogno di mangiare! Sono bazzecole per
me…- disse l’infermiera con la sua solita aria
sbrigativa indicando Mustang ancora svenuto in un letto e Al seduto
lì vicino.
-Hei, Edward! Perché hai quel braccio di metallo?- chiese
Goku interrompendo ogni discorso precedente.
-Stupida scimmia! Ti sembrano domande da fare?- lo sgridò
Sanzo dandogli l’harisen in testa.
-In realtà non è solo il braccio destro ad essere
meccanico ma anche la gamba sinistra…- iniziò il
biondo tenendo lo sguardo fisso per terra e zittendo così
tutti gli altri.
-Ormai ho capito di essere in un mondo diverso dal mio, dato che ho
attraversato il portale, così forse è meglio se
comincio a raccontarvi la nostra storia
dall’inizio…ecco, quando io ed Al eravamo molto
piccoli, nostro padre se ne andò lasciando sola nostra
madre…lei, per il forte dolore, circa sei anni dopo
morì. Non avevamo nessun altro parente, così
chiedemmo aiuto ad un’alchimista molto brava che in seguito
diventò la nostra insegnante…con le nozioni
apprese da lei tentammo di infrangere il più grande
tabù dell’alchimia, la trasmutazione
umana…-
-Avete tentato di riportare in vita vostra madre?- chiese Hakkai
interrompendolo. Edward rimase colpito dalla sua perspicacia.
-Si…per riportarla in vita dovevamo dare qualcosa in cambio
e il portale si prese la mia gamba e tutto il corpo di Al…io
riuscii a legare la sua anima ad un’armatura offrendo il mio
braccio…questi auto-mail mi sono stati impiantati poi da una
mia amica e da sua nonna, sono delle meccaniche straordinarie!-
esclamò Ed.
-Ma tuo fratello ora non è più
un’armatura…a meno che non sia ubriaco, un corpo
in carne ed ossa ce l’ha!- esclamò Gojyo
osservando Al.
-Tu
sei sempre ubriaco, scarafaggio rosso di un kappa!- lo
canzonò Goku.
-Come osi,
stupida scimmia con lo stomaco al posto del cervello?!-
ringhiò Gojyo tirando un pugno in testa al ragazzo.
-Smettetela voi
due! Altrimenti vi ammazzo!- li minacciò Sanzo estraendo la
sua shoreijyu.
-Su, calmatevi!
Siamo pur sempre in un’infermeria…-
cercò di tranquillizzarli Hakkai sorridendo a disagio.
Silente guardò divertito la scena e poi si rivolse di nuovo
ad Ed.
-Prego Edward,
continua…-
-Ecco…dopo
che Al diventò un’armatura decisi di prendere il
titolo di alchimista di stato per cercare la pietra filosofale e
ridargli un corpo…ma per colpa di un’imboscata da
parte del nemico, ci siamo ritrovati davanti al portale e abbiamo
trovato il corpo di Al…- finì di spiegare Ed.
-Se vuoi possiamo
farteli ricrescere quegli arti che ti mancano…basta usare la
pozione e la magia giusta e sarai come nuovo!- lo interruppe madama
Chips. Edward la guardò con occhi stralunati. Poteva davvero
farsi rispuntare il braccio e la gamba come fosse una stella marina? Ma
soprattutto, era giusto farlo?
-So a cosa stai
pensando Acciaio…- disse una voce vicino al ragazzo che gli
fece mozzare il respiro.
-C-colonnello…si
è ripreso!- esclamò con sguardo leggermente
colpevole il ragazzo. Non aveva dimenticato che l’uomo aveva
rischiato la vita per lui. Il militare si mise a sedere a fatica nel
letto e rivolse un sorriso dolce e stanco al piccolo alchimista. Edward
arrossì visibilmente.
-Se hai la
possibilità di riavere ciò che hai perso non vedo
perché non approfittarne…non eri stato tu a dirmi
che avresti sopportato tutto, persino essere chiamato cane
dell’esercito, pur di adempiere il tuo scopo?-
-Sì ma
non mi sembra giusto…queste persone non mi devono niente!
Non sarebbe equo…non è…-
-…uno
scambio equivalente?- concluse per lui Mustang. Il ragazzo
abbassò lo sguardo combattuto.
-Fratellone…abbiamo
viaggiato tanto per riprenderci quello che ci era stato portato
via…abbiamo distrutto la nostra casa per non avere legami
con il passato e poter avere ben chiara la nostra meta…forse
è questa la ricompensa per tutta la nostra
fatica…- sussurrò Al per convincere e confortare
il fratello. A quelle parole Sanzo fece un mezzo sorriso che
però notò solo Goku.
-Mio caro
ragazzo, ascolta ciò che dicono le persone che ti stanno
vicine…a volte la risposta più ovvia si cela ai
nostri occhi.- disse Silente accarezzando la testa del piccolo
alchimista.
-Va
bene…mi avete convinto!- esclamò Ed con la
determinazione che gli brillava negli occhi.
-Ti avverto che
sarà molto doloroso…non solo dovrò
farti ricrescere le ossa, ma anche i muscoli, le terminazioni nervose,
i vasi sanguigni e la pelle contemporaneamente…- disse la
donna preparando il letto per il suo futuro paziente.
-Ho
capito…- disse un po’ preoccupato il biondo. Il
colonnello, vedendo l’ansia negli occhi dorati del suo
sottoposto, cercò di alleggerire l’atmosfera.
-Mi scusi,
signorina…?- sorrise l’uomo
all’infermiera. Lei arrossì un po’
nell’essere chiamata signorina da un uomo tanto affascinante.
-Mi chiami madama
Chips…-
-Madama Chips,
non è che riuscirebbe anche a farlo crescere un
po’…magari così rientrerebbe nella
media.- Al soffocò una risata mentre Edward piano, piano
assumeva un colore vermiglio.
-CHI SAREBBE IL
CHICCO DI RISO MICROSCOPICO INVISIBILE PERSINO CON UN MICROSCOPIO
ELETTRONICO?!?!- scoppiò il ragazzo.
Tutti risero di
gusto e con sua enorme sorpresa Edward si sentì sollevato.
Guardò il militare riconoscente e gli rivolse un sorriso che
solo lui riuscì a scorgere.
-Castello di
Hogwarts, fuori nel giardino-
-Ma siamo sicuri
che sia questo il posto?- chiese la voce di un ragazzo con gli occhi
marroni e i capelli corti neri.
-Il piccolo Emma
mi ha dato queste coordinate…- rispose una ragazza con dei
cappelli azzurri legati in una coda mentre guardava con aria
interrogativa una cartina.
-Tsk…-
fu l’unico commento di un ragazzo di bassa statura con gli
occhi più rossi del fuoco e una strana fascia sulla fronte.
-Hiei, invece di
fare lo stizzoso come sempre, perché non provi a leggerla tu
la cartina?- lo riprese un altro in difesa della ragazza. I due si
guardarono in cagnesco.
-Su, su, Hiei,
Kuwabara…cercate di calmarvi! Per ora l’importante
è capire dove siamo finiti…- cercò di
calmarli un ragazzo dai lunghi capelli rossi e gli occhi verde foglia.
-Hei,
Kurama…- lo chiamò il primo che aveva parlato.
-Dimmi
Yusuke…-
-Quei ragazzi non
ti sembrano in difficoltà?- disse indicando con un dito il
limitare della foresta. Il rosso si voltò curioso e vide due
ragazzini inseguiti da un’orda di centauri armati di arco e
frecce. Il gruppo di Yusuke si precipitò in loro aiuto
portandoli fuori dal confine della foresta. Gli uomini cavallo si
fermarono poco prima dell’ultima schiera di alberi e
tornarono indietro.
-Tutto bene?-
chiese Yusuke ai due.
-S-si…grazie
per averci salvati…- disse quello che sembrava avere circa
una quindicina d’anni; poi si rivolse preoccupato al compagno.
-Riku! Stai
bene?-
-Sì,
non ti preoccupare Sora…- disse sorridendogli
l’altro.
-Oh, ma tu sei
ferito!- constatò il castano indicando il braccio
dell’amico.
-Dev’essere
stato uno di quei centauri con una freccia! Ma è solo un
graffio non ti devi preoccupar…ah!- ma in quel momento il
ragazzo svenne.
-No! Riku!-
urlò il castano afferrando l’amico prima che
cadesse a terra.
-La punta della
freccia che lo ha colpito doveva essere avvelenata…- disse
Kurama analizzando la ferita. Sora guardò il rosso
preoccupato e poi disse serio.
-Vi prego
aiutatemi a portarlo in quel castello…forse lo potranno
aiutare!-
-Va bene! Ho
visto una serra qui vicino, c’è la
possibilità che io possa produrre un antidoto a questo
veleno…Kuwabara, prendi il ragazzo in spalla e dirigiamoci
al castello.- disse sbrigativo Kurama. Nel tragitto verso il palazzo
incontrarono una signora austera con gli occhiali che li
fermò.
-E voi chi
sareste?-
-Scusateci, non
era nostra intenzione entrare nel vostro castello senza permesso ma
siamo stati aggrediti e il mio amico è stato avvelenato
dalla freccia di un centauro.- le spiegò Sora tutto
preoccupato.
-Mmh…mi
darete spiegazioni in seguito di come avete fatto ad entrare nel
castello…ora seguitemi! Dobbiamo subito portare quel ragazzo
da madama Chips…- disse la donna notando il ragazzo albino
febbricitante a causa del veleno.
-Grazie!- le
sorrise riconoscente il castano e la donna non poté fare a
meno di ricambiare il sorriso in maniera molto dolce.
Silente
l’aveva avvertita che sarebbero successi fatti insoliti e
quindi non si dilungò più di tanto a pensare a
ciò che sarebbe potuto accadere dopo.
Quando entrarono
in infermeria la trovarono ghermita di gente.
-Oh, che
sorpresa! Professoressa McGranitt…anche lei porta dei nuovi
ospiti in infermeria?- le chiese ridacchiando il vecchio preside.
-Madama Chips,
questo ragazzo è stato avvelenato dalla freccia di un
centauro!- disse la donna rivolta all’altra.
-Bene, stendetelo
qui! Chi non è malato o non ha bisogno di cure è
pregato di aspettare fuori!- disse cacciando fuori prepotentemente gli
altri.
-Ah, madama
Chips! Credo che questi due ragazzi potranno esserle utili…-
disse Silente indicando Hakkai e Kurama.
-Ho la sensazione
che avrà bisogno d’aiuto e sono sicuro che loro
siano più che qualificati.- disse facendo
l’occhiolino ai due tirati in causa.
-Certo, faremo
del nostro meglio!- dissero in coro il castano e il rosso (ndGala Non
trovate anche voi che Hakkai e Kurama abbiano lo stesso ruolo
all’interno dei loro rispettivi gruppi?). Mentre i due si
accingevano a seguire l’infermiera non si accorsero che due
paia di iridi rosse si posarono su di loro: quelle di Gojyo e Hiei.
********************************************************************
Allur? Vi
è piaciuto? Vi avverto subito che ci sarà posto
solo per un'altra coppia nella storia e siccome non so scegliere, mi
dareste una mano voi? Chi mettereste tra RanmaxRyoga, NarutoxSasuke,
RuffyxZoro o le rispettive coppie del gruppo di Gon, cioè
GonxKillua e KurapikaxLeorio? Aiutatemi voi e la coppia più
votata sarà quella che concluderà il cerchio in
qst storia!
Un
bacio obeso va a chi mi scriverà dicendomi quale coppia
preferirebbe vedere in qst story!!!
Ciaoooooooooooooo^^
-Gala-
|
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Capitolo 4 *** SECRET MEETING ***
Salveeeeeeeeeeee
genteeeeeeeeeeeee^^!!!! Era da un po' che non postavo...ma ho le mie
ragioni
per quanto è successo ù_ù...in primo
luogo mi stanno smembrando la casa per via
dei lavori (ah, con l'occasione ho fatto ridipingere la mia
stanza...ora ha il
soffitto azzurro cielo e le pareti azzurrine con tante piccole farfalle
blu,
disegnate da me, sparse in giro!!!XDXD), e in secondo luogo ho preso il
debito
a latino ç____ç e mi tocca seguire i corsi due
volte a settimana...quindi,
ricapitolando, posterò un po' a rilento in qst periodo
perché ho tre ficcy in
corso e per non fare scontento nessuno mi dedicherò a un
capitolo di una
diversa fic a rotazione...e così spero di tirare
avanti^^''''!!!
Comunque, analizzando le
votazioni di voi pubblico da casa siamo giunti,
all'unanimità, alla scelta come
ultima coppia di Distorsione spazio temporale...*rullo di tamburi*:
NarutoxSasuke! *urlo della folla in visibilio*...ah, volevo ringraziare
sisi89 per aver commentato e spero di averti accontentata come si
deve^^! Ora vi lascio leggere prima che decidiate di
uccidermi^^'''...continuate a seguirmi e a recensire!!! Un bacio -Gala- ^*^
********************************************************************
-Secondo voi quale
mi sta meglio? Questo con le zucche o quello con i pipistrelli?- chiese
un uomo massiccio, con un grande sorriso stampato in faccia, mentre
davanti ad
uno specchio si provava due enormi cappelli a cilindro.
-Quello con le
zucche credo le doni di più, sua eccellenza Lord del
Millennio
Lero!- constatò
l’ombrello dalla
testa di zucca .
-Tu che ne pensi
Road?- chiese l’uomo voltandosi verso una bambina che lo
guardava
curiosa appoggiata ad una grande poltrona.
-Per chi ti stai
facendo così bello Conte? Hai forse un appuntamento
galante?- chiese
ridacchiando la bambina.
-Ihihih…indovinato!
Devo incontrarmi con una mia cara amica!- esclamò il Conte
del Millennio
scegliendo definitivamente il cilindro con i pipistrelli, facendo
così andare a
piangere disperato in un angolo il povero Lero, e cercando poi un
papillon
intonato. Intanto Tyki, che si era messo a fare un solitario a carte,
alzò lo
sguardo sul conte e sbuffò; quell’uomo diventava
ogni giorno più grasso. Il
Conte del Millennio, avendo intuito i pensieri del bel portoghese
tramite
quell’unico suono fuori uscito dalla sua bocca, gli chiese.
-Le andrebbe di
accompagnarmi, Sir Tyki Mikk?- lo guardò con un inquietante
scintillio
negli occhi che non ammetteva alcun tipo di replica.
-Allora se viene
Tykipon voglio venire anch’io!- si impuntò Road
stritolando il povero
ombrello tra le sue braccia.
-Va bene…basta che
tu lasci in pace Lero!- la bambina, a quelle parole, gli si
lanciò
addosso e lo abbracciò forte. Tyki, riluttante
all’idea di seguire il Conte, si
rimise a fare il solitario facendo finta di non aver sentito.
-Ho messo in atto
un piano che prevede la distruzione di tutti quei fastidiosi esorcisti
una
volta per tutte, soprattutto il suo obbiettivo: Allen Walker.-
sussurrò
malignamente il Conte cercando di attirare l’attenzione del
portoghese. Tyki,
udendo quel nome, scattò sull’attenti e sorrise
malizioso all’altro.
-Quando ha detto
che partiamo?-
-Subito!-
-Come hai detto
che si chiama questa tua amica?- chiese curiosa Road.
-Malefica…-
disse il Conte del Millennio afferrando Lero e uscendo dalla stanza.
-Mi piace come
nome…- ghignò la bambina prendendo a trascinare
Sir Tykipon per mano.
-Konoha, sul tetto
della
casa di Naruto Uzumaki-
Erano quasi le undici di
notte e Naruto, come quasi ogni sera degli ultimi due anni e mezzo, se
ne stava
seduto sul tetto a guardare le stelle. Sperava che il cielo fosse lo
stesso
anche lontano dal suo amato villaggio, lo stesso cielo che sperava
stesse
guardando anche lui. Non faceva altro che pensare alla sua promessa ed
immancabilmente al fatto che non fosse ancora riuscito a mantenerla.
Non faceva
parte del suo credo ninja non adempiere la parola data, come non faceva
parte
del suo carattere, essere così triste e sentimentale.
All’improvviso una stella
cadente squarciò la staticità del firmamento,
facendo aumentare notevolmente il
suo battito cardiaco.
Doveva esprimere un
desiderio prima che quella scia luminosa svanisse proprio come era
comparsa.
-Vorrei che Sasuke
fosse qui…- sussurrò al vento; poi si distese
sulle tegole e, dopo aver
sospirato rumorosamente, chiuse gli occhi e si lasciò
accarezzare dalla dolce
brezza del vento. Non si accorse che, in quel frangente, due iridi
scure lo
osservavano rapite. Quando il respiro di Naruto si fece regolare, segno
che si
era appisolato, il misterioso osservatore, si avvicinò
furtivamente al ragazzo.
Non appena gli fu vicino lo guardò intenerito e non
poté fare a meno di
sorridere. Gli si inginocchiò accanto e gli
accarezzò delicatamente il viso.
Ormai era da un po’ di tempo che ripeteva sempre la stessa
routine; aspettava
che il biondo si addormentasse per poi guardarlo un paio di ore e
riandarsene
via. Oltre a quello non aveva mai fatto altro, ma quella sera, dopo
aver udito
le parole del biondo, era scattato qualcosa in lui. Si chinò
lentamente, con il
cuore che gli martellava nel petto, sulle labbra schiuse di Naruto e lo
baciò.
All’improvviso i grandi occhi azzurri del biondo si
spalancarono sorpresi e si
ritrovarono di fronte le due iridi nere che tormentavano i suoi sogni
da più di
due anni.
-S-sasuke…-
mormorò imbarazzato rendendosi conto solo in quel momento di
ciò che era
successo. Sasuke lo aveva…baciato? Il moro si ritrasse
mordendosi leggermente
il labbro inferiore con sguardo colpevole. Diede un’ultima
occhiata agli occhi
di Naruto e si alzò per andare via. Il biondo, capendo le
intenzioni
dell’altro, lo afferrò per la manica e lo
costrinse a voltarsi verso di se. Si
mise anche lui in piedi per poterlo guardare negli occhi.
-Dove vuoi
andare?- chiese ancora frastornato Naruto.
-Scusami Naruto,
non avrei mai dovuto…- iniziò a dire distogliendo
lo sguardo dal suo
volto.
-Non avresti mai
dovuto cosa? Non saresti mai dovuto andare via? Non saresti mai dovuto
venire
qui? Non avresti mai dovuto darmi quel bacio? Dimmelo
Sasuke…cosa non avresti
mai dovuto fare?- sbottò il biondo sfogando la sua
frustrazione cercando
inutilmente di non fare uscire le lacrime dai suoi occhioni azzurri. A
quella
vista il viso del moro si addolcì. Asciugò le
lacrime dell’altro con il dorso
della mano e lo abbracciò forte a se.
-Mi
dispiace….- sussurrò stringendolo ancora
più forte.
Era successo tutto
dall’ultima volta che aveva visto Naruto. Da quella volta che
aveva cercato di
ucciderlo. La sera stessa, mentre era solo al buio della sua stanza nel
covo di
Orochimaru, si era ritrovato a pensare a quella testa quadra
dell’unico vero
amico che avesse mai avuto. Qualcosa d’inspiegabile, che gli
strisciava nelle
viscere, lo aveva obbligato ad alzarsi di nascosto e sgattaiolare
all’aperto.
Si era ritrovato a correre con ancora stampato in testa il viso di
Naruto. Alla
fine era arrivato nel villaggio che aveva abbandonato, davanti alla
casa del
biondo. Sopra il tetto ci stava proprio lui, che con lo sguardo velato
di
tristezza guardava le stelle. Si nascose per osservarlo, chiedendosi
cosa fosse
quella strana sensazione che lo aveva spinto a correre fin li. Si
ritrovò a
pensare al momento in cui aveva estratto la sua Kusanagi per uccidere
Naruto e
quella strana sensazione allo stomaco si annodò dentro di
lui facendolo sentire
male. Dall’alto del suo orgoglio aveva capito con rammarico
di non essere
riuscito a spezzare il legame che li univa come avrebbe voluto ma che
invece si
era rafforzato, quasi evoluto.
E ora stava li, con, tra
le braccia, la persona che aveva sacrificato tre lunghi anni della sua
vita,
mettendo da parte il suo sogno, solo per ritrovarlo. Naruto
alzò gli occhi
ancora arrossati per il pianto sul volto dell’amico.
-Perché sei
tornato?- chiese in un soffio.
-Volevo
vederti…- disse con un mezzo sorriso il moro.
-Sei tornato per
restare?- chiese speranzoso il biondino. Sasuke puntò il suo
sguardo
sulla luna che in quel momento sorrideva sopra di loro. Cosa avrebbe
dovuto
dirgli? Sicuramente non sarebbe stato accolto a braccia aperte al
villaggio, e
comunque lui non sarebbe potuto rimanere senza prima aver compiuto la
sua
vendetta. Prese la mano di Naruto e disse.
-Vieni via con
me…- il ragazzo lo guardò sorpreso e
inconsciamente fece un passo in
avanti.
-N-no, non
posso…il mio posto è in questo
villaggio…- sussurrò però continuando
a
stringere forte la mano dell’altro. Sasuke si
chinò nuovamente sulle labbra di
Naruto e le baciò dolcemente. Il biondo, anche se era
diventato tutto rosso per
l’imbarazzo, aveva ricambiato un po’ goffamente.
Quello era in assoluto il suo
primo vero bacio, o almeno, era il primo che riceveva consenziente, ma
aveva un
sapore agrodolce, un po’ triste. Era un addio.
-Ho
capito…- sussurrò tristemente il moro dando le
spalle all’altro per
andarsene via.
-Aspetta! Non
andare…rimani ancora un po’ qui con
me…- lo chiamò Naruto, ancora molto
imbarazzato, ma con lo sguardo deciso puntato in quello di Sasuke.
Si incamminarono nel
bosco lì vicino fino a giungere ad un piccolo fiumiciattolo.
Per tutto il
tragitto erano stati in silenzio, mano nella mano, godendosi
l’uno la compagnia
dell’altro. Quell’ambigua sensazione che Sasuke
provava infondo allo stomaco,
stranamente, stando vicino a Naruto, si era acquietata e ora gli
infondeva un
piacevole benessere.
-Sasuke…perché
servi Orochimaru pur sapendo che vuole solo ottenere il tuo corpo?-
chiese in un sussurro il biondo sedendosi davanti alla riva del fiume.
-Ho un obbiettivo
da raggiungere ed Orochimaru può fornirmi la forza che mi
occorre per battere
Itachi…- rispose distaccato il moro.
Naruto se l’aspettava che
avrebbe risposto a quel modo ma non si sarebbe dato per vinto. Aveva
una
promessa da rispettare!
-E se ti aiutassi
io? Sono sicuro che insieme potremmo farcela…- propose
voltandosi
fiducioso verso l’altro.
-Questo è fuori
discussione, tu non hai niente a che vedere con la mia vendetta!-
-Certo come no…si
da il caso che tutta l’Alba sia sulle mie tracce per
catturarmi e se non
sbaglio tra loro c’è anche tuo fratello!- si
impuntò credendo di essere
vicino ad ottenere quello che voleva.
-Il mio è un no
categorico! E’ una cosa che devo risolvere da solo!-
sentenziò Sasuke
concludendo in quel modo la discussione. Naruto si incupì
mettendo su il
broncio come i bambini. Il moro, che stava in piedi accanto al
biondino, guardò
divertito quell’espressione nata dalle sue parole. Ad un
certo punto
l’espressione di Naruto mutò trasformandosi in
attenta e curiosa.
-Sasuke
guarda…sulla superficie dell’acqua, dove si
riflette la luna, c’è qualcosa di
strano!- esclamò il biondo additando il punto esatto in cui
lo stano
fenomeno aveva luogo. Sasuke si voltò verso il punto
indicatogli e vide un
fascio di luce azzurra sprigionarsi dal punto in cui la luna rifletteva
la sua
falce. Entrambi i ninja camminarono sull’acqua fino a
raggiungerla.
-Non ti avvicinare
troppo, potrebbe essere una trappola…- sussurrò
Sasuke riducendo gli
occhi a due fessure.
-Secondo te che
cos’è?- chiese avvicinando lentamente una mano
alla luce. Quando la
sfiorò, la luce, da azzurra diventò rossa e,
proprio dove essa riluceva, si
formò un gorgo che risucchiò al suo interno i due
ragazzi.
Quando ripresero
conoscenza si trovarono sulla riva innevata di un lago tutto
ghiacciato. Erano
completamente bagnati e la temperatura sotto lo zero non aiutava di
certo. In
quel momento udirono la voce di una ragazza gridare poco distante da
loro.
-Harry, guarda!
Vicino al lago ci sono due ragazzi distesi per terra! Non sembrano
essere di
qui…- il gruppo di persone che si avvicinò loro
era formato circa da sei
persone. I due ragazzi erano entrambi troppo affaticati e inebetiti dal
freddo
per poter dire anche solo una parola e di lì a poco svennero
di nuovo.
-Castello di Hogwarts,
corridoio di fronte all’infermeria-
-Quindi mi state
dicendo che voi provenite dalla Londra di un secolo fa?- chiese
interessato il vecchio preside ai tre esorcisti.
-Esattamente…abbiamo
attraversato una porta che ci ha condotti fino a qui.-
spiegò Allen.
-E cosa mi sapete
dire di quei due ragazzi che avete portato mezzi assiderati?- chiese
poi
ai suoi tre studenti.
-Non sappiamo chi
siano…- rispose Harry.
-Li abbiamo
trovati privi di sensi sulla riva del lago.- precisò
Hermione.
-Capisco…quando la
parte dei nostri ospiti in infermeria si sarà rimessa
discuteremo tutti insieme
dei fatti insoliti che stanno accadendo intorno a Hogwarts…-
illustrò
Silente.
-Ah,
Harry…gradirei molto che tu accompagnassi i nostri ospiti al
vostro dormitorio.
Sono certo che ci saranno letti a sufficienza dato che la maggior parte
degli
studenti è tornata a casa per le vacanze di
Natale…- cominciò a dire il
preside quando venne interrotto da Sora.
-Ah! Accidenti, mi
sono dimenticato di Kairi!-
-Chi è questa
Kairi?- chiese Kuwabara curioso.
-E’ una mia amica
d’infanzia…io e Riku l’avevamo lasciata
ad aspettarci sulla navetta per andare
a fare ricognizione nel bosco quando siamo stati attaccati dai
centauri.-
-Non
preoccuparti…invierò il mio guardiacaccia a
cercarla e la farò pervenire al
castello sana e salva!- esclamò l’uomo
sorridendogli gentilmente.
-Grazie!-
disse Sora.
-Bene ragazzi…il
dormitorio dei Grifondoro è da questa parte!-
esclamò Harry
apprestandosi a guidare gli altri lungo gli intricati corridoi di
Hogwarts.
-Che fai Gojyo,
non vieni?- chiese Goku notando che quest’ultimo si stava
mettendo a
sedere vicino alla porta dell’infermeria.
-No…penso che
rimarrò ad aspettare Hakkai.- disse con un’alzata
di spalle portandosi
una sigaretta alla bocca.
-Rimango
anch’io.- disse Hiei sedendosi a distanza di sicurezza dal
ventiduenne
con i capelli rossi.
-Ok, ma vedi di
non metterci troppo!- lo avvertì Yusuke facendogli
l’occhiolino.
-Tsk…- lo
liquidò il piccolo ragazzo con gli occhi rossi.
Il gruppo si
dileguò lasciandoli soli. Il
silenzio tra i due si interruppe velocemente.
-Sei un
demone?- chiese Hiei a Gojyo.
-Possiamo dire di
si…sono il figlio di un essere umano e un demone…-
-Un figlio della
perdizione…- sussurrò il più giovane.
-Già…tu come lo
sai?- chiese sorpreso l’uomo.
-Io sono qualcosa
di molto simile…- disse distogliendo lo sguardo da quegli
occhi così
simili ai suoi.
-Se non ti va di
parlarne a me va bene…ma se non mi racconti qualcosa tu che
cosa facciamo fino
a quando quei due non decideranno di uscire?- chiese con fare
sofferente
Gojyo.
-E perché invece
non parli tu?- chiese in tono di sfida l’altro.
-Io? Io sono
troppo vanitoso e pieno di me…finirei con
l’affogarti a furia di
chiacchiere…- Hiei sbuffò un po’
contrariato ma cominciò a parlare.
-Mia madre era una
fata del ghiaccio…quel particolare tipo di demone non ha
bisogno di unirsi con
un uomo per procreare e, infatti, in tutta la loro vita possono dare
alla luce
una figlia femmina. Mia madre però rimase incinta di un
demone del fuoco ed
ebbe due gemelli, me e mia sorella. Morì di parto e io e mia
sorella fummo
separati…lei fu lasciata nel paese dei ghiacci, mentre io,
marchiato del fuoco
demoniaco fui gettato via, cadendo così nel
Makai…i miei occhi rossi sono la
prova della mia diversità, sono il risultato
dell’amore di mia madre,
considerato un peccato dalle altre Koorine.-
-Sai…io sono
cresciuto con il mio fratellastro e la mia matrigna, che erano entrambi
dei
demoni, ma io li consideravo come miei parenti a tutti gli
effetti…mia madre
rivedeva in me il frutto del tradimento dell’uomo che amava
con una donna di
cui ignorava il volto…tutte le volte che mi guardava
piangeva e mi
picchiava…beh, si può dire che tra tutti e due
abbiamo avuto un’infanzia
felice!-disse ridacchiando il rosso.
-Già…-
disse Hiei voltandosi a guardare insistentemente la porta
dell’infermeria.
-Speriamo si
sbrighino.- aggiunse Gojyo interpretando l’espressione del
piccolo
demone. Il moro sbuffò e, con la sua spada stretta tra le
braccia, chiuse gli
occhi appisolandosi. Il rosso sorrise a quella vista e continuando a
fumare si
perse nei ricordi della sua infanzia.
********************************************************************
Allur? Vi è piaciuto?
Spero di non aver fatto nessun personaggio OOC,
anche se con tutta questa massa spropositata di gente mi
sarà alquanto
difficile XDXD, ma mi impegnerò per farli il più
possibile inerenti ai
personaggi originali...non ho idea di qnd posterò il
prossimo cappy, dato che
devo ancora postare due capitoli di due fic differenti ma vi prometto
che
cercherò di farlo il prima possibile!!!! Mi raccomando
recensite, che così mi
fate venir voglia di postare prima XDXD
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Capitolo 5 *** -DAILY THINGS- ***
Hoooooooooolaaaaaaaaa genteeeeeeeeeee!!! So che non posto da
una vita e mi dispiace tantissimo! Il fatto è che ho avuto
il blocco dello scrittore ò__ò...non ho scritto
una sola riga per mesi e mesi...spero di riuscire a rimettermi in
carreggiata^^ buona lettura!!!
**************************************************************************************************************************
Erano passate due ore da quando Kurama e Hakkai erano entrati in
infermeria. Alla fine anche Gojyo si era appisolato
nell’attesa. Ad un certo punto un urlo di dolore, quasi
disumano, squarciò il silenzio di quell’ala del
castello. Entrambi i demoni con gli occhi rossi trasalirono sorpresi.
Si avvicinarono alla porta dell’infermeria e la schiusero
leggermente. Nel lettino, a loro più vicino, videro Madama
Chips, Hakkai e Kurama indaffarati con le cure del paziente che aveva
urlato. Non riuscivano a vedere chi fosse perché la schiena
di Hakkai ne copriva il volto. Non appena il castano si
spostò videro Edward, con il volto imperlato di sudore e
rigato dalle lacrime, contratto in espressione di pura sofferenza.
Kurama stava preparando un infuso con alcuni fiori che poi
accostò alle labbra del biondo.
<< Su bevi, attenuerà il
dolore…>> disse dolcemente.
<< Hei, la tua ragazza ci sa
fare…>> sussurrò il rosso a Hiei
notando che la pozione che Kurama aveva dato a Ed stava avendo subito
effetto. Il piccolo demone arrossì di colpo e si
affrettò a rispondere acidamente.
<< Ma sei ceco o cosa? Lui è un maschio, e non
è certo la mia ragazza!!!>> una grossa goccia
scese sulla fronte del rosso, come del resto gli cadde la mandibola
dalla bocca. Quella creatura dall’aspetto così
armonioso, come quello di una rosa, era un maschio?!
Non riuscì a trovare le parole per controbattere,
così preferì rimanere in silenzio. Gojyo
scrutò nuovamente il corpo del piccolo alchimista. Edward
stava perdendo una gran quantità di sangue,
poiché i vasi sanguigni che pian piano si stavano creando
ancora non portavano da nessuna parte, e quindi l’infermiera
e Hakkai erano intenti a fermare l’emorragia. Il fratello del
biondo era seduto su di una sedia vicino al letto del colonnello
Mustang. Aveva gli occhi grandi di paura e il viso pallido; si vedeva
lontano un miglio che stava per svenire, ma si tratteneva per vegliare
su Ed.
Tutti gli altri lettini erano occupati da persone prive di coscienza,
tranne per il colonnello. Se ne stava seduto, con ancora la camicia
sporca di sangue addosso, a stringere la mano di Al per infondergli
forza e con gli occhi puntati sul suo sottoposto. Aveva
l’espressione di uno che vuole proteggere a tutti costi una
persona cara e Gojyo ormai la conosceva bene; si era accorto di averla
spesso anche lui nei confronti di Hakkai durante gli attacchi dei
demoni. Un altro urlo straziante uscì dalle labbra del
giovane alchimista e Alphonse, al culmine della tensione,
scoppiò a piangere. Ormai non aveva più un corpo
insensibile anche al dolore, e ora le sue lacrime si potevano vedere
chiaramente. Si strinse forte al petto del colonnello strozzando
così i singhiozzi.
<< A-Al…non devi piangere…q-questo
è…ah… il giusto prezzo da
pagare…>> rantolò Ed fra gli ansiti
di dolore.
<< Ma fratellone…>>
<< …va bene
così…>> sorrise Edward con un
ghigno contorto da uno spasmo. I suoi occhi erano resi acquosi dalla
febbre da sembrare oro fuso, e fecero palpitare il cuore al militare.
<< Che ragazzo incredibilmente
forte…benché sia straziato dal dolore e dalla
febbre alta riesce a trovare parole di conforto per il
fratello…>> disse ammirato Hakkai. Gojyo
sorrise alle parole dell’amico. Era tipico di Hakkai elogiare
anche la forza più nobile e nascosta nelle persone. Chiuse
silenziosamente la porta e tornò a sedere.
<< Quei due hanno tutto sotto controllo…mi
dispiace solo un po’ per Alphonse…>>
disse sospirando. Hiei si risedette, e questa volta accanto al rosso.
<< Deve essere dura per lui vedere soffrire il fratello
senza poterlo aiutare…>> in quel momento la
mente di Hiei vagò fino al ricordo di sua sorella, Yukina,
mentre quella di Gojyo a Dokugakuji.
<< Parole sante, amico…parole
sante…>> e detto ciò si
portò un’altra sigaretta alle labbra e
l’accese.
-Castello di Hogwarts, nella sala comune dei Grifondoro-
<< Sanzo, ma secondo te stanno tutti bene?>>
chiese preoccupato Goku al bonzo.
<< Perché me lo chiedi?>> chiese
con scarso interesse il biondo.
<< Ecco, perché…sento un forte odore
di sangue…forse ci sono delle
complicazioni…>>
<< Non ci pensare…e poi
c’è Hakkai in infermeria…vedrai che si
rimetteranno tutti presto!>> disse facendo un mezzo
sorriso in direzione del castano. In quel momento Hermione si
schiarì la voce richiamando così
l’attenzione di tutti.
<< Come vi ho già mostrato prima potete
scegliere qualunque letto libero in tutta la torre. Dato che non siete
studenti di questa scuola, per evitare problemi, è meglio se
non ci separiamo più del dovuto…>>
<< Ci sono studenti cattivi che non esiteranno a lanciarvi
qualche incantesimo se non state attenti…>> li
avvertì Harry.
<< Tipo Draco…>>
soffiò disgustato Ron. A sentire quel nome il cuore di Harry
mancò un battito.
<< Chi è questo Dra…>>
cominciò a chiedere curioso Lavi ma Harry fu più
veloce e lo interruppe dicendo.
<< Non avete fame? La cena sarà servita tra
pochi minuti!>>
<< Evviva si mangia!!!>> urlarono giulivi
Allen e Goku.
-Castello di Hogwarts, Sala Grande-
Scesero nella sala grande e trovarono quattro tavole lunghissime tutte
imbandite.
<< Questo è un sogno vero? Datemi un
pizzico!>> disse Goku con la bava alla bocca.
<< SBAM!>> l’harisen di Sanzo lo
colpì in pieno sulla testa.
<< Aio, ma che ti ho fatto?>>
<< Hai visto? Sei sveglio…>>
<< Non c’era bisogno di colpirmi così
forte!>> si lamentò la scimmietta.
Tutti risero della scena. Intanto dal tavolo dei professori e da quello
delle altre casate, si alzò un mormorio curioso. Il tavolo
dei serpeverde, il più vicino a quello di grifondoro, era
ghermito di occhi curiosi e maligni.
-Mi sento osservato…- disse piano Kuwabara a Yusuke.
-Me ne sono accorto anch’io…di certo non passeremo
inosservati…questa è una scuola, su per
giù di vista si conoscono tutti...- rispose il moro.
-Servitevi pure…- fece Harry con un sorriso. Poi
notò che due si erano già messi a trangugiare
tutto quello che trovavano sul tavolo: Allen e Goku.
-Ma fanno sempre così?- chiese ridacchiando nervosa Botan.
-Si
purtroppo…>___>’’’’’-
risposero insieme Sanzo e Lavi.
Ora l’attenzione rivolta ai nuovi ospiti era aumentata
più di prima.
-Wow…si sono spazzolati quello che io riuscirei a mangiare
in un mese!!!- esclamò meravigliato Sora. Dopo la brillante
uscita del ragazzino dai capelli improponibili, tutti si misero seduti
a tavola. In quel momento, dal tavolo degli insegnanti, il preside si
alzò in piedi per tenere un discorso. Nella sala
calò il silenzio.
-Miei cari studenti, mi sembra chiaro che tutti voi abbiate notato i
nostri nuovi ospiti…- tutti gli sguardi si concentrarono sul
tavolo dei Grifondoro.
-…sappiate che non saranno studenti di questa scuola ma in
ogni caso sono esseri muniti di poteri particolari…non
è stato il fato a farli giungere qui e vi sarei grato se li
trattaste con il dovuto rispetto…- disse il vecchio con un
sorriso dolce.
-…alcuni di loro sono attualmente ricoverati presso madama
Chips, ma nel giro di pochi giorni dovrebbero essere
dimessi…con questo dovrei avere finito…- concluse
Silente rimettendosi a sedere. Immediatamente ricominciò il
chiacchiericcio di sottofondo.
-Siete diventati più famosi di Harry…- disse Ron
ridendo con la bocca piena.
-Sei una celebrità?- chiese curioso Lavi a Harry.
-Per dei motivi particolari…ma si, sono abbastanza famoso,
nel mondo dei maghi…- disse l’interessato un
po’ a disagio.
-Il preside ha detto che possedete dei poteri
particolari…che cosa intendeva?- chiese sospettosa Hermione
al gruppo di ragazzi.
-Noi siamo degli esorcisti…siamo un’organizzazione
agli ordini della chiesa per impedire agli Akuma di distruggere il
mondo…- spiegò Allen indicando i suoi compagni.
La ragazza dalla chioma leonina lo osservò confusa e
spiazzata. In poche parole non aveva capito una mazza.
-Gli esorcisti sono degli esseri particolari…sono i
compatibili dell’innocent, in altre parole sono posseduti da
dio…queste persone hanno capacità superiori a
quelle dei semplici esseri umani.- si intromise a spiegare Lavi.
-Per esempio?- chiese Neville, che si era fatto coraggio, vinto dalla
curiosità.
-Ad esempio la mia arma anti-akuma è questo
martello…- disse tranquillo Lavi mostrando un piccolo
martelletto.
-Così piccolo?- chiese stupito Ron. Il ragazzo con la benda
all’occhio sorrise serafico.
-Martellino, martelletto…cresci, cresci, cresci…-
dette quelle parole il martello crebbe a dismisura sopra le loro teste.
Nella sala scoppiò un urlo di sorpresa.
-Ups…- disse l’esorcista facendo tornare alle sue
normali dimensioni l’arma.
-E le vostre armi anti-akuma quali sono?- chiese Hermione agli altri
due.
-Quella di Yu è la sua spada, mentre quella di Allen
è il suo braccio sinistro.- rispose per loro Lavi.
-Il braccio? Come fai ad usarlo come arma?- chiese curioso Harry.
-Si trasforma…è una cosa complicata da spiegare a
parole però…- disse ridacchiando imbarazzato
l’albino.
-Invece voi cosa fate?- chiese Allen agli altri ragazzi per cambiare
discorso.
-Io sono il prescelto di un’arma
particolare…è una chiave che apre ogni serratura
e collega tutti i mondi…il keyblade…- disse Sora
facendo comparire nella sua mano la suddetta chiave.
-Io sono un dem…- cominciò a dire Goku ma una
sonora harisennata gli arrivò in testa.
-Sei un dem…?- chiese curioso Yusuke rivolto alla scimmia.
-Un demente, ecco cos’è!- sbottò
incollerito Sanzo. Il biondo guardò in modo severo la saru
che capì che era meglio non dire la verità.
-Eheheh…e già…noi siamo dei semplici
viaggiatori…- disse Goku frettolosamente cercando di
rimediare.
-Noi invece siamo detective del mondo degli spiriti…- fece
Kuwabara con fare da gradasso.
-…il nostro compito è quello di eliminare i
demoni cattivi…- disse sorridente.
-Tsk…- fu il commento di Sanzo. Kuwabara lo sentì.
-Hei tu, biondone! Hai per caso qualcosa da ridire?- fece accusatore il
ragazzo puntandogli contro il dito.
-Stolto ragazzino, impara a portare rispetto se non vuoi che ti apra un
nuovo foro per respirare…- fece glaciale il bonzo estraendo
la sua pistola.
-Provaci se ne hai il coraggio!- lo provocò ciuffo a banana.
Sanzo caricò la pistola.
-Sanzo, non ti arrabbiare! C’è un sacco di gente
che ti sta fissando!- lo pregò la saru strattonando il
biondo per la veste.
-Tsk…andiamo Goku.- il bonzo si alzò in piedi con
al seguito la scimmia, ed uscirono dalla sala.
-L’hai scampata per un soffio…- disse Yusuke
sospirando sollevato.
-Perché?- chiese confuso l’amico.
-Perché quel tizio aveva ogni intenzione di fare
ciò che aveva detto…- disse dando una pacca sulla
schiena a Kuwabara.
Calò il silenzio nel punto in cui si trovavano i nostri
amici.
Il resto della serata passò tranquillo sotto lo sguardo
amorevole di Silente.
-Sarà un evento interessante…- disse sorridendo
il vecchio preside.
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Allur ragazzuole? Vi è piaciuto qst cappy? Scommetto che vi siete accorte che l'ho scritto in due momenti diversi...chissà se lo avete notato dove viene fuori XD Fatemi sapere mi
raccomando **
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Capitolo 6 *** -A Kiss- ***
Dopo
interminabili mesi di attesa ecco finalmente il sesto capitolooooooooo!
E’ relativamente corto ma se aspettavo
l’ispirazione dal cielo per continuarlo non lo avrei mai
finito! >_< Quindi perdonate relativi errori (dato che
ultimamente sono fuori di melone) e perdonate anche qualche sgarro di
personalità, dato che non credevo fosse COSI’
DIFFICILE gestire tutti questi personaggi çOç
Detto questo buona lettura >*<
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In un grande salone, stava un lungo tavolo ovale, immerso nella
semioscurità.
-Mio diletto, sono arrivati i nostri ospiti?- chiese vellutata la voce
profonda di una donna, seduta su di un grande trono, rivolta al suo
corvo. L’animale annuì battendo il becco un paio
di volte.
-Molto bene…possiamo farli accomodare…- sorrise.
Un solo gesto della mano e l’enorme portone, di legno
massiccio, si spalancò, lasciando entrare circa una decina
di persone.
-Conte, che piacere rivederla…- sorrise Malefica andando
incontro all’interpellato.
-Era da tempo che non mi invitavi per prendere una tazza di
the…- sorrise il Lord del Millennio.
-Sono costernata…ma, per rimediare, ho indetto una riunione
su di una questione a me molto a cuore…- disse la strega
inchinandosi davanti al Conte. Poi notò Tyki e Road. La
bambina le sorrise facendole un piccolo inchino.
-E’ davvero molto bella…- sorrise tenendo per mano
il portoghese.
-Anche tu piccina…- sorrise maligna la strega, con gli occhi
gialli d’invidia. A quel punto tutti presero posto.
-Bene…mi sembra opportuno prima fare le presentazioni e in
seguito parlare nel nostro obiettivo comune…-
cominciò Malefica rivolta ai suoi ospiti. Si alzarono in
piedi tre figure coperte da mantelli neri e maschere a forma di teschi
sul volto.
-Malefica, il Signore Oscuro le porta i suoi più vivissimi
omaggi…- disse una delle tre figure incappucciate porgendo
un dono alla strega. Era un antico manufatto d’oro,
incastonato di pietre preziose.
-Riferite al vostro maestro che ho gradito il suo dono…-
sorrise affabile la donna. L’uomo che aveva parlato
annuì, per poi voltarsi verso gli altri e riprendere a
parlare.
-Noi siamo i mangiamorte…il signore oscuro ci ha inviati in
sua vece…- spiegò.
-…mostraci il tuo volto…- sorrise affabile, con
voce maliziosa, una donna molto bella, con lunghi capelli azzurrini,
artigli ben smaltati e orecchie a punta: Gyokumen Koushu.
Un viso pallido, occhi color ghiaccio, e lunghi capelli platino, furono
messi in mostra da dietro la maschera del mangiamorte.
-Il mio nome è Lucius Malfoy, mentre voi sareste?- chiese
questo ignorando il luccichio lussurioso che illuminò gli
occhi della donna demone.
-Sono l’imperatrice del mondo dei demoni, Gyokumen Koushu, e
questo è mio figlio, il principe Kougaiji…ad un
nostro qualsiasi ordine migliaia di demoni saranno pronti ad immolarsi
per la vostra guerra, Malefica…- sorrise poi, rivolta alla
strega.
-Eccellente…- ghignò la donna accarezzando il suo
fedele corvo.
-Che noia…non possiamo saltare le presentazioni e passare ai
fatti???- sbottò un ragazzo dai lunghi capelli neri con i
riflessi verdi.
-Calmati Envy, non è educato da parte tua…-
sussurrò con fare annoiato una donna composta e dal viso
dolce.
-Noi siamo gli homunculos, il “padre” ci ha chiesto
di metterci in contatto con lei come alleati…-
spiegò.
-Signori, amici…vi prego, non continuate a parlare della mia
guerra…questa è la nostra occasione di ribalta!
Insieme, unendo le nostre forze, porteremo il nostro dominio in tutti i
mondi ancora ammalati di quella cosa insulsa chiamata
“bene”…con il prezioso aiuto degli akuma
del conte e dei suoi figli, e dell’organizzazione Alba,
saremmo invincibili!- esclamò la donna infervorandosi,
indicando con una mano le persone appena citate.
Gli invitati sembrarono convinti e la discussione continuò
con i suoi intenti malvagi e distruttivi.
-Castello di Hogwarts, Sala Grande-
Erano passati già quattro giorni da quando gli insoliti
ospiti erano giunti al castello e ora erano tutti presenti e riuniti
nella sala Grande. Madama Chips, infatti, aveva dimesso i ricoverati
solo poche ore prima.
-Noto con piacere che vi siete rimessi tutti egregiamente…-
sorrise il vecchio preside ai giovani di fronte a se.
-…ora, come credo, tutti vi starete chiedendo il
perché della vostra presenza qui…la spiegazione,
ahimè, potrà sembrare quasi banale dato i tempi
bui in cui versiamo…- sorrise affabile osservando i presenti
in modo benevolo.
-…fin da tempi antichi ad una grande forza che nasce e si
sprigiona, se ne crea una di pari impeto ed intento
inverso…c’è il bene e il male, la luce
e l’oscurità, l’amore e
l’odio, la vita e la morte…se tanta forza benefica
si è riunita in questo castello vuol dire che…-
-Che un’entità maligna di pari vigore si
è riunita non troppo lontano da qui…- concluse
deduttivo Hakkai.
-Esattamente…- convenne il preside.
-E ti pareva…ci fosse mai un anno normale in questa
scuola…- sbuffò Ron. Il preside sorrise a quelle
parole e poi continuò il suo discorso.
-Ora, la mia richiesta è questa, miei giovani ospiti. Siete
disposti a lottare insieme e al nostro fianco, per debellare il
pericolo in cui, non solo il nostro, ma anche i vostri mondi versano?-
il silenzio durò pochi secondi prima che lo spirito
combattivo si accendesse, sollecitato dal discorso di Silente.
-Ci stiamo! Chi dobbiamo fare fuori?- chiese esagitato Kuwabara.
-Con calma…prima dovremo testare le capacità di
ognuno di voi per poter stilare una strategia
d’attacco…dovremmo discutere tra noi anche dei
nostri personali nemici, è possibile che saremo costretti ad
affrontarli!- li avvertì il vecchio preside.
-Ah, sono sicuro che se faremo gioco di squadra non avremo problemi!-
esclamò ottimista Naruto. Ora che aveva al suo fianco Sasuke
non se lo sarebbe fatto portare via tanto facilmente.
-Comunque, dato che oggi è la vigilia di Natale, per il
vostro diletto, abbiamo organizzato un ballo in vostro
onore…siate puntali! Harry, affido a te, alla signorina
Grenger ed al signor Wesley il compito di fornire abiti consoni ai
nostri ospiti…- disse Silente andando via.
-Un ballo? Io non so ballare!- fu la rimostranza di più di
un presente.
-Sarà più che altro una festa, non dovete
preoccuparvi…- sorrise Hermione, cercando di
tranquillizzarli.
-Ci saranno ragazze?- chiese come sempre Gojyo. Proprio non riusciva a
resistere.
-Zitto idiota! Vuoi forse morire?- chiese Sanzo atterrandolo con
l’harisen.
-Essendo un ballo è ovvio che ci siano delle ragazze. Non
pretenderai che io danzi con un omaccione come te…- rispose
Mustang atteggiandosi a gran conquistatore.
-Veda di non comportarsi come suo solito colonnello… le
ragazze qui sono tutte minorenni. Potrebbero arrestarla…-
ghignò Edward sghignazzando insieme al fratello.
-Non preoccuparti per me Acciaio. Tu piuttosto, vedi di non coprirti di
ridicolo…- ridacchiò l’alchimista di
fuoco per poi seguire Hermione che aveva in mano un metro da sarta.
-Per favore, mettetevi in fila e fatevi prendere le misure.
Vedrò di confezionarvi dei vestiti con la magia…-
sorrise incerta la ragazza mentre Ed guardava offeso il colonnello.
-Fratellone, io non so ballare…- sussurrò Al.
-Nemmeno io, che ti credi…- borbottò incrociando
le braccia al petto. Diverse misure dopo, tutti, per quanto possibile,
si diedero da fare per aiutare i tre poveri maghetti, ad organizzare
l’evento. Hermione sembrava stesse per avere una crisi di
nervi, non riuscendo nel suo intento di confezionare i vestiti.
-Hai bisogno d’aiuto?- le chiesero i fratelli Elric.
-Sapete forse cucire voi? Nemmeno la magia riesce ad
aiutarmi…- piagnucolò.
-Fammi vedere il modello…- sorrise Alphonse guardando i
fogli. -fratellone, pensi sia fattibile?-
-Certo! Guarda e stupisci!- sorrise tirando fuori un gessetto da una
tasca. Iniziò a disegnare un cerchio alchemico sulla pietra
del pavimento per poi poggiarci tutta la stoffa sopra.
-Aiutami Al…- disse mentre entrambi poggiavano le mani sul
disegno. Un fascio di luce bluastra si sprigionò da esso
mentre Al ed Ed sorridevano soddisfatti.
-Ecco fatto!- dissero in coro mostrando alla ragazza i vestiti che
avevano confezionato uguali al modello.
-Magnifico! Grazie!- sorrise Hermione abbracciando i due e facendoli
arrossire.
-Uuh qualcuno ha fatto conquiste…- sghignazzò
Sora facendo arrossire ancora di più i due fratelli e
scatenare le risa di tutti i presenti.
Intanto, dall’altra parte della sala Goku dava sfoggio della
sua enorme forza, spostando gli enormi tavoli della sala come fossero
sgabelli.
-Siete sicuri di essere semplici viaggiatori? Amico hai una forza
stratosferica!- esclamò entusiasta Yusuke.
-Ma no… è che mangio molta carne!-
cercò di salvarsi in extremis la scimmietta, prima che Sanzo
lo spalmasse contro il muro.
-Ti ho raccomandato di non metterti troppo in mostra stupida scimmia!-
la furia del bonzo però arrivò puntuale sulla
nuca della saru.
-Ma che ci posso fare, scusa! Voglio rendermi utile pure
io…- piagnucolò Goku tenendosi la parte colpita
con le mani.
-Su su ragazzi! Stiamo dando spettacolo come al solito…-
ridacchiò Hakkai mentre, aiutato da Kurama, preparava degli
addobbi floreali.
-Potete smettere, finiranno i professori. Hermione ha i vostri abiti,
prendeteli ed andate a prepararvi…- li informò
Harry.
-Va bene…- acconsentirono gli altri facendo come gli era
stato detto.
-Castello di Hogwarts, un corridoio a caso-
-Acciaio! Perché scappi? Sei ancora offeso per prima?-
chiese a gran voce Roy seguendolo.
-Mi lasci in pace! Tanto io non ci vengo a quel ballo!-
-E perché no? Non dirmi che non sai ballare…- lo
canzonò il moro fermando il biondo dalla treccia. A quelle
insinuazioni il piccolo alchimista arrossì, imbronciandosi
ancora di più.
-Se è solo questo il problema posso insegnarti
io…- ridacchiò Mustang prendendo il ragazzo per
la vita, con una mano, e per un polso con l’altra.
-Che diavolo fa? Mi lasci!- arrossì Edward dibattendosi.
-Sali sui miei piedi.- gli ordinò poi l’alchimista
di fuoco.
-Che?- chiese confuso il biondo.
-Metti i tuoi piedi sopra i miei! Non hai mai fatto questo gioco da
bambino? Eppure non dovrebbe essere passato molto tempo…- lo
prese ancora in giro.
-A CHI HA DATO DEL MARMOCCHIO, STUPIDO COLONNELLO DEI MIEI STIVALI???-
urlò il biondo minacciando d’incenerire il
superiore.
-Calmati! Se vuoi che non ti tratti come un bambino smetti di
comportarti come tale…- lo freddò
l’uomo. A quelle parole Edward si zittì salendo
sui piedi del colonnello. Roy allora sorrise, stringendo più
a se quell’esile corpicino, iniziando a ballare un lento.
-Non è difficile, vero?- sorrise il moro.
-Non si vanti troppo… se prova a dirlo ad Al gliela
farò pagare…- lo minacciò arrossendo.
-Dire cosa? Che ti ho insegnato a ballare o che ti ho baciato?-
sussurrò caldo il colonnello.
-Di quale bacio sta parlan…- ma non riuscì a
terminare la frase che le sue labbra furono impegnate da quelle di
Mustang.
L’alchimista d’acciaio non riuscì a
contrastare la passione dell’altro, e rimase letteralmente
senza fiato.
-Co… colonnello?-
-Chiamami Roy…- fu la rimostranza dell’uomo mentre
spingeva il più piccolo contro un muro e continuava a
baciarlo.
Un paio di occhi rossi videro l’intera scena, e la cosa li
turbò molto. La figura misteriosa corse via
nell’immenso parco del giardino prima di venire fermata da
una voce familiare.
-Hiei?- Kurama stava seduto su di un enorme albero che si muoveva in
maniera sinistra ma piuttosto sinuosa intorno al ragazzo con i capelli
rossi.
-Che vuoi?- fu la domanda brusca del demone del fuoco che evitava
accuratamente di guardare l’amico negli occhi.
-Sembri un po’ su di giri… ti è
successo qualcosa?- domandò scendendo con grazia dal platano
picchiatore.
-Niente di che… piuttosto, posso farti una domanda?-
sussurrò dandogli le spalle.
-Dimmi…-
-Nel mondo degli umani… che significato ha un bacio?-
-Un bacio?- ripeté confuso Kurama. -Perché questa
domanda?-
-Tu rispondimi e basta!- pretese Hiei.
-Beh… un bacio può essere una semplice
dimostrazione d’affetto o magari di attrazione
fisica… se una persona bacia un’altra significa
che le vuole bene, la ama, o la desidera… sono stato
esauriente?- chiese avvicinandosi al moro.
-Si, ho capito…- rispose il piccolo demone voltandosi verso
l’amico per poi posare le labbra sulle sue.
Il demone volpe rimase interdetto qualche secondo, spalancando gli
occhi a quel gesto avventato quanto ingenuo.
-Hiei…- sussurrò non appena il moro si
separò.
-Ci vediamo stasera…- fu la sua risposta affrettata mentre
fuggiva di nuovo via. Kurama avrebbe potuto giurare che fosse arrossito.
***************************************
Grazie a Selfish per aver tentato 3 volte il suo
commento xD Come dicevo è davvero difficile gestire
così tanti pg diversi, e le loro diverse
personalità mi fanno impazzire >_< quindi
chiedo perdono per qualche eventuale erroruccio! Per il resto spero tu
continuerai a seguirla e commentarla >*< mi ha fatto
davvero piacere un commento dopo tanto tempo *me commossa
çOç*
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