Matsuri in love

di FairyQueen78
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un invito inaspettato ***
Capitolo 2: *** Mikoshi e kagura ***
Capitolo 3: *** Stregato dalla... kagura ***
Capitolo 4: *** Debole umano ***
Capitolo 5: *** W la mamma! ***
Capitolo 6: *** Cucina e pesci rossi ***
Capitolo 7: *** Brutti pensieri?! Ci pensa Ayumi! ***
Capitolo 8: *** Finale... col botto! ***



Capitolo 1
*** Un invito inaspettato ***


Premessa: questa storia la si può collocare verso la fine del manga o comunque in una fase piuttosto inoltrata (sicuramente dopo il film "Il castello al di là dello specchio")

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Seduti intorno al fuoco dopo una cena frugale, Kagome, Sango, Miroku e Shippo erano intenti ognuno nelle proprie attività: Kagome era alle prese con dei nuovi esercizi di algebra che le stavano dando parecchio filo da torcere; Shippo, sdraiato bocconi vicino a lei, era intento a disegnare un ritratto di Kirara con i suoi nuovi pastelli; Sango si occupava della manutenzione della sua fedele arma mentre Miroku sorseggiava beato un tè caldo seduto ai piedi di un albero e teneva d'occhio il fuoco. Poco distante Inuyasha se ne stava sdraiato sul prato, con le mani dietro la testa, a osservare una sottilissima falce di Luna nel cielo sopra di lui, quando all'improvviso, tirandosi su di scatto, sbottò:

- Baahhh! Maledizione! Domani sarà un'altra dannatissima notte senza Luna! -

- E allora?! Dove sta la novità?! - gli rispose Miroku senza scomporsi – Dovresti esserci abituato ormai. -

- Dannato! - lo apostrofò Inuyasha – Parli bene tu, non sei tu quello si ritrova disarmato ogni maledettissimo mese, ma se qualche demone ci attacca ci andrai di mezzo anche tu, sai! -

- Purtroppo non possiamo farci niente, Inuyasha – intervenne Sango - quindi tranquillizzati e impara a fidarti un po' più di noi, infondo non siamo degli sprovveduti. -

- Mmhh... sì, sì... - rispose poco convinto il mezzo demone, intanto però era lui quello che veniva privato di tutte le sue armi: niente artigli, niente Tessaiga, niente udito, vista e olfatto demoniaco, niente di niente! Solo... umanità! Debole e fragile, sia nel corpo che nella mente! Come umano si sentiva persino più debole di Kagome, lei almeno aveva sempre le sue frecce! In quelle condizioni era costretto a farsi completamente proteggere da lei e questo era a dir poco umiliante, anzi peggio era angosciante! Saperla in prima linea... e se le fosse successo qualcosa?! Lui cosa avrebbe potuto fare senza la sua forza?! Restare a guardala mentre veniva ferita o peggio uccisa??!!! No, no, non voleva neanche pensarci!

Kagome alzò lo sguardo dal libro e lo rivolse a Inuyasha, intuendo almeno in parte quali pensieri potessero tormentare la mente del mezzodemone e lanciando un'occhiata sconsolata all'equazione che stava cercando inutilmente di risolvere da mezzora, le venne un'idea:

- Senti Inuyasha... che ne diresti di passare la notte da me, domani? - propose timorosa, temendo un rifiuto

- Divina Kagome, non vi credevo capace di tanta audacia! - esclamò Miroku fingendosi scandalizzato – Davanti a tutti poi... -

- Mi- MIROKU! - lo apostrofò Sango rossa come un peperone, per una volta non riusciva a dargli torto se aveva pensato male. Certo non sarebbe la prima volta che Inuyasha segue Kagome nella sua epoca ed è già successo che sia rimasto con lei per uno o due giorni ma... per l'appunto è “successo”... così... senza nessuna premeditazione... ma ora... che Kagome potesse uscirsene con una proposta così esplicita, per non dire allusiva, non se lo sarebbe mai aspettato!

Anche Inuyasha fece tanto d'occhi voltandosi a guardarla

- Ma-ma... Ma che ti salta in testa, così all'improvviso?!!! - balbettò visibilmente imbarazzato

- Uffa! Ma che avete capito, tutti?! - rispose agitata Kagome – E' solo che... beh tanto, con te fuori combattimento, dovremmo comunque prenderci una pausa... e io qui non ci capisco niente – aggiunse indicando il libro – quindi pensavo di tornare per chiedere aiuto alle mie compagne... e allora... tanto vale che vieni con me... così almeno potrai stare... - stava per dire “al sicuro” ma si rese conto che era decisamente l'espressione più sbagliata da usare con Inuyasha e si corresse subito - ... tranquillo... Eh?! - lo incitò con un sorriso incoraggiante e due occhioni ai quali era impossibile dire di no.

- Insomma dovrei scappare a nascondermi con la coda tra le gambe? - ribattè Inuyasha incrociando le braccia con aria offesa, cercando di non guardarla in faccia o avrebbe ceduto subito.

“Oh no, l'ha capito!” pensò Kagome mordendosi la lingua “forse avrei dovuto dare corda a Miroku... NO NO! Ma che vado a pensare!”

- Su! Quante storie Inuyasha! Infondo è esattamente quello che hai sempre fatto, no?! La Divina Kagome ti sta solo offrendo ospitalità in un luogo migliore! Preferisci stare qua a roderti nel timore di essere attaccato da un momento all'altro?! - intervenne Miroku comprensivo, per poi cambiare bruscamente tono – Allora, maledetto cagnaccio, ti decidi ad accettare!! Un'intera notte solo con una giovane fanciulla... l'avessi io la tua fortuna! - e così dicendo spintonò il mezzodemone mettendogli un piede sulla testa.

- Ma si, vai Inuyasha, non farti pregare – aggiunse Sango fingendo di non aver sentito l'ultima frase di Miroku – Già che ci siamo torniamo al villaggio anche noi, così ci riposiamo un po' tutti. Ci farà bene! -

- Kagome, se vuoi vengo io con te! - disse candidamente Shippo – A me piace stare con te! -

- Grazie piccolo Shippo, sei un tesoro. - rispose Kagome accarezzando il piccolo demone sulla testa – Se fosse possibile farti attraversare il pozzo, ti porterei senz'altro... -

- Ah Ah! Ti è andata male, eh, Shippo! - lo canzonò Inuyasha – E cmq Kagome l'ha chiesto prima a me, tu stanne fuori, nanerottolo! -

- Allora?! Cos'hai deciso Inuyasha?! Mi accompagni?! Potremmo approfittarne per fare un po' di provviste... – lo incalzò Kagome

- Evviva! Kagome, mi porteresti uno di quei bastoncini dolci? - chiese Shippo entusiasta

- Vuoi dire un lecca-lecca?! Ma certo! - rispose Kagome sorridendo

- Uffaaa.... e va bene... se la metti così verrò con te... - disse Inuyasha – Non mi fido a mandarti da sola, prenderesti un sacco di roba che mi brucia la lingua! -

Kagome sorrise soddisfatta, finalmente era riuscita a premere il tasto giusto per convincerlo. Che fatica però! E dire che stava facendo tutto questo solo per lui, perché per una volta potesse stare tranquillo anche nella sua forma umana e magari farsi una bella notte di sonno ristoratore invece che un'interminabile veglia carica di angoscia.

 

La mattina seguente, di buon ora, il gruppo tornò al villaggio Musashi. Inuyasha e Kagome, salutarono i loro amici e si recarono al Pozzo Mangiaossa. Arrivati dall'altra parte, trovarono ad accoglierli la solita penombra del piccolo tempio che, nell'epoca di Kagome, custodisce il pozzo. Inuyasha con un balzo raggiunse il bordo e tese una mano a Kagome per aiutarla a salire. Una volta uscita, Kagome si diresse sicura verso la porta scorrevole del tempietto, con il mezzo demone al seguito, chiacchierando allegramente:

- Voglio chiamare subito Ayumi! E' l'unica che possa aiutarmi con quegli esercizi. Vado io da lei, così tu puoi startene tranquillo in... - stava dicendo, quando, spalancando con decisione la porta, le parole le morirono in gola di fronte allo spettacolo che le si presentò davanti.

Il cortile del tempio, di solito così calmo e pacifico, era invaso di gente che correva da tutte le parti affaccendata intorno a piccole e grandi intelaiature di legno che stavano prendendo forma un po' dovunque, in una baraonda di colpi di martello, sega, grida, voci e sporadiche risate.

Kagome osservava la scena attonita, quando Inuyasha la raggiunse e sbirciando da sopra la sua spalla le chiese perplesso:

- Che succede? -

Proprio in quel momento la Signora Higurashi passò davanti a loro trafelata portando un grosso scatolone, notò la figlia e si fermò:

- Oh! Kagome, sei tornata! Inuyasha caro, ci sei anche tu? Che fortuna, un altro paio di braccia robuste ci faranno proprio comodo! - disse allegra

Finalmente Kagome recuperò l'uso della parola:

- M-m-mamma.... c-che sta succedendo???!!! -

- Ma come Kagome, ti sei dimenticata? Oggi c'è la festa del tempio! Credevo che fossi tornata proprio per questo. - le rispose sua madre poi bisbigliò – Inuyasha caro, vieni un attimo qui, non puoi andartene in giro in quel modo! - così dicendo gli consegnò lo scatolone, si tolse il piccolo foulard che portava al collo e lo legò in testa al mezzodemone, per coprigli le orecchie da cane. - Ecco fatto! Così va molto meglio! Fammi un favore, porta questa scatola a quegli uomini laggiù, c'è anche Sota con loro, ti spiegherà lui cosa fare. -

Inuyasha rimase perplesso, guardò Kagome in cerca di aiuto, aspettandosi che dicesse qualcosa per fermarlo, di solito era sempre in ansia quando lui aveva a che fare con altre persone della sua epoca, ma al momento sembrava che la sua compagna, travolta dagli eventi, non avesse la forza di reagire.

- Vai, caro, vai!- lo sollecitò la madre di Kagome – e quando hai finito con loro vieni a cercarmi... c'è così tanto da fare! Dev'essere tutto pronto per stasera. -

Il mezzodemone si avviò mestamente verso la destinazione indicata e sentì Kagome dire a sua madre:

- Ma mamma, io ero tornata per studiare con Ayumi...-

- Oh, se è per questo non preoccuparti, verranno anche le tue amiche a darci una mano. Niente studio per oggi! -

- Coooosaaa???!!!! Ma questa è una tragediaaa!!! Proprio oggi che Inuyasha... -

- Calmati tesoro, Inuyasha non avrà problemi, vedrai. -

- No mamma, tu non capisci, stasera c'è la Luna Nuova! È la sera in cui Inuyasha torna umano, come facciamo con tutta questa gente in giro???!!! -

- Non vedo dove sia il problema... almeno non dovrà coprirsi le orecchie, una volta tanto! -

- E come spiegherai... come spiegherò alle mie amiche che il ragazzo che fino a un attimo prima aveva gli occhi dorati e i capelli d'argento (il che è già strano di suo) di colpo diventa moro e con gli occhi scuri???!!!! Me lo dici!!! -

- Stai tranquilla, Kagome, sono sicura che in qualche modo ce la caveremo. - sorrise la mamma facendole l'occhiolino – Ora vieni con me, abbiamo un sacco di cose da fare. -

Inuyasha raggiunse Sota che stava aiutando a preparare alcune bancarelle, il bambino lo salutò come sempre felicissimo:

- Ehi là, fratellone! Siete venuti a darci una mano finalmente?! Dov'è la sorellina Kagome? -

- Tua madre la sta trascinando via... ma si può sapere che sta succedendo qui? Che ci fa qua tutta questa gente? - chiese il mezzodemone guardandosi intorno spaesato e consegnando a Sota il suo pacco.

- Oggi c'è il matsuri, festeggiamo il Kami venerato nel nostro santuario, lo facciamo tutti gli anni. Ci aiuti anche tu, vero fratellone?! -

- Beh... si... credo di si... Kagome mi ha invitato a stare da voi stanotte. -

- Urrà che bello! Ci divertiremo un sacco vedrai! - gridò Sota eccitato

- Sota, chi è questo ragazzo? - chiese uno degli uomini presenti

- Lui è il fratellone Inuyasha, il ragazzo di mia sorella. - spiegò Sota

- Senti senti... e così la piccola Kagome è già in quell'età... - ridacchiò l'uomo soddisfatto squadrando Inuyasha da capo a piedi

– Non ti ho mai visto da queste parti... hai un aspetto davvero curioso... sei straniero forse? - chiese un altro uomo più anziano

Inuyasha stava per rispondere ma venne interrotto da un grido distante:

- Ehi là... nonno... Sota... - una ragazza si stava dirigendo verso di loro a passo spedito – Ehi! Ma tu sei il ragazzo di Kagome... Inuyasha, giusto?! Ci sei anche tu?! Ma certo, che sciocca, dimenticavo che tu qua ci lavori part-time, è piuttosto ovvio che non potessi mancare in un momento del genere! - lo salutò Ayumi

- Ah, tu sei una delle amiche di Kagome... - la salutò Inuyasha

- Ayumi, tu conosci questo ragazzo così strano? - chiese stupito l'anziano che evidentemente era il nonno di Ayumi

- Nonno, non parlare così, sei scortese... Inuyasha non è strano... è solo un meticcio. - rispose tranquillamente la ragazza.

“Ragazzo di Kagome”... “meticcio”... non era la prima volta che Inuyasha si sentiva rivolgere questi appellativi, ancora non ne capiva il significato ma visto che dicendo così tutti sembravano tranquilli e non facevano più domande decise di lasciar correre, senza indagare oltre.

- Basta chiacchiere, torniamo al lavoro adesso o non saremo mai pronti in tempo! - li richiamò uno degli uomini.

 

Nel frattempo Kagome e sua madre avevano raggiunto il nonno intento, insieme ad altri uomini, a portare fuori dal magazzino il mikoshi per la parata del pomeriggio:

- Kagome, sei tornata! Ottimo, così potrai assistermi come miko! - la salutò affannato

- Ma nonno, io non credo di essere... - il grido di uno degli uomini la interruppe

- Ah AH! Attenzione! Cade, Cade! - un uomo piuttosto robusto era scivolato e il piccolo, ma pesante, tempietto aveva perso di colpo uno dei suoi maggiori punti di appoggio; il nonno e gli altri cercarono di sostenerlo e riuscirono a fermarlo appena in tempo, prima che rovinasse a terra.

- AH!! Ahi! Ahi! La mia povera schiena! - urlò il nonno, lo sforzo di salvare il mikoshi gli era stato fatale. Kagome e la mamma furono subito al suo fianco per sorreggerlo:

- Cos'hai nonno?! - gridò preoccupata Kagome

- Papà, alla tua età non dovresti più fare certi sforzi! - lo rimproverò la mamma – vieni ti portiamo in casa così potrai stenderti

A fatica riuscirono a trasportarlo fino in camera e a stenderlo sul futon

- Ci mancava solo questa! E adesso come facciamo, dovremo chiamare il dottore... con tutto quello che c'è da fare! - si lamentò la mamma

- Non preoccuparti mamma, mi occupo io del nonno, ormai sono piuttosto brava ad occuparmi di ferite e infortuni. La vecchia Kaede mi ha anche insegnato a preparare un paio di impacchi che fanno miracoli in casi come questo - rispose Kagome ripensando a tutte le volte che aveva curato la schiena di Inuyasha messa a dura prova dai suoi troppi “a cuccia”.

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Questo è solo l'inizio! Che combineranno i nostri eroi?! Se vi ho incuriosito almeno un pò aspettate il prossimo capitolo e lo saprete.  ;-)
Avviso importante: di solito mi piace rendere le mie storie il più verosimili possibili per cui, alle mie (poche) conoscenze sul Giappone e le sue usanze ho aggiunto una buona dose della cara vecchia "ricerca in internet", quindi potrei aver fatto imprecisioni o preso mega cantonate. Se ne notate mi farebbe piacere correggerle.
Per quel poco che so, invece, là dove la spiegazione non salti fuori dal contesto, cercherò di mettere un piccolo glossario infondo, per quei pochi che ne sanno meno di me ^-^ (la spiegazione sul mikoshi arriverà a breve, tranquilli)
Alla prossima!

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Capitolo 2
*** Mikoshi e kagura ***


La mattinata proseguì tra mille preparativi: le bancarelle prendevano lentamente forma, e anche Inuyasha si dava un gran daffare. La notizia che quello strano ragazzo era nientepopodimeno che “il fidanzato della nipote del sacerdote” si sparse rapidamente a macchia d'olio, all'insaputa di Inuyasha, e contribuì notevolmente ad accrescere la sua fama tra tutti i presenti, che lo presero presto a benvolere. Inoltre fu subito coinvolto per la sua agilità e forza fisica, tutti gli chiedevano aiuto, e lui accettava volentieri lasciandosi lentamente contagiare dal clima di festa e dall'allegria generale. Grazie a lui, che riusciva a salire su alberi, pali e tori* con un solo balzo, in pochissimo tempo furono appese tutte le lanterne di carta che avrebbero illuminato il cortile e le strade attigue al tempio, dove si estendevano le varie bancarelle.

Poco prima di pranzo arrivarono anche le altre amiche di Kagome: Eri e Yuka. Il nonno iniziava lentamente a stare meglio così le ragazze aiutarono la mamma a preparare il pranzo; fortunatamente non dovettero cucinare per tutti i volontari che si stavano occupando dei preparativi, molti infatti si erano portati il pranzo da casa, ma la mamma voleva comunque offrir loro qualcosa così si era già premunita nei giorni precedenti preparando molti bento* e adesso dovevano soltanto preparare gli onigiri*... una montagna di onigiri... osservò sconvolta Kagome ammirando il risultato del suo lavoro. Però doveva ammettere che si stava divertendo!

Un paio di volte era uscita preoccupata per controllare Inuyasha e si era stupita di quanto sembrasse a suo agio in mezzo a tutta quella gente, quanto si desse da fare e quanto gli altri avessero subito imparato a fare affidamento su di lui. Ci fu solo un attimo di panico quando, arrampicato in cima a una specie di impalcatura di legno dove stava appendendo le lanterne, una folata di vento gli portò via il foulard che gli copriva le orecchie; presa dal panico Kagome lo mandò a cuccia con il risultato di schiantare a terra lui e tutta l'impalcatura ma almeno il polverone che si sollevò contribuì a nascondere a tutti il segreto di Inuyasha dando il tempo a Kagome di recuperare il foulard e correre al fianco del mezzodemone per rimetterglielo in testa, come se niente fosse:

- Oh poverino! Ti sei fatto male?! Aspetta ti aiuto io... Oh Inuyasha, a volte riesci ad essere così maldestro! - disse con aria innocente e preoccupata (e un tono di voce volutamente più alto del normale). Il povero Inuyasha si vide così costretto a ricostruire tutta la struttura.

 

A parte questa piccola parentesi, comunque, i due lavorarono separatamente per tutta la mattina e si rividero solo all'ora di pranzo. Insieme al resto della famiglia, si erano sistemati su un telo ai piedi di Goshimboku, il nonno aveva insistito per uscire a controllare come procedeva la situazione, anche se non si era ancora rimesso del tutto. Ormai era quasi tutto pronto.

- Come va la schiena, papà?! - chiese la mamma di Kagome

- Un po' meglio, devo dire che Kagome è stata davvero brava. In queste condizioni però non credo che riuscirò ad esibirmi nella kagura... - rispose sconsolato il nonno

- Kagome, perché non lo sostituisci tu?! - esclamò la mamma – Conosci la kagura, da bambina ti divertivi sempre a ballarla insieme al nonno!

- Ma che dici, mamma! Sono anni che non lo faccio... non la ricordo quasi più... e sicuramente non abbastanza da eseguirla davanti a un pubblico in una cerimonia ufficiale! - rispose Kagome in preda al panico

- La mamma ha ragione, Kagome. Eri così brava! - intervenne il nonno commuovendosi al ricordo della nipotina – Non puoi esserti dimenticata tutto. Vedrai che con un po' di esercizio sarai perfetta! Approfitteremo della sfilata, quando la maggior parte della gente sarà intenta a seguire il mikoshi, per fare qualche prova. -

Kagome stava per protestare di nuovo quando Inuyasha chiese:

- Kagura... Mikoshi...?! Che roba è?! -

- Il mikoshi è quel piccolo tempietto che vedi laggiù; nel pomeriggio ci sarà una processione e il mikoshi viene portato a spalla da molti uomini per le vie del quartiere, è molto importante perché è come se per un giorno il Kami uscisse dal tempio e venisse portato a visitare la città. La kagura, invece, è un'antica danza eseguita da sacerdoti e sacerdotesse in onore del Kami, per intrattenerlo ed ingraziarselo - rispose gentilmente la mamma

- Beh allora non ci sono problemi! - esclamò convinto Inuyasha – Kagome è una grande sacerdotessa! Non ha paura di niente, questa “kagura” sarà una passeggiata! - e le sorrise incoraggiante.

Il complimento così inaspettato fece arrossire Kagome che non ebbe più il coraggio di tirarsi indietro, anche se la cosa che più la preoccupava era proprio l'idea di esibirsi davanti a Inuyasha.

In quel momento, la conversazione fu interrotta dall'arrivo di un uomo:

- Sommo Higurashi! Abbiamo un problema! - gridava trafelato

- Ooohhhh.... che altro c'è adesso! - si lamentò il nonno

- Si ricorda stamattina?! Quando ci è quasi caduto il mikoshi?! Beh, anche Kyosuke si è fatto male! Sperava gli passasse ma invece sta sempre peggio. Come facciamo?! Abbiamo perso uno dei nostri elementi più validi! - spiegò l'uomo preoccupato

- Oh no! Ma perché non l'ha detto subito! Mia nipote poteva occuparsi anche di lui e ora non saremmo a questo punto!-

- Se vi servono un paio di braccia per quel... mikoshi... posso pensarci io. - si offrì Inuyasha

L'uomo lo squadrò dubbioso

- Grazie ragazzo, ma temo non saresti di molto aiuto. Kyosuke era un lottatore professionista, anche se si è ritirato da molti anni ha ancora una forza sovrumana, ci vorrebbero almeno 3 uomini grandi e grossi per sperare di sostituirlo. -

- Allora Inyasha fa proprio al caso vostro! - rispose Kagome – Non c'è nessuno forte come lui! - e rivolse all'uomo un sorriso così sereno e fiducioso che questi non osò ribattere.

Dal canto suo, questa volta fu Inuyasha ad arrossire:

- Tsk! Te ne sei accorta, finalmente! - rispose cercando di nascondere l'imbarazzo, ora era pronto a portare anche un tempio vero fino in capo al mondo.

- Ok. Allora quando hai finito di mangiare vieni da me che ti do un happi*. -

- Cosa?!! - esclamò Inuyasha – Devo cambiarmi??!!! Perchè non posso tenere la mia veste? - chiese a Kagome

- E' la tradizione, Inuyasha. - rispose Kagome e bisbigliando aggiunse – tanto qui non ci sono demoni -

- Mmmhhh... e va bene... ma solo per questa volta, perché ormai ho preso un impegno. - sbuffò

 

Terminarono il pranzo senza ulteriori interruzioni, Kagome si premurò di spiegare bene a Inuyasha come fare a trasportare il mikoshi, gli raccomandò in mille modi di non usare tutta la sua forza, ma di fingere comunque di farlo, avrebbe lavorato gomito a gomito con altri esseri umani, doveva cercare di adeguarsi ai loro ritmi, sostenerli nel momento del bisogno ma senza strafare. Temeva che il mezzodemone, stufo di spingere e sobbalzare, a un certo punto, avrebbe strappato di mano il mikoshi agli altri portatori e se lo sarebbe caricato su una spalla al grido di “Fate largo, pappemolli!”

Più tardi, in camera di Kagome, Sota aiutò Inuyasha ad indossare l'happi blu, dopo essersi cambiato a sua volta (lui avrebbe sfilato insieme ai suoi amici, con il mikoshi più piccolo dei bambini). Quando Inuyasha fu pronto, Kagome entrò per dare il tocco finale: distese il fazzoletto di stoffa quadrato, che di solito veniva avvolto e legato intorno alla fronte, lo legò ai quattro angoli e lo usò per nascondere le orecchie del mezzodemone poi osservò soddisfatta il risultato; era strano vedere Inuyasha con indosso qualcosa che non fosse la sua veste di hinezumi e che non fosse rosso, soprattutto era strano riuscire a vedergli le gambe l'happi infatti era abbinato a dei pantaloncini corti bianchi e fu anche la prima volta che Kagome lo vide con qualcosa ai piedi, un paio di tabi bianchi e degli zori di paglia. La “divisa ufficiale” del matsuri del tempio Higurashi!

- Wow!!! Stai benissimo! - esclamò

- Dici...?! - mormorò dubbioso – Bah! Andiamo, dai, e speriamo che questa pagliacciata finisca presto. - aggiunse avviandosi verso le scale che portavano al piano terra, dove Eri, Yuka e Ayumi li stavano aspettando..

Camminando dietro Inuyasha, Kagome non poteva fare a meno di osservarlo, stava davvero bene vestito così, il suo sguardo corse dalle larghe spalle di lui fino giù, lungo la sua schiena, ai pantaloncini che fasciavano i muscoli ben torniti delle cosce, “Cavolo!” pensò Kagome “Certo che se Inuyasha fosse un normale ragazzo umano, nell'ora di educazione fisica, farebbe davvero strage, col fisico che si ritrova.... WAHHH!!! Kagome ma che ti metti a pensare?!!!” Cercando di recuperare il controllo spostò lo sguardo sulla cintura dove notò che l'happi era messo un po' male, provò a tirarlo su al volo, mentre scendevano le scale, voleva sfilarlo leggermente per sistemare una piega, ma proprio in quel momento Inuyasha scese sul gradino sottostante, con il risultato che, invece di spostarsi di pochi centimetri, l'happi si sollevò completamente, fino alle spalle di Inuyasha, e Kagome si ritrovò a fissare il sedere del mezzodemone, messo bene in evidenza dai pantaloncini aderenti “Cavolo! Cavolo! Cavoloooo!!!” pensò diventando paonazza, quello era il colpo di grazia alla sua integrità morale, e sospirando capitolò: “Sì! Sarebbe decisamente un gran figo!”

- Ehi! Ma che combini?! - esclamò Inuyasha

- Scusa, scusa... non l'ho fatto apposta! Dai, vieni, che te lo risistemo! - disse Kagome scendendo l'ultimo scalino.

Decise che fosse più saggio tenersi alla larga dal “posteriore tentatore” di Inuyasha così si piazzò davanti a lui, anche se la maglietta bianca che indossava sotto l'happi complicava le cose anche su quel lato; sforzandosi di rimanere impassibile, gli sciolse di nuovo la cintura, e risistemò l'happi assicurandosi questa volta che le pieghe fossero tutte al posto giusto. Nel far questo lo stava praticamente abbracciando e Inuyasha arrossì leggermente sentendola così vicina... il profumo dei suoi capelli lo stava avvolgendo... Infine Kagome si mise a sistemare un'invisibile piega del risvolto accarezzandogli dolcemente il petto, quel semplice contatto mandò il cuore del mezzodemone a mille... “lei se ne accorgerà?!” pensò Inuyasha preoccupato. Kagome gli sorrise soddisfatta:

- Ecco fatto! Sei di nuovo bellissimo! - scherzò, ma lui arrossì ugualmente a quel complimento

Il flash di una macchina fotografica li interruppe. Era Ayumi, autoproclamata fotografa ufficiale del matsuri, alle sue spalle Eri e Yuka stavano facevano le sceme imitando Kagome e Inuyasha:

- Tesoruccio aspetta, che ti sistemo la cravatta! - diceva Yuka con una vocetta stridula

- Oh amore mio! - rispose Eri imitando un vocione da uomo – Per fortuna ci sei tu ad occuparti di me. Sarei un uomo finito se non ti avessi al mio fianco. -

- Oh maritino! -

- Oh mogliettina! - sospirarono all'unisono abbracciandosi e guardandosi con occhi languidi

- Avete finito, sceme?! - le rimproverò Kagome rossa fino alla punta dei capelli – Avanti! Sparite! Se non avete di meglio da fare, andate fuori a fare le foto! E' lì che c'è la festa! -

Le ragazze uscirono ridendo come pazze.

Kagome e Inuyasha si concessero un attimo per sbollire dall'imbarazzo:

- Certo che le tue amiche sono proprio strane, eh! - mormorò Inuyasha per rompere quel silenzio imbarazzante

- Non farci caso. Si divertono così. - rispose Kagome sorridendo – Dai, usciamo anche noi! -

 

 

Glossario:

Niente di che, tutte cose che sicuramente conoscete tutti almeno di vista, ma magari qualcuno non si ricorda il nome

 

tori: portali di legno, di solito rosso, o di pietra che delimitano l'entrata di un tempio o di una zona sacra

bento: cestino del pranzo, una piccola scatola di plastica o di lacca che contiene riso e altri piatti freddi (se avete visto un po' di anime ce li avrete presenti)

onigiri: polpette di riso ripiene di vari ingredienti avvolte in un foglio di alga Nori (anche quelle ne avrete viste di sicuro)

happi: kimono corto, praticamente una giacca che viene indossata di solito dai commercianti sul luogo di lavoro o durante i matsuri; di solito ha sulla schiena una scritta, un simbolo o una pubblicità (se riesco spero di inserire un'illustrazione! ^-^)

 

Angolo dell'autrice:

Continuano i preparativi per questo fantomatico matsuri e... l'atmosfera comincia a scaldarsi!

Ma che fine ha fatto il nostro “eroe”, vi starete chiedendo. Niente paura, sta arrivando, di corsa come sempre, al grido di – Higurashiiii!!! - XD

Alla prossima (se vi va) ^_^

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Capitolo 3
*** Stregato dalla... kagura ***


Stavano chiudendosi la porta di casa alle spalle quando videro un ragazzo, con indosso un happi uguale a quello di Inuyasha , che correva verso di loro agitando la mano in segno di saluto:

- Higurashiii! -

“Oh no! E' Hojo!” pensò allarmata Kagome - Ciao Hojo, ci sei anche tu?! - chiese con un sorriso forzato

- Già ho sentito le tue amiche che parlavano del masturi, a scuola, e mi sono offerto anch'io di dare una mano. - rispose sorridente come sempre – Ah dimenticavo! Ti ho portato un regalo. - aggiunse porgendole un piccolo pacchetto di carta – è una tisana ricostituente, ho pensato che con tutti questi preparativi ti saresti stancata e non vorrei che ti ammalassi di nuovo. -

- Eh... Ah... Grazie Hojo... non era necessario... Ah! I-inuyasha... tu non conosci ancora Hojo, vero? - ormai non poteva più evitare di fare le presentazioni

- Ah, tu sei il ragazzo che ha recitato con noi al festival scolastico! Piacere, io sono Hojo. - disse cortese porgendogli la mano.

Inuyasha guardò quella mano senza capire cosa volesse dire quel gesto e si limitò a rispondere con fare annoiato:

- Ah si... piacere... -

Hojo lo guardò imbarazzato e ritirò la mano senza sapere se sentirsi stupido o offeso.

Kagome decise di porre fine a quell'imbarazzante agonia o quanto meno di cavarsene fuori. Sperava che non succedesse niente tra quei due ma nel caso fosse successo non voleva esserci, così esordì, con finto entusiasmo:

- Oh! Ma guarda come è tardi! Su su, voi due, andate! E' quasi ora di partire, si stanno già radunando tutti vicino al mikoshi. - poi aggiunse - Inuyasha, mi raccomando, hai capito bene cosa devi fare, vero?! E' un incarico molto delicato! -

- Si si , ho capito, tranquilla! Prometto che non romperò niente. - rispose Inuyasha

“Rompere?!” si chiese perplesso Hojo “E cosa potrebbe rompersi a parte la nostra schiena?! Forse Kagome teme che questo ragazzo possa far cadere il mikoshi?!” così si sentì in dovere di intervenire:

- Non preoccuparti, Higurashi. Ci penserò io a lui. Se senti che non ce la fai chiedi pure aiuto a me, daccordo Inuyasha?! - lo incoraggiò

Inuyasha squadrò un attimo perplesso quell'umano che, ai suoi occhi di demone, appariva inesorabilmente mingherlino “Qui se c'è uno che ha bisogno d'aiuto mi sa che quello sei tu!” pensò, ma si limitò a dirgli con aria indifferente

- Se lo dici tu... -

Si avviarono insieme verso il mikoshi:

- A più tardi, Higurashi! - la salutò Hojo

Kagome emise un profondo sospiro di sollievo e si diresse verso il kaguraden* dove suo nonno la stava aspettando per ripassare i passi della kagura.

 

Ci vollero ancora alcuni minuti poi il corteo si decise a partire, c'erano molti più portatori di quanti potessero effettivamente reggere il mikoshi, con il procedere della sfilata Inuyasha capì che erano lì per darsi il cambio, di tanto in tanto. Da come l'avevano descritto Kagome e sua madre, sembrava che questo fantomatico mikoshi dovesse essere trattato con i guanti di velluto, invece Inuyasha scoprì che durante tutto il trasporto il piccolo tempietto doveva essere continuamente agitato e sballottato, il che per dei normali umani comportava una bella fatica.

Hojo si mise di fianco a Inuyasha preparandosi ad aiutarlo a sorreggere il peso del mikoshi, ma si accorse con stupore che il tempietto sembrava pesare meno di quanto credesse... beh infondo era meno brutta di come gliel'avessero dipinta, prima di allora aveva trasportato solo il mikoshi dei bambini, ciò nonostante dopo un po' iniziò a sentire la fatica e quando un uomo si offrì di dargli il cambio accettò volentieri.

Dal canto suo Inuyasha si stava divertendo più del previsto, si era immaginato una processione triste e silenziosa e invece tutti gridavano e spingevano il mikoshi in tutte le direzioni, muovendosi a tempo e facendo scuotere le decorazioni, simili a campanelle, che lo adornavano. Erano quasi a metà percorso ma non si sentiva affatto stanco, anche se gli uomini intorno a lui continuavano a chiedergli se volesse fare una pausa, sarebbe andato dritto fino alla fine senza problemi. Poi si ricordò le raccomandazioni di Kagome: non doveva strafare, doveva fingere di comportarsi come gli altri, così quando Hojo, dopo una pausa, tornò al suo fianco, gli chiese di prendere il suo posto. Hojo accettò volentieri:

- Certo che hai una bella resistenza, anche se devo ammettere che questo mikoshi non è molto pesante... - fece appena in tempo a dire questo che il fiato gli mancò di colpo: Inuyasha aveva appena smesso di reggere il palo di sostegno lasciandolo completamente a Hojo e agli altri; in quel momento il mikoshi era diventato pesantissimo sulla spalla di Hojo... possibile che fosse Inuyasha a... “No, non è possibile, sarà la stanchezza che comincia a farsi sentire...” pensò il ragazzo. Gli uomini di rinforzo sembrarono accorgersi del cambiamento di colore delle facce dei portatori, che ora tendevano dal rosso al viola, e altri 5 o 6 di loro li raggiunsero per dare manforte.

Nessuno osava ammetterlo, ma quando Inuyasha, dopo qualche minuto di inutile riposo, tornò al suo posto tutti tirarono un sospiro di sollievo e nessuno osò più chiedergli se volesse riposarsi.

 

- Visto?! Che ti dicevo?! Sei perfetta! - la lodò il nonno

La sfilata del mikoshi era quasi terminata e anche Kagome aveva finito le sue prove:

- Allora, nonno, vado a cambiarmi – disse dopo aver riordinato gli oggetti che avrebbe usato per la kagura. - Mamma, mi dai una mano?! -

 

Quando, il mikoshi arrivò al tempio, Kagome si stava ancora cambiando. Inuyasha rimase a riprendere fiato (non che ne avesse bisogno) insieme a Hojo, Sota e gli altri. Li raggiunsero anche Eri, Yuka e Ayumi che avevano seguito passo passo tutta la sfilata imbastendo le più assurde teorie e pianificando i peggiori scenari vedendo Hojo insieme a Inuyasha. Erano a dir poco sconvolte che i due non facessero scintille.

- C'è una sola spiegazione plausibile – aveva sentenziato Yuka – Hojo (Quel babbeo!) non ha ancora capito con chi ha a che fare! -

- Se non ci arriva da solo a capire la situazione... questa volta dobbiamo dargli una svegliata! - affermò Eri

- Ma poverino... ci resterà male - mormorò preoccupata Ayumi

- E' per il suo bene, Ayumi. Non ha speranze con Kagome, lei ha già Inuyasha. Li hai visti anche tu no?! Solo un cieco non vedrebbe che sono pazzi l'uno dell'altra! - rispose spietata Yuka – E poi Hojo è pieno di corteggiatrici, ma lui continua a morire dietro a l'unica che non se lo fila e non se lo filerà mai. E' ora che torni sulla piazza! Dobbiamo farlo per quelle povere ragazze! - concluse con esagerato trasporto

- Giusto, Yuka! - approvò Eri – Vedrai Ayumi, Hojo si consolerà in fretta! Le occasioni non gli mancano -

Fu con questi “nobili propositi” che, più tardi, le tre amiche, insieme a Inuyasha e all'ignara vittima del loro complotto (Hojo), raggiunsero il Kaguraden, il padiglione dove Kagome si sarebbe esibita nella kagura.

Attesero ancora qualche minuto poi finalmente lo spettacolo cominciò: una giovane miko agghindata di tutto punto entrò lentamente in scena con in mano un ventaglio. I capelli neri erano raccolti in una lunga coda ordinata fermata da nastri bianchi e rossi, sulla fronte portava un piccolo copricapo ornato di fiori e decine di piccoli pendenti dorati che si muovevano delicatamente tintinnando come piccole campane a vento, sulla veste tradizionale bianca e rossa, portava un haori bianco con dei motivi floreali. Eri, Yuka e Ayumi emisero piccoli risolini eccitati:

- E' Kagome! E' Kagome! - si ripetevano l'un l'altra incredule

– Che bella! Non sembra nemmeno lei! -

- E' la prima volta che la vedo vestita da miko, e tu Inuyasha?! - domandò Ayumi con aria innocente

“Bel colpo, Ayumi!” pensò Yuka “Brava! Sottolineiamo il fatto che Inuyasha è sempre qua al tempio e passa un sacco di tempo gomito a gomito con lei! Anche se, conoscendo Ayumi, non è con questo intento che ha parlato” riflettè

Inuyasha fissava Kagome a bocca spalancata, non riusciva a toglierle gli occhi di dosso:

- Eh... Che... - biascicò senza distogliere lo sguardo da lei – Sì, sì... l'ho vista spesso vestita da miko... quando non ha quella... divisa... ma... non così... di solito non è così... così - non riusciva proprio a trovare la parola... “bella”?!... No, Kagome è sempre bella... “eterea”?!... Qualsiasi cosa voglia dire... Alla fine sembrò decidersi - ... meravigliosa come una dea scesa dal cielo! - mormorò.

Hojo lo guardò perplesso prima di tornare ad osservare Kagome, in effetti quel kimono le dava un'aria così eterea... sembrava veramente irraggiungibile...

Nel frattempo Kagome continuava la sua danza: muoveva il ventaglio molto lentamente, con movimenti attenti e precisi, seguendo il ritmo del flauto e del tamburo che l'accompagnavano; aveva un'espressione molto seria, si vedeva che era concentratissima e nervosa per la paura di sbagliare, nonostante questo i suoi gesti erano delicati e armoniosi. Apriva e chiudeva il ventaglio e con ampi gesti descriveva grandi cerchi in ogni direzione. Lentamente sembrò iniziare a rilassarsi ma senza perdere la concentrazione, era così aggraziata... Inuyasha si sentiva quasi ipnotizzato “E' questa danza che dovrebbe attirare gli Dei...?! Non so se con loro funzioni ma... con i demoni funziona di sicuro... o almeno con i mezzidemoni...” pensò ormai senza fiato.

Kagome si inginocchiò davanti a un piccolo tavolino, sempre molto lentamente chiuse il ventaglio e ve lo appoggiò sopra con delicatezza, poi raccolse la suzu, un piccolo bastone con tre file di campanelle e ornato da nastri colorati, quando si rialzò in piedi, con la coda dell'occhio, notò i suoi amici che assistevano allo spettacolo: Ayumi la tempestava di foto, Eri e Yuka si tenevano le mani eccitatissime, Hojo sorrideva quasi con approvazione e Inuyasha... Inuyasha aveva una faccia indescrivibile... sembrava imbambolato... vedendolo così stava per scoppiare a ridere ma riuscì a trattenersi e a tornare seria, anche se ora era decisamente più rilassata.

Quando Inuyasha incrociò il suo sguardo, sentì il richiamo di quegli occhi meravigliosi, caldi e avvolgenti poi vide le sue labbra iniziare ad incresparsi ma subito contrarsi e, con fatica, tornare poi a rilassarsi più serene di prima “No! No! Ti prego non ridere! Non sorridere nemmeno!” pensò disperato “Se adesso mi sorridi giuro che salto su quel palco e ti porto via per sempre!” e l'avrebbe fatto veramente ma poi... il delicato suono delle campanelle sembrò riportarlo lentamente alla ragione, mentre continuava la sua danza Kagome muoveva la suzu con piccoli movimenti del polso facendo suonare le campanelle. Inuyasha ricominciò a respirare e riacquistò lentamente l'uso dei muscoli facciali, sentì che anche il cuore iniziava a calmare i suoi battiti, per questa volta non sarebbe scoppiato. Kagome aveva raccolto di nuovo il ventaglio e lentamente, come era entrata, uscì dal palco. Inuyasha la guardò allontanarsi a malincuore, si ritrovò ad allungare una mano verso di lei, avrebbe voluto trattenerla, vederla ballare ancora quella strana, ipnotica danza. Che fosse quello il segreto della grande forza spirituale di Kagome? Era riuscita a far innamorare di sé tutti i Kami dell'universo?!

 

- Kagomeeeee!!!! - gridarono eccitate le amiche raggiungendola dietro il palco – Sei stata stupenda! Da urlo!-

- Zitte, zitte! Non dite niente! Che vergogna! Vorrei sprofondare! - rispose Kagome nascondendosi la faccia con le mani – Mi sento così ridicola, conciata così! -

- E invece sei bellissima! - disse Yuka – Anzi no. Come ha detto Inuyasha: sei “meravigliosa come una dea scesa dal cielo”! -

Kagome la guardò spalancando gli occhi incredula, poi rivolse la stessa occhiata al mezzodemone alle sue spalle che incrociò le braccia arrossendo e distogliendo lo sguardo:

- Beh! Che c'è?! - esclamò strafottente, ma si vedeva che era imbarazzatissimo “Maledetta spiona!” pensò rivolto ad Yuka che rideva sotto i baffi.

- Kagome – li interruppe la mamma – aspetta a toglierti il kimono, ho bisogno che tu mi dia una mano al banco dei portafortuna. -

- Ok, mamma – rispose – fammi almeno togliere questa roba – disse indicando il copricapo – Ragazze, a quanto pare sarò impegnata ancora per un po'. Voi che fate? - chiese alle amiche

- A questo punto pensavamo di andare a casa e tornare più tardi, stasera. - rispose Yuka

- Si così ci diamo una sistemata e ci facciamo belle. Altrimenti ci fai sfigurare – aggiunse Eri facendole l'occhiolino

- Io resto ancora un po' a fare altre foto, poi vado a casa anch'io, magari riesco persino a svilupparle prima di tornare. - disse Ayumi, da brava presidente del club di fotografia.

- Higurashi, se avete bisogno di aiuto, posso restare ancora un po' – si intromise Hojo

- Ti ringrazio, Hojo, ma non credo sia necessario... c'è Inuyasha con me. - rispose candidamente Kagome

“EVVAI! Colpito e affondato, Kagome!” pensò Yuka

Ma Hojo non sembrava aver raccolto.

- Allora ci vediamo tutti più tardi – continuò Kagome – sperando di riuscire a godermi un po' la festa... - avrebbe preferito che non tornassero, il pomeriggio ormai era agli sgoccioli, Inuyasha sarebbe tornato umano tra poche ore e non sapeva proprio come riuscire a giustificarsi... forse avrebbero passato la serata a nascondersi...

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Angolo dell'autrice:

Il povero Inuyasha comincia a rosolare a fuoco lento, (non per niente 'sto matsuri è “in love”) mentre qualcuno trama nell'ombra all'insaputa dell'ignaro Hojo, che tanto non capirebbe neanche se glielo dicessero! Ma confido che piano piano si sveglierà (a forza di ceffoni!!) grazie all'aiuto delle "tre moschettiere"!

 

Ci tengo a precisare una cosa: in questa storia Yuka sarà la mia “portavoce ufficiale”!!!

 

Ah dimenticavo! Piccolo “errata corrige” sul capitolo precedente: i tabi sono i calzini bianchi da mettere con gli zori cioè i sandali infradito, in questo caso di paglia, tipo quelli di Miroku

 

Alla prossima settimana (ormai ho preso il ritmo), per chi vorrà seguirmi! ^_^

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Capitolo 4
*** Debole umano ***


Tolti copricapo e haori, Kagome e Inuyasha passarono il resto del pomeriggio a vendere i portafortuna del tempio Higurashi, compresi quelli con quella pessima imitazione della sfera dei quattro spiriti. Il sole stava ormai per tramontare quando Kagome si rivolse a sua madre:

- Mamma... credo che noi dovremmo... Sai... Inuyasha... -

- Vai pure, cara – le rispose la mamma sorridendo - Restiamo io e il nonno qui. Voi avete fatto abbastanza, fatevi un bagno, mangiate un boccone e godetevi pure il resto della serata, ve lo siete meritato. -

Si rifugiarono in casa lontani da occhi indiscreti, Inuyasha si sarebbe trasformato da un momento all'altro

- Hai fame, Inuyasha?! Cosa ti va di mangiare?! - gli chiese Kagome aprendo il frigo – Ci sono ancora un paio di bento... O vuoi che ti prepari qualcosa di caldo? -

- C'è quella roba che si fa con l'acqua calda?! - chiese speranzoso

- Bah! Tu e i tuoi ramen istantanei! - lo canzonò Kagome – Eh no, caro mio! Stasera ti stupirò! Dimentica il triste ramen istantaneo, qua al matsuri abbiamo il miglior chiosco di ramen della città! Se più tardi usciamo potrai mangiarne fino a scoppiare. - propose sorridendo

- Davvero?! C'è un tizio che cucina quella roba?! - gli brillavano gli occhi dalla gioia - Come ho fatto a non accorgermene, il mio olfatto sta proprio svanendo... - aggiunse contrariato

- Meglio! Così ti ho fatto una sorpresa! - rispose Kagome scoppiando a ridere – Intanto vai a farti un bagno, il tuo olfatto sarà anche sparito ma il mio no, hai addosso il sudore di tutto il quartiere. - scherzò tappandosi il naso.

“Tu invece hai sempre un profumo buonissimo” pensò Inuyasha “e io odio non poterlo sentire come al solito”

- Va bene. - le disse per farla contenta – Dove hai messo il mio kimono? -

- Ne ho approfittato per lavarlo. Vado a vedere se è asciutto e te lo porto. - rispose Kagome

- Cooosa?! Ma che ti è saltato in testa! - esclamò Inuyasha

- Beh scusa tanto. Credevo di farti un piacere. - si giustificò Kagome dispiaciuta, non pensava si sarebbe arrabbiato

- Lasciamo perdere, ormai è fatta, vado a lavarmi - tagliò corto spazientito

Arrivato in bagno, lanciò un'occhiata alla sua immagine nello specchio, proprio in quel momento sentì l'ultimo guizzo del suo sangue demoniaco fluire nelle sue vene; chiuse gli occhi e quando li riaprì l'immagine che lo fissava era quella di un normale ragazzo dai capelli neri.

- Ecco fatto! Benarrivato perdente! - si salutò. Si spogliò ripensando alla sfilata del pomeriggio e a tutti quegli uomini stanchi morti nonostante il suo aiuto... ecco, adesso era proprio come loro.

“Ma perché gli umani devono essere tutti così deboli?” pensò immergendosi nella vasca “Tutti tranne Kagome...” in una giornata del genere era riuscita a: curare suo nonno, aiutare sua madre, cucinare per un esercito, occuparsi di lui, aiutarlo a vestirsi, imparare a ballare, esibirsi davanti a una marea di gente, bella e splendida come una dea, vendere degli stupidi amuleti sorridendo sempre a tutti, allegra e gentile, sopportare le sue amiche... stava dimenticando qualcosa?!

“Beh, e in tutto questo adesso scopro che ha pure trovato il tempo di lavare il mio stupido kimono!” l'ultima donna a fare una cosa del genere per lui era stata sua madre... si sentiva terribilmente in imbarazzo, per questo aveva fatto l'offeso prima, ma la verità era che temeva che Kagome si fosse stancata troppo e poi... il kimono lavato da Kagome... chissà se dopo avrebbe avuto il suo odore...

Lanciò un'occhiataccia spazientita al suo riflesso sul rubinetto della vasca... “Maledetto stupido! Tu e i tuoi pensieri da femminuccia! Perchè non riesco a frenarli quando sono così?! Sono debole dentro e fuori!”

Nel frattempo Kagome era andata a ritirare il bucato “Oh no. Il kimono di Inuyasha è ancora umido! E ora chi lo sente?! Accidenti a me, ma perché non sono stata ferma!” poi le venne un'idea e corse a cercare sua madre.

 

Inuyasha era ancora immerso nella vasca ripensando a Kagome, quando l'oggetto dei suoi pensieri bussò alla porta dell'antibagno

- Inuyasha tutto a posto?! Ti ho portato i vestiti. Sbrigati che voglio lavarmi anch'io. -

- Si, adesso esco. - le rispose

Kagome richiuse la porta e andò in camera sua a prendere le sue cose.

Uscito dalla vasca, Inuyasha si guardava intorno, cercando il suo kimono, ma non riusciva a vederlo da nessuna parte

“Va bene niente vista demoniaca... ma non vedere nemmeno un kimono rosso mi sembra un po' troppo!” pensò.

Poi la sua attenzione fu attratta da un piccolo fagotto di cotone leggero, blu con degli strani disegni, lo aprì e si accorse che era uno yukata da uomo, i disegni che all'inizio non aveva capito erano dei draghi alternati a dei disegni geometrici.

In quel momento la voce di Kagome tornò a farsi sentire da dietro la porta:

- Inuyasha, hai trovato lo yukata? -

- E' per me questo? E il mio kimono? - chiese

- Scusami tanto ma è ancora umido. - si scusò lei - Metti quello, dai. Era di papà ma la mamma ha detto che puoi usarlo. -

La leggera nota di tristezza che avvertì nella sua voce, cancellò in un attimo ogni tentativo di protesta dalla mente di Inuyasha, anche se sentiva di non meritare l'onore che gli stavano facendo Kagome e sua madre permettendogli di indossare quello yukata.

Dopo un'interminabile silenzio, la porta del bagno si aprì e Inuyasha fece la sua comparsa, Kagome gli sorrise dolcemente

- Lo sapevo! Ti sta benissimo. - mormorò e lo abbracciò stringendosi forte al suo petto

- Ka-kagome... - balbettò Inuyasha che non si aspettava quella reazione

- Scusa – gli rispose lei tenendolo stretto – è solo che... chissà se era così l'abbraccio di papà?! Non me lo ricordo più... -

- Kagome... - mormorò dolcemente Inuyasha stringendola forte – Forse è meglio se mi ridai il mio kimono... sono abituato a indossarlo anche bagnato, sai?! -

- No, no! Non se ne parla! - esclamò di colpo asciugandosi le lacrime e ritrovando la sua grinta – Questo yukata è troppo bello per ammuffire in un armadio! Usalo quanto voi... anzi te lo regalo! -

- Ma Kagome... -

- Niente “ma”! E ora vattene che è il mio turno. - scherzò allegra.

“Eccola lì, che donna incredibile: forte come una tigre e delicata come una farfalla!” pensò Inuyasha “Come ho fatto ad essere così fortunato da incontrarla?!”

Andò ad aspettarla in cucina, giocando con Buyo. Dopo un po' la sentì uscire dal bagno e andare in camera sua. Passò altro tempo che a Inuyasha sembrava interminabile, alla fine si stufò e decise di andarla a cercare.

- Kagome sei pronta? - chiese bussando

- Si, ho quasi fatto, un attimo – rispose Kagome

Inuyasha si appoggiò inavvertitamente alla porta, che doveva essere chiusa male perché si aprì leggermente, rivelando uno spettacolo da mozzare il fiato: Kagome, in piedi davanti alla scrivania, si stava guardando nel piccolo specchio appeso alla parete, sporgendosi leggermente in avanti; dava le spalle alla porta e non notò subito Inuyasha, si era raccolta i capelli e li aveva fermati con dei fermagli pieni di fiori, indossava uno yukata rosa pallido, con dei fiori di malvarosa sulle maniche e sulla gonna, tenuto fermo da un leggero obi azzurro. Teneva in mano un piccolo oggetto cilindrico colorato, Inuyasha rimase in silenzio ad osservarla mentre si passava quella cosa sulle labbra... “Allora quello è un rossetto” pensò; non riusciva a distogliere lo sguardo dalle labbra di lei e da quei movimenti lenti e sinuosi... dalle piccole smorfie che faceva per stendere meglio il rossetto... dal leggero tocco delle sue dita che cancellavano un invisibile sbavatura... Quelle labbra erano terribilmente invitanti... “Vorrei essere quel rossetto” pensò sentendosi avvampare. Finalmente Kagome lo vide riflesso nello specchio e lo guardò sorridendo senza voltarsi.

- Arrivo, arrivo! Hai fame, lo so! Avresti dovuto ascoltarmi e mangiare qualcosa. - lo rimproverò scherzosamente ignara dei suoi veri pensieri. Sorridendo si voltò verso di lui sollevando leggermente le braccia per lasciarsi ammirare:

- Ta-daann! E allora come sto? - gli chiese allegramente

Era troppo per il suo debole cuore umano, se continuava così non sarebbe sopravvissuto a quella giornata! Ci volle tutta, ma proprio tutta, la sua forza di volontà per impedirgli di correre ad abbracciarla, sollevarla di peso e impossessarsi di quelle labbra innocenti che ora brillavano tentatrici.

- Be-bene! - mormorò non sapendo più dove guardare, aveva un disperato bisogno di aria - A-andiamo, voglio passare da tua madre a ringraziarla per lo yukata. - disse cercando di recuperare il controllo.

 

 

Angolo dell'autrice

 

Capitolino puccioso e molto love-love, lo so... Fa tutto parte del “Grande Disegno”! Abbiate fede. ;)

Per la seria Pubblicità Progresso (:-P): se volete saperne di più sul padre di Kagome vi rimando alla mia FF “A song for Kagome”, non è indispensabile ma almeno vi fate un'idea della mia versione dei fatti, se volete.

 

Alla prossima ^_^

 

Glossario:

 

Yukata: kimono estivo, leggero

Obi: fascia di stoffa alta e colorata che si avvolge alla vita per chiudere i kimono

Haori: specie di giacca di solito lunga che si indossa sopra il kimono

EDIT:
Ho trovato per caso una bella imagine e l'ho aggiunta. Ecco il link alla pagina dell'autrice http://th06.deviantart.net/fs71/PRE/i/2014/192/5/f/inukago__win__by_rocioo-d7qaxt9.jpg
Grazie Rocioo! ;)

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Capitolo 5
*** W la mamma! ***


Avevano appena raggiunto il negozio del santuario, quando si sentirono salutare in lontananza, a quanto sembrava le ragazze e Hojo si erano già radunate e li aspettavano:

- Kagomeee... siamo qua! -

Kagome le salutò con un gesto della mano e loro si avvicinarono:

- Kagome, ti odio! - esordì Eri rimirandola – Ma come fai a stare bene con qualsiasi cosa ti metti addosso! Contro di te è una guerra persa! -

- Ma che dici... - si schermì lei imbarazzata

- E' vero! - confermò Yuka – Non troveremo mai un fidanzato se continuiamo a farci vedere in giro con te. -

- E' vero, Higurashi, sei sempre bellissima. - ammise anche Hojo che non le staccava gli occhi di dosso

Inuyasha lo notò e gli scoccò un'occhiata assassina, avrebbe voluto ringhiare.

- E Inuyasha?! Non era con te?! - chiese Ayumi curiosa guardandosi attorno finchè il suo sguardo si posò su un bel ragazzo moro, vicino a loro, che agitava leggermente una mano davanti a sé, come per voler attirare la sua attenzione

- Ehiii - le stava dicendo

Un brivido agghiacciante corse lungo la schiena di Kagome che rimase paralizzata dal terrore, si era completamente dimenticata di quel “piccolo dettaglio”.

“Eccoci” pensò terrorizzata “Ci hanno scoperto! Scoppierà un casino!”

- Inuyasha???!!!! Ma sei proprio tu???!!! Che hai fatto ai capelli???!!!! - chiesero tutti in coro sconvolti

- Quante storie... - rispose lui – Ho solo perso... -

-...Una scommessa! - lo interruppe la provvidenziale voce della mamma, comparsa appena in tempo alle loro spalle

- Una scommessaaaa???!!! - questa volta al coro si unì anche Kagome ma, per fortuna, nessuno se ne accorse

- Sì. Con me. - confermò la mamma tranquilla – Vedete... Inuyasha è un caro ragazzo, si da sempre tanto da fare, ma... a volte non si rende conto della sua forza e combina un sacco di guai... Oggi ci tenevo che fosse tutto perfetto e allora... per incentivarlo... abbiamo fatto una scommessa: se oggi non avesse combinato guai gli avrei offerto una piccola vacanza, al contrario, al minimo errore, l'avrei costretto a togliersi di dosso quell'aria da teppista che si ritrova. E devo dire che il risultato è sorprendente, sei stata molto brava, Kagome! Sembra un vero giapponese, adesso. -

- Che-che c'entro io, scusa?! - domandò perplessa Kagome ancora sotto shock

- Via! Non essere modesta, tesoro. Sei tu che gli hai tinto i capelli... -

- Eh... Ah... Quello... - balbettò iniziando a reagire – Si... beh... in effetti... ho stupito anche me stessa. -

- Ohhhh.... ma perché?! - piagnucolò Eri – Aveva dei capelli così belli... non li avevo mai visti a nessuno come i suoi... -

- Non preoccuparti, Eri, non sono così cattiva. Con una bella lavata torneranno come prima... - la tranquillizzò la mamma

- Già! - confermò Kagome sorridendo nervosa – Vedrai che domani sarà il solito Inuyasha -

- Ma che hai combinato per meritarti una punizione simile? - chiese Yuka

- Col mikoshi sei stato grande! Posso confermarlo! - provò a difenderlo Hojo

- Ah, io lo so, io lo so! Ho le prove del misfatto! - saltellò allegra Ayumi sventolando delle foto – Guardate! - tirò fuori dal mazzo una foto dove si vedeva Kagome soccorrere Inuyasha in una nuvola di polvere, circondati da assi di legno e tubi di metallo. -

“Incredibile!” pensò Kagome, in qualche modo se la stavano cavando... guardò sua madre adorante, con le lacrime agli occhi, avrebbe voluto gridarle “Sei un genio!!!” ma lei dovette capirlo ugualmente perché ricambiò il suo sguardo e le sorrise facendole l'occhiolino.

- Oh, signora Higurashi, che donna implacabile! - intervenne un'anziana signora che aveva assistito alla scena – Costringere questo caro ragazzo a una tortura simile, per una sciocchezza del genere... -

- Mi dispiace, signora Sato, ma una scommessa è una scommessa. E le scommesse vanno sempre pagate. Vero, Inuyasha?! -

- Eh... si, certo... per me non è un problema – rispose incerto senza capire bene che stesse succedendo

“Perfetto!” pensò Kagome “La signora Sato è la pettegola più pettegola del quartiere, nel giro di dieci minuti questa storia la sapranno tutti, così nessuno si farà strane idee e non passeremo la serata a dare spiegazioni”

- Cavolo hai fatto proprio le cose in grande, Kagome, gli hai trovato pure delle lenti colorate?! - chiese Eri guardando Inuyasha dritto negli occhi

- Eh, già... - rispose con un sorrisetto forzato – Beh, noi dobbiamo ancora cenare, ho promesso a Inuyasha una scorpacciata di ramen. -

- Noi siamo a posto. - rispose Hojo – Ma vi facciamo compagnia. -

- Andiamo Inuyasha. - lo incitò Kagome

- Sì, un attimo, arrivo subito – rispose

Poi si voltò verso la madre di Kagome, lo sguardo serio delle grandi occasioni, tutti si fermarono a guardarlo:

- Signora, volevo ringraziarla per... questo. - disse indicando lo yukata che aveva indosso – Non avrei voluto accettarlo ma Kagome ha insistito tanto... lei non immagina che grande onore sia per me aver ricevuto un oggetto tanto prezioso. - e così dicendo fece un profondo inchino

- Su, su, caro. - esclamò la mamma di Kagome costringendolo a rialzarsi – Non è necessario essere così formali, ormai sei di casa, sei come un altro figlio per me. Consideralo un piccolo ringraziamento per tutte le volte che ti sei preso cura di Kagome. Spero che continuerai anche in futuro... -

- Certamente! Kagome potrà sempre contare su di me! - rispose orgoglioso

- Ehi ehi... che sta succedendo?! - sibilò Yuka a denti stretti – Kagome, sembra quasi che Inuyasha stia chiedendo la tua mano... -

Anche Hojo aveva drizzato le antenne davanti a quella scena “Ma che sta succedendo?!” pensò perplesso

- Ma che dici?! Sei impazzita, Yuka?! Siamo troppo giovani per una cosa del genere! - avvampò Kagome – Gli ho solo regalato uno yukata di mio padre. -

- Beh allora capisco perché reagisce così! - si lasciò sfuggire Hojo tranquillizzato

“Hojo, sei un vero babbeo!” pensarono Eri e Yuka scambiandosi un'occhiata “Ma ce le hai le orecchie??!! Hai sentito cosa ha detto Kagome?! Siamo troppo giovani... Significa che se non fosse per questo lo sposerebbe!!! E poi... lo yukata di suo padre... non è una cosa che Kagome darebbe al primo venuto!!!”

Le parole di Yuka ronzavano ancora in testa a Kagome “Inuyasha che chiede la mia mano...” quell'idea la faceva sciogliere e il cuore le batteva a mille... sarebbe stato bello... un giorno... magari... E comunque, vedere Inuyasha così serio e composto, dare così tanta importanza a un vecchio yukata che nessuno metteva più, le fece una gran tenerezza,

“Al giorno d'oggi non si trovano più ragazzi così sensibili... E poi Inuyasha sa essere terribilmente educato quando vuole... Beh è figlio di un demone, è vero, ma anche di una principessa.”

Fu col cuore gonfio di questi sentimenti che si avvicinò al suo fianco e prendendolo a braccetto gli disse, con tutta la dolcezza di cui era capace:

- Possiamo andare adesso?! -

- Sì – mormorò lui sorridendole con altrettanta dolcezza

Si avviarono così verso le bancarelle, rimanendo un po' indietro rispetto agli altri, che ogni tanto si voltavano ad aspettarli. Yuka continuava a tenere d'occhio Hojo e pensava “Ecco, li vedi?! Ti sembra che ci sia spazio per te tra quei due???!!!”

Dal canto suo, Hojo rifletteva in silenzio, beh certo... avrebbe voluto esserci lui al braccio di Kagome, ma a quanto sembrava Kagome e sua madre davano una grande importanza a quel ragazzo “Ma in che cavolo di rapporti è quel tipo, con la famiglia Higurashi... un lontano parente?!... il figlio di un vecchio amico di famiglia?!” La curiosità iniziava a roderlo, ma non stava bene fare troppe domande.

 

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Angolo dell'autrice

 

Standing ovation per la signora Sato che mi eviterà di tediarvi con continue spiegazioni ad ogni angolo del matsuri! XD

Piaciuto l'escamotage della scommessa?! Lo so, si sente il cigolio delle mie unghie sullo specchio... :P Abbiate pietà!

Riuscirà il povero tarlo a rodere la zucca dura di Hojo... speriamo che Yuka gli dia una mano

 

Alla prossima ^_^

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Capitolo 6
*** Cucina e pesci rossi ***


Cenarono allegramente al bancone del chiosco, il proprietario partecipava al festival da una vita e conosceva bene “la piccola Kagome” l'aveva letteralmente vista crescere. Era anche uno degli uomini che aveva trasportato il mikoshi, così aveva conosciuto anche Inuyasha.

- Ehi Kagome! - stava dicendo allegro Inuyasha con la bocca piena di spaghetti – Quelli che cucini tu sono buonissimi ma questi... WAAAHHH sono eccezionali!!! - aveva le lacrime agli occhi dalla gioia.

Kagome non sapeva se ridere o arrabbiarsi (che fine avevano fatto tutte quelle buone maniere che aveva sfoggiato un attimo prima?), scelse di ridere:

- Visto?! Te l'avevo detto che ne sarebbe valsa la pena! -

- Allora, Kagome, sarò costretto a svelarti i miei segreti... gli uomini vanno presi per la gola, sai?! - sorrise malizioso il cuoco, continuando a servire scodelle fumanti

Kagome arrossì, che voleva dire adesso, quella velata allusione?!

- Kagome cucina spesso per te, Inuyasha? - chiese malignamente Yuka assicurandosi che Hojo sentisse bene.

- Beh sì... quasi tutti i giorni. -

- Già ma Inuyasha non sembra apprezzare i miei sforzi, lui vivrebbe di ramen. - ammise Kagome sconsolata

- Questo non è vero!! – si giustificò Inuyasha – Ho sempre mangiato tutto, no?! Se non mi piacesse quello che cucini non lo mangerei... come quella roba piccante che invece piace tanto a te! -

- Il mio curry non è piccante! -

- Per me sì! -

- Ehhhh...Mi dispiace per te, piccola Kagome - intervenne il cuoco - ma a quanto pare il nostro Inuyasha è un buongustaio: gli piacciono le cose saporite ma non piccanti. -

- In effetti... ora che me lo fai notare... - rifletté lei

- Visto? Lui si che mi capisce! Si vede che è un professionista! - sottolineo Inuyasha poi mise una mano sulla testa di Kagome, costringendola a inchinarsi verso il cuoco, e con aria teatrale chiese

– Maestro, la affido a lei! -

Tutti scoppiarono a ridere... tutti tranne Hojo che rimase pensieroso...

- Quindi... mangerai le cose cucinate da Higurashi ancora per molto.. eh? - mormorò meditabondo, non c'era astio nella sua voce né intento provocatorio, solo un velato rammarico

“Io non ho mai assaggiato niente cucinato da Kagome, tranne al festival scolastico... ma lì avevano cucinato tutte insieme, non è decisamente la stessa cosa... Lei non ha mai preparato niente apposta per me...” pensò sconsolato.

“DAIIII!!!! Forse è la volta buona che questo topo svenuto si riprende!!!!” pensò Yuka speranzosa.

- Almeno finchè non avremo finito con i frammenti della Sfera... - rispose Inuyasha senza riflettere

Kagome si sentì gelare il sangue nelle vene.

- I frammenti di cosa?! - chiese Hojo riscuotendosi dai suoi pensieri

- Della Sfera dei Quattro Spirit...AH! - una gomitata nel costato gli spezzò il fiato in gola

- Visto che succede a parlare mentre mangi! - lo rimproverò con finta gentilezza Kagome assestandogli potenti pacche sulla schiena, come se lui stesse soffocando

- E cosa sarebbero questi “frammenti della sfera dei quattro spiriti”? - insistette Hojo curioso

- AH AH! Niente una sciocchezza! - rise forzatamente Kagome – Inuyasha voleva dire i frammenti di un vecchio documento sulla Sfera dei Quattro Spiriti... una delle tante cose distrutte dalla delicatezza di Inuyasha... Si sono sparsi per tutto il magazzino e il nonno vuole che li rimettiamo insieme. AH AH! Un lavoro lungo e mooolto noioso - “quindi non parliamone più” concluse mentalmente Kagome

- Veramente quella l'hai rotta tu... - mormorò Inuyasha reggendosi il fianco dolorante

- Inuyasha... - lo sguardo di Kagome prometteva un sonoro “A CUCCIA” ma si trattenne - ... Zitto. - concluse semplicemente.

Tutti risero pensando che Kagome avesse semplicemente cercato di nascondere le sue colpe e il discorso, per fortuna, finì lì.

 

Terminata la cena decisero di fare un giro fra le bancarelle, Kagome prese un sacchetto di dolci per Shippo poi si fermarono a curiosare a un banco di maschere, alcune erano veramente buffe, e il proprietario gliele lasciò provare. Infine si diressero alla vasca dei pesci rossi, Ayumi voleva prenderne assolutamente uno, pronta con il suo retino di carta stava scegliendo su quale di loro accanirsi quando Kagome ne vide uno che le piacque subito: era tutto rosso, con la testa bianca e delle belle pinne svolazzanti.

- Guarda che carino quello, voglio provarci anch'io! -

Si fece dare anche lei una ciotola e un retino di carta, ma dopo un paio di tentativi il retino si ruppe.

- Uffa! - piagnucolò Kagome

- Se ti piace tanto te lo prendo io, Higurashi. - si offrì Hojo – Non per vantarmi, ma sono un campione! -

- Davvero?! Grazie! - e gli sorrise contenta

“Ah... che bello!” pensò Hojo “Finalmente sorride anche a me...”

Inuyasha non poteva fare a meno di guardarlo storto, ci avrebbe provato anche lui se solo avesse avuto un soldo in tasca.

Il proprietario gli sorrise comprensivo

- Vuoi provarci anche tu, ragazzo? -

- Ah no... la ringrazio ma purtroppo non ho denaro con me. - rispose Inuyasha imbarazzato

- Ah poveri ragazzi... sempre al verde, eh?! - poi gli bisbigliò in un orecchio – Capisco che tu lo faccia per poter vedere Kagome, ma vedi di non farti sfruttare troppo dal vecchio Higurashi, fatti pagare di più! - infine, tornando ad un volume di voce normale, concluse – Su dai, prova anche tu. Per te offre la casa! -

- Ma signore, non posso... -

- Su, non fare complimenti! Mi hai aiutato tu a sistemare questa vasca, no? Senza di te non ce l'avrei fatta con la vecchia schiena che mi ritrovo! Ti sei guadagnato almeno tre giri! - e così dicendo gli mise in mano, di prepotenza, tre retini

- Beh... allora grazie... -

Hojo aveva appena fallito il suo primo tentativo.

- Ok, ora tocca a me! - esclamò Inuyasha “Stai a vedere, bamboccio!” pensò lanciando uno sguardo di sfida al ragazzo dall'altra parte della vasca

- Inuyasha aspetta! Non devi... - stava dicendo preoccupata Kagome ma non riuscì a finire la frase. Inuyasha tuffò il retino nell'acqua con tutta la grinta di cui era capace e ovviamente il sottile velo di carta andò in frantumi

- Ehi! Ma che storia è questa?! - gridò Inuyasha osservando quello che oramai era solo lo scheletro del retino che teneva in mano.

- Inuyasha, sta proprio qui la difficoltà! Il retino si rompe molto facilmente devi essere più delicato. - gli spiegò Kagome, mentre gli altri ridevano come pazzi

- Adesso capisco le preoccupazioni di tua madre, Kagome. - ridacchiò Eri – Senza offesa Inuyahsa ma a volte ti muovi proprio come un orco. -

- Ehi! Non paragonarmi a quei bestioni puzzolenti e senza cervello! - si risentì lui che conosceva davvero quelle creature

- Vieni Inuyasha, ti faccio vedere come si fa – gli disse Kagome ridendo. Gli dette un nuovo retino, lo fece inginocchiare vicino al bordo della vasca e, mettendosi dietro di lui, gli prese la mano per guidarlo. Era di nuovo vicinissima, Inuyasha sentiva la mano di lei sulla sua spalla, il suo respiro sul collo e non riuscì a non arrossire.

- Dai, rilassati, non stare così rigido o non combineremo niente! - a quelle parole si sforzò di rilassare almeno il braccio

- Prima devi scegliere il pesce che vuoi... (io voglio quello)... aspetta che si isoli un po' o sarà un casino... Ecco così... adesso proviamo a immergere piano il retino, senza spaventarlo... - Inuyasha si lasciava guidare in silenzio incantato “Allora è così che si muove Kagome?! Così lenta e delicata... riesce a fare movimenti così piccoli e precisi... quasi impercettibili... io non ce la farei mai!” pensò meravigliato; contrasse la mano involontariamente e il retino fece un movimento un po' più brusco

- No, no, no! Uffa è scappato di nuovo! - sbuffò sconsolata Kagome, prese l'ultimo retino e si preparò a ripartire alla carica. Voleva quel pesce, ormai era una questione di principio, provò a conquistarlo con le lusinghe e senza accorgersene cominciò a bisbigliare:

- Inuyashaaa.... vieni da me, Inuyasha... dai, che sei tanto carino... vieni dalla tua Kagome che ti vuole tanto bene... non vuoi stare con me, Inuyasha?!.-

Hojo e le sue amiche la guardarono con tanto d'occhi. Inuyasha, sentendosi bisbigliare quelle parole nell'orecchio con quella dolcissima voce ammaliatrice, stava diventando paonazzo: Kagome lo trovava carino, gli voleva bene... Cavolo, se voleva stare con lei! Non c'era neanche da chiederlo!

Si voltò verso di lei pronto a stringerla tra le sue braccia per non lasciarla mai più ma si bloccò vedendo la sua espressione: fissava la vasca davanti a lei, la fronte corrucciata dalla concentrazione, le pupille dilatate come un gatto che sta per attaccare

- Ka-kagome... ma-ma che ti prende? - balbettò

- Zitto! Mi distrai. - rispose secca senza guardarlo

- Ma-ma tu mi ha detto... - si giustificò sempre più confuso

- Non parlavo con te, ma con quel maledetto pesce. Non ti somiglia solo fisicamente... è anche testardo come te! -

- Cosaaa??!! - esclamò Inuyasha vedendo le sue illusioni andare in frantumi.

Hojo scoppiò in una risata liberatoria, gli era quasi venuto un colpo sentendo Kagome dire quelle cose.

- AHAHAH! Higurashi, sei fantastica! Certo che ne hai di fantasia! E dimmi: c'è anche un pesce che somiglia a me? -

Kagome alzò lo sguardo, ormai deconcentrata, senza capire perché tutti stessero ridendo

- Beh, che c'è?! Che ho detto?! -

- Però ha ragione. - disse Ayumi ridendo e osservando meglio il pesce nascosto vicino al bordo davanti a lei – Sembra Inuyasha col suo kimono rosso. - Poi, come se niente fosse, immerse il suo retino nell'acqua, davanti al pesce che, spalle al muro, ci si ritrovò sopra senza neanche accorgersene. Ayumi lo rovesciò tranquilla nella sua ciotola e lo offrì a Kagome

- Ecco il tuo pesce, Kagome, sei contenta? - disse semplicemente, sorridendo come sempre.

Rimasero tutti paralizzati dallo stupore. Kagome guardò Ayumi e poi la ciotola tesa davanti a lei e le vennero le lacrime agli occhi

- Ayumiiii!!!- gridò saltandole al collo con un tale trasporto che quasi caddero a terra entrambe – Ti voglio bene! Ti adoro! Sei in assoluto la mia migliore amica! Se fossi un uomo ti sposerei! -

A quelle parole Inuyasha e Hojo rimasero con un palmo di naso: dovevano esserci loro al posto di Ayumi.

 

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Angolo dell'autrice

 

La tacita lotta per il cuore di Kagome inizia! Chi la spunterà?! Io voto per Ayumi! XD

 

Avviso importante

L'espressione “topo svenuto” è copyright della mia migliore amica! (che lo usò per descrivere il suo stesso ragazzo! XD ) Dicesi topo svenuto: essere piccolo e indifeso che può suscitare tenerezza negli animi più sensibili (topo) ma completamente inconsapevole di ciò che gli succede intorno (svenuto) soprattutto per quel che riguarda le faccende amorose. Insomma: Hojo!

 

Alla prossima ^_^

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Capitolo 7
*** Brutti pensieri?! Ci pensa Ayumi! ***


Ripresero il loro giro tra le bancarelle, Inuyasha osservava Kagome che camminava di fianco a lui con il suo pesce in un sacchetto, sorrideva soddisfatta come una bambina,

“Certo che basta davvero poco per farla felice!” pensò Inuyasha “Forse è per questo che si accontenta di stare al fianco di uno come me...” concluse rattristandosi di colpo.

Kagome se ne accorse e gli sorrise:

- Ehi, cos'è quel muso lungo?! Sei ferito nell'orgoglio perché una donna t'ha battuto?! - scherzò lei

- No, no... non è questo. - rispose lui sorridendo un po' amaramente

- E allora che c'è? - chiese preoccupata – Ho capito: ti stai annoiando?! Le mie amiche fanno troppo casino e io pure, vero?! - disse rattristandosi.

“Che stupida che sono, è ovvio che Inuyasha non si senta a suo agio fuori dal suo ambiente, senza poteri e senza nemmeno la sua veste” si rammaricò Kagome “Circondato da perfetti estranei che parlano di cose che per lo più non capisce. Sono stata una stupida a trattenerlo qui, avrei dovuto rimandarlo a casa stamattina stessa!”

- No, No... ma che dici?! Io sto benissimo! - si agitò Inuyasha vedendola di colpo così triste – Forse sono solo un po' stanco, non è niente, davvero! -

Kagome lo guardava ancora preoccupata, non la stava convincendo neanche un po' e lui era sempre più nel panico, non voleva essere la causa della sua tristezza

– Dai! Non fare così, eh... Sorridi... sorridi come prima... io sto bene se tu sorridi! - le parole gli uscirono prima che potesse accorgersene

“Ma che ho detto!!!” pensò imbarazzato “Di nuovo il mio debole animo umano!”

Lei però lo guardò sorridendo timidamente, le guance un po' arrossate:

- Davvero... ti basta... un sorriso?! - chiese con un filo di voce

- Sì – rispose piano lui. Si sarebbe seppellito dalla vergogna ma vederla di nuovo sorridere valeva qualsiasi prezzo.

- Ok allora. - rispose più sicura Kagome e gli regalò il suo sorriso più bello, poi lo prese a braccetto e appoggiò la testa sulla sua spalla

“Eh sì... basta davvero poco per farla felice... e, infondo, anche a me basta poco per esserlo” pensò mettendo una mano sulla sua.

 

Raggiunsero gli altri, che nel frattempo li avevano distanziati e si erano fermati ad osservare qualcosa: davanti a loro, su una piccola torretta, degli uomini suonavano flauti e tamburi, tutto intorno alla torretta altra gente stava ballando in cerchio.

- Dai, Kagome, sbrigati! Buttiamoci anche noi!! - gridava Eri

Hojo non poté fare a meno di notare che quei due erano di nuovo abbracciati... questa storia cominciava ad essere veramente fastidiosa!

- Signorina Higurashi, mi concederebbe l'onore di questo ballo? - chiese porgendole la mano e inchinandosi come un perfetto principe azzurro

- Ma... Hojo... non saprei - balbettò Kagome

Inuyasha moriva dalla voglia di prenderlo a pugni “Gira a largo, damerino!” avrebbe voluto urlare, ma non voleva litigare per paura di rattristare di nuovo Kagome

- Inuyasha... tu vieni?! - chiese Kagome, aveva notato che una vena sulla sua fronte sembrava pulsare minacciosa

- Grazie, ma io non so ballare... ma... tu vai pure, se vuoi... - l'ultima frase se la strappò fuori di bocca con la forza, non voleva che lei si allontanasse con quel tipo ma non voleva neanche costringerla a stare con lui... voleva solo che lei si divertisse e continuasse a sorridere... quest'idea sembrò placare un po' il suo animo in subbuglio, tanto che riuscì persino a sorriderle rassicurante.

- Vai pure, Kagome – intervenne Ayumi – resto io a far compagnia a Inuyasha, tanto nemmeno io so ballare. -

- E va bene... - acconsentì alla fine – Torniamo subito, eh... - rivolse uno sguardo preoccupato a Inuyasha, non voleva mollarlo così dopo quello che si erano detti... quel sorriso... non la convinceva per niente... ma non voleva nemmeno essere scortese con Hojo.

Lanciò un'occhiata preoccupata ad Ayumi, porgendole il suo pesce:

- Allora... ti affido Inuyasha, eh... - mormorò

- Tranquilla, ci penso io al tuo pesciolino! - rispose Ayumi, ma Kagome capì che lei aveva capito.

Inuyasha la osservò allontanarsi insieme ad Hojo e alle sue amiche e unirsi alla gente che ballava in cerchio. Era un semplice ballo di gruppo, nemmeno si sfioravano eppure... vederla vicino a un altro gli stringeva lo stomaco... All'inizio era preoccupata ma dopo un po', grazie anche alle sue amiche, iniziò a rilassarsi, era bello vederla così serena, si muoveva delicata come una farfalla, ma ogni volta che quel sorriso si rivolgeva verso Hojo, Inuyasha sentiva una fitta al cuore.

- Hojo è innamorato di Kagome – esordì al suo fianco Ayumi, con semplicità – sono mesi che le fa la corte, la copre di regali (anche se un po' strani) ogni volta che la vede, le ronza sempre intorno, la invita a uscire... -

Inuyasha la fissava a bocca aperta, cosa stava cercando di dirgli quella ragazza?! Sentì il panico salirgli alla testa, non riusciva più a respirare, stava per mancargli il terreno sotto i piedi...

- ... e un paio di volte lei ha accettato... - proseguiva Ayumi tranquilla

Il cuore di Inuyasha si fermò per un tempo che sembrava infinito.

-... la prima volta gli ha dato buca e la seconda lo ha mollato di punto in bianco per correre a casa con una scusa. All'inizio Eri e Yuka speravano che quei due si mettessero insieme, Hojo è un bel ragazzo, di buona famiglia e molto corteggiato a scuola... ma Kagome non ha mai voluto ascoltarle, lei dice che Hojo è solo un amico... lei... ci parla sempre e solo di te. - concluse Ayumi sorridendogli

Inuyasha deglutì a fatica, sentì il cuore ricominciare lentamente a battere e l'aria tornargli nei polmoni.

- Non hai niente da temere, sai?! Kagome ti vuole bene davvero... e tu? - gli chiese Ayumi

- I-io...?! - Inuyasha non si aspettava una domanda tanto personale così a brucia pelo, ma chi cavolo era quella ragazza?! Sempre così calma e tranquilla, era disarmante

– Io... sarei perso senza di lei. - mormorò in un soffio

Impossibile! Era riuscita a fargli ammettere qualcosa che non riusciva a dire nemmeno a Kagome “Piccola dolce Ayumi, sono contento che Kagome abbia un'amica come te” pensò Inuyasha.

Di colpo si sentiva sereno, tornò a guardare Kagome che ballava felice, in quel momento anche lei lo guardò e lo salutò con la mano, poi gli fece un gesto come per dire “Dai, vieni!”

- Visto?! Sei richiesto! - gli disse Ayumi – Ho cambiato idea! Andiamo a ballare! -

- Ma io non so... - disse Inuyasha

- E allora?! Nemmeno io! - e sempre sorridendo , lo trascinò con sé

 

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Angolo dell'autrice

 

Solo una cosa: Inuyasha... Paura, eh?! XD

 

Alla prossima per il gran finale! ^_^

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Capitolo 8
*** Finale... col botto! ***


Il ballo terminò e tutti applaudirono.

- Uuuhhh... che stanchezza! - esclamò Yuka sventolandosi con la mano – Andiamo a sederci da qualche parte, che ne dite? Magari ci beviamo qualcosa... -

- Tra poco dovrebbero iniziare anche i fuochi. - disse Ayumi – mi piacerebbe trovare un bel posto per fare altre foto -

- Dal giardino dietro al tempio dovrebbe esserci una bella vista – propose Kagome riprendendo fiato, aveva le guance arrossate – Io avrei voglia di qualcosa di fresco, vi va una granita?! -

Lungo la strada si fermarono a prendere da bere, Inuyasha non aveva idea di cosa fosse una granita e lo chiese a Kagome senza farsi notare dagli altri:

- E' ghiaccio tritato con dello sciroppo al gusto che vuoi tu – spiegò lei

- Ok, allora proverò quella anch'io -

Kagome rimase indietro alla bancarella delle granite, c'era una gran fila, e disse a Inuyasha e agli altri di avviarsi, voleva anche fermarsi a casa per mettere il pesce rosso in una vaschetta.

Quando li raggiunse, Ayumi aveva già trovato un buon punto d'osservazione da dove sarebbe riuscita a fare le suo foto. Si trattava di un giardino di roccia, circondato da basse siepi e da alcune panchine di pietra, da cui si godeva una bella vista del panorama che si estendeva ai piedi della collinetta dove sorgeva il tempio.

Kagome andò a sedersi vicino a Inuyasha, su una delle panchine, e gli porse la sua granita: una ciotolina di ghiaccio con sopra un liquido verde e un piccolo cucchiaino. Inuyasha lanciò un'occhiata a quella di Kagome e vide che invece il liquido sulla sua granita era rosso; Kagome teneva già il suo cucchiaino in bocca, la furbacchiona aveva cominciato senza aspettarlo.

- Ecco qua! - disse allegramente – Scusa, non ti ho chiesto che gusto volevi... spero ti piaccia la menta -

Inuyasha studiò dubbioso la sua granita e tornò a guardare Kagome che mangiava la sua tutta soddisfatta mentre già chiacchierava con Hojo e le sue amiche. Rassicurato dall'espressione di lei si decise ad assaggiare quel ghiaccio verde

“Beh, fresco è fresco” pensò col cucchiaino in bocca “ molto fresco... troppo fresco...”

- Pizzica!!! - gridò – Kagome, ma che cavolo c'hai messo?! -

- Oh Inuyasha... adesso non mi dirai che anche la granita è piccante! - si spazientì Kagome, possibile che con lui non ne facesse mai una giusta?!

- No, non è piccante...però... pizzica! -

- Uffa, sei proprio delicato! - sbottò lei preparandosi a portare alla bocca un altro cucchiaino della sua granita

- Ah si! E allora tu che mangi?! - fu un attimo: Inuyasha le fermò la mano a mezz'aria, la costrinse a girare il cucchiaino verso di lui e se lo mise in bocca.

Tutti rimasero paralizzati.

“OMMIODDIOOO!!!” pensò Yuka “E' UN BACIO INDIRETTOOO!!!” guardò Hojo che era a dir poco inorridito, sembrava che la mascella dovesse cadergli a terra da un momento all'altro. “Ok, se adesso Kagome non lo prende a schiaffi, sarà lampante anche per un idiota come lui che tra loro c'è qualcosa!”

Kagome infatti era stranamente tranquilla.

- Lo sapevo il tuo non pizzica! - la stava rimproverando Inuyasha

- Ah, ci manca solo che pizzichi anche la fragola, adesso! - rispose lei – E va bene, impiastro, facciamo cambio! - e così dicendo gli strappò di mano la sua granita e il suo cucchiaio e cominciò a mangiare quella

“Oh-RI-MIODDIOOO!!!!” pensò di nuovo Yuka “UN ALTRO BACIO INDIRETTOO!!! E QUESTA VOLTA E' STATA LEI!!!” Hojo era bianco come un lenzuolo, sembrava sul punto di collassare. Yuka lo afferrò per un braccio

- Ehm... dunque... io ho ancora sete! Hojo accompagnami a prendere un altro succo! - il povero ragazzo si lasciò trascinare via, senza avere la forza di reagire. - Eri, Ayumi... voi non dovevate... ehm... comprare un altro rullino?! - aggiunse rivolta alle amiche

- Ma veramente... – stava dicendo timidamente Ayumi, ma Eri la trascinò via prima che potesse ribellarsi

- Voi aspettateci qua, torniamo subito! - gridarono all'unisono Eri e Yuka

Inuyasha e Kagome si scambiarono un'occhiata perplessa, che gli era preso a tutti?!

 

Quando furono lontani dalla vista di Inuyasha e Kagome, Eri e Yuka trascinarono Hojo e Ayumi tra i cespugli. Hojo iniziava lentamente a riprendersi dallo shock quando Ayumi chiese:

- Ma insomma che succede?! -

- Hojo, è arrivato il momento che noi quattro facciamo un bel discorsetto! - esordì decisa Yuka – Ormai l'avrai capito anche tu, no?! -

- Hojo, ci dispiace... non sapevamo come dirtelo... - incalzò Eri mortificata

- Dirmi cosa?! Non capisco... - disse lui cercando di mettere a fuoco

Yuka si dette una pacca sulla fronte, tirandosi poi la faccia fino a deformarla in una maschera grottesca di sé stessa.

“Non è possibile!!!! Un idiota integrale!!! Altro che topo svenuto, questo è in coma irreversibile!!!!”

Resistendo a malapena all'impulso di prenderlo a schiaffi, Yuka prosegui:

- Senti... ma tu cosa pensi di Inuyasha?! Sinceramente! -

- Beh... non lo so... che dovrei pensare?! - rispose incerto Hojo

- Insomma, lo hai visto con Kagome, no?! Che hai pensato? -

- Beh... che è un tipo un po' strano... però è simpatico... -

- E poi... - insistette Yuka

- C-che... passa molto tempo con lei... -

- E poi... -

- Che le sta sempre vicino... e... si prende anche parecchia confidenza... - aggiunse pensando a tutti quei “Kagome” di qua, “Kagome” di là... in tanti anni lui non s'era mai permesso di chiamarla per nome!

- E POI... - Yuka sentiva che sarebbe esplosa

- Che la cosa mi... da fastidio! - concluse imbarazzato

Yuka prese un profondo respiro:

- Ok... facciamo così... Ayumi, dammi le foto di oggi! - ordinò perentoria, le scorse rapidamente scegliendone alcune – Ecco qua! Foto numero 1: Inuyasha e Kagome nella polvere, l'hai vista anche prima, guardala bene! Cosa vedi?-

- Inuyasha si sta rialzando da terra, e allora?! -

- GUARDALA BENE, HO DETTO!!! - stava per ucciderlo – Guarda lui come si tiene alla mano di Kagome e hai visto lei come lo guarda preoccupata...?! Guarda! Gli accarezza persino la guancia!!! -

- FOTO NUMERO 2! - ordinò di nuovo Yuka ed Eri gliela passò rapidissima, non l'aveva mai vista tanto fuori di sé – Inuyasha e Kagome a pranzo! Chissà che si stanno dicendo?! Lui le sorride e lei arrossisce. Che le stia facendo i complimenti per come cucina...?! Dai discorsi di stasera si direbbe di no! Comunque! Qualsiasi cosa sia, è qualcosa in grado di farla arrossire!!!-

- FOTO NUMERO 3! - proseguì implacabile Yuka, ci gettò una rapida occhiata prima di rivolgerla verso Hojo – Oh! La mia preferita! Kagome sistema l'happi a Inuyasha. Che carini, eh?! Occhi negli occhi... non s'erano nemmeno accorti che c'eravamo anche noi! -

Hojo fissava la foto concentratissimo, quasi sembrava di vedere gli ingranaggi del suo cervello cominciare a girare, ma si capiva che era ancora in alto mare.

“Finalmente! La luce infondo al tunnel! Meglio battere il ferro finché è caldo!” pensò Yuka commossa, i suoi sforzi venivano lentamente ripagati:

- Hai sentito la mamma di Kagome, stasera, no?! “Sei come un figlio”, “prenditi cura di Kagome”... Poi Kagome che cucina per lui.... Ha dato il suo nome persino al pesce rosso! E poi.... insomma... l'hai appena visto, no?!... Un bacio indiretto... anzi due... e lei tranquilla... -

Hojo ritrovò timidamente la parola

- Ma forse Higurashi... non è una che da peso a queste... -

Yuka scattò come una furia, lo prese per il bavero dello yukata e lo sollevò di peso, gli occhi quasi iniettati di sangue... il suo unico dubbio era “Che faccio?! Lo strozzo o gli stacco la testa?!”

- Hojo, Kagome è una ragazza e ti assicuro che non c'è ragazza al mondo che non darebbe peso a una cosa come questa, quindi KAGOME NON FA ECCEZIONE!!! -

In quel momento sentì qualcosa tirarle timidamente una manica dello yukata, si voltò verso la fonte del fastidio, ruggendo come una leonessa inferocita:

- CHE C'E' ADESSO?!!!! -

Vide Ayumi coprirsi disperatamente gli occhi con la manica del suo yukata e con un dito tremante indicava qualcosa davanti a lei, nella direzione in cui avevano lasciato Inuysha e Kagome. Yuka alzò lo sguardo in quella direzione e... di colpo i muscoli delle guance le cedettero, sembrava l'urlo di Munch ma senza le mani sulla faccia, mani che di colpo persero la presa sullo yukata del povero Hojo che finì steso a terra.

Hojo si tirò su massaggiandosi la nuca e lentamente alzò anche lui lo sguardo

- Ehi, ma che... - quello che vide cancellò il resto della frase dal suo cervello

 

Nel frattempo Inuyasha e Kagome stavano finendo le loro granite

- Scusa Inuyasha – mormorò Kagome

- Per cosa? - le chiese lui stupito, non si aspettava quelle parole così all'improvviso

- Per tutto! Per la granita sbagliata... per averti lavato il kimono senza chiederti il permesso... insomma... per questa giornata assurda... Ti avevo invitato perché potessi riposarti tranquillo e invece sei stato trascinato in quest'inferno di matsuri, t'hanno fatto sgobbare tutti come un mulo, tutto il giorno, e, come se non bastasse, stasera t'ho pure costretto ad uscire con i miei amici. Immagino che avresti preferito restare in casa... o tornare direttamente indietro stamattina. Perdonami, sono stata egoista a trattenerti qui. -

- Ma che stai dicendo, stupida?! Tu non mi hai costretto a fare proprio niente. Quello che ho fatto l'ho fatto perché mi andava. - disse impacciato – Anzi... dovrei ringraziarti... questa è stata una delle giornate più belle della mia vita... sicuramente la miglior notte senza Luna! - aggiunse imbarazzato

- Davvero, Inuyasha?! - chiese dolcemente Kagome incredula

Inuyasha annuì e proseguì

- E' la prima volta in vita mia che riesco a stare in mezzo alla gente senza sentirmi additato come un mostro, tutti sono stati gentili...e stasera... sono qui, tranquillo e sereno, a passeggiare con te, ho mangiato, ho riso, ho persino ballato!... E nemmeno per un momento mi sono sentito in pericolo... quasi mi sono dimenticato di essere un semplice umano, stasera. E tutto questo è solo merito tuo, Kagome. Da quando ti conosco io... sono felice. - concluse guardandola negli occhi

Poi di colpo si accigliò preoccupato

- Tu piuttosto, ti sei trovata in difficoltà per causa mia... forse saresti più felice con uno come quell'Hojo... - ammise preoccupato

- Ma che dici?! Hojo è solo un amico... non mi verrai mica a dire che sei... geloso?! - mormorò stupita Kagome

- E se fosse?! - sbottò Inuyasha mordendosi la lingua, stasera non riusciva proprio a trattenersi – Almeno lui è umano! Non preferiresti uno come lui a uno come me... io... io sono un casino... sono un mezzodemone... poi a volte divento umano... o altre volte addirittura un demone... un mostro che ti mette solo in pericolo. Dovresti starmi lontana! - “Anche se così la mia vita andrebbe in pezzi!” pensò abbassando lo sguardo disperato

- Inuyasha... guardami, per favore. - mormorò Kagome sollevandogli il viso e costringendolo ad ammirare quegli occhi meravigliosi che sembravano riflettere tutte le stelle del cielo – Te l'ho già detto: io voglio solo poter stare al tuo fianco, è lì che voglio stare. Demone...mezzodemone... o umano... tu per me sei sempre il mio amato Inuyasha. - e così dicendo gli spostò una ciocca di capelli neri dietro l'orecchio, quel gesto fece rabbrividire Inuyasha, non era abituato a sentirsi toccare le orecchie quando era in quella forma, sperò che lo facesse ancora ma Kagome proseguì - Non mi hai mai messo in pericolo nemmeno quando perdi il controllo, per me ti sei sempre fermato in tempo. Non potrei mai vederti come un mostro! Credi forse... - aggiunse imbarazzata – che avrei dato a un mostro il mio primo bacio... -

Si riferiva allo scontro contro Kaguya, quando l'aveva baciato per impedirgli di trasformarsi, era la prima volta che la sentiva rivangare quella storia, aveva sempre pensato che se ne fosse pentita.

“Allora quello era... il primo bacio di Kagome... e l'ha dato a me... proprio a me?!!! Quel bacio sarà mio per sempre?!” pensò stupito e felice.

La guardò sorridergli con quelle labbra che l'avevano stregato, ormai non c'era più traccia di quel rossetto tentatore, ma continuavano ad attirarlo come una calamita.

- E tu sei proprio sicura... che il secondo bacio non preferiresti darlo a un umano?! - sembrava deciso a farsi del male da solo... non voleva neanche immaginarla tra le braccia di un altro e poi... parlare di baci standole così vicino... era tutta la sera che moriva dalla voglia di baciarla...

- Infatti... – mormorò lei avvicinandosi ancora di più –... è proprio quello che farò... - e appoggiò piano le sue labbra su quelle di lui.

A quel contatto Inuyasha sentì crollare ogni barriera, tutte quelle che si era costruito in tanti anni di solitudine. Adesso il mondo poteva anche sparire: lui aveva Kagome e non gli serviva nient'altro.

La strinse forte a sé rendendo il bacio dolce e delicato di lei, profondo e appassionato, anche Kagome gli passò le braccia attorno al collo rispondendo al suo bacio. Inuyasha sentì il sapore della granita sulle labbra dischiuse di lei e si staccò un attimo per riprendere fiato

- Ehi... cos'hai detto che c'era in quella granita pizzicante?! - le mormorò a fior di labbra sorridendo

- Menta... - bisbigliò lei senza fiato

- Beh... sul ghiaccio faceva schifo... ma così è tutta un'altra cosa - disse scherzando felice – Non è che potrei averne ancora?! - Kagome sorrise baciandolo di nuovo con trasporto e Inuyasha la strinse di nuovo a sé, non l'avrebbe più lasciata andare

- Kagome... io... - basta indugi, non aveva più dubbi, le avrebbe aperto il suo cuore ma...

 

Si interruppe di colpo, qualcosa era comparso alle loro spalle ansimando come una furia. Inuyasha e Kagome si separarono d'impulso urlando

- Ma che diavolo...- disse Inuyasha, la mano corse al fianco dove di solito c'era Tessaiga che però, in quel momento, era in camera di Kagome

- Ho-hojo... - balbettò Kagome riprendendosi dallo spavento, ma cambiò di nuovo idea guardandolo meglio in faccia.

Era completamente sfigurato dalla rabbia, non sembrava nemmeno lui: gli occhi sbarrati, le pupille dilatate, il respiro affannato di una belva inferocita, le dita contratte dalla voglia irrefrenabile di stringersi intorno a qualcosa... la gola di Inuyasha, probabilmente. A quanto pareva Hojo aveva visto tutto!

Anche Eri, Yuka e Ayumi li raggiunsero trafelate.

- Hojo, calmati ti prego, non fare così... - stava dicendo Kagome

- Io... Tu... Io ti... - balbettava Hojo furente verso Inuyasha che non aveva idea di come reagire... fosse stato un demone ad attaccarli... ma quel tipo, infondo non era una reale minaccia

Dopo un lungo istante di indecisione Hojo, ancora accecato dalla rabbia, sembrò ritrovare finalmente la parola:

– Tu.... tu.... SI PUO' SAPERE CHI DIAVOLO SEI?! E CHE RAPPORTI HAI CON KAGOME?!!! - urlò infine

- I-io... - balbettò Inuyasha... non capiva che volesse quel tipo adesso... non sapeva che rispondergli quando, a un tratto, gli vennero in mente le parole che diceva sempre Sota:

- Io sono... i-il ragazzo di Kagome. - concluse come se fosse ovvio.

FIIIIIIIHHHH – BOOM!

In quel preciso istante un boato esplose alle loro spalle e una luce colorata comparve nel cielo.

- Oh guarda! Cominciano i fuochi! - esclamò Kagome tentando disperatamente di fingere che non stesse succedendo niente, ma nessuno le prestò ascolto.

Tutti fissavano Hojo, che non muoveva più un muscolo, sembrava aver smesso persino di respirare.

- Ehi... Hojo... - lo chiamava Eri sventolandogli una mano davanti agli occhi – Ommioddio! E' pietrificato!!! - aggiunse rivolta a Yuka

- Attenta, meglio non toccarlo – la ammonì Yuka rassegnata – Potrebbe sbriciolarsi!-

Ayumi alle loro spalle scuoteva la testa sconsolata:

- Io ve l'avevo detto che ci sarebbe rimasto male. -

 

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Angolo dell'autrice

 

Secondo voi chi ha fatto il botto più grosso? Il fuoco d'artificio o Hojo?! XD

 

Allora??!!! Che ne dite?! Vi è piaciuta? No?!

In ogni caso mi fa sempre piacere saperlo! E di solito cerco di rispondere a tutti.

 

Vi avviso però che le mie idee su Inuyasha non sono ancora finite. Se riuscirò a mettere per scritto tutto quello che ho in mente la prossima FF sarà un romanzo!

Cominciate a preoccuparvi! :-P

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