The Chronicles of Egenta

di vimar
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Ritorno ***
Capitolo 3: *** Cena ***
Capitolo 4: *** Decisioni ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


The Chronicles of Egenta



Prologo


Corri ! Corri !
Senti passi dietro di te. Li senti anche davanti. Ti fermi: devi combattere. Sguaini lo spadone blu notte dal fodero sulla schiena e ti prepari, non hai niente da temere e se mai dovessi avere paura basterebbe la voce di Katsurou a infonderti tutto il coraggio che ti serve.
“Piccola mia come stai?” come se chiamato la voce del drago dalle squame verdi speranza risuonò nella testa di Egenta.


“Bene, grazie” rispose lei “Sono sia davanti sia dietro mi sono fermata per affrontarli” spiegò


“Sta attenta!” raccomando con voce preoccupata ma calma allo stesso tempo.


“Come se questi qua potessero anche solo pensare di avere una minima e remota possibilità di battermi!” ribatte lei sicura di se.


Un secondo due manipoli di cinque soldati l’uno giunsero da entrambi i fronti scaraventandosi contro l’avversaria. In pochi minuti e pochi colpi i nemici furono sbaragliati “Quasi, quasi speravo di poter avere qualche difficoltà” pensò allontanandosi rapidamente “E ora andiamo alla meta finale” concluse dirigendosi verso un angusto castello a rapidi passi silenziosi.


Pochi minuti e aveva varcato il gigantesco portone che intimoriva chiunque tranne lei “Sto arrivando Katsurou, sono entrata” pensò


“Ti aspetto piccola” rispose il drago.


Senza timore ne apprensione si diresse verso la sala del trono e aprendo le porte con sicurezza disse << Sono qui! >> fece la sua entrata trionfale: i lunghi capelli castani chiari scompigliati e il completino, che sporco copriva il suo esile corpo, la rendevano ancor più bella di quanto già facessero i suoi profondi occhi blu, intonati alla spada, dall’aria soddisfatta.


Dal lato opposto della sala un uomo pelato con un accenno di barba stava parlando con un ragazzo dai capelli neri come i suoi occhi << Ben una settimana senza essere rintracciata, complimenti! Ma come mai ti hanno trovato alla fine, Egenta? >> chiese l’uomo.


<< Non mi hanno trovato! Mi stavo annoiando! >> spiegò la ragazza.


<< Ah capisco. Complimenti allora. Ma ora vai immagino sarai stanca! Murtagh, accompagnala >> ordinò l’uomo


<< Si, mio signore >> rispose il ragazzo avvicinandosi sorridendo alla ragazza.


<< Grazie, a dir la verità non sono molto stanca, ma vorrei fare un bagno caldo >> rispose.


<< Allora ci vediamo questa sera a cena >> concluse congedandola con un cenno.


<< Con piacere, padre >> assentì la ragazza





Salveeeeeeeeeeeee…eccomi arrivata in questa sezione!!!! E del resto dopo che questa ragazza conosciuta come Egenta m’ha tormentato la notte dicendo << Pubblicami!Pubblicami!Pubblicami!Pubblicami! >> ed essendo io una fan di questo libro come potevo non cedere alla tentazione…XDXD…cmq spero che questa storia vi piaccia…si discosterà un po’ dal libro…ma niente di che dato che il 3° non è ancora uscito…XDXD…spero che la storia vi piaccia…A proposito il nome del drago è giapponese…e significa: figlio della vittoria…alla prossima…bacioni

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Capitolo 2
*** Ritorno ***


The Chronicles Of Egenda



Ritorno


<< Con piacere padre >> rispose la ragazza alzandosi dall’inchino in cui era. Una volta in piedi notò che il ragazzo dai capelli neri le era vicino e le sorrideva << Murtagh! >> esclamò abbracciandolo con trasporto << Egenda >> mormorò lui ricambiando l’abbraccio. A quel punto si sentì un colpo di tosse severo e i due si girarono imbarazzati verso il maestro di corte scusandosi per la mancanza di galateo.


<< Principessa >> rispose un uomo dai capelli e la barba bianca << Le vostre maniere si sono imbruttite. Vorrà dire che invece di allenarsi con la spada per quattro ore al giorno studieremo il galateo per quattro ore! >> concluse.


<< Cosa?! Ma, Trethon >> ribatte lei attirandosi ancor di più l’ira dell’uomo << Volevo dire…Venerabile Trethon, dato che nella nostra terra infuria una devastante guerra al momento mi sembra più utile per il mio popolo allenarmi nell’arte della spada, ma sarò più che lieta di dedicarmi all’importantissima arte delle buone maniere in circostanze in cui mi saranno più utili. >> concluse lei poi fece una riverenza e chiese << Sarebbe ora così galante da permettermi di ritirarmi? Non è bene che una principessa come me rimanga in questi luridi e pesti abiti >> poi ad un cenno d’assenso si allontanò velocemente dalla sala seguita dal ragazzo che una volta fuori << Sei sempre astuta come una volpe >> si complimentò “E bella come una dea” aggiunse mentalmente.


<< Grazie >> rispose lei << Ma cosa mi racconti di nuovo? Cos’è successo a palazzo? Ci sono novità? La guerra? I ribelli? >> lo bombardò di domande lei.


<< Calmati! >> le disse lui << Di nuovo niente. A palazzo non è successo niente. La guerra la stiamo vincendo. I ribelli sono stati respinti nelle montagne. >> mentì il ragazzo << E l’unica novità è che sono riuscito a recuperare la spada da quel ladruncolo che me l’aveva rubata >> dando un paio di colpetti al fodero che pendeva dal suo fianco.


<< Bravo >> si complimentò a sua volta la principessa << Me la fai vedere? >> chiese con gli occhi da cucciola.


<< Certo! >> rispose lui estraendola dal fodero “Come faccio a dire di no quando mi guarda così?” si chiese porgendogliela.


<< Uh! Che bella! >> esclamò prendendo a lama rossa << Una lama resistente! È stata protetta più volte da incantesimi, anche molto potenti...Per caso il ladruncolo era esperto di magia? >> chiese esaminandola


<< Forse >> rispose lui vago << Penso di si comunque >>


<< Ha usato la magia quando vi siete battuti? >> chiese


Lui abbassò lo sguardo e si chiuse in un pesante silenzio, lei allora fece per puntare l'arma è disse saggiandone la portata << Comunque mi piacerebbe battermi contro di questa spada leggendaria >> poi gliela porse con un sorriso pensando a suoi precedenti proprietari


Lui la rinfoderò << Però non ti mettere a piangere quando ti avrò battuto >>


<< Cosaaaaa??? >> rispose lei indignata << Niente e nessuno potrà mai battere la sottoscritta >> fece notare orgogliosa


<< Vedremo >> disse li con finta indifferenza che, sapeva, fece arrabbiare la ragazza che borbottò qualcosa, ma poi s'interruppe di colpo << Murtagh...mi stavo dimenticando a chiederti una cosa...hai avuto quelle notizie che ti avevo chiesto? >> chiese speranzosa continuando a salire le scale che portavano alla torre più alta dove era la sua stanza.


<< No, mi dispiace l’unica cosa che so del cavaliere del drago blu è che è un contadinotto di un villaggio sperduto di cui non si sa neanche il nome >> mentì nuovamente lui << Ma non ti preoccupare, presto lo porterò a palazzo e allora lo sapremo! >> la consolò lui parlando però a vuoto dato che Egenda era persa nei suoi pensieri “Chi sei, cavaliere misterioso?” si chiedeva ormai da tempo. A risvegliarla da suoi pensieri fu Murtagh << Principessa, è arrivata alla stanza >> poi fece un inchino e alzandosi incontrò la faccia accigliata della ragazza che lo rimproverò << Per la millesima volta: se mi dai ancora del Lei o del Voi ti tiro il collo come si fa alle galline! >>


<< Oh! >> rispose lui << Hai cambiato minaccia! >> fece notare ridendo


<< Si >> rispose lei << Quella era troppo usata >> sorrise << Comunque prima di cena vado a trovare Katsurou. Ti va di accompagnarmi? >> chiese


<< Si, certo. Ci vediamo più tardi >> concluse iniziando a scendere i numerosissimi scalini che portavano alla stanza della ragazza


<< Ok >> rispose lei entrando nella stanza “Proprio come l'avevo lasciata” si disse aprendo l'enorme finestra “Volevo proprio vedere se quell'impiccione riusciva nuovamente a farmi diventare la stanza una bomboniera” con orrore le tornò in mente come le aveva fatto diventare la stanza il maestro di corte l'ultima volta che lei si era assentata: tinte rosa alle pareti, cuori e cuscini con fronzoli di vario tipo erano sparsi per la sua stanza e, infine, una tenda decorata da numerosi merletti bloccava la finestra.
Egenda lasciò che l'aria, entrante la finestra, le gelasse il viso, guardò giù: l'altezza vertiginosa avrebbe spaventato chiunque....chiunque, tranne lei.
Lei era abituata a quella torre...Ci aveva sempre vissuto e le era sempre piaciuto...Isolata dal mondo eppure informata su di esso come lo è un uccellino che volando nei suoi cieli azzurri vede tutto e niente.
Il fatto che lei fosse la figlia del re non le permetteva di avere amici a parte Murtagh...ma lei amava e odiava quella solitudine che la alienava dal resto del mondo...dei sentimenti così contraddittori che, albergando nel suo cuore, la resero simpatica alla moltitudine di persone che aveva conosciuto l'unica volta che era uscita sola dalle alte mura del palazzo dove viveva...dov'era rinchiusa...l'unica volta che era andata in giro non come Egenda, la figlia del re, ma come Egenda una strana ragazza che, con la magia e il suo spadone blu notte, in pochi mesi aveva distrutto le bande di briganti che scorrazzavano liberi per quelle terre.


I ricordi di quei giorni felici fecero sorridere la ragazza che rimpianse di essere tornata dall'esercitazione così presto. Ma non riusciva a stare a lungo lontana dal suo unico amico e così, ogni volta che pensava di fuggire da quell'assurda gabbia dorata, vi ritornava.


Eppure in quegli ultimi tempi il ricordo di quel ragazzo dai capelli dorati conosciuto in quel viaggio si faceva sempre più vivido, il desiderio di rincontrarlo più pressante e questo le faceva trovare il coraggio di fare a suo padre quella richiesta che tante volte le aveva rifiutato.


Presto glielo avrebbe chiesto e questo bastò a darle uno sprint...quella strana energia che, chiusa in quel palazzo, le mancava.


Velocemente si preparò decidendo di indossare un vestitino blu e poi uscì dalla stanza scendendo frettolosamente dalle scale fino ad arrivare alla fine dove ad aspettarla c'era il ragazzo << Ciao, complimenti, stai benissimo >> si complimentò


<< Ciao >> salutò lei << Andiamo? >> chiese avviandosi << Come se avessi scelta >> rispose lui fingendo noia.


<< Antipatico! >> rispose lei facendogli la linguaccia e iniziando a correre.


<< Come scusa? >> rispose lui inseguendola.


<< Ho detto: antipatico...e ora aggiungo che sei pure lento! >> ribatté


Lui ringhiò e poi provò, senza risultati, ad acchiappare la ragazza che uscì in giardino << Forza >> canzonò il ragazzo << Altrimenti Katsurou diventa vecchio prima che riusciamo ad arrivare alla stalla >>


<< Si, ma per colpa tua >> rispose lui che aveva approfittato della distrazione della ragazza per affiancarla. Lei non se lo aspettava e lanciò un urlo << Complimenti, la prossima volta evita però di rompermi un timpano >> concluse cingendole la vita. Lei però orgogliosamente cercò di far mollare la presa al ragazzo che pur di non lasciarla la trascinò a terra. I due rotolarono abbracciati a lungo ridendo a crepapelle fin quando rotolando Murtagh non si trovò, davanti la faccia, il muso del drago verde che lo fissava arcigno. << È una mia impressione o Katsurou è arrabbiato con me? >> chiese alla ragazza sotto di lui


<< Non è tua impressione e dice che se non mi lasci ti brucia come... e non ho capito il resto >> rispose la ragazza


<< Forse come ha bruciacchiato la zampa del mio drago? >> chiese alzandosi il ragazzo


<< Cosa? >> rispose lei << Katsurou! >> lo rimproverò


“Aveva osato bere dalla mia acqua” spiegò con semplicità


<< E questo è un buon motivo per tentare di uccidere il drago di Murtagh? >> ribatté.


“Ci avrei provato per molto meno” rispose lui”Lo sai che odio quel draghetto da strapazzo”


Lei scosse la testa e dopo aver chiesto scusa a nome del suo drago chiese << Novità? >>


“mmm...Ti dovevo dire una cosa...ma l'ho dimenticata!” rispose “A te com'è andata l'esercitazione?” chiese


<< Bene >> rispose lei cominciando a raccontare come se lei e il drago non fossero stati in contatto durante tutto il tempo.



Alcuni minuti dopo Murtagh s'intromise << Scusate...noi dovremmo andare a cena...In fondo siete stati sempre collegati mentalmente >> fece notare


<< Okey >> rispose lei che dopo aver abbracciato s'allontanò verso la sala da pranzo col ragazzo.





Ciaoooooooooooooooo...scusate il ritardo, ma non avevo il computer...ma cmq...sono tornata!!!! (poveri lettori NdiDurza) (EH??????? Ma tu non eri morto???? NdiMary) (si...ma qualcuno deve romperti e Sasuke è fuori luogo! NdiDurza) (Grrrr....NdiMary) (sembri un cane...scusa...ho sbagliato...sei un cane....scrivi da cani...NdiDurza) (Grrr...NdiMary che inizia a picchiare lo spettro)...cmq a parte l'intrusione del morto vivente...volevo solo dirvi grazie per avermi sostenuta....alla prossima...bacioni


Stefy_80: ciao…sono contenta che il prologo ti sia piaciuto…spero ti piacerà anche il resto della storia…Grazie per essere stata la prima “recensitrice” di questa storia…alla prossima…bacioni


Egwine : ciaoooo…eh si…parenti…una figlia addirittura…per fortuna non brutta quanto lui…XDXD…(Il mio re non è brutto…è bellissimo NdiDurza con la bava alla bocca) (ci mancava solo lo spettro gay NdiMary) cmq sono contenta che la storia t’incuriosisca e spero ti piaccia…alla prossima…bacioni


Vimar: ciaoooooooooooooo...Grazie per la rece...non ti preoccupare nessuno ti ucciderà...dovranno passare sul mio corpo...cmq spero continuerai a seguirmi...alla prossima....bacioni


Itachi_kun: ciaooooooooooo…wow allora mi segui proprio ovunque…grazie…anche dei complimenti…alla prossima…bacioni


Niehal65: ciaoooooo…wow…grazie…spero continuerai ad amarmi e non ad odiarmi…eh si…tutte abbiamo cose in testa…ma la pigrizia si mette da parte quando la “cosa” in questione ti punta lo spadone alla gola e ti minaccia di far diventare i tuoi sogni incubi…XDXD…spero che il continuo ti piaccia veramente…alla prossima…bacioni


Ringrazio per avermi messo fra preferiti:
-Itachi_kun
-Niehal65


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Capitolo 3
*** Cena ***


The Chronicles Of Egenda



Cena


-Ho fame- si lamentò la ragazza dirigendosi verso la sala da pranzo insieme al ragazzo.

-Riesci a resistere fino alla sala o rischio d’esser coinvolto in un attacco di cannibalismo?- scherzò lui

-No tranquillo…Ho sempre pensato che saresti indigesto- commentò tranquilla

-che vorresti sottintendere?-

-Io ho detto una frase…Poi chi s’offende, s’offende- gli sorrise beffarda

-La prossima volta che mi chiederai di farti fuggire prima dalla lezione del maestro Trethon- la minacciò

-Ma non vale! Questo è un ricatto-

-In piena regola pure-

-ma una volta queste dispute non si risolvevano sull’arena di combattimento?-

-Le dispute si risolvono su un arena… di combattimento, si… ma fra quello verbale e fisico però c’è una bella differenza, no?-

-Si… Ma non t’illudere… Tu non ha ch’ange di vittoria né in uno né nell’altro- lo punzecchiò sorridendo con occhi dolci

-Come al solito avete… Torto- concluse distruggendo le aspettative di Egenda che s’aspettava il contrario –Rimasta male?-

-Infondo si… Ancora non vuoi ammettere la tua inferiorità-

-Come posso ammettere qualcosa che non è vero?-

-Nessuno ti sta dicendo di ammettere qualcosa che non sia vero-

-Si invece, non è mica vero che sono inferiore-

-Questo lo pensi tu-

-e castigo…-

-Traduco parafrasando ciò che ha appena detto Katsurou: molto importante il parere di quella sottospecie di lucertola con le ali-

-Castigo risponde: Ha parlato il vecchio dall’incontinenza di fuoco-

-Katsurou: Meglio saperne sputare più in abbondanza che quattro scintille come fai tu…Scusate ma se siete a due metri di distanza perché vi dobbiamo fare noi da tramite?- chiese perplessa la ragazza

-Appunto- la sostenne ridacchiando Murtagh che, mentre i due draghi iniziavano a litigare per conto loro, entrò seguendo Egenda nell’ampia sala –Buona sera- salutò

-Buona sera padre-

-Ciao Egenda, ciao Murtagh… Sedetevi- li invitò indicando dei posti vicino a lui

-Si, grazie- dissero in coro i due sedendosi uno di fronte all’altro

-Allora Egenda… raccontaci com’è andata- la invitò il padre

-emh… si- mormorò iniziando il racconto, mentre le varie pietanze si susseguivano in un valer di sapori

-Brava… - si complimentò il padre al termine del racconto per poi passare a rivolgersi a Murtagh per discutere dell’andamento della guerra sotto lo sguardo vigile e le orecchie attente della ragazza che però fu disturbata da Katsurou “che c’è katsu?” disse lei rispondendo all’ennesimo richiamo del drago “parlano della guerra”

“Si, piccola, ma ti devo dire una cosa piuttosto importante che prima mi sono scordato”

“cosa?” chiese lei incuriosita ma stranamente allarmata

“Ti ricordi, quando durante quel viaggio, siamo stati in quel villaggio?”

“E si” disse ansiosa di sapere cosa le dovesse dire

“Ho sentito che Katrina, te la ricordi?”

“si certo… che hai sentito su di lei?”

“Ho sentito che la portavano l'Helgrind… “

-COSA?- urlò la ragazza alzandosi di scatto e sbattendo le mani sul tavolo.





Buona sera ^-^ Sono tornata con questo nuovo capitolo… Spero che vi piaccia…kiss



Stefy_81: Ciao ^.^ Sono contenta che ti sia piaciuto lo scorso capitolo, e spero che ti sia piaciuto anche questo… Si, Egenda è un tipo strano, però c’è da dire che la sua visione del mondo è data da una serie di fattori, primo fra tutti l’influenza del padre e della corte comunque… Alla prossima kiss


niehal65: sisi, un’altro capitolo…Sono contenta che fin’ora ti siano piaciuti… Spero che questo non sia da meno… Alla prossima kiss


cioccolatoprego: Grazie mille per i complimenti, sono felice che ti sia piaciuta questa ff, spero che continuerà a piacerti ^^ alla prossima kiss

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Capitolo 4
*** Decisioni ***


Decisioni


-Emh…io…- sgranò gli occhi stupita dalla sua stessa reazione
-Egenda! Ma che modi sono?!- sbottò arrabbiato il padre –Esigo una più che valida spiegazione!-
-Emh…mi scusi, padre- mormorò risedendosi –Katsu mi ha detto una cosa e presa del discorso che stavamo facendo non mi son ricordata che non ero sola…-
-E di grazia si può sapere di cotanto scandaloso?-
-Emh… cose private- simulando un’espressione imbarazzata che, lei sapeva bene, avrebbe dissuaso il padre ad indagare oltre.
-Trovo comunque maleducata ed esagerata la tua reazione… e dire che di solito quando parliamo di quest’argomento sei più silenziosa di un morto-
-Si, scusate se vi ho disturbato… continuate pure…- li invitò con un tono gentile e con un accennato gesto che rabbonì il padre sulle sue maniere
-Avevamo esaurito il discorso, quindi tranquillizzatevi- la invitò per poi scostarsi leggermente per permettere al cameriere di servire il primo piatto
-Buon appetito- augurarono in core i tre.
“Perché non glielo hai chiesto?!”
“Ho visto gli ultimi rapporti e non risultava per questo non l’avrei saputo se non fosse stato per te” fece notare al drago –Mi sembra così strano mangiare cibo cotto- scherzò per non destare sospetti
-Non hai acceso fuochi?- chiese il padre alzando appena lo sguardo.
“Credi che te lo voglia tenere nascosto? “
-Data la temperatura ho preferito evitare- “Si”
“Perché?”
“Mio padre non mi dice molte cose” rispose con tono leggermente rammaricato
“Dai son sicuro che si fida di te “
“Non è questo”
“E allora?”
“Ho paura che prima o poi scoprirò qualcosa che farebbe crollare tutto”


“ Che fame” si lamentò la dragonessa
“Dai Saphira ora mangiamo… un po’ di pazienza”
In risposta la creatura leggendaria sbuffò una nuvoletta di fumo addosso al ragazzo che si stava vestendo
“Ma i draghi non erano creatura dalla leggendaria pazienza?”
“E i cavalieri non erano uomini dalla saggezza infrangibile?”
“Andiamo a mangiare” con un mezzo sorriso sorione
“Mi piace l’idea” allontanando il muso dall’entrate e avviandosi con passo pesante
“Hai visto Roran per caso oggi?”
”L’ho intravisto… no, non mi è sembrano tanto giù di morale” anticipando la sua domanda “ Anzi mi sembrava piuttosto preso dall’organizzazione delle ultime cose per partire”
“Speriamo di poter partire presto… ogni giorno mi sembra sempre più…sconsolato”
“ Vedrai che andrà tutto bene” per poi ruggire in saluto a Roran che era spuntato
“Si parla del diavolo…” –ciao Roran… come va oggi?-
-Ciao Eragon, ciao Saphira… benissimo ormai i preparativi son finiti… senza imprevisti domani dovremmo poter partire come da programma… anche se Arya e Nausada continuano a non essere tanto benevole a questo viaggio-
-Vedrai che ci lasceranno partire- mettendogli il braccio attorno alle spalle –su andiamo a mangiare e poi a nanna presto che domani ci aspetta una levataccia- esortò incoraggiato dal potente ruggito della dragonessa.

“Che intendi fare?” chiese il drago sentendola salire subito in camera con strane intenzioni
“Niente un giro con te come ho detto al papi… che c’è di male?”facendo la finta innocente
“Non vorrai…”
“Oh si che voglio” sorrise con una leggera luce di malignità negli occhi “Infondo non ho detto né dove andavo né quando mancavo… piuttosto tu pensa ad allontanarti da Castigo che vorrei partire prima dell’alba”
“Ma non abbiamo niente pronto!Vedi che non è certo una passeggiata un volo fin là”
“Tranquillo le provviste le sgraffigniamo sta notte e ci portiamo del denaro… oltretutto che voglio partire molto prima dell’ora data”
”Perché?”
“Perché sicuramente mi appiopperà qualche spia e non voglio dargli occasione”


-Che ne pensa della richiesta della Principessa?- chiese Murtagh scortando il re nelle stanze
-Non so sai… mi ha lasciato alquanto perplesso, ma allo stesso tempo non vedo motivi di preoccuparsi… ha detto che partirà nella mattinata basta metterle dietro una spia che la può seguire con la magia per prevenire qualche colpo di genio-
-Vuole che vada io? Magari se le propongo di andarci insieme- propose
L’uomo scosse la testa –Non accetterebbe ha specificato che voleva andare sola- aprendo la porta della sua stanza –oltretutto non lo ritengo necessario… Provvedi a far preparare le provviste per qualche giorno e poi vai a dormire- ordinò chiudendogli la porta in faccia
“Non so perché… ma questa storia non mi piace”
“ Che intendi?”
“è strana la richiesta di Egenda” rispose il giovane avviandosi verso le cucione “Quindi non vorrei avesse qualche fine recondito”
“Non se ne preoccupa suo padre… te ne preoccupi tu?”
“Il re non so neanche se l’ha mai considerata figlia, figurati se si preoccupa” per poi interrompere e dare istruzioni agli addetti in cucina
Il drago ringhiò per dissentire “E che vorresti fare?”
“Indagare?” avviandosi verso le stanze di Egenda
“Si, mi piace molto come idea: ehi ciao egenda… ascolta... io credo che tu stia architettando qualcosa che ne dici di dirmi cosa? Molto convincente”
“Le mie doti di investigatore non sono così scarse!”
“Siamo là”
“Perché tu invece di criticare non mi aiuti e vedi cos’ha da dirti Katsu?”
“Sei sicuro di quel che hai detto?” Il ragazzo si fermò un attimo sugli scalini a riflettere “Hai ragione…” riprendendo a salire “Questa è colpa tua che sei asociale” scherzò
“Perché ho la nettissima sensazione che il mio prossimo pasto sarà gamba di Murtagh arrostita?!” minacciò con un tono di scherzosa malignità
“Ah…Ah…Ah…molto spiritoso” –Egenda?- chiese bussando il ragazzo
“Murtagh?!” imprecando mentalmente la ragazza e infilando velocemente i vestiti che aveva già indossato per poter partire –Si chi è?- aprendo la porta e sorridendo al ragazzo –Murtagh… come ti posso aiutare?- stringendosi la veste
-Emh… scusa il disturbo… posso entrare?-
-Si… certo… scusa per il disordine- facendosi di parte per farlo entrare mentre lodava in ogni lingua di non aver ancora preparato le armi
-Oh… tranquilla… immagino che ti stavi preparando per la partenza di domani- entrando e guardandosi attorno in cerca di indizi
-Non ancora… Parto domani mattina in fondo basta che mi svegli presto e preparo tutto-
-In cucina stanno preparando le provviste…- facendo una pausa di silenzio durante la quale si voltò verso lei –Quanto mancherai?-
-Non lo so…-
-Ma sei arrivata oggi!- sbottò con tono arrabbiato –Cavolo cosa devo fare per trattenerti ventiquattro ore piene qua a palazzo?!- prendendole le mani
Lei sospirò –Non sto andando via per sempre.. ho solo bisogno di un po’ di libertà…-
-Sei stata due settimane via… non è bastato?-
-Era un’esercitazione… certo via dal palazzo, ma in un’area chiusa e comunque con una miriade di guardie attorno che mi controllavano…Lo sai… per me questa è una casa…-
-Credi che solo per te sia una prigione?! Anche per me eppure non scappo un giorno si e l’altro no… rimango e assolvo i miei compiti-
-Ah si… che grandi compiti che ho da svolgere… Apparire… Non far trapelare che ho un drago e seguire stupidissime lezioni…-
-E credi che andartene in giro con Katsu aiuta ad adempierli?-
-Voleremo ad alta quota non ci vedrà nessuno…-
Il ragazzo la guardò facendo una pausa di silenzio per poi sospirare –Vorrei proprio capire che ti frulla nella mente che vuoi andartene così senza apparente motivo… da sola…-
-Son con ka…-
-Vengo con te…-
-NO!- ribatté per poi addolcire il tono –Tu hai tanto da fare qua… Me la caverò…- promise per poi appoggiarsi allo stipite della porta come per invitarlo fra le righe ad andare via
-Sei la solita testona!- uscendo con un po’ di rabbia addosso
-Lo so…- sussurrò chiudendo la porta e dirigendosi verso l’armadio per prendere le armi


Buondì a tutti ^^ Ecco il nuovo capitolo battuto a scuola mentre i prof fanno scrutini xDxD spero vi sia piaciuto ^^ A presto ^^

Grazie a tutti quelli che hanno recensito, non posso ringraziarvi ad uno ad uno per motivi di fretta^^'' ma mando un bacione a tutti

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