Storie di una Corvonero

di _Elwing_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un inizio movimentato ***
Capitolo 2: *** Pensieri, chiacchiere e fili d'erba ***
Capitolo 3: *** Rime baciate, dolciumi ed endorfine. ***
Capitolo 4: *** Piume, Gobbiglie e Gorgosprizzi. ***
Capitolo 5: *** Cadute ed incontri scontri. ***
Capitolo 6: *** Uric Testamatta ed inconsueti incontri nella foresta proibita. ***
Capitolo 7: *** Duelli improbabili e svolte impreviste. ***
Capitolo 8: *** Tregue silenziose e notti insonni. ***



Capitolo 1
*** Un inizio movimentato ***


Mery Elisabeth si mosse leggermente nel piumone, si massaggiò le tempie con la punta delle dita e ripetè silenziosamente tra sé, cercando di assumere un tono convincente, “E' mattina, il sole riscalda con i suoi raggi la torre, e tu non vedi l'ora di affrontare quella che si prospetta essere una magnifica giornata”. La ragazza sbuffò, si rigirò su un lato e poi ritentò, cercando di darsi un contegno “E' mattina, gli uccellini cinguettano, la scuola è riniziata da soli due giorni, il mondo ti sorride e …” credici! Continuava a raccontarsi balle. Indubbiamente era mattina, ma i pesanti tendaggi della camera non lasciavano intravedere nemmeno un filo di luce, gli uccellini probabilmente erano stati l'antipasto di una delle insolite creature che si aggirava nella Foresta Proibita, ed aveva una delle sue solite emicranie. Non che la cosa la stupisse particolarmente, per come era andata la giornata precedente stava fin troppo bene.

Meeeery ehilààààà, c'è ancora qualcuno lì sotto?

La squillante voce di Camilla la raggiunse, svegliandola definitivamente. Quindi, con la grazia che da sempre la contraddistingueva, grazia paragonabile solo a quella di una mandria di Theastral inferociti, spostò le coperte e con fatica si tirò fuori dal letto, trovandosi davanti la sua compagna di stanza, con le mani sui finachi ed un'aria divertita sul volto “Guarda guarda chi è tornata tra noi, quasi non ci speravo più! Io mi avvio in Sala Grande che il succo di zucca mi chiama a gran voce.

Mery fece una mezza smorfia di buon giorno in direzione di Camilla; a differenza sua la mattina non era estremamente loquace. Anzi diciamo pure che mentre si aggirava per la camera in modalità zombi non era affatto loquace, tuttavia trovò la forza di mugugnare un “si avviati... fatto tardi... vede dopo” prima che questa lasciasse la stanza.

***

Stavo quasi per mandare la squadra di ricerca a chiamarti” esordì Camilla quando finalmente vide arrivare Mery in Sala Grande.

La ragazza le si sedette accanto e guardò la ciambella che aveva sul piatto, su cui qualcuno aveva già spalmato con cura della marmellata di mele, la sua preferita. Rivolse quindi un sorriso alla sua compagna prima di darle un gran morso, esclamando tra un boccone e l'altro

Fei femple la miliore lo fai è?

E te sei sempre un'abile ruffiana, ma non pensare che questo ti salverà

Mery finì di masticare, prima di replicare con tono pratico:

Macchè ruffiana, la mia è chiaramente intelligenza. Corvica intelligenza, che mi permette di rendere merito ad un'amica che ha fatto tanto per me, spalmando con cura la mia ciambella mattutina. Gli elfi del Bosco Atro scriveranno poemi in tuo onore, o vostra magnificenza, ed ovunque si narreranno le vostre gesta

Giocare la carta Tolkien non ti aiuterà sappilo

Mery sbattè vistosamente le palprebe esibendo il migliore dei suoi sorrisi

E non credere nemmeno che gli occhioni alla io gatto con gli stivali funzioneranno

E perchè mai qualcuno dovrebbe mettere degli stivali a un gatto?” chiese una nuova voce, cogliendole di sorpresa.

Le due corvette voltarono subito la testa in direzione della nuova arrivata. Camilla, dopo averle rivolto un sorriso di benvenuto, aggiunse poi scoccando un'occhiata alla ragazza seduta alla sua destra:

Te lo spiego dopo Licia, piuttosto siediti un attimo con noi, che la morettina qui presente muore dalla voglia di raccontarci cosa le è successo ieri sera”.

Licia si sistemò la divisa di grifondoro e con una puntina di disagio -dopotutto quello era il tavolo dei Corvonero- si sedette. A differenza delle ragazze bronzo-blu non era nata babbana e quindi talvolta faticava a comprendere di cosa stessero parlando, sommando poi il fatto che le altre erano corve, bhè credo non ci sia altro da aggiungere. Tuttavia non le avrebbe cambiate di una virgola, loro tre erano un perfetto assortimento, diverse ma complementari. Un trio che si era rivelato, nel corso di quei primi anni, indissolubile.

Mery si sistemò quindi gli occhiali sul naso con aria sconfortata, muovendosi leggermente a disagio sulla sedia. Camilla la sera precedente l'aveva vista arrivare in camera e l'espressione turbata che le attraversava i lineamenti non le era sfuggita, quella ragazza era fin troppo intelligente!

Così decise di cavarsi subito il dente e con un sussurro disse “Thomas”.

Cami disse solo “ooh” per poi aggiungere un'altro “ohh” ed infine con tono sconsolato.

Non immaginavo Mery! Pensavo.. o mannaggia a me forse non pensavo proprio! Se non vuoi parlarne non preoccuparti”.

Le altre ragazze si guardarono un attimo in silenzio per poi scoppiare a ridere sguaiatamente, davanti ad una sbigottita Camilla

Ahahhahaha scusami Cami, ma cioè ahahahaha” Mery non riusciva a smettere di ridere, anzi come le accadeva spesso in circostanze simili, iniziò a lacrimare: troppo ridere la faceva sempre piangere e ciò aveva portato spesso a situazioni improbabili, ma non è questa la sede od il momento giusto per parlarne.  Camilla venne quindi in aiuto della corvetta, che evidentemente non ce la poteva proprio fare.

Si scusaci Licia se ti stiamo ridendo in facciahahhahaah ehm è solo che l'idea di te che non pensi proprio è davvero comica”.

Mi fa male lo stomaco da quanto ho riso” Mery tentò, con scarso successo di ricomporsi prima di riprendere “Comunque niente di che, solo è stato peggio del solito. Dopo la tisana serale mi ero appisolata sulla poltrona più vicino al caminetto, e quando mi sono svegliata in Sala Comune eravamo rimasti praticamente solo noi due e le gemelle Twaine. Lo sapete no? Prima di stare insieme eravamo amici, buoni amici” la voce della ragazza si fece incerta “Non capisco perchè ora debba trattarmi con disprezzo e freddezza. Io son contenta che sia andato oltre...

Andato oltre?” Licia fece una risata amara “ragazza mia quello è più che andato oltre, quello ha appeso un cartello al dormitorio maschile di Corvonero con scritto -sono libero chiunque cammini mi salti pure addosso-

Concordo su tutta la linea. Mery ora però ti conviene andare, altrimenti farai tardi ala prima lezione di Pozioni dell'anno”.

***

La lezione di Pozioni si teneva nel seminterrato del castello. Nonostante fosse una fiera Corvonero Mery aveva sempre avuto un debole per la Casa di Salazar, forse perchè il Cappello era stato molto indeciso al momento dello smistamento, così la ragazza sentiva i serpeverde come anime affini. Sentimento che però i serpeverde parevano non condividere, soprattutto alcuni.

Il suo sguardo si posò infatti sull'ultimo posto libero, ottimo la fortuna quella settimana aveva deciso proprio di volgerle le spalle è? La ragazza si avviò con fare truce verso il banco in penultima fila e si sedette con nonchalance, ignorando completamente il ragazzo alla sua destra.

Tuttavia egli non parve per nulla turbato da questo suo comportamento e, rivolgendole un sorrisetto ironico, le disse: “Pennuto, vedo che nonostante il tuo senso dell'orientamente praticamente assente, non solo hai trovato la strada per Kings Cross, ma pure quella per il banco! Devo complimentarmi, hai fatto notevoli progressi durante l'estate!”.

La corvetta si concentrò molto sul lisciare la pergamena che aveva tirato fuori, sul sistemare in modo perfettamente parallelo al bordo del banco il calamaio e allineare alla pergamenta la penna. Tutto questo solo perchè una volta il ragazzo l'aveva trovata che vagava per il castello, assolutamente inconsapevole di dove si trovasse. E non mancava occasione per ricordarle l'episodio. Che poi lo spazio era un concetto assolutamente relativo no? Tante storie per nulla...

Ragazzina, per caso in quella Torre dove ti rintani così spesso ti hanno mangiato la lingua?” insistette il serpeverde con un sogghigno. “Ragazzina” l'epiteto risuonò nella mente di Mery, ah quell'arrogante rincoglionito di un verde-argento! Aveva solo un anno più di lei, esattamente come Camilla, e la trattava come se fosse suo nonno. Poi perchè si fosse presentato ad Hogwarts con un anno di ritardo era un mistero irrisolto, mistero che molto probabilmente sarebbe rimasto tale.

La corvetta esasperata inclinò la testa verso il ragazzo e con tono assolutamente sarcastico disse “Ma ciao anche a te Blaise! Non so dirti che piacere sia rivederti

Non sai dirmi è? E pensare che ho tanto sentito parlare delle proprietà lessicale degli intelligenti corvonero... forse qualcuno ha sbagliato casa qui..

O ma come sei dolce e permuroso a preoccuparti della mia sorte, sicuro di non voler chiedere un trasferimento in Tassorosso? Quei teneri tassetti sarebbero molto lieti di accoglierti tra loro

Blaise suo malgrado sorrise, l'idea di lui in Tassorosso era decisamente divertente.

La voce di Lumacorno risuonò nel seminterrato interrompendoli “Ragazzi un po' di silenzio suvvia. Mettete via le pergamene, tirate fuori il libro ed accendete il calderone, oggi vorrei che realizzaste la pozione che abbiamo visto nell'ultima lezione dello scorso anno. Chi si ricorda quale era?”. Improvvisamente nell'aula cadde il silenzio, e molti studenti iniziarono a guardare con estremo interesse all'interno delle loro borse, o ad esaminare con cura le venature del legno dei banchi.

Signorina Loister? Nemmeno lei?”

L'Elisir dell'Euforia professore” disse prontamente Mery Elisabeth sentendosi interpellata. Pozioni era, insieme ad Antiche Rune, tra le materie che più la entusiasmavano.

Esattamente. La ringrazio, 5 punti a Corvonero. La preparazione è complicata quindi lavorete in coppia”.

Blaise si era già diretto verso la dispensa e dopo pochi minuti fu di ritorno, tenendo tra le braccia tutto l'occorrente. Quando, dopo soli pochi minuti, il calderone iniziò ad emettere suoni poco rassicuranti, e la pozione iniziò a raggrumarsi in modo decisamente preoccupante, il serpeverde alzò le spalle in segno di noncuranza e davanti agli sforzi della corvetta nel ricercare l'errore che avevano commesso, con un sorrisetto le disse:

Pennuto per fortuna ci sei te, tu salverai sicuramente la nostra pozione dal suo catastrofico destino

L'unica catastrofe che si presenta nell'immediato destino di questa pozione sei tu Blaise!” rispose la ragazza, nonostante sapesse benissimo che i voti del serpeverde fosse tutt'altro che bassi, dannazione sembrava non dovesse nemmeno sforzarsi per eccellere in praticamente qualunque disciplina.

Ragazzina fortunata in che piacevole catastrofe ti sei imbattuta allora, poteva andarti ben peggio, e sì” aggiunse in tono cospiratore abbassando la voce “mi riferisco a Robert, il tuo compagno di casa seduto qui dietro” ridacchiando per la sua stessa battuta, Blaise si stiracchiò sulla sedia, passandosi poi una mano tra i riccioli neri.

Ma sentitelo, se le fa e se le canta! Se la smetti di dar fiato alla bocca e magari mi aiuti, Mister Piacevole Catastrofe, forse potrei anche prendere in considerazione l'ipotesi di ringraziarti” ribattè a tono Mery. La ragazza non avrebbe saputo spiegare come fossero arrivati a quel punto, un giorno avevano iniziato a battibeccarsi e semplicemente non si erano più fermati, erano entrambi ostinati e le discussioni potevano continuare ore, ma lei amava quando riusciva ad avere l'ultima parola con quello sciroccato di Blaise, e sicuramente amava quelle fossette che comparivano sulle sue guancie quando sorridev... Mery spalancò gli occhi sorpresa dalla direzione che aveano preso i suoi pensieri, scosse la testa, come a voler cacciare quei pensieri, e sotto lo sguardo divertito del suo compagno di Pozioni arrossì fino alla punta dei capelli, per poi borbottare un tiepido “Allora? Mi dai o no una mano?” e gettarsi a capofitto nel compito a loro assegnato.

 

 

Nota dell'autrice, ovvero me stessa medesima: carissimi lettori (sempre che esistiate) vorrei fare una precisazione, ovvero vorrei sottolineare che Blaise non è Blaise Zambini! Infatti la FF è ambientata un paio di generazioni dopo di lui. Semplicemente mi piaceva questo nome e lo ho utilizzato, spero che questo non crei confusione! :) 

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Capitolo 2
*** Pensieri, chiacchiere e fili d'erba ***


Mery si lasciò cadere all'ombra di un albero secolare al limite del parco e rilassandosi completamente chiuse gli occhi, assaporando quegli attimi di pace, mentre attendeva Camilla. Amava il profumo dell'erba, e la robusta corteccia di quercia su cui poggiava la schiena le trasmetteva un senso di sicurezza e di solidità. Dopo qualche minuto, sentendosi osservata, riaprì lentamente gli occhi, tuttavia guardandosi intorno non vide nessuno nelle imminate vicinanze, ah maledetta miopia! Le sarebbe bastato un piccolo incantesimo, niente che la brillante Camilla non sapesse fare, e la miopia sarebbe magicamente sparita nel nulla. Perchè quindi non l'aveva fatto? Be a voler essere proprio onesti la ragazza era tranquillizzata dal potersi rinanare dietro la grande montatura dei suoi occhiali, quasi fossero una sorta di ultima barriera atta a proteggerla dalle insidie del mondo esterno. Ovviamente non l'avrebbe mai ammesso, ma pensava anche che le dessero un tocco diverso, un qualcosa che permetesse a quello che considerava un volto banale di distinguersi dalla massa. C'era anche l'altro fattore poi, essere etichettata come “la corva con gli occhiali” preveniva epiteti peggiori che facessero magari riferimento alla sua goffaggine o al vizio di straparlare ed intrattenere lunghe conversazioni con se stessa. Insomma al momento Mery era abbastanza decisa a rimanere una corva miope.

Strizzando ancora più le palpebre la ragazza intravide finalmente una chioma bionda avvicinarsi velocemente. Licia era quella che si definiva una bellezza classica, fluenti capelli color dell'oro, profondi occhi azzurro mare, e fisico scolpito, con le curve nei posti giusti. Dotata dello spirito indomito di molti Grifondoro non aveva peli sulla lingua, non sopportava le ingiustizie, andava ghiotta per i dolci di Milenadia, faceva parte della squadra di Quidditch ed ovviamente aveva numerosi ammiratori in tutta la scuola.

La corvetta le fece un cenno di saluto, attirando così la sua attenzione.

Mery, fortuna che ti sei stravaccata qui, ho proprio bisogno di riposarmi un pò” detto questo si sdraiò anche lei con un sospiro di piacere “per qualche attimo ho avuto il terrore di doverti venire a cercare in biblioteca: chiudersi in un luogo buio quando fuori c'è questo sole incredibile dovrebbe essere considerato un reato!”. Licia si stiracchiò leggermente, facendo scrocchiare le ossa della schiena indolenzita “che giornata! Dovrei dormire dodici ore di seguito per riprendermi!

Le due ragazze fuorono quindi travolte da un tornado vagante, che piombò su di loro come un fulmine a ciel sereno e le abbracciò stritolandole a dovere, prima di distendersi accanto a loro.

Camilla direi che sei di buon umore oggi!” ridacchiò l'altra corvetta.

Ottimo umore direi! Guardate che giornata!

Solo la nostra Licia qui è un po' giù... ma insomma Cia spalanca gli occhi e guarda questo cielo magnifico, non ti senti meglio? Lasciati abbracciare dall'infinito! Ricorda quello che disse il buon Pavel ..

Mery chiamalo per cognome, è un filosofo russo del novecento non il tuo migliore amico” la interruppe Camilla.

Come stavo dicendo, il buon Pavel scrisse” indirizzò una linguaccia scherzosa all'amica prima di recitare con aria solenne " Osservate più spesso le stelle. Quando avrete un peso nell'animo, guardate le stelle o l'azzurro del cielo. Quando vi sentirete tristi, quando vi offenderanno, intrattenetevi col cielo. Allora la vostra anima troverà quiete. Be non abbiamo stelle ma delle fantastiche nuvole belle tonde e morbidose dalle forme strampalate da osservare, direi che ci andata abbastanza bene". Le ragazze la osservarono perplesse qualche istante prima di scoppiare nuovamente a ridere.

Vedo che il sole vi mette allegria” una voce maschile interruppe le loro risa e Leonardo, accompagnato dal suo inseparabile sorriso, fece la sua comparsa nel loro campo visivo. “Ciao ragazze! Lieto di vedere che sghignazzate felici quest'oggi” aggiunse quindi prima di sedersi a gambe incrociate davanti a loro. Leonardo era un Tassorosso del sesto anno, battitore della squadra di Quidditich e assolutamente non versato per la Trasfigurazione, l'anno precedente aveva chiesto aiuto a Camilla per superare alcuni esami e così in breve tempo si era imbattuto ed affezionato al trio al completo. Ultimamente aveva preso l'abitudine di passare lunghi pomeriggi a chiacchierare del più e del meno con le ragazze, le quali erano grandi fan dela sua cortesia e dei suoi modi amichevoli ed affabili. “Siete state dai Tiri Vispi ultimamente? Ho visto un nuovo scherzo che, non potete capire non vedo l'ora di comprar..” Leeeeooo!!!” un gruppetto di ragazzi poco lontani vedendo Leonardo lo chiamarono a gran voce interrompendolo e gesticolando in sua direzione. Il Tassorosso voltandosi leggermente gli fece cenno di aver inteso ed alzandosi aggiunse “Cia dopo facciamo una partita con altri ragazzi, se ti va di unirti a noi sai dove trovarci!” quindi fischiettando si diresse verso gli altri tassorosso che l'aspettavano poco distante.

Giusto il tempo di farlo allontanare che Camilla si rivolse alla grifondoro con aria cospiratrice “Allora quando ti deciderai ad uscire con il bel Leo Cia cara?” la corva era sempre stata un'ottima osservatrice, ed aveva un talento speciale nel capire le persone. Al momento osservava l'amica con un sopraciglio sollevato che le conferiva un'aria interrogativa piuttosto buffa.

Licia storse il naso “Ehm lo sapete no? E' un tassorosso...”.

Mery la guardò con aria straniata “E quindi?

E quindi dai ragazze lo sapete! Finisce sempre che non sono mai veramente presa, e dopo pochi appuntamenti devo ammetterlo, non potrei mai fingere qualcosa che non provo! E ferire i sentimenti di un tassorosso è sempre difficile, preferisco prendermi gli insulti dei serpeverde piuttosto che i loro sguardi sofferenti...

Gentili telespettatori, ecco qua Licia nel pregiudizi-show atto primo” sussurrò Camilla, cercando approvazione in uno sguardo di intesa lanciato alla compagna di casa, la quale non si potè trattenere dal pensare che lei gli insulti di un certo serpeverde se li prendeva nonostante non uscissero assultamente insieme. Davanti allo sguardo interrogativo di Camilla si ripropose di non lasciare vagare i suoi pensieri in quella direzione ed imitando l'amica continuò “Ricordo ai nostri ascoltatori che la qui presente grifa è precedentemente uscita con membri di tale casa, sebbene debba riconoscere che essi sono in minoranza se consideriamo lo stuolo di grifi e serpi sedotte e abbandonate al loro destino di sofferenza

Ah ah ah molto divernente davvero” Licia sbuffò sonoramente, ma questo non impedì a Camilla di continuare con aria complice “Diciamo che forse la nostra sprezzante eroina è preccupata di ferire i sentimenti di questo particolare Tassorosso”.

La grifondoro scosse la testa con aria da “fingerò-di-non-aver-sentito”, ma questo non le impedì di arrossire visibilemente. Cercando quindi un argomento meno spinoso si ricordò di cosa le aspettava il week-end seguente “Gita ad Hosmeade! Nonostante non sia più una novità non perde mai il suo fascino
E chissà che nei pressi dei Tiri Vispi tu non faccia qualche incontro interessante...” le due corvette scoppiarono quindi a ridere sguaiatamente incapaci di trattenersi oltre.  

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Capitolo 3
*** Rime baciate, dolciumi ed endorfine. ***


Mery si era accovacciata ad un lato dell'imponente cancello del castello mentre attendeva l'arrivo di Licia che, come suo solito, era nuovamente in ritardo. Il trio quel giorno non sarebbe stato però al completo infatti Camilla quella mattina era schizzata via dalla Torre alla velocità della luce, urlando all'amica che si stava ancora stiracchiando nel letto un improbabile "forse a dopo!". Durante le rare gite a Hogsmeade Camilla era sempre sobbarcata da mille impegni, infatti doveva presenziare ad innumerevoli ritrovi di svariati club, di praticamente quasi tutti i club presenti nella scuola a dirla tutta. Evidentemente un argomento che non affascinasse la corvetta non era ancora stato scoperto. 

Mery Elisabeth lanciò un'occhiata annoiata al gruppo di studenti che in quel momento si allontanavano dal castello ciarlando  allegramente, rimanendo per un istante ipnotizzata del ritmico movimento dei loro mantelli. "Mantello" pensò quindi la ragazza "Coltello, ravanello, sciacallo, paffutello", il pensiero di uno sciacallo paffutello seduto a capo di una tavola imbandita ed intendo ad affettare un ravanello le attraversò veloce la mente facendola sorridere. Le capitava spesso di soffermarsi a cercare rime baciate, o sinonimi e contrari per ingannare il tempo. Poteva essere considerato un hobby piuttosto innocuo, se non che ogni tanto qualcuno, ignaro di ciò che le attraversava la mente, l'aveva vista scoppiare a ridere dal nulla oppure l'aveva scorta profondamente concentrata, come se stesse intrattenendo una qualche importantissima discussione. 
E di Licia ancora nessuna traccia. 
Mery sbuffò impaziente, ed una nuvola di aria condensata si formò così nell'aria fredda di inizio ottobre. La corvetta riprese immediatamente il suo gioco "condensa, dispensa, immensa, mmm intonsa
"Ehi scusa il ritardo, eccomi!" le parole dell'amica la fecero sobbalzare, non l'aveva assolutamente sentita arrivare. 
"Non ti preoccupare" le rispose con un sorriso "Mery ed Elisabeth si sono intrattenute a vicenda
"Non ho alcun dubbio a riguardo" replicò la grifondoro scoppiando a ridere per l'espressione seria della compagna "avviamoci dai! Immagino che Camilla-la-studentessa-dei-mille-e-un-club non sia dei nostri
"Già! Immagini proprio bene!" annuì quindi la corva con un sorriso. Le due ragazze si avviarono quindi discorrendo del più e del meno verso il villaggio vicino. 
**
"Comprerei tutto il negozio!" sospirò Mery guardandosi intorno con aria sognante, aveva sempre amato le cartolerie babbane e Scrivenshaft con tutte le sue piume colorate, le pergamene di diversi spessori, i calamai e gli inchiostri era un luogo decisamente paradisiaco. 
"Aaaandiamo" si lamentò Licia guardando sgomenta l'amica che in quel momento stava sniffando l'odore di varie pergamene con aria estasiata "io devo passare ancora da Zonko e da Milandia".
"Mielandia è? Anche io progettavo di farci un salto, ma non mi puoi chiedere di scegliere tra la mia scorta di endorfine e questo luogo incantato! E' pura crudeltà!" 
Camilla sorrise davanti al volto imbronciato dell'amica "Be si in effetti è pura crudeltà, probabilmente in tutto il negozio ci sono ancora un paio di piume che non hai analizzato, e due o tre pergamene che non hai ancora accarezzato!" la grifondoro trattenne a stento una risata "dai faccio un salto al volo a Mielandia e ti compro io un po' di calderotti al cioccolato ed api frizzole. Noi ci incontriamo tra un quarto d'ora ai Tre Manici ok?". La corvetta annuì soddisfatta, prima di tornare a concentrarsi sulle meraviglie di  Scrivenshaft. 
Licia si avviò spensierata alla volta del negozio di dolciumi, se c'era qualcosa capace di metterla di buon umore erano sicuramente i mille estasianti profumi presenti nella bottega. Il campanellino attaccato alla porta trillando le diede il benvenuto nel negozio. La ragazza sollevò lo sguardo, cercando di cogliere le novità del momento, e cercando di capire dove avessero posizionato i calderotti. Era coraggiosa come molti grifondoro, ma non era sciocca; sapeva quindi cosa significava presentarsi dalla corva senza il suo cioccolato e non aveva alcuna intenzione di sperimentarlo. O, detto in altre parole, non aveva troppa voglia di sentire i suoi lamenti sulla mancanza di cioccolato, seguiti da un elenco accurato delle capacità terapeutiche dello stesso e degli effetti benefici che aveva il suo consumo su corpo ed anima. "Calderotti, calderotti" mormorava Licia scorrendo gli scaffali tenendo gli occhi fissi sulle piccole e colorate confezioni, fu così che non fece caso a dove camminava ed andò a sbattere contro qualcuno, facendolo finire per terra accompagnato da tutte le leccornie che teneva tra le braccia.
Licia riconobbe all'istante i capelli castano rossicci e l'immancabile sorriso che apparve sul suo volto. "Scusami scusami scusami! Stavo pensando a Mery ed alle sue fonti di endorfine e mi sono distratta un attimo! Ti ho fatto male?
"Non ti preoccupare, non è così facile distruggermi, sai sono piuttosto resistente" replicò il ragazzo alzandosi e rassettandosi gli abiti, prima di raccogliere i dolcetti caduti. 
"Sicuro? Non vorrei essere responsabile di eventuali bernoccoli e contusioni"
"Diciamo che in tal caso dirò di essermeli procurati in una rissa, potrebbe far bene alla mia reputazione di indomito giocatore di Quidditch"
La ragazza scoppiò a ridere sonoramente. 
"Piuttosto cosa stavi cercando? Le endorfine di Mery?" chiese quindi Leo con un'espressione perplessa.
Licia assunse un'aria seria e, cercando di imitare l'intonazione dell'amica, recitò "Necessito di consumare una gran quantità di cioccolato mensilmente. Il cioccolato infatti all'interno dell'organismo agisce da catalizzatore, favorendo la produzione di endorfine". Nel mentre una grifondoro del terzo anno la salutò dall'altro capo del negozio e Licia si volse leggermente nella sua direzione per restituirle un sorriso. 
Il tassorosso le posò una mano sul braccio per attirare nuovamente l'attenzione della ragazza, e quando i loro sguardi si incrociarono nuovamente le chiese con un sorriso "Mi stai quindi dicendo che, secondo Mery" il sorriso del ragazzo si allargò ulteriormente "se mangio cioccolato provo la stessa sensazione di quando sono innamorato?". Licia non riusciva a spiegarsi perché tali parole avessero fatto fare una capriola all'indietro al suo stomaco, e per un momento rivolse uno sguardo indecifrabile al ragazzo. Riprendendosi subito, gli rivolse un sorriso di congedo accompagnato da uno sconclusionato "vado a salutare Tris del terzo! Ci vediamo" e si allontanò senza dargli una risposta. 

 

Spero di non essere stata troppo prolissa e non avervi annoiato, ovviamente la nostra allegra visita ad Hogsmeade non è ancora terminata, ma non volevo mettere a dura prova la vostra capacità di sopportazione quindi ho spezzato il tutto in due espisodi :) 

 

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Capitolo 4
*** Piume, Gobbiglie e Gorgosprizzi. ***


Mery contò nuovamente il materiale che teneva tra le braccia con molta cura: sette piume d'oca, diciassette pergamene ruvide di lunghezza media e tre bocchette d'inchiostro blu corvico. Si, la ragazza aveva una passione insana per i numeri primi, ma ognuno ha le sue personali fisse no? Barcollando per tenere tutto in perfetto (e precario) equilibrio la corvetta si diresse verso il proprietario di Scrivenshaft per pagare. L'uomo al momento le dava la schiena e stava parlando con un cliente che dal suo punto di vista rimaneva nascosto dietro di lui.

"Le sue piume sono arrivate ieri, gliele ho tenute da parte proprio qui dietro al bancone, ecco qua. Desidera qualcos'altro o abbiamo finito?" stava chiedendo il proprietario "Volevo anche un paio di pergamene di media lunghezza, quelle più spesse e che siano anche ruvide" il tono del cliente si fece beffardo "ma credo che la ragazza dietro di lei abbia saccheggiato tutto il ripiano".

Mery, che aveva riconosciuto la voce di Blaise sin dalle prime parole, stava perlustrando con la vista tutto il locale, cercando velocemente un angolino in cui lasciare momentaneamente il suo bottino per poi scappare onde evitare di incappare nel serpeverde e tornare poi a riprendere il malloppo in seguito. Ma le ultime parole del ragazzo cancellarono ogni speranza di passare inosservata.

Il proprietario intanto era rimasto leggermente interdetto prima di affermare con tono professionale "Se vuole quella tipologia lì gliela vado subito a prendere in magazzino, senza problemi" e scomparire chissà dove.

"Insomma pennuto hai intenzione di continuare a guardare in ogni direzione del negozio tranne che la mia?"

Mery finalmente rivolse lo sguardo verso il ragazzo, che ricambiò la sua occhiata di fuoco con un sorriso enigmatico. La corvonero sapeva per esperienza diretta che un Blaise di buon umore era forse ancor più fastidioso di un Blaise in modalità *odio-il-mondo* quindi sbuffò sonoramente. Ovviamente il ragazzo continuò imperterrito, per nulla scoraggiato dalla mancanza di risposta:

"Prima corrompi metà dei tuoi compagni di casa e dei miei, perché ti lascino il posto vicino al mio, ora mi pedini anche mentre faccio delle innocenti compere. Ragazzina ho sempre saputo che hai un debole per me, ma non ti pare di esagerare?" nel porre la domanda il sopracciglio del ragazzo si alzò, ed i suoi occhi verdi scintillarono divertiti “Hai intenzione di proferire parola o di continuare ad arrossire in silenzio?

La ragazza non potè trattenersi oltre "Sia per assurdo XX un universo parallelo in cui le tue oltremodo sciocche illazioni siano fondate" esordì quindi a denti stretti "e mettiamo che in questo universo una me molto illogica voglia rintracciarti. Ho già detto quanto lontano e remoto è quest'universo?" quello sciroccato a volte riusciva a farle letteralmente perdere il controllo "Ecco in tal caso la mia altra me, che pur essendo altamente irragionevole nella scelta delle relazioni che vuole intraprendere si mantiene una corvetta ingegnosa, avrebbe stillato una lista di posti da controllar..."

"Immagino che Scrivenshaft sarebbe proprio nell'ultimo posto" la interruppe Blaise simulando un sonoro sbadiglio "che inventiva è!"

"Immagini male" Mery disse con tono secco lasciando per un attimo Blaise interdetto "Scrivenshaft non sarebbe nemmeno presente in tale elenco, mai mi sarei sognata di prenderlo in considerazione! Questo perché tu" gli puntò un indice contro il petto "non hai avuto cura di informarmi di aver imparato a leggere e scrivere!". Detto ciò incrociò le braccia e assunse un'aria che riteneva essere di distaccata superiorità.

Blaise sorrise leggermente, ascoltando assorto lo sproloquio della ragazza. Era divertito da come lei cercasse inizialmente di mantenere la calma per poi implodere in una furia di parole più o meno logiche.

"Lasciami capire meglio" il serpeverde finse di meditare per un istante "ti infastidisce di più che non te lo abbia comunicato, o che abbia preferito chiedere aiuto ad un'altra corvonero piuttosto che a te? Perché ovviamente, nonostante le mie indiscusse doti intellettuali, non posso aver imparato da solo…" detto questo si voltò senza lasciarle il tempo di ribattere ed uscì dal negozio, senza nemmeno attendere che il proprietario tornasse con la merce.

La ragazza era troppo sbigottita per proferir parola -incredibile ma vero- ed attonita, con gli occhi sgranati, guardò il serpeverde andarsene.

 

**

 

Mery si stava finalmente dirigendo verso i Tre Manici di Scopa quando una voce amica la chiamò allegramente "Ragazza mia speravo di incontrarti, devo raccontarti cosa è successo con il Club delle Gobbiglie. In pratica gli sto facendo ripetizioni di meccanica classica -oggi gli ho spiegato il principio della conservazione della quantità di moto- e sono piuttosto ottimista: credo infatti di essere vicina al mio intento!

Davanti allo sguardo perplesso di Mery, Camilla continuò:

Ci sono un paio di Grifondoro al Club ed io volevo evitare che facessero tiri completamente a caso; sto cercando di insegnargli a calcolare una traiettoria e magari prevederne una in base all'intensità e la direzione che hanno impresso nel suddetto tiro. Tuttavia dubito fortemente di fargli capire che se il tiro è andato a buon fine non è merito di "Godric il Magnifico" che, cito testualmente, "mi porta bene", ma è evidentemente merito di una corretta applicazione della meccanica."

Mery Elisabeth scoppiò a ridere davanti all'espressione crucciata di Camilla, prima di dirle con una strizzata d'occhio "Son grifondoro che ci vuoi fare? Vanno presi così! Piuttosto vieni con me dai Tre Manici? Licia mi aspetta lì con -spero vivamente- dei calderotti"

Camilla scosse la testa "No mi spiace, una ragazza dall'aria eterea mi ha invitato la settimana scorsa al primo incontro del Club per la Ricerca dei Gorgosprizzi"

Mery la guardò scettica "Ma una ragazza razionale come te non crederà mica nei Gorgosprizzi?"

"No, infatti la mia missione è far cambiare idea a loro" rivolgendole un'ultimo sorriso d'intesa Camilla si allontanò.

 


Sproloqui dell'autrice: Salve a tutti! E ancora una volta concludo il capitolo senza concludere la visita ad Hogsmeade. Quindi vi domando, secondo voi è meglio se faccio meno capitoli ma più lunghi? Perchè avrei potuto accorparli, ma non volevo esagerare e fare delle cose infinite... Insomma i consigli sono ben accetti! 

Detto questo volevo ringraziare infinitamente Ondina che ha recensito per prima la mia storia, non sai che emozione leggere "1 recensione" xD E Kendra che l'ha fatto per seconda! Grazie mille ragazze! 

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Capitolo 5
*** Cadute ed incontri scontri. ***


Mery Elisabeth si stava dirigendo saltellando verso i Tre Manici di Scopa. Nelle orecchie le risuonava ancora il timbro brillante della voce di Camilla ed il solo ripensare alle parole pronunciate dall'amica le faceva arricciare le labbra dal divertimento. Quella ragazza era proprio incredibile.  Fu così che, presa dal flusso dei suoi pensieri, per poco non andò a sbattere contro un tassorosso del terzo che si aggirava carico di pacchetti colorati. La ragazza riuscì a schivarlo proprio per un soffio, la mossa tuttavia la sbilanciò facendola cadere goffamente a terra. "Forza di Gravità versus Mery 1 a 0 " pensò con un sospiro afflitto Mery un attimo prima di alzarsi con fare deciso, spazzolarsi bruscamente i vestiti, e continuare imperterrita per la sua strada, senza che l'avvenimento minasse il ritrovato buonumore.  

***
Con un tintinnio Mery aprì la pesante porta del pub, e un misto di odori subito le solleticò il naso. Lo stomaco della ragazza brontolò rumorosamente, fatto che le capitava spesso quando si avvicinava l'ora dei pasti, e non di rado le aveva provocato situazioni imbarazzanti. Il locale era piuttosto affollato, numerosi gruppetti di studenti occupavano i vari tavoli ciarlando allegramente. Mery Elisabeth strofinò le lenti degli occhiali su un lembo della camicia prima di inforcarli nuovamente ed esaminare attentamente, strizzando leggermente gli occhi, i presenti. Nessuna traccia di Licia. L'amica probabilmente aveva incontrato qualcuno o avuto un contrattempo. Oppure aveva deciso di prendere residenza stabile da Mielandia, ipotesi non poi tanto irreale. 
La corvetta si diresse quindi verso l'ultimo tavolo rimasto libero, decisa ad attendere pazientemente l'arrivo dell'amica. D'altronde portava sempre un libro con sè e quindi non si sarebbe annoiata sicuramente. I suoi piani -che prevedevano il tuffarsi tra le pagine di un romanzo isolandosi completamente dal mondo- furono però interrotti da una voce acuta: "Scusa possiamo sederci qui con te? E' tutto strapieno!". 
La voce di Clarissa Twaine interruppe così i suoi pensieri, facendola sobbalzare leggermente. La ragazza rivolse lo sguardo verso la nuova arrivata sorridendo prima di risponderle "Ciao, scusami mi ero incantata un attimo a pensare ad altro. Certo accomodati pure, sto aspettando un'amica ma sembra tardare! Non ti ho vista in Torre ieri durante …
"Si certo, scusa un attimo" Clarissa la interruppe con tono spicciolo "vado a ripescare il mio accompagnatore che ancora si aggira alla ricerca di un posto e torno subito! ". 
Quando la vide tornare Mery si maledisse in tutte le lingue del mondo, ed anche nelle lingue extraterrestri; più o meno si maledisse in qualsiasi idioma noto per la sua disattenzione, eppure le sarebbe bastato riflettere un secondo per giungere alla logica conclusione. Ma ormai era troppo tardi, e preparata al peggio sfonderò il suo sorriso da "vorrei-non-esser-qui-ma-faccio-buon-visto-a-cattiva-sorte" facendo un cenno alla coppia. I due si misero a sedere, sempre continuando a tenersi per mano ed a lanciarsi sguardi languidi. 
"Toh! Quindi sei qui da sola" sputò lì il ragazzo dopo averla degnata di mezzo sguardo, prima di riportare l'attenzione su Clarissa. 
"Ehm si, sto aspettando Licia, dovrebbe arrivare a momenti" replicò in tono incerto Mery, non capendo se lui si aspettasse o meno una risposta.
"Certo, sicuramente avrà trovato di meglio da fare che venir qui. Fossi in te andrei direttamente al castello, lasciando il posto a chi ne ha veramente bisogno!". Anche un'oca come Clarissa forse si sarebbe accorta del tono malevole di Thomas se solo per un attimo avesse smesso di osservare il proprio riflesso sul retro di un cucchiaino e si fosse concentrata su di lui. 
Mery si sentì morire; non riusciva a capire il rancore che Thomas provava per lei, ed il fatto che una persona a cui aveva voluto bene la trattasse così le spezzava il cuore. Gli occhi le si riempirono di lacrime mentre tentava di esibire un sorriso stiracchiato ed ignorare le parole di lui. Proprio in quel mentre, prima di riuscire a spiccicare parola fu però interrotta.
"Eccoti Mery! Non riuscivo più a trovarti!" la voce non era però quella dell'attesa Licia bensì quella di.. "Blaise!" la ragazza era assolutamente attonita "cosa stai.. tu come.. perché diamine ti stai sedendo qui?
Il serpeverde le sedette accanto con nonchalance dandole un buffetto sulla guancia e replicò tranquillo
"scricciolo sai, quando due persone si mettono d'accordo per bere qualcosa insieme generalmente si siedono vicine no?".
Il tono canzonatorio riportò per un attimo Mery alla realtà, quello era il Blaise che aveva imparato a conoscere, sebbene il suo sorriso apparentemente sincero mancasse della solita piega ironica. 
Mery aprì e richiuse la bocca incapace di proferir parola, senza riuscire a capacitarsi dell'assurdità della situazione. 
Blaise rivolse quindi la sua attenzione a Thomas "E tu coso saresti? Ehm no, non dirmelo non è che mi interessi poi veramente. Probabilmente nemmeno lei è interessata" aggiunse sporgendo leggermente il mento per indicare Clarissa, ancora intenta a scrutare il cucchiaino.  
Il corvonero non si lasciò però intimidire e rivolse un'occhiata di disprezzo al nuovo arrivato aggiungendo "Dopodomani notte, una e mezzo, corridoio del secondo piano, vediamo se sei così bravo come pensi" prima di andarsene, trascinandosi dietro Clarissa. 
I due ragazzi osservarono in silenzio la coppia allontanarsi, mentre un sorriso si disegnava sul volto del serpeverde.
Passò un minuto.
Passò un altro minuto.
Poi inevitabilmente Mery esplose in una furia indistinta di parole
"Come... cosa è successo? Dove siamo realmente? Chi sei te? Dove diamine è finito Blaise? Cosa ti è saltato in mente? E soprattutto cosa intendeva Thomas?  O si, lo so cosa intendeva, e anche tu, d'altra parte sei verde-argento non giallo-nero, ma non se ne parla! E' un Corvonero, e mi duole dirlo assai abile! Ma perchè poi mi preoccupo, tanto tu non hai alcuna intenzione di andarci vero? Non c'è proprio alcun motivo per fare soddisfazione a Tom. E perchè te ne stai lì in silenzio? Ma poi il non-senso dilagante... sto forse sognando? No -ahia- se stessi sognando un pizzicotto dovrebbe svegliarmi o questa è solo una leggenda? Magari sto sognando di darmi un pizzicotto e quindi non mi potrei in ogni caso sve.."
Blaise portò delicatamente la mano in avanti fino a posarla sulla bocca di Mery indotta così al silenzio. Le chiese quindi  "hai finito?".
La ragazza non potendo proferire parola scosse energicamente la testa da destra verso sinistra e viceversa.
"Beh non avevo dubbi, tuttavia io non ho tutto il giorno da perdere. Ci vediamo in giro pennuto!". Detto ciò ritirò la mano ed in un baleno si alzò e si diresse senza esitazioni verso l'uscita, incrociando Licia proprio mentre quest'ultima stava entrando nel locale. 

 

 

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Capitolo 6
*** Uric Testamatta ed inconsueti incontri nella foresta proibita. ***


*Plink plink* il rumore ritmico della pioggia che tamburellava sulla grande vetrata della biblioteca distolse per l'ennesima volta Mery dai suoi studi; non si può certo affermare che la lettura delle scoperte di Uric Testamatta non fosse interessante, tuttavia non poteva assolutamente competere con gli avvenimenti bizzarri che ultimamente andavano verificandosi. Nella mente della ragazza risuonò la voce stanca del professor Ruf "Non dimenticate però che Uric era un Corvonero ragazzi, sotto quell'aspetto anticonformista ed apparentemente bislacco si nascondeva una mente brillante", ma il perché quella mente fosse così brillante lei proprio non riusciva a ricordarlo. Strizzò gli occhi cercando di concentrarsi maggiormente; o si impegnava o non sarebbe uscita dalla biblioteca per l'intera giornata! 

"Oh dolce Mery cosa vedono i tuoi occhi di elfo?” la voce di Camilla la colse di sorpresa, immersa negli studi Mery non si era proprio accorta del suo arrivo. 

"Non stavo cercando di scrutare la Terra della Biblioteca alla ricerca di qualcosa, semplicemente cercavo di stimolare la mia concentrazione Cami"

"Ah certo, magari se strizzi un altro po' gli occhi riesci anche a leggere il tema di quella serpeverde laggiù!" aggiunse Camilla additando una delle ragazze più brillanti del loro anno. 

Mery spalancò esageratamente la bocca con aria stupita e fintamente offesa; le ragazze erano solite punzecchiarsi nonostante nutrissero la massima stima l'una dell'altra.

"Fanciulle è sempre un piacere trovarvi!". La voce del nuovo venuto le interruppe .

"Ma certo, qualcun altro non ha niente da fare e vuol fermarsi qui?" disse quindi Mery con tono fintamente melodrammatico "tanto io non stavo nemmeno tentando di studiare Storia! Non saprò mai nulla riguardo all'invincibile Uric Testamatta, forgiato dal fuoco di mille incantesimi.. su come la lotta per la sapienza, le infinite passioni, gli intrighi, i tradimenti furono affrontati con indomito coraggio... "

"Da colui che solo poteva cambiare il mondo" concluse in modo sbrigativo l'amica.

"Ma così mi rovini la scena, e poi non usare quel tono seccato, Xena è un must!" Mery tentò di protestare senza riscuotere molto successo.

"Ragazze no, non ho assolutamente capito di cosa state parlando e si sono decisamente affamato. Pensavo di andare a fare visita a quei simpatici elfetti che si aggirano in cucina, alla ricerca di alimenti, ci vediamo sotto la grande quercia per la merenda-time?"

Le corvonero sorrisero al nuovo arrivato, il buonumore di Leonardo era sempre stato contagioso! Mery chiuse il quaderno ostentando un'aria rassegnata davvero poco credibile, con tono teatrale disse poi a Camilla "Oggi mi hai dato dell'elfo e questo ti ha fatto guadagnare punti, poi hai insinuato che potessi copiare da un serpeverde e questo te li ha fatti ripetere, quindi stai in guardia ragazza e attenta alle tue mosse". Sarebbe potuta anche sembrare credibile se non fosse scoppiata a ridere sul finale. 

Camilla la guardò sorridendo, poi però si battè la fronte con il palmo della mano "Per mille foletti della Cornovaglia mi dimentico sempre! Devo proprio fuggire, ho una riunione con il circolo degli astronomi, quindi vi abbandono, ma dato che me ne ero assolutamente dimenticata avevo fissato con Licia, quindi fermatevi in Sala Grande a prelevarla e chiedetele scusa da parte mia"

Le due ragazze salutarono quindi il tassorosso dandosi appuntamento in giardino. 

 

**

 

Gli studenti di Hogwarts ricevono la loro lettera in giovanissima età, così invece di iscriversi ad una scuola superiore prendono baracca e burattini e si trasferiscono in questo magico castello. Certo risulta strano soffermarsi a pensare come le conoscenze di giovani maghi laureati in matematica siano pari a quelle di una ragazzino di terza media, ma d'altronde a qualcuno deve pur toccare il duro compito di studiare le arti magiche! Tuttavia le proprie lacune in matematica, così come in lettere piuttosto che in fisica, non era ciò che preoccupava i tre giovani maghi distesi all'ombra di una grande quercia in quell'assolato pomeriggio autunnale. Quelle tre menti brillanti si stavano infatti interrogando riguardo argomenti decisamente più importanti.

"Secondo voi quanti sono i gusti delle gelatine tutti i gusti+1?" stava chiedendo Leo in quel momento, "sicuramente Cami lo sa, e se non lo sapesse troverebbe il modo di scoprirlo il più velocemente possibile" rispose in modo criptico Mery. Licia invece era più dell'idea che fosse necessario fare degli esperimenti pratici e con un moto di coraggio si offrì volontaria per assaggiare tutte le gelatine del mondo. "Naturalmente avrei bisogno di un classificatore", aggiunse rivolta al ragazzo, "insomma qualcuno che stia li e prenda appunti mentre io faccio tutto il lavoro sporco e assaggio tutte quelle orribili caramelle dai gusti più disparati". "Ma come sei buona e magnanima" aggiunse Leo sogghignando "mi domando cosa scriverai sulla targhetta della porta del tuo ufficio, magari potresti provare con : Non disturbate assaggiatrice al lavoro…". I due ragazzi scoppiarono a ridere. 

Mery si era leggermente assentata durante quell'ultimo scambio di battute, la sua attenzione era infatti completamente rivolta al giovane ragazzo moro che si stava dirigendo con passo svelto verso la foresta. L'incedere deciso catturarono la sua attenzione, e la ragazza si ritrovò a fissarlo, maledetta miopia possibile che la sua faccia risultasse essere solo un puntino sfuocato? Tuttavia quando fu leggermente più vicino, la corvetta non nutriva più alcun dubbio, avrebbe riconosciuto quella massa di riccioli ribelli tra molti, la domanda che le frullava per la testa era quindi diventata "cosa diamine sta combinando quello sciroccato di Blaise?". Non che la cosa la interessasse minimamente, tuttavia era notoriamente uno sprovveduto, qualcuno dotato di ingegno doveva assolutamente assicurarsi che non combinasse guai. Salutò quindi velocemente Licia e Leonardo, bofonchiando qualcosa di non molto coerente su Uric, ma questi non sembrarono molto turbati dalla sua partenza, anzi non era nemmeno sicura che se ne fossero completamente resi conto impegnati come erano a sbellicarsi dalle risate.

 

** 

Mery si mise subito sulle tracce di Blaise, per quanto le fosse possibile. Era abbastanza sicura di averlo visto prendere quella direzione, ma non volendo rimanergli troppo vicina lo aveva preso di vista "Merlino sa che scenata potrebbe mettere in piedi se mi trova a seguirlo, poi come glielo spiego che stavo solo cercando di assicurarmi la sua sopravvivenza. Poi perché mi interessi la sua incolumità non saprei.. in effetti non mi interessa, è più per un senso di ligio dovere…" il suo monologo interiore era a briglia sciolta, e la testa iniziava a dolerle per esser stata troppo sotto il sole. Era ormai almeno mezz'ora che si inoltrava a passo svelto nei meandri della foresta. Quando l'emicrania iniziò a farsi sentire con più insistenza, rassegnata all'idea di aver perso di vista Blaise, Mery si sentì improvvisamente molto stanca, e si sedette ai piedi di un grosso albero alla ricerca di un po' d'ombra rinfrescante. Non riusciva a capire se fosse più in collera con Blaise che si faceva vedere mentre si aggirava con aria losca verso la foresta e poi scompariva, o con il suo senso dell'orientamento che l'aveva portata  a smarrirsi tra quegli stessi alberi. Dato che il suo senso dell'orientamento era notoriamente inesistente Mery decise che la colpa era sicuramente del serpeverde. Presa da questi pensieri non si accorse del ragazzo che le si stava avvicinando se non quando il piede di lui calpestò delle rumorose foglie secche scricchiolanti, un attimo prima di girarsi la ragazza sentì una voce spiacevolmente familiare "Mery, Mery, Mery cosa fai qui da sola?". Il tono cantilenante ed insinuante non la rassicurarono affatto. 

"Quello che mi pare, ho il diritto di stare in questa foresta tanto quanto te Thomas" gli rispose sfoggiando una sicurezza che al momento non possedeva.

"Certo… potrei quindi chiederti se non trovi prudente aggirarti da sola in luoghi così pericolosi…maghi migliori di te si sono perduti per sempre...

Il tono minaccioso del ragazzo la colse alla sprovvista. Non era certo una corvetta indifesa, ma era tuttavia ben consapevole dell'astuzia e della padronanza della magia che Thomas aveva. Inoltre il ragazzo fino ad ora si era limitato a rivolgerle occhiate sprezzanti, tuttavia non l'aveva mai minacciata prima e quella inversione di rotta le stava mettendo addosso un'inquietudine sconosciuta. Rimessasi in piedi con un notevole sforzo di volontà stava quindi per ribattere quando una nuova voce la colse alla sprovvista "Insomma la Torre di Corvonero è diventata troppo stretta e avete deciso di fare della foresta proibita la vostra succursale?

<Ci mancava solo Blaise> pensò Mery con un moto di rassegnazione; nonostante ciò la sua presenza per qualche strano motivo la stava rassicurando. 

I due ragazzi si guardarono male per qualche istante prima che Thomas se ne andasse, non mancando di ricordare a Blaise la promessa estorta il giorno prima ad Hogsmeade. 

La dipartita del Corvonero fu come una doccia fredda per Mery, che con il venir meno dell'adrenalina si sentì mancare le forze, accasciandosi nuovamente a terra. 

Sentì il ragazzo venirle accanto e sussurrarle, risistemandole una ciocca di capelli dietro all'orecchio, "cosa dovrei farne ora di te?". Quando Mery si riprese e riaprì gli occhi lui però era scomparso. Tuttavia la foresta che le si apriva attorno improvvisamente non le parve più così oscura e minacciosa, anzi stranamente familiare e con un moto di sorpresa si rese conto di sapere esattamente dove fosse: aveva avuto lezione di Cura delle Creature magiche non lontano da lì giusto qualche settimana prima. Si chiese come avesse fatto a non accorgersene prima, trall'altro le pareva di aver preso una direzione completamente diversa, ma considerando la sua propensione a perdere la strada la ragazza si afrettò a tornare al castello senza porsi ulteriori domande.

 

 

Sono stata tentata di dividere il capitolo, tuttavia ho poi preferito mantenerlo unito, spero che vi piaccia e che non sia troppo lungo da annoiarvi! :) Insomma buona lettura! Fatemi sapere cosa ne pensate, i consigli/le critiche/i suggerimenti/le osservazioni sono sempre ben accette! 

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Capitolo 7
*** Duelli improbabili e svolte impreviste. ***


Era giorno di riunione per le tre amiche, che si stavano godendo una cioccolata calda accucciate in un angolo della Sala Grande, riflettendo sugli avvenimenti improbabili verificatosi nelle ultime settimane.

Thomas ha perso il lume della ragione, ragazze mi ha veramente spaventato nella foresta” stava raccontando Mery, un secondo prima che Licia le desse ragione “non so in quale giro si sia immischiato, o perchè lo abbia fatto. Ma ultimamente frequenta un gruppo di ragazzi del sesto anno veramente poco raccomandabili. Pensa che Carla, sapete quella tassorosso del terzo piena di lentiggini, giura di averli sentiti parlare di un fantomatico “piano definitivo”, mentre Gianni del secondo sostiene di averli visti aggirare nel reparto proibito..”. Mery non potè trattenersi dal sorridere, nonostante le notizie alquanto allarmanti “Non riuscirò mai a capire come fai ad essere gli occhi e le orecchie di questo posto Licia, sai sempre tutto di tutti...”. “Niente di notevole, si tratta di essere al posto giusto al momento giusto, e saper essere abbastanza convincente” minimizzò la ragazza accompagnata da un gesto della mano, “piuttosto, nonostante queste mie proverbiali capacità, non sono riuscita a capire cosa capperi combinasse il tuo particolare amichetto verde-argento nella foresta..” “Blaise non è il mio particolare amichetto, né il mio amichetto, né il mio niente” la interruppe Mery stizzita. Prima di aggiungere quasi sussurrando “anche perchè altrimenti non mi avrebbe lasciata da sola in mezzo alla foresta proibita...”. Fu Camilla, che fino a quel momento aveva ascoltato in silenzio a prendere in mano la conversazione con aria spiacciola “cercheremo di capire perchè Blaise si aggirava con aria losca nella foresta e cosa tramano Thomas e il suo gruppetto, tuttavia noi non andremo in giro per il castello ad assistere ad eventuali duelli. E' troppo pericoloso, e potremmo addirittura essere espulse” concluse con aria perentoria. Mery si guardò le unghie non osando discutere ulteriormente, le ragazze avevano assolutamente ragione, non c'era alcun motivo per sgattaiolare nel cuore della notte e rischiare il peggio, assolutamente nessun motivo, nessuno.

Tuttavia proprio a causa di questo “nessun motivo” la corvetta quella notte non riusciva ad addormentarsi, continuando a rigirarsi nel letto angosciata, mentre Camilla dormiva placidamente al suo fianco. Certo avrebbe potuto arrivare in cucina, chiedere una camomilla e tornare in Torre, e se nel tragitto fosse passata dal luogo del duello sarebbe sicuramente stato un puro caso. Sgusciando nelle morbide ciabatte color blu, la ragazza si infilò velocemente il maglione e la gonna e sgattaiolò fuori dalla Torre. Era giunta nei pressi del famoso corridoio del secondo piano quando intuì che c'era assolutamente qualcosa che non andava. Non c'era nessuno in giro, e Mery trasse un sospiro di sollievo; evidemente i ragazzi avevano abbandonato la stupida idea del duello. Che sciocca che era stata ad essere così in pensiero! Tuttavia una serie di voci concitate la trassero subito fuori da quello stato di quiete, “penso non siano studenti della mia Casa, nei sotteranei non ho visto alcun movimento sospetto” stava dicendo l'inconfondibile professor Lumacorno, “certo, certo ma la lettera era inequivocabile” gli rispose tranquillamente il flemmatico professor Longbotton “un controllo è il minimo”.

La corvonero si sentì mancare, doveva asssolutamente dileguarsi! Peccato che la corsa, così come qualsivoglia attività sportiva, non rientrava nella sfera delle sue competenze. Si diresse velocemente verso il piano superiore cercando di muoversi rapidamente producendo il minimo rumore possibile. “Massima velocità, minimo rumore, raggiungere la Sala Comune, infilarsi a letto, dormire, fare finta che questa sera non sia mai esistita”, si ripeteva tra sé la ragazza, nel tentativo di rassicurarsi.

Dopo pochi minuti Mery ansimò, raggiungendo le scale. L'ingresso alla Torre era ancora lontano, senza contare poi che per accedere doveva risolvere l'indovinello, il rischio di dovervi riflettere e rimanere sulla porta della Sala Comune era quindi sempre in agguato. Dannazione, era sempre stata fiera dell'ingresso della sua Casa, tuttavia non si era trovata a dover rientrare in fretta e furia in piena notte prima! Percorsa la prima rampa la ragazza si trovò davanti a un bivio, sentendo dei passi sulla destra si avviò con passo incerto verso sinistra prima di scorgere la coda di Mrs Purss scomparire dietro l'angolo. Maledizione, Gazza sarebbe stato lì a momenti! Stava quasi per darsi per spacciata quando vide l'arazzo di Madama Percivall. Certo il passaggio segreto pensò la ragazza illuminandosi in un sorriso. Questione di pochi secondi e fece scattare il meccanismo: all'interno non si vedeva assolutamente nulla, ma l'idea di non nascondersi era inconcepibile, così con il cuore a mille entrò e fece scattare nuovamente il meccanismo.

Tirando un sospiro di sollievo decide quindi di concedersi un attimo per riprendersi il fiato e si lasciò cadere contro il muro, appoggiandovisi con malagrazia. Solo che le sue spalle non incontrarono la fredda pietra, oddio c'era qualcun altro lì con lei! Il suo cuore mancò un battito, ma non fece in tempo a emettere un solo grido di paura che due solide braccia la afferrarono da dietro coprendole la bocca con una mano. Mi uccideranno, sapevo che mi avrebbero uccisa, una corvonero non va in giro di notte come un grifondoro qualunque, lo sapevo io pensava in preda al panico. “Pennuto maledizione dì al tuo cuore di smettere di fare tutto sto casino, altrimenti ci scopriranno sicuramente!” Conosceva quella voce ironica e strascicata, si senti ruotare su sé stessa e si trovò a fissare due profondi occhi grigi che la guardavano divertiti “Ora io toglierò la mano dalla tua bocca, quindi ti prego di non urlare come una pazz-ahia! Mi hai morso”. I lineamenti di Blaise si distesero in uno dei suoi rari sorrisi “allora oltre alle piume hai anche le zanne è!” aggiunse liberandola. Mery si accorse di come solo un soffio ormai la separava dal serpeverde e arrossendo fece un passo indietro, poi per riprendersi dallo spavento fece qualche profondo respiro ed aspettò un attimo in attesa che i passi nel corridoio si allontanassero, prima di inveire su di lui

Ma ti pare il caso? Cosa ti passa per quella testa vuota? Mi hai fatto prendere un infarto! Anzi dodici infarti, tredici infarti, anzi n-infarti. Cosa vi insegnano in quel di Serpeverde? O forse mentre distribuivano il cervello te eri in coda al bagno?
Ragazzina stai di nuovo stra-parlando, vedi di darti un tono
Darmi un tono? Parla quello che si aggira nell'ombra e aggredisce la gente alle spalle, come se fosse il peggior serial-killer della storia!” Mery ancora ansimava, nonostante gli sforzi per riprendere il controllo di sé.

Aggredire? Voce del verbo aggredire, terza coniugazione trasitivo attivo, assalire qualcuno con violenza. Perdonami ma non vedo traccie di assalti violenti su di te” aggiunse con il suo solito tono beffardo “Ora, se hai finito, io vado a dormire” detto questo si avviò verso uno dei vicoli che si diramavano dal passaggio segreto.

Blaise” il ragazzo fece altri due passi senza girarsi “aspetta!”, qualcosa nel tono di lei lo convinse a fermarsi, così si girò e le rivolse uno sguardo interrogativo.

Mery avrebbe voluto chiedergli come mai fosse in giro a quell'ora e perchè avesse anche solo preso in considerazione un'idea così stupida come un duello. Tuttavia, anche lei sapeva quando era il momento di tacere, quindi ricacciò indietro il flusso di parole e disse solamente:

Ehm.. insomma mi spieghi come arrivare in Torre da qui?

E' semplice, esci dal ritratto e ripercorri la solita strada che hai fatto all'andata, all'incontrario però” aggiunse con tono ironico.

Non fare il tassorosso dai! Sai che gli insegnanti pattugliano i corridoi, non posso rischiare che mi sorprendano! E non posso aspettare qui l'indomani, prima o poi qualcuno di loro potrebbe ricordare l'esistenza di questo passaggio
Blaise la osservò in silenzio per qualche secondo prima di risponderle “Non so come si arriva alla tua preziosissima Torre da qui, ricordi sono un serpeverde! Conosco solo un angusto passaggio che porta alle segrete, dove ho intenzione di dirigermi il più velocemente possibile, come tu stessa hai suggerito questo non è un luogo sicuro in cui sostare a fare conversazione..” detto ciò fece per girarsi prima che la voce flebile di lei, quasi inudibile lo raggiungesse “portami con te”.

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Capitolo 8
*** Tregue silenziose e notti insonni. ***


“Portami con te

Tre parole, cinque sillabe, dodici lettere. Così poco ed al contempo così tanto.

Incredibile quanto fosse stato difficile per Mery accettare di dirle, ed invece come fosse stato effettivamente rapido pronunciarle. La situazione però non era delle più rosee e la ragazza non voleva assolutamente rimanere da sola in quell'angusto passaggio in attesa che i professori la scoprissero. La prospettiva di chiedere aiuto a Blaise non era troppo allettante, ma in quel momento era evidentemente il male minore. Tuttavia lo sguardo sbigottito che apparve sul volto del ragazzo le fece desiderare ardentemente di poter tornare indietro di qualche secondo per mordersi la lingua e tacere.

Il serpeverde rimase inibito solo qualche secondo prima di riprendere il controllo ed esibire con aria sfacciata uno dei suoi sorrisetti migliori “Ho una certa reputazione da difendere io, e ti assicuro pennuto che non sei il tipo di ragazza con cui mi faccio vedere nella mia camera
Mery sbuffò, fingendo che quelle parole non l'avessero minimamente colpita, “Non mi interessa. Nessuno ci vedrà perchè non ci sarà niente da vedere. Ti sto solo chiedendo asilo politico per una sera. Parlerò da sola con me stessa, il tutto in rigoroso silenzio, sai sono un'ottima conversatrice e mi tengo compagnia assai bene
Straparli. Di nuovo

Mery mimò il gesto di cucirsi la bocca, sperando di risultare convincente.

Patti miei, camera mia, regole mie. Consegnami la tua bacchetta, non mi fido a lasciartela, sai gli intelligenti non sono solo i corvonero” la ragazza suo malgrado gli porse la propria bacchetta di noce, separandosene con un broncio; nonostante tutto sapeva di potersi fidare di lui, anche se era un borioso verde-argento.

Blaise sorridendo impercettibilemente le fece il gesto di seguirlo. Dopo qualche passo però parve ripensarci, perchè si fermò bruscamente. Inutile dire che Mery andò a sbattere sulla sua solida schiena, rischiando di sciogliere il suo voto silenzioso per imprecare contro quei serpeverde che si fermano senza preavviso causando tamponamenti in stretti passaggi segreti. La ragazza riusci a malapena a trattenersi, o meglio stava già aprendo la bocca per protestare, quando Blaise si voltò verso di lei e, dopo essersi tolto la cravatta, le si avvicinò con aria criptica. La corvetta strabuzzò gli occhi, in modo veramente poco signorile, prima di arrossire ulteriormente e arretrare di qualche passo.

Tranquilla pennuto non aver paura, il malvagio serpeverde non vuole mangiarti, almeno non per ora. Ora fa la brava e togliti gli occhiali”. Mery talmente sconvolta per protestare eseguì in modo meccanico; subito le mani di lui le si avvicinarono al volto e lo bendarono con la cravatta. Il buio calò definitivamente. Per un attimo Mery avvertì solo il rumore del suo respiro affannato, chiedendosi se per caso lui avesse deciso di lasciarla lì, perchè diamine gli aveva dato la sua bacchetta? Perchè lui ti sta tirando fuori da quest'impiccio ed altrimenti non avresti saputo che fare disse una vocina dentro la sua testa, vocina che fu però subito messa a tacere da un'altra voce, questa volta maschile, che le sussurava qualcosa all'orecchio “Vedi ragazzina” era così vicino da poter sentire anche il suo respiro “non posso mica svelarti un segreto millenario come l'ingresso alla Sala di Serpeverde, chissà che uso malsano ne faresti! Ora seguimi”. Nell'ombra Mery iniziò a seguire il rumore dei passi di lui, aiutandosi e sorreggendosi con entrambe le mani ai lati dello stretto cunicolo. L'ubicazione degli ingressi delle altre Sale Comuni l'aveva sempre incuriosità, non perchè volesse farvi qualche irruzione come un dannato grifondoro esaltato, era piuttosto semplice sete di conoscenza; il voler carpire i segreti del magico castello in cui abitava era un'idea che la solletticava spesso. Così, senza neanche pensarci, camminando si mise a contare i cunicoli, e le aperture che saltavano “prima a destra, diritto seconda a sinistra, avanti avanti gradini poi due volte ancora a sinistra, altri gradini, si stiamo scendendo..”, confidando nella sua memoria. Un sorrisetto soddisfatto le sfiorò la bocca, ma durò poco perchè dopo “la terza a destra e ancora altri gradini” andò nuovamente a sbattere. Per un attimo di terrore credette di essersi persa Blaise, ma con ancora più terrore si rese conto di essere andata a finire proprio su di lui. Sollevò le mani, per togliersi la benda, credendo di essere finalmente arrivata, ma le mani di lui furono velocemente sopra le sue e le impedirono di farlo riportandole giù lungo i fianchi.

Dannata corvonero” esordì Blaise con aria scocciata “stavi contando i cunicoli è? Non puoi mettere spegnere quel cavolo di cervello che ti ritrovi per almeno un secondo? Magari ricordandoti che ti sto facendo un favore!”.

Mery arrossì e lui se ne accorse perfettamente alla luce della sua bacchetta, mentre rifletteva tra sé “tuttavia non posso mica lasciarti qui in mezzo al corridoio, con il senso dell'orientamento che ti ritrovi moriresti di fame prima di trovare l'uscita... Certo potrei fare un favore all'umanità, ma troverei plotoni di professori che si aggirano per questi corridoi e potrebbe risultare leggermente scocciante...”. Senza preavviso la corvetta si sentì sollevare da terra e la sua guancia si posò quindi sul morbido maglione del ragazzo, o per Priscilla non mi sta portando in braccio vero? Non appena se ne rese conto Mery si irrigidì, prima di tentare di divincolarsi. Ma la presa del ragazzo era tanto gentile quanto salda.

Non ti agitare ragazzina, appena arrivati ti rimetto giù, ora stai buona, che questi cunicoli sono terribili, devo ricordarmi la strada e ho bisogno di silenzio”.

Mery Elisabeth non si era sentita tanto in imbarazzo in tutta la sua vita, una morsa le attanagliava lo stomaco impedendole quasi di respirare, se non sommessamente; incredibile ma vero l'imbarazzo doveva averle tolto anche la facoltà di parlare perchè continuava ad aprire e chiudere la bocca senza riuscire a formulare frasi sensate ed emettendo solo brontolii di protesta.

Blaise scoppiò a ridere senza preavviso e lei sentì il suo petto sobbalzarle vicino.

Non sapevo esistesse veramente un modo per lasciarti senza parole pennuto” aggiunse quindi in tono sarcastico, e Mery si limitò a mugnugnare qualcosa di incomprensibile.

Dopo un tempo che le parve infinito il ragazzo la mise in piedi con malagrazia aggiungendo un beffardo “benvenuta!”. Mery sembrò riacquisare un po' della sua caratteristica parlantina, e mentre lottava con il nodo della cravatta che le era stata messa sugli occhi, iniziò a balterare come suo solito “era anche l'ora, stavo giusto pensando che ti fossi perso, sai mai dare corda a un serpeverde, mi semb...” ma le parole le morirono in gola non appena aprì gli occhi. Si trovava in una stanza circolare, dalle pareti completamente in pietra, arredata semplicemente con un armadio, un tappeto, una piccola scrivania ed un letto a baldacchino, il tutto chiaramente ornato di verde-argento in modo quasi maniacale. Le sfuggì uno sbuffo.

guarda lì forse ci sono dieci centimetri rimasti senza lo stemma di Serpeverde, che dici ti pare il caso di rimediare?

Se vuoi cucirmi un centrino te, ce lo metto volentieri. A patto che sia guardabile è, dicono che il gusto estetico di voi corvonero non sia proprio il massimo...

Solo perchè siamo originali, Mister Mi Amalgamo Con La Folla

Originali è? Ora si dice così?

Si è sempre detto così, ma forse qui in profondità non vi è ancora giunto un buon dizionario di italiano, vi limitate a sibili e sputacchi, affermando poi che si tratta di serpentese. Troppo facile non ti pare?

Sibili e sputacchi? Dimmi pennuto che ne era della tua promessa di rimanere, ehm” Blaise fine un attimo di pensare, prendendosi il mento tra pollice ed indice “a sì -in silenzio a discutere con te stessa?-

Mery si morse il labbro con aria colpevole, lanciandogli uno sguardo truce. Poi si guardò intorno con aria sospettosa “Non hai una poltrona dove posso mettermi? Tutti hanno una poltrona in camera...

O arguta la ragazza! Però se tutti ce l'hanno allora prova a guardare meglio dentro l'armadio o sotto il letto, magari la trovi lì...

Allora mi metterò sul tappeto
Hai seriamente intenzione di dormire per terra scricciolo? Se ti sdrai sul letto accanto a me giuro di non morderti, sono assolutamente innocuo o, per dirla in modo meno galante, non sei il mio tipo

Giusto per chiarire un paio di fatti” ribattè Mery con aria truce “Punto primo non sono uno scricciolo, la mia statura è della bellezza di 1.71 metri, ovvero 67 pollici, cioè 5.60 piedi se ti è più congeniale. Secondo dormire per terra è un'usanza assai antica, basti pensare ai popoli orientali, ed è più salutare perchè la mia colonna vertebrale si mantiene bella diritta, ricordatelo quando tra qualche anno ti ritroverai con la gobba. Terzo in questa stanza fa un gran caldo, il calore sale quindi io preferisco restare più in basso possibile” concluse poi, quasi sfidandolo a mostrare la falsità della sua tesi.

Blaise inaspettatamente scoppiò a ridere, una di quelle risate rare che nascono fievoli e poi aumentano, impossibili da essere trattenute, “Sei proprio impossibile pennuto!” disse quindi prima di sfilarsi le scarpe e gettarsi a letto vestito di tutto punto.

Mery mentalmente lo ringraziò di averle evitato l'imbarazzo della scena -puoi voltarti mi devo cambiare- quindi si accucciò sul tappetto, ascoltando il suono del respiro del ragazzo. Quando infine quello le parve essersi fatto regolare finalmente si rilassò cadendo in un sonno profondo e senza sogni.

Blaise dopo poco intuì che la ragazza si era addormentata e smise di far finta di dormire profondamente, stiracchiandosi un po' le membra. Quell'ostinata ragazzina gli avrebbe fatto perdere il lume della ragione un giorno o l'altro. Ed ora stava lì, sul suo tappeto, battendo i denti e tremando di freddo anche mentre dormiva. Dannata corvonero, lo avrebbe sicuramente tenuto sveglio tutta la notte con quel rumore fastidioso. Il serpeverde quindi si alzò con grazia dal letto, si avvicinò alla ragazza ignara, la sollevo dolcemente e la depose nel letto senza che lei si accorgesse di nulla. Guardala, dorme talmente profondamente come un ghiro, o forse un tasso. Un sorriso gli comparve sul volto, lei non avrebbe sicuramente apprezzato la similitudine. Per un attimo rimase incerto a guardarla, doveva forse mettersi lui sul tappeto? Se la mattina seguente lei si fosse svegliata lì nel letto con lui avrebbe sicuramente dato di matto. Al diavolo pensò poi un attimo prima di coricarsi accanto a lei, perlomeno sarà un risveglio divertente.    

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