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«…Sirius,ho
bisogno che tu parta subito. Devi avvertire Remus Lupin Arabella Figg,
Mundungus Fletcher – il vecchio gruppo. Nasconditi da Lupin
per un po’,
ti cercherò lì.»
da Harry Potter e il Calice di Fuoco, pag 606.
Capitolo 1
...Un
grosso cane nero simile ad un orso si stava allontanando a grandi balzi
da Hogwarts. Gli era stato dato un ordine, e si apprestava ad eseguirlo.
Uno
spicchio di luna illuminava fiocamente i prati e le cime degli alberi
della Foresta Proibita, mentre un venticello fresco di prima estate
fischiava nelle orecchie dell'animale, accarezzandone il muso e
facendone lacrimare gli occhi grigi. L'erba umida scricchiolava sotto
le sue zampe mentre lui correva.
In
breve il grosso animale fu fuori dalle mura della scuola, diretto alla
stazione di Hogsmeade. Mentre percorreva il viottolo che lo avrebbe
portato al villaggio, alzò il muso verso il cielo: le nuvole
si stavano
addensando , avrebbe piovuto da lì a poco.
Sviò
per entrare nella foresta che fiancheggiava il viottolo, si sarebbe
riparato lì quella notte.
Vagò
tra gli alberi per pochi minuti e infine, sotto le fronde di un grande
noce, il cane prese le sembianze di un uomo alto ed emaciato, con il
viso scavato e luminosi occhi grigi,il suo viso portava le tracce di
una grande bellezza, da tempo perduta.
L'uomo
si sedette, appoggiandosi all'umida corteccia dell'albero proprio
quando le prime gocce di pioggia iniziavano a picchiettare sulle foglie
e sulla terra.
Mentre
la pioggia s'infittiva, l'uomo si strinse nella sua tunica logora: i
freddo iniziava a farsi sentire. Era strano però che facesse
così
freddo...dopotutto era giugno.
L'uomo chiuse
gli occhi mentre il suo respiro affannoso si condensava non appena
usciva dalle sue labbra...
Prima di
addormentarsi capì perchè faceva così
freddo...
Dissennatori...
Cavalcava
un ippogrifo, ma non era solo: a lui era avvinghiata una donna. Prima
che riuscisse a capire chi fosse, l'animale atterrò sulla
cima di un
monte innevato.
Lui scese...
ai suoi piedi c'era qualcosa di grigio che si dimenava.
Stava per
tendere la mano verso quel qualcosa...
L'abbaiare
sommesso di un cane svegliò l'uomo che si portò
una mano alla fronte, sbadigliando.
Era mattina, e
aveva smesso di piovere.
Si
alzò, stiracchiandosi. In un attimo aveva ripreso le
sembianze di un grosso cane nero.
Prima di
ripartire per Hogsmeade ripensò al sogno che aveva fatto.
Forse erano
stati i Dissennatori a fargli fare un sogno così idiota...
Si
voltò per dare un'ultima occhiata a Hogwarts. Tra quelle
mura c'era la
persona a cui lui teneva di più al mondo, e a cui purtroppo
non poteva
stare accanto.
Si
voltò a fronteggiare il viottolo e continuò la
sua corsa.
Arrivato
alla stazione si fermò. Ovunque la sua faccia da umano
scrutava torva
le persone, stampata su innumerevoli volantini che lo segnavano come
ricercato e riportavano la taglia che era stata messa sulla sua testa.
Con
un moto di tristezza, mista ad uno strano divertimento,
l’animagus
guardò il treno che si era appena fermato in stazione.
Salì nascosto da
un gruppo di maghi dall’aria frettolosa e buffamente
travestiti da
babbani che , come lui,avevano
come destinazione Londra.
Rimase
seduto al centro del corridoio tra gli scompartimenti; di tanto in
tanto un mago o una strega si affacciavano dal loro scompartimento e ,
vedendolo, gli lanciavano un morso di pane o un biscotto.
Il
sole calò molto più lentamente del solito e
quando a sera il treno si
fermò, al grosso cane nero sembrava essere passata
un’eternità.
Scese
dal treno senza guardarsi alle spalle, attraversò la
barriera del
binario 9 e ¾ e uscì in fretta dalla stazione di
King’s Cross.
Ritrovandosi
sul marciapiede si guardò attorno spaesato. Aveva
dimenticato quanto
fosse grande e caotica Londra e , a dirla tutta, quel trambusto era
alquanto fastidioso per lui, abituato com’era alla strana
calma di
Azkaban e al silenzio della sua caverna a Hogsmade.
S’incamminò,
doveva portare a termine gli ordini di Silente, ma la prima parte era
complicata.
Sapeva dove
doveva andare, ma non sapeva come arrivarci.
Per fortuna la dea
bendata aveva deciso di favorirlo.
Una donna si
era fermata a chiedere informazioni ad un vigile, a portata di orecchio.
-Mi scusi,
come devo fare per raggiungere in quartiere Nord?-domandò la
donna.
-Deve
prendere l’autobus che sta arrivando e scendere alla terza
fermata,
signora. Non può sbagliarsi.- rispose gentilmente il vigile.
-Grazie-
La signora
guardò il cane, lo accarezzò e salì
sull’autobus.
Quartiere
Nord, perfetto! Era la sua destinazione.
Salì
anche lui sull’autobus poco prima che si chiudessero le porte.
In
meno di un quarto d’ora fu nella piazzetta circolare del
quartiere
Nord, un quartiere periferico, costituito da piccole ma graziose case,
tutte con un ampio giardino davanti.
Il
cane cercò con lo sguardo il numero 4. Si
avvicinò alla porta, si
guardò intorno per essere sicuro di essere solo, e si
trasformò in uomo.
Bussò
alla porta. Un uomo dai capelli castani ampiamente striati di grigio,
vestiti rattoppati e dall’aria malaticcia gli aprìe lo guardò
sorpreso.
-SIRIUS!-
esclamò.
-Ciao Rem. Presto,
entriamo…- disse Sirius e Remus si fece da parte per farlo
entrare, poi si chiusero la porta alle spalle.
Perfetto. L'ho fatto! Ho pubblicato una mia storia! * cancella la voce
dalla lista di cose da fare.*
Comunque... Saalve gentili e pazienti lettori.
Questa è una piccola storia che nasce dalla mia
ossessione per Sirius
e dal mio bisogno di "saperne di più" su questo meraviglioso
personaggio.
L'idea è scaturita dalla frase del quarto libro che vedete
citata all'inizio.
Il tutto è quindi ambientato subito dopo il ritorno di
Voldemort, al quarto anno di Harry.
Ora, fareste un favore piiiiiccolo piiiiccolo a questa povera ragazza?
ç__ç
Mi lasciate un commentino? Anche solo per dirmi che il capitolo farei
meglio a bruciarlo
(o buttarlo nel cestino xD).
Graaaaaazie *___*
C'è sempre da specificare che tutti (o la maggior parte) dei
personaggi citati in questa storia
sono sotto il copyright della miiitica J.K. Rowling.
Remus guidò Sirius in cucina e lo fece sedere al tavolo, fissandolo con aria sconvolta.
-Come stai?- domandò, ancora nel tentativo di riprendersi.
Sirius lo guardò e notò la sua aria abbattuta e malaticcia.
-Bè,comunque meglio di te, credo. Quanto manca?- gli chiese.
-Tre giorni. Mi stavo preparando per partire. Non posso restare qui.- rispose Remus con un sospiro.
-Perché? Non hai la pozione?-
-Non ho gli ingredienti. Devo andarmene.-
-E avevi intenzione di andartene da solo?-
Remus fissò Sirius negli occhi, aveva capito a che stava pensando.
-Sirius, non so perché sei qui, ma qui resterai. Non voglio che tu venga.-
Sirius si alzò.
-Perché? Daaaai! Ho bisogno di fare qualche corsetta! Se devo rimanere ancora rinchiuso temo che diventerò pazzo.- disse con la sua solita aria da cagnolino bastonato.
Remus lo guardò rassegnato. Sirius era troppo prevedibile a volte.
-Più di quanto tu non lo sia già? Impossibile. Sei già un caso da manicomio.- disse, abbozzando un sorriso. – E , a proposito di pazzie, che ci fai qui?-
Sirius sembrò cadere dalle nuvole.
-Ah già! Oddio! Che idiota! Remus, Voldemort è tornato!- disse, improvvisamente più serio di quanto non fosse mai stato.
Remus, che tutto si aspettava tranne questa risposta, lo fissò sconcertato, trattenendo il fiato.
Improvvisamente la tensione divenne tangibile in quella piccola casetta inglese.
-Non è possibile.- disse in un sussurro.
-Che fai, Rem? Lo scettico?- disse Sirius, spazientito. –E vero! Si è servito del Torneo Tre Maghi per portare Harry nel cimitero a Little Hangleton… bè… Silente non mi ha spiegato bene ma…- iniziò, ma Remus lo fermò.
-Harry?Come sta?- chiese preoccupato.
-E’ un po’ scosso ovviamente, ma sta bene.- disse Sirius con un’espressione indecifrabile.
-Bene.- sospirò Remus. – Quindi Silente ti ha mandato qui per avvertirmi?- domandò dopo qualche secondo.
-Si, dobbiamo riunire il vecchio gruppo. Dobbiamo avvertire anche gli altri.- rispose Sirius e, ricordando e parole di Silente, aggiunse amareggiato – e io non posso venire. Silente mi ha detto che mi cercherà qui.-
Remus lo fissò trionfante.
-Manderemo loro un gufo,- disse – e li inviteremo a venire qui, mentre io non ci sono. Tu spiegherai loro la situazione e , quando tornerò, vedremo cosa fare.-
Sirius lo fissò, con aria triste.
-E a me tocca di nuovo stare rinchiuso.- sospirò- Secondo me è stata mia madre a lanciarmi addosso questa maledizione, quando sono scappato. ‘Resterai rinchiuso in eterno, lurido ragazzaccio! Mwahahahhahahha!’- disse, imitando una stridula voce femminile.
Remus sorrise e gli posò una mano sulla spalla.
-La vita è ingiusta, vecchio mio. E’ ora che te ne fai una ragione.- disse con aria rassegnata.
-Ci proverò, mamma. – disse Sirius, sorridendo. – Che c’è per merenda? Ho lo stomaco che brontola.- aggiunse, sfregandosi le mani.
Remus aprì la dispensa, frugò dentro per un po’ e , infine, gli tirò un biscotto per cani.
***
La mattina dopo Sirius e Remus scrissero un messaggio a Mundungus e alla signora Figg, invitandoli ad andare a casa di Remus.
Mentre fissavano i messaggi alla zampa dell’allocco leggermente rinsecchito di Remus, Sirius sbuffò.
-Dove andrai?- chiese.
Remus fu colto alla sprovvista. Non sapeva ancora dove sarebbe andato, il che era preoccupante, ma non voleva dare un ulteriore grattacapo a Sirius, che aveva l’aria già troppo tormentata; tuttavia però non sapeva cosa rispondere
Infine, optò per la verità.
-Non ne ho la ben che minima idea.- disse, sospirando.
Sirius lo fissò stupito e ,distraendosi, strinse troppo il nodo alla zampa dell’allocco, che tubò seccato.
-interessante,Lunastorta. – disse , prima di accorgersi che l’allocco lo stava per mordere.
-Troverò un posto- disse Remus, in fretta.
Sirius lo guardò con aria scettica, mentre allentava la stretta sulla zampa dell’allocco.
-Perché non mi lasci venire con te?- domandò, infine, con aria supplichevole. – Così ti tengo d’occhio e non dovremo andare troppo lontano.-
Remus sospirò. Sirius non era cambiato dai tempi della scuola: era il solito cocciuto, ma stavolta Remus avrebbe avuto la meglio, aveva un’arma infallibile.
-Sai che Silente si aspetta che tu resti qui. E se viene e non ti trova? Poi è troppo rischioso, non dimenticare che il Ministero ti dà la caccia. E non farmi ripetere sempre le stesse cose.- disse seccato.
Sirius sembrò afflosciarsi.
L’allocco prese il volo e , nel goffo decollo, spazzò via quasi tutti gli oggetti dalla scrivania di Remus.
-Bene, questa è fatta.- sussurrò Remus, nel frattempo, continuava a pensare a cosa fare, iniziava seriamente a preoccuparsi. A Sirius non sfuggì l’espressione inquieta sul volto dell’amico.
-Stai pensando che non è una cattiva idea se vengo con te, eh?- disse con un sorriso beffardo.
Remus lo guardò. Effettivamente,anche se gli costava ammetterlo, era la cosa più sensata da fare.
Ocappa, un altro capitolo è andato. *saltella allegramente in giro per la stanza* Benritrovati signore e signori lettori, non credevo che avrei ricevuto commenti positivi *-* ,sono piacevolmente sorpresa (infatti, le mie amiche volevano portarmi al manicomio quando ho iniziato a ballare cantando: 'ho tre recensioniiiii!' *-*). Ringrazio tutti coloro che mi hanno recensito *-*: jomarch: Ciao! Grazie *-* , fa sempre bene sentirsi dire che le proprie storie non sono da cestinare ^o^ , spero che questo capitolo ti piaccia. Laura_Black: *ripensa alle brutte esperienze di spaventi notturni* occhei occhei , non lo cestino , ma niente spaventi notturni XD. Scherzi a parte, sono felice che il capitolo ti sia piaciuto *-*. Ovviamente, non ti sei sbagliata. Sirius- almeno per come lo vedo io- è fatto così , non ha pensato che il povero Remus avrebbe potuto farsi venire un attacco vedendoselo arrivare a casa XD; non ha alcun tatto. Spero che questo capitolo non ti deluda *si nasconde sotto le coperte, onde evitare spaventi notturni* xDD bulmettina: Grazie anche a te *-*. Spero che questo capitolo sia di tuo gradimento ^__^ Il capitolo che avete appena letto fa parte di una "fase iniziale" piuttosto carente di avvenimenti degni di nota...dal terzo si fa sul serio!
Di nuovo, invito voi , gentili e magnanimi lettori, a lasciarmi una recensioncina * fa occhioni da cagnolino*. Ovviamente, sono ben accetti anche i commenti negativi ^___^ Alla prossima!
Il
giorno dopo, i due malandrini furono raggiunti a casa da una signora
anziana,
che portava dietro di se un terribile odore di gatti, e un uomo
tarchiato, con
la barba rossiccia arruffata e un forte odore di tabacco stantio
addosso.
-
Allora,- esordì Remus, quando tutti si furono seduti al
tavolo della cucina;
Sirius aveva un’aria stranamente tronfia.
-
C’è una cosa importante di cui dobbiamo
discutere…- disse, e raccontò alla
signora Figg e a Mundungus l’accaduto.
I
due rimasero senza fiato, evidentemente orripilati all’ idea
del ritorno del
Signore Oscuro. Nessuno parlò, nemmeno quando Remus ebbe
finito di spiegar loro
la situazione.
Passarono
alcuni minuti e, infine, Sirius si prese la briga di rompere quel
silenzio.
-Io
e Remus comunque non ci saremo in questi giorni.- disse tranquillo.
La
signora Figg trattenne rumorosamente il respiro.
-E
dove avete intenzione di andare, voi due? Avete appena finito di dire
che
Voi-Sapete-Chi è tornato…-
Remus
la guardava con aria stanca. Sentiva vicina la luna piena. Era una vita
che lo
tormentava, ma non si sarebbe mai abituato a quella sensazione di
stanchezza
che accompagnava l’arrivo della trasformazione.
- …e
poi, Remus non sembra in forma.- stava dicendo la signora Figg.
– …e tu sei
ricercato, ragazzo. Che avete intenzione di fare? Non vorrete
aggiungere altri
crucci a Silente, vero? Non ne ha proprio bisogno…-.
- E’
necessario, Arabella.- disse Remus, in un tono che non ammetteva
repliche.
Su
questo era fermissimo. Non avrebbe permesso a sé stesso di
far male alle povere
persone del suo quartiere.
-Mi
serve che voi rimaniate qui, in caso venga Silente.-
continuò, un po’ meno
determinato. – Lui capirà perché non ci
sono. E ditegli- se ve lo chiede- che
Sirius è una misura necessaria…-
La “
misura necessaria” in questione arricciò il naso.
- E
perciò mi serviva che venisse con me, d’accordo?-
concluse.
La
signora Figg annuì, poco convinta. Mundungus sembrava poco
interessato alla
questione, ma si chiamò d’accordo con un cenno del
capo.
-Perfetto.-
disse Sirius, alzandosi. –Quando partiamo Lunastorta?-
Remus
gli lanciò un’occhiataccia.
-Subito.
E torneremo dopodomani, ok ?- disse rivolgendosi alla signora Figg .
Lei
annuì di nuovo, ma domandò: -Si può
sapere dov’è che andate?-
I due
malandrini di guardarono, effettivamente non lo sapevano nemmeno loro.
***
Quella
sera stessa, dal numero quattro uscirono un uomo avvolto in un mantello
logoro
e un grosso cane nero simile ad un orso.
I
due si diressero verso la campagna a sud, lontano da Londra, correndo
veloci
come il vento, nascosti dall’oscurità ma assediati
dal freddo. Attraversarono
campi, strade, centri abitati alla ricerca di un posto abbastanza
deserto dove
accamparsi e aspettare la trasformazione.
Infine,
quando ormai il sole era tramontato e il cielo si era tinto di
sfumature
bluastre e violacee, i due Malandrini si fermarono per riposare. Si
accamparono
nei pressi di un piccolo boschetto, a pochi chilometri dal centro
abitato.
Ovviamente la distanza era ancora troppo poca, avrebbero dovuto
camminare
ancora un bel po’ il giorno dopo.
Durante
tutta la notte Remus non fece altro che pensare al pericolo che avrebbe
portato
questa sua inaspettata “scappatella notturna”anche se , ammise tra sé e sé, era
un piacevole ritorno ai bei vecchi
tempi.
Il
viaggio del girono dopo fu un’autentica tortura. Remus si
sentiva via via più
debole e dovette fermarsi molte volte - alla prima Sirius
continuò per almeno
una ventina di metri prima di accorgersi di aver lasciato Remus,
agonizzante,
seduto su un muretto-.
Al
tramonto Remus sembrava ormai un morto vivente: era pallidissimo e
tremava
debolmente. Si fermarono in una radura – erano entrati in
bosco, nel corso del
cammino- , Sirius si ritrasformò e si sedette su un ramo,
guardando l’amico;
era abbastanza calmo.
Velocemente
, troppo velocemente, il sole sparì del tutto oltre la linea
dell’orizzonte e
Remus sentì montare dentro sé la ormai familiare
sensazione di rabbia repressa
cheseguiva la
debolezza. In pochi
secondi si sentì molto più in forze e in salute,
era la parte della
trasformazione che preferiva.
Poi…fu
un attimo. La luna si alzò e i primi raggi illuminarono
fiocamente la radura.
Sirius si ritrasformò in un cane e scattò
all’erta.
L’ultima
cosa che Remus vide fu un’ombra tra gli alberi, poi fu
accecato dal dolore che
attanagliava ogni parte del suo corpo…
Remus
aprì gli occhi. Quando il dolore lo raggiunse, era preparato
e non si sorprese.
Era appoggiato contro il tronco di un albero. Passarono pochi secondi e
Sirius
lo raggiunse con un mantello tra le braccia. Gettò il
mantello addosso a Remus
e lo aiutò ad alzarsi. Fu allora che Remus notò
che l’amico aveva un’aria
atterrita.
-Che
c’è, Sirius?- domandò debolmente.
Sirius
si fermò e sospirò, come se stesse cercando il
coraggio per rispondere.
-
E’---
Rem, io non ho potuto fare niente…mi sei
sfuggito… ero solo… be’…-
Remus
deglutì. In qualche modo sapeva già
cos’era successo.
-Sirius,
cosa è successo?- chiese di nuovo, già nel panico.
Sirius
prese un lungo respiro.
-Hai
aggredito una ragazza, Rem.-
Rieccomi
a voi, gentile e paziente pubblico!
Ci
è voluto un po’ più di tempo per questo
capitolo perché, a
differenza degli altri, era a metà. Chiedo perdono umilmente
per il ritardo
^___-
Altra
nota: avevo fatto dire a Remus che mancavano tre giorni
alla luna piena mentre me ne servivano due. Che volete farci, la
matematica non
è il mio forte =P.
Ora
passo a ringraziare:
jomarch:
Effettivamente si è parlato un po’ troppo poco del
ritorno di
Voldemort =P , credo che sia stato un mio errore. Mi rifarò
quando l’Ordine verrà
costituito ^^. Fammi sapere cosa pensi di questo capitolo. ^_^
Aires_fly: Grazie! *diventa rosso
semaforo*. Drò una preghierina affinché
ti ricordi il titolo della storia *-* e , se stai leggendo, vuol dire
che qualcuno
ascolta le mie preghierine *^*.
Spero di non aver deluso le
tue aspettative con questo capitolo ^__^.
Ora, ho una domanda: scusa
la mia ignoranza abissale, ma cos’è un incipit?
°O°
Ringrazio
anche coloro che hanno inserito la storia tra i preferiti
*fa la ola* che siete in *impossessata da Mike Buongiorno* TREEEEH!
Un’altra
volta, faccio appello alla vostra bontà per lasciarmi un
commentino,sia bellino-ino-ino che bruttino-ino-ino. Basta cliccare su
quella scrittina-ina-ina
*___*.
Remus si alzò di scatto, come se avesse ricevuto una scossa.
-Dov’è?- chiese con voce tremante.
Non poteva crederci: aveva percorso chissà quanto per allontanarsi dal centro abitato, ed era finito per far del male a una ragazza comunque. Sentì di nuovo la rabbia montare dentro di lui, ma ,questa volta, la luna piena non c’entrava niente; lui era arrabbiato con sé stesso perché , nonostante tutto, era un mostro…
Poco importava dove andasse, quale pozione prendesse e cosa i suoi amici facessero per lui, rimaneva comunque un abominio, qualcosa che non avrebbe mai dovuto esistere, o che non avrebbe mai dovuto vivere tra la gente normale.
In quel momento Remus si sentiva molto peggio della sera precedente. In quel momento Remus si odiava… -Eccola qui.- la voce di Sirius interruppe i pensieri di Remus: per terra, stesa su una coperta e con la testa fasciata alla bell’e meglio, c’era una ragazza svenuta. La fasciatura era sporca di sangue. Remus deglutì.
-Cosa le ho fatto?- domandò, cercando di reprimere il senso di disgusto nei propri confronti.
Sirius gli posò una mano sulla spalla e lo guardò comprensivo.
- Non preoccuparti, Lunastorta, non è nulla di grave…credo.-
Remus gli lanciò un’occhiataccia.
-Non guardarmi così, mi fai paura.- fece Sirius e continuò: - ti stavo rincorrendo attraverso il boschetto. Tu avevi un certo vantaggio –ma solo perché sono fuori allenamento, non montarti la testa…-
Seguì un’ulteriore occhiataccia di Remus, che iniziava a spazientirsi.
- D’accordo…- fece Sirius, rassegnandosi ad essere serio – insomma, ti sei lanciato tra gli alberi e io non ho fatto in tempo a raggiungerti. Temo, più che aggredirla, che le sei finito addosso.- concluse, abbassando gli occhi sulla ragazza che , malgrado l’apprensione dei due, dava segni di vita. Si stava svegliando.
-Meno male. Sembra che sia cosciente- sospirò Remus, rinunciando alle occhiatacce a Sirius.
La ragazza si mosse, mugugnò e aprì gli occhi.
-Uhm…-
- E’ sveglia!- esclamò Sirius, molto sollevato.
-Ciao.- disse lei tranquillamente, come se svegliarsi nel bel mezzo di un bosco con due estranei che ti fissano fosse la cosa più comune del mondo.
Remus la guardò piegando leggermente la testa di lato. Era giovanissima, avrà avuto una ventina d’anni, ed era piccola e snella. Dalla fasciatura approssimata sulla testa –opera di Sirius, le cose approssimate erano il suo forte- spuntavano nere ciocche di capelli corti.
- Come ti senti?- domandò Sirius.
- Così così- rispose lei, massaggiandosi la testa – Dove sono?- domandò.
Non ricordava dove fosse… eppure ci era arrivata con le sue gambe.
-In un bosco fuori Londra.-
-Chi siete?-domandò ancora la ragazza.
Sirius s’illuminò. Adorava le presentazioni.
Remus pensò alla precaria salute mentale dell’amico, sorridendo tra sé.
-Io sono Sirius Black.- disse, indicandosi – e lui e Remus Lupin.-
-Piacere- disse lei con un largo sorriso.
Remus si stupì di tanta gentilezza; era incredibile quando cortesi potessero dimostrarsi le persone, malgrado le situazioni.
-Riesci ad alzarti?- domandò , offrendo alla ragazza un braccio per appoggiarsi.
Lei accettò il suo aiuto. – Credo di si.- disse.
Era piuttosto barcollante e aveva un’aria particolarmente fragile, perciò Remus fece del suo meglio per sorreggerla, malgrado lui stesso fosse ancora tutto dolorante.
-Vuoi che ti aiuti?- domandò Sirius, cogliendo, perspicacemente, la difficoltà dell’amico.
-No, grazie…- fece Remus, ma quasi caddero al primo passo.
-Magari facciamo cambio a metà strada- fece, cedendo la ragazza a Sirius.
Lei si appoggiò pesantemente a Sirius e i tre iniziarono il viaggio di ritorno. In tutto ciò, si era alzato il sole. Probabilmente era mezzogiorno.
S’incamminarono con passo abbastanza sostenuto, per essere sicuri di arrivare prima che il sole calasse.
-Sai…- disse la ragazza ad un certo punto, guardando Sirius.
-Hai una faccia conosciuta.-
-Eh… chissà perché.- disse tristemente lui –Mi avrai visto sul giornale o sulla tevelisione…- era quello il nome di quella strana scatola babbana, sulla quale era apparso?
-Televisione.- lo corresse Remus.
Ah, ecco come si chiamava.
-Cos’è la teve…come hai detto?-
Non conosceva la televisione. O era troppo povera da permettersene una, o era…
I due malandrini si fermarono e si guardarono.
Che fosse una strega?
Ma se era una strega, come mai non aveva riconosciuto Sirius all’istante?
-Senti…dove abiti?- domandò Remus, continuando a camminare.
Lei ci pensò su un po’, poi rispose: - Non lo so.-
Remus lanciò un altro sguardo a Sirius, sta volta era allarmato.
-Scusa ma… come ti chiami?- domandò Sirius.
La ragazza fissò la strada con sguardo vacuo.
- Non lo so.-
Perfetto. -Eppure…- disse Sirius, guardandola con gli occhi ridotti a fessure – anche tu hai qualcosa di familiare…-
***
La strada di ritorno si dimostrò particolarmente semplice da fare, sembrava quasi in discesa.
La ragazza fu presto in grado di camminare da sola ,malgrado ancora non ricordasse chi fosse , così Sirius potette aiutare Remus.
Al crepuscolo, i tre giunsero davanti al numero quattro.
La sorpresa della signora Figg che, aprendo la porta, si ritrovò davanti tre persone, delle quali due ferite, invece di due, si può solo immaginare.
-Cosa diamine avete fatto?- domandò, esasperata.
I due malandrini si guardarono agitati . Non avevano concordato un alibi convincente.
-Allora?- li incalzò la signora Figg .
Sirius fece come per prendere la parola e Remus lo lasciò fare: quell’uomo era il Re delle Frottole . Si sarebbe sicuramente inventato una storiella decente.
-Vede, Arabella, quando Silente mi mandò qui, qualche giorno fa, sulla strada,ho visto una casa distrutta. Non volendo entrare da solo, ho chiesto aiuto a Remus che però ha insistito per chiamare prima voi in modo che, se fosse venuto Silente, avreste potuto dirgli che ci eravamo allontanati per un po’…per non farlo impensierire.- prese fiato e assunse un’aria profondamente affranta. Oltre ad essere il Re delle Frottole , quell’uomo era anche un grande attore.
-Quando siamo arrivati…quello che…- Sirius stava continuando. Fece una breve pausa per enfatizzare le sue parole. Sembrava che avesse davvero visto un massacro. –Non oso immaginare cosa abbiano dovuto sopportare quelle povere persone.- sospirò.
Piccola esitazione. Stava evidentemente riflettendo su quello che aveva detto, per controllare se ci fosse qualcosa da correggere, intanto aveva assunto un’aria profondamente triste.
-Lei è l’unica sopravvissuta.- concluse, indicando la ragazza che , nel frattempo, si era allegramente messa a giocherellare con il centro tavola di Remus.
La signora Figg non sembrava per niente convinta.
- Ragazzo, devo ammettere che sei un attore discretamente bravo . E sei anche abbastanza abile ad inventare storielle convincenti in poco tempo.- disse.
Sirius sembrò offeso da quelle parole. Infondo, aveva fatto del suo meglio.
-Ma Silente è passato qualche ora fa e ci ha spiegato tutto.- continuò la signora.
Remus parve stupito.
-Quindi voi sapete…-
-Si, noi sappiamo, adesso. Avreste anche potuto dircelo prima.- la signora Figg guardò Remus comprensiva e dolce, e lui si sentì incredibilmente stupido.
- Dung non sembra averla presa bene, però- fece Sirius guardando Mundungus, che fissava Remus con apprensione, tenendosi a distanza di sicurezza.
-Si, be’, lascialo perdere. Se ne farà una ragione.- disse la signora Figg, agitando la mano in aria come per scacciare un insetto fastidioso.
- Comunque – continuò – commedie a parte, lei chi è?-
Remus e Sirius si guardarono.
-Non lo sappiamo.- dissero all’unisono.
-Oh, avete detto la stessa cosa nello stesso istante!- osservò la ragazza, e , sotto gli occhi stupefatti di tutti, i suoi capelli assunsero un allegro color rosa cicca.
Ahiè cari lettori!
Sono secoli che non aggiorno ç____ç chiedo umilmente perdono per l'immenso ritardo. PerdoooooonoH.
Colpa della connessione ç___ç.
Spero che questo capitolo valga il valore dell'attesa *-*.
Ringrazio Aires_fly e jomarch per le recensioni al precedente capitolo ^___^ . Spero che vi sia piaciuto anche questo *_____________*
*napoletana mode on* mo' uagliù, vuie ca site brava ggent, cliccat' 'ncopp a' sHcritta ble e lasciateme 'na recension, si me vulit bben. Graaazie.^____^ ci'o verimm! Statm buon!
[traduzione xD: Adesso, cari ragazzi, voi che siete personcine dal cuore grande *-* cliccate sulla scrittina blu e lasciatemi una recensione,se mi volete bene *-*. GraaaaaaaSie. Alla prossima ! Statemi bene! XD ]
-Mio Dio, dove
l’avete
pescata?- Mundungus parlò per la prima volta da quando erano
entrati Sirius e
Remus.
- ehm… Nel boschetto
dove
ci siamo riparati.- rispose Remus.
-Potete,
gentilmente,spiegarci cosa accidenti avete combinato e cosa
c’entra questa
povera ragazza?-
Sirius fece per rispondere,
ma Remus , questa volta, lo interruppe. Meglio evitare
un’altra esibizione del
Re delle Frottole.
Spiegò quello che
era
successo – a grandi linee, ovviamente, dato che non ne aveva
alcun ricordo-
mentre l’apprensione della signora Figg cresceva visibilmente.
-E avete provato a farle
tornare la memoria con un incantesimo?- domandò lei.
-Non ne sono mai stato
troppo capace.- disse subito Remus – far perdere la memoria
è un conto, farla
tornare è complicato.-
- Allora, tu non ne sei
capace;io non posso farlo; Mundungus le farebbe cadere tutti i capelli,
perché
è un idiota…-
Mundungus fece una smorfia,
ma non disse nulla.
-E non voglio nemmeno
prendere in considerazione quell’avanzo di galera.- concluse
esasperata.
Sirius si alzò,
stringendo
i pugni e uscì dalla stanza.
La signora Figg
fissò la
porta da dov’era appena uscito con aria colpevole.
-Ok, ho esagerato. Èche tutta questa
situazione mi fa uscire di
testa. Io ho una certa età, certe cose non dovrei nemmeno
pensare di farle.-
disse, e Remus si accorse di quanto il suo volto sembrasse stanco.
-Be’,
direi che è
meglio se ci corichiamo…Oh, bussano alla porta.-
Un dling
dlong sommesso, arrivò fino in cucina e Remus
andò alla porta
per aprire.
Non fu per niente sorpreso
quando sulla soglia di casa apparve la figura alta e solenne di Albus
Silente.
-Salve Remus, posso?- disse
in tono calmo.
Remus si fece da parte per
lasciarlo passare e lo guidò in cucina. La signora Figg
parve enormemente
sollevata nel vederlo.
-Buona sera- disse
Silente,- sono venuto per informarvi delle ultime novità.
– il suo sguardo vagò
sul volto di ognuno e si fermò su quello della ragazza.
-Ma sembra che anche voi
dobbiate spiegarmi qualcosa. Be’, avrete tutto il tempo,
dopo. Prima voglio parlarvi.
– fece un sospiro.
-Mi sono premurato di
avvisare Elphias della nostra riunione. Spero che ,entro una settimana
al massimo
,saremo riusciti a riunire tutto l’Ordine della Fenice.
Purtroppo però non ho
trovato un posto
che potrà farci da quartier generale. Al momento, dovremo abusare
della tua ospitalità,
Remus. Le mie scuse.-
-Non si preoccupi ,
professore.- disse Remus, cordiale.
-Grazie. –
continuò
Silente. – Ora, in primo luogo vorrei chiedervi
dov’è Sirius.-
La signora Figg gli
lanciò
uno sguardo colpevole.
- E’ uscito dalla
stanza,
Silente. Diciamo che l’ho offeso…-
- E’ uscito dalla
stanza,
ma non dalla casa, voglio sperare.-
-no, no . – fece
Remus –
Sarà chiuso da qualche parte tenendo il muso.-
-Bene, lo spero. Altre
escursioni come quella appena conclusa non dovranno ripetersi. Tu puoi
capirmi,
Remus. Sirius non deve uscire.-
-Si, professore.-
-Bene. In secondo luogo,
com’è finita qui questa graziosa fanciulla?-
Remus spiegò, per la
seconda volta, tutta la storia.
-Lei può farle
tornare la
memoria, professore?- domandò.
Silente si chinò
sulla
ragazza, che lo guardò incuriosita, e bisbigliò
strane parole per due minuti
buoni.
-Strano.- disse, infine
–Farle tornare completamente la memoria mi è
impossibile, temo.-
Remus era scioccato; se
Silente non poteva, allora chi?
-Ma, grazie
all’incantesimo
che le ho fatto, dovrebbe tornarle non appena vedrà o
sentirà qualcosa che
rievocherà un qualunque ricordo. E’ il massimo che
posso fare.-
Remus era sollevato, ma
ancora tesissimo. Era tutta colpa sua.
Silente parve leggergli nel
pensiero.
- Non preoccuparti, Remus,
non è del tutto colpa tua. Quando ha sbattuto la testa, era
già stata stregata,
temo.-
- Albus- mormorò la
signora
Figg – hai idea di chi possa essere?-
-Certo!- disse allegramente
Silente. – Ovviamente Sirius
l’ha
riconosciuta, ma è
la figlia di sua
cugina Andromeda . Si chiama Ninfadora Tonks. –
Ninfadora , che stava
ascoltando, si dimostrò felice di aver appreso il proprio
nome, anche se
manifestò il proprio dissenso su quest’ ultimo (-
quale madre potrebbe chiamare
così sua figlia??-), e non diede segno di rammentare
alcunché.
-Elphias
è in
ritardo.- disse Silente, dopo un po’. – andrei a
vedere qual è il motivo di
tale indugio, se permettete-
Inutile dirlo,
dall’espressione della signora Figg si leggeva chiaramente
che lei non
l’avrebbe permesso, se avesse potuto.
- Non vi preoccupate,
cercherò di essere veloce. – Salutò,
togliendosi il cappello, arrivò alla
soglia ma si voltò. – a proposito, ho gettato un
incantesimo sulla casa in modo
che nessuno si possa Materializzare all’interno.
Ciò però comporta che non ci
si possa nemmeno smaterializzare dall’interno. Quindi non
provateci. Hasta la vista! –
e con questo uscì,
chiudendosi la porta alle spalle.
La signora Figg parve
afflosciarsi sulla sedia.
-Be’. –
esordì Remus- Io direi di provare a
contattare gli altri membri dell’Ordine.-
Passarono le successive ore
a cercare di contattare i pochi che erano rimasti dell’Ordine
originale. Solo
alla fine si resero conto che erano veramente
pochissimi.
La nostalgia di quel
periodo passato, che era costato così tante vite eroiche,
parve riempire
all’improvviso quella piccola cucina come un gas.
L’immagine
di Lily e James si impadronì della mente di Sirius,
rannicchiato nel buio,
fuori dalla cucina.
Lui
li aveva visti, quella notte. La notte in cui tutto era iniziato.
Era
andato a casa loro, dopo aver scoperto che Peter non era più
nel suo
nascondiglio. Era preoccupato come non lo era mai stato.
Ricordava
perfettamente il viaggio che fece sulla sua moto per arrivare a
Godric’s
Hollow: non gli era mai sembrato così lungo.
Ricordava
come il freddo di fine ottobre non gli faceva provare alcun brivido,
perché il
suo orribile presentimento lo aveva escluso dal resto del mondo, come
in una
campana di vetro.
Ricordava
come non riusciva che a pensare “Fa che sia tutto
apposto.”
E
invece, quando fu davanti casa Potter, il suo cuore si fermò
per un momento.
Scese
dalla sua moto con movimenti rigidi, senza che fosse lui a volerlo,
come se
fosse un altro a condurre i suoi movimenti…
Il
secondo piano della casa era distrutto e usciva ancora del fumo.
Fu
allora che il cuore iniziò a battere
incontrollabile…
Attraversò
il cancello, la porta aperta, e lì si fermò con
uno spasmo.
A
terra, giaceva il corpo di James Potter. Il suo migliore amico, la
persona di
cui si fidava di più, era lì, immobile. Lui si
accovacciò accanto al corpo, gli
aggiustò gli occhiali, mentre cercava di ricacciare indietro
le lacrime.
Era
semplicemente impossibile che fosse morto, James non poteva morire. Il
grande
James Potter non poteva morire.
Era
assurdo.
Alla
fine non riuscì più a trattenere le lacrime. Come
si fa a non piangere, quando
vedi tuo fratello mo… mor…
No,
anche solo pensarlo gli riusciva difficile.
Non seppe da dove
trovò il coraggio per salire le scale ed andare al piano di
sopra, conscio di trovare un’altra scena ancor più
insopportabile.
E
infatti, sul pianerottolo, c’era Lily.
La
forte, caparbia Lily, stesa a terra sulla schiena, fragile e indifesa,
proprio
come un giglio.
Era
l’immagine della dignità, pensò Sirius,
che la guardava attraverso un velo di
lacrime amare.
Si
accovacciò anche accanto a lei, e le sistemò una
ciocca di capelli dietro
l’orecchio.
Era
insensato, voler sistemarli, ma lui non riusciva a farne a meno.
Si
sentiva distrutto, perso.
In
qualche modo, si sentì sconfitto.
Pianse
e pianse, perché sapeva che era anche colpa sua…
Poi,
come dal nulla, si sentì un urlo.
Si,
l’urlo di un bambino, che mai aveva avuto un suono
così dolce per lui.
Sirius
riuscì a paragonarlo solo ad un altro suono così
stranamente soprannaturale e
bello: il canto di una fenice.
Si
affacciò alla culla e lo vide.
Harry,
il piccolo Harry, era ancora vivo.
Un
raggio di luce illuminava il buio, adesso. C’era ancora uno
spiraglio di
speranza.
Tutto
ciò era rappresentato da quel piccolo esserino
dall’aria indifesa.
Quello
che accadde dopo non era ben delineato nella sua mente. Era come se le
azioni
che compì da allora fossero compiute da un estraneo.
Ricordava
di aver posto vicini i corpi di James e Lily, di aver aspettato,
vagliando su
di loro, finché non era arrivato Hagrid.
Ricordava
come il mezzogigante l’aveva consolato e come lui gli aveva
ceduto la propria
moto.
“A
me non serve più” aveva detto.
L’unico
suo obbiettivo era trovare quel topo.
Era
colpa sua se era diventato un avanzo di
galera. Maledetto topo.
Un
altro dlin dlon risvegliò
Sirius dai
suoi pensieri. Aveva il volto rigato di lacrime, ma , per fortuna,
nessuno era
lì a guardarlo.
Cercò
di ricomporsi prima di entrare in cucina, dove trovò, oltre
a Remus, la signora
FiggDunge la ragazza, un uomo
anziano con i capelli
d’argento e Albus Silente.
-Aaah!-
esclamò quest’ultimo, vedendolo entrare.
–Allora, adesso, in mancanza degli
altri membri, che non tarderanno ad arrivare, possiamo dare
ini…-
-Sirius!-
La
ragazza si alzò, fissando il Malandrino.
-Presente.-
disse lui.
-Sirius…sei
davvero tu?-
-Ehm…
direi di si.-
Remus
si illuminò:le era tornata la memoria.
-Ninfadora…-
la chiamò.
-Non-chiamarmi-
Ninfadora!- disse lei a denti stretti.
-Dora!-
esclamò Sirius. La sua piccola cuginetta, uno dei pochi
membri della sua
famiglia che era felice di rivedere.
Ecco
perché aveva un volto familiare.
-Ciao!-
disse lei, abbracciandolo.- Da quanto tempo!-
-Eggià.-
fece lui – Eri un soldo di cacio, l’ultima volta
che ti ho vista! Sfido che non
ti ho riconosciuta…-
-Che cosa
carina!-sbottò la signora Figg -Ma se non ve ne siete resi
conto,
Voi-Sapete- Chi è tornato e noi vorremmo prendere
provvedimenti, se ci date il
permesso!-
Salve carissimi lettori ^___^ Questa volta sono riuscita a
postare il capitolo abbastanza in fretta ^o^, ma non posso promettervi
niente per il sesto :P. Cooomunque, come avete notato,
ho un'ossessione nel riempire gli spazietti che la zia Jo
così candidamente ci lascia, infatti, ho voluto raccontare
come Sirius sia andato a casa Potter...mettendo in mostra tutta la sua
pucciosità *o* . Passo a ringraziare *o* antote: Yes, i'm
napulitaaaan [Napoli, Napoli, Napoliiiiiii! *o*] xD... passando a cose
più inerenti alla storia: si, come hai visto era Tonks la
tipa che Rem ha investito, ma non l'ha contagiata, tranquii! ^o^ In
questa fic cercherò di non modificare nessuno degli
avvenimenti del libro. ^____^ Non è una shoen-ai
^0^. Spero che questo capitolo ti
sia piaciuto! +O+ 'ndi sintimu! [ di dove sei tu? xD] _Sophy__xX: Grazie
^=^. Sarò onorata di essere perseguitata con le tue
recensioni XD Bellis: mistero
della capigliatura risolto xD. Spero che questo capitolo ti sia
piaciuto. Star Petal:
grazie, sconosciuta con cui non ho mai parlato prima e che NON ha letto
metà di questo capitolo in anteprima XD. Beccati la fine del
capitolo, e goditela perchè il sesto non lo leggerai prima
degli altri mwahahahahahahah xD. Che Caspian sia con te e con il tuo
spirito u___u te lovvo moraaH.
Ed ora, un piccolo spazio per
una nobile causa XD: Campagna di
Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona
l’8‰ del tuo tempo alla causa prorecensioni.
Farai
felice milioni di
scrittori.
(Chiunque voglia aderire al messaggio,
può copia-incollarlo
dove meglio crede)
Farete felice anche questa
piccola pseudo- scrittrice? *o* Al prossimo capitoloH! Hasta la
vista!
Seduti al tavolo della piccola cucina di Remus, i membri di quell’approssimativo Ordine della Fenice, davano alito ad un leggero brusio: la signora Figg ancora apostrofava Sirius per la sua mancanza di buonsenso; dal canto suo, Sirius la stava completamente ignorando, intento com’era a parlare con Tonks; Remus , invece, stava cercando di rassicurare Mundungus, ancora sconvolto.
Quando Silente si alzò per prendere la parola, il brusio s’interruppe all’istante.
A Sirius vennero alla mente i ricordi dei passati discorsi del Preside a Hogwarts.
-Signore e Signori,- iniziò Silente, puntellandosi sul tavolo con i palmi delle mani; l’aria tremendamente seria – come voi tutti sapete, qualche giorno fa Lord Voldemort è tornato…-
Oltre ai soliti versetti scandalizzati che si scatenavano al suono di quel nome, ci fu anche uno strillo terrorizzato.
-Come è possibile?- chiese Tonks, evidentemente spaventata.
- E’ così, purtroppo.- le rispose Silente, con dolcezza. – Lord Voldemort è ritornato al suo originario potere, forse anche più forte.
Tutti erano impauriti, ma Tonks era sbiancata così tanto negli ultimi minuti, che sembrava che stesse per svenire.
- Ciò che più mi preoccupa – continuò Silente, rivolgendosi alla tavolata – è che ora la protezione che Harry portava dentro di sé, grazie al sacrificio di Lily, è anche dentro Voldemort, il che mette Harry in un pericolo assai maggiore di quello in cui si è trovato fin ora.-
- Noi cosa faremo?- domandò Remus.
-Cosa volete fare?- fece Tonks, ancora bianca come un lenzuolo. Si alzò e, nell’atto, rovesciò la sedia. – Non dovremmo avvisare il Ministro?Lui…-
- Lui non ci crede.- concluse per lei Remus, guardandola con aria triste. Gli faceva così tanta tenerezza quella ragazza, capitata in quella storia tra capo e collo. Tutto per colpa sua…
- Come non ci crede?- domandò lei, guardando il Preside con gli occhi sbarrati. Lui scrollò le spalle, come a dire che non potevano farci niente.
-Ma comunque non possiamo far finta che non importi, no?- disse Sirius, dondolandosi sulle gambe posteriori della sedia. – Se il Ministro non ci crede, non vuol dire che non ci sia qualcuno al Ministero che possa avere un po’ di giudizio.-
- Giusto.- disse Silente, con un cenno d’assenso. – Per questo, la nostra prima mossa sarà trovarci degli infiltrati al Ministero.-
Sirius assunse un’aria compiaciuta e sorpresa, come se non riuscisse a credere di aver detto qualcosa di giusto. La signora Figg aveva la stessa aria incredula, come se non riuscisse a credere che Sirius potesse pensare qualcosadi sensato.
Silente, nel frattempo, si era rivolto a Tonks, spostando l’attenzione generale su di lei.
- Tu,Tonks, per esempio, ci credi, vero?-
-Certo che vi credo.- rispose lei. L’imbarazzo aveva portato un po’ di colore alle sue guance. –Non le darei mai del pazzo, professore.-
-Quindi, in qualità di Auror, saresti la nostra prima infiltrata. Congratulazioni, sei ufficialmente entrata a far parte dell’Ordine della Fenice.-
Per quella notte rimasero tutti –tranne Silente e Doge -a casa di Remus, il che portò non pochi problemi. Si decise, infine, che Sirius avrebbe dormito nella camera di Remus, Tonks e la signora Figg nella camera degli ospiti e Mundungus sul divano. Grazie a qualche incantesimo di Silente, sarebbero stati tutti comodi.
L’indomani mattina poi, la signora Figg sarebbe tornata a Privet Drive per vegliare su Harry, fino alle nuove disposizioni del Preside sul ragazzo; Mundungus si sarebbe rivolto ad un amico del Testa di Porco, per avere qualche informazione sugli spostamenti dei Mangiamorte e Tonks sarebbe andata al Ministero, per iniziare la sua opera da infiltrata.
Anche se sembrava che tutto stesse prendendo la piega giusta, Remus quella notte non riusciva a dormire. Che fosse il senso di pericolo che li assediava, o il russare incredibilmente rumoroso di Sirius, Remus non riuscì a dirlo ma , alla fine, decise di scendere in cucina a prepararsi una tazza di tè.
Scese le scale e passò accanto alla camera degli ospiti silenziosamente, per non rischiare di svegliare qualcuno.
Non badò di accendere la luce, una volta arrivato nella stanza, e si avviò direttamente verso la dispensa. Per poco non fece cadere la confezione di foglie di tè per lo spavento, quando qualcosa produsse un fracasso alle sue spalle.
- Ma che?- cercò a tentoni l’interruttore e accese la luce.
Tonks era dietro di lui, accanto al centrotavola frantumato a terra.
-Scusa, non l’ho fatto apposta.- disse, mortificata, mentre cercava di raccogliere i cocci del vaso.
Remus si accovacciò accanto a lei, per aiutarla.
-Figurati, era orribile. Lo tenevo solo perché era un regalo di Sirius.- la confortò sorridendo.
Una volta finito di raccogliere ciò che restava del vaso, lei si sedette al tavolo, mentre Remus macchinava davanti ai fornelli. Si sedette anche lui, poco dopo, poggiando sul tavolo due tazze di tè fumante. Ne porse una a Tonks.
-Grazie,- fece lei –e scusa ancora per il vaso.-
-Non preoccuparti.- disse Remus, cordiale. – Come mai eri qui? Nemmeno tu riesci a dormire?-
-No,- rispose lei – mi sono svegliata da un incubo e non riesco più ad addormentarmi.- bevve un sorso di tè. – E tu?-
-Sirius, credo. Russa come un maiale con la sinusite.-
Lei rise, rischiando di affogarsi. Remus la guardò, preoccupato, mentre lei cercava di riprendersi.
-Dai! Povero Sir. Non se lo merita. Dopo tutto,è abituato a dormire da solo...-disse , tossicchiando un po’.
- Umpf.- Remus distolse lo sguardo – Gli sei molto affezionata, eh?-
- Si. – rispose lei – La mia famiglia non ha mai creduto che Sirius potesse essere passato dal lato di Tu-Sai-Chi. Chiunque l’abbia conosciuto non avrebbe mai potuto crederlo. Gli ideali di Tu-Sai-Chi andavano troppo d’accordo con il modo di pensare della sua famiglia. E lui detestava la sua famiglia.-
- Nemmeno tu credevi che fosse un assassino?-
-No.- rispose Tonks, con dolcezza.- E’sempre stato così buono con me. Era l’unico della famiglia di mia madre che mi voleva bene.-
Remus tornò a guardarla negli occhi. Aveva assunto l’aria smarrita che aveva nel bosco, quando l’avevano trovata.
Guardandola, Remus si ricordò che voleva dirle una cosa.
-Scusa.- sussurrò tristemente, losguardo basso sui rimasugli di foglie di tè.
- Come?- domandò lei, confusa.
-Scusa. – ripeté Remus, un po’ più forte.- Per quello che è successo nel bosco. E’ colpa mia se sei finita in tutto questo.-
Fece un gesto con il braccio, come ad indicare la stanza.
Lei sorrise, comprensiva.- No che non è colpa tua. Anzi, dovrei ringraziarti. Se tu e mio cugino non mi aveste trovata, probabilmente sarei morta.-
Non è proprio così , pensò Remus.
-Ma cosa ci facevi lì?- le domandò.
Lei assunse un’aria concentrata, come se cercasse di ricordare.
- Non so di preciso. Ricordo che Kingsley aveva avuto una segnalazione. Diceva che avevano visto Sirius aggirarsi per la campagna fuori Londra. Io non sono “ autorizzata a partecipare alle ricerche” – disse, scimmiottando una profonda voce maschile – mavolevo vedere se veramente era Sirius. Questa volta sembrava una cosa seria.- si fermò, la fronte corrucciata.- Devono aver scoperto che li stavo seguendo, e mi hanno modificato la memoria.-
Guardò Remus, che aveva l’aria semplicemente sconvolta.
-Sono sulle tracce di Sirius??-
-Si.- rispose lei – Kingsley Shacklebolt è il responsabile della ricerca a Sirius.- rispose lei con gravità.
-Dobbiamo avvisare Silente.-
{ Spazio all’autrice.
Ma ciaaaaaaau. Scusate l’attesa immensa per questo capitoletto insulso. Non ho proprio scusanti. Perdoooono ç__ç.
Allora, ringrazio tutti coloro che hanno letto *O* un ringraziamento in particolare a :
Akita: scurdammc’ ‘o passat, simm’ e Napul paisà. Si U__u sclerale a parte, *o* grazie per i complimenti e grazie per aver messo la storia tra i preferiti. Ci, anche io penso che Sirius sia troppo*ç*.
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto ^o^.
antote: ohhh *o* bella la Calabria. Ci ho passato una settimana quest’anno *o* beeeella. Si. Appurato che anche io sono pazza xD torniamo alla recensione. Si, Tonks ha riacquistato la memoria e in questo capitolo ho spiegato com’era andata. Per la storia tra lei e Rem… cercherò di darle un inizio ma, visto che la fan fiction finisce alla fine dell’estate, quando vanno a prendere Harry a Privet Drive, temo che non riuscirò a scrivere molto su di loro ^_^. Piccolina Dora, come la capisco >-< anche io ho un nome da manicomio <.<. Fammi sapere cosa pensi di questo capitolo.
Bellis: ohh ** grazie anche a te. Mi fa piacere sapere che trovi i personaggi IC. E’ la mia missione U__U far si che i miei personaggi siano IC *O*, e sono contenta che ti sia piaciuta la parte dei ricordi di Sirius, è la parte che meno mi convinceva. Credevo di non essere riuscita a rendere bene cosa abbia potuto provare Sirius, in quella circostanza. Grazie ancora ^O^ .
_Sophy__xX: graaaazie *O* troppi complimenti. Mi monterò la testa. Anche a te è piaciuta quella parte ^O^ Olè, missione compiuta! xD Fammi sapere che pensi di questo capitolo ^O^
Star Petal: moree! *o*Ci, lo so che dovevo dirti prima che avevo postato :3 pardon. *O* Sentirsi dire queste cose da te è sempre un onore *o*, comunque . Lo sai che sei nella lista dei miei scrittori preferiti u__u. Come ho detto su, non posso scrivere molto di Tonks e Rem… la loro storia va oltre le aspettative di lunghezza della fic. Però qualcosina la scriverò ^o^.
Ah, non hai avuto il capitolo in anteprima. Ah. *sguardo trionfante*
Che Caspian sia con ME, cara regina Susan. Mwahahaha.
DRACHINA: grazie *O* forza Sirius olèolè, forza Sirius olèolè xD
Dunque, poi, ringrazio Akita, Bellis, drassel,Elanor92, Lily_Snape, Padfoot_7 e _Sophy__xX che hanno messo la storia tra i preferiti. *O*
Tonks e Remus
decisero di aspettare il mattino seguente per avvisare Silente.
Dopotutto, a
casa di Remus, Sirius era al sicuro per il momento quindi, finito il
loro tè,
salirono delle rispettive camere, sperando di riuscire consumare le
ultime ore
della notte in un sonno ristoratore.
La pallida luce del
sole entrò dalla finestra e, gettando una patina leggermente
dorata sulle
pareti e sul pavimento della camera da letto, andò a finire
proprio sul viso di
Sirius Black, ancora profondamente addormentato. Questi
mugugnò, si rigirò un
paio di volte ma poi fu costretto a socchiudere gli occhi grigi.
Di già mattina? Ma
si era appena coricato!
Accanto a lui, Remus
continuava a dormire beatamente, anche se il sole aveva ormai inondato
completamente la stanza. Qualcosa nell’espressione beata
dell’amico indusse
Sirius a non sveglialo.
Si alzò dal letto di
malavoglia, sbadigliando e stiracchiandosi e si diresse a passi
strascicati
verso il bagno, benedetto bagno.
Una volta appoggiate
le mani sul lavandino, alzò gli occhi e
fronteggiò la propria immagine allo
specchio.
Il suo primo
pensiero fu “ chi è questo mostro??”.
Fu dura, dirsi che
quel mostro era proprio lui: capelli neri lunghissimi e sporchi, volto
scarno e
pallido, occhi infossati.
Con una certa dose
di orrore, Sirius si disse che somigliava a Piton, soprattutto per i
capelli.
Si chiese da quanto
tempo non si guardava allo specchio, e la risposta non tardò
a venire: il
sorcio. Da quando il sorcio l’aveva mandato a marcire ad
Azkaban, ecco da
quando non si specchiava.
Dov’era finito il
bellissimo Sirius Black? Quello che faceva sospirare le ragazze e
morire
d’invidia i ragazzi?
L’aveva ucciso quel
sorcio, ecco dov’era finito. Quel Sirius Black era morto.
Esisteva solo Sirius
Black l’assassino, adesso. Sirius Black il criminale, Sirius
Black l’unico mago
maifuggito da
Azkaban.
Con un sospiro
triste, Sirius buttò nella doccia, per affogare i suoi
brutti pensieri in un
getto d’acqua calda…
Dall’urlo che
uscì
dal bagno, qualche minuto dopo, si può dedurre che
l’acqua calda non c’era.
Quando il
“trattamento” fu concluso, Sirius si sentiva
decisamente meno mostro, con i
capelli corti e puliti eil
volto
rasato.
Non era certo il
bellissimo Sirius Black, ma poteva andare.Almeno, si disse, non sembrava un invasato.
Stava guardandosi
allo specchio da varie angolature, quando delle voci provenienti dalla
cucina
attirarono la sua attenzione. Scese al piano di sotto e vide Silente e
Doge che
discutevano.
-…proprio un colpo
di fortuna.- stava dicendo l’anziano Doge.
-Si.- rispose il
Preside, ma il tono di voce non era quello di una persona che si
sentiva
fortunata. – Ma la nostra fortuna si ferma al felice incontro
con la giovane
Ninfadora, temo.- Aveva l’aria stanca e sembrava anche
più vecchio di quanto
non fosse. – Non abbiamo ancora trovato un posto che funga da
Quartier
Generale. Non possiamo restare qui ancora a lungo, tuttavia dobbiamo
iniziare
ad agire.-
A quelle parole,
qualcosa si accese nella testa di Sirius. Sentì che
finalmente, dopo tanto
tempo, aveva il modo di riscattarsi. Avrebbe dato il suo contributo
nella
cattura del sorcio.
Forse c’era un modo
per far tornare il vecchio Sirius Black, e forse quello era il punto
d’inizio:
aiutare l’Ordine l’avrebbe riportato indietro
forse…
Questi
o quasi tali erano i pensieri di Sirius quando, dopo aver annunciato la
propria
presenza con un colpo di tosse, disse: -Forse conosco un posto che fa
al caso
nostro.
Erano le undici
circa quando Remus aprì gli occhi.
Ancora inebetito dal
sonno, si trascinò fin al piano di sotto, dove
salutò con un –‘iornoh.- la
cucina completamente vuota.
Ci mise un bel po’
per capire che era solo in casa; allora le immagini della conversazione
della
sera prima con Tonks, in quella stessa cucina, si fecero largo nella
sua mente
come quando, nei film, un flash back riporta un particolare sfuggito al
protagonista.
Controllò in ogni
stanza, chiamandoSilente.
Doveva trovare Silente!
Ma
perché diamine non mi hanno svegliato?? , pensò quando,
alla fine, si appoggiò contro la
parete, in preda all’ansia…
-Sono
sulle
tracce di Sirius??-
-Si. Kingsley Shacklebolt
è il responsabile della
ricerca a Sirius.-
-Dobbiamo avvisare Silente.-
…perchè
Silente non sapeva
nulla.
Il Preside non era al
corrente delle ultime indagini del Ministero su Sirius Black, mentre
lui, Doge
e il suddetto malandrino, sotto forma di grosso cane nero, si facevano
strada
tra le persone che si accalcavano lungo una stradina affollata di
Londra.
-…così,
pensi sia un posto
sicuro, quello che propone il ragazzo?- stava domandando un preoccupato
Doge.
-Credo di si. –
Silente
aveva un’espressione fiduciosa, difficilmente fraintendibile.
Non
si curavano delle persone più attente che
guardavano con stupore quei due strani uomini con ampi mantelli, che
sembravano
seguire un grosso cane nero che li teneva giusto alle calcagna.
-Ma non pensi che ci
potrebbero essere degli incantesimi di protezione…?-
continuò Doge, per niente
rassicurato.
-Elphias, ho piena fiducia
in Sirius. Se lui ci sta conducendo lì significa che ha
preso in considerazione
tutti i possibili pericoli.- rispose Silente con un tono di voce calmo
ma
assolutamente risoluto.
A quelle parole Sirius si
sentì scosso da una nuova forza: Silente si fidava ancora di
lui.
Allora, il vecchio Sirius
Black non era poi così lontano dal tornare.
Con un balzo, il grosso
cane nero accelerò il passo.
Kingsley Shacklebolt era il
responsabile della caccia a Sirius Black.
Detto così sembra
quasi
semplice.
Sirius Black,
l’assassino
più temibile degli ultimi tempi, il servo più
fedele di Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato,
l’unico mai fuggito da Azkaban, era anche inafferrabile come
il fumo. Era ormai
un anno che Kingsley e la sua squadra erano costantemente impegnati a
cercare
Black: prendevano in considerazione ogni avvistamento, ogni possibile
impronta,
qualsiasi cosa potesse costituire una pista; ma era anche un anno che
facevano
clamorosamente fiasco.
L’unico passo avanti
che
avevano fatto era stato il ritrovamento della casa dei genitori di
Black,
magicamente nascosta a Grimmaulde Place, tra il numero undici e il
numero
tredici, di cui lui era l’unico proprietario. La squadra
anti-Black aveva
pensato che sarebbe stato il posto perfetto per nascondersi, date anche
le
innumerevoli protezioni che le erano state imposte, per questo facevano
a turno
per sorvegliarla e non la perdevano mai di vista.
Nemmeno questo, tuttavia,
era servito a molto; evidentemente Black non aveva ritenuto la sua
vecchia casa
un nascondiglio adeguato.
L’ennesimo fiasco.
Poi, un giorno,la speranza: un Babbano disse di aver
avvistato un uomo emaciato, rispondente alla descrizione di Black, che
si
aggirava nelle strade poco fuori Londra, in compagnia di un altro uomo.
Immediatamente si
organizzò
una spedizione sul posto ma, per essere sicuri che quell’uomo
fosse veramente
Black, Shacklebolt ideò un piccolo piano.
Trai nuovi Auror c’era la cugina di Sirius
Black, tale Ninfadora Tonks, che spesso chiedeva di prendere parte alle
ricerche del cugino, richieste sempre rifiutate.
Tonks era la figlia della
cugina di Black che aveva sposato un Babbano di nascita. Molto
probabilmente,
se Black l’avesse incontrata, l’avrebbe
riconosciuta e avrebbe cercato di
ucciderla. Sarebbe stata la prova schiacciante
dell’identità di Black.
Non potevano sbagliare di
nuovo, ne andava del loro posto. Questa volta dovevano essere
sicuri.
Non potendo portarla
ufficialmente con loro, Shacklebolt fece in modo di parlare a voce
molto alta
della spedizione, tanto per essere sicuro che Tonks sentisse.
Li avrebbe seguiti, lui ne
era sicuro.
Infatti, una volta in
viaggio, subito si rese conto della presenza Disillusa di Tonks.
Una volta arrivati sul
posto, fu semplice costringerla a mostrarsi, farle un incantesimo di
Memoria e
mandarla dal presunto Black.
Kingsley sapeva che non era
molto carino da farsi, era quasi come mandarla al macello, ma era
sicuro anche
che ,se necessario, sarebbero intervenuti in tempo.
Era buio ormai, e Black era
solo, quando accadde qualcosa.
Un’enorme bestia
balzò
fuori dall’oscurità, cogliendo Kingsley e i suoi
di sorpresa.
Fecero giusto in tempo a
Smaterializzarsi e l’ultima cosa che Kingsley vide era la
povera Tonks, a
terra, svenuta…
Fortunatamente, Tonks era
tornata proprio quel giorno,sorridente eperfettamente incolume, proprio in tempo per godersi
un’altra ottima
notizia…
Un gufo entrò tutto
arruffato nell’ufficio della squadra Anti-Black, posandosi
accanto a Kingsley
Shacklebolt.
Lui prese il messaggio e
quasi non buttò un urlo di gioia quando lesse ciò
che ivi era contenuto:
“Capo, qualcuno
è entrato
nel numero dodici di Grimmaulde Place. Presto, venite.”
{Spazio all'autrice.
Salve
a tutti. Rieccomi [dopo un mese °ò°] con un
altro insulsissimo capitoletto. Immagino che sia scontato che dia la
colpa alla scuola per uesto immenso ritardo.
>.< maledettissimi prof. Il nuovo orario semi-definitivo
è un palese tentato omicidio di massa.
Comunque, parliamo di questo "capitolo".
Mi rendo conto che il mio Kingsley sembra un infame, ma così
me lo immagino: devotissimo al lavoro. E posso assicurarvi che era
sicuro di riuscire a salvare Tonks, in caso di necessità. Passiamo a
ringraziare coloro che, con estrema buona volontà, mi hanno
recensito:
Lily_Snape: Grazie
per i complimenti ^_^. Oh si *o* Dora e Rem sono dolcissimi.Adoro
scrivere di loro. Purtroppo in questo capitolo non era previsto niente
tra loro, ma mi rifarò. ^__^ Fammi sapere se ti è
piaciuto ^__^. Star Petal:... altro capitolo non in
anteprima per te, more. Mwahahahah. Ma non ti offendere, resti comunque
la donna della mia vita xD. Mi recenCisCi anche quEtto capitolo?
*°* Siiiii, siiiiii.
Teeevobbè. E che Caspian [ormai è assodato u__u]
sia con ME. *çç* Bellis: Ma graazie *ò*.
Fammi sapere cosa pensi di questo capitolo, eh! ^___^ Akita: Grazie anche a te *O*. Tra
un po' spiegherò anche come è andata con Kingsley
^ç^. Fammi sapere che ne dici di questo capitolo ^___^. In fine, ma non
per importanza, ringrazio coloro che hanno inserito la storia tra i
preferiti [ nove, NOVE!!! *ç*] e coloro che hanno letto
^___^.