ONE CITY

di Hana S
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** cap 1 - Arrivo in città ***
Capitolo 2: *** cap 2 - Nuove conoscenze ***
Capitolo 3: *** cap 3 - Dopo scuola ***



Capitolo 1
*** cap 1 - Arrivo in città ***


MELODY

Sono sfinita ‘Arriveremo in un batter d’occhio’ aveva detto lui, ‘Le ricordo bene queste strade!’; ‘Non ci perderemo’ e invece eccoci qua, fermi alla periferia della città senza sapere dove andare.

«Tutte queste strade non c’erano una volta!»

«Si venti anni fa, quando te ne sei andato, mai sentito parlare di progresso?» non mi badava e continuava a guardare quella vecchia cartina.

«Io non resisto più …» scendo dalla macchina e mi dirigo verso un gruppo di persone.

«Hei! Hei! Dove vai?»

«A fare quello che fa la gente normale: chiedere indicazioni!» fulmini e saette volano dai nostri sguardi, sto deliberatamente ferendo il suo essere uomo e cavarsela da solo, forse mi disconoscerà come figlia e mi abbandonerà lì a morire, ma morirò da donna libera!

Mi avvicino a quella che scopro essere una fermata dell’autobus; un tizio tutto tatuato, una ragazza poco vestita che si sbaciucchia con un uomo molto più grande di lei ed un altro con gli occhi persi nel vuoto, devo fare la mia scelta e decidere a  chi chiedere indicazioni; vengo salvata dall’arrivo di una coppia anziana e subito mi dirigo da loro.

Torno alla macchina, con volto mesto.

«Allora, hai scoperto qualcosa di utile? Sono pronto a ricevere critiche sul mio scarso senso dell’orientamento!» vorrei non dirglielo, mi costa mettere da parte orgoglio e conosco troppo bene le conseguenze.

«Dicevi di ricordarti bene, che la fabbrica dove lavoravi si trovava nei dintorni»

«Ebbene?» devo dirglielo.

«Questo edificio è più recente e nasconde la fabbrica che si trova poco più avanti»

«Quindi avevo ragione a dire che ci trovavamo nel posto giusto?»

«Si, alla prossima rotatoria, la prima uscita. Mi hanno detto che si tratta di una strada nuova e che è facile confondersi …»

«Hihihi» ecco ciò che temevo, la risata di vittoria. Sono rossa come un peperone!

Poco dopo eccoci arrivati davanti alla fabbrica, scendiamo dalla macchina ed un ragazzo biondo si avvicina. Era rimasto seduto fino a che non vide papà e ci corse incontro, gli gettò un braccio sulle spalle, ma a quanto pare il mio vecchio ci mise qualche minuto prima di riconoscerlo.

«Hei, Satch, quanto tempo!»

«Marco? Incredibile, quanto sei cresciuto!»

«Tu invece sei proprio come ti ricordavo!» poi il suo sguardo si posò su di me «Tu devi essere Mel giusto?» il suo grande sorriso mi fece diventare rossa, non contando che venivo chiamata ‘Mel’ solo da famigliari ed amici, mentre il tipo era un completo sconosciuto per me.

«Meno male che assomigli alla tua mamma …» mi fece l’occhiolino «… l’ultima volta che ti vidi eri un piccolo fagotto avvolto in una copertina rosa»

Mi volto verso mio padre con l’espressione: ‘Come-diavolo-fa-a-conoscermi?’ stampata in volto.

«Be’, ho sempre mantenuto i contatti con i miei vecchi amici, e quando sei nata o spedito anche a loro tue foto. Ed avevi tre mesi quando Marco, Vista, Jaws e il sig. Newgate ci vennero a trovare»

«Purtroppo da allora non c’è stata più occasione di incontrarci, anche se uno di noi già lo conosci. Forza, sono tutti dentro che ci aspettano!» detto questo, Marco ci fece segno di seguirlo.

All’interno dell’enorme stabile, fummo accolti come se fossimo membri di una famiglia che da anni non si vedevano. Un’enorme figura si piazzò davanti a me, cercai di guardarlo in faccia e forse fu la mia aria da cucciolo indifeso che lo fece scoppiare in una grossa risata

«Gurararararara! Satch, come hai fatto ad avere una figlia così bella?»

«Merito della mamma, senz’altro!» povero papà; ma questa voce mi pareva di averla già sentita.

I miei ricordi tornarono ad un’estate di tanti anni fa.

 

Camminavo lungo la spiaggia e tenevo la mano della mamma, quando papà ci chiamò. Ci presentò un signore dalla carnagione olivastra e con due baffi arricciati e ben curati.

«Piacere, io mi chiamo Visa, tu invece sei Melody vero?» anuii nascondendomi dietro la mamma. Lui si inginocchiò in modo che riuscissi a vederlo bene in faccia «Piacere di conoscerti» mi porse la mano e io la strinsi in segno di saluto; un piccolo gesto che mi fece sentire grande. Giocò con me tutto il pomeriggio e ricordo che la sera, quasi non volevo andarmene.

 

«Vista!» li saltai, letteralmente, fra le braccia, ero così felice di rincontrarlo.

«Sono contento che ti ricordi di me!» il suo sorriso era ancora bello come allora.

«Non è giusto anche io voglio un abbraccio» Marco si fece avanti, ma fu subito atterrato da mio padre.

Qualcuno mi mise una mano sulla spalla, quando mi voltai vidi una ragazza sorridente «Marco è un maniaco, stai attenta» mi accorsi che c’erano anche altre donne, ma inferiori di numero rispetto agli uomini.

Il resto del pomeriggio lo passammo a festeggiare. L’unico inconveniente e che al momento di andarcene papà dovette caricarsi la mia carcassa sulle spalle.

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SATCH

«Non conviene portarla alle nostre feste, tua figlia non regge bene l’alcool giusto?» basta solo l’odore per falla andare fuori di testa. La faccio sdraiare sui sedili posteriori dopo di che partiamo insieme a Marco che ci mostrerà la nuova casa.

«Tua figlia è veramente carina ^^» l’ammazzo «credi che avrei qualche chance con lei?»

«Ti rendi conto che io sono suo padre?» per fortuna il discorso cadde lì.

Arrivati a destinazione Marco insisté per portare lui in braccio Melody, ma anche se avessi avuto la schiena a pezzi non glielo avrei lasciato fare.

«Pensi che non ti abbia visto fare lo scemo con le ragazze oggi?» si mise a fischiettare facendo l’indifferente.

«Torno domani con qualcun altro e vi daremo una mano a sistemare, ciao» chiudo la porta e torno da Melody, l’ho adagiata sul divano nel salotto che per questa sera sarà la nostra stanza. La guardo dormire e non può che farmi tenerezza, finalmente la vedo con il volto rilassato. Assomiglia moltissimo a sua madre.

«Quanto è carina …»

«Già, assomiglia sempre di più a …» brividi lungo la schiena, mi volto e vedo la faccia di quell’idiota; lo afferro per la maglietta e lo trascino all’entrata; ma prima di spedirlo fuori a calci devo farmi dare le chiavi di riserva.

«Come fai a sapere che le avevo io?»

«Come diavolo sei entrato altrimenti?»

«Ma non è meglio che anche qualcun altro le abbia, insomma … e se succede qualcosa? Se rimanete chiusi fuori?»

«Non cercare scuse inutili, preferisco morire di freddo piuttosto che lasciarti le chiavi, con Melody che rimane spesso da sola in casa» per fortuna non obbiettò, mi consegnò le chiavi e se ne andò rassegnato.

La mattina dopo vengo svegliato da un profumino invitante, apro gli occhi e vedo che Melody si è già alzata. E seduta al tavolo della cucina con Marco, Vista e Jaws e mi unisco a loro.

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MARCO

Melody è proprio carina. Lunghi capelli castani simili a seta, che ora sono raccolti in una coda bassa; pelle chiara e penso morbida e liscia. Meglio che non la fisso troppo altrimenti qui mi fanno la festa.

«Satch! Queste dove le metto?»

«Portale in cucina»

Uscendo dalla cucina vengo travolta da un uragano che urla: «Papà, papà …» ed ora è fra le mie braccia, la sua pelle è veramente morbida ed i suoi capelli profumano.

«Mel quanti anni hai?» domanda più scema non mi viene?

«S-s-sedici» mi accorgo di stringerla a me solo ora che la sento balbettare, ridacchio.

«Sei ancora minorenne, destino crudele»

«Marco!» urlano all’unisono gli altri, mi volto e vedo le loro facce furibonde e lascio la mia prigioniera.

Ora lei è al piano sopra a sistemare le camere e io tenuto d’occhio come un criminale incallito, quando sento la sua dolce voce.

«Papà, manca una scatola»

«L’ho vista prima … eccola» mentre Satch la solleva, un foglietto cade sul pavimento, lo prendo istintivamente. È la foto di Mel con un tipo dai capelli rossi.

«È il tuo ragazzo» il suo visino allegro si fa tetro.

«Allora ne era rimasta ancora una …» me la strappa dalle mani e la fa in mille pezzi poi se ne va, forse dovevo starmene zitto. Satch mi mette una mano sulla spalla.

«Storia lunga … e dolorosa; ma almeno anche l’ultima foto di quel periodo non esiste più»

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MELODY

Suona la sveglia, mi metto a sedere sul letto e per un attimo non ricordo dove sono. Ma appena il mio sguardo si posa sull’uniforme scolastica esplodo in un urlo che fa tremare le pareti. Papà corre subito con il volto frastornato.

«Non sei al lavoro?»

«Inizio alle otto, ma quell’urlo?»

«Oggi indosso la divisa» richiude la porta borbottando qualcosa.

Sono pronta e la divisa è fantastica, non ne ho mai indossata una prima d’ora. Camicetta bianca, giacca blu con il simbolo della scuola ricamato coloro oro, gonna a pieghe nera, calze bianche e scarpe nere. Non mi sembra il massimo, ma ho sempre desiderato indossarne una!

«Mel stai benissimo!»

«È un peccato che solo alcune scuole nelle grandi città mantengano ancora la tradizione»

«Ma tu te la immagini Bonney con una divisa da scolaretta?»

«No!» ridacchiamo. Prendo il pranzo ed esco «Verso una nuova vita!»

Camminando verso la scuola incontro tanti altri ragazzi e più mi avvicino alla scuola, e più vedo gente con la divisa uguale alla mia.

«Perdonami, non ho potuto fare a meno di notare la tua bellezza» mi giro e vedo un biondino inginocchiato con una rosa in mano, viene subito atterrato da una ragazza dai capelli rossi.

«Perdonalo, te lo levo subito di torno» mi fa un po’ pena vederlo portar via così, trascinato per la giacca, regge ancora in mano la rosa. Che tipi insoliti.

Poi mi sfrecciano di lato un ragazzo dai capelli neri.

«Chi arriva per primo vince il pranzo degli altri due»

«Così non vale, sei partito prima!» un secondo dai capelli neri ricci, mi corre avanti.

«Hei ragazzi aspettatemi!» questa volta è un piccoletto dalla voce tenera, sulla sua cartella è appeso il pupazzetto di un procione con il cappello rosa, ma non mi sembra proprio un procione, boh.

«Scusa» un ragazzo alto dai capelli verdi «hai la mia stessa divisa, sapresti indicarmi la strada per la scuola?»

«Devi sempre andare dritto per questa strada …» indico la direzione da prendere, ma poi ci penso bene, come fa a non ricordarsi la strada?

«Mi prendi in giro?» ora mi accorgo di volerlo uccidere, per quale motivo se la prende con me?

«Zoro! Non infastidire le altre alunne, perché non mi hai aspettato al solito posto?»

«Scusa Tashigi, ma mi son perso» si mette una mano sulla testa e sorride ad una ragazza con i capelli corti.

«Scusalo, ti libero io da questo scocciatore, andiamo» lo prende per un braccio e si incamminano. Penso di essere ancora in tempo per tornare indietro, probabilmente ci sono dei pazzi in quella scuola.

Vengo urtata da un ragazzo e mi cadono i libri che avevo in mano, disgraziato, almeno fermarsi a chiedere scusa, ma niente. Raccolgo i libri.

«Tutto bene?» una voce femminile mi spinge a voltarmi, vedo una bellissima donna dagli occhi azzurri ed i capelli neri.

«Si, grazie»

«Sei nuova, non ti ho mai visto nella scuola»

«No, mi sono trasferita da poco. Mi chiamo Melody Myers»

«Piacere Melody, io sono Nico Robin, insegno storia nella tua nuova scuola, benvenuta» che sorrido dolce che ha, mi accorgo di sentire caldo e credo che le mie guance vadano a fuoco.

«G-grazie»

«Aww Robin-san lei ha un fascino che conquista anche le allieve» mi volto ed ho un colpo al cuore, un uomo alto e mago con i capelli afro, non ci posso credere.

«Lei è Soul King?»

«Oh! Una fan … incantevole per di più» arrossisco.

«No, ma che dice?»

«Ho occhio per le belle donne credi a me … signorina mi mostrerebbe le sue …» non termina la frase perché la prof gli tappa la bocca.

«Essendo una fan, saprei anche che Brook è anche insegnante, più per passione che per lavoro. Ed insegna alla nostra scuola, ti prego di non fare caso a ciò che ti dirà in futuro» detto questo salutano e si allontanano. Ma alla prof deve essere caduto qualcosa, sembra un’agenda, nel raccoglierla sciola fuori una foto, un uomo con camicia hawaiana e costume da bagno, in riva al mare. La rimetto apposto cercando di cancellare quell’immagine. Gliela restituirò a scuola.

Continuo a camminare ed infine li vedo, i cancelli della scuola.

 

Note:

Ciao a tutti,

con questo capitolo inizio la mia nuova serie ONE CITY seguito di SHADE TOWN (chi non l’avesse letta, se ha voglia XD, può andare a ripescarla sulla mia pagina). All’inizio non volevo presentare subito i mugiwara, ma mi sembrava un’idea simpatica farli incontrare alla protagonista fuori della scuola :) Fatemi sapere come trovate il capitolo, e spero che i vecchi sostenitori di Shade Town apprezzino anche questa mia fic, a presto :D

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Capitolo 2
*** cap 2 - Nuove conoscenze ***


MELODY

La scuola è gigantesca! A cominciare dall’enorme cancello in ferro battuto su cui si possono notare le due, enormi, iniziali della scuola H.H. i giardini interni ben curati, sono ricchi di piante ormai in fiore, panchine e tavoli in pietra sono situati un po’ ovunque, attorno ad alcuni di essi noto dei ragazzi intenti, probabilmente, a ripassare le lezioni o finire i compiti assegnati, ridacchio al ricordo di quando mi fermavo con Bonney nel parco per farle copiare i miei.

Il mio sguardo si posa poi sul lungo viale che termina all’entrata dell’edificio, li riconoscerei ovunque.

«Ciliegi …»

«Esatto!» un ragazzo dai capelli corti biondi si è appena fermato accanto a me «Tolgono sempre il fiato, anche se sono pochi quelli che si fermano ancora ad ammirarli» il suo sguardo si perde fra i rami di questi alberi meravigliosi «Anche se quest’anno sono fioriti in ritardo …» poi si volta verso di me «… io sono Sabo, sei nuova, giusto?» il suo sorriso mi fa arrossire, annuisco semplicemente.

«Primo giorno eh? Dovrai recarti in presidenza, nella hall di fronte all’entrata troverai la segreteria, chiedi li e ti porteranno dal preside»

«Grazie» mi allontano felice, i ciliegi, una scuola ben tenuta ed un ragazzo gentile, non poteva andar meglio!

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SABO

Una ragazza davvero carina, i ciliegi ed una splendida giornata di primavera, non poteva esserci inizio migliore!

«Sabo!» quell’idiota mi fa quasi cadere.

«Ace …»

«Allora, chi era?» che sguardo da scemo.

«Una nuova, bella non trovi?»

«Ci proverai?»

«Chissà …»

«Be’ io vado …» mi liquida troppo in fretta.

«Cosa hai combinato ancora?»

«Ho rigato la macchina di quel bastardo di Akainu, se mi becca in giro sono morto hihihi» corre via. Ma cambierà mai?

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MELODY

«Prego signorina si accomodi» però, bello l’ufficio del preside! Con tanto di vista sul cortile. Faccio qualche passo quando mi accorgo che qualcuno mi sta tirando per la gonna e non credo ai miei occhi, cosa ci fa una capretta qui?

«Mi dispiace» il preside si fece vicino e allontanò l’animale « Torniamo a noi, Melody Myers giusto?» annuii «Ecco l’orario delle lezioni, la tua classe è la terza B …» bussarono alla porta.

«È permesso?» fa capolino nella stanza una ragazza, credo della mia stessa età. Ha lunghi capelli color del cielo legati ordinatamente in una coda alta con due ciocche che ricadono a lato del viso, due splendidi occhi nocciola e la pelle chiara. Dal viso sembra gentile e non posso fare altro che ricambiare il sorriso che mi rivolge.

«Buongiorno preside Sengoku, avete chiesto di me?»

«Esatto Bibi! Ti presento una nuova allieva Melody, visto che sarete compagne di classe, mi piacerebbe che le mostrassi la scuola in modo da farla sentire a suo agio. Intanto Melody, ti do il benvenuto nella nostra scuola, e spero che tu possa ambientarti al più presto»

«La ringrazio» ci accomiatiamo dal preside e Bibi mi accompagna in classe, mi spiega alcune cose sugli orari: il mattino abbiamo  lezione matematica, scienze, lingue straniere ecc. con le nostre classi, quindi ragazzi della nostra età; mentre il pomeriggio ci sono i corsi di musica, arte, allenamenti sportivi ecc. Ne approfitta per passarmi un depliant in cui sono illustrati i corsi extrascolastici.

«Io ad esempio ho creato un club che si prende cura degli animali, abbiamo un piccolo spazio in giardino dove ne teniamo alcuni»

«Anche la capretta?» ci pensa un attimo prima di ridacchiare.

«Be’ lei è speciale, è la mascotte della scuola. Ogni volta che la mettevamo in un recinto, in qualche modo, scappava. Adesso non è difficile trovarla a gironzolare liberamente per la scuola ed è molto affezionata al preside» oddio, anche le capre in libertà! Non finisco il mio pensiero che i due ragazzi mori di prima mi urtano e quasi mi fanno cadere, ma questa volta si girano.

«Scusaci!» dicono all’unisono, per poi riprendere la corsa.

«Rufy! Usop! Lo sapete che non si corre per i corridoi!» senza ascoltarla continuano la loro gara. Vedo Bibi portare una mano alla fronte e scuotere a testa come rassegnata.

In classe mi siedo nel banco libero vicino a Bibi, proprio sotto la finestra.

«Ciao Bibi!» una ragazza dai capelli cobalto e dagli occhi di ghiaccio si avvicina a noi; Bibi ricambia con un gesto della mano. Poi la ragazza si rivolge a me.

«Sei nuova? Piacere Keyla Grant!» sembra molto solare.

«Melody Myers»

«Vedrai che ti troverai benissimo, magari oggi pranziamo insieme così ti faccio conoscere gli altri»

Chiacchieriamo ancora per qualche minuto, prima che suoni la campanella, poi fa il suo ingrasso la prof che ho incontrato questa mattina.

«Buongiorno ragazzi» il suo sguardo si posa su di me.

«Allora Melody, sei nella mia classe. In questo caso, benvenuta alla O’Hara HIghschool»

La mattinata scorre veloce: l’ora di storia più interessante che abbia mai fatto, due ore di mate saltate perché l’insegnante era assente, un’ora di francese con un prof dal non chiaro orientamento sessuale ed infine la lezione di inglese, con un prof dallo sguardo inquietante, pizzetto nero, come i capelli raccolti in una coda bassa ed era accompagnato da un piccione appollaiato sulla sua spalla; che come mi disse Bibi si chiama Hattori.

Ci sediamo ad un tavolo libero nella sala mensa, è una sala molto grande con tanti tavoli dai tre agli otto posti a sedere e ci sono tantissimi altri alunni «Allora, come ti sono sembrate le lezioni?» mi chiede Bibi sorridendo.

«Sicuramente molto tranquille, nella mia vecchia scuola era un casino tutti i giorni, falsi allarmi solo per saltare le verifiche, ragazzi che dichiaravano il loro amore dal tetto con un megafono, alcune volte lanciavano petardi nei corridoi … ma molti non venivano nemmeno sospesi» Bibi ridacchia.

«Qui niente di ciò sarebbe possibile, il preside non lo permetterebbe …»

«Akainu vorrai dire …» interviene Keyla, con un tono sarcastico «… qui comanda più lui, in fatto di disciplina, che chiunque altro» tre ragazzi si siedono al nostro stesso tavolo.

«Hei ragazze, possiamo?»

«Anche se ti dicessimo di no, Luffy, non perderesti per nulla al mondo l’opportunità di conoscere la nuova studentessa e soprattutto scoprire se sa cucinare»

«Questo è vero, allora Melody, sai cucinare?» annuisco.

«Perfetto, vuoi essere mia amica?» domanda diretta che mi lascia spiazzata. Poi mangiamo e Luffy continua a chiedere di assaggiare il pranzo dei presenti. Mi raccontano qualcosa in più sulla scuola, professori ed alunni.

«Non ti preoccupare, accettando la sua proposta a diventare nostra amica, entrerai nel gruppo più prestigioso di tutta la scuola e sarai sotto la mia protezione! Tutti qui dentro temono il grande Usop!» intanto il piccolo Chopper, come avevo scoperto che si chiamava, lo guardava con occhi meravigliati.

«Tutti ti temono eh?» una ragazza dai capelli biondi e occhi castani lo guarda dolcemente.

«Dai Kaya, stavo solo scherzando!» si siedono vicini e quasi Usop si dimentica di tutti noi e la sua attenzione si riversa tutta sulla ragazza. E ben presto ci salutano e si allontanano.

«Non ha occhi che per lei quando è con noi, non so come fa a perdersi così tanto!» dice Luffy incrociando e mani dietro la testa.

«Hancock in avvicinamento …» a queste parole di Keyla, Luffy scatta ed inizia a guardarsi intorno, vedo una bellissima ragazza dai lunghi capelli neri salutarlo; così Luffy si allontana senza nemmeno salutare ed insieme alla ragazza esce dalla mensa.

Poco dopo, anche Bibi si allontana con un ragazzo di nome Koza, con l’apparente scusa di un’urgenza del consiglio studentesco.

«Allora se Chopper viene con voi non disturba?» Koza fissò Keyla come se volesse ucciderla.

«Per niente, Chopper è sempre il benvenuto» Bibi, invece, fu felice ed i tre si allontanarono. Passiamoqualche altro minuto chiacchierando. Notai solo ora il suo neo sulla guancia sinistra che aggiungeva un tocco di fascino alla sua persona.

«È libero?»

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PORTGAS D. ACE

Le due ragazze si girarono verso Sabo, e Keyla sorrise annuendo con la testa. La ragazza nuova è proprio carina! Melody, ha anche un bel nome. L’unica cosa è che le sue attenzioni sono più per Sabo che per me, che rabbia! Keyla ci racconta che Melody viene da una cittadina delle regioni settentrionali e qualcosa sulla sua vecchia scuola sempre guardando la ragazza per avere conferma su ciò che ci riferisce.

«Hai già visitato la scuola, Melody?» chiede Sabo, so già con quali intenzioni lo capisco dal sorrisetto malizioso che si è dipinto sul viso.

«In realtà, no. Questa mattina non ho avuto molta occasione …» è diventata rossa, che carina! «… doveva accompagnarmi Bibi, ma c’è stato un contrattempo …»

«Se vuoi posso …»

«Ti accompagno io!» urlo alzandomi in piedi, poi guardo Sabo il cui sguardo si è trasformato in quello di un assassino. Senza aspettare sue repliche, afferro il braccio di Melody e corro via.

Le mostro quanto più possibile: aule, laboratori, biblioteca, giardini e infine la palestra, dove non c’è  nessuno. Presi un pallone da basket.

«Ti va una partita?»

«Non credo che sia il caso …» le lanciai la palla e le sue piccole mani la afferrarono «… Ace, non abbiamo il permesso» il mio nome sembra più bello pronunciato da lei. Mi rilancia la palla e si volta, decisa ad andarsene.

«Scusa, dovevo pensarci bene … una ragazza delicata come te, non può certo sperare di competere con uno come me» si ferma e si gira per guardarmi, sorride.

«Non credere che questo funzioni con me. Non ho alcuna possibilità di batterti»

«Con Keyla questo avrebbe funzionato … ti prego solo qualche tiro» annuisce.

Altro che delicata, è una furia a giocare. Si ferma di fronte a me e continua a palleggiare.

«Mi sembra che riesco molto bene a tenerti testa!» la goccia che fa traboccare il vaso «Tre canestri per me ed uno per te!»

«Adesso vediamo!» mi lancio verso di lei, devo prendere quella palla!

Corro. Inciampo come un idiota e sono a terra.

«Ace, tutto bene?» c’è qualcosa di strano, mi sollevo appoggiandomi sulle mani. Siamo sdraiati sul pavimento, sotto di me Melody mi fissa imbarazzata.

«S-scusa» mi alzo velocemente e l’aiuto a fare altrettanto, ma la mia mano non accenna a voler lasciare la sua.

«Ace …»

«Si?»

«Sento dei passi» sono riportato alla realtà e corro verso l’uscita di emergenza, sempre tenendo stretta la sua mano. Usciamo appena in tempo, prima di sentire qualcuno urlare “Chi c’è?” voce inconfondibile per me.

Fuori continuiamo a correre fino a che non raggiungiamo la hall.

«Era un professore?»

«Si, Akainu. Se ci beccava era in grado di sospenderci!» Melody impallidisce.

«S-sospensione?»

«Il fatto e che non andiamo d’accordo» dico passando una mano in testa per l’imbarazzo.

«Ehilà! » Sabo mi da una sonora pacca sulla schiena e poi guarda Melody «L’hai spaventata, Ace? Ne avrai combinata un’altra. Non ti preoccupare Melody, ci penso io a sistemarlo» mi prende per il collo e inizia a scompigliarmi i capelli.

Riesco a liberarmi facilmente «Idiota!» sento una risatina che inizialmente mi fa adirare, ma quando capisco da chi proviene passa tutto.

«E se oserà ancora metterti nei guai, si non guardarmi stupita, lo so benissimo che stava per cacciarti in una qualche brutta situazione …» mi fissa divertito «… interverrò io!»

«Ti ringrazio Sabo. Ace …» scatto sull’attenti appena mi chiama «… grazie di avermi fatto vedere la scuola»

Ci salutiamo e Melody si allontana. Sabo mi mette un braccio sulle spalle.

«Ace, abbiamo sempre condiviso tutto e raramente combattuto fra di noi per ottenere qualcosa, ma …»

«Non ci riuscirai!»

«Ma se non ho nemmeno finito la frase!» silenzio.

«Noi due che ci contendiamo una donna?» scoppiamo a ridere e, nel frattempo, la campanella ci ricorda che la pausa è finita.

 

Note:

Ciao a tutti,

mamma mia! Da quanto tempo non aggiorno, perdonatemi! Melody è appena arrivata e già fa colpo ^^ chi la spunterà fra i due?

Finalmente ho inserito OC inviatomi da Namimugiwara, spero di essere fedele a come te la sei immaginata :)

Aspetto i vostri commenti sul capitolo e a presto! … spero.

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Capitolo 3
*** cap 3 - Dopo scuola ***


MELODY

Nel pomeriggio ho l’occasione di assistere ad alcuni dei corsi tenuti nella scuola: disegno (Keyla è davvero brava), giardinaggio (Anche se le ragazze si prendono cura anche degli animali e Bibi è dolcissima), ma sono attirata per lo più dai club sportivi: pallavolo, basket, calcio, nuoto; colo per citarne alcuni.

Sabo ed Ace sono iscritti a quest’ultimo e, a quanto vedo, hanno un nutrito gruppo di fans.

«Ace, ti amo!» urla una ragazzina che forse frequenta la prima e lui ricambia mandandole un bacio, credo che sia nel suo carattere.

«Melody!» Sabo guarda verso di me e fa un cenno con la mano, ricambio e sento un peso su di me; mi volto e capisco che se non me ne vado le loro ammiratrici mi uccidono.

Sto camminando verso l’uscita «Melody!»

«Ciao Sabo» mi corre incontro, e noto che è ancora bagnato. Due sono le possibilità: vuole ammalarsi e saltare qualche giorno oppure non voleva andarsene senza salutarmi. Parte un allarme dentro di me, l’esperienza passata mi riaffiora nella mente.

«Sono stato contento di vederti agli allenamenti … è successo qualcosa?»

«Nulla di importante, sono venuta perché sto decidendo a quale corso iscrivermi. Keyla preme per farmi entrare nel club di disegno, Bibi mi ha detto che una mano in più farebbe comodo e …»

«Io penso che anche con il costume scolastico staresti bene …»

«Cosa?»

«Niente, ci vediamo domani. Scegli bene!»

Sono in cucina, quando sento aprire la porta d’ingresso «Ciao papà» gli vado incontro

«Ciao Mel, allora come è andato il primo giorno?» sul mio viso sento dipingersi un sorriso radioso, lo abbraccio.

«Meraviglioso!»

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SABO

Sento al piano di sotto un trambusto ed esco dalla camera.

«Guada che quel tuo amico è di sotto» Stelly, con la sua adorabile voce, mi fa la cortesia di sparire.

Scendo ed incrocio i miei «Senti cosa vuole e mandalo via» non si sono nemmeno degnati di farlo entrare. Apro la porta, altrimenti l’avrebbe buttata giù a furia di colpirla.

«Sei qui finalmente, ti va di uscire?»

«E me lo domandi?» prendo la giacca «Io esco, non aspettatemi per cena»

Giriamo per un bel po’ di tempo, ed infine arriva il momento della solita conversazione.

«Ceni da noi o torni all’inferno?»

«Che domande? Cosa c’è di buono?»

«Sabo che piacere» Ruoge mi accoglie, sempre, come fossi di casa … in realtà vivo più qui che a casa mia.

«Mamma, fa niente se rimane a cena»

«Aggiungo semplicemente un piatto in più!» dice sorridendo, guardo il tavolo e vedo che il mio piatto è già lì.

«Dobbiamo aspettare Roger, ha detto che questa sera rimaneva un po’ di più in ufficio» quanto diventa triste quando dice che il marito farà ritardo, mette quasi tenerezza.

«Allora noi andiamo in camera, abbiamo alcune cose da discutere!» cosa?

«Già che ci sei, metti in ordine quello scempio …» aumenta il tono di voce su questa parola «… che chiami camera»

«Mamma, non è uno scempio, ma un percorso ad ostacoli per mantenermi in forma» Rouge sospira e torna ai fornelli ed Ace sogghigna.

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PORTGAS D. ACE

«Sabo, abbiamo un’importante missione!» mi guarda sconcertato «Ti illustro» prendo dalla scrivania il blocco degli appunti ed inizio a scarabocchiarci sopra.

«Allora, questo è il piano» mostro la mia opera «Melody …»

«Quello scarabocchio sarebbe Melody?!»

«Non è questo il punto, quando avrò una sua foto in costume useremo quella!»

«Vuoi che entri nel club di nuoto?»

«Esatto! Ma non anticiparmi! Una volta che lei sarà nella squadra femminile, inizieremo una campagna per far adottare i bikini alle ragazze durante i festival della scuola»

«L’anno scorso ai fallito miseramente, Akainu ti faceva rimuovere la bancarella per la raccolta delle firme ogni volta che ti vedeva …»

«Quest’anno sarà diverso! Niente più bancarelle, troppo appariscenti … e forse eviterò di mettere poster grandezza naturale di ragazze in costume. Volantini che lascerò negli spazi pubblici o distribuirò in gran segreto. La raccolta firme sarà altrettanto segreta e ne Akainu ne gli altri professori potranno farci niente!»

«Ace …» mi appoggia le mani sulle spalle «… più passa il tempo, più mi convinco che tu sia un idiota»

Fulmini e saette.

«Un perfetto idiota!» lo afferrò ed inizia la lotta.

«Ahahahahah! Non cambierete mai! E da quando eravate piccoli che amate prendervi a cazzotti»

«Papà»

«Buona sera signor Gol»

«Sabo, come te lo devo dire, chiamami Roger. Forza teppisti che la cena e pronta»

Sono contento che ci Sabo ceni spesso con noi, è come avere un fratello. E forse anche lui preferisce stare da noi, è più allegro quando la serata finisce.

«Grazie di tutto e buona notte»

«Ti aspettiamo ancora» la mamma è sempre gentile.

«Ace non fare tardi, domani c’è scuola!»

«Si vecchio! Lo accompagno come Caronte con le anime dannate, e torno»

Siamo quasi arrivati davanti a casa sua.

«Se volevi potevi rimanere da noi»

«Non voglio abusare dell’ospitalità dei tuoi»

Ci salutiamo.

«Sono tornato»

«Ace, come stava Sabo?» mi siedo accanto a papà sul divano.

«Lo sai che quando viene qui passa dei momenti felici, preferisce mangiare con noi nel nostro appartamento che insieme ai suoi in quella villa. Per lui, siamo più noi una famiglia che le persone con cui condivide il sangue»

«E sarà sempre il benvenuto qui. Allora …» ci fissiamo «… vecchio eh? Ti rivolgi così a tuo padre?»

«È una constatazione, non un insulto» sogghigno e mi scanso prima che riesca ad afferrarmi.

«Non mi hai mai acchiappato da bambino, pensi di riuscirci adesso?» facciamo un casino tale che mamma interviene con la scopa.

«O la finite o giuro che questa la sentirete in testa tutti e due» scoppiamo a ridere e la mamma ci segue nonostante cercasse di rimanere seria.

 

Note:

Ciao a tutti,

scusate il ritardo, spero di farmi perdonare riprendendo a pubblicare capitoli regolarmente … spero.

Cosa ne pensate del nuovo capitolo? Aspetto commenti :)

Se ci sono errori o incongruenze, chiedo scusa, ma non avevo voglia di rileggerlo Yohohoho!

A presto :D

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