Mi piaci

di Klaineinlove
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Blaine odia San Valentino, odia vedere quei ragazzi che si scambiano cuori di cioccolato e lunghi, lunghi, baci vicino agli armadietti. Odia vedere tutte quelle scritte colorate per i corridoi, le decorazioni sistemate in alto e le voci che urlano ‘Ti amo’ anche a metri di distanza. Odia anche i gesti platonici: nella sua scuola fanno perfino a gara per il gesto più romantico dell’anno.

Blaine non odia San Valentino, gli è sempre piaciuta questa festa, la realtà è che Blaine non ha nessun Valentino. Non ha mai avuto modo di dire a qualcuno ‘Ti amo’ o di regalare dei fiori e cioccolatini; alle elementari regalò un bigliettino al suo amico e questo gli rispose: “Sei il mio migliore amico.” Ma Blaine non voleva essere un migliore amico, voleva essere il Valentino di qualcuno.

Blaine in verità sa già anche chi potrebbe essere il suo Valentino: si chiama Kurt Hummel ed è molto, molto, popolare nella scuola. Ha bei capelli, si veste in modo impeccabile e ha una risata contagiosa; quando sorride i suoi occhi si illuminano e Blaine cerca in tutti i modi di non sorridere insieme a lui perché altrimenti qualcuno lo prenderebbe per pazzo o spione.

Sì, perché Blaine non ha mai parlato con Kurt, ascolta le conversazioni con le sue amiche quando sono in classe di Spagnolo, ma lui non fa parte del suo gruppo. Lui non fa parte di nessun gruppo.

Blaine arriva accompagnato dalla madre a scuola perché hanno solo due auto ed a lei serve per andare a lavoro mentre suo padre esce di casa molto prima di loro; pranza da solo in un tavolo in disparte, che è poggiato in parte sul muro perché gli manca un piede (sostituito con un bastone) ecco perché lo trova sempre libero; non ha amici, ha provato a farseli durante il corso di informatica, ma quei ragazzi non lo includono nei loro discorsi e per quanto lui cerchi di sforzarsi a parlare con loro alla fine le chiacchiere finiscono lì in quell’aula.

Nessuno lo invita a prendere un caffè con lui e nessuno lo saluta dicendogli: “Ci vediamo domani…”

A volte Blaine si spaventa, pensa di essere invisibile. E’ possibile?

Forse è colpa dell’abbigliamento, non segue la moda e indossa sempre dei maglioncini o camice a quadroni. Sua madre gli compra i vestiti, in realtà lei lo invita a fare shopping insieme, ma Blaine scansa l’invito inventando scuse come “ho troppi compiti oggi”quando in realtà i compiti non sono mai molti, perché li finisce quasi tutti a scuola nelle ore di buca, ma non vuole andare a fare shopping con sua madre. Non è una ragazzina!

Ogni mattina Blaine si guarda allo specchio pensando “come potrebbe notarmi Kurt?”

In realtà una volta Kurt lo ha notato, è stato quando dei giocatori di football gli hanno dato una spinta facendolo cadere a terra e Kurt aveva assistito alla scena, ma poi le amiche lo avevano chiamato e Kurt era andato via.

Almeno Blaine sa di non essere invisibile agli occhi dei giocatori di football, purtroppo.

“Cosa ti turba, tesoro?” gli chiede la madre durante la cena, Blaine continua a scartare il cibo dal suo piatto e il suo capo è sempre chinato.

“Uhm…”

“Problemi a scuola?” Tenta di chiedere suo padre.

“No.”

“Problema con qualche amico?”

Blaine alza la testa solo per guardare in modo scettico sua madre come per dire “Sul serio? Sai che non ho amici”.

“Forse qualcuno che ti piace?”

E qui Blaine arrossisce, suo padre lo ha beccato, “Può darsi…” mormora infilandosi una foglia di insalata in bocca.

Sua madre sorride, “Puoi parlare con noi, lo sai. Ti serve aiuto per San Valentino? La festa si sta avvicinando.”

A quel punto Blaine smette di mangiare, prende un lungo sorso d’acqua e decide di parlare,

“C’è questo ragazzo” comincia “molto carino e volevo regalargli qualcosa per…”

“Oh tesoro che cosa dolce. Potresti invitarlo a cena o regalargli dei fiori…”

“Se hai bisogno di soldi posso anticiparti la paghetta” Si offre il padre.

“Non posso-non voglio fare cose plateali!”

“I fiori non sono plateali.” Gli fa notare la madre.

“Sì, ma io…ecco io non ho mai avuto modo di…”

“Non hai mai parlato con lui?” Lo anticipa il padre.

Blaine non può credere che sta avendo una conversazione simile con i suoi genitori, “Già…” confessa alla fine.

“Beh allora i fiori non vanno bene, devi regalargli qualcosa di carino e discreto” spiega il padre con calma.

“Forse un ciondolo?” propone la madre “Quelli a forma di cuore e che si illuminano e suonano quando li premi al centro…”

Blaine rotea gli occhi, idea terribile.

“Ascoltami” continua il padre “un bel biglietto chiaro e tondo in cui gli spieghi che lui ti piace. Così ho conquistato tua madre!”

“No” lo corregge la moglie “in realtà mi hai vomitato sulle scarpe e mi hai fatto tenerezza…”

Blaine spalanca gli occhi: non potrebbe mai vomitare sulle meravigliose, nuove e sicuramente costosissime scarpe di Kurt, preferirebbe andare al patibolo.

“Grazie dei consigli”conclude Blaine.

Il pomeriggio seguente, Blaine si reca in una cartoleria, sfoglia i vari bigliettini di auguri ma nessuno gli sembra perfetto o almeno che si avvicini all’essere carino. Forse in realtà sono belli, ma Blaine non ci sa fare con queste cose, forse dovrebbe rinunciare e lasciar perdere perché Kurt avrà molti corteggiatori e il suo bigliettino sicuramente finirà sulla pila di bigliettini dei suoi amanti.

Blaine tenta di uscire ma la commessa del negozio lo ferma

“non fare il vigliacco e cerca il biglietto…”

Blaine la fissa quasi scioccato ma poi torna indietro sullo stand dei bigliettini. Li guarda di nuovo tutti con più attenzione, si morde il labbro inferiore quando ha rinchiuso la cerchia a due bigliettini.

Sua madre gli manda un sms, gli fa notare che è in ritardo e che lo aspettano per la cena,

così Blaine si sbriga e alla fine ne prende uno in cui c’è un cane con un fiore in bocca accanto al quale c’è scritto: “Mi piaci”

E’ semplice senza troppi cuori o ti amo scritti ovunque, Blaine vuole farsi solo notare e non spaventare il meraviglioso Kurt.

Okay il giorno di San Valentino è arrivato e Blaine sta maledicendo chiunque perché si è svegliato con un grosso raffreddore e la sua voce somiglia tanto ad un uomo delle caverne con problemi alle corde vocali, non vuole nemmeno alzarsi dal letto ma invece lo fa: ha un compito in classe e un bigliettino da consegnare.

Così, dopo colazione Blaine va a scuola, fa il suo compito in classe, pranza come sempre da solo al tavolo sfortunato e quando finalmente torna al suo armadietto vede Kurt circondato da alcune amiche che chiacchierano in un angolo del corridoio.

Blaine guarda il suo bigliettino e le sue mani sono così sudate che spera di non rovinarlo, fa un respiro profondo, si volta in direzione di Kurt e cammina a passi lenti e non molto decisi finché non si ritrova davanti a lui.

Kurt sta ridendo con le amiche quando si ferma e nota questo ragazzo di fronte a lui, lo conosce, si chiama Blaine non ricorda il cognome ma frequentano lo stesso corso di Spagnolo.

Kurt lo vede sempre prendere appunti e sorridere quando durante un’interrogazione Blaine sbaglia la pronuncia, Kurt lo trova molto carino. Lo ha notato anche a pranzo e con suo dispiacere vede sempre che Blaine mangia da solo, lo ha visto anche un paio di volte mentre i ragazzi, che prima prendevano spesso lui di mira, si accanivano su Blaine facendogli provare il desiderio di intervenire, pur sapendo che facendolo peggiorerebbe solo la situazione.

Blaine nota che le amiche dietro Kurt stanno ridendo.

“C-ciao” pronuncia Blaine tirando su con il naso a causa del raffreddore, nota che una delle amiche di Kurt gli sta dicendo qualcosa nell’orecchio e Blaine non riesce a fare a meno di pensare che non sia un atteggiamento molto educato da parte sua.

“Allora Kurt” ride una ragazza con la divisa dei cheerios addosso “chi è questo?”

Kurt non risponde fissando intensamente Blaine, che allunga la mano e gli porge il bigliettino, “Questo è per te.”

Kurt allunga la mano e prende il biglietto da quelle di Blaine.

“B-Buon San Valentino” dice Blaine prima di voltarsi, riesce a sentire le risate delle ragazze farsi sempre più forti dietro di lui, ma senza voltarsi torna al suo armadietto.

Le risate pian piano vanno a diminuire e Blaine capisce che sono andate via, si volta sperando di trovare Kurt, ma in realtà lui è lontano di spalle che segue le sue amiche.

Blaine non è dispiaciuto (solo un po’... Tanto…) ci ha provato e questo è stato importante.

Il giorno seguente, Blaine arriva a scuola puntuale come sempre e sfortunatamente trova il suo armadietto aperto; vorrebbe trovarsi davanti chiunque abbia commesso questo reato per insultarlo, ma sa anche che se dovesse trovare lo scassinatore probabilmente non proferirebbe parola.

Controlla che sia tutto apposto e in effetti non manca nessuna delle sue cose, anche i pochi spiccioli lasciati all’interno sono ancora al loro posto. Blaine all’inizio non capisce, poi però nota un bigliettino rosa, di certo non suo e lo prende tra le mani.

C’è un cuore sopra con la scritta San Valentino, Blaine lo regge con le mani che tremano e con un sorriso sul volto che non riesce a trattenere, apre il bigliettino e legge la scritta (a penna):

“Mi piaci anche tu” -Kurt

 

 

Note: Sì ci anticipiamo al San Valentino! (come siamo trasgressivi!)

Questa doveva essere una OS ma io e la mia beta Artemis91 (grazie di tutto) abbiamo deciso di continuare la storia con un altro capitolo, dove assisterete all'appuntamento dei nostri piccini! 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Dopo che Blaine aveva letto quel bigliettino, Kurt si era avvicinato a lui e gli aveva chiesto se volessero andare a cena insieme per il giorno di San Valentino. Blaine cercò di mantenere la calma, ma l’eccitazione ebbe la meglio su di lui: saltellò su sé stesso, dando una testata alla porta del suo armadietto, Kurt rise e lui arrossì ma ha accettò l’invito.

 

Ora Blaine è nella sua camera cercando l’abbigliamento perfetto. Perfetto è una parola troppo grossa, ha già scartato due volte tutti i suoi completi e anche se suo padre gli ha anticipato la paghetta non può comprarsi dei vestiti visto che dovrà pagarsi la cena di questa sera.

C’è un momento in cui Blaine va nel panico: e se dovesse offrire tutto lui? Insomma è stato lui il primo a dare il bigliettino a Kurt.

Blaine guarda tristemente il suo portafoglio, anche se Kurt dovesse prendere un pasto su circa i dieci dollari, forse lui se la può cavare con un solo primo piatto, non vuole chiedere altri soldi a suo padre e l’ultima paghetta l’ha spesa per quella nuova serie fantasy che stava seguendo in streaming.

“Blaine per cena ti andrebbe carne con-oh stai risistemando l’armadio?”

Blaine abbassa lo sguardo su tutti i vestiti sistemati sul letto “No. Uhm ricordi quel ragazzo a cui dovevo dare il biglietto di San Valentino? Ecco mi ha chiesto di uscire…”

Sua madre saltella e poi lo abbraccia “Che bella cosa! Dovrò dire a papà di andare a fare un pieno e di prestarti l’auto per questa sera…”

“Non preoccuparti, passa a prendermi lui.”

Blaine riesce a vedere gli occhi a cuoricino di sua madre.

“Posso conoscerlo?”

“Mamma!” La richiama suo figlio.

“Almeno vederlo, ti prego.”

“Mamma dai, devo trovare il vestito adatto!”

 

Così Blaine e sua madre si misero alla ricerca di un completo carino, non troppo appariscente ma allo stesso tempo elegante per la serata; mentre la madre decise di passare il ferro da stiro sui vestiti scelti, Blaine andò a lavarsi i capelli quando tragicamente si accorse di aver finito il gel. Cercò nel cassetto dove teneva le scorte ma era vuoto. Sta per annullare tutto, dire a Kurt che ha la febbre e che non può parlare a causa del raffreddore, ha le lacrime agli occhi perché lui ci sperava tanto e non può presentarsi ad un appuntamento con i capelli che sembrano tanti broccoli marci. E’ troppo tardi per uscire e comprare il gel visto che Kurt arriverà a casa sua tra circa

mezz’ora, abbattuto Blaine prova a sistemarli con l’acqua e la lacca di sua madre sperando che tengano almeno per un paio d’ore.

Indossa la camicia e il cardigan che la madre gli ha sistemato sulla sedia e i jeans che arrivano alla caviglia, i mocassini sembrano adatti per la serata.

Mancano ancora dieci minuti ma suonano alla porta di casa e Blaine non può saltare la rampa di scale e impedire alla madre di aprire la porta, perché lei in realtà ha già aperto e sta parlando con Kurt.

Quando Blaine scende le scale, Kurt lo fissa con uno dei suoi meravigliosi sorrisi che fanno battere il suo cuore a mille.

“Ciao, sei pronto per andare?”

Blaine semplicemente annuisce e sua madre gli dà una pacca sulla spalla (Blaine è grato che non gli abbia baciato la fronte).

“Divertitevi!” Urla la donna prima di chiudere la porta alle sue spalle, Kurt sorride ancora ed entra in macchina seguito da Blaine.

“Stai molto bene…” Gli dice e Blaine prende tempo allacciandosi la cintura di sicurezza.

“Grazie. Anche tu, sempre.” Si morde il labbro “voglio dire tu, uhm, ecco… vesti sempre bene.”

Bene, cominciano le prime figuracce, per fortuna Kurt ride forte e parte. Durante il tragitto è sempre Kurt a fare domande e Blaine risponde con monosillabi perché quando comincia a fare discorsi molto lunghi ed è imbarazzato comincia a balbettare.

Arrivano ad un ristorante italiano e Blaine nota che Kurt aveva provveduto a prenotare un tavolo, dall’aspetto il locale sembra normale, non troppo elegante e quindi nemmeno troppo costoso. C’è un momento di panico in cui Blaine pensa di aver dimenticato il portafoglio a casa, ma poi infila la mano nella tasca interna della giacca e lo trova lì.

Viene offerto a loro un tavolo per due e Kurt sembra così tranquillo mentre sfoglia il menù.

“Allora Blaine, come sono i tuoi voti a scuola?” Domanda Kurt per rompere la tensione che è palesemente chiara sul volto di Blaine.

“Uh, bene. Voglio dire… ho buoni voti in tutte le materie.” Risponde Blaine come se stesse facendo in quello stesso momento un interrogazione.

“E cosa fai nel tempo libero?” Domanda Kurt chiudendo il menù e concentrandosi solo su Blaine.

“Uhm, ecco io…non molto. Leggo, faccio i miei compiti e guardo qualche serie tv…”

“Non esci nel weekend?” Chiede curioso Kurt.

“No. Direi di no. Non ho molti amici…”

Kurt batte le palpebre, “Scusami, non volevo essere indiscreto.”

Blaine si allarma, “Oh no, no. Hai fatto una domanda tutto qui. Diciamo che i miei migliori amici sono i miei genitori…”

Ecco che Blaine immagina Kurt alzarsi con la scusa di andare in bagno e scappare poi per la finestra, invece Kurt resta lì a fissarlo, un po’ intenerito, ma poi si riprende.

“Cosa scegli?”

Blaine guarda il menù e nota che gli spaghetti non costano poi così tanto e riesce a prendere anche una bibita. Kurt prende del risotto e chiede alla cameriera di portare anche qualche antipasto.

“Allora. Non mi fai nessuna domanda?” chiede Kurt succhiando l’acqua dalla sua cannuccia e Blaine deve distogliere lo sguardo per non fissare quelle labbra morbide e lucide.

“Uh sì, scusa. Hai fratelli o sorelle?” Blaine sa che non è la domanda più originale ma anzi la più scontata ma davvero non sa cosa dire.

“Avevo un fratello. Non era mio fratello di sangue, era il figlio della compagna di mio padre, ma gli volevo un gran bene.”

Blaine si morde la lingua, ovviamente doveva toccare il punto più dolente.

“Mi dispiace…” Sussurra Blaine guardandosi le mani incrociate.

“Non c’è problema, non lo sapevi. Hai mai avuto un fidanzato Blaine?” domanda Kurt cambiando completamente argomento, Blaine scuote la testa.

“No e tu?”

Kurt invece annuisce. Ovvio è così bello e irresistibile come fa a non avere un ragazzo? Probabilmente è fidanzato anche adesso ed è uscito con lui solo per tenerezza.

“Un paio, nessuna storia seria però.”

“Q-quindi non sei fidanzato?”

“Sciocchino, certo che no. Sarei uscito con te lasciando il fidanzato a casa?”

“Uh sì, giusto.” Blaine deglutisce, la cosa non sta andando bene; lui è noioso, non sa introdurre un argomento e ha paura che a momenti Kurt vada via per qualche bel party che lui si gode solo nei film.

“Terra chiama Blaine!” Kurt gli sta muovendo una mano davanti agli occhi.

“Scusa, mi-mi sono perso…”

“L’ho notato” ridacchia Kurt “il tuo cellulare sta squillando.”

Blaine si affretta a prendere il cellulare e nota alcuni messaggi di sua madre.

“Va tutto bene?”

“Sì, sì. Solo mia madre che mi ricorda che non ho preso il medicinale. Sono un po’ raffreddato ma sto bene!”

Kurt ridacchia ancora, “Sei buffo Blaine Anderson!”

I piatti arrivano e cominciano a mangiare e Blaine non vuole essere buffo, vuole essere carino e provare a corteggiare Kurt. E’ quello che succede anche nei film, giusto?

Sta mangiando i suoi spaghetti quando uno di questi gli va di traverso non appena sente il piede di Kurt accarezzare la sua caviglia, sente le orecchie bruciare dal rossore mentre il ragazzo gli sorridere con malizia infilando la forchetta tra le labbra.

Blaine sa che deve far qualcosa se non vuole rendere tutto questo uno schifo, così quando arrivano i dolci, Blaine nota che Kurt sta fissando le sue fragole al cioccolato.

“V-vuoi assaggiare?” chiede educatamente immergendo la fragola nella piccola tazza con il cioccolato.

Annuisce e si allunga verso Blaine non lasciando nemmeno il tempo a quest’ultimo di passargli la fragola che Kurt la mangia direttamente dalle sue dita.

Blaine deglutisce con forza cercando di non far cedere la mano che adesso sta tremando. Kurt torna al suo posto con la soddisfazione sul viso assaporandosi con gioia la sua fragola servita da Blaine.

 

Quando arriva il conto, Blaine vede che è più alto del previsto e ricorda di avere ancora dei dollari sulla sua carta e quindi potrebbe pagare metà in contanti e metà con la carta; non ha nemmeno il tempo di finire il suo ragionamento che Kurt ha già infilato una banconota in mano alla cameriera.

“No aspetta, posso pagare io!” Si allarma in fretta Blaine, ha trasformato questo appuntamento in uno schifo almeno può cercare di miglioralo pagando il conto.

“Non preoccuparti, sono io che ti ho invitato. La prossima volta pagherai tu”

Blaine annuisce e prende la sua giacca e solo allora si rende conto che Kurt gli ha appena detto ‘la prossima volta’, evita di saltellare ed esce fuori dal locale, Kurt lo prende per mano ma Blaine è costretto a ritirarsi.

“Qualcosa non va?”

Solo in quel momento Blaine riesce a vedere Kurt veramente preoccupato.

“Va tutto bene, ecco io…” tira un fazzoletto dalla tasca e si asciuga le mani “ho le mani sudate.”

Kurt scuote la testa ridendo e lo prende per un braccio, camminano in silenzio e anche in auto ascoltano solo la musica, una volta arrivati fuori casa di Blaine restano chiusi in macchina.

“Grazie per la serata.” dice Kurt liberandosi della cintura di sicurezza e voltandosi verso Blaine.

“Grazie a te e per aver pagato la cena. Sei stato molto carino.” Blaine pensa alle parole che ha detto e prova a correggersi “Voglio dire gentile, non carino. Non che tu non sia carino sia chiaro, sei molto carino. Scusami io-“

Blaine non può finire di parlare perché le labbra di Kurt sono sulle sue.

Sta baciando Kurt Hummel!

Dopo un primo momento di panico, Blaine si lascia andare nel bacio poggiando la sua mano dietro al collo di Kurt in modo da avvicinarlo di più a lui, non appena si separano entrambi sorridono.

“Sono stato molto bene e se ti va possiamo vederci domani? Magari a scuola puoi pranzare con me…” gli propone Kurt.

“Mi piacerebbe. Mi piacerebbe tanto.” Risponde eccitato Blaine.

Si scambiano un ultimo bacio, poi Blaine scende dall’auto e Kurt fa retromarcia.

“Buonanotte Blaine.” Gli augura Kurt.

“S-spero di sognarti…” E diamine! Blaine si dimentica che non si trova in un film anni sessanta e che forse queste frasi non sono poi così di moda adesso, Kurt non dice nulla ma i suoi occhi sono illuminati dall’emozione e poi va via.

Blaine saltella nel giardino di casa sua come un bambino che ha appena ricevuto il miglior regalo di compleanno della sua vita; Kurt lo osserva dallo specchietto retrovisore ridendo e pensando a quanto sia adorabile quel ragazzo e che sì, non vede l’ora di uscire di nuovo con lui.
Fine.


Ed eccola qua, non sono riuscita a pubblicarla proprio per San Valentino ma va bene alla fine ci sono riuscita!
Grazie per la lettura e grazie a chi mi lascerà un parere

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