Time

di Ginny90
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Perchè vivere è un pò come camminare ad occhi chiusi... ***
Capitolo 2: *** Perchè i sogni son belli, sì, è vero... ***
Capitolo 3: *** Angelo ***
Capitolo 4: *** Perchè? ***
Capitolo 5: *** Per sempre ***
Capitolo 6: *** Ringraziamenti! ***



Capitolo 1
*** Perchè vivere è un pò come camminare ad occhi chiusi... ***


Due paroline prima di cominciare

 

Salve a tutti ^__- !!!

Questa è la mia seconda fan fictions, quindi non vi meravigliate troppo se il mio stile di scrittura sia vagamente simile a quello di un suino (anche se mi sembra di offendere la dignità dei maiali, in questo modo U.U ) ! Nel caso che, invece, troviate "leggibile" quanto segue (ma anche se così non è), mi fareste veramente tanto, tanto, tanto contenta se commentaste la storia =)) (anche perchè poi vi rispondo ;) ) !!

A proposito di quest'ultima, è una storia a capitoli, anche se non riesco a definirla una long-fic in quanto 1) non è lunga (si aggira sui 5 capitoli) 2) l'idea era nata come una one-shots, poi però si è fatta troppo lunga, quindi ho dovuto dividerla (altrimenti vi rendevo ciechi prima che finiste di leggerla ^^) !!!

Questo è il primo capitolo, anche se, sinceramente, non è il migliore, secondo me! Fatemi sapere cosa ne pensate ^__^ ..

Ginny90!

 

Time

- Capitolo 1 -

Perchè vivere è un pò come camminare ad occhi chiusi...
ti lasci guidare dal tuo istinto, ma non sai mai dove stai andando
finchè non ci sei arrivato

 

"Tutti i bambini diventano adulti. Tranne uno."

Questo è ciò che si dice.

Forse perchè fa un pò piacere pensare che esista una terra dove il tempo, un pò burlone, abbia deciso che le ore non siano più di 60 minuti e i minuti di 60 secondi.

Forse perchè fa un pò piacere pensare che esista un bambino, in questa terra, che abbia deciso di giocare in eterno.

Ma, forse, nessuno ha mai pensato che questo bambino non ha deciso, bensì è schiavo di un tempo che non trascorrerà mai.

Perchè lì il tempo è qualcosa che non esiste.

Ti scivola via dalle mani, eppure sta sempre fermo. Immobile. E, anche se alle volte ti sembra che vada troppo veloce, in realtà non si è mai mosso.

Un pò come l'acqua di un lago.

Se soffia il vento lei si agita, si scontra, si infuria, scende in profondità e poi risale in superficie in una continua altalena di onde. Ma, alla fine, è soltanto schiuma ciò che ne resta.

Da quel lago non si è mai spostata.

E così ti ritrovi a non avere un passato, ma un lungo, eterno presente da cui non poter uscire, esattamente come l'acqua del lago.

Perchè tutto và dimenticato, in una terra dove non esistono i ricordi, dove tutto continua a scorrere e quando finisce ricomincia da capo, come in un eterno replay.

E, anche adesso che lei se n'era andata, le fate continuavano a brillare con quella loro polvere incantata, i pirati solcavano quei mari come una volta e i bimbi, caduti dalle carrozzine quando le baby setter non guardavano, avevano nuovamente trovato rifugio nella foresta.

Ogni cosa era tornata a suo posto.

La vita scorreva come una volta.

C'era tutto. C'era quello che c'era sempre stato. C'era l'isola che non c'è, dove il tempo non trascorre e le lancette non battono i secondi. E non importava se per qualcuno qualcosa non c'era.

Perchè il tempo non si ferma per nessuno, anche in quella terra dove le lancette sembrano essersi fermate in eterno.

Dove ricordare è negato.

Dove ogni cosa si perde nel vuoto di quell'irreale eternità.

Dove anche il ricordo di quella ragazzina andava dimenticato.

Da tutti. Tranne da lui.

Perchè, nonostante lo negasse, era stata importante.

Perchè per una volta aveva pensato al futuro.

Perchè lei era stata la chiave di una porta chiusa che nemmeno sapeva di cercare di aprire.

Perchè con un semplice sorriso gli aveva spalancato quelle porte.

E ciò che aveva visto aldilà, era un mondo che mai avrebbe immaginato di desiderare.

Quel mondo che un tempo avrebbe definito "adulto" e che oggi chiamerebbe "vita".

E se, anche per un istante solo, era riuscito a farne parte, doveva ringraziare lei. Lei e soltanto.

Perchè quella ragazzina gli aveva insegnato cosa voleva dire vivere, vivere senza paura della vita stessa, e poi lo aveva lasciato scegliere. Gli aveva mostrato la via d'uscita da quel limbo in cui era rimasto imprigionato per secoli. Lui doveva solo attraversare il varco, oppure tornare indietro.

Ma l'incertezza aveva vinto e lo aveva guidato verso la scelta che non comportava dubbi di sorta, ma che in cambio lo avrebbe imprigionato per sempre in quegli stessi dubbi.

E le loro strade si erano separate.

Lei aveva scelto la vita, incognita, piena di possibilità e di "se".

Lui aveva scelto di confinarsi in un mondo inesistente, di seguire il corso di una linea chiusa, monotona e senza sbocco, piuttosto che rischiare.

Perchè vivere è un pò come camminare ad occhi chiusi...ti lasci guidare dal tuo istinto, ma non sai mai dove stai andando finchè non ci sei arrivato.

TUM

Un rumore sordo, quasi muto e appena percettibile, tanto che dovette chiedersi se l'avesse udito veramente, lo destò dai suoi pensieri. L'eco si spense ancor prima che potesse percepire il suono e quel "tum" si perse nella stanza un attimo dopo. Solo portandoci un pò di attenzione riuscì poi ad avvertire il rumore fastidioso di qualcosa che rotola, a poca distanza da lui. Lo sguardo del ragazzo dalla capigliatura arruffata passò, quindi, in rassegna quanto lo circondava per poi soffermarsi sul pavimento.

Un ditale ruotava ancora su stesso, ai piedi di un tavolino, dopo essere precipitato a terra.

Era il suo ditale. Il suo bacio.

Era rimasto lì per giorni, mesi, anni. Non aveva la minima cognizione di quanto tempo fosse passato da quando lei se n'era andata. Eppure era rimasto lì, immobile, su quel ripiano, ed oggi aveva deciso di cadere.

Non era caso.

Non era coincidenza.

Un motivo doveva esserci.

O forse, l'ipotesi più probabile, era che lui da qualche tempo a questa parte traeva svago dal trovare un doppio significato a tutto, anche nei casi più improbabili. Insomma, i ditali non hanno piedi e di certo non avranno sperimentato il paracadutismo dai tavolini per impiegare il tempo! Inoltre, visto e considerato che dentro alla corteccia di un albero sarebbe alquanto bizzarro che trapelassero folate di vento, l'idea che il ditale possa essere stato "spinto" non era da considerare.

No, un momento! Azioniamo la connessione cervello prima di iniziare a pensare! Forse gli era sfuggito il piccolo particolare di trovarsi sull'Isola che Non C'è, l'unico posto dove le fate esistono, i bambini volano e i pirati solcano i mari su antichi e leggendari galeoni. Insomma, se lui viveva su una stella, i ditali potevano anche concedersi la libertà di cadere!

E, forse, quel ditale non era caduto solo da quel tavolino. Alle volte bisogna saper leggere sopra le righe, anche se non è sempre chiaro ciò che vi è scritto. Ma stavolta lui leggeva, leggeva bene. E ciò che quegli spazi bianchi gli dicevano era che il ditale, il suo bacio, era caduto dal posto in cui era sempre stato. Il cuore di Wendy.

Era il momento di tornare da lei. Di spiccare il volo.

Le due strade che si erano separate giungevano nuovamente ad un bivio ed era il momento che si incrociassero ancora.

Riflettendoci, non sapeva nemmeno dove stava andando. Era un salto nel buio, ma lo riportava un'altra volta alla vita.

Perchè vivere è un pò come camminare ad occhi chiusi...ti lasci guidare dal tuo istinto, ma non sai mai dove stai andando finchè non ci sei arrivato.

 

continua...

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Capitolo 2
*** Perchè i sogni son belli, sì, è vero... ***


Due paroline prima di cominciare

 

Salve gente ^_____^ [a quale gente ti riferisci, scusa?! Non ha recensito nessuno nd vocina-bastarda dettaglio di assoluta irrilevanza v.v nd me]... Come vi avevo accennato, mi è venuto a mancare internet per ben 15 giorni (trattenetemi dal compiere azioni inconsulte >.< ) quindi non ho potuto aggiornare la "scemenza" ! Per vostra gioia (seseee) sono tornata, quindi, siccome voglio sbarazzarmi della vergogna di aver scritto 'sta roba, oggi ho deciso di somministrarvi un concentrato di questa "storia" (non vorrei offendere il termine =__= )...

Un appello a chiunque legga quanto segue (santa pazienza u.u ) : RECENSITE VI SUPPLICOOOO ç__ç !!!

 

TIME

- Capitolo 2 -

Perchè i sogni son belli, sì, è vero, ma annebbiano la vista quando si ha bisogno di vedere

 

Il fioco chiarore emanato dalla luna mostrava una Londra innevata, prossima ad un nuovo festoso Natale.

Candidi fiocchi di neve scivolavano silenziosamente lungo le facciate dei palazzi, carezzavano i tetti aguzzi delle case, sfioravano delicatamente i volti arrossati dei passanti, posandosi poi sui davanzali delle finestre o nei marciapiedi affollati dalla gente in festa.

Un delizioso paesaggio che infondeva allegria in coloro che vi assistevano, incorniciato dalla vasta distesa notturna punteggiata da miriadi di luci azzurrine, uniche spettatrici di quell'armonia natalizia. Stelle luminose che parevano vegliare silenziosamente sugli animi della gente. Ma, tra queste, una sola sembrava brillare ancor più delle altre, almeno per coloro che riuscivano a cogliere la sua luce e ne custodivano gelosamente il segreto nel loro cuore.

La seconda stella a destra.

Un ultimo fiocco di neve segnò la fine di quella gioiosa serata natalizia. Poco dopo le strade erano sgombre. Lungo le vie ostruite dalla neve alcuni spazzini si occupavano di agevolare il cammino ai passanti che, lentamente, si rintanavano al caldo dei focolari casalinghi.

Una nebbiolina si faceva strada fra i tetti aguzzi delle case, nel freddo pungente di quella notte invernale. Le finestre erano naturalmente chiuse.

Tutte, tranne una.

Sporta sul davanzale della sua finestra, una curiosa figura, incurante del freddo invernale, godeva dell'aria frizzante che le scompigliava la chioma castana. La camicia da notte svolazzava ad ogni soffio di vento.

A guardarla così, nulla era cambiato. Nei suoi occhi brillava ancora speranza, voglia di vivere, l'infantile desiderio di non crescere mai. E lì, all'angolo destro della sua bocca arrossata dal gelo, riposava un bacio nascosto che avrebbe custodito per sempre.

Ma un anno apporta molti cambiamenti alla vita delle persone, anche in quella di chi non vuole crescere. Perchè purtroppo, che lo si voglia o no, il tempo trascorre inesorabile ed è inutile fingere che a noi le lancette ci abbiano concesso una pausa.

E così anche la sua vita aveva subito innumerevoli svolte che l'avevano inevitabilmente portata a crescere.

Fra le prime, aveva seguito le lezioni di bon ton pianificate da tempo da sua zia Millicent. Era ora per lei di diventare donna e forse aveva tardato anche troppo. Le avevano concesso di dormire ancora nella nursery, ma conosceva bene le condizioni e questa era l'ultima sera. L'indomani poi...

I balli di Natale erano una ricorrenza che si tramandava da tempo e da tempo i balli erano scena di diversissimi episodi. Quello a cui avrebbe assistito il ballo dell'indomani la vedeva protagonista. Sapeva perfettamente cosa sarebbe successo. Sapeva perfettamente a cosa sarebbe andata in contro. Infondo la società di quell'epoca lo imponeva. Perciò non se ne meravigliava. E magari avrebbe avuto anche una vita felice...un giorno! I suoi genitori non erano cattivi, assolutamente. Era consapevole di quanto bene le volessero e non l'avrebbero costretta. Ma lei sapeva anche che non poteva deluderli, per cui domani avrebbe fatto la sua scelta. Certamente non aveva intenzione di sacrificare la propria vita e quantunque non avrebbe preso a genio nessuno dei rampolli delle famiglie più o meno in vista di Londra, anche se non credeva fosse possibile, indubbiamente non avrebbero accordato il matrimonio.

L'avrebbero data in moglie. Moglie. Il solo pronunciare quella parola le provocava un tremito e la schiena era attraversata da un susseguirsi di brividi freddi. Ma era ora di crescere.

E le cose cambiano.

Un anno fà, a quest'ora, riposava beata nel proprio letto dopo ore trascorse a giocare. Un anno fà immaginava di brandire una spada affilata, mentre ciò che stringeva in mano era l'impugnatura di un vecchio ombrello di suo padre. E, certamente, un anno fa non avrebbe mai detto che 365 giorni dopo avrebbe immaginato la sua vita, il suo futuro e, soprattutto, non avrebbe mai potuto pensare che, ciò che avrebbe visto, sarebbe stato solo una donna schiava del tempo che passa, fasciata da lunghe e sfarzose vesti, circondata da una prole di bimbi schiamazzanti, al fianco del nobile figlio di chissà quale famiglia.

Le cose cambiano.

Mentre il cielo ricominciava a nevicare, le ritornarono alla mente i momenti che la condussero all'Isola che Non C'è. A Peter Pan. Ricordò quella notte in cui tutto incominciò, quando Nana afferrò l'ombra di Peter. Ricordò la polvere di fata e la sensazione di sentirsi sollevare da terra. Bastavano pensieri felici e galleggiavi in aria, volavi e potevi sfiorare le nuvole come nei migliori sogni di un bambino.

Sogni.

Appunto erano solo sogni. E, malgrado noi crediamo ancora nelle favole, sono sogni irrealizzabili che per questa ragione devono essere messi da parte.

Chiusi in un cassetto del nostro cuore.

In quel frangente le sembrò di focalizzare nitidamente la figura di sua madre, splendida nell'abito rosa antico che ondeggiava ad ogni suo passo, accovacciata all'angolo del letto disfatto, con in grembo il piccolo Micheal e attorniata dai due figli maggiori. Le sue parole le tornarono chiare nella mente, come se le stesse ascoltando realmente, e soltanto adesso ne riusciva a cogliere il significato più profondo.

"Ci sono modi differenti di essere coraggiosi. C'è il coraggio di pensare agli altri prima che a se stessi. Certo, vostro padre non ha mai brandito una spada o impugnato una pistola, ringraziando il cielo! Ma ha fatto tanti sacrifici per la sua famiglia e messo da parte molti sogni."

"E dove li ha messi?".

"Li ha messi in un cassetto. E a volte, a tarda notte, li tiriamo fuori e li ammiriamo. Ma è sempre più difficile richiudere quel cassetto. Lui lo fà. Per questo è coraggioso!".

Era arrivato questo momento anche per lei. Doveva avere coraggio. Il coraggio di affrontare la vita, di saper distinguere la realtà dalla fantasia, di saper porre un confine tra ciò che siamo e ciò che vorremmo essere e di accantonare i nostri sogni in un cassetto. Ma soprattutto di riuscire a richiuderlo quantunque un giorno lo riapriremo.

Era giunto il momento di chiudere quel cassetto.

Era giunto il momento di chiudere quella finestra.

Perchè i sogni sono belli, sì, è vero, ma annebbiano la vista quando si ha bisogno di vedere.

 

continua...(purtroppo nd lettori)

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Capitolo 3
*** Angelo ***


Due paroline prima di cominciare

Non mi dilungherò troppo in questo commento iniziale... vi anticipo soltanto che questo a mio parere è il capitolo migliore ^__^ (mica pizza e fichi u.u ), poi potete anche lanciarmi i pomodori (e cipolle, così faccio il minetrone - nessuno rise - ok, ok, come battuta faceva pena ç__ç )

Buona lettura (naturalmente in rapporto alla schifezza che segue)

Ginny90

 

TIME

- Capitolo 3 -

Angelo

 

Il Big Beng batteva i secondi. Custode del tempo che passa inclemente.

Un tempo senza pietà che porta con se gli attimi, i momenti. Li trascina nella sua maratona. Li costringe a correre con lui e pian piano li vedi sempre più lontani.

E il tempo và, non si ferma mai. Secondo dopo secondo.

Ci sembra lontano, inafferrabile, anche quando ci cammina accanto, come i ricordi. Una presenza costante, vicina a noi, eppure così incredibilmente distante.

Non si può far nulla per fermarlo e nemmeno a Wendy era concesso di arrestarne il corso. Solamente, poteva lasciarsi trasportare dalla corrente, ignara di dove la conducesse.

Così si presentava in modo diverso. Cambiata. In un certo senso, cresciuta. Una Wendy troppo matura. Coraggiosa. Pronta ad affrontare la vita e il suo futuro.

E sembrava così distante, adesso, quella Wendy. Fresca, Candida. Spensierata.

Forse, la fanciulla di un tempo, dall'Isola che Non C'è non se n'era più andata. Era rimasta lì, eterna bambina.

Eppure il suo fantasma, come una figura angelica ammantata di bianco, l'avrebbe seguita sempre, le avrebbe camminato accanto, senza mai sfiorarla. Avrebbe fatto parte di lei tutta la vita. E non importava se avesse chiuso quella finestra. Lei sarebbe rimasta dall'altra parte del vetro ad attendere.

Attendere...

Era quello che stava facendo anche lei, in quel momento. Stava lì, ad indugiare sul saliscendi della finestra, ad attendere qualcosa che non sarebbe mai arrivato. Anzi, non capiva nemmeno a cosa era dovuta quell'interminabile attesa. O forse lo sapeva, lo sapeva bene...ma aveva segregato quel pensiero nei meandri più profondi e nascosti del suo cuore e magari vi aveva anche gettato sopra un macigno, per assicurarsi che fosse bello e sepolto. Eppure quella speranza, quel desiderio nascosto che lui mantenesse la promessa...

CRACK

Improvvisamente, la finestra che fin'ora aveva tenuto socchiusa, si spalancò, permettendo ad una folata di vento gelido di entrare nella stanza. Istintivamente, indietreggiò di qualche passo e si avvolse in un abbraccio nel vano tentativo di riscaldarsi. Ignari, Micheal e Jhon, invece, rabbrividirono al contatto con l'aria fredda e per un attimo temette che potessero svegliarsi. Immediatamente, però, il loro sonno si acquietò.

Lei invece era tremendamente impaurita. Non capiva se tremasse per il freddo o per lo spavento. Forse per entrambi. La sua risposta, però, propese repentinamente per la prima quando si accorse della gelida neve sotto ai suoi piedi. Immediatamente davanti al davanzale e su questo stesso, se n'era formato un bel gruzzoletto, mentre qua e là, sparsi per la stanza, si erano adagiati altri candidi fiocchi.

Frush

Wendy tese l'orecchio. Le era parso di sentire un fruscio provenire da fuori la finestra. Nuovamente, compì qualche passo indietro, finchè non si ritrovò con la schiena premuta contro le tende. Il tessuto pesante e spesso accostato al suo corpo la rincuorò.

FRUSH

Ecco, adesso sembrava più chiaro e udibile!

Nell'arco di pochi secondi, si fece, infine, sempre più vivida la sensazione di non essere sola e quei fruscii, di cui non avrebbe saputo definire la fonte, la preoccupavano non poco. Solo una persona poteva trovarsi sul davanzale di una finestra dell'ultimo piano, senza essere entrato dall'interno...

Finalmente - così avrebbe ricevuto una risposta a quella domanda incessante - udì chiaramente il rumore di alcuni passi all'interno della stanza. Il tendaggio le ostruiva la vista, per cui sporse leggermente il capo e, nonostante il buio le impedisse comunque di vedere, riuscì a distinguere vagamente una figura. In quel frangente, un raggio di luna illuminò il volto del nuovo arrivato in modo tale che ella potesse vederlo in faccia.

- Peter... -

La voce le era uscita come un sussurro appena percettibile, eppure il ragazzo si voltò nella sua direzione, mentre lei sgusciava fuori dal suo nascondiglio, permettendogli di vederla.

E così lui la riconobbe. Avvolta in quella luce argentina, la sua immagine appariva impalpabile, eterea come quella di un Angelo. Il suo Angelo. Custode degli attimi che a lui erano più preziosi. Gli unici attimi che sentiva di aver realmente vissuto.

- Wendy...-

 

continua...

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Capitolo 4
*** Perchè? ***


Due paroline prima di cominciare

Lasciatemi qualche recensione ç___ç !!! Non vi faccio un pò di pena T_T ?!?

 

TIME

- Capitolo 4 -

Perchè?

 

La luce chiara e argentea della luna lambiva le pareti della stanza, la tappezzeria classica, i mobili finemente intagliati, il portagioe impreziosito dagli intarsi raffinati.

Tutto ciò che la cortina di seta bianca non riusciva a ricoprire era avvolto dalla penombra.

In quegli istanti sembrò che i secondi si dilatassero. Immobili, l'uno di fronte all'altra. I loro sguardi parevano scambiarsi una preghiera silenziosa, incapaci soltanto di emettere un suono, perchè ogni parola poteva rompere quel prezioso equilibrio.

Un silenzio per nulla imbarazzante. Un silenzio che avevano atteso a lungo. Un silenzio che in sè racchiudeva mille parole, mille parole che avrebbero voluto dirsi e che non potevano essere espresse meglio che con quello stesso silenzio.

Un silenzio...

Alle volte può risultare più assordante di qualsiasi discorso.

Niente è più chiaro di un silenzio. Non ha bisogno di parole, eppure dice più cose di quante se ne potrebbero dire.

Ti arriva dritto all'anima e non ha bisogno di lunghi monologhi perchè ciò che dice sta scritto negli occhi.

Basta uno sguardo per capire, eppure c'è bisogno del silenzio, altrimenti si è troppo storditi da quell'inutile chiasso per ascoltare le parole dell'anima.

Ma nonostante un silenzio risolvi tanti guai quanti se ne potrebbero causare aprendo bocca, agli occhi di colui che vi avrebbe potuto assitere, quella scenetta sarebbe risultata alquanto stupida, per di più qualcuno avrebbe potuto giurare che, imbambolati l'uno di fronte all'altra, si fossero addormentati..

- Aehm... -

Con un colpo di tosse, Peter si schiarì la voce, poi abbassò lo sguardo e lo posò sui ricami delle lenzuola avvolte e ammucchiate ai piedi dei letti, fissando con apparente interesse ogni singolo intreccio della stoffa.

Wendy, invece, stringeva convulsamente l'orlo, ricamato meticolosamente, di una manica della sua camicia da notte e sembrava che da quell'operazione dipendesse la vita dell'umanità intera, tanto si stava applicando.

Dopo un'arco di tempo che sembrò durare l'eternità, Peter fece risalire il suo sguardo lungo tutta la figura della ragazza, tornando a fissare gli occhi di lei, e finalmente parlò.

- Un bambino sperduto mantiene sempre le promesse! -

Così dicendo, portò una mano al petto, assumendo un'aria che, presumibilmente, doveva ispirare fierezza.

Wendy rise.

- Solo che si fa aspettare un pò troppo, Peter! -

- Beh, meglio tardi che mai! -

- Sì, ma la prossima volta, vedi di accorciare i tempi o potrei pensionarmi nell'attesa! -

Repentinamente, tornò il silenzio. Quella frase, detta così, scherzosamente, nascondeva una triste verità.

Per lei il tempo sarebbe continuato a scorrere.

- Co..come mai.. hai fatto tanto rumore, prima di entrare dalla finestra?

Wendy indicò, con un movimento degli occhi, la finestra dietro di lei.

In realtà non le importava granchè, era ben altro ciò che voleva sapere, ma dal tono con cui aveva pronunciato quella frase, sembrava attribuirgli la serietà di una gravissima problematica a livello mondiale.

- Beh, pare che Nana nutri una profonda attrazione verso la mia ombra! L'ha acchiappata subito dopo averla vista poco distante dalla sua cuccia! -

- Non dovrò ricucirtela, spero! -

- Fortunatamente, no! Come sarta non sei un granchè.. -

- Scusatemi se oso contraddire vostra maestà, ma mi ritengo la migliore nel mio campo, visto e considerato che la sua ombra è ancora ai vostri piedi! -

- Modestia a parte, non è l'unica ad essere, caduta, ai miei piedi! -

I loro sguardi si incontrarono ed entrambi parvero cogliere solo in quell'istante quell'allusione imbarazzante.

Per qualche secondo sembrarono trovare spunti particolarmente interessanti fissando la moquette del pavimento, poi si guardarono nuovamente e i loro volti assunsero un'espressione grave.

Anche la tenue luce della luna, dapprima chiara ed evanescente, che rendeva l'atmosfera quasi impalpabile, si offuscò, forse a causa di qualche nube passeggera, così la camera fu avvolta dalla penombra.

Peter si accostò ai letti dove dormivano Micheal e Jhon, sfiorando le spalliere lavorate minuziosamente, e, con passo lento e strascicato, si avvicinò al letto che sapeva appartenere a Wendy. Poggiò entrambe le mani sulla spalliera fredda e per pochi istanti si soffermò a ricordare la sera in cui si conobbero. Gli sembrò quasi di rivederla dormire lì. I ricordi cominciarono a susseguirsi, nella sua mente, come scene di un film. Lo sguardo era perso nel vuoto davanti a lui e con le dita continuava a tracciare, più volte, con lentezza, i contorni del cuore intagliato accuratamente nella spalliera del letto. Poi riportò le braccia lungo i fianchi e, lentamente, si voltò in direzione di Wendy che si trovava a poca distanza da lui.

- Io...io credo che dovremmo parlare.. -

La stanza era buia, eppure gli sembrò di vedere Wendy annuire con un moto del capo.

- Quanto tempo è passato? -

La ragazza lo guardò stranita.

- Un anno...perchè? -

Aveva ridotto gli occhi a due fessure per cercare di cogliere, nella semi oscurità, l'espressione di Peter e leggervi la risposta alla sua domanda.

- Perchè io non lo potevo sapere, Wendy.. -

Fece qualche passo nella sua direzione, finchè si ritrovarono di nuovo faccia a faccia e tornarono a fissarsi negli occhi. Lui dovette chinare un pò il capo.

- Cosa..cosa è successo in quest'anno? -

- Beh...la nostra è una vita tranquilla.. Credo che i bambini sperduti si trovino bene...ah, a proposito! Adesso dormono nella camera adiacente. E' piccolina, prima veniva utilizzata come sgabuzzino, ma sono molto accomodanti, non si sono mai lamentati.. -

- ...intendo, a te.. -

- Ah.. -

-...-

- Sono successe tante cose.. -

- Cosa? -

- Cose che mi hanno cambiata... -

Wendì abbassò nuovamente lo sguardo. La distanza tra i loro corpi si era ulteriormente ridotta e, quando Wendy tornò a guardare il pavimento, Peter le portò le dita sotto al mento e le rialzò il capo per fissarla negli occhi.

- Cosa? -

Le voci erano appena udibili e sussurrate, per non svegliare i bambini.

- Domani mi daranno in moglie, Peter! -

Così dicendo, allontanò il corpo del ragazzo dal suo e si avvicinò alla finestra.

Le tende ondeggiavano ad ogni soffio di vento.

- Perchè? -

- Perchè è giusto che io cresca.. -

- No, Wendy...no.. -

- Sì..invece..-

Si voltò e, improvvisamente, si ritrovò pericolosamente vicina al ragazzo dietro di lei. Non si era accorta che si fosse avvicinato tanto...

 

continua...

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Capitolo 5
*** Per sempre ***


Due paroline prima di cominciare

Ed eccoci giunti alla fine di questa poltiglia chiamata "Time" che infanga la reputazione di una qualunque fanfiction... emh, spero vivamente che, chiunque sia riuscito a leggere fin qui, non abbia accusato mali gravi ^__^ !! Infine vi prego in ginocchio di lasciare una piccolissima recensione, anche una sola parolina, pure abbreviata (mi accontento) come "crn", magari riesco a trarre divertimento dall'interpretarla XDD !!! Insomma, il succo del discorso è che ho un bisogno vitale di un commentino, giusto per rendermi conto che la poca gente che ha avuto il fegato di leggere è anche riuscita a sopravvivere!! DATEMI UN SEGNO DI VITA ç__ç !!!

 

TIME

- Capitolo 5 -

Per sempre

 

Istantaneamente, evitò di scontrarsi col ragazzo, passandogli di lato. Con quel movimento brusco, però, urtò il comodino in mogano, e i portagioie che sua madre soleva poggiarvici sopra caddero a terra.

Il rumore sembrò squarciare quell'atmosfera calma e pacata che si era instaurata. Pareva stridere come delle unghie su una lavagna, tanto che dovettero chiudere gli occhi e stringere i denti finchè il suo eco non si spense.

Entrambi pregarono silenziosamente che Micheal e Jhon non si svegliassero. Fortunatamente, le due figure ranicchiate nei loro letti, sembrarono non aver nemmeno avvertito il frastuono e, ignari, continuarono ad avvolgersi nelle coperte come involtini.

Quando Peter e Wendy poterono sospirare sollevati, sentirono il rumore smorzato, come di un meccanismo che si attivava. Subito dopo una musica conosciuta giunse alle loro orecchie.

Sembrava narrare di magia, di luoghi incantati, di ricordi, misteri, un canto remoto, dolce, malinconico.

Sembrava narrare di una favola antica.

Si voltarono in direzione della melodia e il loro sguardo fu catturato da un carion in legno scuro, non particolarmente pregiato che, evidentemente, era caduto durante l'urto. Delle pietruzze verdi erano intagliate su di esso e tracciavano dei disegni semplici e raffinati sulla sua superficie. All'interno era rivestito con un tessuto del medesimo colore e due fatine danzavano al centro di esso.

Entrambi si lanciarono uno sguardo complice e Peter indietreggiò di qualche passo verso il davanzale della finestra.

Si esibì in un inchino e, portandosi una mano dietro la schiena, le porse l'altra, invitandola a ballare.

Era un deja-vù. Questa scena l'avevano già vissuta ed era impressa indelebilmente nei loro ricordi.

Prendendo un lembo della candida camicia da notte, Wendy, si inchinò anch'ella e rispose all'invito.

La sua mano strinse quella del ragazzo che, cingendole la vita con un braccio, la avvicinò a sè.

Dolcemente si mossero seguendo il torrente di ricordi e sensazioni remote che quella melodia rievocava.

La musica era accennata, delicata, appena udibile. Guidava gentilmente i passi dei due ragazzi che si lasciavano trasportare dalle emozioni.

Le note sembravano ondeggiare anch'esse, seguivano il loro istinto e volteggiavano aggraziate in aria, libere da ogni schema e pentagramma. Forse non erano nemmeno note, quelle, ma fate. Fate che dirigevano quell'orchestra di sentimenti.

Danzando, tracciavano delle immaginarie striscie dorate sul pavimento che sembravano prendere vita e seguire i loro movimenti, volteggiargli intorno, avvolgerli con la loro luce aurea e incantata.

Peter condusse Wendy verso la finestra e, insieme, si librarono in aria.

I candidi fiocchi di neve aleggiavano nell'aria fredda e pungente e parevano restare in sospeso più allungo per assistere a quella danza. Le guancie erano arrossate dal frizzante vento invernale e, mentre volteggiavano in aria come fate, la camicia da notte di Wendy pareva essersi trasformata in un prezioso abito elegante e regale, dagli strascichi lunghi che creavano sinuosi disegni intorno a loro e volteggiavano armoniosamente ad ogni movimento.

Ancora avvinghiati in quella dolce melodia, si ritrovarono nuovamente coi piedi sul davanzale innevato della finestra. I loro sguardi sembravano incatenati l'uno con l'altro ed erano incapaci di sciogliere quel legame. I loro visi erano vicini, il fiato affannato e irregolare, le guancie arrossate, mentre i loro respiri si confondevano e si perdevano in nuvole di vapore. Tutto accadde in una frazione di secondo: lui si chinò su di lei e la baciò.

Un bacio a fior di labbra. Denso di dolcezza.

Quando entrambi si sciolsero dal loro abbraccio, si allontanarono imbarazzati e rientrarono nella camera.

Per nascondere gli sguardi insicuri e i gesti impacciati, Wendy si voltò e si concentrò a chiudere la finestra, ma Peter le si avvicinò da dietro e, accostandosi al suo orecchio, le sussurrò dolcemente.

- Era il mio bacio nascosto, Wendy...custodiscilo sempre...questa è la tua grande avventura.. -

Peter poggiò le mani sulle braccia della ragazza, poi scese finchè non incontrò le sue, stringendole.

Rimasero in questa posizione per qualche secondo, poi qualcuno irruppe nella stanza..

- Wendy... -

La madre, dai lunghi capelli nero corvino legati in una crocchia, guardava la figlia, appoggiata allo stipite della porta e avvolta nelle sue candide vesti da notte.

- Oh...ma..mamma! -

- Che ci fai ancora sveglia, tesoro? -

-...-

- Ho sentito dei rumori, così sono venuta a controllare...cos'è successo? -

- Ni..niente, è...che..che, stavo guardando fuori la finestra e...stavo andando a dormire ma ho urtato il tavolino...il tavolino, sì! -

- Va bene, ma adesso coricati che domani sarà una giornata impegnativa! -

La madre sorrideva bonaria alla figlia che cercava di rispondere al gesto, nascondendo il proprio nervosismo.

- Certo...mamma! Oh, a proposito... -

- Sì?! -

- Ho...ho trovato questo.. -

Wendy le porse il carion.

La madre lo guardò mestamente, poi le rivolse un altro dei suoi dolci sorrisi e chiuse le mani della figlia attorno al prezioso oggetto.

- Era mio, quando avevo la tua età. Ma adesso è tuo! -

Quando la madre se ne fu andata, Wendy riportò la sua attenzione sul ragazzo che era ancora presente nella stanza.

- Non ti ha visto!! -

- Già... -

- Perchè?! -

- Perchè non può.. -

Wendy lo guardò stranita e al contempo incuriosita dalle parole del ragazzo.

- Io posso...perchè lei no?! -

- Perchè lei non crede più, tu...ancora...sì! -

- Che significa "ancora" ? Vuoi dire che nemmeno io ti vedrò più, un giorno? -

- Può darsi... -

- Può darsi?! -

- Dipende solo da te, Wendy! -

Il tono del ragazzo aveva abbandonato il vago e si era fatto determinato.

- Dipende solo da te!! -

- Io non ti dimenticherò, Peter! ...mai!

- "Mai" è un tempo seriamente lungo! -

Il ragazzo inarcò un sopracciglio ed entrambi sorrisero a quell'affermazione.

- Peter? -

- Mh?! -

- Prima che te ne vada...voglio chiederti una cosa. -

- Cosa? -

- Voglio che tu mi racconti una storia! -

- Io?! -

Il ragazzo la guardò sorpreso e incrociò le braccia al petto. Era strana come situazione!

- Già...tu! -

- E che storia vorresti raccontata?! -

- La nostra... -

Seguirono attimi di silenzio, durante i quali si guardarono fisso e il ragazzo distese nuovamente le braccia lungo il corpo.

"Dove voleva arrivare?!"

- Cioè...intendo dire...la storia la conosciamo bene entrambi, ma io voglio sapere la fine! -

Altro silenzio...

Dopo alcuni secondi di smarrimento, Peter si avvicinò alla ragazza, prendendo una sua mano e stringendola nella propria e, senza esitazioni, le rispose in un sussurro.

- E vissero tutti felici e contenti! -

- Quando?! -

- Per sempre! -

Wendy si allontanò dalla sua stretta e sembrò spazientirsi..

- Cosa significa?! -

Il tono era alquanto alto e, quando se ne accorse, fece leva sul suo auto-controllo e riprese, sussurrando.

- Io...io non capisco, Peter! -

Lui le rispose calmo.

- Non importa se il tempo non ci permetterà di incontrarci più...esiste un posto dove non esiste nè tempo nè luogo e lì vivremo sempre felici e contenti ! -

Wendy si rabbonì. Il suo sguardo, più dolce, era offuscato però da un velo di tristezza. Dopo pochi attimi di esitazione, sussurrò.

- ...Come nelle favole. -

- Già... -

Il Big Beng battè dodici rintocchi.

Mezzanotte.

- Beh...credo che, quindi, questo sia il momento dei saluti...degli addii.. -

- L'epilogo della favola... -

- Sì.. -

I due ragazzi si guardarono un'ultima volta per marchiarla a fuoco nei loro cuori.

Non si sarebbero dimenticati. Il loro ricordo sarebbe rimasto indelebile nel tempo.

Non c'era lieto fine. Almeno apparentemente.

Eppure l'ultima battuta della favola recitava proprio "e vissero tutti felici e contenti" perchè nei loro cuori sarebbero rimasti uniti...per sempre.

- Addio, Peter... -

- Addio, Wendy... -

La ragazzina dai lunghi capelli castani rivolse un ultimo sguardo al cielo notturno, fissando quel puntino che pian piano scompariva tra le stelle.

Ma, tra queste, una sola sembrava brillare ancor più delle altre, almeno per coloro che riuscivano a cogliere la sua luce e ne custodivano gelosamente il segreto nel loro cuore.

La seconda stella a destra.

FINE

"E vissero tutti felici e contenti...oltre il confine del tempo!" - Ginny90

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Capitolo 6
*** Ringraziamenti! ***


Grazie veramente ragazzi per avermi dedicato uno spazietto del vostro tempo e avermi scritto queste piccole parole che per me però hanno significato davvero moltissimo ç__ç !!! GRAZIEEEEEEE!!

Ringraziamenti!

Pallina: Sei tu?! Sei proprio tu ç__ç ?! *Pallina si guarda con circospezione, assicurandosi che non ci sia nessun'altro nei dintorni* Merlino! Mi inchino davanti a sua maestà *__* !!! Dimmi che sei la stessa Pallina che ha scritto "Come Wath May" e che ha iniziato (ma ancora non continuato >.< ) "Can You Feel The Love" ?!? *Pallina è sempre più sconcertata e annuisce silenziosamente* Ooooooooh, PALLììììììììììììì!!!!!!! Forse tu non sai chi io sia, ma ti assicuro che io so perfettamente chi sei tu...UNA DEA!!! Ora, io non ricordo se ti ho mai recensito (non voglio commenti sulla mia memoria "carente") ma ricordo benissimo di aver letto entrambe le tue storie (dovevo precisarlo, altrimenti non ci saresti arrivata MAI!) !!!! Me felicissima che tu mi abbia recensito ç___ç...Emh...coff, coff...forse è meglio riaquistare il contegno perduto! Già che ci penso ho fatto tutto da sola e nel caso che tu non fossi chi io creda che tu sia (o.O) allora perdonami =)) !!! Ma passiamo alla tua recensione... Quando ho letto la prima frase (purtroppo un corno!) ho perso un battito o.O !! Non capivo a cosa ti riferivi T.T mi sono spaventata a morte (non riuscirò più a dormire...nei miei sogni comparirai tu che mi urli "purtroppo un cornoooo!") ! Glom...inquietante! Poi però, andata avanti, ho capito che per qualche motivo fantascientifico hai apprezzato la mia storia (...e gli ippopotami cominciarono a volare XDD !!) ! Quindi GRAZIE! Grazie davvero per avermi recensito, credo che se hai pubblicato fanfiction sai quando sia importante per un fanwriter sapere che qualcuno perlomeno legge le sue "fesserie"...GRAZIE, GRAZIE, GRAZIE!!!

Fuuma: Grz!!!
Ihihih (risata demente) vedo che avevi preso proprio alla lettera le mie parole ^__^'' grazie per il crn...mi ha fatto un piacere immenso sapere che ciò che ho scritto è risultato piacevole e originale agli occhi dei lettori, se ci penso vedo le steelle *__* (è che mi sono gasata talmente tanto che adesso sto volando nell'interspazio XDD ) ...domanda: hai mai visto il film?! Io il libro non l'ho mai letto, ma son cresciuta con il cartone della Disney, poi ultimamente ho visto la nuova versione cinematografica (in particolar modo ho visto Jeremy Sumpter *__* ) e il mio amore verso questa storia non ha fatto altro che accrescersi. Chiusa questa parentesi, di nuovo GRAZIE INFINITE per il commento... le mie storie ne ricevono così pochi ç__ç !!

°arwen°: Allora...allora...allora...io sto cominciando a pensare che la mia vista sia andata in pappa...no, perchè altrimenti non riesco a spiegarmi come io abbia potuto leggere quella parolina così bella...che siano le allucinazioni?! Un invecchiamento decisamente troppo prematuro o.O ?! Sogno o son desta?! E' forse STUPENDA la parola che ho appena letta (ok, abbiamo capito che la poesia non è il mio campo!) !! Oh my God! Datemi un pizzicotto! Svegliatemi, è un sognoooo ç__ç !! Oh, grazie, grazie, grazie...che gioia che ho provato quando ho letto la frasettina "è una fanfic stupenda"...così piccola eppure così bella per me *__* !!! Piango dalla commozione (cerebrale, se non la finisco di saltellare per la stanza rischiando di rompermi l'osso del collo XDD ) !!! Davvero, non sò come ringraziarti...UN BACIONE GROSSO GROSSO ti basta?!? Ok, ma non ti asciugare =PP !!!

Laila: T_T *me completamente in adorazione* ma davvero ti ha commossa ç__ç ?? Ooh, *Ginny comincia a saltellare per la stanza, improvvisando una danza indiana attorno al tavolino* grazie, grazie, grazie! Anch'io ho sempre adorato la favola di Peter Pan, anche se nel cartone della Disney la "storia d'amore" (se possiamo definirla tale) non era esattamente "evidente", anzi sembrava che il caaaro Peter fosse più interessato a Giglio Tigrato che alla stessa Wendy o.O ! Da quando ho visto l'ultima versione cinematografica invece... ♥.♥ ! Devo aggiungere altro?! Oltre ad essermi invaghita di Jeremy Sumpter (checcarrrrrrino!) finalmente si è intravisto qualcosa tra Wendy e Peter, anche se è stato stroncato sul nascere >.< tu avresti preferito che Wendy fosse rimasta sull'isola? Io sinceramente sarei stata estremamente felice se Peter avesse aperto gli occhi e si fosse reso conto che crescere non è poi così male... Ma va beh! Pazienza.. Grazie per i complimenti, sono io che mi sono commossa *__* !! Ah, dimenticavo... ho visto che scrivi nella sezione di Harry Potter... anch'io mi sono appena affacciata sul mondo della fanfiction potteriane, anche se le leggo da tempi immemorabili (se se...è un anno!) e ho pubblicato da poco una D/G !! A te piace come coppia?! A me da morireeee ^__^' [ovvio...altrimenti non avresti scritto una fanfiction su di loro nd Laila] !! A presto...

Ciungo: oddio... perdonami! Ho letto le tue meravigliose recensioni solamente adesso, per la barba di Merlino, ti sto ringraziando con un ritardo da record o.O !! Spero che tu voglia perdonarmi, davvero, mi dispiace un sacco per non averti risposto prima... beh, devo dire che le tue recensioni mi hanno lasciata molto confusa et imbarazzata ^///^ !! Davvero la mia schifez... emh, questa "meraviglia" di fanfiction ti è piaciuta così tanto??? Devo calmarmi, oppure credo che rischierò una sincope al minuto =__= !!! Intanto ci tengo a dire che non mi sono affatto offesa per la confidenza delle tue recensioni, mi ha fatto solamente tanto tanto piacere ^.^ e poi ti volevo ringraziare per la centesima volta per ciò che hai scritto. Mi sono sentita incredibilmente felice leggendo le tue parole, quasi quasi piango dalla commozione T.T !! Comunque... davvero sei fan di Daniel Radcliffe (spero di averlo scritto giusto... ha un cognome che mi sembra austrolopiteco o.O ) ?! Quindi, sicuramente, avrai visto Harry Potter *.* ??? Anche iooooooooo...... io sono una SUPER MEGA FAN di HP ^.- !! Sto scrivendo anche una fanfiction sulla mia coppia preferita, cioè la Draco/Ginny =) I Love Draco *.* tu sei fan di Harry vero?! Se vuoi inviarmi una e-mail, puoi andare nel mio profilo su "contatta" ;) baciuz =*

Elena Olsen: grazie, grazie, grazie, grazie *me si commuove sempre* ç.ç !! Avevo avuto anch'io quest'ideuzza, ma l'ho subito accantonata perchè è stata già molto sfruttata, non volevo che la mia ficci ricadesse nello scontato U.U devo dire però che sarebbe stato molto romantico *.* !!! Davvero faccio delle descrizioni impeccabili???? Oddio... svengo, svengo, svengo... mi ha fatto tanto piacere leggere le tue parole, anche se ogni complimento mi sembra quasi incredibile (sì, lo sò, ho un'autostima equivalente a zero elevato al quadrato -.- ) !!! Bacioni =*

Kurumi: già già, anch'io sono molto contenta che finalmente qualcuno scrive in questa sezione *.* prima era vuota vuota T.T va beh, è meglio mettere da parte anche i miei, di scleri mentali (che sono piuttosto frequenti, fra l'altro -.-) e passare alla tua recensione. Ma grazieeee! Davvero la parte che ti è piaciuta di più è stata l'inizio del primo capitolo? Devo ammettere che è una visione un pò diversa del solito Peter, ma ho sempre visto così questo personaggio. Più volte ho provato ad immaginarmi sull'Isola che Non C'è e sono dell'opinione che inizialmente sembrerebbe di vivere in un sogno, ma rimanere "bloccati" nel tempo non è bello e a lungo andare "stufa". E' come vivere sempre una determinata fase della nostra vita senza mai andare avanti e quindi crescere. Inoltre io non ho mai capito perchè Peter che ama tanto le avventure, si rifiuta di diventare grande. Crescere in fin dei conti è fare nuove esperienze, scoprire, alle volte anche camminare a tentoni nel buio perchè non sappiamo mai dove andremo a finire. Sì, può far paura, ma anche combattere contro i pirati non è da meno o.O !! Va beh, avevo detto che non avrei delirato e invece mi son messa qui a dar sfogo agli scleri della mia mente. Ti saluto, un bacione e ririririririririgrazie =****

Oryenh: *me strabuzza gli occhietti, incredula* sei... sei... sei tu???? Aaaaaahh! Nucciettaaaaa! Perdincipuffo! Ho rischiato un infarto!! Quando ho letto il tuo nome fra le recensioni ho cominciato a urlare, tanto da rendere partecipe tutto il condominio (che, comunque, chissà perchè, non credo abbia gradito -.-) !! Alluuuura... ogni volta che leggo un tuo commento alle mie storie, davvero, non tocco più il terreno con i piedi (la mia bilancia avrebbe qualcosa da ridire in proposito, ma io le ricordo che era solo un modo di dire e che non c'è bisogno di puntualizzare sempre v.v), tengo molto al tuo parere ^.^ !! Intanto le tue parole mi hanno lasciata perplessa perchè, forse a causa della mia eccessiva auto-critica, non mi capacito di come una fanwriter del tuo rango viene a dire a me che sono brava a scrivere. No, mi chiedo, e tu allora?! Ma sorvoliamo su quest'argomento e passiamo ad altro... la fine. Ecco, lo sapevo che tu avresti avuto da ridire a proposito (una vocina dentro di me tremava al solo pensiero). Ummh... non sò se farò un finale alternativo, però... calma! Avrei in mente una seconda fanfiction. NON il continuo, ma una cosa a parte con un mezzo lieto fine [suvviiiiaaa, seppur mezzo, è sempre qualcosa, no? ndTinkCheSudaFreddo vedremo... ndOryenhCheAffilaL'Ascia]. E poi in questo periodo sono troppo presa da "There you'll be" per concentrarmi su altro. Ho paura che distogliendo la mia attenzione da quella fanfiction potrei non continuarla più e assolutamente non voglio. Ho già attraversato un periodo di crisi in questi ultimi giorni (il famoso quarto capitolo che è la mia croce), e *forse* mi sta tornando l'ispirazione (l'infame, infatti, nemmeno avverte quando esce dalla mia testolina per recarsi altrove, e magari poi torna sbronza v.v) !! La mia preoccupazione più grande è quella di annoiarvi con i miei innumerevoli sproloqui, ma soprattutto con i dialoghi che sono la mia "spina nel fianco" T.T !! Va beh... ti saluto, intimandoti di aggiornare presto il tuo capolavoro, altrimenti io mi affretto a pubblicare il mio quarto capitolo (e questo è peggio di una minaccia di morte) !! Ah, dimenticavo... non sò se hai letto, ma ti ho lasciato una seconda recensione a "Sono Tutte Favole", solo che, distrattamente, l'ho inviata sul primo capitolo -.- !!! Bacioni =***

Bryn: ciao Bryn! Intanto scusami se ti rispondo cinque giorni dopo aver letto la tua recensione, ma ho un'innata predisposizione ai ritardi (che forse in famiglia ci tramandiamo da dna a dna -.-) !! Come sempre grazie ^.^ mi ha fatto molto piacere leggere il parere di una "maestrina" (e non devi scusarti... posso comprenderti dati i miei frequenti 8 -.-) ... sì, in effetti la fanfiction è triste, ma era ciò a cui miravo quando ho iniziato a scriverla! Comunque, per quanto riguarda la splendida storia di Peter Pan, anch'io, come te, l'adoro. A partire dal film della Disney la cui videocassetta ormai ha cessato di esistere ben molti anni fa (a furia di vederla e rivederla la poveretta ha tirato le cuoia -.-). Di meno ho apprezzato il film di Williams, perchè, credo, si perda l'essenza della vera storia, anche se per dare un giudizio valido dovrei rivedermelo ^^. Questa nuova versione cinematografica però, resta il fatto, che è quella che preferisco. Magari c'è qualche scena abbastanza infantile, ma si parla pur sempre di bambini! Tornando alla ficci... mi sono commossa io, quando ho letto che vuoi "passare" la mia storiella a questa ragazza *.* me non ci crede! Sono troppo sconvolta per continuare oltre (ormai il mio cervelletto ha sconnesso definitivamente -.-) quindi ti saluto... di nuovo grazie per tutto... baci =**** Gin!

Sindy90: hello, Sindy! (ho voluto cambiare... "ciao" mi aveva nauseato...) a quanto vedo dal nick, abbiamo la stessa età ^.^ grazie per tutti i "meraviglioso" anche il tuo commento lo è stato... inoltre sono felicissima che tu abbia fatto riferimento alla scena della danza. E' stata la più difficile da scrivere e sono contenta che sia riuscita a raggiungere lo scopo che mi ero prefissata (ovvero quello di trasmettere sensazioni...) baci, Gin ^.^



Ho finito (non che ci volesse molto!) .. se qualcun'altro avrà voglia di recensire, faccia pure che lo ringrazierò sempre in questa pagina ^__^ !!

GRAZIE A TUTTI QUANTI!!!

sono felicissima dei vostri commentucci, credo che li stamperò e li appenderò alla mia stanza tutti quanti ^__^'' (...e mia madre comprese che durante il parto qualcosa andò storto...) !!

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