Unica

di KathR
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1: Dress Up, Party On! ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2: Ed è solo l'inizio ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3: Basta! ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4: Ma cosa..? ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5: Perchè? Perchè?? ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6: Se è il gioco che vuoi, il gioco avrai! ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7: Let's Party! ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8: Sempre tu.. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9: Belle sorprese (?) ***
Capitolo 11: *** Capitolo 9.5: Come me li immagino ***
Capitolo 12: *** Capitolo 10: Zabini 1 Malfoy 0 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 11: "L'altra Weasley" ***
Capitolo 14: *** Capitolo 12: G-E-L-O-S-I-A ***
Capitolo 15: *** Capitolo 13: Verità Nascoste.. ***
Capitolo 16: *** Capitolo 14: La miglior difesa è l'attacco. ***
Capitolo 17: *** Capitolo 15: Tentazioni (ir)resistibili. ***
Capitolo 18: *** Capitolo 16: Inevitabilmente.. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
Era il 30 di agosto, ma alla Tana si respirava ancora aria di vacanza. Harry, Ginny, Ron ed Hermione quell’anno, erano partiti per una vacanza da adulti alla fine dell’estate, ritenendo i ragazzi abbastanza grandi per cavarsela da soli. Con Lily e Hugo ormai al quarto anno, Albus e Rose al sesto e James all’ultimo, non c’era da preoccuparsi, così, due giorni prima, avevano preso l’aereo volando in Provenza e non sarebbero tornati prima del rientro dei figli ad Hogwarts. ‘’ Sono grandi ormai, possono farcela!’’ aveva detto Ron davanti ad un primo disappunto di Hermione, che si era però lasciata convincere da un ‘’ C’è sempre la nostra Rosie!’’. Già, la sua Rosie, se c’era qualcuno di cui ci si poteva fidare quella era proprio lei. Ragazza responsabile, intelligente, ligia al dovere e alle regole, studentessa modello, era la punta di diamante della famiglia Weasley. Ma quando si era svegliata quella mattina, Rose si sentiva diversa. Era una sedicenne, stava per cominciare il suo sesto anno, e cosa aveva combinato? Impegnata com’era a studiare, a essere la migliore in tutto, a risultare perfetta agli occhi dei suoi genitori e dei suoi insegnanti, si era persa una buona  parte dei divertimenti e degli svaghi che l’adolescenza le offriva e, se non si fosse data  una svegliata, li avrebbe persi tutti. Non era mai andata a dormire più tardi delle 22.00, anche di sabato sera; non aveva mai partecipato ad un festino clandestino, il che era ridicolo dal momento che il più delle volte erano organizzati dai suoi cugini; la domenica pomeriggio preferiva rimanere nella sala comune di Grifondoro leggendo o avvantaggiandosi con i compiti, piuttosto che andare ad Hogsmeade come tutti i suoi compagni; non aveva mai baciato un ragazzo… beh a dire la verità si. Al primo anno le andava dietro Lys Scamander, un Corvonero. Era carino, dolce, come solo un ragazzino di undici anni può essere. Si erano incontrati al Lago Nero e dopo aver passato un pomeriggio insieme, lui l’aveva riaccompagnata al ritratto della Signora Grassa decidendo di salutarla con un bacio. Era stato orribile! Quando ci ripensava, Rose si ricordava solo bava e denti che sbattevano. Inutile dire che non si erano visti più e che da quel momento aveva declinato ogni invito le si fosse presentato. Ma a sedici anni non si poteva avere il ricordo di un solo, e per altro disastroso,  bacio. Sua cugina Lily ne aveva solo quattordici e sotto quel punto di vista era molto più avanti di lei. Al solo pensiero rabbrividiva. Basta, aveva deciso: quello sarebbe stato il suo anno e avrebbe cominciato da subito. Non appena i genitori erano partiti, Albus e James avevano avuto la magnifica idea di dare una festa di fine estate proprio alla Tana, dove avrebbero inviato quanti più amici e compagni possibile. Rose ovviamente si era opposta, ma contro le preghiere di Lily, gli occhioni dolci di Al e le promesse che tutto sarebbe andato bene di James, aveva potuto fare ben poco. Quella mattina, però, era sovreccitata! Non vedeva l’ora di presentare la ‘Nuova-Rose’ a tutti quanti e non poteva trovare  occasione migliore. La mattinata fu abbastanza frenetica: dopotutto dovevano sistemare ed essere sicuri che le cose che avevano comprato bastassero per tutti, ma chi lo poteva sapere? Non erano sicuri di quante persone si sarebbero presentate, ma non erano preoccupati più di tanto, d’altronde erano maghi e tre di loro avevano già compiuto sedici anni: il giorno successivo avrebbero riordinato senza troppi problemi. Quando fu certa che non ci fosse più bisogno di lei, Rose si fiondò in bagno per dedicarsi a qualcosa che fino ad allora non le era mai passato per l’anticamera del cervello, cioè sistemarsi. Una volta uscita dalla doccia, si legò un asciugamano all’altezza del seno e andò in camera sua. Si fermò un secondo in più del solito davanti allo specchio e, wow quell’estate era cambiata veramente! Non era più spigolosa come tre mesi prima, era diventata più sinuosa, più longilinea. Si guardò i capelli, una massa di ricci color rosso fuoco: doveva fare qualcosa, almeno per quella sera. Così chiamò Lily e le chiese aiuto.
‘’Oh mio Dio Rose, stai benissimo, non sembri nemmeno tu!’’  ed era la verità! Dopo più di un’ora, si riguardava allo specchio e non si riconosceva. Lily aveva insistito per stirarle i capelli, aveva indossato un vestitino bianco modello prendisole e un paio di sandali bassi arricchiti con perline. Era molto semplice, ma lasciava senza parole. Non era truccata, la lieve abbronzatura sulle gote bastava ad illuminarle i grandi occhi blu a cui Lily aveva applicato appena spazzolata di mascara. Era perfetta. Si, decisamente quello sarebbe stato il suo anno. Era pronta! 

Angolo di Kath
Ciao a tutti! Questa è la mia prima ff e sono moooolto emozionata :) Ho adorato da subito questa coppia e ho deciso di metterci del mio. Spero che vi piaccia e che mi diciate cosa ne pensate. un bacio a tutti <3
Kath

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Capitolo 2
*** Capitolo 1: Dress Up, Party On! ***


                                                                Dress Up,

                                                                 Party On!( Capitolo 1)

  


 
 
Era davvero strano come il tempo fosse passato e lei non se ne fosse neanche accorta. Era scesa da camera sua con Lily che il sole stava tramontando e dal giardino arriva il suono della musica misto al vociare degli invitati: era ufficiale, la festa era cominciata! La cugina si era fiondata fuori, mentre Rose, arrivata alla porta, si era fermata. ‘‘Ci siamo, sei sicura di volerlo fare?’’ si era ritrovata a pensare. Ma che cavolo, certo che lo voleva fare, doveva farlo! Era assolutamente arrivato il momento di dare una svolta alla sua vita, se non lo avesse fatto adesso, era sicura che non lo avrebbe fatto più.  Così chiuse gli occhi, fece un respiro profondo e attraversò la porta. La musica forte aveva subito invaso le sue orecchie, erano fortunati a  non avere dei vicini. Riaprì gli occhi e rimase estasiata, James e Albus era stati bravi! Avevano incantato delle lanterne babbane che, invece di volare via una volta accese, rimanevano a mezz’aria e funzionavano da illuminazione, i bicchieri di burrobirra o whisky Incendiario si riempivano da soli e le peonie di Ginny, per quella sera, erano state trasfigurate in modo da emanare una lieve luce colorata. L’effetto complessivo era davvero suggestivo, tanto che Rose si prese un momento per goderselo ‘’Bello vero? E tu non volevi che lo facessimo!’’ L’aveva raggiunta suo fratello, porgendole un bicchiere. ‘’Che cos’è?’’ ‘’Solo burrobirra, ne ho già bevute tre!’’ ‘’Hugoooo!’’ ‘’Eddai, calmati, è una festa, divertiti! E, a proposito: sei carina!’’ E così dicendo si era dileguato. Beh allora era vero!  Suo fratello in quattordici anni, non le aveva mai fatto un complimento. Sorrise al pensiero e si ripetè a mente le sue parole. Aveva ragione, insomma doveva smetterla di volere il controllo su tutto, di preoccuparsi per qualsiasi cosa, per una volta doveva godersela, senza pensare alle conseguenze, che solo Merlino sa quali sarebbero state se sua madre lo avesse scoperto. Fu percossa da un brivido di puro terrore e scrollò la testa per scacciare quel pensiero, non lo avrebbero mai saputo, come avrebbero fatto? Si figurò in testa la sua lista (ebbene si aveva fatto una lista, dopotutto era sempre Rose Weasley, le piaceva fare le cose con ordine) ‘’Allora infrangere le regole:fatto; cambiamento di look:fatto; bere:ho un bicchiere in mano, direi che sono a buon punto. Adesso mi manca solo un ragazzo da baciare e potrò considerare questa una gran serata!’’ Mentre finiva il suo ragionamento i suoi occhi si posavano su Joel Lancaster. Alto un metro e novanta, moro, occhi scuri, Joel era il capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro, era un anno avanti a lei ed era il miglior amico di James. Rose aveva una cotta per lui da più tempo di quanto potesse ricordare, quando lo vedeva le sue gambe diventavano come gelatina e ogni volta che la guardava, lei perdeva un battito. Se la salutava poi… a Rose bastava un ‘’Ciao’’ per andare completamente fuori di testa e non capire più niente. Ovviamente non lo aveva detto a nessuno, se ne vergognava e pensava che uno così perfetto non si sarebbe mai confuso con una come lei. Quella sera però era diverso, si sentiva bene, era come se le avessero fatto un’iniezione di autostima ed era pronta ad andare da lui. Buttò giù tutta la burrobirra che aveva nel bicchiere e si avvicinò a Joel. ‘’Ciao!’’ fu lei la prima a parlare, non lo aveva mai fatto. ‘’Ehm, ciao… Oh Rose, scusa non avevo capito che eri tu, wow… st-stai, wow!’’. La ragazza fece un  sorrisetto  compiaciuto, era la prima volta che era lei a lasciarlo senza parole, ed era una bella sensazione. ‘’Grazie’’ ‘’I tuoi capelli…’’ ‘’Si beh, volevo cambiare, sembra che l’idea abbia funzionato.’’Lui le sorrise e continuarono a parlare del più e del meno.
Si scoprì sorpresa di come riusciva a mantenere viva la conversazione senza vacillare o balbettare, era divertente, sorrideva un sacco e di tanto in tanto ammiccava: era fiera di se stessa. C'erano tutte le probabilità che, quella sera, Rose Weasley avrebbe ricevuto un bacio, un vero bacio, un bel bacio, un bacio da ricordare! Fu in quel momento, mentre assaporava quella deliziosa idea, che qualcuno le rovesciò l'intero contenuto del suo bicchiere sulla schiena. Si voltò di scatto, pronta a riempire di parolacce chiunque fosse il malcapitato. Si fermò quando incontrò gli occhioni spaventati di un ragazzino che si e no avrà avuto tredici anni, che si profondeva in talmente tante scuse da farla sentire in imbarazzo. Lo liquidò con un semplice ‘’Non fa niente’’, ma doveva assolutamente cambiarsi. Così, a malincuore, salutò Joel con tutta l’intenzione di tornare il prima possibile e si avviò all’entrata. Dentro casa, come di consueto, una quantità indefinita di coppiette erano spalmate su divani o poltrone, impegnate a sbaciucchiarsi. ‘’Bleah’’ pensò Rose in un primo momento, ma nella sua testa si fece strada l’idea di lei e Joel in quelle posizioni e non le faceva più così impressione. Doveva sbrigarsi, magari avrebbe concluso anche lei. Corse su per le scale, la musica da fuori si sentiva ma non così forte, perchè ebbe l’impressione che dalla sua camera arrivassero dei rumori. Più si avvicinava, più si sentivano, era come un lamento o qualcosa del genere. Quando fu davanti alla porta chiusa, però, capì che i gemiti che sentiva non erano di dolore. Chiunque fosse lì dentro si stava divertendo… e parecchio! Rose non ci pensò due volte ed entrò come una furia, dopotutto era la sua camera, il suo letto, ma come si permettevano?! Pervertiti!!
In un primo momento notò solo due corpi avvinghiati, non riuscì a capirci molto. Quando i due si accorsero di non essere soli e cominciarono a staccarsi notò un paio di occhi color ghiaccio che la fissavano. Avrebbe riconosciuto quegli occhi e quello sguardo strafottente a distanza di miglia: quell’idiota di Malfoy! Era ovvio, chi altri avrebbe potuto portarsi una ragazza in camera con tanta facilità? Rose lo odiava! Era insopportabile! Non perdeva occasione per sfotterla per qualsiasi cosa, per farle scherzi idioti, insomma per farla infuriare. Sembrava che quella fosse la sua missione nella vita. Ma era il migliore amico di Albus fin dal primo anno, quando il cappello parlante li aveva destinati entrambi a Serpeverde. Da allora Scorpius Malfoy (che nome pretenzioso!) era diventato il suo cruccio e, in quel momento, mezzo nudo e con una ragazza sotto di se, non si levava dalla faccia quel cavolo di sorrisetto di sfida che aveva ogni volta che si rivolgeva a lei. Se avesse  potuto, Rose lo avrebbe strozzato all’istante! ‘’Ma che cavolo, siete impazziti?! Uscite all’istante dalla MIA camera! Che schifo brucerò le lenzuola o c’è il rischio che mi becchi una qualche schifosa malattia venerea!’’ Era così indignata e arrabbiata, urlò così tanto che fu un miracolo che di sotto nessuno la sentì. Morta di vergogna, la ragazza che fino a un minuto prima miagolava sotto Malfoy, era uscita di filata. Lui, invece, non sembrava affatto turbato ‘’Se mi volevi tutto per te non c’era bisogno di fare tutta quella scena, bastava chiedere! E comunque, possiamo rimediare, sono qui!’’ Era ancora disteso sul suo letto, con le braccia piegate dietro la nuca, i capelli biondi spettinati a coprirgli la fronte e quel maledetto sorrisetto. Rose ebbe l’istinto di schiantarlo, cercò la sua bacchetta, ma si ricordò di averla lasciata di sotto, insieme a quelle dei cugini, miseriaccia! Così si accontentò di tirargli la prima cosa che le capitò sotto mano, una scarpa da ginnastica: ‘’ Esci. Subito. Dal. Mio. Letto.’’ Alzando gli occhi al cielo, Scorpius recuperò la sua t-shirt che, chissà come, era finita dall’altra parte della stanza. ‘’Guarda che sei ancora in tempo’’ le sussurrò ad un orecchio, una volta avvicinatosi per uscire. Rose era livida, ma non fece in tempo a voltarsi per mollargli uno schiaffo, che era già uscito, sbattendo la porta con un tonfo sordo. ‘’Stupido Malfoy!’’ sibilò a denti stretti. Si cambiò in un lampo, il vestitino verde che indossò non faceva lo stesso effetto del primo, ma poteva andare. Fece per uscire, ma non ci riuscì! Quella casa aveva resistito alla Guerra Magica, era più vecchia di Merlino, le serrature ormai erano andate e la botta di poco prima l’aveva bloccata. ‘’MALFOY IO TI UCCIDO!’’
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolino Di Kath
Ciao a tutti, avevo il capitolo pronto da un pò così l'ho pubblicato. Da adesso, però, aggiornerò settimanalmente, quindi ogni giovedì (cercherò di essere più regolare possibile.)  Grazie a tutti coloro che hanno recensito, seguito o semplicemente letto la mia storia, è la prima, necessito pareri :) Allora, che ne pensate? Via piace?? A presto, un bacio
Kath

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Capitolo 3
*** Capitolo 2: Ed è solo l'inizio ***





                                                      Ed è solo l’inizio(Capitolo 2)

 

 

Aprì svogliatamente gli occhi, il sole gli batteva dritto in faccia e la testa martellava. Non si ricordava di aver mai bevuto così tanto in vita sua, ma che gli era saltato in mente? Quando ci vide più chiaro e il suo campo visivo si allargò, Albus si accorse di aver dormito nella vasca da bagno. Ma che..? Con un unico gesto si alzò, pessima idea! Il movimento brusco gli fece venire le vertigini e fu invaso dal senso di nausea, fortuna che si trovava in bagno! Quand’ebbe finito, verde in faccia e con occhiaie così marcate da far invidia ad uno zombie, barcollò di sotto. Se lui era conciato così, non osava immaginare come stessero gli altri! Li trovò tutti in salotto, addormentati nei punti più improbabili; c’era anche Scorpius. In un primo momento, Albus credette che fosse stato troppo ubriaco per tornare a casa, ma vedendo il suo baule, all’ingresso, si ricordò che sarebbe dovuto partire con loro l’indomani. “Poco male”-pensò-“Una bacchetta in più per riordinare, sembra che qua dentro sia passata una schiera di Troll!” Ed era vero. C’era cibo ovunque, bicchieri in ogni dove e una puzza di fumo mista ad alcool che, se non avessero tolto subito,  l’avrebbe fatto vomitare di nuovo. Si avviò in cucina, non sapendo bene cosa stesse per fare, ma aveva comunque uno strano presentimento. Non sapeva perchè, ma era come se non gli tornasse qualcosa.
Quando rientrò in salotto capì…   Dove era finita Rose? Cercò con una gran fatica di ricordare la serata, ma in quei pochi flash che riuscì a ricostruire, lei non c’era. Svegliò il primo che gli capitò sotto mano “Scorp… Scorp… SCORPIUS!! Ti vuoi svegliare?!” “Che vuoi Al?” “Dov’è Rose? Non ricordo di averla vista ieri sera, non che la mia memoria sia affidabile, ma qui non c’è!” “Mi hai svegliato per questo?” E riaffondò la faccia sul cuscino del divano. Che gli importava di quell’antipatica guastafeste che la sera prima lo aveva fatto andare in bianco? “Su Scorp aiutami, gli altri sono tutti qui! Magari le è successo qualcosa…” Merlino, quanto era petulante! Di malavoglia  si costrinse a dargli considerazione, altrimenti, era certo, non gli avrebbe dato più tregua. “Ok, allora… Ieri sera l’ho vista, eccome se l’ho vista!  Ero con Katy, quella brunetta di Tassorosso, eravamo in camera di Rose e stavamo…” Albus lo interruppe con la mano “L’hai portata in camera di Rose?!” “Era la prima che ho trovato! Sai.. L’enfasi del mom…” “Ok basta. Arriva al punto.” Era suo amico, ma immaginarselo in certe ‘situazioni’, di prima mattina, dopo una sbronza, non era il massimo!
“Non abbiamo concluso nulla perché quella pazza di tua cugina è  entrata come una furia e ci ha interrotti. Mi ha anche tirato una scarpa, sono scappato di corsa sbattendo la porta, per paura che mi tirasse qualcos’altro!” “Oh no!” “Cosa? Guarda che lo avrebbe fatto, ne sono sicuro!” “No, non quello. La camera di Rose ha la serratura arrugginita, si blocca di continuo. La sua bacchetta è ancora qui insieme alle nostre” disse Albus, aprendo il cassetto e prendendo la sua. “Vado a tirarla fuori, fossi in te nasconderei la sua bacchetta, questa volta una Maledizione Senza Perdono non te la toglie nessuno!” “Ma non puoi lasciarla lassù e fare finta di niente?” Provò ad ironizzare Scorpius, ma l’amico era già arrivato di sopra.
                                                                         

                                                                                 ****
Scese le scale come una furia, sollevando, spostando e dando calci a tutto ciò che le stava tra i piedi. “Rosie, calmati!” “Calmarmi?  Calmarmi????? Oh, certo! Ho passato l’intera serata chiusa dentro quella fottuta stanza, da sola, perché quel cretino malato di sesso di Malfoy ha sbattuto la porta troppo forte e  quella  dannata serratura si è bloccata di nuovo. Come se non bastasse, voi, i miei parenti, non vi siete neanche accorti della mia assenza! –Dove sarà Rose?- non vi sarà neanche passato per la testa! Davvero Albus pretendi che mi calmi?!” “No, beh… Scu..” “Sta zitto, non voglio parlarti.” Si diresse verso la cucina, pensando che la dolcezza di un succo di Zucca, avrebbe placato la sua ira. “ ‘Giorno Weasley, dormito bene?” Ghignò Scorpius dall’altra parte del tavolo, trangugiando: cos’erano cereali? Era troppo impegnata a fulminarlo, per concentrarsi a guardare la ciotola. “Bella festa ieri sera. Ti sei divertita? Ah no aspetta, sei rimasta chiusa in camera tua per tutto il tempo!” Scoppiò in una fragorosa risata. Era più forte di lui, non riusciva a non prenderla in giro. Da quando si erano conosciuti, sei anni prima, aveva cominciato a giocare con Rose ed era sempre più divertente. La ragazza non ci vide più, recuperò la sua bacchetta dal cassetto e… “Mangia lumache!” A differenza di suo padre, molti anni prima, l’incantesimo colpì direttamente Malfoy che, diventando di uno strano color grigiognolo, cominciò a far uscire dalla sua bocca quegli schifosi animaletti viscidi. Vedendolo in quelle condizioni, la rossa cominciò a ridacchiare e lanciandogli un secchio sussurrò “ Non provarci mai più, non ti conviene!” Gli fece l’occhiolino e uscì ancheggiando dalla stanza.
Non esisteva un contro incantesimo, doveva solo aspettare che finisse. Quella frigida secchioncella, come aveva osato? Non aveva mai avuto quel mal di stomaco e quella sensazione di nausea lo avrebbe torturato tutto il giorno. La rossa gliel’avrebbe pagata. Era Guerra!!
                                                       

                                                                                    ******
Erano le 10:50 del 1 settembre e per la prima volta in sei anni, Rose, era seduta nell’espresso per Hogwarts in orario. Quella mattina era filato tutto liscio, tutti erano pronti all’ora prestabilita, nessuno si era dimenticato nulla. Anche Scorpius non aveva fatto nessun tipo di scherzo, non le aveva rivolto parola, l’aveva proprio ignorata. Aveva smesso di rimettere lumache nel tardo pomeriggio e si era chiuso in camera di Albus. Non che le dispiacesse, dopo tutto quello che le aveva fatto passare da quando si conoscevano, ma se c’era qualcosa di cui era certa, era che non gliela avrebbe fatta fare franca. Con il suo incantesimo lo aveva fatto stare male tutto il giorno e Rose sapeva che Scorpius stava solo aspettando il momento giusto per colpire. Da quando si era svegliata si era messa sul chi va  la: aveva disfatto e rifatto il baule due volte, controllando che non ci fosse qualcosa di indesiderato, a colazione non aveva toccato nulla per paura di qualche strano intruglio nel succo di zucca e in questo momento si trovava in uno scompartimento da sola, sperando di rimanerci il più a lungo possibile.
 Si sentiva di aver esagerato, un ‘Mangia-Lumache’… Ma se l’era meritato! Che cavolo, quell’idiota stava usando il suo letto per le sue porcherie, l’aveva rinchiusa in quella dannata camera e aveva anche avuto il coraggio di prenderla in giro. No! Non aveva esagerato, ripensandoci era stata anche magnanima. La ‘Nuova-Rose’ non permetteva a nessuno di metterle i piedi in testa, figuriamoci ad un pallone gonfiato, narcisista e sessuomane!
Il treno era partito ormai da qualche ora e Rose, essendo rimasta da sola nello scompartimento, si era allungata con le gambe sul sedile e si era addormentata con il libro aperto sul volto. Ad un tratto la porta della cabina si aprì e la ragazza sussultò dallo spavento. “Muoviti Weasley siamo quasi arrivati, c’è la riunione dei prefetti” borbottò Scorpius in modo brusco, ma insolitamente indifferente. Di solito, se l’avesse trovata in quel modo, non si sarebbe lasciato sfuggire l’occasione di prendersi gioco di lei. Stranamente adesso, sembrava non importargli. “La calma prima della tempesta?!” si ritrovò a pensare la rossa, che decise di assecondare il comportamento del ragazzo rimanendo in silenzio, semplicemente seguendolo. Entrò per prima nello scompartimento vuoto e non fece in tempo a voltarsi che Scorpius chiuse la porta. “Ma che fai? Dove sono gli altri?” quando incontrò quegli occhi grigi, Rose intravide uno strano luccichio… “Davvero pensavi che avrei fatto finta di niente dopo ieri? Hai fatto uscire dalla mia bocca degli schifosissimi insetti!”  “Hai ragione, un insetto che fa uscire dalla sua boccuccia altri insetti… Non è molto normale, no?” disse lei con un sorrisetto, sapeva che da un momento all’altro sarebbe scoppiato il finimondo, ma visto che la sua bacchetta era rimasta nel baule (ma dove aveva la testa? La figlia di due dei salvatori del Mondo Magico che non aveva mai con se la sua bacchetta, sembrava una barzelletta!), doveva prendere tempo. Mentre pensava a come poter uscire da li, Scorpius le si era avvicinato pericolosamente, ma lei non si era mossa.“Non giocare con il fuoco Weasley, potresti bruciarti”le aveva sibilato ad un orecchio. Mai minaccia era stata più spaventosa e… attraente! Attraente? Beh, quel sussurro le aveva fatto venire la pelle d’oca, ma come poteva solo pensare di definire Malfoy attraente? Certo era impossibile negare, era un bel ragazzo, ma era Malfoy, quell’idiota che si portava a letto tutte. In quel momento le venne un’idea che l’avrebbe fatta uscire da lì e, se fosse stata fortunata, lo avrebbe anche fatto infuriare.
Alzò il volto in modo da incontrare lo sguardo di lui e cominciò a fissarlo in modo strano. “Hai ragione, in fondo la tua bocca dovrebbe essere usata per altre… attività!” Disse con uno sfarfallio di ciglia, erano così vicini che le loro labbra quasi si sfioravano. L’espressione di Scorpius era cambiata in un attimo, era sconcertato ma non si allontanò minimamente. “E cioè?” chiese retorico, con una punta di soddisfazione nella voce. Era veramente il più figo di tutti, perfino la Weasley lo aveva capito. Mentre la sua autostima era arrivata alle stelle, chiuse gli occhi. In quel momento Rose scattò di lato, conquistando la porta. Malfoy, intanto, non trovando le labbra della ragazza, si spostò in avanti.  Riaprì gli occhi, ma fu troppo tardi perché ormai era già caduto “E fu così che Rose Weasley fregò per la seconda volta in due giorni il mitico Scorpius Malfoy! Arrenditi tesoro, non c’è partita!” e si era chiusa la porta alle spalle, con una soddisfazione mai provata prima di allora. Inutile dire che il ragazzo fosse diventato viola di rabbia. Gliel’aveva fatta per due volte di fila e lui non era mai riuscito a risponderle. Era ridicolo, basta questa farsa era durata anche troppo, era lui che si prendeva gioco di lei, non il contrario. Le cose dovevano tornare al loro naturale ordine e avrebbe fatto di tutto per ristabilirlo. Quella secchiona si era divertita fin troppo, ora toccava a lui.






Angolino di Kath
Alloooooooooooora, ecco a voi il mio secondo capitolo, pubblicato un giorno dal momento che sono malatta e ho paura di non riuscire domani. Che ne pensate? vi piace come la situazione si sta evolvendo? Fatemi sapere, ringrazio i fedelissimi che mi recensiscono sempre e che mi seguono, vi ADOROOOO <3 a prestissimo, un bacione
Kath

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Capitolo 4
*** Capitolo 3: Basta! ***


Basta (Capitolo3)

 

 
 

“Ampliate la mente, usate il vostro occhio interiore per prevedere il futuro!” La Cooman era proprio sciroccata! Ancora una volta Rose si stava chiedendo per quale ragione avesse scelto Divinazione, ma che razza di materia era? Le lezioni erano ricominciate da tre settimane e da quando aveva iniziato a seguire quel corso non era riuscita a capirne l’utilità. Sua padre l’aveva avvertita ma lei, come al solito, aveva voluto fare di testa sua e in questo momento ne pagava le conseguenze. Stava giocherellando con l’angolo della pagina del suo libro, aspettando solo che quella tortura terminasse, quando la sua attenzione fu catturata da un ‘uccellino’ di carta incantato che si fece prendere solo da lei. Incuriosita e grata per distrazione, lesse.

No, non era possibile! Joel? Il super-iper-strafico Joel, lo stesso che da sei anni era oggetto di ogni tipo di sua fantasia e che per tutto quel tempo era stato come un’utopia, ora le stava chiedendo di uscire?! Rose stentava a crederci, dopo la sera della festa si erano semplicemente salutati nei corridoi e scambiati qualche sorriso lascivo. Che si fosse improvvisamente accorto di lei? Le sue labbra si incresparono in un sorriso compiaciuto e soddisfatto. Non avrebbe rinunciato, non avrebbe avuto paura, era felice, se lo meritava, avrebbe vissuto ogni minuto intensamente, dopotutto non era quello che aveva sempre voluto? Nel biglietto c’era scritto che l’appuntamento (wow non poteva credere che avesse usato davvero quella parola!) sarebbe stato fuori dall’aula di pozioni, vicino a quella di incantesimi, due ore più tardi. Le chiedeva inoltre di uscire dalla lezione cinque minuti prima, in modo da evitare il caos che ci sarebbe stato alla fine dell’ora. Rose era al settimo cielo, che le importava di dover uscire prima? Era una delle allieve predilette del vecchio Lumacorno, non avrebbe avuto problemi ad inventarsi qualche scusa. Non aveva mai avuto un vero appuntamento, con un vero ragazzo e avrebbe anche dovuto infrangere le regole (beh non che fosse un’infrazione vera e propria, ma per lei voleva dire molto),era così eccitante! La nuova Rose stava colpendo nel segno, il suo anno cominciava alla grande.
Mancavano quindici minuti alla fine dell’ora e Rose stava contando i secondi. Non aveva seguito per niente la spiegazione del professore, non era intervenuta, aveva semplicemente aperto il libro, anche la sua piuma era stranamente pulita e non c’era alcuna traccia d’inchiostro sopra il banco. Non era mai successo prima, Rose Weasley che non prendeva appunti? Ma era troppo impegnata a sognare… Che avrebbe detto a Joel? Che le avrebbe detto lui? Da stasera sarebbero stati una coppia?

Guardò l’orologio: era il momento! Oh, cavolo, ma che avrebbe detto a Lumacorno? Non ci pensò più di tanto, si alzò in piedi: “Scusi professore, io… io dovrei.. non… non mi sento troppo bene, potrei uscire per favore?” non era molto convinta, sperò solo che il professore non se ne accorgesse. “Oh, signorina Weasley non si preoccupi, raduni pure la sua roba e se ne vada, si riguardi, mi raccomando!” Rose si sentiva anche un po’ in colpa, ma dopotutto non poteva ripensarci, quello era il suo momento, si sbrigò a raccogliere il suo libro e si avvicinò alla porta. Nel tragitto per arrivarci, alzò la testa e incontrò gli occhi di Malfoy, seduto, all’ultimo banco, vicino ad Albus. La stava guardando in  modo strano, un ghigno gli si dipingeva nelle labbra, ma era come se volesse evitare di farglielo capire. La ragazza non ci fece molto caso, non aveva tempo per interrogarsi sulle stranezze di quell’idiota proprio in quel momento.

Una volta in corridoio aveva il cuore in gola, le mani le si erano congelate e aveva i brividi lungo tutta la schiena. Era emozionata, sulla faccia aveva un sorrisetto ebete che aveva cominciato a farle dolere le guance. Non importava, importava solo che da li a pochi minuti finalmente la sua noiosa vita avrebbe ricevuto la sua tanto agognata svolta!
Mancavano solo cinque minuti al terminare delle lezioni e il suo cavaliere non accennava ad arrivare, miseriaccia, che il professor Vitious gli avesse fatto storie? Era strano. Joel oltre ad essere un eccellente giocatore di Quidditch, era anche uno degli studenti migliori dell’ultimo anno, perché avrebbe avuto problemi ad uscire 5 minuti prima dall’aula? Non fece in tempo a finire di formulare quel pensiero che, da lontano, sentì una porta che sbatteva. Oh mamma, oh Merlino, oh Morgana… stava arrivando! Cominciò a riavviarsi i capelli con le mani, a lisciarsi la divisa e fece un respiro profondo. Tenne gli occhi bassi, finchè non sentì la sua vicinanza, solo allora si decise a guardare. Con sua sorpresa, però, non incontrò il nero profondo degli occhi di Joel, ma il freddo color ghiaccio di Scorpius… “Non avevi detto di star  male, Weasley?” il suo tono era di chi la sapeva lunga, come se fosse un passo avanti a lei, come se fosse a conoscenza di qualcosa che a lei sfuggiva. Rose scosse la testa, come se non sapesse di cosa stesse parlando:”Che fai tu qui?” provò a rigirare la domanda, non le andava di dirgli perché era uscita prima, mica erano affari suoi dopotutto! “Volevo solo essere il primo a godersi lo spettacolo!” Un sorriso maligno gli si dipinse sul volto, ma Rose continuava a non capire, quale spettacolo? Un lampo sadico attraversò gli occhi del ragazzo e lei, di rimando, cominciò ad aver paura.

Fu allora che, da una mensola del muro, cadde una schifosa melma nera puzzolente da una specie di contenitore di legno e finì dritta in testa a Rose, sporcandola tutta. In quel momento, la campanella suonò e il corridoio cominciò a riempirsi. Erano tutti intorno a lei e non facevano che ridere a crepapelle.

Era talmente umiliata che non riusciva a muoversi, era diventata rossa quanto i suoi capelli e teneva gli occhi chiusi. Quando li aprì notò che si era formato un cerchio e che in prima fila c’erano i suoi cugini, suo fratello e… Joel! Che stava ridendo come tutti gli altri! Quindi non le aveva chiesto di uscire? Ripercorse velocemente le ultime tre ore e si ricordò che quella mattina tutte le sue lezioni erano state in comune con i Serpeverde e inoltre Joel era un anno avanti…  Era troppo distratta per rendersene conto al momento, ma chi le aveva mandato quel biglietto?

Intanto intorno a lei le voci e le risate non accennavano a diminuire così cominciò a correre, ma si scontrò con qualcuno. “Che fai, già te ne vai? Era così divertente!” era stato Scorpius a parlare. “Te l’avevo detto che me l’avresti pagata!” rise, aspettandosi che la ragazza lo fulminasse con lo sguardo, che imprecasse contro qualche mago o che lo schiantasse, mai avrebbe pensato a una reazione del genere.

Rose infatti non fece nulla di tutto ciò, si limitò a scappare singhiozzando, con le lacrime che le rigavano il viso, ormai nero di mascara colato. Era stato lui. Come aveva fatto a non capirlo prima? Era umiliata, era arrabbiata: con se stessa per aver creduto che il ragazzo dei suoi sogni le avesse seriamente chiesto di usicire e con Joel che dal canto suo si era rivelato un idiota, dal momento che in una situazione del genere, invece di aiutarla, aveva riso come tutti gli altri. E poi ce l’aveva con lui! Malfoy lo stronzo. Sapeva della sua cotta e l’aveva usata contro di lei. Ma come lo aveva scoperto? Era stufa! Non c’era modo di farlo smettere se si infuriava, lui si divertiva. Così, con la testa schiacciata sul cuscino e le lascrime che uscivano a rivoli, prese la decisione di ignorare per sempre Scorpius Malfoy, di far finta che non esistesse. Prima o poi l’avrebbe lasciata in pace no?



















Angolino di Kath:
Lo so, lo so, sono in un ridardo impredonabile, ma è stata una settimanaccia! Comunque ecco a voi il terzo capitolo, che ne dite? Vi piace? Lasciate una recensioncina e sarò moooooooolto felice :) grazie a tutti coloro che mi seguono/ricordano/preferiscono, siete i miei tesori <3 a presto
Kath 
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4: Ma cosa..? ***


 

 Ma cosa..? (Capitolo 4)


 
Un braccio che gli si appoggiava sul petto lo svegliò dal sonno. Erano le due di notte o giù di lì ed era nel letto di Katy. Alla fine ci era riuscito, non che la Tassorosso si fosse fatta pregare più di tanto.
Ma a dire il vero, non significava nulla per lui, come d’altronde tutte le sue altre amichette. Alcune erano un passatempo frequente, altre semplicemente una ‘X’ da aggiungere all’elenco. Quest’ultima non era ancora stata collocata, certo era inesperta, ma prometteva bene! Ci avrebbe pensato poi, adesso la priorità era  andarsene. Non era mai successo che dormisse nel letto di una delle sue ‘amanti’ e questo caso non faceva eccezione. Così, cercando di essere il più silenzioso possibile, si sfilò dall’abbraccio di Katy, raccolse fulmineo le sue cose e scivolò fuori dal dormitorio.
Non si era mai preoccupato delle reazioni che le ragazze avrebbero potuto avere la mattina successiva ad un incontro notturno non trovandolo, ma a Scorpius non interessava. Faceva le cose senza pensare alle conseguenze, senza rendersi conto di ferire le persone. Non era stato così anche con Rose? Lo scherzo era stato davvero crudele e anche meschino. La reazione ottenuta, poi, era stata completamente diversa da quella che si era aspettato. La rossa era una tosta, rispondeva per le rime, non sarebbe stato sorpreso di essere schiantato o qualcosa del genere. Invece, per tutta risposta, lei lo aveva ignorato ed evitato. Erano ormai passate due settimane da quel giorno e Rose aveva fatto in modo di non passare neanche un secondo del suo tempo con lui. Ma che si aspettava? Non erano amici, non lo erano mai stati e poi lui aveva avuto la brillante idea di umiliarla davanti a tutta la scuola senza tante cerimonie, credeva di ricevere un ringraziamento per questo?
Ovviamente no, ma la cosa avrebbe dovuto divertirlo, insomma, aveva vinto! Allora perché si sentiva.. in.. colpa? No, non poteva sentirsi in colpa per la Weasley, ma allora perché ogni volta che, in aula, incrociava il suo sguardo e lei si girava altrove, era come se un troll lo calpestasse? Nessuno sapeva che era stato lui l’artefice di quella carognata, la rossa non lo aveva detto ai suoi cugini, nemmeno ad Albus , a cui era molto legata. Chissà perché lo aveva fatto. Era davvero strano, ma non poteva chiedere spiegazioni, non era nelle condizioni di farlo e lo sapeva bene. Quando fu entrato nella sua camera di prefetto, dopo aver percorso il più velocemente possibile il dormitorio dei Serpeverde, si buttò sul letto ancora vestito, che passava per la testa di quella strana ragazza?
*****
La mattinata successiva passò in modo lento e noioso, a tal punto che a Scorpius parve di viverla dall’ esterno. Durante gli allenamenti poi, diede il peggio di se. Il Quidditch era sempre stato un rifugio per lui, lo faceva sentire bene, lo aiutava a non pensare. La concentrazione che doveva mantenere per svolgere al meglio il suo ruolo di cercatore gli levava dalla testa ogni cosa, c’era spazio solo per il boccino, ma quel pomeriggio di ottobre era diverso.
Certo, non aiutava il fatto che,seduta negli spalti, ci fosse Rose, intenta a studiare non si sa cosa, con il suo solito atteggiamento di indifferenza. Lo mandava in confusione. Per due volte di fila schivò un bolide che gli era arrivato a due centimetri dal viso, tutto questo perchè si era incantato a guardare la ragazza che evitava palesemente di voltarsi verso di lui. La cosa che più gli dava fastidio era la sua reazione, insomma, era pur sempre Scorpius Malfoy, perché tanto interesse per quella?? Era così frustrante non riuscire a capire se stesso. Finiti gli allenamenti si fece un lunga doccia calda, cercando di capire cosa gli stesse succedendo. Che avesse represso per tutto quel tempo una qualche strana e indesiderata attrazione per la Weasley e che il fatto che lei lo ignorasse con tanto impegno l’avesse risvegliata?
 
Si diede uno schiaffetto sulla fronte, era uscito completamente di senno! Quando mai lui, uno dei ragazzi più desiderati del castello, poteva avere un interesse tale per ROSE WEASLEY? Non che fosse una racchia, tutt’altro, ma era acida, frigida, petulante e irritante, come poteva piacergli? No, era escluso.
*****
Dopo la cena arrivò per Scorpius l’ora della ronda. Erano le undici passate, non vedeva l’ora di andare a dormire, era davvero stanco. Come di consueto, aspettava davanti al ritratto della signora grassa, Dominique ci stava mettendo un secolo. Potrete immaginare la sorpresa quando notò una chioma di capelli rosso fuoco, invece d quelli dorati della francese. Aprì bocca, senza riuscire a dire un bel niente, che diavolo aveva fatto Dominique? “Mia cugina non sta bene!” si era limitata a dire Rose, come se avesse letto la domanda negli occhi di Scorpius. Lui si limitò ad annuire e si avviarono al settimo piano.
Per tutta l’ora non dissero nulla, non si guardarono nemmeno, la tensione si tagliava col coltello. Una volta tornati alla torre di Grifondoro, senza nemmeno salutarlo, Rose si avviò verso il ritratto per ritornare nel suo dormitorio, era così seccata. “Molto educato da parte tua, Weasley!” a quel punto la rossa, che fino a quel punto si era contenuta,  non ci vide più e sbottò “Tu hai il coraggio di parlare a me di educazione? Ma come ti permetti brutto stronzo che non sei altro?! Come hai osato farmi una cosa del genere? Mi hai umiliata davanti a tutta la scuola! Sei stato meschino, usare Joel come esca, è stato crudele!” a quel punto una lacrima le scivolò lungo la guancia, si apprestò ad asciugarla col dorso della mano, non voleva piangere davanti a lui, non un’altra volta, ma era più forte di lei “Ma ovviamente tu non lo puoi capire, sei solo un ragazzino immaturo che si diverte a far star male le persone, non ti importa di nessuno al di fuori di te! Ma sai che c’è? Non mi interessa, è un problema tuo, ma lasciami in pa..”
non riuscì a finire la frase perché le labbra del ragazzo si chiusero sulle sue! Fu un attimo, il momento prima lui era davanti a lei e la guardava sbigottito, il momento dopo la stava baciando. Rose aveva spalancato gli occhi dalla sorpresa, ma che stava facendo? E per quale motivo le stava piacendo? Un bacio dolce, delicato, quasi sospirato, ma del tutto inatteso. Scorpius si staccò, lasciando Rose a bocca aperta con le dita che toccavano le labbra, si voltò e sparì verso i sotterranei.
Alla rossa tremarono leggermente le ginocchia, che cosa era appena successo?





Angolino di Kath
Ciao a tutti, sono viiiiiva!! ahahah scusate per il ritardo, ma appena ho potuto ho aggiornato, non uccidetemi! Allora? Che ne pensate? Vi piace? Ringrazio di cuore tutti coloro che mi seguono\preferiscono\ricordano, siete la mia gioia! un bacio, alla prossima <3
Kath

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Capitolo 6
*** Capitolo 5: Perchè? Perchè?? ***


Perchè? Perchè?? (Capitolo 5) 

Sette, otto, nove.. Quante macchie nere aveva la settima trave  del soffitto della sua stanza? Merlino, era seria? Davvero si era ridotta a contare le travi del soffitto e le loro macchie nere? Appoggiò la testa di lato e si mise a fissare il mozzicone di candela che ormai si era spenta da un po’. La mente la riportò  a qualche ora prima. Le sue labbra erano calde, morbide, il tocco era stato leggero, un semplice contatto che l’aveva fatta andare in crisi. Che significava? Perché lo aveva fatto? Insomma, che Scorpius la disprezzasse era sicuro quasi quanto la morte di Voldermort, allora perché quel bacio? Si morse il labbro inferiore e si posò una mano sugli occhi: era stato il suo primo bacio. Sospirò rumorosamente, ma come si era permesso? Lei ci teneva davvero, doveva essere speciale, con qualcuno che significasse qualcosa per lei, invece era stato così inaspettato e così.. sbagliato! Non era innamorata di Malfoy, non le era nemmeno simpatico, il ricordo che avrebbe avuto del suo primo bacio (seppur le dinamiche fossero completamente diverse rispetto allo schifo che era stato con Lys) era con qualcuno che nemmeno sopportava. Era un bel guaio, che sarebbe successo ora? Certo era che lei non si sarebbe fatta avanti, avanti per cosa poi? Insomma, era rimasta sorpresa ovviamente, ma questo non cambiava il fatto che ‘quella cosa’non significasse nulla, giusto? Ma che doveva significare, era di MALFOY che si parlava! Malfoy, quell’idiota che per anni l’aveva presa di mira in ogni modo possibile, che non perdeva occasione per prenderla in giro, con quell’odioso ghigno,quel sorriso.. affascinante.. Affascinante???? Si coprì il viso con il cuscino soffocando un urlo disperato e cominciò a scalciare sotto le coperte, era uscita completamente di testa! Non le piaceva Malfoy, non poteva piacerle, era escluso, un altro sbuffo esasperato. Merlino, che situazione! Si addormentò a fatica, l’ultima cosa che vide furono un paio di occhi color ghiaccio che la fissavano.
***
Era arrivato nei sotterranei come un automa, per fortuna non aveva incontrato nessuno, non sarebbe stato in grado di raccontare perché fosse in quello stato. Chiuse la porta della sua stanza alle spalle, ci si appoggiò e scivolò a terra. Nascose la testa tra le gambe, la fronte sulle ginocchia. Ma che cavolo aveva fatto? Lei straparlava, lo insultava, “Sei solo un ragazzino immaturo che si diverte a far star male le persone”, era vero, insomma, perché le aveva fatto quello scherzo, se non per farla star male? Non ci aveva mai fatto caso, nessuno era mai stato così brutale con lui, nessuno gli aveva mai detto quelle cose. Ma mentre lei era impegnata nel suo monologo, Scorpius non riusciva a distogliere lo sguardo dai suoi occhi blu. Erano così profondi, soprattutto quando era arrabbiata, diventavano di qualche tono più scuro, come il mare durante una tempesta. Senza rendersene conto ne era rimasto incantato, e poi lo sguardo gli era caduto sulla sua bocca. Le labbra di Rose erano rosse, carnose, in quel momento si muovevano alla velocità della luce vomitandogli addosso tutto il suo disprezzo, ma non erano mai state più invitanti. Forse lo aveva fatto per zittirla, forse semplicemente perché ne aveva voglia, ma comunque l’aveva baciata. Sbattè leggermente la testa sulla porta e guardò il soffitto, che avrebbe fatto adesso? Lei che cosa avrebbe fatto? Se fosse stato fortunato, lo avrebbe evitato come nei giorni precedenti e tutto sarebbe tornato normale, ma era davvero quello che voleva? Ma certo, certo che lo voleva, lui odiava Rose, era solo l’insopportabile cuginetta di Albus, nient’alto. Si spogliò velocemente e si mise a letto, ma si infondo era solo un bacio, Merlino solo sapeva quanti ne avesse dati fino ad ora, perché quello doveva essere diverso? Un bacio non significava nulla, no?
***
Era l’alba e Rose aveva gli occhi sbarrati. Aveva dormito solo un paio d’ore e, a quanto pareva, erano state sufficienti, perché le sue palpebre non accennavano a richiudersi. Così si alzò, si infilò un maglione di lana sopra il pigiama, si avvolse uno sciarpone intorno al collo, gli stivali pelosi ai piedi, raccolse i capelli in una coda disordinata e con una coperta in una mano e il libro “Storia di Hogwarts” nell’altra, uscì. Si sedette con la schiena contro un albero, la coperta sulle gambe, in riva al Lago Nero. Adorava quel periodo dell’anno, fine Ottobre, autunno inoltrato. Le foglie che cadevano dagli alberi e danzavano accompagnate dal vento prima di adagiarsi a terra e formare un tappeto sui toni del giallo che sarebbe stato coperto solo dalla prima nevicata. Erano ancora le sei o poco più, le lezioni sarebbero iniziate solo alle nove, aveva tutto il tempo per godersi un po’ di pace, dopo la nottata appena trascorsa. La leggera nebbiolina le accarezzava il volto, provocandole dei leggeri brividi. L’aria fresca era così piacevole da respirare, le entrava dentro e la tranquillizzava come nient’altro. Sospirò e fece uscire dalla bocca una nuvoletta, si sfiorò le labbra, di nuovo, aveva ripetuto quel gesto almeno un centinaio di volte da quando era.. successo.. Ma basta rimuginare, questo è quello che avrebbe fatto la vecchia Rose! La Nuova-Rose invece aveva deciso di prendere di petto la vita, non voleva più subire niente!  In quel momento alzò gli occhi verso il lago e il suo cuore mancò un battito, non era possibile.  
Si era alzato presto anche quella mattina, come tutte le altre in fondo. Da qualche anno aveva preso l’abitudine di svegliarsi all’alba, quando ancora tutti gli altri dormivano e andare a correre. Era una cosa che lo faceva stare bene, come il Quidditch, lo scaricava. Quella mattina poi, si che ne aveva bisogno! Ovviamente aveva dormito, non era certo uno di quelli che rimaneva troppo tempo a pensare a una cosa a cui aveva deciso di non dare importanza, ma appena si distraeva, ecco che gli tornavano in mente gli occhioni blu tempesta della Weasley, forse si era sbagliato, magari non era solo un bacio.. Quando aveva formulato questo pensiero si era dato del cretino da solo (per Merlino, parlavamo della WEASLEY) ed era uscito.  Correva lungo la riva del Lago Nero, era sudatissimo ma si sentiva bene, perché non avrebbe dovuto? Si voltò appena e si fermò di colpo. Ma perché? Passava sempre di lì, non c’era mai nessuno, quello era il suo spazio, nessuno usciva mai prima di lui. Perché proprio quella mattina, perché proprio Rose? Qualcuno doveva avercela con lui, e adesso? Non poteva ricominciare a correre come se niente fosse, lei l’aveva visto, avrebbe fatto la figura del codardo. Cominciarono a fissarsi, lei ancora seduta sotto l’albero con il libro chiuso in grembo, lui con un sopracciglio alzato, che sarebbe successo? Non fece in tempo a chiederselo che la ragazza si alzò e gli si diresse incontro, con tutta l’aria di chi è pronto a dar battaglia, si metteva male. Gli arrivò di fronte, pronta allo scontro. “Buon giorno Weasley, bel completino” si guardò il pigiama e arrossì leggermente. Il solito ghigno gli si era disegnato sul viso, quanto era stronzo. Provò a parlare, una, due volte, ma ogni volta si bloccava, non sapeva cosa dirgli! Era partita in quarta, ma non aveva bene idea di cosa accusarlo. L’aveva baciata ed era stata la sua ‘prima volta’ ma che ne poteva sapere Scorpius? Per lui baciare qualcuno era la cosa più normale del mondo, aveva baciato praticamente tutte le ragazze, dal terzo anno in su. Quel pensiero le fece aggrottare la fronte, la rabbia si impossessò di nuovo di lei, non poteva trattarla come una delle sue tante ‘bamboline’! “Senti, se credi che io sia come quelle oche che ti porti a letto quando ne hai voglia ti sbagli di grosso! Chi ti ha dato il permesso di baciarmi? Come ti è passato per quella testa bacata che ti ritrovi?” Si  era avvicinata pericolosamente e ancora una volta Scorpius non riuscì a non far cadere lo sguardo sulle sue labbra. Questa volta però, Rose se n’era accorta e aveva abbassato il tono della voce fino a smettere del tutto di parlare. Erano così vicini che Rose potè sentire il respiro caldo di Scorpius sulle labbra. Fu un attimo e la minima di stanza che c’era  fra loro fu annullata. La ragazza si alzo sulle punte e affondò le mani nei suoi morbidi capelli biondi, leggermente umidi per il sudore, lui la strinse per i fianchi e la fece aderire a se il più possibile. Le labbra di lui si muovevano esperte su quelle di lei, che si socchiusero leggermente per far diventare quel contatto ancora più intenso. Un bacio disperato,  come se non potessero respirare se non l’uno dalla bocca dell’altra. Quando si staccarono, si guardarono increduli “Wow!” fu l’unica cosa che riuscì a dire Scorpius. “Oddio perchèèèèèè???” urlò Rose, scappando via prima che il ragazzo riuscisse a replicare. Maledetto Malfoy!
















Angolino di Kath:
hey ragazzi :) come ve la passate? Questo è il nuovo capitolo, spero che vi piaccia! Lasciatemi un commentino-ino pleeeeease :) grazie a tutti quelli che mi seguono\preferiscono\ricordano, siete voi che mi fate venire voglia di scrivere <3 un bacio

Kath

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 6: Se è il gioco che vuoi, il gioco avrai! ***


Se è il gioco che vuoi, il gioco avrai! (Capitolo 6) 

“Rosie.. Rosie.. Roseeeeeeee” era Lily che le stava urlando in un orecchio “Cosa?!” chiese la ragazza, risvegliandosi dallo stato di trance in cui era caduta negli ultimi 20 minuti. Sua cugina stava parlando da quando erano scese a colazione, ma lei non aveva fatto molto caso a ciò che diceva, veramente non ci aveva neanche provato. Non che la piccola Potter di solito fosse noiosa, ma quella mattina la sua voce era come un ronzio, che non riusciva a distoglierla dai suoi pensieri. Era successo. Ancora. Nel giro di dodici ore Scorpius l’aveva baciata due volte. Beh, veramente la seconda volta non era stato proprio così. No perché lì, in riva al lago, a pochi centimetri da quel ragazzo i cui capelli brillavano alla luce del sole appena sorto, con gli occhi puntati nei suoi, così pungenti, che sembravano leggerti l’anima, ecco, in quel momento Rose aveva avuto un’attrazione. Non sapeva bene cosa fosse, non aveva mai provato prima una sensazione simile, ma in quel momento (in cui sarebbe dovuta andare da lui e sputargli in faccia tutta la sua rabbia) , non riusciva a  non pensare a come sarebbe stato baciarlo di nuovo. Insomma, era inutile girarci intorno, lei voleva baciarlo. “Rosie, ma che hai? Stamattina sembri.. assente!” “No, Lily ma che dici? Non ho dormito bene, ho avuto.. degli incubi!” mentì la rossa,ma non più di tanto, era davvero una situazione da incubo!  Non sapeva cosa sarebbe successo ora, ma di una cosa era sicura, non lo avrebbe detto a nessuno, neanche a sua cugina, così poteva sempre convincersi che non fosse mai successo, no? “Sei sicura di star bene? Non hai toccato per niente la colazione!” Rose abbassò lo sguardo sulla sua ciotola di cereali ancora piena, ma non le venne voglia di mangiare. Possibile che ‘quella cosa’ (non sapeva neanche come chiamarla) la turbasse così tanto da toglierle la fame?  “Tranquilla Lily, sono solo un po’ stanca, va tutto bene.” Come ne sarebbe uscita? Poteva fingere di star bene quanto volesse, ma se avesse saltato un altro pasto, non solo Lily, ma anche il resto della ciurmaglia Weasley-Potter avrebbe capito che qualcosa non andava. Rose non saltava MAI un pasto, degna figlia di suo padre, trovava sempre un buon momento per mettere qualcosa sotto i denti, se qualcosa le faceva passare l’appetito allora era una cosa grave! Scrollò la testa, non poteva pensare a cosa sarebbe potuto accadere se le avessero fatto pressione per scoprire quale ‘grossa pena’ l’affliggesse , Rose non reggeva la pressione (tranne quella scolastica, quella non l’aveva neanche mai sentita), era certa che se, messa spalle al muro, avrebbe raccontato tutto quanto. No, non poteva accadere. Assolutamente. Era escluso!

 “Hai intenzione di rispondermi?” una Lily scocciata la fissava dall’altra parte del tavolo con un sopracciglio alzato. “A quale domanda?” “Ti ho chiesto se hai intenzione di venire alla festa di Halloween nella Sala Comune di Serpeverde, domani sera!” “Ma non ci penso nemmeno!”disse Rose con un tono un po’ troppo alto, al punto che qualcuno si girò anche a guadarla. Arrossì, facendo un sorrisetto e abbassando gli occhi, imbarazzata. “Già, chissà perché te l’ho chiesto, sei sempre la solita asociale, spero che ti divertirai da sola nella tua camera!” Wow, Lily era stata dura, le aveva sbattuto in faccia quanto fosse sfigata, a Rose si accese una lampadina. Non poteva permettere che la sua paura di incontrare ‘Qualcuno’ le impedisse di portare a termine l’obiettivo che si prefissata. Non era neanche mai andata davvero ad una festa, l’ultima volta era rimasta chiusa in camera e neanche di spontanea volontà. Sbuffò sonoramente “Ok..” “Ok?” “Si, ok, vengo!” Lily le saltò al collo facendo cadere la ciotola di cereali e il bicchiere con il succo di zucca, ma non ci fece troppo caso! “Oh mio Dio, non è possibile! Non ci posso credere! Sto sognando? Rose, vieni davvero??” “Si, insomma, non so neanche come sono queste festicciole clandestine, devo ammettere di essere un po’ curiosa.” La rossa finse noncuranza, ma dentro cominciò ad agitarsi, che avrebbe fatto se quella serpe di Malfoy le si sarebbe avvicinato di nuovo? D’istinto buttò un occhio nel tavolo di fronte al loro, il tavolo sotto allo stendardo verde-argento. Vicino ad un Albus scalpitante, intento a parlare di non si sa cosa, ma con molta enfasi, c’era Scorpius che non sembrava molto interessato a ciò che diceva. La mano appoggiata alla fronte a coprire gli occhi, le dita intrecciate ai morbidi capelli biondi e un broncio annoiato gli increspava le labbra, era davvero bello. Sopirò in modo esasperato, ma non smise di guardarlo. Scoprius spostò la mano dalla faccia per dare uno scappellotto scherzoso ad Albus. I due cominciarono a ridere e, cavolo.. Rose capiva per quale motivo tutta la scuola gli andasse dietro, era un duo davvero affascinante. Stava formulando quel pensiero quando il biondo si voltò e i loro sguardi si incrociarono. Rose diventò di ghiaccio, l’aveva colta in flagrante, lei lo stava guardando. Lui le rivolse uno sguardo sorpreso, ma subito seguito da un sorriso malizioso. Era davvero insopportabile, perché doveva sempre rovinare tutto? Perché doveva essere così idiota? “A che ora dobbiamo andare?” Riportò la sua concentrazione su Lily, o almeno ci provò. Si perché in quel momento, dietro le spalle della sua cuginetta qualcosa catturò nuovamente la sua attenzione. Lucy McLuggan, Serpeverde del suo stesso anno, la gatta morta per eccellenza, in quel momento si stava sedendo sulle ginocchia di Scorpius e.. lo baciava, lo baciava sulla bocca?!?!?! Ma che diavolo faceva? Lui le stringeva i fianchi, come aveva fatto con lei appena due ore prima, e adesso? Baciava la sgualdrina per eccellenza davanti a tutti? Si sentì così umiliata, presa in giro. Si alzò di scatto “Andiamo Lily, devi aiutarmi, non so cosa mettere!” “Ma Rosie, è domani sera!” “DAI!” Lily non discusse oltre e si alzò.  Lanciò un’ultima occhiata alla tavola di fronte con un leggero senso di nausea “Se è il gioco che vuoi, il gioco avrai!” Sibilò la rossa tra i denti, oh si, gliel’avrebbe fatta vedere! 



















 
Angolino di Kath:
Lo so, lo so, è tardissimooooooooo! Ma è stato un periodaccio tra scuola, compiti, imminenti vacanze e via dicendo! Comunque eccomi qua con un nuovo capitolo, un capitolo di passaggio, ma spero vi piaccia! Ringrazio tanto chi mi segue\preferisce\ricorda, siete fantastici. Uno speciale ringraziamento va a 
InsurgentRose mi recensisce dal primo capitolo, ti adoro <3  a presto 
Kath

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 7: Let's Party! ***


Let’s Party!
 
 
 
 
Aprì di colpo gli occhi e fece per alzarsi. Fu colpita da un forte cerchio alla testa, le tempie cominciarono a martellare e  uno strano senso di nausea salì all’altezza dello stomaco. Rallentò i movimenti tenendosi la fronte con la mano e, faticosamente, si sedette, con le spalle appoggiate alla testiera del letto.  La stanza era avvolta nel buio, la luce della luna che filtrava dalla finestra la ombreggiava leggermente. Rose fece un respiro profondo e tolse la mano dalla fronte. Sussultò appena quando si rese conto che il colore delle lenzuola che l’avvolgevano era un freddo e acceso.. verde? Si stropicciò gli occhi cercando di vedere meglio, magari era solo un effetto della luce. Alzò lo sguardo verso il soffitto che, fiero, mostrava appesi degli stendardi Serpeverde. D’un tratto cominciò ad avere freddo, forse perché si  era resa conto di essere nei sotterranei, o semplicemente perché, oltre le lenzuola, nient’altro la copriva! Già, Rose la-ragazza-perfetta Weasley, si era risvegliata in un letto che non era il suo, in un dormitorio che non era il suo, con i postumi di una sbronza e completamente nuda, tanto di cappello. Il rumore che proveniva dalla doccia serviva solo a riaffermare l’idea che da quando si era svegliata si era fatta strada nella sua mente..
 

Qualche ora prima..



“Sei sicura che non sia troppo corto? Ho delle magliette che arrivano più in basso!” “Vai benissimo, non essere la solita guastafeste, hai delle belle gambe, mostrale!” Il riflesso di Lily che si metteva il rossetto nello specchio, le fece l’occhiolino. “Se non ti fidi di me, guardati!” Dalle due dello stesso pomeriggio, Rose era stata rapita da sua cugina che l’aveva sottoposta al ‘trattamento completo’, erano passate sei ore e ancora non era riuscita a specchiarsi. Si decise che si, era arrivato il momento! Mentre si dirigeva lentamente allo specchio (camminare con quelle scarpe era praticamente impossibile, come avrebbe fatto per tutta la sera?) aveva il cuore in gola e teneva gli occhi socchiusi. Non che non si fidasse di Lily, per la festa di fine estate aveva fatto miracoli, ma in quella situazione il fattore sole-mare aveva contribuito  un sacco, lo sanno tutti che d’estate è facile essere più belli. In pieno autunno invece, a scuola, l’abbronzatura aveva lasciato  spazio al pallore annuale e poi Lily ci aveva messo così tanto, chissà che con tutto quel trucco non sarebbe sembrata uno di quegli spaventosi clawn babbani. Si fece coraggio, 1,2,3..
Wow, sua cugina aveva ragione! Era fantastica, il vestito bianco aderiva perfettamente alle sue forme, arrivava appena sopra le ginocchia, in effetti, non era poi così corto. La scollatura a barca metteva in evidenza il suo lungo collo da cigno, ornato di una meravigliosa collana di pietre nere, e quelle scarpe poi? Un semplice decolté nero in pelle lucida, con un tacco a spillo a dir poco vertiginoso, le slanciavano la gamba a tal punto di farla sembrare chilometrica, lei che si e no arrivava al metro e sessantacinque. Non era molto truccata, o se così fosse stato non si notava per niente. Il mascherone che si era immaginata, in realtà consisteva in una leggerissima linea di eye-liner e qualche spazzolata di mascara che facevano sembrare i suoi occhi ancora più grandi e ancora più blu. Infine Lily aveva insistito per aggiustarle i capelli, ci era voluta una vita, ma il risultato la lasciava senza parole. I suoi ricci ribelli erano stati trasformati in dolci e morbide onde che gli ricadevano sulle spalle, dando ancora più armonia e sinuosità alla figura completa, era davvero bella! Sorpresa e compiaciuta, cominciò a guardarsi a fondo, non si era mai vista così bella, non aveva mai pensato di poterlo essere fino a questo punto, invece eccola lì, non più la ragazzina sfigata di qualche mese prima, la rosa era fiorita, eccome se era fiorita. “Che ti avevo detto?” Lily le sorrise affettuosamente, passandole il rossetto “Oh, Lily, io.. non.. non ho parole” Una lacrima di gioia le scese sulla guancia. “No Rose, ti prego, altrimenti piango anche io!” La piccola Potter la abbracciò ridendo, per evitare di commuoversi, le voleva così bene, avrebbe fatto di tutto per lei. “Questo però è meglio che te lo metti dopo cena, così eviti di sbavarti!” “Si, va bene!” Rose acconsentì, asciugandosi la lacrima, facendo attenzione a non rovinarsi il trucco. “Ah, togliti le scarpe, fai un incantesimo di estensione irriconoscibile alla borsetta e mettile lì dentro. Poi infilati il mantello della divisa, Dominique sarà qui a momenti. Ricordati, a cena non devi fare ASSOLUTAMENTE riferimento alla festa, Rose è importante! Se la McGranitt ci scopre è la fine!” Rose continuò ad annuire, ma non era più troppo convinta di quello che stava facendo. E se l’avessero scoperta? E se l’avessero espulsa? Sua madre l’avrebbe uccisa, sarebbe stata una grande delusione! Oh, no, non poteva nemmeno pensarci. Ma, infondo i suoi cugini lo avevano fatto così tante volte, non era successo mai niente, perché doveva succedere proprio quella sera? La sua capacità logica le confermò che le probabilità erano davvero remote e si tranquillizzò. Ma si, infondo la curiosità di scoprire cosa succedesse in quelle serate proibite in cui tutto era concesso, che l’ansia di poco prima si era trasformata in eccitazione, non vedeva l’ora! “Dai, mettetevi il mantello e scendiamo, la festa inizia alle dieci, abbiamo solo un paio d’ore per cena, muovetevi.” Dominique era arrivata, Rose si guardò un’ultima volta, poi eseguì velocemente tutti gli ordini che Lily le aveva dettato poco prima “Ok, sono ponta!” “Cugina, stai alla grande, stasera li stenderai tutti!” “Grazie, Domi!” E tutte e tre si diressero nella Sala Grande.
Durante la cena, Rose cercò di mantenere la calma, ma sotto sotto, fremeva. Si perché, nel tavolo di fronte al loro, Scorpius e Lucy (oh Merlino, i nomi dei due ragazzi più viscidi di Hogwarts, detti insieme, sembravano ancora più viscidi) non facevano che ridacchiare e flirtare, era davvero insopportabile da guardare. Non che Rose li VOLESSE guardare, ma le stavano proprio di fronte! Quell’immagine le fece solo salire il nervosismo, ma dopotutto era sempre nervosa quando si trattava di Malfoy, quell’idiota trovava sempre un modo per non farla rimanere tranquilla. Smise di guardarli e cercò di concentrarsi su ciò che le sue cugine stavano dicendo. “..Nott. Stasera ci riuscirò!” “Ma Domi, ci provi da due anni, non è il caso di cambiare bersaglio?” “La perseveranza, alle volte, paga!” Dominique alzò il calice d’acqua verso Lily, facendola sorridere! “Tu invece? Su chi ti ‘butti’ stasera, Rosie?” “Io?! Io non..” “Guarda guarda.” La interruppe la cugina, dandole una leggera gomitata mentre scrutava il tavolo dei Serpeverde. “Zabini, ti sta puntando.” “Ma che dici?!” “Si si, guarda tu stessa!” Rose alzò svogliatamente gli occhi verso il tavolo e notò che, seduto vicino a suo cugino Albus e a Nott, Lucas (così si chiamava Zabini) la stava guardando. I loro sguardi si incrociarono e a quel punto, lui le sorrise. Un po’ imbarazzata e un po’ impacciata, ricambiò il sorriso, per poi abbassare gli occhi sul suo piatto. “Oh per Morgana! Tu gli piaciii! Rose è fantastico!” “Mi ha solo sorriso, è un ragazzo educato, tutto qui!” “ Ma se ti stava letteralmente mangiando con gli occhi!” La rossa scosse la testa, senza dire nulla. “Beh? Che male ci sarebbe, è un gran figo!” Aggiunse Lily, dopo essersi voltata per dare una bella occhiata al ragazzo. In effetti aveva ragione, era alto, aveva gli occhi verdi e due spalle da far invidia ad un nuotatore, si un ‘gran figo’ . “Rosie, promettimi che stasera ci vai a parlare.” “Dominique, sei fuori di testa per caso?!” “Promettimelo! Dai, per una volta fai qualcosa solo per il gusto di farlo. Cosa può succedere di male?” Già, in fondo, che poteva succedere di male? Solo perché Joel era solo un deficiente e il suo primo vero bacio lo aveva dato a quel puttaniere di Malfoy, non significava che anche Zabini rientrasse nella categoria degli sbagliati. E poi, cosa aveva da perdere? Non era questo che la Nuova- Rose voleva? Divertirsi come una normale sedicenne? “E va bene!Va bene! Ci andrò! Promesso!” Le due cugine urlacchiarono di gioia contemporaneamente, poi tutte e tre scoppiarono a ridere.
Erano le dieci meno cinque e le tre ragazze, dopo essersi tolte il mantello, aver rindossato le scarpe con i tacchi e sistemate il trucco, si stavano silenziosamente dirigendo verso i sotterranei. Tutto quel segreto era così emozionante, stavano trasgredendo le regole e Rose si sentiva così bene nel farlo, per la prima volta in vita sua si sentiva davvero libera di fare ciò che voleva, era una sensazione fantastica. Entrarono dietro un gruppetto di Corvonero del loro stesso anno che, chissà come, conoscevano la parola d’ordine. Rose adesso era un po’ nervosa, lei non era un tipo da feste , ma niente ripensamenti, ormai c’era, non sarebbe tornata indietro!
La Sala Comune era piena di gente, sembrava che tutti gli studenti, dal quarto anno in su, stessero partecipando. Tutti ballavano e bevevano, sembrava una di quelle feste che Rose aveva visto solo nei telefilm babbani. E lei, aveva sempre preferito rimanere in camera, da sola, invece di socializzare partecipando a feste come quella? Doveva essere veramente pazza! Lily si era dileguata appena erano entrate, forse aveva trovato qualche sua amica o.. amico, senza dubbio una compagnia migliore rispetto a  due cugine, una delle quali non sapeva neanche cosa stesse facendo. La rossa sorrise a questo pensiero, Lily era più piccola, ma ahimè, era molto più sveglia di lei. “Tieni Rose” Dominique le passo un bicchierone di carta pieno fino all’orlo. “Cos’è?” “Oh, un po’ di ‘coraggio liquido’. Dai, tutto d’un fiato!” In quel  momento Rose vide che, in uno dei divanetti che erano stati spostati al muro per far spazio al centro della sala, Scorpius stava letteralmente succhiando la faccia di Lucy, spalmatagli addosso. Il vestito supercorto che indossava era salito in modo indecente, era un miracolo che l’inguine fosse ancora coperto.  Rose strizzò gli occhi e buttò giù l’intero contenuto del bicchiere. “Ahhhh! Ma è fortissimo, sei impazzita?” “ Ti ci vuole una spintarella, devi andare da Zabini, ricordi?” Dominique la guardò alzando un sopracciglio, come per sfidarla. Pensava davvero che non lo avrebbe fatto? Guardò di nuovo quei due, che erano sul punto di concepire un bambino e una voglia matta di dimostrare qualcosa si impossessò di lei. Anche lei era bella, anche lei era sexy, anche lei era in grado di conquistare qualcuno! Si voltò di nuovo verso Dominique, lasciandole il bicchiere vuoto “Molto bene, a più tardi.. forse!” Sorrise in modo malizioso, si scostò i capelli con la mano e, ancheggiando, si diresse verso Zabini che armeggiava con il giradischi. La sua fu una vera e propria sfilata, la notarono tutti, perfino Scorpius che aveva una stupenda e disponibilissima ragazza sdraiata sopra di lui, una volta che l’ebbe vista, non riuscì a smettere di guardarla. Aveva fatto scendere Lucy e l’aveva allontanata da se, era rimasto ammaliato dalla straordinaria bellezza ingenua di Rose che non riusciva a concentrarsi su altro. Ma che gli succedeva? Una ragazza come la McLuggan gli si offriva su un piatto d’argento e lui cosa faceva? La respingeva per andare dietro a quella frigida della Weasley? Sembrava una barzelletta, ma di quelle brutte, quelle che non fanno ridere. Si perché, quando si era alzato per seguirla, si era accorto che l’obiettivo di Rose era Lucas, uno dei suoi migliori amici. Sentì una morsa allo stomaco, possibile che fosse geloso? “Scorp, Scorp devi venire con me, è finito il ghiaccio, dobbiamo andare in cucina a recuperarne dell’altro.” Albus lo prese per un gomito e lo trascinò fuori dal dormitorio. “Che fa Zabini con tua cugina?” Chiese Malfoy, cercando di essere il più discreto e distaccato possibile. “Non lo so, solo che da quando ha saputo che stasera veniva, era diventato euforico, credo che Rose gli piaccia!” Disse Albus, senza reale interesse. A Scorpius mancò il respiro per un secondo, conosceva bene le capacità seduttive del suo amico, ma si tranquillizzò subito. Conosceva bene anche Rose, non si sarebbe lasciata abbindolare troppo facilmente, probabilmente sarebbe tornata nella sua stanza da un momento all’altro. Fu questo che pensò quando, tornando con il ghiaccio, non la vide,  la solita fricchettona!
 
 
Di tutta fretta si rimise la biancheria e afferrò la prima cosa che le capitò sotto tiro per uscire. La sua camicia? Vabbe, l’avrebbe lavata e gliel’avrebbe riportata, adesso doveva andarsene. Non che si fosse pentita, aveva perso la verginità e allora? Era successo nel modo in cui aveva sempre sperato succedesse, niente sentimenti, niente storie solo.. azione! L’unica cosa a cui non era pronta era l’imbarazzo del dopo, e se lui le avesse chiesto di restare? Oh no, non sarebbe successo, raccolse le sue cose e così, con solo quell’enorme camicia in dosso, era sgusciata fuori da quella stanza come un gatto. Percorse il corridoio il più silenziosamente possibile, cercando di non schiacciare i bicchieri che erano ancora a terra, chissà chi avrebbe pulito quella schifezza? Si fermò di fronte alla porta chiusa, era notte fonda, ci voleva la parola d’ordine per uscire! Miseriaccia, e adesso? Fu tentata di andare a svegliare Albus, ma come gli avrebbe spiegato la sua mise? Per fortuna, in quel momento, qualcuno uscì dal bagno comune. Fanculo quello che avrebbero pensato, l’unica cosa che voleva in quel momento era uscire! Quello che si manifestò, però fu molto più imbarazzante di qualunque altra cosa potesse immaginarsi. Era Scorpius, era SCORPIUS! Ma che aveva fatto di male nella sua vita precedente per meritarsi tutte queste umiliazioni, tutte con la persona che odiava(?) di più al mondo? Lui la stava guardando, la scrutava, era sorpreso, era incuriosito era shoccato? Improvvisamente Rose si sentì fiera di se stessa, in qualche modo gliel’aveva fatta. Vedi mio caro, non sei l’unico che sa come divertirsi, avrebbe voluto dirgli, ma trovò che un silenzio eloquente sarebbe stato molto più efficace. Rimasero a guardarsi negli occhi per qualche secondo, sfidandosi a vicenda. “Senti, potresti aprire?” Fu lei a parlare. Dal canto suo, Scorpius la superò sussurrò la parola d’ordine e la porta si aprì. Si voltò nuovamente verso di lei, ricominciando a guardarla. Rose non gli disse nulla, a testa alta, con disinvoltura (anche se mezza nuda) si avvicinò alla porta. “Buonanotte” sussurrò con un mezzo sorriso una volta vicina al ragazzo che non si era mosso, poi si dileguò nel buoi dei sotterranei.










Angolino di Kath:
Ciao ragazzi!!! Allora? Vi ho shoccato? Spero tanto di si, mi sono divertita un sacco a scriverlo e spero piaccia anche a voi. Ringrazio tutti i miei lettori, vi amo troppo! Fatemi sapere che ne pensate, un bacio <3

Kath

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8: Sempre tu.. ***






 

 Sempre tu.. (Capitolo 8)


 
Quando si svegliò quella mattina, Scorpius aveva un diavolo per capello. Non era abituato a dividere la stanza con qualcuno e di certo Albus Potter e John Nott non erano i migliori con cui farlo. Erano suoi amici, ma erano davvero degli animali: durante la notte non avevano fatto altro che russare, Albus addirittura aveva cominciato un discorso incomprensibile che era durato un’ora abbondante. Anche la loro igiene lasciava davvero a desiderare, era comprensibile che Lucas non volesse portare le sue ‘conquiste’ in quella porcilaia, come gli stessi Albus e John. A dire il vero succedeva spesso dopo le feste, Scorpius aveva reso la sua camera di Prefetto un bene comune, da dividere con i suoi amici, chi ne aveva bisogno ne usufruiva. Purtroppo mai la sua generosità era stata peggio ripagata.  
Ad un certo punto della serata Nott gli si era avvicinato e lo aveva informato che Lucas aveva compagnia, non che ne fosse sorpreso, in effetti Zabini era un ottimo ammaliatore e riscuoteva un gran successo con le ragazze, se non fossero stati così amici lo avrebbe considerato il suo rivale numero uno. Ma quando era uscito dal bagno, qualche ora prima,  un istinto omicida si era  impossessato di  lui. No, non poteva essere. Era un’allucinazione, insomma era impossibile! L’alcool gli stava giocando un brutto scherzo, o magari stava sognando, magari aveva battuto forte la testa e queste erano le conseguenze. Tutto era più realistico che credere che quello che stesse accadendo fosse vero. In quale universo Rose Weasley sarebbe potuta uscire dalla stanza che lui stesso aveva prestato ad uno dei suoi migliori amici (per scopi tutt’altro che innocenti) con solo un’enorme camicia indosso? Si era rassegnato all’evidenza nel momento in cui lei gli si era palesata davanti, in tutto il suo splendore seminudo, non si ricordava di averla mai trovata così bella. La camicia, dalla fretta, era stata abbottonata solo al centro, così da lasciar intravedere le curve morbide del suo seno, racchiuso nel reggiseno di pizzo nero. I capelli erano arruffati e la pelle lattea era stata deturpata da un piccolo segno rosso all’altezza del collo. Zabini lo faceva sempre, era un segno distintivo, una specie di marchio. Scorpius aveva ingoiato a fatica  il rospo che gli era salito all’altezza della gola, era tutto troppo evidente per cercare una risposta alternativa, Lucas si era fatto la Weasley, punto. Per il resto della notte, l’idea di loro due che si strusciavano, si toccavano e gemevano nel SUO letto era stata così insopportabile che gli era stato impossibile prendere sonno. Chissà come ci era riuscito al primo spuntare delle luci dell’alba, ma il suo orologio segnava le otto ed era di nuovo sveglio. Aveva bisogno di una doccia, ma nel suo bagno. Voleva un po’ di privacy, chissenefrega se avrebbe dovuto cacciare Lucas, la stanza era la sua, giusto?
 
Era arrivata in camera sua senza alcun problema, non aveva fatto rumore e nessuno si era accorto che era tornata così tardi. Si era ficcata sotto le coperte con ancora quella camicia addosso, ripensando, soddisfatta, all’espressione sconvolta che aveva fatto Malfoy quando l’aveva vista uscire dalla stanza di Zabini. Non avevano parlato, non si erano detti nulla, ma l’evidenza della situazione le lasciava un enorme sorriso sulle labbra. Quando si era svegliata non si ricordava di essersi mai sentita meglio. Era riposata, era tranquilla, era.. felice. Si tolse la camicia e cominciò a guardarla. Il pensiero tornò subito a Lucas e a quanto era successo la sera prima. Era stato dolce, tranquillo, era stato tutto molto spontaneo. Non si era sentita obbligata, in quel momento aveva sentito che quella era la cosa più giusta da fare e.. beh, l’aveva fatta. In questo momento si sentiva così bene. Era bello agire d’impulso, senza stare troppo a ragionare sulle cose, era una donna matura che si prendeva ciò che voleva. Lavò velocemente la camicia di Lucas e la asciugò con un incantesimo, poi decise di farsi una doccia prima dell’inizio delle lezioni. Con l’asciugamano legato all’altezza del seno, si legò i capelli in uno chignon disordinato e si avvicinò al lavandino, prendendo lo spazzolino. Alzò gli occhi e guardò la sua immagine riflessa nello specchio: gote colorite, labbra rosee e leggermente gonfie, occhi di un blu ancora più intenso. Sorrise quando notò una macchiolina rossa sul collo, poco sotto l’orecchio. Cominciò ad accarezzarla con la punta dell’indice, “Sei la bellissima Rose”, la dolce voce suadente di Lucas le rimbombava in testa, lasciandole brividi lungo tutta la schiena. Era stato tutto perfetto, ma era inutile illudersi, stavamo parlando di Zabini, il secondo sciupa femmine di Hogwarts (il primo, ovviamente, era Malfoy), come poteva anche solo pensare che si sarebbe interessato a lei? Era stata il divertimento di una sera, ne era consapevole, ma non era così sconvolta. Sorrise di nuovo, cominciando a lavarsi i denti, almeno poteva vantarsi di averne avuto un po’!

Scorpius era riuscito a non incontrarlo la mattina, dal momento che era già uscito dalla sua stanza, ma a colazione era stato inevitabile. “E’ stato grandioso, mai avrei pensato che la Weasley potesse..” “Ok, Lucas, è abbastanza!” il biondo non ce la faceva più ad ascoltare quanto Rose fosse eccitante e bla bla bla.. gli era persino passata la fame. “Che c’è che non va?” C’è che non mi va giù che ti sei scopato Rose e che non fai altro che vantartene cazzone vagante, ecco cosa c’è! Ma non glielo avrebbe mai detto, anche perché non era assolutamente in grado di spiegargli il motivo per cui questa ‘cosa’ gli desse così tanto fastidio, insomma Rose non era niente per lui, le stava antipatica, o almeno così credeva.. Si perché da quando l’aveva baciata, inutile far finta di niente, tutte le volte aveva preso lui l’iniziativa (non che lei si fosse mai tirata indietro, ma era sempre stato lui ad iniziare), qualcosa in lui era cambiato. Non vedeva più Rose come la ragazzina frigida e secchiona, ma più come una bella ragazza i grado di suscitargli.. sensazioni. Ecco perché l’idea stessa di essere stato scavalcato e per di più da un suo amico, lo mandava su tutte le furie. Ma Lucas era come lui, il tipo da una notte, aveva avuto Rose, quindi ora sarebbe passato alla preda successiva. “Niente amico, è che sono così stanco! Non so davvero come tu faccia a dormire con quei due, sono più schifosi di un troll!” Sorrise, cercando di far finta di niente, facendo ridacchiare anche l’amico.. Per un soffio.
 
 
“Che cosa non ci hai detto?” Davanti a lei Dominique e Lily avevano cominciato il loro terzo grado. Rose non era capace di fingere, non sapeva mentire, avrebbe confessato tutto da un momento all’altro, come un bambino sorpreso con le mani nella marmellata. “Di che parli?” Finse indifferenza, senza però riuscire a guardarla in faccia. “Sembri diversa, da quando siamo arrivate non hai fatto altro che giocherellare con quel cucchiaio, non hai messo in bocca niente e non hai detto una parola. Che cosa non ci hai detto, Rose?” Ripetè la domanda, enfatizzando ogni parola, mentre Lily, accanto a lei, alzava un sopracciglio,inquisitoria.  “Niente.” Il tono della sua voce era talmente acuto che non era riuscita a convincere nemmeno se stessa, come avrebbe fatto a cascarci Dominique? “CHE-COSA-NON-CI-HAI-DETTO?” La guardava così intensamente che Rose non ce la fece più “SonostataalettoconLucas!” Disse d’un fiato, con gli occhi chiusi, per paura della reazione che le cugine avrebbero avuto. “COSA???????” strillò Dominique, mentre Lily sputò sul tavolo il succo di Zucca che stava bevendo. “Shhh!” “Oh Merlino Rosie, è fantastico! E com’è stato? Cioè, è bravo come dicono?” “Beh, io non lo so.. Insomma..” “Ma ti ha fatto.. male?” Chiese piano Lily, quasi preoccupata. “No, è stato dolce..” Sorrise di nuovo, da quella mattina aveva sorriso almeno un centinaio di volte, ripensando alla notte precedente, era normale? “ E adesso?” “Adesso niente, Domi, è di Lucas che si parla, non mi aspetto certo che si presenterà sotto la torre di Grifondoro su un cavallo bianco e che insieme rincorreremo il tramonto. E’ successo e non mi pento, ma non mi aspetto niente di più che una stretta di mano quando gli ridarò la camicia, probabilmente, sarà l’ultima volta che gli parlerò!” “Hai anche preso la sua camicia? Chi sei tu, che ne hai fatto di Rose?!”
La prima lezione del giorno era Trasfigurazione con i Serpeverde, quale momento migliore per riconsegnare la camicia e dire addio per sempre a quel gran pezzo di ragazzo? Era fortunata, perché quel corso non era frequentato da suo cugino Albus, così il tutto si sarebbe svolto in segreto, non era necessario che sapesse che la sua adorata Rosie aveva perso la verginità con uno dei suoi migliori amici, giusto?
Era appoggiato ad un banco nell’ultima fila “Adesso o mai più!” si disse piano e gli si avvicinò. “Ciao, scusa se me ne sono andata ma.. Cioè io non avrei voluto.. Si veramente si, altrimenti perché lo avrei fatto, insom..” Il suo sproloquio fu però interrotto da Lucas, che chiuse delicatamente le labbra sulle sue, con un bacio. Rose fu sorpresa inizialmente, ma quando riconobbe il calore e la familiarità di quel contatto, chiuse gli occhi e si lasciò trasportare.  Il ragazzo la prese per i fianchi, facendola avvicinare e Rose, intrecciò le braccia dietro il suo collo. “Buongiorno” Sussurrò Lucas sulle sue labbra, strappandole un sorriso timido “Buongiorno” Rispose, senza però smettere di tenerlo, neanche lui aveva mollato la presa su di lei. Era tutto vero? Davvero si stavano scambiando effusioni davanti a tutti? Era fantastico! “Ti ho riportato la camicia!” Disse la rossa, cercando di tornare sulla terra, per quanto fosse possibile. “Quale camicia?”  “Questa, quella che ieri sera ho preso dalla tua camera, per uscire!” “Vorrai dire, la MIA camicia. L’hai anche lavata? Che pensiero tenero!” Era arrivato Scorpius e la stava guardando in modo strano, tra il divertito e lo stizzoso.  “Che stai dicendo?” Rose non riusciva a capire, ma Lucas non diceva una parola. “Questa è la mia camicia.” Ripetè, strappandogliela dalle mani in modo brusco. “La camera in cui hai fatto sesso con Lucas, era la mia! Non hai pensato che lui non è un Prefetto? Ti facevo più sveglia Weasley! Comunque tranquilla, ho  cambiato le lenzuola!” Sorrise, un sorriso maligno. Ma certo, ora era tutto più chiaro. Effettivamente Lucas non era Prefetto, tantomeno Caposcuola, come faceva ad avere una camera personale? Era stata nella stanza di Malfoy.. non era un’ingenua, suo cugino le aveva raccontato come veniva utilizzata quella stanza. Con quella confessione , Scorpius, aveva appena distrutto l’idea che Rose si era fatta della sua prima volta,in un secondo! Lo sapeva e trovava un piacere perverso nell’averlo fatto. 
La ragazza era sconvolta, non riusciva a guardare in faccia nessuno dei due, si sentiva usata, si sentiva di non valere niente. In quel momento entrò la McGranitt “Weasley, a posto, comincia la lezione!” Guardò per l’ultima volta Scorpius, che ghignava, perché doveva rovinare sempre tutto?











Angolino di Kath:
Ciao ragazzi!! Tanti auguri (anche sse in ritardo :D) Allora? Che mi dite? Capitolo stranuccio, nato da un apparente colpo di genio, ahahahah, ditemi se vi piace, o cosa ne pensate! Ringrazio tutti quelli che mi seguono\preferiscono\ricordano love yah! Kisses <3
Kath

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Capitolo 10
*** Capitolo 9: Belle sorprese (?) ***


 

Belle sorprese(?) (capitolo 9)




Al suono della campanella, uscì dall’aula il più velocemente possibile, in modo da confondersi con la fiumata di studenti che, man mano, stavano riempiendo i corridoi. Il nervosismo si era impossessato di lei a tal punto che dovette chiudersi nel primo stanzino delle scope che trovò, per calmarsi. Sbattè la porta alle sue spalle, ci si appoggiò e scivolò per terra, il capo rivolto verso l’alto. Fece un respiro profondo, chiudendo gli occhi.. ancora.. ancora.. Era così arrabbiata che faticava a pensare in modo lucido. Scrollò leggermente la testa per riordinare le idee: era andata a letto con Lucas; era andata a letto con Lucas nella stanza di Scorpius; era andata a letto con Lucas, nella stanza di Scorpius e aveva preso la sua camicia, e l’aveva anche lavata! Era talmente imbarazzata, non tanto perché la sua prima volta era stata con qualcuno che non amava, infondo era quello che voleva, ma non sopportava l’idea che qualcuno (anche se indirettamente) si fosse intromesso. Se poi era di Malfoy che si trattava, era anche peggio! Era riuscito ad infiltrarsi anche nel più intimo dei momenti, solo perchè non era innamorata di Lucas, non significava che ciò che avevano condiviso non fosse comunque importante, insomma era stato il primo! Da ora in poi, il ricordo che avrebbe avuto di quella notte, sarebbe stato rovinato dall’ormai inevitabile presenza di Scorpius, ed era una sensazione odiosa. Poteva solo lontanamente immaginare quanto questo potesse essere piacevole per quel viscido Serpeverde, ma, come dicono i babbani, la frittata era fatta, a Rose rimaneva solo il compito di salvare il salvabile.

Non si sarebbe mostrata a disagio, o imbarazzata (anche se solo Merlino sapeva quanto lo fosse), sarebbe rimasta impassibile e non avrebbe incoraggiato provocazioni di nessun tipo, perché ce ne sarebbero state, eccome se ce ne sarebbero state!

Si tirò su e aprì la porta, l’ultima cosa che voleva era che quella situazione assurda compromettesse la sua media scolastica, anche se si comportava come una ‘normale’ sedicenne, le sue priorità non erano di certo cambiate, i suoi geni Granger prendevano spesso il sopravvento.

Uscì e si diresse verso l’aula di Incantesimi, per tutto il giorno non avrebbe avuto più lezioni con i Serpeverde, il che era un bene, così avrebbe avuto tempo di pensare a cosa fare. Beh, non che ci fosse molto che poteva fare. Come aveva detto a Dominique un paio d’ore prima, non si aspettava certo di diventare la ragazza di Lucas, ma quel bacio dolce, quel buongiorno sussurrato, quel lieve modo di carezzarle i fianchi e quel bel sorriso sincero che le aveva rivolto, l’avevano mandata un po’ in confusione.. Chi si comporta così con qualcuno che non gli interessa? Non è un modo molto intelligente per scaricare una persona.

O magari era semplicemente un ringraziamento, come quando ci si stringe la mano dopo una partita di Quidditch, che ne poteva sapere lei? Non era solita frequentare.. quella.. stanza, non sapeva come funzionavano le dinamiche del ‘giorno dopo’. Comunque non aveva intenzione di farsi illusioni, non aveva intenzione di dire nulla a Lucas, già era stata abbastanza patetica la sua faccia quando aveva scoperto la verità sulla camera. Scoperto poi, nessuno aveva cercato di nasconderle che quella stanza non fosse di Zabini, solo che in quel momento non le era neanche passato per la mente!

Il suo ragionamento la prese così tanto, che non si rese conto che, davanti all’aula, qualcuno la stava aspettando. Lucas era lì in piedi, appoggiato allo stipite, con il ciuffo calato sulla fronte e un’espressione di attesa dipinta sul viso. A Rose venne un colpo. In un attimo era diventata rigidissima, quasi non riusciva a muoversi, non si aspettava di rivederlo così presto, credeva di avere tutto il tempo di pensare a un bel discorso, o magari sarebbe riuscita ad evitarlo, almeno per un po’: Piano miseramente fallito!

Non appena si accorse della presenza della ragazza, Lucas si illuminò, increspando le labbra in un sorriso meraviglioso, a Rose mancò un battito. “Ehi!” Le sussurrò, avvicinandosi. Incapace di proferir parola o qualsiasi altro tipo di suono, cercò di piegare la bocca in quello che doveva essere un sorriso, la ragazzina insicura e timida era tornata alla carica, fantastico. “Sei uscita di corsa prima, non ho fatto in tempo a raggiungerti, pensavo che dovessimo.. parlare..” Così dicendo si spostò il ciuffo all’indietro con una mano, dando a Rose una visuale migliore dei suoi occhi smeraldo, aprì la bocca senza dire nulla, cavolo, com’era bello..

Passarono diversi secondi e l’espressione di Lucas che la invitava a prendere parte alla conversazione che fino a quel momento era stata monopolizzata da lui, la riportò coi piedi per terra. Scosse leggermente la testa, cercando di riacquistare un minimo di concentrazione, non era molto facile con un pezzo di ragazzo del genere così vicino. “Ehm.. si! Parlare! Certo! Dimmi!” disse tutto velocemente e, mentre lo faceva, i suoi occhi si spostavano freneticamente a destra e a sinistra, evitando, in modo plateale, di incontrare quelli di lui. Quando se ne accorse, Lucas sorrise dolcemente, trovava l’imbarazzo di Rose a dir poco adorabile. “Sono stato bene con te ieri sera..” Si era avvicinato pericolosamente, il tono di voce era diventato grave, suadente, il respiro caldo si infrangeva contro la pelle del suo collo, quando le sussurrò all’orecchio “Non mi dispiacerebbe farlo ricapitare, tu che dici?”

Brividi corsero lungo la sua schiena all’udire quelle parole soffiate, piene di promesse. “CERTO!”, avrebbe voluto urlare, “Certo che voglio che risucceda!”

Ma era troppo intelligente per non capire che se si fosse concessa così facilmente, sarebbe diventata una di quelle oche senza cervello che Lucas si portava a letto quando non aveva nulla da fare. Conosceva bene quel tipo di ragazzi, suo cugino Al era uno di loro. Se si fosse mostrata subito disponibile, sarebbe passata per una facile, come la McLuggan! Oh no, no, no, assolutamente no, era davvero l’ultima cosa che avrebbe voluto.

Comunque non voleva dire di no a Lucas, solo una stupida lo avrebbe fatto, ma se lui si sarebbe divertito con lei, come era certa che sarebbe successo, allora anche lei voleva divertirsi. Decise perciò di rimanere in silenzio, aspettando la prossima mossa dell’abile maestro di seduzione che aveva di fronte: vediamo che ti inventi ora, Zabini! pensò sogghignando.

Si guardarono negli occhi per un minuto buono, ma Rose non cedette, non voleva essere lei a parlare, anche a costo di rimanere lì per tutta l’ora (i propositi di poco prima erano andati a farsi benedire, stupidi geni Weasley!) “Posso aspettare qui quanto vuoi, ma dovrai spiegarlo tu a Lumacorno, sai, non sono un granchè in Pozioni..” Sorrise malizioso, avvicinandosi di nuovo a Rose, questa volta fermandosi a due centimetri dalle sue labbra. Oh, com’era invitante, appena un movimento e avrebbe sentito di nuovo il sapore e la morbidezza di quella bocca esperta, lui si che ci sapeva fare, non quanto Scorpius ma.. Miseriaccia Rose! Come poteva fare un paragone simile in quella situazione?? Senza dubbio Malfoy era un gran baciatore, ma come poteva pensare a lui in un momento del genere?

Maledicendosi, si riconcentrò su quello che stava succedendo, ricacciando Malfoy e la sua bella boccaccia in un angolo remoto della mente, sperando che ci sarebbe rimasto il più a lungo possibile. Si spostò appena all’indietro “Beh, ho una buona influenza su Lumacorno, ma dubito che tu abbia la stessa su Vitius, perciò credo che entrerò, sai, non voglio fare troppo tardi, ma se tu vuoi rimanere, fa pure, o magari ci vediamo dopo..” Gli fece l’occhiolino, dopo di che lo superò e scomparve dentro, chiudendosi la porta alle spalle. La fissò con un’espressione ebete finchè non uscì dal suo campo visivo, le sue ultime parole, piene di speranza, lo avevano mandato fuori di testa. Non gli era mai capitato di interessarsi tanto ad una ragazza con cui aveva fatto sesso, ma Rose era diversa. Era una delle poche che gli suscitava curiosità e aveva tutta l’intenzione di soddisfare questa curiosità, voleva.. conoscerla.

Riemerse dal suo stato trasognante non appena si accorse che il corridoio era deserto. Oh cavolo, doveva muoversi, non poteva fare tardi ad un’altra lezione di Pozioni, l’ultima cosa di cui aveva bisogno era un’altra ora di punizione passata a catalogare Mandragole con la professoressa Sprite. Cominciò a correre, scapicollandosi pur di essere il più veloce possibile, sperava che Albus o Nott, o magari Malfoy, insomma che qualcuno lo avesse coperto.

“Oh, signor Zabini, Malfoy mi ha informato riguardo il suo malanno, si sente meglio?” “Io.. Ehm..” Tentennò appena, rivolgendo un’occhiata veloce a Scorpius che, nel frattempo, aveva cominciato ad annuire. “Si, professore, molto meglio, grazie!” “Allora si sieda, la lezione di oggi richiede la massima attenzione da parte di tutti!” Senza aggiungere altro, Lucas si sedette all’ultimo banco, nel posto accanto a Scorpius, tirando un sospiro di sollievo “Uh, grazie amico!” “Ma si può sapere dove cazzo eri?” “Stamattina avevo tutta l’intenzione di parlare con Rose, riguardo quello che è successo stanotte, chiederle di uscire magari..” “Frena, frena, ou, frena.. Tu vuoi chiedere alla Weasley di uscire?” “A ROSE!” lo corresse Lucas, “E, si, volevo farlo, prima che tu rovinassi tutto, a proposito, non potevi stare zitto?! Comunque l’ho aspettata fuori dall’aula di Incantesimi, ecco perché ho fatto tardi?” “L’hai aspettata fuori dall’aula? Luc, stai scherzando spero!”Il ragazzo scosse la testa, perplesso.”Che c’è di male scusa?” “Stiamo parlando della Weasley!” Lucas gli lanciò un’occhiataccia. “Ok, come vuoi, Rose, ma è sempre lei! L’antipatica e secchiona cugina di Albus, è irritante, fastidiosa, è..” bellissima, avrebbe voluto aggiungere, fortunatamente quella parola gli morì in gola, chissà che sarebbe successo se l’avesse pronunciata. La verità era che stava disperatamente cercando di dissuadere l’interesse che Lucas stava cominciando a nutrire per Rose per il semplice motivo che non sopportava l’idea di vederli insieme. Già era abbastanza irritante la consapevolezza che avessero scopato, per di più nel suo letto (oh, se era irritante!), ma il pensiero che tra loro potesse nascere qualcosa di più cominciava a logorarlo. Ma non era nella posizione di dire nulla a nessuno, tutti erano a conoscenza dello storico odio che li ‘univa’, ma da quando si erano baciati, in Scorpius qualcosa era cambiato e questa sensazione gli bruciava dentro. “Mi ha detto, ci vediamo dopo!” Gongolò Lucas, un sorriso smagliante che gli arrivava fino alle orecchie. A Scorpius venne la nausea, davvero il suo amico era così emozionato all’idea che Rose potesse uscire con lui? Questa cosa andava fermata prima che degenerasse, ne valeva la sua sanità mentale!





Angolino di Kath:
Ehilà, bella gente! Lo so, lo so, ci ho messo un pò a pubblicare, ma tra vacanza, scuola ricominciata, compiti, sono super-iper-mega-impegnata! Comunque, ecco il mio nuovo capitolo, un capitolo di passaggio, ma spero comque che sia di vostro gradimento. Il prossimo sarà mooooooolto più esplosivo, ve l'assicuro. Un bacio, come sempre, va ai miei fedelissimi che ricordano\seguono\preferiscono, siete adorabili! Un bacione grande, alla prossima (presto) <3
Kath


 


 


 


 


 


 


 

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Capitolo 11
*** Capitolo 9.5: Come me li immagino ***


                                        Come me li immagino...


                                         

ROSE                                                      SCORPIUS                                           DOMINIQUE                                   LUCAS


                                                         

ALBUS                                                                                  LUCY                                                                            LILY




Angolino di Kath:
Vi ho fregato non è un capitolo ahahahahahh :) Comunque dato che  la mia fedelissima 
InsurgentRose era curiosa di sapere come fossero i miei personaggi, ho deciso di dedicare una pagina interamente a loro! Allora, che ne pensate? Vi piacciono? Sono curiosa di conoscere i vostri commenti, ci vediamo al prossimo capitolo, un bacio<3
Kath

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Capitolo 12
*** Capitolo 10: Zabini 1 Malfoy 0 ***


 
Zabini 1 Malfoy 0 (Capitolo 10)



A Rose non erano mai piaciute le favole. Da piccola, sua madre, aveva provato a raccontarle le meravigliose storie di Biancaneve, Cenerentola o della Bella Addormentata, lei stessa le aveva sempre adorate, ma Rose, ad ogni “C’era una volta”, aggrottava la fronte e metteva il broncio. Non le capiva, il “Principe Azzurro”, il “Vissero per sempre felici e contenti”, la lasciavano sempre un po’ interdetta. Quell’amore incondizionato che spingeva la principessa di turno a lasciare tutto e tutti, a montare il cavallo bianco e a inseguire il tramonto insieme al suo innamorato, era troppo.. troppo assurdo. Non aveva avuto alcun tipo di esperienza con i ragazzi fino ad allora, ma era piena di cugini chiacchieroni che non vedevano l’ora di vantarsi  delle loro storielle di una notte, o di come sia “Facile scaricare, dopo il primo appuntamento”. Quei comportamenti ridicoli avevano fomentato, negli anni, la teoria di Rose “Il principe di Biancaneve non farebbe mai una cosa del genere.” Forse era per quello che era sempre stata così ostile ad ogni approccio fin da ragazzina, talmente ostile che alla fine, sempre meno ragazzi le si avvicinavano. Era tornata a scuola con il solo intento di divertirsi, aveva deciso di essere meno rigida, di lasciarsi un po’ andare, ma mai avrebbe pensato di potersi sentire così. Evidentemente si era sbagliata, il Principe Azzurro esisteva e portava il nome di Lucas Zabini. Rose non era una romantica, non lo era mai stata, non le piacevano le sdolcinatezze, ma da quando aveva cominciato ad uscire con Lucas, era cambiato tutto. Si tenevano  per mano nei corridoi, si scambiavano occhiate dolci durante le lezioni, passeggiavano abbracciati sulla riva del Lago Nero durante le fredde serate di novembre. Rose, per la prima volta nella sua vita, era felice; per la prima volta sentiva di capire perché le favole piacessero tanto alle  ragazze, infondo non erano poi così male.

“Siete così carini!” Sospirò Dominique quando Rose, dopo essere stata accompagnata dal suo ragazzo (sì, poteva usare quell’appellativo, era fantastico!) al tavolo di Grifondoro e dopo averlo salutato con un tenero bacio a fior di labbra, si era seduta con lei per la colazione. La rossa era troppo euforica per rispondere, così si limitò a sorridere, un sorriso radioso, che fece sbuffare la cugina  “Merlino, quanto ti invidio. Sei felice, schifosamente felice, mi fai venire la nausea. E smettila di sorridere.” Tirandole un pezzettino di pane, Dominique mise un broncio scherzoso che fece ridere di gusto Rose. “Andiamo Domi, non essere acida!” “Acida? Acida?? Io non sono acida, sei tu che sei diventata tutta cuori e zuccherini, solo a guardarti potrei ammalarmi di diabete!” “La solita esagerata! Comunque, hai da fare oggi pomeriggio?” “No, credo di no, perché che vuoi fare?” Chiese Dominique con noncuranza. “Beh, ci sarebbe la partita Serpeverde-Tassorosso. Lo so che a noi non interessa, ma Luc mi ha detto che gli avrebbe fatto piacere se fossi andata. Vieni con me? Ti preeeego!” La bionda fece un sorrisino malefico. “Oh, così avresti bisogno di me?” “Dai Domi, lo so che vuoi venire, non vedevi l’ora di trovare una scusa per poter fissare Nott per più di due secondi alla volta, quindi, in teoria, sono io che sto facendo un favore a te!” Dominique si zittì, Rose l’aveva colta in fallo. Si imbronciò di nuovo “Ti fa male frequentare quel covo di serpi, stai diventando come loro.”  “E’ proprio per questo che ho bisogno che tu venga con me, non mi va di essere da sola in mezzo a tutti quei viscidi, non sarei in grado di sopportare la vista della McLuggan che fa il tifo per ‘Scorpiuccio’ a pochi metri da me!” “Scorpiuccio??” Chiese Domi, confusa. “Oh, si, il suo ‘Scorpiuccio’ !!” “Ma è.. è.. Orribile!” “Già!!”
 
Era una delle prime partite dell’anno, non una di quelle importanti, non una in cui si discute l’esito del campionato studentesco, eppure, nello spogliatoio Serpeverde, non volava una mosca. Tassorosso era una vittoria facile, da ormai una decina di anni la Coppa delle Case si disputava tra i discendenti di Salazar e Grifondoro, ma questo non significava che la partita dovesse essere presa sotto gamba. Tutti seri, tutti tesi, tutti concentrati. Tutti tranne uno. Scorpius aveva la testa altrove. Da quando Lucas aveva cominciato ad uscire ufficialmente con la Weasley, la sua capacità di concentrazione era precipitata . Il Quidditch era una delle poche cose che veramente riuscivano a fargli dare il meglio di se, ma ultimamente era stato tutto un disastro. Gli allenamenti pre-partita erano stati catastrofici, non era riuscito a prendere quel dannato boccino nemmeno una volta, una!!! Per la prima volta in vita sua era preoccupato. Non lo era mai stato, salire a cavallo della scopa, inseguire e acchiappare al volo il boccino d’oro, vincere, quella era ormai normale amministrazione, solo contro i Grifondoro poteva essere un po’ più insicuro, ma non era quello il caso. “Tutto bene amico?” Chiese Albus, dandogli una leggera pacca sulla spalla. “Io.. Si, tutto alla grande, stavo solo.. Stavo solo riflettendo.” Cercò di sorridere, ci si mise d’impegno, l’ultima cosa di cui aveva bisogno in quel momento era un terzo grado. “Ok, non vorrei distoglierti dai tuoi pensieri profondi, ma dobbiamo andare!” Annuì, più per se stesso che per Albus. Era arrivato il momento, fece un grosso respiro e scrollò le spalle, scacciando dalla mente ogni tipo di distrazione, visualizzò il boccino: la partita andava vinta, o meglio, era lui che doveva vincerla.
 
“No, Rose, non se ne parla! Mi hai trascinata qui e va bene, ma non mi costringerai anche ad indossare quella stupida sciarpa, credo di avere una strana allergia per quei colori!” Dominique aveva cominciato a fare storie da quando erano uscite dal dormitorio, Rose sapeva che era tutta una scena per mascherare la sua vera voglia di stare lì. Sua cugina non aveva mai avuto il coraggio di chiederle di andare a vedere le partite dei Serpeverde, si limitava a guardare quelle che giocavano contro i Grifondoro, ma in quel caso, doveva tifargli contro. Questo falso disinteresse in principio era dolce, ma adesso stava diventando insopportabile. “Nessuno ti ha trascinato da nessuna parte, so bene che sei più che contenta di stare qui, quindi, invece di fare l’isterica, potresti prendere questa cavolo di sciarpa, così andremo a vedere il ragazzo a cui sbavi dietro da ben due anni, senza problemi!” Dominique serrò le labbra, guardando con stizza la cugina che l’aveva smontata in meno di due secondi. Le prese violentemente la sciarpa dalle mani, poi, riducendo gli occhi ad una fessura, sibilò “Ti odio, lo sai questo?” e la superò, andando a sedersi sulla fila di panche più basse, di fronte alla transenna. “Mi adori invece, lo sappiamo entrambe!”, sorrise in modo affettuoso Rose, poi la raggiunse.
Madama Boom lanciò la Pluffa fischiando e la partita cominciò. I Serpeverde presero in mano le redini del gioco fin da subito, erano veloci, la Pluffa non faceva altro che entrare negli anelli degli avversari, il povero portiere non sapeva più dove guardare. Lucas era ovunque, quel giorno era proprio in forma, segnava di continuo. All’ennesimo lancio ben riuscito, Rose saltò in piedi, cominciando a battere le mani, sporgendosi alla transenna, gridando forte il suo nome. Quando se ne accorse, il ragazzo, si avvicinò agli spalti, raggiungendola “Sei venuta!” gli occhi della ragazza erano diventati due cuoricini palpitanti “Passavo di qui..” sorrise. Lucas si sporse ancora un pochino verso di lei e, cogliendola di sorpresa, poggiò poggiò le labbra sulle sue. La tifoseria esplose in fischi e applausi, facendo arrossire violentemente la ragazza. Tutto quel marasma catturò l’attenzione di Scorpius che, quando si accorse di quello che stava succedendo, fu assalito da una rabbia omicida. Ma che diavolo faceva Lucas? Era forse impazzito? Perché stava baciando la Weasley nel bel mezzo della partita? Era un comportamento inaccettabile! Stava cercando di convincersi che a dargli fastidio fosse il poco rispetto che Lucas stesse mostrando per la situazione in cui si trovavano, ma la verità era che Scorpius Malfoy era geloso di Rose Weasley, geloso marcio!! Si sentiva come spodestato, era lui quello che di solito faceva la differenza in una partita , è il Cercatore che determina la vittoria, non un semplice Cacciatore! E poi quel bacio, quel bacio era suo, conosceva la Weasley da più tempo, l’aveva baciata per primo, Lucas non aveva alcun diritto di portarglielo via. Lucas fece l’occhiolino a Rose che guardò in basso, imbarazzata, per poi tornare in ‘campo’, più gasato di prima. Fu allora che il boccino passò a un palmo di distanza dal naso di Malfoy che, senza pensarci due volte, si lanciò al suo inseguimento. In quello stesso istante, Lucas era in equilibrio sulla scopa, con le braccia rivolte al cielo, facendo segno a Nott di passargli la Pluffa. Successe tutto in un secondo: un minuto prima Lucas stava per prendere la Pluffa e segnare di nuovo e un minuto dopo era appeso alla scopa solo con le mani, rischiando di cadere e rompersi chissà quante ossa. Tutto per colpa di Malfoy che, concentrato per prendere il boccino, non si era nemmeno reso conto di essergli passato troppo vicino e di avergli fatto perdere l’equilibrio. Tutti si fermarono, dalle gradinate provenivano solo sussurri preoccupati, Rose smise di respirare. Per fortuna Lucas era piuttosto agile e riuscì a rimettersi a cavallo della scopa dopo qualche secondo, ma quegli attimi furono spaventosi. L’unico che aveva fatto finta di niente era stato Scorpius che, invece, continuava imperterrito il suo inseguimento. Alla fine ebbe la meglio, prese finalmente il boccino e Serpeverde vinse la partita. Si sentiva soddisfatto di se stesso, era così che doveva andare fin dall’inizio, lui era il migliore, punto!  Aveva riacquistato la sua sicurezza, il suo sprezzante sorrisino era tornato a decorargli il volto, era più Scorpius Malfoy che mai. Scese a terra, lanciando occhiate maliziose a tutte le ragazze che gli passavano davanti, probabilmente quello per la Weasley era solo un incaponimento momentaneo, ma la scuola era piena di belle ragazze disponibili e con Lucas impegnato a fare il bravo fidanzatino, ne avrebbe avute di più per se. Intravide Lucy e sorrise con se stesso, preda numero uno!
Lucas scese dalla scopa ancora un po’ frastornato, da tre anni giocava a Quidditch eppure non gli era mai capitato di trovarsi in una situazione simile, doveva ammettere di aver avuto paura! “Oh mamma, Luc! Stai bene?” Rose si era fatta largo tra la folla e aveva raggiunto Lucas gettandogli le braccia al collo, abbracciandolo stretto. Lui ricambiò l’abbraccio affondandogli una mano tra i capelli, l’altra a carezzarle il fianco, invaso da una meravigliosa sensazione di sollievo. “Si, si, sto bene, solo.. Ma che gli è preso a Scorpius? Non si è nemmeno fermato!” Con gli occhi cominciò a cercarlo e lo notò in un angolo intento a parlottare con la McLuggan. Anche Rose lo vide e, capendo cosa stava facendo, emise un suono del tutto simile a un conato di vomito, quel tipo di scena le faceva sempre venire un senso di nausea. “Scusa un attimo!”

La rabbia si era impossessata di Lucas in un attimo, quello doveva essere uno dei suoi migliori amici, perché aveva fatto una cosa del genere e non si era nemmeno scusato? Che cazzo gli era preso?? Raggiunse Scorpius e la sua amichetta in un attimo “Tesoro, puoi lasciarci soli un attimo? DEVO parlare con lui!” si rivolse a Lucy con finta cortesia, la ragazza alzò gli occhi al cielo e se ne andò senza dire una parola. “Luc ma che fai?” “NO, Scorpius Tu che cazzo fai?  Mi sei venuto addosso, stavo per cadere, potevo rompermi l’osso del collo e tu fai finta di niente?!” “Senti bello, non è colpa mia se eri troppo occupato a fare gli occhi dolci alla tua puttana invece di pensare alla partita.” Non pensava veramente quello, non pensava assolutamente che Rose fosse una puttana, ma la gelosia si era impossessata ancora di lui e non aveva più il controllo di quello che diceva. Lucas non ci vide più, come si permetteva quello stronzo di dire certe cose di Rose? Non ci pensò due volte e gli mollò un destro, dritto sul naso! “Non permetterti mai più di dire certe cose sulla mia ragazza! Stronzo!” Detto questo si allontanò, lasciandolo sanguinante appoggiato al muro. Non tanto quel pugno, ma quelle ultime due parole, quelle si che facevano male. La mia ragazza.. Ormai era così, Rose era la ragazza di Lucas e Scorpius non poteva farci nulla!




















Angolino di Kath:
Mi prostro davanti a voi e alla vostra pazienza. Sono imperdonabile, lo so, ma questo periodo dell'anno è micidiale e non ho avuto neanche il tempo per respirare. Non sono neanche riuscita a rispondere alle vostre recensioni, e questo mi dispiace un sacco. Comunque, per quanto riguarda il "Capitolo" con solo le foto, sono contenta che vi sia piaciuta la mia visione, a parte Scorp (mi dispiace ma io Alex Pettyfer non ce lo vedo prorpio!). Comunque che ne pensate di questo capitolo? Fatemelo sapere e GIURO E SPERGIURO che questa volta risponderò, parola di Scout! Un vbacione a tutti, vi adoro soprattutto perchè sopportate i miei ritardi (anche quello mentale, ahahahah) Un bacione
Kath <3

 

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Capitolo 13
*** Capitolo 11: "L'altra Weasley" ***




"L'altra Weasley"(Capitolo 11)



Si guardò allo specchio, l’espressione severa. Avvicinò l’indice al labbro inferiore, sfiorandolo appena. Fu pervaso da una fitta di dolore acuto che lo fece sobbalzare, maledizione! Ci aveva tenuto il ghiaccio per più di un’ora, eppure faceva ancora male, molto male, la zona colpita si era gonfiata e un meraviglioso taglio ornava la sua bocca velenosa, ma almeno aveva smesso di sanguinare
Dopo la partita si era fiondato in camera sua e aveva chiuso la porta, senza parlare con nessuno.
Per fortuna nessuno se ne era accorto, erano tutti in fibrillazione per la vittoria e per la preparazione dell’imminente festa per celebrare quest’ultima, che era stato piuttosto facile per lui sparire.
Ma sapeva che non avrebbe potuto nascondersi ancora a lungo, infondo, era stato lui a prendere il Boccino, lui aveva vinto quella dannatissima partita, lui doveva essere presente a quella stramaledetta festa. Alzò gli occhi al cielo, per poi socchiuderli e fare un respiro profondo, come avrebbe spiegato ad Al e John quello che era successo? Loro quattro erano amici da sempre, avrebbero percepito subito la tensione tra lui e Luc. Senza contare che quello che aveva detto di Rose andava ben oltre i soliti dispetti che caratterizzavano il loro rapporto, quello era un insulto, un insulto grave, non si sarebbe stupito se anche Albus, una volta venutone a conoscenza,  avesse desiderato fargli provare del dolore fisico.
Buttò un’occhiata alla sveglia sopra il comodino, erano già le sette e mezza! Cominciò a spogliarsi, gettando i vestiti dove capitava e si diresse in bagno. Aprì l’acqua calda e  si infilò sotto il getto bollente, cercando di non pensare a tutte quelle cose assurde che erano successe nelle ultime tre ore. Poggiò stancamente la fronte alla parete della doccia.. Rose la puttana di Lucas.. diede un pugno alla parete, così forte che, per un attimo, non sentì la mano, poi gli si informicolì. Si sentì frustrato e arrabbiato, ce l’aveva a morte con se stesso, come aveva fatto a perdere il controllo così? Fino a quel momento non aveva capito quanto i suoi sentimenti per la Weasley fossero profondi, ma questo non lo fece sentire meglio, anzi, lo spaventò ancora di più. Lui era uno che aveva avuto un sacco di ragazze, davvero, erano tante, eppure nessuna, nessuna, lo aveva mai fatto andare così fuori di testa! Ma la cosa peggiore era che non solo la ragazza in questione era  felicemente impegnata, ma lo era con il suo migliore amico, il ragazzo che conosceva fin da bambino,  quello che considerava il fratello che non aveva mai avuto. Dopo il suo siparietto e il pugno ricevuto, Scorpius non era più tanto sicuro che Lucas lo avrebbe perdonato, lo avrebbe perso? Non si sarebbero parlati più?
Uscì dalla doccia e si asciugò velocemente, era ora di cena, era ora di scoprire che cosa sarebbe successo adesso, era ora di affrontare Lucas.
Si diresse nella Sala Grande, teso come una corda di violino. Non era mai stato così nervoso, neanche prima di un compito per cui non aveva studiato, in quei casi, chissà come, se la cavava sempre, qualcuno veniva sempre in suo aiuto, ma non era sicuro che anche ora ci sarebbe stato qualcuno, con tutte le probabilità sarebbe rimasto solo. Quando entrò nella sala, il suo sguardo si fermò su una cascata di riccioli rossi fulvi.
LEI!
Era girata di spalle, intenta a chiacchierare con le sue compagne, ma, come se avesse sentito il peso degli occhi di Scorpius su di se, si voltò. Occhi blu su occhi grigi, ghiaccio che si scioglieva nell’oceano, un lungo ed intenso momento di sorpresa da parte di entrambi.
Rose lo guardava, interrogativa,ma Scorpius non riuscì a decifrare veramente la sua espressione, sapeva quello che era successo? Se non lo sapeva, perché non lo sapeva?
Lucas glielo avrebbe detto? Dio, com’era bella!
Scorpius scosse leggermente la testa, distogliendo lo sguardo, non era certo quello il momento di formulare pensieri del genere, ma gli era venuto spontaneo,  era questo lo fece rabbrividire, la Weasley gli piaceva, ormai era evidente, doveva solo cercare di reprimere questa.. ‘cosa’ e sarebbe svanita da sola, come l’effetto di una pozione, dopo qualche ora svanisce da se! Giusto?
Si diresse al tavolo dei Serpeverde come un condannato a morte si dirige verso il boia, ormai  è spacciato, lo sa, da li a pochi minuti morirà, così Scorpius si avvicinò al tavolo a cui tutti e tre i suoi amici erano già seduti, preparandosi al peggio, un’umiliazione pubblica, un paio di schiantesimi, qualche pugno in faccia, o da qualsivoglia altra parte del corpo.
“Ehi, amico, ci hai messo una vita, Luc ci ha detto che sei scivolato nella doccia e che hai preso una bella botta, mi stavo preoccupando, stavo per venire a cercarti!!”
Scorpius fu preso in contropiede, come? Inciampato nella doccia? Cioè.. Lucas non aveva intenzione di raccontare tutta la faccenda agli altri? Senza capire, in preda alla sorpresa, Scorpius rivolse il più interrogativo degli sguardi a Lucas, cercando spiegazioni. Trovò gli occhi verdi dell’amico (poteva ancora chiamarlo amico?), inchiodati a lui, l’espressione severa, che gli fece un cenno con il capo, un cenno così discreto che solo Scorpius colse. “Si..Beh..Io.. Si.. Sono.. Sono scivolato, e.. e ho sbattuto la faccia su.. sulla panca dello spogliatoio, così sono corso in camera a prendere il ghiaccio!”  Lucas non smise un attimo di guardarlo, gli occhi erano pungenti, come spilli, era così chiaro che lo avrebbe volentieri preso a pugni di nuovo, ma allora perché lo aveva coperto?
La cena fu tranquilla, per tutto il tempo Scorpius continuò a parlare con Albus della festa, mentre Lucas era impegnato in una conversazione a tema ignoto con John, nessuna scenata, nessun osso rotto, niente di niente. In compenso però, Zabini e Malfoy non si rivolsero la minima parola, Scorpius aveva capito che l’altro era ancora troppo arrabbiato per sentire anche la più prostrata delle scuse, così decise di far finta di nulla, gli avrebbe chiesto scusa in un altro momento, o magari la cosa sarebbe scemata da se, come il suo sicuramente TEMPORANEO interesse per Rose. Si, dopotutto, tra qualche ora ci sarebbe stata una festa, un grande festa, perché avrebbe dovuto essere preoccupato per qualcosa che, a quanto pareva, non era successa? Avrebbe bevuto, si sarebbe ubriacato e sarebbe andato a letto con una delle tante ragazze eccitate per la vittoria che gli si sarebbero presentate davanti.. Magari anche più di una! Era tornato in se, chi era lo scemo disperato di poco prima? Certamente non Scorpius Malfoy!
 
**
 
Un vestitino nero, aderente, senza spalline; un paio di decolté tacco dodici fuxia; capelli biondi mossi, lasciati sciolti sulla schiena; un bicchiere in mano. Dominique Weasley non era mai stata più bella e più annoiata di così. Mentre tutti si divertivano, ballavano, chiacchieravano, pomiciavano e.. facevano altro, lei se ne stava lì in piedi, vicino al tavolo degli alcolici, riempendosi il bicchiere troppo frequentemente. Perché aveva lasciato che Rose la convincesse ad andare a quella stupidissima festa? Sapeva come sarebbe finita ancora prima di accettare. “Ma no Domi, non ti lascerò sola, anche Lucas vorrà stare con i suoi amici!” Ripetè , imitando la voce della cugina in modo antipatico, le ultime parole famose! Odiava quel tipo di situazione, le piacevano le feste, ma non le piaceva essere sola ad una festa. Non avevano fatto in tempo ad entrare, che subito Rose era sparita, lasciando Dominique in compagni di se stessa. In quel covo di vipere non era propriamente a suo agio,  la sua unica speranza era Al, che però in quel momento aveva ben altro da fare, Annie Finnigan era di sicuro una compagnia migliore di una cugina scocciata. Certo non si stava divertendo, ma non aveva alcuna intenzione di andarsene, magari avrebbe visto Nott, lui si sarebbe accorto della sua solitudine, forse le si sarebbe avvicinato e, beh, si sa com’è.. da cosa nasce cosa! Sorrise al pensiero, dopotutto Rose non era stata così egoista, lasciandola sola aveva aperto la possibilità di un qualche approccio anche a Dominique, forse avrebbe finito per ringraziarla.
Purtroppo il suo buon umore durò poco, si perché le bastò alzare la testa per vedere che proprio lì, davanti a lei, la McLuggan aveva scelto come suo ‘amico per una notte’ un ragazzone alto, con degli inconfondibili riccioli neri come la pece. Non era necessario che si voltasse perché Dominique capisse di chi si trattava, ma quando lo fece i suoi grandi occhi neri le tolsero ogni dubbio: Nott!
Solo per un secondo I loro sguardi si incatenarono, l’espressione della bionda era scioccata, ma durò così poco, finchè Lucy non prese John per mano, trascinandolo verso il dormitorio femminile. A Dominique cominciò a bruciare lo stomaco e non era colpa dell’alcool, era sconvolta, chi voleva prendere in giro? Nott non l’avrebbe più considerata, non dopo che.. No, faceva troppo male, non era ancora pronta a ricordare quella storia, ne era rimasta troppo ferita. Il modo migliore che aveva trovato per stare meglio fino a quel momento era non pensarci, fare finta di niente, credere che lui fosse troppo spaventato dai sentimenti che provava per lei, per avvicinarsi di nuovo. Patetico eh? La verità era che lui se ne fregava altamente di lei, Dominique lo sapeva, ma faceva troppo male ammetterlo, dopo quello che era successo..
Scrollò la testa, non voleva pensarci, così appoggiò le labbra al bicchiere e ne tracannò tutto il contenuto. “Ehi, vacci piano altra Weasley!” La bionda posò il bicchiere, voltandosi svogliatamente verso il punto da cui proveniva quella voce. Quando incontrò due occhi di ghiaccio e un ghigno divertito, alzò gli occhi al cielo per poi socchiuderli, sbuffando “Fantastico, adesso sono ‘l’latra Weasley??’ Ora si che mi sento meglio, Malfoy, grazie!” Disse in tono tristemente ironico, si raddrizzò, si lisciò il vestito e cominciò a camminare verso la porta, intenzionata ad uscire, non aveva nessuna voglia di restare lì un minuto di più! Purtroppo il suo corpo non era d’accordo, si sentiva la testa leggera e le gambe tremolanti, aveva bevuto troppo, decisamente! “Ma, stai bene?!” Chiese Scorpius vedendola barcollare. Lei non parlò, si limitò ad annuire sorridendo, ma non riuscì a convincere nemmeno se stessa. Si voltò cercando di riprendere il cammino verso l’uscita, ma questa volta un tacco si impuntò e rischiò di cadere a faccia avanti se, dal dietro, due braccia forti non l’avessero ripresa appena in tempo. “Forse è meglio se ti accompagno, eh?!” rise Malfoy, certo che Dominique ubriaca era davvero uno spasso. “Ma tu non hai nulla da fare? Va a scopare qualche oca come fanno i tuoi amichetti e lasciami stare!” “Oh beh, io lo farei, ma, una volta che ti avrei lascitata, con tutta probabilità tu cadresti ti romperesti un dente e perderesti tutto il tuo fascino. Sapendo di non averti accompagnato, mi sentirei terribilmente in colpa, quindi, io ti accompagno.” A dire la verità, la ragazza non capì bene tutto quello che lui disse, ma acconsentì, per zittirlo. “Fa come ti pare, ma stammi lontano!” e riprese a camminare, ma inciampando di nuovo, decise di togliersi le scarpe, ah, mooolto meglio!
Il corridoio era deserto, un silenzio di tomba caratterizzava quell’ora di notte, sarà stata l’una, minuto più minuto meno. Dominique camminava a passo spedito, le scarpe in una mano, mentre, fedele come un segugio, a pochi metri di distanza, Scorpius le stava dietro. Non avevano parlato, semplicemente il ragazzo voleva assicurarsi che la Weasley arrivasse incolume al dormitorio.
Stavano per girare l’angolo, in modo da arrivare alla scala che portava direttamente alla torre di Grifondoro, quando un rumore gli fece gelare il sangue nelle vene.. un miagolio!! Mrs Purr, la gatta di Gazza, accidenti! Era matematico, dove c’era lei, c’era sicuramente anche il vecchio custode, fantastico! Li avrebbe visti, non c’erano scuse, neanche per un Prefetto, di trovarsi lì in quel momento, era troppo tardi! In più Dominique era completamente andata, che guaio! Ovviamente lei non si accorse di nulla e continuò per la sua strada, quando, ad un tratto, si sentì trascinare bruscamente per un braccio in un posto polveroso e stretto, completamente immerso ne buio. Lo stanzino delle scope, perché erano finiti nello stanzino delle scope?!?!  “Ehi, ma che diavolo f..” non riuscì a finire di parlare che Scorpius le tappò la bocca con una mano, con l’altra si portò un dito alle labbra “Shh” fece piano. Solo in quel momento Dominique si accorse di quanto fossero vicini, il corpo di lui le era attaccato, sentiva il suo respiro caldo sul viso. Era tutto immerso nell’oscurità, l’unica cosa che la ragazza riusciva a vedere erano gli occhi chiari di lui, illuminati, come quelli di un gatto, ma decisamente più intensi. Sentirono uno strascicare dei passi misto ad un rumore di chiavi, tipico di Gazza e Dominique si trovò a trattenere il fiato. Dopo qualche istante, il silenzio tornò ad investire l’atmosfera, l’avevano scampata! I due si sorpresero a fissarsi, la mano di Scorpius ancora sulle labbra di Dominique. Quando se ne accorse, la tolse lentamente, indugiando sulla guancia, la tensione si tagliava col coltello... Chissà come, Dominique ebbe un momento di lucidità “O.. ok, fo.. forse è meglio andare!” “Già..” Sospirò Malfoy, facendole segno con la mano di uscire per prima. La ragazza tastò la porta alla ricerca del pomello, non appena lo trovò, lo fece scattare, facendo si che la luce penetrasse all’interno del ripostiglio, facendole aggrottare la fronte per il fastidio. Uscirono ricominciando a camminare.
“Domi?? Domi ma che diavolo fai???” La voce di Rose le attraversò tutto il corpo, facendole venire la pelle d’oca. Si voltò lentamente, quasi impaurita da quello che avrebbe visto. Ed eccola lì, la sua cuginetta con il suo meraviglioso fidanzato al seguito,con le mani sui fianchi (tipica posizione da “Nonna Molly”), pronta a farle la ramanzina, come al solito. Ma quando notò la sua espressione, trovò qualcosa di diverso, qualcosa che non riuscì a decifrare. Rose le si avvicinò e la prese per un braccio “Mia cugina ubriaca, Malfoy? Davvero? Che classe!” Soffiò con cattiveria, rivolta al ragazzo, era davvero fuori di se. Non gli diede neanche il tempo di rispondere, che erano già sparite dietro l’angolo.
 





Angolino di Kath:
Eccooooooomi quaaaaaaaaaaaaa!! Pensavate che non sarei tornata eh?! Invece ci sono, la vostra Kath non via abbandona, questa è una promessa. Intanto mi scuso con voi per la lunga attesa, ma con la fine della scuola ho avuto mooooolto da fare, ma adesso sono tutta vostra e cercherò di essere il più costante possibile con gli aggiornamenti. Vi ringrazio per la pazienza, questo è stato un capitolo piuttosto difficile da scrivere, spero che vi piaccia, mi raccomando, fatemelo sapere. Intanto ringrazio coloro che anche continuano a seguirmi\preferirmi\ricordarmi, grazie di cuore.. alla prossima che prometto sarà presto, un enorme KISS :* 
Kath <3

 

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Capitolo 14
*** Capitolo 12: G-E-L-O-S-I-A ***


 
G-E-L-O-S-I-A (Capitolo 12)




Lucas guardò Scorpius con sufficienza, scosse la testa, si voltò e tornò indietro,  verso l’ingresso del loro dormitorio. Comunque Scorpius non ci fece molto caso, evidentemente il momento del perdono non era ancora arrivato, pazienza!
Ma Rose piuttosto! Cosa era preso a Rose? La furia con cui aveva afferrato Dominique  e l’aveva portata via, quasi fosse in pericolo di vita, lo fece sorridere. C’era qualcosa di strano e allo stesso tempo familiare, in quell’improvviso scatto d’ira. Insomma, la Weasley era famosa per la sua impulsività ma, quella scenata era.. diversa. Che fosse una goffa e malcelata manifestazione di gelosia? Una strana sensazione si fece lentamente strada dentro di lui; c’era un piacere perverso anche nel solo pensiero di avere il potere di scatenare un tale sentimento in Rose, di sicuro Lucas non ce la faceva. L’autocompiacimento però, durò poco, appena il tempo di ricordarsi che, beh, effettivamente era Zabini il ragazzo della Weasley e che, con tutta probabilità, quella strana reazione le era stata provocata più dal disgusto e dalla stizza, che dalla gelosia. Era chiaro, anche la sola idea che la sua  adorata cuginetta potesse intrattenersi con lui, doveva farle venire l’urticaria. Cominciò a ridacchiare, ripensando alla faccia furente di Rose al momento della ‘scoperta’, Merlino, era troppo divertente! Gelosa o no, che problema c’era? Ogni ragazza ad Hogwarts era stata gelosa di Scorpius Malfoy almeno una volta, di solito capitava la mattina dopo una notte di fuoco, quando lui si lanciava alla ricerca di una nuova preda. Non gli era mai importato più di tanto, perché con Rose doveva essere diverso? Continuando a sorridere, a dire il vero il suo era più un ghigno, si ficcò le mani nelle tasche dei pantaloni, deciso a tornare alla festa, dopotutto la caccia era ancora aperta.
 
 
Durante il tragitto verso la Torre di Grifondoro, l’aveva letteralmente trascinata, la mano stretta come una morsa d’acciaio al suo braccio. Era così arrabbiata! Dominique? Dominique con.. con.. oh Merlino, anche solo il pensiero di loro due insieme le faceva venire i brividi.
Allo stesso tempo, la bionda era del tutto spaesata: un po’ per colpa dell’alcool che ancora aveva in corpo, un po’ per la velocità con cui era accaduto il tutto, non riusciva a capire più nulla; senza contare che la mano con cui Rose la teneva le stava facendo davvero un male cane, che cosa aveva al posto delle dita? Degli uncini?? Non appena entrarono in quella che le parve la camera di sua cugina, Dominique non perse tempo e se la scrollò di dosso: “ Diamine Rose, ma che ti è preso?” chiese dolorante, ancora due minuti, e quel dannato braccio le si sarebbe staccato, poco ma sicuro. A quella domanda, la rossa si irrigidì visibilmente. Fino a quel momento le aveva dato le spalle, ma quando si girò di colpo, Dominique potè notare il suo sguardo omicida, doveva essere proprio nera. “A me? Cosa è preso A ME??” chiese retorica, scandendo ogni singola parola, alzando il tono al pronunciare le ultime due. “ Tu piuttosto? Ma come hai potuto chiuderti nello stanzino insieme a Malfoy, dico Malfoy, Domi!! Ti sei bevuta il cervello per caso??” Era indignata, da quando sua cugina era diventata una di quelle ragazze che si allontanano dalle feste per rinchiudersi dentro gli stanzini con tipi viscidi come Malfoy?
“Guarda che io non  'mi sono chiusa nello stanzino con Malfoy'” rimbeccò Dominique indignata, scimmiottando il tono perentorio di Rose.
“Certamente mia cugina era troppo impegnata a fare chissà che cosa (niente che comunque mi interessi sapere),con quel fantoccio del suo fidanzato per rendersi conto che mi aveva mollata lì, in quel covo di Serpi, completamente sola. Viva l’amicizia!” Sentenziò amara, sedendosi sul letto, di colpo si sentiva così stanca.
“Suvvia, Domi, smettila di fare la vittima! Non credo che ti sia dispiaciuto poi così tanto venire ad una festa alla quale, solo per precisare, non eri neanche stata invitata. Invece di fare l’isterica per essere stata sola quanto? Due minuti? E metterti a insultare Lucas, dovresti ringraziarlo, e me con lui!” Dominique spalancò gli occhi, incredula! Davvero Rose stava dicendo quelle cose? Prima la lasciava in balia di quei discutibili compagni Serpeverde, mentre lei faceva il suo porco comodo con quell’idiota di Zabini; poi l’accusava di essere come quelle oche che Malfoy si portava nello stanzino una sera si e l’altra pure, senza davvero sapere il motivo per cui si erano dovuti chiudere lì; per finire in bellezza, adesso che era diventata popolare, grazie alla sua relazione, le faceva notare deliberatamente la sua.. beh.. sfigataggine. Era davvero troppo, ma come si permetteva? Tutta quella attenzione che adesso le rivolgeva la scuola, solo perché aveva accalappiato uno dei ragazzi più desiderati di Hogwarts le aveva dato alla testa. Da qualche giorno era diventata più egocentrica, più sfacciata, ma era tutto piuttosto sopportabile (dopo anni vissuti nel nulla più assoluto, era ora che si desse una svegliata!), ma questo.. questo era inaccettabile!
“E’ questo che pensi?” Chiese la bionda, alzandosi e avvicinandosi alla porta.
“Beh, è quello che ho detto!” disse Rose con stizza, le braccia incrociate al petto.
“Allora ti interesserà sapere che non ho bisogno della tua carità, che solo perché adesso sei il giocattolino di Lucas Zabini, questo non fa di te Dio sceso in terra.” A quelle parole, Rose stava per rimbeccare, ma fu zittita dalla mano di Dominique che si alzava in aria, era partita in quarta ormai, il suo discorso sarebbe finito tutto d’un fiato. “E come, dove, quando o con chi faccio sesso, NON-SONO-AFFARI-TUOI!” mentì spudoratamente, ma in quel momento non era del tutto lucida e voleva solo fare arrabbiare sua cugina, se lo meritava! Detto ciò si voltò, aprì la porta e uscì, chiudendosela alle spalle con un tonfo sordo.
 
A Rose mancò il fiato per un momento. Sciolse le braccia, lasciandole cadere lungo i fianchi, la bocca spalancata, lo sguardo vuoto, assente. Sentì le ginocchia molli, così si accasciò sul letto, adesso le braccia le avvolgevano l’addome, desiderose di placare l’imminente bruciore che si era andato a piazzare, proprio alla bocca dello stomaco. Ripercorse velocemente l’ultimo quarto d’ora. Non poteva credere di aver dato della puttana a sua cugina (non che avesse proprio usato quella parola, ma il sotto messaggio di quel rimprovero era chiaro: puttana!) e di averle dato della sfigata. Ma quella sensazione che le muoveva le viscere non era causata da quel brutto litigio, ma piuttosto dalla “confessione” che Dominique aveva velenosamente sputato prima di andarsene. Rose si diresse in bagno, decisa a far sparire quel fastidio velocemente. Si appoggiò al lavandino e cominciò a respirare, respirare profondamente. Scorpius e Dominique? Dominique e Scorpius? Quei due nomi roteavano nella sua testa come due insegne a neon esageratamente grandi, la cui luce la stava letteralmente accecando. Così, strizzò forte gli occhi, cercando di scacciare quel pensiero che fu subito sostituito da un altro. Senza rendersene conto, la mente la riportò a quella mattina, sulla riva del Lago Nero. Quegli occhi così grigi e imperscrutabili, erano così profondi che sembravano leggerle dentro; i capelli, leggermente umidi di sudore, gli incorniciavano perfettamente il viso dai meravigliosi lineamenti duri ; quella bocca avvelenata che si era impossessata della sua con vorace dolcezza, assaporando a lungo il piacere di quel bacio proibito. E poi le sue mani, così forti, che la stringevano a se, come a impedirgli di scappare, non lo avrebbe mai ammesso, ma di lì, non si sarebbe mossa per niente al mondo.
 
Scosse violentemente la testa, cercando di scacciare quell’immagine. Era innamorata di Lucas, o almeno questo era ciò che aveva creduto fino a quel momento. Se era davvero innamorata del suo ragazzo, come mai l’idea di Scorpius con un’altra la riduceva in quello stato? Effettivamente, da quando stava con Zabini, non aveva sentito di ragazze che si  intrattenevano (per così dire) con Malfoy, perciò non si era mai posta il problema. Ma nel momento in cui, sua cugina, le aveva detto esplicitamente di “farci sesso”, questo l’aveva mandata fuori di testa, non è che per caso, le piaceva Scorpius? Si prese la testa fra le mani, senza smettere un attimo di scuoterla “No. No. No. Noooo!”
Cominciò a sbuffare, neanche un cavallo sbuffava così forte! Si tirò giù violentemente la zip del vestito, che si tolse in malo modo, e gettò con forza da qualche parte, in un angolo della stanza. Senza poi preoccuparsi di infilarsi un pigiama o una t-shirt, si lanciò a pancia in giù sul letto, la faccia affondata nel cuscino. Cominciò ad urlare, di solito era un buon modo per sfogarsi: soffocare urla nel suo fidato cuscino e addormentarsi stanca morta.
Ma quella notte, non riusciva proprio ad avere pace. La sensazione di nausea non aveva accennato minimamente ad andarsene, semmai era aumentata, senza contare che la mente aveva cominciato a vagare da sola, senza che lei riuscisse più a controllarla. Aveva cominciato a pensare a Lucas, a cosa avrebbe fatto se avesse scoperto che sapere che Dominique se la faceva con Scorpius le provocava quel fastidio, avrebbe subito pensato che fosse gelosa. “E non lo sei?” le chiese la vocina antipatica, quella che lei identificava come la sua coscienza, che si manifestava sempre nei momenti meno opportuni.
Si girò di colpo, trovandosi a rimirare il soffitto. Che cosa si sarebbe inventata ora? Certo, la sua scenata non sarebbe stata facilmente dimenticata, soprattutto da Malfoy, che di solito non perdeva occasione per darle fastidio, sicuramente si sarebbe fatto vedere spesso con Dominique, solo per farle saltare i nervi. Ma la cosa davvero triste di tutta quella situazione, era che a Rose i nervi sarebbero saltati veramente, Merlino solo sapeva quanto!







Angolino di Kath:
Ok, ok, merito parolacce in ogni lingua, davvero sono pronta per i vostri insulti. Ma prima lasciatemi dire che mi dispiace, mi dispiace davvero tanto, non intendevo metterci tutto questo tempo, ma questo capitolo mi è risulatato davveo difficile. Comunque spero che vi piaccia e che continuerete a seguirmi, anche se sono così ritardataria :D alla prossima puntata, ahahaha
un bacione <3
Kath 

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Capitolo 15
*** Capitolo 13: Verità Nascoste.. ***




 
Verità Nascoste (Capitolo 13)



Un mese. 30 giorni. 720 ore. 43.200 minuti. 2.592.000 secondi. Un mese.. Un mese di coccole, un mese di carinerie, un mese di baci romantici e dolci, un mese di amore.. Era passato un mese da quando si era messa con Lucas e tutte le certezze che si era costruita in quel lasso di tempo erano state messe in dubbio da un misero ricordo riportato alla luce da uno stupido litigio. Quel maledettissimo bacio! Rose non aveva fatto altro che pensarci per tutta la notte!  Si era girata e rigirata tra le lenzuola con l’unico obiettivo di scacciare quell’immagine dalla sua testa ma, come le capitava di solito, più voleva scacciare un pensiero e più questo si faceva insistente e vivo. Neanche la stanchezza era riuscita a prendere il sopravvento, non appena si rilassava e chiudeva gli occhi, ecco che cominciava a rivivere la scena, era una tortura!
Si trascinò svogliatamente davanti allo specchio, per la barba di Merlino, un morto aveva sicuramente un aspetto migliore del suo: occhiaie che per poco non toccavano terra e un pallore così accentuato che, a confronto, Voldemort sarebbe sembrato abbronzato.. Mio Dio che orrore! Ma ben le stava, quello era il minimo! Aveva uno ragazzo stupendo che l’adorava, con il quale aveva imparato che cosa significava essere amata e desiderata, che la faceva sentire l’unica ragazza al mondo, e lei? Come lo ripagava? Passando l’intera notte a pensare e ripensare a quell’unico bacio dato a Scorpius? Non mentire a te stessa, Rose, i baci erano due e, ammettilo, entrambi ti hanno lasciata senza fiato! Eccola di nuovo, quella vocetta fastidiosa non poteva proprio  fare a meno di schiaffarle in faccia la dura e amara verità: volente o nolente, in quel momento, Rose aveva in mente solo Scorpius.. Magari era dovuto al fatto che adesso se la faceva con Dominique. Fin da quando erano piccole, lei era sempre stata la più amata, soprattutto dai ragazzi. Stuoli di pretendenti si chinavano davanti alla bellezza nordica di Dominique Weasley, non che questo avesse mai influito con il loro rapporto. Solo che adesso che la cugina aveva conquistato con il suo superfascino anche Malfoy, questo le provocava non poco fastidio. Era una situazione insostenibile!
Lucas era un ragazzo fantastico e lei aveva passato la notte del loro primo mesiversario a pensare a un altro.. Ma che razza di fidanzata era? Una fitta improvvisa le attraversò lo stomaco “Complimenti, Rose, ma non ti vergogni?” Puntò il dito contro il suo riflesso, l’espressione accigliata “Devi toglierti quello stupido Malfoy e le sue stupide relazioni amorose dalla testa, stai con Lucas, per Merlino! Adesso ti cambi, ti trucchi, ti prepari e corri dal tuo fidanzato!” Annuì vigorosamente, sbuffando verso l’alto in modo da scacciare bruscamente una ciocca ribelle sfuggita alla coda. Cominciò il suo restyling facendosi una lunga doccia calda, era un bene che si fosse alzata presto  (beh, a dirla tutta, non aveva proprio dormito). Si truccò appena e decise di lasciare liberi i suoi ricci, anche con la divisa, quella mattina, Rose Weasley era davvero molto carina. Non che di solito non lo fosse, ma in orario scolastico preferiva mantenere un basso profilo: niente trucco e capelli quasi sempre legati. Quella però era un’occasione speciale, Sc..Lucas sarebbe rimasto a bocca aperta. Sei sicura che lo stai facendo per Lucas e non perché Scorpius mostra improvviso interesse per Dominique? Gli vuoi forse far notare che cosa si perde? Ultimamente quella stupida vocina faceva capolino un po’ troppo spesso, che diavolo, certo che lo faceva per Lucas, ovvio, oggi facevano un mese! Ricacciò Scorpius e tutto ciò che lo riguardava nell’angolo più buio della sua mente, si stampò un bel sorriso sulla faccia, prese i suoi libri e uscì, chissà che cosa le avrebbe organizzato Lucas.
 
 
Qualche metro più avanti, in un’altra stanza del dormitorio femminile Grifondoro, la situazione non era certo migliore. La sveglia era suonata alla solita ora, ma la cera di Dominique Weasley era davvero pessima. Dopo essere rientrata in camera, furente e ancora brilla, non si era ne struccata ne spogliata, si era semplicemente buttata a peso morto sul letto ed era crollata, ora però si sentiva uno straccio. Era tutta spettinata, il perfetto make-up della sera prima era colato sulle guance e le sembrava di avere un martello pneumatico nel cervello, una sbronza e una mattinata di lezioni? No, decisamente non poteva funzionare! Si lanciò sotto la doccia decisa in tutto e per tutto a riprendersi, non poteva certo darsi malata, non voleva assolutamente che Rose pensasse che lei non fosse in grado di gestirsi. Ebbene si, aveva bevuto, ma la lite della sera prima se la ricordava per filo e per segno, purtroppo la notte non aveva portato alcun consiglio e, Dominique, era pronta al secondo round, questa volta non avrebbe chiesto scusa a nessuno, lei era la vittima, accidenti!
Fece del suo meglio, ma il pallore e le occhiaie non vennero cancellati dalla doccia, così si vestì,  si legò i lunghi capelli biondi in una coda alta, prese la borsa con i libri ed uscì. Si diresse verso la sala grande per fare colazione, ma la sola idea di mangiare le fece venire un gran senso di nausea, solo il pensiero di un bel bicchiere d’acqua le fece trovare la forza di scendere.
 
Intanto nei sotterranei…
La nottata era stata alquanto divertente, dopo che Rose e Dominique se n’erano andate non aveva certo smesso di divertirsi. Era stato preso per mano da Viky Loren e, come al solito, senza farsi vedere da nessuno, lei lo aveva condotto nella sua stanza di prefetto, e beh, sempre come al solito, si erano dati un bel da fare!
La stanza era immersa nel primo bagliore del giorno, saranno state le sei o giù di lì. Viky dormiva beatamente, le braccia e il volto completamente appoggiati al petto di lui, i lunghissimi capelli corvini le accarezzavano la schiena. Un debole raggio di sole le si posò sul viso, provocando però un improvviso fastidio che la costrinse ad aprire gli occhi. Chiuse e riaprì le palpebre un paio di volte, per abituarsi alla nuova luce, finchè non fu del tutto sveglia. Cominciò ad accarezzare pigramente i pettorali del bellissimo ragazzo che le dormiva accanto, provocandogli dei leggeri brividi. Lui sorrise lievemente, cominciando  a stiracchiarsi, poi aprì gli occhi. Lì puntò verso la ragazza con cui aveva passato la notte, erano ancora gonfi dal sonno, ma quegli occhi parlavano da soli..
“Buongiorno!” Sussurrò Viky, baciandolo lievemente, poi prese il lenzuolo, se lo tirò al seno e si mise a sedere sul letto. “Che ore sono? Devo tornare nella mia stanza!” “Sono le sei, direi di si, è ora che tu te ne vada, non vorrei che la tua piccola Grifondoro ci scoprisse..!” Gli fece l’occhiolino e lui, in risposta, le diede un pizzicotto su un fianco, facendola urlacchiare. “Smettila, Viky, lo sai che Rose non sospetta nulla!” Anche lui si mise a sedere, le spalle poggiate alla testiera del letto. “Lucas, davvero io non ti capisco.. Per quale motivo stai con lei, se poi appena puoi vieni a letto con me?” ammiccò avvicinandosi, baciandogli il lobo e poggiandogli la testa sulla spalla. “Te l’ho già spiegato, mio padre mi ha dato una specie di ultimatum.. Sei uno Zabini e hai 17 anni, devi trovarti una ragazza fissa, io alla tua età ero già impegnato con tua madre, bla bla bla.. ha minacciato di tagliarmi i fondi.. Rose era la scusa perfetta, carina ma abbastanza ingenua da essere abbindolata in due minuti.. Sono amico di Al e ho la sua piena fiducia.. è così presa da me e dall’idea del nostro grande amore che il pensiero che io possa tradirla non la sfiora minimante.. Senza contare che il mio rendimento scolastico è migliorato da quando mi fa i compiti. E’ comodo avere una secchiona innamorata di te, bastano due moine e fa tutto ciò che vuoi!” Sorrise aspramente, il veleno che aveva buttato fuori parlando della sua relazione con Rose era la pura e semplice verità, tutti credevano che ne fosse follemente innamorato, solo con Viky poteva essere sincero e in quei momenti, non si risparmiava affatto. Si rivestì velocemente, sgusciò in corridoio e si infilò nella sua camera, per fortuna nessuno dei suoi amici l’aveva utilizzata la notte precedente.. come avrebbe spiegato la sua assenza?? Quella situazione stava diventando quasi insostenibile, ma Lucas non poteva farne a meno! La prossima volta starò più attento, si disse, perché ci sarebbe stata una prossima volta.. Eccome se ci sarebbe stata…
 
 
Angolino di Kath:
Eccomi qua dopo secoli di smarrimento. Si mi scuso, ma devo ammettere che è stato davvero un periodaccio, mi dispiace di non essermi fatta viva per tutto questo tempo ma.. eccomi qua! Spero che la mia storia continui a piacervi, anche se qualcuno ha smesso di seguirla.. Il capitolo non è molto lungo, ma non volevo mettere troppa carne al fuoco, spero solo che vi abbia sconvolto, almeno un pochino :D vi mando un bacione e aspetto le vostre reazioni, a presto 
Kath <3

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Capitolo 16
*** Capitolo 14: La miglior difesa è l'attacco. ***


La miglior difesa è l'attacco. (Capitolo 14)





Magari era scesa a fare colazione troppo presto.. Dopotutto la festa era finita a chissà che ora, senza contare che Luc faceva parte degli organizzatori e spettava a lui e ai suoi amici mettere in ordine tutto quel disastro prima che gli elfi domestici addetti alla pulizia del dormitorio cominciassero la corvet. Sicuramente era così stanco che si era buttato sul letto senza neanche spogliarsi... Rose si figurò la scena: a pancia sotto, con le braccia nascoste sotto il cuscino, il ciuffo scompigliato a coprirgli leggermente gli occhi chiusi, la bocca semiaperta. Un sorriso ebete le si formò sul volto, quelle poche volte che si era fermata a dormire con lui, si era sempre sorpresa a contemplare quell’immagine. A dire il vero, non dormivano proprio insieme. Dopo i loro incontri intimi, Rose se ne andava sempre. Si coccolavano, si abbracciavano, ma appena lui si abbandonava tra le braccia di Morfeo, Rose, dopo aver dato una sbirciatina a quel meraviglioso panorama, si levava dai piedi. Quando Lucas le aveva chiesto il motivo, lei si era limitata a dire che non voleva che suo cugino la trovasse lì, che anche se Al non aveva mai mostrato alcuna riserva nei confronti del loro rapporto, non le andava di tirare troppo la corda. La spiegazione sembrò essere esaustiva perché Lucas aveva annuito e non era più tornato sull’argomento. Di questo Rose fu grata al cielo, non avrebbe saputo che cosa inventarsi se lui avesse insistito anche solo minimamente. La verità era che non se la sentiva proprio di dormirci insieme. Era una cosa strana da spiegare, a dire il vero non riusciva a capirla neanche lei fino in fondo, ma un conto era andarci a letto, un conto era rimanere lì dopo, condividere ore incoscienti, abbracciati l’uno all’altra, in uno spazio comune così piccolo. Ogni tanto si stupiva di come la sua mente contorta potesse partorire delle idee così strampalate, ma questo era un dato di fatto, Rose non aveva mai passato più di un paio d’ore nel letto del suo fidanzato, eccetto forse la notte della loro prima volta, ma lei era completamente ubriaca e quella non conta. Magari inconsciamente non era altro che una repulsione, non per l’atto in se, ma proprio per il letto. Quel letto che, prima di lei, aveva ospitato Merlino solo sa quante squinzie di non uno, non due, ma ben quattro ragazzi diversi, il solo pensiero la faceva rabbrividire ogni volta. Quando si trovava a rimuginare su questo però, arrivava sempre alla stessa conclusione: “Io amo Lucas, è solo questione di tempo..”

Beh, sicuramente era quella la spiegazione per cui ancora non lo aveva visto quella mattina, senza contare che il venerdì aveva solo Divinazione in comune con i Serpeverde, corso che tra l’altro Lucas nemmeno seguiva, per quanto ne sapeva, poteva anche essersi dato malato. Nulla però potè evitare l’espressione di delusione che si fece largo sul suo volto al formulare quell’ipotesi. Era ingiusto, insomma, il giorno del loro primo mesiversario, il suo ragazzo lo passava a dormire in camera? Non che Rose credesse che queste stupidaggini potessero determinare il buon andamento di una relazione, ma non poteva negare a se stessa che qualche smanceria da fidanzatini non le avesse fatto piacere in un’occasione del genere, specialmente per la nottata che aveva passato. Era riuscita a lasciare quella stanza solo perché, una volta visto Lucas che anche solo le augurava “Felice mesiversario” tutto sarebbe tornato al suo posto. Quelle due semplici parole l’avrebbero rassicurata, avrebbero scacciato via dalla sua mente ogni singolo dubbio, si sarebbe ristabilito il corretto ordine delle cose e tutti sarebbero stati più felici, lei sicuramente. Ma non era così e adesso, sola e sconsolata, si dirigeva svogliatamente verso il tavolo più vicino all’uscita dell’aula, lanciando i libri sopra di esso e sedendosi sbuffando. Mise le mani tra i capelli, tenendosi la fronte qualche secondo, cercando di fare mente locale, un’ora di Divinazione.. stava seriamente pensando di fingere un malanno. L’universo aveva una qualche antipatia nei suoi confronti, non era possibile che ogni volta qualcosa dovesse impedirle di essere serena.

In quel momento un tonfo sordo la scosse dai suoi pensieri. Vide sotto il suo naso un altro libro sbattuto malamente vicino al suo, questa volta la sfera che la Cooman metteva al centro di ogni tavolo rischiò di rovinare a terra, ma i riflessi pronti del nuovo arrivato impedirono l’altrimenti inevitabile pasticcio. Rose alzò svogliatamente gli occhi per capire di chi si trattasse, appena se ne accorse le venne un colpo, NO! “Malfoy! Che fai??” chiese stizzita, raddrizzandosi sulla sedia e incrociando le braccia al petto. Arricciò le labbra e alzò le sopracciglia in attesa di una risposta. Era sempre così quando era indispettita, ormai quell’espressione la conosceva a memoria, aveva cominciato a pensare che la rivolgesse solo ed esclusivamente a lui. Comunque non ci fece molto caso, non più del solito, lasciò a terra la sua borsa: “Mi siedo?!” affermò beffardo, scostando la sedia e mettendosi davanti a lei. “No che non ti siedi!!” Esclamò indignata rivolgendo il più gelido degli sguardi al ragazzo che intanto si era stravaccato sulla sedia, il braccio piegato sulla spalliera, l’espressione annoiata. “Dov’è Albus, perché non ti siedi con lui?!” continuò acida, capendo che lui non si sarebbe mosso di li facilmente. “Tuo cugino non regge più l’alcool come una volta, quando ho bussato stamattina, John mi ha detto che ha passato la notte con la testa nel water, credo si sia dato malato!” disse, senza prestare davvero interesse alla situazione, sembrava che le facesse un favore parlandole, il che, pensò Rose, era ridicolo! Era lui che si era seduto lì, lei c’era da prima, era Malfoy che le aveva imposto la sua presenza, non il contrario, che cavolo!! “Beh, comunque non voglio che ti siedi qui, perciò ti sarei molto grata se cambiassi posto!” Fece un falsissimo sorriso di circostanza, alzando una mano per indicargli la strada. Scorpius la guardò con un ghigno divertito che cominciava a incurvargli le labbra “Senti Weasley, non so che problema tu abbia stamattina, ma se la memoria non mi inganna, e ti assicuro che non lo fa, questo è il posto mio e di Albus da quando, Salazar solo sa per quale motivo, all’inizio dell’anno ci siamo segnati a questo stupido corso. Tu, mia cara, ti siedi sempre lì”alzò una mano per indicarle una tavolo appena due file davanti “Non so per quale strano motivo tu abbia deciso di metterti qui oggi, non mi interessa e non mi da fastidio, ma sappi che io non mi sposterò, tu però sei libera di fare ciò che vuoi!!” Parlò con una lentezza e una chiarezza pari a quella che si usa di solito con un bambino, al che Rose si sentì davvero stupida. Per la prima volta da quando conosceva Malfoy era rimasta ammutolita, non sapeva davvero cosa rispondergli, non le venne alcuna battutina sarcastica o minimamente acida. Non glielo avrebbe mai detto, non gli avrebbe mai dato questa soddisfazione, ma, quell’egocentrico pallone gonfiato aveva ragione. Non sapeva che diavolo fare, per un attimo considerò davvero l’ipotesi di andarsene, ma il suo solito posto era ormai occupato, l’unico rimasto libero era quello in prima fila, ma con un’insegnante imprevedibile come la Cooman, non era mai una scelta saggia sedersi lì. Così, a malincuore, decise di rimanere in silenzio e fare finta di nulla, era sicura che Malfoy le avrebbe fatto passare l’ora peggiore della giornata, ma sempre meglio di farsi leggere il fondo di caffè da quella donna svitata.



Erano ormai passati venti minuti abbondanti dall’inizio della lezione, Rose si era messa in guardia, aspettandosi di tutto dall’occasionale compagno di banco, che però sembrava non mostrare alcun segno di interesse nei suoi confronti. A parte il sorrisetto sghembo che aveva mostrato una volta capito che Rose non si sarebbe spostata, non l’aveva calcolata minimamente, si era limitato a tenere lo sguardo fisso verso la Cooman, scarabocchiando a caso sul blocco aperto. Rose si era voltata un paio di volte a guardarlo, era come se fosse assente, come se pensasse a qualcosa che richiamava la sua totale attenzione. Allora, un ricordo si fece largo nella sua mente, improvvisamente fu tutto più chiaro. Ma certo, come poteva non averci pensato prima?? Dominique.. Scorpius stava pensando a Dominique! Era logico, dopo la loro nottata di fuoco era normale che non pensasse che a lei. Un senso di fastidio si impossessò di lei, facendola indispettire. Ecco perché, pur avendola vicina durante una lezione (cosa più unica che rara) Scorpius si comportava come se non ci fosse. Prima di quel giorno, non avrebbe perso un’occasione così per torturarla, ma quella mattina, poteva essere chiunque, la sua attenzione era rivolta ad altro, o meglio, a UN’ALTRA! Rose inghiottì a vuoto, arricciando il naso. Finalmente Malfoy si era deciso a lasciarla andare, finalmente sembrava che il suo scopo nella vita non fosse più farle passare le pene dell’inferno ogni volta che poteva. Alleluja!... ‘Finalmente? Alleluja?? Seriamente?? A chi la vuoi dare a bere Rosie?? E’ PALESE che ti scoccia, ti stai mangiando le mani!Sei così gelosa che, ormai, non riesci neanche a negartelo!’ Si diede uno schiaffetto in fronte, scacciando via la VocettaLily, che ultimamente le stava troppo tra i piedi, ma insomma, a che cavolo pensava?? Fortunatamente la campanella ebbe pietà di lei e si decise a suonare. Rose non aspettò un secondo di più e, senza dire una parola, raccolse la sua borsa e sparì in corridoio.

Non appena la rossa se ne andò, Scorpius tirò un sospiro di sollievo, portandosi una mano davanti agli occhi, buttando la testa all’indietro. Era stata l’ora più faticosa di tutta la sua vita, ma era riuscito nel suo intento ed era fiero di se stesso. Per quanto avesse tentato di non pensarci, la sera prima non aveva potuto fare a meno di cercare un’interpretazione alla reazione di Rose quando credeva che fosse stato con Dominique. Aveva cercato di tornare a divertirsi, di rimorchiare anche, ma non poteva fare a meno di ripensare a Rose, non poteva fare a meno di chiedersi se davvero fosse gelosa o se fosse tutto frutto della sua malata fantasia. Per questo, una volta tornato in camera da solo, aveva fatto un patto con se stesso: per qualche giorno (non aveva specificato quanto) non l’avrebbe considerata, l’avrebbe trattata come una qualsiasi ragazza di Hogwarts. Faceva molto ‘Una mamma per amica’ (telefilm babbano che sua mamma adorava), ma doveva capire, non ce la faceva più a convivere con questo dubbio, doveva mettersi l’anima in pace il prima possibile e tornare alla sua vita da sballo. Quando, appena entrato in aula, l’aveva vista seduta al Suo banco, si era fermato di colpo. Per un attimo aveva pensato di fare finta di nulla e sedersi altrove, ma poi aveva pensato che quella era la situazione perfetta per sperimentare il suo nuovo metodo. Inutile dire che era stato sfiancante starle così vicino senza parlare o darle anche un minimo di fastidio. Era così abituato ai loro soliti battibecchi e alle frecciatine, che gli era sembrato strano stare lì senza fare nulla. Si era fatto violenza pur di non voltarsi a guardarla, se avesse ascoltato l’istinto, non le avrebbe levato gli occhi di dosso un minuto. Davvero. Non ne andava fiero. Ma, anche se la fatica che aveva fatto era pari a quella che si prova a correre in salita, era davvero soddisfatto. Intanto non si era alzata per cambiare posto, poi era fuggita dall’aula, come se quel comportamento da parte sua la destabilizzasse. Ormai la conosceva troppo bene, sapeva che la sua piccola mente geniale stava già macchinando chissà quali idee malsane, ed era proprio quello che voleva! Rose Weasley era gelosa, senza dubbio!
Compiaciuto di se stesso, prese la borsa e si diresse in corridoio, adesso doveva solo farglielo ammette e godere da impazzire per averla messa spalle al muro un’altra volta, poi avrebbe potuto continuare la sua vita come prima, dopotutto voleva solo avere ragione di nuovo, nient’altro.. No???




Angolino di Kath:
WELAAAA!! Ci sono, mooooolto ispirata, perciò questo è solo un anticipo, da qui a qualche giorno arriverà il resto, questa è una promessa! Intanto che ne pensate? Continua a piacervi speroooo! Un baciotto GIGANTE,  a presto, <3
Kathhhhhhh

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Capitolo 17
*** Capitolo 15: Tentazioni (ir)resistibili. ***


 


Tentazioni (ir)resistibili.  (Capitolo 15)




Era tutta la mattina che Lucas non faceva che nascondersi, correva da un’aula ad un'altra il più velocemente possibile, prendendo anche corridoi secondari, tutto questo per evitare di incontrala. Era il giorno del loro mesiversario e lui era troppo impegnato ad approfondire il rapporto con Vicky invece di preparare una qualche stupida e smielata sorpresa per la sua ragazza, quella vera (o almeno, quella ufficiale!). A dirla tutta quell’evento gli sarebbe passato totalmente di mente se, uscito dalla doccia, non avesse distrattamente buttato l’occhio sul calendario che teneva sul comodino, notando l’enorme cuore rosso che Rose aveva disegnato alla data odierna. Era completamente fottuto, lei si sarebbe insospettita, avrebbe indagato (non era poi così stupida), e se l’avesse scoperto sarebbe andato tutto a puttane. No! Non poteva permetterlo! Aveva passato tutte le ore precedenti a scervellarsi per cacciare una minima idea fuori da quella sua testaccia, ma non era mai stato uno capace di lavorar bene sotto pressione, perciò non ne aveva ricavato niente di buono. Anche il tempo di procrastinare era terminato, era ora di pranzo, perciò l’avrebbe incontrata inevitabilmente. Merda.


Arrivò trafelata all’entrata della Sala Grande. Non che avesse propriamente corso, ma il suo passo era stato abbastanza sostenuto durante il tragitto. Neanche lei si spiegava bene perché: aveva avuto Scorpius a fianco per tutta la lezione senza che accadesse niente, ‘NIENTE DI NIENTE!!’ le ricordò la VocettaLily.. Si, ma allora perché scappava?? Ma no, no che non scappava, era solo.. impaziente.. (?) Si impaziente!! Impaziente perché finalmente avrebbe visto il suo meraviglioso fidanzato, era questo che la trascinava così velocemente in Sala Grande, nient’altro. Prima di entrare, si fermò un secondo. Il suo sguardo si posò immediatamente sul tavolo Serpeverde e, non appena riconobbe il capo castano che cercava, un sorriso che gridava “sollievo” le si formò sul volto. In quel momento, come se sentisse il peso di quei due occhioni blu posati su di se, Lucas si voltò, rivolgendole un sorriso di rimando. Il suo però era diverso,gridava “panico” e “rassegnazione”, cosa di cui però Rose non sembrò accorgersi. Wow o era molto bravo a fingere, o lei era davvero più stupida di quanto si pensasse.. Questa improvvisa constatazione gli ridiede un po’ di speranza; magari l’avrebbe scampata, magari sarebbe riuscito a fotterla (e non solo nel senso figurato del termine) senza faticare poi tanto. Questo gli ridiede la fiducia di cui aveva bisogno in quel momento perciò, contro ogni aspettativa, si alzò dal suo posto e si avviò verso di lei. Mentre camminava, estrasse dalla tasca posteriore dei pantaloni la bacchetta e , con un incantesimo non verbale, appellò una rosa rossa che immediatamente gli comparve nell’altra mano. Non appena le fu davanti, non le diede neanche il tempo di aprire bocca, che subito la baciò, lievemente “Felice mesiversario amore..” le sussurrò a fior di labbra, mentre lei si scioglieva in un sospiro di adorazione. Ecco fatto, quanto ci era voluto? Si sarebbe dato una pacca su una spalla per complimentarsi con se stesso se fosse stato in un altro momento, ma adesso la recita doveva andare avanti, benché il suo fascino fosse impeccabile, non poteva fare affidamento solo su quello, oggi ci sarebbe voluto un filino di impegno in più. Tirò su la rosa e gli occhi della ragazza davanti a lui divennero due cuoricini palpitanti “Oh, Lucas..” il tono sognante, “Come sei dolce!” cinguettò, del tutto ignara di ciò che, da settimane, accadeva alle sue spalle. Questa consapevolezza spinse Lucas a continuare “Scusa se non ci siamo visti prima, ma è stata una mattinata allucinante e..” non fece in tempo a finire il discorso che lei gli appoggiò una mano sulla nuca e lo tirò a se per un bacio, proprio nel momento in cui Malfoy entrava nella sala. Non appena si accorse di quel plateale scambio di effusioni, distolse subito lo sguardo, come quando si toglie la mano da una pentola bollente.
Baci Lucas appena ti accorgi che Scorpius ti guarda..Coincidenza?!’ chiese maliziosa la VocettaLily, che quella mattina, non sembrava aver di meglio da fare che stare lì a rompere le pluffe per qualsiasi cosa.
Ma certo che era una coincidenza! Lei lo baciava perché era lì, era bello, era il suo fidanzato e le aveva appena regalato una rosa.. Quel bacio era SOLO per lui. ‘Mmmm.. e come mai tieni gli occhi aperti??”  Di scatto distolse lo sguardo dalla schiena del ragazzo biondo che, suo malgrado, aveva seguito da quando era entrato e, chiudendo con forza gli occhi, si costrinse a concentrarsi totalmente su quello che stava facendo, neanche fosse un compito di Trasfigurazione.  “Beh, allora che facciamo oggi?” chiese Rose, una volta che si furono staccati. “Ah, beh, io ho gli allenamenti, sabato giochiamo, mi dispiace ma non posso proprio saltarlo..” La falsa espressione triste di Lucas l’aveva davvero convinta, tanto che il broncio che le era comparso in volto non appena aveva sentito quel rifiuto, le si trasformò in un’adorabile sorriso che sprizzava tenerezza, era davvero dispiaciuto. “Dai, non fa nulla, vorrà dire che ci vedremo dopo cena!” sorrise allegramente, lasciandogli un leggero bacio sulla guancia, per poi voltarsi e raggiungere saltellando il suo tavolo. Non appena gli diede le spalle, Lucas tirò un enorme sospiro di sollievo, questa volta aveva rischiato di brutto, sarebbe bastato un niente, un solo spiffero d’aria avrebbe fatto crollare il suo castello di carta in meno di un secondo, sarebbe stato un vero disastro.. Ma l’importante era che nulla era cambiato, era troppo furbo per permettere che succedesse.
 



Per l’ennesima volta da quando era tornata in camera sua, al termine dell’ultima lezione pomeridiana (verso le quattro, circa), Rose aveva alzato lo sguardo sulla rosa che aveva appoggiato sul cassettone di fronte al letto e aveva sospirato.. Era seduta sul letto, le gambe incrociate, e un numero indefinito di fogli di appunti sparsi intorno a lei. Era ingiusto, perché non erano insieme? Era la tipica situazione di ogni giorno: lui ad allenarsi, lei chiusa in camera a studiare. Buttando un occhio fuori dalla finestra si accorse che aveva anche incominciato a piovere; niente di meglio, ora si che ci si poteva deprimere per bene. Sospirò di nuovo, dopotutto cosa si aspettava? Non avrebbe mai voluto che Lucas saltasse il suo allenamento per rimanere tutto il pomeriggio a bighellonare con lei, come lei non sarebbe rimasta indietro con i compiti per una cosa così, era una questione di priorità. Ma comunque non poteva fare a meno di essere un po’ triste, forse quella malinconia era anche data dal tempo, si, Rose era sempre stata un po’ metereopatica. Cercò di concentrarsi ancora un po’ sull’ultimo capitolo di Rune Antiche, ma ormai era inutile, così decise di lasciar perdere. Con un colpo di bacchetta, impilò velocemente tutti i fogli, chiuse i due libri e mandò il tutto sopra lo stesso cassettone su cui era poggiata la rosa. La guardò di nuovo, portandosi le ginocchia al petto. Senza che se ne accorgesse, si trovò di colpo a pensare alla sua relazione. Le piaceva Lucas, di questo ne era certa, ma, ultimamente, sentiva che c’era qualcosa che non andava. Non sapeva spiegare bene cosa, era più una sensazione che altro, e poi cercava sempre di non darlo a vedere. Quando erano insieme era.. ok.. cioè stavano bene, ma, nell’ultimo periodo, aveva come la sensazione che fossero a un punto di stallo, che non facessero passi avanti. Lei non riusciva a dormire con lui e lui non riusciva a mettere in secondo piano una cosa come il Quidditch per lei. Beh, non che Rose avesse voluto proprio questo, ma doveva ammettere che una trasgressione del genere le avrebbe fatto non poco piacere.
Di colpo si illuminò! Ma certo, la colpa non era solo di Lucas, ma anche la sua. Magari anche lui si aspettava la stessa cosa, era lei che doveva prendere una decisione, era come quel detto babbano che le ripeteva sempre la nonna, qualcosa su un certo Maometto e una montagna. Il succo della questione  comunque era ‘Se vuoi qualcosa, non aspettare che te la portino gli altri, vai a prendertela!’ All’improvviso era tutto così chiaro: era lei che desiderava passare del tempo con il suo fidanzato, giusto?? Allora era lei che doveva andare da lui, di corsa! Saltò giù dal letto controllando l’orologio, le sei e mezzo.. L’allenamento era finito da mezz’ora, probabilmente Lucas era già nella sua sala comune. Non l’allettava particolarmente l’idea di trovarsi in mezzo a tutte quelle serpi, ma lo faceva per amore, no?
Si precipitò per le scale, rischiando di inciampare un paio di volte, non era molto esperta di decisioni prese su due piedi, lei era quella che ponderava tutto, che pianificava il minimo dettaglio, doveva ancora abituarsi ai ‘colpi di testa’. Nel dirigersi verso i sotterranei, sempre correndo a perdifiato, si scontrò con suo cugino Albus “Ehi Rosie, dove corri??” le chiese sorridendo, molto probabilmente trovava buffa la condizione della cugina, paonazza e con il fiato corto. “Sto.. Andando.. Da.. Lucas..” rantolò tra un sospiro e l’altro, non era molto atletica e se ne rendeva conto in queste situazioni  “L’hai visto?” chiese poi, dopo essersi quasi ripresa del tutto.  “A dire il vero no, gli allenamenti sono finiti da un po’, ma in sala comune non c’è.. forse è ancora negli spoglia..” “Grazie!!” urlò lei, senza neanche farlo finire di parlare, ricominciando a correre come una pazza. Doveva raggiungerlo, ormai ne era straconvinta. Niente sarebbe riuscito a fermarla, neanche la pioggia che ormai era diventata un vero e proprio temporale, sei una Grifondoro Rosie, mica ti farai spaventare da due gocce?! Così si era fatta coraggio e aveva continuato a correre anche sotto a quel diluvio. Arrivata davanti all’entrata degli spogliatoi maschili indugiò un secondo, cosa gli avrebbe detto? E se non ci fosse stato?? Beh, da fuori non si sentiva il classico vociare che era solito alla fine di un allenamento, per cui, se lui non c’era, lo spogliatoio era probabilmente vuoto. Riguardo a cosa dirgli, beh, che importava? Era lì, le parole sarebbero venute da sole! Così, quasi completamente zuppa, si decise ad entrare. Si accorse subito della presenza di qualcuno dal frusciare dell’acqua della doccia, così sorrise allegramente. “Lucas..” chiamò, non appena sentì che l’acqua era stata spenta. “Amore, sono Rose..” disse civettuola, aspettando che il ragazzo uscisse dal bagno per venire a cambiarsi. Quando il rumore dei passi le fece capire che era stata raggiunta, alzò gli occhi e, non appena vide la figura che le si parava di fronte, il suo cuore si fermò. Lì davanti a lei, non c’era il bellissimo ragazzo castano e abbronzato che si aspettava, ma un altrettanto bellissimo (Bellissimo??) ragazzo biondo dalla carnagione diafana. Rose rimase scioccata, tutto si sarebbe aspettata tranne di trovare lì Malfoy, fresco di doccia e con addosso nient’altro che un asciugamano legato sui fianchi. Dio.  Rose si odiò con tutto il cuore, ma in quel momento le risultava impossibile levargli gli occhi di dosso. Le goccioline gli scendevano dolcemente sui pettorali, scivolando giù per gli addominali, andando poi a sparire piano piano lungo la ‘V’ dei muscoli del bacino. E se ne stava lì, di fronte a lei, a strofinarsi i capelli con un asciugamano bianco guardandola incuriosito, senza però mascherare il suo solito ghigno malefico. In quel moemento, Rose avrebbe voluto avere il Giratempo di sua madre, solo per impedirsi di vivere una scena del genere. Ma lipperlì il cervello le si era completamente sconnesso, non era capace di formulare alcun pensiero diverso da come sarebbe stato essere una di quelle maledette goccioline. Restarono a fissarsi per qualche secondo, Scorpius sul punto di scoppiare a ridere, Rose completamente imbambolata. Ad un certo punto, però, ebbe un attimo di lucidità “Tu non sei Lucas..” riuscì a biascicare. “Però, che occhio! Ma sei vuoi puoi comunque chiamarmi amore, non mi da fastidio!” ammiccò lui, e quella risposta fece riscuotere Rose dai suoi pensieri malati, QUELLO ERA MALFOY, ERA MALFOY NUDO!!! “OH-MIO-DIO!! Tu non sei Lucas!!” era come se si fosse svegliata da un lungo sonno, di scatto, saltò in piedi dalla panca e si allontanò di tre passi, coprendosi gli occhi. “Beh, ora che fai? Hai guardato finora, fai complimenti?”  chiese retorico, il tono derisorio, Dio, se si stava divertendo. Di colpo Rose abbassò le mani, incrociando le braccia al petto, in effetti era vero, ormai aveva visto, che bisogno c’era di coprirsi? Ma era comunque furiosa, come poteva pensare che lei lo  stesse guardando?  “Io non ti stavo guardando, eri nel mio campo visivo, cos’altro avrei dovuto fare? Cavarmi gli occhi??” A quel classico scatto d’ira, Scorpius non potè fare a meno di scoppiare in una grassa risata, poggiando l’asciugamano intorno al collo e lasciando cadere la testa all’indietro. “Ah, Weasley, Weasley..” cominciò, avanzando lentamente verso di lei, il tono grave. “Sei sempre così drastica..” si era accorta che si stava avvicinando, ma era così indispettita che non si sarebbe mossa di un solo millimetro, non aveva mica paura. Rimase in silenzio, era curiosa di capire dove sarebbe andato a parare. Dal canto suo, Scorpius non si fece di certo pregare “Il fatto che tu abbia apprezzato il panorama è piuttosto normale..” e ormai era davvero vicino, talmente tanto che il profumo del suo bagnoschiuma l’aveva completamente inondata. D’un tratto il cuore cominciò a batterle all’impazzata, che diavolo stava facendo?? Prima la ignorava completamente, e poi? Conosceva fin troppo bene l’espressione che adesso stava disegnando il volto di Scorpius, glielo aveva visto fare tante volte, persino quella volta in cui si erano baciati.. DUEEEEE!!! Si, ok, due, due!! Comunque poco cambiava, la cosa assurda è che lo stesse facendo di nuovo. Rose però non si diede per vinta, facendo appello a tutta la sua forza  di volontà, distolse lo sguardo dalla bocca che per una notte intera era stato il suo cruccio (come aveva fatto a non accorgersi di fissarla???) e lo puntò su quegli occhi di ghiaccio che in quel momento luccicavano in modo tutt’altro che innocente. “Beh, non che ci sia poi così tanto da vedere..” Rispose a tono, rimanendo il più distaccata possibile, da quando era diventata così bugiarda? Ma quella era una bugia più che lecita, era una questione di sopravvivenza! Ma Scorpius era troppo sicuro di se per lasciarsi scalfire da una simile sciocchezza. Non si lasciò scoraggiare, buttò il capo in avanti e accennò un risatina. Rose alzò gli occhi al cielo, Dio, com’era presuntuoso..  Tirò su la testa tornando a guardarla intensamente negli occhi, giurò di averla vista vacillare. Così, sempre più convinto del suo piano, poggiò una mano alla parete a cui lei si era appoggiata, proprio sopra la sua spalla. “Ma davvero?!” chiese sardonico “Attenzione..” “A cosa?” chiese disorientata. “Ti è rimasta un po’ di bava..” Sogghignò, appoggiando il pollice all’angolo della sua bocca, facendo per asciugarla. A quel punto Rose fumava, senza dire una parola, afferrò violentemente la mano di Scorpius e lo fissò, come se quel solo sguardo potesse davvero ucciderlo. E fu così che tutto accadde, in un microsecondo. Un attimo prima si stavano silenziosamente sfidando, l’attimo dopo Rose era schiacciata alla parete con le labbra incollate a quelle di Malfoy. Era stato tutto così furioso che non avrebbero potuto  determinare chi era stato a cominciare. Il ricordo di quel contatto rimandò a Rose un turbinio di sensazioni che fino a quel momento erano state represse nell’angolo più buio della sua mente. Quel contatto era così naturale, quelle labbra avevano un sapore proibito che però era come una specie di droga, era rimasta in astinenza per troppo tempo, la repressione di quel bisogno era diventata quasi dolorosa. Ecco perché adesso non si stava risparmiando affatto, era del tutto attiva e presa da quel bacio, era come se, dopo mesi di apnea, stesse ricominciando a respirare. Anche Scorpius non si capacitava di ciò che stesse succedendo, il suo obiettivo iniziale era quello di metterla spalle al muro, certo, ma non nel vero senso della parola. Invece eccolo lì, incapace di staccarsi da quell’insopportabile meravigliosa ragazza. Stava succedendo tutto a prescindere dalla loro volontà, erano come due burattini guidati da una forza maggiore. Scorpius le strinse le braccia intorno ai fianchi, sollevandola appena, mentre Rose artigliò le dita ai suoi morbidi capelli ancora umidi, senza smettere di baciarlo. Era una sensazione così bella, che però non durò a lungo. La sua solita parte razionale non tardò ad arrivare, risvegliandola bruscamente dal piacevole stato di coma in cui si trovava. Fece maggiore pressione sui capelli del ragazzo, tirandolo bruscamente indietro, staccandolo violentemente da se. “Ahi!” Si lasciò sfuggire lui. “MA CHE DIAVOLO FAI??” Gli urlò improvvisamente Rose, spingendolo via il più che poteva. Non poteva credere di esserci ricascata, non così, non quando era andata lì per cercare Lucas! Improvvisamente si senti terribilmente in colpa, gli occhi le si velarono di lacrime. Guardò per un momento di troppo Scorpius, che sembrava aver smesso di capire da tempo. E ora era completamente fuori di se, incapace di concepire un pensiero razionale. Così scappò, corse fuori dagli spogliatoi tornando sotto la pioggia. Era una persona terribile, e la consapevolezza che se avesse seguito il suo istinto sarebbe tornata indietro subito, la faceva sentire ancora peggio. E fu lì che si fermò, le gocce che scendevano erano un’ottima compagnia, anche il cielo piangeva con lei.







Angolino di Kath:
EHILAAAA!!!! Come promesso, ecco il nuovo capitolo :D  (Sappiate che la velocità non è comunque il mio forte, perciò non fateci l'abitudine!!!) A voi finalemente un pò d'azione, almeno spero che la interpretiate come tale, comunque spero vi sia piaciuto, alla prossima, un bacione-one-one <3 
Kath

 

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Capitolo 18
*** Capitolo 16: Inevitabilmente.. ***


Inevitabilmente... (Capitolo 16)




Rimase sotto lo scroscio d’acqua per qualche minuto, aspettando di calmarsi. Beh, forse per quello ci sarebbe voluto un po’, ma almeno voleva smettere di piangere e singhiozzare. Quando ebbe finito le lacrime e il suo respiro tornò più o meno regolare, si decise a rientrare al castello. Era completamente zuppa, ma questa era la cosa più facile da spiegare. Le sue occhiaie, il suo essere impallidita e la sua espressione sconvolta, beh quello sarebbe stato senza dubbio più difficile. Per questo motivo entrò dal portone principale a testa bassa, concentrata solamente sul movimento dei propri piedi, sperava con tutta se stessa di non incontrare nessuno, voleva arrivare in camera sua e rimanerci per sempre.. Era così instabile che non aveva idea di cosa sarebbe successo e non aveva alcuna intenzione di scoprirlo.
Mentre ragionava se fosse stato più efficace chiudersi nel suo bagno o magari nascondersi sotto al letto, andò a sbattere contro qualcosa. Questo qualcosa però le avvolse le braccia in modo fin troppo familiare per non essere riconosciuto.. MISERIACCIA “Ehy, piccola, ma che hai?” La dolce voce di Lucas le entrò dentro facendole formicolare tutta la schiena ( e non in senso positivo), togliendole ogni speranza di aver equivocato. Rimase completamente paralizzata, si ritrovò a pensare se simulare una sorta di malessere avrebbe risolto qualcosa. Ecco, questa era senz’altro l’idea più stupida che le fosse mai venuta in mente, era proprio vero che non reggeva la pressione, sarebbe stata pessima come ostaggio di guerra. “Rosie, ehy..” Con una mano le prese il mento tra due dita e la costrinse dolcemente a guardarlo. Non appena i loro occhi si incontrarono, Rose si sentì morire. Lui era lì, davanti a lei, bello come il sole, il volto corrucciato in una muta richiesta di spiegazioni e lei aveva la faccia di chi aveva appena visto un fantasma. Forse non era la definizione più giusta, dal momento che di fantasmi se ne vedevano parecchi in giro per il castello e che in sei anni uno avrebbe dovuto farci l’abitudine, ma non era quello il punto! Il punto era che doveva trovare una soluzione oppure sarebbe implosa, e non sarebbe stato un bello spettacolo.
Chiuse gli occhi, scuotendo leggermente la testa, piegando le labbra in un debole sorriso. “N-niente, non.. è tutto a posto..” continuò a sorridere, ma solo con le labbra. “Sei sicura, sembri, sconvolta, e.. come mai sei tutta bagnata?” Chiese il ragazzo piuttosto incuriosito, lisciandole una ciocca che le si era appiccicata alla guancia. Sentì la bile che le saliva su per lo stomaco, si era accorto, aveva capito che qualcosa non andava, le si leggeva in faccia. Ingoiò a vuoto e si schiarì la voce. “Si, io.. io ero scesa un attimo a.. a cercare..” in quel momento però, non aveva più controllo su quello che diceva, le parole uscivano d sole. “Albus.. si l-lui.. doveva darmi una mana con.. con.. una.. ricerca, si!” chiuse la bocca, aspettando una reazione da parte di Lucas, si sentiva una persona orribile, ma in quel momento dire la prima cosa che le passasse per la mente era sembrato molto più facile che dire la verità. “Oh, beh, credo che sia nella sua stanza, abbiamo finito l’allenamento qualche minuto prima, per il tempo.” L’espressione di Lucas non sembrava turbata, ciò significava che se l’era bevuta, meglio darsela a gambe prima di rovinare tutto. “Ah, ecco perché non riuscivo a trovarlo. Beh, grazie. Ciao!” Sorrise di nuovo e fece per scappare via, ma non appena lo ebbe sorpassato, sentì le sue dita che si avvolgevano al suo braccio, attirandola verso di se, accidenti!Erano vicinissimi, Rose sentiva il respiro caldo di lui che le carezzava dolcemente le labbra e si irrigidì come non mai. “Ehy, calma, dove corri? Dobbiamo decidere per stasera.. Che ne dici di venire giù nei sotterranei? Ho parlato con Scorp..” A sentire quel nome il respiro di Rose si bloccò, e gli occhi luccicarono di puro terrore.. “Dice che stasera la camera è tutta nostra, lui ha da fare, perciò..” Lucas lasciò in sospeso la frase in un tentativo malizioso di seduzione, ma Rose era completamente spenta. Scorpius? Aveva parlato con lui? “Scusa Luc , e QUANDO glielo avresti chiesto?” Rose aveva un bruttissimo presentimento. “Prima, quando ci allenavamo. Aveva qualcosa da farsi perdonare..” Fece un sorrisetto compiaciuto e si avvicinò a lei con tutto l’intento di baciarla, ma lei scattò indietro come una molla, poggiandogli un dito sulle labbra. “Scusa Luc”cominciò a simulare un forte attacco di tosse “Non..” altro colpo di tosse “Non credo sia una buona idea.. credo di aver preso freddo” Adesso simulò uno starnuto. “Non mi sento bene, forse è meglio se stasera lasciamo stare..” Si toccò la fronte, guardando Lucas come la più impenitente delle anime. “S-si, certo.. vuoi che ti accompagni in infermeria?” “No, no, una nottata di sonno basterà, grazie.” Lo baciò su una guancia e si dileguò.
Cominciò a salire le scale un misto di emozioni l’attraversarono. Era sollevata di aver scampato il disastro con Lucas, ma era anche spaventata, perché sapeva che era solo questione di tempo prima che la verità venisse fuori. Arrivata in camera si spogliò dei vestiti bagnati e si buttò sotto il getto di acqua bollente che, oltre a darle un immediato sollievo fisico, sembrò anche rilassarla. Mentre si strofinava i capelli, cominciò a ripensare a quello che le aveva detto il suo ragazzo. A che gioco stava giocando quel viscido serpente manipolatore di Malfoy? Aveva dato il via libera a Lucas lasciandogli la sua stanza, e poi? L’aveva baciata. Perché l’aveva baciata?? Ma certo! Come aveva fatto a non pensarci prima? Era così ovvio.. Aveva fatto l’amicone con Lucas cedendogli la sua stanza, ma sapeva che la sua integrità morale le avrebbe impedito di fare finta di niente.. aveva sabotato il loro incontro di proposito, quello stronzo! Uscì dalla doccia come una furia, decisa a non lasciare correre nulla, come si permetteva? Chi era lui per giocare così con lei e con la sua relazione? Si asciugò velocemente con un colpo di bacchetta, si infilò una divisa pulita e decise di scendere nei sotterranei. Erano quasi da poco passate le otto, perciò era sicura che Lucas fosse già sceso a cena, Malfoy di solito si faceva desiderare. Fece una smorfia schifata a questo pensiero e continuò a scendere le scale. Una volta davanti all’ingresso del dormitorio Serpeverde soffiò la parola d’ordine come un gatto a pelo ritto, era così fuori di se che sarebbe stato peggio per chiunque l’avesse avvicinata. Per fortuna non aveva con se la bacchetta o l’incolumità di Malfoy sarebbe stata in serio pericolo. Attraversò la sala comune ormai deserta e si diresse spedita alla stanza di quel viscido bastardo, ultimamente i suoi problemi erano ruotati sempre intorno a lui, era ora di farla finita! Arrivò davanti alla porta e, senza pensarci due volte, la spalancò senza tante cerimonie, era così arrabbiata che aveva completamente dimenticato le buone maniere, ma Malfoy era un animale, era quello che si meritava. Non appena entrò, lo vide sussultare, era in piedi vicino alla scrivania, in mano aveva qualche pergamena. Sembrava pronto a scendere per cena, ma non aveva idea che quella sera il suo “elegante” ritardo sarebbe diventato un “oltraggioso” ritardo, Rose aveva intenzione di fargli un bel discorsetto, avrebbe usato tutto il tempo che voleva. “Dio Weasley,ma non ti hanno insegnato a bussare?? Che diavolo vuoi?!” La guardò con un’espressione strana, un misto di divertimento e sorpresa, ma comunque un’espressione che fece saltare al massimo i nervi di Rose. Raccolse da terra la prima cosa che trovò (una scarpa) e gliela lanciò addosso, colpendolo su un fianco. “Ehy, ma dico, sei impazzita? Perché ogni volta che entri in una stanza in cui ci sono io mi tiri una scarpa?” Era come un de-javu, solo che questa volta erano soli, se lo avesse ucciso, c’erano diverse possibilità che la facesse franca. Non sarebbe mai arrivata a tanto, questo lo sapeva, ma per fargli capire che era veramente in collera con lui, gli tirò anche l’altra scarpa, che però riuscì a schivare. “Ma la vuoi smettere?! Sei venuta qui per prendermi a scarpate??” A quel punto Rose scoppiò. Gli si era avvicinata, c’erano una ventina di centimetri a separarli. “TU-SEI-SOLO-UNO-SPORCO-BASTARDO!!!!” gli urlò contro, puntellando il dito sul suo torace ad ogni parola. Scorpius sembrava confuso, ma Rose non gli diede la possibilità di controbattere, determinata a continuare per la sua strada. “Prima fai tanto l’amico con il MIO ragazzo lasciandogli la camera per la notte del nostro primo mesiversario, passando per cupido, e poi che fai? MI baci, sapendo che io sarei andata in crisi per una cosa del genere e..” Come riscosso dalle sue parole, Scorpius la bloccò. “Frena, frena, frena Weasley.. Io? Io avrei baciato te? Ma se mi sei saltata addosso!” Rose era shoccata.. “Che cosa?” era così oltraggiata che la voce uscì stridula, come le note alte di un pianoforte scordato. “Non che sia strano, anzi è piuttosto normale, TUTTE le ragazze sono attratte da me, certo alcune si limitano a ridacchiare o bisbigliare, ma..” La ragazza non poteva credere alle sue orecchie, ma che diavolo stava blaterando quel pallone gonfiato? “Sta zitto!” Lo bloccò, inacidita. “Io non sono MINIMAMENTE attratta da te!” Parlò lentamente, a voce piuttosto bassa, scandendo bene ogni singola parola, dipingendosi sulla faccia quella che doveva essere una espressione superiore. “Ah no?” Scoprius si abbassò leggermente, in modo da avere gli occhi fissi su quelli di lei. Il solito ghigno gli si dipinse in volto, non preannunciava nulla di buono.. In totale contrasto con ciò che aveva appena detto, la mente di Rose cominciò a fare strani pensieri, il grigio plumbeo di quegli occhi così intensi l’aveva completamente rapita, il respiro di lui sulle sue labbra, le provocava dei brividi che, per comodità, non volle riconoscere. Scorpius si avvicinò di più, ma senza toccarla minimamente. Rose fece per allontanarsi, ma fu in quel momento che si accorse di essere appoggiata alla scrivania, era in trappola.“Neanche un pochino?” Fu un sussurro, erano così vicini che mentre parlava, le labbra di Malfoy sfioravano appena le sue. Era una tortura, una tortura a cui Rose Minerva Weasley, non seppe resistere.

Con le mani raggiunse la sua nuca, annullando la già quasi inesistente distanza che li separava. Questa volta non avrebbe avuto scuse, era lei che aveva preso l’iniziativa, era lei che lo stava baciando, ma non volle pensarci. Il giorno appena trascorso, la rabbia, persino Lucas, niente riusciva ad entrare in quel momento in quella stanza, c’erano solo loro due e le sensazioni che si provocavano. Scorpius rimase dapprima sorpreso, ma divenne subito protagonista della scena. Le loro bocche si scontravano, si cercavano, in un disperato bisogno di sentirsi più vicini, come se fosse stato possibile. Il cervello di Rose era completamente in tilt, non riusciva ad avere il controllo di niente, e non voleva averlo, voleva solo perdersi. Era sicuramente la cosa più sbagliata che avesse mai fatto, ma ora, sembrava non ci fosse nulla di più giusto. Scorpius cominciò a carezzarle la pelle liscia della coscia nuda, a Rose andò il sangue al cervello e un formicolio familiare cominciò a farsi sentire all’altezza del basso ventre. “Scorp..” La sua parte razionale, così lontana ormai, tentò di farla tornare in se, ma quello che avrebbe dovuto essere un ammonimento, usci più come una supplica che intimò Malfoy a continuare. Con una mossa decisa, la sollevò si scatto, facendola sedere sulla scrivania. Rose incatenò le gambe ai suoi fianchi, crollando il capo all'indietro, lasciandogli libero accesso al suo collo. Era impossibile per lei riuscire a controllarsi, le sue mani sembravano vivere di vita propria mentre si insinuavano sotto la camicia del ragazzo e gli carezzavano i muscoli tonici della schiena. Scorpius era totalmente soggiogato da lei. Mentre esplorava con foga il suo collo niveo, era stato inebriato dal profumo della ragazza. Era un profumo naturale, un misto di agrumi e fiori, non i soliti profumi dolci che le ragazze si mettono a quintali, quelli che fanno venire il mal di testa dopo dieci minuti. Questo era così allettante, si sarebbe potuto drogare di quel profumo, era così.. così..

“Scorpius?! Scorpius..” Una voce femminile arrivò dal corridoio, ma i due ragazzi non ci fecero molto caso. Rose pensò che la sua mente le facesse brutti scherzi, mentre Scorpius, beh, lui era troppo impegnato. “Ehy, Scorpius, sei qui?? Dobbiamo andare a cena!” La proprietaria della voce adesso era proprio fuori dalla porta della stanza e sembrava anche piuttosto seccata. “Ehy!!!!” Stavolta non si limitò a chiamare, ma colpì anche la porta violentemente. Rose si fermò, guardando negli occhi di un colpevole Malfoy. Dominique? Perchè Dominique stava bussando alla porta di Malfoy? “Ha un impegno stasera”Rose si ricordò le parole di Lucas di poco prima. Ma certo.. Malfoy aveva un appuntamento quella sera, e il suo appuntamento non era altro che Dominique. Improvvisamente si ridestò, come aveva potuto essere così stupida? “Rose, senti..” “NO, sta zitto!” il tentativo di Malfoy di risolvere la situazione fu stroncato sul nascere, Rose lo allontanò, si sistemò i vestiti e senza dire una parola si avvicinò alla porta. Fece per aprire, ma poi si voltò “Non avvicinarti più a me, MAI più..” La voce stanca, priva di ogni emozione. Afferrò il pomello ed uscì, trovandosi davanti una Dominique piuttosto stupita. “Rose?!” “Mancavi solo tu!” Rose si rivolse alla cugina con un disprezzo mai provato prima, la guardò, quasi schifata e se ne andò, umiliata.






Angolino di Kath: 
Mi scuso immensamente per il ritardo ma non ho avuto modo di aggiornare prima. Sappiate che però il prossimo arriverà a breve, ma intanto ditemi che cosa ne pensate, sono troppo curiosa di conoscere le vostre reazioni. Un abbraccio e tanti auguri a tutti. 
Kath 

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